L'ALTRO GIORNALE Sambonifacese Novembre 2014

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ANNO XXVIII - N10 NOVEMBRE 2014 - stampato il 03/11/2014

SAMBONIFACESE

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB VERONA Registrazione Tribunale di Verona n° 725 del 13.11.1986. ISCRIZIONE AL ROC N. 18663

Fiera Nazionale di San Martino ed Arcole DOC in vista. La manifestazione, giunta alla sesta edizione, è in programma sabato 8 e domenica 9 novembre. Ben 150 saranno gli espositori di prodotti tipici di tutta Italia e manufatti artigianali che occuperanno lo spazio destinato alla Fiera, quest’anno raddoppiato…E mentre nei giardini di Piazza Poggi sorgerà un grande accampamento medievale dove decine di rievocatori riproporranno le antiche arti e mestieri con scene di vita del XIII e XIV secolo, per gli amanti dello sport presso il terreno attiguo a Piazza Europa si esibiranno auto da rally, moto da speedway e supermotard. Il centro storico arcolese sarà tutto una grande fiera con un luna park, la mostra storica sulla famiglia Pellegrini e il palatenda in cui degustare piatti tipici veneti e la sera ballare con prestigiose orchestre su pista d’acciaio.



Lettere le vostre

Novembre 2014

ITALIA

POLITICA

“Per il bene comune” “Che tristezza!”

Egregio Signor Direttore, la gente non comprende più realmente come vanno le cose informandosi solo dalla TV e dai giornali. Spesso i media presentano un Paese depresso con verità parziali. Sentiamo spesso i nostri politici che vogliono sempre aver ragione. Dibattiti urlati per coprire le

Direttore Responsabile: Rosanna Pancaldi Servizi Fotografici e consulenza Grafica Mario Franchino

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Numero chiuso il 03 - 11 - 2014

ragioni dell'avversario considerato quasi un nemico, con l'incapacità di un vero dialogo e una benchè minima autocritica: le colpe sono sempre da addebitare agli altri. I personalismi, che mai hanno a che fare con il "bene comune" sembrano trionfare rappresentando un'idea deleteria della politica, la quale dovrebbe invece essere, al contrario, "il più alto servizio della carità" (Paolo VI) verso tutti. Quanti sono impegnati in politica, credenti e non credenti, dovrebbero con l'esempio ispirare stima e coinvolgere i giovani dotati "di mente e di cuore" a scendere in campo investendo la propria credibilità, per renderla più bella è credibile. Per fare ciò serve disponibilità, buona volontà e capacità e disporre di una adeguata formazione alla luce del Vangelo e della Dottrina sociale della Chiesa. C'è bisogno quindi di educare al senso della cittadinanza, della politica nel senso più nobile del termine per raggiungere il fine del bene comune. Purtroppo però la disaffezione nei confronti dell'impegno politico sta penetrando in profondità anche nei nostri ambienti, col pericolo che per il futuro del Paese, anche i cattolici si limitino a fare da spettatori poco interessati. Giancarlo Maffezzoli

Vedo con tristezza i nostri giovani che vanno a fare le serate al bar con i cinque euro regalati dal nonno o dal genitore, stanno facendo una vita senza prospettive, 100 mila giovani se ne sono andati dal nostro paese in cerca di trovare non la ricchezza, ma almeno la dignità. Abbiamo ancora qualche coppia che riesce a risparmiare – lavorando in due e che pensa di comperare casa, ma - magari fra 20 anni - devono venderla perché viene tassata in modo a dir poco vergognoso. La nostra società ci spinge ad investire, così noi lavoriamo come matti e una volta che ci siamo costruiti un piccolo gruzzolo, una casa e una pensione, si deve lottare per mantenere il nostro, quello che ci siamo sudato. Abbiamo uno Stato che ha messo in discussione tutti gli accordi presi nel corso di una vita, ora metterà in discussione anche la Sanità che già in buona parte paghiamo con saporiti ticket. Non avrei mai voluto pensare che saremmo arrivati ad un punto dove persone a noi vicine si suicidano perché non riescono a pagare le tasse e i loro dipendenti. Questo Stato e i suoi amministratori, si permet-

tono cose che se le facesse un cittadino, verrebbe messo subito in galera. E' normale che il sentimento di Patria e tutti gli altri valori vengano messi sotto le scarpe, creando di riflesso una società scollegata, allo sbando. E allo sbando sono anche i Pensionati, che sono stati tartassati in ogni modo. Il piccolo patrimonio che si erano costruiti, è stato rosicchiato dalla famiglia, dalla sanità, dal blocco e riforma delle pensioni. I nostri piccoli gioielli, che facevano parte di nostri ricordi, siamo stati costretti a portarli ai “compro oro” o ad agenzie di prestiti capestro che ingabbiano fino alla morte quella persona che ne fa uso. Ora lo Stato avalla la legge per la “nuda proprietà”: praticamente vendiamo la casa ad un prezzo ribassato, ma possiamo rimanere nella nostra casa fino alla morte… sono convinto, però, che prima di morire ci chiederanno di vendere anche qualche litro di sangue a poco prezzo perché ci diranno che è vecchio, gli organi non li vorranno, saranno da buttare! Gianni Guglielmo Pozzani

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SAN BONIFACIO

“Bar Fracassone” Circa sei mesi fa ho inviato, e da voi pubblicato, una lettera dove mi lamentavo della confusione creata dalla clientela del […] a San Bonifacio. Dopo aver scritto a voi alla Polizia municipale, al Sindaco e telefonato ai Carabinieri (praticamente tutte le settimane), con delusione e ancora più con rabbia vedo che le cose non sono praticamente cambiate. Infatti gli schiamazzi, le urla degli avventori del bar non si sono minimamente ridotti. Faccio notare che c'è un’ordinanza comunale che stabilisce che la musica deve essere sospesa alle ore23, ma dalle ore22, il volume deve essere abbassato a volume di sottofondo. Ora questo non succede, ed inoltre gli avventori del bar hanno un tono di voce (grida e urla) che si protraggono spesso fino dopo le 4 di mattina. Ne ho le palle piene!! Se i regolamenti comunali ci sono devono essere fatti rispettare. Se non si riesce a farli rispettare, che vengano tolti... Ricordo che ci sono anche delle sanzioni! Chiedo ai residenti di San Bonifacio che abitano nella zona limitrofa al bar di farsi sentire attraverso una raccolta di firme per avere più forza da esprimere verso gli organi pre-

posti a far rispettare le leggi (oltre a poter riposare). Tirate fuori gli attributi e facciamoci sentire! Può darsi che questo problema lo avverta solo io, ma non credo… Chiedo quindi di lasciare nome, cognome e via a questo indirizzo <vogliamodormire@yaho o.it> . Gradito anche il numero di telefono. Alla redazione chiedo di pubblicare integralmente l'articolo senza omettere nulla(dissociatevi se non siete d'accordo). Mi prendo la responsabilità di quello che dico e faccio Sassi Aldo

Gentile signor Sassi, comprendiamo perfettamente il suo disagio, ma – come giornale – non possiamo pubblicare il nome del bar incriminato. Siamo convinti, comunque, che Polizia, Sindaco, Carabinieri e naturalmente cittadini interessati siano consapevoli di quale locale si sta parlando. Riteniamo di aver fatto il possibile per sensibilizzare chi di dovere a prendere in considerazione il problema.


DIALOGO

DONNE

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GIOVANI

“Un’estate in mutande e canottiera” “... Adulti e violenza gratuita” Forse sarà solo l’arrivo dell’autunno con il primo freddo a metter fine a quella deplorevole esposizione di gambe, gambine, gambotte, cosciotte che le ragazze, e anche certe donne mature che si credono perenni ragazzine, amano esporre al pubblico girando per la città praticamente come se fossero in mutande e canottiera, perché è di moda far arrivare la canotta, spesso lacera e scollatissima, a livello del pube, coperto appena da una sorta di braghetta-mutandina pressoché invisibile e di pessimo gusto. E’ davvero così malridotto il nuovo “Made in Italy?” Senza dire di quando espongono anche l’ombelico, come se fossero in spiaggia sotto il sole, ignorando che per ogni luogo c’è un diverso abbigliamento da indossare, e che l’intelligenza si dimostra anche nel modo personalizzato di vestirsi! Addio alla multiforme bellezza delle gonne colorate e svolazzanti come farfalle: a pois, con fiorellini, di piqué, di raso, di lino…, a quelle camicette eleganti di pizzo o chiffon! Povere donne quanta pena fanno nel vederle passare in quelle condizioni da pez-

zenti miserabili: in mutande e canottiera, tutte uguali come pecore nude di un gregge belante, trasandato e telecomandato! L’abbigliamento è sinonimo della personalità di ogni individuo e anche del modo di vivere di un’epoca storica, e adesso che tutto è all’insegna della trasgressione, vediamo che, solitamente, la donna che si vanta di esporre le sue nudità, neppure fa mistero di concedersi facilmente a chi allunga audacemente la mano, sposato o meno che sia, soprattutto se è noto per la sua buona posizione sociale e finanziaria; si separa altrettanto facilmente da marito e figli considerati palle al piede per inseguire false chimere di carriera o di libertà senza responsabilità ecc. ecc. E anche se chi ne fa le spese, alla fine, è quasi sempre “il gentil sesso”, l’idea di cambiare stile di vita assumendo un atteggiamento meno provocante, più fedele, semplice, pudico, sincero, di vero amore per la famiglia anche se richiede sacrificio…sembra essere decisamente lontano e improponibile. E sull’onda di questa moda trasgressiva, accet-

tata come progresso, tutti chiudono un occhio anche se i risultati sono: schizofrenia, pazzia, sofferenza, depressione, evidente squilibrio e fragilità nelle nuove generazioni, fino ad arrivare ai “ferri corti” della criminalità e del femminicidio. Sindaci svegliatevi, e se i problemi sono più grossi di voi, quello che potete fare è di emanare un severo provvedimento pubblico a salvaguardia del pudore e del buon gusto, almeno per l’onore della vostra città. La società civile infatti penalizza chi mangia un panino sui gradini di un monumento, o chi non fa la raccolta differenziata, ma le donne che circolano seminude per la città o le coppie che fanno sconcezze nei luoghi pubblici davanti agli occhi di tutti, anche dei bambini, vengono lasciate indisturbate, mentre è proprio quello il vero immondezzaio da rimuovere. Forse è anche da questi segnali che la donna, assieme alla sua femminilità, eleganza e buon gusto, ha finito col perdere anche la sua dignità e il ben dell’intelletto, salvo i soliti casi eccezionali. Patrizia Stella

REFERENDUM

“E Democrazia” La Scozia col suo referendum per l’indipendenza e così l’Inghilterra che l’ha permesso hanno dato segno di alta e vera democrazia. Chiamare alle urne i cittadini per conoscere il loro parere è sempre vera libertà. Così sarà per la Spagna e la Catalogna. Quello che purtroppo non avviene in Italia col Veneto. Io sono antisecessionista ma un convinto federalista affinché tutte le Regioni e i loro cittadini siano messi nelle stesse condizioni di responsabilità e autonomia. Infatti non è ammissibile, in una vera democrazia, che ci siano cittadini di serie A – che vivono in Regioni autonome a Statuto Speciale – ed altri di serie B – che vivono in Regioni senza autonomia.La nostra Costituzione, pur essendo meravigliosa sotto certi aspetti, con stupendi articoli, ha bisogno di ritocchi e modifiche per essere veramente liberale e democratica, al fine di essere uguale verso tutti i suoi cittadini. Sento spesso la Serracchiani, vicesegretaria PD e presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, (a Statuto Speciale) fare

interventi di carattere generale sul nostro Paese per rinnovarlo. Perché allora non convince il capo del governo Matteo Renzi a promuovere una struttura federale per la nostra Italia? Ciò sarebbe veramente la soluzione per cambiare il Paese, al fine di renderlo responsabile e uguale per tutti. Solo così non ci sarebbero dei secessionisti e nel contempo ci sarebbe più unione. Altro problema è l’immigrazione clandestina che questo Governo non affronta come si deve e ne parla molto poco. Per evitarla ed evitare così anche tutte le morti per annegamento, in un mare non più Nostro ma Loro, bisognerebbe al limite delle acque territoriali africane, aiutarli sì in caso di bisogno, ma poi far fare ai barconi il dietro front. Basterebbe fare ciò per 3 o 4 volte per eliminare il commercio umano e gli annegamenti. Bisogna poi mettersi in testa di aiutare la gente bisognosa in casa loro ed evitare così anche i molti problemi che la clandestinità porta in casa nostra. Renato Tomezzoli

UOMO O BESTIA Dopo che per anni i soliti poteri forti senz’anima sono riusciti a plagiare il nostro cervello a tal punto da spacciare per verità scientifica l’idiozia del gender che vuole mettere in dubbio la nostra vera identità maschile e femminile, anzi la nostra stessa umanità, declassandola a livello di istinto, peggio delle bestie, si è visto, per contro, una graduale e progressiva elevazione in grado di tutti gli animali, selvaggi o domestici, diventati ormai idoli intoccabili e riveriti, come le “vacche sacre”, anche quando aggrediscono l’uomo che conta meno delle bestie. Tanto che l’insensatezza umana li ha perfino elevati a “soggetto di diritto”, che di solito spetta solo agli esseri dotati di libertà e “coscienza di sé”, cioè all’uomo, se non altro perché i diritti vanno sempre accompagnati anche dai doveri. E quali “dirittidoveri” possono mai avere le bestie, secondo gli animalisti-ecologisti fanatici che sbraitano al punto da condizionare perfino Sindaci e Giudici i quali hanno deciso di vietare perfino la legittima difesa di chi si imbatte all’improvviso davanti a un animale feroce nel bosco o in paesi di montagna maggiormente esposti a questi pericoli! Per costoro è meglio vedere un uomo sbranato che un lupo ammazzato. Giusta la legittima difesa, afferma il giudice, ma senza armi! E con che cosa allora? A pugni e calci come per il pugilato? O con la fuga disperata in mezzo agli alberi nella speranza che il giorno dopo il lupo non ritorni con il suo branco? Che idiozie! Lettera firmata

Due giovanissimi sopra il treno che li riporterà a casa dopo una giornata di studio o divertimento, stanno rannicchiati in un angolo, stretti come due cuoricini sovrapposti, come quelli che impazzano su facebook, amori belli, amori cari, amori spesso dis-educati. Un ragazzo e una ragazza identici a tanti altri, con le scarpe slacciate, qualche percing e tattoo di troppo, incarnano la voglia di trasgressione, dove le passioni imbizzarrite non conoscono il morso del freno. Arriva il controllore, chiede i biglietti, ma non ha riscontro alla sua richiesta, neppure a quella con cui chiede i documenti per redigere la multa, sanzione legittima nei riguardi di chi ha pensato di essere più furbo: i dazi si pagano sempre, soprattutto quando si pensa di rimanere degli impuniti per sempre. Accade tutto nella frazione di uno sparo, i toni diventano aspri, le parole come sassi, le mani alzano il tiro, infrangono i denti, il ragazzo e la ragazza non fanno sconti al malcapitato, al disturbatore di turno, in scena c’è una vera e propria sorta di razzismo al contrario, di ideologia ribaltata: nel mio territorio non entra nessuno che la

pensi diversamente da me, di conseguenza prendi le botte per averci provato. Quanto è avvenuto su quel treno, qualche volta su un pulman, non sono esternazioni sporadiche, su quel vagone è rappresentato un problema sociale, uno stile di vita che non è ripetizione delle generazioni precedenti, dei numeri e delle quantità ribelli di tanti anni addietro, non si tratta di giovani che “fanno quello che hanno sempre fatto per reazione all’autorità, alla regola, al comando adulto”. Qui la formulazione sta in un’altra dinamica, sottoscrizione a un’identità che non è legata all’età adolescenziale, dove fatti collaterali o eventi critici sono da sempre negatività prevedibili. Su quel treno, a quelle fermate degli autobus, dentro le classi, fuori dai pub, è in corso da tempo una appropriazione indebita di atteggiamenticomportamenti altrui, è farina di un altro sacco, è violenza messa in gioco dopo averla imparata e fatta propria, un apprendimento sociale che pianta una profonda radice sulla disattenzione, sulla conflittualità verbale e fisica di chi invece dovrebbe risultare esempio autorevole per riformulare percorsi

educativi comprensibili per crescere insieme. Quei due ragazzi sul treno non sono altro che la rappresentazione di una violenza appresa e messa in pratica, che non è parte integrante della nostra struttura biologica, è qualcosa che diventa nostro abito mentale, perché il mondo adulto ha deciso da un paio di decenni almeno di mettere in circolo un tradimento culturale che consiste nel programmare le ferie estreme, le notti insonni, le regalie delle vacanze, autoassolvendo se stessi dalle mancanze e dalle assenze con la più consumata delle barzellette: a volte commettiamo gli stessi errori dei nostri figli…Ben sapendo che la verità sta nel suo esatto contrario: sono i ragazzi a recitare da scafati seduttori il nostro repertorio di grossolane bugie, di quotidianità conflittuale ma patologica, di poco rispetto per il valore dei ruoli e delle persone. E mentre ciò accade non proviamo alcuna vergogna, licenziamo il pestaggio su quel treno con una battuta, una risata, una scrollata di spalle, autorizzando a fare passare come una bravata qualcosa che invece non lo è proprio. Vincenzo Andraous


Cronache

Cronache

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SAN BONIFACIO. Giornata di formazione sulla gestione della malattia per medici, tecnici e specialisti

A lezione di... Ebola

«L'informazione e la comunicazione sono fondamentali per evitare la diffusione di una vera e propria psicosi». Con queste parole, pronunciate dall'Assessore regionale alla Sanità Luca Coletto, si è conclusa la giornata di formazione sulla gestione

del caso ebola tenutasi lo scorso 17 ottobre all'ospedale G. Fracastoro di San Bonifacio. Una mattinata dedicata a medici, tecnici e specialisti degli ospedali e del territorio veneto per formarsi e confrontarsi sull'epidemia di ebola che da aprile

sta causando migliaia di morti in Africa occidentale e che nelle ultime settimane ha fatto riscontrare casi anche al di fuori del continente africano. Aspetti virologici e di patogenesi, modalità di trasmissione e protocollo di gestione della

L’Ebola è un virus è estremamente aggressivo. Provoca una serie complessa e rapidissima di sintomi, dalle febbri emorragiche al dolore ai muscoli e agli arti e numerosi problemi al sistema nervoso centrale. Il periodo di incubazione va da 2 a 21 giorni. La morte sopraggiunge nello stesso periodo (221 giorni). Il serbatoio naturale del virus sono molto probabilmente le volpi volanti, che abitano le foreste tropicali; si pensa che il virus "viva" all'interno di questi animali da tempo e per arrivare all'uomo il virus potrebbe essere passato da loro alle scimmie e infine all'uomo attraverso la carne ricavata da animali selvatici come antilopi o scimpanzé. Il fenomeno si è aggravato da quando compagnie occidentali e cinesi sono penetrate nella giungla per il disboscamento e la ricerca di fonti di minerali. Mangiando la carne di questi animali gli uomini possono essere rapidamente contagiati. La trasmissione del virus è molto rapida, attraverso i fluidi corporei, come muco o sangue, ma anche attraverso lacrime o saliva, urine, feci, latte materno e sperma, nel quale il virus sopravvive più a lungo (dopo la guarigione i rapporti sessuali non protetti sono pericolosi per circa tre mesi). Anche se di solito questi virus non si trasmettono attraverso l'aria, è stata dimostrata nelle scimmie la trasmissione in goccioline contenenti il virus. A rallentare la corsa del virus potrebbero essere alcuni farmaci sperimentali: il siero Zmapp e i vaccini, il più avanzato dei quali è in produzione a Pomezia, vicino a Roma.

ACQUE VERONESI Interventi sul territorio per 48 milioni nel quadriennio 2014-2017 e il regolamento per l'esecuzione in autonomia dei lavori e una nuova procedura di partecipazione alle gare d'appalto: su questi temi gli imprenditori del settore delle costruzioni si sono confrontati con Acque Veronesi in un incontro nella sede di Ance (associazione nazionale costruttori edili) Verona. «Già dalla scorsa estate abbiamo iniziato una serie di incontri con l'obiettivo di garantire trasparenza e pluralità nell'assegnazione degli appalti pubblici. In quest'ottica l'incontro con i costruttori veronesi è una tappa particolarmente importante». Lo ha sottolineato Massimo Mariotti, presidente della società consortile che gestisce il servizio integrato in 75 comuni della provincia scaligera. Il convegno ha affrontato diversi temi che toccano da vicino l'economia veronese: tra questi il piano degli interventi di Acque Veronesi per il quadriennio 2014-2017 (pari a 48 milioni di euro) e il nuovo regolamento per l'esecuzione in autonomia dei lavori, pianificato dal consiglio di amministrazione della società. È stata inoltre

presentata la nuova procedura di partecipazione alle gare d'appalto, di fondamentale importanza per le aziende e i professionisti puntando sulla trasparenza delle procedure e delle modalità di gestione e sull'applicazione dei criteri di rotazione nell'affidamento dei lavori. «Il Piano di investimenti di Acque Veronesi è importante soprattutto in un momento in cui i lavori pubblici faticano a essere appaltati per la mancanza di risorse e per le note problematiche del patto di stabilità - ha affermato il presidente di Ance Verona Fortunato Serpelloni -. Apprezziamo anche il principio della rotazione, anche se a nostro parere dovrebbero essere individuati dei criteri per far ruotare più efficacemente le imprese della provincia». In chiusura dei lavori il vicepresidente di Ance Verona Damiano Bellè, delegato alle Opere pubbliche, ha ribadito la soddisfazione per aver collaborato all'organizzazione del convegno e alla stesura del regolamento con l'inserimento delle reti d'impresa tra i soggetti che possono chiedere di entrare nell'Albo fornitori di Acque Veronesi.

Lunedì 20 ottobre è stato aperto lo sportello cortesia di Acque Veronesi a Caldiero. Da lunedì 20 ottobre, gli utenti di Acque Veronesi residenti a Caldiero possono rivolgersi al nuovo sportello cortesia dell'azienda consortile, in piazza Marcolungo 19 nella sede del Comune. Un segnale di vicinanza dell'azienda al territorio. Lo sportello, che non comporta ulteriori spese per la cittadinanza, in quanto verrà utilizzato personale già in organico nel Comune e appositamente formato da Acque Veronesi, offre supporto e informazioni alle famiglie su tutte le attività amministrative relative al servizio idrico, di fognatura e depurazione. I giorni e gli orari di apertura al pubblico sono il lunedì dalle 8.30 alle 10.00 e il mercoledì e il venerdì dalle 10.00 alle 12.30. Il numero telefonico di riferimento per gli utenti di Acque Veronesi di Caldiero è 045.6172371. Rimangono inalterati il numero verde guasti 800734300 e il numero verde clienti 800735300.

malattia sono solo alcuni dei temi affrontati nell'auditorium del Fracastoro, dove si è discusso su quella che è la peggiore epidemia di ebola dal 1976 (anno di scoperta del virus che causò però solo piccoli focolai in villaggi sperduti dell’Africa) e sui protocolli ai quali gli operatori sanitari devono

attenersi nel momento in cui dovessero trovarsi di fronte ad un paziente affetto dal virus. Particolare attenzione, ad esempio, dovrebbe essere dedicata all'operazione di rimozione dei guanti, uno dei momenti in cui è più facile il contagio tra paziente e medico. La battaglia più importante è da combattere

nei tre stati focolaio dell'epidemia, Liberia, Sierra Leone e Guinea Conakri. In Veneto sono stati individuati ospedali e istituti con tutte le attrezzature necessarie ad affrontare un caso di contagio e l'obiettivo è quello di ridurre a zero il rischio per i medici e per le persone. Matteo Dani


CRONACHE

Novembre 2014

NOVITÀ. L’associazione raddoppia: la mensa sbarca al centro “Noi, voi l’oro” di Soave

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Mamma Anna fa il bis Neo presidente

Mamma Anna raddoppia. Grazie alla sensibilità e al lavoro di squadra della Parrocchia di San Lorenzo Martire, del Comune di Soave, del volontariato e del Gruppo Alpini, da lunedì 20 ottobre lo stabile del centro “Noi, voi l'oro” (angolo via Merevia Ugo Foscolo) di Soave ospita la mensa di Mamma Anna. Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì, dalle 12.15 alle 13.15. La sala messa a disposizione per l'approntamento del refettorio consente di ospitare, contemporaneamente, 18 persone. C’è comunque spazio per tutti, «perchè il bisogno non ha etnia, sesso, età, professione o altro» come ricorda Fulvio Soave, l'albergatore che tredici mesi fa ha attivato il refettorio alla Casa della Giovane a San Bonifacio. Il motto di Mamma Anna, perchè Soave ha voluto intitolare il suo progetto proprio alla madre, resta del resto sempre lo stesso: “Un piatto di pasta non si nega a nessuno”. In poco più di tredici mesi Mamma Anna-San Bonifacio ha distribuito quasi 18 mila pasti e la media di ospiti (per il servizio che è attivo sette giorni su sette)

attualmente oscilla tra le 40 e le 50 persone. Fulvio Soave, però, in quel lontano 9 settembre 2013 che segnò l'avvio del progetto, vide entrare al refettorio 5 persone. Tante sono le mani che si sono date da fare per attivare anche a Soave un refettorio “firmato” Mamma Anna: alcune sono quelle dei 40 volontari che si sono messi a disposizione e che nelle scorse settimane hanno frequentato il corso per l'ottenimento dell'abilitazione alla somministrazione di cibi e bevande. La formazione, com'è stato per i volontari del refettorio sambonifacese,

è stata garantita dall'associazione Mamma Anna grazie alla collaborazione dell'Istituto “San Gaetano” di San Bonifacio. Altre mani sono quelle dei panificatori di Soave che hanno deciso di garantire il pane fresco tutti i giorni al refettorio del paese. Altre, infine, sono quelle delle penne nere di Soave che aderiscono al progetto attraverso iniziative di raccolta di generi alimentari. Il debutto lo avevano fatto alcuni mesi fa, e domenica 26 ottobre c’è stato il bis che ha coinciso con la prima raccolta di pasta, olio, sugo di pomodoro con cui cominciare a

costruire la dispensa di Mamma Anna-Soave. I pasti vengono preparati dallo staff di Fulvio Soave nelle cucine dell'Hotel Soave-Best Western, quello che guida e lo stesso da cui escono i pasti per il refettorio di San Bonifacio: vengono caricati tutti sull'auto dell'associazione che fa una prima tappa a San Bonifacio e la seconda a Soave. Domenica 26 ottobre Mamma Anna-Soave è stato inaugurato, alla presenza del parroco Monsignor Luigi Verzè, del sindaco Lino Gambaretto, di Fulvio Soave e dei volontari, dopo la S.Messa delle ore 11.00.

E’ stata una domenica intensa quella del 12 ottobre a Palazzo Scaligero in occasione dell’elezione del nuovo Presidente della Provincia. 1171 elettori su 1259 aventi diritto tra sindaci e consiglieri comunali di 97 Comuni della provincia veronese con un’affluenza del 93%, hanno destinato 587 voti (il 51,5%) ad Antonio Pastorello. E’ lui, sindaco di Rovereto di Guà, il nuovo Presidente della Provincia di Verona. Lo sfidante Giovanni Peretti, sindaco di Castelnuovo del Garda, ha ottenuto 568 viti (il 48,5%). Antonio Pastorello si è insediato nel suo ufficio al Palazzo Scaligero martedì 14 ottobre. «Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno riposto fiducia in me – afferma Pastorello -. È una

grande soddisfazione personale, tuttavia non è tempo di festeggiamenti: dobbiamo affrontare problemi concreti e difficoltà quotidiane dei cittadini. In primis, ci troviamo alle porte della stagione invernale senza avere a bilancio i fondi necessari per fronteggiare l'emergenza neve sulle strade. Per conseguire i nostri obiettivi è necessaria la collaborazione di tutti, per questo voglio incontrarmi con gli altri presidenti delle Province venete per essere uniti più che mai nel fare proposte chiare e di peso. Le persone hanno bisogno di fatti concreti che cambino la situazione attuale e non di parole – verba volant, scripta manent – specialmente in un momento difficile come quello che stiamo attraversando».

I componenti del Consiglio provinciale Sei le liste in corsa per 79 candidati. Tra loro sono stati eletti i 16 membri del nuovo Consiglio provinciale. Per la maggioranza sono stati eletti Mauro Carradori, Lino Gambaretto, Fabrizio Zerman, Andrea Sardelli, Claudio Ferrari, Davide Febi, Luca Zamperini, Gaetano Nicoli, Gualtiero Mazzi.. La minoranza è formata da Stefano Ceschi,, Giandomenico Allegri, Fabio Segattini, Paolo Martari, Serena Cubico, Mirko Corrà, Giorgio Malaspina.


CRONACHE

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SOAVE. Discussioni sull’utilizzo dell’edificio e sull’ammontare delle tasse da pagare

PROVINCIA

L’ex ospedale che fine farà?

Gambaretto consigliere

Servizi di

Maria Grazia Marcazzani Da quando nel 2005 l’ospedale di Soave è stato chiuso per portare i reparti nel nuovo ospedale di San Bonifacio, si sono aperte una serie di questioni sull’utilizzo dell’edificio e sull’ammontare delle tasse da pagare per l’Ulss nei confronti del Comune, proprietario dell’immobile, ora in stato di abbandono. La questione è tornata alla ribalta nell’ultimo Consiglio comunale quando il consigliere di opposizione Matteo Pressi dopo l’approvazione del bilancio comunale ha affermato: «La legge parla chiaro: l’Ulss deve versare al Comune ICI e IMU sul fabbricato dell’ex ospedale, l’esenzione è prevista solo per quegli immobili che effettivamente svolgono un servizio socio sanitario o quantomeno collegato all’attività dell’azienda sanitaria. E’ dal 2012 che insisto su questo punto. L’Ulss sostiene di non dover pagare perché l’ex ospedale sarebbe oggi un magazzino e quindi essendo strumenta-

le all’attività dell’azienda sanitaria, ha un’esenzione dalle imposte. Siamo di fronte ad un danno erariale per l’ente. Questi signori ci devono 300.000 euro e i tentennamenti del Sindaco non aiutano. Più passa il tempo, maggiore sarà la quota d’imposte cui dovremo rinunciare per colpa dell’intervento della prescrizione. Quest’atteggiamento infastidisce soprattutto se si pensa che poche settimane fa la maggioranza ha imposto ai soavesi nuove tasse per 240.000 euro. L’idea del polo scolastico è affascinan-

te ma oggettivamente irrealizzabile. Per acquisire l’area e per le opere serve una cifra che andrebbe a sfiorare i 10 milioni. E’ inutile favoleggiare o illudere i cittadini, non credo che nemmeno nel giro di parecchi anni avremo mai la possibilità di investire cifre così importanti. Meglio vincolare l’area definitivamente con una variante al piano regolatore ed evitare che diventi oggetto di speculazione edilizia». «In questo momento – ribatte il sindaco Lino Gambaretto - abbiamo affidato la questione ad uno studio

SOAVE / ASSOCIAZIONE “LAFOGLIAEILVENTO” Molte sono le iniziative organizzate nel mese di novembre dall’associazione “Lafogliaeilvento”, che ha sede nell’ex mulino dov’è ubicato il museo del gioco. Il primo appuntamento sarà il 9 novembre con “Pomeriggi Verdi: fiori, bacche e colori d'autunno” alle 16 nel Parco della Rimembranza: il primo di una serie di pomeriggi, organizzati da “Lafogliaeilvento” con A.Di.P.A sezione Veneto, un’associazione botanica e orticolturale che promuove lo studio, la divulgazione della conoscenza, la conservazione e la diffusione non commerciale di piante insolite di tutti i tipi, dedicati alla passione del giardinaggio e alla cura del verde. Ci saranno incontri con gli esperti, aziende specializzate e artisti dell'ecologia. Al termine di ogni appuntamento si potrà gustare un aperitivo a tema preparato con erbette, fiori e quanto offre la natura. Il 12 novembre alle 20.45 si terrà la prima delle tre serate d’incontri con l’autore. In questo primo incontro sarà presentato il libro “L'anima dei fiori di legno”, scritto da Angela Stringher e dedicato alla vita di Alfeo Guerra, presente alla serata, voce preziosa della Lessinia, grande conoscitore del bosco e della cultura montanara. Condurrà la serata Otello Perazzoli, l'ultimo torototela. Il 26 novembre alle 20.45, in occasione del XXXIV Festival di Cinema Africano di Verona, sarà presentato il film “The first grader” che parla della vera storia del keniano Maruge, ex-guerriero Mau Mau, che all’età di 84 anni decide di tornare tra i banchi di scuola per imparare a leggere. Sarà l’occasione per rivivere stralci del suo drammatico passato. Infine il 29 novembre alle 17.30 ci sarà il secondo incontro con l’autore. Sarà presentato il libro "Ninne nanne, nanne nì" di Elisabetta Garilli, con illustrazioni di Serena Abagnato e Bimba Landmann, alla presenza dell'editrice Patrizia Zerbi di Carthusia.

legale. Abbiamo chiesto un incontro con l’Ulss, con cui discuteremo l’accordo di programma sottoscritto dall’ex sindaco Giorgio Magrinelli quando l’ospedale era stato chiuso, l’impegno che si era assunto il Comune con tale accordo, il valore del bene e di com’era stato valutato e quantificato e un’eventuale ipotesi per risolvere la questione. Quello di cui c’è bisogno ora è il buonsenso e la voglia di risolvere il problema dell’ospedale: l’anno scorso ho fatto un sopralluogo con Ulss e Carabinieri e ci siamo resi conto che c’è lo sfacelo più assoluto ed è stato distrutto e portato via quello che si poteva rubare. Sicuramente tutti gli edifici in cemento saranno demoliti mentre la villa mantenuta poiché è censita fra i fabbricati storici del paese. La risposta che l’Ulss utilizzava l’edificio era stata data nel 2011: l’ospedale non è in uso da molti anni. Tutti elementi, questi, che porteremo nell’incontro che avremo a breve».

Lo scorso 13 ottobre sono stati eletti il nuovo Presidente della provincia di Verona e i consiglieri provinciali. Fra i nuovi consiglieri eletti c’è il sindaco di Soave, Lino Gambaretto: «Essere inserito nell’elenco dei 16 consiglieri nominati – afferma - è stato per me motivo di grande soddisfazione. Questo risultato richiederà un nuovo impegno da parte mia, ma cercherò di non togliere nulla al comune di Lino Gambaretto Soave collocando gli incontri quando non sono presente qui. Il mio lavoro sarà sempre nello spirito di servizio al cittadino. Chiunque si è candidato per la Provincia come me era cosciente che il lavoro sarà fatto senza indennità economica e bisognerà essere il più coesi possibile in un momento in cui la Provincia è chiamata a essere un ente liquidatore di tante società partecipate in previsione della modifica della Costituzione che prevede l’azzeramento di questo ente».

NOTIZIE IN BREVE

TORNA IL CONCERTO D’AUTUNNO. Il Coro Città di Soave quest’anno ha deciso di ripristinare un appuntamento che da parecchi anni non si svolgeva più: il Concerto d’Autunno. L’evento si terrà il 23 novembre alle 17.00 nella Chiesa di San Rocco e il coro soavese si esibirà in compagnia del "Coro Cjastelir" di Mereto di Tomba, in provincia di Udine. IL COMUNE “PENSA” ALLE ASSOCIAZIONI. Da pochi giorni è stata fatta la delibera del bilancio di previsione e per le associazioni i contributi sono rimasti quasi del tutto invariati rispetto allo scorso anno. «Ho sempre affermato - commenta il sindaco di Soave Lino Gambaretto - che questo è un mondo per Soave molto importante e quindi pur avendo fatto dei piccoli tagli a tutte, siamo riusciti a erogare anche quest’anno il contributo a tutte le associazioni. Il contributo è erogato a fronte dell’impegno che questi gruppi portano avanti ogni giorno per il lavoro che fanno per il paese».


CRONACHE SAN VITTORE. L’assessore Nogara illustra la situazione

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COLOGNOLA. Il compleanno della sezione “Piubello”

Ex elementare Aido in festa: «rasa al suolo» 35 candeline Servizi di

Daniela Rama foto M.Testi L'Amministrazione comunale di Colognola ai Colli, dopo numerosi bandi di gara proposti per vendere l'edificio dell'ex scuola elementare di San Vittore conclusi con un nulla di fatto, ha deciso di radere la struttura al suolo.Dismessa circa 20 anni fa, in seguito alla centralizzazione delle istituzioni scolastiche in via Naronchi in quello che oggi è uno dei più grandi poli scolastici dell'Est veronese, la vecchia scuola, situata in via Mameli, prometteva, con un adeguato restauro realizzabile da parte di possibili acquirenti, di ospitare alcuni appartamenti nonché degli esercizi utili alla cittadinanza quali l'ufficio postale, un ambulatorio

L’ex scuole elementari di San Vittore

medico e una sala civica. «L’Amministrazione – spiega l'assessore ai lavori pubblici Andrea Nogara – ha ritenuto opportuno provvedere all’abbattimento della struttura, in modo da ricavare due lotti edificabili da vendere a privati. Il bando per la demolizione è attualmente in gara e per la fine dell’anno i lotti saranno sul mercato. Questa – prosegue l'assessore – ci è parsa la soluzione migliore,

contando anche sul fatto che l’ex edificio sorge nel cuore della frazione, lungo la via principale, in territorio colognolese ma comoda anche alla vicina Soave». Per quanto concerne l'idea di realizzare lo studio medico, la nuova posta e la sala civica l'assessore precisa «che è ancora valida e troverà ben presto accoglienza presso gli impianti sportivi “Le Colombare”di San Vittore».

COLOGNOLA / LA RASSEGNA

La sezione colognolese dell'Aido “Antonella Piubello” ha compiuto 35 anni. Il traguardo è stato festeggiato prima con un convegno organizzato con Comune, Ulss 20, CSV (Centro servizio per il volontariato) della provincia di Verona) e gruppo alpini, sul tema “Donare: una scelta consapevole” e poi con una giornata che ha visto la sfilata dei labari nel capoluogo di Colognola, seguita da una messa celebrata dal parroco don Agostino Martinelli. Il presidente dell'Aido Marco Viviani, terminata la cerimonia, ha consegnato, alla presenza del sindaco Alberto Martelletto, una targa ai familiari dei due ultimi donatori del paese – in ordine di tempo - mettendo così in risalto l'importanza della scelta compiuta. Viviani, uno dei primi donatori di

midollo osseo della Val d'Illasi, al pranzo sociale ha presentato un volumetto sulla storia della sezione colognolese, edito in occasione del 35esimo, arricchito da testimonianze e foto. «Nata l'11 maggio 1979 – ha raccontato il presidente – sotto la presidenza di Gabriella Vetrioli, ora presidente onoraria, in questi 35 anni l'Aido non si è mai fermata e, grazie alla disponibilità di molti, ha continuamente introdotto attività per divulgare la cultura della donazione». «A nome dell'Ulss – è intervenuta con un messaggio scritto Maria Giuseppina Bonavina, direttore generale dell'Asl – ringrazio l'Aido per l'affiancamento costante che ci offre, in un'alleanza tra istituzioni e volontariato, fondamentale per la garanzia e il miglioramento continuo dell'assistenza sanitaria».

Marco Viviani

«Aido Colognola – ha concluso Alberto Martelletto - è una testimonianza di vita ricca di umanità, di riferimento anche per altre associazioni del paese».

COLOGNOLA / ORATORIO DI SAN NICOLÒ

L’oratorio parrocchiale di San Nicolò, a fianco alla chiesa dei Santi Fermo e Rustico a Monte di Colognola, in seguito a un radicale riordino, è stato da poco riaperto al pubblico. Per decenLa rassegna “Riflessioni d'Autore”, giunta alla sua sesta edizione e promossa dall'assessoni utilizzato solo la penultima settimana di rato alla cultura del comune di Colognola ai Colli, guidato da Giovanni Migliorini, in colmaggio per ospitare la pesca di beneficenza in laborazione con la biblioteca comunale Gino Sandri, è già un successo. «Il ciclo di inconconcomitanza con la sagra dei bisi, ora questo tri di quest'anno – spiega Migliorini – verte sulle grandi questioni relative al concetto delscrigno di arte e storia è tornato fruibile al publ'educazione alla mondialità, con particolare attenzione agli ultimi avvenimenti al di qua e blico in occasione di rassegne culturali e musial di là del Mediterraneo, in Europa e nel mondo». Venerdì 14 novembre a relazionare sulle cali. L'opera di riqualificazione è stata possibiquestioni Mediorientali, partendo dal suo libro “Noi donne di Teheran”, sarà la scrittrice le grazie alla disponibilità del parroco don Farian Sabahi. La serie di conferenze tutta al femminile, proseguirà il 21 novembre, con la Agostino Martinelli, all’impegno del circolo scrittrice, giornalista e docente universitaria libanese insignita del premio “Donna Araba Noi e del comitato della biblioteca comunale più famosa nel mondo”, Joumana Haddad che, prendendo spunto dalla sua ultima fatica “Gino Sandri”, che l'hanno reso adatto a ospiletteraria “Ho ucciso Shahrazad”, illustrerà la questione femminile nel mondo. Il 28 tare anche mostre e cineforum. Il nome delnovembre sarà la volta dell'economista milanese Selene Biffi, prima giovane a realizzare l’oratorio deriva dall’antica chiesetta di San una Start Up Internazionale con finalità sociali; racconterà la sua esperienza in AfghaniNicolò, che esisteva nel capoluogo nella constan attraverso il suo libro “Una maestra a Kabul”. Marina Bakhmatova, storica e docente trada omonima fin dal XII secolo, di pertinenuniversitaria a Mosca, concluderà la rassegna argomentando su “La questione russa nel za del monastero dei benedettini di Badia XXI secolo”. Tutte le serate, a ingresso libero, si tengono nell'aula magna dell'Istituto comCalavena. Divenuta poi di proprietà della Oratorio di San Nicolò prensivo, in viale IV Novembre, a partire dalle 20.45. famiglia Cavalli, nel 1498 fu ceduta alla compagnia di San Nicolò. Distrutta dalle truppe napoleoniche, la chiesetta fu Nel parco del santuario di Santa Maria a Pieve di Colognola ai Colli è stato da poco inaugurato, sulle note della corale parrocchiale abbandonata e tra il 1818 e il di San Zeno e alla presenza di Monsignor Luigi Adami, don Orazio Castagna, don Marco Campedelli e dell'assessore alla cultura Gio1824 ricostruita vicino alla chiesa parrocchiale di vanni Migliorini, un busto in bronzo dedicato a padre David Maria Turoldo. Assiduo frequentatore del santuario, padre David, appeMonte, dove si trova oggi, na ne aveva la possibilità, si recava a Colognola a trovare il suo grande amico monsignor Luigi Adami, parroco della frazione di San come oratorio. Su interessaZeno. «Quando, nel 1976, David vide per la prima volta questa chiesa – racconta don Adami – esclamò 'Ecco il tendone del popolo mento della Compagnia del di Dio'. Non si tratta di un'immagine poetica ma biblica e profondamente teologica. La intese come la Chiesa che è popolo in camSantissimo, con le offerte mino verso la Terra promessa». «Quando veniva qui – ha aggiunto don Orazio Castagna, parroco di Pieve – padre David respirava la della popolazione e su prospiritualità di questa antica chiesa. Gli dava serenità, per cui accogliere il monumento di quest'uomo e poeta di pace, tra due olivi nel getto del professor Carlo giardino della mia parrocchia, mi è parso giusto». Il busto in bronzo, collocato su un masso di pietra, alla cui posa hanno contribuito Ederle, la prima pietra dell'amministrazione comunale e molti volontari, è stato scolpito dall'artista Marco Danielon che ha ricordato: «Appena modellato, l'inl’oratorio fu posata il 21 contro dei nostri sguardi mi ha commosso, le mani hanno accarezzato il suo volto quasi a colmare una sete di amicizia». ottobre 1819.

Riflessioni d’Autore

COLOGNOLA. Il busto in bronzo dedicato a padre David Maria Turoldo



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MONTEFORTE. Assemblea pubblica indetta dall’Amministrazione

MONTEFORTE

Piazza comunale: aperto il dibattito

Il Progetto anti-alluvione

Servizi di

Lo scorso 15 ottobre nel salone della Casa di riposo di Monteforte ha avuto luogo l’assemblea pubblica “Piazza del capoluogo…si apre?” indetta dall’amministrazione comunale. «Nell’ultimo mese – afferma il sindaco Gabriele Marini - ho avuto vari incontri tecnici per definire lo stato dei lavori della piazza, informarmi bene sulla variante d’opera che si è dovuta fare e se si potevano sistemare anche gli scalini davanti al municipio molto pericolanti e logori dal tempo che avrebbero sfigurato rispetto a tutta la piazza sistemata. Il progetto prevedeva solo la sistemazione della piazza ma molte persone mi hanno fatto presente questo problema. Un rallentamento dei lavori, oltre che a causa del maltempo, si è avuto quando si è scoperto un arco sul muro della scalinata della chiesa. Abbiamo dovuto segnalare la scoperta alla Soprintendenza, il parroco e la curia proprietaria dell’immobile. A fine ottobre c’è stata la consegna anticipata della piazza, anche se i lavori non sono terminati perché manca l’impianto elettrico da sistemare». Nel frattempo si è accesa la diatriba tra il Comitato commercianti (rappresentato dalla presidente Maria Grazia Mantovani) e il Sindaco per i problemi economici avuti dai commercianti a causa dei lavori. «Non accetto diktat da nessuno, tantomeno dai commercianti perché la piazza non è loro. Compito del sindaco è ottemperare alle esigenze di tutti non solo della loro parte» - ha rimarcato Marini. «Il

Maria Grazia Marcazzani

nostro Comitato, composto di 47 commercianti e artigiani del paese da 20 anni s’interessa del centro storico decorandolo quando ci sono le feste, pulendolo dalle deiezioni dei cani sui marciapiedi, cercando di mantenerlo vivo. Da quando è cambiata l’amministrazione ci siamo attivati da subito per sapere qualcosa sui lavori. Le nostre richieste sono state protocollate. Noi chiediamo solo dialogo: ormai siamo rimasti l’uni-

ca risorsa produttiva del paese quindi ci sembra doveroso ricevere delle risposte» - ha evidenziato la Mantovani. «Le risposte le avevo date nella passata assemblea a luglio mentre le altre richieste erano pretestuose perché quando i lavori sono in corso d’opera, non si possono dare date certe» - ribatte Marini. Con la riapertura della piazza la viabilità subirà delle modifiche. Dalla piazza non transiteranno più trattori e mezzi pesanti. «Vogliamo fare delle sperimentazioni – afferma il sindaco Marini - per rendere più fruibile il traffico veicolare in centro e quindi per ora si è deciso di non creare parcheggi in piazza. Verranno installati parchimetri economici in via Dante e via Vittorio Veneto per evitare le soste superiori a un’ora. Il parcheggio rimarrà quello in piazza Salvo D’Acquisto. È nostra intenzione chiudere piazza Venturi la domenica per rendere il centro più vivibile, mentre si prevede il senso unico che collegherà il sud al nord del paese (chi proviene da sud potrà dirigersi verso le frazioni mentre chi proviene da nord, dovrà parcheggiare obbligatoriamente in piazza Salvo D’Acquisto). Il semaforo nella strettoia sarà spostato in via IV Novembre per consentire il passaggio più agevole da una parte all’altra del paese in modo alternato. Il divieto non varrà per pedoni e velocipedi. In caso questa soluzione non fosse valida, abbiamo già previsto delle altre proposte alternative perché se ci saranno dei miglioramenti da fare saranno realizzati».

Il mese scorso nella sala consigliare del Comune di Monteforte d’Alpone è stato presentato il “Progetto Tulain®Comunica” per gestire le emergenze in caso di alluvione da parte della Protezione Civile, dell’amministrazione comunale e dei cittadini. «La nostra azienda lo scorso anno spiega Sergio Urbani, il tecnico che ha curato il progetto - ha ideato l’app Scudo per la Protezione Civile che permette di identificare e individuare i volontari, tracciare i percorsi di soccorso e ricevere informazioni. L’app, dotata di sensore “uomo a terra” in caso di

MONTEFORTE/SPETTACOLO. “Lacrime di Madonna”, il set è la chiesetta di Santa Croce La chiesetta di Santa Croce del 1500 a Monteforte è aperta alle visite e per la preghiera solo in rare occasioni. A farla conoscere ai suoi stessi abitanti e a tutti quelli dei paesi vicini ci hanno pensato Elena Dal Cerè e la Pro Loco usandola come set dello Spettacolo di Mistero di quest’anno, “Lacrime di Madonna”, in programma il 23 novembre. Il ritrovo è previsto in piazza Silvio Venturi per arrivare alle 16 nei pressi della chiesa con una Passeggiata verso il Mistero, accompagnati da dei pellegrini vestiti di bianco come quelli che intorno al XVII vi sostavano. La piccola e isolata chiesetta di Santa Croce custodisce una piccola Pietà di pietra. La leggenda racconta che un contadino la trovò sepolta nel suo campo mentre stava arando: i suoi buoi s’inginocchiarono davanti all'immagine della Madonna in lacrime. Chi e perché nascose sottoterra quella statua? Il mistero si perde nel tempo, in una notte di molti secoli fa quando anguane di palude ed eremiti ancora abitavano quei luoghi. I protagonisti saranno dei contadini, un poeta e una giovane ragazza. Tramite il teatro di narrazione saranno svelati i legami, inizialmente nascosti, che questi personaggi, senza saperlo, hanno tra loro. I personaggi provengono da epoche diverse e tutti in qualche modo si sono ritrovati a sostare nei pressi della chiesetta, durante i loro personali viaggi percorrendo la via Postumia. Centrale nello spettacolo sarà, oltre al mistero dei pellegrini, il tema del viaggio, inteso come percorso fisico, mentale e spirituale. Assieme agli attori un musicista/rumorista sarà presente in scena. Le informazioni storiche derivano da “Monteforte d'Alpone” di don Lorenzo Dall’Agnola, e attorno a queste è stata scritta una parte di fantasia, quest’anno curata da Elena Dal Cerè, Mauro Benati e Riccardo Calderara. «La Pro Loco di Monteforte che organizza lo spettacolo - spiega Elena Dal Cerè, organizzatrice e sceneggiatrice dell’evento partecipa ormai per la quarta volta al festival ed è partecipe anche attivamente inserendo, intorno allo spettacolo vero e proprio, proposte come percorsi guidati, passeggiate e riscoperta dei luoghi e buffet con prodotti tipici. Quest’ultimo sarà servito proprio alla fine dello spettacolo».

caduta sotto le macerie, che chiede al volontario cosa è successo e in caso di mancata risposta geolocalizza il segnale e invia i soccorsi, è stata usata a Monteforte lo scorso 13 settembre in occasione dell’esercitazione per rischio alluvione. Abbiamo pensato però che alcune informazioni di Scudo potessero servire pure a tutti i cittadini così abbiamo creato una nuova app che si chiama Comunica. Basterà registrarsi inserendo i propri dati. Si riceverà un pin che servirà a identificare a livello mondiale il singolo individuo. L’app è legata alla fotocamera dello smartphone perché se un cittadino vede una situazione di rischio idrogeologico, può fotografarla e inviarla. Per fare ciò si utilizzano le celle telefoniche, gli accessi a internet, il gps e quanto altro troviamo nell’ambiente. Grazie a tale sistema lo sbaglio è di quattro metri». «Abbiamo richiesto quest’applicazione – afferma Rosario Maccarone, consigliere delegato alle attività produttive e all’istruzione e pure presidente del Comitato Veneto Alluvione 2010 perché non ne volevamo una fine a se stessa, ma un sistema che andasse a risolvere la problematica all’origine e fosse un’opportunità per la cittadinanza, oltre che un metodo innovativo con cui cittadini e Comune sono collegati tra loro».


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MONTECCHIA. Pallaro commenta l’accorpamento di funzioni tra piccoli Comuni

PERGOLA

Servizi “uniti” «Ci attiveremo»

La rotonda fa discutere

La Prefettura di Verona ha inviato una comunicazione a tutti i Comuni veronesi sotto i 5.000 abitanti invitandoli ad attivarsi entro fine 2014 per l’accorpamento delle funzioni fra piccoli Comuni, attraverso giuste convenzioni, in base al Decreto Legge del 31 maggio 2010. «Come amministrazione comunale siamo per il rispetto delle regole e cercheremo di fare il meglio per quanto riguarda la convenzione e l’unione tra Comuni – afferma il sindaco di Montecchia di Crosara, Edoardo Pallaro -. Siamo in contatto con i Comuni della vallata e della zona dell’est veronese a nord di San Bonifacio: molti problemi sono simili fra i Comuni della val d’Alpone e della val Tramigna, dove l’attività dominante è quella agricola. Siamo pronti ad avviare un percorso che porterà a questa convenzione o unione. Tutto ciò senza intaccare la nostra sto-

Edoardo Pallaro

ria fatta di realtà e autonomie comunali. È previsto l’inglobamento di più Comuni per crearne uno singolo fra 10 anni: come amministrazione siamo contro questo progetto, anche se sappiamo che pur-

Ad intervenire in merito è anche il sindaco di Soave, Lino Gambaretto. Il suo Comune, pur non essendo a rischio con i suoi circa 7.000 abitanti, sta dialogando con le municipalità limitrofe per ragionare su un eventuale accorpamento. «Stiamo cercando di gettare le basi per un possibile accorpamento di alcuni Comuni del nostro territorio con meno di 5.000 abitanti. Monteforte, Montecchia, Roncà, Cazzano sono i Comuni con i quali stiamo discutendo in merito, partendo da un denominatore Comune: il vino Soave. Vedremo che cosa ne uscirà e quali saranno gli sviluppi futuri». troppo alla fine diverrà realtà. Con i Comuni limitrofi abbiamo anche problemi di tipo urbanistico, geologico, idrogeologico e viario in comune. Per ora ho avuto contatti con le amministrazioni di Cazza-

SAN GIOVANNI ILARIONE. Addio, Angelo Biondaro

Se n’è andato a 94 anni Angelo Biondaro, uno dei personaggi più conosciuti di San Giovanni Ialrione, noto a tutti col soprannome “Angi Nervi”. Alcune date l’hanno segnato per tutta la vita: il 1938, quando partì per l’Africa con la sua famiglia per Tripoli (due anni dopo fu chiamato alle armi), il 1942 quando fu fatto prigioniero dagli anglo-americani prima a Bardia in Libia, poi a Zonderwater in Sud Africa, e il 1946, quando fece ritorno a San Giovanni. Il desiderio che ha chiesto per tutta la vita alle amministrazioni che si sono succedute è che fosse dedicata una via a tutti i soldati morti in Africa, cosa che si è realizzata solo in parte due Angelo Biondaro anni fa, quando l’attuale sindaco Ellen Cavazza ha fatto inserire una targa sul monumento dei caduti per ricordare questi soldati molto spesso dimenticati. Da quando Biondaro tornò a San Giovanni, prima lavorò a bottega e nel 1954 aprì la sua ferramenta che si chiamava “Da Nervi”. Da qui il soprannome con cui fu sempre conosciuto. Un ricordo particolare di lui lo traccia Augusto Gambaretto, presidente del gruppo Anteas, da sempre attivo nella vita del paese: «Quando succedeva che in televisione si parlava della guerra lui il giorno dopo mi telefonava e mi raccontava per filo e per segno cosa avevano detto tenendomi molti minuti al telefono – afferma Gambaretto -. Io lo ascoltavo contento, perché lui si sfogava di quello che la guerra aveva depositato nel suo cuore. Invece quando l’argomento era il Papa, lui dichiarava che il suo preferito era Giovanni XXIII. Angelo era una macchietta simpatica per noi ilarionesi: non mancava mai alle varie manifestazioni, di carattere culturale e carnevalesco. Amava vestirsi in modo adeguato all'evento e aveva contribuito a fare rinascere la tradizione delle “racole” il venerdì santo e nella sua aveva inciso le date 1938 e 1946. Mi chiamava al mattino presto o la sera tarda – continua Gambaretto - per farmi le osservazioni a riguardo di eventi al fine di migliorare l'evento. Una delle frasi che scriveva su uno dei tanti cartelloni che portava in giro per il paese durante le feste era: “Quando se catava una castegnara ala sera se magnava polenta e castagne e graspia la gera na gran magnaria”. Oppure un'altra frase, dedicata a Papa Luciani: “Era nato in una grotta in mezzo ai boschi, dove si matura castagne e ghiande, per questo gli vogliamo tanto bene, i suoi 33 giorni non li scorderemo più”».

SAN GIOVANNI ILARIONE Grande successo a San Giovanni Ilarione per la mostra su Solidarnosc, organizzata dall’associazione Rivela e voluta dal gruppo Anteas e dalla Cisl del paese. Ad illustrare l’evento ci ha pensato Daria Anfelli, che si trovava a Danzica per studi proprio nel 1980. «La mostra è stata inaugurata il 3 ottobre alla presenza dei 54 ragazzi di terza media del paese ma nei dieci giorni di apertura è stata visitata da circa 350 persone molto attente e curiose, che ricordavano quel periodo, nominando spesso la caduta del muro di Berlino – commenta Augusto Gambaretto, organizzatore della mostra e presidente Anteas -. Mi è rimasto impresso il

volto delle persone polacche che vivono nel Veneto, le quali visitando la mostra dicevano: “non lamentatevi voi Italiani della crisi, che la vera crisi l'abbiamo vissuta noi in quel periodo a Danzica”. Queste mostre – aggiunge ancora lasciano nel cuore di chi le visita, un segno di cultura e di storia, e per questo che voglio ringraziare l'associazione Rivela di Verona per mezzo della quale noi possiamo usufruire di questi momenti. Questa è la nona mostra che organizziamo in paese grazie a loro e per il prossimo anno abbiamo già previsto di portare a San Giovanni quella su Don Bosco».

no di Tramigna, Vestenanova e Roncà. Se dovessi unirmi con gli altri comuni della Val d’Alpone, vorrei che fosse un’unione a quattro comuni perché non ci sia un partito predominante sugli altri. Nel frattempo – conclude il primo cittadino - cerchiamo di andare avanti con i contatti senza far danni, con spirito amministrativo costruttivo».

A seguito delle proteste estive dei sindaci di Montecchia e Monteforte la rotonda della Pergola ha cambiato aspetto e i new jersey sono stati rimpiazzati, dalla Provincia, da cordoli in calcestruzzo…ma i problemi non sono finiti. «Con la nuova sistemazione è scomparso lo spazio pedonale, così gli abitanti della Pergola ora sono costretti a muoversi in auto solo per andare nei negozi vicini a casa perché se attraversano la rotonda a piedi o in bicicletta rischiano di essere investi dal traffico pesante e ad alta velocità che transita dalla rotonda sita nella provinciale 17 che collega la Val d’Alpone e la Lessinia a

San Bonifacio – afferma il sindaco di Montecchia, Edoardo Pallaro -. Le fermate degli autobus sulla strada non sono dotate di alcun riparo e banchina quindi tutte le persone che vogliono prendere il mezzo pubblico sono “a rischio”. Mi auguro – aggiunge il primo cittadino – che il nuovo Consiglio provinciale, insediato da poco, crei una rotonda definitiva come da progetto: ampia il doppio di quella attuale, con una nuova fermata degli autobus e il collegamento in sicurezza con marciapiedi per i pedoni. Solo così gli abitanti della Pergola non si sentiranno più sequestrati in casa loro».




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SAN BONIFACIO. Il protagonista? Il ponte della Motta

SAN BONIFACIO / IL CENTRO COMMERCIALE

Un progetto per crescere

Ben 24 anni di shopping

Servizi di

Matte Dani «Un nuovo progetto per risolvere veramente problematiche che si trascinano ormai da troppi anni». Con queste parole il sindaco di San Bonifacio Giampaolo Provoli spiega la scelta di stendere un nuovo progetto relativo al ponte della Motta, rendendolo mobile ed effettuando anche alcune sostanziali modifiche agli argini dell'Alpone. «Il progetto predisposto fino a qualche settimana fa – prosegue il primo cittadino – prevedeva semplicemente la ricollocazione del ponte nella stessa identica posizione in cui si trovava fino allo scorso dicembre, eliminando al contempo la passerella ciclopedonale provvisoria. E' evidente che questa scelta non avrebbe migliorato la situazione e i rischi idrogeologici sarebbero rimasti tali e quali». Da qui l'idea di stendere un progetto diverso che, come spiega Provoli, avrà tre ambiti di intervento. Il primo riguarda la risagomatura dell'argine destro, arretrandolo di circa due metri, in modo da favorire un più naturale deflusso dell'acqua ed evitando anche il deposito di detriti; per realizzare ciò anche l'asse stra-

dale dovrà essere allungata dei suddetti due metri. Il secondo ambito di intervento è quello relativo alla vera e propria “mobilità” del ponte, con una serie di martinetti che, in caso di piena, alzeranno il ponte di un metro e mezzo, cioè sopra il livello degli argini. Il terzo intervento inserito nel progetto prevede, infine, l'allargamento della carreggiata di un metro e mezzo, consentendo quindi il doppio senso di marcia, e il mantenimento della passerella per il traffico ciclopedonale. Per far sì che questa sia una soluzione definitiva e non solo l'ennesima puntata di una querelle che molti sambonifacesi credevano infinita è necessario trovare l'accordo tra

tutte le parti in causa. «Dagli incontri avuti nelle scorse settimane – prosegue Provoli - sia Genio Civile che Prefettura si sono dimostrati favorevoli alla modifica del progetto. Il fatto che poi il ponte venga ricollocato sulla stessa linea ottica e che mantenga le due fiancate originali garantisce anche il rispetto dei vincoli di tutela monumentale». Una volta approvato il progetto dovranno essere reperiti i fondi aggiuntivi per la struttura mobile, che comunque pare non debbano superare di molto i 600 mila euro già stanziati per l'intervento. I tempi di realizzazione non dovrebebro variare rispetto ai 550 giorni già previsti.

APPUNTAMENTI ENOGASTRONOMICI

“Sabati sambonifacesi” E' iniziato con un bel successo il programma dei “Sabati Sambonifacesi”, calendario di eventi che da qui a Natale si propone di animare il centro storico del paese con eventi, appuntamenti enogastronomici, musica e tanto divertimento. La prima tappa di questo percorso si è svolta lo scorso 25 ottobre, con “Le vie del vino”, un itinerario di degustazione tra le varie cantine del territorio che dal tardo pomeriggio si è protratto fino alla mezzanotte. Tante famiglie e tanta gente ad affollare gli stand disclocati tra via Camporosolo, Corso Venezia e Corso Italia, molti attirati anche dagli otto punti

musicali allestiti nelle vicinanze degli stand, dai giochi gonfiabili per bambini in Piazza Costituzione e dal risotto all'Amarone servito sempre in piazza. «Siamo soddisfatti di come si è svolta la prima serata – commenta l'assessore al Commercio e Attività Produttive Gianni Storari -, la partecipazione è stata davvero significativa e nei giorni successivi ho ricevuto varie richieste per aumentare l'area di centro storico interessata per le prossime date. Con la speranza, ovviamente, di registrare ancora un seguito così importante di cittadini sambonifacesi». Sono tre i sabati ancora in

programma. Il 22 novembre degustazione di dolci, artigiani e artisti in mostra con “Dolce Novembre”, che riproporrà comunque concerti e dj set per le vie del centro, i giochi per i più piccoli e il risotto in piazza. Il 13 dicembre è tempo di “Arriva Santa Lucia e Mascio&Merlot”, con mercatini e banchetti in centro e l'ormai tradizionale evento di cucina, cultura e tradizione dell'est veronese organizzato dalla Pro Loco. L'ultimo sabato è in programma il 20 dicembre, “Aspettando Natale” con il concerto dei cori in Duomo e in piazza, per scaldarsi, vin Brulè e cioccolata.

SAN BONIFACIO. Il CSV incontra le associazioni

Si è svolto nelle scorse settimane in un'affollata sala Barbarani l'incontro tra i rappresentanti delle associazioni sambonifacesi e il CSV (Centro Servizi per il Volontariato) della Provincia di Verona. Un momento di conoscenza e confronto con il mondo dell'associazionismo e del volontariato al quale era presente anche l'assessore ai Servizi sociali Fabio Merlo, che così commenta: «E' stato un incontro proficuo, dove è stato possibile conoscere e scoprire i servizi che il CSV può erogare a favore di associazioni e realtà di volontariato, che svolgono una funzione sociale di estrema importanza sul nostro territorio. Il riscontro avuto dai presenti è stato molto positivo e l'obiettivo è ora, anche come Amministrazione comunale, dare vita a importanti sinergie a favore dell'associazionismo. Speriamo di poter annunciare già nei prossimi giorni l'apertura di uno sportello CSV anche a San Bonifacio».

Un compleanno festeggiato in puro stile “fashion week”. Domenica 19 ottobre il Centro Commerciale di San Bonifacio ha celebrato il 24° anniversario della sua apertura, ribadendo il forte legame che, dal 1990 ad oggi, lo lega al nostro territorio. Per festeggiare al meglio il Centro Commerciale ha organizzato una vera e propria sfilata all'interno della propria galleria, un'occasione sfruttata da numerosi esercenti e punti vendita per presentare i propri prodotti e le collezioni autunno/inverno 2014/15. “Devo assolutamente ringraziare – commenta il direttore del Centro Commerciale Piero Bernardi tutti i negozianti che hanno dato la loro adesione, mettendosi a disposizione per un evento così ben riuscito e dimostrando grande professionalità”. Griffe House, Belmonte, Oviesse, Max&Co, Original Marines, Moda Calzature, Zamboni Sport, Vestibula, Cose di Donna, Le gioie di tutti e Oltre sono brand e punti vendita che hanno messo a disposizione i propri prodotti per la sfilata. La gioielleria Ronel ha fornito accessori e gioielli per i presentatori; le acconciature professionali e il trucco realizzato dalla Profumeria

Silvy hanno reso ancor più splendenti i giovani modelli che si sono alternati in passerella. Nessun professionista, quindici ragazze, otto ragazzi e cinque bimbi che per un giorno hanno deciso di mettersi in gioco provando l'esperienza di una vera sfilata. Tra un capo e l'altro l'evento è stato poi allietato anche dall'esibizione canora di Margherita Reffato. Compleanno che, però, non poteva chiudersi senza un dolce, e allora ecco che, al termine della sfilata, è stato il turno della maxi torta, con oltre 50 kg di millefoglie gustata dai presenti. A testimoniare l'ottima riuscita dell'evento le quasi 9.000 persone che, nell'arco di tutta la giornata, hanno affollato la galleria del Cen-

tro Commerciale, che ora si prepara ai prossimi mesi e alla feste. “Dal 16 novembre – conclude Piero Bernardi – scatteranno le aperture domenicali che, sempre con orario continuato dalle 10 alle 20, si protrarranno fino al 4 gennaio, primo weekend di saldi invernali”. Sono in fase di studio eventi per allietare queste domeniche, e da fine novembre l'atmosfera natalizia invaderà il Centro Commerciale, con l'accensione di luci, addobbi e decorazioni. Per restare aggiornati sulle iniziative in programma nelle prossime settimane è possibile consultare il sito www.centrocommercialesanbonifacio.it o la pagina Facebook ufficiale del Centro Commerciale di San Bonifacio.


CRONACHE

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SAN BONIFACIO. Per l’occasione, al teatro Centrale è stato proiettato il film Foreverland

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e test Fibrosi cistica: Controlli per gli occhi giornata a tema

Giornata dedicata alla Fibrosi cistica domenica 16 ottobre. Per l’occasione al cinema teatro Centrale di San Bonifacio è stato proiettato il film Foreverland, che racconta il viaggio, attraverso gli Stati Uniti, di un ragazzo americano affetto da fibrosi cistica. Il regista stesso, Maxwell McGuire, è affetto da questa malattia. Una malattia che non lascia scampo a chi sfortunatamente nasce con questa patologia. Non è ancora stata scoperta la cura e l’aspettativa di vita arriva ad un massimo di 40 anni. La proiezione del film (unica proiezione in Veneto) è stata organizzata da Katia Fornaro di Monteforte d’Alpone, membro della Fondazione Fibrosi Cistica Onlus e

responsabile del gruppo di sostegno Est Veronese, che essendo essa stessa colpita negli affetti più cari (ha un figlio di 10 anni malato di fibrosi cistica) si è fatta promotrice per raccogliere fondi da destinare alla ricerca e far conoscere ai molti, che ancora non la conoscono, questa terribile malattia. Al termine della proiezione del film è stato donato a Katia un assegno di 9.570 euro raccolti tra amici e sponsor, tutti destinati alla ricerca e finalizzati a dare una speranza ai tanti malati di questa terribile malattia. “La Fibrosi Cistica – si legge sul sito della Fondazione Fibrosi Cistica onlus è la più comune delle malattie genetiche gravi. Nel mondo ne sono colpite circa

100.000 persone. Grazie ai progressi della ricerca e delle cure, i bambini che nascono oggi con questa malattia hanno un’aspettativa media di vita di 40 anni ed oltre, mentre non superavano l’infanzia cinquanta anni fa, quando la malattia fu scoperta e si cominciò a curarla. In Italia vengono diagnosticati circa 200 nuovi casi all’anno: ogni settimana nascono circa 4 nuovi malati; l’incidenza della malattia è probabilmente simile in tutte le regioni d’Italia ed è di un neonato malato ogni 2500-3000 nati sani. Sempre in Italia i malati in vita al 31/12/2004 erano 4099 e 1742 (42% del totale) avevano più di 18 anni (172 di questi aveva superato i 40 anni). L’età alla diagnosi era

entro gli 8 mesi di vita per il 50% dei malati, ed era invece in età adulta per circa l’8%. Chi nasce con la malattia ha ereditato un gene difettoso (gene CFTR mutato) sia dal padre che dalla madre, che sono portatori sani. I portatori sani del gene CFTR in Italia sono circa 2 milioni e mezzo (c’è un portatore sano ogni 25 persone circa). La coppia di portatori sani ha ad ogni gravidanza 1 probabilità su 4 (25%) di avere un figlio con Fibrosi Cistica (FC). È una malattia che colpisce indifferentemente maschi e femmine. Ha un decorso diverso da un malato all’altro”. Per informazioni: www.fibrosicisticaricerca.it.

Un successo superiore alle aspettative, ma che dimostra come famiglie e cittadini abbiano recepito l'enorme valore che la cura e la prevenzione hanno quando si parla dei propri occhi. Possiamo sintetizzare così l'obiettivo raggiunto da Federottica Verona che, il 17 e 18 ottobre scorsi, ha portato in Piazza Costituzione a San Bonifacio medici oculisti e ottici optometristi per effetuare test e screening visivi gratuiti alla popolazione. In totale sono state 402 le persone di tutte le età che si sono sottoposte ai controlli gratuiti nei due giorni dell'iniziativa, inserita all'interno del programma del “Mese della vista” promosso dalla Commisione Difesa Vista. Ad accoglierle e visitarle, nei truck adibiti ad ambulatori, i medici oculisti membri dell'equipe del professor Giorgio Marchini, primario del reparto di Oculistica clinica a Borgo Trento, e gli ottici optometristi di Federottica Verona. Un flusso continuo di persone ha caratterizzato le due giornate di visite; esame della refrazione, test di Amsler, anamnesi familiare, test del tono oculare e OCT alcuni dei principali test e controlli svolti all'interno degli ambulatori. «L'iniziativa – commenta Clara Formenti, presidente di Federottica Verona – era volta alla diffusione di una giusta cultura della prevenzione e al mettere a disposizione della popolazione degli strumenti pratici per il controllo della propria salute oculare. E' stato un bel successo, e la soddisfazione è stata doppia nel vedere tanti cittadini sambonifacesi accorrere per un controllo. Bello anche vedere famiglie che hanno portato a visitare i propri bambini, è giusto iniziare fin da piccoli a curare la nostra vista». L'evento si è concretizzato grazie anche alla disponibilità dell'Amministrazione comunale, del sindaco Giampaolo Provoli e dell'assessore ai Servizi Sociali Fabio Merlo, il cui assessorato ha patrocinato l'iniziativa e che, già in sede di presentazione, ha sottolineato il grande valore sociale insito in appuntamenti di questo tipo. Matteo Dani

Silvano Miniato

SAN BONIFACIO. Veicoli non catalizzati, ecco lo stop Stop alla circolazione dei veicoli non catalizzati sul territorio del comune di San Bonifacio. E' entrata in vigore il 20 ottobre l'ordinanza contro l'inquinamento atmosferico che impone le limitazioni alla circolazione da applicarsi fino al prossimo maggio. Soggetti al blocco sono gli autoveicoli a benzina Euro 0, a diesel Euro 0 - Euro 1- Euro 2, ciclomotori e motoveicoli Euro 0. Per i veicoli con le caratteristiche citate il blocco alla circolazione è in vigore dal 20 ottobre al 15 maggio 2015, con una pausa per le festività dal 7 dicembre al 6 gennaio. Le limitazioni si applicano dal lunedì al venerdì dalle ore 09.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 17.30, con esclusione delle festività infrasettimanali. Sono esclusi dal blocco alla circolazione tutti i veicoli a motore elettrico, metano e gpl, i veicoli che effettuano servizio di trasporto pubblico, di portatori di handicap, di medicinali o che effettuano car-pooling (con almeno tre persone a bordo se omologati per quattro o più posti); per conoscere tutte le altre eventuali deroghe è possibile consultare l'ordinanza completa sul sito del Comune. In tema di sensibilizzazione sull'inquinamento atmosferico verranno poi organizzate delle “giornate provinciali dell'ambiente”, una nel periodo che va dal 6 dicembre 2014 al 6 gennaio 2015, la seconda il 15 febbraio 2015 e le ultime due nei mesi di marzo e aprile 2015. Matteo Dani

SAN BONIFACIO. Piazza Costituzione, la pavimentazione è sistemata Da qualche settimana la pavimentazione in Piazza Costituzione a San Bonifacio, di fronte all'entrata del Duomo, è stata sistemata; più di un sambonifacese ha infatti notato l'opera di ripristino dei sampietrini, soprattutto in alcune zone dove erano stati praticamente divelti. I lavori di sistemazione sono stati effettuati grazie all'iniziativa personale di Romolo Sciuscio (conosciuto in paese per essere presidente dell'ASD Amici del Ballo), che ha reperito la manodopera e i fondi per l'opera di ripristino. «Negli ultimi tempi alcune zone del piazzale erano davvero sconnesse – commenta Sciuscio – e qualche persona è anche caduta, rischiando di farsi del male. Ho quindi pensato di attivarmi e, dopo aver sentito la Parrocchia, far sistemare almeno i punti più pericolosi per la sicurezza dei passanti». Aldilà di ogni considerazione personale, una bella dimostrazione di affetto di un cittadino verso il proprio paese.

IL LIBRO

Cibo e Amore A tavola con saggezza. Con queste parole, che seguon al titolo, è possibile spiegare tutto il senso de Cibo, Amore e Gastronomia, ultima fatica letteraria di Luisa Leardini De Zuliani. Continua il percorso all'interno della letteratura gastronomica dell'autrice sambonifacese che, dopo il volume Venezia nel bicchiere, torna a confrontarsi con ricette e tradizioni. In questo suo ultimo libro si rende omaggio a quella che è una vera e propria arte del cucinare dove, tra consigli d'autore e preziose chicche da mandare a memoria, si affrontano anche tematiche legate ai valori tradizionali e agli affetti sacri delle famiglie italiane. “Un libro bello e diverso da tutti gli altri”, “un vero e proprio lezionario nella credenza”, sono solo alcune delle lusinghiere recensioni che il libro ha ricevuto da lettori ed esperti non appena pubblicato. Rispetto al precedente volume dell'autrice, dove veniva largamente utilizzato il dialetto veneto, questo libro è scritto interamente in italiano, proprio perchè pensato per essere letto e distribuito in tutta la penisola. Duecento pagine contenenti ricette regionali, viaggi narrati, storie di famiglia, umorismo e tanti detti famosi che si fondono tra saggezza, piacevole narrativa e concrete testimonianze. Già acquistabile in libreria e sul web, Cibo Amore e Gastronomia è frutto di un certosino lavoro di ricerca e divulgazione svolto dall'autrice e stampato dalla casa editrice Tamellini che, attraverso il sapiente uso di grafiche e illustrazioni, ha contribuito a rendere il volume ancor più godibile. Matteo Dani



CRONACHE LONIGO. Il 18 ottobre si è svolta la 2a edizione dell’evento

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S.BONIFACIO. Torna “Sicuri sulla strada sereni nella vita”

I Senza Dimora La Sicurezza e la loro Notte in un progetto Servizi di

Matteo Dani Si è tenuta lo scorso 18 ottobre, a Lonigo, la seconda edizione de “La Notte dei Senza Dimora”, un'occasione di sensibilizzazione e solidarietà nei confronti delle persone senza dimora e con altre tipologie di difficoltà sociali. Dopo la positiva esperienza dello scorso anno Lonigo ha fatto di nuovo parte di quest'iniziativa a carattere nazionale, svoltasi anche in altri paesi del vicentino. Un sabato di confronto e riflessione quello organizzato nel centro storico leoniceno, iniziato nel tardo pomeriggio con i momenti di lettura in Piazza Garibaldi a cura della compagnia teatrale “L'Archibugio” e del gruppo “Letture ad Alta Voce” del Teatroprova. Lo spettacolo è poi proseguito in serata con la musica live dei Twin Live Alchemy e dei Musicisti di Strada, le note dei Beatles e De Andrè hanno accompagnato la serata del pubblico presente in piazza. Tanto lo

spazio poi lasciato all'informazione, con gli spazi informativi adibiti per l'occasione, la presentazione del libro “Di notte si vede chiaro: i senza dimora a Vicenza” e l'incontro con l'avvocato Michele Carotta dell'organizzazione Avvocato di Strada Onlus. Nei gazebo allestiti dalle associazioni si è svolta la raccolta di generi di conforto. Nel corso della serata, come specificato da una nota degli organizzatori, sono state racoclte circa 25 coperte, una quarantina di abiti in buono stato, sette

paia di scarpe, alcuni articoli per bambini e neonati e circa dieci borse della spesa cariche di generi di prima necessità, prodotti per la casa e alimenti a lunga conservazione. Tutti i beni sono stati inviati alla Caritas Diocesana Vicentina e alle Opere Missionarie di San Bonifacio. Un bel segnale di generosità e vicinanza che i cittadini di Lonigo e i partecipanti tutti hanno voluto dare nei confronti di chi, in questo momento, sta vivendo una situazione di grave difficoltà.

Torna, sulla scia del successo dello scorso anno, il progetto “Sicuri sulla strada sereni nella vita” quest’anno collocato nel più ampio progetto provinciale di “RED road educational development – Settimana provinciale di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale” che si terrà a Verona dall’11 al 16 novembre prossimi. Il programma della settimana prevede i primi due interventi a San Bonifacio: al mattino con gli studenti delle quarte classi degli Istituti Dal Cero e Guarino Veronese e gli alunni delle terze classi dell’Associazione San Gaetano, e alla sera in sala Barbarani con i genitori. Le rimanenti giornate della manifestazione si svolgeranno a Verona, a S.Benedetto di Lugana e Peschiera del Garda, dove sono previste una giornata di studio per formatori alla Gran Guardia, un musical al teatro Camploy, una cerimonia commemorativa per le vittime della strada e degli incontri di sensibilizzazione con le famiglie. A San Bonifacio nella mattinata dell’11 novembre alle 9.00 gli studenti confluiranno al Cinema Teatro Centrale per la conferenza. La giornata seguirà in Piazza Costituzione, dove è prevista una bevanda calda per tutti gli studenti offerta dalla Pro Loco del Comune di San Bonifacio, e a seguire l’incontro con le pattuglie delle Forze di Polizia e Polizia Locale e Croce Rossa Italiana. La serata del 12 novembre alle ore 20.00 in sala Barbarani è invece rivolta ai genitori degli alunni e ai cittadini tutti. Dopo i saluti del Sindaco Giampaolo Provoli e dei Dirigenti scolastici degli istituti di secondo grado del territorio, interverranno

Francesca Montereali, Dirigente della Polizia Stradale di Verona, Luigi Altamura, Comandante della Polizia Municipale di Verona, e il Comandante della Polizia Locale di San Bonifacio, Vincenzo Di Carlo, oltre al Gruppo Prevenzione Polizia Stradale, S.U.E.M. 118, Atleti C.S.C. Giambenini, Familiari dei 5 e Verona Strada Sicura. Il progetto si pone come obiettivo il primo degli obiettivi strategici per il 2020 che la Commissione Europea ha individuato: miglioramento dell’educazione stradale e della preparazione degli utenti della strada che compete obbligatoriamente a Famiglia, Scuola ed Iistituzioni.

ASD COUNTRY HOUSE HORSE Scoprire e valorizzare il territorio e le sue peculiarità, in sella ad uno splendido cavallo. E' questo il principio che sta alla base dell'ASD Country House Horse, associazione sportiva nata nel 2012 a Monteforte d'Alpone e che, in questi due anni, sta lavorando per far sì che l'amore per il mondo delgi animali, in particolare per i cavalli, si unisca alla passione per la terra che abitiamo. La Country House Horse è associazione sportiva affiliata al CONI e all'E.N.G.E.A. (Ente Nazionale Guide Equestri Ambientali) e può offire una vasta gamma di servizi che vanno dalla promozione dell'equitazione all'addestramento dolce dei puledri, dal noleggio di cavalli fino alle lezioni private per adulti, ragazzi e bambini a partire dai 4 anni. La peculiarità dell'associazione è però la riscoperta del territorio attraverso trekking naturalistici e passeggiate enogastronomiche. Country House Horse ha infatti dato vita ad Equiwine, progetto di degustazioni equituristiche attraverso gli scorci, le colline dell'est veronese ed i suoi pro-

dotti tipici. Lungo percorsi a misura d'uomo, usufruibili a cavallo, a piedi o in bicicletta, osservare il territorio sotto una luce nuova, rispettando la natura e scoprendo i sapori tipici del momento e delle stagioni. Nascono così le ippostrade, veri e propri percorsi (da affontare anche in più giorni) attraverso le terre del Soave, del Durello e del Valpolicella, incontrando cantine, aziende e ristoratori in grado di promuovere l'eccellenza dell'est veronese e i propri prodotti. «Il nostro territorio – spiega Lorenzo Costa, guida equestre e direttore sportivo di Country House Horse – ha delle peculiarità che lo rendono unico al mondo. Qui da una vallata all'altra mutano i paesaggi, i colori e i sapori, tanto che un vino può avere un gusto diverso rispetto ad uno vino, della stessa varietà, prodotto però a pochi chilometri di distanza. Queste sono i caratteri di unicità dell'est veronese che vogliamo valorizzare, dando modo anche a

consorzi, piccoli produttori e commercianti di farsi conoscere ai turisti e anche alla gente dei nostri paesi». Il progetto EquiWine attira sia turisti italiani che stranieri e alla prossima FieraCavalli verranno presentati due nuovi percorsi. Country House Horse può contare, per le sue attività, su un centro sportivo perfettamente funzionale e sul Casa Costa Relais, struttura in grado di ospitare turisti e di fungere da punto di riferimento per tutti i servizi offerti. Per essere informati sulle proposte e sulle novità dell'associazione è possibile collegarsi al sito www.househorse.com o visitare la pagina Facebook ufficiale.


CRONACHE

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ARCOLE. Eventi culturali, enogastronomici e sporitivi dall’8 al 9 novembre

BELFIORE

San Martino prepara la “Fiera Nazionale”

La Mela fa festa per la 63ª volta

Servizi di

Grazia Tondini Dall’8 al 9 novembre si svolgerà la “Fiera Nazionale di San Martino e Arcole DOC”, evento con attrazioni culturali, enogastronomiche e sportive. Ne abbiamo parlato con il vice-sindaco Alessandro Ceretta. «La Fiera di San Martino è nata nel 2009 con la nostra precedente amministrazione. In seguito ha ottenuto il riconoscimento di “Fiera Nazionale”, precisa il vicesindaco. «L’idea è quella di coniugare le produzioni del territorio con la nostra storia. Da sempre, San Martino è una data simbolica per la gente di campagna: l’11 novembre si pagano gli affitti dei fondi agricoli, si fa trasloco, si chiude e si apre l’annata agraria…». Dal 2010 sono state inserite le rievocazioni storiche e le mostre culturali, dedicate a periodi ben precisi nella storia del paese: «Arcole si caratterizza storicamente per tre periodi: quello medievale, quello veneziano e quello napoleonico. Ogni anno alterniamo queste epoche nell’allestimento di rievocazioni e mostre prosegue Ceretta -. Il 2014 spetta al Medioevo, quindi

Alessandro Ceretta

Giovanna Negro

il sabato sera in Piazza Poggi sarà aperto l’accampamento del XIV secolo, dedicato alla vita quotidiana, con la cucina, i lavori di casa, anche gli armamenti. Ci sarà un falconiere con i suoi rapaci, che spiegherà al pubblico l’antica arte della falconeria. Insieme all’assessore alle Attività Produttive, Andrea Danieli, riteniamo esista un prioritario collegamento fra territorio, storia, economia. La Fiera è un’occasione per riscoprire il nostro passato in tutte le sue forme. La

Piazza ospiterà la mostra storico-documentaria dedicata alle famiglie Pellegrini e Arcole ed anche il Museo Napoleonico sarà aperto.”. La Fiera è una grande vetrina per gli standisti: «Abbiamo ampliato lo spazio espositivo formando un anello da Piazza Poggi a via Garibaldi, prevedendo il 9 novembre circa 150 espositori di prodotti agricoli, artigianali, commerciali, locali e nazionali, insieme alle nostre associazioni spiega Ceretta -. In Piazza Europa avremo la pista in

terra battuta per auto da rally e moto speedway, con esibizioni in memoria di Angelo Disconzi, nostro bravo pilota. Sempre il 9 novembre, sarà consegnato il premio “San Martino” ad una persona che si è distinta per meriti artistici, storici, sportivi, ecc. importante per Arcole. Provvederà alla consegna l’On.le Roberto Maroni, governatore della Lombardia». Nei due giorni funzionerà lo stand enogastronomico con ballo liscio nella tensostruttura di Piazza Poggi. «Quest’anno – aggiunge il sindaco Giovanna Negro avremo la presenza in fiera del governatore della Lombardia Roberto Maroni. Il prossimo anno a Milano ci sarà l’EXPO e credo che anche in quest’ottica la sua presenza sia un segnale importante di attenzione verso le piccole produzioni di eccellenza come appunto quelle artigianali e tipiche di un territorio. La Fiera di San Martino ha appunto questo nel suo DNA: il legame tra uomo e terra che determina la storia di una comunità da cui nascono i prodotti tipici e artigianali. Forse è proprio questo il segreto del suo successo».

BELFIORE / L’ATTESTATO

“Simbolo d’onore” ai cittadini più bravi In occasione della 63° Festa della mela di Belfiore, durante la serata dell’apertura ufficiale il 4 ottobre, il vice-sindaco Pier Giorgio Barbieri ha consegnato gli attestati “Simbolo d’onore” a cittadini belfioresi meritevoli. Un premio voluto dal Consiglio Comunale, che ha adottato il relativo regolamento e poi assegnato dalla Giunta allargata ai componenti di minoranza, che ha scelto i cittadini da premiare. Quest’anno, prima edizione del Simbolo, sono state scelte tre personalità che si sono distinte nei settori dei servizi sociali, dello sport e dell’imprenditoria. Per i servizi che da molti anni svolge a favore dei più deboli è stata premiata la prof.ssa Anna Paola Braggion, laureata in Lingue straniere e Lettere, iscritta anche alla Facoltà di Medicina, a cui mancano pochi esami per la 3° laurea. Insegnante in pensione, dopo il collocamento a riposo ha intrapreso numerose attività di volontariato. A Belfiore Anna Paola Braggion è fulcro fra la domanda di bisogni e offerta di servizi alla gente: si occupa di trovare lavoro alle perso-

ne, procurare la casa, gli arredi, i vestiti. Anna Cavallaro è un’amazzone belfiorese, pluripremiata a livello internazionale per i suoi successi sportivi, specialista nel volteggio a cavallo. La prima atleta italiana a vincere una World Cup nell’equitazione. È stata Campionessa italiana di volteggio a cavallo negli anni 1999, 2005, 2006, 2007, 2009, 2010, 2011, 2012. A livello internazionale ha cominciato ad imporsi nel 2011, vincendo la medaglia di bronzo nella World Cup di volteggio equestre. Con l’allenatore Nelson Vidoni e il cavallo Harley ha conquistato l’oro mondiale nel 2012 e 2013, quest’anno a Bordeaux ha vinto la medaglia d’argento. Infine il poliedrico inventore ed imprenditore Ottorino Storti, creatore di numerose macchine agricole, prima a livello sperimentale per l’azienda di famiglia, poi come imprenditore, fondatore di numerose aziende. I suoi brevetti più conosciuti sono state macchine rivoluzionarie per estrarre l’insilato di mais per gli allevamenti zootecnici, in modo rapido e sicuro.

Si è svolta dal 3 al 5 ottobre scorso la 63° Festa della Mela di Belfiore, in un periodo piuttosto difficile per la concorrenza dai paesi emergenti e per l’embargo della Russia. La tavola rotonda di apertura di venerdì 3 ottobre ha per l’appunto trattato questo tema: “Il mercato delle mele 2014 – criticità/opportunità”, organizzata dal Consorzio Ortofrutticolo Belfiorese. «Nel corso degli anni si è sviluppato un mercato delle mele dedicato a poche varietà, a causa della globalizzazione e della richiesta massiccia di specie ad alta produzione - commenta il sindaco Davide Pagangriso -. Sono sparite molte varietà di mele autoctone, che devono essere rivalutate per trovare il proprio mercato di nicchia e diventare un’alternativa alla produzione di massa». Secondo questo spirito di rivalutazione delle tradizioni e dei prodotti tipici si è quindi svolta la Cena di Gala con il “melo Decio” presidio Slow Food di Belfiore e con altri 10 presidi nazionali: «I presidi sostengono le piccole produzioni tradizionali che rischiano di scomparire, valorizzano i territori, recuperano antichi mestieri e tecniche di lavorazione, salvano dall’estin-

zione varietà di ortaggi e frutta - riprende il sindaco -. Solo associandosi i produttori potranno superare il periodo difficile, perché insieme hanno la forza di fare ricerca per proporre nuove produzioni, come ha fatto il C.O.B. quest’anno, presentando il “Wapple”, uno spumante costituito dal 52% da vino e dal 48% da distillato di mele». Sabato sera ufficiale apertura della Festa, alla presenza delle autorità e di rappresentanti di categoria, con l’esposizione e premiazione delle più belle mele del territorio e con la III sfida di dolci con la mela protagonista. Una splendida giornata di sole ha caratterizzato domenica 5 ottobre, con le casette disposte lungo via Roma e Piazza della Repubblica per “Melassaggio”, esposizione e degustazione delle varietà locali del frutto e derivati a cura di produttori e associazioni. Molto gradito dai tanti spettatori il “Campionato nazionale di cuccagna”, promosso dall’Associazione Sportiva Campagnoli. Gli “scalatori” delle squadre in gara si sono arrampicati su due pali, uno alto ben 14 metri, cosparsi di grasso per rendere difficile l’ascesa e la cattura del premio posto in cima.



CRONACHE

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COLOGNA VENETA / IL VIAGGIO

20 VERONELLA / BIBLIOTECA

A Medjugorje con l’Università Nuovo Comitato Dall’11 al 14 ottobre a Medjugorje e Mostar con l’Università Popolare di Cologna Veneta. Una bella esperienza di condivisione culturale e spirituale per i quaranta partecipanti, guidati dalla coordinatrice Giustina Meneguzzo e dal prof. Riccardo Ghidotti. Lungo il percorso il prof. Ghidotti ha spiegato ai partecipanti la cultura, stile di vita, politica e religione che hanno caratterizzato la zona est dell’Italia, l’Istria, la Dalmazia, tutte zone ex italiane e ultimi baluardi della Repubblica Serenissima verso Oriente. L’arrivo a Medjugorje nella serata del primo giorno, dopo essere stati edotti sulla storia del paese, sulle prime apparizioni, sulla vita dei veggenti e dei frati francescani che da subito li hanno sostenuti. Gli anni difficili della guerra in Bosnia Erzegovina, un con-

flitto nato dopo la morte del generale Tito. Erano oltre 10mila le persone presenti alla veglia silenziosa alla Madonna il sabato sera, sulla spianata dietro il Santuario, migliaia coloro che ogni giorno si incamminano per il monte delle apparizioni e il Krizevac, il monte della croce. Circa 2000 persone aspettavano la veggen-

te Vicka, che portava la sua testimonianza in un orfanotrofio, dove ha chiesto di pregare per la pace di ciascuno e del mondo. Migliaia e migliaia di pellegrini che in silenzio si susseguono ogni giorno nei luoghi di culto, per il proprio percorso spirituale. Un’escursione di mezza giornata a Mostar, una delle città simbolo della

guerra nella ex Jugoslavia, a vedere il ricostruito ponte a schiena d’asino che unisce i quartieri cristiano e musulmano. Una città che per secoli era simbolo del dialogo fra le culture e le religioni e che speriamo possa esserlo ancora, superando le follie di questi anni. Graziana Tondini

Nuovo Comitato per la biblioteca di Veronella che, accanto al sindaco e all’assessore preposto, propone attività, idee, interventi ed iniziative per la valorizzazione dei servizi del patrimonio posseduto dalla Biblioteca. Il Comitato, come da Regolamento, è formato da cinque componenti eletti: Franco Bressan, David Maccagnan, Antonella Franceschini, Michele Rossin per la maggioranza e Roberto Gallo per la minoranza. Nei prossimi mesi il Comitato si incontrerà per programmare le attività del 2015. Intanto, nel mese di ottobre sono riprese le lezioni dell’Università Popolare e del Tempo Libero, in cui spiccano i due appuntamenti iniziali dedicati alla 1° Guerra Mondiale, curati

dall’arch. Diana Ambrosi Grappelli, con una conferenza ed una visita guidata a Bassano del Grappa. Le lezioni proseguono sino a fine novembre, con altri incontri dedicati alla presentazione di libri di autori locali, all’attività fisica e strategie per vivere bene la III età, alla civiltà contadina e grandi rivoluzioni. Tutte le lezioni si svolgono il mercoledì pomeriggio, dalle 15.30 in poi, nella Sala Civica Comunale. Nel frattempo, l’amministrazione comunale è impegnata nei preparativi della 2° Festa della verza moretta, il prodotto tipico locale, che si svolgerà a fine novembre. Un calendario che si prevede ghiotto di eventi culturali e gastronomici. G.T.

Alex Britti “solista” incanta i teatri italiani

Alex Britti, cantautore romano doc e grande chitarrista di fama europea, per il suo ultimo tour di concerti ha scelto i teatri italiani per proporre, soprattutto, le canzoni del suo ultimo album "Bene così" che, già dal titolo è un auspicio oltre che una constatazione: una dolcissima ballad che ci accompagna nelle giornate autunnali dopo il successo radiofonico estivo di "Baciami (e portami a ballare)". L'ho incontrato prima del suo concerto in camerino al Teatro Geox di Padova. Alex, una nuova serie di concerti teatrali da solo senza la band accompagnato sul palco dalle tue eterne "fidanzate": le chitarre! Che sapore ha questo progetto ogni sera senza "rete di protezione" dove le canzoni risuonano un po’ come sono nate? C'è soprattutto un'altra atmosfera ogni sera e quindi un altro stato d'animo. Suonare da soli è un po’ come ricreare quello stato d'animo di quando sei da solo a casa o in albergo e scrivi le canzoni. Cerco di lavorare molto sugli stati d'animo con tantissime chitarre sul palco, che cambio continuamente e anche con tanta ma non troppa tecnologia con la quale posso registrarmi delle cose in tempo reale e poi suonarci

sopra. La chitarra diventa quindi anche un basso, percussioni, tastiere e altri strumenti. Ho anche un po’ di percussioni che mi campiono sempre suonandomele da solo. Ideale la cornice teatrale per proporre le nuove canzoni dell'album "Bene così" in questa nuova veste di produttore indipendente... Sì produttore in questo caso, ma di solito sono sempre stato solo produttore artistico e arrangiatore. Ora ho soltanto preso un socio che è molto bravo a fare la parte manageriale, così io posso concentrarmi. Anzi forse il fatto di stare con un'etichetta indipendente mi dà molta più autonomia e libertà creativa. C'è un errore professionale, se si può raccontare, che assolutamente non riesci a perdonarti? Mah sì, ce ne sono diversi di errori però anche gli errori servono a crescere. Sbagliando s'impara non l'ho inventato io. Almeno so cosa non fare la prossima volta. Con il senno di poi non rifarei nel 2001 quella partecipazione al Festival di Sanremo con la canzone "Sono contento". Beh forse è stato anzi, sicuramente, è stato un errore, però se non avessi fatto quell'errore non avrei imparato quello che so ora.

L'ho imparato a mie spese, sulla mia pelle e adesso vado avanti. La chitarra è la tua fonte compositiva ma, potremo dire, anche il tuo prolungamento naturale e anche una compagna di viaggio oltre che di vita... La musica è la mia compagna di viaggio e la chitarra sì certo... La chitarra poi a differenza di tanti altri strumenti te la metti in macchina e ci suoni in albergo, al mare o su una panchina al parco ed è una bella compagna anche se la compagna vera è, e rimane, la musica. LUCA RIZZATO


CRONACHE COLOGNA. La presentazione è avvenuta venerdì 24 ottobre

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COLOGNA / SCUOLA PRIMARIA

Il Percorso Lavagne multimediali e PC nuovi di zecca cicloturistico Servizi di

Grazia Tondini È stato presentato il 24 ottobre a Cologna Veneta il nuovo “Percorso cicloturistico del Colognese”, nell’ambito del PIA-R “Progetto integrato di area rurale” che comprende sette Comuni: Cologna, Pressana, Roveredo di Guà, Veronella, Zimella ed anche Arcole e San Bonifacio. «Il nostro è un territorio a confine di tre province: Verona, Vicenza e Padova. A fare da corona alla campagna abbiamo i Lessini, i Berici e gli Euganei, un paesaggio inimitabile – ha afferma il vicesindaco di Cologna Laura Branco -. Queste sono terre rigogliose, caratterizzate dalla presenza di acque, vocate a colture pregiate. Una terra che fu Dogado di Venezia, arricchendosi di cultura, storia, architetture e professionalità antiche che la caratterizzano». Sono stati investiti 210.000 euro provenienti da fondi UE per la creazione di 40 km di percorso ciclopedonale, in una prospettiva di sviluppo del turismo rurale.

Un itinerario che si snoda lungo i corsi d’acqua: il Fratta, il Guà, l’Alpone, incontrando strada facendo importanti bellezze storiche ed artistiche. Sabato 25, i visitatori sono stati accompagnati dal sindaco di Veronella Michele Garzon e dal prof. Romano Prando a conoscere Villa Serego-Corte Grande e il Tezon, antica polveriera della Serenissima. «Corte Grande è stata studiata dal Palladio e dagli architetti che l’hanno seguito secondo un progetto precursore della moderna “bio-edilizia” - spiega Prando -. L’insieme della Corte è

progettato seguendo il vento, l’esposizione al sole, i corsi d’acqua, per il benessere degli animali da allevamento, la conservazione dei foraggi e dei prodotti agricoli, l’uso dei canali per il mulino e il trasporto delle merci, riso in particolare. Il Dogado colognese comprendeva anche queste terre, navigabili fino a Venezia». Tutte da riscoprire con il nuovo percorso ciclopedonale, che sarà oggetto di ulteriore promozione durante la 2° Festa della Verza moretta di Veronella, nei giorni 28-30 novembre prossimi.

Sono state inaugurate il 4 ottobre le 13 nuove LIM, 2 PC portatili e un PC fisso in dotazione alla Scuola Primaria di Cologna Veneta. Il plesso del capoluogo così è stato dotato dal Comune di una LIM per ogni classe, mentre il Comitato dei Genitori ha provveduto all’acquisto dei PC e relativi programmi informatici, per rendere più semplice lo svolgimento delle lezioni agli alunni con disturbi specifici di apprendimento e/o bisogni educativi speciali. È stata una cerimonia semplice, alla presenza del Sindaco Silvano Seghetto e amministrazione, del Comitato Genitori, degli insegnanti e anche l’occasione per presentare il nuovo Dirigente scolastico Zeno Molinaroli: «Ringrazio tutti voi che mi avete qui accolto, l’Amministrazione per questo importante acquisto ed i genitori, che si sono impegnati in questa donazione, dimostrando un vivo interesse per l’istruzione dei propri figli. È una strumentazione importante, che serve in supporto all’opera delle maestre, che così voglio chiamare, nel senso nobile del termine.

Migliorerà anche il loro apporto formativo. Ringrazio quindi il Comune, i Comitati e Pro Loco di supporto, i cittadini». Il presidente del Comitato Genitori, Michele Verona, ha illustrato le dotazioni: «In questo modo potremmo sfruttare le potenzialità che la multimedialità consente, così gli alunni potranno confrontarsi con nuovi strumenti per l’apprendimento. Inoltre i nuovi PC sono stati caricati con programmi innovativi per aiutare la lettura, consentono di associare parole a numeri e soggetti. Questo particolare tipo di

lezione può essere presentata anche su LIM». Il PC fisso è anche dotato di collegamento con Skype, che permette lo scambio di informazioni a basso costo con l’esterno, spiega il dirigente: «Si può fare una videoconferenza, una riunione con più persone in posti diversi, contattare l’amministrazione o altre scuole, gli insegnanti fuori sede o vedere i propri genitori fuori per lavoro in tutto il mondo». Un tecnico ha mostrato ai presenti l’utilizzo pratico dei nuovi strumenti informatici.


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SPORT

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PORT

HELLAS VERONA. La storia del nuovo arrivato centrocampista moldavo

Al Via la stagione: Ionita “a sorpresa”

Non è un attaccante sudamericano, non è il solito Luca Toni, non è spagnolo né inglese, tedesco o francese. Eppure parla sette lingue: sei, più quella universale del gol. Artur Ionita, moldavo di Chisinau, nato il 17 agosto 1990 quando il suo paese era ancora una repubblica dell'Unione Sovietica, è una delle sorprese dell'inizio di stagione dell'Hellas Verona. Sconosciuto a molti, il centrocampista scaligero ha conquistato la fiducia di mister Andrea Mandorlini in poco tempo, con determinazione, tanta sostanza e qualità: la rete da tre punti contro Torino e quella realizzata con il Genoa (per ragioni di stampa, i dati sono aggiornati al 31 ottobre) sono stati il suo biglietto da visita. Artur è l'ennesimo colpo di Sean Sogliano che, quando il contratto di Ionita con il club elvetico dell'Aarau era in scadenza, se lo è

Artur Ionita (fotoi Hellas Verona)

assicurato. Già a febbraio il centrocampista sapeva che sarebbe venuto a giocare a Verona. Artur si è messo così a imparare anche l'italiano, mentre la lingua del gol, appunto, la conosceva già: al club svizzero era arrivato nel 2009/10, otto presenze il primo anno nella massima serie, la retrocessione, 120 presenze in quattro stagioni (con il ritorno in prima divisione) e dodici reti in

crescendo, quattro centri nel 2011/12, cinque l’anno successivo e sei nell’ultimo campionato. Se la progressione dovesse essere confermata, quest'anno aspettiamoci almeno sette reti da lui. Centrocampista centrale, Ionita ha un sinistro tagliente, ma sa farsi valere anche nei colpi di testa. Nazionale moldavo, è nato calcisticamente nello Zimbru Chisinau, prima di tra-

sferirsi all’Iskra-Stali nel 2008 e poi all'Aarau. Non molla mai, Artur: «Da piccolo non potevo avere quello che volevo - ha raccontato - però mio padre mi ha sempre motivato a ottenere ogni traguardo che mi prefiggevo. Io ho pazienza, ho aspettato il mio momento, penso a lavorare tanto e a migliorarmi, perché il calcio italiano è difficile. Ho bisogno di tempo e di imparare, e lo sto facendo». Verona l'ha conquistato e lui ha conquistato il Verona: «Un grande club, un'ottima squadra e una tifoseria incredibile - aveva detto alla presentazione, preferendo parlare degli altri e dell’ambiente più che di se stesso -. È splendido giocare qui, con gente come Toni. Voglio apprendere il maggior numero di cose utili al mio futuro». Dei nuovi compagni conosceva già Ivan Martic: «Mi trovo bene con lui, abbiamo giocato insieme in Svizzera all'Aarau. In gruppo siamo in tanti, ma la concorrenza è uno stimolo e ci aiuterà a crescere».

2A MARCIA DELLA FRATERNITÀ

Si è svolta sabato 1 novembre a San Bonifacio la 2^ Marcia della Fraternità, gara podistica non competitiva organizzata dall'A.S.D. Amici del Ballo. Centinaia i partecipanti che si sono ritrovati in Piazza Costituzione di buon mattino, sfidando una temperatura non certo delle più miti, per la partenza. Giovani, adulti, famiglie e numerosi grupi podistici hanno affrontato i due percorsi tracciati dagli organizzatori; uno più semplice da 5 km ed uno più impegnativo da 12 km, entrambi disegnati all'interno del territorio sambonifacese. La manifestazione era omologata dal Comitato Provinciale FIASP di Verona. Una mattinata col gusto della competizione sportiva, certo, ma con un importante obiettivo benefico. Il ricavato delle iscrizioni alla marcia infatti verrà utilizzato per delle adozioni a distanza di bambini in India. «Abbiamo voluto realizzare un evento – spiega Romolo Sciuscio, presidente dell'ASD Amici del Ballo – che fosse sì occasione di festa, comunità e divertimento, valori principi dello sport, ma che portasse con sé un importante messaggio di solidarietà. Volevamo fortemente far partire questa marcia da Piazza Costituzione, perchè la gente potesse percepirla come un evento sambonifacese a tutto tondo. Speriamo di essere riusciti nel nostro intento». Il carattere gioviale dell'evento è stato confermato poi in quello che è ormai famoso come il “terzo tempo” delle manifestazioni sportive. Al termine della marcia, infatti, dopo la consegna dei riconoscimenti a singoli e gruppi, è stata cucinata una pastasciutta per tutti i partecipanti. Matteo Dani

Matteo Sambugaro

LONIGO-PISTA SANTA MARINA GRAND PRIX CHALLANGE E’ sceso il sipario su Grand Prix Challange 2014 disputato nella Pista di Santa Marina di Lonigo, una gara che ha fatto accorrere 3000 tifosi. Dopo una gara top il pilota azzurro Nicolas Covatti ha visto sfumare la sua quarta posizione che gli avrebbe dato la possibilità di qualificarsi nei Grand Prix 2015. Come conferma il suo meccanico Andrea Malfermo, Nicolas, avendo una moto super preparata, ha dato il tutto per tutto nel suo intento…purtroppo è andata cosi. Ad aggiudicarsi il Grand Prix Challange è stato il pilota Sloveno Matty Zagar, seguito dall’australiano Doyle e dal britannico Harris. Luca Bongiorno




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