Anna Ramone - Il controllore del tempo

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Ghiande


Anna Ramone Il controllore del tempo © 2018 Spazio Interiore Edizioni Spazio Interiore Via Vincenzo Coronelli, 36 • 00176 Roma redazione@spaziointeriore.com • www.spaziointeriore.com copertina e illustrazioni | Andrea Panatta progetto grafico e impaginazione | Francesco Pandolfi I edizione: settembre 2018 ISBN 978-88-94906-18-9 Finito di stampare nel settembre 2018 presso MDF s.r.l. Roma per conto di Edizioni Spazio Interiore


ANNA RAMONE

Il controllore del tempo Illustrazioni di Andrea Panatta

SPAZIOINTERIORE



Tutti i disegni sono pensati per poter essere colorati: matite, pastelli o pennarelli li renderanno ancora piÚ belli! Prendi tutti i colori e vedrai che un po’ piÚ tuoi li renderai e con il rosso il giallo il verde e il blu sarà come se con loro ci fossi anche tu!



INVITO ALLA LETTURA di Andrea Panatta

È sempre impressionante vedere quello che può partorire la mente di un bambino quando è lasciata libera dai condizionamenti, ed è sempre un’emozione forte toccare con mano la vastità, la profondità e insieme la leggerezza di una creatività felice, prodotta da uno stato di totale connessione con ciò che si fa. È stato perciò un piacere e un onore per me illustrare questo piccolo capolavoro di inventiva e intuizione che testimonia come la vera arte, a qualsiasi livello e profondità, arriva sempre da un buon contatto con il proprio subconscio e dalla disponibilità a inventare lasciando fluire tutto ciò che arriva da lì. E devo confessare che mi sono divertito parecchio a dare vita a questo pazzo mondo di draghi, elfi, conigli trasportatori, pergamene e viaggi nel tempo. Mi sono divertito tanto quanto spaventato, perché oggettivamente la sfida è stata più ardua del previsto. Si è trattato, in effetti, di creare da zero il mio primo libro illustrato con le poche competenze 7


di disegno che avevo acquisito negli anni. E così ho iniziato a lasciar vivere le avventure di Metronomo e Sim attraverso di me, memore che «Il segreto del coraggio è affrontare le proprie paure» (come Metronomo aveva letto una volta in un vecchio libro). E in men che non si dica i personaggi e le ambientazioni hanno cominciato a prendere vita nella mia testa come se avessero una loro esistenza propria. In effetti credo davvero che in qualche modo la abbiano, e che i bambini possano accedere a questi mondi sottili per il loro coraggio e la loro capacità di osare. In questo piccolo racconto c’è di tutto e di più: magia, amicizia, avventura, esplorazione, astute prove da superare e dall’inizio alla fine è un’immersione totale in un’altra dimensione che spero i miei disegni abbiano reso più tangibile e reale. Buona lettura.

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Questa è la storia di una grande avventura, vissuta da un personaggio che avventuroso non era affatto per natura. Per lui era più facile avere paura. Questa volta però si era dovuto impegnare a dismisura, la riuscita era insicura, c’era stata una congiura. Ma tranquilli, questa non è una storia oscura, con protagonista un’orrida creatura! Mi accingo quindi con piacere e cura e senza alcuna censura, a raccontare questa fantastica avventura, perché rimanga a memoria futura che fu scongiurata una grande sciagura, e che due insoliti eroi e la loro anima pura riuscirono alla fine a rendere la Terra più armoniosa e sicura.



I Il controllore del tempo era molto pacifico, gentile e intelligente. A volte era serio, quando lavorava, altre, nei momenti di svago, era simpaticissimo. Era un elfo verde con una faccia tonda e affabile, un occhialone gigante sul naso appuntito, una bella pancia tonda e, come tutti gli elfi, aveva delle grandi orecchie appuntite. La sua vita era molto tranquilla. La mattina quando si alzava gli piaceva guardare dalla finestra la sua cittĂ , bere un bicchiere di cioccolata calda e sgranocchiare i risultati degli esperimenti gastronomici del suo amico chef che si divertiva a cucinare per lui, visto che nessun altro sembrava apprezzare altrettanto le sue prelibatezze. Lo chef si chiamava Gustavo e aveva il suo laboratorio proprio vicino alla casa del controllore del tempo. Molte volte il pomeriggio doveva svolgere dei lavori segretissimi per cui fermava il tempo in modo che nessuno potesse vederlo o interromperlo, ma altre volte il tempo scorreva tranquillo e lineare, senza bisogno del suo intervento. Si concedeva quindi delle lunghe 11


passeggiate da solo o in compagnia di qualche vivace elfetto e spesso succedevano delle cose divertenti. Il suo lavoro era una cosa seria, controllare il tempo era un’enorme responsabilità e lui lo svolgeva con grande impegno e serietà. In quegli anni il tempo era capriccioso e dispettoso: a volte scorreva normale, altre volte saltava in avanti o indietro di giorni o anche di anni. Per esempio il giorno prima eri un bambino che giocava spensierato nel parco e il giorno dopo eri già un elfo adulto con una famiglia a cui pensare e magari i primi capelli bianchi. Questi balzi temporali non erano compresi dagli altri, ma ne rimanevano tutti comunque disorientati e confusi, così toccava al controllore del tempo rimettere tutto a posto. Se ne andava nella sua casa, si chiudeva nella sua stanza preferita, quella col caminetto – perché il fuoco lo faceva rilassare e riusciva a concentrarsi meglio – prendeva il suo sacchetto di pietre dell’equilibrio, si sedeva sulla poltrona con un tavolino davanti, aggrottava la fronte, arricciava il naso, aggiustava gli occhiali e cominciava a posizionare le pietre una sull’altra secondo un ordine ben pre12


ciso: diaspro rosso, avventurina verde, quarzo ialino, quarzo rosa, ametista e ossidiana fiocco di neve. Quando l’ordine era esatto e le pietre in equilibrio perfetto, i piccoli fiocchi bianchi dell’ossidiana diventavano luminosi, poi man mano si illuminavano tutte le pietre e lui aveva accesso al controllo del tempo. Quando i balzi temporali erano dei saltelli, era più facile e veloce intervenire. Quando invece erano più grandi il lavoro era complicato e faticoso, ma il controllore del tempo era preciso, puntuale e attento, non si scoraggiava mai. Il rituale delle pietre dell’equilibrio era essenziale, necessitava di grande concentrazione e abilità manuale, ma anche il lavoro successivo era molto impegnativo. Una volta che le pietre si erano illuminate, era come se il controllore del tempo entrasse in un’altra dimensione. Probabilmente era solo il suo spirito a viaggiare, e se qualcuno avesse guardato nella sua casa lo avrebbe visto seduto davanti al fuoco con le sue preziose pietre, forse immobile, mentre in realtà il suo spirito volava verso un’affascinante biblioteca dove gli scaffali erano pieni di pergamene arrotolate e sulle pareti c’erano tanti orologi di diversi tipi, dimensioni e colori. Il controllore del tempo trattava le pergamene con grande rispetto e attenzione, erano molto preziose perché ciascuna conteneva la linea del tempo di una particolare persona o di un periodo o di un 13


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episodio storico. Ogni volta che raggiungeva questa stanza andava sicuro verso il rotolo che gli serviva, lo srotolava su un grande tavolo di legno pesante, realizzato con enormi libri di legno messi uno sull’altro, e correggeva gli errori il più velocemente e accuratamente possibile perché il tempo tornasse al suo posto. Un giorno però la troppa fretta gli fece scivolare dalle mani una pergamena. In tanti anni non era mai successo prima e il controllore del tempo non aveva idea che le pergamene cadendo non si fermassero sul pavimento, ma scivolassero giù, giù, giù... chissà dove. Dapprima rimase senza parole a fissare verso il basso, poi, preoccupatissimo, andò nel panico e cominciò a camminare su e giù per la stanza piangendo di disperazione. Cercò di trovare un rotolo con le istruzioni per capire quello che si doveva fare in questi casi, ma, pur avendo messo a soqquadro tutta la biblioteca, stando ben attento a non far cadere un’altra pergamena, non trovò nulla di utile. Era angosciato e, di colpo stanchissimo, si ritrovò a casa sua davanti al camino. Le pietre dell’equilibrio si erano spente e rotolarono sparpagliate sul tavolo. Lui le raccolse subito, le mise nel sacchetto e le ripose al solito posto. Poi, distrutto dalla stanchezza e dalla preoccupazione, si addormentò. Si svegliò di colpo dopo quella che a lui sembrò un’eternità. Da fuori venivano degli strani e inquietanti rumori. Rabbrividì di pau15



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