Le Mutilazioni Genitali femminili nel Lazio - A cura di Giuliana Candia

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Le mutilazioni genitali femminili nel Lazio

c. il terzo ambito riguarda le comunità dei migranti sul territorio romano e laziale e la sensibilizzazione sul tema. Ciò che viene auspicato è il coinvolgimento di soggetti appartenenti a questi gruppi per l’attivazione di campagne di informazione e sensibilizzazione sul diritto alla salute. Si è ipotizzato quindi il coinvolgimento di membri influenti, di mediatori culturali, di donne adulte che hanno rinnegato la pratica nonché leader religiosi che spingano verso il cambiamento dei comportamenti in materia di Mgf; d. infine, l’ultimo ambito è quello relativo alla organizzazione dei servizi. In particolare, sono state avanzate diverse proposte di messa in rete di servizi e di figure professionali cruciali, soprattutto per le attività di prevenzione. Insieme alla formazione dunque è necessario il coinvolgimento diretto delle ostetriche, dei ginecologi e soprattutto dei pediatri di base, poiché sono loro i primi a identificare le persone a rischio di Mgf, e a poter avere un rapporto privilegiato con i genitori tale da consentire un’opera di sensibilizzazione. Allo stesso modo, è stata indicata come strada utile alla costruzione di una politica di prevenzione la messa in rete di servizi socio sanitari che coinvolga le scuole, i medici di base, il servizio delle vaccinazioni e i principali servizi anche del privato sociale che i migranti frequentano più assiduamente per garantire la salute e l’educazione dei loro figli.

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