Libri a colori - Storie di amicizie, trasformazioni e strani personaggi

Page 1



Nell’ambito del progetto di educazione alla lettura “Topolini da biblioteca”, che caratterizza da diversi anni la nostra scuola, abbiamo proposto periodicamente nel corso dell’anno diversi libri che hanno come filo conduttore il tema del colore. Molti dei testi sono dei classici della letteratura per l’infanzia, altri invece, di più recente pubblicazione, ci sono parsi altrettanto interessanti. L’ argomento “colore” rappresenta lo sfondo narrativo del percorso sui libri, tuttavia lo scopo del progetto non è l’esclusivo apprendimento dei colori (avendo verificato che già molti bambini li conoscono) quanto piuttosto favorire un primo approccio a quegli strumenti e materiali grafico-pittorici che nella scuola dell’infanzia sono di uso comune, con i quali abbiamo voluto che i bambini, fin dai primi giorni di scuola , si “sporcassero le mani”. La scelta è ricaduta su certi testi piuttosto che altri soprattutto per i temi evocati dalle storie, che ci sono parsi particolarmente indicati per bambini che si trovano a 3 anni a confrontarsi con il gruppo dei pari e si inseriscono in un contesto scolastico organizzato, molto diverso da quello famigliare. I libri in questione infatti affrontano, con una modalità adatta all’età dei bambini, argomenti molto profondi quali quello dell’identità, della diversità, della amicizia, della condivisione, del riconoscimento delle proprie emozioni.

I Libri proposti sono: Elmer l’elefante variopinto (David McKee , Mondadori) Un colore tutto mio (Leo Lionni, Babalibri) Arcobaleno, il pesciolino più bello di tutti i mari (Marcus Pfister, Nord Sud) Pezzettino (Leo Lionni, Babalibri) Piccolo blu e piccolo giallo (Leo Lionni, Babalibri) Il lupo che voleva cambiare colore (Orianne Lallemand, Eleonore Thullier, Gribaudo) I colori delle emozioni (Anna Llenas, Griabudo) Per ciascun libro presentato è stato svolto un breve itinerario didattico, che di seguito presentiamo.



Elmer è un elefante di tutti i colori che non vuole essere diverso e cerca di diventare uguale agli altri colorandosi di grigio. Così però non viene riconosciuto dagli animali della foresta, né dagli altri elefanti del suo branco, che sentono la mancanza della sua allegria. Alla fine della storia si festeggia la diversità con la giornata dove tutti gli elefanti, una volta all’anno, diventano variopinti come lui, mentre Elmer invece, si colora di grigio color elefante!


Percorso metodologico Presentiamo la storia di Elmer, sia a computer (scansione del libro) che animandola con gli animali protagonisti della storia (“marionette a bastoncino”). Utilizziamo anche un video musicale (“la canzone di Elmer”) che ripercorre la trama del libro. Riproponiamo più volte la storia utilizzando varie modalità di narrazione e lasciamo il libro a disposizione dei bambini per una “lettura” autonoma. Ciascun bambino realizza un elaborato grafico a tema, con le seguenti tecniche: Elmer con collage di quadratini colorati, lo sfondo con tempere e pennelli e collage di carta velina. Lavorando a piccolo gruppo, componiamo dei pannelli espositivi che rappresentano la “festa” per Elmer. Lo sfondo viene realizzato con le mani utilizzando colori a tempera e schiuma; gli elefanti, prima colorati con il pennarello grigio, vengono poi decorati con materiali di recupero. Intervistiamo individualmente i bambini per verificare la comprensione della storia presentata .

Proponiamo varie attività relative alle caratteristiche degli animali presenti nella storia (elefante, giraffa, zebra, leone, ippopotamo, coccodrillo, tartaruga): indovinelli (es. Come si chiama l’animale che ha la proboscide?), ricomposizione di immagini (puzzles), giochi di movimento e di imitazione


Presentiamo altri libri della serie di Elmer, lasciandoli a disposizione nell’angolo di lettura di sezione.

Concludiamo il percorso con un libro “speciale”: “UN NUOVO AMICO PER ELMER”.

Ma chi è il nuovo amico di Elmer? Se lo chiedono tutti gli animali … ha forse il collo lungo come la giraffa? Ama fare il bagno come ippopotamo? Sa saltare come il canguro e strisciare come il serpente? Il libro termina con una sorpresa: uno specchio che riflette il viso del bambino che sta guardando il libro … è lui il nuovo amico di Elmer! Il libro viene presentato anche in versione digitale. In questo caso il finale corrisponde ad una serie di foto dei visi dei bambini della sezione. Durante la visione ciascun bambino, in corrispondenza della propria foto può dire qualcosa ad Elmer… cosi diventa suo amico!


Elaborato individuale Ciascun bambino realizza una rappresentazione grafica a tema, con le seguenti tecniche: Elmer con collage di quadratini colorati, lo sfondo con tempere e pennelli e collage di carta velina.

realizziamo Elmer con il collage


dipingiamo lo sfondo con le tempere


componiamo il quadro incollando gli elementi


elaborati terminati


Pannelli espositivi ÂŤLa festa di ElmerÂť Lavorando a piccolo gruppo, componiamo dei pannelli espositivi che rappresentano la “festaâ€? per Elmer (gli elefanti si travestono di tanti colori). Lo sfondo viene realizzato con le mani utilizzando tempera e schiuma; gli elefanti, prima colorati con il pennarello grigio, vengono poi decorati con materiali di recupero.

dipingiamo lo sfondo con le mani



coloriamo gli elefanti


decoriamo gli elefanti


componiamo i pannelli


pannelli esposti


Intervista Intervistiamo individualmente i bambini per verificare la comprensione della storia. Domandiamo: 1. Chi è Elmer? 2. Chi sono i suoi amici? 3. Cosa fa Elmer? Lorenzo B. 1. E’ un elefante con la proboscide, è di ogni colore tranne grigio. 2. Il leone, la tigre, l’ippopotamo, la scimmia, la zebra e la tartaruga. 3. Trova delle bacche e se le spalma tutte, poi viene una scoppiata e tutti gli animali saltavano di qua e di là. Poi viene della pioggia e lava tutto Elmer. Allora tutti gli elefanti si vestirono di tutti i colori e Elmer si vestì di grigio. Guido 1. È un elefante, è diverso è di un altro colore… multicolore. 2. Gli elefanti, la giraffa, la zebra, il coccodrillo, la tataruga e la tigre. 3. Fa buuummm, e gli elefanti hanno saltato in su in giù. Poi hanno fatto una festa, la festa dei colori.

Giulia 1. Un elefante di tutti i colori 2. Il coccodrillo, la tartaruga, il leone, la zebra, la tigre… 3. Ha preso le bacche e se l’è buttate addosso e si rotolò e dopo è diventato grigio! E dopo non lo riconoscevano. E lui ha fatto buuum , sono volati tutti gli elefanti. Poi è arrivata la pioggia e ha lavato Elmer. Dopo hanno fatto una festa e tutti gli elefanti erano travestiti, uno con i fiorellini, uno con i quadrettini…


leggiamo altri libri della serie di Elmer



Tutti gli animali hanno un colore, tranne il camaleonte che cambia colore secondo dove si posa. Diventa rosso come i pesciolini, giallo come un limone, rosso a puntini bianchi come il fungo.

Per avere un “colore tutto suo”, il camaleonte decide di rimanere su foglia, nella speranza di rimanere verde per sempre. Ma con l’autunno la foglia cambia colore: diventa gialla, rossa,marrone … e così pure il camaleonte. E’ solamente grazie all’incontro con un altro camaleonte che il protagonista della storia riuscirà a trovare la felicità perché, diventando suo amico inseparabile, cambierà sì colore, ma insieme a lui!


Percorso metodologico Presentiamo la storia del Camaleonte, sia a computer (filmato in rete) che raccontandola mostrando le illustrazioni del libro.

Riproponiamo più volte la storia utilizzando varie modalità di narrazione e lasciamo il libro a disposizione dei bambini per una “lettura” autonoma. Ciascun bambino realizza un elaborato grafico a tema, con le seguenti tecniche: il Camaleonte colorato con pennelli ed acquerelli , lo sfondo con sagome di “personaggi” di vari colori stampate con le spugne.

. Proponiamo varie attività di gruppo sul tema colore, quali :

- raggruppamento di oggetti dello stesso colore (es. “mettiamo in ordine i colori nei barattoli..); - associazione tra colore e oggetti (es. “rosso come … giallo come …”) ; - gioco del vero / falso sui colori (es. “il limone è rosso?” … “la mela è blu?”, ecc.)


Presentiamo altri libri sul tema del colore e li lasciamo a disposizione dei bambini nell’angolo di lettura di sezione: “La pimpa: di che colore è?” (Fabbri); “Quanti colori” (Babalibri) “Il circo dei colori” (La coccinella)

Partiamo dalla storia, per fare una conversazione individuale sui colori preferiti.

Prendiamo spunto dalla trama del libro per fare osservare ai bambini i cambiamenti stagionali dell’albero in autunno, in particolare quelli relativi alla trasformazione del colore delle foglie: giochiamo con le foglie raccolte, osserviamo i colori e, utilizzando i gessetti, le riproduciamo con la tecnica del frottage


Elaborato individuale Ciascun bambino realizza un elaborato grafico a tema, con le seguenti tecniche: il Camaleonte colorato con pennelli ed acquerelli , lo sfondo con sagome di “personaggi� di vari colori stampate con le spugne.

coloriamo il Camaleonte


realizziamo lo sfondo con la stampa


elaborati terminati


Intervista sui colori Partiamo dalla storia per fare una conversazione individuale sui colori preferiti. Domandiamo: 1. Chi è il camaleonte? Che cosa ha di speciale? 2. Se tu fossi un camaleonte dove vorresti appoggiarti? 3. Di che colore vorresti avere il corpo? 4. Qual è il tuo colore preferito? Edoardo G. 1. E’ quello del “Colore tutto mio” … cambia colori, diventa verde, giallo blu, arancio. Si appoggia su una foglia e dopo diventa rosso 2. Sul rosso 3. Bianco, perché lo sai che una volta mamma e papà mi hanno dato la crema perché c’erano i raggi di sole 4. Il rosso di Marshall, perché Marshall mi piace, me l’ha comprato la mia mamma … è quello che sale sul camion dei pompieri rossi, perché i camion dei pompieri sono rossi.

Lorenzo S. 1. Il camaleonte è quello che si appoggia e diventa del colore delle cose che si appoggia. Se si appoggia sui limoni diventa giallo, se si appoggia sull’erica diventa viola, e si appoggia sulle ciliegie diventa rosso …. 2. Io mi vorrei appoggiare sulla mia casa e diventare di mattoni grigi 3. Mi piacerebbe avere il mio corpo di colore rosso … come le ciliegie … 4. Mi piace il rosso perché ha il suono della tromba!

Guido 1. E’ quello del “Colore tutto mio”, il suo corpo è tutto colorato, si trasforma: se va sui limoni è giallo, se va sull’erica è viola, se va nel prato diventa verde 2. Mi piacerebbe andare sui limoni … perché così quando “li linguo” (li lecco) faccio una faccia strana 3. Mi piacerebbe essere bianco, così quando vado all’asilo dico “ho il corpo tutto bianco!!!”. Il mio colore preferito è il rosso … lo sai di cosa stiamo parlando? Della macchina rossa che c’è alla coop!


I colori delle foglie in autunno Prendiamo spunto dalla trama del libro per fare osservare ai bambini i cambiamenti stagionali dell’albero in autunno, in particolare quelli relativi alla trasformazione del colore delle foglie: giochiamo con le foglie raccolte, osserviamo i colori e, utilizzando i gessetti, le riproduciamo con la tecnica del frottage.


riproduciamo la foglia con il frottage



Arcobaleno è il pesce più bello di tutti i mari. Lo chiamano così perché le sue squame colorate brillano di tutti i colori dell’arcobaleno. Ma ahimè è così vanitoso che tutti lo evitano e lui si sente molto solo. Su indicazione della Stella Marina, va nella caverna del Polipo Ottopiedi, il quale gli consiglia di regalare ad ogni pesce una delle sue scaglie luminose. Dopo un primo momento di esitazione, Arcobaleno segue i suggerimenti del Polipo …. e così scopre che quando si divide quel che si ha con gli altri, si diventa felici.


Percorso metodologico Presentiamo la storia di Arcobaleno attraverso varie modalità: - lettura del libro illustrato; - narrazione con l’ausilio delle immagini viste a computer (scansione del libro); - animazione con i protagonisti della storia (“marionette a bastoncino”). Riproponiamo più volte il racconto e lasciamo il libro a disposizione dei bambini per una “lettura” autonoma. Conversando in gruppo, discutiamo insieme del significato della storia (vedi stralcio conversazione di seguito riportata) Ciascun bambino realizza un elaborato grafico a tema (qui a fianco), con le seguenti tecniche: Arcobaleno con cerchi colorati (stampa con tappi e tempera) su sagoma argentata; lo sfondo realizzato con tempere e pennelli con disegno libero; la composizione con collage degli elementi (Arcobaleno, stella marina, alghe).

Allestiamo l’albero di Natale di sezione con i pesciolini colorati della storia di Arcobaleno: ciascun bambino dipinge un pesce di un colore a piacere e dopo aver incollato occhio e scaglia luminosa, lo appende all’albero.


Ogni bambino prepara un addobbo per l’albero da portare a casa come “regalino” di Natale: un pesciolino Arcobaleno realizzato su cd e decorato con collage di materiale di recupero. Proponiamo una serie di giochi, realizzati appositamente dalle insegnanti, sul tema “Arcobaleno”. Dopo averli presentati e sperimentati in gruppo, li lasciamo a disposizione dei bambini per attività autonoma con i compagni. I giochi sono: - “I PERSONAGGI” - marionette a bastoncino da utilizzare per giocare a drammatizzare la storia e ricreare dialoghi e situazioni del libro;

- “LE FAMIGLIE” - una serie di personaggi della storia (Arcobaleno, Stella Marina, Polipo Ottopiedi) riprodotti a varie dimensioni per attività di seriazione e ordinamento in base alla grandezza (dal più grande al più piccolo e viceversa); - “LE OMBRE” - a varie immagini dei personaggi della storia corrispondono delle sagome in cartoncino nero, da abbinare e sovrapporre in base alla forma. Presentiamo altri libri della serie di Arcobaleno e li lasciamo a disposizione dei bambini nell’angolo di lettura di sezione.


Elaborato individuale Ciascun bambino realizza un elaborato grafico a tema, con le seguenti tecniche: Arcobaleno con cerchi colorati (stampa con tappi e tempera) su sagoma argentata; lo sfondo realizzato con tempere e pennelli con disegno libero; la composizione con collage degli elementi (Arcobaleno, stella marina, alghe).

coloriamo Arcobaleno


realizziamo lo sfondo con le tempere


componiamo ilil quadro quadro incollando incollando gli gli elementi elementi componiamo

elaborati terminati


Conversazione di gruppo Sollecitati da domande, discutiamo insieme del significato della storia Arcobaleno è molto vanitoso … Cosa vuol dire? ALESSIA: vuole essere il pesce più bello RICCARDO: non dà le scaglie perché è cattivo ELEONORA: ne vuole tante tutte per lui E’ gentile Arcobaleno? BIANCA: No, non vuole dare le scaglie Cosa vuole dire essere gentili? LORENZO S.: quando uno dice “per favore” GIULIA: quando uno presta una cosa LORENZO B.: quando chiama a giocare un amico

Cosa vorreste fare voi per essere gentili? PENELOPE: Giocare con Lorenzo LORENZO B.: Io vorrei dare un gioco … una macchina alla Giulia, forse. EDOARDO G.: Io voglio regalare una barca alla mia mamma ELEONORA: Io regalare un fiore alla mia mamma PIETRO: Io un polipo nero E’ felice Arcobaleno? RICCARDO: No, è triste, non c’ha gli amici … perché non ha dato le scaglie

Che suggerimento gli dà la stella marina che lo vede triste? LORENZO S.: Gli dà il consiglio … quello di Polipo Ottozampe (Ottopiedi) LORENZO B.: Lui è molto saggio e vecchio.

E il Polipo Ottopiedi cosa dice? GUIDO: “Se vuoi essere buono dai una scaglia agli altri pesci” … RICCARDO: … “e poi gli altri pesci giocano con te”. Vi è piaciuta la storia di Arcobaleno? ELEONORA: Si a me mi è piaciuta perché è bella LORENZO B.: Si a me mi è piaciuta perché prima lui era cattivo e poi è diventato buono EDOARDO G.: A me è piaciuta perché il Polipo Ottopiedi gli ha dato un consiglio giusto.


Il Natale di Arcobaleno Cogliamo l’occasione della festività del Natale per preparare addobbi a tema …

Allestiamo l’albero di Natale di sezione con i pesciolini colorati della storia di Arcobaleno: ciascun bambino dipinge un pesce di un colore a piacere e dopo aver incollato occhio e scaglia luminosa, lo appende all’albero.


Ogni bambino prepara un addobbo per l’albero da portare a casa come “regalino� di Natale: un pesciolino Arcobaleno realizzato su cd e decorato con collage di materiale di recupero.


I giochi di Arcobaleno Proponiamo una serie di giochi, realizzati appositamente dalle insegnanti, sul tema “Arcobaleno”. Dopo averli presentati e sperimentati in gruppo, li lasciamo a disposizione dei bambini per attività autonoma con i compagni. I giochi sono:

-“I PERSONAGGI” marionette a bastoncino da utilizzare per giocare a drammatizzare la storia e ricreare dialoghi e situazioni del libro;


- “LE FAMIGLIE” una serie di personaggi della storia (Arcobaleno, Stella Marina, Polipo Ottopiedi) riprodotti a varie dimensioni per attività di seriazione e ordinamento in base alla grandezza (dal più grande al più piccolo e viceversa);

- “LE OMBRE” a varie immagini dei personaggi della storia corrispondono delle sagome in cartoncino nero, da abbinare e sovrapporre in base alla forma.



Pezzettino è in cerca della propria identità. È talmente piccolino, infatti, confronto ai suoi amici - tutti grandi e grossi, capaci di volare, nuotare, arrampicarsi che si convince di essere un pezzetto di qualcun'altro. Così comincia una ricerca che, alla fine, lo porterà a esclamare al colmo dello stupore e della felicità: "Io sono me stesso!“.


Percorso metodologico Il libro “Pezzettino” è il regalo che Babbo Natale ha fatto a tutti i bimbi della sezione e che ciascuno ha portato a casa. Un primo approccio alla storia avviene dunque nel contesto famigliare durante il periodo delle vacanze natalizie. Al ritorno a scuola, attraverso una conversazione a grande gruppo, chiediamo ai bambini se conoscono la storia di Pezzettino, da chi è stata letta, se è piaciuta (e perché), se ricordano la trama (cosa è successo). Riproponiamo più volte la storia, sia attraverso il computer (filmato preso da internet) sia tramite il racconto orale accompagnato dalle illustrazioni del libro. Lasciamo il libro nell’ ”angolo – biblioteca” di sezione a disposizione dei bambini per una “lettura” autonoma insieme ai compagni. Ciascun bambino realizza un elaborato grafico a tema, in cui rappresenta una determinata situazione della storia, utilizzando le seguenti tecniche: il “Personaggio che incontra Pezzettino” con la tecnica de mosaico e la realizzazione dello sfondo con collage di carta strappata.

Invitiamo ogni bambino a verbalizzare quello che hanno rappresentato nell’elaborato, chiedendo “Cosa hai disegnato”?


Partiamo dalla storia di Pezzettino, che propone il tema dell’identità, per dare avvio a Progetto “IL MIO CORPO: forme, tracce, potenzialità”:

- realizziamo un intervista individuale, in cui chiediamo al bambino di “presentarsi”; - dopo aver giocato con la scomposizione della fotografia del proprio volto, presentiamo una serie di puzzles relativi alle parti del corpo e li lasciamo a disposizione dei bambini per attività autonoma con i compagni.


Elaborato individuale Ciascun bambino realizza un elaborato grafico a tema (qui a fianco), in cui rappresenta una determinata situazione della storia, utilizzando le seguenti tecniche: il “Personaggio che incontra Pezzettino� con la tecnica de mosaico e la realizzazione dello sfondo con collage di carta strappata.

realizziamo un personaggio con il mosaico


componiamo il quadro: realizziamo il paesaggio e incolliamo i personaggi


elaborati ultimati e verbalizzazione

Ho disegnato “Quello che vola nel cielo” e poi Pezzettino sulla barca. Va da “Quello che nuota”: “Sono un tuo pezzettino?”. Dice di no. (Oliver)

E’ piccolo arancione … è Pezzettino, sta andando dal Robot. Deve scavalcare la montagna e poi va dal Robot “Sono per caso un tuo pezzettino?. Lui rispose: “Ma certo che no, non potrei essere così forte se mi manca un pezzetto” (Lorenzo B.)

C’è “Quello forte” sulla montagna e Pezzettino sull’erba. Pezzettino chiede a “Quello forte”. Sono un tuo pezzettino?. “No “ risponde. (Pietro)


Ho fatto “Quello che corre”. Corre sul prato. Vedi? Ho fatto ho fatto il prato e il cielo … Poi c’è Pezzettino che sta andando da quello che corre. Poi va da “Quello che c’ha i muscoli” e poi da “Quello che vola” e poi da “Quello che nuota”. Mi è piaciuto Pezzettino perché si rompeva in tanti pezzettini. (Giulia)

E’ Pezzettino che va dal vecchio saggio che è dentro a una grotta … gli dice di andare nella foresta … nell’isola che non c’è. Poi si rompe. (Mirco)

E’ Pezzettino dentro a una barchetta che va da “Quello che nuota”e gli dice: “Sono il tuo pezzettino”? e lui risponde “No!” . Questa storia mi faceva ridere perché racconta delle parole magiche che fanno ridere. (Bianca)


Intervista “Io sono …” Partiamo dalla storia, che propone il tema dell’identità, per dare avvio a Progetto “IL MIO CORPO: forme, tracce, potenzialità”, realizzando un’ intervista individuale, in cui chiediamo ai bambini di “presentarsi”. Domandiamo: 1. Chi è Pezzettino? 2. Tu chi sei? 3. Sei fatto anche tu di pezzettini?

Bianca 1. E’ un personaggio E’ piccolo, arancio, un quadro. 2. Una bimba. Io c’ho degli anni 3 … uno due e tre … mi chiamo Bianca. 3. Non sono fatta di tanti pezzettini piccoli. Sono fatta di tanti pezzi, quelli dentro nella mia pancia. C’ho la testa, poi i capelli tutti marroni, scurini, c’ho gli occhi, la bocca , poi il naso. Poi ho il corpo. Riccardo 1. E’ quello più piccolo, dice “Sono un tuo amico”. “Dice di no” quello alto che corre. 2. Io sono Riccardo, sono un bambino, sono un maschio … ho cinque anni (mostra 4 dita) 3. No, no … liscio sono. Ho il corpo, la pancia, i piedi, le scarpe. Poi ho le braccia, le dita, la pancia.

Ernesto 1. E’ piccolo, è fatto di angolo … quadrato, forse… 2. Ernesto, un bimbo, di 3 anni … però sai che io ho quasi quattro anni e poi io di anni ne faccio così (indica con le dita). 3. Ho i piedi, le gambe, le mani, le braccia e la mia pancia, i braccialetti ho e poi gli occhi il naso, le ciglia , e la schiena e il mio corpo. Ho le dita pure …ah … e anche le ginocchia! No, io non sono come pezzettino perché non ho gli angoli.

Oliver 1. Quello arancione. 2. Sono bambino, Oliver, ho 3 anni, sono un maschio. 3. No, sono fatto tutto unito … c’ho la fronte, le gambe, la pancia, la schiena, il naso e gli occhi.


Piccolo Blu è un “bambino” con molti amici, ma il suo preferito è Piccolo Giallo. Con lui si diverte a giocare a nascondino, a correre e a saltare, e tanti altri giochi ancora … Un giorno Piccolo Blu viene lasciato da solo in casa e Mamma Blu gli raccomanda di non uscire. Piccolo Blu però non ubbidisce e va in cerca di Piccolo Giallo. All’inizio fa fatica a trovare l’amico, ma quando lo vede l’entusiasmo e la gioia sono incontenibili: i due si abbracciano fino a fondersi tra loro diventando verdi. Tornando a casa, però, accade qualcosa di spiacevole. Mamma Blu e Papà Blu non riconoscono il figlio. La stessa capita a Piccolo Giallo. Affranti, i due bambini cominciano a piangere grosse lacrime, non verdi come ci si aspetterebbe, ma blu e gialle. E piangono così tanto da ricomporsi e ritrovare se stessi. Alla fine, sia i genitori di Piccolo Blu sia quelli di Piccolo Giallo, per la gioia incontenibile di vedere i propri bambini di nuovo a casa, si abbracciano diventando anche loro un po’ verdi e intuendo così quello che è successo …


Percorso metodologico Presentiamo la storia di Piccolo Blu e Piccolo Giallo sia a computer (filmato) che raccontandola mostrando le illustrazioni del libro. Proponiamo più volte la narrazione e lasciamo il libro a disposizione dei bambini per una “lettura” autonoma. Ciascun bambino sperimenta direttamente la “magia” della formazione del colore verde realizzata dai personaggi della storia, attraverso 2 modalità concrete: - manipolazione di palline di didò colorato blu e giallo; - miscuglio di “macchie” di tempera blu e gialla Lavorando a piccolo gruppo, componiamo dei pannelli espositivi che illustrano “i giochi” che Piccolo Blu e Piccolo Giallo fanno insieme ai loro amici: sulla base di elementi raffigurativi predefiniti che definiscono il contesto di gioco (es. parco, montagna, tunnel, tappeto, ecc.) i bambini disegnano, con tempere e pennelli, palline colorate per rappresentare i personaggi del racconto. Proponiamo il “gioco delle coppie”: chiediamo ai bambini di abbracciare un compagno e, come i protagonisti della storia, di provare a muoversi attaccati gli uni agli altri. Realizziamo un intervista individuale in cui chiediamo: 1) Ti è piaciuta la storia di Piccolo Blu e Piccolo Giallo? Perché? 2) Tu hai degli amici?3) Quali sono i tuoi amici preferiti? (o il tuo amico preferito?) 4) Quali giochi fai con loro? (o con lui?).


Utilizziamo il piano luminoso per “giocare con la storia”, usando forme trasparenti di varie dimensioni per rappresentare le famiglie dei personaggi e “recinti colorati” per raffigurare le loro case. Dopo aver presentato il gioco al grande gruppo, lasciamo il materiale a disposizione dei bambini per attività autonoma con i compagni.

“Anche noi abbiamo una famiglia”: in grande gruppo ogni bambino indica come è composta la sua famiglia dicendo i nomi di mamma, papà, fratello / sorella (presente o in arrivo …). Ciascun bambino realizza un elaborato grafico a tema, in cui rappresenta una ipotetica situazione relativa alle “famiglie dei Blu e dei Gialli”: verbalizza che cosa intende raffigurare, incolla i personaggi raffigurati da sagome di plastica trasparente, disegna le case e il parco-giochi con il pastelli colorati. Al termine, con l’aiuto dell’insegnante, illustra ai compagni la propria rappresentazione.


La ”magia “ del verde Ciascun bambino sperimenta direttamente la “magia” della formazione del colore verde realizzata dai personaggi della storia, attraverso 2 modalità concrete:

- manipolazione di palline di didò colorato blu e giallo;


- miscuglio di “macchie” di tempera blu e gialla


Pannelli espositivi ÂŤ I giochi di Piccolo Blu e Piccolo Giallo Lavorando a piccolo gruppo, componiamo dei pannelli espositivi che illustrano “i giochiâ€? che Piccolo Blu e Piccolo Giallo fanno insieme ai loro amici: sulla base di elementi raffigurativi predefiniti che definiscono il contesto di gioco (es. parco, montagna, tunnel, tappeto, ecc.) i bambini disegnano, con tempere e pennelli, palline colorate per rappresentare i personaggi del racconto.

lavoro a piccolo gruppo


pannelli iniziali

pannelli ultimati esposti


Intervista “I miei amici …” Partiamo dalla storia, che propone il tema dell’amicizia, per realizzare un’ intervista individuale, in cui chiediamo ai bambini di parlarci dei loro amici. Domandiamo: 1. Ti è piaciuta la storia di Piccolo Blu e Piccolo Giallo? Perché? 2. Tu hai degli amici? 3. Quali sono i tuoi amici preferiti? (o il tuo amico preferito?) 4. Quali giochi fai con loro? (o con lui?). Bianca 1. Si mi è piaciuta tanto, perché era bellissima. Mi è piaciuta perché Piccolo Blu e Piccolo Giallo giocavano in giardino, saltavano. 2. Si, tanti: Lorenzo Bernardi, poi Ernesto, poi L’Alessia, L’Eleonora, Riccardo, poi … Ettore, 3. Il mio preferito è Lorenzo Bernardi, perchè è mio amico 4. Mi piace giocare coi libri, insieme guardiamo quella di Pezzettino e quella delle facce buffe. Mi piace a fare le costruzioni, poi mi piace giocare a fare il girotondo. E poi mi piacere giocare al gatto.

Christian 1. Mi è piaciuta tanto, perché è diventato verde Piccolo Giallo e Piccolo Blu, perché si sono abbracciati, perché si volevano, bene erano felici. Erano amici 2. Si, tanti: Ettore, Milo e Lillo 3. Milo, perché è mio amico, perché gioca. 4. Coi cavalli, con le macchinine. Poi i giochi quando siamo fuori, andare sulle bici grandi, quelle dove ci sono due posti.

Lorenzo 1. Mi è piaciuta tantissimo! Perché c’è Piccolo Giallo e Piccolo Blu, mi è piaciuto perché sono diventati verdi perché si sono abbracciati. Erano molto felici quando si sono ritrovati. 2. Si tantissimi, tutti quelli della mia scuola. 3. Io ho la Bianca e la Giulia. Mi piace perché sono femmine, le femmine mi piacciono. 4. Mi piace fare il cagnolino: io faccio il cagnolino e lei, la Bianca fa la padrona del cagnolino che portava a spasso il cagnolino. E poi il gioco del castello, quello dove ci sono tutti gli omini: la Bianca o la Giulia fa la guardia, io sono un cattivo, che prendo un omino che è il più cattivo che c’ha due spade, una grande e una piccola.


Il “gioco delle coppie�

Chiediamo ai bambini di abbracciare un compagno e, come i protagonisti della storia, di provare a muoversi attaccati gli uni agli altri.


Elaborato individuale Ciascun bambino realizza un elaborato grafico a tema, in cui rappresenta una ipotetica situazione relativa alle “famiglie dei Blu e dei Gialli”: verbalizza che cosa intende raffigurare, incolla i personaggi raffigurati da sagome di plastica trasparente, disegna le case e il parco-giochi con il pastelli colorati. Al termine, con l’aiuto dell’insegnante, illustra ai compagni la propria rappresentazione.

GRETA – Papà Giallo abbraccia Papà blu. Mamma Blu e mamma Giallo si abbracciano. Piccolo Blu e Piccolo Giallo si abbracciano.

RICCARDO – Ho fatto le famiglie dei Blu e dei Gialli nella casa. Piccolo Blu e Piccolo Giallo si abbracciano nella casa di Piccolo Blu.


MIRCO – Ho fatto la famiglia di Blu … danno un bacio a Piccolo Giallo e diventa verde. Piccolo Blu guarda. Papà Giallo e Mamma Giallo sono nella casa.

GIULIA - Ho disegnato la casa di Piccolo Blu e Piccolo Giallo. Nella casa di Piccolo Blu c’è Papà Blu, Mamma Blu e Piccolo Blu. Piccolo Blu è abbracciato a Piccolo Giallo e la mamma non li riconosce. Nella casa di Piccolo Giallo c’è la mamma Giallo e il Papà Giallo.

CHRISTIAN – Papà Blu e mamma Blu sono in casa. Anche Mamma Giallo e Papà Giallo sono in casa. Piccolo Blu e Piccolo giallo sono a giocare in giardino e diventano verdi.

OLIVER - Piccolo Blu e Piccolo Giallo stanno giocando nel parco, stanno andando sullo scivolo insieme. Papà Blu sta facendo un giretto nel parco. Anche la mamma sta facendo un giretto. La casa dei Blu è vuota. Papà Giallo e Mamma Giallo sono in casa e stanno preparando la cena.

LORENZO – Ho disegnato quello che si danno un bacio: Papà Blu e Papà Giallo e le mamme guardano i papà. Piccolo Blu e Piccolo giocano nella casa dei Gialli.



Lupo è annoiato dal suo essere nero e decide di cambiare colore usando vari stratagemmi. Per ogni giorno della settimana sperimenta un colore diverso ma nessuno lo accontenta. Prova il verde e gli sembra di essere una rana, prova il rosa ma si sente più principessa che lupo, prova il rosso è assomiglia a Babbo Natale …. prova molti colori ma non è mai soddisfatto! Quando è domenica trova una soluzione che lo fa sentire bello: diventa multicolore! Ma scopre che anche essere bellissimo ha i suoi svantaggi, perché tutte le lupe girandogli intorno lo infastidiscono. Alla fine Lupo stabilisce che essere se stessi è la cosa migliore che ci sia!


Percorso metodologico Presentiamo la storia raccontandola e mostrando le illustrazioni del libro. Riproponiamo più volte la narrazione e lasciamo il libro a disposizione dei bambini per una “lettura” autonoma.

Ciascun bambino realizza un elaborato grafico a tema, in cui rappresenta l’ultima trasformazione, quella multicolore: raffigura il lupo in parte incollando i vari elementi del corpo, in parte disegnandoli, a cui aggiunge la rappresentazione delle “lupe che gli girano intorno”. Lavorando a piccolo gruppo, componiamo dei pannelli espositivi che illustrano le diverse trasformazione del lupo in corrispondenza dei giorni della settimana. Le diverse rappresentazioni grafiche consistono nella composizione del corpo del lupo utilizzando le diverse parti predisposte (testa, corpo, zampe, coda) a cui si viene aggiunta una precisa trasformazione di colore utilizzando tecniche e materiali vari. I pannelli espositivi sopra citati vengono fotografati e riprodotti in diversi formati per essere utilizzati in varie modalità: - vengono appesi nel cartellone murale delle presenze per individuare il giorno corrente e iniziare a riconoscere i giorni della settimana ; - diventano delle “carte” con cui giocare liberamente e verbalizzare le trasformazioni del lupo presentate nella storia; - sono trasformate in tessere di gioco e costituiscono gli elementi del “memory” da noi costruito.


Durante il percorso presentiamo diverse storie con protagonista il lupo, tradizionali e contemporanee, utilizzando per alcune la narrazione orale, per altre la presentazione del libro sia cartaceo che a computer. Le storie proposte sono: Cappuccetto Rosso, I tre porcellini, Il lupo e i 7 capretti, Aiuto arriva il lupo, Sono io il più forte, Sono io il più furbo, Zio Lupo, Lupacchiotto, Zuppa di sasso, Lupo e Lupetto.

Ciascun bambino realizza un elaborato grafico individuale in cui rappresenta il lupo colorando con i colori a matita una sagoma disegnata, a cui incolla della lana per rappresentare il pelo. Realizziamo un intervista a grande gruppo in cui chiediamo: “Il lupo … ti fa paura? Perché? Quali storie conosci dove c’è il lupo?


Elaborato individuale Ciascun bambino realizza un elaborato grafico a tema, in cui rappresenta l’ultima trasformazione, quella multicolore: raffigura il lupo in parte incollando i vari elementi del corpo, in parte disegnandoli, a cui aggiunge la rappresentazione delle “lupe che gli girano intorno�.



Pannelli espositivi “Le trasformazioni di colore del lupo� Lavorando a piccolo gruppo, componiamo dei pannelli espositivi che illustrano le diverse trasformazione del lupo in corrispondenza dei giorni della settimana. Le diverse rappresentazioni grafiche consistono nella composizione del corpo del lupo utilizzando le diverse parti predisposte (testa, corpo, zampe, coda) a cui si viene aggiunta una precisa trasformazione di colore utilizzando tecniche e materiali vari.

lavoro a piccolo gruppo


IL LUPO LUNEDI’ SI SPALMO DELLA VERNICE VERDE SU TUTTO IL CORPO …. QUANDO FU TUTTO VERDE ESCLAMO’ : “SEMBRO UNA RANA GIGANTE!”


MARTEDI’ SI INFILO’ UN MAGLIONE E UNA CALZAMAGLIA DI LANA ROSSA … QUANDO FU TUTTO ROSSO ESCLAMO’ : “SEMBRO BABBO NATALE!”


MERCOLEDI’ SI COPRI’ INTERAMENTE IL CORPO CON PETALI DI ROSA … QUANDO FU TUTTO ROSA ESCLAMO’: “SEMBRO UNA PRINCIPESSA!”


GIOVEDI’ SI FECE UN BAGNO GHIACCIATO. PER IL FREDDO IL SUO CORPO DIVENNE TUTTO BLU E LUI ESCLAMO’: “HO PROPRIO UNA BRUTTA CERA!”


VENERDI’ INCOLLO’ DELLE SCORZE DI ARANCE SU TUTTO IL CORPO. QUANDO FU TUTTO ARANCIONE, ESCLAMO’: ”DA LONTANO SEMBRO UNA VOLPE!”


SABATO SI ROTOLO’ IN UNA POZZA DI FANGO. QUANDO FU TUTTO MARRONE ESCLAMO’: ”ADESSO NON ASSOMIGLIO A NULLA, HO IL PRURITO E PUZZO!


DOMENICA SI AGGHINDO’ CON LE PIUME DEL PAVONE E DIVENNE MULTICOLORE. ESCLAMO’ “NON VOGLIO ESSERE MULTICOLORE … IO SONO UN LUPO!!”


I pannelli espositivi sopra citati vengono fotografati e riprodotti in diversi formati per essere utilizzati in varie modalitĂ : - vengono appesi nel cartellone murale delle presenze per individuare il giorno corrente e iniziare a riconoscere i giorni della settimana ;

- diventano delle “carte� con cui giocare liberamente e verbalizzare le trasformazioni del lupo presentate nella storia;


- sono trasformate in tessere di gioco e costituiscono gli elementi del “memory� da noi costruito.


Intervista “I l lupo …” Realizziamo un intervista a grande gruppo in cui chiediamo: “Il lupo … ti fa paura? Perché? Quali storie conosci dove c’è il lupo? A VOI IL LUPO FA PAURA? Lorenzo: si Riccardo: si, perché fa un ruggito. Che verso fa il lupo? Tutti: Uuuuuu E come si dice? Pietro: ululare. Lorenzo: a me fa paura perché ha dei dentacci. Bianca: a me non fa paura perché dopo io gli do dei calci. Ernesto: a me fa paura perché ha i denti grandi. Alessia: a me no perché dopo io faccio pace. Eleonora: a me no perché io so fare dei calci fortissimi … con anche la capriola … e dopo lui scappa via! E poi lo metto anche sul fuoco! Christian: … che dopo si brucia. Greta: no, perché do dei calci .. forti. Edo G.: io gli do un colpo di testa … perché quando sono arrabbiato io corro come una volpe. Poi dopo io ritorno a casa e non vedo più il lupo. Milo: io gli do dei pugni. Christian: a me fa paura, perché ha una linguaccia e dei denti lunghissimi. Ettore: io gli do dei pugni fortissimiii! Precious: si fa paura. Mirco: io gli faccio delle pernacchie! Mattia: io si … perché si! Giada: io gli do dei pugni.

Ciascun bambino realizza un elaborato grafico individuale in cui rappresenta il lupo colorando con i colori a matita una sagoma disegnata, a cui incolla della lana per rappresentare il pelo.


CHI SI RICORDA DELLE STORIE DOVE C’E’ IL LUPO? Lorenzo: il forzuto! “Sono io il più forte”. Ma lui non è il più forte perché una rana dice che è più forte la sua mamma! Ernesto: “Cappuccetto Rosso” … il lupo mangia la nonna e Cappuccetto. Christian: Pollicino! Pietro: no, non c’è il lupo nella storia di Pollicino! Bianca: “I sette capretti”! Mangia tutti i capretti il lupo … ma uno si nasconde. Lorenzo: “Lupo e Lupetto” Riccardo: “Sono io il più furbo” Chiristian: il lupo rimane fuori dalla porta. Ernesto: …e poi inciampa su un sasso e si rompe tutti i denti Christian: poi c’è la storia della gallina … quella che il lupo vuole fare la zuppa di sasso.

Lorenzo: poi c’è quella dove il lupo non faceva paura e gli portano i travestimenti ( Lupacchiotto) Sofia: I tre porcellini … c’è il lupo che soffia le case Alessia: poi c’è Zio Lupo. Lorenzo: il lupo mangia le polpette. Ernesto: erano delle frittelle di cacca di somaro!



Il mostro dei colori ha fatto un pasticcio: ha mescolato le emozioni, che ora devono essere rimesse in ordine. Chi può aiutare il povero mostro di tutti i colori, disorientato e confuso in mezzo al groviglio delle sue emozioni? Grazie a una bambina il mostro scoprirà che a ogni emozione corrisponde un colore: il giallo è l’allegria, il rosso la rabbia, il verde la calma, l’azzurro la tristezza, il nero la paura. E il rosa? Spetta al lettore Indovinare di quale emozione si tratta … (l’amore). Riconoscendo le emozioni, il mostro imparerà a suddividerle nei “barattoli” giusti e a cambiare colore ogni volta che le proverà.


Percorso metodologico Presentiamo la storia raccontandola e mostrando le illustrazioni del libro. Riproponiamo più volte la narrazione e lasciamo il libro a disposizione dei bambini per una “lettura” autonoma. Mostriamo al computer una versione digitale del libro scaricata in rete. Dopo ogni lettura realizziamo una conversazione a grande gruppo per focalizzare l’attenzione sul tema “emozioni”, in modo tale che i bambini possano riconoscere quelle illustrate nella storia, associarle al colore, individuare le situazioni chele possono generare.

Sempre a grande gruppo, giochiamo a ricercare oggetti in base ai “colori delle emozioni”, sia in modo concreto nell’ambiente circostante, sia indicandole verbalmente (es. “Rosso come …?” il fuoco, le ciliegie, il cuore … “Giallo come …? il sole, la luna, le stelle…”, ecc. ecc.) Lavorando a piccolo gruppo, dipingiamo dei grandi “mostri colorati” utilizzando gli acquerelli e li abbiniamo a dei “quadri colorati”, già predisposti, che includono oggetti dello stesso colore. In questo modo realizziamo dei pannelli espositivi che illustrano l’associazione tra colore ed emozione espressa nella storia.


Ciascun bambino, utilizzando i pennarelli, colora dei “mostri colorati” di piccoli dimensioni scegliendo il colore appropriato all’emozione rappresentata dalla raffigurazione. Ciascun bambino realizza un elaborato grafico a tema, in cui rappresenta il finale della storia in cui la bambina insegna al mostro a suddividere le emozioni in vari barattoli: coloritura del “mostro multicolore confuso” con pastelli a cera, disegno della bambina con pennarello nero, collage di materiale di recupero in abbinamento al colore del bollino che contrassegna il barattolo (attività di classificazione in base al colore). Realizziamo una conversazione a grande gruppo (qui a fianco) in cui chiediamo ai bambini, per ogni emozione trattata nella storia, di indicare le situazioni, legate al proprio vissuto, che le provocano (“Sono allegro quando … sono triste quando … ecc. ecc.)

Per approfondire il tema - e come momento conclusivo del percorso sui libri che ci accompagnato durante l’interno anno scolastico - presentiamo diverse storie trattano in modo specifico diverse emozioni (es. “Che rabbia!” Babalibri; “Un mare di tristezza” – Minibombo; “Il ranocchio spaventato” – Mondadori; “Giulio coniglio storie di paura e di coraggio” – Franco Cosimo Panini, ecc. ecc.. ).


Pannelli espositivi “I quadri delle emozioni” Lavorando a piccolo gruppo, dipingiamo dei grandi “mostri colorati” utilizzando gli acquerelli e li abbiniamo a dei “quadri colorati”, già predisposti, che includono oggetti dello stesso colore. In questo modo realizziamo dei pannelli espositivi che illustrano l’associazione tra colore ed emozione espressa nella storia.

mostro MULTICOLORE = confusione


ROSA = amore

AZZURRO = tristezza


NERO = paura

ROSSO = rabbia


GIALLO = allegria

VERDE = calma


Mostri colorati Ciascun bambino, utilizzando i pennarelli, colora dei “mostri colorati� di piccoli dimensioni scegliendo il colore appropriato all’emozione rappresentata dalla raffigurazione



Elaborato individuale Ciascun bambino realizza un elaborato grafico a tema, in cui rappresenta il finale della storia in cui la bambina insegna al mostro a suddividere le emozioni in vari barattoli: coloritura del “mostro multicolore confusoâ€? con pastelli a cera, disegno della bambina con pennarello nero, collage di materiale di recupero in abbinamento al colore del bollino che contrassegna il barattolo (attivitĂ di classificazione in base al colore).





Conversazione sulle emozioni Realizziamo una conversazione a grande gruppo (qui a fianco) in cui chiediamo ai bambini, per ogni emozione trattata nella storia, di indicare le situazioni, legate al proprio vissuto, che le provocano

SONO ARRABBIATO/A … Eleonora: quando non vado più al mare o in piscina - Lorenzo. quando la mamma mi sgrida Christian: quando mi faccio male - Sofia: quando la mamma mi sgrida - Riccardo: quando la mamma non mi fa andare dalla Penny - Guido: quando il mio papà mi sgrida - Mirco: io mi arrabbio quando voglio andare alla mia piscina Ernesto: quando non posso andare al luna park Edoardo G.: oggi ero arrabbiato perché la mia mamma mi porta sempre qui all’asilo!!!

SONO TRISTE … Edoardo G.: quando la mia mamma mi sgrida molto che è molto arrabbiata - Bianca: quando la mia mamma non mi dà un gioco - Lorenzo: quando la mia mamma mi sgrida Eleonora: quando la mia mamma mi sgrida - Sofia: quando la mia mamma non mi dà un gioco - Giulia: quando qualcuno mi fa male - Penelope: quando la mia mamma non mi dà un gioco - Ernesto: quando qualcuno mi prende un gioco dalle mani - Guido: quando la mamma non mi prendere un gioco - Christian: quando la mamma mi dà le sculacciate

SONO ALLEGRO/A … Eleonora: quando salto e vado al mare – Giulia: quando gioco con la mia sorellina … però non ci gioco tanto - Lorenzo: quando gioco con Ernesto – Ernesto: quando gioco con Lorenzo – Guido: quando io gioco con le giostrine del mare – Alessia: quando la mamma mi porta in un'altra casa … la casa al mare – Sofia: quando ho un gioco – Milo: quando vado dalla nonna – Edoardo G. : quando la mia mamma e Fede siamo andati al luna park sugli autoscontri … e sono andato contro Fede! – Christian: quando la tata Lisa mi dà i poc corn! – Riccardo: quando gioco con il robot


SONO PAUROSO/A … Eleonora: quando arriva il mostro Jason … che è un mostro cattivissimo! – Christian: quando c’è un fantasma – Lorenzo: io c’ho due cose che mi fanno paura … quando un camion mi stava per schiacciare … poi un dentifricio che non si spegneva più … si metteva un dito qui e faceva rumore Giulia: ci sono le streghe – Riccardo: mi fa paura un armadio … che ci sono dei fantasmi – Bianca: quando un lupo mi mangia – Penelope: quando nell’armadio c’è un lupo – Sofia: quando un gatto ha i denti aguzzi come un vampiro – Ernesto: ho paura dei fulmini - Christian: io dei lampi – Mirco: io ho paura che nel mio cassetto dei vestiti c’è un mostriciattolo – Guido: mi spaventano le streghe perché credo che facciano delle magie un po’ più brutte.

SONO CALMO/A … Riccardo: quando la mia mamma mi dà un gioco - Lorenzo: quando la mamma mi fa le coccole … e mi addormento anche – Christian: quando la mamma è bella – Eleonora: quando la mamma mi fa le coccole io mi addormento – Oliver: quando mi comprano un gioco – Ernesto: quando uno non picchia più – Mirco: quando io divento calmo la mamma mi compra un gioco – Bianca: quando Lorenzo mi fa male poi io mi calmo … - Lorenzo: perché ti chiedo scusa

SONO “INNAMORATO/A” … Guido: quando mi incontro con la Bianca – Eleonora: quando la mia mamma mi compra un gioco – Giulia: quando la mia mamma mi sta molto vicino - Lorenzo: quando la mia mamma mentre dormo mi fa le carezzine - Milo: quando la nonna mi fa le coccole – Christian: quando la mamma mi dà un bacino – Edoardo L.: quando la mia mamma mi sta sempre vicino – Riccardo: quando gioco a calcio col papà – Penelope: quando Richi viene a casa mia – Edoardo G.: quando mio papà mi prende un regalo e me lo porta a casa – Lorenzo: quando papà mi fa le coccole – Mirco: quando papà mi fa le coccole e io vado a letto.


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.