L'ALTRO GIORNALE Sambonifacese 12/01/2015

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ANNO XXX - N01 GENNAIO 2015 - stampato il 12/01/2015

SAMBONIFACESE

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB VERONA Registrazione Tribunale di Verona n° 725 del 13.11.1986. ISCRIZIONE AL ROC N. 18663

Si torna a parlare di TAV a San Bonifacio. Il progetto è stato infatti ripreso dal Governo e gli enti a loro volta hanno siglato un accordo che prevede la presentazione definitiva del tratto Verona-Vicenza entro il 15 maggio 2015. Qualora venisse riproposto il vecchio tracciato a raso affiancato alla storica linea ferroviaria, il paese di San Bonifacio verrebbe praticamente spaccato in due: da qui la contrarietà di cittadini e Amministrazione comunale, sindaco Giampaolo Provoli in primis che, convocato dal prefetto Perla Stancari per discutere della questione, ha dato mandato al consigliere comunale Palma Racconto di effettuare un'analisi degli effetti derivanti dalla conferma del tracciato. Saranno le prossime settimane e i prossimi mesi a chiarire quale saranno le prospettive concrete per San Bonifacio e i suoi cittadini.



le vostre

Lettere RIFORME

Gennaio 2015

CANONE TV

3 PAPA IN EUROPA

“...quella del grembiule” “Perchè lo paghiamo?”

“Coraggio, fede e... ”

Caro Direttore, sono una nonna, direi moderna, ma che ribadisce che bisogna ristabilire nella scuola dell’obbligo delle regole che ritengo personalmente molto importanti per la formazione delle nuove generazioni . Vengo alla regola: rimettere il grembiule nelle scuole medie inferiori. I nostri figli, almeno a scuola, sarebbero così tutti

Egregio Signor Direttore. Povertà che cresce, lavoro che manca, accoglienza dei migranti, rispetto del creato. Sono le priorità, i problemi più gravi che oggi deve affrontare l'Europa.Temi affrontati dal Papa davanti al Parlamento Europeo di Strasburgo e poi al Consiglio d'Europa in una visita molto breve. Papa Francesco è andato a dare coraggio a una realtà che oggi vive una crisi di fiducia verso il futuro. Non c'è dubbio che sia così. Un progetto di unità, di comunione politica e istituzionale, in cui dare spazio al meglio di ogni Paese. Oggi l'Unione europea viene vista, soprattutto dai giovani, come una realtà distante, che non s'interessa dei problemi della gente. Lo testimonia l'aumento di chi sceglie di non votare alle elezioni, e di quanti vorrebbero che il proprio Paese uscisse dall'Unione. Una fuga che significa perdita di speranza nella soluzione dei problemi, a cominciare dalla disoccupazio-

Direttore Responsabile: Rosanna Pancaldi Servizi Fotografici e consulenza Grafica Mario Franchino

Società Editrice: L’Altro Giornale s.r.l Redazione: Viale dell’Industria, 22 37029 SAN PIETRO IN CARIANO (VR) Tel. 0457152777 Fax 0456703744 articoli@laltrogiornalevr.it Abbonamenti: 10 euro annui C.c postale n° 81285140 intestato a L’Altro Giornale s.r.l. Via E. Bernardi, 7 37026 Settimo di Pescantina Concessionaria Pubblicità: Studio Immagine Tel. 045.7611777 Stampa: FDA EUROSTAMPA srl Via Molino Vecchio, 185 25010 BORGOSATOLLO (BS)

Numero chiuso il 12 - 01 - 2015

uguali, ricchi e poveri, perché il figlio di un operaio o di un impiegato spesso non si può permettere abiti o accessori firmati. Come dice un proverbio: “occhio non vede, cuore non duole”. Infatti la Chiesa cattolica, che questa cosa l’ha capita 35 anni fa, in occasione della Prima Comunione ha stabilito che la cosa importante non è il vestito ma il Sacramento e quindi ora le tuniche devono essere uguali per tutti. E così dovrebbe essere per la scuola, dove non si va per fare sfilate o per telefonare (i cellulari dovrebbero essere lasciati a casa…siamo nati senza telefono eppure abbiamo sempre comunicato!), ma per imparare soprattutto l’uguaglianza e il rispetto verso il prossimo. Anche questo servirebbe per il futuro dei nostri figli, per diventare donne e uomini veri, capaci di amare e godere di tutto ciò che è vita. Spero che queste parole servano alle Istituzioni preposte, per riflettere sul fatto che anche l’abbigliamento fa parte dell’educazione dei nostri figli e la scuola, dopo la famiglia, deve aiutare a comprendere l’importanza delle regole: senza regole non c’è libertà! Maria Rosa

Perché paghiamo il canone TV? E’ inutile che ci dicano che paghiamo meno di tutti gli altri Stati. Forse in quelli la gente non è subissata da continua pubblicità di sgrassatori. A proposito di quest’ultima: chi è quella donnetta che fa la pubblicità di uno sgrassatore? E’ seduta su un tavolo col sedere nudo e si concede a un uomo passandogli però in mano uno sgrassatore perché lui lo usi su di lei. Penso proprio che con quello che fa non ne abbia bisogno. Questo anche nelle ore di punta, quando la possono vedere anche bambini. Non ci sono più bei programmi, un bel film pulito; non c’è più niente. Paghi il canone RAI, ma non ti offre molto. E la pubblicità volgare e spregiudicata la fa da padrona. Allora vediamo quello che c’è… Dalle 14.45 alle 16.00 su Canale5 “Uomini e Donne” dal lunedì al venerdì. Ma come fa Maria De Filippi, bella, intelligente e capace a condurre quello spettacolo? Come fa a sopportare quel bailamme? Uomini che sono lì da qualche anno e non combinano niente! Vedovi, divorziati, con figli o senza; donne ancora giovani e piacenti non trovano nessuno al loro paese che possa andare bene? Perfino “Carabinieri” alle 9.30 su RAI4, l’Arma Benemerita! Van bene tutte le vecchie barzellette sul loro conto, ma sono tutti e tutte un ammiccamento! Perfino la Marcuzzi è diventata una noia! Altro canale: alla sera verso le 19.00 c’è “Avanti un altro” con Bonolis e Laurenti, che almeno sa cantare. A parte quelle ragazze gonfiate dappertutto (per prendere qualche soldo forse si può fare) perché Bonolis per prendere lo stipendio fa il cretino? Chi prepara quelle domande sconce che mettono in imbarazzo? Allora si aspetta il Telegiornale. Solo che anche lì troviamo omicidi, bombe d’acqua e abusi su minori! La nostra Italia che sarebbe bella, se non ci mostrassero sempre i luoghi più degradati! Bella pubblicità facciamo al nostro paese. L’unico programma pulito è Rex, alle 15.55 su RAI Premium. E’ vero, anche lì ci sono dei delitti, ma almeno vengono risolti con l’aiuto di un bel cane. Lina Saccardi

ne, che impediscono di credere nel futuro. Il primo Papa non europeo della storia moderna arriva a Strasburgo per sottolineare il bello dell'Unione comunitaria, per rilanciare i fondamenti di un sogno continentale, nato principalmente per garantire la pace ed il sostegno verso chi fa più fatica. Non è la prima volta che Francesco parla di Europa. Lo ha già fatto il 3 ottobre scorso, nel discorso al Consiglio delle Conferenze episcopali del Continente. In quella occasione il Papa si soffermò sulla necessità di essere missionari e sottolineò il valore, l'importanza della famiglia, in campo educativo e nella Chiesa, per far crescere, lo spirito di giustizia, di solidarietà, di pace e anche di coraggio. Oggi, 26 anni dopo Giovanni Paolo II, un Papa torna a parlare nel cuore dell'Europa. Rispetto ad allora, la situazione è differente. Il coraggio che viene dalla fede, la speranza che nasce dal Vangelo, sono però gli stessi. Giancarlo Maffezzoli


DIALOGO

PENSIONI

GIUSTIZIA

“Tutte le riforme” Ecco qui un excursus negli anni delle riforme delle pensioni . 1992 riforma Amato, età pensionabile elevata di 5 anni, uomini da 60 a 65 anni, per le donne da 55 a 60 anni. La pensione minima passa da 15 anni a 20 anni di contributi, una volta raggiunta l’età. 1995 riforma Dini, passa da un sistema retributivo (pensione calcolata sulla media delle retribuzioni negli ultimi 10 anni di lavoro ) ad un sistema contributivo, quest'ultimo basato sull'effettivo ammontare dei contributi versati durante la propria vita lavorativa. 1997 riforma Prodi, al fine di garantire l 'ingresso in Europa, inasprisce i requisiti d'età per ottenere la pensione di anzianità e aumenta l'

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onere contributivo dei lavoratori autonomi. 2004 riforma Maroni, cancella l' età anagrafica dei 57 anni raggiunti con i requisiti di pensione di anzianità e li porta a 60 anni per tutti, inoltre dimezza le finestre di uscita delle pensioni di anzianità. Forma una scala di uscita per i 35 anni di lavoro e a partire dal 2010 1'età sale a 61 anni. nel 2014 a 62 anni. L'accesso alla pensione, resta possibile a qualsiasi età una volta lavorato con contributi per 40 anni. Mantiene l'età anagrafica di 60 anni per le donne, 65 per gli uomini. Nel 2009, si inasprisce l' uscita per la pensione di anzianità, si calcola dal 2008 al 2013 con aumento per andare in pensione con uno scalone che va da anni 58 a 61. Nel 2010 si confer-

“Un disastro annunciato...” ma l' obbligo dei 65 anni per andare in pensione di anzianità e di vecchiaia. 2011 riforma Fornero: la peggiore. Ci sarà il contributivo per tutti , dall’l gennaio 2012, età minima da 60 anni a 62, per passare nel 2014 a 64 anni, nel 2016 a 65 anni, nel 2018 66 anni. Inoltre è introdotta una fascia flessibile di pensionamento che per le donne va da 63 a 70 anni, per gli uomini da 66 a 70, in più il requisito per andare in pensione di anzianità è innalzato a 42 anni e un mese. Tutti questi signori hanno fatto passare questo ladrocinio con una sola scusa: sostenibilità finanziaria, praticamente i pensionati sono stati e saranno il bancomat per pareggiare i conti dei prossimi governi che verranno ancora a prendere soldi da noi. Ci hanno tolto centinaia di miliardi di euro. Abbiamo perso il 30% del nostro potere d’acquisto Ci sono ancora pensioni altissime di caste intoccabili. Viviamo in continua precarietà e allarme Nel 1992 pensione 55-60 anni. Oggi 66-70. Grazie mille, ma adesso basta! Dobbiamo fermare la vergogna con il nostro impegno. Gianni Pozzani Segreteria provinciale Partito dei Pensionati

L’ECONOMIA E IL GOVERNO DI SINISTRA Quando il 16 novembre 2011 Silvio Berlusconi si dimissionò da Presidente del Consiglio vi fù una grande e festosa mobilitazione generale della sinistra italiana, finalmente il «male oscuro» era stato eliminato dalla politica. Adesso, dissero loro, ci pensiamo noi persone oneste e dalle mani pulite a tirar fuori il Paese dal pantano (gli ultimi scandali però testimoniano che molta sinistra ha comunque le mani nella marmellata). Subentrò Mario Monti fino all’aprile del 2013 e anche lui si dimise lasciando il posto ad Enrico Letta che proseguì sulla Silvano Miniato stessa strada fino al 22 febbraio del 2014, alla fine subentrò Matteo Renzi tutt’ora in carica. Da notare che questi ultimi tre, ognuno con tutte le relative poltrone al seguito, sono stati inseriti a viva forza dal Presidente Napolitano, senza consultare il popolo italiano che «forse» ne avrebbe avuto diritto. Ma in questi tre anni di governo NON Berlusconi, cosa è cambiato? La disoccupazione è salita al 13,2%, mentre quella giovanile è passata dal 29% del 2011, al 43% del 2014. Il debito italiano è al 133% del PIL (2.157 miliardi). Soltanto nei primi dieci mesi del 2014 il debito è aumentato di 87,7 miliardi. La cassa integrazione è passata da 953 milioni di ore del 2011 a 1.022 milioni negli ultimi 11 mesi (dati INPS). Le tasse, in continuo aumento, riducono in modo vertiginoso i margini delle aziende, togliendo risorse agli investimenti e smorzando così una possibile crescita economica che è l’unica strada per uscire dalla crisi. Ogni giorno falliscono in media 300 aziende e, solo nel 2014, oltre 10.000 imprese chiuse o fallite non sono state compensate da nuove aziende. Se ciò non bastasse: la direzione della FIAT è andata all’estero e l’ILVA di Taranto è passata sotto lo stato e quindi a carico degli italiani (solo per citare un paio di esempi). Con questi dati poco confortanti, cosa ci possiamo attendere per il 2015 (a parte le inutili promesse che tutti i giorni ci vengono propinate da questi pseudo politici che ci governano)? Io penso che sia ora che noi italiani ed in particolare la classe imprenditoriale, si svegli dal torpore in cui siamo tutti caduti, è necessario non arrendersi, perché quando si pensa che sia tutto finito è il momento in cui tutto ricomincia. Bisogna guardare comunque avanti per evitare di chiedersi... «si stava meglio quando si stava peggio»? Silvano Miniato Delegato Apindustria Verona

Buongiorno, sono un vostro lettore e spero che qualcuno ricorderà alcune delle mie lettere del passato che documentavano come la legge italiana sia miope, crudele e ingiusta nei confronti di genitori divorziati (gli uomini sempre vittime). Quello che cercherò di spiegare è la persecuzione, malvagità, cattiveria e disonestà tutte armi che i figli maggiorenni, se vogliono, possono usare contro i propri padri. La legge come sapete permette loro di godere di un privilegio che in nessuna altra Parte del Mondo è permessa: avere il diritto ad assegno mantenimento sin quando non si possano sostenere con mezzi propri. Io voglio sottolineare che dopo aver pagato sempre l’importo attribuitomi

dal giudice, sino alla maggiore età della figlia (per 19 anni) causa alcuni dissapori con la stessa, ho ritenuto opportuno per alcuni mesi omettere tale obbligo. Le conseguenze sono state peggiori che aver esercitato un’attività a delinquere (ora ne ha 22 e sto pagando ancora). Dopo aver pagato tutto il pregresso con relativi interessi e oneri processuali sono stato condannato peggio di un criminale a pagare una sanzione pecuniaria nonostante sia in mobilità per omesso mantenimento. Lo Stato, e in primis la Magistratura, permette ai figli maggiorenni di abusare di tali privilegi attribuiti da leggi ingiuste che hanno solo la prerogativa di “educare” gli stessi al

mancato rispetto verso i propri padri, incentivandoli a forme di maleducazione come la disobbedienza, il menefreghismo e ricatti veri. Dopo la maggior età bisogna avere gli attributi di sapersi mantenere con le proprie forze come i nostri genitori ci hanno insegnato e non vivere alle spalle degli stessi. Se questo è l’insegnamento che viene dato alle nuove generazioni di giovani, da parte di chi dovrebbe indicarci la via per riemergere ... siamo a posto! Uno Stato che si dichiara Civile e Democratico si manifesta in tutta la sua ipocrisia. Padri separati quello che è successo a me oggi potrebbe capitare a voi domani… Maurizio Toffalori

TASSE

“Tra “furbi” e onesti” Caro Direttore, c’è un certo quotidiano sul quale leggo spesso titoli di questo genere: “pronta in Italia una legge “fregatura” per recuperare il canone TV (vogliono metterlo nella bolletta della luce)”. Oppure: “lo Stato ricorre alla polizia giudiziaria per costringerci a pagare le tasse”. E ancora: “il fisco spia i nostri conti in banca”. Sembra che ci sia un nemico da combattere, un tiranno che ci opprime con le sue vessazioni. E’ chiaro da che tipo di mentalità scaturisce un modo di pensare che fa scrivere certi articoli. Soltanto una cosa resta da dire: la gente onesta – quella in regola, per intenderci, con il dovere di ogni cittadino –

può dormire sonni tranquilli, qualsiasi nuova legge inventino per tentare di stanare gli evasori. A stare in allerta casomai dovrebbe essere qualcun altro, chi nasconde i suoi tesoretti all’estero. Ma c’è una cosa da tenere in conto: che nel nostro paese si fanno tanti proclami a cui spesso non succedono i fatti. E qui ci scappa il sorrisetto dei “furbi”, quelli che ogni anno rubano 90 miliardi di euro alle casse dello Stato. Anche questa volta, come spesso succede, è l’inefficienza della Pubblica Amministrazione a rendere dura la vita alle brave persone. E il colmo è che i suoi funzionari vengono poi sempre

premiati per aver ottenuto i migliori risultati nello svolgimento del loro lavoro. Come è successo recentemente nel comune di Genova, tanto per fare un esempio, anche se c’è stato un morto. Per mettere fine a questo andazzo basterebbe affidare al cittadino il giudizio sul dipendente pubblico – come è giusto – eliminando quello schifo che sono le autoreferenze. Inutile che il negoziante assicuri di vendere tutta roba buona: spetta al compratore dirlo. Un po’ è colpa nostra se accadono certe cose: abbiamo troppa paura a mettere il naso dentro il palazzo. Giordano Salzani

LADRI

“Come possiamo difenderci?” I furti nelle nostre case sono in netto aumento e mi sono chiesto cosa potremmo fare per difenderci da questi “professionisti” che operano senza timore. Il carcere non è possibile perché le nostre leggi non lo consentono e l’Europa ci da sonore multe per le carceri strapiene. Si potrebbero aumentare le Forze dell’Ordine, ma ci sentiremmo circondati perennemente e soffocati dalla loro presenza e poi i numeri sarebbero improponibili. Mettere telecamere dappertutto ma la privacy ce lo vieta, (alcuni di noi non consentono neppure le foto di classe dei bambini). Installare gli allarmi non serve più, perchè le sirene scattano troppo spesso per disattenzioni e ci siamo abituati. E nessuno esce per controllare l’eventuale pericolo. Allertarsi al minimo sospetto, anche questo è vano, troppe persone si rinchiudono in casa ringraziando la buona sorte che anche questa volta non è toccato a loro, e per gli altri sono fatti loro. Anche chi subisce il furto troppo spesso lo tiene per se quasi fosse una vergogna e talvolta neppure lo denuncia alle Forze dell’Ordine. Ho la netta sensazione che uno dei motivi dell’aumento di questi fatti sia che le considerazioni di cui sopra siano state fatte anche dai “professionisti” che svolgono la

loro attività con poche precauzioni. Che cosa potremmo fare per modificare questo stato di cose? Forse socializzare un po’ di più, forse interessarci un pò più degli altri, forse non nasconderci dietro i doppi vetri delle nostre case, forse uscire tutti di fronte ad un eventuale pericolo, forse usare con maggiore attenzione i sistemi di sicurezza per non disattivarne la funzione, forse avvertire le Forze dell’Ordine al minimo sospetto come ci è stato più volte suggerito. Intanto aspettiamo altri suggerimenti. Rosario Di Bella


CRONACHE

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PIANO ANTI CRISI. Incontro per segretari comunali e dipendenti

Corruzione sul piatto A seguito dell'emanazione della Legge 190/2012 che istituisce il “Piano anti corruzione” per le amministrazioni pubbliche, l'11 dicembre presso la sede dell'Unione Comuni Verona Est a Colognola ai Colli, si è svolto un incontro formativo per i segretari comunali e dipendenti pubblici dei Comuni associati (Belfiore, Caldiero,

Colognola, Illasi e Mezzane), con relatore il dott. Stefano Venturi, segretario generale del Comune di Peschiera. «Il Piano anti corruzione prevede dei punteggi da assegnare alle diverse situazioni di gestione del rischio, di mappatura dei processi, di valutazione e trattamento del rischio. Nei casi di alta pericolosità si arriva al massimo a

25 punti, nella nostra zona si raggiungono al max 13-15 punti - spiega Venturi -. Ma non c'è prevenzione: attualmente solo controllo annuale del Prefetto, sulla documentazione amministrativa inviata dai Comuni, ma a fatti già avvenuti. Nessun organo politico ha il coraggio di inserire norme preventive anti corruzione, perché non

c'è medesimo fine fra la politica ed i propri dipendenti. Nel caso del settore privato, il fine di

ACQUE VERONESI

Il bilancio di un anno intero «È stato un anno all’insegna del fare. Nonostante le inevitabili difficoltà di natura economica abbiamo mantenuto le promesse fatte ai sindaci e ai cittadini». Massimo Mariotti, presidente di Acque Veronesi, ha commentato un anno di attività della società consortile. I lavori sono stati illustrati nel corso della conferenza che si è svolta lo scorso 12 dicembre al Liston 12, in piazza Brà, alla presenza dei vertici aziendali e del vicesindaco di Verona, Stefano Casali. «Da qualche mese, con l’ingresso di Illasi, Acque Veronesi opera in ben 75 comuni della provincia. È importante quindi prestare attenzione a tutto il territorio, in particolare a quelle zone dove le infrastrutture o sono particolarmente vecchie o addirittura mancano completamente ha sottolineato Mariotti -. Per quanto riguarda la città invece, abbiamo investito circa 2 milioni. Il vicepresidente Marco Olivati ha poi menzionato i principali interventi in programma nel 2015. «Tra le opere già avviate e nuovi cantieri

euro), verranno estese le reti fognarie a Lavagno (270 mila euro), Fumane (220 mila euro) e Sant’Anna d’Alfaedo (124 mila euro). Tra i molteplici interventi in calendario per il prossimo anno, è previsto inoltre l’avvio del 1° stralcio del cantiere per l’ampliamento degli impianti di Colognola ai Colli (215 mila euro).

investiremo quasi 17 milioni di euro, di cui 4 solamente nel capoluogo. Nelle prossime settimane, ad esempio, terminerà la prima fase della costruzione del nuovo acquedotto di Palù. Il comune era uno degli ultimi, sul territorio, ad esserne sprovvisto». Il vicesindaco di Verona, Stefano Casali, ha portato i saluti dell’amministrazione: «Acque Veronesi sta svolgendo interventi importanti e attesi da anni nel nostro Comune. E’ importante creare sinergia tra gli enti, la collaborazione con la società presieduta dal presidente Mariotti ha dato ottimi risultati che andranno a vantag-

gio dei cittadini veronesi». In città gli sforzi maggiori (circa un milione e mezzo) saranno concentrati a Verona Sud, per il potenziamento del sistema acquedottistico e fognario. Per risolvere l’annoso problema della presenza di pfass (sostanze perfluoro-alchiliche) nelle acque potabili prelevate dalla centrale vicentina di Almisano (la questione riguarda una dozzina di comuni della Bassa e dell’Est Veronese), verranno spesi 2 milioni di euro. Entro il 2015 verranno portati a termine i lavori di manutenzione straordinaria del depuratore di San Giovanni Lupatoto (quasi 400 mila

GLI INTERVENTI DEL 2014 Nel 2014 sono stati investiti 14 milioni di euro. Tra gli interventi principali va ricordato il primo stralcio del nuovo collettore fognario di San Bonifacio costato 2 milioni 685 mila euro che consentirà in futuro una gestione unificata dei reflui dell’intera Val d’Alpone. A Monteforte l’azienda ha ultimato i lavori di rifacimento sia dell’acquedotto che della fognatura in piazza Venturi. A Belfiore, a tutela della qualità della falda, sono stati spesi 2 milioni e mezzo. A Cologna Veneta sono in fase di ultimazione i lavori di estensione fognaria nelle frazioni Spessa e San Sebastiano, dove sono stati spesi 4 milioni. Nella pianura veronese, invece, è terminato il primo stralcio dell’ammodernamento della rete fognaria di Angiari. A Zevio è stato adeguato il pozzo di Campagnola e sono stati ultimati i lavori di adeguamento del depuratore in località Tre Corone. Nei mesi scorsi è stato portato a termine anche il collegamento idrico Legnago-Villa Bartolomea. Sempre nel 2014, anche a Ronco all’Adige è stato avviato il cantiere per l’estensione della rete fognaria: il costo complessivo sarà di 720 mila euro. Quasi 2 milioni e mezzo sono stati investiti per il nuovo impianto di depurazione pubblico di Nogarole Rocca. Nell’anno che si sta concludendo è proseguita pure l’attività di progettazione per il potenziamento della rete fognaria di Villafranca (i lavori partiranno nel 2015, per un importo di 850 mila euro). Spostandoci nella zona Ovest, particolare attenzione a Bussolengo (200 mila euro per l’adeguamento del sistema fognario), Pescantina (rete idrica e fognaria, 460 mila euro), Fumane (280 mila) e Sona (550 mila).

un'azienda è lo stesso di quello dei suoi lavoratori, mentre negli Enti pubblici gli interessi fra i politici ed i funzionari che per legge devono gestire le procedure anti corruzione sono diversi. Infatti, il Piano anti corruzione viene proposto dal Segretario comunale, ma deve essere approvato dalla Giunta, parte politica. Che ritiene, quale organo politico, che è più importante che le procedure vadano avanti, siano snelle, mentre il Piano anti corruzione prevede norme di controllo che le rende più complesse, ma più trasparenti». Ma come si può almeno arginare il fenomeno cor-

ruttivo preventivamente? «La legge – conclude il relatore - prevede abolizione delle procedure “discrezionali” di lavori, appalti, contributi, diffida delle varianti e dei subappalti. Una delle prassi suggerite è la rotazione dei dirigenti e funzionari, ma questo rende la vita difficile ai piccoli comuni, che anno scarsissimo personale. Importante sarà trovare un compromesso tra le esigenze dell'amministrazione e le finalità della legge anti corruzione. Problema che da tempo giace in conferenza Stato/Regioni e non è ancora stato risolto». Graziana Tondini


CRONACHE

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LA PUBBLICAZIONE. In edicola e in libreria le “previsioni” per il nuovo anno

Oroscopo 2015 di Ada Alberti

E’ arrivato in libreria e in tutte le edicole l’Oroscopo 2015 di Ada Alberti, nota al grande pubblico televisivo per le sue previsioni astrologiche a “Mattino 5” con Federica Panicucci e a “Pomeriggio 5” con Barbara d’Urso. Sono molti anche i lettori che la seguono fedelmente sul mensile “Astrella” e sulla rubrica che tiene su “B”, il magazine di Barbara d’Urso. Il volume è edito da Fivestore, Divisione Editoriale Mediaset, che inizia così la sua collaborazione con la Alberti, apprezzata dal pubblico per il suo esprit e per il modo di porsi diretto, cortese e professionale, nella scrittura come sul piccolo schermo. In questo suo libro dedicato alle previsioni annuali, Ada svela quali saranno i segni zodiacali più fortunati del 2015 e quali dovranno stare attenti ai giochi delle stelle. Il libro è pensato come un compagno di viaggio per 12 mesi, a cui

rivolgersi per aiutare ad affrontare al meglio la propria carriera, la propria vita familiare e il proprio benessere; un piccolo tesoro da portare sempre con sé per avere in ogni momento un consiglio. Il volume, formato da 352 pagine, vede diverse sezioni, tra cui una scheda con le caratteristiche di ogni segno, una prima previsione sull’anno venturo e, infine, uno studio profondo di ogni mese del 2015. Ogni segno ha una scheda riassuntiva divisa tra lavoro, amore e salute (identificati con tre simboli differenti) per avere una visione globale di come volgeranno i diversi aspetti della propria vita. L’Oroscopo 2015 di Ada Alberti si trova in tutte le librerie e in tutte le edicole. Il libro è disponibile anche in eBook sulle principali piattaforme. “Ricordatevi che gli astri danno un’indicazione,

Ada Alberti con libro Oroscopo 2015

una traccia spesso precisa e circostanziata, ma la vita è vostra, il

destino potete ‘disegnarlo’ soltanto voi.” Ada Alberti

6 OROSCOPO: LE ANTICIPAZIONI Siete del Toro, Capricorno, Cancro, Scorpione? Dall’estate del 2015 Giove vi riserverà dei cambi di vita inaspettati che vi renderanno più ottimisti e ritrovare la fiducia nel domani, magari per un amore o un bebè oppure perché finalmente vi trasferirete in un luogo lontano tanto desiderato! Soprattutto i nativi della Vergine con Giove nel segno dall’11 di agosto potranno dare una svolta alla propria vita e migliorarla, anche se per quel gelido di Saturno saranno un po’ pessimisti in quanto dovranno faticare nel privato. Se Appartenete al segno dell’Acquario dovrete ancora fare una selezione delle amicizie, dei collaboratori o di un socio, vi riprenderete grazie a Saturno in Sagittario, ma per rimpinguare il conto in banca bisognerà attendere l’autunno, così come i Cancro ed i Capricorno che chiuderanno più sicuri il 2015. I prossimi mesi, ma soprattutto da settembre dovranno essere vissuti con grande cautela per i Pesci, per loro il cambiamento è già avvenuto ed il nuovo ciclo di vita è tutto da scrivere… così per i Gemelli che dovranno approfittare del buon Giove sino alla fine della primavera per fare progressi nel lavoro e fare delle scelte nel privato, perché dalla fine di agosto inizieranno le limitazioni. I

Bilancia dovranno mettersi in moto subito perché riescano a sfruttare le “amicizie” fortunate e allegre tanto spinte da Giove provvidenziale. Appartenete al segno del Sagittario? Devo dirvi che per quanto difficile sia il transito di Saturno nel proprio segno, voi avrete modo di fare un bel salto di qualità nella professione, a patto che vi muoviate subito, visto che dopo l’estate potrebbe sorprendervi un colpo di scena... Attenti anche a non mettere in secondo piano la famiglia sin dai primi mesi del 2015. Se invece siete dell’Ariete il vostro anno vi riserverà un bel po’ di progresso nel lavoro, soldi e tanto amore, le giovani coppie accoglieranno la cicogna, così come i Toro, Cancro e Capricorno. Se invece siete del Leone, allora preparatevi, può essere il vostro anno, se non foste troppo presi a capire dove dirigere i vostri interessi col rischio di perdervi…e cedere “distrattamente” lo scettro del primo posto all’Ariete più sveglio. Ma dall’11 agosto cambia lo scenario in cielo ed i segni di terra e di Acqua torneranno alla ribalta, rubando la scena all’Ariete o al Leone, cercando di sottrarre loro l’ambito scettro e diventare i protagonisti della fine dell’anno. È questa la verità, il 2015 cercherà di dare un pò a tutti, chi prima e chi dopo.


CRONACHE

Gennaio 2015

COLOGNOLA. “I giovedì della biblioteca” propongono quindici appuntamenti

Lettura e cultura: binomio vincente Servizi di

Daniela Rama foto M.Testi Inizio d'anno intenso per la biblioteca comunale Gino Sandri di Colognola ai Colli che con l'assessorato alla cultura, guidato da Giovanni Migliorini, propone da gennaio ad aprile la quinta edizione de “I giovedì della biblioteca”, 15 incontri destinati a trattare temi diversi: dalla cultura alla storia, dall'economia alla filosofia, dalla psicologia all'astronomia, dalla religione alla natura. Tra le questioni da affrontare vi sono, giovedì 15 gennaio, “La critica dell'economia politica di Karl Marx” a cura del giovane filosofo di Colognola Tommaso Ferro e giovedì 22 “Il genocidio degli ebrei” il cui relatore sarà Mau-

rizio Zangarini. A questa seconda serata è collegata una mostra allestita da Nadia Olivieri nell'aula magna della scuola media "Fano" dal titolo “Ebrei a Verona” visitabile fino al 28 gennaio. Gianluigi Franchi, giovedì 29, argomenterà su “Ghiacciai e cambiamenti climatici” mentre giovedì 5 febbraio toccherà a Luciano Zamperini far riflettere riguardo “Alberi. Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce ti insegneranno le cose che nessun maestro ti dirà”. Sarà un giovedì all'insegna dell'alimentazione quello del 12 febbraio quando Enrico Viscardi guiderà ne “L'approccio alla conoscenza del riso” con gli Istituti Berti e Stefani-Bentegodi di Caldiero (iscrizione in biblioteca entro il 6 febbraio). Alessandro Tuti-

Giovanni Migliorini

no e Renè Verza, il 19 febbraio, relazioneranno circa il tema “Strategia della tensione a Verona”. Il 27 febbraio Valerio Bigano illustrerà “Gradi di carta”, storia pubblicitaria delle distillerie italiane (iscri-

ASSOCIAZIONE ALS SOCCORSO / IL PROGETTO L'Associazione di volontariato Als Soccorso di Colognola, presieduta da Solidea Faedo, ha elaborato un'iniziativa didattica proposta alla scuola primaria “Farina” di Caldiero. Dal titolo “Conosciamo l'ambulanza”, il laboratorio intendeva far conoscere e avvicinare i bambini alla realtà del volontariato e in primis del soccorso. «Non è mai troppo presto – ha spiegato Faedo – per insegnare ai piccoli come muoversi in caso di emergenza sanitaria. Durante l'esperienza gli allievi, grazie ai volontari, hanno potuto vedere com'è fatta un'ambulanza e di quali strumentazioni è dotata. Tutto si è svolto in

modo semplice affinché i bambini prendessero consapevolezza che questo mezzo è di grande aiuto e non bisogna averne paura». A concretizzare il progetto sono stati alcuni elaborati realizzati durante la lezione di educazione all'immagine in classe con i docenti. In occasione delle feste l'Als ha lanciato una vendita solidale di un calendario, con le illustrazioni degli alunni, e di altri oggetti-regalo al fine di sostenere le campagne formative e informative tenute regolarmente dalla onlus che ha sede a Naronchi. Quanti volessero contribuire all’acquisto della nuova ambulanza Iban IT26P05 0345932 0000000000321.

IL CORO “VOCE DEI COLLI” Il coro Voce dei Colli, fondato 44 anni fa a Colognola da Santo Pirana, che da quasi mezzo secolo opera in Italia e all'estero, rischia di chiudere per il numero dei coristi che negli ultimi anni è andato assottigliandosi. Il maestro Lorenzo Damini, che da anni cura con passione e competenza la corale di Colognola, spiega: «Se non si aggiungono nuove leve alla nostra corale, tutta maschile, siamo costretti a dire addio alla Voce dei Colli. I coristi sono una ventina, numero troppo risicato per prendere l’impegno di partecipare alle manifestazioni canore a cui siamo invitati. Possibile che in un paese di 8

mila abitanti non si riesca a trovare qualche persona, di qualunque età, disposta a dedicare un paio d’ore alla settimana al bel canto e allo stare un po’ insieme in amicizia?». Sì, perchè è proprio questa la filosofia del gruppo: coltivare la passione per i canti popolari trascorrendo qualche ora fra amici. «La nostra formazione è aperta anche a chi proviene da fuori paese – spiegano i coristi –. Ce la stiamo mettendo tutta, ma abbiamo bisogno di rinforzi». Chi fosse interessato a entrare nel coro, può presentarsi il martedì sera nella sede della Voce dei Colli, in via Nobile a Villaggio, sotto la baita alpina.

COLOGNOLA. Pro Loco, il direttivo si rinnova

Il direttivo della Pro Loco di Colognola ai Colli si è rinnovato. «A Colognola – aveva fatto sapere poco prima delle elezioni il presidente Alfonso Avogaro, confermato anche per il nuovo mandato – le idee non mancano, ma occorre alimentarle, integrarle continuamente attraverso l'innesto di nuove forze desiderose di proseguire su questa strada, sicuramente impegnativa ma che sa dare anche buoni esiti e molte soddisfazioni». Oltre alla riconferma di Avogaro, la carica di vicepresidente è ricoperta da Gianni Agostini, quella di segretario da Pier Luigi Scartozzoni. Tra gli eletti vi sono anche Giancarlo Borsaro, Alfonso Avogaro Ferdinando Bussinello, Rino Provolo, Loredana Rama, Damiano Vaccarini e Maria Teresa Zangiacomi. Angela Musiani, Annarosa Cucchetto e Bruno Provolo sono i revisori dei conti mentre Giandomenico Businaro, Dino Gastaldi e Diego Todesco sono stati nominati Probi Viri.

zioni in biblioteca entro il 21 febbraio). Giovedì 5 marzo la conferenza tenuta da Alberto Mantovani e Stefania Mauro verterà su “I quattro passi per creare una relazione felice”. L'Iman di Verona Mohamed A.Guerfi il 12 marzo parlerà de “L'Islam”. Il 19 marzo Alessandro Bressan toccherà il tema “Galassie e universo”, invece il 26 marzo Gabriele Rodriguez presenterà un reportage di viaggio sull'India. L’1 e il 23 aprile per il centenario della Prima guerra mondiale, gli incontri si terranno alla baita degli alpini e vedranno protagonisti i film “Uomini contro” di Francesco Rosi e “Torneranno i prati” di Ermanno Olmi. Giovedì 9 aprile Franco Scartozzoni esporrà la storia della chiesa colognolese di San Nicolò mentre Alessandra Coatti e Marco Pasa il 16 aprile si soffermeranno sulla storia della chiesa romanica locale di Santa Maria della Pieve. Ciascun incontro si terrà nell'aula magna dell'Istituto comprensivo in viale IV Novembre con inizio alle 20.30 fino al 26 marzo e alle 21 a partire dall’1 aprile.

7 COLOGNOLA / PADRE SGREVA

Sacerdote da 40 anni É stata una cerimonia significativa quella celebrata nella chiesa dei Santi Fermo e Rustico di Monte di Colognola ai Colli in onore del padre passionista Gianni Sgreva nel suo 40esimo di sacerdozio. Nato il 2 marzo 1949, all'età di nove anni, il giovane Gianni manifestò una particolare sensibilità religiosa che ben presto sfociò in vocazione. Fu ordinato sacerdote il 21 dicembre 1974. In seguito alla laurea in Teologia e Scienze patristiche all’Istituto Patristico Augustinianum di Roma, conseguita nel 1985, nel 1987 fondò la Comunità Mariana Oasi della pace, i cui consacrati diffondono il messaggio di preghiera, penitenza, conversione, semplicità e pace che la Madonna di Medjuogorje chiede ai cristiani. Durante la sua opera pastorale, padre Sgreva è stato formatore e docente in più Università e anche in Israele, luogo in cui ha vissuto per anni. Stabilitosi poi a Sezano non ha esitato a farsi servitore della parola, della preghiera e di tanta fraternità, cardini della sua

Padre Gianni Sgreva

missione che ora, da qualche giorno, con l'inizio del nuovo anno sta esplicando in Finlandia. A preparagli una festa a sorpresa per il suo 40esimo di sacerdozio nell'Oratorio di San Nicolò, è stato il suo grande amico, parroco di Monte, don Agostino Martinelli.


CRONACHE

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SOAVE. L’assessore ai Lavori Pubblici, Marco Vetrano, fa il punto della situazione

8 SOAVE / DEFIBRILLATORI

Bacino S. Lorenzo Il progetto avanza Servizi di

M.G.Marcazzani E’ proseguita in questi mesi la progettazione del bacino San Lorenzo. A fare il punto della situazione è l’assessore ai lavori pubblici Marco Vetrano. «Nei mesi scorsi il Genio Civile di Verona ha predisposto le ultime fasi progettuali riguardanti il bacino di San Lorenzo – afferma -. È stato approvato il progetto per la realizzazione di meccanismi idraulici, tali da consentire il transito dell’acqua senza provocare danni alle coltivazioni. Quando le paratoie serviranno chiuse, vi sarà il riempimento del bacino. Esso avverrà con una maestosa opera che, in corrispondenza dell’innalzamento del fiume, permetterà all’acqua di sfiorare e tracimare in un lungo terrapieno da erigere parallelo all’“arginello” San Lorenzo e che, con calma, scorrerà nel fossato esistente fino alla zona vicino alla Regionale 11. Al fine di garantire una cor-

retta esecuzione dei lavori e per gestirne in futuro la pulizia e la manutenzione – aggiunge l’assessore Vetrano - sono stati raggiunti accordi con i proprietari dei campi per frazionare i terreni e porre i picchetti delimitatori. I lavori dovrebbero iniziare in primavera e la gara d’appalto è stata predisposta per offrire al territorio di Soave non un ribasso d’asta, anzi, sono state richieste offerte di servizi o attrezzature a favore delle opere. Ad esempio, la fornitura di una pompa idrovora stabile

oppure altri lavori migliorativi del progetto. La più vantaggiosa offerta determinerà la ditta vincitrice». Un progetto, questo, che si inserisce nell’ambito degli interventi di manutenzione e modernizzazione del bacino idrografico che l’amministrazione di Soave sta portando avanti. «I tombini e le caditoie nelle vie del territorio – spiega l’assessore Marco Vetrano - raccolgono le piogge che sono convogliate in tubazioni sempre più grosse, fino a finire nei fiumi. Lungo il nostro Tramigna, sono stati realizzati,

SOAVE / NATALE DELLE ASSOCIAZIONI

Lo scorso 20 dicembre, al palasport di Soave, si è svolto “Natale delle associazioni”, appuntamento annuale che vede l'incontro tra tutte le associazioni di volontariato del paese. La lunga serata è iniziata con la SS. Messa, seguita da momenti di musica, spettacolo e sport duranti i quali ogni associazione è stata protagonista per alcuni minuti. Durante l’evento si sono festeggiate le associazioni che da più anni operano nel territorio omaggiandole di una targa commemorativa. Quest’anno in particolare sono stati premiati l’associazione Unitalsi per i 50 anni dalla fondazione, il gruppo Protezione Civile Valdalpone per i 30 anni di attività in unione con il Comune, l’associazione Arma Aeronautica che festeggia i 50 anni di presenza in paese e il gruppo camperisti che quest’anno compiono 35 anni.

negli anni, degli scarichi. Essi funzionano con la gravità che permette all’acqua di “cadere” nel fiume. Quando, però, le precipitazioni sono tali da innalzare il livello del Tramigna, dagli scarichi l’acqua può tornare indietro. Per evitare questo fenomeno sono stati stanziati circa 40 mila euro per mantenere, ove presenti, oppure per installare valvole di “non ritorno” chiamate Clapet su tutti gli scarichi pubblici: ne sono state poste tre in via Ca’del Bosco per via Carantiga, via Fontanelle e via Adami; una in via Mere, di fianco all’Isola della Memoria, per lo scolmatore di Corso Vittorio Emanuele, una di fronte al parco giochi per via San Matteo, una a Porta Verona, in destra Tramigna, per la parte sud del paese, mentre nello stesso luogo, ma a sinistra per il centro storico, una vicino al ristorante Amleto per via Covergnino e una a sinistra delle scuole elementari per via San Lorenzo. Questo è un altro passo compiuto per favorire la sicurezza del nostro territorio».

In questo periodo, grazie alla generosità di enti o persone, Soave si sta dotando di defibrillatori messi in luoghi chiave del paese e sta cominciando a informare la cittadinanza sul loro uso. «Alcuni mesi fa la società Unicoge ha donato un defibrillatore posto nella scuola media, quindi l’associazione Genti e territorio che ha tenuto un incontro sul loro uso a Verona ne ha donato un altro che sarà posto in piazza Mercato Grani nell’edificio dell’Unicredit e potrà essere sorvegliato dalla telecamera della banca – afferma il sindaco di Soave, Lino Gambaretto -. Inoltre la signora Taddei di San Bonifacio ha deciso di donarcene uno per ricordare il marito che giocava a calcio nel gruppo veterani a Soave. La sua richiesta è stata che fosse messo presso gli spogliatoi dell’impianto sportivo in viale della Vittoria dove il marito giocava. Una nostra idea – aggiunge il sindaco - sarebbe di associarci con l’Avis che ogni anno organizza un evento per i diciottenni e fare per loro un corso sul come usare queste apparecchiature di primo intervento. In questo modo sarebbero formate le persone giovani e potremmo anche metterne di più nel territorio se ci sono esperte nel loro uso. Mi hanno colpito particolarmente le parole del dottor Giulio Molon dell’associazione Gente e territori: “Tutti noi ci dotiamo negli edifici pubblici di estintori perché c’è un obbligo di legge come la loro manutenzione ogni sei mesi con spese e se dovessero servire, sarebbe per spegnere un incendio e salvare una stanza o un mobilio. Con un defibrillatore, con una spesa che equivale quasi al costo di un telefono di ultima generazione, il vantaggio sarebbe di salvare una vita umana”».

NOTIZIE IN BREVE

VISITA GUIDATA PER CONOSCERE SOAVE. E’ in programma il 18 gennaio una visita guidata gratuita al centro storico di Soave e alla rassegna dei presepi. La partenza sarà da Porta Verona alle 10.30 e alle 15 per una durata di due ore. Si visiteranno chiese, palazzi e tutte le varie mostre di presepi e installazioni natalizie presenti in centro, oltre al consueto mercatino dell’antiquariato, del collezionismo e delle curiosità. SI ALLARGANO I GEMELLAGGI CON FRANCIA E GERMANIA. Soave è gemellato con due paesi: Claye- Soully in Francia e Kelheim in Germania. Ogni anno con questi due paesi avvengono scambi culturali con i ragazzi della scuola media. Ora però si vuole allargare l’iniziativa pure agli adulti. «Abbiamo ricevuto una richiesta da entrambi i paesi per estendere lo scambio culturale che avviene tra i ragazzi, pure agli adulti – afferma Lino Gambaretto, sindaco di Soave -. L’iniziativa è per ospitare famiglie francesi o tedesche e poi essere contraccambiati nello stesso modo. Questa richiesta è molto forte soprattutto dalla Francia. Da tener conto che Claye- Soully è una cittadina di 12.000 abitanti alle porte di Parigi, quindi potrebbe essere un alloggio molto interessante ed economico per visitare la Ville Lumière». TORNA LA SAGRA DEI RUFIOI. A Costeggiola, frazione di Soave, Cazzano di Tramigna ma in parte anche ad Illasi e Colognola ai Colli, dal 16 al 18 gennaio torna l’Antica Sagra di Sant’Antonio Abate detta “dei rufioi”. Quest’anno si festeggia la 101ª edizione. Stand enogastronomici, pesca di beneficenza saranno affiancate dalla gara dei migliori rufioi casalinghi. Sabato 17 avrà luogo la benedizione degli animali domestici sul sagrato della chiesa, il passaggio della Montefortiana e nel pomeriggio di domenica 18, nel salone parrocchiale, la compagnia teatrale “Nemo a filò… a Costiola!” con il coro “I Vilan de la Bastiola” e le tre sorelle Anguane di Castelcerino proporranno “Canti popolari de na olta e storie da filò tratte dalla raccolta di Dino Coltro”.



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SAN BONIFACIO. Alimentazione, tecnologia, innovazione: ecco le tematiche

IL VIDEO

Obiettivo Expo ‘15 per l’Est Veronese

Il Sindaco ...va in rete

Un video per parlare ai sambonifacesi e fare un Servizi di dei Questi gli eventi in fase di resoconto Matteo Dani progettazione e che verran- primi mesi delno inseriti all'interno del l'AmministrazioAlimentazione, tecnologia calendario ufficiale di ne comunale. Ha e innovazione: saranno ExpoVeneto, consultabile chiuso il 2014 queste le principali tematisul portale www.expovene- con una novità il sindaco di San che sulle quali il Comune di to.it. San Bonifacio punterà per «Vogliamo coinvolgere Bonifacio GiamProvoli entrare nel progetto Exposempre più aziende e paolo Veneto e poter quindi sfrutAmministrazioni comunali che, con un video su tare l'enorme cassa di riso– continua Storari – perchè, pubblicato nanza dell'Expo 2015 per con le loro adesioni al pro- internet e condipromuovere e rilanciare getto, saremo in grado di viso sui principal'Est veronese. dare vita ad eventi con li social media, Giampaolo Provoli Assieme alla Consulta del maggiore capacità attrattiva ha parlato a tutta Lavoro, suo organo consoe di sicuro interesse per la cittadinanza. ciato, il Comune sta progetintercettare l'enorme flusso Parlando dalla sala consiliare del municipio, Provoli si è subitando una serie di eventi, da di persone che si muoverà to detto soddisfatto «di esser riusciti a realizzare gli interventi realizzare sul territorio, che alla volta di Milano. Con di messa in sicurezza degli edifici scolastici programmati per possano rientrare all'interno Proprio per rimarcare la tutto per tutte le aziende che l'inserimento nei canali le scuole primarie di via Roma e Prova. Importanti anche i del calendario ufficiale del- volontà di uscire dai classi- vedono nel fare rete uno dei ufficiali dell'Expo saremo lavori di messa in sicurezza effettuati sul camminamento di l'esposizione universale e ci schemi campanilistici il pochi spiragli per un futuro in grado di promuovere entrata del cimitero e l'inizio del restauro della sua facciata. che siano al contempo progetto utilizzerà il nome più roseo. l'enorme potenziale del Dopo alcuni anni di stop sono ripresi i lavori di manutenzione vetrina per le imprese e i di “Est Veronese Produce”, Un fine settimana di incon- nostro territorio agli occhi ordinaria stradale, come quelli realizzati a Locara; con la priproduttori della zona. Un già conosciuto e in grado di tri e presentazioni dedicate di un mercato sempre più mavera nuovi interventi sono previsti per le strade del centro e progetto che, come spiega inglobare una pluralità di ai temi dell'alimentazione, internazionale». Già dai su molti marciapiedi». Nel proseguo del video Provoli si è sofl'assessore alle Attività pro- interessi. dei suoi prodotti, e alle prossimi giorni i membri fermato sugli eventi organizzati in questi ultimi mesi per ravduttive Gianni Storari, «non Il progetto prevede, al imprese che in questo della Consulta del Lavoro vivare il centro storico, come la Mezzanotte Bianca e i Sabati è rivolto solo alla realtà momento, l'organizzazione campo lavorano; una due inizieranno a contattare Sambonifacesi; «prime esperienze che hanno avuto esiti più sambonifacese, ma vuole di tre eventi che si terranno giorni incentrata su indu- produttori e imprese del ter- che positivi, riportando molta gente in piazza. L'auspicio è invece promuovere tutto il nel periodo dell'Expo, cioè stria, produzione, tecnolo- ritorio per illustrare nei det- quello di rendere tali iniziative un appuntamento mensile conterritorio circostante. E' dal 1 maggio al 31 ottobre gia ed innovazione e, infi- tagli il progetto, mentre a tinuativo e la stretta collaborazione con la Pro Loco, che sarà un'occasione troppo impor- 2015. ne, un evento dove protago- breve sarà on line il sito referente per tutte le attività che animeranno il paese, va protante, che non possiamo Eventi dedicati sì alla popo- nisti possano essere ragazzi ufficiale, all'indirizzo prio in questa direzione». Il primo cittadino ha poi voluto dare permetterci di perdere». lazione, ma pensati soprat- e cittadini. www.estveroneseproduce.it. uno sguardo al nuovo anno, e ai progetti futuri. Dai voucher lavoro del valore di 30.000 euro da mettere a disposizione di disoccupati, impiegandoli nello svolgimento di attiL'Arena di Verona perfettamente riprodotta e color sughero, formata da migliaia da migliaia di tappi. E' l'opera realizzata dai volonvità di manutenzione ordinatari dell'AIDO di San Bonifacio e S.Stefano di Zimella, presentata ufficialmente lo scorso dicembre presso l'ospedale Fraccastoro. ria o per altre necessità del Prosegue così una storia di opere realizzate in lattine e iniziata sempre con l'arena per arrivare fino all'Atomium di Bruxelles. StaComune, fino alla partecipavolta tocca ai tappi di sughero, circa 15.000 quelli utilizzati da Lino Bosetto, realizzatore dell'opera, per dar vita al progetto dell'arzione del Comune, con vari progetti, a bandi regionali ed chitetto Giampietro Pegoraro, che ha ridotto l'anfiteatro veronese in scala 1 a 30. Un lavoro inziato a giugno che ha visto 65 voloneuropei per l'illuminazione tari impegnati nella raccolta dei tappi e circa 430 ore di lavoro complessivo. Alla presentazione sono intervenute le Amministrapubblica, il risparmio energezioni comunali di San Bonifacio, col vicesindaco Mario Nogara, e di S. Stefano di Zimella, col sindaco Alessia Segantini, entrambi tico e l'ottimizzazione del uniti nel plauso tributato ai volontari che, oltre alla realizriscaldamento scolastico. Il nuovo anno porterà poi a San zazione dell'arena, da anni sono impegnati nella promoBonifacio la novità dell'ultezione della donazione di organi. Un applauso tributato riore passo avanti nella racanche da Lina Proietto, presidente regionale dell'AIDO. colta differenziata, col porta a L'arena resterà esposta presso la hall del Fraccastoro fino porta spinto che ora riguarderà anche il vetro, che non a febbraio, poi l'obiettivo è metterla all'asta con proventi verrà più raccolto nelle appoda destinare alle attività dell'AIDO. L'ultima parole è di site campane ma prelevato a Giancarlo Dalla Tezza, presidente della sezione AIDO di casa come carta, secco e San Bonifacio, che, oltre al dovuto «applauso a chi si è umido. Giampaolo Provoli ha concluso il video con messagadoperato per realizzare questa splendida iniziativa - ribagio di positività, «per una disce come - sia importante far squadra per riuscire a consempre più importante collacretizzare ogni progetto, questi tappi dimostrano che borazione tra Amministrazioanche da cose molto piccole può nascere qualcosa di granne e cittadini, che insieme possono lavorare, e assieme de. Un po' lo spirito che anima i volontari dell'AIDO, sempossono creare un paese pre mossi dalla speranza di fare del bene». migliore».

AIDO SAN BONIFACIO / UN’ARENA DI SUGHERO


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SAN BONIFACIO. Il tratto Verona-Vicenza sarà presentato entro il 15 maggio

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L’ombra della Tav Anche il vetro “porta a porta” minaccia il paese Il nuovo anno ha portato in dote anche qualche preoccupazione per il Comune di San Bonifacio e per i suoi cittadini. Si è tornati infatti a parlare di TAV, con la ripresa del progetto da parte del Governo e con l'accordo firmato dagli enti che prevede la presentazione definitiva del tratto Verona-Vicenza entro il 15 maggio.Una preoccupazione fondata quella dei sambonifacesi poiché, qualora venisse riproposto il vecchio tracciato a raso affiancato alla storica linea ferroviaria, vedrebbero il paese praticamente spaccato in due. Un progetto al quale l'Amministrazione comunale si è dichiarata assolutamente contraria, come del resto fatto dalle Amministrazioni passate, e che ha visto l'immediata mobilitazione del sindaco Giampaolo Provoli. Il primo cittadino di San Bonifacio è stato convocato dal prefetto Perla Stancari per discutere della questione, ed ha dato mandato al consigliere comunale Palma Racconto di effet-

tuare un'analisi degli effetti derivanti dalla conferma del suddetto tracciato. Analisi dalla quale risulterebbero centinaia le unità abitative compromesse o comunque toccate dal tracciato; con esse molte strutture di via Trento, via Minghetti e in zona ex fornace. La Cantina Sociale verrebbe demolita, molti capannoni e strutture produttive vedrebbero limitata la propria viabilità e alcune strutture di importanza storica-monumentale, come l'Abbazia di Villanova e Villa Gritti, potrebbero subire un grave impatto per l'estrema vicinanza della linea ferroviaria.Provoli ha anche inviato una lettera al ministro delle Infrastrutture Lupi, al ministero dell'Ambiente, alla Rete ferroviaria italiana e, per conoscenza, alla Provincia di Verona e al Consorzio Iricav 2. Lettera nella quale viene chiesto di considerare il forte impatto ambientale derivante dal progetto e l'effetto devastante che il passaggio della TAV al centro del paese

comporterebbe. La proposta dell'Amministrazione sambonifacese è quella di ripensare il tracciato posizionando la linea TAV a sud del paese, in affiancamento alla Porcilana e alla futura Si.Ta.Ve. (Sistema Tangenziali Venete). Provoli chiede infine un incontro attorno ad un tavolo istituzionale al quale far partecipare tutti gli

CENTRO SERVIZI VOLONTARIATO/NUOVO SPORTELLO Una nuova opportunità per il volontariato sambonifacese. Entra in funzione in questi giorni il nuovo sportello territoriale del CSV (Centro Servizi Volontariato) di Verona, inaugurato nelle ultime settimane dello scorso anno e ora pronto ad offire i propri servizi. «L'apertura di questo sportello – esordisce Chiara Tommasini – presidente CSV Verona - è il risultato di un lavoro congiunto fra gli uffici del CSV e l’Amministrazione comunale di San Bonifacio, in particolare con la collaborazione dell'assessorato ai Servizi Sociali, che ha consentito di rispondere, in tempi brevi, a un bisogno dell’associazionismo locale e in particolare del volontariato». Lo sportello, operativo da questo mese di gennaio, avrà apertura quindicinale, due martedì al mese sarà presente un'operatrice dedicata che assicurerà le informazioni di base, riceverà eventuale documentazione da inoltrare alla sede di Verona, metterà a disposizione pubblicazioni e materiali informativi. La sede del nuovo sportello CSV è in via Camporosolo n.2, presso il Palazzo delle Associazioni. «Con questo nuovo sportello, il quarto in provincia di Verona – prosegue Fabio Fornasini, direttore del CSV - , le associazioni e i volontari di San Bonifacio troveranno vicino casa una delle realtà che la normativa italiana ha messo a disposizione come strumento di sostegno, promozione e valorizzazione del volontariato». Il CSV opera gratuitamente al servizio di tutti i cittadini, di tutte le realtà del volontariato, iscritte o non iscritte al Registro regionale delle organizzazioni di volontariato, attive nelle quattro aree tematiche previste dalla legge: valorizzazione e assistenza alla persona, ambito sociosanitario, tutela dell'ambiente e dei beni culturali, soccorso e protezione civile. «Siamo molto soddisfatti - conclude Fabio Merlo, assessore ai Servizi Sociali del Comune di San Bonifacio - per essere riusciti a realizzare un'iniziativa che garantirà la crescita e un'ulteriore maturazione del volontariato e dell'associazionismo, che già hanno un ruolo fondamentale nel tessuto sociale del nostro comune. L'idea di realizzare questa collaborazione col CSV è nata qualche mese fa, ora possiamo avere a portata di mano una realtà che opera per favorire la cittadinanza attiva, sostiene l’azione dei volontari attraverso formazione, consulenza e fornendo tutte le informazioni necessarie per far crescere la progettazione sociale».

organi coinvolti e dove le amministrazioni interessate possano arrivare ad un protocollo d'intesa. La questione TAV torna quindi ad essere di pressante attualità, saranno le prossime settimane e i prossimi mesi a chiarire quale saranno le prospettive concrete per San Bonifacio e i suoi cittadini.

Da febbraio a San Bonifacio inizierà la raccolta porta a porta anche del vetro, un ulteriore passo avanti nel progetto del porta a porta spinto che l'Amministrazione comunale ha deciso di proseguire. Con l'inizio di febbraio verranno rimosse le campane del vetro tutt'ora presenti sul territorio, mentre già da metà gennaio verranno distribuiti alla popolazione il calendario della raccolta e gli appositi bidoncini gialli da posizionare di fronte alle abitazioni. «Il giorno di raccolta del vetro – spiega l'assessore all'ambiente Marta Temellin – sarà il lunedì, a settimane alternate con quella della carta. La raccolta porta a porta del vetro sul terrtorio comunale inizierà lunedì 9 febbraio, sabato 7 solamente per la frazione di Lobia; stiamo inoltre studiando il modo di organizzare dei punti di distribuzione dove recarsi per reperire i bidoncini e di un incontro pubblico per far sì che i cittadini possano avere tutte le informazioni possibili». Per qualsiasi chiarimento, poi, sarà sempre possibile contattare l'Ufficio ecologia del Comune. Ad occuparsi della raccolta del vetro sarà l'Associazione Missionaria che, proprio a partire da febbraio, gestirà anche l'Ecocentro di via tombole, mantenendo il personale già presente e garantendone l'apertura con orario continuato il sabato. Tra le novità del nuovo anno, sempre in tema di rifiuti, c'è anche l'assegnazione di un vigile che avrà il compito di perlustrare il territorio, tenendo sotto osservazione soprattutto le aree oggetto di un continuo abbandono di rifiuti. «In caso di violazioni – continua Temellin – il vigile potrà mettersi in contatto con i residenti per ottenere segnalazioni e poter così rintracciare gli autori dell'abbandono di rifiuti. Se fosse verificato che la violazione è dovuta ad un errore vi sarà la possibilità di informare meglio gli interessati, ma se il comportamento dovesse ripetersi scatteranno le sanzioni. Puntiamo molto sulla collaborazione fra cittadini, Amministrazione, operatori e istituzioni in genere, questa deve essere la strada per riuscire a risolvere il problema dei rifiuti abbandonati nel nostro paese».



CRONACHE MONTEFORTE. Taglio del nastro nella chiesa parrocchiale

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LA MANIFESTAZIONE PODISTICA. Il 17 e il 18 gennaio

Inaugurazioni: Montefortiana organo e cripta Quarant’anni! Servizi di

Maria Grazia Marcazzani Doppia inaugurazione il 14 dicembre nella chiesa parrocchiale di Monteforte: un nuovo organo e una cripta chiamata “cantina di Dio”. Per l’occasione è intervenuto il cardinale Domenico Calcagno che ha benedetto entrambe le opere. «La parrocchia di Monteforte ha una tradizione importante per quanto riguarda la musica liturgica con organo a canne – afferma don Alessandro Bonetti, parroco di Monteforte -. Il primo organista nominato risale alla fine del ‘700 e le prime notizie di un organo sono datate alla prima metà del ‘900. Il 17 aprile 1966 fu inaugurato l’organo costruito dalla ditta Zarantonello di Cornedo Vicentino con un concerto del Maestro Padre Terenzio Zardini. Quello strumento, di cui oggi rimangono le canne e poco altro, nell’estate 2011 non ha più funzionato e tutti gli organari chiamati per vedere il da farsi furono concordi nel ritenerlo non più riparabile, ma occorreva un restauro completo e una nuova trasmissione. Un gior-

no mi sono quindi presentato alla famiglia Ferroli spiegando il problema e ricevendo rassicurazioni…Oggi abbiamo un organo costruito dall’artigiano Diego Bonato e dai suoi collaboratori per un anno di lavoro. La parrocchia ha potuto affrontare una spesa di tali proporzioni solo grazie a dei benefattori, Dante Ferroli e sua moglie Anna. Oltre all’organo però è stata inaugurata anche la cripta e il parroco spiega che è stata chiamata “Cantina di Dio” dedicandola a Monteforte poiché è il territorio europeo a più alta densità vitivinicola. La sua realizzazione è avvenuta soprattutto per opera di Alfredo Valente, che alla sua morte, nell’aprile 2013, ha deciso di lasciare tutti i suoi

beni alla parrocchia, per tutte quelle persone e cantine che hanno deciso di acquistare “un mattone” e per tutti quelli che vi hanno lavorato in modo volontario. «La cripta – aggiunge ancora il parroco Bonetti - è stata ricavata dalla cantina, dov’erano raccolte le uve che erano raccolte nel vigneto retrostante la chiesa per produrre il vino che serviva per le messe. Dagli anni ’60 però era diventata un garage e un deposito. La cripta è un luogo silenzioso, caldo e accogliente per incontrare con gioia Gesù di giorno ma anche di notte. Essa è intitolata a San Michele Arcangelo, lo stesso nome di un antico oratorio che si trovava, dov’è ora la chiesa parrocchiale, e di cui si è persa ogni traccia».

Il 17 e 18 gennaio torna la Montefortiana che quest’anno compie 40 anni. La manifestazione inizierà il 17 al mattino con l’apertura della Montefortiana – Expo, da quest’anno in via San Carlo. Seguirà la partenza della 20ª Marcia “Per il sorriso dei bimbi” con due percorsi: uno di 5 km per i ragazzi delle scuole e quello dei capitelli della lunghezza di 10 km per gli adulti. Il ricavato sarà devoluto alle iniziative dei Camilliani nel mondo. Al termine della corsa ci saranno le premiazioni del Concorso di disegno scolastico che ha coinvolto molte scuole del territorio. Nel primo pomeriggio protagonista sarà la settima edizione di Passi nel tempo, percorso di 10 km nel cuore del Soave classico. Il 19 gennaio le marce entreranno nel vivo con la partenza del 40° Trofeo Sant’Antonio Abate- Falconeri. Quattro i percorsi: 9, 14, 21 e 28 chilometri. La parte del leone la faranno sempre i ristori: accoglienza e buon cibo entusiasmano ogni anno le 18.000 persone che partecipano alla manifestazione. Nella mattinata del 19 partirà anche la 4ª Ecomaratona Clivus riservata agli agonisti con un percorso di 43 km che coinvolge val d’Alpone, val Tramigna e val d’Illasi con un dislivello fino a 2250 metri. Da quest’anno l’Ecomaratona fa parte del Gran Prix IUTA di Ultra Trail, l’associazione italiana di ultramaratona. Infine ci sarà la 21ª Maratonina Falconeri, di 21 km, per atleti della Federazione Italiana di Atletica Leggera, FIDAL, cui è abbinato il 12° Trofeo Sante Ferroli, riservato agli atleti tesserati Alpini ANA. Il pomeriggio sarà tutto

per gli atleti professionisti e i giovani. Alle 13 prenderà il via il 7° Gran Premio Pedrollo - Giovani Promesse una corsa su strada per il settore giovanile del Centro Sportivo Italiano di Verona. I giovani atleti veronesi si sfideranno in una competizione di mezzofondo di varia lunghezza: dai 300 metri per i più piccoli di 7 anni ai quasi 2 km per i ragazzi di 13 anni. L’ultima gara in programma sarà la 34ª Montefortiana Turà, gara internazionale su strada per atleti Fidal di 10 km per i maschi e 6 km per le femmine. Da quest’anno le partenze e gli arrivi con ristori non saranno più in piazza Salvo D’Acquisto ma in via Dante in corrispondenza delle scuole elementari. Per maggiori informazioni: www.montefortiana.org.


CRONACHE

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L’UNIONE. Soave, Cazzano e Montecchia hanno associato le funzioni essenziali

Alleanza a tre per il futuro

Da dicembre i comuni di Soave, Cazzano di Tramigna e Montecchia di Crosara hanno deciso di unirsi in modo da condividere le funzioni essenziali e promuovere le loro produzioni tipiche. Cazzano e Montecchia erano obbligati all’unione perché comuni inferiori a 5000 abitanti. A loro ha voluto unirsi il confinante comune di Soave. Soave, Cazzano e Montecchia di Crosara hanno gettato le basi per una nuova collaborazione tra enti, associando le funzioni fondamentali. Questo in futuro potrebbe sfociare in un’unione, un ente di secondo livello sovracomunale. Dietrofront all'ultimo momento invece del Comune di Monteforte. «Ci siamo trovati di fronte ad un percorso tutto da costruire, legato al mondo del vino: avevamo coinvolto in questo cammino anche Monteforte, essendo la quarta realtà del nostro comprensorio legata alla viticoltura – afferma il sindaco di Soave, Lino Gambaretto -. Soave non era obbligato, contando più di 5.000 abitanti, ma Montecchia e Cazzano, entro il 31 dicembre, dovevano per legge

associare alcune funzioni, pertanto ci siamo fatti capofila dell'accordo che ha durata di tre anni. Dopo di che sarà fatta una verifica: se tale analisi sarà negativa, ci sarà l'obbligo per legge da parte dei tre enti di creare un’Unione di Comuni. Diversamente potremmo proseguire come fatto in questi tre anni. Vedremo dunque da qui a tre anni come si svilupperà questa collaborazione, anche perché ogni Comune ha un proprio equilibrio interno e la scelta di unirsi va gestita con attenzione». «Associazione di funzioni non significa associazione di servizi – precisa Edoardo Pallaro, sindaco di Montecchia di Crosara -. La nostra scelta è stata di tipo economico, amministrativo, territoriale e giuridico. Quello che abbiamo fatto ci rende antesignani in questo: a mio parare fra 25 anni ci sarà una zona unica del Soave con o senza San Bonifacio. La piccola zona dell’est veronese si configura come nord est e sarà un’entità unica senza rovinare l’identità dei singoli comuni. L’associazione di funzioni e l’unione dei Comuni salva-

I sindaci di Montecchia, Cazzano e Soave

guarda l’identità storica, giuridica, amministrative e di tradizione dei singoli Comuni. I servizi saranno migliori e contribuiranno a una maggiore identità. L’associazione di funzioni significa mettere a disposizione ciò che si ha di meglio a servizio degli altri dal punto di vista del personale amministrativo. Non si deve confondere l’amministrazione

con il personale amministrativo perché la condivisione di funzioni coinvolge solo quest’ultimo ed è molto importante perché in questo modo non si perdono le competenze. Questo porterà dei vantaggi al cittadino perché potrà avere delle risposte più qualificate e non è detto che la professionalità sia solo da una parte». Maria Grazia Marcazzani

MONTECCHIA / MONUMENTO DEDICATO ALL’ARMA DEI CARABINIERI Lo scorso 7 dicembre in via Nassiriya a Montecchia di Crosara è stato inaugurato il monumento dedicato all’Arma dei Carabinieri nell’anno dei festeggiamenti dei 200 anni della sua istituzione. L’idea del monumento è di Dino Righetto, presidente dell’Associazione nazionale carabinieri di Montecchia, e ha trovato il sostegno di tutte le amministrazioni della Val d’Alpone e dal Comando dei Carabinieri di San Giovanni Ilarione, addetto a sorvegliare la vallata. Il monumento rappresenta la moneta da due euro coniata quest’anno proprio per festeggiare l’evento. «I Carabinieri, chiamati

così perché quando sono nati adoperavano un fucile chiamato carabina, sono un punto di riferimento per la società e lo sono stati per tutti nei loro due secoli di storia – ha affermato il sindaco di Montecchia di Crosara, Edoardo Pallaro -. Il poeta latino Virgilio ha definito la parola “monumento” come “memoria e pegno d’amore” e questo è dedicato all’Arma che sempre vigila sulle nostre realtà. Essa non potrà essere sostituta: anche se è previsto che sarà creato un corpo d’arma unico per tutta Europa, l’Arma dei carabinieri esisterà ancora dal punto di vista storico. L’Arma dei Carabinieri si

distingue per la fedeltà alle istituzioni, al cittadino e allo Stato». «Questo monumento è originale e particolare e penso che sia unico nel suo genere in Italia perché i due euro commemorativi sono usciti solo recentemente – ha aggiunto il generale ispettore della regione Veneto per l’Arma in congedo Nando Romeo Aniballi -. L’Arma dei Carabinieri è stata istituita da Vittorio Emanuele I, dopo che Napoleone fu confinato all’isola d’Elba ed era tornata la Restaurazione. Le 12 stelle sulla moneta rappresentano i primi 12 Stati che si sono uniti a Roma per fare l’Unione Europea. La prima Europa

unita l’aveva fatta Napoleone quando negli Stati che aveva conquistato, aveva messo a capo di questi parenti e amici di varia natura. Vittorio Emanuele aveva bisogno di una forza militare istruita in un paese dove l’analfabetismo era pari al 90%: un carabiniere – che doveva aver fatto 4 anni di servizio militare, avere 24 anni e non superare i 40 anni d’età - che sapeva leggere e scrivere era di livello elevato. I carabinieri hanno combattuto nelle tre guerre d’Indipendenza, nelle due guerre mondiali e anche dopo contro il brigantaggio nelle regioni del sud».

14 MONTEFORTE/IL CORTOMETRAGGIO Il verbo “mangiare” che diventa sinonimo di “imparare”. Da quest'idea ha preso il via il progetto de “La Cena Perfetta”, cortometraggio con protagonisti i giovani alunni delle scuole medie di Monteforte d'Alpone e pronto per partecipare al concorso “La Scuola per l'Expo 2015”. Il Comune di Monteforte e i dirigenti dell'Istituto Comprensivo hanno fortemente voluto partecipare al concorso indetto dal Ministero dell'Istruzione e legato ai temi propri dell'esposizione universale. Inizia così la collaborazione col regista Diego Carli che, dalla fine di settembre, ha scritto soggetto e sceneggiatura, dando poi il via alle riprese. «L'opera prodotta - spiega lo stesso regista - è una docufiction dove cinema e informazione si coniugano, in un connubio tra realtà e finzione che si fonda sui concetti di alimentazione e tradizione. E' la storia di una ragazzina che, dopo aver scoperto un libro di vecchie ricette, mossa dalla curiosità, cerca informazioni su questi scritti, iniziando quindi a confrontarsi con la tradizione gastronomica locale e con quella di culture differenti. Perchè l'alimentazione è un concetto strettamente legato a quello di integrazione, quando si è seduti allo stesso tavolo, ci si sente tutti più vicini». Il risultato sono venti minuti di cortometraggio per i quali è stato necessario un mese di riprese, un lavoro seguito costantemente dal coordinamento della professoressa Giorgia Battistella e del preside Giuseppe Boninsegna. Ben 99 i ragazzi coinvolti nella realizzazione del progetto, da chi è stato scelto come vero e proprio attore a tutti quelli che sono stati impegnati nella ricerca di ricette e location, fino a chi si è occupato di backstage e fotografia. «I ragazzi sono stati entusiasti e partecipi – continua Diego Carli –, hanno lavorato assieme ad alcuni attori professionisti e hanno così potuto sperimentare tutto il lavoro che sta dietro alla creazione di un'opera cinematografica». Sono quasi 700 le scuole di tutta Italia che, con vari prodotti, parteciperanno al concorso; se “La cena perfetta” verrà selezionata fra i vincitori sarà proiettata durante i mesi dell'Expo di Milano. Il viaggio de “La cena perfetta” però non si ferma qui; il cortometraggio verrà infatti presentato ufficialmente a Monteforte a febbraio, dopo una piccola preview per gli ospiti della Montefortiana, e nei prossimi mesi parteciperà anche alle selezioni per i maggiori festival e concorsi cinematografici di genere. Matteo Dani

M.G.M.

NOTIZIE IN BREVE (M.G.M.) MARIO BATTISTELLA, RE DEL TANGO. Molti montefortiani non sanno di avere un loro antenato, Mario Battistella, che fu famosissimo in Argentina per essere uno dei re del tango. Ed è proprio su di lui che Liviana Loatelli, insegnante di lettere antiche e pianista del gruppo di tango argentino “Alma Migrante” sta terminando di scrivere un libro. Mario Battistella nacque a Monteforte il 5 novembre 1898 nell’attuale via XXVII Aprile. A 14 anni si unì a una compagnia di spettacoli viaggianti. Nel 1910 si recò in Argentina, dove nel 1922 conobbe Carlos Gardel e riuscì a debuttare come compositore per il teatro di rivista, i musical e il cinema. Nel 1929 Mario parte per Parigi, dove viene ingaggiato dalla Paramount come traduttore, ma nel 1933 torna in Argentina dove crea le sue opere migliori. Morì il 10 ottobre 1968 a Buenos Aires, all’età di 74 anni. Di lui ci rimangono 254 canzoni, di cui la maggioranza tanghi. «Dal 2008 con il mio gruppo ci occupiamo di tanghi e dal 2010 ci siamo specializzati nella valorizzazione di compositori di tango veneti e friulani emigrati in Argentina a inizio '900 – afferma Liviana Loatelli -. Il nostro interesse si è concentrato sulla figura di Mario Battistella, protagonista del libro che uscirà a breve». Per informazioni: liviana.loatelli@gmail.com. (M.D.) “BOCHE DE PIERA” DI MARCO BOLLA. Dieci anni di esperienze, sensazioni, colori e umori che costellano il percorso quotidiano. C'è tutto questo dentro Boche de Pièra, raccolta di poesie nella quale Marco Bolla raccoglie i momenti più significativi della propria produzione poetica. Il volume, edito da Panda Edizioni, è una silloge dove l'autore fonde gli elementi peculiari della propria terra natale con una personale ricerca quotidiana che lo porta ad osservare e indagare la realtà aspettando “calcòssa che me daga on scorlón de verità”. Una raccolta dove la maggioranza dei versi è in dialetto veneto. Marco Bolla, è nato e vive a Monteforte d'Alpone. Molte sue poesie sono state in passato premiate o segnalate in vari concorsi nazionali. Boche de Pièra è reperibile alla libreria Piramide di San Bonifacio ed è acquistabile on line, anche in formato e-book, sul sito di Panda edizioni.



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MOSTRA AD ARCOLE. Grande successo di visitatori per l’esposizione in piazza Poggi

I nobili Pellegrini Dal 25 ottobre al 30 novembre è stata allestita la mostra fotografica e documentaristica “Arcole e i nobili Pellegrini tra monastero e patriziato dal '300 al '600”, organizzata dal Comune, insieme all'Ass.ne Ricercatori Documenti Storici, direttore scientifico il prof. Marco Pasa. Nelle barchesse di Piazza Poggi la mostra si dipanava in varie sale, partendo dalle origini della nobile famiglia Pellegrini: in centro Arcole si trova una delle ville più famose del territorio “La Decima”,

risalente al XIV secolo, acquistata da Giovanni Pellegrini ad inizio 1400. La villa è cinta da un alto muro, con l'imponente “Arco dei Croati” in entrata. I Pellegrini ad Arcole possedevano estese proprietà terriere, palazzi e barchesse, anche in Gazzolo, Marezzane, Volpino, Santo Stefano e Cà Salveghe. Dei veri e propri latifondisti che hanno modellato il territorio. Nel 1518 Camillo Pellegrini trasferì la sede della famiglia a Gazzolo e ad inizio 1600 iniziarono la costruzione

della villa poi divenuta Maffei-Ottolini, nella cui corte si battevano i cereali. A metà 1600 cominciò il periodo di decadenza della nobile famiglia, che portò a cedere alcuni possedimenti. Altre nobili famiglie si insediarono in Arcole, i Bevilacqua, i Maffei, I Gritti, i Malaspina, tutte attive nella bonifica delle terre della valle zerpana. Una sezione della mostra era dedicata ai conventi del territorio: i monasteri dei benedettini in particolare, prodighi nella lotta all'incolto, bonificatori di

luoghi paludosi. Ad Arcole si insediarono i frati di Santa Maria in Organo, San Pietro di Villanova, gli Umiliati. Una sala era dedicata alle terre di confine di Arcole, Cavalpone, Zerpa, ricadenti oggi in tre Comuni: Arcole, Veronella e Belfiore, sempre accomunati da una situazione idraulica complessa e problematica, area di confluenza dei torrenti Tramigna, Alpone, Dugal Masera e Fontane. «L'Amministrazione Comunale con questa mostra ha invitato ad una più completa conoscenza

delle vicende storiche dell’area di Arcole e dintorni, nel periodo dal 1300 al 1600 - spiega il consigliere alla cultura Claudio Soprana -. Spesso, quando si parla della storia di Arcole ci si riferisce soprattutto alla battaglia

napoleonica tralasciando tutte le altre epoche. Con questa mostra abbiamo fatto riscoprire un periodo poco conosciuto, ai circa 1200 visitatori di cui quasi 300 il giorno della presentazione». Graziana Tondini

“Il Volo”: un trio davvero esplosivo

Il Volo, ovvero il trio musicale composto dalle voci di Gianluca Ginoble, Ignazio Boschetto e Piero Barone, nasce nel 2009 in occasione dello show televisivo "Ti lascio una canzone" condotto da Antonella Clerici per Rai Uno sotto la supervisione artistica di Tony Renis e Michele Torpedine (manager già di Zucchero, Bocelli e Giorgia). Sono stati i primi artisti italiani a firmare un contratto discografica con una major americana. Dopo aver riscosso un successo internazionale soprattutto americano (il loro più grande successo è la cover "O' Sole Mio" del 2011) ora puntano al mercato italiano partecipando nella categoria Big al prossimo Festival di Sanremo targato Carlo Conti con il brano "Grande Amore". Il 21 dicembre si sono esibiti nel tradizionale concerto natalizio in Senato alla presenza delle più alte cariche dello Stato in diretta su Rai Uno accompagnati dal piccolo coro "mani bianche" composto da bambini affetti da disabilità uditive ricevendo i complimenti dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Li abbiamo incontrati a Marostica, una delle tappe italiane del loro tour mondiale. Finalmente l'Italia... Gianluca: «Dopo i successi all'estero è bello tornare in Italia. Abbiamo avuto l'esperienza di cantare al Teatro Antico di Taormina per due volte, a Pescara dove vivo io che sono abruzzese e poi a Napoli». Come lo descriveresti un concerto de Il Volo? Ci sono brani vostri, classici della tradizione italiana come Granada,O' Sole Mio, Mamma, Io che non vivo, ed esibizioni soliste. Gianluca: «E' proprio questo il bello perchè noi, essendo comunque cantanti italiani, portiamo anche la musica italiana nel mondo ma non solo perchè cantiamo tutte le canzoni in spagnolo per il Sudamerica, classici americani. Io amo Frank Sinatra e Dean Martin con tutto il cuore, quindi varia il concerto. Non è solamente la musica italiana popolare». Tutto è partito dal programma "Ti lascio una canzone" di Antonella Clerici. Voltarsi indietro dopo tutto quello che vi è successo che effetto fa? Gianluca: «Guardare avanti sempre per avere un futuro migliore, cercare di rinnovarsi e migliorarsi giorno per giorno è importante, ma bisogna sapersi voltare indietro e non rinnegare mai il passato. Noi ringraziamo “Ti lascio una canzone” perchè abbiamo iniziato lì. Bisogna sempre ringraziare qualcuno perchè dal posto in cui sei c'è sempre qualcuno che ti porta sempre più in alto».

Qual'è la vostra paura più ricorrente oggi? Gianluca: «La paura di tutti i cantanti e di tutti gli artisti è che non si sa mai cosa può accadere. Ed è proprio la paura di perdere tutto che dà la forza di continuare e di fare sempre meglio». Duetti meravigliosi con star del firmamento internazionale: Eros Ramazzotti, Placido Domingo, Anastacia, Britney Spears, un lungo tour americano di concerti con Barbara Streisand, Celin Dion...Che cosa avete cercato di “rubare” ad ognuno di questi mostri sacri? Gianluca: «Si può solamente imparare da loro. Abbiamo vissuto esperienze meravigliose. Ci hanno insegnato tanto non solo musicalmente parlando, ma ci hanno dato anche lezioni di vita, come quella di rimanere umili naturalmente. Quando sei lontano da casa riesci a capire veramente quanto è importante la famiglia e il paese dove sei nato. Mantenere le radici ben salde è fondamentale». Conoscendo da vicino molti di questi artisti con cui avete duettato ce n'è uno che vi ha stupito? Piero: «Quando conosci persone nuove resti sempre stupito soprattutto quando ti accorgi che in fondo gli artisti possono essere persone più normali di te. Barbara Streisand mi ha colpito perchè è una diva. Lei è fantastica, il massimo di tutto ed è stato davvero un onore conoscerla e fare un tour con lei. Penso sia una delle persone più fantastiche che abbiamo conosciuto». In America siete popolarissimi e girate in limousine e con le guardie del corpo come delle vere star... Gianluca: «Sì anche perchè lì ce n'è davvero bisogno. Siamo assaliti da fan isteriche che si tirano i capelli perchè vogliono autografi e foto...Sarebbe pericoloso non avere le body-guards, non scherzo!». L'America vista da vicino era un pò come ve la immaginavate prima di arrivarci? Gianluca: «Avevo 15 anni quando ci sono stato la prima volta quindi era tutto un sogno per me quando vedevo i grattacieli. La prima volta siamo stati a Miami e quando siamo atterrati non ci credevo. Poi è sempre stato un crescere piano piano. Siamo stati in Nuova Zelanda, in Cina, in tutti i Paesi del Sudamerica dal Messico all'Argentina, Europa tutta. Ci manca solo l'Africa». Ignazio: «Devo dire che mi hanno colpito non tanto l'America bensì gli americani perchè adorano la nostra musica e il nostro Paese. Sentir cantare gli americani in

italiano è ogni volta un'emozione che ti colpisce quando sei sul palco. Provi la stessa emozione in ogni concerto». Concerti, premi come il "Billboard's Awards 2014" (l'Oscar della Musica), ospitate in radio e Tv, duetti internazionali...Se dovessi scegliere il momento Top vissuto finora? Gianluca: «Il top può essere quando ho cantato a Pescarea di fronte a tutti gli amici e i parenti. Non c'è cosa più bella. E' più bello di qualsiasi premio o duetto. Cantare di fronte a mio nonno e ai miei genitori che mi hanno visto quando a 11 anni cantavo nel piccolo coro...Oggi canto in un gruppo affermato. La vita cambia. Oggi ancora dico: questa è la mia vita». Se poteste guardare dentro la sfera di cristallo cosa vi piacerebbe vedere per il futuro de Il Volo? Gianluca: «Continuare così perchè sta andando alla grande. Oggi sono felicissimo così». Piero: «Tanta verità perchè questo mondo è molto difficile. Speriamo di ritrovarci insieme e girare il mondo ancora una volta». Ignazio: «Divertirci con quello che facciamo. Se fai musica vuol dire che ti piace. La chiave del futuro è amare quello che fai». Luca Rizzato


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BELFIORE. Il Presepe del Santuario della Madonna ha tre nuove statue

BELFIORE

E “Re Magi” fanno capolino

Ihlali è italiana

Servizi di

Graziana Tondini La Contrada Strà di Belfiore ha invitato la cittadinanza a partecipare alla Santa Messa del 21 dicembre 2014, in cui sono state presentate tre nuove statue donate per il Presepe del Santuario della Madonna, lungo la via Porcilana. Il “rione giallo” ha voluto rendere partecipe tutta la comunità belfiorese di questa iniziativa che nasce nel 2004 e che ora sta trovando nuova vita. «L’acquisto di diverse statue nel 2004 – interviene il Capocontrà Andrea Varco – è frutto dei sacrifici e piccoli risparmi messi da parte nel tempo da tutte le famiglie residenti nella Contrada Strà. Quest’opera, è stata da noi contradaioli portata avanti sempre con grande impegno e passione, come se avessimo una vera e propria missione da compiere». Per i residenti della Strà, il Presepe del Santuario si rivolge a tutti gli abitanti di Belfiore, un segno cristiano che ci contraddistingue e un modo significativo per onorare Maria Santissima,

protettrice dell’intera collettività. «Siamo oggi ancor più entusiasti di annunciare che, dopo Gesù, Giuseppe, Maria, il bue, l’asinello, le pecore ed i pastori, siamo riusciti ad aggiungere anche le nuove statue dei tre Re Magi. E’ un acquisto che ci sta davvero molto a cuore e siamo gioiosi di poterlo condividere con tutti gli abitanti del nostro paese» spiega Varco. A livello artistico, le nuove statue sono della stessa serie delle precedenti, fabbricate da un'azienda leader del settore: «Sono sculture fatte da mastri artigiani alte 65 centimetri, creazioni

manuali uniche realizzate con una particolare resina estremamente resistente alle scalfiture o alle cadute accidentali, oltre ad essere un materiale isolante che resiste alle fredde temperature esterne dell’inverno – afferma ancora Varco -. La plasticità del materiale impiegato permette di catturare tutti i dettagli della figura originale da riprodurre. La ditta produttrice si avvale della collaborazione di artigiani a cui distribuisce i singoli pezzi “grezzi” direttamente nelle loro case per la decorazione interamente a mano. Gli artisti-scultori possono espri-

mersi in tutta libertà nello sviluppare i modelli assegnati a seconda del loro estro, per fare sì che la loro arte naturale non venga segnata da interferenze esterne, ma si possa esprimere sempre al meglio conclude il capo contrada -. Gli artigiani mantengono vivo l’entusiasmo per questo lavoro tramandandolo alle generazioni future». Ricevuta la Santa Benedizione, le statue sono state collocate nel Santuario della Madonna della Strà dove rimarranno esposte nel Presepe per tutte le Festività.

Mina Ihlali il 10 dicembre ha giurato fedeltà alla Repubblica, rispetto alla Costituzione e alle leggi italiane, diventando quindi nostra concittadina. Residente a Belfiore da 10 anni, da 17 in Italia, ha fatto domanda quattro anni fa al Presidente della Repubblica di ottenere la cittadinanza italiana. Anche il marito Samir Haidar ha richiesto la cittadinanza italiana, tre anni prima della moglie, ma non gli è ancora stata riconosciuta. Mina Ihlali è nata in Marocco, dove tuttora vivono i genitori e alcuni parenti. In Marocco ha studiato al liceo scientifico. La signora Mina è mamma di tre figli, il più grande Omar ha 14 anni e frequenta l’Istituto Dal Cero di San Bonifacio; il quarto è in arrivo a gennaio. La signora è un’imprenditrice: insieme al marito Samir gestisce una ditta di lavori edili, tanto che a volte la vediamo guidare per il paese il camioncino dell’azienda. «Con la patente presa in Italia» - precisa lei. Prima di Belfiore hanno vissuto a Tregnago, ma si trovano molto bene nella “terra della mela”. «Sono felice di vivere in questo paese – ha commentato Mina dopo il giuramento -. Mi trovo proprio bene. Penso che non cambierò più residenza». Negli anni scorsi Mina si è impegnata anche nel sociale, partecipando alla formazione linguistica delle donne del suo paese d’origine, come mediatrice per i corsi di italiano organizzati dal Comune. In Municipio, davanti all’Ufficiale di Stato Civile Emanuele Zampieri ha prestato giuramento e firmato l’atto di cittadinanza, accompagnata dal marito Samir, da un’amica di famiglia e dalla figlia più piccola Sanaa di cinque anni, che a fine cerimonia ha simpaticamente sventolato una bandierina italiana.

Mina Ihlali

Fashion cat show Felini in “vetrina” Gli amanti dei gatti di Verona e provincia si sono ritrovati a San Bonifacio per il Fashioncat Show, la mostra dei felini più belli al mondo tenutasi al Palaferroli sabato 10 e domenica 11 gennaio. La manifestazione è approdata in terra veronese dopo il grande successo riscontrato a Bassano (VI) e Longarone (PN); già nel 2012, poi, il Palaferroli aveva ospitato l'expo felina accogliendo migliaia di visitatori. Fashioncat Show è una manifestazione ufficiale del Libro Genealogico del Gatto di Razza Pregiata ed è stata organizzata sotto l’egida dell’ANFI (Associazione Nazionale Felina Italiana - unico autorizzato a detenere e rilasciare certificati del libro origini, cioè il pedigree) e della FIFe (Federazione Internazionale Felina). Decine le razze presentate durante i due giorni della manifestazione. Tra queste, i giganteschi Maine Coon, che possono raggiungere e superare i 12/13 chilogrammi di peso; i dolcissimi Sacri di Birmania, famosi per le loro pupille blu come gli zaffiri; gli eleganti Persiani dal muso schiacciato; i misteriosi Sphynx, i “gatti nudi” privi di pelo; i rarissimi Kurilean, noti per la loro codina a batuffolo simile a quella dei conigli; i sinuosi Siamesi; i pacifici Certosini dal mantello “blu”; i Norvegesi delle Foreste dalle folte criniere e i raffinati Esotici. Vera star dell'evento è stato però Siurikens Kolobbara Curl, un American Curl a pelo corto dal mantello di colore chocolate tabby blotched; caratteristica di questa rarissima razza sono le particolari orecchie ripiegate all'indietro. Amanti dei felini, appassionati e semplici curiosi si sono ritrovati al Palaferroli curiosando tra gli animali e ammirando anche le centinaia di bonsai, alcuni dei quali ultracentenari, protagonisti della mostra allestita all'interno del palazzetto sambonifacese. Matteo Dani


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VERONELLA. La creazione 2014 ispirata alla Grande Guerra e ad Ermanno Olmi

IL LIBRO

Gruppo presepio: 30° anniversario

“Il Mandorlato”

Servizi di

Graziana Tondini Per festeggiare il 30° anniversario della nascita del “Gruppo presepio” di San Gregorio di Veronella, i componenti hanno pensato di ispirarsi ad un altro importante anniversario, i 100 anni dalla 1° guerra mondiale. Alla Grande Guerra e al film “Torneranno i prati” di Ermanno Olmi è infatti dedicato il presepe artistico collocato in chiesa nel periodo natalizio.

I presepisti di San Gregorio per l’allestimento 2014, tutto fatto a mano, hanno lavorato fino a notte fonda. «La Grande Guerra è un simbolo molto forte, quasi un controsenso con il presepe che raffigura la nascita di Gesù. Ci sono già state discussioni e critiche per la nostra scelta, ma fa parte del normale dibattito quando si toccano temi delicati, come può essere questo - spiega Giordano, uno dei costruttori -. La guerra è quanto mai attuale purtroppo, anche oggi ci sono conflitti in

tanti luoghi del mondo, tante persone innocenti vengono massacrate, tuttora i cristiani sono oggetto di persecuzione come ai tempi di Gesù. Vogliamo ricordare tutto questo, a partire dalle immani sofferenze dei nostri avi, costretti per anni al freddo e al gelo, nel fango, in trincee come quella riproposta nel presepe». Come sempre i presepisti si sono documentati prima di procedere con l’allestimento: hanno visto il film di Olmi, consultato libri di storia, letto lettere e cartoline dei propri

parenti dal fronte…«E’ un presepe molto laborioso, poiché in commercio di questi materiali non si trova niente di pronto. Quindi abbiamo costruito tutto a mano, la palizzata, la casa dell’ufficiale, il muro sbrecciato da una bomba, le giberne, la stufetta, le racchette e gli sci da neve… riempito 400 sacchetti di sabbia a mano, piantato veri alberelli di pino sullo sfondo, rivestito con divise da soldato cucite in casa i nostri pastori». Un lavoro certosino, che lascia stupiti e commossi. Anche le musiche di sottofondo sono adeguate: ai canti natalizi si alternano i canti degli alpini. Peccato che alla decina di volontari non si avvicinino i ragazzi: i presepisti hanno bisogno di nuove leve a cui tramandare la loro arte. Però i giovani delle contrade hanno organizzato per sabato 20 dicembre, in collaborazione con la parrocchia, “Aspettando il Natale…” una serata dedicata ai giochi in piazza, alla musica, allo stare insieme a mangiare qualcosa e chiacchierare. Una piazza San Gregorio animata, nonostante il nebbione pre-natalizio.

Nell’ambito della XXX “Festa del Mandorlato” è stato presentato in Sala Consiliare del Municipio di Cologna il 7 dicembre il libro “Il mandorlato (ovvero il mandolàto)” di Leone Simonato, storico della loc. Sule di Cologna. Relatori della pubblicazione il prof. Don Luciano Balzan dell’Università dell’Aquila e il dott. Rodolfo Galleni della Biblioteca Nazionale di Firenze. «Noi tutti ricordiamo che da bambini papà e mamma per Natale ci mettevano dei pezzetti di mandorlato e un po’ di mostarda, anche in periodo di guerra spiega don Balzan -. Finora di questo dolce non se ne era mai scritta la storia, che implica documentazione, verità, non favola o leggen-

COLOGNA VENETA / LA BOTTEGA DE ISEO

Da oltre un secolo, la “Bottega de Iseo” è un riferimento per i cittadini colognesi e dei dintorni, una merceria in cui prevale il profumo di antico, di conoscenza, di cortesia su quello del business. Ne abbiamo parlato con l’attuale titolare, Luciano Getrevi, nipote del fondatore: «La nostra bottega fu fondata dal nonno Eliseo “Iseo” Getrevi, nel 1903 ed è inserita nell’elenco imprese storiche di Unioncamere. Egli era nato nel 1878 a Pressana e da ragazzo, il padre gli trovò impiego presso il merciaio Conti di Cologna. Con il figlio dei Conti, nonno Iseo frequentava i mercati della zona, partendo alle 2 – 3 di notte con il cavallo, in estate e inverno, anche con la guerra. Col tempo e con l’appoggio della futura moglie Teresa Zampieri, il nonno decise di comprare la merceria di Giuseppe Panozzo, detto “Fuminanti”, in Piazza Mazzini n. 4 a Cologna. Mi raccontò che aprì il negozio il 3 aprile 1903, di venerdì, dimostrando di non essere per niente superstizioso. La licenza prevedeva le voci di una merceria classica: ago, bottoni, elastici, uncinetti, pizzi, specchi…- continua Luciano -. Nel 1919, dal fronte, Iseo scrisse alla moglie di acquistare anche il palazzo di abitazione: Palazzo Anti del 1400, sopra il negozio. Nel 1941 mio padre Giuseppe si sposò con Anna Gonzato. Nel 1942 l’esercizio fu iscritto al neonato registro delle imprese della Camera di Commercio. La transizione del negozio da Iseo a Giuseppe avvenne nel 1968. Mio padre, rimasto vedovo, nel frattempo si era risposato con Angelina Pieropan ed insieme condussero il negozio per molti anni. Mia madre Angelina mi raccontava che allora si apriva bottega alle 5 di mattina, per servire le filandiere che andavano a lavorare. Fino al 1979, anno della definitiva soppressione del mercato domenicale, si lavorava pure il giorno festivo. Nel 1981 sono entrato con mia madre nella gestione del negozio e nel 2006 c’è stato il passaggio da mio padre a me». Luciano ci racconta alcune note di colore della “Bottega de Iseo”: «Dagli inventari d’archivio ho trovato molte denominazioni particolari della merce, come bombasina (cotone da ricamo), astico per biciclette (fasce elastiche maschili per trattenere i calzoni quando si andava in bici), suste corazza (molle per busti maschili), e…il “voltèr”, tessuto ricamato o merletto che si poneva su schienale e braccioli di divani e poltrone per non sporcarli».

da». «Il mandorlato è diffuso nell’alta Toscana, dominata dalla nobile famiglia d’Este. Fra La Spezia e Massa Carrara, al “Passo delle radici” si trova Castelnuovo, piccolo paese vicino all’antico monastero di S. Pellegrino in Alte, ove ristoravano i viandanti diretti a Roma. A Castelnuovo, per Santa Lucia, nacque un dolce particolare, la “mandolata”, con quasi gli stessi ingredienti di Cologna, con le noci anziché le mandorle, troppo costose. Probabile che gli Estensi, tramite la Garfagnana, Reggio e Mantova facessero arrivare alla loro corte le prelibatezze veronesi e abbiano voluto imitarlo» - spiega il dottor Galleni. «Del mandorlato abbiamo documenti già a metà 1500, di un certo messer Francesco, che lo definisce “sublime, sopraffine” e ne codifica il lemma. Anche a fine 1700, si trovano tracce del “durissimo dolce” in un volume in cui si cita un ex gesuita che durante un convivio si ferisce, quasi staccandosi una mano nel tentativo di tagliare il mandorlato con un coltellaccio. Ironia della sorte, per salvarsi, dovrà chiedere grazia a Papa Clemente XIV, proprio colui che aveva soppresso il suo ordine nel 1773 - spiega l’autore Limonato -. Nella pittura, Liberale da Verona, raffigura la nascita di S. Giovanni Battista dove un’ancella porta i conforti alla puerpera Elisabetta, mettendo in risalto su un piatto un mandorlato. Molto simile a quello che gustiamo ancora oggi».


CANGRANDE: NUOVI PERCORSI

DI STUDIO PER I GEOMETRI DEL FUTURO Gentili Genitori, la scelta della scuola superiore è una scelta impegnativa per i ragazzi e le loro famiglie, perché è una scelta per il futuro, non solo per il quinquennio. Ecco perché, oltre ad essere un momento importante nel percorso di apprendimento di ognuno, questa scelta – soprattutto - non è facile: è necessario coniugare le predisposizioni e i talenti individuali, alle possibilità offerte dal mercato del lavoro. Compito della famiglia è aiutare i propri figli a prendere una decisione convinta e consapevole. E per fare questo sono necessarie informazioni e conoscenza. Gli Open Day – gli spazi dedicati alla presentazione delle possibilità offerte dai vari istituti superiori - possono contribuire a costruirle, a creare le condizioni perché questo passaggio sia valutato nella complessità delle sue possibilità. NEL NOSTRO ISTITUTO LE GIORNATE DI SCUOLA APERTA SI TERRANNO: LUNEDÌ 15 DICEMBRE ALLE ORE 18.00 SABATO 20 DICEMBRE ALLE ORE 15.00 SABATO 10 GENNAIO ALLE ORE 15.00 MARTEDÌ 20 GENNAIO ALLE ORE 18.00 In un periodo di forte crisi c’è bisogno di giovani preparati e formati in settori tecnici specifici. E’ importante che scuola, università e mondo del lavoro siano interconnessi per offrire possibilità concrete di inserimento. La figura del geometra è una figura in rapida trasformazione, in particolare nei nuovi settori di competenza, non più solo edilizia, ma anche innovazione tecnologica e tutela del territorio. Jeff Bezos, fondatore di Amazon, disse una volta alla sua squadra: “Se ci misuriamo solo in campi in cui siamo competenti, la nostra competenza è destinata a diventare obsoleta”. Ed io sono profondamente convinto che sia necessario sperimentare nuove strade: solo così, assumendoci anche dei rischi, possiamo integrare le conoscenze e innovarci. Per questo motivo, convinti che sia necessario rispondere al cambiamento in atto, a partire dal prossimo anno, il “Cangrande” ha attivato oltre all’indirizzo Costruzioni, Ambiente e Territorio (CAT) e all’opzione Tecnologia del Legno nelle Costruzioni (CAT-TLC), anche l’opzione Geotecnico (CAT-GT). Inoltre, tenendo conto che il distretto del mobile nel veronese è al quarto posto in Italia, verrà attivato l’indirizzo di Tecnico Meccanico delle Tecnologie del Legno (MTL). Infine, avremo la settimana corta e le lezioni si svolgeranno dal lunedì al venerdì. Al termine del percorso di studi al Cangrande, gli studenti potranno decidere se entrare rapidamente nel mondo del lavoro ed esercitare la libera professione, proseguire con l’istruzione e la formazione tecnica superiore oppure accedere ad un corso di laurea universitario. In attesa di potervi incontrare di persona per potervi presentare l’Istituto, i docenti, la didattica ed i percorsi offerti, colgo l’occasione per porgere i miei più cordiali saluti. Verona, dicembre 2014 Il Dirigente Scolastico



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