Le Mutilazioni Genitali femminili nel Lazio - A cura di Giuliana Candia

Page 25

Capitolo 1

dannosi sugli organi genitali femminili tanto per ragioni culturali che per altre ragioni non terapeutiche”. Le popolazioni dei paesi in cui sono praticate vedono nell’espressione “mutilazione” una forte connotazione negativa. I termini infibulazione o circoncisione femminile sono sicuramente più rispettosi della cultura di provenienza, però c’è il rischio di confondere la circoncisone femminile con quella maschile. Già questa problematica terminologica lascia intravedere la complessità del fenomeno. Inoltre i termini utilizzati cambiano da regione a regione, anche a seconda del tipo di mutilazione praticata. Le origini di queste pratiche sono sconosciute. Non vi sono testimonianze certe che indichino come e quando l’usanza sia iniziata e in che modo si sia diffusa. Tuttavia esistono almeno due teorie principali che riguardano le loro origini. Una sostiene che avrebbero avuto inizio in un luogo geografico specifico (la penisola araba o l’Egitto) per poi propagarsi in altri; la seconda afferma invece che ciò è alquanto improbabile, perché le pratiche escissorie sono talmente diffuse che non possono aver avuto origini comuni (teoria della simultaneità territoriale). L’origine è resa ancor più oscura dal lungo silenzio che da sempre circonda queste pratiche, volto a nascondere un mondo di donne rispetto al quale gli uomini si mantengono estranei e distanti, esercitando nei fatti il proprio potere indiscusso. Analizzando i testi storici sembra che in tutte le società in cui veniva praticata la circoncisione femminile fosse presente anche quella maschile. La più antica fonte scritta conosciuta che documenta la pratica della mutilazione genitale femminile è l’opera di Erodoto (484-424 a.C.), che attribuisce pratiche di Mgf agli egiziani ed etiopi già dal V secolo a.C., con diffusione secondaria in area siriana e palestinese, mediata dagli egizi. Non risultano tuttavia evidenze di Mgf nelle mummie egizie; vi è però una traccia documentale risalente al 163 a.C. costituita da un documento greco conservato al British Museum dove si descrive un intervento di circoncisione femminile in Egitto. In esso si afferma che l’escissione veniva praticata dai fenici, dagli ittiti e dagli egiziani, che circoncidevano i ragazzi e praticavano l’escissione della clitoride alle ragazze. Sia l’escissione che l’infibulazione erano praticate anche nell’antica Roma, infatti lo stesso termine “infibulazione” ha una derivazione latina: deriva da fibula, cioè una spilla che serviva a tenere agganciata la toga e veniva usata dai Romani sulle proprie mogli, in modo da prevenire rapporti illeciti. Veniva imposta anche agli schiavi e schiave per impedire

25


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.