ParliAMOne

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14ª Edizione GRATUITA Mese di Maggio 2009

Un pezzo di Bompensiere in Abruzzo

Esperienze di due compaesani dai luoghi del terremoto FARE IMPRESA:

Intervista alla Spiga D’oro

Casa vacanze Picchio Rosso

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CONCLUSO IL CAMPIONATO: Tiriamo le somme

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DA TORNIMPARTE, IN ABRUZZO, CON SOLIDARITA’

Cronaca di un “rilevatore di agibilità” \Terremoto d’Abruzzo nelle notizie della prima mattina del 6 aprile. Cronache di tutti i “media”. Per noi una giornata di lavoro in ufficio come tutte le altre. Ci rendiamo conto della gravità solo nel primo pomeriggio. Vengo chiamato dall’Ing. Morgana del dipartimento regionale di protezione civile regionale per il servizio di Caltanissetta. Mi chiede la disponibilità di tecnici della Provincia per andare nelle aree terremotate dell’Abruzzo per i rilievi degli edifici colpiti. Non si riferisce a partenze immediate e quindi segnalo due miei collaboratori geometri. Alle 17 circa del 6 aprile vengo contattato dall’Ing. Foti Calogero, dirigente del servizio emergenza del Dipartimento regionale e dall’Ing. Chiarenza Giuseppe per la disponibilità immediata a partire. Bisogna trovarsi entro le ore 20 a San Giovanni La Punta (CT) per partire con la colonna mobile della Sicilia. Mi si sollecita l’urgenza. Chiamo l’arch. Spitaleri Paolo, il collega che lavora alla Provincia e che mi ha sempre espresso la voglia di “fare protezione civile”. Ottengo la sua disponibilità in quanto mi hanno richiesto collaborazione di tecnici “rilevatori”. Preparo in fretta e furia una borsa da viaggio e parto con un mezzo dell’amministrazione. Ore 20,00 Santa Agata Li Battiati. Con me ci sono, per la provincia di Caltanissetta, oltre l’arch. Spitaleri, anche l’Arch. Pino Cincotta per il Comune di Niscemi, il Geom. Giovanni Saia del Comune di Milena ed il Geom. Onofrio Burruano per il Comune di Bompensiere. Numerosi mezzi della Regione e dei volontari, soprattutto delle province di Catania e Siracusa, stanno lavorando alacremente per caricare mezzi di tende ed altre attrezzature da portare in soccorso alle popolazioni abruzzesi colpite dal sisma. Coordinano tali operazioni l’Ing. Salvo Cocina, dirigente generale della Protezione Civile regionale e l’ing. Giovanni Spampinato dirigente del servizio per la provincia di Catania. Tali operazioni sono concluse intorno alle ore 2,00 del 7 aprile. Partenza alla volta del L’Aquila. Una colonna interminabile di mezzi. Il viaggio si presenta lungo e difficoltoso, soprattutto per la presenza dei

Quel che resta di Onna camion che non consentono di mantenere un’andatura costante. Tanto entusiasmo, soprattutto dei volontari che, insieme agli addetti del centro regionale di Sant’Agata, hanno lavorato tutta la giornata per preparare la partenza. Il viaggio, tra innumerevoli soste, si conclude con l’arrivo a Tornimparte, alle porte di L’Aquila, alle ore 19 del 7 aprile. Circa 19 ore. Con la attese a Catania superiamo già le 36 ore senza dormire Cerchiamo di parlare con l’Ing. Spampinato, dirigente regionale, responsabile della “colonna mobile” e per la logistica della nostra operatività senza successo. Per prima cosa bisogna installare le tende ove dovranno dormire i volontari e poi le tende per la popolazione. Intanto apprendo che dalla Sicilia sono partiti anche i colleghi della provincia di Agrigento e della provincia di Enna. Anche l’Ing. Sergio Morgana dirigente del Servizio per la Provincia di Caltanissetta del Dipartimento Regionale, il Geom. Michelangelo Miccichè ed Perito Min. Cristofero Costa. In quella sede apprendiamo che dobbiamo provvedere da noi per l’alloggio notturno. Ricerca sfrenata di un albergo o di una qualsiasi sistemazione. Troviamo un albergo a Rieti. 50 chilometri dal punto operativo. Pazienza. Avevamo “immaginato” che il Dipartimento regionale in un qualche modo avrebbe potuto pensare anche

alla nostra sistemazione. Qualsiasi sistemazione, anche in tenda. Nessuno ci ha avvisato di dover provvedere in maniera autonoma alla logistica dei tecnici non appartenenti alla Regione. Dopo aver preso sommari accordi con l’ing. Spampinato (praticamente ancora non si riesce a sapere gran chè sull’organizzazione del nostro lavoro) ci mettiamo in macchina per raggiungere l’albergo. Appena in macchina alle ore 19,47, sentiamo la macchina traballare fortemente, in radio in diretta parlano di una nuova scossa. 5,7 Richter. Chiamo l’ing. Foti, responsabile del servizio emergenza del Dipartimento Regionale, esprimendo la mia preoccupazione circa la possibilità di poter espletare il lavoro di verifica degli edifici in quanto le scosse sono ancora in atto, gli edifici sono in corso di sgombero, la popolazione potrebbe anche vederci come in una veste non certamente gradevole. Ma soprattutto abbiamo capito che non si ha nemmeno l’idea di come cominciare e di come coordinarci con tutti gli altri operatori del soccorso. Domani è un altro giorno. Si vedrà. Mattina del giorno 8. Al telegiornale apprendo di un’altra scossa alle ore 6 circa e che inizieranno le verifiche per poter eventualmente consentire, per gli edifici


FATTI • NOTIZIE • PENSIERI • IMPRESSIONI • SPERANZE • RIFLESSIONI 14ª Edizione GRATUITA Mese di Maggio 2009 “stabili”, il rientro degli abitanti. Saranno eseguite dai vigili del fuoco. Cosa siamo venuti a fare? Onofrio, coadiuvato da Giovanni, cerca di dare una mano d’aiuto ai volontari per montare le tende. Pur essendo venuto in Abruzzo come rilevatore di agibilità, non riesce a dimenticare la sua indole di “volontario”. Sotto molteplici aspetti siamo tutti volontari, lo si deve essere per sopportare questi ritmi che non sono certamente da “lavoratori dipendenti”. Oggi dovremmo cominciare con le “verifiche. Prima riunione mattutina al COC (Centro operativo comunale) con visione delle schede da utilizzare. Ci confrontiamo, tutti i tecnici “rilevatori”del COC di Tornimparte, sulle modalità esecutive. Poi pranzo e successiva chiamata per andare a fare delle verifiche su alcuni supermercati. Occorrono 4 squadre di due tecnici, arriviamo, anzi ci convocano presso la DI.COMA.C. (direzione comando e controllo) a L’Aquila, almeno in numero doppio. Dobbiamo subire anche la scortesia di un responsabile del dipartimento nazionale che sicuramente non ha manco l’idea di cosa significa trattare con le persone, immaginiamo il rapporto con la gente che ha subito la calamità. Decidiamo di fare un giro per L’Aquila in attesa delle riunione operativa delle 18. Intanto i nostri “responsabili” (Cocina, Spampinato, ecc.) stanno decidendo sulla operatività ed organizzazione del campo con le tende e l’organizzazione logistica. La veduta del campo è davvero eccezionale con le persone (volontari e responsabili del DRPC siciliano) che vi operano. Il giro della città è sconvolgente. Abbiamo già visto le immagini in televisione ma vederle di presenza è un’altra cosa. Ci interroghiamo sul nostro prossimo lavoro di verifica degli edifici e ci rendiamo conto che potrebbe essere un “lavoro inutile” visto il susseguirsi delle scosse che potrebbero cambiare il sistema di staticità degli edifici che dovremmo “verificare”. Ma l’entusiasmo della solidarietà è grande! Siamo coscienti di essere dei piccoli tasselli di una organizzazione più grande, ma ci rendiamo, via via, conto di essere parte di un sistema non funzionalmente organizzato. Come al solito sia dal Nazionale che dal “mio” Regionale si va avanti sulla base dell’improvvisazione confidando sulla buona volontà degli operatori. Finalmente alla 19 veniamo convocati per la riunione operativa. Apprendiamo che ci

potrebbe essere una difficoltà relativa alla copertura assicurativa di noi tecnici adibiti alle “verifiche”. Il problema nasce alla DI.COMA.C. allorchè ad alcuni di noi vengono fatti sottoscrivere delle schede che riportano la domanda “si è in possesso di assicurazione?” Alla riunione una discussione infinita perché si vorrebbe un minimo di certezza su tale posizione che si spera possa essere prevista nell’ordinanza di emergenza che sta per essere emessa dal Presidente del Consiglio dei Ministri. In realtà viene prontamente prevista dalla solerzia del Guido Nazionale (Bertolaso), che la fa firmare al presidente Berlusconi. Però, per certi versi, abbiamo la sensazione di essere lasciati allo sbaraglio, ma alla fine accettiamo di svolgere il nostro compito. Decidiamo, con il nostro coordinatore ing. Pezzino (cambiano in continuazione, siamo “in rodaggio), di rivederci l’indomani alle 9. Notte tra l’8 ed il 9. Altre due scosse. Lo apprendo dall’Ing. Chiarenza (servizio sismico del Dipartimento regionale) che mi chiama al telefono alle 1,30 per sapere se avessi sentito la scossa e/o se ne avessi subito le conseguenze. Lo rassicuro. Oggi, 9, abbiamo sentito che viene il Presidente della Repubblica. Ma non avremo ne il tempo ne la possibilità di vederlo. Finalmente al lavoro. Abbiamo ricevuto i moduli di rilevamento per andare a rilevare due scuole in un piccolo borgo, si tratta di una scuola materna e di una elementare. Formiamo due squadre con i colleghi regionali, con Onofrio e Giovanni. Nella so-

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stanza cerchiamo anche di confrontarci per avere un metodo comune. Le schede per noi non sono una novità, ma il giudizio può sempre essere viziato da soggettività. La scuola materna vuota di bimbi fa senso di tenerezza ed emozione. L’edifico, a piano terra, è OK! Con soddisfazione lo dichiariamo agibile. La gente fuori ci segue e sembra attendere da noi chissà quale responso. Ci lasciano lavorare e alla fine chiedono. Tante domande senza risposta. “La mia casa è così, cosa sarà di noi, quando finiranno le scosse, cosa dobbiamo fare...” Qui le case sono tutte in piedi ma nessuno ha il coraggio di rientrare. Sentiamo ballare il terreno con una frequenza davvero estenuante. Alla fine riusciamo anche a trovare una parola di conforto per tutti. Almeno crediamo. Passiamo alla scuola elementare. Ci accorgiamo subito che è stata realizzata in due momenti edilizia senza una continuità apparente. Presenta proprio delle lesioni in prossimità dei due corpi di fabbrica. L’edificio è a due piani. La bidella ci apre i locali ma ci segue on il segno della paura in volto. Sentiamo ed esprimiamo il pietoso dovere di esonerarla dall’accompagnarci e di aspettarci fuori. Anche qui sulla gente, appena fuori tanti sguardi che cercano di inserirsi nella speranza. Qui l’edificio presenta qualche problema ma, se si attenuano le scosse, potrebbero riprendersi, con qualche accorgimento, le lezioni. Mezzogiorno pranzo alla mensa con gli sfollati ed i volontari che assistono il campo di Tornimparte. Ormai la tendopoli è

Ingresso Onna


FATTI • NOTIZIE • PENSIERI • IMPRESSIONI • SPERANZE • RIFLESSIONI 14ª Edizione GRATUITA Mese di Maggio 2009 diventata una cittalopoli. Un miracolo degli amici volontari di questa splendida Regione che è la nostra Sicilia. Con noi in mensa anche Cocina e tutti gli altri che lo collaborano. Altro che mafia! Pomeriggio una casa privata. Bella casa con due famiglie. Ricognizione con un senso di tenera condivisione delle attese. La casa non può essere continuata ad abitare senza un consolidamento. Al secondo piano le stanze sono piene di cocci di vetro. Credenze ed armadi sono finiti a terra. Bastava soltanto “tassellarli” ancorandoli al muro. Ritorniamo al COC per consegnare le schede e fare il punto della situazione. È il giovedì santo e mi comunicano che alle 18,30 sarà celebrata la messa al campo. Partecipo con un pensiero a Chiara, Francesca e mia moglie Santina. È la prima Pasqua che trascorreremo separati ma più intimamente insieme con tante persone che la Pasqua non potranno trascorrerla in casa. Le mie bambine mi chiedono quando del tempo del ritorno a casa ad ogni telefonata. Dico loro di essere orgogliosi che il proprio papà sta cercando di aiutare la gente che la casa non ce l’hanno e, probabilmente, non l’avranno per tanto tempo. Certo avrei voluto avere un ruolo più incisivo, ma mi accontento. Nel piccolo sono sicuro di essere un tassello di questa meravigliosa “confusionaria” struttura che sta cercando il suo rodarsi nell’oceano delle parole che da anni sento sui sistemi di prevenzione, previsione e pianificazione. Sono stati operati tanti “corsi” e poi alla fine i “rilevatori” vengono reclutati quasi a caso.

Ma anche tutti gli altri operatori, in quale piano sono stati inseriti? Ed il concetto di pianificazione con l’intervento coordinato ha funzionato? Ogni amministrazione ai diversi livelli (nazionale, regionale provinciale e comunale) pensa a “gestire” il suo ed il concetto del “sistema nazionale” è solo un eufemismo per il pregiudizio di volere o poter gestire solo “le proprie risorse”. Siamo qua. Con le scosse che ci inseguono. Venerdì 10. Ci “mandano” alla DI.COMA.C. a L’Aquila. Dobbiamo “visitare” alcuni quartiere della città per verificare l’agibilità. Finalmente. Arriviamo alle ore 9,00 puntuali, ma tanti altri non sono puntuali. Praticamente iniziamo alle 11,00. Ci accompagnano in corteo di macchine nel quartiere (Via Avezzano, Via Chieti, ecc.). il “quartiere” è deserto ed è anche il giorno dei funerali. Al seguito anche un “corteo” di giornalisti, e prendiamo amaramente atto del perché la “parata”!. Ci hanno detto di visitare tutti gli appartamenti, ci rendiamo conto che può essere pericoloso, però notiamo subito che dal punto di vista strutturali questi edifici hanno retto, mentre presentano lesioni “da oscillazioni” in quasi tutte le tamponature, le pareti laterali. Una signora, più persone ci chiedono se possono prendere qualcosa dalle loro case. Non si sentono più “padroni” delle loro case! Quello che sto facendo è utile, ma non è quello per il quale per tanto tempo ho affilato la mia esperienza di “disaster

chiesa di Don Salmas dichiarata, a malincuore, inagibile

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I nostri compaesani vicino ad una delle tendopoli allestite dalla protezione civile

manager” di protezione civile. La Regione fa la “differenza” tra i suoi ed il resto dei dipendenti pubblici che fanno parte integrante del Servizio Nazionale di Protezione Civile. Lo abbiamo notato la sera quando abbiamo saputo che l’Ing. Cocina avrebbe voluto che le squadre di tecnici fossero “miste” con i “suoi” che ritiene “più preparati”. Ma poi ho capito che posso aver solo voglia di polemica e, umilmente, riconosco che la promiscuità dei tecnici è necessaria per la serenità del giudizio di agibilità. Aspettiamo anche i vigili del fuoco, per come prevede l’ordinanza di protezione civile nazionale. Secondo me occorre che venga costituito un “albo” dei soggetti pubblici in grado di “gestire ed operare” al quale attingere senza preventiva richiesta di disponibilità. Mi rendo, altresì, conto di quanto si stanno rivelando utili i precedenti corsi e le precedenti emergenze ed esercitazione nelle quali siamo stati impiegate in questa attività di verifica di emergenza. L’ordinanza 3754 prevede anche la possibilità di utilizzare liberi professionisti. Non capisco come, ma mi adeguo! Oggi 10 aprile, sabato, vigilia di Pasqua! Un pensiero ai miei dopo avere dedicato tanto tempo alle disperazioni di questo popolo che si è visto privare della vita dei cari e degli affetti più preziosi. Arrivo al COC e ci vengono consegnate alcune richieste di sopralluogo di edifici per agibilità. Sono case per lo più isolate, dei borghi di questi splendidi luoghi che non hanno subito danni rilevanti ma che la gente ha paura di ri-abitare. E hanno ragione! Una scossa di pari entità della prima che ha causato tanti lutti a L’Aquila ne potrebbe essere fatale. Quasi nessuno degli


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danni creati dal terremoto, fortunatamente la struttura di questa casa non ha subito danni

edifici dei borghi sembra costruito con modalità antisisma. Ci aspetta anche don Salmas, un prete di origine della Tanzania parroco della chiesa di Colle San Vito, una frazione di Tornimparte. Proprio la sera prima a don Salmas avevo chiesto di essere “confessato”. È Pasqua! Ieri “avevo bisogno” io per dare ristoro alla mia anima, oggi don Salmas ha, paradossalmente, bisogno di me per “giudicare i beni terreni”! La Chiesa non è crollata, ma ha subito danni e non sembra a norma. Chiacchieriamo con Don Salmas e ci racconta della buona gente del suo borgo, anche di coloro che non frequentano la sua Chiesa. Ci

da sinistra il geometra Giovanni Saia, il sindaco di Torrimparte e il geometra Onofrio

chiede se potrà celebrare messa. Pregheremo Dio, insieme, affinché anche con il Suo aiuto e la volontà degli uomini, la sua Chiesa, l’edificio, possa tornare subito in condizione di sicurezza. Visitiamo anche altre due abitazioni. Anch’esse “in piedi” ma vuote dei suoi abitanti. Una di queste famiglie ci offre un caffè casalingo in una baracca di metallo, rifugio non certamente ottimale anche in caso di pioggia. “Visitiamo” edifici che non riusciamo a definire agibili. Mentre svolgiamo il nostro lavoro ci chiediamo che senso possa avere questa “verifica di agibilità” se le scosse continuano e le condizioni di sicurezza potrebbero mutare, se gli edifici potranno subire ulteriori danni: abbiamo tutti, noi tecnici rilevatori, la netta sensazione di essere “vittima” di un facile populismo di qualche politico che ha incautamente dichiarato che le “verifiche sono partite subito”. Ci consoliamo con la rassegnata convinzione che almeno si possa fare un primo censimento degli edifici ed una prima conoscenza dei danni. Oggi si attende l’arrivo del Presidente della nostra Regione On.le Raffaele Lombardo. Fervono i preparativi. Ma ancora una volta il sistema regionale del Dipartimento (“targato” Cocina) ci da qualche impressione di volerci tenere da parte. Nessuna comunicazione, nessun coinvolgimento. Non parliamo poi di qualche parola di incoraggiamento: il vocabolario ne è povero. A dire la verità non è povero solo di quelle parole. Ogni giorno, trascorso nell’entusiasmo della solidarietà e profuso nella voglia di

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renderci utili, mi chiedo perché ci hanno chiamato e perché ci hanno fatto partire in fretta e furia il giorno stesso del sisma (6 aprile), visto che non vogliono coinvolgerci in pieno nella gestione operativa della parte di emergenza “assegnata” alla Regione Sicilia. Ma anche in questo aspetto di marginalità vengono “affogate” le esigenze di comunicazioni nell’attività complessiva che dovrebbe essere patrimonio di tutto il personale tecnico. A maggior ragione per me che ho visto nascere la protezione civile regionale e ne ho assistito alla crescita, a scapito, forse, degli Enti locali. Occorre una legge, una nuova buona legge regionale. La si aspetta da undici anni, tutti la chiedono ma non la si vuol fare. Forse perché fa comodo l’attuale sistema che non si riesce a farlo diventare, o non si vuole renderlo, efficacemente coordinato. Ed è, quindi, continuamente surrogato con, e da, provvedimenti gestionali? Appare comodo un sistema pianificatorio che viene “fortemente delegato” a Comuni e Province (in realtà lo prevede la legge) lasciandoli a cuocere nel loro magro brodo senza le risorse necessarie che il Dipartimento regionale preferisce “spendere” in altro modo (volontari, ad esempio, o “incontrollate” emergenze)? Ancora! La voglia di polemiche. La gente d’Abruzzo ha bisogno di noi e mi la scio pervadere dalle polemiche! Al lavoro! Pomeriggio, tardo pomeriggio, riusciamo a concludere e chiudere le schede. Si attende il Presidente da un momento all’altro. Ore 20,30 decidiamo di andare in mensa. Lunga fila al freddo per più di un’ora: ci siamo imposti di dare la precedenza agli sfollati! Intorno alle 22,00 arriva il Presidente e poi andiamo nella tenda Chiesa. Il freddo della serata mi fa star male, non riesco a resistere e chiedo se l’indomani, Pasqua, sarà celebrata messa. Alle ore 9,30, mi dicono. Buona Pasqua! A tutti. Rifletto: quasi tutti i mezzi e le risorse della Regione Sicilia sono in Abruzzo. Bene! Speriamo che in Sicilia fili tutto tranquillo...! Ed è domenica. Domenica di Pasqua. Lontano dai miei! “Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi”. Credo di avere “scelto” bene! Si celebra la messa, nella grande tenda refettorio, con il Presidente Lombardo che ha dormito in tenda con i terremotati e tutti gli addetti qui presenti. Cerimonia davvero commovente. A pranzo ci ritroviamo con il Direttore Cocina e il Presidente della Regione.


FATTI • NOTIZIE • PENSIERI • IMPRESSIONI • SPERANZE • RIFLESSIONI 14ª Edizione GRATUITA Mese di Maggio 2009 Finita la messa al lavoro. Con nuovi edifici da controllare per l’agibilità. Tanta gente che ci guarda con un filo di speranza per la sorte della loro casa, per il loro centro commerciale, per la loro vita sconvolta... Una ottima domenica di Santa Pasqua immersa nel lavoro di solidarietà! Ultimato il pasto decidiamo, finalmente con qualche poco di tempo, di andare ad Onna, la piccola frazione di 300 abitanti che ha avuto circa 40 morti. La frazione è stata appositamente visitata dal Presidente della Repubblica. Sconvolgente. Completamente rasa al suolo in un contesto territoriale praticamente pianeggiante. Case di contadini e qualche attività agricolocommerciale. Oggi luogo pietosamente visitato da turisti delle catastrofi. Intanto aspettiamo che le squadre possano essere integrate dai vigili del fuoco. Arrivano lunedì dell’Angelo. Con noi viene Michele Burgio, un ingegnere del comando di Palermo. Lavoriamo tutto il giorno in maniera meravigliosamente coordinata. Siamo orgogliosi di lavorare con loro, e mentre lo facciamo ci rendiamo amabilmente conto di non riuscire a fermarci al solo aspetto tecnico. “Abbiamo” anche voglia di parlare con la gente. E loro quasi sembra che ce lo chiedano; e con l’intenzione condivisa di far capire la necessità delle decisioni del nostro lavoro. Qualcuno insiste nel volere la casa agibile, non riusciamo a capire quale istinto di sopravvivenza spinge a fare tale richiesta. Quando non riusciamo a trovare una ragione di convincimento poniamo l’estrema domanda: “ma verresti a viverci con questo pericolo?” E la risposta è naturalmente rassegnata: no! Parliamo alla gente rivolgendo il “lei”, ma qui in Abruzzo tutti ci danno del tu. Con vero piacere accettiamo e riusciamo a essere “con loro, ognuno di noi, uno di loro”, in questa terra ove vivono persone che, nella disgrazia dell’avvenimento, riescono ad esserci grati in tutte le azioni del quotidiano. È sera di lunedì 13 dell’Angelo. Con Paolo, Onofrio, Giovanni e Pino ci si prepara per ritornare a casa. Debbo rientrare a casa anche perché lo avevo promesso alle mie figlie. E a mia moglie. Mi spiace partire. Salutiamo tutti con commozione, anche Michele, l’ingegnere dei Vigili al quale lasciamo il testimone per continuare a fare un lavoro forse ingrato, ma indispensabile. Abbiamo operato tra gli umili. Quelli fuori

dai riflettori de L’Aquila nei piccoli comuni, nelle frazioni, nelle campagne. O magari fuori dalla possibilità farsi fare la dentiera in diretta televisiva, quelli che, in un certo senso, riteniamo “ibridi”, perché si ritrovano “con la casa e senza la casa”, perché non è stata distrutta, perché ha qualche barlume di agibilità, ma che dovranno comunque essere assistiti allo stesso modo degli altri anche senza l’overdose televisiva. Senza attenuare l’attenzione, soprattutto delle istituzioni. Si parte, quindi! Non senza un pensiero all’Ing. Cocina, direttore generale della Protezione Civile Regionale, nonostante non sempre riesco a condividerne le scelte. Sperando, al di là di ogni possibile critica, che la “speranza” di questa gente e la condivisione di tale aspetto dell’emergenza, lo porti a considerare Comuni e Province elementi essenziali del Sistema, facendosi, altresì portavoce, presso i responsabili politici, per un nuova stagione legislativa (una nuova moderna legge regionale come le altre Regioni d’Italia) ed una fase operativa più coordinata con tutti gli esperti, appunto anche di Province e Comuni. Altro pensiero all’Ing. Sergio Morgana, responsabile, per il Dipartimento Regionale, del Servizio per la Provincia di Caltanissetta, all’Ing. Giovanni Spampinato, Servizio di Catania, con il quale abbiamo condiviso la “via Crucis” della “Colonna Mobile Regionale” (24 ore in autostrada a

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60 chilometri orari!) fino a L’Aquila. Ed anche al mio Presidente, l’on.le Pino Federico ed al mio Assessore, il dott. Giovanni Scaglione, che ci hanno consentito di andare e ci hanno supportato con il loro continuo interesse alle attività. A presto gente d’Abruzzo, spero tanto di tornare. Spero ancora di più che possiate ritornare presto alla “normalità”. Saluto simbolicamente per tutti, e con i vigili del fuoco, Michele che sta continuando il nostro lavoro in uno con lo spirito di coordinamento che riesce a “ritrovarsi da solo”. Con Onofrio e gli altri gli lasciamo il “testimone” di questa staffetta. Al di là di norme ed indirizzi sulla prevenzione, previsione e gestione dell’emergenza la cui concreta realizzazione non potrà porsi senza la reale volontà degli “uomini con gli uomini”.

a destra Totino Saia

Salvatore Maria Saia Geologo – Disaster Manager Responsabile dell’Ufficio di Protezione Civile Della Provincia Regionale di Caltanissetta


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TERREMOTO IN ABRUZZO: La testimonianza di Onofrio Burruano Quando Onofrio Burruano si siede davanti al suo bel piatto di carne alla brace e al bicchierino di vino ha l’aria stanca e soddisfatta di chi è tornato a casa dopo un lungo viaggio. Diversamente dalla maggior parte di noi, infatti, non ha passato le festività pasquali con la sua famiglia: insieme a molti nostri corregionali e ad un altro compaesano, Totino Saia, ha fatto parte dell’imponente macchina dei soccorsi che si è messa in moto per l’emergenza terremoto in Abruzzo. Grazie ad amici e parenti in comune (come capita spesso a Bompensiere), ci siamo ritrovati per la Festa della Liberazione attorno alla stessa tavola ed abbiamo avuto modo di parlare con lui. Non di frivolezze, di calcio o di “politica”, come si vorrebbe durante una spensierata scampagnata del 25 Aprile, ma di cosa spinga realmente un uomo ad allontanarsi dai propri cari per portare sostegno ad altri che ne hanno bisogno. “Sono stato via nove giorni, ma le sensazioni che ho provato lì sono state tali da portarmi alla conclusione che un giorno vissuto in quella maniera vale come cento anni” è la prima cosa che ci dice. Ci racconta come lunedì si sia svegliato nel cuore della notte, venendo presto a conoscenza della forte scossa delle 3.15 con epicentro a L’Aquila, e come, in qualità di coordinatore della protezione civile locale, sia stato subito messo in allerta dal comando centrale. Al mattino del lunedì viene ufficialmente convocato insieme ad altri tecnici per assolvere alla cosiddetta “funzione 1”, ossia tecnico-scientifica; il suo ruolo è quello di verificare quali edifici sono agibili dopo il terremoto. Detto in termini meno tecnici, il geometra Burruano ha avuto un enorme compito di responsabilità: decidere se una casa poteva tornare ad essere abitata, per la felicità dei proprietari, o meno, assicurandosi quindi che non ci fossero danni strutturali determinanti per l’incolumità delle persone. Per arrivare a L’Aquila, lo aspetta un viaggio di venticinque ore alla guida di una jeep, estenuante a causa delle poche frammentarie informazioni che arrivano dalle centrali di soccorso e delle difficoltà logistiche (dalla Sicilia parte in-

A sinistra il nostro compaesano Onofrio Burruano al centro il presidente della regione Raffaele Lombardo

fatti una colonna di auto e tir lunga circa un chilometro e mezzo, carica di attrezzature e tende, per un totale di 700 posti letto). Nonostante ciò, ad eccezione della prima notte, il nostro compaesano preferisce passare le restanti notti accampato in tenda, privo di qualsiasi agio e comfort, vivendo in tutto e per tutto la disgrazia che ha colpito gli abruzzesi. Nelle sue parole non c’è vanagloria o voglia di essere acclamato come un eroe, ma profonda empatia per gli sfollati e ammirazione per le operazioni di estrazione dei primi superstiti, di cui è stato testimone, ad opera di vigili del fuoco ed avventurosi soccorritori. C’è un pizzico d’orgoglio per l’efficacia e l’organizzazione della protezione civile siciliana, che molte regioni ci invidiano. Soprattutto, c’è voglia di raccontare: “Voglio trasmettere quello che ho provato ai giovani. Questa tragedia non è la prima e non sarà certo l’ultima che ci troviamo a dover affrontare, e ciò che è stato in Abruzzo potrebbe succedere anche qui da noi. Allora sarete voi giovani a dovervi riboccare le maniche”. Katia Capobianco


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GRUPPO COMUNALE VOLONTARI DI PROTEZIONE CIVILE

“COMUNE DI BOMPENSIERE”

E-mail: protcivbompensiere@tiscali.it Codice Fiscale 92044070859 Cod. Ass. n.658 Albo Regionale DPC./VRE/ n. 42153 Albo Nazionale IL GRUPPO COMUNALE VOLONTARI DI PROTEZIONE CIVILE “COMUNE DI BOMPENSIERE”

in collaborazione con le associazioni locali “SUMMER A.S.D.” “SICILIANIMANDO” “POLISPORTIVA 74” “PRO LOCO” “WA GO KARATEDO CLUB” PATROCINATA DALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Nel suo legale rappresentante Sindaco Salvatore G. LOSARDO Gestita Dalla Parrocchia SS. CROCIFISSO Nel suo legale rappresentante Sac. Francesco NOVARA

“RACCOLTA FONDI IN AIUTO ALLA POPOLAZIONE ABRUZZESE”

ORGANIZZANO Nella giornata del 29 Maggio 2009 Ore 8:00 Ore 9:00 Ore 9:30 Ore 13:00 Ore 14:00 Ore 15:30 Ore 19:30 Ore 21:30 Ore 22:00

– Raduno dei Volontari presso il Centro Operativo Comunale; – Incontro con i ragazzi delle scuole locali; – Inizio delle attività e dei giochi; – Conclusione della prima parte della giornata; – Buffet… –Attività “Ruolo del Volontario in Protezione Civile”; – Inizio dello Spettacolo Musicale (si esibiranno vari artisti); – Rendiconto conclusivo della raccolta relazionato dal Sac. F. NOVARA; – Relazione conclusiva del responsabile del gruppo Sindaco S. G. LOSARDO.

“VOLONTARIATO E SOLIDARIETA’: INSIEME SI PUO’………” Con il Cuore I Volontari che ci credono


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14ª Edizione GRATUITA Mese di Maggio 2009

QUANDO LA DEVIANZA DIVENTA REATO Cos’è la devianza? Anche se apparentemente sembra facile dare una risposta a questa domanda, in realtà non è così semplice; questo perché certi comportamenti e difficile catalogarli come atti devianti perché osservandoli da vari punti di vista e collocandoli in situazioni diverse tali atti possono avere una natura di matrice deviante o meno. Esempio : bere un alcolico in un contesto familiare,o in una festa non comporta da parte del soggetto un compimento di atto deviante; ma se questa stessa persona invece di bere solo un bicchiere di questa bevanda alcolica, ne beve in grande quantità tale da superare i suoi limiti di lucidità anche se non sembra ma automaticamente sta compiendo un atto deviante. Questo perché i gesti che susseguono in un secondo tempo sono dei gesti che si oppongono al buon uso e costume di una società o comunità di persone, esempio: disturbi della quiete pubblica, vandalismo, aggressività e atti estremi come mettersi al volante e correre all’impazzata. Quindi come possiamo definire la devianza? La devianza è un comportamento che si discosta dalle norme di un gruppo e a causa del quale l’individuo che lo compie può venire isolato,o sottoposto a trattamenti curativi,correttivi o punitivi. Purtroppo la società odierna di atti devianti ne è in continua manifestazione,quasi come se tali atti vengono visti come ultime modalità

di espressione del loro disaggio sociale,psicologico e umano. Però tali atti come ho citato sopra possono avere delle correttive che non sempre si soffermano con trattamenti curativi o correttivi,tal volta possono essere corretti da severe punizioni con l’intervento delle forze dell’ordine. Ora se per un attimo analizziamo un fatto deviante in una comunità di persone di circa seicento anime, tale atto non può e non deve passare inosservato da parte di tutta la comunità; non deve essere criticato come un gesto associato solo ed esclusivamente ad una classe sociale degradata, ma deve essere vista sotto la prospettiva di un gesto di disperazione da parte di un individuo che vive non solo il disaggio sociale ma anche delle problematiche di tipo psicologiche. Inoltre questo gesto deve essere una possibilità di pensiero rivolto agli adolescenti di oggi che non solo sono tante vittime della società,ma sono inoltre tanti soggetti a rischio per caduta di devianze. Quindi viene spontaneo pormi tale domanda: quante vittime della società ancora dobbiamo vedere prima di capire e guardare la realtà in faccia? Quanti gesti disperati dobbiamo vedere o contemplare per capire che la nostra società si indirizza verso una sola strada che è quella dell’autodistruzione esistenziale! Giuseppe Losardo

La redazione di Parliamone, ritenendo centrale l’attività di commento e di dibattito sui temi più svariati, ha sempre dato la possibilità di poter esprimere il proprio parere su questioni cruciali che riguardano la vita del nostro Paese, e non solo. La rubrica “Lettere alla redazione” tuttavia non ha sempre avuto una collocazione ben precisa nella struttura del nostro periodico. Dalla lettera che riportiamo e per i successivi numeri speriamo di poter sempre avere contributi da inserire in questa utile rubrica. L’e-mail a cui dovete inviare le lettere è:

mensileparliamone@alice.it


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IL PANE CHE PASSIONE! Intervista ai proprietari dell’unico panificio del nostro paese: la “Spiga d’oro”. Per questo mese nello spazio dedicato alle attività nate a Bompensiere parliamo del Panificio “La spiga d’oro” di Vincenzo Martorana e la moglie Lilla. Riportiamo qui di seguito l’intervista fatta alla signora LILLA MARTORANA.

D) Quando è nata la vostra attività? R) Noi abbiamo aperto il 10 Settembre 1994, al nostro ritorno dalla Francia. Li ci sentivamo quasi un po’ “extracomunitari”, non proprio a nostro agio. Così, dopo che abbiamo deciso di tornare a Bompensiere , mio marito si è licenziato dal lavoro e ci siamo trasferiti. Per noi era importante che i nostri figli crescessero in questo nostro piccolo paese. Meglio avere meno materialmente,ma essere nel nostro amato paesino!!!!!

D) Quali sono le specialità del vostro forno? R) Abbiamo pensato di rivalutare i prodotti tipici del passato come: - li mastazzola cu lu meli; - li purciddati; - i biscotti di Pasqua. E in più presentiamo anche nostre creazioni: - i fagottini e i cornetti al cioccolato freschi; - i frollini al cioccolato; - il Pancarrè, etc…

D) Come mai avete scelto di fare questo tipo di lavoro e non un altro? R) La nostra scelta di fare questo tipo di lavoro è stata dettata dal fatto che a Bompensiere un panificio già esistente stava per chiudere e quindi era l’unica possibilità concretizzabile.

D) Con quanta passione vi dedicate al vostro lavoro? R)Lavoriamo con molta dedizione, consapevoli che fare il pane non è una cosa semplice: vi sono dei ritmi molto serrati dal momento che siamo l’unico forno esistente nel nostro paese.

D) Chi ha scelto il nome ”LA SPIGA D’ORO” ? E perché…. R) Il nome “LA SPIGA D’ORO” è stato scelto da me e da mio marito. Inizialmente ci sembrava un nome originale e perfetto in quanto richiama l’immagine del grano. In effetti molti altri panifici hanno avuto la nostra stessa idea, ma ci tenevamo a mantenere questo nome perché un nostro caro amico ci aveva appositamente preparato un’insegna in legno per noi un ricordo molto importante (vedi foto).

D) Quanto incide la vita lavorativa su quella familiare? R) Bisogna saper conciliare le due cose. Anche se adesso i miei figli sono grandi, mi è sempre piaciuto fare la mamma a tempo pieno. D) Qual è il rapporto con la clientela? R) Ho un buon dialogo con i miei clienti;sono sempre pronta ad ascoltarli e a condividere con loro i momenti di quotidianità. Mi incuriosisce conoscere il carattere delle persone. D) Quali sono le difficoltà maggiori che avete incontrato durante l’arco di tempo del vostro lavoro? R) Conciliare la vita familiare con il lavoro, alzarsi di notte per lavorare, non avere tempo di concedersi una vacanza: tutto questo pesa quando si è a lavoro tutti i giorni!!!!! Dobbiamo affrontare tante fatiche ma tutto sommato siamo contenti di vivere così!!! D) Cosa consigli ad un giovane che vorrebbe avvi-


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14ª Edizione GRATUITA Mese di Maggio 2009 are un’attività? Perché….. R) Innanzitutto bisogna conoscere le leggi del mercato, studiarle e applicarle ricercando qualcosa di innovativo. Oggi per i giovani è importante saper sfruttare le risorse del proprio territorio per poi poterle utilizzare in un tipo di produzione locale in proprio. Mentre chi aspira ad avviare un’attività commerciale più grande, secondo me, dovrebbe spingersi al di fuori del paese. D) Cosa pensi riguardo alla disoccupazione? R) La disoccupazione c’è ma i giovani dovrebbero saper rischiare, accontentarsi e non ricercare necessariamente un posto fisso,almeno nella fase iniziale della loro esperienza.

un momento di vita quotidiana con la la signora Martorana al lavoro

D) Qual è il tuo rapporto con la Chiesa? R) Io sono molto legata alla Chiesa. Purtroppo il mio lavoro non mi permette di frequentare assiduamente tutte le funzioni, ma la Fede in Dio mi ha aiutata a superare le tante difficoltà che ho avuto nella mia vita.

le”ParliAMOne”... R) E’ una buona opportunità che i giovani possano esprimere i loro pensieri liberamente. Questa iniziativa porta i giovani a collaborare tra di loro dando voce anche ai nostri compaesani che si trovano all’estero. Una sola critica, che però sottolinea il vostro successo: le copie sono poche e vanno tutte a ruba!!!!!

D) Esprimi un suo pensiero sul nostro mensi-

Vanessa Calamera

CASA VACANZE PICCHIO ROSSO E’ da quasi vent’anni che mi sento ripetere costantemente sempre le stesse frasi: “Bompensiere è il paese della tranquillità” e ancora “Bompensiere non si può considerare un paese ma un villaggio”. Ed ecco che finalmente qualcuno ha deciso di sfruttare questi “difetti” per farne una grossa qualità. Sfruttando la collocazione geografica del “nostro” piccolo paesino,che dista soli 30 minuti dalla valle dei templi e cir-

ca un ora da Palermo e Catania e grazie all’aria di serenità che si respira all’interno, l’idea geniale di un nostro compaesano, Giuseppe Licata, è stata quella di costruire una casa vacanze, un luogo ideale per un piacevole periodo di ferie all’insegna del vero e puro relax. La prima casa vacanze nel più piccolo comune della provincia di Caltanissetta. Un’ ottima opportunità soprattutto per gli emigrati che hanno venduto la propria casa a Bompensiere e che ormai non ritornano nel nostro amato Paese da molti anni per rivivere i ricordi che Bompensiere ha lasciato nel cuore di ognuno di loro, ma anche un ottima struttura per coloro che vogliono visitare le meraviglie della nostra Sicilia e che distano pochi passi dal nostro Comune. Insomma un vanto per il nostro paese e che si spera possa dare l’imput a tanti giovani di investire nel nostro territorio in maniera tale da farlo crescere e quindi non avere la necessità di emigrare verso nuovi orizzonti. Tona Vincenzo


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WWW punto BOMPENSIERE Seduto su una sedia, davanti al tuo pc, di giorno, di notte, a migliaia di chilometri di distanza, con quelle famose lettere e alcuni movimenti del mouse riesci ad entrare in una dimensione che ti appartiene, a contatto con le persone della tua vita, con i luoghi della tua vita e riesci per un momento ad alienarti da tutto ciò che ti circonda. Grazie al potente mezzo di internet chi è distante dal paese può essere sempre aggiornato su di esso e seguire le ultime novità, le feste, gli avvenimenti, i cambiamenti, ecc… Le iniziative “on line” sono poche, ma ci sono. E sono degni di lode. Prima vi era il “famoso” forum, che, ahimè, implose su se stesso. Ogni tanto nasce qualche sito più o meno estemporaneo o legato alla propria professione. E poi ci sono le pagine web personali. O meglio:c’è UNA pagina web personale. E qui vorrei spendere due righe. E’un blog di alcuni giovani (fondato da uno di essi, ragazzo molto ingegnoso) che mettono a disposizione della rete tutte le varie informazioni, curiosità, eventi, foto (che suscitano emozioni immense e ricordi piacevoli) e molto altro che permette di annullare per qualche istante quella distanza fisica che patisce chi vive lontano dal paese. Parlo di “blogpensiere”. A volte viene considerato un po’ “anomalo”. Ma l’anomalia, e permettetemi un po’ di sana polemica, nasce e muore nella mente di chi ci scrive e lo legge in malafede e consiste nel trattare il suddetto blog ( ma il discorso è valido in modo generale ) come

una sorta di sito istituzionale e quindi stupidamente naturale per aprire focolai di inutili polemiche e divertirsi provocatoriamente con devianti ed insignificanti frasi che, forse gli artefici di ciò non sanno, ledono davvero tanto al paese e a questo sistema di comunicazione, rischiando di tagliarsi fuori dal mondo moderno senza cogliere la vera essenza della forma di partecipazione di questi ragazzi, che, attenzione, non è fine a se stessa, perché crea contestualmente quel collegamento virtuale con chi, legato al paese, vive fuori, e contribuisce alla condivisione delle loro esperienze e dei loro pensieri con la realtà virtuale. C’è anche il sito di Sicilianimando, che grazie alla pubblicazione on line del giornalino, ci rende partecipe delle ultime notizie, delle novità e delle idee dei nostri compaesani. Infine, vorrei parlarvi del popolarissimo facebook al quale oramai moltissimi bompensierini vi sono registrati. Una sorta di rubrica interattiva, di finestra con il mondo, con il tuo mondo. Un modo singolare e speciale per ritrovare amici (anche vecchi amici), essere aggiornati sulle loro vite e rimanere in contatto con loro quotidianamente. E’ come se entrassi in una sorta di Bompensiere virtuale, vagando e scegliendo dove e con chi conversare. Tutto ciò alimenta una sensazione in chi vive fuori che, al ritorno al paesino, lo porta ad essere privo di quella percezione di vuoto interiore, di distacco dovuto all’allontanamento dalla propria terra . E soprattutto negli emigrati esteri cresce un sentimento positivamente nostalgico di rientro al luogo natìo. E tutto ciò è a beneficio sia loro che di tutta la comunità, poiché essi sono una fonte di vita e di sviluppo per il territorio. Questi mezzi di divulgazione sono essenziali per evitare un progressivo isolamento del paese perché aprono un canale di comunicazione verso l’ esterno, incrementano un aggiorna-

mento continuo ed un confronto con una realtà che va oltre i limiti geografici dell’ area bompensierina e pongono una sorta di lente di ingrandimento sui problemi che affliggono la nostra terra. E si spera che tanti altri ragazzi possano affacciarsi sulla rete ed esporre Bompensiere su questo mondo virtuale, per far conoscere il proprio territorio, discuterne su degli episodi ed avvenimenti, raffrontando particolari vicende ed opinioni, in modo tale da poter aprire i propri orizzonti e ricavare spunti personali e per tutta la collettività. Piccoli gesti ma di grande valore. Enrico Saia


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TERZ’ULTIMO POSTO E PEGGIOR DIFESA DEL CAMPIONATO Il campionato di terza categoria è terminato ma occorreranno “i tempi supplementari” per decretare quale sarà la squadra vincitrice. L’airone Sommatino e il Real Petilia (entrambe prime con 57 punti) disputeranno in campo neutro lo spareggio che permetterà l’accesso diretto in seconda. Per quanto riguarda la zona play-off il Vallelunga dovrà scontrarsi con il Libertas Capra Santa Caterina mentre la Catarinese dovrà attendere l’esito dello spareggio. Il Bompensiere chiude la stagione al terz’ultimo posto con 26 punti, subendo ben quattro reti nell’ultimo match disputato in casa contro un ottimo Libertas Capra. La partita è stata ben amministrata dai padroni di casa per circa mezz’ora, ma la rete subita al 28’ ha disorientato i giocatori Bompensierini che nella ripresa hanno incassato altri 3 gol. Da sottolineare la presenza tra i pali del mister Gustavo Anelli. La sua ecletticità tattica unita alla grinta da trascinatore hanno permesso al Bompensiere di risollevare la testa evitando così di chiudere il campionato all’ultimo posto. Nonostante le 61 reti subite, il reparto che nel corso del campionato ha fatto emergere maggiori lacune è stato

Squadra titolare del Bompensiere che ha disputato l’ultimo incontro del campionato di terza categoria 2008/2009. (Fonte www.blogpensiere.com)

il centrocampo. Lo scarso supporto alle punte e soprattutto la mancanza di filtro davanti alla difesa sono state le cause principali dei tantissimi gol presi e delle poche reti realizzate. Giuseppe Pellitteri

Classifica campionato terza categoria Posizione 1 1 3 4 5 6 7 8 8 8 11 11 13 14

Squadra Airone Sommatino Real Petilia Delia Vallelunga Libertas Capra Catarinese Real Morello * Giovanni Paolo II Aurora Mussomeli ** Chiaramontana ** Sicilianamente Bompensiere Milan Milena Accademia Mazzarinese * Atletico Vallelunga

* un punto di penalizzazione ** una partita in meno

Punti 57 57 49 43 43 41 32 31 31 31 26 26

P.G. 26 26 26 26 26 26 26 25 25 26 26 26

V 17 17 15 12 13 11 9 8 9 9 8 7

N 6 3 4 7 4 9 5 7 4 4 2 5

P 3 5 7 7 9 6 11 9 12 13 16 14

GF 54 56 50 41 48 44 29 39 40 29 32 35

GS 23 21 29 28 31 48 31 37 42 40 61 51

23 17

26 26

6 5

6 2

14 18

24 22

46 46


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Amargura e voglia di vivere: il combattimento di Veronika Dalla consapevolezza della morte alla preziosità della vita, in un romanzo di Paulo Coelho. Stanca della monotonia quotidiana, tediata da piccoli e insignificanti particolari, pur se circondata da certezze e affetto, l’11 Novembre Veronika, chiusa nella sua piccola stanza in affitto a Lubiana, non trova più un senso alla sua esistenza e ingerendo delle pasticche di barbiturici, tenta il suicidio. Questo è l’inizio, secco, del romanzo “Veronika decide di morire”, una storia sospesa tra la finzione e la realtà della cronaca, quanto mai attuale. La protagonista, infatti, soffre di un male antico quanto il mondo: la depressione, una “brutta bestia” che oggi colpisce silenziosamente moltissime persone. Veronika non prova più meraviglia per niente di ciò che la circonda, passa di amante in amante senza provare reali sentimenti, eppure è una donna dalla sensibilità straordinaria, che ha solo bisogno di essere risvegliata. All’ospedale psichiatrico di Villete, dove verrà ricoverata in seguito al tentativo di suicidio non riuscito, il dottor Igor riconosce immediatamente il tarlo che la rode da dentro e la inizia, a sua insaputa, ad un percorso di risalita dal tunnel di quello che egli chiama “Vetriolo”, come il veleno che in passato veniva utilizzato per uccidere sovrani e amanti d’ogni tipo. Sono tanti i personaggi con cui la protagonista entra in contatto durante la permanenza nella casa di cura - un mondo impossibile da immaginare, se non per chi lo ha sperimentato da vicino – ed ognuno di essi le regala un pezzo del proprio vissuto: Mari, Zedka ed Eduard, tutte

persone normali, che i normali giudicano folli. Ma cos’è, in definitiva la normalità? Cosa la follia? Questo si chiede e ci chiede l’autore. Se si possa realmente tracciare un confine netto tra i due stati, e se in fondo siamo davvero privilegiati noi, che ci definiamo normali. Tra i tanti romanzi di Coelho, uno degli autori sudamericani più importanti dell’ultimo secolo, “Veronika decide di morire” non è certamente il più conosciuto, ma a differenza dell’ “Alchimista” o de “Il cammino di Santiago” racchiude, a parere di chi scrive, un significato forse meno filosofico e spirituale, ma concreto e realistico. La credibilità di questo testo aumenta se si pensa che lo stesso autore ha conosciuto la realtà della clinica psichiatrica e della (presunta) malattia mentale: per tre volte infatti, nel 1965, nel 1966 e nel 1967 è stato ricoverato nella Casa de Saúde Dr. Eiras, a Rio de Janeiro, per il suo comportamento “diverso”, timido ed estroverso equivocato probabilmente dalla famiglia e forse anche per quel desiderio di fare l’artista, manifestato fin dalla più giovane età e che tanta preoccupazione destava nei genitori. “Mantenetevi folli, e comportatevi come persone normali” è il monito del romanzo. Ma forse, c’era arrivata prima la “Sally” di Vasco. Katia Capobianco


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Socio della F.I.S.A.R. di Caltanissetta 2008 (Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori)

Ricetta: Trenette al basilico Ingredienti per 4 persone : 400 gr. di trenette un mazzetto di basilico 2 spicchi di aglio mezzo bicchiere di olio extravergine d’oliva Sale Tempo di preparazione: 30 min. Calorie per porzione: 460 Preparazione: Tritare finemente il basilico insieme agli spicchi di aglio. Mettere il trito in un piccolo tegame, aggiungere l’olio, mescolare e lasciar intiepidire a fuoco basso. Lessare nel frattempo le trenette, scolarle al dente, versarle in una zuppiera e condirle con la salsa tiepida. Nel caso la pasta dovesse essere troppo asciutta, sarà sufficiente ammorbidirla con un paio di cucchiaiate dell’acqua di cottura.

Ricetta: Insalata cotta Ingredienti per 4 persone : Un sedano intero Una pianta di scarola 100 gr. di groviera un cucchiaio d’aceto balsamico 4 cucchiai di olio extravergine d’oliva sale Tempo di preparazione: 35 min. Calorie per porzione: 200 Preparazione: "Lavare le verdure; tagliare a pezzetti le coste di sedano e lessarle in una pentola con poca acqua salata per una ventina di minuti. A parte, lessare le foglie di scarola, per un quarto d’ora circa. Nel frattempo, emulsionare in una ciotola olio, aceto ed un pizzico di sale. Scolare le verdure, tagliare a listelle la scarola e porre il tutto in una terrina. Unire groviera tagliato a dadini, condire con salsa preparata e servire. "


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...Il nostro Cruciverba... ORIZZONTALI: 1. Lo effettua il detective - 12. Sistema denominato comunemente scheletro - 17. Autorizzazioni ad effettuare professioni o attività - 19. Lo danno al cinema - 20. Conoscere una vicenda - 21. Recipiente di pelle di capra - 22. Il Tze Tung politico cinese - 23. Nome volgare di una varietà di ciliegio - 25. Extraterrestre di un noto film - 26. Un sindacato - 27. Livello non oltrepassabile - 28. Le prime della festa - 30. Non basso - 31. Lo stesso che adorati - 32. Sperano di essere tramutati in Principi - 34. Un Edward Gordon attore, scenografo e regista - 35. Dopo l'ottava - 36. Persona educata e gentile 38. Si usa con le frecce - 39. Porta l'oro sul capo - 40. Numeri di una pubblicazione periodica a dispense - 42. Edmond Hébert - 43. Sigla di Palermo - 44. Sigla di Genova - 45. In quel luogo - 46. Nostra in breve 47. Enrico Quaiat - 50. Popolazione dell'Africa stanziata in Etiopia - 52. La tosse nei fumetti - 54. Distinguersi per superiorità in doti, qualità o capacità - 59. Volta senza pari - 61. Onomatopea per il grillo - 62. Nome di donna - 63. Città della penisola dell'Istria - 64. Valuta in breve 65. Equivalente a 1/10 del dong moneta del Vietnam - 66. Vicino a Taranto c'è quello Piccolo e Grande - 67. Ledo scrittore brasiliano - 68. Posso al centro - 69. Instrument Flight Rules - 70. Villaggio della Svizzera nel cantone di Glarus vicino la buca di S. Martino - 71. Gergo senza fine - 72. Ella - 3. Sigla di Africa Orientale Italiana - 74. La fine delle Ande - 75. Voce del verbo essere - 76. In latino si dice intra - 77. Regime politico in cui esercita il potere un unico partito - 82. Pianta conifera - 83. Il simbolo dell'osmio - 84. Una preposizione - 85. Origini. VERTICALI: 1. Pagina in breve - 2. Sono pari nel verbo - 3. Prive di umanità - 4. Contrario di mestizia - 5. Figli dei figli - 6. Capitale della Grecia - 7. Il confine dell'isola - 8. Diminutivo di Ezechiele - 9. Simbolo chimico del nichelio - 10. Troppo in inglese - 11. Si lavavano col sangue - 13. Seibezzi Fioravante - 14. Dello stesso tipo o genere - 15. Sostanze deformabili ma poi... tornano a posto - 16. Ha funzioni analoghe ad un altro - 18. Pelo rigido - 23. La propria abitazione - 24. Famoso quello di San Remo - 26. Costosa - 27. Termine svedese che significa "contea" - 28. Oggetti per acconciature - 29. Programma televisivo dedicato ad un avvenimento o ad un protagonista particolare - 32. Una Cre cittadina della Repubblica irlandese - 33. Prefisso per uguale, medesimo - 36. Sigla di Cagliari - 37. Articolo determinativo arabo - 40. Comportarsi senza tradimento - 41. Disonorevoli nel pudore - 43. Discesa rapida e molto inclinata di un aeroplano - 48. Qualunque - 49. Appassite - 51. Rapaci falconiformi calvi e dal piumaggio scuro - 53. Lavora l'oro - 55. Usata per wafer e coni gelato - 56. Nome di persona - 57. Innalzare - 58. Quercie da cui si ricava un pregiato e solido legno - 60. Raggio perforante - 78. Il principio dell'ottone - 79. Sigla di Isernia - 80. Anno Domini - 81. Simbolo chimico del manganese.

AVVISI E RINGRAZIAMENTI Il giornale è disponibile: al Bar Inglese, al Picchio Rosso, al Bar Roma, al Rivenditore tabacchi Tentazioni, al Panificio Spiga d’oro, al Market 2000 e alla Posta. L’impaginazione di questo numero è a cura di Giovanni Diliberto.

Un saluto particolare a tutti gli emigrati che ci seguono sul sito:

http://sicilianimando.blogspot.com NUMERI UTILI Pronto Intervento (CARABINIERI)…...112

Guardia Medica (notturna e Festiva) ..0934/938158

Pubblica Emergenza (POLIZIA)……….113

Farmacia (dr. Sorce)………..……..0934/938090

Emergenza Sanitaria……………….…....118

Comune di Bompensiere..………....0934/938008

Vigili del Fuoco……………………….….115

Scuola Elementare…..………...…...0934/938146

Guardi di Finanza………………………..117

Scuola Materna…..…..…….………0934/938147


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