Lidia Fassio - Simbologia della Luna

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Lidia Fassio

SIMBOLOGIA DELLA LUNA L’archetipo del femminile in Astropsicologia

SPAZIO INTERIORE


Lidia Fassio Simbologia della Luna © 2013 Lidia Fassio © 2013 Spazio Interiore Tutti i diritti riservati Edizioni Spazio Interiore Via Vincenzo Coronelli 46 – 00176 Roma www.spaziointeriore.com info@spaziointeriore.com editing Maura Gancitano illustrazione in copertina Paola Paramatti I edizione: gennaio 2021 ISBN 979-12-80002-01-3 Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta, archiviata o trasmessa in qualsiasi forma o attraverso qualunque mezzo, inclusi quelli elettronici, meccanici, di fotocopiatura o di registrazione, senza l’autorizzazione dell’editore.


Alla mia nipotina Lara e ai miei familiari



INDICE

introduzione

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- PARTE PRIMA Capitolo 1

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il mito della luna

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Le origini • La fase matriarcale dell’umanità e la fase simbiotica del bambino • Le divinità lunari

Capitolo 2

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la funziona archetipica della luna

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Il mondo delle emozioni • La luna e il primo modello relazionale • Modelli di attaccamento • L’ombra della madre • Il binomio cibo-madre e le dinamiche alimentari • La luna in psicosomatica • L’anima nell’uomo

Capitolo 3

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la luna negli elementi e nei dodici segni La Luna nell’elemento Fuoco • La Luna nell’elemento Terra • La Luna nell’elemento Aria • La Luna nell’elemento Acqua

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-PARTE SECONDACapitolo 4

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Capitolo 5

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Capitolo 6

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Capitolo 7

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Capitolo 8

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Capitolo 9

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gli aspetti luna-sole

gli aspetti luna-mercurio gli aspetti luna-venere gli aspetti luna-marte gli aspetti luna-giove

gli aspetti luna-saturno Capitolo 10

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Capitolo 11

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Capitolo 12

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gli aspetti luna-urano

gli aspetti luna-nettuno gli aspetti luna-plutone conclusioni bibliografia

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INTRODUZIONE

La Luna in Astrologia viene considerata un luminare, insieme al Sole. Per luminari si intendono gli astri che illuminano e, in effetti, Luna e Sole sono i due corpi celesti più visibili nel cielo e, per questo, hanno dato vita alle proiezioni umane più antiche e più potenti. È dall’osservazione di questi due astri che l’uomo ha iniziato a orientarsi, a comprendere i cicli della vita, lo scorrere del tempo e il momento in cui seminare e raccogliere. Sul piano simbolico, i due luminari sono stati considerati a pieno titolo i genitori del mondo. La Luna è strettamente collegata al mondo femminile e all’energia Yin, ricettiva e sensibile, che simboleggia il luogo delle origini, gli strati più profondi del sentire di ogni essere umano, da cui deriva la particolare sensazione di essere parte di qualcosa di più grande di sé. Si tratta di un rapporto che arriva da molto lontano: parte dal lungo periodo della gestazione e si estende poi, dopo la nascita, a tutta la fase di allattamento, attaccamento e svezzamento di cui il bambino fa esperienza nel contatto con la figura materna. Ebbene, questa particolare e unica relazione lascia un imprinting talmente forte da condizionare l’intero mondo emotivo e affettivo di un individuo.

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La Luna nel tema natale riflette l’immagine primaria che il bambino forma di se stesso, costruita sul modello di relazione che si instaura con la figura di riferimento – la madre – e simboleggia il modo in cui si tende a reagire istintivamente alle cose prima che intervenga la mediazione della mente. Ogni reazione, infatti, si apprende nell’interazione con la madre, con cui all’inizio della vita si condivide lo stato di unità simbiotica. Se questo rapporto sarà positivo, l’ingresso nel mondo sarà facile, ci si sentirà solidi all’interno e non si proveranno particolari paure e, nel caso in cui dovessero insorgere, si saprà come affrontarle. Se, invece, si presenteranno delle difficoltà o delle dinamiche complesse, nel bambino resteranno delle paure inconsce che lo renderanno inquieto e disorientato e che, di conseguenza, cercherà di proiettare sul mondo esterno. L’equazione madre = mondo è fondamentale per il bambino. Vivere bene la fase di holding1 significa ricevere la giusta dose di amore che consentirà di creare un rapporto costante con il mondo interiore e con le emozioni, e permetterà di essere in grado, di conseguenza, di riconoscere e di elaborare i contenuti rispondendo coerentemente alle richieste che giungeranno dall’esterno, pur mantenendo una buona sintonia con se stessi. Nella funzione di holding, la Luna si esprime nel dare vita, nel nutrire, far crescere, contenere, coccolare e sostenere. È il primo astro ad aver attratto la curiosità dell’uomo primitivo, che lo sentiva particolarmente vicino. In effetti, è attraverso l’osservazione della Luna che l’uomo ha imparato a conoscere e a comprendere il rapporto con la terra e con i suoi cicli, e sono le fasi della Luna ad aver insegnato

1. La holding caratterizza l’insieme di tutte le qualità che definiscono il materno (sostenere, nutrire, contenere e far crescere).

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all’uomo a dividere il tempo in mesi (da mens, radice anche di “mestruo”), composti inizialmente da ventotto giorni. La sua ciclicità ha insegnato agli esseri umani che le cose germinano quando nel cielo la Luna non si vede (Luna nuova), crescono quando la falce di Luna si va ingrandendo (Luna crescente) e raggiungono la maturità quando la Luna è piena, per poi decrescere con la Luna calante e andare inesorabilmente verso la trasformazione con il ritorno della Luna nuova che, secondo gli antichi, si ritirava per riposarsi e ritrovava così le energie necessarie per dar vita al nuovo ciclo. Il tempo della Luna è circolare, fatto di ripetizioni di un ciclo sempre identico. Il mestruo, in questo senso, ne riflette esattamente il flusso. Esso è composto, infatti, da quattro fasi: – fase preovulatoria e di maturazione dell’ovulo (Luna crescente, che corrisponde al momento della rinascita della terra in primavera); – fase dell’ovulazione con il distacco dell’uovo e l’ingresso nella tuba (Luna piena, associata all’estate e all’espressione massima della natura); – fase premestruale in cui, se non c’è fecondazione, avviene l’espulsione della mucosa uterina (Luna calante, associata all’equinozio d’autunno e al momento del raccolto); – fase mestruale con l’espulsione dell’endometrio (Luna nuova, associata al solstizio d’inverno e al riposo della natura). Le donne – che vivono in relazione diretta con la Luna – sono sintonizzate con il ciclo lunare e, ancora oggi, l’ostetricia e la ginecologia ammettono l’importanza delle fasi lunari per stabilire il momento del parto. Nell’immaginario collettivo, la Luna ha da sempre toccato le

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corde più profonde dell’uomo, il suo romanticismo, l’immaginazione, la fantasia e la nostalgia. L’idea che la Luna avesse un volto del quale fosse possibile individuare gli occhi, il naso e le labbra ha accompagnato ogni bambino che, guardandola, non ha potuto fare a meno di pensare a una figura protettiva. Pensiamo a quanto ha ispirato artisti e poeti, incredibilmente sensibili al suo fluido e alle sue emanazioni! Come non ricordare, per esempio, Giacomo Leopardi, che scrisse la poesia Alla luna, o Marcel Proust, autore de Alla ricerca del tempo perduto, entrambi del segno del Cancro? O, ancora, il grande Chopin (Pesci), capace di esprimere sensibilità, dolcezza e nostalgia infinite e, esempio molto più recente, David Gilmour (altro Pesci) che ha scritto con i Pink Floyd The dark side of the moon, un disco intramontabile capace ancora di regalare suggestioni? Oggi la Luna ha perso un po’ del suo fascino, soprattutto da quando gli astronauti le hanno fatto visita, togliendole molto dell’antico mistero. Per noi uomini moderni è impossibile, infatti, comprendere fino in fondo quanto potesse essere angosciosa la notte dei nostri progenitori, nella quale tutto sprofondava nel buio più totale, mentre la sua presenza nel cielo garantiva la sicurezza di chi si trovava a viaggiare. Per questa ragione, gli antichi la adoravano e, a tale scopo, erigevano ovunque tempietti a lei dedicati. Le prime società praticavano infatti il culto della Luna e delle Grandi Madri, onorate anche come dee della Natura e legate a doppio filo con la Terra. I riti erano finalizzati alla fecondazione e alla protezione dei raccolti, da cui dipendevano sia la vita individuale sia quella della società. L’uomo ha quindi considerato la Luna madre e nutrice. L’equazione Luna/Madre/Terra/Natura è perdurata per

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tutta la fase detta matriarcale,2 nella quale prevalevano i rituali incentrati sull’adorazione della Grande Dea trifasica, in onore al femminile dispensatore di vita. Astrologicamente la Luna è trattata come un pianeta a tutti gli effetti, pur essendo, in realtà, un satellite, l’unico della Terra. Nell’antichità, però, il fatto che apparisse così chiaramente nel cielo instillò negli uomini la convinzione che si trattasse di una stella, esattamente come il Sole e addirittura più grande e luminosa. Ci sono voluti migliaia di anni per comprendere che la Luna non brilla di luce propria, ma riflette quella solare.

2. Secondo alcuni studiosi, tra cui L.H. Morgan e J.J. Bachofen, il matriarcato fu una fase primitiva di organizzazione sociale, poi sostituita dal patriarcato, nella quale il potere politico-economico e il governo della comunità erano affidati alla madre più anziana della comunità stessa e, per estensione, alle donne del gruppo. La figura femminile rappresentava un punto di riferimento stabile nel centro di aggregazione del nucleo sociale, mentre il maschio aveva la funzione di cacciare, esplorare e, all’occorrenza, difendere la comunità. Gli studiosi distinguono il matriarcato in due fasi: una prima di matriarcato semplice (dal 100.000 al 30.000 a.C.), la cosiddetta civiltà delle caverne e dell’intaglio, e una seconda di matriarcato evoluto (dal 30.000 al 10.000 a.C.), in cui si formarono le prime strutture sociali e politiche ginecocratiche e teocratiche.

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