Broadcast & Production - Numero 3/2011

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Anno XIII - Numero 3 - Giugno/Luglio 2011

E D I Z I O N E I TA L I A N A D I R A D I O W O R L D & T V T E C H N O L O G Y

Produzioni in esterna

Sommario

Qualità all’aria aperta

NEWS

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SUONO &STUDIO

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OSSERVATORIO SWITCH-OFF pag. 22 REPORT NAB2011

Da pagina 58 una ampia rassegna di apparati e idee per produrre Radio e Tv in esterna

RADIOTV FORUM DI AERANTI-CORALLO: 3000 PRESENZE! Afflusso da record per la sesta edizione del RadioTv Forum di AERANTI-CORALLO, svoltosi a Roma il 24 e 25 maggio: l’evento dedicato al mondo radiotelevisivo professionale italiano di cui la nostra rivista Broadcast & Production è da sempre concessionaria esclusiva per la vendita degli spazi espositivi. Quest'anno alla manifestazione è stata toccata la considerevole cifra di tremila presenze che, nel corso della due giorni, hanno partecipato agli incontri, convegni, seminari e workshop e hanno visitato l'ampia area expo, dove circa sessanta aziende del settore broadcast, audio e video hanno mostrato i loro prodotti e servizi (vedi l'elenco completo e interattivo in www.radiotvforum.it, accessibile anche tramite www.aeranticorallo.it). Come sempre riuscite anche le partnership con la SMPTE italiana e con l’evento 48 Hour Film Project, edizione italiana del contest dedicato ai giovani filmmakers italiani. La prossima edizione del RadioTv Forum si svolgerà sempre all’Hotel Melià Roma Aurelia Antica, nella Capitale, il 22 e 23 Maggio 2012.

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GUIDA RADIO pag. Produzione in esterna

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GUIDA TV pag. Produzione in esterna

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IN THE AIR

Love

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RTVF2011 di Aeranti-Corallo: 3000 presenze! Afflusso da record per la sesta edizione del RadioTv Forum di AERANTI-CORALLO, svoltosi a Roma il 24 e 25 maggio e di cui la nostra rivista Broadcast & Production è concessionaria esclusiva per la vendita degli spazi espositivi: quest'anno è stata toccata la considerevole cifra di tremila presenze che, nel corso della manifestazione, hanno partecipato agli incontri, convegni, seminari e workshop e hanno visitato l'ampia area expo, dove circa sessanta aziende del settore broadcast, audio e video hanno mostrato i loro prodotti e servizi (vedi l'elenco completo e interattivo in www.radiotvforum.it, accessibile anche tramite www.aeranticorallo.it). L'evento di AERANTI-CORALLO si è aperto con la relazione di Marco Rossignoli e l'intervento di Luigi Bardelli, alla presenza del Ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani e del Presidente della Agcom, Corrado Calabrò, nonché del Presidente del Coordinamento nazionale dei Corecom, Francesco Soro. Erano, tra gli altri, presenti all’incontro di apertura il Commissario Agcom e Vicepresidente del Cnid Roberto Napoli, il responsabile informazione della Lega Nord on. Davide Caparini, il Vicedirettore generale Rai Giancarlo Leone, il Presidente Rai Way Francesco De Domenico, il Capo della Segreteria del Ministro dello Sviluppo economico Stefano Selli, il Direttore generale della Dgscer Francesco Saverio Leone, il Direttore generale della Dgpgsr Francesco Troisi, il Direttore

Da sinistra: Corrado Calabrò, Paolo Romani, Marco Rossignoli e Luigi Bardelli

generale dell’Istituto superiore delle comunicazioni del Ministero Rita Forsi, il Presidente del Comitato media e minori

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Franco Mugerli, il Presidente della Rna Eduardo Montefusco, il Segretario della Rna Sergio Natucci, il Presidente della

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Associazione radio Frt Roberto Giovannini, il Direttore della Frt Rosario Donato, i Presidenti della 1a, della 2a e della 3° sezione del Consiglio superiore delle comunicazioni, rispettivamente Sergio Santoro, Giuseppe Bartolucci e Giuseppe Sangiorgi, il Presidente Audiradio Vincenzo Vitelli, i dirigenti della Dgscer del Ministero dello Sviluppo economico Donatella Proto e Giovanni Gagliano, il direttore degli Ispettorati territoriali Lazio e Toscana Andrea Cascio, i Presidenti dei Corecom Campania, Lino Zaccaria; Abruzzo, Filippo Lucci; Calabria, Silvia Gulisano, nonché i vicepresidenti del Corecom Friuli Venezia Giulia Giancarlo Serafini e del Corecom Puglia Riccardo Carapellese. Moderatore dell’incontro Fabrizio Berrini, Segretario generale AERANTI. Ai lavori della seconda giornata era presente il Presidente Frt Filippo Rebecchini.

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La relazione di Rossignoli Con la relazione del Coordinatore AERANTICORALLO e Presidente AERANTI, Marco Rossignoli, hanno ufficialmente preso il via i lavori della sesta edizione del RadioTv Forum di AERANTICORALLO. Rossignoli ha esordito evidenziando le difficoltà in cui si trova a operare il settore televisivo locale. “La legge di Stabilità 2011 – ha affermato il coordinatore dell’associazione - ha sottratto alla radiodiffusione televisiva i canali di trasmissione 61-69, eserciti quasi esclusivamente dalle tv locali, per destinarli,

attraverso una gara, ai servizi di comunicazione mobile in larga banda. Tale riduzione, posta a carico del solo comparto televisivo locale, ha la conseguenza che le frequenze sono ora insufficienti per consentire a tutte le tv locali di diventare operatore di rete nelle aree ancora da digitalizzare e di continuare a svolgere tale attività nelle aree già digitalizzate.” Rossignoli ha inoltre aggiunto: “Se in sede di assegnazione delle risorse frequenziali alle tv locali spetta un terzo delle frequenze, non è certamente possibile che,

quando le assegnazioni devono essere, invece, ridotte, tale riduzione riguardi solo le tv locali. Conseguentemente la riduzione delle nove frequenze di cui ai canali 61-69 dovrebbe essere posta per 1/3 a carico delle tv locali e per 2/3 a carico delle tv nazionali”. Rossignoli ha posto l’accento sul fatto che quello enunciato è “un principio ineludibile, che AERANTI-

CORALLO intende sostenere fino in fondo, in sede politica e giudiziale, a livello italiano ed europeo.” Durante il proprio intervento, Rossignoli ha poi affermato che è “inaccettabile che mentre alle tv locali vengono ridotte nove frequenze, stiano per essere assegnate, gratuitamente, attraverso una gara in modalità beauty contest, sei frequenze per

Marco Rossignoli

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Luigi Bardelli

trasmissioni televisive nazionali, con possibilità di assegnazione di alcune di tali frequenze a soggetti che già eserciscono altri multiplex nazionali. A parere di AERANTI-CORALLO – ha sostenuto Rossignoli - un terzo di tali frequenze dovrebbe essere assegnato alle tv locali. In ogni caso, è evidente che gli indennizzi previsti dalla legge di stabilità 2011 siano talmente irrisori da non incentivare certamente nessuna tv locale a cedere le frequenze attualmente esercite.” Secondo Rossignoli, con tali investimenti non verrebbero risarciti, in moltissimi casi, neppure gli investimenti da ultimo effettuati nelle aree già digitalizzate per realizzare lo switch off. “Solo triplicando le risorse sarebbe possibile avvicinarsi ai valori minimi di mercato delle frequenze di trasmissione.” Passando al tema della radiofonia, Rossignoli ha evidenziato che il comparto viene spesso trascurato; con riferimento alla rilevazione degli ascolti, ha espresso l’auspicio che si risolva rapidamente la problematica del blocco dell’indagine Audiradio, blocco che rischia, se protratto, di causare una riduzione degli investimenti pubblicitari. Con riferimento al le misure di sostegno per la radiofonia, Rossignoli ha rilevato che è imminente l’inizio dei pagamenti relativi al 2008, mentre è iniziata l’istruttoria delle pratiche relative al 2009. Infine, con riferimento all’avvio delle trasmissioni in tecnica digitale, ha

lamentato il grande ritardo nella evoluzione tecnologica e, ha sottolineato, ”le nuove norme per la transizione al digitale terrestre televisivo rischiano di avere ripercussioni anche sull’avvio del digitale radiofonico dab+/dmb.” Luigi Bardelli, componente dell’esecutivo AERANTICORALLO e presidente CORALLO, ha lamentato il fatto che “la politica tutta non ha mai fatto scelte di fondo e per tale ragione ci si porta dietro peccati originali dagli anni ‘80 e ‘90, quando non si ebbe il coraggio di regolamentare seriamente tutto il sistema dell’emittenza privata.” Bardelli si è poi chiesto perché i canali 61-69 siano stati tolti solo all’emittenza locale e per quale ragione venga fatto un beauty contest dove si assegnano gratuitamente frequenze all’emittenza nazionale, senza venire incontro alle esigenze delle emittenti locali. Sulla questione delle emittenti comunitarie, Bardelli ha posto l’accento sul fatto che esse rappresentano una delle originalità del nostro sistema televisivo, un grande patrimonio che è nato nel Paese in quanto precisa espressione di istanze religiose e sociali. “Si tratta - ha detto Bardelli - di una peculiarità tutta italiana, che, tuttavia, rischia di essere azzerata dalle nuove norme”.

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Paolo Romani

Un ministro tra auspici e incertezze Il Ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani si è, tra l’altro, soffermato sulla questione delle risorse da destinare alle tv locali che non saranno destinatarie dei diritti di uso delle frequenze, risorse che proverranno dalla gara per l’assegnazione agli operatori di larga banda in mobilità. “Mi auguro - ha affermato il Ministro – che la gara per l’assegnazione delle frequenze per la banda larga mobile possa portare più risorse di quelle che ci aspettiamo. Se questo succederà, mi impegno a reperire più risorse per gli incentivi alle tv locali”. Romani, pur rilevando che

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“probabilmente i 240 milioni previsti non saranno sufficienti”, ha però affermato “non credo che potremmo mai arrivare ai 720 milioni richiesti come rimborso complessivo”. Dunque, per il Ministro “Occorre trovare meccanismi di consorzio, trovare rimborsi, trovare processi di semplificazione che consentano a tutti coloro che trasmettono di trasmettere, ma questo è garantito. Il vero problema è capire se le 600 emittenti locali siano in grado di trasmettere 3.600 programmi digitali. C’è un problema di Lcn, c’è un problema di offerta televisiva e c’è il problema di far capire come si può trasformare l’offerta televisiva”.

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Le notizie le trovi anche in www.broadcast.it Le cosiderazioni di Calabrò

Corrado Calabrò

Il presidente della Agcom, Corrado Calabrò, nel proprio intervento, riferendosi alla questione dei rimborsi per le tv locali, ha affermato “Mi faccio latore della richiesta che possano aumentare gli incentivi previsti, in misura proporzionale all’introito realizzato. Sarebbe un risultato rispondente a un tempo alle esigenze finanziarie dello Stato perché ci sarebbe un maggiore introito, all’utilizzo razionale delle frequenze e alla

salvaguardia economica degli investimenti fatti dalle emittenti locali.” Il Presidente Agcom ha poi aggiunto che “Le regole per la gara, che Agcom ha formulato il 24 maggio scorso, consentono, a queste condizioni, entrate anche superiori alla cifra preventivata di 2,4 miliardi di euro”. Secondo Calabrò, “La situazione è complicata, ma cerchiamo di definire i ruoli: gli operatori di rete trasportano anche per i fornitori di contenuti locali e nazionali e ci sono incentivi alla condivisione

delle frequenze anche e sopratutto per le emittenti comunitarie che rappresentano un indubbio valore per la società civile.” Il Presidente del Coordinamento nazionale dei Corecom, Francesco Soro, è poi intervenuto sottolineando il doppio ruolo dei Corecom, da una parte di vigilanza per conto dell’Agcom e di redazione delle graduatorie per le misure di sostegno alle tv locali, ma anche di consulenza per le Regioni e di “punto di collegamento” tra queste ultime e le emittenti radiofoniche e televisive locali.

IL SEMINARIO SUL MERCATO DELLA RADIOFONIA LOCALE Al tema della radiofonia e degli scenari evolutivi della stessa è stato dedicato un ampio seminario pomeridiano, nel corso del quale si sono succeduti numerosi, interessanti interventi Ha aperto i lavori dell’incontro Alberto Magnani di Demoskopea, che ha illustrato i risultati di una indagine compiuta per conto di AERANTI-CORALLO sull'ascolto della radio locale nell'area test dell'Emilia Romagna. Da tale indagine sono emersi interessanti risultati dai quali è stato possibile evidenziare quali sono i punti di forza, e quali quelli di debolezza, delle emittenti radiofoniche locali. A seguire,

Ugo Stocco della Advantage ha effettuato una analisi della presenza della radiofonia locale in internet e ha parlato delle possibili linee di sviluppo (trend nazionali e internazionali sulle modalità di ascolto delle internet radio, radio apps per i tablet e gli smartphone), sottolineando come le radio locali siano già, in numero rilevante, presenti sul web, ma di come una maggiore presenza sulle piattaforme mobili potrà senz’altro contribuire a fidelizzare gli ascoltatori e acquisirne di nuovi.

Giuseppe Braccini ha illustrato, per conto della ARD l’Associazione per la radiofonia digitale in Italia di cui sono soci fondatori, oltre ad AERANTICORALLO, Rai Way e Rna, i requisiti dei ricevitori radiofonici digitali per il mercato italiano e ha parlato delle specifiche iniziative della ARD al riguardo. Marco Rossignoli ha parlato delle specificità del nuovo regolamento, recentemente emanato dall’Agcom, riguardante, tra l’altro, le web radio, nonché i

relativi adempimenti a carico dei soggetti che forniscono servizi di media audiovisivi lineari o radiofonici su altri mezzi di comunicazione elettronica. Infine, Enzo Galante, di Radio Delta 1, ha portato all’attenzione dei presenti una serie di proposte finalizzate a produrre sinergie tra le radio locali. Il seminario ha avuto termine con le considerazioni conclusive di Luigi Bardelli.

La buona riuscita della manifestazione è resa possibile dal gran lavoro dello staff organizzativo e tecnico. Nella foto una parte del team, che comprende manager e collaboratori della RadioTv srl e di Broadcast & Production con NewBay Media, assieme agli addetti di Aeranti-Corallo. 6 B R O A D C A S T

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GLI SPONSOR, LE AZIENDE E I PARTNER DELLA MANIFESTAZIONE L'edizione 2011 del RadioTv Forum di AERANTI-CORALLO ha avuto come gold sponsor M-Three Satcom. Gli altri sponsor dell'evento sono stati Astra, Diem Technologies ed Eutelsat. Nell'ambito delle attività della manifestazione, evidenziamo il workshop di Astra, i numerosi seminari e workshop tecnici tenuti nella "Digital Lounge Elber, M-Three, Telsat e Eutelsat.", in collaborazione con le aziende partner del gold sponsor, (Telsat, Elber, Thomson ed Eutelsat), nonché il seminario curato da Smpte. In questa edizione, è stata inoltre valorizzata l'area esterna, con la presenza del "Village Eutelsat - M-Three" e numerosi mezzi mobili.Nel sito www.radiotvforum.it, sezione "galleria multimediale" (accessibile anche tramite il sito www.aeranticorallo.it), potrete trovare tutto il materiale (registrazioni audio/video, testi, slide e quanto altro) relative EUTELSAT al RadioTv Forum 2011 di AERANTIASTRA CORALLO, comprese le videointerviste realizzate dalla nostra redazione alle circa 60 aziende che hanno esposto le proproe soluzioni. Nel prossimo numero di Broadcast & Prouction presenteremo tutte le news tecnologiche dell'evento, in un'ampia rassegna.

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SMPTE Italia: Over The Top… e oltre! Anche quest'anno, la prestigiosa associazione internazionale SMPTE (Society of Motion Picture and Television Engineers) ha scelto il RadioTv Forum di Aeranti-Corallo per organizzare un proprio appuntamento di rilievo Nel pomeriggio del 25 maggio, presso la Digital Lounge del Radio TV Forum, si è tenuto il “Seminario SMPTE sulle Tecnologie Emergenti”, che ha senza dubbio costituito l'evento tecnico con il più spiccato respiro internazionale fra le diverse proposte del RTVF. Fondata nel 1916 a Washington con il nome di SMPE (Society of Motion Picture Engineers) e come associazione di tecnici atti a coordinare la standardizzazione di apparati e processi della nascente industria cinematografica, nel 1950 fu adottata la denominazione attuale, e venne aggiunta la “T” di “Television” per estendere l’ambito di interesse alle emergenti tecnologie televisive. Protagonista di ogni evoluzione della tecnologia cine-televisiva con il ruolo tipico del pioniere, la SMPTE ha iniziato ad occuparsi di alta definizione televisiva nel 1977, e nel 1997 ha adottato un nuovo simbolo per significare la propria apertura ed il proprio interesse per le tecnologie multimediali, quando ai più non era ancora noto nemmeno il significato di questa parola. Logico quindi che un appuntamento della SMPTE sullo specifico tema delle tecnologie emergenti eserciti un grande richiamo sugli appassionati e sugli addetti ai lavori. E come di consueto per gli appuntamenti SMPTE, la Digital Lounge del Radio TV Forum era gremita ben oltre la propria capienza.

Terza edizione Giunto alla sua terza edizione, questo Seminario si proponeva come punto di incontro di tecnici ed esperti del vasto mondo dei media. Se l’attenzione di convegni ed esposizioni è stata per molti anni concentrata sul lancio della televisione ad alta definizione e del cinema digitale, con l’impressionante accelerazione imposta dagli sviluppi tecnologici più recenti anche la definizione di media è ormai diventata sempre più dina-

mica e pronta ad accogliere, integrandole, le più recenti frontiere raggiunte dalla simbiosi delle tecnologie televisive con quelle informatiche. E allora oggi la frontiera dell’interesse si è spostata più in avanti, verso temi che, solo ad enunciarli, spalancano la porta su realtà di cui possiamo individuare con qualche approssimazione il punto di inizio, ma siamo ben distanti dal poterne prevedere la situazione a regime. Forse il messaggio vero che la tecnologia ci sta dando è proprio questo: non esisterà più una “situazione a regime”, ma tutto sarà un continuo divenire. Fino a poco tempo fa, gli sforzi delle aziende sul mercato erano indirizzati a prevedere con buona approssimazione i passi successivi della tecnologia (vista come un qualcosa che procede a gradini), investendo risorse per essere pronti ad entrare nel mercato nel momento stesso in cui la tecnologia avrebbe reso possibile farlo, sia dal punto di vista tecnico che economico. Poi, per anni, il mercato avrebbe “tirato” a tecnologia quasi costante, garantendo buone rendite di posizione a chi aveva saputo arrivare fra i primi. L’esempio classico è pensare alla calma piatta che la tecnologia televisiva ha vissuto (per una decina di anni!) dopo l’avvento della TV a colori. L’impressione è che oggi, più che lavorare per raggiungere un traguardo distante anni, o anche solo mesi, sia vincente sviluppare una capacità di reazione rapida, rapidissima, alle improvvise virate del trend tecnologico (e conseguentemente della domanda del pubblico) imposte dall’irrompere sul mercato di attori o di soluzioni dall’effetto dirompente. Si pensi a cosa è successo nel mondo telco: aziende come Nokia e RIM (produttore dei BlackBerry) veleggiavano con profitti inavvicinabili nel mondo dei telefoni cellulari di fascia alta. L’avvento di Apple, e le

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continue accelerazioni nello sviluppo di prodotti sempre nuovi imposte da quest’ultima, hanno condotto Nokia e RIM sull’orlo della crisi. Siamo passati da un modo di procedere calmo e ragionato tipico del mondo broadcast ad una velocità da videogioco, dove oltre a prevedere la direzione del percorso è fondamentale la capacità di scansare le repentine minacce e di saper individuare ogni varco che si apre nei muri intorno a noi per buttarcisi a capofitto prima che lo faccia qualcun altro. O prima che il varco si chiuda. E allora stiamo passando con una facilità sorprendente dall’alta definizione alle tecniche tridimensionali, sia nella televisione che nel cinema digitale, e il broadcast scopre che l’etere terrestre e satellitare non è più abbastanza, e bussano alla porta le reti internet sia chiuse (IP TV) che aperte (WebTV, OTT-TV). Chi trovasse queste affermazioni eccessive potrebbe considerare che, mentre la televisione analogica è ancora la realtà di fatto per circa la metà delle regioni italiane, molti dispositivi per ricevere la televisione digitale terrestre (che sono appena stati venduti in milioni di pezzi) sono già considerati “legacy” dagli analisti della tecnologia. Uscendo dal garbato eufemismo anglofono, significa “vecchi”: sono MPEG-2 e •

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SD, mentre l’H-264 (versione broadcast della compressione MPEG-4) e l’HD sono ormai assodati. Talmente assodati che i ricevitori H.264 e HD in commercio non sono tutti compatibili con il 3D, e quei pochissimi che lo sono non ricevono il DVB-T2.

Tema al top Il tema di questa edizione del Seminario era "Oltre l'HD: 3D e Over the Top". Il 3D non è un argomento nuovo: le arti figurative hanno sviluppato nei secoli tecniche di riproduzione della profondità delle immagini fisse, raggiungendo, con la pittura prima e la fotografia poi, efficacissimi traguardi. Con la nascita del cinema le esperienze fotografiche sono state trasposte, con alterne fortune, nel campo delle immagini in movimento. Ma è solo col digitale, prima applicato al mezzo cinematografico, ora a quello televisivo, che si dispone di mezzi più appropriati per puntare ad una maggiore snellezza e qualità sia nell’acquisizione che nel trasporto e nella restituzione di immagini 3D in movimento, non trascurando la retro-compatibilità verso il 2D. Come già accaduto per l’alta definizione, anche per il tridimensionale si punta dunque a fare dell’immagine HD 3D “il mezzo 2 0 1 1


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comunicativo” per antonomasia, relegando al passato l’attuale televisione SDTV-2D. Ben più misteriosi (ma ugualmente intriganti) sono i confini e i possibili sviluppi del tema dell’espansione della televisione alle nuove frontiere di internet. I broadcaster, i fornitori di contenuti e i costruttori di apparati guardano a tali nuovi territori comunicativi con la speranza di ripetere in essi i successi conseguiti in passato, ma è diffusa la percezione che nuovi soggetti siano pronti a scendere in campo, con impatti sulle dimensioni complessive del mercato e sulle quote di penetrazione degli attori attuali che oggi, semplicemente, non siamo in grado di prevedere.

Interventi di tono Sotto l'attenta supervisione dell'Ing. Franco Visintin, Presidente della Sezione Italiana SMPTE, i diversi relatori che hanno preso la parola hanno condiviso con i partecipanti lo stato dell'arte della tecnologia e della standardizzazione internazionale, e dell'esperienza che operatori del calibro di Rai, Mediaset e Sky hanno potuto maturare negli ultimi anni nel settore dei contenuti destinati alla fascia più esigente del pubblico, settore che si è rivelato ben più fluido di quanto fosse possibile prevedere anche solo pochi anni

fa. Dopo l'introduzione di Visintin e dell'Ing. Carlo Morelli di M-Three Satcom, nel ruolo di anfitrione della Digital Lounge, l'argomento del seminario si è sviluppato muovendo da una puntuale fotografia dello stato attuale delle tecnologie emergenti delineata dall'Ing. Cristiano Benzi di Eutelsat. L'Ing. Aldo Scotti di Rai Way, che partecipa ai lavori dell'International Telecommunication Union (ITU) per conto dello stato Italiano, ha presentato gli studi, i riferimenti normativi, e le più recenti proposte di standard che mirano a superare l'alta definizione. Diverse sono le proposte sul tavolo. La più conosciuta è la televisione tridimensionale ad alta definizione. È il caso di specificare “alta definizione”, perchè gli standard attualmente utilizzati per la diffusione di segnali stereoscopici, veicolano di fatto segnali a definizione standard, in quanto per trasportare l’informazione tridimensionale viene sacrificata (a seconda della modalità prescelta) metà della risoluzione orizzontale (immagini side-by.side) oppure metà della risoluzione verticaIe (immagini destinate a schermi con occhiali passivi). Anche la convergenza dei dispositivi di ricezione verso un prodotto ibrido, in grado cioè di gestire sia segnali a radiofrequenza che segnali di reti informatiche, è un

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trend di cui si possono vedere i primi (timidi) passi nei negozi di elettronica. Meno conosciute al grande pubblico sono sicuramente le tecniche che prevedono di modificare le informazioni del colore, oppure di aumentare la cadenza di ripresa (fotogrammi al secondo), oppure di aumentare la frequenza di campionamento delle immagini. Singolare invece un aspetto della più spinta tecnologia Ultra-High Definition (7.680 punti di risoluzione orizzontale). Nata inizialmente per applicazioni di cinema digitale, questa tecnologia, che sfrutta un sensibile aumento dei punti da cui viene composta ciascuna immagine sullo schermo per migliorare l’esperienza di visione, probabilmente non sarà mai adottata per applicazioni di broadcast via etere: anche con l’eccezionale miglioramento delle tecnologie di compressione del segnale che tutti possiamo constatare, la banda a disposizione dei broadcasters si sta continuamente riducendo per effetto di disposizioni di legge, ed è quindi prevedibile che non ci sarà mai sullo spettro terrestre la disponibilità della banda necessaria alla diffusione di segnali Ultra-HD. E anche sul satellite ci vorranno almeno dieci anni prima di riuscire a disporre di una banda sufficiente. Nel frattempo, i segnali Ultra-HD saranno disponibili su supporti

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come il blu-ray. L'Ing. Massimo Bertolotti di Sky Italia, e l'Ing. Marco Pellegrinato di Mediaset, esponenti dei due operatori italiani che rendono disponibile al pubblico il maggior numero di contenuti HD e 3D, hanno illustrato lo sviluppo delle tecnologie e della sistemistica che, nell'ambito propria realtà aziendale, ciascuno di loro ha avuto modo di implementare. Hanno entrambi sottolineato come il passaggio al digitale abbia consentito opportunità in precedenza impensabili, ma abbia anche imposto un enorme aumento della complessità dell’infrastruttura tecnica necessaria a produrre e distribuire una offerta al pubblico mai così vasta e diversificata. A seguire, l'Ing. Alberto Morello del Centro Ricerche RAI, molto attivo fra l'altro in seno al consorzio DVB, ha presentato un recente successo italiano in ambito internazionale: la definizione di uno standard di trasmissione dei contenuti 3D che ne rende possibile la visione anche sui tradizionali televisori 2D, realizzando un raro esempio di retrocompatibilità. Dopo un intenso lavoro di relazione e di intese preliminari, anche grazie all’impegno del Centro Ricerche RAI, è stato possibile far adottare come standard un modello di distribuzione dei segnali che consente ai ricevitori “legacy”, ma che di fatto sono stati appena acquistati dalle famiglie, una corretta visione bidimensionale su schermo convenzionale di un contenuto trasmesso in 3D. Il comune filo rosso è stato poi condotto a destinazione dall'Ing. Angelo D'Alessio, Presidente Internazionale della SMPTE, attivo anche negli Stati Uniti, che ha illustrato la storia e le più recenti sfide della cinematografia 3D; quest'ultima, abbandonato ogni parametro di valutazione sin qui adottato, è ormai fermamente concentrata sull'obiettivo di consentire una esperienza di visione sempre più coinvolgente ed emozionante per gli spettatori. Nell’industria cinematografica d’oltreoceano è in corso un complesso passaggio che coinvolge registi, direttori della fotografia, operatori di ripresa e addetti alla post-produzione. Il 3D infatti è 2 0 1 1


molto più complesso della semplice aggiunta di una seconda camera, ma coinvolge praticamente tutti gli aspetti della catena di produzione, iniziando dagli autori e dagli sceneggiatori, forzatamente costretti ad adeguare il proprio lavoro ad un modo di fare le riprese completamente diverso da quanto sinora conosciuto, e che potrebbe sembrare limitativo. I vincoli sulla velocità di effettuazione delle panoramiche orizzontali (panning) e verticali (tilting), e i limiti sulle carrellate (anche se effettuate con la variazione della focale durante le riprese) ingessano le camere come se fosse stata loro applicata una tuta da astronauta, e costringono a ripensare buona parte delle tecniche correntemente utilizzate. A pensarci bene, però, anche gli astronauti sono impacciati nei movimenti. Ma a loro è consentito di esplorare mondi di cui tipicamente è noto solo l’inizio, e che gli altri possono soltanto immaginare. (Davide Moro)

Onori a Visintin Il Seminario è stata anche l'occasione per una gradita sorpresa che i soci della sezione italiana della SMPTE hanno voluto riservare al loro Presidente. In occasione del compleanno di Franco Visintin, una persona ed un professionista il cui valore è ben noto a tutti gli addetti ai lavori, e dei suoi 50 anni di ininterrotta attività nel settore, per il tramite di D'Alessio l'assemblea ha conferito a Visintin un simbolico quanto significativo "Certificate of Appreciation". All'ing. Franco Visintin vanno anche i più sentiti auguri dell'intera Redazione di Broadcast & Production, insieme al ringraziamento per il prezioso contributo che egli, nel corso degli anni, ha saputo dare al broadcasting italiano ed internazionale.


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Abbiamo incontrato il… “Compressionista” Una breve, ma certamente interessante intervista, abbiamo potuto raccoglierla incontrando i manager della francese Ateme, azienda specializzata in soluzioni per la compressione video, Emmanuel Boureau e Alvino Cordeiro Alvino Cordeiro e Emmanuel Boureau

Broadcast & Production: Signori, potete introdurre ATEME in qualche parola? Alvino Cordeiro: Ateme è un fornitore di tecnologia di compressione video per l’industria televisiva con sede nei pressi di Parigi, Francia.Nel 2011 abbiamo celebrato il nostro 20° anniversario – ed una crescita superiore al 50% rispetto all’ultimo anno!! I nostri encoders/decoders, transcoders vengono utilizzati per i collegamenti di contribuzione broadcast- sia IP che satellitare– e trasporta contenuti live e VOD a schermi multipli. B&P: Nel mercato sono già presenti altri venditori di sistemi di compressione , puoi dirci cosa rende ATEME differente? Emmanuel Boureau: Ateme sviluppa un proprio MPEG-2 e MPEG-4 cores di codifica e decodifica, che applichiamo sui nostri HW (basati su chip programmabili FPGA ) o SW

transcoders. La ricerca in materia di efficienza di codifica è stata una costante in ATEME per più di 10 anni e questo ci consente di fornire immagini migliori sia a basso bitrate che in trasmissioni di qualità molto elevata. I nostri encoders sono i preferiti dalla clientela perchè ATEME fornisce regolarmente aggiornamenti del firmware così da migliorare le prestazioni o le nuove feautures / funzionalità, come 4:2:2 10-bit di cui siamo stati la 1^ industria da quando l’abbiamo realizzata nel 2009.

down convertito a 8-bit e upconvertito al punto di ricezione. Lo standard MPEG-4 permette una compressione a 10-bit, così che la profondità del colore è mantenuta in tutta la catena. Questo fornisce efficienza di encoding – credendoci o no, 10-bit richiede minore larghezza di banda (bandwidth) perchè il rumore creato dal downscaling disturba l’encoder – e questo preserva la profondità del colore originale, specialmente quando ci sono diversi passaggi di codifica e decodifica.

B&P: Perchè il 4:2:2 10-bit è importante per i broadcasters? Emmanuel Boureau: Bene, 10bit è quello si ha all’uscita da una telecamera. I broadcasters e gli operatori DSNG che vogliono ritrasmettere i contenuti da una sede sportiva allo studio in qualità trasparente. Questo non è del tutto possibile con l’MPEG-2 perchè il segnale è

B&P: Conclusivamente, cosa potete dirci dei vostri progetti in Italia? Alvino Cordeiro: L’Italia è uno

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dei nostri obiettivi principali per il 2011, sia per la contribuzione di sport – ci sono molti appassionati di sport in questo paese – che per il multi-screen transcoding – è atteso il lancio di nuovi servizi di “TV ovunque” per tutti coloro che vogliono vedere i loro programmi preferiti in qualsiasi momento, con qualsiasi dispositivo. ATEME ha implementato la più grande rete di contribuzione in Italia all’inizio di quest’anno con il nuovo partner CVE e sarà presto annunciato; abbiamo avuto un ottimo periodo produttivo al RadioTV forum alla fine di Maggio, ed abbiamo alcuni progetti entusiasmanti in corso. I lettori interessati possono scoprire di più visitando il sito www.ateme.com.

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Communication multimédia - Tél. +33 (0)5 57 262 264


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Il nuovo Studio 1 televisivo della RSI Svizzera Il risanamento dello Studio1, pianificato all’interno di un più ampio progetto di migrazione HD e di passaggio ad architetture di flussi service oriented, si è articolato su un periodo di 15 mesi, e si è concluso nel 2010 Lo Studio1 del centro radiotelevisivo SSR-RSI di Comano è una infrastruttura produttiva polivalente, composta da uno studio di 800 metri quadrati, da regie ad esso collegate e da un sistema di illuminazione basato su una struttura di grigliato e telescopici. Gli obiettivi dell’intervento erano ambiziosi e comprendevano: una riqualifica completa degli spazi di regia, vetusti sia nel concetto tecnico/di sicurezza (impiantistica elettrica, ventilazione, sistemi di protezione anti incendio) che in quello logistico (flussi di persone, vivibilità degli spazi); un balzo tecnologico per la tecnica di produzione, con il passaggio dalle tecnologie analogiche alla produzione nel formato HD; un rinnovo completo del sistema di supporti telescopici per l’illuminazione; una decisa conversione dei flussi produttivi, da “tape based” a “file based”. I vincoli progettuali hanno imposto che la produzione all’interno dello studio non venisse interrotta o intaccata dai lavori previsti. Per questo motivo, dovendo intervenire in

Regia Video

modo radicale con la demolizione totale delle vecchie regie, che sarebbero state così inagibili per oltre un anno, è stata approntata durante tutte le fasi di intervento una soluzione provvisoria.

Infrastruttura ibrida Una infrastruttura per così dire ibrida, di “drive in” con un mezzo mobile (per le installazioni video) e di strutture provvisorie

realizzate ad hoc (per le consolle audio e luci) ha quotidianamente garantito la fitta “produzione casalinga” di quiz e di programmi della fascia preserale. Particolare cura e attenzione, oltre che (ovviamente) alla configurazione tecnologica degli impianti, è stata data alla progettazione e alla messa in opera dei rinnovati ambienti di lavoro. Le problematiche legate all’acustica ambientale dei locali,

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l’illuminazione, gli aspetti ergonomici, la scelta di materali e di colori per l’arredo interno : tutto è stato oggetto di scelte ponderate e finalizzate a portare una forma - per così dire - di benessere psicofisico al personale di programma e di produzione che sarà chiamato a lavorare in questi nuovi ambienti. Sempre più infatti la complessità gestionale degli impianti e l’inevitabile frenesia delle produzioni vanno contrastati con azioni concrete e positive nel campo della “vivibilità ambientale”. Questo per garantire il benessere del fattore aziendale più importante e di successo : i propri collaboratori. Le foto allegate mostrano concretamente quanto sia stato realizzato e con quale accuratezza. Le regie, leggermente sopraelevate rispetto allo studio, si “appoggiano” su un locale apparecchi situato nel sottosuolo a circa 150 metri di distanza. Sono composte da tre ambienti di lavoro adiacenti ma acusticamente separati (regia suono, regia video, regia controllo immagini e luci), di una cabina per i commenti “off” e di 2 0 1 1


Newsroom in a Box

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Broadcast & News Production

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un piccolo locale nel quale sono letteralmente state confinate tutte le parti di elettronica più rumorosa che dovevano rimanere in prossimità delle consolle e dei collaboratori. Per quanto attiene al lato tecnologico, la progettazione è stata svolta dalla nostra “area interna” di broadcast engineering, in stretta collaborazione con l’imprenditore generale SONY Europe. Per la parte video, il cuore dell’impianto è costituito da un mixer SONY MSV-8000G e da una matrice SNELL Cygnis 288x288. Le telecamere, 8 installate con un cablaggio che ne permette l’espansione fino a 12 unità, sono delle SONY HDC1400R. La parte audio si basa su un sistema di mixer e matrice integrati STAGETEC Aurus, con consolle a 48 fader. Il video server, un Grass Valley K2 summit con 16 porte (6Rec / 10Player) ha uno storage di quasi 300h@50Mbit. Due postazioni di lavoro “Final Cut” sono direttamente connesse su questa macchina, per lavorazioni immediate all’interno dello studio. Quattro VTR di vario formato

(XDcam/HD cam SR/Digibeta IMX) garantiscono la connessione dello studio, altrimenti completamente “file based”, anche in caso di panne informatiche. Ahimé…è uno scenario temuto che non può essere del tutto escluso, e in uno studio (anche) dedicato a produzioni “live” non ce lo possiamo permettere… Una titolatriche Chyron HyperX3 permette l’inserimento di titoli e grafica “on the fly”. L’intercom è affidata ad un sistema Tellix. La gestione delle configurazioni (pareti monitor, segnali audio/video da e per lo studio, ascolti, ingressi/uscite del video server, ingressi/uscite dei VTR…) è garantita da un sistema di controllo BFE. L’intervento di risanamento, come detto nell’introduzione, si è esteso anche ai supporti dell’impianto luci, dei telescopici ad aria compressa che oramai avevano raggiunto sia i limiti di età che i parametri di sicurezza imposti dalle normative europee. La scelta per i nuovi prodotti è caduta su dei telescopici motorizzati della ditta De Sisti, che sono sviluppati e adattati dal fabbricante - in modo ottimale -

alle esigenze specifiche dei nostri binari di scorrimento e del nostro “grigliato calpestabile” presente in studio.

Schema Studio 1

Pronta ripresa La produzione con il nuovo impianto tecnologico è ripresa gradualmente, con un periodo di circa due mesi di formazione, alternata a produzioni sperimentali. Questo progressivo warm-up ci ha permesso di aggiustare la maggior parte dei piccoli “difetti di gioventù”, ma anche e soprattutto di sperimentare, con fatica ma con successo, i flussi operativi “file based” che avevamo progettato sulla carta. Il formato di produzione impostato, che è anche quello prescelto dalla SSR per il suo main-stream produttivo, è il 1080i/25 (la commutazione in 720p/50 è comunque possibile). L’audio viene prodotto simultaneamente nel formato Multicanale 5.1 e stereo 2.0. Per le registrazioni (“main stream”) si è scelto il XDcam HD422, Mpeg-

2 LongGOP. Per produzioni “premium” è possibile impiegare il formato HDcam SR. Lo studio1 della RSI è oggi connesso e in rete con le altre unità produttive interne, con l’area di post produzione, con gli archivi e con i playout dei nostri canali “La1” e “La2”. I files MXF, che hanno soppiantato i nastri anche nelle produzioni al di fuori dal mondo delle news, sono dunque una realtà. All’interno delle regie tutto quanto è legato ai normali flussi di produzione viene gestito, sia per il playout che per le registrazioni, senza l’impiego di nastri. Le connessioni video “extra-studio” son garantite da connessioni in fibra ottica, e vengono gestite centro di servizio dedicato (Centro di commutazione – CDC). (Mauro Manni, Responsabile Studi TV e capo di questo progetto)

Cabina Commenti

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La nuova generazione degli analizzatori di rete Analizzatori vettoriali di rete ¸ZNC / ¸ZNB <0% FWG RQTVG RGT EQORQPGPVK RCUUKXK ƛ PQ C )*\ <0$ FWG Q SWCVVTQ RQTVG RGT EQORQPGPVK CXCP\CVK ƛ PQ C )*\ Funzionamento intuitivo Ɗ 5EJGTOQ pYKFGq CF CNVC TKUQNW\KQPG EQP HWP\KQPCOGPVQ p6QWEJ UETGGPq Ɗ $CTTC FGINK UVTWOGPVK G VCUVK pUQHVq UWNNQ UEJGTOQ RGT KORQUVC\KQPK TCRKFG G CXCP\CVG Ɗ 4KUWNVCVK FK OKUWTC KP UQNK VTG RCUUCIIK Alte prestazioni Ɗ 6GORK FK OKUWTC DTGXK RGT WP CNVQ TGPFKOGPVQ Ɗ 4CPIG FKPCOKEQ ƛ PQ C F$ Ɗ 'NGXCVC ECRCEKV¼ FK IGUVKQPG FGNNC RQVGP\C RGT NG OKUWTG UW CORNKƛ ECVQTK Caratteristiche pratiche convincenti Ɗ .WPIJK KPVGTXCNNK FK ECNKDTC\KQPG ITC\KG CNNoGNGXCVC UVCDKNKV¼ C NWPIQ VGTOKPG Ɗ 2KEEQNG FKOGPUKQPK UKNGP\KQUKV¼ DCUUK EQPUWOK Ɗ *CTFYCTG OQFWNCTG RGT CIIKQTPCOGPVK KOOGFKCVK 2GT WNVGTKQTK FGVVCINK EQPUWNVCTG KN UKVQ YYY TQJFG UEJYCT\ EQO CF \PD


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Un modo semplice ma molto accurato per collaudare trasmettitori di bassa potenza per la tv digitale Tutto quello che dovete sapere su come ricavare il massimo dagli analizzatori tv portatili per installare gap filler, effettuare le manutenzioni ed effettuare misure di servizio. Un qualificato contributo dalla Rohde & Schwarz Anche più di 25 chili: è il peso tipico dell'equipaggiamento necessario quando si voglia collaudare trasmettitori per la televisione digitale; questa dotazione include tipicamente un ricevitore di test, un analizzatore di spettro, e un misuratore di potenza. Quando ci si muove in un trasmettitore come quello posizionato sulla Olympic Tower di Monaco, questo peso non è certo un problema: la torre si può raggiungere facilmente raggiungibile con un furgone e gli ascensori della stessa torre permettono di accedere senza fatica al trasmettitore. Ma quando invece si tratta di una delle tante, tantissime stazioni che ospitano ripetitori e “Gap filler”? (Non conoscete questa parola? Segnatevela. Vuol dire “microripetitore”, ma ormai parlano tutti inglese…) Queste stazioni vengono messe in servizio solo in un secondo momento rispetto all'installazione della prima porzione della rete, ed il loro scopo è coprire le aree locali che non potrebbero essere altrimenti raggiunte. Spesso si trovano in luoghi difficili da raggiungere, come per esempio in cima a una montagna, o più semplicemente sui tetti di case o fabbriche. Per i tecnici che li installeranno, o ne cureranno la manutenzione, il massimo sarebbe riuscire a testare questi trasmettitori di piccola potenza utilizzando uno strumento piccolo, e facilmente trasportabile. Come si può vedere nel diagramma a blocchi di un trasmettitore televisivo, all'uscita del trasmettitore troviamo un accoppiatore direzionale con i connettori per effettuare i test della potenza in uscita (sia diretta che riflessa), seguito da un filtro (con la maschera opportuna) e ovviamente dall’antenna. Quando i

progettisti della rete definiscono le specifiche di collaudo dei diversi impianti (in genere classificati secondo la potenza del trasmettitore o la tipologia dell’installazione) stabiliscono anche in dettaglio quali test dovranno essere effettuati durante il collaudo stesso. Alcuni parametri, in ogni caso, vengono sempre controllati: potenza di trasmissione, accuratezza della frequenza, MER (modulation error ratio), BER (bit error ratio), ed emissioni fuori banda. Se tutti questi parametri rientrano nelle tolleranze fissate dall'operatore di rete, il trasmettitore sta funzionando correttamente. Tutti questi valori possono essere misurati direttamente alle porte dell’accoppiatore direzionale, anche se per le emissioni fuori banda è necessario utilizzare qualche piccolo trucco. Ne parleremo più avanti. Cosa misurare al trasmettitore La potenza di uscita è sicuramente una delle caratteristiche più importanti di un trasmettitore perché, insieme alle caratteristiche dell’antenna trasmittente, contribuisce a definire l’area di servizio dello stesso trasmettitore. I segnali della tv digitale sono molto simili a un segnale di puro rumore, di potenza media costante. Un ricevitore di test può misurare la potenza con un elevato grado di precisione integrando la densità di potenza sulla larghezza di banda occupata. Si può ottenere un

grado di accuratezza ancora superiore utilizzando un sensore di potenza esterno. Il tecnico incaricato di effettuare i test e le misure deve correggere la lettura della potenza, tenendo conto che il filtro a maschera opera una attenuazione di circa 0.1-0.3 dB, e che anche l’accoppiatore direzionale ci mette del suo. I trasmettitori e le reti per la tv digitale possono essere configurati per la modalità SFN. Questo comporta riuscire ad ottenere una precisione in frequenza molto elevata: due trasmettitori appartenenti alla medesima rete possono avere uno sfasamento massimo in frequenza di alcuni Hertz. Ma è molto meglio che in fase di collaudo, o di ogni successiva verifica, questo errore sia riportato vicino allo zero, per poter “consentire” con un po’ di margine le inevitabili deviazioni che si verranno a creare nelle normali condizioni di esercizio. Il ricevitore di test deve essere perfettamente sincronizzato con il trasmettitore in modo da poter misurare con precisione errori dell’ordine di 1 Hertz. Tipicamente, un trasmettitore utilizza un segnale di riferimento esterno a 10 MHz per questa misura. Allo stesso modo il ricevitore di test può essere sincronizzato con il segnale a 10 MHz prelevato da un ricevitore GPS correttamente sincronizzato, e (per il motivo che vedremo ora) possi-

Direction nal Directional couple er coupler

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Transmitter

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A Antenna

Schema a blocchi di un trasmettitore televisivo analyzer TV analy yzer

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bilmente diverso dal GPS di stazione. Il segnale a 10 MHz del riferimento esterno migliora le precisione del segnale di riferimento dell’oscillatore del ricevitore di test. In questo modo si possono anche rilevare eventuali errori nel segnale di riferimento esterno fornito al trasmettitore. Di solito il riferimento è fornito dal GPS di stazione: ove presente, se utilizzo questo riferimento anche per sincronizzare lo strumento di test, non potrò quindi rilevare eventuali anomalie del GPS di stazione; queste anomalie sono molto subdole, perché in stazione il segnale dal trasmettitore esce comunque perfetto, ma in area di servizio comportano tipicamente l’impossibilità di decodificare il segnale emesso in una porzione anche molto vasta dall’area di servizio del trasmettitore considerato. Il MER è una misura della qualità del segnale emesso dal trasmettitore. È il rapporto logaritmico tra l'ampiezza del segnale ed il vettore errore, e come tale raccoglie tutti i tipi di interferenza che si sommano sul segnale stesso. Un valore di MER alto indica un segnale di ottima qualità. Come primo passo, il MER è visualizzato come un valore mediato (RMS) su tutte le portanti OFDM. Come tale, è una misura complessiva della qualità del segnale. Un moderno trasmettitore per un servizio digitale DVB-T dovrebbe raggiungere un MER di almeno 35 dB, ma diversi trasmettitori (specie di piccola potenza) si avvicinano a 40 dB. Se si passa a valutare i valori di MER di una singola portante OFDM, chiamati MER(k), si può giudicare più in dettaglio la qualità del segnale. Per esempio, una caduta nella curva del MER(k) indica un'interferenza che interessa solo una 2 0 1 1


piccola porzione dello spettro del canale considerato. Se il modulatore non è in grado di effettuare una buona soppressione delle componenti indesiderate delle portanti, questo si vede sulle curve MER(k) con un MER più basso sulle portanti medie. Uno squilibrio nelle fasi e nelle ampiezze del modulatore I/Q da invece origine a una minor soppressione sulle bande laterali, e quindi si traduce in un valore di MER più basso per tutte le portanti OFDM. Le specifiche di prova dei trasmettitori per la tv digitale richiedono anche la misura del BER (Bit Error Ratio, rapporto fra il numero di bit errati ed il numero totale di bit considerati). Ma perché misurare il BER sui trasmettitori? È noto che gli errori tipicamente si manifestano al ricevitore. Sono le interferenze sul percorso di trasmissione che li causano, ed è compito del ricevitore correggerli. Gli standard per la tv digitale terrestre usano diverse tecniche di correzione degli errori. Per il DVBT ed il ISDB-T si utilizzano le codifiche Reed-Solomon e le codifiche convoluzionali, che permettono al ricevitore di correggere gli errori. Il ricevitore è anche in grado di valutare il tasso di errore, con tre diverse misure: il BER prima di Viterbi, il BER dopo Viterbi (o, ed è la stessa cosa, prima di Reed-Solomon), ed il BER dopo Reed-Solomon. Se collego il ricevitore di test direttamente alle uscite dell’accoppiatore direzionale, l’unico valore di BER non nullo può essere solo il BER prima di Viterbi. Per un buon funzionamento questo valore non deve superare 10-9. Per poter rilevare con precisione valori tanto bassi di BER è necessario misurare il segnale su tempi molto lunghi, che possono variare dai pochi minuti necessari per effettuare dei controlli di routine fino alle diverse ore necessarie per effettuare il test di collaudo di accettazione impianto. Il BER misurato all'uscita del trasmettitore è un criterio molto utile e soprattutto molto preciso per verificare il corretto funzionamento del trasmettitore stesso.

Schermata dei parametri fondamentali per il segnale ISDB-T, a tre livelli

Misurare le emissioni fuori banda senza utilizzare un filtro soppressore di banda (“band suppressor”) Un compito più difficile è misurare le emissioni fuori dalla banda del trasmettitore, per esempio componenti di segnale sui canali adiacenti a quello utilizzato. Emissioni fuori banda sono causate da comportamenti non lineari del trasmettitore. Malgrado i trasmettitori televisivi utilizzino amplificatori altamente lineari che operano almeno in classe AB, per giunta abbinati alla pre-correzione nel modulatore, non si riesce ad eliminare completamente una certa non linearità, e questo genera prodotti di intermodulazione sulle portanti OFDM. Sullo spettro del segnale si osserveranno ai bordi del canale dei valori di fondo (“plateau”) che si estendono anche nei canali adiacenti. I filtri a maschera hanno il compito di abbassare questi plateau fin sotto il limite di legge. Ad esempio, la normativa attuale per il DVB-T impone un’attenuazione di almeno 80 dB rispetto al segnale utile per un campo di +/- 10 MHz misurati dagli estremi del segnale utile. Le specifiche relative all'attenuazione del segnale sono così restrittive che persino analizzatori di spettro molto raffinati riescono a verificare il rispetto dei valori limite solo quando il segnale utile viene soppresso mediante un filtro soppressore di banda. Per semplificare questa misura si può considerare che il filtro a maschera è un com-

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ponente passivo le cui caratteristiche rimangono costanti con la potenza del segnale. Quindi, in prima battuta, è possibile misurare la curva caratteristica del solo filtro a maschera e salvarla. Misuriamo poi lo spettro prima del filtro a maschera, prelevato ad esempio dall’accoppiatore direzionale collegato all'uscita del trasmettitore. Se correggiamo questo spettro applicando ad esso la curva caratteristica del filtro a maschera, si ottiene come risultato lo spettro che risulterebbe all'uscita del filtro a maschera. Quanto sopra equivale a considerare separatamente l’effetto della curva caratteristica del filtro, applicandola allo spettro generato dal trasmettitore. È così possibile misurare le attenuazioni dei plateau che si trovano oltre il range dinamico del ricevitore di test. Ricevitori di test moderni, come l'analizzatore TV portatile

R&S ETH di Rohde & Schwarz, possono misurare automaticamente ed in tempo reale, potenza, frequenza, MER, BER, ed i risultati vengono presentati in un formato di facile lettura. La figura 2 mostra una tipica misura per l’ISDB-T. MER e BER vengono mostrati separatamente per i piani A, B, e C. Si può collegare anche un sensore di potenza per misurare la potenza stessa con la massima accuratezza possibile. Il ricevitore GPS è disponibile come optional. L'analizzatore tv può essere fornito anche di un tracking generator, per misurare facilmente le emissioni fuori banda. L'analizzatore TV portatile R&S ETH può misurare e memorizzare la curva caratteristica del filtro a maschera, e utilizzarla per correggere le misure di spettro in maniera automatica. L'analizzatore TV portatile R&S ETH permette anche di visualizzare i valori limite e di controllare la conformità delle misure effettuate (figura 3). Il software fornito a corredo permette di scambiare tra lo strumento e un PC i risultati delle misure, il set-up dell’analizzatore, e i files relativi alle misure sul filtro a maschera ed altri dispositivi passanti. Quest'analizzatore permette quindi di riunire in un solo strumento, funzionante a batteria e pesante meno di 3.3 kg, tutte le funzionalità di cui abbiamo parlato. Non solo è uno strumento leggero, ma alleggerisce anche il “carico” di lavoro dei tecnici che lo utilizzano quotidianamente.

Misurazione delle emissioni fuori banda misurando il filtro a maschera del trasmettitore come se fosse un generico dispositivo passante

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SUONO & STUDIO

a cura del Dr. Marco Fringuellino*

Sale di Ripresa (3a parte): Le Sale Neutre Nei precedenti articoli si è dissertato sia sulle sale di ripresa ad acustica viva, le quali arricchiscono la musica prodotta dagli strumenti con un cospicuo tempo di riverberazione, sia di quelle ad acustica “colorata”, come le stone rooms, che conferiscono alla registrazione un carattere decisamente particolare. Nelle pratiche di registrazione, però, è spesso necessario ottenere un suono incontaminato dall’ambiente, privo di riflessioni, per disporre di un materiale grezzo su cui effettuare le volute elaborazioni del segnale. Si deve disporre, dunque, di stanze totalmente neutre, dal punto di vista acustico, le cosiddette dead rooms, le quali dovrebbero, in teoria, sopprimere totalmente le riflessioni dei confini dell’ambiente, come in realtà può fare solo una camera anecoica. Le stanze neutre sono molto usate per l’incisione delle voci soliste (come visibile in figura 1) o per la ripresa di suoni di amplificatori di chitarra o basso elettrico. Spesso si destina a questo scopo la sala meno ampia a disposizione, sovente un booth di pochi metri quadri: ciò rende ancora più ardua l’impresa di rendere anecoico lo spazio. Se si prova a registrare la propria voce in una stanza non trattata acusticamente e molto piccola, come uno sgabuzzino, la sgradevole sensazione sonora che si ottiene è definita in genere boxed sound: ciò è dovuto al fatto che le riflessioni delle pareti giungono al microfono con un ritardo di pochissimi millisecondi rispetto al suono diretto e sono miscelate ad esso per una fenomenologia percettiva del nostro sistema uditivo chiamata effetto Haas. Esso rappresenta l’incapacità del cervello di discernere il suono diretto dalle riflessioni che giungono entro una finestra temporale di circa 35 ms (la soglia è soggettiva), e di localizzare la sorgente

campo diretto), non sono percepite come echi distinti dal suono diretto, ma come un unicum con esso, conferendo sia un rinforzo energetico al campo diretto, sia la sensazione psico-acustica della spazialità sonora e delle dimensioni dell’ambiente. Le riflessioni che giungono all’orecchio oltre circa 35 ms, sono percepite Fig. 1: Foto della dead room dello sempre più studio Adesiva Discografica - Milano distinte dal suono diretto e comparando i tempi d’arrivo a contribuiscono alla creazione ciascun orecchio (in questo caso della coda sonora che determina è sovente detto effetto la riverberazione dell’ambiente. precedenza). Le riflessioni che Nei piccoli ambienti, date le giungono all’orecchio entro la ridotte dimensioni e quindi le finestra d’integrazione contenute differenze di percorso temporale dell’effetto Haas (cioè fra il campo diretto e le prime entro circa 35 ms dall’arrivo del riflessioni, il ritardo di

quest’ultime è in generale decisamente inferiore ai 30 ms (ritardo che equivale a una differenza di percorso di circa 10 m): ciò comporta che le prime riflessioni sono sempre integrate al campo diretto dal nostro orecchio e quindi ne rappresentano un’alterazione che non si è in grado di discernere. Nelle sale neutre è perciò necessario a livello progettuale un accurato controllo delle prime riflessioni in tutti i loro parametri: spettro in frequenza, ampiezza, fase e tempo di ritardo. In primis bisogna definire forma e dimensioni al fine di ottenere un'ottimizzata distribuzione modale (come discusso nell’articolo numero 1 del 2010). Secondo passo è il trattamento fonoassorbente di tutte le superfici. Per quanto riguarda l’assorbimento delle frequenze medie e alte (sopra i 400 Hz), il principio più efficace è il sistema di assorbimento di tipo poroso. I materiali porosi acusticamente assorbenti sono di vario tipo (ad esempio lane di vetro e di roccia, poliestere, fibre di legno, feltri, ecc.) e sono caratterizzati da una

Fig. 2: Dettaglio di parete ricoperta da materiali porosi rivestiti da tessuti tesati, Radio 24 – Milano

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Fig. 3: Foto di una sala speaker, Radio 101 - Milano

struttura a celle aperte, anche sulla superficie esterna, e comunicanti tra loro, con dimensioni tipiche dei pori inferiori a 1 mm, molto minori delle lunghezze d’onda acustiche d'interesse. Quando un’onda acustica penetra in un materiale poroso, le molecole d’aria, costrette a vibrare all’interno dei pori e dei canali di collegamento, perdono energia a causa dell’attrito contro le superfici esterne delle fibre o delle particelle che formano la struttura del materiale. Considerando le dimensioni fisiche dei pori, il materiale si comporta rispetto alla propagazione del suono come un mezzo omogeneo in cui si verificano perdite viscose. Per ragioni estetiche, sopra i materiali porosi viene generalmente tesato un traspirante all’aria (come visibile incolore blu in figura 2). Per

l’assorbimento delle frequenze medio - basse (al di sotto dei 400 Hz) si devono invece utilizzare dei sistemi di assorbimento di tipo a membrana o per foratura, discussi rispettivamente negli articoli 3 e 4 del 2008. Le installazioni di queste bass traps diventano indispensabili nel caso si registrino voci maschili, capaci di scendere fino a 100 Hz. In figura 3 si può vedere una stanza dedicata a speaker radiofonici della sede di radio 101, realizzata dall’azienda S.M. di Lissone, in cui si vede come il soffitto sia stato integralmente realizzato con un legno fessurato che agisce sul principio dell’assorbimento di Helmholtz. * Dott. Marco Fringuellino Musicista e Tecnico competente in Acustica Consulente della S.M. di Pino Stillitano www.S-M.it


O S S E R VATO R I O S W I TC H O F F ▲ ▲ ▲

a cura dell’Ing. Davide Moro*

Chi ha paura del GPS cattivo ? Cosa potete fare con 30 dollari? Se eravate al NAB di Las Vegas, potevate tentare la sorte ad ogni angolo di strada. Se siete a Milano, potete andare in taxi fino a Linate. Se siete a Roma, una buona cenetta in un ristorante verace. Ma se siete sotto la torre di un trasmettitore DVB-T, cosa ci potete fare? Ma non un trasmettitore piccolo, no. Già che ci siete mirate alto: provate a Valcava, a Monte Mario, al Faito. Più è grande, meglio è. Tanto, sono sempre trenta dollari. Cos’hanno in comune fra di loro gli impianti installati in questi siti? E cosa hanno in comune questi colossi da decine di kilowatt con il più sperduto micro-ripetitore posto in cima a qualche montagna secondaria? Il ricevitore GPS. Tutti gli impianti delle zone passate al digitale trasmettono in modalità SFN. Il sistema SFN richiede che i segnali emessi dai diversi trasmettitori siano identici, per frequenza e per contenuto, e che arrivino in tutte le case all’interno dell’area di servizio entro un determinato ritardo. Per dare il giusto riferimento temporale a ciascun trasmettitore , il sistema di Head End inserisce ciclicamente all’interno del flusso di bit un segnale di riferimento che collega ciascuna sequenza di dati al segnale temporale GPS. Ogni trasmettitore, a sua volta “agganciato” al sistema GPS, sa che dovrà trasmettere quella determinata sequenza di dati solo quando il GPS “segnerà” quel determinato istante. Fin qui niente di nuovo. Ma conoscete John Volpe?

rente portava inesorabilmente in quella direzione, senza lasciare intravedere possibili alternative. Quale che sia la ragione che li ha condotti in massa fra le braccia del GPS, non è tipico dei nostri maggiori broadcaster implementare sistemi privi di una ridondanza di natura differente rispetto al sistema principale. Perché il sito trasmittente non ha un sistema alternativo al GPS cui affidarsi. Nel caso specifico, se il GPS ha problemi, questi si propagano direttamente all’impianto trasmittente, e le conseguenze sono due: possiamo perdere una gran parte dell’area di servizio del trasmettitore e, soprattutto, le monitorie di tutti i trasmettitori (nessuno escluso) che servono l’intera area coinvolta potrebbero non accorgersi di quello che è successo. Certo, il GPS ha molti punti a suo favore: è già pronto per essere utilizzato, è gratis, ha una copertura capillare e di portata planetaria. Vediamo se (potenzialmente) ha anche qualche difetto.

Correva l’anno… Era il 1999, e siamo in America. Il locale Dipartimento dei Trasporti, su stimolo del National Policy on Critical Infrastructure inizia a studiare le potenziali vulnerabilità del siste-

ma GPS. Lo studio è affidato, appunto, al John A. Volpe National Transportation System Center, e viene completato nel 2001. Ne esce un tomo di oltre cento pagine, schematico e rigoroso come spesso gli americani sanno essere, che analizza lo stato delle cose e propone soluzioni correttive. È una lettura estremamente interessante, ve la consiglio senza eccezioni, lo trovate (disponibile pubblicamente) su internet . In estrema sintesi le conclusioni indicano che il sistema GPS, come tutti i sistemi basati su onde radio, può andare in crisi a causa di interventi esterni, sia accidentali che intenzionali. Fra gli eventi accidentali che possono alterare le prestazioni del GPS, lo studio individua la propagazione delle onde ionosferiche, l’iperattività solare, il test di altri sistemi GPS, il sovraaffollamento dello spettro (l’uso dei cosiddetti “white spaces” per esempio). Gli eventi intenzionali invece sono il disturbo bloccante con onde radio di tipo “rumore”, i disturbi non bloccanti che emettono segnali fasulli ma riconosciuti come autentici dai ricevitori (“contraffazione di segnali”), ed eventuali interventi sul sistema GPS da parte del suo

Il vecchio Volpe Detto così, può far sorridere. Il nome completo, però, è “John A. Volpe National Transportation System Center” (foto a sinistsra), e forse sembra già una cosa più seria. Lo è, infatti. Il sistema GPS è stato scelto da tutti gli operatori televisivi italiani (a quanto ci risulta: tutti meno uno). Può essere che se lo siano trovato tra i piedi senza averlo propriamente “scelto”; è possibile, cioè, che si siano resi conto di essere in mezzo ad un fiume, dove la cor22 B R O A D C A S T

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proprietario: il Governo degli Stati Uniti. Ad esempio, oscuramento del segnale per scopi bellici o anti-terrorismo, mancata riparazione dei guasti, fine vita di alcuni satelliti. Considerate che lo studio è datato 29 agosto 2001, drammaticamente pochi giorni prima di quel 11 settembre che ha cambiato il mondo. Già in quella data, lo studio segnalava che il sistema GPS ha raggiunto una tale diffusione fra gli utilizzatori, e viene sfruttato da una tale moltitudine di applicazioni, da renderlo un bersaglio di richiamo per eventuali azioni terroristiche o dimostrative. Figuratevi oggi.

Fatti pubblici Gli eventi pianificati non sono poi così episodici come si potrebbe credere. Per fortuna è tutto pubblico. Sul sito www.navcen.uscg.gov potete trovare una informazione veramente completa su cosa sta andando in onda in questo momento sull’intero sistema GPS, sullo stato operativo di ogni satellite del sistema, e su tutte le limitazioni di servizio pianificate o accidentali che si dovessero verificare. A titolo di esempio, vedete quanto riportato in Fig. 1: sono i test in corso sul sistema nel mese di aprile 2011. Fate caso a quanto sta accadendo intorno alla base missilistica di White Sands (penultima riga): il comunicato dice che il segnale GPS sarà “inaccurato” (cosa vorrà dire realmente?) in un’area di raggio pari a 500 km circa. Grande cioè quanto l’Italia. A pagina 56 dello studio troviamo una considerazione che ci riguarda da vicino: “la perdita del segnale di sincronizzazione GPS avrebbe un impatto enorme sui sistemi convenzionali di telecomunicazioni. (…) Appare evidente che deve essere prevista l’adozione di forme di ridon2 0 1 1


GPS TESTS 2011 (updated 15 Apr 11)

danza per assicurare la possibilità di esercizio nel lungo termine delle nostre reti di telecomunicazioni”. L’aspetto principale che rende il segnale GPS così facilmente aggredibile, è la sua potenza estremamente ridotta: per farvi un’idea, immaginate di guardare il faro di un’automobile da una distanza di 20.000 km. A questo si somma una struttura del segnale di dominio pubblico, cioè una informazione preziosa per chi intendesse emettere

segnali GPS fasulli, tali da ingannare i ricevitori. E poi è di una facilità sconvolgente procurarsi un generatore di disturbi in grado di bloccare i ricevitori GPS anche nel raggio di alcuni chilometri. Premesso che sono illegali e che il loro uso ha pesanti implicazioni civili e penali in buona parte del mondo occidentale, potete verificare quanto sopra su un generico motore di ricerca sul web. Resterete a bocca aperta: sono grandi come una lattina

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della vostra bevanda preferita. E costano, più o meno, trenta dollari. Poco tempo fa, la britannica Royal Academy of Engineering ha lanciato l’allarme affermando che il Regno Unito (ma l’affermazione è analogamente valida per il resto del mondo occidentale) sta diventando “eccessivamente dipendente” dal sistema GPS. Il nocciolo del problema è aver creato un insieme di sistemi che possono crollare a cascata, con effetto domino, non

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appena uno di essi va in crisi. Il GPS è utilizzato per regolare i trasporti, le telecomunicazioni, per fornire riferimenti temporali agli uffici di Borsa, alle banche, per i treni, le navi e gli aerei. Questa interdipendenza nefasta è già attuale, ma la percezione comune non la coglie, e ritiene anzi che i sistemi su cui poggiano le diverse infrastrutture possano operare uno da rincalzo dell’altro. Niente di più falso, affermano gli accademici inglesi, con l’aggravante che i sistemi di backup, ove esistenti, non sono stati testati in modo approfondito, ed è quindi difficile prevedere la loro affidabilità ed operatività in condizioni realmente critiche, al punto che “nessuno ha una visione completa delle dipendenze fra il sistema GPS e altri sistemi od applicazioni” utilizzati nella vita quotidiana. Fantasie, direte voi, illazioni, pessimismo mediatico.

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O S S E R VATO R I O S W I TC H O F F ▲ ▲ ▲

In alto mare Nel 2010 il Royal Institute of Navigation (inglese) ha condotto un test in mare aperto per dimostrare come le moderne tecnologie, pur facendo ampio ricorso al sistema GPS, sono perfettamente in grado di gestire ogni problema che possa accadere al GPS stesso, se necessario commutando automaticamente su riferimenti alterativi. L’esperimento è stato condotto su una nave da carico da 500 tonnellate, la THV Galatea, dotata delle più moderne tecnologie, durante la navigazione nel Mare del Nord. È stato acceso deliberatamente un generatore di disturbi GPS, per verificare il comportamento dei diversi sistemi di bordo. Subito dopo, il display sul ponte principale che mostra costantemente la posizione del natante indicava che la nave stava viaggiando sopra l’Europa del Nord e, a volte, sopra l’Irlanda (sulla terraferma...), e perdipiù a velocità da caccia supersonico (alcuni Mach). Suonarono tutti gli allarmi di bordo. Il sistema di navigazione di riserva, un rassicurante giroscopio, si mise automaticamente fuori servizio, in quanto utilizzava i dati del GPS per correggere la posizione. Il radar di bordo fece la stessa cosa. Per finire, il sistema di comunicazione satellitare della nave non era in grado di funzionare in quanto utilizzava i dati del GPS per il puntamento continuo dell’antenna ricetrasmittente. Ma deve essere stato solo un caso, non c’è dubbio.

E due! Lo scorso anno, all’aeroporto internazionale di Newark, succedeva una cosa strana. Come tanti altri, questo aeroporto è dotato di un sistema di atterraggio strumentale (ILS) per consentire atterraggi e partenze anche in condizioni di visibilità proibitive. Basato sul GPS. Un paio di volte al giorno, l’intero aeroporto andava in tilt. Ci hanno messo diversi mesi a capire perché. Negli Stati Uniti, al posto del Telepass, si impiegano

sistemi satellitari installati a bordo dei veicoli per rilevare il passaggio lungo strade e infrastrutture (ponti) a pedaggio. Periodicamente la “scatola nera” di bordo comunica i dati di passaggio ad un centro servizi, ed il conto arriva comodamente a casa. Un camionista disinvolto, che non voleva pagare il pedaggio dell’autostrada, al momento di passare dal “casello” attivava un generatore di disturbi GPS (che teneva nell’abitacolo) per impedire al sistema di bordo di rilevare il passaggio. Contemporaneamente bloccava un intero aeroporto per alcuni minuti. Americanate, leggende metropolitane.

Blackout emblematico Gennaio 2007. A San Diego, in California, era da poco passato mezzogiorno. Nella torre di controllo, i controllori di volo si accorgono che qualcosa non torna. Per quanto si sforzino di capire, l’unica cosa di cui sono sicuri è che il sistema che gestisce il traffico aereo ha dei problemi. All’ospedale i cercapersone che garantiscono la pronta reperibilità dei medici in turno cessano di funzionare. Al porto non va meglio: è l’ora di punta, e il sistema che gestisce la movimentazione delle navi in arrivo ed in partenza è appena andato fuori servizio. I cellulari vanno tutti fuori copertura, e smettono di funzionare. Anche i bancomat si ribellano, e impediscono ogni

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prelevamento. Continua così per due ore, poi tutto torna alla normalità di sempre. Ci mettono tre giorni per capire cosa fosse successo: nella baia di San Diego due navi militari stavano conducendo una esercitazione, che prevedeva di testare le procedure di comunicazione di emergenza in presenza di radiodisturbi. Per ottenere un risultato realistico, la presenza di radiodisturbi è stata simulata accendendo un generatore di rumore. Nulla che riguardasse direttamente il GPS, ma il generatore ha mandato in tilt i ricevitori GPS di mezza città. A proposito: perché i bancomat si sono fermati? Perché a scopi antifrode utilizzano un riferimento temporale esterno. Lo stesso dei nostri trasmettitori SFN.

sta cercando di sviluppare sistemi alternativi al GPS, il broadcasting italiano ci si è consegnato mani e piedi. Per dirla fino in fondo, mentre mi documentavo per scrivere queste righe, ho trovato moltissimi documenti di fonti inglesi e statunitensi, ma di fonte italiana poco o nulla. Un plauso quindi all’iniziativa organizzata dall’Università Tor Vergata di Roma e da Rai Way, per costituire un punto di incontro tra mondo accademico, operatori di broadcasting, e aziende che hanno sviluppato e messo in esercizio sistemi complementari o alternativi al GPS. Un seminario che si è svolto lo scorso 26 maggio a Roma: ve ne daremo ampio resoconto sul prossimo numero di Broadcast&Production. Comunque, Per maggiori dettagli: ETSI TS 101 191 - Technical Specification e, da segnalare, l’indirizzo web http://ntl.bts.gov/lib/31000/3 1300/31379/17_2001_Volpe_G PS_Vulnerability_Study.pdf

Non solo GPS Già, perché è da qui che siamo partiti. Mentre il mondo intero * Attivo nell'ambito delle telecomunicazioni e della grande impiantistica, Davide Moro si occupa tipicamente della gestione di grandi progetti operativi o strategici (comunicazione, metodi e strumenti per la gestione e l'ottimizzazione di processi aziendali, e la gestione del cambiamento). Ha lavorato per AGIP, Foster Wheeler, TIM Telecom Italia Mobile, e Rai Way. Attualmente esercita la libera professione come consulente nel mondo del Broadcasting. •

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A Las Vegas facciamo una passeggiata, in ottima compagnia! Nessun altro può regalarvi l’accuratezza del nostro report da Las Vegas. Non lo diciamo per presunzione: il fatto è che la nostra casa editrice, NewBay Media, è partner ufficiale della NAB, per la quale cura anche la pubblicazione quotidiana dello show. All’evento partecipiamo in due giornalisti dall’Italia, ma assieme ad altri 60 colleghi di NewBay! Quindi, mettetevi un bel paio di scarpe comode e prendetevi del tempo: parte un primo “giro di orizzonte” dello show, passeggiando per le Hall con alcune delle nostre più qualificate “firme”, i cui commenti saranno illuminanti. A proposito: troverete un po’ di ressa: l’edizione 2011 del NAB è stata un successo!

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Reportage dalla North Hall di James O’Neal - TV Technology

È dal 1977 che non mi perdo una edizione del NAB, ma dopo tutti questi anni sento ancora una specie di brivido quando arriva la prima giornata di apertura. È come essere a una prima di Broadway, con lunghe file di persone, ognuna con le sue aspettative, in attesa di entrare a sedersi nel teatro, mentre, in mezzo ad un mormorio ininterrotto, ognuno spera che lo spettacolo sarà all’altezza. Alle nove in punto, si aprono le danze: avanti, anche quest’anno il NAB è arrivato. Il personale della sicurezza spalanca le porte e una folla di persone ansiose si riversa all'interno dei padiglioni per cercare una per una tutte le novità della fiera dell'anno. Affezionato ospite per 34 anni, oramai conosco molte delle persone agli stand del NAB; ma questa volta ho ricevuto il mio primo saluto non da un amico, ma da un robot “intelligente” collocato ai bordi dello stand di Harris. Un tipo amichevole, che ha insistito parecchio per avere una foto ricordo con me. Come al solito, lo stand di Harris è il vero gigante del padiglione Nord e, oltre a questo simpatico robot, erano presenti tutte le novità e tutti i prodotti di maggior successo per l'area broadcast. Mi sono congedato dal mio

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amico robot per andare a visitare l’International Research Park, che quest'anno era collocato nei pressi della parete nord. È uno spazio dedicato alle tecnologie più avanzate, presentate da istituti di ricerca e università, non solo dagli Stati Uniti, ma anche da tutto il mondo. Sam Goldman, dei NPR Labs di Washington D.C., unico centro no-profit degli Stati Uniti per la ricerca e sviluppo delle tecnologie broadcast (in particolare per facilitare non-udenti e non-vedenti), mi ha pizzicato mentre, in mezzo allo stand, stavo curiosando intorno a quello che sembrava un cruscotto di

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automobile (senza volante però), e ne ha approfittato per farmi conoscere alcune delle tecnologie che il suo laboratorio ha sviluppato insieme alle persone di Delphi Audio. In particolare, in quel cruscotto che io stavo studiando, era inserito un display particolarissimo, capace di mostrare immagini diverse a seconda dell'angolo di osservazione: dal sedile del guidatore si può vedere la normale schermata di un navigatore satellitare, mentre il passeggero può leggere sul medesimo schermo la trascrizione delle trasmissioni radiofoniche. Questo servizio è disponibile sulle emittenti radio digitali del circuito NPR (National Public Radio). NPR Labs ha presentato inoltre uno schermo Braille, adatto a persone con problemi sia di vista che di udito: le trasmissioni radio vengono trascritte direttamente in caratteri braille, per poter ricevere soprattutto notizie di pubblica utilità, come allerta-meteo per tornado e uragani, stati di emergenza, disposizioni di evacuazione.

Molto interessante In questa edizione del NAB, uno dei punti di maggior interesse è la televisione Mobile DTV, almeno a giudicare dalla folla che già di prima mattina si era raccolta davanti al padiglione della Open Mobile Video Coalition. Lasciato l’International Research Park, procedevo a zig-zag per il padiglione, fermandomi al bisogno per cercare di capire quali

fossero le novità veramente importanti di quest'anno. È stato facile dedurre che sia la televisione digitale 3D, sia lo streaming video facevano ancora la parte del leone. Ecco davanti a me i colori familiari della Evertz, e, tra il giallo ed il nero dello stand, è apparso un mio vecchio amico, Bill Weston. “Quest'anno il NAB mi sembra molto ben riuscito!” è stato il suo commento mentre mi lanciava nella giostra dell'intera produzione Evertz, avendo cura ovviamente di sottolineare i loro ultimi risultati nel campo dello streaming a bassa latenza. A questo punto mi sono spostato nell'area dedicata alle tecnologie francesi. Marie Francoise Nolet è il portavoce del gruppo UBIFrance, l'ufficio per il commercio estero francese, che si occupa anche della promozione e la tutela dei prodotti e della tecnologia francese all'estero. È già il terzo anno che UBIFrance è presente al NAB, sempre con un significativo numero di aziende rappresentate. “ Quest'anno ci sono 20 aziende in fiera, 15 espongono qui nella North Hall, e le restanti nella Central Hall nell'area dedicata alle radio” dice Nolet. Un saluto anche per Nolet, e mi sono diretto allo stand di RushWorks. È solo il primo giorno, e ci sono veramente tante cose da vedere e da provare. Non mi sono affatto stancato e vi garantisco che alla fine dello show ero ancora perfettamente in forze, al pomeriggio di giovedì, per la chiusura. E pieno di soddisfazione.

Notizie dalla Central Hall di Brett Moss - Radio World

La Central Hall è sicuramente il più entusiasmante di tutti padiglioni. Tutti i settori del Broadcast, quello con la “B” maiuscola, sono presenti all'appello; si parte da un lato con la radio ed i sistemi audio e luci, si attraversa il gran pavese delle videocamere in alta definizione, e si arriva al regno di Sony, all'altro lato; nel mezzo, per non farsi mancare nulla, autoveicoli e autocarri attrezzati per la trasmissione, almeno un elicottero, supporti robotizzati per telecamere, ed un numero sorprendente di videocamere 3D. Ce n'era abbastanza per soddisfare tutte le esigenze, ed il pubblico ha giustamente risposto con una presenza entusiasta e numerosissima. Oramai non è più un segreto che la rivoluzione dell’audio su IP sta trasformando da cima a fondo il modo di fare le trasmissioni radio, e l’intero business ad esse collegato; alla Central Hall si potevano trovare solo conferme a questa tendenza. Nel contesto del NAB 2011, qualsiasi stand che avesse rinunciato a puntare sulla produzione audio IP sarebbe subito apparso come stonato, fuori luogo. L’altro filone “caldo” era rappresentato dai sistemi di automazione per la radio e dai possibili percorsi per il passaggio da una messa in onda tradizionale ad un sistema completamente automatizzato. Le nuove tecnologie, combinate all'esperienza di chi si occupa di broadcast da sempre, e l'idea ormai diffusa che la radio può nascere da strumenti una volta impensabili, e perdipiù può essere trasmessa anche con mezzi completamente nuovi, stanno sostenendo la crescita e gli obiettivi dei network di radio via internet. E anche i produttori di “peripherals” che integrano

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nei loro prodotti la connettività ed i controlli IP, si stanno preparando a raccogliere i frutti di questa rivoluzione. (In America i “ricevitori” stanno iniziando a chiamarli “peripherals”, non più “radio receivers”. Non si parla più di “radio”, e forse questo segnale apparentemente debole andrebbe tenuto nella giusta considerazione - N.d.T.) Una linea di sviluppo parallela ha portato alla creazione di “apps”, dedicate agli scopi più disparati: da quelle che possano controllare a distanza i sistemi di automazione a quelle che possono trasformare uno smartphone in uno strumento di codifica (codec) portatile di elevatissima qualità; esistono anche quelle che trasformano lo stesso smartphone in un telecomando che controlla qualsiasi apparecchio dotato di connessione IP. E l’impressione è che siamo solo agli inizi. Molti vedono enormi prospettive di sviluppo per la radio via Internet. Altri, vedono avvicinarsi il grande interrogativo (forse più filosofico che reale) dell’IPv4/IPv6. Per farla breve, gli indi-

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rizzi Internet stanno terminando; peccato che questi indirizzi siano fondamentali per qualsiasi prodotto che si colleghi alla rete, software o apparecchiatura che sia, come per esempio i “ricevitori” per la radio IP e i codec portatili. Lo stand di Tieline sembrava fatto apposta per saperne di più su questo argomento. Darren Levy, direttore marketing e direttore tecnico vendite internazionali di Tieline, conferma: ”I nostri distributori ed i nostri clienti ci stanno richiedendo dei codec IP portatili dotati di ingressi a standard professionale, che possano stabilire delle connessioni STL (StudioTransmission Link) con elevata qualità e bassa latenza, e che siano già compatibili con gli standard IPv4 e IPv6. Indubbiamente, a breve la compatibilità con le infrastrutture e gli standard IPv4 o IPv6 sarà un punto critico per quanto riguarda i codec. Una specie di “millennium bug”, una decina di anni dopo. Il settore radio/audio era tutto un fermento, e ovunque si respirava un'aria di ottimismo. John Hartzell, direttore commerciale internazionale di AEQ Broadcast, dice: ”Quest’anno ci aspettiamo un forte incremento della produzione. L'economia si è ripresa e sta crescendo, le vendite di spazi pubblicitari su radio e televisioni sono molto buone, speriamo solo che le emittenti ed i gruppi condividano questo ottimo momento con i produttori di apparecchiature broadcast”.

Aprano cioè i cordoni della borsa. Fred Gleason Jr., presidente e direttore Ricerca e Sviluppo di Paravel Systems, ha ribadito questo punto di vista: “Abbiamo passato il momento peggiore, abbiamo attraversato un deserto e ora ci stiamo guardando indietro. Mi piacerebbe molto parlare con altri colleghi e sentire le loro esperienze di questi momenti difficili”.

Dalla South Lower Hall di David E. Williams - Digital Video

“C’è un sacco di gente”. Così ha esordito il lunedì mattina il presidente di AJA Video Systems, Nick Rashby, rispondendo ad alcune persone nel mezzo della South Lower Hall. E ha sottolineato: “Ed è un ottimo segno”. Anche se non è esattamente un criterio scientifico, il numero di persone che si presenta di primo mattino nel primo giorno di apertura di una qualsiasi fiera, è un parametro sicuramente

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indicativo per valutare l'interesse della gente ed il successo dell'esposizione. “C'è un continuo via vai di gente qui, sin da quando si sono aperte le porte del NAB” così ci ha detto Kevin Klinger, amministratore delegato di Smart Sound Systems, una azienda di stock music che fonda il proprio software Quicktracks sul cloud-computing per creare istantaneamente delle raccolte musicali che possano incontrare i gusti di ogni singolo utente. “Ci vuole un po' di tempo prima che l'ondata di visitatori arrivi fino alle aziende più grandi, ma comunque siamo stati abbastanza occupati”. Secondo Klinger questa edizione ha avuto tutte le carte in regola per avere il più alto numero di visitatori degli ultimi anni: già il tempo che ci vuole per prendere un taxi all'aeroporto internazionale di Las Vegas è un indicatore abbastanza fedele della riuscita del NAB: “L'anno scorso non ho fatto un minuto di fila per prendere il mio taxi ed arrivare in fiera. Quest'anno, al contrario, la coda era lunghissima”. The Foundry è una casa di software londinese specializzata negli effetti speciali e Richard Shackleton ne è il direttore del Product Management. Ci spiega che la sua azienda sta ottenendo un grande successo al NAB, perché la propria

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gamma di prodotti è in grado di catturare l'attenzione dei più diversi utilizzatori, dalle più grandi case di effetti speciali per l'utilizzo in grandi produzioni come “Tron Legacy”, a piccoli lavori per corti pubblicitari, a mini-serie come per esempio la serie di fantascienza “V”. In ogni caso The Foundry non dorme sugli allori, è andata ancora avanti con il suo software Storm, progettato per l'uso specifico con i prodotti RED; le telecamere RED Digital Cinema vengono utilizzate in un grande numero di produzioni di ogni genere, e per questo motivo la prima versione di Storm è stata calibrata sui loro prodotti. Storm, un software molto completo per il montaggio, è in grado di gestire il color grading, l’editing e i metadata in una qualsiasi produzione girata con telecamere RED. Le prossime novità di The Foundry saranno invece progettate per produzioni realizzate con fotocamere reflex in grado di riprendere filmati e per l'utilizzo di videocamere ARRI Alexa. “Ci rivolgiamo a un gruppo di utilizzatori molto vasto ed eterogeneo, e questo spiega il via vai al nostro stand” dice Shackleton. “Da parte nostra, cerchiamo sempre nuovi modi per aiutarli nel loro lavoro”. The Foundry, che è stata recentemente acquistata dal gruppo Carlyle, è sicuramente sulla buona strada per farlo. Anche una sola parola può riuscire a creare una atmosfera di curiosità intorno allo stand; nel caso di Matrox Video Product Group questa parola è “Thunderbolt”, l’interfaccia I/O ad alta velocità (10 Gbps) sviluppata da Apple e Intel che finalmente è stata integrata da un buon numero di modelli della linea MXO2 di Matrox, linea che comprende apparecchiature per playback, acquisizione e streaming. “È un grande richiamo a visitarci: è sufficiente questa parola per fare in modo che molta gente si fermi a trovarci per avere spiegazioni e informazioni”, dice Janet Matey, direttore Marketing Communications. Le linee di prodotti di AJA Video Sistems (con le sue schede di acquisizione Kona 3G ed i Mini-Converters) è molto articolata e permette di coprire le necessità di molte differenti tipologie di utilizzatori; la notizia che RED ha scelto proprio il Ki Pro Mini di AJA (un registratore portatile su Flash Card che supporta tutti i formati Apple ProRes) per la sua videocamera RED Epic ha catalizzato un interesse ancora maggiore intorno a questo produttore. “Siamo presenti anche allo stand di RED, e questo è un grande riconoscimento per il nostro lavoro” dice Mr. Rashby di AJA. Passando poi allo stand di TVLogic, Wes Donahue, direttore marketing dei canali, ci spiega che pensare “in piccolo” (e leggero) è stato il vero leit motiv per gli specialisti di schermi. “La produzione del settore schermi compatti ha fatto grandi passi in avanti, ed è cresciuta molto anche come numeri. I monitor piccoli, leggeri, e di alta qualità sono diventati molto richiesti, e praticamente indispensabili. Abbiamo risposto a questa richiesta del mercato offrendo nuovi prodotti e migliorando quelli che avevamo già nella nostra gamma”. Donahue, a cui abbiamo chiesto un'opinione sulle ultime evoluzioni nelle modalità di impiego dei monitor on-set, ci ha risposto che “si, adesso che le registrazioni sono controllate non più da un ristretto numero di persone, ma da tutti coloro che possono contribuire alla produzione ed al montaggio, ciascuna di queste persone ha bisogno di una stazione monitor. Stiamo veramente parlando di un pubblico molto più vasto di quello che fino ad oggi conoscevamo. È sicuramente una buona notizia per tutti”.

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Salendo alla South Upper hall di Bob Kovacs - TV Technology

Molti gruppi di visitatori impazienti si erano raccolti davanti all'entrata principale della South Upper Hall, aspettando l'ora fatidica delle 9 di mattina. Alla fine, una folla compatta e garibaldina si è riversata nel padiglione. Lo stand di Avid, proprio all'ingresso di questo padiglione, ha subito catturato buona parte di questa folla in movimento: il polo d'attrazione era l'ultima versione (la 5.5) del suo programma Media Composer. Andando avanti nella South Upper Hall, si dispiega per intero la vera portata dell’industria dei media. Quello che veramente mi ha colpito è stato il grande numero di aziende impegnate nello sviluppare e vendere soluzioni per gestire i video praticamente in diretta.

Pronto alla battaglia

Il passaggio all'alta definizione

Nel padiglione Destination BroadBand, Norbert Gierlich di TV1 si mostrava in tenuta militare da combattimento, e sembrava addirittura sul punto di entrare in azione. Gierlich stava dando una dimostrazione della videocamera per riprese in esterni TV1 miniCaster, e, per tutti coloro che gli chiedevano come si poteva o doveva fare per riuscire a portarsi a casa i video girati in luoghi difficili e insidiosi da raggiungere, aveva una sola risposta: “La vita è una battaglia. Siate preparati”. Effettuare riprese e contributi in diretta da qualunque punto raggiungibile dall’uomo fino a poco tempo fa era una pura utopia. La frontiera è caduta grazie a sistemi grandi quanto uno zainetto che permettono di inviare i contenuti in diretta grazie a diverse connessioni contemporanee a reti dati UMTS, WiMAX o satellitari. I piccoli stand che presentavano questo tipo di soluzioni (cosiddette di “mobile origination”), tra cui quelli delle aziende DSI, LiveU e TV, erano molto affollati e offrivano continuamente dimostrazioni dei loro prodotti. C'era una gran ressa a questi eventi e le dimostrazioni spesso uscivano dai confini dello stand per occupare (e bloccare) i corridoi di passaggio. Questi sistemi usano reti di telecomunicazione pubbliche, e negli Stati Uniti gli operatori Verizon e Sprint hanno da poco fatto il salto al 4G, che consente di avere molta più banda, e quindi una migliore qualità delle riprese facendo ricorso a meno artifici per la compressione. Inoltre i moduli per la connettività 4G richiedono solo poche operazioni per il setup del collegamento e nessuna conoscenza specifica, e sono quindi ideali per essere utilizzate da un operatore con la sua brava camera in spalla, addirittura mentre sta facendo le sue riprese. Sammy Geller di TVU ci ha presentato in dettaglio la soluzione TVU Pack per la creazione e l’invio di contenuti in mobilità, e ci ha sottolineato inoltre le prerogative del sistema TVU Pack Cloud, che permette di trasmettere video in streaming sulla rete.

Jim Stanley, direttore del settore ingegneria dell'emittente WLKY di Louisville, Kentucky, era alla ricerca di attrezzature per la produzione da studio, con un interesse speciale per una matrice di commutazione HD. WLKY sta attualmente trasmettendo notiziari in formato 16:9 a definizione standard, ma, poiché il 2011 ha visto un sostanziale ribasso dei prezzi ed un miglioramento delle performance dei diversi sistemi, è finalmente il momento di rinnovare il parco apparecchiature e passare all'alta definizione. “Il nostro segnale 16:9 è di ottima qualità e non ha niente da invidiare al segnale, pubblicizzato come “vero” HD, di altre emittenti della città. Comunque sia, per noi è arrivato il momento di passare all'alta definizione” dice Stanley. Non ci sono molte apparecchiature per la produzione TV nella South Upper Hall, e negli stand si vedono piuttosto apparecchiature di servizio, come prodotti per test e misure, e sistemi per il montaggio e la distribuzione. Le ultime notizie che abbiamo di Stanley lo davano in cerca di sistemi mobili satellitari... Ancora in questo padiglione si trovavano produttori di apparati di trasmissione, come Axcera e Thomson. Thomson aveva focalizzato le attenzioni dei visitatori sul proprio trasmettitore televisivo Elite 1000 “Green Power”, presentato come il sistema solidstate più efficiente disponibile sul mercato. Axcera ha presentato un nuovo modulatore TV pensato per le necessità delle emittenti di bassa potenza, davvero l'ultima nicchia della televisione analogica rimasta negli Stati Uniti. Ce ne sono alcune migliaia, e anche queste prima poi dovranno passare al digitale. In sostanza la South Upper Hall era già in piena attività dal lunedì di prima mattina. La fiera era appena cominciata, ma con tutto questo fermento gli espositori di questo padiglione erano già tentati di firmare un primo bilancio positivo per questa edizione del NAB. Cosa poi confermata a consuntivo.

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Una boccata d’aria nell’area Outside di Bob Kovacs - TV Technology

Per molti visitatori del NAB, gli stand all’esterno dei padiglioni sono semplicemente un passaggio obbligato quando ci si sposta dalla Central Hall alla South Hall. Sono parecchie le persone che seguono questa strada, ma solo pochi si fermano a dare almeno un'occhiata a quello che propongono questi espositori. I pochi coraggiosi che si fermano, possono ammirare tutti quei mezzi mobili che non riescono ad essere “costretti” all'interno dei padiglioni, e che costituiscono la maggior parte dell'esposizione esterna. Per esempio, si poteva anche entrare in uno dei mezzi mobili di NEP. NEP è una realtà che opera attraverso tutti gli Stati Uniti e che dispone anche di alcune postazioni in Europa. É in grado di riprendere e trasmettere in diretta praticamente ogni genere di evento. Questa compagnia non solo gestisce qualche decina di mezzi mobili per la produzione in alta definizione, ma si occupa anche del loro allestimento. In questo momento la flotta di NEP comprende due mezzi mobili per le riprese 3D; NEP vuole vedere come evolverà il mercato del 3D prima di intraprendere (o meno) l'allestimento di altri mezzi. Anche Accelerated Media Technologies (AMT), fondata un paio d'anni fa da diverse persone con una forte esperienza nel settore, si occupa dell'allestimento di mezzi mobili. Peter Deary, vicepresidente AMT e responsabile per la produzione, ammette che non è facile iniziare un'attività di produzione, in questo periodo. Malgrado quest'affermazione, l’intera capacità produttiva di AMT è coperta da ordini fino all’inizio ottobre 2011, e pensa comunque di ricevere nuove commesse proprio durante la fiera. Molti degli espositori esterni presentavano generatori ad energia solare; perché sorprendersi? Siamo a Las Vegas, e oltretutto il sole splende fuori, e non certo dentro i padiglioni. Solergy ha presentato il suo nuovo sistema ad energia solare, capace di produrre energia elettrica ed energia termica contemporaneamente. Questo dispositivo, interamente ricoperto da lenti, è in grado di generare 2,5 kW di elettricità e 4 kW di calore. E questo è solamente un modello in scala creato appositamente per le fiere. Ma… è proprio un bidone della spazzatura che cammina? Ronnie Schronce di Keeper Technology accoglie i visitatori con un larghissimo sorriso che spunta tra il bidone ed il suo coperchio (proprio

come un personaggio dei cartoni animati), ed è il novello profeta del “Salvataggio dati a prova di casinista”. Al suo fianco, il motorhome di Keeper Technology, dove, in uno spazio appositamente allestito, si poteva seguire la dimostrazione del Motion Media Suite per il salvataggio e la gestione intelligente dei file audio e video. Alla fine di questo gruppo di espositori esterni si era sistemato 3ality Digital, fornitore di apparecchiature e sistemi di produzione 3D, con un allestimento tutto particolare: una tenda di grandi dimensioni ospitava le attrezzature, mentre all'esterno era stato costruito un piccolo campo da basket. Mentre i visitatori tiravano a canestro, le telecamere riprendevano l'azione in 3D; gruppetti di visitatori, con i regolamentari occhiali 3D, osservavano la scena. L'effetto è parecchio convincente e mette sicuramente una gran voglia di provare questa tecnologia. Ma qualcuno di noi non ha proprio il tempo di tirare a canestro, e deve passare le sue giornate con la videocamera in spalla. Proprio questo faceva West Barba, di On Call Communications, mentre registrava e trasmetteva un servizio in diretta per Fox News di New York. Fox aveva bisogno di verificare le capacità di On Call Communication per le trasmissioni in remoto, e quale miglior occasione se non una trasmissione proprio dal NAB? L'atmosfera qui nelle esposizioni esterne è molto diversa da quella che si respira dentro i padiglioni: un'atmosfera più rilassata, più casual rispetto a quella molto formale degli espositori interni.

Le novità sulle attrezzature di produzione audio/video Cynthia Wisehart - Sound Video Contractor

Quest'anno il NAB è all'insegna della parola magica “integrazione” e, di fatto, ci sono molte novità da guardare e capire nell’ambito delle attrezzature di produzione. Canon ha presentato nuove videocamere pan/tilt/zoom, e un interessante sistema per

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la gestione delle telecamere fisse via web; da Audio-Technica erano esposti i nuovi sistemi da cintura per i microfoni wireless; Christie sfoggiava un nuovissimo proiettore LCD; e per finire Extron aveva una nuova linea di prodotti USB. In aggiunta a

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tutto questo, i diversi produttori presentavano in bella evidenza i propri sistemi di produzione per le dirette e le varie soluzioni per lo streaming. Nel suo stand, Roland System Group presentava lo switcher VR5 AV ed il nuovo video convertitore VC-30HD. Quest'ultimo è un semplice accessorio da installare tra lo switcher video e/o audio ed il computer, e permette di effettuare delle registrazioni in diretta e trasformarle in un formato adatto all’editing nonlineare (NLE) per un primo montaggio: alla fine si tratta solo di aggiungere un bumper, e di convertire un file, niente di così impossibile. Questo stesso sistema può essere utilizzato, se necessario, per effettuare lo streaming su web in contemporanea con le riprese. Il software di cui è dotato permette di gestire una grande varietà di impostazioni per la conversione e per la sincronizzazione dell’audio. È un sistema che per soli duemila dollari (circa 1.350 Euro) può fornire un'ottima soluzione alle necessità di archiviazione e streaming di un flusso ad alta risoluzione, pur non essendo un sistema professionale per montaggi e post-produzioni elaborate. E visto che siamo nel campo dello streaming (pur se semplificato), va anche detto che l’infrastruttura del NAB si è affidata a Digital Rapids Transcode manager e a Touch Stream per le sue riprese in diretta ed i servizi on-demand. Haivision ha presentato il suo nuovo apparecchio Viper per l’encoding/recording/publishing dual-stream: un’unità demo appena uscita dalla fabbrica faceva bella mostra nel suo stand. Probabilmente non avrà tutto il successo sperato, ma è un primo segnale di come questo settore si stia orientando verso nuovi sistemi semplici integrati per il video capture/publishing. Se però le vostre necessità per il live-streaming ed il self-broadcasting sono di un livello un pochino più alto, due espositori facevano al caso vostro: Broadcast Pix e Ross Video. Ross ha presentato i due nuovi Carbonite Switcher (1ME e 2 ME) e Carbonite Studio disponibili da agosto. David Ross, il proprietario di questa casa, li definisce come una “soluzione modulare tutto compreso”: per lo stesso prezzo di una soluzione integrata (dai 50.000 agli 80.000 dollari, più o meno da 33.000 a 55.000 Euro) si può combinare nel modo più congeniale tutto l'insieme di switcher, server, graphics e monitoring. Ross ci assicura che questo è attualmente l'unico prodotto che si basa su una interfaccia utente web e multi-user (sì, lo potete utilizzare anche con un iPad). Altri prodotti si stanno inserendo in

questa scia, aprendo la via dei desktop virtuali (o addirittura, come nel caso di Presonus, delle app), ma Carbonite è decisamente un passo avanti. Nello stand Broadcast Pix era esposto un nuovissimo sistema di fascia media (3.000 dollari circa, suppergiù duemila Euro) che si affianca ai loro più potenti sistemi Granite. Questa nuova soluzione è dedicata a tutti quegli utilizzatori che apprezzano Granite e le sue performance, ma allo stesso tempo sfruttano solo un numero limitato di canali.

E ricordati di non perdere nel numero 4 di B&P il seguito del report NAB2011 dedicato alla Trasmissione 36 B R O A D C A S T

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Novità da non perdere Dopo questa ideale passeggiata globale, ad “annusare l’aria”, adesso soffermiamoci sui dettagli

Soluzioni Video Le molte novità di Adobe Adobe ha introdotto una nuova versione di Production Premium - la versione CS5.5 - solo 12 mesi dopo il rilascio della CS5. Ecco alcune delle principali novità della nuova release. Adobe Story è ora completamente integrato nella suite; Premiere Pro è sempre più veloce; con CS5, Adobe ha introdotto il motore Mercury - una combinazione di elaborazione CPU e GPU completamente a 64 bit, in modo che tutta la memoria della macchina possa essere utilizzata per ottenere una esperienza perfettamente fluida. Ancora, un miglioramento introdotto nella release CS5.5 è stato non solo quello di ampliare la gamma di GPU supportate, ma di fornire un maggior numero di effetti Mercury e di coniugare questo sorprendente motore con le nuove tecnologie di I/O quali Thunderbolt. After Effects trova nella 5.5 una versione “killer”: una delle caratteristiche più innovative è quella di poter utilizzare filmati DSLR e di altre telecamere di piccolo formato con il “Warp Stabilizer” - non solo questo consente di stabilizzare e scalare automaticamente il video, ma anche permette di compensare gli artefatti di tipo “rolling shutter” che spesso peggiorano dopo la stabilizzazione. Infine, allo scopo di fornire gli stessi strumenti interoperabili sia sulle piattaforme PC che su Mac, Adobe ha rilasciato Audition per Mac. Dopo un incredibile successo della versione beta pubblica su Adobe Labs (oltre 36.000 download) Audition è pronto per il debutto.

AJA continua a crescere e presenta nuovi prodotti Nick Rashby, presidente della AJA Video Systems ha affermato, durante una colazione di lavoro con la stampa: “Quello passato

è stato un altro anno di crescita importante per AJA, dove abbiamo registrato il 35 per cento di incremento sul 2010 e quest’anno è partito con le stesse prospettive". Da quando il registratore AJA Ki Pro è stato la prima soluzione ProRes consigliata per la Epic Red Camera, Ted Schilowitz della RED Digital Cinema si è unito a Rashby per esporre l’impiego del registratore nella produzione di film. AJA ha inoltre annunciato il lancio di FS2, un sincronizzatore di quadro universale e convertitore con due canali completamente indipendenti, basato sul successo del suo FS1 con l'aggiunta di funzionalità dual-channel in un piccolo chassis da una sola unità rack, e la nuova modalità 4K per la scheda di cattura multiformato 3G KONA. Sempre al NAB 2011, AJA ha inoltre presentato il nuovo Mini-Converter Hi5Fiber e quattro nuovi modelli della famiglia di di miniconvertitori FIDO SDI/fibra ottica. L’Hi5-Fiber converte segnali HD/SD-SDI su cavi in fibra ottica monomodale 1310 nm ST per pilotare monitor HDMI, mentre FiDO (digitale in fibra ottica) è una famiglia di nove convertitori SDI/fibra ottica che consente il trasporto di segnali SDI, HD-SDI e 3G-SDI su distanze fino a 10 chilometri.

Ateme sbarca in America Dallo scorso primo marzo, Ateme ha aperto la propria sede americana a Miami, con l’intento di coprire sia l'America Latina che Stati Uniti orientali; nello stesso periodo, la società ha annunciato che Gustavo Marra è entrato nello staff per dirigere tutte le attività di ingegneria per l’intera area. Nel corso degli otto anni trascorsi a TV Globo, Marra è stato direttamente coinvolto nel roll out della televisione digitale terrestre in Brasile. Gustavo Marra porterà la propria preziosa esperienza nelle applicazioni di contreibuzione, un mercato in cui l’offerta di Ateme comprende codificatori e decodificatori dall’MPEG-2 sino all’MPEG-4 4:2:2 a 10 bit e AVC-I.

Axel fa Tv vera col videotelefono VideoPhoneHybrid è un sistema permandare in onda le “videochiamate” provenienti da dispositivi mobili, videotelefoni, web cam, ecc. Le applicazioni tipiche sono gli interventi in diretta tramite Skype per i telegiornali, come, per fare un esempio, interviste, notizie, feed video, ecc. Basta uno smartphone ed una connessione internet wireless (3G, Wi-fi, wi-max, verizone, ..) per andare in onda,

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senza necessità di telecamere, uplink o trasmettitori. La qualità video dipende solo dalla affidabilità della connessione, larghezza di banda e applicazioni VoIP. Altre applicazioni sono i programmi con chiamate video in arrivo da spettatori a casa, talk show con ospiti a distanza, giochi, rapporti dalle zone di disastro e le zone di guerra anche a livello internazionale. Il sistema funziona con le schede video BlackMagic permettendo connessioni video and audio analogiche e digitali, sia per inviare e ricevere, per la qualità broadcast SD / HD. Il video in entrata ha effetti 2D e 3D. È inclusa la generazione di grafica che permette di aggiungere titoli, loghi sottofondi statici ed animati, ecc. Il risultato finale è un video stupefacente pronto alla messa in onda completo di logo programma, descrizione posizione, nome reporter.

Autodesk entra in Sync Grazie alle numerose funzionalità aggiunte a Smoke per Mac 2012 (compresi una completamente ridisegnata illuminazione 3D, una suite di strumenti tecnici e creativi per Flame FX, e il supporto per video H.264 dalle fotocamere reflex digitali), il programma dall’eccellente rapporto prezzo-prestazioni ha ampliato la quota di mercato di Autodesk. Secondo una ricerca sulla clientela di questo prodotto, “Circa il 60 per cento degli utilizzatori non realizzava precedentemente il finishing con Autodesk”. Autodesk non si è, tuttavia, dimenticata dei prodotti per il finishing di fascia alta, e Flame Premium 2012 è stato potenziato con il nuovo 3D FX, nonché con le funzionalità di relighting, correzione colore, nonché con strumenti stereoscopici ed editoriali.

Avid guarda a Inspire “La mission di Avid è interamente votata alla passione e alla creatività e nessuno può esprimere meglio questi concetti se non i nostri clienti”, ha affermato Gary Greenfield, presidente e CEO di Avid, in una conferenza stampa tenutasi nell’ambito del NAB. “In effetti, il nostro tema di quest'anno è: “Immaginare-realizzare.” Se potete immaginare, Avid vi può aiutare a realizzare.” Tra i numerosi annunci di prodotto di Avid, uno dei principali è stato quello relativo a Interplay Central, che consente agli utenti dislocati in diverse zone di produzione media di accedere agli strumenti desiderati per migliorare il lavoro collaborativo, comprendendo un portale basato su web e una app mobile. “Quello che stiamo vedendo qui al NAB è una forte convergenza tra broadcast e IP”, ha detto Greenfield, “e stiamo assicurando che le migliori parti di una organizzazione si possano unire per costruire assieme il più solido ambiente di produzione”. Avid ha anche annunciato la versione 5.5 del software Media Composer, con capacità di ricerca fonetica PhraseFind; Avid InGame, per aumentare gli eventi sportivi e migliorare le esperienze dei tifosi e della pubblicità, e Avid ISIS 5.000-16, una soluzione di storage condiviso da 16 TB con le stesse prestazioni della Avid ISIS 5000 - 32. Avid sta infine offrendo agli utilizzatori di Apple Final Cut Pro la possibilità di acquistare la versione integrale di Media Composer 5.5 a soli $ 995.

XML, la riduzione del rumore in tempo reale, il processo OpenCL, e l’allineamento automatico di immagini in 3D stereoscopico. Inoltre è stato introdotto il monitor video SmartView Duo, caratterizzato da due monitor da 8 pollici LCD in un unico chassis installabile a rack. Lo scorso autunno, Blackmagic ha acquisito le attività di Echolab; in occasione del NAB, tali attività hanno trovato alcune strade sorprendentemente nuove. La nuova serie di router ATEM è disponibile sia in versione 1ME che 2ME e può funzionare con o senza pannelli di controllo tradizionali. Tra gli altri prodotti che Blackmagic Design ha presentato, i registratori da studio e da campo SDI HyperDeck Shuttle e HyperDeck Studio che fanno uso di dischi da 2,5 pollici a stato solido per registrare e riprodurre file codificati QuickTime a 10-bit. Un'altra nota è per il Camera Converter ATEM, un nuovo tipo di convertitore che permette agli utilizzatori di telecamere professionali HDMI o SDI di utilizzare la fibra ottica per un collegamento a basso costo con gli switcher di produzione sino a 40 chilometri di distanza. Il Camera Converter ATEM consente agli utenti di avere più telecamere vicine alla “live action” a costi molto più bassi. Tra le caratteristiche di questi prodotto, citiamo il talkback, l’ingresso per microfono esterno, il feed di ritorno programma, tally on-air e l’alimentazione a batteria entrocontenuta, il tutto per un costo dichiarato al NAB di $ 595. Secondo il CEO di Blackmagic, Grant Petty, "Questo registratore è conveniente, ha una elevata qualità e utilizza media standard di tipo SSD, il che lo rende davvero il deck broadcast della prossima generazione.”

BLT: nuova sede in vista Al rientro da questo show, questa è la vera notizia, partono i

Molte nuove aggiunte alle linee Blackmagic Molti nuovi prodotti sono stati annunciati da Blackmagic Design in occasione del NAB. Tra gli altri, è stata svelata l'ultima versione di DaVinci Resolve, v8, con miglioramenti comprendenti le timeline multi-layer, l'importazione/esportazione di

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lavori per la costruzione della nuova sede. Da anni era nell’aria il progetto, ma ora aprirà il cantiere per l’azienda della famiglia Bartelletti. Con un avvio lavori programmato a giugno, entro una dozzina di mesi c’è in animo di concludere l’opera. In pratica l’attuale sede di circa 600 metri quadri verrà raddoppiata: dall’attuale pianta a forma di lettera U, si chiuderà con una nuova ala il lato libero e poi si alzerà il building. Ovviamente questo è un segno di buona salute per l’azienda italiana, che vanta conti in ordine e una invidiabile solidità finanziaria. I progetti di mercato sono pure espansivi, soprattutto verso l’internazionale, per quanto dettoci da Alfredo Bartelletti. Si parla in prevalenza di Europa, ma non sarà escluso il Nord America. Parlando di prodotti, la news della fiera è stata la release della versione integrata con editing audio e interfaccia per Edius (con input e output diretti), per Final Cut (export diretto e import con transcoding) e per MediaComposer (input e output per ora soggetti a transcoding). Nuova, in esposizione, anche la tecnologia Ultramotion a 20x.

Blueshape apre ad Alexa Annunciata la piastra speciale per installare batterie Blueshape V-lock, abilitando la comunicazione dati con Alexa: un progetto che è stato sviluppato a quattro mani con la stessa Arri e che prevede elettronica e firmware inediti. In pratica sarà estesa alla camera di Arri la soluzione già ben realizzata e collaudata per la camera Red. Il nome della soluzione è Arri Power Interface.

Canon: due ottiche di design avanzato per 4k Designati come zoom cinematografico grandangolare Canon FK14.5-60 e teleobiettivo zoom FK30-300, questi obiettivi di precisione si avvantaggiano di un design che contemporaneamente ottimizza e migliora le immagini, riducendo al minimo le aberrazioni e distorsioni ottiche. Entrambi gli obiettivi presentano un design ottico completamente nuovo che elimina virtualmente le problematiche di messa a fuoco. Già conformi all’emergente formato di immagine 4K, queste ottiche assicurano le più elevate prestazioni nel formato 2K e nelle riprese digitali HD. Sia il modello zoom grandangolare FK14.5-60 che il teleobiettivo zoom


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300 FK30 sono progettati sia per soddisfare le richieste in termini di qualità di immagine delle più recenti telecamere cinematografiche a grande formato e singolo sensore, sia le esigenze creative di produttori e registi.

Cartoni va al… Maxima

visivo norvegese NRK al fine di razionalizzare i flussi di lavoro nell’ambito broadcast. Visti anche alcuni miglioramenti ai prodotti Chyron HyperX3, LEX3 e al sistema grafico MicroX, tra cui una gamma estesa di funzionalità per un rendering più veloce. La società ha anche aggiornato Channel Box2, razionalizzando la registrazione e il playout.

Datavideo è 3D Live Il Datavideo Live S3D-1 è una piccola telecamera S3D in grado di accogliere due ottiche C-Mount. È veloce da mettere in funzione e facile da usare, ed è facilmente controllabile tramite porta USB o Wi-Fi mediante una app iPad controller. Le ottiche sono regolabili sia per l'angolo di convergenza che per la separazione. Gli obiettivi di piccolo diametro possono avvicinarsi al soggetto addirittura più dell'occhio umano. La telecamera può essere montata praticamente ovunque si desideri.

La prima vera luce spot a LED Fresnel di De Sisti

Cartoni introduce Maxima, una innovativa testa fluida dal design compatto caratterizzata da un sistema di bilanciamento brevettato incredibilmente preciso. Il Maxima è il supporto ideale per tutte le telecamere completamente attrezzate e per i più sofisticati pacchetti broadcast. I comandi, le manopole e le leve del Maxima sono posizionati ergonomicamente per garantire agli operatori la migliore semplicità di impiego in qualsiasi situazione, sia in studio, sia nelle location o durante le trasmissioni in esterna, mentre i trascinamenti e i controbilanciamenti vengono monitorati su un display digitale. La capacità di carico utile va da zero (0) a 39 kg (86 lbs) con un perfetto bilanciamento per l’intero arco di 180 ° di inclinazione. Il sistema specificamente progettato di Fluid Drag lavora da un trascinamento praticamente libero sino a un trascinamento estremamente consistente per la massima versatilità di manovra. La grande slitta scorrevole per il supporto della telecamera è compatibile con le slitte Arri e O'Connor per offrire la massima versatilità e facilità di impiego. Stupefacente pensare che questo ennesimo capolavoro è stato ancora una volta firmato dall’ormai ultra novantenne patron dell’azienda, Guido Cartoni! Complimenti davvero.

De Sisti Lighting ha presentato la sua prima vera Spotlight a LED Fresnel dedicata all'industria dell'illuminazione professionale. Le LED Fresnel sono disponibili in 3 modelli: 40W, 90W e 120W di potenza equivalenti rispettivamente a 500W, 650W e 1200W di uscita di lampade al tungsteno. I kit LED retrofit sono anche disponibili per le lampade Fresnel Leonardo Tungsten da 1kW e 2kW per convertire le stesse a sistemi ad alta efficienza da 90W e 120W LED. I prodotti di cui sopra sono disponibili con una temperatura colore sia di 3200K che di 5600K, in tutte le versioni l'intensità dell’illuminazione può essere controllata attraverso una scheda DMX incorporata. Otticamente le lampade LED Fresnels sono equivalenti per prestazioni ai sistemi fresnel al tungsteno. Sia che si stiano prendendo in considerazione nuovi sistemi di illuminazione “verdi” o si stia considerando di aggiornare il proprio sistema De Sisti Leonardo, le nuove soluzioni a LED Fresnel rappresentano una risposta reale, affidabile ed efficiente.

“Innovazione”parola chiave per Chyron Una telecamera che vola in aria con il semplice tocco di un dito è solo una delle innovazioni che Chyron ha introdotto alla propria linea di strumenti di grafica durante il NAB 2011. Il Cloud Cam è una leggera telecamera volante controllata tramite un iPad, che si è vista ronzare intorno durante la conferenza stampa della società tenutasi nell’ambito del NAB, evidenziando come le nuove tecnologie quali i tablet possano essere utilizzate sia per visualizzare le immagini acquisite dalla telecamera robotica, sia per controllare i movimenti della stessa. Per la gestione grafica, l'azienda ha mostrato Bluenet, una soluzione end-to-end per l’organizzazione del flusso di lavoro che offre il graphic asset management, sfrutta la creazione di grafica e migliora il playout in tempo reale. Il sistema viene utilizzato da Sinclair Broadcast, dalla NHL e dal servizio pubblico radiotele-

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Etere mostra il suo ultimo workflow Etere ha mostrato alla recente edizione del NAB le ultime soluzioni complete di workflow basate sul proprio software modulare dedicato sia alle emittenti, sia alle media company. Il focus principale di Etere è stato quello di mostrare Etere MERP (si tratta di tecnologie ERP estensione rich media), una soluzione completa per il Media Asset Management e la pianificazione

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delle risorse su un'architettura distribuita. I benefici chiave di Etere MERP sono: non condivide le directory, condivide i contenuti; una migliore pianificazione delle risorse; permette di mantenere tutte le risorse connesse; estende le capacità hardware, fornisce un accesso sicuro e controllato; è completamente indipendente dall'hardware. Ultimo, ma non ultimo, garantisce un minor costo di gestione. Sempre in occasione del NAB, Etere ha anche mostrato il proprio sistema di playout Etere MTX e Etere Air Sales, basato su IT e pienamente integrato come estensione lineare dell’approccio MERP. La suite Etere consente alle emittenti alle media company e ai content provider di costruire un sistema flessibile e scalabile per gestire l’intera filiera di pro-

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duzione media, dall’ingest al playout sino al delivery dei contenuti, il tutto in un ambiente digitale completamente tapeless e privo di supporti cartacei.

EVS espande i propri server e inserisce la Newsroom in un box EVS è giunta al NAB promettendo di incrementare la velocità di produzione. Ricordando che la società è qualcosa di più che i propri server, Nicolas Bourdon, direttore marketing e comunicazione della EVS, ha dichiarato che le partnership con i clienti hanno portato l'azienda in nuove aree. “EVS è sempre più coinvolta nell’offrire soluzioni integrate,” ha detto Bourdon. Una di tali soluzioni è l’EVS Xedio Flash, un pacchetto di produzione news contenuto in un piccolo rack. Lo Xedio Flash comprende due encoder per l’ingest dei feed di news, la capacità di importare file ENG, 18 TB di storage e di cinque

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licenze degli editor non lineari Xedio CleanEdit. Il sistema incorpora anche la capacità di gestione dei media e la capacità di riprodurre due stream senza rendering. EVS ha anche annunciato la XT3, terza generazione della popolare linea di server XT. L’XT3 è in grado di gestire sino a otto canali video SD/HD (con sei ingressi e due uscite) in un contenitore da 6unità rack. L’XT3 può anche fornire sino a 96 tracce audio. EVS supporta con l’XT3 un’ampia gamma di codec, incluso il nuovo Panasonic AVC-Intra. Per i producer che hanno necessità di molto storage, EVS ha presentato il l’XFly Portable NAS Storage Case, con 8 TB di storage in un pacchetto di ridottissime dimensioni.

FOR-A e il suo " Flash Eye"

Grass Valley si concentra sul suo futuro Grass Valley, uno dei marchi storici nel settore televisivo, ha cambiato proprietà e gestione. Dal gennaio 2011, l’azienda è posseduta da Francisco Partners, sotto la guida del presidente e CEO Alain Andreoli. “Francisco Partners è qui in pianta stabile”, ha spiegato Andreoli in una conferenza stampa tenutasi nell’ambito del NAB. “Vogliamo nuovamente rendere Grass Valley un innovatore”. Andreoli ha anche presentato il nuovo logo della società, che aggiunge un grande “S”, leggermente inclinata in avanti. “La ‘S’ nel nuovo logo sta per ‘soluzioni’,” ha detto Andreoli. “Significa che la nostra azienda si porrà sempre più in veste di consulente per i nostri clienti.” Grass Valley ha lanciato con l’occasione Stratus, una suite applicativa per la gestione del flusso di lavoro media che consente ai contenuti memorizzati sui server Grass Valley K2 Summit e K2 Solo di essere visualizzati e modificati da qualunque posto nel mondo. Nuovi sono anche gli upgrade al router Trinix, che dispone ora di I/O diretti su fibra e di uscita multiviewer dal router. In risposta a una specifica domanda, Andreoli ha detto che Grass Valley non si aspetta particolari ritardi di produzione a seguito del terremoto e dello tsunami in Giappone, anche se ha dovuto ammettere che di alcuni componenti vi sono scorte limitate.

Harris: trasmissione e convergenza

FOR-A ha presentato il suo nuovo registratore per archiviazione video LTO-5, il modello LTR-100HS; lo stesso gioca un ruolo importante nel workflow di gestione dei contenuti For-A MediaConcierge. Nuova anche la VFC-7000 “Flash Eye”, una telecamera a frame rate variabile che offre una elevata velocità di registrazione in full frame (1280x720) con un massimo di 720 fps, e con una velocità di registrazione che può variare da 125 a 700 fps (1280x720). Il prodotto è stato premiato con il Tv Technology Award. Leggera e facile da trasportare con la sua maniglia integrata, la VFC-7000 ospita la testa della telecamera, il corpo principale, e il componente per la registrazione in una struttura integrata, completa di ottica F-mount o PL-mount. Dotata di sensore a colori CMOS ad alta sensibilità, la camera è provvista di un otturatore elettronico ad alta velocità in grado di operare sino a 1/200.000 di secondo per la ripresa di soggetti in rapido movimento senza sfocature. La macchina comprende anche una memoria interna con nove secondi di registrazione (full frame). For-A ha infine presentato al NAB il nuovo switcher video multiformato HVS-4000. Disponibile in versione 2 M/E, 2,5 M/E o 3 M/ E, lo switcher dispone delle caratteristiche standard per gestire complesse produzioni video, e offre il supporto opzionale per produzioni 3 Gbps e 3D. L'HVS-4000 è dotato di pannello di controllo per la versione 2 M/ E e di uno per i modelli 2.5 M/E e 3 M/E. Lo switcher 2 M/E viene fornito con 16 o 24 tasti. Il pannello di controllo per le versioni 2.5 e 3 M/E consente di accedere direttamente ai contenuti preimpostati, compreso un bus macro e un pulsante per il richiamo di eventi per ciascun M/E. Le versioni 2.5 e 3 M/E sono dotati di 24 o 32 tasti.

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Harris Broadcast afferma di avere il più completo set di strumenti disponibili per aiutare le emittenti realizzare i benefici della convergenza dei media digitali. “Riteniamo che il contenuto sia il più ricco e vario che vi sia mai stato”, ha detto il presidente di Harris Morris alla conferenza stampa tenuta nel corso del NAB. D'altra parte, “noi crediamo che molti contenuti non raggiungano il loro pieno potenziale.” L'azienda sta lanciando Selenio, pubblicizzato come “la prima piattaforma integrata di convergenza dei media nel settore broadcast”. Ideale per ambienti ibridi, Selenio unisce il tradizionale processo del video in banda base e l'elaborazione audio, con la compressione audio e video e la tecnologia di rete IP, il tutto in un'unica piattaforma. In partnership con LG Electronics, WRAL-DTV, Roundbox e

iSet, Harris ha presentato al NAB le nuove applicazioni per la Mobile DTV, il 3D, l’EPG e il digital signage. L'azienda ha lanciato diversi prodotti per la trasmissione radio, tra cui il trasmettitore FM Flexiva raffreddato ad aria, l’importer HD Radio FlexStar HDI200 e il Multi-System Controller (MSC) per trasmissioni ridondanti; per la televisione, ha presentato il trasmet-

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titore Uhf compatto, raffreddato ad aria Maxiva UAX, nonché l’eccitatore IP e ricevitore satellitare Apex M2X, nonché una vasta gamma di contenitori per trasmissione in esterni.

Qualità delle immagini HD ed economicità per Ikegami Nuove e migliorate telecamere HD per una varietà di differenti applicazioni di produzione e una linea completa di nuovi monitor HD monitor LCD flat-panel e mirini di varie dimensioni sono tra i tanti highlight dell’offerta Ikegami a questa edizione del NAB . “La richiesta di contenuti HD è in continua crescita e ha un impatto su ogni segmento della produzione, dagli eventi sportivi principali sino all’ENG, da produzioni tv in studio sino al cinema digitale”, ha osservato Alan Keil, VP e Direttore tecnico della Ikegami. “Ikegami si indirizza a tutti questi mercati con nuove telecamere HD, tecnologicamente avanzate e a prezzi competitivi - tra cui la nuova telecamera HD siglata HDK-97A 3G-SDI a 1080/60p da studio - e con una vasta gamma di monitor LCD flat panel ad alta risoluzione, disponibili in un’ampia gamma di formati. Che si tratti di una telecamera per basse luci HD POV, o di una telecamera Super Slow-Mo HD con frame rate di oltre dieci volte superiore al normale per riprese sportive, Ikegami sta applicando

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e tecnologie di imaging più avanzate al mondo per fornire le soluzioni di cattura di immagini che l'industria vuole maggiormente”.Keil ha anche aggiunto: “La serie di monitor Ikegami ‘50’ fornisce funzionalità di livello, quali un ampio angolo di visione, un vettorscopio e waveform monitor incorporato e una piena risoluzione di 1920x1080 che, unite a un prezzo competitivo, rende questi apparecchi una eccellente scelta per i professionisti delle produzioni HD di ogni segmento di mercato.”

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La linea ProHD della JVC stabilisce un nuovo standard per l’ENG Qualche anno fa, quando JVC Professional Products Company ha lanciato le sua prime telecamere ProHD, alcuni critici si chiedevano perché JVC si fosse messa a competere in un mercato broadcast che era, sino a quel momento, stato dominato da un piccolo gruppo selezionato di produttori. Con la sua linea ProHD, JVC ha stabilito un nuovo standard nei camcorder ENG. L'anno scorso, JVC ha introdotto la GY-HM790U, l'ammiraglia della linea di prodotti ProHD, con un design modulare per consentire l'integrazione con la produzione multicore e su fibra. In occasione di questo NAB, la società ha ampliato la propria gamma modulare con il nuovo GY-HM750U, un compatto camcorder spalleggiabile ideale per le news ENG, sport, documentari e altro. Entrambe le telecamere offrono un connettore a 68 pin su chassis che crea un’interfaccia diretta e pulita con i vari moduli – non è infatti necessario alcun cavo esterno. Equipaggiata con lo stesso sistema a 3 CCD della GYHM790U, la GY-HM750U è in grado di registrare filmati HD a 720p, 1080p e 1080i, oltre che in formato SD (480i) per applicazioni legacy. La nuova videocamera include un doppio slot per schede non proprietarie SDHC e/o registratore opzionale SxS in formato pronto da editare per Apple Final Cut Pro o Adobe Premiere (. MOV), altri sistemi di NLE compatibili con i file Sony XDCAM EX (. MP4), o file standard DV (. AVI o. MOV). Una nuova funzionalità, sopportato da numerose richieste dei clienti, permette la registrazione simultanea su entrambe le schede SDHC per ottenere un backup immediato o una copia per il cliente. JVC ha anche integrato la propria serie di monitor LCD professionali Vérité "G Series" con il nuovo modello a 24 pollici DT-V24G11Z. Progettati per una valutazione critica dell'immagine, i monitor della serie G si caratterizzano per il 3G e per gli ingressi dual-link HD/SD-SDI (1080p/60 4:4:4).

Live U: soluzione in spalla Live U è lo “zainetto” per il live broadcast, studiato per trasmettere in diretta e in alta qualità video, news, eventi sportivi o contenuti da postazioni remote, senza la necessità di costose e ingombranti unità uplink satellitari. Con LiveU le procedure di trasmissione possono essere avviate in pochi minuti grazie al nuovo uplink per le trasmissioni broadcast live basato su tecnologie wireless, il tutto con una semplice apparecchiatura portatile e con qualsiasi telecamera.

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Molti annunci da Matrox Matrox ha presentato i dispositivi Matrox MXO2, tutti caratterizzati dalla tecn o l o g i a Thunderbolt sviluppata da Intel e immessa sul mercato con la collaborazione di Apple. Tale tecnologia si caratterizza per la elevata velocità di I/O, e lavora a 10 gigabit al secondo unendo un elevato transfer rate con con l’alta definizione (HD), il tutto su un unico cavo. È attualmente disponibile sulla linea MacBook Pro di Apple. I dispositivi MXO2 Matrox forniscono video di qualità broadcast e cattura audio, il monitoraggio di uscita e la codifica H.264 per l'utilizzo con applicazioni di editing e per la creazione di contenuti. La gamma completa di dispositivi con tecnologia Thunderbolt Matrox MXO2 è disponibile presso i rivenditori autorizzati in tutto il mondo a partire dal luglio 2011 a prezzi che partono da 530 euro. Gli adattatori Matrox Thunderbolt per tutti i dispositivi MXO2 potranno essere acquistati come add-on a 249 Euro. Matrox ha inoltre annunciato il supporto del software Adobe Creative Suite Production Premium 5,5 per la famiglia di dispositivi di I/O MXO2 Matrox. Gli MXO2 offrono il supporto cross-piattaforma tra Mac e Windows e possono essere facilmente spostati tra diversi sistemi desktop, installati in un OB van, o gestiti “on the road” con un computer portatile. Matrox ha anche annunciato il supporto per l’ultima versione del sistema di montaggio Avid Media Composer V5.5. Matrox MXO2 Mini trasforma lo schermo HDMI dell’utente in un monitor video professionale con l’utility di calibrazione Matrox HDMI. MXO2 Mini è un piccolo e leggero box esterno ideale per flussi di lavoro basati su file in studio, sul set, sul campo e in OB Van; dispone di uscite HDMI, a componenti analogica, S-Video, e composita e offre supporto cross-plattaforma per Mac e PC, sia laptop che workstation. Matrox ha infine presentato il primo dispositivo portatile e cross-piattaforma per Adobe Flash Media Live Encoder - Stream da qualunque telecamera, ovunque con la famiglia di dispositivi di I/O Matrox MXO2.

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L’efficienza del workflow secondo Miranda

“La televisione sta cambiando”, ha affermato il CTO di Miranda, Michel Proulx, all’inizio della conferenza stampa al NAB. “Le emittenti televisive sono alla ricerca di nuovi modi per fornire i propri contenuti a più piattaforme con una efficienza migliorata”. Proulx ha sostenuto anche che le emittenti di tutto il mondo hanno detto la stessa cosa a Miranda: “Per gli operatori è diventato un enorme onere fornire contenuti lineari di materiale che è appena stato messo in onda via VOD (video on demand) e altre piattaforme di distribuzione non lineare.” In alcuni casi, richiede maggiore impegno preparare contenuti per il VOD di quanto non richieda produrre contenuti originali, ha detto. Con l'acquisizione di Omnibus da parte di Miranda, l'azienda fornisce ora soluzioni per tutta la catena di playout. Proulx ha spiegato che la profonda integrazione del sistema di automazione iTX basato su IT di Miranda con la nuova soluzione per il VOD Publishing semplifica e automatizza il processo di preparazione del materiale originale per la visualizzazione della catch-up TV. La società ha inoltre annunciato di aver ampliato la propria gamma di soluzioni di monitoraggio delle headend e di processo dei segnali con il processore di controllo Axino. Inoltre, ha lanciato un headend automatizzato e un sistema di monitoraggio per gli operatori di pay tv.

Nevion, novità a go-go La prima novità nella linea VikinX consiste nell’introduzione delle matrici “Asimmetriche”, infatti mentre in passato erano presenti solo matrici “Quadre” (8x8, 16x16, 32x32 etc) ora è possibile avere tutti i tagli intermedi come 8x16, 8x32 16x32, 16x64, 32x128 e via dicendo (e viceversa). L’altra novità è rappresentata dall’introduzione delle interfacce ottiche necessarie per la gestione dei canali 3G dove le connessioni in coassiale sono particolarmente critiche all’aumentare delle distanze, per cui sarà possibile ordinare, come esempio, una matrice Sublime con 48 ingressi e uscite di cui 16 ottici o qualsiasi altro taglio a piacimento. Infine sono state presentate le nuove matrici Ported Routers per RS 422 ora disponibili nelle versioni da 32, 64, 96 e 128 canali. Proseguiamo la nostra panoramica soffermandoci su quanto presentato dalla divisione Flashlink. La prima novità consiste nel nuovo filtro CWDM a basse perdite,5,4 db totali (ent to end) CWDM 18, con 18 lunghezze d’onda. Questa capacità estesa, associata ai nuovi Flashlink Compact o alle nuove matrici con ingressi e uscite ottici forniscono ai nostri clienti la miglior soluzione in termini di efficienza e flessibilità. La linea dei multiplexer TDM è stata estesa al 3G, quindi ora con le nuove schede, HD-TD-3GMX è possibile eseguire il multiplexing di 8 canali SDI o in alternativa 1 HD-SDI e 4 SDI o ancora 2 HD-SDI su un’uscita standard 3G. Questi moduli sono disponibili anche con il canale ottico short e long haul. Restando in tema 3G, sono stati presentati i nuovi Embedder 3G AV-3G-XMUX che permettono l’embedding e il de- embedding simultaneo di tutti gli 8 canali AES-3 presenti. Questi integrano, come i modelli precedenti, due matrici audio che permettono la commutazione di tutti i canali e i gruppi senza ritardo addizionale, un frame syncronizer e un de-glitcer .

Movie Engineering vede rosso Presentato al NAB con evidente successo di attenzione da parte del pubblico il sistema Body-Rig 1.0, quale soluzione definitiva e più avanzata per camere DSLR per uso cinematografico. Il Body-Rig 1.0 vanta una modularità talmente spinta da potersi configurare senza alcun problema in qualsivoglia assetto e combinazione di camera e ottiche, per ogni marchio. Inoltre dispone di controlli tali da trasformare a tutti gli effetti una lente fotografica in una lente cinematografica (remotando comandi quali il control, lo stop focus o lo zoom).

Newtek TriCaster 850 Extreme e 3Play 820 Newtek TriCaster 850 Extreme è un sistema di produzione live che include la tecnologia di registrazione proprietaria multitraccia IsoCorder, offrendo la possibilità di registrare sino a otto canali video sia dagli ingressi, sia dalle uscite. Tricaster 850 Extreme offre anche il supporto diretto per qualsiasi dispositivo o app abilitati AirPlay Apple, oltre all’equalizzazione e a capacità di compressione/limitazione di qualsiasi ingresso/uscita audio. Nuovo anche il 3Play 820 NewTek, un potente sistema di moviola a 10 canali HD/SD. Con la tecnologia proprietaria IsoCorder NewTek, è possibile catturare video sino a otto canali e averne due in uscita. 3Play 820 offre alle emittenti sportive, ai campionati, alle squadre e alle scuole un'opzione conveniente

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Panasonic P2 per giochi e spazio estremo

per fornire replay istantanei e moviole per il broadcast, il webcast, per i monitor dei punteggi negli stadi e altro ancora. Il sistema viene fornito con una intuitiva superficie di controllo, e offre agli operatori di moviola un collegamento diretto a ogni momento del gioco. 3Play 820 offre un potente strumento a una frazione del costo di sistemi simili utilizzati ampiamente in tutto l’ambiente di produzione broadcast live.

Che Panasonic si sia impegnata con il proprio sistema di registrazione P2 è stato del tutto evidente con il debutto al NAB delle telecamere P2 HD, nonché dei deck, dei drive e del software di archiviazione. Nella propria conferenza stampa, John Baisley, vice presidente esecutivo di Panasonic Solutions Co., ha riferito che 200.000 prodotti P2 HD allo stato solido sono stati consegnati in tutto il mondo. Tra i nuovi prodotti portati al NAB vi sono il camcorder da spalla AG-3DP1 3D P2 a doppia ottica HD, la videocamera palmare AG-HPX250 P2 HD, e due camcorder palmari AVCCAM HD, l'AG-AG-AC160 e l’AC130. Sotto il banner “Prestazioni straordinarie per il mondo reale”, Baisley ha mostrato alcuni degli utilizzatori di prodotti Panasonic del mondo reale, tra cui la NASA, che sta utilizzando

Nata On-Air: prezzi cinesi, qualità italiana Lo slogan la dice lunga: “Per tutto il resto c'è On-Air”. Parliamo del nuovo brand che propone accessori innovativi, robusti ed affidabili per l'audio-video con un ottimo rapporto qualità/prezzo. La logica è che gli accessori originali hanno indubbiamente caratteristiche di elevata qualità ed affidabilità, con in più l' "appeal" del marchio originale. Ma l’azienda bolognese promette di offrire altrettanta qualità ed affidabilità, garantita dalla progettazione e dalla realizzazione italiana, ad un prezzo sensibilmente inferiore. La gamma, davvero estesa, comprende: caricabatterie, cavi, alimentatori e batterie; lampade da studio e per camcorder; borse e zaini per camcorders, per cavalletti, per illuminatori, per monitor; carrelli e cranes, cavalletti, supporti per camcorder; matte box; accessori per set cinema, kit studio. Più di così… i camcorder AG-3DA1 3D, i monitor BT-3DL2550 3D LCD e i laptop Toughbook per documentare la missione finale dello Space Shuttle per la Stazione Spaziale Internazionale prevista, al momento dell’annuncio, per l’estate di quest’anno. Gli astronauti della NASA utilizzeranno il 3DA1 per riprendere la ISS in 3D. Altri clienti e situazioni di cui Baisley ha parlato sono stati i Giochi olimpici di Londra 2012, la NFL Films e il Sinclair Broadcast Group.Panasonic ha inoltre mostrato alcuni strumenti che facilitano il lavoro con il formato P2 HD e AVCHD, compreso il plugin AVCCAM Importer, il software di ingest video AJ-SF110 e il software di archiviazione AJ-SF100 Linear Tape-Open (LTO) Con l’occasione ricordiamo che Panasonic Marketing Europe ha annunciato che Panasonic Audio Visual Company System Europe (PAVCSE) ha ristrutturato le proprie divisioni audio video professionali in tre distinte business unit, dedicate a Broadcast, Projection e Display. Con il ruolo di Director, Christian Sokcevic è stato chiamato a guidare la nuova divisione ProAV (Broadcast); Yojiro Matsubara, Director della business unit Professional Display continuerà nel ruolo che ha assunto a gennaio 2011. Masaki Arizono, Managing Director di PAVCSE, assumerà anche la responsabilità della business unit Projector.

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QTube: un momento felice per Quantel L’auto di Formula 1 parcheggiata al di fuori della South Hall del Las Vegas Convention Center recava un messaggio: secondo Steve Owen, direttore marketing di Quantel, è un’anteprima dei prodotti di fascia alta, allo stato dell’arte, mostrati all’interno del padiglione. Parlando nel corso della propria conferenza stampa Roger Thornton di Quantel ha definito quelli del NAB 2011 “tempi interessanti” per le imprese, segnati da una notevole enfasi sui miglioramenti software e sui nuovi componenti hardware. Il maggiore annuncio per Quantel è venuto da QTube, una piattaforma in grado di agevolare i flussi di lavoro video su IP. “È possibile editare e interagire con i contenuti ovunque ci si trovi”, ha detto Owen, definendo QTube un “flusso di lavoro globale”. Gli utenti del sistema Enterprise sQ di Quantel possono accedere alle risorse video utilizzando le applicazioni Quantel, oppure dei browser web o anche dispositivi mobili, il tutto facendo un uso di banda molto limitato. Numerosi sono stati anche gli annunci riguardanti nuove versioni, caratteristiche migliorate e aggiornamenti di prodotti, tra i quali spicca Pablo PA, una versione solo software del Pablo Editor; un nuovo set di strumenti Stereo 3D per i prodotti di post produzione e di broadcast Quantel; e Qube, un nuovo editor per Enterprise sQ, che sfrutta la GPU Nvidia per lavorare sino a quattro volte più velocemente rispetto ai precedenti strumenti disponibili sul mercato.

Ross Video segna una crescita record Ross video ha utilizzato la sua prima conferenza stampa al NAB per annunciare una serie di miglioramenti ai propri prodotti e per evidenziare la crescita dell'azienda, sia nei ricavi che nella gamma di prodotti, nonostante il difficile clima economico negli ultimi anni. Mentre Ross è nota per i propri switcher di produzione, David Ross, CEO della società e azionista di maggioranza, ha sottolineato che la società ha segnato la maggior crescita, sia nelle linee di prodotto che nei fatturati degli ultimi 20 anni. “Quando ho iniziato nel 1991, avevamo 25 dipendenti,” ha detto Ross. “Oggi abbiamo 383 dipendenti e [ogni anno negli ultimi 20 anni] abbiamo registrato vendite record, anche durante la recessione”. Una parte fondamentale di questo successo, ha detto Ross, è il fatto che l'azienda reinveste il 25 percento delle proprie entrate annuali in ricerca. La crescita della Ross è stata completamente autofinanziata, ha sottolineato, e non si è basata su finanziamenti provenienti dall’esterno. Tra le cose da segnalare, nuovi prodotti e alleanze, compresa l'introduzione dello switcher di medie dimensioni Carbonite, un nuovo openGear Nielsen Watermarks Encoder, l’elaborazione del volume audio con l’impiego della tecnologia Linear Acoustic Aeromax, una collaborazione con NVerzion per vendere il Ross SoftMetal Video Server con l’automazione NVerzion Master Control, nonché diverse novità introdotte in alcune linee di prodotti.

ti con un programma, e in quel momento viene inviato agli stessi il contenuto web relativo al programma stesso e agli inserzionisti. “Quello che stiamo cercando di fare è di creare valore, collegando il broadcast con l'esperienza online”, ha detto Maycock. Nell’effettuare una presentazione assieme al CEO della Snell, Simon Derry, Maycock ha parlato anche di altre innovazioni della Snell in mostra al NAB 2011. Tra queste: una nuova Galaxy Event List e la caratteristica denominata SourceSafe razionalizzano e rafforzano il funzionamento della piattaforma switcher di produzione Snell Kahuna 360; una nuova interfaccia timeline per il sistema di restauro in tempo reale Archangel Ph.C che supporta le impostazioni scena per scena; nuove aggiunte alle famiglie di prodotti IQ Modular e Sirius 800, che vanno ad aggiungere nuove caratteristiche e flessibilità.

Alec di Sony ha detto: "F65 e altro…” Dopo aver constatato che i dipendenti della Sony sono riusciti a mettersi in salvo senza alcun danno personale, il Senior Vicepresident di Sony Broadcast per le Vendite, il Marketing e la produzione, Alec Shapiro, ha ringraziato tutti coloro che hanno inviato offerte di aiuto e donazioni dopo il terribile terremoto che ha colpito il Giappone nel marzo 2011. Parlando alla conferenza stampa di Sony, Shapiro ha anche osservato che l’azienda nipponica punta a riprendere la produzione di nastri SR entro quest’estate. Presentata una nuova telecamera di fascia alta: si tratta del modello CineAlta F65. Con un sensore da 8 K, offre l’acquisizione di reali immagini 4K. “Questa macchina offre le migliori immagini che si siano mai viste”. Shapiro ha anche introdotto la tecnologia di memorie allo stato solido SRMaster, con velocità di trasferimento di 5 Gbps; quindi ha estratto dal taschino della camicia una scheda di memoria da 1 TB. “Il 3D è stato certamente educativo per tutti noi”, ha detto Shapiro. “Sony ha raggiunto una posizione di leadership nel 3D senza una telecamera dedicata al 3D, ma oggi siamo in grado di presentare due nuovi camcorder 3D.” Sony si è unita ai partner Discovery e IMAX per realizzare il nuovo canale 3net 3D a febbraio. Infine, all'inizio di quest'anno, Sony ha lanciato il suo monitor di riferimento Oled Trimaster EL, il primo con risoluzione e colorimetria adatte a sostituire i monitor CRT di riferimento. “La produzione di alta qualità richiede monitor video di alta qualità”, ha constatato Shapiro.

La tecnologia Snell abilita i Web Tie-Ins Una nuova tecnologia di Snell si propone di aiutare i creatori di contenuti a collegare i telespettatori ai "secondi schermi" fatti da contenuti Web, che, secondo uno studio britannico, vengono visti su computer e dispositivi “smart” dal 50 per cento dei spettatori durante le trasmissioni. Nella conferenza stampa di Snell, il chief architect Neil Maycock ha introdotto l’infrastruttura ScreenToo, che gira nella piattaforma di delivery Morpheus. Con un’app scaricabile di terze parti, gli spettatori possono attingere ai metadati e ai "trigger" sincronizza-

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Rasterizzatore di forme d'onda e monitor Tektronix Il nuovo rasterizzatore di forme d'onda Tektronix e il monitor di forme d'onda, in grado di monitorare sino a quattro segnali 3GSDI simultaneamente, denominati WFM/WVR5200, dispongono di funzionalità software che possono essere adattate ad applicazioni specifiche. Tali applicazioni comprendono il controllo di più telecamere su mezzi mobili e le control room in studio, l’editing dei contenuti e gli effetti speciali, la correzione colore e il controllo della qualità dei contenuti. Il monitor di forme d'onda WFM5200 pesa circa 1,5 kg; il rasterizzatore WVR5200 pesa meno di 1 kg ed entrambi hanno una profondità di meno di 15 cm. Le caratteristiche principali comprendono: set completo di funzionalità di monitoraggio della gamma di colori, compresi i sistemi brevettati Tektronix Spearhead e Luma Qualified Vector per la correzione del colore e le applicazioni di colour grading; 3G-SDI (livello A e livello B), aggiornabile a prova di futuro; sottotitoli, decodifi-

ca/display AFD e pieno supporto di dati ANC per le applicazioni di controllo di qualità; loudness e misura reale dei picchi ITU-R BS.1770-1/1771, EBU R 128, e ATSC A/85; barre colore multi-rate e generazione di segnale patologico per le installazioni e le applicazioni di manutenzione.

Un adattatore 3D da Vinten Vinten, marchio della Vitec Group, ha lanciato l’adattatore 3D wedge. Tale adattatore bilancia gli equipaggiamenti che non possono essere montati su una testa convenzionale in una posizione di equilibrio. È stato progettato per facilitare un adeguato bilanciamento dei sistemi 3D e consente di avere più spazio per la telecamera inferiore, il che incrementa la possibilità di inclinazione verso il basso. Il nuovo adattatore 3D sposta la posizione del livello della testa di pochi gradi, così che il meccanismo di bilanciamento in modo che il meccanismo di equilibrio produca una coppia arretrata quando la telecamera è in piano, il che consente il corretto posizionamento del centro di gravità del carico. L’adattatore offre agli utenti una soluzione flessibile e conveniente in quanto si integra perfettamente con l’intera gamma di teste Vinten. Per i clienti OB che cercano di rendere la propria flotte di mezzi più flessibile, tali adattatori permettono di effettuare riprese in 2D e 3D senza compromessi, eliminando la necessità di sostituire la loro teste Vinten.

E ricordati di non perdere nel numero 4 di B&P il seguito del report NAB2011 dedicato alla Trasmissione 50 B R O A D C A S T

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Soluzioni Audio AEV torna in scena La console MMS 3000 è stata riprogettata per essere perfettamente integrabile negli studi di nuova concezione. La sua affidabilità deriva da anni di esperienza maturati direttamente sulle esigenze dei clienti. La sua modularità permette di ottenere configurazioni personalizzate ed aperte a qualsiasi implementazione futura. Al mixer MMS 3000 possono essere collegati gli ibridi telefonici prodotti da AEV, quali i modelli ITB 201 e 302, oppure quelli di altre case costruttrici. Nuova versione anche dell'ibrido telefonico portatile Telereport Plus, completamente gestito da microprocessore e predisposto per l'opzione GSM interna e dell'estensione per linee ISDN e POTS. Da notare la riavviata collaborazione sul mercato americano con Elettronica di Bari, che la rappresentava al proprio stand, non senza una certa soddisfazione per il ritorno in scena di questo “storico” marchio italiano.


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AKG senza fili A seguito del successo della serie di microfoni in rete senza fili WMS 40 Pro, AKG annuncia il suo WMS 40 MINI, per riprese vocali o strumentali che hanno in comune la qualità del suono, la brillantezza e la facilità d’uso. Il WMS 40 MINI offre la tecnologia High Definition Audio Performance (HDAP) per assicurare agli utenti la migliore trasmissione e il miglior suono possibili. L’AGK WMS 40 MINI, che ha il più piccolo e leggero trasmettitore tascabile della sua classe, si può anche utilizzare con i microfoni miniaturizzati AKG, mediante il suo robusto connettore mini XLR. Il solido trasmettitore portatile HT40 MINI, ha una capsula microfonica dinamica affidabile, con diagramma polare cardioide, protetta da una testata metallica e un filtro anti “pop”.

Broadcast alla grande per Audio-Technica Audio-Technica ha presentato la sua gamma di prodotti per il mercato broadcast. I prodotti esposti per la prima volta al NAB comprendono l’AT2022 X/Y Stereo Microphone, il BP893 MicroEarset Omnidirectional Condenser Headworn Microphone, l’ES963 Three-Element Multidirectional Boundary Microphone e lo SpectraPulse Ultra Wideband (UWB) Wireless Microphone System, con il nuovo mtu301

Body-Pack Transmitter. Attorno all’ampia linea di prodotti Audio-Technica, ci sono numerosi altri strumenti essenziali, compresi microfoni da studio e a canna di fucile, prodotti senza fili e cuffie, in particolare il BPHS1 Broadcast Stereo Headset. L’AT2022 è un microfono a condensatore progettato per la registrazione stereofonica in genreale e per la cattura dei suoni sul campo. Con il suo padiglione modellato in modo ergonomico e il suo supporto da un pollice non intrusivo, il BP893 MicroEarset permette di essere indossato senza recare fastidio e ha una resa della voce chiara e naturale. La sua progettazione leggera e di basso profilo rende il microfono ideale per l’uso negli studi di trasmissione, di fronte alla telecamera o nelle sale di produzione. Con tre elementi a condensatore per comporre un cardioide, uniti in un solo pezzo, l’ES963, che richiede alimentazione phantom, rappresenta uno strumento davvero flessibile per le installazioni che lo vedono montato su una superficie. Delle levette alla base del microfono, permettono di orientare facilmente due degli elementi, così da ottenere una copertura di 360 gradi o di 300 gradi.

Mezzo secolo Comrex Comrex, che festeggia i suoi 50 anni ed è nota per i suoi codec, sta rilasciando tre prodotti in quella che un comunicato stampa definisce “il più grande schieramento di nuovi prodotti mai presentato al NAB Show”. La linea di Codec Access ha un nuovo membro, l’Access 2 USB Portable BRIC IP Codec. Ha connettività USB (due porte) e la compatibilità 4G. Il LiveShot IP Video Codec punta a fare per il video quel che i codec di Comrex hanno fatto per l’audio. Si monta sul supporto per batteria della telecamere e può inviare i dati senza fili (3G, 4G o Wi-Fi), o mediante cavo. Può anche utilizzare un server FTP per salvare il materiale registrato, che viene quindi inoltrato alla destinazione. Questo terzo prodotto è un upgrade del sistema telefonico STAC, lo STAC VIP. Il VIP aggiunge le funzioni della telefonia VoIP e SIP per rendere il sistema telefonico STAC per talksow compatibile con i VoIP PBXs, gli smartphone e anche Skype.

Genelec bi-amplicata Genelec offre il suo nuovo BroadcastPak. Composto di cinque monitor bi-amplificati 8030A con il subwoofer attivo 7050B, il BroadcastPak offre una soluzione di monitoraggio

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Vengono inoltre fornite due schede addizionali Express di ingresso/uscita. Il MAD2 permette una conversione del segnale trasparente e priva di latenza, suddividendolo o distribuendolo tra le sue due interfacce per canali coassiali BNC MADI e altre due interfacce ottiche. I flussi con segnale clock differente possono essere gestiti dal MAD2, e si possono instradare dei formati proprietari. Il MAD3 è un convertitore A/D D/A alto una unità rack, per 32 canali analogici forniti su interfacce DB25. Si possono combinare due convertitori per usare il flusso MADI interamente con i suoi 64 canali, se necessario. Le frequenze di campionamento raggiungono i 192kHz, così come sono supportati tutti i tipi di formati MADI.

Neumann si fa sentire 5.1 che occupa poco spazio ed è idedale per le sale di editing multicanale, la registrazione su mezzi mobili e altri ambienti di missaggio dove lo spazio scarseggia.

Lemo a fibra ottica Il nuovo HD Z-Link, sistema di Lemo per il collegamento a fibre ottiche delle telecamere, supporta il sistema multicanale con connessioni audio e video del tipo da telecamera, così come il controllo per telecamere da studio e camcorder, su un singolo cavo ibrido, utilizzando i connettori Lemo 3K.93C. Fibre ottiche a banda larga e in grado di multiplexare numerosi canali di dati per l’invio e il ritorno di video, audio, talkback e dati, supportano un sistema di comunicazione completo per qualisasi postazione di ripresa. Una doppia opzione 1.5 Gbps HD SDI può supportare l’implementazione stereoscopica 3D del Red One e di altre telecamenre. L’HD Z-Link trasporta il segnale 3 Gbps HD SDI completo. Il connettore ibrido LEMO 3K.93C ha una progettazione compatta con due contatti per fibra in modalità singola, due contatti di alimentazione e due contatti per il segnale del sistema di interconnessione per telecamenre HD.

L’altoparlante KH 120 di Neumann, parte del gruppo Sennheiser, ha fatto il suo debutto nel campo del broadcast al NAB Show 2011. Questo monitor compatto per campo vicino, che è progettato per l’uso come altoparlante da campo vicino o altoparlante posteriore nei più grandi sistemi multicanale, offre una grande accuratezza di riproduzione e molta versatilità, all’interno di un’ampia gamma di ambienti di monitoraggio. Ha una guida d’onda MMD (Mathematically Modeled Dispersion), controlli acustici flessibili, amplificatori in classe AB ed elementi per il fissaggio alle strutture dello studio.

Mayah Communications parla MADI Il formato MADI trasmette simultaneamente fino a 64 canali audio e ora sono disponibili dei dispositivi per il processamento dei segnali MADI, il loro routing e il loro monitoraggio. Con il suo amplificatore per cuffie, il MAD1 permette il monitoraggio diretto di qualisasi canale stereofonico o monofonico del flusso MADI. Grazie agli ingressi e uscite BNC o ottiche MADI, un numero illimitato di MAD1, può essere messo in una DaisyChain con una latenza impercettibile di soli pochi campioni.

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Suono televisivo made in Orban Orban annuncia la disponibilità immediata del nuovo processore Optimod-TV 8685 5.1 e 7.1 Surround Sound con connettività HD-SDI. Il presidente di Orban, Jay Brentlinger, ha commentato: «Ora le stazioni televisive in HD di tutto il mondo possono godersi la qualità e la consistenza del processamento audio Optimod per il Surround Sound 5.1 o 7.1, e hanno un’ampia scelta di configurazioni di ingresso e uscita per soddisfare le necessità tecniche delle loro stazioni. L’asticella è stata alzata e il nuovo standard per l’audio televisivo è ancora una volta quello di Orban Optimod, così come era stato per la televisione analogica in stereofonia degli anni ‘80». La 8685 è la seconda generazione di procesori Orban per il suono surround 2.0. Oltre al controllo automatico del loudness effettivo, già presente nel suo predecessore, l’8685 offre nuove possibilità di ingresso e uscita, compresi il sup-

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porto per SDI, HD-SDI e Dolby E. Un alimentatore doppio ridondante, favorisce la massima continuità di esercizio. L’8685 può processare in modalità 2.0 fino a tre canali simultaneamente, consentendo di avere a disposizione tutta la capacità di processamento audio per la tipica trasmissione digitale con molteplici sottocanali. Come l’8585, l’8685 lavora rispettando le norme. Il controllo del loudness è eccellente quando viene misurato secondo lo standard ITU BS.1770 o mediante il CBS Loudness Meter contenuto nell’8685, consentendo alle stazioni di sottostare con certezza alle disposizioni CALM.

Nasce Qphonics e promette una piattaforma completa IP

gica a prova di future evoluzioni, che permetta finalmente una interoperabilità reale. Il nostro obiettivo è diventare il nuovo punto di riferimento per l’intera comunità del broadcast». Armin Woods commenta questo passo: «Con l’esperienza di Klotz Digital, Qphonics ha ora reimpostato tutti gli asset, che sono stati lo sviluppo di console intuitive e il processamento del suono. Insieme a Mayah abbiamo un partner collaborativo, che è la società leader nel campo della trasmissione audio su IP, in particolare quella con bassa latenza. Con l’integrazione della tecnologia FlashCast di Mayah nel portafoglio dei prodotti comuni, questa piattaforma porterà alle emittenti un’esperienza tecnologica completamente innovativa». Questa nuova piattaforma copre completamente il flusso di lavoro della catena di trasmissione, dalla console di missaggio al routing audio, al suo processamento, più la gestione dei client mediante driver software. Tutti i componenti sono collegati in rete mediante Ethernet 802.1 AVB, che è un protocollo di trasmissione audio/video su IP non proprietario.

Era il mese di Ottobre del 2010, nel periodo dell’IBC, quando due attori dell’industria del broadcat hanno avuto la stessa idea. È stato Detlef Wiese, CEO di Mayah, ad alzare per primo il telefono per chiamare Armin Woods, direttore vendite e persona che ha avviato il percorso che ha portato alla piattaforma tecnologica Qphonics (precedentemente Klotz Digital). Ha chiamato Woods per cercare di capire se due società con sede a Monaco potessero trovare sinergie per un’alleanza tattica sulla tecnologia. Successivamente, Armin Woods incontrò Luca La Rosa, Broadcast System Integrator e consulente tecnico, durante lo stesso IBC. Dopo che i due si sono scambiati alcune idee, è stato chiaro che la società aveva trovato il perfetto architetto per sviluppare la nuova piattaforma e il nuovo concetto di console. «La nostra idea», dice Luca La Rosa, «è di creare una piattaforma tecnolo-

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NAB2011 - Aziende Audio

Occhio al fucile Sennheiser L’MKH 8060 è un microfono a canna di fucile corta, di misura ridotta e peso leggero, montabile sulle telecamere o su supporti a palo. L’MKH 8070 è un microfono a canna di fucile lungo, ideale per le trasmissioni sportive e la registrazione dei suoni della natura, che richiedono una forte direttività. Entrambi i modelli sopprimono i suoni che stanno fuori dal loro asse senza colorare quelli che, invece, sono da riprendere. Entrambi questi microfoni a condensatore lavorano con il principio RF di Sennheiser, che offre benefici come rumore autoindotto bassissimo, forte resistenza ai fattori climatici e bassa distorsione con tensioni di uscita relativamente alte. I microfoni RF sono completamente fluttuanti e bilanciati, eliminando la necessità di circuiti di bilanciamento addizzionali o trasformatori per proteggerli dalle interferenze esterne.

Evoluzioni Studer Sulla console Vista 5 di Studer si può fare un upgrade all’M2 con l’aggiunta, in opzione, del sistema di misurazione di precizione TFT introdotto nella console Vista. Il nuovo misuratore

è in grado di mostrare i livelli del segnale, a partire da quello monofonico fino a 5.1 canali su ciascuna entrata, con la possiblità di configurare la parte bassa dello strumento in modo che mostri l’assegnazione dei bus, le immagini del surround o la modalità History, in cui una forma d’onda audio scorrevole mostra le anomalie dei segnali e le evidenzia per un tempo che dura fino a 50 secondi, per consentire al tecnico di identificare il punto in cui è occorso l’evento. Si può anche visualizzare la misurazione dei segnali "layer 2", mentre lo schermo Control Bay può essere utilizzato con pagine configurate dall’utente che contengano fino a 40 indicatori Quando il ponte degli indicatori TFT viene inserito, lo schermo esterno GC diventa parte integrale dello chassis. Gli attuali possessori di Vista 5 possono fare facilimente l’aggiornamento della loro console alla versione M2, come aggiunta allo chassis.

Telos, Omnia e Axia: all together Telos Systems ha fatto debuttare il ProStream, che ha definito un processore, un codificatore e uno streamer Internet “tutto in uno”, in un unico contenitore. Il ProStream offre la codifica MPEG licenziata da Fraunhofer insieme ad altri codificatori, come l’HE-AAC. Telos ha incluso alcuni processamenti sonori di Omnia in questo dispositivo unico. I preset di processamento si possono creare e memorizzare. Il ProStream può essere controllato mediante il pannello frontale o da remoto via Web. Naturalmente, in quanto prodotto Telos, è completamente compatibile con il Livewire. C’è anche una modalità bypass per utilizzare il solo processore. A corollario dell’insieme di funzioni, troviamo un’uscita per cuffie controllabile e le connessioni XLR professionali. L’Omnia.9 è la novità di quest’anno: un processore audio di prezzo medio che verrà utilizzato come processore centrale per il segnale analogico più i servizi HD1, HD-2 e HD-3, tutti con controllo indipendente. Ha debuttato al convegno del NAB 2011 anche una nuova console audio su IP di Axia. Radius, un banco di missaggio in rete, compatto e con

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quattro bus stereo, otto fader, 16 ingressi/uscite audio e uno switch Ethernet con Gigabit, che sarà venduto a soli 5990 dollari. Questo rende Radius la più conveniente console audio su IP mai esistita. «Nessuno dovrebbe rinunciare alle funzioni di una console solo per problemi di budget», ha detto il marketing manager di Axia, Clark Novak. «Tuttavia, una gran parte delle emittenti ci ha detto che sta aspettando a rimpiazzare le sue console perché, piuttosto, aspetta e poi compra qualcosa di qualità inferiore. Radius risolve questo problema». Grazie alla sua combinazione di grandi funzioni e piccolo prezzo, Radius è una console standalone ideale. Tuttavia, il suo switch Ethernet incorporato le permette di essere collegata con facilità alle reti Axia esistenti. Il “Simple Networking” permette di collegare tra loro fino a 4 console prima che sia necessario affidarsi ad uno switch esterno Ethernet.

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La produzione in esterna

Tutto il mondo è a portata di mano Queste pagine sono realizzate in collaborazione con la redazione di Radio World www.rwonline.com

Apriamo la guida con due belle riflessioni a firma del collega James Carless, che ci aiutano a capire quanto ormai sia semplice ed efficace collegarsi allo studio radiofonico da esterna, ovvero appoggiarsi alle reti telefoniche con o senza cavo per espandere la propia emittente al di là delle mura dello studio. Poi segue la solita e nutrita rassegna di soluzioni pratiche, una trentina, molte delle quali sono state testate e vengono raccontate da vostri qualificati colleghi

L’utilizzo degli Smart Phone per le notizie radiofoniche di James Careless Non molto tempo fa, gli strumenti che i giornalisti dovevano sempre portare con sé erano un registratore audio (su nastro o digitale) e un microfono esterno. Ma grazie all’evoluzione della tecnologia degli smartphone e allo sviluppo di parecchie applicazioni con finalità ben precise, o “app”, questi strumenti non sono più necessari. Parecchie “app” sono disponibili per registrare l’audio ad alta qualità, sia mediante il microfono interno, con l’aggiunta di Blue Mikey o di VeriCoder Mini Mic, o con un adattatore come il VeriCoder XLR Adaptor o il BlueDriver, basato su Bluetooth, di JK Audio. In molti casi, la

registrazione audio può essere editata sul telefono stesso e quindi mandata alla stazione radio via FTP. Ma non è tutto: qualche applicazione per smartphone dedicata alla trasmissione, può fare di più della semplice acquisizione e riproduzione audio. Quando è necessario, queste applicazioni possono fungere come studi remoti ad hoc per i giornalisti, collegandoli in tempo reale alla sala di emissione della loro stazione radio, per le cronache in diretta. Sono attualmente disponibili due applicazioni di questo tipo, Tieline reportIT Live per prodotti OS e Comrex ARC

per dispositivi basati su Android.

Trasmissione remota mediante iPhone Una delle maggiori sfide affrontate da qualsiasi cronista è quella di mandare

le ultime notizie in onda in diretta, specialmente se il servizio comprende delle interviste. Tieline Technology ha risolto questo problema con la sua applicazione “Report-IT Live”, che trasforma qualsiasi

In questo numero parliamo di: 2wcom .....................................................pag. 86 AEQ ...........................................................pag. 88 Aeta ...........................................................pag. 66 APT............................................................pag. 75 Barix...........................................................pag. 84 BroadiCast ..............................................pag. 70 Comrex ....................................................pag. 80

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Datacast...................................................pag. 86 Harris.........................................................pag. 74 HHB...........................................................pag. 63 JK Audio..................................................pag. 62 Marantz ...................................................pag. 60 Mayah.......................................................pag. 68 Sound Devices......................................pag. 63 &

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Telos ..........................................................pag. 78 Tieline.......................................................pag. 64 Viprinet ....................................................pag. 72 Wowza .....................................................pag. 82 Yellowtec.................................................pag. 63

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iPhone in uno studio remoto da cui trasmettere in tempo reale. In termini tecnici, Report-IT è un’applicazione per iPhone che trasforma un iPhone in un codec audio a 15 kHz bidirezionale

facilmente trasportabile e in un registratore audio a 20 kHz in grado di connettersi ai codec Tieline IP su reti 3G, Wi-Fi, o utilizzare l’FTP per inviare in studio i servizi a qualità sonora 20 kHz, afferma Mary Ann Seidler, business development executive per l’America di Tieline Technology. «Tutto quel che un cronista deve fare, è scaricare la Enterprise Edition di Report-IT Live dall’App Store di iTunes, aprire l’applicazione e inserire una password preconfigurata che è stata fornita dallo studio», ha detto. «Tutte le impostazioni di chiamata e di connessione saranno quindi scaricate dal server sicuro TieServer di Tieline nell’applicazione, automaticamente. Quindi, l’utente deve solo premere “Connect” sullo schermo per

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andare in onda». KRLC 1350 è una stazione AM di Lewiston, in Idaho, che copre una grande quantità di ascoltatori in zone rurali. «Utilizziamo un iPhone con Report-IT al posto di un costoso ponte a microonde per le cronache sul campo» ha detto Daniel Santiago, specialista IT di KRLC. «Abbiamo anche due codec Tieline Field Unit per collegare in tempo reale tra la nostra stazione di Lewiston e il nostro studio di Moscow, in Idaho». «Il Report-IT si comporta estremamente bene», ha detto Santiago. «Il solo limite riguarda le interviste: sebbene il microfono da 20 kHz incorporato nell’iPhone faccia un buon lavoro, spesso gli ospiti non ci considerano seriamente, quando vedono che lo usiamo al posto di un microfono. Così, teniamo

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spesso in mano un microfono senza fili insieme all’iPhone per dare un’impressione migliore ai nostri ospiti, anche se stiamo utilizzando l’audio dell’iPhone»! Il Report-IT gira su iPhone 3G, 3GS e 4, e si connette a Bridge-IT Commander 3G Field, Commander 3G Studio o codec Tieline simili.

Audio bidirezionale Android Nelle stazioni che usano codec IP Comrex ACCESS e BRIC-Link, Comrex ora permette ai cronisti che hanno telefoni basati su Android, di accedere da remoto ai codec. Risultato: i cronisti possono stabilire collegamenti audio in diretta dal campo, di qualità broadcast, utilizzando il Comrex ACCESS Reporter Codec (ARC).

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La produzione in esterna

«L’ARC utilizza connessioni 3G/4G o Wi-Fi dei telefoni per realizzare chiamate vocali bidirezionali, a banda larga, verso un codec Comrex ACCESS o BRIC-Link, utilizzando un account SIP registrato, oppure un indirizzo IP standard», ha detto Chris Crump, direttore marketing e vendite di Comrex. «Funziona in gran parte come in nostri codec ACCESS, nel momento in cui selezionate un profilo di connessione e quindi premete il bottone “Connect”. È un’interfaccia intuitiva, davvero facile da usare, che offre un sistema molto affidabile per

contribuire ai programmi con dei contenuti in tempo reale». L’ACCESS Reporter Codec è progettato per situazioni in cui un ACCESS portatile non è disponibile. «Abbiamo capito che non tutte le trasmissioni remote o le ultime notizie possono essere coperte da un ACCESS portatile, ma da quando quasi tutti, su questo pianeta, hanno un telefono mobile sempre con sé, ARC è davvero una bella applicazione da tenere sul proprio telefono dotato di Android», ha detto Crump. «Abbiamo visto che l’ARC può essere usato come se si facesse una telefonata, sia

con cuffie/microfoni Bluetooth, sia senza. Alcuni dei nostri clienti hanno tirato fuori dei mixer esterni da interfacciare al telefono mediante il minijack da 3 mm, ma la maggiore parte di loro lo utilizza semplicemente come un telefono a banda larga». Ad oggi, migliaia di applicazioni ARC sono state scaricate da Android Market. «Probabilmente una delle email più gratificanti che abbiamo ricevuto è stata quella di NPR di Washington D.C., che l’aveva usato semplicemente per “All Things Considered”, ha detto Crump. «Uno dei

suoi corrispondenti abituali, James Fallows, ha chiamato in studio ospitando Guy Raz, mediante il suo telefono Google Nexus One con l’applicazione ARC. Si sentiva davvero bene, con una bassa latenza e una buona qualità». Comrex ARC è compatibile con i telefoni che abbiano la CPU da 1 GHz o più veloce, Android 2.1 o più recenti, e si connettano alle unità Comrex ACCESS o BIRClink dotate di firmware 2.7.1p5 o più recenti. Sul sito Web di Comrex è disponibile un elenco di telefoni supportati e non supportati.

L’ENG radiofonico con le soluzioni Marantz enfatizza la capacità di reporting Vi è stato un tempo in cui i registratori a cassette e l’editing effettuato con i registratori a bobina rappresentavano lo stato dell’arte per le news radiofoniche. Naturalmente, torniamo ai tempi in cui l’internet era agli albori e la registrazione digitale era riservata ai cd audio e ai costosi nastri Dat. I tempi sono cambiati e anche la gestione delle news radiofoniche è cambiata con essi. Qui vi sono alcune tecniche d’avanguardia che i broadcaster stanno utilizzando per la realizzazione e il montaggio di news che vanno in onda così rapidamente come non è mai stato possibile in passato.

Stato solido alla Cbc Dopo anni in cui sono stati utilizzati i registratori digitali Sony MiniDisc, alla Cbc Radio News si è passati ai registratori audio digitali a stato solido Marantz

PMD660 e PMD661. Il PMD660 registra su schede ComactFlash, mentre il PMD661 registra su schede SD e su schede a più elevata capacità SDHC. “Il PMD660 è il più vecchio modello andato sul mercato alcuni anni fa” ha detto Bill Knott, resource manager alla Cbc per le news radiofoniche di rete. “Si possono avere sino a 10 ore di tempo di registrazione su questa unità, usando la codifica WAV a 44.1 kHz mono. Non ho mai spinto il PMD660 alla piena capacità, ma sospetto che possa tenere sino a 50 ore di audio su schede SDHC da 16 GB.” Knott apprezza la combinazione PMD660/661 per una serie di ragioni. “Primo e più importante, entrambe le unità possono accettare connessioni microfoniche XLR, il che significa che possiamo usare i microfoni

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Shure cui ci siamo tradizionalmente affidati e sapere che le loro connessioni ai registratori sono solide e sicure.” Secondo, l’architettura digitale di queste unità significa che le stesse possono essere connesse direttamente al sistema di editing Dalet in uso alla Cbc. “Il PMD660 e il PMD661 sono visti come drive esterni quando si collega gli stessi via Usb” ha •

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spiegato Knott. “Questo fornisce un istantaneo accesso ai file audio; non vi è tempo perso trasferendo i file in tempo reale; in alternativa si possono rimuovere le schede e inserirle in un lettore.” Tuttavia, vi è un lato negativo: sia il PDM660 che il PDM661 sono molto esigenti dal punto di vista energetico. “Consumano le batterie più velocemente delle memorie, così i nostri 2 0 1 1


reporter tendono a portarsi dietro un set extra di quattro batterie AA e, quando possono, usano gli alimentatori esterni.” Anche le dimensioni piuttosto ingombranti del PDM660/661 hanno reso infelici alcuni reporter; il MiniDisc, essendo un registratore molto più piccolo, sta facilmente in tasca.

Adattamento all’iPhone 680News, della Rogers di Toronto è la più grande newsroom privata del Canada. Ciò non deve sorprendere, dato che l’area della Grande Toronto (GTA) rappresenta il maggior mercato nazionale, con oltre 5 milioni di persone. Come risultato, questa struttura operante 24 ore al giorno ha reporter in servizio in

qualunque momento. Dato che la GTA è grande – oltre 7 chilometri quadrati – molti di loro non si trovano vicini alla newsroom che è collocata nella zona centrale, al numero 777 di Jarvis Street. Per consentire ai reporter di produrre e realizzare i file dei loro servizi ovunque si trovino, 680News sta attualmente testando la piattaforma Poddio della VeriCorder per gli iPhone Apple. Poddio è una app iPhone che consente ai reporter di registrare, editare e trasmettere servizi audio di alta qualità tramite i loro iPhone. Viene fornita con un editor non lineare incorporato, in modo che i giornalisti possano tagliare e incollare i clip con le interviste all’interno dei loro servizi. “Vi è un certo numero di vantaggi dato dall’impiego dell’iPhone, tra

cui il fatto che quando realizziamo i report essi hanno una buona qualità audio ed è molto facile inviare un file all’emittente” dice John Hinnen, vicepresidente e general manager per le news di 680News. “Un’altra bella cosa con questa tecnologia è che siamo in grado di inviare

direttamente i servizi al programma software della newsroom. Utilizziamo il software di Burli e la stessa Burli è stata coinvolta nello sviluppo di questa applicazione” spiega Hinnen.

Citizen journalist Come molte stazioni radio,

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La produzione in esterna

iNews880 di Edmonton, in Alberta, riceve molte notizie dal suo pubblico. “Virtualmente chiunque può essere una fonte di notizie e fornire la copertura a un determinato accadimento” afferma Doug Rutherford, il vicepresidente della regione occidentale della Corus Radio, società che possiede iNews880, nonché general manager del gruppo di stazioni Corus operanti a Edmonton. “La differenza a iNews880 è che abbiamo cercato attivamente

“cittadini giornalisti” per aiutarci a coprire tutte le news.”Specificamente, iNews880 ha assoldato sei citizen journalist per incrementare la propria copertura. “I nostri citizen journalist mandano contributi su quanto accade all’emittente, e alimentano dei blog sul nostro servizio online” spiega Rutherford. “Tipicamente, sono persone molto informate di quanto accade nei loro dintorni e alcuni di loro lavorano anche per dei quotidiani locali.”

Per incoraggiare il professionismo, la stazione paga settimanalmente un piccolo compenso a ciascuno dei citizen journalist per i loro contributi. “Crediamo che questo serva ad accrescere la loro responsabilità nel produrre materiale con continuità”. Rutherford sa che spesso i citizen journalist mancano della pratica continuativa dei professionisti e iNews880 è un’emittente attenta a come i propri collaboratori vengono utilizzati.

“Quando li mandiamo in onda, abbiamo il nostro personale che li intervista, invece che avere i citizen journalist che parlano direttamente al pubblico. Inoltre, vagliamo attentamente tutti i contenuti che intendono postare nei loro blog: la nostra reputazione è direttamente collegata a tali contenuti, così ci dobbiamo assicurare della loro veridicità.” Per informazioni: www.marantz.com

JK Audio combina Broadcast e Bluetooth L’interfaccia audio senza fili Bluetooth JK Audio BlueDriver F-3 è stata un toccasana per le mie applicazioni. Trasmetto un certo numero di programmi sportivi scolastici sia sull’emittente 1610 AM XRB, una stazione AM di bassa potenza che serve Brownsburg, in Indiana, sia attraverso il sito www.audiosportsonline.com. Il BlueDriver F-3 mi dà la possibilità di trasmettere qualunque evento sportivo in qualunque situazione. Normalmente, quando dispongo di una linea analogica, utilizzo il mio telefono portatile JK Audio AutoHybrid, ma il BlueDriver mi consente di utilizzare lo stesso setup di apparecchiature anche quando la linea analogica non è disponibile e, malgrado ciò, produce un suono di eccezionale chiarezza e forza di segnale. Lo stesso mi offre anche la tranquillità di sapere che è disponibile un backup affidabile e di alta qualità se la mia linea POTS decide di smettere di funzionare in modo imprevisto una volta che io sia arrivato presso il sito remoto. Il BlueDriver F-3 è basilarmente un connettore femmina XLR con un transceiver Bluetooth incorporato; un jack di ritorno

da 3.5 mm è disponibile sul lato per l’impiego come uscita di linea.

Connessioni Ho collegato un patch cable stereo da 3.5 mm e l’ho connesso al mixer così da poter monitorare la stazione quando necessario. Un cavo stereo deve essere impiegato dato che il BlueDriver F-3 invia l’uscita microfonica al canale destro e il ritorno del Bluetooth al canale sinistro. Il segnale dal canale destro è leggermente basso ma adeguato per essere in grado di capire se dagli studi della stazione qualcuno deve parlarmi durante le trasmissioni (una rarità dato che realizzo le mie produzioni on site). Se le vostre necessità particolari sono quelle di parlare con l’emittente a ogni interruzione, raccomanderei di collegare il cavo patch a un amplificatore per cuffie invece che connetterlo direttamente al mixer in quanto il mixer sta

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inviando il segnale direttamente in onda. Si deve inoltre avere cura di non tenere il livello troppo alto per evitare fenomeni di feedback. Io utilizzo un mixer Behringer UB802 per la maggior parte del mio lavoro remoto. L’802 dispone di un’uscita principale da ¼ di pollice che richiede l’impiego di un cavo patch maschio da XLR a 1/4 di pollice per collegare il BlueDriver al jack dell’uscita principale. Il ritorno da 3.5 mm avviene per mezzo di un cavo stereo da 3.5 mm a ¼ di pollice che porto a uno dei miei jack aperti da ¼ di pollice di linea sbilanciati. Dopo aver terminato il setup, semplicemente accoppio il BlueDriver F-3 al mio cellulare LG Ally, chiamo l’emittente e sono in onda. L’immagine mostra la mia installazione: un set di cuffie XLR; un microfono XLR utilizzato per un color analyst o per riprendere il pubblico; un •

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riproduttore MP3 utilizzato per riprodurre gli spot e le produzione dal sito remoto; il BlueDriver F-3 che usa l’adattatore maschio da XLR a ¼ di pollice assieme al cavo di ritorno stereo da 3.5 mm a ¼ di pollice. L’accoppiamento iniziale del BlueDriver è semplicissimo; esso si accoppia come qualunque dispositivo Bluetooth farebbe con un telefono. Il mio cellulare LG Ally lo riconosce come “phone adn media audio”. Per trasmettere occorre mettere il BlueDriver F-3 in modalità “phone”. Assicuratevi di non cambiare i setting mentre il dispositivo è alimentato in quanto occorre spegnerlo per modificare le impostazioni. Dopo un iniziale e non problematico accoppiamento, i collegamenti successivi sono praticamente già fatti. L’audio inviato in uscita attraverso il BlueDriver F-3 è di qualità consistentemente più elevata e con molto meno 2 0 1 1


rumore che se avessi semplicemente fatto uso di un una cuffia Bluetooth accoppiata semplicemente al telefono. Gli unici cambiamenti che ho apportato alle impostazioni del mio mixer sono state quelle di abbassare i livelli dell’ingresso e quello dell’uscita principale. Il cellulare in sé invia un segnale forte e con la potenza e chiarezza del segnale fornito dal BlueDriver F-3 ho trovato che avrei dovuto ridurre i livelli del mio mixer. Il risultato è un segnale potente e di eccellente qualità.

Batteria ricaricabile Il BlueDriver F-3 dispone di una batteria interna ricaricabile agli ioni di litio. Le specifiche dicono che dovrebbe avere una durata di 14-16 ore, ma io non l’ho mai usato per più di 3-4 ore di fila. Non ho avuto problemi di alcun genere con le prestazioni della batteria. L’unità viene fornita con un caricabatterie esterno mini-Usb e può essere alimentata attraverso il caricatore o il cavo Usb durante l’impiego, se necessario. Quindi non mi sento di dire che l’alimentazione possa rappresentare un problema. Il BlueDriver F-3 viene garantito per una portata di circa 10 metri, sebbene io non mi sia mai trovato a usarlo in tali condizioni. Solitamente, è sempre stato a una distanza non superiore a 60 cm dal mio telefono. Anche con una sola tacca di potenza del segnale mostrata dal display del telefono, la qualità della

trasmissione è sempre rimasta pulita e priva di ogni tipo di disturbo. Il prezzo di listino del BlueDriver F-3 è di 249 USD e lo stesso mi è stato consegnato in soli 5 giorni. Non ho trovato sul mercato altri prodotti che avessero una qualità audio e una flessibilità di impiego a prezzi comparabili a questo. Vi sono altre alternative bluetooth “allin-one”, ma sono molto più costose. Il JK Audio BlueDriver F-3 consente di usare qualunque configurazione di missaggio, registrazione o attrezzatura di trasmissione e utilizza lo stesso semplicemente come metodo per portare il segnale al telefono cellulare dotato di bluetooth. Gli utilizzatori possono anche collegarlo direttamente al connettore inferiore di un microfono XLR utilizzato da un inviato o effettuare trasmissioni remote senza la necessità di un mixer. Il sistema ha consentito di continuare a fornire una qualità di trasmissione eccellente anche in situazioni in cui le trasmissioni per mezzo della linea telefonica non erano possibili. Lo stesso è anche servito come eccellente sistema di backup in caso di guasti alla linea telefonica, consentendo una semplice e rapida connessione alla regia, accoppiandolo con un telefono bluetooth per ripristinare le trasmissioni il prima possible. Bryan Scott, annunciatore di Play-by-Play Per informazioni: www.jkaudio.com

Le possibilità di registrazione della linea Flashmic di HHB HHB FlashMic, registratore da usare sul campo, permette di scegliere tra il diagramma polare a cardioide o quello omnidirezionale. Entrambi i modelli hanno le medesime funzioni, ovvero: memoria flash da 1 GB per registrare fino a 18 ore di audio, trasferimento dei dati audio via USB, preamplificatore con controllo di livello manuale o automatico, schermo LCD retroilluminato e nove template che l’utente può configurare dall’esterno utilizzando il software FlashMic Manager. Il produttore dichiara che i giornalisti radiofonici citano, come aspetti interessanti del FlashMic, l’elevata velocità di trasferimento dati e la registrazione attivabile con un singolo bottone.

Per informazioni: www.hhb.co.uk

Yellowtec iXM unisce un microfono e un registratore Lo Yellowtec iXm combina microfono e registratore in una sola unità. Si presenta come un prodotto integrato, punto d’incontro tra un microfono e un registratore di alto livello. La sezione di registrazione dell’iXM ha solo due bottoni e tre indicatori, posizionati in modo che, una volta impugnato, si possa gestire facilmente con il pollice. Le informazioni sullo stato della registrazione e della riproduzione, il livello della batteria e la memoria libera vengono ben visualizzati da tre indicatori luminosi. Le fonti di alimentazione possibili per l’iXm sono sia la batteria interna ricaricabile Li-Ion, sia tre batterie AA. Sono disponibili sei capsule microfoniche intercambiabili, di diversi produttori, con i più popolari diagrammi polari. I file audio sono monofonici e vengono salvati nelle schede di memoria SDHC intercambiabili, in formato WAV, BWF o MP3.

Per informazioni: www.yellowtec.com

Sound Devices ad alta qualità Il Sound Devices 722 è un registratore audio digitale portatile molto compatto, a due canali, che registra e riproduce il suono su un disco interno da 160 GB, su schede CompactFlash o su driver esterni FireWire. Registra e riproduce l’audio lineare a 16 o 24 bit con frequenze di campionamento tra 32 e 192 kHz. Supporta anche la registrazione di audio compresso (MP3) e FLAC senza perdita di qualità.

Per informazioni: www.sounddevices.com G I U G N O / L U G L I O

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Tieline Bridge-IT realizza collegamenti affidabili «Noi non abbiamo responsabilità: siete voi che tentate la connessione, ma lasciate troppi secondi senza risposta», mi ha detto il tecnico della compagnia di telecomunicazioni Verizon. Quando ho riappeso il telefono disgustato, chiedendomi perché nel mondo esistano “secondi senza risposta”, ho saputo che ci sarebbe stato un modo migliore per capire come mai il nostro collegamento T1 da studio a trasmettitore non funzionava bene. Ogni volta che la linea T1 della nostra stazione WVBV(FM) cadeva, bisognava combattere con la società di telecomunicazioni Verizon per farle ammettere che effettivamente non stava funzionando. Era sempre difficile ottenere che uscissero e venissero a ripararla. Sapere esattamente cosa stesse accadendo alla nostra linea sembrava impossibile, dato che il nostro multiplexer per la linea T1 era affidabile, ma mancava di qualsiasi interfaccia mediante browser e aveva una capacità di diagnosi assai limitata. Una chiamata a chi ce l’aveva venduto, ha confermato che la possibilità di diagnosi sarebbe stata disponibile solo con un router separato e una grossa spesa. Data la cifra, perché non passare a componenti di rete standard? Al massimo, il modo in cui avremmo potuto collegarci e vedere esattamente cosa stesse succedendo, sarebbe dipeso dalla nostra linea.

Rete comune Iniziammo così a cercare un modo per trasportare l’audio da studio a trasmettitore su una linea T1 utilizzando dei componenti di rete standard,

cosa che avrei voluto fare da un po’ di tempo. Abbiamo molta esperienza nello streaming audio su Internet con i dispositivi Barix, e lavorano molto bene, ma questa applicazione sarebbe stata differente. Per i principianti: la linea T1 consente di avere disponibile la piena larghezza di banda, così da inviare l’audio in PCM lineare senza, virtualmente, alcuna latenza o ritardo, in modo da non dovere comprimere i dati. Quel che ci serviva, era un modo sicuro per convertire i nostri segnali digitali AES/EBU in pacchetti UDP (User Datagram Protocol) per la trasmissione in rete attraverso dei componenti standard. Dato che il nostro ufficio tecnico ha molta esperienza con Cisco, ci siamo rapidamente indirizzati sulla serie 2900 di router per servizi Cisco, con schede di interfaccia WAN integrate per entrambi gli estremi della linea. Le apparecchiature Cisco sono facili da avere, da utilizzare,

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e hanno eccellenti possibilità di diagnosi e programmazione mediante interfaccia Web. Avendo una forte esperienza sui computer, abbiamo trovato semplice utilizzare le rete, ma cosa si sarebbe potuto usare per effettuare la conversione dell’audio digitale in UDP? Dovevamo risolvere le nostre necessità, e ce n’erano tante: volevamo mantenere l’audio nel dominio digitale, quindi qualsiasi soluzione avrebbe dovuto collegarsi a una sorgente digitale e fornire l’audio digitale all’estremo opposto della linea. Dato che il sistema precedentemente in uso era completamente bidirezionale, volevamo che anche quello nuovo mantenesse questa capacità. Non che la utilizzassimo, ma avevamo parecchie idee per cui avremmo potuto usarla in futuro. Naturalmente, la nostra soluzione finale avrebbe dovuto avere anche una buona interfaccia mediante browser, con la possibilità di diagnosticare i problemi e •

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avviare o fermare lo stream da remoto. Infine, avevamo bisogno di un dispositivo con connettori professionali XLR e disponibile per il montaggio a rack. Abbiamo fatto ricerche e testato alcuni prodotti, ma alla fine è stato solo il Tieline Bridge-IT ad avere soddisfatto ciascuna delle nostre richieste. Era anche positivo il fatto che avesse funzionato bene sin dall’inizio! Il Bridge-IT ha gestito con facilità l’audio PCM lineare in entrambe le direzioni simultaneamente, ma ha anche numerosi tipi di compressione per applicazioni con larghezza di banda minore. Ha una bella interfaccia su bowser che permette di configurare le singole connessioni, così come attivarle e disattivarle, e una resistente valigetta con schermo e possibilità di montaggio a rack.

Installazione semplice L’installazione è stata facile come attaccare una calamita, è stato solo necessario che 2 0 1 1


venisse fissato un indirizzo IP e rispondere a qualche domanda circa le caratteristiche della connessione. Naturalmente è stato di grande aiuto il fatto di avere parecchia esperienza con i router Cisco, dato che installare un router può essere difficile, se non l’avete mai fatto. Abbiamo testato l’intero sistema a fondo in laboratorio, mandando l’audio in uscita su un canale e facendolo rientrare con un loop attraverso l’altro canale, senza problemi. Dopo qualche giorno di funzionamento senza intoppi, e dato che le apparecchiature alternative erano meno adatte, abbiamo comprato l’unità che Tieline ci aveva mandato in conto visione. Attualmente stiamo usando il Bridge-IT sulla nostra connessione T1 da

studio a trasmettitore, da più di sei mesi senza problemi particolari. Funziona semplicemente in modo continuativo. Quando la nostra linea T1 si interrompe, possiamo entrare facilmente in entrambe le unità Bridge-IT, così come nei router, e vedere esattamente cosa sta succedendo. Abbiamo le statistiche sugli errori e non siamo più in balia di Verizon. Possiamo dire loro che tipo di errore si stia verificando, a quale estremo della linea, e possiamo capire quando è stato riparato. Questa è la radio nell’era dei computer, che utilizza l’hardware dei computer immediatamente disponibile e le tecniche che portano allo stesso risultato, ma in modo migliore e con maggiore facilità. Una parola va detta sulla qualità del

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servizio… Se utilizzate le linee T1 solo per i dati, dovrete modificare le priorità del QOS nella configurazione del router. Ciò permette di essere sicuri che il Bridge-IT abbia sempre la priorità e che i pacchetti UDP non vengono mai ritardati. Abbiamo scoperto questo problema

quando abbiamo iniziato a trasferire grossi file sulla linea e questo ha inficiato notevolmente l’audio. Sapevamo già questa cosa, ma non avevamo mai fatto quel che sarebbe stato giusto, in modo che il nostro Bridge-IT potesse assicurare la continuità del flusso audio non compresso. Il nostro

precedente sistema gestiva questo aspetto a livello di hardware, così si poteva avere la certezza che l’audio non avrebbe subito interruzioni, mentre i trasferimenti dei dati venivano effettuati con una piccola quantità di banda supplementare. Utilizzando i router standard

e qualsiasi tipo di convertitore da audio a rete, bisogna considerare il QOS al momento dell’installazione del sistema. Bill Luebkemann, capo tecnico di WVBV(FM) e WWFP(FM)/Hope FM Per informazioni: www.tieline.com

ARD ha trasmesso la Coppa del Mondo alla Germania con Aeta L’emittente tedesca ARD si è affidata a AETA Audio Systems anche per trasmettere la Coppa del Mondo FIFA 2010 dal Sud Africa. Utilizzando 30 nuovi codec portatili Scoopy+, gli ascoltatori di ARD hanno goduto di un collegamento audio perfetto, grazie alle sue numerose modalità di trasmissione. Sin dall’inizio del torneo, ARD ha utilizzato la nuova modalità di trasmissione UMTS contenuta nello Scoopy+. L’UMTS è un protocollo in grado di supportare l’audio su IP con qualità broadcast. L’evento è stato trasmesso su tutta la nazione in elevata sicurezza e senza alcun sistema di backup. I flussi audio degli stadi di calcio venivano in prevalenza trasmessi via ISDN al centro di trasmissione internazionale di Johannesburg e, successivamente, verso la Germania mediante linea dedicata. Come backup, veniva mandato un collegamento audio su IP dal punto di trasmissione nello stadio, a ARD in Germania, utilizzando Internet e lo Scoopy+.Il collegamento audio su IP dei codec Scoopy+ e Scoopy4+ montati a rack con il nuovo server SIP presso ARD a Francoforte, si sono dimostrati un successo clamoroso. ARD è stata in grado di utilizzare la nuova pratica dell’audio su IP per un’esperienza reale.

Cassandra Per l’uso in Sud Africa, ARD aveva bisogno che i codec Scoopy+ fossero compatibili con il software di controllo Cassandra, sviluppato per gli eventi più importanti da Gerhard Rieber, direttore tecnico di ARD Radio per le attività in Sud Africa relative alla Coppa del Mondo. Il software di controllo Cassandra offre numerose funzioni come l’accesso diretto dall’IBC al livello audio, un limitatore, il routing, gli SMS e l’utilizzo di apparecchiature esterne, come la possibilità di selezionare la sorgente sonora per il monitoraggio. Cassandra è in grado di gestire anche più siti contemporaneamente. Il controllo è stato effettuato mediante un collegamento di comunicazione integrato tra lo Scoopy+ e lo Scoopy4+. Non sono stati necessari altri dispositivi, né particolari configurazione di rete. Rieber ha dichiarato: «I nostri cronisti hanno detto e ripetuto che si sono goduti dei grandi miglioramenti nelle condizioni di lavoro e non vogliono rinunciarvi in futuro. Anche le funzioni aggiuntive, come la comunicazione SMS, sono di aiuto». Un’altra nuova ed interessante funzione dello Scoopy+ è l’integrazione dell’intercomunicante via GSM, che è stato usato durante la Coppa del Mondo per la prima volta. Qualsiasi telefono, fisso o mobile, si può utilizzare per comunicare con lo Scoopy+ mentre viene usato per la copertura dell’evento dal vivo. Il routing dell’audio per l’intercomunicante si può commutare individualmente sulla cuffia del tecnico allo stadio, mentre il cronista rimane indisturbato dalle comunicazioni tecniche della redazione. In tutto sono stati usati 30 codec Scoopy+ in Sud Africa. Circa 600 ore di trasmissioni in diretta sono state trasmesse via ISDN. Approssimativamente, sono state prodotte 150 ore di copertura di backup mediante audio su IP e SIP. Per fare una prova, 50 minuti di copertura in diretta sono stati trasmessi con successo trasportando l’audio su IP via Internet. Sono stati usati gli Scoopy4+ montati a rack in studio, di cui otto in Sud Africa e due in Germania. Marc Straehl, CEO della J+C Intersonic AG Per informazioni: www.aeta-audio.com

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Dai leader dell’Audio Processing

Orban Optimod 8685 TV Surround: il suono che cattura i telespettatori television

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Nuova generazione di CBS Loudness Controller™ (ITU BS.1770) 2 processori in uno: Full processing Multiband Stereo e Surround separati Ingressi digitali su standard AES3id Ingresso video HD-SDI e sincronizzazione audio/video Decodifica e codifica standard Dolby-E® Upmixing da 2.0 a 5.1 con tecnologia Penteo® Surround Synthesis PreCode™ Technology Alimentatore ridondante Tecnologia Peak-Limiter-Look-Ahead

Optimod 8685 ideale anche per le produzioni audio, mastering e produzioni di formati media come DVD e Blu-ray.

Leading Technologies s.r.l. Via Solferino, 54 - 20900 Monza (MB) Tel. +39 039 94.15.200 - Fax +39 039 21.03.506 info@leadingtech.it - www.leadingtech.it


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A Lubecca in Germania, un “van remoto” tascabile grazie a Mayah Andare in diretta da virtualmente qualunque luogo in quest’epoca di affidabili mezzi remoti per le trasmissioni via satellite dovrebbe essere facile. Ma per una radio locale, ciò può diventare molto, troppo costoso. Qui a Lubeck FM, una piccola emittente no profit dove molto del lavoro è svolto da volontari, stavamo cercando una soluzione semplice ed economica per i nostri reporter. Abbiamo trovato il registratore/codec Flashman II di Mayah, un “remote van” tascabile. Invece della solita scarsa qualità che si ottiene utilizzando un normale telefono cellulare, i nostri reporte equipaggiati con il Flashman II possono andare in diretta da qualunque luogo in cui vi sia la disponibilità di una connessione a internet via cavo, 3G o qualunque altro metodo. Per i nostri programmi, ciò significa avere la possibilità di andare in onda istantaneamente e portare gli eventi direttamente all’ascoltatore. L’impiego

dell’apparecchio è semplice; le preselezioni vanno bene praticamente in tutte le situazioni più comuni. Il reporter seleziona la voce dalla rubrica, preme “connetti” e dovrebbe essere automaticamente collegato con lo studio. I principali messaggi di stato sono disponibili sul display Lcd, così che il reporter si possa concentrare sui contenuti del programma, pur avendo una panoramica dello

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svolgimento della trasmissione.

Uso easy Abbiamo rilevato che usare il bitrate più basso possibile è di fondamentale importanza per le trasmissioni basate su una connessione 3G; ciò assicura una costanza nella qualità e nella stabilità del collegamento. Naturalmente, tutto ciò dipende dall’evento e dal luogo, in quanto la banda disponibile con la connessione

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3G è ripartita tra tutti gli utenti connessi contemporaneamente alla stessa cella. Se la banda richiesta non è disponibile, la qualità della trasmissione viene penalizzata. Per tale ragione, abbiamo scelto di utilizzare il codec HE-AAC v2 per le nostre trasmissioni. Siamo rimasti sbalorditi da quanto fosse buona la qualità del suono, malgrado il basso bitrate. Con soli 32 kbps abbiamo ottenuto connessioni perfettamente pulite per le voci dei nostri reporter e siamo altresì riusciti a mantenere l’atmosfera della location. Allo stesso tempo, utilizzando queste impostazioni il ritardo è rimasto contenuto, cosicché i reporter hanno potuto avere conversazioni in tempo reale con lo studio. Péer massimizzare l’affidabilità della trasmissione è altresì consigliabile l’impiego di una antenna 3G esterna aggiuntiva. Tuttavia, se vi è la disponibilità di un collegamento a internet via cavo sul posto, la velocità di collegamento risulta più elevata. La qualità della trasmissione ai più elevati bitrate è la stessa che si ottiene con un dialogo in studio. 2 0 1 1



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Mayah: nuovi codec larghi metà rack

L’ultima novità della serie C11 di codec Mayah technology è il C1131N. Il C1131N ha l’hardware identico al più costoso C1131 e si può fare l’upgrade a questa versione. Il C1131N ha solo le capacità di codifica e decodifica audio basilari, rispetto alla gamma completa del C1131. Con il C1131N sono previsti i formati G.711m G.722 e MPEG layer I, II e III. Tutti gli ulteriori codec, se necessari, possono essere installati dall’utente dopo l’acquisto, trasformando l’unità in una C1131. La versione completa C1131 supporta il G.711 mediante Enhanced apt-X (opzionale) e la conversione da lineare a AAC ELD passando da IP ad ASI.Con le loro dimensioni compatte, un consumo di corrente estremamente basso e un’architettura hardware “silenziosa”, i codec audio C11 fissando degli standard elevati nel mondo delle telecomunicazioni e del broadcast. La serie C1131 utilizza meno di 8W con la tensione di alimentazione a 12 V in corrente continua e occupa mezzo rack, permettendo di tenere due unità affiancate nello spazio di una singola unità rack.Tutti i modelli C11 offrono un’ampia gamma di concetti di ridondanza e di monitoraggio e controllo, e soddisfano pienamente gli standard EBU N/ACIP, comprese le funzioni IP migliorate di Mayah e il SIP.

Come controparte di trasmissione del Flashman II utilizzato nel sito remoto, in studio facciamo uso dei codec IP Mayah Centauri II o Mayah C1141. Entrambi i dispositivi possono collegarsi direttamente ai codec portatili senza configurazioni aggiuntive. I codec fissi in studio riconoscono automaticamente le impostazioni del dispositivo mobile e possono sincronizzarsi con lo stesso, il che è un requisito necessario per le operazioni senza la supervisione di tecnici. Altre caratteristiche del Flashman II sono importanti per il suo impiego dal vivo; usando il suo registratore integrato, i reporter possono riprodurre materiale preregistrato come interventi durante la sessione dal vivo. Il dispositivo può anche essere utilizzato per caricare file registrati direttamente in studio tramite Ftp. Per informazioni: www.mayah.com

BroadiCast facilita le trasmissioni live e le registrazioni remote Abbiamo selezionato per questa guida anche BroadiCast in quanto questa è una nuova soluzione basata su web che risulta utile a sostituire le apparecchiature per il live da remoto. Usando un laptop o uno smartphone come ingresso audio, BroadiCast preleva il segnale musicale/suono in ingresso e lo codifica con un encoder custom nel formato proprietario IAM+, che offre una superiore qualità a un bitrate molto basso. Il segnale viene quindi inviato a un “server” automatizzato custom. Il server ricodifica lo stream 70 B R O A D C A S T

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in un formato universale (esempio MP3 o WAV) e lo invia alla stazione al bitrate più elevato che la sua connessione sia in grado di supportare. Non vi sono pacchetti o collegamenti peer-to-peer di cui preoccuparsi, il che elimina i setup tecnici e le modifiche da apportare ai firewall. Secondo quanto dichiara il produttore, la velocità di internet non ha conseguenze sulla qualità audio in quanto BroadiCast non utilizza il VoIP.

L’alta qualità è raggiungibile con una connessione di tipo dialup, che significa che una semplice pennetta 3G può essere utilizzata per raggiungere eccezionali risultati. BroadiCast offre un ritardo impostabile dall’utente, il rilevamento della canzone e degli stream di “emergenza” preconfigurati che agiscono come valvole di sicurezza in caso di interruzioni nell’alimentazione. Il server continuerà a riprodurre da dove lo stream è stato

interrotto o commuterà sulla pubblicità nel caso di errori umani. Una caratteristica di “live chat” può servire come canale di comunicazione e sistema di telefonia entrocontenuto tramite cui i presentatori possono comunicare. Gli stream di BroadiCast possono raddoppiare come feed Web per i radioascoltatori di web radio e possono essere integrati in applicazioni per smartphone.

Secondo il produttore, BroadiCast elimina la necessità di utilizzare qualunque tipo di apparecchiatura, eccezion fatta per un laptop, uno smartphone e non si affida alla presenza di una linea telefonica tradizionale. L’utente semplicemente si registra su un sito web e clicca “broadcast”, mentre dall’altra parte, chi riceve clicca “play”. Per informazioni: www.broadicast.com

Viprinet collega Absolute allo Stadio Olimpico Alla fine dello scorso mese di Giugno, ad Absolute Radio abbiamo realizzato dei servizi per il Christian O’Connel Breakfast Show, in diretta dall’evento “Two Years To Go”, tenutosi nell’impressionante Stadio Olimpico. La trasmissione all’interno di grossi fabbricati metallici, come gli stadi, causa problemi particolari per qualsiasi apparecchiatura wireless, dato che ci sono parecchie intelaiature e riflessioni, ma in questo caso era l’unica opzione. La squadra ha preso in considerazione un kit satellitare Nera M4 e un lungo tratto di cavo Cat5 per collegare il codec ISDN nello stadio al kit satellitare che doveva stare fuori dalla struttura principale, con vista sgombra verso il cielo, e ha anche considerato l’utilizzo di un codec IP 3G, sebbene i precedenti risultati con la connettività 3G non fossero stati incoraggianti. Alla fine, ha optato per l’utilizzo di una nuova apparecchiatura, fornita da una società che si chiama Wired For Sound, che trovato ha un modo originale per combattere i problemi inerenti le reti 3G. L’apparecchiatura, nota come Mediahub, consiste in un router VPN multicanale

Viprinet VPN300 e tre modem 3G che possono funzionare in modo indipendente e su un’ampia varietà di reti, fornendo una connessione a Internet molto più affidabile della singola connessione 3G. Per la nostra trasmissione abbiamo scelto di utilizzare tre reti differenti – O2, Vodafone e Three (che ha dato i risultati migliori, se vi interessa) – e un codec IP Tieline con funzioni di mixer incorporate, per i microfoni e le cuffie, collegato all’altra unità Tieline situata a Golden Square. La “valigetta” di Mediahub, con antenne 3G incorporate, è alimentata a batterie ed è in grado di funzionare per ore in autonomia, oppure può essere alimentata dalla rete elettrica o anche dalla batteria di un’auto. Il principale beneficio di Mediahub è la grossa capacità di rete. Per il traffico dei dati audio (quelli provenienti dal codec IP), può essere configurato in modo da mandare esattamente lo stesso pacchetto attraverso tutte e tre le reti di telefonia mobile ad un assemblatore, che sia in un luogo collegato via cavo e dotato di una buona capacità di connessione (come ad esempio il vostro ufficio). Lì, esso, acquisirà e utilizzerà il

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primo pacchetto che arriverà. Questo significa, quindi, che le reti con la maggiore latenza non verranno utilizzate (considerato che la latenza varia molto con l’utilizzo delle reti 3G) e voi utilizzerete sempre il pacchetto più rapido. Ciò permette di impostare, sul codec IP, un buffer di dimensione inferiore al normale, dunque il ritardo accumulato dall’audio lungo il suo percorso sarà mantenuto al minimo e sarà possibile condurre anche interviste in maniera bidirezionale. Molto spesso, con le reti 3G, si perde interamente la capacità di traffico dati, e questo kit vi fa raggiungere il miglior compromesso per risolvere questo problema. L’unità innanzitutto, ha la possibilità di collegare in modo multiplo le reti 3G per il traffico dati, in modo separato dal traffico audio. Per la voce invierà i pacchetti su tutte e tre le reti, ma per il traffico dati combinerà le tre reti per darvi effettivamente una capacità di traffico tripla •

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rispetto a una connessione 3G standard. Non sarebbe davvero eccellente se poteste collegare un laptop a un Mediahub e trasferire l’audio via FTP, accedere alle e-mail ecc.? Bene, questo è il secondo vezzo che questa eccezionale apparecchiatura può concederci, dato che ha un hotspot wireless al suo interno, che vi permette proprio di fare ciò. Il Mediahub ha anche un fratello maggiore che contiene più modem 3G e un modem DSL, perfetto per gli ambienti più completi dal punto di vista della connettività, dove si utilizza il 3G come backup della connessione via cavo. Stuart “Eddie” Edwards gestisce i servizi tecnologici di Absolute Radio a Londra Per informazioni: www.viprinet.com 2 0 1 1



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Go Radio va in onda con soluzioni Harris Nelle imprese radiofoniche, il percorso verso il digitale non viene compiuto quasi mai in un colpo solo. Più spesso, c’è un piano strategico basato su aggiornamenti graduali degli studi e presso i siti di trasmissione. Il collegamento da studio a trasmettitore è un argomento che viene discusso poco frequentemente. C’è la percezione che il collegamento da studio a trasmettitore debba semplicemente trasportare l’audio del programma radiofonico, sia per l’AM/FM analogica, sia per il digitale. Questo è vero tecnicamente parlando, ma il collegamento da studio a trasmettitore è una cosa vecchia di 20 anni e sono passate due decadi da quando Go Radio ha rinnovato per l’ultima volta il ponte delle sue due stazioni.

Aggiornamento del ponte Go Radio Broadcasting possiede sei stazioni nel mercato di Fargo, nel Nord Dakota. La società ha recentemente deciso di aggiornare il ponte radio della stazione “country” KVOX (FM) e della stazione “active rock” KQWB(FM). L’obiettivo era quello di trovare un ponte radio digitale con più funzioni, che potesse rimpiazzare un sistema vecchio di 20 anni. Doug Tharp, della ditta SCMS, ha suggerito di valutare il nuovo Harris Intraplex HD Link e ha anche fornito le prime informazioni sulle funzioni disponibili. Siamo arrivati rapidamente alla decisione di comprare l’HD Link. Go Radio sta passando all’utilizzo dell’audio non compresso lungo tutta la catena di trasmissione. Il processo è iniziato reinserendo tutta la musica,

gli spot e i promo in un sistema di automazione centralizzato OMT iMediaTouch. L’HD Link ha banda in abbondanza e anche la potenza per trasportare l’audio in formato lineare su lunghe distanze. È anche progettato per supportare l’HD Radio insieme alla FM analogica, rappresentando così un’installazione pronta per il futuro. L’HD Link è un ponte a microonde fisso a 950 MHz, che permetta a Go Radio di continuare ad avvalersi della propria licenza per il ponte radio già esistente, in un momento in cui ci sono poche nuove frequenze libere. L’HD Link ha rimpiazzato un Moseley Serie 6000, che ha svolto bene il suo servizio per entrambe le stazioni lungo due decadi, ma mancava di qualche funzione che oggi serve a KVOX e KQWB. Il trasmettitore lato studio alimenta i ricevitori HD Link in due postazioni: il trasmettitore di KVOX è a meno di 5 Km dallo studio, ma il ponte di KQWB copre una distanza quasi tripla. L’HD Link, con il suo amplificatore di potenza incorporato da 5W, lavora sulle stesse tratte libere su cui il Moseley assicurava che il segnale potesse raggiungere entrambe le postazioni, ed è immune al rumore, mentre un circolatore contenuto nel trasmettitore ne rende sicura l’attività.

esistenti ha permesso di lasciare le parabole, i cavi coassiali e i relativi componenti esattamente come erano per il ponte precedente. Entrambe le stazioni sono state attivate in poche ore. La durata dell’interruzione è stata limitata e dovuta, più che altro, alla durata del viaggio tra le due postazioni di trasmissione. Il maggiore beneficio ottenuto nell’immediato è stato chiaramente la possibilità di avere l’audio digitale in formato lineare per entrambe le stazioni. La frequenza di campionamento è stata impostata a 44.1 kHz (le altre opzioni erano 32 kHz e 48 kHz), per ottenere un’eccellente qualità sonora. I jack per le cuffie sul pannello frontale dei ricevitori permettono ai tecnici di monitorare e apprezzare la fedeltà dell’audio, notevolmente migliorata. La differenza nella qualità dell’audio ci ha davvero sorpresi. L’HD Link offre parecchie possibilità di monitoraggio. Le unità sono attualmente monitorate quasi esclusivamente mediante il pannello frontale. Questo consente al personale di tenere traccia dei livelli dei segnali e

notare i cambiamenti nel tempo che potrebbero condizionare la qualità della trasmissione. Go Radio si è, infatti, già avvantaggiata di questa possibilità di monitoraggio quando ha dovuto cercare le cause di un’interferenza. Dei segnali interferenti, infatti, sono recentemente entrati nella porzione di spettro data in licenza alle due stazioni, ed erano in relazione con delle fluttuazioni nel livello del segnale mostrato sul pannello frontale dell’HD Link. Il personale tecnico ha collegato dei filtri passa banda sulla linea tra l’antenna e i ricevitori HD Link per filtrare il rumore che vi entrava. Il sistema può anche essere monitorato mediante connessioni IP, e ciascuna unità HD Link ha un indirizzo Web unico e sicuro, a cui i tecnici possono collegarsi mediante browser. Essi possono quindi visualizzare l’intera configurazione dell’unità ed apportare le modifiche necessarie alle varie impostazioni. È anche possibile monitorare lo stato di salute e il funzionamento dell’unità, mediante questo indirizzo Web. In futuro, Go Radio si aspetta di ottenere maggiori vantaggi dalle connessioni IP

Portata ottica esistente L’installazione è stata semplice. La vista libera lungo le tratte

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per monitorare in tempo reale tutte le tre unità, senza bisogno di andare fisicamente presso le postazioni ove sono installate.

Canale audio ausiliario Tra le funzioni dell’HD Link ci sono due canali audio ausiliari a 7 kHz, presenti come standard su tutti i modelli. Go Radio sta attualmente trasmettendo quattro canali con il programma audio principale (due coppie stereo), e i dati RDS per entrambe le stazioni. Si prevede di utilizzare i canali audio ausiliari per trasportare il programma audio di una stazione AM che sta attualmente utilizzando delle linee telefoniche equalizzate, per compiere parte del tragitto di collegamento. Le linee telefoniche attualmente trasportano l’audio ad un vecchio studio, dove i segnali entrano in un ponte radio che li invia ai trasmettitori AM. L’HD Link porterebbe, invece, quell’audio a uno dei siti FM, da cui il segnale destinato all’AM uscirebbe per compiere l’ultimo miglio del suo percorso. L’HD Link è la parte della catena audio di Go Radio passata al digitale più di recente. Insieme agli altri prodotti pronti per l’HD che Go Radio ha recentemente installato (compresi i trasmettitori digitali Harris), l’HD Link segna chiaramente la strada verso l’HD Radio. Non è prevista l’eliminazione dell’FM e dell’AM in questo momento, ma avere i componenti giusti già installati sarà di aiuto se, e quando, questo momento arriverà.

WDR prefersice realizzare i suoi collegamenti con APT Westdeutscher Rundfunk (WDR) per le i codec di collegamento da studio a trasmettitore, ha scelto i WorldNet Oslo di APT, una piattaforma di trasmissione modulare che muliplexa

l’audio, la voce e i dati su collegamenti E1 o IP. La squadra ha selezionato i WorldNet Oslo per parecchie ragioni: la qualità sonora, la flessibilità, l’affidabilità e la capacità di controllo. Nella

nostra precedente rete, distribuivamo la programmazione mediante protocollo J.41, col limite di due programmi stereo per ciascuna linea E1. Se avessimo potuto mettere tutte e cinque

R ADIO I N A B OX - L’offerta All-Inclusive di Funky Junk Il processo di conversione dall’analogico al digitale è oramai una realtà alla portata di tutti. Radio in a Box, è l’iniziativa Funky Junk che vi permetterà di affrontare questa transizione in modo semplice ed economico. Abbiamo selezionato diverse configurazioni in base al budget ed alle operatività necessarie, elaborando

Mark Borchert, capo tecnico di Go Radio Broadcasting Per informazioni: www.harris.com G I U G N O / L U G L I O

delle soluzioni “chiavi in mano” espressamente per le vostre necessità e scegliendo le migliori soluzioni al fine di garantirvi la più alta qualità ed operatività con il minor costo possibile. Il cuore delle nostre soluzioni Radio in a Box è una superficie di controllo e mixer Axia, nelle versioni iQ o Element.

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le stazioni radio regionali su un solo collegamento E1, avremmo potuto ridurre in modo significativo l’impegno, anche economico, sulla nostra infrastruttura.

Migrazione all’IP Avevamo capito che questo risultato si sarebbe potuto raggiungere con l’algoritmo Enhanced apt-X. Test approfonditi condotti all’Institut für Rundfunktechnik (IRT) a Monaco, hanno stabilito che utilizzando l’Enhanced apt-X a 24-bit e 384 kbps, non ci sarebbe stata perdita di qualità udibile rispetto al precedente schema J.41. In base a questi test, abbiamo saputo che avremmo avuto bisogno di apparecchiature che supportassero lo schema di codifica apt-X. Il WorldNet Oslo offriva la codifica Enhanced apt-X insieme all’audio lineare e ad altri algoritmi professionali. Ci permetteva anche di inserire i dati RDS nel collegamento senza bisogno di particolari accessori.

Un’altra considerazione chiave per WDR era la necessità di assicurare che qualsiasi nuova apparecchiatura non diventasse obsoleta nell’arco di due o tre anni. Dati i vantaggi sempre più competitivi dell’audio su IP, era essenziale assicurare la possibilità di un percorso di migrazione verso l’IP che non richiedesse significativi investimenti ulteriori in infrastruttura. Tra le opzioni che abbiamo valutato, il WorldNet Oslo è stata la sola piattaforma ad essere anche in grado di supportare l’audio su IP e, se volessimo abbandonare l’E1, ci basterebbe sostituire la scheda di trasporto. La piattaforma fornisce anche delle opzioni come un ponte tra IP e E1, che può aiutare a semplificare la fase di transizione da una tecnologia ad un’altra. Questa flessibilità si applica allo stesso modo alle schede audio, dato che possiamo mescolare e far dialogare le nostre schede audio a seconda delle specifiche di ciascun sito. Oltre al contenimento dei

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costi e alla flessibilità, è stata anche considerata la volontà di WDR di introdurre un maggior numero di programmi regionali nella nostra area di copertura. La funzione “drop and insert” sul WorldNet Oslo ci permette di inserire del contenuto locale in diversi siti e quindi personalizzare al meglio la nostra programmazione rispetto agli ascoltatori. In termini di affidabilità, gran parte dei nostri siti non è presidiata, quindi dobbiamo assicurare un’affidabilità granitica a ciascuna postazione.

Semplicità di installazione Il WorldNet Oslo offre una piattaforma basata su DSP con PSU ridondanti e molte opzioni di backup, pertanto abbiamo la massima fiducia sul fatto che funzioni ininterrottamente. Per avere il migliore sistema di backup, abbiamo optato per una ridondanza 1+1 con un WorldNet Oslo aggiuntivo in ciascun sito e l’attivazione automatica del backup in caso di guasto. Tutte le unità vengono costantemente monitorate dal nostro centro di controllo della rete e il WorldNet Oslo è stato l’unico dispositivo tra quelli valutati che ci consentisse il controllo via SNMP. Utilizzando il Network Management Software fornito con il WorldNet Oslo, possiamo monitorare le oltre 50 unità sparse lungo l’intera rete, stando seduti in un unico ufficio. Se scatta qualche allarme, i nostri tecnici possono entrare in qualsiasi unità e scheda, per diagnosticare il problema e agire di conseguenza. A WDR, avevamo un’esperienza precedente con il WorldNet Oslo, dato che era stato selezionato dall’EBU per la distribuzione in tutta Europa del contenuto con •

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suono surround. I nostri colleghi di Bayerischer Rudfunk (BR) avevano intrapreso un percorso simile al nostro, ma indipendente, per selezionare dei nuovi sistemi di collegamento da studio a trasmettitore per la loro rete. Anche loro hanno selezionato il WorldNet Oslo. Allo stesso modo, dare alla squadra di progetto di WDR maggiore fiducia a seguito della nostra decisione, significa che possiamo beneficiare di maggiore efficienza in termini di formazione, conoscenza e interoperabilità, avendo una piattaforma comune distribuita sulle parti principali del gruppo ARD. APT ha preconfigurato tutte le unità a Belfast, nell’Irlanda del Nord, e siamo stati in grado di mandarle a ciascuno studio e sito di trasmissione per l’installazione, cosa che è andata liscia e senza incidenti di rilievo.

Conclusione dell’opera con soddisfazione Lavorando con particolare impegno, già all’inizio dell’estate avevamo attivato tutti i collegamenti, che stavano funzionando con i WorldNet Oslo. Possiamo considerare che, mentre l’esborso iniziale è significativo, i costi di gestione sono stati fortemente ridotti e stimiamo il ritorno dell’investimento entro pochi anni. A parte ciò, ora abbiamo anche una rete fatta su misura, sui cui esercitiamo il completo controllo e che ci offre la massima flessibilità sia per le necessità attuali, sia per quelle future. Heinz Peter Reykers, tecnico sistemista di WDR in Germania Per informazione: www.aptcodecs.com 2 0 1 1



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Telos iPort rinforza la rete nazionale Punga Net Mediante la sua consociata Streamcom, il gruppo AVC gestisce Punga Net, una rete nazionale di contribuzione e distribuzione audio per 23 stazioni radio gestite da “M ori” in nuova Zelanda. Questo servizio consente alle stazioni di M ori la distribuzione dei contenuti in tempo reale. È molto diversa da una rete standard monodirezionale. Quattro anni fa, ciascuna stazione utilizzava un codec ISDN collegato su circuiti sincroni X.25 a 128 kbps a un router MPEG nativo di nostra progettazione. Successivamente, Telecom NZ ha annunciato che avrebbe dismesso i circuiti X.25 e, attraverso una chiacchierata casuale con Steve Church di Telos, abbiamo appreso della nascita del Telos Zephyr iPort MPEG Gateway. Lo Zephyr iPort è alto 2 unità rack e ha otto codec IP al suo interno. L’ingresso/uscita audio lato studio avviene mediante IP con Axia Livewire. Per la massima semplicità, ci sono due connessioni Ethernet RJ45 sulla parte posteriore: una per il Livewire e l’altra per inviare sulla WAN i flussi audio codificati.

Diverse configurazioni Ciascun codec IP interno può essere configurato separatamente a diversi bitrate, frequenza di campionamento, addirittura con algoritmi differenti, compresi l’AAC, l’HE-AAC, l’AAC-LD, l’MP3, l’apt-X, l’MPEG layer II e il PCM lineare. Ciascuno di essi può fornire connessioni allo studio punto-punto o puntomultipunto (utilizzando il multicast), funzionare come ponte da studio a trasmettitore, o agire come codificatore per la distribuzione all’interno di una stesso edificio, o per lo streaming su Internet.

Per Punga Net, i codec iPort hanno rimpiazzato i vecchi codec ISDN a singolo canale, e i circuiti IP WAN a 2 Mbps hanno rimpiazzato i collegamenti X.25 a 128 kbps. Dove prima c’era un canale per stazione, ora ci sono otto codec bidirezionali che possono funzionare simultaneamente. I 25 iPort di Punga Net stanno funzionando senza interruzione da più di due anni e non hanno perso un colpo. Fortunatamente, tutte le stazioni erano precedentemente passate ai sistemi da studio Axia Audio, pertanto è stato facile aggiungere un iPort alla rete Axia di ciascuna stazione. Abbiamo soltanto collegato ciascun iPort alla rete Axia Livewire utilizzando un cavo Ethernet Cat5, quindi collegato ciascuna connessione WAN dell’iPort a un router Cisco. L’iPort offre anche possibilità di missaggio mediante il V-mixer e le funzioni V-mode. Noti agli utenti di Axia Livewire, questi sono strumenti per il missaggio virtuale e la configurazione delle modalità audio. Otto di essi sono compresi nell’iPort, ciascuno con un V-mixer in grado di controllare i livelli e miscelare cinque ingressi in una singola uscita stereo, oppure fornire cinque controlli di guadagno indipendenti. Per gli utenti Axia, il controllo dei livelli e lo stato canale acceso/spento vengono effettuati da remoto mediante una superficie di controllo Element. Questo permette ai conduttori di sentire l’audio di ritorno nelle proprie cuffie, anche se stanno in una cabina lontana dallo studio. Il V-mode consente la manipolazione dei canali audio, compreso il downmix, l’upmix sinistro verso destro, il destro+sinistro sul sinistro, il

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surround sul destro e sinistro e molte altre combinazioni. Se volete creare una fonte talkback che vada solo sul canale sinistro delle cuffie del conduttore, Vmode lo farà. Qualsiasi sorgente di uno studio dotato di Axia, o le sorgenti proprie dell’iPort, come le uscite del decodificatore, del V-mix e del V-mode, possono essere inviate a qualsiasi ingresso del codificatore o del V-mixer. Questo ci porta, di fatto, a disporre di un funzionale router audio, pienamente controllabile. Lo Zephyr iPort è di immediata installazione. È configurabile principalmente mediante l’interfaccia Web. Dovete solo impostare un indirizzo IP sul pannello frontale e quindi connettervi con il vostro browser da qualsiasi punto della vostra LAN. Una volta impostate le configurazioni, potete farne il backup o ripristinarle da remoto mediante l’interfaccia Web. L’iPort scriverà in un file l’intera sua configurazione. Ripristinare un iPort da un •

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backup, per metterlo nelle condizioni di lavorare perfettamente configurato, è questione di meno di un minuto. L’iPort è progettato per essere collegato a una rete IP amministrata, che preveda il protocollo di qualità del servizio (QOS). Non è destinato all’uso sull’Internet pubblica; lo strumento giusto, in quest’ultimo caso, è il codec Telos Z/IP. Il protocollo multicast può provvedere alla distribuzione di una singola sorgente audio verso molteplici codec ricevitori. Fate attenzione in questo caso, perché l’MPLS (un’implementazione del QOS) non supporta il routing con multicast dinamico utilizzando un protocollo Internet di gestione gruppi (IGMP). È tecnicamente possibile, ma costoso, per le società di telecomunicazioni, quindi solitamente viene supportato solo il multicast statico. Igor Zukina, direttore tecnico del gruppo AVC Per informazioni: www.telos-systems.com 2 0 1 1



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La produzione in esterna

Comrex collega “no problem” l’Olanda alla Florida «Da dove avete detto che volete trasmettere»? Queste sono state le prime parole che ho detto quando una delle nostre stazioni è venuta da me con una promozione per un nuovo cliente. Non ero mai stato fuori dal nostro Paese e ottenere delle linee ISDN qui in Florida è assai costoso. Così, quando una delle nostre principali stazioni ha chiesto di trasmettere per parecchi giorni da Amsterdam, lo scorso autunno, l’unica risposta è stata quella di utilizzare l’IP. Fortunatamente avevamo comprato un Comrex Access l’anno precedente, perché volevo provare ad eliminare gli elevati costi delle linee ISDN, se la banda necessaria fosse stata disponibile. Quando chiedevamo ai clienti se avessero delle linee POTS o ISDN, la risposta era sempre «Abbiamo una linea DSL, funziona ugualmente»?

Doppio compito Il Comrex Access è disponibile in due configurazioni: portatile o per montaggio a rack. Si può anche trasformare in codec POTS. L’installazione è assai facile per il modello portatile, utilizzando lo schermo incorporato. L’unità portatile si connette mediante Wi-Fi e schede modem PCMCIA. È importante inserire la scheda che volete usare nello slot PCMCIA laterale o nella porta USB prima di accenderlo. A seconda del tipo di connessioni che utilizzate (RJ45 Ethernet, Wi-Fi, POTS o 3G), potete configurare i parametri necessari nella tabella relativa alla rete. Quindi, impostate la connessione remota dando il giusto indirizzo IP o numero di telefono allo studio, insieme ai parametri del codec. Potete dare un nome alla

configurazione e salvarla. Le unità Access hanno come standard diversi codec, mono o stereo, con un ottimo suono. Per quelli che vogliono di più, è possibile acquistare l’opzione codec AAC. Tutte le unità Access possono ricevere e decodificare i collegamenti in AAC senza alcun costo supplementare. Le connessioni di entrata e uscita dell’unità per montaggio a rack sono connettori XLR standard bilanciati o AES. Sul modello portatile, potete scegliere tra un ingresso monofonico bilanciato su XLR o ingressi e uscite di linea su connettori TRS sbilanciati da 3,5 mm. C’è anche un’uscita per cuffie stereo da 3,5 mm. Potete anche configurare l’uscita di linea in modo che invii l’audio, riceva l’audio, oppure una combinazione di entrambe le possibilità. Normalmente, lasciamo l’uscita audio configurata per l’audio IFB in arrivo dallo studio, così lo possiamo miscelare nelle cuffie con l’audio locale, nella postazione remota. Per realizzare un kit completo e compatto da usare sul campo, potete acquistare il mixer ottico per l’Access portatile. Questo vi porta ad avere un mixer a cinque canali microfonici o di linea con amplificatori per cuffie, tutto in un’unità che si attacca al fianco dell’Access portatile. Questa è l’installazione che abbiamo portato ad Amsterdam. In sintesi, abbiamo fatto trasmissioni a cavallo di due giorni, una nel tardo pomeriggio di sabato e una nella tarda notte di sabato, ciascuna lunga circa quattro ore e mezza. Il morning show ha avuto due momenti speciali, della durata di due ore ciascun giorno, quindi altri conduttori hanno preregistrato le loro differite

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del fine settimana. Il primo giorno ci siamo messi sul marciapiedi all’esterno di un ristorante, vicino all’hotel dove stavamo, utilizzando una connessione Wi-Fi libera che abbiamo trovato. Il secondo giorno siamo stati nel bar dell’hotel perché pioveva e c’erano sette gradi di temperatura, all’aperto. Entrambi i giorni abbiamo fatto le trasmissioni per intero con apparecchiature alimentate a batterie. Le unità Access utilizzano delle batterie standard al litio per telecamere, che durano circa tre o quattro ore nelle unità portatili Access principali. Con il mixer e tre o quattro cuffie, tuttavia, la durata della batteria scende a circa 75 minuti. Per fortuna, i caricabatteria che avevo portato con me possono funzionare con l’alimentazione a 220 Volt, così ho solo dovuto procurarmi gli adattatori per le prese utilizzate in Olanda. Sono soddisfatto del funzionamento del Comrex Access di cui disponiamo. Il costo di questa unità equivale all’incirca al costo di un normale dispositivo ISDN. Utilizziamo una unità rack per mandare l’audio di una delle nostre radio talk a XM Radio. Abbiamo anche delle unità rack installate come backup dei ponti radio verso i •

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trasmettitori, per alcuni siti. L’uso con le connessioni Ethernet RJ-45 è sembrato stabile. Il Wi-Fi è più suscettibile di interferenze rispetto ad una connessione via cavo, ma funziona quando il segnale è forte. Se potete scegliere, scegliete sempre il cavo. L’uso con il 3G dipende dalla copertura nella vostra cella. Abbiamo avuto buone e cattive esperienze, ma è un problema che dipende dagli operatori di rete wireless. Se Comrex aggiungesse la capacità ISDN all’Access, potrei avere un solo dispositivo nel magazzino delle apparecchiature per le dirette esterne, ma vedo che l’ISDN sta lentamente svanendo, mentre le connessioni a banda larga diventano sempre più spesso disponibili, e non c’è dubbio che utilizzare la connessione a banda larga sul campo possa essere più economico, sul lungo periodo, che non le tradizionali linee ISDN. Se, poi, riuscite a trovare la scheda 3G di un operatore di rete che fornisca un servizio affidabile, potete davvero realizzare le vostre trasmissioni remote da qualsiasi luogo vogliate. Mike Sprysenski, direttore tecnico di Clear Channel Radio Orlando Per informazioni: www.comrex.com 2 0 1 1


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Wowza supporta Widen Radio538 nel fare streaming Quando noi di Radio538 abbiamo deciso di avvantaggiarci per la prima vota della radio via Internet, abbiamo utilizzato SHOUTcast per mandare in streaming i nostri programmi. Non ci è voluto molto tempo per scoprire che c’è un grande appetito per la musica online, sia da parte degli ascoltatori all’estero, sia da parte di quelli nel nostro Paese. Il successo iniziale ci ha portati a considerare l’audience anche piuttosto ampia che avremmo potuto raggiungere, se avessimo usato una piattaforma più popolare, come Flash, possibilmente in combinazione con altre piattaforme leader.

potuto contare sulla capacità unica RTSP/RTP, MPEG-TS e SHOUTcacst di Wowza per permettere la distribuzione sui player Flash senza il bisogno di un impegnativo aggiornamento della struttura di codifica. Eravamo anche interessati alla possibilità di Wowza di offrire lo streaming multi protocollo, che ci avrebbe dato la possibilità di andare oltre Flash e distribuire il contenuto di una singola codifica su molti altri client di primo piano per desktop, sui dispositivi mobili, e anche portare lo streaming nei salotti di casa e dovunque i nostri ascoltatori se la sentano di “sintonizzarsi”.

Benefici inaspettati

Servizio ininterrotto

Ma avevamo un problema: non volevamo abbandonare il nostro investimento iniziale su SHOUTcast e non volevamo abbandonare nemmeno i devoti ascoltatori di SHOUTcast. La soluzione si è rivelata essere più semplice di quel che ci aspettavamo e ci ha dato benefici non previsti. Siamo passati a Wowza Media System. Fondata nel 1992, Radio538 è di proprietà di RTL Nederland, una consociata del gruppo RTL. È una delle tre principali stazioni radio dell’Olanda. Per parecchi anni, abbiamo trasmesso su Internet, ed è diventato il nostro canale con la crescita più rapida. All’inizio del 2009, noi di Radio538 abbiamo chiesto a Wowza Media Systems di aiutarci a rendere disponibile il contenuto a un numero maggiore di ascoltatori. Wowza è stata la nostra scelta perché il suo streaming da SHOUTcast a Flash ci avrebbe permesso di distribuire la musica mediante un player Flash attraente, senza alienare i nostri utente SHOUTcast esistenti. Allo stesso tempo, avremmo

Appena avviata, la nostra prima implementazione di Wowza Media Server ha soddisfatto le nostre richieste e anche di più. Per prima cosa, occorre sapere che l’Internet Service Provider su cui distribuiamo la nostra soluzione Wowza è IS Internet Services, che ci fornisce un’infrastruttura hardware, la larghezza di banda necessaria e l’esperienza nell’hosting. Lavorando con IS, abbiamo realizzato una transizione fluida da SHOUTcast, e così possiamo prendere i nostri stream dall’infrastruttura SHOUTcast esistente e distribuirli indifferente a Flash e altri player popolari. In più, ne è risultata un’infrastruttura tecnologica consolidata, che ha ridotto i costi generali. Dato che il Wowza Media Server è scalabile, abbiamo usato meno server pur mandando lo stream a una più larga base di ascoltatori, che utilizzano Flash. Andando oltre le nostre aspettative, le molte API di Wowza Media Server hanno dato un impulso alla nostra creatività. Abbiamo trovato un modo innovativo per fare di più

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per gli ascoltatori. Un buon esempio è “uTune” di Radio538, un’applicazione per il karaoke online con cui i nostri ascoltatori scelgono una canzone, quindi la registrano con la loro voce e la condividono online. Avendo avuto così tanto successo sin dalla prima esperienza con Wowza Media Server, non vedevamo l’ora di passare a Wowza Media Server 2, quando è stato rilasciato alla fine del 2009. Wowza Media Server 2 è un server “H.264-ovunque”, che fornisce un’infrastruttura unica per la distribuzione video su tre tipi di schermi. Motore Java ad alta resa, Wowza Media Server 2 è in grado di distribuire i nostri stream audio a qualsiasi dispositivo, con qualsiasi protocollo. Infatti, è unico nella possibilità di raggiungere una moltitudine di client e di riproduttori simultaneamente da un singolo set di codificatori video H.264 o audio AAC/MP3, per contenuti in diretta o on-demand.

Flusso di lavoro semplificato Per le emittenti come la nostra, il vantaggio è che non c’è più bisogno di codificatori speciali su specifiche del cliente. La maggiore resa, insieme ai risparmi sul lato della codifica, dell’archiviazione e della gestione, ha portato al contenimento delle spese, migliorato l’efficienza e semplificato ancor di più il flusso di lavoro. E dato che Wowza è una piattaforma basata su un singolo server, vengono anche semplificate la formazione e l’attività di •

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gestione, riducendo ulteriormente le spese. L’upgrade al Wowza Media Serer 2 ha allargato la possibilità di ascolto agli Apple iPhone, iPad e iPod Touch, ai telefoni Android, a Microsoft Silverlight, ad Apple QuickTime, ai set-top box e altro ancora. Quest’anno, abbiamo continuato ad affidarci a Wowza per supportare molteplici iniziative innovative di streaming globale, comprese delle trasmissioni dal vivo con contributi video per Silverlight dei nostri DJ nello studio del Villaggio Olimpico di Vancouver. Tra gli ulteriori successi ha cui Wowza ha contribuito, c’è una trasmissione nazionale di telethon per il terremoto di Haiti, che ha permesso di raccogliere di più di 83 milioni di euro. La trasmissione su Web del telethon, che ha coinvolto molte delle radio commerciali e pubbliche dell’Olanda, ha registrato più di un milione di ascoltatori, di cui circa 145.000 simultanei. Alexander Josiassen, responsabile tecnico e operativo di Radio538 Per informazioni: www.wowzamedia.com 2 0 1 1


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Barix collega Skyview in cielo e sulla terra L’industria del broadcast vede sempre il satellite e l’IP come piattaforme in competizione per la distribuzione del segnale. Raramente si scrive, però, della compatibilità incrociata tra queste due piattaforme, che può realmente migliorare il modo in cui la programmazione delle reti viene processata e distribuita. Skyview Networks è specializzata nella distribuzione di programmi di informazione e sport per l’industria radiofonica, servendo perlopiù reti radiofoniche composte da molteplici stazioni e affiliati. Il satellite permette a Skyview di distribuire il programma audio via etere alle stazioni degli Stati Uniti, facendo l’uplink diretto verso SES World Skies AMC-8.

Serie mondiali Skyview è passata in modo sempre più consistente all’IP per il ritorno audio e per monitorare dell’affidabilità di collegamenti. La società attualmente ha più di 20 linee ISDN che spariranno gradualmente in favore dell’IP. Questo ridurrà ampiamente le spese mensili e offrirà una portata pressoché universale. Per l’audio su IP, questa società fa molto affidamento sulle apparecchiatura Barix. Skyview utilizza Barix con successo sin dal 2004, contandoci sempre più, mano a mano che i benefici diventavano evidenti. Le soluzioni per IP basate su software hanno il loro valore, specialmente quando sono gratuite, ma mancano della stabilità e della semplicità dell’hardware Barix. Skyview ha trovato che i dispositivi di codifica e decodifica di Barix siano molto più affidabili rispetto agli altri dispositivi hardware per IP, vincendo chiaramente nella competizione. Recenti storie di successo comprendono la copertura del torneo di baseball “Campionato Caribe”.

Skyview ha distribuito l’edizione del 2009 e del 2010 (rispettivamente dal Messico e dal Venezuela) a parecchie stazioni degli Stati Uniti. Oltre ad essere una storia di successo su tutto il continente, il progetto funge anche da caso ideale di studio sulla compatibilità tra satellite e tecnologie IP. La mancanza di certezze sulla disponibilità di connessioni ISDN e la qualità dell’assistenza tecnica in entrambe le regioni, hanno forzato un cambiamento di strategia per l’acquisizione dei segnali È stato deciso che l’IP sarebbe stato un metodo ideale di distribuzione, a seguito della disponibilità e di una positiva valutazione della connettività di rete. Skyview ha configurato un Barix Instreamer 100 affinché supportasse una trasmissione audio a 96 kbps (MPEG layer III) nel punto di codifica. Il dispositivo è stato anche preconfigurato per essere compatibile con i firewall e impostato per l’assegnazione dell’indirizzo DHCP, essenzialmente creando una situazione “plug-and-play” per il punto di origine dell’emissione. L’Instreamer codificava l’audio per lo streaming verso la struttura di Skyview di Scottsdale, in Arizona, dove un Exstreamer riceveva e decodificava il segnale. L’Exstreamer era collegato a una console di missaggio, l’uscita della quale veniva inviata ad uno stadio finale di processamento audio prima di salire sull’uplink. L’Instreamer e l’Exstreamer 100 sono progettati con ingressi e uscite audio sbilanciate, pertanto è stata utilizzata un’interfaccia audio a ciascun estremo del collegamento per convertire l’audio bilanciato, così da mantenere la massima qualità lungo l’intera catena

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audio (ci aspettiamo di provare quanto prima l’Exstreamer 500, che è dotato di ingressi/uscite bilanciate).

In azione Due stazioni della rete non avevano parabole satellitari, e hanno presentato quindi una sfida finale. Piuttosto che installare costose parabole e ricevitori satellitari, è stato spedito un Exstreamer preconfigurato a ciascuna stazione per ricevere il segnale. Skyview ha utilizzato gli Instreamer per ri-codificare l’audio alla console e mandare il segnale a ciascuna stazione. Là, l’Exstreamer decodificava l’audio e lo mandava direttamente alle console di messa in onda. In una situazione simile, Skyview distribuisce le trasmissioni in diretta dei Chicago Bulls, squadra di pallacanestro, verso molteplici stazioni. Una di esse, WLTH(AM) di Merrillville, in Indiana, non ha la possibilità di installare una parabola per banda C sulla sua sede. È stata pertanto configurata una coppia di Instreamer e Exstreamer punto-punto per questa stazione, in modo che possa ricevere e trasmettere ciascuna partita. I dispositivi Barix sono sicuramente versatili. Skyview è responsabile della registrazione e tracciamento di quanto viene letto in diretta (pubblicità letta •

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dai conduttori) durante le radiocronache delle squadre di basket di prima categoria: San Diego Padres, Cleveland Indians e Pittsburgh Pirates. Le stazioni collegate hanno degli stream online, ma non hanno i diritti per trasmettervi questi sport associati a programmi sulla categoria professionisti. Il monitoraggio di quanto pronunciato in diretta avviene mediante degli Instreamer Barix. Skyview invia un Instreamer preconfiguato a ciascuna stazione, dove i dispositivi vengono connessi a una console della rete locale. L’Instreamer codifica e manda in streaming il contenuto dal vivo verso Internet e i tecnici di Skyview ascoltano le trasmissioni dalle scrivanie di Scottsdale (o dai computer, ovunque si trovino), utilizzando Winamp. L’uso del software gratuito per monitorare le trasmissioni, riduce ulteriormente i costi. L’affidabilità ininterrotta e la versatilità dei Barix è stata funzionale allo sviluppo di Skyview su IP per il ritorno audio, la sua distribuzione e il suo monitoraggio. Costituisce anche un solido caso si compatibilità incrociata con le reti satellitari. Scott Boddicker, direttore operativo di Skyview Per informazioni: www.barix.com 2 0 1 1


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2wcom completa i collegamenti di Antenne Bayern Antenne Bayern è la stazione radio più ascoltata in Germania, con oltre 3,8 milioni di ascoltatori al giorno e una media di oltre 1,211 milioni di ascoltatori ogni ora. Diffonde i suoi programmi sulla Baviera, utilizzando 42 trasmettitori FM. Il segnale viene distribuito mediante il satellite Astra 3A. Nel 2009, il nostro partner Media Broadcast ha rimpiazzatogli apparati satellitari ComStream utilizzate per questi collegamenti. Dopo un attento collaudo, è stato deciso di optare per un sistema professionale di trasmissione satellitare, concepito con totale ridondanza. Questo sistema viene mantenuto e gestito da Media Broadcast.

Funzioni richieste L’utilizzo dei satelliti per la distribuzione, richiede dei ricevitori e decodificatori satellitari integrati e affidabili (IRD). Rispetto alle nostre necessità, è stata posta attenzione alle seguenti funzioni: ricezione assolutamente sincronizzata rispetto al tempo, possibilmente con segnale

orario PCR per evitare ritardi durante la commutazione effettuata dall’RDS tra aree contigue servite da trasmettitori diversi; qualità sonora eccellente, AAC-LC con un’opzione per la codifica MPEG layer II di segnali DVB-S; correzione degli errori superlativa per garantire la corretta ricezione anche in condizioni meteorologiche avverse; alimentatori con componenti non critici e lunga stabilità nel tempo. Un’altra considerazione ha riguardato la necessità di trasmettere i RDS in modo dinamico, perché Antenne Bayern invia i dati dinamici per i servizi Radio Text e TMC. Utilizzando queste linee guida, abbiamo optato per il DSR01 IRD della tedesca 2wcom. Oltre alle funzioni sopra menzionate, il DSR01 riceve anche il DVB-S2, un’opzione per attività future basate sullo standard DVB da satellite. La configurazione del DSR01 si può effettuare mediante interfaccia Web.

Questa consente nuove configurazioni, così come copiare le configurazioni esistenti in un ricevitore dello stesso tipo, senza alcuna complicazione. Il sistema completo è integrato nel sistema di gestione della rete di Media Broadcast e sarà monitorato costantemente. Un’altra utile funzione del 2wcom DSR01 è la possibilità di definire allarmi via SNMP, che possono essere attivati e inoltrati al verificarsi di determinate condizioni, come la perdita del segnale, la perdita dei dati ausiliari RDS, la presenza di errori nell’audio e così via. Le notifiche di questi eventi si possono inoltrare via SNMP o mediante i contatti a relay.

A parte le soglie di commutazione predefinite, è possibile accedere a differenti preimpostazioni mediante un controllo in ingresso (GPI) per effettuare la commutazione su un particolare operatore dei rete o satellite, se necessario. Siamo anche stati contenti del supporto clienti di 2wcom, che ha ascoltato e risposto alle nostre domande, così come ha implementato rapidamente le nostre richieste di migliorie, integrandole negli aggiornamenti successivi. Thomas Erl, tecnico audio di Antenne Bayern Per informazioni: www.2wcom.com

IDC di Datacast soddisfa le specifiche IRT Le linee di prodotti PROFline e Superflex di International Datacasting (IDC) rappresentano soluzioni personalizzate per una distribuzione di alta qualità dei contenuti sulle reti radio. PROFline è specializzata nello streaming in diretta dell’audio e dei dati RDS. Comprende prodotti e sistemi per la distribuzione audio via satellite e FM, inclusa la soluzione PROFline STR per

la distribuzione satellitare. Il sintonizzatore DVB-S2 supporta capacità fino a 128 kbps per un’accresciuta efficienza, quando si lavora con l’STR. Tre porte di uscita seriale RS-232 supporteranno il trasporto dei dati seriali per l’RDS, i comandi dell’automazione ecc. Per la gestione delle reti, l’STR può essere controllato da remoto grazie alla porta IP via SNMP e un browser per Web,

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oppure mediante l’applicazione Network Management di IDC. La linea di prodotti Superflex e il Datacast XD rappresenta un pacchetto completo per la distribuzione dell’audio su IP, con una soluzione complessiva per le reti radio. Comprese le funzioni “storeand-forward” e “split copy”, e la possibilità di realizzare applicazioni per nuovi media come la pubblicità

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personalizzata e la distribuzione digitale mediante Axia Livewire. Recentemente le apparecchiature FM PROFline sono state approvate come rispondenti alle specifiche tecniche fissate dall’Institut für Rundfunktechnick (IRT) in Germania. Per informazioni www.datacast.com

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Avete fatto (o rifatto) gli studi nuovi?

Molto volentieri ne scriveremo su Broadcast&Production!

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In un settore in costante evoluzione, dove tutte le emittenti, radiofoniche e televisive, e gli studi di produzione e gli studi di post-produzione sono in costante aggiornamento tecnologico (soprattutto per le tecnologie digitali), la vostra specifica “storia” ci interessa. E molto! Se avete recentemente fatto investimenti tecnologici, scrivetelo a Broadcast&Production, all’indirizzo broadcas t@broadcas t.it. Ne parleremo!

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La produzione in esterna

Diciamo no al nastro, si alla qualità Evolvere verso soluzioni qualitative oggi vuol dire, paradossalmente,

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semplificare le strutture e risparmiare. Ormai le soluzioni video HD

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per il broadcasting televisivo sono rappresentate da apparati che costano molto

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meno rispetto al passato, ma offrono ineguagliabili vantaggi: qualità

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dell’immagine, velocità di editing e leggerezza di utilizzo

La produzione news dà un taglio ai nastri con Panasonic KEYC-TV è un'emittente affiliata al network CBS da quasi cinquant'anni e diffonde su un territorio che comprende il sud del Minnesota e il nord dello Iowa. Negli ultimi tre anni siamo entrati nel gruppo di emittenti associate a Fox TV che trasmettono su un canale di televisione digitale. Questa primavera abbiamo aggiunto alle nostre dotazioni quattro videocamere Panasonic AG-HPX370 P2 HD da spalla, e abbiamo trasformato le operazioni per la costruzione dei nostri notiziari in un work-flow tapeless su memoria a stato solido. Al momento di associarsi con Fox, ci eravamo dotati di due videocamere AG-HVX200A P2 HD per riprese a mano libera, in grado di operare insieme alle nostre altre videocamere a nastro per le

riprese in esterni. Quando poi ci siamo prefissi l’obiettivo di effettuare riprese in alta definizione per i nostri notiziari, e abbiamo definito di conseguenza le nostre prospettive di medio termine, ci siamo resi conto che un componente critico per il successo di questa transizione era l'eliminazione dei nastri registrati. La nostra esperienza con le AG-HVX200A ci aveva permesso di familiarizzare con il workflow P2, e di toccare con mano quanto potesse essere veloce la fase di editing, anche perché i processi separati di acquisizione e digitalizzazione del girato non erano più fra le cose da fare. Eravamo anche interessati a videocamere con caratteristiche (e ingombri) superiori; tra i nuovi modelli Panasonic stavamo valutando sia il conosciuto AG-HPX300, che

il suo successore AGHPX370, appena questo fu disponibile. Il modello AGHPX370 è una videocamera con obiettivi intercambiabili e risoluzione full HD di1920x1080, campionamento a 10-bit, compressione 4:2:2 “independent frame” e con il sistema di registrazione AVC-intra. È equipaggiato di un elemento sensibile 3MOS da 1/3 di pollice, con risoluzione nativa di 2.2 megapixel, e con la nuovissima tecnologia ULT (Ultra Luminance Technology). Questo sensore è abbinato a un sistema di processamento del segnale digitale a 20 bit, in grado di acquisire immagini alla risoluzione nativa di 1920x1080, e di una tecnologia che consente di avere un notevole miglioramento nella sensibilità. L’esecuzione “a spalla” della

HPX370, il prezzo contenuto e la qualità delle sue immagini ci hanno rapidamente convinto.

Taglio del nastro per notizie in HD Le riprese di notiziari in definizione standard proseguiranno sicuramente ancora per qualche tempo, ma l'utilizzo delle nuove videocamere ha permesso un miglioramento della qualità complessiva dei nostri video, anche se girati in SD. Al momento di completare il passaggio all'alta definizione, con le HPX370 avremo a disposizione delle apparecchiature capaci di produrre immagini HD con la qualità tipica delle grandi emittenti. In questo momento stiamo girando circa due ore al giorno di notiziari locali, registrandole sulle schede 32GB

In questo numero parliamo di: 16x9 Inc.................................................pag. 94 Angenieux ............................................pag. 95 ARRI ........................................................pag. 95 Canon.....................................................pag. 90 Electrophysics.....................................pag. 94 Focus Enhancements ......................pag. 94

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Fujifilm Fujinon ..................................pag. 89 Hitachi ....................................................pag. 91 Ikegami ..................................................pag. 93 JVC ..........................................................pag. 92 Maxell.....................................................pag. 96 Panasonic..............................................pag. 88

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Panavision.............................................pag. 96 Sony ........................................................pag. 94 Schneider..............................................pag. 96 Zeiss ........................................................pag. 96

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P2, compatibili con tutte le nostre piattaforme di editing: Adobe, Avid, Edius e Final Cut Pro. Possiamo completare l'editing di un servizio in tempi strettissimi, e questo è un grande aiuto per chi, come noi, è sempre alla ricerca di un vantaggio competitivo.

Una tecnologia facile da usare Le HPX370 non richiedono una formazione particolare per essere utilizzate al meglio, e questo è un altro fattore critico quando si lavora in emittenti come la nostra, dove praticamente non esistono operatori dedicati solo alle riprese dei notiziari. Tutti i giornalisti che lavorano con noi, ad eccezione dei nostri metereologi, prendono in mano la videocamera per girare e poi editare i propri servizi. Non abbiamo specialisti, ma solo generalisti. E abbiamo

notato che, oltre al resto, le HPX370 hanno una facilità ed una immediatezza d’uso davvero notevoli. Il nostro dipartimento di produzione ha già usato queste videocamere per alcune pubblicità e progetti di promozione. In questi casi le HPX370 sono state utilizzate in definizione standard, ma contiamo di iniziare ad utilizzarle per riprese HD tra pochi mesi. Il mirino a colori di questa videocamera è di qualità eccellente, e ci da un grande aiuto per comporre e regolare al meglio le immagini. È un attimo sistemare l’esposizione, il mirino dice tutto. I nostri giornalisti si scambiano continuamente gli apparecchi, e quindi le videocamere hanno una vita molto travagliata: per questo abbiamo apprezzato la robustezza costruttiva della HPX370. Anche la durata delle batterie

di questa videocamera è davvero un altro mondo: rispetto ai nostri vecchi sistemi a nastro le batterie di questa Panasonic hanno un'autonomia molto più elevata. Siamo stati molto soddisfatti delle caratteristiche e delle prestazioni complessive della Panasonic HPX370; crediamo che l'investimento che

abbiamo fatto ci permetterà di mantenere un livello elevato di qualità nelle nostre trasmissioni in alta definizione anche nei prossimi anni. Dan Ruiter, direttore dei telegiornali di KEYC-TV (tvruiter@keyc.com) Per informazioni: www.panasonic-broadcast.it

Gli obiettivi HD di Fujifilm fanno la differenza e si vede Quando Media Source è passata all'alta definizione nell'aprile del 2008, ci siamo dotati di obiettivi ad alta definizione Fujifilm (la vecchia Fujinon) modello HA16x6.3 BERM, da utilizzare sulle nostre videocamere Panasonic ad alta definizione basate sul sistema P2. E abbiamo anche installato un sistema completo per l’editing in alta definizione

basato su un Apple Mac Pro e Final Cut Pro, abbinato a una capacità di archiviazione di 8 TeraByte. Ma perché proprio gli obiettivi Fujifilm? In rete ho trovato moltissime recensioni scritte da direttori di produzione che hanno avuto una esperienza diretta: erano tutti d'accordo che per le piccole case di produzione che vogliono

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riprendere in alta definizione (e Media Source è proprio una di queste) i Fujifilm HA16x6.3 BERM hanno un eccellente rapporto qualità prezzo, anche perché è quasi come avere due obiettivi in uno. Uno grandangolare fino al punto giusto, l’altro perfetto per i comuni impieghi quotidiani, ma in grado di stringere abbastanza da permettere primissimi piani di qualità. Le mie prime esperienze in televisione risalgono al 1985, e in quel periodo praticamente tutti i migliori operatori con cui ho avuto l'occasione di lavorare avevano un'ottima opinione degli obiettivi Fujifilm per le riprese in esterni. Un mio collega di quegli anni ripeteva spesso un modo di dire che adesso mi ripeto sempre anch’io: ”è il vetro che fa la differenza”. Sicuramente

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questa definizione si adatta perfettamente agli obiettivi Fujifilm. I nostri obiettivi Fujifilm sono utilizzati continuamente, dal momento che noi registriamo una produzione molto ampia: dai video per la comunicazione aziendale, ai video pubblicitari, fino alle trasmissioni più comuni, notiziari, giochi,… Questi obiettivi sono anche utilizzati nei nostri studi di registrazione per le riprese in croma-key, come pure per vari altri spettacoli, ad esempio uno show prodotto tutti i mesi per una grande impresa di servizi locale.

Obiettivi veloci aiutano le riprese sul campo Una delle caratteristiche che più ci ha impressionato dell’HA16x6,3 BERM è la sua velocità estremamente elevata per un obiettivo per

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La produzione in esterna

riprese in esterni. Con impostata un'apertura f -1,7, e utilizzando una illuminazione con luce diurna naturale, è possibile ottenere un'ottima profondità di campo semplicemente rispettando la regola del 7-7. Questa regola dice che è necessario avere almeno 7 piedi (poco più di 2 metri, NdT) di distanza tra l'obiettivo e il nostro giornalista; inoltre, 7 piedi dietro le spalle del soggetto principale ci deve essere uno sfondo accattivante, con almeno un

oggetto adeguatamente illuminato. Il moltiplicatore di focale 2x ci ha anche permesso di riprendere immagini in esterni (o di paesaggi). Queste caratteristiche si sono rivelate fondamentali durante una sessione di riprese di tre giorni alle Hawaii per realizzare una serie di filmati HD destinati a una grossa catena di alberghi. Uno dei miei soggetti preferiti durante questo lavoro prevedeva in primo piano un ricchissimo vassoio di

frutta e formaggio, decorato da una serie di fiori hawaiani, disposto vicino a una bottiglia di champagne circondata da alcuni flutes. Bene, se guardavo nel monitor da campo ad alta definizione, potevo contare una ad una le bollicine nel bicchiere dello champagne. E in quello stesso momento l'obiettivo stava riprendendo lo spettacolare blu nell'oceano Pacifico sullo sfondo, e le persone che camminavano sulla passerella nella spiaggia. La cosa veramente

incredibile è che sia la passeggiata, sia la spiaggia erano lontani circa 200 m dall'hotel e noi stavamo riprendendo dal 18º piano di questo edificio. Ancora una volta i nostri obiettivi Fujifilm hanno verificato che davvero “è il vetro che fa la differenza” Joe Incardona, presidente e proprietario di Media Source (joeinc@memphismediasource.com) Per informazioni: www.fujinon.com/broadcast

Il rally visto da vicino con gli obiettivi Canon Negli Stati Uniti giugno è il mese dell'appuntamento annuale con la famosa corsa in salita di Pikes Peak, una produzione live impegnativa e davvero unica per tutti gli operatori broadcast. Quest'anno, a 88 anni dalla prima edizione della corsa, ho girato un video ad alta definizione di questa competizione internazionale da una posizione …privilegiata! Una parte di me era a bordo di un elicottero AirCam Aerospatiale TwinStar AS355F1, mentre il resto si sporgeva dal portellone con una camera in mano. Non è per niente facile volare tra queste montagne, soprattutto perché la quota non scende mai sotto i 3.000 m, e a volte arriva fino a 5.000 m. Il vento e i vuoti d'aria ne hanno fatto uno dei giorni più impegnativi che mi sia mai capitato di vivere su queste montagne. Per mia fortuna, proprio qualche settimana prima avevo partecipato ad una dimostrazione (di quelle che si fanno dopo il NAB) presso la Telecorps Sales and Leasing al Denver Tech Center, e lì avevo avuto l'opportunità di provare il nuovo obiettivo zoom portatile Canon per alta definizio-

ne, siglato HJ15ex8.5B. È il primo obiettivo al mondo di questo genere ad avere incorporato un sistema per la stabilizzazione ottica dell'immagine. È molto compatto e anche leggero: pesa meno di due chili. Il nuovo obiettivo HJ15 è stato progettato in particolare per ottenere immagini stabili anche quando la telecamera che lo utilizza è sottoposta a scossoni e vibrazioni di ogni genere. L’HJ15 utilizza una versione aggiornata della tecnologia chiamata Vari-Angle Prism Image Stabilizer; questa tec-

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nologia, una esclusiva Canon, permette di mantenere un livello elevato di stabilità dell'immagine sull’intero campo di impiego dell'obiettivo, dalle focali più corte e fino a quelle più spinte nell’uso come teleobiettivo.

Per l'HD la stabilità dell'immagine è imprescindibile Ho utilizzato l'obiettivo CanonHJ15 montato su una videocamera con storage a disco ottico Sony PDWF800 XDCAM, e sono rimasto molto favorevolmente impressionato dall'ottimo •

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comportamento di questa mia attrezzatura, anche quando era sottoposta a tutte le vibrazioni dell'elicottero. Le immagini ad alta definizione hanno ovviamente una risoluzione più elevata, e quindi risentono in misura maggiore di piccoli difetti di ripresa come per esempio le vibrazioni della videocamera. Con l'obiettivo HJ15 non si osserva alcuna traccia di queste vibrazioni in tutto il materiale che ho girato. La differenza tra queste nuove focali Canon ed i vecchi obiettivi per riprese a definizione standard, anche 2 0 1 1


se dotati di stabilizzatore d'immagine, è semplicemente la stessa differenza che c'è fra la notte ed il giorno. I vecchi obiettivi stabilizzati SD rendevano visibile un certo ritardo sulle immagini filmate, cosa che non si riscontra con il nuovo HJ15. Quando si sposta la videocamera a destra oppure a sinistra, il filmato registra esattamente questo movimento, senza nessun ritardo né perdita di immagini. L'operatore della videocamera può utilizzare con facilità i

controlli operativi e tutti i pulsanti di selezione su questo nuovo obiettivo Canon. Il HJ15 ha i controlli per la stabilizzazione dell'immagine montati sull’estremità anteriore, in modo che anche un operatore davvero alle primissime armi con quest'obiettivo non possa attivare o disattivare accidentalmente questa funzione. Con gli altri obiettivi disponibili sul mercato è infatti richiesta una certa esperienza d'uso per evitare di premere ad un certo punto il pulsante

sbagliato e trovarsi con il controllo di stabilità dell'immagine disattivato. L'obiettivo CanonHJ15 con stabilizzatore d'immagine è un gruppo ottico con una buona definizione, di ottima risposta e ottima affidabilità. È un prodotto sincero, che mantiene le sue promesse. Effettuare le riprese della corsa in salita di Pikes Peak in alta definizione e da un elicottero frustato dal vento in tutte le direzioni è stato un compito veramente arduo, per me e anche per la

mia attrezzatura. Il mio più grande ringraziamento va alla Canon per aver sviluppato questi obiettivi: se non fosse stato per le loro ricerche, il mondo delle riprese sarebbe ancora fermo agli anni 60, con tutti i limiti degli obiettivi usati in quel periodo. Sam Allen da 25 anni realizza tutti i generi di riprese e di formati video (sam@samallenproductions.com) Per informazioni: www.canonbroadcast.com

Sport ad alta definizione con le videocamere Hitachi Quando la squadra dell'Università dell'Alabama gioca in casa le sue partite di football, allo stadio BryantDenny (che ha una capacità di più di 92000 spettatori) non rimane un solo posto libero, e spesso altre 30.000 persone sono in lista d'attesa per un biglietto d'entrata. L'anno scorso la scuola ha fatto un grande investimento nelle proprie strutture per l'atletica: questo stadio, già una delle più grandi strutture fra i campus universitari negli Stati Uniti, non è stato solo ampliato ma è stato anche dotato di un sistema di riprese video ad alta definizione per garantire la copertura degli eventi sportivi. Il passaggio alle riprese in alta definizione ha comportato l'acquisto di tre nuove telecamere Hitachi SKHD1000HDTV con lenti Fujinon ad alta definizione, adatte sia per le riprese in studio che per le riprese all’aperto. Insieme alle telecamere sono stati acquistati anche i sistemi di controllo in fibra ottica e i gruppi per il controllo remoto tramite joystick RU-1200.

Una sala di controllo in alta definizione La nostra nuova sala di controllo per l'alta definizione è ora equipaggiata con una nutrita serie di apparecchiature: multiformat product switcher, HD graphics system, un sistema ad alta definizione per la moviola immediata e un mixer audio digitale. Abbiamo anche installato un certo numero di schermi in alta definizione in tutto lo stadio, ed un ulteriore schermo in un'altra palestra del campus dove si giocano partite di pallacanestro e si svolgono gare di ginnastica artistica. Scegliere accuratamente i nostri sistemi di ripresa è stato un'attività che ci ha impegnato a lungo; d'altra parte questo è un investimento a lungo termine per la nostra struttu-

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ra. Abbiamo preso in considerazione un certo numero di telecamere HDTV, tra le più popolari e al top di gamma, e abbiamo visto che le Hitachi non solo avevano una buona qualità di immagine, ma erano anche offerte al prezzo più basso. Tutto il sistema Hitachi, compresi gli obiettivi, la CCU e il sistema di controllo e ottimizzazione da remoto, si caratterizzava per il prezzo estremamente competitivo. La stessa Casa ci ha fornito un grande aiuto durante la valutazione e l'acquisto delle apparecchiature, e ci ha offerto una serie di ottimi consigli tecnici per scegliere gli obiettivi HD più adatti per le nostre nuove telecamere. Le unità remote Hitachi, molto sofisticate, permettono ai nostri operatori di mettere a

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punto le telecamere dalla sala di controllo, ottimizzando anche la correzione dei colori, i filtri ND, e, caratteristica che non è sempre presente nelle telecamere HDTV, il bilanciamento del bianco “onetouch”. Ne deriva un processo completamente assistito per la messa a punto delle telecamere, che consente ai nostri operatori di concentrarsi sulle riprese e inoltre migliora notevolmente i nostri standard televisivi.

Riprese facili per tutti Mentre sceglievamo le nostre nuove telecamere in alta definizione, avevamo ben chiaro che dovevano essere delle apparecchiature caratterizzate da una facilità ed una immediatezza d’uso eccellenti, dal momento che, quando non

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La produzione in esterna

sono utilizzate dai nostri operatori professionali, le affidiamo ai nostri studenti per consentire loro di acquisire esperienza con le riprese. La RU1200, con i suoi menù per le riprese e per il set-up permette agli operatori esperti di avere un controllo molto preciso, ma allo stesso tempo è molto tollerante con i tipici errori che commettono le persone alle prime armi. Molte teleca-

mere HD di alta gamma hanno una serie di menù e controlli magari completissimi, ma difficili da capire e utilizzare; al contrario la Hitachi SK-HD1000 dispone di un'interfaccia semplice e intuitiva, che la rende estremamente facile da utilizzare. Queste telecamere restituiscono immagini brillanti, fedeli, e con pochissimi disturbi grazie ai tre sensori da 2/3”; la loro

risoluzione a 1100 linee consente di avere un'ottima precisione persino quando si stia operando in modalità 720/60p (generalmente la scuola usa la risoluzione 1084/59.94i per quasi tutte le sue riprese). Le nostre telecamere Hitachi SK-HD1000 vengono anche utilizzate per le riprese di tre spettacoli dopo le partite, spettacoli trasmessi poi dalla

televisione locale. Seguire le nostre squadre fa parte della vita studentesca qua all'Università dell'Alabama, e le nostre telecamere Hitachi ad alta definizione giocano bene il loro ruolo. Justin Brandt, direttore di Crimson Tide Productions (jBriant@ia.ua.edu) Per informazioni: www.hitachikokusai.com

Quando si passa ai notiziari in alta definizione con JVC

KUSI-TV è un'emittente privata che trasmette notizie direttamente legate al suo territorio. In tutti i giorni della settimana, sabato e domenica inclusi, dedichiamo ai notiziari sei ore e mezza della nostra programmazione; ogni ora, inoltre, trasmettiamo una breve edizione con le ultime notizie. Attualmente quasi tutti i network locali che coprono l'area di San Diego sono passati alle produzioni in alta definizione. Il 1 aprile 2010, a completamento di un progetto che è durato due anni, anche noi abbiamo prodotto il nostro primo telegiornale locale in alta definizione.

HD dentro e fuori Se consideriamo le emittenti

private della nostra zona, alcune registrano in alta definizione solo i notiziari da studio, mentre i filmati in esterni sono ancora ripresi in bassa definizione. Per quanto ci riguarda, volevamo affrontare il problema in maniera diversa e ci siamo messi alla ricerca di una videocamera ENG che potesse avere un'elevata qualità di ripresa e allo stesso tempo permettesse di gestire un flusso di lavoro basato su file. Abbiamo trovato esattamente quello che cercavamo tra i prodotti JVC, e abbiamo acquistato ben undici videocamere JVC GYHM700 ProHD, delle quali siamo completamente soddisfatti. Anche per le riprese in studio ci affidiamo a JVC, e utilizziamo le loro videocamere

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ad alta definizione GYHD250. Da quando abbiamo iniziato le trasmissioni in alta definizione, abbiamo ricevuto moltissimi feedback positivi da parte dei nostri telespettatori sulla qualità (visiva) dei nostri notiziari. Non solo, persino altre emittenti concorrenti ci hanno fatto i complimenti. Al giorno d'oggi, chi lavora nell'industria della televisione preferisce utilizzare videocamere di dimensioni e peso sempre più ridotti; in linea di massima questa tendenza mi trova favorevole, ma con le dovute eccezioni. Ad esempio, molte videocamere non sono ottimizzate per il lavoro ENG. In particolare, le videocamere che utilizzano oculari posteriori mi lasciano molto perplesso, per•

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ché difficilmente si riesce a mantenerle ferme. Di fatto, molto spesso gli operatori che utilizzano questo tipo di videocamere devono ricorrere all'uso di un supporto (ad esempio un monopiede) nel tentativo di ottenere immagini stabili. I nostri operatori hanno familiarizzato subito con le nuove videocamere JVC. Malgrado siano molto più leggere rispetto alle precedenti videocamere SD, le nuove GY-HM700, a spalla, danno lo stesso feeling di un apparecchio tradizionale. Abbiamo fatto riprese 720p in esterni e la qualità dell'immagine di queste JVC è veramente molto buona. Poter eseguire riprese tapeless era un altro degli obiettivi che c'eravamo fissati al momento di passare all'alta definizione. Abbiamo impiegato veramente molto tempo per confrontare diversi formati di file e diversi tipi di memoria, e al termine della nostra ricerca abbiamo visto che le schede SDHC rappresentavano la migliore soluzione per il nostro workflow. Questo tipo di memorie, non proprietarie, si possono trovare facilmente in molti negozi, e ad un costo abbordabile: ci è sembrato naturale dotare i nostri operatori di un buon numero di schede per ogni evenienza.

Niente transcoding Ancora prima di acquistare le videocamere JVC, il nostro 2 0 1 1


management aveva già scelto Apple Final Cut Pro per l’editing. Anche per questo punto le GY-HM700 rispondevano in pieno alle nostre esigenze. Queste videocamere possono registrare direttamente in formato .MOV, permettendo di iniziare direttamente l’editing

senza effettuare nessun tipo di transcoding. Ovviamente anche il prezzo delle videocamere è stato un aspetto importante: con un budget di 10.000 dollari (circa 7500 euro) per apparecchio, cercavamo le videocamere ENG in alta definizione con il miglior

rapporto qualità prezzo. Le videocamere JVC non solo rispondevano in pieno ai nostri requisiti tecnici, ma ci hanno anche aiutato a rimanere nel budget assegnato. Le nostreGY-HM700 combinano in maniera eccellente un'alta qualità dell'immagine, una

buona affidabilità, un workflow efficace e un ottimo rapporto qualità prezzo. Richard Large, responsabile tecnico di KUSI-TV (rlarge@kusi.com) Per informazioni: www.pro.jvc.com

Da quando usa Ikegami, su The Weather Network brilla sempre il sole! The Weather Network ha da poco acquistato quattro videocamere Ikegami GFCAM HDS-V10 Flash RAM allo scopo di raggiungere la massima efficienza nel proprio workflow e la massima qualità nelle produzioni in alta definizione. Le nostre riprese video non sono utilizzate solo per le trasmissioni televisive di The Weather Network, ma vengono anche pubblicate sul nostro sito Web www.theweathernetwork.com, rese disponibili su cellulari ed altri dispositivi multimediali, e da ultimo utilizzate anche da Meteo Media, la nostra emittente gemella in lingua francese con base a Montreal. Il workflow tapeless che il sistema Ikegami GFCAM ci ha permesso di mettere a punto, è uno dei fattori che ci consente di ottenere dei tempi di risposta molto rapidi e di contenere i costi di produzione, specialmente quando si tratta di notiziari. Al momento di iniziare la nostra ricerca tra i modelli di videocamere ad alta definizione disponibili, avevamo già ben definito tutte le nostre necessità: ci serviva una videocamera di qualità professionale, con CCD di tipo 3”2/3, e adatta per le riprese EFP e ENG. Era il momento buono per abbandonare anche i classici supporti di registrazione, e così la rosa finale dei modelli papabili è risultata molto ristretta.

Quando abbiamo esaminato le caratteristiche della GFCAM Ikegami, abbiamo deciso che era la miglior risposta alle nostre richieste.

Le videocamere lavorano direttamente su file Il primo aspetto della Ikegami GFCAM che ci ha convinto è la sua costruzione robusta e affidabile. Comunque, il punto veramente importante per noi era il formato di registrazione dei file. Qui in The Weather Network abbiamo un workflow file-based e quindi abbiamo la necessità di trasferire facilmente i nostri file. La GFCAM registra le immagini in alta definizione utilizzando l'algoritmo di compressione MPEG-2, e incapsula in un flusso MXF, il contenitore open source compatibile con la maggior parte dei sistemi di editing e delle infrastrutture di produzione. Questo formato è veramente utile: gestisce in maniera ottimale i nostri file e può appoggiarsi a tutti i nostri software per l'editing, tra cui Avid e Final Cut Pro. Su queste camere stiamo usando una memoria di tipo Flash-RAM. I GFPaks forniti da Ikegami per l'uso con le sue videoca-

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mere comprendono una memoria Flash-RAM da 64 o 128 Gb, per gestire fino a quattro ore di registrazione in alta definizione, una porta USB e un'interfaccia ad alta velocità SATA. Questa configurazione permette di scaricare le registrazioni della GFCAM direttamente su laptop o desktop per le operazioni di editing video. È molto comodo usare i GFPak, specialmente per effettuare riprese ENG. I nostri operatori in esterni devono solo collegare il GFPak ai loro computer portatili e visionare il materiale in anteprima senza bisogno di altre apparecchiature. Uno dei nostri giornalisti può allo stesso tempo condurre un'intervista rimanendo fuori campo e lavorare direttamente sul proprio laptop, aggiungendo i metadati nel momento esatto in cui porge le domande. Questo metodo ha certamente avuto un impatto positivo sul nostro workflow.

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Un'esperienza veramente entusiasmante La mia esperienza nel broadcast è ormai trentennale, e ho potuto utilizzare un buon numero di videocamere di tutte le tecnologie. Non ho mai pensato di potermi realmente entusiasmare per una macchina, ma devo dire che questa videocamera Ikegami GFCAM HDS-V10 è veramente sorprendente. Ikegami è un nome di riferimento nel panorama delle videocamere in alta definizione per il mondo della televisione. I suoi prodotti sono sempre stati di buon livello e questa GFCAM è la loro ultima evoluzione. Kiko Grusecki, direttore delle operazioni broadcast di The Weather Network (kgrusecki@pelmorex.com) Per informazioni: www.ikegami.com

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La produzione in esterna

Sony HVR-Z7E L'HVR-Z7E è il primo camcorder HDV portatile con un sistema di ottica intercambiabile, registrazione progressiva nativa e unità di registrazione con memoria allo stato solido. L'HVR-Z7E è compatibile con una vasta gamma di ottiche, grazie al meccanismo di attacco a baionetta universale da 1/3", che permette di cambiare l'ottica rapidamente. Inoltre, l'unità di registrazione su memoria fornita in dotazione consente di ottenere un flusso di lavoro di editing non-lineare ottimizzato e di eseguire la registrazione di file HDV/DVCAM/DV su

una scheda di memoria allo stato solido CompactFlash standard. Ciò garantisce ai clienti livelli di flessibilità variabili e un funzionamento ibrido che sta diventando sempre più importante nella produzione video. Questo camcorder portatile migliora ulteriormente la versatilità operativa del line-up professionale HDV di Sony, aprendo le porte a nuove opportunità per la produzione video digitale in Alta Definizione. L'HVR-Z7E è un camcorder ideale per una vasta gamma di applicazioni: documentari, produzione televisiva tradi-

zionale, produzione cinematografica con budget limitato, video musicali, IPTV, applicazioni nel campo dell'istruzione, corporate o riprese in eventi. Il prodotto viene offerto con il pacchetto PrimeSupport completo. Si

tratta di un servizio che offre assistenza tecnica telefonica, riparazione e unità in prestito senza costi aggiuntivi. Si può così contare sul supporto diretto di Sony per la gestione delle apparecchiature. Per informazioni:www.sony.it

FS-100 di Focus Enhancements Il registratore video FS-100 di Focus Enhancements è un apparecchio portatile progettato per l'utilizzo con le videocamere Panasonic P2. Può memorizzare più di 4,5 ore di registrazioni DVCPRO HD, e può catturare fino a

18 ore di immagini DVCPRO. Il FS-100 registra a 720p 24/25/30 nei formati P2 o Quick time, e pesa meno di mezzo chilo. L’apparato utilizza anche una batteria rimovibile agli ioni di litio con un'autonomia di

circa 180 minuti di registrazione. Questo apparato può essere anche alimentato da una fonte esterna a 15 V continui. Gli accessori disponibili per il FS-100 comprendono un cavo Firewire 4-pin e la batte-

ria ricaricabile. Il carica batterie, ulteriori batterie di scorta e un telecomando collegato via cavo sono comunque disponibili come optional.

Per informazioni: www.focusinfo.com

Astroscope di Electrophysics Electrophysics ha in catalogo Astroscope, un modulo specializzato per la visione notturna sviluppato proprio per l'utilizzo con le videocamere broadcast professionali. Questi apparecchi sono progettati per essere inseriti tra un obiettivo con innesto a baionetta e il corpo della videocamera, e consentono di migliorare l’esposizione da 8 e fino a

10 aperture di diaframma. È disponibile una serie di modelli adatti a tutte le videocamere più diffuse che utilizzano formati video da ½ pollice a 2/3 di pollice. I gruppi AstroScope sono alimentati direttamente dalla videocamera, e, sebbene si interpongano tra il corpo della videocamera e l'obiettivo, garantiscono una perfetta connessione tra questi

due elementi. Astro Scope ha un peso di circa 700 grammi e consuma solo 30 mW.

Per informazioni: www.electrophysics.com

16x9 e il Tele Converter EX 1.5X Il Tele Converter EX 1.5X di 16x9 è stato progettato per essere avvitato direttamente sugli obiettivi delle videocamere più diffuse e aumenta le capacità di ripresa a distanza

con un ingrandimento di 1.5x. Il moltiplicatore usa un trattamento superficiale multistrato delle singole lenti per ottenere una maggior nitidezza dell’immagine. Si può avvi-

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tare direttamente alle ghiere 72 mm, e con gli appositi adattatori può essere montato anche su obiettivi con ghiera da 55mm o 62 mm. Il frontale dell’obiettivo ha una ghiera •

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da 86 mm per eventuali filtri o per il leggerissimo paraluce incluso tra gli accessori. Per informazioni: www.16x9inc.com 2 0 1 1


Angenieux 14x4.5 AIF HD Angenieux presenta l'obiettivo grandangolare14x4.5 AIF HD, progettato per le apparecchiature con formato video 2/3”, con una escursione zoom 14x. È in vendita nelle due versioni con fuoco manuale e con fuoco servocontrollato digitalmente.

Quest'obiettivo si aggiunge ai modelli già esistenti di Angenieux con zoom in versione 19x e 26x. Consente di memorizzare le posizioni della messa a fuoco e dello zoom, dispone di una funzione “auto-cruise” sullo zoom, messa a fuoco interna assistita, e una porta seriale

che gli consente di dialogare con altre apparecchiature. La sua lunghezza focale può variare da 4.5 mm a 63 mm; questo obiettivo ha una apertura massima di diaframma pari a f 1,8 nel campo tra 4.5 e 41 mm di focale, e di f 2/8 per focali da 41 a 63 mm.

Il grandangolo 14x4.5 AIF HD pesa poco più di un chilo e mezzo. Per informazioni: www.angenieux.com

nella ripresa delle immagini. Queste videocamera può essere utilizzata anche in notturna o per riprese con bassa illuminazione grazie alla sua sensibilità alla luce a 800El, e dispone di 13.5 posizioni per l'apertura del diaframma, in modo da poter

filmare in dettaglio dalle zone più scure dell'inquadratura fino ai soggetti più illuminati. Per informazioni: www.arri.com

ARRI Alexa a tutto campo Che si tratti di un film impegnato, o di frizzanti filmati pubblicitari, la videocamera digitale Alexa di Arri risponde perfettamente a tutte le vostre esigenze. Alexa può sicuramente rendere più veloci i workflow tipici in ogni tipo di produzione. Alexa registra

file in formato Apple QuickTime direttamente su schede di memoria SxS, integrate nella videocamera, in modo da consentire un editing immediato; inoltre utilizza obiettivi standard 35 mm con innesto Arri PL, per assicurare una grande flessibilità

Tribunale Civile e Penale di Tortona

AVVISO DI VENDITA DI AZIENDA Il dott. Pierluigi Caniggia con studio in Via Luca Valenziano n.3, Tortona, Curatore del fallimento n. 3/2011, intende cedere l’azienda della società fallita con unità produttiva sita in comune di Tortona (Alessandria) e con sede legale in Milano. Attività esercitata: progettazione, realizzazione e commercializzazione di ponti radio per il broadcasting televisivo e di sistemi di diffusione del segnale televisivo, attualmente svolta nel compendio immobiliare sito in comune di Tortona utilizzato in forza di contratto di leasing immobiliare. L’azienda risulta allo stato concessa in affitto, pertanto la vendita avrà efficacia dal momento della stipulazione dell’atto di cessione. L’immissione del possesso avverrà in data 31.08.2011. Il prezzo minimo della vendita è stabilito in Euro 750.000,00 (settecentocinquantamila/00) sulla base di perizie, oltre alle rimanenze per Euro 178.843,85 (centosettantottomilaottocentoquarantatre/85), prezzo che verrà ridotto in misura proporzionale al decremento subito nella consistenza delle stesse dalla data del 01.06.2011. Il prezzo minimo della vendita è comprensivo dell’accollo da parte dell’acquirente del fondo TFR e delle somme relative ai PIR per l’importo complessivo di Euro 226.153,75 (duecentoventiseimilacentocinquantatre/75), nonché delle rate a scadere del leasing e della rata di riscatto per complessivi Euro 320.988,00 (trecentoventimilanovecentoottantotto/00). Le dichiarazioni di offerta vincolante irrevocabile di acquisto dovranno pervenire alle condizioni, secondo le modalità e nei termini indicati nel Regolamento di vendita, avendo cura di verificare tutto quanto ivi riportato. G I U G N O / L U G L I O

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Le dichiarazioni di offerta dovranno essere garantite da cauzione pari al 10% del prezzo offerto da versarsi a mezzo assegno circolare. Il pagamento rateale residuo, comprensivo delle rimanenze, dovrà essere garantito da fideiussione bancaria. Sull’offerta dovrà essere apposta marca da €14,62. Le offerte, unitamente agli allegati, dovranno pervenire allo studio del curatore fallimentare direttamente, a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno o a mezzo di agenzie di recapito autorizzate, in forma scritta e in busta chiusa sigillata su entrambi i lati recante la seguente dicitura “Offerta di acquisto per l’Azienda Fall. N. 3/2011” e dovranno contenere, a pena di inammissibilità, tutti gli elementi del Regolamento di vendita. Le dichiarazioni di offerta dovranno pervenire entro il 28.07.2011 ore 12,00. L’apertura delle buste e l’asta avverranno presso lo studio del curatore dott. Pierluigi Caniggia il 29.07.2011 ore 9,00. Il presente avviso costituisce invito a offrire e non offerta al pubblico ai sensi dell’art. 1336 c.c. o sollecitazione all’investimento ai sensi dell’art. 94 del D.Lgs. 58/1998. Per qualsiasi informazione sulle modalità di partecipazione all’asta, nonché per la visita dell’azienda, rivolgersi allo studio del curatore dott. Pierluigi Caniggia, Via Luca Valenziano n.3 15057 Tortona (AL) Tel. 0131.861342 Fax 0131.863801, e.mail: pierluigi.caniggia@studiocaniggia.it. Il regolamento della vendita potrà essere reperito sul sito www.studiocaniggia.it sezione news oppure sul sito tribunale di Tortona www.tribunaletortona.it sezione vendite giudiziarie. B R O A D C A S T

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G U I DA T V ▲ ▲ ▲

La produzione in esterna

Primo Prime di Panavision La linea di obiettivi Primo Prime di Panavision è disponibile in un'ampia gamma di lunghezze focali, coprendo tutti più diffusi formati da 10 a 150 mm. Tutte sono pienamente compensate per i colori, e la maggior parte permette una messa a fuoco minima a 60 cm, con l'obiet-

tivo da 30 mm che permette addirittura la messa a fuoco fino a 25 cm. Questi obiettivi riescono a coniugare alto contrasto ed elevata risoluzione con una distribuzione della luminosità molto omogenea. La perdita di luminosità sulle immagini e la creazione di immagini

fantasma sono assolutamente trascurabili grazie all'uso di trattamenti superficiali tecnologicamente avanzati, e anche l'aberrazione cromatica è a livelli minimi. La serie Primo Primes è provvista di regolazione della messa a fuoco su entrambi i lati ed è calibrata in fabbrica

per i t-stop. Tra gli accessori di questa serie ci sono un moltiplicatore di focale 1,4x, un adattatore a bassa distorsione per l’impiego come grandangolo, e telai singoli o doppi per filtri.

Per informazioni: www.panavision.com

Obiettivi digitali Schneider Schneider presenta una serie di obiettivi per fotografia digitale con innesto C e tecnologia 3-CCD, specificamente progettati per l'utilizzo con macchine fotografiche a 3 sensori. La gamma comprende una serie di focali fisse e zoom in

grado di soddisfare praticamente tutte le necessità. Questi obiettivi sono stati sviluppati per arrivare a garantire un'apertura di 0.95, in grado di garantire un'eccellente qualità dell'immagine anche in

condizioni di scarsa illuminazione. Tutti questi obiettivi con innesto C possono essere utilizzati con sensori digitali fino al formato 2/3 di pollice, ed alcuni di questi possono lavorare con sensori di formato fino a 1 pollice.

Tra gli accessori disponibili per questi obiettivi ci sono tubi di prolunga in tre dimensioni, accessori di fissaggio e adattatori per gli innesti. Per informazioni: www.schneideroptics.com

Da Zeiss il Digizoom Carl Zeiss ha sviluppato specificamente l'obiettivo Digizoom 6-14 mm T 1.9 per la fotografia digitale; quest'obiettivo di integra pitch zoom, messa a fuoco e otturatori di costruzione standard e dispone di indici molto luminosi che possono essere letti da entrambi i lati dell'obiettivo stesso. Il meccanismo di messa a fuoco è proprietario, e consente di mantenere una cali-

brazione della scala di messa a fuoco molto precisa su tutta la gamma. Ha un diametro frontale di 95 mm e consente di avere un’ottima risoluzione grazie al range di messa a fuoco; inoltre, è stato progettato per ridurre al minimo le perdite di qualità dell’immagine per flare, glare, veiling e riflessioni.

Per informazioni: www.digiprimes.com

Maxel propone il suo Intelligent Adaptor Maxell ha in catalogo l’Intelligent Adaptor iVDR VC102, un sistema di registrazione di immagini rimovibile, con una memoria di 250 GB. Può supportare i formati DV, DVCAM, DVCPRO, DVCPRO50, DVCPRO HD e HDV, QuickTime e AVI, e, utiliz96 B R O A D C A S T

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zando i formati DV e HDV può memorizzare fino a 36 ore di video digitali. È alimentato da una batteria ricaricabile interna al litio, con un'autonomia di 90 minuti e può anche funzionare a 6 V o 18 V in corrente continua se collegato ad una fonte di alimentazione esterna. Il iVDR VC102 ha un display a cristalli liquidi •

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integrato, con un menù a paginazione per tutte le informazioni di stato e per ‘inserimento di comandi. È possibile sostituire a caldo l’elemento di archiviazione (“hot-swap”), ed è inoltre molto leggero: solamente duecento grammi.

Per informazioni: www.maxell-ivdr.com 2 0 1 1



INDICE INSERZIONISTI

Azienda

pag.

Azienda

pag.

09 Technology

pag. 41

Italtelec

pag. 45

3G Electronics

pag. 29

Leading Technologies

pag. 67

APW

pag. 31

Lupo Light

pag. 43

Axel Technology

pag. 49

M. Casale Bauer

pag. 71

Belco

pag. 23

Mediacom Dig. Evol.

pag. 33

Blackmagic Design

pag. 9

Midiware

pag. 65

BLT Italia

pag. 11

Molpass

pag. 39

Cartoni

pag. 57

Movie People

pag. 51

D1 Group

pag. 35

M-Three Satcom

I cop.

DB Elettronica

II cop.

M-Three Satcom

Allegato

Diem Technologies

pag. 81

M-Three Satcom

pag. 73

Elber

pag. 77

NewTek Europe

pag. 13

Elettrica 2000

pag. 25

Prase

pag. 61

Eurotek

pag. 97

Radio Touch

pag. 7

EVS

pag. 15

Res Ingenium

pag. 59

Exhibo

pag. 69

Rohde & Schwarz

pag. 17

Fallimento

pag. 95

Screen Service

IV cop.

Funky Junk Italy

pag. 75

SITEL

pag. 27

Gestitel

pag. 83

SM di Stillitano

pag. 21

Innovaction

pag. 85

Telsat

pag. 79

IRTE

pag. 55

Video Progetti

III Cop

Presidente Steve Palm Vice Presidente Carmel King Direttore Vendite Eric Trabb Direttore Responsabile e Publisher B&P Andrea Rivetta

Copyright: NewBay Media Italy Srl. Tutti i diritti di riproduzione e traduzione sono riservati. Gli elaborati inviati, anche se non pubblicati, non si restituiscono.

INFORMATIVA SULLA PRIVACY Ai sensi dell’art. 13, d. lgs 196/2003. I dati saranno trattati da Newbay Media Italy – titolare del trattamento – San Felice srl Resp. Vendite Italia e CEO Prima Strada, 12 – 20090 – Segrate Milano Raffaella Calabrese per gestire il servizio da voi richiestoci, per informarvi su iniziative e progetti, per inviaProduzione e diffusione re il catalogo prodotti, la rivista ed il mateDagmar Hänle riale informativo riservatiagli abbonati. Previo consenso, le informazioni potranno Stampa e Fotolito inviate anche via e-mail. I dati saranessere Tipografia Sady Francinetti no trattati, manualmente ed elettronicadi L. e S. Francinetti snc - Milano mente, esclusivamente da Newbay Media Italy srl e dai responsabili preposti ai servizi connessi a quanto sopra, non saranno NewBay Media Italy srl comunicati né trasferiti all’estero senza dieS. Felice - Prima Strada, 12 tro vostro esplicito consenso e saranno sotI-20090 Segrate-MI toposti a idonee procedure di sicurezza. Tel. 02 92884940 Gli incaricati del trattamento possono esseE-mail: broadcast@broadcast.it re preposti ai rapporti con gli abbonati, call center e sistemi informativi, alla stampa, World Headquarters all’imbustamento e all’invio di materiale NewBay Media LLC informativo. Ai sensi dell’art. 7, d. lgs 196/2003, si posso5285 Shawnee Road, Ste 100 no esercitare i relativi diritti fra cui consultaAlexandria - VA 22312 USA re, modificare, cancellare i dati od opporsi al Iscrizione al R.O.C. Nr. 16523 loro trattamento per l’invio di materiale informativo rivolgendosi al Responsabile del 23/10/2007 del Trattamento, presso la sede legale Reg. presso il Trib. di Milano: della Società Newbay Media Italy Associato all’Unione Stampa n. 275 del 16 aprile 1999 srl più sopra specificata.. Periodica Italiana

Broadcast & Production - Giugno/Luglio 2011

Per ricevere Broadcast & Production Vi preghiamo di riempire la cartolina in ogni sua parte. NewBay Media Italy srl decide a proprio insindacabile giudizio l’accettazione della richiesta di abbonamento. I dati raccolti con questa cartolina verranno anche utilizzati, se nel caso, anche per compilare la Guida Broadcast & Production. Dopo aver letto e pienamente compreso l'informativa sopra riportata in questa stessa pagina, ai sensi dell'art. 23 del Codice Privacy esprimo il mio consenso al trattamento dei miei dati personali da parte di Newbay Media Italy Srl, per finalità relative all'invio di informazioni su novità ed eventi relativi alle tecnologie broadcast.

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n.

Città

CAP

Tel

Fax

Paese

E-mail

Data

Firma

3/11

(1) Tipo di azienda ❏ A Emittente Radio ❏ B Emittente TV

Prov

❏ 1 Nazionale ❏ 2 Locale ❏ 3 Satellite ❏ 4 Web ❏ C Centro di Produzione A/V ❏ D Centro di Postproduzione A/V ❏ E Azienda Distributrice/Rappresentante

❏ F Azienda Produttrice ❏ G Fotografo Prof. ❏ H Consulente ❏ I Ag. Pub/Concess. ❏ J Laboratorio A/V. ❏ K Altro _____________ _______________________

(2) Funzione in azienda ❏ A Proprietario/Presidente ❏ B Ammininistratore Delegato/Direttore Generale ❏ C Dirigente o Funzionario Tecnico ❏ D Dirigente o Funzionario Commerciale ❏ E Produzione o Programmazione

❏ F Redazione ❏ G Comp. Grafica ❏ H Montaggio ❏ I Altro _____________ _______________________

Spazio per richieste, consigli e critiche:

INVIARE VIA FAX AL N° 02 70 300 211 (3) Ruolo nel processo decisionale d’acquisto ❏ A Raccolta informazioni

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❏ B Decisione finale

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Massima Riservatezza. NewBay Media Italy srl, ai sensi della L. 196/2003, garantisce la massima riservatezza e la possibilità di chiedere la cancellazione o rettifica dei dati personali.

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PRODUCTION P RODUC TION

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PREPARATION

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PACKAGING

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DISTRIBUTION

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DELIVERY

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