NATURART 43

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GIORGIO TESI EDITRICE

Pistoia nel Mondo il Mondo a Pistoia - Pistoia in the World the World in Pistoia

N. 43 COPYFREE-OMAGGIOCOPIA|2022AUGUST|AGOSTO-

JUMP INTO THIS UNIQUE EXPERIENCE TO DISCOVER OUR PRODUCTION ANYWHERE AND ANY TIME. AN INNOVATIVE TOOL TO WORK TOGETHER

Nurseries Virtual Tour is a multimedia platform designed by Giorgio Tesi Group to visit our nurseries and production, an innovative method for communicating with our customers all over the world.

of the Board of Directors

IT-001442 802529QUALITY CERTIFICATIONMANAGEMENTSYSTEMUNIENISO9001:2008 ENVIRONMENTALCERTIFICATIONMANAGEMENTSYSTEMUNIENISO14001:2004 Member of the Board of Directors

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Il sistema si basa sulla fotografia panoramica a 360 gradi, con la quale potrete osservare l’ambiente che vi circonda da diversi punti di osservazione permettendovi quindi la visione di spazi e situazioni con realismo e grande qualità.

NEVER SO CLOSE!

A map guides you in choosing which production center to explore. Once selected, you can browse around to choose the area on the basis of those varieties that interest you, getting botanical and sales information. You can send a quote or an information request to your sales representative. The system is based on 360-degree panoramic photography, with which you can observe the surrounding environment from different points of view, thus giving realistic, high-quality views of spaces and situations.

Nurseries Virtual Tour is a multimedia platform designed by Giorgio Tesi Group to visit our nurseries and production, an innovative method for communicating with our customers all over the world.

Member

Il sistema si basa sulla fotografia panoramica a 360 gradi, con la quale potrete osservare l’ambiente che vi circonda da diversi punti di osservazione permettendovi quindi la visione di spazi e situazioni con realismo e grande qualità.

A map guides you in choosing which production center to explore. Once selected, you can browse around to choose the area on the basis of those varieties that interest you, getting botanical and sales information. You can send a quote or an information request to your sales representative. The system is based on 360-degree panoramic photography, with which you can observe the surrounding environment from different points of view, thus giving realistic, high-quality views of spaces and situations.

Una mappa vi guiderà nella scelta del centro di produzione da esplorare e una volta selezionato potrete navigare al suo interno scegliendo l’area in base alle varietà a cui siete interessati, ottenendo informazioni botaniche e commerciali. Potrete inviare un preventivo oppure una richiesta di informazioni al vostro commerciale di riferimento.

Nurseries Virtual Tour è la piattaforma multimediale lanciata da Giorgio Tesi Group per visitare i vivai e la produzione, un innovativo metodo per dialogare con i nostri clienti in tutto il mondo.

Nurseries Virtual Tour è la piattaforma multimediale lanciata da Giorgio Tesi Group per visitare i vivai e la produzione, un innovativo metodo per dialogare con i nostri clienti in tutto il mondo. Una mappa vi guiderà nella scelta del centro di produzione da esplorare e una volta selezionato potrete navigare al suo interno scegliendo l’area in base alle varietà a cui siete interessati, ottenendo informazioni botaniche e commerciali. Potrete inviare un preventivo oppure una richiesta di informazioni al vostro commerciale di riferimento.

virtualtour.giorgiotesigroup.it

EDITORIALE

Giovanni Capecchi Direttore Editoriale Managing Editor

Non amo farmi fotografare. Mi imbarazza molto. In foto non riesco a ridere. Al massimo sorrido. Mia moglie dice che, nelle foto, non rido mai e io, dentro di me, mentre lo scatto sta per partire, penso: “Non c’è molto di cui ridere”. Ma, a parte questo, quando Nicolò mi ha coinvolto in un progetto del quale già mi aveva parlato e che mi era piaciuto, sapendo che non dovevo ridere mentre lui scattava la foto, ho accettato volentieri di partecipare. Intanto (mi scuseranno i lettori se queste righe hanno preso la strada dell’ironia, anche se quello che scrivo è tutto vero) avrei avuto finalmente una foto diversa per affiancare l’editoriale di NATURART: non so da quanti anni viene riproposta l’immagine che – se ancora non l’avete impressa in testa – potete trovare sui numeri passati della rivista. Avrei poi avuto una foto d’autore. Infine, avrei avuto la possibilità di scegliere il libro da tenere in mano per lo scatto fotografico. In fretta e senza pensarci molto, ho preso dagli scaffali dello studio alcuni volumi che qualche importanza hanno avuto ed hanno per me: sarebbero serviti per formare una piccola pila sul tavolino, nella scenografia immaginata dal fotografo. Ma in mano volevo tenere un libro importante. Non è stato difficile scegliere “La coscienza di Zeno” di Italo Svevo, che ha quasi 100 anni (è stato pubblicato nel 1923). Un romanzo complesso, ironico, assolutamente nuovo. Nello scatto di chi tenta di raccontare la Pistoia di oggi attraverso una serie di foto, ho inserito il libro che più di ogni altro – secondo me – è riuscito a rappresentare la contemporaneità.

When my children were in first grade (I use the plural because I don’t remember which of the two was the lead in this little story I’d like to tell), their teacher asked them to draw their family. Of course, all four of us were there: mother, father, sister, brother. However, what immediately struck everyone was that the father (namely, me) was the only one among the four figures portrayed who was holding in his hand something, an object, that identified him. It was a book. Now I’m not saying this to show off my education. Far be it from me to believe that only books can teach us anything. However, when Nicolò Begliomini asked me to join him to photograph me to be included in the “Pistorienses” photography project and asked me to bring along some books, I thought back to that drawing. It’s a fact that books have always accompanied me everywhere, every day. I don’t particularly like having my picture taken, as it embarrasses me. I can’t laugh in front of a camera. At most I smile. My wife says I never laugh in photos, and, as the shot is about to be taken, I think to myself, “There’s not much to laugh about.” But other than that, I readily agreed to participate when Nicolo involved me in a project he had already mentioned. I liked the project because I knew I wouldn’t have to laugh while he took the picture. (Readers will excuse me if these lines have taken an ironic turn, though everything I’m writing is true.) I finally would have a different photo of me to go with the NATURART editorial. I don’t know for how many years that other picture was reused—if it isn’t already imprinted in your mind— but it can be found in the magazine’s past issues. I’d now have a photo d’auteur. Finally, I’d have the opportunity to choose which book to hold for the photo shoot. In my haste and without much thought, I took a few books that were somewhat important to me from the study shelves. They’d make a nice stack on the coffee table in the setting imagined by the photographer. But I wanted to hold a meaningful book in my hand. It wasn’t difficult to choose Italo Svevo’s “The Conscience of Zeno”, which is almost 100 years old (published in 1923)—a complex, ironic, absolutely new novel. In the picture of someone trying to tell the story of today’s Pistoia through a series of photos, I included the book that, more than any other, in my opinion, has managed to represent contemporaneity.

Quando i miei figli erano in prima elementare (uso il plurale perché non ricordo chi fosse, dei due, il protagonista di questa piccola vicenda che vorrei raccontare), fecero, su richiesta della maestra, un disegno che presentasse la loro famiglia. Naturalmente c’eravamo tutti e quattro: madre, padre, sorella e fratello; ma la cosa che subito colpì tutti fu che il padre (cioè io) aveva in mano – unico tra i quattro protagonisti ritratti – un oggetto che lo identificava: un libro. Non dico questo per fare sfoggio di cultura: lungi da me credere che siano solo i libri ad insegnarci qualcosa. Quando però Nicolò Begliomini mi ha chiesto di raggiungerlo per fare uno scatto da inserire nel progetto fotografico “Pistorienses” e mi ha chiesto di portare con me alcuni libri, ho ripensato a quel disegno. È un dato di fatto che i libri abbiano accompagnato e accompagnino le mie giornate.

Il libro in mano

www.discoverpistoia.it NATURART | 2022AGOSTO 5

A book in hand

g.capecchi@discoverpistoia.it

Da anni questa kermesse rappresenta per gli abitanti della città e non solo un’occasione per incontrarsi, generare momenti di convivialità, parlare di libri, riflettere su cosa significhi e debba significare oggi vivere green.

Se vi state domandando che cosa hanno in comune libri e piante, ecco, credo si possa dire che entrambi sono vita.

A Pistoia, che è storicamente “la città del verde”, non poteva mancare una collaborazionetra Naturart e laFeltrinelli, da sempre sensibile alle tematiche ambientali e a promuovere tutti quei contesti e quelle collaborazioni orientate allo sviluppo di nuove soluzioni per una coabitazione pacifica e armoniosa con le risorse del pianeta.

Unsurprisingly, Naturart and laFeltrinelli have formed a partnership in Pistoia, renowned as “the green city”, always responsive to environmental issues and to promoting situations and partnerships that advocate developing new solutions to live peacefully and harmoniously with the planet’s resources.

Simone Baldi Direttore LaFeltrinelli Pistoia

E per mantenere aperto e vivace il dialogo e il confronto, la collaborazione tra Naturart e Librerie Feltrinelli ha fatto nascere un progetto inedito che coniuga letteratura ed ecologia, sviluppo economico e sociale, laboratori per bambini e iniziative per adulti.

To keep dialogue and discussion open and lively, this relationship between Naturart and Librerie Feltrinelli has led to a noteworthy project that combines literature and ecology, economic and social development, children’s workshops, and adult initiatives.

If you are wondering what books and plants have in common, I guess you could say that both are life. Plants are our world breathing, and books are our minds breathing because, without literature, life becomes short and shallow, retreating into itself rather than expanding toward the world’s horizons.

For years, this event has encouraged people from this city and beyond to come together, enjoy convivial moments, talk about books, and think about what living green means and should mean today.

Le piante sono il respiro del mondo e i libri sono il respiro della mente, perché senza letteratura il nostro respiro si fa corto, affannoso e ripiegato su se stesso, non si amplia agli orizzonti del mondo. Se vi lascerete incuriosire, saranno piante e romanzi a guidarvi per tre giorni in questo viaggio meraviglioso alla scoperta di un nuovo modo di vivere la città e di una rinnovata consapevolezza nel rapporto tra noi e il pianeta.

A powerful synergy was formed from this encounter between these two worlds that reached out to improve the coexistence between humans and nature. This year laFeltrinelli has used its experience for the tenth “Another Park in the City”, the event that brightens up Pistoia’s historical center with green, bright lights, dreams, and plans for a different world.

Dall’incontro tra queste due realtà protese a migliorare la convivenza tra uomo e natura, è nata una sinergia così potente che laFeltrinelli quest’anno ha messo la propria esperienza al servizio della decima edizione di “Un Altro Parco in Città”, la manifestazione che porta il centro storico di Pistoia a tingersi di verde, di luce vivida, di sogni e progetti per un mondo diverso.

EDITORIALE

If you set your curiosity free, plants and novels will guide you for three days on this wonderful journey to discover a new way of experiencing the city and a new awareness of our mutual relationship with the planet.

Plants are the world breathing, and books are our minds breathing

Le piante sono il respiro del mondo e i libri sono il respiro della mente

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43 | –Agosto August 2022 Pistoia ilMondo,nel Mondo Pistoiaa Pistoia theWorld,thein World Pistoiain

Per la tua pubblicità sulla rivista contatta la Giorgio Tesi Editrice o invia una e-mail a marketing@giorgiotesigroup.it

Copertina:____ Gabriella Michelozzi, pastora pistoiese e agrichef di Coldiretti nel suo agriturismo situato sulle colline quarratine.

Registrazione Tribunale di Pistoia – N°2/2010 del 28-05-2010

Giorgio Tesi Editrice srl Giorgio Tesi Group

Iscrizione al ROC (Registro Operatori della Comunicazione) n° 30847 del 15 Gennaio 2018

The Pistoia Wine

Via di Badia, 14 – 51100 Bottegone – Pistoia – Italy Tel. +39 0573 530051 – Fax +39 0573 530486 www.discoverpistoia.it

ColdirettishepherdessMichelozzi,GabriellaPistoieseandagrichefat her holiday farm in the hills above Quarrata.

IL VINSANTO

Produced from grapes held to fade in par ticular room for some months. The grapes are are squeezed and the must elaborat ed and growl old in kegs of chestnut and oak for three years as from secular Tuscan tradition.

GIORGIO TESI EDITRICE Pistoia nel Mondo il Mondo a Pistoia - Pistoia in the World the World in Pistoia N. 43 COPYFREEOMAGGIOCOPIA2022AUGUSTAGOSTO

Via Tacinaia 75 - 51039 Quarrata (PT) www.tacinaia.it

____ Cover:

The Future is Green

Prodotto da uve tenute ad appassire in fruttaio per alcuni mesi. L’uva viene poi spremuta ed il mosto così ottenuto ela bora ed invecchia in caratelli di casta gno e rovere per almeno tre anni come da secolare tradizione toscana.

Direttore Editoriale

Direttore Responsabile Carlo Vezzosi carlo.vezzosi@legismail.it

Nicolò Begliomini, Irene Lazzeri, Lorenzo Marianeschi, Archivio Giardino Zoologico di Pistoia, Lorenzo Lavarini, Pistoia Musei, Archivio Giorgio Tesi Editrice.

Coordinamento Redazionale

Fotografie

Traduzioni Studio Blitz – Pistoia

PERSOLUZIONIDISTAMPAL’UFFICIO

Illustrazioni

Massimo Tosi, Michele Fabbricatore, Sara Masiani

Lorenzo Baldi, Sara Tesi, Eleonora Angelini, Stefania Nerucci, Maria Giulia Grazzini, Sonia Trenna, Rossella Colò, Domenico Murrone, Fondazione Iorio Vivarelli.

Impaginazione

Hanno collaborato a questo numero

Giovanni Capecchi g.capecchi@discoverpistoia.it

Giorgio Tesi Editrice

assistenza.clienti@giraldimarcello.it www.giraldimarcello.it

9 772421 284000 ISSN 2421-2849

Comitato di redazione

Tel. +39 055 308109

Leonardo Begliomini, Nicoletta Boccardi, Emanuel Carfora, Lorenzo Cipriani, Alessandra Corsini, Giuliano Livi, Martina Meloni, Maria Camilla Pagnini, Paolo Paolieri

Art Director

Per le immagini pubblicate restiamo a disposizione degli aventi diritto che non si siano potuti reperire.

Stampa

Industrie Grafiche Pacini- Ospedaletto (Pisa) www.discoverpistoia.it

Nicolò Begliomini n.begliomini@giorgiotesigroup.it

Segreteria

Carolina Begliomini, Irene Cinelli, Maria Grazia Taddeo contatti@giorgiotesigroup.it

Lorenzo Baldi redazione@discoverpistoia.it

2410 4234 68966288 10 NATURART | 2022AGOSTO

Mostre Da Pistoia alla capitale della Cristianità From Pistoia to the capital of christianity

Le stagioni della musica in the world La uniscemusicalepersone

Nature vive Pistorienses. Ritratti classici racconti contemporanei Pistorienses. Ritratti classici, racconti contemporanei

Linea Gotica Prunetta 1944-2022: un filo rosso sopra l’oceano Prunetta 1944-2022: a common bond over the ocean

Pistoletto Pistoia Costellazione: 5 passi tra creazione e memoria Constellation: 5 steps between creation and memory

Storia e tradizione Badia a Pacciana: un paese, un abate e una rivoluzione Badia a Pacciana: a village, an abbot and a revolution

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Music brings people together Sostenibilità L’arte di piantare paesaggi The art of Planting Landscapes

One Hundred Years of Jorio

Latrolato del caposaldo Pianosinatico e la sua storia Pianosinatico and its history

Scoperte Il teatro napoletano approda a Pistoia Neapolitan theater lands in Pistoia

104989086 7652 NATURART | 2022AGOSTO 11

Starring Women Writers

The future is green NATURART Village

Pistoia nel Mondo L’Arazzo millefiori a Parigi The Millefiore Tapestry in Paris

Il museo delle percussioni a Pistoia La collezione di Luigi tronci The Luigi Tronci Collection

Torna l’Agenda Letteraria Donne protagonistescrittrici

Fondazione Iorio Vivarelli Cento anni di Jorio

NATURART VILLAGE —VillageNATURART The future is green Un ambizioso progetto pensato per riuscire ad unire in un luogo fisico i valori e le sinergie espresse dal territorio con una moderna filosofia “green” 12 NATURART | 2022AGOSTO

testo Lorenzo Baldi foto Irene NicolòLazzeriBegliomini NATURART | 2022AGOSTO 13

A seguire il progetto DISCOVER PISTOIA, che ne è la moderna naturale evoluzione e che vede affiancati – in una logica di comunicazione integrata – un portale web di valorizzazione territoriale e un urban magazine gratuito che ogni mese racconta arte, cultura, società, eventi e sport in programma sul territorio.

delle sue piante e dalle tipiche zebrature delle chiese cittadine, una città dove scoprire straordinari tesori poco conosciuti, prodotti ed eccellenze di altissima qualità e paesaggi unici.

Un lavoro che parte da lontano, quando ormai una dozzina di anni fa fu lanciato il primo progetto di valorizzazione territoriale: il quadrimestrale bilingue NATURART, spedito in più di 60 paesi del mondo, che

NATURART VILLAGE 14 NATURART | 2022AGOSTO

N on c’è dubbio che Pistoia sia una città molto colorataparticolare,dalverde

nelle sue pagine di preziosa carta patinata racconta i protagonisti e la storia di Pistoia e del suo territorio attraverso reportage o dossier arricchiti dalla bellezza delle immagini, con l’obiettivo di valorizzare sempre di più, sia in Italia che all’estero, le meraviglie custodite da Pistoia e dal suo territorio.

La famiglia Tesi ha un legame forte e profondo con la propria terra, dove coltiva da sempre le piante che esprimono l’unicità e la bellezza tipiche di questo angolo di Toscana. Proprio per rafforzare questo rapporto, investe da oltre 12 anni in importanti progetti di valorizzazione e di sostegno al territorio, alla cultura, allo sport e al sociale, rappresentando un virtuoso esempio da seguire e un punto di riferimento importante sia per la città che per il territorio che la circonda.

un punto di riferimento per quanto riguarda la valorizzazione del verde pistoiese e dei prodotti tipici territoriali e, in generale, toscani. Un luogo aperto a tutti, in grado di offrire spazi ludici, artistici e culturali nel meraviglioso parco che verrà creato intorno alla struttura e nella grande serra, che ospiterà il vero e proprio cuore pulsante di NATURART VILLAGE.

Da tutto questo nasce l’idea di realizzare NATURART VILLAGE, un progetto pensato per riuscire ad unire in un luogo fisico i valori e le sinergie espresse dal territorio con una moderna filosofia “green” e con l’ambizioso obiettivo di diventare

Naturart Village will be built in Pistoia by reclaiming an area between Via Toscana and Via Vecchia Pratese, not far from the Giorgio Tesi Group headquarters

NATURART | 2022AGOSTO 15

In una logica di promozione e di valorizzazione delle eccellenze espresse dal territorio, Giorgio Tesi Group ha poi creato una collana di libri dedicati ai tesori artistici della città e presentati al pubblico sempre con grandi eventi che hanno visto la partecipazione di migliaia di persone e che hanno contribuito a far riscoprire alla

Naturart Village sarà realizzato a recuperandoPistoiaun’area tra Via Toscana e Via Vecchia Pratese non lontana dalla sede della Giorgio Tesi Group.

Un luogo vivo, unico nel suo genere e fruibile da tutti, dove il verde delle piante pistoiesi sarà al centro di un progetto che, oltre a diventare l’unico ambiente espositivo del gruppo – rafforzando quindi il ruolo dell’azienda e il valore del brand sul mercato – vedrà fondersi la tradizione vivaistica pistoiese con la realtà virtuale, l’hi-tech, la valorizzazione dei prodotti tipici del territorio, l’arte e la cultura, sempre con l’ambizioso comune denominatore di portare Pistoia nel Mondo e il Mondo a Pistoia. ☜

comunità la propria identità e il senso di appartenenza alla città. Il gruppo lavora da tempo per far scoprire Pistoia e le sue eccellenze a famiglie e bambini, destinatari speciali di un messaggio educativo green, fresco e spensierato, e negli ultimi anni ha avviato significative collaborazioni con associazioni culturali locali, enti e istituzioni impegnati nella valorizzazione del territorio attraverso l’utilizzo di nuove forme di comunicazione e di arte molto apprezzate tra i giovani. Seguendo questa filosofia, l’azienda vivaistica pistoiese si è impegnata a restituire al territorio una parte di quello che ha ottenuto non solo mediante contributi economici, ma soprattutto cercando di svolgere il ruolo di indispensabile motore di iniziative progettuali di valorizzazione della città, della comunità e delle iniziative che questa realizza.

NATURART VILLAGE

P

The DISCOVER PISTOIA project was a natural modern evolution and, following a logic of integrated communications, has alongside a web portal for local development and a free urban magazine that monthly chronicles art, culture, society, events, and sports scheduled in the area.

An ambitious project designed to succeed in combining in a physical place the values and synergies expressed by the area with a modern “green” philosophy

Giorgio Tesi Group then began a series of books dedicated to the city’s artistic treasures to promote and enhance the area’s unique delights. Major events have always presented the books to the public. Attended by thousands of people, the books have helped the community rediscover its identity and a sense of belonging to the city.

The work of the non-profit Fondazione Giorgio Tesi is also essential. Supported

The future is green

Thanks to the work of Giorgio Tesi Editrice, the group has long been committed to helping families and children discover Pistoia and its merits, the recipients of a fresh, lighthearted, and green educational message. In recent years, significant collaborations have been initiated with local cultural associations, organizations, and institutions committed to enhancing the territory by using new forms of communication and the art highly appreciated by young people.

istoia is undoubtedly an exceptional city, colored by the green of its plants and the typical zebra stripes of the city’s churches. One can discover a city with extraordinary, little-known treasures, products and delicacies of unparalleled quality, and unique Thelandscapes.Tesifamily has a strong and deep bond with its land, where, for many years, it has cultivated the plants that express the uniqueness and beauty typical of this corner of Tuscany. They have always invested in meaningful projects to strengthen this relationship by enhancing and supporting the local area, culture, sports, tourism, and social issues. It has set a virtuous example to follow, serving as an essential benchmark for the city and the surrounding area.

abroad to the wonders supported by Pistoia and its district.

One activity that goes a long way back was expanded with the creation of Giorgio Tesi Editrice when the first territorial enhancement project was launched a good twelve years ago. The bilingual quarterly NATURART is sent to more than 60 countries worldwide, its glossy pages recounting the protagonists, and history of Pistoia, and its territory through stories or dossiers supplemented by beautiful images to increasingly give value in Italy and

by the Tesi family in memory of Giorgio, his brother Tullio, and the latter’s son Franco, it seeks to help the most vulnerable, most disadvantaged people and to support initiatives directed at young people and the worlds of education and research.

VillageNATURART

16 NATURART | 2022AGOSTO

This location will be open to everyone, offering recreational, artistic, and cultural spaces in the delightful park to be created around the structure and in the large greenhouse, which will house the structure’s true heart.

green environment and its typical local and generally Tuscan products. Open to everyone, the place would offer recreational, artistic, and cultural spaces in the marvelous park to be created around the structure and the large greenhouse that will contain the true heart of NATURART VILLAGE. In addition to highlighting the uniqueness and quality of Pistoia’s plants, the showroom dedicated to the company’s production will bond with the other part of the structure by hosting a food area to celebrate Pistoia’s excellent foods and wines, plus its surroundings. The specially designed indoor and outdoor spaces will also host—in collaboration with one of Italy’s bestknown publishers—a bookstore with an area dedicated to children’s books and everything related to plants and food, in the broadest possible sense. Unique and usable by everyone, it will be a living place where the greenery of Pistoia’s plants will be at the center of the project. In addition, it will become the group’s only exhibition space, reinforcing the company’s role and brand value on the market. Moreover, the merging of Pistoia nursery tradition with virtual reality, hi-tech, the enhancement of local products, and art and culture will always have the ambitious common denominator of bringing Pistoia to the World and the World to Pistoia. ☜

Un luogo aperto a tutti, in grado di offrire spazi ludici, artistici e culturali nel struttura.cuoreospiterànellaintornoparcomeravigliosocheverràcreatoallastrutturaegrandeserra,cheilveroepropriopulsantedella

By following this philosophy, the Pistoia nursery company is committed to giving back to the area, a part of what it has gained, seeking to be an indispensable driver in project initiatives that improve the city, the community, and the initiatives carried out.

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Out of all this came the idea of creating NATURART VILLAGE, a project designed to physically unite the values and synergies expressed by the district with a modern “green” philosophy and the ambitious goal of becoming a benchmark for developing Pistoia’s

Attraverso il punto di vista femminile è possibile scorgere angoli inediti relativi al movimento ecologista? Certamente si. Proprio il tema della leadership, in questo senso, credo sia cruciale. Le figure che racconto sono state in grado di chiamare all’azione moltitudini intere (con messaggi dirompenti, che sono capaci di superare i confini del tempo e dello spazio) mettendo al centro del loro operato le loro battaglie e non loro stesse. Mettendo il loro carisma e le loro competenze a disposizione della battaglia comune e non perseguendo la popolarità o il potere fini a se stessi, con il rischio di venire risucchiati in vortici di sterile auto-referenzialità.

Nella foto (scattata da Marco Passaniti) Annalisa Corrado e progettohannoGassmann.AlessandroInsiemedatovitaal#GreenHeroes -

Annalisa Corrado & Alessandro Gassmann

Pictured are Annalisa Corrado and Alessandro Gassmann, who, together, started the #GreenHeroes project, realized in 2022 with the book Io e i #GreenHeroes. Perché ho deciso di pensare verde written by Gassmann with Roberto Bragalone.

Annalisa, da dov’è scaturita l’idea di scrivere un libro concentrandoti sulle donne che hanno scelto di combattere per la difesa dell’ambiente e per il diritto di vivere in un ambiente sano? Credo profondamente che il ruolo delle donne nella transizione ecologica sia cruciale. Dopo secoli di esercizio pressoché obbligato delle funzioni di “cura” della famiglia, dei più fragili, delle comunità, gran parte delle donne ha saputo trasformare un’abitudine in attitudine, sviluppando talenti fondamentali perché nessuno venga lasciato indietro e perché non si commettano di nuovo gli errori del passato, non considerando

concretizzatosi nel 2022 nel libro che Gassmann ha scritto con Roberto Bragalone dal titolo Io e i #GreenHeroes. Perché ho deciso di pensare verde.

nnalisa Corrado, Le ragazze salveranno il mondo. Da Rachel Carson a Greta Thunberg: un secolo di lotta per la difesa dell’ambiente

NATURART TALK 18 NATURART | 2022AGOSTO

I

gli effetti collaterali delle proprie azioni. Questo tipo di sensibilità è cruciale tanto più quando si ricoprano ruoli di responsabilità, perché permette di costruire leadership inclusive, autorevoli e solide, tutto il contrario dell’autoritario schema dell’uomo solo al comando, così propagandato e così poco efficace per realizzare il cambiamento sistemico di cui abbiamo bisogno.

A

Pensare#greenheroesverde

Che un grande uomo di cinema sia anche un ecologista convinto non è qualcosa che si sente tutti i giorni. Puoi spiegarci in breve com’è che queste due figure si incontrano e si completano in te? L’amore per la natura e il desiderio di proteggerla sono nati in me fin da bambino, grazie a mia madre, che nella natura mi ha dato la possibilità di immergermi e muovermi con grande libertà, ma è con la nascita di mio figlio, e con una prospettiva di vita allungata attraverso di lui, che ho sentito la necessità di impegnarmi al massimo in prima persona per la salvaguardia del nostro prezioso ecosistema. Ed ecco che l’attore, il regista, il personaggio pubblico, insomma, ha deciso di mettere a frutto la propria popolarità per farsi portavoce e “megafono” di un messaggio importantissimo, come quello che gli scienziati cercano di darci ogni giorno: il tempo per contrastare gli effetti peggiori della crisi climatica è davvero poco. Non abbiamo più un minuto da perdere.

Mi ha spinto l’idea che siano le storie belle in cui immedesimarsi, quelle che sanno dare speranza in un mondo migliore a poter muovere davvero le coscienze. Con la paura non si va da nessuna parte, le persone tendono a sentirsi paralizzate e inutili, preferendo rimuovere il problema. Assieme al gruppo di lavoro del Kyoto Club, e, in particolare, ad Annalisa Corrado, abbiamo creduto che siano le storie di persone visionarie che hanno saputo fare impresa con economie generative (e non più predatorie), creando posti di lavoro stabili e fatturati solidi a poter smuovere ciascuno nel profondo.

I nostri GreenHeroes sono donne, uomini e collettivi in grado di proporre strumenti per cambiare le abitudini di ciascuno, facendo in modo che ognuno possa aprirsi sempre di più alla sostenibilità come stile di vita e riuscire a discernere cosa è veramente green da cosa è, semplicemente, ammantato di greenwashing. ☜

Giorgio Tesi Group, azienda leader a livello Europeo nel settore del vivaismo di piante ornamentali entra tra i #GreenHeroes, l’iniziativa lanciata e ideata ormai da tre anni da Alessandro Gassmann e Annalisa Corrado con il supporto scientifico di Kyoto Club.

NATURART | 2022AGOSTO 19

ZOOM

Cosa ti ha spinto a dar voce a quelli che chiami green heroes?

A lessandro Gassmann, Io e i pensarePerché#GreenHeroes.hodecisodiverde

Puntando su un messaggio positivo e propositivo, che non usa la leva della paura, ma, piuttosto, quelle della speranza e dell’ispirazione il progetto racconta come l’Italia sia piena di aziende, imprenditori, collettivi e comunità che da anni hanno saputo trasformare problemi in opportunità, “scarti” in risorse... Si tratta di alcune tra le più resilienti realtà della nostra economia e del sociale che nel fornire i loro beni o servizi oltre a ridurre le emissioni ne hanno rivoluzionato approcci, processi e metodiche, indirizzandosi verso un’economia solidale e propositiva valorizzando l’economia circolare, le fonti rinnovabili, l’efficienza energetica, il turismo, la mobilità sostenibile e Ill’inclusione.progettodei

www.kyotoclub.org

Giorgio Tesi Group entra a far parte dei Green Heroes

Ognuno di noi, con le proprie azioni, può compiere scelte quotidiane, in ogni settore, per migliorare l’ambiente in cui vive. Per questo è nato il progetto #GreenHeroes, ospitato dal Venerdì di Repubblica, su ogni numero del quale Alessandro Gassmann racconta una storia di innovatrici e innovatori verdi, capaci di “costruire futuro”. Per questo il Kyoto Club, associazione da sempre impegnata nel diffondere cultura e strumenti per il contrasto ai cambiamenti climatici, ha garantito la copertura scientifica dell’operazione e la costruzione di una commissione informale per l’individuazione e la valutazione delle realtà da raccontare tra cui entra con grande soddisfazione proprio la Giorgio Tesi Group, un’azienda da sempre impegnata nel migliorare la sostenibilità della produzione e vicina al sociale, allo sport, ai giovani e alla promozione di importanti valori legati al verde delle proprie piante.

Nel tuo libro non solo ripercorri la tua vita parlando a cuore aperto, ma offri anche ampio spazio alle persone che nella contemporaneità si impegnano virtuosamente per coniugare economia e ambiente.

#GreenHeroes , nato nel 2019, è diventato anche un libro (di Alessandro Gassmann con Roberto Bragalone) edito da Piemme dal titolo Io e i GreenHeroes, Perché ho deciso di pensare verde, con la postfazione di Annalisa Corrado e il supporto scientifico di Kyoto Club, a cui l’autore ha donato i proventi dei diritti per la messa a dimora di alberi da frutto, nell’ambito di progetti ad alto valore sociale. Grazie al supporto operativo della società ESCo AzzeroCO2, questo generoso desiderio ha messo radici nell’ambito del progetto “frutteti solidali”. Un volume che oltre ad essere una biografia con tratti intimi, commoventi e divertenti, è anche la storia di una presa di coscienza, di un impegno crescente, di una grande popolarità vissuta con responsabilità e senso etico dall’autore, che in un viaggio virtuoso su e giù per l’Italia incontra tanti green heroes, raccontandoli ad uno ad uno.

Giorgio Tesi Group is one of the GREEN HEROES

www.kyotoclub.org 20 NATURART | 2022AGOSTO

The #GreenHeroes project, established in 2019, has also become a book (by Alessandro Gassmann with Roberto Bragalone), entitled Io e i GreenHeroes, and published by Piemme.

I sincerely believe women have a crucial role to play in ecological transition.

After centuries of practically obligatory “caring” for their families, communities, and the most vulnerable, legions of women have turned aptitude into attitude. They have developed real talents that leave no one behind. Because they don’t repeat past mistakes of not considering the spillover effects of their actions, this kind of sensitivity is crucial when in positions of responsibility.

ZOOM

In addition to being a biography, this intimate, moving, and funny book is also the story of awareness, a growing commitment, and the immense popularity responsibly and ethically experienced by the author, who, in a virtuous journey up and down Italy, has met many green heroes, recounting them one by one.

(The GreenHeroes and Me, Why I Decided To Think Green), with an afterword by Annalisa Corrado and the scientific support of Kyoto Club, to which the author has donated the proceeds from the rights for planting fruit trees as part of high social-value projects. Thanks to ESCo AzzeroCO2’s operational support, this charitable aspiration has grown as part of the “solidarity orchards” project.

Indeed, it is. In this sense, I think the leadership issue is indeed crucial. The figures I’m telling stories about were able to call whole multitudes to action (with disruptive messages able to transcend the boundaries of time and space). They put their struggles, not themselves, at the center of their efforts, using their charisma and skills for the shared battle and not by looking for fame or power as ends in themselves, with the risk of getting sucked into quagmires of sterile self-referentiality.

In your book, you not only retrace your life by speaking from the heart but also offer ample room to those people today who are righteously committed to combining economy and environment. What prompted you to be the voice of whom you call green heroes?

Our GreenHeroes are women, men, and groups who can suggest tools to change everyone’s habits, ensuring that each person can be increasingly open to sustainability as a way of life and discern what is genuinely green from what has simply been greenwashed. ☜

A

It enables constructing inclusive, authoritative, and secure leadership, quite the opposite of the authoritarian one-man-in-command scheme that is so touted and ineffective in achieving the systemic change we need.

nnalisa, where did this idea come from to write a book on women who’ve chosen to defend the environment and the right to live in a healthy environment?

Annalisa Corrado & Alessandro Gassmann

By focusing on a proactive, positive message that does not use the lever of fear, the project tells how Italy is filled with companies, entrepreneurs, collectives, and communities that, for years, have been able to transform problems into opportunities, “waste” into resources. These are some of the most resilient organizations in our economy and society that, in providing their goods or services in addition to reducing emissions, have revolutionized their approaches, processes, and methods, moving towards a supportive, proactive economy by valuing a circular economy, renewable sources, energy efficiency, tourism, sustainable mobility, and inclusion.

I was driven by the idea that the best stories are the ones you can identify with, give hope for a better world, and truly move our sense of right and wrong. You can’t go anywhere with fear; people tend to feel paralyzed and useless, preferring to ignore the problem. Together with the Kyoto Club working group and especially Annalisa Corrado, we believe in the stories of visionary people who have been able to do business with generative (and no longer predatory) economies, creating stable jobs and solid revenue that can move each one deeply.

The ofGreen#greenheroesasawaythinking

Through our actions, each of us can make daily choices in every sector to improve the environment in which we live. For this reason, the #GreenHeroes project was formed and published by La Repubblica’s Venerdì magazine. In each issue, Alessandro Gassmann tells the stories of green innovators able to “build the future”. As an association committed to spreading learning and the tools to fight climate change, the Kyoto Club has guaranteed the operation’s scientific coverage. Furthermore, it will start an informal committee to identify and evaluate organizations. Moreover, to our great satisfaction, the Giorgio Tesi Group will be included as our company has always tackled social issues, sports, and youth while promoting essential values related to the green of its own plants.

I’ve had this love for nature and a desire to protect it since a child, thanks to my mother, who gave me the opportunity to dive into and move about freely in nature. However, with my son’s birth and the prospect of my life being extended through him, I felt the need to do my very best to preserve our precious ecosystem. In short, this actor, director, and public figure decided to use his popularity for a good purpose by becoming a spokesman and “megaphone” for a fundamental message, like the one scientists have been trying to give us daily. There’s only a very short time to counter the worst effects of the climate crisis. We can’t waste any more time.

NATURART TALK

Giorgio Tesi Group, a leading ornamentalplant nursery company in Europe, is one of the #GreenHeroes, an initiative launched and conceived three years ago by Alessandro Gassmann and Annalisa Corrado with the Kyoto Club’s scientific support.

That a great movie star is also a committed ecologist is not something you hear about daily. Can you briefly explain how you brought these two figures together, which you have personally completed?

Is it possible to detect unseen perspectives related to the environmental movement from the woman’s point of view?

NATURART | 2022AGOSTO 21

Con il suo libro il famoso attore e regista ha deciso di mettere a frutto la propria popolarità per farsi portavoce di un importantissimomessaggio e cioè che non abbiamo più un minuto da perdere perchè il tempo per contrastare gli effetti peggiori della crisi climatica è davvero poco.

With his book, the famous actor/director has decided to put his popularity to good use to be a spokesman for a critical message: that we no longer have a minute to waste because there is very little time to counter the worst effects of the climate crisis.

22 NATURART | 2022AGOSTO

Nominated by Francesco Piccolo for the 2022 Strega Prize and among the five finalists for the 2022 Campiello Prize, Antonio Pascale’s book La foglia di fico. Storie di alberi, donne, uomini, hers is undoubtedly one of the most interesting new books in Italian bookstores.

Candidato da Francesco Piccolo al Premio Strega 2022 e in cinquina finalista al Premio Campiello 2022, il libro di Antonio Pascale La foglia di fico. Storie di alberi, donne, uomini, è certamente una delle novità più interessanti nelle librerie italiane.

Si può dire che il titolo che il messaggio che vuoi lanciare attraverso il tuo volume sia sapientemente racchiuso già nel titolo?

Il mio è un romanzo composto da 10 racconti, ogni racconto ha una pianta come punto cardinale. Il motivo è semplice: le piante, per varie ragioni, contengono dei simboli che raccontano chi siamo e come succede alle nostre vite.

vivere meglio dobbiamo smettere di essere umani) e naturalmente i conflitti che rendono la vita difficile e interessante allo stesso tempo e il Tempo e il Caos che sono i veri protagonisti delle nostre vite, non certo la nostra volontà, che non è così onnipotente.

NATURART TALK

Sì, cerco di indagare il nostro mito di fondazione, i nostri due progenitori scacciati dal giardino incantato, caduti, miseri e vergognosi, umani e coperti da una foglia di Fico. Di questo mito non mi interessa il ritorno nel giardino incantato, non mi interessa l’altra vita che ci dovremmo meritare, a patto che seguiamo il protocollo religioso. Mi interessa, al contrario, capire quali sono le ragioni che rendono la vita degna di essere vissuta. Non è una ricerca facile, perché prima bisogna capire se vivere è meglio di non esserci (ed è tutto da dimostrare). Bene, diamo per buono l’ipotesi che vivere è meglio di non esserci affatto, le ragioni che rendono la vita degna di essere vissuta sono tutte legate alla conoscenza. Quindi, il frutto che ci ha condannati alla sofferenza, alla nudità, alla vergona è il nostro maggiore alleato. La conoscenza è la nostra salvezza, o comunque, conoscendo, almeno non ci annoiamo. ☜

Antonio Pascale

Sono simboli ancestrali, elementari, quindi coltelli affilati per eliminare tutte le sovrastrutture culturali e andare all’essenziale. Dieci piante, dieci simboli, dieci storie. Si affrontano varie tematiche, l’amore (quali forze lo governano), il trauma (come e se orienta la nostra vita) l’angoscia esistenziale (se c’è un rimedio), la democrazia (se siamo capaci di occuparci di cose complesse, come il mondo moderno), il post human (se per

Le chiraccontanopiantesiamo

I

l tuo libro è stato candidato da Francesco Piccolo al Premio Strega 2022 e in cinquina finalista al Premio Campiello 2022 ed è certamente uno dei più interessanti pubblicati recentemente, Antonio. Potresti dar brevemente conto di cosa si può trovare al suo interno?

Yes, I try to investigate our foundational myth, our two progenitors driven out of the enchanted garden, fallen, wretched and ashamed, human, and covered by a fig leaf. I’m not interested in returning to this myth’s enchanted garden, nor am I interested in the other life we are supposed to deserve, as long as we follow religious protocol. On the contrary, I’m interested in understanding the reasons that make life worth living. This isn’t an easy quest because first, we must figure out whether living is better than not being there (and that has yet to be proven). So, let’s assume that living is better than not being there at all and that the reasons that make life worth living are all related to knowledge. Therefore, the fruit that condemned us to suffering, nakedness, and shame is our greatest ally. Knowledge is our salvation, or at any rate, knowing, so at least we don’t get bored. ☜

NATURART | 2022AGOSTO 23

Y

Plants tell who we are

My book is a novel with ten short stories; each story has a plant as its pivotal point. The reason is simple: for various reasons, plants contain symbols that tell us who we are and what happens to our lives. They are ancestral, elemental symbols, hence sharp knives to eliminate all cultural superstructures and arrive at the essentials. Ten plants, ten symbols, ten stories. They deal with various themes: love (what forces govern it), trauma (how and whether it directs our lives), existential angst (whether there is a remedy), democracy (whether we are capable of dealing with complex things, such as the modern world), the posthuman (whether we have to stop being human to live better), and, of course, the conflicts that make life complicated and interesting at the same time. Time and Chaos are the real protagonists of our lives; it is certainly not our will, which is not so omnipotent.

our book was nominated by Francesco Piccolo for the 2022 Strega Prize and the five finalists for the 2022 Campiello Prize. It is undoubtedly one of the most interesting books recently published, Antonio, could you briefly give an account of what can be found inside it?

Can you say that the message you want to be sent through your book is already cleverly encapsulated in the title?

M assimo, l’azienda della tua famiglia, Aboca, si è contraddistintasempre

per fare ricerca e per contribuire al bene comune. Per Aboca “ricercare” vuol dire in primis proiettare le sostanze vegetali dal mondo della tradizione a quello dell’innovazione, e lo facciamo attraverso laboratori di biologia dei sistemi, analisi metabolomica, ricerca clinica, Real World Evidence. Ma in una realtà come la nostra è fondamentale un approccio multidisciplinare e l’editoria un modo per entrare in contatto con nuove idee e per metterle in circolo, un’occasione preziosa per stimolare il dibattito e condividere conoscenza. I temi che proponiamo sono quelli che da quasi 45 anni portiamo avanti: lo studio approfondito della natura, dell’impatto dell’uomo sull’ambiente, il rapporto tra noi e il mondo vegetale, la proposta di nuovi modelli di sviluppo economico.

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Ritieni che le opere degli autori da voi scelti - narratori, scienziati e alcuni dei più influenti pensatori contemporanei che approfondiscono le tematiche della salute, della sostenibilità ambientale, del bene comune e di tutto l’universo riguardante la profonda connessione che vige tra noi e il nostro pianetapossano veramente essere utili per incoraggiare e valorizzare ulteriormente la mission che Aboca porta avanti ormai da più di 40 anni, adoperandosi con azioni concrete per un futuro migliore per tutti?

L’uomo è parte ilenatura,dellanonneèpadrone

NATURART TALK

In realtà abbiamo sempre sentito l’esigenza di pubblicare libri, già negli anni ’80, con testi scientifici destinati a medici e farmacisti e poi dopo l’apertura di Aboca Museum, con la pubblicazione di copie anastatiche di alcuni testi antichi, volute per valorizzare l’importanza delle piante medicinali nella storia. La casa editrice come tale è nata invece nel 2012 con la volontà di allargare il campo a pubblicazioni specializzate nell’ambito del rapporto tra Uomo e Natura. Ciò appare coerente con la missione della nostra azienda, fondata da mio padre nel 1978, e che si occupa di ricercare in natura soluzioni utili ed efficaci per la cura dell’uomo, nel rispetto dell’organismo e dell’ambiente. In questo contesto l’editoria è un modo

Inoltre, Aboca è una Società Benefit, ciò significa che per statuto ci impegniamo a generare un impatto positivo sull’ambiente e sulla comunità: lo facciamo in molti modi, e la nostra attività editoriale è uno di questi.

Credo di sì. Sebbene i dati sulla lettura in Italia possano far pensare il contrario, ci sono molti segnali incoraggianti, sia quantitativi che qualitativi. Si deve inoltre considerare che per noi il “libro” non è un elemento a sé stante ma si inserisce nel più ampio contesto delle tante attività culturali che portiamo avanti. Dalla formazione per gli operatori professionali, che è per noi un elemento fondante, fino alla realizzazione di mostre, spettacoli e alle tante attività

di incontro con le persone che organizziamo sul territorio e a livello digitale. È molto recente il lancio della community Aboca Life, voluta per stringere sempre più un rapporto diretto con le persone che utilizzano i nostri prodotti, una relazione che non si limita all’acquisto ma che vuole estendersi alla condivisione di un significato più profondo. Ecco allora che la casa editrice trova poi un momento di ulteriore valorizzazione nel nostro magazine di approfondimento ed i contenuti editoriali diventano occasione di confronto e stimolo. In un momento storico in cui “sostenibilità” è una parola vuota, spesso abusata a fini di marketing, per noi è fondamentale lavorare seriamente su tematiche con cui ci confrontiamo da sempre e che oggi sono sempre più urgenti. La cura dell’ambiente, la salute dell’uomo e del pianeta, la tutela della biodiversità: sono aspetti complessi e interconnessi e le banalizzazioni mediatiche che mirano a rincorrere un trend non giovano a nessuno. Tra i nostri autori abbiamo alcuni dei massimi esperti, italiani e stranieri, voci importanti su temi cruciali: Stefano Mancuso, Telmo Pievani, Luca Mercalli, autori bestseller come Fritjof Capra e James Nestor. Pensando alle uscite degli ultimi tempi mi vengono in mente scienziati come Bill Hansson, Jemma Wadham e Patrick Roberts, che sono luminari

Massimo Mercati

per le indagini sul rapporto tra uomo e natura e per tentare di trovare in quest’ultima le risposte ai bisogni legati alla salute dell’essere umano attraverso lo sviluppo di modelli agricoli sostenibili e l’investimento nella ricerca scientifica. Potresti spiegarci come mai tu e i tuoi collaboratori avete deciso di dare alla vostra healthcare company una declinazione editoriale?

nei rispettivi settori, il premio Pulitzer Rick Bragg, l’epidemiologo Osterholm, economisti come John Elkington, Christian Felber e Marjorie Kelly. Nelle prossime settimane pubblicheremo un saggio di Vandana Shiva. Sono solo alcuni dei tanti esempi possibili. Crediamo sia doveroso portare avanti questo percorso, perché di fronte alle grandi sfide del futuro ciò di cui abbiamo più bisogno è proprio un cambiamento culturale e per questo la via che proponiamo è quella dell’approfondimento e del Econfronto.proprioper questo, pensando al futuro, abbiamo scelto di lanciare il progetto Aboca Kids, una collana di libri per bambini e ragazzi. Alla fine del 2022 proporremo i primi 5 titoli, che affrontano tematiche legate alla biodiversità, al mondo vegetale e a quello animale. Non è mai troppo presto per capire che l’uomo è parte della natura, e non ne è il padrone. ☜

Right, environment.humanwhileforeffectivenaturededicatedaMercati,MassimoCEOofAboca,healthcarecompanytosearchingforpractical,solutionshumancarerespectingthebodyandthe

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A destra Massimo Mercati, naturasihealthcareDelegatoAmministratorediAboca,companycheoccupadiricercareinsoluzioniutili ed efficaci per la cura dell’uomo, nel dell’ambiente.dell’organismorispettoe

In reality, we’ve always felt the need to publish books with scientific texts intended for doctors and pharmacists as early as the 1980s. Then, after the opening of the Aboca Museum, with the publication of facsimile copies of some ancient texts, we wanted to highlight the importance of medicinal

itsnature,areHumanspartofnotmaster

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assimo, your family’s company, Aboca, has always stood out for its investigations into the relationship between humans and nature and for trying to find answers to the needs related to human health through the development of sustainable agricultural models and investment in scientific research. Could you explain why you and your associates decided to add a publishing division to your healthcare company?

I think so. Although the data on reading in Italy might suggest otherwise, there are many encouraging signs, both quantitative and qualitative. Moreover, “books” aren’t a stand-alone element but part of the broader context of our many cultural activities. These range from professional training, a foundational component for us, to creating exhibitions, entertainment, and the many activities to meet people we organize locally and digitally. With the recent launch of the Aboca Life community, we wanted to establish an increasingly direct relationship with the people who use our products, one not limited to purchases but that extends to sharing a deeper meaning. Here is where the publishing house then has an opportunity to further develop our in-depth magazine, its content becoming an occasion for discussion and inspiration. At a time in history when “sustainability” has become an empty word, often abused for marketing purposes, we must work seriously on issues that have always faced us and are increasingly urgent today. Caring for the environment, human and planetary

In addition, Aboca is a benefit corporation. It means that, by law, we are committed to generating a positive impact on the environment and the community—something we do in many ways, with our publishing activity being one of them.

Do you think that—given the works of the authors, those writers, scientists, and some of today’s most influential thinkers who’ve delved into health, environmental sustainability, the common good, and the entire universe vis-à-vis the profound connection that exists between us and our planet—it is beneficial to undertake concrete steps towards promoting and improving a better future for everyone, the mission Aboca has pursued for more than 40 years?

Aboca is a benefit meaningcorporation,that, by law, it is committed to generating a positive impact on the environment and the community in many ways, among which undoubtedly are Aboca Edizioni’s publications.

NATURART TALK

M

In this context, publishing is a way to research and contribute to the common good. For Aboca, “research” essentially means propelling herbal substances from the traditional world to the world of innovation. We do this through systems biology laboratories, metabolomic analyses, clinical research, and Real World Evidence. However, in a company like ours, a multidisciplinary approach is essential, with publishing being a way to tap into new ideas and put them into circulation, a valuable opportunity for stimulating debate and sharing knowledge. The themes we present are ones we’ve been pursuing for almost 45 years: an in-depth study of nature, the human impact on the environment, the relationship between us and the plant world, and the recommendation of new economic development models.

Massimo Mercati

Aboca è una Società Benefit, cioè che per statuto si impegna a generare un impatto positivo sull’ambiente e sulla Abocaattivitàrappresentatoqualimodi,riuscendocicomunitàinmoltiunotraiècertamentedall’editorialedellaEdizioni.

plants in history. On the other hand, the publishing house was set up in 2012 to extend our scope to specialized publications on the relationship between humans and nature. This appears to be consistent with our company’s mission, which my father founded in 1978. It seeks useful and effective natural solutions for treating humans while respecting the human body and the environment.

Un altro parco in città – quel miracolo che giunge alla sua decima edizione e che per un paio di giorni nell’anno consente di ammirare e vivere il centro di Pistoia sotto una luce particolare – nasce dall’estro creativo degli architetti pistoiesi di U[AS], lo Studio di architettura che fino dalla prima edizione, in collaborazione con Consorzio Turistico Città di Pistoia, Confcommercio Pistoia e Prato, Giorgio Tesi Group come Official Green Partner e il comparto La Sala, con il patrocinio del Comune e della Provincia di Pistoia, ha organizzato questo incredibile ed unico evento che rappresenta una delle ricchezze principali che offre il territorio.

“Another Park in the City”

Un vero e proprio prato verde di quasi 2000 metri quadrati ed alberi di diverso tipo e forma trasformano il cuore pulsante di Pistoia, Piazza della Sala e Piazzetta degli Ortaggi, in un meraviglioso giardino dove turisti e cittadini possono gustare un picnic all’aria aperta in pieno centro, assaporando un’atmosfera assolutamente unica nel suo genere. Sono proprio questi luoghi di aggregazione sociale, dove la città trova il suo punto di incontro tra generazioni diverse, che diventano ideale palcoscenico per la restituzione al verde del suo ruolo primario: quello di aggregante sociale.

The miraculous Another Park in the City reached its tenth edition this year as people come to admire and experience Pistoia’s center in a particular light for a few days each year. It came about through the creative flair of the Pistoiese architects U[AS]Architecture Studio. Since the first event, the firm has worked with the City of Pistoia’s Tourist Consortium, Confcommercio Pistoia e Prato, Giorgio Tesi Group as the Official Green Partner, and the La Sala area, under the patronage of the City and Province of Pistoia. It has organized this incredible and unique event that represents one of the territory’s main treasures.

It is precisely for this reason of thinking about the future that we have chosen to launch the Aboca Kids project, a book series for children and young people. At the end of 2022, we will publish the first five titles, which deal with issues related to biodiversity and the plant and animal world. It is never too early to understand that humans are part of nature, not its master. ☜

At nearly 2,000 square meters, this natural green lawn has different types and shapes of trees that transform the heart of Pistoia—Piazza della Sala and Piazzetta degli Ortaggi—into a beautiful garden. Here, tourists and locals can enjoy an open-air picnic in the middle of the city center, savoring a unique atmosphere. These social gathering places are where the city finds its meeting point among different generations, which becomes the ideal stage for returning greenery to its primary role of connecting society.

Decima edizione di ‘Un altro parco in città’

health, and protecting biodiversity are complex, interconnected issues. Trivialization by the media chasing a trend benefits no one. We’ve some of the leading Italian and foreign experts among our authors. They’re important voices on crucial issues— Stefano Mancuso, Telmo Pievani, Luca Mercalli, and bestselling authors like Fritjof Capra and James Nestor. Then the names that come to mind among recent releases include scientists like Bill Hansson, Jemma Wadham, and Patrick Roberts, all luminaries in their respective fields; Pulitzer Prize winner Rick Bragg; epidemiologist Osterholm; such economists as John Elkington, Christian Felber, and Marjorie Kelly. In the coming weeks, we’ll publish an essay by Vandana Shiva. These are just a few of the many examples possible. We believe it’s incumbent on us to pursue this course because what we need most to face these substantial future challenges is a cultural sea change, and the reason why our intended course is in-depth study and discussion.

testo JorioFondazioneVivarelli

orio Vivarelli nasce a Fognano di Montale il 12 Giugno 1922. Compie gli studi alla Scuola Artigiana di Pistoia e poi all’Istituto d’Arte di Porta Romana a Firenze. Il suo percorso artistico è interrotto nel 1942 quando viene arruolato nel corpo di Fanteria. Vive le asprezze della Seconda Guerra Mondiale come prigioniero prima in Bulgaria, poi in Ungheria, Austria e Germania. Questa terribile esperienza segna il giovane Jorio e impronterà la sua arte al suo ritorno a Pistoia, nel 1946. Si avvia Giovannicollaborazioneun’importanteconl’architettoMichelucci,dallaquale

Cento anni di Jorio

A destra una splendida immagine del Maestro, di cui dallaricorronoquest’annoicentoanninascita.Inbassol’opera

Riti di Primavera, 1964.

Right, a splendid image of the master artist, with the anniversary of his 100th birthday this year.

Below, his work, Rites of Spring, 1964.

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Fondazione Jorio Vivarelli

— Quest’anno ricorre il centenario dalla nascita del grande maestro pistoiese e per ricordarlo la Fondazione a lui intitolata ha programmato una serie di eventi di prim’ordine

della terribile distruzione provocata dalla bomba atomica. Vivarelli si spenge a Pistoia nel 2008. Nella parte ultima della propria vita il Maestro si dedica con forte volontà all’istituzione di una Fondazione che porti il suo nome. La Fondazione viene istituita nel 1999 e ad essa Jorio e la moglie Giannetta conferiscono tutti i beni raccolti in un’intera vita: la Villa Stonorov, il parco e la vastissima raccolta di opere con lo scopo statutario di diffondere a Pistoia la conoscenza del mondo dell’arte specialmente nelle giovani generazioni. Soci fondatori furono il Comune di Pistoia, la Provincia di Pistoia, la Fondazione Cassa di

J

scaturirà nel 1956 il Crocifisso per la Chiesa della Vergine a Pistoia, capolavoro che suscita un acceso dibattito sul piano dell’arte sacra nazionale. Negli anni Sessanta raggiunge la notorietà a livello internazionale con le opere destinate agli Stati Uniti, eseguite in collaborazione con l’architetto Oskar Stonorov. Partecipa alla fondazione del Movimento Internazionale Intrarealista nel 1966. Dagli anni Settanta al Duemila realizza importanti opere pubbliche, quali L’idea, la morte, monumento in ricordo di Giacomo Matteotti (1974, Roma) e la scultura Inno alla vita (1987) presso il Parco della Pace di Nagasaki, in ricordo

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Vivarelli è stato ricordato nei luoghi della sua nascita e della sua infanzia con alcuni eventi a cura dell’amministrazione comunale di Montale, in collaborazione con la Fondazione Jorio Vivarelli e la Proloco di Fognano. L’evento culminante è stata l’inaugurazione della scultura del Maestro Ultimo taglio, conferita in comodato dalla Fondazione Vivarelli al comune di Montale e collocata nella rotonda attigua alla centrale piazza Matteotti.

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A sinistra il meraviglioso Crocifisso della Chiesa della Vergine (Pistoia), 1956. Accanto, in alto l’opera Parabola storicaultima sfida Buggianese),(Ponte1993 e in basso il Maestro con la moglie Giannetta Pini.

Left, the eloquent Crucifix in the Church of the Virgin (Pistoia), 1956. Opposite, above, the work Giannettaartist1993;(PonteParable-LastHistoricalChallengeBuggianese),below,themasterwithhiswife,Pini.

Per la stagione estiva è stata programmata una ricca serie di eventi nell’anfiteatro all’aperto di Villa Stonorov, magnifico luogo di fruizione per le arti dello spettacolo nelle serate d’estate. È stata anzitutto ripresa, in collaborazione con l’Associazione Teatrale Pistoiese e sotto la direzione artistica del Maestro Daniele Giorgi, la tradizionale rassegna di musica da camera L’Antidoto, giunta quest’anno alla dodicesima edizione. Dei quattro concerti previsti il quarto si è tenuto in città nel giardino di Palazzo Fabroni giovedì 15 settembre. Sono stati inoltre ospitati gruppi teatrali, sperimentali o già affermati, di musica, danza e prosa oltre a mostre fotografiche, conferenze, dibattiti, presentazione di libri. Il centenario è stata anche l’occasione per restaurare il grande disegno su carta della Crocifissione: restauro del quale l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, Laboratorio materiali cartacei, diretto dalla dottoressa Letizia Montalbano, si è assunto volentieri il compito. Il restauro sarà presentato in uno specifico Convegno nel prossimo Sonoautunno.state inoltre previste mostre di artisti allievi o amici e contemporanei di Jorio. Fra questi la performance dal titolo VIVAVIVARELLI tenuta il 14 di maggio da Massimo Biagi Miradario e Debora Di Bella con l’intervento del critico d’arte Siliano Simoncini. Dal 3 al 18 settembre si è infine svolta la mostra Sculture da indossare. Jorio Vivarelli e Giordano Pini a cura di Giovanna Uzzani. Sono in preparazione mostre dedicate ad altri artisti allievi del Maestro. ☜

Risparmio di Pistoia e Pescia, la Breda Costruzioni Ferroviarie e il Comune di Montale. In questi oltre venti anni di attività la Fondazione ha incontrato numerose difficoltà legate anzitutto alla riduzione dei soci fondatori da cinque a tre e a crisi di vario tipo che hanno interessato Pistoia e l’Italia. Nonostante ciò, le iniziative nella Fondazione sono cresciute in numero e qualità e un pubblico sempre crescente ha potuto approfondire la conoscenza di Jorio e della Fondazione.

Per il 2022, a cento anni dalla nascita, la Fondazione a lui intitolata ha programmato una serie di eventi iniziata con la mostra di grande rilievo Vita Universa – Jorio Vivarelli Scultore 1922-2008 ospitata nel prestigioso Battistero di San Giovanni in Corte in Piazza del Duomo di Pistoia. La Mostra, realizzata in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, Pistoia Musei e la Chiesa Cattedrale di Pistoia e ideata dalla curatrice Paola Goretti, è stata inaugurata venerdì 20 maggio ed è rimasta aperta fino a sabato 23 luglio. Domenica 12 giugno, nel giorno della ricorrenza della nascita, Jorio

Michelucci. The crucifix for the Church della Vergine in Pistoia resulted from this partnership in 1956, with the masterpiece sparking a heated national debate on sacred art. In the 1960s, he achieved international fame with works destined for the United States, executed in collaboration with the architect Oskar Stonorov. He participated in the founding of the International Intrarealist Movement in 1966. From the 1970s to the 2000s, he created such notable public works as “L’idea, la morte,” a monument in memory of Giacomo Matteotti (1974, Rome), and the

The foundation named after him has planned a series of events for 2022, one hundred years after his birth. They begin with the major exhibition, “Vita Universa - Jorio Vivarelli Sculptor 1922–2008,” hosted in the prestigious Baptistery of San Giovanni in Corte in Pistoia’s Piazza del Duomo.

This year marks the centenary of the great Pistoiese master’s birth. The foundation named after him has planned an incomparable series of events to commemorate him

Left, Jorio Vivarelli at work. Right, the artist with the Farulli Chapel Crucifix (Pistoia), 1964; below, view from above Villa Stonorov, home of the Jorio Foundation.Vivarelli

Fondazione Jorio Vivarelli

orio Vivarelli was born in Fognano di Montale on 12 June 1922. He completed his studies at the Handicrafts School in Pistoia and then at the Porta Romana Art Institute in Florence. His artistic career was interrupted in 1942 when he was drafted into the infantry corps. He experienced the harshness of World War II as a prisoner in Bulgaria first and then in Hungary, Austria, and Germany. This terrible experience marked the young Jorio, shaping his art upon his return to Pistoia in 1946. He began a significant association with the architect Giovanni

In the last part of his life, the master proactively devoted himself to establishing a foundation bearing his name, which was established in 1999.

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Over more than twenty years of activity, the foundation has encountered numerous difficulties related initially to the number of its founding members being reduced from five to three and to various crises affecting Pistoia and Italy. Nevertheless, the foundation’s initiatives have grown in number and quality, with an ever-growing public able to learn more about Jorio and his foundation.

J

Jorio and his wife Giannetta bestowed all the assets they had collected over a lifetime to Villa Stonorov, its park, and the vast collection of works with the statutory purpose of spreading knowledge of the art world in Pistoia, especially among younger generations.

One YearsHundredofJorio

The founding partners were the City of Pistoia, the Province of Pistoia, the Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, Breda Costruzioni Ferroviarie, and the City of Montale.

Accanto Jorio Vivarelli all’opera. A destra il Maestro con il Crocifisso della Cappella Farulli (Pistoia), 1964 e in basso una veduta dall’alto di Villa Stonorov, sede della Fondazione Jorio Vivarelli.

sculpture “Hymn to Life” (1987) at the Nagasaki Peace Park, commemorating the terrible destruction caused by the atomic bomb. Vivarelli passed away in Pistoia in 2008.

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On this page, Comfort (detail), 1963. In the latter part of his life, the master devoted himself to establishing a foundation in his name. Finally set up in 1999, Jorio and his wife Giannetta bestowed the foundation with all the assets collected in a lifetime: Villa Stonorov, its park, and the vast collection of artworks.

In questa pagina Conforto (particolare), 1963. Nell’ultima parte della vita il Maestro si dedicò con forte volontà all’istituzione di una Fondazione a suo nome che poi venne istituita nel 1999 .Jorio e la moglie Giannetta conferirono alla stessa tutti i beni raccolti in un’intera vita: la Villa Stonorov, il parco e la vastissima raccolta di opere.

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The exhibition has been organized in collaboration with the Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, Pistoia Musei, and the Pistoia Cathedral Church. Conceived by the curator Paola Goretti, it opened on Friday, 20 May, and remained open until Saturday, 23 July.

On Sunday, 12 June, the anniversary of his birth, Jorio Vivarelli was remembered in the places of his birth and childhood with several events organized by the Montale town administration, in collaboration with the Fondazione Jorio Vivarelli and Fognano’s local tourism office. The culminating event was the unveiling of the master’s sculpture “Last Cut”. The Fondazione Vivarelli has loaned the work to the municipality of Montale and placed it in the center of the traffic circle adjacent to the central Piazza AMatteotti.richseries of events have been planned for the summer season in Villa Stonorov’s open-air amphitheater, a magnificent venue for the performing arts on summer evenings. Now in its 12th year, the traditional chamber music festival “L’Antidoto” will be the first to resume, in cooperation with the Pistoia Theatre Association and under the artistic direction of Maestro Daniele

Giorgi. Of the four concerts planned, the fourth will be held in the city in Palazzo Fabroni’s garden, showcasing experimental or established theatrical, music, dance, and prose groups, as well as photo exhibitions, lectures, debates, and book presentations. The centenary was also an opportunity to restore the large drawing on paper of “Crucifixion”. The Paper Materials Laboratory of the Opificio delle Pietre Dure in Florence, directed by Dr. Letizia Montalbano, has willingly taken on the task. The restoration will be completed by the summer and presented at a specific conference next fall. Exhibitions by artists who were Jorio’s students, friends, and contemporaries are also being scheduled. These have included a performance titled “VIVAVIVARELLI” held on 14 May by Massimo Biagi Miradario and Debora Di Bella with a talk by art critic Siliano FromSimoncini.3to18 September, the exhibition

“Sculptures to Wear. Jorio Vivarelli and Giordano Pini” will be open; it has been curated by Giovanna Uzzani. Exhibitions dedicated to other artists who were the master’s students are also being prepared. ☜

Firmly rooted in the Pistoia area and its history, combined with constant innovations in materials, processing, and machinery mean that Landucci today works on five continents in nearly 100 countries around the world.

La mossa si rivela vincente e, dopo il conflitto mondiale, la produzione viene spostata nella neonata zona industriale di Sant’Agostino, nella via che dalla famiglia Landucci prende il nome.

Riconosciuta come produttore leader a livello globale di trafile ed inserti per la produzione di pasta secca alimentare, Landucci offre nella sua gamma di prodotti apparecchiature di taglio per pasta, macchine per la produzione di farfalle, lavatrafile, lavacanne e tutti gli accessori necessari all’estrusione ed alla manutenzione in pastificio.

TRADIZIONELANDUCCI. E INNOVAZIONE CON UN SECOLO DI STORIA IN CINQUE CONTINENTI

L’azienda Landucci nasce a Pistoia nel 1925 su iniziativa di Sestilio Landucci, il quale decide di mettersi in proprio dopo un periodo di apprendistato in una locale fabbrica di stampi per pasta.

L’azienda vicinissimapistoiese,atagliare il prestigioso traguardo dei 100 anni di attività, lavora nei 5 continenti e in oltre 100 paesi nel mondo e delun’eccellenzarappresentamondialepropriosettore. This impressivetocompanyPistoia-basedisveryclosesurpassingthemilestone of

The Landucci company was founded in Pistoia in 1925 by Sestilio Landucci, who had decided to strike out on his own after an apprenticeship in a local pasta mold factory. The maneuver proved successful. So, after the World War, he moved his factory to the fledgling Sant’Agostino industrial area, on the street named after the Landucci family. After nearly a century in business, management is currently in the hands of the third generation, consisting of siblings Angela, Federica, and Lando. The fourth is already at work in the company. Recognized as a leading global manufacturer of dies and inserts for driedpasta production, the Landucci range of products offers pasta-cutting equipment, bow-tie pasta-making machines, die washers, rod washers, and all accessories

100 years in business. It works on five continents and in more than 100 countries representingworldwide,world-class supremacy in its field.

NATURARTubbliP

Oggi, dopo quasi un secolo di attività, la gestione è nelle mani della terza generazione, formata dai fratelli Angela, Federica e Lando; mentre già la quarta è all’interno dell’azienda.

Radici solide nella storia e nel territorio pistoiese, unite alla costante innovazione di materiali, lavorazioni e macchinari fanno sì che oggi Landucci lavori nei 5 continenti, in quasi 100 Paesi in tutto il mondo.

TRADITIONLANDUCCI. AND INNOVATION WITH A CENTURY OF HISTORY ON FIVE CONTINENTS

www.landucci.it36 NATURART | 2022AGOSTO

necessary for extrusion and pasta-factory maintenance.

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Donne —protagonistescrittrici Torna l’Agenda letteraria Anche per il 2023 Uniser Pistoia, in collaborazione con Giorgio Tesi Editrice, propone l’Agenda letteraria, un’opera che si tinge di rosa-viola 38 NATURART | 2022AGOSTO

testo Giovanni Capecchi illustrazioni Sara Masiani NATURART | 2022AGOSTO 39

The guidelines were to promote women authors this year following the joint production with UNISER of the new 2023 Literary Agenda— with texts edited by Giovanni Capecchi and illustrations by Sara Masiani.

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mese dell’anno), sia per i box che, settimanalmente, propongono brevi citazioni. E in questa riscrittura dell’Agenda la linea guida seguita è quella di valorizzare le autrici. Se Pescia e la Villa di Valchiusa, attuale sede della Biblioteca comunale, sono legate alla memoria di un importante storico come Jean-Charles Léonard Simonde de Sismondi (1773-1842), colui che –

U n colore su due viene confermato. L’Agenda letteraria 2023 mantiene il verde, che si collega alle piante e alla natura. Al posto dell’arancio, il colore fortemente identitario per Pistoia che ha caratterizzato l’agenda 2022, ci sarà però il viola: una tonalità –dimostrano i sondaggi – molto amata dalle donne e, nella tradizione occidentale, legata, insieme al rosso, all’amore. L’Agenda letteraria 2023, curata da chi scrive queste righe e accompagnata – come nel 2022 –dalle illustrazioni di Sara Masiani, mantiene intatte le finalità ma rinnova i suoi contenuti. Le finalità restano quelle di far conoscere scrittrici e scrittori che hanno vissuto e che hanno raccontato il territorio pistoiese, di invitare alla lettura dei loro testi, di promuovere i luoghi letterari, quelli più noti ma anche quelli meno conosciuti. I contenuti, invece, vengono fortemente rinnovati: non nelle date di nascita o di morte degli autori (quelle, anche volendo, non riusciremmo a modificarle), ma nella scelta dei testi proposti, sia per le 12 letture (una per ciascun

Non può mancare Gianna Manzini, con una pagina dal racconto Messaggio, né può essere assente la poetessa-pastora Beatrice di Pian degli Ontani, che incantava illustri letterati improvvisando ottave. Con Elena Gianini Belotti è possibile ripercorrere la storia della maestra Italia Donati, morta suicida nel maggio del 1886, e attraversare anche una parte del Montalbano, tra Larciano e Porciano, dove la maestra – vittima dei tentativi di abuso da parte dell’allora Sindaco di Lamporecchio e delle maldicenze paesane – ebbe l’incarico per

per inciso – ha coniato per quella zona l’espressione di “Svizzera pesciatina”, nell’Agenda 2023 la parola viene lasciata alla madre Henriette, autrice di un diario nel quale racconta le sue giornate a fianco del figlio, a partire dall’arrivo in Toscana nel 1795. Non è presente una lettura che propone un testo di Tiziano Terzani, ma si può trovare un invito a leggere Giorni cinesi di Angela Staude, moglie del giornalista e scrittore legato ad Orsigna. La scrittrice anarchica Leda Rafanelli, convertitasi all’Islam, è ricordata attraverso un passo tratto dal romanzo L’oasi, mentre Policarpo Petrocchi cede la parola a Clementina Biagini, l’amore della sua vita, autrice di numerose lettere inviate allo scrittore e lessicografo nato a Castello di Cireglio, con il quale inizia nel 1872 una relazione che la porterà ad abbandonare Pistoia, a lasciare una figlia e a raggiungere a Milano il suo Policarpo.

La linea guida seguita per la realizzazione in collaborazione con UNISER della nuova Agenda Letteraria 2023 - con testi a cura di Giovanni Capecchi e illustrazioni di Sara Masiani - è quella di valorizzare le autrici.

nata a Locarno che ha lasciato in Con Marino (1991) una preziosa testimonianza, la storia (intima e pubblica) di un artista di fama internazionale raccontata “dalla parte di Impossibilelei”.ricordare tutti i nomi (anche maschili, ovviamente) presenti nell’Agenda e che accompagneranno, ci auguriamo, le giornate di molte persone nel corso del 2023. Solo un’ultima curiosità, per concludere. Carlo Collodi è presente e non potrebbe essere altrimenti: il colore rosa-viola è garantito, in questo caso, dal passo di Pinocchio che viene proposto e che ha per protagonista… la Bambina dai capelli turchini che diviene, dal capitolo XVI del romanzo, la Fata. ☜

L’Agenda letteraria 2023 mantiene il verde, che si collega alle piante e alla natura e al posto dell’arancio c’è il viola, nella tradizione occidentale insieme al rosso fortemente legato all’amore e colore molto amato dalle donne.

AGENDA

2023 Pistoia e il suo territorio a cura di Giovanni Capecchi | illustrazioni di Sara Masiani bimbe bimbe bimbe bimbe

The 2023 Literary Agenda retains the green connection to plants and nature. Instead of orange, this year there is purple, a hue much loved by women and, in the Western tradition, is linked, together with red, to love. LETTERARIA

insegnare alle elementari. Sono presenti, tra box e letture, autrici dimenticate del passato (come Iva Perugi Gonfiantini, in arte Maya, o come Maria Chiappelli), mentre un focus viene aperto su Louisa Grace Bartolini, la “pellegrina d’oltremare” approdata dall’Irlanda a Pistoia e ricordata da Giosuè Carducci che, nell’anno dell’insegnamento pistoiese (1860), frequentava il suo salotto in Via della SenzaMadonna.pretesedi esaustività, c’è anche il presente, nell’Agenda letteraria 2023, con autrici come Maura Del Serra, Marisa Salabelle e Francesca Matteoni, ma anche Nicla Menchi, novantacinquenne nata sulle nostre montagne, pittrice e scrittrice. Con uno sguardo rivolto all’arte, una pagina viene riservata a Mercedes Pedrazzini, conosciuta come Marina, moglie di Marino Marini: “Nel 1929 mentre mi trovavo a Venezia con mia madre (lo ricordo come se fosse ora) un pomeriggio, nella hall dell’Excelsior, vidi passare un bellissimo giovane, che mi colpì a tal punto da farmi mormorare: ‘Questo è il mio uomo ideale’. Decisa fermamente a conoscerlo, chiesi al cameriere chi fosse ed egli rispose: ‘È lo scultore Marino Marini’”. Dopo quell’incontro fugace e folgorante, la storia sarebbe ripresa nel 1938, con un nuovo (e decisivo) avvicinamento e con il matrimonio tra lo scultore pistoiese e la ragazza

1990Dal Pistoiaa

Like its predecessor, the 2023 Literary Agenda has been fully illustrated by the talented young Pistoiese artist Sara Masiani.

L’Agenda Letteraria 2023, come la precedente, è pistoieseeillustratacompletamentestatadallagiovanebravissimaartistaSaraMasiani.

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O

Our attention then shifts to Louisa Grace Bartolini, the “overseas pilgrim” from

With an eye on art, one page has been reserved for Mercedes Pedrazzini, known as Marina, who was Marino Marini’s wife: “In 1929, while I was in Venice with my mother (I remember it as if it were yesterday), one afternoon, in the lobby of the Excelsior, I saw a very handsome young man pass by. I was so struck by him that I muttered, ‘That’s my ideal man.’ Bound and determined to meet him, I asked the waiter who he was, and he replied, ‘That’s the sculptor, Marino Marini.’” After that brief, dazzling encounter, the story resumed in 1938, with a new (and decisive) rapprochement when the sculptor from Pistoia and the Locarno-born woman married. She left a treasured testimonial in “Con Marino” (1991), the (intimate and public) story of an internationally renowned artist told “from her part”.

It is impossible to remember all the names (naturally, also male ones) in the agenda, which we hope will be part of many people’s days in 2023. Let us finish with one last curiosity. Unsurprisingly, Carlo Collodi is included. In this case, a pinkish purple is ensured by the passage from “Pinocchio,” whose protagonist is... the little, turquoise-haired girl who becomes the Fairy, in chapter XVI of the novel. ☜

WomenStarringWriters

She wrote numerous letters to the writer/ lexicographer born in Castello di Cireglio. In 1872, she began an affair, eventually abandoning Pistoia and a daughter to join her Policarpo in Milan.

If the Pescia area and Villa Valchiusa, the public library’s current home, are tied to the memory of the noted historian Jean-Charles Léonard Simonde de

Ireland to Pistoia. She was remembered by Giosuè Carducci, who frequented her salon in Via della Madonna during the year she taught in Pistoia (1860).

ne out of every two colors has been decided. The 2023 Literary Agenda has maintained its green connection to plants and nature. However, orange, the color closely identified with Pistoia and which characterized the 2022 agenda, will be replaced with purple: a hue much loved by women as shown by surveys and which, in the Western tradition, is linked, together with red, to love. The writer of these lines has edited the 2023 Literary Agenda, which, as in 2022, is again illustrated by Sara Masiani. Its purposes remain intact while its contents have been renewed. The goals are to make known those female writers who have lived in and described the Pistoia area, inviting a reading of their texts and promoting both better- and lesser-known literary locations. The contents have been considerably improved. In addition to the dates of the authors’ births and deaths— which we could not change, even if we wanted to—there are also selected texts chosen for the twelve monthly readings plus weekly boxes with short quotations. Furthermore, the idea was to use this rewriting of the agenda to make these authors better known.

Without pretending to be exhaustive, the 2023 Literary Agenda also contains such present-day authors as Maura Del Serra, Marisa Salabelle, Francesca Matteoni, and Nicla Menchi, a 95-year-old painter and writer born in our mountains.

Again for 2023, Uniser Pistoia and Giorgio Tesi Editrice are offering a Literary Agenda. A work tinged with pinkish-purple

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The Literary Agenda is back

Gianna Manzini must also be among these writers, with a page from her short story “Message”. Nor is the shepherdesspoet Beatrice di Pian degli Ontani to be ignored, her improvised ottavas enchanting distinguished writers. Elena Gianini Belotti is represented with the story of Italia Donati, the schoolteacher who committed suicide in May 1886. Crossing into a part of Montalbano, between Larciano and Porciano, the teacher— abused by the then-Mayor of Lamporecchio and slandered by the village—was assigned to teach elementary school. The boxes and readings feature forgotten female authors of the past (e.g., Iva Perugi Gonfiantini, pen name Maya, or Maria Chiappelli).

Sismondi (1773-1842)—who incidentally coined the area’s description “Pesciatine Switzerland”—the text in the 2023 agenda is left to his mother Henriette and her diary, recounting her days alongside her son, starting from when she arrived in Tuscany in 1795. Naturally, there is nothing by Tiziano Terzani. However, an invitation can be found to read “Chinese Days” by Angela Staude, wife of the journalist/writer from Orsigna. The anarchist writer Leda Rafanelli, a convert to Islam, is remembered through a passage from her novel “The Oasis”. At the same time, Policarpo Petrocchi yields the floor to Clementina Biagini, the love of his life.

L’amicizia, che si è consolidata nel tempo tra Il Dott. Wiesner e la famiglia proprietaria del Parco, è stata di supporto anche per le scelte e i programmi che oggi sono cardini del giardino zoologico pistoiese.

AngeliniEleonora didatticadellaResponsabile comunicazionee PistoiadiZoologicoGiardino

Il Dott. Wiesner è in pensione dal suo lavoro al Tierpark ma non dal suo impegno per la fauna selvatica: nel 2010 ha fondato, insieme alla Dott. ssa Julia Gräfin Maltzan, la Akademie

Doctors Henning Wiesner and Julia Gräfin Maltzan

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NATURARTubbliP

Henning e Julia hanno messo a punto una particolare miscela di latte che

La storia è iniziata oltre 40 anni fa, quando lo staff dell’allora “giovanissimo” Giardino Zoologico ha cercato supporto nella gestione della fauna selvatica nel più esperto Tierpark Hellabrunn, lo zoo di Monaco di Baviera: l’incontro con il direttore e veterinario dello zoo bavarese, Dott. Henning Wiesner, è stato fondamentale per il GZP per acquisire conoscenza e professionalità nella prevenzione delle malattie degli animali selvatici, nella cura e soprattutto nell’anestesia necessaria in caso di interventi.

La storia che vi raccontiamo ha come parole chiave amicizia, passione, professionalità e si snoda da Pistoia a Monaco di Baviera per raggiungere gli angoli più remoti del mondo dove la fauna selvatica chiede aiuto

Al centro delle tante azioni la formazione di medici veterinari in zoo, santuari, parchi nazionali ma anche l’assistenza tecnica nelle traslocazioni di animali da una riserva all’altra oppure nella gestione dei centri di recupero e di allevamento di orfani, come la Kilimangiaro Animal CREW, associazione dedita alla lotta al bracconaggio in Tanzania.

fur Zoo-und Wildtierschutz e.V., associazione senza scopo di lucro attiva in differenti parti del mondo con la mission di portare materiali e supporto tecnico in tutti i casi in cui sia necessaria la competenza medico veterinaria per la tutela degli animali selvatici.

In questo caso l’aiuto dell’Accademia si concretizza nella spedizione di latte concentrato per l’allevamento di elefanti: si tratta di piccoli le cui madri sono state uccise dai bracconieri.

Il Dott.Henning Wiesner e la Dott.ssa Julia Gräfin Maltzan

assicura la crescita sana degli elefantini. Le attività dell’Accademia sono davvero tantissime, come garantire supporto nell’inseminazione artificiale dei rinoceronti allo zoo di Salisburgo (sono nati già 3 piccoli) o finanziare il “Progetto Icaro” per la messa a punto di un nuovo modello di trasmettitore high-tech che fornisce informazioni non solo sulla posizione degli animali che li indossano ma anche sul loro stato di salute. Questa nuova forma di tecnologia viene utilizzata ad esempio nel Parco Nazionale Kruger, in Africa, per individuare in tempo reale i licaoni rimasti incastrati nelle trappole per le gazzelle. Spesso gli animali intrappolati o muoiono perché non riescono a liberarsi o si feriscono nel tagliare i lacci con i denti. In ogni caso è importantissimo individuarli ed intervenire quanto prima per curarli e salvarli. Il licaone è una specie ad alto rischio di estinzione e ogni singolo individuo è prezioso per garantire un futuro alla specie. Potete immaginare quanto sia importante il progetto “Icaro” e quante opportunità fornisca a tutti coloro che lavorano per la protezione della Dall’AfricaNatura.all’Asia e ovunque ci sia bisogno di loro: poco prima della pandemia a marzo del 2020 la dott. ssa Juila Gräfin Maltzan è volata sull’Isola di Sulawesi in Indonesia per condividere con i 15 medici veterinari del posto, tecniche di anestesia e di gestione della fauna selvatica. Il loro ruolo è fondamentale in un territorio caratterizzato da un alto indice di biodiversità e di endemismi, animali e piante che non esistono in nessuna altra parte del Mondo.

Le azioni dell’Accademia sono a titolo gratuito e per questo Henning e Julia hanno bisogno di sostegno economico per portare avanti i loro progetti. Amicizia, passione e professionalità si ricompattano e il Giardino Zoologico da molti anni contribuisce economicamente alla vita dell’Accademia grazie al sostegno dei visitatori che partecipano con il programma del Parco “Adotta una Questaspecie”. volta l’obiettivo non è il finanziamento di un progetto per una specie, come nel caso del panda rosso o del pinguino, ma di un’associazione che opera in modo trasversale per la tutela della Natura.

DELLAPERUN’ACCADEMIALAPROTEZIONEFAUNASELVATICA

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die because they cannot free themselves or are injured when cutting the snares with their teeth. In either case, it is imperative to find them and take action as soon as possible to treat and rescue them. The lycaon is a highly endangered species, and each individual is valuable to ensure the species’s future. You can imagine the importance of the Icarus Project and the many opportunities it provides for everyone working to protect Nature. From Africa to Asia and anywhere they are needed: in March 2020, just before the pandemic, Dr. Juila Gräfin Maltzan flew to Indonesia’s Sulawesi Island to share anesthesia and wildlife management techniques with fifteen local veterinary doctors. Their role is critical in an area with high biodiversity and endemic indices and the plants and animals that exist nowhere else in the world.

The Akademie fur Zoound Wildtierschutz e.V. is a nonprofit association active in different parts of the world. Its mission is to bring materials and technical support wherever where veterinary medical expertise is needed to protect wildlife.

NATURARTubbliP www.zoodipistoia.it

This story began over 40 years ago when the staff of the then “brand new” zoological garden looked for assistance in wildlife management from the more experienced Tierpark Hellabrunn zoo in Munich. The meeting with the Bavarian zoo’s director and veterinarian, Dr. Henning Wiesner, was crucial to the GZP acquiring the knowledge and expertise for the prevention of wild animal diseases, their treatment, and especially the use of anesthesia when needed for operations. Over time, the friendship established between Dr. Wiesner and the park’s ownerfamily has also sustained the choices and programs that are the foundations of today’s Pistoia Zoo. Dr. Wiesner has retired from his work at the Tierpark but not from his commitment to wildlife. In 2010, he, Dr. Julia Gräfin Maltzan, and the Akademie fur Zoo-und Wildtierschutz e.V. founded a non-profit association that works in various parts of the world and whose mission is to make materials and technical support available wherever veterinary medical expertise is needed to protect wildlife. The training of veterinary doctors in zoos,

In this case, the academy’s help has taken the form of a shipment of concentrated milk for breeding elephants and baby elephants whose mothers have been killed by poachers. Henning and Julia have developed a unique milk blend that ensures the healthy growth of baby Theelephants.academy carries out a vast array of activities. These include securing support for the artificial insemination of the Salzburg Zoo’s rhinos (three babies have already been born) or funding the Icarus Project to develop a new high-tech transmitter that provides information not only on the location of the animals wearing them but also on their health. For example, this new technology is being used in Africa’s Kruger National Park to locate, in real-time, wild dogs caught in gazelle traps. The trapped animals often

La Akademie fur Zoound Wildtierschutz e.V. è dellaveterinariacompetenzaintecnicomaterialilapartiattivasenzaun’associazionescopodilucroindifferentidelmondoconmissiondiportareesupportointuttiicasicuisianecessarialamedicoperlatutelafaunaselvatica.

AN ACADEMY TO PROTECT WILDLIFE

The keywords for the story we have to tell you are friendship, passion, and professionalism. Moreover, it winds from Pistoia to Munich to reach the world’s remotest corners, where wildlife cries out for help.

sanctuaries, and national parks is at the center of its many activities. Technical assistance is also available for moving animals between reserves or managing orphan rescues and breeding centers, e.g., the Kilimanjaro Animal CREW, an association dedicated to fighting poaching in Tanzania.

As the academy’s actions are free of charge, Henning and Julia consequently need financial support to advance their Friendship,projects. passion, and professionalism once again have come together. In addition, the zoological garden has contributed financially to the academy for many years, thanks to the support of visitors participating in the park’s “Adopt a Species” program. This time the goal is not to fund a project for only one species, as in the case of the red panda or the penguin. Instead, it is to support an association working to protect Nature across the board.

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alle strade del centro cittadino, ai nuovi linguaggi di comunicazione legati ai social network…

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Nature vive

Il ritratto, opera artistica che può essere realizzata nell’ambito della pittura, della scultura, del disegno, della fotografia o anche, per estensione, in quello della descrizione letteraria, non è mai una vera riproduzione meccanica delle fattezze perché nella sua costruzione entra in gioco la sensibilità dell’artista che, durante il processo creativo, interpreta le fattezze del modello secondo il proprio gusto e secondo le caratteristiche del tempo in cui opera. Begliomini è partito dalle

Si tratta di personaggi che si distinguono in tutta la provincia di Pistoia – spiega Begliomini – e che esaltano i più importanti valori, le più imminenti emergenze e le più significative eccellenze della nostra città e del territorio che la circonda.

Il potere iconografico del ritratto classico come strumento contemporaneo di narrazione di una comunità negli scatti di Nicolò Begliomini. Un progetto fotografico particolare che ha come fine la valorizzazione della città attraverso volti di personaggi che, grazie al loro impegno in ambiti assai diversi tra loro, contribuiscono a incrementare l’unicità di Pistoia

P

istorienses. Ritratti classici, racconti contemporanei. Questo è il nome del nuovo particolare progetto fotografico che ha come fine la valorizzazione della nostra città attraverso volti di personaggi di origini pistoiesi che, grazie al loro impegno in ambiti assai diversi tra loro, contribuiscono a incrementare l’unicità di Pistoia.

Ma chi sono i soggetti che vengono tratteggiati dalle pennellate moderne della macchina fotografica di Nicolò?

Opening page, Pistoiese actress Letizia contemporaneiRitrattiprojectBegliominiphotographedTonibyNicolòforthePistorienses.classici,racconti

Si spazia a 360° in tutti i settori: dall’associazionismo all’imprenditoria, dallo sport al volontariato e, ancora, dalla cucina all’arte e alla cultura, ai corridoi degli ospedali, dalla montagna

In apertura L’attrice pistoiese Letizia Toni fotografata da Nicolò Begliomini per il progetto Pistorienses. Ritratti classici, racconti contemporanei

testo Sara Tesi Foto Nicolò Beglimini

—contemporaneiraccontiRitrattiPistorienses.classici,

persone, o meglio, dal valore delle persone, per raccontare le loro storie attraverso la forza delle immagini, immortalando il loro racconto ed evidenziando la loro capacità di incidere nei rispettivi campi d’impiego per tentare di scardinare le tipiche dinamiche provinciali in favore dell’unità e di una comunità reale.

Lo studio e la ricerca iconografica prendono spunto dalla potenza comunicativa che un genere artistico come quello del ritratto ha avuto nel corso dei secoli e, nello specifico, dall’interesse del fotografo per le luci e le ombre dei dipinti di Michelangelo Merisi da Caravaggio, per lo studio delle proporzioni antiche e dell’anatomia umana portato avanti da Antonio del Pollaiolo, per i colori particolari utilizzati da giganti quali Raffaello Sanzio e Leonardo da Vinci, ma anche per gli scorci di Andrea Mantegna e per le atmosfere sospese tipiche dei quadri di Johannes Vermeer. Fonte d’ispirazione per Nicolò è stata inoltre la scuola di ritrattisti (italiani e non) del Novecento e, di conseguenza, quel serbatoio di eccellenza artistica che racchiude

con un importante risvolto sociale, dunque, che nasce sulle orme di quello intitolato “Pistoia Addosso” – che nel 2017 ha visto tanti pistoiesi fotografati con la tipica zebratura caratteristica saliente di numerose chiese cittadine – e che ha il medesimo obiettivo di contribuire fattivamente a creare e valorizzare una comunità e a rafforzare il senso di appartenenza alla stessa. ☜

che nel corso della storia sono stati fermati per sempre, soli e imperturbabili, all’interno di una Uncornice.progetto

Oltre all’impatto comunicativo, alla bellezza e alla cura della composizione, delle figure eternate da tutti questi artisti geniali mi hanno sempre incuriosito le vicende – continua Begliomini –Mi sono chiesto tante volte chi fossero le persone rappresentate, che cosa facessero nella loro vita, qual erano le ragioni per cui erano stati scelti come soggetti da rappresentare. È proprio nella speranza di unire ai ritratti il racconto e l’impegno dei personaggi per incidere nel loro piccolo grande mondo che nasce l’idea di fotografarli tutti in un luogo-non luogo uguale per tutti e fare così in modo che al centro del progetto restino solo loro stessi e la storia che li accompagna.

Entro la fine dell’anno verrà organizzata una mostra che presenterà un’esposizione delle fotografie in questione in formato poster, ciascuna affiancata da un breve testo che fa parlare l’immagine e le permette di esplicitate il proprio messaggio.

In diversi scatti che è stato possibile vedere in anteprima non è mancata una buona dose di ironia, dosata con parsimonia nel tentativo di rompere (attraverso qualche elemento in grado di rafforzare o rendere particolare l’impatto e la forza comunicativa dell’immagine) un’atmosfera volutamente solenne.

A sinistra Irene Lazzeri, giovane grafica e pilota di droni che cura l’impaginazione della nostra rivista Discover Pistoia e di altri prodotti editoriali ed a destra, il famosissimo street artist pistoiese LDB al lavoro.

I “ritratti contemporanei” di Begliomini, che hanno come protagonisti soggetti della generazione attuale o di quelle più vicine a quella presente, verranno poi messi a confronto, attraverso un gioco di parallelismi e assonanze, con quelli di pistoiesi

al suo interno nomi di rilevanza internazionale quali Amedeo Modigliani, Henri Matisse, Pablo Picasso e Joan Mirò, ma anche quelli di pistoiesi quali Pietro Bugiani e Francesco Chiappelli.

On the left is Irene Lazzeri, a young graphic designer and drone pilot who oversees the layout of our Discover Pistoia magazine and other publications; on the right, Pistoia’s worldfamous street artist LDB at work.

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Federico Fusca, lo chef pistoiese da milioni di visualizzazioni su Instagram che da qualche mese porta la sua simpatia e soprattutto la sua cucina contemporanea anche in tv. Il food influencer è uno dei nuovi volti della cucina di Antonella Clerici nel programma di RaiUno “E’ mezzogiorno”.sempre

Federico Fusca, the Pistoiese chef with millions of Instagram views, whose congeniality and especially his contemporary cuisine have also been seen on TV. The new foodinfluencer in Antonella Clerici’s kitchen on the RaiUno program “È sempre mezzogiorno”.

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Opening page, Britta Herrmann, Pero,Rightartisticproduces“MANI”owneranentrepreneur,GermannowadoptedPistoiese,oftheprestigiousbrandthatandmarketsvasesworldwide.AlessandroDelaPistoiesepainter

Nicolò Begliomini’s photographs have the iconographic power of a classic portrait as a contemporary tool for describing a community. This particular photographic project aims to enhance the city through the faces of individuals who contribute to spreading Pistoia’s exceptionality through their involvement in very different areas

who has exhibited in prestigious galleries around the world.

istorienses. Ritratti classici, racconti contemporanei is the name of the new, unusual photographic project that aims to enhance the city through the faces of individuals from Pistoia who contribute to spreading Pistoia’s exceptionality through their involvement in very different areas.

In tuttoprestigiosechePero,Ailcommercializza“MANI”prestigiosod’adozione,ormaiimprenditriceBrittaaperturaHerrmann,tedescapistoiesetitolaredelmarchiocheproduceeintuttomondovasiartistici.destraAlessandroDelpittorepistoiesehaespostoingalleriediilmondo.

A portrait is an artistic work that can be created in painting, sculpture, drawing, photography, or even, by extension, in a literary description. It is never a faithful mechanical reproduction of someone’s features because the artist’s sensibility comes into play in its construction. During the creative process, the model’s features are interpreted according to the artist’s taste and the qualities of the time in which the work is produced. Begliomini started from the individuals, or rather, the individuals’ significance, telling their stories through the power of images, immortalizing their storytelling, and highlighting their ability to affect their respective areas of commitment in an attempt to unlock the typical provincial dynamics in support of unity and a real community.

had over the centuries and, specifically, from the photographer’s interest in the lights and shadows of paintings by Michelangelo Merisi da Caravaggio, the study of ancient proportions and human anatomy carried out by Antonio del Pollaiolo, the particular colors used by such giants as Raphael Sanzio and Leonardo da Vinci, Andrea Mantegna’s foreshortenings, and the suspended atmospheres typical of Johannes Vermeer’s paintings. One source of inspiration for Nicolò has also been the 20th-century Italian and other schools of portrait painters. Consequently, that reservoir of artistic excellence holds within it such internationally important names as Amedeo Modigliani, Henri Matisse, Pablo Picasso, Joan Mirò, and Pistoiese artists as Pietro Bugiani and Francesco Chiappelli.

Natures lives

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The study and iconographic research take their cue from the communicative power that an artistic genre like portraiture has

P

Who are the subjects being sketched by the modern brushstrokes of Nicolo’s Thesecamera?are people from throughout the province of Pistoia,” Begliomini explains, “and who celebrate the most significant values, the most imminent beginning, and the most significant distinctions of our city and the surrounding area. They range across the board in all sectors: from associations to entrepreneurs, from sports to volunteering, from cuisine to art and culture, to hospital corridors, from mountains to downtown streets, and new communication languages related to social networks.

contemporaneiraccontiRitrattiPistorienses.classici,

A sinistra Nicol Foietta, schermitrice pistoiese della nazionale italiana e specialista nella spada, un vero vanto per il mondo dello sport cittadino. A destra Francesco Innocenti, per tutti “Cecco”, ristoratore che ha Sangrandeall’attenzioneriportatodelpubblicol’AmaroIacopo.

Left, Nicol Foietta, Pistoiese fencer on Italy’s national team and a specialist in épée, a real credit to the city’s sports world. Right, Francesco Innocenti, known by everyone as “Cecco”, the restaurateur who brought Amaro San Jacopo back to the general public’s attention.

By the end of the year, an exhibition will be organized to display these photographs in poster format, each flanked by a short text that has the image speak and lets it explain its message. Begliomini’s “contemporary portraits” will feature subjects from the current generation or those closest to the present one. Then they will be compared, through parallelisms and assonances, with those of Pistoiese inhabitants who, throughout history, have stopped forever, alone and imperturbable, within a frame.

With clear social implications, this project follows in the footsteps of the 2017 “Pistoia Addosso”, in which many Pistoiesi were photographed with the typical zebra striping, the salient feature of many of the city’s churches. It will have the same goal of contributing effectively to creating and enhancing a community and strengthening its sense of belonging. ☜

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Begliomini continues, “I’ve always been intrigued by their stories, the communicative impact, the compositional beauty and care, and the figures memorialized by these brilliant artists. I’ve often wondered who the people depicted were, what they did in their own lives, and why they were chosen. It’s precisely this hope of combining the portraits with the characters’ stories and commitment to affecting their little big world that the idea of photographing them all in the same place-non-place came about and thus making sure that only they remain at the center of the project and the story that accompanies them.

It was possible to anticipate that, in several shots, there was no lack of a good yet sparing dose of irony in an attempt to break (through some element that can strengthen or make the image’s impact unusual and a communicative force) an intentionally solemn atmosphere.

Monsignor Fausto Tardelli, Bishop of Pistoia since 8 October 2014. He is the secretary of the Tuscan delegateConferenceBishops’andregionalforthelaity.

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Monsignor Fausto Tardelli dall’ 8 ottobre 2014 è Vescovo di Pistoia. Ricopre la carica di segretario della Conferenza episcopale toscana e di delegato regionale per il laicato.

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Di proprietà della Chiesa Cattedrale e in comodato a Pistoia Musei, che ne cura la conservazione e ne ha

seguito il prestito per l’esposizione parigina, l’arazzo è stato esposto nella mostra Végétal in una sala a lui quasi del tutto riservata. Realizzato in Fiandra, a Enghien, intorno al 1530, il grande manufatto colpisce per le sue dimensioni e per la fitta trama compositiva che lo contraddistingue: centinaia di cespi fioriti su un fondo blu notte, accostati ad alcuni animali mitologici e non, come coniglietti, unicorni e una serie di volatili. Le piantine, di tante specie diverse, sono riprodotte minuziosamente e con verosimiglianza, tanto da rendere l’arazzo un vero e proprio

Il manufatto tessile di grande bellezza e di eccezionale importanza, lungo otto metri e alto quasi tre, esposto normalmente nelle sale dell’Antico Palazzo dei Vescovi a Pistoia è stato in mostra a Parigi fino al 4 settembre

amillefioriL’ArazzoParigi

sia affiancato in occasione di questa mostra a grandi musei come il Musée d’Orsay, il Musée du Louvre, il Victoria & Albert Museum e l’Albion Art Collection di Tokyo. Questo prestito rappresenta infatti non solo un’occasione di valorizzazione del nostro patrimonio artistico cittadino, ma anche l’opportunità per i nostri musei di intessere relazioni fuori dai confini locali, ampliando l’orizzonte verso necessarie e preziose collaborazioni internazionali.

La mostra Végétal – L’ècole de la Beauté presentata dalla storica Maison di gioielli Chaumet al Palais des BeauxArts di Parigi fino al 4 settembre 2022 e a cura di Marc Jeanson, ha celebrato il carattere senza tempo delle piante in tutte le loro forme artistiche, combinando visioni, epoche e tecniche, con le creazioni Chaumet come punto di partenza. Questo percorso botanico, attraverso oltre 7.000 anni di arte, ha accolto insieme a un centinaio di gioielli di Chaumet e di altre case, anche pezzi grafici, pittorici, scultorei, tessili fra cui l’arazzo millefiori detto “dell’Adorazione”, l’imponente manufatto tessile di grande bellezza e di eccezionale importanza, lungo otto metri e alto quasi tre, esposto normalmente nelle sale dell’Antico Palazzo dei Vescovi a Pistoia. Insieme a numerosi altri capolavori, provenienti da prestigiosi musei internazionali, (fra gli altri, dipinti di Arcimboldo, Delacroix e Monet), l’arazzo di Pistoia è rientrato fra i prestiti voluti dalla Maison Chaumet per una mostra che ha l’obiettivo di affermare la straordinaria bellezza delle piante in un mondo che non si prende più il tempo di osservarla. Siamo contenti che il nostro polo museale e, in generale, il nome di Pistoia - queste le parole di Monica Preti, direttrice di Pistoia Musei -

Pistoia nel Mondo

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the tapestry underwent maintenance for the exhibition, financed by the Maison Chaumet, curated by Pistoia Musei, and entrusted to restorer Federica Favaloro. After the last restoration in 2001, this operation allowed a minor defect in the lower left corner to be flattened, formed during the last several years when the tapestry was displayed vertically. ☜

l’arazzo millefiori di Pistoia è rientrato fra i prestiti voluti dalla Maison Chaumet per questa prestigiosa mostra che ha come obiettivo affermare la straordinaria bellezza delle piante in un mondo che non si prende più il tempo di osservarla.

Insieme a numerosi altri capolavori, provenienti da prestigiosi internazionali,musei

Pistoia’s millefleur tapestry was among the loans requested by Maison Chaumet for this distinguished exhibition, which seeks to confirm the extraordinary beauty of plants in a world that no longer takes the time to observe them.

Although usually displayed in the Ancient Bishops’ Palace in Pistoia, this stunning textile artifact of extraordinary importance, eight meters long and nearly three meters high, was on display in Paris until 4 September

caso di studio non solo artistico ma anche botanico.

Along with numerous other masterpieces from internationalprestigiousmuseums,

Indeed, this loan represents not only an opportunity to enhance the value of our city’s artistic heritage but also one for our museums to build relationships beyond our local borders, broadening the horizon toward vital and invaluable international partnerships.

The TapestryMillefioreinParis

ZOOM

In occasione della mostra, inoltre, l’arazzo è stato oggetto di un intervento di manutenzione finanziato dalla Maison Chaumet, curato da Pistoia Musei e affidato alla restauratrice Federica Favaloro. Un’operazione che, dopo l’ultimo restauro risalente al 2001, ha consentito l’appianamento di un piccolo difetto presente nell’angolo in basso a sinistra, creatosi negli ultimi anni in cui la tappezzeria è stata esposta verticalmente. ☜

T he exhibition Végétal—L’ècole de la Beauté was presented by the historical jewelry house Chaumet at the Palais des Beaux-Arts in Paris until 4 September 2022. Curated by Marc Jeanson, the show celebrated the timelessness of plants in all their artistic forms, combining visions, eras, and techniques, with Chaumet creations as a starting Alongpoint. with a hundred jewelry pieces from Chaumet and other houses, this botanical journey, across more than 7,000 years of art, also welcomed graphic, pictorial, sculptural, and textile pieces, including the millefiore tapestry known as the Adoration. This stunning textile artifact of extraordinary importance, eight meters long and almost three meters high, is usually displayed in the halls of the Ancient Bishops’ Palace in Pistoia. Along with numerous other masterpieces from prestigious international museums (including paintings by Arcimboldo, Delacroix, and Monet, among others), the Pistoia tapestry was among the loans sought by Maison Chaumet for an exhibition that was meant to affirm the extraordinary beauty of plants in a world that no longer takes the time to observe them. As stated by Monica Preti, director of Pistoia Musei, “We are happy that our museum center, during this exhibition, and, in general, the name of Pistoia will be placed alongside such great museums as the Musée d’Orsay, the Musée du Louvre, the Victoria & Albert Museum, and Tokyo’s Albion Art Collection.

Pistoia in the Word

Property of the cathedral church, the tapestry is on loan to Pistoia Musei, which is responsible for its conservation and which oversaw its loan for the Paris exhibition. The tapestry was displayed in the Végétal exhibition in a room almost entirely reserved for it. Made in Enghien, Flanders, around 1530, this large artifact is striking for its size and particularly dense compositional texture. Hundreds of flowering tufts against a midnight blue background are juxtaposed with mythological and non-mythological animals such as small rabbits, unicorns, and a series of birds. Many different species of seedlings are minutely reproduced with remarkable verisimilitude, such that the tapestry becomes a true case study in art and Moreover,botany.

foto Fondazione CARIPT Lorenzo Marianeschi 56 NATURART | 2022AGOSTO

Pistoletto Pistoia

Fino al 25 settembre una mostra diffusa in luoghi identitari della città per innescare processi di cambiamento sociale, creare collegamenti inediti, recuperare la relazione tra città e territorio

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—etra5Costellazione:passicreazionememoria

In apertura dell’articolo Venere degli Stracci, una delle opere più famose del Maestro. A destra Porta - Segno Arte, 19761997 legno e laminato plastico, cm 230 x 140.

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Un legame duraturo quello tra Pistoletto e Pistoia, celebrato dalla scelta del Maestro di collaborare con la giovane rete museale di Pistoia Musei, considerata terreno fertile per attivare un’azione artistica riflessiva e propositiva, una mostra costellazione capace di innescare processi di cambiamento sociale, creare collegamenti inediti, recuperare la storica relazione tra la città e il territorio circostante.

Opening pages, Venus of the Rags, one of the master’s most famous works. Right, Door - Art Sign, 1976-1997, wood and plastic laminate, 230 x 140 cm.

In mostra alcune delle sue opere più iconiche – come la Venere

N el 1994 perPistolettoMichelangeloscelsePistoiapresentare

Progetto Arte, progetto utopico che trovò poi la sua realizzazione a Biella con Cittadellarte. A distanza di quasi trent’anni, in occasione del suo ottantanovesimo compleanno, il Maestro torna nella città toscana per l’apertura di PISTOLETTO PISTOIA. Costellazione: 5 passi tra creazione e memoria, mostra realizzata da Pistoia Musei in collaborazione con Fondazione Pistoletto Cittadellarte, che dal 25 giugno al 25 settembre 2022 abiterà palazzi e luoghi pubblici della città.

degli Stracci, Love Difference – Mar Mediterraneo, Tempo del Giudizio (Islam, Cristianesimo, Buddismo, Ebraismo), Terzo Paradiso, Porta Segno Arte, Sfera di giornali – accanto ad altre create appositamente per la mostra, tutte allestite in edifici di valore storico e identitario della città, dall’Antico Palazzo dei Vescovi alla Chiesa di San Leone, dalla Biblioteca Fabroniana al Museo del Novecento e del Contemporaneo di Palazzo Fabroni, e l’Osservatorio Astronomico della Montagna pistoiese.

Costellazione: 5 passi tra creazione e memoria si espande oltre i confini cittadini: oltre ai lavori esposti presso l’Osservatorio Astronomico della Montagna Pistoiese, il progetto prevede la realizzazione di un Terzo Paradiso nel territorio della Valdinievole, nei pressi dell’oasi naturale del Padule di Fucecchio. In questa occasione, l’opera collettiva verrà realizzata secondo l’antica arte dell’intreccio – intrecciare erbe palustri e raccontare storie, ricucendo memorie – da Intrecci Onlus, Associazione con sede a Castelmartini i cui associati saranno coordinati da Saverio Teruzzi per Cittadellarte e da Alessio Bertini per Pistoia Musei. L’opera, che la comunità dona a sé stessa, vuole rafforzare l’identità del territorio ed essere un monito alle generazioni future a stringere alleanze di pace.

la Sfera di giornali da Palazzo Comunale fino a Palazzo Fabroni, edificio che nel 1994 ospitò la sua mostra Le porte di Palazzo Fabroni e che ospiterà l’opera per tutta la durata dell’esposizione.

Un progetto che si presenta come mostra costellazione e, veicolando azioni in tutta la città e nel suo territorio, indica la strada per una ridefinizione del tessuto urbano e Unsociale.percorso rotolaredell’inaugurazione,giovedìcheulteriormenteevidenziatodallaperformancel’artistaharealizzato23giugnoinoccasionequandohafatto

PISTOLETTO PISTOIA. Costellazione: 5 passi tra creazione e memoria è un progetto di Pistoia Musei in collaborazione con Fondazione Pistoletto Cittadellarte e a cura di Monica Preti, direttrice di Pistoia Musei. ☜

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mountedexhibitionconstellationthisinworkstheofOne Piteglio,MarcelloSanofmunicipalitytheinTermini,deiPianin observatory.astronomicaltheandParkStarthefromfarnot posizionatastataècostellazionemostraquestadioperedelleUna Piteglio,MarcelloSandiComunenelTermini,deiPiana Astronomico.dell’OsservatorioeStelledelleparcodelpressinei NATURART | 2022AGOSTO 61

Some of his most iconic works are on display, including Venus of Rags, Love Difference - the Mediterranean Sea,

This enduring bond between Pistoletto and Pistoia is being celebrated by the master’s choice to work with the new Pistoia Musei museum network, considered fertile ground for activating a thoughtful and purposeful artistic action, a constellation exhibition capable of triggering processes of social change, creating unprecedented connections, and recovering the historical relationship between the city and the surrounding area.

Pistoletto Pistoia

5Constellation:stepsbetween creation and memory

Through 25 September, an exhibition has been spread in the places that identify the city to generate processes of social change, create unprecedented connections, and recover the relationship between city and territory

I n 1994, Michelangelo Pistoletto chose Pistoia to present Progetto Arte, a utopian project that later took place in Biella with Cittadellarte. Almost thirty years later, on his eighty-ninth birthday, the master returned to this Tuscan city to open PISTOLETTO PISTOIA. Constellation: 5 Steps Between Creation and Memory, an exhibition organized by Pistoia Musei in collaboration with Cittadellarte

Time of Judgment (Islam, Christianity, Buddhism, Judaism), Third Paradise, Door Sign Art, and Newspaper Ball. Others have been created to be displayed especially for this exhibition. All the works will be set up in buildings of historical and identity value to the city, from the Ancient Palace of the Bishops to the Church of San Leone, from the Fabroniana Library to the Museum of the Twentieth Century and the Contemporary in Palazzo Fabroni, and the Astronomical Observatory in the Pistoiese Mountains.

Pistoletto, accanto a Lorenzo Zogheri e Monica Preti, ha scelto di collaborare con la rete museale di Pistoia Musei, attivareterrenoconsideratafertileperun’azione

artistica riflessiva e propositiva, capace di innescare processi di cambiamento sociale, creare circostante.lastoricainediti,collegamentirecuperarelarelazionetracittàeilterritorio

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- Fondazione Pistoletto, will occupy buildings and public places in the city from 25 June to 25 September 2022.

The project presents itself as a constellation exhibition, pointing the way to redefine the urban and social fabric by conveying actions throughout the city and its territory.

Pistoletto, with Lorenzo Zogheri and Monica Preti, chose to work with the Pistoia Musei museum surroundingtherelationshiprestoreconnections,createofcanartisticthoughtful,soilconsiderednetwork,fertileforinitiatingaproactiveactivitythattriggerprocessessocialchange,unprecedentedandthehistoricalbetweencityandthearea.

The project is presented as a constellation exhibition. By conveying actions throughout the city and its territory, it points the way for a redefinition of the urban and social fabrics.

A journey further highlighted by the artist’s performance on Thursday, 23 June, at the opening, when he rolled the Newspaper Ball from the Palazzo Comunale to Palazzo Fabroni, a building that hosted his exhibition The Doors of Palazzo Fabroni in 1994 and will host the work for the duration of the Constellation:show.

5 steps between creation and memory expands beyond the city limits: in addition to the works exhibited at the Astronomical Observatory in the Pistoiese Mountains, the project includes the design of a Third Paradise in the Valdinievole area, near the natural oasis of the Fucecchio Marsh. On this occasion, the collective work will be carried out according to the ancient art of weaving marsh grasses and telling stories, stitching together memories by Intrecci, the non-profit association based in Castelmartini, whose members will be coordinated by Saverio Teruzzi for Cittadellarte and Alessio Bertini for Pistoia Musei. The work, which the community will donate to itself, is intended to strengthen the area’s identity and be a reminder for future generations to forge alliances of peace.

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Si tratta di un progetto che si presenta come mostra costellazione e che veicolando azioni in tutta la città e nel suo territorio, indica la strada per una ridefinizione del tessuto urbano e sociale.

PISTOLETTO PISTOIA. Constellation: 5 steps between creation and memory is a project of Pistoia Musei in collaboration with Fondazione Pistoletto Cittadellarte and curated by Monica Preti, director of Pistoia Musei. ☜

L’allestimento occupa il primo piano del Santuario, all’uscita della cappella Sancta Sanctorum, nei locali gentilmente concessi da padre Leonello Leidi, Rettore del Pontificio Santuario della Scala Santa.

S i è aperta venerdì 20 maggio e sarà visitabile fino al 9 ottobre Pistoia, Compostela d’Italia –L’altare argenteo di San Iacopo, mostra fotografica immersiva con gli scatti di Nicolò Begliomini, riprodotti in dimensioni XL grazie a light box in grande formato, accompagnati dai testi di Lucia Gai, e una riproduzione in scala reale dell’altare nella sua totalità.

L’esposizione itinerante, promossa da Comune di Pistoia, Giorgio Tesi Group, Fondazione CARIPT e Diocesi di Pistoia, su progetto di Giorgio Tesi Editrice e Associazione The Wall, è stata inaugurata a luglio 2021 a Santiago de Compostela, dove ha fatto registrare più di 15mila visitatori in poche settimane. Il 1° ottobre è poi sbarcata a Pistoia (oltre 10.000 visitatori)

Si tratta di una nuova tappa di un percorso importante – ha detto Alessandro Sabella, assessore al Turismo e Tradizioni e manifestazioni Jacopee del Comune di Pistoia - il viaggio è partito da Santiago di Compostela, con un grande successo, che si è poi replicato a Pistoia, nella suggestiva cornice della meravigliosa Chiesa di San Leone. Dopo l’esposizione a Roma, nella capitale della Cristianità, coltiviamo il sogno di una prossima tappa a Gerusalemme.

Siamo stati molto felici di ricevere questa mostra - queste le parole di Padre Leonello Leidi, Rettore del Pontificio Santuario della Scala Santa - grazie alla collaborazione della Dott.sa Barbara Jatta, Direttrice dei Musei Vaticani che ha creato questo contatto. Una sinergia da cui sia la mostra che il Pontificio Santuario della Scala Santa stanno traendo indubbiamente un beneficio.

È una grande soddisfazione veder realizzato un progetto che posiziona Pistoia in una dimensione europea e internazionale – queste le parole dell’autore delle foto Nicolò Begliomini - Grazie a chi ha reso possibile questo progetto, in collaborazione con la Diocesi di Pistoia, con il determinante contributo di Comune di Pistoia e Fondazione Caript, con il sostegno della Giorgio Tesi Group, azienda che ormai da oltre 12 anni lavora ad iniziative in grado di portare Pistoia in tutto il mondo. ☜

nella Chiesa di San Leone, alla presenza della Direttrice dei Musei Vaticani Dott.sa Barbara Jatta, la cui collaborazione si è rivelata indispensabile per portare la mostra nella capitale.

Da dellaallaPistoiacapitalecristianità MostreDopoilgrande

successo ottenuto a Santiago di Compostela e a Pistoia, la mostra Pistoia, Compostela d’Italia – L’altare argenteo di San Iacopo protagonista a Roma, nei locali del Santuario Pontificio della Scala Santa, a San Giovanni in Laterano

Non si tratta solamente di una mostra fotografica dedicata a un capolavoro, considerato il più grande manufatto di oreficeria sacra del Medioevo europeo, ma è anche l’occasione per mostrare a pellegrini e visitatori di tutto il mondo le bellezze e i tesori di Pistoia, città crocevia di cammini, insieme al rapporto secolare che dal 1145, anno dell’arrivo di una reliquia di San Giacomo il Maggiore, la lega a Santiago de Compostela. Per custodire il prezioso frammento osseo del santo, fu pensato e realizzato l’altare argenteo, la cui lavorazione ha coinvolto ben cinque generazioni di orafi, dal Duecento al Quattrocento.

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After its great success in Santiago de Compostela and Pistoia, the exhibition Pistoia, Italy’s Compostela—The Silver Altar of St. James, a centerpiece in Rome at the Pontifical Sanctuary of the Holy Stairs, in San Giovanni in Laterano

A sinistra, musealedell’allestimentounSimonePadreMons.AlessandroLorenzoNicolòall’ingressodavantidellamostraBegliomini,Zogheri,Sabella,LucaCarlesi,Leidiel’architettoMartini.Soprabelparticolareromano.

It is not just a photographic exhibition dedicated to a masterpiece, considered the greatest artifact of sacred goldsmithing of medieval Europe, but also an opportunity to show pilgrims and visitors from all over the world the beauties and treasures of Pistoia. Set the crossroads of pilgrimage routes, the city has a centuries-old relationship linking it to Santiago de Compostela since 1145, the year the relic of St. James the Greater arrived. To guard the saint’s precious bone fragment, the silver altar was conceived and built, its production involving no less than five generations of goldsmiths from the 13th to the 15th Ascenturies.thephotographer

ZOOM

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Left, at the exhibition entrance: Zogheri,Begliomini,NicolòLorenzoAlessandro

P

The Municipality of Pistoia, Giorgio Tesi Group, Fondazione CARIPT, and the Diocese of Pistoia have promoted the traveling exhibition. Based on a project by Giorgio Tesi Editrice and The Wall Association, it was inaugurated in July 2021 in Santiago de Compostela, where it drew more than 15,000 visitors in just a few weeks. On 1 October, it landed in Pistoia ( with over 10,000 visitors) in the Church of San Leone. In attendance was Dr. Barbara Jatta, the Director of the Vatican Museums, whose collaboration proved indispensable in bringing the exhibition to the capital.

Exhibitions

Sabella, Bishop Luca Carlesi, Father Leidi, and the architect Simone Martini. Above, a lovely detail of the Roman museum’s layout.

In the words of Father Leonello Leidi, Rector of the Pontifical Sanctuary of the Holy Staircase, “We were delighted to receive this exhibition, thanks to the assistance of Dr. Barbara Jatta, Director of the Vatican Museums, who created this contact. This synergy undoubtedly benefits the show and the Pontifical Sanctuary of the Holy Staircase.”

Nicolò Begliomini stated, Seeing a project implemented that places Pistoia in a European and international perspective is immensely satisfying. Thanks to those who made this project possible, working with the Diocese of Pistoia as well as the Municipality of Pistoia and the Fondazione Caript’s decisive contribution. Moreover, the Giorgio Tesi Group has been working for more than 12 years on initiatives that take Pistoia around the world. ☜

istoia, Italy’s Compostela—The Silver Altar of St. James opened on Friday, 20 May, and will close on 9 October. This immersive photographic exhibition features Nicolò Begliomini’s photos in XL reproductions using a large-format lightbox, with essays by Lucia Gai, and a full-scale replica of the altar in its entirety. The installation occupies the second floor of the sanctuary, at the exit of the Sancta Sanctorum chapel, in premises kindly granted by Father Leonello Leidi, Rector of the Pontifical Sanctuary of the Holy Stairs.

From Pistoia to the capital of christianity

“This is a new stage in an important journey,” said Alessandro Sabella, the Municipality of Pistoia’s councilor for Tourism and Jacobean Traditions and Events. “The journey started very successfully in Santiago de Compostela, which was then replicated in Pistoia, in the evocative setting of the marvelous Church of San Leone. After the exhibition in Rome, the capital of Christendom, we are cultivating the dream of having our next stop be Jerusalem.

Un legame profondo e indissolubile lega il territorio di Prunetta con gli Stati Uniti d’America; un legame nato tanti anni fa quando giovani uomini, poco più che ragazzi, lasciarono la loro terra, attraversarono l’oceano per venire a combattere sui nostri territori con l’unico obbiettivo di sconfiggere la follia nazi-fascista e restituirci un paese libero e democratico

Prunetta 1944-2022: un filo rosso sopra l’oceano

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— Linea Gotica

testo Sonia Trenna NATURART | 2022AGOSTO 67

cercavano di tirare avanti per proteggersi dai pericoli del clima ma soprattutto da quelli dell’uomo. Poi qui arrivarono migliaia di ragazzi che provenivano da montagne lontane: la situazione, a suo modo, cambiò perché la gente di montagna sa riconoscersi. Nacquero amicizie e solidarietà, gli abitanti offrirono quel poco di ospitalità che avevano, i giovani soldati condivisero il sostentamento. Prunetta diventò La Retrovia. I soldati andavano e venivano dal fronte e le loro nuove famiglie rimanevano in attesa. Molti facevano ritorno, ma alcuni no. E allora si strinsero insieme, non solo per affrontare il freddo ma anche i lutti e la nostalgia delle case lontane. Qui i soldati della decima divisione di Montagna USA trovarono non solo un focolare e del cibo caldo ma quel po’ di pace che servì per affrontare quei giorni di tribolazione.

Tante storie di vita vera con un unico filo conduttore: il legame continuo e indissolubile con il nostro territorio, che non si è esaurito nel tempo ma che è rimasto ancora più vivo negli anni, quando i ricordi delle atrocità della guerra si sono affievoliti.

F

Tutto è partito dalle foto fatte il 1 aprile del 1945 (giorno di Pasqua) da un giovane ragazzo americano, Donald F. Todd, che con la sua macchina fotografica (donata al paese di Prunetta nel 2019) ha immortalato scene di vita quotidiana in un giorno di festa. Si vedono giovani in abiti civili interagire con coetanei in divisa, serenamente e come solo i ragazzi sanno fare. Partendo da queste foto (ora stampate ed esposte lungo le vie del paese e in una mostra allestita presso la pro

So many true-life stories sharing a common thread: the faded.atrocitieswhenvividtimeourunbreakablecontinuous,bondwithland,unfadedoveryetevermoreovertheyearsmemoriesoftheofwarhave

ra i soldati queiesullaedsulquestefrontesolodelCampoMarcello,l’areaprimarisalironoamericane,difficilegiovani,corpoannidivisioneglil’esercitodall’AmericagiuntipercombatteretedescovieranouominidellaDecimadimontagna,natapochiprima,sull’esempiodelgloriosodeglialpiniitaliani.QuestidopounallenamentofisicosullemontagnerocciosesbarcaronoaNapolielacostaraggiungendoPisaepoi,attraversoLucca,dell’appenninopistoiese(SanGavinana,Bardalone,Tizzoro,Prunetta).L’inverno1944/45fumoltoduro.Nonperilclimamaancheperchéildellaguerraavevaraggiuntomontagne.Prunetta,postaperimetrodellaLineaGotica,eraèunpiccoloagglomeratodicasestradacheportaaSanMarcelloversol’internodell’Appennino.Ingiornilontaniisuoiabitanti

È proprio per ricordare questo legame umano che nel 2018 e nel giugno di quest’anno le frazioni di Prunetta e Prataccio hanno dato vita alla storico-rievocativamanifestazione La Retrovia. Per due giorni i paesi sono ritornati negli anni ’40: gli abitanti si sono vestiti con abiti dell’epoca, i negozi sono stati allestiti come allora, sono stati ricreati i wine bar e, grazie all’Associazione Linea Gotica Pistoiese e ai tanti rievocatori in divise militari, si sono riempiti di soldati. Quello che gli organizzatori hanno voluto ricreare è stato il clima che si poteva respirare allora.

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loco di Prunetta) e da una lettera commovente che il sig. Todd, all’ epoca novantaduenne, ha inviato agli organizzatori, la Retrovia ha preso forma e tante storie di vita sono venute alla luce. Abbiamo quindi scoperto la storia di tanti soldati di origine italiana che, emigrati negli Stati Uniti per sfuggire alle leggi razziali, sono poi tornati a combattere nella propria terra natale per liberarla

È proprio per tramandare alle generazioni future il ricordo di questi ragazzi di allora che hanno sacrificato la propria giovinezza e tanti anche la propria vita, che a Prunetta e a Prataccio sono state allestiti (e continueranno ad essere integrate nelle prossime edizioni) mostre fotografiche e video documentari. Sul cippo dedicato ai soldati della 10a divisione di montagna USA campeggia, a caratteri cubitali, il senso della Retrovia sintetizzato in maniera splendida dal sig. Todd: “Grazie per averci ricordato perché non vi abbiamo mai dimenticato…” ☜

Prunetta diventò La Retrovia. I soldati andavano e venivano dal fronte e le loro nuove affrontarepacecaldountrovaronodidecimaQuirimanevanofamiglieinattesa.isoldatidelladivisioneMontagnaUSA,nonsolofocolareedelcibomaanchelanecessariaperqueigiorni di tribolazione.

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Prunetta became La Retrovia as soldiers came and went from the front, and their new families waited. Here, the soldiers from the 10th U.S. Mountain Division found not only a home and warm food but also the peace they needed to face those days of tribulation.

(fra tutti vogliamo ricordare i sig.ri Eugene Giannobile e Albert Soria), oppure di soldati italo-americani che hanno sfruttato la propria conoscenza della lingua italiana per fare da interpreti (uno fra tanti il sig. Salvatore Salemi), o di soldati latino-americani che in Italia hanno provato per la prima volta cosa vuol dire essere accettati e stimati (importante la testimonianza sia verbale che fotografica del sig.

Cruz Rios) o di altri ancora che hanno trovato nella terra pistoiese la compagna di una vita intera (il sig. John Heller che, ferito sul monte della Torraccia, ha incontrato all’ospedale militare di Pistoia la sig.ra Elena Stobbia diventata poi sua moglie e con lui emigrata negli USA). Tante storie di vita vera con un unico filo conduttore: il legame continuo e indissolubile con il nostro territorio. Un legame che non si è esaurito nel tempo ma che è rimasto ancora più vivo negli anni, quando i ricordi delle atrocità della guerra si sono affievoliti.

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came and went from the front, and their new families waited for them. Although many would return, some would not. They huddled together not just to cope with the cold but also to mourn and relieve the homesickness for their distant homes. Here, the 10th U.S. Mountain Division soldiers found not only a hearth and warm food but the bit of peace they needed to face those days of tribulation. It was to commemorate this very human connection that the hamlets of Prunetta and Prataccio conceived of the historicalrevival event “La Retrovia”, first in 2018 and again in June of this year.

For two days, the villages returned to the 1940s. Residents dressed in period clothing, stores were set up as they had been, wine bars were recreated,

and, thanks to the Pistoia Gothic Line Association and many re-enactors in military uniforms, the villages were filled with soldiers. The organizers wanted to re-create the atmosphere experienced at that time. It all started from photos taken on 1 April 1945 (Easter Day) by a young American boy, Donald F. Todd, who, with his camera (donated to the village of Prunetta in 2019), captured scenes of everyday life on a holy day. One sees young men in civilian clothes serenely interacting with peers in uniform, as only boys know how to do.

It was from these photos (now printed and displayed along the village’s streets and in an exhibition set up at the Prunetta local tourism office) and a moving letter that Mr. Todd, then 92 years old, sent bond over the ocean

The Gothic Line

A profound, unbreakable bond ties the Prunetta area with the United States of America; formed so many years ago when young men, little more than boys, left their country and crossed the ocean to come and fight in our country with the sole objective of defeating the Nazi madness and return a free and democratic nation to us.

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a1944-2022:Prunettacommon

ormed a few years earlier, the men of the Tenth Mountain Division were among the soldiers from America who came to fight the German army, with Italy’s glorious Alpine corps as their example. After a challenging physical training course in the American Rocky Mountains, these young men landed in Naples and went up the coast, reaching Pisa first and then, via Lucca, the Pistoia Apennine area (San Marcello, Gavinana, Bardalone, Campo Tizzoro, and Prunetta). The winter of 1944-45 was very hard, not just because of the weather but also because the front line had reached these mountains. On the perimeter of the Gothic Line, Prunetta was a small cluster of houses on the road leading to San Marcello and deeper into the Apennines. In those distant days, its inhabitants were trying to get by, protecting themselves from weather dangers but especially from human ones. Then thousands of young men arrived here from distant mountains. In its way, the situation changed because mountain people knew how to recognize each other. Friendships and solidarity were formed, the inhabitants offered what little hospitality they had, and the young soldiers shared their food. Prunetta became La Retrovia. Soldiers

Other soldiers, like Salvatore Salemi, were Italian-Americans who used their knowledge of Italian to act as interpreters. The Latin American soldiers experienced in Italy for the first time what it means to be accepted and respected (Cruz Rios’s testimony, both verbal and photographic, is important). Others found their life’s companions in the Pistoiese area (John Heller, wounded on Mount Torraccia, met Elena Stobbia at the military hospital in Pistoia, later marrying her and emigrating with him to the U.S.). So many true-life stories had a common bond, continuous and unbreakable, with our area that has not faded over time. It has remained even more alive over the years as memories of the war’s atrocities have faded. Photographic exhibitions and documentary videos were set up in Prunetta and Prataccio to pass on to future generations the memory of these boys from that period who sacrificed their youth, many even giving their lives. These exhibits will be integrated into future events. The meaning of La Retrovia was summarized beautifully by Mr. Todd on the memorial stone dedicated to the soldiers of the 10th U.S. Mountain Division, which, in large letters, says thank you for reminding us why we never forgot you. ☜

In 2018 and again in June of this year, the hamlets of Prunetta and Prataccio participated in “La Retrovia”, a historical re-enactment that took the villages back to the 1940s. It all started with the photos taken on 1 April 1945 by the camera of the young American Donald F. Todd. Below, a picture (donated to the village of Prunetta in 2019) captures a scene of daily life on a feast day.

to the organizers that La Retrovia took shape and so many life stories came to light. Thus, we discovered the stories of the many soldiers of Italian origin who, having emigrated to the United States to escape the racial laws, later returned to fight in their homeland to liberate it (among them, we would like to remember Eugene Giannobile and Albert Soria).

Nel 2018 e nel giugno di quest’anno le frazioni di Prunetta e Prataccio hanno dato vita alla manifestazione storico rievocativa “La Retrovia” durante la quale i paesi sono ritornati negli anni ’40. Tutto è partito dalle foto fatte il 1° aprile del 1945 dal giovane americano Donald F. Todd con la sua macchina fotografica che possiamo vedere nella foto in basso (donata al paese di Prunetta nel 2019) ha immortalato scene di vita quotidiana in un giorno di festa.

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—ePianosinaticolasuastoria L’altro lato del caposaldo Un paese racconta i giorni della Seconda Guerra Mondiale attraverso un’avvincente visita al suo museo e lungo i percorsi ad esso collegati foto laltrolato del caposaldo testo Rossella Colò NATURART | 2022AGOSTO 73

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Sino ad allora per gli abitanti la guerra era stata apprensione, ristrettezze, notizie apprese con le orecchie incollate alla radio di quei pochissimi che la possedevano, ma mai era sfociata nella brutale violenza. Tutto iniziò il 28 settembre 1944.

Alle prime luci dell’alba di quello sventurato giorno i soldati irruppero nelle case, strappando le famiglie al loro sonno, facendo vestire tutti gli uomini alla meglio davanti a loro e trascinandoli nella sala dell’antica posta, dove restarono ore, sotto la minaccia di una mitragliatrice dietro la quale un giovane soldato tedesco imperturbabile lasciava che negli sconvolti pensieri di ognuno si evocassero i peggiori scenari possibili. Finché arrivò il momento

Acconto, cartellonisticala lungo uno dei collegatipercorsialMuseo sulla Guerra e sulla Linea Gotica di Pianosinatico, un piccolo paese di montagna situato lungo la strada che dal versante pistoiese conduce all’Abetone. In basso un dell’internoparticolaredelMuseo.

seminare terrore e scoraggiare la guerriglia facendo ricadere la colpa delle morti sui combattenti che agivano contro il nemico, in difesa della Patria, mentre gli alleati risalivano la penisola liberandola. Immediatamente fu chiaro a tutti che il paese non era più sicuro e tutti sfollarono verso zone dove erano già arrivati gli americani.

P

ianosinatico è un microscopico paesino, le cui sembianze, osservate dall’alto, dalla tortuosa strada che conduce all’Abetone, ricordano un presepe, raccolto e ordinatamente distribuito su più livelli intorno alla chiesa e la sua Immaginepiazzetta. che evoca quiete e pace, pace che venne brutalmente sconvolta dagli atroci avvenimenti che caratterizzarono gli ultimi mesi del secondo conflitto mondiale.

della “conta”. Undici di loro vennero scelti, portati via, condotti sotto al cimitero e lì fucilati. Il crepitio della raffica arrivò sino a quelli rimasti, terribile, definitivo, e mamme, sorelle, mogli, figli compresero che per i loro amati cari la vita era finita. Si era compiuta quella che era ormai tristemente divenuta consuetudine per l’esercito al soldo di Hitler, una rappresaglia, quella vigliacca azione volta a uccidere vittime civili incolpevoli con lo scopo di

Left, a sign along a trail connected to Pianosinatico’s Museum of the War and the Gothic Line, located in this small mountain hamlet along the road to Abetone from the Pistoiese side of the mountains. Below, a detail of the museum’s interior.

Pianosinatico divenne quindi “la terra di nessuno”. Deserto, le case occupate, profanate, saccheggiate e adibite a comandi tedeschi.

Non rimaneva traccia di vita umana ma esclusivo teatro di violenti scontri tra la Wehrmacht, supportata dai stiamoMontagna.CostrignanoItalianiBattaglionedaparticolareglidel“Sammarchini”,cosiddettiegliassaltatoricaposaldodiPianosinatico,americanidella5^armata,inladecimadivisioneMontagna,affiancatidalAutonomoPatriotiPippoedallaBrigataDivisioneModenaOccorrericordarechetrattandodiunazonache

Provenendo dal versante della Val Sestaione l’asperità del terreno rendeva l’accesso particolarmente insidioso se non impossibile, oltre al fatto che a quel tempo i boschi, fonte di sopravvivenza per le famiglie, erano talmente curati e puliti da permettere a chi si trovava più in alto di vedere senza essere visti, respingendo ogni tentativo, o quasi, di attacco. Di contro, dai paesi vicini come Cutigliano, Melo, San Marcello, ove si trovavano già gli americani,

si mise pesantemente in moto l’artiglieria, scaricando sulla zona oltre 500.000 proiettili, che danneggiarono in modo consistente l’abitato e insidiarono il presidio, che di fatto non fu mai preso né distrutto. I nemici abbandonarono la zona quando ormai la guerra volgeva al termine e dopo che l’esercito alleato aveva sfondato verso la Lucchesia e il Bolognese, accerchiando quindi anche il tratto di linea posto tra Pianosinatico e Abetone. Quando tutto fu finalmente finito e le famiglie poterono rientrare, di quelle che erano le loro case, non era rimasto praticamente niente. Ma bisognava ripartire, pur con la morte nel cuore, con coraggio e volontà per ricostruire quello che era stato. I mezzi per farlo non erano scarsi, erano inesistenti, cosicché anche la moltitudine di oggetti bellici rimasti sul terreno poteva prestarsi al caso. Oggetti riutilizzati, riconvertiti con ingegno finirono nelle case destinati ai vari usi rimanendovi sino ai giorni nostri. Cose delle quali ormai i possessori si sono sentiti pronti a disfarsi e che hanno arricchito l’esposizione del museo. ☜

Nei boschi

visitato.certamenteMuseopiccoloSoprapressochécuipresidiatodacollegatidacaposaldo,allestitoPianosinatico,sovrastantivenneunpoderosocostituitocircadodicibunker,gliuniaglialtritelefonidacampoedasoldati,laposizionelirendevainattaccabili.unasaladelmacuratissimochemeritadiessere

In the woods Pianosinatico,above formidable fortifications were set up, with about twelve bunkers connected by field telephones and manned by soldiers whose position made them almost unassailable. Above, a room in the small but well-curated museum, which is certainly deserves a visit.

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si trovava sulla Linea Gotica. Già all’indomani dello sbarco alleato in Sicilia, i tedeschi iniziarono a lavorare al loro piano difensivo. Da Massa a Pesaro fu costruito un complesso di difese fisse, costituito da campi minati, reticolati, fossati anticarro, trincee, ricoveri e bunker, allo scopo di scongiurare l’accesso alla Pianura Padana e da lì all’Europa Settentrionale attraverso il LaBrennero.strada... Quella che per Pianosinatico aveva sino ad allora rappresentato un privilegio, trovarsi sulla blasonata S.S. 12, si rivelò, in tempo di guerra, un’infida trappola. Nei boschi sovrastanti il villaggio, dove l’altitudine di 1000 metri fa sì che i castagneti si fondano con le faggete, venne allestito un poderoso caposaldo, costituito da circa dodici bunker, collegati gli uni agli altri da telefoni da campo e presidiato da soldati, la cui posizione li rendeva inattaccabili. Ogni tentativo di incursione sul campo, da parte di alleati e partigiani, risultava infruttuoso.

andPianosinaticoitshistory

A village describes World War II through an absorbing museum visit and the connecting trails

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Until then, S.S. 12, the road to Pianosinatico, had been a privilege but turned out to be a treacherous wartime

On the other hand, artillery bombarded relentlessly from the neighboring towns—e.g., Cutigliano, Melo, and San Marcello—where the Americans were already located. Over 500,000,000

ianosinatico is a miniscule village whose appearance, seen from above, from the winding road leading to Abetone, is reminiscent of a nativity scene, secluded and neatly spread over several levels around the church and its small square. The image evokes stillness and peace, a peace brutally shattered by the atrocious events that characterized the final months of the Second World War.

The other side of the landmark

the village, an imposing bulwark was set up in the woods, at 1,000 meters a.s.l., where the chestnut groves merge with the beech forests. Some twelve bunkers were set up, connected by field telephones and manned by soldiers, their position making them unassailable. Every attempt by the Allies and partisans to raid the field of battle proved fruitless. Coming from the side of the Sestaione Valley, the rugged terrain made access particularly treacherous, if not impossible. Moreover, the forests, a means of survival at that time for families, were so well cared for and clean that those higher up could see without being seen, and able to repel any, or almost any, attempt to attack.

Valley and from there to northern Europe via the Brenner Pass.

Until then, the inhabitants had experienced the apprehension, narrowness, and news of the war listening with ears glued to the radios of the handful who had one. However, it had never experienced any brutal violence until 28 September 1944.

At the first light of dawn on that ill-fated day, soldiers burst into houses, ripping families from their sleep, making them dress as best they could before them, and dragging them to the old post office. There, they remained for hours, under the threat of a machine gun behind which an imperturbable young German soldier conjured up the worst possible scenarios in everyone’s distraught thoughts. Until the time came for the “counting.” Eleven individuals were chosen, taken away, led down to the cemetery, and shot there. The terrible, final crack of the volley reached those left behind as the mothers, sisters, wives, and children understood that life was over for their loved ones. What had now sadly become customary for the army in Hitler’s pay, a reprisal, that cowardly action aimed at killing innocent civilian victims to sow terror and discourage guerrilla warfare by placing the blame for the enemy’s deaths on the combatants who acted against them, in defense of the Fatherland as the Allies moved up the peninsula, liberating it.

Abovetrap.

In the aftermath of the Allied landing in Sicily, the Germans had already begun work on their defense plan. From Massa to Pesaro, a fixed-defense complex of minefields, barbed wire fencing, anti-tank ditches, trenches, shelters, and bunkers were built to prevent access to the Po

The Allies discharged over 500 million shells on the area, damaging the village and undermining the garrison, which was never taken or destroyed. The enemy abandoned the zone as the war was drawing to a close.

Gli alleati scaricando sulla zona oltre 500.000 proiettili danneggiarono l’abitato e insidiarono il presidio, che di fatto non fu mai preso né distrutto. I abbandonarononemicila zona quando ormai la guerra volgeva al termine.

It should be remembered that we are dealing with an area that was located along the Gothic Line.

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Immediately it was clear to everyone that the village was no longer safe. So the villagers went to areas where the Americans had already arrived. Pianosinatico thus became a “no man’s land.” The deserted houses were occupied, ransacked, looted, and used as German command posts. No trace of human life remained. Instead, it was an exclusive theater of violent clashes between the Wehrmacht, supported by the “Sammarchini”, and the assailants of the Pianosinatico fortification, the Americans of the 5th Army, particularly the 10th Mountain Division, flanked by the Pippo Autonomous Battalion of Italian Patriots and the Costrignano Brigade, Modena Mountain Division.

Esistono due modi per guardare al domani: c’è chi lo osserva con paura e diffidenza e chi invece pensa che il futuro ci corra incontro a braccia spalancate. Noi di Conad abbiamo il dovere di guardare agli anni a venire con positività, perché la sfida più grande, bella ed entusiasmante che ci attende è esattamente h. Per Conad esiste solo un modo di fare business: farlo in modo sostenibile attraverso un insieme di azioni concrete basate sulla partecipazione e sull’inclusività. Ciascuno deve fare la sua parte: soci, clienti, produttori, dipendenti, consorzi, collaboratori, cooperative, tutti, con la guida sicura dell’insegna leader della GDO italiana, una regia forte in grado di mettersi al servizio della Comunità con impegno facendo educazione, aiutando le persone a fare scelte d’acquisto sostenibili e semplificando ogni complessità. Da sempre siamo impegnati ad alimentare le forze positive della Comunità: crediamo che la sostenibilità parta dal singolo e si diffonda nel contesto circostante, e noi stiamo facilitando questo diffondersi di buone abitudini sostenibili.

The Associazione Laltrolato del Caposaldo was founded as a nonprofit association in 2018 by the residents of Pianosinatico and others to preserve and support the memory of a village deeply wounded by the war. The work done at the museum and along the trails results from the contributions of many mountain businesses, the Municipality of Abetone–Cutigliano, and the GAL Montagna Appennino. In addition to a passion for history, all this has been moved by a love for these locations, the hope that tomorrow a young person will be able to find work here instead of having to leave their home, and the hope that small businesses, restaurants, artisans, and the mountains’ weak economy can benefit a little from our work. Laltrolato del Caposaldo supports a dream, an area’s identity, the inhabitants of a marvelous village, its memory, and its future.

ZOOM

L’ associazione Laltrolato del Caposaldo nasce nel 2018 su iniziativa di abitanti di Pianosinatico e non, con l’intento di preservare e approfondire la memoria del paese, profondamente ferito dalla guerra. L’associazione è senza scopo di lucro e formata da volontari. I lavori effettuati al museo e lungo i percorsi sono frutto del contributo di tante aziende della montagna, del Comune di Abetone-Cutigliano e del GAL Montagna Appennino. Oltre alla passione per la storia, a muovere tutto questo è l’amore per questi luoghi, la speranza che un domani un giovane possa trovare lavoro qui invece di dover abbandonare la sua casa, la speranza che le piccole attività, i ristoranti, gli artigiani, la debole economia della montagna possa trarre un piccolo vantaggio dal nostro lavoro. Laltrolato del Caposaldo sostiene un sogno, l’identità di un territorio, gli abitanti di una terra meravigliosa, la sua memoria e il suo futuro.

SOSTENIAMOILFUTURO.

_Conad_Sost il futuro_Naturart_110x290.indd 1 15/04/22 11:36 www.laltrolatodelcaposaldo.com

rounds of ammunition were unloaded on the area, substantially damaging the village and weakening the garrison that was never taken or destroyed. The enemy abandoned the area as the war now drew to a close. In addition, the Allied army had broken through to the Lucchesia and Bolognese areas, encircling the part of the line between Pianosinatico and Abetone. When it was finally over, and the families returned, practically nothing was left of what had once been their homes. Although their hearts were heavy remembering all the deaths, they had to find the courage and determination to rebuild what had once been. The means to do so were not just limited; they were nonexistent. The mass left behind of the detritus of war could also lend itself to the case. These objects were ingeniously reused, ending up variously repurposed that are still found today in homes and whose owners felt ready to donate them and enrich the museum’s displays. ☜

LaltrolatoAssociazionedel Caposaldo

Concretamente, Sosteniamo il Futuro con un grande progetto di sostenibilità ambientale, sociale ed economica, concentrando il nostro impegno su tre ambiti principali: Sosteniamo Ambiente e Risorse, lavorando ogni giorno per confezionare i prodotti a marchio in packaging ecocompatibile (ora al 6o%); ottimizzando costantemente il nostro modello logistico composto da 5 hub e 48 centri di distribuzione regionali in grado di efficientare i processi di smistamento e distribuzione di merci, carichi e tratte. Investiamo inoltre risorse per ridurre le emissioni di CO2 e far crescere la compensazione con programmi di riforestazione. Sosteniamo Persone e Comunità, sviluppando azioni per valorizzare e far crescere il territorio, con una attenzione particolare ai borghi più piccoli, grazie a 500 negozi in comuni al di sotto dei 5.000 abitanti, in zone prevalentemente rurali e montane. Solo nel corso del 2020, l’investimento su attività sociali nelle Comunità è stato pari a 3o milioni di euro Investiamo da 10 anni nell’educazione con operazioni come il futuro Insieme per la Scuola, che ogni anno scolastico devolve a 15.000 istituti italiani più di 3 milioni di euro in materiale didattico e laboratori. Sosteniamo Imprese e Territorio, valorizzando 6.900 fornitori locali e sviluppando un volume d’affari di 2,6 miliardi di euro che restano sul territorio. E sosteniamo le grandi filiere del nostro Paese oltre il 90% dei nostri prodotti a marchio Conad è italiano Il futuro, per noi di Conad, è già iniziato: si chiama Sosteniamo il Futuro, e si fa insieme. Partiamo da queste certezze per costruirne, giorno dopo giorno, di nuove. Per lasciare ai nostri figli un mondo migliore. Scopri tutte le iniziative di sostenibilità su futuro.conad.it

Gi.Metal nasce durante una notte di guardia militare –testimonia Marco D’Annibale – una delle tante passate a pensare al futuro. Nonostante la mia famiglia non fosse convinta, questo sogno era potente. Rimboccandomi le

DI TUTTO IL MONDO

“Siamo una realtà diversa dal tessuto produttivo della zona, non facciamo crescere piante e neppure metri di stoffa – afferma Marco

D’Annibale – ci siamo comunque trovati uno spazio dignitoso nel contesto produttivo provinciale. Da più di 35 anni seguiamo la pizza ovunque essa sia nel mondo. Costruiamo a Montale e vendiamo in tutti i continenti. Insieme ad altre importanti aziende della filiera agro alimentare contribuiamo a far conoscere nel mondo la pizza come eccellenza italiana.”

maniche ho portato i primi prototipi di pala per pizza in giro per l’Italia, a bordo della mia FIAT 127, bussando alle porte dei rivenditori del Nelsettore.”1998

Gli investimenti infatti non si sono fermati solo ai macchinari, in Gi.Metal le persone sono al centro di un progetto di sviluppo in cui si crede nella formazione come motore di stimolo e gratificazione.

Dagli attrezzi manuali usati per la costruzione dei primi campioni, l’azienda progressivamente ha investito su macchinari laser estremamente precisi inimmaginabili fino a pochi anni fa, che necessitano di personale altamente qualificato, che Gi.Metal ha individuato e formato sul territorio.

“L’ideamondo.di

MARCO D’ANNIBALE: È A PISTOIA L’IMPRENDITORE A FIANCO DEI PIZZAIOLI

l’invenzione della foratura per le pale da pizza. Innovazione che migliora il lavoro del pizzaiolo, consentendo lo scarico della farina in eccesso dalla pizza, eliminandone il sapore amaro. Dal garage di Agliana, Gi.Metal è cresciuta fino ad arrivare alla realtà di oggi: una sede di 8.000 mq a Montale con 50 dipendenti, più quelli nelle filiali di Stati Uniti e Brasile.

Il founder e CEO di Gi.Metal, racconta come l’azienda, dal laboratorio di un fabbro nel 1986, sia diventata il più autorevole esempio di Made in Italy nella produzione di utensili professionali per pizzeria e ristorazione, con produzione a Montale, due filiali all’estero e distributori in tutto il

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Starting from the hand tools used

Left, CEO D’Annibale,Marcowith his wife Silvia, photographed by Nicolò Begliomini for the project Pistorienses. Classic Vannucchi.photographerADV,ofOpposite,contemporaryportraits,stories.apreviewthecompany’snewshotbyfoodLido

from the local productive fabric, we don’t grow trees or cloth by the metre – Marco D’Annibale states – and still we’ve earned a respectable place in the provincial production context. We’ve been following pizza wherever it is worldwide for over 35 years. We manufacture in Montale and sell in all continents. Together with all other important companies in the agrifood supply chain, we do our part to make pizza known worldwide as an Italian excellence.”

travelling all over Italy in my FIAT 127, bringing the first pizza peel prototypes, knocking at the doors of dealers in the sector.”

to build the initial samples, the company has gradually invested in extremely precise laser operated machinery, unimaginable until a few years ago, requiring highly qualified personnel, who Gi.Metal has identified and trained on the Investmentsterritory. did not stop at machinery, but for Gi.Metal people are the core of a development project which believes in training as an engine for motivation and

www.gimetal.it NATURARTubbliPNATURART| 2022AGOSTO 79

“We’regratification.different

“The idea behind Gi.Metal came to me while doing a night watch in the Army – Marco D’Annibale tells us – one of the many spent thinking about the future. I had this strong dream despite my family’s doubts. I rolled up my sleeves and started

A sinistra il Ceo Marco D’Annibale con la moglie Silvia fotografati da Nicolò Begliomini per il progetto Pistorienses. Ritratti classici, Vannucchi.photographerscattatanuovaun’anteprimacontemporanei.raccontiAccantodellaADVdell’azienda,dalfoodLido

MARCO D’ANNIBALE: THE ENTREPRENEUR IS IN PISTOIA, ALONGSIDE PIZZA CHEFS FROM AROUND THE WORLD

In 1994, the perforated pizza peel was invented. An innovation that improves the work of the pizza maker, allowing them to rid the pizza of excess flour and to eliminate the bitter taste. From a garage in Agliana, Gi.Metal has grown to become what it is today, an 8,000m2 production site in Montale with 50 employees, plus those of the United States and Brazil branches.

Gi.Metal’s founder and CEO talks about how the company, from a blacksmith’s workshop in 1986, has become the most trustworthy example of Made in Italy in the production of professional tools for pizzerias and catering, with production headquarters in Montale, 2 foreign branches and dealers worldwide.

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Storia e tradizione

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Badia a Pacciana: un paese, un abatee una rivoluzione

— Con il suo nuovo e affascinante libro incentrato sul piccolo borgo medievale di Badia a Pacciana, Paolo Paolieri porta all’attenzione del grande pubblico l’abate Ormanno Tedìci, una figura sconosciuta ai più ma fondamentale per Pistoia ai primordi del XIV secolo

L’abbazia di Santa Maria Assunta a Pacciana, di origine altomedievale e situata nell’immediato suburbio di Pistoia, per la precisione a circa 7 chilometri a Sud-Est della città, fu una delle più antiche fondazioni facenti parte del territorio pistoiese ad accogliere i principi riformatori proposti da Giovanni Gualberto e, di conseguenza, a inserirsi a tutti gli effetti nella Congregazione da lui fondata, quella vallombrosana. All’interno di quest’ordine il Tedìci si affermò fin da giovane, motivo per cui divenne ben presto abate proprio della badia di Pacciana, dove si trovava già dal 1301. Da qui, durante il periodo della guerra tra il signore di Lucca, Castruccio Castracani, e Pistoia, gestì le trattative di pace con il condottiero lucchese che per diverso tempo aveva messo a ferro e fuoco i confini devastando le campagne e razziando contadini e pastori.

n occasione della 45esima edizione della Festa Storica di Badia a Pacciana il comitato organizzatore ha pensato di valorizzare l’identità storico-culturale del complesso monastico che costituisce il cuore del piccolo borgo di età medievale attraverso la pubblicazione di un libro scritto dallo storico locale Paolo Paolieri e intitolato L’abate di Pacciana tra città, contado e condanne. La rivoluzione del 1322. Il volume, che va a integrare un lavoro dello stesso autore risalente al 2002, mira alla spiegazione degli eventi in cui l’abbazia di Pacciana è stata coinvolta durante il periodo di maggior prestigio per lei, quello in cui visse Ormanno Tedìci, l’abate badiano che nell’aprile del lontano 1322, pochi mesi dopo la morte di Dante Alighieri, riuscì a diventare signore di Pistoia e ad inaugurare un periodo di pace e prosperità per la città.

testo Sara Tesi illustrazioni Massimo Tosi Michele Fabbricatore NATURART | 2022AGOSTO 81

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A wonderful “bird’s eye” view illustrated by the architect Massimo Tosi, a contributor to Bell’italia magazine, who did all the drawings for Paolieri’s book. Una

Allestimento museale nella Badia

ZOOM

Paolieri.presentirealizzatorivistaTosi,dall’Architettod’uccello”illustrazionemeravigliosaa“volorealizzataMassimocollaboratoredellaBell’italia,chehatuttiidisegninellibrodi NATURART | 2022AGOSTO 83

Il progetto editoriale ha visto la collaborazione dell’architetto e illustratore Massimo Tosi, autore di tutti i disegni che corredano il libro incentrato sull’abate Tedìci che è stato persino capace di fare delle ricostruzioni storico-iconografiche del complesso monastico badiano e del territorio pistoiese risalenti al XIV secolo, e del professore universitario Francesco Salvestrini, esperto di storia medievale che ha steso l’interessante saggio introduttivo che apre il volume di Paolieri. I contenuti di quest’ultimo sono stati altresì utilizzati per realizzare nelle stanze della badia un allestimento museale permanente in grado di illustrare ed illuminare per la prima volta sia le radici del piccolo paese e della struttura storica in questione sia la poco nota figura di Ormanno. Inoltre, grazie alla sapiente mano artistica di Michele Fabbricatore, autore degli splendidi disegni protagonisti dei libri della collana NATURART KIDS, è stato possibile realizzare alcune illustrazioni capaci di coinvolgere bambini e famiglie e, conseguentemente, di far interagire anche loro, mediante la potenza delle immagini, con il periodo storico e l’ambiente in cui visse il suddetto abate badiano.

UN LAVORO DI SQUADRA

Il progetto, frutto di un’idea dall’impresa sociale Germina s.r.l. in collaborazione con il Comitato della Festa Storica di Badia a Pacciana e d’intesa con la Diocesi di Pistoia, è stato supportato dal determinante contributo di Giorgio Tesi Group, della Fondazione Giorgio Tesi Onlus e della Fondazione CARIPT ed è stato realizzato dalla Giorgio Tesi Editrice.

Grazie all’appoggio dei lavoratori della città e del contado, la posizione di Ormanno prevalse e di conseguenza, nel mese di aprile dell’anno 1322, il religioso salì al potere a Pistoia e vi rimase un paio d’anni, fino a quando non venne spodestato dal nipote Filippo, che vendette la città a Castracani.

Alla luce di questi eventi, nel suo libro Paolieri si chiede come mai l’abate di Pacciana sia stato dipinto con le tinte più fosche non solo dai cronisti suoi contemporanei, ma anche dagli storici successivi e addirittura da quelli che si avvicinano progressivamente ai nostri tempi. Qual è la causa prima di queste valutazioni così infamanti? Da dove e come si sono originate le idee che li hanno generati e rafforzati? Il volume tenta di dare delle risposte a queste domande e, allo stesso tempo, di analizzare, ad esattamente settecento anni di distanza, il complicato periodo in cui visse il Tedìci, l’indole di questo personaggio, le ragioni e i modi che lo spinsero a governare Pistoia, uscendo dai cliché consolidati e servendosi di altri valori come parametri per il giudizio storico. ☜

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thatillustrationssomecreatedhasFabbricatoreMichele andperiodhistoricaltheintofamiliesandchildrendrawenvironmentinwhichBadianAbbotTedicilived. illustrazionialcunerealizzatohaFabbricatoreMichele periodoilconfamiglieebambinicoinvolgeredicapacistoricoel’ambienteincuièvissutol’abatebadianoTedici. NATURART | 2022AGOSTO 85

Paolo Paolieri’s new book was presented to the public Badia a Pacciana’s 45th historical festival will open.

With his fascinating new book on the small medieval village of Badia a Pacciana, Paolo Paolieri has focused the public’s attention on Abbot Ormanno Tedìci, a generally unknown figure but one fundamental to early 14th-century Pistoia

The latter’s contents were also used to create a permanent museum exhibit in the abbey, which, for the first time, illustrates and illuminates the small town’s roots, the historical structure in question, and Ormanno’s little-known figure. Moreover, thanks to the expert artistic hans of Michele Fabbricatore, who made the wonderful drawings that are the protagonists of the books in the series NATURART KIDS, it has been possible to create some illustrations capable of involving kids and families and, therefore, capable of making them interact, through the power of images, with the historical period and the setting where the aforementioned abbot of Badia lived.

ZOOM

IT IS A TEAM EFFORT

Il nuovo libro di Paolo Paolieri è stato presentato al pubblico come evento di apertura della 45esima edizione della festa storica di Badia a Pacciana.

Badia a Pacciana: a village, an abbot, and a revolution

F or Badia a Pacciana’s 45th historical festival, the organizing committee decided to add to the monastic complex’s cultural-historical identity at the heart of the small medieval village by publishing a book by local historian Paolo Paolieri. The book is entitled L’abate di Pacciana tra città, contado e condanne. La rivoluzione del 1322, complementing a work from 2002 by the same author. It focuses on explaining the events in which the Pacciana Abbey was involved during its most prestigious period, when the Abbot of Pacciana, Ormanno Tedìci, was alive. In April of that long-ago 1322, a few months after Dante Alighieri’s death, Tedici became the lord of Pistoia, inaugurating a period of peace and prosperity for the city.

Of early medieval origin, the abbey of Santa Maria Assunta a Pacciana is located in Pistoia’s immediate suburbs, about seven kilometers southeast of the city. It was one of the oldest institutions in the Pistoiese territory to adopt the reform principles proposed by John Gualbert and, thus, integrate the Vallombrosian congregation into the one he founded. Tedìci had been successful in this order from a young age, soon becoming the abbot of the Pacciana abbey, where he had resided since 1301. From here, during the war between Castruccio Castracani, the lord of Lucca, and Pistoia, he managed the peace negotiations with the Lucchese warlord, who, for some time, had been ravaging the borders, devastating the countryside, and plundering peasants and shepherds.

The architect/illustrator Massimo Tosi drew all the illustrations in this book on Abbot Tedìci. He also skillfully provided the historical-iconographic reconstructions of the abbey’s monastic complex and the Pistoiese territory in the 14th century. He worked with Francesco Salvestrini, a university professor and medieval history expert, who wrote the excellent introductory essay that opens Paolieri’s work.

Museum exhibit in the abbey

The project, the result of an idea that stems from the social enterprise Germina s.r.l in collaboration with the Historical Festival of Badia a Pacciana’s Committee and in agreement with the Diocese of Pistoia, was supported by the decisive contribution of Giorgio Tesi Group, the non-profit Giorgio Tesi Onlus Foundation and CARIPT Foundation and was created by Giorgio Tesi Editrice.

History and tradition

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workers, Ormanno’s position prevailed, and, in April of 1322, the cleric came to power in Pistoia. He remained there for a few years until his nephew Filippo, who sold the city to Castracani, ousted him. In light of these events, Paolieri asks in his book why Pacciana’s abbot has been portrayed in the darkest hues not only by coeval chroniclers but also by later historians and even those who gradually approach our times. What is the root cause of these infamous assessments? Where and how did the ideas originate that generated and strengthened the former? This book attempts to give answers to these questions and, at the same time, to analyze, precisely seven hundred years later, the difficult period in which Tedìci lived, his character, and the reasons and ways in which he governed Pistoia, stepping outside the established stereotypes and using other values as parameters for historical judgment. ☜

in dalla sua nascita, 24 anni fa, Montecatini Opera Festival ci ha abituato a eventi di prestigio e trasferte per promuovere la Bellezza del nostro territorio nel mondo attraverso il linguaggio universale della musica e delle arti, ma quella di poche settimane fa, a Dubai, è stata davvero un’impresa senza precedenti. Expo2020 è la seconda tappa de Le stagioni della Musica in the world, ambizioso progetto di promozione itinerante iniziato ad Almaty, Kazakhstan, lo scorso novembre. Fulcro dell’evento, che si è tenuto nella Sala Anfiteatro del Padiglione Italia, la proiezione del sequel cinematografico Le Stagioni della Musica. Quattro videoclip senza tempo e senza confini, ciascuno con una propria identità ma con un unico comune denominatore: la Musica. Le riprese sono ambientate negli splendidi edifici Liberty delle Terme di Montecatini, luoghi ricchi di storia ed emozione, recentemente proclamati Patrimonio dell’Umanità ma non solo. Il cast è internazionale, con splendidi artisti in carriera a fianco di giovani eccellenze.

Il progetto nasce nel 2020 in piena pandemia, a testimoniare che Arte e Bellezza non si possono fermare, anzi è proprio nei tempi più drammatici che permettono di far circolare la vita. Scritto e diretto “a quattro mani” da Maria Giulia Grazzini e Lorenzo Lavarini, è composto da un sequel cinematografico e il Book Dietro le quinte. ☜

Bastano soltanto 30 minuti per lasciarsi alle spalle l’atmosfera internazionale dell’EXPO e della scintillante Dubai e giungere laddove cielo e sabbia si fondono a perdita d’occhio. In mezzo al panorama mozzafiato delle “dune che cantano”, la purezza del violino ha dato vita ad una narrazione senza trucchi, capace di addolcire il tempo. Il nostro racconto termina qui ma il nostro viaggio emozionale attraverso Musica, Arte e Bellezza continua. C’è ancora tutto un mondo di tesori da svelare.

La —uniscemusicalepersone

testo Maria Giulia Grazzini foto Lorenzo Lavarini

cui quello della Danza con l’egida dell’Unesco e altro ancora. Con la nostra troupe abbiamo realizzato un reportage di cui fanno parte anche alcune riprese nel deserto.

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Basta uscire dall’Italia per comprendere quanto nel mondo siamo invidiati per il nostro immenso patrimonio artistico. Siamo la culla della cultura mondiale e i nostri teatri, i nostri artisti, sono l’eccellenza che ispira tradizione e innovazione

F

“Le Stagioni della Musica”

Le stagioni della Musica in the world

A testimoniare la “Madre” delle Arti, un ospite d’eccezione: la famosa étoile Giuseppe Picone, reduce dal successo di Icons Gala. Il percorso per arrivare all’EXPO è stato molto lungo e “in salita”. In certi momenti abbiamo pensato di non farcela ma alla fine l’abbiamo spuntata. Opportunità come queste sono straordinarie, hanno una cassa di risonanza mondiale. Il nostro evento è stato trasmesso in diretta streaming in ben 195 Paesi. Entrare nel Padiglione Italia da “protagonisti” è stata un’esperienza eccezionale. Che grande onore ed emozione rappresentare la Bellezza del nostro Paese circondati dal Tricolore. Che immensa gratificazione lo stupore e l’euforico apprezzamento nell’intervento del nostro appositamenteAmbasciatorevenutoda Abu Dhabi. “Complimenti vivissimi! Avete reso un grande servizio al vostro splendido territorio e all’Italia”. E poi gli incontri, sia programmati sia nati sul momento, come quello con Manana Shapakidze, Direttore del Ministero di Cultura e Sport della Georgia, gli inviti a partecipare a nuovi progetti internazionali, tra

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The path to EXPO has been very long and arduous. There were times we didn’t think we could do it. However, we got it right in the end. Opportunities like these are extraordinary, serving as a worldwide sounding board. Our event was streamed live in 195 countries. Entering the Italian Pavilion as “protagonists” was an exceptional experience. What a great honor and feeling to represent our country’s beauty surrounded by the Italian flag. What immense gratification from the fantastic and euphoric appreciation in the speech by our ambassador, who’d come specifically from Abu Dhabi for the event. “Heartfelt congratulations! You’ve rendered a great service to your magnificent territory and Italy”. Then there were the planned and the spontaneous meetings. These included the one with Manana Shapakidze, Director of Georgia’s Ministry of Culture and Sport; invitations to participate in new international projects, including Dance under the aegis of UNESCO, and much more. Our troupe made a news story that included some shots in the desert. It only takes thirty minutes to leave behind EXPO’s international atmosphere in glittering Dubai and arrive where sky and sand blend as far as the eye can see. Amid this breathtaking panorama of “singing sands”, a violin’s purity gave life to a narrative without gimmickry, able to sweeten time. Our story ends here, but our emotional journey through Music, Art, and Beauty continues as a whole world of treasures still waits to be revealed.

Around the World

S ince its inception 24 years ago, the Montecatini Opera Festival has accustomed us to prestigious events and trips to promote the beauty of our territory worldwide through the universal language of music and arts. However, a few weeks ago, the event in Dubai was indeed an unprecedented affair. Expo 2020 is the second stage of “The Seasons of

“The Seasons of Music”

Music brings people together

Il progetto è nato nel 2020 in piena pandemia, testimoniarea che Arte e Bellezza non si possono fermare. Scritto e diretto “a quattro mani” da Maria Giulia Grazzini e Lorenzo Lavarini, è composto da un sequel cinematografico e il Book “Dietro le quinte”.

The Seasons of Music

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The project began in 2020 at the height of the andMariaandbeArtdemonstratingpandemic,thatandBeautycannotstopped.WrittendirectedjointlybyGiuliaGrazziniLorenzoLavarini,it comprises a film sequel and the book “Behind the Scenes”.

The project began in 2020 during the height of the pandemia to show that Art and Beauty cannot be stopped. Indeed, it is precisely in the most dramatic times that life is allowed to circulate. Written and directed “by four hands”, Maria Giulia Grazzini and Lorenzo Lavarini. It comprises a film sequel and the book “Behind the Scenes”. ☜

One needs only to leave Italy to understand how much the world envies us for our immense artistic heritage. We are the cradle of world culture. In addition, our theaters and artists are the distinctions that inspire tradition and innovation

Music Around the World”, an ambitious traveling promotional project that started in Almaty, Kazakhstan, last November. The focal point of the event, held in the Amphitheater Hall of the Italian Pavilion, was the screening of the film sequel “The Seasons of Music”. There are four timeless and boundless video clips, each with its own identity but with a single common denominator: Music. Filming is set in the Terme di Montecatini’s splendid Liberty buildings, history- and emotionfilled places recently proclaimed a World Heritage Site. The international cast has superb career artists alongside young talents. The witness for this “Mother” of the Arts was an exceptional guest: the famous star Giuseppe Picone, fresh from his success at the Icons Gala.

L’arte di piantare—paesaggi

Sostenibilità

Ieri si piantavano gli ulivi sulle colline scoscese perché in pianura si doveva seminare grano. Oggi si piantano gelsi sterili in città perché fanno tanta ombra, necessitano di poca manutenzione e assorbono anidride carbonica testo Domenico Murrone 92 NATURART | 2022AGOSTO

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Il quadro dipinto dagli studenti: due mani che si avvicinano l’una all’altra: una scura, sporca di terra, da cui nasce un albero spoglio, che rappresenta la fatica, l’aridità l’asprezza; l’altra più chiara, che genera bellezza, che farà fiorire e fruttare il duro lavoro, rivolta al cielo chiaro e luminoso in segno di speranza.

colline (nell’azienda agricola Il Podere del Tordo) hanno capito perché il paesaggio canonico e bellissimo della Toscana è fatto di ulivi, cipressi e viti. Il tutto spiegato da contadini ed esperti della rete Coldiretti, l’associazione di agricoltori che ha pensato e organizzato insieme al liceo Petrocchi L’arte di piantare paesaggi, nell’ambito di un progetto di educazione civica, condotto con il ministero della Pubblica VisioneIstruzione.dal vivo a chiusura del percorso didattico fatto in aula,

partito dalla definizione presente nella Costituzione Italiana (che lega il paesaggio al patrimonio storico-artistico della Nazione), e dalla Convenzione europea del L’attivitàpaesaggio.in aula ha contemplato lo studio di artisti che hanno ‘dipinto paesaggi’, intrecciando arte e natura. Il Giardino di Monet a Giverny ne è esempio eclatante, dove egli concepisce il proprio giardino come una grande tela offerta dalla natura, modellando la vegetazione e le fioriture come fossero forme e pigmenti colorati.

di piantare paesaggi”, basterebbe il titolo per spiegare quello che è stato fatto a Pistoia, ma che interessa tutto il mondo.

Un concetto civico, che guarda al futuro, è stato al centro di un percorso didattico che ha coinvolto gli studenti delle classi 2E e 2A del liceo artistico Petrocchi di Pistoia: girando sulle colline di Sant’Alessio appena fuori città hanno visto le piante del futuro, ‘allevate’ in un vivaio ornamentale (La Pineta della Giorgio Tesi Group); e sulle stesse

L’arte

The picture painted by the students has two hands moving toward each other. One hand, dark and dirtied by the soil from which a bare tree thatgeneratesisandrepresentingsprouts,toil,aridity,harshness.Theotherlighterincolorandthebeautyhardworkwillmake flourish and bear fruit, turned toward the clear, bright sky as a sign of hope.

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E in questo senso Pistoia offre uno spaccato illuminante. In pochi chilometri quadrati assembla paesaggi iconici della Toscana, essendo circondata da colline, e vivai ornamentali: 5000 ettari che producono ossigeno e milioni di piante che disegneranno i paesaggi del Dall’esperienzafuturo. de L’arte di piantare paesaggi è nata l’Hit Parade degli alberi del futuro stilata da Coldiretti Pistoia: il Gelso Bianco che trova vita nuova anche in città, nelle varietà sterili; la Lagerstroemia Indica idonea a sopportare il mutamento climatico; e poi gli assorbi-CO2: Quercus robur (Farnia) e Ginkgo Biloba;

l’Acer Campestre che consolida i terreni franosi ed il Cupressus sempervirens ‘Agrimed N.1, un clone resistente al cancro dei cipressi, che sta dando e darà nuova linfa ad uno dei simboli del paesaggio toscano. Ulteriore frutto de L’arte di piantare paesaggi è il quadro dipinto dagli studenti: due mani che si avvicinano l’una all’altra: una scura, sporca di terra, da cui nasce un albero spoglio, che rappresenta la fatica, l’aridità, l’asprezza; l’altra più chiara, che genera bellezza, che farà fiorire e fruttare il duro lavoro, è rivolta al cielo chiaro e luminoso, in segno di speranza perché guarda al futuro. ☜

L’opera di Monet richiama l’azione dei contadini che hanno modellato i paesaggi con coltivazioni e opere di mantenimento (muretti a secco): L’arte di piantare paesaggi, appunto! Il paesaggio, infatti, non è solo visione (estetica e a volte estatica, come i fiori per Monet), ma è costruito con ‘elementi di utilità collettiva’, in particolare da chi la terra la lavora. È l’antropizzazione del paesaggio, vale a dire l’opera incessante dell’uomo che ha modellato la natura per esigenze primarie: storicamente per ottenere più cibo, e per migliorare l’assetto idrogeologico, nei nostri tempi anche per migliorare la qualità dell’aria e mitigare gli effetti del cambiamento climatico. L’arte di piantare paesaggi –spiega la docente Beatrice Margiacchi che ha coordinato le attività didattiche– tramite un percorso trasversale tra geografia, storia, storia dell’arte, discipline pittoriche e matematica, ha permesso ai nostri studenti del liceo artistico di comprendere che la grande bellezza della Toscana è dovuta al lavoro e alla fatica di uomini che ne hanno ricavato anche sostentamento. Le esigenze economiche sono fondamentali come lo è la tutela della bellezza e l’equilibrio del paesaggio che ci circonda –sintetizza la docente-. Lo sviluppo sostenibile, il riciclo delle materie prime, l’utilizzo delle tecnologie non possono prescindere dall’amore per un ambiente che ci ospita e ci alimenta da millenni”.

Pistoia offre in pochi chilometri quadrati sia i paesaggi iconici della Toscana che le geometrie dei vivai ornamentali: 5000 ettari che producono ossigeno e milioni di piante che disegneranno i paesaggi del futuro. In basso alcune immagini della “Hit parade degli alberi del futuro” promossa da kilometers,InColdiretti.afewsquarePistoia offers iconic Tuscan landscapes plus the shapes of ornamental nurseries. Their 5,000 hectares produce oxygen and the millions of plants that will design future landscapes. Below, some images from the “Hit parade of trees of the future” promoted by Coldiretti.

A forward-looking civic concept was at the center of this studentsjourneyeducationalthatinvolvedfromclasses 2E and 2A of the Petrocchi Art High School in Pistoia as well as Coldiretti, Giorgio Tesi Group, and the Podere del Tordo farm.

Hence,millennia.Pistoia

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— SostenibilityYesterday.Olivetrees

T he title, The Art of Planting Landscapes, would be enough to explain what has been done in Pistoia, yet it affects the whole world. Looking to the future, a civic concept was at the center of an educational trip taken by students from the Petrocchi Art High School’s Classes 2E and 2A in Pistoia. Walking around the hills of Sant’Alessio just outside the city, they saw the plants of the future, “bred” in an ornamental nursery (the Giorgio Tesi Group’s La Pineta). In the same hills (on the farm Il Podere del Tordo), they understood why Tuscany’s time-honored and beautiful landscape is made of olive trees, cypresses, and vines. Everything was explained by farmers and experts from the Coldiretti network, the farmers’ association that, together with the Petrocchi High School, has conceived and organized The Art of Planting Landscapes (as part of a civic education project conducted with the Ministry of Education).

offers an illuminating insight. In just a few square kilometers, it has assembled the iconic landscapes of Tuscany, surrounded by hills and ornamental nurseries, 5,000 hectares producing oxygen, and millions of plants to design future landscapes.

Real-time viewing closed the educational trip, which had started with the definition found in the Italian Constitution that links the landscape to the nation’s historical and artistic heritage and the European Landscape Convention. Then artists also characterized their landscapes with plants (such as the Impressionist Monet, who composed his works through plants, trees, and geometry). Farmers have shaped landscapes with their crops and maintenance works (dry stone walls): The art of planting landscapes, indeed! The landscape is not only an aesthetic and sometimes ecstatic vision; it is also constructed with utilizable bits and pieces from humans, particularly farmers. It is the anthropization of the landscape, i.e., the relentless work by humans who have shaped nature for their basic needs— historically getting more food, improving air quality in our times, and mitigating the effects of climate change. The teacher Beatrice Margiacchi explains, “The art of planting landscapes uses a

were planted on steep hills because wheat had to be sown on the plains. Today. People plant barren mulberry trees in cities because they make lots of shade, need little maintenance, and absorb carbon dioxide

From the experience of The Art of Planting Landscapes to the Trees of the Future Hit Parade drawn up by Coldiretti Pistoia: the Gelso Bianco has also found new life in the city in barren varieties. Lagerstroemia Indica can cope with climate change. And then the CO2 Absorbers: Quercus robur (Farnia) and Ginkgo Biloba; the Acer Campestre consolidate landslide soils and the Cupressus sempervirens Agrimed No. 1, a cancer-resistant cypress-tree clone that is giving and will give new life to one of the symbols of the Tuscan landscape. Another result of The Art of Planting Landscapes is the picture painted by the students: two hands close together: one dark, dirty with soil from which a bare tree grows, representing drudgery, barrenness, and harshness; the other hand is lighter, generating beauty, where hard work will thrive and bear fruit, turned to the bright, cloudless sky, as a sign of hope because it looks to the future. ☜

Un concetto civico, che guarda al futuro, è stato al centro di questo percorso didattico che ha coinvolto gli studenti delle classi 2E e 2A del liceo artistico Petrocchi di Pistoia, Coldiretti, Giorgio Tesi Group e l’Azienda Agricola Podere del Tordo.

The Art of LandscapesPlanting

cross-curricular path between geography, history, art history, painting disciplines, and mathematics that underscores to the art high school’s young students that Tuscany’s great beauty is due to the work and toil of people who have lived off the land, respecting nature and leaving an indelible trace. Young people must be aware of this to invest in their future and an environment that changes according to needs, including economic ones, but must not lose its beauty and balance. Sustainable development, recycling raw materials, and using technologies cannot disregard love for an environment that has been our home and nourished us for

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scuotendo, mischiando!), dando ai piccoli la possibilità di esprimere in maniera creativa vissuti ed emozioni, accompagnandoli così al buon cibo, inteso come gustoso e sano. “Ho fame di…” invece è un percorso per ragazzi che abbiamo creato per informare e sensibilizzare riguardo i Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione, con i fattori di rischio e di mantenimento correlati; per incoraggiare abitudini, comportamenti alimentari e stili di vita più corretti; per acquisire una maggiore consapevolezza del rapporto tra emozioni e cibo; per stimolare il confronto con gli adulti di riferimento (famiglia, scuola). Nel corso degli anni il Progetto ha assunto sfumature sempre più ampie, focalizzandosi su molteplici tematiche vicine al mondo dell’adolescenza come il consumo di alcol, affrontando quindi le nuove “malnutrizioni”, come il Binge Drinking e la Drunkoressia. Nel nostro sito web (www.chiccodirisopistoia.it) inoltre, abbiamo inserito una sezione specifica dal titolo “Ho fame di…” nata proprio dalla richiesta dei ragazzi, per consentire un filo privato, diretto e costante, per dare risposta alle numerose e varie domande riguardanti i Disturbi alimentari ma anche l’educazione alimentare e il benessere psicologico.

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mantenere un equilibrato approccio psicofisico, soprattutto in un’ottica di prevenzione dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione in quanto lo sport può rappresentare un importante fattore di rischio e di mantenimento. Il Progetto prevede l’analisi di obiettivi alimentari specifici e il sostegno sul piano emotivo, cognitivo e comportamentale, che possono incidere sulla performance e sul benessere.

Oltre a questo, siamo annualmente presenti presso la Biblioteca San Giorgio con incontri informativi e laboratori; inoltre il 15 marzo, giornata nazionale del Fiocchetto Lilla contro i Disturbi Alimentari, proponiamo iniziative di conoscenza e confronto, sotto il patrocinio del comune di Pistoia. Infine, un ambito che ci stimola e ci sta molto a cuore, è l’attività di Ricerca con l’opportunità di realizzare dei lavori nell’ambito di convegni scientifici. Alessandra, Beatrice, Sara e Vittorio sono tutto questo; siamo una realtà territoriale piccola a Pistoia ma ben strutturata e formata, soprattutto siamo fortemente motivati e determinati nel portare avanti con entusiasmo il progetto di poter dare sostegno, aiuto e possibilità di cura a chi a noi si rivolge.

www.chiccodirisopistoia.it98 NATURART | 2022AGOSTO

Infine “NutriAmo lo Sport”, un Progetto che abbiamo voluto dedicare a chi svolge attività fisica, sia individuale che in gruppo che a livello agonistico, per raggiungere e

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La collezione di Luigi Tronci

Andrea Dami

testo foto Nicolò Begliomini

— La Fondazione Luigi Tronci, vera eccellenza pistoiese nel campo musicale, è un centro di documentazione che conserva una collezione di circa 800 strumenti musicali di particolare pregio provenienti da tutto il mondo e mediante i quali viene promossa la cultura musicale attraverso incontri, visite guidate, seminari e workshop

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Il Museo delle percussioni a Pistoia

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vere e proprie sculture sonore. Ricordo quella di Eliseo Mattiacci: Echi di suoni e cani che abbaiano che fu esposta nel 1983 a New York; Luigi Tronci aiutò a “provare” i piatti che l’artista montò su aste verticali e che, grazie a dei piccoli motori, potevano roteare. Mentre per l’artista Diego Esposito, Luigi contribuì a dare vita all’opera: O suono, che si componeva di grandi lastre metalliche inserite in un grande “quadro sonoro” e, in quel “quadro”, si riflessero i molti colori degli alberi dell’anfiteatro del giardino di villa Celle a Santomato di Pistoia e risuonò anche insieme alla mia Ala dell’angelo, che i musicisti Agudo e Canale fecero dialogare con quella preziosa natura e con le altre opere esposte, lasciando senza fiato i Altrepresenti.sculture sono Messaggio ad una Supernova di Armando Marrocco e Nubile del grande Jaume Plensa che oggi si può ammirare nel Giardino del XXI secolo all’interno del Castello Villa Smilea di Montale, davanti ad una mia scultura sonora: il Cubo.

Left: Luigi Tronci, the owner of UFIP and the foundation’s creator, wants to transmit musical culture to younger generations by engaging them with musical instruments.

La collezione, come ho accennato, si compone di oltre ottocento “idiofoni” e un patrimonio di documenti e di libri che danno origine ad una piccola biblioteca tematica.

Jaume ha giocato con i “bronzi” di Luigi, con i loro suoni. Penso ai circa settanta piatti per le altrettante gocce che casualmente li avrebbero colpiti per una installazione in una chiesa di Pollença in Spagna e ai duecento piatti infilati su steli altissimi in un angolo della hall del più alto grattacielo di Dubai e del mondo, il Burj Khalifa di 828 metri di altezza. Il ricordo di questi echi sonori mi riporta agli strumenti che vengono ancora prodotti qui a Pistoia come le campane a calotta, i

gong, le sonagliere, le campane tubolari, i piatti musicali per le orchestre, per le bande cittadine e soprattutto per le “batterie” dei più importanti e famosi complessi musicali che possiamo vedere in televisione, senza dimenticare i set di campane a lastra, anche questi per orchestre e musicisti contemporanei, che hanno una storia che parte dalla metà del 1700, quando questa famiglia Tronci si dedicò alla costruzione di organi, o se preferite di “aerofoni”: una storia tutta pistoiese.Infatti questa “macchina sonora” si arricchì di nuove sonorità che imitavano le bande musicali grazie all’inserimento di piatti, campanelli, grancassa e talvolta anche di un rullante, comandati da appositi registri ed è qui che appare nella costruzione degli organi il nome dei Tronci che divennero protagonisti nell’evoluzione di questo complesso “strumento” insieme alla famiglia Agati. Riuscirono anche ad inserire nell’organo il cappello cinese, un insieme di campanellini di dimensioni diverse appesi a una struttura di legno, che creano un interessante e nuovo effetto sonoro. Possiamo ben dire che questa produzione organaria e degli strumenti musicali ad essa collegati iniziò oltre 270 anni fa e continua tutt’oggi sotto il nome di U.F.I.P. (Unione Fabbrica Italiana Piatti) e siamo all’attuale Luigi, che è il terzo della famiglia (figlio di Giulio Cesare Tronci, figlio di Benedetto, figlio di Luigi (II)). Oggi è il presidente della fondazione omonima nata nel 2008 come: “Museo della Musica e degli Strumenti Musicali a Percussione e Centro di Documentazione”, visitabile nei locali del Conservatorio di San Giovanni Battista di Pistoia.

A sinistra Luigi Tronci, titolare della UFIP e creatore della Fondazione, che ha come obiettivo principale la trasmissione di una cultura musicale alle giovani musicali.conattraversogenerazionil’interazioneglistrumenti

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Penso cha a molti sarà capitato di passare davanti ad un museo della musica o addirittura di entrarvi dentro, anche soltanto per curiosità. Penso alla Cité de la musique di Parigi al Parc de la Villette con i suoi mille oggetti sonori, ma anche qui a Pistoia abbiamo il nostro “Museo degli strumenti musicali”, costituito da quasi mille pezzi che Luigi Tronci nel tempo ha collezionato per amore, per curiosità e per lavoro. La parte più visibile è quella inerente agli strumenti percussivi italiani, anche legati alle tradizioni popolari, per arrivare fino a quelli extraeuropei.Questa collezione, a cura della costituita Fondazione Luigi Tronci, offre al visitatore una buona documentazione, utile per chi vuol conoscere meglio l’argomento inerente agli strumenti a percussione, gli “idiofoni” appunto (il cui suono è prodotto dalla vibrazione dello stesso strumento) e ascoltare anche i loro suoni. Inoltre la Fondazione, periodicamente, organizza, oltre a concerti di musica classica, jazz e contemporanea, corsi di perfezionamento e conferenze. Non possiamo dimenticare che Luigi Tronci ha contribuito anche alla realizzazione di “sculture sonore” che possono produrre nuovi suoni, mostrando quella positiva curiosità e amore per la ricerca che ha ereditato sicuramente dal nonno Benedetto, diventando un prezioso collaboratore degli artisti che si rivolgevano e si rivolgono ancora a lui perché sono sempre alla ricerca di particolari suoni prodotti da forme che diventeranno poi delle

Sarebbe auspicabile che la città concedesse un ambiente più consono a questa importante esposizione di idiofoni che fanno parte della storia di Pistoia e per gli importanti laboratori didattici adeguati ad ogni tipo di scuola, che la Fondazione Tronci, il nostro Luigi (III), organizza insieme a visite guidate e concerti di musica Lacontemporanea.storiadellamusica è la storia dell’uomo. Non perdiamola!!! ☜

The memory of these sonorous echoes takes me back to the instruments still made here in Pistoia: dome bells, gongs, rattles, tubular bells, and cymbals for orchestras and city bands, and above all, the “drums” of the most important and famous musical groups seen on television. Let’s not forget the bell-plate sets for orchestras and contemporary musicians, whose story dates back to the mid-1700s when the Tronci family was devoted to constructing organs—or if you prefer, “aerophones”: an utterly Pistoiese

The Luigi CollectionTronci

Indeed,story. this “sound machine” was given new sounds that imitated musical bands due to the insertion of cymbals, small bells, a bass drum, and sometimes even a snare drum, controlled by special registers. Here, the Tronci family name appears in organ construction, becoming a leading player, along with the Agati family, in developing this complex “instrument”. They were also able to insert a Chinese hat into an organ. This set of variously-sized small bells was hung from a wooden structure to create a surprising new sound effect. We can safely say that the production

Curated by the Fondazione Luigi Tronci, this collection offers visitors helpful and suitable documentation for those who

Let us not forget that Luigi Tronci has also contributed to the creation of “sound sculptures” that can produce new sounds—a demonstration of the delightful curiosity and love of research he indubitably inherited from his grandfather Benedetto. He has worked with many musical artists who, for their art, come to him for particular sounds produced by shapes that truly become sound sculptures.

Pistoia’s Museum of Percussion Instruments

Yet even here in Pistoia, we have our Museum of Musical Instruments, with almost a thousand pieces that, over time, Luigi Tronci has collected out of love, curiosity, and vocation. The most visible part relates to Italian percussive instruments and those linked to folk traditions to finally arrive at the nonEuropean ones.

think many people have sometimes passed by or even entered a music museum, even if only out of curiosity. The Cité de la Musique in Paris at the Parc de la Villette, with its thousands of sound objects, comes immediately to mind.

want to learn more about percussion instruments, or “idiophones” (whose sound is produced by the instrument’s own vibration) and also to listen to their sounds. In addition to its classical, jazz, and contemporary music concerts, the foundation periodically organizes master classes and lectures.

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The Luigi Tronci Foundation, a veritable tribute to Pistoia in the field of music, is a documentation center that preserves a precious collection of about 800 musical instruments from all over the world and through which musical culture is supported via meetings, guided tours, seminars, and workshops

I

Jaume played with Luigi’s “bronzes” and their sounds. I recall the approximately seventy cymbals hit randomly by an equal number of drops for an installation in a church in Pollença, Spain, and the two hundred cymbals placed on very tall rods in a lobby corner of the 828-meterhigh Burj Khalifa, the tallest skyscraper in Dubai and the world.

I am reminded of Eliseo Mattiacci’s Echoes of Sounds and Dogs Barking exhibited in New York in 1983. He helped “try out” the cymbals that the artist mounted on vertical rods, with small motors making them spin. Meanwhile, Luigi Tronci helped the artist Diego Esposito to bring his work, O suono, to life. made up of large metal plates introduced into a large “sound picture”, in which the“picture” also reflected the many colors of the amphitheater’s trees in Villa Celle’s garden at Santomato di Pistoia. It also rang out my “Angel’s Wing”, with the musicians Agudo and Canale creating a dialogue with that exquisite natural setting and the other works on display, leaving the audience Otherbreathless.sculptures include Armando Marrocco’s Message to a Supernova and Jaume Plensa’s Nubile, seen today in the Garden of the 21st Century at Castello Villa Smilea in Montale, in front of my sound sculpture, the Cube.

of these organs and related musical instruments began more than 270 years ago and continues today as U.F.I.P. (Unione Fabbrica Italiana Piatti). We have reached the current Luigi, the third family member with this name, Giulio Cesare Tronci’s son, whose father was Benedetto and grandfather the second Luigi. Today’s Luigi is the president of the foundation bearing his family’s name, established in 2008 as the Museum and Documentation Center of Music and Percussion Musical Instruments. It is located in the Conservatory of San Giovanni Battista in Pistoia, where it can be visited. As I mentioned, the collection has over eight hundred “idiophones” plus a wealth of documents and books that have created its small subject-specific library. It would be appropriate for the city to agree to a more suitable setting for this significant exhibit of idiophones that are part of Pistoia’s history and for educational workshops appropriate to each type of school from primary to secondary that the Fondazione Tronci, our Luigi (III), has organized along with guided tours and contemporary music Theconcerts.history of music is the history of humankind. Let’s not lose it!!! ☜

The Museum of Museum and Documentation Center of Music and Percussion Musical Instruments can be visited at the headquartersfoundation’sinPistoia’s Conservatory of St. John the Baptist, where educational workshops and tours for all school grades, in addition to concerts, courses, and lectures organized periodically.

Il “Museo della Musica e degli Strumenti Musicali a Percussione e Centro di Documentazione” è visitabile presso la sede della Fondazione situata nei locali del Conservatorio di San BattistaGiovannidiPistoia, dove periodicamente vengono organizzati laboratori didattici e visite guidate per ogni grado scolastico, concerti, corsi e conferenze.

Felice MariolinaSciosciammocca.CozziScarpetta per anni si è dedicata al recupero della memoria di Vincenzo, figlio legittimo di Eduardo a cui il padre aveva lasciato di imperio la sua compagnia con il compito di perpetuare il suo repertorio teatrale. Da Napoli Mariolina si è trasferita a Pistoia con il marito Edoardo, nipote di Vincenzo, portando con sé il prezioso archivio di famiglia (1885/1952) di cui si parla Pernell’intervista.laconsultazione dell’archivio si può inviare una mail solejescesole@gmail.coma

La casa dei miei suoceri, oggi sede della Fondazione Eduardo De Filippo, era una miniera di documenti teatrali appartenuti a Vincenzo Scarpetta. Purtroppo, né il figlio né i nipoti dell’artista mostravano interesse per questo materiale e il fondo composto da copioni, spartiti musicali, caricature, lettere e agende di lavoro, giaceva abbandonato ma in discrete condizioni. Fu mia suocera a “scegliermi” e per me si è aperto il sipario su un mondo affascinante che dalla Belle Èpoque attraversa il

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Scoperte

Intervista e testo a cura di Stefania Nerucci

partire dalla recente uscita nelle sale del film di Mario Martone “Qui rido io”, si è riacceso l’interesse a livello nazionale per Eduardo Scarpetta, capostipite di quella che è definita la “famiglia reale del Teatro Eduardo,Napoletano”.popolare autore, attore e capocomico della sua compagnia composta di artisti, figli riconosciuti e non come i De Filippo, fu l’autore di “Miseria e nobiltà” e il creatore del fortunatissimo personaggio

Mariolina Cozzi Scarpetta racconta l’archivio storico di Vincenzo Scarpetta

Il teatro napoletano approda a Pistoia

A

Mariolina, ci puoi raccontare la storia dell’archivio?

La figura che emerge è quella di un grande imprenditore. Famiglia e teatro erano tutt’uno e Eduardo Scarpetta viveva e agiva per il successo del suo teatro. Questa figura di padre-padrone era caratterizzata anche da un’indole umorale che lo portava ad eccessi di comportamento accettati per la sua fama e ricchezza. ☜

cinque delle sue commedie più celebri, abbandonò il cinematografo.

Eduardo è stato per la sua compagnia di attori e figli capocomico accentratore e nella vita patriarca, dato che vita e sipario erano inscindibili. Attento all’educazione scolastica e alla formazione scenica della grande famiglia, entrava sovrano in ogni momento dell’esistenza dei figli. Lavorando nell’archivio, quale personaggio ne esce fuori?

Nell’altro libro curato da te e dallo storico Pasquale Iaccio, “Pionieri del cinema napoletano” (Liguori, 2015), si affronta invece l’esperienza cinematografica. Fu Vincenzo che, fin dal 1907, si dedicò con interesse alla settima arte intravedendone le enormi potenzialità. Infatti non solo ne fu interprete e a volte regista, ma fu anche riduttore di commedie paterne adattate per lo schermo, autore di soggetti originali e di vere e proprie sceneggiature. Della sua carriera cinematografica più che trentennale, la fase più interessante è ciò che rimane degli anni del muto come il film “Il gallo nel pollaio” (1916) ritrovato ad Oslo con sottotitoli in norvegese. I suoi primi film del cinema muto utilizzavano sia i testi che gli artisti della sua compagnia (tra i quali Francesca Bertini, che debuttò a teatro nella compagnia Scarpetta, iniziando la sua carriera cinematografica nel film “Marito distratto, moglie manesca”) Vincenzo mise in pratica la commistione tra più generi, utilizzando cinema, teatro e musica come in “Max Landerna” parodia di Max Linder.

Eduardo Scarpetta fu il capostipite di quella che è definita la “famiglia reale del Teatro Sciosciammocca.personaggiodelnobiltà”l’autoresuaePopolareNapoletano”.autore,attorecapocomicodellacompagnia,fudi“MiseriaeeilcreatorefortunatissimoFelice

attore, autore, dipingeva i fondali, i costumi, componeva le musiche d’accompagnamento quando non dirigeva personalmente l’orchestra ed era, come i suoi fratelli De Filippo, un abile caricaturista.

Eduardo Scarpetta was the father of what has been called the “royal family of Neapolitan theater.” A famous author, actor, and leader of his company, he was the author of “Miseria e nobiltà” and the creator of the highly successful character Felice Sciosciammocca.

Nella tua casa ho ammirato foto di Vincenzo trasformista, numero teatrale allora in voga, ma soprattutto i suoi disegni e le caricature di attori o costumi da lui stesso ideati per le commedie. Nei primi anni del ‘900, quando furoreggiava Fregoli, rivaleggiava con lui nell’arte del trasformismo vestendo panni femminili o interpretando più ruoli in una stessa commedia. capocomico-imprenditore,Vincenzo,era

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In campo musicale Vincenzo è stato anche compositore. Vincenzo avrebbe voluto fare il musicista e dedicarsi a quel genere di spettacolo oggi chiamato musical. Aveva studiato al Conservatorio di San Pietro a Majella ed era dotato di una bella voce: il suo debutto fu nel 1886 come cantante, enfant prodige, all’età di soli 9 anni. Durante tutta la sua vita artistica scrisse canzoni, musiche di scena, parodie musicali, sinfonie e romanze.

Novecento fino agli anni Cinquanta. Grazie all’archivio e a tre volumi da te pubblicati sul teatro di Vincenzo dal 1900 al 1930 (editi da Liguori di Napoli tra il 2016 e il 2018), si possono oggi leggere alcuni copioni delle sue commedie. In che modo Vincenzo riesce a rispettare l’eredità paterna e allo stesso tempo scoprire strade nuove? L’operazione che fece sulla figura di Sciosciammocca non fu facile né, all’inizio, fu compresa dai “nostalgici” del teatro napoletano: troppo vivo e potente era il ricordo del padre. Vincenzo, ereditando il repertorio paterno, aveva il compito di continuare a promuoverlo e di tutelare la Compagnia come una vera e propria impresa. Essendo però un uomo dalla cultura straordinaria, raffinato musicista e soprattutto attentissimo alle novità, riuscì a traghettare Sciosciammocca dal teatro di tradizione alla contemporaneità miscelando teatro, musica e cinema. In pratica, del “tipo” tratteggiato dal padre, spesso rimase solo il nome come “marchio di fabbrica”.

Il padre invece, dopo la deludente esperienza con La Musical Film di Sonzogno con cui aveva girato

diaries was abandoned but in reasonable condition. It was my mother-in-law who “chose me”, thus lifting the curtain for me to a fascinating world that runs from the Belle Èpoque through the twentieth century up until the 1950s. Some of his play scripts can now be read because of the archives as well as the three books you’ve published on Vincenzo’s theater from 1900 to 1930 (published by Liguori di Napoli between 2016 and 2018). How did Vincenzo manage to respect his father’s legacy and, at the same time, discover new paths?

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Eduardo, the famous author and actormanager of his company of artists (including Francesca Bertini, who made her theater debut in the Scarpetta company and began her film career in “Marito distratto, moglie manesca” directed by Vincenzo), with recognized and unrecognized children like the De Filippo family, was the author of “Miseria e nobiltà” and the creator of the highly successful character Felice ForSciosciammocca.years,Mariolina Cozzi Scarpetta has devoted herself to retrieving the

My in-laws’ house, which now hosts the Eduardo De Filippo Foundation, was a treasure trove of theatrical documents belonging to Vincenzo Scarpetta. Unfortunately, neither the artist’s son nor his grandchildren showed any interest in the material. So, this collection of scripts, musical scores, caricatures, letters, and work

Neapolitan Theater Lands in PistoiaDiscoveriesMariolinaCozziScarpetta

The work he did on the figure of Sciosciammocca was neither easy nor initially understood by the “old-timers” in Neapolitan theater: his father’s memory was too vivid and powerful. Upon inheriting his father’s repertoire, Vincenzo had to continue to promote it and look after the company’s interests as an actual business. However, being an extraordinarily cultured man, an accomplished musician, and, in particular, very attentive to the latest innovations, he managed to take Sciosciammocca from traditional to contemporary theater by mixing staging, music, and cinema. In truth, only the name has often remained as a hallmark of the “type” his father played. By contrast, his cinematic experience is addressed in “Pionieri del cinema napoletano” (Liguori, 2015), the other book you edited with the historian Pasquale Iaccio.

W ith the theatricalrecentrelease of Mario Martone’s film

memory of Vincenzo, Eduardo’s legitimate son, whose father had imperiously left his company to maintain his theatrical repertoire. Mariolina moved from Naples to Pistoia with her husband Edoardo, Vincenzo’s grandson, bringing with her the precious family archive (1885-1952) mentioned in the interview.

To consult the archives, an e-mail can be sent to solejescesole@gmail.com Mariolina, can you tell us the story of the archives?

Vincenzo had devoted himself with great interest to motion pictures since 1907 and had recognized their enormous

“Qui rido io”, there is rekindled interest nationwide in Eduardo Scarpetta, the father of what has been called the “royal family of Neapolitan Theater”.

talks about Vincenzo Scarpetta’s historical archives

imprenditore,Capocomico- Vincenzo, figlio legittimo di Eduardo, era attore, autore, dipingeva i fondali, i unil’orchestrapersonalmentequandod’accompagnamentocomponevacostumi,lemusichenondirigevaedera,comesuoifratelliDeFilippo,abilecaricaturista. An caricaturist.brothers,and,conductingwhenaccompanyingcostumes,paintedactorofthemanager,entrepreneur-actor/Vincenzo,legitimatesonEduardo,wasanandartistwhobackdropsandcomposedthemusicnotpersonallytheorchestra,likehisDeFilippowasaskilled

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Vincenzo also composed musicals. Vincenzo would have liked to have been a musician and devoted himself to the kind of entertainment now known as musicals. He studied at the San Pietro a Majella Conservatory. A child prodigy gifted with a beautiful voice., Vincenzo made his singing debut in 1886 at the age of only nine. He wrote songs, stage music, musical parodies, symphonies, and romances throughout his artistic life.

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In the early 1900s, when Fregoli was all the rage, Vincenzo rivaled him as a quick-change artist, dressing as a woman or playing multiple roles in the same play. The entrepreneur-actor/ manager Vincenzo was an actor and artist who painted backdrops and costumes, composed the accompanying music when not personally conducting the orchestra, and, like his De Filippo brothers, was a skilled caricaturist. Given that life and stage were inseparable, Eduardo was the unifying leader for his company of actors and children and a patriarch in life. Attentive to his large family’s schooling and stage training, he ruled every moment of his children’s existence. Working in the archives, what sort of character emerges?

The figure that emerges is one of a great entrepreneur. Family and theater were inseparable, and Eduardo Scarpetta lived and acted for his theater’s success.

This controlling father figure also had a temperamental nature that led him to excessive behaviors tolerated because of his fame and wealth. ☜

Da Napoli, Mariolina Cozzi Scarpetta si è trasferita a Pistoia con il marito Edoardo, nipote di Vincenzo, portando con sé il prezioso archivio di famiglia Scarpetta.realizzatacaricaturaprenotazione.consultabile(1885/1952),suSottounadiD’AnnunziodaVincenzo

Mariolina Cozzi Scarpetta moved from Naples to Pistoia with her husband Edoardo, grandson,Vincenzo’sbringing with her the precious family archive (1885-1952), which can be consulted by Belowappointment.isacaricature of D’Annunzio made by Vincenzo Scarpetta.

potential. In fact, not only was he a performer and sometime director, but he also adapted his father’s plays for the screen. Furthermore, he authored original storylines and genuine screenplays. The most fascinating phase in his film career, which lasted more than 30 years, is what remains from the silent era. For example, the film “Il gallo nel pollaio” (1916) was found in Oslo with Norwegian subtitles. Early silent films used both scripts and performers from his company. Vincenzo would mix multiple genres, using film, theater, and music as in “Max Landerna”, a parody of Max Linder. In contrast, his father gave up filmmaking after a disappointing experience with Sonzogno’s La Musical Film, with whom he had filmed five of his most famous plays.

I admired photos in your home of Vincenzo as a quick-change artist, a theatrical part in vogue at that time, but especially his drawings and caricatures of actors or costumes he had designed for plays.

A questo punto, non ci sono davvero più scuse!

Maggiori info sul sito ciappisrl.it

The presence of GAIA, the artificial intelligence technical compartment conceived by Ciappi Srl, in this type of installation allows 24-hour monitoring of wastewater values, adjusting its PH, and identifying all the pollutants present. As a result, the most suitable choice between biological and chemicalphysical purification systems is then activated.

At this point, there are really no more excuses!

impianti di depurazione innovativi e performanti, ha sviluppato un impianto di depurazione specifico contro l’AMPA e il Glicofosato, nonché per gli altri agenti patogeni inquinanti presenti nelle acque Areflue.rendere ancora più appetibile tale innovativa soluzione, c’è il fatto che quest’ultimo rispetta i parametri della Legge “TRANSIZIONE 4.0”, dando così diritto all’Azienda Vivaistica di usufruire del contributo del 40% previsto per il 2022.

In tale tipologia di impianto, la presenza di GAIA, il vano tecnico ad intelligenza artificiale ideato da Ciappi Srl, consente di monitorare H24 i valori delle acque reflue, regolandone il PH e identificando tutti gli inquinanti in esse presenti attivando, di conseguenza, il sistema di depurazione più idoneo tra biologico e chimico-fisico.

Tutti hanno ben presente la situazione dei fiumi del Pistoiese e tutti conoscono altresì la “guerra” di botta e risposta tra i media e l’Associazione Vivaisti Italiani su colpe e responsabilità.

high-performance purification plants. It has developed a purification plant specifically against AMPA, glycophosate, and other pathogenic pollutants found in Addingwastewater.tothe palatability of this innovative solution is that the latter complies with the parameters of the “TRANSITION 4.0” Law, thus entitling the nursery company to take advantage of the 40% subsidy scheduled for 2022.

La Ciappi Srl, Azienda toscana incentrata sulla ricerca e sviluppo di

Un autolavaggio per mezzi agricoli, deve essere in grado di depurare l’acqua utilizzata anche da tutti i prodotti impiegati per il trattamento delle piante durante tutte le loro fasi fenologiche.

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Everyone is well aware of the situation of Pistoia’s rivers and familiar with the tit-for-tat “war” between the media and the Italian Nursery Growers’ Association regarding blame and responsibility. For some time, the nursery industry has been pilloried publicly and in the media concerning the pollutants in the Ombrone and Pistoia’s other rivers. However, we finally have a definitive solution to this long-standing Ciappiproblem!Srl is a Tuscan company focused on the research and development of innovative and

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NATURARTubbliP

AMPA AND GLYCOPHOSATE: A SOLUTION IS NOW HERE!

An agricultural-vehicle washing installation must also be able to purify the water used in all planttreatment products during all their phenological phases.

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NATURARTubbliPNATURART| 2022AGOSTO 113

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Fondazione Pistoia Musei Via de’ Rossi (Pistoia) 64 Prunetta 1944 2022: un filo rosso sopra l’Oceano –Prunetta San Marcello Piteglio 70 Laltrolatodelcaposaldo, Pianosinatico e la sua storia Pianosinatico Abetone Cutigliano 78 Un Paese, un Abate e una rivoluzione Badia a Pacciana (Pistoia) 90 L’arte di piantare paesaggi Coldiretti Pistoia Via dell’Annona- Pistoia 98 La collezione di Luigi Tronci Fondazione Luigi Tronci, Corso Gramsci (Pistoia)

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1 Pag 10 NATURART Village Giorgio Tesi Group Via di Badia 14 Pistoia 2 Pag 26 Cento Anni di Jorio Fondazione Jorio Vivarelli Via di Felceti (Pistoia) 3 Pag 42 Giardino Zoologico di Pistoia Via Pieve a Celle 160 Pistoia 4 Pag 54 Pistoletto Pistoia. Costellazione: 5 passi tra creazione e memoria

Progetto illustrazione|

eARThTesiGiorgio

FabbricatoreMichele

28400077242192421-2849ISSN StoriesCulture Art DiscoveryEccellenze StorieCultura Arte ScopertaExcellence Territory NurseryTerritorio www.discoverpistoia.itVivaiè unica is unique Pistoia Rivista patrocinata da - Supported by diComunePistoiadiProvinciaPistoia Leggi e richiedi on-line la rivista su Read and request the magazine on-line 116 NATURART | 2022SETTEMBRE

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