ParliAMOne

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6ª Edizione GRATUITA Mese di Febbraio 2008

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Intervista all’ Presidente del Consiglio dell’Unione di comuni “Terre di Collina”: il nostro compaesano Salvatore Circolo.

LA RICETTA PER UN FUTURO MIGLIORE: sinergia e la collaborazione dei comuni “TERRE DI COLLINA” La del vallone a beneficio del cittadino. Che cos’è l’Unione di “terre di collina”? Una denominazione concisa, sicuramente non banale che racchiude all’interno di questa sintetica forma un grande progetto: la collaborazione e la cooperazione di alcuni dei territori del vallone al fine di realizzare un’associazione (in seguito divenuta una vera e propria Unione) avente l’intento di promuovere l’integrazione amministrativa tra i Comuni partecipanti attuando gradualmente e progressivamente operazioni comuni. Il progetto nasce nel 2002 grazie allo spirito d’iniziativa e soprattutto alla volontà di collaborazione dei sindaci allora in carica nei Comuni di Bompensiere, Montedoro, Milena, Serradifalco, San Cataldo e Delia, i quali, firmando un atto costitutivo, danno vita ad una prima associazione. Dopo successive modifiche, si costituisce e si ratifica un vero e proprio statuto che afferma la nascita dell’Unione di comuni denominata “terre di collina”; in seguito alla decisione del comune di San Cataldo di non aderire alla nuova Unione, sono i rappresentanti dei cinque paesi rimanenti che, alternando momenti di contrasto e di armonica e pacifica cooperazione, intraprendono le strade che permetteranno l’attuazione di progetti comuni garantendo soprattutto più rapidi, semplificati e migliori i servizi offerti. La sussidiarietà, l’efficienza, l’economicità e l’efficacia sono i principi sanciti dallo statuto che tuttora regolano, limitano e ispirano l’operato dei membri dell’Unione e che, essendo adeguatamente rispettati e tutelati, hanno permesso una crescita continua e duratura delle iniziative intraprese e concluse con esito positivo. L’attuale Presidente del Consiglio in carica all’interno dell’Unione, il nostro compaesano e consigliere di minoranza Salvatore Ciraolo, ci ha dato la possibilità, attraverso una breve intervista, di chiarire meglio il funzionamento degli organi e la sua esperienza personale all’interno dell’Unione “terre di collina” . Continua a pag. 2

RAFFE, I SUOI TESORI, IL PARCO ARCHEOLOGICO IL MITO, LA LEGGENDA, I LUOGHI PROFANATI a pagina 6 e 7

SETTE TROFEI PER QUATTRO COMPAESANI

L'A.S.D.Wa-go Karatedo Club partecipa alla gara regionale di Pawuel Lifiting Da sinistra Marco Giglia, Seby Giarratano, Michelangelo Benvissuto e Nicola Gueli.

è nato nell’amore e sta crescendo!! Siamo giunti alla sesta edizione ed è il momento di fare un primo bilancio.

“Adesso diamo i numeri” 31 Collaboratori; 635 copie distribuite; 83 articoli pubblicati; 1 Condizione; Zero Censure; sul sito a pagina 12. 2000 visite in soli 5 mesi; 254 e-mail ricevuti.


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distretto agroenergetico (che sarebbe il primo in Sicilia). INTERVISTA Molte altre iniziative sono in programmazione; 1. Quali sono gli organi dell’Unione? sicuramente non è semplice riuscire a realizzare Quali sono le principali competenze di tutto quello che ci si propone di fare, in quanto la ogni organo? Secondo quale criterio sono burocrazia è lunga e spesso le divergenze delle scelti i consiglieri che partecipano alle opinioni allungano i tempi; io penso comunque sedute dell’Unione? che lo sforzo di tutti debba concentrarsi nel cerGli organi dell’Unione sono: il consiglio e la care un dialogo tipico di un contesto democratigiunta. Al primo partecipano tre consiglieri co; nel vincere la diffidenza ed il campanilismo per ogni comune, di cui i presidenti dei vari che impedisce di portare avanti in maniera equiliconsigli comunali (i quali ne fanno parte di brata le discussioni e gli atti rivolti a dare traspadiritto, salvo espressa rinuncia) e gli altri renza, legalità e sviluppo ai nostri territori così due consiglieri sono eletti nei propri consigli poco considerati, anzi dimenticati dalle istituziocomunali tenendo presente la rappresentanni e dalla politica. za dei gruppi di minoranza. La durata di Salvatore Ciraolo 3. Per ciò che concerne la sua esperienza perogni organo corrisponde a quella dei comuni sonale, da quanto tempo lei svolge il ruolo di presidente del partecipanti; il consiglio svolge i seguenti compiti: elegge al suo interno un presidente ed un vice presidente che hanno durata in consiglio? Quali diritti e doveri impone la sua carica? Fino carica per tre anni, si dota di un proprio regolamento, determina ad oggi, lei può considerare questa esperienza in maniera positiva o negativa? l’indirizzo politico-amministrativo. La giunta è composta dai È da circa un anno che io ricopro la carica di presidente del consindaci dei comuni aderenti ed elegge al suo interno un presisiglio dell’unione e, oltre alle funzioni istituzionali come convodente ed un vice presidente. Il presidente della giunta svolge care ed organizzare i lavori del consiglio, nominare le commistutte quelle funzioni che per legge sono attribuite al sindaco, quindi assicura l’unità politico-amministrativo dell’ente, coordi- sioni consiliari, promuovere i rapporti con il presidente, la giunta e gli altri organismi dell’unione, ho rivolto il mio impegno nel na l’attività della giunta e affida ad ogni componente di quecercare di dare equilibrio, unità, visibilità e trasparenza in un st’ultima il compito di sovrintendere ad un particolare settore consiglio dove non è sempre facile gestire i rapporti sia interni amministrativo. 2. Obiettivi e finalità: quali sono i progetti per il futuro e gli che esterni; tutti i componenti hanno apprezzato il mio sforzo e la dedizione con cui cerco di portare avanti le problematiche che scopi già raggiunti? via via si presentano. Questa esperienza è da ritenere per molti L’obiettivo principale è l’unificazione e il miglioramento dei servizi e delle funzioni comunali, quali: la formazione professio- aspetti positiva per una questione prettamente personale, perché nale dei dipendenti, la gestione unificata dei servizi informatici, mi sta dando la possibilità di confrontarmi con realtà diverse da quella in cui io vivo permettendomi di arricchire il mio bagaglio la consulenza legale, l’espletamento di gare di appalto, lo sviculturale ed umano; positiva anche per l’aspetto politico, in luppo economico, la gestione e l’accertamento dei tributi e di quanto mi dà la possibilità di potere svolgere in un contesto più tutti quei servizi dove si possa operare usufruendo di queste forme associative. Molti di questi servizi sono stati già espletati ampio quello che ritengo per me sia un impegno sociale di volontariato nei confronti della terra in cui vivo e che amo profondall’unione. Nell’ambito culturale e sociale le iniziative che si stanno portan- damente senza nulla a pretendere e con la consapevolezza di do avanti sono diverse, tra cui il festival Jazz (dove viene asso- voler dare tutto quanto di buono possa esserci in me. ciata anche la degustazione dei prodotti tipici delle nostre terre); 4. Lei pensa che in futuro questa “Unione” ancora parziale potrà trasformarsi in una “Unione” effettiva sotto tutti i è stata approvata la proposta per una biblioteca della legalità; l’unione ha adottato dei provvedimenti come l’assunzione degli punti di vista? È possibile, cioè, che questi cinque comuni interessi sui mutui non superiori a 20.000 euro per l’adattamento diventino un unico grande comune? di immobili privati da destinare a finalità ricettive, per il rifaci- Penso che sotto certi aspetti quali quelli amministrativi e di gestione sicuramente si potrà realizzare un’Unione quasi totale; è mento dei prospetti per la promozione della microimprenditorialità; sono stati previsti dei contributi per le imprese chiaro che il percorso è lungo e pieno di ostacoli; noi abbiamo aperto una strada e cercheremo sempre di migliorarla, ma spetteche vogliano assumere personale che soddisfa i requisiti del reddito minimo di inserimento; si sta lavorando sulla composi- rà a chi verrà dopo di noi completare il lavoro intrapreso. Maria Diliberto zione del corpo unico dei vigili urbani; è stato sottoscritto un (maridili87@yahoo.it) accordo con vari comuni ed enti provinciali per realizzare un

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Piccole discariche abusive Bompensiere è un piccolo paese e, in quanto tale, i suoi problemi vanno rapportati a questo dato di fatto. Non solo i problemi ma anche le sue funzionalità sono direttamente proporzionali alla sua estensione ma, i problemi, quando sussistono, per quanto piccolo possa essere il paese o la località in cui questi sorgono, devono essere resi noti ai cittadini e soprattutto devono trovarsi adeguate soluzioni.Uno dei problemi di Bompensiere che può, a prima vista, sembrare non eccezionalmente grave è quello che riguarda le discariche. E’ sorta o sta sorgendo presso il campetto sportivo una ancora piccola- discarica abusiva. Dico e sottolineo l’aggettivo piccola perché non ha una dimensione tale da provocare seri danni alla popolazione o ai cittadini che frequentano l’area sportiva di Bompensiere. E’ tuttavia un possibile prologo ad una grave questione.Non è nota la provenienza di questa spazzatura, è possibile che sia una sistemazione provvisoria o sia la furberia di qualche forestiero che, con grande maleducazione e poco rispetto per il nostro paese, ha deciso di prendere questo posto come sua personale discarica.. Si deve sapere e capire che i rifiuti sono molto pericolosi per il semplice fatto che vi è la possibilità che contengano la qualunque cosa: dalle siringhe ai rifiuti tossici, fino ad arrivare a cadaveri di animali (come i gatti o i cani che vengono buttati come se fossero semplici oggetti privi di utilità). Bisogna fare molta attenzione perché

non è difficile scovare questa discarica abusiva e i bambini, che spesso si ritrovano a giocare a calcio nel campetto, possono scoprirla ed inconsapevolmente giocarvi vicino. Infatti, come si può ben appurare, questa discarica sta proprio dietro il campetto di tennis e a poca distanza dalla palestra comunale. Un’altra discarica che sembrerebbe illegale è quella sorta in via P. Montalto presso il locale che in passato fungeva da ufficio di collocamento. Oggi tale struttura accoglie i rifiuti di gran parte della popolazione di Bompensiere nonostante il cartello che vieta l’abbandono di rifiuti ai sensi dell’art.14 D.Lgs.22/97. Questa si che è una cosa molto strana, se non paradossale, perché nonostante la breve distanza dal centro abitato nessuno si appresta a chiedere la rimozione e lo smaltimento di questa immondizia, accatastata in una zona che dovrebbe essere ecologica.Dovrebbe essere ecologica perché accanto al cartello di divieto di abbandono di rifiuti c’è un altro cartello che informa sulla qualità della zona circostante: questa, secondo quanto dichiarato dallo stesso cartello, è proprio una zona ecologica per la raccolta differenziata secondo un progetto cofinanziato dall’U.E., ma oltre ai normali sacchetti di raccolta differenziata ci sono altri generi di rifiuti, gettati senza nessun rimorso tutto intorno al locale ormai abbandonato. Non è un problema irrimediabile e ancora non ci sono state lamentele da parte di nessuno, quindi queste discariche non hanno provocato nessun tipo di danno, ma è sempre vero che “è meglio prevenire che curare”. Adriano Martorana

I rifiuti sono molto pericolosi, i bambini, che spesso si ritrovano a giocare a calcio nel campetto, possono scoprirla ed inconsapevolmente giocarvi vicino.


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Marzo 2008: tra folclore, tradizione, sapori e… spiritualità persona di Paolino Galante, Baldassare Marotta e Santo Diliberto, in comunione con il presbitero hanno deciso di celebrare la festa dell’amato Santo sabato 15 marzo, ovvero la vigilia della domenica delle Palme. . Come ha scritto l’avvocato Martorana, nel suo libro, a Bompensiere già dal 1630 era molto venerato San Giuseppe. ( Orazio Martorana, Ricordi Il Novecento Nella foto la tavulata di San Giuseppe a Bompensiere, Ed. Nocera) San Giuseppe è l’uomo dell’umiltà, colui questa giornata ricca di folclore, tradizioil quale si fece trasportare dalla miseri- ne e sapori sarà la Santa messa che verrà cordia di Dio lasciando che la fede gli celebrata la mattina alle ore 11:00 in illuminasse la ragione. Tante sono le u- forma solenne e poi nel pomeriggio. sanze caratteristiche di questa festa, come Come dicevo prima la festa di San Giunon citare gli spari dei mortaretti che seppe coincide con la settimana Santa, segnano il risveglio dei Nadurisi special- una settimana particolarmente sentita e mente di quelli che come me vivono nelle vissuta a Bompensiere. Il Consiglio paprossimità del campo, e per chi non si storale insieme a Padre Mantione ha delifosse svegliato con i mortaretti c’è sem- berato che nel periodo che precede la pre il “dolce” suono di li tamburinara e Pasqua vengano svolti in parrocchia gli poi la banda musicale guidata per le vie esercizi spirituali, dovrebbero infatti vedel paese dal comitato e tutti fuori a guar- nire dei predicatori alcuni laici per aiutardare. La prima cosa che viene in mente ci a meglio vivere questo tempo di conquando si pensa a questa festa è la tavula- versione e di riconciliazione con Dio e ta a la chiazza. La tradizione vuole che con la storia che Egli permette con ciasia una famiglia del paese, la quale ha scuno di noi. Inoltre in questi giorni di ricevuto qualche grazia per intercessione quaresima ogni mattina alle ore 09:00 in di San Gisippuzzu, ha preparare la tavola chiesa si recitano le lodi in un momento in piazza, ma può anche succedere che di preghiera comunitaria. Sarà organizzasia il comitato ad occuparsi dell’allesti- ta una penitenziale parrocchiale per vivemento della tavola, come avverrà quest’- re insieme questo fondamentale sacraanno. Come da tradizione la “famiglia di mento del culto cattolico. La settimana Nazaret”, che secondo le prime indiscre- Santa è segnata dagli ultimi memorabili zioni sappiamo che la Madonna sarà in- momenti della vita di Gesù. Essa ha initerpretata da Jennifer Rad- zio con la domenica delle Palme, che duso gli altri personaggi simboleggia l’ingresso messianico del devono ancora essere scelti, Salvatore a Gerusalemme, in occasione partirà in processione dalla di questa giornata i fedeli si riuniscono Purtedda più precisamente davanti la chiesa per salire al Calvario da casa della famiglia An- dove viene proclamata una pagina del naloro ed arrivati in piazza Vangelo la benedizione delle palme e dei dopo la benedizione della ramoscelli di olivo e si accoglie Gesù tavola i commensali siede- nella persona del presbitero; il giovedì ranno a pranzare in compa- Santo viene celebrata l’ultima cena ovvegnia della popolazione. Ed ro l’istituzione dell’ eucaristia da parte ancora assisteremo alla del figlio di Dio. Questa funzione con rutta di li baccareddi , la tanta cura e devozione è preparata dalla processione per le vie del confraternita S.S. Crocifisso, il giovedì paese ed i giochi d’artificio. La lavanda dei piedi del Giovedì Santo (Continua a pagina 5) Naturalmente il cardine di

Quest’ anno il mese di marzo a Bompensiere sarà ricco di avvenimenti ad impronta religiosa, e non solo. Come è noto a tutti siamo entrati nel tempo di quaresima, un tempo propizio per quanti intendono prepararsi a celebrare e vivere seriamente la Santa Pasqua. Come scriveva il nostro Vescovo nella lettera in occasione, appunto, dell’inizio della quaresima questo è un tempo propizio per la “pratica dell’elemosina, che rappresenta un modo concreto di venire in aiuto a chi è nel bisogno e, al tempo stesso, un esercizio ascetico per liberarsi dall’attaccamento ai beni terreni…L’elemosina educa alla generosità dell’amore…” (Monsg Mario Russotto, Il quasi niente è tutto) Ritornando al mese di marzo, non abbiamo fatto in tempo a conservare gli addobbi natalizi che gia le nostre adorate mamme e nonne si ritrovano a preparare le sfinci, le minnulicchi e le cassati di ricotta in occasione della festa di San Giuseppe; fa parte della bellezza di vivere in un piccolo centro che rispetta anche i tradizionali sapori delle varie ricorrenze poter gustare questi splendidi dolci. Come si usa dire qui da noi quest’anno Pasqua cade bassa, e di conseguenza si è venuta a creare una anomala situazione; infatti il 19 marzo, giorno dedicato a San Giuseppe, coincide con il mercoledì della settimana Santa, quindi non si può festeggiare come di consueto né la domenica prima né quella dopo dato che sono rispettivamente la prima la domenica delle Palme e la seconda la domenica di Pasqua. Per questo motivo il comitato, nella


FATTI • NOTIZIE • PENSIERI • IMPRESSIONI • SPERANZE • RIFLESSIONI 6ª Edizione GRATUITA Mese di Febbraio 2008 (Continua da pagina 4) mattina i fratelli della confraternita predispongono la chiesa preparando una tavola imbandita di alcuni alimenti tipici, ceci, arance, finocchi, gli agnelli di zucchero e il pane coperto con la zuccherata bianca che verrà poi distribuito a fine messa ai fedeli tra l’incitazione del parroco a non sporcare il pavimento, come dimenticare i famosi e affettuosi rimproveri di Padre Miceli! Molto curata è la giornata del venerdì Santo. Come ogni anno il comitato, ovvero Francesco Capobianco e Carmelo Salamone, si occupa con dedizione di preparare una giornata che è particolarmente significativa. È usanza del venerdì Santo portare in processione il Cristo sofferente in Croce accompagnato dalla Madonna Addolorata al Calvario; come usanza le donne porteranno a spalla la Madonna e gli uomini aiuteranno la confraternita a portare il Cristo. È una delle giornate più suggestive anche dal punto di vista folcloristico, l’incontro della Madre con il figlio a li quattro

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cantunera è un momento toccante, anche cui Cristo sconfisse la morte”: Pasqua. se sono solo delle statue di gesso. Come Bompensiere manca di tante cose ma sicuogni anno dopo la processione in chiesa si ramente abbonda di gente profondamente terrà l’adorazione della Croce, dove ci attaccata alle proprie radici e che si prodiviene data la possibilità di deporre le no- ga affinché le tradizioni continuino a trastre sofferenze ai piedi di Cristo Crocifisso mandarsi nelle varie generazioni. ed aprire il nostro cuore perché possa esse- Giovanna Salamone re illuminato dal suo amore. E poi la sera i fedeli andranno a prendere Cristo deposto nell’urna per la tipica processione con le tappe della via Crucis che sarà accompagnata dal canto dei lamentatori, e come da tradizione la processione non può entrare in chiesa prima della mezzanotte ed ecco che si innesca il meccanismo dell’annacata. Culmine di questa settimana è la notte tra il 22 e il 23 marzo, la “notte Nella foto la processione del venerdì Santo. beata che vide l’ora in

Dal Consiglio Pastorale del 27 Gennaio 2008, un messaggio a tutti i Parrocchiani.

Non abbassiamo la guardia, siamo sempre vigilanti Il ventisette gennaio si è svolto in parrocchia il primo CONSIGLIO PASTORALE di quest'anno, presieduto dal parroco, Sac.Salvatore Carmelo Mantione e da alcuni laici(coppie e singoli,giovani e meno giovani) da lui preposti che in vario modo collaborano alla pastorale parrocchiale. Tale consiglio ha solamente voto consultivo ed è retto dalle norme stabilite dal Vescovo diocesano. In questa occasione è emerso un dato seriamente preoccupante. Tra i ragazzi sembra prendere piega , o per gioco o per fare qualcosa di diverso dal solito, magari volendo rompere la solita routine, di incontrarsi per svolgere dei riti che hanno un sapore satanico malgrado la loro involontarietà nel farli, ritenendoli gesti innocui e privi di risvolti negativi. Ma la realtà e i risvolti che tali pratiche possono portare non sono così innocue o prive di negatività, le conseguenze di tali gesti possono comparire se non subito an-

che dopo anni, soprattutto se praticati con una certa frequenza.L'essere venuti a conoscenza di tali fatti ci impone moralmente di comunicarlo,anche attraverso questo strumento (il giornalino ParliAMOne), principalmente ai genitori , non di meno ai ragazzi stessi e a tutta la comunità. Come primo responsabile il parroco e insieme a lui i facenti parte del CP, sentiamo il dovere di far conoscere a cosa si va incontro eseguendo tali pratiche: i danni e i problemi che tali atti possono suscitare sia a livello materiale (malesseri fisici) sia a livello psicologico non sono cose da scherzare o da riderci sopra, soprattutto se chi sta scrivendo a nome del CP, ha assistito suo malgrado a qualche esorcismo. Ci basti ricordare gli ultimi episodi di cronaca nera delle bestie di satana, o del più recente fatto verificatosi a Perugia per farci l'idea delle conseguenze. Con questo non si vuole mettere paura a nessuno ma si vuole ridestare l'attenzione a

non sottovalutare il problema che esiste e a prenderne atto. Vigilanza da parte dei genitori soprattutto e non solo, poiché tale disagio giovanile deve anche ridestare l'attenzione di ogni autorità preposta affinché si faccia sempre di più e sempre meglio per una crescita sana della nostra società. Salvatore Losardo


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RAFFE, I SUOI TESORI, IL PARCO ARCHEOLOGICO IL MITO, LA LEGGENDA, I LUOGHI PROFANATI A Raffe si sta lavorando per realizzare un “parco archeologico”. Raffe è un “luogo” in territorio di Mussomeli. E’ un sito oggi definito “archeologico”. E’ da sempre un luogo di fascino per molti, ma per noi di Bompensiere è l’incarnazione dell’immaginario di tesori ora venali ora etici. In una miscellanea, qualche volta ipocrita, di valori. Come tanti, sono stato coinvolto in questa “miscellanea”, coltivando il “culto” di questi luoghi. Sin da piccolo. Certamente ha fatto la sua parte, nel tempo, l’idea di fantomatici “tesori” in un qualche modo celati in quei siti. Ma via via che acquisivo consapevolezza del “bene”, l’apprezzamento “venale” si trasformava sempre più nel rispetto del “tesoro”. Quello che appartiene a tutti! Mi raccontavano e ci raccontavamo di leggende, favole di “saraceni fantasmi”! Si pensi che le tombe a grotticella o a tholos erano definite nell’immaginario delle credenze popolari come “li grutti di li saracini”, ritrovando la spiegazione, nella menzione popolare, che i fruitori dovevano essere dei “nani”. Di tesori di sceicchi e “capicasa”, principi e principesse (emulazione di “pupara” e “cantastorie”?), di anfratti pieni di monete d’oro, di grotte infinite collegate in un qualche modo con il sottostante fiume (la via di collegamento?), di antri molto più grandi delle dimensioni della stessa intera collina di Raffe. Ed impossibili da esplorare! … di “callàre” (pentole) piene di monete d’oro, apparse durante il sonno in sogni avventurosi che ti portano verso luoghi misteriosi…, monete che si trasformano in “scorci di babbaluci” se non segui istruzioni comportamentali particolari e, realmente, inapplicabili. All’età di otto-nove anni con la mia prima bicicletta (le auto erano una vera rarità) con altri coetanei ci recammo in “esplorazione” verso questi “luoghi di mistero”. Volendo trovare riscontro nelle leggende degli anziani. “Lu cuntu” raccontato, nelle sere di inverno attorno ad un braciere prima di “Carosello”. Ricordo ancora, sia pur vagamente, l’affrontare dell’impresa con il coraggio dell’esploratore e la paura del bambino che sta commettendo una marachella senza avvisare i genitori. Ho visto un “Leone” ed una potente “Sfinge” (riconosciuta come tale nella memoria successiva), appena uscito dalle curve del “Serpente” per entrare nella valle formata dalla confluenza dei fiumi Salito e Gallo D’Oro. Il Leone è quella straordinaria inconfondibile scultura naturale, e la Sfinge…: l’accattivante morfologia della “Montagnola di Raffe”. In seguito, negli anni a venire, salire sul “Monte”, rispettare quei luoghi rappresentava e rappresenta una “cura” per rasserenare lo spirito, una sorta di meditazione naturale, un riflettere su indizi… di un magnifico ricordo di civiltà… E fantasticare! Quel monte, non alto ma appassionante per il turbinio incantato di segreti reconditi, di oggetti e sentimenti. Di come riusciva a suscitare un immaginario fascinoso... Visto dalla valle, ove si sono inseriti i sonnecchianti fiumi, scarni d'acqua in apporti quanto mai altalenanti nel loro manifestarsi, il

“Monte” assume l'aspetto dell’enigmatica dormiente con la capigliatura grigia. Effetto del gesso, in alto, bianco, ed alterato in grigio per la presenza di muschi e licheni disseccati e/o diffusi in tracce di un’umidità diffusa. Il mio immaginario va a ricostruire un mondo di fantasia, nelle genti e popolazioni che hanno convissuto in quei luoghi, ora deserti e privi di evidenti forme di vita, ma i cui segni ti si aggrappano ad ogni passo in mille piccole icone: i cocci ed i resti di un’attività vitale, per come sappiamo, essere conservata anche nei tumuli, per la vita… dell’anima, nell’aldilà. Genti che, nell'inconscio, sembrano pullulare in ogni angolo, in ogni anfratto, in ogni incisione d'acqua, nei resti di antiche suppellettili testimoniali. Ogni passo in quei “luoghi sacri” era, ed è, come ripercorre il rivivere di popolazioni, arrivate dalla navigabilità (?) del fiume e che sembrano incedere verso la "città". Al di là di quelle mura (ciò che ne resta!), al di là di quella parete a strapiombo, ove sorge un altare votivo, ove si notano le tracce di un abside, ove è stato scavato… un pozzo-cisterna. Ove nasceva una sorgente… ormai non più "produttiva" per l'improbabile impoverimento delle falde. E quanti cocci! … Cocci provenienti per la gran parte da simulacri tombali profanati, nei quali il sonno eterno è stato stravolto da mani impure… O dall'incedere dell'erosione che sembra trascinare a valle ogni aspetto di quei luoghi. Testimoni, nel tempo, di antiche civiltà, e di come abbiano insediato quei luoghi con pratica intelligenza. Ogni volta mi veniva voglia di raccoglierli, di ammirarne i contorni, la stupendità della tintura nera in quella fine ceramica; di conservarne i più significativi, di studiarne gli stili, le piccole variazioni; immaginandone gli usi, coscienti che nulla poteva essere lasciato al “non utile”, e che l'effetto estetico sicuramente si coniugava con quello utilitaristico. La voglia, ogni volta, veniva repressa. La cultura del rispetto, per quei segni e per quei luoghi, frenava la forte… “tentazione” di venalità! E la cima! Si “erge” a poco più di 420 metri di altezza sul livello del mare, ma è strategicamente posizionata. Un ottimo punto di osservazione ed un eccellente luogo di meditazione! Là ove si trovano i resti del “torrione” di avvistamento, nonché quelli relativi ad insediamenti “recenti”, probabilmente medievali. E quante volte, nelle mie passeggiate, nell’incedere della scalata a pochi metri dalla cima, mi sono voltato…! E quante volte ho immaginato… un miracolo! un sogno inaspettato: il popolo di Raffe, festante, laborioso che di sotto ti si offre alla vita, in cento


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mille fattivi folletti: quel popolo che si erge, quasi risorto, per far riscoprire… questa civiltà sepolta. Quante volte mi sono ritrovato a sognare… un coro di voci: il coro della natura, con l’urlo… del silenzio di quei morti, cercando di riconvertire ambienti surreali! E mi sembrava di rivivere… in quel coniugare semplicità di vita passata e rispetto dei luoghi! Il richiamo alla realtà, però, è doveroso! Capisco e comprendo la necessità di preservare, anche se mi sommerge l’impressione della consapevolezza tardiva, rispetto allo scempio operato in decenni (forse secoli) di incuria. Rispetto, anche se non condivido completamente, l’attuale azione della Soprintendenza. Per quello che vedo, con quell’enorme muro e quell’immenso recinto, costretto, da questi imposti “limiti”, a rinunciare anche alla mia voglia di appassionato “naturalista”. Ritengo, oggi, il “muro”, sia pur falsamente rivestito e celato alla “vista”, un offesa. Al decoro, all’estetica e all’etica del paesaggio. E al rispetto di quell’area. Senza dover contare i metri che la separano dai “saggi” operati, non trova nemmeno giustificazione la presunzione di “tenuta statica” per un’area che non ha mai mostrato segni di cedimenti. A meno che quell’area non la si voglia “caricare” di “costruzioni” in maniera abnorme e quindi sconvolgere ancor di più quei presupposti conservativi “naturali e culturali” che proprio lì si vorrebbero valorizzare! Con un’ulteriore amara considerazione: non mi resta (non ci resta!) che “commiserare” l’insensibile azione per un’area che conserva ancora, dopo decenni di rapine, le stigma di una civiltà…, delle nostre origini. Non solo vasi e suppellettili da porre in un museo! Quel muro è… come violare un luogo sacro…! Speriamo che questi siti non diventino incompleti “luoghi di abbandono”, per mancanza di “fondi”, o lasciati al loro destino di “tutela ad ogni costo”… dietro un recinto che forse nessuno varcherà. In un fantomatico “Parco”, verosimile simulacro di spreco, come tante, troppe ormai, “cattedrali in mezzo al deserto”, frutto di investimenti non adeguatamente commisurati alla fruizione ed al rispetto dei luoghi. Qualche esempio. Gli scavi del 1958 che hanno sapientemente portato alla luce i resti delle mura e qualcos’altro… e che oggi si trovano abbandonati all’infierire del tempo e dell’erosione. In strutture, la cui componente principale è il gesso, portate alla luce senza una “coltre protettiva” (dall’incuria e dai tombaroli) …! Potete immaginare cosa resta di un “materiale da costruzione” così fragile, se non adeguatamente protetto? O quelli degli anni ottanta, che hanno riportato alla luce (quale ennesima volta di studiosi e/o tombaroli?) una parte della città

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“scolpita” nei versanti gessosi, in eleganti scalinate di collegamento tra piani diversi, in stupende cisterne casalinghe ed in una ingegnosa canalizzazione, e che hanno subito e continuano a subire, anche questi reperti, l’incuria del tempo. Ed oggi quasi completamente distrutti perché nessuno si è preoccupato di investire “due soldi” per realizzare una copertura ed allontanare l’incedere delle acque meteoriche. E sul versante nord-est di Raffe (la “Sberda!”)? Sarà possibile accedere? Là ove insiste il cosiddetto insediamento “indigeno” con la presenza diffusa di monumenti funerari (“tombe a grotticelle”) di varia fattura? Ho avuto (voluto!) colloqui con “antichi” tombaroli. Consideravano il loro agire come un modo “normale” per sbarcare il lunario. Nell’indifferente giustificazione generalizzata! Altri, più sofisticati, “assumevano operai”. E non solo per Raffe! Mi riferisco agli anni ’50 e forse ’60 (e chissà, anche ’70?). Lo stillicidio si è attenuato, forse, con l’attenzione dimostrata dal Prof. Griffo. Anziani operai mi hanno raccontato che, lavorando per la realizzazione della strada che porta a Mussomeli (1935-’40?) “trovavano vasi di ceramica” che rompevano “alla merca”, cioè li utilizzavano come bersagli da tiro a segno nei momenti di riposo…! Orrore! L’interesse per questo sito per noi abitanti di Bompensiere è stato, ed è, grande. Raffe, pur essendo in territorio di Mussomeli, dista appena cinque chilometri da questo piccolo centro (quindici da Mussomeli). Il cosiddetto “casello” stradale era meta di gite, scampagnate e “pasqualoni” (la gita del lunedì di Pasqua) da parte dei bompensierini. Cosa sarà oggi dopo i cosiddetti “restauri”? La montagna, oltre al fascino “archeologico” era, ed è stata, meta di passeggiate anche per raccogliere finocchietti, asparagi, “napuordi” (un tipo particolare di cardo selvatico), funghi e quant’altro. Certamente è necessario evitare (regolare?) “questo traffico”… Rido anche al pensiero della spiegazione che dava un contadino della presenza di ciotoli a media quota del “monte”: i “cuticchi” dei fiumi erano armi con i quali gli antichi si facevano la guerra…! In qualche caso, e per gli utensili, poteva avere ragione. Ma come spiegare l’effetto di trasporto e deposizione dei fiumi in piena? Perfino i monumenti funerari dei siti adiacenti hanno fatto vagare la fantasia sulle “grotte dei saraceni” ... Non è solo un “problema di Archeologia…”! E’ un vortice di sentimenti... Rappresenta anche la cultura tradizionale di un popolo che sente di essere legato ad un luogo che ha qualcosa di particolare, che possiede indefinibili “valori”... Ma cos’è la realtà senza l’immaginazione? Anche oggi, mentre si sta lavorando per realizzare un… “parco”(?), la gente si ferma e chiede: cosa fanno? si può assistere? si può vedere? Chiede anche se può accedere… È curiosa, certo. Ma nell’intimo, probabilmente, si chiede se può sognare! Raffe…! Sfinge silente… Vittima dell’ingordigia degli uomini e oggi, forse, anche della loro supponente presunzione “scientifica”! Salvatore Maria (Totino) Saia


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Riscoprire Bompensiere

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Bompensiere...potrebbe essere un’ amena località dove ristorare le membra e le menti, dove ritemprare lo spirito e riconciliarsi con nostra madre terra. Le caratteristiche morfologiche, climatiche e paesaggistiche fanno si che lu NADURI abbia tutte le carte in regola per poter diventare una rinomata località per il cosiddetto TURISMO RURALE ma……………… perché mai si cementifica tutto (ville ,piazza..) si crea addirittura l’area “industriale” e non si è mai pensato a valorizzare il “bene paesaggistico”? Probabilmente nessuno si è mai soffermato ad osservare la bellezza del sito, gli scorci illuminati dal sole o adombrati al calar della sera, le viuzze ormai deserte e desolate in cui si affacciano abitazioni avvolte dall’oblio e dal silenzio …… silenzio, quiete e tranquillità che molta gente ricerca. Bompensiere potrebbe diventare un paese- albergo,il luogo ideale dove trascorrere un paio di giorni o più coccolati dal tepore del clima, avvolti dal verde delle dolci colline, dove assaporare la genuinità dei piatti tipici, apprezzare le trine e i ricami di abili mani esperte……potrebbe offrire tanto e altretFoto panoramica: dal calvario in Primavera tanto ricevere in termini economici ed occupazionali. Non penso sia utopistico impegnarsi per rivitalizzare il paese, basterebbe studiare le strategie e le modalità, e soprattutto investire saggiamente i finanziamenti che si potrebbero ottenere. Bompensiere potrebbe Questo potrebbe essere un punto del programma della futura amministrazione comunale!!!!!!!!!!!! diventare un paeseMa se non ci si vuole impegnare tanto nella progettualità, mi permetto di suggerialbergo,il luogo ideale dove re la possibilità di pubblicizzare in paesi come l’Inghilterra la possibilità di acquistare case da ristrutturare a prezzi più che favorevoli, visto il mercato immobiliare trascorrere un paio di del nostro paese, mi risulta infatti che gli amici dell’oltremanica vanno alla ricergiorni o più coccolati dal ca di luoghi sperduti per dare un taglio netto alla frenetica vita londinese. Non sto dando i numeri ma fonti certe mi hanno confermato che ormai gli inglesi stanno tepore del clima, avvolti colonizzando CIANCIANA (AG) per il motivo sopraccitato. Pertanto ritengo che il nostro ridente paese potrebbe avere una possibilità di crescita futura prima che dal verde delle dolci colline sia troppo tardi, basterebbe l’impegno comune di chi decide di amministrare la res publica. Antonella Diliberto

RAPPRESENTANZA DI NADURISI AL CARNEVALE TERMITANO Il 5 febbraio 2008, due autobus con 105 paesani si sono recati come tutti gli anni a passare, nei più bei posti della Sicilia, l’ultimo giorno del carnevale. Partenza alle ore 14:00 dalla piazza SS. Crocifisso, destinazione Termini Imerese. Hanno sfilato 10 carri allegorici aventi come tema: l’ex presidente del consiglio Prodi, il Sindaco di Termini, gli alieni, un giullare e il carro delle brasiliane, con quattro splendide ragazze che ballavano e ci facevano divertire. Tutto questo è stato offerto dall’Amministrazione Comunale con l’aggiunta di un piccolo contributo personale. I nostri compaesani si sono divertiti tanto, tra balli e canti, ma il divertimento più bello è stato a cena, degli amici sono partiti come delle “mitraglie” a fare brindisi a tutti i presenti:dal Sindaco all’autista, dalla famiglia Monella alla famiglia Proietto.Si è ritornati a casa alle ore 01:00.

Giuseppe Licata e Vincenzo Tona Nelle foto a destra il carro di Prodi ed alcuni “giovani” naduresi.


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I propri affetti con un click Un pulsante, un attesa di qualche secondo, un “click” con il mouse, ed ecco: la tua vita, il tuo mondo, i tuoi amici e i tuoi cari proprio lì, davanti a te. Alcune parole scritte con la tastiera, poi magari colleghi il microfono e la “webcam”…e d’un tratto ti dimentichi che sei lontano da loro migliaia di chilometri. Ore a chiacchierare, a ridere, a raccontarvi la giornata e le esperienze che stai vivendo. Riuscite poi a trasmettervi sensazioni ed emozioni che, per un momento, se chiudi gli occhi, ti sembra di averli vicino. Poi magari una bella canzone di sottofondo, in sintonia con il tuo attuale stato d’animo. Trascorri ore ed ore con loro. Ti accorgi che ti mancano, tanto… ma per alcuni istanti li stai avendo lì vicino, accanto a te e dopo aver spento il computer riesci ad andare a letto sereno e sorridente. Felice; perché, nonostante tu sia fisicamente così lontano da loro, sei riuscito ad averli accanto a te come quando siete insieme, magari in un bar a bere un caffè o la sera su una panchina a parlare all’infinito. Internet… la chat: coloro che ti permettono di rivivere le emozioni che in quel momento, essendo solo, non puoi condividere. E quando la solitudine ti attanaglia o la tristezza ti prende di colpo, o lo nostalgia ti soffoca il respiro… O quando sei felice, la tua giornata è andata alla grande e vuoi condividere tutto ciò con la famiglia o con i tuoi amici….e vederli lì, proprio tutti e decidere con chi conversare: con quello o con quella; o forse anche con tutti, aprendo una grande “stanza” con ciascuno dentro: tutto ciò è qualcosa di inimmaginabile. Internet, purtroppo, non è solo rose e fiori. E’ diventato un aiuto per tutti coloro che sentendosi soli confidano nel Web come un nuovo e sicuro modo per incontrare persone. Se vuoi cercare qualcuno basta che apri un sito di ricerca qualsiasi e lo trovi ! Tanti siti sono creati apposta per questo. La rete offre inoltre la (presunta) possibilità di incontrare la propria “anima gemella”…. “l’amore della tua

vita”. Attraverso uno scambio di interessi personali, di foto, di caratteristiche in comune, si può anche instaurare un forte rapporto. Ma attenti !. E’ veramente tutto sincero? E veramente autentica questa relazione che si crea? Internet è un buon amico, ti sta sempre accanto. I legami che si possono stabilire sono a volte più forti di quelli che si possono creare nella realtà... Ma non c’è un rischio? Il rischio di farsi ingannare? Il rischio che si perda la propria realtà ? Utilizzando Internet, bisogna stare attenti con chi si conversa e con chi si crea un legame. A volte certe situazioni sembrano belle, meravigliose…. e invece. Dall’altra parte dello schermo ci può essere qualcuno che si prende gioco di te, che ti fa credere tante cose stupende, perché in fondo sa di “parlare” ad un monitor e non ad una persona fisica. Sono solo belle parole scritte. Si possono correre seri rischi a lasciarsi trascinare da qualcuno molto furbo e con una forbita capacità di linguaggio. Succede anche che le conversazioni virtuali ti fanno cedere tutte le inibizioni. E’ semplice esprimere sentimenti profondi: c’è sempre quello schermo che purtroppo fa da maschera, e ti senti invincibile. D’altronde, cosa ci si perde ?!...Ma...è la realtà? A parte i pericoli in cui si incappa, sembra che non ci si possa vivere senza di esso! Si deve ringraziare Internet per tante cose nella nostra vita: bisogna utilizzarlo…ma con gli occhi ben aperti. La nostra generazione è stata molto fortunata. Basti pensare a come tristemente nel passato si perdevano i contatti con amici e parenti o a come fosse difficile mantenere delle comunicazioni con loro. Il web dà l’opportunità di ripescare vecchie conoscenze o amicizie, magari strette parecchi anni indietro, restaurandole e perfino riscoprirle. E così nella tua vita si aggiunge la presenza ed il cuore di quella persona. Cogliamo l’occasione per lasciarvi i nostri contatti: enarcicen@hotmail.it (Enrico) salvaness@hotmail.com (Vanessa). La lontananza non fa più paura. Enrico Saia e Vanessa Tona


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Il cambiamento è solo in mano ai giovani I giovani ! Questa parola da un po’ di tempo a questa parte risuona come una sorta di persistente slogan… adottato in ogni campagna elettorale, in ogni comizio, in ogni discorso pubblico di qualsiasi genere. Spesso c’è molta retorica quando si parla dei giovani, al limite dell’uso strumentale e propagandistico. I giovani, i ragazzi. Noi siamo il futuro. Futuri dirigenti, futuri amministratori, futuri lavoratori. Ecco perché sia la politica che lo società punta molto su di noi, con un impegno (spesso immaginario) da parte dei “più grandi” a darci opportunità ed occasioni di crescita. Ma riusciamo davvero a capire e a realizzare quello sviluppo interiore da poterci permettere un opportuno e radicale cambio di generazione ? Ecco: è proprio questa la parola chiave: cambio generazionale. Da sempre sono convinto che nella società, ad un certo punto, quando tutto non cambia e forse peggiora, quando “i grandi” promettono di cambiare, e poi non cambia niente, quando vediamo il nostro futuro così incerto e precario si senta la necessità di attuare un mutamento forte nel quadro globale. E tutto ciò può avvenire solo con l’avanzata di noi giovani. Prendere in mano le redini della nostra società. Allo stesso modo la penso su Bompensiere. Credo davvero che sia arrivato il momento di mandare in pensione i nostri “vecchi” e sostituirli. Processo progressivo che sottintende un minimo di pre-impegno sociale e farci carico, a quel punto, di quella responsabilità morale e civile insita in ognuno di noi, seme del cambiamento e del nostro avvenire. Dobbiamo dare un taglio con un passato che ha portato la nostra terra ad essere nella triste attuale condizione. Tutto ciò è stato generato prevalentemente da un cattivo e scellerato metodo di amministrare e di gestire, frutto di un pessimo e perverso retaggio culturale fondato spesso sul rancore, sull’invidia, sui pregiudizi e sull’egoismo, sull’ignoranza e sul bigottismo, nel quale i favoritismi e gli interessi personali prevalgono su gli interessi comuni. Noi giovani dovremmo essere diversi, dobbiamo essere diversi. Un ricambio non solo in termini numerici, ma soprattutto in quelli mentali. Dobbiamo sotterrare questa pessima, inutile e arcaica eredità. Noi siamo Europei, figli della globalizzazione. Entrando nel paese si legge “ Bompensiere, comune d’Europa”. Ma cosa è questa Europa ? Ci sentiamo davvero Europei ? Ma poi… sappiamo che significa “essere Europei”, a parte il fatto di appartenere come Stato all’ UE e di possedere l’Euro ? Apertura mentale, confronto, dialogo, onestà e legalità, impegno concreto e tolleranza; larghe visioni, senza provincialismo, obiettività, buono e sano entusiasmo, queste sono le caratteristiche fondamentali per costruire una società progredita e farci sentire cittadini del mondo. Tutto ciò deve portarci ad attuare nel nostro impegno civico e quotidiano quelle mutazioni che un giorno ci permetteranno di godere di quelle condizioni e di quelle opportunità da dire: “adesso mi sento europeo” . E’ difficile in Sicilia percepire queste sensazioni. Ci si sente quasi esclusi dal resto dell’ Italia, figuriamoci dall’ Europa. Non lo possiamo più sopportate, non lo possiamo più accettare. Dimostriamo a noi stessi che ciò che sentiamo dentro non è solo un sogno o un’ utopia. Ma impegniamoci e collaboriamo a creare una moderna società al pari delle altre, delle altre regioni e de-

gli altri Paesi. Siamo stufi di essere il fanalino di coda dell’Italia e dell’ Europa. E bisogna iniziare nel nostro piccolo. Credo che al paese occorrano grandi e radicali cambiamenti. Ci si deve mettere in testa che alla base deve esserci un sano confronto tra tutti, mettendo in campo le migliori capacità di ognuno e gestendo la “cosa pubblica” con legalità, con i cittadini e per i cittadini. Sedersi ad un tavolo, con serenità, e stabilire obiettivamente “cosa non va” e “cosa non funziona” e i progetti che si possono e si devono realizzare. Alcune idee, ad esempio, potrebbero essere quelle di far provenire un grosso investimento dall’esterno: di tipo economico, industriale, ambientale, infrastrutturale, turistico… da poter sollevare, o meglio creare, un economia nel paese e una progressiva evoluzione della condizione di vita. Iniziative grosse che smuovono tutti i campi. Evitare gli sprechi e quelle grandi o piccole iniziative solo fine a se stesse, portatrici di enormi sperperi. Creare opportunità di lavoro e di sviluppo. Insistere e investire sul paese e cercare di evitare l’emigrazione, o meglio, la fuga per disperazione, di molti concittadini. Scegliere con intelligenza e onestà le vere priorità di cui necessita il paese. Attuare quelle misure che mettano i cittadini in grado di sostenere e aiutare i conti e le spese del comune, e quindi del singolo abitante. Come la raccolta differenziata, la lotta all’abusivismo, i controlli sui pagamenti e sulle tasse, la verifica e la soppressione delle grandi piccole irregolarità. Bisogna prendere consapevolezza che ogni volta che si “frega” (per usare un termine garbato) lo Stato, contravvenendo alle leggi, eludendo i nostri doveri o compiendo azioni atte a favorire solo i nostri personali interessi, si danneggia indirettamente noi stessi, le nostre tasche. Fregare lo Stato, significa fregare noi stessi; e poi ne ripaghiamo: servizi inefficienti o quasi inesistenti, degrado, tasse esose, ecc… Evitiamo l’ennesimo dannato circolo vizioso. E’ in ballo il nostro futuro e solo noi possiamo cambiarlo. Siamo nel 2008, dimostriamolo! Enrico Saia enarcicen@gmail.com


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OASI O LABIRINTO

E ‘ appena iniziato un nuovo anno e davanti agli altri occhi di tutti si mostra con immenso orgoglio e vanto un mondo fatto di alta tecnologia, comunicazioni ultra celeri, con il cellulare, internet, il palmare, il navigatore satellitare. E’ un mondo moderno! Ma come spesso capita viene da chiedersi quanto di positivo ci sia in tutto questo. Ecco, basta davvero poco per smontare un mondo tanto congegnato e modernizzato quanto complesso, contorto ed ostico. E’ un mondo che trova la sua più precisa e fotografica espressione nell’immagine di un labirinto intricato, che riesce a riportare a galla il solitario minotauro, ingabbiato dentro ad ognuno, con la sua forza brutale e con la sua natura animalesca. Ed è così che la modernità rende l’uomo bestia. Ed è proprio in questo modo che si passa dall’evoluzione ad una regressione evolutiva ferina e sanguinaria, che vede riprodursi insistentemente personaggi mostruosi e perversi come: Dittatori, gli assassini, gli opinionisti e gli autori di reality show …….. e dire che nella storia si è cercato in tutti i modi di soffocare l’istinto animalesco da sempre insito nell’uomo con illuminismi e pensieri nazionalistici, evidentemente ridicoli ed inadeguati; ma cosa fare, allora, contro un’umanità tornata branco, un dittatore ubriaco di potere o un

concorrente di reality che desidera arrivare al successo, per paura di restare anonimo? Qualcuno potrebbe dire che le cose non sono paragonabili, né per la gravità né tanto meno per le conseguenze apportate alla società di oggi … ma forse sarebbe meglio pensarci qualche istante in più. Non si parla , forse, in tutti questi casi, di lotta tra razionale ed irrazionale?en non è forse comune l’atroce sconfitta di un razionalismo strangolato ed hai fatti di cronaca giornalieri e dall’ audience? La gravità assoluta sta’ proprio nell’incapacità a porre rimedio a questa situazione che vede esplodere una querelle sterile e menomata che scaglia da una parte i mediatori e dall’altra chi tira ancora per ideologie vecchie, cercando nel passato, in quel mondo dove si moriva di polmonite, dove la penicillina era ancora utopia, e dove alle donne non era consentito studiare e crearsi una propria vita, un eden ormai polveroso e muffo. Ma a nessuno viene in mente una terza possibilità?! Veramente nessuno trova inaudita questa mancanza di equilibrio tra modernità ed etica? Non sarebbe forse opportuno porre dei limiti a questo sviluppo smisurato che non propone altro che perversione e lobotomizzazione, scandali che non scandalizzano più, stupri, violenza nelle scuole, cocaina, loghi, suonerie e sfondi animati? Sono discorsi forse troppo grandi , pensieri che non hanno una risposta, che non possono averla, problemi forse oramai irrisolvibili e certamente non annullabili da sporadici singoli, che si rifiutano di incarnare ala parte di un minotauro oramai stanco ed inappetente che non rappresen-

tano nulla, in un mondo che poi la sera si ferma ad osservare, con attenzione e premure, programmi televisivi gonfi di futilità e privi di valori e moralità come un reality show, oggi giunto all’ennesima serie. Questo potrebbe apparire come un discorso fin troppo semplicistico e grossolano, o forse troppo ambizioso, ma come è vero ed appurato che la televisione rappresenti la società contemporanea con le sue più diverse sfaccettature, con le sue virtù, i suoi vizi, i suoi interessi,allora è anche vero che riuscire ad appassionarsi a programmi tanto insulsi e ripugnanti voglia dire accettare le innumerevoli negatività di una società che sta’ perdendo pian piano decenza e rettitudine e che nonostante tutto continua a guadagnarsi approvazione che ribrezzo. Cosa fare per combattere, per riuscire a uscire dal questo labirinto che ormai è il mondo? Nonostante la volontà di qualcuno, non si può cambiare questo mondo con uno schiocco di dita nonostante sono tante le agevolazioni date da questa modernità sono ancora troppi gli effetti negativi riscontrabili. Nonostante questa pessimistica consapevolezza però ognuno potrebbe fare qualche cosa: rifiutare nel proprio piccolo questo raggrinzimento delle virtù, cambiare canale, cambiare opinione e smettere di difendere, di appoggiare un mondo pieno di devastanti rughe. Questo dovrebbe essere il grido della società di oggi: nonostante tutto, ritroviamo quello che c’è di positivo in questo mondo e che da labirinto possa diventare un’oasi di razionalità e di buon senso! Valery Licata

I DIRITTI DEI BAMBINI Lo sapevate che esiste la CARTA DEI DIRITTI DEI BAMBINI? Se i diritti sono di tutti…… allora perché ci sono bambini che muoiono di fame, che lavorano come schiavi, che vengono maltrattati , abbandonati ,emarginati? Tutti i capi del mondo hanno detto e scritto sui diritti dei bambini, allora perché al mattino quando apro gli occhi, penso che in questo mondo c’e’ qualcosa che non va? Sicuramente noi siamo piu’ fortunati di loro ma questo non significa che noi abbiamo tutto. Credo che anche a Bompensiere si debba fare qualcosa in piu’ per noi piccole speranze. Quindi nel programmare il futuro ricordatevi di noi bambini e non negateci i nostri diritti, soprattutto quelli che possono fare di noi delle persone migliori. Simona Rita Corrado


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“Adesso diamo i numeri”

Di seguito riportiamo in ordine alfabetico tutte le persone che hanno collaborato fino ad oggi. Negli ultimi sei mesi ben 31 persone hanno collaborato alla cre1 Adriano Martorana scita del nostro “giornale”. 2 Antonella Diliberto Collaboratori che non vivono necessariamente a Bompensiere ma che condivi3 Cettina Tona dono con noi l’amore per la stessa terra. 4 Deborah Tona Credo che questo sia un dato straordinario considerato che spesso si dice in giro 5 Enrico Saia che i giovani non hanno voglia di fare niente. Mi permetto di chiamare questo mensile “Giornale”, consapevole che la strada 6 Fabio Marotta che ci separa da tale definizione, è ancora lunga. 7 Giovanna Salamone La voglia che hanno dimostrato tutti i collaboratori (e non giornalisti), pronti a 8 Giuesppe Ing. Licata discutere nei vari incontri di pianificazione, pronti a subire critiche da parte di 9 Giuseppe Difalco …..chissà? è la dimostrazione del fatto che SI PUO’. 10 Giuseppe Pellitteri SI PUO’ nonostante le distanze, le differenze culturali, d'età, di credo e di politi11 Giuseppe (Chef) Licata ca. Galante Stiamo cercando di fare l’impossibile affinché tutti possano esprimere le proprie 12 Giusy 13 Katia Capobianco idee, riflessioni, fatti, speranze e divulgare notizie d’interesse pubblico. 14 Maria Diliberto • Una Condizione: 15 Mariateresa Sambataro Che si scriva nell’AMORE, con modi gentili, propositivi, e senza fare facili 16 Martina Monella moralismi attaccando chiunque ci capiti sotto tiro. 17 Michelangelo Benvissuto • Zero Censure: 18 Miriam Tona In questi sei mesi non abbiamo dovuto censurare nessun articolo, perché tutti 19 Salvatore Losardo (di Angelo) hanno cercato di rimanere fedeli alla condizione che ci siamo preposti. 20 Salvatore Losardo (di Francesco) Quasi 2000 visite in soli 5 mesi sul sito di Bompensiere. 21 Salvatore Monella La pubblicazione del giornale sul sito www.comunebompensiere.it è stato 22 Salvatore Virciglio un vero e proprio successo. Questo dato ci rende estremamente orgogliosi consiSalvatore Maria 23 Saia derato che la maggior parte delle visite avviene dai nostri compaesani che vivo(Totino) no lontani dal nostro paese. 24 Sebastiano Burruano • 254 e-mail ricevute 25 Simona Rita Corrado Congratulazioni, apprezzamenti, curiosità, consigli, incoraggiamenti e qualche 26 Simone Salamone critica. 27 Tonino Puma • Decine di visite al giorno sul sito internet, dall'Italia e dal Mondo. 28 Valery Licata (come riportato nella pagina seguente). 29 Vanessa Calamera 30 Vanessa Tona • 635 copie distribuite 31 Vincenzo Tona Grazie al grande impegno e allo spirito di sacrificio, dimostrato da Sebastiano Burruano e da Simone Salamone che ogni mese, per diversi giorni, si ritrovano a Manchi solo tu!! stampare meticolosamente copia per copia della nuova edizione del Giornale. • 83 articoli pubblicati “A Bompensiere non c’è mai niente!!” Quante volte abbiamo sentito questa frase, eppure ogni mese ci sono fatti e notizie che meritano attenzione. Tante sono le idee, le impressioni, le speranze e le riflessioni del paese e tutti ne possono dare voce grazie a ParliAMOne.

Visite dall’

su Internet

• Zero Euro ricevuti. Senza chiedere nulla in cambio, perché l’amore è gratuito. In molti sono state le persone pronte a voler contribuire economicamente a quest'iniziativa, ma grazie all’amore e all’opera di volontariato di tutti i collaboratori, ad oggi nessuno ha preteso una ricompensa. Salvatore Monella I dati delle visite nel sito sono stati prelevati dai siti www.statistiche.it e world visitor map

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L'A.S.D.Wa-go Karatedo Club partecipa alla gara regionale di Pawuel Lifiting

Nella foto a sinistra Michelangelo Benvissuto e a destra Nicola Gueli durante la gara.

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L'A.S.D.Wa-go Karatedo Club (Palestra Peppe Tona) partecipa alla 2° gara regionale di Pawuel Lifiting valevole per la selezione nazionale che si è svolta Domenica 18 febbraio a Racalmuto. Il pawuel lifiting è la disciplina più completa delle alzate di potenza. La prima prova è lo squat; la seconda stacco da terra e la terza alzate su panca piana. Il maestro Michelangelo porta con sé tre atleti Gueli Nicola Giglia Marco e Sebbi Giarratano. I primi atleti a gareggiare sono Sebbi e Marco categoria under 21,alla fine delle tre prove riescono ad ottenere buoni risultati. Marco con un piegamento di kg 70 riesce a salire al secondo posto mentre Sebbi con l'alzata di kg 65 conclude al terzo posto. Gueli Nicola categoria under 23 riesce con una grande prestazione di kg 90 a salire sul gradino più alto del podio ,ed infine il capo palestra Michelangelo Benvissuto cat.medio massimi con il bilanciere caricato a kg 140 riesce nel suo ultimo piegamento a strappare il 1° posto. Nella seconda prova i nostri atleti si confrontano con prestigiosi avversari, Marco Giglia e Sebbi Giarratano cat.under 21 impegnandosi con la proprie alzate di kg 110 e kg 105 riescono ha qualificarsi 4° e 5°,Gueli Nicola caricato al massimo dal maestro Michelangelo nella sua terza alzata di stacco riesce ha superare atleti di notevole esperienza concludendo al 2° posto. Dopo la pausa pranzo si ricomincia a gareggiare passando alle categorie superiori,medio massimi fino a kg 100 il capo palestra Michelangelo nella 1° alzata di stacco si tiene basso per studiare i propri avversari kg 120, nella 2° si comincia a fare sul serio e fa' caricare il bilanciere a kg 140 con questa alzata non riesce a salire sul podio, al terzo giro consigliandosi con il suo collaboratore Nicola si arriva alla decisione di caricare kg 180: con la massima concentrazione Michelangelo si supera e riesce a sollevare il bilanciere ottenendo il 2° posto che vale la qualificazione alla finale nazionale. Gli atleti cominciano a sentire la fatica,ma ancora devono affrontare la terza prova, Sebbi e Marco con pochi mesi di allenamento riescono a finire la propria gara su panca piana con buoni piazzamenti, Nicola Gueli con il suo massimale kg 80 riesce ad avvicinarsi al podio concludendo al 4 posto. Il maestro Michelangelo dopo l'assistenza fornita ai suoi atleti,decide di chiamare la sua ultima alzata di panca piana a kg 120 riuscendo ad ottenere il 2° posto meritatamente,e da annotare che molti atleti si presentavano solo su singole discipline e il loro sforzo era limitato e quindi erano avvantaggiati su alcuni colleghi che gareggiavano per il Pawuel lifting come i nostri atleti. Alla fine della gara il capo palestra soddisfatto delle prestazioni dei suoi atleti riesce a portare a Bompensiere ben 7 trofei: 2 primi, 4 secondi e 1 terzo posto gara da incorniciare per la qualificazione alla finale nazionale che si terrà a fine Aprile a Vizzini. Il maestro Michelangelo con questa seconda gara svoltasi in pochi mesi di attività vuole ringraziare i propri atleti per l'impegno,e ringrazia il Maestro Tona Angelo per la collaborazione fornita,sperando di andare a gareggiare per i titoli nazionali chiede ai cittadini di aiutare gli atleti del proprio paese, perchè essi sono delle persone che seguono il proprio sport con passione e fatica ed per questi valori sani che vanno aiutati e non derisi.

Vivere in corpo sano e in mente sana. Cari giovani seguite questi consigli vi troverete bene nella vita. Il capo palestra Michelangelo Benvissuto.


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LA RISPOSTA DEGLI ARBITRI Finalmente si torna a parlare di calcio giocato Dopo i ripetuti errori arbitrali che hanno puntualmente favorito la squadra neroazzurra si ritorna a respirare. Domenica 17 febbraio abbiamo assisto a partite dirette molto bene. I tifosi erano stanchi di continue critiche e allusioni poco costruttive che distoglievano l'attenzione dal calcio giocato. Molto bene la direzione di Saccani in Juve-Roma, ma anche di De Marco al Meazza e Dondarini, direttore di gara, in Parma-Milan. Il periodo nero della classe arbitrale aveva riportato alla memoria infausti ricordi, che gli amanti del VERO calcio vorrebbero dimenticare. La Juve incanta tutti. C'è una forza morale in questa squadra, che inizia a far paura anche alle grandi. La Roma è stata annientata da una magia di Del Piero: tiro potente e palla nel sette (anche se ci sarebbe molto da ridire su una barriera schierata in maniera alquanto discutibile). Nonostante tecnicamente la squadra di Spalletti sia nettamente superiore, la voglia e la determinazione della "Signora" hanno permesso a Ranieri di portare a Torino 3 punti pesantissimi. L'inter così vola a +11 dalla Roma, ma la cosa più sorprendente è che i bianconeri sono orPos. Squadra

P.ti

G

mai a ridosso dei giallorossi. Tra tutti spicca la figura del Mister Ranieri: professionalità, concretezza e serietà da vendere. INSOSTITUIBILE. L’Inter in questo campionato non ha mai demeritato la posizione che occupa, anzi ha espresso un gioco quasi sempre impeccabile, degno delle migliori squadre europee. Anche sabato 17 febbraio ha dimostrato una supremazia quasi imbarazzante, annientando un Livorno mai entrato in partita. Protagonista assoluto è stato Suazo cha ha realizzato una doppietta, un assist a Crespo e uno a Cambiasso. Quest'ultimo è ormai da considerare il migliore acquisto dell'era Moratti. Arrivato dal Real Madrid a parametro zero, ha subito dato dimostrazioni di grande personalità e caratteristiche da vero leader. Il Milan invece non riesce a trovare una continuità che le potrebbe permettere un accesso sicuro alla champion-league. Al Tardini il primo tempo è stato davvero squallido, senza neanche un tiro in porta. Nella ripresa Carlo Ancelotti ha fatto entrare Pirlo, ma la situazione non è cambiata di molto. Peccato per il grave infortunio di Ronaldo che insieme alla distorsione di Pato generano una seria crisi nel

V N S Gf Gs +/-

Pos. Squadra

reparto avanzato dei rossoneri. Un Kakà poco in forma e un Pirlo per niente inspirato non fanno ben sperare. La scena muta di Serginho è la riprova di come al Milan facciano difetto le alternative serie. Se le ballerine di seconda fila o balbettano oppure inciampano ad ogni piroetta, è chiaro che le carte giocate a disposizione dell'allenatore sono quelle che sono: cioè scarse. Unica nota positiva sono le mille presenze di capitan Maldini che dichiara: <<a ogni partita mi emoziono ancora. Ogni partita è una cosa nuova, ad esempio dalla panchina non ero mai entrato.>> Infine c'è da sottolineare la prestazione super di Cassano. Dopo i tanti momenti bui, sta prepotentemente rialzando la testa: giocate da vero fuoriclasse, impegno costante ma soprattutto nessuna "cassanata". Sono messaggi chiari per Donadoni che in questo momento, per quanto riguarda il reparto avanzato della nazionale,ha solo l'imbarazzo della scelta. Giuseppe Pellitteri pellitterigiuseppe@gmail.com

P.ti

G

V

N

S

Gf Gs +/-

1

Inter

59

23 18 5 0 48 13 35

11

Napoli

27

23

7

6

10 34 37

-3

2

Roma

48

23 14 6 3 40 23 17

12

Lazio

26

23

6

8

9

27 31

-4

3

Juventus

47

23 13 8 2 43 19 24

13

Torino

25

23

4

13

6

23 26

-3

4

Fiorentina

41

23 11 8 4 36 22 14

14

Catania

23

23

5

8

10 20 28

-8

5

Milan

38

23 10 8 5 34 17 17

15

Livorno

23

23

5

8

10 25 36 -11

6

Udinese

36

23 10 6 7 28 28

0

16

Empoli

22

23

5

7

11 19 30 -11

7

Sampdoria

34

23 10 4 9 30 26

4

17

Siena

21

23

4

9

10 25 32

-7

8

Palermo

31

23

8

7 8 31 38

-7

18

Parma

21

23

4

9

10 25 33

-8

9

Atalanta

30

23

7

9 7 34 35

-1

19

Reggina

18

23

3

9

11 19 37 -18

10

Genoa

29

23

7

8 8 23 30

-7

20

Cagliari

15

23

3

6

14 18 41 -23

Classifica aggiornata a domenica 17 febbraio 2008


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OTTIME INDIVIDUALITÁ MA POCHISSIMO GIOCO DI SQUADRA Domenica 10 febbraio il Bompensiere si è imposto per 2 reti a 0 contro la Juve Nissa . I gol segnati rispettivamente da Pippo Anelli nel primo tempo e Ivan Morello nella metà del secondo non sono bastati per convincere i numerosi tifosi che puntualmente si recano allo stadio per sostenere la squadra locale. In campo si è visto un gruppo poco organizzato, che stentava nelle ripartenze e con pericolose falle a centrocampo. L'unica nota positiva è stata la solita difesa di ferro, capace di coprire con tempismo e lucidità le incursioni ben orchestrate della squadra nissena. Tra tutti spiccava un incontenibile Domenico Giglia, capace di mettere in mostra entrate pulite ma efficacissime rubando il tempo agli attaccanti

che non riuscivano mai a superarlo. Peccato per le eccessive uscite palla al piede che scoprivano la difesa e regalavano troppo spesso la palla agli avversari. Il centrocampo era piuttosto statico ed il capitano Difalco totalmente fuori forma è stato sostituito nel secondo tempo a causa dei crampi. In fase offensiva Ivan Morello ha le potenzialità per segnare 4 gol a partita, ma ogni tanto dimentica che il calcio è un gioco di ruolo. Nella fase finale della partita con l'ingresso di Gaetano Vitello si è visto il miglior Bompensiere. Attacco e centrocampo hanno iniziatio a dialogare creando alcune palle gol. Se contro la Juve Nissa, nono-

stante un gioco di squadra inesistente, il Bompensiere è riuscito a portare a casa 3 punti, non è andata molto bene contro il Libertas-Capra. La squadra di Santa Caterina si è imposta per 1 rete a 0 segnata al 96'. Anche qui il capitano Difalco è risultato poco incisivo mentre in attacco Diliberto è riuscito a divorarsi un gol praticamente fatto. L'allenatore Anelli ha ancora molto da lavorare sotto tantissimi punti di vista se vuole realmente conquistare il primo posto che in questo momento vede Bompensiere e Riesi a pari punti. Giuseppe Pellitteri pellitterigiuseppe@gmail.com

RISULTATI (quarta giornata di ritorno): Bompensiere-Juvenissa 2-0, Buterese-Chiaramontana 5-0, Riesi-Over 30 32, Villa-Libertas Capra 3-4 e Villaba-Juvesancataldo 3-1. Recupero: Libertas Capra-Buterese 1-3. CLASSIFICA: Bompensiere e Riesi 2002, punti 31; Buterese Enrico Mattei (Butera) 29; Libertas Capra (Santa Caterina Villarmosa) 27; Juvenissa 2005 (Caltanissetta) 18; Villa (Villarosa) 14; Over 30 (Montedoro) e Villalba 12; Chiaramontana (Mussomeli) 8; Juvesancataldo 1.

PICCOLI CALCIATORI GRANDI ASPETTATIVE E' da circa un mese che sono iniziati gli allenameti anche per i più giovani. Nonostante il nostro paese sfiori appena i 650 abitanti, sono ben 30 i ragazzi iscritti alla scuola calcio nel settore primi calci (8-10 anni) e pulcini (1113 anni). I rispettivi campionati inizieranno a Maggio e le squadre partecipanti saranno oltre 50 suddivise per gironi. E' ormai da diverse generazioni che Gustavo Anelli risulta essere un punto di riferimento per tutti i giovani che vogliono conoscere ed approfondire gli aspetti tecnici del gioco più seguito nel mondo. Dichiara il Mister: <<seguire i bambini in questa

fase di crescita, non solo calcistica, ma anche umana, è la più grande sfida della mia vita. Non potrebbe Nella foto la squadra dei “Primi calci” e dei “Pulcini” esistere una squadra che lotta per vincere un cam- stra squadra Daniele Losardo e Davipionato di terza categoria se non si de Montana e Bompensiere (primi hanno ragazzi che vengono preparati calci) - Mussomeli finita 1 a 2 con fin da piccoli, preparazione che va uno spettacolare gol di Mattia Anelli. intesa nel senso più generale del termine: tecnica, fisica ed umana>>. Nella prima amichevole il Giuseppe Pellitteri Bompensiere (Pulcini) ha perso 4 a 2 pellitterigiuseppe@gmail.com contro il Mussomeli, in gol per la no-


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La VOCE di Susanna Tamaro Ci accade spesso di trovarci spiazzati di fronte alla crudezza dei fatti di cronaca: eppure nel suo libro “Per voce sola”, Susanna Tamaro con la leggerezza della sua penna, li fa uscire direttamente dalla bocca dei protagonisti, rendendoli così candidi e stranamente familiari. “Per voce sola” è una raccolta di racconti lunghi che hanno al centro bambini soprattutto,e donne, ma anche uomini e ragazzi, molti dei quali narrati in prima persona, tutti accomunati dalla drammaticità delle tematiche tra cui la pedofilia, l’omicidio, il suicidio. La bambina straniera protagonista di “Love”, ad esempio, durante uno degli interminabili giorni in cui è costretta a chiedere l’elemosina da un padrone che la picchia e abusa costantemente di lei, incontra un uomo (che soprannominerà Love) del quale si innamora e che vede,nella sua infantile immaginazione, come l’eroe che la libererà. In realtà l’uomo approfitta diverse volte di lei indisturbato, nella totale inconsapevolezza della piccola. C’è poi il dramma della violenza tra le mura domestiche, affrontato in “Di nuovo lunedì”: le pagine del diario della protagonista lasciano intravedere come sia difficile per una donna ammettere le aggressioni del partner e quanto invece sia automatico il meccanismo di giustificazione dello stesso, che malmena moglie e figlia. Fredda e cinica è invece la voce narrante

di “Un’infanzia”, Attraverso i colloqui con uno psicanalista, un serial killer autoanalizza la propria fanciullezza, rintracciando nella difficile storia familiare e specialmente nel rapporto con il compagno della madre (un uomo crudele ed insensibile) le cause della propria insaziabile necessità di uccidere. Tra gli altri, una menzione è d’obbligo per il racconto che dà il titolo a tutta la raccolta, “Per voce sola” appunto. Con la tranquillità e la saggezza che solo una certa età può averle fatto maturare, un’anziana donna racconta ad una giovane le tragedie della propria esistenza: dopo aver vissuto la precarietà della seconda guerra mondiale ed essere stato rinchiuso in un campo di sterminio, il marito non riesce più ad abituarsi al ritorno ad una vita normale e, continuamente turbato dalle immagini degli abomini vissuti, si toglie la vita. Il male che questi si portava dentro sembrerà come trasferirsi nell’animo dell’unica figlioletta della coppia, che soffrirà degli stessi problemi psichici del padre pur non avendo vissuto le sue stesse esperienze. Storie di cronaca, dunque, storie di vita, storie che non dovrebbero sembrarci troppo lontane da noi…questo libro, edito nel

1991 ed ampiamente premiato dalla critica, si dimostra oggi più attuale che mai. L’approccio dell’autrice alle varie problematiche è sempre consapevole e maturo e soprattutto colpisce la semplicità con cui le storie sono narrate, unita alla trasparenza di cui la Tamaro è capace: la lieve presenza che si avverte in alcuni racconti è totalmente sovrastata dalla voce dei protagonisti in altri, rendendo il libro del tutto equilibrato nelle sue parti. Nonostante qualche - indispensabile pagina cruda, assolutamente consigliata la lettura ad un pubblico che voglia capire qualcosa in più dei drammi che affliggono la nostra società. Katia Capobianco

Vi RaccontiAMO una Storiella era rimasto paralizzato e gli abitanti gli dissero che poteva ringraziare Dio che suo figlio era ancora in vita, perché i loro erano C’era un uomo che viveva in un villaggio, l’unica cosa che pos- tutti morti in guerra. E l’uomo rispose: “Forse sì, forse no”. sedeva era un cavallo, il suo strumento di lavoro. Morale: Un giorno questo fuggì, scappò via, e gli abitanti del villaggio andavano da lui per dirgli: “Ora hai perso tutto, ci dispiace, sei La vita è imprevedibile, muta continuamente, non si può dire l’abitante più povero del villaggio”. con esattezza ciò che è bene e ciò che è male, ci porta verso un E l’uomo rispondeva: “Forse sì, forse no”. traguardo che all’inizio ci sembra ignoto, sconosciuto, ma man Il giorno dopo il cavallo fece ritorno con 20 giumente, gli abimano che ci avviciniamo a quel traguardo, tutti quanti noi postanti del villaggio così subito andarono a congratularsi con lui siamo vedere con i nostri stessi occhi il disegno divino che è dicendogli che ora era diventato l’uomo più ricco del villaggio. stato progettato appositamente per noi. E l’uomo rispondeva: “Forse sì, forse no”. Seguiamo la nostra voce interiore, svolgiamo il compito che a Il giorno dopo, suo figlio cavalcando, cadde e rimase paralizza- noi viene assegnato e alla fine raggiungeremo il nostro traguarto, e gli uomini del villaggio dissero che era stato un evento dav- do… vero sfortunato. Il senso della nostra esistenza, il segreto, dell’imprevedibile E l’uomo rispondeva: “Forse sì, forse no”. vita… Il giorno dopo scoppiò la guerra e furono chiamati all’appello Vincenzo Tona tutti i giovani del villaggio, ma il figlio non fu chiamato perché

IMPREVEDIBILE VITA


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Socio della F.I.S.A.R. di Caltanissetta 2008 (Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori)

Tagliatelle al gratin Ingredienti per quattro persone: 400g tagliatelle fresche; 150g burro; 1lt latte; 70g farina tipo ”00”; Noce moscata q.b.; Sale q.b. Procedimento: Preparare la salsa besciamella, facendo bollire in una casseruola il latte. In un’altra casseruola far sciogliere 90 grammi di burro facendo attenzione di non farlo bruciare, aggiungere 70 grammi di farina, immediatamente aggiungere il latte bollente e mescolando con una frusta, aggiustare di sale e noce moscata. In una casseruola con acqua bollente salata cuocere le tagliatelle. A cottura ultimata scolarli e mantecare con la salsa besciamella. Disporre il tutto in una pirofila imburrata e aggiungere sopra il parmigiano grattugiato e del burro fuso. Gratinare in forno per 15 minuti a 180 gradi.

FRUTTA PRIMA O DOPO IL PASTO? Esistono due nette e ben distinte teorie su quando consumare la frutta; c’è chi sostiene che deve essere consumata lontana dai pasti e chi invece la consiglia a fine pasto. I sostenitori della prima teoria affermano che la frutta inacidisce e fermenta rapidamente nello stomaco, il tempo medio di permanenza nello stomaco di un piatto di pasta è di tre ore e mezzo circa, quello della frutta è invece un’ora circa. La frutta, quindi, se ingerita al termine del pasto rimane nello stomaco due ore più del necessario avendo così tutto il tempo di fermentare e creare inconvenienti a una buona digestione. I sostenitori di tale teoria affermano comunque che un frutto al termine del pasto non crea grossi problemi, e così affermano che per il nostro organismo è del tutto normale digerire più alimenti contemporaneamente, e anzi, la presenza della vitamina C, che tutti i tipi di frutta contengono in abbondanza, migliora l’assorbimento del ferro. Licata Giuseppe


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AVVISI E RINGRAZIAMENTI La redazione di ParliAMOne ringrazia Sebastiano Burruano, Simone Salamone per la stampa di questa edizione. Il giornale e disponibile al Bar Inglese, al Picchio Rosso, al Bar Roma e al Rivenditore tabacchi Tentazioni, è nostra intenzione allargare la distribuzione al Panificio, alla Posta e al Market 2000.

Un saluto particolare a tutti gli emigrati che ci seguono sul sito del Comune di Bompensiere.

www.comunebompensiere.it NUMERI UTILI Pronto Intervento (CARABINIERI)…...112

Guardia Medica (notturna e Festiva) ..0934/938158

Pubblica Emergenza (POLIZIA)……….113

Farmacia (dr. Sorce)………..……..0934/938090

Emergenza Sanitaria……………….…....118

Comune di Bompensiere..………....0934/938008

Vigili del Fuoco……………………….….115

Scuola Elementare…..………...…...0934/938146

Guardi di Finanza………………………..117

Scuola Materna…..…..…….………0934/938147


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