Gabriele Policardo - Io sono d'Oro

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Gabriele Policardo

IO SONO D’ORO Il valore della donna nella relazione

SPAZIO INTERIORE


Gabriele Policardo Io sono d’oro. Il valore della donna nella relazione editing Elisa Picozza © 2014 Gabriele Policardo © 2018 Spazio Interiore Tutti i diritti riservati Edizioni Spazio Interiore Via Vincenzo Coronelli, 36 • 00176 Roma www.spaziointeriore.com redazione@spaziointeriore.com foto in copertina Giulia Piermarini ritratta da Raffaele Moccia (dettaglio) progetto grafico: Francesco Pandolfi I edizione: ottobre 2018 ISBN 978-88-94906-21-9 Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, archiviata o trasmessa in qualsiasi forma o attraverso qualunque mezzo, inclusi quelli elettronici, meccanici, di fotocopiatura o di registrazione, senza l’autorizzazione dell’editore.


Indice

Premessa all’edizione 2018 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7 Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11 Capitolo 1 ENTRARE IN SINTONIA CON QUALCOSA DI PIÙ GRANDE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17 La borsa • Dare e prendere • Un dolce sforzo • Colpa e rabbia: i guardiani della relazione • Il confine cognitivo • Il movimento • «Dov’è la mia libertà?» • La stima • La sindrome di Calimero • Apnea • Amore e paura • «Come posso essermi sbagliata?» • Imparare a disimparare il proprio copione • «O scegli me, o scegli lui» • L’abbondanza • La mamma • Allontanarsi spesso è la cura migliore per un rapporto

Capitolo 2 UN AMORE PIÙ AMPIO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 63 Amore e potere • Sii autonoma • Curare e guarire • La nostra vita è un progetto sistemico simmetrico • Costruisco una serra per il mio dolore • Lutto • Morire per un «perché» • Il mondo va con l’attenzione • La predisposizione all’ampiezza


Capitolo 3 MEDITAZIONI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 87 «Torno subito» • Perdi pesi, perdi peso • Ringraziare le nostre zavorre • «Sì, tu sei pazza» • Fedeltà alla madre • «Papà...» • Ho scelto gli indiani • Un nuovo binario nel cervello • Dovevo vs dov’ero • Barbablù • Lo stato del dare • «Io non aspetto» • Io sono Grande • «A tutto questo Io dico sì» • Memento Amoris • L’amore combattuto, l’amore deciso, l’amore rifiutato • Nessuno può andarsene portandosi via il tuo amore

Con amore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 121 Appendice . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 123


PREMESSA ALL’EDIZIONE 2018

Nel novembre 2014, con grande impegno e la fretta forsennata dell’entusiasmo, scrissi di getto e stampai in autonomia questo piccolo volume dal titolo Io sono d’oro, lavorando giorno e notte senza sosta, perché potesse essere disponibile per Natale. Raccolsi in quelle pagine molti degli spunti quotidiani del mio lavoro con le persone che mi seguivano sul web, per la maggior parte donne. Tanti dei miei colloqui e dei temi trattati nei seminari che conducevo – e ancora oggi conduco – vertono sulla relazione di coppia e, di conseguenza, sul valore che le donne danno a se stesse, nella vita come nei legami personali. Sebbene da molti anni assistiamo a un capovolgimento dell’antica – e prevaricatrice – civiltà patriarcale, a favore di una nuova civiltà che esclude e disprezza gli uomini, molte donne continuano a soffrire e a svalutarsi, vivendo a un livello assai inferiore a quello cui potrebbero e dovrebbero aspirare. Ho visto sfilare migliaia di volti, ascoltato innumerevoli voci, asciugato fiumi di lacrime e guardato in altrettanti sistemi familiari, in cerca di nodi da sciogliere e disordini da ricomporre: per ciascuna di queste persone, sono rimasto toccato dalla sua capacità di amare, quella stessa capacità di comprendere, accettare, includere, da cui – invece che una profonda e vasta felicità – dipendeva il dolore delle incomprensioni, delle perdite, delle separazioni. 7


Quella ricerca e quel servizio offerto a coloro che soffrono e s’impegnano a migliorare, prosegue tutt’oggi ed è un movimento sempre più vasto. A distanza di quattro anni dalla sua nascita, Io sono d’oro è più vivo che mai e lo dimostra il fatto che con Giovanni ed Elisa Picozza, le anime guida di Spazio Interiore, abbiamo deciso di ripubblicarlo, con qualche piccola riverniciata e quasi invisibili stuccature, per rimetterlo nel mondo, arricchito da qualche aggiunta e da alcune pregiate storie che ho incontrato in questi ultimi anni. In genere un autore non torna su un libro già uscito, e quel che è stato resta così com’è sulla pagina, esponendosi agli agenti atmosferici del tempo e del cambiamento. Temo che gli argomenti trattati in questo libro resteranno ancora attuali per qualche anno e sinceramente, da essere umano e contro i miei interessi di autore, auspico che venga al più presto il giorno in cui una giovane fanciulla, trovando questo libro ingiallito dal tempo nella libreria della mamma o della nonna, possa riflettere con loro su com’era il mondo quando le donne si svalutavano e le relazioni erano difficili. Fino a quel giorno, sono lieto e onorato di dare il mio contributo affinché il velo sul valore personale possa essere sollevato e – attraverso il lavoro sistemico delle Costellazioni Familiari e Spirituali e il codice naturale delle Biocostellazioni – molte persone ancora possano comprendere l’origine del loro malessere e iniziare un movimento che cambi per sempre il loro mondo, interiore ed esteriore. È possibile che ciò avvenga con un libro? Sì, sembrano suggerire i messaggi e i riscontri, di ogni tipo, che ricevo con grande gioia quotidianamente. Sono giunto alla conclusione che il vero cammino di liberazione e consapevolezza si articoli in tre passaggi: la presa di coscienza che c’è uno scoglio su cui ci siamo arenati; la ricerca dell’origine del blocco in una relazione

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conflittuale nella famiglia cui apparteniamo; la manutenzione giornaliera della libertà acquisita, attraverso una disciplina nelle relazioni e nella vita, un uso saggio e utile della mente, un impegno costante nel creare e mantenere un mondo relazionale che arricchisca, faccia bene alla mente, alla salute, al corpo. Viviamo nell’epoca del rapido e del virtuale. La nostra attenzione si disperde ogni due o tre secondi. Abbiamo l’immensa fortuna di conoscere e godere molti nuovi strumenti di aiuto, che ci consentono di riconquistare spazi perduti della nostra anima e rinvigorire regioni inaridite della psiche. Con una velocità e un’efficacia mai sperimentate in altre epoche. Ciò non toglie che occorra un impegno continuo per mantenere e migliorare quel che di buono abbiamo raggiunto. Questo libro non è solo un racconto e un trattato di umanità e ordine sistemico: è un coro di centinaia, migliaia di donne che hanno combattuto, sofferto e trasumanato affinché il loro diritto all’amore e alla felicità si affermasse. Il mio ringraziamento va a tutte queste anime particolari e al loro modo speciale di amare. Ovunque voi siate, cammino ancora al vostro fianco. Gabriele Policardo agosto 2018

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INTRODUZIONE

Lo scopo di questo libro è connettere chi legge – che si tratti di una donna o di un uomo – con un serbatoio segreto di energia che è nel cuore di ognuno di noi, ma giace nascosto da una sovrapposizione stratificata di idee, credenze, irretimenti, programmazioni, conflitti, movimenti interrotti, relazioni sospese, condizionamenti, ecc. Ciascuno può riconnettersi alla propria forza interiore con la volontà personale, attraverso l’aiuto esterno, con gli strumenti che incontra sul proprio cammino, grazie a un percorso di consapevolezza e guarigione. Il libro non era tra i miei progetti imminenti: si è fatto strada da sé, incontro dopo incontro, storia dopo storia, condotto da altre forze; ha chiesto di essere scritto, arrivando a frammenti, quotidianamente, in virtù dell’urgenza che un tema di questa portata ha di essere trattato. Nessuno dovrebbe soffrire per amore, nessuno dovrebbe veder negato il proprio valore e vivere infelicemente per questo; nessuno dovrebbe scontare gli irrisolti altrui o aspettarsi che qualcuno sconti i suoi. L’idea nasce da un dialogo avvenuto con una donna di nome Lorenza (che ringrazio), una delle molte, grandi ricercatrici che ho incontrato nel mio lavoro di facilitatore. Un giorno mi ha scritto un messaggio: «Non mi basta quello che lui mi dà: vorrei di più». 11


Le ho risposto: «Diglielo». Dopo qualche giorno ci siamo incontrati e mi ha raccontato con sorpresa quanto le cose fossero cambiate a seguito della richiesta. Nonostante ciò, l’uomo che amava (contemporaneamente impegnato in un’altra relazione) aveva ricominciato a dare di meno, a mettere le mani avanti, a dirle che tutto il suo amore, i suoi messaggi, le sue attenzioni iniziavano a metterlo in difficoltà. Elaborammo insieme una strategia per riportare al giusto livello il valore di Lorenza: abbiamo involontariamente dato inizio a un trattato su come si costruisce una relazione di successo, quali sono i meccanismi e gli ostacoli, quanto è importante bilanciare il dare e l’avere, come avviene il movimento verso la vita, quello verso la morte e come queste due direzioni si riflettano in rapporti di successo e d’insuccesso. Quello stesso giorno Lorenza mi confessò di essere triste e senza forze. Chiesi da dove prendesse l’energia, nel suo continuo dare agli altri. Rispose di non prenderne mai. Le consigliai di chiedere alla madre: replicò che lei l’avrebbe solo giudicata, biasimata e criticata. La mia insistenza fu premiata: chiese alla mamma il sostegno, le coccole, la comprensione e l’aiuto che non aveva mai tentato né osato chiedere, e con grande sorpresa lo ottenne! In due semplici mosse aveva cambiato completamente l’ordine delle sue relazioni, uscendo dai conflitti che esse comportavano. Il suo mondo non fece una completa rivoluzione in una notte, ma con il tempo riuscì a riordinare tutto e un giorno, dopo varie avventure, mi scrisse un messaggio: «Finalmente ora so come si tiene a bada un uomo. Grazie». Di frequente accade di voler ricevere dalla mamma, di incolparla perché non dà, ma siamo noi a doverci avvicinare a lei, accoglierla così com’è, prendere il suo amore: troppo spesso si pretende qualcosa che manca dalla posizione arrogante di superiorità e distanza, dal giudizio, dalla superba altezza del giusto 12


o del figlio ferito; persino di un figlio più grande del proprio genitore; lo si reclama, rimanendo passivi e immobili, in attesa che ciò arrivi come fosse dovuto. Si fa confusione tra dare, avere e... prendere. Non si è mai visto in natura un vitello che guarda la mamma a distanza, in attesa che il latte gli arrivi dall’alto, dicendole: «Sei una madre che non sa fare la madre». Un tale animale non esiste perché sarebbe un vitello morto. In molti lavori d’aiuto precedenti e successivi all’incontro con Lorenza, mi sono trovato a ricostruire il valore distrutto di una donna, andato completamente perduto in una vita d’insoddisfazione, infelicità, umiliazione e costante mancanza. Una vita di rinuncia progressiva. Un lento spegnimento programmato. Non si tratta di una semplice ristrutturazione delle dinamiche psichiche e di una rimozione dei condizionamenti: è un vero e proprio movimento dello spirito, un’espansione della coscienza, un forare la crosta del proprio piccolo io – ridimensionato in anni e anni di sacrifici e sofferenze – per consentire all’energia pura, primigenia, assoluta del Sé più grande di sgorgare ed espandere la vita in ogni ambito. Quanto è raccolto in questo volume non intende sostituirsi ai classici percorsi terapeutici. Tuttavia, se è vero che molti problemi possono essere causati da situazioni familiari, dalla sindrome degli antenati, da disfunzioni sistemiche, è altrettanto vero che nelle nostre mani è conservato un potenziale che spesso ignoriamo. E che la soluzione a molti problemi può essere più semplice e a portata di mano di quanto non crediamo. Può darsi che una donna soffra perché incapace di prendere amore da un uomo, per via di un problema simile relativo alla propria mamma. O perché, inconsapevolmente, è una figlia sostitutiva di un fratello morto prima della sua nascita. Se dunque cerca di risolvere la situazione dando ancora di più, la sua sofferenza non farà che aumentare. Questo finché ignora una verità fondamentale: ha dalla sua uno strumento potentissimo, ovvero smettere di dare. E riprendere il proprio posto. 13


Ciò obbligherà sia lei che la persona con cui è in relazione a trovare una nuova posizione e a ristabilire la bilancia del dare e del prendere, rifondando il rapporto su nuove basi e cercando un diverso codice di condivisione e comunicazione. Comunque vada a finire, sarà uscita dalla spirale di sofferenza e colpa in cui era invischiata con l’altro. E potrà guardare alla propria strada senza dover più sacrificare qualcosa per appartenere alla propria famiglia. È uno dei molti esempi dei modi in cui possiamo porre fine alla nostra pena e riportare ordine laddove regna il disordine, semplicemente guardando nella nostra anima con fiducia e volontà, per trovare in essa – e in alcune, semplici verità – una nuova forza e dunque una nuova libertà. Gabriele Policardo agosto 2014

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Prima d’iniziare questo viaggio, vorrei che tu mi seguissi in un piccolo rito. Stiamo per entrare in uno spazio piÚ ampio, dentro e fuori di noi. Semplicemente, prima di proseguire, ti chiedo di chiudere il libro, tenerlo tra le mani, sentirlo con il cuore. Ascoltalo da un luogo lontano e profondo. Lascia che la sua energia si connetta con la tua, con la mia, con quella di tutte le altre meravigliose creature che esistono e che lavorano per il bene, la guarigione, la consapevolezza, l’amore. Dunque, iniziamo tutti insieme, tutti connessi, in un campo unico, in una grande danza dello Spirito.



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