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In copertina: MARCO GRIGIS - Pic ELEONORA RAGGI BACO MAGAZZINO DI IMMAGINI. SKATE. SNOW. SURF. BMX. FMX. LIFESTYLE. MUSICA. ARTE. - WWW.BACO.IT - TRIMESTRALE - NUMERO 49




J T

A U L T Z

N O S E S L I D E

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FAC E B O O K .CO M/O S I R I S S H O E S

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skate.vans.com/halfcab20



GASTON PHOTO

CALIFORNIA SPORTS - TEL : 0119277943 - WWW.CALIFORNIASPORT.INFO

THEDCEMBASSY.COM & FACEBOOK.COM/THEDCEMBASSY


DC EUROPE PRESENTS

FIRST FULL LENGTH DC EUROPE VIDEO

BRUNO ABALLAY + MADARS APSE + THAYNAN COSTA JOSEF SCOTT JATTA + MICHAEL SOMMER + JODY SMITH MANUEL MARGREITER + JAVIER PAREDES RUBEN GARCIA AND ANTONY LOPEZ

FRIDAY 1 STJUNE AT DCSHOES.COM DCSHOES.COM/SKATEBOARDING


Pic Alberto Maiorano

EDITORIALE 49 Stop, alt, pausa. Forse sono inutili anche le lancette sui quadranti dei nostri orologi, tanto il tempo passa inesorabile e ci fotte tutti quanti. Il problema è la velocità. È la velocità con cui affrontiamo le cose, il lavoro, il tempo libero, la famiglia, ovvero tutto quello che è vita. Una foto, un testo, una frase sui social network, quello che chiamano il 2.0 dura il tempo di una icona di Space Invaders colpita a morte dai laser, che dopo qualche minuto “cade” in fondo allo schermo e nessuno la vede più, sparisce nei meandri della rete, le più fortunate con i metadata sono recuperate dal SEO. È proprio per questo che non ci arrendiamo: siamo ancora affezionati alla carta, alle foto ingiallite sui comò dei nostri nonni, conservate sotto le cornici. Quando il nostro sguardo le incrocia come per magia sono sempre uguali e sempre diverse. Mi capita spesso di alzare lo sguardo sopra il mio

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Mac e guardare la libreria, anni di raccolta e di ricerca di riviste da tutta Europa: Arte, Skate, Bmx, Surf, Archittetura etc., schiacciate tra loro una contro l’altra, oggetti un po’ impolverati ma insostituibili che resistono al tempo. Chi non crede più nell’editoria è perché non ha tempo: non ha tempo da dedicare a se stesso, non ha tempo di leggere un libro, non ha tempo di aspettare di vedere stampata una foto con il suo inconfondibile “profumo d’inchiostro” e forse preferisce colpire icone su un tablet con il ticchettio degli indici. Riprendiamoci il nostro tempo, liberiamo il nostro tempo! Ma se davvero la penso così perché possiedo un iPad e ogni volta che arrivo in un luogo chiedo subito: «C’è la connessione»? Paolo Testa



Daniel Cardone, Barcelona


Cosa sono i Picture Awards? Potrei dire che il contest fotografico è solo la scusa per un’esperienza collettiva per arrivare alla mostra finale dei Fiat Freestyle Team Pictures Awards. La missione è quella di godersi uno scatto non solo per il tempo concesso dai social, ma attraverso le mostre, il catalogo, potere godere delle emozioni rapite dai fotografi il tempo necessario che questa vista frenetica ci nega. Olaf Pignataro è uno dei fotografi che ha partecipato a questo viaggio.

FIAT FREESTYLE TEAM

PICTURE AWARDS 2

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Visti da Olaf 2

Conosco Olaf ormai da anni, pignolo, riflessivo, solo il suo cane XL riusciva a capire cosa gli passa per la mente quando inizia a storcere le labbra e piegare le ruge della fronte. Un mix di un gentleman inglese con pignoleria prussiana con influenze di tamarraggine milanese. Un fotografo che porta sempre a casa il risultato innovativo e sempre alla ricerca di nuovi angoli e prospettive. Una sua foto, anche senza dida, la riconosci subito. poldo Il tuo lavoro ti ha portato a fotografare molti atleti e molte discipline sportive ma sei tra i pochi se non l’unico che scatta per i rider BMX, da dove nasce ciò? Io ti ricordo come uno skater giovanotto col ciuffo? Si, sono nato come skater, e grazie allo skate negli anni ‘90 ho viaggiato molto, ho conosciuto persone con cui sono ancora in contatto e ho avuto anche qualche foto pubblicata su XXX Skateboard Magazine (non come fotografo, ma ollando scalinate!). Avevo abbandonato questo mondo nei primi anni dell’università, ma mi ci sono ritrovato dentro dopo un viaggio negli States, dove durante il quale avevo comprato una BMX. Rientrato in Italia, ho iniziato a scattare questo sport per aiutare degli amici che producevano una fanzine, e in poco tempo sono tornato a far parte di una scena. Ho trovato naturale ampliare il campo fotografico verso lo skate e lo snowboard e altri sport “freestyle” e desso mi sto interessando anche ad alcuni sport più “classici”.

So che sei un esperto di 2.0, anche il FFT Picture Awars nonostante sia un progetto di una mostra fotografica lo puoi trovare sui social, la comunicazione oggi deve passare per forza di li altrimenti non esisti? Quando ero ragazzino, dovevo aspettare due mesi per conoscere i risultati della Skate Worldcup di Munser, con l’uscita di TWS. Adesso basta guardare su youtube il video della gara caricato da uno spettatore. Questo per dire che adesso gli utenti non sono più semplici consumatori finali dei contenuti, ma hanno i mezzi per crearne di propri e per diffonderli. Quindi se le aziende si aspettano di poter continuare a creare interesse negli utenti con dei comunicati stampa diffusi da siti istituzionali e giornali, stanno freschi! Certo i social network possono essere un’arma a doppio taglio, perché i contenuti che passano di li sono anche soggetti a critica.

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Simone Barraco, MACBA


Sei della generazione che ha fotografato solo in pellicola? Il digitale ha preso il sopravvento nel tuo stile e nel tuo lavoro? Si, ho iniziato a fotografare quando la fotografia digitale non esisteva ancora, e ho continuato a lungo a scattare in diapositiva e pellicola bianco e nero anche dopo aver comprato il mio primo corpo macchina digitale. Con il mio ultimo trasloco,

non ho più una camera oscura dove sviluppare e stampare il bianco e nero, e ho perso la possibilità di scansionare le dia con uno scanner a tamburo: per queste ragioni da un paio d’anni scatto esclusivamente in digitale. Le macchine fotografiche in pellicola le ho ancora tutte, vedrai che presto avrò di nuovo occasione di utilizzarle.

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Abbiamo visto che pubblichi anche all’estero, che differenza c’è tra la nostra editoria e quella straniera? Sempre se una differenza esiste! In Italia non pubblico più su rivista, se non regalando le fotografie. Mi è successo più di una volta di pagare le tasse su fatture emesse a testate italiane che poi non mi hanno pagato e, visto che i compensi sono comunque bassi, ci perdo di meno a darle gratis! Inutile dire che le riviste estere, almeno quelle con cui ho lavorato, sono molto più precise con i pagamenti. Soldi a parte, è bello potersi confrontare con dei buoni photoeditor e dei buoni art director che mettono mano al tuo lavoro cercando di valorizzarlo, e di questi ce ne sono nelle riviste italiane come all’estero... Chissà perché, le persone incompetenti le mettono tutte in amministrazione! Il gioco vale la candela? Ovvero, con quel che costa l’attrezzatura oggi fare il fotografo é un business? C’è chi ce la fa, senza secondo lavoro o senza vivere nella casa dei genitori. Non certamente con i soldi dell’editoria!

Ho notato sulla mia pelle soprattutto a Barcellona il tuo coinvolgimento sul lavoro! Sei sempre così “tedesco” visto le tue origini oppure delle volte ti lasci andare? Sì, sono sempre molto tedesco! Veniamo al tour FFT Picture Awards.... Barcellona o Hossegor? Ovvero sei più street o più da spiaggia o addirittura più da montagna? Sicuramente più Barcellona... Magari non proprio Barcellona, visto che tutti gli spot sono conosciuti ed è davvero difficile, sia per i rider che per il fotografo, venire fuori con qualcosa di nuovo. Comunque preferisco di gran lunga scattare in un contesto urbano, dove ci sono molte più possibilità, più angoli, e non per ultimo è più facile comunicare con il rider, cosa che in acqua o sulla neve non sempre è possibile.

Jacopo Carozzi, Hossegor BACO49

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Massimiliano Spolverini, Hossegor

Cosa ti ha perseguitato nel tour? Tipo, quale colore, quale profumo, quale paesaggio ti ha segnato. Probabilmente il colore dell’acqua: tra le dighe in montagna, il Mediterraneo di fronte al Forum di Barcellona e l’Atlantico a Bilbao e Hossegor, queste varie tonalità di blu e verde acqua sono state, se non lo sfondo delle mie fotografie, il colore che ho avuto davanti agli occhi per dieci giorni In tour avevamo Daniel Cardone e Jacopo Carozzi: segui Jacopo da un po’, lo skate nel futuro avrà quello stile, quindi giovanissimi un po’ perdigiorno oppure macchine da guerra con Daniel? Non credo sia un discorso generazionale, e neppure che si possano generalizzare i modi di Daniel e Jacopo: anzi, si potrebbe dire anche il contrario! Daniel sembra un maniaco sulla tavola, dando moltissima energia quando gira... Però dopo la

sua session si rilassa, chiacchera con i local e, più in generale, può anche rinunciare allo skate per qualche giorno... Jacopino? Inizia a rompere che vuole andare a skatare appena si sveglia e ti tiene negli spot anche molto dopo che non c’è più luce. Tutti i giorni. Come mai nessuno voleva venire in macchina con te? Guidi male? Sei antipatico? Io ho fatto un lungo tratto con te ma è andate bene! È che non fumo e gli altri erano tutti molto rispettosi, ma non se la sentivano di affrontare un lungo viaggio senza sigarette. O almeno così credo io. Presente e futuro! Che stai facendo e cosa farai? Lavoro come fotografo e curo il marketing e la comunicazione di IUTER. Futuro? Vai a sapere... BACO49

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SOMMARIO49

IN QUESTO NUMERO : FFT2012, PAG 10 EQUILIBRIO PRECARIO, PAG 19 - BELIN, PAG 38 - STEFANO PESCA, PAG 42 - ANTTI AUTTI, PAG 46 - DARIO FEDERICONI, PAG 50 - BACORAMA, PAG 56 - SIMPLESHOP, PAG 58 - A SUMMER DREAM, PAG 62

EDITOR IN CHIEF paolo testa - poldo@baco.it EDITOR/CREATIVE DIRECTOR luca pistono - luca.pistono@baco.it EDITORIAL COORDINATOR olaf pignataro - olaf@baco.it FOREIGN COORDINATOR erika guareschi - erika.guareschi@baco.it PHOTOGRAPHER mirai pulvirenti. luca carta. andrea fazzolari. lorenz holder. murio. marcello cassano. lorenzo belfrond. fizza. simone muccioli. marcello goggio. eleonora raggi. alberto maiorano. andrea borgarello. denis piccolo. COLLABORATORS max gionco. chiara de notariis. fabio valente. cristina visentin. alessandra giovannini. max borella. BACO49

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PUBLISHER Presso s.r.l. Edizioni SALES MANAGER - UFFICIO COMMERCIALE paolo testa poldo@baco.it Tel. e Fax +39 011 813 68 50 mob. +39 3386864081 PRINTED IN ITALY Grafiche Ambert s.r.l. -10038 - verolengo - to www.graficheambert.com FREE DISTRIBUTION www.baco.it INFO www.baco.it Testi, illustrazioni e fotografie non vengono restituiti, se non espressamente richiesti. Gli autori sono i soli responsabili delle opinioni espresse. La riproduzione anche parziale di testi fotografie disegni è vietata con qualsiasi mezzo e forma.


di Andrea Fazzollari

EQUILIBRIOPRECARIO BRAZIL NORDESTINO

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Cosa si può raccontare, di un paese che negli ultimi anni ha avuto a che fare con una montagna russa dell’economia, con accelerazioni verticali e stalli di assestamento, un paese che ha al suo centro il polmone verde del mondo e risorse naturali enormi che la biodiversitĂ rende davvero uniche, ma qualcosa ha frenato il Brasile per anni dal diventare una potenza economica mondiale di quelle che quando si siedono ad un tavolo possono dettare le regole.

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Qualcosa ha fatto sì che la sua gente mangiasse ballasse e ridesse lo stesso, e forse la sua ricchezza più grande è proprio questa, ed infatti questa ascesa economica viene vissuta in realtà nelle grandi città o dove il ritmo di vita è pari a quello europeo ed il costo della vita in alcune zone supera di gran lunga quello di una città media europea, ciò nonostante la gente semplice che ho incontrato per le spiagge sopravvive con quello che ha, e da mangiare e da bere non gli manca e non gli mancherà mai.

Il Nordest del Brasile dove io dimoravo presso la casa di un amico che ormai li si sta trasferendo definitivamente a vivere, è la parte più calda meterologicamente parlando, è anche quella più simile al nostro sud Italia, ma anche qui i prezzi stanno subendo un continuo aumento che non risparmia neppure i nativi, quindi la crescita urbanistica nei luoghi che anche solo 10 anni fa erano paradisi poco frequentati e assolutamente a buon mercato, oggi sono mete turistiche alquanto affollate e chiassose per occidentali >>

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di ogni sorta e per quella classe emergente di ricchi paulisti o carioca che a differenza dei nativi, gente forte abituata a vivere scalza, portano con loro i tratti caratteristici di una vita opulenta, obesità, goffaggine nel muoversi tra gli scogli, arroganza nel chiedere da bere, insomma tutto ciò che la civiltà decadente e consumista dalla quale veniamo ha saputo insegnare loro. La natura dovrebbe essere la vera forza di questo paese le spiagge il mato della foresta che cresce attorno al fiume più grande del mondo, la giungla infinita della grande Amazzonia, eppure è in atto una svendita dei territori sui quali hanno sempre vissuto i nativi e dai quali traggono tutto ciò di cui hanno bisogno in maniera rispettosa ed ancestrale, sanno senza che nessuno gli detti leggi, come salvaguardare la terra che li fa soprav>>

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vivere, terra difficile dove noi moriremmo senza aiuto, in pochi giorni, eppure cechi i governi comprano e vendono vita, che ha lottato per anni sotto forma di albero radice o fiume per diventare ciò che è, l’uomo passa ed in un attimo tutto è scomparso ed al suo posto vacche magre brucano prati bruciati... Sinceramente mi è sembrato di vedere proiettato verso i nostri peggiori difetti. Ma poi incontri, tra tante persone che cercano di trarre da tutto un vantaggio economico, alcune che non guardano al domani pensando cosa avrò più di oggi, ma la domanda è che onde surferò domani? Questi ed altri spiriti randagi sono stati quelli che mi hanno colpito di più per vocazione o forse solo per il fatto che di questo boom economico queste persone non se ne stanno occupando ne accorgendo, anche perché sono consci che nessuno li ha mai invitati sul carro dei vincitori. >>

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Per una economia forte ci vogliono schiavi o almeno gente che non crei troppi problemi e l’ignoranza nella quale viene allevata la classe più bassa da sempre, aiuta sicuramente a mantenere questo equilibrio. Tutto ciò che mi è rimasto negli occhi con i suoi colori e ombre la luce accecante di mezzogiorno, ve lo propongo senza ulteriori commenti che si sprecherebbero nell’immaginario delle foto di questo servizio. Buona visione! Andre Fazzolari

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FILIPPO

ORSO

BELIN Pic Alberto Maiorano

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Intanto ciao Filippo e Ciao Thomas! Dalla Liguria dove? Filippo: Ciao ragazzi sono Filippo Orso 25 anni abito in Liguria nella splendida riviera di ponente precisamente a Pietra Ligure. Thomas: Genova A che età avete iniziato ad andare a bagno con la tavola sotto la pancia? Filippo: I miei ricordi delle prime surfate sono molto lucidi, ancora oggi pensavo alla mia prima volta a Rock Point lo spot principale di dove vivo, all’epoca mi sembrava un’onda irraggiungibile. Comunque se come tavola sotto la pancia si intende anche il boady board le mie prime esperienze sono state all’età di 8/9 anni per poi pas-

sare a 10 anni ad una shortboard 6.6 senza mai più smettere. Thomas: Con il bodyboard avrò iniziato a 9-10 anni. La prima volta su una tavola “vera” sarà stata intorno ai 13 anni, alla prima onda mi sono alzato e da allora sono schiavo del surf Cosa sta succendo al surf? Sembra che sia esplosa la surfmania? Filippo: Ebbene si è esplosa la surf mania, ormai tutti sono “surfisti” nelle pubblicità, nei film, sui giornali fashion tutti fanno riferimento a questa moda del surf. Tutti si giustificano dicendo che il surf è uno stile di vita ma molto pochi vivono il mare come in realtà andrebbe vissuto, tutti sanno vestirsi da surfista (quello è molto facile).

Thomas: Non saprei. Sicuramente oggi è molto più accessibile di 10 anni fa, con il boom incontrollato delle scuole surf. Il surf è un veicolo pubblicitario potentissimo, e molta gente si avvicina perché gli piace l’immagine che viene venduta quotidianamente. Vedo molti ragazzi dai 25 ai 40 anni che si avvicinano al surf, ancora troppi pochi bambini. Potrebbe essere l’effetto della crisi? Ovvero lo snowboard costa, il surf tutto sommato è economico quindi ecco il perchè! Che dite? Potrebbe essere proprio così? Filippo: Io dico proprio di no il surf in questo momento è uno sport che va di moda punto e basta!!! È la moda del momento, come dici te non

PIC RCCARDO VILLETTI è poi cosi costoso anche se una volta che hai l’attrezzatura andare a caccia di onde nel nostro paese un po’ costa. Thomas: Che sia più economico dello snow siamo tutti d’accordo. Però penso che sia più una conseguenza del bisogno di evasione, la gente non ce la fa più a seguire la routine quotidiana e a sputtanarsi soldi in sushi e centri benessere, meglio andare a surfare due ore e dimenticarsi della crisi. Quanto viaggiate durante l’anno? Svernate in inverno o state in Italia? Filippo: Chiaramente si cerca di viaggiare il più che si può anche perché il nostro mare ogni tanto ci lascia per lunghi periodi. Non mi lamento perché ho sempre viaggiato un sacco e ancora oggi proprio con il mio

compagno di merende Thomas C. organiziamo surf camp in giro per il mondo cosi uniamo l’utile al dilettevole. Per quanto mi riguarda l’inverno in Liguria surfisticamente parlando è sacro, le onde migliori sono tra novembre, dicembre e gennaio quindi cerco sempre di rimanere in zona anche se passato gennaio il freddo si fa pesante e arriva il momento di scappare verso mete tropicali in buona compagnia. Thomas: Viaggio costantemente, spesso organizziamo surf camp all’estero quindi uniamo l’utile al dilettevole. Direi che un quarto dell’anno lo passo all’estero. In inverno cerco comunque di sfruttare al massimo le mareggiate in Italia, non c’è niente di meglio di prendere belle onde a casa propria.

Che accoglienza avete durante i vostri viaggi! Canarie, Sardegna, Banzai, Somo, Hossegor etc. é tutto rilassato oppure come dire: “Quelli che vengono da fuori mmmmm” Filippo: Chiaramente quelli che vengono da fuori sono sempre visti con occhi diversi, basta sapersi comportare in acqua, ad esempio risalire dal punto giusto o lasciare le onde migliori ai locals, loro vanno sempre rispettati perché vivono li e si meritano tutto il rispetto. Non ho mai avuto problemi in acqua ne in Italia ne in giro per il mondo come ho detto bisogna sapersi comportare e non essere troppo ingordi sulle onde. Thomas: Super rilassato, chi viene da fuori è bene accetto. Rifuggo dalle classificazioni generali, preferisco conoscere le persone prima di giudicarle.

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Pic Alberto Maiorano

THOMAS

CRAVAR

EZZA

BELIN Pic Alberto Maiorano


Chi sono i vostri compagni di merende, ovvero con chi andate a surfare? Filippo: Beh ultimamente passo più ore con Thomas che con la mia ragazza, lavorando insieme alla scuola di surf (ad Andora al cinghiale marino) passiamo molto tempo insieme condividiamo la casa e anche le onde. Prometto alla mia ragazza un viaggio di puro relax lontani da tutti hahahahah. Chiaramente gli amici di sempre Cecco, Frus, Nico ecc. che poi è la mia crew di Pietra Ligure condividiamo molte onde insieme in giro per tutta la Liguria. Thomas: Tanti miei amici con cui surfavo di solito si sono trasferiti all’estero, ora surfo spesso con Carlo “Cuccio” Cassan, Filo e Anto. 90% delle volte surfo a Varazze, quindi non mi sento mai solo..

Vi allenate anche fuori dall’acqua oppure surf, surf, surf? Filippo: L’allenamento è importante, per come la penso io l’allenamento migliore per un surfista è fare surf ma a piccole dosi, senza fare le session stremanti che facciamo ad esempio noi italiani nei pochi periodi di onde estive, ma chiaramente le onde sono poche e cerchiamo di prenderle tutte. Per migliorare il proprio surf e diventare più potenti chiaramente il surf non basta bisogna allenarsi duramente in palestra con esercizi di aerobica, corsa corpo libero. Filippo: Negli ultimi periodi dopo il mio grave infortunio alla spalla sinistra oltre alla riabilitazione ho compensato un po’ pagaiando con il sup facendo lunghe passeggiate con il mare piatto. Thomas: Vado a periodi. Quando c’è mare, surfo e

beach cleaning e altro, e devo dire che mi sembrano una fondazione molto ben strutturata. Chi si batte per cause ambientali comunque ha il mio rispetto, molti di loro mettono le loro vite su un filo, provo ammirazione per la loro dedizione alla causa.

sino ad arrivare al passaparola. Thomas: Voi media fate fin troppo. È un periodo difficile, e come tutti sappiamo i tagli delle aziende partono dal marketing. Siamo costretti a ritornare al DIY, chi fa da se fa per tre, alle piccole produzioni e ai viaggi home made pagati con i lavori estivi. È un male per chi ci deve vivere, ma è un bene da un altro punto di vista perché ci spinge a rivalutare le scene locali e ad apprezzare chi fa dei sacrifici per viversi questa passione.

Siamo contenti di spingere il surf ma vi assicuro che è davvero difficile! Le aziende non partecipano è un periodaccio! Cosa possiamo fare noi media di più? Filippo: È un periodaccio per tutti, siamo in uno dei peggiori momenti delle storia economicamente parlando, come ho detto il surf è di moda e già la gente lo consoce le aziende forse in questo momento cosi difficle non azzardano troppo, lasciano che le piccole imprese come scuole di surf pubblicizzino questo sport

basta, al limite faccio un po’ di stretching e addominali per tenermi in equilibrio. Quando il mare è piatto, vado in palestra o canoa o sup. Cosa ne pensate di Sea Shepherd? Serve a sensibilizzare questo “sporco mondo” che continua a inquinare e costruire oppure non serve a nulla? Il mondo è sporco perché siamo noi che lo sporchiamo, anche il mare è sporco e come ho detto prima c’è gente che non sa vivere il mare è mi riferivo anche a cose come queste. È bello che ci siano persone che almeno provano a fare qualcosa di importante per tutti anche se a volte con scarsi risultati per colpa di altri (incivili). Thomas: Devo dire che non conosco l’organizzazione a fondo. Ho collaborato spesso con Surfrider foundation per iniziative come

Filippo ti vedi in HD? (alta definizione) . Filippo: Mi vedo meglio in 3d sembro piu grosso in stile Borella J. E Maio, racontate due robe su Maio! Filippo: Maio è un Piemontese. Thomas: Il ciuffo più bello di Alba. Si sono dimenticati di dirgli che è nato in Piemonte e non in California, comunque fa piegare ed è un ottimo fotografo!

Senti Filippo! Sono sempre stilose le maglie che indossi! Le fanno anche da uomo? Ahahahah non ti dico chi mi ha chiesto di farti questa domanda. Filippo: Chiaramente tutto ciò che indosso io è stiloso hahahhahah anche se nell’ultimo periodo sono più orientato sulle camicie). BACO49

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PIC DAVIDE BELLUCCA


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STEFAN

PESCA

Stefano Pesca, 25 anni. Inizia a frequentare l’ambiente musicale quando uscendo dal Liceo Copernico di Torino si infilava all’Hiroshima per dare una mano come fonico per poter godere dei concerti della sera. Fonda l’Alive Festival, organizzazione di eventi e concerti, lavora per il Traffic Festival e poi per Paratissima arriva l’idea dei concerti sui balconi.

Intanto ti saluto e mi chiedo dove sarai mai! Torino o Bruxelles? In questo momento ne una ne l’altra... FIRENZE! Torino o estero? Ovvero un giovane per combinare qualcosa deve abbandonare questo paese oppure qualcosa con un po’ di inventiva si può concludere anche qua? Ehehe... Da quando sono partito (oramai più di due anni) ho iniziato ad avere più lavoro in Italia che all’estero con conseguente pendolarità mensile. Ci vuole molta creatività in questo periodo per rimanere a galla sia qui che all’estero. Non si pensi che basti oltrepassare le Alpi per dormire sonni tranquilli. Non nego che ci sono ancora alcuni paesi dove la qualità della vita per un ragazzo tra i 20 e i 30 è decisamente migliore (nel mio caso il Belgio è uno di quelli) ma da sempre i momenti di depressione economica e sociale sono quelli che stimolano maggiormente l’ingenio e chi tiene duro alla fine ce la fa... Qui o altrove. Cos’è il Vertical Stage? È il modo che mi sono inventato per campare... Eheheh. A parte gli scherzi, è come la chiamo io una “Social-art experience 2.0”. Dal concept artistico che propone un concerto verticale, con i musicisti posizionati su piani diversi e il palazzo allestito come se fosse un palco, è nato lo spunto per un iniziativa di co-progettazione culturale con il territorio che ci ospita e le realtà che lo rappresentano. Questo complica decisamente le cose sotto il profilo organizzativo ma le rende dinamiche ed in continua evoluzione per l’aspetto dei contenuti.

Il Vertical Stage che da quanto ho capito condividi con i Motel Connection, sta prendendo una piega Europea, paese che vai usanza che trovi oppure si paventa sempre una situazione come quella di Milano nella gestione Moratti? Tocchi temi caldi! Per fortuna un’accoglienza così non la si trova spesso. Come spiegavo noi co-realizziamo il Vertical con il territorio e quando aumenta la partecipazione diminuiscono i problemi. A Milano abbiamo dimostrato che l’evento può convivere con la città nonostante l’anomalia della sua natura. Per chi non lo sa, hai voglia in due parole di raccontarci cosa è successo a Milano? Semplice, c’era chi per qualche voto (era il giorno dell’inizio campagna elettorale della Moratti...) vedeva l’evento come un ostacolo. A quanto pare così è stato e la città di Milano si è liberata di un problema! Il Vertical Stage come format pensi abbia una attitudine musicale oppure può svilupparsi anche in altre forme? Come già espresso prima, la musica è il veicolo, lo strumento di dialogo che utilizziamo ma l’interesse è quello di creare partecipazione urbana coinvolgendo i cittadini, le istituzioni e tutte le realtà locali interessate e interessanti fin dal principio. Sai se esiste qualcosa del genere in giro? Si trovano iniziative simili ma così come il Vertical non ne conosco. BACO49

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PIC DAVIDE BELLUCCA


Passi molto tempo a Bruxelles, personalmente penso che in Italia non abbiamo ancora ben capito il peso del parlamento europeo e delle sue potenzialità, vivendoci attaccato hai la stessa mia percezione oppure credi che la mia considerazione sia fuori luogo? Bhè, ci vivo! Detto questo negli ultimi mesi causa Vertical sono stato più fuori che a casa. Per il resto l’istituzione europea è un meccanismo molto complesso. Sicuramente il suo funzionamento è poco chiaro ai più. Così come si scopre l’esistenza di progetti e programmi molto interessanti lo spreco delle risorse economiche è diffuso anche li. Come sai sono vecchietto e ho 45 anni, vivo in un ambiente giovane e “faccio robba per giovani”, qualche giorno fa sono stato alla conferenza stampa Torino Young City ed il più giovane ero io (non so bene l’età di Gargarone e Spallaci che tu ben conosci), dove sono i giovani? Sono ancora a loro vietati gli accessi nei posti di comando? Ehehe non mi dici nulla di nuovo. Più che altro i giovani sono poco istruiti su come funzionano i meccanismi. Una riforma dell’istruzione che insegni come funziona l’amministrazione e la progettualità culturale in questo caso sarebbe utile. Detto questo il disinteresse per la politica territoriale molto diffuso tra i miei coetanei non li aiuta a progredire. C’è sempre un grosso “gap” tra la loro creatività e il capire come possono realizzare le cose! Garga e Spallaci sono cresciuti in un periodo storico dove proposta culturale e politica erano tangenti. Queste cose le hanno ben chiare!

Non te l’ho ancora chiesto! Ma cosa fai nella vita? Questa è la domanda più difficile. Direttore artistico è la dicitura che mi si avvicina di più ma nel nostro paese non è una professione riconosciuta all’anagrafe. Lo dico perchè non c’è nulla di più frustrante che avere un ruolo così importante in un sacco di iniziative e non essere mai riconosciuto per questo (parlo a nome di tutti i miei colleghi!!). A volte mi hanno dato anche del regista (di spettacoli dal vivo, ovvio!!!) Tornassi indietro rifaresti tutto da capo? Mi chiedi se cambierei la mia vita! Mai!! Quando ci inventiamo qualcosa assieme? Ci siamo andati quasi vicino qualche volta no! Sempre disponibile. Non nego che da quando il Vertical è partito in quarta ho poco tempo per progetti paralleli! Porta con te qualche copia del nostro Mag. a Bruxelles e racconta che nonostante quello che ci è accaduto e tuttora ci accade “Qua non si arrende nessuno”. Sarà fatto. Grazie amici. Alla prossima.

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PIC ALESSANDRO ANDRIOLO BACO49

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ANTTI AUTTI Nato il 15 marzo 1985 a Rovaniemi, Finlandia. Un finlandese che in pipe a battuto calibri come Danny Kass , Andy Finch e Shaun White. Un ragazzo tranquillo e pacato e molto simpatico, una chiacchierata di un quarto d’ora con lui, subito dopo Bibi e Alberto sono andati a sciolinare la tavola. Potere di Antti! Mette la voglia di snowbordare.

1) TI DICE QUALCOSA PIAZZA VITTORIO A TORINO NEL 2003? Si ci sono stato Big Air, mi ricordo il party non ricordo molto del contest in quegli anni ne facevo moltissimi. 2) VI SIETE PORTATI A CASA TUTTO IL PRICE MONEY, CI PUOI RESTITUIRE QUALCOSA? hahhahaha abbiamo diviso tutto il montepremi abbiamo sempre divi-

so con tutti il prive money nelle gare world cup. 3) SEI SULLA SCENA DA MOLTISSIMI ANNI, SEI STANCO QUALCHE VOLTA OPPURE E COME LA PRIMA VOLTA? Non sono mai stanco di andare in snow, ti stanchi solo se fai sempre le solite cose io personalmente cerco sempre di fare cose nuove. Penso che non mi stancherò mai…

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PIC ALESSANDRO ANDRIOLO

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4) PENSI CHE STIA CAMBIANDO QUALCOSA IN QUESTO MONDO? SI chiaro, le gare sono cambiate tutto è diventato più serio. Quando facevo i contest trovavo anche il tempo per andare a filmare e fare altre cose, ora non si può più ti devi concentrare solo su una cosa contest o filming o shooting. Personalmente mi piace molto questo modo di fare video e filmare e metterli online un modo veloce per farsi notare.

5) COSA PENSI DEI RAILS, PARK E FREERIDE? CI SARA UN RITORNO AL FREERIDE? Difficile risponere, lo snowboard sta cambiando molto velocemente. Ora è molto più facile e veloce imparare e fare i primi tricks ma poi diventa molto più difficile fare il salto per diventare un pro. Ci sono molte option al giorno d’oggi, mi ricordo quando ho iniziato, bastava solo andare in snow non importa cosa, park, freeride, jumps quello che era importante era andare andare andare… Ora tanti incominciano ad andare e fanno solo rails e vogliono solo fare quello.


6) SEI MAI STATO A 2 ALPES? Prima volta 7) TI PIACE? Si molto, ci sono tantissime cose da fare dopo il ghiacciaio. 8) DALLA TUA ESPERIENZA HAI QUALCHE SUGGERIMENTO DA DARCI PER POTER MIGLIORARE NEL NOSTRO LAVORO? I camps sono molto importanti, non ne ho mai fatto uno da cliente ma tanti da guest. Per i clienti voi siete un esempio da copiare e avete la possibilità di trasmettere la vostra passione etc. nei camp ti puoi motivare, confrontare con gli altri.

9) HAI QUALCHE CONSIGLIO DA DARE A BIBI? Divertirsi sempre e ovunque, devi avere degli obiettivi su cui lavorare e questi obiettivi ti devono divertire. 10) CHIEDI A NICOLA LA PUBBLICITÀ SU BACO Grande risata :-) Nicola: “dobbiamo rispondere in questo momento o ci possiamo pensare?”. Grazie per la tua disponibilità e per portare in giro nel mondo un marchio italiano.

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D A RIO FEDE RICONI

PIC SIMONE MUCCIOLI 1) Ciao Dario presentati ai lettori. Ciao a tutti sono Dario Federiconi, sono di Cesena in Emilia Romagna e ho 22 anni e mi diverto sulla tavoletta ormai da 7. 2) Cos’è per te lo skateboarding e come influenza la tua vita? Credo che nella mia vita sia entrato molto “per gioco” potremmo dire, come un qualsiasi oggetto che ti passa per le mani tutti i giorni, è assurdo pensare come abbia stravolto e squar-

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ciato la mia esistenza. Lo skateboard ti prende e ti trasforma, rendendoti schiavo e amante di un qualcosa che agli occhi di tutti risulta insulso e banale. Se ci pensate è assurdo agli occhi di persone che non sanno bene cosa sia... è come prendere in mano un legno una volta e all’improvviso iniziare ad adorarlo, incontrarsi con gente che ha un legno, parlare solo di legno, guardare migliaia di video inerenti un legno, dare un nome a tutti i suoi movimenti, sapere centinaia di nomi di gente che è pagata per stare su un legno al di là dell’oceano e portarlo sempre con se anche nei viaggi più remoti. Vista cosi sembra normale che per un anziano sia difficile comprenderlo. Credo che lo skateboarding si sia preso e mi abbia dato tantissimo e ora come ora è il kingpin della mia vita, attorno a lui gira tutto ciò che amo di più e non mi frega veramente nulla di ciò che pensa il 90% della popolazione. Ciò che mi piace è sapere di poter sempre correre tirarlo sotto i piedi e spingermi fino allo sfinimento.


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3 FLIP

SWITCH SHOVE IT


3) Quali sono le tue passioni nella vita oltre la tavoletta? Be diciamo che ho parecchie passioni comunque oltre al cinema che amo molto (ora ho trovato anche un lavoro in cui è molto presente), mi piace davvero tanto lavorare i materiali come legno e ottone e in generale spesso traffico con vecchie bici da corsa e telai vari e mi muovo il più possibile sui pedali. Mi piace poi fare riprese e credo che far bolgia con gli amici sia una cosa in cui metto parecchio tempo non posso non menzionarla hehe. 4) Com’è al giorno d’oggi skateare in Romagna e quali sono le principali difficoltà? In realtà non è male... la scena sta crescendo davvero veloce, in questi ultimi anni e sono spuntati diversi skatepark validi e alcuni ragazzini stanno davvero spaccando e cosa ancora più importante si vede che hanno quella “scintilla” che li porterà a passare la vita con una cosa nel cuore e non abbandonarla alla prima canna o alla prima scopata o difficoltà. Questo mi fa davvero piacere perché sono quelli che porteranno avanti la scena quando noi non avremo più le ginocchia buone e saremo dei vecchi nostalgici pieni di ricordi e affogati nell’alcool per dimenticare che le gambe non reggono più i 3flip hehehe. Il problema grosso dell’Emilia Romagna credo sia però un altro che è poi bene o male lo stesso da sempre, lo avevano più di una decade fa e lo abbiamo noi tutt’ora, è in una posizione centrale ma lontana dalla capitale, dal Veneto e da Milano, quindi lontana dai principali distributori e un po fuori dal movimento dei soldi e degli sponsor. Ora potrei partire facendo un elenco di tutti gli skateboarder pesi delle nostre parti... partendo da Cardone, Skirizi, il Lambi, Fanci, Cesario, Sancho, Medri, Franceschin, Nati, Max, Alessio e tanti altri nuovi nomi di ragazzi che spaccano davvero, ma evito chi li ha visti skateare lo sa già. Qui è però difficilissimo trovare sponsor seri, lo era anni fa e lo è tuttora, insomma ci cagano meno, sembra che nonostante i circuiti di contest, scena e tutto non basta far i trick, bisogna farglieli sotto il naso. Ora... io so per certo che in giro c’è altrettanta gente che spacca e fa comunque fatica a trovare sponsor, però non è che se tu sponsor vedi tutti i giorni skateare bene uno nel park sotto casa tua e invece quelli che stan fuori non li vedi non vuol dire che non stiano skateando e spaccando, semplicemente

abitano da un altra parte. D’altra parte complice di questa cosa credo ci sia che non c’è quasi nessuno dalle nostre parti che sta facendo un grosso business con marchi italiani di tavole o altro ma questo in fonfo in fondo forse è anche una cosa bella, credo lasci più pura la scena. 5) Cos’è cambiato con la crisi nello skateboarding e nella vita... Diciamo pure che la crisi è stata una tavolata nello stinco un po per tutti, poi logicamente la pagheranno solo alcuni, quelli che l’hanno portata no. Io in prima persona ho perso il mio lavoro serale purtroppo, e gli sponsor in generale stanno veramente ridimensionando molto i vari budget da destinare agli skateboarder, ma non mi lamento ho trovato un altro lavoro mattutino che mi lascia tutto il tempo di skateare e anche se non prendo molto, uno dei regali che mi ha fatto lo skateboard facendomi vivere molto la strada è stato quello di farmi svegliare e diventare bravo nell’arrangiarmi con quel che c’è. 6) Parlando di crisi viene in mente la Spagna e in diverse occasioni ti abbiamo visto a Barcellona vuoi raccontarci perchè eri la e com’è stato? Barcellona per me è ormai una seconda casa, è incredibile quanto questa città abbia da offrire alle persone e ancor di più agli skateboarder. Ero già stato a Barcellona anni fa un paio di volte per un paio di settimane vedendola da turista e skateando più che altro gli spot più famosi e facendo sempre tutto di fretta, ho poi preso la decisione di provare a trasferirmi la qualche mese per vedere come fosse viverci realmente, e vi dirò che nonostante multe non pagate, inseguimenti notturni con poliziotti in borghese, tavole sotto i taxy, infortuni e furti è stata l’esperienza più figa della mia vita. Poter vivere Barcellona in tranquillità è davvero una cosa impagabile, una città in cui la vita costa poco e non avrai mai bisogno della macchina perché basta uscire di casa e buttarsi sotto la tavola per raggiungere qualsiasi punto, in cui lo skateboard è ormai una realtà socialmente accettata, e non parlo della legge quella può essere modificata in qualsiasi momento, parlo del fatto che se passi affianco ad una signora che passa con la spesa neppure si gira per guardare chi o cosa sei. In Italia se passi su uno sateboard in strada ti fissano tutti come un alieno e ci sarà sempre qualcuno pronto a dirti

POP SHOVE IT che ne la strada ne il marciapiede ne la ciclabile ne gli spiazzi sono un posto per te. Credo sia stata in generale un esperienza che mi ha fatto crescere, migliorare e fatto capire tanto di me e di quello che potrei volere dalla mia vita in futuro. 7) Secondo te quali sono le differnze principali tra la scena italaina e la scena di una mecca dello skate come puo essere Barcellona... Be credo principalmente gli street spots e la centralita dello street e del filming, in Italia sembra sia tutto un teatrino

incentrato sui contest e sui vari campionati, e sembra ormai che gli sponsor cercano a tutti i costi di organizzare eventi in cui i propri rider posano dare il meglio aiutandoli in tutti i modi possibili. La nostra scena credo sia infatti particolare abbiamo moltissima gente che spacca ma gli skateboarder che sono riusciti a mettere una video part seria in street in qualche video sono davvero pochi e questa credo sia una delle ragioni per cui non veniamo poi considerati tanto oltre confine, alla fine puoi fare tutti i piccoli contest che vuoi e vincerBACO49

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K GRIND


nose manny bigspin

li tutti ma rimarrà solo il ricordo a quelli che erano li e un mini clip in cui compari con 3 trick ma se non ti sbatti a streettare e filmare in street come lo spieghi allo sponsor Europe che spacchi davvero? 8) Come si sta evolvendo il tuo skateboarding? Be ecco credo che a Barcellona ho un po’ capito dove volevo portare il mio skateboarding e ora sto reimpostando le priorità e ho capito cosa mi piace, cosa mi piacerebbe imparare e come voglio che sia fatto e sto spingendo al massimo per farlo al meglio. Per questo ringrazio di cuore tutte le persone che mi hanno ispirato con il loro skateboarding o la loro purezza e concretezza. Comunque credo che in generale ora come ora la parola d’ordine sia street, buchi nella schie-

na e talloni distrutti, ho già parecchio materiale presto farò uscire qualcosa probabilmente per RUFUS skateboard che sta iniziando ad inviarmi tavole da Bcn ed è un marchio che rispetto tantissimo. 9) Puoi toglierci una curiosità?... come mai litighi sempre con i preti? Hahahahaha… principalmente perché fuori dalle loro chiese è sempre pieno di super spots, ma in realtà è che non ci vado troppo d’accordo, nel loro essere cosi chiusi nella loro visione cattolica e a mio avviso sbagliata farebbero di tutto per non ascoltarti e odiano proprio star a sentire le ragioni di un altre persona perché son terrorizzati di non riuscire a risponderti, forse ancor di più di doversi auto rispondere e

questo mi spinge ancor di più a discuterci hahahaha. Poi dai è cosi divertente farsi insultare e cacciare da una persona che teoricamente dovrebbe accogliere tutti e professare l’amore. 10) Progetti futuri? Vivere felice giorno per giorno le mie passioni con le persone che mi fanno stare bene.

11) Saluti, ringraziamenti Ok partendo dalla premessa che è impossibile ringraziare nome per nome e sono un ritardato quindi scorderei di sicuro persone molto importanti farò un ringraziamento generale a tutti gli amici e amiche in Italia e all’estero un grazie davvero sentito alla mia famiglia che nonostante incomprensioni e problemi c’è

sempre stata. Un ringraziamento va anche a tutti gli sponsor che mi supportano e tutti quelli che mi hanno aiutato anche in passato. Grazie anche a una persona a cui devo tutto che ora non è più affianco a me. Un saluto a tutti e PEACE!

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SOCIETY SKATE PLAZA Domenica 8 luglio il Society Skate Plaza di Seregno ha ospitato il primo appuntamento del 2012 con gli Analog Skate Daze, il contest amateur aperto a tutti organizzato da Analog Clothing in collaborazione con Gravis Footwear e Spy Optic. Una trentina i rider presenti tra cui Igor cianti, Ivano Inglese, Lorenzo da Rold, Sergio Reinhardt e tanti altri che, nonostante il caldo, non hanno smesso di skeitare e per 4 ore continuate hanno mkostrato trick di tutto rispetto. Tra tutti però ad avere la meglio sono stati Aldo dodoli, terzo classificato, Michele Mauri, secondo classificato che in run è riuscito ad infilare anche un Half Cab dal Big one e Claudio Santoro, vincitore incontrastato che nella sua run pefetta ha piazzato un flip bs tailslide. Ma terminato il contest l’Analog Skate Daze non si è fermato, grazie ai tanti premi messi in palio si è deciso di proseguire premiando il best trick in bowl vinto da Aref Koushesh con FS alleyoop , la best Line in bowl vinta da Paolo Fenino ed infine il best trick dal gap vinto da Mahuel Boldann grazie ad un Varial Heelflip. Come di consueto la giornata si è conclusa come nel più classico dei modi con il lancio gadget e premi per tutti. Un ringraziamento a tutti i presenti, il prossimo appuntamento con l’Analog Skate Daze è per il 21 di Luglio a Bari. Questo il link per vedere il video dell’Analog Skate Daze // 8 luglio 2012 // Society Skate Plaza- Seregno http://vimeo.com/45562211 Filming & Editing Marco Morandi Per la fotogallery completa e tutti gli aggiornamenti Analog visitate la pagina: http://www.facebook.com/analogitalia Credit: Ilaria Troisi Nicola Borella Immagini in allegato HAVE FUN! Per maggiori info: www.facebook.com/analogitalia www.analogclothing.com

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04.08.2012

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Vans Downtown Showdown

Undici tra i migliori skate team internazionali si sfideranno all’interno dello storico Westergasfabriek di Amsterdam il prossimo 4 agosto 2012 durante un contest innovativo che metterà alla prova capacità, stile e creatività degli skater. Lontano dai soli format ed un livello ancora più competitivo, l’evento sarà caratterizzato da rampe personalizzate e disegnate dagli stessi team invitati. La storia e la cultura di Amsterdam hanno ispirato l’evento e le strutture delle aziende invitate; su tutte solo quattro sono state scelte per essere realizzate e poi skateate durante il contest e sono quelle di Flip Skateboards, Palace, Blueprint e Antiz. Un po’ per professionalità e un po’ per il prize money di E. 50,000, l’evento vedrà i migliori talenti USA ed europei sfidarsi per scrivere il loro nome nella storia. La leggenda Geoff Rowley ha ricordato cosa ha influenzato Flip Skateboarders nella realizzazione dell’ostacolo.”Flip ha una lunga storia di dissolutezza tra i fantastici canali di Amsterdam e l’Europa Continentale,quale miglior modo di rappresentare quei momenti se non un ostacolo ricoperto di funghetti psichedelici. L’ostacolo è stato disegnato per essere skateato da ogni angolatura. Divertitevi! Siamo onorati di essere parte di questo Vans Downtown Showdown.” Lev Tanju per Palace skateboards ha dichiarato:“E’ una sorta di “Tesoro mi si sono ristretti i ragazzi” girato all’interno di un coffee shop.” Antiz invece ha preso ispirazione dallo skyline. Hugo Liard ha spiegato “Abbiamo unito lo spirito di Antiz con il simbolo classico di Amsterdam, i mulini a vento, creando un ostacolo skateabile da tutti e quattro i lati e con la possibilità di molte combinazioni. Watch your landing!” La crew di Blueprint ha ammirato l’architettura della città e tutte le sue possibilità. “Amsterdam è una città bellissima, piena di canali d’acqua, barche, ciottoli e meravigliosa architettura. Abbiamo voluto rimanere più fedeli possibile alla natura di ciascun skater dando la possibilità a ciascuno di loro di essere se stessi e skateare secondo le proprie possibilità. Abusa della tua architettura” , così ha dichiarato Paul Shier. Oltre ad ammirare lo skateboarding mondiale ci saranno tante altre cose come la festa di giovedì 2 agosto che celebrerà la linea 20th Anniversary Vans Half Cab, presentata dalla leggenda dello skateboarding Steve Caballero; la premiere del video “Bones Brigade Documentary” venerdì 3 agosto e la speciale Monster Music Night sabato 4 agosto.Il tutto si svolgerà all’interno del Westergasfabriek di Amsterdam. Tanti altri dettagli a ridosso dell’evento.

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FS SURF HOUSES

Hossegor (Lande Francesi) è situata sulla Costa Atlantica, assieme a Seignosse e Capbreton è famosa per le spiaggie lunghissime di sabbia fine perfetta, luogo ideale per ogni tipo di surfista dal princiante al più esperto e per chi vuole semplicemete godersi in relax una vacanza sull’oceano. Gli appartamenti si trovano di fronte alle dune della Graviere a 700 metri dalla Plage Centrale in un attimo solo attraversando la

strada che costeggia le dune, si raggiunge la spiaggia e l’oceano. Uscire la sera senza l’uso della macchina per mangiare o bere è un piacere, con numerosi ristoranti, bar e negozi situati in centro paese. A 40 minuti di macchina si raggiunge San Sebastian in Spagna, città ricca di curiosità locali tipici aperti tutta la notte. FS Surf Houses +33.7.88.05.40.51 +33.7.88.09.08.77 surfhouse@facciosnao.com www.facciosnao.com BACO49

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QUIKSILVER SWITCH: Felpa con cappuccio e chiusure con bottoni a clip sul collo e sulle tasche laterali. Disponibile nei colori blu ultramarine e nero. 100% cotone

RF2:

Nuovo modello realizzato in collaborazione con uno dei pro dello skate Reese Forbes. Scarpa bicolore in pelle morbida e con la soletta in poliuretano. Suola multilinea per una maggiore trazione. Costruzione flessibile vulcanizzata.

THE FERRIS by Travis Rice:

Occhiali da sole in grillamid iniettato realizzati in collaborazione con Travis Rice. Aste interne caratterizzate da una stampa a colori, frontale e aste esterne monocromatiche. 100% protezione dai raggi solari ultravioletti.

NORTWAVE ANTTI

SUPERSPORT A+ LEGEND SL

Il preferito dal nostro team, è il nostro scarpone all-mountain più venduto, capace di regalare il supporto definitivo per il dominio su tutta la montagna, trasmettendo la potenza e l’energia che ti serve per atterraggi perfette e surfate in discesa come una valanga furiosa. La tecnologia TERMO-NASTRATURA permette al LEGEND SL di vantare una tomaia senza cuciture, rendendola leggera e totalmente waterproof. Garantisce inoltre una combinazione perfetta di differenti materiali caratterizzati da rigidità progressiva. La chiusura SUPER LACE ed il sistema di ritenzione del tallone 540° Heel hold system assicurano un incredibile e preciso controllo e ritenuta del piede. Se sei schiavo della qualità superiore, il LEGEND è perfetto per te! NON SERVE AGGIUNGERE ALTRO!! BACO49

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Il SuperSport A+ è l’attacco Drake all mountain super versatile costruito per i rider che cercano performance ultra reattive. Questo attacco firmato Antti Autti, dotato di tutte le caratteristiche tecniche del Supersport, ma rinforzato con fibre di vetro aggiunte e l’hiback Biomap in policarbonato per incrementarne il rendimento e la resistenza. La strap caviglia GT e quella in punta Ultrathin fanno di quest’attacco uno strumento all mountain confortevole in ogni condizione, dalle linee pulite ai giri più impegnativi in park. Grazie ai pompanti mac5 il sistema di chiusura è cosi’ incredibilmente veloce e semplice che non ruberà tempo prezioso alle tue giornate sulla neve. Vuoi provare la sensazione di girare come un pro? Supersport è la giusta via. Ride it!


MADRID SKATEBOARDS

Madrid Skateboards è una delle aziende leader al mondo nella realizzazione di tavole da skate di altissima qualità ed è un marchio core affermato nella scena longboard downhill (con uno dei team più forti a livello mondiale) ed in quella longboard in generale. La collezione 2012 di Madrid si compone di oltre 40 modelli con Longboard specifici da downhill, freeride, cruising e carving, Midget ed alcune tavole da street e pool realizzate con tecnologie innovative. Madrid Skateboards si trova a Huntington Beach, California USA ed è distribuita in Italia da: N.D.I w. www.nitro.it - FB: Nitro Distribution Italia m.nitro@nitro.it - www.madridskateboards.com

VANS

la nuova AV Native American Low nella versione customizzata da Spitfire e uno dei modelli della serie Half Cab 20th Anniversary, modello Cab.

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OSIRIS

NYC 83 VULC MILES ROGOISH Osiris,da sempre super attiva nella BMX e con un team di tutto rispetto, lancia per la sua linea Rider Revolt una versione personalizzata da Miles Rogoish della NYC 83 VLC. Miles Rogoish, noto e riconosciuto rider, ma anche desinger e filmer dallo stile molto particolare, ha personalizzato questa sua versione delle NYC 83 VLC inserendo dei motivi messicani, il logo della sua crew ed una taschina nascosta: particolari che rendono questa scarpa davvero unica e veramente interessante! Tra le sue caratteristiche tecniche principali: area di maggior abrasione rinforzate, linguettone e parte alta leggermente imbottite, suola vulcanizzata con wrap vulcanizzato tradizionale, intersuola in EVA premodellata con copertura in latex e suola in vera gomma. Non lasciatevela scappare! Per maggiori info: www.nitro.it www.osirisshoes.com - FB: Osiris Shoes Italy

NITRO SNOWBOARDS CINEMA

Un sogno fatto realtà per tanti riders: una Nitro True Twin dal camber Gullwing ad un prezzo che tutti si possono permettere. Shape disegnato per progredire, facile e sicura con moltissimi accorgimenti “copiati” dalle tavole top di gamma! Anima in legno rinforzata, laminati in fiberglass, sciancratura radiale, soletta super brillante, veloce e resistente! Disponibile in 4 lunghezze ( 151, 153, 156 e 159 cm ) e 2 larghezze ! Info: www.nitro.it // www.nitrousa.com // FB: Nitro Snowboards Italy

LAKAI Manchester Canvas:

Modello classico realizzato in canvas per la stagione estiva, su suola vulcanizzata, soletta “shock-absorbing” interna. Oltre alla versione gialla nell’immagine sará disponibile anche in black, navy, white, purple.

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Makia x Etnies Tee

Questa Maglietta in 100% cottone rappresenta una piccolissima parte della collezione in collaborazione tra Makia & Etnies. Mentre questa T-shirt sará diponibile in black e white, ci saranno altre felpe, giacche, magliette, accessori, scarpe etc. etc. in arrivo, Watch out!


DC Shoes SS 2012 – Mainline – Versaflex SX La Versaflex SX nasce da una collaborazione con il Monster Energy AMA Supercross, e rappresenta uno dei modelli tecnicamente più evoluti mai sviluppati da DC. Realizzate in Performalite®, l’esclusiva composizione di poliuretano che garantisce perfomance elevate ed altissimo comfort, prevedono l’ Airbag Impact FX Full Leght per un assorbimento incredibile delle sollecitazioni in tutta la lunghezza del piede. Inoltre sono arricchite da dettagli in fibre di carbonio direttamente inspirate alla tecnologia ed ai materiali più diffusi nel mondo del supercross. Caratterizzate da una scelta di materiali di primissima scelta, le Versaflex SX prevedono svariati fori di ventilazione per garantire una eccellente traspirazione del piede, linguetta e colletto ampiamente imbottiti per offrire la miglior calzata possibile. I colori scelti celebrano la partnership fra DC, Monster Energy Drink ed il campionato AMA di Supercross.

DC MC WALKERS DC Men’s Apparel – Spring Summer 2012 La collezione SS 2012 prevede linee che spaziano attraverso culture e geografie. Tanti i riferimenti ad Europa ed Asia, immancabili le radici Americane, il tutto amalgamando le classiche linee vintage delle calzature da outdoor, con le principali caratteristiche tecniche delle scarpe da skateboard DC, da sempre le migliori sul mercato. La scelta dei materiali rispecchia i climi miti che ci attendono in primavera ed estate, i pattern ed i colori soddisferanno qualsiasi gusto.

GIRO BATTLE Il nuovo Battle di Giro è un casco freestyle dai contenuti tecnologici nascosti, il sogno di ogni park rider! Low profile e super comodo, grazie anche al nuovo sistema per il fitting Auto Loc 2 ed al sistema di ventilazione ad 8 aperture. Certificato ASTM F2040 / CE EN1077 e dalla super qualità GIRO è disponibile in 10 varianti colore di cui due realizzate con le storiche grafiche di Jim Philips! Info: www.nitro.it - www.giro.com FB Nitro Distribution Italia

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Pace, relax ed un buon BBQ. Onestamente cosa chiedere di piĂš dall’estate. Maso Corto è il piccolo paesino alla base degli impianti della Val Senales. Qui trascorriamo i nostri pomeriggi aspettando di risalire in quota il giorno successivo.


di Eleonora Raggi

VAL SENALES

A SUMMER DREAM

Val Senales è da sempre il covo segreto (ma neanche tanto...) della scena snowboard più core (ma non solo)... Durante quest’estate si sono visti, oltre ai soliti noti della scena nostrana e la nazionale italiana al completo per i suoi allenamenti anche nomi importanti di livello internazionale come i fratelli Helgasson, Tor Lundstrom, Ethan Morgan e tanti altri ! Ma Val Senales non è solo un park impeccabile e sempre shepato con strutture per tutti e per tutti i gusti è anche la magia di un’atmosfera unica. Chiedetelo a chi ne è rimasto ammaliato!

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Marco Pina Silvestre ha deciso di prendere una seconda residenza in Altoadige

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Lo svedese Benjamin Lestage arrivato con un gruppo scandinavo è rimasto parecchio tempo ed ha affermato: “le migliori strutture su cui girare in condizioni estive, torneremo anche il prossimo anno” Marco Grigis ormai pro anche in slackline è rimasto a farci compagnia per un paio di settimane per allenarsi con la Nazionale Italiana

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Marco Grigis ha girato praticamente ogni giorno per 10 giorni, dai un’occhiata ai video edit che trovi sul canale F-Tech construction su Vimeo!



Matteo Meneghetti è un altro che ha deciso di trascorrere parecchio tempo con noi in Senales insieme a MOnica e Margherita che cresce a vista d’occhio


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Marco Grigis super stiloso su qualsiasi struttura del park, ha praticamente consumato la jibbing line e lo step up!



Simon Gruber oltre ad essere uno dei migliori rider in circolazione è rimasto a shapeare l’intera estate dopo aver terminato gli allenamenti con la Nazionale.


01 al 07.09.2012

RIDE WITH STEFAN Stefan Lantschner vi aspetta dal 27 agosto al 2 settembre 2012 all’Eurocamp, una settimana di BMX in Spagna. Eurocamp è un centro sportivo con le migliori strutture d’Europa. Le strutture sono progettate per tutti i livelli. Il park si trova sulla Costa Brava circondato da pini e querce in quel paradiso che è il Mediterraneo. Per info: erika@facciosnao.com + 39.338.72.67.444 www.facciosnao.com facebook/ridewithstefan

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5 MAIOCCO VS LOVE

Gian Marco Maiocco è stato visto con il logo della company “dell amore” sul ghiacciaio di Deux Alpes. Gian Marco è il primo ed unico rider supportato da Love in Italia... lo vedremo forse girare su qualche rail con Seppi Scholler, Domink Wagner e Marc Swoborda su qualche rail il prossimo inverno?



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