REVzine #10

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REV REVzine #10 primavera / estate 2014

10째 EdiziOnE REVzine


10° edizione REVzine

REVzine #10 Interactive Print

Download the free Layar App

02 Giro del mondo in moto Dalla Germania all’Iran

20

Crea il tuo divertimento

Nuova Dynamic Line per la PrimaveraEstate

Scan the page

Discover Interactive Content

11

Giacca e pantaloni Poseidon GTX

L’abbigliamento per viaggiare intorno al

26

Andiamo sul personale

Con i piloti REV’IT! 2014

30

Guanti Jerez Pro

Pronti quando lo sei tu

mondo

REVzine, rivoluzionato In questo REVzine le pagine prendono vita con

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Essenziali per l’avventura

l’app Layar. Abbiamo incorporato contenuto digitale

Non uscire di casa senza di loro

14

Accendi il tuo senso di avventura

All’Enduro park Aras Rural

32 Circuito TT di Assen

migliorato su storie e caratteristiche standard. Trova le pagine con il simbolo Layar per lanciare informazioni digitali addizionali, filmati ed esperienze. L’app Layar ti permette di vedere tutto! L’app Layar è disponibile per iOS e Android.

Fatti e cifre


64

14 54

02

38 34 Donne del mondo

54 Il simbolo di “cool”

70 Non è solo un negozio

La storia leggendaria della Vespa

Il tuo dealer locale

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Gadgets urbani

Rompendo lo stereotipo

38 Senti gli spettatori, guarda che acrobazie!

72

Vesti. Vesti sicuro.

Gadgets che si integrano al tuo stile di vita

Scegli il tuo look favorito

42 Più veloce o sarai ultimo

60 Queste scarpe non sono solo per camminare!

74 Personalizzata per adattarsi alla tua attitudine

Nuova Precision Line per la Primavera-

Una nuova linea di scarpe

Nuova Integration Line per la Primavera-

Intervista con Sara Vignot

Estate

motociclistiche per uso urbano

Estate

52 Non il solito denim

64

La KRUZ Company

87 Dietro le quinte

Nata dalla passione ed alimentata

da puro entusiasmo

La collezione jeans

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Una parola di ringraziamento

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Dalla Germania all’Iran Hannes e Juri, due amici tedeschi, hanno ricostruito le loro moto e sono partiti per un giro intorno al mondo. Il loro primo obiettivo è di guidare dalla Germania fino in Australia. Problemi tecnici ed inconvenienti coi visti danno loro un inizio poco piacevole, ma la gente amichevole che incontrano e le strade eccitanti che percorrono fanno dimenticare tutto. Questa storia racconta la differenza tra un’avventura e una vacanza.

Il giro del m ndo in moto

Berlin

Russia Black Sea

Bulgaria

Georgia

Istanbul

Çide

Trabzon Armenia

Azerbaijan

Igdir

Turkmenistan

Turkey

Caspian Sea

Tabriz Urmia

Gilan

Tehran Syria Cyprus Iraq Mediterranean Sea

Iran

Esfahãn

Persepolis

Persian Gulf

Bandar Abbas

Berlin Bangkok

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istanbul

“Esploriamo il paesaggio collinare verde e blu di foreste e scogliere percorrendo strade lisce e scivolose.“

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Mi sento bloccato. Di fronte a me l’Autobahn tedesca si allunga verso l’orizzonte in una linea dritta senza fine. Guidando all’infinito, con il ronzio dell’instancabile motore boxer della mia enduro da 180 kg. Faccio fatica a sentirlo, il pickup 4x4 di fronte a me, che è il nostro veicolo di supporto, è semplicemente troppo rumoroso. Stretto tra la borsa da serbatoio, il bauletto e le valigie laterali in alluminio sto tentando disperatamente di guardare il DVD di “The Long Way Round”, ma qualche sorta di avviso strano scorre su e giù sullo schermo rovinando l’esperienza. Adesso il mio motore inizia a battere, un suono sgradevole, e semplicemente non la smette.

Mi sveglio fradicio di sudore. La stanza è piccola, l’aria irrespirabile ha una temperatura di almeno 35°C. Incastrati tra quattro piccole mura ci sono due letti e un mucchio di borse morbide polverose, pantaloni, giacche, e stivali. Il battito continua. Mezzo sveglio scalo la pila di attrezzatura e apro la porta. Fisso la faccia del mio compagno di stanza e di viaggio, Hannes: alto, biondo e nudo se non per l’asciugamano che ha in vita. Ha un largo sorriso dietro la sua barba che sembra di paglia e mormorando che si è dimenticato la chiave, si arrampica sul suo letto. Da qualche parte a distanza un Muezzin inizia la sua chiamata e lentamente, svegliandomi, capisco dove mi trovo: io e Hannes finalmente ci mettiamo in cammino, dirigendoci verso l’Australia.

03


Le settimane precedenti sono state tutte dedicate alle nostre moto e all’imminente inizio del nostro giro intorno al mondo. Abbiamo lavorato giorno e notte tra il mio appartamento da studente e l’officina di un amico per convertire le nostre due Honda XR650R da deserto in moto da giro del mondo. Originariamente avevamo pianificato di viaggiare in una squadra di cinque persone, ma al giorno della partenza il numero si era ridotto a tre, e mentre io ed Hannes stavamo ancora aspettando parti per le nostre moto, il terzo membro del team saltava sulla sella in pelle di pecora della sua TT600R e intanto partiva. Avevamo pianificato di seguirlo il giorno seguente, ma un giorno divenne due, e due giorni si trasformarono in molti giorni e molte notti lavorando sulle nostre moto.

Il nostro compagno di squadra era già in Turchia e stava combattendo la solitudine. Aveva lasciato la sua ragazza a casa, e con nessuno che lo distraeva lei gli mancava molto. Era arrivato ad Istanbul nell’ora di punta con la sua moto raffreddata ad aria, e sembrava che stava rapidamente stufandosi della strada: ci ha lasciato un messaggio dicendo che era sul punto di interrompere il viaggio. Erano passate due settimane dalla sua partenza e da questa chiamata. Finalmente partimmo da Kiel e ci precipitammo al nostro punto d’incontro a Instanbul passando per Berlino. Guidando dalla Porta di Brandeburgo fino al Bosforo in soli quattro giorni ed una nottata, eravamo intrappolati in quella specie di

noia ipnotica che arriva con un viaggio infinito in autostrada. Non abbiamo visto quasi niente dell’Europa. Siamo arrivati ad Istanbul ieri mattina all’alba, ma abbiamo scoperto rapidamente che la fretta era stata inutile. Il nostro amico aveva fatto dietro front in direzione della Germania, lasciandoci improvvisamente solo in due. Leggermente storditi dalla perdita così prematura del nostro compagno di viaggio ci siamo sistemati a Istanbul per un paio di giorni al fine di recuperare le forze. La città non dorme mai, proprio come noi. La ragione principale è perché il sistema di altoparlanti della moschea è montato direttamente di fronte alla finestra della nostra camera. Nell’officina Line Motor le nostre XR si godono qualche cura, vengono montate due ventole ausiliarie e con molto linguaggio dei gesti ed ancora più sorrisi, ci facciamo nuovi amici. Alla fine ci fanno un forte sconto, “perché ora fate parte della famiglia”, ci dice il capo officina Okan. Le strade di Istanbul ci insegnano molto, e nonostante tutta l’ansia causata nei primi giorni, non sono certo le peggiori che vedremo questo viaggio. Ci mettiamo un po’ a capirlo: chi osa, vince. Con rumore, agilità e la soppressione degli istinti di sopravvivenza non strettamente necessari si arriva a destinazione con relativa rapidità. Coloro che invece non giocano la partita e vanno sulla difensiva nelle strade soffocate dal traffico di Istanbul, cadono preda in pochissimo tempo. Dopo giorni trascorsi schivando marciapiedi, rotaie del tram e corsie preferenziali ci rendiamo conto che il caos apparentemente stupido e spericolato non è così male. Al contrario, tutti sembrano avere un’ottima consapevolezza della situazione e danno strada alle moto ove possibile, specialmente quando delicatamente avvertiti con un colpo di claxon.

La costa del mar nero Mentre aspettiamo per il nostro visto per l’Iran facciamo un giro alcuni chilometri più a nord e piantiamo le nostre tende lunga la costa del Mar Nero. L’area circostante è un gran parco giochi per le nostre enduro: le strade si snodano all’infinito tra le rocce incombenti, spiagge sabbiose e fitte foreste. Le curve sono strette, l’asfalto scivoloso. Esploriamo piste deserte di ghiaia e sabbia e scopriamo un vecchio peschereccio pieno di fori di proiettile, seduto sulla sabbia.

Il visto non ci è ancora stato concesso; ci sono proteste in Gezi Park a Istanbul e Hassan Rouhani viene eletto come nuovo presidente dell’Iran. Noi scegliamo la nostra strada verso est lungo la costa tortuosa per Çide, e ci accampiamo in spiaggia (che appartiene al governo, quindi campeggiare è gratuito). Incontriamo altri viaggiatori, che si uniscono ad esplorare il paesaggio collinare verde e blu di foreste e scogliere e dalle strade lisce e scivolose. Gli ultimi giorni al mare sono dominati da autostrade simili a strade di campagna. Anche quelle sono raramente noiose: dopo ogni curva potrebbe esserci un semaforo o un passaggio inaspettato, o lavori in corso con fondo in ghiaia. La bella strada costiera tortuosa viene modernizzata, solo alcuni punti di accesso particolarmente difficili restano invariati. Per ora.

Anatolia orientale / monte Ararat Il nuovo governo iraniano è attivo e funzionante, tutto sembra funzionare di nuovo normalmente e così riusciamo finalmente ad ottenere i visti rilasciati a Trabzon. Lasciamo il Mar Nero, in direzione sud, verso l’entroterra. Ci dirigiamo al monastero veramente impressionante di Sümela, lo troviamo immerso nella foschia; dopo una traversata nebbiosa e umida dei Monti del Ponto orientali, ci andiamo ad asciugare col sole caldo dell’Anatolia. Superati fitti boschi e ripide scogliere per settimane, ora stiamo navigando attraverso la vastità di sabbia marrone delle montagne che crescono dolcemente. Bel tempo, terreno aperto con visibilità illimitata ed una strada facile e scorrevole permettono di farci rilassare con pura moto-meditazione. Qualche giorno dopo ci troviamo nella parte più nord-orientale della Turchia. Vicino al confine armeno, la vetta del monte Ararat coperta dalla neve sbircia attraverso le nubi circostanti. L’area è sicura da esplorare, ci hanno detto, poiché le truppe ribelli PKK si sono ritirate in maggio. Lasciamo i bagagli pesanti alle spalle e ci dirigiamo verso il fianco della montagna, provenendo da nord-ovest. Durante il nostro viaggio passiamo alcuni veicoli militari, ma nessuno sembra interessato ai due motociclisti, o a nient’altro, a dire la verità. Il tempo è sereno e le nostre enduro sono nel loro habitat naturale. Arriviamo in alto dopo innumerevoli tornanti, seguendo una stretta strada asfaltata. La salita è regolare, l’erba marrone copre il terreno sabbioso, qua e là ci sono cumuli di massi di roccia a spigoli vivi con arbusti


“il paesaggio che passa è un mosaico ondulato di formazioni rocciose e piccole valli.“

occasionali nel mezzo. Il terreno è ricco di dettagli e la vista è vasta e mozzafiato. Il paesaggio che passa è un mosaico ondulato di formazioni rocciose e piccole valli, con le tende di pastori nomadi curdi locali, i quali fanno capolino appena noi passiamo accanto. Uscendo da una lunga curva ci troviamo bloccati da un piccolo gregge di pecore guidate in salita da un manipolo di bambini nomadi. Dopo un breve scambio di sguardi sospettosi, i due turisti dall’aspetto strano sulle loro alte moto rosse sembrano diventare il momento clou della giornata. Salutando e sorridendo usiamo spudoratamente tutto il nostro vocabolario turco: “Merhaba! Arkada�! Motosiklet! Avustralya!“ (Ciao! Amici! Motocicletta! Australia!) Un centinaio di metri più avanti incontriamo lungo la strada un signore su un ciclomotore che percorre la strada in discesa. Appena ci vede, il vecchio salta dal suo motorino con un ampio sorriso, insistendo che ci stringiamo la mano. È una giornata grandiosa. Dopo un po’ l’asfalto finisce e seguiamo un sentiero sabbioso che porta ad alcuni tendoni circondati da capre e pollame. Uno degli abitanti inizia a camminare verso di noi. Vestito con una vecchia giacca militare, ci scruta, occhi attenti come fessure incorniciate dal suo vecchio berretto e dai suoi baffoni. La sua faccia è scavata e i suoi pochi capelli divennero grigi lungo tempo fa. Un binocolo verde è appeso al suo collo ed improvvisamente tutti gli avvertimenti dimenticati di amici e passanti mi ritornano in mente. Un’altra forma appare dietro alcuni massi, spalle larghe,

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una faccia così abbronzata che sembra quasi rosso scuro. I due uomini si fermano a pochi metri di distanza e ci scrutano in profondità. Decidiamo di avanzare e scendiamo dalle moto, togliendoci i caschi. Armato del sorriso più ampio che posso fare, cammino lentamente verso i due, gridando un saluto e agitando tutte e due le mani. L’uomo con la giacca militare ci fa cenno di venire alla sua tenda, indicandoci l’entrata. Ci togliamo i pesanti stivali e ci accovacciamo attraverso lo stretto lembo della porta. Comincio a sentirmi un po’ a disagio quando inizia a parlare a qualcuno fuori dalla porta con voce pressante. Hannes sembra essere sulla stessa lunghezza d’onda, vista l’espressione sul suo volto. Poi improvvisamente la testa del vecchio appare dalla porta. Sorridente, ci domanda: “Çay?” In secondi ci ritroviamo con una tazza di té fumante in mano e scopriamo quanto è accogliente questa tenda. Cuscini enormi coprono il tappeto rosso, raggi di sole passano attraverso la porta aperta. Il padrone di casa ed il suo amico ci tengono compagnia e sebbene non parliamo la stessa lingua, siamo subito trascinati in una conversazione accesa. Varie capre ed uccelli passando attraverso la porta sono prontamente fatti uscire. Anche se è periodo di Ramadan ci servono molto pane fresco, olive, pomodori e formaggio di capra fatto in casa; le nostre tazze di té sono riempite continuamente e dal nulla appare una ciotola di dolci. L’amico del padrone di casa assaggia qualche boccone, mentre il padrone di casa mantiene il digiuno, sembrando non

disturbato dalla nostra festa. Passiamo gran parte del pomeriggio così e veniamo invitati a piantare le nostre tende vicino alla sua per alcune notti. L’offerta è invitante, ma il tempo purtroppo scarseggia. Partiamo dopo un caloroso addio, scoprendo di più del paesaggio di rocce ed erba. Incontriamo un altro locale che guida verso di noi sulla sua moto, e siamo invitati per un’altra tazza di té. Da qualche parte attraverso le rocce appaiono alcuni bambini: preparando la macchina fotografica per farci alcune foto nella solitudine, scopriamo che siamo lontani dall’essere soli.

Discendendo la montagna, incontriamo il motociclista incontrato prima, il quale ci ha aspettato a lato della strada con un melone enorme nelle sue mani. Aspettando con pazienza, ci guarda soddisfatto mentre mastichiamo il frutto dolce e succoso, fin quando non ne rimane più niente.

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in iran Lasciando la Turchia entriamo in Iran dal confine settentrionale. Il passaggio della frontiera è sorprendentemente semplice e in meno di un’ora siamo nella terra del motociclismo economico, con la benzina a 20 centesimi al litro, esattamente un decimo di quello che abbiamo pagato in Turchia. Tracciamo il confine in direzione sud su un’autostrada noiosa ma scenografica e passiamo i primi giorni alla Hossein’s Guest House ad Urmia, dove il proprietario omonimo fornisce un sacco di informazioni utili sul motociclismo in Iran.

“Alcuni dei campi terrazza sono ancora in coltivazione e asini senza guida portano fasci di fieno alle case dei loro proprietari...“

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Lasciando la città ci dirigiamo verso le abitazioni nelle grotte del villaggio Kandovan. Dati i prezzi della benzina in Turchia non siamo riusciti a visitare le famose caverne della Cappadocia, ma ora questa non sembra un’opportunità persa. Affittiamo una stanza in una grotta privata per una notte e ci alziamo presto la mattina seguente per esplorare gli stretti vicoli, indisturbati dai turisti. Alcuni dei campi terrazza sono ancora in coltivazione e asini senza guida portano fasci di fieno alle case dei loro proprietari, fermandosi di tanto in tanto a prendere un boccone o due dai carichi sulle loro spalle.

Tra le formazioni organiche di arenaria e capanne rustiche dal tetto piatto immagino che un’abitazione in una grotta sia una cosa ideale, e mi metto a fantasticare sulla mia piccola tana nella roccia. Ma ciò non dura a lungo. Non appena il sole sale arrampicandosi su e giù per le stradine e le scale, questo villaggio troglodita diventa meno confortevole di minuto in minuto. Ci dirigiamo a Tabriz per vedere il più grande bazar coperto del mondo prima di girare a nord verso il Mar Caspio.


Gilan Il paesaggio, finora non molto diverso dalla parte turca, si trasforma in un verde lussureggiante non appena attraversiamo le colline erbose e i boschi in pendenza della catena montuosa Alborz. Improvvisamente ci sembra di non avere mai lasciato l’Europa centrale. La regione di Gilan è graziosa ma non particolarmente interessante per il motociclismo: le strade costiere risultano essere autostrade, il mare e le sue belle spiagge si nascondono dietro le case e gli alberi. Visitando gli edifici a gradoni di Masouleh, non siamo molto colpiti, e ciò potrebbe essere dovuto al fine settimana: le strade sono piene di visitatori e automobili mentre camion faticano a

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scalare le strade di montagna, rendendo il pesante odore di frizioni bruciate un odore onnipresente. Poco dopo l’alba della mattina seguente ci trasciniamo fuori dalle nostre tende che sembrano una sauna. Per la maggior parte dei visitatori è ancora troppo presto, quindi abbiamo tutto il tempo per fare una piacevole passeggiata attraverso i vicoli stretti e ombrosi. Il buon odore dei panifici è ovunque e prima di partire per Teheran ci concediamo una sontuosa colazione a base di pane appena sfornato e biscotti al miele locali.

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Tehran ed Esfahan Attraversando l’Alborz per la seconda volta finiamo in alto su strade tortuose che rivaleggiano la norvegese Trollstigen: uguale in tutti gli aspetti tranne forse che per la qualità del fondo stradale. Guidiamo sulla piccola strada che attraversa la regione sciistica del Dizin, aperta al traffico solo per l’estate.

“Salendo i tornanti stretti siamo molto impegnati ad evitare buche, pietrisco, e a contrastare il traffico...“

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Diventa subito evidente che la vista non è l’unico aspetto mozzafiato di questa strada. Salendo i tornanti stretti siamo molto impegnati ad evitare buche, pietrisco, e a contrastare il traffico. Sulla cresta del picco siamo ricompensati con tazze di tè e una splendida vista verso le piste da sci.

Ripromettendoci a vicenda di tornare un inverno per una vacanza con lo snowboard, iniziamo la discesa verso Teheran, che si stende ampiamente nel bacino nebbioso sottostante. Esploriamo la capitale iraniana sotto la guida del nostro amico Homayoun, incontrato qualche settimana prima a Tabriz.


Il traffico di Tehran fa sembrare la città di Istanbul come un campo da golf popolato da golf buggy che sfrecciano lungo il percorso. Nessuno cede il passo a nessuno o addirittura non sembra essere a conoscenza degli altri utenti della strada, a parte chi sta rallentando tutto là davanti. Gli automobilisti si fanno strada con aggressività attraverso le strade congestionate. Purtroppo, dopo aver quasi avuto un incidente con un camion a Gilan, ciò non è davvero una novità per noi. Presto ci stanchiamo del traffico e sviluppiamo una grande passione per la guida in corsie preferenziale o per le strade a senso unico nella direzione opposta, come fa la maggior parte degli utenti delle due ruote locali.

Mehdi ei suoi amici sono ad un livello completamente nuovo. Come arriviamo, ha già prenotato un hotel per noi; non dobbiamo preoccuparci per il pagamento, ci dice, in quanto ha già provveduto. I giorni seguenti esploreremo la splendida città storica con lui o con i suoi amici e arriveremo a conoscerla e ad amarla in dettaglio.

Procediamo verso sud in direzione della città di Esfahan. Qui abbiamo anche un contatto che Hannes ha avuto modo di conoscere in Masouleh. Gli iraniani sono famosi per la loro generosa ospitalità, ma

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La fine? Diversi giorni dopo arriviamo a Persepolis. Le tende vengono piantate nel primo e unico campeggio ufficiale che abbiamo visto in Iran, e passiamo attraverso la Porta delle Nazioni la mattina presto successiva. Le rovine bruciate sono più che affascinanti. Seduti tra colonne giganti, vecchie fondamenta del palazzo e bassorilievi incredibilmente dettagliati, discutiamo della questione non ancora risolta dell’incendio che scoppiò nella città. Favorendo l’ipotesi che l’incendio della città fu un incidente durante le celebrazioni per la vittoria che seguivano il saccheggio da parte di Alessandro Magno, concludiamo che è stata una fine dignitosa. termini monetari che di nervi. Tuttavia, con il prezioso aiuto del nostro amico Mehdi, Hannes torna in Germania ed io volo verso la Thailandia.

Quella sera siamo seduti vicino alle nostre tende parlando con una famiglia iraniana in vacanza che abbiamo appena incontrato, quando suona il cellulare di Hannes. Appena mi dice le novità posso vedere che il suo sorriso familiare ha lasciato la sua faccia. Deve cancellare il viaggio per un’emergenza familiare e ritornare in Germania appena possibile. Dopo un’attenta valutazione decidiamo a questo punto di sospendere il viaggio. La moto di Hannes deve lasciare l’Iran a causa di restrizioni doganali e se guido attraverso il Pakistan e l’India per conto mio, deve spedirla in Germania. Siamo d’accordo di porre fine al viaggio nella stessa maniera in cui l’abbiamo iniziato, e come una squadra partiamo la mattina successiva per spedire le moto e me verso il sud-est asiatico. È una situazione delicata e le spese sono alte, sia in

Il grande panorama motociclistico di Bangkok mi dà un benvenuto più che caloroso e con l’aiuto dei miei nuovi amici riesco a prelevare le nostre due moto in Malesia un mese più tardi ed assieme le guidiamo fino a Bangkok. Dopo un paio di gite nel monsone fangoso thailandese prendo un aereo per l’Australia affidando le due XR nella cura di un buon amico. È difficile lasciare la mia amata moto alle spalle, ma la mia ragazza mi sta aspettando, determinata a comprare una macchina a trazione integrale. Per quanto lo trovo orribile, do alla mia fedele XR un’amorevole pulita e mi imbarco sull’aereo. Sapendo che sarà sicura, smetto di essere un viaggiatore in moto per un po’, contando i giorni fino a quando mi incontrerò ancora con Hannes e finalmente continueremo a guidare in direzione est. Sempre a est: prima verso l’Australia, e poi un po’ più in là, in shallah, come i nostri amici iraniani direbbero.

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Poseidon GTX

Se sei un vero esploratore che non si ferma davanti a niente, non lasciare che il tuo abbigliamento ti fermi. Questo è l’equipaggiamento che Juri e Hannes usano per viaggiare intorno al mondo. fJT169 | Giacca Poseidon GTX | 01 fPT060 | Pantaloni Poseidon GTX | 02 fAR021 | Calze Enduro/MX | 03

01

fGS079 | Guanti Sand Pro | 04 fGS068 | Guanti Phantom GTX | 05 fAR038 | Gilet Interno Cool Challenger | 06

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Essenziali per l’avventura

“Hai in mente di perderti apposta? non uscire di casa senza questi articoli essenziali...”

HERO3+ black Edition

myfC PowerTrekk

più piccola, più leggera, ma sempre più potente

Genera elettricità dall’acqua

Il myFC PowerTrekk è il primo generatore al mondo per privati che funziona con acqua convenzionale. Con la sua tecnologia rivoluzionaria e design svedese crea energia istantanea ovunque, sempre.

La HERO3+ Black Edition è più piccola e leggera del 20% rispetto alla vendutissima versione precedente. La modalità Auto Low Light intelligentemente regola il frame rate per ottenere prestazioni incredibili con bassa luminosità. Con la batteria che dura il 30% più a lungo, la WiFi 4 volte più veloce ed una lente migliore, la HERO3+ Black Edition è ora la GoPro più all’avanguadia. Info

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www.gopro.com

L’attrezzo multiuso wAVE

di Leatherman

L’attrezzo multiuso Leatherman Wave è famoso per le sue lame accessibili dall’esterno che possono essere aperte con una mano sola. Coltelli più grandi, pinze più forti, tronchesino più lungo, e tutte le lame che possono essere bloccate rendono il Wave perfetto per ogni avventura. Info

Rhino Shield

Lo Screen Protector resistente agli impatti Lo strato ammortizzante appositamente progettato è in grado di assorbire energia d’impatto almeno 5 volte maggiore rispetto al Gorilla Glass 2, grazie alla tecnologia unica dei polimeri. Ha un’elevata trasparenza con solo 0,029 cm di spessore, e un rivestimento speciale procura incredibile durezza fino a 3H, prevenendo danni al tuo schermo procurati da graffi diretti. Info

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www.evolutivelabs.com

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www.powertrekk.com


Gekko backpack con supporto collo mOVEO® Sicurezza prima di tutto

Il supporto collo Moveo garantisce la tua sicurezza mentre tutte le vostre cose sono nello zaino; quest’ultimo è dotato di serie di una hydra bag da 2 litri. Lo zaino Gekko è compatibile con tutti i supporti collo Moveo®. Info

www.moveosafety.com

SPOT Gen3™ Messenger satellitare

SPOT Gen3™, l’ultima versione del personal messenger satellitare di SPOT, è un dispositivo di comunicazione robusto, tascabile, e facile da usare. Offre funzionalità ancora più avanzate rispetto alle versioni precedenti, con più funzioni di monitoraggio, prestazioni della batteria migliorate e più opzioni di alimentazione, tra cui ricarica e alimentazione attraverso la porta USB. Grazie alla caratteristica di monitoraggio, SPOT aggiorna automaticamente la posizione dell’utente su Google Maps™. Info

www.findmespot.com

The wedge

Tenda a due posti gonfiabile

The Wedge è una confortevole tenda geodetica per 2 persone di Heimplanet, la quale offre un sacco di spazio e sorprende con la sua maneggevolezza e la sua grande stabilità. Srotolare, gonfiare e… benvenuti a casa! Info

www.heimplanet.com

fionda Hella

Fionda da caccia #1

Questa Fionda Hella è un vero affare: è come le armi in legno che facevi da bambino, ma con aggiunto un tocco di artigianato adulto. Ogni fionda è unica nel suo genere ed è realizzata a mano a San Francisco con palissandro riciclato. Sono verniciate con attenzione, dotate di una sacca proiettile in pelle e utilizzano un elastico in tubo di lattice naturale. Prendine una, vai fuori e combina qualche marachella. Info

www.hellaslingshots.com

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ACCEndi iL TUO SEnSO di AVEnTURA! Visita il terreno di allenamento pi첫 duro della Spagna e testa la tua forza, il tuo coraggio e la tua determinazione.

Enduropark ARASRURAL Vai su www.enduroparkarasrural.com per farti ispirare dai filmati e per avere maggiori informazioni.

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A novanta chilometri da Valenza, in Spagna, in quella che è conosciuta come la regione dell’Alto Turia, si stende un panorama bello e sereno marcato da profonde gole, alte montagne e natura non contaminata. Le tracce di civilizzazione sono sparse, specialmente nel cuore dell’area dove si trova l’Enduropark Aras, un campo avventura motociclistico da sogno che si stende su 15 acri di vero paradiso del fuoristrada. L’idea di quest’area venne nel 1995 ad un appassionato motociclista che si chiama Roc Lloret, il quale si trovò assieme ad altri motociclisti per un viaggio enduristico attraverso la Spagna. Da qui nacque la prima agenzia di viaggi per motociclisti in Spagna, e l’organizzazione acquisì velocemente importanza come un posto per motociclisti con le stesse idee che volevano condividere esperienze, avventure ed una comune passione per lo sport. Nel 2001, dopo anni di esperienza con le spedizioni enduro e con viaggi avventura su moto da fuoristrada, l’agenzia di viaggi avventura Enduropark Adventours divenne una realtà. Basata su passione, esperienza e una gigantesca rete di amanti della moto, la compagnia ha avuto un incredibile impatto nella comunità fuoristradistica ed è divenuta una delle più importanti scuole di fuoristrada nell’Europa meridionale.

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nel 2003 bmw motorrad decise di utilizzare l’Enduropark Aras come suo quartier generale sul campo e come struttura di formazione, e così la scuola venne catapultata nella fama mondiale. i fondatori divennero istruttori ufficiali certificati bmw motorrad, e la conoscenza addizionale che avevano acquisito dalla scuola combinata con la loro esperienza significativa portò allo sviluppo di servizi esclusivi per la pratica e la formazione di tutte le discipline fuoristrada.

Sin dal 2003 la scuola è cresciuta continuamente. È tuttora gestita da Roc che ha ora una squadra di istruttori e di guide che sono tutti guidati dalla stessa passione per la moto. Al di là della vasta esperienza in strada ed in fuoristrada, questo élite team ha anche l’abilità condividere quella conoscenza con i loro studenti. Fino ad ora più di 1700 studenti da qualsiasi parte del mondo sono passati attraverso i corsi di formazione all’Enduropark. Gli studenti fanno pratica con le loro moto: le più usate sono BMW GS, Yamaha Teneré e Super Ténéré, KTM Adventure e tutti i modelli semi-fuoristradistici di Suzuki Triumph ed Honda… ognuno è benvenuto indipendentemente dalla moto. I confini del parco non sono una limitazione a ciò che il parco ha da offrire. I motociclisti che desiderano esplorare l’Africa, la Libia o la Spagna possono facilmente prendere accordi con gli istruttori. La scuola può provvedere supporto completo con un veicolo 4x4, sistemi di comunicazione, supporto medico, meccanici, cibo locale e posti dove pernottare: loro si prenderanno cura di tutto. Gli itinerari personalizzati sono limitati solo dalla tua immaginazione.

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Km2

di VERO PARAdiSO fUORiSTRAdA 16


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1700 STUdEnTi

HAnnO COmbATTUTO E COnQUiSTATO iL TERREnO Sia che tu sia un esordiente di guida in fuoristrada che un veterano dell’avventura ci sono opzioni di formazione adatte a chiunque. Un istruttore ed un assitente supervisioneranno un massimo di 8 studenti. Questo permette di comunicare ed istruire ogni motociclista individualmente e personalmente, il che rende l’esperienza preziosa e pratica per chiunque. La missione che hanno è basata su cosa molti dei loro studenti hanno detto alla fine del corso: “per la tua percezione del motociclismo c’è un prima e un dopo”. Poiché la maggioranza dei corsi è lunga più di un giorno, il parco offre anche alloggio. Nel parco ci sono un hotel a tre stelle, villette esclusive e la possibilità di godere di un pasto eccellente al ristorante. Il primo livello del corso insegna agli studenti le tecniche di base, includendo come controllare la moto nelle situazioni difficili, e preziose informazioni su come guidare su diversi tipi di terreno. Dopo due giorni di training intensivo lo studente avrà tutte le competenze per guidare in percorsi fuoristrada

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indipendentemente ed in sicurezza. Il prossimo livello insegna agli studenti come navigare in aree deserte, sia come orientarsi che come decidere un percorso, e copre inoltre importanti lezioni di meccanica di base per mantenere la moto funzionante. Il primo giorno del corso è dedicato alla teoria di queste competenze e gli ultimi due giorni li si passa praticando tutto ciò che si è appreso in condizioni reali sotto la supervisione di un istruttore. Nel parco c’è anche la possibilità di un corso personalizzato. Dopo un colloquio verrà sviluppato un programma individuale il quale potrà contenere qualsiasi tua richiesta o obiettivo. Qui il limite è il cielo. Sia che tu abbia guidato sempre sull’asfalto o che tu sia un veterano dell’avventura fino all’osso, se il tuo senso dell’avventura è scatenato e desideri guidare su terreni duri che domandano forza, coraggio e determinazione, visita www.enduroparkarasrural.com per guardare filmati stimolanti e per ottenere maggiori informazioni.


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Crea il tuo divertimento

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Donna

Uomo

FJT184 | Giacca Sand Ladies’ 4020 / Argento - Nero

FJT150 | Giacca Sand 2 4020 / Argento - Rosso

FPT064 | Pantaloni Sand Ladies’ 4051 / Argento - Nero

FPT059 | Pantaloni Sand 2 4051 / Argento - Nero

FGW056 | Guanti Centaur GTX Ladies’ 0010 / Nero

FGS079 | Guanti Sand Pro 4020 / Argento - Rosso

21


Sempre... Uomo FJT150 | Giacca Sand 2 1500 / Nero - Arancia FPT059 | Pantaloni Sand 2 1011 / Nero FGS079 | Guanti Sand Pro 0010 / Nero FBR011 | Stivale Apache 0010 / Nero

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REVZINE | #10 primavera / estate 2014

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Ovunque... Uomo FJT169 | Giacca Poseidon GTX 3610 / Grigio Chiaro - Nero FPT060 | Pantaloni Poseidon GTX 3610 / Grigio Chiaro - Nero FGW055 | Guanti Centaur GTX 0010 / Nero FBR011 | Stivale Apache 0010 / Nero

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REVZINE | #10 primavera / estate 2014

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Andiamo sul INTERVISTA

personale

Con i piloti REV’IT! 2014

Questa stagione REV’IT! sarà rappresentata sui circuiti di gara di tutto il mondo da alcuni dei migliori piloti. Alvaro Bautista si batterà per il campionato della MotoGP; PJ Jacobsen sventolerà la bandiera REV’IT! nella classe Super Sport mondiale, e Garrett Gerloff rappresenterà il marchio nel campionato SportBike AMA Pro Daytona. Questa stagione Randy de Puniet sarà il collaudatore per il team Suzuki nella MotoGP. Abbiamo parlato con gli ambasciatori REV’IT! di quest’anno per conoscerli meglio, ed abbiamo anche posto alcune domande molto personali. Le loro risposte sono sorprendenti, divertenti, ed a volte inaspettate. Andiamo a sapere di più di questi eroi, andiamo sul personale.

ALVARO BAUTISTA Residenza: Talavera de la Reina (SPAGNA) Data di nascita: 21 novembre 1984

FAVORITI Animali Nazione Città Destinazione di vacanza Attore Attrice Film Libro Atleta Gioco Cartoni animati Banda/cantante Auto dei sogni Colore Parte del corpo Odore Stagione

il leone, il re della foresta Spagna la città dove vivo i Caraibi e l’Indonesia, mi piace il clima e la spiaggia Brad Pitt Angelina Jolie tutti i film di Tarantino “Il codice Da Vinci” di Dan Brown Rafael Nadal, dopo la convalescenza da un’infortunio è diventato il numero 1 al mondo solitario Dragon Ball dipende dal momento; adesso mi piace molto Bruno Mars Batmobile, hehehe! il rosso e il bianco le gambe l’odore dei 2 tempi: sono cresciuto con questo odore 2006, poi ho vinto il campionato mondiale della 125cc

REVZINE | #10 primavera / estate 2014

Alvaro Bautista Championship: MotoGP Team 2013: Go & Fun Honda Gresini Q&A

Ultima canzone che ho ascoltato sul mio iPod Ora del giorno Il paradiso in terra è Frase favorita Il sogno più strano Cattiva abitudine Piacere proibito La più grande paura Talento nascosto Bene più prezioso Una cosa che mi riguarda che sorprenderebbe molte persone

“Hand on heart” di Olly Murs Ogni ora del giorno può andar bene! Dipende solo da te Ogni volta che guido la mia moto “Solo con un’attitudine positiva puoi ottenere cose positive” Una volta ho sognato che qualcuno mi dava un occhio umano, molto inquietante! Non fare colazione Dolci… La solitudine La cucina I miei amici Soffro di vertigini

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GARRETT GERLOff Residenza: HOUSTOn, TEXAS, USA Data di nascita: 1 AGOSTO 1995

fAVORiTi Animali Nazione Città Destinazione di vacanza Attore Attrice Film Libro Atleta Gioco Cartoni animati Banda/cantante Auto dei sogni Colore Parte del corpo Odore Stagione

Q&A il ghepardo Spagna Albacete, Spagna Circuito mark wahlberg melissa mcCarthy fighter niente libri ragazzo... haha Kenny Coolbeth motoGP South Park Lil wayne Audi R8 il blu Le mie mani della torta di mele L’inverno

Ultima canzone che ho ascoltato sul mio iPod Ora del giorno Il paradiso in terra è Frase favorita Il sogno più strano Cattiva abitudine Piacere proibito La più grande paura Talento nascosto Bene più prezioso

Una cosa che mi riguarda che sorprenderebbe molte persone

“God Bless America” di Lil Wayne Le 12, l’ora del pranzo Correre con le moto ”Se si vuole avere successo così forte come il voler respirare, allora si avrà successo” Ho sogni strani tutte le volte, quindi non ne posso davvero dare uno solo. Sono troppi! Mordermi le dita Non posso mentire, quando ci provo sorrido subito. Immagino che sia una cosa buona. Schiantarsi senza essere in controllo di qualcosa Correre in moto è il mio unico talento. Ma mi piacerebbe averne altri I miei trofei sono i miei beni più preziosi, significa che, significano tutto per me, e ho lavorato così duramente per ottenerli. Mi piace fare shopping per la casa.….Sì, lo so: strano, vero?

RANDY dE PUniET Residenza: AndORRA Data di nascita: 14 fEbbRAiO 1981

Randy De Puniet Championship: MotoGP Team 2013: Power Electronics Aspar

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fAVORiTi Animali Nazione Città Destinazione di vacanza Attore Attrice Film Libro Atleta Gioco Cartoni animati Banda/cantante Auto dei sogni Colore Parte del corpo Odore Stagione

Q&A bulldog francese Al di fuori degli Stati Uniti sono solo stato in Spagna, ma mi è piaciuta molto. Owensboro, Kentucky Houston, Texas matt damon Jennifer Lawrence “faster” quale libro? non leggo!! Guardo i film! mark Cavendish forza motorsports 5 Classic Looney Tunes Pillar mercedes-benz SLS AmG black Series del 2013 il blu le gambe quello della benzina da gara in una mattina fredda l’autunno

Ultima canzone che ho ascoltato sul mio iPod Ora del giorno Il paradiso in terra è Frase favorita

Il sogno più strano

Cattiva abitudine Piacere proibito La più grande paura Talento nascosto Bene più prezioso Una cosa che mi riguarda che sorprenderebbe molte persone

“When Tomorrow Comes” di Pillar Appena prima del sorgere del sole. Un circuito tutto per me con nessuno che guarda o fa tempi sul giro. Guido io e nessun altro. “Un campione è qualcuno che si alza anche quando non può”, “Non smettere, soffri ora e vivi il resto della tua vita come un campione” Dimenticavo che dovevo fare una gara e mi accorgevo solo quando era troppo tardi e così perdevo il campionato. Era un incubo, piuttosto! Mangiarmi le unghie Mangiare schifezze Perdere Sono tiratore scelto Nessuno, sono tutti sostituibili In verità mi piacciono di più le macchine delle moto (su strade pubbliche, non in pista). Sono un patito!

PJ JACObSEn Residenza: mOnTGOmERY, nEw YORK, USA Data di nascita: 7 AGOSTO 1993

fAVORiTi Animali Nazione Città Destinazione di vacanza Attore Attrice Film Libro Atleta Gioco Cartoni animati Banda/cantante Auto dei sogni Colore Parte del corpo Odore Stagione

Q&A Tigre USA Parigi Le bahamas Vincent Cassel Angelina Jolie “Rush” “Undisputed Truth” di mike Tyson Ayrton Senna Lo squash “South Park” House music ferrari il bianco non so del cioccolato L’estate

REVzine | #10 primavera / estate 2014

Ultima canzone che ho ascoltato sul mio iPod Ora del giorno Il paradiso in terra è Frase favorita Il sogno più strano Cattiva abitudine Piacere proibito La più grande paura Talento nascosto Bene più prezioso Una cosa che mi riguarda che sorprenderebbe molte persone

“Where I Stand” di Fabo Le 10 della mattina Correre con le moto “Non arrenderti mai” Perdere l’avantreno della mia moto durante una gara Manteniamola un segreto… Fare come più mi piace Le montagne russe Cantare (lol) Mia moglie Che il mio talento nascosto è cantare

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PROnTi quando lo sei tu

01 Scudo in alluminio

02 Protezione perforata in TPU

i Jerez Pro sono un’evoluzione dei premiati guanti originali Jerez. I Jerez Pro sono esattamente gli stessi guanti utilizzati dai piloti professionisti sui circuiti di MotoGP e da qualsiasi pilota che mette al primo posto sicurezza e prestazioni. Grazie ai suggerimenti forniti dai piloti motoGP di REV’iT! i guanti sono divenuti ancora migliori, con caratteristiche innovative di sicurezza ed ergonomia.

13 PWR | yarn

08 Inserti elasticizzati sulle dita

14 Temperfoam® 15 Pelle di canguro 09 Paranocche dita rigido in TPU

01 02

03 04

30

Protezione bicomponente areata Per le migliori prestazioni di scivolata la protezione è ricoperta da uno scudo in alluminio ad alto impatto; la protezione è stata inoltre perforata per permettere al flusso d’aria di penetrare mantenendo le tue mani fresche e confortevoli.

05

Protezione bicomponente Paranocche in TPU e alluminio. Consiste di una struttura a nido d’ape tridimensionale, ricoperta da uno scudo in alluminio per la massima protezione. Ciò aumenta di molto il livello di sicurezza.

06

TRYOniC Seesoft impact Protection Technology È realizzata con la schiuma con memoria Seesoft. È stata inclusa in questo capo per ridurre effettivamente l’energia dell’impatto trasmessa all’ulna in caso di caduta.

07

Chiusura polsino doppia

Protezione perforata in TPU La protezione in TPU consiste di una struttura tridimensionale a nido d’ape che protegge il motociclista dagli impatti. La protezione è stata perforata per permettere al flusso d’aria di penetrare mantenendo le tue mani fresche e confortevoli.

08

inserti elasticizzati sulle dita

09

Paranocche dita rigido in TPU Il poliuretano termoplastico (TPU) è un materiale sintetico altamente duraturo usato in molti prodotti REV’IT! per fornire protezione ed impermeabilita.

10

Realizzazione ad armonica Basata sulla filosofia di design Engineered skin®, la realizzazione ad armonica imita l’anatomia naturale della mano: dà una perfetta calzata e permette libertà di movimento.


03 Scudo in alluminio

04 Protezione in TPU

07 Chiusura polsino doppia 05 Protezione perforata in TPU

11 Pelle bovina

06 TRYONIC Seesoft Impact Protection Technology

10 Realizzazione ad armonica

18 Doppia saponetta palmo in TPU

12 Toppe grip Pittards® Digital™

16 Protezione pollice in pelle

17 Paranocche dita rigido in TPU FGS092 Jerez Pro 3200 / Bianco - Rosso

13

11

12

PwR|yarn PWR | Yarn è un filato in nylon con un legame interno unico che fornisce eccellente robustezza, alta resistenza alla tensione ed alla rottura e la migliore resistenza all’abrasione.

16

Protezione pollice in pelle

17

Paranocche dita rigido in TPU Il poliuretano termoplastico (TPU) è un materiale sintetico altamente duraturo usato in molti prodotti REV’IT! per fornire protezione ed impermeabilita.

18

doppia saponetta palmo in TPU Una saponetta è stata piazzata sul lato esterno del palmo per proteggere l’osso piramidale, mentre la seconda saponetta è stata piazzata all’interno per proteggere lo scafoide.

Pelle bovina

Toppe grip Pittards® digital™ Le toppe grip di REV’IT! sono caratterizzate da un metodo di stampa digitale che offre un eccellente grip durante le condizioni di guida estreme.

REVzine | #10 primavera / estate 2014

14

Temperfoam® Schiuma che si auto adatta alla forma.

15

Pelle di canguro Rispetto alla pelle bovina, la pelle di canguro è rinomata in particolare per la sua leggerezza e la sua resistenza all’abrasione. Ciò fornisce maggiore protezione in caso di caduta.

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TRACK Special fatti e cifre

TT CIRCUIT

ASSEN

Il circuito di Assen è stato il luogo del maggior numero di gare Grand Prix al mondo. La sua storia e la sua importanza sul calendario delle gare lo ha portato ad essere chiamato “la cattedrale degli sport motoristici”.

I paesi Bassi sono la terra madre di REV’IT! e quindi il circuito TT di Assen ha un posto speciale nei nostri cuori. E questa non è la sola ragione per cui ci stiamo dedicando un articolo, il circuito TT è un posto dove la storia è stata scritta ed un luogo con una storia da raccontare. La prima gara ad Assen prese luogo nel 1925 in occasione della prima edizione del Dutch TT. Il Dutch TT è il più lungo evento in esecuzione nel calendario della MotoGP. Quella prima gara si è svolta su strade di campagna lastricate di mattoni e fu condotta attraverso piccoli villaggi. Migliaia di persone visitarono la gara, perché fino ad allora le corse motoristiche erano illegali. Quelli che non poterono andare ascoltarono la radio, seduti nei loro salotti con gli altri membri della famiglia e tenendosi al corrente con liste di nomi e numeri. Fu uno di questi show in radio che dette i nomi alle curve del circuito: “Bocht van Bartelds”, de Oude Tol, Laaghalerveen, Strubben en Mandeveen.

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Nel 1955 un nuovo circuito fu costruito e nel 2006 questo ricevette un aggiornamento. Ma una sezione del circuito non venne mai alterata: il traguardo è sempre allo stesso punto dove era prima. Tuttavia il nome del circuito TT di Assen ha una storia a sé. TT significa Tourist Trophy ed ha origine dall’isola britannica di Man dove si svolsero gare motoristiche sin dal 1907, quando era illegale altrove. Il primo premio di quella gara è sempre stato il famoso Tourist Trophy. Dopo alcuni anni il nome “TT” fu adottato da molte altre gare intorno al mondo, fin quando l’organizzazione inglese protestò al sindacato internazionale. Una decisione fu presa, nessun’altra gara da allora in poi si poteva più fregiare del nome TT, con l’unica eccezione della gara di Assen.


dutch TT Distanza Totale

118.1km

107

111

2o

Giro più veloce in motoGP

1’33.713 Casey Stoner | 2012

Lunghezza circuito

4,542 Km 14 m Rettilineo più lungo

Giri

22

Postazioni di lavoro

08 De Bult

03

13

154

185

A sinistra

05

4o

282

12 Ramshoek

12

A destra

6o

12

Madijk Strubben Ruskenhoek

32A 220V

08

10

07

x1000

6.0 m x 12.0 m x 4.0 m

47

x1000

x1000

primo TT 1925 ildutch

1949

il primo campionato del mondo ogni anno sin dalla sua creazione

di Assen costruito per il Dutch TT 1955 fuil circuito

REVzine | #10 primavera / estate 2014

02 04 06

Meeuwenmeer Geert Timmer bocht

11 13

11

box dei piloti e dei team

53

Veenslang 05

06

Garantiscono la sicurezza dei piloti lungo il percorso

34

02

2o

01 Haarbocht

6

Telecamere

01

07 Stekkenwal

123

119

10 Duikersloot

34

2o

03 Ossenbroeken

04

3o

26

487m

09 Mandeveen

2o

Larghezza circuito

111

2o

10

131.000 Visitatori 09

1999

TT 2013

modifiche: Nuove tribune, torre di controllo, centro stampa e box rinnovati

STAFF

2006

Durante il dutch TT

modifiche: Lunghezza del circuito di Assen da 6,000 km a 4,542 km

Giovedì Prove

31 90 x1000

Venerdì Qualidfiche

x1000

Sabato Gara

400

200

400

400

300

200

impiegati del circuito

Reception & guida

Giornalisti Media Centre

Staff medico

membri dello staff

impiegati Radio & TV

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2008

1930 bessie b. Stringfield

1916

La prima donna afroamericana a viaggiare attraverso il paese in solitaria.

Leslie Porterfield

1992

Titolare di molteplici record di velocità su terra alle Bonneville Salt Flats.

Jutta Kleinschmidt La prima donna al mondo a terminare l’estenuante Dakar rally.

Augusta & Adeline van buren Fecero un viaggio transcontinentale su un paio di Indian 1000.

donne del mondo LE dOnnE ALLA GUidA di UnA mOTO ERAnO UnA VOLTA L’ECCEziOnE ALLA REGOLA, mA QUESTO è CAmbiATO Già dA LUnGO TEmPO. iL nUmERO di mOTOCiCLiSTE nEL mOndO inCREmEnTA OGni AnnO, E LE dOnnE CHE OSAnO GUidARE mOTO SOnO SEmPRE ESiSTiTE Sin dA QUAndO LA mOTO è STATA inVEnTATA.

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1916 | Augusta & Adeline van Buren

Sin dai primi del ‘900, donne motocicliste hanno abbattuto barriere di sesso, stereotipi e barriere culturali divenendo modelli ispiratori e permettendo alle donne nel mondo di trovare il coraggio per guidare la moto. In un’epoca in cui le donne non avevano nemmeno il diritto al voto, le sorelle Augusta e Adeline van buren decisero di fare un viaggio transcontinentale su un paio di Indian 1000. Nel 1916 guidarono da costa a costa per convincere le forze armate statunitensi che le donne erano capaci tanto quanto gli uomini di diventare staffette, messaggere a cavallo della moto con il compito pericoloso di consegnare messaggi attraverso il


ROmPEndO LO STEREOTiPO

2012

2013

nita

Cristina

welovemotogeo.com

2010

2013 Ana Carrasco Gabarrón Prima pilota a guadagnare punti nella Moto3.

madnomad.gr

2014

Elena myers

Sarah “Lezito”

La prima donna a vincere una gara sprint AMA Pro Racing su strada

sarahlezito.com

territorio ostile tra i vari avamposti. Al di là delle sfide fisiche di trovare la via su vari fondi stradali di un intero paese, le sorelle ebbero anche da affrontare gravi stigmi sociali lungo la via; furono molestate e persino arrestate per indossare ghette di stile militare e pantaloni in pelle. Perseverarono e riuscirono a raggiungere la California da New York, e sebbene le forze armate in seguito rifiutarono la loro domanda, le sorelle dimostrarono comunque di cosa erano capaci di fare le donne su una moto.

questo cadeva. Viaggiò attraverso tutti i 48 stati meridionali attraverso gli anni ’30 e ’40, in un’epoca in cui regnavano pregiudizio razziale e segregazione sanzionata. Fu investita una volta da un bigotto alla guida di un furgoncino pick up, ed un’altra volta le fu rifiutato un trofeo che aveva vinto partecipando ad una gara su pista dopo che si era tolta il casco e aveva rivelato di essere una donna, ma niente la fermò. Continuò con l’addestramento come staffetta durante la seconda guerra mondiale e più tardi si trasferì in Florida, dove divenne nota come la “motorcycle Queen of miami”. In totale effettuò otto attraversamenti del paese in solitaria e possedette 27 moto durante la sua vita.

Le gesta di motocicliste coraggiose come le sorelle van Buren e Bessie Stringfield hanno contribuito a spianare la strada alle future motocicliste e a costituire un precedente per la ricerca di libertà e avventura su due ruote. Al giorno d’oggi ci sono numerose donne che guidano, gareggiano e fanno acrobazie sulle loro moto: Ana Carrasco Gabarrón è la prima motociclista a segnare punti nella classe Moto3. Questa stagione sarà una pilota REV’IT!.

1930 | Bessie B. Stringfield

bessie b. Stringfield è un’altra figura importante nella storia delle motocicliste. Iniziò a guidare le moto quando era sedicenne, e solo tre anni più tardi diventò la prima donna afroamericana a viaggiare attraverso il paese in solitaria. E non si fermò qui. Si dice che Bessie tirava un penny sulla mappa e andava dove

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2013 | Ana Carrasco Gabarrón

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2008 | Leslie Porterfield

Leslie Porterfield è titolare di molti record per velocità su terra alla Bonneville Salt Flats (2008). Jutta Kleinschmidt vinse il Ladies Trophy nella Parigi-Dakar del 1992, diventando la prima donna a finire la gara e piazzandosi ventitreesima nella classifica moto. Durante l’edizione del 1997 condusse due tappe, diventando la prima donna a farlo nella storia del rally. E nel 2010 Elena myers diventò la prima donna a vincere una gara sprint AMA Pro Racing su strada.

2012 | Nita

Le donne hanno guidato moto in tutto il mondo, e attraverso gli anni questo è diventato sempre più facile grazie a migliori infrastrutture, confini più aperti, moto migliori ed altri progressi. Motociclisti REV’IT! come nita (We Love MotoGeo 2013), Cristina (Madnomad 2013), Sarah Lezito (cascatrice, vedi P38), sono costantemente alla ricerca della loro prossima avventura, spingendo sé stessi e oltre il limite. Fortunatamente siamo ben lontani dal punto in cui le motocicliste verrebbero arrestate per indossare pantaloni da moto in pelle per uomo, come accadde durante le avventure delle sorelle van Buren. E se al giorno d’oggi qualcuno vince una gara e togliendosi il casco si rivela essere una donna, molto probabilmente viene acclamata piuttosto

2010 | Elena Meyers

che essere disprezzata. Oggi le donne possono indossare vestiti che si abbinano al loro stile sotto ogni aspetto, e REV’IT! è orgogliosa di sostenere motocicliste in ogni modo possibile. La storia ha provato che niente fermerà una donna determinata su di una moto, e che la nostra gamma di abbigliamento motociclistico specifico femminile è stato disegnato per mantenere le donne sicure e alla moda mentre inseguono la loro prossima sfida e scoprono la loro prossima avventura.

2014 | Sarah Lezito

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LA GiACCA SAnd dOnnA è LA PERfETTA COmPAGnA di AVVEnTURA PER LE dOnnE di mOndO.

01

La giacca ed i pantaloni Sand sono specificamente disegnati per appassionate motocicliste avventurose. Equipaggiati con protezioni specifiche femminili approvate CE, catarifrangenti, e con predisposizione per il paraschiena Seesoft non c’è bisogno di preoccuparsi della sicurezza, questo completo è pronto a tutto.

02

03

04

REVzine | #10 primavera / estate 2014

È anche incredibilmente versatile, poiché sia la fodera termica che la membrana impermeabile possono essere rimosse individualmente per permettere alle cerniere di ventilazione di far meglio il loro lavoro quando si guida in climi più caldi. Le fasce di regolazione permettono una vestibilità precisa, e poichè le fasce sono anche regolabili in altezza, ogni motociclista può scegliere esattamente come la giacca veste. Se ami veramente esplorare e non ti fai fermare da niente, non lasciarti fermare dal tuo equipaggiamento.

fJT184 | Giacca Sand Ladies’ | 01 fGS087 | Guanti Dirt 2 | 02 fAR021 | Pantaloni Sand Ladies’ | 03 fbR028 | Stivali TCX Lady Aura | 04

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Lezito

Sarah Vignot aka

Senti gli spettatori, guarda che acrobazie! Sarah Vignot (meglio conosciuta come “Lezito”) è una delle poche motocicliste che aspirano a fare dello sport difficile e pericoloso di fare acrobazie in moto la sua occupazione a tempo pieno. Il suo obiettivo è di creare una carriera dall’allenamento, dalla competizione ed eseguendo acrobazie in stunt shows. Anche se non proviene da una famiglia di motociclisti, e anche se le acrobazie in moto sono uno sport tradizionalmente dominato dagli uomini, Sarah ha cominciato ad andare in moto sin dall’età di 13 anni, ed è stata sulla strada per divenire una delle atlete d’élite della disciplina da quando ha iniziato a guidare quad con gli amici. Ispirata dal team francese Stuntquad di Nizza, ha imparato come fare acrobazie sin da subito. All’età di 15 anni, dopo aver visto i video di Jorian Ponomareff, si prese una Yamaha DTX125 e cominciò a praticare acrobazie su due ruote. Sarah ha ora 21 anni e vive nella regione Champagne in Francia. Al di là del suo lavoro all’azienda vinicola dei suoi genitori si allena quotidianamente per aumentare la sua abilità. La sua arma preferita è una Kawasaki ZX636R del 2003. “Questa moto è semplicemente perfetta per me, con un motore pronto ed un buona ciclistica per fare acrobazie. Inoltre ci sono moltissime parti di ricambio ed accessori per questa moto. La prima moto che ho comprato era una Honda CBR600RR, che era veramente troppo potente per fare acrobazie”.

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Acrob come profess


crobazie e una essionista REVZINE | #10 primavera / estate 2014

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Nel 2013 Sarah fu l’unica donna a competere nello Stunt GP in Polonia, mentre prima ancora quest’anno partecipò anche alla competizione Street Bike a Londra.

SARAH diCE CHE Ci SOnO SOLAmEnTE POCHE dOnnE A COmPETERE in TUTTO iL mOndO, Ed è diffiCiLE PiAzzARSi ALLO STESSO LiVELLO dEGLi UOmini. Ma le ragazze sono benvenute, e per Sarah non è un problema gareggiare affianco ai ragazzi anche se alcuni sono veramente pazzi.

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I suoi risultati in ambedue le competizioni sono stati incredibili, riuscendo ad entrare in finale in tutte e due le gare. Il prossimo anno il suo obiettivo è di partecipare a tutte le competizioni a cui riesce a iscriversi, ed ottenere risultati ancora migliori. Per raggiungere questi obiettivi si allena con la sua moto tutti i giorni, e quando non è sulla moto usa una slack line per incrementare l’equilibrio e la coordinazione. La sua motivazione ammirabile e la sua determinazione ferrea a diventare la migliore acrobata al mondo ci porta a credere che ce la farà. Nel caso tu voglia cominciare a fare acrobazie con la tua moto Sarah consiglia di cominciare sempre a praticare in compagnia di qualcun altro e di provare in un posto sicuro.


“PREfERibiLmEnTE iniziA COn UnA mOTO PiCCOLA, 50CC O 125CC PERCHÉ è mEnO PERiCOLOSO E SARà PiÙ ECOnOmiCA dA RiPARARE SE CAdi! E PROVARE E RiPROVARE! Le acrobazie più difficili da imparare sono quelle lente tipo il cerchio, e la combinazione di acrobazie in rettilineo sono invece le più semplici per i principianti.” In futuro ci si potrà aspettare di vedere Sarah accanto agli uomini in varie gare in tutto il mondo. È la sua ambizione viaggiare per il globo facendo acrobazie in moto, vivere grazie alla sua passione, e godersi la moto per quanto più possibile. Tenetela d’occhio, siamo sicuri che ce la può fare!

“è LA SUA AmbiziOnE ViAGGiARE PER iL GLObO fACEndO ACRObAziE in mOTO, ViVERE GRAziE ALLA SUA PASSiOnE, E GOdERSi LA mOTO PER QUAnTO PiÙ POSSibiLE. TEnETELA d’OCCHiO, SiAmO SiCURi CHE CE LA PUÒ fARE!...”

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Spalanca l’acceleratore 42


Uomo FJT180 | Giacca | GT-R Air | 3050 / Bianco - Nero FPJ003 | Jeans | Nelson | 6351 / Blu Medio FGS078 | Guanti | Striker | 1600 / Nero - Bianco

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Aumenta la velocitĂ Uomo FJL063 | Giacca GT-R 1450 / Nero - Giallo Neon FPL029 | Pantaloni GT-R 1601 / Nero - Bianco FGS079 | Guanti Chevron 1600 / Nero - Bianco

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Eccedi tutte le aspettative

Uomo FOL020 | Tuta | GT-R | 1850 / Nero - Verde Acido FGS092 | Guanti | Jerez Pro | 1850 / Nero - Verde Acido

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Donna FJT150 | Giacca | Xena Ladies’ | 3450 Bianco - Verde Acido FPT059 | Pantaloni | Xena Ladies’ | 3451 Bianco - Verde Acido FGS079 | Guanti | Xena Ladies’ | 3450 Bianco - Verde Acido

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Uomo FJT183 | Giacca Vapor 4020 / Argento - Rosso FPT063 | Pantaloni Vapor 1011 / Nero FGS091 | Guanti Vapor 1600 / Nero - Bianco

Pi첫 veloce REVZINE | #10 primavera / estate 2014

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O sarai l’ultimo Uomo FJL063 | Giacca GT-R 1450 / Nero - Giallo Neon FPL029 | Pantaloni GT-R 1601 / Nero - Bianco FGS078 | Guanti Striker 1600 / Nero - Bianco

REVZINE | #10 primavera / estate 2014

51


NoN Il

SolIto dEnIm

“Fino agli anni ’50 i jeans erano tradizionalmente conosciuti per il loro uso come abbigliamento funzionale da lavoro. Soprabiti in jeans erano l’uniforme perfetta per il lavoro duro. naturalmente, questo materiale comodo e duraturo ha resistito come una categoria casual di stile di vita...”

52


SElEzIonando Con attEnzIonE Solo I matERIalI GIUStI, abbIamo CREato Una CollEzIonE tUtta nUoVa Col pERFEtto EqUIlIbRIo tRa FUnzIonE tRadIzIonalE E moda ContEmpoRanEa. Sono JEanS Con StIlE REV’It! E annI d’ESpERIEnza nEll’abbIGlIamEnto motoCIClIStICo.

predisposti per le protezioni anche CE

pWR | shield

Seduta comfort con

la gamma consiste di sette modelli: cinque di questi sono versioni uomo e due sono versioni donna. vari lavaggi e utilizzi faranno sì che tu troverai il tuo prossimo favorito. Cuciture triple

Naturalmente questi jeans sono disegnati per mantenerti sicuro nella migliore maniera possibile. Protezioni KNoX® in tasche regolabili in altezza ti proteggeranno dagli impatti nel caso di un incidente, mentre gli innovativi pannelli PWR | shield sviluppati internamente e triple cuciture aiuteranno a salvaguardare la tua pelle da abrasioni sull’asfalto.

tasche protezioni regolabili Include protezioni sulle ginocchia

Il vero successo con questo nuovo denim è il livello di comfort puro che si proverà quando si indossano questi nuovi jeans. la combinazione di Cordura® denim e trattamento Coolmax ® off re fantastiche funzionalità di gestione dell’umidità per mantenere i motociclisti freschi ed in controllo. abbiamo spostato le cuciture tradizionali del cavallo trovate normalmente sui jeans per consentire una maggiore libertà di movimento e comfort quando si è seduti sulla moto, e ciò lo si nota particolarmente nei giri lunghi. I jeans REv’IT! sono più dei jeans comuni, sono destinati a divenire la tua seconda pelle.

pWR | shield

Catarifrangenti sul risvolto

Resistenza all’abrasione (in secondi) 6.50

level 2

6.00

5.90

5.50

3.50

level 1

2.00 1.50 1.00 0.50 0.00

denim regolare

3.00 2.50

0.44

REVZINE |

4.12

1.21 0.83

#10 primavera / estate 2014

Pelle

4.00

Cordura® denim

4.50

denim regolare + aramide

5.00

Cordura® denim + REV’It! pWR | shield

7.00

Realizzazione in Cordura® denim

Strati protettivi in maglia PWR | shield

Fodera esterna

100% Cotone

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qUando EnRICo pIaGGIo VIdE la VESpa pER la pRIma Volta nEll’apRIlE dEl 1946, CommEntÒ...

“SEmbRa Una VESpa!” ...Ed è CoSÌ ChE la lEGGEndaRIa VESpa EbbE Il SUo nomE.

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la vESPa NaCqUE dall’URGEntE bISoGno dI Un mEzzo dI tRaSpoRto modERno Ed abboRdabIlE PER glI ITalIaNI dEl doPogUERRa.

la SToRIa dElla VESpa Il primo anno produssero 2484 esemplari e quello fu l’inizio di una leggenda; sei anni più tardi la produzione incrementò a 171200 esemplari, e questo era solo l’inizio. Finora sono state prodotte 18 milioni di unità.

Nel 1963 l’Europa stava godendo del boom economico che era iniziato nel dopoguerra, ma il mondo stava cambiando rapidamente: una nuova generazione di gente giovane arrivava e nel giro di pochi anni non avrebbe più accettato le “regole” che erano in vigore fin dal XIX secolo, e avrebbe invece richiesto indipendenza e nuove libertà. la vespa era in anticipo sui tempi, rispondendo ad un bisogno che stava ancora faticando ad emergere. Piaggio identificò un trend importante: il cambiamento dei bisogni dei pendolari. Ciò non era solo dovuto ad un incremento del traffico urbano, ma anche nei costi elevati e la crescente inaffidabilità dei trasporti pubblici. la gente iniziava a domandare indipendenza ed

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affidabilità in una epoca in cui il viaggiare in auto stava diventando sempre più impraticabile a causa del traffico, per la mancanza di parcheggio e per le spese di possedere una vettura. attingendo a queste esigenze funzionali, pur riconoscendo che i consumatori non volevano compromettere comfort e stile, Piaggio ha guidato l’evoluzione dello scooter. questa fu l’origine della vespa 50, la versione col motore più piccolo che offriva ai teenagers mobilità abbordabile, e con essa, libertà ed indipendenza. durante gli anni gli scooter vespa erano modificati per adattarsi agli stili di vita ed al traffico che cambiavano nelle città, quindi nel tempo furono applicate nuove tecnologie come l’accensione elettronica e gli indicatori integrati. E nel 2000 crearono un vespino capace di percorrere 500km con un pieno, aprendo la strada alla rivoluzione digitale. Tuttavia nel corso di oltre 65 anni gli scooter vespa si sono evoluti in più che un semplice mezzo di trasporto. Per entrambi i motociclisti e coloro che non lo sono, la vespa rappresenta espressioni uniche di stile, indipendenza e passione.


MP 6 Prototype

vespa 98

vespa Circuito 125

vespa Montlhery

vespa Siluro

vespa 150 Side Car

vespa 400

vespa 150 gS vS5

vespa dali

vespa 50

vespa 180 Rally

vespa 50 Special

1955 vespa 150 gS

Una tappa importante nella storia della vespa è stata la Vespa GS del 1955, quando la vespa scoprì un’attitudine per lo sport con prestazioni sorprendenti. questi erano gli anni in cui il rock ‘n’ roll si stava facendo strada dall’america e dalla radio, e quando un’intera generazione con un’affinità per la velocità si stava concretizzando.

1978 vespa 150 PX

Un’altra pietra miliare è stata la Vespa pX, nel 1978. gli anni 70 volgevano al termine, le generazioni più giovani avevano voglia di viaggiare e di uscire dai loro confini. volevano una due ruote con prestazioni avanzate, lontano dalle linee distintive moderne, e che fosse orientata a un mondo che stava correndo verso la rivoluzione sociale e tecnologica degli anni 80, un decennio aperto dalle missioni del Columbia Space Shuttle. la vespa PX è lo scooter della sua era: istituì lo stile per un numero di famiglie di vespa successive e guidò il più grande successo commerciale del marchio, con più di tre milioni di vendite.

Il simbolo di “cool” Creata per rendere un’intera nazione mobile, la Vespa ha dato al mondo intero una marcia in più con la sua comparsa sulle strade di ogni continente, unendo giovani di ogni cultura e di ogni provenienza attraverso una passione comune. 2014 vespa Primavera

oggi la Vespa primavera fa il suo debutto con un nuovo modello destinato a diventare una leggenda nel mondo vespa. la nuova vespa Primavera nasce assumendo tutti i valori che hanno determinato il successo della prima versione. Nel 1968 la prima vespa portò questo nome rivoluzionario: giovane, innovativa e all’avanguardia tecnologica per design ed efficienza. la sua moderna discendente, ancora una volta chiamata vespa Primavera, ritorna come protagonista del suo tempo ed eredita tutta la freschezza della giovinezza del modello precedente.

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la vespa si è affermata come un simbolo dell’Italia e di uno stile di vita “continentale” condotto da gente giovane con spirito di romanticista, in sella spensierata in ampi viali assolati o ronzando attivamente tra antichi vicoli in ombra. Non solo la vespa è uno dei più famosi e duraturi simboli di “cool”, ma ha raggiunto questo punto da un inizio umile. Il fatto che il suo fascino ha resistito alle mode che cambiano per quasi 60 anni aggiunge peso alla sua statura iconica. al giorno d’oggi, la vespa è un simbolo di stile ben riconosciuto. Nessun altro scooter è mai stato così vicino alla vespa in termini di immagine, status o apprezzamento.

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Uomo FJT174 | Giacca | Manzoni | 0010 / Nero FPJ001 | Jeans | Carnaby | 6391 / Blu Scuro FBR017 | Scarpe | Turini | 0010 / Nero

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Gadgets urbani

“bellissimi gadgets che si integreranno al tuo stile di vita”

The Ride

Velodyne vtrue®

The Ride esplora il motociclismo come dovrebbe essere: come un mezzo per muoversi con atteggiamento, un’estensione del proprio corpo, un’espressione della libertà personale; ma anche una significativa sfida alle competenze tecniche, all’artigianato, alla fisica, alla disciplina, e all’abilità di guida.

vTrue® è ad un livello superiore, combinando la leggendaria tecnologia audio e il design senza eguali di velodyne al fine di fornire un’esperienza sonora reale agli amanti più esigenti della musica.

Nuove moto custom ed i loro costruttori

Info

Suono vero. Stile vero.

Info

www.velodyne.com

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Rotolo strumenti makr x deus

Creati a mano, uno a uno

Realizzato per ospitare tutti gli strumenti per smontare un motore al lato della strada: 8 tasche per chiavi, 7 tasche per bussole, 2 tasche utili per cacciaviti e tutto il resto. Info

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Espresso Veloce V12

Il massimo in arte automobilistica funzionale

questi “motori” grand Prix iconici da 3 litri in scala 1:2 sono realizzati in configurazione v10 e v12 e la produzione mondiale è limitata a solo 500 unità numerate. Non solo il “motore” produce un ricco caffè italiano, ma grazie a un filtro olio che funge da riserva per la grappa, l’Espresso veloce produce anche il miglior caffè corretto! Info

www.espressoveloce.com

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GERbRandt aaRtS Il CREaTIvE dIRECToR dI REV’It!

GEbRandt aaRtS, Il CREatIVE dIRECtoR dI REV’It! naCqUE E CREbbE CIRCondato da... SCaRpE. moltE, moltE SCaRpE 60


qUEStE SCaRpE NoN SoNo Solo pER CammInaRE! Storia Crescendo a Waalwijk, che era una volta l’epicentro dell’industria calzaturiera, con un nonno proprietario di una fabbrica di scarpe, il padre disegnatore di calzature e la madre che possedeva un negozio di scarpe, è inutile dire che gebrandt aarts, il creative director di REv’IT! nacque e crebbe circondato da... scarpe. Molte, molte scarpe. le destinazioni delle loro vacanze di famiglia erano di solito Civitanova ed ancona per guardare ed essere ispirati dal centro della produzione calzaturiera italiana. Ed è così che nacque la sua passione per le scarpe. Per gebrandt, disegnare una nuova linea alla moda per complementare la collezione Tailored Technology è un sogno di tutta una vita che si avvera. la motivazione di sviluppare una linea di scarpe deriva dalla missione di offrire ai motociclisti urbani un abito completo. la collezione Tailored Technology fu lanciata nel 2012 e consisteva di giacche, pantaloni e guanti specificamente realizzati per il motociclismo, ma con molto stile. l’unica cosa mancante in quella collezione erano delle calzature motociclistiche alla moda: un equipaggiamento per la sicurezza essenziale per qualsiasi motociclista.

RImanEndo FEdElI allE noStRE RadICI abbIamo tEnUto a mEntE ChE la pERSona ChE IndoSSa lE SCaRpE è Un motoCIClISta E ChE la SUa IdEntItÀ non dEVE ESSERE naSCoSta. lE SCaRpE dEVono IntEGRaRSI nElla VIta qUotIdIana ma non nECESSaRIamEntE naSCondERE Il Fatto ChE GUIdI Una moto

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Filosofia di design

Sicurezza e funzionalità

Tutti i prodotti REv’IT! sono disegnati seguendo la filosofia Engineered skin® che consiste di tre principi: sicurezza, funzionalità, design. la Urban Collection, è tuttavia disegnata in accordo con la filosofia di design di Tailored Technology, che usa gli stessi principi di REv’IT!, sebbene in un ordine differente; ponendo il design al primo posto, seguito da sicurezza e funzionalità.Tutti e tre i principi sono ugualmente importanti in ambedue le filosofie; solo la sequenza in cui sono applicati e la visione del design cambia.

questa era la parte della moda durante il design; i prossimi passi sono funzionalità e sicurezza. la punta, il tallone e l’area della caviglia sono state rinforzate per sicurezza. queste aree proteggono i piedi dei motociclisti e contribuiscono ad una migliore postura del piede senza sacrificare il comfort. le scarpe sono state confezionate utilizzando la miglior pelle: è un materiale resistente e confortevole che è altamente resistente alle abrasioni e durevole, ma al tempo stesso si adatta naturalmente alle varie condizioni. le scarpe con le stringhe hanno la lingua con soffietti per mantenere al di fuori il vento, l’acqua e la polvere. le scarpe con una cerniera hanno una lembo chiuso dietro alla cerniera per lo stesso scopo. la pelle non si rovinerà quando cambi marcia perché le scarpe o sono equipaggiate di una protezione per le marce o sono dotate di una fascia per il selettore delle marce. E tutti i modelli sono dotati di strisce rifrangenti per incrementare la visibilità del motociclista.

alla ricerca di ispirazione, innovazione e possibilità, il team creativo ha guardato a calzature convenzionali (design), scarpe da lavoro (funzione) e aggiunto la sua esperienza su calzature motociclistiche tradizionali (sicurezza). I trend di oggi, l’identità dell’utente e la domanda “Come possiamo migliorare queste calzature?”, hanno tutti avuto un impatto enorme sui primi designs. l’ispirazione è stata trovata in stili classici di scarpe come Red Wing, dr. Martens e Timberland. queste scarpe stanno ritornando a essere di moda nelle strade della città: il desiderio di qualità, stile e autenticità è chiaramente evidente. Rimanendo fedeli alle nostre radici abbiamo tenuto a mente che la persona che indossa le scarpe è un motociclista e che la sua identità non deve essere nascosta. le scarpe devono integrarsi nella vita quotidiana ma non necessariamente nascondere il fatto che guidi una moto; devono adattarsi al tuo atteggiamento ed al tuo stile.

Scarpe da moto che si adattano al tuo atteggiamento ed al tuo stile

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Caratteristiche 01

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05

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01 Riflessione 02 Cavigliera anatomica 03 linguetta rinforzata 04 protezione cambio 05 tallone termoformato 06 Soletta anatomica 07 puntale termoformato

qUESTE SCaPE SoNo dISEGnatE pER IntEGRaRSI NElla TUa vITa qUoTIdIaNa, la ComodItÀ è molto ImpoRtantE.

FbR016 | Scarpe Stelvio

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FbR017 | Scarpe Turini

FbR018 | Scarpe ginza


poiché queste scape sono disegnate per integrarsi nella tua vita quotidiana, la comodità è molto importante. Il peso del tuo corpo deve essere sopportato da alcune piccole aree del piede, e per meglio supportare queste aree (tallone, arco plantare e dita), le scarpe incorporano una soletta dal design anatomicamente corretto che è comoda sia quando si cammina che quando si è in moto.

FbR019 | Scarpe Mohawk

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Il risultato dell’applicazione di Tailored Technology ad una linea alla moda di scarpe specifiche motociclistiche urbane è stato sei differenti modelli di scarpe da moto che possono essere indossate per andare al bar alla fine della giornata lavorativa e nessuno sospetterà che stai indossando scarpe motociclistiche altamente funzionali. Secondo gerbrandt questo è solo l’inizio delle calzature motociclistiche ispirate alla moda. In futuro i trend cambieranno in continuazione; la domanda per la qualità

FbR020 | Scarpe Rodeo

incrementerà, ma il desiderio attuale di autenticità alla fine innescherà l’innovazione. Con la consapevolezza dei consumatori in materia di sicurezza che cresce ogni anno, vi è una crescente domanda di scarpe che proteggono in maniera poco evidente. Entrambe queste tendenze porteranno ad un mix di tecnologia e moda in una maniera mai vista prima. qualità, funzionalità e personalizzazione stanno per essere pilastri importanti di progettazione per la futura collezione di scarpe.

FbR021 | Scarpe Bleeker

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thE KRUz CompanY

CREa MoTo EFFICIENTI E ad alTE PRESTaZIoNI CoN dESIgN SEMPlICE E PUlITo. qualcosa che “Kruzes” è qualcosa che si muove liscio e si comporta esattamente come dovrebbe. E questa è precisamente la filosofia della Kruz Company.

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KRUzCompanY.Com 64


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thE KRUz CompanY Brice hennebert, una metà dell’azienda, è nato in una famiglia motociclistica ed è cresciuto quindi con le due ruote. ha iniziato a lavorare sulle moto all’età di 15 anni quando suo padre gli diede una moto rotta che era stata schiacciata da un trattore. Imparò come riparare la moto ed inconsapevolmente partì con una carriera nel business motociclistico.

la Kruz Company è nata quando Brice ha incontrato oliver, conosciuto come “l’amiral”, il quale era cresciuto nel mondo delle vecchie macchine da rally; ma rimettendo in sesto una vecchia moto 50 non appena era grande abbastanza si mise in moto con un amore a vita per le due ruote. assieme hanno lavorato come meccanici nelle gare superbike dove hanno incrementato tutte le loro capacità meccaniche e ne hanno apprese di nuove. avevano in comune una passione ed un sogno: aprire la loro officina. assieme hanno visto un modo di far avverare questo desiderio. Nel 2012 la Kruz Company divenne realtà. qualcosa che “Kruzes” è qualcosa che si muove liscio e si comporta esattamente come dovrebbe. E questa è esattamente la filosofia della Kruz Company. Creano moto efficienti, ad alte prestazioni e con un design semplice e pulito. Moto che partiranno ogni mattina, che ti permetteranno di guidarle per il mondo avendo una certa classe. Ricercano un perfetto equilibrio tra moderno e classico.

Per maggiori informazioni visitare

KRUzCompanY.Com 66

Stanno lavorando sui loro progetti, ma vendono una moto solo quando ne hanno abbastanza della loro moto attuale. Brice ha una honda CB café racer, una CB750 da pista, una Yamaha XT500 del 1983 ed una Royal Enfield Bullet. olivier invece ha una CB750 K6 ed un po’ di honda CB400, dax e CB650. la maniera più efficiente per oliver e Brice di raggiungere potenziali clienti è di andare fuori e guidare una delle loro moto o parcheggiarla per strada. Ci sarà sempre gente lì ad aspettare per chiedere chi ha fatto la trasformazione. la maggioranza dei loro clienti già possiede una moto e la porteranno alla Kruz Company per un restyling. l’unica condizione che la Kruz Company pone è che la moto abbia un motore.


quando una moto arriva all’officina fanno prima un piano, disegnando la moto usando per esempio un fanale di un modello degli anni ‘30, freni di una moto sportiva recente ed uno scarico degli anni ’50, per creare uno stile unico. Tutti e due hanno la loro specialità: Brice smonta le moto e fa il meccanico, oliver le ricostruisce e dà il tocco finale. questo funziona bene, poiché non lavorano mai sulla stessa moto allo stesso tempo.

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Ma non sono mai rose e fiori, infatti le varie parti non si montano mai senza modifiche; c’è un continuo regolare, ritagliare e rimodellare delle parti per fare combaciare il tutto. E quando una moto è finita riceverà un codice di produzione unico nell’ordine della produzione, e ogni codice inizia con le lettere KC.

ChE KRUz CompanY SIa nata dalla paSSIonE E anImata da pURo EntUSIaSmo è EVIdEntE qUando SI ChIEdE a qUEStI SIGnoRI qUalE SIa la loRo moto FaVoRIta: l’UltIma, pERChÉ è l’UltIma. la KRUz CompanY ha Un bRIllantE FUtURo dI FRontE a SÉ ChE pUÒ InClUdERE anChE lE moto ElEttRIChE. E SE Un GIoRno Una hdR VInCEnt EntRERÀ nElla loRo oFFICIna Il loRo SoGno SaRÀ ComplEto.


pRoGEtto KC#001 | Yamaha XS 400 la pICCola Yamaha XS 400 aRRIVÒ all’atElIER In Una FoRma VERamEntE bRUtta. dIlanIata, mISERa, SColoRIta, E Con Il motoRE Rotto: Una SFIda! la prima volta che l’abbiamo vista sapevamo che era una moto da pista, per le sue ruote anni ’80. la linea originale era troppo pesante, quindi abbiamo deciso di cambiarla totalmente. In questa maniera abbiamo fatto spazio ad un serbatoio modificato di una honda CB125. Un impegno reciproco ed una visione condivisa tra la Società Kruz e l’officina Niyona ha avuto come risultato la sella bicolore.

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I parafanghi erano nell’officina già da un po’ di tempo e dopo averli rimodellati sono diventati il tocco finale perfetto per questa moto. la natura urbana di questa moto ci ha inspirato a montare un disco freno da 320mm per abbinare la moto alle sue distanti cugine Supermotard. Con lo stesso spirito il manubrio è stato accorciato per rendere più facile il passaggio tra le auto nel traffico congestionato. Il motore è stato completamente rifatto ed è passato attraverso numerose metamorfosi per mantenere il suo carattere robusto originale. Sostituite le gomme e montati i bellissimi silenziatori, la moto era pronta.


tRUE bIKER SpIRIt lE Foto ChE aCCompaGnano qUESto aRtIColo Sono StatE FattE dal tRUE bIKER SpIRIt. qUESto è Un CollEttIVo dI tRE motoCIClIStI appaSSIonatI ChE amano la moto, lE StRadE apERtE, la lIbERtÀ Ed amano CondIVIdERE lE loRo opInIonI attRaVERSo ESploRazIonI VISIVE. In bREVE: GUIdano, FotoGRaFano E CondIVIdono. Tra loro tre possiedono abbastanza moto per guidarne una diversa ogni giorno della settimana (quasi scherzando). I fondatori sono Fred, Sebastién e Jon. True Biker Spirit è nato dalla passione e loro condividono quella passione liberamente con tutto il mondo. Cominciarono con un blog perché ritenevano che mancava contenuto interessante in internet nella loro lingua e tutte le foto mancavano di “glamour, sex and rock n’ roll.” Poco dopo il lancio del loro blog hanno scoperto che

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non erano scrittori e si curavano di più delle immagini come conseguenza. qui è quando si decisero di lasciare il blog e si dedicarono interamente alla fotografia, che di per sé ha reso più facile raggiungere un pubblico più internazionale perché non ci sono più barriere linguistiche. Iniziando con visitatori dal Belgio e dalla Francia solamente, adesso hanno un’audience in 77 paesi differenti. Il loro perodico “Stay True”, qualsiasi cosa la gente faccia, qualsiasi cosa cavalchino, purchè sia vero, non

è da considerarsi un periodico tradizionale, è piuttosto un’esplorazione visuale del mondo motociclistico. Il loro periodico non ha bisogno di parole perché le foto raccontano una storia e parlano agli appassionati della moto di tutto il mondo. Fortunatamente il prossimo anno il periodico sarà disponibile anche in versione stampata. Per maggiori informazioni visitare

tRUEbIKERSpIRIt.Com 69


Le foto sono state scattate all’Union Garage, NY, USA.

“I buoni negozi sono loro stessi destinazioni. Un luogo dove motociclisti che la pensano allo stesso modo possono riunirsi per parlare di moto, per passare quella conoscenza tribale e nutrire l’entusiasmo collettivo per le moto. I buoni negozi lo capiscono...”

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NON È SOLO UN NEGOZIO

Ci sono molteplici ragioni per visitare e sostenere il tuo negozio locale di abbigliamento motociclistico, e la sicurezza è solamente una di queste.

L’abbigliamento è equipaggiamento costoso, ed essere capaci di mettere le tue mani su una vasta selezione di abbigliamento di qualità è un vero lusso per coloro che possono trovare questi posti. E qualsiasi motociclista dovrebbe apprezzare il fatto che può comprare abbigliamento di qualità, perché dopotutto può essere una scelta di vita o di morte.

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I negozi reali di abbigliamento che sono validi sono spesso pochi e sono distanti fra loro, ma la qualità è alta. Ma ci sono anche da setacciare anche molteplici superstores online e recensioni alla ricerca dell’articolo giusto per te. Quindi un negozio locale come può competere? I negozi buoni hanno molto da offrire e possono competere senza problemi. Sono una fonte fidata per scegliere l’abbigliamento corretto ed assicurarsi che vesta bene. Rispondono a domande, offrono esperienza, e supportano il prodotto che stanno vendendo. E quando è stata l’ultima volta che un sito web ti ha offerto una birra ghiacciata ad un barbecue estivo? O organizzato un giro alla mattina presto, o ti ha offerto una tariffa di gruppo ad una scuola di guida locale?

I buoni negozi sono loro stessi destinazioni. Un luogo dove motociclisti che la pensano allo stesso modo possono riunirsi per parlare di moto, per passare quella conoscenza tribale e nutrire l’entusiasmo collettivo per le moto. I buoni negozi lo capiscono. Trova il rivenditore locale REV’IT! nella tua zona e supporta i negozi locali che vendono buon abbigliamento, perché stai comprando molto di più che equipaggiamento da moto. Stai investendo nella tua sicurezza, racimolando suggerimenti e socializzando con altri motociclisti. Ogni negoziante che è nella lista del localizzatore dei negozi REV’IT! è un rivenditore REV’IT! con conoscenza ed esperienza che si sforza di offrirti localmente il miglior servizio e la migliore gamma di prodotti. Hai bisogno di più ragioni? I migliori negozi fanno anche le migliori feste. Se non c’è un negoziante locale vicino a te, c’è sempre l’alternativa del rivenditore autorizzato online.

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Wild Rose Giacca FJT175 Jeans FPJ007 Guanti FgS071 Scarpe FBT058

VEStI. VEStI SICURo. 72

Melrose ladies’ Madison ladies’ Fly ladies’ TCX X-Street lady

Summer Chic Giacca FJT178 Jeans FPJ001 Guanti FgW046 Scarpe FBR019

Windsor Carnaby hybrid WSP Mohawk

la scelta di attrezzatura fatta da molti motociclisti urbani attenti alla moda è spesso guidata da stile e personalità oltre che da sicurezza e da sostanza. nella vita urbana di tutti i giorni, questo è ciò che più conta. Sacrifici riguardanti la sicurezza sono fatti ogni giorno da molti motociclisti urbani che scelgono la moda di tutti i giorni invece che equipaggiamento protettivo decisamente fuori moda. Capiamo perfettamente questo fenomeno, ma non ingannare te stesso e non diventare una vittima della moda! vesti. vesti sicuro.


Runaway girl Giacca FJl058 Jeans FPJ005 Guanti FgS086 Scarpe FBT048

Roamer ladies’ Broadway ladies’ Bomber ladies’ TCX X-Street Waterproof

California Cool Giacca FJl060 Jeans FPJ002 Guanti FgS085 Scarpe FBR020

Flatbush Campo Bomber Rodeo

qUal è Il tUo

looK FaVoRIto? Vota e vinci il look! Vai su http://to.revit.eu/Facebookcontest o sfoglia la pagina!

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Personalizzata per adattarsi alla tua attitudine 74

Uomo FJL057 | Giacca | Roamer | 0010 / Nero FPJ004 | Jeans | Lombard | 6371 / Blu Scuro FBR020 | Scarpe | Rodeo | 0010 / Nero


Donna FJL058 | Giacca | Roamer Ladies’ | 0010 / Nero FPJ007 | Jeans | Madison Ladies’ | 6352 / Blu Medio

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Uomo FPJ002 | Jeans Campo 6371 / Blu Scuro FBR017 | Scarpe Turini 0150 / Grigio

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Uomo FJT176 | Giacca Hillcrest 0010 / Nero FPJ004 | Jeans Lombard 6371 / Blu Scuro FBR016 | Scarpe Stelvio 0760 / Sabbia

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Uomo FJT178 | Giacca Windsor 0810 / Verde Scuro FPJ002 | Jeans Campo 6371 / Blu Scuro FBR019 | Scarpe Mohawk 0700 / Marrone

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Uomo FJL059 | Giacca Redhook 0700 / Marrone FPJ002 | Jeans Campo 6371 / Blu Scuro FBR018 | Scarpe Ginza 0100 / Titanio

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Donna

Uomo

FJL058 | Giacca Roamer Ladies’ 0010 / Nero

FJL060 | Giacca Flatbush 0720 / Cammello FPJ004 | Jeans Lombard 6371 / Blu Scuro FBR020 | Scarpe Rodeo 0010 / Nero

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Uomo FJL059 | Giacca Redhook 0010 / Nero FPJ004 | Jeans Lombard 6371 / Blu Scuro FBR020 | Scarpe Rodeo 0010 / Nero

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Uomo FJL060 | Giacca | Flatbush | 0780 / Dark brown FPJ006 | Jeans | Vendome | 6351 / Blu Medio FBR020 | Scarpe | Rodeo | 0010 / Nero

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Dietro le quinte Un ringraziamento speciale a Caschi

Moto e auto

Piaggio Group USA www.piaggiogroupusa.com

Davida, United Kingdom

Daniel Rose

www.davida.co.uk

www.seeleynorton.com

Schuberth North America

Jamie Waters

www.schuberthnorthamerica.com

www.jamiewaters.com

Vespa USA www.vespausa.com

Ducati Triumph New York www.ducatitriumphnyc.com

SHOEI (Europa) GmbH

Cross Country BMW, Metuchen, NJ

www.shoei-helmets.com

www.crosscountrycycle.net

Triumph Motorcycles North America, Atlanta www.triumphmotorcycles.com

Rockwell Cycles, Fort Montgomery, NY

Location NYC Norton

www.rockwellcycles.com

Kenny Cummings

MV Agusta USA, Bristol, Pennsylvania

www.nycnorton.com

www.mvagustausa.com

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Pro Riders Lloyd Bayley Gino Piscopo

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I fans di REV’IT! hanno condiviso le loro foto in Facebook con noi. Quando ogni giorno guardiamo questa galleria ci sentiamo felici.

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