Padelbiz 04_2023

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Nella foto: Argentario Golf & Wellness Resort Allegato redazionale a Running Magazine n. 5Anno: 2023 N.04/2023 - ANNO 2 @padel.biz SPECIALE PADEL&TRAVEL
2 UPGRADE YOUR GAME UPGRADE YOUR GAME // WAVE ENFORCE TOUR // UPGRADE YOUR GAME // WAVE ENFORCE TOUR // UPGRADE YOUR GAME // WAVE ENFORCE TOUR // UPGRADE YOUR GAME // WAVE ENFORCE TOUR // UPGRADE YOUR GAME // WAVE ENFORCE TOUR // UPGRADE YOUR GAME // WAVE ENFORCE TOUR // WAVE ENFORCE TOUR SANYO GUTIÉRREZ n° 5 Ranking WPT

DATI&STATISTICHE

10 OSSERVATORIO MR PADEL PADDLE:

I DATI DEL PRIMO TRIMESTRE 2023

PADELEGAL

12 FORME SOCIETARIE PER L’ESERCIZIO DI UN PADEL CLUB

INCHIESTA ESCLUSIVA

14 LA CARICA DEI 101 - TERZA PUNTATA

SOTTO LA LENTE

20 LA SECONDA EDIZIONE DELLO SPH DAY

VISTO DAL COACH

22 IL COACH INTERVISTA I COACH

FOCUS SERVIZI

26 LA SOLUZIONE DI ECOVER

OPENING

28 PADEL PAVILION A CITYLIFE, MILANO

CENTRO DEL MESE

30 ELLE PADEL CLUB

PADEL SHOP

32 LEONI SPORT & GLAM DI MILANO

SPECIALE PADEL&TRAVEL

34 VADO A GIOCARE IN PARADISO:

I DIECI CLUB PIÙ BELLI DEL MONDO

EUGENIO MARCHITELLI pag 32

36 LA VALIGIA SUL LETTO, QUELLA CON LA RACCHETTA

38 PADEL TRAVEL COSTA DEL SOL

40 LA RAFA NADAL ACADEMY A MANACOR, MAIORCA

41 IL BA PADEL DI BARCELLONA

FOCUS PRODOTTO

44 LA COLLEZIONE DI BABOLAT DEDICATA A JUAN LEBRÓN

44 LE CALZE PADEL E PADEL ULTRA SLIM DI TRS

45 LA PIATTAFORMA 4EVAPIC

45 LA RACCHETTA TORNADO DI VIENTO

46 LE PALE BLACKSTONE E REDSTONE DI HIROSTAR

46 TRE DISPOSITIVI BIOMECCANICI FIRMATI FLOKY

N.04/2023 - ANNO 2
20 // // 34
28 30
“Abbiamo creduto nella scomessa del padel"
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IN VIAGGIO CON IL PADEL

di Benedetto Sironi

Per la prima volta nella breve ma già molto intensa storia di Padelbiz (siamo al sesto numero cartaceo ed esattamente a un anno dalla nascita del progetto), scegliamo di non mettere in copertina un giocatore. E dopo Victoria Iglesias, Fernando Belasteguín, Ariana Sánchez, la coppia Lebrón-Galán e sua “spettacolarità” Tolito Aguirre, la nostra cover è dedicata a un paesaggio. Non certo casuale: nello specifico si tratta dell’Argentario Golf & Wellness Resort, splendida struttura immersa nella rigogliosa natura del Monte Argentario, in una delle località più suggestive della Maremma toscana. Una delle tante e sempre più numerose immagini che avremmo potuto selezionare per introdurre uno dei principali focus di questo numero: ovvero il binomio Padel & Travel, che diventerà peraltro un’altra rubrica ricorrente dalla prossima uscita. Già, perché ora possiamo dirlo con certezza: insieme ad altre attività sportive ben più storiche e strutturate quali per esempio il calcio, la bici, la corsa (tanto per citare tre “big”) anche il padel è - e sarà sempre più - un’attrattiva turistica. In grado di posizionare e arricchire località, strutture, esperienze, viaggi. Qualcosa che semplicemente una manciata di anni fa non esisteva o era una nicchia per pochi appassionati. Oggi la realtà è ben diversa e in continua evoluzione. Con un numero crescente di proposte dedicate e tour operator che puntano forte sulla disciplina. Oltre a campi che continuano a spuntare pressoché ovunque, magari a fianco di quelli tradizionali da tennis e calcetto (in alcuni casi, in loro sostituzione), da anni un must per molte location turistiche.

Abbiamo voluto offrirvi sul tema numerosi spunti e suggestioni, che troverete nelle prossime pagine. Da una selezione di dieci tra i migliori padel spot del mondo (ma

avrebbero potuto essere 100 o anche più), proseguendo con altrettante proposte viaggio per veri padel lover. Dalle Maldive all’Italia, passando ovviamente per la Spagna. È proprio nel Paese che rimane indiscusso riferimento per il settore, che siamo volati per conoscere meglio due delle realtà più attive e pioniere in questo ambito. La prima si chiama Padel Travel Costa del Sol, con sede a Malaga (area che è stata la culla del padel europeo). Fondata e diretta dall’italianissimo Alessandro Di Stefano, che ci ha anticipato anche l’imminente apertura di una seconda base a Siviglia. Oltre a rivelarci alcuni dati significativi circa l’impatto economico che con la propria attività ha generato sull’economia del territorio negli ultimi tre anni, con una spesa media a persona in attività extra padel di 140 euro al giorno e di 750 euro considerando l’intero soggiorno.

La seconda rimanda a uno dei più grandi campioni di sempre nello sport, nato e cresciuto con la racchetta in mano… Anche che se da tennis. Parliamo di un mito come Rafa Nadal. Cosa c’entra con il padel, direte voi? Lui poco, per il momento. Ma la sua Academy di Manacor (dove Rafa è nato), inaugurata nel 2016 nel cuore di Maiorca, oltre a 40 campi da tennis oggi può contare anche su ben 17 campi da padel (10 outdoor e 7 indoor). Numeri e trend che parlano chiaro. E confermano innanzitutto che questi due sport possono convivere e, in alcuni casi, anche ibridarsi e arricchirsi reciprocamente (come dimostra la storica unione delle due discipline all’interno della Federazione Italiana, a fine 2022 rinominata FITP). Proprio come nel caso dell’altro binomio al quale abbiamo dedicato questo editoriale e parte di questo numero. Due parole che – guarda caso – il destino ha voluto fossero molto simili e per di più in rima: Padel & Travel.

Editore MagNet srl SB Direttore responsabile: ANGELO FRIGERIO Direttore editoriale: BENEDETTO SIRONI

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Art director: SIMONE COMI

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Tel: 02.87245180 - Fax: 02.87245182

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Website: padelbiz.it

Allegato redazionale a Running Magazine n. 5 - Anno 2023

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Responsabile dati: Benedetto Sironi

Questo numero è stato chiuso il 17 maggio 2023

Sport Press Srl SB @padel.biz

4 editoriale
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MERCATO

FERNANDO ALONSO ENTRA NEL SETTORE CON IL BRAND KIMOA

Fernando Alonso, attraverso la sua azienda di abbigliamento e accessori Kimoa, ha deciso di entrare nel mercato del padel. Il brand ha lanciato la sua prima collezione legata allo sport di racchetta a Miami, nei giorni che hanno preceduto il Gran Premio di Formula 1, con un evento ad hoc organizzato al Wynwood Padel Club. Oltre ad Alonso, erano presenti anche Juan Martin Del Potro e Pedro De La Rosa. La collezione è composta da una t-shirt e due racchette. La maglietta è tecnica ed è ottenuta da materiali riciclati. Le racchette sono due, una delle quali, la K-Fastlap Pro, ha la scritta “Alonso” sul piatto.

PARTNERSHIP

HEAD CONFERMA IL CONTRATTO CON ARI SÁNCHEZ

Ariana Sánchez ha rinnovato il proprio contratto di sponsorizzazione con Head, che fornisce alla campionessa spagnola le racchette e l’abbigliamento con cui scende in campo. L’ufficialità è stata annunciata dall’azienda austriaca con un post sui propri social. Il brand, che sostiene Sánchez dal 2019, non ha specificato la durata del prolungamento di contratto. La catalana è l’attuale numero uno al mondo nel ranking insieme alla compagna Paula Josemaría. Di recente, Head ha anche annunciato la firma del rinnovo del contratto con la stessa Josemaría.

RIVELATE LE DATE DELLA SECONDA EDIZIONE DI PADEL TREND EXPO

PADEL NUESTRO: NUOVA COLLABORAZIONE CON FERNANDO BELASTEGUÍN

Padel Nuestro ha annunciato di aver iniziato una partnership con Fernando Belasteguín. L’accordo tra la Leyenda argentina, il giocatore più vincente nella storia di questo sport, e Padel Nuestro avrà una durata triennale. Insieme lavoreranno per contribuire alla crescita della disciplina in tutto il mondo. Nel corso della sua carriera, Bela è rimasto per oltre 16 anni al primo posto del ranking World Padel Tour, e si è laureato sei volte campione del mondo. Per il gruppo iberico si tratta sicuramente della collaborazione più prestigiosa in assoluto annunciata fino a questo momento.

FIERE

NEL 2024 ARRIVA PADEL BEST EXPO CON LOCATION MONTE CARLO

La seconda edizione del Padel Trend Expo si terrà dal 19 al 21 gennaio 2024. La location sarà nuovamente l’Allianz MiCo. Organizzata da Next Group con la FITP e il patrocinio del Comune di Milano, nella prima edizione l’Expo aveva richiamato circa 18mila visitatori. Al MiCo si sono alternati tanti giocatori di livello mondiale, ma anche vip ed ex calciatori travolti dalla passione per il padel. L’edizione che verrà promette di avere un respiro più internazionale, per rafforzare la presenza di buyer provenienti anche da alcune aree in cui il padel si sta sviluppando quali gli Stati Uniti, il Medio Oriente, la Cina il Regno Unito.

Nel mese di aprile 2024 ci sarà la prima edizione di Padel Best Expo, il progetto espositivo b2b e b2c che ospiterà nel centro congressi tutte le novità della disciplina. L’annuncio della nuova manifestazione è stato dato durante la conferenza stampa di apertura di Heroe’s Five Padel Cup, l’evento che dal 17 al 19 aprile nel Principato di Monaco ha celebrato il potere inclusivo del padel portando in campo atleti, manager, vip e giovani promesse per i cinque tornei in programma. Roberta Ceccarelli, coo dell’evento, si è dichiarata orgogliosa di una manifestazione internazionale che “metterà sotto i riflettori tutte le novità e le opportunità dal mondo del padel”.

PROGETTI

BANCA GENERALI PRIVATE RAFFORZA IL SOSTEGNO AL MONDO DEL PADEL

Per il secondo anno consecutivo Banca Generali Private rafforza il suo sostegno al mondo dello sport italiano con un progetto interamente dedicato alla valorizzazione del padel sul territorio nazionale e dei suoi campioni, denominato “It’s padel time”. L’impegno della banca sui campi da padel parte dall’esempio dei grandi campioni, con testimonial d’eccezione, due tra i migliori giocatori del padel italiano: Lorenzo Di Giovanni ed Emily Stellato. Inoltre, il progetto vuole portare questa disciplina al grande pubblico attraverso un piano declinato su tutta la Penisola, tra cui un tour nazionale con nove tappe.

NASCE “CLUB OF CLUBS” DI PLAYTOMIC PER AIUTARE I CENTRI A CRESCERE

Playtomic ha lanciato l’iniziativa “Club of Clubs”, con l’obiettivo di condividere le conoscenze sul mercato e dare impulso alla crescita dei centri sportivi. Disponibile su abbonamento, condividerà contenuti rilevanti con la comunità del padel, in collaborazione con consulenti, esperti, gestori di successo e notizie su eventi futuri. Una delle chiavi del progetto sarà la conoscenza dell’evoluzione nel tempo di alcune metriche che caratterizzano lo stato di salute del settore e le differenze tra i mercati. La sezione Trending Topics vuole essere un punto di incontro tra gestori per condividere le loro decisioni rispetto al funzionamento delle loro attività.

LA PPA RINNOVA IL SUO SITO WEB

La Professional Padel Association, l’organizzazione dei giocatori maschili, ha lanciato il suo nuovo sito web, all’interno del quale atleti e appassionati potranno trovare le ultime notizie su tutto quello che riguarda l’associazione, i suoi membri e gli accordi con eventuali sponsor. L’ente presieduto da Alejandro Galán, inoltre, ha pensato a uno spazio riservato solo ai giocatori, dove chi fa parte della PPA può richiedere e ottenere un piano pensionistico o un aiuto nello sviluppo della carriera. La PPA è stata creata all’inizio del 2022 per tutelare gli interessi dei giocatori professionisti affiliati.

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LO SAPEVATE CHE...

ESISTONO CAMPI DA SINGOLO, MA NON SONO APPROVATI FIP NON SOLO ERBA SINTETICA

La maggior parte dei giocatori ha imparato a pensare che il padel preveda una sola superficie: l’erba sintetica. Anche i regolamenti dell’International Padel Federation non limitano la possibilità di giocare su altre superfici. Anzi, è scritto chiaramente che il fondo dei campi può essere in erba sintetica, ma anche in cemento, legno, sintetico o qualsiasi altro materiale in grado di garantire un rimbalzo regolare e che prevenga l’accumulo di acqua. Idem le pareti: sono di vetro, ma potrebbero essere anche di cemento o di legno. Lo stesso vale per i colori: la stragrande maggioranza dei club opta per l’azzurro, ma anche in questo caso si può scegliere. Ai tempi della prima diffusione del gioco, per esempio, il colore più gettonato era il verde. Oggi, il regolamento FIP permette l’utilizzo di blu, verde e color terracotta. Solo ed esclusivamente per i campi indoor è permesso anche il nero.

Il padel è uno sport di coppia e non esiste, né a livello professionistico, né a livello di circuiti amatoriali, una versione individuale. Tuttavia, ci sono comunque dei campi da singolo, che molti club utilizzano per riempire dei buchi dove non ci sarebbe spazio per uno di dimensioni regolamentari. Un tempo era molto più raro trovare campi da singolo, mentre oggi il numero è in crescita e alcuni amatori si divertono a competere soprattutto a livello individuale. La differenza con una superficie tradizionale sta naturalmente nelle dimensioni: la lunghezza rimane intatta (20 metri), mentre la larghezza passa da 10 a sei metri. In sostanza, invece di usare cinque vetri nel lato corto, ne vengono utilizzati soltanto tre. Da precisare che i campi da singolare non solo approvati dalla FIP, proprio perché non è prevista da regolamento la possibilità di competere uno contro uno.

LA PARTITA PIÙ LUNGA DI SEMPRE

La partita più lunga della storia del padel (fino ad ora) è stata giocata da quattro giocatori amatoriali nel 2019: è durata ben 26 ore, tre minuti e 20 secondi. Si è svolta tra il 21 e il 22 settembre 2019 sul campo 9 del Padel Club La Moraleja di Madrid. Certificato dall’FMP e dal Guinness World Record, è diventato il record di durata di una partita tra le pareti di vetro. Il punto più lungo giocato invece in una partita del World Padel Tour è stato a Città del Messico nel 2021, in un match vinto da Navarro e Di Nenno su Chingotto e Tello. Lo scambio in questione si è giocato nel terzo gioco del primo set della semifinale: i quattro atleti si sono sfidati per ben sei minuti e quarantotto secondi (punto vinto da Chingotto e Tello su smash sbagliato di Di Nenno).

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CAMPI DA PADEL

TÜV SÜD: NUOVO PROTOCOLLO DI CERTIFICAZIONE

Il gruppo Tüv Süd, che offre servizi certificativi in ambito qualità, energia, ambiente, sicurezza e prodotto, ha messo a punto un nuovo protocollo pensato appositamente per la certificazione dei campi da padel, basato su test empirici, sulle analisi documentali per l’inquadramento e la classificazione delle strutture e sulla validazione e il monitoraggio annuale del sito produttivo. L’interesse verso il padel deriva dalla necessità di creare uno standard specifico per la verifica della progettazione e della costruzione dei campi, in un settore che pare ancora scarsamente regolamentato.

ITALIA

Nel sud-ovest del milanese è nato il circolo "Tennis e Padel Trezzano sul Naviglio": completamente ristrutturato, è dotato di tre campi indoor da padel, con un soffitto alto oltre 12 metri, e di due campi da tennis in terra battuta, uno indoor e l'altro coperto o scoperto a seconda della stagione. Il circolo presenta un'ampia zona verde e, a breve, ospiterà un'area ristoro con un bar e un ristorante di generose dimensioni. In futuro sarà disponibile anche un parcheggio interno e gratuito, con colonnina per la ricarica elettrica.

A Carate Brianza (MB) sarà depositato in settimana il progetto per il centro dedicato al padel, che sarà costruito in un’area di quasi 17 mila metri quadrati. La notizia è stata riportata da Prima Monza. L’impianto sarà denominato Padel Center Carate e ospiterà sei campi da padel indoor, tre campi da beach volley, un’area spogliatoio e una club house con il bar, che ospiterà anche gli uffici della segreteria. Sarà anche l’occasione per creare un’area verde con libero accesso a tutte le famiglie, con un parco giochi accessibile anche a portatori di disabilità.

PADELGEST: UN CAMPO NEL GRATTACIELO PIÙ SOTTILE AL MONDO

L’azienda catalana Padelgest ha installato un campo da padel al quinto piano del grattacielo più sottile al mondo. Parliamo della Steinway Tower di New York, un edificio di 91 piani con un rapporto tra base (17,91 metri) e altezza (435 metri) di 1:24. Padelgest ha vinto una gara che vedeva in competizione altre 20 imprese del settore. Nonostante fosse la proposta più costosa, alla fine è stata propria questa candidatura a prevalere. Come riporta Mundo Deportivo, Padelgest ha dovuto sottostare anche a regole molto rigide per l’installazione, tanto da dover rivedere in parte la proposta iniziale e apportare diverse modifiche.

ESTERO TORNEI

LA FITP ACCOLTA IN VATICANO DA PAPA FRANCESCO

Durante gli Internazionali BNL d’Italia di tennis, in programma dall’8 al 21 maggio, il Simposio Internazionale per la prima volta è stato aperto in contemporanea anche al padel. L’evento è stato inaugurato con un’udienza generale ospitata a Città del Vaticano, dove Papa Francesco ha concluso con quello che è stato a tutti gli effetti il momento clou dell’intervento. Il pontefice, a cui il presidente FITP ha regalato una racchetta da padel, ha parlato dell’importanza di maestri ed educatori nella dimensione sportiva e nella dinamica del gioco di tennis e padel, sottolineando come l’agonismo sia buono se non toglie la dimensione ludica.

BNL estende la propria partnership con la FITP e sarà title sponsor anche dell’Italy Major Premier Padel, in programma al Foro Italico di Roma dal 10 al 16 luglio. Il gruppo bancario presta già il suo nome agli Internazionali BNL d’Italia, il Masters 1000 di tennis. Il BNL Italy Major Premier Padel sarà il secondo Major del calendario 2023 del Premier Padel, giunto alla sua seconda edizione. Il primo si è disputato a febbraio a Doha, con la vittoria di Martin Di Nenno e Franco Stupaczuk. Nell’edizione 2023, per la prima volta, anche le donne parteciperanno a un evento targato Premier Padel.

Il Madrid Premier Padel P1, terzo evento della stagione del Premier Padel 2023, si sposterà dal WiZink Center alla Madrid Arena per il torneo in programma dal 17 al 23 luglio. La FIP, inoltre, ha confermato la presenza delle donne nella capitale spagnola dopo il loro esordio nella settimana precedente a Roma. La Madrid Arena metterà a disposizione tre campi per uno degli eventi più attesi del calendario, in cui parteciperanno tutti i migliori giocatori al mondo. Inaugurata nel 2002, ha ospitato le Masters Series di Madrid di tennis, le WTA Finals e la finale della Coppa Davis 2021.

CRESCE L’ATTESA PER I GIOCHI EUROPEI 2023: I CONVOCATI DELL’ITALIA

Agli European Games 2023, in programma dal 21 giugno al 2 luglio a Cracovia (Polonia), ci sarà per la prima volta anche il padel. Nei Giochi organizzati dai Comitati Olimpici Europei scenderanno in campo 128 fra i migliori padelisti al mondo nei tre tornei di doppio maschile, femminile e misto previsti. Tra le 23 nazioni coinvolte, ci sarà anche l’Italia con otto azzurri convocati: Carolina Orsi, Giulia Sussarello, Chiara Pappacena e Giorgia Marchetti fra le donne e Marco Cassetta, Simone Cremona, Giulio Graziotti e Riccardo Sinicropi fra gli uomini. A differenza di Mondiali e Europei FIP, quella di Cracovia sarà una competizione per coppie.

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A CARATE BRIANZA UN PROGETTO PER UN CENTRO DA 17 MILA METRI QUADRATI IL PREMIER PADEL P1 SPOSTA LA SEDE ALLA MADRID ARENA A SUD DI MILANO NASCE "TENNIS E PADEL TREZZANO SUL NAVIGLIO" ITALY MAJOR PREMIER PADEL: BNL TITLE SPONSOR DEL TORNEO

FATTORI DI RISCHIO

Il dottor Mauro Testa, luminare della disciplina, fa una panoramica su cosa succede al nostro corpo quando si gioca a padel

Potremmo definire il padel uno sport “politraumatico”. Sebbene il contatto fisico sia un evento raro e assolutamente accidentale, i continui spostamenti frontali e laterali a differenti intensità con impatti ripetuti al suolo determinano, sulle strutture corporee, diverse sollecitazioni potenzialmente pericolose. Gli infortuni da impatto al suolo, legati alle vibrazioni, alla scarsa preparazione e alle alterazioni biomeccaniche (dismetrie, cioè alterazione della lunghezza degli arti inferiori, limitazioni funzionali ad articolazioni come la caviglia etc.) sono quelli più frequenti nel padel.

LE VIBRAZIONI

L’impatto provocato dalle strutture corporee con il suolo provoca delle accelerazioni che, più queste si manifestano con una frequenza alta, cioè 50 - 60 vibrazioni al secondo (spesso legate a scarpe o campi molto duri), più risultano pericolose per le strutture muscolo-tendinee, ovvero le aree dove si scaricano.

Un esempio sono le strutture del gomito che sono sottoposte a vibrazioni dovute all’impatto della racchetta con la pallina. Il primo effetto che queste hanno sul nostro organismo è quello di indurre l’attivazione delle fibre muscolari veloci allo scopo di stabilizzare le strutture evitando risonanze vibrazionali che porterebbero a infiammazioni, borsiti ecc. Un metodo per ridurle, diminuendo il pericolo, è usare abbigliamento compressivo.

LE ZONE A RISCHIO

La scarsa preparazione fisica con cui alcuni si approcciano a questo sport, determina problematiche importanti a livello delle ginocchia e della schiena. Il ginocchio, soprattutto nelle decelerazioni anteriori, è stabilizzato da un ventre del quadricipite chiamato vasto mediale. È essenziale allenarlo per evitare infortuni seri. Blocchi articolari a carico delle caviglie, ammortizzatori naturali del corpo, incrementano i traumatismi a carico delle ginocchia oltre che esporre il giocatore a possibili eventi distorsivi. La schiena è protetta e stabilizzata dal lavoro di assorbimento dei carichi degli arti inferiori insieme al lavoro dei muscoli del corsetto pelvico (core) che la rendono stabile. Allenare queste strutture è la base da cui partire per evitare infortuni o dolori dopo aver giocato una partita intensa.

COME PREVENIRE

Le problematiche biomeccaniche legate al cattivo funzionamento delle strutture corporee, alle loro alterazioni morfologiche oltreché a delle limitazioni funzionali che rendono asimmetrico il lavoro tra parte destra e sinistra del corpo, possono essere altri fattori di rischio per gli infortuni. Come possiamo dunque prevenire gli infortuni? La cosa migliore che si possa fare è accertarsi da un biomeccanico quali sono i nostri fattori di rischio e preparaci fisicamente agli stress derivati dal gioco lavorando sulle nostre limitazioni funzionali allo scopo di risolverle.

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In foto: Mauro Testa, esperto nella scienza biomeccanica con 350 brevetti all'attivo
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di biomeccanica
pillole

GRANDI CLUB E INDOOR: IL FUTURO DEL PADEL È GIÀ TRACCIATO?

I dati raccolti dall’osservatorio di Mr Padel Paddle per il primo trimestre 2023 evidenziano due trend in particolare: l’aumento costante dei campi al coperto e un numero crescente di strutture di alto livello

Dopo l'evoluzione costante ed esplosiva degli ultimi anni, il padel in Italia sembra andare incontro a un naturale assestamento da qui ai prossimi mesi. Secondo i dati raccolti dall'osservatorio di Mr Padel Paddle, nel primo trimestre del 2023 la curva di crescita delle nuove strutture ha continuato infatti a rallentare, confermando una tendenza già iniziata nella parte finale del 2022.

Se nel terzo trimestre dello scorso anno l’incremento era stato di 278 tra club e circoli, in quello successivo la cifra era diminuita a 146. Il calo è continuato tra gennaio e marzo 2023, con le nuove strutture che sono cresciute “solo” di 127 unità. Il totale è passato dunque da 2.792 a 2.919 (+5%), mentre per i campi l’aumento è stato dell’8% (da 7.128 a 7.692).

Un rallentamento fisiologico, complice anche una domanda sgonfiatasi rispetto al 2020 e al 2021 quando il padel era uno dei pochi sport praticabili a livello amatoriale, causato però anche da fattori esterni al settore. Bisogna considerare, infatti, la maggior burocrazia negli iter per la costruzione dei campi e nell’ottenimento dei relativi permessi e il rialzo dei costi sia per la realizzazione sia per la gestione di un club.

Gli altri due trend da segnalare, invece, rappresentano degli indicatori utili per capire in che direzione potrebbe muoversi il mercato e quali opportunità potrebbero crearsi per le aziende.

SEMPRE PIÙ GRANDI…

Il primo è la dimensione delle nuove strutture aperte tra gennaio e marzo. 13 di queste hanno una media superiore agli otto campi, mentre prendendo in considerazione la totalità dei club la media è di tre. Cosa ci dice questo dato? Che chi vuole puntare sul padel vuole farlo investendo risorse molto importanti e cercando di “coccolare” nel miglior modo possibile gli utenti, con un duplice obiettivo: offrire loro una grande quantità di servizi (dal negozio al bar, passando per spogliatoi accoglienti, club house, palestre e quant’altro) e tenerli all’interno del circolo/club per il maggior tempo possibile. Assestamento, dunque, in questo caso può voler dire anche maggiore professionalizzazione, dopo un periodo in cui molti hanno cercato soprattutto di cavalcare l’onda lunga della crescita impetuosa del gioco. Il padel, insomma,

L’ANDAMENTO DELLE NUOVE STRUTTURE

Dopo gli aumenti vertiginosi tra il 2020 e il 2022, nel primo trimestre del 2023 la crescita è stata più tiepida. Un segnale del possibile assestamento che vedremo anche nei prossimi mesi nell’intero mercato. È continuato il trend trimestrale di riduzione del numero di nuove strutture iniziato nel quarto trimestre del 2022.

10 DATI&STATISTICHE
+41 Trim 1 2020 Trim 2 2021 Trim 2 2020 Trim 3 2021 Trim 3 2020 Trim 4 2021 Trim 4 2020 Trim1 2022 Trim 1 2021 Trim 2 2022 Trim 3 2022 Trim 4 2022 Trim 1 2023 +53 +87 +84 +203 +270 +247 +300 +249 +288 +278 +146 +127

sembra trovare mese dopo mese una propria identità e un proprio modo di fare business, tenendo sempre al centro il consumatore e le sue necessità.

…E SEMPRE PIÙ INDOOR

L’altro dato da sottolineare è quello relativo alla crescita dei campi indoor, che sono passati dal 32 al 37% del totale. Dall’altra parte, per la prima volta quelli all'aperto sono diminuiti dai 4.843 di fine dicembre ai 4.821 di fine marzo. Il campo indoor (che è, senza timori di smentite, il luogo ideale in cui giocare) si conferma dunque come il futuro di questo sport, sia per la maggiore fruibilità sia per la maggiore redditività del club. E può anche aprire a diverse opportunità per gli attori protagonisti nell’ambito delle coperture. In

un contesto caratterizzato da grande fermento per le innovazioni e le nuove soluzioni tecnologiche che stanno emergendo nel settore, bisogna tenere conto delle esigenze che possono nascere giocando molto spesso al chiuso. Il raffreddamento d’estate, per esempio, ma soprattutto il riscaldamento d’inverno, in modo da evitare di giocare con temperature proibitive che possono anche aumentare il rischio d’infortuni. Per circoli e club, la climatizzazione sarebbe un ulteriore servizio da offrire al cliente e siamo pronti a scommettere che alla lunga potrebbe diventare uno dei requisiti fondamentali che porterà un padelista a scegliere una determinata struttura piuttosto che un altra. Per le aziende specializzate, invece, si apriranno nuove opportunità tutte da esplorare e dagli orizzonti ancora tutti da definire.

Per la prima volta, i campi outdoor sono diminuiti, mentre continua la crescita degli impianti al coperto.

Per quanto riguarda le singole regioni, spicca la Lombardia, con il 73% dei campi indoor, un dato ben al di sopra della media nazionale. Potrebbe essere il

LA DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA DEI CAMPI

Nel primo trimestre 2023 la Lombardia si avvicina a quota mille ma resta ancora lontana dal Lazio, dove si concentrano quasi il 23% della totalità dei campi italiani.

11 DATI&STATISTICHE
23% Tot. campi 27% Tot. campi 30% Tot. campi 32% Tot. campi 37% Tot. campi 2019 2020 2021 2022 2023 1° trim Campi outdoorCampi indoor 265 494 1.385 2.285 2.871 886 1.337 3.284 4.843 4.821 Adige 1° TRIM 2023 31/03/23 2022 Strutture 2.919 534 326 284 231 192 196 203 170 134 120 102 86 117 82 76 19 18 13 11 5 Campi 7.692 1.762 996 751 566 470 445 425 410 367 293 265 237 227 190 159 50 27 25 18 9
OUTDOOR VS INDOOR
punto di riferimento anche per le altre? INDOOR SU TOTALE CAMPI 1 2 3 Lazio 73% 50% 31% LombardiaPiemonte

padeL egal

pillole di padel e diritto

FORME SOCIETARIE PER L’ESERCIZIO DI UN PADEL CLUB

L’avvio di un centro sportivo comporta la scelta della tipologia di società gestoria: analizziamo le principali caratteristiche del sodalizio sportivo dilettantistico a cura di Andrea Farano, avvocato in Milano

ne di tipo propriamente associativo, priva di autonomia patrimoniale, in cui quindi sussiste la piena responsabilità di coloro che agiscono in nome e per conto dell’Associazione, rispetto alle obbligazioni da questa assunte e/o a suo carico. Si può ipotizzare, ad esempio, che in caso di richiesta di risarcimento danni il presidente della ASD e/o i consiglieri possano eventualmente essere chiamati a farvi fronte (in via solidale con l’ente), attingendo direttamente ai loro averi. Tale evenienza viene viceversa esclusa nell’ambito di una SSD, dove la responsabilità dei soci corrisponde esclusivamente al capitale conferito nella Società. Ulteriore elemento distintivo afferisce al modello di gestione: in una SSD l’amministrazione è conforme ai principi di organizzazione e partecipazione capitalistica, mentre nella ASD la gestione è quella tipica di un’organizzazione a partecipazione democratica. Questa differenza si riverbera sulla titolarità del soggetto giuridico, ovvero sulla sua proprietà. La ASD è di tutti gli associati in eguale misura, a prescindere dal valore della quota versata; in assemblea il voto è pertanto “capitario”, cioè uno a persona e di pari peso. La SSD, invece, è di proprietà dei soci che ne possiedono le quote sociali, ciascuno a seconda del capitale sottoscritto, e il voto assembleare di ciascun socio “pesa” in base al capitale posseduto.

QUAL È LA SOLUZIONE MIGLIORE?

Chiunque voglia lanciarsi nell’apertura di un complesso sportivo deve essere consapevole che dalla scelta della forma giuridica dell’organismo societario cui affidarne la gestione può dipendere la miglior riuscita dell’iniziativa, e finanche le proprie sorti imprenditoriali. Di fronte, quindi, alle molteplici tipologie di compagine che il nostro ordinamento mette a disposizione dell’operatore, occorre preventivamente analizzare con scrupolo quale sia la formulazione più vantaggiosa, a seconda dei parametri giuridici, economici e fiscali che meglio si adattano al caso specifico. Di seguito vediamo le principali caratteristiche delle due modalità maggiormente adottate nel settore: l’Associazione Sportiva Dilettantistica (ASD) e la Società Sportiva Dilettantistica (SSD).

LE CARATTERISTICHE COMUNI DI ASD E SSD

Premesso che tanto le ASD quanto le SSD sono organizzazioni di più persone che scelgono di associarsi con lo scopo di realizzare un interesse comune –ovvero la gestione di un’attività sportiva e la sua promozione sul territorio – a queste è riservata esclusivamente la pratica dello sport in forma dilettantistica, mentre l’esercizio della disciplina in forma professionale può essere svolta solo per il tramite di vere e proprie società di capitali, quali le Società Per Azioni (SPA) o le Società a Responsabilità Limitata (SRL). Entrambe le organizzazioni dilettantistiche non hanno scopo di lucro e, quindi, alla fine di ogni esercizio non possono deliberare né attuare alcuna distribuzione di utili in favore dei soci. Pur dovendo rispettare anch’esse precisi obblighi normativi al momento della costituzione e durante tutta la loro vita, godono di uno speciale regime fiscale di favore, previo il loro riconoscimento da parte del CONI o l’affiliazione a un organismo da questo riconosciuto, come un Ente di Promozione Sportiva, il DSA (Discipline Sportive Associate) o l’FSN (Federazioni Sportive Nazionali).

ELEMENTI DISTINTIVI DI ASD E SSD

Le due citate associazioni differiscono sostanzialmente per alcuni parametri fondamentali, relativi al rischio d’impresa, all’autonomia patrimoniale e alla forma di amministrazione.

La Società Sportiva Dilettantistica (SSD) è una società di capitali – oppure una cooperativa – provvista della cosiddetta “personalità giuridica perfetta“, in quanto il patrimonio dell’ente è completamente distinto e separato da quello dei soci, i quali rispondono dei debiti contratti dalla società soltanto nei limiti dei conferimenti sottoscritti, e mai con il proprio patrimonio personale. Viceversa, l’Associazione Sportiva Dilettantistica (ASD) è una compagi-

La risposta corretta è… dipende. Impossibile – o, quanto meno, superficiale – fornire un responso aprioristico, senza conoscere e valutare l’estensione del centro sportivo, la mole di tesserati e frequentatori e i dettagli dall’attività che intende svolgere. In sintesi si può sostenere che una piccola realtà, basata magari dalla passione di pochi soci, con strutture contenute, potrebbe trarre giovamento dalle semplificazioni e dai minori costi di gestione offerti dalla disciplina della ASD. Se si pensa, invece, a un grande club, concepito per un vasto pubblico e con un elevato numero di campi, la SSD appare la forma di gestione maggiormente consona a una simile realtà, anche in funzione degli ingenti investimenti che sicuramente richiede e, dunque, dei maggiori rischi collegati in termini di responsabilità e autonomia patrimoniale.

È in ogni caso fondamentale, qualora si voglia intraprendere un percorso imprenditoriale, affidarsi preventivamente a consulenti e professionisti esperti in materia societaria, giuridica e fiscale, che potranno consigliare le scelte migliori previa valutazione dei requisiti dimensionali, strutturali e finanziari dell’iniziativa.

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THE ORIGINALS

@ellepadelclub
MB

LA CARICA DEI 101

Terza puntata dell’inchiesta esclusiva diventata un marchio di fabbrica per MagNet, in cui raccogliamo i pareri dei negozianti sull’andamento del mercato nel 2022

Iretailer rappresentano l’anello fondamentale della filiera distributiva. Proprio per questo è importante raccogliere il loro punto di vista, ascoltarne le richieste e considerarne i bisogni.

Con le rubriche “Padel Shop” e “Io Apro Perché” diamo loro voce su tutti i numeri, ma è in occasione delle prime uscite del nuovo anno che con la “Carica dei 101” (diventata ormai un marchio di fabbrica di MagNet e che abbiamo

inaugurato anche su Padelbiz), realizziamo una vera e propria indagine di mercato a 360 gradi. Bilancio dell’annata appena conclusa e prospettive per quella in arrivo, novità, trend, problematiche, opportunità, proposte: archiviato il 2022 nei bilanci dei punti vendita, qual è il sentiment dei negozianti? Ecco la terza puntata della nostra indagine con interessanti spunti di riflessione per tutti gli operatori del mercato padel.

Le domande

1.Bilancio di fine anno: nel 2022 qual è stato complessivamente l’andamento delle vendite del negozio rispetto al 2021?

2.Com’è cambiata la clientela in quest’ultimo anno?

3.Quali sono state le principali problematiche riscontrate nel 2022? Quali invece gli aspetti più positivi di quest’anno?

4.Che voto daresti al 2022 da 1 a 10?

5.Avete un e-commerce o vi appoggiate a piattaforme terze? Quanto incidono le vendite online sul totale? Il trend è in crescita, stabile o in calo?

6.Quali sono stati i vostri tre top brand di: racchette, scarpe, abbigliamento, zainoi/borse (dove specificato: + in crescita, = stabile, - in calo)?

7.Qual è stato il marchio rivelazione del 2022?

8.Altre eventuali osservazioni generali o considerazioni finali.

ANDAMENTO DELLE VENDITE

IN CRESCITA

12 STABILE IN DIMINUZIONE

Andrea De Masis - Socio

1. L’anno scorso abbiamo visto un incremento di circa il 20% del fatturato. Con il fatto che si stanno costruendo sempre più campi, ora c’è più possibilità di giocare e si riesce a prenotare il proprio posto anche poco prima e non più con tanti giorni d’anticipo. Di conseguenza, più persone si sono avvicinate al padel. La fortuna è che si riforniscono ancora nei negozi e non noleggiando l’attrezzatura nei centri.

2.Negli ultimi anni, per via del Covid, i giocatori si sono abituati a restare chiusi in casa, per cui adesso quando possono uscire e praticare sport hanno bisogno di sfogarsi.

3. Per noi non ci sono state problematiche significative. Di positivo c’è stato il fatto di poter finalmente giocare dappertutto, perché Milano ora è piena di centri padel. Non c’è più il problema del 2021 in cui era difficile trovare un campo perché non c’era tutta questa disponibilità.

4. 8

5.No, non abbiamo un e-commerce.

6. racchette: HEAD (+), WILSON (=), HEROE'S (+)

scarpe: ADIDAS (+), MIZUNO (+), DIADORA (=)

abbigliamento: ADIDAS (+), AUSTRALIAN (+), HEROE'S (=)

zaini/borse: HEAD (+), WILSON (=), HEROE'S (+)

7.Nessuno.

8 Per quello che stiamo riscontrando adesso, l’andamento del 2023 è in linea con quello relativo al 2022. Speriamo che il trend si riconfermi per tutto l’anno e che le vendite continuino ad andare bene.

Alessandro Giovati - Titolare

1. Il fatturato è aumentato in maniera consistente rispetto al 2021, quando aperto la nostra attività. Le vendite sono duplicate. È stato anche l'anno di maggiore esplosione del mercato, mentre già in questi primi mesi del 2023 assistiamo a una tendenza al ribasso. Tutte le aziende hanno sopravvalutato il settore tra il 30 e il 50%.

2. Le caratteristiche della nostra clientela sono cambiate perché nel frattempo le persone cercano prodotti sempre più avanzati. Chi sta continuando a giocare con costanza naturalmente vuole qualcosa in più, cercando il top di gamma e i materiali in carbonio.

3. Nel 2022 l'unica difficoltà è stata legata alla mancanza di materie prime e alla logistica, perché non si riceveva abbastanza merce. Questo problema, tuttavia, si è risolto nel corso dei mesi, anche se è rimasto qualche ritardo.

4. 9.

5. Abbiamo un e-commerce proprietario, che stiamo rifacendo per restare al passo con i big europei. Un decimo di quello che abbiamo attualmente in stock, infatti, non è legato al magazzino elettronico, per cui lo aggiorniamo sempre manualmente. Con le modifiche che stiamo apportando, invece, sarà tutto integrato.

6. racchette: WILSON (+), BABOLAT (+), BULLPADEL (+) scarpe: WILSON (+), ADIDAS (+), BABOLAT (+) abbigliamento: EA7 (+), LOTTO (+), ADIDAS (+)

zaini/borse: HEAD (+), BABOLAT (+) BULLPADEL (+)

7.Nessuno.

8. Le persone e il mercato andranno sempre di più verso racchette top di gamma. Ci sarà un allineamento con quello che si vede già nel tennis, in cui si vende poco delle fasce mediobasse e molto di più quella dai 200 euro in più. Concludo ribadendo che in questi primi mesi, a mio avviso, c’è stata una generale sopravvalutazione da parte delle aziende che vendono al di sotto delle loro aspettative.

14 inchiesta esclusiva
POLO SPORT Milano
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GRAN SLAM Parma

oin ADE

1. Il bilancio del 2022 si può definire stabile. Noi siamo leggermente fuori Milano dove i campi da padel scarseggiano, ma c’è in programma la costruzione di alcuni spazi nuovi. Una volta che saranno pronti, ci sarà sicuramente più movimento in termini di visite al negozio.

2. I primi tempi in cui abbiamo cominciato a vendere prodotti da padel c’erano tanti principianti, ora invece la clientela vuole racchette di più alto livello, per cui la richiesta si è differenziata. La novità che portiamo e che continua a crescere anche tra chi ci viene a trovare però è l’opportunità di realizzare delle pale personalizzate.

3. Inizialmente l’incertezza dei nuovi giocatori ci ha rallentato le vendite: spesso entrano senza sapere qual è il tipo di racchetta giusta per il loro livello, quali sono le scarpe più adatte, addirittura le regole. Quello che abbiamo riscontrato è ancora un approccio molto "giochereccio". È solo dopo un po’, quando si appassionano a questo sport, che cominciano a richiedere racchette più tecniche, in carbonio o fibra. In compenso, l’aspetto positivo è che adesso i prodotti economici non li vuole più nessuno, si cerca una fascia più alta. Un altro elemento negativo però è che, non avendo ben chiaro come vuole affrontare il padel, la gente fa acquisti su internet senza avere una conoscenza precisa di cosa ha bisogno al posto di affidarsi alla consulenza del negozio.

4. 7.

5. Sì, ma è giusto una vetrina. Le vendite non incidono molto.

6. racchette: BABOLAT (=), JOMA (=), WILSON (=) scarpe: JOMA (=), ADIDAS (=), WILSON (=) abbigliamento: non lo teniamo. zaini/borse: non le teniamo.

7.DIAMOND

8. Speriamo che il padel prosegua nella sua crescita: come tutti gli sport è partito molto bene e probabilmente continuerà su questo trend ancora per molto, ma per quanto riguarda la conoscenza sulle racchette e i prodotti in generale si nota ancora una grande confusione tra i consumatori.

TOTAL PADEL E-commerce

Luca Gandaglia - Marketing coordinator

1. Il primo anno è stato un successo. Siamo riusciti a migliorare le performance iniziali in modo esponenziale, ma soprattutto riuscendo a garantire ai nostri utenti, quelli provenienti dal mondo del tennis nella fase iniziale, i prodotti che ricercavano con le stesse garanzie e gli stessi servizi che ci hanno sempre contraddistinto.

2. -

3. L'aspetto più positivo è stato quello di avere un vasto assortimento di prodotti dopo mesi di difficoltà a reperirli dalle aziende, a causa di problemi nella produzione. Il che ci ha permesso di poter incrementare la nostra clientela e accontentarne le richieste. La problematica principale è stata proprio quella di riuscire ad avere un buon assortimento all’inizio dell’anno.

4. 8.

5. La nostra attività si fonda esclusivamente sul commercio online. Total Padel utilizza al 100% il know-how, i servizi e le garanzie che hanno reso Tennis Warehouse leader nella vendita di attrezzatura e abbigliamento da tennis in tutto il mondo. Ovviamente per poter vendere worldwide è necessario essere sul web e per questi motivi abbiamo deciso che quello dell’online era sicuramente un business model più vicino alle nostre competenze rispetto a quello di creare una rete di negozi fisici dislocati in tutto il mondo.

6. racchette: HEAD, WILSON, BULLPADEL

scarpe: ASICS, NIKE, ADIDAS

abbigliamento: NIKE, ADIDAS, LACOSTE

zaini/borse: WILSON, BABOLAT, HEAD

7. Nessun marchio rivelazione.

8. I primi mesi del 2023 sono confortanti soprattutto rispetto allo scorso anno, ma il mercato sta cambiando quindi bisognerà essere bravi a seguire le esigenze degli utenti e supportarli al meglio.

SMASH TENNIS & PADEL Lecce

Ugo Cervo – Responsabile

1. Nel 2022 c'è stata sicuramente maggiore stabilità rispetto al 2021 e al 2020. C’è stato un calo del 30% che definirei fisiologico, anche perché l’offerta è sempre più ampia. Le persone interessate però sono rimaste sempre le stesse e non sono aumentate.

2. Le vendite di nuove racchette sono concentrate perlopiù nell’alta gamma. È molto raro che la gente venga qui a chiedere delle pale entry level, visto che le persone giocano già da qualche anno.

3. Non c’è stata nessuna problematica specifica, anche perché il 2022 è stato un anno particolare visto che le persone sono state più restie a fare acquisti nel complesso. Tra gli aspetti positivi, bisogna sottolineare che le aziende sono riuscite a consegnare gli ordini in maniera più efficiente, complice anche la minor richiesta di racchette e la maggiore stabilità del mercato. Nel 2021 c'erano periodi in cui era difficile reperire i prodotti. In generale, gli approvvigionamenti sono stati più facili e veloci per noi negozianti.

4. 7.

5. Dall’e-commerce fatturiamo molto poco. Preferiamo puntare su chi viene in negozio e sul contatto diretto con il cliente.

6. racchette: BABOLAT (=), VARLION (=)

scarpe: BABOLAT (+)

abbigliamento: AUSTRALIAN (=)

zaini/borse: BABOLAT (=)

7.PUMA

8 L’unico problema dei primi mesi del 2023 è il prezzo astronomico di tutte le uscite delle nuove pale. Per noi negozianti potrebbe essere una leva difficile da utilizzare nella vendita.

SPORTIT Seregno (MB)

Cristian Cusimano - Manager di sviluppo

1. Nel 2022 per noi c’è stato un incremento delle vendite del 25/30%. Inizialmente siamo partiti poco preparati, ci siamo poi a mano a mano specializzati nel mondo padel. Una volta pronti, abbiamo quindi sviluppato diversi progetti: più store di proprietà, l’e-commerce, un’affiliazione commerciale. Nonostante la dislocazione dei nostri store, comunque quest’anno è andato molto bene, anche se ci aspetta sicuramente un periodo di assestamento. Per fortuna, non si parla di uno sport che andrà in calo, per quanto si possa verificare una forbice tra i centri da due/tre campi e quelli da 15. Ciò che è certo è che ci specializzeremo ulteriormente per essere pronti a eventuali accomodamenti di mercato.

2. Rispetto a prima, il cliente è molto esigente. Soprattutto per quanto riguarda quella parte di giocatori che già praticava padel e poi ha continuato. Si tratta di una clientela più “pignola”. Fa più attenzione agli attrezzi e al loro prezzo, anche per via della gara al ribasso che c’è tra i competitor. Il cliente amatoriale invece è tendenzialmente più predisposto a spendere perché ancora preso dall'entusiasmo.

3. Di sicuro quello che ci ha rallentato è stata la guerra e i periodi durante e post-Covid, in particolare per quanto riguarda l’approvvigionamento della merce. La nostra fortuna è che lavoriamo su ordini stagionali, quindi per noi era tutto "garantito" perché già normalmente organizziamo le consegne mesi prima. Da questo punto di vista quindi ci è andata bene. Gli aspetti positivi sono stati il fatturato e una maggiore richiesta, cosa che ci ha portato ad avere molta clientela e più fidelizzata. Questo anche grazie al fatto che siamo riusciti ad aprire più negozi, quindi complessivamente ne abbiamo giovato.

4. 8.

5. Sì, abbiamo un nostro e-commerce. Considerando che il nostro è un negozio multisport, le vendite conteranno per il 15/20%. Si tratta di un trend ormai assestato.

6. racchette: BABOLAT (=), ADIDAS (+), SIUX (+)

scarpe: BABOLAT (+), NOX (+), K-SWISS (+)

abbigliamento: ADIDAS (=), NIKE (=), BULLPADEL (=)

zaini/borse: BABOLAT (-), NOX (+), HEAD (-)

7.PUMA

8. -

16 inchiesta esclusiva

ADVANTAGE STORE Torino

1. Il bilancio 2022 ha fatto registrare un discreto trend di crescita. Parliamo di una percentuale vicina al 20%. La vendita si è orientata maggiormente sulle calzature e l’abbigliamento, piuttosto che sulle pale.

2.La clientela risulta sempre molto variegata ed è soprattutto più esigente. Ha la necessità di essere guidata durante la fase di acquisto, in particolare delle pale, ma risulta completamente in confusione per quanto riguarda i costi, visto che il mercato online è totalmente fuori controllo non essendo regolamentato dalle aziende produttrici.

3. Fino a un certo punto dell'anno, i problemi hanno riguardato l'approvvigionamento dei materiali e i continui aumenti dei listini di vendita, con conseguente abbassamento della marginalità sulla vendita. L’aspetto positivo, invece, è il continuo aumento di persone che si approcciano al padel.

4. 8.

5.Abbiamo un sito strutturato e pronto per la vendita online, ma al momento ha solo funzione di vetrina. Su richiesta, in ogni caso, vendiamo e spediamo comunque in tutta Italia.

6. racchette: NOX (=), WILSON (+), BABOLAT (+)

scarpe: JOMA (+), MIZUNO (+), BABOLAT (-)

abbigliamento: JOMA (+), ADIDAS (=), AUSTRALIAN (+)

zaini/borse: WILSON (+), HEAD (+), NOX (=)

7.WILSON

8.Il settore del padel purtroppo sta diventando sempre più complicato. Ci sono troppi produttori di pale e troppi modelli, oltre che prezzi fuori controllo. Fortunatamente il numero di praticanti è ancora in crescita.

Emanuele Donati - Socio

1. Il 2022 è andato molto bene, con un aumento del fatturato del 50% rispetto al 2021, mentre il 2023 non è cominciato con i migliori auspici. Negli ultimi mesi c’è stato un aumento dei punti vendita, ma allo stesso tempo anche un calo dell'entusiasmo. Il padel è esploso anche perché si potevano praticare pochissimi sport, ma ora si è tornati alla normalità e le conseguenze si vedono. Nel 2023, insomma, il fatturato sarà sicuramente in calo, nell’ordine del 50%.

2. Oggi la clientela è più informata, mentre nei primi anni si affidava di più all'esperto in negozio. C'è tanta offerta su internet e questo fa sì che le persone arrivino da noi con le idee molto chiare. Credo che questa evoluzione della clientela sia stata abbastanza naturale, perché la gente ha prima cercato di capire al meglio il gioco e poi ha cominciato a puntare su prodotti di alta gamma.

3. Paradossalmente ci è mancato il materiale proprio quando sono aumentate le richieste. In alcuni momenti le vendite andavano bene, ma per cause ben note non avevamo il prodotto. La domanda, in ogni caso, è sempre rimasta molto alta.

4. 9.

5. L'e-commerce segue lo stesso trend del negozio fisico. Ha un impatto variabile tra il 30 e il 40% sul fatturato totale. È comunque un altro mondo rispetto al negozio fisico.

6. racchette: SIUX (+), NOX (+), BULLPADEL (-)

scarpe: JOMA (+)

abbigliamento: BULLPADEL (+)

zaini/borse: BULLPADEL (+), SIUX (+)

7. Nessun marchio rivelazione.

8. Ci sono molte persone che si professano esperte del gioco, e a causa di questo tanta gente si affida soprattutto a loro e alle prime impressioni. E non parla con chi invece i materiali e le racchette li mastica tutti i giorni. A mio parere, sarebbe meglio rivolgersi ai negozianti che gestiscono centinaia di modelli, piuttosto che ai compagni di gioco o a chi si trova su internet.

ESSERRE SPORT REVOLUTION Busto Arsizio (VA)

Roberto Felli – Amministratore

1. Tra il 2021 e il 2022 le vendite sono state stabili, soprattutto per quanto riguarda le racchette. Discorso diverso per le scarpe, invece, che sono arrivate tutte in ritardo nel 2022. Noi trattiamo nuoto, corsa e montagna, e abbiamo voluto fare questo esperimento del padel per un annetto per via delle grandi richieste. In effetti è uno sport che si vende abbastanza da solo, anche se poi abbiamo deciso di abbandonarlo perché non abbiamo l’esperienza necessaria per starci dietro. Per quello che siamo riusciti a notare, l'introduzione e la spiegazione delle racchette al cliente non era troppo complessa rispetto ad altri prodotti che abbiamo in negozio. Come detto, però, le richieste hanno superato la nostra competenza, quindi abbiamo deciso di smaltire gli ultimi pezzi senza fare più riassortimento. Ora collaboriamo con un altro store che vende tennis e padel.

2. La tipologia di clientela non è cambiata molto, anche il giocatore di padel rientra nell’idea dello sportivo con varie sfaccettature. Se c’è la passione per lo sport, si riesce comunque ad arrivare alla chiacchiera facile. Non è molto diverso da altri amatori.

3. L’aspetto negativo è stata la richiesta specifica dei marchi che non avevamo. Proprio per la crescita rapida, all’inizio i clienti si “accontentavano” delle racchette in negozio, poi le richieste si sono fatte più specifiche e i giocatori hanno acquisito più nozioni, e noi non siamo riusciti a stare al passo. Questa è stata la parte un po’ più complessa che ci ha poi portato ad abbandonare il padel. Di positivo c’è stato che, pur nel breve tempo in cui è rimasto, ha creato del movimento e ci ha portato dei clienti in più.

4. 6.

5. Sì, ma lo stiamo sviluppando adesso. Venderemo online fra un mesetto.

6. racchette: JOMA (=), FZ (=), STAR (=) scarpe: JOMA (+) abbigliamento: STAR (-) zaini/borse: non li teniamo.

7.FZ

8. Visto da chi non è molto esperto del settore, forse l’ascesa del padel sta andando incontro a una diminuzione. Dopo il boom iniziale ha ovviamente continuato a crescere per un bel po’, raggiungendo numeri molto alti, ma ora sembra che la curva si stia stabilizzando.

DF SPORT SPECIALIST

18 punti vendita

Alberto Brambilla e Andrea Marazzato - Buyers

1. Le vendite sono incrementate notevolmente (+250%) rispetto all’anno precedente.

2.Abbiamo notato un aumento del numero di clienti interessati al prodotto, con un incremento in particolare del pubblico femminile.

3. L’aspetto positivo è stato sicuramente l’ampliamento della clientela che si è affacciata a questo sport e l’apertura di nuove strutture sempre più attrattive e moderne anche vicino ai nostri punti vendita. La problematicha a inizio anno è stata la scarsità di prodotto, aspetto che al momento è rientrato.

4. 7.

5 Abbiamo un sito di proprietà, e per quanto riguarda le vendite abbiamo registrato una crescita con un’incidenza sul fatturato totale di circa l’8%.

6. racchette: BABOLAT (+), HEAD (+), DUNLOP (+)

scarpe: ASICS (+), JOMA (+), PUMA (+)

abbigliamento: JOMA (+), PUMA (+)

zaini/borse: BABOLAT (=), WILSON (=), HEAD (=)

7.Il volume generale è cresciuto lasciando intatte le proporzioni fra brand, non segnaliamo un marchio rivelazione.

8 Nel complesso i numeri ci fanno pensare di aver di fronte un mondo che, finita la rapida ascesa, si stia stabilizzando e trovando la propria dimensione sul territorio. Sarà fondamentale il mix merceologico e la sfida 2023 sarà intercettare la platea giusta affinché ognuno diventi il riferimento per il proprio target.

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inchiesta esclusiva
PADEL STORE Roma

PADEL NUESTRO MILANO Millepini (MI)

1. Per quanto ci riguarda, il miglioramento delle vendite è andato di pari passo all’andamento del padel e all’aumento delle strutture, che ha quindi portato ad avere più giocatori e quindi più vendita di materiale. È un trend in cui tutti gli elementi sono cresciuti insieme. L’incremento è stato circa del 20/30%, che però si lega anche ad alcune modifiche che abbiamo fatto internamente allo store, come l’ampliamento della zona vendita e di test che ha portato quindi anche a vendere più attrezzatura.

2.La clientela è cambiata in maniera particolare: nel 2021, il nostro primo anno di mercato, la grande maggioranza dei giocatori era ancora principiante: successivamente sono arrivate persone esperte, interessate, più esigenti dal punto di vista tecnico e con più budget. Rispetto all’inizio, il neofita ora parte già con una buona attrezzatura di base.

3. A inizio 2022, risentendo ancora del post-pandemia, abbiamo fatto fatica ad avere disponibilità di materiale. Facendo fede a un’azienda importante come Padel Nuestro siamo riusciti a sopperire a eventuali mancanze, ma sui prodotti di punta abbiamo avuto qualche difficoltà a inizio anno. Un altro aspetto negativo sono i tanti modelli proposti dai brand: non è facile indirizzare il cliente che si basa su un aspetto di una racchetta che trova su una recensione online, e di cui poi si interessa. Portare l’idea del cliente sulla scelta finale, a fronte dell’uscita di tantissimi modelli che poi spesso rispondono alle stesse caratteristiche, è diventato molto più difficile. Di positivo c’è stata sicuramente la crescita del padel, e di conseguenza anche per noi è stato un bene perché quello che era nato come un progetto quasi di passione è poi diventato un business vero e proprio. L’altro aspetto positivo è che siamo riusciti a identificare i clienti, in particolare chi aveva già acquistato da noi nel 2021 e aveva conoscenze dello sport, che quindi siamo riusciti a portare a una scelta più completa.

4. 8

5. –

6. racchette: BABOLAT (=), SIUX (+), BULLPADEL (+)

scarpe: BABOLAT (=), JOMA (+), NOX (+)

abbigliamento: BULLPADEL (+), SIUX (+), ADIDAS (=)

zaini/borse: BULLPADEL (+), NOX (+), STARVIE (+)

7.NOX, perché permette a tutti i giocatori di usare l'attrezzo senza sentire dolori

8.Quello che possiamo consigliare sia al giocatore amatoriale che a quello esperto è che il negozio fisico e il lavoro che c’è dietro ha un aspetto molto importante nella decisione di una pala. Anche la misurazione del bilanciamento o del peso con esattezza può essere determinante nella decisione.

Le domande

1. Bilancio di fine anno: nel 2022 qual è stato complessivamente l’andamento delle vendite del negozio rispetto al 2021?

2.Com’è cambiata la clientela in quest’ultimo anno?

3.Quali sono state le principali problematiche riscontrate nel 2022? Quali invece gli aspetti più positivi di quest’anno?

4.Che voto daresti al 2022 da 1 a 10?

5.Avete un e-commerce o vi appoggiate a piattaforme terze? Quanto incidono le vostre vendite online sul totale? Il trend è in crescita, stabile o in calo?

6.Quali sono stati i vostri tre top brand di: racchette, scarpe, abbigliamento, zaini/borse (dove specificato: + in crescita, = stabile, - in calo)

7.Qual è stato il marchio rivelazione del 2022?

8.Altre eventuali osservazioni generali o considerazioni finali.

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Sei un negoziante che gestisce un’attività legata al mondo padel? Padelbiz e il gruppo editoriale MagNet ti danno la possibilità di dire la tua! Inauguriamo anche su questa rivista uno dei nostri format editoriali più letti e apprezzati: “La Carica dei 101”. Per rispondere alla nostra inchiesta, inquadra il QR Code qui a fianco o richiedi un appuntamento telefonico al seguente indirizzo mail: redazione@padelbiz.it

MORBIDELLI SPORT Fiumicino (RM)

1. Siamo una realtà piccola, ma ci stiamo mantenendo su standard abbastanza consolidati. Il nostro lavoro è prevalentemente stagionale. C’è stato un aumento dei campi e delle persone che giocano, ma è un ambiente ormai parecchio saturo.

2. Lavoriamo prevalentemente con racchette entry level e di fascia media. Per il top di gamma, le persone sono consapevoli di doversi rivolgere altrove. Avendo un negozio piccolo, non riusciamo a scalare molto sul prezzo e sulla quantità.

3. I problemi sono stati soprattutto nella logistica e nelle consegne, in particolare sulle scarpe, per le quali abbiamo avuto ritardi un po’ in tutti gli sport che trattiamo. Con il passare del tempo la situazione è migliorata e si è regolarizzata. Per le racchette, invece, non ci sono state difficoltà di approvvigionamento.

4. 7.

5.Non abbiamo un e-commerce.

6. racchette: BABOLAT (=), QUICK SAND (=) scarpe: JOMA (=), MIZUNO (=)

abbigliamento: JOMA (=), MIZUNO (=), UNDER ARMOUR (=) zaini/borse: li trattiamo marginalmente.

7.Nessun marchio rivelazione.

8. Dal nostro punto di vista, considerando che si gioca molto all’aperto, il 2023 non è iniziato al meglio perché il meteo non ci ha favorito. Il mercato, invece, è chiaramente saturo al momento: a mio avviso, la curva di crescita si sta appiattendo sempre di più.

1. Il negozio, aperto a ottobre 2022, sta andando molto bene. Le aspettative iniziali sono state confermate perché siamo partiti subito in maniera molto positiva. Abbiamo beneficiato anche del periodo natalizio che sarebbe arrivato nel giro di poche settimane. Nei mesi successivi abbiamo consolidato la nostra posizione e mi sento di dire che abbiamo del potenziale per crescere ancora, soprattutto grazie ai tanti campi nella zona di Brescia che portano a loro volta molti giocatori. Inoltre abbiamo investito un po' anche in pubblicità e iniziative. Ci sono negozi e grandi catene che fanno competizione ma siamo ancora l'unico store specializzato dedicato al padel.

2. Abbiamo una clientela piuttosto varia, dal principiante al giocatore più esperto. Ci sono tantissime donne, più di quante potessimo immaginare, visto che rappresentano il 40% della clientela. La fascia d'età va principalmente dai 40 ai 60 anni. Per quanto riguarda l’esperienza in negozio, il cliente cerca competenze e consigli tecnici e vuole essere anche guidato nella scelta. Avendo due maestri come commessi, possiamo offrire questo servizio in maniera ottimale.

3. Non c’è stata nessuna problematica particolare, tutto è filato abbastanza liscio. Le consegne sono state regolari e nel corso dei mesi non ci sono stati ritardi.

4.9.

5.-

6. racchette: BABOLAT, SIUX, ADIDAS

scarpe: BABOLAT, NOX, JOMA

abbigliamento: BULLPADEL, ADIDAS, JOMA

zaini/borse: BULLPADEL, ADIDAS, SIUX

7.Nessun marchio rivelazione.

8. Credo che il mercato possa espandersi ancora, sebbene sia già abbastanza maturo, anche in maniera molto importante da qui a un anno. Secondo la mia opinione, tuttavia, le aziende dovrebbero rivedere il prezzo delle racchette verso uno leggermente inferiore rispetto a quello attuale. Il padelista medio cerca prodotti che costano circa 200 euro e non 300, che è il prezzo attuale dei migliori articoli sul mercato. Manca una fascia intermedia, mentre noto che si punta soprattutto all'entry level o al top di gamma.

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inchiesta esclusiva
PADEL NUESTRO BRESCIA Brescia

VITTORIA SPORT Peschiera Borromeo (MI)

1. Nel 2022 abbiamo registrato un incremento delle vendite del 20/30%. Dopo il lockdown la nostra ripresa ha superato quella relativa al 2021, anche per il fatto che ora c’è più gente che gioca a padel ed è un momento abbastanza florido da questo punto di vista. Anche se ovviamente abbiamo constatato come le vendite online la facciano da padrone rispetto a quelle in negozio.

2. Noi siamo uno store multisport, quindi abbiamo potuto notare da vicino che, durante il lockdown, si seguivano molto il tennis e il padel rispetto alle altre discipline. Tanta gente che prima faceva altro si è riversata sul padel, anche per via delle restrizioni e l’obbligo di poter praticare solo sport individuali e non di contatto. All’inizio vendevamo più racchette e di nicchia, ma ora ci stiamo spostando anche sulla fascia media e sull’usato, visto che sempre più gente che cambia gli attrezzi molto spesso.

3. L’aspetto negativo è stato la consegna merce non sempre garantita, per cui siamo passati allo “step successivo”: abbiamo aspettato l’arrivo dei prodotti padel per poi spingere di più sulle vendite. Di positivo c’è stato un diverso approccio alla clientela. Ora ci sono persone che accettano un consiglio e non si basano solo sui commenti che trovano online. In particolare, noi ci appoggiamo ai suggerimenti di un maestro di padel che assiste alla prova e sa quindi aiutare al meglio il cliente.

4. 7.

5. No, crediamo ancora nel “vecchio modo” di fare negozio e in una consulenza fidelizzata col maestro.

6. racchette: ADIDAS (+), BABOLAT (=), DUNLOP (=)

scarpe: MIZUNO (+), ADIDAS (+), BABOLAT (+)

abbigliamento: UNDER ARMOUR (+), ADIDAS (+), TAP-IN (=)

zaini/borse: ADIDAS (+), BABOLAT (=), DUNLOP (=)

7. ADIDAS

8. La nostra impressione è che il mercato stia andando bene, il problema sostanziale resta far arrivare il consiglio al cliente e fargli capire cosa sta dietro al prezzo che trova in negozio, che in fondo è equivalente rispetto a quello che trova su internet.

SPORTUNO Roma

Giuseppe Rosa - Socio

1. C'è stato un aumento del fatturato di circa il 30%, perché nel 2021 il materiale scarseggiava per via di tutti i problemi causati dal Covid. Ed eravamo in piena padel mania. Per noi le vendite sono anche veicolate dagli accordi con i circoli, e senza quelli diventa difficile. Nonostante l’incremento delle vendite totali, la situazione si è man mano stabilizzata per via della saturazione del mercato.

2. Per le racchette vendiamo soprattutto la fascia di alta gamma, ma molto meno quella medio-bassa. Abbiamo tante richieste per quanto riguarda le calzature, anche perché noi abbiamo molti brand e diventa più facile veicolare la vendita.

3. Non abbiamo avuto particolari problematiche, o cose rilevanti da sottolineare. Con il passare del tempo, è diventato tutto piuttosto standardizzato sul mercato. Credo che ciascuna realtà abbia trovato la sua dimensione. Noi abbiamo aperto quest'attività nel 1982, trattiamo diversi sport e siamo molto tecnici su ciascuno di questi, avendo del personale molto qualificato. Dal punto di vista comunicativo, ultimamente abbiamo avuto ottimi riscontri su TikTok, da cui abbiamo un ritorno importante con i nostri video.

4. 7.

5. Abbiamo il nostro e-commerce, ma siamo anche su Amazon su cui vendiamo i prodotti dei brand che ci permettono di farlo. Smaltiamo facilmente soprattutto racchette e scarpe, ma parliamo di una parte minima del fatturato.

6. racchette: STARVIE (+), ADIDAS (+), BABOLAT (+) scarpe: DROP SHOT (+), JOMA (+), MIZUNO (+) abbigliamento: DROP SHOT (=), MIZUNO (=), WILSON (=) zaini/borse: WILSON (=), DROP SHOT (=), JOMA (=)

7. MIZUNO (in particolare per l'abbigliamento)

8. -

TENNIS 21 Pistoia

1. Per noi l’annata 2022 è stata abbastanza buona. Pistoia ha pochi campi da padel, siamo passati dai due dello scorso anno ai cinque attuali, quindi possiamo dire che, nonostante una piazza del genere, la nostra attività è andata bene. C’è stata una crescita del 40% rispetto al 2021.

2. La clientela è cambiata a livello di qualità di gioco. E questo lo noto dalla vendita di racchette: la richiesta ricade su prodotti più performanti rispetto all’entry level dell’anno scorso

3. Il primo semestre ha riscontrato problematiche legate principalmente agli approvvigionamenti, perché mancava la merce. Per quanto riguarda gli aspetti positivi, invece, bisogna sottolineare come molte aziende abbiano cominciato a produrre in Italia, con un’offerta dunque che è molto varia.

4. 8.

5. Non abbiamo un e-commerce.

6. racchette: ADIDAS (-), BABOLAT (-), WILSON (-) scarpe: ASICS (-), JOMA (-), MIZUNO (-) abbigliamento: HYDROGEN (+), ASICS (=), ADIDAS (=)

zaini/borse: BABOLAT (-), WILSON (-), ADIDAS (-)

7. BABOLAT

8. Il 2023 è iniziato con un calo delle vendite rispetto al 2022. Questo è avvenuto un po’ in tutti i settori, e anche il padel non è stato da meno. Speriamo che l’estate porti un po’ di voglia di tornare in campo.

1. Il bilancio è molto negativo per diverse ragioni. Nel 2022 il fatturato è calato del 30%, ma il mercato presenta problemi di varia natura. Dalla Spagna, per esempio, arrivano materiali allo stesso prezzo sia al mio negozio sia ai circoli, che però possono vendere i prodotti senza pagare né tasse né IVA visto che sono associazioni sportive. Inoltre, mentre nel resto d’Europa esistono grandi catene che riescono a gestire meglio i flussi di ordini e consegne, i negozi più piccoli in Italia fanno molta più fatica. Ma è colpa anche dei grandi marchi che non riescono ad avere una gestione efficiente. Dopo il Covid, quando gli unici sport che si potevano fare erano padel o tennis, ho venduto anche 100 racchette in un giorno. Vedendo la situazione, le aziende hanno deciso di aumentare la produzione e di conseguenza anche i prezzi. Intanto, però, si è bloccato tutto. Sono stato il primo a trattare il padel in Sicilia e creare un portale dedicato con siciliapadel.it, ma oggi devo riconoscere che il mercato è diventato malsano.

2. Non si vendono più pale di medio-basso livello, perché tutti cercano solo la fascia alta. Le borse specifiche per il padel, invece, si smaltiscono molto a rilento, perché si arriva ai campi con la racchetta in mano o con quella che si usava per il tennis.

3. C'è tanta gente nuova che si avvicina al padel, ma sono dell’idea che bisogna puntare soprattutto sui servizi legati a esso, perché il commercio è morto. Abbiamo un progetto con cui stiamo spingendo proprio su questo aspetto. Ho anche iniziato a produrre una birra artigianale a tema padel e voglio pubblicizzare sempre di più servizi come eventi, tornei e vacanze a tema. Le persone sono disposte a spendere per queste cose ed è un ambito molto interessante.

4. 5.

5. L'e-commerce è diventato una vetrina. Non è il mio business principale.

6. racchette: DUNLOP (-), WILSON (-), DROP SHOT (-)

scarpe: JOMA (-), ADIDAS (-)

abbigliamento: JOMA (-) solo come fornitura ai circoli zaini/borse: DUNLOP (-), WILSON (-)

7. Nessun marchio rivelazione.

8. Ci sono troppi canali di distribuzione, nonostante la torta sia sempre la stessa. A prescindere dal fatto che ci siano cinque o 50 aziende, il venduto totale delle racchette resta sempre lo stesso. Ci sono tanti marchi che nascono e muoiono in poco tempo. Al momento, quello del padel è un mercato folle e inflazionato, con meccanismi che portano a diminuire le marginalità al minimo. Ora come ora è molto difficile pensare di trovare una soluzione e dare una sterzata alla situazione attuale.

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TENNISTORE Ragusa

SPECTOR PADEL HOUSE: EVOLUZIONE CONTINUA

Siamo stati ospiti della seconda edizione dello SPH Day, l’evento organizzato dal network creato da coach “Gus”. Un momento di celebrazione del brand, ma anche l’occasione per svelare nuovi partner e progetti di espansione sul territorio di Daniele Pansardi

Stessa storia, stesso posto, ma con un anno in più sulle spalle e tanto ancora da offrire. Lo scorso 19 aprile la redazione di Padelbiz è stata ospite della Spector Padel House all’auditorium dello spazio C-30, a Milano, per la seconda edizione della convention organizzata dal più grande network di centri padel in Italia, ideato da Gustavo Spector nel 2021. Nella sede di One Day, uno dei business partner dell’evento insieme a Padel Magazine, Babolat, Playtomic, Stylology e SportIT, SPH ha ospitato stakeholder e giornalisti per raccontare la crescita della propria rete e approfondire le ultime tendenze del settore.

Le parole inaugurali della giornata sono state affidate al co-fondatore Guido Giardini, che ha tracciato un punto della situazione del padel in Italia: la crescita esponenziale del 2022 in termini di campi e strutture, lo sviluppo dell’indoor, la specializzazione dei coach e l’aumento dei tornei giocati nello stivale. Giardini ha poi condiviso con il pubblico alcune proiezioni positive per il mercato 2023: sulla crescita del mercato: secondo SPH, entro fine dicembre si potrebbe superare la quota di 10 mila campi, rispetto ai 7.128 con cui si era chiusa l’annata precedente. Le strutture supererebbero la cifra di 3.400 rispetto alle 2.520 di fine 2022, mentre è stata stimata una crescita costante degli amatori e degli appassionati fino a 1 milione di persone.

Previsioni che confermerebbero il posizionamento raggiunto dal padel nel nostro Paese, in un contesto che richiede peraltro sempre più strutture all’avanguardia dal punto di vista tecnologico e metodi d’insegnamento validi e certificati. Tutto, naturalmente, tenendo al centro la persona e le sue necessità sia come giocatore/appassionato sia come cliente/consumatore. Non a caso, la customer value del padelista è stato il tema attorno a cui si è sviluppato il panel che ha caratterizzato la parte centrale dello SPH Day,

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con gli interventi a cura di Betty Pagnin (OneDay Group), Alessandro Tortorici (Playtomic), Silvio De Rossi (Stylology) e Andrea Colzani (SportIT) e la moderazione di Lorenzo Cazzaniga (Padel Magazine).

IL FUTURO DELLA SPECTOR PADEL HOUSE

Dopo un intermezzo di celebrazione dedicato ai giocatori e ai maestri delle sedi di Milano, Venezia e Firenze, abbiamo avuto modo di scoprire i progetti futuri del network. A spiegarli alla platea è stato il co-fondatore e cfo del brand Nicola Dolci, che ha illustrato i piani di sviluppo di SPH per l’anno in corso e per il 2024.

Se il 2021 è stata la fase di “inception” e di lancio delle attività operative, con la gestione di club per conto terzi, e il 2022 è stata invece dedicata alla costruzione del brand e dei primi club a marchio SPH, il 2023 sarà il momento dell’espansione. Le nuove strutture della società saranno quattro: a Cesena, a Trento, in Toscana e in Emilia-Romagna. L’obiettivo sarà quello di standardizzare i processi all’interno del network, in modo da mantenere lo stesso livello di professionalità e qualità didattica con cui SPH ha costruito la propria reputazione negli ultimi mesi.

Per il 2024, invece, il gruppo ha intenzione di aumentare la propria presenza sul territorio italiano con altri sei circoli. Le location sono ancora da definire,

ma la House ha già sviluppato una rete di contatti capillare nel centro-nord Italia su cui lavorare per allargare le attività. Non solo con i propri club. Come spiegato da Dolci, infatti, SPH vuole investire e rendersi riconoscibile anche nella creazione di eventi e tornei e nella gestione di community digitali.

Nell’occasione, sono stati presentati anche due nuovi partner strategici per Spector Padel House: SportIT e Gabetti. La prima è un’azienda attiva da 30 anni nel mercato tradizionale degli articoli sportivi e del tempo libero, che al momento può vantare uno store a Seregno e dei punti vendita all’interno di svariati centri padel. I prossimi Pro Shop saranno aperti proprio all’interno dei club a marchio SPH. Gabetti, tra i maggiori punti di riferimento nella consulenza immobiliare, è il gruppo che sosterrà invece il brand nella ricerca delle prossime sedi. Dolci, infine, ha chiuso il suo intervento con un altro annuncio che testimonia la volontà di continuare a crescere dentro e fuori dai propri club: il gruppo SPH, infatti, aprirà il proprio capitale a terzi con l’obiettivo di raccogliere nuovi investimenti. “La nostra intenzione è di affermarci come il primo network di padel in Italia”, ha dichiarato Dolci. “Per farlo, vogliamo lavorare a stretto contatto con chi condivide i nostri valori e la nostra visione. Oggi dunque chiudiamo un primo capitolo di SPH e apriamo una nuova pagina della nostra storia”.

SPORTIT

“Quando abbiamo immaginato questo nuovo progetto, non avevamo ancora in mente un partner ideale.

In realtà c’era già ed era sotto i nostri occhi, perché SPH come noi punta alla qualità e all’innovazione nel padel. Hanno la nostra stessa visione e filosofia in un mondo complesso come il retail”.

Andrea Colzani, amministratore delegato SportIT

GABETTI

“Speriamo di poter essere un’aggiunta importante nella catena del valore di SPH. Come Gabetti Sport, il nostro core business è lo sviluppo dell’impiantistica sportiva. Abbiamo ricevuto varie proposte dal mondo del padel, ma abbiamo scelto SPH proprio perché a nostro avviso si tratta della miglior rete di club in Italia. Ci è sembrata la miglior sinergia possibile”.

Leonardo Rossi, direttore commerciale Gabetti Sport

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sotto la lente
LE NUOVE PARTNERSHIP DI SPH
Nicola Dolci, cfo di SPH, illustra i piani di espansione del network Da sinistra, Silvio De Rossi (Stylology), Andrea Colzani (SportIT), Alessandro Tortorici (Playtomic) e Betty Pagnin (OneDay Group)

IL COACH INTERVISTA I COACH

Il confronto tra istruttori con background diversi è un’occasione di crescita professionale ed è utile per capire la bontà del rispettivo lavoro. Ecco le testimonianze di cinque maestri nazionali da tutta Italia, che ci raccontano i loro metodi e il rapporto con gli allievi sul campo

Come coach manager di Spector Padel House, mi capita spesso di viaggiare e di incontrare istruttori e maestri di tutta Italia. Con loro si finisce per parlare dei giocatori della zona, del livello generale e di come si sta evolvendo il nostro settore. Ho notato anche, come giusto che sia, che le difficoltà riguardo alla spiegazione tecnica o tattica di un determinato colpo ai miei allievi sono molto simili a quelle dei miei colleghi. Per questo motivo, confrontarsi con questi esperti è motivo di crescita professionale e un ottimo metro di misura per capire se nel mio piccolo sto facendo un buon lavoro. In questa rubrica, consapevole dei punti in comune con i miei pari ruolo, ho voluto intervistare cinque Maestri Nazionali con diversi background nel mondo del padel in Italia, per condividere con voi il loro punto di vista su vari temi. Come vedrete, le 10 domande (uguali per tutti), hanno portato a risultati analoghi con qualche interessante eccezione.

1. Come ti chiami e dove insegni?

ANDREA FIERRO

Sono nato e cresciuto sui campi da tennis a Milano, grazie alla passione di mio padre per questo sport, ed è diventata la mia professione ufficiale dal 2005. Ho maturato molte esperienze all’estero (USA, UK, Spagna) lavorando anche nella prestigiosa Academia Sanchez-Casal di Barcellona. Proprio qui ho iniziato a giocare a padel per divertimento, senza sapere che da lì a pochi anni sarebbe diventata la mia professione una volta tornato in Italia.

Sono Maestro Nazionale di padel della FITP e lavoro per la Spector Padel House presso il centro di Milano Barona. Per SPH ricopro anche la posizione di coach manager.

Le domande

2. Raccontami del tuo background sportivo e quando hai approcciato il padel.

3. Riesci a conciliare il padel con altre attività/insegnamento nello sport?

4. Qual è il tuo primissimo ricordo riguardo al padel?

5. Oltre alla Certificazione FITP, hai seguito altri corsi di insegnamento del padel?

6. Quali sono le tre richieste principali dei tuoi allievi?

7. Quali sono i tre errori principali che riscontri nei tuoi allievi e quali consigli dai soprattutto ai principianti?

8. Che livello di gioco riscontri mediamente nei giocatori che frequentano il vostro centro padel e quante sono le donne in percentuale?

9. Negli ultimi due anni è cambiato il target dei vostri utenti e se sì in che termini? (Età, preparazione, genere)

10. Se potessi partecipare a una tappa del World Padel Tour, chi vorresti al tuo fianco e perché?

MANUEL MARCHESI

1. Mi chiamo Manuel Marchesi e insegno in un nuovissimo centro a Bergamo chiamato Crazy Padel. Da poco abbiamo anche acquisito la gestione dei campi situati nel bellissimo Golf Club “Ai Colli” sempre a Bergamo.

2. Il mio background sportivo è prettamente tennistico. Ho giocato a tennis fin da bambino, facendo tutti i passaggi di categoria fino ad arrivare alla mia miglior classifica di B3. Sono diventato istruttore di tennis nel 2000 e ho insegnato tennis fino all’agosto del 2021.Ho approcciato il padel abbastanza tardi, solo nel 2019. Il mio caro amico e collega maestro Giuseppe Ferrara ha insistito per almeno due anni per andare a giocare con lui. Inizialmente ero molto titubante, ma una volta iniziato non ho più smesso.

3. Devo ammettere che ci sono alcuni aspetti didattici del tennis che mi mancano e mi piacerebbe avere il tempo di tornare sul campo in terra rossa. Purtroppo o per fortuna, però, insegno padel a tempo pieno. Mi sento molto fortunato da essermi inserito professionalmente e così velocemente in questo contesto.

4. Credo che la prima volta che sentii parlare di padel fu negli Anni ’90, quando il mio caro amico Paolo Canè mi disse che giocava a Bologna.

5. Ho completato un corso avanzato di formazione per istruttori di padel con Jorge Martinez della M3 Padel Academy. Il corso era tenuto al Palavillage di Torino.

6. In assoluto la richiesta principale dei miei allievi è quella di insegnare loro a chiudere il punto. Vogliono migliorare in particolare lo smash, la bandeja e i colpi al volo. Un’altra richiesta molto presente è quella di spiegare diverse soluzioni tattiche per mettere in difficoltà gli avversari e vincere il punto.

7. Impugnature: essendo molto complicato modificarla, da subito spiego al giocatore i limiti tecnici e tattici che riscontrerà con la sua impugnatura all’alzarsi del livello. Poi, senza stravolgerlo troppo, consiglio di ottimizzare il loro gioco con le

giuste soluzioni tattiche per poi iniziare a lavorare, piano piano, sull’impugnatura quando il giocatore è pronto.

Posizioni in campo: da subito spiego le transizioni in avanti e indietro con le conseguenti posizioni da fondo e a rete. Se sono messi bene in campo, diventa tutto molto più “semplice”.

Esecuzione tecnica e fluidità dei movimenti: essendo uno sport complesso che richiede tempismo e coordinazione, molti giocatori faticano a trovare equilibrio durante i colpi. Consiglio sempre di stare bassi sulle gambe ed eseguire i colpi con movimenti semplici e corti.

8. Secondo me il livello medio di gioco nella nostra zona è intermedio, con qualche eccezione di alcuni giocatori di livello avanzato. C’è molta voglia di migliorare, quindi il livello si sta alzando in tutti i gruppi. Direi che siamo intorno al 40% di donne, un numero in aumento.

9. Il target di età dei nostri giocatori si sta abbassando. Appena aperto il centro, abbiamo spinto qui i corsi per ragazzi aggregando fin dalla prima settimana una trentina di iscritti.

10. Sicuramente ne approfitterei per giocare con Agustin Tapia, ma probabilmente gli farebbero la nevera e lo farei perdere al primo turno. Realisticamente, invece, inviterei Paolo Canè, con il quale ci stiamo togliendo già qualche soddisfazione in campo.

visto dal coach
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LUCA TONETTI

1. Mi chiamo Luca Tonetti e collaboro con tre padel club nel Piemonte: Palavillage e Sky Padel Center a Torino e Hype a Biella.

2. Ho giocato a tennis per 20 anni facendo attività anche agonistica fino alla categoria C2. Un infortunio al ginocchio ha interrotto i miei sogni e ho continuato a giocare per passione a livello amatoriale. Ricordo benissimo il mio approccio al padel otto anni fa presso I Faggi a Biella. Dovevo allenarmi con Guido Monaco e vidi un campo da padel, iniziammo a palleggiare, facemmo una partita e da lì non ho più smesso di giocare. Poco dopo iniziai la mia formazione come istruttore e successivamente come Maestro Nazionale, che ho completato nel 2021. Sono formatore per l’Istituto Superiore di Formazione I.S.F. “Roberto Lombardi” da tre anni e sono Fiduciario Regionale per la FITP.

3. No, il padel mi occupa a tempo pieno. Quando ho iniziato a fare questo percorso gestivo anche un’attività di famiglia. Con l’aumentare della popolarità dello sport, ho dedicato tutto il mio tempo (e oltre) al padel.

4. Un ricordo indelebile. Torneo al Bunker di Torino. Arrivammo in finale contro ogni pronostico e, nonostante la sconfitta per 6-0 6-0 contro due spagnoli, anche in quel caso pensai: “Mollo tutto e mi dedico al padel”.

5. Tutta la mia formazione è legala alla FITP, con Gus (Gustavo Spector ndr) prima, e con gli altri formatori poi.

6. Quasi sempre le stesse cose: bandeja, smash e volee di rovescio. La richiesta è talmente insistente che gran parte del mio lavoro in campo con i giocatori è proprio quello di mostrare altre soluzioni oltre al por tres e por cuatro.

7. Impugnatura: spesso cominciano a fare lezione troppo tardi e assimilano già un’impugnatura scorretta che, alzando il livello di gioco, sono costretti a modificare.

SARAH MARTIGNONI

1. Sono Sarah Martignoni e mi sono appena trasferita al Padel Extreme Academy con i maestri Zandarin e Carena, di cui fa parte anche il nuovissimo centro Elle Padel Club di Carugo in provincia di Como.

2. Ho iniziato a giocare a tennis a 12 anni. Ho proseguito con tutta l’attività juniores della FITP, ma in gruppi maschili perché non c’erano ragazze nella mia provincia. Ho fatto attività agonistica tra tornei individuali e campionati a squadre arrivando in terza categoria. Durante l’Università ho interrotto l’attività agonistica e, successivamente, ho iniziato a dare lezioni di tennis monitorata dal maestro Enrico Maraboli, quasi per gioco in quanto non trovavo un'occupazione interessante nel mio settore del design. Ho scoperto il padel intorno al 2016. La prima volta chiesi a tre giocatori agonisti di tennis di provare a giocare con me in Comasina. Abbiamo guardato un tutorial su YouTube per verificare le regole base, e da quel momento, è iniziato tutto. Come dice Paquito, mi è entrato il veleno nelle vene e la curiosità continua per questo sport mi ha portato a fare anche delle ferie “padelistiche” con Adrián Argañaras di A2 Sports Padel a Palma di Maiorca.

3. No, dopo il primo lockdown a causa del Covid, ho interrotto le attività formative con il tennis e mi sono dedicata a tempo pieno al padel.

4. Ad alcuni miei colleghi istruttori di tennis, durante un corso di formazione, diedero la possibilità di effettuare in contemporanea anche il corso per istruttori padel o beach tennis. Credo fosse il 2014.

5. Durante la mia permanenza al CityPadel, seguimmo alcuni corsi di formazione con Martin Echegaray, ma direi che la formazione principale e più completa è quella che ho effettuato con la FITP.

6. Spesso mi viene chiesta la differenza tra bandeja e vibora e come difenderla. Moltissimi allievi vogliono imparare lo smash, specialmente il por cuatro, perché vedono in questo colpo la soluzione veloce del punto. Una menzione particolare va alle mie

Stance/appoggi: riconduco questa mancanza alla coordinazione generale. Molti giocatori, soprattutto over 30, anche in questo caso arrivano a giocare a padel con una formazione coordinativa terminata dal punto di vista dell’apprendimento motorio.

Linearità dell’apertura: ho riscontrato che muovere la racchetta in maniera efficiente e lineare risulta essere molto complicato rispetto a un movimento più ampio e circolare, indipendentemente dal background tennistico o meno.

8. Il livello di gioco medio dei miei allievi è terza fascia FITP. La percentuale di donne è attorno al 30%. A mio parere è molto importante organizzare manifestazioni per le donne, visti anche i tanti eventi a coppie miste.

9. No, ma il ruolo che ricopro per la FITP mi ha dato la possibilità di lavorare con molti juniores e di abbassare il target di età rispetto a diversi altri centri.

10. Non ho dubbi, porterei Paquito Navarro, perché lo spettacolo viene prima di tutto. Paquito mi ricorda molto la “follia” dietro alle prestazioni sportive eccezionali di giocatori come Connors, McEnroe, ecc. Se non fosse disponibile lui, Stefano Pupillo sicuramente sarebbe al mio fianco a combattere… Magari proprio contro Paquito.

allieve, che desiderano più di tutto imparare a recuperare gli smash potenti degli uomini correndo in avanti!

7. Impugnature: io utilizzo il Padel Wood, attrezzo creato da Karin Cappelletti, e un braccialetto che si inserisce nel manico che aiuta a mantenere l’impugnatura continental. Volee di rovescio: in questo caso, ma anche per le volée in generale, utilizzo un attrezzo simile a delle manette collegate da un magnete. L’allievo devo separare le manette compiendo il movimento corretto della volée.

Colpi al volo su palla alta: molti allievi fanno fatica a effettuare la ricerca di palla alta in posizione laterale. In questi casi tolgo la racchetta e li faccio muovere lateralmente con un cono in una mano con l’obiettivo di far entrare la palla alta nel cono. Togliendo la preoccupazione di dover colpire la palla, il giocatore riesce a concentrarsi meglio sul movimento laterale.

8. I giocatori che si rivolgono a me sono mediamente dei principianti che hanno già effettuato una discreta quantità di partite, ma che vogliono effettuare un salto di qualità. Personalmente il rapporto uomo-donna dei miei allievi è 40-60% in favore delle donne. È veramente un bel gruppo.

9. Per quello che ho potuto notare, il nostro target è rimasto sempre uguale negli ultimi anni. È aumentata molto la domanda ma gli juniores sono ancora pochi.

10. Ovviamente Gemma Triay per avere una chance di passare il turno. Io mi metto a destra e lascerei fare a lei. In alternativa, mi iscriverei con la maestra Roberta Zandarin che non mi farebbe sicuramente sfigurare, anzi.

visto dal coach
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FRANCESCA MAZZEI

1. Sono Francesca Mazzei e insegno al Padel 31 di Firenze.

2. Ho iniziato a giocare a tennis all’età di sette anni. Ho fatto tutto il percorso tipico FITP, giocando a livello agonistico regionale con miglior classifica 3.3. Ho anche giocato a calcio a 5 per 10 anni nel ruolo di portiere. Ho iniziato a giocare a padel nel maggio 2019 all’Olympus di Firenze. Ricordo perfettamente che andammo lì un sabato pomeriggio per giocare a tennis, ma non c’erano campi disponibili. Pur di fare qualcosa, giocammo a padel che trovai subito molto divertente. Nei mesi successivi, mi informai su dei corsi di padel disponibili a Firenze e incontrai l’istruttore spagnolo Pedro Roman. Da lì in poi fu una vera e propria droga.

3. Non sono maestra di padel full time, ma tutto il tempo disponibile che ho è dedicato a questa disciplina.

4. Il primo ricordo coincide con la mia prima partita, quella all’Olympus. Posso solo dire che battevamo dall’alto come nel tennis e, anche senza conoscere le regole, ci divertimmo tantissimo.

5. No, ho completato la formazione FITP come Maestra Nazionale nel Novembre 2022 e non ho seguito altri corsi di formazione al momento.

6. Giocare bene con le pareti, perché tendono ad anticipare tutto e si rendono conto che chi usa l’uscita dal vetro è di livello superiore. Chiedono anche di insegnare loro a chiudere il punto e, molto spesso, dei suggerimenti su come eseguire tecnicamente la bandeja.

ANTONIO MAMI

1. Sono Antonio Mami e vi aspetto al Padel Club Riccione

2. Nasco come giocatore e appassionato di basket. Ho iniziato all’età di 11 anni e ho partecipato al campionato nazionale juniores. Ho giocato fino al 2018 e con la mia squadra “Passala” siamo stati campioni italiani per due volte nel campionato UISP. L’approccio al padel è avvenuto nell’estate del 2014 a Formentera. Il mio caro amico Mario Losio mi invitò a giocare a padel e io, convinto che fosse un altro modo per chiamare il beach tennis, mi presentai al campo in infradito. Dovetti prendere in prestito un paio di scarpe (trovai delle Vans senza lacci) che mi distrussero i piedi. Nonostante tutto, questo sport mi appassionò subito e cercai di giocarci il più possibile nei mesi successivi. Amore a prima vista insomma.

3. No, insegno padel full time presso la nostra struttura di Riccione.

4. Mai sentito parlare di padel prima della mia esperienza in campo a Formentera.

5. Sono maestro di padel della FITP da novembre 2022, ma ho seguito molti corsi all’estero per formarmi. Per esempio, ho seguito il Master Universitario di Padel MBA di Manu Martin (online), la formazione della Bullpadel a Madrid e il corso online di Horacio Alvarez Clementi. Ogni tre mesi circa vado a Madrid a visitare varie accademie per assistere agli allenamenti dei loro giocatori professionisti. Anche solo osservare è una ottima esperienza formativa.

6. Smash potente: specialmente il por tres e por cuatro. Chiudere il punto: l’allievo vorrebbe essere in grado di chiudere il punto da qualsiasi posizione in campo.

Doppio vetro: man mano che il livello si alza, è necessario imparare bene la lettura della palla quando va verso l’angolo del campo.

7. Poco utilizzo del rimbalzo al vetro: è molto importante fin da subito utilizzare bene il rimbalzo al vetro, per avere tempo di modificare il ritmo di gioco quando si è a fondo campo.

7. Impugnature: cerco di insegnare da subito l’utilizzo dell’impugnatura corretta in modo che si abituino il prima possibile. Posizioni in campo: molti allievi attendono la palla in posizione errata, il che li sfavorisce tatticamente. Propongo molte partite guidate, dove posso dimostrare le posizioni corrette durante i punti.

Voler tirare troppo forte: è un errore comune quello di pensare che tirare forte sia sempre la soluzione migliore. Dimostro agli allievi come una velocità di palla inferiore riduca l’errore gratuito e diventi più difficile da difendere in molti casi.

8. I miei allievi in media sono principianti. Il padel in questa zona è ancora una novità e molti giocatori approcciano questo sport per la prima volta. Direi che le donne sono intorno al 30% dei miei allievi. È un ottimo gruppo, affiatato e in crescita, sia di numero sia nel livello di gioco.

9. Siamo aperti solo da un anno, ma già stiamo notando un cambiamento di target di età anche grazie alla grande promozione che stiamo effettuando sui giocatori juniores.

10. Bela, senza ombra di dubbio: troppa classe per non sfruttare l’occasione di averlo al mio fianco. In alternativa, non meno di classe, porterei l’unica giocatrice che mi obbliga a giocare a destra, ovvero Giulia Vagini.

Disordine tattico nella posizione a rete: un errore che riscontro spesso è quello di cambiare la direzione della volée da un giocatore all’altro, senza passare dal centro. Consiglio di focalizzare l’attacco su un giocatore alla volta e, quando si vuole cambiare, giocare prima una volée al centro per attaccare il giocatore e costringerlo a spostarsi.

Ricerca eccessiva di potenza sulla palla alta: giocare lo smash forte quando sei lontano dalla rete non è quasi mai conveniente. Io consiglio di effettuare un colpo più lento e profondo, per darti tempo di recuperare la posizione a rete e aspettare una palla migliore per chiudere il punto.

8. Nel 2018 siamo stati tra i primi ad aprire dei campi da padel nella provincia di Rimini. Direi che, a oggi, i giocatori della zona sono di un buon livello intermedio. Abbiamo un’ottima affluenza di giocatrici, visto che siamo al 50% donne. Nel periodo estivo creiamo molti tornei amatoriali femminili e questo ha creato un bel gruppo di affezionate al nostro centro.

9. No, dall’apertura a oggi è aumentata molto la richiesta, ma il target dei giocatori è rimasto uguale. Indicativamente l’età media va dai 30 anni in su, ma ci piacerebbe aumentare il numero di giocatori e giocatrici juniores che al momento sono una ventina.

10. Se potessi scegliere un professionista, sicuramente porterei Teo Zapata perché è fortissimo ed è un caro amico. In alternativa, porterei il mio fedele compagno Igor Gaudi. Sto ancora aspettando che trasformi il suo best ranking tennistico (169 al mondo) in ranking WPT, ma quando accadrà, io sarò sicuramente al suo fianco!

E voi, vi ritrovate nelle parole di questi maestri?

Fate anche voi le stesse richieste al vostro istruttore/maestro e riscontrate gli stessi errori?

Fatemelo sapere, scrivetemi su Instagram @andrea.fierro.coach

visto dal coach
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Al centro, Antonio Mami

QUANDO BOLOGNA CHIEDE…

Il padel come cuore pulsante del centro che sorge a Castel Maggiore, in un progetto di riqualificazione che mira a diventare un punto di riferimento in Italia e non solo di Sara Canali

ACastel Maggiore, località Torre Verde, in provincia di Bologna, nasce una realtà che si propone di diventare punto di riferimento per il padel in Italia e non solo. Rilevato nell’aprile 2022 da Bologna Sport Center, il centro sportivo, ora polifunzionale, sorge su una superficie di sette ettari di terreno e, fino agli anni 2000, è stato conosciuto per il tennis. Poi l’installazione di campi da calcio a 5 e a 7 ne ha cambiato l’utilizzo. Oggi, nella sua nuova vita la cui gestione è stata affidata a Bologna Padel, la struttura ha posto il focus proprio sul gioco delle pareti di cristallo, con 13 campi coperti, di cui sei dotati di telecamere e due con tecnologia ghost padel che permette di giocare anche al buio. “Nel progetto definitivo, l’idea è quella di dare vita a uno stadio del padel e ad altri quattro campi esterni, per arrivare a un totale di 18”, spiega Piergiorgio Bottai, oggi amministratore unico di Bologna Padel. “Al momento

abbiamo tre campi da calcio a 7, di cui uno con due di calcio a 5 all’interno. Nel progetto definitivo, entro l’estate del 2024, l’area esterna sarà dotata di due campi da beach volley/tennis, quattro da pickleball, quattro da tennis ed uno da basket che completano l’offerta estiva oggi fornita dalla piscina scoperta di 25 metri per 15”. Ma non finisce qui. “Abbiamo idea di dare vita a uno studentato di circa 5.000 metri quadri, con 200 stanze, che sarà al servizio della città e dei numerosi studenti residenti a Bologna e contribuirà ulteriormente all’indotto del centro sportivo. Tutta l’area sarà alimentata da energia prodotta con il fotovoltaico per completare un vero e proprio progetto di economia circolare. Bologna Padel non prevede tessere di iscrizione o soci, il centro sarà aperto a chiunque e prevediamo un afflusso di oltre 150 mila sportivi in un anno a pieno regime”, conclude Bottai.

…Ecover risponde al top

Per trovare la giusta soluzione della parte indoor, Bologna Padel si è affidata a Ecover, azienda specializzata nella produzione e nella realizzazione di coperture industriali agricole e sportive in acciaio e PVC o legno lamellare.

“Abbiamo realizzato due strutture”, spiega Leonardo Ravizzini, responsabile commerciale di Ecover srl. “La più importante ha una superficie di 2100 metri coperti: è larga 30 m, lunga 68 m e ospita sei campi padel. L’idea che ci ha guidato è stata quella di fornire i requisiti per poter ospitare ogni tipo di manifestazione e offrire massimo comfort ai giocatori. I sei terreni di gioco sono stati messi paralleli tre a tre con uno spazio centrale di quattro metri. L’altezza minima è di 7,40 metri e la massima è 11 metri e mezzo circa”. Ma non solo. “La seconda struttura, invece, copre due campi e ha una planimetria di 15 metri per 44”. Un totale di otto campi coperti dall’azienda con sede in provincia di Pescara, cui si aggiunge un capannone già presente in loco e che ospita altri cinque terreni di gioco per un’offerta di altissimo livello per quanto riguarda la scuola FITP che organizza corsi per tutte le età e per tutti i livelli.

“Abbiamo fatto un tavolo tecnico e di lavoro con la proprietà perché, per progetti così importanti, è necessario fare una disamina completa”, continua il dottor Ravizzini. “Si valutano: gli obiettivi del centro (come l’affitto o l’organizzazione di tornei), gli aspetti del layout e i vincoli sia imposti dal Comune sia

del terreno su cui sorge il centro. Per quanto riguarda Bologna Padel, si trattava di un centro da riqualificare, dove erano presenti campi da calcio a 5 ed a 7 e sostituire con nuove strutture per il padel cercando di trovare la migliore soluzione per creare un ambiente confortevole con una gestione energetica di minor impatto possibile”.

Dette le premesse, Ecover ha studiato la sua proposta. “Abbiamo realizzato una copertura con doppio telo, dando vita a una struttura con due centrali termiche di nuova generazione per una gestione modulare del calore a seconda dell’occupazione dei campi. Sono state fatte scelte oculate per mantenere bassi i costi di gestione”. Il risultato è dunque un’ossatura camaleontica, con tutti e quattro i lati apribili attraverso tende indipendenti e sistemi brevettati. “È possibile trasformare la tensostruttura in quattro minuti con una gestione duplice delle tende: chiusura per maltempo, o anche funzione oscurante per irraggiamento solare”. La struttura principale è in ferro e presenta 14 arcate coperte da un doppio telo, uno esterno e uno interno. All’interno sono stati piazzati dei ventilatori che immettono aria dando vita a un sistema coadiuvante naturale che determina la bontà della coibentazione della struttura. “Il tavolo tecnico in attesa dei permessi si è protratto per quattro, cinque mesi. Poi, dal momento in cui si è deciso, sono trascorsi meno di tre mesi per la realizzazione delle due strutture”.

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in foto: Piergiorgio Bottai, amministratore unico di Bologna Padel
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In foto: Leonardo Ravizzini, responsabile commerciale di Ecover

DANZARE TRA I GIGANTI

Si chiama Padel Pavilion ed è la struttura d’eccellenza disegnata da Fabio Novembre per il nuovo polo sportivo del quartiere milanese CityLife

Quando il padel incontra il design nascono progetti di altissimo valore estetico. È il caso del nuovo Padel Pavilion, il nuovo polo sportivo presentato in occasione della Design Week, da SmartCityLife insieme allo studio di architettura Novembre Studio. Quello di CityLife a Milano è uno dei centri architettonici più importanti d’Europa ed è proprio in questo contesto che si inserisce la struttura avanguardista che, nell’idea dell’architetto Fabio Novembre, si propone di “danzare” insieme alle tre torri. Gli edifici di Zaha Hadid Architects, Studio Libeskind, Arata Isozaki & Associates, Galantino Associati Studio, Studio O2 ARCH e Bjarke Ingels Group hanno infatti ridisegnato lo skyline della città e il nuovo centro sportivo del quartiere si pone a completamento di questa valorizzazione urbana. SmartCityLife, in seguito a un concorso a inviti, ha scelto Novembre Studio per la progettazione del Padel Pavilion che si collocherà all’interno del parco, che si pone infatti in continuità visiva con le architetture preesistenti e in particolare con le curve del progetto CityWave, assieme al quale forma una sorta di portale da Nord Est.

IL PADEL PAVILION

La copertura dell’edificio presenta un grande sbalzo con un aggetto curvo di 17 metri che invita il pubblico del parco verso l’ingresso. Esternamente la superficie del padiglione è costituita da una parte superiore in Aluzinc, ovvero alluminio zincato, che poggia su una base semitrasparente in policarbonato: l’impressione che il visitatore ne ricava è quella di un grande pieno sopra un grande vuoto, un oggetto che stupisce per leggerezza, eleganza e sensibilità verso il prezioso ambito territoriale che lo ospita. La struttura alta 12 metri, con una superficie di 2.800 mq comprenderà sette campi da padel. Sarà alimentato da 365 pannelli fotovoltaici capaci di generare elettricità per i bisogni dell’edificio e sfrutterà centrali termiche ad alta efficienza per il riscaldamento invernale (con una temperatura interna stabile sui 20°) e per la produzione di acqua calda sanitaria. Un impianto radiante a pavimento permetterà di concentrare il calore nei primi metri di fruizione dello spazio mentre la ventilazione naturale interna consentirà il ricircolo

dell’aria durante i periodi estivi. All’interno saranno inoltre presenti un’area ristoro e uno spazio multifunzionale rialzato dal quale sarà possibile avere una vista privilegiata dell’attività sportiva. Quest’ultima sarà direttamente e interamente diretta da City Padel Milano, tra le più importanti e riconosciute realtà del padel italiano che hanno la concessione per i prossimi dieci anni. Fondata nel 2017 da Demetrio Albertini e Lorenzo Alfieri, City Padel Milano ha infatti gestito con successo anche il precedente centro sportivo di padel in CityLife, divenuto in pochi anni punto di riferimento assoluto nel panorama nazionale.

LA PRESENTAZIONE

Alla presentazione hanno partecipato l’assessora allo Sport, al Turismo e alle Politiche Giovanili del comune di Milano, Martina Riva, l’amministratore delegato di SmartCityLife, arch. Roberto Russo, l’arch. Fabio Novembre, progettista del Padel Pavilion e Luca Molinari, critico di architettura, direttore di Platform e professore ordinario di progettazione architettonica – Università della Campania, Luigi Vanvitelli.

LA STORIA

A raccontare il rapporto che c’è tra padel e CityLife è Roberto Russo, amministratore delegato di SmartCityLife, società nata a luglio dello scorso anno. “Quello del padel è il completamento di un progetto di mitigazione ambientale che avevamo in corso nel 2018. Quella dove sono sorti i primi campi era un’area di cantiere rimasta ferma e, in accordo con la pubblica amministrazione, abbiamo deciso di darle una funzione. Prima, da appassionato tennista, avevo pensato di metterci un campo da tennis, poi conoscendo Demetrio Albertini è nata l’occasione di posizionare dei campi da padel. Quindi questa avventura è nata non come scommessa, ma come volontà di innovare”. Nel 2018 infatti, quello delle pareti di cristallo è un mondo che conta ancora pochi appassionati e una manciata di campi, situati soprattutto a Roma .

“Quando Albertini ci ha raccontato del suo progetto, abbiamo innanzitutto voluto capire di cosa stessimo parlando visto che allora non era ancora

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uno sport molto conosciuto. Crederci è stato guardare lontano investendo il giusto. Abbiamo pensato che fosse un’occasione per portare all’interno di quest’area delle persone che altrimenti sarebbero state ai margini”. Ma questa non è la prima prova di carattere del quartiere: nel 2015 infatti era stato posizionato un campo pratica da golf che, per tre anni, ha attirato mille persone in centro a Milano. Poi, con l’apertura del cantiere per la costruzione delle nuove case, è stato smantellato. “Abbiamo iniziato con quattro campi da padel che nel 2020 sono diventati sei, tutti posizionati in una tensostruttura”, continua l’ad. “Poi è iniziato il cantiere per la creazione del Padel Pavilion e abbiamo dovuto chiudere temporaneamente quello che era diventato il centro più prenotato d’Italia. Nel frattempo abbiamo fatto una convenzione con l’assessore di Milano per posizionare temporaneamente

L'intervista

FABIO NOVEMBRE FONDATORE

A vincere il concorso per la realizzazione del Padel Pavilion è stato Novembre Studio che, fondato da Fabio Novembre, da oltre venticinque anni opera nell’ambito dell’architettura e del design degli interni. Le sue opere comprendono edifici per grandi istituzioni private, hotel, sistemi retail e interventi residenziali per alcuni fra i brand più noti come Ac Milan, Stuart Weitzman, Una Hotel e MediaMarkt. Abbiamo chiesto al suo fondatore, nonché l’ideatore del progetto del polo sportivo, di raccontarci la sua idea.

Che rapporto hai con il padel?

La verità: io sono negato! Appartengo alla vecchia generazione, quella che ancora non ha abbandonato il calcetto. Tutti i miei amici però sono davvero appassionati di padel, ne sono circondato e ammetto che questo sport è riuscito ad affascinarmi molto.

Com’è stato progettare una struttura sportiva?

Io amo lo sport in generale e credo molto nei valori che riesce a trasmettere. Disegnare uno spazio per lo sport qui in CityLife è qualcosa di meraviglioso, mi ha permesso di dare voce all’importanza della salute fisica. Poi, il fatto che sia dedicata a dei campi da padel ha influenzato alcune scelte strutturali come l’altezza del padiglione e gli interspazi tra i campi.

La copertura del padiglione simula un movimento verso l’alto che, in un certo modo, può ricordare una racchetta che va verso l’impatto con la pallina. È voluto?

È vero, non ci avevo pensato. È un movimento dal basso verso l’alto esattamente come un dritto! Però la mia idea di movimento nasce dal gesto di togliersi il cap-

nell’area davanti al Vigorelli quattro campi provvisori più uno da tennis, per dare una continuità di servizio”. Tutto quello che la società ricava dall’attività sportiva viene re investito nel parco e nelle attività sportive, ambientali e di sicurezza. “Passare da una tensostruttura a un progetto architettonico è in linea con l’idea di rendere lo sport un elemento non più provvisorio, ma permanente nel quartiere. Era necessario fare un progetto coerente con il contesto per questo abbiamo indetto un concorso, invitando diversi studi di architettura. Quello di Fabio Novembre ci è sembrato il più convincente e in linea con quello che stiamo costruendo e costruiremo: abbiamo un budget di tre milioni e mezzo da investire nella struttura senza i campi e abbiamo pensato che il modo per portare lo sport in CityLife in modo stabile fosse attraverso qualcosa di bello”.

pello nella volontà di omaggiare i giganti architettonici di CityLife, disegnati dai più importanti e prestigiosi studi del mondo. Inoltre, la prossima struttura che verrà costruito, il CityWave, presenta una copertura con un’onda che va esattamente in direzione opposta a quella del Padel Pavilion e, proprio danzando con queste curve, è come se noi creassimo un portale di ingresso a nord per CityLife. Mi piace questa idea di interagire, di danzare con gli altri edifici in una sorta di confronto armonico con qualcosa che già esiste.

Perché hai deciso di partecipare al concorso indetto da CityLife?

Ho deciso di partecipare al concorso per progettare questa struttura perché mi ha permesso di confrontarmi con i giganti dell’architettura. Qui ci sono opere di architetti che io studiavo quando ero in università. Ci sono fior di progettisti e sono l’unico italiano. Per me è un onore progettare nel parco architettonico più importante d’Europa a livello di titoli nobiliari nel settore. Per fortuna non sono una persona che sente la pressione, ho conservato una sorta di incoscienza infantile che mi permette di approcciare tutto in maniera molto coraggiosa, quindi non ho timori reverenziali. Il mio è un piccolo gesto che va verso l’alto in un senso di continuità.

Cos’è l’Alluzinc e come mai questa scelta?

Si tratta di alluminio zincato che non riflette in maniera specchiante, ma permette di leggere un riflesso ammorbidito, soffuso, sottile. Come una fusione con l’ambiente circostante. Mentre all’interno è una specie di cattedrale industriale, con tutte strutture reticolari. È una struttura seriale smontabile con elementi singoli che si ripetono e questo permette di essere efficiente. È un edificio importante, ma non è solo un blocco di cemento inserito in un parco, ma piuttosto calibrato nel rispetto dell’ambiente e di CityLife.

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"Un omaggio ai grattacieli di CityLife"
Da sinistra, Roberto Russo, Martina Riva, Fabio Novembre e Luca Molinari

ELLE PADEL CLUB: GIOCALO IN CAMPO, VIVILO FUORI

Da poco inaugurato in provincia di Como, ambisce a diventare punto di riferimento per l’intero Nord Italia e punta sulla qualità di struttura e servizi per distinguersi dai competitor

Un imprenditore è davvero tale quando è capace di vedere al di là delle apparenze, e di concepire la visione di un progetto che si sviluppi oltre le difficoltà e le contingenze del presente. Ne ha dato ampia dimostrazione la famiglia Spreafico Rapetti, da sempre un’eccellenza nel mondo del food, che in un’area da riqualificare ai confini tra Carugo e Mariano Comense (CO) ha saputo immaginare – e, poi, realizzare – un centro sportivo che

L'intervista

Quando nasce l’idea di questo progetto e come si sviluppa il percorso che vi ha condotto sino all’apertura del centro?

La mia famiglia approccia il padel anni fa in Spagna, ma solo come semplici spettatori curiosi di questo sport.Ti parlo al plurale perché questo è un progetto familiare, ma in fondo è frutto di una certa casualità, essendo la nostra storia di imprenditori radicata nel settore alimentare. In sintesi si è trattato di diversificare il nostro business e la scelta di questo ambito deriva dal grande interesse che percepivamo nel paese, unita alla voglia di realizzare un qualcosa di diverso dai centri che frequentavamo. Abbiamo deciso di partire con questa avventura a fine del 2021 ed è stato un processo rapidissimo. Il cantiere, avviato nell’aprile 2022, è durato un anno, e il 17 aprile 2023 abbiamo inaugurato la struttura.

Perché avete scelto di aprire proprio qui? È una scelta legata alle potenzialità del territorio, o vi sono altre motivazioni?

Di base abbiamo scelto innanzitutto un’area funzionale alla nostra idea, perché la grande estensione del progetto – ti parlo di quasi 15.000 metri quadri – ha ristretto il numero dei terreni candidabili, ma conta anche che siamo originari di questa zona.

Qual è la filosofia alla base del circolo?

Si parla di un club – e non un circolo – perché non è un posto riservato a soci o in cui è necessaria un’iscrizione, ma uno spazio che vogliamo aperto a tutti. La filosofia è semplice ed è racchiusa nel payoff “Giocalo in Campo, Vivilo Fuori”. “Giocalo in Campo”, in quanto il club è stato costruito pensando in primo luogo alla massima qualità dell’area tecnica, che resta il cuore del progetto. Ma anche “Vivilo Fuori”, perché nel momento in cui terminano partite e allenamenti il nostro cliente trova una struttura che lo accoglie e in cui può trascorrere altro tempo, usufruendo di una serie di servizi concepiti con la medesima cura per il dettaglio e qualità in ogni componente. Vogliamo che da noi si possa vivere un’esperienza tanto dentro quanto al di fuori del terreno di gioco.

Sono rimasto particolarmente colpito dall’estetica del centro, e trovo che la clubhouse sia l’elemento che sintetizza l'impatto visivo dell’intera struttura. Credo che il disegno architettonico della clubhouse sia un qualcosa di unico ad oggi nell’universo del padel, ma ancor più importante è la sua funzionalità racchiusa nei tre

oggi spicca per la qualità di concept e design. ELLE Padel Club si estende per 15 mila metri quadri in cui trovano spazio soluzioni costruttive innovative e dove, soprattutto, il cliente è accompagnato per mano in un’esperienza totalizzante, che attraverso il padel restituisce il senso di una partecipazione comunitaria. Ne parliamo con Lisa Spreafico, giovane manager con idee chiarissime su presente e futuro del club.

piani dell’edificio, che accoglie tutti i servizi offerti dal club. Innanzitutto gli spogliatoi a livello di una spa, e poi una sala medica dove – oltre a un medico sportivo per certificazioni o esigenze future dei giocatori – daremo anche spazio a collaborazioni con osteopata, mental coach, massoterapista. Al piano superiore partiremo con corsi di pilates e di yoga, eventi di team building per aziende, premiazioni di tornei e altri corsi a corpo libero. Abbiamo poi il pro-shop interamente dedicato al padel, con la possibilità di accedere a più di trentamila articoli messi a disposizione del cliente nell’arco di 24 ore, grazie al magazzino virtuale di SportIT.com, con cui collaboriamo. Infine il Pista 12 Cafè, presto pronto per pranzi e aperitivi. Per un appassionato sarà facile comprendere che, dopo i nostri 11 terreni di gioco, il bar costituisce il dodicesimo campo – la “pista” per gli spagnoli – dove vogliamo che il padelista trascorra il suo “post partita”.

Ho sentito parlare anche di una terrazza ampiamente sfruttabile. Sì, il nostro rooftop è un ulteriore spazio che stiamo allestendo e sarà anch’esso a disposizione dei giocatori che vogliono concludere la serata “sotto le stelle”, ma sarà anche possibile riservarlo ad aziende o per eventi privati che necessitino di maggiore privacy. Devo dire che proprio dal mondo imprenditoriale stiamo avendo ottimi riscontri, anche perché il contesto e la struttura stessa si prestano a diverse opportunità, potendo fare formazione ai dipendenti, ma anche regalare un’esperienza ai propri clienti. Da questo punto di vista siamo in grado di ideare ed offrire un pacchetto su misura per ogni esigenza, anche indipendente dal contesto padel.

Mi sembra che tutto sia improntato a sviluppare quel senso di socialità che è la grande forza di questo sport.

Il nostro obiettivo dichiarato è proprio quello di creare una vera e propria community, con l’idea di fare stare bene le persone che ci scelgono, da quando giocano a quando escono dal centro con il sorriso e con la voglia di tornarci. Consentimi una breve parentesi sulla nostra strategia di comunicazione. Noi siamo partiti a farci conoscere su social e stampa quasi un anno fa, forse ancor prima di aprire il cantiere, perché volevamo creare innanzitutto interesse, curiosità, far crescere un po’ di attesa.

La vostra presenza sui social è effettivamente al passo coi tempi. Avvertite un ritorno dall’investimento nella vetrina virtuale? Decisamente sì. Siamo da tempo presenti su Instagram su Facebook, oltre ovviamente

30 centro del mese
LISA SPREAFICO CLUB MANAGER

Indirizzo:

Carugo, ingresso in via Monviso 25, 22066, Mariano Comense (CO)

Campi: 9 campi super panoramici, indoor

2 campi super panoramici, outdoor

Servizi:

Clubhouse Bar bistrot Pista 12 Cafè

Terrazza panoramica “sotto le stelle”

Pro-shop

Spogliatoi

Spazio multiservizi

Sala medica

Parcheggio 180 posti

Colonnine di ricarica elettrica

Orari di apertura:

08:00-23:30 lunedì – domenica

Instagram: @ellepadelclub

al sito web, e notiamo crescere ogni giorno una maggiore interazione con il pubblico, con un ritorno tangibile in termini di presenze al club. La gestione è in parte affidata a un’agenzia esterna, in parte è frutto del nostro impegno diretto, e l’attenzione è anche in questo caso maniacale.

Quali sono i vostri sponsor?

EA7, Vision Ottica Cesana e E.C. Enrico Colombo sono gli attuali sponsor del club. Head è sponsor tecnico della scuola padel e palla ufficiale del club. A questo proposito ci vantiamo di essere il primo e unico club in Italia dotato di un distributore automatico di palline e overgrip, un test che ci accumuna ai grandi circoli europei.

E i vostri fornitori e partner nella costruzione del club?

Innanzitutto Ecover, che ha realizzato una struttura, prima e unica nel suo genere, in cui le due volte a copertura dei campi sono unite da un tunnel coperto. In questo modo il giocatore non sarà mai esposto agli agenti atmosferici nel percorso dalla clubhouse ai campi, prima e dopo le partite. Le tensostrutture si possono aprire lateralmente in estate e sono bipartite a livello cromatico – nero sulla parte bassa e bianco a salire –per favorire la profondità della visuale di gioco, ma anche per uniformarsi all’estetica del club. La parte superiore della copertura è costituita da una doppia membrana, munita di un meccanismo che ne regola la pressione a seconda della temperatura e dell’umidità, con funzione termoregolatrice. È probabilmente l’opzione migliore che oggi Ecover propone sul mercato. Per i campi ci siamo affidati a Italgreen e credo che basti il nome per evocarne la qualità. Sono tutti super panoramici, con manto texturizzato di ultima generazione omologato FIP “12 padel Pro”. Abbiamo già citato SportIT.com ma vorrei chiudere menzionando l’architetto Felice Capellini di Mariano Comense, cui si deve la progettazione del club.

Per le prenotazioni come vi regolate?

Offriamo la possibilità di prenotare sia contattando direttamente il club, che tramite l’applicazione di Playtomic, il cui sistema gestionale è effettivamente molto pratico.

All’ingresso mi è stata fornita una card e già mi sono sentito accolto in maniera speciale. A quali benefit avrò accesso?

ciao@ellepadelclub.com

La funzionalità della card trasmette innanzitutto un senso di appartenenza al club. Durante l’anno ci saranno iniziative dedicate che riserveremo ai possessori della card: scontistiche sui campi, sulla ristorazione, sul pro-shop e su tutti i servizi offerti. Penseremo anche a tornei e attività supplementari, il tutto per accrescere la sensazione di fare parte di una grande comunità.

Non dimentichiamoci dell’aspetto sportivo: ho letto di una vera e propria Academy, in cosa consiste?

ELLE Padel Academy comprende sia l’intero sistema di lezioni – dalla singola, alla doppia, ai pacchetti multipli, alle lezioni di gruppo anche in orario serale, per qualsiasi livello di gioco e qualunque età – sia l’avviamento al padel per gli under 18, che prevede i corsi estivi e la vera e propria scuola che inizia a fine settembre e finisce a inizio maggio. Il nostro responsabile tecnico è Roberta Zandarin, campionessa mondiale over 45 nel 2022 e fiduciario FITP per la Lombardia. Oltre a Roberta c’è un team di maestri, tra cui Cristian Carena e Nicolò Turchetti, in continuo aumento per soddisfare la grande richiesta di lezioni che già ci ha investito. L’Academy è certificata in Federazione, e tutti i nostri istruttori sono e saranno estremamente qualificati.

In futuro ci sarà spazio per un team agonistico?

Il progetto c’è, ma oggi non so ancora dirti le tempistiche. Mi piace però pensare che un domani una squadra vestirà i nostri colori, anche perché il club – per come è stato concepito – si presta decisamente.

Per finire vorrei che mi dicessi cosa vedi nel futuro di ELLE Padel Club.

L’idea è quella di diventare col tempo un punto di riferimento per la Lombardia ma non solo, mi spingo a dire per il Nord Italia. Mi piacerebbe poi vedere i risultati a lungo termine di iniziative dedicate al sistema scolastico. Vogliamo portare il padel in classe perché le caratteristiche di questo sport favoriscono la socializzazione e l’inclusività tra i più piccoli, che possono cogliere l’occasione per imparare a relazionarsi con gli altri, divertendosi in un ambiente salutare. Un occhio di riguardo infine sarà sempre dedicato al target femminile, che già da adesso è presentissimo nel club – non si contano le partite miste o le sfide tutte “in rosa” – e a cui teniamo particolarmente.

31 IN BREVE centro del mese
Lisa Spreafico La clubhouse I campi indoor
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- 366.6212626
ellepadelclub.com

LA NOVITÀ DELLA TRADIZIONE

Portare avanti un’attività di famiglia in una grande città richiede molta attenzione: ai desideri inespressi del cliente, alle tendenze che non sono ancora mode. Leoni Sport & Glam anticipa i tempi con un approccio proattivo dove il padel si fa motore di una nuova crescita

Via Washington è l’esempio di un quartiere che, di fronte ai tanti cambiamenti della città meneghina, si è mantenuto distinto, adattando i nuovi trend alla sua natura senza stravolgerla. Lo stesso vale per Leoni Sport & Glam, negozio storico di zona che nei suoi 40 anni di gestione ha saputo reinventarsi spesso e con flessibilità pur restando fedele alla sua

L'intervista

EUGENIO MARCHITELLI

TITOLARE

Come nasce il negozio e come siete cresciuti negli anni?

Abbiamo rilevato il negozio nel 1983, e com’era solito negli anni Ottanta trattava sci, tennis e abbigliamento tempo libero. Purtroppo, complici le stagioni senza neve, abbiamo dovuto abbandonare lo sci, seguito dal tennis in depressione. Ci siamo convertiti alla moda sportiva e nel contempo abbiamo aperto vari pro shop nelle principali palestre in città. Purtroppo, per colpa della grande distribuzione, che offre scelte poco informate a vantaggio di maggiore “comodità”, sempre meno clienti sono venuti a cercare consiglio in negozio. Nel 2017 abbiamo deciso di riprendere il nostro “vecchio mestiere” e riaperto il laboratorio tennis. Adesso abbiamo il vantaggio di essere l’unico specialista tennis all’interno della filoviaria 90/91. Però, alla luce di tutti questi cambiamenti, quello che ci ha permesso di riprendere forza è stato decisamente il padel, grazie al quale siamo arrivati a una situazione di crescita esponenziale che ha persino aiutato il settore tennis.

Cosa propone il vostro store e quanto spazio si è preso il padel?

Le discipline che non abbiamo mai lasciato sono il nuoto e gli sport da com battimento. Poi abbiamo anche scarpe da running e walking, oltre all’abbigliamento fitness e streetwear. Nel 2017 abbiamo reinserito il tennis e poco dopo il padel, che è stata la vera svolta. Siamo partiti con poco più di 12 racchette, ora abbiamo un’intera parete di sei metri dedicata al padel, ben una vetrina su quattro. Siamo a quota otto brand, anche se li ridurremo perché preferiamo specializzarci su pochi marchi.

Sei anni fa il padel non era ancora così diffuso come lo è adesso: qual è stata l’intuizione che vi ha portato a introdurlo nella vostra offerta?

La sua introduzione è stata quasi involontaria. I distributori di tennis hanno iniziato a chiederci se volessimo trattare il padel e noi, per curiosità, abbiamo deciso di tenere quattro o cinque racchette per ogni marca proposta. A dire il vero, il primo anno è stato complicato e volevamo addirittura rinunciare. Quello che ci ha salvato è stato il Covid: visto che si potevano praticare solo sport individuali, abbiamo registrato un boom di richieste per questo segmento. Così abbiamo passato due anni positivi. D’altra parte, ciò che ci ha portato a resistere è stato guardare oltre il nostro ambito di competenza. Vedendo Roma già piena di campi, i trend fuori dall’Italia e una partecipazione femminile importante, abbiamo creduto nella scommessa che prima o poi il padel avrebbe preso il posto del calcetto tradizionale. E così è stato.

funzione primaria, ovvero il dialogo e la consulenza con il cliente. Tra queste novità, il padel è arrivato in un momento di crisi e ha trainato la ripresa verso picchi che non si vedevano dai loro primi anni. Il titolare Eugenio Marchitelli ci racconta il ruolo che ha avuto questo sport nella definizione di una nuova fase del negozio.

Come avete vissuto la crescita generale del fenomeno padel?

Siamo cresciuti insieme per gradi seguendo i suoi sviluppi con costanza. Ciononostante, ora siamo di fronte a un mercato isterico, una competizione estrema data dalla mera vendita e sostituzione di prodotto senza alcun tipo di servizio aftermarket. Abbiamo quindi deciso di compensare a questa mancanza per conto nostro: come rivenditori Noene, ad esempio, siamo noi a prevenire potenziali infortuni degli acquirenti. Piccoli accorgimenti che portano poi i nostri clienti a trascorrere anche mezza giornata da noi. Se il padel si sviluppasse abbastanza da generare un post-vendita, allora anche i negozi specializzati potrebbero tornare alla loro funzione iniziale: quella di fornire un consiglio approfondito all’ideale del cliente ROPO.

Cosa può offrire un negozio a conduzione famigliare in una grande città? Per quanto internet possa sembrare vantaggioso per cercare informazioni, in realtà si rischia di non raggiungere un livello di approfondimento sufficiente ad avere un’idea chiara di cosa si vuole acquistare. Per questo il rivenditore deve anticipare i desideri del cliente, che spesso non ha nemmeno competenze tecniche. La vera funzione del negozio di quartiere è il dialogo, ed è anche l’unico modo che ha per restare a galla: sapere prima del consumatore che cosa ha bisogno e fargli arrivare tutte le informazioni necessarie, anche quando pensa di sapere già tutto.

Avete notato un cambiamento nell’approccio allo sport durante i vostri 40 anni di gestione?

Sì, adesso il cliente pensa di avere già tutte le informazioni, quando in realtà non conosce tante specifiche dei prodotti che desidera. Oltretutto, se prova a informarsi da solo online, si perde nell’eccesso di dettagli e finisce per non trovare ciò che vuole. Se uniamo questa confusione alla sempre minore tendenza a frequentare i negozi per un consulto, si arriva al paradosso per cui al primo accenno di dialogo da parte del negoziante il cliente resta stupito dalla professionalità, talmente è abituato ad “arrangiarsi” con acquisti individuali online o effettuati nella grande distribuzione.

In cosa è diverso il “padelista” che arriva da voi rispetto ai clienti storici? Rispetto ad altri sport che prevedono un post-vendita, come l’incordatura per il tennis, il giocatore di padel si ferma all’acquisto del prodotto e al ricambio con un

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"Abbiamo creduto nella scommessa del padel"
padel shop

modello più performante. È per questo che l’acquisto delle racchette economiche ha subito un forte rallentamento: in negozio si cercano pale che costano ben più delle entry level, che ormai stanno scomparendo dagli scaffali. D’altra parte, proprio perché è uno sport facile da giocare e organizzare, le racchette sono diventate il classico articolo regalo.

Perché un negozio storico si mantenga attivo deve saper cambiare senza snaturarsi. Quali progetti avete per il futuro a tal riguardo?

La nostra filosofia è “tradizione e innovazione”: cercare di stare al passo con i tempi offrendo il nostro classico servizio. E questo significa anche fare un passo indietro, se il periodo lo richiede. Adesso, ad esempio, siamo tornati a offrire marchi storici degli anni Ottanta oggi attualissimi. E stare al passo vuole anche dire essere recettivi, perché non è così scontato cambiare completamente pelle in un anno per seguire un trend che ci porta indietro di 40. Il trucco è fare continua ricerca e non aspettare le mode arrivino, perché a quel punto è già troppo tardi. Bisogna correre rischi, prima in forma contenuta per non portare cambiamenti repentini al negozio e alla clientela abituale, ma ciò non toglie che sia necessario buttarsi anche dove

non sembra ci sia spazio (per esempio il pickleball).

Alla luce della crescita del padel, quali pensate che saranno gli sviluppi futuri? Come credete possa migliorare?

Il padel ha un altissimo potenziale proprio perché da un lato sta prendendo lo zoccolo duro del calcetto, e dall’altro c’è una sempre maggiore partecipazione femminile, ora più coinvolta nel gioco di aggregazione. Perché in Italia cresca ancora però è necessaria una distribuzione più capillare dei campi, soprattutto dove al momento se ne trovano pochi. Tuttavia non bisogna cadere nel tranello del sovraffollamento.

Nella mia zona, ad esempio, i centri iniziano a essere veramente tanti, quindi un investimento in tal senso non porterebbe benefici. E anche le vendite soffrono di un mercato ormai saturo grazie alla politica di distribuzione indiscriminata da parte delle aziende: internet, grande distribuzione, circoli, maestri… Tutti canali lontani dalla specializzazione che offre il negozio. Noi auspichiamo che la clientela, stanca di acquisti errati che possono creare anche problemi di salute (come l’epicondilite), si rivolga sempre più al rivenditore specializzato prodigo di consigli.

SCHEDA NEGOZIO

Leoni Sport & Glam

Indirizzo: Via Giorgio Washington, 94 - 20146 Milano

Numero di telefono: 02 4224 640

E-mail: info@leonisport.it

Sito: leonisport.it

Pagina Facebook: leonisport

Pagina Instagram: @leonisportmilano

Numero sedi: una

Titolare/i: Eugenio Marchitelli

Anno di nascita negozio: 1983 (Prima apertura 1960)

Numero vetrine: quattro

Metri quadrati totali: 150 mq

Discipline trattate: tennis, padel, sport da combattimento, nuoto

Marchi racchette trattati: Head, Babolat, Wilson, Drop Shot, Adidas, Puma, Dunlop, Heroe’s, Padel Project

Marchi calzature trattati: Babolat, Head, Drop Shot, Lotto, Adidas, K-Swiss, Mizuno

Marchi abbigliamento trattati: Sundek, Australian, Drop Shot, Adidas, Fila, Lotto, Sergio Tacchini, Le Coq Sportif, Mizuno, Ellesse

Marchi accessori trattati: Nike, Noene, Adidas, Head, Oxyburn, BumProtection, Fila, Babolat, Dunlop, Drop Shot, Havaianas, Speedo

Altri servizi: incordatura e manutenzione racchette da tennis, riparazione pale da padel

padel shop

VADO A GIOCARE IN PARADISO

Se proprio dobbiamo sognare, facciamolo in grande. Abbiamo selezionato dieci di quelli che a noi sembrano tra i padel club più belli del mondo. Dai grattacieli alla natura incontaminata, ce n’è per tutti i gusti. Nell’elenco non manca l’Italia, che regala sempre panorami meravigliosi di Cristina Turini

Ipadelisti incalliti non devono preoccuparsi. Abbiamo fatto fatica a scegliere e a ridurre solo a una decina i posti più belli e/o particolari del mondo dove giocare. Ma da questa ricerca è comunque emersa una sicurezza, più

che una verità: ovunque giriate, per svago, per lavoro, in qualsiasi città, continente, con qualsiasi clima e anche nell’atollo più sperduto in mezzo all’oceano, ci sarà sempre un padel club pronto ad accogliervi a braccia aperte.

Immerso nella folta vegetazione dell’atollo e a solo due passi dal mare, questo è il campo da padel dei sogni di chiunque, anche dei più scettici a questo gioco. Tra sabbia bianca e acque cristalline, il resort Waldorf Astoria Maldives Ithaafushi ha un santuario termale di livello mondiale, il primo centro benessere acquatico del suo genere dell’arcipelago e un' esclusiva isola privata, il resort offre una miriade di attività per tutte le generazioni.

PADELX A JUMEIRAH LAKE TOWERS (JLT) – DUBAI

Costruiti di recente con un concetto unico proveniente dalla Svezia, i due campi da padel premium galleggiano su uno dei laghi di questo quartiere residenziale, il Jumeirah Lake Towers, circondato dai grattacieli moderni della città. Il padel è tra le scelte strategiche per promuovere uno stile di vita sano e attivo negli Emirati Arabi. Queste floating courts sono il punto di partenza per altre future e spettacolari costruzioni.

PADEL SAMUI – KHO SAMUI, THAILANDIA

In un'antica piantagione di cocco, nel quartiere di Plai Laem, sull'idilliaca isola di Koh Samui, in Thailandia, nel giugno 2022 è nato Padel Samui, un club che accoglie sia i residenti che i turisti che vogliano divertirsi giocando ma anche rilassarsi all’ombra delle palme. La costruzione è stata progettata preservando il maggior numero possibile di alberi originali. Ingegnosi sistemi di irrigazione sono stati ideati per immagazzinare la pioggia caduta per il riutilizzo.

Dalle bellissime banchine di Hamnar, a Stoccolma, si possono raggiungere due campi da padel galleggianti. La chiatta, che rimane attiva in estate, permette ai cittadini ma anche ai turisti di vivere un'esperienza assolutamente unica sulle acque della città. I padelisti di tutti i livelli qui possono anche pranzare o prendere un caffè.

Non potevano mancare all’interno di questo resort in Toscana, oltre a un bellissimo campo da golf ecologico certificato, anche due campi da tennis e due da padel panoramici, situati tra antichi ulivi e querce, in un’area naturale protetta a 5 minuti dalla Riserva Naturale Duna Feniglia. La Laguna di Orbetello, il mare e i pendii di Monte Argentario offrono una vista straordinaria e creano un microclima che consente di giocare in qualsiasi periodo dell’anno.

TENNIS CLUB MALCESINE – VERONA

Non lasciatevi ingannare dal nome, perché nel club, uno tra i più panoramici del mondo che affaccia sulle sponde del Lago di Garda, trovate anche un campo da padel da cui si gode della splendida vista lacustre e delle montagne. La struttura è dotata di illuminazione per le partite serali e noleggio attrezzatura per turisti e neofiti.

Situato accanto ai 4.800 acri del Great Park di Windsor, con i suoi monumenti storici e le antiche foreste, il Fairmont Windsor Park è un hotel progettato per riflettere il patrimonio del sito. Sono due i campi da padel a disposizione degli ospiti immersi nella natura. La palestra all'aperto è incentrata sull'enorme impianto di allenamento funzionale per offrire la massima varietà per sessioni di gruppo e individuali. Sono inoltre disponibili biciclette, vogatori, pista da slittino di 20 metri e tre campi da tennis.

Quattro campi panoramici immersi nella vegetazione indonesiana. È il progetto visionario di un italiano, Toni Montesanti, che ha passato il lockdown a Bali pensando di concretizzare una passione. Il club sorge nel bel mezzo della giungla e, in un paese dove questa disciplina è esplosa già da tempo, l’idea è quella di aprire altri club simili in location dove si possano coniugare sport e natura.

QUINTA DO LAGO, THE CAMPUS – ALMANCIL, PORTOGALLO Tra i posti più belli c’è anche l’Andalusia, la seconda patria di questo sport. Sole, palme e clima ideale, ma anche padel club in riva al mare con strutture all’avanguardia e maestri esperti pronti a insegnare sia ai padelisti più esperti che ai principianti. La scelta di un club su tutti non è semplice. Noi abbiamo individuato Nueva Alcantara, abbastanza grande e ben organizzata con una splendida vista sulla costa.

Un piccolo paradiso immerso nell’Algarve, nel sud del Portogallo, che con le sue bellezze naturalistiche diventa il luogo ideale per una vacanza all’insegna del relax e dello sport. All’interno del resort di lusso c’è un vero e proprio campus multisport, compreso il padel, con campi outdoor, indoor e maestri professionisti per lezioni individuali, di gruppo e dedicate ai bambini, con possibilità di partecipare ai tornei.

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IPADEL LTD – FAIRMONT WINDSOR PARK, REGNO UNITO JUNGLE PADEL – BALI, INDONESIA WALFORD ASTORIA – MALDIVE ARGENTARIO GOLF & WELLNESS RESORT – GROSSETO PADEL GALLEGGIANTE – HAMNAR, STOCCOLMA, SVEZIA NUEVA ALCANTARA – MARBELLA, SPAGNA
speciale padel&travel
Juan Lebrón
in 2019, 2020, 2021, 2022. TEAM BABOLAT PRO PLAYERS MAY PLAY WITH A CUSTOMIZED OR DIFFERENT MODEL THAN THE EQUIPMENT DEPICTED
World #1 Padel Player*
*World Padel Tour #1

LA VALIGIA SUL LETTO, QUELLA CON LA RACCHETTA

Sono sempre più numerose le agenzie di viaggi che offrono il padel nei pacchetti “a tema” per coloro che anche in vacanza considerano questo sport un’attività indispensabile per rimanere in forma, divertirsi e socializzare. Ecco dieci proposte da segnarsi in agenda di Cristina Turini

Padel Mania, si chiama così la sezione di Travelit srl, l’agenzia viaggi specializzata anche in viaggi a tema, che propone mete esotiche o naturalistiche, vicine e lontane, per un weekend o per più giorni. E per chi non ha una racchetta da mettere in valigia niente preoccupazioni. A destinazione troverà un club con noleggio e maestri esperti.

MALDIVE

Alimathà è una realtà nella quale a dominare è la sua natura che si manifesta ovunque: sull’isola attraverso la vitalità e la diversità della sua vegetazione e in mare con la bellissima barriera corallina raggiungibile sia a nuoto che con impareggiabili escursioni.

8 giorni 7 notti

Aeroporti di partenza: Milano Malpensa

Camera doppia Beach Bungalow

Il pacchetto include:

Sette pernottamenti in camera standard in all inclusive - Volo diretto da Milano Malpensa a Male (andata e ritorno) - Trasferimento collettivo aeroporto - Hotel e ritorno - Assicurazione medico bagaglio - Un omaggio in camera - Assistenza Travelit - Utilizzo del campo da padel - Kit da viaggio (maggiori dettagli sul sito)

SPAGNA

Non è difficile trovare un hotel che non comprenda anche campi da padel, e molti di questi affacciano sul mare.

Ecco perché questo Paese risulta essere la destinazione ideale, e anche vicina, per gli accompagnatori che non praticano questo sport e per chi desidera passare un weekend speciale.

Ibiza

Full immersion di padel a Playa d'en Bossa

3 giorni 2 notti

Aeroporti di partenza: Bergamo, Orio al Serio

Il pacchetto include:

Due pernottamenti in camera standard - Volo in classe economica da Bergamo a Ibiza (andata e ritorno) - Trasferimento collettivo aeroporto - Hotel e ritorno - Hotel 4 stelle - Due pranzi - Due cene - Campi padel (walking distance) prenotati per Due mezze giornate - Palline offerte da TravelitAssicurazione medico bagaglio - Un coordinatore torneo di padel - Premiazioni coppia vincitrice (maggiori dettagli sul sito).

La domenica mattina dalle 9 alle 12 sarà possibile prendere lezioni private con il maestro.

Barcellona

3 giorni 2 notti

Voli:

Milano Malpensa - Barcellona

Barcellona - Milano Malpensa

Hotel 4 stelle adiacente ai campi da padel

Il pacchetto include:

Volo diretto da Milano a Barcellona e ritorno - Due pernottamenti in hotel

- Trattamento in pernottamento e prima colazione - Otto ore di padel –

Palline - Partite + torneo - Premio vincitori (maggiori dettagli sul sito).

Palma di Maiorca

3 giorni 2 notti

Aeroporti di partenza: Milano, Malpensa - Bergamo, Orio al Serio

Il pacchetto include:

Volo diretto da Milano a Palma de Maiorca e ritorno - Trasferimento dall'aeroporto all'hotel e ritorno - Due pernottamenti in hotel 4 stelle - Trattamento in pensione completa con bevande ai pasti - Otto ore di campi da padel prenotati per il gruppo (palline incluse) - Un coordinatore del torneo - Premiazioni coppia vincitrice - Kit da viaggio (maggiori dettagli sul sito).

La domenica mattina dalle 9 alle 12 sarà possibile prendere lezioni private con il maestro

FRANCIACORTA (LOMBARDIA)

In questo splendido angolo di terra lombarda, c’è un paesaggio capace di stupire per la sua varietà, per i suoi colori e per il suo tesoro più prezioso: il vino.

Piccoli borghi di origine medievale, torri, castelli, palazzi cinquecenteschi e ville patrizie ne fanno parte. Ai piedi di una collina sorge il Relais, nato da un’antica cascina del 1670 e immerso in un parco di 60.000 mq con vista panoramica sul lago d’Iseo. Una full immersion sui campi di padel tra le "bollicine" della Franciacorta.

3 giorni e 2 notti

Il pacchetto include:

Due pernottamenti in camera standard con prima colazione - Hotel 4 stelle - Una degustazione in una famosa cantina della zona - Campi padel prenotati per 11 ore - Organizzazione torneo di padel - Palline offerte da Travelit - Una cena (bevande escluse) - un omaggio in camera (maggiori dettagli sul sito)

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AMSTERDAM

Anche se siamo in una vera e propria metropoli, questa città conserva il fascino e l’atmosfera tipica dei vecchi villaggi. La bellezza di Amsterdam consiste in mille sfaccettature che convivono contemporaneamente, rendendola assolutamente unica nel suo genere. Non mancano numerosi campi da padel dove poter affinare la tecnica e tra un’escursione e l’altra.

Non esiste un pacchetto specifico ma si può creare al momento.

In linea di massima:

Volo di andata e ritorno - Trasferimenti per/da gli hotel - Istruttore di padel certificato - Organizzazione del torneo di padel in loco con divisione per livelli - Assistenza organizzativa per tutta la durata del viaggio - Medaglie/ premi - Assicurazioni varie su richiesta dei clienti (maggiori informazioni sul sito)

CATTOLICA (EMILIA-ROMAGNA)

Questo viaggio è legato al Riviera Padel Fun, un torneo aperto a tutti, che si svolge a giugno. Il torneo si svolge presso il nuovissimo impianto sportivo Padel Club Cattolica nei pressi dello stadio.

3 giorni 2 notti

Venerdì 3 giugno

Programma della manifestazione:

Arrivo, registrazione, check-in

16:00 - 19:00 allenamento con maestro FITP

19:00 aperitivo

Riunione tecnica

Sabato 4 giugno

Mattino e pomeriggio: torneo

Domenica 5 giugno

Mattina e pomeriggio: torneo

18:00 premiazioni

Rinfresco

Partenza

2 giorni 1 notte

CERVO (LIGURIA)

Il pacchetto include:

Due pernottamenti in hotel 4 stelle (posizione sul mare, walking distance dai campi di padel) - Prima colazione presso i campi padel - Un aperitivo presso il borgo medioevale di Cervo - Sei ore di campi da padel prenotati (palline incluse) - Tasse e servizi inclusi - Accompagnamento con assistente Travelit - Kit da viaggio (maggiori informazioni sul sito)

LE LANGHE (PIEMONTE)

Alba e Barolo

Una gita in giornata che comprende visite a cantine, degustazioni, castelli. Tutto accompagnato dalla possibilità di giocare a padel.

1 giorno

Dal 1 marzo 2023 al 30 novembre 2023

Programma: ore 10.00 ritrovo presso Castello di Ginzane Cavour colazione al 1° piano Food & Wine bar visita autonoma del castello ore 11.30 trasferimento presso una cascina del posto ore 12.00 esperienza con visita della cantina, aperitivo panoramico e pranzo con degustazione di prodotti tipici accompagnati dai vini tipici della cantina, tra cui anche diverse tipologie di Barolo ore 15.00 passeggiata ad Alba o Barolo con caffè ore 17.00 campo prenotato per un'ora e mezza per quattro persone

Il pacchetto include:

Entrata al Castello di Grinzane Cavour - Visita della cantina - Aperitivo panoramico - Pranzo con degustazione con vino compreso - Campi da padel prenotati Possibilità di una notte in aggiunta (maggiori informazioni sul sito).

Alba

Una perla immersa nelle langhe, Alba è sicuramente un gioiellino da scoprire e da vivere. Famosa per i suoi tartufi bianchi e per il suo bellissimo borgo medievale, in questo paesaggio si può partecipare a tornei di padel. 3 giorni 2 notti

Il pacchetto include:

Due pernottamenti in Relais - Esperienza a caccia di tartufo nelle Langhe - Brunch tra le vigne - Otto ore di padel - Una cena in Hotel con bevande incluse - Prima colazione - Accompagnamento con assistente Travelit - Premiazioni coppia vincitrice (maggiori informazioni sul sito)

Per info su date e prezzi scansiona il codice QR

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"IL MIGLIOR PADEL DEL MONDO SERVITO A 25 GRADI"

È questo il claim di Padel Travel Costa del Sol, progetto nato da un’idea di Alessandro Di Stefano, suo fondatore e managing director di Manuela Barbieri

Amatori, giocatori professionisti, istruttori, gruppi, circoli e persino aziende. Padel Travel Costa del Sol - progetto di riferimento a livello internazionale per tutti gli appassionati e addetti ai lavori di questo sport - unisce due eccellenze del Sud della Spagna: l’alta formazione, riconosciuta tra le migliori al mondo, e la meravigliosa Costa del Sol, con Malaga, European Best Destination 2019 e Capitale Europa dello Sport 2020. Meta

L'intervista

ALESSANDRO DI STEFANO

FONDATORE E MANAGING DIRECTOR

Quando e come è nato il progetto Padel Travel Costa del Sol?

L’idea è venuta a me nel 2018 ed è nata, citando Steve Jobs, “dall’unione di un po’ di puntini” del passato: ossia la mia grande passione per il mondo dello sport e un background di circa 10 anni nell’organizzazione di grandi eventi per multinazionali. Quando io mi sono traferito in Costa del Sol, il padel stava vivendo un vero proprio boom. La mia intuizione iniziale che all’epoca era poco più di una scommessa, era quella di rivolgerci al mercato italiano, ora lavoriamo con tutto il mondo.

Perché proprio Malaga?

Malaga, oltre a essere molto bella, è anche la culla del padel (anche se questo sport è nato in Messico, si è infatti poi sviluppato in Costa del Sol). Inoltre, grazie al clima sempre mite, le attività che proponiamo si possono svolgere 365 giorni all’anno. La nostra ambizione era quella di dare accesso a tutti gli appassionati di padel a un’alta formazione tecnica, inesistente all’epoca in quei Paesi come l’Italia in cui questo sport si stava da poco diffondendo. Qui a Malaga, invece, ci sono campioni con 30 anni di esperienza. Ecco perché il claim del progetto è: “Il miglior padel del mondo servito a 25 gradi”. Tradotto: ti faccio fare tanta formazione tecnica dello sport che ti sta appassionando, in un contesto mozzafiato.

Il progetto Padel Travel Costa del Sol a quali esigenze/desideri risponde?

Il progetto nasce per colmare alcune lacune che presenta l’offerta attualmente presente sul mercato. Nello specifico: noi non proponiamo pacchetti standard, ma “vestiti su misura”; non abbiamo date fisse, ma la nostra formazione è accessibile tutto l’anno; non abbiamo coach mediocri, ma solo maestri professionisti. E poi, molto importante, trasmettiamo fiducia ai clienti che - essendo di media a 2.000 chilometri di media di distanza da noi – vogliono giustamente affidarsi ad aziende

ideale in qualsiasi stagione dell’anno, la città andalusa vanta infatti un microclima unico, con 330 giorni di sole e 3 mila ore di luce.

L’offerta di Padel Travel Costa del Sol comprende pacchetti di gruppo ed esperienze tailor made. L’obiettivo principale è quello di sostenere e supportare la crescita del padel in tutti i Paesi in cui è in via di sviluppo. Ne abbiamo parlato con il suo fondatore e managing director Alessandro Di Stefano.

trasparenti e verificate. Ecco perché abbiamo aperto anche un account su Trustpilot (it.trustpilot.com), dove vantiamo un punteggio di 4.8 su 5. Noi non siamo “un servizio a chilometro zero", quindi dobbiamo obbligatoriamente costruire un clima di garanzia e sicurezza.

Da quante persone è composto il team di Padel Travel Costa del Sol?

In questo momento, compreso lo staff tecnico, siamo in 12 persone. Quattro nella parte organizzativa, più una ragazza che si occupa dei social e un po' della grafica, e sette maestri.

Cosa comprende l’offerta Padel Travel Costa del Sol?

Abbiamo due macro opportunità: eventi di gruppo e tailor made. I primi si svolgono una volta al mese, ma raddoppiamo gli appuntamenti in presenza di tappe del World Padel Tour in Andalusia, dedicando una giornata ad andare a vedere il torneo. In estate, invece, organizziamo settimane intere. Sono pacchetti più o meno chiusi, in date prestabilite e con prezzi fissi (anche se delle modifiche si possono fare sempre).

Le esperienze su misura invece in cosa consistono e come si svolgono? Sono stage personalizzati, dove il cliente costruisce tutto, senza nessun tipo di paletto e vincolo. Se apri il form presente sul nostro sito (padeltravel.eu), ti rendi conto della varietà di opzioni disponibili. Oltre a scegliere la lunghezza del soggiorno (c'è chi resta da noi 24 ore e chi addirittura tre mesi, la media però è intorno ai 4,5 giorni), puoi decidere il numero delle sessioni di allenamento, le ore, se ti vuoi allenare individualmente, in coppia, oppure in gruppo, se vuoi giocare contro coppie spagnole, partecipare a tornei, fare videoanalisi, mental coaching, preparazione fisica, testare racchette, o avere accesso anche a palestra e piscina.

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Organizzate anche eventi/team building per le aziende?

Assolutamente sì. Diciamo che in questo momento le quattro macro categorie che serviamo sono: i giocatori, i gruppi/circoli, i maestri che vogliono fare un salto di qualità nella propria formazione professionale e le aziende. Negli ultimi due anni abbiamo organizzato circa una ventina di team building con aziende, non solo italiane, ma anche svedesi e olandesi. Questo servizio si sta inserendo bene come opzione nella nostra offerta commerciale. Malaga, tra l’altro, in questo momento sta vivendo un boom clamoroso dal punto di vista degli eventi aziendali. Il 90% viene infatti fatto qui, perché si tratta di una città con una buona connessione a livello di trasporti: oltre ad avere un aeroporto molto grande con circa 140 voli al giorno, da Madrid, con l’alta velocità, ci si arriva in appena due ore e 10 minuti. E poi è molto avanti a livello di servizi, le strutture alberghiere hanno tante aree meeting. Si è creata, insomma, una sorta di alchimia, merito anche, lo ribadisco, del clima mite tutto l’anno.

In quali strutture si svolgono i corsi di Padel Travel Costa del Sol?

Dal primo gennaio abbiamo cambiato struttura. Ora abbiamo un accordo di esclusiva con il più grande centro dell’Andalusia che ha 16 campi da padel, otto da tennis, una palestra da 1.000 metri quadrati, due piscine olimpioniche di cui una indoor e una outdoor, 54 corsi tra yoga, body combat, spinning e altro, due ristoranti, un centro di medicina dello sport, un centro di bellezza e un miniclub per i bambini.

Nei vostri eventi vengono coinvolti anche coach/atleti famosi?

Il grande valore aggiunto di Padel Travel Costa del Sol è proprio lo staff tecnico: qui da noi la richiesta di allenarsi con un maestro professionista non è on demand, ma è standard, indipendentemente dal livello. Tutti parlano di “top coach”, “grandi maestri”, “istruttori della federazione spagnola”, ma noi abbiamo i curricula con tanto di palmarès. Purtroppo, però, questo aspetto non lo comunichiamo ancora abbastanza bene. Per noi quello legato alla formazione è stato un investimento molto oneroso, ma l’abbiamo fatto pensando che in futuro gli appassionati di padel saranno sempre più consapevoli e, di conseguenza, più esigenti. Diciamo che siamo stati lungimiranti.

Attraverso Padel Travel Costa del Sol è possibile prenotare anche servizi di pernottamento? Avete delle partnership con delle strutture ricettive o alberghiere?

La nostra offerta la integriamo sempre con servizi complementari. In primis l’alloggio: abbiamo partnership con 12 hotel e più di 200 appartamenti turistici. Questi accordi sono stati pensati per cercare di soddisfare tutte le tipologie di cliente: per esempio, per quanto riguarda gli alberghi, nella nostra selezione abbiamo quattro 3 stelle, quattro 4 stelle e quattro 5 stelle. In questo modo incontriamo le esigenze di tutti. Ci occupiamo anche del transfer hotel/circolo e hotel/aeroporto.

È possibile anche prenotare tour ed esperienze turistiche legate al territorio?

Abbiamo fatto un po’ lo screening di tutte quelle che sono le attività che la città offre e, tra queste, scelto le più interessanti e divertenti: dal giro in catamarano, allo spettacolo di flamenco, al bike tour, all’hammam vista la forte influenza araba, fino alla visita a Granada all’Alhambra. Son tutti servizi integrativi che il cliente può aggiungere.

Qual è il vostro pubblico di riferimento e a cosa è principalmente interessato?

Il nostro pubblico rimane per il 95% amatoriale. Alleniamo dei giocatori professionisti, ma è solo la punta dell’iceberg. Siccome a noi piace offrire un servizio, mi piace dire, “di boutique”, per il 75% ci vengono richiesti eventi tailor made.

Con che mercati lavorate?

Inizialmente lavoravamo esclusivamente con il mercato italiano, ora con tutto il mondo, ma mai con quello locale. Proprio perché la nostra mission è quella di condividere l’alta formazione tecnica di cui la Spagna è detentrice con chi non ha la possibilità nel quotidiano di avere un’esperienza di questo tipo. L’anno scorso, di media, almeno una persona al giorno si è venuta ad allenare da noi da un paese straniero. C’è una divisione nettissima tra l’Italia che rappresenta il 50% del nostro business e il resto del mondo. Le nazionalità più rappresentate in questo momento sono: Svezia, Olanda, Belgio e raggrupperei Middle East, soprattutto Kuwait e Qatar, Paesi emergenti insieme a Finlandia e Danimarca. La Spagna è un mercato ormai totalmente maturo. Svezia e Italia, invece, come movimento, sono insieme sul secondo gradino del podio. Noi alleniamo il giocatore numero uno Svedese (il 60esimo al mondo) e il mio direttore tecnico, una settimana al mese, va in Svezia. Diciamo che la prima grande differenza è che il paese scandinavo conta 10milioni di persone, mentre l’Italia 60milioni. Il livello di saturazione arriverà quindi inevitabilmente prima. In Svezia non è un periodo bellissimo per il business del padel. Sono stati fatti degli investimenti enormi: i circoli hanno quasi tutti circa 20 campi e i centri sono praticamente degli hotel a cinque stelle. Dietro ci sono un paio di fondi di investimento vicini al fallimento.

Il servizio Padel Travel Consulting invece in cosa consiste?

Supporto gli imprenditori che vogliono entrare nel mercato del padel, aiutandoli “a vedere oggi quello che succederà domani”. È un po’ una frase da Nostradamus, me ne rendo conto, ma fondamentalmente è quello che faccio, ossia spiegare gli errori che sono stati fatti anni fa qui. L’Italia, così come altri country, possono ancora imparare dalla Spagna. Ora sto facendo una consulenza in Bahrein e in Serbia e mi sono reso conto che le affermazioni (errate) sono sempre le stesse. Per esempio, che le academy non servono perché la gente vuole solo giocare. Supporto i miei clienti nell’analisi della parte economica, li aiuto a sviluppare il proprio business plan e a fare scelte strategiche. Cerco, insomma, di mettere un po’ di ordine.

In futuro aggiungerete altre destinazioni?

Una notizia che diamo a Padelbiz in anteprima è che il mese prossimo apriremo anche a Siviglia. Premetto che, essendo io un perfezionista, ho molto a cuore la qualità dell’esperienza che offriamo e, quindi, anche per Siviglia, abbiamo formato uno staff tecnico di alto livello. Siviglia è un’altra bellissima città ad alta vocazione turistica, perfetta, come Malaga, anche per gli accompagnatori. Due città a misura d’uomo che si girano a piedi e sono anche molto sicure. Da Catania, Palermo e Bari ci sono perfino dei voli diretti, ideale per chi può venire qui solo pochi giorni. Ci sarà una prima fase di accompagnamento in cui accetteremo solo gruppi a partire da otto persone e poi, a settembre, entreremo a regime.

Come si evolverà in futuro il progetto Padel Travel Costa del Sol?

Dopo l’opening di Siviglia, l’intenzione è quella di aprire anche al di fuori della Spagna. E come primo Paese sicuramente c’è Italia, dove i posti meravigliosi di certo non mancano, bisogna però capire come gestire la parte di alta formazione tecnica. Negli anni ho mandato nel Bel Paese diversi dei nostri maestri, come Alba Izquierdo a Torino e Daniel Luengo in Umbria che sono dei riferimenti anche a livello nazionale, e altri ancora a Catania e in Calabria. Nell’ultimo anno abbiamo ricevuto più o meno 422 richieste di istruttori, ma noi ne abbiamo mandati in trasferta solo cinque. Tutti adesso vedono nel padel un’opportunità di business e vogliono cavalcare l’onda. Credo sia il momento giusto di dire dei no. Commercialmente probabilmente starò perdendo delle opportunità, ma voglio rimanere fedele alla mia idea di professionalità.

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5 gli anni di attività 5.120 le persone che hanno partecipato all’alta formazione 34% la percentuale di donne 36 i Paesi di provenienza dei corsisti I NUMERI DI PADEL TRAVEL COSTA DEL SOL speciale padel&travel

A SCUOLA DA RAFA

La Rafa Nadal Academy di Manacor, nel cuore di Maiorca, rappresenta uno dei centri sportivi più importanti a livello mondiale in una cornice paesaggistica unica. Scopriamo cosa si cela dietro al progetto che, voluto dal campione di tennis spagnolo, punta ora in modo deciso anche sul padel di Davide

Dopo aver aperto le porte nel 2016, la Rafa Nadal Academy by Movistar si è trasformata in uno dei centri sportivi di riferimento a livello mondiale. Sita a Manacor, città natale del campione di tennis più volte numero 1 della classifica ATP, l'Accademia dispone di impianti e infrastrutture di alto livello nel cuore di Maiorca, in una cornice suggestiva con una condizione climatica idonea alla pratica sportiva. Il prestigio dell’Academy è fondato su un’elaborata metodologia pianificata dall'equipe tecnica che ha portato lo spagnolo ai massimi livelli del circuito professionistico. Guidata dallo stesso Toni Nadal, zio e storico coach di Rafa il team degli allenatori è in grado di esaltare i punti di forza di ogni giocatore. I giovani atleti che

si formano all'Accademia coniugano la loro attività tennistica con studi di eccellenza, dal momento che la Rafa Nadal Academy by Movistar abbina l'insegnamento sportivo ad alto rendimento con l'educazione nelle aule della Rafa Nadal School of Mallorca. Oltre alla formazione dei giovani, il centro offre programmi per adulti personalizzati a seconda dei diversi livelli di gioco. Il Rafa Nadal Academy by Movistar dispone di dieci campi di padel outdoor e sette indoor annessi, totalmente equipaggiati, diretti da un'equipe tecnica con una vasta esperienza nella preparazione dei giocatori. Per capirne di più sul progetto abbiamo intervistato in occasione del Padel Trend Expo di Milano Simone Neri, agente Italia della Rafa Nadal Academy.

Che cosa vi ha spinto ad allargare l’offerta al mondo padel?

Già da due anni offriamo programmi dedicati al padel in Accademia. Siamo venuti al Padel Trend Expo di Milano con l’obiettivo di misurare un po' la febbre del movimento in Italia e ci ha colpito sia l’organizzazione della fiera sia la tanta partecipazione. Ora l’intento è quello di migliorare l’offerta che è già ottima. Abbiamo ricevuto dei feedback positivi delle persone che sono venute a fare i corsi padel nei primi due anni sull’isola di Maiorca. Piano piano stiamo cercando di potenziare all’interno dell’Academy l’offerta legata a questa “nuova” disciplina.

Quanto puntate in questo momento sul padel all’interno dell’Academy?

Ci crediamo molto senza dubbio. Sicuramente l’Accademia rimane e rimarrà il punto di riferimento tennis per tutto il mondo. Devo però dire che abbiamo diversi campi da padel, una struttura/hotel bellissima, un centro che permette di fare fitness, crossfit e nuoto. Credo che venire in Academy rappresenti un’esperienza sportiva completa che va al di là della pura acquisizione tecnica e tattica. L’utente ha la possibilità di vivere all’interno del “mondo di Rafa”, nel suo Paese, ripercorrendo i valori che hanno reso grande il campione maiorchino.

Quale è il rapporto di Rafa con il padel?

Rafa come tutti i tennisti è un simpatizzante del padel. Per un atleta di quel livello credo sia facile accedere a una disciplina come quella tra le pareti di vetro. Magari nel suo futuro si potrà divertire a fare qualche partita o torneo, come già hanno fatto altri campioni della racchetta.

È replicabile il progetto dell’Academy in altri Paesi?

Attualmente c’è un’espansione del movimento in altri Paesi. Abbiamo aperto con una formula diversa un Rafa Nadal Club a Hong Kong. Abbiamo dei Rafa Nadal Tennis Center in Messico, Grecia e Kuwait Academy. Al momento non c’è l’intenzione di aprire una struttura simile a quella di Maiorca, che è tra l’altro facilmente accessibile con un’ora e mezza di volo da qualunque punto di Europa. Il nostro intento è quello di promuovere l’esperienza della nostra Academy, facendo venire più persone possibili. Sia nel tennis sia nel padel abbiamo deciso di offrire un

programma destinato a tutti i livelli di gioco, dal principiante fino ai più avanzati.

Quali feedback avete avuto dai più giovani?

I ragazzi che vengono da noi per allenarsi e giocare vivono un’esperienza magica, perché sono al fianco di persone come Toni Nadal e Rafa stesso che rappresentano dei simboli dello sport professionistico in generale.

Per quanto riguarda il padel stiamo attualmente strutturando le attività per un pubblico per lo più adulto, ma devo anche ammettere che già quest’anno abbiamo programmato una settimana di Summer Camp dedicata esclusivamente ai giovani dagli 11 ai 18 anni, dove potranno migliorare la loro tecnica, la condizione fisica e le abilità sul campo, godendo al contempo di molteplici attività ricreative in un ambiente unico. Il campus si propone anche di educare i partecipanti allo sport attraverso divertenti attività pratiche che costituiscono il programma "Building a Champion". Grazie alle sessioni tenute dagli insegnanti, i giovani atleti riceveranno una formazione sull'alimentazione, sulla preparazione fisica e su valori quali impegno, umiltà, tolleranza, pazienza, rispetto e integrità.

Quali sono i prossimi progetti della Rafa Nadal Acedemy?

In Italia per quanto concerne il padel offriremo la possibilità dei Camp. Nel 2023, verremo in alcuni circoli nel Belpaese con i nostri istruttori a fare i Junior Padel Camp venerdì, sabato e domenica. Inoltre, abbiamo recentemente organizzato un programma di formazione per i maestri che dà l’opportunità di misurarsi con la nostra metodologia di allenamento, arricchendosi e tornando a casa con qualche esercizio nuovo.

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SIMONE NERI RESPONSABILE ITALIA RAFA NADAL ACADEMY BY MOVISTAR L'intervista speciale padel&travel

UN PEZZO D’ITALIA A BARCELLONA

A meno di mezz’ora dal capoluogo catalano, immerso nel verde, il Ba Padel si propone come un punto di riferimento per l’organizzazione di stage internazionali. Con un occhio di riguardo per giocatori e appassionati del Belpaese di Daniele Pansardi

Incastonato tra la città di Barcellona, la montagna di Montserrat e i vigneti del Penedés, il Ba Padel può vantare un contesto unico nel suo genere. Il circolo si trova all’interno del Resort Barcellona Golf, attivo già nel 1989 e disegnato dal celebre golfista José María Olazábal. Un connubio che rende l’intera struttura un luogo ideale per trascorrere un soggiorno completo, che sia per lavoro o per svago. L’impronta del circolo, oltretutto, è molto italiana. È stato aperto in società da Andrea Balducci (della cui storia abbiamo parlato sull’ultimo numero di Padelbiz), imprenditore con il marchio Padelbarcellona.it, l’ex cestista Gianluca Basile e lo spagnolo Albert Escofet, anch’egli imprenditore. Gli stessi istruttori dell’accademia interna a Ba Padel sono gestiti dalla selezionatrice della nazionale femminile italiana, Marcela Ferrari.

Le bellezze naturali che circondano l’intero resort sono state anche scelte da aziende come Wilson per girare il lancio della Bela Pro V2 con Fernando Belasteguin, ma anche da Nox per i suoi servizi con Miguel Lamperti, Agustín Tapia, Andres Britos, Aranzazu Osoro, le gemelle Alayeto e Lea Godallier. Tra gli eventi più importanti organizzati all’interno del complesso, invece, si possono citare la Koeman Cup di golf e padel organizzata dall’ex giocatore Ronald Koeman, un evento benefico che arriverà alla sua terza edizione a luglio. A settembre, invece, sarà il turno del torneo FIP Rise (uno dei circuiti organizzati dalla Federazione internazionale), mentre in futuro è prevista anche una Basile Cup di pallacanestro.

GLI STAGE INTERNAZIONALI

L’insegnamento è uno dei pilastri delle attività di Ba Padel. Lo staff del circolo non punta solo alla creazione di una scuola locale, con lezioni private e di gruppo, ma ha come obiettivo principale l’organizzazione di stage rivolti a gruppi internazionali di giocatori e appassionati, in cui Ba Padel si sta specializzando sempre di più in particolare con il pubblico italiano. Il circolo punta molto sulla personalizzazione di ciascuna esperienza, cercando di adattare le proprie attività ai giorni di permanenza dei clienti, al numero di persone e al loro livello di gioco. La base di partenza di questo lavoro è un’analisi del profilo dei potenziali utenti, da cui poi vengono proposti dei preventivi ad hoc.

Durante gli allenamenti, Ba Padel si sofferma in particolare sugli aspetti tattici, replicando situazioni reali di gioco. Le sedute di gruppo, in sostanza, assumono grande valore e tendono a non superare le due ore al giorno, perché gli organizzatori preferiscono evitare dei programmi intensivi che potrebbero sovraccaricare inutilmente l’ospite. I pacchetti proposti si limitano al weekend ma possono essere anche più ampi, di una o più settimane e in alcuni casi anche di mesi. Le lezioni possono essere impartite in castigliano, catalano, italiano e inglese.

I servizi del resort

Hotel Barcelona Golf a 150 metri dai campi da padel

Ristorante

Golf - 2 percorsi (18 e 9 buche)

Padel - 7 campi in vetro

Pickleball - 2 campi

Palestra

Piscina estiva 18x6 m

Sale riunioni con capienza fino a 600 persone

Spa all’interno dell’hotel

Accademia Padel internazionale con Marcela Ferrari

Accademia Golf internazionale

Agora - Scuola internazionale

Reception

Negozio sportivo

Spogliatoi

I campi da padel

3 panoramici

2 standard

2 standard adattati

Manto: Mondo Supercourt

Attività e tornei Ba Padel

Tornei all’americana: partite a tempo di due ore

Organizzazione di tornei per aziende o gruppi di giocatori

Tornei tradizionali

Per info e prenotazioni: Andrea Balducci, responsabile relazioni internazionali

+34 618 523 986 - abalducci@bapadel.com

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IN BREVE
speciale padel&travel

ACCESSORI

POCKETBALL DI PADEL TECHNOLOGIES

Questo innovativo sistema consente di gestire e riporre le palline che non si utilizzano durante gli scambi. Si tratta di un vano saldato all’interno del palo di sostegno alla rete, alla cui sommità è posizionato un piccolo deposito che può accogliere fino a un paio di palline in eccesso. Presenta un sistema integrato di tensione della rete. La PocketBall evita che le palline possano ostacolare il gioco o generare distrazioni. Possono essere “estratte” facilmente dalla colonna, così da non doversi nemmeno chinare per raccoglierle. Oltre al deposito integrato, Padel Technologies propone anche un sistema con alloggio esterno della pallina da posizionare dal lato esterno del campo.

La t-shirt da uomo è composta dal tessuto principale Zephiro, estremamente leggero, e dal tessuto in mesh sul retro. Insieme garantiscono un'eccellente sensazione di freschezza e traspirazione durante gli allenamenti o le partite. Sul lato del capo è presente un foro laserato con tape per offrire una maggiore areazione e un inserto ergonomico in light mesh. Sul piano dello stile a distinguersi è il pattern embossato che caratterizza tutta la maglia.

Macron - 051.6720077 - info@macron.com

Il marchio ha presentato le sue linee di gara, allenamento e tempo libero per la Federazione Italiana Tennis e Padel (FITP). Tutti i capi della collezione sono caratterizzati dai colori tipici della FITP, dove, in particolare, rimane protagonista l’azzurro Italia. Il risultato è un abbigliamento dall’essenza tradizionale accompagnata da un tocco moderno. Sono presenti anche numerosi dettagli personalizzati con i colori della bandiera italiana. Tra questi, una stampa con effetto ottico sfumato e un altro con il tricolore che appare su diversi livelli. Il logo della FITP è presente su tutti i prodotti, insieme al logo di Joma serigrafato.

Joma Sport S.A. 011.6474737 - joma-italia@joma-sport.com

WAVE ENFORCE TOUR DI MIZUNO, MAGGIOR SOSTEGNO NEI MOVIMENTI

Questa scarpa è concepita per favorire massima potenza dei movimenti sul campo durante tutta la durata del match. L’abbinamento delle due mescole dell’intersuola Mizuno Enerzy Core e Mizuno Enerzy favoriscono i movimenti laterali fornendo la massima propulsione, con il giusto compromesso tra ammortizzazione, stabilità e reattività. La nuova struttura della tomaia Dyna-Heel Lock migliora il fitting della calzata oltre alla stabilità della caviglia e del tallone grazie all’introduzione di un rivestimento interno di rinforzo dell’area posteriore. Novità assoluta è il design della suola: la parte anteriore favorisce un maggior grip sul terreno. Il design a spina di pesce presenta una scanalatura profonda, adottata per favorire gli scivolamenti laterali.

ABBIGLIAMENTO SCARPE PALE

Mizuno Italia srl - 011.3494811 - info.it@eu.mizuno.com

LE SOLARATTACK DI PUMA DEDICATE AI CAMPIONI

Il brand ha lanciato SolarATTACK, una collezione in edizione limitata di racchette disegnate appositamente in collaborazione con Momo Gonzalez e Victoria Iglesias, ambassador dell’azienda tedesca. I due prodotti si aggiungono alla collezione Faster Padel per la stagione 2023. Il numero 13 del ranking WPT, ha messo il suo logo e la firma sulla racchetta SolarAttack Momo dalla forma rotonda, che consente un maggiore controllo e precisione dei colpi. È disponibile in quattro colorazioni:

Puma White, Puma Navy, Fast Yellow e Puma Black. SolarAttack Victoria, invece, è stata progettata con una forma a diamante, in linea con lo stile della Iglesias e ai suoi colpi potenti e veloci. Per lei, Puma ha studiato una combinazione di colori: Puma White in contrasto con le tonalità Ravish, Puma Navy, Cool Light Grey e Puma Black.

Puma - 06.89970526 - service@puma.com

È dotata della tecnologia Auxetic, che garantisce maggior feeling e migliore stabilità all'impatto con la pallina. Questa racchetta versatile è ideale per giocare più velocemente. Speed Pro fornisce una combinazione di potenza e controllo ed è ideale per agonisti e giocatori di livello avanzato, poiché consente di giocare alla massima velocità. Oltre a migliorare le prestazioni e aumentare il controllo, questa racchetta vanta un design altamente distintivo grazie alla sua superficie d’impatto con fibra di carbonio 12k a vista, al nuovo tappo morbido che aumenta feeling e precisione e alla finitura lucida e opaca per un look moderno e ricercato.

Mares - 018.52011 - info-head@it.head.com

È firmata dal Papa la racchetta messa all’asta in favore del Dispensario pediatrico vaticano Santa Marta, per il servizio di accoglienza a 500 famiglie. Mercoledì 26 aprile, il Pontefice ha ricevuto i promotori di questa iniziativa attraverso lo sport: l’International Padel Federation e Athletica Vaticana. Presenti Delfina Brea, 23enne vicecampionessa del mondo con la nazionale argentina; Alfredo Peñalver, presidente di Bullpadel, e l’artista romana Barbara Salvucci, che ha disegnato la pala. Tra i presenti anche Diego Miller, presidente dell’American Padel Federation in rappresentanza delle federazioni del continente americano. Da parte vaticana, il giocatore più giovane: il 21enne Davide De Santis. bullpadel.com

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LE NUOVE DIVISE DELLA FITP DI JOMA LA RACCHETTA SOLIDALE DI PAPA FRANCESCO PABLO, LA MAGLIA MACRON DELLA COLLEZIONE 2023 SPEED PRO X DI HEAD, PER GIOCARE ALLA MASSIMA VELOCITÀ
Padel Technologies - +34 689 03 32 58
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Il legame tra Babolat e Juan Lebrón si rafforza con la nuova collezione di abbigliamento dedicata al campione. Che si completa con le Jet Premura 2, le scarpe ispirate alla gamma cromatica del numero uno al mondo

Un sodalizio che va avanti dal 2016 quello tra Babolat e il 28enne andaluso, che è diventato il primo giocatore di origine spagnola a raggiungere la vetta della classifica mondiale concludendo la stagione ai vertici della classifica per quattro anni di fila. Questa partnership ha portato il brand a disegnare una collezione speciale per Lebrón, realizzata con un tessuto in fibra che punta a garantire il comfort del giocatore quando pratica alla massima intensità. L'azienda ha discusso con lo spagnolo di materiali, colori e disegni abbinati, al fine di sviluppare lo "spirito di Juan" che è alla base della collezione. Il suo stile è più classico e chic rispetto ai disegni e ai colori sgargianti, quindi il risultato è un abbigliamento sportivo sobrio ma accattivante. I tre colori principali sono il turchese, il bianco e il nero, in combinazioni intercambiabili. La più popolare sarà la maglia prevalentemente bianca con maniche turchesi e pantaloncini neri. Tutti gli articoli della collezione recano il logo Babolat a sinistra e il logo "El lobo" a destra.

Completano l’outfit le nuove scarpe Jet Premura 2 Juan Lebrón, caratterizzate da un innovativo design e con una suola ancora più flessibile favorisce un'agilità e una facilità di movimento. Grazie a un design più snello e alla nuovissima tecnologia Matryx, queste scarpe sono leggere, ma senza compromessi in termini di sostegno del piede. La suola è stata rielaborata in collaborazione con Michelin per offrire una perfetta combinazione di sostegno, flessibilità e durevolezza. Due ampie aree di ventilazione nella tomaia e una suola traforata rendono le Jet Premura 2 significativamente più traspiranti, per mantenere il piede sempre fresco e in totale comfort, sia durante gli allenamenti che durante partite lunghe e intense. Il sistema KPRSX protegge l'intera area del tallone per assorbire gli impatti. Grazie alle scanalature aggiuntive presenti nell'avampiede, e al battistrada speciale per l'aderenza al suolo, il modello offre meggiore sostegno e la massima libertà di movimento, a prescindere dai diversi tipi di colpi effettuati.

babolat.com

LA POTENZA È NULLA SENZA CONTROLLO

Padel e Padel Ultra Slim sono le calze di TRS studiate per soddisfare le necessità dei giocatori, favorire movimenti rapidi e solidità di appoggio

Nel padel, come tutti sanno, non basta essere allenati per garantire una prontezza di riflessi efficiente: qualsiasi tipo di movimento deve essere accompagnato da una vera solidità di appoggio.

Proprio per queste ragioni, il brand TRS (Tech Revolution Sport) ha creato la linea Padel e Padel Ultra Slim. Entrambe le calze si caratterizzano per la presenza sulla pianta di triangolini grip antiscivolo, una tecnologia pensata appositamente per gli sport che prevedono movimenti rapidi ripetuti, met-

tendo a dura prova le caviglie.

I triangolini grip, presenti anche sul tallone della calza, garantiscono saldezza ai movimenti, aiutando a limitare distorsioni e slittamenti del piede. Aderendo completamente alla scarpa, inoltre, queste calze evitano qualsiasi attrito, a vantaggio di un movimento di gambe più agile e fluido.

I modelli Padel e Padel Ultra Slim di TRS sono disponibili in diverse varianti colore, che includono anche vivaci e originali tonalità fluorescenti.

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IL SEGNO DEL "LOBO"
focus prodotto
Nuova Calze Regia - 030.691859 - trs@calzeregia.it

MIGLIORARE LA COMUNICAZIONE DEI CENTRI CON 4EVAPIC

Grazie alla tecnologia NFC e ai QR code, questa piattaforma permette di condividere informazioni e contenuti in modo semplice e immediato, con applicazioni potenzialmente infinite

Il padel è uno sport giovane, dinamico e per natura aperto alle novità con quell’entusiasmo tipico che abbiamo imparato a conoscere negli ultimi mesi. In un settore che si sta professionalizzando sempre di più, soprattutto per quanto riguarda negozi e circoli, il sistema 4evapic può essere uno strumento di pubblicità e comunicazione utile per condividere informazioni in modo facile e dinamico.

Grazie a un chip che sfrutta la tecnologia NFC e i QR code, capaci di interfacciarsi con gli smartphone, la piattaforma diventa la chiave per sbloccare contenuti e renderli immediatamente disponibili all’utente. Il caricamento dei contenuti può essere gestito direttamente dai club o con il supporto di 4evapic. Le modalità di applicazione sono molteplici e spaziano dalla pos-

• Inviare comunicazioni ai propri clienti tramite notifiche push

• Promozione del circolo con video, immagini o brochure

• Comunicare promozioni speciali

• Realizzare gallery fotografiche dei tornei

• Visualizzazione di tabelloni dei tornei

• Sponsorizzazione di eventi

• Consultazione menu bar/ristoranti

• Branding

• Prenotazione di attività

• Vendita di racchette e accessori

• Creazione di sinergie con gli sponsor

sibilità di creare pulsanti per visualizzare brochure informative, promozioni, chiamare il centro e ricevere una mail. Un altro utilizzo interessante di 4evapic è l’associazione a dei gadget che, tramite l’invio di notifiche push, possono servire a fidelizzare e mantenere un contatto diretto con la clientela.

Ma quale forma può assumere il supporto fisico? Abbiamo degli esempi concreti dalla partnership portata avanti da 4evapic con Dunlop. Durante le ATP Finals di tennis, l’azienda britannica ha distribuito gadget per comunicare contenuti speciali e promozioni esclusive attraverso dei portachiavi, delle card e delle calamite personalizzabili. Ma è possibile utilizzare anche adesivi, braccialetti e totem informativi.

4evapic - 377.2219463 - alochis@4evapic.com

POTENTE NON SOLO NEL NOME

Estetica di grande impatto e design ricercato, ma senza rinunciare alla performance: queste le caratteristiche del modello Tornado firmato dal marchio italiano Viento

Un logo semplice e riconoscibile, caratteristica peraltro di molti grandi marchi. Chissà se anche il brand italiano Viento saprà imporsi nel mercato del padel a livello internazionale. Di certo è una delle new entry più interessanti del settore e ne parleremo ampiamente sui prossimi numeri di Padelbiz . Oggi vi presentiamo la Tornado, racchetta dal design esclusivo e progettata per giocatori di livello avanzato. Il telaio è al 100% in carbonio, mentre il nucleo interno è costituito dalla nuova Viento Soft Eva, morbida esternamente e rigida all’interno.

Tornado punta alla potenza e all’esplosività dei colpi, con l’obiettivo di non perdere in maneggevolezza grazie all’Airflow System studiato per un miglior passaggio dell’aria e una maggiore comodità nell’utilizzo. Il piatto in carbonio 12k ha uno sweetspot molto ampio e una texture 3d per garantire spin e colpi a effetto. Anche la forma e l’estetica sono caratteristiche distintive di questa pala: alla vista, infatti, sembrerebbe un diamante, ma la sua costruzione non permette di ascriverla completamente a questa categoria, mentre il colore bianco è una gran bella rarità sul mercato.

Peso: 365 g +/- 10 g

Bilanciamento: medio-alto

Spessore: 38 mm

vientopadel.com

Telaio: 100% carbonio

Piatto: carbonio 12k con texture 3d

Nucleo: Viento Soft Eva

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focus prodotto
ESEMPI D’USO PER I CENTRI PADEL SCHEDA TECNICA

IN BLACK AND RED

Potenti e decisive: sono le racchette di alta gamma proposte da Hirostar. La versione nera è quella scelta da Tolito, mentre quella rossa è la più aggressiva della collezione

Aluglio 2022 Hirostar ha annunciato un’estensione del contratto con Tolito Aguirre per altre cinque stagioni. La star argentina è uno dei protagonisti mondiali della disciplina, nota per il suo talento e per le giocate di alta scuola, e per questo la sua racchetta deve rappresentare un

BLACKSTONE

È una racchetta a forma di diamante costruita su indicazione di giocatori professionisti per sviluppare al meglio il gioco d’attacco. Il piatto in carbonio 18k garantisce performance di altissimo livello. Eppure, nonostante la sua connotazione aggressiva, riesce ad assorbire la maggior parte delle vibrazioni senza sforzare eccessivamente gomito e spalla. Inoltre, la struttura del ponte è studiata appositamente per supportare le giocate senza causare problemi alle articolazioni. La finitura lucida total black dona un look&feel aggressive e i loghi Hirostar 3D a rilievo rendono la superficie d’impatto ruvida al tatto.

Tipo di gioco: aggressivo

Peso: 360-375 g

Forma: diamante

Bilanciamento: medio/alto

Spessore profilo: 38 mm

Nucleo esterno: carbonio 18k

Nucleo interno: EVA Soft

Tubolare: 100% carbonio

Superficie: finitura lucida total black con loghi Hirostar in rilievo 3D

Plus: stampo personalizzato con ponte antivibrazioni

prodotto di eccellenza. La Blackstone nasce così, per rispondere alle esigenze del “funambolo” e viene proposta in quantità limitata anche nei migliori negozi. Restando nel campo dell'eccellenza, la Redstone è stata concepita per professionisti e giocatori di livello avanzato.

REDSTONE

Aggressiva e bilanciata: la Redstone è la racchetta più potente dell’intera collezione Hirostar II. La sua forma a diamante garantisce estrema potenza e durezza, grazie all’utilizzo di un doppio strato di carbonio 18K che fa di lei la racchetta più dura dell’intera collezione Hirostar. Grazie anche al ponte convesso riesce a sprigionare nel colpo tutta la potenza del braccio, senza sforzare gomito e spalla. È concepita per giocatori di livello avanzato e professionisti.

Tipo di gioco: aggressivo

Peso: 365-380 g

Forma: diamante

Bilanciamento: alto

Spessore profilo: 38 mm

Nucleo esterno: doppio strato Carbonio 18k

Nucleo interno: EVA Soft

Tubolare: 100% Carbonio

Superficie: finitura lucida con loghi Hirostar in rilievo 3D

Plus: stampo personalizzato con ponte antivibrazioni

A SUPPORTO DEL PADEL

Floky presenta tre innovativi dispositivi biomeccanici che sostengono l’appassionato della disciplina riducendo gli infortuni e smorzando le vibrazioni

Creare prodotti altamente funzionali attraverso applicazioni siliconiche elastomeriche innovative, in grado di trasferire al corpo i principi della biomeccanica e dare a chi pratica sport benefici reali e tangibili. Nasce da qui l’esperienza della start up bresciana Floky, che guarda al padel

S-MASH

Grazie alle applicazioni biomeccaniche e al lavoro di compressione localizzata, questa calza pensata per il padel previene l’insorgere di infortuni e infiammazioni dovuti a balzi, movimenti bruschi e scatti repentini e velocizza il recupero post allenamento o post gara. Lo speciale disegno antiscivolo che riproduce il movimento dell’atleta stabilizza il piede a contatto con la scarpa creandone un corpo unico e garantendo la massima stabilità. Il Tape system protegge e supporta il tendine d’achille prevenendo fastidi e possibili infiammazioni mentre la compressione plantare aumenta l’ossigenazione muscolare diminuendo la possibilità di crampi e contratture al polpaccio.

con interesse e studia per la disciplina dei veri e propri dispositivi a supporto. Nasce così una gamma prodotti altamente funzionale come le calze S-Mash, i manicotti No-Strain e lo short Activator.

NO STRAIN

Si tratta del primo manicotto biomeccanico al mondo, progettato per la riduzione delle vibrazioni che determinano problematiche infiammatorie ed infortuni per chi pratica padel. Protegge e sostiene il gomito, l’avambraccio e tutte le parti tendinee e muscolari dell’atleta, grazie alla stabilizzazione generata dalla compressione del tessuto unita alle applicazioni biomeccaniche, che consentono di avere un immediato sollievo dalle sollecitazioni vibrazionali con conseguente riduzione di disturbi infiammatori e infortuni come l’epicondilite. Inoltre, le bioceramiche presenti all’interno del tessuto riflettono il calore umano e stimolano il miglioramento del microcircolo generando effetto antinfimmatorio.

Flokysocks.com – info@flflokysocks.com

ACTIVATOR

Pantaloncino biomeccanico in grado di prevenire la pubalgia e altri fastidi muscolari grazie a una compressione graduata e differenziata che, unita ad applicazioni serigrafiche funzionali, riduce le vibrazioni e attiva la muscolatura.

Questo short fornisce un supporto migliorativo e rigenerativo di tutte le funzioni biomeccaniche legate ai tendini e ai muscoli relativi alle parti alte delle gambe, favorendo il ritorno venoso e proteggendo le parti tendinee e muscolari da sovraccarichi e infiammazioni, riducendo inoltre i tempi di recupero e aumentando le performance.

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focus prodotto
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