Roberta Sava - Anime Gemelle o Anime Compagne?

Roberta Sava ANIME GEMELLE O ANIME COMPAGNE?

Roberta Sava

ANIME GEMELLE

O ANIME COMPAGNE?

Istruzioni di volo per cercatori d’amore

Qualche mese fa, in una delle mie solite e periodiche abbuffate librarie, mi sono imbattuta in un libro di SaintGermain dal titolo Anime Gemelle, Anime Compagne. Incredibile sincronicità: avevo appena preparato e tenuto una conferenza dall’identico titolo, solo con un punto interrogativo in più! Dalla conferenza è nato questo piccolo volume che non ha nessuna pretesa di paragonarsi a quello scritto e canalizzato del grande Maestro Saint-Germain. Ho pensato che non si sarebbe adombrato se avessi usato lo stesso titolo e, già che ci sono, mi approprio anche di una sua frase: «Quando vi libererete dell’idea che l’Anima Compagna sia un’entità capace di portarvi la felicità, e quando intenderete come Anima Compagna il resto dell’umanità, allora l’entità – la vostra Anima Compagna – quella che vi renderà possibile l’esperienza della felicità, apparirà sul vostro cammino».

Roberta Sava

Anime Gemelle o Anime Compagne?

Voglio iniziare con una domanda: chi tra di voi è in cerca dell’Anima Gemella? E chi, invece, l’ha già trovata, o almeno crede di averla incontrata almeno una volta nella vita? Vi comunico una bella notizia: quasi sicuramente non avete incontrato l’Anima

Gemella, avete incontrato piuttosto la persona giusta per la fase che stavate attraversando. Chi invece è stato lasciato dal proprio partner? E chi di voi è ora alle prese con una relazione complicata? Anche voi avete incontrato la persona giusta, la vostra Anima Compagna.

Molti di noi sono in cerca dell’Anima Gemella. Ma sappiamo davvero cosa significa? Nel Simposio, Platone diceva che siamo una mezza mela e passiamo tutta la vita a cercare l’altra metà, e solo dopo averla trovata possiamo essere davvero completi. In realtà, il concetto è un po’ più articolato di così, dato che l’insigne filosofo parlava del principio maschile e femminile. Eppure, da qui abbiamo costru-

ito l’idea culturale della necessità di trovare l’altra metà di noi stessi. Ma davvero vogliamo pensarci solo come una persona incompleta? Sicuramente l’uomo è un essere sociale, quindi ha necessità di legarsi ad altri della stessa specie. Tale spinta è dovuta alla nostra parte biologica: se non avesse agito così, infatti, l’umanità si sarebbe estinta. Ma ai nostri giorni, il bisogno di trovare una persona con la quale impostare una relazione travalica l’istinto di conservazione della specie (il figlio siamo capaci di farlo anche in età avanzata con una provetta); mai come in questo periodo, ciascuno cerca l’uomo o la donna perfetti per se stesso. Non ci si accontenta più, come succedeva nel passato, anche solo cinquant’anni fa, di “metter su famiglia”: sentiamo dentro una forte spinta alla condivisione delle nostre istanze più intime. Basta guardare il fiorire dei social network, per esempio, che hanno come prima funzione quella di favorire l’incontro tra le persone. Su Facebook pubblichiamo le nostre foto, i pensieri, i nostri più minuti fatti quotidiani. Ci scopriamo, ci offriamo e invitiamo gli altri a fare altrettanto. Perché ricerchiamo l’intimità con un numero incalcolabile di persone, tra cui alcuni perfetti sconosciuti?

C’è indubbiamente un forte impulso a cercare l’Anima Gemella, perché abbiamo paura di rimanere soli, specialmente in età matura; per esorcizzare

tale angoscia, abbiamo perfino creato la categoria sociale dei single (e per farli sentire simili alle altre categorie, abbiamo pensato di fare le mono-porzioni di cibo confezionato nei supermercati). Anche le famiglie sono disgregate o lontane. Non sono più in grado di sostenere l’individuo in tutto il suo arco vitale. Spesso sento le persone affermare che considerano famiglia i colleghi in ufficio! O gli amici. Siamo diventati miliardi sulla Terra, ma siamo più soli di come stavamo cento anni fa.

Vorrei spiegarvi, a questo punto, che cos’è davvero l’Anima Gemella, e perché vi ho detto che, quasi sicuramente, non l’avete incontrata. L’Anima Gemella, in realtà, non esiste. Esiste, al contrario, l’Anima Unica, ma concedetemi di parlare di questo più in là.

Se l’Anima Gemella non esiste, chi è quella persona che, non appena la vediamo per la prima volta, ci provoca un tuffo al cuore e la certezza assoluta di averla già incontrata da qualche parte, di conoscerla da sempre? Immagino che il colpo di fulmine sia capitato a qualcuno di voi. Si tratta di un’impressione talmente intensa da coinvolgere tutti i sensi, e non dà adito al dubbio: proviamo una subitanea emozione nei confronti di questa persona che pure non abbiamo mai conosciuto; siamo certi che anche lei prova la stessa cosa nei nostri confron-

ti, sappiamo che ci capisce soltanto guardandoci, che c’è tra noi un feeling particolare. Siamo sicuri di aver incontrato l’Anima Gemella e investiamo moltissime nostre aspettative di felicità eterna nel rapporto con lei. Ci ameremo per sempre. Poi succede qualcosa: la nostra Anima Gemella ci tradisce oppure, dopo due anni di discreto rapporto, scopre la passione per le chat e vi dedica tutto il tempo libero; magari decide che, poiché abbiamo finito di pagare la rata della macchina, può fare un cospicuo investimento dall’estetista, tanto «ce la cavavamo anche prima senza questi trecento euro mensili, giusto?» Quando nella nostra vita qualcosa non va secondo le nostre aspettative, proviamo sgomento e insicurezza. L’emozione sperimentata nei confronti di lui/lei è inequivocabile: è sicuramente l’Anima Gemella; ma allora perché i fatti ci dicono il contrario? Perché è l’Anima Compagna. Per spiegare cos’è l’Anima Compagna, consentitemi di tornare indietro e di partire dal concetto di reincarnazione. Secondo questa fede/filosofia/ ipotesi (non importa che ci crediate o no, datemi il beneficio del dubbio almeno per un po’), noi facciamo un lungo viaggio, di vita in vita, sempre in compagnia dei nostri – diciamo così – compagni di classe, con lo scopo di evolverci e di manifestare la nostra Essenza divina attraverso la ri-scoperta

di chi noi siamo veramente. Facciamo parte di un grande gruppo di Anime che si trovano tutte allo stesso livello vibratorio – in un certo senso frequentiamo la stessa classe – e con questo gruppo di Anime facciamo tutte le esperienze che ci servono per evolverci. Ci sono molte altre classi di Anime, ognuna di esse con un certo livello di vibrazione. Proprio come in una scuola vi sono numerose classi, alcune più avanti e altre più indietro rispetto alla nostra. Quando ci incarniamo, lo facciamo di solito con i nostri compagni di classe. Avete presente quando a scuola si andava in gita scolastica? Certe volte ci incarniamo insieme, altre volte uno sta giù, sulla Terra, e l’altro sta su, a far parte di quello che io chiamo il fan club. A fare, cioè, il tifo per noi. Il fan club è composto da Anime che ci amano e che hanno a che fare con noi: ci sono compagni di classe che in questa vita non si sono incarnati, ci sono i nostri antenati, il nonno che ci ha cresciuto o la madre che avevamo tre vite prima, e infine ci sono le nostre Guide, i nostri Maestri, Esseri di Luce che non si sono mai incarnati e altri che non s’incarnano da molto e che stanno proseguendo il loro percorso evolutivo attraverso questo tipo di servizio. Il nostro fan club ci segue per tutta la nostra vita terrena, e cerca di guidarci. Beninteso, siamo noi che rendiamo le cose difficili! Con immenso amore

Ognuno di noi sceglie la propria vita e ne è dunque l’unico artefice. Perdonare significa amare chi è entrato nella nostra vita, qualunque sia stato il suo ruolo.

€ 8,00