Le Mutilazioni Genitali femminili nel Lazio - A cura di Giuliana Candia

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Le mutilazioni genitali femminili nel Lazio

a favore di un abbandono consapevole di tradizioni da superare, perché non favorisce la spinta all’inserimento nel nuovo contesto sociale e al sentirsene pienamente parte. Uno dei partecipanti ha spiegato questo concetto in modo illuminante: “Secondo me non è solo la tradizione. Se tu non hai un paese che ti accoglie, l’unica scelta che hai è l’appartenenza. Su tante cose è una difesa”.

5.9.3 L’impegno necessario per avvicinare le donne ai servizi, e viceversa L’incontro delle donne con Mgf con i servizi sanitari – gli unici presso i quali si manifesta la loro specificità – presenta di frequente delle esperienze negative. Una citazione: “il medico ha detto perché ha fatto questo? Ma come si è combinata? E la signora ha dovuto spiegare che non lo ha fatto lei ma sua madre”.

Da queste strane reazioni si passa poi al tema delle numerose testimonianze di donne che subiscono visite ginecologiche collettive, già riportato in altre parti della nostra ricerca. Una pratica come quella della visita collettiva, che risulta intollerabile a qualunque donna in situazione di visita ginecologica, non può che rappresentare una evidente mancanza di rispetto e di sensibilità verso chi è fatto oggetto di tanta curiosità. Ce lo confermano le parole di più donne che criticano quanto hanno sperimentato: “quando vai dal ginecologo, già di per sé è una cosa intima, non è che vai volentieri, no? (…) alla visita tu vedi questi medici che ti guardano in modo strano, poi cercano di comportarsi in modo normale però ti vedono sempre come portatrice di una malattia (…).”

Soprattutto, la mancanza di tatto è più pesante verso chi ha meno dimestichezza proprio con delle visite così intime: diverse intervistate hanno specificato che le donne provenienti da diversi paesi africani (soprattutto Corno d’Africa) esprimono un pudore che le porta difficilmente ad affrontare con disinvoltura una visita ginecologica. Un esempio di una donna anziana esprime questo estremo:

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