ParliAMOne

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FATTI • NOTIZIE • PENSIERI • IMPRESSIONI • SPERANZE • RIFLESSIONI 5ª Edizione GRATUITA Mese di Gennaio 2008

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Dalla testimonianza di una nostra compaesana di Bruxelles, alla visita di una delegazione francese a Bompensiere. da pag. 4 a pag 6.

IN VETTA ALLA CLASSIFICA DEL CAMPIONATO DI TERZA CATEGORIA

UN GRANDE CAPITANO PER UNA GRANDE SQUADRA a pagina 10

Il primo Gennaio di questo nuovo anno la Carta Costituzionale ha spento sessanta candeline. A pagina 2

Polisportiva Bompensiere ‘74 Da pagina 11 a pag 12

C’ERA UNA VOLTA …. LA RACCOLTA DIFFERENZIATA a pag.3 All’interno troverete

Alcol: l’alternativa alla vita...

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Un filo che collega due generazioni..

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Un successo per la corale polifonica “Don Bosco”

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L’angolo della LETTURA

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L’angolo della POESIA

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L’angolo della PANZA

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RidiAMOci

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IL FORUM NON CHIUDE….. MA SI TRASFORMA !! a pagina 8


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Tre esempi pratici per rimarcare l’attualità della

Costituzione. Il primo Gennaio di questo nuovo anno la Carta Costituzionale ha spento sessanta candeline. E’ passato più di mezzo secolo ma la nostra Carta fondamentale rimane estremamente attuale. Il vigore e la pregnanza del dettato sono stati rimarcati il 24 e il 25 Giugno del 2006, quando il popolo sovrano ha deciso di non stravolgere più della metà degli articoli che, in un equilibrio istituzionale sorprendente, regolano l’agire delle nostre istituzioni. La nostra è stata definita da molti, non a torto, una delle migliori Costituzioni esistenti. Migliore perché riesce a rimanere attuale dopo un sessantennio in cui l’Italia ha cambiato più volte pelle. Dopo aver regolato l’immediato dopo guerra, ha saputo far fronte al periodo del “boom economico” e di contro ha saputo reagire a periodi caldi quali il sessantotto e gli anni in cui la prima Repubblica veniva affossata dalle inchieste della magistratura. L’assemblea che elaborò la Costituzione(Assemblea Costituente) completò i lavori poco prima del natale del 1947. Ed è forse per la composizione diversificata, ma allo stesso tempo coesa, che la Costituzione assume altissima valenza simbolica, ancor prima che giuridica. Infatti, i partiti che la elaborarono erano di diversa ispirazione: si andava dalla cultura marxista alle forze vicine al cattolicesimo, transitando per correnti socialiste. Per capire a fondo il senso del dettato

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Nella foto in alto, il presidente dell’Assemblea costituente Umberto Terracini firma la Costituzione davanti al presidente della Repubblica Enrico de Nicola.

costituzionale bisogna fare qualche passo indietro rispetto al 1948. Bisogna ritornare in quel ventennio fascista in cui le libertà, che oggi sono routine, erano un miraggio. Un periodo in cui la morsa dirigista dello Stato si estendeva dall’associazionismo all’economia, facendo in modo che in qualunque attività si avesse il marchio littorio. Tempi in cui gli scioperi, le proteste e le libere manifestazioni di pensiero, che oggi riescono a dare voce alle diverse istanze sociali, sarebbero stati repressi se non conformi al regime. Soltanto in questa ottica possiamo capire lo straordinario risultato ottenuto dall’assemblea costituente. Nei centotrentanove articoli che la compongono vengono racchiusi tutti i diritti che ci permetto un quieto vivere in libertà e pace. Si sanciscono diritti, ma anche doveri, cardine della Repubblica che tutti noi, anche se a volte inconsciamente, esercitiamo con naturalezza. Proporrò tre esempi riferiti ad avvenimenti che hanno interessato il nostro Paese negli ultimi tempi. La costituzione all’articolo 32 sancisce il diritto ad essere tutelati nella malattia garantendo le cure a chiunque, presente sul territorio dello Stato, ne abbia bisogno. E’ stata questa la norma costituzionale che ha dato voce al comitato spontaneo costituitosi per opporsi alla chiusura al servizio di guardia medica. E finora sembra che la protesta abbia avuto buon esito.

L’articolo 53 recita “ tutti sono tenuti a concorrere alle spese in ragione della loro capacità contributiva”. E’ la base per una contribuzione fiscale progressiva e proporzionata. A questo principio si sono rifatti i cittadini sdegnati che si sono opposti con efficacia all’iniqua tassa richiesta dall’ATOCL1. La protesta è andata in porto e per questo verrà pagata una sola rata all’incirca coincidente all’importo pagato negli anni precedenti. Ed infine l’articolo 21 che sancisce che “tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero” con ogni mezzo. E’ l’articolo che spazza via la censura dall’Italia. Permette che liberi cittadini, come noi di ParliAMOne, possano dire con naturalezza ciò che vogliono sulle diverse problematiche che interessano gli aspetti più svariati della realtà. Sono soltanto tre piccoli esempi di come ormai tutti abbiamo fatto nostra la costituzione. L’abbiamo riconosciuta come nostra casa comune in cui poter manifestare il nostro essere italiani. Voglio concludere con le parole di Umberto Terracini, presidente dell'Assemblea ed esponente del Pci, che disse "L'Assemblea ha pensato e redatto la Costituzione come un patto di amicizia e fraternità di tutto il popolo italiano, cui essa la affida perché se ne faccia custode severo e disciplinato realizzatore". Salvatore Virciglio (salvirc@tiscali.it)


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C’ERA UNA VOLTA …. LA RACCOLTA DIFFERENZIATA Noi naduresi ci siamo sempre lamentati delle poche possibilità che il paese offre per svariati motivi che tutti noi conosciamo. Una delle pochissime cose di cui non si sentiva discutere in piazza, era “la munnizza” e la relativa gestione. Infatti fino a non troppo tempo fa (forse poco più di un anno) una delle cose di cui Bompensiere poteva vantarsi era la raccolta differenziata e il servizio di nettezza urbana in generale. Un bel giorno arrivò l’ATO e tutto venne distrutto. Come voi tutti sapete quella di Caltanissetta è divisa in due: ATO Cl 1 (di cui facciamo parte assieme ad Acquaviva Platani, Caltanissetta, Campofranco, Maranopoli,, Milena, Montedoro, Mussomeli, Resuttano, San Cataldo, Santa Caterina Villarmosa, Serradifalco, Vallelunga Pratameno e Villalba) e ATO Cl 2 che comprende i rimanenti paesi della provincia. Questi enti nascono per attuazione delle direttive 91/156/ CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CE sugli imballaggi e rifiuti di imballaggio per mezzo del decreto legislativo del 5 febbraio 1997 n.22 (il cosiddetto “Decreto Ronchi”) al fine di assicurare un'elevata protezione dell'ambiente e controlli efficaci, tenendo conto della specificità dei rifiuti pericolosi (art. 2 del suddetto decreto legislativo). Fin qui nessuna piega…Continuiamo!!! Cita lo stesso articolo al secondo comma: “I rifiuti devono essere recuperati o smaltiti senza pericolo per la salute dell'uomo e senza usare procedimenti o metodi che potrebbero recare pregiudizio all'ambiente e, in particolare: senza determinare rischi per l'acqua, l'aria, il suolo e per la fauna e la flora; senza causare inconvenienti da rumori o odori; senza danneggiare il paesaggio e i siti di particolare interesse, tutelati in base alla normativa vigente.” E qui casca l’asino perché “forse” tali obbiettivi non sono stati raggiunti dall’ ATO Cl1. Ricordo infatti più volte di cumuli d’immondizia male odoranti in prossimità dei cassonetti che mettono a rischio animali che possono infettarsi e contagiare anche i noi cittadini. Inoltre manca una cosa che, a mio avviso, è fondamentale perché si evitino tali scempi e si possano raggiungere gli obbiettivi prefissati dalla legge: LA RACCOLTA DIFFERENZIATA!!! Questa è importante per moltissimi motivi. Primo fra tutti è il miglioramento della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti che si porterebbe dietro an-

Nella foto il presidente dell’Ato ambiente CL1 Giuseppe Cimino

che una diminuzione della famosissima TARSU (tassa sui rifiuti). Non a caso tale metodo di raccolta è ormai utilizzato ovunque e, come al solito, solo noi siamo rimasti indietro. Sono certo che questo tipo di disagio non dipende dagli operai i quali svolgono ogni giorno un lavoro pesantissimo e si preoccupano di pulire tutto. Penso piuttosto che dipenda da come è gestita la cosa anche alla luce del fatto che in altre regioni gli ATO sembrano funzionare benissimo. Tutti noi, infatti, ci siamo lamentati nell’estate scorsa di un aumento sconsiderato e ingiustificato della tassa sui rifiuti che ha fatto mobilitare amministrazioni e cittadini di tutti i centri della regione ottenendo la riduzione del pagamento alla sola prima rata del saldo totale richiesto. Questo testimonia che qualcosa che non va c’è… Inoltre ogni mezzo di trasporto atto alla raccolta di rifiuti costa all’incirca 140.000 € e se ne sono comprati parecchi nella nostra provincia. Queste spese assieme a tutte le altre, soprattutto le eccessive assunzioni (a Palermo c’è un’indagine in corso per questo motivo), ricadono sulla bolletta che arriva a casa e a farne le spese sono i poveri disgraziati a cui arrivano centinaia di euro da pagare per una casa forse inutilizzata o quasi e che quindi non produce rifiuti. Il cittadino si trova quindi a pagare un tassa eccessiva per un servizio che magari non utilizza (vedi gli emigrati naduresi che vengono un mese all’anno)… Ma questo è un problema che non è il caso affrontare. Vi lascio con un domanda: Gibellina (comune della provincia di Trapani) effettua ancora un’efficientissima raccolta differenziata porta a porta gestita dal comune e non dall’ATO (notizia del TgR). Mi chiedo allora: perché noi dobbiamo starci per forza? Comunque, lamentele a parte, comuni come il nostro e quello di Milena si stanno muovendo per ritornare alla vecchia maniera e forse ,finalmente, potremo riavere il servizio di raccolta che credo e spero noi tutti desideriamo e cioè quella differenziata. Giuseppe Difalco


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BOMPENSIERE-JOEUF: LE DISTANZE SI ACCORCIANO DELEGAZIONE FRANCESE IN VISITA A BOMPENSIERE Un importante ed insolito avvenimento ha concluso le feste natalizie a Bompensiere: una delegazione proveniente da Joeuf si è infatti qui recata per rendere visita al paese e a tutti i suoi cittadini. Sono stati, in particolare, il sindaco André Corzanì, i suoi assessori Lionel Gerard e Jean Claude Van-Weersth e la direttrice generale Anne-Hélène Beauvais ad onorare il piccolo comune della loro presenza nei giorni 5, 6 e 7 del mese di gennaio. Si è trattato, in realtà, di una visita di Nella foto la cittadinanza riunita presso l’aula consigliare con l’amministrazione comunale e la riconoscenza, data dal desiderio, sindelegazione di Joeuf. ceramente dimostrato, di ricambiare la precedente visita organizzata nel mese di maggio dello rina a Joeuf a far nascere la discussione a proposito di un scorso anno dall' Amministrazione comunale di Bompen- gemellaggio che non farebbe altro che valorizzare ed esiere rappresentata nella figura del sindaco Salvatore Li- saltare questo vincolo franco-siciliano. cata accompagnato da Santo Di liberto, Paolino Tona e Nei giorni successivi i rappresentanti gioviani sono stati Calogero Arnone, con l'intento di incontrare tutti i bom- accompagnati in un piccolo tour di Bompensiere e delle pensierini immigrati negli anni passati a Joeuf, occasione zone limitrofe. Hanno infatti visitato il presepe vivente a che si è rivelata più di quanto fosse possibile immaginare Sutera e i templi di Agrigento.La sera dell'Epifania, poi, toccante, un'emozione che è rimasta nel cuore del gruppo il sindaco Corzanì e i suoi accompagnatori hanno assistito bompensierino in visita, ma anche di tutta quelle persone al concerto sinfonico organizzato nella chiesa del paese. che si sono ritrovate una parte del proprio paese di origi- Tutto questo per meglio far scoprire la cultura, l'arte, i paesaggi, la gente, il calore di una zona forse poco conone lì dove vivono. Ad affiancare comunque tali motivazioni, un'altra, nello sciuta, soprattutto all'estero, ma che di certo vale la pena specifico, ha assegnato a questo avvenimento una nota di ammirare. E Bompensiere ha sorpreso, ha stupito, ha meravigliato, e prestigio e di particolare valore. La visita è stata, infatti, motivata da un sentimento comu- sono state forse le cose più semplici, o meglio, più genuine, a colpire il sindaco Corzanì che è stato così gentile da ne ad entrambe le comunità, ovvero dalla necessità di concedere una piccola intervista. creare un rapporto più solido, un legame vero e proprio tra il comune di Bompensiere e quello di Joeuf. E' stato in D:- Quale è stata la sua impressione sulla Sicilia? questi termini che si è infatti parlato di un possibile geR:- Paesaggi meravigliosi, ma non solo. La gente è legata mellaggio; e questo è stato l' argomento di centrale imalle proprie origini, è consapevole della propria storia e portanza sin dal primo incontro ufficiale organizzato du- ne è fiera.E' allegra ed ospitale ed è questo rende tutto rante la permanenza della delegazione francese a Bomancora più bello. pensiere, tenutosi al Palazzo Municipale e al quale una D:- Qual è il motivo che l'ha spinta a venire in questo cospicua parte della popolazione ha partecipato. piccolo paese? Nelle parole del sindaco Licata e poi in quelle del sindaco R.- E' semplice: Joeuf deve ciò che è diventata soprattutto Corzanì è stato possibile cogliere lo stesso disegno, lo ai siciliani. Anche vivendo lì i bompensierini, che sono stesso desiderio e la stessa voglia di realizzarlo concreta- molto numerosi, restano legati alle loro origini, alla loro mente. Tutto, come è stato appunto spiegato dal sindaco storia, che in parte è divenuta quella di tutti i gioviani. Licata, nasce da un'effettivo legame, ormai indissolubile, Noi siamo qui proprio per questo: vogliamo meglio capitra i due comuni: gran parte della popolazione di Joeuf è re la nostra storia. costituita da bompensierini che, soprattutto tra gli anni D:-Come ha trovato Bompensiere? '50-'60, per motivi essenzialmente economici, si è trasfe- R:-Per me è l' immagine della Sicilia. E' un paese calororita nella città di Joeuf che offriva possibilità di lavoro, so, conviviale. E' il cuore della gente a parlare. nelle miniere e nelle fabbriche, a numerosi operai. (Continua a pagina 5) E' stata proprio l'esistenza di questa comunità bompensie-


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D:- Cosa pensa dei bompensierini che vivono nella sua città? R:-Sono attivi. Partecipano attivamente alla vita della cittadina, nel lavoro, nello sport, nella politica. Sono inoltre organizzati in un'associazione chiamata "Centro franco-italiano" diretta proprio da un bompensierino, l'amico Giuseppe Panorfio.I siciliani hanno dunque un ruolo essenziale nella città.Basta pensare che Joeuf fino a prima dell'arrivo dei siciliani era un piccolo villaggio di 300 abitanti. Poi, in poco tempo si è trasformato in una cittadina di 12.000 persone. E' stata una rivoluzione. Sono stati numerosissimi gli italiani che hanno trovato lavoro nelle miniere e nelle fabbriche siderurgiche, tanto che da quegl'anni Joeuf è stata denominata " la piccola Italia". Io stesso ho origini italiane e il mio cognome ne è la prova. D:- In questi giorni ha avuto modo di apprezzare la cucina italiana e soprattutto siciliana; cosa ne pensa? R:-La conosco da bambino e l'ho sempre amata.Mia madre mi preparava sempre pasta asciutta, lasagne e persino la pizza. A Joeuf molti ristoranti sono italiani e devo dire che non hanno niente da invidiare ai ristoranti che si trovano dentro ai confini italiani. Qui ho scoperto qualche piatto nuovo:sono deliziosi! Sono davvero sedotto. A mio parere è l'ingegnosità e il calore dei siciliani che si traduce in questi piatti eccellenti. D:- Adesso che ha scoperto la Sicilia pensa di ritornare qui in futuro, magari con la sua famiglia o con amici per le vacanze? R:- Effettivamente non ci avevo mai pensato prima di adesso, ma ora sono convinto che tornerò al più presto. Ho ancora tanto da scoprire di questa terra. Amo i paesi con una storia e con un popolo così fiero. D:- Passando ad un discorso più serio, lei sarà di certo a conoscenza del problema della disoccupazione che interessa tutta Sicilia, ma in particolare le zone più centrali, questione che obbliga molti giovani a spostarsi per trovare un impiego? Questa è un problema che riguarda anche la sua città? R:- Purtroppo si. Nonostante il lavoro non manchi sono molti quelli che si spostano nelle zone vicine per lavorare. Il fatto è che nella nostra cittadina si alternano momenti di crisi a momenti di sviluppo, come credo succeda ovunque. Stiamo dunque cercando di rinforzare la città, i servizi, da quelli scolastici ai trasporti. Quest'ultimo soprattutto è un serio problema che stiamo provando a risolvere, nello specifico per i giovani che nella ricerca di un impiego più possibile adeguato alla propria formazione devono spostarsi. D:- Secondo lei, esistono delle differenze fra le due città?

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Se si, quali? R:- Non esistono differenze.Del resto entrambe hanno origini siciliane. Abbiamo gli stessi valori, la stessa storia, lo stesso attaccamento alla terra, amiamo mangiare e stare insieme allo stesso modo. Forse l'unica differenza sta nel fatto che la Sicilia è un'isola! D:- E per concludere, dopo questa visita, crede sia possibile un gemellaggio tra Bompensiere e Joeuf? R:- Con il sindaco di Bompensiere abbiamo parlato proprio di questo e ci siamo entrambi accorti di quanto un gemellaggio sia determinante. La nostra volontà è quella di realizzarlo nel minor tempo possibile, è in desiderio che ci appartiene sinceramente. Ma purtroppo questo non basta. Servono delle iniziative e per questo serve l'appoggio di entrambe le comunità. Bisogna organizzare degli scambi, affinare le ricerche. Il prossimo passaggio sarà dato da una successiva visita a Joeuf da parte di una rappresentanza sicula entro l'anno. Questo sarà necessario per dare una consistenza reale a questo sogno che unisce i due paesi e che così potrà divenire ufficiale. Inoltre volevo aggiungere un piccolo saluto alla cittadinanza di Bompensiere. Io e i miei accompagnatori siamo rimasti toccati dalla gentilezza, dall'ospitalità di questo delizioso paese. Noi non dimenticheremo mai. Da adesso in poi ogni volta che parleremo di Bompensiere il nostro cuore palpiterà più forte. E' dunque come se una parte di Bompensiere continuasse ad esistere pur rimanendo lontano dalla Sicilia; è come se fosse proprio l'anima sicula ad animare e a scaldare il freddo di una cittadina del nord-est della Francia; come se, pur trovandosi in un paese diverso, in una nazione diversa, con una cultura diversa, una lingua diversa, costumi e usanze diverse, a Joeuf o in qualunque altra parte del mondo, il cuore restasse legato alle proprie origini, conservando sempre lo stesso sentimento nei confronti di una terra, arida forse, ma ricca di mille qualità, o semplicemente "la propria terra", con quel senso di appartenenza che vanifica le distanze, le accorcia, le cancella. E quale miglior conclusione di un gemellaggio per poter siglare un legame tanto forte ed importante tra Bompensiere e una cittadina dove vivono gran parte di bompensierini, qual è Joeuf? Sarebbe probabilmente più un inizio che una conclusione, un inizio per dare la possibilità a Bompensiere di crescere e di scoprire una cultura, una lingua, costumi e usanze di un paese distante, ma non più di tanto diverso, perchè "fatto" di gente come la nostra, o meglio, della "nostra gente". Valery Licata


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Straniera in patria ed in Belgio… Qualche giorno fa mi fu chiesto se volevo scrivere un articolo nel giornale di Bompensiere… il mio caro Naduri… Era ovvio che ci voglio partecipare… ma da dove iniziare? Ma dall’inizio naturalmente… Mio padre; Angelo Tona; nato a Bompensiere; emigrò in Belgio giovanissimo; non per trovare lavoro oppure sfuggire il Naduri, ma per scoprire cosa c’era fuori del paese. E che migliore occasione che quella di avere parenti che stanno in Belgio ? Così si è deciso a venire qua… poi ha incontrato a mia madre ; Gaetana Ferraro, nata a Calascibetta nel ’55 ; emigrò in Belgio con la famiglia a 4 anni. Suo padre emigrò negli anni 50 dopo il trattato : "scambiare" forza-lavoro italiana con carbone belga.Moi nonno ha lavorato per più di 10 anni nelle mine. Era venuto solo per primo, e dopo qualche anno di lavoro, ha potuto fare venire la famiglia in Belgio. E così tra un treno e l’altro si sono incontrati i miei genitori. Mio padre ha sempre voluto impararci, a mio fratello Davide e me, la bellezza del Naduri, le tradizioni, le feste, la gente, ecc. quello che rende Bompensiere così bello per noi emigrati… E cosi da i miei 4 anni in poi mio padre ci mandava dalla nonna per l’estate! Ma sono solo due mesi… pochissimo… ma abbastanza per pensare tutto l’anno a tutto ciò che si era vissuto giù… incontri, amicizie, feste, cibo, musica…E di non vedere l’ora che arrivi l’estate per tornarci! Ma c’era sempre una cosa che mi rattristava tanto… ero sempre trattata come una straniera… Mi ricorderò sempre che a mio fratello lo chiamavano David senza la « e » che c’è nel suo nome ! Come se non era accettabile di essere un Italiano anche se vivendo all’estero… Mi ricordo anche che quando dicevo : « Ma io, Italiana sono ! » e tutti mi rispondevano che ero belga e basta !

Comunque la tessera italiana è ;-) Stranissimo come la gente può catalogare le persone in una specie sola… Anche qua in Belgio… quando i primi emigrati sono arrivati non erano accolti con le braccia aperti ! Immaginatevi che davanti a certi negozi c’era un cartello con scritto : « qui non entrano ne i cani ne gli italiani » Sono passati 50 ani da quel cartello ad oggi, ma comunque le mentalità non sono cambiate… Qui in Belgio sono sempre una straniera, una non-belga, un Italiana ! Ma mi va, anzi mi va benissimo !!! Sapete perchè ? Perchè almeno hanno capito quanto sono attaccata alla mia isola… Direi che qua in Belgio gli italiani cercano di tutto per collegarsi alla loro patria : Musica, Feste, Cibo, anche cellulari e macchine :-D Avvolte quando parlo con certe persone mi sembra che siano più italiani che quelli che vivono in Italia!!! Alla fine della mia Laurea ho fatto una tesi di cui il titolo era : « L’imigrazione italiana, esempio di un integrazione riuscita ? » facendo questo lavoro mi sono resa conto che per poter conoscere ed apprezzare la sua patria di origine, be il primo lavoro lo devono fare i primi arrivati… quindi i genitori. In Belgio siamo già alla quarta generazione d’immigrati. Immaginatevi quante tradizioni, fatti, mentalità, ecc si sono perse entro tutte ste generazioni! Prendiamo la lingua italiana come esempio, solo 1/5 della seconda generazione parla italiano!!!! allora pensate un pò i nipoti e nipotini… Io sono fortunata, con mio padre faccio solo la seconda generazione. E vi assicuro che cambia tutto! Poi penso che quando uno è attaccato alla sua patria, lo trasmette a i suoi figli. Ma chi ha scappato (che sia per cercare lavoro o per qualsiasi altro motivo) la patria, ne è meno fiero… e

questo pure cambia un sacco di cose. Sono sicuro che, e parlo per tutti i Nadurisi che stanno in un’ altra città o un altro paese, hanno una specie di nostalgia, un legame così forte che non si può fare altro che tornarci più volte possibile… Mio padre ci ha trasmesso questa voglia di sapere, di conoscere e sopratutto di non dimenticare da dove si viene. Questo si notava ancora di più da mio fratello… lui si era innamorato della sua isola… E questo ancora una volta grazie al papà ! Mio fratello non vedeva la sua vita in Belgio ! diceva come il papà, io in Belgio non ci voglio morire ! E così è stato, ha fatto la sua tesi sulla riserva naturale di Monte Conca, per farlo è rimasto 4 mesi a Bompensiere… Passeggiava con i “viddani” ci parlava assai, per conoscere più cose possibile! Perchè gli anziani sono un fonte di conoscenze incredibile !!!! Poi a lui ci piaceva tanto girare in bici o a piedi in mezzo alla campagna ! E conoscere tutti i posti più sconosciuti. Se avete avuto la fortuna di conoscere a Davide Tona, allora capirete ciò che dico. Be tutto questo per spiegarvi che anche a 2400 km del Naduri, lo si ama lo stesso e anzi di più! Sono nata in Belgio, e cresciuta a Bruxelles, però nel mio sangue scorre sangue Nadurese e non lo posso rifiutare e neanche lo voglio perchè io so quel che sono ! Per voi sono straniera ? Belga? Italiana? Siciliana ? Nadurisa? Be non importa io so chi sono… sono figlia dell’Etnà! Da Bruxelles Vanessa Tona


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ALCOL: L’ALTERNATIVA ALLA VITA… Quando ci si accinge a dare una descrizione di Bompensiere, siamo soliti dire che si tratta di un piccolo centro tranquillo, di un paesino dove si vive sereni e i ragazzi se ne possono stare per le strade e i genitori possono esseri sicuri che nulla può succedere ai propri figli! Purtroppo, in parte, questa definizione non corrisponde a verità. Da un bel po’ di anni, troppi, la serenità del nostro piccolo centro è minata da una terribile piaga che miete in continuazione vittime: l’alcolismo. Bere alcol è diventato il “passa tempo” di tanti ragazzini e gente adulta, per ammazzare il tempo si ci fa un bicchirinu. Ma dal semplici bicchirunu si corre il rischio di stabilire dei rapporti patologici con questa sostanza; la quale di per se, e in giuste dosi, non è nociva. L’alcolismo è ormai riconosciuta come una vera e propria malattia, è infatti una condizione morbosa alla quale si può giungere attraverso differenti percorsi. L’alcol diventa una via di fuga, la risposta sbagliata e malsana a problemi e situazione di sofferenza. Tanti sono i motivi, si beve: per dimenticare un problema, per sentirsi grandi, perché gli altri lo fanno, per non sentirsi soli…ed altri ancora. Tante volte lo si fa per riempire il senso di vuoto dovuto all’insoddisfazione della propria vita.

Ma l’alcol non solo non risolve i problemi, anzi ne aggiunge di nuovi ed anche abbastanza gravi e seri. Forse è successo, mentre facevate due passi in piazza o un giro con la macchina, di chiedervi cosa si può fare come si può aiutare qualcuno in tal senso? Diversi sono gli enti, le associazioni e le case famiglie disposte ad aiutare chi è intenzionato ad uscire da questa morsa infernale. A tal proposito vogliamo citare l’ARCAT, acronimo di associazione alcolisti anonimi in trattamento, con sede regionale a Catania e provinciale. Abbiamo avuto modo di parlare con il Dott Michele Parisi, presidente dell’ARCAT regionale, il quale si è messo a completa disposizione e chi volesse contattarlo lo può fare al numero 3387132923. Invece chi volesse sostenere materialmente questo ente lo potrà fare attraverso il seguente controcorrente: 13060959 intestato all’ARCAT Sicilia, viale Mitria Nicosia (Enna). Giovanna Salamone

Giorno 14 gennaio sono stata invitata al- l’incontro tenutosi a Palermo, presso la sala centro congressi dell’Hotel Villa Igea, sul tema “Donne al Centro”. Un’esperienza che ho potuto vivere grazie a Giusi Mosca, che mi ha gentilmente informato,; naturalmente tra i partecipanti del dialogo c’erano le massime rappresentanze dell’UDC vi riporto alcuni nomi: Casini, Cuffaro, Romano, Dina, Parlavecchio e Nascè, in più tutte le donne che sono intervenute al dibattito da Giusi Savarino deputato all’ARS, Piera di Maria ginecologa, Patrizia Livrei ingegnere, Rosa Giuseppa Frazzica direttore generale CEFPAS, e tante altre donne accomunate dall’essere donna- imprenditricemadre-politica. Si è discusso dell’impegno e la fatica, che le donne devono affrontare per poter far parte della vita politica e sociale, l’onorevole Casini ringraziava in tal senso il nostro presidente della provincia, che di noi ha fatto sempre il punto focale nelle sue campagne elettorali. Cito inoltre alcuni passi dell’onorevole Saverio Romano: “ negli ultimi tempi , alcuni importanti analisti della politica e della società hanno parlato della crisi della democrazia e della rappresentanza e, delle donne come soggetto marginale della politica. Mai come oggi è necessario rafforzare, potenziare e qualificare l’apporto delle donne alla politica; l’UDC in tal senso, ha sempre cercato di offrire spazio alle persone capaci, desiderose di offrire il proprio contributo al bene

pubblico, partecipando e promuovendo, quei processi di formazione dell’opinione e del dibattito politico e sociale, senza operare delle differenze di genere etc…”. Su questo argomento mi sono sempre interessata, anche suscitando ilarità e dissenzo, credo che la partecipazione delle donne in politica, escludendo le cosiddette “quote rosa”, debba essere più significativa e soprattutto in un piccolo paese, dove l’aggregazione politica femminile, viene considerata solo modo “di perdere tempo o inutile ”; bisogna mettere da parte lo stereotipo “la politica è solo per gli uomini”; noi siamo in primo piano, seguiamo i nostri figli nella vita scolastica, li educhiamo, siamo noi che portiamo avanti la gestione economica della casa e teniamo unita la famiglia. Vedo sempre poche donne del paese schierarsi politicamente, con esclusione degli amministratori e dei consiglieri; spero tanto che da questo mio articolo possa nascere un serio confronto, che esuli l’appartenenza politica su questo tema, e ben vengano le proposte che possano portare Bompensiere ad esprimersi in molti campi della vita sociale ed economica al femminile. Vi saluto al grido di: AVANTI DONNE Mariateresa Sambataro


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IL FORUM NON CHIUDE…..MA SI TRASFORMA !!

Chi vi scrive vorrebbe esprimere il proprio punto di vista sull’argomento FORUM. Per far questo, lo stesso scrivente deve spogliarsi dai panni di “moderatore” del citato forum, panni che impongono una necessaria astrazione ed imparzialità, la prima spesso criticata, la seconda a volte messa in dubbio, ma non è questo il tema dell’articolo. Reputo poco significante la mia opinione, ma temo di essere in questo momento la persona più indicata a commentare i cambiamenti che il forum in questione sta per subire. Il lettore avrà già ampiamente compreso si stia parlando di “anonimità” del forum del Comune di Bompensiere. Molti di voi hanno fortemente criticato la scelta di abolire l’anonimità del forum e permettere la scrittura dei messaggi ai soli utenti iscritti con Nome e Cognome. In realtà, se mi concedete un po’ di ironia, dal momento in cui ho annunciato sul forum e sul sito l’intenzione dell’Amministrazione di modificare il forum nel senso sopra descritto, accuso un continuato ronzìo alle orecchie, imputabile, secondo il costume popolare, ad un gran numero di persone che parlano male di me…meno male, pensavo fosse otite! Qualcuno ha parlato di mancanza di libertà di espressione, qualcun altro di censura, qualcuno ha parlato di paura che vengano a galla verità scomode. La mia modesta opinione è che se fossero esistite queste problematiche il forum non sarebbe mai neanche nato. Qualcuno ha fatto notare che gran parte dei forum su internet sono anonimi; io faccio notare che stiamo discutendo del forum di un Comune, come pochi ce ne sono, perché pochi Comuni sono disponibili ad ascoltare i cittadini e quasi nessun Comune è disponibile a pubblicare le critiche ad esso stesso rivolte, come il Comune di Bompensiere ha fatto e intende continuare a fare. Ciò che il Comune non ha accettato è stato l’uso del proprio sito istituzionale per lo scambio fra gli utenti di accuse più o meno pesanti, e non

importa la fondatezza delle stesse. La scelta iniziale dell’anonimato scaturiva proprio dalla volontà di dare a tutti la possibilità di esprimere i propri punti di vista senza timori reverenziali o di sorta. Per tale ragione mi sono più volte schierato dalla parte degli anonimi e dell’anonimato ed ho tenuto a lungo questa posizione. Ho smesso di lottare quando mi sono reso conto di non combattere contro l’Amministrazione, più o meno “rassegnata” alle controindicazioni del forum, ma contro gli stessi utenti che con sistematica turnazione denunciavano vicendevolmente di essere aggrediti e offesi l’uni dagli altri. Con l’approssimarsi della tanto attesa tornata elettorale, la situazione sarebbe certamente divenuta sempre più insostenibile. Alla luce di questi tre mesi di forum “anonimo”, ritengo una scelta ragionevole quella dell’iscrizione nominativa al forum. Ritengo che libertà di espressione è cosa diversa da libertà di anonimato. Ritengo si sia troppo spesso fatto un uso scorretto del forum e ciò è inconfutabilmente inammissibile per un forum comunque istituzionale. Penso, inoltre, che in un forum nominativo l’utente possa essere maggiormente responsabilizzato e stimolato a dare il meglio di se, possa essere motivato a dare un contributo concreto se pur ideologico alla causa bompensierina, magari evitando aggressioni mirate e personali che quantomeno verrebbero tese sotto la propria univoca responsabilità. Riconosco con rammarico che il nuovo forum possa stare stretto a quegli utenti che hanno utilizzato l’anonimato semplicemente per esprimere profondità interiori non facilmente manifestabili nominalmente o comunque nella vita quotidiana non virtuale, spero possano trovare il coraggio di continuare comunque a scrivere e, per quello che vale, li incoraggio fortemente a farlo. Saluto tutti con l’augurio di ritrovarvi nel nuovo forum più agguerriti e critici che mai, ma in modo leale e costruttivo. Ing. Giuseppe Licata

Dai, collabora anche tu al nostro mensile Per informazioni e nuove collaborazioni, scriveteci all’indirizzo e-mail:

mensileparliamone@alice.it


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UN FILO CHE COLLEGA DUE GENERAZIONI: “UN AZIENDA DA PADRE A FIGLIO” Anche in questa edizione di ParliAMOne abbiamo voluto dedicare uno spazio ad una delle attività nate nel nostro paese. Grazie alla collaborazione del sig. GIUSEPPE CAPOBIANCO (di Vincenzo) siamo andati a conoscere più da vicino la sua azienda. D. Di che cosa si occupa la sua attività? R. La mia attività si occupa di vendita esterna di ricambi, accessori e lubrificanti auto e moto. D. Da quanti anni svolge questo lavoro? R. Svolgo questo lavoro dal 1985, premesso che l’azienda è stata fondata da mio padre Vincenzo Capobianco nel 1970. D. Da piccolo aveva sognato di fare questo lavoro? R. Si, perché sono cresciuto in questo contesto, anche se avrei avuto il desiderio, quanto meno, di diplomarmi. D. Quali sono le difficoltà che un imprenditore deve affrontare in un paese piccolo come il nostro? R. Le difficoltà legate alla piccola realtà di Bompensiere non compromettono la mia attività in quanto, come dicevo prima, è basata sulla vendita esterna (ingrosso) .

Nelle foto in alto, Giuseppe Capobianco all’interno della sua azienda.

D. Qual è la soddisfazione più grande che le ha riservato questo lavoro negli ultimi an- Nelle foto in alto, Giuseppe Capobianco all’interno ni? del suo ufficio. R. Il settore commerciale di cui mi occupo, negli ultimi anni purtrop- momento di stasi( dovuto sempre alla po, ha riservato poche soddisfazioni, rottamazione) . perché legate agli incentivi statali di D. I servizi, la logistica, gli impianti rottamazione che portano l’utente fi- di comunicazione( tel, internet, ecc) nale a sostituire il proprio mezzo con soddisfano le sue esigenze lavoratiuno nuovo, che per almeno cinque ve? anni non avrà bisogno di ricambi, ma R. Assolutamente no!!!! Perché abbiasarà seguito dalla propria concessiona- mo spesso problemi con la linea teleria per motivi di garanzia. fonica e aspettiamo da tempo l’ADSL. D. Quanto incide la vita lavorativa Per quanto riguarda la logistica dei su quella familiare? trasporti abbiamo sempre, per motivi R. Incide molto, in quanto la maggior di viabilità un handicap, che è quello parte degli impegni per gestire questa del ritardo della merce un problema mia attività li svolgo da solo. amplificato in tutto il Vallone. D. Cosa pensa riguardo alla disoc- D. Qual è il suo rapporto con la politica, e cosa pensa del conflitto di cupazione? R. Ritengo che la disoccupazione sia interessi? R. Il mio rapporto con la politica è un “tarlo” per il Mezzogiorno. D. Cosa consiglia ad un giovane che abbastanza distaccato perché ritengo vorrebbe avviare un attività?.......... che, in linea di massima, si siano persi di vista i valori fondamentali legati Perché? agli interessi del popolo. Di conseR. Aprire un attività per un giovane potrebbe non essere un problema, però guenza, il conflitto di interessi non nel contesto del nostro territorio tutto esisterebbe se ogni politico avrebbe i suddetti valori. diventa più difficile perché bisogna confrontarsi con altre realtà, che sono D. Un consiglio da imprenditore, agevolate da un incremento demogra- per il mensile ParliAMOne… fico che rende più semplice la condu- R. Sono contento che alcuni giovani abbiano intrapreso questa iniziativa, zione di un attività commerciale. Alla base di tutto occorre tenere pre- perché denota il desiderio di comunicazione e socializzazione che, senz’alsente che: per essere un buon commerciante bisogna essere onesti, seri e tro, è utile alla comunità di Bompensiere. Il consiglio che mi viene di daroffrire un ottimo servizio ai propri vi è solo quello di essere sempre voi clienti. D. Ha mai pensato di ingrandire la stessi, e far si che nessuno vi strumentalizzi!!!! sua attività?............ Perché? Vanessa Calamera R. No, perché come dicevo prima, il nostro settore sta attraversando un


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UN GRANDE CAPITANO PER UNA GRANDE SQUADRA Noi di ParliAMOne abbiamo avuto il piacere di intervistare il ragazzo di 27 anni che ha trasformato la sua passione per il calcio in un vero e proprio AMORE per cui lottare: il capitano della squadra del Bompensiere DIFALCO PAOLO DAVIDE DOMENICO. D- Da quanto tempo giochi a calcio? R- Ho iniziato a giocare nei pulcini del Bompensiere quando il presidente era ancora Giuseppe Giglia, all’età di 8-9 anni e ho continuato a giocare sempre in questa grande squadra. D- C’è un personaggio del calcio con cui ti identifichi particolarmente? R- Paragonarmi con un calciatore di alti livelli, non credo che sia una cosa possibile, ma posso dire che sin da piccolo, nelle mie giocate, ho cercato di prendere spunto da quello che reputo il più grande giocatore italiano degli ultimi anni, “Roberto Baggio”. D- In molti siamo rimasti impressionati per la grinta e le capacità di leader che hai evidenziato contro il Riesi, nel momento in cui la squadra era sotto di una rete. Ci sono dei trucchi particolari che ti permettono di esternare queste capacità di trascinatore? R- La partita con il Riesi è stata la partita più delicata del girone di andata in quanto lottavamo entrambe per il titolo di campioni d’ inverno. In questi casi bisogna tirare fuori la grinta e il meglio di se, e in qualità di capitano il mio compito è quello di dare una marcia in più alla squadra. E anche vero che la grinta viene dettata dalla voglia di dimostrare a tutti che siamo i più forti e che non è un caso se ci troviamo in testa al campionato. D- Da chi sei stato scelto come capitano della squadra? R- Il ruolo di capitano della squadra mi tocca di diritto, in quanto sono il giocatore che più ha militato nel Bompensiere. Anche se credo che, Gustavo Anelli mi ha scelto come capitano so-

prattutto per l’ attaccamento che ho dimostrato di avere alla maglia del Bompensiere. D- Cosa significa per te indossare la fascia di capitano del proprio paese? R- Indossare la fascia di capitano del proprio paese è un onore ma anche una responsabilità, in quanto il capitano oltre ad essere il leader, rappresenta la disciplina e il carattere della squadra. D- Cosa ha portato il Bompensiere ad essere la capolista del campionato di terza categoria? R- Io credo che, questo sia il risultato di tutti i sacrifici compiuti dal presidente e allenatore Gustavo Anelli, che anche nei momenti più difficili, quando il Bompensiere militava nelle posizioni più basse in classifica, non ha mai smesso di credere nelle capacità e nel cuore dei “giovani leoni”del Bompensiere. D- Cosa provi nel vedere la squadra del tuo paese prima in classifica ed ancora imbattuta? R- Vedere il Bompensiere prima in classifica è un sogno che diventa realtà!!! Le emozioni sono tante ed indescrivibili… sono quelle che io insieme alla squadra proviamo a fine partita e nel leggere la classifica sul giornale. D- Sei stato paragonato ad un grande giocatore campione del mondo, Rino Gattuso, cosa ne pensi? R- Sicuramente essere paragonato ad un campione del mondo è una grande soddisfazione e non mi può fare altro che piacere. D- Preferisci giocare a centro campo oppure correre su e giù per la fascia? R- Sin da piccolo ho sempre giocato sulla fascia perché è il ruolo dove riesco ad esprimere meglio le mie qualità calcistiche. D- Con quale spirito state preparando la prossima partita?

Nella foto il nostro capitano Davide Difaco

R- Mettiamo le partite tutte sullo stesso piano. Lo spirito è quello di una “capolista”: << Noi siamo i primi e gli altri ci devono temere!!!! >> D- Se tu fossi il presidente della società quale innovazioni porteresti? R- Sinceramente non ci ho mai pensato. D- Cosa ti senti di dire ai tifosi del Bompensiere? R- Di continuare a sostenerci durante il resto del campionato come hanno fatto finora perché noi siamo il corpo e loro sono l’anima di questo Bompensiere!!! Del resto prima di entrare in campo il nostro motto è : << Chi si toglie dalla lotta è un gran figlio di m *** otta!! Per il Bompensiere IPIP URRA’ IPIP URRA’!!! >> Ringraziando il capitano del Bompensiere, auguriamo alla nostra squadra un futuro calcistico pieno di vittorie e invitiamo i tifosi bompensierini, ad accompagnare i nostri giocatori lungo il resto del campionato, sostenendoli calorosamente. Fabio Marotta e Vanessa Calamera


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Bilancio del campionato della Pol. Bompensiere ‘74 al 13/01/2008 PARTITA

RISULTATO

VILLALBA-BOMPENSIERE

0-6

BOMPENSIERE-BUTERESE BOMPENSIERE-LIBERTAS CAPRA JUVENISSA- BOMPENSIERE BOMPENSIERE-CHIARAMONTANA JUVESANCATALDO- BOMPENSIERE

3-0 3-3 3-4 4-2 0-1

BOMPENSIERE-OVER 30

4-1

VILLA- BOMPENSIERE BOMPENSIERE-RIESI

0-2 3-0 a tav

BOMPENSIERE-VILLALBA

8-3

MARCATORI Morello (2),Vitello(2), Mantione, Diliberto Vitello (2), Diliberto rig. Morello (2), Alba

AMMONITI

ESPULSI

Difalco

Nessuno

Nessuno

Nessuno

Nessuno

Nessuno

Anelli (2), Morello, Alba

Nessuno

Nessuno

Anelli (2), Morello, Alba

Nessuno

Nessuno

Diliberto rig. Morello (2), Anelli, Schifanella G. Anelli, Vitello

Alba A.

Nessuno

Alba A.

Nessuno

Abbate, Schifanella S.

Nessuno

Nessuno

Nessuno

Nessuno

Abbate

Anelli (2), Garrasi (3), Schifanella S., Ferlisi, Schifanella G.

I NOSTRI MARCATORI LA CLASSIFICA MORELLO 8 GOL POL.BOMPENSIERE 28 38 12 ANELLI 8 GOL POL.RIESI 22 VITELLO 5 GOL BUTERESE 19* DILIBERTO 3 GOL LIBERTAS CAPRA 18* ALBA 3 GOL JUVENISSA 15 GARRASI 3 GOL VILLAROSA 11 Cari lettori nell’ultima edizione del nostro SCHIFANELLA G. 2 GOL OVER 30 9* giornalino la Pol. Bompensiere si trovava al SCHIFANELLA S. 1 GOL VILLALBA 9 primo posto nel campionato di terza categoria FERLISI 1 GOL CHIARAMONTANA 5 ed è ancora lì che la ritroviamo. Adesso siamo arrivati alla prima giornata di ritorno e MANTIONE 1 GOL JUVESANCATALDO 4* questa squadra ha ottenuto un ruolino di mar- * 1 Partita in meno cia impressionante avendo all’attivo 9 vittorie e un solo pareggio su 10 gare giocate. Grazie alle vittorie per 2-0 con il Villa di Villarosa, con reti di Anelli e Vitello, nello scontro diInter, Milan, Juventus e … Bompensiere. Quattro squadre ed un unico retto con la Pol. Riesi per 3-0 a tavolino a aggettivo che li accomuna: vincenti. causa di una rissa che ha coinvolto la squadra L’Inter, pur con tante polemiche, è sempre più padrona del campionaospite e l’arbitro, che è stato costretto a far to di serie A. I 7 punti che la separano dalla Roma sembrano rappreterminare la gara e ad assegnare la vittoria sentare un gap quasi incolmabile. L’armata nerazzurra riesce a vincere alla Pol. Bompensiere e nella partita con il con una facilità disarmante, anche quando non riesce ad esprimere un Villaba terminata 8-3 con reti di Garrasi (3), buon gioco. Prova ne è la partita col Parma vinta in extremis al 94’. Anelli (2), Schifanella Giuseppe, Schifanella C’è da sottolineare un arbitraggio alquanto dubbio che ha avvantagSalvatore e Ferlisi, la nostra squadra ha mesgiato la squadra del Mancio. Cinica. so una seria ipoteca sulle sorti del campionaIl Milan sta faticando molto in campionato, ma d’altro canto ha speso to in corso. Questo gruppo continua a dare parecchie risorse per la conquista delle ultime due coppe che le perspettacolo e ad impressionare per la solidità mettono di sfoggiare il titolo di squadra più titolata al mondo… e scudi tutti i reparti. Una vera e propria macchina vincente, che sta permettendo di rendere sem- sate se è poco. Strepitoso. pre più possibile un sogno che fino ad un po’ Una nota positiva è d’obbligo per la Juventus. Dopo le note vicende che l’hanno portata in serie B ha avuto la forza di rialzarsi e ripartire di tempo fa sembrava impossibile. Tona Vincenzo GOL FATTI

GOL SUBITI

Una vera e propria macchina vincente

Un mese di grande calcio

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da un -17 per ritrovarsi oggi di nuovo nella massima serie occupando un 3° posto meritatissimo. Sicuramente l’epiteto di “Signora” oggi è facilmente attribuibile ad una squadra che ha pagato, a causa di gente poco onesta, un prezzo altissimo. Complimenti! Il Palermo nelle ultime due partite ha subito gravi sconfitte rispettivamente dalla Sampdoria e dal Siena. In conferenza stampa Simplicio ha assolto la difesa per i troppi gol presi negli ultimi tempi: “Le responsabilità – ha detto il brasiliano – sono di tutta la squadra. I nostri difensori sono bravissimi, ma è fondamentale che noi centrocampisti scendiamo in campo con molta più grinta”. Poco incisiva. Anche il Catania sta vivendo un momento poco felice. In campionato ha raccolto nelle ultime 3 partite solo 1 punto nella contestatissima partita contro la Juve. L’arbitro infatti non ha concesso a Del Piero un rigore e nell’azione che ha portato i siciliani in gol, Spinesi era in fuorigioco (seppur millimetrico). Gli Etnei hanno ufficializzato l'ingaggio dell'attaccante Inacio Pià. Classe 1982, proveniente dal Treviso ma di proprietà del Napoli, il brasiliano, arriva in rossazzurro con la formula del prestito. Ed infine il nostro Bompensiere.

Gustavo è riuscito a tirare su una squadra capace di chiudere imbattuta il girone di andata. Peccato per la prima sconfitta a Butera per 2 reti a 1. Si chiude così un ciclo di imbat-

tibilità che durava dal novembre del 2007. La seconda categoria è sempre alla portata di questa squadra composta da validi elementi “Nadurisi” e da azzeccati innesti provenienti da Milena, Caltanissetta e Montedoro. Inarrestabile! Giuseppe Pellitteri

Un successo per la corale polifonica “DON BOSCO” a Bompensiere

Nella foto la corale polifonica “Don Bosco”, durante il concerto del 6 Gennaio 2008 presso la nostra Chiesa S.S. Crocifisso. La corale polifonica “DON BOSCO”, nata in seno all’Oratorio Salesiano “S. Luigi”di S.Cataldo nel Maggio 1995, la sera dell’Epifania ha tenuto uno spettacolo, offerto dalla provincia regionale di Caltanissetta, nella Parrocchia S.S Crocifisso di Bompensiere. La corale si è esibita in canti sacri e profani che hanno ricreato la magica atmosfera natalizia e non solo, riproponendo pezzi di Mozart, Vivaldi, Elgar, Hawkins che ha coinvolto un pubblico accorto numeroso per l’evento. Un ottima esibizione di questo gruppo diretto dal maestro Daniele Riggi che in 12 anni di attività vanta un prezioso secondo posto nella I edizione del Concorso Interregionale per corali polifoniche e molte esibizioni nelle città più importanti d’Italia (Roma, Siena, Firenze, Perugia, Palermo, Catania ecc..). Una bella serata che ha colpito molto il pubblico nadurese che ha manifestato il proprio apprezzamento con lunghi applausi al termine di ogni esibizione e richiedendo il bis di alcuni brani eseguiti eccezionalmente. Vincenzo Tona


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Gregor Samsa, commesso viaggiatore per una ditta, una mattina si risveglia “da sogni inquieti” e si accorge di non essere più un essere umano bensì uno scarafaggio; si accorge cioè che, durante la notte, per un motivo del tutto inspiegabile, il suo corpo ha subito una metamorfosi. Questa trasformazione colpisce, però, soltanto il corpo e anche la voce di Gragor non anche la sua mente che rimane lucida e molto consapevole di ciò che accade, rimane quindi ancora del tutto umana. Inizialmente Gregor cerca di non credere a ciò che vede e alle – nuove – sensazioni che prova, ma è costretto a farlo quando i parenti, ossia i genitori e la sorella Grete, preoccupati per l’inspiegabile ritardo al lavoro di Gregor,gli vanno a chiedere spiegazioni. Questa metamorfosi porterà l’intera famiglia a cambiare radicalmente il suo tenore di vita e le sue abitudini; porterà Gregor a prender coscienza del proprio essere e di andare, senza alcun lamento, incontro al suo inevitabile destino. Ciò che rende il racconto, suddiviso in tre parti, eccezionale, come del resto tutti i racconti di Kafka, è il mischiare l’assurdo con il reale e così facendo, Kafka riesce a creare un’atmosfera strana, un’ambientazione unica dove il lettore si perde tra ciò che è realmente assurdo per noi lettori e ciò

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che è paradossalmente reale per i protagonisti del racconto. L’elemento assurdo non è tanto la metamorfosi di Gregor (da Franz Kafka uomo a scarafaggio), ma è il fatto che i parenti, come altre comparse che ci sono durante il racconto e in particolare la cameriera, che né è l’apoteosi, non sembrano così turbati o spaventati da questo evento così strambo e inspiegabile. La metamorfosi assume il carattere di semplice disgrazia che deve essere accettata col tempo e piano piano scartata per poter proseguire a vivere. Gregor diventa un peso insopportabile per la famiglia che lo lascia nella sua stanza e cerca di riorganizzarsi per continuare a vivere, dato che fino a quel momento era stato proprio Gregor a mantenerla e a farla vivere bene,e a iniziare una nuova vita dimenticando il passato. Buona lettura. Adriano Martorana

QUANTI SEGRETI, ODI E TESORI NEL MOSAICO DI CARMINE ABATE Duecentotrenta pagine che si susseguono ad un ritmo incalzante, tante storie che si rincorrono impedendovi di lasciare un solo capitolo a metà: se amate le storie intense da divorare tutte d’un fiato, “Il mosaico del tempo grande” di Carmine Abate, edito da Mondatori, è il libro adatto a voi. Abate, scrittore già noto ed apprezzato dalla critica per “Il muro dei muri”, “Il ballo tondo” e “Tra due mari”, ha raggiunto maggiore popolarità grazie a questa affascinante storia, nella quale propone uno sfondo evidentemente autobiografico. Anche l’autore,infatti, come il protagonista Michele, nasce e trascorre la sua giovinezza in un piccolo comune calabrese popolato da comunità Arberëreshe, ovvero comunità italo-albanesi, diffuse anche in Puglia, Basilicata e Sicilia. Sono proprio le vicende degli antenati albanesi, padri fondatori di Hora (questo il nome del paesino), che costituiscono il fulcro del “tempo grande”, vicende su cui Michele, ventenne appena laureato e tornato in paese dopo aver studiato fuori, vuole indagare. A spingerlo su questa strada sono la curiosità suscitata da Gojàri (un anziano artigiano del posto custode di antichi segreti dei padri fondatori), ma soprattutto l’attrazione per Laura, bellissima quanto misteriosa ragazza con l’arrivo della quale si apre il romanzo. Chi è Laura? Cosa cerca ad Hora? Il mistero si chiarirà a poco a poco, man mano che si vanno

snodando le altre due vicende parallele a quella di Michele. Una di queste vede protagonista Antonio Damis, figura ambigua, di cui ad Hora non si parla volentieri: c’è infatti chi lo dipinge come un uomo giusto e scaltro,e chi come un vile ladro; la seconda invece riposa su un piano storicamente anteriore ed ha al centro Kolantoni Damis, il “papàs” che guidò il popolo dalla vecchia Hora in Albania alla fondazione della nuova comunità in Italia. Da abile burattinaio, Abate, dopo un primo momento di disorientamento, lascia che le relazioni tra queste tre storie vengano a galla pezzo dopo pezzo, proprio come tasselli di un enorme mosaico storico. Colpisce in questo romanzo l’esperimento linguistico dell’autore, che alterna all’italiano standard e a quello regionale calabrese, parti di dialogo in arbëreshe; questo mix, oltre a creare momenti di ilarità (“jocàm’ar’ammucciaredd’?” “L’aria frigge come olio in padella, se continua così muoio di fucazioni…e tuo padre mi grida male parole, come se sono io che soffio il vento infornato dalla vucca”), contribuisce a calare il lettore in quell’atmosfera quasi sospesa a metà Adriatico nella quale sono immersi tutti i personaggi, un’atmosfera esotica ma al tempo stesso familiare. Maneggiando abilmente il dettaglio reale ed il fantastico, l’amore per le storie antiche e il legame con la terra natia, sullo sfondo di un intrigo che sul finire si avvicina al giallo, Abate ci regala riflessioni profonde, ma anche la possibilità (mai scontata quando ci si appresta a leggere un libro) di “svagarsi”, uscendo un po’ dalla propria quotidianità per entrare nel mondo creato dall’autore. Katia Capobianco


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Lo splendore dell'amicizia non è la mano tesa né il sorriso gentile né la gioia della compagnia: è l'ispirazione spirituale quando scopriamo che qualcuno crede in noi ed è disposto a fidarsi di noi.

Cos’è per noi l’amicizia? Leggendo questo poesia, ho compreso che nell’amicizia, non è importante la compagnia, l’aiuto e i complimenti ricevuti da un compagno, amicizia significa, fidarsi l’uno dell’altro, in qualsiasi situazione ci si trovi. Forse per me, e ancora presto per dirlo, ma spero che in futuro possa trovare amici così. Simona Rita Corrado

R.W.Emerson

Siciliani e sicilianità Tutti, o quasi, abbiamo cantato almeno una volta nella nostra vita l’inno d’Italia ma, forse, nessuno ha mai cantato l’inno della nostra Sicilia. L’altro giorno mentre stavo scaricando l’inno di Mameli, ho trovato nel sito della regione Sicilia l’inno regionale ed ho pensato di portarlo a conoscenza di chi lo volesse leggere, naturalmente per il sonoro chi ha la possibilità lo ascolti on line. Grazie a Salvatore, che mi ha dato lo spunto di andare a cercare la storia della sua nascita, vi racconto alcune notizie; l’inno è stato selezionato da un concorso, voluto dal presidente Cuffaro nel 2003, tra i musicisti che hanno presentato la busta il vincitore è stato Vincenzo Spampinato, musicista catanese, che per la sua stesura ha chiesto un compenso di circa 100mila euro. Naturalmente eco di polemiche e critiche, chi dice che è un inno separatista, chi ha speso soldi inutili, si poteva scegliere tra tanti autori del passato. Perché non differenziare e personalizzare qualcosa da esportare nel mondo; non basta dire “sono siciliano, amo la Sicilia” ma cercare di fare di tutto per uscire dal circolo vizioso, meglio non fare, che farsi sparlare. Mariateresa Sambataro

Sei tu il sorriso che fa ritornare sei la Montagna di cui senti il cuore con l'universo non ti cambierei ! Madreterra di Uomini e Dei

MADRETERRA

Sei tu l'inverno che riesce a scaldare l'estate antica che fa innamorare sei la cometa che io seguirei Madreterra di Uomini e Dei Sicilia terra mia triangolo di luce in mezzo al mondo Sicilia terra mia un sole onesto che non ha tramonto! Sicilia sei così... il paradiso è qui !

Tra le tue braccia è nata la Storia sulla tua bocca « Fratelli d'Italia » ! e per difenderti io morirei Madreterra di Uomini e Dei Sicilia terra mia triangolo di pace per il mondo Sicilia terra mia tu « rosa aulentissima » nel tempo Sicilia terra mia bandiera liberata in mezzo al vento Sicilia sei così... il paradiso è qui


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Socio della F.I.S.A.R. di Caltanissetta 2008 (Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori)

Penne con verdure e scamorza affumicata Ingredienti per quattro persone: 350g di penne, 100g di pomodori ciliegino, 3 zucchine, 2 carote, 2 melanzane, 2 cucchiai di olio di oliva, 1 mestolo di brodo, 1 mazzetto di basilico, 1 scamorza affumicata, sale e pepe q.b. Procedimento: Pulire le carote, le melanzane, le zucchine e tagliarle a cubetti. Fare rosolare il tutto in una padella con l’olio di oliva, aggiungere il brodo e i pomodorini pelati e tagliati a metà. Far cuocere il tutto per circa 10 minuti e aggiustare di sale e pepe. A parte lessare le penne in abbondante acqua salata. Scolarli al dente e amalgamarli alla salsa gia preparata, aggiungendo per ultimo la scamorza affumicata tagliata a dadini. Completare la preparazione con il basilico tagliato a listarelle. Sistemare in una pirofila e servire.

Bistecca di prosciutto al porto Ingredienti per quattro persone: 2 fette spesse di prosciutto cotto, 1 cipollotto, 2 cucchiai di miele, 2 cucchiai di senape, 15 cl di porto, qualche foglia di prezzemolo, sale e pepe q.b. Procedimento: Lavare e tagliare finemente il cipollotto. Eliminare la cotenna del prosciutto e fate riscaldare una padella su fuoco lento. In una terrina mescolare il miele con la senape. Incorporare il porto e versare tutto il composto nella padella. Fare riscaldare il tutto in padella a fuoco basso per circa 1 minuto. Aggiungere una fetta per volta di prosciutto e farlo cuocere 4 minuti per ogni lato, aggiungere il cipollotto, sale e pepe. Servire con qualche foglia di prezzemolo.

Cavolo rosso Emmenthal È un formaggio prodotto con latte vaccino crudo fresco, stagionato da un minimo di 4 a un massimo di 12 mesi. L’emmenthal è caratterizzato dalla presenza di occhiature piuttosto consistenti, che si formano durante la lavorazione. La fermentazione, infatti, produce un gas, l’anidride carbonica, che si deposita in parte in vari punti della pasta di formaggio, formando le tipiche cavità. Si conserva in frigo, avvolto in pellicola trasparente o in carta per alimenti, fino a 2 settimane.

Appartiene alla famiglia delle crocifere. È una varietà del cavolo cappuccio, caratterizzata da un ceppo dalla forma globosa. Le foglie sono lisce, di colore rosso scuro, tendente al viola. Viene coltivato in tutta Italia ma in particolare in Piemonte, Lombardia, Trentino Puglia e Campania. Il prodotto fresco deve essere sodo, con le foglie ben chiuse, lucide e leggermente untuose al tatto. Deve essere conservato in frigo, all’interno di un sacchetto di plastica per alimenti forati, per impedire la formazioni di muffe. Il cavolo rosso è ricco di fibre, vitamine, sali minerali e di sostanze antiossidanti. Stimola i reni e l’intestino.


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Testamento di un informatico

AVVISI E RINGRAZIAMENTI La redazione di ParliAMOne ringrazia Sebastiano Burruano, Simone Salamone e lo studio tecnico del geom. Onofrio Burruano per la stampa di questa edizione. Un saluto particolare a tutti gli emigrati che ci seguono sul sito del Comune di Bompensiere.

www.comunebompensiere.it NUMERI UTILI Pronto Intervento (CARABINIERI)…...112

Guardia Medica (notturna e Festiva) ..0934/938158

Pubblica Emergenza (POLIZIA)……….113

Farmacia (dr. Sorce)………..……..0934/938090

Emergenza Sanitaria……………….…....118

Comune di Bompensiere..………....0934/938008

Vigili del Fuoco……………………….….115

Scuola Elementare…..………...…...0934/938146

Guardi di Finanza………………………..117

Scuola Materna…..…..…….………0934/938147


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