Teatromagazine n.2

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presentazione opo aver superato il prestigioso traguardo dei duecento anni, il Teatro Municipale di Piacenza si appresta a vivere un’altra entusiasmante stagione di prosa, consolidando una lunga tradizione artistica e, nel contempo, valorizzando il percorso di ricerca e sperimentazione che da sempre connota e impreziosisce l’attività di Teatro Gioco Vita, cui da anni è affidato l’importante ruolo di allestire e divulgare gli spettacoli di prosa. L’offerta culturale che l’Amministrazione Comunale e Teatro Gioco Vita quest’anno propongono, rappresenta, per la città, lo specchio del fermento e della passione creativa che la animano, ma anche l’opportunità di favorire occasioni di incontro e svago, di fornire strumenti formativi alle scuole, e di regalare emozioni intense ai sempre più numerosi spettatori che affollano il nostro “Municipale”. La prosa, da sempre, è fulcro di interesse anche per i più giovani, perché teatro e letteratura sono l’uno lo specchio dell’altra, e la prosa incarna elementi letterari, che uniti alla realtà del teatro propongono spettacoli di grande valore e di

interesse autentico. A testimonianza di questo è il cartellone redatto da Teatro Gioco Vita, che richiamerà a Piacenza, tra gli altri, la Compagnia di Luca De Filippo, Marco Paolini, Alessandro Haber, nonché una produzione del Piccolo Teatro di Milano. Una stagione, quella relativa al 2005/2006, che intende proseguire il percorso già avviato negli anni scorsi in direzione di nuovi e più vasti orizzonti. Grazie a un programma che si staglia come un fiore all’occhiello per il nostro Teatro, elemento di eccellenza per quanto attiene la produzione culturale piacentina, emerge ancora una volta la “cultura in movimento” che caratterizza il lavoro di Diego Maj, non solo per la qualità delle proposte, ma anche per il fatto di contribuire ad avvicinare la collettività piacentina al teatro.

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Grazie a proposte di spettacolo, e di approfondimento sullo spettacolo, in grado di coinvolgere tutto il pubblico. Parlare di cartellone della stagione di prosa del Teatro Municipale di Piacenza, a questo punto, può addirittura anche sembrare riduttivo. Accanto al teatro classico e di tradizione, c’è infatti il teatro d’innovazione e di ricerca e c’è la danza contemporanea: “Tre per Te”, infatti, è allo stesso tempo stagione di Prosa, Altri Percorsi e Teatro Danza. Ed è anche un articolato programma di attività collaterali: “Oltre il sipario”, il calendario di percorsi per le scuole e i giovani, laboratori, incontri. Una proposta ricca e avvincente, perché ogni cittadina, ogni cittadino possa trovare al Teatro Municipale il “suo” teatro.

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na nuova stagione di prosa per il Teatro Municipale: un’altra stagione gestita da Teatro Gioco Vita, il Teatro Stabile di Innovazione di Piacenza che a seguito di gara d’appalto si è aggiudicato la gestione delle attività teatrali di prosa del Municipale per i prossimi tre anni. A Teatro Gioco Vita va riconosciuto il merito di un impegno costante, da anni e per tutto il pubblico, sul nostro territorio - oltre che nel panorama nazionale e internazionale dove i suoi spettacoli di teatro d’ombre sono rappresentati – e un lavoro progettuale di ampio respiro avviato con la gestione delle ultime due stagioni di prosa del Teatro Municipale di Piacenza. La nuova stagione “Tre per Te” permetterà di dare continuità ed ulteriore impulso a quanto realizzato fino ad ora. Questo grazie ad un cartellone equilibrato, di qualità, aperto a quanto di meglio il teatro produce a livello nazionale e internazionale. Grazie ad un articolato programma di attività collaterali, formazione e informazione dello spettatore.

Roberto Reggi Sindaco di Piacenza

Giovanna Calciati Assessore alle Politiche scolastiche e per l’infanzia, Teatri e Turismo - Comune di Piacenza


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a Stagione di Prosa del Teatro Municipale per altri tre anni sarà diretta da Teatro Gioco Vita, che ne ha avuto l’affidamento dal Comune di Piacenza a seguito di gara d’appalto. Questo ci dà la possibilità di proseguire un percorso artistico e progettuale avviato con la stagione 2003/2004 e caratterizzato da alcuni elementi fondamentali. L’articolazione del cartellone in tre sezioni, perché ogni spettatore possa trovare, o ritrovare, il “suo” teatro: Prosa, Altri Percorsi,Teatro Danza. Il ricco programma di attività collaterali “Oltre il Sipario”. Un articolato progetto di comunicazione, informazione, formazione e promozione del pubblico, nell’ambito del quale è stata avviata l’iniziativa editoriale “TeatroMagazine”. E poi, sinergie e “alleanze” con altri teatri, tra cui spicca la sottoscrizione del Protocollo d’Intesa con il Piccolo Teatro di Milano. Quelli che nel 2002/2003 erano obiettivi, ora sono risultati raggiunti, che hanno portato ad un incremento del pubblico, ad un allargamento delle fasce di potenziali spettatori e al miglioramento dell’immagine del teatro, in città e nel territorio così come al di fuori di Piacenza. Il progetto di Teatro Gioco Vita per il Teatro Municipale nelle sue linee generali è già tracciato, e si pone in continuità con quanto avviato a partire dalla stagione 2003/2004. Ma non possiamo, e non vogliamo, limitarci a riaffermare ciò che è già consolidato. Insieme al nostro pubblico vogliamo ricercare sempre nuovi orizzonti e nuovi progetti per il Teatro Municipale, per ridisegnare la prospettiva di un itinerario artistico mai ripetitivo e per non farci sorprendere dai cambiamenti, pur in un contesto storico e culturale così denso di trasformazioni. Per il prossimo futuro dobbiamo avere nuovi obiettivi. Il cartellone deve osare ulteriori incursioni in ciò che per Piacenza è inusuale, cercando di aprirsi ulteriormente sul panorama internazionale. Il Teatro Municipale deve ricercare nuove sinergie e alleanze, anche individuando strategie coproduttive e attivare canali di collaborazione con altri teatri di prosa. Deve entrare sempre

di più nella vita, delle persone e della città: dare voce a tutta la vita, nei suoi vari aspetti, anche quelli meno rassicuranti; aprirsi a tutte le persone, senza distinzioni. Per essere veramente il teatro di tutta la città. “Tre per Te” si inaugura quest’anno in un modo inconsueto, con una serata di “Teatro in festa”, offerta agli abbonati, al pubblico del teatro e a tutta la città, per l’apertura della stagione 2005/2006 e per il bicentenario del Teatro Municipale. Il 9 settembre in Piazza Cavalli andrà in scena Dei sogni e della luce della Compagnia Studio Festi, un grande evento di arte ambientale giocato sui tre elementi dell’acqua, dell’aria e del fuoco e realizzato attraverso una molteplicità di linguaggi della scena: installazioni, giochi visivi, danza, acrobazia, luci, proiezioni. Ospiteremo poi grandi attori, Luca De Filippo, Massimo Dapporto, Alessandro Haber, Roberto Herlitzka, Marco Paolini, Giulia Lazzarini, Franco Graziosi, Piero Mazzarella, Umberto Orsini, Dario Cantarelli. Avremo in cartellone i comici Antonio Albanese e Gene Gnocchi, il musical di Nicola Piovani scritto insieme a Vincenzo Cerami, le presenze internazionali di Jerome Savary e, per la danza, della Paul Taylor Dance Company direttamente dagli Stati Uniti nel cinquantesimo della sua fondazione. Potremo vedere “Urlo” di Pippo Delbono, che al Festival di Avignone dello scorso anno ha ottenuto un grande successo di pubblico e di critica, e gli ultimi spettacoli delle giovani registe che sono considerate le nuove leve del teatro italiano, Serena Sinigaglia e Emma Dante. E altro ancora… Ogni volta che si alzerà il sipario nel nostro teatro potremo, insieme, sperimentare cose nuove, emozionarci e divertirci in modo sempre diverso, scoprire sentimenti, storie e persone fino ad ora sconosciute. Nel desiderio di una bellezza che non è mai esaurita e che il teatro ha il potere di rigenerare ogni volta…

Diego Maj Teatro Gioco Vita


cartellone PROSA TEATRO IN FESTA venerdì 9 settembre 2005* - Piazza Cavalli (ore 21 - Ingresso gratuito) Studio Festi DEI SOGNI E DELLA LUCE il teatro degli elementi - l’acqua, l’aria, il fuoco un progetto di teatro degli ambienti di Valerio Festi “Una festa per la Città e il Teatro” apertura stagione teatrale 2005/2006 bicentenario Teatro Municipale

lunedì 28 novembre 2005 - Teatro Municipale (Prosa A) martedì 29 novembre 2005 - Teatro Municipale (Prosa B) Teatro Ambra Jovinelli - Compagnia della Luna CONCHA BONITA Commedia fantastica in musica libretto di Alfredo Arias e René de Ceccatty versione italiana Cerami & Piovani musica Nicola Piovani regia Alfredo Arias con Gennaro Cannavacciuolo, Mauro Gioia, Sibilla Malara, Alejandra Radano, Catherine Ringer, Gianfranco Vergoni, Gabriella Zanchi e l'Orchestra Aracoeli diretta da Enrico Arias

evento offerto da *in caso di maltempo lo spettacolo sarà rinviato a sabato 10 settembre

mercoledì 9 novembre 2005 - Teatro Municipale (Prosa A) giovedì 10 novembre 2005 - Teatro Municipale (Prosa B) Compagnia di Teatro di Luca De Filippo NAPOLI MILIONARIA! di Eduardo De Filippo con Luca De Filippo, Imma Piro e con Gigi Savoia,Tullio Del Matto, Isabella Salvato scene e costumi Enrico Job regia Francesco Rosi produzione Elledieffe

lunedì 21 novembre 2005 - Teatro Municipale (Prosa A) martedì 22 novembre 2005 - Teatro Municipale (Prosa B) mercoledì 23 novembre 2005 - Teatro Municipale (Fuori Abbonamento) Roberto Herlizka RE LEAR di William Shakespeare con Daniela Giovanetti, Luca Lazzareschi e con Giorgio Lanza, Rossana Mortara, Osvaldo Ruggieri regia Antonio Calenda produzione Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia e Compagnia Mario Chiocchio srl

sabato 3 dicembre 2005 - Teatro Municipale (Fuori Abbonamento) Gene Gnocchi LA NEVE E L’ARTE DI SCIOGLIERLA SENZA FARLA BOLLIRE di Francesco Freyrie e Eugenio Ghiozzi con Gene Gnocchi ed Elena Ghiozzi regia Margherita Mireira produzione ITC 2000

lunedì 9 gennaio 2006 - Teatro Municipale (Prosa A) martedì 10 gennaio 2006 - Teatro Municipale (Prosa B) mercoledì 11 gennaio 2006 - Teatro Municipale (Fuori Abbonamento) Marco Paolini IL SERGENTE a Mario Rigoni Stern produzione Jolefilm

martedì 24 gennaio 2006 - Teatro Municipale (Prosa A) mercoledì 25 gennaio 2006 - Teatro Municipale (Prosa B) Massimo Dapporto IL MALATO IMMAGINARIO di Molière versione italiana Tullio Kezich, Alessandra Levatesi con Susanna Marcomeni, Sebastiano Tringali, Riccardo Peroni regia Guglielmo Ferro produzione Teatro 3 srl


cartellone PROSA mercoledì 1 febbraio 2006 - Teatro Municipale (Prosa A) giovedì 2 febbraio 2006 - Teatro Municipale (Prosa B) Nuova Scena - Arena del Sole - Teatro Stabile di Bologna ZIO VANJA di Anton Cechov regia Nanni Garella con Alessandro Haber e con Umberto Bortolani, Nanni Garella

domenica 26 febbraio 2006 - Teatro Municipale (Prosa A) lunedì 27 febbraio 2006 - Teatro Municipale (Prosa B) martedì 28 febbraio 2006 - Teatro Municipale (Fuori Abbonamento) Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa TEMPORALE di Johan August Strindberg traduzione di Luciano Codignola uno spettacolo di Giorgio Strehler regia di Enrico D’Amato scene di Ezio Frigerio con (in ordine alfabetico) Umberto Ceriani, Franco Graziosi, Giulia Lazzarini, Piero Mazzarella, Laura Pasetti

martedì 28 marzo 2006 - Teatro Municipale (Prosa A) mercoledì 29 marzo 2006 - Teatro Municipale (Prosa B) Antonio Albanese PSICOPARTY (nuovo spettacolo) produzione Ballandi Spa in collaborazione con Teatro Stabile delle Marche distribuzione Scotti&Bros

Teatro Municipale - Inizio spettacoli ore 21 La rappresentazione Dei sogni e della luce in programma in Piazza Cavalli venerdì 9 settembre 2005 inizierà alle ore 21.


cartellone ALTRI PERCORSI lunedì 24 ottobre 2005 - Teatro Comunale Filodrammatici (Fuori Abbonamento) martedì 25 ottobre 2005 - Teatro Comunale Filodrammatici (Fuori Abbonamento) Lucia Vasini e la Compagnia “Diurni e Notturni” BONJOUR, MADAME. BONNE NUIT, MONSIEUR. il cielo visto dalla terra progetto e realizzazione Lucia Vasini,Tiziana Sensi, Elisa Canfora una produzione Teatro Gioco Vita - Teatro Stabile di Innovazione nell’ambito del corso di formazione “Diurni e Notturni” organizzato da Cesvip di Piacenza, Teatro Gioco Vita - Teatro Stabile di Innovazione Dipartimento di Salute Mentale Ausl di Piacenza

giovedì 3 novembre 2005 - Teatro Comunale Filodrammatici (Fuori Abbonamento) venerdì 4 novembre 2005 - Teatro Comunale Filodrammatici (Fuori Abbonamento) sabato 5 novembre 2005 - Teatro Comunale Filodrammatici (Fuori Abbonamento) Teatro Gioco Vita UNA TOPOLINO ALLE MILLE MIGLIA testo e drammaturgia Edoardo Erba regia Fabrizio Montecchi disegni e sagome Andrea Rauch musiche e canzoni Cantarana produzione Teatro Gioco Vita - Teatro Stabile di Innovazione e Teatro Municipale di Piacenza con il sostegno di CREA/festival Momix

giovedì 8 dicembre 2005 - Teatro Comunale Filodrammatici (Altri Percorsi A) venerdì 9 dicembre 2005 - Teatro Comunale Filodrammatici (Altri Percorsi B) sabato 10 dicembre 2005 - Teatro Comunale Filodrammatici (Fuori Abbonamento) Infidi Lumi SANGUE/ on the dining room floor [Gertrude Stein] regia Stefano Tomassini produzione Infidi Lumi e Teatro Gioco Vita - Teatro Stabile di Innovazione

martedì 17 gennaio 2006 - Teatro Comunale Filodrammatici (Altri Percorsi A) mercoledì 18 gennaio 2006 - Teatro Comunale Filodrammatici (Altri Percorsi B) Compagnia I Fratellini – Bartoli-Cantarelli-Marcucci IL DIARIO DI UN PAZZO di Nicolaj Gogol con Dario Cantarelli regia Lino Spadaro

venerdì 3 marzo 2006 - Teatro Municipale (Altri Percorsi A-B) Compagnia Pippo Delbono URLO ideazione e regia Pippo Delbono con Fadel Abeid, Dolly Albertin, Gianluca Ballarè, Raffaella Banchelli, Bobò,Viola Brusco, Enkeleda Cekani, Margherita Clemente, Piero Corso, Pippo Delbono, Lucia Della Ferrera, Ilaria Distante, Claudio Gasparotto, Gustavo Giacosa, Simone Goggiano, Elena Guerrini, Mario Intruglio, Nelson Lariccia, Gianni Parenti, Mr. Puma, Pepe Robledo, Marzia Valpiola con la partecipazione di Umberto Orsini voce Giovanna Marini produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione, Maison de la Culture de Bourges, Festival d’Avignon, Teatro di Roma, Le Volcan - Scène nationale du Havre, Théâtre de la Cité - Théâtre national de Toulouse, Scène nationale de Sète, Spielzeiteuropa Berliner Festspiele in collaborazione con Fondazione Orestiadi di Gibellina

giovedì 9 marzo 2006 - Teatro Comunale Filodrammatici (Altri Percorsi A) venerdì 10 marzo 2006 - Teatro Comunale Filodrammatici (Altri Percorsi B) A.T.I.R. Associazione Teatrale Indipendente per la Ricerca TROIANE da Euripide con innesti dall’Iliade di Omero progetto e regia Serena Sinigaglia traduzione Troiane Laura Curino con Maria Pilar Perez Aspa, Fabio Chiesa, Mattia Fabris, Arianna Scommegna, Sandra Zoccolan, Matilde Facheris, Irene Serini, Alessandro Federico, Matteo Lanfranchi, Vincenza Pastore, Alessandro Sampaoli, Chiara Stoppa


cartellone ALTRI PERCORSI martedì 21 marzo 2006 - Teatro Comunale Filodrammatici (Altri Percorsi A) mercoledì 22 marzo 2006 - Teatro Comunale Filodrammatici (Altri Percorsi B) Sud Costa Occidentale MISHELLE DI SANT’OLIVA di Emma Dante con Giorgio Li Bassi, Francesco Guida scene, costumi e regia Emma Dante luci Irene Maccagnani coproduttori Festival delle Colline Torinesi, Espace Malraux - Scène Nationale de Chambéry, Drodesera - Centrale Fies

venerdì 7 aprile 2006 - Teatro Municipale (Altri Percorsi A-B) Jérôme Savary Grand Magic Circus LA VIE D’ARTISTE raccontata a mia figlia spettacolo musicale di Jérôme Savary con Jérôme Savary e Nina Savary regia Jérôme Savary produzione Nuovo Teatro

Teatro Comunale Filodrammatici e Teatro Municipale inizio spettacoli ore 21


cartellone TEATRO DANZA domenica 27 novembre 2005 - Teatro Municipale (Teatro Danza) PAUL TAYLOR DANCE COMPANY Lisa Viola, Richard Chen See, Silvia Nevjinsky, Heather Berest, Michael Trusnovec, Annmaria Mazzini, Orion Duckstein, Amy Young, Robert Kleinendorst, Julie Tice, James Samson, Michelle Fleet, Parisa Khobdeh, Sean Mahoney, Nathaniel Keuter, Jeffrey Smith direttore artistico Paul Taylor maestro ripetitore Bettie De Jong luci Jennifer Tipton scene e costumi Santo Loquasto direttore esecutivo Wallace Chappell direttore generale John Tomlinson promozione e distribuzione in Italia Modena International Music

sabato 4 febbraio 2006 - Teatro Municipale (Teatro Danza) Teatro Franco Parenti - Associazione Pier Lombardo Luciana Savignano IL SUO NOME E’ CARMEN con Luciana Savignano e con la Compagnia Pier Lombardo Danza regia e coreografia Susanna Beltrami

giovedì 30 marzo 2006 - Teatro Comunale Filodrammatici (Fuori Abbonamento) venerdì 31 marzo 2006 - Teatro Comunale Filodrammatici (Fuori Abbonamento) Teatro Gioco Vita L’UCCELLO DI FUOCO Fiaba per musica, ombre e danza da “L’oiseau de feu” di Igor Strawinsky e figure di Enrico Baj regia e scene Fabrizio Montecchi coreografie Mauro Bigonzetti figure Enrico Baj assistente alla coreografia Giuseppe Calanni danzatori Anna Basti, Alfonso De Giorgi, Margherita Pirotto luci e fonica Cesare Lavezzoli coproduzione Teatro Gioco Vita - Teatro Stabile di Innovazione e Fondazione Nazionale della Danza - Reggio Emilia

Teatro Comunale Filodrammatici e Teatro Municipale inizio spettacoli ore 21


Amiamo l’arte piacentina

Bartolomeo Rusca Papa Onorio III approva la regola di San Domenico entro una quadratura di Francesco Natali (sec. XVIII). Piacenza Chiesa di San Giovanni in canale recupero dell’intero presbiterio

Amiamo Piacenza. In tutti i suoi aspetti. Anche in quelli meno conosciuti e, forse proprio per questo, più preziosi. Sono le cose che Piacenza non ha mai ostentato, ma che ha sempre custodito in un abbraccio pieno d’affetto e un po’ geloso. Sono i capolavori della sua arte. Un patrimonio che non è solo da ammirare, ma soprattutto da meditare perché rappresenta le radici della nostra storia. Per questo la Banca di Piacenza ne ha da sempre a cuore la tutela e la valorizzazione. Concretizzando questo impegno, negli ultimi anni ha contribuito al recupero scientifico dei nostri monumenti e finanziato importanti opere di restauro civile e religioso. È un impegno che la Banca di Piacenza proseguirà ancora. Sempre con identica passione. Amiamo l’arte piacentina perché, anch’essa, è espressione dei valori della nostra gente.

BANCA DI PIACENZA La nostra Banca, la Banca che conosciamo!


Indice Prosa Dei sogni e della luce 10 Napoli milionaria! 11 Re Lear 12 Concha Bonita 13 La neve e l’arte di scioglierla senza farla bollire 14 Il Sergente 15 Il malato immaginario 16 Zio Vanja 17 Temporale 18 Psicoparty 19

Altri Percorsi TEATROMAGAZINE Anno 2 - n. 2 Edizioni TEATRO GIOCO VITA Teatro Stabile di Innovazione Direttore DIEGO MAJ Via San Siro 9 - 29100 Piacenza Tel. 0523 332613 Fax 0523 338428 www.teatrogiocovita.it info@teatrogiocovita.it

numero 2

Direttore responsabile Simona Rossi

Bonjour, Madame. Bonne nuit, Monsieur. Una Topolino alle Mille Miglia Sangue/on the dining room floor Il diario di un pazzo Urlo Troiane Mishelle di Sant’Oliva La vie d’artiste

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Teatro Danza Paul Taylor Dance Company Il suo nome è Carmen L’uccello di fuoco

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Progetto grafico e realizzazione Matteo Maria Maj - Mcube Stampa Tipolito Farnese, Piacenza - Luglio 2005 Aut.Tribunale di Piacenza n° 604 del 31.12.2004 Hanno collaborato Lina Ronda, Emma Chiara Perotti

In copertina, manifesto della stagione di prosa 2005/2006 “Tre per Te” del Teatro Municipale di Piacenza realizzato da Mcube

Info Biglietteria e abbonamenti Carnet 6 spettacoli e biglietti Biglietti “last minute”, informazioni utili e servizi per il pubblico

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Altri progetti Oltre il sipario - Attività collaterali Tre per Te Teatro per ragazzi 2005/2006 Produzioni Teatro Gioco Vita 2005/2006

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Prosa

Dei sogni e della luce

TEATRO IN FESTA venerdì 9 settembre 2005* - Piazza Cavalli - ore 21 (Fuori Abbonamento - Ingresso gratuito) apertura Stagione di Prosa 2005/2006 bicentenario Teatro Municipale

Studio Festi DEI SOGNI E DELLA LUCE il Teatro degli Elementi - l'Acqua, l'Aria, il Fuoco un progetto di teatro degli ambienti di Valerio Festi “Una festa per la Città e il Teatro” evento offerto da

*in caso di maltempo lo spettacolo sarà rinviato a sabato 10 settembre

Piazza Cavalli diventa teatro per nuove creazioni d’arte ambientale e installazioni di teatro musicale, da percorrere e da attraversare (nell’ascolto e nella visione), da vivere e partecipare (nel gioco e nell’avventura). Nella piazza si installano tre ‘luoghi deputati’ nei quali si svolgono eventi di spettacolo che hanno al centro del proprio farsi l’artificio della natura e la sua trasmutazione: Le Théâtre d’Eau, Le Théâtre d’Air, Le Théâtre de Feu.

Lo spettacolo dell’Acqua Una grande coda di pavone compare come se sorgesse dal nulla: su uno schermo di gocce nebulizzate si proiettano le macro immagini del racconto fantastico narrato dalla musica e dal testo che la accompagna. Si forma quindi una preziosa coreografia di immagini d’acqua, intrecci e disegni realizzati su una partitura musicale e su un testo. Insieme ai disegni cambiano i colori e cambia il ritmo della

danza dell’acqua: il gioco d’acqua si fa forma scenografica e rende “visibile” la musica che lo costruisce sulle sue note. Sembra che alcune sirene (sempre proiettate) si arrampichino controcorrente, per emergere dalle acque. Al centro della scena una sirena bellissima, danza una danza d’amore, adagiata in una ciotola d’acqua, illanguidita dalle luci di un immaginario crepuscolo, mentre alle sue spalle lo schermo d’acqua, che riflette scene di bellezza e di armonia, le fa da superba cornice. Lo spettacolo dell’Aria Ecco giungere una grande sfera trasparente, una perla di luce che avanza rotolando dolcemente. All’interno, sospesa nella luce incantata della perla, inizia una danza affascinante, mentre la musica avvolge ogni spazio e si fonde con l’elegante coreografia di danza. Nello spazio intorno si accendono quattro grandi sfere affrescate a mano: l’acqua, l’aria, la terra e il fuoco. Il loro lieve movimento nel vento accompagna la danza della Luce. Un’altra grande sfera volante e luminosa rappresenta una serena e splendente luna azzurra, guidata da una ballerina sospesa, che disegna nell’aria raffinate acrobazie, volando verso il cielo e ridiscendendo fino a sfiorare le teste del pubblico: la Luna si sposta sopra la testa del pubblico, con evoluzioni ora ardite, ora armoniose come la legge che guida la vita degli astri nell’Universo. Appare poi un brillante Sole, il simbolo per eccellenza della luce e del suo splendore: la sfera, guidata da una guizzante ninfa che disegna nell’aria il suo cammino augurale e propiziatorio, avanza prepotente

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nello spazio scenico, altissima sopra le teste del pubblico e compie spericolate acrobazie scendendo veloce fino a sfiorare il terreno, danzando in mezzo al pubblico per risalire poi fino a venti metri di altezza. Lo spettacolo del Fuoco La piazza si accende di fulgida luce. Appaiono, ieratici e irraggiungibili, i danzatori del fuoco, issati su palcoscenici mobili. Il protagonista della loro danza è il fuoco, accompagnato da un ritmo incessante di tamburi. Arrivano turbinose volute di fumo, nuvole basse che strisciano al suolo, si addensano ed invadono lo spazio pervase da lingue di fuoco ed il fuoco si sparge come sprofondasse in zolle disposte ad accoglierlo, nell’avanzare e nel ritrarsi di fuochi fatui, che camminano sulla terra, in una coreografia illusoria, densa di fascino. Uomini che giocano con le fiamme, danzano e creano una simbiosi assoluta tra gesto dell’attoredanzatore e la materia fuoco: esso è quasi un’unica entità con gli artisti, scivola sui loro corpi lucidi e sinuosi, si insinua fra i passi delle loro danze, si sbriciola in bagliori improvvisi ai loro piedi ed invade la terra su cui danzano, gioca e salta con grandi guizzi nell’aria mosso dall’eccezionale abilità degli artisti che lo manipolano con confidenza, quasi con senso di sacralità cercando di controllarne per brevi istanti la forza prodigiosa. Il ritmo incalzante della musica, i colori dei costumi, la luce splendente delle fiamme, la poesia che traspare da una danza che è ritualità ed energia, armonia e forza, un gioco ludico di grande potenza.


Prosa

Napoli milionaria! mercoledì 9 novembre 2005 Teatro Municipale - ore 21 (Prosa A) giovedì 10 novembre 2005 Teatro Municipale - ore 21 (Prosa B) Compagnia di Teatro di Luca De Filippo NAPOLI MILIONARIA!

di Eduardo De Filippo con Luca De Filippo, Imma Piro e Gigi Savoia,Tullio Del Matto, Isabella Salvato scene e costumi Enrico Job regia Francesco Rosi

produzione Elledieffe

…Recitavo e sentivo attorno a me un silenzio assoluto, terribile. Quando dissi la battuta finale e scese il pesante velario, ci fu silenzio ancora per otto o dieci secondi, poi scoppiò un applauso furioso, e anche un pianto irrefrenabile.Tutti avevano in mano un fazzoletto, gli orchestrali che si erano alzati in piedi, i macchinisti che avevano invaso la scena, il pubblico che era salito sul palco. Tutti piangevano e anch’io piangevo, e piangeva Raffaele Viviani, che era corso ad abbracciarmi. Io avevo detto il dolore di tutti. da Vita di Eduardo di M. Giammusso La commedia nacque in un momento particolare, nel dicembre del ’44. In quei giorni l’autore aveva girato a lungo per le strade ed i vicoli della città, aveva osservato attentamente la gente, le sue condizioni di vita, aveva studiato comportamenti ed atteggiamenti, ed aveva tratto, da quella realtà pulsante e drammatica, materia di feconda ispirazione. A poco a poco era maturata in lui la storia di Gennario Jovine, della sua tormentata famiglia: la moglie Amalia, i loro figli Amedeo, Maria Rosaria, Rituccia (la bambina che in scena non appare mai ma di cui si parla sempre) e di tutto il mondo di contrabbandieri quali Enrico Settebellizze (innamorato di Amalia), piccolo borghesi (il ragioniere Spasiano), ladruncoli (Peppe o’ cricco abile nel rubare auto), povera gente,

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uomini d’ordine, che anima i tre atti di Napoli Milionaria. La scrittura della commedia avvenne quasi di getto all’inizio del 1945. La prima al Teatro San Carlo porta la data del 25 marzo 1945. La guerra non era ancora finita ed i nazisti occupavano ancora le città del nord. Quando fu pronunciata l’ultima storica battuta “Ha da passà a’ nuttata” dopo qualche secondo di silenzio scoppiò, lo ricorda lo stesso autore, un applauso furioso e anche un pianto irrefrenabile. Insomma, fu subito successo. Quel messaggio che secondo Eduardo voleva dire che c’erano ancora da combattere nemici interni, come il disordine, la violenza, la corruzione, e arrivare così, dopo tanti giorni bui, a costruire tutti insieme un paese nuovo, autenticamente democratico, quel messaggio aveva decisamente colto nel segno. Con Napoli Milionaria in teatro e Roma città aperta (1945) di Roberto Rossellini nel cinema nasceva il neorealismo italiano, quel movimento che coglie il senso profondo dei fatti e chiama a farne partecipi gli spettatori, coinvolgendoli in un progetto di risorgimento morale e materiale della società. Napoli Milionaria viene riproposta dal figlio di Eduardo, Luca, che per l’occasione ha affidato la messinscena ad uno dei più grandi registi contemporanei: Francesco Rosi che, come Eduardo, ha sempre affrontato i grandi temi civili della nostra storia.


foto Tommaso Le Pera

Prosa

Re Lear lunedì 21 novembre 2005 Teatro Municipale - ore 21 (Prosa A) martedì 22 novembre 2005 Teatro Municipale - ore 21 (Prosa B) mercoledì 23 novembre 2005 Teatro Municipale - ore 21 (Fuori Abbonamento)

Roberto Herlitzka RE LEAR di William Shakespeare traduzione di Agostino Lombardo con Daniela Giovanetti, Luca Lazzareschi e con Giorgio Lanza, Rossana Mortara, Osvaldo Ruggieri regia Antonio Calenda scene Bruno Buonincontri musiche Germano Mazzocchetti luci Nino Napoletano

produzione Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia e Compagnia Mario Chiocchio srl

Un testo come Re Lear, capace di coniugare armoniosamente ricchezza di significati e forza emotiva, è l’importante impegno produttivo del Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia e della Compagnia Mario Chiocchio, proposto al pubblico italiano per la stagione 2005-2006. Diretto da Antonio Calenda, Re Lear è stato ideato e provato al Politeama Rossetti di Trieste, sede dello Stabile, e dopo l’applaudito esordio al 56°Festival Shakespeariano al Teatro Romano di Verona nel luglio 2004, ha replicato con successo sul piano nazionale, forte di un cast che riunisce alcuni fra i migliori interpreti che il nostro teatro oggi possa vantare. Ripreso anche nella stagione in corso, sarà in scena su alcuni dei più prestigiosi palcoscenici italiani, fra cui quello del Piccolo Teatro di Milano. Roberto Herlitzka - che ha ricevuto nelle ultime due stagioni i premi più prestigiosi per il suo impegno teatrale e cinematografico – offre all’anziano Re tutte le sfumature che trascolorano fra fragilità e violenza, tenerezza e dolore. Accanto a lui Daniela Giovanetti dà vita al complesso personaggio di Cordelia, alla sua purezza, a quell’“Ama e taci” che segue fino alla fine come unica regola di vita. Luca Lazzareschi offre alla fondamentale figura di Edgar la propria intensità drammatica ed il suo appassionato talento. E di grande spessore saranno le prove di Giorgio Lanza, teso ad affrontare un Gloucester in cui specularmente si riflettono i tormenti di Lear, di Rossana Mortara, di Osvaldo Ruggieri, tutti attori di riferimento dello Stabile del Friuli-Venezia Giulia, cui il regista ha chiesto un impegno interpretativo e d’analisi notevole. Calenda ha infatti puntato su una lettura essenziale, lontana da clichés, che sapesse mettere in luce soprattutto la polisemia del testo, il meraviglioso, misterioso profilo di ogni personaggio, e che ricreasse quell’universo irto di contraddizioni, in cui la verità e la giustizia sono mete raggiungibili solo attraverso la cecità e la follia. Un universo in cui la figura poetica di Lear appare dignitosa ma abbandonata, indifesa come un grande albero sradicato. «Re Lear - commenta Antonio Calenda - testimonia con sorprendente intensità il contrasto fra significante e significato, fra parola e sentimento, fra convenienza e sincerità… Un conflitto molto radicato in un mondo come il nostro, sempre più spesso dimentico dei valori profondi e incline a giustificare qualsiasi cosa - la guerra, la violenza, la disonestà - attraverso una ridda di parole vuote».

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foto Piergiorgio Pirrone

Prosa

Concha Bonita lunedì 28 novembre 2005 Teatro Municipale - ore 21 (Prosa A) martedì 29 novembre 2005 Teatro Municipale - ore 21 (Prosa B)

Teatro Ambra Jovinelli Compagnia della Luna

CONCHA BONITA Commedia fantastica in musica libretto Alfredo Arias e René De Ceccatty versione italiana Cerami & Piovani musica Nicola Piovani regia Alfredo Arias con Gennaro Cannavacciuolo, Mauro Gioia, Sibilla Malara, Alejandra Radano, Catherine Ringer, Gianfranco Vergoni, Gabriella Zanchi e l’Orchestra Aracoeli diretta da Enrico Arias

Nella scorsa stagione teatrale è stato un grande successo di pubblico e di critica prima a Parigi, poi in tutta la Francia e nei festival europei più prestigiosi, infine in Italia. Il musical di Nicola Piovani e Alfredo Arias Concha Bonita, nella nuova versione italiana di Cerami & Piovani, è uno spettacolo di ispirazione europea, ma con forti radici sudamericane. Concha Bonita è Pablo, anzi, “era” Pablo, di professione calciatore: l’incontro con la vita e i sentieri della sensualità e la cultura parigina lo hanno trasformato in Concha. Partito dall’Argentina come Pablo, a Parigi diventa Concha, tanto avvenente da meritare il soprannome di Bonita. E inizia così la sua favola europea: fa strage di cuori, si assicura l’eredità di un vecchio ricco italiano; diventa una donna libera con una nuova, meravigliosa vita. Ma come tutte le favole, anche quella di Concha deve superare alcuni ostacoli. I suoi si chiamano Myriam e Dolly: sua moglie e sua figlia, arrivate dall’Argentina a ritrovare il “vecchio” Pablo che a loro insaputa ha fatto fortuna come Concha… L’idea di costruire uno spettacolo intorno al favoloso destino di Concha Bonita era da tempo nei progetti di Alfredo Arias e trovò la sua genesi iniziale con la messa in scena “en travesti” de Le serve di Jean Genet. Ma per la realizzazione di Concha Bonita, è determinante l’incontro con il compositore premio

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Oscar Nicola Piovani e la sua adesione al progetto. Ne è nato uno spettacolo insolito, sospeso a metà tra la fiaba e la commedia, sulla scia di un concerto recitato, che individua un percorso musicale variegato: dal rock al tango, dal melodramma alla rumba, dalla zarzuela al mambo. Un felice connubio dunque, che ha permesso al regista attraverso il ricorso a stilemi semplici e popolari, tipici della commedia musicale, le variazioni su un argomento per sua natura delicato e sempre rischioso nel trasporto in scena, quale la sessualità, le sue possibili dinamiche di trasformazione e le implicazioni conseguenti dell’essere padre o madre. Col grande messaggio finale del non avere paura a guardarsi dentro, perché - come dice Arias - “possiamo spingerci fino in fondo alle nostre fantasie, senza creare catastrofi nella vita di nessuno, trovando nuove strade per gli affetti e rispettando l’innocenza degli altri”. Sulla scena una protagonista d’eccezione: Catherine Ringer, leader dell’eclettico gruppo rock “Les Rita Mitsouko” e ribattezzata in Francia come la Piaf del pop, dotata di una straordinaria duttilità vocale nell’alternare tonalità gravi e acute, così da cantare nei toni maschili e femminili. Affiancata da un cast di eccellente bravura e dagli straordinari solisti dell’Orchestra Aracoeli.


Prosa

La neve e l’arte di scioglierla senza farla bollire

sabato 3 dicembre 2005 Teatro Municipale - ore 21 (Fuori Abbonamento)

Gene Gnocchi LA NEVE E L’ARTE DI SCIOGLIERLA SENZA FARLA BOLLIRE

di Francesco Freyrie e Eugenio Ghiozzi con Gene Gnocchi ed Elena Ghiozzi regia Margherita Mireira

produzione ITC 2000

Che cos’è il Delivering & Amazing Unforgettable? Un rivoluzionario corso messo a punto da Mike e Tommy Filossera di Boston che consente di cambiare la propria vita in senso radicale, per abbracciarne una nuova, dai risvolti inimmaginabili. Basta scorrere l’indice degli argomenti per capire che non si tratta dei soliti corsi che promettono un miglioramento della vita sociale: qui si insegna a ricordare le cose usando i numeri fino a mezzo milione, a come reagire quando si viene investiti da una macchina della CISL, a come non sentire la mancanza di una persona cara e a come invece sentire la mancanza di una persona non cara. Titolare del corso è Balthasar Guardacci: ex drammaturgo ed ex assicuratore gira nei teatri italiani a fare proseliti, traghettando gli abbonati delle prime file e gli spettatori occasionali verso l’esistenza perfetta, grazie agli insegnamenti del delivering & amazing. Ma dietro il sogno della felicità si nasconde l’abisso.

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Tra una lezione e l’altra, tra una dimostrazione e l’altra, ci incamminiamo verso un finale sconcertante, una verità tanto semplice quanto insostenibile. Per la prima volta, nella storia del teatro, il Teatro non si limita ad insinuare il dubbio, ma ce le canta e ce le suona, dicendo chiaramente come stanno le cose, insomma va giù duro come mai gli abbiamo visto fare. Ecco perché lo spettacolo per la complessità dei temi trattati e le sconcertanti rivelazioni esistenziali che offre è consigliato ad un pubblico adulto, consenziente, pagante e soprattutto capace di intendere ma non di volere.


Prosa

foto Gerald Bruneau

Il Sergente

lunedì 9 gennaio 2006 Teatro Municipale - ore 21 (Prosa A) martedì 10 gennaio 2006 Teatro Municipale - ore 21 (Prosa B) mercoledì 11 gennaio 2006 Teatro Municipale - ore 21 (Fuori Abbonamento) Marco Paolini IL SERGENTE a Mario Rigoni Stern il Sergente Marco Paolini maestrino di scena Marco Austeri foto di viaggio Monika Bulaj direzione tecnica Marco Busetto consolle luci Monia Giannobile consolle audio Roberto Grassi progetto scenico Andrea Violato contributi musicali registrati Uri Caine esegue al piano musiche originali per Il Sergente, Mario Brunello esegue al cello Alone di Giovanni Sollima, Marco Paolini e i Mercanti di liquore cantano Il sergente nella neve

produzione Michela Signori - Jolefilm

Questo spettacolo prende vita e ispirazione dal libro scritto nel 1953 da Mario Rigoni Stern dal titolo Il sergente nella neve, racconto autobiografico dell’allora sergente Rigoni, impegnato nella sanguinosa campagna di Russia durante il secondo conflitto mondiale. Ambientato nell’inverno 1942-43, affronta uno degli episodi più drammatici nella storia del nostro esercito: la ritirata dei soldati attraverso la taiga russa. Ormai allo sbando e circondati dall’Armata Rossa, i personaggi del racconto, reali e non di fantasia, cercano di sopravvivere durante la ritirata, passando da un villaggio all’altro con alterne fortune. Li guida un giovane sergente, che diventerà poi lo scrittore del romanzo. E proprio grazie alla sensibilità dell’autore facciamo la conoscenza di esseri umani profondamente sconvolti dal conflitto, ma che mantengono fino in fondo la propria dignità: così il tenente Cenci, molto amico di Rigoni e generoso in battaglia; il caporalmaggiore Moreschi, sempre di buonumore nonostante tutto;Tourn, alpino piemontese che nasconde con allegria la paura; Lombardi, cupo e taciturno; il caporale Pintossi, calmo e flemmatico… piccoli grandi uomini che affrontano un’avventura spesso senza via d’uscita.

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Per Mario Rigoni scrivere è stato un anticorpo alla disumanità. Ecco, forse quello che sto cercando è un anticorpo alla disumanità della condizione di spettatore. È un’illusione credere di esser spettatori di una guerra lontana perché quando pensi di essere spettatore, sei vittima senza saperlo. Senza la coscienza che non puoi chiamarti fuori, che se rimuovi questa cosa dalla tua vita, stai già scivolando in una perdita. Mi ritrovo nella voglia di non arrendersi che era di Rigoni e dei suoi alpini, ma non come gesto di eroismo, lui marciava nella neve portandosi in spalla il peso tremendo delle armi. I volantini russi dicevano: italiani, siete a quattromila chilometri da casa, arrendetevi. Chi si arrendeva all’evidenza della realtà, alla stanchezza, chi rinunciava alle armi che aveva, a oliarle, pulirle e tenerle in efficienza, era finito. Io penso che la democrazia sia la nostra arma, quella che ha bisogno di manutenzione, e la dobbiamo curare. Il Sergente non è un lavoro di denuncia ma non è nemmeno un medicamento per l’anima perché credo che il teatro non possa essere ne terapia ne antidoto. Penso alla possibilità di attingere all’esperienza, e che questo serva alla memoria, serva a prepararsi meglio ad affrontare le cose. Un teatro forse come addestramento, come istruzione. Marco Paolini - novembre 2004


Prosa

Il malato immaginario martedì 24 gennaio 2006 Teatro Municipale - ore 21 (Prosa A) mercoledì 25 gennaio 2006 Teatro Municipale - ore 21 (Prosa B) Teatro 3 Srl Massimo Dapporto IL MALATO IMMAGINARIO di Molière versione italiana Tullio Kezich e Alessandra Levantesi con Massimo Dapporto, Susanna Marcomeni, Sebastiano Tringali, Riccardo Peroni e con Alberto Caramel, Gigi Palla, Elena D’Anna, Marco Mattiuzzo, Deniz Ozdogan, Monica Barbato regia Guglielmo Ferro scene Stefano Pace costumi Santuzza Calì luci Sergio Rossi musiche Bruno Coli

produzione organizzata da Francesca Ardenzi

Ne Il malato immaginario ho avuto sempre la sensazione che Molière non fosse più interessato, come nelle precedenti commedie, tanto alla coerenza e alla perfezione del testo quanto all’assoluta ricerca di libertà. Sganciare la scrittura dalle rigide convenzioni della logica teatrale per seguire la fantasia e il cuore. L’incanto del Malato sta proprio nella sua ricercata imperfezione, nella sua inesattezza; i personaggi appaiono fugacemente in scena per uscirne senza lasciare traccia come fossero inghiottiti dal nulla, accompagnati dalla meravigliosa libertà di essere solo un momento, senza causa né effetto. Su tutti la figura indecifrabile di Argante, uomo senza passato e senza futuro, condannato a rimanere prigioniero del suo psicotico rifugio, circondato da figure che forse lui stesso immagina o crea, nel bisogno assoluto di dissimulare la paura del reale. Non ci è dato sapere se tutto quello che vediamo sia vero o sognato, e proprio in questo sta l’immaginazione del Malato che assume in sé le paure e le fobie di tutti noi, lo sgomento che ci provoca l’ignoto, ovvero la vita. Un viaggio nella libertà e nella fantasia, questo vuole il nostro Malato e sia io che Francesca che Massimo abbiamo provato gioia nel farlo. Guglielmo Ferro Da molti ritenuto il capolavoro assoluto del teatro di Molière, Il malato immaginario narra le disavventure di un ipocondriaco Argante, padre di una bella figlia, marito di una donna opportunista e fedifraga e vittima di uno sciame di dottorini-avvoltoi salassatori e ciarlatani. I guai cominciano quando, con un patto di matrimonio arbitrariamente siglato, Argante promette la figlia in moglie ad un giovane quanto babbeo dottorino di fresca laurea, in modo da potersi garantire un sereno (…e gratuito) futuro di consulti e ricette. L’ostilità della figlia, segretamente innamorata di Cléante, e la calcolata ingerenza della moglie, algida esecutrice di un piano truffaldino, finiscono per spingere il povero Argante in una fitta trama di inganni, equivoci, burle e finzioni, giocate - per lo più - sulla sua stessa burbera ed inguaribile ingenuità. Ipocondriaco sino a rasentare la follia, Argante vive di medici e medicine, spiando ossessivamente in se stesso i sintomi di tutte le possibili malattie. Su questa base scattano i meccanismi classici della commedia. La tradizione, commettendo forse una forzatura, ha accomunato la malattia con la vecchiaia identificando di conseguenza il ruolo del Malato con un attore anziano o addirittura vecchio. Ma Molière lo scrive per se stesso, quindi per un uomo sui cinquant’anni. Un grande attore dell’età di Massimo Dapporto restituisce al testo un aspetto importantissimo e certe volte dimenticato: Argante probabilmente ha più paura di vivere che di morire.

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foto Tommaso Le Pera

Prosa

Zio Vanja mercoledì 1 febbraio 2006 Teatro Municipale - ore 21 (Prosa A) giovedì 2 febbraio 2006 Teatro Municipale - ore 21 (Prosa B)

Nuova Scena - Arena del Sole Teatro Stabile di Bologna ZIO VANJA di Anton Cechov versione italiana di Nanni Garella e Nina Tchechovskaja regia Nanni Garella con Alessandro Haber e con Umberto Bortolani, Nanni Garella Maria Teresa Giudici, Anna Della Rosa, Rosario Lisma, Mariarosa Iattoni e un’attrice in via di definizione scene Antonio Fiorentino luci Gigi Saccomandi costumi Claudia Pernigotti

Quattro “pezzi” di vita nella campagna russa dell’ottocento, di una famiglia di possidenti decaduti. Vanja, il protagonista esacerbato da una vita di fatica nell’ombra, ha il volto di Alessandro Haber che, assieme al regista Nanni Garella, ha perseguito per anni il progetto di questa messinscena. Come figurine di un vecchio album di foto, si agitano piccoli e grandi proprietari in rovina, professionisti abbrutiti dalla fatica, contadini e operai schiavi della miseria. Personaggi afasici, antieroi, eventi “senza storia” che Cechov ebbe l’intuizione di portare in scena. «Cechov lo fa - spiega Garella - in modo apparentemente molto semplice: rappresenta “la vita com’é”. Sgombra il campo dagli accadimenti eccezionali, libera i suoi personaggi dall’obbligo di seguire una trama e li posiziona al centro delle proprie vite così come sono: vite normali, che scorrono in scena nel tempo reale - d’orologio - in cui le vediamo». Opera tra le più dure, meno indulgenti, di Cechov, Zio Vanja offre l’immagine di una società, una volta opulenta, accerchiata dalla miseria del mondo, sinistramente simile a quella del nostro tempo. Una lettura politica di Cechov? «Non è forse politica, in senso alto, la verità? risponde Garella - E non è politica di potere tutto ciò che maschera la vera condizione degli uomini, per conservare i privilegi di pochi? La forza di Zio Vanja - continua il regista - sta nella ricerca puntigliosa della verità: dei sentimenti, dei rapporti sociali, economici e politici. Quel mondo, basato su un intollerabile

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sfruttamento di massa, è minato proprio dalla sua presunzione di eternità, e finirà per essere travolto in pochi anni». Un testo di non-speranza: «Il disfacimento di un mondo rurale causato dall’avvento del “progresso” - fa eco Haber - sembra un presagio del futuro, dello harakiri che l’uomo fa oggi all’ambiente e a se stesso. Conviviamo con le guerre, il disboscamento, il dissanguamento della terra». I personaggi sono intorpiditi, rinunciatari, quasi spettrali. «Questa continua l’attore - credo che sia la cifra dell’opera: sono tutti “malati” di una malinconia ineluttabile, della sensazione che la vita si va spegnendo senza futuro». La guarigione sarebbe la possibilità di ricominciare tutto daccapo, di riscrivere una vita nuova, sana. Lo si legge nell’appello disperato di Vanja ad Astrov: «Ho quarantasette anni. Se vivrò, mettiamo, fino a sessanta, me ne restano ancora tredici. È lunga! Come li passerò questi tredici anni? Che cosa farò, come li riempirò? Capisci... capisci, se fosse possibile vivere il resto della vita in un modo... nuovo...». Ma il futuro resta un sogno che sembra escluderli, di cui Astrov affida il compimento alle generazioni future: la nostra. «Quella di Cechov - aggiunge Haber, che si cimenta con Cechov per la prima volta - è sempre una scrittura alta, che conserva una grande poeticità anche quando sfiora i toni della commedia. Il personaggio di Vanja, poi, ha sfaccettature, umori, una tragicità che riesco a riconoscere».


foto Diego Ciminaghi

Prosa

Temporale domenica 26 febbraio 2006 Teatro Municipale - ore 21 (Prosa A) lunedì 27 febbraio 2006 Teatro Municipale - ore 21 (Prosa B) martedì 28 febbraio 2006 Teatro Municipale - ore 21 (Fuori Abbonamento)

Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa TEMPORALE di Johan August Strindberg traduzione Luciano Codignola uno spettacolo di Giorgio Strehler regia Enrico D’Amato scene Ezio Frigerio costumi Franca Squarciapino musiche Fiorenzo Carpi luci Gerardo Modica fonica Roberto Piergentili con (in ordine alfabetico) Umberto Ceriani, Gianpaolo Corti, Franco Graziosi, Giulia Lazzarini, Piero Mazzarella, Laura Pasetti, Nicole Vignola, Gaia Zoppi

Un incontro avvenuto oltre vent’anni fa, ma che ha lasciato il segno. Allora, correva la stagione 1979/80, Giorgio Strehler decise di allestire al Piccolo Teatro un’opera di Strindberg. Era la prima volta e fu salutata da un enorme successo. Quello spettacolo ritorna con la regia di Enrico D'Amato, “storico” collaboratore e amico del regista: «Affrontare una “ripresa” come quella di Temporale dichiara D’Amato - pone a chi vi si accinge, regista e attori, problemi di ordine differente, ma soprattutto implica un’aperta assunzione di responsabilità. Responsabilità rispetto all’originale che, data la natura e la forma propria del teatro, non è mai perfettamente replicabile, e responsabilità verso il pubblico, le cui capacità di “decodifica” del segno teatrale cambiano velocemente, richiedendo necessariamente aggiustamenti e “limature”. Sono passati vent’anni dall’ultima replica di Temporale: farlo rivivere oggi significa porsi il problema di uno “stile Strindberg”, restituire nell’impostazione della recitazione l’immediatezza bruciante del dialogo, “bilanciare” l’assetto drammaturgico sull’incombenza della vita di Strindberg su questo dramma».

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Il testo - che appartiene all’ultima fase dell’attività di August Strindberg, grande autore svedese scomparso nel 1912 - nell’allestimento strehleriano arriva dritto al cuore dello spettatore. L’amara riflessione sulla “terza età” si manifesta in tutta la sua vibrante tensione: un uomo anziano combatte la propria solitudine, tormentato dal desiderio di una serena vecchiaia e dai ricordi della vita passata. Il ritorno della moglie, molto più giovane di lui e fuggita anni prima con un avventuriero, sembra in grado di sconvolgere la sua esistenza e di abbattersi su di essa come un temporale… Ma non sarà così: in questo “dramma da camera” che rivela tutta la meschinità della famiglia borghese, «l’attesa quasi angosciosa di un temporale di fine estate - ebbe a dire Strehler con a tratti solo un lontano rombo di minaccia che arriva, non uccide e non trasforma, né lava, né risolve alcunché per coloro che l’hanno aspettato perché prigionieri del loro piccolo mondo privato, della loro privata disperazione, della loro sostanziale mancanza di reciproca pietà».


Prosa

Psicoparty martedì 28 marzo 2006 Teatro Municipale - ore 21 (Prosa A) mercoledì 29 marzo 2006 Teatro Municipale - ore 21 (Prosa B)

Antonio Albanese PSICOPARTY (nuovo spettacolo)

produzione Ballandi SpA in collaborazione con Teatro Stabile delle Marche distribuzione Scotti&Bros

Dopo cinque anni ritorna sui palcoscenici dei teatri italiani Antonio Albanese, con un nuovo spettacolo, sempre diretto da Giampiero Solari e scritto ancora una volta da Michele Serra, riunitisi per l’occasione, dopo il grandissimo successo di Giù al Nord. Una commedia umana sulla paura, sul nostro orrore quotidiano, popolata da un mondo di pensieri e di creature teatrali mostruosamente comiche, corrosive, nevrotiche e surreali, costruite con accurata osservazione e talento compositivo, in cui si rivela la centralità e la precisione del lavoro sul corpo. Antonio Albanese nasce a Lecco il 10 ottobre 1964. Diplomato alla scuola d'Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano nel 1991, debutta come attore di cabaret al teatro Zelig di Milano, partecipa al Maurizio Costanzo Show, al varietà condotto da Paolo Rossi Su la testa...! (1992), alla trasmissione Mai dire gol (1993). In quest’ultima mette a punto una serie di personaggi (il gentile Epifanio, l’aggressivo Alex Drastico, il telecronistaballerino Frengo, il giardiniere di casa Berlusconi Pier Piero) divenuti famosi, i cui monologhi vengono successivamente riproposti nel volume Patapim e Patapam (1994). In teatro, ottiene grande successo con Uomo! (1992, poi ripreso nel 1994) e, più recentemente, con Giù al Nord (1997), scritto con Michele Serra ed Enzo Santin. In Giù al nord Antonio Albanese ha riunito un’esilarante galleria di personaggi, che

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sono l’altra faccia dell'italica normalità. Quei monologi e alcuni pezzi inediti sono stati raccolti in un libro pubblicato nel 1998 da Einaudi e scritto da Antonio Albanese con Michele Serra, Enzo Santin e Giampiero Solari. Nel cinema debutta come interprete in Vesna va veloce (1996) nel ruolo sommesso e malinconico del muratore Antonio. In Tu ridi (1998) di Paolo e Vittorio Taviani, indossa i panni di un baritono costretto a non cantare per problemi di cuore. Il suo esordio dietro la macchina da presa è con Uomo d’acqua dolce (1997): scritto assieme a Vincenzo Cerami, inscena la vicenda esile e surreale d'un maestro di scuola che, avendo perduto la memoria per un colpo alla testa, torna alla propria famiglia dopo un’assenza durata cinque anni. La fame e la sete (1999), ancora concepito in collaborazione con Cerami, è la sua seconda prova registica. Nel 2000 interpreta La lingua del santo di Carlo Mazzacurati. Nel 2003 Antonio Albanese firma il suo terzo film, Il nostro matrimonio è in crisi, scritto in collaborazione con Vincenzo Cerami e Michele Serra. È una divertente commedia che ironizza su alcuni aspetti della “modernità esasperata” che si concretizza spesso e volentieri con fughe dal mondo reale dove “essere sani significa essere volgari”. Nel 2003 l’attore è interprete, accanto a Fabio de Luigi, in È già ieri, diretto da Giulio Manfredonia. Si tratta del remake del film americano Ricomincio da capo con Bill Murray.


Bonjour, Madame. Bonne nuit, Monsieur. lunedì 24 ottobre 2005 Teatro Comunale Filodrammatici - ore 21 (Fuori Abbonamento) martedì 25 ottobre 2005 Teatro Comunale Filodrammatici - ore 21 (Fuori Abbonamento)

Lucia Vasini e la Compagnia “Diurni e Notturni” BONJOUR, MADAME. BONNE NUIT, MONSIEUR. il cielo visto dalla terra progetto e realizzazione Lucia Vasini,Tiziana Sensi, Elisa Canfora

produzione Teatro Gioco Vita nell’ambito del corso di formazione “Diurni e Notturni” organizzato da Cesvip di Piacenza Teatro Gioco Vita - Teatro Stabile di Innovazione Dipartimento di Salute Mentale Ausl di Piacenza

Metteremo in scena parole, gesti, canzoni, musiche e poesie. Ci saranno le parole di Boris Vian e dei suoi Generali a merenda. E ci saranno i testi di Rino, le poesie di Giulia, le frasi di Claudio, i racconti di Eloisa… Canteremo, danzeremo, daremo un’espressione teatrale a quello che viviamo e che sentiamo. Saremo liberi nell’improvvisazione e nel gioco del teatro. Sul palcoscenico insieme a noi ci saranno alcuni artisti ospiti che vorranno condividere questa esperienza e la realizzazione di questo spettacolo. Vedrete i nostri corpi, le nostre voci, i nostri movimenti, i nostri travestimenti. Quello che siamo e quello che non siamo. Quello che diciamo e quello che non diciamo. In scena ci sarà un po’ di tutti noi e, ci auguriamo, anche un po’ di tutti voi… Lucia Vasini con Tiziana Sensi, Elisa Canfora e i “Diurni e Notturni” È arrivata alle sue battute conclusive l’esperienza del laboratorio teatrale di Lucia Vasini per gli ospiti e gli operatori dei Centri Diurni del Servizio di Salute Mentale dell’Azienda Usl di Piacenza. Un’iniziativa proposta da Teatro Gioco Vita nell’ambito delle attività collaterali della Stagione di Prosa “Tre per Te” del Teatro Municipale di Piacenza e dal Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Usl di Piacenza. Avviato nei primi mesi del 2004, il progetto è proseguito quest’anno configurandosi come occasione di tirocinio professio-

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foto Prospero Cravedi

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nale legato alla costituzione di una vera e propria Compagnia teatrale denominata “Diurni e Notturni” e per questo organizzato in partnership con il Cesvip, centro di formazione professionale, nell’ambito di un progetto approvato dalla Provincia di Piacenza. Ad essere coinvolto nel “gioco teatrale” proposto dall’attrice Lucia Vasini un gruppo di ospiti ed operatori dei Centri Diurni di Piacenza, Castelsangiovanni e Fiorenzuola del Dipartimento di Salute, che hanno lavorato a partire dall’improvvisazione teatrale. Insieme alla Vasini un’equipe di altri “docenti”, tra cui l’attrice Tiziana Sensi e l’operatrice teatrale Elisa Canfora. In questo schema laboratoriale i partecipanti sono stati liberi di scoprire e sviluppare le proprie potenzialità espressive: non legati ad un testo da imparare mnemonicamente ma liberi di inventare i dialoghi e i gesti del proprio personaggio. In questo modo spontaneo e senza sovrastrutture il laboratorio teatrale ha cercato di sviluppare la creatività, la comunicazione, l’ascolto, la disponibilità, l’integrazione. Del resto il teatro è un campo di esperienza e di ricerca in cui sono coinvolte tutte le dimensioni della persona: il corpo, la mente, la socialità, la comunicazione. Ma soprattutto, facendo esperienza di situazioni, di ruoli, di emozioni, di stili di relazioni, grazie al gioco teatrale, può diventare un mezzo per esplorare le possibilità della propria esistenza in relazione a quella di altri, reali e/o immaginari.


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foto Raffaella Cavalieri - Iguanapress

Una Topolino alle Mille Miglia

giovedì 3 novembre 2005 Teatro Comunale Filodrammatici - ore 21 (Fuori Abbonamento) venerdì 4 novembre 2005 Teatro Comunale Filodrammatici - ore 21 (Fuori Abbonamento) sabato 5 novembre 2005 Teatro Comunale Filodrammatici - ore 21 (Fuori Abbonamento)

Teatro Gioco Vita UNA TOPOLINO ALLE MILLE MIGLIA Nel 1954 due ragazzi entrarono in corsa alle Mille Miglia con una Topolino. Questo spettacolo è ispirato alla loro avventura.

testo e drammaturgia Edoardo Erba regia Fabrizio Montecchi disegni e sagome Andrea Rauch scene e ombre Nicoletta Garioni, Fabrizio Montecchi musiche e canzoni Cantarana costumi Giulia Bonaldi, Anusc Castiglioni consulenza artistica e preparazione attori Alessandra Antinori materiali video Istituto Luce, Cravedi Produzione Immagini realizzazione materiali scenici e sagome Gaia Barboni, Paola Camerone, Federica Ferrari, Luana Marchesini luci e fonica Nicola Voso con Marco Ferro, Filippo Gessi,Valeria Sacco coproduzione Teatro Gioco Vita - Teatro Stabile di Innovazione e Teatro Municipale di Piacenza con il sostegno di Crea/festival Momix

La più importante corsa su strada di tutti i tempi. Due ragazzini, spinti dalla passione per i motori nell’Italia degli Anni ’50, prendono la Topolino del padre ed entrano in gara. Un’avventura a tutta velocità premiata con un finale a sorpresa. Uno spaccato su un periodo della storia e del costume in Italia, con i campioni e i miti che hanno fatto sognare più di una generazione, a fare da sfondo alla vicenda “privata” di Luigi Rivosecchi (Talpa) e del fratello Giovannino (Nino), della loro famiglia e dei loro amici. Questa avventura è tratta da una storia vera. E vere sono le emozioni, i sentimenti, le sfide che il nostro spettacolo racconta. Nuova produzione di Teatro Gioco Vita e nuova importante collaborazione per la Compagnia. Questa volta con Edoardo Erba, considerato uno degli autori di punta del teatro italiano, uno dei talenti più brillanti della sua generazione, nelle cui trame si intrecciano tutte le sfumature, dal giallo alla vena comica della commedia. (...) Nello spettacolo La notte di San Donnino abbiamo raccontato la favola di Giuseppe Verdi bambino, biografia romanzata e, come nella migliore tradizione “del vero” verdiano, inventata: il mito del melodramma italiano come frutto di un lavoro sagace e generoso. Poi c’è stato Miracolo a Milano, un’altra favola moderna ambientata nella Milano del secondo dopoguerra che parla di povertà e di ricchezza, di città reali e utopiche e che ci racconta anche di un altro mito, quello dell’epica gloriosa del cinema neorealista italiano e di alcuni dei suoi eroi, Zavattini e De Sica. Ed ora il mito dell’automobile attraverso

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questa Una Topolino alle Mille Miglia, scritta per noi da Edoardo Erba, ambientata nel 1954. Anche qui siamo negli anni Cinquanta, ma mentre Miracolo a Milano chiude un’epoca lasciando solo “sognare” un possibile domani, il ’54 di Una Topolino alle Mille Miglia ci proietta già negli anni Sessanta. (...) Una storia che nasce da un fatto realmente accaduto. Sul giornale “Libertà” del 4 Maggio 1954 si legge: «A Padova, in Piazza Savonarola, una Topolino recante il numero 60 si è sfasciata in un fossato, venivano trovati a bordo, feriti, due ragazzi: si è accertato che non partecipavano alla gara. Si trattava infatti di due minorenni di 14 e 15 anni… che incollato un numero sulla vettura del padre… si erano clandestinamente inseriti fra i concorrenti, compiendo il tragitto fino a Padova a oltre 90 Km di media…» Una storia che parla dell’amore per le auto, la velocità, le corse ma soprattutto della disubbidienza dei figli, delle bugie tra fratelli, di invidie e gelosie tra amici, dell’amore “impossibile” di un ragazzino per una amica. Una storia, insomma, di cinquanta anni fa, di oggi. Una storia che, come nei casi precedenti, ha per protagonisti dei ragazzini. Una scelta dettata dalla precisa volontà di assumere, per raccontare del nostro recente passato, uno sguardo scevro da pregiudizi ideologici o intenzioni sociologiche. Uno sguardo carico di leggerezza e stupore, meravigliato e tutto proiettato nel futuro. Uno sguardo bambino, appunto. Il nostro viaggio in Italia continua. Fabrizio Montecchi


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sangue/

foto Max Cardinali

on the dining room floor

giovedì 8 dicembre 2005 Teatro Comunale Filodrammatici - ore 21 (Altri Percorsi A) venerdì 9 dicembre 2005 Teatro Comunale Filodrammatici - ore 21 (Altri Percorsi B) sabato 10 dicembre 2005 Teatro Comunale Filodrammatici - ore 21 (Fuori Abbonamento)

Infidi Lumi SANGUE/ on the dining room floor [gertrude stein]

con Francesca Botti, Cecilia Broggini, Domenico Sannino, Filippo Tansini, Elisa Frasson, Alessio Fabbro + (each night) guest regia Stefano Tomassini scena originaria Gaspar House di Alberto Campo Baeza progetto scena Smarrita Camilla disegno luci Luca Pighi logistica Nicola Spotorno ufficio stampa Gian Maria Fulgoni progetto di residenza artistica 04-05 prodotto da Infidi Lumi e Teatro Gioco Vita - Teatro Stabile di Innovazione

COSA IMPORTA UN CRIMINE SPECIE QUANDO IN UN RACCONTO IL MORTO CHE È MORTO PIÙ È MORTO E MEGLIO È «Sono le abitudini che la gente ha in casa e il tipo di case che hanno che crea il tipo di crimine ed è questo che rende il crimine di un paese così affascinante per gli abitanti di un altro paese». Per Gertrude Stein il problema della narrazione sta tutto nel tempo del raccontare la storia di qualcuno e nel ricreare il punto di vista di qualcun altro. Nella storia del crimine americano le vicende americane di Lizzie Borden o di Halls Mill, casi nazionali di omicidi mai risolti, sono l’emblema di una memoria comune che riemerge proprio quando una storia di crimine nella vita reale deve diventare un racconto poliziesco. Così nasce Blood on the dining room floor, nel corso di una strana estate, quella del 1933, quando al continuo alternarsi di domestici in casa Stein (nessuno resta, tutti se ne vanno), e quando presso l’Hôtel Pernollet, un tipico albergo francese, si scopre la morte improvvisa della moglie dell’albergatore sfracellata sul cortile in cemento dell’albergo, si intrecciano allora, nella memoria della scrittrice, altre storie esemplari del crimine americano, quali "derive luminose" di una scrittura che vuole raccontare la

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sua assenza. Da una parte lo spettatore assisterà a un evento in cui ogni azione, mai decisiva per il proseguo di alcuna storia che in quanto tale prefiguri anche una fine o scioglimento, si impegna a emancipare tutte le parti minori dell’agire in una storia (comparse, figure secondarie, indizi senza i fatti, l’orizzonte dei miti d’oggi di una intera civiltà). Dall’altra, nella "promessa di “semantizzazione” di ciò che immediatamente semantico non è" (Luigi Ballerini), lo spettatore vedrà come l’uso disinvolto della punteggiatura e della ripetizione sia in grado di mettere in opera "una scrittura plastica, non ideogrammatica" (alla Pound, per intenderci), che ricrea in scena, dopo la permanenza della scrittura, l’impermanenza del suo movimento ("Leggi mentre scrivo"). In questa casa del delitto, un delitto più che di corpi o figure forse di parole e frasi, e che allude allo spazio assoluto e assolutamente minimo della Gaspar House nel progetto originale di Alberto Campo Baeza, le abitudini non faticano a diventare coincidenze, e i fatti non sorprendono più perché le successioni non sono coincidenze: c’è sempre una coincidenza nel delitto, pur se ci possono essere cosí tanti modi in cui non vi è delitto. s. t.


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Il diario di un pazzo martedì 17 gennaio 2006 Teatro Comunale Filodrammatici - ore 21 (Altri Percorsi A) mercoledì 18 gennaio 2006 Teatro Comunale Filodrammatici - ore 21 (Altri Percorsi B)

Compagnia di Teatro I Fratellini Bartoli-Cantarelli-Marcucci

IL DIARIO DI UN PAZZO di Nicolaj Gogol

traduzione Tommaso Landolfi con Dario Cantarelli regia Lino Spadaro

Il Diario, racconto pubblicato nel 1835 all’interno della raccolta Arabeschi, si sviluppa come un’autobiografia e, a differenza delle altre novelle narrate in terza persona, mostra una naturale vocazione al monologo teatrale. Il racconto è un viaggio nella doppiezza, nella schizofrenia di un uomo niente affatto particolare, è l’iter di un piccolo borghese alle prese con una smisurata ambizione che lo porterà a smarrire identità e ragione, Il protagonista, Popriscin, è un impiegato dalla pallida personalità che ha oltrepassato la quarantina e, tuttavia, ha la sola responsabilità di temperare le matite del capoufficio. L’amore per la di lui figlia lo porterà, giorno dopo giorno, a sprofondare nel delirio, annotando su un diario il grafico della sua follia. L’infinita amarezza e crudeltà del destino di Popriscin è annegata nell’ironia e nella comicità che fanno di questo personaggio l’archetipo di una schiera di “non eroi” protagonisti di tanto teatro e letteratura del ‘900 europeo. 11 novembre Oggi sono stato nel gabinetto del nostro direttore, ho temperato per lui ventitrè penne e, per lei, ahi, ahi, ahi… per la di lei Eccellenza, quattro penne. A lui piace molto che ci siano penne di riserva (…)

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5 dicembre Oggi ho letto tutta la mattinata i giornali. Strani fatti succedono in Spagna. Io anzi non ci capisco niente. Scrivono che il trono è vacante e che gli alti gradi si trovano in una posizione imbarazzante per ciò che concerne la scelta del successore, e ne derivano torbidi. Quanto a me pare oltremodo strano. Come può il trono essere vacante? 28 aprile 2000 Questo è il giorno del più solenne trionfo! La Spagna ha finalmente un re. S’è trovato. E questo re sono io. Non prima di oggi, appunto, l’ho saputo (…) Per lungo tempo Gogol è stato considerato uno scrittore realista, dai prevalenti interessi sociali: il critico russo Belinskij, nel 1835, lo definì “poeta della vita reale”. I contemporanei non riuscivano a vedere in lui ciò che oggi appare chiaro, e cioè che Gogol, dietro il chiacchiericcio dei suoi personaggi, perfettamente mimato e imitato dalla realtà, dietro l’apparente concretezza dei particolari, è un creatore di lividi ossessivi fantasmi, di surreali manichini annaspanti nel vuoto: quel vuoto che alla fine ha afferrato e travolto anche lui.


foto Jean Louis Fernandez

Altri Percorsi

Urlo venerdì 3 marzo 2006 Teatro Municipale - ore 21 (Altri Percorsi A-B) Compagnia Pippo Delbono URLO ideazione e regia Pippo Delbono con Fadel Abeid, Dolly Albertin, Gianluca Ballarè, Raffaella Banchelli, Bobò, Viola Brusco, Enkeleda Cekani, Margherita Clemente, Piero Corso, Pippo Delbono, Lucia Della Ferrera, Ilaria Distante, Claudio Gasparotto, Gustavo Giacosa, Simone Goggiano, Elena Guerrini, Mario Intruglio, Nelson Lariccia, Gianni Parenti, Mr. Puma, Pepe Robledo, Marzia Valpiola con la partecipazione di Umberto Orsini voce Giovanna Marini scene Philippe Marioge luci Manuel Bernard

produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione, Maison de la Culture de Bourges, Festival d’Avignon,Teatro di Roma, Le Volcan - Scène nationale du Havre,Théâtre de la Cité - Théâtre national de Toulouse, Scène nationale de Sète, Spielzeiteuropa Berliner Festspiele in collaborazione con Fondazione Orestiadi di Gibellina

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Urlo ha debuttato al Festival di Avignone 2004 nel mitico spazio della Carrière Boulbon, dove Peter Brook allestì venti anni fa il suo Mahabharata - ricevendo un’accoglienza trionfale. Il critico di Le Monde ha parlato di “evento indimenticabile, che resterà scritto nei cuori. […] uno spettacolo pieno di saggezza e follia, di musica e poesia, popolato da creature fiabesche.” L’urlo di Pippo Delbono è un affresco sul nostro tempo, sul nostro reiterato smarrimento fra sogni e guerre. Il tema è il potere, non solo quello politico e religioso, screditato eppure trionfante, ma anche i meccanismi di dominio nascosti nei ricatti sentimentali e negli intrecci delle relazioni umani. Il regista ligure conferma la sua magistrale capacità di associare immagini e di toccare corde emozionali profonde con un linguaggio poetico e popolare. Umberto Orsini distilla con maestria brani tratti dalla Ballata del carcere di Reading di Oscar Wilde e dal Riccardo II di Shakespeare, rivelando il segno di una straordinaria presenza anche nei silenzi. Le marce popolari di una banda in scena e la voce di Giovanna Marini conferiscono allo spettacolo un’atmosfera di struggente innocenza, così come i ventidue attori della compagnia si offrono con una visceralità e una precisione non comuni. Per Emilia Romagna Teatro Fondazione è una scommessa vinta, il culmine di un lungo e appassionato percorso produttivo.


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Troiane giovedì 9 marzo 2006 Teatro Comunale Filodrammatici - ore 21 (Altri Percorsi A) venerdì 10 marzo 2006 Teatro Comunale Filodrammatici - ore 21 (Altri Percorsi B)

A.T.I.R. - Associazione Teatrale Indipendente per la Ricerca TROIANE da Euripide con innesti dall’Iliade di Omero progetto e regia Serena Sinigaglia traduzione Troiane Laura Curino con Maria Pilar Perez Aspa, Fabio Chiesa, Mattia Fabris, Arianna Scommegna, Sandra Zoccolan, Matilde Facheris, Irene Serini, Alessandro Federico, Matteo Lanfranchi, Vincenza Pastore, Alessandro Sampaoli, Chiara Stoppa

« …Non mi illudo certo di avere partorito un libro di valore. Spero solo che si rafforzi la convinzione, in coloro che decideranno di leggere queste pagine, che le guerre, tutte le guerre sono un orrore. E che non ci si può voltare dall’altra parte, per non vedere le facce di quanti soffrono in silenzio». da Pappagalli verdi di Gino Strada

“Le guerre, tutte le guerre sono un orrore…” sembra scritto apposta per le Troiane. L’Iliade è un poema di guerra, è fatto dagli uomini e a parlare sono i vincitori. Le Troiane è un poema sull’orrore della guerra, è fatto da donne e a parlare sono gli sconfitti. Al di là di qualsiasi ragionamento politico, al di là di qualsiasi contingenza economica, al di là di qualsiasi ipotetica ragionevolezza, si alza il grido straziante di queste donne. Questo spettacolo è dedicato, dunque, alle vittime delle guerre tutt’ora in corso. Questo spettacolo si aggiunge alle migliaia e migliaia di voci che in questi anni hanno detto il loro no alle guerre.

Per coinvolgere e coinvolgersi in testi tanto antichi occorre conoscerli, comprenderli. I testi greci, in particolare,

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hanno tutta una serie complessa e articolata di riferimenti che ai più sono sconosciuti. Poiché ritengo che il teatro debba rivolgersi a tutti, indipendentemente dal grado di istruzione e di preparazione del singolo, è d’obbligo dotare gli spettatori degli strumenti necessari per comprendere la vicenda che gli si narra. Le Troiane sono l’epilogo della Guerra di Troia. L’Iliade è il testo più autorevole che ci è pervenuto circa i dieci anni della guerra più cruenta che il mondo antico ricordi, la Guerra di Troia, per l’appunto. Ad ogni richiamo del testo, ad ogni eroe citato, ad ogni fatto sottinteso, apriremo degli squarci paralleli sull’Iliade. Se si parla di Ettore useremo per descriverlo le parole di Omero. E così pure se si parla di qualsiasi altro eroe greco o troiano che sia. Se si citano alcuni episodi famosi, come la morte di Patroclo oppure l’ultimo saluto di Ettore ad Andromaca oppure ancora l’implorazione di Priamo ad Achille oppure il tradimento di Elena, noi vedremo letteralmente dispiegarsi sulla scena quei fatti che Euripide invece si limita solamente a citare. Gli spettatori del V secolo a.c. conoscevano molto bene quelle storie, non c’era certo bisogno di raccontarle ancora una volta. Noi, invece, non le ricordiamo più. Occorre riportarle alla memoria. Serena Sinigaglia


Mishelle di Sant’Oliva

Altri Percorsi

Era una bella donna la prima ballerina dell’Olympia di Parigi: alta, bionda, con la pelle liscia ca parìa di sita e soprattutto ‘ddà taliata c’avia, ca ti faceva addiventare nico nico… Vicino Sant’Oliva, la piazza delle buttane, Gaetano e Salvatore Lucchese, assittati ‘nta seggia, aspettano Mishelle. Gaetano si rifiuta di guardare in faccia il figlio e, anche se la sensazione di un’altra presenza umana è così forte da farlo rabbrividire, si accovaccia sulla sedia, trattiene il respiro e ascolta in silenzio. I ricordi aleggiano nell’aria come foglie d’autunno portate via dal vento e Gaetano, vestito a festa, se ne sta davanti alla finestra con la testa calata sul petto. Il tempo non esiste più. Da secoli, battendo i pugni chiusi sulle sue gambe di pietra, Gaetano reclama la fata incantatrice che un giorno se ne andò, lasciandolo cadere a picco dentro il suo corpo deforme. Il figlio, cane rognoso, se ne

martedì 21 marzo 2006 Teatro Comunale Filodrammatici - ore 21 (Altri Percorsi A) mercoledì 22 marzo 2006 Teatro Comunale Filodrammatici - ore 21 (Altri Percorsi B)

Sud Costa Occidentale MISHELLE DI SANT’OLIVA di Emma Dante con Giorgio Li Bassi, Francesco Guida luci Irene Maccagnani scene e costumi Emma Dante regia Emma Dante

coproduttori Festival delle Colline Torinesi, Espace Malraux - Scène Nationale de Chambéry, Drodesera - Centrale Fies

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sta seduto, con le cosce aperte, davanti al muro che ha di fronte. Sono dieci anni che il padre gli volta le spalle. E ogni notte, alla luce della luna, “‘u figghiu ‘da francisa” si veste, si addobba. Nella piccola stanza che odora di chiuso, lei emana un disperato odore di primavera, di fiori, che Gaetano non sopporta. Mishelle è pronta: dura, rozza, pesante, vibrata da tutto il peso del corpo, vibrata con una gioia cupa. Malgrado i fianchi tondi e informi, Mishelle, cammina a testa alta. Bacia, castamente, il padre, e senza vergogna passeggia a Sant’Oliva, d’una punta a n’avutra punta…


Altri Percorsi

La vie d’artiste venerdì 7 aprile 2006 Teatro Municipale - ore 21 (Altri Percorsi A e B)

Jérôme Savary Grand Magic Circus LA VIE D’ARTISTE raccontata a mia figlia

Spettacolo musicale

di Jérôme Savary con Jérôme Savary e Nina Savary regia Jérôme Savary

produzione Nuovo Teatro

Sono diventato uomo di teatro, un giocoliere per non abbandonare il mondo dei bambini. In teatro, l’attore recita, come un bambino; infatti i bambini, senza saperlo, fanno teatro, s’inventano dei personaggi, dei costumi, delle situazioni, parlano con gli animali. Un giorno principi, un altro schiavi; un giorno sbirri e un altro... Nella cameretta o nel garage, costruiscono castelli di cartone. Inventano il teatro psicologico giocando a fare “papà e mamma”, scoprono Freud senza saperlo, giocando al dottore... Cantano, ballano, recitano senza alcun ritegno. Poi, un giorno, al momento fatale della vita che viene detto “età della ragione”, gli si comincia a spiegare che bisogna diventare ragionevoli, che gli animali non parlano e che se si vuole diventare principi, bisogna innanzi tutto studiare. Allora i bambini, con dispiacere, rinunciano al teatro, all’immaginario. Non si travestono più, non cantano più, e non s’inventano più personaggi o favole. Io, ho voluto rimanere bambino, continuare a costruire i miei castelli di cartone, a stringere delle fate tra le mie braccia, a uccidere i cattivi con grandi colpi di zanna, ad immaginarmi re e bandito, a condurre eserciti di attori verso il mondo dell’immaginario. La scommessa è ardita. Non si è affatto teneri con i bambini che giocano a fare gli adulti. La vita, fino ad oggi mi ha abbastanza sorriso. Il Circus è sempre lì. Le “Vecchie Glorie” del Grand Magic Circus si sono distribuite per le strade.Vecchi bambini, forse... ma eterni bambini, creature del paradiso... Durante questo periodo, ho realizzato più di 150 spettacoli tra il teatro, l’opera, e le com-

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medie musicali. Ma è tutta un’altra storia. Ma adesso, forza Magic Circus!... Ho deciso di raccontare la mia vita, la vita di un Artista, di un qualsiasi artista al servizio del suo pubblico, utilizzando le mie esperienze, i miei incontri, attraverso la musica e le canzoni racconterò successi e insuccessi ma a mio modo e con mia figlia Nina. Reciteremo in lingua italiana ed insieme ricorderemo la meravigliosa e avventurosa vita degli artisti. Canteremo le più belle canzoni accompagnati da un’orchestra diretta da Gérard Daguerre che si esibirà al pianoforte. Jérôme Savary

Nato in Argentina, Jérôme Savary è figlio di uno scrittore e della figlia di Frank Higgins, Governatore dello Stato di New York. Nel ‘58 si iscrive all’ Accademia delle Belle Arti di Parigi. Interessato a tutte le forme di spettacolo, incontrò Lavelli, Copi, Arrabal e fondò nel 1965 il “Grand Magic Circus” e nel 1968 il “Grand Magic Circus et ses animeaux tristes”. Dal 1982 al 1985 dirige - a Béziers e a Montpellier - il Centro Drammaturgico Nazionale di Languedoc-Roussillon, poi il Carrefour Européean du Théâtre a Lione tra il 1986 e il 1988. Dal 1988 al 2000 dirige il Théâtre National de Chaillot. Attualmente è direttore dell’Opéra Comique di Parigi. Ha messo in scena un'ottantina di spettacoli teatrali.


Teatro Danza

Paul Taylor Dance Company domenica 27 novembre 2005 Teatro Municipale - ore 21 (Teatro Danza)

PAUL TAYLOR DANCE COMPANY

Lisa Viola, Richard Chen See, Silvia Nevjinsky, Heather Berest, Michael Trusnovec, Annmaria Mazzini, Orion Duckstein, Amy Young, Robert Kleinendorst, Julie Tice, James Samson, Michelle Fleet, Parisa Khobdeh, Sean Mahoney, Nathaniel Keuter, Jeffrey Smith direttore artistico Paul Taylor maestro ripetitore Bettie De Jong luci Jennifer Tipton scene e costumi Santo Loquasto direttore esecutivo Wallace Chappell direttore generale John Tomlinson promozione e distribuzione in Italia Modena International Music La Paul Taylor Dance Company esprime il suo più sincero ringraziamento alla Starr Foundation per il generoso sostegno in occasione del tour internazionale 2005/2006 della Compagnia.

In principio c’era Martha Graham che ha cambiato il volto della danza e ha scoperto un nuovo mondo. Dopo c’è stato Merce Cunningham, che ha spogliato le forme esteriori per penetrare nel cuore del movimento. Ed infine c’è Paul Taylor, che fa penetrare il sole all’interno della danza. Laura Shapiro, “Newsweek”

In occasione del cinquantesimo anniversario della fondazione della compagnia, Paul Taylor ha voluto presentare alcuni dei più rappresentativi successi che hanno segnato le tappe importanti della sua carriera dagli anni 50 ad oggi. Capolavori che fanno parte della storia della danza contemporanea e racchiudono l’essenza del grande coreografo americano che, dopo Martha Graham e Merce Cunningham, ha gettato un ponte importante tra la danza classica e la danza contemporanea, riconciliando la critica e raggiungendo tutto il pubblico. Eisenhower era alla Casa Bianca e i Dodgers a Brooklyn quando Paul Taylor ha sconvolto il pubblico per la prima volta con 3 Epitaphs, nel 1956, e nel 1962 lo ha incantato con la grazia virile di Aureole, pietra miliare del suo repertorio. Da allora la vena creativa di Taylor è stata inarrestabile Esplanade; Cloven Kingdom; Airs; Arden Court; Lost; Found and Lost; Last Look; Roses; Musical Offering; Company B; Piazzolla Caldera e molti altri lavori hanno permesso al pubblico di apprezzare l'inventiva, la versatilità, lo

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spirito e la visione che Paul Taylor ha delle cose. Gli è stata riconosciuta la capacità di trasformare ogni momento del quotidiano nella bellezza di un'arte che toglie il respiro, di dipingere quadri abbaglianti, appassionati. Straordinario danzatore, è stato solista della Martha Graham Dance Company dal 1955 al 1962 e con la stessa compagnia, dal 1954, ha iniziato a presentare sue creazioni. Nel 1959 ha ballato con il New York City Ballet come artista ospite in Episodes di George Balanchine. Nel 1960 con la Taylor Company ha effettuato la sua prima tournée internazionale a Spoleto. Nel 1966 è stata fondata la Paul Taylor Dance Foundation, con l'intento di avvicinare il pubblico alle sue coreografie ed aiutarlo nella creazione nonché nella preservazione del suo repertorio. Paul Taylor ha ricevuto più di 50 premi e riconoscimenti. Dal 1968, quando per la prima volta Aureole è entrata a far parte del repertorio del Royal Danish Ballet, le coreografie di Paul Taylor sono entrate a far parte del repertorio delle maggiori compagnie del mondo. Tra queste American Ballet Theatre, Ballet Rambert, Cloud Gate Dance Theatre di Taiwan, English National Ballet, Guangdong Modern Dance Company of China, Joffrey Ballet, New York City Ballet, Ballet de l'Opéra de Paris, San Francisco Ballet e la Compagnia del Teatro alla Scala di Milano. La Paul Taylor Dance Company celebra nel 2005 i 50 anni di attività.


Teatro Danza

Il suo nome è Carmen sabato 4 febbraio 2006 Teatro Municipale - ore 21 (Teatro Danza)

Teatro Franco Parenti Associazione Pier Lombardo Luciana Savignano

IL SUO NOME È CARMEN

con Luciana Savignano e con la Compagnia Pier Lombardo Danza

Carmen ritorna!... Solo nella narrazione dei fatti Carmen viene uccisa, ma è proprio la morte a riconsegnare certi personaggi ad una vita eterna, li porta a diventare archetipi, ad attraversare il tempo, lo spazio, il pensiero. Carmen ovvero l’impulso che scaturisce dalla forza caotica della vita per la difesa della libertà, dei sentimenti e per l’accettazione della morte come destino. Una Carmen che, interpretata dalla grande étoile Luciana Savignano, riemerge dal buio di un carcere, rievocata da un Josè assassino pochi istanti prima del giudizio, attraverso parole, musica, oggetti e frammenti di video, installati in un contenitore drammatico che fa vibrare al suo interno tutti i colori di una storia di libertà e ribellione di cui il carcere è metafora di un ordine sociale. Questa Carmen è un’opera di danza e teatro pervasa da linguaggi trasversali e concentrata sulla verticalità del dramma.

Luciana Savignano

regia e coreografie Susanna Beltrami

Si forma presso la Scuola di Ballo della Scala di Milano, sua città natale, teatro in cui si diploma dopo un periodo di perfezionamento al teatro Bolscioi di Mosca. Alla Scala, con il ruolo di solista, viene prescelta da Mario Pistoni per Mandarino meraviglioso, balletto col quale ottiene la prima grande affermazione. Etoile alla Scala, consolida e amplia il repertorio classico: Il lago dei cigni, Giselle,

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La bisbetica domata, Cinderella. Invitata da Maurice Béjart nel Ballet du XXéme Siécle, interpreta IX Sinfonia; è l'inizio di un lungo e fertile connubio artistico. Bèjart crea per lei e per Jorge Donn Ce que l'amour me dit. Diventa l'interprete delle più significative creazioni del Maestro (Leda e il cigno, Duo, Romeo e Giulietta, assolo La luna da Heliogabalo, Bhakti, Symphonie pour un homme seul, Gâité parisienne ed altri ancora) prima fra tutte Bolero che la proietta sulla scena internazionale. Ha collaborato con i più grandi coreografi: Paolo Bortoluzzi e Jorge Donn - partners indimenticabili - L. Falco, J. Butler, R. Petit, A. Amodio, B. Culberg, A. Aley, U. Schulz, J. Russillo, R. North, D. Foreman, G.Tetley. Lungo sodalizio artistico con M. Van Hoecke, dal quale nascono lavori importanti: Á la memoire (Mahler), Orfeo (Strawinsky), Mandarino meraviglioso (Bartok), Carmina Burana (Orf), L'oiseau de mon dernier amour, Passage. Ultime creazioni con Susanna Beltrami: Blu diablo (musiche varie), La lupa (C. Picco), Jules et Jim (C. Picco), Le Sacre du Printemps (Strawinskij), Tango di luna. Interessante l'esperienza nell'ambito della prosa con un lavoro teatrale di Eric E. Schmitt L'hotel dei due mondi. Dal 1995 collabora con Susanna Beltrami e dal 1998 dà vita assieme a lei alla Compagnia Pier Lombardo Danza, danzando in tutte le sue creazioni.


foto Massimo Bersani

Teatro Danza

L’uccello di fuoco giovedì 30 marzo 2006 Teatro Comunale Filodrammatici - ore 21 (Fuori Abbonamento) venerdì 31 marzo 2006 Teatro Comunale Filodrammatici - ore 21 (Fuori Abbonamento) Teatro Gioco Vita L’UCCELLO DI FUOCO Fiaba per musica, ombre e danza da “L’oiseau de feu” di Igor Strawinsky e figure di Enrico Baj

regia e scene Fabrizio Montecchi coreografie Mauro Bigonzetti figure Enrico Baj assistente alla coreografia Giuseppe Calanni costumi Giulia Bonaldi, Anusc Castiglioni consulenza musicale Michele Fedrigotti realizzazione materiali scenici Nicoletta Garioni, Gaia Barboni, Paola Camerone, Federica Ferrari assistente alla produzione Paola Camerone luci e fonica Cesare Lavezzoli danzatori Anna Basti, Alfonso De Giorgi, Margherita Pirotto coproduzione Teatro Gioco Vita - Teatro Stabile di Innovazione Fondazione Nazionale della Danza

A dieci anni dalla sua prima rappresentazione Teatro Gioco Vita ripropone L’uccello di fuoco, uno dei suoi spettacoli più importanti e di maggior successo. Questa edizione, grazie al prestigioso contributo artistico di Mauro Bigonzetti e della Fondazione Nazionale della Danza, non si presenta come una semplice ripresa ma come una nuova versione, matura e significativa evoluzione dello spettacolo originale. Così come Strawinsky ne L’uccello di fuoco ha creato una musica che si pone in diretto rapporto con la storia, ne segue gli episodi e, in funzione di essi, plasma la propria forma sonora, così anche il nostro spettacolo, grazie ad un sistema di segni scenici fortemente narrativi, si da come il racconto di una storia. Ma L’uccello di fuoco non è solo questo. È molto altro. Perché Strawinsky ha creato una musica che non si lascia mai imbrigliare dal narrativo dimostrando una totale libertà espressiva. La sua forza consiste proprio nel miracoloso equilibrio tra il funzionale e l’autonomo, tra il figurativo e l’astratto. Sulla scena danza e ombre ricercano, anch’esse, questo equilibrio. E lo fanno senza mai rinunciare alla propria natura espressiva e al costante dialogo con la musica. Ne L’uccello di fuoco Teatro Gioco Vita fa esplodere il grande potenziale spettacolare del teatro d’ombre. Nel farlo sceglie come interlocutore la danza, un linguaggio che dona corpo all’incorporeità dell’ombra e, per natura, capace di porsi come medium scenico tra le ombre e la musica. Sulla scena infatti sono danzatori-animatori i tre perfor-

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mers che danno vita all’universo di figure tratte dall’opera di Enrico Baj e animano le ombre di grande impatto visivo di Teatro Gioco Vita attraverso il gesto coreografico di Mauro Bigonzetti. Per dare una nuova vita sulla scena alla grande musica di Igor Strawinsky. La fiaba raccontata ne L’uccello di fuoco è un sapiente melange di temi e motivi provenienti dalla tradizione favolistica russa. Il cuore del racconto è il conflitto tra l’universo malefico - tenebroso del mago Kastchei, l’Immortale, e l’universo benefico - luminoso dell’uccello di fuoco. Al centro di questo conflitto è lo Zarevic Ivan, principe - eroe. La fiaba infatti racconta di come lo Zarevic Ivan, aggirandosi nel giardino incantato del mago Kastchei, vede un albero dalle mele d’oro sul quale sta uno splendido uccello di fuoco. Ivan lo cattura, ma l’uccello per riottenere la libertà gli dona una delle sue penne d’oro e gli dice che, in caso di pericolo, verrà in suo aiuto. All’alba lo Zarevic si trova nei pressi di un castello dal quale provengono dei lamenti. Sono le fanciulle prigioniere del mago, tra le quali la principessa amata da Ivan, che lo scongiura di fuggire per non essere tramutato in pietra. Catturato dai demoni, lo Zarevic viene portato al cospetto di Kastchei, ma si salva agitando la penna d’oro. Appare allora l’uccello di fuoco che trascina i demoni in una danza che li sfinisce; poi invita Ivan a rompere un uovo gigantesco dove è racchiusa l’anima del Mago. Kastchei muore, i sortilegi svaniscono e tutti tornano liberi, l’uccello di fuoco unisce infine il principe e la principessa e vola via.


L’abbonamento Prosa comprende i seguenti spettacoli: Napoli Milionaria!; Re Lear; Concha Bonita; Il Sergente; Il malato immaginario; Zio Vanja; Temporale; Psicoparty. (* L’abbonamento Posto palco potrà essere messo in vendita previa disponibilità di palchi per l’intera stagione e a discrezione della Direzione)

Tre per Te > INFO

Abbonamento ALTRI PERCORSI (6 spettacoli) Platea e 74 (intero) e 63 (ridotto) Galleria e 58 (intero) e 53 (ridotto) L’abbonamento Altri Percorsi comprende i seguenti spettacoli: Sangue/on the dining room floor; Il diario di un pazzo; Urlo; Troiane; Mishelle di Sant’Oliva; La vie d’artiste.

Abbonamento TEATRO DANZA (2 spettacoli) Platea e 25 (intero) e 22 (ridotto) Galleria e 20 (intero) e 18 (ridotto) L’abbonamento Teatro Danza comprende i seguenti spettacoli: Paul Taylor Dance Company; Il suo nome è Carmen.

BIGLIETTERIA TEATRO GIOCO VITA Teatro Stabile di Innovazione Teatro Comunale Filodrammatici Via San Siro 9 - 29100 Piacenza Tel. 0523.315578 (biglietteria) - 0523.332613 (uffici) Fax 0523.338428 E-mail biglietteria@teatrogiocovita.it BANCA DI PIACENZA Abbonamenti e biglietti si possono acquistare fino al 31 dicembre 2005 presso tutti gli sportelli della Banca di Piacenza nei giorni ed orari di apertura degli stessi, senza alcun addebito di commissioni (sino al giorno precedente lo spettacolo o sino a due giorni precedenti, nel caso di spettacolo festivo). Apertura anche il sabato a Piacenza (Agenzia 6 - Galleria del Sole 1/3, Farnesiana e Agenzia 8 - Via Emilia Pavese 40), in provincia a Bobbio (Piazza S.Francesco 9), Farini (Via Genova 42) e Fiorenzuola Cappuccini (Via J.F.Kennedy 2), fuori provincia a Rezzoaglio (Via Roma 51). Orari di apertura della biglietteria di Teatro Gioco Vita • dal 1° settembre al 23 ottobre 2005: dal martedì al venerdì ore 10-13 e ore 15-18, sabato ore 10-13 • dal 24 ottobre 2005 al 28 febbraio 2006: dal lunedì al giovedì ore 15-18, sabato ore 10-13 • dal 1° marzo 2006: dal lunedì al giovedì ore 15-18 Il giorno dello spettacolo la biglietteria funziona unicamente nella sede della rappresentazione a partire dalle ore 18 (quindi, per gli spettacoli al Teatro Municipale, in via Verdi 41; per gli spettacoli al Teatro Comunale Filodrammatici, in via Santa Franca 33). I biglietti sono in vendita anche on-line al sito internet www.teatrogiocovita.it

ABBONAMENTI Abbonamento PROSA Platea Ingresso palco Posto palco* Galleria numerata Galleria non numerata Loggione Loggione non numerato

(8 spettacoli) e150 (intero) e 86 (intero) e132 (intero) e118 (intero) e 82 (intero) e 68 (intero) e 38

Abbonamento 3 PER TE (abbonamento Prosa + Altri Percorsi + Teatro Danza) - 16 spettacoli Platea e 210 (intero) e 176 (ridotto) Galleria e 165 (intero) e 146 (ridotto) L’abbonamento 3 Per Te comprende i seguenti spettacoli: Napoli Milionaria!; Re Lear; Paul Taylor Dance Compay; Concha Bonita; Sangue/on the dining room floor; Il Sergente; Il diario di un pazzo; Il malato immaginario; Zio Vanja; Il suo nome è Carmen;Temporale; Urlo;Troiane; Mishelle di Sant’Oliva; Psicoparty; La vie d’artiste.

Abbonamento 2 PER TE (abbonamento Prosa + Altri Percorsi) - 14 spettacoli Platea e 200 (intero) e 169 (ridotto) Galleria e 156 (intero) e 140 (ridotto) L’abbonamento 2 Per Te comprende i seguenti spettacoli: Napoli Milionaria!; Re Lear; Concha Bonita; Sangue/on the dining room floor; Il Sergente; Il diario di un pazzo; Il malato immaginario; Zio Vanja; Temporale; Urlo; Troiane; Mishelle di Sant’Oliva; Psicoparty; La vie d’artiste.

Offerte SPECIALE/STUDENTI Abbonamento TEATRO (9 spettacoli) e 55 con posto in galleria L’abbonamento Teatro comprende i seguenti spettacoli: Re Lear (23/11/2005); Sangue/on the dining room floor; Il Sergente (11/01/2006); Il diario di un pazzo; Temporale (28/02/2006); Urlo; Troiane; Mishelle di Sant’Oliva; La vie d’artiste.

Abbonamento ALTRI PERCORSI (6 spettacoli) e 43 con posto in galleria L’abbonamento Altri Percorsi comprende i seguenti spettacoli: Sangue/on the dining room floor; Il diario di un pazzo; Urlo; Troiane; Mishelle di Sant’Oliva; La vie d’artiste.

Abbonamento TEATRO DANZA (2 spettacoli) e 15 con posto in galleria L’abbonamento Teatro Danza comprende i seguenti spettacoli: Paul Taylor Dance Company; Il suo nome è Carmen.

Abbonamento 3 PER TE (Prosa + Altri Percorsi + Teatro danza - 16 spettacoli) e 90 con posto in galleria L’abbonamento 3 Per Te comprende i seguenti spettacoli: Napoli Milionaria!; Re Lear; Paul Taylor Dance Company; Concha Bonita; Sangue/on the dining room floor; Il Sergente; Il diario di un pazzo; Il malato immaginario; Zio Vanja; Il suo nome è Carmen; Temporale; Urlo; Troiane; Mishelle di Sant’Oliva; Psicoparty; La vie d’artiste.

e127 (ridotto) e 72 (ridotto) e110 (ridotto) e104 (ridotto) e 68 (ridotto) e 54 (ridotto)

Abbonamento 2 PER TE (Prosa + Altri Percorsi - 14 spettacoli) e 80 con posto in galleria L’abbonamento 2 Per Te comprende i seguenti spettacoli: Napoli Milionaria!; Re Lear; Concha Bonita; Sangue/on the dining room floor; Il Sergente; Il diario di un pazzo; Il malato immaginario; Zio Vanja; Temporale; Urlo; Troiane; Mishelle di Sant’Oliva; Psicoparty; La vie d’artiste.

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Per gli spettacoli programmati al Teatro Municipale, in caso di esaurimento di posti in galleria, a chi sottoscrive un abbonamento Speciale/Studenti potranno essere assegnati posti numerati di loggione. La tariffa Speciale/Studenti per l’abbonamento Teatro Danza si applica anche agli iscritti a scuole e accademie di danza. Per poter usufrire delle offerte Speciale Studenti è necessario rivolgersi all’Ufficio Scuola di Teatro Gioco Vita; l’acquisto potrà poi essere formalizzato rivolgendosi alla biglietteria del Teatro Comunale Filodrammatici nei giorni ed orari di apertura oppure concordando un appuntamento con gli uffici di Teatro Gioco Vita.

• Cambio turno, posto e/o tipo di abbonamento Per gli abbonati della stagione 2004./2005 che intendono sottoscrivere l’abbonamento anche per il 2005/2006 ma desiderano cambiare turno e/o posto è possibile effettuare il rinnovo dell’abbonamento da martedì 20 a sabato 24 settembre 2005. Abbonamenti per tutto il pubblico: Gli abbonamenti sono in vendita da martedì 27 settembre a sabato 8 ottobre 2005.

ALTRE OFFERTE Palchettisti I palchettisti che prima della campagna abbonamenti comunicheranno alla direzione di Teatro Gioco Vita la concessione del palco per uno dei due turni di abbonamento Prosa e per eventuali spettacoli fuori abbonamento e di Altri Percorsi e Teatro/Danza, potranno acquistare l’abbonamento ingresso palchi per il turno Prosa prescelto scontato a e 72 (e 68 ridotto) oppure singoli ingressi palchi scontati a e 10. Abbonati A tutti coloro che hanno sottoscritto un abbonamento Prosa, Altri Percorsi, 3 Per Te, 2 Per Te e a tutti i giovani che hanno sottoscritto uno degli abbonamenti Speciale/Studenti viene offerta la visione gratuita per due persone di uno spettacolo a scelta fra quelli fuori abbonamento dei cartelloni Altri Percorsi e Teatro Danza (Bonjour, Madame. Bonne nuit, Monsieur.; Una Topolino alla Mille Miglia; L’uccello di fuoco). La prenotazione dei posti omaggio dovrà essere richiesta alla biglietteria di Teatro Gioco Vita almeno 5 giorni prima della recita prescelta. Abbonamento a “il caffé del teatro” Con un aumento di e 10 su ogni tipo di tessera gli abbonati della stagione teatrale 2005/2006 “Tre per Te” del Teatro Municipale riceveranno in abbonamento “il caffé del teatro” - rivista di arte, musica, cinema, danza, cultura delle province di Piacenza, Parma e Reggio Emilia.

CAMPAGNA ABBONAMENTI Prelazione riservata agli abbonati della stagione precedente: • Conferma abbonamenti Per gli abbonati della stagione 2004/2005 che intendono sottoscrivere l’abbonamento anche per il 2005/2006 è previsto il mantenimento del posto occupato nella stagione precedente. La conferma può essere effettuata da giovedì 1° fino a sabato 17 settembre 2005 con le seguenti modalità: - Teatro Gioco Vita La conferma può essere effettuata di persona oppure comunicata telefonicamente, via fax oppure e-mail dal martedì al venerdì ore 10-13 e ore 15-18, sabato ore 10-13, rivolgendosi agli uffici di Teatro Gioco Vita, via San Siro 9, Piacenza - telefono 0523.332613, 0523.315578 - fax 0523.338428, e-mail biglietteria@teatrogiocovita.it Il pagamento degli abbonamenti confermati telefonicamente, via fax o e-mail dovrà essere comunque effettuato entro il 17 settembre. - Banca di Piacenza La conferma può essere effettuata presso tutti gli sportelli della Banca di Piacenza nei giorni ed orari di apertura degli stessi.

CARNET 6 SPETTACOLI È possibile acquistare a prezzo scontato un carnet di 6 biglietti con posto numerato per 3 spettacoli Prosa (Re Lear, Il Sergente, Temporale) e 3 spettacoli a scelta di Altri Percorsi. e 114 (intero) e 100 (ridotto) e 88 (intero) e 82 (ridotto)

Platea Galleria

I carnet 6 spettacoli sono in vendita da martedì 11 a sabato 15 ottobre 2005.

BIGLIETTI Spettacoli Prosa al Teatro Municipale: Platea e 25 (intero) e 21 (ridotto) Posto/palco e 21 (intero) e 18,50 (ridotto) Ingresso palchi/galleria e 13 (intero) e 11 (ridotto) Galleria numerata e 19 (intero) e 17 (ridotto) Loggione numerato e 11 (intero) e 9 (ridotto) Ingresso loggione e 6 Studenti e 11 (posto unico in galleria) Spettacoli al Teatro Comunale Filodrammatici: Platea e 18 (intero) e 16,50 (ridotto) Galleria e 15 (intero) e 13,50 (ridotto) Studenti e 10 (posto unico in galleria) Spettacoli Altri percorsi al Teatro Municipale: Platea Posto/palco Ingresso palchi/galleria Galleria numerata Loggione numerato Ingresso loggione Studenti

e Teatro Danza e e e e e e e

18 (intero) e 16,50 (ridotto) 17 (intero) e 15,50 (ridotto) 13 (intero) e 11 (ridotto) 15 (intero) e 13,50 (ridotto) 9 (intero) e 7 (ridotto) 5 10 (posto unico in galleria)

La tariffa studenti per i biglietti di Teatro Danza si applica anche agli iscritti a scuole e accademie di danza

Spettacoli Bonjour, Madame. Bonne nuit, Monsieur., Una Topolino alle Mille Miglia, L’uccello di fuoco (Altri Percorsi e Teatro Danza - fuori abbonamento): Platea e galleria e 6,50 (intero) e 5,50 (ridotto) Studenti e 5 (intero) e 4,50 (ridotto per minori di 14 anni) I biglietti sono in vendita da giovedì 20 ottobre.

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BIGLIETTI “LAST MINUTE” Spettacoli al Teatro Municipale: Platea e posto/palco e 12 Galleria e 8 Loggione e 3 Spettacoli al Teatro Comunale Filodrammatici: Platea e 7 Galleria e 4 Spettacoli di Teatro danza e Altri Percorsi al Teatro Municipale: Platea e posto/palco e 7 Galleria e 4 Loggione e 2 I biglietti “Last Minute” sono disponibili, a discrezione della Direzione, a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo per cui l’offerta è valida. Per alcune rappresentazioni non è detto che vengano messi in vendita biglietti “Last Minute”.

INFORMAZIONI UTILI

le usufruire del posto, entrando in teatro con un ingresso (ad esempio, un genitore può entrare in Teatro con un ingresso e usufruire del posto a sedere del proprio figlio studente, mostrando alla maschera la tessera di abbonamento). Per motivi tecnici legati all’allestimento dello spettacolo Temporale, il Piccolo Teatro di Milano ha comunicato la necessità di togliere le prime due file di posti di platea, corrispondenti alle poltrone dal numero 1 al numero 40. Gli abbonati che occupano le poltrone delle prime due file possono concordare con la biglietteria di Teatro Gioco Vita la scelta di un posto alternativo nella stessa data o in altra serata. L’assegnazione dei nuovi posti potrà essere effettuata al termine della campagna abbonamenti, dall’11 ottobre 2005. In caso non venissero rappresentati, per cause impreviste, tutti gli spettacoli compresi nell’abbonamento, il Teatro opererà una sostituzione oppure, in alternativa, rimborserà agli abbonati le quote relative. Qualora ragioni impreviste lo richiedessero, la Direzione si riserva la facoltà di spostare la data dei turni di abbonamento dandone notizia sulla stampa, sui veicoli pubblicitari del Teatro e/o contattando telefonicamente o per lettera gli abbonati. All’atto della sottoscrizione dell’abbonamento è opportuno rilasciare generalità, indirizzo e recapito (anche telefonico ed e-mail) per eventuali comunicazioni urgenti. I biglietti e gli abbonamenti non utilizzati non verranno rimborsati.

Chi volesse acquistare biglietti e non potesse farlo durante gli orari e i giorni stabiliti, può concordare un appuntamento o modalità alternative di acquisto telefonando agli uffici di Teatro Gioco Vita a Piacenza al numero 0523.332613 oppure alla biglietteria di Teatro Gioco Vita al numero 0523.315578, nei giorni ed orari di apertura.

La biglietteria di Teatro Gioco Vita chiuderà nel periodo natalizio dal 23 dicembre 2005 al 4 gennaio 2006.

Fino a 24 ore prima di ogni spettacolo viene messo a disposizione del pubblico un quantitativo di biglietti per l’acquisto tramite rete internet. All’atto della prenotazione l’acquirente acquisirà un numero d’ordine da utilizzare per il ritiro dei biglietti; il pagamento potrà essere effettuato con carta di credito. Il servizio comporta un aggravio dovuto alla commissione in favore del gestore del servizio.

La direzione si riserva la possibilità di effettuare spostamenti su posti venduti per esigenze tecniche e di apportare al programma le modifiche determinate da cause di forza maggiore.

Possono usufruire della riduzione sull’acquisto di abbonamenti, biglietti e carnet i militari, gli spettatori di età superiore ai 60 anni e inferiore ai 25 anni. Possono essere acquistati max. 4 abbonamenti e/o biglietti a persona. Possono usufruire dell’abbonamento “Speciale Studenti” tutti gli studenti che non abbiano compiuto i 25 anni. Gli interessati dovranno presentare, al momento dell’acquisto dell’abbonamento o del biglietto, un certificato di iscrizione (o in alternativa tessera, libretto universitario, libretto giustificazioni…) che dovrà essere esibito anche al momento dell’ingresso a teatro. In caso contrario, per usufruire dello speciale dovrà essere sottoscritta un’apposita autocertificazione. La tariffa speciale/studenti per l’abbonamento Teatro danza si applica anche agli iscritti a scuole e accademie di danza. È possibile cambiare turno di abbonamento, comunicando tale intenzione almeno un giorno prima dell’inizio della programmazione dello spettacolo (è possibile farlo telefonicamente, comunicando all’operatore la richiesta di cambio, il numero dell’abbonamento interessato, oltre al cognome e nome dell’abbonato). Questo servizio garantisce unicamente l’ingresso in teatro e l’eventuale collocazione (solo se disponibile) in un posto numerato assegnato dalla direzione. Gli abbonamenti non sono personali e possono quindi essere utilizzati da persone diverse dall’intestatario, purché abbiano le medesime caratteristiche (ad esempio, un abbonamento speciale studenti può essere utilizzato solamente da altri studenti, e così via). Non è possibile, da parte di persone che non abbiano gli stessi diritti, utilizzare la tessera, nemmeno pagando la differenza. In questi casi è possibi-

A spettacolo iniziato non è consentito l’accesso alla platea. È vietato scattare fotografie, effettuare registrazioni audio e video e fare uso di telefoni cellulari.

SERVIZI PER IL PUBBLICO Distribuzione gratuita della rivista TeatroMagazine e di schede/programmi di sala editi da Teatro Gioco Vita. Servizio di guardaroba gratuito (custodito al Teatro Municipale, libero al Teatro Comunale Filodrammatici). Nessuna applicazione da parte di Teatro Gioco Vita di diritti di prevendita sul prezzo dei biglietti e/o abbonamenti. Servizio di baby parking con animatori, gratuito e attivo per tutti gli spettacoli che si tengono al Teatro Municipale, che sarà organizzato con i seguenti criteri: prenotazione obbligatoria da parte dei genitori al momento dell’acquisto del biglietto e comunque almeno 3 giorni prima della rappresentazione; attivazione solo in caso di raggiungimento di un numero minimo di 5 bambini prenotati; orario di apertura da un’ora prima dell’inizio della rappresentazione alla fine dello spettacolo.

TEATRO GIOCO VITA Teatro Stabile di Innovazione Via San Siro 9 - 29100 Piacenza Telefono 0523.332613 - Fax 0523.338428 E-mail ufficiostampa@teatrogiocovita.it Teatro Municipale - Biglietteria (attiva nei giorni di spettacolo dalle ore 18) Via Verdi 41 - 29100 Piacenza Telefono 0523.492251 Teatro Comunale Filodrammatici Via Santa Franca 33 - 29100 Piacenza Biglietteria - Via San Siro 9 - 29100 Piacenza Telefono 0523.315578

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Oltre il sipario L’attività del teatro non si esaurisce nel cartellone di spettacoli. Il teatro è un luogo di incontro, di confronto, di formazione. Crediamo che il pubblico del teatro non sia solo “spettatore”, ma abbia sempre più l’esigenza di capire, decodificare, andare oltre la visione di quello che vede sulla scena. Per questo è necessario andare “Oltre il Sipario”. Anche la stagione di prosa 2005/2006 “TRE PER TE” del Teatro Municipale di Piacenza si arricchirà di un articolato programma di progetti e attività collaterali: incontri con i protagonisti della scena, approfondimenti critici sugli spettacoli e i linguaggi del teatro, iniziative per promuovere la cultura teatrale tra i giovani e nelle scuole. “Oltre il Sipario” è, secondo una consuetudine avviata nella stagione 2003/2004, il titolo che riassume tutte le attività collaterali. Con l’obiettivo di suscitare curiosità, offrire strumenti e chiavi di lettura per conoscere meglio il teatro e i suoi meccanismi. Non con una funzione pedagogica - che di per sé finirebbe per snaturare la natura “teatrale” di questa iniziativa - ma critica. Diverse saranno le proposte di “Oltre il Sipario” 2005/2006, il cui programma sarà arricchito e comunicato di volta in volta dandone notizia sulla stampa, sui veicoli pubblicitari del Teatro e/o contattando gli spettatori. In sintesi, ecco alcune delle iniziative.

Ditelo all’attore Incontri con i protagonisti della stagione di prosa del Teatro Municipale di Piacenza a cura di Enrico Marcotti, critico teatrale un modo informale e spontaneo per conoscere attori e interpreti al di fuori del loro ruolo in scena durante lo spettacolo.

Reading Dance Incontri e lezioni sulla danza contemporanea a cura di Stefano Tomassini, storico della danza per far conoscere al pubblico il linguaggio della danza contemporanea

Protocollo d’intesa Piccolo Teatro Progetti realizzati con il Piccolo Teatro di Milano nell’ambito del Protocollo d’Intesa sottoscritto con Teatro Gioco Vita attività collegate all’ospitalità a Piacenza di Temporale, promozione del pubblico, percorsi di educazione al teatro.

Il Temporale. Ovvero della drammaturgia interiore incontri di formazione per insegnanti a cura di Roberta Zanoli, responsabile del Settore Educazione al Teatro del Piccolo Teatro Il Temporale di Strindberg nell’interpretazione registica di Strehler incontri nelle scuole a cura del Settore Educazione al Teatro del Piccolo Teatro “Officina degli scrittori”. Nuovi percorsi progetto sperimentale di riscrittura a partire dal Temporale con gli ospiti e gli operatori dei Centri Diurni del Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Usl di Piacenza a cura di Roberta Zanoli, responsabile del Settore Educazione al Teatro del Piccolo Teatro

Shakespeare dal teatro al cinema Re Lear. Dalla pagina alla scena a cura di Roberta Zanoli, esperta di educazione al teatro (progetto di educazione al teatro collegato alla visione dello spettacolo Re Lear) • Re Lear da Brook a Strehler - incontro per insegnanti e tutto il pubblico • I tanti come del teatro. Breve percorso tra le interpretazioni registiche del Re Lear di Shakespeare - incontri per le scuole superiori Cinema e letteratura: Shakespeare al cinema laboratorio sul linguaggio cinematografico a cura di Letizia Bellocchio, esperta di cinema per insegnanti e studenti delle scuole medie e superiori

Cinema e letteratura Laboratorio sugli adattamenti cinematografici di Luchino Visconti a cura di Letizia Bellocchio organizzato in occasione del trentennale della morte di Luchino Visconti

Progetto Tam Teatromusica Segni nel tempo proposta di progetto artistico/educativo, in forma di residenza, per i giovani a cura di Tam Teatromusica

Progetto Teatro Gioco Vita Passo e resto, come l’universo. Storie, visioni e sogni di noialtri Laboratorio teatrale per ospiti e operatori dei Centri Diurni del Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Usl di Piacenza finalizzato alla realizzazione di uno spettacolo d’ombre a partire dai materiali proposti dai partecipanti a cura di Teatro Gioco Vita

E ancora... Incontri nelle scuole, formazione degli insegnanti, progetti per giovani e studenti, incontri nelle biblioteche, workshops e conferenze.

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Teatro Gioco Vita Teatro Stabile di Innovazione

TEATRO PER RAGAZZI

Stagione Teatrale 2005/2006

26° rassegna di teatro scuola SALT’IN BANCO novembre 2005/maggio 2006 Spettacoli, laboratori, incontri. Proposte per tutte le fasce di età e per tutti i gusti, dai piccoli dell’asilo nido agli studenti delle superiori. Dal teatro d’attore al teatro di figura, dalle ombre alla musica, dal teatro-danza alla narrazione: tra immagini, colori, parole e suoni il cartellone di “Salt’in banco” propone alle scuole un nuovo interessante viaggio teatrale. Nella scelta della programmazione sono state privilegiate proposte in grado di coprire un ampio ventaglio di contenuti e di tecniche della scena, con una particolare attenzione, come sempre, alla professionalità e al livello artistico delle Compagnie ospiti. Ogni spettacolo sarà per i ragazzi occasione per divertirsi, per pensare, per emozionarsi, per fare esperienza di un linguaggio, qual è quello del teatro, che riesce a veicolare molteplici messaggi e contenuti. A completare il progetto, attività collaterali e percorsi di approfondimento per studenti e insegnanti, laboratori, lezioni e incontri in teatro e a scuola, realizzati anche con la collaborazione di ospiti ed esperti. Un teatro soprattutto da vedere, ma anche un teatro da conoscere, da approfondire, da sperimentare.

10° rassegna di teatro per le famiglie A TEATRO CON MAMMA E PAPA’ novembre 2005/marzo 2006

A Piacenza i ragazzi hanno le loro rassegne teatrali, che non hanno nulla da invidiare per articolazione, programmazione, qualità e quantità della proposta alle stagioni dei “grandi”. Del resto quello teatrale, fin dall’infanzia, è un pubblico critico, consapevole, esigente, curioso del nuovo. E che merita un teatro di grande qualità e livello artistico, capace ogni volta di stupire e di emozionare in modo autentico e fantasioso. Diego Maj

Il teatro è sempre un’esperienza unica, e per i bambini andare a teatro “con mamma e papà” è una cosa bella e importante. La programmazione della rassegna di teatro per le famiglie “A teatro con mamma e papà”, che nel 2005/2006 taglia il traguardo della decima edizione, costituisce, nei pomeriggi della domenica e dei giorni festivi, durante l’inverno, occasione per stare insieme, con i genitori, i nonni e gli amici, trascorrendo in modo diverso, originale e creativo, le ore da dedicare al tempo libero e agli svaghi. Assistere agli spettacoli diventa in questo modo occasione per stare insieme ma anche importante proposta educativa per la città e per il territorio: l’appuntamento a teatro si configura quindi come un’opportunità per arricchire con una proposta creativa i pomeriggi di festa dei più piccoli. Per i bambini si tratta essenzialmente di assistere ad una rappresentazione teatrale; per le famiglie significa avere un supporto educativo in più per avvicinare i più piccoli a quella “ricchezza” che il teatro riesce a dare. Fin dalla prima infanzia

Per informazioni sulla programmazione di “Salt’in banco” e “A teatro con mamma e papà”,Teatro Gioco Vita - Teatro Stabile di Innovazione Ufficio Scuola e Biglietteria - Via San Siro 9 - Piacenza Tel. 0523.332613-0523.315578 - Fax 0523.338428

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Te a t r o G i o c o V i t a teatro

stabile

di

innovazione

PRODUZIONI duemilacinque/6

Una Topolino alle Mille Miglia

Pepé e Stella

N U O VA P R O D U Z I O N E

N U O VA P R O D U Z I O N E

Nel 1954 due ragazzi entrarono in corsa alle Mille Miglia con una Topolino. Questo spettacolo è ispirato alla loro avventura.

Un bambino e il suo piccolo cavallo. Una storia d’amicizia. Da Pojken och Stjärnan di Barbro Lindgren

testo e drammaturgia Edoardo Erba regia Fabrizio Montecchi scene e ombre Nicoletta Garioni, Fabrizio Montecchi disegni e sagome Andrea Rauch musiche e canzoni Cantarana costumi Giulia Bonaldi, Anusc Castiglioni consulenza artistica e preparazione attori Alessandra Antinori luci e fonica Nicola Voso con Marco Ferro, Filippo Gessi, Valeria Sacco

adattamento teatrale Nicola Lusuardi regia e scene Fabrizio Montecchi sagome Nicoletta Garioni musiche Michele Fedrigotti costumi Corinne Lejeune luci e fonica Cesare Lavezzoli con Federica Anna Armillis, Alessandro Ferrara

Per tutti, da 6 anni

Da 3 a 7 anni

Circoluna L’unico circoteatro d’ombre al mondo di Nicola Lusuardi e Fabrizio Montecchi testo Nicola Lusuardi regia e scene Fabrizio Montecchi disegni e sagome Nicoletta Garioni musiche Leif Hultqvist costumi Inkan Aigner preparazione attori Alessandra Antinori luci e fonica Paolo Valenti con Elena Griseri, Christian Lesignoli Da 2 a 5 anni Si ringrazia Dockteatern Tittut - Stoccolma

L’uccello di fuoco Racconto per musica, ombre e danza da L’oiseau de feu di Igor Strawinsky e figure di Enrico Baj regia e scene Fabrizio Montecchi coreografie Mauro Bigonzetti assistente alla coreografia Giuseppe Calanni costumi Giulia Bonaldi, Anusc Castiglioni assistente alla produzione Paola Camerone luci e fonica Cesare Lavezzoli danzatori Anna Basti, Alfonso De Giorgi, Margherita Pirotto Per tutti, da 8 anni Una coproduzione Teatro Gioco Vita - Teatro Stabile di Innovazione Fondazione Nazionale della Danza

Dormi bene, Chouchou Claude Debussy, sua figlia e i Children’s Corner un racconto per ombre e musica di Christer Dahl e Fabrizio Montecchi traduzione e adattamento Helena Tirén, Nicola Lusuardi regia e scene Fabrizio Montecchi disegni e sagome Nicoletta Garioni costumi Inkan Aigner preparazione attori Alessandra Antinori assistente alla produzione Federica Ferrari luci e fonica Nicola Voso con Federica Anna Armillis, Alessandro Ferrara Da 3 a 7 anni Una coproduzione Teatro Gioco Vita - Teatro Stabile di Innovazione Dockteatern Tittut - Stoccolma

Ombromania

Il mio letto è una nave

L’ombra di Pollicino

Lezione/Spettacolo sull’ombra e il teatro d’ombre

L A B O R AT O R I O / S P E T TA C O L O

Uno spettacolo d’ombre tutto da giocare

Da 6 a 14 anni

Poesie d’ombra, di luce, di parole da Robert Louis Stevenson

Da 3 a 5 anni

I N F O R M A Z I O N I TEATRO GIOCO VITA - Teatro Stabile di Innovazione - Via San Siro, 9 - 29100 Piacenza - Italia telefono +39.0523.332613 - fax +39.0523.338428 - info@teatrogiocovita.it - www.teatrogiocovita.it

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