NUMERI E MISURE

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POSTE ITALIANE S.P.A. – SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE – 70% NE/PD € 21,00 - copia singola € 8,50 Autorizzazione del Tribunale di Padova numero 4093 del 21 novembre 2013 ISSN 2284-0761 - ISBN 978 88 5495 4243 - Numero 26 - Quadrimestrale giugno 2022 / settembre 2022

26 NUMERO

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NUMERI E MISURE

TRO: AL CEN TER IL POS NITÀ U DELLE SURA! DI MI


IÙ GRANDI P I A A R E T T LE

MISURIAMO IL MONDO Quando quel giovane entrò nel suo ufficio, Philipp von Jolly - all’epoca noto docente di fisica presso l’Università di Monaco di Baviera - non ebbe dubbi. Correva l’anno 1878 e il giovanotto era indeciso tra il seguire la passione per la musica o assecondare l’interesse per la fisica, e gli chiese consiglio. Si narra che l’anziano professore non ebbe dubbi: descrisse la fisica come una disciplina dove era ormai rimasto poco da scoprire e il cui futuro poteva al più riservare lo studio di dettagli, ma non certo rivoluzioni della conoscenza. Lo studente ringraziò, ma fece di testa sua e proseguì negli studi di fisica. Se non lo avesse fatto chissà se questa bellissima rivista sarebbe mai esistita. Senz’altro non con il nome che ha adesso, dato che il giovane in questione si chiamava Max Planck e sarebbe diventato uno tra i più brillanti scienziati della storia e uno dei padri della meccanica quantistica. Un approccio, quello quantistico, che ha rivoluzionato la fisica. E che ha dato un contributo determinante alla scienza della misura – la metrologia – alla quale è dedicato questo numero di PLaNCK!. Da sempre l’uomo misura il mondo: per conoscerlo, per viverci, per rapportarsi con i suoi simili. Oggi con solo sette

unità di misura– metro, secondo, chilogrammo, kelvin, ampere, mole e candela – misuriamo la complessità e le meraviglie della natura, dal microcosmo delle particelle elementari ai confini dell’Universo. Unità che nel 2018, sotto la spinta del progresso di scienza e tecnologia, sono state ridefinite abbandonando i manufatti umani come il chilogrammo o il metro campione e utilizzando invece immutabili costanti fisiche universali, tra le quali proprio la costante di Planck. Insieme agli amici di PLaNCK! andiamo allora alla scoperta di numeri e misure. Ricordandoci sempre che le misure sono un mezzo prezioso dietro al quale ci deve essere però l’umanità che le interpreta con la scienza e il suo metodo. E che nella vita non tutto può e deve essere misurato, soprattutto quando parliamo dei nostri giovani lettori. Spazio quindi alla creatività e alla cura delle potenzialità di ciascuno, senza cadere nella tentazione di ingabbiare le persone in griglie rigide di prestazioni e valutazioni. Buona lettura! Piero Martin

Piero Martin è professore ordinario di fisica all’Università di Padova e svolge la sua ricerca sulla fusione termonucleare. Fellow dell’American Physical Society, è stato responsabile scientifico di grandi imprese di ricerca internazionali, come l’esperimento RFX a Padova e la Task Force Europea “Eurofusion Medium Size Tokamak” cui afferivano circa 300 ricercatori. Attualmente è Chief Physicist di DTT, il nuovo grande esperimento di fusione italiano. Accompagna la ricerca con la divulgazione. È editorialista per La Stampa. Nel 2019 ha vinto il Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica, sezione articoli. È stato TEDx speaker e ha partecipato a numerose trasmissioni radiotelevisive di divulgazione scientifica. Il suo ultimo libro “Le 7 misure del mondo” (Laterza, 2021) è finalista del Premio Galileo 2022 ed è di prossima pubblicazione in inglese per Yale University Press, in tedesco, cinese e giapponese. Il libro “Trash. Tutto quello che dovreste sapere sui rifiuti” scritto con A. Viola per Codice edizioni, (2018) ha vinto il Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica “G. Dosi”, sezione Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali.

PLaNCK! è un progetto editoriale nato nel 2013 da un’idea dell’associazione Accatagliato che si occupa di divulgazione scientifica per ragazzi e ragazze, scuole e famiglie in tutt’Italia (www.accatagliato.com). La redazione di PLaNCK! è composta da soci di Accatagliato che si occupano di ideare e realizzare i contenuti della rivista, e a cui si aggiungono collaboratori esterni esperti. Da sempre PLaNCK! ha un comitato scientifico composto da docenti e ricercatori dell’Università di Padova, a cui si aggiunge la consulenza di esperti a livello italiano e internazionale su temi specifici. Fin dall’inizio del progetto, PLaNCK! ha ricevuto un contributo da parte dei dipartimenti di Scienze chimiche e di Fisica e astronomia dell’Università di Padova, da donazioni o sponsor pubblici o privati.

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In questo numero

04 La nostra squadra 10 Strumenti per conoscere il mondo 12 Le unità di misura 14 Storie e curiosità... per tutte le unità

23 Dossier: DIAMO I NUMERI! 24 C’erano una volta... i numeri 26 Anche gli animali contano! 28 Che coppia! Alla scoperta di zero e pi greco 30 Come conta il computer? 34 Numeri speciali. Le costanti che descrivono l’Universo 44 C’è un errore! 46 Matematica e cervello 50 Numeri per imbrogliare 52 Alla ricerca delle... unità di misura 56 Errori che hanno fatto la storia 58 La natura... dà i numeri!

QUANTI? Cari lettori e lettrici, in questo PLaNCK! si parla di misure e di numeri: proviamo a fare un gioco? Provate a pensare in quanti modi potete utilizzare PLaNCK! per misurare la vostra scuola. Un esempio? Potete salire in cima al tetto, lasciar cadere una copia di PLaNCK! e vedere in quanti secondi arriva a terra. Oppure potete contare quanti PLaNCK! ci vogliono per coprire tutto il cortile della ricreazione! E se mettessimo una copia sopra l’altra? Quante ne servirebbero per arrivare al tetto? Comunque, per sapere tutto su numeri e misure sapete quanti PLaNCK! servono? Uno: quello che avete in mano in questo momento. Buona lettura!

Rubriche 18 Numeri e misure... in arte 22 Scienza da leggere 43 Collabora con noi! 60 Piccoli collaboratori 62 Lo chiediamo a voi! 63 Parole di scienza

Andrea Frison

Fumetto 05 Le avventure di Marie e Max: Storie matematiche dal passato

Storia della scienza 48 I Pitagorici e i numeri 49 Ipazia, filosofa e matematica tra storia e leggenda

Tocca a te! Esperimenti e giochi 32 Calcola come un computer 54 La pioggia cade... a tappi

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PLaNCK! è un progetto dell’associazione Accatagliato via S. Sofia 5 - 35121 Padova www.accatagliato.com accatagliato.info@gmail.com

Stampatore ed editore

CLEUP sc “Coop. Libraria Editrice Università di Padova” via Belzoni 118/3 - 35121 Padova tel. 049 8753496 www.cleup.it - www.facebook.com/cleup ISSN 2284-0761 ISBN 978 88 5495 4243 ©2022 Accatagliato Tutti i diritti riservati www.planck-magazine.it redazione@planck-magazine.it

Comitato Scientifico (Università degli Studi di Padova) Coordinatrice: dott.ssa Marta Carli

Dipartimento di Fisica e Astronomia prof. Alberto Carnera, prof.ssa Ornella Pantano, prof. Giulio Peruzzi, prof.ssa Cinzia Sada, prof. Antonino Milone Dipartimento di Scienze Chimiche dott. Massimo Bellanda, dott.ssa Laura Orian, dott. Giacomo Saielli, dott.ssa Elisabetta Schievano

Redazione

Coordinatrice editoriale: Agnese Sonato Direttore Responsabile: Andrea Frison Redazione: Agnese Sonato, Marta Carli, Sarah Libanore, Martina Tardivo, Marco Barbujani, Francesco Zani, Bianca Maria Scotton, Serena Maule, Laura Paneghetti, Andrea Frison Versione inglese: Laura Paneghetti

Fumetto Disegnatrice e colorist: Bianca Maria Scotton Assistente colorist: Gioia Beghin Sceneggiatrici: Bianca Maria Scotton e Agnese Sonato Illustrazione di copertina Sofia Poiana Layout Progetto grafico e impaginazione: Francesco Zani Testata: Stefano Pozza Segreteria di redazione e pubbliche relazioni: Serena Maule, Martina Tardivo, Sarah Libanore

In questo numero...

Autori e autrici dei testi per questo numero: Agnese Sonato, Sarah Libanore, Martina Tardivo, Matteo Serra, Ilaria Ampollini, Francesco Zani, Sara Fanelli, Stefano Pozza

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Marie e Max:

STORIE MATEMATICHE DAL PASSATO

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STRUMENTI PER CONOSCERE IL MONDO Ecco i numeri e le misure! Quanti sono i numeri? I numeri sono… infiniti! E quante sono le cose a cui servono i numeri? Sono infinite anche quelle. I numeri ci aiutano a contare gli oggetti, a contare gli anni, a fare operazioni… e ci servono anche a dire quanto è grande (o piccolo) qualcosa, a dare una misura e un valore alle cose. La disciplina che racchiude tutte le conoscenze sui numeri e su quello che con i numeri si può fare è la MATEMATICA.

di Agnese Sonato (redazione)

C’ERA UNA VOLTA... Se pensiamo alla parola “matematica” ci vengono in mente di sicuro i numeri, poi le operazioni che si possono fare con i numeri, la geometria, le equazioni, le tabelline… ma non è finita. La matematica è molto più di calcoli ed espressioni. E per capirla un po’ di più possiamo fare qualche passo indietro. “Matematica” è una parola che deriva dalla lingua greca antica e che significa “propenso ad apprendere” e cioè indica, partendo proprio dal suo nome, un ambito della scienza con cui si cerca di capire, di avere la conoscenza, di apprendere qualcosa in più, sul mondo che ci circonda, attraverso un suo linguaggio particolare.

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È nata per risolvere esigenze concrete come scambiare merci, o contare, distribuire e misurare oggetti, e oggi si occupa di risolvere problemi sulle quantità di oggetti, sulla misura di figure nello spazio o sul movimento dei corpi. Per farlo, attraverso numeri e simboli, fornisce delle leggi, delle regole, delle formule, dei teoremi che permettono di risolvere quei problemi.


Quello che vogliamo misurare, ad esempio la lunghezza, nella scienza si chiama “grandezza”

IL MISTERO DEL CHILOGRAMMO All’Ufficio internazionale dei pesi e delle misure che si trova a Sèvres, un paese della Francia, è conservato un piccolo cilindro delle dimensioni di una pallina da golf e fatto con due metalli, il platino e l’iridio. Questo cilindro è conservato con molta cura perché è davvero importantissimo: la sua massa è esattamente un chilogrammo e per secoli e secoli è stato il riferimento per l’unità di misura del chilogrammo. In pratica per controllare di preciso quanto fosse un chilo… andando lì, a Sèvres, c’era l’esempio perfetto di chilogrammo. Però poi, col tempo, il cilindro si è rovinato e ha “perso” massa! Così, nel 2018, scienziate e scienziati hanno deciso di dare una nuova definizione al chilogrammo che adesso è il risultato di un calcolo particolare che viene fatto usando un “numero speciale” che si chiama “costante di Planck”.

Per sapere cos’è la costante di Planck vai a pagina 34 Ecco il cilindro di platino e iridio.

a r u s i m i n g o d A : o t n e m u r t s o u il s ...e un termometro per misurare la temperatura.

Ecco una bilancia per misurare la massa...

...un metro per misurare la lunghezza...

...un cronometro per misurare il tempo...

Parole di scienza (pagina 63) MASSA

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Storie e curiosità... per tutte le unità! Nel 1998 fu lanciata verso Marte la sonda Mars Climate Orbiter con l’obiettivo di studiare alcune caratteristiche del pianeta rosso. Ebbene, la povera sonda arrivò su Marte, ma finì per distruggersi subito perché giunse in un punto sbagliato dell’atmosfera marziana. Il motivo? Il sistema di navigazione della sonda era stato programmato con unità di misura diverse rispetto a quelle dei dati che riceveva da Terra. Un errore fatale e decisamente “salato”, visto che la missione era costata oltre trecento milioni di dollari! Insomma, con le unità di misura bisogna stare decisamente attenti. Ma quali sono quelle più importanti? Sono sempre state così nel corso della storia? Secondo il Sistema Internazionale delle unità di misura, che è valido ufficialmente da molti anni in tutto il mondo, le unità di misura fondamentali sono sette. Alcune le conosciamo tutti, come il metro, il chilogrammo e il secondo. Altre sono meno conosciute, ma hanno una grande importanza soprattutto per gli esperimenti scientifici: sono il kelvin, l’ampere, la mole e la candela (che misurano la temperatura, la corrente, la quantità di sostanza e la luminosità).

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di Matteo Serra (divulgatore scientifico)

Il disegno della sonda Mars Climate Orbiter


Numeri e misure... in arte Facendo delle misure e grazie al loro valore possiamo conoscere meglio l’oggetto o il fenomeno che stiamo osservando. Per scienziate e scienziati, infatti, i dati che risultano dalle misure fatte nei loro studi sono davvero importanti. I dati, poi, sono la base della scienza: senza di essi non è possibile fare affermazioni “scientifiche”. Una volta raccolti i dati spesso si cerca il mondo di renderli più chiari, più “visibili”, attraverso i grafici, che sono appunto il modo con cui i dati vengono rappresentati. I grafici possono essere di tanti tipi diversi. Alcuni sono... “artistici” e sono fatti per essere capiti anche da chi non lavora nella scienza e per essere ricordati facilmente. In queste pagine ne trovi due esempi!

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DOSSIER

DIAMO I NUMERI!

Quando è nata la matemati ca? Da dove arr ivano i numeri? Gli animali sanno conta re? Nelle prossime pagine trove rai risposta a queste e mo lte altre domande sul mondo dei numeri!

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C’ERANO UNA VOLTA... I NUMERI di Ilaria Fanelli (insegnante e divulgatrice scientifica)

Perché e come gli esseri umani hanno iniziato a contare? Come siamo arrivati al nostro sistema di numerazione? I numeri hanno una storia intricata, ricca di emozionanti racconti che abbracciano diverse culture ed epoche. Per conoscerla, dobbiamo fare dei salti geografici e storici, in modo da scoprire i sistemi di numerazione di alcune civiltà vissute secoli fa, fino ad arrivare ai giorni nostri.

“Inventare” i numeri non è stato facile per i nostri antenati, che all’inizio distinguevano solo tra “uno”, “due” e “molti”. Ad un certo punto però, sentirono la necessità di trovare nuovi modi per fare misure ed esprimere le quantità. Una delle prime testimonianze sul senso del numero, per esempio, risiede in un perone di babbuino risalente circa al 35000 avanti Cristo ritrovato in una caverna al confine con lo Swaziland, sul quale sono incise ventinove tacche che si pensa rappresentino le prede uccise da un cacciatore.

Famoso è anche l’osso di Ishango, risalente al Paleolitico e conservato al museo di scienze naturali di Bruxelles: ha 168 tacche che alcuni storici hanno interpretato come primo tentativo di sviluppare un sistema numerico

Una parte delle tacche incise con la “traduzione” in… linguaggio matematico.

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INTERVISTA a Paolo Casari

COME CONTA IL COMPUTER?

di Martina Tardivo (redazione)

Da piccoli impariamo a contare, prima fino a dieci, poi fino a venti, e così via. Negli anni impariamo a combinare questi numeri con operazioni sempre più complesse, il tutto utilizzando le cifre da 0 a 9; ma questo non è l’unico modo! Lasciamoci raccontare qualche dettaglio in più dal professor Paolo Casari, docente di Reti di Telecomunicazioni presso il Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione dell’Università di Trento. Professore, in quanti modi si può contare?

Teoricamente in un numero infinito di modi! L’insieme dei simboli che usiamo per rappresentare i numeri è detto “sistema di numerazione”. Noi siamo abituati ad utilizzare il sistema decimale, chiamato così perché basato su dieci simboli: le cifre dallo 0 al 9. In passato però i popoli hanno usato anche sistemi di numerazione con molte più cifre: i Babilonesi, ad esempio, ne utilizzavano sessanta. Esistono anche popolazioni la cui lingua non permette di contare perché mancano le espressioni per indicare i numeri, come nel caso dei Pirahã, un piccolo popolo dell’Amazonia.

E i computer, come contano?

Il sistema che i computer usano per “contare” si chiama “sistema binario” perché si basa su soli due simboli, cioè 0 e 1. Utilizzando questi due simboli il computer è in grado non solo di rappresentare tutti i numeri esistenti, ma anche testi, immagini e suoni. Ad esempio, ogni volta che sulla tastiera premiamo un tasto corrispondente ad una lettera, quello che noi vediamo sullo schermo, all’interno del computer viene convertito in un numero espresso con una sequenza di 0 e 1.

Come è possibile rappresentare grandi numeri con solo due simboli?

Nello stesso modo in cui li rappresentiamo utilizzando “solo” dieci simboli! Il trucco sta nel fatto che sia nel sistema decimale sia in quello binario i singoli simboli acquisiscono un significato diverso in base alla loro posizione. Se pensiamo alla cifra 1 nel sistema decimale, posizionata in corrispondenza delle unità rappresenta il numero

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Paolo Casari


PECIALI NUMERI S scrivono l’universo Le costanti che de

La matematica è la lingua della scienza: al posto delle frasi utilizza formule ed equazioni e il suo alfabeto è fatto di… numeri! Alcuni numeri sono speciali: si tratta delle “costanti”, cioè di numeri dal valore ben preciso, che vengono utilizzati per esprimere sempre la stessa quantità. In che senso? Immagina di fare colazione e di mangiare ogni mattina tre biscotti. Lunedì mangi tre biscotti, martedì mangi tre biscotti… e così via, per tutta la settimana: ogni giorno, sempre tre biscotti. Ecco: “tre biscotti” è per te una costante, una quantità che rimane sempre uguale e che misura il tuo modo di fare colazione. Ogni costante ha un nome e quasi sempre indica un numero con tantissime cifre, così tante che ci vorrebbe troppo tempo per scriverle tutte. Per questo, invece di scrivere le costanti come dei numeri, spesso le indichiamo utilizzando delle lettere o dei simboli particolari. In questo articolo puoi scoprire alcune delle costanti più famose della scienza!

di Sarah Libanore (redazione)

Anche la costante “tre biscotti” ha bisogno di un nome e di un simbolo! Noi abbiamo pensato di chiamarla la “costante della colazione” e di indicarla con la lettera B, che ci ricorda la parola “biscotto”. Tu come la chiameresti?

Costante di gravitazione universale (G) Tutti noi subiamo l’effetto di questa costante: la lettera “G” infatti indica quanto è “forte” la forza di gravità, cioè quella che attira uno verso l’altro, i corpi che hanno massa, come noi esseri umani, molti oggetti che usiamo ogni giorno, il nostro pianeta o altri corpi celesti. La cosa strana però è che… questa forza è debolissima! La costante G infatti è un numero piccolissimo, che fa sentire i propri effetti solo quando le masse dei corpi sono davvero, davvero grandi.

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MATEMATICA E CERVELLO

di Francesco Zani (redazione)

A cosa servono i numeri? A moltissime cose, tant’è che ogni giorno siamo circondati da numeri: orologi e calendari, righelli, numeri di telefono e indirizzi, pagine dei libri, classi a scuola, prezzi… Una delle funzioni dei numeri è “esprimere una quantità”: 10 è “tanto”, rispetto a 2 che è “poco”. E nel capire le quantità entra in gioco il nostro cervello. Ecco come…

QUANTITÀ... A COLPO D’OCCHIO! Osserva l’immagine qui sotto e, subito, senza metterti a contare, prova a dire se ci sono più pallini a destra o a sinistra. A sinistra ce ne sono di più, giusto? Adesso guarda qui sotto… Qui è decisamente più difficile capire quale immagine ha più pallini… per farlo bisogna contare!

Da che lato della linea ci sono più pallini? Dirlo ad occh io è difficile, prova contando!

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Ecco, a volte siamo capaci di capire la quantità di quello che ci troviamo di fronte anche senza contare, e questo perché il nostro cervello osserva come sono distribuiti gli oggetti che stiamo osservando: la loro dimensione, la loro distanza... Altre volte, però, il cervello fa fatica a fare quest’operazione e quindi per capire una certa quantità di preciso bisogna contare. Ma come mai? Scienziati e scienziate si sono sempre interessati molto a questo, per cercare di capire come il nostro cervello capisce le quantità e quindi come il nostro cervello sviluppa abilità matematiche.


INTERVISTA a Luca Callegaro

ALLA RICERCA DELLE... UNITÀ DI MISURA

di Agnese Sonato (redazione)

Esiste un ambito della scienza che si occupa di come vengono fatte le misure e delle unità di misura: la METROLOGIA. E in tutto il mondo ci sono scienziate e scienziati che lavorano proprio nella metrologia, in centri di ricerca specializzati e che si chiamano “istituti metrologici”. Ma cosa vuol dire lavorare in quest’ambito della scienza? Perché la scienza si occupa anche di questo? Ne abbiamo parlato con Luca Callegaro che è un ricercatore all’INRiM, cioè l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica in Italia. Luca, che lavoro fate all’INRiM?

Qui cerchiamo di stabilire delle unità di misura che siano accettate da tutti. In passato, tanto tempo fa, era diverso perché spesso una certa unità di misura era richiesta da un potente (un re, un faraone…) e addirittura alcune unità di misura erano basate sulle dimensioni fisiche del “potente di turno”. Basti pensare che per gli antichi egizi l’unità di misura fondamentale era il cubito e un cubito era definito come la lunghezza dell’avambraccio del faraone, cioè come la distanza tra la punta del dito medio e il gomito del faraone. Quindi il cubito era tutt’altro che uguale per tutti! Noi che lavoriamo all’INRiM cerchiamo di non legare la definizione di un ‘unità di misura ad una nazione, o a un luogo o ad una persona in particolare. La cosa migliore, ad esempio, è legare le unità di misura alle costanti fondamentali che ci aiutano a capire com’è fatto e come si comporta l’Universo, perché quelle sono uguali per tutti e in tutto il mondo.

Quando si è iniziato a pensare che questo fosse il modo migliore per definire le unità di misura?

Quello che pensiamo ora è molto vicino allo spirito della rivoluzione francese del 1789 perché è da lì che si inizia a pensare a delle unità di misura uguali per tutti, basandosi anche su misure del pianeta Terra. Ad esempio dividendo il meridiano terrestre (che è uguale per tutti) in quattro parti si otteneva una linea che misurava dieci milioni di metri, quindi per saper quanto fosse un metro era sufficiente poi dividere quella lunghezza per dieci milioni.

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Luca Callegaro


Errori che hanno fatto la storia

di Sarah Libanore (redazione)

Misurare correttamente e usare le unità di misura corrette è davvero importante, e a mostrarcelo sono alcuni “erroracci” fatti nel corso della storia. Perché anche nella scienza capita di sbagliare, ma quando succede… le conseguenze possono creare grossi problemi!

LA NAVE VASA Era il 1628 quando la nave Vasa… affondò prima ancora di prendere il largo, proprio durante l’inaugurazione! L’enorme vascello era appena uscito dal porto di Stoccolma quando iniziò a oscillare, facendo entrare acqua e inabissandosi poco dopo. Come mai? Due sono le possibili spiegazioni: la prima racconta che il re, proprietario della nave, aveva esagerato con le richieste, volendo che venisse costruita molto lunga, molto alta e con tantissimi cannoni a bordo. Questo, però, avrebbe sbilanciato il suo peso, impendedole di “restare dritta”. La seconda spiegazione invece è legata a come i costruttori realizzavano le misure: a bordo della nave sono stati ritrovati righelli basati su due unità di misura diverse. Chi li utilizzava potrebbe quindi aver commesso degli errori, scambiando le diverse unità di misura. Qualunque sia la spiegazione, gli errori nel calcolo e nelle misure sono stati fatali per questa povera nave, affondata alla sua prima navigazione!

La nave conservata al museo Vasa, a Stoccolma, in Svezia.

“Collaudare uno strumento” vuol dire metterlo alla prova prima di iniziare a utilizzarlo, per controllare che sia stato costruito nel modo corretto e che tutto funzioni come ci si aspetta. Bisogna poi tararlo e per sapere cosa significa questo vai a pagina 47!

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LA NATURA... DÀ I NUMERI!

di Agnese Sonato (redazione)

Curiosità dal mondo degli animali e della natura in generale... fatte di numeri 1306... È il numero di zampe dell’Eumillipes persephone, il primo vero e proprio “millepiedi” scoperto sulla Terra da un gruppo di scienziati e scienziate nel 2020. Il “millepiedi” fino ad allora conosciuto in realtà non aveva mille zampe, ma un po’ meno: 750.

385… chilometri all’ora. La velocità del falco pellegrino quando vola in picchiata e che lo rende l’animale più veloce al mondo. Pensa che questa velocità è maggiore del record raggiunto dalla Formula 1. Non solo: il falco pellegrino in picchiata è tre volte e mezzo più veloce del ghepardo, altro animale velocissimo che corre alla velocità di 112 chilometri all’ora.

30… metri e più: la lunghezza della balenottera azzurra, circa quattro volte l’altezza di una casa a due piani. Si tratta dell’animale più grande del pianeta. Il suo peso è di 180 tonnellate, cioè 180 mila chilogrammi.

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PICCOLI COLLABORATORI ime lettrici e tantissimi lettori, Anche in questo numero di PLaNCK! abbiamo ricevuto l’aiuto di tantiss i nostri articoli prima della stampa. che a scuola e a casa hanno deciso di mettersi in gioco nel revisionare numero ancora più speciale. Tutti i lavori che abbiamo ricevuto sono stati utilissimi per rendere questo

Vogliamo quindi ringraziare...

...la classe 5B della scuola F. Fellini di Rimini

...la classe 1C dell’I.C. Mazzini di Castelfidardo (MC)

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...la classe 1B dell’I.C. Sommariva Perno, Plesso di Corneliano d’Alba

...la classe 1L dell’I.C. Parri-Vian di Torino

...le classi 1A e 1C della scuola Erasmo da Rotterdam di Cisliano (MI)


...le classi 3A, 3B, 3C, 3D, 3E del Circolo Didattico Collodi di Fasano (Br)

...il nostro affezionatissimo lettore Cristian

E un enorme grazie va anche a tutte e tutti gli insegnanti che hanno aderito a questa iniziativa, trovando modi originali di proporla alle loro classi, anche quando parte di esse si trovava in DAD.

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Nel prossimo numero...

SCIENZA E MUSICA Ottobre 2022 - Gennaio 2023 - n. 27

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