David Jay Brown - Frontiere della coscienza psichedelica

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David Jay Brown

SPAZIO INTERIORE

9 788894 906158

22 €

David Jay Brown

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FRONTIERE DELLA COSCIENZA PSICHEDELICA

«Credo che le sostanze psichedeliche e le piante sciamaniche abbiano davvero il potere di aiutarci a sopravvivere come specie. Sono fermamente convinto che possano aiutarci a salvare il mondo, a essere più sensibili verso l’ecologia, e a rendere evidente la nostra sacra connessione e interdipendenza con la biosfera, iniziando tante persone a un percorso di evoluzione spirituale. Viaggiare con gli psichedelici può anche essere psicologicamente rischioso, nessuno lo nega; tuttavia, se presi correttamente, gli psichedelici sono molto sicuri, anzi potrebbe essere più pericoloso non prenderli affatto. Gli psichedelici ispirano pensieri e idee nuove, una prospettiva diversa e alternativa, rafforzano la capacità di risolvere problemi. Possono anche incrementare la creatività e l’attività artistica. Poiché la creatività è la chiave della risoluzione di ogni problema a cui dobbiamo far fronte come specie umana, questa è una delle ragioni principali per cui credo fermamente nella attuale ricerca sulle sostanze psichedeliche, e per cui sostengo con impegno le maggiori organizzazioni che operano in questo settore. Credo sia un’atrocità e un oltraggio che queste medicine sacre siano illegali e credo inoltre che il più veloce percorso verso lo sviluppo di un mondo più cosciente e compassionevole passi attraverso l’uso intelligente delle piante psichedeliche».

FRONTIERE DELLA COSCIENZA PSICHEDELICA Conversazioni con Hofmann, Grof, Strassman, Narby e altri maestri del movimento psichedelico



27 nonordinari



David Jay Brown

FRONTIERE DELLA COSCIENZA PSICHEDELICA Conversazioni con Hofmann, Grof, Strassman, Narby e altri maestri del movimento psichedelico Traduzione di Silvia Tusi

SPAZIO INTERIORE


David Jay Brown Frontiere della coscienza psichedelica titolo originale: Frontiers of Psychedelic Consciousness traduzione: Silvia Tusi revisione: Patrizia Giuliadori © 2015 David Jay Brown © 2018 Spazio Interiore Tutti i diritti riservati Italian language rights handled by The Italian Literary Agency, Milano Edizioni Spazio Interiore Via Vincenzo Coronelli 36 • 00176 Roma www.spaziointeriore.com redazione@spaziointeriore.com illustrazione in copertina Peyote. Oltre i confini del sogno di Stefano Mayorca progetto grafico Francesco Pandolfi I edizione: Maggio 2018 ISBN 978-88-94906-15-8 Finito di stampare nel maggio 2018 presso csr - Centro Stampa e Riproduzione, Roma Sebbene siano state prese tutte le possibili precauzioni durante la preparazione di questo libro, l’editore non si ritiene responsabile per eventuali errori o omossioni, né per eventuali danni provocati dall’ultilizzo delle informazioni ivi contenute. La pubblicazione di tale opera, in nessuna sua parte può essere considerata quale invito alla sperimentazione di tali tecniche e sostanze, né alla violazione di alcuna norma del vigente ordinamento giuridico, nazionale e internazionale.


Indice

Ringraziamenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11 Introduzione di David Jay Brown . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15 Capitolo 1

lsd, scienza, coscienza e misticismo . . . . . . . . . . . 25 Intervista con Albert Hofmann

Capitolo 2

la mente non-ordinaria, psichedelici e psicologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33 Intervista con Stanislav Grof

Capitolo 3

creativitĂ , risoluzione dei problemi e sostanze psichedeliche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 61 Intervista con James Fadiman

Capitolo 4

eplorazione di esperienze non ordinarie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 77 Intervista con Stanley Krippner

Capitolo 5

alchimia, ecologia e psichedelici . . . . . . . . . . . . . . . . . 91 Intervista con Ralph Metzner


Capitolo 6

esplorando la dimensione della triptamina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 119 Intervista con Dennis McKenna

Capitolo 7

ayahuasca, dna e la scoperta del serpente cosmico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 151 Intervista con Jeremy Narby

Capitolo 8

ricerche sulla dmt e contatti con entitĂ non umane . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 165 Intervista con Rick Strassman

Capitolo 9

guerra psichedelica? il potenziale delle armi psicoattive . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 183 Intervista con James Ketchum

Capitolo 10

coltivare la compassione e il coraggio in presenza della morte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 205 Intervista con Roshi Joan Halifax

Capitolo 11

esperienze di pre-morte, parapsicologia e psichedelici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 213 Intervista con Charles Tart

Capitolo 12

i sacri segreti della salvia divinorum . . . . . 223 Intervista con Daniel Siebert


Capitolo 13

il futuro della ricerca medica sulle sostanze psichedeliche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 251 Intervista con Rick Doblin

Capitolo 14

studi sulla psilocibina ed esperienze religiose . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 283 Intervista con Roland Griffiths

Capitolo 15

musica, creativitĂ , shpongle e psichedelici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 291 Intervista con Simon Posford



A Serena Watman, con amore e gratitudine infiniti



RINGRAZIAMENTI

La genesi di questo libro è avvenuta mentre stavo lavorando come redattore presso la maps, l’Associazione Multidisciplinare per gli Studi sulla Psichedelia (Multidisciplinary Association for Psychedelic Studies). Fondata nel 1986, la maps è un’organizzazione no-profit di ricerca ed educazione che «si occupa di contesti medici, legali e culturali in cui le persone traggono beneficio da un uso attento delle sostanze psichedeliche e della marijuana». Ho scritto per un anno la newsletter mensile della maps e per cinque ho redatto le loro pubblicazioni speciali riguardanti le relazioni tra psichedelia e tecnologia, ecologia, connessione mente-corpo, la morte e il morire, l’arte popolare. Mentre lavoravo alle pubblicazioni della maps ho intervistato numerosi ricercatori di psichedelia e ho avuto l’opportunità di registrare più di quanto fosse necessario per il mio lavoro, in quanto solo una parte dell’intervista veniva pubblicata. In realtà avevo già in mente questo libro, che contiene le interviste nella loro totalità. Prima e più di tutti vorrei ringraziare ogni collega della maps. È stato un vero piacere e un onore lavorare con questa organizzazione all’avanguardia che sta aiutando a cambiare il mondo. Vorrei inoltre estendere la mia più profonda gratitudine a tutte le persone che hanno acconsentito a essere intervistate per questa raccolta. 11


Inoltre, per il loro generoso contributo e inestimabile supporto, vorrei esprimere un sincero ringraziamento alle seguenti persone: Carolyn Mary Kleefeld, Maria-Teresa Gutierrez-Macanilla, Hana Fiona Theobald, Jon Graham, Arleen Margulis, Meriana Dinkova, Jacob Andrade, Ania Grycan, Jess Buckner, Danielle Bohmer, Danelle Benari, Amanda Rose Loveland, Lily Ross, Sara Huntley, Willow Aryn Dellinger, Jessi Daichman, Serena Watman, Buck Noe, Sara Mokhtari-Fox, Selina Reddan, Veronika King, Jesse Ray Houts, Audreanne Rivka Sheehan, Patricia Holt, Linda Parker, Denis Berry, Zach Leary, Maria Grusauskas, Rebecca McClen Novick, Annie Sprinkle, Kelly Hollerbach, Heather Goldstein Greenberg, Brandi Goldstein, Geoffrey e Valerie Goldstein, Louise Reitman, Sammie e Tudie, Rick Doblin, Amy Barnes Excolere, Sherry Hall, Suzie Wouk, Sherri Paris, Robert Forte, Valerie Leveroni Corral, David Wayne Dunn, Robin Rae, Brummbaer, Deed DeBruno, Randy Baker, Steven Ray Brown, B’anna Federico, Anna Damoth, Sandy Oppenheim, Lorey Capelli, Dana Peleg, Mimi Peleg, Bethan Carter, Al Brown, Cheryle e Gene Goldstein, Dina Meyer, Bernadette Wilson, Nick Herbert, Erin Jarvis, Jody Lombardo, Erica Ansberry, Jessica Ansberry-Gagnon, Goo Bear, Maria Ramirez, Rob Bryanton, Linda D’Amato, Nathan West, Paula Rae Mellard, Mike Kawizky, Linda Capetillo-Cunliffe, Boa Cowee, Ivy Summer Abshell, Alan Shoemaker, Massimiliano Geraci, Jeff Rosenbaum, Allisun Shine e Tyler, Mark Van Thillo, Gaie Alling, Liza Gopika Lichtinger, Torrey Peacock, Robert J. Barnhart, Frank Allen Bella, Brittany Nicole, Susanne G. Seller, Teresa King, Ben Osen, Jim Steele, Patrice Villastrigo, Rupert Sheldrake, Tod Barnett, Dragonflower Lyoness, Arlene Istar Lev, Catherine McBride, Rick Strassman, Stanley Krippner, Ralph Metzner, C. Michael Smith, Simon Posford, Jason Silva, Ben Sessa, Bruce Damer, Daniel Pinchbeck e Dieter Hagenbach. 12


Un ringraziamento speciale va ai miei amici del World Wide Web, che mi informano sulle nuove scoperte scientifiche, sostengono il mio lavoro, condividono i loro talenti creativi e mettono in discussione le mie idee. Sono enormemente grato verso ognuno di loro per la collaborazione e il dialogo proficuo.

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INTRODUZIONE

Nei miei primi quattro libri di interviste – Mavericks of the Mind, Voices from the Edge, Conversations on the Edge of Apocalypse e Mavericks of Medicine (Anticonformisti della mente, Voci dal confine, Conversazioni sui confini dell’Apocalisse e Anticonformisti della medicina) – le sostanze e le piante psichedeliche avevano un ruolo da coprotagonista. Solitamente facevo una o due domande per ogni intervista su come gli psichedelici avessero influenzato il lavoro di coloro che intervistavo, ma molte delle questioni che discutevamo erano ispirate dalle mie stesse esperienze psichedeliche. Il viaggio sciamanico con l’lsd, i funghi magici, l’ayahuasca e la cannabis hanno ispirato molte delle mie domande, così come molte delle risposte e delle idee discusse. Moltissimi scienziati, artisti e pensatori da me intervistati nel corso di questi anni sono stati ispirati dall’uso di sostanze psichedeliche, e credo fosse un mio sacro dovere registrare informazioni storicamente così importanti per le future generazioni. In questa nuova raccolta le sostanze e le piante psichedeliche, che hanno avuto un ruolo inestimabile nel mio personale sviluppo cognitivo, sono l’argomento centrale delle interviste. Le mie esperienze adolescenziali con l’lsd e la cannabis mi hanno trasformato profondamente, hanno influenzato fortemente la direzione dei miei studi accademici e, più tardi, il percorso 15


della mia carriera, così come le mie percezioni psicologiche e spirituali sulla natura della realtà. Queste esperienze sono documentate nel mio libro The New Science of Psychedelics. At the Nexus of Culture, Consciousness, and Spirituality (La nuova scienza degli psichedelici. Un legame tra cultura, coscienza e spiritualità), disponibile presso la “Inner Traditions”. Questa nuova raccolta di interviste è una sorta di proseguimento di quel libro, in quanto esplora alcune delle idee in esso contenute, in un dialogo interattivo con vari esperti su come le sostanze psichedeliche influenzino la mente.

La rinascita psichedelica Gli ultimi otto anni sono stati per me particolarmente entusiasmanti. Dopo un lungo e buio periodo di zelante repressione, gli psichedelici sono finalmente usciti allo scoperto e hanno abbandonato quella clandestinità a cui la società occidentale li aveva relegati. Dopo circa vent’anni senza studi clinici approvati dai governi nel mondo e dopo essere state demonizzate, ridicolizzate o ignorate dai media, le sostanze psichedeliche sono ora al centro di continue ricerche in tutto il globo, ottenendo anche una positiva copertura mediatica. Grazie all’Associazione Multidisciplinare per gli Studi sulla Psichedelia (maps), all’Istituto di ricerca Heffter, alla Fondazione Berkley e al Consiglio sulle pratiche spirituali, questi nuovi studi medici stanno esplorando l’enorme spettro delle applicazioni terapeutiche dell’lsd, della psilocibina, dell’ibogaina e dell’mdma. La rinascita dell’interesse per le sostanze psichedeliche, avvenuta a livello mondiale, non solo mi ha dato grande speranza ma ha anche permesso alla mia carriera di scrittore di cambiare rotta, dandomi la possibilità di occuparmi dell’argomento che mi ha influenzato e interessato maggiormente, quello appun16


to delle sostanze e delle piante psichedeliche. Ho accolto con entusiasmo l’opportunità di fare un servizio sulla prima ondata della nuova ricerca scientifica sulla psichedelia per la rivista Scientific American Mind nel 2007, e di poter redigere le pubblicazioni speciali della maps su come gli psichedelici hanno influenzato la tecnologia, l’ecologia, la connessione mente-corpo e il nostro modo di guardare alla morte e al morire. Un riassunto di tutte le ricerche cliniche sulle sostanze psichedeliche svolte in tutto il mondo dal 1990 sono raccolte nel mio libro Psychedelic Drug Research. A Comprehensive Review (Ricerche sulle sostanze psichedeliche. Un compendio esaustivo), pubblicato recentemente dalla “Reality Sandwich”. In questo volume ho intervistato alcuni tra i più influenti e interessanti personaggi che hanno esplorato le potenti, misteriose e controverse sostanze, che hanno aiutato a cambiare la nostra prospettiva culturale su di esse e che possono offrire inestimabili conoscenze sul loro potenziale.

Una visione d’insieme La biosfera del nostro pianeta sta attraversando oggi una crisi molto seria. Un’enorme perdita della biodiversità, la fuoriuscita di sostanze nucleari e petrolifere tossiche negli oceani, la dispersione di metalli pesanti nell’atmosfera, i cambiamenti climatici e altri preoccupanti disastri ecologici potrebbero facilmente portare alla nostra stessa estinzione. L’instabilità e insostenibilità ambientale, dovute alla nostra mancanza di lungimiranza e alla nostra cecità ecologica, esistono su tanti livelli e stanno mettendo a repentaglio il futuro dell’umanità. La prospettiva di cui abbiamo bisogno e che sembra mancare alla nostra specie – compassione, attenzione all’ambiente, empatia, dissoluzione dei vincoli culturali, pensiero creativo e connessione spirituale – pare venga incoraggiata e 17


favorita dall’uso delle sostanze e piante psichedeliche. Purtroppo la cultura occidentale proibisce universalmente l’uso personale di queste sacre medicine. Tuttavia, la situazione forse non è poi così terribile come appare. Credo che lo spirito delle piante – la saggezza dell’intelligenza botanica – abbia progettato specifici composti chimici psichedelici al fine di attivare quelle parti del cervello umano in grado di sollevare il problema dell’integrità della nostra cultura e di dare un valore più grande all’intelligenza genetica o primitiva, piuttosto che alle credenze culturali. Proibire culturalmente le sostanze psichedeliche, renderle illegali e farle diventare un tabù, sembra incrementi il fascino che queste esercitano su molte persone e faccia girare la voce sulla loro esistenza, come se ci fosse un piano segreto, un ammiccare divino e un sorriso sacro dietro la loro draconiana proibizione. Molti pensano che il largo uso delle piante psichedeliche e dei funghi in tutto il mondo potrebbe essere la risposta decisiva della biosfera agli schemi umani di distruzione ecologica e che l’intelligenza nascosta in natura potrebbe voler utilizzare le piante psichedeliche come catalizzatori per incrementare la nostra attenzione ecologica e farci svegliare, magari prima che sia troppo tardi. Per discutere questa idea, ho intervistato l’etnobotanico Dennis McKenna e l’antropologo Jeremy Narby. Secondo il micologo Paul Stamets, ci sono attualmente prove scientifiche a sostegno dell’idea, comunemente accettata nella comunità psichedelica, che tali piante siano qui per insegnarci come diventare più attenti all’ecologia. La psilocibina contenuta nei funghi tende a crescere in aree che sono disturbate da sconvolgimenti ecologici, posti in cui sono state costruite strade in mezzo alla foresta, in cui si verificano smottamenti, o intorno a terreni appena edificati. I funghi magici sembrano proliferare specialmente in aree in cui c’è stata molta attività umana distruttiva, come se fossero una risposta al nostro sfruttamento delle risorse del pianeta. 18


Chissà se la psilocibina dei funghi rappresenta una risposta della biosfera, come un sistema di segnali chimici all’interno del corpo, per aiutare la ribelle razza umana a diventare più simbiotica con il suo ambiente. È forse pura coincidenza il fatto che un fungo utile a incrementare la sensibilità ecologica proliferi soprattutto in aree che sono ecologicamente danneggiate? E non potrebbe forse essere un piano seducente, progettato dall’intelligenza botanica, quello di nascondere il fungo visionario e altri psichedelici tra le sostanze che giovani suggestionabili prendono alle feste per divertirsi, mentre le autorità le proibiscono e ne rendono illegale l’uso? Quante persone, mi chiedo, hanno mangiato una manciata di funghi magici a una festa o a un concerto, così per divertimento, e poi inaspettatamente si sono ritrovate in una vera e propria esperienza mistica che ha totalmente trasformato le loro vite? Grazie all’attività umana, questi funghi espansori della coscienza, che erano un tempo limitati a un ecosistema molto ristretto, stanno ora fiorendo ovunque sulla Terra. L’uso cerimoniale dell’ayahuasca e dei funghi magici, una volta circoscritto a poche aree del Centro e Sud America, si sta espandendo in tutto il pianeta, come una rete di miceli che cresce. Ci sono al momento in tutto il mondo centinaia di chiese che utilizzano l’ayahuasca, e la Corte Suprema degli Stati Uniti ha perfino legiferato a favore di una di esse per autorizzare l’uso della sostanza senza le restrizioni delle leggi americane. Secondo l’antropologo Luis Eduardo Luna, studi compiuti in Brasile suggeriscono che l’uso dell’ayahuasca tenderebbe a rendere le persone più sensibili rispetto alle questioni ecologiche. Ricerche tra i membri delle chiese ayahuasquere hanno fatto emergere che molti di essi hanno deciso di cambiare occupazione dopo aver partecipato a una cerimonia di ayahuasca, optando per attività con prodotti naturali o lavori nell’ambito della protezione dell’ambiente. 19


Considerato l’attuale precario stato di tossicità del mondo e cosa c’è in gioco, converrebbe ascoltare le persone più informate su ciò che queste strane sostanze hanno da dire.

Ayahuasca, sciamani dell’Amazzonia e intelligenza genetica Forse la più grande speranza di far crescere l’attenzione per l’ecologia sul nostro ribelle pianeta è riposta nel potere e nell’intelligenza dell’antica bevanda della giungla amazzonica conosciuta come ayahuasca. Il tè visionario, composto principalmente da due differenti piante che lavorano in sinergia, è considerato sacro tra gli indigeni della foresta pluviale dell’Amazzonia per le sue proprietà curative e spirituali. Il mio viaggio personale con l’ayahuasca nella giungla peruviana mi ha convinto che questa magica bevanda induca esperienze psichedeliche tra le più importanti. Nei workshop sugli stati alterati che organizzo insieme a Meriana Dinkova, sottolineo sempre che ci sono tre fattori principali che influenzano l’esito dell’esperienza psichedelica: l’intenzione individuale, il contesto e il dosaggio. Questa è un’idea che fu sviluppata dal defunto psicologo di Harvard, Timothy Leary. L’intenzione individuale è il proprio stato mentale ed emozionale, le aspettative, che dovrebbero essere positive, realistiche e chiaramente manifestate. Il contesto è l’ambiente circostante in cui avviene l’esperienza, un luogo che dovrebbe essere protetto, esteticamente piacevole e il più possibile sicuro. Il dosaggio è semplicemente la quantità di sostanza o di pianta consumata in rapporto al proprio peso corporeo; dovrebbe essere stabilito con molta attenzione considerando la letteratura scientifica, gli usi indigeni e i racconti aneddotici. Tuttavia, mentre mi sottoponevo a una serie di viaggi scia20


manici con l’ayahuasca nell’Amazzonia peruviana, ho capito che c’era un quarto fattore coinvolto nel determinare cosa accade durante l’esperienza psichedelica, qualcosa che avevo già notato prima. Si tratta dell’intelligenza e dell’intenzione della pianta (o sostanza), che può servire da guaritrice o da insegnante. È facile per i non-iniziati ridere di un’affermazione del genere, finché non ci si imbatte realmente nello spirito della pianta. Ciò diventa evidente soprattutto con una forte dose di ayahuasca, di funghi magici, iboga, salvia, San Pedro o peyote, mentre può essere più sottile in altri viaggi psichedelici. Tuttavia, c’è un certo rifiuto tra gli iniziati a pensare che la bevanda di ayahuasca, i cactus e i funghi sciamanici contengano uno spirito vivente, un essere intelligente che comunicherà con loro direttamente – attraverso immagini vivide, scene che uniscono in una sorta di meta-linguaggio parole parlate e scritte – e che userà ogni canale sensorio e mezzo simbolico possibile per essere assolutamente sicuro che il messaggio venga recepito. Di fatto, chiunque incontri questo spirito saggio e antico è d’accordo: esso ci conosce meglio di chiunque altro e ha molto da insegnarci.

Psichedelici e trasformazione culturale In questa raccolta non esploreremo soltanto gli antichi segreti sciamanici della foresta amazzonica, ma tratteremo anche le ultime ricerche mediche e scientifiche sulle sostanze psichedeliche, così come i loro effetti sulla cultura moderna. Ho intervistato il neuroscienziato della John Hopkins University, Roland Griffiths, riguardo ai suoi studi sulla psilocibina, la componente psicoattiva dei funghi magici che spesso produce esperienze spirituali indistinguibili da quelle riportate dai mistici nel corso dei secoli. 21


Ho anche intervistato il ricercatore e psichiatra Rick Strassman riguardo ai suoi studi sulla dmt, durati cinque anni presso l’Università del Nuovo Messico; il fondatore della maps, Rick Doblin, sulle nuove ricerche con l’mdma per aiutare le persone con disordini da stress post-traumatico; il farmacologo Daniel Siebert sulle potenzialità terapeutiche della Salvia divinorum. Inoltre ho parlato con lo psichiatra Stanislav Grof, lo psicologo Charles Tart e la Roshi Joan Halifax del legame tra sostanze psichedeliche, esperienze pre-morte e fenomeni psichici, e di come tali sostanze possano aiutare le persone a superare l’ansia legata alla paura della morte. E che brivido è stato intervistare il musicista elettronico Simon Posford (alias Hallucinogen) degli Shpongle, uno dei miei gruppi preferiti. Nella mia carriera di intervistatore sono stato abbastanza fortunato da poter parlare con due dei più influenti musicisti psichedelici della storia. L’intervista che ho fatto con Jerry Garcia dei Grateful Dead compare nel mio libro Voices from the Edge. In questa raccolta, Posford parla a lungo di come l’uso di lsd e dmt abbia influenzato la sua musica.

Salvare il mondo Al di là dei contributi culturali e delle potenzialità mediche, credo che le sostanze psichedeliche e le piante sciamaniche abbiano davvero il potere di aiutarci a sopravvivere come specie. Sono fermamente convinto che possano aiutarci a salvare il mondo, a essere più sensibili verso l’ecologia e a rendere evidente la nostra sacra connessione e interdipendenza con la biosfera, iniziando tante persone a un percorso di evoluzione spirituale. Viaggiare con gli psichedelici può anche essere psicologicamente rischioso, nessuno lo nega; tuttavia, se presi corretta22


mente, gli psichedelici sono molto sicuri, anzi potrebbe essere più pericoloso non prenderli affatto. Non credo ci sia rimasto molto tempo su questo pianeta, stiamo correndo verso l’estinzione a causa dell’inquinamento e delle sostanze tossiche. Al di là delle sostanze e delle piante psichedeliche, non conosco altro che possa risvegliare le persone dall’oggi al domani, come succede a Scrooge in Racconto di Natale, e renderle migliori. Gli psichedelici ispirano pensieri e idee nuove, una prospettiva diversa e alternativa, rafforzano la capacità di risolvere problemi. Possono anche incrementare la creatività e l’attività artistica. Ricerche effettuate dallo psicologo James Fadiman, lo psichiatra Oscar Janiger e altri, hanno dimostrato che la mescalina, l’lsd e la cannabis possono concretamente aumentare la creatività. Nelle pagine che seguono James Fadiman parla delle sue ricerche ed esplora insieme a me l’affascinante materia della creatività e della psichedelia. Poiché la creatività è la chiave della risoluzione di ogni problema a cui dobbiamo far fronte come specie umana, questa è una delle ragioni principali per cui credo fermamente nell’attuale ricerca sulle sostanze psichedeliche, e per cui sostengo con impegno le maggiori organizzazioni che operano in questo settore. Vi invito a fare lo stesso e a donare loro il più generosamente possibile. Credo sia un’atrocità e un oltraggio che queste medicine sacre siano illegali e credo inoltre che il più veloce percorso verso lo sviluppo di un mondo più cosciente e compassionevole passi attraverso l’uso intelligente delle piante psichedeliche. Attualmente il modo migliore per legittimare l’uso di queste importanti medicine nella nostra società sono le ricerche portate avanti dalla maps, dall’istituto Heffter e dalle loro organizzazioni gemelle. Ciò potrà forse permettere ai sacramenti sciamanici come l’ayahuasca, la cannabis, l’mdma, l’lsd, la psilocibina e la dmt 23


di entrare legittimamente nella società occidentale, prima come prescrizione medica e poi come parte totalmente integrata della nostra cultura super veloce e tecnofila. Appena ciò accadrà, i cieli si apriranno, l’età oscura finirà e il mondo non sarà più lo stesso.

Parti delle interviste di questo libro con Albert Hofmann, Charles Tart, Dennis McKenna, Daniel Siebert, Jeremy Narby, Joan Halifax, Roland Griffiths, Stanislav Grof e Simon Posford sono apparse già nelle pubblicazioni della maps e parte dell’intervista con Rick Strassman è stata precedentemente pubblicata nel mio libro Mavericks of Medicine. David Jay Brown

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frontiere della coscienza psichedelica

Questo libro racchiude una di quelle idee che, nella loro semplicità, si rivelano bellissime e vincenti. Brown ha infatti scelto di radunare in un solo volume tutti gli aspetti della cultura psichedelica – dalla musica alla psicologia, dalla meditazione allo spionaggio americano, dalla chimica alla botanica – per consentire al lettore una vera immersione in questo mondo, di cui tanto si parla e poco si conosce. Tra il 2006 e il 2014, ha incontrato e intervistato i grandi protagonisti della storia psichedelica, da Hofmann (inventore dell’lsd) a Posford (noto musicista psy-trance), passando per personaggi del calibro di Grof, Narby e Strassman, ciascuno dei quali ha aperto il suo armadio dei ricordi e condiviso un sapere prezioso. Nello sfogliare questo libro ci si ritrova catapultati in un universo fatto di ricerche, sperimentazioni, esplorazione delle potenzialità e dei rischi delle sostanze psicotrope, impedimenti legali, blocchi governativi e perfino indagini della cia.


David Jay Brown

SPAZIO INTERIORE

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22 €

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FRONTIERE DELLA COSCIENZA PSICHEDELICA

«Credo che le sostanze psichedeliche e le piante sciamaniche abbiano davvero il potere di aiutarci a sopravvivere come specie. Sono fermamente convinto che possano aiutarci a salvare il mondo, a essere più sensibili verso l’ecologia, e a rendere evidente la nostra sacra connessione e interdipendenza con la biosfera, iniziando tante persone a un percorso di evoluzione spirituale. Viaggiare con gli psichedelici può anche essere psicologicamente rischioso, nessuno lo nega; tuttavia, se presi correttamente, gli psichedelici sono molto sicuri, anzi potrebbe essere più pericoloso non prenderli affatto. Gli psichedelici ispirano pensieri e idee nuove, una prospettiva diversa e alternativa, rafforzano la capacità di risolvere problemi. Possono anche incrementare la creatività e l’attività artistica. Poiché la creatività è la chiave della risoluzione di ogni problema a cui dobbiamo far fronte come specie umana, questa è una delle ragioni principali per cui credo fermamente nella attuale ricerca sulle sostanze psichedeliche, e per cui sostengo con impegno le maggiori organizzazioni che operano in questo settore. Credo sia un’atrocità e un oltraggio che queste medicine sacre siano illegali e credo inoltre che il più veloce percorso verso lo sviluppo di un mondo più cosciente e compassionevole passi attraverso l’uso intelligente delle piante psichedeliche».

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