V pocket_luglio2018

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VISIONI

SELVAGGIA GUINEA ARTE E CONTROPARTE

SOTTO CIELI STELLATI COSE DI CASA

IL SOFÀ DOVE LO METTO? IN GIARDINO! ONDE

PRONTI ALLA VIRATA!

FEDERICA

TORTI




Direttore Responsabile

#patinataabitudinemensile

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V pocket

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EDITORIA LE 3

Multitasking? Anche no, grazie.

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a cura di Pierpaolo Magagna

rrivo in ufficio mentre parlo al telefono con un cliente, saluto una collega, accendo il computer così intanto scarico la posta. La scorro cancellando tutto ciò che è spam, prendo nota di un appuntamento di cui mi avvisa il mio interlocutore, tengo d’occhio il monitor perché vedo che è arrivato un messaggio importante e, chiudendo la comunicazione, noto che ho dei messaggi a cui devo rispondere e delle notifiche sui social. Benvenuti nell’ordinaria follia della vita in multitasking. Non solo mia ma di tutti. Ormai quotidianità vuol dire essere impegnati contemporaneamente su molti fronti. Troppi? A volte credo di sì, ma sembra sia diventato necessario. Eppure, secondo studi più o meno recenti, impegnare le risorse mentali su più di un compito alla volta compromette l’efficienza e abbassa il QI (anche di una decina di punti), sebbene il cervello sappia riconoscere le questioni essenziali e non le metta in secondo piano. Capacità, quest’ultima, che forse è un adattamento ad un mondo in cui le interruzioni sono sempre di più, basti pensare alle continue del cellulare. Quando si parla con una persona, se questa guarda il suo telefonino si ha già la sensazione che non ci stia ascoltando del tutto, e in effetti è così. Per qualche secondo il suo cervello si è distratto. Lungi da me la volontà di fare discorsi moralisti (scagli il primo smartphone chi non lo ha mai guardato mentre qualcuno gli parlava). Il punto è che questo comportamento, alla lunga, pare diventi deleterio per la nostra salute. L’attività frenetica giocata su più “tavoli” aumenta la produzione di cortisolo, l’ormone dello stress, e di adrenalina, fino alla dipendenza, inducendo il cervello a cercare continuamente stimoli esterni (controllare email e social networks oggi è decretata una dipendenza neurale). Ce n’è abbastanza, insomma, per rallentare e concentrarsi (davvero) su una cosa alla volta. Invece, generalmente facciamo il lavoro di tre persone diverse, cercando anche di tenere il passo con la nostra vita, la nostra famiglia, i nostri amici, le nostre carriere, i nostri hobby e i nostri programmi televisivi preferiti. Dovremmo imparare dai giapponesi, molto più pazienti di noi. Vivono il tempo con un’altra unità di misura. Lo lasciano fermentare, affinché la vita abbia un gusto più intenso. Già i nostri nonni, contadini, ci insegnavano che per le cose buone ci vuole tempo. E il tempo non si trattiene. La vita è un compito da svolgere, al meglio. Ora che più di qualcuno andrà in vacanza, sarete d’accordo con me che valga la pena provarci. Facciamo una sola cosa. Rilassiamoci. 


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4 S O M M A R IO

Sommario 12 visioni

Selvaggia Guinea. Per gli amanti dei viaggi fuori dagli schemi.

20 cose di casa Il SofĂ dove lo metto? In giardino!

28 arte e contropArte Sotto cieli stellati.

34 onde Pronti alla virata!

42 copertina

Federica Torti: il mio mito? Me stessa!

50 su strada Lavoro o Avventura?

58 lancette Submersible.

rubriche 2 editoriale 6 carta vetrata 8 sotto i riflettori 10 a nodi sciolti 40 il buon politico 72 in arte Mediolanum 84 focus 98 eVenti

64 gourmet

Di cibo e passatempi estivi.

76 a tu per tu

Dove passa, Zampino lascia il segno, quello di uno show indimenticabile.


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6 C A RTA V E T RATA

A cura di Stefano Cannas, giornalista, scrittore... ottimista sognatore.

Carta Vetrata Riflessioni abrasive.

Le Femmine (parte prima)

Estratto Scientifico dal Protocollo di Classificazione Moderna delle Femmine in età 37/50

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olti hanno letto che il dr. Charles Robert Darwin pubblicò nel 1859 un trattato sull'Evoluzione delle Specie. Meno lettori sanno invece che questo testo, sacro alla cultura accademica di allora e di oggi, fu scritto in realtà a quattro mani insieme al dr. Alfred Russel Wallace. Tuttavia la vera notizia incredibile è un’altra e se confermata (il condizionale è d’obbligo) sarebbe veramente sensazionale. Pare infatti che nel prestigioso team naturalista ci fosse un misterioso terzo componente ovvero il professore egiziano dr. Lehlù Onafets Sannak, della cattedra di antropologia e paleontologia umana presso l’Università agli Studi di Alessandria d’Egitto (già collegata con Londra in virtù del colonialismo britannico). A Lui Darwin e Wallace avrebbero affidato il delicatissimo e riservato compito di approfondire ed elaborare una ricerca su una particolare specie di primati molto affascinanti ma dalla difficoltosa intelleggibilità (tentativi di studio si riscontrano anche negli archivi di Filosofi esistenzialisti come Nietzsche, Heidegger, Wittgenstein, ecc...). Si tratterebbe di uno studio su di una particolare fascia di donne nella delicatissima fase trasformativa in atto dai trentasette anni di età ai cinquanta. Iniziamo da oggi a pubblicare, a puntate, alcuni stralci di questa approfondita ricerca, inspiegabilmente tenuta nascosta dalla scienza

ufficiale per oltre 150 anni ma sempre aggiornata ed attualizzata dai successivi ricercatori che di generazione in generazione hanno contribuito ad integrarla custodendone sempre il segreto. Una ricerca che ci aiuterà a svelare molti dei misteri che accompagnano questa specie animale durante la fase di età d’inizio e termine del massimo splendore estetico (agli occhi del maschio).

“F. Vulgaris” 37/50 relazione del Dr. Prof. Lehlù Onafets Sannak

(Università di Alessandria d’Egitto)

“FEMINUS VULGARIS”. Femmina comune. Facilmente incrociabile da sola o in piccoli branchi ove siano presenti insediamenti urbani ricchi di ampie aree commerciali che favoriscano lo shopping. Maggiormente individuabile nei territori del nord Italia. A queste latitudini la gelosia del partner maschio resta più contenuta consentendo all’esemplare femmina di esercitare un pascolo più libero e quindi spontaneo (“Feminus Ruspantis”). Meno frequente invece la possibilità di incontrarla nelle aree più orientali del meridione (“Feminus Blindatus”). La Femmina 37/50 o “Feminus Vulgaris” è una strana e misteriosa specie estremamente attraente per il maschio adulto che infatti ne subisce ad ogni incontro il fascino. In natura, per fattori in parte dovuti anche alle differenti condizioni ambientali, si sono enucleate varie sottospecie.


I ceppi principali registrati, catalogati ed oggetto della relazione sono i seguenti: FEMINUS CALEIDOSCOPICUS FEMINUS ESTETICUS FEMINUS SEDENTARIUS FEMINUS ARIANUS FEMINUS MONDANIS FEMINUS VENALIS “FEMINUS CALEIDOSCOPICUS”. (Specie capace di inimmaginabili trasformazioni). Esemplari di femmine normalmente non bellissime ma sicuramente abbastanza carine. Al termine degli studi, finalizzano tutti i loro comportamenti alla matrimonialità. Generalmente una volta conseguito l’obiettivo e soprattutto dopo la prima gravidanza, precipitano in una sorta di atteggiamento catatonico subendo un rapido processo di metamorfosi fisico-disgregativa che le conduce nell’arco di uno o due anni ad una vera implosione fisica arrecando gravi disagi al maschio che finisce con il ritrovarsi nell’oggettiva difficoltà di identificare - quindi riconoscere - la propria compagna. Da quel momento infatti il soggetto maschio inizierà a confondersi spesso con altre femmine durante l’accoppiamento. “FEMINUS ESTETICUS”. (Specie dalle posture di chiara rievocazione nobileggiante e classista). Sicuramente la più complessa da studiare e la meno interessante da illustrare. Composta unicamente da femmine molto appariscenti ed abili interpreti nell’antica

tecnica dell’artefazione. Si ritrovano unicamente in branco tra simili per meccanismi di spontanea autoselezione naturale. Estremamente determinata, questa femmina in genere si preserva da quasi tutto, se non dalla propria stupidità. Impossibilitata all’accoppiamento a causa di un delicatissimo equilibrio psichico cagionato da un disturbo genetico di tipo neuro/cretinologico. Questa specie si auto-induce a rinunciare ad ogni opportunità in attesa di aspettative potenzialmente sempre migliori. Tendenzialmente destinata all’estinzione data l’evidente incapacità di riprodursi se non in concomitanza di elementi esterni combinati tra loro in una sequenza di fattori quasi impossibili da realizzarsi secondo la Scienza statistica. “FEMINUS SEDENTARIUS” (Specie orientata al dispendio di energie quasi mai fisiche). In genere poco attiva, assume frequenti atteggiamenti irrazionali verso se stessa e verso il maschio adulto. Dotata di un sistema intellettivo potenzialmente valido ma in realtà poco evoluto, trascorre molte ore della sua giornata ad elucubrare scenari irreali della propria vita, condizionata da Soap-opere, Telenovelas e Reality Show. Riesce a comunicare con l’esterno tramite internet ma lo fa per frasi fatte all’interno di Chat in cui, barando intenzionalmente, utilizza pseudonimi di battaglia che ne esaltano l’aspetto esteriore, del tipo: BiondaDaiCarichiSporgenti, CerbiattaSelvatica, OcchiCheTiIpnotizzanoPiùdelMagoForest, PassionalitàIngorda, IncantoPiùPruriginosoDellOrticaria, ecc.) …to be continued l


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8 S OT TO I RI F L E TTORI

Sotto i riflettori

Ogni mese pillole di curiosità dal mondo del cinema.

Star del rock e di Hollywood al cinema

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big della musica mondiale sbarcano sempre più sul grande schermo: il 12 luglio la celebre band inglese “Muse” esce in sala con MUSE: DRONES WORLD TOUR di Tom Kirk e Jan Willem Schram. Girato e registrato durante diverse date del tour nel 2016, il film documentario propone i successi della carriera del gruppo rock alternativo capitanato da Matthew Bellamy tra cui Psycho, Madness, Uprising, Plug in Baby, Supermassive Black Hole e Knights of Cydonia. Il lungometraggio sul concerto contiene spettacolari effetti speciali mai visti prima e offre un’incredibile esperienza sensoriale. Insomma un maxi video live non solo per i fan! Si sale sempre più in alto dal 19 luglio con SKYSCRAPER diretto da Rawson Marshall Thurber con Dwayne Johnson, Pablo Schreiber e Neve Campbell. La star più muscolosa di Hollywood si cala nei panni di Will Ford, un ex leader del Team di Recupero Ostaggi dell'FBI e veterano

americano di guerra, che valuta la sicurezza dei grattacieli. Durante un lavoro in Cina viene incolpato perché il più alto e sicuro edificio del mondo improvvisamente va in fiamme. Da fuggitivo Will deve trovare i responsabili, ripulire il suo nome e salvare la sua famiglia intrappolata all'interno dell'edificio in fiamme. Meglio non temere le vertigini! La saga iniziata da “Ocean 11” continua in sala il 26 luglio con OCEAN'S 8 di Gary Ross con un cast femminile di ladre di livello assoluto. Il sequel della trilogia firmata Steven Soderbergh porta in scena una nuova banda di donne truffatrici capitanate dall'astuta Debbie Ocean (la bellissima Sandra Bullock), sorella di Danny (interpretato nei film precedenti da George Clooney), che progetta di mettere a segno una colossale rapina in occasione dell'annuale Met Gala di New York. A portare scompiglio durante il raduno di celebrità patrocinato da Anna Wintour sarà la squadra formata da Lou (Cate Blanchett), Rose (Helena Bonham Carter), Daphne (Anne Hathaway), Nine Ball (Rihanna), Amita (Mindy Kaling), Tammy (Sarah Paulson) e Constance (Awkwafina). Le nostre emule di Occhi di Gatto dovranno stare attente a non attirare i sospetti di un curatore d'arte (Richard Armitage), di un broker assicurativo (James Corden) e del bersaglio del furto (Damian Lewis) mentre saranno aiutate da Linus Caldwell (Matt Damon) e l'esperto Saul Bloom (Carl Reiner). Riuscirà il furto del secolo? 


A cura di Paolo Braghetto in foto con Matthew Bellamy, frontman della rock band "Muse" e protagonista del film “Muse: Drones World Tour�

Muse: Drones World Tour

dal 12 luglio Skyscraper

dal 19 luglio Ocean's 8

dal 26 luglio


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10 A N O D I S C I O LTI

La rubrica degli spiriti bollenti, dei viandanti intellettuali e dei liberi pensatori. Stefania Amodeo Autrice del libro "I sette nodi del destino"

A Nodi Sciolti

Chi vive a nodi sciolti... danza la vita!

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bambini più piccoli ballano spontaneamente, ballano appena sentono musica e creano ritmo per potersi muovere. Il movimento è vita. Nulla sembra esistere, respirare, se è completamente immobile. L'energia delle particelle, infatti, è sempre in movimento. Persino la pietra nasconde il moto, il ballo degli elettroni, gli scambi e le leggi di attrazione. Questo concetto del "passaggio" è alla base della danza. Non a caso matrimoni, funerali, nascite, feste sono celebrati con danze, riti di passaggio tra una condizione e l'altra. Ecco perché il ballo affascina così tanto. Rappresenta l'esistenza stessa, riconduce alla storia del mondo e a quella personale. In epoche diverse sono nati generi differenti di musica e ballo, insieme ad altre discipline ed espressioni del tempo. Studiarle permette di comprendere l'anima profonda di quei periodi, come vivevano le persone, come si emozionavano, cosa temevano e E cosa sognavano. E così nella vita di ogni persona: NI, PIANTE A M U I R E ESS vi sono canzoni e balli che ci ricordano i primi passi, COSMICA: UNA E R E V L O i compleanni, i momenti vissuti con la famiglia o P ZIAMO SU con gli amici, i primi amori. Ballare ci riconnette a TUTTI DAN ISTERIOSA M noi stessi e alla spiritualità, ci permette di meditare ZIO MELODIA ELLO SPA N e dimenticare. Solo movimento, solo vita. A T A N O INT Allora danziamo!  USICISTA

DA UN M . INVISIBILE Alber t Einste

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12 V I S I O N I

Noom Hotel Conakry

Cascate Voile de la MariĂŠe


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VISIO N I 13

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G G A I V EI I. D I T N A SCHEM M A I L PER G ORI DAGLI FU SPIAGGE ATLANTICHE, FORESTE PLUVIALI, MONTI BOSCOSI, PARCHI NATURALI CON ANIMALI UNICI AL MONDO, CLIMA TROPICALE: BENVENUTI IN GUINEA.


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14 V I S I O N I

Annobón

La Guinea è uno Stato dell'Africa occidentale sull’Oceano Atlantico e il nome deriva dal berbero Akal n-Iguinawen ossia "terra dei neri" (da notare che nel Vecchissimo Continente esistevano altri due Paesi con lo stesso nome, la Guinea Bissau e la Guinea Equatoriale). Prima di essere colonizzata dai portoghesi, la Guinea fu parte di diversi imperi africani. Al centro della tratta degli schiavi che causò una drastica riduzione della sua popolazione, nel 1890 divenne una colonia francese. In seguito al referendum promosso da Charles De Gaulle, la Guinea votò per la sua piena indipendenza nel 1958. La Repubblica è organizzata in 7 regioni divise in 33 prefetture. Circa tre quarti degli abitanti vive in zone rurali e le città sono poco abitate ad eccezione della capitale Conakry, con una popolazione di circa 2 milioni di persone. Secondo la leggenda, il nome della città sarebbe frutto dell'unione del nome Cona, un tipo di vino locale, e la parola Nakiri che significa "l'altra riva". La città è cresciuta lungo la penisola formando cinque distretti: tra le attrazioni principali ci sono il Museo Nazionale della Guinea, diversi mercati, il Guinea Palais du Peuple, la Moschea Grande, i giardini botanici. Tutte le strade della capitale sono denominate con la sigla "KA" seguita da un numero a tre cifre: dispari per le strade orientate in direzione nord-sud, pari per quelle in direzione est-ovest.


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Isola di Los

Isola di Kassa

GGI A I V I E ANTI DSCHEMI. M A I L PER G ORI DAGLI FU Voile de la Mariée

Nzérékoré, a sud, è la più importante località della parte forestale della Guinea e seconda per importanza della nazione. Essendo al confine con Liberia, Sierra Leone e Costa d'Avorio ha ricevuto molti rifugiati delle ripetute guerre civili in questi tre paesi che hanno causato un'esplosione demografica della popolazione. Tradizionale sede di un importante mercato, vanta nelle sue vicinanze grandi miniere di ferro e argento. Kindia, terza città della Guinea, è situata a circa 135 km dalla capitale e ospita il comando delle Forze Armate della Guinea. La città è cresciuta attorno alle piantagioni di banane dopo la costruzione di una linea ferroviaria che la collegava alla capitale. I turisti possono visitare lì vicino il Monte Gangan e le cascate dal suggestivo nome Voile de la Mariée ossia "Velo da sposa" che formano con il loro getto d’acqua quasi un velo immacolato. Isola di Los



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18 V I S I O N I

Altra città da visitare è Kankan, fondata dal gruppo etnico dei Mandingo nel XVII secolo, che rimane tuttora un importante centro culturale. Il Paese non è ancora molto sviluppato a livello turistico sebbene le sue coste offrano bellissime spiagge che si estendono per chilometri come quella di Bel Air nella penisola paradisiaca di Cap Verga. La vegetazione costiera è costituita da mangrovie, palme, alberi da cocco. Da vedere il porticciolo di Koukoudé, villaggio di pescatori con le caratteristiche flottiglie di piroghe a vela.

Isola di Kassa

Pochi chilometri al largo di Conakry è situato l'arcipelago di Los con un grande passato storico testimoniato dalle numerose vestigia. Nelle tre isole dal fascino quasi polinesiano, Kassa, Roume e Tamara, è possibile praticare diversi sport nautici e visitare il vecchio penitenziario di Fotoba. Sempre davanti alla costa occidentale africana, l'isola di Alcatraz è uno scoglio che racchiude una delle più grandi concentrazioni di uccelli marini. Oltre al litorale, esistono altri tre tipi di paesaggi da vedere, sintesi di tutta l'Africa occidentale.

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VIAGG I E D I T AMANGLI SCHEMI. I L G R PE ORI DA FU

Monte Nimba


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VISIO N I 19

Noom Hotel Conakry

Conakry

Dama del Mali

A nord ci sono le pianure aride ricoperte dalla tipica vegetazione della savana. A nord-ovest le alture pittoresche del Fouta Djalon propongono un panorama stupefacente sulle valli e sulle cascate tanto che il Paese è stato anche definito “la Svizzera d’Africa”. Il monte Nimba di 1.752 metri è il punto culminante dell'Africa occidentale, inserito nel patrimonio mondiale dell'Unesco grazie anche alla sua fauna endemica unica che conta il rospo viviparo e lo scimpanzé di Bossou, la specie più vicina all'uomo. A sud-est si può ammirare una fitta foresta di alberi meravigliosi da cui si ricavano legnami preziosi come l'Acagiù. Gli elefanti ed altri grandi animali della giungla sono stati decimati dai bracconieri e dalla deforestazione, ma si possono ancora incontrare babbuini, antilopi, iene e leopardi.

In alcuni fiumi vivono anche ippopotami, coccodrilli, tartarughe giganti e serpenti tra cui i mortali mamba, cobra e pitoni. Per gli amanti degli animali merita un safari anche il Parco del Badiar, prolungamento del parco senegalese di Niokola. Una meraviglia della natura grazie anche all’intervento dell’uomo in tempi antichi è “La Dama del Mali”, una gigantesca scultura femminile alta 150 metri che domina la vetta inaccessibile di un monte di 1.500 metri scoperta dal geologo italiano Angelo Pitoni, che per molti studiosi sarebbe il risultato dell’erosione eolica. Scolpita su un’enorme parete di granito, la donna dai tratti somatici indoeuropei colpisce per l’espressione regale ed imponente che ben si accosta con la specie di corona sulla testa e con il vestito simile ad una tunica regale. L'artigianato locale offre statuette funerarie di legno e maschere delle divinità venerate. La musica riveste infine un ruolo molto importante nella cultura del paese, sia che si tratti di quella tradizionale che di quella moderna. Vale la pena vedere un'esibizione dell'Orchestra nazionale di Guinea che suona strumenti africani autentici come il djembé, la kora (zucca ricoperta di pelle) o il balafon (tipo di xilofono) magari abbinato anche a una spettacolare danza del Balletto nazionale. l (P.B.)


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20 COS E D I C ASA

IN TERRAZZA COME IN GIARDINO, IL CONFINE TRA “DENTRO” E “FUORI” SI FA SEMPRE PIÙ SFUMATO E SI DESIDERA LO STESSO COMFORT DEL LIVING DOMESTICO. LO SPAZIO ESTERNO, SE BEN ARREDATO, CONSENTE DI DISPORRE DI UNA STANZA IN PIÙ, MERITANDO QUINDI UNA SELEZIONE ATTENTA E RICERCATA.

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Il Sofà dove lo metto? IN GIARDINO!


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22 COS E D I C ASA

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Organizzare un barbecue con gli amici o attrezzare la zona piscina con le sdraio, ma anche semplicemente rendere piacevole l’accoglienza di un piccolo terrazzo o di un grande giardino. Molte sono le occasioni in cui l’esterno di casa diventa importante quanto l’interno. La scelta per gli arredi deve però seguire tre parole chiave: buon gusto, design e qualità. Poltrone, pouf, tavolini, divani, pergole, tutto quello di cui si ha bisogno per vivere al meglio la vita all'aperto, deve essere costituito da prodotti che resistano al sole e alle intemperie, pensati in maniera tale che non ci si debba preoccupare di nulla.

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Oggi esistono aziende che progettano e sviluppano sedie, divani, tavoli e accessori con una passione impareggiabile. Il loro obiettivo è creare un senso di esclusività in un ambiente all’aperto rilassato e godibile. La ricerca della qualità si estende ad ogni fase della creazione dei prodotti: progettazione, scelta dei materiali, processo produttivo, rifinitura e servizio. Una scrupolosa attività di ricerca consente ad aziende leader nel settore (come Atmosphera, Paola Lenti, Tribù, Dedon, Minotti Outdoor, B&B Italia Outdoor, Manutti, Ethimo, Gloster Furniture, Royal Botania) di essere sempre aggiornate per quanto riguarda gli ultimi sviluppi tecnologici e di design. Ovviamente oltre al mercato residenziale, queste aziende si occupano anche della progettazione, puntando sulla ricchezza e sulla varietà delle collezioni, oltre che sulla flessibilità di un servizio su misura che consente originali personalizzazioni. Ogni elemento è realizzato con estrema cura dei dettagli e dei particolari, con materiali pregiati, trattati con tecniche di lavorazione e finissaggio innovative, per accrescerne la resistenza a intemperie e agenti atmosferici.


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24 COS E D I C ASA

L’arredo da giardino va scelto con cura tenendo conto di una serie di fattori, dal materiale al design dei complementi, scegliendo i giusti accessori a completamento del progetto. Da uno stile classico a prodotti adatti a contesti moderni: tavoli e sedie, divani, poltroncine, chaise longue, dondoli e lettini sono solo alcuni degli oggetti con cui comporre e personalizzare la propria zona living all’aperto, trasformando lo spazio esterno in una vera e propria stanza extra, da vivere durante la bella stagione e anche nel periodo autunnale.

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Il Sofà dove lo metto? IN GIARDINO! ROYAL BOTANIA Folia Garden Chair

Con l’utilizzo creativo di forme e colori, abbinamenti di geometrie, motivi e tonalità, si possono realizzare infinite combinazioni e soluzioni, riguardanti anche l’illuminazione. Tavoli e sedie per esterno sono i complementi ideali per creare un’area dining da sfruttare in ogni stagione. Da composizioni in legno a soluzioni in metallo e plastica ultra colorata, il design di questi prodotti permette di inserirli in maniera efficace in una pluralità di contesti.

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Per essere sicuri di progettare al meglio questo spazio, in generale è bene pensare ad alcuni punti focali:un angolo per il consumo di bevande e cibo, una zona relax con amache e divanetti da giardino, ed infine una minima copertura (anche solo un ombrellone) per ripararsi nelle ore più calde. I mobili da giardino in legno si inseriscono nel contesto esterno in maniera del tutto naturale ed in genere si caratterizzano per strutture semplici e solide, che spaziano tra varie essenze e specie legnose. Il design dei mobili in metallo, invece, prevede spessori sottili e imbottiture colorate che il più delle volte servono a creare contrasti materici e cromatici interessanti. Infine, gli arredi in rattan risultano perfetti per arredare il bordo piscina. DEDON - Dala

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Ultimamente le soluzioni moderne includono polietilene, alluminio, acciaio, resina e corian. La caratteristica più importante nella scelta di un arredo outdoor è la resistenza. Non meno importante è il design del prodotto: imbottiti per esterno o soluzioni minimal, tutto dipende dallo stile d’arredo che si è scelto di usare in giardino o in terrazzo. Le sedie da esterno, ad esempio, possono prevedere sia modelli compatti e sia prodotti dalle dimensioni più grandi, che le rendono quasi simili a delle poltroncine. Queste andranno abbinate a tavoli da giardino per comporre la propria zona dining all’aria aperta. Molto pratici sono i tavoli in polietilene e plastica, che a soluzioni più tradizionali vedono affiancarsi modelli dal design moderno. La selezione di cuscini o pouf da esterno di diverse fantasie e forme permette, inoltre, di personalizzare al massimo questa zona del giardino e potranno essere utilizzati anche come sedute extra riducendo l’ingombro tipico di una sedia. Godere di un giardino e dei suoi angoli nascosti, di una veranda raccolta o di un’ampia terrazza e vivere pienamente questi ambienti come aree relax, consente di trasformare brevi momenti in occasioni irrinunciabili di ritorno TRIBÙ alla serenità della vita. l (A.F.) Tosca clubchair

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28 A RT E E CON TROPARTE

Andare in vacanza è sinonimo di allontanamento, di evasione da tutto quello che rappresenta la quotidianità: il lavoro, gli impegni, gli appuntamenti, gli orari scanditi. Chi ama l’arte, però, ha dei compagni che si porta volentieri appresso. Sono il teatro, la musica e la danza. Soprattutto se si possono godere in ambientazioni dal fascino storico e culturale di elevazione immensa. Durante l’estate, sparsi per tutta l’Italia, festival musicali ed artistici di ogni tipologia popolano piazze e paesaggi storici. I più importanti partono già dalla punta del nostro amato stivale, con l’attesissimo e ricco programma proposto al TEATRO ANTICO DI TAORMINA, la cui apertura della stagione è avvenuta con il botto, ovvero Noel Gallagher. Oltre all'ex Oasis, tra i big della musica mondiale che calcheranno quest'anno il palco della cavea taorminese, spiccano il 28 luglio David Guetta, l’1 agosto Sting (assieme all'artista giamaicano Shaggy) e l'ex Beach Boys, Brian Wilson, in scena l'11 agosto, per la sola data italiana del suo tour mondiale.

A cura di Annalisa Fortin Insegnante di danza e coreografa, appassionata di tutte le forme d'arte, ogni mese vi aiuta a capire a quali spettacoli concedere il lusso della vostra presenza.

Come ogni anno, l’evento offre al pubblico il meglio della scena mondiale: grandi orchestre internazionali e acclamati direttori, nomi storici e autori di ricerca del jazz, compagnie ammiraglie di balletto, coreografi contemporanei e icone intramontabili della danza, contaminazione tra generi diversi, pagine inedite e produzioni speciali. Nell’estetica magica della costiera amalfitana artisti di ogni nazionalità traggono ispirazione per trattare al meglio grandi temi del Novecento: dal tributo alla resistenza per la libertà alla celebrazione del ’68. Il programma è firmato da Alessio Vlad (musica), Maria Pia De Vito (jazz), Laura Valente (danza, tendenze, formazione, mostre e nuovi linguaggi) al terzo anno della loro direzione artistica. Altro scenario da mille e una notte, in cui è possibile unire il piacere dell’arte a quello delle vacanze, è rappresentato dalle TERME DI CARACALLA. Il cartellone estivo 2018 propone due opere, La Traviata di Verdi e Carmen di Bizet, mentre per il balletto è stato scelto Romeo e Giulietta di Prokofiev.

IMMERSI IN MERAVIGLIOSI TEATRI A CIELO APERTO, ASCOLTANDO STING O IL RIGOLETTO DAL VIVO, MENTRE ROBERTO BOLLE DANZA. QUESTE SÌ CHE SONO VACANZE! Gianna Nannini, Negrita, Baustelle, Fiorella Mannoia, Max Gazzè e molti altri, gli artisti musicali italiani ospitati dal Teatro Antico di Tormina. Gli spettacoli portati in scena in questa magica cornice non si limitano però solo alla musica ma interesseranno ovviamente anche l’opera (con Rigoletto, Carmen, Tosca e La Traviata) e la danza, il 24 e 25 luglio, in cui andrà in scena il Lago dei Cigni, eseguito dal prestigioso Balletto del Bolshoi di Mosca. Non mancherà nemmeno la satira, con Enrico Brignano, che farà sorridere il pubblico con i suoi divertenti monologhi umoristici. Le possibilità di intrattenimento, durante tutta l’estate, sono davvero innumerevoli e variegate. Tra le novità l’avvenuto spostamento del Festival del Cinema di Taormina, la cui 64esima edizione si svolgerà nel mese di luglio. Di importanza internazionale è anche il RAVELLO FESTIVAL, quest’anno alla 66esima edizione e che prevede in cartellone 26 appuntamenti dal 30 giugno al 25 agosto.

Due opere e un balletto quindi nella consueta e splendida cornice estiva del TEATRO DELL’OPERA. Precisamente, La Traviata sarà presentata con un nuovo allestimento, diretto da Yves Abel e con la regia di Lorenzo Mariani, Carmen invece sarà diretta da Ryan McAdams nell’allestimento, applaudito lo scorso anno con la regia di Valentina Carrasco. Romeo e Giulietta rappresenta una nuova creazione di Giuliano Peparini (che firma regia e coreografia) diretta da David Levi. Il grande balletto, ispirato all’immortale vicenda narrata da Shakespeare, è molto adatto agli ampi spazi di Caracalla. A questi spettacoli si aggiungono anche due irrinunciabili appuntamenti con Roberto Bolle e le étoiles internazionali di cui si circonda nell’ormai famoso “Roberto Bolle & Friends”. Un totale complessivo di 21 serate rappresenta quindi un’offerta di grande qualità e nello stesso tempo aperta a un larghissimo pubblico, come è nella tradizione delle stagioni estive del Teatro dell’Opera di Roma.


TEATRO ANTICO DI TAORMINA

RAVELLO - COSTIERA AMALFITANA

TEATRO DELL'OPERA DI CARACALLA

ph© Kageyama


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30 A RT E E CON TROPARTE

SPOLETO

Don Giovanni - Festival Dei Due Mondi, Spoleto

Salendo verso il nord in questo escurs vacanziero-culturale, non si può non citare il FESTIVAL DI SPOLETO che si svolge quest’anno dal 29 giugno al 15 luglio e che, alla sua 61a edizione, conferma un carattere originale e un prestigio internazionale. Storico luogo d’incontro tra culture diverse, offre una vetrina d’eccellenza a grandi artisti e a quelli emergenti, promotore di nuove creazioni. Da dieci anni sotto la guida di Giorgio Ferrara, il FESTIVAL DEI DUE MONDI è cresciuto progressivamente, contando 90.000 presenze nel 2017. Parallelamente si è anche consolidata l’attenzione da parte delle istituzioni, degli artisti, degli operatori culturali, delle aziende, dei media, che hanno contribuito all’affermazione della manifestazione quale evento di risonanza mondiale e appuntamento da non perdere. Il Festival quest’anno si inaugura con la nuova produzione del Minotauro, opera lirica in 10 quadri, commissionata alla compositrice Silvia Colasanti, che vede alla direzione dell’Orchestra Giovanile Italiana il Maestro Jonathan Webb. È una produzione del Festival anche l’oratorio drammatico Jeanne d’Arc au Bûcher di Arthur Honegger e Paul Claudel, che chiude la manifestazione in Piazza Duomo e che avrà come protagonista il premio oscar Marion Cotillard.

Da dieci anni sotto la guida di Giorgio Ferrara, il Festival dei Due Mondi è cresciuto progressivamente, contando 90.000 presenze nel 2017.

Una coproduzione internazionale, alla quale ha contribuito il Festival stesso, porta in scena la nuova versione di The Beggar’s Opera di John Gay e Johann Christoph Pepusch, con l’ideazione musicale di William Christie e la regia di Robert Carsen. La danza è rappresentata dai coreografi Lucinda Childs, Jean-Claude Gallotta e John Neumeier. Per la sezione di prosa partecipano Adriana Asti, Corrado Augias, Alessandro Baricco, Franco Branciaroli, Lucia Calamaro, Romeo Castellucci, Victoria Chaplin Thierrée e Aurélia Thierrée, Silvio Orlando, Ugo Pagliaie e molti altri. Prosegue inoltre l'ormai decennale collaborazione con l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica "Silvio d’Amico" e con le principali scuole di teatro europee con il progetto "European Young Theatre" (una grande palestra della creatività, per i futuri protagonisti del teatro in Italia e nel mondo), così come continuano le collaborazioni del Festival con istituzioni artistiche italiane e straniere. Lo spazio "pop" è affidato quest’anno a Francesco De Gregori. Si può tranquillamente affermare che il Festival dei Due Mondi di Spoleto, che ha varcato la soglia dei 60 anni, vive oggi una fase di nuovo splendore, confermata da risultati qualitativi e numeri di grande valore. La Rai, infatti, ha rinnovato l’accordo di mediapartnership, riservando al Festival una specifica programmazione con collegamenti quotidiani in diretta, interviste e servizi per far emozionare anche chi non potrà essere presente.


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32 A RT E E CON TROPARTE

ARENA DI VERONA

Roberto Bolle Turandot, Arena di Verona - ph© Ennevi ph© Ennevi

L’immancabile ARENA DI VERONA ha aperto i battenti il 22 giugno scorso con il capolavoro di George Bizet, Carmen. L’opera è proposta in varie serate (fino al 31 Agosto) in un nuovo allestimento, per la regia di Hugo de Ana, ambientato negli anni trenta del Novecento, che vede un’arena nell’Arena. A dirigere l’orchestra e il coro, il maestro Francesco Ivan Ciampa. Le atmosfere dell’antico Egitto, con le sue piramidi imponenti nell’elogiato e sfarzoso allestimento firmato da Franco Zeffirelli, tornano in scena con l’Aida, di Giuseppe Verdi. Sul podio, nelle repliche fino al 1° settembre, si alterneranno i grandi mestri Jordi Bernàcer, Daniel Oren e Andrea Battistoni.

Sempre di Zeffirelli anche l’allestimento di Turandot (Giacomo Puccini), in scena in 5 serate fino al 26 luglio. Il fiabesco mondo della grande Cina viene fatto rivivere grazie ai costumi raffinati e sontuosi del premio Oscar Emi Wada e alle direzioni dell’Orchestra areniana affidata a Oren e Ciampa. Roberto Bolle non poteva mancare ad un appuntamento ormai storico con il caloroso pubblico che arriva da ogni dove per applaudirlo sull’immenso palcoscenico, così il 25 luglio regalerà un altro spettacolo memorabile, dedicato alla Danza internazionale. Tutto è pronto quindi, nel teatro all’aperto più grande del mondo per far risuonare emozioni suggestive e far rivivere avvincenti storie senza tempo. l



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LA VELA NON È SOLO UN ELEMENTO DISTINTIVO CHE CARATTERIZZA UNA TIPOLOGIA DI IMBARCAZIONE, È UN MODO DI VIVERE, DI ESSERE. LA VELA È PURA PASSIONE E DEDIZIONE. E ALLORA AI VERI PROFESSIONISTI E AI VELISTI SOGNATORI: BUON VENTO! Di Giusy Locati

PRONTI ALLA VIRATA!

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Un piano velico e un kit di appendici dotato dei migliori standard oggi disponibili rendono il GS 58 performante a vela, garantendo allo stesso tempo un livello di comfort difficilmente eguagliabile. Tutto questo conservando quelle caratteristiche di comoda e spaziosa barca da crociera che caratterizza i migliori Grand Soleil prodotti da CdP. Gli ambienti eleganti sono dotati di ampie finestrature che conferiscono un aspetto luminoso e arioso agli interni. La luce naturale crea un’atmosfera piacevole e i diversi layout, i numerosi tessuti e i vari tipi di legno disponibili rendono ogni 58 unico e irripetibile.


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ON D E 35

Lunghezza fuori tutto 17,50 m Baglio massimo 5,20 m Pescaggio 2,90 m Posti letto 8/10 Superficie velica 191 mq Motore 75 hp (110/150 opt) phŠ Fabio Taccola


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MYLIUS 80’ “La qualità. Questa è e deve essere la matrice che ci rende diversi da tutti. Le nostre barche sono leggere, veloci, belle. Anche altri hanno queste caratteristiche. Ma quello che ci rende unici è la continua ricerca della massima qualità, non solo nei materiali e nella lavorazione, ma anche nei dettagli. Questo fa, secondo noi, la differenza.” Queste le parole del patron di Mylius, Luciano Gandini, in un'intervista a Il Giornale della Vela a maggio 2018. Proprio dal processo di continua ricerca per la massima qualità nasce il Mylius 80': nel tentativo di apportare alcune migliorie al progetto del Mylius 76' il Cantiere è arrivato a rivedere alcuni dettagli sostanziali, come l’area della coperta e le linee della tuga, rinnovando così completamente il progetto precedente. La tuga rimane infatti più bassa e filante mentre, in coperta, l’assenza del gradino nel pozzetto ha aumentato la disponibilità di spazio libero alla stessa quota. Anche il layout degli interni è stato semplificato: nella zona di poppa a sinistra è stata inserita una cucina a ferro di cavallo dotata di tutti i comfort, mentre a destra è stato dato maggiore spazio a bagno e cabina equipaggio. L’area carteggio è stata spostata all’interno dell’ampia dinette e la zona impianti è stata resa ancora più agevole.

TWIN SOUL B Il primo Mylius 80' Flush Deck costruito dal cantiere di Podenzano è il TWIN SOUL B. È stato varato nella prima settimana di maggio e subito, dal 16 al 19 maggio 2018, ha preso parte alla Mylius Cup a Capri nel contesto della RCSW. TWIN SOUL B è la nuova barca del sig. Gandini – Presidente della Società – che la utilizzerà sia per brevi crociere che per regatare.


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38 O N D E

SWAN 98 Nautor's Swan Yachts lancerà presto un nuovo superyacht da 30 metri: lo Swan 98, simbolo di eleganza contemporanea e alte prestazioni. Progettato dall'esperto Germán Frers, sarà in grado di ridefinire le crociere ad alte prestazioni offrendo un comfort, una sicurezza e un'affidabilità ineguagliabili.

L'eleganza e lo stile del design sono attualmente oggetto di realizzo nello stabilimento all'avanguardia di Nautor's Swan a Pietarsaari, in Finlandia, in cui vengono utilizzati i migliori materiali, le tecniche di costruzione più avanzate e l'artigianato per cui il Cantiere è rinomato in tutto il mondo. Lo sviluppo degli interni è stato eseguito dall'architetto Misa Poggi di Genova. Due i layout interni disponibili (Owner Aft e Owner Forward) e quattro le linee stilistiche progettate appositamente, ognuna delle quali presenta i migliori tessuti e pelli italiani per creare un ambiente di comfort e lusso, sia che si tratti di relax in solitaria, sia per il miglior intrattenimento degli ospiti.

WALLY TANGO Tango è un ulteriore passo avanti nell'evoluzione dei super yacht Wally ad alte prestazioni, combinando con successo prestazioni superiori e stile eccezionale. Le linee molto eleganti e l'aggressivo appeal generale trasmettono bene il suo DNA. L'architettura ingegneristica e navale ha ottimizzato il layout per ridurre il peso strutturale e migliorare la rigidità dello scafo, la sua forma infatti combina una bassa resistenza in condizioni agevoli e una maggiore stabilità in presenza di forte vento, rendendolo estremamente versatile. Gli interni sportivi ma chic si sposano perfettamente con la personalità del superyacht e possono ospitare fino a sei ospiti in tre cabine.

Lunghezza fuori tutto 30,48 m Baglio massimo 7,20 m Pescaggio 4,40 / 6,20 m (chiglia di sollevamento) Posti 6 ospiti + 2/4 membri dell'equipaggio Motore VM MR706LX personalizzato 350 hp


Il calore della sabbia, la melodia delle onde, il profumo di salsedine.

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il fascino dell’aperitivo al tramonto

eventi unici nella nuova area lounge


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40 I L BU O N P O LITICO

Il buon politico A cura di Tommaso Lunardi

Il regno dei socialismi arabi [prima parte]: il nasserismo.

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el 2011 il nord Africa è stato flagellato dalle rivoluzioni della cosiddetta “Primavera Araba”, le rivolte compiute dai giovani magrebini desiderosi di ottenere “maggiore autonomia e libertà” dai crudeli dittatori, o almeno così li hanno descritti gli USA, che reggevano da decenni quei Paesi. In Egitto, nel 1952, il colonnello Gamal Abd el-Nasser condusse un vincente colpo di Stato contro il governo monarchico della dinastia Mehmet Ali e dell’allora re Faruq I, che morì in Italia nel 1965. Quello che si instaurò fu un governo socialista e laico pronto a nazionalizzare la maggior parte delle imprese della terra dei Faraoni; vi si

Colonnello Gamal Abd el-Nasser

applicarono dei sistemi di pianificazione del lavoro simili a quelli sovietici e passò sotto il controllo dello Stato anche la gestione delle banche statali. Nasser procedette anche alla suddivisione della proprietà terriera dei contadini ma ciò che più interessa è che, al pari delle altre repubbliche socialiste, anche quella egiziana contribuì alla creazione di un welfare state che mirava a sostenere la “popolazione debole” dello Stato tra cui, ovviamente, gli operai, ai quali venne concesso un salario minimo sindacale, alle donne, che ottennero molti più diritti rispetto alla pressante monarchia islamica, la scuola divenne quasi praticamente gratuita e le ore di lavoro vennero ridotte in tutte le fabbriche. Una nazionalizzazione, quella svolta da Nasser, anche molto pericolosa e coraggiosa, oserei dire. Il colonnello fece nazionalizzare il Canale di Suez, in precedenza gestito dagli Inglesi e dai Francesi, e ciò causò gravi tensioni internazionali. Benché fosse di matrice socialista, il governo di Nasser si rifiutò di collaborare con l’URSS; scrive, a proposito, la giornalista Sara Brunetti “nell’idea di socialismo nasseriana il comunismo venne messo al bando in quanto il materialismo e l’ateismo propri di questa ideologia erano considerati incompatibili con le tradizioni e le basi religiose della società araba”, non a caso Nasser sarà uno dei tre fondatori (assieme a Tito e a Nehru) del movimento dei “Paesi non allineati”.


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IL BUON POLITI CO 41

Un altro Paese che abbracciò l'ideologia nasseriana fu la Libia di Mu'ammar Gheddafi. Anch’esso colonnello come il collega egiziano, si mise a capo delle forze armate e guidò un colpo di Stato nello “scatolone di sabbia” nel 1969, instaurando un governo repubblicano socialista a partito unico. Gheddafi venne ucciso nel 2011 quando i ribelli moderati considerarono la sua figura, tutto d'un tratto, troppo estremista. Gheddafi spostò la sua linea governativa da un laicismo socialista ad una forma di gestione statale islamica socialista, re - interpretando in chiave marxista moderata il Corano. Gheddafi, inoltre, ed un grande estimatore della tradizione beduina dalla quale trasse il principio di “comunione dei beni” e di “pianificazione collettiva” delle attività sociali applicato anche al settore aziendale ed industriale. Quella applicata in Libia passerà alla storia con il nome di Giamahiria ossia “repubblica popolare” dove per “repubblica” non intendiamo la moderna forma di governo ma piuttosto una dittatura del popolo. Si crearono in tutta la Libia dei comitati popolari che ascoltavano e prendevano visione del volere e delle richieste di quella particolare regione per far sì che il governo centrale prendesse, in seguito, dei provvedimenti costruttivi.

Solo così la Libia, divisa con un righello dalle potenze europee dal resto dell’Africa, poté relativamente sviluppare un governo stabile con un'economia di tutto rispetto anche se, ovviamente, in via di sviluppo ma assolutamente degna di competere con le potenze del nord del mondo. In conclusione, il Nasserismo fu l'ultimo baluardo di difesa da parte di un governo stabile dagli attacchi del terrorismo islamico di Al - Qaida e dell'ISIS. Alla morte del colonnello Gheddafi, la Libia cadde in mano alle forze centrifughe delle varie etnie che solo sotto il dittatore avevano trovato pace e avevano posto fine alle loro secolari discordie. Il nasserismo è perfettamente rappresentato dalla “Teoria dei tre cerchi”, l’ideologia del militare egizio si trova a metà della congiunzione di 3 cerchi rappresentanti uno l’arabismo, uno l’africanismo e uno l’islamismo politico. Tutti questi elementi convivono e coesistono insieme ma nessuno prevale sull’altro. 

Il nasserismo è perfettamente incarnato dalla “Teoria dei tre cerchi” rappresentanti uno l’arabismo, uno l’africanismo e uno l’islamismo politico. Tutti questi elementi convivono e coesistono insieme ma nessuno prevale sull’altro.

Colonnello Mu'ammar Gheddafi


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42 CO P E RT I N A

FEDERICA TORTI Ph© Luca Noto

Il mio mito? Me stessa!


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COPERTIN A 43

BUONGIORNO FEDERICA E GRAZIE DI CONCEDERMI QUESTO TEMPO. COME VA, TUTTO BENE?

"Assolutamente sì!"

RISPONDE UNA VOCE SQUILLANTE AGGIUNGENDO:

“Può essere che a breve debba interrompere per un po' l'intervista, deve arrivare un tecnico della lavastoviglie, ma poi sono di nuovo tutta per te”.

DALL'ALTRA PARTE DEL TELEFONO C'È FEDERICA TORTI, A DIMOSTRAZIONE CHE ANCHE LE BELLISSIME DONNE COMBATTONO CON I PROBLEMI TECNOLOGICI DELLE COMUNI MORTALI. LA SEXY CONDUTTRICE 38ENNE, SPOSATA CON IL GIOVANISSIMO MARITO (11 ANNI DI MENO ndr) FEDERICO BALOCCO, SEMBRA QUINDI UNA DONNA COME TUTTE LE ALTRE, MA PER TRASFORMARLA NELLA LEONESSA DELLA CONDUZIONE, CHE HA DIMOSTRATO DI ESSERE IN NUMEROSI PROGRAMMI SULLE RETI SKY E PRIMA ANCORA MEDIASET, BASTA SOLO FARLA PARLARE. Di Annalisa Fortin


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44 CO P E RT I N A

Partiamo dal tuo inizio. Come sei entrata nel mondo dello spettacolo? Ho iniziato facendo quello che la vecchia gavetta impone, ovvero la valletta! Precisamente in un programma di calcio, con il mitico Fulvio Collovati. Poi ho fatto il salto di qualità, da valletta sono diventata conduttrice di un'altra trasmissione di calcio, dove c'erano come opinionisti giocatori famosi del Genoa e della Sampdoria. Successivamente me ne sono andata da Genova, la mia città natale anche dal punto di vista televisivo, e mi sono trasferita a Milano, dove ho iniziato a lavorare continuando poi gli studi di Giurisprudenza a Genova. Purtroppo il lavoro ha preso il sopravvento e ho dovuto abbandonare gli studi.

Purtroppo o per fortuna? Io dico purtroppo, perché mi sarei vista anche in veste di avvocato, se non addirittura giudice, seguendo la carriera paterna... però, se devo essere sincera, così ho seguito di più le mie corde. Ti è sempre piaciuto quindi stare sotto i riflettori? Sì, mi è sempre piaciuto, anche perché ho “la malattia del faccione televisivo”, come la chiamo io. Ho però affinato l'arte della conduzione anche da dietro le quinte, facendo l’autrice. Cos'è “la malattia del faccione televisivo”? (Ride) È il protagonismo, che un po' tutte noi donne abbiamo, in particolare quelle dello spettacolo. Amiamo essere corteggiate dalla telecamera.



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46 CO P E RT I N A

Tu sei molto bella, non ti è mai venuto in mente di provare a sfondare nel campo del cinema o della moda? Sinceramente no. Io non sono molto a mio agio davanti alla macchina fotografica e ho proprio bisogno di esprimermi anche parlando. Come attrice ho avuto un'esperienza in una fiction che si chiamava “Benedetti dal Signore” con Iacchetti e Greggio. Quando partecipai al provino, al regista dissi onestamente che non sapevo recitare. Lui, apprezzando la mia sincerità, mi diede un ruolo adatto a me, ovvero quello di una conduttrice televisiva. Quindi se ti dicessero di scegliere tra la conduzione di una trasmissione come il festival di Sanremo o una parte da protagonista in un film di Pedro Almodovar, cosa risponderesti? Direi a chi ha proposto queste due cose che ha fatto un'ottima scelta perché mi piacciono entrambe e le farei tutte e due! Non si può, ne devi scegliere una. Dovendo proprio scegliere, da brava ariete, mi cimenterei in qualcosa di nuovo e quindi forse nel film. Ariete, quindi hai compiuto gli anni non da molto, ma per il prossimo compleanno cosa ti regalerai? Un figlio, vediamo se arriva. Sono sposata da un annetto e ora c'è anche la voglia di avere un figlio.



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48 CO P E RT I N A

Come vi siete conosciuti tu e Federico Balocco? Ci siamo conosciuti all'inaugurazione della casa di Daniela Santanchè, a Forte dei Marmi. Aveva fatto una bellissima festa e siamo entrambi amici dei suoi figli. Ti ha corteggiata lui o lo hai corteggiato tu? Assolutamente lui perché io non so corteggiare. Che emozione provi quando si accende la telecamera di una trasmissione che stai conducendo? L’emozione è la stessa della prima volta, panico e ansia, esattamente come allora. Però, proprio per questo, studio tanto, arrivo molto preparata, so praticamente tutto a memoria. Per la conduzione quindi studi, per tenerti in forma segui una dieta particolare? Io ho una dieta tutta mia, che non piace a nessuno. È la dieta di Guardiola, che ha fatto fare ad alcuni dei giocatori più importanti, anche a Messi, per perdere peso e si basa su un'alimentazione integrale, pochi grassi e condimenti. Ma cucinare ti piace? Sinceramente io non mi rilasso ai fornelli, in realtà ho altre passioni. Tipo quali? L'arte per esempio, ho iniziato proprio ultimamente a fare dei quadri per casa mia, delle installazioni più che dei dipinti. Quindi hai mani creative? Diciamo che trasferisco i miei pensieri dalla testa alle mani. Comunque ci deve essere una dote. Tanti vorrebbero ma non ci riescono. Questo non vuol dire che le cose che faccio siano belle. (ride)


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COPERTIN A 49

Il tuo peggior difetto e il tuo miglior pregio. Un mio difetto è sicuramente che sono veloce. Un mio pregio è... che sono troppo veloce (ride). È un pregio-difetto. Ma al di là della bellezza, che indubbiamente hai, nel successo secondo te conta di più la fortuna o la pazienza? Tutte e due insieme. Bisogna avere pazienza, però anche un pizzico di fortuna. Anche se, la fortuna un po' te la crei, nel senso che è cieca ma ogni tanto le si può alzare la benda per farla sbirciare. Ovviamente bisogna avere la pazienza di aspettare il momento giusto, ma più che pazienza io la chiamerei gavetta. Ci sono stati dei momenti che hanno cambiato la tua vita? Momenti che abbiano stravolto la mia vita veramente non ce ne sono, è tutto un divenire, un ingranaggio ben oliato. Potrei dirti il matrimonio ma anche quello è stato un evento naturale. Al massimo ciò che mi ha stravolto un po' la vita, nel senso di casa, è stato il cane Ciro (ride). Devi convincere una produzione a sceglierti. Tre motivazioni che daresti per farlo. La prima è perché faccio il lavoro di tre persone: conduttrice, autrice e stilista, perché decido io stessa il mio look. Il secondo motivo è che sono abbastanza malleabile, difficilmente mi lamento infatti. E il terzo è perché... perché no? (ride) Un mito o un riferimento, a cui ti ispiri, nel tuo lavoro? Me stessa (ride), anche se devo stare attenta che questo ego spropositato a volte non emerga troppo. Probabilmente anche perché il tuo ambiente sarà pieno di invidie? Sì, decisamente. C'è stata una trasmissione in cui eravamo tre conduttori e durante la registrazione andava tutto bene, poi c’era una sfuriata di lamentele perché a me facevano le interviste mentre agli altri no e via dicendo. Se chiamavano me, forse era

perché avevo qualcosa in più di loro no? Amiche invece nel tuo settore le hai? Justine Mattera, che conosco dalle calende greche. Abbiamo anche lavorato insieme, è una grande professionista self-made. Lei è la selfmade americana, io sono quella italiana. Anche se la classificherei come una conoscenza lavorativa più che un'amicizia vera e propria. Devo dire che in generale nel campo del lavoro non ho profonde amicizie. Cosa ti fa paura nella vita? Cosa ti spaventa? Sinceramente niente, neanche la morte. Ogni giorno vivo di quello che ho e anche in una situazione brutta riesco a trovare comunque un lato positivo. Nelle situazioni disagiate trovo sempre qualcosa che mi faccia sorridere ed esaudisco quasi sempre tutti i miei desideri. Avrai anche tu però un’amarezza da dimenticare? Sì, ma le amarezze, che tutti noi abbiamo per motivazioni varie, ho imparato ad elaborarle. Ce ne dici una che vorresti proprio dimenticare e invece una gioia da ricordare? Un’amarezza da dimenticare è un po’ troppo personale. La gioia da condividere con gli altri direi che è la vita stessa, perché la mia gioia per la vita è proprio una cosa che amo condividere. Ho dei momenti in cui sono giù anch’io, ma sono proprio dei nano secondi. Secondo te gli altri ti vedono più bella o più brava? Più brava (ride). Non ti ho chiesto come vuoi che ti vedano, ma come pensi che gli altri ti vedano. Eh ma, ormai le persone dicono una cosa e ne pensano un’altra (ride). Diciamo allora che tu, nella tua positività, ti vedi più brava che bella. Esattamente. l

FEDERICA TORTI Il mio mito? Me stessa!


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IL MASSIMO DELLA TECNOLOGIA DUCATI. Dotata di tutta la tecnologia Ducati: il Cornering ABS Bosch controlla la frenata massimizzando la sicurezza attiva anche a moto inclinata; iI Ducati Traction Control modula lo slittamento della ruota posteriore. Ma non è tutto: sistema Ride By Wire, Ducati Wheelie Control, sospensioni semi-attive Ducati Skyhook Suspension (DSS) Evolution. Un occhio di riguardo va al comfort: Cruise Control, avviamento Hands-Free e interruttori manubrio retroilluminati rendono notevolmente più piacevole l'esperienza di guida.


YAMAHA

XT1200ZE SUPER TÉNÉRÉ RAID EDITION ABS SPIRITO AVVENTURIERO. Quando arriva il momento di scoprire il prossimo orizzonte, l'indistruttibile Super Ténéré Raid Edition sa trasportare in un mondo inesplorato, dove ogni giorno ci si può spingere più lontano. Decorato con nuove grafiche, dotato di parabrezza maggiorato e di fari supplementari, equipaggiato con leggere borse laterali in alluminio da 74 litri con serratura, è una moto adventure di qualità superiore.

Motore 2 cilindri paralleli inclinati in avanti, 4 tempi, raffreddato a liquido, DOHC, 4 valvole - Cilindrata 1.199cc Potenza massima 82,4 kW (112CV) @ 7.250 giri/min Coppia massima 117,0 Nm (11,9 kg-m) @ 6.000 giri/min Da € 17.990

Con il potente motore da 1.199 cc e il robusto telaio con sospensioni regolabili elettronicamente e una posizione in sella adattabile al pilota (altezza sella regolabile da 845 mm a 870 mm), Super Ténéré Raid Edition è pronto per andare a caccia del prossimo orizzonte. Molteplici le dotazioni: controllo di trazione, cruise control e Yamaha D-MODE, robusti cerchi in alluminio con pneumatici tubeless, strumentazione LCD con indicatore marcia inserita, YCC-T con controllo di trazione a 2 stadi (TCS), componenti resistenti, frenata integrata intelligente, serbatoio da 23 litri e doppia sella senza cuciture.



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54 S U ST R A DA

HONDA CB500X ALLARGA I TUOI ORIZZONTI. La nuova CB500X, grintosa nel look, con fari a LED, terminale di scarico compatto e ampio parabrezza regolabile, è ricca di nuove dotazioni che ne enfatizzano lo stile adventure migliorandone anche il comfort e il comportamento dinamico. Con la sua posizione di guida rialzata, che assicura la massima maneggevolezza, questa agile crossover può affrontare qualsiasi percorso in totale sicurezza. Dotata di un propulsore bicilindrico parallelo frontemarcia con raffreddamento a liquido e distribuzione bialbero a 4 valvole per cilindro, molto leggero, brillante, parco nei consumi, è in grado di adattarsi ad una grande varietà di utilizzi: perfetta per l'uso quotidiano così come per le escursioni del fine settimana. Potenza 35 kW (48 CV) Propulsore bicilindrico parallelo frontemarcia con raffreddamento a liquido e distribuzione bialbero a 4 valvole per cilindro Da € 6.740

NON TEME IL TRAFFICO URBANO. Ancor più comfort nel traffico urbano grazie al miglioramento delle operazioni di cambio marcia, più fluide, morbide e ancor più precise con il meccanismo del selettore riprogettato e dotato di molla dal carico rivisto.

EVASIONE FA RIMA CON PATENTE A2. Anche i possessori di patente A2 possono guidare la CB500X, grazie ai 48 CV (35 kW) di potenza massima del suo brillante motore. La sella è ad appena 810 mm da terra e impugnando il largo manubrio si avverte una piacevole sensazione di padronanza. La strumentazione digitale è facile da leggere e la tenuta di strada è eccezionale, grazie agli pneumatici sportivi con intaglio on/off, perfettamente coadiuvati dall’impianto frenante con grandi dischi e ABS.



KTM

1290 SUPER ADVENTURE R 2018 UNSTOPPABLE. La vera avventura richiede fegato, per questo gli esperti di rally di KTM hanno tirato fuori l’artiglieria pesante, riuscendo a inserire 1301 cm3, 140 Nm di coppia e 160 CV nella ciclistica da enduro da viaggio più avanzata al mondo. Il risultato è una bestia onnivora divora-chilometri, pronta a incidere il proprio nome su qualunque terreno, più duro è, meglio è. Si tratta della KTM ADVENTURE più estrema mai creata.

Potenza 118 kW Cilindrata 1301 cm³

MOTORE E SCARICO. Basata sul motore bicilindrico a V da 1301 cm3 della KTM 1290 SUPER DUKE R, nota anche come la "Bestia", è chiaramente la moto regina del segmento. Il motore ha una potenza mostruosa per tour a pieno carico, una coppia massiccia fin dall'inizio e non necessita quasi mai di scalate affrettate. Di conseguenza, la 1290 R è a suo agio in città, ma sa diventare velocemente aggressiva in qualsiasi terreno. ERGONOMIA E COMFORT. L’ergonomia della moto può essere regolata per adattarsi alle preferenze e alla statura di qualunque pilota, dovunque si trovi a girovagare. Due le posizioni di blocco del manubrio: orizzontale +/- 10 mm; due le posizioni delle pedane: 10 mm alta e posteriore (diagonalmente); leve manuali con cinque impostazioni di distanza tra manubrio e leva.

SOFTWARE ED ELETTRONICA. La pura potenza tenuta sotto pieno controllo con i modi di una bestia è resa possibile dal funzionamento perfetto del software e dell'elettronica. MTC, ABS sensibile all'angolo di piega e riding mode supportano nella guida in modo discreto e quasi impercettibile.


triumph

NUOVA TIGER 1200 XC L'EPICA NUOVA TIGRE 1200. La nuova famiglia Tiger 1200 presenta i modelli Tiger più evoluti di sempre, tutti con innovative tecnologie pensate per il divertimento e per la sicurezza, oltre a un’ergonomia ottimizzata e un importante aggiornamento del motore, capace ora di regalare un’erogazione di potenza ancora più reattiva, una colonna sonora semplicemente fantastica e tutta la dirompente coppia che ci si aspetta da un tre cilindri Triumph.

OTTIME RAGIONI PER MONTARE IN SELLA. Come per la precedente Tiger Explorer, anche le nuove Tiger 1200 sono disponibili in due diverse categorie: i modelli XR sono studiati per raggiungere l’eccellenza su strada, mentre i modelli XC assicurano un’esperienza perfetta su ogni superficie, oltre a tutto l’occorrente per vivere avventure fuoristrada indimenticabili. La leggendaria maneggevolezza, la posizione di guida dominante, il profilo deciso e le dotazioni di altissimo livello di ogni Tiger assicurano standard superiori di stile, comfort e controllo.

Potenza 141 CV Cilindrata 1215 cc Motore 3 cilindri in linea, DOHC, 12 valvole, raffreddato a liquido Coppia massima 122 Nm a 7.600 giri/min Da € 21.050

La Tiger 1200 XCA infatti, più leggera di 10 kg rispetto al modello precedente, ha notevoli dotazioni aggiuntive: Triumph Shift Assist, illuminazione a LED con funzione Adaptive Cornering Lighting, silenziatore Arrow con rivestimento in titanio e fibra di carbonio, 6 modalità di guida: Road - Rain - Off-Road Sport - Rider e Off-Road Pro, funzione Hill Hold, manopole riscaldabili, selle riscaldabili per pilota e passeggero, esclusivo parabrezza touring regolabile elettricamente, luci ausiliarie a LED, tre stili extra per la strumentazione TFT.


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58 L A N C E T TE

REALIZZATI PER RESISTERE ALLE PRESSIONI ESTREME DEGLI ABISSI, QUESTI SEGNATEMPO SODDISFANO LE NECESSITÀ PIÙ SPECIFICHE DEI SUBACQUEI PROFESSIONISTI. PER CHI AMA DISTINGUERSI ANCHE PERDENDOSI NELLE PROFONDITÀ DEL BLU. Di Giusy Locati

LA VALVOLA ROLEX PER LA FUORIUSCITA DELL'ELIO La cassa del Rolex Deepsea è dotata di una valvola per la fuoriuscita dell'elio, sviluppata e brevettata da Rolex nel 1967, che ha la funzione di proteggere gli orologi subacquei destinati alle grandi immersioni. Questa valvola consente alla pressione in eccesso di fuoriuscire dalla cassa durante le fasi di decompressione dei sub all'interno della cassa iperbarica. Rolex ha sviluppato un'apposita cassa iperbarica in collaborazione con Comex (Compagnie Maritime d'Expertises) per testare e garantire l'impermeabilità di ogni Rolex Deepsea alla profondità di 3.900 metri.

S U B M E


LANCETTE

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rolex NUOVO OYSTER PERPETUAL DEEPSEA Dotato di una cassa di 44 mm con anse e fianchi della carrure ridisegnati, il modello dispone di un bracciale Oyster più largo con un fermaglio di sicurezza Oysterlock di nuove dimensioni. Questo orologio da polso professionale ospita per la prima volta il calibro 3235, all’avanguardia della tecnica orologiera. Realizzato in acciaio Oystersteel, si declina con un quadrante D-blueche presenta un dégradé che va dal blu notte al nero intenso. Questo quadrante è stato lanciato nel 2014 in una versione commemorativa del Rolex Deepsea in onore della spedizione DEEPSEA CHALLENGE, sponsorizzata da Rolex e dalla National Geographic Society, che ha condotto il regista ed esploratore James Cameron al punto più profondo degli oceani, a 10.908 metri sotto la superficie, nella fossa delle Marianne. Come ogni orologio Rolex, il nuovo Rolex Deepsea vanta la certificazione di Cronometro Superlativo che garantisce prestazioni al polso fuori dal comune. € 11.700

R S I B L E


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iwc

AQUATIMER CHRONOGRAPH EDITION «EXPEDITION JACQUES-YVES COUSTEAU»

L’innovativo meccanismo della ghiera girevole esterna-interna, con sistema SafeDive per impedirne gli spostamenti involontari, accresce la praticità e l’utilità dell’orologio, proprio come l’impermeabilità che raggiunge i 300 m. La funzione cronografica consente la misurazione di intervalli di tempo e tempi addizionali fino a 12 ore. L’incisione sul fondello riproduce il ritratto del Comandante con il capo coperto dal suo caratteristico berretto di lana. Una parte del ricavato delle vendite viene devoluto da IWC alla Cousteau Society e ai suoi progetti per la tutela della vita marina. Prezzo su richiesta

Sotto il profilo tecnico, il segnatempo dedicato alla Cousteau Society è identico all’Aquatimer Chronograph. Il puristico quadrante blu con elementi luminescenti riprende il look del primo Aquatimer del 1967 e si presenta perfettamente chiaro e ordinato nonostante i tre contatori, il datario e l’indicazione del giorno della settimana.

audemars piguet ROYAL OAK OFFSHORE DIVER Colori eccentrici all'insegna del funk per questa gamma di orologi adatti a ogni stagione. Il Royal Oak Offshore Diver attira l'attenzione in turchese. Il quadrante con motivo “Mega Tapisserie” ospita indici applicati e lancette Royal Oak in oro bianco con rivestimento luminescente, rehaut girevole interno blu turquoise con zona dai 60 ai 15 minuti in bianco, ed è accompagnato da un cinturino in caucciù coordinato. La luminescenza ottimizzata offre una migliore visibilità sott’acqua. La lunetta rotante permette di cronometrare la durata dell'immersione o di qualsiasi altra esperienza mozzafiato. Le corone serrate a vite sono rivestite di caucciù blu turchese. La riserva di carica è di 60 ore e l'impermeabilità raggiunge i 300 m. € 20.600

BREITLING SUPEROCEAN HÉRITAGE Robusto, dallo stile intramontabile, questo modello della Collezione Superocean Héritage è alimentato dal Breitling Manufacture Calibre 01. Il quadrante da 44 mm ha una bellissima tonalità blu profondo con contatori in argento a contrasto. A completare la sportività di questo segnatempo troviamo una cassa in acciaio e un cinturino in caucciù coordinato. Quest'affidabile cronografo è progettato per resistere ai viaggi più impegnativi, ha infatti una riserva di carica di almeno 70 ore e un'impermeabilità fino a 200 m. € 7.200



officine panerai LUMINOR SUBMERSIBLE 1950 AMAGNETIC Solidi e forti, con una leggibilità senza pari anche a grandi profondità e un aspetto unico e distintivo: i Panerai Submersible sono orologi subacquei professionali ispirati alla storia del marchio ma orientati al futuro, grazie a soluzioni tecniche innovative. Elevata resistenza ai campi magnetici con un limite otto volte superiore a quello richiesto dagli standard internazionali. Questa è l’ultima versione del primo orologio amagnetico prodotto da Panerai, dotato del calibro automatico P.9010 con riserva di carica di tre giorni e un design caratterizzato dalla riduzione dello spessore della cassa. La lunetta in ceramica e titanio è girevole unidirezionale in senso antiorario con scala graduata, la corona in titanio satinato è protetta da un apposito dispositivo. L'affascinante quadrante nero ospita indici luminescenti applicati, a ore 3 il datario e a ore 9 l'indicazione dei secondi. Il carattere distintivo è esaltato dallo stile del cinturino in gomma nera. Impermeabilità fino a 300 m. € 10.700

cartier CALIBRE DE CARTIER DIVER BLU L'orologio Calibre de Cartier Diver è un vero e proprio orologio da immersione. Impermeabilità fino a 300 metri, cinturino di caucciù, precisione massima della lunetta girevole unidirezionale e visualizzazione del controllo del tempo in Super-LumiNova® lo rendono un orologio potente e preciso. Dotato del movimento 1904 MC, associa l'esigenza tecnica della norma ISO 6425 alla forte estetica dell'orologio Calibre de Cartier: un quadrante elegante blu in parte azzurrato, datario a finestrella a ore 3, piccoli secondi a ore 6. € 7.750

blancpain FIFTY FATHOMS OCEAN COMMITMENT III La collezione Fifty Fathoms materializza la passione di Blancpain per il mondo del mare che ha originariamente espresso nel 1953 con la creazione del primo moderno orologio subacqueo. Da quel momento, Blancpain accompagna subacquei e fotografi subacquei nella loro esplorazione e scoperta della fragile bellezza degli oceani, contribuendo così alla conoscenza di questo affascinante mondo e alla motivazione per proteggerlo. In occasione della World Ocean Day, Blancpain e il suo Presidente e CEO, Marc A. Hayek, hanno presentato una terza serie di orologi subacquei Blancpain Ocean Commitment (BOC) in edizione limitata. Con l'acquisizione di uno di questi 250 esemplari, ogni cliente contribuisce agli sforzi di Blancpain per proteggere gli oceani.

Il design è caratterizzato da una cassa in acciaio satinato e un quadrante blu scuro con indici e lancette luminescenti a contrasto. Impermeabile fino a 300 m. Prezzo su richiesta


5^ EDIZIONE TORNEO NAZIONALE

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Di cibo e passatempi estivi ALLEGGERITI DAI PENSIERI INVERNALI, DISTESI SU QUALCHE SPIAGGIA ESOTICA O SUL LETTINO DI UNA PIÙ COMODA PISCINA A QUATTRO PASSI DA CASA, METTIAMO DA PARTE TUTTO E CI DEDICHIAMO ESCLUSIVAMENTE A NOI. L’IMPERATIVO È “DIMENTICA”, ALMENO PER QUALCHE GIORNO, TUTTO CIÒ CHE NON È FONDAMENTALE. E LUI? ANCHE LUI? LUI NO… C’È SEMPRE, PERCHÉ IL CIBO CI ACCOMPAGNA E CI APPASSIONA ANCHE DURANTE LE NOSTRE VACANZE! Di Giusy Locati

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Iniziano le vacanze. Si sta a casa dal lavoro. La sensazione è di iniziare una nuova epoca in cui saremo più rilassati, più accomodanti, più sportivi, più salutisti. La solita svolta semestrale (un po’ come a Capodanno) in cui si condividono, a tavola con gli amici, tutta una serie di buoni propositi che con tutta probabilità non si porteranno mai a termine. Chi ama il cibo lo coinvolge proponendosi, ad esempio, di cucinare in modo leggero, di imparare nuove tecniche di cottura, di aprire finalmente l’affumicatore che è chiuso in armadio, incartato e mai utilizzato dal tanto atteso giorno del suo arrivo 6 mesi prima.

bmirltilulo

Una proposta facile, da sbocconcellare anche mentre si legge un libro:

TORTINO PATATE E GAMBERETTI

Nell’attrezzata cucina di blumirtillo (https://blog.cookaround.com/blumirtillo/), food blog pieno di buoni principi e di tanta voglia di fare (anche in estate), un’intera parete è dedicata a libri e riviste di settore. Disposti seguendo la logica del caos, la più parte dei volumi è così collocata in base alla data di arrivo. Solo ad una parte è stata data la giusta attenzione. Per quale ragione? Perché il tempo non basta mai e la lettura è posticipata ai momenti di relax. Finalmente ci siamo. Chiudono le attività, si va in vacanza, il tempo per dedicarsi alla lettura c’è. E sotto gli ombrelloni gli italiani amano leggere. Anche di food. Forse è meglio ignorare i dati tecnici visto che le più recenti statistiche ci dicono che ben 6 italiani su 10 non leggono. Occupiamoci piuttosto della qualità: attualità, thriller, romanzi ma anche tanti, tantissimi libri di ricette, soprattutto degli Chef stellati che abbiamo visto durante l’inverno in televisione. Nel nostro Paese si comprano e si pubblicano sempre più libri di enogastronomia.

(Ingredienti per 4 persone) 6 patate medie, 250 gr di gamberetti, 4 cucchiai di formaggio grattugiato, 1 pizzico di noce moscata, 4 uova, sale, pepe, aneto in polvere, burro, pangrattato. Pelate le patate e tagliatele a fette spesse circa 1 centimetro. Cucinatele a vapore per circa 20 minuti e comunque finché non diventano morbide. Sbattete in una ciotola le uova con il formaggio. Aggiustate di sale e pepe. Unite anche la noce moscata. Unite i gamberetti. Spolverate di aneto. Unite infine le patate e mescolate evitando di romperle. Mettete il composto così ottenuto in una tortiera precedentemente imburrata e passata con pangrattato. Cucinate per 20 minuti a 190°.



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Tra i top ten, sicuramente perfetto per tutti “Fatto in casa da Benedetta”, di Benedetta Rossi edito da Mondadori. È in assoluto il libro di cucina più letto nell’ultimo anno. Ci incuriosisce “Di cuore e di coraggio. La mia storia, la mia cucina” di Antonia Klugmann edito da Giunti, che sicuramente sarà una nostra lettura estiva insieme a “Mi sono mangiato il mondo” di Chef Rubio (Rizzoli) e “A tavola si sta insieme. I menu d'autore per le tue serate in compagnia” di Antonino Cannavacciuolo (Einaudi). Klugmann racconta il desiderio di indipendenza che l’ha spinta a lasciare l'università per inseguire il sogno di diventare una chef; gli ingredienti semplici che predilige per creare ogni suo piatto; il territorio che ha plasmato il suo carattere. Chef Rubio narra storie di cibo, luoghi e persone attraverso le fotografie scattate nel corso dei suoi viaggi proponendo una visione personale del mondo tramite i suoi scatti. Cannavacciuolo ricorda la tradizione italiana della convivialità, il vero pranzo in cui ci si siede intorno alla tavola per ore, una particolarità tutta nostra, e a seconda dell’ospite, lo Chef ci propone la ricetta adatta. Una curiosità: i grandi Chef invece che libri leggono? Secondo agrodolce.it uno dei più gettonati è sicuramente “El Bulli: 1998-2002” di Ferran Adrià, Juli Soler, Albert Adrià, editore Gambero Rosso Grh. Si tratta dell’unico volume tradotto in italiano della “trilogia” dedicata alla cucina di Ferran Adrià. Il volume è suddiviso in due parti: un catalogo di foto e un'analisi evolutiva della cucina e si accompagna ad un cd-rom ricco di ricette e video per respirare il clima del ristorante e conoscerne i diversi aspetti: la cucina, il laboratorio, le tecniche utilizzate, le fasi di preparazione di un piatto.

Di cibo e passatempi estivi

Una spaghettata saporita mentre si guarda un film è un must!

SPAGHETTI SALMONE E ASPARAGI

(Ingredienti per 4 persone) 400 gr di spaghetti, 2 tranci di salmone, 6 asparagi bianchi, finocchietto in polvere, sale, pepe, olio extravergine di oliva. Mettete subito a bollire l’acqua. Pulite molto bene gli asparagi bianchi aiutandovi con un pelapatate. Tagliateli a fettine. Buttate la pasta. Cucinate i tranci di salmone dopo aver tolto eventuali lische e la pelle

in un filo d’olio. Rompetelo in piccoli pezzi con una forchetta. Aggiustate di sale e condite con un filo di olio extravergine di oliva. Aggiustate anche di pepe e spolverate con il finocchietto. Scolate la pasta. Saltatela in padella con il salmone. Aggiungete gli asparagi tagliati a fettine crudi. Un filo d’olio, ancora un po’ di finocchietto in polvere e... buona spaghettata!



Tu, lettore, per quale opterai? Se non rientri nel piccolo gruppo di Italiani che si dedicano ai libri, forse ti piacciono i film. E quale migliore occasione per vedere, nelle calde sere d’estate, quando tutta la programmazione televisiva sembra sparire per lasciar spazio ai vecchi programmi e alle pellicole dei cinema d’essai, qualche film del genere preferito? Così, se ami la cucina non potrai che apprezzare i numerosissimi film dedicati al tema. Tra i più recenti e gli evergreen a noi piacciono: "JULIA & JULIA", la storia di Julia Child, americana che si trasferisce a Parigi con il marito e incredibilmente insegna la cucina ai francesi; "RATATOUILLE" perchè anche un topino può insegnarci a cucinare piatti deliziosi; "CHOCOLAT", un classicone in cui la protagonista realizza dolcetti sfiziosi che sconvolgono la vita di un tranquillo paesotto; "LEZIONI DI CIOCCOLATO" dove si impara a cucinare e ad amare contemporaneamente; "SAPORI & DISSAPORI", storia di malintesi e riconciliazioni amorose tra chef e vice chef di un lussuoso ristorante; "CHEF - LA RICETTA PERFETTA" perché anche un food-truck può cambiarti la vita.

La filmografia dedicata al gourmet è decisamente ricca e spazia dal drammatico alla commedia. Preferisci le serie tv? Real time e Cielo ci propongono da sempre, quotidianamente, programmi dedicati. Qualche esempio di ieri e di oggi: "Bake Off Italia - Dolci in forno", "Il boss delle torte", "Il boss delle torte: la sfida", "La Chef e la Boss", "Chef per un giorno", "Cucina con Ale", "Cucina con Buddy", "Cucina con Ramsay", "Cucine da incubo (Italia)", "Cucine da incubo USA", "Finger Food Factory", "Fuori menù", "Gordon Ramsay - Cose dell'altro mondo", "Gordon Ramsay's F Word", "Gordon Ramsay: diavolo di uno chef", "Hell's Kitchen", "Hell's Kitchen Italia", "Torta di matrimonio cercasi", "Torte da record", "Torte in corso con Renato", "Unti e bisunti". Se non ne hai mai visto neanche uno puoi davvero sbizzarrirti! Cerchi qualcosa di diverso ed originale? Netflix per il 2018 propone più di qualche opzione. “Date da mangiare a Phil”, programma comico in 6 puntate dedicate al cibo in cui Phil Rosenthal gira tutto il mondo assaggiando ogni tipo di ghiottoneria (non sempre) possibile. “Ugly Delicious”, nuova serie con protagonista David Chang in cui lo chef descriverà le specialità e gli ingredienti delle diverse culture gastronomiche insieme a colleghi, scrittori, artisti e ristoratori. Con loro parlerà di ricordi ed esperienze legate al cibo, alla gastronomia e alla convivialità della tavola. “Chef’s table: Pastry” la nuova stagione di Chef’s Table dedicata all’alta pasticceria. La prima puntata è dedicata a Cristina Tosi, giudice di Masterchef America. Si tratta di monografie di grandi chef da tutto il mondo ritagliate sulla personalità e le esperienze di vita dello chef. Oppure puoi direttamente tuffarti all night long nei canali dedicati quali Food Network, PopcornTV, Gambero Rosso Channel... Niente di tutto questo ti soddisfa? Ti rilassa altro? Forse meglio andare più sul concreto e dedicarsi direttamente al cibo... sedendoci a tavola!

E pranzo sia! Saporito e ricco di ingredienti speciali!

TONNO AI POMODORINI, OLIVE, ALICI, CAPPERI E CREMA DI POMODORINI SECCHI (Ingredienti per 4 persone) 4 tranci di tonno, 20 pomodorini, 2 cucchiai di olive taggiasche, 2 cucchiai di crema di pomodorini secchi, 8 alici sott’olio, 1 cucchiaio di capperi, basilico, sale, pepe, olio extravergine di oliva. Pulite i pomodorini e tagliateli a metà. Saltateli in padella con un filo d’olio extravergine di oliva. Aggiungete il tonno. Unite anche i capperi, le taggiasche e le alici schiacciate con una forchetta. Cucinate a fuoco basso per una decina di minuti. Aggiustate di sale (poco mi raccomando). Aggiustate di pepe. Servite aggiungendo foglioline di basilico e crema di pomodorini secchi.


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GOURM E T 71

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Che cosa mangiano gli Italiani in vacanza? Lo stereotipo dell’italiano in vacanza che mangia pasta e pizza è svanito da anni. Da un’indagine condotta dal Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi - il 38% degli intervistati dichiara di essere curioso e senza frontiere, ama assaggiare il cibo tipico della località visitata per assaporare fino in fondo la cultura locale. Sono per lo più adulti che in vacanza si emancipano delle proprie consuetudini alimentari per curiosare in quelle del territorio che li accoglie. Solo il 18%, in maggioranza adulti con un buon potere di acquisto, durante le vacanze trovano il tempo e il denaro per permettersi pranzi e cene al ristorante e possono addirittura scegliere la meta delle proprie vacanze soprattutto in base alla proposta gastronomica. E in spiaggia? Dall’indagine Coldiretti/ Ixe’, che ha tracciato la classifica dei menu da spiaggia degli italiani in vista del Ferragosto, al top delle preferenze per l’ora di pranzo sotto l’ombrellone c’è l’insalata di riso o di pollo o di

mare che piace a più di 1 italiano su 4, seguita dalla caprese (21%) e dalla macedonia con il 19%. Ma non sono sparite la gustosissima parmigiana che è un must have per il 5% dei vacanzieri e la frittata di verdure o le praticissime polpette. Ma l’attenzione all’alimentazione è un obiettivo degli italiani che anche durante le vacanze cercano di limitare le trasgressioni. La novità dell’estate scorsa in Italia è stato il forte aumento dell’offerta del benessere a tavola per far fronte alle richieste di turisti italiani e stranieri: cibi integrali, alimenti senza glutine, biologico, bevande vegetali. Si prevede un ulteriore aumento per quest’anno! Un cambiamento di abitudini a cui si sta adeguando anche lo street food aumentando l’offerta di centrifugati, frullati, smoothies, macedonia, insieme alla intramontabile fetta d’anguria. C’è da chiedersi che fine faranno arrosticini e panini con la salsiccia. Siamo diventati più attenti alla salute dunque e questa estate di sicuro non esagereremo. Faranno altrettanto gli stranieri? Sempre più l’Italia è scelta come meta

tp://blog.cooka BluMirtillo: ht Un dolce fresco perfetto per l’estate:

CREMA DI BIRRA CON FRUTTI DI BOSCO

(Ingredienti per 4 persone) 750 gr di birra chiara, 250 gr di zucchero, 75 gr farina 00, 7 tuorli, 250 gr di frutti di bosco. Versate la birra in un pentolino e scaldatela leggermente finché non diventa tiepida. Non dovete portarla ad ebollizione. Sbattete i tuorli con lo zucchero. Proseguite fino ad ottenere un composto molto cremoso. Aggiungete la farina ai tuorli. Continuate a mescolare molto bene. Versate la birra e stemperate con la frusta. Cucinate la crema per una quindicina di minuti continuando a mescolarla con la frusta. Servite tiepida aggiungendo i frutti di bosco.

di vacanza enogastronomica: oggi infatti il motivo principale della scelta di una meta italiana da parte del 49% dei turisti di tutto il mondo è proprio l’enogastronomia, e l’esperienza gastronomica (fatta di pranzi e cene in ristoranti stellati o comunque celebri, gite enogastronomiche, aziende agricole, cantine, fattorie, distillerie, partecipazioni a food festival) dà un grandissimo valore aggiunto alla vacanza stessa. In particolare si rileva che i Millenials sono in misura esponenziale più interessati a questo tipo di vacanza dei Baby Boomers. Che prepotenti che sono a volte le statistiche... Junior vs Senior in una battaglia che vede i cosiddetti best aged più goderecci e meno attenti al benessere: sicuri che sia davvero così? Ma eravamo partiti dai libri e come sempre siamo tornati a parlare di cibo. Niente da fare: è presente, c’è, e sempre ci sarà. E dopo i best seller, i film, i tutorial, i siti dedicati, le serie tv, i canali, cos’altro ci aspetterà? Cercheremo di capirlo questa estate, in vacanza. l

round.com/blu

mirtillo/


PUBBLIREDAZIONALE

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ph© Alberto Bacchin

72 I N A RTE M E D IOLANUM

UNO SPAZIO DOVE SI INCONTRANO ARTE, CULTURA, FASCINO. UNO SPAZIO CHE OGNI MESE SAPRÀ TRASMETTERCI NUOVE EMOZIONI. UNA GALLERIA D'ARTE? NO, UNA BANCA... IN ARTE "MEDIOLANUM".

Mediolanum ci racconta


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Enrico Baldin, fondatore della Maison di Champagne Encry e Matteo Tornielli, organizzatore dell'evento.

il sogno di Encry.


Mediolanum ci racconta il sogno di Encry Lo scorso 15 giugno, presso le sale della Banca Mediolanum di Piazzetta Bussolin a Padova, si è svolto un evento di presentazione della Maison di Champagne Encry.

Una eccellenza di prodotto e, soprattutto, una bellissima storia raccontata in prima persona dal fondatore, il padovano Enrico Baldin, unico italiano produttore di champagne. La serata, oltre alla degustazione di tre etichette della Maison, è poi proseguita con la visita presso la Mediolanum Art Gallery e la fumata in Cigar Room, sempre con abbinato lo Champagne Encry.


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IN ARTE MEDIOLANU M 75

- La storia Enrico Baldin passeggia fiero tra i suoi filari di chardonnay. Li accarezza, li sfiora delicatamente. Da lontano occhi indiscreti e inquisitori lo scrutano, palesano inquietudine, la sua presenza mette a dura prova un codice secolare che sembrava inviolabile. Nella patria delle più nobili bollicine del mondo, un italiano ha conquistato legittimamente il suo spazio e sta per iniziare il suo sogno. La storia di Encry è unica, generata proprio da quella visione onirica che Enrico e la compagna di vita Nadia qualche tempo prima solo vagheggiavano. Ma grazie alla loro tenacia, alla loro incomparabile capacità di non mollare mai anche davanti a muri apparentemente insuperabili, le loro emozioni si sono trasformate lentamente in realtà. Quasi mai si era vista da queste parti una situazione simile: due italiani che producono champagne insieme al

loro "vigneron". Ma la passione delle bollicine è una tirannia difficile da contrastare, non esiste antidoto. Enrico ha sempre avuto un amore smodato per lo champagne, anche se la sua vita professionale si svolge nel campo dell’ingegneria naturalistica e del ripristino ambientale. È un mago nel ricreare l’ambiente naturale là dove le infrastrutture si sono insidiate deturpando l’ambiente stesso. Adotta un sistema denominato "idrosemina", un processo che prevede l'uso di una particolare miscela di prodotti tutti naturali, tra cui un mix di sementi selezionate. Il destino lo porta prima in Toscana tra i vigneti di note case vitivinicole e poi nella Champagne. Ed è qui che mette le radici, come le sue preziose piante. L’occasione di diventare un produttore di champagne è troppo seducente, inizia l’avventura. Non senza incredibili difficoltà.

Il terroir è di quelli che agli appassionati di champagne provoca un’esaltazione emotiva difficile da descrivere: siamo a Le Mesnil sur Oger, nel cuore della Côte de Blancs, classificato al 100% nella classifica dei cru e uno dei soli 17 villaggi che gode storicamente della denominazione Grand Cru su 319. Il massimo, semplicemente il massimo. Accanto ai vigneti di Enrico, su quella mitica collina, ci sono i leggendari nomi di Krug e di Salon. Da far tremare i polsi. Ma al centro di quei tre ettari preziosi Enrico guarda la Champagne con rispetto, amore, devozione. La prima cuvée prodotta con quelle meravigliose uve chardonnay regala un prodotto elegante ed equilibrato, potenzialmente immortale, come tutte le bollicine prodotte su questa terra. Ma il percorso non è privo di ostacoli ed Enrico lo sapeva. Quando giunge il momento di impostare graficamente la prima etichetta Enrico e Nadia inviano le bozze al CIVC (Comité Interprofessionnel du Vin de Champagne) per richiederne l’approvazione. Con l’invio dell’etichetta più moderna, quella nera attuale, la CICV blocca la procedura perché non esisteva una Maison riconducibile al brand scelto, “Champagne Encry”. Sembra un ostacolo insormontabile, combattere una burocrazia senza tempo appare un compito impossibile.

Ma un destino benevolo viene in soccorso di Enrico e Nadia perché il vigneron ricorda che nel 1917 i suoi predecessori crearono la Maison Blanche Estelle nel tentativo di vendere champagne all'estero. La registrazione della Maison al CIVC, mai sfruttata, è prontamente ceduta a Nadia e così come in ogni favola che si rispetti, il lieto fine è suggellato con la presenza di una nuova dama all’elenco delle titolari di Maison di Champagne. Ma la condizione per ottenere l’autorizzazione tanto agognata è la presenza in etichetta di “Veuve Blanche Estelle”, in cui “veuve” (letteralmente “vedova”) indica anche il trasferimento di una Maison all’altra. Il nome "Encry" è dato dall'unione del soprannome di Enrico "Enry" e la lettera "C" di "Champagne". La Maison è registrata come "Veuve Blanche Estelle" ed è inserita tra i

Récoltants Manipulants. Enrico e Nadia hanno vinto. Nel 2005 la prima vendemmia, con la nascita della Cuvée il Brut, ovviamente un Blanc de Blancs, e del primo millesimo. Poi nel 2010 la presentazione al pubblico e al mondo intero con la partecipazione al Merano Wine Festival. L’anno successivo nasce l’idea di una nuova cuvée, il Rosé, che poi verrà denominato Grande Rosé (95% Chardonnay e solo il 5% di Pinot Noir che ha origine da un altro Grand Cru, quello di Bouzy). Il resto è storia dei nostri giorni con una linea produttiva che oltre al Brut, ai Vintage e al Grande Rosé vede aggiungersi lo Zero Dosage. Bottiglie di qualità eccelsa, la finezza e l’eleganza di una terra unica interpretate attraverso la visione di “un italiano a Mesnil”. Ma forse il viaggio è veramente solo all’inizio. Pardon, il sogno. l


Dove passa, Zampino lascia il segno, quello di uno show indimenticabile.


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Se lo incroci per strada credi sia un normale ragazzo di 28 anni che si divide tra l’impegno lavorativo e la leggerezza della sua età. Parlandoci, invece, ti rendi conto di essere davanti ad un imprenditore dello show, preciso, puntuale, concreto e non stralunato come in genere un artista è.

ALBERTO ZAMPINO, IN ARTE SOLO ZAMPINO, SI MUOVE E PARLA CON UNA PERFETTA PADRONANZA DELLO STILE ARTY SPECIFICO DI CHI FA UN LAVORO COME IL SUO, OVVERO L’ART PERFORMER E IL DIRETTORE ARTISTICO DEGLI EVENTI DI MAGGIOR TENDENZA A LIVELLO NAZIONALE.

A volte rivela un tono malinconico, probabilmente perché la sua esuberanza e la sua simpatia le incanala in un solo obiettivo: andare sul palco e far divertire la gente con i personaggi che lui stesso inventa, crea ed interpreta.

Un tuo breve autoritratto. Sono nato a Padova nel 1990 ma ho anche origini del sud da parte di mio padre, che è pugliese, militare dell’Aeronautica. Mia madre invece è veneta e ho una sorella più piccola. Viviamo tutti e quattro in provincia di Padova. Per quanto riguarda la mia formazione, ho fatto il liceo artistico e un master di design industriale. Altra mia grande passione da sempre è il ballo, in particolare l’hip hop. Ho fatto molte gare ed esibizioni. Parallelamente, nelle occasioni di festa, mi divertivo sempre ad interpretare personaggi, anche imitandoli.

Per tre anni ho lavorato in Grecia per una compagnia che si occupava del divertimento turistico e questo ha sviluppato la mia propensione al contatto con il pubblico. Poi, 9 anni fa, in un locale di Padova, il Bimbo per la precisione, da semplice cliente sono entrato a far parte del team, arrivando così a scegliere i temi delle serate e proponendo ogni volta un personaggio diverso sul palco. Ho affinato sempre più la mia arte supportato anche dalla mia famiglia, in particolare mia nonna e mio zio materni, che sono sarti molto bravi, mi hanno insegnato a cucire e così sono arrivato a prepararmi da solo i costumi di scena.


Quindi da un certo momento in poi il trasformismo ha preso il sopravvento sulla danza? Sì, decisamente. Per quanto riguarda il ballo sono sempre stato limitato dalla mia altezza. Ora collaboro comunque con il mondo dell’hip hop, da cui derivo, occupandomi però dei costumi delle ballerine, quando si deve organizzare uno show per una concessionaria auto, per esempio, o un altro evento. Il tipo di performance di cui mi occupo io però sono slegate dall’hip hop, è un tipo di movimento completamente diverso. Ma se non è danza, allora la tua arte che cos’è? Proveresti a definirla? La mia è Art Performer, incentrata su un costume di scena, sul travestimento ma anche sui personaggi. Personaggi di tua fantasia? Alcuni sono icone cinematografiche, tipo Alice in Wonderland, altri invece me li invento io, di mia fantasia. Come ti prepari per interpretare un personaggio? Diciamo che punto tutto sull’aspetto esteriore, faccio in modo che il personaggio colpisca per come appare. Come si presenta conta probabilmente di più della mia interpretazione, per cui la preparazione sta nell’attenzione al costume di scena. Quando ti ho chiesto di fare un breve autoritratto hai iniziato subito parlando della tua arte. Possiamo dire che quello che fai sia anche quello che sei? Assolutamente sì!

Ma Alberto come persona com’è? Sono un ragazzo parecchio estroverso e con una certa dualità, nel senso che ho momenti “Super No” ma anche momenti “Super Sì”. Sono coinvolgente e generalmente quello che prende la posizione del leader, anche nell’ambito delle amicizie, proprio perché riesco a catalizzare le persone. Tendo quindi a prendere in mano la situazione. Sono però anche molto permaloso, solo in ambito professionale, dove so quanto valgo, non a livello personale. Quindi non accetti molto le critiche? Non è tanto questo, quello che non ammetto sono i rapporti non corretti nell’ambiente di lavoro. Se per esempio ragazze delle quali ho curato l’immagine e che ho portato ad esibirsi, facendo fare loro un certo percorso, mi screditano davanti al proprietario del locale, questo non lo tollero. L’Hip hop, la nonna sarta e gli studi artistici sono state le tue basi, ma chi ti ha insegnato a fare il trasformista? Nessuno.


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Quindi la tua è un’arte in continua evoluzione. Sì! A 15 anni senza che nessuno me lo chiedesse o mi insegnasse imitavo Sgarbi in classe. Da lì poi sono partiti una serie di altri personaggi, ma non mi ha insegnato nessuno. È un’arte che ho affinato nel tempo, che è iniziata come una cosa che mi piaceva, mi veniva spontanea e nel tempo ho perfezionato. La tua carriera è stata più voluta e costruita oppure più decisa dalla fortuna? Dalla fortuna direi di no, dal caso sì. Ero a cena con dei clienti per i quali dovevo disegnare una linea di vestiti e pensare ad un travestimento per la promozione in giro per i locali. Hanno visto il mio talento e ho cominciato ad essere richiesto. E a settembre mi sono trovato al Bimbo in riunione. Tutto è stato veramente dovuto al caso, più che alla fortuna. Io poi ascoltavo solo musica elettronica e non sopportavo quella commerciale (che spesso uso ora nelle mie performance) quindi mai avrei pensato di fare quello che faccio adesso.

E sei contento del tuo lavoro adesso? Da un lato sì, perché faccio quello che mi piace. Dall’altro lato, come tutti quelli che lavorano in ambito artistico, non sono mai contento, pretendo sempre di più da me stesso e dagli altri. Adesso per esempio sto studiando canto e dizione perché vorrei fare anche il vocalist nelle mie performance.

Nelle tue esibizioni usi anche il fuoco e i trampoli. Anche per questi sei stato autodidatta? Certo. Ho imparato da solo, li ho comprati e mi sono cimentato. L’esigenza è nata quando, grazie ai social network, le mie performance sono diventate famose. Ho iniziato infatti a lavorare per un’agenzia e discutendo sul fatto che non sono molto alto mi hanno suggerito di provare ad usare i trampoli. E così ho iniziato. Quante volte sei caduto? Solo due volte a casa, ma nei locali mai. Sicuramente la danza mi ha aiutato anche in questo.


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Per la tua arte c’è spazio qui in Italia? Diciamo di sì, altrimenti sarei già andato via. Mi hanno fatto molte proposte da Palma di Maiorca ad Ibiza, ma pagano molto poco. Da tre anni faccio le stagioni al Samsara Beach a Gallipoli e quella è una bellissima realtà. Padova è una città meravigliosa, qui lavoro soprattutto al Pride Village ma per il resto non lascia molto spazio alla mia arte, siamo un po’ più bigotti e quindi chiusi a questo tipo di performance. Invece quando sono in Puglia sia per quanto concerne lo staff, sia per il tipo di locale che per il calore della gente è tutta un’altra cosa. A cosa pensi prima di un’esibizione? Allora, non vorrei essere il solito venale, ma ai soldi che prenderò (ride, molto). Beata sincerità! Mi spiego. Questo vale soprattutto per il nord Italia, perché quando lavoro al sud mi diverto e non penso a niente. Quando lavoro qui invece tutto diventa più complicato e quindi è ovvio che lo faccio esclusivamente per uno scopo monetario, devo essere sincero. Ricordi l’esibizione che ti ha consacrato Zampino? Sì, il 5 luglio 2012 mi pare, con lo staff di Padova in cui per la prima volta ho organizzato tutto io, dalle ballerine ai costumi e quella è stata anche la prima volta che ho usato il fuoco.

Ti è sempre piaciuto stare sotto i riflettori? Assolutamente sì! Ho sempre fatto anche il Gesù Bambino nel presepe. Tu che sei un trasformista pensi mai alla reincarnazione e, se sì, in cosa ti piacerebbe reincarnarti? Non è un pensiero ricorrente però se dovessi scegliere deciderei di reincarnarmi in un animale, che spesso invidio, perché hanno molti meno pensieri e crucci di noi. In che animale vorresti reincarnarti? Sicuramente in uno squalo, perché ne ho la fobia. Sono talmente terrorizzato dagli squali che da bambino, all’acquario di Genova, ho quasi perso i sensi. Quindi per vincere questa paura vorrei reincarnarmi proprio in uno squalo. Ti chiami Alberto Zampino ma il tuo nome d’arte è solo Zampino. Quand’è che sei diventato solo Zampino? Quando sono esplosi i social. Il tam tam delle mie immagini che rimbalzavano ha fatto sì che io dovessi scegliere un nome e tutti mi conoscevano per Zamp, ma era riduttivo e a me piaceva il mio cognome, quindi ho scelto Zampino. La consacrazione vera e propria è avvenuta con le performance più importanti a livello nazionale, in cui ho iniziato ad usare i trampoli e il fuoco.


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Questo è il lato negativo del tuo lavoro? Purtroppo sì. Ma se un genio mi facesse scegliere tra un lavoro sicuro, con famiglia, stipendio garantito e la mia carriera sceglierei sicuramente la mia carriera. Ho sacrificato tutto per questo. Al di là delle trasformazioni esteriori quali altre trasformazioni hai operato nella tua vita o nella tua persona? Ho modificato il mio carattere, diventando molto più tollerante. Sono sempre stato un critico proprio alla Sgarbi, ma ora sono più tollerante. Mio padre poi, essendo meridionale e militare, è sempre stato molto rigido, così ho avuto uno specchio decidendo di essere invece più malleabile. Come ti alleni? Sono molto salutista, faccio palestra tutti i giorni anche se ho mollato l’hip hop. Se ti proponessero di fare il direttore artistico come Luca Tommassini a XFactor oppure la star in un programma di Chiambretti come performer Zampino, cosa sceglieresti? Da Chiambretti ci volerei subito. Ho già fatto Ciao Darwin. Essendo però le mie performance basate molto sulle prestazioni fisiche sicuramente non potrò puntare su questo per il futuro e quindi man mano mi concentrerò sempre più sul ruolo di direttore artistico. Ultima domanda: se tu avessi un superpotere… Il teletrasporto subito, ma proprio senza dubbio. (ride) Veramente non avevo ancora finito la domanda. Volevo sapere cosa cambieresti di te stesso o della tua vita, avendo un superpotere che te lo consentisse. Di me stesso l’altezza, anche se, se fossi stato più alto, probabilmente sarei stato un bel ragazzo e basta. Il mio personaggio invece si è caratterizzato per la simpatia e il carisma. Nella mia vita invece vorrei semplicemente trovare casa, che non è però così semplice. Oltre che per me stesso, devo trovarla per la mia costumeria che occupa moltissimo spazio. l (A.F.) Ph© Federico Galiano

La tua trasformazione più difficile? La mia difficoltà sta più nel preparare gli altri, nel decidere la tematica, scegliere la sigla e il contesto della serata, pensare e ideare un evento. Allora diciamo la trasformazione che ti ha assorbito più energie. Poiché oltre ad essere performer io sono anche il direttore artistico direi che l’evento che più mi assorbe energia è sicuramente lo Spring Break a Umago in Croazia. È un evento che dura tre giorni e compirà dieci anni. Io sono il direttore artistico dell’animazione e degli show oramai da quattro. Vengono più di 3000 giovani da tutta Italia e mi assorbe veramente tantissimo come creatività, sforzo ed energie. Consta di tre serate e ogni sera ha un tema diverso, quindi ogni sera proponiamo una performance diversa. Siamo in venti tra truccatori, corpo di ballo, performer, vocalist, cantanti e io devo far combaciare tutto. Per ogni sera, come ti dicevo, c’è un tema diverso e la gente riceve per mail le indicazioni di come vestirsi. È davvero una cosa stratosferica che si fa sempre tra il 22 e il 25 aprile ogni anno. Se non avessi fatto il performer che lavoro avresti fatto? Ho fatto la scuola d’arte con tutti i timori che un ragazzino alle medie poteva avere cioè mi chiedevo un domani che lavoro avrei fatto. È vero che sono creativo, ma sono anche molto concreto, molto pragmatico e quindi un po’ mi faceva paura il futuro. Probabilmente, se non fosse andata così, mi sarei cimentato su un lavoro legato all’agricoltura, oppure legato al design di moda, settore che mi piace molto. Sei fidanzato? No. La vita della notte comporta la rinuncia anche ad amicizie con persone che invece hanno lavori normali. Diventa difficile frequentarsi. Per quanto riguarda le storie d’amore, ho avuto una storia importante che però mi ha dato una batosta allucinante e poi ho avuto altre storie soprattutto a distanza, perché ero sempre in viaggio tra Milano, Torino e altre città. E le storie a distanza, si sa, non sono destinate a durare nel tempo.

Al di la' delle trasformazioni esteriori, Ho modificato il mio carattere, diventando molto piùu' tollerante...


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Focus p u b b l i r e d a z i o n a l i

86-87 Gold 177

Il sushi più buono nel ristorante più bello.

88 Romea Yachting Club Una darsena completa, sicura e comoda.

89 Pizza, Brace e Fantasia

Garanzia di genuinità e consacrazione della tradizione.

90 Hisyou

Il nuovo modo di intendere sushi.

Diamo spazio all'imprenditoria: sinergie, sviluppo, innovazioni, soluzioni, territorio, intraprendenza, filosofie, progetti.


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FOC U S 85

91 La Mafaldina

La nuova pizzeria dal sapore amalfitano.

92 Centro Medico Graziana Papes L’eccellenza nell’ambito della bellezza e della salute.

93 Osteria da Nicola Il sapore della tradizione nostrana.

94-95 Poliodontomedica Milano Nuova luce al tuo sorriso.


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86 FO C U S

Gold 177,

il sushi più buono nel ristorante più bello.

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ph© Alberto Bacchin

n ingresso elegante ornato da meravigliose piante esotiche preannuncia il Lounge Bar, arredato con tanto di divani Edra. La suddivisione degli spazi, operata da elementi di alto design, separa zone con tavoli rotondi da quattro o sei postazioni, da quella dedicata ai tavoli a due e dalla cucina a vista che si affaccia ad un bancone, corredato di eleganti sgabelli. Per l’ideazione e l’arredo del nuovissimo ristorante giapponese Gold 177, i tre soci Michele, Filippo e Matteo hanno voluto il meglio del meglio. “Siamo amici di vecchia data e da tempo volevamo aprire nella riviera del Brenta un locale che riguardasse la cucina giapponese a tutto sesto, vista la nostra passione per il sushi. Giriamo spesso l’Italia e abbiamo notato che il Veneto è un po’ carente come qualità rispetto per esempio a Milano. La bellezza di questo nuovo edificio, la grandezza degli spazi e la posizione ci hanno stuzzicati e così abbiamo deciso di iniziare il nostro progetto qui, a Noventa Padovana.”

I tre giovanissimi amici decidono di scommettere su se stessi aprendo il ristorante che sposi la loro filosofia di cucina fusion giapponese, basata su piatti di eccellenza e sul servizio impeccabile, individuando in Giuliano Cava il direttore ideale. L’inaugurazione del 19 giugno ha già avuto un successo oltre misura, richiamando curiosi e intenditori, purché invitati direttamente dai titolari. L’ingresso ad invito ha garantito, infatti, una presenza all’evento di persone in linea con l’eleganza del ristorante. Otto camerieri a disposizione degli invitati proponevano uramaki, tempure e sushi di vario genere, mentre un trio musicale dal vivo intratteneva piacevolmente gli ospiti. Il direttore spiega che l’obiettivo è di perseguire l’eccellenza nella qualità del servizio offerto e di quanto proposto dalla cucina, per cui non punta ai grandi numeri ma a soddisfare al meglio i clienti, sfruttando esclusivamente il gusto del pesce locale, rivisitato con la cucina giapponese.


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FOC U S 87

GOLD 177 NOVENTA PADOVANA Via Maestri Calzaturieri del Brenta 30 Reservation 049 89 51 009 info@gold177.it

Tre sushi man lavorano nella zona a vista della cucina, la quale si affaccia al bancone, in modo da poter proporre direttamente delle variazioni rispetto al menù fisso. Il menù al banco quindi varia più frequentemente di quello disponibile al tavolo, a favore di una fiducia che l’ospite al bancone ripone nello chef che direttamente inventa, prepara e fa assaggiare. In un’altra zona della cucina un cuoco veramente giapponese si occupa di tutto ciò che viene cucinato. Lo chef concretizza nei suoi piatti il suo elevato livello di preparazione, giorno dopo giorno, attraverso lo studio continuo della materia, l’esplorazione di nuove combinazioni di gusto e l’ispirazione trovata nel più piccolo dettaglio. Giuliano, essendo anche sommelier, ha riservato particolare cura alla scelta dei vini, con 150 etichette, di cui 20 champagne, spaziando dalla Nuova Zelanda all’Africa, dall’Argentina alla California per proseguire a tutto il complesso Europeo. A settembre sarà organizzato un evento per l’inaugurazione del Lounge Bar, party che sarà sponsorizzato da una maison di champagne molto importante, tanto da fornire la casa reale di Inghilterra. Anche alle birre viene dedicata particolare cura, scegliendo birre veramente giapponesi e originali, ben lontane dalle solite proposte del mercato. Per quanto riguarda i dolci, il Gold 177 si appoggia alla pasticceria D&G di Selvazzano sia per la consulenza sia per i prodotti.

Da subito quindi Gold 177 punta in alto, in termini di qualità delle materie prime, di piatti proposti e di servizio, attraverso un lavoro costante e puntuale, svolto con l’obiettivo di offrire ai propri ospiti l’eccellenza nei sapori e nell’accoglienza, anche per una pausa pranzo lavorativa da consumare direttamente in ufficio. l


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ph© Alberto Bacchin

88 FO C U S

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Una darsena completa, sicura e comoda? Romea Yachting Club!

vviva le navi! Con il loro ansimare, scuotere, sospirar; con il loro gioire delle carezze delle onde, con il loro godere nell’amplesso del mare, le navi sono a misura d’uomo. Teniamole in vita come una prova d’amore. Usiamole per far felici gli ultimi romantici. Usiamole per salvare i depressi! Facciamo viaggiare sulle navi chi non sopporta più il peso della vita, chi non vede ragione per tirare avanti, chi si sente soffocare, e risparmieremo quintali di pasticche.” Come dar torto al grande Tiziano Terzani che in queste righe racchiude il potere e la magia di un’imbarcazione, grande o piccola che sia. E per godere della vita in barca in piena libertà e sicurezza bisogna affidarsi ad una darsena completa e professionale. Il ROMEA YACHTING CLUB offre per l’appunto una gamma di servizi esauriente, per il confort e la garanzia di utenti e imbarcazioni.

ROMEA YACHTING CLUB Coordinate: 45°13’62”N – 12°11’28”E SS. Romea, 578 - Loc. Valli di Chioggia (VE) T. 041 558 5143 - www.romeayachtingclub.it

Situato sulla strada statale Romea, è in una posizione strategica per poter godere delle bellezze della Laguna di Venezia e della vita in mare. Con oltre 140 posti in acqua e altrettanti in rimessaggio a secco, per barche fino ai 14 mt, la darsena del Romea Yachting Club garantisce un soggiorno piacevole per ogni ospite, consentendo vari e alaggi illimitati anche per i gommoni. All’interno del club è situato un delizioso ristorante per gustare piatti della cucina locale, accompagnati da ottimi vini, in un ambiente distensivo e familiare, con molto verde intorno per i momenti di relax, fin dalle prime colazioni. I servizi offerti sono diversificati: un negozio per l’acquisto di attrezzatura nautica e per la pesca, un servizio di falegnameria per la ristrutturazione e la verniciatura delle imbarcazioni, tre meccanici in sede per dare supporto tecnico continuo agli ospiti (sia interni che esterni) e la possibilità di stallo per camper o roulotte, con colonnine per acqua ed energia elettrica. Di particolare qualità il servizio di tappezzeria, specializzato in tendalini, cuscineria e biancheria, sempre interno alla darsena. Il Romea Yachting Club è tra i posti più sicuri e confortevoli, tanto che conviene già accaparrarsi il posto per l’anno prossimo! l


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FOCU S 89

PIZZA, BRACE E FANTASIA FIESSO D’ARTICO (VE) Via Naviglio, 10 - C. 392 3799115 pizzabraceefantasia@gmail.com www.pizzabraceefantasia.it

Pizza, Brace e Fantasia Le pizze sono studiate in base alle specialità offerte dal territorio italiano, ricercando i prodotti tipici dai sapori autentici. Ogni giorno viene suggerita una pizza sfiziosa e originale per soddisfare i più curiosi intenditori. Eccellenti risotti, diversi ogni sera, consentono di assaporare gusti e profumi nuovi, per non parlare dei dolci, rigorosamente fatti in casa. Al ristorante Pizza, Brace e Fantasia si può cenare (e nel weekend anche pranzare) nel bellissimo giardino estivo e senza alcun problema di parcheggio. Ovviamente il locale è a disposizione anche per occasioni speciali, nel qual caso si possono studiare menù personalizzati in base alle richieste. Si tratta quindi di un locale sicuramente originale, confortevole in ogni dettaglio, dove l’ospite non deve impazzire per capire cosa ha nel piatto, dove le pietanze sono buone e particolari, ma alla portata di tutti, sia come pensiero sia come spesa. l

ph© Alberto Bacchin

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siste un ristorante che mette d’accordo tutti, carnivori, vegetariani, amanti della pizza e quelli che dei carboidrati non ne vogliono sapere, a patto che tutti amino le cose buone, fresche e di qualità. Si chiama Pizza, Brace e Fantasia e come preannuncia il nome si tratta di un locale innovativo, con ben definiti però i concetti di buon cibo, buon vino e convivialità. Un locale diverso ma con la garanzia della genuinità e della consacrazione di quella tradizione che riporta in auge i prodotti italiani e meglio ancora nostrani. Specializzato nella carne alla griglia, il Ristorante persegue la filosofia di proporre solo carne di qualità eccellente, esclusivamente di allevamenti italiani. Manzo Patavino e Fassona Piemontese sono solo un paio di esempi delle proposte disponibili in vari tagli e pesi. Il menu è semplice ma ricercato nella qualità e nel gusto, proponendo ogni giorno quattro primi diversi e un secondo fuori menu, a dimostrazione della freschezza delle pietanze. Il tutto utilizzando ingredienti a km zero e accompagnato da un’ampia scelta di vini.


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ph© Andrea Ravanetti

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HISYOU,

il nuovo modo di intendere sushi

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a riscosso un bel successo la serata al ristorante giapponese HISYOU in cui, a gustosi piatti di sushi, sono stati associati calici di Franciacorta, il tutto corredato da un’atmosfera, prima più intima e poi più effervescente, della musica dal vivo. Questo nuovissimo locale sta annoverando sempre più consensi e apprezzamenti dai clienti che, una volta entrati, incuriositi da piatti innovativi, osano con scelte ardite che hanno tutte il comune denominatore della soddisfazione. Quello che si assaggia all’Hisyou è il racconto di una vita spesa a cercare la perfezione. Nato dalla passione per la cucina fusion giapponese di Alex, Cheng e Huang, ha l’ambizione di distinguersi per gli abbinamenti inconsueti di ottime materie prime e per l’elegante location.

Ricerca e innovazione sono perseguiti con scrupolo, senza variare il ritornello dell’alta cucina giapponese: dedizione maniacale alla ricerca dell’equilibrio e dell’umami in tutte le cose. Aperto a pranzo e a cena, anche fino a mezzanotte, con possibilità di take away, HISYOU propone anche un menù apposito per il pranzo e un servizio a domicilio per aziende locali che vogliano fornire una valida alternativa per il pranzo dei propri collaboratori. Tacos con pezzi di pesce misto, olio di tartufo e ananas, ricoperti da pastella esterna croccante; gamberi rossi con carciofi; carpaccio di rocciola ricoperto con fumo di legno di mela; zuppe di pesce, prima fatto rosolare alla piastra e poi messo in brodo per un sapore più intenso, o con uova di quaglia e olio di tartufo; riso con caviale, branzino pastellato ricoperto di mandorle con salsa al lime; merluzzo arrosto; involtino di rostabeef con ripieno di verdure; cappesante al sakè di soia. Questi alcuni dei piatti proposti, dai quali si intuisce che la qualità del ristorante HISYOU è fuori dal comune. Non aspettatevi un semplice filetto di pesce crudo appoggiato sul riso, ma entrate e lasciate fermentare con pazienza la curiosità. Vedrete che gusto. l

HISYOU

RUBANO (PD) Viale Della Provvidenza, 115 T. 049 8979254 www.hisyourubano.it


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La Mafaldina,

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a pizza se non è napoletana che pizza è? E dove mangiarla se non in una tipica casa amalfitana degli anni ’60, in modo che vista e palato si perdano all’unisono in un sogno dal sapore mediterraneo? Oggi tutto questo è possibile anche a Padova. La Pizzeria Mafaldina, con i suoi arredi in stile partenopeo e le sue porcellane ricercate, ha ricreato perfettamente l’ambiente di un’abitazione della costiera più caratteristica e famosa. Cinque stanze, non grandi, a favore di un’intimità, ognuna con una sua specifica pavimentazione, proprio come vuole la tradizione di un tempo. Protagonista è il calore dell’ambiente domestico e un tappeto di ceramiche vietresi firmate De Maio, eccellenza che da quattro generazioni racconta lo spirito e l’anima del mediterraneo.

LA MAFALDINA PIZZERIA

Padova - Via Dei Vivarini 22/A (angolo Via Salviati) - T. 049 735 8018 lamafaldina.eatbu.com

la nuova pizzeria dal sapore amalfitano. Altrettanto importante è l’esperienza dei pizzaioli, da decenni nel settore, che collaborano con i titolari Giorgia Faulisi e Marco Schiesaro, per concretizzare questo progetto. Giorgia inoltre ha alle spalle una storica tradizione nel settore, deriva infatti da una famiglia di pizzaioli doc della Costiera Amalfitana, la famiglia Giordano, trasferitasi a Padova negli anni ‘60. Il nonno, Nicola Giordano, nei primi anni ‘80 aprì la famosa Pizzeria “Ponte Molino” e da allora questo viaggio non si è più fermato. Per La Mafaldina Giorgia e Marco hanno scelto un arredo molto colorato, con vasi pandora e lampadari dai toni pastello del verde, del giallo e dell’azzurro tipici degli anni ’60. La cucina è tutta a vista, così è possibile ammirare sia la fase del condimento della pizza, sia quella dell’infornata. Anche il forno è tutto ornato di ceramiche vietresi. L’ambiente è caldo e raccolto all’interno e rilassante all’esterno, dove si può cenare grazie ad un plateatico meraviglioso ornato da vasi bianchi e bamboo. Gli ingredienti delle pizze sono per la maggior parte del sud Italia e di origine controllata, privilegiando quelli di piccole realtà nazionali e slow food, garanti di una miglior qualità e in linea con la filosofia del locale. La musica di sottofondo non invadente è sempre dal richiamo mediterraneo. Il menù, di legno per dare un’ulteriore nota di calore, propone pizze dai sapori veraci e tutte di lunga lievitazione (due giorni), tutte da gustare in questa nuova pizzeria dall’atmosfera antica, ma volendo anche servite direttamente a domicilio. l


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Centro Medico Graziana Papes,

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l’eccellenza nell’ambito della bellezza e della salute

raziana Papes, una delle poche donne in Italia ad essere insignita del titolo di Cavaliere della Repubblica, si occupa sin dal 1982 di Medicina ed in particolare quella Estetica. Sua la prima sala operatoria privata in provincia di Treviso nel 1986. Da sempre investe in tecnologie che siano il massimo dell’avanguardia e che diano risultati certi, proprio per questo è stata la prima, dopo Roma e Milano, ad acquistare il Laser ad Alessandrite della Cynocure per l’epilazione permanente trattando pazienti provenienti da tutta Italia e persino dall’estero. La struttura può vantare un pull di professionisti d’eccellenza dalla Dermatologia alla Ginecologia, dall’Ortopedia alla Psicologia, oltre alla presenza del Punto Prelievi. l

CENTRO MEDICO GRAZIANA PAPES Castello Roganzuolo – SAN FIOR (TV) Via Buse, 1 - Tel. +39 0438 260499 graziana@grazianapapes.com www.grazianapapes.com Graziana Papes Centro Medico


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FOCU S 93

Il sapore della tradizione nostrana nei piatti dell’Osteria da Nicola

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a tecnica è importante nella vita di uno chef ma non è tutto. A volte si può iniziare senza conoscenze enciclopediche, ma sopperire con grande talento e una storica esperienza familiare. È il caso di Nicola, la cui Osteria è un chiaro esempio di quanto la passione, la tenacia e l’ambizione possano portare in alto un uomo. L’Osteria da Nicola è un locale curato ed accogliente, situato lungo la riva del canale San Domenico, capace di offrire uno scorcio molto caratteristico della città di Chioggia. Il titolare e cuoco presenta piatti di pesce della cucina tradizionale chioggiotta, rivisti con gusto e fantasia. L’offerta gustativa di questo ristorantino è in continua evoluzione, lasciando anche spazio alla carne, con una scelta dei tagli e della qualità sempre molto attenta. Tra le specialità proposte primeggiano le tipiche ricette della tradizione marinara, che mettono in risalto i sapori del pescato locale, sempre fresco di giornata.

Intramontabili le polentine con le canocie o con le moeche, ma anche con i zotoli, oppure gli spaghetti con le vongole nostrane, dette “caparosoi”. Una cucina, quella di Nicola, che non delude mai, a cavallo tra gusti concreti e spunti di creatività, tesa al mantenimento della tradizione ma anche alla ricerca del gusto più verace. Il locale, intimo e famigliare, oltre a ben disporre ogni cliente per un pranzo o una cena in serenità, rispecchia l’animo del carismatico titolare, prorompente e simpatico, che gli ha consentito una fitta rete di amicizie locali, garanzia necessaria per i rifornimenti pescherecci della miglior qualità. All’Osteria da Nicola niente viene lasciato al caso, nemmeno la scelta dei vini, attenta e scrupolosa per far esaltare quanto proposto nei piatti, con l’intento di offrire sempre il miglior rapporto qualità prezzo. l

OSTERIA DA NICOLA CHIOGGIA (VE) Fondamenta S. Domenico, 874 T. 041 40 80 29 - C. 334 29 78 308


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SPECIALE ODONTOIATRIA ESTETICA

Nuova luce al tuo sorriso. Le migliori tecniche per uno sbiancamento dei denti sicuro ed efficace.

LO SBIANCAMENTO DEI DENTI È STATO DA SEMPRE IL SOGNO DI PAZIENTI E DENTISTI. OGGI, GRAZIE AI MATERIALI INNOVATIVI, ALLE SOLUZIONI E TECNICHE MODERNE, ADATTABILI ALLE DIVERSE NECESSITÀ, È POSSIBILE REALIZZARLO IN MODO EFFICACE E DELICATO AL TEMPO STESSO.

Dott. GIUSEPPE MOLINARI Medico Chirurgo, Specialista in Odontostomatologia e Protesi Dentaria, Implantologo. Docente Corsi, Direttore Sanitario di POLIODONTOMEDICA MILANO e IMPLANTOLOGIA PADOVA.

30 ANNI DI ESPERIENZA

Perché i denti non sono tutti bianchi e si macchiano e ingialliscono? Frequentemente denti, peraltro sani, possono avere una colorazione particolarmente scura, tale da provocare imbarazzo nel mostrarli. Tali diverse colorazioni possono essere costituzionali, cioè dipendere dalla qualità dello smalto e dalla struttura della dentina, oppure causate da traumi o agenti esterni, quali determinati farmaci, antibiotici. Anche le otturazioni canalari possono alterare la colorazione di un dente devitalizzato. Oltre al naturale ingiallimento fisiologico, numerosi sono i fattori che possono spegnere la naturale lucentezza dello smalto: dal fumo all’assunzione frequente di cibi che contengono coloranti, come the, tisane, caffè e coca cola, rape, ciliegie, spinaci, liquirizia, all’utilizzo di collutori a base di clorexidina.

Cosa differenzia uno sbiancamento “fai da te” con prodotti da banco da quello professionale eseguito dal dentista? Naturalmente l’approccio professionale è senza dubbio quello che alla lunga risulta il più valido e più sicuro rispetto ai cosiddetti sistemi “fai da te”, che spaziano dalle gomme da masticare contenenti xilitolo e sorbitolo ai dentifrici capaci di asportare le macchie esterne grazie all’azione abrasiva del bicarbonato di sodio, silice, fosfato tricalcico, o all’azione chimica sbiancante di sostanze come il monofluorofosfato e il tripolifosfato di sodio. Esistono poi i gel sbiancanti al perossido di idrogeno che si applicano mediante strisce adesive o applicatori tipo pennellino. Tali metodi presentano lo svantaggio degli effetti collaterali (ipersensibilità dentale, dolore, smalto danneggiato), del basso effetto sbiancante raggiungibile, intorno alle 4-6 tonalità massimo, della bassa durata dell’effetto sbiancante (mesi) e tempi di applicazione lunghi. Ben altra cosa è il trattamento sbiancante eseguito in uno studio dentistico, caratterizzato dalla supervisione e monitoraggio continui del medico dentista, da più elevate percentuali di agenti sbiancanti, dalla garanzia di raggiungere fino a 15 tonalità in un tempo di applicazione minore e per una durata maggiore (anni).

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FOCU S 95

Come avviene lo sbiancamento dei denti? Il trattamento sbiancante si effettua con agenti specifici sbiancanti (perossido di idrogeno e perossido di carbamide) ricchi e saturi di ioni ossigeno che penetrano nello smalto e, raggiungendo la dentina, agiscono per reazione chimica riuscendo a distruggere le molecole dei pigmenti coloranti. Quali sono i metodi di sbiancamento professionali? Il paziente viene sottoposto ad una visita iniziale e ad una accurata seduta di igiene e pulizia con ablazione del tartaro, molto utile ad eliminare le pigmentazioni più superficiali. Successivamente, a seconda delle diverse esigenze e desideri del paziente esistono numerose e complete combinazioni di prodotti e tecniche. Sostanzialmente si distingue tra sbiancamento domiciliare rapido con mascherina personalizzata predisposta dal dentista, contenente il gel sbiancante, da indossare durante il sonno, e trattamenti eseguiti in studio sempre con mascherina o direttamente alla poltrona. I metodi più efficaci e veloci sono quelli alla poltrona, tradizionali o fotoattivati, dove c’è la possibilità di esporre il gel ad una sorgente luminosa (lampada al Plasma o allo Xeno o al Laser) in modo che la reazione prima descritta risulti accelerata. Con il Laser il processo di sbiancamento agisce fin nella dentina, quindi internamente al dente. Ciò dà una durata maggiore al risultato ottenuto rispetto all’impiego della luce al Plasma o allo Xeno che agiscono invece solo sullo smalto. Un altro metodo è quello dell’utilizzo di cucchiai individuali in alluminio con macchine sbiancanti che producono vapore. Nei casi più problematici, al trattamento sbiancante si associa una tecnica più sofisticata, Veneering, che permette di preparare il dente togliendone uno strato sottilissimo di smalto solo dalla parte anteriore, quella che si vede. Poi si saldano sul dente le cosiddette “faccette di ceramica” del colore e della forma desiderata, scelti in precedenza, di spessore estremamente sottile, intorno al millimetro scarso. La ceramica usata è molto pregiata e la tecnica richiede l’uso del microscopio e di una telecamera elettronica computerizzata tridimensionale.

Sbiancamento con Lampada al Plasma

Mascherina personalizzata domiciliare Trattamento Professionale

Ci sono controindicazioni? Numerosi studi hanno dimostrato che lo smalto, la dentina, la superficie delle otturazioni e i materiali di rivestimento non vengono aggrediti, né si riscontrano lesioni a carico delle gengive dal momento che vengono sempre ben protette. La sensibilità dentinale che si può manifestare a seguito dei trattamenti più rapidi e intensi è assolutamente transitoria.

prima

Quanto dura l’effetto sbiancante? Dipende essenzialmente dal paziente stesso. Se si assicura una buona igiene orale, soprattutto dopo aver consumato cibi e bevande che macchiano, il risultato potrebbe durare anche molti anni. l

dopo

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98 E V E N T I

CENTRO PORSC PADOVA: HE SPORTSCA

R TOGETHER D AY

• 8 GIUGNO •

Padova • In occasione del 70esimo anniversario della casa automobilistica tedesca, il CENTRO PORSCHE PADOVA ha realizzato un evento celebrativo in cui clienti e ospiti hanno potuto ammirare un’esposizione commemorativa dei modelli cult Porsche, tra i quali il meraviglioso Sport Prototipo 962. Il tutto arricchito da spettacoli di danza e musiche selezionate.

ph© Andrea Ravanetti


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EVEN T I 99


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100 E V E N T I

ROBERTO CALL EGARI COCKTAIL POM ELLATO

Padova • Con l’uscita della nuova collezione del marchio Pomellato, lo store ROBERTO CALLEGARI ha organizzato un raffinato cocktail di presentazione con un ricco buffet dal fingerfood ricercato da assaporare tra un gioiello e l’altro.


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EVENT I 101


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102 E V E N T I

GIURIATTI FUTU RO NUOV A LEXUS LS 500 h

Padova • Grande evento organizzato da LEXUS PADOVA G I U R I AT T I F U T U R O p e r l a presentazione dell’ultima luxury car LS 500h. La nuova ibrida della casa automobilistica è un concentrato di ingegneria, eleganza e comfort. Alla serata hanno partecipato clienti e non, intrattenuti anche da un ricco buffet allestito dallo storico Caffè Pedrocchi. ph © Public Production


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EVENT I 103

GRECIA

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ITALIA

EGITTO


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104 E V E N T I

ATELLI N IG P A IC T E T S IE L O P ENTO INAUGURALE EV

Albignasego (PD) • Grande affluenza all’attesa inaugurazione della POLIESTETICA PIGNATELLI, nata dall’esperienza e dalla passione del dott. Emilio Pignatelli che opera da oltre vent’anni nel campo della medicina estetica. Una struttura decisamente all’avanguardia per il nostro territorio, con un pool di medici a disposizione dei pazienti per il raggiungimento di nuovi equilibri ed armonie corporee. Per l’evento è stata riservata un’ala del sottostante Caffè Diemme dove gli ospiti hanno potuto gustare un raffinato buffet.


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EVENT I 105


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106 E V E N T I

19.94:

NON SOLO KRUG Pa d ova • I l n oto R I STO RA N T E 19.94 gestito da Alessandro Rotolo, i n c o l l a b o ra z i o n e c o n l a s to r i c a Maison di champagne Krug e con la partecipazione del loro referente locale Fabio Temporin, ha organizzato una serata su prenotazione con cena gourmet studiata ad hoc dallo chef Stefano Agostini ed estrazione di premi consistenti in prestigiose bottiglie del marchio sponsor dell’evento.

phŠ Andrea Ravanetti


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EVENT I 107

HISYOU:

IVA DEGUSTAZIONE INNOVAT Rubano (PD) • Il nuovo ristorante fusion giapponese HISYOU ha organizzato una degustazione per affermare la sua notorietà in città. La loro idea di cucina giapponese è in continua ricerca ed innovazione per dare ai clienti qualità e soddisfazione certa. L’ambiente rilassante e l’atmosfera accogliente hanno contribuito a rendere la serata piacevole e ricca di soddisfazioni sia per la clientela che per lo staff. Questo è stato solo il primo degli appuntamenti con il live di GISWING.

ph© Elia Favretto


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108 E V E N T I

GOLD 17U7RALE

IL PARTY INAUG

Noventa Padovana (PD) • Party esclusivo d’inaugurazione per l’apertura dell’elegante ristorante giapponese GOLD 177. I clienti partecipanti su invito esclusivo hanno potuto degustare la qualità della materia prima locale rivisitata in chiave nipponica e lo stile accorto del locale e del servizio, il tutto accompagnato dal sottofondo musicale del trio dal vivo. Gli ospiti e le celebrità in linea con la raffinatezza di GOLD 177 hanno reso la serata elegante e prestigiosa.

ph© Claudio Caporello


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EVENT I 109


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110 E V E N T I

LA MAFALDINA:

SAPORE MEDITERRA NEO A PADOVA Pontevigodarzere (PD) • Serata d’inaugurazione per far conoscere ai cittadini questo nuovo locale accogliente e fresco dal sapore amalfitano, ornato dai classici colori partenopei degli anni ‘60 che fanno da contorno a ingredienti e prodotti di qualità provenienti da piccole aziende nazionali. Altrettanto accogliente è il plateatico, ideale per serate estive. LA MAFALDINA, sinonimo di genuinità.

ph© Claudio Caporello


NGE E L L A H C PADOVA N 2018 OPE Padova • La 14esima edizione del torneo i nt e r n a z i o n a l e d i t e n n i s femminile, svolto al CIRCOLO CANOTTIERI, ha visto come vincitrice del trofeo Ali & Aliper e del montepremi di 25.000 $, la francese Fiona Ferro. Un grande spettacolo per appassionati ed intenditori.


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112 E V E N T I

ET K S A B 2 BACK Padova • Presentazione introduttiva all’Orto Botanico della seconda edizione del weekend padovano all’insegna del basket, organizzata da Andrea De Nicolao (play maker Reyer Venezia) e Massimiliano Franz. L’eventofesta che chiude idealmente la stagione agonistica della pallacanestro padovana non è stata meramente una due giorni di sport sotto canestro, è stato molto di più: diverse centinaia di giocatrici e giocatori - dagli Under 13 ai Senior - si sono sfidati in gare 5 contro 5 o 3 contro 3 sui 3 campi allestiti in Prato della Valle. Accanto a loro sempre emozionanti le partite-demo del Baskin (pallacanestro inclusiva) e del basket in carrozzina. Tanti i momenti di festa, dal Silent Party del venerdì sera all’animazione in Prato con il DJ di Stereocittà Mauro Antonini e con il DJ-giocatore Pippo.

ph© Maila Bertoli, Geppy Lawson Fantin, Giorgio Bellingardo


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EVENT I 113


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114 E V E N T I

DANCE WITH US Padova • Spettacolo di danza di fine anno sportivo ideato e diretto dalla coreografa ed insegnante di danza Annalisa Fortin. Le ballerine di tutte le età del Centro Sportivo Plebiscito si sono esibite sul palco del Piccolo Teatro Don Bosco con impegno e passione, ottenendo applausi e acclamazioni da parte del pubblico presente.


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EVENT I 115

TUTTI MATTI PER IL TENNIS

POOL DISCO PARTY Padova • Grande partecipazione per il torneo di tennis e per il pool party organizzati presso il Tennis Club a favore dell’associazione onlus locale Progetto Itaca. Molti i partners sostenitori dell’evento: Diemme Caffè, Lotto, Bang & Olufsen, pasticceria Wiennese, Prosecco De Lazara e cantine Vicara.

SPA & HOTEL TERMTEEO ESPLANADE TERGES

Montegrotto Terme (PD) • In occasione della chiusura stagionale per continuare il restyling già applicato ad un intero piano, l’Hotel Manager Patricia Gruber e la resp. comunicazione Irene Tanzi hanno organizzato questo incontro per brindare all’intensa stagione appena conclusa. Nel mese di Agosto l’Hotel ci svelerà importanti ed innovative trasformazioni all’insegna del design.


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116 E V E N T I

OTTOUNDICI

BAESSATO H222 Padova ph© Simone Sadocco



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118 E V E N T I

ALEGRIA

VILLA BARBIERI Padova ph© Andrea Salvato


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EVENT I 119

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120 E V E N T I

FACE

LE STAFFE Padova


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EVENT I 121


1 2 2 | E V E NT I

APERITIVO MASCALZONE

ZANZIBAR

Sottomarina ph© Enrico Veronese DJ & Photo


EVENT I | 12 3


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124 E V E N TI

ONE MAN SHOW

VILLA ITALIA SPORTING CLUB Padova


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EVENT I 125

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+39 049 7993009 +39 331 5698816


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126 E V E N T I

GLOW

NONÈILPESCO Tessera (VE)


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EVENT I 127

OLD WILD SAND L’APERITIVO ORIGINALE

SAND BEACH Sottomarina


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128 E V E N T I

GLI ANNI ‘90 QUELLI DI STEREOCITTÀ

SALOTTO 38 Este (PD) ph© Simone Badocco


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