Corrado Malanga - Il Mondo Felice non è utopia

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Corrado Malanga

IL MONDO FELICE NON È UTOPIA Triade Color Test ed entropia nulla

SPAZIO INTERIORE



Il Mondo Felice non è utopia

Per tanti anni ho studiato e teorizzato sugli alieni e sull’uomo. Adesso ho capito che quell’esperienza di ricerca e sperimentazione profonda mi stava portando a ricontattare ciò che ho definito semplicemente “Mondo Felice”. L’aggettivo felice, lungi dal corrispondere a un perenne sorriso un po’ idiota stampato in volto, si riferisce al concetto di armonia, nel quale ognuno è padrone di se stesso ed è responsabile delle proprie scelte, in quanto creatore delle regole del suo mondo. Ognuno di noi, infatti, è il creatore dell’Universo: pertanto può creare, costruire e vivere nel suo Mondo Felice, che non sarà mai in contrasto con gli altri mondi felici perché l’uomo sarà sempre più consapevole che l’altro è lui stesso. Se è vero che la coscienza è la medesima, è altrettanto vero che, in base al secondo principio della termodinamica, la consapevolezza di avere co-

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scienza aumenta sempre. Pertanto, arriveremo a un punto in cui avremo tutti la stessa consapevolezza e condivideremo insieme un unico Mondo Felice. Per arrivare a concepirlo occorre modificare radicalmente alcune realtà che ci circondano: il lavoro, la scuola, la politica, la religione, la vita sociale, la ricerca scientifica, l’economia. Sono aspetti fondamentali della nostra vita, che in qualche modo possono venire accoppiati: la scuola con la ricerca scientifica, il lavoro con l’economia, la politica con la vita sociale. La religione, invece, non trova nessun altro mondo con cui accoppiarsi e ne vedremo in seguito la ragione. Il primo passo fondamentale da compiere è dunque analizzare la società che ci circonda e capire cosa può essere eliminato nel processo di cambiamento, cosa non è utile per la nostra evoluzione, non ci serve e spesso ci rallenta. Innanzitutto dobbiamo ricordare che ci sono due aspetti importanti: le regole e il potere. Essi si basano sulle cosiddette «tre c»: ricerca del Consenso, Compassione e istinto di Colpa. Nella nostra società tendiamo a modificare i comportamenti per essere accettati, cerchiamo cioè il consenso dell’altro in vari ambiti, nel nostro ruolo di elettori, di studenti, di figli e così via, e in tal modo sviliamo la nostra consapevolezza.

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Se il consenso non viene concesso o pensiamo di aver commesso un errore, di aver compiuto un’azione sbagliata, scatta il senso di colpa. Anche la compassione è una trappola, perché ci illude di avere delle attenzioni nei confronti dell’altro, mentre l’unica persona che avrebbe bisogno di essere soccorsa siamo noi stessi. Nel Mondo Felice non si cerca il consenso dell’altro perché l’altro siamo noi, e tantomeno esistono la colpa o l’errore, perché ognuno fa quello che vuole al meglio delle proprie capacità, nel momento presente, e si comporta così come la consapevolezza gli suggerisce essere il modo migliore. Non c’è necessità alcuna di essere compassionevoli, perché faremmo pena a noi stessi. Nel Mondo Felice non c’è l’altro da aiutare, non esiste il processo di differenziazione che ci allontana e divide, ma vige il principio dell’entropia in base al quale le cose non devono separarsi, bensì unirsi tra loro. Per gestire un tale processo di cambiamento occorre guardarsi bene intorno, mantenersi sempre informati su ciò che accade, senza essere schiavi dell’informazione ma partecipandovi, senza subirla ma facendola propria, mantenendo un punto di vista critico rispetto al mondo esterno, che è lo specchio di noi stessi. Per fare ciò, occorre sempre verificare la veridicità delle informazioni attraverso l’utilizzo del

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Domande sul Mondo Felice

Professore, lei parla della compassione in modo negativo, come se fosse un problema, un atteggiamento da eliminare. Tuttavia essa è legata a temi come la difesa della famiglia, del territorio, della specie. L’istinto di un uomo, se vede soffrire un suo simile, è quello di soccorrerlo, di mediare le sue risorse per offrirle all’altro, in modo da eliminare il dolore. Si può davvero scegliere di essere in un certo modo, o ci sono comportamenti che fanno parte di un istinto innato? Prima di giungere alla consapevolezza di noi stessi e al Mondo Felice, abbiamo detto che ci sarà una fase intermedia, in cui avremo coscienza dell’unificazione, della “non divisione” con l’altro, ma in cui non ci sarà ancora un’identica consapevolezza, una totale convergenza tra le differenti coscienze. Il punto finale porterà a un valore massimo per tutti, che sarà pari allo zero, e in cui l’entropia sarà massima. Nel momento in cui mi rendo conto che la compassione, lungi dall’essere un’attenzione verso l’altro, è

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in realtà sempre e soltanto un interesse verso il mio dolore, che vedo rispecchiato nell’altro, allora non posso più adottare questo comportamento. A livello teorico potrebbe sembrare semplice, però siamo stati così ben programmati quali fedeli servitori del potere, che per decodificare quello che all’apparenza può sembrare un istinto innato – quando in realtà è un pesante condizionamento – dobbiamo fare molta fatica e attenzione. Ma il Mondo Felice non è un’utopia, non è una bella teoria irrealizzabile: c’è già, e noi dobbiamo solo attivarlo. Quando ci liberiamo di alcune cose inutili, si forma uno spazio vuoto che può essere riempito con qualcosa di nuovo, di ignoto. Ogni volta che si crea un vuoto, avviene cioè una depressione che consente ad altro di entrare. L’idea di un Mondo Felice mi ricorda le basi della Legge d’Attrazione, secondo cui per ottenere ciò che voglio non devo pensare a come raggiungerlo, altrimenti non ci riuscirò. Se non pensi che l’idea, il pensiero, il sogno sia impossibile e irrealizzabile, allora si realizza. Nel mondo evideonico la dualità non esiste. Quindi il concetto di vuoto e pieno portano allo stesso risultato. Noi siamo qui per fare l’esperienza della

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divisione, della dualità, per poi comprendere che non ci serve, che non ne abbiamo bisogno. In altre parole, nell’istante in cui riempi il vuoto di nuove esperienze comprendi che potevi anche non farle e allora torna il vuoto, ma a quel punto non sei più interessato a riempirlo. Hanno fatto un esperimento con i topi nel quale hanno creato l’habitat migliore, o almeno quello che pensavano fosse il migliore per loro, con quantità infinite di cibo e tutti i possibili comfort. I topi, dopo un’iniziale convivenza paritaria, hanno iniziato a separarsi in caste, comportamento inusuale per questi animali. I topi “belli” sono andati in alto (gli scienziati lo chiamavano il privé). Nell’inferno, in basso, si consumava qualunque mostruosità. Finché l’intera colonia non si è estinta. Abbiamo intrinsecamente una necessità di contrasto? In tutta questa storia l’anello mancante è l’acquisizione di consapevolezza. Il topo non ha saputo costruirsi il mondo ideale da solo. Se l’avesse fatto, se fosse arrivato al suo Mondo Felice piano piano, la sua consapevolezza si sarebbe evoluta. Ma in questo caso sono stati gli scienziati a costruire quello che loro considerano un mondo felice per topi, sen-

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corrado malanga Nato a La Spezia nel 1951, Corrado Malanga è Ricercatore in Chimica organica presso il Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Università degli Studi di Pisa, nonché autore di diverse pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali. La sua grande fama nasce dalla ricerca nel campo degli ufo, che porta avanti da oltre trent’anni e nell’ambito della quale ha formulato tesi di straordinaria originalità e importante stimolo, in particolare in merito al fenomeno delle abduction aliene. www.corradomalanga.com


OPERE

Corrado Malanga GENESI Uomo, Universo e Mito Spazio Interiore aprile 2013 Collana: Lanterne Formato: 150 x 210 Confezione: Brossura Pagine: 132 Prezzo: € 15,00 isbn 978-88-97864-14-1 «Non vi fidate di chi vi parla ma andate, voi stessi, a verificare. Chiedete alla vostra coscienza di portarvi dove c’è la realtà e osservatela direttamente. In quell’istante, capirete cose che avevate sempre saputo e vi ricorderete chi siete tornati a essere». Conosciuto in tutto il mondo per le sue indagini intorno al fenomeno delle interferenze aliene, Corrado Malanga offre in questo libro una summa di tutto il lavoro portato avanti negli ultimi trent’anni. Analizzando i dati ottenuti nel corso di terapie e sedute su soggetti addotti, il ricercatore italiano ha elaborato una teoria straordinariamente


originale per spiegare l’origine della vita su questo pianeta e il senso ultimo dell’esistenza umana. Grazie all’uso di un rigorosissimo metodo scientifico, Malanga mette in relazione queste rivelazioni con le più importanti scoperte della fisica quantistica e, prospettiva forse ancor più interessante, con le parole dei testi sacri e delle tradizioni esoteriche di tutte le culture antiche. Inizia così un viaggio attraverso le figure più misteriose delle mitologie universali, nel corso del quale Malanga offre al lettore innumerevoli spunti di riflessione e di approfondimento, aprendo orizzonti di ricerca davvero sconosciuti fino a oggi.


Corrado Malanga COSCIENZA Spazio Interiore ottobre 2013 Collana: Amuleti Formato: 105 x 160 Confezione: Brossura Pagine: 72 Prezzo: € 5,00 isbn 978-88-97864-29-5

«Nessuna risposta della scienza, per quanto grande, potrà mai superare le meravigliose rivelazioni della nostra coscienza». Dopo le straordinarie scoperte contenute in Genesi, Corrado Malanga torna a parlare della Coscienza Integrata e della creazione dell’universo, cercando stavolta di spiegare attraverso i modelli della chimica organica il funzionamento di anima, mente e spirito. Alla luce dei risultati ottenuti con il Triade Color Test, lo strumento di simulazione mentale da lui messo a punto secondo gli stessi schemi archetipali usati dagli sciamani di ogni tempo, Corrado Malanga esamina inoltre le fasi della propria ricerca e chiarisce i rapporti tra questa, la tradizione esoterica da un lato (rappresentata in particolare da Madame Blavatsky e Rudolf Steiner) e le moderne scoperte della psicologia transpersonale dall’altro.



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