SCIENZA E FANTASIA

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POSTE ITALIANE S.P.A. – SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE – 70% NE/PD € 25,00 - copia singola € 7,00 Autorizzazione del Tribunale di Padova numero 4093 del 21 novembre 2013 ISSN 2284-0761 - ISBN 978 88 5495 336 9 - Quadrimestrale - Numero 23 - giugno / settembre 2021

NUMERO

23 Da piccolo

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farò lo scie nziato! www.planck-magazine.it

SCIENZA E FANTASIA

CON IL POSTER DI MARIE E MAX

E in p iù.. MARI . una storia EEM AX IN a fumetti! TRUC ... CHI S CIENT IFICI

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. . . n i x a M e I

C I e F i I r T N E I C Ma S I H C C U TR

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DOSSIER

SUPER!

Volare, sparare fasci di luce potenti, deformare il corpo, avere una forza sovrumana… quanti su perpoteri ci sono nei racconti di libri, film e fumetti? Davvero tanti! E i superer oi chi sono? Come hanno ottenuto i loro poteri? A queste e a molte alt re domande possiamo rispondere anch e grazie alla scienza e nelle prossime pa gine scoprirai proprio che cosa c’entri la scienza con l’essere “super”.

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POTERI STRAORDINARI

di Sarah Libanore (redazione)

Cartoni animati, fumetti, anime, film... Dove c’è fantasia, non possono mancare i personaggi dotati di superpoteri. Anche se questi sono frutto dell’immaginazione, alcuni prendono spunto dalle nostre conoscenze scientifiche e dalla natura che ci circonda. Eccone alcuni!

ALI PER VOLARE... O FORSE NO?

Molti personaggi hanno delle ali che possono sorreggere il loro peso e farli volare. Queste si trovano sulla schiena, a differenza di quelle degli uccelli che sono attaccate al centro del torace. Per sbattere le ali e alzarsi in volo, personaggi come Angelo degli X-Men e Hawkgirl della Justice League devono quindi sforzare tantissimo i muscoli pettorali e dorsali: dovrebbero essere super muscolosi!

FULMINI E SAETTE

Tra i superpoteri più forti c’è la capacità di lanciare fulmini per sconfiggere gli avversari, come fanno Azula di Avatar la leggenda di Aang e Sasuke di Naruto. I fulmini sono prodotti da cariche elettriche che si spostano e, per lanciarli, questi personaggi devono avere nel proprio corpo più cariche di quelle che ci sono nel punto che vogliono colpire.

BRRR, CHE FREDDO!

Elsa, regina di Frozen, e Jack Frost, eroe de Le cinque leggende, condividono lo stesso potere: creare il ghiaccio. Per farlo, basterebbe assorbire il calore intorno a sé e abbassare la temperatura dell’aria. Essa, infatti, è ricca di acqua allo stato gassoso, cioè vapore acqueo che, raffreddandosi, si trasforma in acqua allo stato solido, cioè ghiaccio! È in questo modo che funzionano i frigoriferi: la temperatura al loro interno si abbassa perché il calore interno viene assorbito ed espulso nell’ambiente dal retro del frigo, che per questo è caldo se lo tocchiamo. Se Elsa e Jack Frost creano il ghiaccio in questo modo... chissà dove nascondono il calore assorbito dall’ambiente!

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DOSSIER

CAMBIARE TAGLIA GRAZIE AGLI ATOMI

Come fanno alcuni personaggi, come Antman e Alice di Alice nel paese delle meraviglie, a cambiare dimensione? È possibile che una cosa del genere accada? La risposta va cercata… negli atomi. Noi e tutto ciò che ci circonda è fatto da atomi, delle particelle piccolissime legate tra loro. Per rimpicciolire il suo corpo, Antman dovrebbe avvicinare moltissimo tutti i suoi atomi, ma non basterebbe perché gli atomi comunque occuperebbero un certo spazio. Viceversa, quando Alice diventa grandissima, gli atomi del suo corpo dovrebbero allontanarsi molto, ma non è possibile perché i legami che tengono insieme gli atomi si romperebbero. Quindi l’unica spiegazione è che Antman e Alice cambino il numero di atomi del loro corpo: per diventare piccoli il numero di atomi deve diminuire e per diventare grandi il numero di atomi deve aumentare. Ma questo nella realtà non è certo possibile.

Super!

TECNO-POTERI

Non tutte le supereroine e i supereroi hanno dei poteri: ad alcuni basta la propria intelligenza, aiutata da qualche gadget super-tecnologico! C’è anche chi, in questo modo, è diventato super dopo un incidente o un combattimento in cui ha perso parte del proprio corpo: è il caso di Nebula e Iron Patriot dei film Marvel Studios.

E tu, quali altri superpoteri scientifici conosci?

Parole di scienza (pagina 63) ATOMO

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Per questo articolo ci siamo ispirati al libro La fisica dei supereroi di James Kakalios 23_ita.indd 25

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UNA SFIDA PER LE LEGGI DELLA FISICA Volano, si arrampicano sui grattacieli, corrono a velocità altissima, diventano persino invisibili! Grazie ai loro fantastici superpoteri, i supereroi riescono a fare delle cose che noi umani possiamo solo sognare e che, di solito, non rispettano le leggi della fisica.

Nonostante questo, però, il legame tra molti supereroi e la scienza è forte. Alcuni di loro, nella “vita normale”, fanno proprio gli scienziati: per esempio Bruce Banner, che quando diventa nervoso si trasforma in Hulk, è un medico e uno scienziato molto bravo. Invece Barry Allen, che di notte diventa Flash, l’uomo più veloce del mondo, lavora nella polizia scientifica. Anche il giovane Peter Parker, ovvero l’Uomo Ragno, è molto appassionato di chimica. Tutti loro, tra l’altro, acquistano i loro superpoteri proprio a causa di “imprevisti” che avvengono durante degli esperimenti scientifici: ad esempio, Flash viene colpito da un fulmine mentre sta lavorando con delle sostanze chimiche.

di Matteo Serra (divulgatore scientifico, Fondazione Bruno Kessler - FBK)

Ma quanto sono incredibili i poteri dei supereroi? James Kakalios, un professore americano, ha provato a fare qualche calcolo nel suo bellissimo libro La fisica dei supereroi... e ne vengono fuori delle belle! Il più forte di tutti è sicuramente Superman, che oltre a riuscire a volare ha dei muscoli potentissimi, tanto da essere chiamato anche “l’uomo d’acciaio”. Nel primo numero del fumetto americano a lui dedicato, uscito nel 1939, si dice che a un certo punto Superman fa un salto che gli permette di salire in cima a un grattacielo alto duecento metri! Ma quanta forza bisogna avere nelle gambe per salire così in alto? Semplice: più o meno la stessa che servirebbe a sollevare un oggetto pesante due tonnellate e mezzo! Mica male…

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DOSSIER Super! E Flash, quanto può andare veloce? Tantissimo, oltre ogni immaginazione. Ma per andare così veloce ha anche bisogno di moltissima energia, quindi dovrà sicuramente mangiare tanto. Quanto? Anche qui il calcolo è presto fatto: per fare una corsa alla velocità di Flash, dovresti mangiare all’incirca centocinquanta milioni di cheeseburger! Facile, no? Ci sono poi tantissimi altri supereroi, con i poteri più incredibili. A noi però piace citarne uno un po’ speciale, che forse è il più “scientifico” di tutti: stiamo parlando di Batman, l’uomo pipistrello. Devi sapere infatti che Batman non ha proprio alcun superpotere! Tutte le cose super che riesce a fare sono frutto infatti di un fisico perfetto e soprattutto di moltissimi strumenti tecnologici che ha ideato e costruito lui stesso, con l’aiuto del fidato maggiordomo Alfred. È la dimostrazione che, grazie alla scienza e alla tecnologia, tutti possiamo riuscire a fare cose straordinarie... anche senza superpoteri!

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LO SCRITTORE DEL FUTURO “Qualunque cosa un uomo può immaginare, altri uomini possono rendere reale”. Così diceva lo scrittore francese Jules Verne, vissuto tra il 1828 e il 1905, per indicare come può succedere che alcune cose inventate o realizzate dall’essere umano, vengano da idee immaginate da altri, in altri tempi e luoghi, anche con un pizzico di fantasia. E questo è successo proprio a lui, a Jules Verne.

di Martina Tardivo (redazione)

Immaginare, sognare, spingendosi oltre ciò che si conosce… è così che, unendo la fantasia alla passione per la scienza, Jules ha anticipato, e probabilmente anche ispirato, molte scoperte, avvenute in alcuni casi solo decenni più tardi. Secondo lo scrittore statunitense Ray Bradbury, ad esempio, “senza Jules Verne, molto probabilmente non avremmo mai concepito l’idea di andare sulla Luna”.

VERSO LA LUNA...

Costruire e sparare un “grosso proiettile” che permettesse di arrivare dove nessuno aveva ancora messo piede: sulla Luna! Questa è l’avventura raccontata nei romanzi di Jules Verne Dalla Terra alla Luna e Intorno alla Luna, dove i protagonisti vanno nello spazio a bordo di una navicella che ha la forma di un grosso proiettile, “sparato” da un cannone.

Un francobollo dedicato a Jules Verne con il suo veicolo per andare sulla Luna.

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Circa un secolo dopo, questi racconti sono diventati realtà: era il dicembre del 1968 quando la NASA lanciò la missione Apollo 8, la prima con destinazione la Luna. Le analogie tra i racconti e le successive missioni spaziali sono sorprendenti! Pensate che il luogo da cui è stato lanciato il “proiettile” del racconto di Jules Verne si trova a solo un centinaio di chilometri dalla base da dove partirono le missioni Apollo. Anche l’equipaggio formato da tre persone e il rientro sulla Terra con un ammaraggio nell’Oceano Pacifico, cioè con un atterraggio sull’acqua, immaginati da Jules Verne, corrispondono a ciò che poi è avvenuto nella realtà. E perfino i calcoli coincidono! Nel romanzo si dice che la navicella doveva avere una velocità di circa 39 mila e 500 chilometri all’ora. Il razzo Saturn V utilizzato nelle missioni Apollo per uscire dall’orbita della Terra era formato da tre parti chiamate “stadi”, e il terzo stadio raggiunse proprio i 39 mila chilometri all’ora.

Il razzo Saturn V usato per la missione Apollo 17. (Copyright: NASA)

...GIÙ NEGLI ABISSI

Un francobollo dedicato a Jules Verne dove con il Nautilus.

Un sottomarino moderno. Sullo sfondo: il monumento dedicato a Jules Verne sulle rive del fiume Oka in Russia, precisamente nella città Niznij Novgorod.

Smettiamo per un attimo di guardare il cielo, riempiamo i polmoni di aria e tuffiamoci per esplorare le profondità marine in compagnia del Capitano Nemo, inventore e comandante del prodigioso sottomarino Nautilus, e dei suoi compagni di viaggio. Tra calamari giganti, balene e difficoltà dovute ai ghiacci del Polo Sud, ai protagonisti dei romanzi Ventimila leghe sotto i mari e L’isola misteriosa l’avventura proprio non manca. Ma dove si nasconde in questo caso l’intuizione di Verne? Nonostante ai suoi tempi esistesse già l’idea dei sottomarini, il Nautilus con il suo sistema di propulsione basato su motori elettrici e capace di raggiungere una velocità massima di 50 nodi, cioè di circa 90 chilometri all’ora, è una vera anticipazione dei sottomarini moderni. Oltre al Nautilus, poi, nei romanzi compaiono molti altri futuri progressi della tecnica e della scienza: ad esempio, la creazione di fibre tessili e l’uso di particolari scafandri per le immersioni. Insomma, se nel leggere i racconti di Jules Verne, al piacere dell’avventura aggiungiamo lo stupore per la capacità di questo scrittore di immaginare e descrivere con dettaglio il futuro... resteremo sicuramente a bocca aperta!

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LA SCIENZA TRA I VERSI DI DANTE di Agnese Sonato (redazione)

Dante Alighieri è stato un grande poeta e scrittore italiano, molto importante e famoso, in particolare, per una delle sue opere: il poema dal titolo Divina Commedia. Si tratta di un racconto inventato, di fantasia, dove però si nasconde un po’ di scienza.

PRIMA DI INIZIARE... SCOPRIAMO LA DIVINA COMMEDIA

Come le poesie, anche i poemi sono scritti in versi, cioè l’insieme delle parole che si trovano in ogni riga. Il poema, però, rispetto alla poesia, è molto più lungo e spesso è diviso in più parti, simili ai capitoli che a volte ci sono nei racconti. Ecco, la Divina Commedia, scritta da Dante tra il 1304 (o 1307) e il 1321, è un poema che parla del viaggio immaginario di Dante attraverso l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso, i tre regni in cui le anime possono andare dopo la morte secondo la religione di Dante, cioè quella cristiana cattolica. Il poema è diviso in tre parti, chiamate cantiche, ognuna dedicata a una tappa del viaggio.

Un anniversario importante! Dante è vissuto tra il 1265 e il 1321, quindi nel 2021 si contano 700 anni dalla sua morte, una ricorrenza molto importante per la nostra storia.

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UN CURIOSO VIAGGIO NEL NOSTRO PIANETA

Il viaggio immaginario descritto nella Divina Commedia è un viaggio all’interno del nostro pianeta e Dante, nella creazione della storia, si era basato sulle conoscenze scientifiche della sua epoca. Ad esempio, a quel tempo si pensava che la Terra fosse divisa in due parti: una fatta completamente di terra e una completamente di acqua. E proprio partendo da questo, Dante ha immaginato che… • L’Inferno fosse una cavità, un grande buco a forma di cono, all’interno della Terra, nella parte fatta di terra e non di acqua. • Il Purgatorio fosse un’isola montagnosa che si trova dalla parte opposta del pianeta rispetto all’Inferno, dove c’è l’acqua. • Il Paradiso fosse in cima alla montagna del Purgatorio. Adesso, grazie alle conoscenze scientifiche che abbiamo, sappiamo che la Terra è fatta in modo diverso e non è divisa in due parti, una di terra e una di acqua. Però è bello vedere come Dante, nella sua opera di fantasia, aveva preso spunto dalle conoscenze scientifiche del suo tempo.

ARIA CHE SI COLORA

C’è una parte della Divina Commedia in cui Dante parla di un fenomeno scientifico legato alla luce. Nel canto numero 25 del Purgatorio, infatti, Dante scrive così… “E come l’aere, quand’è ben pïorno, per l’altrui raggio che ‘n sé si reflette, di diversi color diventa addorno.”

Sullo sfondo: Ecco l’affresco di Domenico di Michelino che si trova nel Duomo di Firenze e che rappresenta Dante e la Divina Commedia. Sulla sinistra c’è l’Inferno, mentre sullo sfondo si vede la montagna del Purgatorio che porta al Paradiso.

Hai capito di cosa si tratta? Non è facile capire cosa ci sia scritto ed è normale che sia così, perché al tempo di Dante la lingua italiana non era come quella che parliamo oggi. Grazie a chi ha studiato la lingua italiana e la sua storia, sappiamo che in quei versi Dante dice: “quando c’è molta umidità nell’aria, la luce del Sole si riflette e nell’aria appaiono diversi colori”. Ecco: Dante qui ha descritto… l’arcobaleno! Infatti, dopo un temporale, la luce bianca del Sole attraversa le goccioline d’acqua ancora presenti nell’aria e viene scomposta nei diversi colori di cui è formata: i colori dell’arcobaleno.

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Erbologia... per babbani

di Martina Giagio (naturalista e divulgatrice scientifica)

“«Oggi rinvaseremo le mandragole. Allora, chi sa dirmi le proprietà della mandragola?» Nessuno fu sorpreso nel vedere la mano di Hermione alzarsi per prima. «La mandragola è un efficace ricostituente» disse Hermione che, come al solito, sembrava avere inghiottito tutto il libro di testo. «Si usa per riportare nella condizione originale le persone che sono state trasfigurate o sottoposte a un incantesimo».” Ecco un pezzo di Harry Potter e la Camera dei Segreti, il secondo romanzo della saga Harry Potter scritta da Joanne Rowling (nota come “J. K. Rowling). E nel leggere questo passaggio, chi non ha sognato almeno una volta di partecipare a una lezione di Erbologia con la professoressa Sprite? Quanto sarebbe bello svegliarsi, in una mattina di primavera, alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts e, armati di paraorecchie e guanti protettivi, correre verso la serra per imparare a prendersi cura delle piante magiche, utili per le pozioni! Eppure, a pensarci bene, non è poi impossibile trovare quelle piante anche nel nostro mondo “babbano”!

UNA PIANTA DALLE MILLE SORPRESE

Ecco la mandragola.

La mandragola, durante il secondo anno di scuola di Harry, viene utilizzata dalla professoressa Sprite per una pozione che possa annullare gli effetti della pietrificazione causata dal Basilisco. Nel mondo magico, questa pianta viene infatti inserita in molti antidoti per le sue grandi proprietà ricostituenti. E se volessimo osservarne una? È molto semplice: in alcune zone mediterranee calde e con abbondante luce solare, ad esempio la Sardegna, la mandragola cresce rigogliosa con i suoi fiorellini viola. Ma la vera sorpresa di questa pianta è la radice! Proprio come nel libro, ha infatti una forma “antropomorfa”: questo significa che, a causa della presenza di grossi bozzi e ramificazioni, il suo aspetto è molto simile a quello di un neonato.

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E L’URLO?

La professoressa Sprite fa tappare le orecchie a Harry e compagni per proteggerli dall’urlo della mandragola, che sarebbe altrimenti fatale. Anche l’urlo ha delle origini nella realtà. Un tempo infatti, per riuscire a toglierla dal terreno, si usava una corda che a un’estremità era legata alla pianta e all’altra estremità al collo di un cane. Era tanto faticoso, per il cane, tirare via la mandragola, così abbaiava fortissimo, lamentandosi e sembrava proprio… urlare! Da qui poi è stato preso spunto per il famoso “urlo della mandragola”.

Disegno dell’estrazione della mandragola dal terreno.

POZIONI MAGICHE

Iniziamo dal Distillato della Morte Vivente: una pozione così potente da far cadere in un sonno profondo chiunque la beva! Per prepararla servono due fondamentali ingredienti: l’asfodelo e l’artemisia. L’asfodelo, dai caratteristici fiori bianchi con una fascia più scura al centro, si trova nei prati soleggiati e anche nel mondo babbano la sua radice viene utilizzata in cucina. Anche l’artemisia, che possiamo trovare nei nostri giardini come erba infestante, viene utilizzata per preparare degli infusi rilassanti. Se invece avete bisogno di curare qualche ferita, perché non usare il dittamo? Hermione lo utilizza per curare il braccio di Ron, spaccatosi dopo una smaterializzazione mal riuscita. Anche per noi babbani, l’essenza di dittamo è molto utile per curare piccole ferite, dolori e infezioni.

L’artemisia L’asfodelo Il dittamo 53 23_ita.indd 53

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Nel prossimo numero...

IL METODO SCIENTIFICO Settembre 2021 n. 24

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