Missioni OMI 12 2015

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Prezzo di copertina € 2,40 - dicembre 2015 - Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, C/RM/68/2012 - Contiene I.R.

Attualità

Attualità

Fatti

Missioni

Il Natale dei Missionari OMI ad gentes

Un Calendario oblato per il bicentenario 2016

Nei seminari d’Italia con p. Mario Borzaga OMI

Viaggio tra i Masai della Tanzania

MISSIONI

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RIVISTA MENSILE DI ATTUALITÀ MISSIONARIA

OMI

n. 12 DICEMBRE 2015

NATALE

NEI CONTINENTI

tra difficoltà e speranze 17/11/15 20:54


SOMMARIO MISSIONI OMI Rivista mensile di attualità fondata nel 1921 Anno 22 n.12 dicembre 2015

La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250

attualità

EDITORE

Provincia d’Italia dei Missionari Oblati di Maria Immacolata Via Tuscolana, 1721 00133 Roma

Un Natale missionario

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Il calendario del bicentnario

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di Angelica Ciccone

REDAZIONE

Via dei Prefetti, 34 00186 Roma tel. 06 6880 3436 fax 06 6880 5031 pax1902@gmail.com

di Pasquale Castrilli OMI

news

DIRETTORE RESPONSABILE

Pasquale Castrilli REDAZIONE

Salvo D’Orto, Elio Filardo, Gianluca Rizzaro, Adriano Titone COLLABORATORI

Claudio Carleo, Giovanni Chimirri, Fabio Ciardi, Gennaro Cicchese, Angelica Ciccone, Luigi Mariano Guzzo, Thomas Harris, Luisa Miletta, Sergio Natoli, Michele Palumbo

Mgc news

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Nei seminari con p. Mario Borzaga

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fatti

PROGETTO GRAFICO E REALIZZAZIONE

Elisabetta Delfini

di Dino Tessari OMI

STAMPA

Tipolitografia Abilgraph - Roma FOTOGRAFIE

Si ringrazia Olycom www.olycom.it UFFICIO ABBONAMENTI

Via Tuscolana, 73 00044 Frascati (Roma) tel 06 9408777 - Valentina Valenzi valentina.valenzi@omi.it

UNA FOTO PER PENSARE

· annuo digitale: 13 euro · annuo cartaceo: 20 euro · annuo cartaceo+digitale: 30 euro · annuo di amicizia: 40 euro

una foto per pensare

foto di Giovanni Chimirri, gio.chimirri@gmail.com testo di Luisa Miletta, luli89@libero.it

Da versare su cc p n. 777003 Home Banking: IBAN IT49D0760103200000000777003 intestato a: Missioni OMI Rivista dei Missionari OMI via Tuscolana, 73 00044 Frascati (Roma)

Ho un paio di occhiali da sole che metto sempre quando è nuvoloso. Li chiamo “gli occhiali dell’ottimismo”, perché mi fanno credere che ci sia il sole anche quando non c’è. Questa dolce illusione mi aiuta a vivere il grigio che c’è fuori con il sole che ho dentro, perché tutto sta nel ‘come’ si affrontano le situazioni, nella volontà di cercare sempre il lato positivo di ogni cosa, anche quando è difficile trovarlo, nell’abbattere la tristezza con un po’ di colore, nel profumare la vita con uno spruzzo di ottimismo. E basta poco. Come, ad esempio, affrontare la tempesta di neve con un ombrello arancione.

Dolci illusioni

Finito di stampare novembre 2015 Reg. trib. Roma n° 564/93 Associata USPI e FESMI www.missioniomi.it www.facebook.com/missioniomi

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MISSIONI

editoriale di Pasquale Castrilli OMI pax1902@gmail.com

OMI

I pensieri del Natale

Prezzo di copertina € 2,40 - dicembre 2015 - Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, C/RM/68/2012 - Continene I.R.

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Attualità

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Fatti

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Il Natale dei Missionari OMI ad gentes

Un Calendario oblato per il bicentenario 2016

Nei seminari d’Italia con p. Mario Borzaga OMI

Viaggio tra i Masai della Tanzania

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RIVISTA MENSILE DI ATTUALITÀ MISSIONARIA

OMI

n. 12 DICEMBRE 2015

NATALE

NEI CONTINENTI

tra difficoltà e speranze

a gioia del Natale, festa per eccellenza della cristianità, va vissuta con autentico realismo, perché l’evento della nascita di Cristo è fondato, non è una favola. Si sa che le feste sono accompagnate da simboli e singolarità culturali, come anche da emozioni e sentimenti. Anche i pensieri abitano i nostri giorni di festa riportando presso di noi persone care, eventi lieti del passato… Ho pensato di prepararmi al Natale con un mese di anticipo scegliendo, a fine novembre, alcuni pensieri che vorrei mi accompagnassero in quel giorno. Vorrei condividerli con gli amici di Missioni OMI. Il giorno della nascita del Salvatore penserò sicuramente al cosiddetto “corridoio dei Balcani”, le porte di accesso all’Europa in Serbia, Macedonia, Slovenia e altrove, dove in questi mesi sono passati migliaia di migranti. Passeranno a piedi, da questi varchi, anche il 25 dicembre e nei freddi mesi invernali con bambini, anziani e portatori di handicap. Penserò ai cristiani che vengono minacciati in varie parti del Pianeta, proprio in questi giorni in cui si avvicina la festa per eccellenza del mondo cristiano, con attacchi e intimidazioni verbali o virtuali. Il pensiero andrà anche alle persone in carcere che rischiano molto nelle ricorrenze festive. Secondo alcune sta-

tistiche, sono proprio i giorni tra Natale e l’Epifania quelli con il maggior numero di suicidi nelle carceri. Penserò ai missionari e alle missionarie che vivono la festa lontano dalla loro famiglia d’origine, cittadini del mondo, inseriti nelle tradizioni della gente che amano e servono con dedizione e sacrificio. Come anche ai tanti pranzi di Natale organizzati dalle caritas parrocchiali e diocesane, dalla comunità di S. Egidio e da tante associazioni lungo tutta la nostra Penisola, pranzi che esprimono solidarietà, vicinanza e calore ai poveri, ai senza fissa dimora, ai migranti e agli anziani. Rileggerò con soddisfazione le cifre al ribasso delle vittime dei giochi pirotecnici, i famigerati ‘botti’ che abbondano nel periodo festaiolo di fine anno. Penserò a quelle persone che in questo anno che si conclude hanno preso in mano la propria vita decidendo di rimuovere da essa abitudini nocive nel campo dell’alimentazione, della sedentarietà, dei comportamenti. Come anche a quanti accoglieranno la grazia di Dio nel Giubileo della Misericordia per pentirsi, perdonare sé stessi e rinascere. Queste riflessioni mi piacerà considerare nel giorno della nascita del Redentore, con la speranza di una maggiore umanità, di una migliore solidarietà, di un ulteriore speranza. ■

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Un Natale

missionario

Viaggio intorno al mondo alla scoperta del Natale in terra di missione di Angelica Ciccone angelica.ciccone@gmail.com

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ome festeggiano il Natale i nostri missionari all’estero? Abbiamo chiesto loro di raccontarci l’esperienza del Natale nelle diverse culture, scoprendo che, nonostante la diffusione globale degli aspetti più commerciali, resiste ancora la specificità e l’unicità della festa in ciascun Paese. Senza dimenticare quei cristiani che, da minoranza (a volte perseguitata), continuano a dare la dignità che merita al Dio che si fa carne ancora una volta.

Romania Una festa in famiglia Le feste e le tradizioni popolari durante il tempo di Natale in Romania si chiamano “feste invernali”. In questo periodo si vivono un miscuglio di tradizioni religiose cristiane e tradizioni popolari. Essendo un paese di maggioranza cristiana ortodossa, il Natale è una grande festa religiosa, anticipata da un periodo di Avvento (4 settimane per i cattolici e 6 per gli ortodossi). Il Natale è una festa della famiglia. Tutti si ritrovano a tavola per condividere i piatti tradizionali rumeni con tanti preparati di carne, in modo speciale carne di maiale. Prima di Natale si sacrifica il maiale. La tradizione popolare chiamata “Ignatul porcilor” ha le radici nella religione dei vecchi daci, quando il maiale era sacrificato come simbolo della divinità delle tenebre che indeboliva il sole nel giorno più breve dell’anno (20 dicembre), solstizio d’inverno. Un’altra tradizione popolare è visitare le case, le famiglie e cantare dei canti che parlano della nascita di Gesù. Questi canti si chiamano “Colinde”. Come ricompensa, coloro che cantano (“colindatorii”) possono ricevere diversi doni: “covrigi” (taralli), mele, noci o soldi. Uno dei canti più conosciuti è “Steaua sus rasare” (La stella si fa vedere in alto) e racconta la nascita di Gesù. Lucian Bosoi OMI

Uruguay Una grande festa estiva In Uruguay a metà dicembre finiscono

le scuole, già inizia il caldo e si respira aria di vacanza. A Natale si è abituati a stare vicino al caminetto ascoltando lo scoppiettare del fuoco e guardando dalle finestre la neve che viene giù. Qui bisogna cambiare il registro: niente freddo e neve, ma caldo e spiaggia. In Uruguay il processo di laicizzazione delle feste cristiane, ha trasformato il Natale nella festa della Famiglia, ma sebbene i festeggiamenti siano presenti, non tutti sanno il perché. È sacrosanto riunirsi con tutta la famiglia e aspettare la mezzanotte mentre si cena e si preparano i fuochi artificiali. Al Cerro di Montevideo, il Natale è davvero spettacolare, molto più dell’ultimo dell’anno! I giorni che precedono la festa sono caotici, gente che va e che viene affollando le strade, i negozi con mille luci e, nonostante il sole cocente, del Bambinello nemmeno l’ombra. Nel primo pomeriggio il quartiere è avvol-

to da una strana nebbia, si prepara il fuoco per l’asado (grigliata) che, prima di essere servito, deve cuocere diverse ore. Nel tardo pomeriggio si sente l’odore della carne sulla brace, meno gente per strada, i negozi chiusi. I ragazzi cominciano a lanciare i primi petardi ... arriva la notte. In tutte le case la musica accesa, un’aria di festa, tutti quelli che ti incontrano ti dicono: “Buon Natale”. Per un piccolo gruppo c’è la celebrazione nella chiesa o nella cappellina; con i ragazzi del catechismo si fa il presepe vivente, a cui partecipano i familiari che vanno per vedere “la recita dei bambini”. In nessuna casa manca l’albero con gli addobbi, in altre il presepe si considera ancora importante. La cena non è proprio in sintonia con la stagione, si finisce mangiando frutta secca, torrone, panettone, fichi secchi, datteri. Se si riesce ad andare sulla collina della fortezza lo spettaco-

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lo è assicurato, fuochi artificiali di tutti i tipi, la gente per le strade con le bottiglie di spumante. Si festeggia fino a tarda notte e il 25 dicembre il silenzio è impressionante, il movimento si riattiva dopo mezzogiorno. Antonio Messeri OMI

Guatemala Le tradizionali “Posadas” Natale in Guatemala è speciale. Prende tutto il mese di dicembre. E’ tempo di vacanze (le scuole cominciano a metà gennaio e finiscono a metà ottobre), un po’ freddino sulle montagne, meno caldo a livello del mare. Ma cos’ha di speciale il Natale del Guatemala? Dob-

biamo risalire al XVII secolo, quando dalle isole Canarie arriva l’Hermano Pedro (1626-1667) che prende residenza nell’allora capitale del Guatemala, Antigua. Sceglie di stare nella periferia, tra i più poveri: gli indigeni. Apre una scuola di alfabetizzazione, un piccolo ospedale e chiede l’elemosina per alimentare i suoi assistiti. Promuove le celebrazioni, che tanto piacciono alla gente povera, tra cui la Via Crucis e “las Posadas”. Las Posadas rappresentano la ricerca di un alloggio di Maria e Giuseppe che sono in attesa della nascita di Gesù. Ogni giorno Maria, Giuseppe, l’asinello e un gruppo di fedeli, vanno in cerca dell’alloggio. L’Hermano Pedro organizzava las Posadas con i bambini, ma anche adesso sono tanti i bambini che accompagnano Giuseppe e Maria con rudimentali strumenti musicali.

Quando si arriva alla casa designata, il gruppo di bambini e fedeli chiede, a nome di Maria, alloggio. Sulle prime i padroni di casa non vogliono aprire la porta, ma quando riconoscono che è Maria colei che chiede, aprono la porta di casa, si realizza una piccola celebrazione e si finisce condividendo tamales e ponch di frutta. Quanto durano las Posadas? Possono durare anche tutto il mese di dicembre. Il 24 dicembre, prima della celebrazione del Natale, tutte le immagini di Maria e Giuseppe si riuniscono in chiesa per la benedizione finale e l’arrivederci all’anno prossimo. Pippo Mammana OMI

Cina Alla ricerca di un presepe “Ci costa lacrime sta’ Ammerica, a nui napulitan, nui ca ci chiagnimm o’ sol e’ Napoli”, cosi cantavano nell’imminenza del Natale gli emigranti nella terra che aveva motivato il loro partire, ma che non riusciva a colmare quel de-

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siderio struggente di ritrovarsi intorno alla tavola apparecchiata la sera della vigilia di Natale. Che ne è del Natale dunque in terra cinese per uno che come me è venuto in qualche maniera in cerca di “fortuna”? Ricordo il primo Natale in una piccola stanza adibita a cappella con un bambolotto adagiato sul pavimento a fare da Gesù bambino. Molte delle case italiane sono piene di presepi dove si ricrea l’atmosfera natalizia con una miriade di personaggi che fanno da contorno al bambinello affidato alle tenere cure di Maria e Giuseppe (e il più delle volte statuette “made in China”). Eppure qui in Cina, il paese dove si produce la stragrande maggioranza delle decorazioni natalizie è veramente difficile trovare un presepio. Il ristorante sotto casa ha una gran faccia di Babbo Natale (“Sheng Dan lao ren”; il “vecchio” del natale) con tanto di barba bianca e berretto rosso, lasciato lì per tutto l’anno a dare il benvenuto ai suoi clienti! Cosi come da babbo Natale si traveste uno di noi in occasione del party di Natale che organizziamo nella scuola elementare del governo dove insegniamo. Col pretesto di celebrare la festa di fine anno della nostra ditta, riuniamo gli studenti con i genitori a cantare “Silent Night”, “White Christmas” e le corrispondenti versioni in cinese. Laddove possibile, nelle chiese autorizzate si celebrano le liturgie natalizie, certo con meno

sfarzo, ma non certo con minor fede. Nei villaggi alla periferia di Pechino dove vive la maggior parte della gente proveniente dall’entroterra, ci rechiamo in alcuni asili per organizzare delle feste; tutti i bambini con il berretto rosso a canticchiare melodie natalizie, assistere alla storia del bambino Gesù, con occhi non più a mandorla, ma ben sgranati, non fosse altro per il regalo da ricevere! Per ora questo è il nostro Natale, abbiamo cominciato così. Il nostro “presepio” non potrà forse ancora gareggiare con quello delle case italiane, però possiamo dire con Eduardo De Filippo “ te piace u presepio? Questo lo stiamo facendo noi, sano, sano”. Volete aggiungervi anche voi come pastori? Abbiamo ancora tanto spazio! Giovanni OMI

Senegal Cristiani, musulmani e il dono della pace Come si vive la festa del Natale in Senegal? In un paese a stragrande maggioranza musulmana? I cristiani che vivono in brousse, nei villaggi, si preparano al Natale con anticipo. C’è da mettere da parte un po’ di soldi per il cibo e per gli abiti da festa. La sera della vigilia ci si prepara per la messa di mezzanotte: i cori parrocchiali ne approfittano per sfoderare i canti più belli. Dopo la funzione liturgica ci si ritrova per il villaggio, ci si fa visita. Lo stesso si ripete il giorno 25 dicembre: il villaggio diventa un pullulare di visite. I cristiani ricevono la visita dei compaesani, cristiani e musulmani che

siano: si offre qualcosa da mangiare e da bere, ci si augura una buona festa e tra mille e interminabili benedizioni si domanda il dono della pace. Lo stesso avviene in maniera simile in occasione delle grandi feste musulmane. Il pranzo del giorno di Natale è abbondante e ricco di carne... A Dakar, la capitale, il clima natalizio è arrivato nel suo aspetto commerciale. Le decorazioni natalizie addobbano i principali centri commerciali e anche diverse abitazioni. Qualcosa però sembra non quadrare. Innanzitutto agli abeti (ovviamente finti) e ricoperti di neve (ancora più finta) bisogna conciliare il termometro che segna quasi 30 gradi (tutti veri) e le angurie (originali e dolci) in vendita al mercato. Colpisce il fatto che il protagonista non sia il Bambinello nato a Betlemme ma un certo Papa Noel (Babbo Natale). Una nota positiva di questa invasione commerciale del Natale è l’attenzione ai bambini: Natale diventa l’occasione per fare regali ai bambini, per fare donazioni a strutture che si occupano di loro. Claudio Carleo OMI

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attualità

Il calendario del

bicentenario

Un calendario accompagnerà la famiglia oblata italiana nel 2016 per ricordare i 200 anni di vita dei Missionari Oblati di Maria Immacolata

La voce che segue la storia delle Missioni O.M.I.

1 Maggio 1921 Napoli Anno 1 n.1 “La voce di Maria”

di Pasquale Castrilli OMI pax1902@gmail.com

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Il 1° Settembre 1929 “La voce di Maria” perde l’articolo “La”

1° Gennaio 1933 “Voce di Maria” è pubblicata a Roma

Missioni OMI

Rivista mensile di attualità Missionaria Fondata nel 1921 con il titolo “La Voce di Maria”. www.missioniomi.it abbonamento annuale 19 euro da versare sul ccp n. 777003 intestato a: Missioni OMI, Rivista dei Missionari OMI, via Tuscolana 73 - 00044 Frascati (Roma) 1° Gennaio 1955... con il sottotitolo “Fino al Polo”

1 Gennaio 1959 finalmente... “Missioni OMI”

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gennaio 2016 6

maggio 2016 6

S. Eugenio e i suoi successori

Generali

ci si rinnovi soprattutto nella devozione alla santissima Vergine per “Quale fine più sublime di quello del loro Istituto? Il loro fondatore”Che è Gesù esseread degni di essere gli Oblati di Maria Immacolata. È un passaporto per il Cristo, lo stesso Figlio di Dio; i loro primi Padri, gli Apostoli. Sono chiamati Cielo!”. essere cooperatori del Salvatore, corredentori del genere umano”.

11 P. Marcello Zago

12 P. Wilhelm Steckling

(1986-1998)

(1998- 2010)

(S. Eugenio, 22 dicembre 1825)

(Prefazione alla Regola) (P

13 P. Louis Lougen (2010)

14 gen. 1954 visita di Gino Bartali alla Scuola Apostolica di Firenze

P. Bramante Marchiol Missionario in Laos, Uruguay, Argentina

1 mag. 1960 † P. Mario Borzaga,

17 gen. 1997

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S

Maria Madre di Dio S.S. Basilio e Gregorio SS. Nome di Gesù S. Ermete S. Amelia Epifania di N.S. S. Luciano S. Massimo S. Giuliano M. S. Aldo S. Igino Papa S. Modesto S. Ilario S. Felice M. S. Mauro S. Marcello

8 P. Leo Deschâtelets

26 gen. 1964 † P. Thomas, Fondatore dei Rosariani nello Sri Lanka 2 mag. 1794 29 gen. 1816 I Vicari Generali di Aix approvano la Società dei Missionari di 3 mag. 1843 Provenza 4. mag. 1963 28 gen. 1861 Eugenio riceve solennemente il Viatico 4 mag. 1990 29 gen. 1979 † P. Espedito Astarita, il “padre dei fiori”. 6 mag. 1821 31 gen. 1829 † P.. Marius Suzanne, l'eletto di s. Eugenio 11 mag. 1961 31 gen. 1950 † P. Aristide Di Fausto, il cantore di Dio. 14 mag. 1794

Inizia il viaggio in barca dei De Mazenod da Torino a Venezia Arrivo dei primi Oblati in Gran Bretagna † P. Vincenzo Anzalone, narratore di S. Eugenio † Mons. Sinforiano Lucas, vescovo dell'Inferno verde (Paraguay) Eugenio fonda la casa del “Calvario” a Marsiglia † P. Vincent L'Hénoret, martire del Laos Il piccolo (Zézé) arriva a Venezia 16 mag. 1922 † P. Alfonso Maiello, il medico a servizio della missione

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S.. Antonio Abate 1 D Sett. di preg. per l’unità dei cristiani 2 L S.. Mario Martire 3 M S.. Sebastiano 4 M S. Agnese 5 G S.. Vincenzo M. 6 V S.. Emerenziana 7 S rancesco di Sales S. Francesco 8 D S Paolo Conversione di S. 9 L Ss.. Tito e Timoteo 10 M S.. Angela Merici 11 M ommaso D’Aquino S. Tommaso 12 G S.. Costanzo 13 V S. Martina 14 S S.. Giovanni Bosco 15 D

corre inesorabile il tempo della nostra vita. Anche per una congregazione religiosa come i Missionari Oblati di Maria Immacolata che celebra nel 2016 un’importante traguardo: i duecento anni di vita. Tra la fine del 1815 e gli inizi del 1816 sant’Eugenio de Mazenod fondava, infatti, a Aix en Provence, nel sud della Francia, una famiglia religiosa che fu approvata nel 1826 con il nome attuale. Numerosi sono gli avvenimenti in programma in ciascuna delle quasi 70 nazioni del mondo dove gli OMI sono presenti. In Italia, la nostra rivista missionaria ha coprodotto un calendario oblato appositamente pensato per sottolineare l’evento. Il calendario è stato lavorato in particolare da p. Angelo Daddio del quale sono noti gli interessi per la storia e la tradizione oblata. P. Daddio ha attinto ad un abbondante materiale di archivio custodito nella comunità oblata di S. Maria a Vico

S. Giuseppe - Festa del lavoro S. Atanasio Ss. Filippo e Giacomo S. Floriano S. Gottardo S. Domenico savio S. Flavia Ascensione S. Pacomio S. Antonino S. Fabio M. Ss. Nereo e Achilleo N. S. di Fatima S. Mattia Ap. Pentecoste

(1947-1972)

29 mag. 1914 † Beato Giuseppe Gérard, Apostolo del Lesotho 9 P. Richard Hanley (1972-1974)

da ricordare

da ricordare 1 gen. 1798 L'adolescente Eugenio arriva a Napoli 3 gen. 1799 Eugenio riparte da Napoli e arriva a Palermo il 6 gennaio 13 gen. 1827 Sant'Eugenio è nominato cavaliere dell'ordine reale dei ss. Maurizio e Lazzaro dal re Carlo Felice di Savoia 17 gen. 1947 † Cardinale Jean-Marie-Rodrigue Villeneuve, arcivescovo di Québec 23 gen. 1868 † Mons. Stefano Semeria, pioniere del Vangelo nell'isola di Ceylon 23 gen. 1964 Martiri Oblati del Congo 25 gen. 1816 Inizio della Comunità di Aix en Provence

1961 Solenni celebrazioni per il centenario della morte di Mons. de Mazenod

nel Laos di un uomo felice Casa di Aix enil martirio Provence P

10 P. Fernand Jetté (1974-1986)

17 mag. 2009 † P.. Louis-Marie Parent, fondatore delle Oblate Missionarie di Maria Immacolata 20 mag. 1839 † P. Carlo Domenico Albini, Apostolo della Corsica 20 mag. 2012 Nasce la Provicia Mediterranea 21 maggio Festa di Sant'Eugenio de Mazenod 21 mag 1934 † P. Anselmo Trèves, rèves, l'innamorato di Maria 25 mag. 1931 A S. Maria a Vico ico si celebra il 5° Centenario del Santuario dell'Assunta e il 15° centenario del Concilio di Efeso

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S. Ubaldo asquale Baylon S. Pasquale S.. Giovanni I Papa ietro Celestino S. Pietro S. Bernardino S.. Eugenio de Mazenod SS. Trinità - S. Rita da Cascia S.. Giovanni De’ Rossi S. Amalia V S.. Beda il Venerabile ilippo Neri S. Filippo S.. Agostino di Canterbury S. Emilio Corpus Domini mini - B. G. Gérard S.. Giovanna d’Arco Visitazione B. M.. V V.

(Ce), la casa più antica degli Oblati sul territorio italiano. Pagine ricche di fotografie originali, di date e persone che faranno compagnia in questo anno giubilare a coloro che sentono di appartenere in qualche maniera alla grande famiglia dei Missionari OMI. P. Angelo, perché un Calendario oblato 2016? Da dove nasce questa idea? L’idea di un calendario particolare per il 2016, in occasione del secondo centenario della fondazione degli Oblati, non è un’idea molto originale. Prima di tutto perché da diverso tempo il Santuario dell’Assunta di S. Maria a Vico, ogni anno, ha dato vita a un calendario con le immagini più significative della vita oblata, parrocchiale ed ecclesiale. Avendo poi a disposizione il ricco archivio della comunità che ha accolto la nascente provincia italiana OMI nel 1925, mi ha sempre colpito come le

7 P Théodore Labouré

6 Mons. Augustin Dontenwill

(1932-1944)

1 S. Eugenio de Mazenod (1816-1861)

(1908-1931)

2 P. Joseph Fabre (1861-1892)

5 P. Auguste Lavillardière (1906-1908)

4 P. Cassien Augier

3 P. Louis Soullier

(1898-1906)

(1893-1897)

generazioni degli Oblati precedenti siano riuscite a lasciare traccia dei grandi avvenimenti della loro storia, anche con mezzi meno sofisticati dei nostri. Amalgamando insieme questi due motivi è nata l’idea di proporre un calendario che ci aiuta a dare uno sguardo al passato ed insieme testimoniare ai posteri la grande occasione che la generazione presente degli Oblati vive: il 200° compleanno di vita oblata nel mondo. Come hai lavorato per la composizione del calendario? Cosa hai tenuto presente in particolare? Il lavoro non è certo mancato, ma mi ha guidato un’intuizione che mi ha sempre aiutato nella mia vita: avere un’idea, crederci veramente, lavorarci seriamente. Ho tentato di mettere in risalto persone e fatti che hanno illustrato la vita della missione oblata in questi duecento anni. È solo una pal-

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un sentimento di

appartenenza Nelle pagine del CALENDARIO OMI 2016 troviamo la presentazione di p. Alberto Gnemmi, superiore provinciale, nella quale scrive tra l’altro: “Un Calendario giubilare per la Famiglia oblata narra le nostre radici spirituali e missionarie, a partire da quel 25 gennaio 1816, quando sant’Eugenio de Mazenod fondò la Congregazione, della quale la Provincia d’Italia, dal 1925 al 2012, è stata un tralcio fecondo. Analogo ad uno zibaldone letterario, il Calendario 2016 accende le nostre fantasie, del resto verosimili, sulle tante epopee missionarie compiute dagli Oblati in questi duecento anni in ogni angolo della terra, riportando una ricca iconografia di volti di famosi Oblati e di eventi che hanno costruito il cammino della Famiglia OMI, illustrato da un fitto elenco di date e didascalie che comunicano al lettore un profondo sentimento di fierezza e appartenenza”

2° Centenario della fondazione dei Missionari Oblati di Maria Immacolata

Calendario 200 anni di vita oblata nel mondo

2016

Diaconia 0823.805548

“Il tempo è prezioso. La sua perdita è irreparabile. E' il prezzo del sangue di Gesù Cristo. Dal buon impiego del tempo dipende l'applicazione dei meriti di questo sangue sparso per gli uomini, e di conseguenza ne dipende la vostra salvezza eterna”.

agosto 2016

Provinciali OMI d'Italia

“Questa sera mi è sembrato di intravvedere che tutti i fedeli che frequentano la nostra Chiesa partecipassero al fervore che ci ispirava l'immagine della santa Vergine e, ancora di più, le grazie che ci otteneva dal suo divin Figlio, mentre noi la invocavamo, oso dire, con tanto affetto perché lei è nostra Madre”.

(S. Eugenio, 15 agosto 1822)

2 P. Giovanni Basile (1928-1934)

1 P. Emidio Del Re (1925-1928)

3 P. Maturino Blanchet (1934-1940)

4 P. Luigi Rossetti (1940-1949)

13 ag. 1940 S. Altezza Reale la Principessa di Piemonte tra gli scolastici a Pila (Val d’Aosta) 20 ag. 1934 S. Altezza Reale Il Principe di Piemonte ospite della Scuola Apostolica di S. Maria a Vico

21 ag. 2010 † P. Carmelo Conti Guglia, un prete tra gli hippyes

1 ag. 1792 Eugenio de Mazenod nasce a Aix en Provence 1 ag. 1854 Mons. de Mazenod redige il suo testamento 2 ag. 1792 Eugenio è battezzato con il nome di Carlo, Giuseppe, Eugenio 6 ag. 1873 † P. Giuliano Eymard, il genovese trapiantato nell'estremo nord canadese 10 ag. 1964 † a Lisieux il Servo di Dio Mons. Pierre Fallaize 11 ag. 1983 † P. Gennaro Raucci, un casertano in Sudafrica 13 ag. 2003 † P. Giovanni Canfora, la voce della parola di Dio

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L M M G V S D L M M G V S D L

S. Alfonso M. de’ Liguori S. Eusebio S. Lidia S. Giovanni M. Vianney S. Emidio Trasfigurazione del Signore S. Gaetano S. Domenico S. Teresa B. della Croce S. Lorenzo S. Chiara S. Giuliano S. Filomena S. Massimiliano M. Kolbe Assunzione Maria Vergine

M M G V S D L M M G V S D L M M

S. Rocco S.. Chiara della Croce S. Elena S.. Giovanni Eudes S. Bernardo S. Pio X egina B. V. Maria Regina S. Rosa S. Bartolomeo Apostolo S. Luigi IX S. Anastasio S. Monica S. Agostino Martirio S.. Giovanni Battista S. Faustina aimondo Nonnato S. Raimondo

lida idea del grande apporto che hanno dato i circa 15mila Oblati che hanno lavorato finora nella vigna del Signore. So che si potevano aggiungere altri fatti, mettere in risalto altre persone, ma tutti comprenderanno il limite di un calendario di 366 giorni (visto che il 2016, come anno bisestile, ci offre un giorno in più), di fronte a duecento anni di vita, fosse stata anche di una sola persona. Devo dire un grazie particolare a tutta l’equipe di Missioni OMI per i preziosi suggerimenti e le numerose correzioni che hanno apportato a diverse riprese. Nel calendario possiamo vedere fotografie di eventi davvero unici! Come e dove hai reperito questi materiali? Oltre che dell’archivio della comunità, ho potuto usufruire di un’altra circostanza favorevole. La comunità di S. Maria a Vico negli ultimi anni è diventata anche casa di accoglienza degli Oblati più anziani della Provincia. Padri e Fratelli sono arrivati accompagnati dai loro ricordi, ma anche dalle “sudate carte”, fotografie, carto-

5 P. Carlo Irbicella (1949-1954)

10 P. Matteo Candeloro (1967-1970)

15 ag. 1822 Eugenio benedice la statua dell'Immacolata nella cappella della Missione di Aix 15 ag. 1992 † P. Vittore Dalla Libera, il pellegrino di Missioni OMI 21 ag. 1971 † P. Maurice Lefebvre, martire in Bolivia mentre porta orta soccorso ai fe feriti 23 ag. 1818 Apertura della 2a comunità oblata a Notre Dame du Laus 26 ag. 1859 Napoleone III propone Mons. De Mazenod per il cardinalato 31 ag. 1859 P. Grollier raggiunge il circolo polare artico

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6 P. Carmelo Conti Guglia (1954-1957)

7 P. Luigi Petrin (1957-1963)

8 P. Francesco Milardo (1963 - 1966)

da ricordare

12 P. Walter Verzelletti

(1977-1983)

11 P. Eremigio Salzillo (1970-1977)

9 P. Clemente Trombetta (1966-1967)

13 P. Marino Merlo

14 P. Sante Bisignano

(1989-1995)

(1983-1989)

17 P. Nicola Parretta

15 P. Angelo Daddio (1995-2001)

(2007-2012)

16 P. Marcello Sgarbossa (2001-2007)

P. Alberto Gnemmi

20 maggio 2012 1° provinciale della Provincia Mediterranea

line, corrispondenza… insomma un mare di testimonianze di vita vissuta. Ad esempio ho potuto fare una specie di storia della Provincia attraverso le cartoline che hanno scritto o che hanno ricevuto gli Oblati delle generazioni passate. Ultimamente mi è capitato di trovare tra le “cose” di p. Carmelo Conti Guglia, oltre ad una ricchissima corrispondenza e numerosissime cartoline, una serie di negative di foto risalenti agli anni quaranta, (forse prima), ed altre degli anni successivi. Si poteva certamente fare di meglio, utilizzando gli archivi di altre comunità! Ecco comunque un’ottima occasione per ricordare a tutti di non disperdere le ricchezze che spesso conserviamo senza accorgercene. Un altro grazie particolare lo devo a p. Ettore Andrich che qualche mese prima della sua partenza per il cielo, sapendo della passione e dell’attenzione che porto per le memorie dei nostri Oblati, mi ha consegnato la raccolta di foto, cartoline ed altro di p. Ernesto Sartor. Ricordarli, questi nostri fratelli Oblati, non solo nella preghiera, ma anche con un calendario è un modo di dire loro grazie! ■

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mgc news

LA PASSIONE

dei giovani per i giovani Andare da giovani verso altri giovani a testimoniare Gesù Cristo è una peculiarità del Movimento giovanile Costruire. Questa caratteristica tipica, affermata dai rappresentanti MGC alla nascita dello stesso movimento, nel 1989, fa di questi giovani veri e propri missionari che testimoniano ai loro coetanei la bellezza del Vangelo. Essere appassionati di questa giovane porzione di chiesa mette in moto, nelle diverse comunità MGC d’Italia, idee, attività, progetti, incontri, giornate… Nascono e crescono così rapporti basati sull’amore gratuito, che affascinano i giovani e li fanno entrare maggiormente in sintonia con il carisma oblato e con lo stile comunitario. Dalla Calabria e da Messina ci giungono due esperienze di ‘vita’ donata gratuitamente ai giovani. Irene Benedetto

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Calabria. I giovani a largo

Da alcuni anni, nella comunità oblata di Cosenza, si svolgono, con cadenza mensile, gli incontri dei “Giovani a largo”. Così si identifica un gruppo di ragazzi dai 18 anni in su, di provenienze diverse (da qui il modo di dire “a largo” per indicare un ampio raggio d’azione) che si ritrova a motivo di un ‘contatto’ con la vita oblata, che sia stato nell’attività nelle scuole, all’università o presso la chiesa di san Domenico, o attraverso i ragazzi dell’ MGC. A questi appuntamenti, partecipano anche piccoli gruppi incontrati durante le missioni giovanili e che vogliono mantenere un rapporto di condivisione col mondo oblato. Gli incontri sono un’occasione per approfondire la Parola di Dio, anche attraverso gli strumenti della comunione, della preghiera, della testimonianza diretta, e sono accompagnati da momenti di fraternità e festa, proprio a ricordare la bellezza di ogni nuovo incontro. Per la comunità oblata e per l’MGC sono diventati occasione di missione “in casa”: un appuntamento di gratuità e amicizia, che ha portato in questi anni molta diversità, novità e confronto con realtà ed esperienze ecclesiali. Si è creato un giro di rapporti “a largo” che si realizza ad ogni incontro attraverso persone nuove. Con il cammino dei “giovani a largo”, alcuni ragazzi maturano, il desiderio di mettersi in gioco di più e far parte di un cerchio più stretto intorno al carisma. Saverio racconta: “I giovani a largo sono stati per me un passaggio fondamentale nel capire che si può essere cristiani radicalmente e che per poterlo fare è necessaria una dimensione

comunitaria che dia ad ognuno modo di avere la forza di vivere il Vangelo. Ho conosciuto questa realtà casualmente, frequentando la chiesa di san Domenico, in cui già avevo occasione di notare, durante la celebrazione della messa, la presenza di ragazzi che si distinguevano non solo per il modo gioioso di animarla, ma anche per come stavano insieme. Affascinato da ciò che avevo visto, decisi di partecipare all’incontro “giovani a largo” aperto a tutti. Appena arrivato, con mio stupore ho trovato una sala colma di ragazzi che, nel modo di porsi nei miei confronti e di stare insieme tra loro, sembravano conoscermi da una vita. Mi volevano bene… e li conoscevo per la prima volta! Nell’incontro ciò che mi stupì fu il modo in cui veniva affrontato il tema. Pur essendo legato ad un passo biblico o evangelico, a qualcosa scritto almeno 2000 anni fa, seppur per ispirazione divina, riuscivo a capire che quella parola parlava a me, era stata scritta (anche) per me e poteva avere un

impatto sulla mia vita. Questa sensazione veniva avvalorata dalla presenza di due momenti forti: la testimonianza di un’esperienza concreta, raccontata da una persona che aveva vissuto sulla propria pelle il richiamo di Dio. Mi rendevo così conto di come quelle parole potessero cambiare la vita delle persone… in meglio! In secondo luogo la possibilità di condividere in piccoli gruppi la nostra esperienza su quel tema specifico e, più in generale, di Dio. Momento per me singolare, perché, venendo da un cattolicesimo praticato a livello individuale, non ero abituato a poter parlare delle “cose di Dio” con altre persone, perdendo una grande opportunità di crescita nella fede. Ognuno di noi è portatore di un’esperienza preziosa perché frutto del rapporto filiale con Dio, unico per definizione, che acquista valore e può dare frutto in un solo caso: se viene donata. Parlare di quei momenti in cui sentivo che Dio mi chiamava in maniera individuale ha contribuito ad aumentare il

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mio grado di consapevolezza della fede e del cammino che sto compiendo. Partecipare agli incontri dei “giovani a largo” mi ha aiutato a vivere quella che era la grande assente dalla mia vita di fede: la dimensione comunitaria, aprendomi poi le porte verso un cammino più stabile nell’ MGC in cui, pur con i limiti e le cadute, sto avendo l’occasione di crescere nel rapporto con Dio, migliorando me stesso e riuscendo ad amare chi è al mio fianco”. Francesca Canturi

Messina. GiovanInsieme al ‘Basile’

A Messina da qualche anno l’MGC, insieme con i missionari Oblati,

l’AMMI e altri adulti è impegnato in un’iniziativa stimolante ed arricchente: l’organizzazione di quattro giornate tematiche presso il Liceo artistico Basile dal titolo “GiovanInsieme”. Fanno parte della macchina organizzativa anche alcuni ragazzi di questo e di altri licei della città e ciò favorisce un costruttivo scambio di idee e diversi punti di vista già prima di vivere le giornate. Le giornate “GiovanInsieme” si svolgono di sabato e sono caratterizzate da tre tempi: la prima parte della mattinata, con un momento di riflessione, l’approfondimento di un tema e la testimonianza di chi, quel tema, lo vive ogni giorno; la seconda parte della mattina, in cui i giovani si dividono in diversi laboratori artistici (canto, pittura, scultura, fumetto, scrittura creativa) e, dando spazio alla creatività, si impegnano a creare qualcosa che condensi il tema della giornata; infine, il pomeriggio, momento di condivisione dei frutti dei diversi laboratori. A conclusione della giornata, un padre oblato celebra la messa. Le tematiche affrontate lo scorso anno (libertà, solidarietà, giustizia) sono state piuttosto impegnative e ciascuna di queste giornate ha avuto vari ospiti, tra cui esponenti di “AddioPizzo Messina”

e i volontari di un centro di recupero per tossicodipendenti. Delle quattro giornate, l’ultima è stata preparata esclusivamente dai giovani proponendo una riflessione su cosa significhi “scegliere” e, ancor di più, “scegliere ciò che è giusto”. Queste giornate sono importanti per l’MGC di Messina, perché rappresentano la nostra “terra di missione”: andare dove ci sono giovani in attesa, giovani senza speranze, senza sorriso; fare un passo verso di loro, capendo che questo significa essere missionari, anche alla nostra età. Stare con i giovani, sorridere e scherzare, ma anche riflettere e costruire… Il percorso dello scorso anno ha insegnato che è possibile scardinare le mura dell’indifferenza con la gioia che solo Dio sa donare. Due ragazze che hanno partecipato alle giornate raccontano: “GiovanInsieme è un modo divertente e coinvolgente per affrontare tematiche che interessano molto l’età adolescenziale, approfondendole anche attraverso le testimonianze dirette di alcune persone che sono state coinvolte da queste tematiche” (Lucia, Liceo Basile). “Le giornate “GiovanInsieme” sono un ottimo modo per affrontare tematiche profonde attraverso le varie forme d’arte e quindi un modo diverso di comunicare con gli altri, ma che arriva a tutti. E’ un’esperienza ricca che continua a regalare emozioni.” (Ilenia, Mgc Messina). La prima giornata di quest’anno ha avuto come tema la dipendenza, declinata nelle sue varie forme. Domenico Pellegrino

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una foto per pensare

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foto di Giovanni Chimirri, gio.chimirri@gmail.com testo di Luisa Miletta, luli89@libero.it

Ho un paio di occhiali da sole che metto sempre quando è nuvoloso. Li chiamo “gli occhiali dell’ottimismo”, perché mi fanno credere che ci sia il sole anche quando non c’è. Questa dolce illusione mi aiuta a vivere il grigio che c’è fuori con il sole che ho dentro, perché tutto sta nel ‘come’ si affrontano le situazioni, nella volontà di cercare sempre il lato positivo di ogni cosa, anche quando è difficile trovarlo, nell’abbattere la tristezza con un po’ di colore, nel profumare la vita con uno spruzzo di ottimismo. E basta poco. Come, ad esempio, affrontare la tempesta di neve con un ombrello arancione.

Dolci illusioni 13

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fatti

Nei seminari con

p. Mario Borzaga

Animazione missionaria nei seminari della Lombardia di Dino Tessari OMI

C

redo che l’esperienza di missionario in Indonesia sia stata la migliore preparazione per l’animazione missionaria e perciò ho accettato la richiesta dei superiori di mettermi a disposizione della Pontificia Unione Missionaria che in Italia si chiama “Missio consacrati”. Essa ha lo

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un organismo

missionario

La PONTIFICIA UNIONE MISSIONARIA (Pum) ha il compito di animare alla missione presbiteri, diaconi, religiosi e religiose, che, in forza del loro battesimo, della consacrazione sacerdotale e religiosa, sono chiamati a prolungare nel tempo e nello spazio la missione universale di Gesù. Essa opera affinché i pastori • coltivino una autentica spiritualità missionaria • inscrivano la loro azione pastorale nell’orizzonte della missione universale • siano animatori missionari del popolo di Dio

scopo di mantenere vivi nei sacerdoti e nei seminaristi lo spirito missionario, una particolare attenzione e amore alla chiesa diffusa su tutta la terra e l’impegno di annunciare il Vangelo a chi non ancora conosce l’amore del Signore e a chi lo ha dimenticato o lo rifiuta. L’animazione missionaria tra i seminaristi è affidata a rappresentanti di vari istituti missionari: Consolata, Comboniani, Saveriani, Oblati di Maria Immacolata, Padri Bianchi e la Società dei missionari d’Africa. Ad ogni rappresentante vengono affidati i seminari di due o tre regioni il cui numero varia dai 15 ai 20. La visita impegna circa 5 mesi.

• promuovano, con opportune iniziative, la comunione tra le Chiese • s’impegnino a suscitare vocazioni missionarie tra i giovani Un settore affidato alla cura della Pum è la formazione missionaria dei giovani che si preparano al sacerdozio. Essa promuove e sostiene • l’inserimento della dimensione missionaria nei programmi formativi dei seminari e dei centri vocazionali • la visita periodica di missionari nei seminari • la nascita in ogni seminario di Gruppi di Animazione Missionaria

A sinistra, in apertura, seminaristi di Lodi. In alto, seminaristi di Brescia

Animazione missionaria I seminari della Lombardia li ho visitati quest’anno, quelli del Triveneto li visiterò il prossimo anno e quelli delle altre regioni li ho visitati già due volte. Sono passato, perciò, per decine e decine di seminari e sono stato accolto con grande fraternità. Ciò ha favorito il dialogo e soprattutto mi ha caricato di gioia nel trasmettere ciò che ho nel cuore per quanto riguarda la persona di Gesù e la sua missione. Cerco di rispondere a queste domande: “Cosa significa avere uno spirito missiona-

rio e agire con uno stile missionario?”. La prima risposta è rimettere al centro Gesù e fare in modo che Lui, incontrato e amato, riempia di gioia il nostro cuore fino a sentire l’urgenza e il coraggio di annunciarlo a tutti. Per questo la seconda risposta è riscoprire la passione per l’evangelizzazione. Essa è il motore che mantiene viva nella chiesa la spinta missionaria di Gesù e l’impegno della testimonianza e del coraggio apostolico. Una terza risposta consiste nel riscoprire la comunità,

cioè la vocazione comunitaria dell’essere cristiani e che per i sacerdoti, per i consacrati e per i seminaristi ha un nome nuovo e significativo: fraternità. La fraternità vera aiuta a vivere insieme la missione che è donare la testimonianza dell’amore comunitario e reciproco in cui si riconoscono i discepoli di Gesù. L’ultima risposta è andare incontro all’altro privilegiando i poveri. Essa aiuta ad entrare in maniera coraggiosa e discreta nel cuore dell’altro e nelle periferie dove gli ultimi, gli abbandonati e i poveri richiedono a gran voce la speranza e la salvezza che solo Gesù può dare pienamente. Mai però si deve dimenticare la grande periferia del mondo che non

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fatti

Seminaristi a Mantova

conosce l’amore di Dio e che deve portare a un’accorata preghiera perché il regno di Gesù arrivi a tutti i popoli. La preghiera missionaria è il termometro del nostro amore a Gesù. È questa periferia che deve rendere i seminaristi più audaci nell’ascoltare la chiamata missionaria per essere disponibili a divenire sacerdoti “fidei donum” che si mettono a disposizione per alcuni anni nell’aiutare chiese con scarsità di clero e dove è forte la richiesta missionaria o, se è volontà di Dio, a consacrarsi in un istituto missionario per seguire in modo radicale l’esempio di Gesù ed essere nel cuore del mondo lievito delle Beatitudini. Queste due scelte devono essere viste nelle diocesi come motivo di vanto, di fierezza e di reciproco arricchimento.

Preti di Cristo, della chiesa e dell’umanità In tutti i seminari i miei interventi incontri comunitari, omelie e meditazioni - partono sempre dalla lettura di un brano del diario di p Mario Borzaga che sarà presto beatificato insie-

me al catechista laoziano Paolo Xyooj come martiri di Gesù. Ecco cosa scrive: “Sacerdote di Gesù Cristo e perciò a completa disposizione della sua Sposa, la Chiesa. Sacerdote nel senso più efficace della parola eliminando fisime e problemi senza fondamento: lamentele e piagnistei indegni di chi sull’altare ha rinnovato con la Chiesa e per la Chiesa il mistero dell’amore e del sangue. Indegno è per me sacerdote lamentarmi nel dolore quando per la Chiesa ho sparso sull’altare il Sangue del Figlio di Dio e me ne sono saziato promettendogli amore. No, io non vorrò mai essere un parassita dell’altare. Se Gesù mi ha dato amore devo rendergli amore, se mi ha dato sangue gli devo rendere sangue”. Partendo da queste forti parole aiuto i seminaristi a sognare insieme il loro sacerdozio per diventare preti di Cristo che quotidianamente si sforzano, come dice p. Mario di “identificarsi con Cristo Crocifisso” e Risorto, che vivono di preghiera e di Eucarestia, punto focale della loro esistenza e che credono che non si può annunciare Gesù senza una profonda unità con Lui. Preti della chiesa che oggi più che mai, come ai tempi di sant’Eugenio de Mazenod, dopo la rivoluzione francese, chiama a

gran voce persone disposte a lavorare per la gloria di Dio, per il bene della chiesa e per la salvezza delle anime. Come S. Teresa di Lisieux essi devono porsi nel cuore della chiesa ed essere per essa portatori di amore. Bella e fonte di grande santità la teologia dei vasi comunicanti che ha reso Teresa santa e patrona delle missioni e che è forza di fedeltà per tanti sacerdoti Consiste nel credere che un nostro atto di bontà, di santità, di pazienza è come sangue puro che arriva alle periferie della chiesa ed aiuta i missionari di tutto il mondo nella loro missione e che, invece, un atto di non amore, di cattiveria e di infedeltà è come un macigno che impedisce l’avvento del regno di Gesù nel mondo. Preti dell’umanità che, come p. Mario, fanno loro i dolori, le gioie e le speranze dell’umanità “magnifica e tremenda”. Oggi non è più Gesù che grida “ho sete” ma è l’umanità che ha sete di amore misericordioso e di speranza che rendono ogni uomo capace di cogliere in ogni prete l’immagine viva di Gesù che ha compassione di tutti perché in lui tutti siamo fratelli e figli del Padre.

Avventura di grazia La visita dei seminari diviene così un’avventura di grazia, perché si possono toccare le straordinarie meraviglie che Gesù compie nel cuore di tanti giovani che hanno bisogno di una enorme apertura missionaria per conoscere e amare di più la chiesa diffusa su tutta la terra e per sentirsi “innamorati di Gesù” che è la grande e sconvolgente notizia di cui il mondo ha bisogno. I seminaristi, poi, mi ricordano perché, nel salutarli, dico con gioia che è bello essere missionari e avere un cuore grande come il mondo e che la chiesa è bella! Finché ci sarà qualcuno che dà la vita per Gesù e per il suo Vangelo, mi sembra di poter dire: la chiesa è bella! n

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lettere dai missionari

MISSIONI

OMI

Un mese in Tanzania Abbiamo vissuto una straordinaria esperienza di incontri e immersione. Ci siamo preparati a questo soggiorno tra febbraio e giugno scorsi e il 3 agosto ci siamo imbarcati con un volo di Air Ethiopia che ci ha condotti all’aeroporto di Kilimandjaro. Siamo stati accolti dai missionari Spiritani della Tanzania nella loro casa di Tengeru, vicino Arusha, nel nord del Paese. Volevamo scoprire il paese, i suoi abitanti, il suo sistema educativo, la situazione dei portatori di handicap e lo sviluppo

delle comunità cristiane nate nell’etnia Masai. Per questo abbiamo visitato sei scuole primarie, secondarie e professionali, tre centri che accolgono portatori di handicap. Abbiamo svolto un programma di sensibilizzazione degli allievi delle scuole attraverso attività ludiche e di condivisione in classe. Il soggiorno di dieci giorni in un villaggio dell’etnia Masai ci ha permesso un’immersione nella cultura di questo popolo. Con loro, visitando i loro villaggi e le scuole, incontrando i

responsabili delle comunità, abbiamo fatto l’esperienza della bella ospitalità di un popolo che vive in condizioni difficili: siccità, dispersione, basso livello di educazione e di salute. Abbiamo sensibilizzato la comunità cristiana all’attenzione verso le persone portatrici di handicap: si è formato un comitato, dopo la nostra partenza, per prendersi carico e organizzare l’assistenza sanitaria e l’educazione delle persone in situazioni di handicap. Abbiamo lasciato un piccolo

fondo per poter inziziare. E abbiamo anche voluto sostenere la costruzione di due cappelle pagando la tettoia. Di ritorno in Francia, il 30 agosto, abbiamo preparato un rapporto dettagliato e riflettuto su come formare l’équipe Tanzania per il 2016 che metterà in opera qualche progetto definito in accordo con i nostri partner nel Paese. L’équipe Tanzania 2015: Alfonso Bartolotta OMI, Célia, Florian, Inès, Anne, Sullivan, Hugues e Jean-Pascal

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Attualità Luca e Gian rileggono luca la loro voca zione

n.46) art. 1, comma 1, C/RM/6 8/2012

DA 95 ANNI...

MISSIONI

Attualità

Verso il 200° anniversario dei Missionari OMI

Dossier

Fatti

P. Gnemmi inizia il secondo mandato come provinciale

San Salvador in festa per la beatificazione del ‘suo’ martire

Campi estivi in Repubblica ceca con i Missionari OMI

obla si incontrante o

11/02/15 21:08

P. Andy Sensenig oblato in Alaska e maratoneta

200 anni La comunità apostolica e la missione

MISSIONI RIVISTA MENSILE DI ATTUALITÀ MISSIONARIA

ASIA

Fatti

200 anni

Il rosario, teologia in ginocchio

P. Mimmo Di Meo racconta 20 anni in Uruguay

Maria Immacolata, madre della comunità apostolica

OMI

n. 5 MAGGIO 2015

Attualità

15/03/15

09:10

Dossier

Dalla parte dei poveri 18 ottobre: Giorna ta

Laos, A 40 anni dai tragici eventi dell’agosto 1975

RIVISTA missionaria mondi ale MENSILE DI ATTUALITÀ MISSIONARIA

RA CON IN PREGHIE 200 anni

Fatti

Conto alla rovesc ia per la GMG 2016 in Polonia

Bicentenario dei Missionari OMI nel mondo e in Italia

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RIVISTA MENSILE DI ATTUALITÀ MISSIONARIA

OMI

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n. 10 OTTOBRE 2015

ni 200 an

nità La comu onaria è missi

del terzo mille nnioESPULSIONE DAL LA

BEATIFICATO MONS. ROMERO

Fatti

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19/05/15 19:56

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Dopo 40 anni . i ric di di mons. Stac orM cio O liI

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lati i e Ob a Giovan o in visita a Milan2015 EXPO

I N O I S MIS

ità Attual

d 1

Dossier

P. Louis Lougen in vista del 200° dei Missionari OMI

n. 8/9 AGOSTO -SETTEM BRE 2015

n. 6/7 GIUGNO-LUGLIO 2015

00I_cop_agos_sett.ind

n. 4 APRI LE 2015

in abbona mento

Fatti

La gioia della vita in comunità

MISSIONI

a Palermo

1

Dossier Gli OMI in Indonesia, Thaila ndia, Corea del Sud e Cina

200 anni

Attualità

ane Con il giov od en az M de o Eugeni

EUROPA Le riviste 1

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dossier Il punto sull’informazione oblata europea

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attualità IV Convegno missionario nazion ale a Sacrofano

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Paolo Damosso e il suo libro su OMI Mario Borzaga

200 anni

MISSION I

Sosten

missioni

fatti

dossier

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Fatti La recente della Prov assemblea incia obla Mediterranea ta

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LA VOCE DEI MISSIONARI OBLATI DI MARIA IMMACOLATA

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