Ristorazione Italiana Magazine n. 6 :: Febbraio 2012

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stampa tedesca lo ha definito “la più bella manifestazione del mondo dedicata a Sua Maestà il peperoncino”, e tutta la maestosità deriva dalla volontà di celebrare il piccante a trecentosessanta gradi: dalla gastronomia, alla satira e cabaret, passando dall’arte e dal cinema. A rendere davvero unico questo contesto è lo scenario meraviglioso che lo circonda: uno splendido lungomare a picco sulla scogliera che si colora di stand e spettacoli di strada. Tra i laboratori e gli eventi più interessanti che hanno luogo all’interno del festival devono essere ricordati quelli legati alle degustazioni “Mangiare Mediterraneo”, i “Laboratori piccanti”, le mostre, il cabaret, le finali di due campionati nazionali, quello della satira dal vivo e quello dei mangiatori di peperoncino. Un buon momento culturale è offerto dalla “Rassegna del cinema piccante” e da una serie di presentazione di libri, dalla premiazione della migliore tesi di laurea sul peperoncino e svariati convegni medici, il tutto a portata di spettatori in perfetta armonia con la filosofia di Sua Maestà il Peperoncino che venuto dalle Americhe, ha subito familiarizzato con le classi sociali più deboli meritandosi l’appellativo di democratico e popolare. A questo punto non può mancare una parentesi sul Peperoncino, prodotto piccante usato come alimento fin dai tempi antichi. Di lui, infatti, si parla già nel 5.500 a.C., in Messico dove veniva coltivato; una sua citazione è riportata nella biografia di Montezuma, ultimo signore degli Aztechi, che prigioniero di Cortez, trascorreva le sue giornate amoreggiando con le concubine e mangiando pietanze

con peperoncino rosso. Fu Cristoforo Colombo a portare questo prodotto in Europa in seguito al suo viaggio per le Americhe, anche se l’alimento aveva già varcato i confini del vecchio continente giungendo dall’Asia e dall’Africa. Il peperoncino, facilmente coltivabile e adatto a tutti i tipi di clima, si radicò molto facilmente in Europa tanto da diventare quasi subito la

Lo scopo principe è l’impegno di approfondire e diffondere nel nostro Paese la “cultura del piccante”

Tra le molteplici ricette che si posso realizzare con l’aggiunta di questo prodotto l’Accademia del Peperoncino consiglia la

Crostata del Diavolo

Ingredienti 300 gr. di farina; 150 gr. di burro; 150 di zucchero;

2 tuorli di uova; un uovo intero; un cucchiaio di lievito per

droga dei poveri e di tutti quelli che non potevano permettersi le costosissime spezie orientali. Nel corso del Cinquecento il peperoncino si consacra come spezia aromatica alla portata di tutti e fa crollare il sogno di Inghilterra, Spagna e Francia che lo volevano far diventare un prodotto esclusivo e dal prezzo smodato.

dolci; scorza di limone grattugiato; 150 gr. di marmellata di arance; 100 gr. di confettura di peperoncini

(facilmente reperibile nelle migliori gastronomie);

100 gr. di mandorle pelate; 50 gr. di zucchero a velo.

PREPARAZIONE Lavorate il burro con lo zucchero aggiungendo i due

tuorli, l’uovo intero e la scorza di limone grattugiato.

Successivamente unire lentamente la farina e il lievito fino ad arrivare ad un impasto omogeneo. Con una metà “foderate”

la teglia dopo averla imburrata cospargendola con uno strato di marmellata di arance e aggiungendone sopra un altro di

confettura di peperoncini. Ricoprite la teglia con l’altra metà dell’impasto al quale avrete aggiunto precedentemente le

mandorle tritate. Cuocete in forno caldo per almeno mezz ‘ora e servite dopo aver spolverato di zucchero a velo.

(Si tratta di una specialità del Ristorante Sabbia d’oro di Belvedere Marittimo in provincia di Cosenza.)

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