L'Ortofrutticola di Albenga - L'O - estate 2021

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Trimestrale della Cooperativa L’Ortofrutticola - Anno XXIV - n.2 Estate 2021 - Spedizione A.P. 70% - Reg. Trib. SV n. 318 (1/3/1985) - DISTRIBUZIONE GRATUITA.

L’inserto da staccare e conservare! da pag. 13

NOTIZIARIO TRIMESTRALE DELLA COOPERATIVA L’ORTOFRUTTICOLA DI ALBENGA

Aziende locali

Giuseppe Ferrari pagg. 8,9

La Giornata Mondiale dell’Ambiente

pag. 4

Ortaggi

Tradizione e cambiamento pag. 20


OT TIMA PRESENTAZIONE DELLE PIANTE

VASSOI DI PRESENTAZIONE • Ottima presentazione delle tue piante • Chiara visibilità della stampa e dei colori dei vasi • Il design intelligente del vassoio evita che le piante escano fuoriescano • Sistema di drenaggio dell’acqua centrale che permette una shelf-life maggiore alle piante

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EDITORIALE

Semaforo verde per bilancio e Consiglio di Amministrazione Si insedia, con molte riconferme, il CDA de L’Ortofrutticola e dopo 10 anni torna positivo il bilancio Si è insediato il 22 giugno il nuovo CDA de L’Ortofrutticola di Albenga. L’assemblea elettiva, che si è riunita l’11 giugno, ha visto una nutrita partecipazione dei soci ed ha dato vita ad un costruttivo e produttivo confronto. In questa sede sono stati eletti i nuovi membri del consiglio che hanno dato vita al nuovo direttivo così strutturato: Presidente Lara Ravera, Vice Presidente Emanuele Barbieri; consiglieri: Paolo Maglio, Giorgio Stella, Giampaolo Pizzorno, Vittorio Rosciano, Simone Curto, Pierfranco Montina e Martino Bolla. Durante l’assemblea dell’11 sono state analizzate le diverse voci di bilancio e, per la prima volta dopo 10 anni, la Cooperativa ha concluso l’esercizio di bilancio per l’anno 2020 in positivo; un risultato molto importante che è frutto di un lavoro di squadra organico e di una costruttiva visione d’insieme. Il bilancio ha mostrato come i diversi settori della Cooperativa abbiano tenuto economicamente, nonostante il periodo pandemico, ed anche le previsioni a giugno 2021 per l’anno in corso sono molto positive. L’Ortofrutticola ha infatti lavorato costantemente per sostenere i Soci e permettere alle loro aziende di ricevere le forniture malgrado le attuali difficoltà di approvvigionamento e reperimento merci. Il Consiglio di Amministrazione ringrazia tutte le persone che hanno collaborato e contribuito al buon funzionamento della Cooperativa nel triennio appena concluso e si augura che questa riconferma possa essere un forte segnale di continuità per un percorso che si sta dimostrando virtuoso e proficuo. Il Consiglio di Amministrazione de L’Ortofrutticola

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AMBIENTE

La Giornata Mondiale delle Api

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TERRITORIO

Escursioni Il Lago Biecai

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ASSISTENZA TECNICA

La rogna dell’olivo

13-14 SPECIALE “L’ORTOFRUTTICOLA - LA COOPERATIVA” TRIMESTRALE DELLA COOPERATIVA “L’ORTOFRUTTICOLA”

Le pesche di Albenga

Direzione, Amministrazione e Pubblicità Reg. Massaretti, 30 Bastia d’Albenga (SV) - Tel. 0182 50374 Direttore responsabile: Erica Marzo Hanno collaborato a questo numero: Giuseppe Del Core, Massimo Enrico, Luciano Gallizia, Osvaldo Geddo, Michele Introna, Mario Mattone, Simone Moroni, Maura Pietrasanta, Lara Ravera, Alessio Roba. Grafica e impaginazione Edoardo Caputo - Studio Orasis design - orasisdesign.it Stampa: Tipografia Ciuni - Albenga Foto copertina: Edoardo Caputo - orasisdesign.it

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Giornata Mondiale dell’Ambiente

Riempi il mondo di verde L’Ortofrutticola in campo per la giornata mondiale dell’ambiente 2021 Quest’anno CEFA, organizzazione non governativa che da oltre 45 anni lavora per vincere la fame e la povertà nel mondo, con l’iniziativa “Riempi il mondo di verde” ha desiderato celebrare la giornata mondiale dell’ambiente 2021. Prendersi cura dell’ambiente significa infatti concretamente prendersi cura di ognuno di noi, di ogni persona al mondo. Lo scopo della giornata è stato quello di sensibilizzare la società civile alla tutela dell’ambiente, sottolineando l’urgenza, la necessità di azione per la cura dell’ambiente e dei suoi abitanti, un’azione che deve essere presa tanto in Italia quanto nel resto del mondo. L’evento si è svolto a Modena, il 5 giugno, in Piazza Roma, e L’Ortofrutticola ha sostenuto l’iniziativa Cefa- Il seme della solidarietà- Onlus per questa giornata di sensibilizzazione verso comportamenti responsabili. Erano 8.000 le piantine di aromi della Cooperativa che sono andate a formare un meraviglioso disegno di pixel art urbano mai visto prima. L’iniziativa non si è limitata a questo: ogni 40 aromatiche che sono state vendute sono stati piantati 3 alberi, uno a Modena per limitare la C02, uno in Somalia per contrastare la desertificazione ed uno in Ecuador per proteggere la foresta Amazzonica. Grazie alla solidarietà ed al contributo di tutti, sono stati raccolti fondi che hanno permesso di piantare 288 alberi a Modena, in Somalia e in Ecuador. Un grande risultato frutto di collaborazione e sensibilità per l’ambiente a cui

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L’Ortofrutticola è orgogliosa di aver contribuito. Spiega la presidente della Cooperativa L’Ortofrutticola, Lara Ravera: “Questo evento è stato preceduto da un importante convegno sul tema “Persone e Imprese al servizio della Sostenibilità” a cui abbiamo preso parte come Cooperativa. Ritengo che oggi ci sia un nuovo e costruttivo atteggiamento nei confronti dei temi legati all’ambiente ed alla sostenibilità; chi lavora nel nostro settore sa bene quanto sia importante il rispetto nei confronti della terra che ci dà sostentamento. Ormai il confronto con questi temi è imprescindibile per un corretto e duraturo sviluppo di impresa, particolarmente nel nostro settore”. Il convegno, organizzato da Cefa, ha offerto uno sguardo internazionale, con particolare attenzione alle azioni messe in campo a supporto delle comunità per la difesa dell’ambiente. È stato un momento di confronto sul cambiamento climatico e sulle buone pratiche che sono state intraprese in questi anni.


La Rogna dell’olivo Sintomatologia e danni della Pseudomonas savastanoi Le manifestazioni della malattia interessano principalmente gli organi legnosi ed i giovani rametti delle piante, in minor misura le foglie ed i peduncoli fiorali. Si notano delle escrescenze di dimensioni variabili, tra quelle di un granello di pepe e una grossa noce, in seguito anche molto più grosse. Inizialmente i tubercoli sono di colore verdognolo e di consistenza erbacea e superficie liscia. Accrescendosi diventano scuri, di consistenza legnosa, e superficie ricoperta di screpolature e fessurazioni. Le alterazioni descritte provocano un rallentamento vegetativo, una debilitazione generale della pianta infetta, e una diminuzione di produzione. I frutti sono colpiti raramente, tuttavia quando sono portati da rami infetti risultano amari e producono olio di scarsa qualità. Il batterio, che si conserva con grandissima quantità di inoculo dentro i tumori dei rami e sulle stesse foglie, veicolato dall’acqua di pioggia penetra nell’ospite, attraverso lesioni di qualsiasi genere: lesioni provocate sulla pianta da fattori climatici (abbassamenti di temperatura, grandine, vento), da operazioni colturali (potatura, raccolta dei frutti mediante abbacchiatura), oppure lesioni provocate dalla naturale caduta delle foglie, o in seguito alle infezioni dell’occhio di pavone. Condizioni climatiche molto favorevoli all’infezione sono una prolungata bagnatura degli organi vegetali dovuta all’acqua di pioggia, che veicola l’infezione dei batteri, e temperature comprese tra i 20 e 25 gradi. Le infezioni sono più frequenti quando si ha

una intensa attività vegetativa della pianta (in primavera) mentre in inverno, quando la pianta subisce una pausa dell’attività, la possibilità di attacchi di rogna è moderata. Dopo essere penetrato nell’ospite il batterio produce particolari enzimi che degradano le pareti delle cellule permettendogli di farsi spazio nei tessuti e produce anche auxine e ormoni che determinano una notevole produzione delle cellule e la conseguente formazione di tumori. Dai centri di infezione iniziale il batterio può anche diffondersi per via vascolare ad altre sedi, non troppo distanti, dove riproduce deformazioni tumorali. La lotta contro la rogna ha soprattutto carattere preventivo: durante la coltivazione notevole importanza rivestono le forme di prevenzione, mirate a evitare le ferite sulle piante; durante la potatura delle piante infette gli strumenti da tagli vanno disinfettati immergendoli in candeggina, prima di passare a potare altre piante sane. Nel caso di infezioni in atto molto gravi può essere utile l’eliminazione delle parti infette e dei grossi tumori con la potatura. La lotta chimica si effettua mediante disinfezione delle ferite con prodotti rameici, come citrato di rame, ossicloruro + idrossido di rame, ossido rameoso (rame rosso), gli interventi si effettuano dopo la raccolta, ma anche in primavera, in fase di accrescimento dei germogli.

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IL TAMARACK

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Caratteristiche ed utilizzi Prodotto a base di epitelio animale idrolizzato, con azione specifica biostimolante. L’elevata qualità della matrice organica permette l’ottenimento di un elevato contenuto di aminoacidi, con specifici rapporti tra prolina e idrossiprolina (fondamentale per risolvere i principali stress) e glicina (peculiare per l’attività chelante). Principali attività: • biostimolante: potenzia l’attività dei sistemi enzimatici, fondamentali per la fisiologia della pianta; • azione sulla attività vegetativa: favorisce l’emissione e l’accrescimento di nuovi germogli, e l’accumulo di nutrienti nei tessuti; • risolve le situazioni di stress provocate da temperature estreme, eccessi di salinità, ristagni idrici, fitotossicità, grazie all’elevato contenuto di prolina, idrossiprolina, glicina e arginina, che attivano le risposte naturali delle piante, incrementandone le difese; • migliora l’assorbimento dei nutrienti (ad es. azoto nitrico, ferro, microelementi); • migliora l’assimilazione ed il metabolismo dell’azoto, aumentando la produzione di proteine, riducendo l’accumulo di nitrati nei tessuti vegetali; • le applicazioni radicali sono utili per migliorare la radicazione e la microflora del terreno, sostenendo così la crescita della piante.

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Pillole naturopatiche

PROFUMO DI PESCA Quando i prodotti di sintesi imitano quelli naturali Pesca succosa, deliziosa, profumata. In un attimo la mente l’associa al sole, alle vacanze, al brio dell’estate e alla spensieratezza. Oltre ad avere proprietà idratanti e vasodilatatrici, antiossidanti e depurative, ricca di vitamina A, C e potassio, vi invito a porre attenzione, come già fatto nelle scorse uscite, ad un tema connesso agli oli essenziali. Ormai sono sempre più diffusi, sia come profumatori, sia come profumazioni di prodotti per il corpo, gusti particolari ed accattivanti come possono essere il muschio bianco, la violetta o in questo caso la pesca. Anche se richiamano la bellezza della natura e soprattutto la naturalità di un prodotto, non è assolutamente così, ricordatelo! Infatti, senza demonizzare nessuno, questi tipi di prodotti non hanno nessuna caratteristica naturale. Queste profumazioni non possono essere estratte come avviene per esempio con gli oli essenziali di agrumi, queste essenze che vengono utilizzate, sono di origine sintetica. Questo per ricordarvi l’importanza del marketing, della vendita e le illusioni che possono generare.

Non c’è nulla di male nel produrre essenze sintetiche o nell’avere prodotti a base di profumazioni create in laboratorio. Tutto è chimica. Sia in natura, sia in laboratorio. Ma l’effetto che queste sostanze producono sul corpo umano è totalmente differente e la consapevolezza, prima di un acquisto, come in ogni situazione della vita, è ciò che ci permette di avere la vera libertà di scelta.

Una rubrica a cura di Lara R. Cavallero Naturopata specializzata in fitoterapia, cromopuntura e riequilibrio del respiro Studio in Borgio Verezzi (SV) 347 1105893 - info@laracavallero - www.laracavallero.it Disciplinato ai sensi della legge del 14 gennaio 2013, n. 4 (G. V. 26 gennaio 2013, n. 22)

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Alla scoperta delle aziende locali

Intervista a Giuseppe Ferrari Un mercato in continua evoluzione e dalle grandi potenzialità

Per la nostra rubrica “Alla scoperta delle aziende locali” su questo numero facciamo la conoscenza di Giuseppe Ferrari, titolare dell’omonima azienda agricola che si trova nell’area di Pianboschi, a Cisano sul Neva. Ferrari, dopo aver lavorato come perito elettronico per la Piaggio Aero Industries dal 1988 al 2000, ha deciso di dedicarsi all’agricoltura, trasformando la sua grande passione in una attività a tempo pieno. Spiega Giuseppe Ferrari: “Oggi la mia azienda è di circa 5 ettari, 3,5 dei quali dedicati alla produzione di basilico D.O.P. coltivato a terra, mentre la superficie restante è suddivisa tra oliveti e pescheti, oltre alla produzione di aromatiche in vaso. La scelta di dedicarmi al basilico è nata perché è l’unico prodotto della pina di Albenga che, nonostante le molte eccellenze che il nostro territorio può vantare, ha ottenuto il riconoscimento della D.O.P.”. Una delle novità più recenti di questa azienda agricola riguarda la messa a dimora di alberi da frutto, nello specifico di peschi. Continua Ferrari: “Parlando con altri agricoltori mi sono reso conto

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che alcuni frutti, come le pesche, appunto, erano molto richiesti dal mercato e visto il periodo di stallo di altre produzioni ho deciso di investire su quello, scegliendo un percorso che valorizzasse le eccellenze e le varietà tipiche del territorio. Quindi ho deciso di mettere a dimora piante di pesche di varietà antiche, a volte dimenticate, ma dalle importanti qualità organolettiche. Ho fatto una scelta che permettesse di avere una maturazione dei frutti scaglionata e sul lungo periodo, per cui la produzione è partita il 10 giugno ma potrà arrivare, clima permettendo, a circa il 20 di agosto. Ho piante di pesche Impero, Maria Bianca, Dantin, Dixired, Platicarpa (Tabacchiere), Michelini e Nettarine. Questo 2021 sarà per noi il primo anno di raccolta delle pesche per la vendita”. La novità degli alberi da frutto è stata pensata in un periodo molto particolare, quello della pandemia che ci ha colpiti. Spiega Ferrari: “La pandemia non ha influito troppo negativamente sul nostro settore; dopo un primo momento di sbandamento, legato all’incertezza della situazione, già a fine primavera dello scorso anno c’è stata una ripresa e per molti un incremento nelle vendite.


A mio avviso rimane fondamentale, ancor più in un periodo difficile come quello che stiamo vivendo, lavorare bene, coscienziosamente e differenziare la produzione. È importate che gli standard qualitativi siano sempre elevati per poter avere una solida base di clienti fidati che scelgono i nostri prodotti perché sono sicuri di ciò che comprano. Proprio per avvicinare anche il cliente finale ad una scelta sempre più consapevole sono, per esempio, di grande importanza gli accordi stretti tra la cooperativa L’Ortofrutticola e la Grande Distribuzione Organizzata. Certamente i prodotti della nostra piana non possono avere prezzi concorrenziali rispetto ad altre realtà che sono diversamente strutturate e hanno produzioni molto più importanti in termini di numeri; per questo è fondamentale che vengano riconosciuti e rimarcati i valori aggiunti dei nostri prodotti: colture del territorio, sapori della tradizione, qualità e grande professionalità”. Ci sono poi diverse difficoltà oggettive con cui fare i conti nel quotidiano. Aggiunge Ferrari: “L’anno scorso abbiamo dovuto fronteggiare l’attacco agli alberi da frutto della cimice asiatica, non è una novità purtroppo ma è sempre un gran problema. C’è poi la presenza sempre più massiccia di animali della fauna selvatica, come cinghiali e daini, che danneggiano sia le piantine che gli alberi da frutto. A ciò si aggiunge per le aromatiche l’aumento del costo dei vasetti ed anche questo certo non aiuta. Insomma, le problematiche sono sempre tante ma io sono per natura un inguaribile ottimista, ho scelto questo lavoro perchè per me lavorare la terra regala sensazioni uniche e quindi andrò avanti nella certezza che il nostro è un lavoro duro ma meraviglioso e che con impegno e passione si raccolgono sempre buoni frutti”.

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Alla Mal Parata I trasformati realizzati col cuore Si arricchisce l’offerta dell’OrtoShop con i prodotti dell’agriturismo “Alla Mal Parata”. Una vasta selezione di confetture, marmellate, sott’oli, sott’aceti, miele e prodotti di stagione. “I nostri prodotti sono fatti col cuore”, spiega Sabrina Panero che, con il marito Rodolfo Rocchi, gestisce l’azienda agricola e l’agriturismo di regione Fierè da cui provengono tutte le loro produzioni. Prodotti selezionati con cura, secondo la filosofia dell’OrtoShop, che vuole offrire ai propri clienti solo il meglio delle produzioni locali e regionali.

Birrificio 44 una birra a Km 0 all’OrtoShop Una birra artigianale a Km 0 arriva ad arricchire l’offerta dell’OrtoShop. Il Birrificio 44 propone una vasta scelta di birre, non filtrate e non pastorizzate, prodotte in Albenga, con selezionate materie prime provenienti dal Belgio. Come spiega Luigino Berra del Birrificio 44: “Si sa esattamente cosa c’è dentro le nostre birre e sono felice di poter proporre ai nostri clienti un prodotto realizzato in Albenga, con ingredienti selezionati con cura”. Il Birrificio 44 offre ai clienti dell’OrtoShop una vasta selezione di birre: bionda, ambrata, rossa, nera e Weiss.

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estate 2021

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Profumo e sapore d’estate

Le Pesche

Diverse cultivar con caratteristiche organolettiche uniche

Le pesche sono tra i frutti simbolo dell’estate ed ingredienti base di frullati, sorbetti e gelati. Questo frutto è originario della Cina e sembra sia giunto nel Mediterraneo con le spedizioni di Alessandro Magno, arrivando fino alla Persia, (da cui il nome persica) e poi da qui abbia raggiunto l’Europa meridionale, prima affermandosi in Grecia e poi in Italia. Grazie ai colonizzatori spagnoli raggiunse prima il Messico e poi tutta l’area centro meridionale dell’America, diventando così un frutto “globale”. Le pesche, ricche di acqua e fibre, poco caloriche e prive di grassi, diventano il giusto spuntino in ogni momento della giornata. Una pesca di 100 grammi contiene infatti l’89% di acqua, un grammo circa di fibre, circa dieci di zucchero, con un apporto calorico totale di circa 30 kcal. Tra i vari minerali, nella pesca ci sono potassio (190 mg), fosforo (20 mg), e poi, in quantità più ridotte, magnesio e calcio. Tra le vitamine la più presente è la C ma, in quantità ridotte, sono presenti anche vitamine B1, B2, B3, B5, B6 e la vitamina A. Questi valori vanno ritenuti validi per la frutta fresca, mentre per le confetture o preparati d’altro genere variano notevolmente.

GLI EFFETTI BENEFICI DELLE PESCHE Le pesche, soprattutto se consumate fresche, hanno molti effetti benefici sul nostro organismo. Sono preziose per la salute degli occhi, della pelle e del sistema nervoso. Gli antiossidanti presenti nella pesca sono utili per contrastare il diabete e le malattie cardiovascolari; inoltre questo frutto è ricco di vitamine che aiutano la rigenerazione dei tessuti e migliorano l’aspetto e la salute dell’epidermide che risulta più luminosa. Il selenio contenuto nelle pesche ha un importante ruolo di protezione delle cellule e le ripara dai danni causati dallo scorrere del tempo. Le pesche hanno anche un importante effetto diuretico, che permette di far lavorare bene l’apparato urinario ed aiutare così l’organismo ad eliminare liquidi e tossine in eccesso. Infine le pesche hanno anche un leggero effetto lassativo che aiuta l’intestino pigro. Un frutto gustoso e molto utile quindi, da portare senz’altro sulle nostre tavole estive.


ALCUNE DELLE DIVERSE CULTIVAR Ci sono diverse varietà di pesca, ciascuna delle quali ha specificità organolettiche e differenti tempi di maturazione: conoscendone le caratteristiche è possibile avere a disposizione pesce mature per tutta l’estate.

IMPERO Frutto a polpa bianca, soda e presenta sfumature rosse; è di grosse dimensioni, di forma oblata ed ottimo sapore, spicca, quindi si separa con facilità la polpa dal nocciolo. Ha una buccia di color rosso e allunga molto i tempi di maturazione che partono solitamente da fine luglio o inizio agosto.

MARIA BIANCA È un frutto a polpa bianca che si spicca con facilità; l’albero è solitamente di buona produttività e produce frutti di grossa pezzatura, tondi e dal colore delicato; il sapore è zuccherino ma delicato e la consistenza corposa. La sua resistenza alle manipolazioni lo rende particolarmente adatto al trasporto. Matura solitamente a metà luglio.

DANTIN Presso Borghetto Santo Spirito (SV), nei terreni di Dante Reale, nei primi decenni del ‘900 ha visto la luce la varietà a pasta gialla Dantin, considerata da molti la miglior varietà ligure tre le pesche a pasta gialla. Matura in luglio.

DIXIRED Frutto di pezzatura medio-grossa, a polpa gialla, consistente ed aderente al nocciolo; ha ottenuto un enorme successo in Italia grazie ad una produzione abbondante e alla particolare bellezza dei suoi frutti che maturano precocemente. Ha una elevata resistenza alle manipolazioni ed ai trasporti. Matura alla fine di giugno

PLATICARPA (TABACCHIERA)

LA RICETTA

Cheesecake alle pesche

Ha una forma del tutto particolare, appiattita e di dimensioni medio – piccole; ha una polpa gialla o bianca, morbida e profumata, dal sapore intenso, dolce e aromatico, e che si spicca con facilità dal nocciolo. Matura a secondo delle varietà da giugno ad agosto. A fin ‘800 la pesca tabacchiera venne introdotta dalla Cina negli Stati Uniti con buoni risultati di produzione, fino a diventare molto popolare negli anni novanta dello scorso secolo.

Ingredienti

MICHELINI

Preparazione

Nata nell’entroterra di Borghetto Santo Spirito (SV) negli anni ’30 ello scorso secolo, deve il suo nome al selezionatore, Antonio Michelini. I frutti sono grossi, rotondi e rossi; la polpa è di colore bianco, striata di rosso vicino al nocciolo, è fondente, aromatica e di ottime qualità organolettiche; si spicca facilmente dal nocciolo. Matura a fine agosto. Questa cultivar diventò una delle colture di riferimento nel panorama frutticolo nazionale, varcando anche i confini italiani e facendosi conoscere in Europa e oltre oceano. Ancora oggi è diffusamente coltivata soprattutto nel Cuneese, nel Veronese e in tutto il Savonese.

Con un mixer sbriciolare i biscotti fino ad ottenere una granella finissima. Foderare i bordi e il fondo di una tortiera a cerniera di 18 cm. Sciogliere il burro a fuoco basso e accorparlo alla granella di biscotto. Versare il composto così ottenuto nella tortiera e appiattire con la base piatta di un bicchiere o con un cucchiaio fino ad ottenere uno strato uniforme di circa 1 o 2 cm. Far riposare il composto così appiattito in frigo per circa 30-40 minuti, finché non sarà solidificato. Crema: unire la ricotta al Philadelphia ed allo zucchero bianco fino ad ottenere una crema liscia ed omogenea. Unire la crema alla base solidificata in frigo e riporre il tutto nuovamente in frigorifero per almeno tre ore. Intanto tagliare a spicchi le pesche e caramellarle con lo zucchero di canna in una padella a fuoco lento per 5 minuti circa. Trascorse le tre ore estrarre la torta dal frigo e guarnirla con le pesche caramellate e qualche fogliolina di salvia.

NETTARINA (O PESCA NOCE) Ne esistono di diverse qualità. Si distingue dalla pesca per la sua buccia liscia e senza peluria (tricoma), tipica delle pesche, perché contiene un gene che controlla la formazione sul frutto della peluria, spesso irritante. Il frutto al suo interno è a polpa bianca o giallo-chiaro e croccante.

125gr di biscotti tipo Digestive 45gr di zucchero 65gr di burro 250gr di ricotta

250gr di Philadelphia 2 pesche Alcune foglie di salvia 2 cucchiai di zucchero di canna


Foto: geol. Roberto Macciò

Il lago che c’è... o non c’è!

Lago Biecai

Il lago Biecai è situato ad una quota di 1967 m.s.l.m. nell’alta Valle Ellero all’interno del Massiccio del Marguareis ed è un lago temporaneo che in genere non dura più di 2 mesi, periodo maggio – giugno, ubicato in una estesa depressione tettonico – carsica. Nella stagione primaverile si forma un vasto bacino idrico/ lago alimentato dalle acque di fusione delle nevi e dalle piogge, successivamente per un breve periodo diventa un acquitrino melmoso sino a trasformarsi in una conca prativa ove pascolano le mandrie nel periodo estivo. Il prosciugamento del lago è conseguente ad inghiottitoi che smaltiscono le acque nel reticolo carsico presente nel sottosuolo ed una parte alimenta la risorgenza del “Pis dell’Ellero” che sgorga ad est del Rifugio Mondovì, a valle rispetto al lago. In passato il lago era permanente ed aveva una discreta estensione come riportato sulle carte escursionistiche e vi era stato portato un barcone a servizio dei primi turisti all’inizio del secolo scorso. L’erosione in atto ha allargato le fessurazioni sul fondo ed ormai l’acqua si infiltra rapidamente nel reticolo carsico. Attorno al lago sono presenti varie doline, ovvero depressioni circolari di vario diametro ben osservabili lungo i prati erbosi. Il lago Biecai è raggiungibile da 2 parti diametralmente opposte, dalla borgata di Carnino, con un percorso escursionistico di media difficoltà (EE escursionisti esperti) e dalla borgata di Rastello, percorso escursionistico facile (E escursionisti) ma che prevede un maggiore tratto automobilistico. Il percorso partendo da Carnino superiore prevede un dislivello

positivo pari a 1000 m sino al Colle del Pas per poi scendere per un dislivello negativo di 380 m, per una durata totale di 3 h e 30 min. Il percorso alternativo dalla Porta di Pian Marchisio prevede un dislivello positivo di 400 m per una durata di 1h e 30 min, passando per il Rifugio Mondovì ed è molto meno impegnativo. Si deve passare da Villanova di Mondovì, da Roccaforte di Mondovì, dalla borgata di Rastello sino al parcheggio di Pian Marchisio, ove lasciato l’automezzo si seguono le indicazioni per il rifugio Havis De Giorgio – Mondovì, ove è possibile pernottare e mangiare. Nel 2010 la conca del Biecai è stata oggetto di uno “studio preliminare per la realizzazione di accumuli idrici in Valle Ellero a scopi irrigui e potabili”. Non si è a conoscenza dell’iter progettuale ma tali lavori stravolgerebbero l’ambiente con la realizzazione di strada di accesso e di lavori di impermeabilizzazione del fondo dell’invaso, con guaine in funzione della fenomenologia di infiltrazione sopradescritta. Ovvero non è sufficiente realizzare un muro di sbarramento per creare un lago come fatto spesso sulle Alpi Liguri e Marittime. Inoltre l’acqua che si infiltra nel sottosuolo non è una risorsa perduta ma alimenta le falde delle pianure di valle scorrendo sul substrato roccioso impermeabile presente sotto i rilievi carsici permeabili che costituiscono questo settore delle Alpi Liguri. Naturalmente l’escursione merita anche nel periodo estivo per l’estesa fioritura. Per ulteriori informazioni: macciogeo@alice.it.


L’Ortofrutticola ha aderito a questo evento con speciali promozioni Per secoli le api, tra le creature più laboriose del pianeta, hanno portato benefici alle persone, alle piante e all’ambiente. Trasportando il polline da un fiore all’altro le api e altri impollinatori consentono non solo la produzione di un’abbondanza di frutta, noci e semi, ma anche una maggiore varietà e una migliore qualità, contribuendo alla sicurezza alimentare e alla nutrizione. Risale al 20 dicembre 2017 l’approvazione all’unanimità da parte delle Nazioni Unite, su proposta della Slovenia e dopo tre anni di sforzi a livello internazionale, di una mozione per indicare il 20 maggio come giornata mondiale delle api. L’iniziativa è stata sostenuta da tutti gli Stati delle Nazioni Unite mentre 115 Paesi sono stati co-sponsor, inclusi Stati Uniti, Canada, Cina, Russia, Brasile, Argentina, Australia e tutti gli Stati membri della UE. Lo scopo della giornata è sensibilizzare sull’importanza delle api e dell’apicoltura. L’obiettivo principale è rafforzare le misure volte a proteggere le api e altri impollinatori, che contribuirebbero in modo significativo a risolvere i problemi legati all’approvvigionamento alimentare globale e ad eliminare la fame nei paesi in via

di sviluppo. Le api sono rinomate per il loro ruolo nel fornire cibo di alta qualità (miele, pappa reale e polline) e altri prodotti utilizzati nella sanità e in altri settori (cera d’api, propoli, veleno d’api). Il lavoro delle api comporta molto di più. Il contributo maggiore delle api e di altri impollinatori è l’impollinazione di quasi tre quarti delle piante che producono il 90% del cibo mondiale. Un terzo della produzione alimentare mondiale dipende dalle api, ovvero ogni terzo cucchiaio di cibo dipende dall’impollinazione. Le api contribuiscono in modo significativo alla mitigazione dei cambiamenti climatici e alla conservazione dell’ambiente. A lungo termine la protezione delle api e del settore dell’apicoltura può aiutare a ridurre la povertà e la fame nonché a preservare un ambiente sano e la biodiversità. Quasi il 10% delle api è a rischio di estinzione e circa il 5% di esse è probabilmente in pericolo, mentre non sono disponibili dati per quasi il 57% delle specie. Studi scientifici hanno dimostrato che le api sono diventate sempre più a rischio ed è solo attraverso sforzi congiunti che possiamo garantire la protezione delle api e del loro habitat.

Trimestrale de L’Ortofrutticola di Albenga

Giornata mondiale delle api 2021


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L’ISTITUTO AGRARIO SI RACCONTA Dare la parola ai giovani del nostro territorio, a coloro che saranno il futuro dell’agricoltura ingauna, è questo lo scopo del progetto di collaborazione che ormai da diversi anni lega L’Ortofrutticola e l’Istituto Agrario Aicardi di Albenga. Un modo per dare voce a chi spesso fatica a trovare spazio per esprimere idee, sogni e progetti., una finestra sul mondo degli studenti. Buona lettura!

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LABORATORIO DI RICICLO CREATIVO Quando fantasia e bellezza sposano la responsabilità Nel mese di maggio le classi seconde si sono impegnate nella realizzazione di un progetto ideato dai docenti che ha portato alla trasformazione di oggetti, non più in uso, dandogli una nuova vita. Con questo progetto abbiamo cercato di coniugare la salvaguardia dell’ambiente e la bellezza, due concetti che spesso, nel tempo, sono stati considerati all’antitesi uno dell’altra. Noi ragazzi viviamo in un’era dove tutto quello che viene considerato bello lo catturiamo con un’istantanea, tramite il cellulare, ma non sappiamo più come realizzare o per lo meno non ci impegniamo più a creare con le nostre mani e con responsabilità qualcosa, che possa piacerci, ed essere considerato bello. In questo progetto ci siamo impegnati tutti, abbiamo realizzato delle bellissime fioriere utilizzando soltanto materiali di recupero, come ad esempio vecchi cassetti e tavolini. Ci siamo rimboccati le maniche, armati di carta vetro, pittura, pennelli e colori, animati dalla voglia di realizzare qualcosa che veramente possa essere d’ispirazione a tutti, dimostrando che, ciascuno di noi, se animato da buone intenzioni, può creare qualcosa di bello. Con l’aiuto dei docenti abbiamo creato anche uno spazio all’aperto destinato allo scambio gratuito di libri definito “book crossing”. Lo scopo di questa iniziativa è di avvicinare potenziali lettori attraverso la gratuità e la facilità di scambio dei testi. All’inizio, quando gli insegnanti ci hanno proposto questo lavoro eravamo un po’ scettici, ma durante la realizzazione lo scetticismo ha lasciato il posto al divertimento e, ad opera conclusa, è arrivata la soddisfazione per il buon lavoro eseguito. Teresa Chiozzone classe 2B


L’ISTITUTO AGRARIO CHIUDE L’ANNO IN BELLEZZA Il giorno 19 maggio, dopo tanti rinvii per quarantene, finalmente siamo riusciti a realizzare un’uscita sul territorio che desideravamo da tempo. Nella splendida cornice dell’Enoteca Regionale Ligure di Ortovero, le due classi quinte dell’Istituto Agrario e la classe quinta Sala dell’Alberghiero hanno incontrato i tecnici della Rete di Impresa “Vite in Riviera”. Gli studenti dell’Agrario hanno preparato interventi relativi alla viticoltura e trasformazione enologica, facendo emergere le esperienze e conoscenze maturate durante il corso di studi; i ragazzi dell’Enogastronomia si sono cimentati nella conduzione della prova di degustazione di un vino bianco locale, il Pigato, e di un rosso, sempre del Ponente Ligure, il Rossese di Campochiesa. Il padrone di casa, presidente della Cooperativa Viticoltori Ingauni, Massimo Enrico, ha effettuato tutti gli approfondimenti necessari a rendere unica l’esperienza ai nostri diplomandi: riuscire a coniugare lo studio, spesso avulso dalla realtà, con la pratica quotidiana che, a seconda dell’ambiente in cui si opera, deve modificarsi e adattarsi alle situazioni che si prospettano nel quotidiano. Ringraziamo “Vite in Riviera” e il presidente Enrico per il supporto fornito alla Scuola con il proposito di proseguire questa preziosa collaborazione, che ci vede uniti da anni.

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Tradizione e cambiamento Mettersi in gioco senza mai dimenticare le radici della nostra Cooperativa Stagioni, mesi, colture, semina e calendario delle semine, questi fattori fin da tempi lontanissimi hanno influenzato l’agricoltura. I produttori di ortaggi hanno sempre cercato di capire il periodo più adatto per piantare una determinata coltura, in modo che questa possa produrre più frutti possibili. Da sempre i coltivatori seguono i calendari delle semine e le lune per mettere a dimora i semi e le piantine necessari per produrre i nostri ortaggi; anche i nostri soci seguono queste linee guida tramandate da generazioni. Il mercato cambia e la Cooperativa vuole provare ad uscire dalla propria confort zone, presentando ai propri clienti interessanti novità. Oggi infatti il consumatore desidera avere i prodotti tipici della nostra regione per periodi più lunghi, questa esigenza, legata a diversi fattori, può diventare per la nostra Cooperativa un’opportunità, se vista nella giusta ottica: è importante mettersi in gioco e fare in modo che il cliente non debba rivolgersi ad altri mercati per soddisfare le proprie necessità. Proprio in quest’ottica, ad esempio, abbiamo offerto in primavera

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un ortaggio considerato da sempre decisamente invernale come il cavolo nero; ci siamo accorti infatti, eseguendo indagini di mercato, che questo prodotto è molto richiesto dai nostri clienti anche in periodi non convenzionali e riuscire a proporlo, secondo standard qualitativi di livello, ci ha permesso non solo di fidelizzare ulteriormente il cliente ma anche di farci conoscere da nuovi consumatori. Abbiamo dimostrato, con questo primo e riuscito tentativo, che con le giuste attenzioni e cure possiamo soddisfare una nuova e importante fetta di mercato che richiede un prodotto di qualità anche se non in totale sintonia con la stagionalità. Proprio per raggiungere l’obiettivo di ampliare la stagionalità dei prodotti, il settore ortaggi, in collaborazione con l’assistenza tecnica, sta attuando delle prove colturali che potranno permettere, dopo il cavolo nero, di proporre altri prodotti con una più ampia stagionalità. Siamo infatti fermamente convinti che per continuare ad essere competitivi sul mercato bisogno metterci in gioco, sempre nel rispetto dei valori fondanti della nostra Cooperativa.


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OLIVE E ALBERI DA FRUTTO

UN PATRIMONIO RECUPERATO DALL’ABBANDONO Vogliamo dedicare questo articolo alla frutta che da diversi anni la Cooperativa trasforma in marmellata, questo risultato lo abbiamo ottenuto grazie al recupero degli uliveti dove abbiamo salvato le piante da frutto che tradizionalmente venivano coltivate per il sostentamento della famiglia dell’olivicoltore Le nostre tipologie sono: Albicocco di Valleggia: Frutto tra i più coltivati in Liguria lo si riconosce grazie alla buccia sottile, di un delicato colore arancio, picchiettato da puntini color mattone, è di piccola dimensione ma il suo aroma e il suo sapore sono molto più intensi delle altre varietà. Viene coltivato nei nostri orti dove il sole e la conformità del terreno lo rendono particolarmente gustoso e adatto alla confettura di albicocche. Limoni: di origini antichissime Il limone è una pianta che ha la proprietà di fiorire in continuazione e può, pertanto, portare contemporaneamente fiori, frutti immaturi e frutti maturi; e la

produzione dei limoni si ha, così, in tutte le stagioni, salvo un rallentamento durante i mesi più freddi. Ad Arnasco vengono coltivati dai nostri soci nei terrazzamenti maggiormente esposti al sole, al riparo da venti del nord dove trovano l’habitat ideale. Arance: l’arancia pernambucco rappresenta uno dei casi più eccellenti di produzione locale sulla costa savonese, recupero di una tradizione che vide gli agrumi affermarsi via via nell’area mediterranea e sulla riviera di ponente. L’arancia pernambuco è stata importata in Liguria dai nostri emigrati in Argentina, la pianta si è climatizzata nei nostri terrazzamenti dove raggiunge una ottimale maturazione per la trasformazione in marmellata. Fichi Belurfe: Il fico è un albero da frutto introdotto da tempo immemorabile nelle nostre aree. E’ una pianta molto resistente alla siccità, vegeta nelle regioni della vite, dell’olivo e degli agrumi. I suoi frutti sono stati per secoli alla base dell’alimentazione degli olivicoltori di Arnasco grazie all’elevato contenuto di zuccheri, minerali e vitamine. I fichi Belurfe, fichi neri o violetti (con buccia da marrone a rosso violetto o viola-nerastro) ancora oggi vengono raccolti e trasformati in confettura.

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Prima dell’uso leggere sempre l’etichetta e le informazioni sul prodotto. Si richiama l’attenzione sulle frasi e simboli di pericolo riportati in etichetta. È obbligatorio l’uso di idonei dispositivi di protezione individuale e di attrezzature di lavoro conformi (D. Lgs. 81/2008 e ss.mm.).

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PRODUTTORI VITIVINICOLI

La valutazione di Cia è positiva per l’ampia estensione degli sgravi contributivi ma allo stesso tempo denuncia che i ritardi nell’applicazione delle norme possono ridurre l’efficacia dei provvedimenti. I contributi I II Trimestre 2020 sono rimasti sospesi in attesa delle modalità di esonero. Il DL 137/2020 (“Ristori”) e il DL 41/21 (“Sostegni”) hanno previsto uno sgravio contributivo ulteriore, la scadenza di questi contributi è stata il 16/06/21 (per i “Ristori”) e sarà il 16/9/21 (per i “Sostegni”); lo sgravio è esteso anche alle ditte Coltivatrici Dirette IAP, che hanno pagato o si sono autoesonerate. Intanto a gennaio 2021 INPS ha disposto la sospensione a data da decidere della 4 rate 2020 (scad.16.01.2021) dei colt.diretti IAP. È prevista la possibilità di un esonero contributivo INPS sino ad un massimo di 3.000,00 euro (domanda entro il 31.07.2021). Il nuovo D.L. Sostegni Bis prevede un ulteriore esonero dei contributi INPS secondo specifici codici Ateco ed a favore delle aziende agricole (contributi INPS) in generale. In vigore il bonus per i lavoratori stagionali e a tempo determinato del settore del turismo e non. È stato riproposto anche il REM e sono temporaneamente modificati i requisiti di accesso alla NASPI (ex disoccupazione) fino al 31/12/21. Il D.L. Sost. bis introduce un bonus per gli operai agricoli a tempo determinato con almeno di 50 giornate effettuate nel 2020.

No alla possibilità di utilizzare le categorie dei vini dealcolati e parzialmente dealcolati per le produzioni a denominazione di origine protetta e a indicazione geografica protetta. Il presidente provinciale di Cia Savona, Mirco Mastroianni, si unisce alla presa di posizione sulla futura regolamentazione europea sul vino: “È indispensabile tutelare la qualità e la competitività delle nostre eccellenze vinicole. Non si possono associare i vini Dop e Igp a certe produzioni, questo nel rispetto dei consumatori, oltre che per esigenze dei mercati di riferimento. Non siamo contrari ad un ampliamento delle produzioni e alla definizione di prodotti a basso tenore alcolico nell’ambito della riforma della Pac ma è necessaria una demarcazione netta e chiara: concordo, ad esempio, anche con una distinzione terminologica, bevanda anziché vino. Quanto emergerà dal nuovo Regolamento avrà dirette conseguenze sui viticoltori ingauni e savonesi, legati a specificità locali di prodotto e di produzione”. “Come Cia Savona auspichiamo soluzioni normative capaci di preservare un settore strategico e di successo per il Made in Italy, con l’obiettivo di mantenere la naturalità e l’identità dei nostri vini: le produzioni di eccellenze vinicole sono essenziali al rilancio del comparto agroalimentare e del turismo nei territori rurali ed interni, in particolare nella fase post Covid ”, conclude il presidente Mastroianni.

IN MATERIA CONTRIBUTIVA E A SOSTEGNO DEL REDDITO

“TUTELARE DOP E IGP”

CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI

ARRIVANO GLI INTERVENTI

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CONFAGRICOLTURA

NASCE ANPA, IL SINDACATO DEI PENSIONATI AGRICOLTORI Importante iniziativa in seno a Confagricoltura Liguria È stata costituita l’associazione dei pensionati agricoltori di Confagricoltura, denominata “ANPA Province liguri”. L’ANPA (Associazione Nazionale Pensionati Agricoltori) difende, a livello locale, nazionale ed europeo, gli interessi materiali e morali degli associati pensionati coltivatori diretti, imprenditori agricoli a titolo principale e di tutti i pensionati che si riconoscono negli obiettivi dell’Associazione. Promuove e attua, in collaborazione con la Confagricoltura, ogni iniziativa di studio, documentazione, contrattazione e organizzativa per il pieno riconoscimento dei diritti dei pensionati. Fin dal 1978 l’ANPA un soggiorno annuale dei pensionati in varie località turistiche. L’ANPA ha costituito e fa parte, a livello nazionale, del coordinamento CUPLA che raggruppa i sindacati pensionati dell’agricoltura, del commercio e dell’artigianato e, a livello europeo, del CERA che raggruppa le associazioni dei pensionati e degli anziani delle organizzazioni agricole membri del COPA e di AGE Platform Europe, che raggruppa le associazioni europee dei pensionati e degli anziani, rappresentandoli nei confronti dell’Unione Europea. Ma soprattutto ha costituito la Onlus “Senior - L’età della saggezza”, con la quale, grazie alle donazioni del 5 X 1.000, è stato possibile soadv_blackjakBIO_A5.pdf

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stenere concretamente con una donazione l’emergenza post crollo del Ponte Morandi a Genova, acquistare numerose ambulanze e defibrillatori in tutta Italia, compreso un camper medico per visitare le persone indigenti, e supportare concretamente l’emergenza a seguito del terremoto in Centro Italia. Da non dimenticare anche l’istituzione ed il sovvenzionamento del premio nazionale sull’Agricoltura Sociale. L’assemblea costituente ligure ha eletto alla presidenza per il quadriennio 21 - 25, Antonio Michelucci, di Savona, e alla vice presidenza Enrico Mereta per il territorio genovese e Luciano Barla per l’imperiese. L’ANPA - Confagricoltura ha costituito inoltre una propria rete di servizi alla persona per gli associati e gli anziani in genere, presente in ogni ufficio di Confagricoltura lungo tutto il territorio ligure.


COLTIVIAMO IL CUORE Coldiretti donne impresa Liguria dona macchinari al Gaslini Alaris Gateway Workstation e due umidificatori attivi per l’ossigeno terapia: ecco i macchinari che sono stati donati questa mattina all’Istituto Pediatrico G. Gaslini di Genova grazie alla raccolta fondi Coltiviamo il Cuore, portata avanti da Coldiretti Donne Impresa Liguria. L’iniziativa benefica Coltiviamo il cuore, promossa da Coldiretti Donne Impresa Liguria e Campagna Amica Liguria, nasce grazie alla volontà delle titolari delle aziende agricole liguri, che da anni scendono in piazza con le margherite e piante aromatiche liguri, per mostrare il valore sociale dell’agricoltura e sensibilizzare la cittadinanza su tematiche che toccano tutti da vicino. Attraverso l’iniziativa è già stato possibile acquistare, negli anni, diversi macchinari destinati ai piccoli pazienti dell’Istituto, quali un cistoscopio neonatale e monitor per il controllo non invasivo dei parametri vitali. “Il progetto Coltiviamo il Cuore – afferma Anna Fazio, vice responsabile Coldiretti Donne Impresa Liguria - mostra appieno il valore sociale della nostra agricoltura e l’impegno delle nostre imprese che continuano a scendere in campo con azioni a supporto delle realtà territoriali. Il grande risultato raggiunto è stato frutto di una collaborazione, oltre che tra le nostre imprenditrici, anche con i movimenti di Coldiretti giovani Impresa, Federpensionati e i nostri “cuochi contadini”. Come Coldiretti Donne Impresa abbiamo scelto di dedicare la raccolta di quest’anno alla memoria del nostro Presidente di Coldiretti Genova, Valerio Sala, prematuramente

scomparso. In quest’occasione assieme alle responsabili provinciali Giulia Arvigo e Simona Brizio, vogliamo ringraziare le imprenditrici di Albenga che hanno donato le piantine e la costanza delle volontarie che hanno dedicato il loro tempo alla causa”. “L’essere riusciti ad aiutare l’ospedale genovese – afferma il Presidente di Coldiretti Savona Marcello Grenna – è sempre motivo di grande orgoglio per tutti noi. Che le piante e la natura aiutino l’uomo è evidente, ma che addirittura tramite la vendita di piccole margherite e piantine aromatiche si riesca a raggiungere traguardi come questi non è per nulla scontato. La Liguria e le nostre Donne hanno oggi dimostrato che si può ancora aiutare e realizzare insieme grandi cose”. Nella foto da sinistra: Maura Macciò Ufficio stampa, Kristina Cosulich Relazioni esterne, Cristina Quadrelli Caposala reparto Chirurgia, Renato Botti Direttore Generale, Paolo Gandullia Direttore Reparto Gastroenterologia, Giulia Nicora Coordinatrice Coldiretti Donne Impresa Liguria, Anna Fazio, Vice Responsabile Regionale Coldiretti Donne Impresa Liguria, Giulia Arvigo Responsabile Provinciale Coldiretti Donne Impresa Genova

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LA STORIA DELLA COOPERATIVA La Viticoltori Ingauni società Agricola Cooperativa nasce nel 1976 per iniziativa di 13 soci, che si uniscono per vinificare e commercializzare il vino più tipico della nostra zona: il Pigato. Negli anni il numero dei soci è andato gradatamente aumentando con conseguente incremento delle quantità e delle tipologie di uve vinificate, infatti oltre al Pigato si fanno sempre più strada gli altri vitigni della nostra riviera di ponente, il Vermentino, il Rossese detto di Campochiesa, l’Ormeasco di Pornassio nelle sue varianti più conosciute quali il tradizionale, il Superiore e lo Sciac-tra, e la Lumassina mossa. La Cooperativa ad oggi conta circa 198 soci iscritti, che sono distribuiti su un territorio della Riviera Ligure di Ponente che và dal Finalese, all’Albenganese fino al territorio di Diano Marina, mentre l’entroterra riguarda in parte la Valle del Lerrone e soprattutto la Valle Arroscia risalendo da Albenga fino al comune di Pornassio passando per Ortovero. La nostra Cooperativa non ha terreni nè di proprietà nè in affitto, pertanto tutta la produzione deriva da uve conferite dai soci, che hanno le proprie aziende su un territorio molto vasto con terroir altrettanto vario, permettendo così di beneficiare delle caratteristiche migliori delle uve provenienti dalle varie zone. Attualmente vengono vinificati all’anno circa 4500/4700 q.li di uve di cui il Pigato costituisce circa il 58% il Vermentino circa il 18% l’Ormeasco di Pornasio nelle varie tipologie circa il 10% il Rossese

circa il 7% la Lumassina e i vini IGP e da Tavola il restante 7%. Vari sono stati i riconoscimenti conseguiti dalla nostra Cooperativa negli anni quali concorso Douja d’Or anni 1994-1995-20032005-2006-2009-20102011; il premio Gran medaglia d’argento di Cangrande (conferita al Vinitaly di Verona). Attualmente la sede della nostra cooperativa, si trova ad Ortovero (SV) in Via Roma n 3, al suo interno vi è presente un piccolo punto vendita dove si possono apprezzare e acquistare tutti i nostri vini sia sfusi che in bottiglia.

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