Alphega Farmacia Magazine n°1 - Marzo 2010

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01 La tua salute, la nostra prioritĂ

Marzo 2010

In forma da capo a piedi

Come mantenere il giusto peso 12 >

Salute e sport Doping, non solo sleale ma anche rischioso 6 > Salute e alimentazione Quando il mal di testa dipende dal cibo 16 > In collaborazione con Alliance Healthcare



In questo numero

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SALUTE DA...

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Informazioni di attualità

Essere in forma da capo a piedi

SALUTE E ATTIVITA’ FISICA

Sport e palestra, salutari purché senza doping

Barare è rischioso on c’è niente di più benefico dello sport e dell’attività fisica. Per esempio per mantenere il giusto peso, e lo vedremo, in questo numero di Alphega Farmacia Magazine, nel dossier prevenzione che proprio a questo è dedicato. L’importante però è che non si cerchi aiuto - pretendendo risultati migliori con uno spirito che di sportivo ha ben poco - in farmaci e altri preparati il cui effetto sia quello di modificare le prestazioni e, inevitabilmente, anche il funzionamento dell’organismo. Un errore grande, che oltre a configurare un atteggiamento sleale e truffaldino venendo come tale perseguito dalle autorità sportive e anche dalla legge - espone la salute a gravi rischi: li esamineremo. L’attività fisica è importante per il mantenimento del peso ideale, ma - parleremo anche di questo nel dossier prevenzione - è altrettanto necessaria un’alimentazione equilibrata e corretta. E a proposito di cibi, passeremo in rassegna il ruolo che questi possono avere nello scatenare il mal di testa, un disturbo che nelle persone più sensibili può essere indotto da alcuni principi alimentari o da condotte relative alla dieta. Ci occuperemo pure di allergie tipiche della primavera, quelle ai pollini, viste però soprattutto come fattore scatenante nei confronti delle crisi di asma. E per combattere le reazioni provocate dai fiori, vedremo che proprio una pianta – il ribes nero – può risultare di aiuto. E poi, considerato che si avvicina la scadenza della dichiarazione dei redditi, analizzeremo come, quest’anno, possono essere scaricate le spese per i farmaci. Le transaminasi, infine, saranno le analisi da capire meglio di questo numero: enzimi la cui quantità fornisce informazioni preziose sul funzionamento del fegato e di altre parti del corpo. Buona lettura.

DOSSIER PREVENZIONE

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SALUTE E DIETA

Quando il mal di testa è causato dagli alimenti

N

IL FARMACISTA CONSIGLIA

19 21 22

Come detrarre la spesa per i farmaci

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SALUTE ALL’APERTO

I fiori, quella bellezza che può togliere il fiato

LEGGERE LE ANALISI

Le transaminasi, spie del fegato DI SANA PIANTA

Contro le allergie un aiuto dal ribes

Anno VI, numero 1 (Marzo 2010) Registrazione Tribunale di Milano N. 882 del 22 novembre 2005 Periodico trimestrale di DI PHARMA s.r.l., via Moggia 75/A, 16033 Lavagna - GE Edizione in esclusiva per le farmacie Alphega. Direttore responsabile Angelo Cambié ancambi@tin.it Redazione Florio Bovio Coordinamento scientifico e redazionale, grafica e impaginazione InterMedia Servizi Editoriali, via S. Antonino 3, 24122 Bergamo, tel. 035.226859, fax 035.4178840 (Consulenza scientifica Mariapia Fazio) Gestione spazi e materiali pubblicitari InterMedia Servizi Editoriali, via S. Antonino 3, 24122 Bergamo, tel. 035.226859, fax 035.4178840 Editore Sinergie s.r.l., Via La Spezia 1, 20143 Milano Stampa Roto 3 Industria Grafica S.p.a., via Turbigo 11/b, 20022 Castano Primo (MI) Amministrazione DI. PHARMA s.r.l., via Moggia 75/A, 16033 Lavagna - Ge Tel. 0185.315755, fax 0185.315745 © Proprietà letteraria riservata. La riproduzione intera o parziale in ogni forma e su qualunque supporto, anche citando la fonte, è vietata in ogni lingua. Diritti riservati in tutto il mondo.

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Attualità in breve COPENHAGEN

SALUTE DA… Sedere, fianchi e cosce ‘in carne’: una condizione salutare, che protegge da problemi metabolici e cardiaci. Incubo

OXFORD

L’Università di Oxford

estetico per molte donne, il grasso localizzato dalla vita in giù, secondo uno studio condotto nella Oxford University dall’equipe di Konstantinos Manolopoulos, assorbe pericolosi acidi grassi e contiene un agente antinfiammatorio che ha l’effetto di bloccare l’ostruzione delle arterie. Al contrario, affermano gli specialisti, avere una quantità troppo bassa di grasso sui fianchi può associarsi a seri problemi metabolici. Non altrettanto salutare è l’eccesso di grasso sull’addome, che comporta invece un accresciuto rischio di problemi cardiaci.

WASHINGTON • The e caffè aiutano a combattere epatite C e cancro. Le ricerche del National Cancer Institute americano dimostrano che una tazza di caffè nero, nei malati di epatite C, riduce l’intossicazione del fegato e favorisce la digestione dei grassi, e il consumo di tre o piu tazze di caffè abbassa fino al 53% il rischio di progressione della malattia. D’altro canto due tazze di the verde al giorno, grazie alla presenza di polifenoli, antiossidanti e caffeina, diminuiscono del 25% il rischio di sviluppare un tumore all’utero. Probabilmente il merito va anche alla capacità della caffeina di stimolare la produzione ormonale.

EXETER • Le bottiglie di plastica fanno male al cuore: l’allarme viene lanciato dai ricercatori del Peninsula college of medicine and dentistry di Exeter, in Inghilterra, i quali hanno dimostrato l’esistenza di numerosi correlazioni tra le malattie cardiovascolari e il Bisphenol A (BPA), un composto organico utilizzato da più di 50 anni nella produzione di plastiche e additivi plastici. Il gruppo di ricerca ha analizzato le concentrazione di Bpa nelle urine su un campione di 1.493 persone tra i 18 e i 74 anni. Le conclusioni sono state che i soggetti con un alto livello di Bisphenol A hanno più del doppio delle possibilità di essere colpiti da una malattia cardiovascolare. Rispetto a un analogo studio svolto nel 2004, in ogni modo, le concentrazioni urinarie di Bpa sono risultate in media un terzo più basse.

OAKLAND L’allattamento al seno protegge non solo i bambini ma anche le mamme. Secondo una ricerca del Kaiser Permanente Institute di Oakland, in California, le donne che allattano hanno un rischio inferiore del 39-56% (la riduzione è maggiore per chi protrae di più l’allattamento) di sviluppare la

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cosiddetta sindrome metabolica, vale a dire quell’insieme di alterazioni livelli troppo alti di colesterolo e trigliceridi, ipertensione, eccesso di grasso corporeo in particolare intorno all’addome - che predispone a diabete e malattie cardiovascolari. La ricerca ha seguito 700 donne per 20 anni.

Coloro che sembrano più giovani della loro effettiva età hanno alte probabilità di vivere più a lungo degli altri. Lo sostiene una ricerca eseguita dalla University of Southern Denmark, secondo cui l’aspetto giovanile è segno di migliori condizioni di salute e nella maggior parte dei casi lascia prevedere una vita più lunga. Lo studio ha preso in esame 1826 gemelli di circa 70 anni. Per ogni coppia è stato registrato chi dei due sembrasse più giovane. Dopo sette anni, i ricercatori li hanno osservati nuovamente e hanno constatato che in media coloro il cui volto era meno segnato dal tempo vivevano di più. Secondo gli studiosi, questo dipende dal patrimonio genetico assai più che dalle condizioni di vita.


Acidità di stomaco?

Nuovo Myliconacid, agisce presto e dura a lungo. Nasce Myliconacid, un antiacido che in una compressa masticabile azione rapida un effetto duraturo, unisce all’a per liberarti presto e a lungo dall’acidità di stomaco.

È un medicinale. Leggere attentamente il foglio illustrativo. Autorizzazione del 18/09/09


Salute e attività fisica

Pericoloso e illecito assumere farmaci per migliorare le prestazioni.

LE RISPOSTE DEL VOSTRO FARMACISTA Assumere gli

integratori alimentari è lecito dal punto di vista del doping? Non sempre. Gli integratori alimentari contengono proteine, aminoacidi, creatina, zuccheri, grassi, vitamine, minerali, sostanze antiossidanti, estratti vegetali. A parte il fatto che non devono essere assunti in maniera sconsiderata, perché ad alti dosaggi possono creare effetti collaterali e fenomeni di accumulo, alcuni di questi prodotti contengono anche sostanze che possono indurre positività ai test antidoping. Questo vale a maggior ragione all’estero, poiché in molti paesi l’industria degli integratori alimentari non è regolamentata. E’ importante controllare sempre le sostanze che il prodotto contiene. 6

Sport e palestra, salutari purché senza doping Se la pratica sportiva viene attuata con l’ausilio di sostanze farmacologiche, i rischi per la salute superano i benefici. Senza contare le conseguenze disciplinari e penali. Una pratica sportiva regolare, oltre a costituire un piacere e un’occasione per confrontarsi con gli altri e con se stessi, è essenziale per il benessere fisico e aiuta a contrastare il fisiologico decadimento delle capacità fisiche che avviene con l’età. Deve però essere attuata nel modo più naturale possibile,

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senza ricorso a quelle pratiche di doping che, un tempo circoscritte all’ambito dello sport agonistico, sono sempre più diffuse anche tra chi svolge attività amatoriale e tra i frequentatori delle palestre. Si tratta di metodi, per lo più basati sull’assunzione di farmaci e altre sostanze, che da un lato espongono a rischi per la salute, dall’altro sono perseguiti dalle autorità sportive e costituiscono anche un reato penale. Chi si sottopone al doping tradisce lo spirito sportivo, realizzando un imbroglio che inoltre nuoce alla sua salute: utilizzare farmaci senza dover curare uno stato di

malattia vuol dire esporsi ingiustificatamente a effetti collaterali che possono essere anche molto gravi (tabella nella pagina a fianco).

LE PRINCIPALI SOSTANZE Sono numerosi i principi attivi usati a fini di doping, spesso oggetto di un mercato illegale nel quale trova ampio spazio la contraffazione. Eccone alcuni. Stimolanti. Appartengono a questa categoria le amfetamine, la cocaina e l’efedrina, che eccitano il sistema nervoso centrale. La loro assunzione mira a ridurre la fatica e a migliorare il


rendimento sportivo. Le amfetamine sono le sostanze per il doping che hanno causato il maggior numero di morti. Steroidi anabolizzanti. Sono impiegati, a dosi elevate e abbinati a una dieta specifica, per accrescere la massa muscolare e conseguentemente la forza.

Ecco che cosa si rischia SOSTANZE

EFFETTI INDESIDERATI

Stimolanti

Insonnia, cefalea, vertigini, ansia, aggressività, colpi di calore, ipertensione, tachicardia, aritmia cardiaca, infarto, ictus; forte dipendenza psico-fisica.

Steroidi anabolizzanti

Arresto prematuro della crescita nei giovani con meno di 20 anni, rotture di tendini sotto sforzo, ipertensione, aumento del colesterolo nel sangue, infarto, ictus, depressione, danni al fegato con possibile insorgenza di tumori, aumentata untuosità di pelle e capelli, acne. Negli uomini atrofia dei testicoli, riduzione della fertilità, impotenza, ipertrofia prostatica. Nelle donne irregolarità mestruali, comparsa di peluria, modificazioni del timbro di voce, acquisizione irreversibile di caratteri maschili.

Ormone della crescita

Ipertensione, cardiopatie, ictus, diabete, modificazioni scheletriche, tumore del colon-retto, artrosi.

Eritropoietina, darbepoetina

Cefalea, dolori articolari, convulsioni, ipertensione, embolia polmonare, trombosi, infarto, ictus.

Insulina

Crisi ipoglicemiche che possono condurre a coma e anche morte, danni al fegato.

Creatina

Ritenzione di urina, crampi muscolari, disturbi gastrointestinali.

Ormone della crescita. Detto anche somatotropina o GH, stimola l’accrescimento fisiologico dei bambini. Nello sport è utilizzato per incrementare il volume e la forza muscolare.

Eritropoietina (Epo), darbepoetina. Stimolano la produzione di globuli rossi e per questo sono utilizzate, in medicina, nella cura dell’anemia. L’eritropoietina migliora la capacità del sangue di trasportare l’ossigeno, con conseguente aumento di prestazioni muscolari e resistenza alla fatica. Insulina. In medicina è utilizzata nei soggetti diabetici, poiché il loro organismo non ne produce in quantità sufficiente. Gli atleti la utilizzano in quanto inibisce la degradazione delle proteine e ha pertanto un effetto anabolizzante. Il suo utilizzo è finalizzato a migliorare le prestazioni sportive e la capacità di resistenza attraverso un aumento della massa muscolare. Creatina. E’ una sostanza presente naturalmente nell’organismo; si trova per lo più nei muscoli e costituisce una riserva di energia prontamente utilizzabile per la contrazione muscolare. È utilizzata dagli atleti dediti a sport in cui sono richiesti una potenza esplosiva, scatti intensi, brevi e ripetuti. In Italia non è vietata, ma il dibattito sulla sua pericolosità è da tempo aperto.

PITTOGRAMMA PER RICONOSCERE I FARMACI VIETATI NELLO SPORT Sulle confezioni dei medicinali regolarmente in vendita, ma considerati capaci di causare responsi positivi nei controlli antidoping, sono contenuti avvertimenti sugli eventuali effetti di doping di questi preparati. Per legge, da alcuni anni, sulla scatola deve essere raffigurato, in casi del genere, questo pittogramma:

il foglio illustrativo, inoltre, deve riportare al paragrafo Avvertenze speciali la frase “Per chi svolge attività sportiva: l’uso del farmaco senza necessità terapeutica costituisce doping e può determinare comunque positività ai test antidoping”.

Vero/Falso ? L’autotrasfusione, che non impiega farmaci, non è una forma di doping. ! FALSO. Lo è, come tale è vietata e non è meno pericolosa del doping farmacologico. L’atleta si sottopone al prelievo di una quantità sangue, che, dopo essere stata adeguatamente conservata, non appena i globuli rossi sono tornati a livello normale gli viene trasfusa nuovamente; si ottiene così un incremento degli stessi globuli rossi. Questa pratica può causare reazioni allergiche, trasmissione di malattie infettive, sovraccarico del sistema circolatorio e shock metabolico. Inoltre chi continua l’allenamento dopo essersi sottoposto al prelievo di sangue compie uno sforzo in uno stato di insufficienza ematica, il che può creare problemi seri.

? Non si devono accettare medicine da persone dell’ambiente sportivo, anche se di fiducia. ! VERO. Prendere farmaci non prescritti dal medico o consigliati dal farmacista crea un pericolo per la propria salute ed espone al rischio di risultare positivi ai test antidoping. Alphega Farmacia magazine

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Salute all’aperto

I pollini possono scatenare attacchi di asma

LE RISPOSTE DEL VOSTRO FARMACISTA Quali farmaci

usare contro l’allergia ai pollini? I sintomi possono essere mitigati anche con medicinali da automedicazione. I principi attivi più usati sono gli antiistaminici, che possono prevenire le reazioni allergiche, ma sono capaci anche di risolvere i sintomi più fastidiosi come gocciolamento nasale, starnuti, congiuntivite, naso chiuso. Possono essere assunti per bocca o per via locale (in gocce o spray), in quest’ultimo caso anche associati a vasocostrittori come la pseudoefedrina o antiinfiammatori come i cortisonici. 8

I fiori, quella bellezza che può togliere il fiato Le crisi asmatiche, che si originano anche a causa di reazioni allergiche, possono essere tenute sotto controllo con una terapia da mettere a punto con un ruolo attivo dello stesso paziente. Primavera, stagione di pollini. Anche se molti di questi sono presenti nell’aria anche in altri periodi (tabella nella pagina a fianco), è a partire da marzo che la diffusione diventa più intensa, con la conseguenza che si acutizzano reazioni allergiche caratterizzate da starnuti, naso che cola, tosse, arrossamento degli occhi: un quadro facilmente confondibile con quello di un raffreddore virale, che richiede però un trattamento diverso (trafiletto a sinistra). Le allergie ai pollini - di cui si stima che soffrano, in Italia, circa nove milioni di persone -

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possono scatenare anche attacchi di asma, una malattia respiratoria cronica la cui diffusione è in continuo aumento: secondo l’Organizzazione mondiale della sanità i casi aumentano del 50% ogni decennio. Si tratta di una patologia complessa che si manifesta attraverso una infiammazione cronica delle vie aeree. L’infiammazione genera un aumento della reattività dei bronchi agli stimoli, che possono essere di origine infettiva, chimica (come nel caso degli inquinanti), fisica (il freddo, per esempio), allergica e perfino emotiva o legata alla fatica. Si presentano così episodi ricorrenti di crisi respiratorie dovute a un’ostruzione degli stessi bronchi: sono i cosiddetti attacchi di asma, caratterizzati da ‘mancanza di fiato’, respiro sibilante, senso di costrizione

toracica, tosse. Se non trattati in modo adeguato, gli attacchi possono essere anche molto gravi e addirittura fatali. L’ostruzione dei bronchi può essere il risultato di quattro meccanismi: • la contrazione dei muscoli presenti nella parete delle vie respiratorie; • un gonfiore nella parete bronchiale; • la formazione di tappi di muco che occludono il lume; • alterazioni strutturali nella parete delle vie aeree. E’ importante il fatto che tutti questi meccanismi sono associati all’infiammazione cronica delle vie aeree. L’asma è una malattia complessa, nella quale giocano un ruolo fattori sia genetici (nelle forme in cui l’origine sia un’allergia un genitore può trasmettere ai figli la tendenza a sviluppare la stessa malattia) sia


ambientali. Tra questi ultimi, risultano particolarmente importanti: • l’esposizione al fumo di tabacco, anche a quello passivo; • l’inquinamento ambientale sia in locali chiusi sia all’aperto (polvere, acari, polveri sottili, pollini); • insetti, animali anche domestici (cani e gatti); • presenza di muffa nell’ambiente in cui si vive; • un eccesso di umidità ambientale. Vengono associati all’asma anche un basso peso alla nascita e la presenza di infezioni polmonari precoci. Inoltre il tipo di alimentazione, l’attenzione all’igiene e lo stile di vita sono elementi che influenzano profondamente l’andamento della malattia.

DIAGNOSI E TRATTAMENTO L’asma è una malattia cronica, per la quale non esiste oggi alcun trattamento risolutivo. E’ possibile, però, controllarne il decorso, riducendo gli attacchi e le loro conseguenze. Perché si possa attuare un piano di controllo adeguato è importante che la malattia sia diagnosticata precocemente, in modo da evitare gli effetti dannosi di una infiammazione cronica. La diagnosi di asma però non è semplice, soprattutto nei bambini piccoli. I sintomi più frequenti sono problemi e crisi dell’apparato respiratorio, tosse (soprattutto di notte), sibili, raffreddori di lunga durata, senso di oppressione al torace. E’ l’infiammazione che determina il livello di gravità dell’asma ed è anche il fattore che meglio risponde alla terapia, con farmaci

Quando fioriscono le piante che danno allergia GEN FEB MAR APR MAG GIU

LUG AGO SET

OTT NOV

DIC

Acero Ambrosia Artemisia Betulla Cipresso Faggio Graminacee Nocciolo Olivo Olmo Ortica Parietaria Plantago Platano Quercia Concentrazione di polline nell’aria:

bassa

alta

Misurare il picco di flusso L’ostruzione dei bronchi deve essere costantemente tenuta sotto controllo dagli asmatici mediante un misuratore del picco di flusso espiratorio (Pef). Ecco come usarlo. 1. Porre la lancetta del misuratore sul valore zero della scala graduata. 2. Mettere l'apparecchio davanti alla bocca; riempire i polmoni di aria e poi circondare il boccaglio con le labbra. Stando in piedi, soffiare dentro al boccaglio con un colpo secco, fino a eliminare tutta l’aria che c’è nei polmoni. Ripetere tre volte questa operazione. 3. Segnare sul diario il valore più alto delle tre misurazioni. Rimettere il misuratore nel contenitore, e una volta a settimana lavarlo prima con sapone neutro. E’ utile misurare il Pef la mattina, a metà giornata e la sera, e inoltre tutte le volte che si avvertono i sintomi dell’asma.

INALATORI ISTRUZIONI PER L’USO I farmaci antiasma da inalare devono essere usati in maniera corretta: ecco come. • Togliere il coperchio dall’erogatore; • tenere l’inalatore in posizione verticale, circondandolo con pollice e indice; • agitare il contenitore; • espellere tutta l’aria dai polmoni; • portare la bomboletta ad alcuni centimetri dalla bocca aperta, oppure stringere le labbra attorno al boccaglio; • premere l’erogatore e intanto inspirare profondamente, fino a riempire d’aria i polmoni; • trattenere il respiro; • respirare normalmente; • sciacquare la bocca. Alphega Farmacia magazine

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Almus si distingue perchè: ha un packaging innovativo e inconfondibile basato sui colori, che rende il medicinale sempre riconoscibile per il farmacista ed il paziente aiuta a prevenire errori nella dispensazione e nell’assunzione dei farmaci offre le stesse garanzie dei medicinali originator, assicurando qualità, sicurezza ed origine europea grazie al supporto del gruppo Alliance Boots è vicino al farmacista con un supporto logistico insuperabile

L’equivalente che si distingue


Salute all’aperto antiinfiammatori (come i cortisonici) somministrati per via inalatoria, anche in assenza di altri sintomi. Questi agiscono pure sul gonfiore nella parete dei bronchi e sulla formazione di

tappi di muco che occludono le vie aeree periferiche. L’ostruzione dei bronchi causata da contrazione dei muscoli può essere trattata con l’inalazione di broncodilatatori come il

IL TEST

Riuscite a controllare l’asma? 1

Durante l’ultima settimana, quanto spesso ha dovuto svegliarsi a causa dell’asma durante la notte? ■ mai ■ quasi mai ■ poche volte ■ varie volte ■ molte volte ■ moltissime volte ■ non ho potuto dormire a causa dell’asma

2

Mediamente, durante l’ultima settimana, quanto forti sono stati i sintomi al risveglio del mattino? ■ nessun sintomo ■ molto leggeri ■ leggeri ■ moderati ■ abbastanza forti ■ forti ■ molto forti

3

Durante l’ultima settimana, quanto ha avvertito una limitazione nelle sue attività a causa dell’asma? ■ per niente ■ molto poco ■ poco ■ moderatamente ■ abbastanza ■ molto ■ moltissimo

4

Durante l’ultima settimana, ha avuto il fiato corto a causa dell'asma? ■ per niente ■ molto poco ■ poco ■ moderatamente ■ abbastanza ■ molto ■ moltissimo

5

Durante l’ultima settimana, quanto spesso ha avuto il respiro con il fischio? ■ mai ■ quasi mai ■ raramente ■ qualche volta ■ spesso ■ quasi sempre ■ sempre

6

Durante l’ultima settimana, quanti spruzzi o inalazioni di broncodilatatore a breve durata d’azione ha usato ogni giorno? ■ nessuno ■ 1-2 ■ 3-4 ■ 5-8 ■ 9-12 ■ 13-16 ■ più di 16

Il punteggio da attribuire alle risposte:

■0 ■1 ■2 ■3 ■4 ■5 ■6 Come interpretare la somma dei punteggi ottenuti: • da 0 a 2: non c’è asma, o la malattia è ben controllata; • da 3 a 5: probabilmente il controllo della sua asma non è ottimale: discuta la situazione con il medico o il farmacista; • oltre 6: la sua asma non è sotto controllo: si rivolga appena possibile al medico o al farmacista per ottenere un migliore trattamento della malattia.

salbutamolo e altri beta2-agonisti o la teofillina o principi attivi che riducono lo stimolo per il restringimento dei bronchi come il dicromoglicato sodico e gli antileucotrieni. Sarà il medico a stabilire, per ogni farmaco, la via di somministrazione, la quale può essere, oltre che inalatoria (istruzioni nella pagina precedente), anche per bocca. Ma nei casi in cui l’asma si associa ad allergia è anche importante, una volta individuati gli agenti che la provocano, cercare di evitare l’esposizione, eliminando il più possibile i fattori di rischio: per i pollini, per esempio, può essere utile limitare le uscite nei momenti e nelle aree di maggiore diffusione, ed eventualmente indossare una mascherina protettiva. Nell’asmatico è importante verificare nel tempo la funzionalità respiratoria con un esame specialistico detto spirometria (molto utile per la diagnosi della malattia). Ma è necessaria anche una assidua misurazione dell’ostruzione bronchiale, mediante un misuratore del picco di flusso espiratorio (riquadro nella pagina precedente). I valori delle misurazioni vanno riportati in un diario nel quale si dovranno annotare anche i sintomi della malattia e la loro evoluzione durante la giornata, la terapia attuata e altre osservazioni relative all’andamento dell’asma. Tutti questi dati saranno preziosi sia per una valutazione della situazione da parte dello stesso paziente, sia per consentire al medico di evidenziare i fattori che producono gli attacchi, di determinare la gravità della malattia, di stabilire la terapia e di verificarne l’effetto.

SPORT E ASMA ATTIVITA’ FISICA: BENEFICA CON ACCORTEZZA L’attività fisica non è controindicata negli asmatici, tant’è vero che numerosi campioni olimpionici sono affetti questa malattia. Lo sforzo fisico va evitato durante le crisi e nei periodi di instabilità, ma a parte questo un’attività fisica regolare, costante e controllata non solo è benefica come per chiunque, ma negli asmatici può anche contribuire a stabilizzare la malattia. Tutto questo è particolarmente vero per i bambini, che non devono essere fatti vivere sotto una campana di vetro, ma devono condurre una vita il più possibile normale. Ciò su cui bisogna invece prestare attenzione è il luogo in cui l’attività fisica viene svolta, che per esempio non deve essere una palestra polverosa, ricca di acari e particelle irritanti, né una piscina per via del cloro, né un prato se sia presente allergia alle graminacee, e così via.

Per saperne di più • Informazioni sulle concentrazioni dei pollini nella pagina Internet www.ilpolline.it/ bollettino-pollinico

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Dossier prevenzione

Sia il sovrappeso sia la magrezza eccessiva predispongono a problemi di salute anche gravi. Per evitare entrambe le condizioni occorre fare attenzione al bilancio tra l’energia introdotta e quella consumata. 12

Essere in forma da capo a piedi L’importanza di mantenere il giusto peso

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Un bilancio energetico. Il peso corporeo è, in fondo, l’espressione tangibile di una compensazione tra entrate e uscite caloriche. L’energia viene introdotta con gli alimenti, ed è utilizzata dal corpo sia per mantenere in funzione i suoi organi (cervello, polmoni, cuore, e

così via), sia per svolgere l’attività fisica attraverso i muscoli. Se si introduce più energia di quanta se ne consuma, l’eccesso si accumula nel corpo sotto forma di grasso, determinando un aumento di peso. Se invece si introducono meno calorie di quante se ne utilizzano, il corpo


mobilita le sue riserve di grasso per far fronte alle richieste energetiche, e il peso cala.

NE’ TROPPI CHILI NE’ TROPPO POCHI Quantità eccessive di grasso corporeo sono negative per la salute, soprattutto per il rischio che insorgano alcune malattie (quali la cardiopatia coronarica, il diabete, l’ipertensione e alcuni tipi di cancro), che si crei insufficienza respiratoria (con apnee notturne) e si producano conseguenze ‘meccaniche’ provocate dal sovraccarico sulle articolazioni (colonna vertebrale, ginocchia, anche, eccetera). Tanto maggiore è l’eccesso di peso dovuto al grasso, tanto più serio è il rischio. Esistono inoltre alcuni tipi di distribuzione del grasso corporeo (per esempio quello sull’addome, la cosiddetta ‘pancetta’ tipicamente maschile) in cui il rischio per la salute, a parità di eccesso di peso, è superiore che per altri. Problema inverso all’obesità, ma altrettanto grave anche se meno diffuso, è quello della magrezza. Oggi un numero crescente di adolescenti e di giovani è incitato dai moderni modelli estetici proposti dai mass media a ridurre il peso a valori così bassi da non essere più compatibili con un buono stato di salute. Difatti, quando le riserve di grasso sono eccessivamente ridotte e non si introduce sufficiente energia con il cibo, il corpo, per far fronte alle richieste energetiche, è obbligato a intaccare i propri muscoli e

organi interni. Pertanto molte funzioni vengono compromesse: diminuisce la resistenza alle malattie infettive, si indeboliscono le ossa, si può alterare la regolarità del ciclo mestruale. Anche le facoltà mentali, l’umore e le capacità di relazioni interpersonali sono compromesse e, nei casi più gravi, può sopravvenire la morte. La magrezza patologica va quindi prevenuta e combattuta.

E’ MEGLIO NON DOVER CORREGGERE L’attenzione al peso va posta sin dall’infanzia, perché il bambino obeso ha molte probabilità di essere tale anche da adulto. La

“ ”

L’attenzione al peso va posta dall’infanzia, perché il bambino obeso ha molte probabilità di essere tale anche da adulto. Da evitare però le diete troppo severe. correzione deve però essere eseguita con cautela, senza restrizioni alimentari brusche e troppo severe che potrebbero compromettere la crescita del bambino. Mantenere il peso entro valori normali richiede una disciplina rigorosa e continuativa, e questo vale sia per l’obesità sia per la

La quantità da assumere di ogni alimento ALIMENTI

PORZIONI GIORNALIERE 1700 kcal(1)

2100 kcal(2)

2600 kcal(3)

Pane (50 g)

3

5

6

Prodotti da forno (20 g)

1

1

2

Pasta o riso (80 g), pasta all’uovo (120 g)

1

1

1-2

Patate (200 g)

1 a settimana 2 a settimana 2 a settimana

Ortaggi (250 g), insalata (50 g)

2

2

2

Frutta o succo di frutta fresca (150 g)

3

3

4

1-2

2

2

3

3

3

Carne (70 g), pesce (100 g), uovo, legumi (100 g) Latte (un bicchiere), yogurt (un vasetto) Formaggio fresco (100 g) o stagionato (50 g) Olio (10 g), burro (10 g), margarina (10 g)

2 a settimana 3 a settimana 3 a settimana 3

3

4

(1)

esempi: bambini oltre i 6 anni; donne anziane con vita sedentaria esempi: adolescenti femmine; donne adulte con attività lavorativa non sedentaria, uomini adulti con attività lavorativa sedentaria (3) esempi: adolescenti maschi, uomini adulti con attività lavorativa non sedentaria o moderata attività fisica (2)

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Dossier prevenzione

REGOLE D’ORO

Per mantenere il giusto peso

magrezza. È preferibile quindi mantenere il peso nella norma piuttosto che dover ricorrere a trattamenti correttivi.

Pesarsi almeno una volta al mese, controllando che 1 l’IMC (trafiletto nella pagina a fianco) sia entro i limiti.

I BENEFICI DELL’ATTIVITA’ FISICA

In caso di sovrappeso: • ridurre le ‘entrate’ energetiche mangiando meno e preferendo cibi a basso contenuto calorico e che saziano di più, come ortaggi e frutta; 2 • aumentare le ‘uscite’ energetiche svolgendo una maggiore attività fisica; • distribuire opportunamente l’alimentazione lungo tutto l’arco della giornata a partire dalla prima colazione, che non deve essere trascurata.

La preoccupante diffusione del sovrappeso e dell’obesità nella nostra società è in parte attribuibile al fatto che la vita moderna promuove condotte estremamente sedentarie, con livelli assai ridotti di attività fisica. Passare molte ore stando seduti (durante il lavoro o nel tempo libero) predispone all’obesità. Ad esempio, in Italia la maggioranza dei bambini trascorre mediamente, già all’età di 6 anni, oltre due ore al giorno di fronte alla televisione, pratica giochi passivi e trascura quei giochi all’aperto che sono fisicamente più impegnativi. Solo una piccola parte dei bambini e dei ragazzi pratica regolarmente

In caso di sottopeso: • mantenere un giusto livello di attività fisica; 3 • rendere l’alimentazione varia ed equilibrata, consumando tutti i pasti agli orari abituali. Abituarsi a muoversi di più ogni giorno: 4 camminare, salire e scendere le scale, svolgere piccoli lavori domestici, eccetera. Evitare le diete squilibrate o molto drastiche del tipo ‘fai da te’, che possono essere dannose per la 5 salute. Una buona dieta dimagrante deve sempre includere tutti gli alimenti in maniera quanto più possibile equilibrata.

attività sportiva. Non stupisce, quindi, che quote crescenti della popolazione infantile italiana siano in sovrappeso o obese. Valori troppo bassi di dispendio energetico rendono difficile mantenere l’equilibrio tra entrate e uscite caloriche. Ma la sedentarietà abituale, oltre a rappresentare un fattore predisponente verso l’obesità, coinvolge anche altri aspetti della salute. E’ ormai dimostrato che uno stile di vita poco attivo costituisce un fattore di rischio per la cardiopatia coronarica, il diabete e il tumore del colon. Per contro, un livello medio-alto di attività fisica è lo strumento migliore per prevenire non solo queste malattie, ma anche l’ipertensione e l’osteoporosi senile. I bambini che si mantengono attivi durante tutto il periodo della crescita avranno, da adulti, uno scheletro più robusto e, da

Quanta energia c’è nei cibi e quanto occorre per smaltirla ALIMENTO Biscotti secchi (2-4)

ANDARE IN QUANTITA’ ENERGIA CAMMINARE BICICLETTA (grammi) (chilocalorie) (minuti) (minuti) 20 83 28 7

STARE IN PIEDI (minuti) 75

STIRARE (minuti) 21

Cornetto semplice

40

164

55

15

149

42

Merendina con marmellata

35

125

42

11

114

32

Cioccolato al latte (4 scacchetti)

16

87

29

8

79

22

Caramelle dure (2)

5

17

6

2

15

4

Aranciata (1 lattina)

330

125

42

11

114

32

Panino con prosciutto cotto e formaggio

120

250

83

23

227

64

Pasta e fagioli (1 porzione)

350

300

100

27

273

77

Torta farcita con crema (1 porzione)

100

370

123

33

336

95

Gelato alla crema

150

330

110

30

300

85

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PER ESEMPIO NIENTE ASCENSORE Per stile di vita fisicamente attivo, idoneo a prevenire l’obesità e gli altri rischi per la salute, si deve intendere innanzitutto un tipo di comportamento che dia la preferenza, nelle attività quotidiane, all’uso dei propri muscoli piuttosto che all’impiego di macchine. Ad esempio, ogni qual volta è possibile, bisogna camminare invece di usare l’automobile, salire e scendere le scale anziché servirsi dell’ascensore, e così via. A completamento di questo, un adulto sano può aggiungere, quattro o cinque volte a settimana, un’attività fisica di almeno venti minuti, di intensità sufficiente a provocare una evidente sudorazione. Questa attività deve rientrare nelle normali abitudini e rappresentare un’esigenza al pari dell’igiene della persona.

Statura e chili in rapporto: siete nella norma? Altezza (cm) 200 195 190

o

es ag

re

175

sovrappeso

peso normale

zz a so tto p

180 170

r de

o

m

185

a

at

magrezza grave

m

anziani, saranno più difficilmente soggetti a fratture osteoporotiche. Il mantenimento di una vita fisicamente attiva anche in tarda età è importante sia per ridurre e ritardare l’atrofia delle masse muscolari e ossee, sia per aumentare i fabbisogni energetici, così da permettere anche un’alimentazione più abbondante. In tal modo si creano le giuste condizioni per soddisfare i fabbisogni di vitamine, minerali e altri nutrienti essenziali.

obesità moderata

165 160 155 150 145

obesità grave

140 130 Peso (kg) 40

45

50

55

UNA DIETA POCO CALORICA MA EQUILIBRATA Ma il raggiungimento di un peso corporeo corretto va ottenuto anche attraverso il controllo dell’alimentazione, tale da realizzare una riduzione delle entrate caloriche che non deve però essere spinta oltre determinati livelli, poiché deve essere in ogni caso garantito l’apporto minimo di tutte le sostanze nutritive indispensabili (tabella a pagina 13). E’ importante rispettare alcune semplici regole di comportamento alimentare, che consistono soprattutto nella scelta preferenziale di alimenti poveri di grassi e ad alto valore nutrizionale, come cereali, ortaggi

60

65

70

75

80

85

e frutta: cibi, questi, con poche calorie, grande volume, buon potere saziante e ottimo contenuto in sostanze nutritive. Un uso abbondante di questi prodotti vegetali nella dieta non solo aiuta a mantenere l’equilibrio energetico, ma apporta anche vitamine, minerali, fibra e altri composti utili a prevenire tumori, malattie cardiovascolari e altre malattie invalidanti.

Per saperne di più • SIO (Società italiana dell’obesità): sito www.sio-obesita.org e-mail info@sio-obesita.org Facebook Società italiana dell’obesità

90

95 100 105 110

IMC UN INDICE PER CAPIRE SE IL PESO VA BENE La valutazione del peso viene in genere fatta con l’Indice di massa corporea (IMC), che prende in considerazione la statura: è il rapporto tra peso in kg e l’altezza, in metri, elevata al quadrato. Per esempio una persona di 72 chilogrammi, alta un metro e 75 avrà un IMC di 72 : 1,752 = 23,5. Vengono considerati normali valori di IMC compresi tra 18,5 e 25. Sotto a 16 si parla di magrezza grave, e sopra a 30 di obesità.

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Salute e dieta

Alcune sostanze presenti nei cibi favoriscono gli attacchi

LE RISPOSTE DEL VOSTRO FARMACISTA

Quando il mal di testa è causato dagli alimenti Non solo il digiuno, gli eccessi alimentari o i cibi troppo freddi possono scatenare cefalea: alimenti contenenti alcune sostanze, come la tiramina, inducono questo disturbo anche per via ‘farmacologica’.

I farmaci possono

potenziare l’effetto degli alimenti nello scatenare cefalea? Alcuni sì. In particolare una categoria di antidepressivi, gli inibitori delle monoamino-ossidasi (o anti MAO), bloccando la degradazione delle sostanze (le monoamine, appunto) tra le quali rientra la tiramina, limitano il meccanismo naturale di ‘disintossicazione’ da questo componente alimentare che può scatenare mal di testa. Per lo stesso motivo si è anche ipotizzato che, in alcuni casi, all’origine della tendenza a soffrire di cefalea possa esserci una insufficiente produzione di monoamino-ossidasi, su basi genetiche e quindi ereditarie.

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Tra le persone che soffrono di mal di testa, molte notano che i loro attacchi vengono favoriti da fattori legati all’alimentazione. Il digiuno, per esempio, può avere questo effetto, che all’opposto può essere prodotto anche dagli eccessi alimentari: la ben nota

cefalea postprandiale può originarsi in seguito a pasti che affaticano la digestione, per esempio perché troppo ricchi di grassi. Alcune persone, inoltre, sono particolarmente sensibili al freddo di bevande e di gelati, che stimola in maniera eccessiva le terminazioni nervose del palato, con conseguente immediata cefalea.

ATTENTI ALLA TIRAMINA... Ma è anche nota l’azione in qualche modo ‘farmacologica’ di certi cibi, a partire da quelli che contengono alcune amine, sostanze azotate tra le quali assume particolare importanza la tiramina. Questo composto è contenuto naturalmente in alcuni animali e vegetali, e si produce inoltre nelle fermentazioni, nell’invecchiamento e nel deterioramento dei cibi. Lo contengono soprattutto: • i formaggi stagionati; • il vino, la birra non pastorizzata (come quella alla spina) in cui la fermentazione può andare avanti; • il cioccolato (che si produce dalla fermentazione dei semi di cacao); • gli insaccati e i salumi; • i sottaceti, i cibi affumicati o marinati, quelli in scatola; • il pesce sotto sale; • la salsa di soia, il tofu (formaggio di soia); • gli estratti di lievito;


• frutti come l’avocado, i lamponi, le banane, l’uva, i fichi; • i crauti, le fave, i piselli, i fagioli, le patate, i pomodori e altri ortaggi (tabella a fianco). Il contenuto di tiramina negli alimenti aumenta se la conservazione avviene a temperatura ambiente; anche nei cibi refrigerati, tuttavia, può accrescersi se la conservazione si protrae: dunque è importante consumare prima possibile gli alimenti dopo l’acquisto. Scongelare i cibi a temperatura ambiente crea produzione di tiramina: usare piuttosto, per questa operazione, il frigorifero o, se il tempo stringe, un forno a microonde.

... E AD ALTRE SOSTANZE Ma ci sono anche altre sostanze che possono indurre mal di testa: • innanzitutto l’alcool, che producendo una dilatazione dei vasi sanguigni cranici origina una cefalea di tipo pulsante. Tra gli additivi, costituiscono possibile causa di mal di testa: • nitrati e nitriti (presenti in hot dog, prosciutto, salsicce e altri insaccati) • i solfiti (spesso aggiunti ai vini); • l’aspartame (un dolcificante sostitutivo dello zucchero nelle bevande e negli snack); • il glutammato monosodico, utilizzato per intensificare il sapore degli alimenti, molto impiegato nella cucina asiatica e sospettato di essere alla base della cosiddetta ‘sindrome da ristorante cinese’, tra i cui sintomi figura proprio il mal di testa.

I CIBI CHE AIUTANO Ma non ci sono solo i cibi che il mal di testa possono provocarlo: ci sono anche quelli che aiutano

a combatterlo: • gli alimenti ad alto contenuto di magnesio (cereali, frutta secca, verdure verdi), vitamina B2 (verdure, latte, lievito di birra, albume, pesce, carne) e coenzima Q10 (cereali, semi oleaginosi, pesce, spinaci); • il peperoncino, che grazie alla capsaicina (sostanza capace di regolarizzare la circolazione del sangue e ridurre la produzione delle sostanze che trasmettono il dolore) sembra essere un ottimo antidolorifico naturale.

L’utilità di un diario Il mal di testa è un disturbo molto soggettivo, alla cui insorgenza può concorrere una lunga serie di fattori: quelli alimentari sono solo una parte, e anche rispetto a questi la risposta può differire notevolmente da una persona a un’altra. Ecco perché tenere un ‘diario dei mal di testa’ per alcuni mesi può aiutare combattere questo malessere, risultando utile per individuare non solo i cibi e le abitudini alimentari che sembrano essere in relazione con il suo sopraggiungere, ma anche le altre condizioni che ne favoriscono la comparsa. In ogni modo, ridurre lo stress tramite l’individuazione e l’eliminazione delle cause, praticare esercizio fisico costante, rilassarsi e seguire una dieta sana ed equilibrata possono contribuire a liberarsi da questo fastidio.

La tiramina in alcuni cibi ALIMENTO Aringhe affumicate

CONTENUTO (per 100 g di prodotto) in media 303 mg

Brie e Camembert

fino a 200 mg

Estratto di lievito

in media 150 mg

Formaggio Cheddar

in media 146 mg

Birra alla spina Patate Uva

fino a 167 mg 56-130 mg 24-140 mg

Roquefort

fino a 110 mg

Vino rosso

10-90 mg

Vino bianco

7-210 mg

Cavoli

44-88 mg

Salsa di soia

13-88 mg

Tonno in scatola

in media 57 mg

Emmental

in media 51 mg

Cavolfiori

in media 40 mg

Grana

in media 29 mg

Spinaci

in media 25 mg

Pomodoro

in media 25 mg

Pecorino

in media 24 mg

Il caffè: un amico, ma... Al contrario dell’alcool, la caffeina contenuta nel caffè provoca un restringimento dei vasi cranici, e per tale motivo può aiutare a contrastare il mal di testa (tanto che rientra tra i componenti di alcuni analgesici). A dosaggi eccessivi, però, anche il caffè può produrre o aggravare la cefalea, per l’innalzamento della pressione sanguigna che origina. E pure una sospensione del consumo di caffè può originare mal di testa: la caffeina, infatti, produce una blanda assuefazione che si manifesta con ‘crisi di astinenza’ caratterizzate tra l’altro proprio da cefalea, un sintomo che può comparire entro 24 ore dall’ultima assunzione e si attenua entro un’ora dopo che si è bevuto di nuovo un caffè. Qualora la sospensione si protragga, questo mal di testa si risolve nel giro di una settimana.

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Il consiglio del vostro farmacista

CODICE FISCA

PERIODO D’IM

LE

PERSONE FIS ICHE

POSTA 2009

2010 ge nz ia

REDDITI QUADRO RP Oneri e spese

ntrate

QUADRO RP

ONERI E SPES E Sezione I

Oneri per i qua li è riconosciuta la detrazione d’imposta del 19%

RP1 RP2 RP3 RP4 RP5 RP6 RP7

Spese sanitarie

1

Mod. N.

2

,00 Spese sanitarie per familiari non a carico Spese sanitarie per disabili Spese veicoli per disabili 1 Spese per l’acqui sto di cani guida 1

Spese sanitarie rate izzate in precede nza

Interessi per mu tui ipotecari pe l’ d ll

1

i

2 2 2

RP10 Interessi per mutui ipotecari per la costruzione dell’ab ,00 itazione principa le ,00 RP11 Interessi per prestiti o mu tui agrari ,00 RP12 Assicurazi oni sulla vita e con tro gli infortuni ,00 RP13 Spese di istruzione ,00 RP14 Spese fun ebri 00 RP15 Sp dd

,00 ,00 ,00 ,00

Farmaci, una spesa detraibile La spesa per i farmaci può essere inserita nella dichiarazione dei redditi. E’ consentito dedurla dal reddito complessivo ai soggetti portatori di handicap, indipendentemente dal fatto che fruiscano o meno dell’assegno di accompagnamento. Tutti gli altri contribuenti possono

Se si è acquistato all’estero Si può ‘scaricare’ nella dichiarazione dei redditi anche la spesa sostenuta per farmaci acquistati all’estero: pure in questo caso la fattura o lo scontrino deve riportare la dicitura farmaco o medicinale, il nome del prodotto e il numero delle confezioni (tutto questo potrà essere indicato, in alternativa, in un attestato rilasciato dalla farmacia), nonché il codice fiscale del destinatario, che può anche essere riportato a mano sulla fattura o sullo scontrino.

Il costo sostenuto per i medicinali deve essere sommato a tutte le altre spese sanitarie; il totale va inserito nella casella relativa dopo che siano stati sottratti 129,11 euro.

detrarre dall’imposta lorda il 19% del costo sostenuto per i medicinali, ma alle spese mediche complessive, in cui rientrano quelle per i farmaci, occorre sottrarre 129,11 euro (la cosiddetta franchigia). Ai fini della detrazione o della deduzione, la spesa deve essere documentata con lo scontrino parlante, cioè una fattura o uno scontrino fiscale che deve riportare: • la dicitura farmaco o medicinale; • la qualità del farmaco (dal 1° gennaio 2010 lo scontrino parlante non deve più riportare il nome del prodotto bensì il codice dell’autorizzazione all’immissione in commercio); • il numero delle confezioni acquistate; • il codice fiscale del destinatario, ovvero del soggetto che dedurrà o detrarrà la relativa spesa o di altro componente del nucleo familiare che sia a carico del soggetto medesimo (se si acquistano medicinali per conto di altra persona, pertanto, dovrà essere indicato il codice fiscale di quest’ultima). Per facilitare il compito del

Guida alla dichiarazione dei redditi

farmacista nell’inserire rapidamente, con il sistema ottico, il codice fiscale nello scontrino è importante esibire la tessera sanitaria, documento che contiene, oltre ai dati anagrafici e assistenziali, anche il codice fiscale e, pertanto, sostituisce il tesserino del codice fiscale. Il Ministero della salute ha precisato che il cittadino, qualora non sia in grado di esibire la tessera sanitaria, potrà comunicare il codice fiscale al farmacista con altre modalità, anche semplicemente dettandolo a memoria.

Scaricabili i prodotti affini? L’Agenzia delle entrate ha fornito, negli ultimi tempi, chiarimenti riguardo alla possibilità di detrarre la spesa per prodotti affini ai farmaci. • L’acquisto di integratori alimentari, anche se assunti su prescrizione medica, non dà diritto alla detrazione. • Non è applicabile il beneficio della detrazione fiscale ai prodotti qualificabili come ‘parafarmaci’. • Tra i prodotti a base di erbe, rientrano nei benefici della detrazione fiscale solo quelli per cui è autorizzata l’immissione al commercio da parte dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco).

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Leggere le analisi

Transaminasi, spie del fegato Le transaminasi sono proteine con funzione di enzimi, vale a dire sostanze che favoriscono lo svolgimento di specifiche reazioni biologiche. Si trovano all’interno delle cellule del fegato e costituiscono un indicatore del

funzionamento di questo organo. Le principali sono: • la glutamico-piruvico transaminasi, in sigla GPT oppure ALT (alanina aminotransferasi) • la glutamico-ossalacetico transaminasi, che in sigla si

Come interpretare i risultati Valori normali

Dipendono - oltre che dall'età del paziente, dal sesso e dall’etnia - anche dai metodi di analisi: per questo sono importanti i valori di riferimento indicati nel referto. In genere GOT e GPT sono normali da 10 a 40 U/l (unità di enzima per litro di sangue) negli uomini; nelle donne le GOT da 5 a 30 U/l e le GPT da 5 a 35 U/l.

Valori superiori possono dipendere da...

• epatite acuta, spesso causata da un’infezione virale: in questo caso i risultati superano di oltre 10 volte il valore di riferimento massimo e rimangono alti per 1-2 mesi, potendo poi impiegare 3-6 mesi per rientrare nella norma; • epatite cronica: questa patologia si accompagna ad aumenti modesti e a volte nulli; • altre patologie epatiche, come quelle da occlusione dei canali biliari, la cirrosi o alcuni tipi di tumori o metastasi al fegato: anche in questi casi il rialzo è poco sensibile, ma la GOT si innalza più frequentemente della GPT; quando il danno del fegato è dovuto all'alcol, la GOT spesso si innalza molto di più della GPT; • infarto cardiaco, danno ai muscoli scheletrici (anche da intervento chirurgico): pure in casi del genere la GOT aumenta molto di più che la GPT; • distrofia muscolare, pancreatite; • iniezioni intramuscolari, esercizio fisico molto intenso; • asma, gotta, leptospirosi, mononucleosi (patologie caratterizzate da aumento della GOT); • uso di contraccettivi, eccessiva emolisi (distruzione dei globuli rossi), mononucleosi, obesità, scompenso circolatorio, traumi, danni al fegato o ai muscoli indotti da alcuni farmaci (tutte condizioni in cui si crea rialzo della GPT).

Valori inferiori • diabete, dialisi, gravidanza (in tutti questi casi possono si abbassa la GOT). dipendere da...

indica come GOT oppure AST (aspartato aminotransferasi); questa è presente, oltre che nel fegato, anche nei muscoli scheletrici e nel muscolo cardiaco, dei quali pure può aiutare a valutare le condizioni. Il dosaggio delle transaminasi viene richiesto per verificare le condizioni di pazienti con malattie del fegato o con sintomi di sofferenza in questo organo come ittero (occhi e pelle gialli), urine scure, nausea, vomito, rigonfiamento e/o dolore addominale, insolito aumento di peso, affaticamento. Lo si prescrive inoltre a persone che sono state espose al virus dell’epatite, o che abusano di alcolici, o che hanno una storia familiare di malattie epatiche, o che fanno uso di farmaci dannosi per il fegato.

Preziose informazioni dal dosaggio di questi enzimi

Le cellule del fegato producono la bile, che attraverso il dotto epatico e il dotto cistico si raccoglie nella cistifellea e passando nel coledoco viene rilasciata nel duodeno. In questa parte dell’intestino le sostanze contenute nella bile facilitano la digestione e l’assorbimento dei grassi e svolgono altre funzioni, tra cui quella battericida e quella di stimolazione della motilità intestinale.

fegato

dotti epatici dotto epatico comune

dotto cistico

coledoco

cistifellea

duodeno

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Di sana pianta

Utile anche contro le infiammazioni

L’arbusto del Ribes nigrum in Italia cresce spontaneo nelle zone montane umide e ombrose di Lombardia e Piemonte. E’ coltivato un po’ in tutta l’Europa centrale ma specialmente in Francia, dove con i suoi frutti si prepara un liquore molto popolare, il cassis.

Contro le allergie un aiuto dal ribes La pianta di ribes è nota per le sue proprietà contro allergie e infiammazioni, in parte legate alla sua azione simile a quella del cortisone. Sebbene non sia del tutto noto il meccanismo della sua azione antiallergica, si pensa che le sostanze contenute nel ribes agiscano su più fronti nel processo di scatenamento dell’allergia: da un lato riducendo la produzione di istamina - sostanza che viene liberata nell’organismo in risposta a stimoli provenienti da sostanze allergizzanti - dall’altro con un’azione diretta sulle cellule del sistema immunitario, in seguito alla quale si riduce la produzione delle immunoglobuline IgE, responsabili della risposta allergica dell’organismo. L’azione benefica contro le infiammazioni esercitata da questa pianta, a differenza di quanto succede con i farmaci

La carta d’identità NOME BOTANICO: Ribes nigrum. FAMIGLIA: Saxifragaceae. DOVE CRESCE: spontaneamente nelle zone montuose di Europa e Asia. QUALI PARTI SI USANO: le foglie e le bacche. CHE COSA CONTIENE: antocianosidi, flavonoidi (rutina, glicosidi della miricetina e della isoramnetina), tannini, olio essenziale, oligosaccaridi, diterpeni. E’ stata rilevata anche la presenza di proantocianidine, vitamina C, enzimi.

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antiinfiammatori, non comporta danni alla parete dello stomaco. Le sostanze attive contenute nel ribes, inoltre, sono in grado di combattere la fragilità e l’eccessiva permeabilità dei vasi sanguigni: sono dunque utili nel riassorbimento dei gonfiori e nella protezione dei capillari, anche a livello della retina, nell’occhio. I principi attivi contenuti nel ribes, inoltre, sono in grado di stimolare in maniera significativa la riproduzione delle cellule che compongono la cartilagine. E’ ormai scientificamente provato, poi, che il ribes nero è un valido antagonista dei radicali liberi in quanto, reagendo con essi, impedisce le degradazioni cellulari legate all’intensa reattività chimica di questi composti. Ma l’attività antiossidante di questa pianta si manifesta anche con un’efficace inibizione degli enzimi che favoriscono l’ossidazione cellulare.

PUO’ ALLEVIARE PURE IL MAL DI TESTA I preparati a base di ribes nero hanno come indicazioni principali le allergie cutanee e respiratorie lievi o moderate, e inoltre le allergie stagionali che interessano occhi e naso, come quelle provocate dai pollini; ma sono anche validamente impiegati per il trattamento di infiammazioni locali o generali (soprattutto a livello respiratorio e digestivo), contro la cefalea che deriva da dilatazione dei vasi sanguigni cranici, nel reumatismo

articolare e nell’asma bronchiale. Proprio causa della sua azione simile a quella del cortisone, il ribes può aumentare la pressione arteriosa, per cui va usato con cautela nei pazienti ipertesi. Non sono note interazioni con i farmaci.

Come si utilizza Il macerato glicerinato viene impiegato in dose giornaliera di 1,5 gocce per chilogrammo di peso corporeo, suddivisa in due somministrazioni: una al mattino, al risveglio, l’altra nel primo pomeriggio. L’estratto secco, contenente rutina all’1% minimo, ha una dose giornaliera di 8-10 milligrammi per chilogrammo di peso corporeo, da suddividere sempre in due assunzioni: una al mattino dopo il risveglio, l’altra all’inizio del pomeriggio.




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