Stars 'N' Stripes

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il periodico online per gli amanti della palla a spicchi d’oltre oceano

SPECIAL EDITION: ALL STAR WEEKEND

ON T HE RO A D

T u t t e l e i n d i c a zi o n i s u l l a ci t t à d e g l i A n g e l i

Il momento

delle ‘stelle’


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Stars ‘N’ Stripes ideato da: scritto da:

Domenico Pezzella Alessandro delli Paoli

Bennedetto Giardina

ROOKIE CHALLENGE

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THREE POINT SHOOTOUT

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SLAM DUNK CONTEST

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Raffaele Valentino

Nicolò Fiumi

Domenico Landolfo

Stefano Panza

Vincenzo Di Guida Guglielmo Bifulco

TUTTI GLI ALTRI EVENTI DEL SABATO

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ALL STAR SUNDAY

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Stefano Livi

info, contatti e collaborazioni:

Lorenzo de Santis

domenicopezzella@hotmail.it


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ROOKIE CHALLENGE

R Ro oo ok ki ie e C Ch h i in n c ca am mp p p pe er r e es s s st te el ll le e ‘ ‘d d


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La partita delle “stelline” ha il compito di aprire l’All Star Week-end. L’appuntamento del venerdì sera mette al confronto i rookie contro i sophomore. Il Rookie Challenge & Youth Jam, rappresenta l’antipasto del vero All Star Game, in particolare per coloro, che magari già dalla prossima stagione faranno il salto verso l’All Star Game, quello vero. Basta chiedere a Chris Paul, Carmelo Anthony, Kevin Durant, Rudy Gay e Russel Westbrook, tanto per citare chi è passato da queste parti in anni recenti. Questa manifestazione è stata istituita nel 2000. Un esperimento del genere era stato tentato per la prima volta nel 1994, in una gara dal brillante titolo: “Phenoms vs Sensation”. Per la nuda cronaca s’imposero i Phenoms per 74-68, grazie ai 22 punti di Penny Hardaway, ch conquistò anche il titolo di Mvp. I Sophomore conducono le danze per 8-3. Nella passata stagione hanno vinto le “matricole”, spezzando l’egemonia dei “secondo

Quella del venerdi sarà la partita di riscaldamento per il ‘rookie’ più spettacolare di questa stagione

h ll le en ng ge e: : ha al p o ‘ ‘o og gg gi i’ ’ po s se er re e ss d om ma an ni i’ ’ do


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anno”, che durava dal 2002. In realtà questa è più un’esibizione che una partita. Schiacciate, alley-oop, tiri da nove metri, passaggi no look, la fanno da padrone. Un esercizio di stile fine a se stesso, in alcuni casi stucchevole, come nel 2004, quando Lebron James, Amar’è Stoudemire, Dwayne Wade e Carmelo Anthony, tramutarono la competizione in una gara delle schiacciate lunga quanto una partita. Anche qui il Commissioner David Stern è intervenuto con le direttive, e si spera che il messaggio sia stato recepito. ROOKIE TEAM

cemente la migliore squadra della Nba. La delusione (almeno parziale) si chiama Derrick Favors (6.3 punti). Terza scelta al draft, che si sta perdendo nel calderone di New Jersey, anche a causa delle continue voci di cessione di cui è stato oggetto, nel tentativo di mettere le mani su Carmelo Anthony. SOPHOMORE TEAM ROSTER DeJu an B lair (San Antoni o, F-C); De Mar De Ro zan ( T or on t o, G) ; S t e ph en C ur r y ( G old en S t a t e, G ) ; T yr e k e Eva ns (Sa crament o , G ); Taj G ib so n ( C hicago , F); Jr ue Holiday, (Philadelphia, G); Serge Ibaka (Oklahoma City, FC ) ; B ra n d o n J e n n i n g s ( M i l w a u k e e , G ) ; W e s l e y M at t h e w s (Portland, G). Coaches: L a w r e nc e F r a n k - - Bo s t o n C el t i c s ; Ca r m e lo An t h on y - Denver Nuggets; Steve Kerr -- TNT NBA basketball analyst .

Eric Bled soe (L.A. Clippe rs, G); DeMarc us Co usins (Sacramento, C); Derrick Favors (New Jersey), F; Landry Fi e l d s ( N e w Y o rk , G - F ) ; B l a k e G ri f f in ( L . A . C l i p p e rs , F) ; Wesley Johnson (Minnesota, G); Greg Monroe (Detroit, C); Ga r y N e a l ( S a n A n t o n i o, G) ; J o h n W a l l ( W a s h i n g t o n , G ) . Coaches: Mike Budenholzer -- San Antonio Spurs; Amar'e Stoudemire -- New York Knicks; I Sophomore sulla carta partono con i favori del pronostico. Kevin McHale -- NBA TV/ TNT analyst. Il talento è tutto lì da vedere. Dietro ai Tyreke Evans (che potrebbe diventare il primo giocatore a vincere il titolo di Scorrendo il roster ci sono giocatori chiaramente destinati Mvp in due anni consecutivi), ai Stephen Curry, ai Brandon a recitare un ruolo da protagonista nei prossimi anni. La Jennings, ci sono giocatori che quest’anno in maniera preprima scelta del 2010 John Wall a Washington è già diven- potente sono usciti fuori dal gioco. Un nome su tutti? tato l’uomo franchigia. L’ex Kentucky sta viaggiando a 14.7 Wesley Matthews. Non scelto al draft della passata stagione, punti, 9.1 assist e 4.2 rimbalzi di media. Numeri destinati a dopo una bella annata a Utah, è esploso letteralmente con salire vertiginosamente. C’è ancora da lavorare con il tiro, la maglia dei Portland Trailblazers. Matthews è una big ma la base di partenza è ottima. Di Blake Griffin (22.7 punti guard capace di produrre varie scollinate oltre i 30. Attacca e 12.7) abbiamo già parlato abbondantemente nel capitolo il canestro e segna con continuità dal perimetro (16.6 punti dedicato allo “Slam Dunk Contest”. Occhio nel pitturato a di media). Stesso discorso per DeMar De Rozan, più filiforDeMarcus Cousins e Greg Monroe. Felici di vedere all’opera me rispetto a Matthews, ma identica capacità di attaccare il Landry Fields (10.0 punti e 7.1 rimbalzi) e Gary Neal, due ferro. giocatori ai quali i soliti “sapientoni” non avevano dato La guardia dei Raptors deve però migliorare il tiro da tre alcuna chance di entrare nella Nba. Fields a New York è punti e selezionare meglio le conclusioni. Completano la ampiamente in corsa per il titolo di “Rookie dell’anno”. rosa, super atleti come Serge Ibaka e Jrue Holyday. In Neal, scaricato da Treviso per motivi disciplinari, ha trovato mezzo all’area la fisicità di quell’animale da rimbalzo, conola sua dimensione a San Antonio, che al momento è sempli- sciuto come Da Juan Blair.

Fonte foto: facebook.com

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THREE POINT SHOOTOUT

Lo chiamano “Three Point Shootout Contest”, ma per tutti è “la gara del tiro da tre punti”. Va in scena al sabato, secondo giorno dell’All Star Weekend. Siamo nella Città degli Angeli, casa di divi e dive del piccolo e grande schermo. Hollywood è la sede naturale delle grandi star, e per questa gara del tiro che vale 3, non potevano che esserci stelle di prima grandezza. Superstar vs specialisti., potrebbe essere questo il liet motiv del Contest 2001. Da un lato tre sicuri Hall of Famers come Paul Pierce, Ray Allen e Kevin Durant. Dall’altro, specialisti della materia come Daniel Gibson, James Jones e Dorrel Wright. Chi l’ha spuntera? La caccia al successore di Paul Pierce è aperta. PAUL PIERCE: Il campione in carica, The Captain and the Truth”. Di lui sappiamo tutto. Si presenta all’appuntamento con un 73/182 in stagione (40%). Una statistica peggiore di quella fatta registrare nella passata stagione, quando arrivò all’All Star Game con il 45% (78/171), la migliore percentuale in carriera al tiro pesante. Strepitoso


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ierce e mppagnia tripla’

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tiratore dagli angoli, grande forza nella parte bassa del corpo e nelle spalle, inarrivabile capacità di tenere sotto controllo lo sforzo e il ritmo. Parte con i favori del pronostico, ma il nemico numero uno c’è l’ha in casa. R AY A LL EN: Per acclamazione il più grande tiratore della storia. Numeri alla mano, il più grande tiratore della storia, leader ogni epoca con oltre 2560 triple segnate in carriera (spodestato Reggie Miller). In sintesi, il più grande tiratore della storia. Purezza tecnica e stilistica, “He Got Game” è poesia in movimento. Allen ha vinto già questa competizione nel 2001 quando vestiva la maglia dei Milwaukee Bucks. Che abbia tutto per vincere è scontato. Gli avversari tremano. Come se non bastasse si presenta anche con un pazzesco 115/249, che con il 46.2% gli vale la miglior percentuale in carriera. KEVIN DURANT: Destinato a dominare l’Nba nella prossima decade, l’ala degli Oklahoma City Thunder è il più giovane partecipante al “Three Point Shootout Contest 2001”. Per bellezza del movimento e tecnica di tiro siamo pericolosamente prossimi a Ray Allen, e questo dice tutto o quasi. In stagione viaggia con il 34% (85/245), la percentuale più bassa tra gli iscritti alla kermesse. Le braccia lunghissime e la velocità di rilascio, potrebbero avvantaggiarlo. Tiratore di striscia se c’è ne uno. Se nei primi due carrelli fa filotto, allora saranno guai per tutti. DANIEL GIBSON: I derelitti Cleveland Cavaliers hanno un motivo per sorridere: la presenza di Gibson all’All Star Game. La guardia dei Cavs ira in stagione con il 44% (79/180), numeri inferiori a quelli fatti registrare a febbraio dell’anno scorso quando viaggiava con il 47,4% (62/131). Gibson per motivi familiari (nascita del primogenito) decise di non prendere parte alla passata edizione. “Boobie” è l’unico giocatore sotto il 1.90, ma ha il talento e la lucida follia per far saltare il banco. JAMES JONES: L’ala dei Miami Heat è uno dei membri del supporting cast dei “Big Three” di Miami. L’ex Suns, ha il compito di punire i raddoppi su Wade e James, compito che esegue alla perfezione. Da valutare la sua tenuta in una gara del genere, dove gioca un ruolo importante la velocità d’esecuzione, ma James (91/213, 42%) non ha nulla da perdere. DORREL WRIGHT: Dall’anonimato di Miami alla concreta possibilità di vincere il “Premio di giocatore più migliorato”. Storia fantastica quella dell’ala dei Golden State Warriors. Scelta n. 19 al draft del 2004, entra nella Nba direttamente dall’high school,e paga lo scotto del doppio salto e il fatto di dover vivere all’ombra di Wade. Questa estate Pat Riley lo scarica e lui trova la sua dimensione nella Baia di Oakland. In maglia Warriors sta ritoccando i suoi massimi in tutte le categorie statistiche, compresa (e questa è la vera sorpresa) in quella del tiro da tre punti. In stagione è quello che ne ha presi di più (124/403) per il 40% di trasformazione. REGOLAMENTO: I partecipanti hanno a disposizione un minuto di tempo per segnare il maggior numero di canestri possibile. I palloni sono venticinque, suddivisi in cinque carrelli, situati ogni 45 gradi sulla linea da tre punti situata a 7 metri rispetto al canestro. Ogni pallone vale un punto tranne l'ultimo di ogni carrello, la cosiddetta "Money Ball", che vale due punti. Dal 2002 i partecipanti alla gara sono sei, mentre prima ne erano ammessi otto. I tre giocatori che totalizzano il punteggio maggiore nella qualificazione sono ammessi alla finale. In caso di pareggio tra due o più partecipanti viene fatto uno spareggio con le stesse modalità ma in 24 secondi di tempo. CURIOSITÀ: A Los Angeles mancheranno il primo e il secondo tiratore per percentuale della Lega, ovvero Matt Bonner e Shawne Williams. L’ala dei San Antonio Spurs guida al momento la speciale classifica con il 50.4 % (67/133). Alle sue spalle l’ala dei Knicks Williams che tira con il 48&. Seguono Ray Allen, Daniel Gibson e Chauncey Billups. TITOLI: Tre è il numero perfetto. A quota tre titoli conquistati ci sono Larry “ The Legend” Bird (ogni commento è superfluo), e Craig Hodges, micidiale e indimeticato specialista alla corte dei Bulls d’inizio anni novanta. Lo stesso Hodges detiene il record per il maggior numero di punti segnati con 25 su un massimo di 30; questo record è stato eguagliato nell'edizione del 2008 da Jason Kapono. Con due titoli: Mark Price, Jeff Hornacek, Peja Stojakovic, Jason Kapono.


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La coron sulla te Blake G

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Tutti contro Blake Griffin. Mai nella storia dell’All Star Game un giocatore aveva generato un’attesa tale nella competizione chiamata “Slam Dunk Contest”. Una tale attenzione l’avevano generata solo Michael Jordan e Vince Carter. Ma oggi siamo nell’epoca di Youtube e Facebook, e il tam tam mediatico che sta accompagnando la partecipazione dell’ala dei Clippers (che giocherà in casa), non neanche lontanamente paragonabile. Griffin è atteso all’impresa, e la pressione sarà tanta. La speranza è quantomeno di riscattare l’oscena Slam Dunk Contest del 2010., passato alla storia come uno dei più brutti di sempre. Questa kermesse fu introdotta sin da quando fu inaugurato l’All Star Game (Denver, 1984), riprendendo la formula con cui questa competizione era nata nella ABA, e fu resa famosa da Julius "Doctor J" Erving nell'ABA All-Star Game 1976. Semidei alati, fenomeni iperatletici si sfidano per la palma di miglior Dunker. La gara delle


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na è già esta di Griffin? L’Albo d’oro

1984 - Larry Nance, Phoenix Suns 1985 - Dominique Wilkins, Atlanta Hawks 1986 - Spud Webb, Atlanta Hawks 1987 - Michael Jordan, Chicago Bulls 1988 - Michael Jordan, Chicago Bulls 1989 - Kenny Walker, New York Knicks 1990 - Dominique Wilkins, Atlanta Hawks 1991 - Dee Brown, Boston Celtics 1992 - Cedric Ceballos, Phoenix Suns 1993 - Harold Miner, Miami Heat 1994 - Isaiah Rider, Minnesota Timberwolves 1995 - Harold Miner, Miami Heat 1996 - Brent Barry, Los Angeles Clippers 1997 - Kobe Bryant, Los Angeles Lakers 1998 non disputato 1999 non disputato 2000 - Vince Carter, Toronto Raptors 2001 - Desmond Mason, Seattle SuperSonics 2002 - Jason Richardson, Golden State Warriors 2003 - Jason Richardson, Golden State Warriors 2004 - Fred Jones, Indiana Pacers 2005 - Josh Smith, Atlanta Hawks 2006 - Nate Robinson, New York Knicks 2007 - Gerald Green, Boston Celtics 2008 - Dwight Howard, Orlando Magic 2009 - Nate Robinson, New York Knicks 2010 – Nate Robinson, New York Knicks

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schiacciate è una competizione che se vinta fa accrescere il “respect” nei confronti del vincitore, e si sa quanto questo conti in un lega dove il 70% dei giocatori sono afroamericani. Michael Jordan e Kobe Bryant hanno nobilitato la kermesse con la loro presenza in epoca differenti, e in momenti diversi delle loro carriere. I tifosi ogni anno pregano il “Re” affinchè si cimenti nella gara, ma James promette e non mantiene. Nel corso del tempo la gara è un po’ cambiata. Nelle prime edizioni si tendeva a premiare il gesto, poi con il passare degli anni al gesto andava unità la creatività. Nelle ultime uscite ai primi due ingredienti, va aggiunta la “trovata”, vedi Robinson-Howard all’All Star del 2009. La Lega vuole un’inversione di tendenza: più sostanza e meno fronzoli. Chissà se l’ordine verrà recepito. Ecco i partecipanti: BLAKE GRIFFIN: Un “oggetto volante non identificato”, squarcia i cieli delle arene Nba. Griffin passerà alla storia come uno dei giocatori più elettrizzanti di sempre. Questo ragazzo si sta rifacendo con gli interessi della sfortuna occorsagli nella passata stagione, quando per un infortunio al ginocchio fu costretto a saltare tutta la regular season. Atletismo e non solo, per il nativo di Oklahoma, che si è a guadagnato a furor di popolo la partecipazione all’All Star Game che conta, quello della domenica. Caratteristiche? Sa volare, e questo ci basta. DEMAR DEROZAN: Stilisticamente il più bello da vedere. Atleta filiforme, che raggiunge quote proibite agli esseri umani. La guardia dei Raptors, ha fatto registrare notevoli progressi in questa stagione, al punto da diventare il secondo violino della squadra, dopo il nostro Andrea Bargnani. Come accade spesso ai grandi atleti, DeRozan sta sviluppando un affidabilissimo jumper dalla media distanza, grazie anche alla naturale capacità di rimanere in aria per molto tempo. DeMar, si ripresenta dopo il flop della passata stagione, e proverà a sbaragliare la concorrenza con la sua “leggerezza”, unita a una buona dose d’incoscienza e spavalderia tipica di chi proviene da Compton. SERGE IBAKA: L’ala francese è pronta a far tremare lo Staples con la squassante potenza. Il giocatore dei Thunder è dotato di un atletismo debordante. Il suo pezzo migliore è l’affondata a una mano riempiendo le corsie di contropiede tracciate da Russel Westbrook. Se riuscirà ad aggiungere al repertorio una di quelle trovate che piace tanto a pubblico e giuria, allora le sue chance sono destinate a salire vertiginosamente. JAVALE MCGEE: Come nel caso di Ibaka, anche McGee è un lungo in possesso di mezzi atletici spaventosi. Dopo un paio di stagioni di anonimato è esploso tra sul finire della passata stagione, sino a diventare partita dopo partita, una delle pietre angolari (insieme a John Wall) della rinascita dei Washington Wizards. Stoppatore ammorbante e rimbalzista di vaglia, McGee è capace di demolire il ferro con una bimane di rara potenza. CURIOSITÀ: Solo tre giocatori sono riusciti nell’impresa di vincere lo Slam Dunk per due anni consecutivi, Michael Jordan (1987 e 1988), Jason Richardson (2002 e 2003), e Nate Robinson (2009 e 2010) Dominique Wilkins (1985 e 1990) e Harold Miner (1993 e 1995) sono gli altri giocatori con due successi in carriera, ma in anni non consecutivi. Nate Robinson è l’unico giocatore ad aver vinto la gara delle schiacciate in tre occasioni (2006, 2009, 2010). CURIOSITÀ 2: L’unico bianco a vincere la gara delle schiacciate è stato Brent Barry nel 1996, nell’All Star Game disputatosi a San Antonio. REGOLAMENTO: Gli atleti hanno a disposizione due minuti per concludere una schiacciata e devono eseguire due schiacciate per turno. Il massimo punteggio (determinato da cinque giudici) totale per una schiacciata è 50 punti.


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ALL STAR SATURDAY

T Tu ut tt ti i g gl li i a al lt tr ri i e ev ve en nt ti i d de el l s sa ab ba at to o

Saranno l’All Star Game della NBDL, la Haier Shooting Stars ed il Taco Bell Skills Challenge a completare il sabato losangelino

D-LEAGUE- All Star Game

Venti tra i migliori prospetti della Development League (tra cui sette già chiamati dalla Nba) sono stati scelti per partecipare alla quinta edizione dell’All Star Game DLeague. WEST: Chris Johnson (Dakota Wizards), Ivan Johnson e


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Garrett Temple (BayHawks Erie), Walker Russell Jr. (Fort Wayne Mad Ants), Othyus Jeffers, Courtney Sims e Curtis Stinson ( Energia Iowa), DeShawn Sims (Maine Red Claws), Patrick Ewing Jr. e Dexter Pittman (Sioux Falls Skyforce). Coach: Nate Tibbetts (Tulsa) E A S T : Marcus Cousin (Austin Toros), Trey Johnson (Bakersfield Jam), Shane Edwards (New Mexico Thunderbirds), Jeff Adrien e Mustafa Shakur (Rio Grande Valley Vipers), Alexander Joe Williams e Sean (Legends Texas), Owens Larry e Zabian Dowdell (Tulsa 66ers) e Orien Greene (Utah Flash). Coach: Nicke Nurse (Iowa). BBVA CELEBITY GAME L’All Star Game è soprattutto spettacolo e celebrazioni. Nel corso degli anni la Lega si è inventata eventi di puro intrattenimento, che fanno da contorno alla due giorni di kermesse. Uno di questi è il BBVA Celebity Game, dove un mix di ex giocatori, comici, attori, presentatoti e personalità dello star system e dell’entertaiment a stelle e striscie, da prova delle proprie capacità cestistiche. La gara di quest’anno promette di essere veramente interessante…. Ecco i partecipanti: Magic Johnson, il cantante Justin Bieber, Scottie Pippen, Bill Walton, A.C. Green, B.J. Armstrong, Chris Mullin, Jalen Rose, Jimmy Kimmel (famoso comico e presentatore), Ty Burrel (attore della celebre serie “Modern Family”), Rob Kardashian (non si sa cosa faccia, ma è uno dei Kardashian..), Zach Levi (attore della serie “Chuck”), Jason Alexander (attore), Common (rapper), Simmons (ESPN.com columnist). Completeranno i roster, alcune giocatrici della Wnba e i migliori prosetti provenienti dalla D-League. HAIER SHOOTING STARS La simpatica gara di tiro “particolare” che mette insieme un giocatore Nba, una leggenda del passato, e una giocatrice Wnba. TEAM ATLANTA: Al Horford (Hawks), Coco Miller (WNBA's Atlanta Dream), Steve Smith (Legend) Team Chicago: Taj Gibson (Bulls), Cathrine Kraayveld (WNBA's Chicago Sky), Steve Kerr (Legend) TEAM LOS ANGELES: Pau Gasol (Lakers), Tina Thompson (WNBA's L.A. Sparks), Rick Fox (Legend) T E A M T E X A S : Dirk Nowitzki (Mavericks), Roneeka

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Hodges (WNBA's S.A. Silver Stars), Kenny Smith (Legend). TACO BELL SKILLS CHALLENGE La ormai famosa gara di abilità. Ostacoli, dribbling, passaggi, tiri. Il tutto nel minor tempo posiibile. Quest’anno la competizione sarà nobilitata da: Stephen Curry (Warriors), Baron Davis (Clippers), Tyreke Evans (Kings), Derek Fisher (Lakers), Tony Parker (Spurs), Russell Westbrook (Thunder), Derrick Rose (Bulls), John Wall (Wizards).


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Tutto il ‘firmamento’ Nba sullo stesso parque ALL STAR SUNDAY

L’All Star Game della Nba rappresenta il meglio del meglio, dal punto di vista del binomio basket-spettacolo. Il 20 febbraio a “El Pueblo de la Iglesia de Nuestra Señora la Reina de Los Angeles de Porciúncola”, comunemente conosciuta come Los Angeles, va in scena il 60esimo All Star Game. L’Nba si mette in bella mostra per vendere alla grande il proprio prodotto. La macchina organizzativa, pubblicitaria e mediatica, che sta dietro ad un evento del genere è qualcosa di inimmaginabile. Nella tre giorni (una volta erano due), si vede di tutto e si fa di tutto. Poi finalmente arriva la domenica sera, e con essa il momento di giocare. Le Superstar presenti allo Staples Center vorranno dare spettacolo, perché il palcoscenico è di altissimo livello. Non si conteranno le celebrità che

saranno presenti all’evento, al quale non potrà di certo mancherà il padrone di casa dello Staples, la leggenda Jack Nicholson. Il copione dell’All Star Game è facile da interpretare. Si parte forte, giocando veramente a pallacanestro, poi spazio allo spettacolo, e si il punteggio lo consente, negli ultimi dieci minuti dell’ultimo quarto, si


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et da vita ad una partita vera, che data la qualità in campo, si lascia leggeremente guardare. Le discussioni sulle convocazioni alla partita delle stelle, sono sempre infinite, e avvengono non tanto sui presenti, ma sugli esclusi. Noi non potevamo esimerci da questo “pericoloso” giochetto. La passata edizione si è svolta a Dallas,

davanti a oltre 100 mila spettatori.Vinse l’Est per 141139. Il titolo di Mvp fu assegnato a Dwyane Wade. Ecco dunque le formazioni. WEST: Quintetto - Carmelo Anthony (F-Denver), Kobe Bryant (G- Los Angeles Lakers), Chris Paul (G-New


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Orleans Hornets), Kevin Durant (F- Okhlahoma City Thunder) , Yao Ming* (C- Houston Rockets). Coach: Gregg Popovich (San Antonio Spurs). Riserve- Dirk Nowitzki (FC -Dallas Mavericks), Russell Westbrook (G- Okhlahoma City Thunder), Tim Duncan (FC- San Antonio Spurs), Deron Williams (G-Utah Jazz), Pau Gasol (FC - Los Angeles Lakers), Blake Griffin (FLos Angeles Clippers), Manu Ginobili (G- San Antonio Spurs). *Al posto dell'infortunato Yao Ming, probabile la chiamata di Kevin Love dei Minnesota Timberwolves. E A S T : Quintetto - Derrick Rose (G-Chicago Bulls), Amar'e Stoudemire (FC-New York Knicks), Dwyane Wade (G-Miami Heat), Dwight Howard (C-Orlando Magic), LeBron James (F- Miami Heat). Coach: Doc Rivers (Boston Celtics). Riserve- Kevin Garnett (F- Boston Celtics), Paul Pierce (F-Boston Celtics), Ray Allen (G-Boston Celtics), Rajon Rondo (Boston Celtics) Chris Bosh (F- Miami Heat), Al Horford (C- Atlanta Hawks), Joe Johnson (GF, Atlanta Hawks). Iniziamo dalla Western Conference.Due gli esclusi eccellenti: LaMarcus Aldridge e Monta Ellis. L’ala dei Blazers sta disputando una stagione a dir poco incredibile (22.1 punti e 8.9 rimbalzi), soprattutto da quando ha raccolto il testimone dall’infortunato Brandon Roy. Chi avrebbe dovuto lasciargli il posto? A livello di numeri l’indiziato principale è Tim Duncan (13.4, e 9.2 rimbalzi). Ma i numeri non sono tutto, anche perché stiamo parlando di un dei primi venti giocatori della storia. L’altro è Blake Griffin, per alcuni ancora troppo “fresco”, per prendere parte All’All Star

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Game. Difficile, come sempre fare delle valutazioni. Ogni obiezione è valida, ma Aldridge meritava la convocazione. Capitolo Monta Ellis. La guardia dei Warriors è un super realizzatore (25.2 punti e 5.4 assist), che vale almeno quanto Russell Westbrook. La differenza è che Westbrook gioca in una squadra vincente, Ellis no. Eastern Conference: Ottimi l’idea degli allenatori di portare il blocco dei Boston Celtics (Allen, Pierce, Garnett e Rondo). Quattro giocatori della stessa squadra non si vedevono dal 2006, quando i Detroit Pistons furono rappresentati da Billups, Hamilton, Rasheed e Ben Wallace. La squadra dell’Est non ha nomi illustrissimi tra gli esclusi. Eppure ci sarebbe da fare qualche valutazione sulla convocazione di Chris Bosh. I numeri (18.4 punti, 8.1 rimbalzi) e l’impatto che l’ex Raptors ha avuto a Miami, dove vive all’ombra di James e Wade, non giustificano del tutto la chiamata di quest’anno. Discorso estendibile in parte anche ad Al Horford, che quest’anno ad Atlanta non sta ripetendo la magnifica passata stagione. A Est c’è carenza di centri, e allora la candidatura di Andrea Bargnani per i Toronto Raptors, non è tanto peregrina. Parliamo di in giocatore che ha fatto passi da gigante, tipo viaggiare a 21.9 punti (quindicesimo marcatore della lega). L’italiano è tra i primi cinque nel suo ruolo in attacco, anche se a rimbalzo (5.5) e in difesa deve fare ancora notevoli progressi, ma dal punto di vista della tecnica e del talento puro siamo nei pressi di Dirk Nowitzki. Il problema di Bargnani in ottica All Star Game? Gioca in una squadra perdente, ma se a Ovest ci va Griffin. Il Mago ha i numeri, ma non l’esposizione mediatica di Bosh. Aspetti che in una lega come la Nba si pagano a caro prezzo.

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DE DE

S ANTIS ANTIS

LA...The City of Angels Quanti di voi si saranno domandati almeno una volta.. perché LOS ANGELES è chiamata CITY OF ANGELS (città degli angeli)?? Beh..probabilmente qualcuno di voi avrà buttato giù qualche ipotesi del genere: -Grazie al film interpretato da Nicolas Cage e Meg Ryan ? - Perché la gente lì è più buona? - Probabilmente qualcuno ha visto degl’angeli aggirarsi per la città? Beh.. Mi dispiace profondamente deludervi ma la storia è ben diversa!:), in realtà Los Angeles è solo un diminutivo.. il nome originario è : Ciudad de la Iglesia de

Nuestra Señora de Los Angeles sobra la Porziuncola de Asís, cioè: “Città della Chiesa della Nostra Signora degli Angeli della Porziuncola di Assisi”. L.A. è la più grande città della California e la seconda di tutti gli Stati Uniti d’ America. Insieme a New York e Chicago è una delle tre metropoli più importanti del paese ed è un centro economico,culturale e scientifico di rilevanza mondiale. Ad una prima impressione essendo tanto diversa dalle nostre città può non sembrare un granchè: un rettangolo che si estende per circa 100km lungo la costa del Pacifico e per 40km,

Fotogrammi del panorama di LA e lo Staples Center

con varie diramazioni, all’interno. Non vi è un centro, una piazza, un monumento particolare come punto di riferimento: si tratta di una distesa di case moderne di varie tipologie, interrotte da qualche edificio storico e da palazzi relativamente vecchi e belli, come quelli di Wilshire boulevard, con le sue palazzine tipiche ed i negozietti. I grattacieli svettano solo nella zona degli affari, a Downtown. Per il resto si susseguono edifici bassi, in aree a più o meno alta densità abitativa, intervallate da autostrade, aree commerciali con negozi e fast food, zone industriali, immensi canali di cemen-

to (immortalati nella scena dell’inseguimento in Terminator 2 n.d.r.) che fungono da cloaca a cielo aperto. Eppure il fascino di questa città permane intatto da quando fu fondata nel 1781, proprio per il suo disordinato insieme di quartieri e contee molto diverse tra loro: una città cosmopolita abitata da gente di tutti i tipi, dalle notevoli differenze economiche, che in più incarna, con Hollywood, il mito e la storia del cinema. Ma probabilmente queste sono informazioni che avrete già sentito, visto al cinema o googlato!:D Tuttavia.. quanti di voi sanno che è l unico posto al mondo in cui hai la pos-

sibilità di alzarti al mattino ed andare a sciare e poi concludere la giornata sulle lunghe spiagge mentre il sole tramonta dientro le palme?? ebbene si! Basta allontanarsi nella parte Nordovest,a Big Bear Lake nella San Bernardino National Forest per trovare canaloni e gobbe ottimi, ma non aspettavi neve molto farinosa! CO M E AR R I V A R E E C O M E MUOVERSI. Arrivando a Los Angeles con l'aereo è possibile atterrare in uno dei suoi 5 aeroporti: Los Angeles International Airport “ LAX” (sicuramente il più grande);

Hawthorne Municipal Airport ; Long Beach Municipal; John Wayne International Airport; Ontario International Airport. Per raggiungere il centro della città (Downtown, Hollywood, Santa Monica) diverse sono le soluzioni ma, vista l'estensione della città, preparatevi a viaggi piuttosto lunghi, se intendete rimanere a Los Angeles più di un giorno, è preferibile noleggiare una macchina. Il costo di noleggio non è estremamente alto,si può noleggiare una Chevrolet Aveo a 150€ per settimana, (potete farvi un’idea sul sito www.interprise.com o su www.easycar.it ). Oppure con un po’ di pazienza potete capire come funzionano gli autobus e la metropolitana, il problema è che la città è così estesa che senza un mezzo proprio avrete bisogno di 2 belle gambe forti..perchè camminerete come non avete mai fatto in vita vostra! Per orientarvi dovete munirvi di una cartina oppure, collegatevi ad un sito di mappe online come: www.mapquest.it o www.yahoo.it e stampatevi il tragitto che vi serve. DOVE DORMIRE Come ho già detto in precedenza, Los Angeles è molto estesa,e sarà necessario muoversi parecchio per andare da una parte all ‘altra, quindi a differenza delle altre città non è così fondamentale trovare un albergo al centro, ed è possibile risparmiare qualche dollaro alloggiando più in periferia. I prezzi sono, in genere, molto variabili e dipendono dal periodo dell'anno. Più turisti significa prezzi più alti. Gli hotel più economici con posizione centrale sono : Hotel Cecil a South Main Street nel cuore storico del centro della città.Troverete prezzi tra i 40 € e 50 € per camera doppia a notte. The Mayfair Hotel in west 7th Street a 2km dal centro della città prezzi dai 50 a 60 € sempre per camera doppia a notte Hotel Kawada S Hill Street nel cuore della città , prezzi tra I 60 e 70€ per camera doppia a notte. Per i più Spendaccioni invece ci sono hotel anche da 300-400€ a notte, come: Four Seasons, Beverly Wil in Wilshire Boulevard, Meridien Beverly Hills in S. la Cienega Boulevard, Beverly Wilshire in Wilshire Boulevard. Per tutte le altre informazioni potete consultare il sito www.octopustravel.com e www.tripadvisor.it IL TEMPO Il clima è subtropicale temperato, estremamente piacevole quindi. Con le sue scarsissime precipitazioni (solo 38cm l'anno) e le numerosissime giornate di sole (291 l'anno) il clima è l'ideale per fare turismo e non solo. Tra ottobre ed aprile la temperatura media è di 18° o 19° C di giorno e scende a 8° o 9° C la notte. Maggio e giugno hanno


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una temperatura più mite, tra i 23° edi 25° C. Tra luglio e settembre invece la temperatura diurna oscilla tra i 27° ed i 28° C mentre la notte tra i 16° e 17°C. Per visitare una città ed un paese è comunque indispensabile conoscere le previsioni del tempo che potete trovare sui siti: www.infortunisti.com e www.ilmeteo.it COSA VEDERE IL CALIFORNIA SCIENCE CENTER: (chiamato anche California ScienCenter) è il museo della scienza e della tecnica di Los Angeles situato nel Exposition Park. Tra le sezioni più importanti è possibile ricordare: World of Life: La vita e la crescita di diversi esseri viventi viene esplorata in modo originale. Transportation: Tutto sulle automobili. Creative World: In questa sezione è possibile avere informazioni molto varie, dalla fisica della terra alla costruzione di una casa ed ovviamente non poteva mancare una sezione dedicata ai terremoti ed agli effetti sulle abitazioni. Discovery Room: Completamente dedicato ai videogiochi interattivi. IMAX Theater: L'animazione 3D è di sicuro effetto. Vale la pena anche se il biglietto (circa 8$) non è compreso in quello d'entrata. Aerospace Building: Espone pezzi dedicati al mondo aerospaziale. DISNEYLAND: Situato a circa 50 chilometri dal downtown di Los Angeles, ad Anaheim in California. è il primo e più famoso parco a tema del mondo costruito nel 1955. Nel 1990 Disneyland Park diventò Disneyland Resort, ad indicare che ormai la sua estensione ed i servizi messi a disposizione. IL GETTY CENTER: è la sede principale del J. Paul Getty Museum e di uno dei centri di culturali più importanti al mondo. L'edificio principale è costituito da 4 padiglioni disposti secondo i punti cardinali;tanto per avere qualche idea dei capolavori che si trovano è possibile citare L'Incoronazione della Vergine di Gentile da Fabriano, Natura Morta con Mele di Cezanne, Iris di Van Gogh, Le Rue Monsier di Manet, Passeggiata di Renoir, Maddalena Penitente di Tiziano. H OLL YW OO D: è probabilmente la zona più famosa di Los Angeles grazie ai numerosissimi studi cinematografici che vi si trovano. È la città dei VIP di ogni genere e il debutto di molti film americani avviene nei suoi immensi cinema. Oltre tutto, in una delle sale di Hollywood, vengono consegnati i premi oscar. Prima dell'avvento del cinema Hollywood non era ancora parte integrante del centro urbano di LA. Si trattava di un quartiere collinoso ed ancora rurale. RODEO DRIVE: oltre che per i numerosi film della produzione hollywoodiana, è conosciuta per essere la via principale dello shopping di lusso. Numerosissime le griffe:Armani, Bulgari, Gucci, Cartier, Channel, Dior, Dolce & Gabbana, Fendi, Hermes, Lacoste ma anche Louis Vuitton, Prada, Valentino e Versace solo per citarne alcune. I negozi più chic sono ospitati, e non poteva essere altrimenti, in un centro comerciale chiamato Rodeo Collection. UNIVERSAL STUDIOS: sono un parco a tema di proprietà della famosissima Universal, produttrice di film e cortometraggi. Si trova ad Hollywood ed è solo uno (anche se probabilmente il più grande) dei parchi a tema della Universal presenti nel mondo. Inizialmente la Universal proponeva delle visite guidate direttamente negli studi dove venivano girati i film. Oggi sono in realtà un parco a tema con numerose attrazioni basate, ovvia-

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mente, sulle più celebri produzioni cinematografiche. Il parco in realtà sorge accanto ai veri studi cinematografici che sono solo in parte visitabili e solo con una visita guidata. Nel parco, oltre alle ovvie e normali montagne russe, è possibile assistere a diversi spettacoli, alla costruzione delle scenografie dei film e ci si può tuffare alla scoperta di alcuni dei trucchi cinematografici più usati. VEN I C E: La Venezia d’ America è un quartiere abbastanza particolare che si trova ad ovest di Los Angeles e che deve il suo nome per lo più alla fitta rete di canali (molti dei quali artificiali) che lo attraversano e che la fanno (in realtà abbastanza vagamente) assomigliare a Venezia,è un bellissimo quartiere che si affaccia sull'oceano ed è famoso anche per le sue bellissime spiagge. MALIBU’: essa è famosa per le sue afose spiagge e anche perché è residenza di molte stelle del cinema e dello spettacolo in genere.

DOWNTOWN : è la zona centrale di Los Angeles ed anche quella in cui si trovano i principali uffici e negozi. Vi si trovano alcuni luoghi interessanti dal punto di vista culturale come il MOCA, il Museo delle Arti Contemporanee e la zona turistica di El Pueblo de Los Angeles, che costituisce anche il primo nucleo della città. Qui è possibile visitare interessanti edifici in stile spagnolo quali l’Avila Adobe, e la chiesa di Nostra Senora la Reina de L.A.. Tutte le strade dei circondario offrono numerosi negozi dove poter acquistare souvenir. Altri posti da visitare e non perdersi sono anche: Guinness Records Museum, Hollywood Cemetery, Griffith Park, Beverly Hills, l’Università della California,il Westwood Memorial Park, Norton Simon Museum e Los Angeles County Museum of Art . SPORT Los Angeles è priva di una squadra di football americano cittadina, ma è rappresentata nelle principali altre leghe

sportive: Los Angeles Lakers e Los Angeles Clippers nella NBA (pallacanestro), Los Angeles Dodgers e Los Angeles Angels of Anaheim nella MLB (baseball), Los Angeles Kings nella NHL (hockey su ghiaccio), Los Angeles Sparks nella WNBA (pallacanestro femminile), Los Angeles Galaxy (calcio). CURIOSITA’ • La squadra di pallacanestro dei Los Angeles Lakers era in origine una importante squadra del Minnesota ,trasferitasi a LA nel 1960. • Nonostante le sue dimensioni, Los Angeles ha una sola linea di metropolitana sotterranea • Dato che a Los Angeles, come in altre zone degl iUSA, il traffico sulle strade è causato in particolare dall'abitudine degli automobilisti di usare il proprio veicolo in solitario, negli ultimi anni ci sono state molte iniziative (con tanto di corsie speciali) per chi viaggiasse in macchina con più persone a bordo.

• È veramente raro trovare persone a piedi nei Boulevard di Los Angeles. Ciò perché sono lunghe vie di collegamento tra più quartieri, per giunta densissime di traffico e smog • Il luna park posto sul molo di Santa Monica è uno dei ritrovi più frequentati e uno dei più grandi al mondo su palafitte. • A Los Angeles - come in tutta la California e in altri stati americani - è severamente vietato circolare per strada con alcolici in vista. • Al contrario di cosa si possa pensare, uno dei quartieri più pericolosi e malfamati di Los Angeles è proprio il centro (Downtown). Infatti, essendo un quartiere quasi completamente composto da uffici, esso si svuota di notte ed è meta di molti malintenzionati. Allora ricapitoliamo… Non dimenticatevi la mappa della città.. fate tante foto, portatevi il costume e …..Sullo shopping N o C o m m e n t perché sono di parte!…insomma..Buon Divertimento…

Hollywood, Venice, Santa Monica e Downtown LA


S T A R S ‘ N ’ S T R IP E S O N THE R O A D

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asd

1.AEROPORTO DI LOS ANGELES, 2.LA NEVE DI SAN BERNARDINO INTERNATIONAL FOREST, 3. LA VECCHIA VERSIONE DELLA MAPPA DI DISNEYLAND DATATA 1956, 4. SANTA MONICA, 5. UNIVERSAL STUDIOS HOLLYWOOD

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