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7. La Scuola di Aristotele. La Filosofia e le Scienze

7. La scuola di Aristotele. La filosofia e le scienze.

Prima allievo, poi collega di Platone, fu l’altro grande filosofo del periodo classico, Aristotele. Nato nel 384 a.C. a Stagira, città della Macedonia, da ragazzo visse alla corte del re Aminta III a Pella, capitale del regno. Suo padre era ospite e medico personale del re; probabilmente, assistendolo nelle dissezioni anatomiche, cominciò ad interessarsi alla biologia ed alla fisica. Rimasto orfano in tenera età, Aristotele dovette trasferirsi in Asia Minore presso un tutore; questi lo inviò nel 367 ad Atene, perché studiasse nell’Accademia di Platone. Quando vi entrò, l’Accademia era diretta da Eudosso di Cnido, poiché Platone si trovava a Siracusa, ospite di Dione, un parente del tiranno Dionigi I, al quale il Maestro voleva far capire che la politica, quindi i governanti, dovesse essere ispirata dalla sapienza dei filosofi. Purtroppo, la storia si concluse male. Dopo una parziale accettazione dei suoi consigli, Platone fu scacciato dal tiranno e fatto vendere come schiavo. Fu poi riscattato, ed infine tornò ad Atene tre anni dopo. Aristotele iniziò studiando per tre anni Matematica, per continuare poi con la Dialettica. Trascorse circa vent’anni all’Accademia; ne uscì nel 347, dopo la morte del maestro e collega. Tornato in Asia Minore, insieme all’allievo Teofrasto fondò una nuova scuola ispirata al modello platonico, prima ad Asso, poi a Mitilene sull’isola di Lesbo. Qui insegnò fino al 342, quando fu chiamato a Pella dal re Filippo II come precettore del figlio Alessandro, al quale trasmise i fondamenti della cultura greca, a partire da Omero. Divenuto Alessandro reggente, Aristotele tornò a Stagira; infine, nel 335 si trasferì ad Atene, dove fondò la sua scuola denominata Liceo perché istituita in un ginnasio sacro ad Apollo Licio. Siccome il ginnasio aveva un giardino che vi girava intorno delimitato da un colonnato, in parte coperto, nel quale il maestro e gli allievi discutevano camminando, la scuola divenne famosa con il nome di Perìpato (dal greco perìpatòs, la passeggiata). Circa le abitudini della scuola sappiamo che i pasti venivano consumati in comune, secondo l’usanza dei pitagorici; ogni mese si teneva un simposio, con il giudizio finale guidato dal maestro. Le lezioni e le discussioni si tenevano durante la mattina. Nelle ore serali Aristotele teneva conferenze aperte a tutti i cittadini su argomenti di politica e retorica, ritenuti di pubblico interesse. Alla morte di Alessandro Magno, nel 323 a.C., si rinfocolò l’astio verso i macedoni ed i meteci, gli abitanti che non avevano la cittadinanza ateniese, tra i quali era lo stesso Aristotele. Così il maestro tornò a Calcide sull’isola di Eubea, dove morì l’anno dopo.

Vastissima è l’opera di Aristotele, che intende la filosofia come ricerca delle cause degli oggetti di studio di tutte le scienze, distinte secondo tre tipi. Teoretiche, scienze che cercano la verità: matematica, fisica, scienza naturale (biologia),metafisica; produttive (o poietiche): poesia, musica, architettura; pratiche (da pràxis), che riguardano l’agire umano: etica, politica, economia. La logica, la scienza del lògos, è preliminare a tutte le scienze teoretiche. Le opere di Aristotele furono riunite in forma di trattati da Andronico di Rodi nel I secolo a.C.; i libri che trattano l’ontologia, filosofia dell’essere in quanto tale, furono posti dopo i libri di Fisica. Perciò è invalso l’uso del sostantivo metafisica ( dal greco: metà ta physikà, dopo la fisica) in luogo di ontologia. Caratteristica fondamentale dell’opera complessiva di Aristotele è la sistematicità: ogni branca del sapere scientifico è inquadrata e sviluppata in modo autonomo, anche se riconnessa con l’impostazione generale dell’indagine filosofica, cioè razionale. Per esempio, la Biologia è impostata come descrizione degli esseri viventi, animali e vegetali, classificati per specie in base alle caratteristiche anatomiche ed all’habitat. A questo metodo di classificazione si ispirerà Linneo per introdurre la nomenclatura binomiale di genere e specie agli inizi del Settecento.

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