NATURART 42

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N. 42 - APRILE | APRIL 2022 | COPIA OMAGGIO - FREE COPY

Pistoia nel Mondo il Mondo a Pistoia - Pistoia in the World the World in Pistoia

GIORGIO TESI EDITRICE


JUMP INTO THIS UNIQUE EXPERIENCE TO DISCOVER OUR PRODUCTION ANYWHERE AND ANY TIME. AN INNOVATIVE TOOL TO WORK TOGETHER

NEVER SO CLOSE!

Nurseries Virtual Tour is a multimedia platform designed by Giorgio Tesi Group to visit our nurseries and production, an innovative method for communicating with our customers all over the world. A map guides you in choosing which production center to explore. Once selected, you can browse around to choose the area on the basis of those varieties that interest you, getting botanical and sales information. You can send a quote or an information request to your sales representative. The system is based on 360-degree panoramic photography, with which you can observe the surrounding environment from different points of view, thus giving realistic, high-quality views of spaces and situations.

Nurseries Virtual Tour è la piattaforma multimediale lanciata da Giorgio Tesi Group per visitare i vivai e la produzione, un innovativo metodo per dialogare con i nostri clienti in tutto il mondo. Una mappa vi guiderà nella scelta del centro di produzione da esplorare e una volta selezionato potrete navigare al suo interno scegliendo l’area in base alle varietà a cui siete interessati, ottenendo informazioni botaniche e commerciali. Potrete inviare un preventivo oppure una richiesta di informazioni al vostro commerciale di riferimento. Il sistema si basa sulla fotografia panoramica a 360 gradi, con la quale potrete osservare l’ambiente che vi circonda da diversi punti di osservazione permettendovi quindi la visione di spazi e situazioni con realismo e grande qualità.

Member of the Board of Directors QUALITY MANAGEMENT CERTIFICATION SYSTEM UNI EN ISO 9001:2008

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ENVIRONMENTAL MANAGEMENT CERTIFICATION SYSTEM UNI EN ISO 14001:2004


virtualtour.giorgiotesigroup.it


PRODUCIAMO CON PASSIONE, NEL CUORE DELLA TOSCANA Da oltre 35 anni la nostra MISSIONE è offrire strumenti di qualità professionale, ai pizzaioli di tutto il mondo.


EDITORIALE

Il giorno e la notte delle chiese zebrate

Direttore Editoriale Managing Editor —

g.capecchi@discoverpistoia.it

The church and convent of SS Annunziata in Pistoia, to which significant space is dedicated in this issue of NATURART, for me, are associated with the memory of Father Giovanni Vannucci. Born in Pistoia, in Via della Madonna, on 26 December 1913, he joined the order of the Servants of Mary, thus binding himself to SS Annunziata, the church served in Pistoia. He then followed a spiritual path elsewhere, sharing many parts of his journey with Davide Maria Turoldo. In 1967, he created an experience—which continues today—at the Hermitage of S. Pietro alle Stinche, near Panzano in Chianti. Father Vannucci’s figure is highly appreciated. Roberto Carifi started his introduction to “Pistoia in parole” (edited by Alba Andreini) by recalling three illustrious names tied to Via della Madonna: Piero Bigongiari, Gianna Manzini, and particularly Giovanni Vannucci, “destined to become a mystic”. Vannucci is remembered for a collection of essays entitled “La ricerca della parola perduta” (“Searching for the Lost Word”) and more advanced inter-religious dialogues beginning in the 1960s. The 1960s are linked to another Pistoiese memory. In 1965, Father Vannucci gave a course in spiritual exercises to his confreres at the Convent of Santa Maria delle Grazie in Udine— later published as “Esercizi spirituali” (Spiritual Exercises) by Mondadori in 2000. He used the image of the Romanesque churches in his (and our) city to encourage accepting reality in its complexity and entirety and in being joyful and positive. “I now live in Pistoia. The exterior and interior of the Romanesque churches have great religious value, but especially the exterior with its alternating black and white stones. Every now and then, I stop and say, if this church were all white, it would be so bright that it would bother your eyes. You wouldn’t be able to look at it. If it were all black, it would become funereal. And yet this alternating black and white is so beautiful, so evocative of thinking and knowledge. We must be black and white. In other words, we must accept reality in its full manifestation. There is night, and there is day. And day begins in the darkest part of night, doesn’t it? Just when the darkness is at its most intense, the sun rises.”

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Giovanni Capecchi

The night and day of the zebra-striped churches

www.discoverpistoia.it

La chiesa e il convento della SS Annunziata di Pistoia, ai quali viene dedicato uno spazio significativo in questo numero di NATURART, sono per me associati al ricordo di padre Giovanni Vannucci. Nato a Pistoia, in via della Madonna, il 26 dicembre 1913, è entrato a far parte dell’ordine dei Servi di Maria, legandosi quindi alla chiesa servita di Pistoia, la SS Annunziata. Ha poi seguito un percorso spirituale altrove, condividendo molti tratti del proprio cammino con Davide Maria Turoldo e dando vita, nel 1967, all’esperienza (che tuttora prosegue) dell’Eremo di S. Pietro alle Stinche, vicino a Panzano in Chianti. È una figura, quella di padre Vannucci, di valore straordinario. Roberto Carifi, scrivendo l’introduzione al volume “Pistoia in parole”, curato da Alba Andreini, partiva da un luogo, via della Madonna, per ricordare tre nomi illustri legati a questa strada: Piero Bigongiari, Gianna Manzini e – appunto – Giovanni Vannucci, “destinato a diventare un mistico”, rammentato per la raccolta di saggi orientali intitolata “La ricerca della parola perduta”, e molto avanti sulla strada del dialogo interreligioso fin dagli anni Sessanta. Anni Sessanta che si legano ad un altro ricordo pistoiese. Padre Vannucci, nel 1965, tenne un corso di esercizi spirituali ai suoi confratelli del convento di Santa Maria delle Grazie a Udine, pubblicato dall’editore Mondadori nel 2000, con il titolo di “Esercizi spirituali”. In quell’occasione, con l’invito ad accettare la realtà nella sua complessità e nella sua interezza e ad essere gioiosi e positivi, utilizzava l’immagine delle chiese romaniche della sua (e della nostra) città: “Io ora vivo a Pistoia. Ci sono delle chiese romaniche di altissimo valore religioso: l’esterno e anche l’interno; ma soprattutto l’esterno: è fatto di pietre bianche e nere, questo alternarsi del bianco e del nero. Ogni tanto mi fermo e dico: se questa chiesa fosse tutta bianca sarebbe talmente luminosa che darebbe noia agli occhi, non si potrebbe guardare; se fosse tutta nera diventerebbe una chiesa funebre. E invece il succedersi del bianco e del nero è così bello e così evocativo di riflessioni, di conoscenze. Bianco e nero dobbiamo essere, cioè dobbiamo accettare la realtà nella sua piena manifestazione. C’è la notte e c’è il giorno. Nel momento più alto della notte comincia il giorno, non è così? Proprio quando le tenebre sono più intense il sole sorge”.



EDITORIALE

30 anni di storia della Fondazione Caript

Dott. Lorenzo Zogheri Presidente della Fondazione Caript President of the Fondazione Caript

30 years of history of the Fondazione Caript Thinking about how to make the Fondazione Caript’s work on behalf of the Pistoiese community increasingly successful is what we want to celebrate on the anniversary of the foundation’s first thirty years. This story began in June 1992, following the Amato Law’s ratification that separated a savings bank’s philanthropic activities from its credit activities. Since then, it has supported many initiatives on behalf of solidarity, growth, and progress in the province of Pistoia. Over the years, the foundation has broadened its areas of assistance from charity and historical and artistic heritage protection to training and education. It has broadened its local development and culture initiatives to include public health projects undertaken for the Covid emergency. Now the challenge we have set ourselves is to focus on development. We will use available resources to promote it with each action to which we contribute: developing the economy, the territorial welfare network, and culture itself as a driving force for an increased awareness of the sense of community, without which the pursuit of any prospective progress appears challenging. The foundation’s birthday is a valuable opportunity to consider how to advance the foundation’s three decades of service through the public initiatives that we are organizing.

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Riflettere su come rendere sempre più efficace l’azione della Fondazione Caript a favore della comunità pistoiese: è il significato che vogliamo dare alla ricorrenza dei primi trent’anni di storia della Fondazione. Una storia avviata nel giugno del 1992, a seguito della Legge Amato che sancì la separazione delle attività filantropiche svolte dalle Casse di Risparmio da quelle creditizie e che, da allora, accompagna le vicende della provincia di Pistoia con tante iniziative nel segno della solidarietà, della crescita e del progresso. Negli anni la Fondazione ha ampliato gli ambiti del suo intervento dalla beneficenza e dalla tutela del patrimonio storico e artistico alla formazione e educazione, moltiplicando le iniziative per lo sviluppo locale e la cultura sino ad arrivare ai progetti per la salute pubblica intrapresi per l’emergenza Covid. Adesso la sfida che ci siamo posti è mettere al centro il tema dello sviluppo, utilizzando le risorse disponibili per favorirlo con ogni azione cui contribuiamo: dallo sviluppo dell’economia, alla rete del welfare territoriale, alla cultura stessa come volano per un’accresciuta consapevolezza del senso di comunità, senza il quale una prospettiva di progresso appare difficile da perseguire. Il compleanno della Fondazione sarà, dunque, anche attraverso iniziative pubbliche che stiamo organizzando, un’occasione preziosa per riflettere assieme su come dare impulso al servizio che, da tre decenni, la Fondazione porta avanti.


Registrazione Tribunale di Pistoia – N°2/2010 del 28-05-2010

The Pistoia Wine

IL VINSANTO

____

____

Copertina: Viburnum

Cover: Viburnum

plicatum, una delle

plicatum, one of the

342 specie presentate

342 species presented

nella nuova monografia

in the new monograph

dal titolo “Viburnum”

entitled “Viburnum” by

a cura dell’architetto

the architect landscape

paesaggista francese

French Andrè Gayraud.

Andrè Gayraud.

Produced from grapes held to fade in particular room for some months. The grapes are are squeezed and the must elaborated and growl old in kegs of chestnut and oak for three years as from secular Tuscan tradition.

42 | Aprile – April 2022 Pistoia nel Mondo, il Mondo a Pistoia Pistoia in the World, the World in Pistoia

Prodotto da uve tenute ad appassire in fruttaio per alcuni mesi. L’uva viene poi spremuta ed il mosto così ottenuto elabora ed invecchia in caratelli di castagno e rovere per almeno tre anni come da secolare tradizione toscana.

Giorgio Tesi Group The Future is Green

Giorgio Tesi Editrice srl Via di Badia, 14 – 51100 Bottegone – Pistoia – Italy Tel. +39 0573 530051 – Fax +39 0573 530486 www.discoverpistoia.it Iscrizione al ROC (Registro Operatori della Comunicazione) n° 30847 del 15 Gennaio 2018 Per la tua pubblicità sulla rivista contatta la Giorgio Tesi Editrice o invia una e-mail a marketing@giorgiotesigroup.it

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ISSN 2421-2849

9 772421

284000

Direttore Editoriale Giovanni Capecchi g.capecchi@discoverpistoia.it Direttore Responsabile Carlo Vezzosi carlo.vezzosi@legismail.it Art Director Nicolò Begliomini n.begliomini@giorgiotesigroup.it Coordinamento Redazionale Lorenzo Baldi redazione@discoverpistoia.it Segreteria Carolina Begliomini, Irene Cinelli, Maria Grazia Taddeo contatti@giorgiotesigroup.it Comitato di redazione Leonardo Begliomini, Nicoletta Boccardi, Emanuel Carfora, Lorenzo Cipriani, Alessandra Corsini, Giuliano Livi, Martina Meloni, Maria Camilla Pagnini, Paolo Paolieri Hanno collaborato a questo numero Lorenzo Baldi, Sara Tesi, Federico Quaranta, Federico Gori, Eva degl’Innocenti, Emanuela Rosa-Clot, Eleonora Angelini, Simone Martini, Silvia Di Paolo, Siliano Simoncini, Filiberto Segatto, Francesca Giagnorio, Alessandra Chirimischi. Traduzioni Studio Blitz – Pistoia Fotografie Nicolò Begliomini, Irene Lazzeri, Lorenzo Marianeschi, Archivio Giardino Zoologico di Pistoia, Francesca Giagnorio, Archivio Giorgio Tesi Editrice. Per le immagini pubblicate restiamo a disposizione degli aventi diritto che non si siano potuti reperire. Progetto grafico e impaginazione Kidstudio – Firenze www.kidstudio.it Stampa Industrie Grafiche Pacini Ospedaletto (Pisa)

www.discoverpistoia.it


102 96

20 10

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80 58

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10

Promozione & valorizzazione territoriale

Pistoia protagonista a “Il Provinciale”

96

Pistoia, Centerpiece of “Il Provinciale”

Eccellenze pistoiesi

Suonano i tamburi di Seasons Percussion They are playing drums made by Seasons Percussion

20

Novità editoriali

28

Arte

Habemus Viburnum

102

“L’età dell’oro” secondo Federico Gori

Arte

Rossella Baldecchi, Ambasciatrice di pace Rossella Baldecchi, Ambassador of Peace

The golden age, according to Federico Gori 40

Montalbano

Il Borgo di Larciano Castello, una piccola prima rinascita

Rubriche

The Village of Larciano Castello, a first little revival

50

50

Rocco Normanno

Angeli e Demoni. Luci e ombre

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LIBRI Books

Angels and Demons. Lights and Shadows 58

Arte

Il restauro del Complesso Parrocchiale della SS. Annunziata di Pistoia

110

BOTANICA Botany

The restoration of the parish complex of the SS. Annunziata of Pistoia 66

Motore del territorio

30 anni di Fondazione Caript The Fondazione Caript’s 30th anniversary

74

Luigi Ciani

Idee e colori dal passato Ideas and colors from the past

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Buggiano Castello

Cinquant’anni e non sentirli Fifty years old and still young

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Solidarietà

Pistoia per l’Ucraina Pistoia for Ukraine

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New Generation

Everyday Coffee

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Promozione & valorizzazione territoriale

Pistoia protagonista a “Il Provinciale” — In viaggio alla scoperta delle incantevoli bellezze italiane, Federico Quaranta e “Il Provinciale” arrivano a Pistoia, meravigliosa città dal cuore verde, ricca di eccellenze e tradizioni e circondata da una terra - come l’ha definita Tiziano Terzani – davvero di “ultima magia”.

testo

Federico Quaranta foto

Nicolò Begliomini

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Q

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uesto viaggio de “Il Provinciale” alla scoperta di Pistoia inizia in compagnia del mio caro amico Tinto, pistoiese d.o.c., nella meravigliosa cornice di Piazza del Duomo per scoprire un luogo magico, con una storia tutta da raccontare, una città e una provincia caratterizzate dal verde dei vivai e della montagna, da un turismo lento e discreto, da uno stile di vita in linea con i ritmi della natura e quindi a misura d’uomo: una destinazione particolare, al di fuori degli schemi, dove scoprire straordinari tesori e ricchezze poco conosciuti, prodotti ed eccellenze di altissima qualità e paesaggi unici. Fondamentale per la città, la sua economia e i suoi

abitanti è senza dubbio il vivaismo, che affonda le sue radici nella seconda metà dell’Ottocento, con i primi piccoli spazi coltivati a piante ornamentali all’interno delle mura urbane. Oggi i vivai di Pistoia sono circa 2000, altamente specializzati nella produzione di piante ornamentali da esterni, per il verde pubblico e privato. Il loro lavoro nel tempo è riuscito a far diventare la città l’indiscussa “capitale europea dei vivai”, con le piante pistoiesi che da tanti anni colorano di verde oltre 60 Paesi nel mondo rappresentando perfettamente l’unicità e la tipicità di Pistoia, percepibili, oltre che dalla vasta produzione green esportata in tutto il mondo, anche dal fatto che il centro storico della città – veramente splendido - non è stato assolutamente toccato dall’avanzare della periferia. Questo grazie

soprattutto al volere dei pistoiesi, che nel tempo invece di coltivare i propri spazi con il cemento hanno scelto il verde di olivi, viti, rose e piante varie, mettendo la propria città al centro di una cintura verde ai piedi delle montagne. Proprio le montagne, che circondano - quasi avvolgendola in un abbraccio - la piana dove sorge la città, rappresentano davvero un microcosmo da valorizzare e il metodo migliore per scoprirla e viverla è il “Porrettana Express”, il treno storico che salendo lentamente sulla ferrovia transappenninica ci permette di apprezzare la montagna in ogni sua piccola sfumatura attraversando gallerie, percorrendo viadotti su un binario che si arrotola su se stesso, con dei tornanti, con delle curve e controcurve che fanno traballare il viaggiatore, ma allo stesso tempo


____ In queste immagini, a

per l’ambiente e dove vivono indisturbati tanti animali. — Questo viaggio è proseguito poi in direzione del paese di Orsigna - dove non si passa ma si deve venire apposta – situato in una selvaggia valle laterale del fiume Reno a cavallo con il confine con l’ Emilia Romagna. Qui abbiamo incontrato Folco Terzani, figlio dell’indimenticato Tiziano. Un incontro intenso, particolare, avvenuto nei pressi del celebre “albero con gli occhi” durante il quale alla mia domanda sul perché pur visitando il mondo alla ricerca di luoghi profondi che abbiano una relazione intensa con tutto il creato, alla fine tornasse sempre qui mi ha risposto con queste parole: “Perché alla fine, ogni posto è uguale sotto il sole, se abbiamo lo stesso Sole, la stessa Luna è

la stessa, la Natura, la Terra. Non importa in che Paese sei, no? E qui, in fondo sembra strano, ma è selvatica, la Natura, non c’è bisogno di andare in Amazzonia, quindi c’è, uno ci va, la vede. Poi vede che c’è anche qui. Perché io ho sempre pensato invece che l’equilibrio, l’armonia tra essere umano e natura sia da ricercare proprio perché ci siamo, ci stai dentro” Viaggiare con il cuore aperto. E questo il segreto per comprendere il mondo? Così lungo il tracciato del Porrettana Express ho incontrato una montagna capace di trasformarsi agli occhi di chi la osserva in Patagonia, in Himalaya e in altri luoghi dell’anima. Un territorio che sembra dimenticato da Dio e dagli uomini. Ma che regala storie sorprendenti, dove la realtà e la fantasia si confondono e dove si nascondono piccoli frammenti di luce. Una terra di ultima magia, come diceva Tiziano Terzani… ☜

sinistra Federico e Tinto durante le registrazioni davanti al Pozzo del Leoncino e sopra, il popolare conduttore insieme al fido Kumash durante l’esperienza sul treno storico di Porrettana Express, che l’ha condotto alla scoperta della Montagna Pistoiese. ____ In these images, on the left, Federico and Tinto during the recordings in front of the Pozzo del Leoncino and above, the popular conductor and his faithful Kumash during their experience on the historical Porrettana Express train, which led to his discovery of Pistoia’s mountains.

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lo portano a immergersi in una dimensione unica.Arrivati sulla Montagna Pistoiese, scendendo dal treno alla stazione di Pracchia, siamo andati alla scoperta di alcune sue peculiarità partendo da un interessante polo dell’Ecomuseo della Montagna Pistoiese, quello del ghiaccio a Le Piastre - paese famoso per il Campionato Italiano della Bugia -, dove insieme all’artista locale e memoria storica del luogo Leonardo Begliomini, abbiamo visitato la Ghiacciaia della Madonnina, per proseguire alla scoperta dell’Oasi Dynamo, una riserva naturale affiliata al WWF situata a 1000 metri di altezza nel territorio del Comune di San Marcello Piteglio che oggi rappresenta un virtuoso modello di sostenibilità ed un esempio di perfetta sinergia tra conservazione, agricoltura tradizionale e rispetto


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Tinto e Federico in compagnia di Fabrizio Tesi, legale rappresentante di Giorgio Tesi Group, durante le riprese della trasmissione in uno dei vivai dove vengono prodotte le splendide piante dall’azienda pistoiese.

Tinto and Federico with Fabrizio Tesi, Giorgio Tesi Group’s legal representative, during the broadcast’s filming in one of the nurseries where the splendid plants from this Pistoiese company are produced.


____ Dopo aver visitato Pistoia e i suoi vivai, a bordo del Porrettana Express “Il Provinciale” arriva a Pracchia da dove riparte per andare a visitare il Polo del Ghiaccio dell’Ecomuseo della Montagna Pistoiese, l’Oasi Dynamo di Limestre e tante altre interessanti peculiarità della Montagna Pistoiese. ____ After visiting Pistoia and its nurseries, on board the Porrettana Express “Il Provinciale”, he arrives in Pracchia, from where he leaves to visit the Ice House Center of the Pistoiese Mountains Ecomuseum, the Dynamo Oasis in Limestre, and many other exciting peculiarities of the 16 | NATURART | APRILE 2022

Pistoia mountains.


Promotion and territorial enhancement

Pistoia, Centerpiece of “Il Provinciale”

____

Un incontro intenso,

An intense, particular

particolare, avvenuto

encounter near the

nei pressi del celebre

famous “tree with

“albero con gli occhi” è

eyes” was the one that

stato quello che Federico

Federico and his troupe

e la sua troupe hanno

had with Folco Terzani,

avuto con Folco Terzani,

son of the unforgettable

figlio dell’indimenticato

Tiziano, who, like his

Tiziano, che come il

father, has chosen to

padre ha scelto per

live in the small town of

vivere il piccolo paese di

Orsigna.

Orsigna.

Federico Quaranta and “Il Provinciale” are traveling to discover Italy’s enchanting sights. They came to Pistoia, with its green heart and wealth of specialties and traditions, and—according to Tiziano Terzani—surrounded by a land of “ultimate magic”.

“I

l Provinciale” has traveled to discover Pistoia in the company of my dear friend Tinto, a Pistoiese born and bred. We came across a magical place in the delightful setting of Piazza del Duomo. It has a story to tell, a city and a province with the green of the nurseries and mountains; slow, understated tourism; and a lifestyle consistent with natural rhythms and a human scale. This destination is out of the ordinary, where extraordinary treasures and little-known riches, the highest quality products and specialties, and unique landscapes await discovery. The nursery business is undoubtedly fundamental to the city, its economy, and its inhabitants. Its roots are set in the second half of the nineteenth century when the first small patches inside the city walls were sown with ornamental plants. Today there are about 2000 nurseries in Pistoia specializing in producing outdoor ornamental plants for public and private green areas. Their work over time has managed to make the city the undisputed “European capital of nurseries”. Pistoia’s plants have painted over 60 countries worldwide green for many years. This perfect representation of the uniqueness of Pistoia is also perceptible in the vast plant production exported all over the world. There is also the fact that this genuinely splendid historical city center has remained untouched by the advance of the suburbs. Thanks especially to the Pistoiesi who, over time, have chosen

the green of olive trees, vines, roses, and various plants instead of cultivating their spaces with concrete. Thus, they have placed their city in the center of a green belt at the foot of the mountains. The surrounding mountains almost envelop the city in an embrace. The plain from which the city rises is a veritable microcosm to be flaunted. The best way to discover and experience this wonder is on the historical train, the “Porrettana Express”. As it slowly climbs the transApennine railway, we can relish the mountains from every point of view. We pass through tunnels, cross viaducts on a track that winds around itself, with hairpin curves, going with and against

the turns that make travelers sway as we venture into a unique realm. Upon arriving in the Pistoiese Mountains, we get off at Pracchia Station. We want to discover its attractions, starting with the fascinating Pistoiese Mountains Eco-museum and ice harvesting in Le Piastre. In this village famous for its Italian Tall Tale Championship, we visit La Madonnina Ice House with Leonardo Begliomini, a local artist and resident historical memory. Next, we continue to the Dynamo Oasis, a WWF-affiliated

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____


nature reserve located at 1000 meters a.s.l. and near the town of San Marcello Piteglio. Today it is an innovative sustainability model and an example of a perfect synergy between conservation, traditional agriculture, and respect for the environment where many animals live undisturbed. This journey then continued towards the town of Orsigna. You have to come here on purpose as it is off the beaten path. The village is located in a wild side valley of the Reno River straddling the border with Emilia Romagna. Here we met Folco Terzani, son of the unforgettable Tiziano, an intense, noteworthy encounter near the famous “tree with eyes”. I asked why he always came back here after visiting the world, searching for profound places with an intense

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relationship with all creation. He replied with these words, “Because, in the end, every place under the Sun is the same if we have the same Sun. The Moon itself is the same. Nature. The Earth. It doesn’t matter what country you’re in, does it? And here, it ultimately seems strange, but Nature is wild. There is no need to go to the Amazon. It’s there, so one goes there and sees it. Then he sees that there is also here. Because I have always thought that the balance, the harmony between human beings and Nature is to be sought precisely because we are here, you are inside it.” Traveling with an open heart. Is this the secret to understanding the world? Along the route of the Porrettana Express, I encountered mountains capable of being transformed into the eyes of those who have seen them in Patagonia, the Himalayas, and other soulful places. It is a territory that seems forgotten by God and men. Yet it offers surprising stories where reality and fantasy become blurred in which small fragments of light are hidden. A land of ultimate magic, as Tiziano Terzani said. ☜

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Pistoia e il suo territorio

Pistoia and its territory

rappresentano una

are a particular

destinazione particolare,

destination, outside

al di fuori degli

the box, with its

schemi, dove scoprire

extraordinary

straordinari tesori,

treasures, top-quality

eccellenze di altissima

excellences, and unique

qualità e paesaggi unici.

landscapes waiting

Fondamentale per la

to be discovered.

città, la sua economia

Plant nurseries are

e i suoi abitanti è il

fundamental for the

vivaismo: oggi i vivai di

city, its economy,

Pistoia sono circa 2000,

and its inhabitants.

altamente specializzati

Today there are about

nella produzione di

2000 nurseries in

piante ornamentali da

Pistoia specializing

esterni, per il verde

in producing outdoor

pubblico e privato.

ornamental plants for public and private green areas.


italiapiu.net


Novità editoriali

Habemus Viburnum —

Dopo un lungo lavoro, finalmente disponibile dal mese di Giugno la nuova monografia dedicata ai Viburni curata dall’architetto paesaggista francese Andrè Gayraud, già autore di quella sul Cornus.

testo a cura della Redazione foto 20 | NATURART | APRILE 2022

Andrè Gayraud archivio Giorgio Tesi Editrice


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____ Sopra Viburnum plicatum ‘Mariesii’ e a destra Viburnum farreri. ____ Above, Viburnum plicatum ‘Mariesii’ and

____ In apertura Viburnum setigerum. Sopra Viburnum plicatum ‘Pink Beauty’ e accanto, in alto Viburnum opulus Roseum e in basso Viburnum plicatum ‘Newport’. ____ Top, Viburnum setigerum. Above, Viburnum plicatum ‘Pink Beauty’; to the side, top, Viburnum opulus Roseum and below, Viburnum plicatum ‘Newport’.

I

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l genere Viburnum, originario dell’Asia e dell’Europa, offre una vasta gamma di usi per il giardino e per i parchi, con piccoli alberi fino a 6 m, grandi arbusti da 2,5 a 3,5 m, arbusti medi da 1 a 2 m e piccoli arbusti da 50 cm, oltre a specie e varietà con fioriture molto profumate, con fragranze deliziose e durature, in particolare le specie e varietà carlesii, burkwoodii, carlcephalum e farreri. Il genere Viburnum, inoltre, mostra un’eccezionale fruttificazione decorativa, che inizia molto presto in estate e continua per tutta la stagione. Le tante specie e varietà di Viburni hanno quindi caratteristiche differenti, tanto che a seconda della specie di appartenenza alcune sono di colore differenti, sempreverdi o decidue, alcune hanno foglie lisce e altre rugose e ce ne sono sia che producono bacche che no e sono facilmente coltivabili visto che se ne conoscono le malattie e i parassiti (macchia batterica, phytohthora, crown-gal, thrips, ecc.).

on the right, Viburnum farreri.

Con alcune eccezioni, la maggior parte dei Viburni si adatta facilmente ai climi temperati dell’emisfero settentrionale. Alcune specie tollerano condizioni di freddo estremo, un po’ meno il caldo eccessivo, e molte hanno difficoltà con la siccità prolungata. Tuttavia, è possibile coltivare alcune varietà di Viburnum con una forte esposizione al sole, a condizione che siano annaffiate abbondantemente in estate. Le specie e varietà sempreverdi sono quelle meno resistenti al freddo estremo, ma che sono tollerano maggiormente il gran caldo e la siccità, non molto prolungata. Le specie e le varietà decidue sono le più resistenti a temperature rigide e possono tollerare il caldo se ben irrigate, ma una siccità prolungata è fatale. Per proteggersi dal freddo, le varietà sempreverdi possono perdere le loro foglie e diventare semi-verdi o temporaneamente decidue. Stampato in 4 lingue - italiano, francese, inglese e tedesco – il libro, 208 pagine a colori in carta patinata è la seconda monografia,

dopo quella dedicata al Cornus, dell’esperto autore francese per Giorgio Tesi Editrice. Si tratta di un volume molto bello, ricco di foto e di particolari tecnici interessanti, che descrive 342 taxa di viburno, ognuna con caratteristiche particolari. La mia passione per i viburni – queste le parole di Andrè Gayraud - è legata alle peculiarità uniche di questo genere, che è l’unico che permette di avere una specie o varietà in fiore nel giardino durante tutti i 12 mesi dell’anno, anche in inverno sotto la neve (è praticamente l’unico genere con questa capacità). Inoltre offre arbusti sia sempreverdi che decidui con colori autunnali abbaglianti, ha una gamma molto ampia di frutti colorati, con frutti verdi, blu, rosa, rossi, viola e neri che aggiungono ulteriore decorazione dalla fine


____ Il libro, il secondo dell’autore per Giorgio Tesi Editrice dopo la monografia sul genere Cornus, descrive ben 342 varietà di viburni ognuna con caratteristiche particolari. ____

____

____

Sopra Viburnum

Above Viburnum

The book, the second for

plicatum, accanto

plicatum, next to

Giorgio Tesi Editrice by

Viburnum dilatatum

Viburnum dilatatum

this author after the one

‘Erie’ e sotto Viburnum

‘Erie’ and below

on the genus Cornus,

plicatum ‘Cascade’.

Viburnum plicatum

describes the particular

‘Cascade’.

of 342 varieties of viburnums.

dell’estate alla fine dell’inverno, offrendo una fioritura spettacolare con fiori bianchi o rosa, a palla, piatti o a pannocchia per tutta la stagione. In passato, alcune specie e varietà di Viburnum, in quantità limitate, hanno abbellito i giardini d’Europa. Soprattutto le specie: lantana, tinus, davidii, farreri e plicatum, ciascuna in diverse varietà. Oggi, non esistono libri in Europa che descrivono il Viburnum. La conoscenza limitata di questo genere, soprattutto delle specie e delle varietà originarie del Nord America e dell’Himalaya, molto resistenti alle temperature più rigide e al caldo estremo, ha portato a un mancato sviluppo botanico dei Viburni nei giardini. Il genere Viburnum è una delle specie meglio adattate al cambiamento climatico. ☜

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characteristics of each


Editorial news

Viburnum

After extensive work, the new book dedicated to Viburnums, edited by the French landscape architect Andrè Gayraud, the author of the highly successful book on the Cornus, will finally be available in June.

T

24 | NATURART | APRILE 2022

he genus Viburnum, native to Asia and Europe, offers a wide range of uses for gardens and parks. Small trees grow up to 6 m, large shrubs from 2.5 to 3.5 m, medium shrubs from 1 to 2 m, and small shrubs 50 cm in height. The carlesii, burkwoodii, carlcephalum, and farreri species and varieties, in particular, have very fragrant blooms and delightful, lasting fragrances. The genus Viburnum also exhibits exceptional decorative fruiting, which begins in early summer and continues throughout the season. The many species and varieties of Viburnums, therefore, have different characteristics. Depending on the species to which they belong, some are of different colors, evergreen or deciduous. Some have smooth leaves, and others are wrinkled. They may or may not produce berries. They are easy to grow since the diseases and parasites are known (i.e., bacterial stain, phytophthora, crown-gal, thrips). With a few exceptions, most Viburnums quickly adapt to the temperate climates of the northern hemisphere. Some species tolerate extreme cold conditions, a little less extreme heat, and many have difficulty with lengthy droughts. However, some varieties of Viburnum can be grown with full sun exposure, provided they are watered abundantly in the summer. The evergreen species and varieties are less resistant to extreme cold. Still, they are more tolerant of hot weather and short-term drought. Deciduous species and varieties are the hardiest to freezing temperatures. They can tolerate heat if well-watered, but the extended drought is fatal. To protect themselves from the cold, evergreen varieties shed their leaves and become

semi-green or temporarily deciduous. With 208 glossy, color pages, the book has been printed in 4 languages—Italian, French, English, and German. It is the second book for Giorgio Tesi Editrice after this expert French author’s one on the Cornus. This beautiful book is full of photos and fascinating technical details, describing 342 viburnum taxa and their specific characteristics. In Andrè Gayraud’s words: My passion for viburnums is linked to the unique characteristics of this genus. It is the only one with a species or variety that can bloom in your garden year-round, even in winter under snow (it is practically the only genus with this ability). It also offers both evergreen and deciduous shrubs with dazzling autumn colors and an extensive range of green, blue, pink, red, purple, and black fruits. These characteristics add further decoration from late summer to late winter,

offering a spectacular flowering with white or pink flowers, ball-shaped, flat, or panicle throughout the seasons. In the past, limited quantities of some Viburnum species and varieties beautified European gardens, especially the different varieties of lantana, tinus, davidii, farreri, and plicatum species. Today, there are no books in Europe that describe Viburnums. There has been little botanical development in gardens because of the limited knowledge of this genus. The species and varieties native to North America and the Himalayas are little-known. Still, they are highly resistant to colder temperatures and extreme heat. The genus Viburnum is one of the species best adapted to climate change. ☜


NATURART | APRILE 2022 | 25


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A sinistra Viburnum

On the left, Viburnum

plicatum e a destra

plicatum and on the

Viburnum davidii.

right, Viburnum davidii.

Viburnum: un’opera di divulgazione tecnico-botanica Anche se lo chiamiamo “pallon di maggio”, Viburnum opulus nei miei ricordi di bambina ha il profumo dolce dei primi giorni di giugno, quando l’esplosione di infiorescenze candide sulla siepe di cinta del giardino della scuola suggellava il “liberi tutti”. Per questo volentieri ho accettato l’invito a introdurre questo numero di giugno di Naturart, dove si dedica ampio spazio a una bella novità, la monografia dal titolo Viburnum curata dall’architetto paesaggista francese André Gayraud, che Gardenia ha potuto anticipare sulle sue pagine. Gayraud aveva già seguito l’altra importante monografia pubblicata da Giorgio Tesi Editore, dedicata al genere Cornus. Un’opera di divulgazione tecnico-botanica che si affianca a quello che questa rivista fa da anni, cercando di far conoscere nel mondo, in tutti i Paesi in cui Giorgio Tesi Group lavora, il territorio pistoiese, il suo patrimonio artistico e paesaggistico. Tornando ai viburni, in questo volume, a cui ha collaborato il vivaista Vittorio Consonni, se ne presentano 342 varietà, c’è di che sbizzarrirsi! Anche perché a catalogo se ne trova una bella selezione, che Fabrizio Tesi ha intenzione di ampliare alla luce del grande lavoro svolto con la nuova monografia, come già è stato fatto con i Cornus. Buona lettura e buone piantagioni!

Viburnum: a work of technical-botanical outreach

Emanuela Rosa – Clot 26 | NATURART | APRILE 2022

Direttore Responsabile di GARDENIA e Bell’Italia

Known in Italy as “pallon di Maggio”, Viburnum opulus has the sweet scent of early June in my childhood memories, when the explosion of these white inflorescences on the schoolyard’s hedge celebrated “school’s out”. For that reason, I gladly accepted the invitation to introduce Naturart’s June issue, which has devoted ample space to a new book entitled “Viburnum”, edited by the French landscape architect André Gayroud, which Gardenia first published on its pages. Gayraud had previously written another valuable book. Dedicated to the genus Cornus, it was also published by Giorgio Tesi Editore. For years, the magazine has disseminated technical-botanical works that reinforce the Giorgio Tesi Group’s efforts to make the Pistoia area known for its artistic and landscape heritage in all the countries where it does business. Getting back to the viburnums, 342 varieties are presented in this book, including contributions by the nurseryman Vittorio Consonni. There is plenty to do! Fabrizio Tesi intends to expand this selection considering the great work done with the new book, as he did before with the Cornus. Have a good time reading, and happy planting!

ZOOM

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Arte

“L’età dell’oro” secondo Federico Gori — Il progetto espositivo personale “L’età dell’oro” concepito da Federico Gori per il Museo nazionale archeologico MArTA di Taranto è stato inaugurato lo scorso 8 aprile e sarà visitabile fino all’8 gennaio 2023

I

n un momento in cui nella dimensione espositiva il rapporto tra l’antico e il contemporaneo risulta spesso poco pregnante, rispetto a una studiata dialettica tra epoche e linguaggi e le mostre negli scavi archeologici o in altri templi del passato appaiono perlomeno ovvie – il pamphlet Contro le mostre di Tomaso Montanari e Vincenzo Trione (Einaudi) ha messo il punto su questo tema di scottante attualità –, il progetto espositivo personale “L’età dell’oro” concepito da Federico Gori (Prato,

testo 28 | NATURART | APRILE 2022

Lorenzo Madaro foto Nicolò Begliomini

1977) per il Museo nazionale archeologico MArTA di Taranto (8 aprile 2022 – 8 gennaio 2023), a cura della direttrice del museo Eva Degl’Innocenti e di chi scrive, risulta una felice eccezione in grado di rivelare un percorso di conoscenza, anzi, un vero e proprio itinerario tra i materiali e le forme care alla sua indagine e i reperti custoditi in uno dei musei più belli e intensi del Mediterraneo. Federico Gori ha, anzitutto, posto una regola: nessuna invasione, nessuna gara tra il presente del suo lessico e le forme assolute dell’antico, difatti è egli stesso a sostenere: “Solitamente non voglio essere influenzato dal contesto in cui espongo, è importante per me pormi come una tabula rasa. Questa è una mostra pensata comunque per questo museo, ma deve vivere di vita propria”. Il progetto, finanziato

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Questo progetto di

This project by Federico

Federico Gori, finanziato

Gori, funded through

nell’ambito del bando

the PAC tender of the

Pac del Ministero

Ministry of Cultural

dei Beni Culturali, è

Heritage, is a peaceful

una forma pacifica di

form of dialogue in

dialogo, in cui le opere

which contemporary

del contemporaneo si

works move respectfully

muovono con rispetto

among vases, mosaics,

tra vasi, mosaici,

and sculptures.

sculture.


NATURART | APRILE 2022 | 29


30 | NATURART | APRILE 2022

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L’opera prodotta

This work produced

Le opere vanno scoperte

The works must be

nell’ambito del bando è

through the tender is

nelle teche, si fanno

discovered in the

una scultura concepita

a sculpture conceived

amare nello spazio,

display cases, making

utilizzando la muta di

using a galvanized

il visitatore le deve

themselves loved in this

un serpente, modificata

snake’s skin, then

scovare tra le teche e

space. The visitor must

mediante un processo

covered with a golden

le grandi pareti, che

find them among the

di galvanizzazione poi

patina.

accolgono polittici

display cases and the

ricoperta di una patina

concepiti incidendo il

large walls containing

dorata.

rame.

engraved copper polyptychs.

nell’ambito del bando Pac del Ministero dei beni culturali, non è, infatti, un agonistico percorso di territori linguistici lontani millenni, ma una forma pacifica di dialogo in cui le opere del contemporaneo si muovono con rispetto tra vasi, mosaici e sculture. L’opera prodotta nell’ambito del bando è una scultura concepita utilizzando la muta di un serpente modificata mediante un processo di galvanizzazione e ricoperta poi di una patina dorata. Si genera così un elemento insieme stabile e in divenire, che guarda idealmente alla straordinaria collezione degli Ori di Taranto ma sollecitando un immaginario legato a un’ideale età dell’oro che unisce il tempo e lo spazio, epoche storiche lontanissime connesse da ideali globali. Al centro di questo intimo itinerario di conoscenza c’è infatti il tempo, che si declina con diverse temperature concettuali e visive. Anzitutto il tempo della storia delle civiltà che sono al centro della collezione museale.


un metodo per allontanare la morte, per entrare a contatto con un aspetto arcaico di cui ho timore, ma profondo rispetto. Produrre tramite elementi che cambiano è come una forma di esorcismo, per fare i conti con la propria caducità”. Vivono nella mimesi di una zolla di terra appena vangata le sculture che costituiscono le cosmogonie di 13/12 (Santa Lucia): forme plastiche di terra che vivono la dimensione dilatata di una plasticità totalizzante, in grado di generare volumi essenziali e pregnanti. I singoli elementi di questo ciclo di lavori in progress sono diffusi in più vetrine. Il pubblico è invitato a muoversi liberamente nello spazio alla ricerca di possibili scenari. Le opere vanno scoperte nelle teche, si fanno amare nello spazio, il visitatore le deve scovare tra le teche e le grandi pareti che accolgono polittici concepiti incidendo il rame. Ancora una volta una forma di comunicazione visuale primaria, eppure ricercata, frutto di una progettualità specifica, che l’artista è in grado

di elaborare dopo aver messo in azione un lessico composito, che va avanti da anni. I polittici di rame custodiscono pattern ripetuti in più momenti, sono immagini grafiche di fossili e piante estinte. Ecco ancora una volta il tempo, anche nelle ossidazioni naturali che persistono sulle superfici in divenire. Tempo che consuma e costruisce, che concepisce nuove geografie visive e spaziali. Federico Gori conferma la maturità di un lavoro che in questo momento storico si distingue per tipologia e pratica, pur vivendo anche di intime connessioni con la storia dell’arte, anche quella italiana degli anni Sessanta e Settanta. Non resta che augurarvi un grand tour, tra passato e presente, immagini e repertori aniconici, segni e simboli di un tempo che, a pensarci bene, è anzitutto interiore. ☜ NATURART | APRILE 2022 | 31

Poi, naturalmente, quelle delle opere, appartenenti a differenti cicli, installate dall’artista. “È quindi presente un tempo interno sia nelle opere, sia nei materiali che le compongono, che per me è essenziale” – racconta convintamente Gori. Il suo è un lavoro totalmente (e volutamente) disconnesso da una specifica collocazione cronologica orientata verso il presente; l’artista usa materiali che appartengono alla storia dell’uomo: la terra, il rame, elementi primigeni in grado di sviluppare forme di comunicazione radicali nel loro essere volutamente essenziali. Le opere d’arte sono organismi viventi, hanno una loro specifica pregnanza, si muovono nello spazio cambiando pelle, trasformando il proprio stesso organismo in un corpo dinamico. “Le opere in rame, per esempio, non hanno un aspetto legato al tempo esclusivamente visivo e quando io uso l’elemento vegetale lo faccio solo perché mi consente di parlare del tempo. Credo che sostanzialmente il mio fare arte sia


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I polittici di rame

The copper polyptychs

custodiscono pattern

contain patterns

ripetuti in più momenti,

repeated at various

sono immagini grafiche

times, graphic

di fossili e piante

images of fossils

estinte. Una forma di

and extinct plants.

comunicazione visuale

This primary form of

primaria frutto di una

visual communication

progettualità specifica

results from the artist’s

che l’artista è in grado

specific plan developed

di elaborare dopo aver

after implementing a

messo in azione un

composite lexicon.

lessico composito.

Federico Gori

32 | NATURART | APRILE 2022

È diplomato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel 2002 vince una borsa di studio presso IL GIARDINO DI DANIEL SPOERRI. HIC TERMINUS HAERET, Seggiano, Grosseto. Nel 2011 è selezionato fra gli artisti ad esporre alla 54^ Biennale di Venezia, Padiglione Accademie. Nel 2013 vince il Premio Speciale al TALENT PRIZE. Nel 2016 è vincitore del concorso UN GIARDINO NUOVO PER PALAZZO FABRONI, in collaborazione con gli architetti Alessio Gai e Michele Fiesoli. Nel 2017 è vincitore del bando di concorso internazionale THE SPUR ETACEC 16-18, residenza artistica presso La Panacée, Centre d’Art Contemporain, Montpellier, Francia. Tra le mostre personali degli ultimi anni si ricordano: DI FRAGILITÀ E POTENZA, Palazzo Strozzi, Firenze, 2013; CORTECCIA, Museo Ebraico di Bologna, 2015; COME AFFERRARE IL VENTO, Museo Palazzo Fabroni, Pistoia, 2015; SIATE FEDELI ALLA TERRA, Atrio d’Onore del Palazzo della Provincia di Arezzo, 2018. Nel 2016 L’opera UNDERGROUND N.II entra a far parte della collezione permanente con una sala personale all’interno del Museo Palazzo Fabroni di Pistoia. Del 2019 è il progetto EARTHRISE, in collaborazione con lo scienziato e neurobiologo Stefano Mancuso.


ZOOM

La parola all’artista

The floor to the artist One aspect of my solo show at MARTA, the National Archaeological Museum of Taranto, is the circularity of time, which constantly yet variously repeats itself forever. One fundamental question is how elements mutate as these change over time. The pivotal work that best summarizes the concept linked to the exhibition is undoubtedly L’età dell’oro, la muta [The Golden Age, The molting], the work with which we won PAC2020. The work was created to reflect on the contemporary period in which we find ourselves living. It is fundamentally and profoundly linked to that Greek philosophy that saw rebirth following periods of pandemics and wars. Unfortunately, it is like the current one we are all seeing on a personal spiritual level and a plural one. Within this context, I tried to recover a symbolic element of mutation and transformation, which is the snake’s own exuvia, its molted skin. The work consists of 28 pieces corresponding to 28 molted skins from 28 different snakes. The skins were processed using various metals and transformed into sculptures. For obvious reasons, the materials are certainly an element and an essential aspect of this work and all my art. If I think about the works on display, the materials used in this instance are the most varied, ranging from terracotta to diatomaceous earth. Some works are made using plant elements, grass, and cotton to make people understand the variety of means and materials and their symbolic importance throughout the exhibition. Some works are found near museum exhibits, while others are located in common areas not usually related to a classic museum tour. The exhibition curators gave much thought to how best to flaunt the museum’s new look. The fact is often pointed out to me that humans are never the central figure in my works. I strongly feel I can dispute this view. Although not visually or aesthetically present, humans are clearly in these works from a philosophical point of view. The whole exhibition is linked to a temporal aspect. Moreover, humans are the only animal to ask questions about time. Who is doing the digging if not one of the people you see in Work 13.12? The terracotta work inside the museum display cases. Or if I also think about the work The Golden Age, The Molting, we are talking about a ritual. Who was the first to perform this ritual, if not a human? As an artist, my wish is to create a work that will ask questions rather than have a response. In an age where everyone gives answers, I believe it is much more important to ask the right questions. — Federico Gori

NATURART | APRILE 2022 | 33

Aspetto fondamentale della mia personale al MArTA, Museo Archeologico Nazionale di Taranto, è certamente il tempo, la sua circolarità, il suo ripetersi costantemente ma sempre in maniera diversa. Un aspetto che è per me fondamentale è la mutazione degli elementi, come questi possono cambiare nel tempo. L’opera cardine che meglio di tutte riesce a sintetizzare il concetto legato alla mostra è certamente L’età dell’oro, la muta, l’opera con cui abbiamo vinto il PAC2020. L’opera nasce come riflessione del tempo contemporaneo che ci troviamo a vivere. Si lega fondamentalmente e profondamente a quella filosofia greca che vedeva dopo periodi tempestati da pandemie e da guerre, come purtroppo quella che stiamo vedendo tutti in questo momento, una rinascita, non soltanto a livello spirituale e soggettivo ma anche a livello plurale. All’interno di questo contesto, quello che ho cercato di fare è di recuperare un elemento simbolico di mutazione e trasformazione, che è appunto l’esuvia del serpente, la sua muta. L’opera consiste di 28 pezzi, che corrispondono a 28 mute di 28 serpenti diversi. Le mute vengono, attraverso un procedimento, trasformate in sculture in metalli diversi. I materiali sono certamente un elemento e un aspetto importante non soltanto per ovvi motivi di quest’opera, ma di tutta la mia produzione. Se penso infatti alle opere in mostra, in questo caso, i materiali utilizzati sono i più vari. Si va dalla terracotta alla farina fossile. Ci sono opere realizzate utilizzando elementi vegetali, erba e cotone, quindi questo solo per far capire la varietà di mezzi e di materiali, e l’importanza che questi hanno, anche simbolicamente, all’interno del percorso della mostra. Ci sono alcune opere che sono in stretta vicinanza con i reperti del museo, mentre altri sono posizionati in spazi non canonici, non prettamente legati al percorso museale classico. Questo tipo di allestimento è stato profondamente ponderato con i curatori della mostra proprio per cercare di far vedere il Museo sotto una nuova veste. Mi viene spesso – come posso dire? – sottolineato il fatto che l’uomo non entra mai come protagonista nelle mie opere. Mi sento fortemente di ribattere questa visione. L’uomo è presente, se non visivamente ed esteticamente all’interno delle opere, certamente da un punto di vista filosofico. Tutta la mostra è legata all’aspetto temporale, e l’uomo è l’unico animale a porsi domande sul tempo. Di chi sono le vangate se non di un uomo che si vedono nell’opera 13.12? L’opera in terracotta all’interno delle teche del Museo. Oppure se penso anche all’opera “L’età dell’oro”, la muta. Si sta parlando di un rituale. Chi ha fatto questo rituale se non un uomo? Come artista, il mio auspicio è quello di aver creato un’opera che possa porre delle domande più che dare risposte. In un’epoca in cui tutti danno risposte credo invece sia molto più importante fare le giuste domande. — Federico Gori


Art

The golden age, according to Federico Gori

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L’opera consiste di 28

The work consists

pezzi, che corrispondono

of 28 pieces, which

a 28 mute di 28 serpenti

correspond to 28

diversi che attraverso

different molted

un procedimento

snake skins which use

vengono trasformate

a specific process to

in sculture in metalli

be transformed into

diversi. I materiali sono

sculptures in other

un elemento molto

metals. The materials

importante non soltanto

are an essential

per quest’opera, ma

element for this work

per tutta la produzione

and the artist’s entire

dell’artista.

production.

This personal exhibition project, The Golden Age, was conceived by Federico Gori for the MArTA National Archaeological Museum in Taranto and inaugurated on 8 April. It will remain open until 8 January 2023

A

34 | NATURART | APRILE 2022

t a time when the relationship between the ancient and the contemporary in exhibitions is often not very meaningful, compared to a studied dialectic between eras and languages, shows at archaeological excavations or in other temples of the past at least appear obvious, the pamphlet Contro le mostre (Against Exhibitions) by Tomaso Montanari and Vincenzo Trione (Einaudi) is highly topical. The personal exhibition project The Golden Age, conceived by Federico Gori (Prato, 1977) for the MArTA National Archaeological Museum of Taranto (8 April 2022 - 8 January 2023), has been curated by the museum’s director Eva Degl’Innocenti and by the writer. It is a happy exception, capable of revealing a path of knowledge; indeed, the tour among materials and forms prized in his exploration and the finds held in one of the most beautiful and vibrant museums in the Mediterranean. First of all, Federico Gori set a rule: no invasion or competition between the present in his lexicon and the absolute forms of the ancient. He himself has maintained, “Usually, I don’t want to be influenced by the context where I exhibit. I need to be like a blank slate. Anyhow, it’s an exhibition designed for this museum, but it has to live its own life”. Funded under the Ministry of Cultural Heritage’s PAC tender, the project is not a competitive trip in linguistic territories thousands of years away. It is a peaceful form of dialogue where contemporary works move with respect between vases,

mosaics, and sculptures. As part of the tender, the work produced is a sculpture that uses a galvanized snake’s skin and is then covered with a golden patina. This generates an element that is both stable and in a state of becoming. Ideally, it looks at Taranto’s extraordinary collection of gold objects. Still, it solicits an imaginary image linked to an ideal golden age, uniting time and space, very distant historical eras joined by global ideals. In fact, at the center of this intimate journey of knowledge is time, which adapts to different conceptual and visual temperatures. First of all, the time of the history of the civilizations is at the center of a museum collection. And then, of course, those of the works, belonging to different cycles, installed by the artist. “There is, therefore, an internal time both in the works and in the materials that compose them, which for me is essential,” Gori recounts with conviction. His work is totally (and deliberately) disconnected from a specific chronological location, oriented towards the present. He uses materials that belong to the history of man, earth, and copper— primitive elements capable of developing radical forms of communication in their intentionally essential being. Works of art are living organisms. They have their own specific significance. They move in space by changing their skin, transforming their organism into a dynamic body. “Copper works, for example, do not have an exclusively visual time-related aspect, and when I use the plant element, I do it only because it allows me to talk about time. I believe that my making art is a

method to ward off death and get in touch with an archaic aspect that I fear but for which I have profound respect. Producing through elements that change is like a form of exorcism, to deal with one’s transience ”. The sculptures making up the cosmogonies of 13/12 (Santa Lucia) live in the mimesis of a clod of dirt just dug up: plastic forms of soil that experience the expanded dimension of all-encompassing plasticity, capable of generating essential and meaningful volumes. The individual elements of this cycle of works in progress are disseminated in several showcases. The public is invited to move freely in the space, searching for possible scenarios. The pieces must be discovered in the display cases. They are loved in that space. The visitor must find them among the display cases and the large walls containing polyptychs conceived by engraving copper. Once again, a primary yet sophisticated form of visual communication results from specific planning, which the artist can develop after putting into action a composite


Federico Gori He graduated in painting from the Academy of Fine Arts in Florence. In 2002, he won a scholarship at IL GIARDINO DI DANIEL SPOERRI. HIC TERMINUS HAERET, Seggiano, Grosseto. In 2011, he was selected to be among the artists exhibiting at the 54th Venice Biennale Academy Pavilion. In 2013, he won the Special Prize at TALENT PRIZE. In 2016, he won the competition A NEW GARDEN FOR PALAZZO FABRONI, working with the architects Alessio Gai and Michele Fiesoli. In 2017, he won the international competition The Spur ETACEC 16-18, an artistic residency at La Panacée, Center d’Art Contemporain, Montpellier, France. His personal exhibitions in the last few years have included DI FRAGILITÀ E POTENZA, Palazzo Strozzi, Florence, 2013; CORTECCIA, Jewish Museum of Bologna, 2015; COME AFFERRARE IL VENTO, Palazzo Fabroni Museum, Pistoia, 2015; SIATE FEDELI ALLA TERRA, Hall of Honor of the Palazzo della Provincia di Arezzo, 2018. In 2016, UNDERGROUND N.II became part of Pistoia’s Palazzo Fabroni Museum’s permanent collection with a dedicated room. The EARTHRISE project is from 2019, in collaboration with the scientist and neurobiologist Stefano Mancuso.

NATURART | APRILE 2022 | 35

lexicon that has been going on for years. The copper polyptychs contain patterns repeated in many periods. They are graphic images of fossils and extinct plants. Here is time once again, even in the natural oxidations that persist on the surfaces in progress. Time consumes and constructs, conceiving new visual and spatial geographies. Federico Gori confirms the maturity of a work distinguished by typology and practice in this historical moment while also experiencing intimate connections with the history of art, including the Italian one of the sixties and seventies. All that remains is to wish you a grand tour, between past and present, aniconic images and repertoires, signs and symbols of an interior time if you think about it. ☜


L’intervista

Eva Degl’Innocenti

— testo Lorenzo Baldi

Eva degl’Innocenti, Direttrice del MArTA di Taranto, ha vissuto per diversi anni a Pistoia, dove affondano le sue radici e dove torna sempre molto volentieri.

P

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rima di tutto grazie per questa intervista e per il tempo che ci concedi. Raccontati ai lettori di NATURART ripercorrendo i passi che ti hanno portato da Pistoia alla Direzione di un Museo così importante come il MArTA di Taranto. Io sono nata a Pistoia ma la mia famiglia ha una casa a Maresca per cui conosco bene anche la Montagna Pistoiese e tutto il meraviglioso territorio fatto di colline e montagne che circondano la città stessa, tra l’altro ricca di storia e di opere d’arte molto importanti. Da piccola ho vissuto per un po’ di tempo in Svezia dove alle scuole elementari avevamo una materia che ci portava a studiare flora, fauna, ambiente e territorio e questo, nel rispetto verso la natura, mi ha formato sotto tanti punti di vista. Nel corso della mia vita mi sono poi trasferita a Firenze, dove ho frequentato il Liceo e poi ho proseguito i miei studi universitari in archeologia, completandoli anche con un dottorato. Alla fine, visto che le possibilità di lavoro in Italia non erano poi molte e che una delle mie passioni, fin da piccola, è sempre stata quella di viaggiare, mi sono guardata intorno ed ho partecipato e vinto un progetto di ricerca finanziato dalla UE in Francia. Sono andata a lavorare al Museo Nazionale del Medioevo come Project Manager per quanto riguarda le collezioni

classiche e del medioevo, lavorando anche a mostre su oggetti liturgici e sul medioevo raccontato dal cinema. In quel periodo ho vinto un concorso dell’Amministrazione Pubblica francese che mi ha portato in Britannia, dove sono diventata Direttrice di un importante Museo locale e ho avuto l’incarico di progettarne ex novo un altro, lavorando da responsabile della Cultura di un ente territoriale locale composto da 18 comuni. Avevo deciso di rimanere in Francia fino a quando seppi di una selezione internazionale per musei ad autonomia speciale, quindi che davano autonomia gestionale a chi li dirigeva. Partecipai senza grosse speranze di vincere, notando che nell’elenco dei musei interessati dal progetto c’era anche il MArTA di Taranto, importantissimo per tutti gli appassionati e gli studiosi di archeologia, e lo indicai come destinazione gradita in caso di vittoria. Mi sembrava interessante sotto vari punti di vista e soprattutto per la valorizzazione dell’archeologia che poteva diventare volano per lo sviluppo di un territorio abbastanza depresso sotto il punto vista economico e pieno di emergenze. Ho avuto la fortuna di vincere e sono così arrivata a Taranto. Ho riflettuto molto prima di accettare se lasciare un posto a tempo indeterminato per un lavoro a tempo determinato (abbiamo contratti da 4 + 4), ma la passione ha vinto e ho scommesso su questa sfida.

Qual è il tuo legame con Pistoia? E’ un legame molto forte. Mio padre e i miei fratelli abitano sempre a Pistoia mentre mia madre vive a Firenze. Sono sempre tornata a Pistoia, appena ho potuto e fino a che c’è stata mia nonna, con cui avevo un legame molto forte, le vacanze di Natale le ho sempre passate a Pistoia, che sento come la mia città e che come tale ha certamente contribuito ad indirizzarmi verso quello che poi ho fatto nella vita. Si tratta di una meravigliosa città dal cuore verde, ricca di cultura e di storia, con un ruolo importantissimo avuto nel medioevo. Una città a misura d’uomo, oggi molto dinamica del punto di vista culturale, grazie anche al nuovo polo museale di Pistoia Musei, diretto da Monica Preti, che ho conosciuto in Francia. Cosa puoi dirci di questa collaborazione con un artista come Federico Gori? Questa esperienza nel contemporaneo con Federico Gori è stata molto importante in quanto abbiamo iniziato da alcuni anni ad interfacciarci e poi finalmente, con la possibilità offerta da un bando, dal 2016 siamo partiti con una programmazione stabile dedicata all’arte contemporanea. Quello che noi volevamo fare era riuscire a mettere in programma un’importante residenza d’artista, magari con la realizzazione di un’opera site – specific e per questo l’incontro con Federico ha rappresentato l’occasione perfetta per raggiungere questo obiettivo. Federico ha saputo vedere perfettamente la narrazione del MARTA e l’incontro tra il suo mondo di artista interiore e questo Museo, per niente facile, ha prodotto un’opera creata ad hoc guardando alla classicità e alle collezioni presenti, con un occhio attento sempre verso lo sviluppo sostenibile. Noi ci aspettiamo tanto da questo percorso: l’opera resterà poi al museo e rappresenterà la materializzazione di un progetto che è stato creato insieme all’artista.


ZOOM

The interview

Eva Degl’Innocenti

T

Eva degl’Innocenti, Director of the MARTA in Taranto, lived for several years in Pistoia, where her roots lie, and always comes back very willingly.

ell us about yourself to our NATURART readers by retracing the steps that led you from Pistoia to being a museum director as important as Taranto’s MARTA. I was born in Pistoia, but my family has a house in Maresca. So I’m also very familiar with Pistoia’s mountains plus all the beautiful hills and mountains that surround the city itself that, among other things, is rich in history and significant works of art. As a child, I lived for some time in Sweden. In elementary school, we had a subject where we studied flora, fauna, environment, and local area concerning nature. This experience molded me from many points of view. I then moved to Florence, where I attended high school and then proceeded with my university studies in archeology, which I completed with a doctorate. There were not many job opportunities in Italy. One of my childhood passions had always been travel, so it made me look around for a position. I applied for and won an EU-funded research project in France. I then worked at the National Museum of the Middle Ages as a project manager for the classical and medieval collections, working on exhibitions of liturgical objects and the Middle Ages as told by films. During that period, I won a competition from the French Public Administration that took me to Britain, where I became the director of an important local museum. I was asked to design another from scratch, working as head of culture in

a local, territorial body consisting of 18 municipalities. I had decided to stay in France until I heard of an international selection for museums with special autonomy, thus giving managerial autonomy to those who directed them. I participated without great hopes of winning, noting that the MARTA in Taranto, essential for all archeology enthusiasts and scholars, was also on the list of museums involved in the project. I indicated it as a welcome destination in case of victory as it seemed interesting from various points of view. However, it was primarily because it promoted archeology, which could become a motivating force for developing an area somewhat economically depressed and filled with emergencies. I was lucky enough to win, and so I went to Taranto. Before accepting the job, I thought a lot about leaving a permanent position for a contract job (we have 4 + 4 contracts). Still, my enthusiasm won, and I made a bet on this challenge. What ties you to Pistoia? They are powerful ties. My father and brothers live in Pistoia, while my mother lives in Florence. I’ve always returned to Pistoia as soon as I could. When my grandmother—with whom I was very close— was still around, I always spent Christmas in Pistoia, which feels like my hometown. It has helped direct me toward what I have since done in life. It’s a beautiful city with a green heart, rich in culture and history, and an essential role in the Middle Ages. Today, it’s a very culturally dynamic human-scaled city, thanks to the new Pistoia Musei complex directed by Monica Preti, whom I met in France.

What can you tell us about this collaboration with an artist like Federico Gori? This experience in the contemporary world with Federico Gori was essential as we started a few years ago to communicate. Then finally, with the possibility offered by a tender, we started with a stable program dedicated to contemporary art in 2016. We wanted to plan an influential artist’s residence, perhaps by creating site-specific works. For this, the meeting with Federico was the perfect opportunity to achieve this goal. Federico was able to see the MARTA story effortlessly. The encounter between his world as an interior artist and this museum was not easy. He produced a work looking specifically at classicism and the collections present, with an eye always attentive to sustainable development. We expect a lot from this direction. The work will remain in the museum, representing the materialization of a project created together with the artist.

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La storia di Pauline e della sua passione (e nostra) per i binturong, che profumano di pop-corn. — Il profumo di pop-corn annuncia la sua presenza e due grandi orecchie da Yoda lo rendono inconfondibile: il binturong è un animale straordinario, sconosciuto alla maggior parte delle persone e a forte rischio di estinzione.

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Eleonora Angelini Responsabile della didattica e comunicazione Giardino Zoologico di Pistoia

— Ogni giorno Il Giardino Zoologico è attivo da molti anni in differenti parti del mondo per sostenere economicamente progetti di tutela degli habitat naturali di specie minacciate. Scegliere quali progetti finanziare non è semplice: le emergenze e le richieste sono tante, tutte importanti. A volte a fare da discrimina sono le storie e le persone protagoniste e quella di Pauline Keiser ci ha coinvolto grazie alla passione e determinazione che la caratterizzano. Pauline ha iniziato a lavorare nel 2012 come keeper alla Menagerie du Jardin des Plantes di Parigi e tra i tanti animali di cui si prendeva cura c’era anche una coppia di binturong (Arctictis binturong) che hanno fatto breccia nel suo cuore e sono entrati a far parte della sua vita in modo indissolubile. Lavorando allo zoo Pauline si è resa conto che pochissime persone in

Francia (e possiamo dire anche nel resto del mondo) conoscono questo straordinario mammifero. Originario delle foreste pluviali del sud est dell’Asia, è chiamato anche “gatto orsino” anche se non ha nulla a che fare né con i gatti, né con gli orsi. Appartiene alla Famiglia dei Viverridi, ha un corpo lungo (dal naso alla punta della coda) ben 90 cm, il pelo scuro e un muso su cui spuntano orecchie che ricordano molto quelle di Yoda, il gran maestro della saga di “Guerre Stellari”. Si muove agilmente tra gli alberi aggrappandosi ai rami con gli artigli semi retrattili e con la coda prensile. Troppo pesante per saltare da un ramo all’altro, ogni tanto scende a terra. E’ prevalentemente notturno e profuma di pop-corn; per molto tempo gli studiosi si sono chiesti come fosse possibile per poi scoprire che la pipì del profumato mammifero contiene la stessa molecola che si

sprigiona quando cuciniamo i chicchi di mais in padella. I binturong usano questo odore intenso per comunicare tra loro, soprattutto durante la stagione dell’amore, unico momento in cui maschio e femmina si cercano, abdicando alle abitudini da perfetti solitari. Alla frutta di cui è ghiotto, aggiunge qualche uccellino e piccoli roditori. In particolare adora i frutti del Ficus altissima (si si, proprio quello che troviamo anche nei garden e che usiamo come pianta da appartamento) ed è l’unico animale che riesce a digerire parzialmente i semi di questa pianta. I semi predigertiti sono dispersi con gli escrementi e hanno dimostrato maggiori possibilità di svilupparsi in piante, rispetto a quelli che non compiono il tragitto nell’intestino del binturong. Per questo motivo sono animali importantissimi per la conservazione della foresta ed è per la loro protezione che Pauline ha deciso di fondare nel 2014 l’ Associazione “Arctictis Binturong Conservation”. Le minacce principali sono la deforestazione e il bracconaggio per


PubbliNATURART Anche a Pistoia abbiamo a cuore i binturong e, oltre a finanziare il progetto di Pauline, 3 anni fa abbiamo aderito al progetto di riproduzione coordinato dall’EAZA (Associazione Europea degli Zoo e degli Acquari): sono arrivati Mork e Mindy, nati rispettivamente negli zoo di Berlino (Germania) e di Olomouc (Repubblica Ceca).Tutto lo staff del Parco attende con trepidazione che tra loro scocchi

l’amore. Per ora non è accaduto perché non sempre le coppie formate vanno d’accordo. Le caratteristiche individuali a volte prevalgono e mandano all’aria i piani dei coordinatori. Le nonne dicevano: “se sono rose fioriranno” e qui al GZP tutti aspettiamo l’evolversi degli eventi. Pauline dall’isola di Palawan manda puntualmente i suoi report ed ogni volta che arrivano notizie è sempre emozionante: è forte il sentimento di appartenenza ad un unico grande movimento di persone che considera bene comune la natura e fa di tutto per proteggerla.

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fini alimentari e per l’utilizzo nella medicina tradizionale orientale. Il programma di Pauline e del suo staff è concentrato soprattutto sull’Isola di Palawan, l’unica delle Filippine dove è nota la presenza dei binturong. Poiché mancano molte informazioni sulle abitudini e caratteristiche di questa specie, il progetto sull’isola filippina prevede lo studio e il censimento dei binturong e il coinvolgimento della popolazione con attività di formazione sull’importanza di questo mammifero per la foresta stessa. Si spera così di diminuirne le catture e le uccisioni e di trovare nelle comunità locali gli alleati nella sfida di proteggere dei binturong.

www.zoodipistoia.it

Per studiare i binturong è necessario raggiungere la volta della foresta perché raramente scendono a terra. Il tree climbing è un’ottima soluzione! Foto di Arctictis Binturong Conservation


Montalbano

Il Borgo di Larciano Castello, una piccola prima rinascita — Alla scoperta del suggestivo borgo, elemento fondamentale del paesaggio del Montalbano e dalle sue pendici collinari, fino ai percorsi di valle, storicamente posti ai margini del Padule di Fucecchio.

testo Simone Martini foto 40 | NATURART | APRILE 2022

Nicolò Begliomini Irene Lazzeri


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____ Il piccolo e delizioso borgo arroccato sul versante sud del Montalbano è situato in una posizione dominante, che consente una visione paesaggistica unica su un’ampia porzione del territorio circostante. ____ This small, delightful village perched on the southern slope of Montalbano has a dominant position, giving it a unique landscape view over a large portion of the surrounding area.

I

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l Borgo di Larciano Castello, la rocca sommitale con la sua svettante torre, il perimetro murario che avvolge l’antico abitato, lungo il quale si aprono le tre porte di San Marco (nord), di Bagno (nord-est) e Meridionale (sud), costituisce nel suo insieme un esempio di eccezionale rilievo di borgo fortificato di origine medievale, non solo nel quadro delle fortificazioni del Montalbano, ma anche, più in generale, nel panorama toscano. La continuità che ancor oggi si conserva tra la rocca e il perimetro delle mura che cinge l’abitato rappresenta una testimonianza preziosa della struttura dei centri fortificati nella Toscana del basso Medioevo, di forte suggestione nella successione ascendente dell’abitato, della rocca e della torre. La posizione dominante del castellare, tale da consentire il controllo visivo di un ampio territorio e dei percorsi di valico tra Valdinievole e piana pistoiese, fa sì che il castello di Larciano appaia come elemento fondamentale nella definizione del paesaggio del Montalbano e dalle sue pendici collinari, fino ai percorsi di valle, storicamente posti ai margini del Padule di Fucecchio. Tale predominio visivo oggi può essere

goduto dal visitatore, che saliti gli oltre duecento scalini, si porta sulla sommità della torre che fu baluardo dei conti Guidi e della Civitas Pistoriensis, tra la fine dell’anno Mille e gli inizi del XV secolo. Una volta discesi e tornati all’interno del cortile della rocca si potrà visitare il piccolo ma interessante museo archeologico, ricavato in uno spazio originariamente occupato dal Palatium del capitano, che ospita una raccolta di reperti provenienti dall’intera Valdinievole. Lasciato il dongione e usciti dal mastio, la visita potrà proseguire nella chiesa pievania di San Silvestro e lungo le caratteristiche vie del borgo che dalla piazza Castello raggiungono, per vari percorsi discendenti, le tre storiche porte castellane. Il percorso di valorizzazione dell’antico borgo, che possiamo dire abbia avuto avvio negli anni Settanta con il recupero della rocca e torre, ha negli ultimi anni trovato nuovo impulso e conseguito i primi significativi risultati. Con il Decreto Commissione regionale Toscana del Ministero per i beni e le attività culturali, n. 153 del 31 luglio 2019, la rocca e le mura perimetrali di Larciano sono state dichiarate “Bene Culturale”, dopo una complessa procedura per la prima volta portata a termine su una tipologia di bene così particolare e interessata da incertezza sulla completa proprietà.

Negli ultimi anni, per la precisione a partire dal 2019, il castello ha visto l’avvio di un serie d’interventi di restauro che prioritariamente hanno interessato le tre porte e alcuni tratti la cinta muraria che da anni minacciavano il crollo. In primis, sono state consolidate e rese sicure le tre porte. In particolare, la porta Nord e quella Sud hanno visto il consolidamento e la ricostruzione di porzioni delle volte, in un caso crollata e nell’atro compromessa da infiltrazioni e degrado indotto dalla crescita di arbusti sulla sommità e sul paramento della porta. Anche la porta Est, parzialmente compromessa dalle demolizioni dell’attigua porzione di cinta, in occasione dell’apertura della nuova viabilità negli anni Cinquanta, è stata ripristinata nella piena stabilità e restaurata. Contemporaneamente a questi primi interventi, il borgo di Larciano ha visto la riqualificazione della piazza Castello. Una nuova pavimentazione in pietra e asfalto architettonico ha sostituito la terra battuta. La nuova piazza dal semplice disegno contemporaneo dotata di nuovi arredi, alberature ed illuminazione, oggi definisce i tre spazi simbolici del borgo: la corte del Capitano d’ingresso alla rocca, il sagrato della Pieve e la piazza del Podestà con al centro la colonna sormontata del Marzocco, anch’essa restaurata.


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Negli ultimi anni

Since 2019, the castle

a partire dal 2019

has started a series

il castello ha visto

of restoration works

l’avvio di un serie

mainly involving the

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three gates and some

che prioritariamente

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hanno interessato le tre

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minacciavano il crollo

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Il percorso di

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Larciano Castello, che ha

began in the 1970s

avuto avvio negli anni

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Settanta con il recupero

fortress and the tower.

della rocca e della torre,

In recent years, it has

ha trovato negli ultimi

found a new incentive,

anni nuovo impulso

achieving the first

conseguendo i primi

significant results.

significativi risultati.

“Negli ultimi 7 anni l’amministrazione comunale di Larciano ha destinato molto impegno sia economico che politico per il borgo di Larciano Castello” - ci rappresenta la Sindaca Lisa Amidei - insieme all’architetto Simone Martini, abbiamo rivisto il progetto di riqualificazione del borgo, già esistente, riportandolo all’attenzione della Regione, del Ministero e della Sovrintendenza. Il protocollo d’intesa sottoscritto poi, con tutti i proprietari dei terreni a monte e valle delle mura medioevali è stato un punto fondamentale che ha dimostrato l’interesse della comunità per far sì che non si vada a dimenticare una ricchezza così palese. ☜

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– recentemente si è concluso il consolidamento della porzione di cinta muraria che corre tra la porta Est e la rocca. Un complesso intervento che ha salvato dal certo crollo tale porzione dell’antica cinta castellana. Oltre ai non più rimandabili interventi di restauro e consolidamento, questo ultimo intervento ha visto anche la riqualificazione, formale e funzionale, del giardino d’ingresso alla rocca. Tali spazi e la corte sottostante l’imponente torrione sono oggi pienamente accessibili e dotati di un nuovo impianto di illuminazione. Tutti questi lavori sono stati accompagnati da indagini e scavi archeologici che hanno permesso di recuperare importati informazioni sulla storia del castello. La speranza è quella di riuscire col tempo a portare avanti l’intero progetto di recupero e valorizzazione del borgo con il restauro dell’intera cinta, alla realizzazione della passeggiata panoramica attorno alle mura e la riqualificazione ed alimento del museo archeologico ospitato nella rocca. Tutti i progetti sono stati realizzati grazie alla collaborazione tra Comune di Larciano, Soprintendenza e Università di Firenze e finanziati con fondi del comune e contributi ministeriali e regionali.


____ I titolari davanti ad una delle vecchie macine in pietra del frantoio che da più di 200 anni produce olio genuino e di altissima qualità. ____ The owners in front of one of the old millstones of the oil mill producing genuine and highquality oil for more than

Frantoio Spinelli, oltre duecento anni di storia al servizio del territorio La conduzione del frantoio Spinelli si è sempre tramandata Over two hundred years of history di padre in figlio sin dalle origini. Nel 1781 Vincenzo di Tommaso Spinelli iniziò la frantumazione delle olive con at the service of the local area

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argani mossi da buoi, i quali trascinavano enormi pietre su un macinello, anch’esso in pietra e oggi conservato all’interno del frantoio, al pari delle cosiddette “misure”, recipienti in metallo punzonati che risalgono alla prima metà dell’800. In questo periodo il frantoio passò nelle mani di Anselmo e Luigi Spinelli, eredi di Vincenzo. Luigi, appassionato di letteratura, scrisse diverse rime influenzate dalla tradizione poetica popolare toscana e si arruolò volontario nell’esercito garibaldino; il 21 Luglio 1866 fu ferito gravemente nella battaglia di Bezzecca, morendo poco dopo all’ospedale militare di Storo (Trento). Presso l’archivio di famiglia è conservato il drammatico fonogramma dell’epoca che ne annunciava la scomparsa. Alla morte di Anselmo, il frantoio passò nelle mani del figlio Ugo, il quale perì prematuramente, così come sua moglie. Al timone dell’azienda, dunque, si avvicendarono per lungo tempo le sorelle di Ugo, Paola e Pia, le quali dettero particolare impulso e vigore alla produzione. Finita la seconda guerra mondiale, l’opificio divenne così uno dei principali punti di riferimento per i produttori e commercianti di olio di tutta l’area del Montalbano. Il giovane Anselmo, al quale era passata la conduzione, introdusse ammodernamenti, proseguendo con ottimi risultati sia le attività di frangitura per conto proprio e di terzi che la commercializzazione del suo olio. Grazie a lui furono introdotte le prime “super-presse” da 300 kg cadauna, vera grande innovazione per quel periodo. Nel 1994 la gestione del frantoio e la commercializzazione dell’olio extra vergine di oliva passò al figlio Marco, che costituì la società Spinelli S.a.s. di Spinelli Dr. Marco & C. L’azienda ha sede negli antichi locali nei quali mosse i primi passi nel 1781. Genuinità ed alta qualità dell’olio caratterizzano il suo prodotto per irrinunciabile tradizione di famiglia.

The management of the Spinelli oil mill has always been handed down from father to son since its origins. In 1781, Vincenzo di Tommaso Spinelli began crushing olives. The winches were moved by oxen, dragging huge stones on a stone grinder. The latter is still kept inside the mill, as are the “misure”, i.e., punched metal containers, dating back to the first half of the 19th century. In this period, the oil mill passed into the hands of Anselmo and Luigi Spinelli, Vincenzo’s heirs. Passionate about literature, Luigi wrote several rhymes influenced by the Tuscan folk poetry tradition. As a volunteer in Garibaldi’s army, he was seriously wounded on 21 July 1866 at the Battle of Bezzecca, dying shortly after at the military hospital in Storo (Trento). The dramatic phonogram of the time announcing his death is preserved in the family archives. Upon Anselmo’s death, the oil mill passed into the hands of his son Ugo, who died prematurely, as did his wife. Therefore, Ugo’s sisters, Paola and Pia, took turns at the company helm for a long time, giving particular emphasis and energy to its production. After the Second World War, the mill became one of the main reference points for oil producers and traders in the entire Montalbano area. The young Anselmo, to whom the mill’s management had passed, introduced modernizations, continuing with excellent results in both milling activities for himself and third parties as well as the marketing of his oil. Thanks to him, the first “super-presses” , 300 kg each, were introduced, a significant innovation for that period. In 1994, the management of the mill and the marketing of the extra virgin olive oil passed to his son Marco. The latter set up the company Spinelli S.a.s. of Spinelli Dr. Marco & C. The company is based in the old premises where it took its first steps in 1781. The genuineness and high quality of the oil set apart its product as an indispensable family tradition.

ZOOM

200 years.


Pistoiese Glories

The Village of Larciano Castello, a first little revival

T

In search of this pleasant town, an essential element in defining the Montalbano landscape, from its hilly slopes up to the valley paths, historically located on the edge of the Fucecchio Marsh.

he ancient village of Larciano Castello has a summit fortress with a lofty tower. Along the surrounding city wall are three gates: San Marco (north), Bagno (northeast), and Meridionale (south). It constitutes a significant example of a fortified medieval village in the context of the Montalbano fortifications and, more generally, in the Tuscan landscape. The continuity between the fortress and the perimeter of the walls surrounding the town is still preserved today. It is a valuable demonstration of the structure of Tuscan fortified centers in the late Middle Ages, breathtaking in the upward rotation of the town, the fortress, and the tower. The castle’s dominant position permitted visual control of a large territory and the pass routes between Val di Nievole and the Pistoia plain. Thus, Larciano’s castle has been a fundamental element in defining the Montalbano landscape, from its hilly slopes to the valley paths traditionally placed on the edge of the Fucecchio Marsh. This visual dominance today can be enjoyed by a visitor. After climbing more than two hundred steps, one reaches the top of the tower that was the bulwark of the Guidi counts and the Civitas Pistoriensis between the end of the year 1000 and the beginning of the fifteenth century. Once having descended and returned to the courtyard of the fortress, the small but interesting archaeological museum may be visited. It is housed in a space initially occupied by the Captain’s Palatium. There is a collection of finds from throughout the entire Valdinievole Leaving the dungeon and exiting the

keep, the visit continues in the Parish Church of San Silvestro. The three historic castle doors can be reached from Piazza Castello along the village’s typical streets, descending along various routes. The valorization process for the ancient village began in the 1970s with the recovery of the fortress and the tower. It has found new impetus in recent years and achieved the first significant results. With the Tuscany Regional Commission Decree of the Ministry for Cultural Heritage and Activities, no. 153 of 31 July 2019, Larciano’s castle and perimeter walls were declared a “Cultural Asset”, which followed the completion for the first time of a complex procedure on a particular type of asset and affected by uncertainty regarding full ownership Since 2019, a series of restoration interventions have begun at the castle, primarily involving the three gates and some sections of the city walls threatening to collapse for years. First of all, the three gates have been reinforced and made safe. In particular, the north and south gates were reinforced with portions of the vaults, reconstructed. One gate had collapsed. The other was affected by seepage and shrub growth at the top and the gate’s cladding. The east gate was partially damaged by demolishing an adjacent portion of the wall during the opening of the new road network in the 1950s. It has been repaired for complete stability and then restored. Simultaneously with these first works, the village of Larciano saw the redevelopment of Piazza Castello. A new architectural stone and asphalt pavement replaced the dirt. The new square has a simple contemporary design and is equipped with new furnishings, trees,

and lighting. Today, it defines the village’s three symbolic spaces: the Captain’s Court at the entrance to the fortress, the churchyard of the parish church, and the Piazza del Podestà with the restored Marzocco-topped column in the center.

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Nel cortile della rocca si potrà visitare il piccolo

A small but interesting archaeological museum can

ma interessante museo archeologico, ricavato in

be visited in the fortress courtyard. Located in a space

uno spazio originariamente occupato dal Palatium

initially occupied by the Captain’s Palace, it houses a

del capitano, che ospita una raccolta di reperti

collection of finds from the entire Valdinievole.

provenienti dall’interra Valdinievole.

– the consolidation of the wall section between the east gate and the fortress has recently been completed through a complex operation that saved this portion of the ancient castle wall from inevitable collapse. With some restoration and reinforcement operations no longer able to be postponed, this latest job also saw the formal and functional redevelopment of the entrance garden to the fortress. These spaces and the courtyard below the imposing tower are now fully accessible and equipped with a new lighting system. These works were accompanied by archaeological investigations and excavations, making it possible to recover important information on the castle’s history. Over time, the hope is to carry out the village’s entire recovery and enhancement project with the restoration of the entire city wall, the construction of a scenic walk around the walls, and the redevelopment and maintenance of the archaeological museum housed in the fortress. All the completed projects have been due to the partnership between the Municipality of Larciano, the Superintendence, and the University of Florence. They were financed with funds from the municipality and ministerial and regional contributions. ☜



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ADVENTURE OUTDOOR FEST 2022 — dal 29 giugno al 03 luglio: Sport, Cultura e Natura nella Montagna Pistoiese che si trasformerà nel centro di tantissime attività in occasione della nona edizione dell’Adventure Outdoor Fest, un evento che coniuga sport, attività all’aria aperta, avventura e vicinanza con la natura

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Sarà il Parco del laghetto del Ponte sospeso, nella località di Mammiamo Basso, ad ospitare il villaggio del Festival con l’Info Point e l’ufficio iscrizioni, il campeggio per gli atleti, le aree dedicate alla Slackline, alle attività di Yoga e Meditazione e al Bushcraft, il palco per incontri, musica e tavole rotonde e il cinema all’aperto. Il parco aperto ad ingresso gratuito tutti i giorni del Festival, prevede anche uno spazio dedicato alle discipline olistiche con espositori che proporranno al pubblico trattamenti e massaggi, oltre ad un mercatino di prodotti artigianali, libri

e una vetrina di prodotti biologici ed eccellenze della Montagna Pistoiese. Non solo un luogo in cui praticare sport a contatto con la natura e mettersi alla prova nelle numerose attività proposte, o un’occasione per partecipare a incontri con ospiti, appuntamenti musicali e proiezioni cinematografiche, ma anche un’opportunità per degustare prelibatezze gastronomiche del territorio, birre artigianali e ottimo vino, e curiosare tra gli stand presenti, in un allegro clima di amicizia e condivisione. in questa edizione da segnalare tuscany slackline meeting Sono 150 gli slackliners attesi da tutta Italia e da diversi paesi europei per la seconda edizione del Tuscany Slackline Meeting, organizzato in collaborazione con Slackline Toscana. Più di 20 spettacolari linee saranno installate in tutta l’area e vedranno camminare gli

atleti, sospesi nel vuoto a fianco del Ponte Sospeso, sopra il torrente Lima, sul laghetto e tra gli alberi del parco, dove verranno organizzati anche corsi per principianti. sentiero zero Tra le novità di questa edizione segnaliamo un appuntamento collegato alla grande tradizione di cammini di queste terre, intitolato SentieroZero. Il raduno di camminatori, che prevede il coinvolgimento di diverse associazioni da tutto il paese, coordinato da Barbara Gizzi, già curatrice di Pistoia in Cammino e redattrice di diverse guide relative ai cammini in Toscana, è in programma Domenica 3 Luglio e prevede la partecipazione di alcuni ospiti in una giornata speciale dedicata al turismo lento.


PubbliNATURART deep water solo Venerdi 1 Luglio, le pareti strapiombanti sull’acqua cristallina del Canyon Park di Scesta (Bagni di Lucca) ospiteranno una evento di Deep Water Solo tra 5 Top Climbers Italiani che poi nel tardo pomeriggio saranno presenti nel Villaggio per un incontro dedicato all’arrampicata.

le altre attività del festival Il programma di Yoga e meditazione si svilupperà durante tutti i giorni del Festival, così come Il bushcraft, ovvero l’insieme di tutte quelle tecniche e conoscenze atte a vivere in un determinato habitat, e le attività di sopravvivenza verranno sviluppate e proposte in un camp organizzato nel villaggio. Sarà inoltre possibile scoprire diversi splendidi luoghi della Montagna grazie alle escursioni, di Trekking, Mtb ed E-Bike, organizzate in collaborazione con le guide esperte del territorio. Nei 5 giorni della manifestazione sono previsti incontri con atleti, presenti al festival per raccontare le loro avventure, presentazioni di libri con gli autori, aperitivi, momenti di festa e musica e il cinema degli Adventure Movie Awards 2022. Come ogni anno, sono attesi alcuni tra i migliori corto e mediometraggi di avventura, esplorazione e sport outdoor del panorama mondiale.

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segnavie run Sabato 2 Luglio, durante l’Adventure Outdoor Fest 2022, si terrà l’edizione zero della SEGNAVIE RUN un appuntamento per trail runners e amanti del trekking alla scoperta di alcuni luoghi meravigliosi del territorio di San Marcello Piteglio (Pt). L’appuntamento si collega a “Segnavie”: un progetto capace di realizzare, negli ultimi anni, una rete completa di sentieri di vallata, connessa alla sentieristica CAI di alta montagna, che lega e mette in relazione i borghi e i paesi della Montagna Pistoiese attraverso tanti nuovi e interessanti itinerari, toccando ambiti di rilevanza come ville, pievi isolate e infrastrutture medievali. Il percorso, di 13 Km e 700 mt di dislivello, potrà essere affrontato sia come gara competitiva, sia come appuntamento ludico motorio.


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Rocco Normanno

Angeli e Demoni. Luci e ombre —

testo Silvia di Paolo

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Realtà, perfezione tecnica, luce ed emozione. Rocco Normanno, l’ultimo dei caravaggeschi arriva al Mac,n di Monsummano Terme.


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In apertura “Donna che

At the opening, “Woman

spenna i polli” e accanto

Plucking Chicken”, and

“Donna incinta”, ritratto

to the side, “Pregnant

di Fiona May, vero e

Woman”, a portrait of

proprio capolavoro di

Fiona May who offers

serena bellezza nel

a true masterpiece

quale la stoffa dorata

of serene beauty in

contrasta con la pelle

which the golden fabric

scura, scolpita nella

contrasts with the

luce, della celebre atleta

famous athlete’s dark skin, sculpted in the light.

A

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l Museo Mac,n, nell’ottocentesca Villa Renatico Martini, dal 12 marzo al 29 maggio 2022, sono di scena la forza, il dramma e l’umanità delle grandi tele di Rocco Normanno. Una padronanza assoluta della tecnica pittorica, un magistrale uso della luce, un realismo stupefacente. Ma Rocco Normanno è ancora di più. Le sue scene religiose e mitologiche sono,

in modo innovativo, reinterpretate e trasportate in un contesto attuale. I protagonisti, le ambientazioni, i dettagli meticolosi diventano assolutamente contemporanei. — L’effetto di questa fusione tra iconografia tradizionale, virtuosismo pittorico e mondo moderno sorprende lo spettatore, che si perde estasiato nella meraviglia di un’arte senza tempo. Così si rimane catturati dalla tela di Giuditta e Oloferne, dove la giovane e ricca carnefice si

trasforma in una donna “comune” dei giorni nostri con una camicia a maniche corte completamente aperta sul reggiseno. Niente scimitarre o preziose spade per decapitare un Oloferne tiranno di oggi, ma un semplice coltello. E che dire dell’ancella Abra? È una donna corpulenta di mezz’età, con grassocce e robuste braccia che posseggono tutta la forza necessaria per tener ferma la vittima che urla disperata. Vena ironica certo, ma che non scalfisce minimamente il dramma del gesto che si sta per compiere, una decapitazione, che si svolge oggi, nel nostro mondo, ma con la stessa violenza e la stessa intensità emotiva del celebre tema biblico tanto rappresentato nel ‘600. Nella poderosa tela protagonista diventa anche la luce, che gioca sul volto contratto dalla tensione di Giuditta, sulla stoffa della sua camicetta, che mette in risalto le forme del corpo del “condottiero”. Anche gli incredibili dettagli attraggono l’occhio dello spettatore: i motivi floreali dei vestiti delle due donne, le mani forti e venose della servacomplice con gli anelli alle dita, il grazioso orecchino. Tutto questo è la pittura di Rocco Normanno, pittura che, da qualsiasi angolazione la si osservi, lascia meravigliati, portando a comprendere che la grande, secolare arte realistica è destinata ad essere eterna, pur rinnovandosi ed attualizzandosi. Ma c’è un altro aspetto che colpisce nelle


— Ancora a Monsummano sarà possibile ammirare un

altro splendido lavoro di Rocco Normanno: si tratta delle quattordici stazioni della Via Crucis che il pittore ha realizzato per la chiesa di San Massimiliano Maria Kolbe, nella località di Cintolese. Nel grande e luminoso spazio dell’aula di forma ellittica, con la visione delle tavole, perfettamente inserite negli elementi architettonici e cromatici della chiesa, il fedele ed il visitatore ripercorrono i tragici momenti del sacrificio di Cristo. Da Gesù nell’orto degli ulivi fino alla scena in cui Gesù è deposto nel sepolcro, in un incontro tra passato e presente, un cammino visivo fatto di studiati accostamenti cromatici, di accurate rappresentazioni di edifici e paesaggi, induce alla meditazione sul dolore di Cristo e sul significato profondo della sua Passione. Rocco Normanno dona così, con la sua arte, ai Monsummanesi un momento di riflessione e di incanto. Un incanto che si ripeterà anche nel Museo di Villa Renatico Martini. ☜

____

Sopra “Giuditta e

Above, “Judith and

Oloferne” dove la

Holofernes”, where the

giovane e ricca carnefice

rich, young executioner

si trasforma in una

is transformed into

donna “comune” dei

an “ordinary” woman

giorni nostri con una

of today with a short-

camicia a maniche corte

sleeved shirt open to

completamente aperta

her bra.

sul reggiseno.

NATURART | APRILE 2022 | 53

tele di Rocco Normanno: l’umanità dei personaggi. Nei suoi dipinti di “genere” il pittore pugliese trasmette, emozionando, tutta la dignità del lavoro umano, come nelle splendide tele de I ceramisti e della Donna che spenna i polli. Regala un vero e proprio capolavoro di serena bellezza nel ritratto di Fiona May, Donna incinta, dove la stoffa dorata contrasta con la pelle scura, scolpita nella luce, della celebre atleta. Ma non mancano anche la tristezza, la fragilità, i difetti ed i vizi di quella controversa creatura che è l’essere umano. E così, dalla maestria del suo pennello, vengono fuori opere incredibilmente toccanti ed inquiete come la Tossica ed Il Suicidio. Chi verrà al Mac,n di Monsummano Terme avrà modo di immergersi in quest’arte sublime per tecnica, vera e viva nei suoi protagonisti. Assoluta.

____


Rocco Normanno nasce a Taurisano, in provincia di Lecce, nel 1974. Frequenta l’Istituto Professionale per il Commercio di Lecce. Si iscrive, dopo il diploma, alla facoltà di Giurisprudenza di Firenze. Qui è catturato dai musei, dalle gallerie, dall’arte della celebre città, dai capolavori pittorici dei grandi maestri. La pittura è il destino del giovane, che si iscrive all’Accademia delle Belle Arti, dove terminerà il ciclo di studi con una tesi sul “Ritratto e la Fisiognomica”. Nel 2006 si tiene la sua prima mostra personale, curata da Vittorio Sgarbi, alla Casa dell’Arte al Teatro di Piacenza. Persona discreta e riservata, vive e lavora in un piccolo borgo della Toscana, dove si dedica totalmente alla realizzazione delle sue incredibili opere.

Biography

54 | NATURART | APRILE 2022

Rocco Normanno was born in 1974 in Taurisano, in the province of Lecce. He attended the Professional Institute for Commerce in Lecce. After getting his diploma, he enrolled in the Faculty of Law in Florence. Here, he was captivated by this famous city’s museums, galleries, art, and pictorial masterpieces by great masters. Destined to paint, this young man enrolled in the Academy of Fine Arts, finishing his studies with a thesis on “Portraits and Physiognomy”. In 2006, he held his first personal exhibition at the Casa dell’Arte in the Theater of Piacenza; Vittorio Sgarbi curated the event. Discreet and reserved, he lives and works in a small Tuscan village, where he has dedicated himself to creating his incredible works.

ZOOM

Biografia

Rocco Normanno Angeli e Demoni Luci ed ombre a cura di Silvia Di Paolo 12 marzo – 29 maggio 2022 Mac,n - Museo di Arte Contemporanea e del Novecento Villa Renatico Martini, via Gragnano 349, Monsummano Terme INGRESSO GRATUITO Per info e prenotazioni: 366 5363331 – 0572 952140 macn.villa@gmail.com www.macn.it Orari del museo: lunedì-giovedì-venerdì 15.30-18.30 (ora solare) 16-19 (ora legale) mercoledì ore 9.30-12.30 sabato e domenica ore 9.30-12.30 e 15.3012.30 (ora solare) 16-19 (ora legale)


Rocco Normanno

Angels and Demons. Lights and Shadows ____

A sinistra “I ceramisti”

On the left, “The

e sopra, due delle

ceramists”, and above,

quattordici stazioni

details of two of the

della Via Crucis che il

fourteen Stations of

pittore ha realizzato

the Cross the painter

per la chiesa di San

created for the church of

Massimiliano Maria

San Massimiliano Maria

Kolbe di Cintolese, un

Kolbe in Cintolese, an

suggestivo e realistico

evocative, realistic path

percorso nel quale il

on which the faithful

fedele ed il visitatore

and the visitor retrace

ripercorrono i tragici

the tragic moments of

momenti del sacrificio

Christ’s sacrifice.

di Cristo.

Reality, technical perfection, light, and emotion. Rocco Normanno, the last of the Caravaggisti arrives at Mac,n in Monsummano Terme.

F

rom 12 March to 29 May 2022, the strength, drama, and humanity of Rocco Normanno’s large canvases are on stage at the Mac,n Museum in the 19th-century Villa Renatico Martini. Rocco Normanno has a consummate painting technique, with flawless use of light and amazing realism. But the artist does even more as his imaginatively reinterpreted religious and mythological scenes are transported into a modernday context. The protagonists, settings, and meticulous details become utterly contemporary. The effect of this fusion of traditional iconography, pictorial virtuosity, and the modern world surprises the viewer, who becomes lost, entranced by the wonder of timeless art. Thus, you are captured by the canvas of Judith and Holofernes, where the rich, young executioner is transformed into an “ordinary” woman of today with a

short-sleeved shirt entirely open to her bra. There are no scimitars or precious swords to decapitate today’s tyrant Holofernes, just a simple knife. And what about the maidservant Abra? She is a stout middle-aged woman with plump, sturdy arms that possess all the strength required to hold the desperate, screaming victim steady. Indeed, this ironic vein does not affect the drama of the action about to be performed. This beheading is taking place in our world today, but with the same violence and emotional intensity of the famous biblical theme so often represented in the 1600s.The light in this imposing canvas also becomes a protagonist, playing on Judith’s tensely contracted face, the fabric of her blouse, which highlights the shapes of her “condottiere” ’s body. Yet the incredible details attract the viewer’s eye: the floral motifs on the clothes of the two women, the strong, veiny hands of the servant-

NATURART | APRILE 2022 | 55

____


____ Dalla maestria del pennello di Rocco Normanno, escono opere incredibilmente realistiche, toccanti ed inquiete come “Tossica” e “Il Suicidio”. Quadri sublimi per tecnica. ____ Incredibly realistic, touching, and restless works come out of Rocco Normanno’s masterly brush, such as “The Addict and the Suicide”. Sublime paintings, because of his technique, his subjects truly alive. 56 | NATURART | APRILE 2022

accomplice with the rings on her fingers, and her pearl earring. All this is Rocco Normanno’s painting, which leaves you astonished from any interpretative point of view. It leads you to understand that great secular realistic art is destined to be eternal while renewing and actualizing itself. Still another aspect that strikes you in Rocco Normanno’s paintings is the characters’ humanity. In his “genre” paintings, the Apulian painter emotionally transmits all the dignity of human labor, as in his splendid canvases of The Potters and Woman Plucking chickens. He has bestowed a true masterpiece of serene beauty, Pregnant Woman, in the portrait of Fiona May, where the golden fabric contrasts with the famous athlete’s dark skin, sculpted by the light. But there is also the sadness, fragility, failings, and vices of that controversial creature that is a human being. Thus, incredibly touching and troubling works such as The Addict and The Suicide emerge from his masterful

brush. Those who come to Monsummano Terme’s Mac,n’s visitors will have the opportunity to immerse themselves in this sublime art in terms of absolute and tangible technique that lives in its protagonists. Another splendid work by Rocco Normanno is also in Monsummano. The fourteen Stations of the Cross in the Church of San Massimiliano Maria Kolbe in the town of Cintolese were created by the painter. The faithful and visitors can retrace the tragic moments of Christ’s sacrifice in the large, bright elliptical hall, with its wooden panel paintings perfectly fitted into the church’s architectural and chromatic elements. An encounter between past and present stretches from Jesus in the Garden of Gethsemane to the scene where Jesus Is Laid In The Tomb, a visual journey of studied color combinations and carefully depicted buildings and landscapes. All of which leads to a meditation on Christ’s pain and the

profound meaning of His Passion. With his art, Rocco Normanno has thus given the people of Monsummano a moment of reflection and enchantment, with the latter repeated in the museum in Villa Renatico Martini. ☜


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58 | NATURART | APRILE 2022


Arte

Il restauro del Complesso Parrocchiale della SS. Annunziata di Pistoia —

Sabato 26 marzo presso la parrocchia della SS. Annunziata inaugurati e presentati alla città i lavori di restauro che hanno interessato la struttura a partire dal 2020, finanziati con fondi dell’8x1000 della Chiesa Cattolica e grazie a un contributo della Fondazione Caript.

testo Simone Martini

Simone Martini Lorenzo Marianeschi

NATURART | APRILE 2022 | 59

foto


____ Sono ormai otto anni che l’ordine dei Servi di Maria ha lasciato Pistoia, dopo quasi settecentocinquanta anni di presenza, per mancanza di religiosi e per le cattive condizioni conservative del complesso. ____ After almost seven hundred and fifty years in Pistoia, it is now eight years since the Order of the Servants of Mary left Pistoia due to a lack of religiouses and the complex’s poor 60 | NATURART | APRILE 2022

conservation.

I

lavori di restauro della chiesa della SS. Annunziata di Pistoia hanno interessato la messa in sicurezza di tutta la copertura del complesso parrocchiale, di oltre 1.500 metri quadri, il consolidamento del campanile ed il recupero della facciata principale. La copertura della chiesa - chiusa dal 2014, quando i padri Serviti dopo oltre settecento anni hanno lasciato Pistoia - presentava gravissimi problemi di infiltrazione ed alcune parti strutturali risultavano parzialmente crollate. Anche il campanile minacciava il crollo e la parte sommitale presentava una copertura totalmente compromessa ed un preoccupante quadro fessurativo.

— La storia Il complesso dei Serviti di Pistoia è certamente uno dei più antichi dell’Ordine in Toscana: le prime testimonianze risalgono al 1270. L’attuale immagine architettonica si deve a innumerevoli trasformazioni, le più rilevanti delle quali furono eseguite nel Settecento. La fondazione del convento e l’edificazione della chiesa, intitolata a S. Maria dei Servi, è da porsi nei primi anni Settanta del Duecento, sotto il governo del priore generale san Filippo Benizi. Il primitivo titolo della chiesa, nel frattempo profondamente rinnovata, fu cambiato nel 1537 in quello della SS. Annunziata. Il convento fu soppresso dal vescovo Scipione de’ Ricci nel Novembre del 1786, ma ripristinato poco tempo dopo

(1794). Soppresso nuovamente dal governo Napoleonico nel 1810, la cura d’anime fu affidata a sacerdoti secolari fino al 1856, quando i Serviti fecero ritorno a Pistoia. Dieci anni più tardi lo Stato italiano espropriò buona parte del convento, aggregandolo al demanio militare e destinandolo a caserma, divisione proprietaria che permane tutt’oggi. Nell’ ottobre 2014 l’ordine dei Servi di Maria, ha lasciato Pistoia, dopo quasi settecentocinquanta anni di presenza; per mancanza di religiosi e per le cattive condizioni conservative del complesso. La chiesa è costituita da un grande ambiente con quattro altari di legno dorati nelle pareti di destra e di sinistra; due altari con stucchi dorati in fondo di chiesa; due cappelle laterali all’altare


ZOOM

Il cantiere Il cantiere è stato ritenuto dalla competente Soprintendenza un esempio di particolare valore per le tecniche di restauro e l’approccio metodologico all’intervento e ha trovato riconoscimento, con un saggio dedicato nella Pubblicazione “Tutela & Restauro 2020” curata dal Ministero della Cultura. Il progetto su incarico della Parrocchia e della Diocesi di Pistoia, sotto la supervisione del R.U.P. ing. Paolo Bellezza incaricato da S.E. Il Vescovo Fausto Tardelli, è stato redatto dall’arch. Simone Martini in collaborazione con l’ing. Michele Vienni. Dopo l’affidamento dei lavori, all’A.T.I. Ires Spa Costruzioni e Restauri - RAM Restauri Artistici e Monumentali di Fabio Mannucci snc, il gruppo di progettazione e lavoro si è arricchito della collaborazione della dott.ssa Linda Cocchi, dell’arch. Jacopo Mannucci, dell’ing. Leonardo Paolini, del dott. Mario Moschi, dei restauratori Paola Irrera e Massimo Innocenti e del capocantiere Luigi Giuliani. L’alta sorveglianza è garantita dai funzionari SABAP: l’arch. Sergio Sernissi e la dott.ssa Vanessa Gavioli.

maggiore in via di ripristino dalle antiche linee, due ordini di figure a fresco attorno a tutta la chiesa, circondati da ornamenti in stucco e intramezzati da grandi croci pure in stucco dorato ricordanti la consacrazione della chiesa fatta nel 1573 dal mons. Feliciano Capitoni Servita, vescovo di Avignone. Gli affreschi dell’ordine superiore, rappresentanti 16 Santi e Beati dei Servi di Maria – e fra questi quelli di quattro Beati pistoiesi – sono dipinti dal pistoiese Nicola Manetti, quelli dell’ordine inferiore da Giovanni Domenico Ferretti.

____

____

Il cantiere ha avuto

Construction began

inizio nel 2020 ed

in 2020 and carried

è stato interamente

on throughout the

condotto in periodo

pandemic, with

di pandemia, con i

the consequent

conseguenti problemi

organizational problems

organizzativi ed

and time delays. The

allungamento dei

work was largely

tempi. L’intervento

completed in December

ha trovato sostanziale

2021.

completamento nel dicembre del 2021.

The superintendency in charge regarded the construction site as a helpful example of good restoration techniques and a methodological approach to the job. As a result, an essay was dedicated to it in the publication “Tutela & Restauro 2020”, edited by the Ministry of Culture. The project was commissioned by the Parish and Diocese of Pistoia, under the supervision of the R.U.P. engineer Paolo Bellezza appointed by H.E. Bishop Fausto Tardelli. The project was drawn up by the architect Simone Martini in collaboration with the engineer Michele Vienni. After jobs were assigned to the A.T.I. Ires Spa Costruzioni e Restauri - RAM Restauri Artistici e Monumentali di Fabio Mannucci snc, the planning/work group were assisted by Dr. Linda Cocchi, architect; Jacopo Mannucci, engineer; Leonardo Paolini; Mario Moschi, of the Restauratori Paola Irrera and Massimo Innocenti; and site manager Luigi Giuliani. SABAP staff members Sergio Sernissi, architect, and Dr. Vanessa Gavioli were the supervisory authorities.

NATURART | APRILE 2022 | 61

A model construction site


62 | NATURART | APRILE 2022

— I lavori di restauro Il progetto definitivo è stato redatto nel 2019 partendo dalla documentazione e dalle indagini messe a disposizione dalla committenza. Già nel 2009, i padri Serviti e la curia di Pistoia avevano promosso una prima campagna di indagini sulla copertura della chiesa, seguita da una seconda indagine nel 2016. Tutte le indagini eseguite da terra con l’ausilio di cestelli non avevano potuto pienamente descrivere la situazione della assai eterogenea struttura, frutto di oltre sette secoli di trasformazioni. È stato quindi predisposto un progetto ‘flessibile’ che definisse più i criteri d’intervento che dettagliate soluzioni tecnico esecutive basate su conoscenze ormai superate e su parametri essenzialmente teorici. Secondo le più aggiornate teorie del restauro si è quindi messo al primo posto la necessità di conoscere, da ogni punto di vista e quanto più

possibile, il manufatto su cui si intendeva intervenire. Il cantiere ha avuto inizio nel 2020 ed è stato interamente condotto in periodo di pandemia, con i conseguenti problemi organizzativi ed allungamento dei tempi. L’intervento ha trovato sostanziale completamento nel dicembre del 2021. Sono state consolidate e restaurate le 12 capriate “monumentali”, le più antiche risalenti, almeno parzialmente, all’originale impianto della chiesa, coperta nel 1274, altre dalla ricca e colorata decorazione realizzata nel corso dell’ampliamento del secolo XV. Tutti i manti di copertura del complesso parrocchiale sono stati ripristinati nella piena efficienza. Il campanile ha oggi una nuova copertura e le strutture murarie sono state completamente consolidate e restaurate. La facciata settecentesca, opera dell’architetto pistoiese Gatteschi, ha ritrovato l’originale bicromia e finalmente la croce in ferro battuto, caduta nel

____

____

Gli affreschi

The frescoes of the

dell’ordine superiore,

upper order represent

rappresentanti 16

sixteen Saints and

Santi e Beati dei Servi

Blesseds of the Servants

di Maria, e fra questi

of Mary. Among these

quelli di quattro

are four Pistoiese

Beati pistoiesi, sono

blesseds, painted by the

dipinti dal pistoiese

Pistoiese Nicola Manetti;

Nicola Manetti; quelli

those in the lower

dell’ordine inferiore

order are by Giovanni

da Giovanni Domenico

Domenico Ferretti.

Ferretti. Sopra, la volta del coro con l’Annunziata in gloria opera di Gian Domenico Ferretti realizzata nel 1720.

2014, è tornata al suo posto. Attualmente la struttura risulta messa in sicurezza e la chiesa, almeno occasionalmente, potrà riaprire. Molto resta ancora da fare e si auspica che in futuro il complesso trovi una completa valorizzazione e nuove funzioni di servizio per l’intera comunità pistoiese e non solo. ☜


____ Sono state consolidate e restaurate le 12 capriate “monumentali”, le più antiche risalenti, almeno parzialmente, all’originale impianto della chiesa, coperta nel 1274. ____ The 12 “monumental” trusses were consolidated and restored. The oldest, dating back, at least partially, to the church’s original layout, was

NATURART | APRILE 2022 | 63

covered in 1274.


Art

The restoration of the parish complex of the SS. Annunziata of Pistoia

T

Saturday, 26 March, at the parish of SS. Annunziata. The structure’s restoration, begun in 2020, financed with the Catholic Church’s 8x1000 funds, and through a contribution from the Caript Foundation, was inaugurated and presented to the city.

he restoration work on Pistoia’s Church of SS. Annunziata involved securing the entire roof of the parish complex, over 1,500 square meters; reinforcing the bell tower; and restoring the main facade. The church was closed in 2014 when the Servite fathers left Pistoia after more than seven hundred years. The church’s roof had severe leakage problems, with some partially collapsed structural parts. Even the bell tower was threatening to collapse. The roof on the upper part was completely damaged and had a worrying pattern of cracks.

64 | NATURART | APRILE 2022

1856. Ten years later, the Italian state expropriated a large part of the convent, combining it with a national military property and using it for barracks. This property division continues even today. After almost 750 years, the order of the Servants of Mary left Pistoia in October 2014 due to a lack of religiouses and the complex’s poor conservation conditions. The church is one large room with four gilded wooden altars along the right and left walls. The two gilded-stucco altars are found at the back of the church. The two chapels to the sides of the main altar were restored along their ancient lines. Two orders of frescoed figures encircle the whole church. They are surrounded — by stucco ornaments interspersed with History large gilded-stucco crosses, recalling The Servite complex in Pistoia is the consecration of the church in 1573 undoubtedly one of the order’s oldest by Msgr. Feliciano Capitoni, a Servite in Tuscany, with the earliest evidence bishop from Avignon. The upper dating back to 1270. Its current order of frescoes depicts sixteen saints architectural image is due to its countless and blesseds of the Servants of Mary. transformations, with the most relevant Among these are four Pistoiese blesseds, being carried out in the 18th century. painted by the Pistoiese Nicola Manetti. The convent’s foundation and the The figures in the lower order are by Giovanni Domenico Ferretti. church’s construction, dedicated to S. Maria dei Servi, were in the early — 1270s, under the government of Prior Restorations General St. Filippo Benizi. In 1537, the original title of the church—refurbished The final project was drawn up in 2019, starting with the client’s documentation in the meantime—was changed to SS. Annunziata. The convent was suppressed and surveys. In 2009, the Servite fathers by Bishop Scipione de’ Ricci in November and the curia of Pistoia promoted an early campaign to examine the church’s 1786 but restored shortly after (1794). A roof, followed by a later inspection in third suppression took place in 1810 by the Napoleonic government. The care 2016. All the investigations carried out from the ground using baskets had not of souls was entrusted to secular priests fully described the situation of this very until the Servites returned to Pistoia in heterogeneous structure resulting from over seven centuries of transformations. Therefore, a “flexible” project was prepared that defined the intervention

criteria rather than detailed technical executive solutions based on outdated knowledge and essentially theoretical parameters. The latest restoration theories indicated it was necessary to know as much as possible about the building to be restored from all points of view. Construction began in 2020 and continued throughout the pandemic period, with the consequent organizational problems and delays in work. The work was substantially completed by December 2021. The twelve “monumental” trusses were reinforced and restored. The oldest truss dates, at least partially, back to the church’s original layout, and it was covered in 1274. The other richly and colorfully decorated trusses were added during the 15th-century expansion. All the roofing in the parish complex has been restored to maximum efficiency. The bell tower now has a new roof, and the wall structures have been thoroughly reinforced and restored. The original two-tone color of the 18th-century façade by the Pistoiese architect Gatteschi was returned. Lastly, the wrought iron cross that fell in 2014 has been put back in place. Currently, the structure is secured. Nonetheless, the church will be able to reopen it, at least occasionally. Although much remains to be done, it is hoped that the complex will be completely renovated in the future and given new service functions for the entire Pistoiese community and others. ☜

____ Le strutture murarie sono state completamente consolidate e restaurate, tutti i manti di copertura del complesso parrocchiale sono stati ripristinati nella piena efficienza e il campanile ha oggi una nuova copertura. ____ The wall structures have been thoroughly reinforced and restored, as has all the parish complex’s newly efficient roofing. The bell tower now has a new roof.


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Motore del territorio

30 anni di Fondazione Caript — testo di Lorenzo Baldi

N

el 2022 la Fondazione Caript, nata nel giugno 1992, festeggia i suoi primi 30 anni di attività come soggetto privato non profit che programma e realizza progetti propri e concede contributi a fondo perduto ad enti pubblici e organizzazioni del Terzo Settore per la realizzazione di interventi di utilità sociale. Saranno proprio quattro soggetti diversi, che grazie al contributo ricevuto hanno potuto realizzare i propri progetti, a parlare del loro rapporto con la Fondazione e dell’importanza dell’Ente pistoiese nei processi necessari per perseguire finalità etiche a sostegno della pubblica utilità.

66 | NATURART | APRILE 2022

— polo culturale puccini gatteschi Per la realizzazione del nostro progetto – ha detto il Presidente dell’Associazione G713 Tamara Corazza Shirley – il ruolo della Fondazione Caript è stato fondamentale, in quanto ci ha consentito di ridare vita al giardino di Palazzo Puccini

seguendo e credendo nel nostro progetto che consisteva nel restaurarlo creando nello stesso momento un teatro di verzura, struttura esterna tipica nelle ville e nei palazzi del rinascimento italiano dove si svolgevano piccoli spettacoli teatrali. La Fondazione, attraverso il bando Piccole Bellezze a cui abbiamo partecipato lo scorso anno, ci ha sostenuto economicamente consentendoci, oltre alla realizzazione vera e propria del giardino, di fare importanti interventi sull’illuminazione in modo da poter sfruttare al meglio lo spazio anche la sera. Il progetto che abbiamo presentato si chiama “Un luogo Magico” e oggi, grazie ai lavori che abbiamo potuto realizzare, il Giardino del Polo Culturale Puccini-Gatteschi è davvero in grado, specie dopo il calare del sole, di regalare un po’ di magia a tutti i suoi frequentatori grazie ad un impianto di illuminazione che riesce ad esaltare al meglio il verde delle piante, con le quinte naturali che spiccano in maniera incredibile. Ci tengo a precisare, anche con un pizzico di orgoglio, che si tratta del primo teatro di verzura realizzato in questo millennio: un salto nel passato che guarda al futuro, caratterizzato dal sapiente accostamento tra il contemporaneo e la tradizione. Recentemente – basandoci sul concetto di vivere uno spazio pubblico, restituirlo

foto di Nicolò Begliomini

L’ente pistoiese raggiunge questo importante traguardo confermandosi come insostituibile motore per la crescita sociale, artistica e culturale della città e del territorio che la circonda.


____

____

A sinistra il presidente

On the left, Tamara

dell’Associazione G713

Corazza Shirley,

Tamara Corazza Shirley

president of the

e sotto un suggestivo

Associazione G713;

scorcio del giardino del

below, a delightful

Polo Culturale Puccini

glimpse of the Puccini

Gatteschi dove grazie

Gatteschi Cultural

al contributo della

Center’s garden, where

Fondazione è stato

a small teatro di verzura,

realizzato anche un

a green theater, was

piccolo teatro di verzura.

also created, thanks to the foundation‘s

foto di Nicolò Begliomini

contribution.

— progetto borgo museo castagno di piteccio Per il progetto Borgo Museo, inteso come rigenerazione culturale di Castagno di Piteccio – queste le parole di Elena Mazzoni Wagner dell’Associazione SeeCity – il ruolo della Fondazione Caript è stato davvero determinante in quanto dal 2019 ad oggi contiamo 4 bandi vinti con i quali è stato possibile avviare il restauro di 14 opere della collezione storica presente nel borgo dagli anni ’70-’80 e la creazione di nuovi lavori grazie alle due residenze d’artista che abbiamo ospitato nel 2019 e nel 2021. Questo ha consentito al Borgo Museo di passare progressivamente dalle 42 opere – 30 sculture e 12 affreschi – presenti nel 2019 alle 66 di oggi, numero raggiunto sia grazie a delle donazioni che alle opere realizzate dai 12 artisti ospitati. L’ultimo progetto realizzato invece, ci ha consentito la schedatura di tutte le 66 opere presenti a Castagno e quindi la creazione di un

NATURART | APRILE 2022 | 67

alla città e condividere la bellezza di un luogo - abbiamo lanciato una call per la corrente stagione a cui hanno risposto in ben 140 artisti: un risultato straordinario che ci rende orgogliosi del lavoro svolto e che allo stesso tempo ci fa guardare al futuro con molto ottimismo.


____

____

Anche per il meraviglioso

Grazie al contributo

Borgo Museo di

della Fondazione

Castagno di Piteccio,

Caript, l’impresa Sociale

il prezioso supporto

Magnani di Pescia e il

dell’ente pistoiese è

Museo della Carta hanno

stato determinante

potuto realizzare un

per la realizzazione di

audio lettura sulla storia

una serie di progetti,

della produzione della

ultimo dei quali la

carta, divisa in sette

creazione di un archivio

pillole animate da foto e

digitale utilizzabile dai

con sottotitoli in inglese,

turisti semplicemente

disponibile per tutti

inquadrando con il

sul canale Youtube del

proprio smartphone il

Museo. ____

QR code presente accanto ad ogni opera. ____

Thanks to the

Besides Castagno di

contribution, the

Piteccio’s excellent

Magnani di Pescia social

Borgo Museum, the

enterprise and the

Pistoiese institution’s

Paper Museum created

invaluable support was

an audio reading on

critical for completing

the history of paper

a series of projects.

production, divided into

The last was to create a

seven animated clips

digital archive for use by

with photos and English

tourists who use their

subtitles, available

smartphones to frame

for everyone on the

the QR code next to each

Museum’s Youtube

work,

channel.

Caript Foundation’s

archivio digitale, attraverso il quale oggi è possibile approfondire la conoscenza del Borgo Museo, delle opere presenti e degli artisti che le hanno realizzate. Interessante segnalare che ogni opera è stata targhettizzata e quindi i visitatori semplicemente leggendo con il proprio smartphone il QR Code presente, possono aprire la scheda e scoprirla nei dettagli. Un progetto importante – per il quale ringraziamo ancora una volta la Fondazione Caript – che ha consentito di restaurare e valorizzare la collezione presente e di arricchirla attraverso le residenze di artista, con l’obiettivo di diventare piano piano un Museo diffuso sul territorio circostante il borgo.

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— impresa sociale magnani e museo della carta di pescia Grazie alla partecipazione al bando “Socialmente” della Fondazione Caript – ha detto Massimiliano Bini, Direttore del Museo della Carta di Pescia – che è stata determinante per la crescita del nostro progetto, abbiamo potuto realizzare l’audio lettura, divisa in sette pillole animate da foto con sottotitoli in inglese e disponibile gratuitamente sul canale You Tube del

Museo, di un vecchio e interessante libro sulla fabbricazione della carta scritto da un appartenente alla famiglia dei famosi cartai pesciatini Magnani, che oltre a mettere insieme dati inconfutabili sulla creazione della carta è stato scritto immaginando letteralmente di prendere per mano il visitatore alla porta della cartiera guidandolo all’interno della stessa alla scoperta di come si realizza la carta. Tutto questo è stato realizzato grazie al personale dell’impresa Sociale che poi, grazie a due filigrane antiche presenti nel nostro archivio storico e al prezioso lavoro degli esperti filigranisti, è riuscita anche a creare delle nuove forme di carta filigranata, oggetti che oltre ad essere utilizzati quando si potranno

finalmente riprendere i laboratori per i ragazzi, possono diventare importanti strumenti di produzione. E’ evidente, quindi, l’importanza di questo finanziamento avuto dalla Fondazione che ha consentito di sviluppare la nostra attività di pari passo su due linee diverse: una, più “on site” e quindi legata alla didattica e alla produzione – vista la realizzazione di nuove forme con cui realizzare carta filigranata da vendere – e l’altra invece “on line”, offrendo sul web strumenti come le sette pillole dell’audio lettura, che permettono alla visita fisica al Museo da parte dei visitatori di continuare sul web con importanti approfondimenti.


SOSTENIAMO IL FUTURO. Esistono due modi per guardare al domani: c’è chi lo osserva con paura e diffidenza e chi invece pensa che il futuro ci corra incontro a braccia spalancate. Noi di Conad abbiamo il dovere di guardare agli anni a venire con positività, perché la sfida più grande, bella ed entusiasmante che ci attende è esattamente h. Per Conad esiste solo un modo di fare business: farlo in modo sostenibile attraverso un insieme di azioni concrete basate sulla partecipazione e sull’inclusività. Ciascuno deve fare la sua parte: soci, clienti, produttori, dipendenti, consorzi, collaboratori, cooperative, tutti, con la guida sicura dell’insegna leader della GDO italiana, una regia forte in grado di mettersi al servizio della Comunità con impegno facendo educazione, aiutando le persone a fare scelte d’acquisto sostenibili e semplificando ogni complessità. Da sempre siamo impegnati ad alimentare le forze positive della Comunità: crediamo che la sostenibilità parta dal singolo e si diffonda nel contesto circostante, e noi stiamo facilitando questo diffondersi di buone abitudini sostenibili.

Concretamente, Sosteniamo il Futuro con un grande progetto di sostenibilità ambientale, sociale ed economica, concentrando il nostro impegno su tre ambiti principali: Sosteniamo Ambiente e Risorse, Risorse, lavorando ogni giorno per confezionare i prodotti a marchio in packaging ecocompatibile (ora al 6o%);; ottimizzando costantemente il nostro modello logistico composto da 6o%) 5 hub e 48 centri di distribuzione regionali in grado di efficientare i processi di smistamento e distribuzione di merci, carichi e tratte. Investiamo inoltre risorse per ridurre le emissioni di CO2 e far crescere la compensazione con programmi di riforestazione. Sosteniamo Persone e Comunità, Comunità, sviluppando azioni per valorizzare e far crescere il territorio, con una attenzione particolare ai borghi più piccoli, grazie a 500 negozi in comuni al di sotto dei 5.000 abitanti,, in zone prevalentemente rurali e montane. Solo nel corso del 2020, abitanti l’investimento su attività sociali nelle Comunità è stato pari a 3o milioni di euro. euro. Investiamo da 10 anni nell’educazione con operazioni come il futuro Insieme per la Scuola, Scuola, che ogni anno scolastico devolve a 15.000 istituti italiani più di 3 milioni di euro in materiale didattico e laboratori. Sosteniamo Imprese e Territorio,, valorizzando 6.900 fornitori locali e sviluppando un volume d’affari Territorio di 2,6 miliardi di euro che restano sul territorio. E sosteniamo le grandi filiere del nostro Paese oltre il 90% dei nostri prodotti a marchio Conad è italiano. italiano. Il futuro, per noi di Conad, è già iniziato: si chiama Sosteniamo il Futuro, e si fa insieme. Partiamo da queste certezze per costruirne, giorno dopo giorno, di nuove. Per lasciare ai nostri figli un mondo migliore. Scopri tutte le iniziative di sostenibilità su futuro.conad.it


____

____

La Cooperativa Gli

Thanks to the

Altri, oltre a tanti

foundation’s

importanti progetti

contribution, the

rivolti a persone fragili

Cooperativa Gli Altri

del territorio pistoiese,

has recently created a

grazie al contributo

sensory garden for the

della Fondazione ha

elderly at the Cantagrillo

recentemente realizzato

Health Care Residence

un giardino sensoriale

and the cooperative’s

dedicato agli anziani

many essential projects

della Residenza

for vulnerable people in

Sanitaria Assistenziale di

the Pistoia area.

Cantagrillo.

A territorial mover and shaker

The Fondazione Caript’s 30th anniversary

70 | NATURART | APRILE 2022

casalguidi, rsa – giardino sensoriale per anziani – cooperativa gli Altri La Cooperativa Gli Altri – queste le parole del Dott. Massimiliano Barsacchi, Direttore della RSA di Casaguidi - grazie al contributo della Fondazione Caript, ha realizzato nel tempo importanti progetti rivolti a persone fragili del territorio pistoiese, tra cui la realizzazione di giardini sensoriali dedicati agli anziani della Residenza Sanitaria Assistenziale di Cantagrillo. Il ricorso ad attività agricole e a contatto con la natura come fattore che favorisce una buona salute non è un’idea nuova. Con il coinvolgimento di Piante MATI sono stati riprogettati i giardini delle corti interne della struttura, con lo scopo di aiutare gli anziani residenti a rilassarsi attraverso stimoli sensoriali, tattili, olfattivi, uditivi e visivi. Nonostante l’inizio dell’emergenza sanitaria, a primavera del 2020, sono stati effettuati i lavori di realizzazione con alberi da frutto quali Albicocco, Susino, Melograno, Cachi e piante profumate, aromatiche e dalla fioritura prolungata quali Rosmarino, Salvia, Timo, Origano, Lavanda che hanno ripopolato i giardini. A completamento del progetto due vasche rialzate per la realizzazione di orti. ☜

This Pistoiese institution reaches this significant milestone, confirming its irreplaceable position as a social, artistic, and cultural driver for the growth of the city and its surrounding area.

F

ounded in June 1992, the Fondazione Caript will celebrate its first 30 years in 2022. As a private non-profit entity, it plans and implements projects and awards grants to public bodies and charitable/non-profit organizations to carry out socially beneficial activities. Four different individuals will speak about completing their projects due to the contributions received, their relationship with the foundation, and the importance of this Pistoiese institution in the processes necessary to pursue ethical goals in support of public benefit. — Puccini Gatteschi Cultural Center Tamara Corazza Shirley, President of the Associazione G713, stated, “the Fondazione Caript’s role was fundamental to completing our project. It allowed us to breathe new life into the Palazzo Puccini garden by pursuing and


— Borgo MUSEO Project—Castagno di Piteccio These are the words of Elena Mazzoni Wagner of the Associazione SeeCity. For the Borgo Museo project, i.e., Castagno di Piteccio’s cultural renewal, the Fondazione Caript’s role has been genuinely decisive. We have won four offers since 2019. Consequently, fourteen works from the village’s historical collection from the 1970s to 1980s have been restored. New pieces have been created due to the two artist residencies hosted in 2019 and 2021. Thus, the Borgo Museum has gradually grown

from 42 pieces—30 sculptures and 12 frescoes—in 2019 to 66 works today, either as donations or works created by the 12 artists hosted. Moreover, the latest project allowed all 66 pieces in Castagno to be cataloged, thereby creating a digital archive. Today, more can be learned about the Borgo Museum, the works in its collection, and the artists who made them. It is interesting to note that each artwork is targeted so visitors can simply read the QR Code with their smartphone to open the description and learn about it. We again thank the Fondazione Caript for this vital project, which has made it possible to restore and enhance the current collection and supplement it through artist’s residencies, gradually becoming a diffused museum in the area surrounding the village. — Magnani Social Enterprise and Pescia Paper Museum Massimiliano Bini, Director of the Pescia Paper Museum, said, “Thanks to our participation in the Fondazione CARIPT‘s “Socialmente” call for proposals—key to our project’s development—we produced an audio reading. This was divided into seven animated clips using photos with English subtitles and available for free on the museum’s YouTube channel. This fascinating, old book on papermaking was written by a member of the Magnani family, famous papermakers from Pescia. Besides the data on papermaking, it was written by imagining the visitor being led to the paper mill’s door and being guided around to see how paper is manufactured. All this is thanks to the social-enterprise staff who created new forms of watermarked paper due to two very old watermarks in our historical archives and the watermark makers’ invaluable work. So, in addition to being used for children’s workshops when finally resumed, they can become essential production tools. The importance of this funding received from

the foundation is therefore evident. It has allowed us to develop our business together along two different lines. One line is more on-site and hence linked to teaching and production—given the creation of new forms to watermark paper to be sold. The other is online, offering tools like the seven audioreading clips on the web, which permit visitors to continue their physical visit to the museum on the web with essential insights. — Casalguidi, RSA - Sensory Garden for the Elderly - Cooperativa Gli Altri These are the words of Dr. Massimiliano Barsacchi, Director of the Casaguidi RSA, “Thanks to the Fondazione CARIPT’s contribution, the Cooperativa Gli Altri has carried out over time essential projects for vulnerable people in the Pistoia area, including the creation of sensory gardens dedicated to older adults at the Cantagrillo nursing home. Using agricultural activities and contact with nature as factors that promote good health is not a new idea. With the involvement of MATI Plants, the gardens in the structure’s internal courtyards were redesigned to help the elderly residents relax through sensory, tactile, olfactory, auditory, and visual stimuli. Despite the health emergency having already begun, construction work was carried out in the spring of 2020, with fruit trees (e.g., apricot, plum, pomegranate, persimmon) and fragrant, aromatic, and prolonged-flowering plants (e.g., rosemary, sage, thyme, oregano, lavender) repopulating the gardens. Two raised basins for planting vegetable gardens completed the project. ☜

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believing in our restoration project. At the same time, we created a teatro di verzura, a typical external structure of Italian Renaissance villas and palaces, where small theatrical performances were held. The foundation supported us economically through the Piccole Bellezze call in which we participated last year. It has enabled essential work to be done not only on the garden’s actual construction but also on taking full advantage of the space in the evening through the lighting set-up. We called our project “A Magical Place”. Thus, thanks to what has been accomplished, the Puccini-Gatteschi Cultural Center’s garden truly brings a little magic to all its visitors, especially after sunset. The lighting system best enhances the green of the plants, offering particularly outstanding natural backdrops. With a certain pride, I would like to clarify that this is the first green theater created in this millennium: a leap into the past that looks to the future, skillfully combining the contemporary and the traditional. Based on the concept of living in a public space, restoring it to the city, and sharing the location’s beauty, we recently launched a call for the current season, to which 140 artists have responded. This extraordinary result makes us proud of the work done and, at the same time, makes us look optimistically to the future.


Pistoia Musei

Gli spaesati Alla ricerca dell’arte perduta Pistoia ha prodotto straordinarie opere d’arte attraverso i secoli, la maggior parte delle quali possono essere ammirate e studiate nei musei, nelle chiese e nelle collezioni del territorio. La città è come un museo diffuso ricco di storie che provengono dal passato, un vero e proprio scrigno di tesori artistici. Possiamo dire che ogni pistoiese porta con sé una formidabile dote che ha ereditato da chi lo ha preceduto: un patrimonio importante che deve essere conosciuto, conservato, valorizzato e tramandato ai posteri. Ma non tutti questi preziosi oggetti d’arte sono ancora a Pistoia, alcuni sono andati perduti, altri si conservano nei più grandi musei del mondo: il Metropolitan di New York, il Victoria and Albert Museum di Londra, il Puškin di Mosca e molti altri. Ma come ci sono finiti? Lorenzo Cipriani, storico dell’arte e navigatore pistoiese, ha ideato e scritto un’antologia di podcast per raccontarcelo attraverso un viaggio avvincente nella storia di dipinti e sculture che oggi vivono in un contesto completamente diverso da quello d’origine. Opere spaesate, secondo il titolo dell’antologia, cioè lontane dal proprio ambiente. Eppure, ognuna di loro conserva un po’ dell’anima del luogo da cui provengono.

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Il progetto, voluto e promosso da Pistoia Musei attraverso il suo Dipartimento Educazione e in linea con la politica culturale della nuova

direttrice, esprime appieno una delle missioni fondamentali del polo museale: valorizzare il ricco e variegato patrimonio artistico del territorio pistoiese, offrendo al pubblico modi sempre nuovi di indagarlo e interpretarlo anche in una prospettiva internazionale. Prendendo spunto dalla mostra Medioevo a Pistoia. Crocevia di artisti fra Romanico e Gotico (Pistoia, Antico Palazzo dei Vescovi e Museo Civico, fino al 29 maggio 2022), le prime quattro puntate del podcast raccontano le storie di altrettante fondamentali opere d’arte medievali: l’aquila di Giovanni Pisano del Metropolitan di New York; la pala di Avignone del Maestro del 1310; l’Elevatio animae di Nicola Pisano

al Museo Puškin di Mosca; la tavoletta eburnea di San Jacopo del Victoria and Albert Museum di Londra. La voce narrante di Lorenzo Cipriani accompagna ogni volta l’ascoltatore in un viaggio avventuroso, avvalendosi della straordinaria partecipazione di Ugo Pagliai che ha regalato alla sua città di origine due meravigliose e autorevoli interpretazioni. Realizzato in collaborazione con Radio Papesse, il podcast è destinato ad allargarsi nei prossimi mesi, seguendo le tracce in giro per il mondo di opere pistoiesi di altri periodi. Ascolta Gli spaesati gratuitamente su pistoiamusei.it e sulle principali piattaforme di streaming.


ZOOM

The Disoriented In search of lost art in a context completely different from their original one. According to the anthology’s title, the works are disoriented because of being far from their origins. Yet each of them retains a bit of the soul of the place from whence they come. The project has been commissioned and promoted by Pistoia Musei through its Education Department, and it is in line with the new director’s cultural policy. The project fully expresses one of the museum complex’s fundamental missions: to enhance the Pistoia area’s rich and varied artistic heritage, offering the public new ways to examine and interpret it from an international perspective.

But how did they get there? Lorenzo Cipriani, the art historian/ Pistoiese sailor, has conceived and written an anthology of podcasts to tell us the story, through a compelling journey in their history, of those paintings and sculptures found today

Produced in collaboration with Radio Papesse, the podcast will be expanded in the coming months, following the tracks of these Pistoiese works from other periods around the world. Listen to Gli Spaesati for free on pistoiamusei.it and on the leading streaming platforms.

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Over the centuries, Pistoia has produced extraordinary works of art, most of which can be admired and studied in local museums, churches, and collections. The city is like a diffused museum filled with stories from the past, a veritable treasure chest of artworks. We can say that every Pistoiese has a formidable endowment inherited from those who came before: a critical heritage that must be known, preserved, valued, and handed down to posterity. But not all of these precious art objects are still in Pistoia. Some have been lost. Others are found in the world’s largest museums, i.e., the Metropolitan in New York, the Victoria and Albert Museum in London, the Pushkin in Moscow, and many others.

Taking a cue from the exhibition Medioevo a Pistoia. Crocevia di artisti fra Romanico e Gotico (Pistoia, Antico Palazzo dei Vescovi and the Civic Museum, until 29 May 2022), the podcast’s first four episodes will tell the stories of four key medieval artworks: Giovanni Pisano’s eagle from New York’s Metropolitan; the Avignon altarpiece by the Master of 1310; the Elevatio animae by Nicola Pisano at Moscow’s Pushkin Museum; and the ivory tablet of St. James in London’s Victoria and Albert Museum. Lorenzo Cipriani’s account takes the listener on an adventurous journey each time. In addition, Ugo Pagliai has contributed to his hometown two excellent and authoritative interpretations.


Luigi Ciani

Idee e colori dal passato —

Si deve a Edoardo Salvi, artista ed esperto di storia dell’arte, con particolare attenzione alla cultura letteraria e artistica della nostra città, se criticamente Luigi Ciani è riemerso dal passato. galleria, estimatore e collezionista delle opere di Ciani, durante gli anni Sessanta lo presentò più volte al pubblico pistoiese con mostre n occasione della mostra Pistoia personali. Inoltre, merito particolare l’anima del luogo - A 100 anni dalla va riconosciuto ai collezionisti “Mostra di Bianco e Nero”, svoltasi Mario Lucarelli e Giovanni nel 2013, Salvi scrisse un saggio Innocenti, che hanno acquisito fondamentale sull’opera pittorica e un numero cospicuo di dipinti, grafica dell’artista nato a Genova ma grafica d’arte e, in particolare, pistoiese di adozione. numerose opere della sua attività Così scriveva in proposito al fine del di grafico pubblicitario, illustratore ritorno sulla scena di Luigi Ciani: e cartellonista insieme all’artista “... figura d’artista estremamente attiva Amerigo Folchi. Buona parte delle e al contempo isolata nella penisola opere di Ciani, altrimenti, come del Novecento pistoiese, tanto da avere nucleo organico, sarebbe andata dato luogo alla dimenticanza fino ad dispersa. essere ignorata dalle ricognizioni della L’artista, dotato di ottime storiografia e perfino dall’aneddotica”. capacità tecniche, si è impegnato Inoltre, la rivista Storia Locale in esperienze differenziate che ha pubblicato sul n. 35 il testo confermano come la sua versatilità di presentazione della mostra rappresentativa gli abbia consentito dedicata all’artista nell’ottobre del di esprimersi con il disegno, la 2021 e allestita nelle Sale affrescate pittura a olio, la tempera, la gouache del Comune di Pistoia, grazie e tramite l’incisione calcografica, anche alla volontà della stessa litografica e xilografica. Amministrazione. In merito, Salvi scrive: “(Luigi Ciani) nei primissimi anni ‘20 ha già acquisito — un buon mestiere di incisore. Tre suoi percorso artistico legni vengono pubblicati da Francesco e professionale Nonni - artista di Faenza - sul periodico Scarsa, a quanto ci è dato sapere, “Xilografia”, in cui erano presenti anche: l’attività espositiva di Luigi Ciani: Viani, Nonni, Costetti, Maccari, De noti sono solo alcuni depliant e Carolis...” poco altro di pubblicato. Arrigo Per quanto attiene alla pittura, Valiani, titolare dell’omonima Ciani fin da ragazzo mostra di avere attitudine per il disegno e per questo frequenta la Scuola professionale per le arti decorative testo

Siliano Simoncini

I

e industriali di Firenze: è allora che inizia a dipingere. Infatti, del 1908 e 1909, sono i dipinti Cave al Montececeri e Cave al Cupolino “piccoli sintetici studi d’abbreviazione macchiaiola” nota opportunamente il Salvi proseguendo: “A partire dal 1920, anno in cui realizza l’opera I funai lungo le mura di Pistoia possiamo dire che sia l’inizio di uno dei suoi percorsi lunghi mezzo secolo, dedicato all’amorevole studio dell’immagine della città di adozione e del paesaggio circostante, lungo il corso dell’Ombrone fino alla pianura aglianese, alla Valdibure e ai paesi della montagna pistoiese... con queste opere Luigi Ciani potrebbe assolvere esattamente e talvolta nel modo più nobile il compito di pittore locale... ma apertamente estranea alle tendenze poetiche del Novecento pittorico pistoiese esemplarmente interpretato dagli artisti: Bugiani, Cappellini, Agostini, Mariotti”. Dunque, una pittura, quella di Ciani, intimistica, aneddotica e, dagli anni ‘60 alla sua scomparsa, gradevolmente descrittiva e naturalistica, come dimostra efficacemente il dipinto Natura morta con il fagiano.

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____ Quella di Ciani è una pittura intimistica, aneddotica e dagli anni ‘60 alla sua scomparsa gradevolmente descrittiva e naturalistica. Nel dipinto a sinistra il lancio del pallone di Santa Celestina a San Marcello Pistoiese. ____ Ciani’s intimate painting is anecdotal, from the 1960s to its pleasantly descriptive and naturalistic disappearance. The image on the left shows the St. Celestine hot-air balloon launch in San Marcello Pistoiese.

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— la grafica pubblicitaria In questo settore artistico professionale, Luigi Ciani eccelle davvero. Lo manifestano chiaramente i numerosi e per di più inediti lavori realizzati tra gli anni ‘20 e i ‘50/’60. I prodotti pubblicitari di questo periodo nulla hanno da invidiare - con il debito riscontro ovviamente - a quelli notissimi dei grandi Maestri della grafica italiana: su tutti Leonetto Cappiello (1875/1942), padre della moderna grafica cartellonistica pubblicitaria in Italia e certamente, a livello internazionale, il più innovativo del periodo. La particolarità dell’esperienza condotta da Ciani per circa quarant’anni nel settore pubblicitario, oltre ai pregi tecnici e artistico professionali di cui

si è detto, riguarda le intuizioni progettuali, che risultano ingegnose e ricche di inventiva. Fra le prove migliori si possono citare: Calendario con la motocicletta, Manifesto per il carnevale di Viareggio del 1926 (Concorso poi vinto da Lucio Venna [1897/1974] tra i maggiori esponenti del primo futurismo fiorentino, con il quale Ciani aveva collaborato dal 1920 lavorando nell’affermato studio di cartellonistica del pittore) - Piante Mati, 1932 - Liquorificio Niccolai, anni ‘30. Nel 1926, per la casa editrice Bemporad, 93 disegni più 4 tavole a colori e la copertina del libro “Il viaggio per l’Italia di Giannettino” scritto da Carlo Collodi - “Progetti per l’Argenteria Wellner” FirenzeRifredi (in origine, a partire dal 1854, ad Aue in Sassonia e, dal 1928, in Toscana), il cui simbolo della

città di Aue, l’elefante, è presente nei primi lavori realizzati da Ciani per la ditta. Successivamente, l’amministrazione lo sostituì con tre nanetti, richiamandosi alla tradizione popolare. Di quel logo Ciani ha dato una versione di notevole successo, tanto è vero che riutilizzandolo per il packaging del panforte pistoiese, con la stessa veste grafica, è ancora messo in commercio dall’azienda Confetteria pistoiese Corsini. Inoltre, Coloranti per tessuti Ancora Prato, 5a Coppa della collina” - III° circuito Principe di Piemonte - Gara automobilistica di Avellino 1930 - Francobolli commemorativi, tra cui quello dedicato nel 1950 al Centenario della morte di Giuseppe Giusti. Ma Ciani partecipa anche al concorso per il progetto dei


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I prodotti pubblicitari

The advertising products

realizzati da Ciani a

made by Ciani from the

partire dagli anni ’20

1920s up to the 1950s

fino ad arrivare ai ‘50 –

are in no way inferior—

‘60, non hanno nulla da

with due consideration,

invidiare - con il debito

of course—to the

riscontro ovviamente

well-known ones by the

- a quelli notissimi dei

great masters of Italian

grandi Maestri della

graphics of those times.

grafica italiana del momento.

La rivista storialocale sta lavorando al progetto della pubblicazione di un catalogo generale delle opere di Luigi Ciani. ☜

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pacchetti di sigarette “Macedonia” - “Alfa” - “Aurora”- “Nazionali”“Esportazioni”. Quest’ultimi “veri capolavori” commenta Salvi. Però l’aspetto importante di questa attività riguarda come Ciani, dei riferimenti stilistici presenti nella sua esperienza artistico-professionale (Liberty, Decò, Futurismo, Razionalismo, Novecentismo) sia riuscito a elaborarne interpretazioni autonome e affatto restituzioni di stucchevoli repliche, scontate e ripetitive, degli stilemi in voga. Come mai in pochissimi oggi conoscono un’esperienza così singolare che ha dato lustro alla nostra città? La dimenticanza! (come scrive il Salvi).

____


Luigi Ciani

Ideas and colors from the past

Luigi Ciani has critically re-emerged from the past thanks to Edoardo Salvi, artist, art history expert, and particularly attentive to our city’s literary and artistic culture.

F

or the 2013 exhibition, Pistoia, The Soul of Place—100 years after the “Black and White Exhibition”, Salvi wrote an introductory essay on the pictorial and graphic work of this artist born in Genoa yet resided in Pistoia. Regarding Luigi Ciani’s comeback, he wrote, “...an extremely active yet, at the same time, isolated artist in that peninsula of the Pistoiese Novecento, enough to have led to an oblivion ignored by historiographical and even anecdotal surveys”. In addition, Storia Locale no. 35 has published the introductory text for the exhibition dedicated to the artist in October 2021. Thanks to the local administration’s support, the show was held in the frescoed rooms of the Municipality of Pistoia.

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— artistic and professional career As far as we know, Luigi Ciani had few exhibitions, with little published about them other than a few brochures. During the 1960s, Arrigo Valiani, owner of his namesake gallery, admirer, and collector of Ciani’s works, exhibited him with personal shows to the Pistoiese community several times. Special credit must also be given to the collectors Mario Lucarelli and Giovanni Innocenti, who acquired many paintings, graphic artworks, and, especially, his numerous works as an advertising graphic designer, illustrator, and poster designer with the artist Amerigo Folchi. If not for these collectors, a large part of Ciani’s works, as a basis, would have been lost. The artist’s excellent technical skills

allowed him to experiment in various ways that confirmed his expressive versatility in expressing himself through drawing, oil painting, tempera, gouache, plus copper engraving, lithography, and woodcutting. In this regard, Salvi wrote, “[I]n the early 1920s, [Luigi Ciani] had already acquired a good trade as an engraver. Three of his woodcuts have been published by Francesco Nonni, artist from Faenza, in the periodical “Xilografia”, which also featured Viani, Nonni, Costetti, Maccari, De Carolis...” As for painting, because of his boyhood aptitude for drawing, Ciani attended the decorative and industrial arts vocational school in Florence, where he began to paint. Salvi duly noted that the paintings Cave al Montececeri and Cave al Cupolino, from 1908 and 1909, are “small, concise studies of Macchiaioli condensation”. He continued, “Starting in 1920, the year he created his work I funai lungo le mura di Pistoia [Ropemakers Along Pistoia’s City Walls], we can say it was the beginning of one of his half-century-long journeys dedicated to an affectionate study of the image of his adopted city and its surrounding landscape, along the course of the Ombrone up to the Aglianese plain, the Valdibure, and villages in the Pistoiese mountains ... [W]ith these works, Luigi Ciani could do exactly and sometimes the noblest work...of a local painter but one openly unfamiliar to the poetic trends of Pistoia’s pictorial Novecento, admirably interpreted by artists like Bugiani, Cappellini, Agostini, [and] Mariotti”. Ciani’s painting is intimistic, anecdotal, and, from the 1960s until his death, pleasantly descriptive and naturalistic, as his painting Natura morta con il fagiano [Still life with pheasant] effectively demonstrates.

— advertising Graphic Design Luigi Ciani excelled in this professional artistic sector, as clearly shown by his numerous unpublished works from between the 1920s and 1950s-60s. His advertising works from this period are every bit as good—with due acknowledgment, of course—as the well-known ones by the great masters of Italian graphics, especially Leonetto Cappiello (1875/1942), the father of modern advertising poster graphics in Italy and, internationally, one of the most innovative of the period. The unique feature of Ciani’s fortyyear-long experience in the advertising world and the professional technical and artistic qualities mentioned above was his inspired, richly inventive design acumen. His best proofs include Calendario con la motocicletta, Manifesto per il carnevale di Viareggio del 1926 (The competition was won by Lucio Venna (1897-1974), one of early Florentine Futurism’s greatest exponents, with whom Ciani had worked since 1920 in the painter’s successful poster design studio), Piante Mati, 1932, and Liquorificio Niccolai, 1930s. He did 93 drawings plus four color plates in 1926 for the Bemporad Publishing House. In addition, Ciani designed the book cover for Il viaggio per l’Italia di Giannettino, written by Carlo Collodi; “Progetti per l’Argenteria Wellner” “Wellner Silverware Projects” Firenze-Rifredi (Originally headquartered in Aue, Saxony beginning in 1854, it was in Tuscany from 1928 on). The city of Aue’s symbol, an elephant, is found in the first works Ciani produced for the company. Subsequently, the administration replaced the elephant with


____ La particolarità dell’ottimo lavoro condotto da Ciani per circa quarant’anni nel

three little dwarves, referring to a popular tradition. Ciani created a very successful version of that logo, with the same graphic design reused for the packaging of the Pistoiese panforte, still marketed today by Pistoia’s Corsini Confectionery Company. In addition, there were “Coloranti per tessuti Ancora” [“Anchor dyes for fabrics”] Prato; “5a Coppa della collina”; “III Principe di Piemonte circuit”, “Avellino car race”, 1930; “Commemorative stamps”, including one dedicated in 1950 to the “Centenary of Giuseppe Giusti’s death”. But, Ciani also took part in the competition for cigarette-packet designs for “Macedonia”, “Alfa”, “Aurora”, “Nazionali”, and “Esportazioni”. Salvi noted the latter as “true masterpieces”. However, the critical aspect of this work concerns how Ciani referred stylistically in his professional artistic experience to Liberty, Art Decò, Futurism, Rationalism, and Novecentismo. He developed independent interpretations, not a return to cheap, cloying copies that repeated fashionable stylistic features. Why do so few today know about this unique experience that gave prestige to our city? Oblivion! (as Salvi wrote) ☜

settore pubblicitario, oltre ai pregi tecnici e artistico professionali riguarda le intuizioni progettuali, che risultano ingegnose e ricche di inventiva. ____ In addition to the professional technical and artistic merits, The uniqueness of the excellent work carried out by Ciani for about forty years in the advertising sector concerns ingenious, richly inventive design ideas.


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Buggiano Castello

Cinquant’anni e non sentirli

Ricorrono quest’anno i cinquanta anni dalla fondazione dell’Associazione Culturale Buggiano Castello, una delle più attive per la valorizzazione e la promozione del territorio della Valdinievole. testo Filiberto Segatto - Associazione Culturale Buggiano Castello

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____ L’Associazione Culturale Buggiano Castello festeggia quest’anno i 50 anni di attività nella promozione e valorizzazione dell’antico borgo medievale e del suo patrimonio storico, artistico e culturale.

U

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na delle associazioni più attive e più longeve della Valdinievole e del territorio pistoiese è sicuramente l’Associazione culturale Buggiano Castello (ACBC), che prende il nome dal borgo medievale omonimo, dove fu fondata il 25 novembre del 1972 da un gruppo di 26 soci guidati da Enrico Coturri, docente di Storia della medicina presso l’Università di Firenze, appassionato cultore di storia e organizzatore culturale innamorato di Buggiano Castello e della sua comunità. In realtà la denominazione originaria fu “Pro Buggiano Castello”, trasformata poi in ACBC nel 1987, con un nuovo statuto in cui si evidenziava la finalità prioritaria dell’Associazione: “promuovere la conoscenza della Valdinievole in generale e del paese di Buggiano in particolare, con riferimento soprattutto alla conservazione e valorizzazione del suo patrimonio culturale, storico e architettonico”.

Seguirono altri due aggiornamenti statutari, il 30 aprile 2001 e il 7 gennaio 2020, per adeguarsi all’evoluzione della legislazione in materia di volontariato, fino alla recente trasformazione in APS (Associazione di Promozione Sociale), rientrante nell’ambito degli ETS (Enti del Terzo Settore). I cambiamenti di natura formale possono sembrare solo aspetti burocratici, ma hanno consentito all’ACBC di crescere in sintonia con i tempi, recependo le nuove normative e quindi, ad esempio, gli strumenti di rendicontazione e di accesso ai bandi, essenziali per finanziare le attività. La costante fondamentale nella vita dell’ACBC è stata, nel susseguirsi delle generazioni, la presenza di un gruppo di persone (non solo abitanti nel borgo), fortemente motivate a continuare l’opera dei fondatori attraverso un impegnativo volontariato culturale per la tutela e valorizzazione del paese e del territorio circostante, nell’ottica del bene comune e dello spirito di comunità. Questo ha consentito, nei decenni, la

realizzazione di innumerevoli progetti con moltissimi partner privati ed istituzionali, tra i quali vanno almeno ricordati il Comune di Buggiano e la Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia. L’impegno per il paese si è concretizzato nella progettazione e nel cofinanziamento di vari interventi: il recupero di antiche vie acciottolate, le formelle in terracotta invetriata con il nome delle strade e dei giardini, i restauri dell’Oratorio di santo Stefano in Campioni, della scala interna del campanile della badia, della torre dell’orologio, di Porta san Martino, della porzione nord del Palazzo Pretorio, di parti del tetto della badia di santa Maria. Oggi, il recupero (almeno parziale) di quest’ultimo edificio storico, da molti anni inagibile, la sua valorizzazione e gestione futura sono gli obiettivi che l’ACBC si è assegnata, in collaborazione con la Curia di Pescia e la Parrocchia di Buggiano. La storia locale, nel quadro di quella regionale e nazionale, è da sempre uno degli ambiti principali


____ This year, the Buggiano

manifestazione richiama migliaia di visitatori, a cui si aggiungono nel resto dell’anno le visite organizzate da vari garden club italiani. Da sempre l’Associazione ha organizzato concerti di ensemble e solisti classici, ma anche di musica corale, di bande, di gruppi jazz e rock. Ha promosso l’attività di giovani concertisti, in collaborazione con i conservatori di Firenze e Lucca, con l’istituzione del “Premio Buggiano Castello 1° concerto”, divenuto poi “Premio Boris Christoff”, in memoria del celebre cantante lirico bulgaro che visse a Buggiano Castello.

E’ degli ultimi anni il progetto “Oltremusica”, in collaborazione con la Pro-musica di Pistoia, con la direzione artistica del maestro Fabrizio Datteri. Molte altre sono le proposte culturali realizzate negli anni, dalle conferenze agli spettacoli teatrali, dalla proiezione di film e documentari alle mostre e ai corsi di arti figurative, al recente convegno dantesco. Per gli aggiornamenti su tutte le iniziative in programma si rinvia al sito buggianocastello.it. ☜

Castello Cultural Association celebrates 50 years in the business of promoting and boosting the ancient medieval village and its historical, artistic, and cultural heritage.

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dell’attività dell’Associazione, concretizzatosi in 42 convegni sulla storia della Valdinievole e nella pubblicazione degli Atti relativi, con il sostegno del Comune di Buggiano e in collaborazione con l’Istituto storico lucchese. Il convegno fu ideato nel 1978 da Enrico Coturri, fondatore e presidente dell’Associazione fino al 1999, e l’annuale giornata di studi storici è ora dedicata alla sua memoria. Il prossimo convegno sarà tenuto il 28 maggio e avrà come tema “Il luogo della storia. Cinquant’anni di cultura storica in Valdinievole”. Buggiano Castello è noto anche come il Borgo degli Agrumi, per la presenza negli orti-giardini privati e negli spazi pubblici di rigogliose piante di limoni a spalliera e di molte altre varietà di agrumi. Dal 1997 si svolge, con cadenza ora biennale, “La campagna dentro le mura”, ovvero l’apertura, in due fine settimana primaverili, dei giardini privati di Buggiano Castello. Quest’anno avverrà il 30 aprile e l’1, 7 e 8 maggio, solo su prenotazione e in gruppi guidati. La


____ Buggiano Castello è noto anche come il Borgo degli Agrumi, per la presenza negli orti-giardini privati e negli spazi pubblici di rigogliose piante di limoni a spalliera e di molte altre varietà di agrumi. Dal 1997, con cadenza biennale, di svolge “La campagna dentro le mura”, ovvero l’apertura, in due fine settimana primaverili, dei giardini privati del paese.

Buggiano Castello

Fifty years old and still young

— ____ Buggiano Castello is also known as the Village of Citrus Fruits due to the private vegetable gardens and public spaces with luxuriant espalier lemon trees and many other citrus varieties. Since 1997, the “Countryside Inside The Walls” event has been held every two years, i.e., opening the town’s private gardens on two spring weekends.

This year marks fifty years since the foundation of the Buggiano Castello Cultural Association, one of the most active for enhancing and promoting the Valdinievole area.

O

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ne of the most active and oldest associations in the Valdinievole and the Pistoia area is the Buggiano Castello Cultural Association (ACBC). Its name comes from the medieval village where it was founded on 25 November 1972 by a group of 26 members. They were led by Enrico Coturri, Professor of the History of Medicine at the University of Florence, a passionate history lover and cultural organizer. Above all, he was in love with Buggiano Castello and its community. In reality, the original name was “Pro Buggiano Castello”, but it became the ACBC in 1987, with a new by-law that highlighted the association’s primary purpose: “to promote knowledge of Valdinievole in general and the town of Buggiano in particular, especially regarding the conservation and enhancement of its cultural, historical, and architectural

heritage”. On 30 April 2001 and 7 January 2020, two other statutory updates were adapted to the legislative evolution on volunteering. They have included the recent transformation into social promotion associations (APS), falling within the scope of non-profit public benefit organizations (ETS). The formal changes may seem merely bureaucratic, but they have allowed the ACBC to grow in keeping with the times. New regulations have been adopted, as have the reporting and access tools for tenders, which are critical to financing activities. The fundamental constant in the ACBC’s life has been in the succession of generations, the presence of a group of highly motivated people (not just village inhabitants) to continue the founders’ work through a challenging cultural volunteering service for the protection and enhancement of the town and its surrounding area, with a view to the common good and community spirit. Over the decades, countless projects have been carried out with many private

and institutional partners, especially the Municipality of Buggiano and the Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia. The commitment to the town has resulted in the planning and cofinancing of various initiatives: the recovery of ancient cobbled streets, the glazed terracotta tiles with street- and garden name; the restoration of the Oratory of Santo Stefano in Campioni, the internal staircase of the abbey’s bell tower, the Porta San Martino clock tower, the northern portion of the Palazzo Pretorio, and parts of the Abbey of Santa Maria’s roof. Today, this last historical building has been partially restored, having been unusable for many years. Its enhancement and future management are objectives the ACBC has been given in collaboration with the Curia of Pescia and the Parish of Buggiano. Within a regional and national history framework, local history has always been one of the association’s principal areas


and in guided groups. The event attracts thousands of visitors, in addition to visits organized by various Italian garden clubs during the rest of the year. The association has always organized concerts of classical ensembles and soloists, choral music, bands, and jazz and rock groups. Performances by young concert performers have been promoted in collaboration with the conservatories in Florence and Lucca since the 1st Buggiano Castello Concert Prize was awarded. This recognition later became the Boris Christoff Prize, in memory of the famous Bulgarian opera singer who lived in Buggiano Castello. More recent additions from the last few years are the Oltremusica project with Pistoia Promusica, under the direction of Maestro Fabrizio Datteri. Many other cultural initiatives have been held over the years, from conferences to theatrical performances, from film and documentary screenings to exhibitions and courses in the figurative arts, to the recent Dante conference.

For updates on all scheduled initiatives, please refer to the website buggianocastello.it. ☜

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of activity. Consequently, 42 conferences have been held on Valdinievole’s history and the publication of the related acts, with the support of the Municipality of Buggiano and in collaboration with the Lucca Historical Institute. The conference was conceived in 1978 by Enrico Coturri, founder and president of the association, until 1999. The annual day of historical studies is now dedicated to his memory. The next conference, entitled “The place of History. Fifty Years of Historical Culture in Valdinievole”, will be held on 28 May. Buggiano Castello is also known as the Borgo degli Agrumi, the Village of Citrus Fruits, because of the private kitchen gardens and public spaces with luxuriant espaliered lemon trees and many other citrus varieties. Since 1997, the “Countryside Inside the Walls” event has been held every two years. For two weekends in spring, the private gardens of Buggiano Castello are opened to the public. This year it will take place on 30 April and May 1st, 7th and 8th, by reservation only


Solidarietà

Pistoia per l’Ucraina —

Nelle settimane immediatamente successive allo scoppio della guerra in Ucraina è stata davvero straordinaria la partecipazione della città di Pistoia alla raccolta di beni di prima necessità lanciata dalla Comunità Ucraina pistoiese insieme alla Giorgio Tesi Group e alla Fondazione Giorgio Tesi Onlus.

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____ Pistoia ha risposto in maniera straordinaria all’iniziativa voluta dai dipendenti ucraini e supportata in pieno dall’azienda vivaistica pistoiese e dalla Fondazione Giorgio Tesi Onlus. A sinistra un tir pronto per partire e a destra un momento di lavoro durante lo smistamento e la divisione per categorie merceologiche degli aiuti. ____ Pistoia responded resoundingly to the initiative organized by the Giorgio Tesi Group’s Ukrainian employees and fully supported by the Pistoia nursery company and the non-profit Giorgio Tesi Foundation. On the left, a truck ready to leave; on the right, working on sorting and dividing the supplies by product category.

L

’iniziativa è stata lanciata dai dipendenti ucraini dell’azienda vivaistica, i quali hanno chiesto ai titolari di appoggiare la loro idea di aiutare in maniera concreta i propri connazionali. Inizialmente il progetto era quello di inviare un tir proveniente dall’Ucraina e precedentemente carico di piante, riempiendolo di vestiario, cibo non deperibile, medicinali e materiale per medicazioni. Tuttavia, in seguito alla pubblicazione sui canali social aziendali dell’appello per la raccolta umanitaria, i pistoiesi – e non solo – si sono subito attivati in favore di tutti coloro che sono stati colpiti dagli eventi bellici, riuscendo a riempire completamente ben dodici mezzi pesanti. Questi ultimi, partiti dalla sede della Giorgio Tesi Group di Badia a Pacciana, dopo aver raggiunto il confine ucraino, sono stati indirizzati dal governo di Kiev verso gli hub logistici appositamente disposti dalle autorità locali per accogliere e coordinare tutto il materiale giunto a destinazione. – Successivamente, per rispondere alla richiesta specifica di cibo non deperibile, medicinali e materiale medico giunta dall’Ucraina, attraverso l’Ambasciata in Italia, gli organizzatori della raccolta hanno deciso di lanciare un’altra richiesta volta al reperimento esclusivo di tali beni. A metà marzo la solidarietà delle persone ha nuovamente permesso di inviare alla popolazione ucraina alcuni tir messi a disposizione dall’azienda vivaistica pistoiese e carichi dei suddetti prodotti.

testo Sara Tesi foto Nicolò Begliomini

– Un aiuto di notevole importanza a questa iniziativa solidale è stato offerto non solo da singoli cittadini ma anche da società sportive, enti, associazioni e istituti scolastici

pistoiesi. Tra questi ultimi, esempi di spicco sono rappresentati dal Liceo Scientifico Amedeo di Savoia, dal Liceo Niccolò Forteguerri e dall’Istituto Suore Mantellate. – I ragazzi delle Mantellate, guidati dagli insegnanti, hanno unito alla raccolta di beni di prima necessità da inviare in Ucraina alcuni messaggi di speranza indirizzati ai propri coetanei. Irene Burgio, la coordinatrice del Nido d’Infanzia, della Scuola d’Infanzia e della Scuola Primaria, ha dichiarato che i bambini più piccoli sono stati delicatamente condotti ad affrontare la drammatica situazione che la popolazione ucraina sta vivendo e sono stati incoraggiati a porre domande e a confrontarsi tra loro parlando delle informazioni che avevano già ricevuto. In generale, i vari gruppi – in particolar modo quelli della Scuola Primaria – si sono mostrati molto sensibili e disposti a fare qualcosa per portare un piccolo aiuto al di là dei confini ucraini. I bimbi sono stati dunque invitati ad accompagnare i genitori a fare la spesa e a scegliere loro stessi qualcosa da inviare nelle zone coinvolte dalla guerra e ad inserire

negli scatoloni di cibo e di farmaci alcuni disegni realizzati da loro stessi con molta cura. – Rita Pieri, preside della Scuola Secondaria di Primo Grado e di Secondo Grado, ha affermato che per i ragazzi più grandi sono stati organizzati dei momenti di riflessione in Aula Magna coordinati dagli insegnanti di storia e filosofia all’interno dei quali tutti potevano prendere la parola ed esprimersi riguardo alle tragiche circostanze che l’Ucraina sta attraversando. La dirigente scolastica si è soffermata, in particolare, su una lettera molto commovente scritta da una bambina di seconda media in cui la guerra scrive alla pace supplicandola di mandarla in pensione: «Sono la Guerra, quell’arma potentissima che ti ha disturbato molte volte nel corso della storia e che ancora oggi è obbligata a ripresentarsi […]. Voglio andare in pensione e non dover più essere chiamata in continuazione da paesi in tutto il mondo perché nessuno degli abitanti mi vorrà bene e rischierei di sterminare intere popolazioni solo passando». ☜

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della Giorgio Tesi Group


____

Un capannone e

A shed and the front

l’antistante piazzale di

loading/unloading yard

carico/scarico sono stati

are seen inundated

letteralmente sommersi

with all kinds of goods

da aiuti di ogni genere

from Pistoia and the

arrivati sia da Pistoia

surrounding areas.

che dalle zone limitrofe.

ZOOM

____

Rinnovato il Comitato di Indirizzo In data 1° aprile 2022 si è svolta la riunione durante la quale è stato rinnovato per il prossimo triennio il Comitato d’Indirizzo della Fondazione Giorgio Tesi Onlus, presieduta da Fabrizio Tesi. Carlo Vezzosi è stato riconfermato come Presidente del Comitato, mentre tra i membri si sono aggiunti Guido Meini, Antonio Tomasi e Nadia Vettori. Riconfermati Maria Grazia Baldesi, Marco Baldi, Patrizia Beacci, Luciano Burchietti, Fabrizio Capecchi, Giulio Gherardeschi, Pergentino Giovannelli, Claudio Maestripieri, Gabri Magrini, Alessandro Martini, Nicola Paperetti, Claudio Perna, Mauro Quattrocchi, Oronzo Stella, Francesca Tesi e Sara Tesi.

The Steering Committee Reconfirmed At the meeting held on 1 April 2022, the Steering Committee of the non-profit Fondazione Giorgio Tesi, chaired by Fabrizio Tesi, was reconfirmed for the next three years. Carlo Vezzosi was reaffirmed as Committee Chairman, Guido Meini, Antonio Tomasi and Nadia Vettori were added as committee members. Maria Grazia Baldesi, Marco Baldi, Patrizia Beacci, Luciano Burchietti, Fabrizio Capecchi, Giulio Gherardeschi, Pergentino Giovannelli, Claudio Maestripieri, Gabri Magrini, Alessandro Martini, Nicola Paperetti, Claudio Perna, Mauro Quattrocchi, Oronzo Stella, Francesca Tesi and Sara Tesi were all reconfirmed.

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Solidarity

Pistoia for Ukraine

____ In alto a destra alcune fasi del carico di due Tir presso la sede della Giorgio Tesi Group. I mezzi pesanti partiti per l’Ucraina sono stati indirizzati dall’ambasciata Ucraina in Italia presso degli hub di smistamento predisposti dalle autorità locali. ____ Above right, two trucks being loaded at the Giorgio Tesi Group headquarters. The heavy vehicles heading for Ukraine were directed to sorting hubs set up by local authorities by the Ukrainian embassy in Italy.

In the weeks immediately following the outbreak of war in Ukraine, the city of Pistoia, along with the Giorgio Tesi Group and the non-profit Fondazione Giorgio Tesi, participated in a truly extraordinary effort organized by Pistoia’s Ukrainian community to collect basic necessities.

T

he nursery company’s Ukrainian employees launched the initiative when they asked the owners to support their idea of providing tangible ​​ help to their compatriots. Initially, the project was to send one truck from Ukraine, previously loaded with plants, and fill it with clothing, non-perishable food, medicines, and wound-dressing materials. However, following the appeal on the company’s social channels for a humanitarian collection, the people of Pistoia—and beyond—immediately took action to help all those affected by the war, managing to fill twelve trucks. They departed from the Giorgio Tesi Group’s headquarters in Badia a Pacciana. Upon reaching the Ukrainian border, the government in Kyiv directed them to the logistics hubs specially arranged by the local authorities to receive and coordinate all the material that arrived. – Subsequently, the collection organizers decided to launch another request aimed exclusively at procuring non-perishable food, medicines, and medical supplies in response to a specific request from Ukraine through its embassy in Italy. In mid-March, the people’s solidarity made it possible to send more trucks made available again by the Pistoia nursery company to the Ukrainian population, loaded with the same products.

– This solidarity initiative received significant help from individuals in addition to sports clubs, institutions, associations, and schools in Pistoia. One example of the latter is the Mantellate Sisters Institute, whose children, led by teachers, combined the collection and transport of basic necessities to Ukraine with some messages of hope addressed to their peers. – The pre-school, kindergarten, and primary school coordinator Irene Burgio said the youngest children were carefully guided to understand the dramatic situation that the Ukrainian population was experiencing. They were encouraged to ask questions and discuss their concerns regarding the information received. In general, the various groups—especially at the primary school level—have been very sympathetic and willing to do something to bring a little help across the Ukrainian borders. The children accompanied their parents to do the shopping, choosing by themselves something to send to the war-affected areas. They included some of their drawings in the boxes of food and medicines.

– Rita Pieri, principal of the lower and upper secondary school, said that the history and philosophy teachers had organized an opportunity in the auditorium for the older children to talk about the situation. Anyone could take the floor and speak out about the tragic circumstances Ukraine is going through. The headteacher focused on a very moving letter written by a seventh-grade girl in which war writes to peace and begs it to retire. “I’m War, that mighty weapon that has often hurt you many times throughout history and which still today has been forced to reappear […]. I want to retire and no longer have countries all over the world constantly call me because nobody who lives there loves me. I’d risk exterminating entire populations just by passing through” ☜

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New Generation

Everyday Coffee —

Facciamo la conoscenza di Francesca Giagnorio, giovane blogger e Content Creator pistoiese specializzata nella moda cottagecore e nella fotografia che da poco ha iniziato una collaborazione con Discover Pistoia.

testo a cura della Redazione 90 | NATURART | APRILE 2022

foto Francesca Giagnorio


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____ Le belle foto che Francesca pubblica periodicamente sul suo seguitissimo blog Everyday Coffee sono tutte realizzate utilizzando l’autoscatto impiegando una Canon 6D collegata tramite wi fi al suo smartphone. ____ The beautiful photos Francesca periodically publishes on her trendy blog Everyday Coffee are all taken using the self-timer on a Canon 6D connected via wi-fi to her smartphone.

C

iao Francesca, ci racconti chi sei e qual è stato il tuo percorso professionale fino ad oggi? Ma ciao! Sono Francesca Giagnorio e mi occupo della realizzazione di contenuti web e social. Fin da quando ero piccola, ho sempre sognato di poter fare la scrittrice. Ho fatto il liceo classico e, appena uscita, mi sono buttata (letteralmente, anche perché non sapevo cosa fare…) nella facoltà di economia e commercio. Se il liceo mi ha dato un metodo, l’università mi ha dato dei principi che, una volta abbandonata (non mi sono laureata), ho applicato sul lavoro. Infatti, da quando ho 23 anni, collaboro a tempo pieno con mio padre, Francesco (abbiamo poca fantasia in famiglia), consulente informatico. Mi è capitato di tutto, dalla realizzazione di siti web alla gestione social di piccole realtà locali, fino ad arrivare alla creazione di volantini. C’è anche il mio blog, che è una grande parte del mio lavoro. Se all’inizio era un hobby, ora vengo cercata per la produzione di articoli scritti in ottica SEO e per il mio storytelling fotografico. In questa maniera, sono riuscita a coronare il mio sogno d’infanzia a modo mio. Non so ancora “cosa” diventerò da grande, ma posso affermare, senza ombra di dubbio, che amo ciò che sto facendo. Non mi annoio mai!

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— Le tue foto, tutti autoscatti, sono veramente belle e particolari. Come è nata questa idea ? È una cosa nata per necessità. All’inizio, sul mio blog, scrivevo di moda e parlavo dei miei outfit (sì, mi sto antipatica anch’io per il mio periodo wanna be Chiara Ferragni), quindi la parte fotografia era molto importante. Talvolta c’erano il mio ragazzo o mia mamma che scattavano le fotografie; tuttavia, non me la sentivo di dover chiedere sempre questo favore. Insomma, era qualcosa che mi stancava molto poiché non volevo diventare un peso per loro.

Perciò, mi sono rifatta da una parte e mi sono ingegnata. Avevo una macchina fotografica (la Canon 6D) che poteva connettersi al mio telefono grazie al Wi-Fi: ciò mi permetteva di vedere in anteprima l’immagine finale che la fotocamera avrebbe scattato, riuscendo ad aggiustarmi quando necessario. Dunque, armata di cavalletto, telecomando e buona volontà, ho imparato pian piano dai miei errori e sono arrivata fin qui, con tanta strada ancora da fare, ma con un bel percorso dietro di me. — Ci spieghi meglio la figura del Content Creator? Il Content Creator è una figura ibrida che si colloca tra il professionista di contenuti scritti e/o visual (scrittore, fotografo, video maker, ecc.) e il pubblicitario. Un Content Creator è dunque specializzato in varie discipline, non solo una. Ciò lo rende lo USP (Unique Selling Point), la sua “firma” per così dire, che lo fa scegliere da un’azienda rispetto a un suo collega. Io mi definisco genericamente

Content Creator, ma ho una nicchia di riferimento ben definita. I miei lettori sono interessati, infatti, sia a uno stile di abbigliamento ben definito (cottagecore), sia a come imparare a farsi le foto da soli. — Il tuo blog Everyday Coffee dedicato al cottagecore, alla moda retrò e alla fotografia sta avendo un grande successo. Quali sono i tuoi segreti? Studio, studio e ancora studio. Proprio quello “matto e disperatissimo” alla Leopardi. Diciamo che, quando uno si mette all’anima di realizzare un blog che monetizzi nel XXI secolo, deve essere consapevole che sta lanciando un prodotto sul mercato. A economia mi hanno insegnato che, ogni volta che vuoi piazzare qualcosa sul mercato, ti devi chiedere se c’è qualcuno che ne ha bisogno, chi sono queste persone e quali sono i tuoi competitor. Se qualche nostro lettore conosce le basi del marketing o ha qualche libro sull’argomento, gli saranno sicuramente venute in mente parole


Dal 1990 a Pistoia ____ Francesca svolge anche

come “analisi SWOT” o studio delle “Target Personas”. Ecco: diciamo che dietro a un impianto grafico più o meno carino, un blog che “funziona bene” ha un iceberg di continue ricerche e studi.

bimbe

l’attività di Content Creator, figura ibrida che si colloca tra il professionista di contenuti scritti e visual e il pubblicitario, ruolo oggi indispensabile in

bimbe

— Da poco hai iniziato una collaborazione con la nostra casa editrice per quanto riguarda i social media e il sito www.discoverpistoia.it. Quali sono gli obiettivi? Sì, e sono felicissima di questa partnership. Gli obiettivi principali sono quelli di sfruttare al meglio le piattaforme online e social di Discover Pistoia e poter esprimere tutto il potenziale di questo meraviglioso progetto. Come tutto il team della casa editrice, anch’io sono convinta che nella vita di tutti i giorni sia importante sentirsi a casa nella propria città. Pistoia ha bisogno di essere ascoltata e raccontata. Ha mille facce, numerosissime bellezze, eccellenze e curiosità pronte per essere scoperte e divulgate. Cosa stiamo aspettando? Bè, noi di Discover ci siamo già messi all’opera! ☜

bimbe

tutte quelle aziende che utilizzano il web e i social come strumenti

bimbe

per la comunicazione aziendale. ____ Francesca also works as a content creator, a hybrid of a written/ visual content professional and an advertiser, a role now indispensable in companies using the web and social media as corporate communication tools.


New Generation

Everyday Coffee with Francesca Giagnorio

We are meeting with Francesca Giagnorio, a young Pistoiese blogger and content creator specializing in cottagecore fashion and photography. She recently started working with Discover Pistoia.

H

ello, Francesca. Can you tell us who you are and what you’ve been doing professionally up to now? Hello! My name’s Francesca Giagnorio, and I deal with creating web and social content. Ever since I was little, I’ve dreamed of being a writer. I attended a classical high school. As soon as I left, I threw myself (literally, also because I didn’t know what I wanted to do) into the economics and commerce faculty. If high school gave me a method, university gave me principles that I’ve applied to my work since I dropped out (I didn’t graduate). Since I was 23, I’ve worked full time with my father, Francesco, an IT consultant. (our family doesn’t have much imagination.) I’ve done a bit of everything: from creating websites to managing the social media of small local businesses to creating flyers. There’s also my blog, which is a big part of my work. If it was a hobby at first, now people are looking for me to write articles from an SEO perspective and for my photographic storytelling. In this way, I’ve fulfilled my childhood dream in my own way. I still don’t know “what” I will become when I grow up, but I can say that I love what I am doing without a shadow of a doubt. I’m never bored!

— All your photos are stunning and remarkable self-portraits. How did you get this idea? It was born out of necessity. In the beginning, I wrote about fashion and talked about my outfits on my blog. (Yes, I do dislike my Chiara Ferragni wannabe period.) So, the photography part was essential. Sometimes it was my boyfriend or my mom who took the pictures. However, I didn’t feel like I should always have to ask them. In short, it was something that was wearing thin because I didn’t want to burden them. So, I went all out and came up with a new way of working. I had a camera (a Canon 6D) that connected to my phone via Wi-Fi. It let me preview the final image that the camera would take so that I could make any necessary adjustments. Therefore, armed with a tripod, a remote control, and determination, I slowly learned from my mistakes. I got here with a long way still to go but with a nice bit of road behind me.

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— Could you tell us more about what a content creator is? A content creator is a hybrid somewhere between a written and/or visual content professional (writer, photographer, video maker, etc.) and the advertiser. Therefore, a content creator specializes in various

disciplines, not just one. A USP (Unique Selling Point) is the content creator’s “signature”, so to speak, chosen by a company rather than a colleague. I define myself generically as a content creator, but I have a well-defined niche. My readers are interested in both a welldefined clothing style (cottagecore) and learning how to take pictures by yourself. — Your Everyday Coffee blog is dedicated to cottagecore, retro fashion, and photography and proving to be very popular. What are your secrets? Study, study, and more study. Just like Leopardi’s “crazy and very desperate”. Let’s say that when one sets their mind to creating a blog that monetizes in the 21st century, one has to be knowledgeable about launching a product on the market. In economics, they taught me that any time you want to put something on the market, you have to ask yourself who needs it, who these people are and who your competitors are. If any of our readers know the basics of marketing or have any books on the subject, words like “SWOT analysis” or “Target Personas” will unquestionably have come up. Okay, let’s say that, like an iceberg, a well-functioning blog hides the massive continuous research and studies that lies behind a relatively nice graphics system.


____ Tradizionalmente basato su una vita rurale inglese ed europea, il “Cottagecore” è un’estetica alla moda ____

La giovane blogger

This young blogger

adulti che celebrano

e Content Creator è

and content creator

una vita rurale

entrata da poco a far

has recently joined

parte della squadra di

the DISCOVER

idealizzata. ____

DISCOVER PISTOIA con

PISTOIA team to make

Traditionally based on

l’obiettivo di mettere

her professional

English and European

a disposizione di

skills available

rural life, Cottagecore’

questa piattaforma

to this integrated

is a trendy aesthetic

di comunicazione

communication

popularized by

integrata le sue

platform.

teenagers and young

capacità professionali.

adolescenti e giovani

adults celebrating an idealized country lifestyle.

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— You’ve recently started working with our publishing house regarding social media and the website www. discoverpistoia.it. What are your objectives? Yes, and I am delighted with this partnership. The main objectives are to make the most of Discover Pistoia’s online and social platforms and to be able to express the full potential of this brilliant project. Like the publishing house’s team, I’m convinced that it’s key to feel at home in your city in everyday life. Pistoia needs to be heard and told. It has a thousand faces, numerous beauties, excellences, and curiosities ready to be discovered and promoted. What are we waiting for? Well, we at Discover have already begun working! ☜

resa popolare da

____


Eccellenze pistoiesi

Suonano i tamburi di Seasons Percussion — Nel piccolissimo borgo di Solaio, a due passi da Pontelungo e ai piedi della collina dove sorge il convento di Giaccherino, in una piccola falegnameria prendono vita strumenti musicali a percussione suonati in tutto il mondo. testo di Lorenzo Baldi 96 | NATURART | APRILE 2022

foto Irene Lazzeri


A 19 anni – inizia Hidde – dagli Usa mi sono spostato nel sud dell’Olanda dove ho iniziato a lavorare per un’importante azienda di design. Successivamente, ad Amsterdam, ho studiato falegnameria navale ed ho collaborato per anni in aziende di quel settore, lavorando con legno, metallo e materiali compositi. Dopo aver conosciuto mia moglie Ludovica, che in quel tempo si trovava ad Amsterdam per occuparsi di un progetto di restauro, mi sono spostato con lei a Pistoia. Ho studiato al Centro Europeo del Restauro di Villa La Petraia a Firenze, specializzandomi prima in restauro ligneo e successivamente in tornitura ed intaglio del legno. Abbiamo aperto la nostra attività in collaborazione con Raffaello Braccesi, dove oggi eseguiamo tutti i lavori tipici di questa professione, con un occhio di riguardo verso il restauro conservativo di mobili e oggetti d’epoca in legno e progetti d’arte. Lavorando molto sul restauro, nel tempo ho imparato ad apprezzare tutte le

caratteristiche migliori dei mobili e degli oggetti che sono passati sul mio banco da lavoro, riproponendo queste soluzioni con l’obiettivo di creare oggetti ex novo in grado di durare nel tempo. Quando ancora abitavo a New York ho iniziato a suonare prima la batteria e poi le percussioni. Un giorno, all’età di 16 anni, capita l’occasione di aiutare un’amica artigiana nel restauro di una conga. Viene qui piantato il seme per la passione verso gli strumenti a percussione in legno, cresciuto e poi sbocciato nell’amore per la loro costruzione: questo ha significato non solo suonarli e sognarli ma anche studiarli, progettarli e cominciare a realizzarli. Nel 1999, a scuola, realizzai il mio primo tamburo. Da quel momento tra un lavoro ed un altro ho realizzato altri strumenti musicali perfezionando via via il metodo di costruzione e soprattutto le meccaniche, che permettono di posizionare e tendere la pelle del tamburo. Credo che il valore aggiunto nelle mie percussioni

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S

alendo verso Giaccherino da via del Rondinino, alla prima curva sulla sinistra oltrepassiamo un grande cancello ed entriamo in una tipica aia toscana, racchiusa dalle case che formano il piccolo borgo di Solaio. Nell’ultima costruzione prima di iniziare a salire la collina che tra viti ed olivi porta verso l’ex convento francescano che domina la pianura pistoiese, c’è una piccola attrezzata falegnameria con una storia speciale, tutta da raccontare… o, se preferite, da suonare! Si, perché qui, grazie alle capacità e alla grande passione di Hidde Martijn Heydendael, un giovane olandese nato in Virginia e cresciuto a New York, prendono vita strumenti a percussione unici e inimitabili, suonati in tutto il mondo.


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risieda nella qualità dei fusti, nel legno utilizzato e nelle meccaniche di accordatura da me progettate, realizzate e montate. Dedico molta attenzione alla scelta del legname e prediligo essenze autoctone. Acquisto alberi interi dai boscaioli pistoiesi, li faccio tagliare in tavole dello spessore necessario che poi lascio stagionare per almeno cinque anni. Dopodiché il legname è pronto per essere lavorato. Se ho una commissione di 2 o più congas che sono destinate a suonare insieme, adopero tavole che provengono dallo stesso albero. Questo perché la pianta, durante la fase di crescita, subisce tensioni dovute alla qualità del terreno dove risiede e ad altri innumerevoli fattori. Le tensioni provocano nel legno caratteristiche che si ripercuoteranno poi sul suono degli strumenti, ecco perché ogni set che costruisco deve provenire dallo stesso albero! In questo modo ogni strumento che nasce dalle mie mani è un pezzo unico. Il suono di ognuno di essi è determinato anche dal tipo, lo spessore e la tesa della pelle, caratteristiche, queste ultime, molto importanti per ottenere le migliori performance sonore.

Ci sono pelli animali e pelli sintetiche: io preferisco le prime perché offrono un suono più caldo e pastoso, ma il continuo sviluppo della tecnologia ha portata alla creazione di pelli artificiali in grado di offrire performance sonore di altissimo livello. Per costruire un tamburo ci vogliono 18 doghe in legno tutte perfettamente uguali tra loro e prive di difetti: questo, prima di tutto, richiede un grande lavoro di progettazione che parte sempre dal disegno di ciò che si vuole ottenere. – ci racconti come è nata e come sta procedendo l’esperienza di Seasons? Seasons nasce proprio da questa grande passione per il legno e per la musica. Abbiamo optato per questo nome perché si identifica con le stagioni che caratterizzano la natura che è ciclica come il ritmo e la musica. L’onda sinusoidale che abbiamo scelto per il logo rappresenta l’espressione dell’energia in tutte le forme della fisica, compreso il suono che si diffonde attraverso l’aria.

Anche la divisione dell’onda in quattro ha il suo perché: 4 come le stagioni e 4 come la suddivisione della maggior parte parte della musica. Oggi i nostri strumenti sono conosciuti e molto apprezzati grazie anche a Giovanni Imparato, master di Tumbadora, che ha deciso, con nostro grande onore, di diventare endorser di Seasons Percussion. Giovanni Imparato, insegnante al Saint Louis College of music di Roma e Napoli, è un performer di livello internazionale e in 42 anni di attività vanta collaborazioni con personaggi del calibro di Ray Charles, Stewart Copeland, Mina, Lucio Dalla, Isaac Delgado e molti altri, e una media di 170 date l’anno tra incisioni e concerti. Questa che vi abbiamo raccontato è la storia di un’altra piccola, grande eccellenza pistoiese, probabilmente sconosciuta ai non addetti ai lavori, ma che porta Pistoia nel mondo grazie alla realizzazione di strumenti musicali unici, caratterizzati dalla grande qualità del suono abbinata ad un’estetica che unisce sapientemente il meglio tra tradizione e innovazione. ☜


“La trasmissione atavica del suono della madre terra

In alto Hidde al lavoro al tornio nella sua falegnameria di Pontelungo, alle porte di Pistoia. A destra il famoso percussionista Giovanni Imparato, che nei suoi concerti e nei seminari che tiene in tutto il mondo suona tamburi Seasons Percussion. ____ Above, Hidde working at the lathe in his carpentry shop in Pontelungo, just outside Pistoia. On the right, the famous percussionist Giovanni Imparato uses Seasons Percussion drums in his concerts and at seminars worldwide.

<BATÀ AFROCUBANÍA> è un concetto sia profondamente Musicale che di vita quotidiana. BATÁ: perché è un tamburo onomatopeico dedicato alla genesi descrittiva dell’universo, nato nel corso delle prime dinastie egizie (Amàm). AFROCUBANìA: è l’ambito esteso dove converge la più approfondita radice ritmico pulsativa del continente africano, conoscenza sintetizzata in moduli che ci permettono di applicarla musicalmente, conciliandone: sia la atavica connotazione trasmessa da millenni oralmente, sia la estrema modernità del suo insegnamento attraverso le originali “pronunce” o “groove” che appunto ne condensano la quintessenza della sapienza “Afrocentrista”. Si rivela a noi semplicemente seguendo le orme: sia del nostro piacere di stabilirne il “contatto” attraverso la cognitiva delle nostre mani, sia attraverso la pratica di “frasi”, “vocaboli”, “concetti”, che come “sacre parole” gradualmente mutano favorevolmente la nostra coscienza musicale. Questa elezione si basa su una innata tendenza “psico-antropologica”, che: via via giunge a legittimare ed integrare il “sospeso” storico della cultura del mediterraneo. Ecco perché SEASONSPERCUSSION pone “il seme” già nella costruzione del tamburo stesso, ossia nella necessità rigorosamente artigianale: “fatto a mano”. La mano consapevole dell’approccio <BATÁ AFROCUBANìA> diventa la indiscussa matrice della musica moderna, che si sviluppa sia didatticamente che professionalmente negli incontri mensili tenuti alla fondazione Luigi Tronci a Pistoia. “The atavistic transmission of the sound of Mother Earth” BATÀ AFROCUBANÍA (without the slash in the middle, even if it seems incorrect because it is two words that become one) is a profoundly musical yet everyday concept. It is not the stylistic study of one genre rather than another. If anything, it is the ancestral transmission of the sound of “Mother Earth”. In this case, it is limited to the “Afrocentrist” parameter, with its cultural connotation. Yet based on an open collective cognitive consciousness, this does not represent the unnecessary celebration of one geographical territory reaching another. If anything, it is that, within us, we have no “borders”, not political, geographical, or cultural. Today: being palpably connected to “everything”, all that remains is to legitimize the sincerity of “one’s own feeling” and learn to respect it “as belonging” to both the elective and the psychoanthropological, to reveal the simple truth that belongs to us without judgment but by practicing the symbolic of “these sacred words”: Afro-Cuban literature (which has now become universal). In our case, it has been duly integrated with the veiled Mediterranean connotation that distinguishes us. All this is thanks to successfully creating SEASONSPERCUSSION handmade drums and the professional training and seminars I’ve held monthly on “Afrocentric” culture in Pistoia at the Fondazione Luigi Tronci.

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ZOOM

Giovanni Imparato


Pistoia’s Specialties

They are playing drums made by Seasons Percussion

Musical percussion instruments played world come to life in a small joiner’s workshop located in the tiny hamlet of Solaio, a stone’s throw from Pontelungo and at the foot of the hill on which the Giaccherino convent stands.

G

oing up towards Giaccherino from Via del Rondinino, we pass through a large gate on the left at the first bend. We are entering a typical Tuscan farmyard, enclosed by the houses that form the tiny hamlet of Solaio. In the last building before starting to climb the hill that, amidst vineyards and olive trees, leads to the former Franciscan convent that dominates the Pistoia plain, there is a small well-equipped joiner’s workshop with a unique story to be told ... or, if you prefer, to be played! Yes, because unique, inimitable percussion instruments come to life here and are then played the world over because of the skills and great passion of Hidde Martijn Heydendael, a young Dutchman born in Virginia and raised in New York.

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Hidde begins, “At 19, I moved from the US to the south of Holland, where I began working for an important design company. Later, in Amsterdam, I studied naval carpentry and, for years, I did business with companies in that sector, working with wood, metal, and composite materials. After meeting my wife Ludovica—who was in Amsterdam at that time for a restoration project—I moved with her to Pistoia. Next, I studied at the European Restoration Center at Villa La Petraia in Florence,

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I tamburi nascono in questa

Made in a small, well-equipped

piccola ed attrezzata falegnameria

carpentry shop, Hidde

dove Hidde realizza strumenti

creates his unique musical

musicali unici, caratterizzati da

instruments. His drums are

grande qualità del suono, estetica

known for their excellent sound

moderna e curata e una meccanica

quality, modern and accurate

particolare, un mix che unisce

aesthetics, and particular

alla perfezione innovazione e

mechanics. This mix is a perfect

tradizione.

union of innovation and tradition.

specializing first in wood restoration and later in woodturning and carving. We then opened our business together with Raffaello Braccesi. Today, we carry out all the jobs typical of this craft, planning to preserve and restore wooden furniture, antique objects, and art projects. By working a lot on restoration, I’ve learned to appreciate over time all the best features of the furniture and other things that have passed through my workshop, offering solutions with the idea of creating long-lasting objects from scratch. When I was still living in New York, I started playing drums first and then percussion instruments in general. One day, at the age of 16, I had the chance to help an artisan friend who was restoring a conga. Thus, the seed was planted for my fascination with wooden percussion instruments, which grew and blossomed into a passion for their construction. This meant not only playing and dreaming about them but also studying, designing,

and making them. In 1999, I made my first drum at school. From that moment on, I made other musical instruments between one job and another, gradually improving my construction method and, above all, the mechanics that enable positioning and stretching the drumskin. I believe that the added value of my drums lies in the quality of the shells, the wood used, and the tuning mechanics I’ve designed, built, and assembled. I pay a lot of attention to the choice of wood, preferring native woods. I buy whole trees from Pistoiese woodcutters, and have them cut into boards of the required thickness. I then let them season for at least five years, after which the timber is ready to be used. I work with boards from the same tree if I have a commission for two or more congas meant to be played together. This is because, during the growth phase, the plant can be stressed by the quality of the soil where it’s growing and countless other factors. These stresses cause the


– can you tell us how your experience with Seasons began and how it is progressing? Seasons is the result of my incredible passion for wood and music. We opted for this name because it identifies with the seasons that exemplify nature and are cyclic like rhythm and music. The sine wave we chose for the logo is the expression of energy in all forms of physics, including sounds that spread through the air. Even the wave’s division into four parts has its own reason, i.e., four like the seasons and four like how most music is subdivided. Today our instruments are well-known and much appreciated. This is also thanks to Giovanni Imparato, a tumbadora master who decided to endorse Seasons Percussion, to our great pride. Giovanni Imparato is a teacher at the Saint Louis College of Music in Rome and Naples, as well as a world-class performer.

In his 42 years plus as a musician, he boasts of having played with the likes of Ray Charles, Stewart Copeland, Mina, Lucio Dalla, Isaac Delgado, and many others, with an annual average of 170 engagements between recordings and concerts. We have told you another story about one of Pistoia’s big, little specialties. Although probably unknown to nonexperts, it brings Pistoia to the world by producing unique musical instruments that combine outstanding sound quality with aesthetics in a perceptive union of the best of tradition and innovation. ☜

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wood to have properties that affect the sound of the instruments. For this reason, every set I build must come from the same tree! In this way, each instrument that comes from my hands is unique. The sound of each drum is also determined by the type, thickness, and tautness of the skin, fundamental qualities for achieving the best sound performance. I prefer animal skins to synthetic ones because they have a warmer, more mellow sound. However, with the continuous technological development, artificial skins have been created that can now offer very high-level sound performances. It takes 18 wooden slats to build a drum—all perfectly identical and defect-free. The first rule is to plan exceptionally well, as the work always starts with designing what you want to make.


Arte

Rossella Baldecchi, Ambasciatrice di pace — 102 | NATURART | APRILE 2022

Parlare di questa artista limitandoci a dare di lei informazioni sulla sua espressività tecnica, sarebbe riduttivo. Rossella è molto più di questo, è una donna che ha messo il proprio talento al servizio del bene comune.


Alessandra Chirimischi foto Nicolò Begliomini archivio Rossella Baldecchi

A

parlare per Rossella Baldecchi sono le sue stesse opere, coinvolgenti ritratti femminili che manifestano i sentimenti con cui coglie il fluire della vita, nella sua frequente drammaticità. Un potente messaggio di bellezza spontanea perché naturale dal quale prende vita la forza del riscatto di vite offese, alle quali l’artista offre una possibilità di vittoria, protagoniste di un’emancipazione tardiva ma non silenziosa perché ferma nella volontà di gridare a gran voce il proprio dolore attraverso l’inquietudine di una tela che prende vigore dalle mani di Rossella. All’inizio sono mani di bambina che con passione disegnano

d’istinto, per il solo piacere di giocare coi colori. Si affinano poi con le conoscenze tecniche, acquisite all’Istituto Statale d’Arte a Pistoia e poi all’Accademia di Belle Arti di Firenze, che completa nel 1983. Sono oggi mani che hanno trovato la propria tecnica, quella che ha portato Rossella a essere un’artista apprezzata a livello internazionale e che due amici mentori, Maurizio Tuci e Siliano Simoncini, hanno sostenuto sin dall’inizio nel percorso artistico. — Oltre la tecnica In realtà, in Rossella c’è molto di più della sola tecnica. C’è la voglia di gridare il proprio desiderio di pace, motivo per cui da sempre collabora con numerose associazioni del territorio, offrendo il suo contributo artistico a

numerose iniziative culturali e raccolte fondi. Un impegno che dal 2015 le viene riconosciuto con l’invito a partecipare all’evento internazionale Human Rights di Rovereto, mostra che accoglie artisti da molti Paesi del mondo, selezionati dal curatore Roberto Ronca fra quelli più impegnati sul tema dei diritti umani e sull’ambiente. È un invito che – come i rintocchi della campana della pace, che annunciano dal Colle di Miravalle la rassegna – suona a Rossella doppiamente gioioso: è infatti rivolto all’artista, per il suo gusto raffinato nel porgere agli occhi del mondo anche il più doloroso dei messaggi, ed è rivolto alla donna che si è fatta carico di cogliere e amplificare il dolore di tante donne in ogni parte del mondo.

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testo


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— Viva in Giappone Fra le tante terre del mondo le è particolarmente caro il Giappone, che l’accoglie per la prima volta nel luglio 2017, alla Gallery T di Tokyo con la personale Italian beauty: è un’esperienza talmente coinvolgente da indurre Rosella a cimentarsi nell’arte dello scrivere, raccontandola nel libro Viva in Giappone. Diario di un viaggio d’arte, in cui regala suggestioni dal gusto antico, come ne regalavano un tempo i resoconti dei Grand Tour. La seconda esperienza giapponese, nel 2019, è di intensità ancora maggiore perché investe Rossella del ruolo ideale di ambasciatrice di pace: il 5 agosto inaugura a Hiroshima la personale di pittura e grafica Pace sulle tue ali alla galleria Nichiei Mécénat, e il giorno successivo è l’unica artista chiamata a esporre alcune opere nel Parco della Pace di Hiroshima durante le celebrazioni ufficiali che ricordano il 74° anno dal bombardamento atomico sulla città. Davanti all’A Bomb Dome, edificio simbolo del fatidico 6 agosto 1945, e a un pianoforte inspiegabilmente scampato all’atomica, Rossella legge in giapponese il suo messaggio di pace: «Me l’ero fatto tradurre – ricorda – e scrivere come avrei dovuto leggerlo… spero mi abbiano capita, non so. Sorridevano, sono sempre così gentili!»

— Opere di gentilezza Una gentilezza che le è propria, e di cui si percepisce la forza se lasciamo parlare le sue opere… in tutte le lingue del mondo: dall’autunno 2019 è coordinatrice per l’Italia di Global Art Project for Peace, organizzazione mondiale con sede a Tucson, in Arizona, guidata da Katherine Josten. Il 27 ottobre 2019, nella Giornata Internazionale della Pace, della Cultura e della Solidarietà è premiata dal Centro Studi Donati di Pistoia per “L’impegno in difesa dei Diritti Umani e per il ruolo di Ambasciatrice di Pace nel mondo”. Dal 2021 il suo lavoro è rappresentato da gallerie internazionali negli USA e in Canada, e dal giugno 2021 alcune sue opere sono in esposizione permanente a Philadelphia. Anche Amnesty International segue

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Le opere di Rossella

Le opere di Rossella

sono quasi sempre

sono quasi sempre

coinvolgenti ritratti

coinvolgenti

femminili che

ritratti femminili

manifestano i sentimenti

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con cui coglie il fluire

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della vita, nella sua

coglie il fluire della vita,

frequente drammaticità.

nella sua frequente

Un potente messaggio

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di bellezza spontanea

potente messaggio di

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bellezza spontanea dal

forza del riscatto di vite

quale prende vita la

offese, alle quali l’artista

forza del riscatto di vite

offre una possibilità di

offese, alle quali l’artista

vittoria, protagoniste

offre una possibilità di

di un’emancipazione

vittoria, protagoniste

tardiva ma non

di un’emancipazione

silenziosa.

tardiva ma non silenziosa.

costantemente il suo lavoro ed è intervenuta all’inaugurazione della personale Io e le altre, consolidando con la sua presenza la valenza sociale del messaggio di Rossella. Anche la sua città ha finalmente capito il valore di questa piccola grande donna, e lo scorso inverno Rossella ha esposto alle Sale Affrescate del Comune di Pistoia, con la personale Rossella, le altre e noi, l’arte figurativa come impegno, che ha messo in mostra tutta l’autorevolezza che le spetta. Qui abbiamo proposto solo alcune riflessioni, un po’ fuori dalle solite righe ma che consideriamo doveroso rivolgerle: a chi avesse voglia di saperne di più, il suo sito www.rossellabaldecchi.com offre approfondimenti adeguati. ☜


Pistoiese Glories

Rossella Baldecchi, Ambassador of Peace

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Oggi Rossella, grazie

Oggi Rossella, grazie

alle sue opere che

alle sue opere che

sono state esposte in

sono state esposte in

Giappone, Canada e

Giappone, Canada e

Stati Uniti, è un’artista

Stati Uniti, è un’artista

conosciuta in tutto il

conosciuta in tutto il

mondo e rappresenta

mondo e rappresenta

un’altra delle eccellenze

un’altra delle eccellenze

che la nostra città è stata

che la nostra città è stata

in grado di esprimere

in grado di esprimere

nel tempo in campo

nel tempo in campo

artistico e culturale.

artistico e culturale.

R

ossella Baldecchi’s works speak for her. These captivating female portraits express the feelings with which she captures the flow of life in its frequent dramatic force. Because it is natural, the strength to redeem injured lives to live comes from a powerful message of spontaneous beauty, with the artist offering a possibility of victory. They are the protagonists of a belated but not silent emancipation as it pauses in the desire to cry out her own pain through the restlessness of a canvas, whose strength comes from Rossella’s hands. At first, they are a child’s hands instinctively and enthusiastically drawing for the sole pleasure of playing with colors. They then are honed with the technical knowledge acquired at the State Institute of Art in Pistoia and then at the Academy of Fine Arts in Florence, finishing in 1983. Today these hands have found their technique and led Rossella to become an internationally appreciated artist. Since she began her artistic journey, she has been supported by two mentor-friends, Maurizio Tuci and Siliano Simoncini. — Beyond technique In reality, there is much more to Rossella than just technique. There is the desire to shout out one’s wish for peace. For this reason, she has always worked with numerous local associations, offering her artistic contribution to frequent cultural initiatives and fundraising. This commitment has been recognized since 2015 with an invitation to participate in the international Human Rights event in Rovereto. Artists from many countries worldwide participate in this exhibition. They are selected by the curator Roberto

Ronca from among those most committed to human rights and the environment. Like the tolling of the peace bell announcing the festival from Colle di Miravalle, it is an invitation that strikes a doubly joyful Rossella. It is addressed to the artist because of her delicate taste in delivering the most painful messages to the world’s eyes and to the woman with the task of gathering and elaborating on the pain of so many women all over the world.

— Living in Japan Among the many lands around the world, Japan is particularly dear to her, having first welcomed her in July 2017 at Gallery T in Tokyo with her show, Italian Beauty. It was such an engaging experience that Rosella then tried her hand at the art of writing, recounting it in the book Viva in Giappone. Diario di un viaggio d’arte. In the book, she offers suggestions that reflect an appreciation of the antique, once as the accounts of the grand tours did.

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It would be reductive to talk about this artist by limiting ourselves to only her technical expressiveness. Much more than just an artist, Rossella is a woman who has put her talent toward serving the common good.

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Rossella Baldecchi nasce a Pistoia nel 1959. Approfondisce la tecnica della pittura a olio con la quale fin dall’inizio del suo percorso artistico realizza tutte le opere pittoriche e, fra le tecniche incisorie, perfeziona quella dell’acquaforte. Nel 1987 inizia a insegnare nel Liceo Artistico Petrocchi dove è docente di Design Industriale. La prima personale risale al 1985 e da allora inizia un’intensa attività artistica con personali e rassegne in Italia e all’estero. Ha partecipato con opere di grafica a numerose rassegne internazionali: Lituania, Polonia, Germania, Francia, Spagna, Tunisia, Cina, Giappone, Korea e negli USA. Fra le tante attività artistiche, ricordiamo soltanto alcune fra le personali più recenti e significative: 2007 Parole dipinte, Palagio di Parte Guelfa a Firenze; 2008 Parole dipinte, mostra itinerante fra Villa Bottini a Lucca e Palazzo del Podestà a Pescia; 2009 Parole dipinte, arricchita di nuove opere, Museo Marino Marini Pistoia; 2010 Arte come donna, a Reutlinger (Germania) presentata da Thomas Becker; Parole dipinte, Lyceum Club Internazionale di Firenze, Viaggio nella pittura, Auditorium ViBanca di Pistoia; 2011 Haiku di Primavera, Banca Ipibi di Pistoia e di Lucca (con il patrocinio dell’Ambasciata del Giappone a Roma); 2013 Cosa sognano le donne, Galleria Comunale “Sala Banti” di Montemurlo,; 2014 Piume d’angelo, Fabriano a cura di Anna Massinissa; 2014-2015 Stagioni, Banca Ipibi Napoli, con il patrocinio del Comune di Napoli; 2015 Anima mundi, sale espositive del MAM’S, Sassoferrato, a cura di Arianna Bardelli; Le donne di Rossella, Salone dei Cinquecento Palazzo Vecchio, Firenze; Io e le altre, Villa Castello Smilea, Montale; 2017 Donne segnate, Museo della Carta e della Filigrana di Fabriano a cura di Giuseppe Salerno e Giorgio Pellegrini; Battito d’ali, Palazzo del Pegaso, Firenze, a cura di Anita Valentini; 2018 Sospese, Museo della Carta di Mele, Genova; 2019 Donne segnate a Toscolano Maderno, Museo della Carta; De Rerum Natura, Fabriano a cura della FIDAPA di Fabriano per il Meeting Mondiale Unesco delle Città Creative; Io sono loro, UniPop Rosignano; 2021 la mostra Rossella, le altre e noi, l’arte figurativa come impegno, nel palazzo Comunale di Pistoia presentata da Anita Valentini.

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Her second Japanese experience in 2019 was even more intense because it provided Rossella with the ideal role of peace ambassador. On 5 August, her painting and graphic art exhibition Pace sulle tue ali opened in Hiroshima at the Nichiei Mécénat gallery. The following day, she was the only artist asked to exhibit some works in Hiroshima’s Peace Park during the official celebrations commemorating the 74th year since the atomic bombing of the city. Outside the A-Bomb Dome, the symbolic building for that fateful 6 August 1945, and facing a piano that had inexplicably escaped the nuclear bomb, Rossella read her message of peace in Japanese. “I’d had it translated,” she remembers, “and written so I could read it properly aloud ... I hope they understood me, I don’t know. They smiled. They’re always so kind!”

— Works of kindness A kindness like hers, whose strength is perceived by letting her works speak in all the world’s languages. Since autumn 2019, she has been the coordinator for Italy of the Global Art Project for Peace, a worldwide organization based in Tucson, Arizona, led by Katherine Josten. On 27 October 2019, on the International Day of Peace, Culture, and Solidarity, she was honored by Pistoia’s Donati Study Center for her “Commitment in Defense of Human Rights and Her Role as Peace Ambassador to the World”. Since 2021, her work has been seen in international galleries in the USA and Canada. Some of her works have been on permanent display in Philadelphia since June 2021. Amnesty International also follows her work constantly. She also spoke at the inauguration of her personal

show, Io e le altre, consolidating the social value of Rossella’s message with her participation. Her hometown has also finally understood the value of this little big woman. Last winter, Rossella exhibited at the Municipality of Pistoia’s frescoed rooms with her personal show Rossella, le altre e noi, l’arte figurativa come impegno, which displayed all the kudos she deserves. Here we have offered just a few thoughts somewhat off the beaten track but which we consider a duty to address to you. For anyone who wishes to know more, her website www.rossellabaldecchi.com offers relevant insights. ☜

ZOOM

Biografia



40 ANNI di

— LIBRI

Audiomedical s.n.c. di Pistoia è stata fondata nel marzo del 1982 da Gilberto Ballerini e Paolo Cianferoni, tecnici audio protesisti. Fino al 1998 l’attività ha avuto sede in via Cavour mentre dal Gennaio 1999 si trova in via Panciatichi, 16 nel centro della città. Da sempre si è fatta interprete spontanea del motto “aiutare le persone a vivere la vita che vorrebbero con l’udito che hanno” seguendo con grande cura i propri clienti lungo il cammino che porta verso la riabilitazione uditiva con l’obiettivo di fare bene il proprio lavoro e di far conoscere più a fondo aspetti spesso trascurati della comunicazione: un aspetto fondamentale della vita che ne caratterizza il dinamismo e che si stabilisce attraverso gli organi di percezione tra cui l’udito. L’attività audio protesica è a cura dal Dott. Gilberto Ballerini e dal Dott. Giuseppe Marazia, tecnici audioprotesisti laureati presso la facoltà di Medicina e Chirurgia di Padova. L’accoglienza, l’organizzazione e il coordinamento del lavoro è svolto invece da Elena Bernardini e Elena Maltinti. Nel 2012, in occasione del 30° anniversario Audiomedical ha organizzato un incontro sul tema “Udito e qualità della vita: l’informazione come base di una vera prevenzione” che si è tenuto presso l’auditorium Terzani della Biblioteca San Giorgio di Pistoia. Nel 2017 invece, in occasione del 35° anniversario di attività, ha promosso un convegno presso il museo della Fondazione Luigi Tronci a Pistoia. con tema “L’udito e la relazione nell’era dell’Intelligenza artificiale”. Quest’anno, per la storica azienda pistoiese ricorre l’importante traguardo dei 40 anni di attività nell’ambito della prevenzione, della riabilitazione e della buona pratica in ambito audio protesico. Sabato 21 maggio 2022 Audiomedical festeggerà i suoi 40 anni presso la Sala Convegni dell’Officina Deposito Rotabili Storici delle Ferrovie dello Stato a Pistoia, dove oltre ad una serie di interventi su aspetti e dinamiche della problematica uditiva, presenterà il libro “Perchè ci vuole orecchio” una raccolta di appunti e riflessioni sulla base della lunga esperienza professionale. Gilberto Ballerini

1982, Audiomedical festeggia nel 2022 i suoi 40 anni di attività. sta pubblicazione è la dimostrazione di un lavoro empre con passione e professionalità con il paziente e le sue esigenze sempre al primo posto. atti, è il raggiungimento del benessere psico-fisico del paziente stesso, orrelato al miglioramento della qualità di vita nella relazione con se stesso e con gli altri.

PERCHÉ CI VUOLE ORECCHIO...

Appunti e riflessioni sull’udito e sulla professione di tecnico audioprotesista

Via Panciatichi, 16 - Pistoia (PT) Tel. 0573 30319 info@uditovivo.com www.uditovivo.com

Il respiro dell’oceano

Editore: I Libri di Mompracem ISBN: 9791280268174 Lingua: italiano Autori: Lorenzo Cipriani Prezzo di copertina: € 15,00

“L’8 gennaio del 2020, da un porto dei Caraibi, sullo sloop Milanto di 14 metri, con un ristrettissimo equipaggio, lo skipper Lorenzo Cipriani parte per partecipare all’ARC, l’Atlantic Rally for Cruisers, il celebre giro intorno al mondo. Doveva essere una gara, un grande evento sportivo. Si rivelerà una epopea. Una avventura degna di un Odisseo contemporaneo, con una imprevedibile calamità come la pandemia, e aspre difficoltà, soste forzate, scoperte mirabili, incontri di ogni genere, che ora Cipriani racconta in questo libro straordinario, che tutti i lettori che amano il viaggio e il mare dovrebbero leggere”. (Giuseppe Yusuf Conte) Lorenzo Cipriani ha una personalità eclettica, lavora come storico dell’arte, curatore, scrittore, musicista,

storyteller e progettista in ambito culturale. In qualità di skipper naviga da più di venti anni in tutti i mari del mondo realizzando le avventure che ha sempre sognato: “Non è stato facile, ma è stato possibile grazie all’aiuto che abbiamo ricevuto dalle tante persone incontrate. E poi è stato possibile grazie al mare che ci ha consentito di continuare a navigare, donandoci vento e regalandoci ogni giorno lo stupore di paesaggi straordinari, tramonti scenografici, albe commoventi. Perché il mare non ha confini, né frontiere, non appartiene all’uomo, appartiene solo a chi lo ascolta”.

Musei in Toscana

Editore:Compagnia dei Santi Bevitori di Pistoia Pagine: 186 Lingua: italiano Prezzo di copertina: € 13,00

Claudio Rosati passa in rassegna cinquantatré fra gli oltre settecento musei toscani in questo libro singolare quanto indispensabile. Un viaggio leggero ma intrigante che suggerisce itinerari basati sulle identità comunitarie più che sulle mode passeggere. Pagine che si possono leggere come un gesto di affetto per le singole realtà locali e per la loro tenacia nel mantenere in vita strutture spesso basate sull’impegno volontario o come vere e proprie pennellate che forniscono

chiavi di lettura del tutto originali per alcuni dei musei più famosi al mondo. Un libro che si sfoglia con la curiosità di un giallo e lascia tracce profonde come quelle di un classico, che ti fa viaggiare pur restando comodi in poltrona. Claudio Rosati ha diretto il settore Musei della Regione Toscana e ha presieduto il collegio dei probiviri del comitato italiano dell’International Council of Museums.


A cura della redazione

“On 8 January 2020, skipper Lorenzo Cipriani leaves with a minimal crew from a port in the Caribbean to participate in the ARC, the Atlantic Rally for Cruisers, the famous tour around the world, on Milanto, a 14-meter-long sloop. It was supposed to be a race, a grand sporting event. It would prove an epic, an adventure worthy of a contemporary Odysseus. Instead, he encountered unpredictable misfortunes: the pandemic, in addition to harsh difficulties, forced stops, marvelous discoveries, encounters of all kinds. All of which Cipriani recounts in this extraordinary book, which all readers who love travel and the sea should read”. (Giuseppe Yusuf Conte) Lorenzo Cipriani has an eclectic personality. He has worked as an art historian, curator, writer, musician, storyteller, and designer in the cultural sphere. As a skipper, he has been sailing for more than twenty years on all the world’s seas, having the adventures he has always dreamed of. “It wasn’t easy, but it was possible, thanks to the help we received from the many people we met. And then it was possible because the sea let us continue sailing. It gave us wind and the wonder of extraordinary landscapes, spectacular sunsets, and poignant sunrises every day. Because the sea has no boundaries, no borders, it does not belong to man. It belongs only to those who listen to it”.

In this unique, indispensable book, Claudio Rosati reviews fifty-three of the more than seven hundred museums in Tuscany. This intriguing but lighthearted journey suggests itineraries based on community identities rather than passing fashions. These pages can be interpreted as a gesture of affection by individual local communities determined to keep these structures alive through volunteer efforts or the brushstrokes in original interpretations for some of the world’s most famous museums. One leafs through a book intrigued by a mystery and leaves deep traces like those of a classic, taking you on journeys while remaining in a comfortable armchair. Claudio Rosati headed the Museums sector of the Tuscany Region and chaired the board of arbitrators of the Italian committee of the International Council of Museums.

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BOTANICA

Cornus Cornus

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Un volume di grande successo, disponibile in 4 lingue e venduto in tutto il mondo. Il libro, acquistabile on line sul sito www.discoverpistoia.it, contiene le descrizioni delle 620 varietà del genere Cornus con dettagli delle specie, delle varietà, ibridi e cultivar presenti nei 5 continenti. L’opera, di interesse scientifico internazionale, contiene i lavori dei massimi esperti a livello mondiale del Cornus: il dottor Elwin Orton e del Prof. Molnar della Rutgers University, nel New Jersey (USA), e della professoressa Klymenko dell’Accademia delle Scienze di Kiev, Ucraina. Nella redazione dell’opera molto importante il lavoro della botanica Annie Claude Bolomier. L’autore, André Gayraud, paesaggista francese, è uno dei

massimi esperti di botanica e di giardinaggio del suo paese e non solo. Figlio d’arte, si interessa di piante sin dalla più giovane età. Nel suo vivaio di 12 ettari, tra alberi e arbusti, non manca una grande collezione di Cornus, genere che adora e che lo ha sempre affascinato per la bellezza e per le sue numerose varietà. Questa passione lo ha portato in giro per il mondo, a conoscere ricercatori e appassionati di botanica. Autore: André Gayraud Editore: Giorgio Tesi Editrice srl ISBN: 978-88-6315-646-1 Caratteristiche: 2013, 223 pagine, 21×29,7 Lingua: testi in italiano Traduzioni: Francese, Inglese, Tedesco, Spagnolo o Portoghese Prezzo di copertina: 50.00 Euro – Promo speciale lettori Naturart € 25,00

Se volete approfondire la nostra conoscenza e scoprire la nostra produzione: Facebook – giorgiotesigroup Instagram – giorgio tesi group Linkedin – www.linkedin.com/company/giorgio-tesi-group Youtube – Giorgio Tesi Group Virtual Tour - www.giorgiotesigroup.it/it/virtual-tour/

The book can be purchased online at www.discoverpistoia.it. It contains descriptions of the 620 varieties of the genus Cornus with details of the species, varieties, hybrids, and cultivars found on the five continents. Of international scientific interest, the book has work by the world’s leading Cornus experts: Dr. Elwin Orton and Prof. Molnar of Rutgers University, New Jersey (USA), and Professor Klymenko of the Academy of Sciences, Kyiv, Ukraine. The botanist Annie Claude Bolomier’s contributions were significant in drafting the work. The author and French landscape architect André Gayraud is one of the leading experts in botany and gardening in his country and beyond. Following in his family’s footsteps, he has been interested in plants from an early age. His 12-hectare nursery includes, among the trees and shrubs, an extensive collection of Cornus, a genus that he adores. He has always been fascinated by its beauty and many varieties. This passion has led him around the world to meet researchers and botany enthusiasts.

NATURART | APRILE 2022 | 111

A highly successful volume, available in 4 languages and sold worldwide.


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1 Pag 10 Pistoia protagonista a “Il Provinciale” – Pistoia 2 Pag 20 Viburnum – Giorgio Tesi Group – Via di Badia 14 - Pistoia 3 Pag 38 Giardino Zoologico di Pistoia – Via Pieve a Celle 160 - Pistoia 4 Pag 40 Alla Scoperta di Larciano Castello – Larciano (Pistoia) 5 Pag 48 Outdoor Fest 2022 – San Marcello – Piteglio 6 Pag 50 Rocco Normanno: Angeli e Demoni – Museo Mac’ n – Monsummano Terme

7 Pag 58 Il restauro della Chiesa della SS Annunziata – Pistoia 8 Pag 66 30 anni di Fondazione Caript – Via De’Rossi - Pistoia 9 Pag 80 Cinquant’anni e non sentirli – Buggiano Castello (Pistoia) 10 Pag 86 Pistoia per l’Ucraina – Giorgio Tesi Group – Via di Badia 14 – Pistoia 11 Pag 94 Suonano i tamburi di Seasons Percussioni – Via del Rondinino (Pistoia) 12 Pag 102 Rossella Baldecchi, ambasciatrice di pace – Pistoia



Territory Territorio

Nursery Vivai

Pistoia è unica is unique

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