V pocket_febbraio2018

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VISIONI

IL SULTANATO DI OMAN LANCETTE

IL ROSA SI VESTE DI NERO GOURMET

QUEL PROFUMO IN CUCINA

JUSTINE

MATTERA


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EDITORIA LE 5

Compiti per casa: scattare una foto, a penna, in bella copia.

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a cura di Pierpaolo Magagna

i sono molti modi per raccontare il paradiso. Da quello inafferrabile delle visioni dantesche alle immagini più concrete. Una di queste è l’immensità di un prato di fiori, con i raggi di sole che illuminano la pelle, in un tripudio di aromi. Un paradiso molto materiale, che può essere evocato, dipinto, se non addirittura imbottigliato in una boccetta di profumo. Parimenti ovviamente l’inferno. No, non sono pervaso da pensieri mistici tanto meno divinatori, ma riflettevo sull’uso dell’agenda e di come cambi nel corso della vita di una persona. Precisamente non riflettevo sull’agenda come oggetto in sè, per molti sostituita dal telefono, ma sulla sua funzionalità. Oggi, chi digitalmente, chi a penna come me, vi annotiamo appuntamenti futuri. Da ragazzi sul diario di scuola il settore compiti era davvero limitato. La maggior parte dello spazio era riempita da ricordi, dai nostri paradisi o i nostri inferni, dipende. Fotografie di vita, descritti da parole. Così pensavo a come ora si scatti semplicemente una foto pensando che la memoria di qualcosa possa essere racchiusa lì dentro. Ma è davvero così? Se una persona dovesse descrivere un’esperienza meravigliosa, una di quelle in cui si dice “mi trovavo in un sogno” oppure “ per me era il paradiso”, davvero basterebbe una foto per descriverla? A volte forse varrebbe la pena di segnare nell’agenda anche un ricordo, una frase, un momento, con le sole parole che il nostro animo può trovare. Rischierebbe di saltare agli occhi prima o poi, più di una foto dispersa in una memory o su una bacheca virtuale. E lo dico io, convinto oggi più che mai dell’importanza delle immagini, ma anche di quanto servano le parole per descriverne il contenuto. Eccome se servono. 


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6 S O M M A R IO

Sommario 14 visioni Il Sultanato di Oman

22 arte e contropArte

"Freud o l'interpretazione dei sogni"

32 a tu per tu Riccardo Agostini

38 lancette Il rosa si veste di nero

46 copertina Justine Mattera

54 su strada

Tutte le strade portano fuori.

60 cose di casa

rubriche

4 editoriale 8 a nodi sciolti 10 carta vetrata 12 sotto i riflettori 30 il buon politico 78 in arte Mediolanum 82 focus 97 eVenti

Kitchen Industrial style

66 gourmet Quel profumo in cucina

74 mondo Pantone 2018



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8 A N O D I S C I O LTI

La rubrica degli spiriti bollenti, dei viandanti intellettuali e dei liberi pensatori. Stefania Amodeo Autrice del libro "I sette nodi del destino"

A Nodi Sciolti

Chi vive a nodi sciolti... rispetta la Persona.

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n ogni momento della nostra vita abbiamo a che fare con qualcuno. Quando siamo soli abbiamo a che fare con noi. Ci interfacciamo continuamente con entità chiamate persone: noi stessi o gli altri. La mancanza di rispetto ha spesso un forte legame con il livello di educazione e di intelligenza emotiva. Non avere al lavoro una risposta pronta di un collega o di un capo ad una richiesta di aiuto e informazioni è sintomo di maleducazione e di mancanza di rispetto. Ovvero viene meno il conferimento di valore ad un altro Essere. Rispondere con parole sconvenienti, coprolaliche e con tono alterato in famiglia e in società è mancare di rispetto. Mentire è non riconoscere il valore nè di se stessi nè degli altri. Ancora di più alzare le mani e usare la violenza è considerare il rispetto un optional e non un valore assoluto. Rispetto deriva da respicere, ovvero 'guardare indietro'. Quando picchi una donna, un bambino o una persona più debole devi guardare indietro a ciò che lasci, a cosa dimentichi. Anche cosa abbandoni di te IONE stesso: la parte migliore di te rimane indietro in un L'EDUCAZ IÙ POTENTE P atto sbagliato. Quando manchi di rispetto diventi È L'ARMA SA USARE sbagliato. Imparare a valorizzare persone, oggetti e S O CHE SI P stati d'animo serve ad avere una visione più ampia IARE PER CAMB della propria esistenza. Trovando in 'ciò che si lascia . IL MONDO indietro' il valore della propria anima.  Nelson Man

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10 C A RTA V E T RATA

A cura di Stefano Cannas, giornalista, scrittore... ottimista sognatore.

Carta Vetrata Pungente attualità.

I Sapientoni Ignoranti...

s

pesso confondiamo la persona con scarso livello di studi e l’ignorante, ovvero colui che possiede scarsa dinamica mentale. Ciò accade poichè in molti confondiamo la Cultura (il vero Sapere) con l’Istruzione (tecnica e nozionismo). Di gente poco istruita ce n’è molta ma gli ignoranti laureati sono altrettanti almeno. Coloro che hanno interrotto presto i propri studi sono persone in possesso d’istruzione scolastica certamente modesta, tuttavia anche se nell’esprimersi possono declinare talvolta male i verbi oppure ubriacare pronomi ed aggettivi, tra loro di frequente si celano personalità intelligenti, dalle forti capacità intuitive e d’apprendimento. Possiederanno una cultura più rudimentale, poichè forgiata principalmente sulle esperienze di vita invece che sui banchi scolastici, ma certamente non sarà meno pregna d’insegnamenti per chi ha l’umiltà di saperli ascoltare e comprendere quello che hanno da raccontare, e dunque apprezzare quello che davvero valgono. Ho incontrato e conosciuto molte persone con queste caratteristiche, talvolta gente che svolgeva mestieri umili e duri da intraprendere.

Spesso erano anime scolasticamente parlando un po’ “asinelle”, capaci di esprimersi in parole “semplici” (...personalmente comunque detesto i paroloni...) e con gestualità quasi sempre colorite e ricche. Persone però in grado di farsi rispettare, comprendere e stimare sino in fondo, soprattutto quando iniziando a raccontarsi si cimentavano nella narrazione di una vita già peraltro ben descritta dai quei profondi sguardi, tipici di chi la strada se l’è guadagnata con il sudore ed il sacrificio vero. A costoro ho sempre rivolto tutto il mio rispetto e la mia solidarietà. Altro pianeta è quello degli ignoranti, persone piccole, cresciute spesso all’ombra di opportunismo, “pappe pronte”, avidità, arroganza, invidia e falsità. Esistono due sottospecie di ignoranti. L’ignorante laureato che forte dei suoi master e delle sue medaglie al petto, vaga in Società con la postura del Nazareno quando passeggiava con i suoi discepoli nel giardino degli ulivi. È certamente colto, cerca sempre un lessico raffinato sovente anche molto citativo, proprio per sminuire o mettere in difficoltà i propri interlocutori. Raramente ascolta e spesso pontifica. Non ama il confronto se non con chi può farlo crescere professionalmente, con cui in genere assume atteggiamenti quasi fantozziani, tutto il resto dell’umana specie la osserva con altezzosa superiorità e distacco. L’ignorante colto chiude sempre ogni discorso collettivo a tavola o dovunque sia, una sorta di diritto prelatorio che si auto attribuisce per divina investitura. Di Gesù ne assume pure la gestualità quando intende farti capire che Lui... sa.


Poi l’ignorante venale. Seguace fedele del dio denaro. Raramente è riservato, molto più spesso invece è pacchiano, capace di esibire orpelli di vario genere dal chiassoso valore per sottolineare potere o successo consolidato. Una costretta ostentazione che serve da armatura per difendere e coprire i modesti confini intellettuali ed interiori all’interno dei quali conduce la propria insipida esistenza. L’ignorante è realmente pericoloso per il prossimo. Lo è in quanto, non essendo mai consapevole del suo potenziale distruttivo, vaga in Società, ignorando i continui danni che va perpetrando, senza neppure quasi mai accorgersene (altrimenti non sarebbe ignorante). Al pari di una commedia pirandelliana, tra questi dotti e sapienti seguaci del classismo sociale, i peggiori che esistono sono coloro che pur provenendo dai più bassi gradini della scala, ad ogni occasione buona, disprezzano proprio le loro origini dunque i loro simili che non ce l’hanno fatta ad evolversi culturalmente od economicamente. Rinnegano tutto del proprio passato: si scordano di chi li ha aiutati a crescere, le congiunture fortunate che hanno vissuto, tutto insomma. Nel contempo spendono la vita sperperando tempo e denaro ad inseguire le occasioni per farsi accettare dalla cosiddetta Società Bene, l’unica (a loro modo di vedere) depositaria di nobili e reali valori quali classe, stile, eleganza e soprattutto esclusività. Con tali

obbiettivi, quindi, questi cafoni adornati tutto l’anno come texani a Las Vegas, con il rotolone di banconote in tasca per sentirsi più imponenti, al pari del Titanic, scontrandosi contro personalità profonde come l’iceberg affondano alla prima occasione “critica”, tradendo tutti i loro limiti educativi e caratteriali. Quale dovrebbe dunque essere il significato di vivere seguendo questa deriva? Che senso dovrebbe avere andare in Chiesa, partecipare alla solidarietà o agli eventi benefici se poi lo facciamo soltanto per autocelebrazione, per dare mostra di noi e nulla più? Che valore dovrebbe avere l’aiutare il prossimo, facendolo pubblicamente e chiassosamente, se poi subdolamente ostacoliamo lo stesso prossimo nel privato, quando qualcuno cerca di emergere per mero entusiasmo, capacità o merito? Questi sono i danni reali che l’ignoranza vera cagiona alla nostra Società. Questa quota di umanità purtroppo non scomparirà mai e proprio in virtù di questa ragione penso che, prima della bassa scolarizzazione, la priorità di una società cosiddetta civile per prima cosa dovrebbe debellare la becera ignoranza di molti uomini ampiamente scolarizzati. l “La morte è ignoranza verso la vita... quante persone morte si aggirano tra i viventi?” (Pitagora)


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12 S OT TO I RI F L ETTORI

Sotto i riflettori

Ogni mese pillole di curiosità dal mondo del cinema.

Eros, bombe e mostri.

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ebbraio hot al cinema grazie a titoli davvero scoppiettanti! Arriva in sala l’8 febbraio “50 sfumature di rosso” di James Foley, il tanto atteso capitolo finale della trilogia ad alto tasso erotico tratta dai romanzi di E. L. James. Il tormentato rapporto tra Anastasia Steele (Dakota Johnson) e Christian Grey (Jamie Dornan) ha preso una piega imprevedibile. Iniziato con un accordo sui generis si è concluso con la nascita di un amore vero e proprio di cui il giovane ricco imprenditore non può più fare a meno. Lei è divenuta più sicura di sé, lui si è affidato alle sue appassionanti cure fino alla decisione di sposarla. Il loro legame però sarà messo ancora una volta a dura prova. Nel cast anche Tyler Hoechlin, Luke Grimes, Arielle Kebbel, Max Martini, Eric Johnson, Rita Ora, Brant Daugherty. Sempre l’8 febbraio approda sul grande schermo “The 15:17 to Paris” di Clint Eastwood girato in parte anche in Laguna. Anthony Sadler, la Guardia Nazionale dell'Oregon Alek Skarlatos e il membro

delle forze armate statunitensi Spencer Stone sono amici da tempo. Condividono l'infanzia, le aspirazioni e tutta una serie di sfortunati eventi. Le loro esistenze cambieranno per sempre la sera del 21 agosto 2015 quando sventeranno il tentato attacco terroristico sul treno Thalys #9364 da Venezia a Parigi. La particolarità di questo film è che la storia è vera come autentici sono proprio gli attori che interpretano se stessi insieme a Jenna Fischer, Judy Greer, Ray Corasani, Paul-Mikél Williams, Max Ivutin. Nel giorno di San Valentino, il 14 febbraio, esce un capolavoro fantasy che miscela superbamente romanticismo e fantasia: “The Shape of Water” di Guillermo Del Toro non a caso ha vinto tra gli applausi il Leone D’Oro all’ultima Mostra del Lido. Nel 1963, nell'America segnata dalla guerra fredda, in un laboratorio governativo lavora Elisa (Sally Hawkins), muta dalla nascita e intrappolata in un'esistenza di silenzio e isolamento. La sua vita cambia però in maniera inevitabile quando con la collaboratrice Zelda (Octavia Spencer) scopre un esperimento classificato segretissimo che riguarda una mostruosa creatura. Il film, che vede la presenza anche di Michael Shannon, Richard Jenkins, Michael Stuhlbarg, David Hewlett, Doug Jones ha già vinto quest’anno il Golden Globe 2018 come miglior regia e colonna sonora: sarà l’anticamera per l'Oscar? 


A cura di Paolo Braghetto in foto con il regista Guillermo del Toro, vincitore del Leone d’Oro e Golden Globe per "The Shape of Water".

50 sfumature di rosso

dall'8 febbraio

The 15:17 to Paris

dall'8 febbraio

The Shape of Water

dal 14 febbraio


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14 V I S I O N I

Grand Mosque, Muscat


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VISIO N I 15

Lungo la via dell'incenso, nel silenzio del deserto, c’è un Paese dalle tradizioni millenarie visitabile magari in sella ai dromedari in un suggestivo viaggio tra gli accampamenti di beduini: benvenuti nell'Oman, il corno d'Arabia. Di Paolo Braghetto


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16 V I S I O N I

Il sultanato posizionato nella parte sud orientale della Penisola Arabica ha avuto il proprio impero coloniale nel XVII secolo, facendo concorrenza al Portogallo e al Regno Unito per il controllo dell'Oceano Indiano e del Golfo Persico. Nel XIX secolo l'influenza dell'Oman arrivava sino all'Iran, al Pakistan e all'isola di Zanzibar. Oggi è una monarchia assoluta guidata dal 1970 dal Sultano Qaboos bin Said al-Said. L’itinerario consigliato al turista comincia da Muscat, elegante e sofisticata capitale, crocevia tra l’Arabia, l’Asia e l’Africa: da vedere la grande moschea del Sultano, vero capolavoro architettonico, il Palazzo di Al-Alam, residenza del Sultano circondata dai due forti portoghesi Mirani e Jilali risalenti al XVII secolo.

Al Khuwayr South, Muscat Forte di Nakhl

Seconda tappa è Barkha con il suo famoso mercato del pesce e della verdura sulla spiaggia. Altra meta culturale è uno dei più affascinanti forti dell'Oman, il Nakhl Fort, un tempo abitato dagli Imam di Bani Kharous e dalla dinastia Ya'aruba e il suo villaggio di Nakhl con le calde acque delle sorgenti di Al Thowarah Springs. Si prosegue quindi per Quriyat, un grande villaggio di pescatori tra la laguna e il mare, arrivando a Bimah Sinkhole, spettacolare cratere con acque cristalline color smeraldo dove si incontrano le acque dolci dei wadi e quella salata del mare, formatosi per sprofondamento del terreno. Si arriva poi a Sur, famosa per i cantieri navali Tiwi, una cittadina dalle caratteristiche casette basse e colorate, le porte in legno pregiato finemente intarsiate, retaggio dei legami commerciali con Zanzibar, antica Capitale dell'Oman. Muscat - ph© Beauty Eye photography



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18 V I S I O N I

Attraversando il deserto di Wahiba Sands, noto anche come “Mare di sabbia” con alte dune ondeggianti che raggiungono anche i 100 metri dagli impalpabili granelli di sabbia color arancio intenso, si arriva al Campo tendato Arabian Oryx, dopo si può godere di cena e pernottamento sotto il cielo stellato. Il percorso continua verso Wadi Bani Khalid, una delle più belle e famose oasi dell'Oman in una valle costituita da vari laghetti di acqua limpidissima formati dallo scorrere di un torrente che allarga e restringe il suo corso fra le rocce bianche della montagna circostante. Forte di Bahla

Si arriva quindi a Jabal Shams, la “Montagna del Sole”, alta oltre 3.000 metri dove si può sostare a quota 2.800, turisticamente famoso per il suo impressionante canyon, denominato il Grand Canyon d’Arabia.

Jabal Shams, il Grand Canyon d'Arabia

Da qui si possono raggiungere il villaggio di Al Hamra, con le sue antiche case di fango, il grande palmeto, le terrazze agricole e gli antichi vicoli, il Forte di Bahla, patrimonio dell’Unesco e la città di Bahla, un tempo circondata da 12 chilometri di possenti mura che si possono ancora ammirare dall'alto del castello-fortezza. Destinazione imperdibile è Nizwa che fu la capitale della dinastia di Julanda nel VI e VII secolo che oggi resta uno dei luoghi più importanti con i suoi monumenti storici e il forte caratterizzato da un'enorme torre rotonda costruito nel XVII secolo dall’Imam Sultan Bin Saif Al Ya'aruba a difesa della città.

Nizwa


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20 V I S I O N I

Wadi Bani Khalid

Un altro itinerario che parte da Muscat approda a Jabreen con il suo castello, costruito nel 1675 dall’Imam Sultan bin Bil'Arab come sua residenza secondaria, e al caratteristico villaggio di Birkat al Mouz, immerso in un lussureggiante palmeto fino a Jabal Akdar, la montagna Verde. Altri villaggi da vedere sono Wadi Bani Habib, situato sopra un altopiano che si affaccia su una valle ricca di vigneti e frutteti, alberi di mandorle, melograni, albicocche, pesche e Al Ain, conosciuto per le scale che collegano i vari livelli del villaggio. Altra cittadina da visitare è Sinaw con il suo caratteristico mercato, famoso per la

compravendita dei dromedari e per il commercio di generi alimentari e spezie. Anche quest'itinerario, ovviamente, percorre tutte le meravigliose tappe sopra citate. Barkha


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VISIO N I 21

Shangri-La's Barr Al Jissah Resort & Spa

Durante le Feste di primavera tra marzo, aprile e maggio, in Oman si assiste ad uno spettacolo davvero inconsueto: a Jabal Akhdar, una delle cime dell'Hajar, sui plateau verdeggianti fioriscono le rose e l'aria profumata si sparge tutt'attorno inebriando gli increduli visitatori. l

Bimmah Sinkhole

Fonte Evolution Travel


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Fabrizio Gifuni - ph© Masiar Pasquali

22 A RT E E CON TROPARTE

PRIMA MONDIALE AL TEATRO STREHLER DI MILANO


A cura di Annalisa Fortin Insegnante di danza e coreografa, appassionata di tutte le forme d'arte, ogni mese vi aiuta a capire a quali mostre e spettacoli concedere il lusso della vostra presenza.

UN VIAGGIO NELLA MENTE DEL PADRE DELLA PSICOANALISI, IN PRIMA MONDIALE ASSOLUTA AL PICCOLO TEATRO DI MILANO. IN SCENA DAL 23 GENNAIO ALL’11 MARZO, POI CON UN LANCIO INTERNAZIONALE TOCCHERÀ, CON ALTRE PRODUZIONI, STOCCOLMA, VIENNA E PARIGI. “FREUD O L’INTERPRETAZIONE DEI SOGNI” DI STEFANO MASSINI, REGÌA DI FEDERICO TIEZZI. NEI PANNI DI SIGMUND FREUD C'È FABRIZIO GIFUNI.

“Si dice sempre che parlare di uno spettacolo è difficile perché lo spettacolo si vive, in questo caso quest’affermazione vale ancora di più”. Queste le parole con cui ha esordito il direttore del Piccolo Teatro, Sergio Escobar, alla conferenza stampa di "Freud o l’interpretazione dei sogni", uno spettacolo molto atteso e dall’imponente cast. Nello studio del dr. Freud, interpretato da Fabrizio Gifuni, che apre ogni sera un campo magnetico con la platea, si alternano esemplari di una mini fauna di varia umanità. Tre ore con Elena Ghiaurov, Giovanni Franzoni, Valentina Picello, Marco Foschi, Umberto Ceriani, Sandra Toffolatti, Michele Maccagno, Alessandra Gigli, Stefano Scherini, Nicola Ciaffoni, Debora Zuin, Bruna Rossi e David Meden fino all’11 marzo in analisi sul lettino. La produzione è del Piccolo Teatro stesso. Le scene di Marco Rossi, i costumi di Gianluca Sbicca e le luci di Gianni Pollini.


DI MILANO

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24 A RT E E CON TROPARTE

Fabrizio Gifuni - ph© Masiar Pasquali

“La nostra è un’avventura formidabile e pericolosissima”, afferma Fabrizio Gifuni. “Afferrare la struttura dell’Interpretazione dei sogni è un gioco da equilibristi. Ma qui, in teatro, siamo al posto giusto: l’osservazione dei corpi e degli sguardi, in un dialogo con gli spettatori che cambia ogni sera, è l’essenza del nostro lavoro di attori. Ragionare su questi temi significa anche tornare al mito di Edipo, ad Amleto, al recupero delle emozioni infantili. La nostra materia, insomma”. In effetti Shakespear sosteneva che l’essere umano fosse fatto della stessa materia dei sogni, parimenti i sogni alimentano il teatro. Si tratta di un cerchio che si chiude quindi. Si chiude ma apre un mondo, il grande mondo della psicanalisi, della sfera onirica, dell’inconscio di ogni individuo.

ph© Masiar Pasquali



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L’autore Stefano Massini chiarisce come non si tratti di una trasposizione diretta delle vicende dei pazienti di Freud, ma di un collage “molto anarchico” di materiale di diversa provenienza. “È una Bibbia della nostra contemporaneità. È il racconto dell’uomo che, lasciato solo, decide di fare chiarezza guardandosi dentro”. Secondo Massini ogni epoca ha al massimo un paio di libri che la riassumono. Per il Novecento uno di questi è stato proprio L’interpretazione dei sogni di Freud. Da qui l’idea di dedicare una produzione di questa

ph© Masiar Pasquali

Federico Tiezzi - ph© Masiar Pasquali

Completata nel 1899 ma uscita per volontà di Freud con data 1900, come a segnare uno spartiacque fra due secoli e due mondi, L’Interpretazione dei sogni è il frutto di quella Vienna strabiliante in cui vivevano, insieme, Schnitzler e Schönberg, Klimt e Mahler, Otto Wagner e il giovane Ludwig Wittgenstein, in cui cioè la decomposizione della solida identità borghese e ottocentesca trovava le sue prime decisive teorizzazioni, anche grazie a quei pazienti che suonavano proprio allo studio di Freud.

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26 A RT E E CON TROPARTE

importanza ad un’opera forse mai portata in scena, elaborando il lavoro principale di Freud e interpolandolo con altri suoi scritti. Durante lo spettacolo Freud analizza i sogni, racconta le visite con i suoi pazienti, racconta i propri sogni. Il modo in cui questi personaggi si presenteranno al protagonista è come un mosaico di casi diversi, ciascuno dei quali porta un enigma. È un’umanità ricchissima, di età diverse, che dà origine a racconti in certi casi lucidissimi, in altri profondamente grotteschi, che il dottore cerca di risolvere come se fossero quasi dei casi polizieschi.



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28 A RT E E CON TROPARTE

L’INTERO SPETTACOLO È UN’AVVENTURA DEL PENSIERO E DEL LINGUAGGIO: SI ASSISTE ALL’EMOZIONANTE E GRADUALE SCOPERTA DI UN METODO INTERPRETATIVO DEL MONDO, NON SOLO DEL SOGNO. La regia dello spettacolo è affidata a Federico Tiezzi. “La struttura di questo testo – spiega Tiezzi – è molto simile, nella sua rapidità, alla drammaturgia del montaggio cinematografico: come in un film di Hitchcock il lettore e lo spettatore desiderano arrivare al punto finale, alla scoperta, alla soluzione. Non solo: nel testo esiste un solo Freud, ma ho pensato che nello spettacolo potesse essere sdoppiato in due. Questo è un testo dello specchio, dello sdoppiamento, del sogno nel sogno, della scatola che contiene un’altra scatola. Il protagonista può scindersi in due parti, una riflessiva, autoanalitica: il Freud che scrive. Dall’altra c’è un Freud che agisce, che sta insieme ai suoi pazienti-personaggi e interagisce con loro. Capiterà anche che questi due Freud discutano tra loro e che lo studio di Freud sia in realtà un luogo di passaggio, un mondo sospeso, una soglia tra la realtà e l’interiorità. L’intero spettacolo è un’avventura del pensiero e del linguaggio: si assiste all’emozionante e graduale scoperta di un metodo interpretativo del mondo, non solo del sogno”.

Perché il sogno, come dice Freud, è fatto con materiali di scarto della nostra psiche, non con i materiali essenziali, non con quelli prioritari della nostra interiorità. Federico Tiezzi pone l’accento sul linguaggio, perché attraverso la parola Freud cura ma soprattutto perché “i personaggi sono progetti che si formano, di fronte ai nostri occhi, proprio attraverso le parole. Non ho mai fatto cinema, ma posso in fondo considerare questo come il mio primo film, visto il modo in cui ho fatto uso del montaggio. Vedrete – aggiunge – un Freud che sbaglia, dubitoso, angoscioso, non vincente”, cioè impegnato in una ricerca di cui sa che non vedrà i risultati. Il sipario si alza sul sogno delle lucertole: un paesaggio invernale e innevato, la processione degli animali infreddoliti e affamati, il protagonista del sogno che li nutre cogliendo foglie da piante di cui enuncia il nome latino pur non avendo nessuna competenza botanica.

Il testo scritto da Massini e la versione drammaturgica messa in scena di Tiezzi osano lo stesso linguaggio dei sogni per immagini, associazioni, capovolgimenti. Potremmo dire che il sogno di Freud è fatto della materia del teatro. Bastano anche solo queste parole per accrescere la curiosità verso uno spettacolo che si prospetta difficilmente afferrabile e che, probabilmente più che in altre circostanze, potrebbe andar ad interrogarci nel profondo. Mai prima d’ora era stato portato in scena il testo paradigmatico dello psicanalista, ma non si tratta di una traduzione pedissequa. Non è una biografia né uno schieramento tra le varie derivazioni createsi in psicanalisi, è semmai la rappresentazione di un romanzo di formazione contenente l’idea di un cambiamento antropologico che Freud aveva intuito. L’intuizione di fondo che pervade l’intera rappresentazione è quella sconvolgente che il sogno è la camera segreta in cui ciascuno di noi è legittimato a dire la verità. Ogni uomo vive la contraddizione fra una vita voluta e una vissuta con le frustrazioni imposte. La scoperta di Freud dà voce al grido nascosto e clandestino, perché spesso solo nel mondo onirico noi uomini riusciamo a dirci la verità, anche la più disperata, in maniera lucida e spietata. E in questo strano trabocchetto la mente, attraverso una metafora, dice finalmente le cose come stanno. l


Legati allo spettacolo, che rimarrà uno degli eventi culturali ed artistici più importanti dell’anno, vi sono alcuni appuntamenti per approfondire ulteriormente la materia trattata. Tutti si svolgeranno presso il Chiostro Nina Vinchi di Milano. 14 FEBBRAIO 2018 INCONTRO CON STEFANO MASSINI 20 FEBBRAIO 2018 FREUD E L'ARTE: UNA RELAZIONE PERICOLOSA 27 FEBBRAIO 2018 LA PSICANALISI E IL CINEMA 6 MARZO 2018 MELOPHOBIA: FREUD E LA MUSICA

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ARTE E CONTROPART E 29

ph© Masiar Pasquali

Inoltre, all'Anteo Palazzo del Cinema di Milano DAL 5 FEBBRAIO AL 12 MARZO 2018 si terrà la rassegna cinematografica “PASSIONI SEGRETE”, a cura di Maurizio Porro.


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30 I L BU O N P O L ITICO

Il buon politico A cura di Tommaso Lunardi

Democrazia? Ma che vuoi che ne sappiano i filosofi.

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ggi risulta quasi scontato associare al termine “democrazia” una sfumatura di significato del tutto positiva e assolutamente intangibile, quasi sacra. Se solo pensiamo alle lotte, agli scontri, alle guerre che l’uomo ha dovuto sostenere per ottenere il diritto di mettere una “x” su quel pezzetto di cartoncino per esprimere la propria preferenza politica, è normale che il diritto di attribuire il potere del popolo al popolo sia del tutto protetto e garantito. E meno male. Bisogna, però, ammettere che non tutti l’hanno pensata sempre così nel corso della storia. I filosofi, forse, sono quelli che, anzi, hanno voluto dare una interpretazione tutta loro al concetto di democrazia. Ovviamente ciò che un filosofo ci tramanda va sempre contestualizzato bene nel periodo storico e nell’ambito sociale di cui si sta parlando. Per esempio, Thomas Hobbes è da molti accreditato come il “teorico dell’assolutismo”.

Il suo Leviatano viene rappresentato come un enorme re formato da migliaia di piccoli uomini. Ogni singolo uomo è, per natura, portato a combattere contro il suo simile più vicino per imporsi su di esso. Bene, se ogni singolo individuo su questa terra ragionasse così, ci vorrebbe gran poco perché un'intera Nazione rischi di cadere nell’anarchia assoluta. Il Bellum omnium contra omnes è proprio la condizione dell’uomo che, in assenza di leggi, non sa cos’altro fare se non attaccare il suo prossimo. Nemmeno un sistema parlamentare aiuterebbe a migliorare la situazione. Come Hobbes racconterà molto bene nel Behemoth, un sistema parlamentare non fa altro che aumentare l’egocentrismo di ogni suo singolo membro che altro non fa se non chiedere ed insistere per la promulgazione di leggi a suo favore. Viva era, negli occhi del filosofo inglese, la brutalità della guerra civile inglese, l’esecuzione di Carlo I, la proclamazione della repubblica e l’instaurazione della

Thomas Hobbes

dittatura di Cromwell. Qualche decennio più tardi, in Svizzera, ci pensa Jean Jacques Rousseau ad infierire in quest’apoteosi antidemocratica. Il filosofo ginevrino, infatti, professa la creazione di una Società senza regole. O, per meglio dire, di una Società dove nessun uomo governi qualche altro uomo. La monarchia e l’aristocrazia, pertanto, sono forme di governo da scartare in quanto elitarie. La democrazia rappresentativa è, invece, semplicemente inconcepibile. “L'idea che un popolo si dia rappresentanti che poi legiferano in suo nome è la negazione stessa della libertà”, il cittadino è sovrano nel momento in cui vota il suo rappresentante, ma diventa suddito nel momento in cui viene sottomesso a quelle leggi che la stessa persona che ha precedentemente votato ha promulgato. Servirebbe una democrazia diretta o, meglio ancora, un “contratto sociale” tra tutti i cittadini, uno Stato senza classi sociali, dove non esiste la “maggioranza” ma


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IL BUON POLITI CO 31

Friedrich Nietzsche

Jean - Jacques Rousseau

Oggi risulta quasi scontato associare al termine “democrazia” una sfumatura di significato del tutto positiva e assolutamente intangibile, quasi sacra. Alcuni filosofi però non l’hanno pensata sempre così... l’“unanimità”, dove la “minoranza” deve essere rieducata e, se non vuole essere rieducata, eliminata. Molto democratico non trovate? Con un ulteriore salto avanti di un secolo, se ci spostiamo in Prussia, troviamo uno dei più grandi filosofi del ‘900 e, molto probabilmente, della Storia. L’idea di una democrazia paragonata ad un “gregge di pecore”, non è una visione proprio ottimistica o, comunque, di cui andarne fieri. Eppure, il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche la definisce proprio così. Che sia stata la sorella a modificare radicalmente gli scritti del pensatore per adattarli alla morale nazista, questo è un fatto certo. Ma, comunque, resta fondamentale l’idea che, secondo il filosofo, l’uomo sia, per natura,

portato a mostrare e dimostrare la sua “volontà di potenza”, la sua forza, la sua volontà di vivere esibendo la grandezza personale. Lo Stato, però, nega all’uomo questa sua brama di potere (da intendersi anche nel suo connotato positivo di buon potere e non solo nell’accezione di potere arbitrario), la soffoca e la riduce in nullità, trasformando l’uomo stesso in una nullità. Lo Stato utilizza, infatti, quei precetti morali a cui ogni uomo dovrebbe attenersi e li assolutizza rendendosi immune da ogni attacco. E chi si ribella a tutto ciò? Viene additato come un pericolo pubblico, come un nemico della società, un Cesare che vuole attraversare il Rubicone armato. Per Nietzsche, la democrazia mette in cattiva luce, addirittura, la volontà

di potenza. Insomma, in democrazia, siamo tutti parte di un gregge di pecore, di nullità con gli stessi diritti che ci illudiamo di esercitare. Bisogna, pertanto, ritrovare quella volontà di potenza propria non solo dell’aristocratico, del mercante o del professore, ma anche del contadino e dello schiavo, chiunque può venirne investito e può dimostrare ai suoi simili e all’autorità di cosa è capace. Con questo, Nietzsche non incita alla violenza e alla rivolta armata, semplicemente ad una presa di coscienza individuale, della ricerca interiore della propria forza, del proprio titanismo grazie al quale, l’individuo, possa elevarsi moralmente ad esempio personale e, se gli altri uomini lo ritengono degno, collettivo. 


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32 A T U P E R T U

RICCARDO AGOSTINI

CAMPIONE DEL MONDO PER LA LAMBORGHINI “Senza una squadra straordinaria ed un mezzo veloce non si può essere il numero uno”

Padovano classe 1994, Riccardo Agostini, abituato a spingere sull’acceleratore, non si ferma nemmeno nella carriera. Va avanti dritto ai prossimi traguardi, calcolando bene i rischi, proprio come fa in pista.


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A TU PER T U 33

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Riccardo Agostini, a dispetto della sua giovane età, ha già dimostrato di essere un pilota versatile e vincente a tutti gli effetti, conquistando un paio di mesi fa il titolo mondiale Gran Turismo nella categoria Lamborghini. Dopo la vittoria in occasione del suo debutto nel Campionato Italiano di Formula 3 nel 2012, nel 2015 ha avuto un nuovo successo nella Carrera Cup Italia, con la Porsche. Lo scorso anno Riccardo ha ancora voltato pagina, entrando nella grande famiglia di Lamborghini Squadra Corse e diventando ambasciatore del marchio. Ci sono principalmente due grandi realtà, quella delle cosiddette macchine a “ruote scoperte” (ovvero che non hanno la carrozzeria sopra le ruote) come la Formula 1 e Formula 3 e quella delle “ruote coperte”, ovvero la GT (Gran Turismo). Riccardo dal 2010 al 2014 ha fatto 5 stagioni con la categoria ruote scoperte ovvero in Formula 3, Formula 2, Formula Renault, GP3 e due test in Formula 1 con la Ferrari, poi è passato alla Gran Turismo Porsche e in fine è approdato al mondo Lamborghini. Veloce e calcolatore al tempo stesso, professionista in pista e non soltanto, Riccardo Agostini è giovane ma con un’esperienza a 360°, tant’è che nel 2016 è stato coinvolto nel progetto Lamborghini Accademia, nel quale svolge il ruolo di coach driver.

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Tra le due categorie quale ti piace di più, quella a “ruote coperte” o quella a “ruote scoperte”? Sicuramente le macchine a ruote scoperte, a livello tecnico, da guidare sono un po’ più complesse e quindi più divertenti, però io non potevo limitarmi soltanto a quello visto che da grande voglio fare questo mestiere. Ho così virato verso una situazione che mi potesse dare più prospettive per il futuro. È possibile il tuo ritorno sulle auto a ruote scoperte? Per come sono le cose oggi, non direi, ma non ne sono dispiaciuto. Ovvio che niente è sicuro per cui non si sa mai, magari potrei anche andare in Formula 1. Immagino che siano molto importanti per te la preparazione atletica e la tua alimentazione. Sì, ho un preparatore atletico, però io, già senza seguire diete particolari, abitualmente non mangio male. È vero che per un pilota il peso influenza la prestazione anche a livello di velocità raggiungibile? Chiaramente più si è in sovrappeso più si fatica a stare in macchina e a mantenere una buona performance per il tempo necessario, che può essere un'ora o due. Considera che noi dobbiamo mantenere una frequenza cardiaca media di 170-180 battiti al minuto e per mantenerla per due ore è necessario non essere in sovrappeso. Il fatto poi che il peso del pilota incida sulla velocità vale soprattutto in Formula 1. Come si svolge la tua giornata in fase di allenamento? L’allenamento lo svolgo a Viareggio, nel centro specializzato Formula Medicine. La sveglia è alle otto perché alle nove c’è la fase di rilevamento dei dati corporei (frequenza cardiaca, spirometria, pressione e quant’altro), per poi impostare l’allenamento. Fino alle undici circa c’è l’allenamento

mentale con esercizi che simulano il più possibile le attività cerebrali che avvengono in macchina e quindi si stimolano riflessi, coordinazione e via dicendo, anche con esercitazioni che abituino a gestire la situazione di stress che si ha con la pressione della competizione, il tutto con il minor dispendio di energia possibile (per esempio senza stringere inutilmente forte il volante o senza assumere un atteggiamento di rigidità). Dopo questa sessione si passa all’attività in palestra focalizzandosi su ciò che serve ad un pilota, quindi principalmente esercizi di cardiofitness. Dopo pranzo, anche il pomeriggio viene diviso in due parti: la prima è dedicata all’attività mentale e la seconda a quella fisica anche con sport alternativi, come per esempio il kayak. In pista in realtà ci andiamo solo per fare test e sono concentrati esclusivamente in alcuni periodi. Hai iniziato a livello agonistico con la ginnastica artistica e poi sei passato a fare il pilota; che cosa ha fatto scattare questo cambiamento? Veramente i miei primi due sport a livello agonistico sono stati lo sci e la ginnastica artistica. Mio padre era un insegnante di snowboard e mi ha trasmesso la passione per la montagna. Dall'altro lato mia madre era un'insegnante di educazione fisica, da cui deriva l'importanza dello sport nella mia vita. Poi un giorno, all’età di 6 anni, il mio migliore amico aveva ricevuto in regalo dal padre un go-kart così mi invitò a provarlo. Il mio amico si dimostrò meno interessato mentre io davo già i primi segni di un piccolo talento, che da lì poi ho cercato di alimentare. Per anni ho seguito parallelamente tutte e tre le passioni, poi a 11 anni ho dovuto fare una scelta.


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Cosa si prova a diventare un campione del mondo per la Lamborghini? La soddisfazione è immensa anche se in realtà questo è il quarto titolo che ho conquistato perché ho già vinto il campionato di Formula 3 nel 2012, poi nel 2015 ho vinto la Carrera Cup con la Porsche, quest'anno avevo vinto il campionato Nord America sempre con la Lamborghini e poi la finale mondiale. Quindi un po’ te lo aspettavi? No, anzi. Ci sono tre campionati Lamborghini, uno si svolge in America, uno in Europa e uno in Asia e sono tutti e tre indipendenti. Poi c’è una sorta di finalissima dei tre e quest’anno si è svolta in Italia. Erano quindi favoriti i piloti del campionato europeo perché conoscevano bene il circuito. Io arrivavo dal campionato in America, sapevo di essere competitivo ma non mi aspettavo di vincere, per cui è stata davvero una vittoria bellissima e inaspettata.

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Il tuo idolo? Sicuramente Lewis Hamilton, un grande. Lewis Hamilton ha detto che ama la velocità ma non ama guidare (riferendosi ovviamente alla guida non su circuito). Anche per te è così? Beh sai, bisogna sempre vedere ad un campione di quel livello cosa “fanno dire”, comunque a me per esempio è capitato di essere passeggero, affianco al pilota quindi, in una macchina da corsa e devo dire che mi piace moltissimo, quasi più che guidare. Cosa ti piace dell’essere un pilota? Mi piace tutto. Mi piace guidare, perché è una continua sfida con te stesso: ogni volta che raggiungi un obiettivo che ti eri prefissato, ti rendi conto che puoi andare ancora oltre e hai voglia di raggiungere il successivo. Mi piace il contesto, perché per chi ama le macchine questo è il paradiso. Amo davvero tanto quello che faccio. Ma non ha neanche un aspetto negativo? L’aspetto negativo è che purtroppo è un mondo molto falsato, se mi passi il termine. Mi spiego. Nella ginnastica artistica, per esempio, al massimo puoi avere un giudice non corretto, ma il risultato dipende quasi esclusivamente dalla tua prestazione.

Nel motor sport, un ottanta per cento del risultato lo fa la macchina, quindi puoi essere bravo quanto vuoi, ma se non hai un'automobile adeguata rischi anche di non dimostrare quanto vali. Il risultato finale quindi non è solo tuo, dipende anche dal team e dalla macchina, in positivo e in negativo ovviamente. Io stesso quando non ho avuto una macchina buona non ho vinto, seppur poi ho dimostrato di essere un campione. Quando infatti ho avuto la possibilità e la potenzialità ho vinto, ma senza quella possibilità probabilmente nemmeno io ci sarei riuscito. Lo si vede anche in F1. Lewis Hamilton vince ma è fortissimo anche Alonso, che però non vince, infatti non hanno la stessa macchina. E questi sono casi di alto livello, ma quando sei all’inizio se non puoi permetterti una buona macchina, anche se hai talento, sei spacciato. A proposito, è uno sport costoso? Tanto, troppo! Io sono stato molto fortunato ad avere ottimi sponsor che hanno creduto in me, persone che si sono appassionate a quello che poi è stato il mio percorso e che sono diventati miei amici e mi sostengono dal 2001. Io senza di loro non avrei raggiunto niente di quello che ho conquistato, senza dubbio.

RICCARDO AGOSTINI



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36 A T U P E R T U

Che consiglio daresti a chi volesse intraprendere questa carriera o a un padre che abbia un figlio piccolo con questo talento? L’unico consiglio che mi sento di dare è di essere onesti e coerenti con se stessi e con le possibilità del ragazzo. Ho visto molti padri che, per realizzare il proprio sogno attraverso il figlio, si sono rovinati e questo non deve accadere. Io ho avuto la fortuna di avere un padre che, in questo contesto, mi ha trattato sempre come “un prodotto”, diventando il mio manager, pur non avendo mai messo piede in una macchina da corsa, riuscendo così ad essere obiettivo nella valutazione dei risultati e nelle scelte da fare, senza farsi prendere da entusiasmi dettati dal legame padre-figlio.

E TU COME SEI ALLA GUIDA? BEH, IL MIO "ANDAR PIANO” È SEMPRE VELOCE PER GLI ALTRI.

Parlando di legami, noi siamo abituati a vedere sempre i piloti accanto a fidanzate bellissime. Per quanto riguarda te? (sorride e risponde secco) Sì, è bella! Chiara, la mia ragazza che è di Bassano, è davvero bellissima, almeno per me lo è. Fare questo tipo di carriera a cosa ti ha fatto rinunciare? Mi ha fatto rinunciare alla mia adolescenza. Avendo iniziato a lavorare e a viaggiare a 14 anni non ho potuto viverla in pieno, anche perché ero sempre circondato da persone adulte. È un sacrificio però che rifarei. Immaginando che non sia certo la velocità, cosa invece ti fa paura? Ci sono tante cose che possono fare paura, ma forse la più grande è la paura di morire. E non ne hai mai pista? No, assolutamente no. Sono molto accorto e riflessivo, quindi calcolo molto il pericolo sul circuito. Tu che sei così riflessivo e controllato quand’è che perdi il controllo, cosa ti fa arrabbiare? Non c’è qualcosa che non sopporto in particolare, ma sono molto preciso, per cui quando incontro qualcuno che non si impegna al massimo e che mi fa perdere tempo nel mio percorso allora un po’ mi arrabbio. E poi mi dà molto fastidio sbagliare.

Ti riguardi mai? Cosa provi quando ti rivedi in gara? Sì e mi da molta soddisfazione. Prossimi obiettivi... o sogni? Io sono molto concreto quindi parliamo pure di obiettivi. Il prossimo è quello di diventare pilota ufficiale per una casa costruttrice. Significa essere stipendiato per correre ovunque l’azienda voglia e spero accada con Lamborghini visto il percorso che ho iniziato già da un paio d'anni. Se non avessi fatto il pilota che lavoro avresti fatto? Ho cominciato talmente piccolo a fare quello che faccio che non ho mai sognato altro al di fuori di questo. Tu che sei anche istruttore per la Lamborghini, per guidarla serve effettivamente un corso di guida particolare? Non tanto per una Lamborghini, ma suggerirei un corso di guida sicura a tutti, assolutamente, per qualsiasi automobile! E tu come sei alla guida? Beh, il mio "andar piano” è sempre veloce per gli altri. l (A.F.)


Nella pizza, come nella vita, l’importante è la leggerezza. GI U SEPPE GI OR DA N O

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38 L A N C E T T E

Ilsi vestrosae di nero CREAZIONI CHE VIAGGIANO TRA LA SPORTIVITÀ DEL NERO E IL MORBIDO E LUCENTE RIFLESSO DELL'ORO ROSA. LINEE ARROTONDATE MA DECISE GIOCANO CON LA SENSUALITÀ DELLE SUPERFICI, ORA SATINATE, ORA LUCIDE, SUBLIME OMAGGIO ALLA SEDUZIONE.


LANCETTE

B U LGAR I B.ZERO1

Essenziale nelle forme, questo prezioso segnatempo della collezione B.Zero fonde in sè la semplicità delle linee pulite all'eleganza suprema dell'oro rosa e del nero lucido. La cassa di 23 mm è in oro rosa 18 carati e acciaio ed è impreziosita da una lunetta, anch'essa in oro rosa, e da un anello in ceramica nera. Il quadrante laccato nero ne esalta la forza e gli indici di diamanti ne elevano la classe. Infine il bracciale in ceramica nera lucida ne completa l'armonia. € 5.850

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B R EG U E T

Marine 5837

DIO R

Grand Bal Fil D'Or "L'abito da ballo fa sognare e deve far sentire una donna una creatura da sogno" Christian Dior. La collezione Dior Grand Bal evoca proprio il volteggiare di un abito da ballo, al ritmo del calibro "Dior Inversé" e della sua massa oscillante funzionale posizionata sul davanti del quadrante. L'innovazione tecnica orologiera al servizio della femminilità. Materiali raffinati e un vortice di colori che rimandano ai balli incantati. Questa lussuosa variante propone un quadrante laccato nero con diamanti incastonati, lancette delle ore e dei minuti sfaccettate in oro rosa, cassa in ceramica high-tech nera e oro rosa, lunetta con diamanti incastonati ornata di un anello in ceramica nera, vetro zaffiro con trattamento antiriflesso, corona con inserto di ceramica nera, fondello in vetro zaffiro metallizzato oro rosa. Impermeabilità 50 metri. Cinturino in alligatore semiopaco nero, fibbia ad ardiglione in oro rosa con diamanti incastonati. Prezzo su richiesta

La linea Marine coltiva i valori tradizionali di Breguet interpretandoli in senso moderno, allo scopo di creare orologi sportivi. Gli orologi Marine, eredi dei segnatempo creati dal A.-L. Breguet nella sua veste di Horloger de la Marine Royale, sono progettati per soddisfare le esigenze del modo di vita contemporaneo. In questo esemplare la sportività incontra l'eleganza: cronografo, oro rosa 18 carati, con tourbillon, quadrante in rodio nero inciso a mano su fondo oro, fondocassa in zaffiro. Movimento a carica manuale, gabbietta del tourbillon in titanio, piccola lancetta dei secondi sull’asse del tourbillon. Impermeabile fino a 100 m. Prezzo su richiesta

CARTI E R

Orologio Hypnose

Meraviglioso esemplare dalla femminile forma ovale con movimento al quarzo. La cassa in oro rosa 18 carati è ornata da diamanti taglio brillante e da un elegante ovale laccato nero. Il quadrante in oro rosa 18 carati è tempestato di diamanti taglio brillante e ospita lancette a forma di gladio d'acciaio finitura dorata. Il cinturino è in alligatore nero lucido e la fibbia pieghevole in oro rosa 18 carati. Impermeabile fino a 30 metri. Attraverso movimenti, giochi di prospettiva e illusioni ottiche, l'orologio Hypnose proietta il tempo Cartier in una spirale senza fine. € 44.000



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42 L A N C E T TE

JAEG E R LeCO U LTR E

Master Ultra Thin Date

Purezza, semplicità, eleganza. L'orologio Master Ultra Thin in oro rosa è un modello atemporale che seduce con la sua eleganza discreta. Il quadrante ardesia scuro spazzolato a raggiera ne sottolinea la personalità. Nel girare l’orologio, il fondo trasparente offre un sorprendente spettacolo della massa oscillante del movimento automatico, alloggiata nella cassa ultra-piatta. Simbolo di sobrietà ospita a ore 6 la finestrella con la data. € 14.900

IWC

Portugieser Yacht Club Chronograph Il cronografo, impermeabile 6 bar, mostra il suo carattere sportivo con funzione flyback, réhaut supplementare con scala per misurare brevi intervalli di tempo al quarto di secondo e indicazione analogica dei tempi cronografici più lunghi su un quadrante interno. Questo segnatempo dispone di una protezione della corona ed è l’unico Portugieser a sfoggiare lancette e indici luminescenti. In oro rosso 18 carati con quadrante color ardoise appare pregiato ed esteticamente proporzionato. Il cinturino in caucciù, particolarmente robusto e piacevole da indossare, è in perfetta sintonia con il carattere dell’orologio: slanciato, sportivo ma con un tocco di raffinatezza. Prezzo su richiesta

G I R AR D

PERREGAUX Laureato Nel 1975 Girard-Perregaux presentò un modello sportivo e originale dotato di una lunetta ottagonale lucida e un braccialetto integrato. Nel 2017 il sipario si è aperto su un nuovo capitolo della storia del modello Laureato diventando una collezione vera e completa disponibile in molteplici misure e varianti. Un connubio vincente tra linee decise e sportive ed eleganza classica. Un orologio giornaliero che offre un design vintage forte con un movimento meccanico di manifattura affidabile. Cassa in oro rosa, quadrante grigio ardesia con motivo "Clou de Paris" e indici in oro rosa. Cinghia in alligatore con fibbia a tripla piegatura in oro rosa. Impermeabile fino a 50 metri. Prezzo su richiesta



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44 L A N C E T TE

PAN E R AI

Luminor Due 3 days

Il Luminor Due è il più sottile e versatile tre le creazioni Panerai. Il design elegante e logico, dalle linee pure e minimaliste, è il risultato di una sofisticata rielaborazione tecnica dello storico design Luminor, che ha trasformato un'icona dell'orologeria sportiva di alta qualità in un nuovo classico, adatto ad ogni situazione e polso, ma sempre immediatamente riconoscibile grazie alla sua forte identità Panerai. La cassa ha un diametro di 38 mm, il più piccolo mai prodotto da Panerai, e ha uno spessore di soli 11,20 mm. È realizzata interamente in oro rosso 5NPt, una lega d'oro 18 carati con una percentuale relativamente elevata di rame, che conferisce al metallo un colore particolarmente intenso - e una piccola quantità di platino che contribuisce a ridurre l'ossidazione. La corona di carica è protetta dal classico dispositivo a ponte con leva, brevettato da Panerai nel 1956. Sul fondello si può ammirare una splendida decorazione: al centro c'è il simbolo FU, che da secoli evoca fortuna, lunga vita, felicità e prosperità ed è circondato da fiori di pruno che esprimono resistenza e perseveranza, e peonie che simboleggiano ricchezza. Il quadrante nero con finitura satiné soleil presenta una struttura a sandwich e il classico design con grandi indici lineari e numeri luminescenti. A ore 9 si trovano i piccoli secondi e a ore 3 è collocata la finestrella del datario. Il cinturino è in pelle di alligatore nera. La fibbia è realizzata in oro rosso 18 carati. Prezzo su richiesta

Ilsi vestrosae di nero H U B LOT Big Bang Gold

L'inconfondibile stile Hublot si riflette in questo segnatempo dal carattere energico, distintivo e ricercato. L'accostamento del quadrante nero alla cassa e lunetta in oro rosa satinato con viti a vista esalta il connubio tra forza ed eleganza. Ad impreziosire il quadrante troviamo lancette e indici in oro rosa luminescenti. Il bracciale è in gomma nera rigato con chiusura in oro rosa 18 carati. Prezzo su richiesta


LANCETTE

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PATE K P H I LI P P E

Complicazioni 5961R

RO LE X

Cosmograph Daytona Il Rolex Cosmograph Daytona, lanciato nel 1963, è stato progettato per rispondere alle necessità dei piloti professionisti. Il movimento cronografico brevettato e la lunetta con scala tachimetrica consentono l'esatta misurazione della velocità media fino a 400 km/h. Per preservare la bellezza dei suoi orologi in oro rosa, Rolex ha creato e brevettato un'esclusiva lega in oro rosa 18 carati, lanciata nel 2005, prodotta nelle proprie fonderie: l'oro Everose. In questo modello l'energia e la sportività del nero si fondono perfettamente alla raffinatezza dell'Everose. La lancetta centrale dei secondi permette una lettura accurata di 1/8 di secondo, mentre i due contatori presenti sul quadrante misurano il trascorrere delle ore e dei minuti. Nel cuore del bracciale Oysterflex si trova una lama metallica estremamente elastica, rivestita di elastomero nero ad alte prestazioni. Questo materiale di lunga durata è particolarmente resistente alle aggressioni esterne. Il bracciale Oysterflex prevede, inoltre, il fermaglio di sicurezza Oysterlock e dispone della maglia di prolunga rapida Easylink, un sistema brevettato da Rolex che permette di regolare con facilità la lunghezza del bracciale di circa 5 mm, per un maggiore comfort in ogni circostanza. Dotato del calibro 4130, un movimento meccanico cronografo a carica automatica interamente sviluppato e prodotto da Rolex, dispone di un numero di componenti notevolmente inferiore rispetto a quelli di un comune cronografo, il che garantisce una maggiore affidabilità. € 26.750

Il cronografo ha sempre avuto un ruolo di primo piano nella vasta gamma di complicazioni di cui Patek Philippe ha la perfetta padronanza. La funzionalità di questo modello si veste di una grazia decisamente di alto livello: movimento meccanico a carica automatica, cronografo, cassa in oro rosa, quadrante nero ebano opalino con 8 indici delle ore di diamanti taglio baguette, mono-contatore 60 minuti e 12 ore situato a ore 6, secondi al centro, calendario annuale, indicazione di giorno, data e mese in finestrelle, indicazioni di riserva di carica e giorno/notte, lunetta con 36 diamanti taglio baguette, fermaglio "déployante" in oro rosa incastonato con 22 diamanti baguette, cinturino in alligatore nero opaco a squadra quadrata. € 101.493,06 [118'000 CHF]

B R E ITLI N G

Transocean Chronograph Il Transocean Chronograph reinterpreta l’estetica sobria dei classici cronografi degli anni '50-'60 con uno stile risolutamente moderno, scegliendo per questo esemplare l'accostamento perfetto dell'oro rosa con la cromia del nero. La sua fusoliera slanciata racchiude un motore dalle prestazioni elevate Calibro 01, interamente progettato e fabbricato nei laboratori Breitling. Il quadrante, esempio di nitidezza e di leggibilità, presenta particolari curatissimi: indici applicati, contatori incavati e l’iniziale «B» d’oro 18 carati che è stata a lungo il simbolo della marca. Il lusso e il prestigio dei bei viaggi a largo raggio. € 24.130


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Justine Mattera

Oltre le gambe c’è di più! Ph© Alberto Bacchin Beachwear My Bikini MUA & Hairstylist Laura Brasola - LB Atelier Location Falkensteiner Hotel Sonnenalpe****


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COPERTIN A 47

SHOWGIRL, CANTANTE, ATTRICE E MAMMA, EPPURE QUESTI OBIETTIVI NON BASTAVANO A JUSTINE MATTERA CHE ORA, ALLA SPLENDIDA ETÀ DI 47 ANNI, SI È SCOPERTA GRANDE APPASSIONATA DI TRIATHLON E ANCHE IN QUESTO SETTORE DIMOSTRA CHE UN BEL FISICO NASCONDE TANTA TENACIA E FORZA DI VOLONTÀ. Di Annalisa Fortin

Proveniente da una famiglia di origini italiane, dopo la laurea in lingua e letteratura italiana alla Stanford University, si trasferisce a Firenze per perfezionare gli studi. Per mantenersi inizia a lavorare come modella e cubista; proprio in discoteca viene notata dal produttore e DJ Joe T. Vannelli, con il quale Justine inizia a collaborare incidendo alcune canzoni che si piazzano ai primi posti delle hit parade. Il successo televisivo arriva con l’incontro di Paolo Limiti (con cui è stata sposata dal 2000 al 2002). L’autore nota la sua somiglianza con Marilyn Monroe e la vuole come showgirl nel programma “Ci vediamo in tv” dal 1996 al 2003. La sua carriera poi prosegue in ascesa comprendendo programmi radiofonici, parti cinematografiche e in fiction televisive, ma soprattutto bellissime tournè

teatrali che la vedono protagonista di importanti commedie musicali. Ora è felicemente sposata dal 2007 con l’imprenditore Fabrizio Cassata, con il quale ha avuto due figli Vincent e Vivienne Rose, rispettivamente di dieci e otto anni. Justine inoltre da qualche mese è anche triatleta, una triatleta sexy però. “Chi l’ha detto che il look da bici non può essere sexy?”: è questa la frase che la showgirl italo-americana ha usato come didascalia di una sua foto postata su Instagram che ben poco lascia all’immaginazione. Un gioco di vedo e non vedo a cui la Mattera ha abituato i suoi 142mila followers. Noi, oltre ad ammirarla, possiamo già anticipare che sarà la madrina ufficiale della prossima edizione della Stramilano!


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48 CO P E RT I N A

Showgirl, cantante, attrice e ora campionessa di triathlon... dove trovi tutta questa energia? La verità è che più io mi esercito, più faccio sport e più energia ho e questo mi spinge a continuare. Nel momento in cui mi fermo anche a me prende una stanchezza incredibile. Diciamo quindi che più mi muovo e più mi ricarico. Mi piace avere degli obiettivi, delle sfide con me stessa, perché mi piace migliorare. Tra showgirl televisiva e attrice teatrale, qual è il ruolo che senti più tuo? Io dico sempre che non ballo ma “ballicchio” e non canto ma “canticchio”, nel senso che sono molto consapevole di ciò che riesco e non riesco a fare, se mi si passa il termine sono un po’ una “paracula”, quindi scelgo sempre cose che siano nelle mie corde come per esempio le canzoni anni ’30 e ’40, molto swing. Poi devo dire che il teatro lo amo, l’energia che ti dà un applauso a scena aperta è difficile da uguagliare, per cui direi che sicuramente mi sento più a mio agio sul palcoscenico. Un tuo pregio e un tuo difetto. Un mio pregio è sicuramente che sono molto determinata e credo molto in me stessa. Non mi faccio plagiare dalla gente che spesso ti sottovaluta. Anzi, quando sono sottovalutata mi piace perché poi ho un margine per sorprendere le aspettative. Tra i difetti invece direi che il principale è che sono un po’ disordinata. Anche un po’ con le idee e le cose che seguo, sono talmente tante che a volte perdo qualche pezzo, soprattutto tra le incombenze burocratiche e amministrative.

Amo il teatro, l’energia che ti dà un applauso a scena aperta è difficile da uguagliare.

Ph© Alberto Bacchin Dress Leitmotiv Shoes Giannico MUA & Hairstylist Laura Brasola - LB Atelier Location Falkensteiner Hotel Sonnenalpe****

Sei molto attiva sui social network. Secondo te per un personaggio pubblico sono più utili o dannosi? Sinceramente io con i social network mi sono rivalutata, le persone hanno scoperto che ci sono ancora e che faccio tante cose di cui nessuno ha mai parlato e che sono molto di più di un bel "culo", certo sono anche quello, ma non solo. Credo quindi che i social network possano essere utili se li utilizzi bene e dannosi al contrario. Ha fatto molto scalpore una tua foto che hai postato su instagram senza veli, scattata prima di una registrazione del tuo programma “In viaggio con Justine” in onda su Bike Channel. Ti sei mai pentita di averla resa pubblica? No, assolutamente no. Primo perché non si vedeva poi molto, perché coprivo con una mano le parti intime, e poi perché era fatta con ironia. Inoltre - sorride come sa bene ogni ciclista, sotto la divisa ciclistica non si indossa l'intimo.



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Ph© Alberto Bacchin Dress August Getty - Shoes Racine Carré MUA & Hairstylist Laura Brasola - LB Atelier Location Falkensteiner Hotel Sonnenalpe****

Sono precisa, molto convincente e mi impegno tantissimo.

Justi neMattera Un tuo segreto di bellezza? La costanza sicuramente. Cerco di mangiare bene e regolarmente, anche se amo i dolci e anch’io mangio la Nutella, però sono abitudinaria ed equilibrata nella cura della mia persona. Quante volte ti alleni durante la settimana? Mah, oggi per esempio non ho fatto niente. Dovevo andare a nuotare ma ero stanca ed io ascolto i segnali del mio corpo. Per il resto non faccio lo stesso allenamento tutti i giorni ma cerco di variare durante i cinque giorni della settimana, perché il sabato e la domenica sto con i miei figli. Ora infatti sei sposata con l’imprenditore Fabrizio Cassata e hai due figli giusto? Esattamente.

Ma quanti grandi amori hai avuto nella tua vita? Grandi amori? Ma forse tre, anzi quattro. Però Fabrizio è l’unico con cui poi ho costruito una famiglia, per cui tra tutti è sicuramente il più importante. Sono sempre stata con uomini molto più grandi di me, invece io e lui siamo coetanei, così siamo maturati insieme e ancora continuiamo a crescere insieme, anche se lui un po’ più lentamente di me! (ride). Adesso facciamo un piccolo gioco: immaginiamo tu debba convincere una produzione a sceglierti per uno spettacolo. Tre motivazioni per farlo. Sono precisa, sono molto convincente e mi impegno tantissimo.


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COPERTIN A 53

Avrai sicuramente girato il mondo per lavoro, qual è il paese che ti ha colpito maggiormente? Ovviamente l’Italia, tant’è che ho lasciato il mio paese per trasferirmi qui e mi incanta ogni volta di più, dall’arte all’architettura, ai paesaggi, amo veramente questo paese. È difficile per un’americana vivere in Italia? Beh ovviamente ci sono molte cose anche qui che non funzionano e mi fanno innervosire, tipo la lentezza burocratica e la difficoltà per fare tutto, però ci sono anche molte cose positive, come il legame con le tradizioni e la convivialità. Appena arrivata in Italia, negli anni ’90, sono rimasta scioccata dalla lunghezza dei vostri pranzi, poi ho vissuto questa esperienza in modo molto romantico e ora ho bisogno anch’io di godermi alcuni momenti con calma. Ora dove vivi? Vivo a Milano e mi trovo bene perché è una città molto dinamica e in continua evoluzione. Sarebbe molto difficile per me vivere in un’altra città. Cosa stai facendo in questo momento artisticamente? Sto realizzando la fiction “I Bastardi di Pizzofalcone” per Rai 1 con Alessandro Gassman, dovevo seguire un progetto teatrale con Massimo Ghini ma è stato rimandato per suoi problemi di salute e poi continuo sempre il mio programma “In viaggio con Justine” su Sky. Secondo te oggi qual è lo stato di salute della tv italiana? Secondo me ci sono bellissime fiction e invece è scesa un po’ la qualità degli show, che oggi sono soprattutto talent show. A volte la tv nazionale è un po’ “vecchia”, se mi si passa il termine, dovrebbe essere un po’ più innovativa e meno noiosa, senza proporre sempre le solite cose. Il complimento fisico che ti fanno più spesso e quello invece che vorresti sentirti dire, anche di altra natura? Mah, ultimamente mi dicono “sei anche brava” (ride) e lo apprezzo perché sottointende un complimento velato al mio aspetto esteriore e un piccolo stupore per quello che so fare. Altre volte mi dicono invece “stai molto bene per la tua età” e questo non lo prendo proprio come un complimento (ride). Qual è invece la cosa peggiore che ti abbiano mai detto? “Non farai mai niente”, che comunque per me sono sempre frasi ben auguranti. Quando mi sento dire frasi del genere “non sei abbastanza alta”, “con questo accento non farai mai niente”, so che poi farò molto di più ancora e dietro faccio un bel “tiè, tiè, tiè” (ride).

Un evento della tua vita o un'esperienza che vorresti rivivere? Direi la nascita di un figlio, però fa talmente male che ripensandoci dico “anche no”. Diciamo solo la gioia della nascita di un figlio. Cosa hai sognato stanotte? Non me lo ricordo neanche, anzi ad un certo punto devo aver urlato e mio marito mi ha svegliata per tranquillizzarmi. Sì insomma, devo aver fatto un incubo, quindi meglio non ricordarlo. E cosa invece ti tiene sveglia? L’ansia. A volte posso avere delle preoccupazioni, magari per i miei figli e quindi faccio fatica a dormire. Poi ci sono situazioni in cui aspetto qualcosa, tipo l’attesa di una gara il giorno successivo e allora non dormo proprio, oppure quando attendo di vedere qualcosa, sono emozionata quasi come una bambina. Per il resto se sono stanca e non sono agitata, dove mi metto, dormo. Un tuo desiderio inconfessabile? Di salire sul podio a sessant’anni. Tu che sei anche un'appassionata di musica qual è la canzone che suonano all'inferno e quale in paradiso? All’inferno sicuramente "Felicità" di Albano, che la trovo infernale, in paradiso credo un pezzo di Chris Cornell o dei Soundgarden. Se ne parla molto ora, tu sei mai dovuta scendere a compromessi o ti sei trovata in situazioni ambigue per la tua carriera professionale? Ma io dico, chi non si è mai trovato in queste situazioni? Certo che mi è capitato! Però ho scelto di non accettare. Come si fa ad arrivare alla fama senza cadere a compromessi? Scegliendo la strada più difficile e impervia, quella dove devi faticare, studiare e fare tanta gavetta. Adesso cosa vorresti: uno show tutto tuo in tv o una bella parte in un film? Sicuramente una bella parte in un film. Hai mai sentito il peso della celebrità? Che peso? Semmai la fortuna, il privilegio! Amo la gente e un autografo non è un peso, il contatto con la gente è una cosa che mi piace e mi gratifica. Come ti ha cambiato diventare madre? Sono diventata più concreta, più responsabile, anche se non è sempre facile. Non sei più tu il centro di te stessa ma il tuo centro si sposta considerando i tuoi figli. Adesso hanno 8 e 10 anni e devo dire che con loro mi diverto molto, facciamo moltissime cose insieme, ci alleniamo anche. Cosa ti auguri per i tuoi figli? Che siano felici. l


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54 S U ST R A DA

TUTTE LE STRADE PORTANO FUORI. Di Pierpaolo Magagna

AUDI

A4 ALLROAD QUATTRO Future happens. Be Ready.

Tecnologia adattiva. Per Audi il futuro ha sempre rappresentato, oltre che un traguardo, un punto di partenza per progettare tecnologie all’avanguardia: oggi Audi A4 allroad quattro è disponibile anche con regolazione elettronica delle sospensioni e tecnologia adattiva, un sistema che gestisce la distribuzione della trazione attivando quella integrale solo quando necessario, per garantire il massimo delle performance, del comfort e della sicurezza. Carattere allroad e look deciso. I passaruota allargati e il paraurti posteriore, in grigio opaco o in colore carrozzeria, trasmettono un'inconfondibile sensazione di potenza. Il single frame è impreziosito dai

Motorizzazioni V6 3.0 TDI con 218 CV e 272 CV, 2.0 TDI da 190 CV e 2.0 TFSI da 252 CV. Trazione integrale permanente quattro di serie. Altezza 1.493 mm - Passo 2.818 mm Lunghezza 4.750 mm - Larghezza 2.022 mm Da € 44.150 listelli verticali cromati, mentre sui parafanghi anteriori e sul portellone è presente l'esclusivo logo “allroad”. Il frontale sportivo, con i proiettori dal caratteristico design "undercut", il paraurti imponente e le caratteristiche prese d'aria ne sottolineano ancora la personalità e il carisma. Interni: linee armoniose, leggere e sofisticate. Elevati livelli di comfort e massima funzionalità. Ogni dettaglio è pensato per aumentare il piacere di guida, come si può apprezzare dall'illuminazione interna a LED di nuova concezione, dalla nuova console centrale orientata al conducente, dai numerosi equipaggiamenti hi-tech di ultima generazione come l'Audi virtual cockpit, la nuova interfaccia MMI e gli avveniristici sistemi di assistenza.


CLASSE E ALL-TERRAIN

Rompe gli schemi.

Si avventura con disinvoltura nei percorsi fuoristrada, nelle strade di campagna, in mezzo alla neve e alla sabbia: All-Terrain si trova perfettamente a suo agio anche sulle strade non asfaltate, che affronta con eccezionale sicurezza. La sua capacità di imporsi si riflette anche nel look. I dettagli di design d'ispirazione offroad come la mascherina del radiatore in stile SUV, i robusti elementi applicati e i grandi cerchi in lega leggera le conferiscono imponenza e grinta.

Altezza libera dal suolo più elevata e 4MATIC. La trazione integrale 4MATIC abbinata al sistema di sospensioni pneumatiche AIR BODY CONTROL, allo specifico programma di marcia «All-Terrain» e alle ruote più grandi crea un connubio perfetto tra il comfort tipico di Classe E e le doti fuoristradistiche. Le sospensioni pneumatiche AIR BODY CONTROL, abbinate alla regolazione dello smorzamento, assicurano un comfort e una dinamica di marcia eccellenti. Lo smorzamento si adatta su ogni singola ruota in base alla situazione di marcia in tempo reale e dispone di una specifica regolazione del livello «All-Terrain»: l'assetto può essere sollevato di ulteriori 20 millimetri in funzione della velocità. Grazie alle sospensioni pneumatiche sono disponibili in tutto tre livelli.

MERCEDES

Motorizzazioni: Diesel 194 CV 4 cilindri Diesel 258 CV V6 cilindri Da € 61.916


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56 S U ST R A DA

VOLVO

V90 CROSS COUNTRY Avventura con stile.

La station wagon di lusso. La nuova V90 si colloca chiaramente a un livello superiore nella classe delle SW di lusso per quanto riguarda estetica, materiali e finiture, pur rispettando pienamente la vocazione di funzionalità che è tipica di qualunque vera vettura familiare. Robustezza in bella mostra. Con una linea lussuosamente pulita e pronta per affrontare qualsiasi strada e condizione atmosferica, la nuova V90 Cross Country è progettata per assecondare le passioni di chi ama l'avventura. Sono evidenti il design e la maestria scandinavi.

Motorizzazioni: Diesel D4 Manuale AWD 6 rapporti - 190 Cv Diesel D4 GeartronicTM AWD 8 rapporti - 190 Cv Diesel D5 GeartronicTM AWD 8 rapporti - 235 Cv Benzina T5 GeartronicTM AWD 8 rapporti - 250 Cv Benzina T6 GeartronicTM AWD 8 rapporti - 310 Cv Da € 57.550 Pneumatici larghi e assetto rialzato offrono sicurezza su qualsiasi terreno, uno skid plate anteriore ed estensioni dei parafanghi Charcoal (o in colore coordinato con la carrozzeria) si fondono perfettamente col paraurti. La modalità di guida che più si confà alla vostra personalità. Hill Descent Control, trazione integrale e maggiore altezza da terra mantengono inchiodati alla strada. V90 Cross Country permette di selezionare la modalità di guida più corretta e adatta alle proprie esigenze: Comfort, Eco, Dynamic, Off-Road o Individual.



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58 S U ST R A DA

PASSAT ALLTRACK

VOLKSWAGEN

La station wagon crossover anche per il fuoristrada. Carattere grintoso. Esclusiva estetica Offroad e possibilità d’impiego praticamente illimitate: la grinta di Passat Alltrack consente di affrontare con il massimo piacere di guida e in tutta sicurezza sia la città che i percorsi più impegnativi. Viaggia sicura anche nei percorsi fuoristrada. Lo si nota subito dai paraurti, i sottoporta maggiorati con protezioni sottoscocca in look acciaio e i mancorrenti in argento anodizzato. I fendinebbia specifici di serie e i gusci degli specchietti retrovisori in cromo opaco delineano il frontale mentre il posteriore è riconoscibile dai terminali di scarico trapezoidali in cromo brillante. Sportività e robustezza. Allestimenti interni e dettagli pregiati aumentano il comfort degli occupanti. La pedaliera in acciaio spazzolato e i robusti listelli battitacco in acciaio inox con logo “Alltrack” completano l'estetica. La plancia è arricchita da inserti e dettagli cromati.

Senza ostacoli. L’assetto rialzato di circa 27,5 mm, di serie, compensa le eventuali irregolarità del fondo stradale. Le robuste protezioni sottoscocca proteggono la vettura da possibili danni sia nella parte anteriore sia nella parte posteriore. La trazione integrale permanente di serie con tecnologia 4MOTION distribuisce la potenza su ogni singola ruota, in funzione del fabbisogno entro poche frazioni di secondo, favorendo così la massima aderenza al fondo stradale. Informazioni ad alta risoluzione. L’innovativo Active Info Display, di serie, sostituisce la strumentazione analogica con uno schermo digitale ad alta definizione e a colori.

Lunghezza 4.777 mm Larghezza 2.083 mm Altezza 1.506 mm Motorizzazioni: 2.0 TDI SCR Alltrack BlueMotion Technology DSG 2.0 BiTDI SCR Alltrack BlueMotion Technology DSG Da € 42.350


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SU STRADA 59

OUTBACK

Prestazioni ruggenti. Eleganza innata. Vivi fino in fondo. Vivi adesso. La vita è un insieme di attimi e Outback permette di viverli al massimo, soddisfando la voglia di avventura e di viaggiare in totale sicurezza. L'eleganza, le alte prestazioni e la grande versatilità di questo modello garantiscono il raggiungimento di qualunque meta nel massimo comfort. Motore Boxer. La configurazione del MOTORE BOXER SUBARU a cilindri orizzontali contrapposti pone i pistoni a 180 gradi, dando origine a un gruppo più basso e piatto rispetto alle altre tipologie di motore. Ciò conferisce all’auto un baricentro più basso e maggiore equilibrio. Inoltre il movimento dei pistoni in opposizione fra loro contribuisce per natura a ridurre le vibrazioni. Sicurezza attiva ai massimi livelli. Grazie ai sistemi tecnologicamente avanzati Outback ha ottenuto la valutazione massima di 5 Stelle in occasione dell’Euro NCAP (European New Car Assessment Program), il programma dedicato appunto alle prestazioni sulla sicurezza.

SUBARU

Altezza 1.605 mm Passo 2.745 mm Lunghezza 4.820 mm Larghezza 1.840 mm Versioni: 2.5i PREMIUM - 2.5i PURE Motore Benzina a 4 cilindri orizzontali contrapposti, 4 tempi, 16 valvole, cilindrata 2.498 cc Da € 37.990


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60 COS E D I C ASA

Berloni

SI ISPIRANO AI LOFT NEWYORKESI, AI CAPANNONI INDUSTRIALI E RAPPRESENTANO UNA SCELTA DI FORTE IMPATTO E PERSONALITÀ, FORSE ANCHE CORAGGIOSA, CHE REGALA AD UNA CASA UN'ATMOSFERA VISSUTA, RILASSATA, CREATIVA E DAVVERO CHIC. Callesella


L’industrial style si afferma alla fine degli anni Ottanta con il recupero e il riutilizzo di spazi dismessi che venivano, a inizio del novecento, utilizzati per ospitare uffici e industrie. Colori freddi, commistione perfetta tra acciaio, legno e cemento: lo stile industrial è sempre più amato e si ispira ai nuovi spazi urbani, diretti, essenziali, materici ed è indicato a chi cerca una soluzione esclusiva e al tempo stesso provocante. La cucina è il cuore di ogni casa, sicuramente la zona più frequentata. È logico pensare che il concetto di questo ambiente si sia evoluto nel tempo, esattamente come è successo all’idea di casa. Il centro della famiglia rimane sempre la cucina, anche se nel tempo si sono aggiunte

magnifiche sale da pranzo e grandiosi soggiorni. Ognuno ha una diversa idea rispetto alla sua cucina ideale, tuttavia molti sono d’accordo nel dire che debba soddisfare sia l’aspetto estetico sia la funzionalità. Qualsiasi accessorio d’arredamento si voglia utilizzare e qualsiasi stile si voglia seguire, la parola d’ordine sarà sempre “abitabilità”. La cucina è forse la stanza dove l’industrial style si può meglio sviluppare progettandola pensando alla praticità, senza mai rinunciare al fascino, per conferire un’elegante personalità a tutta la casa. Lo sanno anche i brand più famosi del settore che sempre più spesso introducono nei propri cataloghi dei modelli ad hoc, studiati proprio per gli amanti di questo stile.

kitchen

INDUSTRIAL style

Caratteristica peculiare è l’originale uso del metallo per disegnare elementi d’arredo senza compromessi, che si alternano a pensili in legno rettangolari dove cassetti e cassettoni hanno maniglie in ferro ossidato sagomato per dare volutamente un tocco factory. Lo stile industriale risulta ideale negli ambienti privi di una divisione netta fra zona living e cucina, offrendo soluzioni con pareti integrate che permettono una perfetta ed elegante gestione dello spazio. In cucina questo stile si

conferma ancora una delle maggiori tendenze del mercato grazie al suo aspetto rétro che conferisce un fascino vintage all’ambiente, mixando al tempo stesso elementi moderni e attuali. Colori e materiali hanno un ruolo decisamente importante e la purezza delle forme lascia spazio ad una grande espressione delle materie stesse. Il grigio e il marrone, declinati in diverse tonalità, possono creare una cucina armoniosa ma di carattere.


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62 COS E D I C ASA

kitchen

Lo stile industrial ha il pregio di dare quel tocco di vissuto che rende l’ambiente domestico sofisticato e creativo. La sua netta geometria di linee e proporzioni offre la possibilità di creare volumi ritmati da inserti minimali di metallo, sintesi perfetta fra natura e moderna tecnologia. Non è necessario disporre di un open space per realizzare una cucina in stile industrial, con delle scelte ad hoc il risultato sarà ugualmente perfetto. Il primo particolare da curare è rappresentato dalle pareti. Se la cucina è antica va eliminato l’intonaco, per riportare alla luce i mattoni originali da lasciare a vista, dopo essere stati trattati con vernice protettiva. Se la cucina è invece relativamente moderna si può dipingere una parete di nero lavagna, che sarà poi decorata con scritte, disegni e altro. Anche la scelta delle piastrelle è fondamentale: perfette sono quelle leggermente bombate, rigorosamente bianche. Il pavimento ideale è in cemento rasato con finitura semi lucida; se invece non si vuole rinunciare al parquet meglio sceglierne uno a grandi listoni, in legno chiaro.

Snaidero

INDUSTRIAL Aran Cucine

style

Si tratta di uno stile che esce dagli schemi e richiede che ogni dettaglio sia considerato in maniera molto particolare: dalla scelta dei mobili all’illuminazione. Per quest’ultimo elemento non si può prescindere dalle lampade a sospensione, da collocare sopra il tavolo. Per il tavolo il must è un mix di acciaio e legno: il primo ha una solidità unica mentre il secondo rende più calda e accogliente la stanza. Le sedie hanno un look minimal e sono anch’esse in legno o metallo ma possono anche essere sostituite da sgabelli da bar o da panche. Gli elettrodomestici che maggiormente si adattano ad una cucina industrial style sono vintage: i due stili hanno infatti diversi punti di contatto che, in una stanza come la cucina, sono evidenti. L’ultima tendenza in fatto di cucine è la commistione tra stili diversi e l’industrial spesso viene ingentilito con particolari eleganti e chic. Alle linee geometriche del tipico arredamento industriale viene data una dimensione più domestica, morbida e accogliente. Gli elementi di fondo rimangono gli stessi ma la cucina in stile industrial chic è impreziosita da dettagli presi in prestito dallo stile rustico, country e shabby chic.

Astra Cucine



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64 COS E D I C ASA

Abimis Febal

Lo stile industriale riesce a conferire ad una cucina un taglio metropolitano, ideale se si desidera un ambiente dinamico. I riflessi metallici possono essere alternati alle monocromie più classiche, dando vita ad un’atmosfera raffinata. È possibile riciclare materiali di fabbrica e accostare oggetti inconsueti. Elementi di recupero, che ricordano il fatto a mano, il ri-uso, la ri-contestualizzazione: è anche questo che lo rende uno stile contemporaneo, in cui i segni del tempo, visibili sulle superfici macchiate e sui mattoni di una parete, aggiungono un fascino ulteriore.

Valentini Interiors

Scavolini - Diesel Social Kitchen

Il mood factory di questo stile racconta una storia, scavata nei solchi profondi e nei nodi del legno retrivo, percepibile in tutta la sua forza nella ruvidezza del ferro e del corten, nei riflessi bruniti dell’ottone e nell’antichità della pietra, mai fredda, ma liscia e confortevole, quasi setosa pur nella sua solidità. La disinvolta modularità e il carattere forte sono le chiavi di lettura dell’idea progettuale di questo stile, che rimanda al mondo metropolitano, industriale, legato ai loft di antica memoria, dove i materiali grezzi, i metalli ossidati dal tempo e le grandi scaffalature sono i segni più tangibili di un passato che riaffiora, oggi più contemporaneo che mai. l (A.F.)


27 buche 18 buche

Piscina Palestra

Piscina

Golf indoor

Bar/Ristorante

Bar/Ristoranti Pro Shop

Pro Shop

MONTECCHIA

FRASSANELLE

R NE RT lf PA ayGo Pl 54

GALZIGNANO

COLLI BERICI

18 buche

9 buche Piscina

Piscina

Tennis

Bar/Ristorante

Hotel & SPA

Pro Shop

Pro Shop

IL GOLF IN MEZZO ALLA NATURA ALLEGHE GOLF SCHOOL

playgolf54.it


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profumo in cucina

FUNGHI, POLVERI, FIORI, SNACK, BEVANDE SALUTISTE MA GASSATE. SOPRATTUTTO NUOVE TECNICHE CHE REINVENTANO IL CIBO. PER NON PARLARE DEI PROFUMI! CHE COSA STA CAMBIANDO IN CUCINA? LE TENDENZE FOOD DI QUEST’ANNO SONO TANTISSIME! IN ATTESA DI CAPIRE DOVE DIRIGERCI, FARCIAMO UN PAIO DI TACOS ED ESULTIAMO: FINALMENTE ANDRÀ DI MODA IL “QUARTO PASTO”! Di Giusy Locati

After all, tomorrow is another day. Che gran donna Scarlet - Rossella. Precorritrice degli odierni motivatori e della loro “resilienza”: il ricostruirsi senza alienare la propria identità. Ma che cosa c’entra con il food? Ma è ovvio: ogni volta che vengono introdotti dei cambiamenti che potrebbero produrre incertezze, questo magico mondo le trasforma in opportunità. L’ennesima conferma arriva dalle nuove tendenze 2018… Pensavate ce ne fossimo dimenticati? No. Certo che no. Aspettavamo con ansia le ultimissime statistiche per fotografare la situazione nel suo complesso. E per fortuna esistono le infografiche che creano ordine in questo inarrestabile settore in continua trasformazione. Blumirtillo (https://blog.cookaround.com/blumirtillo/),

curiosissimo food blog a caccia di novità, si è confrontato con influencer, trend detector e cool hunter per illustrarvi in tempo reale l’evolversi del settore. Eccovi quindi con molto entusiasmo -e l’assoluta certezza che tra due mesi sarà già tutto cambiato- le principali tendenze del mercato alimentare per il 2018. Le fonti, ufficialissime, sono l’americana Whole Foods Market, una rete di supermercati che ha puntato tutto su alimenti organici e biologici, costituita da centinaia di punti vendita fra Stati Uniti, Canada e Gran Bretagna, acquistata di recente da Amazon, e l’inglese Waitrose, tra le prime dieci catene di grandi supermercati del Regno Unito. Il 2018 loro lo vedono così e noi non possiamo che crederci...


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Che profumo dalla cucina! Che profumo? Di fiori! Il 2018 è flower power e la cucina sarà praticamente una serra. Niente vasi, però, perché i fiori li sentirete (e metterete) nei vostri piatti. I cosiddetti sentori floreali non saranno più di dominio esclusivo del settore wine, al contrario, si apriranno anche al food. Andranno dunque, tantissimo, i floral aromas (acacia, biancospino, rosa, iris, geranio, fiori d'arancio, caprifoglio, tiglio, violetta, narciso, gelsomino, ginestra). Ma useremo i fiori o solo gli aromi? Entrambi! Quelli che si mangiano si chiamano fiori edibili e sono largamente utilizzati nei ristoranti di lusso. Ma quali sono? Attenzione. Molta. Affidatevi a esperti del settore e documentatevi su manuali ufficiali. Non tutti i fiori sono commestibili. Noi, ad esempio, metteremmo le mani sul fuoco solo per quelli di zucca! E vorremmo anche ricordare al lettore che per quanto i fiori in cucina siano assolutamente #stilosi non è detto che i vostri ospiti,

annusando, li apprezzino davvero. Di recente abbiamo seguito un percorso formativo che prevedeva una lezione dedicata all’olfatto: ci è stato richiesto di riconoscere alcuni “profumi” rinchiusi in bicchierini di plastica. Per moltissimi l’acetone profumava di lievito, la salvia di margherita fresca ma la peggiore di tutti è stata la nostra vicina di banco che ha scambiato la rosa per crocchette di gatto... Ma è giustificata. In primis perché l'olfatto è un “doppio senso”. Il cervello percepisce in due modi diversi lo stesso aroma, a seconda che provenga dalla bocca o dal naso. Secondariamente perché la vista condiziona la percezione olfattiva e mancando quella... ci “impanichiamo”. Comunque, se siete fuori allenamento, potete ordinarvi uno dei tanti kit per allenare il naso (cofanetti di boccette di aromi che vi aiuteranno a riconoscere rapidamente i vari odori). Ebbene sì, esistono anche i kit.

Siete poco allenati con gli aromi? Provate il nostro

FILETTO AL CHIMICHURRI

Quel

profumo

in cucina

una salsa tipica dell'Argentina e dell'Uruguay decisamente ricca di profumi (Ingredienti per 4 persone) 800 gr di filetto di manzo, 2 cucchiai di origano essiccato, 1 cucchiaio di peperoncino essiccato tritato, 1 cucchiaio di pepe nero macinato, 2 mazzetti di prezzemolo, 1 cucchiaino di sale, 1/2 bicchiere di aceto, 1 bicchiere di olio di semi di girasole, 2 spicchi di aglio (ricordatevi di togliere l’anima per ammorbidirne il sapore). Partiamo subito con la preparazione del Chimichurri, il condimento del filetto. Unite in una ciotola l’origano, il peperoncino e il pepe e aggiungete mezzo bicchiere di acqua tiepida. Tritate prezzemolo e aglio finemente. Aggiungeteli a origano, peperoncino e pepe. Unite il sale, l’aceto e l’olio. Mescolate bene e fate riposare per un paio d’ore. Passate le due ore, concentratevi sul filetto. Scaldate molto bene la bistecchiera e cucinate il filetto al sangue. Ricordatevi di farlo riposare prima di servirlo e quando lo girate state attenti a non bucarlo! Una volta pronto servitelo utilizzando come condimento il vostro saporitissimo Chimichurri!



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Tirate fuori i panni statici perché “spolvererete” molto. Moltissimo. Noi eravamo rimasti alla spirulina. Ma il 2018 sarà tutta un’esplosione di... polvere. I cibi in polvere, come matcha, daikon, radice di maca e cacao saranno presenti un po’ dappertutto. Già le chiamano “super polveri” e rappresentano la vera novità in cucina. Certo si perderà un po’ il concetto di “consistenza” ma vuoi mettere il vantaggio di poter “spolverare” qualsiasi ricetta?

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Reishi, chaga, cordyceps. Li conoscete? Funghi funzionali. Potenzieranno caffè, frullati, the, brodi e molte altre bevande. Carichi di vitamine, minerali e sostanze farmacologicamente attive, sono ricchi dal punto di vista nutrizionale ma a basso contenuto calorico e per questo funzionali ossia non più solo adeguati a soddisfare le necessità nutritive ma anche a realizzare delle precise funzioni salutistiche. Già noti nel mondo del benessere, del wellness e dello sport, impiegati come integratori alimentari oggi entrano a tutti gli effetti nelle dispense delle nostre cucine. Faranno parte di una normale dieta, potranno portare benefici per la salute e migliorare determinate funzioni fisiologiche dell’organismo. Perlomeno questo è ciò che promuovono... noi li abbiamo acquistati tutti e li stiamo provando. Poi si vedrà.

“Spolveratelo” con pepe e noce moscata... non vi deluderà!

TUORLO D’UOVO FRITTO

(Ingredienti per 4 persone) 4 uova freschissime, Pangrattato, 200 gr di Parmigiano reggiano grattugiato, 50 gr di burro, 50 gr di farina, 500 gr di latte intero, olio per friggere, prezzemolo per guarnire. In 4 ciotoline mettete del pangrattato sul fondo. Aprite le 4 uova e separate i tuorli. Adagiate delicatamente i tuorli sul pangrattato e ricoprite con altro pangrattato. Mettete le ciotoline in frigorifero e fatale riposare per almeno 3 ore. Verso la fine delle tre ore preparate la crema di parmigiano. Fate bollire il latte. In un pentolino a parte sciogliete il burro, aggiungete la farina e mescolate bene con una frusta. Aggiungete quindi il latte e continuate a cucinare mescolando con la frusta. Non appena si addensa toglietelo dal fuoco. Aggiungete il parmigiano e mescolate fino ad ottenere una crema densa. Scaldate l’olio. Aiutandovi con una schiumarola prendete i tuorli uno alla volta e lasciandoli nella schiumarola friggeteli sempre uno alla volta (pochissimi secondi basteranno). Distribuite la crema di parmigiano su 4 piattini e aggiungete un tuorlo fritto a piattino. Guarnite con prezzemolo fresco.

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I food trenders l’hanno chiamata Festa dal Medio Oriente. #NonSoloKebab insomma. Secondo la Specialty Food Association sarà l'anno dell’ingresso in cucina di

"influenze persiane, israeliane, marocchine, siriane e libanesi".

Hummus, pita e falafel sono stati gli apripista, li conosciamo benissimo e probabilmente li abbiamo anche già cucinati in tante occasioni. Ma non esistono solo loro. Emergeranno infatti nuove raffinate influenze. Sentiremo parlare sempre più spesso di harissa, cardamomo e za'atar e si cucinerà utilizzando soprattutto melograno, cetrioli, prezzemolo, menta, tahini, marmellata di pomodori e frutta secca. E qui non possiamo simpaticamente (gli avverbi sono tanto cari a questo autore) fare a meno di richiamare lo Chef Tonnè (“Lenticchie alla julienne. Vita, ricette e show cooking dello chef Alain Tonné - forse il più grande” – Antonio Albanese, edizioni Feltrinelli) che con il suo “alito di sale dell'Himalaya” esplora nuovi mondi e nuove mete gastronomiche. Esilarante, strepitoso, assolutamente da leggere.


Bar Ristorante

NUOVO MERCATO Colazioni | Pranzi di lavoro | Eventi privati PADOVA Corso Stati Uniti, 50 - Tel. 049 8703054 www.nuovomercato.net


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72 G O U R M E T

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Trasparenza 2.0

(perché non direttamente 4.0?) L’etichetta non sarà più sufficiente. I consumatori vorranno sapere la vera verità ossia la storia di un cibo in tutte le sue declinazioni. Altro che ingredienti e parti! I clienti 2.0 vogliono vivere la storia che sta dietro il loro alimento preferito e come questo è arrivato trasformandosi fino in negozio. Aumenterà la sensibilità sugli ogm, l’attenzione alla certificazione del commercio equo, la ricerca della produzione responsabile e la garanzia degli standard di benessere degli animali. I consumatori vorranno sapere sempre di più cosa c’è dentro quello che mangiamo e che compriamo al supermercato: è genuino? Da dove arriva? Chi lo ha lavorato e in che condizioni? E gli animali? E trasparenti saranno anche le confezioni. Meno plastica e più vetro, e tutte le informazioni bene in evidenza. Sarà così per tutti?

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High-Tech declinata sulla capacità

di manipolare ingredienti e proteine vegetali. Le diete e i piatti a base vegetale si sposano con l'industria tecnologica garantendole anche un posto a tavola. Si utilizzerà la scienza per migliorare le ricette, verranno introdotte nuove tecniche di produzione e ci si avvierà verso un’alimentazione basata principalmente sui vegetali: grazie alle tecnologie sarà l’anno della sperimentazione della carne sintetica, con hamburger che se li schiacci con la forchetta sembrano davvero bleu, e tonno sintetico ottenuto dalle proteine del pomodoro. Si produrranno anche moltissime bevande sostitutive del latte. High-Tech che consentirà di non accorgersi che i prodotti non sono più quelli perché almeno apparentemente identici a quelli vecchi, ma, finalmente, meno impattanti e decisamente più sani.

Puffed & Popped Snacks.

Chissà se grazie al supporto high tech il 2018 rivoluzionerà anche gli sformati. Noi intanto assaggiamo queste

Patatine? Preistoria! Nuovi metodi di estrusione che lavorano e combinano gli ingredienti stanno aprendo la strada a chips di manioca, riso soffiato in ogni forma, nodini di pasta soffiata, patatine di alghe. Anche le chips old style avranno un upgrade 2.0, con l’aggiunta di jicama, pastinaca o cavoletti di Bruxelles.

PATATE E SALMONE AL FORNO

bmirltilulo

(Ingredienti per 6 persone) 8 patate grandi, 200 gr di salmone affumicato, aneto in polvere, 500 gr di besciamella, pepe, semi di sesamo, Parmigiano Reggiano grattugiato. Cucinate a vapore le patate con la loro buccia finché non diventano molto morbide ma non tanto da sfaldarsi. Se volete fare voi la besciamella: fondete 40 gr di burro in un tegame a fiamma bassa, aggiungete 40 gr di farina e continuate a mescolare con una frusta. Unite 5 dl di latte freddo sempre mescolando, aggiungete noce moscata e sale. Cucinate per circa 15/18 minuti. Una volta cotte le patate sbucciatele e tagliatele a fette alte circa 1 cm. Mettete un primo strato di besciamella sulla base di una teglia da forno. Disponete un primo strato di fette di patate. Coprite con altra besciamella senza esagerare, distribuite 1/3 del salmone a pezzettini, spolverate di parmigiano e proseguite come sopra fino ad esaurimento ingredienti. Concludete la preparazione con una spolverata di aneto, semi di sesamo e pepe. Infornate a 200° per 15 minuti.


Quel

profumo in cucina

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Tacos. Noi ce la immaginiamo un po’ così:

a colazione, per il pranzo e la sera, a cena... tacos. La mania per il latinoamericano non ha fine e la tendenza che colpirà i tacos nel 2018 pare sarà esplosiva. Non solo street food: i tacos compariranno anche in versione dessert con una molteplicità di ripieni. D’altra parte il taco è pratico e rapido da consumare, lo si può imbottire con tutto e stanno facendo girare la voce che sia meglio di un panino.

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Root-to-Stem. Dalla radice allo stelo:

utilizzeremo la pianta o il frutto interamente, senza scartare più nulla. Un ottimo risultato della lotta agli sprechi e nuovi sapori e texture per il consumatore. La cucina fatta con gli scarti ci insegna a conoscere meglio quello che tendenzialmente buttiamo via e che invece è buonissimo da mangiare. In alcuni casi si tratta persino delle parti migliori, perché concentrano più nutrienti.

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Nuove bevande gassate.

Acque aromatizzate e bibite da estratti di piante salutiste. Sono acque effervescenti, analocoliche che diventeranno i nuovi drink di quest’anno e che verranno sempre più utilizzate anche nei cocktails.

Fuori classifica, ma ci piace tantissimo e lo inseriremo lo stesso, è il cosiddetto quarto pasto: sarà necessario adattarsi ai ritmi frenetici della quotidianità, concedendosi un quarto pasto durante la giornata. Qualcosa in più di uno spuntino, da inserire all’orario più adatto, con una funzione comunque estremamente importante per quanto riguarda l’apporto calorico. In pratica una merenda senza farsi venire i sensi di colpa. Altro fuori classifica... la regolamentazione dei novel food cioè i nuovi alimenti o i nuovi ingredienti alimentari, disciplinati dalla legislazione alimentare comunitaria con il Regolamento (CE) 258/97: tutti quei prodotti e sostanze alimentari per i quali non è dimostrabile un consumo “significativo” al 15 maggio 1997 all’interno dell’Unione Europea (UE). E così iniziamo a sdoganare anche gli insetti. Ma di questo magari ne parliamo un’altra volta perché, almeno in Italia, non siamo sicurissimi che già nel 2018 verranno così apprezzati. D’altra parte... “domani è un altro giorno”... e si vedrà. l

okaroun http://blog.co o: ll ti ir M lu B

d.com/blumir

Un dolce per chiarirci lei idee sulle tendenze food? Ci sta. Sempre.

CREMA DI ANANAS

(Ingredienti per 4 persone) 400 gr di ananas, 100 gr di zucchero a velo vanigliato, 300 gr di panna liquida fresca, 2 tuorli. Frullate l'ananas fino ad ottenere una crema finissima. Se gradite mettete da parte qualche cubetto per guarnire la crema. Mescolate i due tuorli con lo zucchero a velo e cucinateli a bagnomaria fino ad ottenere un composto denso. Unite il composto così ottenuto all'ananas. Montate la panna e mescolatela delicatamente con il composto appena ottenuto. Raffreddate la crema per almeno un'ora in frigorifero. A piacere, servite aggiungendo un cucchiaino di Maraschino.

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Color of the Year 2018

PANTONE

®

Ultra Violet 18-3838

Riconosciuto in tutto il mondo come fonte principale di informazioni sul colore, attraverso previsioni di tendenze stagionali, PANTONE COLOR INSTITUTE collabora con marchi globali per sfruttare la potenza, la psicologia e l'emozione del colore nella strategia di progettazione. Ogni anno questa istituzione detta la tendenza individuando quale sarà il colore must e, come spiega l’istituto, “Significa molto di più di ‘cosa è trendy’ nel mondo del design, ma è un riflesso di ciò che è necessario nel nostro mondo oggi.” DOPO IL RILASSANTE GREENERY DEL 2017, PANTONE HA SCELTO PER IL 2018 UNA TONALITÀ FORTE E DECISAMENTE AUDACE:

l’Ultra Violet PANTONE 18-3838.


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Si tratta di una sfumatura di viola intensamente provocatoria e riflessiva, in grado di comunicare originalità e un pensiero visionario che indica il futuro. Il viola è un colore complesso. E noi viviamo un’epoca complessa! Complessa e contemplativa. Ultra Violet propone i misteri del cosmo, l’intrigo di ciò che ci aspetta e le scoperte al di là di dove siamo ora. Con queste parole Lee Eisenman, direttore esecutivo del Pantone Color Institute, spiega la scelta.

Il viola è un colore legato al lutto, all’avvento, alla chiesa ma i viola enigmatici sono stati a lungo anche simboli di controcultura, anticonformismo e genialità artistica. Le icone musicali Prince, David Bowie e Jimi Hendrix hanno portato le sfumature di Ultra Violet alla ribalta della cultura pop occidentale come espressioni personali di individualità, poiché si tratta di una tonalità che simboleggia la sperimentazione e la non conformità.


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In relazione a questo potente significato, le donne dovranno sbizzarrirsi con il make up. Sulle labbra il viola è sempre un trend. La texture più gettonata è quella mat perché regala al look quell’aura di mistero dark sofisticata. Da provare anche i rossetti cremosi e quelli shimmer. L’ultra violet rende gli occhi magnetici, soprattutto i verdi, i nocciola e i castani. Bandito invece per chi ha l’iride azzurro perché va a spegnerne l’intensità. La regola da seguire è comunque quella di non abusare, per non trasformarsi né nella strega delle favole (per le more) né nella fatina turchina (per le bionde).

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Anche il trend gioielliero si lascia influenzare da questa scelta cromatica e il risultato è estremamente raffinato: anelli, orecchini, collane incastonati da meravigliose pietre dalle nuance legate al viola saranno la scelta ideale per chi ama un tocco di originalità e colore, pur mantenendo un'eleganza straordinaria.

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Mentre gli individui di tutto il mondo diventano più affascinati dal colore e si rendono conto della sua capacità di trasmettere messaggi e significati profondi, designer e brand dovrebbero sentirsi in grado di usare il colore per ispirare e influenzare. Sfumato e pieno di emozioni, la profondità di PANTONE 18-3838 Ultra Violet nasce dall’incontro tra il rosso e il blu, che richiama gli spazi infiniti del cielo notturno. In cromoterapia favorisce l’ispirazione, seda gli stati di caos, rilassa e rallenta il battito cardiaco. Storicamente associato a valori mistici e più recentemente alle pratiche di meditazione, rappresenta anche un augurio di spiritualità e calma in tempi animati da caos e frenesia.

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1. Dior anello e collana collezione Rose Pré Catelan 2. Cartier anello Caresse d'orchidées 3. Damiani anello Metropolitan 4. Bulgari anello Mvsa 5. Jane Iredale Eye Steppes 6. Aveda brilliant™ emollient finishing gloss 7. Lancome crema Rénergie Multi-Lift e Rénergie Multi-Lift Ultra 8. Yves Saint Laurent eau de parfum Opium 9. Michael Kors occhiali Tia 10. Casadei décolleté Blade 11. Giorgio Armani mocassini velluto 12. Michael Kors borsa Tote Mercer 13. Chiara Ferragni iPhone cover liquid and glitter 14. Chanel sunglasses


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In tema di arredamento e design per la casa,

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l’Ultra Violet è perfetto per qualsiasi stile, dal classico al moderno. L’obiettivo di questa nuance è quello di riportare equilibrio e armonia nella quotidianità, riempiendo armadi, tappezzeria e accessori per la casa. Ci si può limitare all’inserimento di semplici complementi, qualche oggetto d’arredo, una porta o un mobile o, per chi vuole osare, può essere una scelta interessante e coraggiosa anche per dipingere un’intera parete, dal soggiorno alla camera da letto, creando una scenografia di grande effetto.

L’Ultra Violet si prepara ad invadere gli scaffali dei negozi e di conseguenza anche il nostro guardaroba! Il viola in tutte le sue sfumature, già in tempi non sospetti, aveva conquistato le passerelle ma adesso, in vista della primavera, sarà il grande protagonista delle nuove collezioni moda: dalle grandi griffe ai marchi low cost, molte sono le proposte per la nuova stagione di capi e accessori declinati in questa tonalità così intensa e audace.

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Nonostante sia un colore bistrattato (dicono porti male ed è vietatissimo a teatro, in tv e ai matrimoni), è molto chic, tanto è vero che in passerella è molto spesso presente, nelle sue varie sfumature, sia per look monocromatici sia nelle stampe e nei mix and match. D’altronde se l’ha detto Rihanna, che è la trendsetter per eccellenza, bisogna rassegnarsi all’evidenza:

lo ameremo anche noi, presto o tardi.

Più cool e più facile da indossare rispetto al Greenery che è stata la tonalità star della scorsa stagione, il bello di questo viola è che sta bene sia alle bionde che alle more, ma soprattutto alle rosse. Via libera quindi a questa tonalità lussuosa, magnetica, misteriosa e soprattutto affascinante. Si prospetta un 2018 intrigante e molto molto sexy. l (A.F.)

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15. Kartell lampada Cindy 16. Poltrona Frau Daisy 17. Boca Do Lobo Console monochrome purple 18. Roche Bobois divano Bubble 19. Missoni maglia uomo 20. Missoni canotta donna 21. Patrizia Pepe borsa bauletto 22. Chiara Ferragni sweatshirt flirting beads 23. Escada abito 24. Escada sciarpa puro cashmere 25. Chanel abito 26. Michael Kors abito con ricami effetto piume


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UNO SPAZIO DOVE SI INCONTRANO ARTE, CULTURA, FASCINO, IMPRENDITORIALITÀ. UNO SPAZIO CHE OGNI MESE SAPRÀ TRASMETTERCI NUOVE EMOZIONI. UNA GALLERIA D'ARTE? NO, UNA BANCA... IN ARTE "MEDIOLANUM".

CASA MEDIOLANUM E IL WEALTH MANAGEMENT


PUBBLIREDAZIONALE

ph© Alberto Bacchin


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80 I N A RTE M E DIOLANUM

CASA MEDIOLANUM E IL WEALTH MANAGEMENT La Sede padovana di Banca Mediolanum situata in Piazzetta Bussolin, grazie ai suoi professionisti che vi operano e ai servizi evoluti da questi offerti, ha saputo anticipare quello che oggi è l’orientamento della Banca. Banca Mediolanum negli ultimi mesi si è posta un nuovo, importante ed ambizioso obbiettivo: diventare la prima Banca d’affari per le piccole e medie imprese italiane e aiutarle ad essere ancor più le nostre eccellenze nel mondo. Questo è stato il grande annuncio dell’ultima Convention 2017 e questa

è l’idea principale che emerge dalla decisione di dichiarare apertamente l’obiettivo di aggredire il mercato del private banking. Non è più sufficiente affermare di gestire grandi patrimoni per essere private, oggi devi essere in grado di rispondere alle esigenze della clientela private, che spesso è composta da imprenditori. Per questo non si può parlare di private banking senza avere le capacità di offrire consulenza “corporate”: senza un reale servizio all’impresa non esiste un servizio di consulenza finanziaria private.

I nostri private banker da diverso tempo offrono servizi di wealth management alla clientela che possiede grandi patrimoni: asset protection, passaggi generazionali e gestione del risparmio sono ormai attività standard per i nostri professionisti. Ma il mercato ora chiede altro e molti di questi clienti spesso sono imprenditori e, in quanto tali, hanno necessità di ricevere supporto anche sul fronte “corporate”, per questo è fondamentale parlare d’impresa. Da qui l’evoluzione della Banca. Da qui l’obbiettivo di diventare, anche, la prima banca d’affari.


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IN ARTE MEDIOLANU M 81

Banca Mediolanum negli ultimi mesi si è posta un nuovo, importante ed ambizioso obbiettivo: diventare la prima Banca d’affari per le piccole e medie imprese italiane e aiutarle ad essere ancor più le nostre eccellenze nel mondo. Il nostro compito sarà quello di aiutare le imprese e valutare tutte le soluzioni utili a migliorare la propria attività, a internazionalizzare il proprio business. Parlare di “corporate advice” significa offrire un servizio che permetta al cliente imprenditore di considerare ogni tipo di operazione straordinaria, non solo la quotazione, ma anche una fusione, una acquisizione oppure l’ingresso di un fondo di private

equity piuttosto che i finanziamenti a medio termine tramite l’emissione di obbligazioni anche alla luce delle difficoltà di ottenerli dagli istituti di credito. Non vogliamo mai fermarci e puntiamo sempre ad offrire servizi completi, ci siamo già attrezzati con partner esterni specializzati e abbiamo rafforzato ulteriormente la struttura interna inserendo nuove figure nel settore corporate.


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Focus P U B B L I R E D A Z I O N A L I

Diamo spazio all'imprenditoria: sinergie, sviluppo, innovazioni, soluzioni, territorio, intraprendenza, filosofie, progetti.

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84-85 LE CAMP SUITE & SPA

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Luxury hotel e spa nel cuore di Padova.

Moda, arte, arredo ed emozione.

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Il pranzo non è mai stato così cool!

SENSORY POOL Immergiti nel sesto senso!

Molto di più di una semplice scuola di cucina.

90 RENYOU

La salute della cute.

94 OSTERIA LA VIGNA

Primo in bontà!

I sapori della cucina veneta nel cuore di Padova.

95 CESARE SARTORIA

NUOVA MILANO Nuova sede a Selvazzano.

93 GIÒ CAFÈ LIVING STORE Apre le porte anche per colazioni e pranzi!

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L’atelier degli abiti fatti su misura.


LE CAMP,

U

luxury hotel e spa nel cuore di Padova

n momento di relax inizia dalla location, un palazzo antico, elegantemente ristrutturato, situato nel cuore di Padova. Le camp suite & spa è la nuova filosofia di oasi di relax, non più relegata a chilometri di distanza, ma da vivere con facilità, tra le vie del centro cittadino. A disposizione degli ospiti 10 meravigliose suites fornite dei migliori comfort dallo stile ricercato e prestigioso. Un luogo in città che asseconda le esigenze dei clienti e si prende cura di loro, con una disponibilità di orario, anche serale, fuori dal comune.

Le Camp, Urban Design 4 stelle lusso, non è solo uno tra i più raffinati hotels della provincia ma rappresenterà d’ora in poi un punto di riferimento per chi volesse concedersi una coccola per se stesso o per qualcuno di altrettanto speciale. I servizi offerti da questo centro benessere e di estetica sono davvero impareggiabili, comprendendo il bagno turco, la sauna, la doccia emozionale e cromoterapica e una vasca idromassaggio a dir poco originale. Trattamenti ai minerali marini, infusioni di vitamine, una vasta gamma di massaggi - dallo shiatsu allo svedese, dallo stone al cioccolato - sono solo una parte dei servizi di cui si può disporre, in lussuose cabine, di cui una dedicata ai trattamenti di coppia, per un’esperienza multisensoriale grazie anche ai prodotti naturali utilizzati. Tutto questo viene proposto senza ritrovarsi in una piscina affollata o in un negozio adibito a questo, ma in una vera e propria lux location, strutturata per il benessere psico-fisico, intima, confortevole ed elegante, che prima di tutto trasmette il trattamento di cui più si ha bisogno: la tranquillità di un momento esclusivo e davvero speciale.


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FOC U S 85

LE CAMP SUITE & SPA

PADOVA Via Giovanni Anghinoni, 10 T. +39 049 875 6656 - info@lecampsuite.it www.lecampsuite.it

Le Camp dispone inoltre di un bar molto raffinato e confortevole, luogo dove potersi rilassare durante un circuito in spa, per degustare un infuso o nel pomeriggio per un cocktail o un aperitivo, oppure sorseggiare del buon vino. Il primo piano di Le Camp è interamente adibito al bar e ai circuiti benessere, fitness e wellness, mentre quello superiore prevede 10 luxury rooms per soggiornare, complete di tutti i comfort. Le camp suite & spa, godendo di una posizione di assoluto privilegio per conoscere il territorio e scoprire le principali attrazioni del Veneto, è quindi un’oasi di relax unica ed esclusiva per turisti e viaggiatori business ed è la scelta d’eccellenza anche per chi vive in città. l

ph© Andrea Ravanetti

Immaginatevi di essere a pranzo o a cena in centro a Padova e di voler continuare il pomeriggio o la serata con un bell’idromassaggio. Ora lo potete realizzare subito, senza nemmeno riprendere l’auto, senza preoccuparvi dell’orario e tanto meno di non avere con voi il necessario. La spa di Le Camp è aperta fino alle 24 e basterà chiamare con un normale preavviso, trovando anche tutto il kit adatto. La struttura è corredata di una fornita palestra con attrezzi sportivi per cui non sarà più un problema dover coordinare con i vostri impegni una seduta di allenamento fisico. Finalmente con Le camp suite & spa non solo si potranno regalare momenti davvero unici ed impagabili ad un amico, ma anche organizzare un ritrovo di poche persone per festeggiare il proprio compleanno o un evento, con una bottiglia a bordo vasca nell’area wellness strettamente riservata per l’occasione.


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86 FO C U S

V-SPACE:

moda, arte, arredo ed emozione.

C

amilla Valentini, dopo un’esperienza triennale a Londra dove si è formata nel campo della moda come personal stylist, visual merchandiser e assistant buyer, ha deciso di tornare nella terra d’origine, l’Italia, per un progetto davvero originale: reinventare uno spazio in un concept che lega più campi, dall’arredamento all’abbigliamento, un luogo d’incontro e scambio di idee. Dalla rivisitazione di un vecchio capannone espositivo che ospitava divani e letti prodotti dalla sua azienda di famiglia, la nota Valentini Interiors, è nato dunque il progetto V-SPACE. In questo nuovo ambiente Camilla ha sviluppato

la sua piccola e ambiziosa realtà, inaugurata lo scorso novembre e che ha già avuto l’onore di ospitare piccoli artisti emergenti che tuttora espongono le loro opere visive all’interno dello store. Un nuovo concetto di store che apre ad una visione più globale e sinergica e che fonde in sè arte, fashion, arredo ed emozione. “Essendo un’amante della moda e del design - ci svela Camilla - penso che oggi, anche se ci si può permettere tutto con un click, si stia perdendo l’emozione di toccare con mano e provare un capo o la gioia di passare un pomeriggio con le amiche in uno spazio dove bere un buon caffè in compagnia e nel contempo dedicarsi allo shopping”. l

V-SPACE Reschigliano di Campodarsego (PD) Via Pontarola 49 - P. 331 860 5040


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FOC U S 87

Hashtag222,

il pranzo non è mai stato così cool!

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ateriali nobili e naturali per una location ampia ed elegante, confortevole e contemporanea, prodotti freschi e di qualità per piatti veloci ma naturali. Non è facile definire Hashtag222, il locale situato a Noventa Padovana in una costruzione dal design moderno, propone anche una pausa pranzo dedicata ad una clientela esigente che durante l’orario di lavoro ha poco tempo ma non vuole rinunciare al mangiar bene, in modo salutare. Il locale rappresenta già un punto di riferimento per la movida padovana, distinguendosi per il design curato e piacevole, la qualità del servizio e le ampie metrature che permettono di ospitare numerosi clienti.

Con lo stesso format del Salotto38 di Este, Hashtag222 offrirà un servizio continuativo, dalla colazione agli eventi, potendo così contare su un ambiente dinamico, flessibile, che dia la possibilità di soddisfare le varie esigenze che si creano nell’arco della giornata, con un servizio veloce, uno staff attento e professionale, piatti semplici e di qualità, in un luogo informale e accogliente. Hashtag222 è inoltre la location ideale per i business lunch poichè si può riservare una saletta che garantisce una assoluta privacy, rispondendo così davvero alle esigenze di ogni tipologia di clientela. l

HASHTAG222 Noventa Padovana

Via Maestri Calzaturieri del Brenta, 34

Info 049 622 6575 www.h222.it


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Plaza Sensory Pool. Immergiti nel sesto senso!

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laza Hotel presenta Sensory Pool, la prima piscina termale e SPA in Italia con un’esperienza totalmente immersiva. Unendo il piacere tattile dell’acqua termale a stimoli audiovisivi dinamici si crea un nuovo concetto di benessere, che coinvolge molti più sensi di una normale piscina. Attraverso la proiezione di contenuti, studiati da team di esperti e fatti interagire con le geometrie circostanti, si offre un’esperienza totalizzante che amplifica l’effetto rilassante dell’acqua termale. Ogni sera alla Sensory Pool entra in scena un vero e proprio spettacolo: diverse narrazioni si diffondono intorno agli ospiti, stimolando i sensi, avvolgendoli in un caldo abbraccio tra immagini ad alta risoluzione, suoni, profumazioni, idromassaggi e vapori termali. Le proiezioni seguono un preciso mood che varia ciclicamente, per esempio il “Relax Blu” permette un effetto di totale calma ed introspezione. I colori proiettati vengono scelti in base all’associazione cromia-emozione scatenando così un’ampia gamma di sensazioni. Il progetto nasce da un’innovativa idea del titolare Umberto Carraro: un modo nuovo ed originale di intendere le terme che consente di vivere un’esperienza dall’impatto emozionale unico secondo i canoni del brand Plaza.

Anche la zona wellness è all’avanguardia, creata per ritrovare il proprio equilibrio psico-fisico secondo i rituali di purificazione e benessere: il Bagno Mediterraneo per distendere la muscolatura, il Bagno di Vapore per disintossicare la pelle, la Sauna Finlandese per eliminare i liquidi in eccesso, il Riposo del Sale per il naturale processo di ionizzazione e le Tecniche di Reazione Fredda per la regolazione delle funzioni corporee. A completare l’esperienza il nuovo Plaza Bistrò, ampliato e trasformato in un ambiente fashion e rinnovato anche nella sua proposta di menù. l

PLAZA SENSORY POOL ABANO TERME (PD) Piazza Repubblica, 23 T. 049 2969360 info@sensorypool.it www.sensorypool.it


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FOCU S 89

HANGAR78

PIANIGA (VE) Via Tagliamento 78 T. 041 5190369 - info@hangar78.com Programma corsi e prenotazioni su www.hangar78.com

Hangar78,

H

angar78 nasce da un’idea di Dario Martellato che decise di aprire uno spazio dedicato ai corsi di cucina davvero speciale, dalla location molto simile a quella della trasmissione Masterchef. La scuola di Hangar78, sotto la direzione di Valentina Bartolozzi, arriva ai vertici dell’offerta per il professionismo, disponendo di ben tre sale didattiche, di cui due dotate di tavolo dimostrativo e una fiore all’occhiello unico in Italia con 16 postazioni completamente attrezzate con utensili, lavello, frigorifero, forno e impastatrice. Hangar78 però non è destinata solo ai professionisti ma è accessibile anche agli amatori, ovvero ai semplici appassionati di cucina che vogliano partecipare ad un corso altamente stimolante, qualsiasi sia il bagaglio culinario di partenza. Professionisti del settore della ristorazione vengono selezionati per appositi corsi a tema in cui ogni partecipante cucina

molto di più di una semplice scuola di cucina. nella sua postazione seguendo il docente. La lezione dura poco più di tre ore per tre ricette. I piatti cucinati vengono poi assaggiati con degustazione di vino o di birra. Varie sono le occasioni per le quali può essere affittata questa splendida sala per vivere eventi ludici come quello delle mistery box. In questo caso i partecipanti vengono suddivisi in squadre, quasi a ricreare la brigata di cucina, quindi ci sarà la squadra addetta agli antipasti, quella dei primi, quella dei secondi e in fine quella della pasticceria. Ogni mistery box viene riempita con degli ingredienti a sorpresa e al via inizia la sfida (sempre con la presenza di addetti che danno una mano). Questo è sicuramente un modo alternativo per festeggiare addii al nubilato e al celibato oppure compleanni, sia per grandi sia per i più piccoli. Inoltre Hangar78 è a disposizione per organizzare corsi privati one-to-one, laboratori per bambini, cene e degustazioni. Cucinare oggi ha una connotazione ben diversa dal semplice preparare da mangiare e non c’è distinzione di età tra chi si fa ammaliare dalla soddisfazione di preparare un piatto speciale. Hangar78 si occuperà di tutto, compresa la pulizia poi delle aree attrezzate e l’eventuale intrattenimento dei bambini in un’apposita area con persone e attività dedicate. l


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90 FO C U S

RENYOU PADOVA Via M. M. Boiardo 31 Tel. 049 7355288 info@renyou.it www.renyou.it

La salute della cute

ORARI: Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato

CHIUSO 9:00 - 17:30 12:00 - 20:00 7:30 - 15:00 8:30 - 18:00 8:30 - 17:00

Con questo metodo ogni persona può raggiungere il proprio benessere fisico e psichico grazie a tre pilastri essenziali: studio costante dell’anatomia del cuoio capelluto, una procedura personalizzata per ogni cliente con manualità specifiche e qualificate, prodotti a base di principi attivi, olii essenziali ed estratti, frutto della più alta ricerca cosmetologica. Cute e capelli devono essere gestiti diversamente poiché, pur essendo costituiti in parte dagli stessi elementi, hanno caratteristiche, esigenze e funzionalità differenti. Con “Pure Herbal” è quindi possibile agire con trattamenti individuali ad hoc per soddisfare al meglio le richieste di qualsiasi tipo di cliente. l

ph© Andrea Ravanetti

“R

innoviamo il tuo look”. Con questa mission Alessandra ed Elena, due donne dinamiche con una solida esperienza nel settore hair-style e make-up, hanno aperto lo scorso aprile in zona Guizza a Padova il nuovo salone “RenYou”. “La salute della cute e il suo perfetto equilibrio fisiologico sono al centro della nostra attenzione” confermano le titolari. L’unione di una approfondita conoscenza di discipline bioterapeutiche e principi attivi naturali ha consentito di creare il sistema di lavoro “Pure Herbal” che mira ad un benessere globale.


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FOC U S 91

PRIMO A TAVOLA

LIMENA (PD) Via Vincenzo Stefano Breda 26 T. 049 2610844 - C. 338 5670181

Primo a Tavola, primo in bontà!

Code di gambero, baccalà mantecato, insalata di moscardini, frittatina con cipolla e soppressa: già dai cicchetti si capisce che la filosofia del ristorante è di proporre cose sfiziose che non dimentichino però la bontà della cucina veneta. Tartare di manzo, cubettata di tonno con germogli di porro, strudel di verdure, spaghettoni all’astice, entrecote di manzo, riso di venere con tartare di gambero rosso, vellutata di carote con acciughe, sono solo alcuni esempi dei piatti che possono soddisfare sia chi ama la carne, sia chi ama il pesce, o chi preferisce optare per scelte più vegetariane. Tutti trovano qualcosa di appetitoso e fresco per poter soddisfare il proprio languorino, magari prima di un film, visto il multisala vicino, o semplicemente per passare una serata in compagnia. Del resto si sa, la vita è una combinazione di cibo e magia. l

ph© Alberto Bacchin

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gni buona storia nasce da un primo sguardo, un primo incontro, un primo bacio, una prima volta, un primo piatto. E così al Primo a Tavola ci sono sole storie che parlano di buono. Tavoli color legno chiaro con sedie e sgabelli verdi, che richiamano i primordiali colori della natura, creando un ambiente caldo ed accogliente. Il nuovissimo ristorante di Limena sta già riscuotendo uno splendido favore della clientela che apprezza la qualità dei piatti proposti in menù e la cortesia del personale. Dalle colazioni con fragranti brioches ai pranzi con piatti genuini e freschi, dagli aperitivi con cicchetti tradizionali a cene con menù che mettono in risalto la qualità degli ingredienti. Per ogni ora della giornata Primo a Tavola compie scelte di ottima qualità per soddisfare le esigenze di una clientela diversificata.


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Cresce il gruppo Nuova Milano con una nuova sede a Selvazzano

L’

unica cosa che unisce tutti gli esseri umani, indipendentemente dall’età, dal sesso, dalla religione, dallo status economico o dall’etnia, è che in fondo tutti crediamo di essere migliori dell’autista medio. Quando però, nonostante tutti questi piloti esperti, le cose non vanno bene per fortuna ci sono centri specializzati a cui affidare le cure della propria cara e adorata auto, come il gruppo Nuova Milano che vanta quarant’anni di esperienza nel settore della riparazione dei veicoli. Oggi, oltre alle già note sedi di Padova e Monselice, l’azienda si è ampliata aggiungendone una nuova a Selvazzano, che è centro di revisione certificato, officina meccanica di auto, moto e scooter, dal nome Nuovamilano Inauto. Il gruppo poggia le sue basi sul costante aggiornamento delle strumentazioni e sulla preparazione dello staff tecnico, puntando su un efficiente lavoro di squadra che esprime al meglio il connubio tra esperienza, professionalità e cortesia, disponendo di tecnologie di massima avanguardia.

Tutto questo consente la risoluzione dei problemi più disparati: dalla conduzione completa di un sinistro (dalle perizie fino alla sistemazione del veicolo) alla manutenzione di veicoli elettrici e ibridi, dal tagliando di auto e moto al restauro di mezzi d’epoca. Il prestigio del Gruppo Nuova Milano deriva dalla completezza dei servizi offerti, ovvero di officina, elettrauto e sostituzione o riparazione di pneumatici, il tutto in tempi di consegna ridotti al minimo, con auto o scooter sostitutivi gratuiti e totale affidabilità del lavoro eseguito. l

CARROZZERIA NUOVA MILANO PADOVA Via A. Norbiato, 77 Tel. 049.8033092 PADOVA Viale dell’Industria, 38 Tel. 049.8089529 PADOVA Viale P. Bembo, 83/A Tel. 049.8806574 MONSELICE (PD) Via Emilia, 12 Tel. 0429.784368 New SELVAZZANO (PD) Via Monte Rua Tel. 049.8687501 www.nuovamilano.it


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FOCU S 93

GIÒ CAFÈ LIVING STORE

NOVENTA PADOVANA (PD) Via Carso, 19 - T. 049 980 1248 info@giocafepadova.it ph© Riccardo Callegari

Giò cafè Living Store apre le porte anche per colazioni e pranzi!

Dicono di lui: “Posto elegante e curato, un angolo speciale dove poter gustare dal dolce al salato senza mai venir meno alla qualità” “Bistrot shop eccellente, location da favola, da rimanere a bocca aperta” “Servizio ottimo, prodotti selezionati, pasticceria buonissima, cocktails perfetti” “Posto magico e di grande personalità, il personale molto gentile e disponibile, locale raffinato tranquillo, dove viene data molta attenzione ai dettagli come la musica, mai invadente” “Servizio e prodotti di ottima qualità. Niente è lasciato al caso. Top!”

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uesti sono alcuni dei commenti dei clienti del Giò cafè Living Store, locale innovativo, particolare, molto curato nei dettagli, dettagli che se piacciono si possono acquistare. Gli elementi d’arredo, originali e ricercati, sono però solo la cornice di una qualità che parte dagli snack e dai piatti veloci e preparati in giornata, con ingredienti freschi, dai cocktails sia tradizionali che innovativi, dai dolci di produzione artigianale e dalle cioccolate, per vere coccole ristoratrici. Dopo il successo ottenuto con l’apertura serale, questo splendido cafè ha assecondato le richieste della clientela aprendo le porte fin dalla prima mattina, offrendo la qualità che lo contraddistingue anche per la colazione, per il pranzo e per il tè del pomeriggio.

Sia per chi ha poco tempo, sia per chi vuole dedicarsi una pausa con calma, le proposte del Giò cafè Living Store soddisfano ogni esigenza. Il locale è un concept davvero intrigante, che però non si ferma all’apparenza, ma dedica la stessa cura sia alla scelta dei dettagli per la location sia alla selezione degli ingredienti. Giò cafè Living Store è la splendida cornice di una buonissima sostanza. l


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94 F O C U S

ph© Riccardo Callegari

OSTERIA E PIZZERIA LA VIGNA LOCALE STORICO A PADOVA

Osteria La Vigna,

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i sapori della cucina veneta nel cuore di Padova.

n locale storico, a pochi passi dalla Specola e dal Prato della Valle, che grazie alla nuova gestione di Alessandro, Chiara e Alessia, ha ritrovato lo smalto di un tempo. L’Osteria La Vigna mantiene come protagoniste le antiche ricette della cucina veneta, seppur rivisitate, unite all’atmosfera familiare e accogliente. La filosofia quindi rimane sempre quella di un’antica osteria, rinnovata nella forma ma non nei contenuti, in modo da poter offrire un servizio ancora più ospitale. L’arredamento ha mantenuto il dolce richiamo del passato, con le sedie impagliate e il tovagliato rustico, senza precludere però la giusta cura dei dettagli e l’intimità dei clienti. Il menù varia ogni mese ed è studiato proponendo ingredienti genuini, spesso a chilometro zero, fortemente legati alla stagionalità delle materie prime. Unica deroga alla “modernità” è l’aggiunta della pizza tra le pietanze proposte. Lievitata 48 ore, declinata nei gusti classici e sempre farcita con ingredienti freschi e di qualità. Da provare il vasto assortimento di birre e soprattutto i dolci, rigorosamente fatti in casa.

Fiore all’occhiello del locale, soprattutto per i prossimi mesi, è lo spazio all’aperto nella parte posteriore dell’osteria: una veranda tranquilla ed ombreggiata, aperta da aprile ad ottobre con più di 80 coperti disponibili, ideale per feste di laurea, ricevimenti o banchetti di varia natura. Oltre all’accortezza di accettare gli amici a quattro zampe, c’è anche una piccola sorpresa al momento del conto che richiama i bistrot francesi: il coperto non si paga. La posizione centrale e gli ampi parcheggi a pochi passi fanno sì che questo grazioso ristorantino sia l’ideale per chi ama passeggiare all’aria aperta, per i più sportivi in bicicletta e per i più pigri in automobile. Praticamente ogni strada porta all’Osteria La Vigna. l

LA VIGNA OSTERIA E PIZZERIA PADOVA Riviera Paleocapa, 94 T. 049 8561392 - C. 388 4783765 info@lavignaosteria.it www.lavignaosteria.it


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FOCU S 95

Cesare Sartoria, l’atelier degli abiti fatti su misura.

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l vestito è il corpo del corpo e dà un’idea delle disposizioni dell’anima”. Così Erasmo da Rotterdam esprimeva efficacemente l’importanza dell’abito, come presentazione non solo della propria esteriorità ma anche della propria personalità. Oggi però può essere difficile mettere in risalto l’individualità di ciascuno scegliendo tra vestiti prodotti in serie, il più delle volte creati secondo stereotipi lontani dalle specifiche proporzioni di una persona. Per avere un abito che risponda davvero alle peculiarità fisiche e caratteriali di un uomo si deve ricorrere all’arte della sartoria, quell’arte cioè che assicura il risultato minuzioso, artigianale e unico. Ora ciò è possibile e alla portata di chiunque voglia concedersi questo piccolo lusso grazie a Cesare Sartoria, atelier che crea abiti e camicie su misura, sia da uomo che da donna.

Nato dieci anni fa nel sottoscala di casa di Massimo Schizzarotto, modellista diplomato al Secoli di Milano e con una lunga esperienza nel settore delle creazioni sartoriali di alta moda, questo progetto ha preso sempre più forma fino a concretizzarsi in un laboratorio in forte espansione, alla cui conduzione si è affiancata Paola, sua nuova socia (business partner). Ogni cliente viene accolto in questo salotto dell’eleganza e viene seguito nell’ideazione di un abito, o una camicia, che risponda ai desideri e alle proporzioni dell’ospite. I tessuti scelti da Cesare Sartoria sono di Holland&Sherry ed Ermenegildo Zegna per gli abiti, Tessitura Monti e Sictess per le camicie, aziende impegnate nella ricerca di fibre raffinate. Prima della realizzazione finale sono previste diverse prove tali da rendere il prodotto finale un’espressione diretta dei gusti di chi lo deve indossare. Un abito su misura ha un valore duraturo nel tempo perché può anche essere modificato in base ai cambiamenti del corpo di chi lo indossa. Non ci sarà mai il rischio di trovarsi con un vestito uguale a quello di qualcun altro, perché la creazione realizzata a mano sarà unica ed esclusiva, conferendo così alla persona un’eleganza propria e distintiva e non stereotipata. Del resto si sa, l’eleganza è l’unica bellezza che non sfiorisce mai e l’atelier Cesare Sartoria è l’ambiente ideale per far realizzare il proprio personale concetto di eleganza. l

LIMENA (PD) Via Manetti Eugenio, 1 P. 392 680 6094 info@cesaresartoria.it www.cesaresartoria.it

ph© Andrea Ravanetti

CESARE SARTORIA


IN PUBBLICITÀ

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*Art. 57-bis D.L. n. 50/2017, conv. in legge, con modificazioni, dalla L. n. 96/2017.


e enti a cura di

Monica Jacopetti

powered by



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Black & Gold Party night al Buh12

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Generali Italia Agenzia Prato della Valle

som ma rio 103

Superauto presenta T-ROC

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Biosphera Aperitivo & Musica

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V-Space Fashion Art & Design

L’“Autostazione” Locale di tendenza

Bilbò XXL Party Formentera

Havana Barboni

122 Amís Per Lei

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Fuori Porta


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98 E V E N T I

RT HAIRSTYLE &VAIN CENTE ACCOPPIATA Padova • HD PARRUCCHIERI ha organizzato un evento per celebrare l’ultimo riconoscimento raggiunto: l’ambito premio agli Italian Hairdresser Awards 2017 di On Hair by Cosmoprof. Gli hairstylist Alberto Menin e Valentina Rampin hanno invitato amici e clienti ad un aperitivo all’insegna non solo dell’hairtrend, ma anche dell’arte, ospitando le opere dell’artista padovano Tony Gallo. L’evento si è svolto nella prima parte presso la Pasticceria Biasetto per poi spostarsi nel negozio adiacente HD Parrucchieri, tra brindisi, musica e coloratissime tele.

ph© Andrea Ravanetti


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EVEN T I 99

Padova • Dopo gli esclusivi eventi tenutisi a Venezia in occasione della Mostra del Cinema 2017 e a Cortina per la festa dell’Immacolata, l’evento DOBERMAHN è arrivato anche a Padova al Caffè Pedrocchi, esclusiva location in centro città. Un aperitivo unico, ritmato dalle selezioni musicali di Andy-J e accompagnato dallo showcooking del Caffè Pedrocchi.

ph© Riccardo Piazza

DOBERMAH AL CAFFÈ N PEDROCCH I


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100 E V E N T I


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EVENT I 101

D BLACK & GOLH PARTY AL BU 12 Padova • Un party a tema Black&Gold quello organizzato da Andrea Frangioni, Michele Zanin, Alberto Longhin, Marco Barollo, Daniele Bertocco e Romina Tognon presso l’originale spazio polifunzionale BUH12, gentilmente messo a disposizione da Nicola Sarti e Siro Toniolo. Un’idea nata per riunire tutti gli amici per le feste natalizie. La cena curata nei minimi dettagli, i bartenders, la selezione musicale di Luca70 Dj e la voce di Benedetta Cavagnis hanno reso la serata indimenticabile.

ph© Valentina Bernardi


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102 E V E N T I

ER SPECIAL DINN IA GENERALI ITATLO AGENZIA PRA DELLA VALLE Padova • Lo staff al completo di Generali Italia - Agenzia Padova PRATO DELLA VALLE, si è riunito per festeggiare presso il ristorante “Mario e Mercedes” di Padova. L’agente Catia Roncolato ha organizzato tutto nei minimi particolari, donando alla serata momenti conviviali di festa e allegria.

ph© Andrea Ravanetti


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EVENT I 103

SUPERAUTO PRESENTA T-ROC Padova • La Concessionaria SUPERAUTO SpA ha presentato in anteprima, tra le prestigiose boutiques di via San Fermo, Vo l k s wa g e n T- Ro c , l a n u ova crossover compatta della casa tedesca. Perfetta per chi non vuole passare inosservato.

H E N D E R S O N B A R A C C O

MONSELICE (PD) Via Roma 11

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T. 0429 789749

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undici.info.11@gmail.com

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Undici


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104 E V E N T I

PROMISE

LA NOTTE DEI DIAMANTI Padova • Una notte di diamanti per chi ha scelto di credere alla promessa del Caffè Pedrocchi. Si è svolto presso il salotto più elegante d e l l a c i t t à l’ ev e nto P RO M I S E #lanottedeidiamanti. Un party che ha saputo emozionare gli ospiti dello storico bar patavino regalando un ricordo prezioso e brillante.

ph© Robi Rossi


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EVENT I 105

BIOSPHERA APERITIVO & MUSICA Treviso • Continuano con successo gli appuntamenti BIOSPHERA - Aperitivo & Musica, all’interno del supermercato biologico NATURASì con la possibilità di degustare la CENA MARKET TM BISTROT immersi nel colorato reparto ortofrutta.


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HION V-SPACE FASN ART & DESIG Padova • Il Progetto V-SPACE nasce da un’idea di Camilla Valentini, che ha reinventato il capannone di famiglia, prima luogo espositivo di divani e letti (Valentini Interiors), in uno spazio che lega più campi, dall’arredamento alla moda e al design, ma soprattutto un luogo d’incontro e scambio di idee. In una realtà quotidiana dove ci si può permettere quasi tutto con un click, V-SPACE vuole esaltare l’emozione di toccare e provare con mano un capo o di passare un pomeriggio con le amiche in uno spazio dove bere un caffè e nel frattempo fare un po’ di shopping.


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EVENT I 107

Cittadella (PD) • Da rimessa di autobus a locale di tendenza. L’AUTOSTAZIONE in poco tempo si sta affermando uno dei locali di riferimento per i giovani, dall’aperitivo, alla cena e al dopo cena. In contemporanea all’inaugurazione della nuova area del locale, che oltre ad aumentare la capienza di posti per il ristorante ospita una cantina fornita delle migliori marche di vini e champagne, si è svolto il party di Jonny Mole Design con vari ospiti tra i quali Ignazio Moser, reduce della partecipazione alla Casa del Grande Fratello Vip e fidanzato della bellissima Cecilia Rodriguez, e Filippo Pozzato, uno dei ciclisti più importanti del panorama italiano e internazionale.

L’“AUTOST LOCALE DI AZIONE” TENDENZA


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108 E V E N T I

SEASON CLOSING PARTY

BLU CLUB Cortina D’Ampezzo ph© Biagio Camiggio


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EVENT I 109

PRESENTAZIONE CALENDARIO BELLEZZE VENETE 2018

Q BAR Padova


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110 E V E N T I

WELCOME 2018

DES ALPES MOOD CLUB Madonna di Campiglio


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EVENT I 111

XXL PARTY FORMENTERA

BILBO’

Cortina d’Ampezzo


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112 E V E N T I

FIRST BIRTHDAY

HASHTAG222 Noventa Padovana


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EVENT I 113

DIVA

abbigliamento donna

MONTEGROTTO TERME (PD) Via Marconi, 2 • Tel. 049 79 31 00 • diva.abbigliamento@outlook.com

DIVA ABBIGLIAMENTO


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114 E V E N T I

SATURDAY CLUB LIVE

Q BAR Padova ph© Mark.F

IL NOLEGGIO AUTO DELLA TUA CITTÀ PADOVA Viale della Regione Veneto 28/1 - Tel. 049 6988372 - info@padovarent.it


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EVENT I 115


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116 E V E N T I

BUON COMPLEANNO

STORY

Santa Giustina in Colle (PD) ph© Robi Rossi


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EVENT I 117


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118 E V E N T I

909

SHOWROOM Noventa Padovana

MEDIA PARTNER STEREOCITTÀ


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EVENT I 119


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120 E V E N T I

#BARBONI

HAVANA Treviso


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EVENT I 121


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122 E V E N T I

PER LEI

AMÍS

Vicenza ph© Luca Mazzocco


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EVENT I 123


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124 E V E N T I

VIDA LOCA & 90.2010

EXTRA EXTRA Padova ph© Andrea Salvato


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EVENT I 125


VAMI LUXURY RENT SPECIAL NIGHT Hotel Principe Savoia

MILANO ph© Dario Raimondi


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FUORIPOR TA 127

IMMATURI LA SERIE CANALE5 Liceo Parini

MILANO ph© Dario Raimondi

ISOLA DEI FAMOSI CANALE5 Studi Mediaset

COLOGNO MONZESE ph© Dario Raimondi


FEBBRE A 90 Berfis

VERONA ph© Mattia Bissoli

100% SESTO SENSO Sesto Senso

LONATO DEL GARDA ph© Light&Magic








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