ParliAMOne

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11ÂŞ Edizione GRATUITA Mese di Ottobre 2008

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“POLVERE E BOATI” COSA E’ SUCCESSO AL NOSTRO CENTRO URBANO? Sto sognando o cosa?!?! Provate ad immaginare che cosa ho pensato quando una bella mattina di ottobre, andando a lavorare ho visto il caos in paese: case che crollavano, polvere lungo tutto il corso, boati e rumori assordanti che provenivano da tutte le parti sembravano volessero rompere quei silenzi della gente che stava lì a guardare muta e attonita. In quell’istante la mia mente andava vagando perdendosi fra migliaia di pensieri: sono forse arrivati gli UFO? È scoppiata la guerra? È caduta qualche meteorite? Quale sciagura si è abbattuta sul nostro paesino? Mi avvicinai e vidi che ero sveglia e che la mia fantasia aveva superato ogni sorta di capacità e di limite. Non era niente di tutto ciò, ma era soltanto una parte del vecchio paese che se ne andava e che lasciava il posto al nuovo paese Mentre camminavo vidi da lontano un signore che passeggiava…Toh, guarda il Sindaco! Era proprio lui, il nostro sindaco Salvatore Losardo che si stava avvicinando. Io, incuriosita e con mille domande che mi frullavano per la testa gli chiesi spiegazioni. Del resto chi meglio del primo cittadino poteva chiarire ogni mio quesito… Ecco quanto è stato detto dal sindaco: “Questo è un progetto di consolidamento che è nato dallo studio “idrogeologico” del territorio. Inizialmente l’attuale Vallone Nino si prolungava fino a via P/pe di Scalea. Con il passare del tempo il tratto di detto vallone che va dalla via P/pe di Scalea alla via Della Regione è stato riempito con del materiale vario , su cui, dopo, si sono fatti edificare alcuni fabbricati. Da uno studio idrogeologico, effettuato tramite 1 anno di monitoraggio, si è rilevato che lungo questo tratto di vallone ricoperto di detriti vari, scorre un corso d’acqua sotterraneo che ha provocato nel tempo dei cedimenti in superficie, riportando danni irreparabili ad alcuni fabbricati . Da tutto ciò è stata individuata un ‘area chiamata “AREA R 4 “, vale a dire un‘ AREA AD ALTO RISCHIO IDROGEOLOGICO. Al fine di consolidare detta area è stato fatto redigere un progetto dall’ Ingegnere Speciale (di Caltanissetta). Questo progetto prevede : la demolizione dei fabbricati; lo sgombero dei materiali; la sistemazione dell’ area con del conglomerato cementizio; il consolidamento dell’area tramite paratie di pali; Il convogliamento delle acque sotterranee. ( inizialmente prevedeva anche la ricostruzione, non resa possibile dal mancato finanziamento da parte dell’assessorato). Inoltre, dopo che ciascuna area verrà consolidata si farà di nuovo un annetto di monitoraggio. Se tutto è tornato alla normalità si potrà dare ai proprietari la possibilità di ricostruire. I lavori sono affidati ad un’ associazione di imprese di cui fa capo una ditta di S. Giovanni Gemini

Nella foto: la Ruspa in azione in via Principe di Scalea “ MANGIAPANE CONGLOMERATI”. Mentre la direzione dei lavori è stata affidata allo stesso progettista sopra citato Ing Speciale”. D: “Con quale criterio sono state scelte le case da demolire?” R: “ Ecco, appunto da questo studio si sono individuati quei fabbricati che erano considerati “a rischio”, che presentavano più carenze di stabilità e che in ogni caso non sono nelle condizioni di essere consolidati e che pertanto si è ritenuto indispensabile l’abbattimento al fine di evitare dei sei rischi per l’ incolumità pubblica”. D: “Qual è stata la reazione dei proprietari?” R: “ Alcuni proprietari si sono trovati d’accordo, in quanto consapevoli dello stato precario di stabilità dei propri fabbricati ,e pertanto a prescindere da questo progetto, il comune doveva emettere regolare ordinanza di demolizione con spese a carico degli stessi proprietari. Mentre con i lavori di detto progetto i proprietari sono sgravati degli oneri di demolizione e smaltimento dei materiali. qualche proprietario invece non si è trovato d’accordo alla demolizione del proprio fabbricato in quanto non riteneva precaria la stabilità dello stesso;nulla toglie la facoltà dei proprietari che ritenessero ingiustificati i lavori di demolizione del proprio fabbricato a potere fare regolare ricorso alle autorità competenti”. E infine, una mia, ma penso sia anche vostra curiosità è stata soddisfatta dal fatto che mi ha spiegato come queste aree verranno sfruttate, e se una volta acquistati dal comune potrebbero essere adibiti anche a spazi verdi. Infatti ha risposto in maniera convincente: “ Si certo! È nostra intenzione, entro i limiti del possibile, sempre che i proprietari acconsentono,acquisire queste aree, per realizzare spazi verdi ma anche per effettuare eventuali ricostruzioni di edifici pubblici”. Cari lettori, spero che balzando dal surreale alla realtà, magari sorridendo un po’ , noi della redazione con il prezioso aiuto del Sindaco Salvatore G. Losardo, vi abbiamo chiarito tutto ciò che concerne questo progetto. Vanessa Calamera e Fabio Marotta


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E’ di Bompensiere l’italiano più bello del Belgio! Una vera e propria rivelazione a sorpresa quella di Claudio Guarino, figlio di genitori bompensierini, che dopo aver partecipato “per gioco” ad un concorso di bellezza organizzato in Belgio, paese in cui vive, si è aggiudicato la fascia del “più bello”. Sarà stato il suo sorriso, il suo savoir-faire, la simpatia, i lineamenti del siciliano doc, fatto sta che Claudio tra i concorrenti ha temerariamente conquistato tutti. Ci racconta tutto questo il sig. Guarino, padre di Claudio, che ha gentilmente concesso a ParliAMOne un’intervista. -Quando si è trasferito all’estero? E perché? Ormai vivo in Belgio da parecchi anni, esattamente dal ’68. Mi sono trasferito perché purtroppo mancando il lavoro la mia famiglia è stato costretta a cercare fortuna fuori dall’Italia. -Adesso che lavoro svolge? Sono vigilante alla Comunità Europea. Da questo si può intuire che, nonostante la sofferenza del trasferimento all’estero, è stato fondamentale venire qui in Belgio per migliorare la mia situazione economica. -Quanti figli ha? Ne ho due. Claudio, che ha 26 anni e Massimo di 21. -Che tipo di educazione ha impartito ai suoi figli? Semplicemente “italiana”. E nonostante siano nati e cresciuti in Belgio parlano perfettamente l’italiano. -Quando suo figlio ha deciso di partecipare al concorso lei e sua moglie come avete reagito? Lo abbiamo visto fin dall’inizio come un gioco, un’esperienza per divertirsi. E anche per loro è stato così, tanto che all’inizio a voler partecipare era soltanto Massimo, il più piccolo, e Claudio ha partecipato per fare compagnia al fratello. Non ci aspettavamo Il sorriso di Claudio che alla fine avrebbe vinto

Un momento della premiazione; il secondo da sinistra il nostro compaesano

Claudio Guarino. proprio lui. -Come è stato organizzato il concorso? L’organizzazione è la stessa di quella che si occupa del concorso per scegliere la miss belga che poi partecipa a Miss Italia nel mondo. In questo coso il concorso era maschile, ma comunque a livello nazionale. Si è svolto in un’unica serata durante la quale i ragazzi, esattamente 22, tutti di origine italiana, si sono esibiti con diverse prove, dal ballo alle sfilate. Lo scopo finale era quello di trovare il ragazzo più bello, dal fascino italiano puro, il ”Ragazzo In 2008”. -Come è stato sapere che è suo figlio il “più bello” degli italiani in Belgio? Siamo rimasti tutti sbalorditi, era assolutamente inaspettato. Ma nonostante ciò ci siamo trovati pronti a festeggiare alla grande con un fan club organizzato apposta per sostenere entrambi i ragazzi. -Quali prospettive può dare questa vincita? Purtroppo per quest’anno niente se non la soddisfazione e la fascia, anche perché è stata la prima edizione. Nel caso in cui prossimamente nasca il concorso “Ragazzo In nel mondo” il vincitore parteciperà anche a livello mondiale. -Che lavoro svolge suo figlio? Continuerà a svolgerlo? Lavora come archivista alla Comunità Europea e sicuramente continuerà. -Suo figlio è sposato o fidanzato? No, è liberissimo.

-Claudio è legato alle sue origini? Tantissimo, ma purtroppo per lavoro viene molto raramente. Adora questo paese e ne parla spesso. -E lei invece cosa pensa di Bompensiere? E’ il paese più bello del mondo. Mi rendo conto che per chi ci vive forse non è così, ma è solo stando lontano che si capisce quanto bello è Bompensiere. E’ il posto dove ricarico le batterie. Ci sono legato e passare qualche giorno qui mi fa tornare indietro nel tempo, a quando ero bambino. -Pensa sia ancora necessario, ai giorni d’oggi, trasferirsi all’estero per migliorare la propria condizione? Purtroppo si, anche se ormai la vita è difficile ovunque. In Sicilia ,e ancor di più in queste zone, trovare un lavoro è sempre più complicato per cui credo sia sempre meglio tentare di far fortuna all’estero. Si conclude così, con una nota un po’ amara, questa piacevole chiacchierata con il sig. Guarino che, spiacevolmente, ci fa notare che è stato necessario andar via da Bompensiere per migliorare la propria vita e che purtroppo lo farebbe ancora una volta. E il dispiacere si fa ancora più grande quando ci accorgiamo che ci siamo fatti scappare un bellissimo ragazzo, addirittura il più bello. L’unico conforto sta nella consapevolezza che all’estero c’è chi ci rappresenta nel migliore dei modi, portando Bompensiere sempre nel cuore. Valery Licata


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Un nuovo abitante nella blogsfera: Giuseppe Pellitteri Le difficoltà di gestione di un blog, punto di ritrovo di molti Bompensierini. Che cos’è un blog? Un “diario di bordo” secondo la traduzione letterale dall’inglese all’italiano. Ma non basta… E’ uno spazio in cui inserire ogni sorta d’articolo di cronaca, d’attualità, di cultura generale; forse un luogo, seppur virtuale, in cui annotare riflessioni di varia natura per condividere in un incontro catartico le nostre ansie o preoccupazioni con altri che possano capirle. Per il nostro compaesano Giuseppe Pellitteri, il blog “è una finestra per comunicare con il mondo, un modo per inserire Bompensiere in più ampi contesti”. Per questa ragione, l’aprile dello scorso anno, il nostro Peppuccio s’incammina verso una tecnologica avventura, creando, come conferma lui stesso, “una pagina web per il momento al livello personale ed introspettivo in cui potevo trattare tematiche che riflettevano e riflettono le mie principali passioni, quali il calcio, la politica nazionale e il flamenco. Poi alcuni eventi che calzarono a pennello in quel contesto mi permisero di ampliare le discussioni e forse anche le visite nel mio spazio web; mi riferisco alle elezioni comunali del Giugno 2008. Così, ho seguito minuziosamente la scorsa campagna elettorale annotando nel blog ogni novità ed evento.” Dunque, il blog, creato per scopi prettamente individuali, ha compiuto passi da gigante. Inizialmente quel piccolo spazio fra le pagine web rifletteva la personalità e le attitudini dello stesso ideatore; dietro quei post (“articoli” in gergo informatico) talvolta critici e forti al livello argomentativi, ma anche ricchi di “battutaccie”e commenti ironici, si celava, a mio parere, il suo carattere e quindi poteva essere un eccellente strumento per conoscerlo. Forse il blog all’inizio è stato una sorta di racconto di vita, ma adesso è cresciuto parecchio sotto na ve-

Nella foto: Giuseppe Pellitteri

ste nuova ed una più consapevole ed ambiziosa finalità. Vi troviamo foto storiche concernenti le feste passate e quelle che erano le abitudini dei nostri compaesani o un salotto metaforico in cui esprimere pareri d’interesse nazionale e locale. Ma Peppuccio può fare tutto da solo? Lui stesso scherzosamente dichiara che visto che “unu sulu nun é bunu manco a mangiari picchì s’affuca e mori, ho permesso di aiutarmi alle tre persone di cui nutro grandissima stima e fiducia, ossia Katia Capobianco, Giuseppe Difalco e Salvatore Monella. Così, il blog non è più il mio, bensì il nostro. Sarebbe riduttivo chiamarli solo collaboratori, poiché, anche se io sono l’ideatore del (Continua a pagina 7)


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blog, loro lo stanno facendo crescere insieme a me”. Le visite giornaliere più che raddoppiate, il supporto dello scrittore a noi contemporaneo Riccardo Gavioso con relativa intervista (lo scrittore in questione partecipa spesso alle discussioni) e il fitto numero di commenti quotidianamente inseriti dai bompensierini nel nuovo spazio “ proposte per Bompensiere” sono la concreta testimonianza che il blog è veramente cresciuto, maturato e migliorato sotto tutti i punti di vista toccando interessi non solo locali, ma anche nazionali. Però è sull’aspetto locale che voglio soffermarmi in ultima analisi; Peppuccio ha introdotto un post di proposte in cui purtroppo quelle che dovrebbero essere iniziative si tramutano in insulti e rancori privati e per questo motivo risulta complicato a lui innanzitutto calibrare quei commenti così pungenti decidendo, dunque, quali censurare, poiché offensivi e diffamatori e quali pubblicare. E purtroppo la questione che in primis ha provocato in lui amarezza è stata la politica: “ mi rendo conto che ancora gli animi non si sono placati; il sentimento di rancore ed inimicizia è ancora troppo forte ed attuale e ciò mi costringe a non pubblicare molti dei commenti lasciati”. Peppuccio, comunque, dichiara di dimostrarsi imparziale e corretto, ma il suo animo è scosso da mille dubbi: secondo quale criterio dovremmo noi amministratori del blog cancellare questi messaggi? Esiste un criterio razionale, oggettivo ed assoluto a cui noi potremmo far riferimento per evitare ipotetici errori di giudizio? Proprio perché questi quesiti rimangono insoluti, non resta che rivolgere un ultimo appello ai

bompeniserini internauti, affinché essi possano vivere il clima politico nelle serenità, nel rispetto reciproco e nell’educazione. E così spera che le discussioni “ potranno continuare secondo i canoni, seppur relativi, del discorso civile, ma soprattutto del dialogo razionalmente e concretamente argomentato, cioè supportato da fatti realmente accaduti e non futili illazioni”. Ma allora molti si chiederanno: perché Giuseppe Pellitteri personaggio del mese? Perché con un umile spazio nell’immenso mondo del web sta permettendo di far conoscere Bompensiere al mondo intero; perché ci dà l’opportunità di dire la nostra. Per la grande maggioranza dei compaesani internauti è divenuta una consuetudine guardare cosa di nuovo c’è nel blog, quali tematiche Peppuccio ci propone di approfondire. Forse quindi è un metodo valido per riscattare l’orgoglio e la dignità di un paesino troppo piccolo, ma che ha tanto da dare, che ha motivo, quindi, per farsi conoscere ed apprezzare. “Per me il blog assolve ad una funzione comunicativa e sono pienamente soddisfatto perché, nonostante lievi difficoltà, il mio spazio rimane coerente con il suo ruolo essenziale. Se è anche il primo cittadino, ossia il nostro sindaco Salvatore Lo Sardo a visionare il blog (cosa di cui sono fiero) per rispondere a critiche ed esporre le sue convinzioni, allora il mio blog sta raggiungendo una delle sue principali finalità: diventare parte integrante della vita bompensierina per accogliere e mantenere la nostra identità”. Forse uno scopo non molto distante da quello di ParliAMOne, non credete? Maria Diliberto

Dai, collabora anche tu al nostro mensile Per informazioni e nuove collaborazioni, scriveteci all’indirizzo e-mail:

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“Fiumi di parole”: la scuola a Bompensiere. Da quasi un mesetto bambini e ragazzi sono ritornati ai loro "posti di combattimento" nelle diverse scuole d’Italia, ed anche la campanella della scuola del nostro paese ha riportato in classe i sedici bambini che la frequentano. L'argomento scuola qui a Bompensiere risente di un particolare interesse tanto da essere diventato di dominio pubblico. Molto è stato detto sulla preparazione dei bambini che terminando il ciclo della scuola elementare iniziano il triennio di quella media inferiore, e sicuramente tanto di più si è detto sulla soluzione, più o meno auspicabile, della pluriclasse. A tal proposito esiste una legge Ministeriale che stabilisce il numero minimo di bambini in una classe (6) e il numero massimo in una pluriclasse (12) . Questo è sicuramente un argomento scottante. Oserei dire che sta diventando un fenomeno sociale dato che è una questione sulla quale molto si è discusso e si discute, con toni più o meno accesi, soprattutto da quando alcuni genitori hanno deciso di far frequentare ai loro figli la scuola di Milena. Ma forse per meglio comprendere questa realtà è più opportuno lasciare la parola ai diretti interessati: le maestre, le quali hanno illustrato la situazione reale della scuola, e i genitori che hanno motivato le loro scelte.

impegno necessita la voglia di apprendere e lavorare dei bambini, e magari dove necessario un adeguato sprono da parte dei genitori. Della stessa opinione sono una rappresentanza di genitori dei sedici alunni della scuola meno numerosa della provincia che si ritengono soddisfatti del lavoro svolto dalle insegnanti con i loro figli. Anche loro sostengono che molto dipende della buona volontà di ogni bambino e per questo motivo non si può fare un discorso generale. Affermano che il fatto che i bambini sono pochi è per certi versi un vantaggio perché là dove un bambino, o per mancanza di voglia ad apprendere o per qualche altra difficoltà, non riesce ad essere al passo con gli altri non viene emarginato o trascurato ma anzi viene sostenuto con maggiore enfasi e dedicazione della maestre affinchè possa raggiungere dei risultati sufficienti. Inoltre alcune mamme che hanno avuto esperienze passate con altri figli in pluriclasse dicono che esse non sono un problema, ma che anzi il fatto che i più piccoli possono confrontarsi con i più grandi è uno stimolo maggiore. Puntualizzano lo spiccato senso di umanità delle insegnanti, le quali hanno particolarmente a cuore le sorti di ogni alunno. Parlano del legame affettivo che si instaura tra allievi e insegnanti, ed anche per questo si ritengono soddisfatte di una scuola che a loro dire è a “gestione familiare”, dove oltre a delle capaci maestre ci sono degli altrettanti ottimi collaboratori scolastici che hanno cura dei piccoli.

Nella nostra scuola ci sono due pluriclassi, una classe che comprende i bambini della prima e della quinta ed un’altra classe formata dai bambini della terza e della quarta; manca la seconda dal momento che l’anno scorso non si è potuta formare la prima. Alla domanda: “ Con quale criterio vengono incorporate le classi” la maestra Maria Di Prima, insegnante della pluriclasse composta dai bambini di prima e di quinta, ha risposto: “ Nella formazione delle pluriclassi si cerca, là dove è possibile, di dare una continuità per non creare disagi ai bambini”. Ha inoltre assicurato che, nonostante le pluriclassi, i programmi previsti per ogni classe vengono realizzati integralmente; l’insegnante Maria Alba ha aggiunto che è possibile effettuare per ogni scolaro un metodo di apprendimento personalizzato dato appunto l’esiguo numero degli studenti. Ed ancora le maestre hanno sottolineato le numerose soddisfazioni datele dai loro allievi che terminata la scuola elementare iniziano Ed allora, verrà spontaneo chiedersi, perché alcuni genitori nuovi cicli di studio. hanno scelto di far studiare i loro figli a Milena? Come si può evincere per le insegnanti dell’ormai Istituto Comprensivo Edmondo De Amicis i loro allievi possono A questa domanda hanno risposto le mamme di questi vantare un’adeguata preparazione, anche se come sottoli- bambini dicendo, all’unanimità, che la loro scelta è stata neano le stesse per raggiungere ottimi livelli oltre al loro dettata da motivi prettamente personali date da esigenze


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familiari. Nulla hanno da ridire nei confronti delle maestre e del loro modo di lavorare, ammettono infatti di non conoscere le insegnanti, e proprio a sostegno di ciò sottolineano che non avendo avuto dei figli che fossero andati a scuola qui non possono far nessun tipo di confronto tra le insegnanti e il funzionamento dell’Istituzione scuola in generale del nostro comune rispetto a Milena. Sono convinte che essendoci più bambini nelle classi di Milena i loro figli possono avere più occasioni di confronto, ma allo stesso tempo questo è anche una difficoltà soprattutto per la prime classi dove i bambini ancora faticano a stare seduti ed attenti per più di qualche minuto. Non nascondono le problematiche che comporta questo tipo di scelta come organizzarsi con i turni o il far alzare i bambini presto la mattina. A detta di questi genitori è una scelta con dei pro e dei contro ma che l’hanno fatta spinti dall’interesse di fare il bene per i loro figli. Con un pizzico di amarezza queste mamme accennano alla sofferenza che provano quando giungono loro dei commenti poco felici a motivo di questa scelta.

ad ambedue i coniugi l’obbligo di mantenere, istruire ed educare la prole tenendo conto delle capacità, dell’inclinazione e delle aspirazioni dei figli”, sia una dichiarazione del Concilio Vaticano II: “Il compito dell‘educazione affonda le radici nelle primordiali vocazione dei coniugi a partecipare all‘opera creatrice di Dio: generando nell‘amore e per amore una nuova persona, che in sé ha la vocazione alla crescita e allo sviluppo (…). I genitori, poiché hanno trasmesso la vita ai figli, hanno l’obbligo gravissimo di educare la prole: vanno pertanto considerati come i principali educatori di essa” (Gravissimus Aeducationis, 3). Ricordando le parole di Giovanni Paolo II: “ Solo chi ama educa, perché solo chi ama sa dire la verità che è amore. Dio è il vero educatore perché Dio è amore”. Tutto ciò è valido salvo ambizioni genitoriale per i propri figli o squilibri familiari che producono scelte poco ponderate. Credo che ognuno scelga per i propri figli quello che ritiene più giusto, ovviamente fino a quando il figlio non è in grado di scegliere da se. Inoltre sono fermamente convinta che è importante apprendere i programmi ministeriali ma che è ancora più importante crescere e maturare in un amConcludendo mi sento di dire che anche io sono stata allie- biente sano, un ambiente che dia le basi perché ognuno va della scuola elementare di Bompensiere e serbo un otti- possa sviluppare le proprie potenzialità sia intellettive che mo ricordo. Credo sia giusto ciò che recita sia l’Art 147 sui umane. Giovanna Salamone “Doveri dei genitori verso i figli” “ Il matrimonio impone

SEMPRE PIU’ “SCOLLEGATI” Da un paio d’anni a questa parte viaggiare è diventato progressivamente più costoso. Abbiamo assistito ad un aumento del prezzo del petrolio che avuto un effetto domino su tutto. Adesso il greggio è rapidamente sceso, ma continua ad essere sempre più difficile arrivare a fine mese. Tra le classi sociali più disagiate c’è indubbiamente quella dei “normali” pensionati (non politici o derivati). Molto spesso loro non sono autosufficienti e diventa indispensabile, soprattutto in un paesino come il nostro, il collegamento con gli altri centri. Tutti sappiamo che Bompensiere è coperto da una sola agenzia: la S.A.I.S. Oltre ad avere alcune linee per Caltanissetta, ce n’è una giornaliera per Palermo. Dico meglio: era giornaliera!!! Infatti hanno, già da qualche mese, soppresso il servizio di sabato. Il disagio non è solo per noi naduresi, ma interessa quasi tutto il vallone. Sono colpiti non solo quelli che non possiedono dei mezzi propri o gli anziani che magari devono recarsi nel capoluogo per loro necessità, ma i molti (e ci tengo a sottolinearlo) universitari che viaggiano per adempiere ai loro doveri di facoltà. Come se non bastasse ormai da circa due anni il mezzo del servizio è un autobus veramente piccolo con un bagagliaio striminzito che, nei giorni di piena, crea non pochi problemi. Dulcis in fundo, un paio di settimane fa hanno aumentato il costo del biglietto su tutte le linee. Nella tratta per Palermo è passata da 7,90 € (che già un bel prezzo) a 8,30 € senza alcuna modifica in positivo al servizio fornito.

Il problema sembra trascurabile, ma così non è. Infatti da qualche anno ci stanno sempre più isolando e la cosa non gioca certo a nostro favore. Ritengo infatti, come già detto, che per paesini come il nostro un collegamento almeno sufficiente sia indispensabile. Sarebbe forse il caso di effettuare una civile protesta? Penso proprio di si. Nasce spontaneo l’invito ai rappresentanti dei paesi interessati (la tratta in questione coinvolge: Montedoro, Bompensiere, Milena e Campofranco per quanto riguarda il vallone) a unirsi nel richiedere che venga almeno ripristinato il servizio di sabato. Se è vero che l’unione fa la forza, forse qualcosa riusciamo ad ottenerla. Concludo con l’auspicio che la cosa non passi inosservata e con l’augurio, a chi di dovere, di un buon, responsabile e prolifico lavoro. Giuseppe Difalco


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L’infinita polemica sulla scuola

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lungato nella medie e potremmo continuare ancora a lungo. Il problema sono i soldi. Il Ministro Gelmini afferma che i soldi nella scuola e per la scuola ci sono ed anche troppi ma che sono spesi male. Il 90 % del bilancio serve per pagare gli stipendi di chi nella scuola ci lavora. Un eventuale aumento di stipendio ad oggi interesserebbe tutti gli ottocentomila docenti delle scuole pubbliche senza alcuna distinzione. Lo stesso Berlusconi nella conferenza stampa di Giovedì 2 ottobre a Palazzo Chigi ha affermato: “C’è un egualitarismo che troverebbe cittadinanza solo in un sistema socialista e non in un Paese liberale e democratico come il nostro” e il Ministro Gelmini ha continuato: “ I sacrifici di oggi serviranno per premiare il personale più bravo a partire dal 2012, quando i risparmi ci permetteranno di aumentare gli stipendi fino a 7 mila euro l’anno”. L’ormai famoso Ministro Brunetta, però, non è d’accordo: “I nostri insegnanti lavorano poco, quasi mai sono aggiornati e in maggioranza non sono neppure entrati per concorso ma grazie a sanatorie. E poi 1.300,00 sono comunque due milioni e mezzo di vecchie lire, oggi l’insegnamento è par-time e come tale è ben pagato”. Intanto presso la Scuola Media del convitto Carlo Alberti di Novara un alunno di quattordici anni sferra un pugno in faccia al prof. Luigi Sergi , 57 anni di età e 37 di servizio, che gli aveva negato il permesso di andare in bagno durante la lezione.

L ‘ ”autunno caldo” promesso dai sindacati del comparto scuola è arrivato. Mentre CGIL, CISL, UIL, SNALS e GILDA si accordano sullo sciopero generale che dovrebbe tenere chiuse le scuole giovedì 30 ottobre il Ministro Gelmini incassa alla Camera la fiducia sul Decreto Legge di riforma della Scuola. Quanto riferito nel mio articolo dello scorso numero adesso è legge dello Stato con buona pace del PD e dei contrari alla Riforma Gelmini anche nella maggioranza di governo. Tutti gli organi di informazione della carta stampata e non hanno quotidianamente fatto il punto sull’iter di riforma della scuola e il Ministro Gelmini è quotidianamente presente in tutte le trasmissioni radio-televisive. Nemmeno Striscia la Notizia si è astenuta dal dire la sua sarcasticamente auspicando anche la reintroduzione della bacchetta e del sabato fascista. La Scuola non è solo di tutti ma tutti intersessa a vario titolo. O come alunni o come genitori o come insegnanti o, in generale, come lavoratori a scuola siamo tutti coinvolti. Non possiamo fare a meno di interessarcene, favorevoli e non alla Riforma Gelmini. Che la scuola italiana avesse bisogno di una aggiustata Il prof. Luigi Sergi di Novara era sotto gli occhi di tutti. Certo non si pensava ad una Riforma radicale come sembra volere la Gelmini. Ma se ben fatta ben venga. Anche a Palermo lo scorso mese di aprile alcuni alunni Le notizie che da un mese circolano intensamente paiono inferociti della Scuola Media Giovanni Verga avevano dar luogo ad un vero e proprio giallo di fine estate. Si rotto la testa al vicepreside e picchiato una insegnante. parla di accorpamento di scuole con meno di 500 alunni, SALVATORE PUMA di tagli del personale docente e non docente, di aumenti di stipendio fino a 7000 euro l’anno per gli insegnanti a Visitate il sito: partire dal 2012, di diecimila lavagne interattive in arrivo nelle scuola entro dicembre di quest’anno, di scomparsa www.universoscuola.blogspot.com del tempo pieno nelle scuola elementari e del tempo pro-


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SAPEVI CHE… Il termine bullismo deriva dalla parola inglese bullying entrato ormai a far parte del nostro linguaggio comune per definire un’oppressione psicologica o fisica, ripetuta e continuata nel tempo, perpetuata da una persona ( il bullo) - o da un gruppo di persone – più potente nei confronti di un’altra persona percepita come più debole ( la vittima). Il 27% dei bambini e il 35,6%degli adolescenti dichiara di essere vittima di bullismo( 8° Rapporto sull’infanzia di Telefono Azzurro ed Eurispes) e spesso cornice delle prepotenze è la scuola. Bulli non si nasce, ma si diventa, perché si hanno determinate caratteristiche di personalità, perché si è vissuto in una certa famiglia, perché gli esempi ricevuti durante la crescita non

SCUOLA E LEGALITÀ Il Decreto legge nr. 137 del 1° settembre 2008 (c.d. Decreto Gelmini) dispone dal prossimo anno scolastico l’introduzione di una nuova materia che si chiamerà “cittadinanza e costituzione”, con lo scopo di avvicinare i giovani al rispetto delle regole contenute nella più importante legge dello Stato. Lo stesso provvedimento, a partire dall’anno in corso, prevede di attivare azioni di sensibilizzazione e di formazione del personale, finalizzate all’acquisizione delle relative conoscenze e competenze. Il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo “Giovanni Paolo II”, dr.ssa Valeria VELLA, in attuazione delle direttive impartite dal ministro GELMINI e in considerazione delle esigenze del nostro territorio, ha invitato i docenti a preparare progetti inerenti tali direttive. Il lavoro, che sarà svolto dagli insegnanti referenti e dagli studenti, coinvolgerà le scuole dei tre comuni, Bompensiere, Milena e Montedoro. Ogni singolo plesso seguirà un progetto diverso: l’educazione al rispetto delle regole, lo studio della costituzione, l’educazione alla legalità, etc. Al termine dell’anno scolastico i progetti saranno presentati nel corso di un incontro conclusivo, al quale è stato invitato a partecipare il Ministro della Giustizia Angelino ALFANO e prevede la presenza di Magistrati e Autorità Provinciali e locali. Nel contesto di tali iniziative il dirigente scolastico, allo scopo di avvicinare i ragazzi alle istituzioni, intende pro-

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hanno aiutato a sviluppare atteggiamenti positivi verso gli altri, perché l’ambiente scolastico e la classe in cui ci si trova non scoraggiano, e a volte incoraggiano, il bullismo. Si tende a pensare che il bullismo sia un fenomeno tipicamente maschile, ci si sbaglia: il bullismo è diffuso anche tra le ragazze e le bambine. I maschi, di solito preferiscono aggressioni “dirette”, basate su forza fisica e linguaggio violento; le femmine attuano spesso, verso le compagne prepotenze più sottili e meno evidenti,isolano la vittima, diffondono pettegolezzi e calunnie sul suo conto. Il CYBER-BULLISMO nuova forma di bullismo che si sta diffondendo con la diffusione delle nuove tecnologie.Il cyber-bullo utilizza il cellulare (mms,sms) o utilizza internet (email, chat,forum, siti web) come strumenti per perseguitare la vittima a distanza, inviando messaggi di insulti o minacce. Perché i ragazzi hanno bisogno di ridurre un compagno in zimbello del gruppo? Il mondo d’oggi è dominato da una ossessione pericolosa:LA VOLONTA’ DI VINCERE. La pubblicità, i cartoni, i film, i talk-show, i videogiochi, il calcio divulgano costantemente un unico messaggio:”chi vince è bello, griffato, alla moda, ricco….”, “chi perde è stupido,debole, mal vestito…..” L’aspetto più scandaloso, emerso dai più recenti episodi di violenza è l’occhio che filma e trasforma in spettacolo l’atroce brutalità. Antonella Diliberto muovere nel corso dell’anno incontri con i vari rappresentanti della Regione, Provincia e Comune e portare una delegazione di studenti in Parlamento. Inutile dire che l’iniziativa è stata accolta con favore dal Consiglio d’Istituto, del quale faccio parte quale rappresentante dei genitori. Sono convinta che la scuola non vada lasciata sola in questo importante progetto. Anche noi genitori siamo chiamati a fare la nostra parte, facendo comprendere ai nostri figli attraverso buoni esempi, che nella vita quotidiana c’è tanta Costituzione e loro stessi sono titolari di diritti e doveri che li aiuteranno a scegliere in maniera responsabile e consapevole il loro futuro. È fondamentale inculcare nelle loro teste che i diritti non vanno mai confusi coi favori. Angela Licata

“Purtroppo i giudici possono agire solo in parte nella lotta alla mafia. Se la mafia è un’istituzione antistato che attira consensi perché ritenuta più efficiente dello stato, è compito della scuola rovesciare questo processo perverso, formando giovani alla cultura dello stato e delle istituzioni.”

Paolo Borsellino


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Il “Pentimento di San Pietro” chi ne è l’Autore? Giuseppe Giunta mentre si apprestava alle ricerche per la sua opera su Bompensiere (1978-1980) “BOMPENSIERE, storia di un comune di Sicilia”, mi parlò del quadro il “Pentimento di San Pietro” che doveva trovarsi nell’unica Chiesa di Bompensiere denominata “SS. Crocifisso”. Una rapida informazione mi portò a rintracciare il quadro presso il nascente Museo Diocesano della Curia Vescovile di Caltanissetta. Vi era stato portato per il restauro. Mi recai alla Curia ed il compianto Padre Speciale, curatore del museo, mi concesse anche di fotografarlo. Mi raccontò che lo avevano recuperato nel 1970 in precarie condizioni e, nel restauro, si erano pure accorti che qualche sprovveduto aveva aggiunto un supporto, nella parte inferiore, “allungandolo” di circa dieci centimetri. Nel restauro tale supporto, non originale, era stato asportato. Chissà se in quella parte mancante, prima asportata e poi maldestramente ricostituita, non vi era la firma dell’autore? Sono sempre stato “innamorato” del “San Pietro”, quadro bello e sublime, realizzato sicuramente per celebrare l’originario nome della Chiesa Madre, dedicata a “San Pietro” poi trasformato in SS. Crocifisso. Dai registri della Parrocchia si fa più volte riferimento e distinzione di sepolture di salme nella Chiesa Madre prima di “Sant’Ottavio” (una lapide di “fondazione” del 1831 riporta “REGE INVI OTTAVIO LANZA BARRESI…”), poi “San Pietro” ed infine “SS. Crocifisso”.

In occasione del ritorno della “copia fotografica” su tela presso la Chiesa il mio interesse al quadro crebbe e ne pubblicai anche una foto sul sito internet del Comune di Bompensiere attribuendolo, secondo quanto riportato dal libro di Giunta, a Pietro D’Asaro, il cosiddetto Monocolo di Racalmuto (1579-1647). Una ricercatrice dell’Università di Palermo, la dott.ssa Eva Passalacqua, attraverso un motore di ricerca rintracciò il sito con la foto e mi inviò la seguente e-mail: Sono Eva Passalacqua, dottoranda in Storia dell'Arte presso l'Università degli studi di Palermo e sto scrivendo una monografia su Pietro d'Asaro. Tempo fa ho trovato in rete la fotografia del dipinto "Il pentimento di San Pietro" attribuito, mi lasci dire erroneamente, proprio al Monocolo di Racalmuto. Desiderei avere da lei qualche notizia in più su tale attribuzione perchè nel corso delle mie ricerche mi sono imbattuta in questo quadro solo attraverso di lei e la sua segnalazione.

La mia risposta: Gent. Dott.ssa Passalacqua, ufficialmente il quadro è "di autore sconosciuto" e come tale è inventariato presso il Museo Diocesano della Curia Vescovile di Caltanissetta ove è stato trasferito, dalla Chiesa del SS. Crocifisso di Bompensiere, nel 1970 per essere restaurato e meglio tutelato. La memoria storica tradizionale, "ORALE", ne tramanda l'attribuzione a Pietro D'Asaro, senza, per questo, volere pretestuosamente commettere "errori di attribuzione". Dare corpo a questa "tradizione orale" ha il solo scopo di cercare di mantenere vivo l'interesse, in attesa di capire cosa possa esserci di vero nella disinteressata "memoria" di un popolo che vuole salvaguardare un capolavoro, chiunque ne sia l'autore, perchè di capolavoro si tratta! Il disinteresse è dimostrato dal fatto che tutti a Bompensiere, compreso Sindaco e Parroco, siamo d'accordo sul fatto che il quadro rimanga "tutelato" presso il Museo Diocesano. Racalmuto dista da Bompensiere circa 10 chilometri e ci sono segni, nella storia a partire proprio dal XV e XVI secolo, di rapporti con le due comunità. Perfino Sciascia racconta che il nonno di suo nonno proveniva da Bompensiere ("Occhio di Capra" alla voce "Nadurisi"). Lo stesso Sciascia nel 1984 ha accettato di partecipare alla presentazione dell'unico libro di storia su Bompensiere proprio per suggellare questo suo "legame" e per dare forza al concetto di "micro-storie" che formano la Storia, quella con l'iniziale maiuscola. In ogni caso mi spingo oltre: parlerò al Sindaco del suo interesse, ma sin da ora sono a sua disposizione perchè lei possa darci una mano nel dirimere definitivamente la questione. Che è di principio, naturalmente! Posso sbilanciarmi nel dare anche la disponibilità sia del Sindaco e delle Autorità ecclesiastiche. Con l'auspicio di averla gradita ospite, se vorrà accettare il nostro invito. La dott.ssa Passalacqua mi “dimostrò” in maniera ineccepibile che il quadro non poteva mai essere attribuito a Pietro D’Asaro e mi invitò a confrontarlo con le opere attribuite con certezza al Monocolo. Un rapido confronto mi convinse. Ad una mia ulteriore richiesta, e con grande sorpresa, la Passalacqua, nel suo giudizio, mi disse che il dipinto aveva una chiara e marcata influenza delle opere del… Caravaggio! Ricevetti anche un parere alla prof.ssa di Liceo ed appassionata d’arte Angela D’Anna, che riporto: A mio avviso nell’opera si possono rinvenire alcuni caratteri tipicamente caravaggeschi: osservazione diretta del reale (il volto di Pietro, con gli occhi arrossati lungo la rima palpebrale a testimonianza di una lacrimazione); forti contrasti di luce ed ombra (scelta di una sola fonte luminosa proveniente dall’alto e da destra, fondo scuro che mette in evidenza alcune parti del corpo del santo e ne assorbe delle altre); attenzione ai dettagli (barba del Santo, particolare delle dita e delle unghie). sono però elementi riconducibili a quella produzione


FATTI • NOTIZIE • PENSIERI • IMPRESSIONI • SPERANZE • RIFLESSIONI 11ª Edizione GRATUITA Mese di Ottobre 2008 datata intorno alla fine del 500 ed ai primissimi anni del 600 (Vocazione di San Matteo – vedere le vesti di Pietro), che risente del modo di trattare la luce tipico del Lotto e dei lombardi e non il modo di dipingere degli ultimi due anni, spesi tra la Sicilia e Napoli dopo un’ennesima fuga da Malta. In quest’ultima fase Caravaggio “brucia” le forme, accostando pochi toni abbrunati e biaccosi con pennellate “sintetiche” in una fattura sempre più rapida e convulsa (Seppellimento di Santa Lucia). Mi sento pertanto di condividere l’ipotesi di un caravaggesco che presenta San Pietro usando un tono confidenziale, sottilmente patetico ma meno tragico e profondo rispetto ai modi espressivi del Caravaggio. Il particolare delle dita affusolate e della perfetta “manicure” del Santo allontana le mani, inoltre, dalla descrizione fortemente realistica di mani forti con dita nodose presente ad esempio nella tela di San Matteo e l’Angelo (1599). Caravaggio dipinse anche la “Crocifissione di San Pietro” la cui foto riporto assieme al quadro del “Pentimento” ed un quadro del “Monocolo di Racalmuto”. Tenendo presente il fatto che il Caravaggio nell’autunno del 1608 sbarca in Sicilia proveniente da Malta e vi rimane oltre un anno. Le cronache riferiscono di una sua stabilizzazione a Siracusa, ma Andrea Camilleri ipotizza (fantasticando?) che possa essere sbarcato a Porto Empedocle per poi “rifugiarsi” (era ricercato per omicidio e, come riportano le cronache storiche, graziato dopo la morte) a Siracusa. Per andare a Siracusa potrebbe aver transitato per queste contrade? Il romanzo di Camilleri si titolato “Il colore del sole”, edito da Mondadori, è redatto nell’italiano parlato del ‘600. L’Autore indaga sui misteri della vita di Michelangelo Merisi detto Caravaggio e si diverte a riempire alcuni buchi nella movimentata vita del pittore. “E’ uno scritto di totale fantasia -spiega lo

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scrittore- che si inquadra in alcuni fatti e dati reali. Così come sono autentici i prodotti lasciati da Caravaggio in varie chiese al suo passaggio”. Inoltre sarebbe interessante capire se trattasi di un’opera “attribuibile” a Michelangelo Merisi detto il Caravaggio. O anche alla scuola che si rifà alla sua tecnica pittorica! Il che è, verosimilmente, l’ipotesi più plausibile. Approfondire le ricerche, comunque, è un “dovere” storico per restituire alla comunità di Bompensiere una parte della sua identità, perduta nell’incedere del tempo e per incuria di coloro che ne dovevano essere i “custodi”. Sotto certi aspetti “quasi tutti” i segni del tempo dell’uomo per questa comunità sono stati dimenticati! Il libro di Giunta rimane l’unica memoria, ma in questa meritoria opera vi sono delle inesattezze e dei percorsi da verificare. Ricercare i simboli della memoria, darne contezza e certezza e riportarli nella micro-storia di una comunità, potrebbe essere anche un modo per guardare con fiducia al futuro. Un appello per sollecitare stimoli in tale direzione, per crescere in armonia e cooperazione con le realtà abitative viciniori, cui siamo accomunati da tante omogenee affinità. Salvatore Maria Saia

Il Confronto


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Beppe Servegnini è uno scrittore professionista dal 1979. Tutti i suoi libri pubblicati in Italia da Rizzoli sono Bestsellers. In questo libro l’autore si pone l’obiettivo di denunciare tutti i crimini commessi dagli italiani contro la loro stessa lingua. Di questi criminali egli chiede una condanna severa per dar luogo alla loro riabilitazione. “Scrivere bene si può, e non è neppure difficile. L’importante è capire chi scrive male, e regolarsi di conseguenza” (pag. 9). Ironico fino allo sfinimento ma profondamente scientifico parla di criminologia linguistica, di malavitosi di sintassi, di fuorilegge dell’ortografia e di disadattati della punteggiatura. “Studiare le loro malefatte è un modo per redimersi; oppure per peccare ancora, con più gusto e consapevolezza” (pag. 9). E’ un libro che ha molti destinatari. Dallo studente al professore, dal giornalista allo scrittore, da chi scrive per lavoro a chi si diletta a scarabocchiare. La scrivania, il tavolo del Pc o il comodino sono i luoghi dove dovrebbe stare. Mai in libreria. E’ un libro da consultare continuamente per dissipare ogni dubbio sulla lingua scritta e parlata. Un buon oratore per Cicerone doveva seguire cinque passaggi: inventio,dispositio, elocutio, actio, memoria. Secondo Severgnini la regola è quella del PORCO: Pensa: prima decidi cosa dire Organizza: elenca i punti da toccare Rigurgita: butta fuori senza pensarci troppo Correggi: rileggi con calma due volte Ometti: taglia tutto ciò che non è necessario Salvatore Puma

L’importanza dell’Inglese Sapete quanto sia importante Al giorno d’oggi è fondamentale conoscere l’inglese è la lingua studiare le lingue a scuola? più diffusa e ti consente di avviIo studio l’Inglese dalla prima cinarti meglio all’informatica. elementare, ed è una delle mie Sarebbe buono approfondire materie preferite; mi ha permesquesta lingua anche fuori dalle so di arricchire le conoscenze. ore scolastiche, perché non fare Gli Inglesi sono molto diversi un corso d’inglese per bambini? da noi, hanno un modo di vestire, di mangiare, di divertirsi che Thanks è distante dal nostro, sono pro- Bye, bye……simona simocorrado@alice.it prio strani.


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Tra mare e collina, vi presento il mio paese.

Nelle foto alcune panoramiche del paese di Tusa. Penso che bisogna seguire chi si ama, ciò non toglie l’attaccamento che ognuno di noi ha al proprio paese di origine. Dove finisce la provincia di messina ed ha inizio quella di palermo, proprio lì sorge di Tusa (856 a.c.), legata ad una città molto grande ed importante, Halaesa, di fondazione greco romana 403 a.c.; un gruppo di alesini, a seguito di un evento sismico che distrusse Halaesa, decise di spostarsi più a nord e fondare, con la risulta delle case distrutte, un nuovo nucleo abitativo, dandone il nome di Tusa (dall’arabo Tasa, che significa nuovo recente). Il centro storico ha l’aspetto della tipica cittadella medievale, di cui rimangono tracce presso la porta di accesso principale, con le torri, ora campanarie, che avevano la funzione di collegamento e di avvistamento tra i vari quartieri. Nella metà del XII secolo Tusa passa sotto il dominio dei normanni, in questo periodo viene eretto il castello di cui oggi rimane un rudere e costruita o ampliata la Torre civica, come testimoniano le due teste di leone simbolo dei Normanni, inserite in una delle pareti. Accanto vi era il Palazzo sede del governo locale, che poi diede posto alla Chiesa madre nel XVI sec. Nella metà del XII sec. d.c. Tusa venne concessa in dote ad Enrico Ventimiglia e, per 4 secoli godrà della “Signoria”, che pare abbia portato al paese un’enorme floridezza economica, oltre al riconoscimento di città demaniale, non obbligata a contribuire alle spese demaniali. Dopo la signoria dei Ventimiglia, nel 1669 il paese passa sotto la baronia dei DellaTorre, che continuò il processo evolutivo iniziato ai primi del secolo, permettendo la formazione di qualificanti istituzioni, quali il Monte dei Pegni e l’Ospedale. Tra la fine del XVII e il XVIII sec. Tusa registra una immigrazione delle famiglie gentilizie, che la ritengono “accogliente”, questo fatto migliora l’estetica delle abitazioni, con motivi archittettonici di un certo pregio. Tante sono le chiese e i monumenti da vedere a Tusa, dalla Chiesa madre al convento dei cappuccini, dal calvario all’arco di San Michele, per non dimenticarci degli scavi archeologici nel sito di Halaesa, con la chiesa e , il tempio e l’agorà, e le tante manifestazioni che si susseguono durante l’anno, tra feste in ricorrenze dei santi che hanno la chiesa intitolata, alle sagre estive ed autunnali.

Castel di tusa invece nasce come approdo, che doveva già essere stato attivo in epoca antica, si sviluppò probabilmente come borgo marittimo. Sotto i Normanni entrò a far parte del feudo dei Ventimiglia insieme a Tusa e prese il nome di "Tusa Inferiore" o "Marina di Tusa". Sul costone roccioso che sormonta l'approdo la famiglia Ventimiglia fece costruire nel XIII secolo il castello della Marina di Tusa (poi Castello di San Giorgio), da cui il borgo prenderà il nome attuale come porto di approdo per le navi che caricavano merci per …….la cosiddetta “via del grano”, anche qui si trovano dei monumenti la recente scoperta della necropoli halaesina, il castello, che purtroppo essendo di proprietà privata, non può essere visitato dal pubblico; alle ville romane; oggi vanta del famoso albergo museo Athelier sul mare, di proprietà del famoso mecenate Antonio Presti, che ha saputo far fruttare la dote lasciategli dal padre, facendo divenire un semplice albergo situato sul mare, un museo con stanze allestite da famosi tra, scultori e celebrità. Da Castel di Tusa parte l’itinerario monumentale detta la Fiumara d’arte, sempre ideato dal Presti ed eseguito da scultori come il Consagra, che dal fiume Tusa prosegue verso Motta d’affermo, Castel di Lucio, Reitano e per finire a Villa Margi. Di recente è stato girato il video musicale di Ron con la partecipazione della Muti, tra la “Rocca grande, l’albergo e la scultura la Finestra sul mare”. Oltre a Tusa e Castel di Tusa, il mio comune ha anche un’altra piccolissima frazione Milianni (che non ha niente a che vedere con Milano), dove vivono cento anime. I tusani si contraddistinguono per la capacità di proseguire nelle tradizioni festive, dalla festa dell’Assunta, a quella della della Madonna della Catena; la prima ha come tradizione “l’acchianata della Madonna” e la “cavalcata storica”, la seconda la Benedizione delle barche e dei pescatori, durante la processione e “l’antenna a mare”, esce una barca di pone un tronco finemente insaponato dove all’estremità viene collocata una bandiera, i ragazzi devono scivolare sul tronco, in balia delle onde, e prendere la bandiera. Per chi volesse continuare a conoscere Tusa vi scrivo alcuni dei blog su internet: “terra&chianu.blogspot.com” e www.castelditusa.it. Buona visione a tutti ADSL permettendo. Maria Teresa Sambataro


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PALESTRA COMUNALE “PEPPE TONA” Spinto dalla curiosità di conoscere la situazione della palestra comunale ”Peppe Tona“, questo mese vi propongo un’intervista ai responsabili dell’associazione A.S.D "WA-GO KARATEDO CLUB" gestore della palestra per scoprirne di più….. INTERVISTA AI RESPONSABILI DELL’ASSOCIAZIONE A.S.D "WA-GO KARATEDO CLUB" Quando è nata l’associazione? L’ A.S.D "WA-GO KARATEDO CLUB" nasce nel 2004 per il volere del maestro di Karate Tona Angelo con lo scopo di avvicinare i giovani alla disciplina sportiva del Karate.

Nella foto la Palestra Comunale.

Da quando la vostra associazione gestisce la pale- zione è obbligatorio diventare soci dell’associazione. stra comunale? Praticamente dal primo giorno perché nel maggio 200- Quanti iscritti conta ad oggi la palestra? Oggi conta quasi 10 iscritti mentre fino a maggio gli abbiamo vinto la gara di appalto che ci permetterà di iscritti erano più di 30. Come si potrebbe far avvicinare la gente alla palegestire la palestra comunale fino al 2010. stra? Da chi è gestita la palestra? La palestra è gestita dal presidente dell’associazione il L’amministrazione comunale dovrebbe fare un servimaestro Tona Angelo e dal capo palestra Benvissuto zio sociale ai cittadini facendosi carico della spesa x la frequentazione della palestra perché molte persone Michelangelo. In quali giorni è possibile svolgere le attività in pa- ritengono che 20 euro sono troppi…. 7, con la vecchia amministrazione,

lestrà? Dal lunedì al sabato.

Una cosa che vorreste dire…. Di credere di più nello sport e avvicinarsi alle attività sportive svolte in palestra.

Quali attività vengono svolte? Il lunedì, il mercoledì e il venerdì dalle ore 19 alle 22 vengono tenuti corsi di fitness e body building, mentre Un consiglio che vorrei dare al neo sindaco, Salvatore il martedì, giovedì e sabato dalle 20:30 alle 21:30 si Losardo, è quello di attuare la proposta dei responsabili della palestra perché cosi facendo si potrebbero tiene il corso di karate. avvicinare allo sport molta gente che magari per proCosa bisogna fare per iscriversi? Prima di tutto bisogna venire da noi in palestra, ritira- blemi economici non lo fa. re il bollettino postale di 20 euro intestato al comune di bompensiere e fare il versamento. Per il prima iscri- (vincenzo.tona@alice.it)

Tona Vincenzo


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Socio della F.I.S.A.R. di Caltanissetta 2008 (Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori)

L’autunno e le castagne in tavola La castagna è molto nutriente e costituisce un alimento ricco: contiene 200 calorie ogni 100 grammi di prodotto. L'alto contenuto di sali minerali, come fosforo e magnesio, soddisfa le esigenze di oligoelementi essenziali al nostro benessere. In particolare contiene molto potassio e per questo è in grado di aumentare la resistenza alla fatica e migliorare le capacità lavorative. Nei suoi diversi utilizzi, la castagna è consumata da tempi antichissimi. Oggi solitamente ci piace mangiarla lessa o arrosto oppure sottoforma di marmellata, ma anche all’interno di primi, secondi e dolci. Le castagne sono usate anche nell'allevamento degli animali, la cui carne risulta di un sapore migliore e di maggiore consistenza, quando la loro alimentazione è integrata con castagne e derivati.

RISOTTO CON LE CASTAGNE Dosi per 4 persone: 300g di castagne lessate con un rametto di rosmarino, 350g di riso, 150g di salsiccia, panna, 1 litro circa di brodo vegetale, 1 cipolla, olio, sale, pepe. Preparazione: sbucciate le castagne, tenetene da parte la metà scegliendo le più belle e passate le altre. In una larga padella fate appassite in olio la cipolla affettata finemente, quando ha preso colore unite il riso, fatelo tostare, aggiungete il passato di castagne, fate insaporire per qualche minuto, portate a cottura il riso aggiungendo il brodo bollente. In un pentolino fate saltare con poco olio le salsicce spellate e spezzettate, unite le castagne intere, quando il riso è cotto servitelo e guarnitelo con il soffritto di salsiccia e castagne intere e servite bollente.

FILETTO ALLE CASTAGNE Dosi per 4 persone: 4 fette di filetto spesse un paio di centimetri, 300 g di castagne lessate con una foglia d'alloro, 100 g di pancetta in una fetta sola, 1 bicchierino di brandy, 1 dl brodo o latte bollente, 1 piccola cipolla, 1 spicchio d'aglio, olio, sale, pepe. Preparazione: sbucciate le castagne . Dopo di che tagliare la pancetta a dadini piccoli, rosolatela con la cipolla tagliata final e lo spicchio d'aglio che poi toglierete, e poco olio. quando è diventata trasparente e croccante, non secca, unite il brandy, il brodo, sale e pepe, le castagne e lasciate sobbollire pian piano per una decina di minuti, mescolando delicatamente. Cuocete il filetto secondo il vostro gusto, più o meno cotto, mettetelo nella padella delle castagne, cuocete per un altro paio di minuti, servite bollente.

TRONCHETTO AI MARRONI Dosi per 4 persone: 750g di grossi marroni, 130g cioccolato di copertura fondente, 125g di zucchero, 150g di burro, olio di mandorle, zucchero al velo. Preparazione: lessate i marroni come indicato nella ricetta specifica, sbucciateli e riduceteli in purea. Sciogliete a bagnomaria il cioccolato con un cucchiaio d'acqua, fuori dal fuoco incorporate il burro sbattendo bene, unite lo zucchero e infine la purea di castagne amalgamando perfettamente. Ungete con olio di mandorle un foglio di alluminio, versatevi il composto, fatene un grosso salame che chiuderete nella carta stessa. Tenete in frigorifero fino al momento di servire, mettetelo sul piatto di portata, rigatelo con i rebbi di una forchetta, spolveratelo di zucchero al velo e servite.


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AVVISI E RINGRAZIAMENTI Il giornale è disponibile: al Bar Inglese, al Picchio Rosso, al Bar Roma, al Rivenditore tabacchi Tentazioni, al Panificio Spiga d’oro, al Market 2000 e alla Posta. L’impaginazione di questo numero è a cura di Giovanni Diliberto. Si ringrazia l’amministrazione comunale per la stampa del giornalino.

Un saluto particolare a tutti gli emigrati che ci seguono sul sito del Comune di Bompensiere:

www.comunebompensiere.it/pages/giornale-locale.php

NUMERI UTILI Pronto Intervento (CARABINIERI)…...112

Guardia Medica (notturna e Festiva) ..0934/938158

Pubblica Emergenza (POLIZIA)……….113

Farmacia (dr. Sorce)………..……..0934/938090

Emergenza Sanitaria……………….…....118

Comune di Bompensiere..………....0934/938008

Vigili del Fuoco……………………….….115

Scuola Elementare…..………...…...0934/938146

Guardi di Finanza………………………..117

Scuola Materna…..…..…….………0934/938147


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