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BACO MAGAZZINO DI IMMAGINI. SKATE. SNOW. SURF. BMX. FMX. LIFESTYLE. MUSICA. ARTE. - WWW.BACO.IT - TRIMESTRALE - NUMERO 46


WELCOME TO THE TEAM

CHAD KERLEY LOGO FZ HOODIE A PLUSH, WARM LINING FOR COMFORT IN A TIMELESS DESIGN

NIKE6.COM/BMX


HOP WHIP | PHOTO: MARK LOSEY










Wllliam Aliotti - pic Mike Pireddu

EDITORIALE 46 Spirito d’adattamento Quanto da fastidio, quando la “gente”, i parenti, i professori, i colleghi, la signora sul pianerottolo, ci rispondono con proverbi, frasette, con quelle che infatti si chiamano “frasi fatte” con tono giustamente dispregiativo. E anche se in altre lingue si chiamano “frasi verità”, e contengono una delle parole più pure che esistano, di vero e puro non contengono proprio nulla. Il giudizio che contengono è già accettato come approvato e giusto dal pubblico uso, dunque mangiato, digerito ed espulso, buono per tutti i palati. E le persone che invece di ragionare comunicano con frasi fatte e quotidianamente ce le gettano addosso, sembrano aumentare, in modo proporzionale alla pesantezza dei tempi. Esiste una frasetta particolarmente odiosa, simbolo della falsa verità che, in particolare da sempre mi fa incazzare: “Alla fine ci si adatta a tutto....” Le maledette frasi fatte proprio perché contengono una verità prefabbricata, sono lì apposta per non far dubitare, per spiegare tutto, per non far riflettere, sugellare un discorso ed essere incassate come resto di un ragionamento, così come sono. A quanto pare, secondo illuminati antropologi, l’adattamento sarebbe una prerogativa degli esseri umani e forse delle formiche, delle zanzare e delle mosche. Pare infatti che quasi tutte le altre specie non si adattino ai cambiamenti, declinando verso l’estinzione, mentre noi e pochi altri bacarozzi nocivi, tendiamo a moltiplicarci a più non posso, in maniera direttamente proporzionale alle difficoltà. Proprio questo nega lo stupido principio che recita a memoria che sia proprio l’intelligenza che ci fornisce la capacità di aderire e conformarci a qualsiasi difficoltà, imprevisto o cambiamento. BACO46

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Per gli umani si parla però, in genere di “spirito” di adattamento, mentre per altri esseri viventi di “capacità”. Questa parola “spirito”, che sembra perseguitarci fin dagli anni del catechismo, poi del liceo, che cos’è? Sembra essere qualcosa di tipicamente umano, ma collegato con il non-umano ed usata per definire qualcosa di indefinibile, cioè, nulla. È l’adattarsi ad una nuova città, ad una situazione familiare mutata, ad un lutto, ad un impedimento fisico a delle difficoltà, dunque esclusivamente qualità umana? Eppure nascono fiori nel cemento fino a creparlo... E, chissà perché si chiama capacità... A questo punto i credenti non avranno dubbi sulla definizione di “spirito”... Per noi con meno sicurezze, lo spirito di adattamento è quella mirabile qualità che ci permette di attendere la guarigione di un osso, pur bestemmiando, e ad piante ed animali di sopravvivere ai secoli e alle catastrofi. Tutto ciò non dissolve le mia diffidenza nei confronti dell’umano spirito d’adattamento, anzi, le aumenta: È quello che ci fa ingoiare tutto senza ribellarci? Che ci fa obbedire a regole assurde? Che reprime legittime aspirazioni? Che ci impone rassegnazione verso ingiustizie, brutture, orrori, che si compiono sotto i nostri occhi ed ai nostri danni? Che ci tiene al riparo da rischi, e ci impedisce di cavalcare l’onda? Il dubbio mi resta, l’antipatia per questa frase, e per le altre già confezionate, pure. Proprio in questo dubbio, da sempre, coltivo lo Spirito Ribelle. Anna Mariella



SOMMARIO46

IN QUESTO NUMERO : PICTURE AWARDS, PAG 14 - THE CHOSEN, PAG 30 - PICTURE AWARDS, PAG 46 - FFT WEEK VS BLISS, PAG 34 - 7 GIORNI IN PORTOGALLO, PAG 42 - COSTA BASCA UNA VIA DI FUGA, PAG 50 - THE CYBORG, PAG 58ALESSANDRO BARBERO NELLE LANGHE, PAG 62 - VANS DOWNTOWN SHOWDOWN, PAG 66 - CURVE, PAG 70 - THE WILD BUNCH, PAG 78 NIKOLAI LEFTOVERS, PAG 82

IN COPERTINA: Anton Bilare - Photo Lorenz Holder ERRATA CORRIGE: Nel numero Baco 45 - pag:18-19-20-21-22- Photo Lorenzo Belfrond

EDITOR IN CHIEF paolo testa - poldo@baco.it EDITOR/CREATIVE DIRECTOR luca pistono - luca.pistono@baco.it EDITORIAL COORDINATOR olaf pignataro - olaf@baco.it FOREIGN COORDINATOR erika guareschi - erika.guareschi@baco.it PHOTOGRAPHER mike pireddu. mirai pulvirenti. luca carta. andrea fazzolari. lorenz holder. murio. marcello cassano. ale simonetti. lorenzo belfrond. giorgio perottino. fizza. ale volpin. roberto bragotto. marcello goggio. kreator. eleonora raggi. hubbe ferroni. andrea borgarello. denis piccolo. COLLABORATORS fabio valente. cristina visentin. alessandra giovannini. davide pavanello. katia marinelli. anna mariella. mattia bonaguro BACO46

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PUBLISHER Presso s.r.l. Edizioni - www.presso.it SALES MANAGER - UFFICIO COMMERCIALE paolo testa poldo@baco.it Tel. e Fax +39 011 813 68 50 mob. +39 3386864081 PRINTED IN ITALY Grafiche Ambert s.r.l. -10038 - verolengo - to www.graficheambert.com FREE DISTRIBUTION www.baco.it/distribuzione.html INFO www.baco.it Testi, illustrazioni e fotografie non vengono restituiti, se non espressamente richiesti. Gli autori sono i soli responsabili delle opinioni espresse. La riproduzione anche parziale di testi fotografie disegni è vietata con qualsiasi mezzo e forma.


IUTER

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Un salto da un inverno all’altro. Inverno dopo inverno s’invecchia è nostro dovere immagazzinare ricordi, la tecnologia ci ha dotato di telefonini che fanno tutto, iPad che ci parlano, iPod che ci isolano e macchine digitali per fotografare matrimoni, battesimi e sudate vacanze. Ma il fascino di un fotografo e della sua fotocamera non ha concorrenza. Fotografia significa “scrivere con la luce” ed è quello che hanno fatto Lorenz Holder, Lorenzo Belfrond, Roby Bragotto e Denis Piccolo. Hanno scritto parole indelebili nel nostro magazzino dei ricordi, Picture Awards è anche questo. Poldo


Molla Pic Lorenz Holder


Marco Donzelli Pic Roberto Bragotto




Marco Smolla Pic Lorenz Holder



Tobi Strauss Pic Lorenz Holder


Marco Smolla Pic Lorenz Holder


Tania, Plazy, Lorenzo - Pic Lorenzo Belfrond


Filippo Kratter Pic Roberto Bragotto



Tania De Tomas Pic Lorenzo Belfrond


Tania De Tomas Pic Lorenzo Belfrond



Marco Smolla Pic Lorenz Holder


StefanLantschner, MX


Simone Baracco, 360 bar

THE

CHOSEN PIC & TXT OLAF PIGNATARO

A metà Luglio il Foro Italico di Roma è stato animato da The Chosen, l’evento di BMX e skateboard organizzato da Nike. Nella prima giornata è stata la BMX la protagonista allo skatepark costruito per l’occasione: sotto un enorme geoide, oltre cinquanta BMX rider hanno potuto girare in un park lungo circa sessanta metri, utilizzando soprattutto le strutture

più street oriented. I dieci migliori rider della giornata si sono poi guadagnati il privilegio di una session notturna con il team Nike 6.0: Daniel Tunte, Kriss Kyle, Nil Soler, e gli italiani Stefan Lantschner e Simone Barraco, che hanno girato principalmente sulla mini a spina in plexiglas.

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Il giorno seguente la BMX ha lasciato spazio allo skateboard, con le qualifiche del contest e la prima jam session del team Nike SB, con ospiti d’eccezione Omar Salazar e Theotis Beasley e il team Nike SB Europe Simo Makela, Fernando Bramsmark, Tim Zom e Maxime Geronzi. Lo skatepark brulicava di skater provenienti da ogni parte d’Italia giunti per sfidarsi in calde jam session, ma nonostante l’ottimo riding, solo 16 di loro hanno superato la prima fase di qualifica accedendo alla finale del terzo giorno, dove li attendeva il team Nike SB Italia: Jacopo Carozzi, Marco Lambertucci, Luca Doneddu e Mauro Caruso, mentre Luca Crestani era infortunato. La giornata si è conclusa con il concerto di Thori e Rocce: Don Joe e Shablo hanno saputo riuninre in un unico, incredibile live set molti dei nomi del rap italiano, come Club Dogo, Noyz Narcos, Co’ Sang, Tormento, Caprice, Caneda, Emiliano Pepe e Sick Luke, mandando in visibilio le 3000 persone arrivate al Foro Italico.

Theotis Beasley, FS flip


Nelle finali è stato il romano Nikolai Danov ad avere la meglio, spaccando di brutto non sulla scalinata e i rail, ma anche sui quarter; secondo posto per Mauro Caruso, mentre sul gradino più basso del podio è salito Fabio Colombo. Dopo le premiazioni il team Nike Sb ha fatto una ultima session davvero incredibile. Incredibile la velocità con cui girava Omar Salazar e incredibile il livello tecnico di Theotis Beasley. Incredibile il nollie noseblunt sul rail con cui Jacopo Carozzi ha chiuso la session. Risultati finale Nike The Chosen skate contest 1 Nikolai Danov 2 Mauro Caruso 3 Fabio Colombo 4 Fabio Montagner 5 Michele Salini 6 Alessandro Cesario

Jacopo Carozzi, nollie noseblunt


Dade (Linea77) - pic Poldo


FFT WEEK VS BLISS È già da un po' di anni che organizziamo a Les 2 Alpes questa "reunion" ma quest'ultima aveva una "groova" in più. Intanto la week è stata l'occasione per fare incontrare le atlete Bliss by Level con il Fiat Freestyle Team e per capire un po' il profile dei e delle riders ci siamo inventati una giornata di shopping con con un check da spendere liberamente. Sono venuti fuori i "gusti" dei personaggi!

pic Andrea Fazzolari

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Daniel Cardone - pic Andrea Fazzolari


pic Andrea Fazzolari

Daniel Cardone - pic Andrea Fazzolari

Daniel Cardone si è comprato un botto di cd da masterizzare per avere una colonna sonora nel suo FIAT Doblò, Le Bliss Girls hanno spaziato dalle camice a scacchi che al giorno d'oggi si usano molto a una infinità di dolci che non hanno fatto neanche il tempo di essere fotografati sul biliardo dello Snaocafè, inutile dirvi che cosa si è comprato Filippo Kratter, abbiamo girato il centro di Grenoble fino a quando non abbiamo trovato le poderose carte da Magic. Accento tipicamente romano, fisico da Tarzan, sempre scalzo e a petto nudo Roberto D’Amico da buon surfista sembrava extraterrestre a 1.600, lo vestiamo e lo attrezziamo e lo portiamo fino a 3.600, si è perfettamente integrato nei nuovi elementi, neve e sassi e sentieri per fare downhill e scassarsi un po’ in bici.

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Tato Chiala e Daniel Cardone - PlayStreet - pic Andrea fazzolari


Le BLISS - pic Giacomo Margutti

La week è stata l'occasione per presentare Marchino Grigis come new entry del Fiat Freestyle Team, ancora minorenne che se ne fa di un'auto? La usa il papà "Il Grigio" per portarlo in giro come ha sempre fatto, averne di papà così! Il meteo sul ghiacciaio non è stato amico e quindi gli scatti e lo shooting ne hanno risentito. AntiAnti ovvero Dade dei Linea77 è diventato per "uso capione" il Dj nelle nostre attività! Dade vanta collaborazioni con Caparezza, Fabri Fibra e i migliori artisti del panorama italiano, "armato" di iPad pieno di mp3 ha allietato l'aperitivo e la serata all'Avalanche.

Le BLISS - pic Giacomo Margutti

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Daniel Cardone - pic Andrea Fazzolari

Abituati a andare allo Skatepark di Gerland a Lione, quest'anno utilizzando le info di quel volpone di Daniel la "flotta" è andata in direzione di Crolles, una bowl bella e nuova tutta da skateare, e Daniel come sempre ha dato spettacolo, in Francia è una specie di Rock Star, accerchiato dai local ha regalato autografi e sorrisi. Dopo l'esperienza del Picture Awards, che potete vedere sfogliando il nostro Mag. riunire il team e visitare città contaminare le discipline incontrasi dopo un po' di tempo porta un' euforia e come dire "Ci sentiamo più uniti" everbody con sentimento! Tutto questo grazie a FFT, Bliss e soprattutto Simone che si è gettato (lui essendo un paracadutista è abituato) nel progetto ridando una vita nuova al Fiat Freestyle Team. Poldo

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7 giorni in

Portogallo Racconto di una settimana di maggio sulla costa portoghese PIC & TXT MIKE PIREDDU

<< Come sempre un po’ a caso, e con mille punti di domanda, mi accingevo a partire verso Lisbona, con un volo TAP da Venezia in un caldo pomeriggio d’inizio maggio. Dove avrei alloggiato, dove avremmo surfato e come ci saremmo spostati era davvero tutta una grande incognita... >>


Angelo Bonomelli cerca la sezione giusta nei pressi di Ericeria Adrien Toyon testa le sue nuove tavole Superbrand a poca distanza dalla shaping room

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Sapevo che Nic Von Rupp sarebbe stato all’aeroporto e che Angelo Bonomelli dormiva da Tomas Pulido Valente. Forse un po’ poco. Ma i pensieri in volo erano altri, e più di preciso un PowerPoint che dovevo completare per il mio master, e un altro per una lezione che avrei dovuto tenere il sabato successivo a dei visual merchandiser. Per cercare di tenere il sogno vivo, bisogna riuscire a dividersi a volte anche in dieci, e a non demordere mai. Il surf è qualcosa di più di uno sport, non so dirvi di preciso cosa senza cadere in ovvietà a metà tra la metafisica e forse il delirio letterale. Qualcun altro a ragione le chiamerebbe più propriamente una marea di cavolate. E così atterrato a Lisbona, e recuperato il trolley che per motivi non precisi era stato caricato come bagaglio di dimensioni eccezionali, trovo Nic parcheggiato in maniera molto italiana ad aspettarmi. E così eccomi in Portogallo, paese nel mezzo di una crisi politica ed economica, nel quale inizio a ritrovare molte similitudini con la nostra Italia, nostra non so quanto ancora, ma pur sempre il nostro Paese. Nic Von Rupp ed Angelo Bonomelli entrano in acqua

Adrien Toyon osserva lo spot

La prima sera andiamo verso Praia Grande, anche se la mia mente prestava attenzione a cosa ci sarebbe aspettato il giorno seguente. E così, dopo un giro panoramico della costa, date le condizioni del mare, ci siamo spostati verso la Costa de Caparica, a poca distanza da Lisbona, dove si trova anche SuperBrand, marchio di tavole da surf sponsor di Angelo Bonomelli e Roberto D’Amico. Angelo, infatti, era in Portogallo proprio per preparare le tavole per il campionato Europeo Pro Junior, ed a dire il vero questo trip nasceva proprio con questo intento, che poi come sempre si era mischiato ad altri, come quello di partecipare ovviamente con ruoli diversi al Nike Cash For Tricks. E dopo aver scattato sotto un sole davvero cocente per essere in maggio, ed una bella dormita, il giorno seguente di buon ora ci siamo diretti verso la spiaggia dove il Cash For Tricks si sarebbe tenuto, Praia Grande. Una bella giornata, passata insieme ad amici come sempre provenienti dalle più disparate parti del globo, ma in particolare con Thomas Valente, Nic Von Rupp, Angelo Bonomelli ed Adrien Toyon, stiloso Joao Moreira, giovane talento portoghese

Nic Von Rupp controlla gli scatti della session appena terminata

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Nic Von Rupp, in un secret spot della costa portoghese



Adrien Toyon, backside air grabbato con stile

Nic Von Rupp, air double grab in Costa de Caparica


Angelo rientra verso la parte critica dell’onda

Angelo Bonomelli

E proprio Angelo, Nic e Adrien sarebbero divenuti i tre con i quali avrei viaggiato per il resto di questa settimana portoghese, passata tra ottimi sushi (consiglio vivamente quello ad Estoril), onde e grandi risate. Infatti, l’amalgama di tre caratteri così diverse ha portato a momenti di comicità impensabili nei primi momenti: la conoscenza riserva sempre incredibili sorpresi, a volte negative ma a volte come questa molto positive. Le negative le lasciamo nel bagaglio che ci portiamo sempre con noi durante questo viaggio, tra mete indefinite e momenti a volte eterni, a volte fulminei. Adrien e Nic, sono goofy mentre Angelo è regular, ed infatti la maggior parte delle onde sono state sinistre, dove i goofy si trovano in frontside: ma per ragioni di swell. Da Ericeria fino a Praia Grande e Costa De Caparica, abbiamo viaggiato alla ricerca di onde di qualità, di momenti da immortalare e di ricerca d’inquadrature a volte forse troppo particolari. Ma è proprio la ricerca ed una dose di incapacità che alcune volte da i propri frutti. O come diceva uno dei più blasonati personaggi della tragicomica cinematografia nostrana, una clamorosa botta del suddetto... Un paese che sta davvero sentendo la difficile situazione in cui la classe politica non sembra riuscire a reagire, e nel

quale la gente continua ad andare avanti combattuta da un passato importante e un futuro che quasi sembra collocarla tra i paesi più poveri dell’Europa: un paese forte nel carattere del suo popolo, orgoglioso e fiero. Pazzesco come certi uomini una volta conosciuto il denaro, dimenticano le vere ragioni e i sogni che li han portati a scegliere la carriera politica. La cosa che odio di questi trip di pochi giorni è che data l’altissima intensità con la quale si opera, in un attimo ci si ritrova di nuovo in aeroporto con il biglietto di ritorno in mano, e con la solita paranoia riguardante lo zaino delle macchine fotografiche che sicuramente è fuori peso e fuori misura. Ma anche questa volta, tutto a posto, e mi ritrovo imbarcato verso Venezia. Le onde potevano sicuramente essere migliori, ma questo viaggio mi ha dato molto di più, un nuovo amico come Adrien, una conferma quella di Nic e un grande piacere nel vedere Angelo continuare a crescere sia come surfista sia come persona. La stagione del Pro Junior stava per cominciare, e mai mi sarei aspettato che Angelo riuscisse ad ottenere ottimi risultati come quelli che adesso, in una giornata di fine settembre ed a campionato concluso, sono più che orgoglioso che lui abbia raggiunto.

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Chris Friend in uno stiloso front side air grabbato. Cote Basque, Biarritz


Costa Basca

UNA VIA DI

FUGA PIC & TXT MIKE PIREDDU

Andare a Hossegor durante l’estate, può regalare splendide sorprese: onde di qualità, ed incontrare surfisti di primissimo ordine.

La vista dalla chiesetta della Parte Vieja di San Sebastian


Sono dieci anni che passo alcuni periodi dell’anno nelle zone tra Biarritz e Hossegor. La prima volta era stata insieme agli amici di sempre Piero, Gigi, Davide e Luca, giusto dopo aver ottenuto la maturità scientifica (ovviamente intendo quella scolastica, per l’altra ci stiamo ancora lavorando). Nemmeno a farlo apposta, dieci anni dopo e dopo aver conseguito un altro titolo accademico, mi sono ritrovato a caricare la macchina e a farmi quei salutari 1400 km che mi separano da uno dei miei posti preferiti in Europa. Certo, rispetto a dieci anni fa ora ho una casa in cui stare, e non devo scavare canalette intorno alla tenda per fronteggiare gli acquazzoni notturni, ma certe cose non cambiano mai. Sarà anche scontato da dire, ma ogni volta è come la prima volta. Nulla sembra potermi dare noia, gli stessi posti non infastidiscono come invece succede altrove, sono solo vissuti in maniera diversa. Il posto che per fortuna mai mi stancherà, è la spiaggia. La zona di Hossegor è famosa per i suoi beach break, spot di surf in cui le onde frangono su sabbia e la qualità è davvero alta. Infatti è meta di surf trip di surfisti provenienti da tutto il mondo, e in acqua è facilissimo incontrare quegli atleti che siamo soliti vedere nei video. L’occasione di viaggiare insieme ai pro del team Volcom, sicuramente mi ha dato modo di apprezzare ancora di più questi luoghi e le loro onde da un lato, mentre dall’altro mi ha tolto alcune session nell’acqua: ma poiché ora sono seduto sul divano con un ginocchio indolenzito da un wipeout di ieri sera, non posso certo lamentarmi. Fortunatamente il tempo ha creato delle situazioni dove ora è possibile incontrare gli atleti e insieme a loro parlare: proprio come la casa che Facciosnao ha aperto proprio a Hossegor. Sono state parecchie infatti le serate spese andando a visitare insieme agli atleti del team Volcom e Roberto D’Amico, la casa in cui lo staff ha creato quell’ambiente che ormai da anni è come una seconda casa per molti di noi. Tra le scene più divertenti sicuramente i colloqui tra David Vlug, team Volcom Australia e Poldo, che tra una birretta e l’altra hanno discusso dei massimi sistemi. David Vlug alla scoperta dei prodotti tipici Baschi

Mattia e Luke Cederman

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Andy Criere, stilosissimo rider del team Volcom Europe

William Allioti ha conquistato il secondo posto nel ASP European Pro Junior



Luke Cederman durante uno shooting al tramonto


Da notare che Poldo per David si chiama Mario, chissà poi perché… Ma la cosa che maggiormente colpisce e dona anche speranza è vedere come qui i giovani non manchino. Andy Criere, Charly Quivont continuano la loro crescita surfistica con ottimi risultati come testimoniano le immagini, e il secondo posto nell’ASP European Pro Junior di William Aliotti, testimonia come il lavoro di Volcom Europe e del coach Didier Piter dia i suoi risultati. E vedere questi due mondi conoscersi, ed esserne un po’ il tramite non può altro che essere un piacere. Junior e Groms a parte, aver seguito alcuni pro internazionali e shootato insieme con loro è stata per me parte integrante della permanenza a Hossegor. Angelo Bonomelli appena terminati gli impegni del Pro Junior, chiuso con un ottimo 12 posto, è dovuto ripartire subito per il Costa Rica lasciandomi però in ottima compagnia di appunto David Vlug, Chris Friend, Chad Du Toit e Luke Cederman. Luke, per capirsi, è uno di quei surfisti che ha avuto una parte nel video di Taylor Steele “Innersection”. Tutti questi ragazzi sono profondamente diversi nel carattere com’è giusto che sia, ed anche nello stile di surfata. Chi più esplosivo, chi più adatto ad onde tubanti chi invece capace di adattarsi con morbidezza alle condizioni. Vivere Hossegor e dintorni d’estate, può essere davvero un momento di cambiamento e di riflessione. Sicuramente di distacco da molte vicende dell’italianità, sicuramente un po’ fuori dal tempo, sicuramente un po’ fuori da tutti gli schemi che son capaci molte volte di annullare la volontà. Da Hossegor, a circa venti minuti di auto, si trova Biarritz, città davvero incantevole, ricca di angoli da scoprire e di background fotografici come quello pienamente sfruttato da Chris Friend con il suo air grabbato. Se poi si vuole vivere appieno l’esperienza nei Paesi Baschi, basta aggiungere un’altra ventina di minuti per arrivare a San Sebastian, che non ha certo bisogno di presentazioni: nel caso andaste durante il periodo delle feste Basche, non garantisco che vogliate ritornare a casa. Poi dato che potrete contare su un house manager come Mattia… Sono certo chiederete di poter restare più a lungo di quando prevedevate. Tra specialità locali, eventi ed onde sono sicuro ognuno di voi riuscirà a creare la sua avventura, come me stesso cerco di fare ogni qual volta abbia l’occasione e la fortuna di tornare in questi luoghi.

Inutile resistere alle tentazioni della prelibatezze locali

David Vlug prima della session

Chad Du Toit

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Jack Freestone, Capbreton

Charly Quivront, piccoli talenti crescono



THE

CYBORGS 2110. A giudicare dalle note che risuonano in lontananza è questo l’anno in cui mi trovo: il 2110. Un suono rudimentale, grezzo, sporco, accompagna ogni passo che faccio. Cammino da sola ma ho l’impressione di essere seguita da una schiera inestimabile di armature inanimate, che con passo pensante fanno tremare il suolo. Una voce soffocata bisbiglia insistentemente 21-10, 21-10, sovrastata da una chitarra stridente e l’incalzare della batteria sempre più intensa. Non so dove sono, ma ho capito con chi sono: The Cyborgs. Con un gesto mi fanno capire che si chiamano 0 (zero) e 1 (one). Sono due strani individui, ma trovo rassicurante quel modo che hanno di inclinare le maschere e decido di comunicare con loro. In poco tempo scopro che i Cyborgs rappresentano l’intero percorso del genere umano. 0 e 1 sono due punti di contatto, due punti saldi all’interno del disordine e del caos verso cui inesorabilmente tendiamo. Sono il principio e la fine, ed esattamente dal principio alla fine della storia dell’uomo i Cyborgs cercano di recuperare l’essenziale: il blues. E posso confermare che sono colmi di blues fino al midollo. Di un blues passionale, vigoroso, sanguigno.



Da pochi mesi hanno pubblicato il disco d’esordio, The Cyborgs, e consumato i palchi di un numero indefinito di locali in Italia e all’estero. 1. Quando avete scoperto la musica blues? Quali sono stati i vostri punti di riferimento, i dischi che vi hanno più appassionato, che avete consumato? Lo studio e la ricerca della cultura afroamericana ci hanno portato al Blues fin da subito, in adolescenza. Questo stile di musica e di vita è sempre stato ed è tuttora insito nel nostro modo di essere. Non siamo in grado di identificare con precisione il momento in cui il Blues ci ha catturato, perchè Lui in qualche modo possedeva gia le nostre anime. Se vogliamo trovare un punto di riferimento indubbiamente per noi il Blues trova la sua massima espressione nel Sud degli States, piu precisamente nello stato del Mississippi. È da lì che noi prendiamo ispirazione, da tutto ciò che il Mississippi ha prodotto da un secolo ai nostri giorni. Blues del Delta, Hill Country Blues, Down Home. Artisti come FRED MCDOWELL, SON HOUSE, R.L.BURNSIDE, ROBERT BELFOUR, ROBERT PETWAY, JUNIOR KIMBROUGH, e perchè no, MUDDY WATERS. Questo è il nostro spirito, e di questo ci nutriamo. 2. Le vostre canzoni parlano di un futuro che noi ancora non conosciamo o di un passato che abbiamo dimenticato? Qual è il vero messaggio che intendete diffondere? La nostra musica vuole essere sospesa tra passato e futuro, così come la nostra immagine e il nostro esistere. Ci piace profetizzare un futuro nero e predicare un ritorno al passato. La semplicità e la sintesi sono la nostra essenza. L’uomo deve tornare a vivere e non a sopravvivere se vuole evitare di autodistruggersi. Il Blues a nostro avviso insegna, ed è per questo che noi cantiamo, per conoscere ciò che abbiamo dimenticato. 3. Dancy è il primo singolo del disco che abbiamo ascoltato. È un ordine o un consiglio? Dancy è parte del messaggio che intendiamo diffondere. “Keep On Movin’ on” è la sintesi. È ora di svegliarsi e di cambiare. È un ordine che consigliamo di seguire. 4. Per presentarvi invece abbiamo citato 2110. È la descrizione del mondo in cui vivete? È molto diverso dal nostro 2011? È totalmente diverso. È caos, è degrado, è distruzione. È un’amara e realistica decrizione di un futuro prossimo che noi Cyborgs viviamo e vediamo dall’interno dei nostri elmetti, e che presto sarà presente. Non c’è soluzione. La chiave per cambiare il nostro futuro risiede nel passato, ed è lì che dobbiamo scavare. 5. C’è qualcosa che salvate del presente? Certo che si. Il presente è il punto di passaggio tra passato e futuro. È l’infinito numero di elementi tra 0 e 1 ed è l’insieme dei momenti e delle azioni che portano al nostro destino. Il presente è coscienza e intelligenza. È vita. È l’unico momento in cui possiamo agire, e ora abbiamo ancora elementi per farlo. Quello che salviamo del presente è la Memoria. Siamo ancora in grado di gestirci e di reagire, ma facciamolo in tempo. Cerchiamo di non dimenticare chi siamo e dove andiamo. La musica può servire a questo, a Ricordare. Intw Katia Marinelli BACO46

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ALESSANDRO BARBERO nelle

LANGHE PIC & TXT OLAF PIGNATARO

Sono ormai dieci anni che Alessandro Barbero fa parlare di se nel mondo BMX. Prima imponendosi nella new school italiana, poi partecipando ai contest europei e infine salendo sui gradini pi첫 alti dei podii delle pi첫 importanti competizioni mondiali. E proprio a causa dei suoi impegni internazionali, per quanto Alessandro sia rimasto sempre un importante punto di riferimento per la scena italiana, era difficile poterlo vedere girare in Italia.

Alessandro Barbero - 360 tuck no hand


Alessandro Barbero - 360 barspin to x-up


Alessandro Barbero - condor

È stato davvero difficile riuscire a conciliare i numerosi viaggi di “Trick Machine” con uno shooting. Ma durante un breve pausa autunnale, subito dopo i contest estivi, Alessandro ha trovato il tempo per mostrare il meglio del suo riding in una location veramente unica, tra le colline coltivate a vigna delle Langhe, a pochi chilometri dal suo paesino d’origine, Ceva. Adesso Alessandro è già ripartito per gli States, invitato a competere ai Dew Tour, e passerà dall’altra parte dell’oceano tutto l’inverno, inventando e provando nuovi trick a Woodward. Noi continueremo a seguirlo attraverso i video che posta regolarmente sul web, aspettando di poterlo rivedere girare dal vivo.

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VANS DOWNTOWN SHODOWN Pic Olaf Pignataro

Lo scorso Sabato 20 Agosto, lo storico Old Spitalfields Market di Londra ha ospitato il piĂš importante evento di skate mai visto in Inghilterra. Oltre diecimila persone hanno fatto un salto al Vans Downtown Shodown, dove dieci dei migliori skate team europei si sono sfidati sulle strutture disegnate appositamente da ClichĂŠ; Superdead e Death Skateboard. Le strutture, ispirate alla storia della Londra Vittoriana, quella di Jack lo Squartatore e Sherlock Holmes, riproducevano il Tower Bridge sul Tamigi o vecchie birrerie e vicoli. Lucien Clarke, FS blunt

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Ben Raemers, ollie to rocknroll


Kickflip to poleride

La prima stuttura presa d’assalto dagli skater è stato proprio il Vicolo di Jack Lo Squartatore. Phil Zwijsen ha resuscitato lo spirito dell’assassino, spingendo oltre I limiti il suo riding sul wall e sulle curve, piazzandosi primo in questo round grazie al suo stile fluido e all’utilizzo di ogni angolo della struttura. Non che il secondo classificato, Danny Brady, sia stato a guardare, con vari trick tra cui un BS hurricane dal bank al rail piatto. Il contest si è poi spostato sul Tower Bridge di Cliché. Di nuovo Danny Brady non ha sprecato nessuno dei suoi trick, tipo FS blunt kickflip to fakie, giusto per capirci. I team di Element e Cliché hanno combattuto fino all’ultimo trick, ma è stato Danny Brady ad avere la meglio.

Con la struttura finale, la Vecchia Taverna della Superdead, era arrivato il momento in cui tutti gli skater dovevano dare il tutto per tutto, e il primo a farsi notare è stato Nassim Guammaz. Anche quando gli altri hanno iniziato a fargli sentire il fiato sul collo, con un FS 360 shuvit giù dal gap, Nassim ha riaffermanto il suo dominio su questa struttura, nonostante il FS flip melon di Chris Pfanner. Finito il contest, con le tre strutture skatate in ogni modo, per I giudici è stato un duro lavoro quello di premiare I team migliori. Premiato da Steve Van Doren, Geoff Rowley e Dustin Dollin, è stato il team Antiz a salire sul gradino più alto del podio, seguito da Element Europe e Enjoi

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Lo Scalzo


CURVE PIC & TXT LUCA CARTA

Per me la curva è un diversivo, una maniera differente di skateare. Non è una retta ma è una traiettoria che ti fa assaporare la forza centrifuga e quella di gravità, per questo più impegnativa e meno persone la skateano. Percorrendola si incontrano molte difficoltà che complicano il modo di skateare e surfare, e questo la rende più “vera” di una linea. “Vera” intesa per il fatto che si avvicina di più alle origini dello skateboarding. Lo skateboard nasce dal surf, il surf dalle onde.

Anita - bubble corner - Matte house


Giorgio Zattoni - Invert - Savarna


Alex Sorgente gaytwist - Elbo

C’è molta differenza tra skateare una pool, un muretto o un park , la curva ha un approccio completamente diverso. La difficoltà maggiore la si trova in quelle del vert, le più estreme ti lasciano sensazioni difficili da ritrovare in qualsiasi altra manovra dello skateboarding. BACO46

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Matteo Storelli bs 360 - Pisa

Il top lo si raggiunge quando in street si trova una struttura “naturale” che si conformi a questa geometria. Insomma la CURVA non è noiosa se la sai skateare, il flat cioè la LINEA è piatta è può diventare noiosa. BACO46

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Karma - lien to tail - Pisa


Pigna - fs air- matte house


Martino Cattaneo fs stylefish - Bergamo

In ogni caso qualsiasi cosa si skatei, qualsiasi superficie piatta, curva o ziglinata, l’unica cosa che rimane è sempre e comunque l’amore per lo skateboarding. BACO46

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THE WILD

BUNCH PIC & TXT OLAF PIGNATARO

The Wild Bunch, la BMX crew di Pordenone composta da Gianluca Marrone, Daniele De Piccoli, Marco Ben Brahim e Alex Manfron, è la vincitrice italiana di The Chosen, il contest di Nike attraverso il quale surfer, skater e ovviamente BMX rider potevano filmarsi e mostrare i propri video, per vincere, a suon di voti della community online, una vita da pro! Grazie allo stile e al riding non indifferente, i friulani hanno avuto la meglio su decine di altre crew, risultando gli italiani piÚ votati e mancando di pochissimo il podio, che gli avrebbe permesso di passare alla seconda fase del contest per vincere il premio piÚ ambito.

Simone Barraco, 180 toboga



Stefan Lantschner, lookdown


Gianluca Marrone, lookdown Daniele de Piccoli, 180

Alex Manfron, 5-0

Nike ha voluto comunque premiare il lavoro di The Wild Bunch portando da loro Alberto Accettulli, storico filmer della scena BMX, per realizzare con loro un nuovo video, dal taglio professionale. All’inizio i ragazzi si sono trovati spaesati ad avere sempre la telecamera puntata addosso e a dover inframezzare il riding con le interviste. Un’altra sorpresa è stato vedere arrivare i rider internazionali di Nike 6.0 Stefan Lantschner e Simone

Kid Barraco con una valanga di prodotti per The Wild Bunch; e dopo una distribuzione di regali che neppure a Natale, è iniziato il riding… I friulani sono abituati a viaggiare, quindi non era la prima volta che avevano l’occasione di girare con Steve e Kid, ma per loro è stato importante poterli vedere rideare i loro spot di casa, notando che utilizzavano in modo diverso e innovativo le loro vecchie linee. BACO46

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NIKOLAI leftovers

Nikolai - Drop In, Pomezia

PIC & TXT MIRAI PULVIRENTI

Capita alcune volte di aprire cassetti rimasti chiusi da parecchio tempo, e con insolita sorpresa e crescente curiosità ci troviamo a rovistare tra frammenti di ricordi sparsi nel tempo. Alcuni oggetti che ci portano lontano, e altri che non capisci proprio cosa ci facciano lì, ed altri ancora hai l’impressione di vederli per la prima volta in vita tua. E così ti dici e ti interroghi: “…Ma questo coso è proprio fico, macché lo tengo a fare chiuso quà dentro? Adesso lo tiro fuori, gli do una spolverata e lo metto in bella mostra!”

BACO46

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Nikolai - Sw Hardflip Revert, Periferia Romana

BACO46

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BACO46

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Nikolai - Nollie Flip Into Tiberina Banks, Isola Tiberina

BACO46

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BACO46

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Nikolai - Bs Nosegrind Pop Out, Ancona

Bene, la stessa cosa oramai (sarà capitato a tutti voi), succede con gli hard-disk. Per non parlare poi (nel caso facciate il fotografo da prima dell’era digitale) con gli archivi dei vostri negativi. Nikolai è sicuramente uno degli skater più prolifici e produttivi con il quale abbia mai scattato. È anche vero che in passato ci fu un periodo in cui praticamente me lo portavo in giro quasi tutti i weekend per far riprese e foto, ma il suo innato stile, la capacità di imparare tricks velocemente, e la sua incredibile fotogenicità, sopperivano bene alle spese delle pellicole e della benzina. Questo che vedete in queste pagine è veramente uno spizzico del materiale inedito di Nikolai che alloggia nel mio hard disk, tutto materiale di ottima qualità. Sono un po’ di anni che Nikolai è sparito dai radar dello skateboarding italiano, per come eravamo abituati a vederlo, ma non per questo dobbiamo pensare che non skatei più a livello alto, come ha dimostrato recentemente con il suo primo posto al The Chosen a Roma. Semplicemente penso che la sua vita, le sue prerogative, e il fatto che crescendo siano aumentate concretamente delle responsabilità, facciano sì che non sia più così libero a spostarsi come una volta. E magari manco gliene frega niente. Qualcosa mi dice che devo riprendere a chiamarlo e a fare due scatti…



IL 22 – 23 OTTOBRE 2011

GHIACCIAO

Snow best tricks

Lunch offerta

Arte

Skate best tricks

Absinthe

Musica

Domenica giornata speciale bambini

23H00

Special Guest

sabato

22H00

sabato

17h00

sabato

9h-15h

sabato

13h00

Arte

sabato/domenica

11h00

sabato

9H-16h

Skate

sabato

sabato/domenica

1h-5h

Avalanche Party

DEVIL STAR CONTEST BY ACT

SABATO 22 & DOMENICA 23 OTTOBRE, OFFERTA SPECIALE SKI PASS 20 EUROS & Drake, Furlan, Gnu, Jones, Nidecker, Nitro, Northwave, Rome, Roxy… Informazioni e prenotazioni alloggio su www.enjoytheglacier.com Partecipate al concorso video organizzato a les deux Alpes Informazioni : www.enjoytheglacier.com

DESIGN GN & ART WOR WORK : DAVID TCHAG

1ST EDITION

Snow

Les Deux Alpes partner del Snowboard Garden Festival dal 13 al 15 ottobre - Grenoble




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