Casa Futura

Page 1

CATALOGO INFORMATIVO NUMERO 01/2012

l’energia

che aiuta la ricerca aiuta la Vita.

casafutura newsletter eurofree

IN PRIMO PIANO:

Energie alternative e rinnovabili

Consigli e proposte Mirc 2050

Il fresco della sera, tutto il giorno

Scopri le offerte Mirc 2050 sui condizionatori!


indice P/03 Mirc 2050 informa P/04 Rinnovabili: avanti con giudizio P/06 Biomasse: un’ottima energia alternativa per la produzione di calore P/08 Acqua: un bene prezioso da risparmiare… che ci fa risparmiare! P/10 Nuovi sistemi di riscaldamento: la pompa di calore geotermica P/12 La cogenerazione: energia elettrica e calore prodotti nello stesso processo P/15 La City Car Mirc 2050: energia pulita anche nell’auto P/16 Nucleare sì, nucleare no P/18 Mirc 2050 e le energie rinnovabili P/20 Ridurre emissioni e consumi fa bene all’ambiente e al portafoglio! P/22 Quando la solidarietà aiuta la ricerca P/25 Mirc 2050 un marchio pieno di energia P/26 Il fresco della sera, tutto il giorno

Mirc 2050 • Sede ROMA Via Silvestro II 2/c • Roma 00167 tel. 06 6636197_6622702 fax 06 66041273 info@mirc2050.com Mirc 2050 • Sede MILANO Via Gioberti, 3 • Trezzano s/N 20090 Milano Mirc 2050 • Altre Sedi Mirc 2050 sarà presente anche in Toscana e Sardegna Mirc 2050 • sul web www.mirc2050.com www.mirc2050.com/blog www.facebook.com/mirc2050 www.youtube.com/mirc2050 www.issuu.com/mirc2050


Mirc 2050 informa L’estate si avvicina e con la stagione calda si avvicina anche il tempo dei picchi di consumo elettrico e dei possibili contingentamenti per l’erogazione. Questo ci fa pensare che non si può mai abbassare la guardia quando si parla di energia: ogni stagione deve trovare il giusto mix di risorse perché consumi e comfort non siano sempre nemici, ma possano finalmente diventare alleati e insieme sappiano anche rispettare l’ambiente. Ci rimbocchiamo dunque le maniche, come sempre, come in ogni stagione, per offrire la massima informazione e il migliore servizio, su quell’energia che ci vede da tanti anni protagonisti. Per questo dunque, oltre a fare il punto sui nuovi criteri per l’incentivazione dell’energie rinnovabili, ci è sembrato utile una panoramica sui diversi sistemi per lo sfruttamento dell’energie più amiche dell’ambiente, a partire dal geotermico, all’utilizzo delle biomasse, fino alla cogenerazione di energia elettrica e calore. Senza dimenticare le buone pratiche per il risparmio e la razionalizzazione dell’utilizzo dell’acqua. Anche in questo campo non dimentichiamo che le buone politiche generali devono sempre intrecciarsi a un’attenzione individuale, mirata ad evitare sprechi e quindi maggiori consumi. Sempre nella logica di una visione energetica sostenibile, che trovi l’armonia fra benessere dell’uomo e salvaguardia della natura. Quando parliamo di armonia ci piace ricordare anche quella che in una società si può e si deve stabilire fra profitto personale e bene comune: in questo senso Mirc 2050 ha sempre cercato di partecipare con le proprie risorse a progetti che sapessero aiutare chi dalla vita ha ricevuto di meno. Per questo abbiamo dedicato spazio al progetto “adotta una cellula” che ci pare un buon esempio di quello che le aziende e i privati possono fare per aiutare il paese a migliorare. Sono tutti temi più che mai attuali, che insieme ai tanti altri che troverete nella rivista, pensiamo possano fare di Casa Futura un luogo dove approfondire e discutere dell’oggi e del domani, sempre con quell’energia che solo la fiducia nel futuro possono dare. Buona lettura,

Giovanni Milazzo

3


Rinnovabili: avanti con giudizio Il punto sui nuovi regimi varati dal governo per gli incentivi e l’energie rinnovabili

A metà del mese di aprile sono stati varati dal Ministro dello Sviluppo Economico,

I due provvedimenti, al momento della stampa di questo articolo sono all’esame dell’Autorità

un sistema d’incentivazione equilibrato e vantaggioso per cittadini e imprese, salvaguardando l’ambiente Corrado Passera, in accordo col Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, e dell’Agricoltura, Mario Catania, due schemi di decreti ministeriali in materia di energie rinnovabili.

4

dell’Energia e della Conferenza Stato-Regioni, definiscono i nuovi incentivi per l’energia fotovoltaica (Quinto Conto Energia) e per le rinnovabili

elettriche non fotovoltaiche (idroelettrico, geotermico, eolico, biomasse, biogas). Le principali finalità dei decreti possono essere così riassunte: raggiungere e superare gli obiettivi europei delle energie rinnovabili fissati per il 2020 attraverso una crescita virtuosa. Crescita che deve essere basata su un sistema d’incentivazione equilibrato e vantaggioso per tutta la Nazione e tale da ridurre l’impatto sulle bollette di cittadini e imprese, salvaguardando l’ambiente.


Il sistema, come già previsto dalla precedente normativa, entrerà in vigore al superamento della soglia di 6 miliardi di incentivi per il fotovoltaico (previsto tra luglio e ottobre 2012) e viene confermato il tetto dei 500 milioni di euro annui per i nuovi aiuti al settore. Una riduzione significativa rispetto al quarto conto energia, in vigore da appena un anno, che stabiliva fino alla fine del 2012 stanziamenti per 810 milioni di euro solo per i grandi impianti, senza alcun limite di spesa complessiva per le installazioni di dimensioni medio-piccole. Per il non fotovoltaico il termine di entrata in vigore è invece gennaio 2013 e prevede una crescita degli incentivi fino a 5,5 miliardi di euro l’anno (rispetto agli attuali 3,5 miliardi) e la successiva stabilizzazione entro il 2020.

N ov ità

In ce nt iv i

bi et tiv i O Il nuovo regime pone le basi per uno sviluppo ordinato e sostenibile delle energie rinnovabili, allineando gli incentivi ai livelli europei e adeguandoli agli andamenti dei costi di mercato (calati radicalmente nel corso degli ultimi anni). Vengono favorite le tecnologie con maggior ricaduta sulla filiera economicoproduttiva nazionale e ad alto contenuto innovativo, introducendo inoltre meccanismi per evitare distorsioni a livello territoriale e conflitti con altre filiere produttive nazionali, in particolare con quella alimentare.

Viene inoltre introdotto un sistema di controllo e di gestione dei volumi installati e della relativa spesa complessiva, attraverso un meccanismo di aste competitive per i grandi impianti (superiori a 5 MW) e tramite registri di prenotazione per gli impianti di taglia medio-piccola (sono invece esclusi dai registri i micro impianti). L’intento principale del Governo è programmare una crescita dell’energia rinnovabile più equilibrata che, oltre a garantire il superamento degli obiettivi comunitari al 2020 (dal 26% al 35% nel settore elettrico), consenta di stabilizzare l’incidenza degli incentivi sulla bolletta elettrica. L’energia rinnovabile continua a essere un pilastro fondamentale della strategia economica italiana ed è per questo essenziale supportarla in modo efficace, favorendo le fonti verdi che possono sviluppare una filiera industriale e produttiva nazionale. La sostenibilità economica e quella ambientale sono i due cardini su cui il governo intende basare la nuova strategia energetica nazionale in corso di elaborazione.

5


Biomasse: un’ottima energia alternativa per la produzione di calore Un sistema intelligente ed economico per ottenere al tempo stesso risparmio e benefici per l’ambiente

6

Il costo dei combustibili fossili in termini economici ed ambientali impone l’utilizzo, quando possibile, di fonti energetiche alternative. La filiera Agroalimentare, da sempre attenta alle tematiche legate all’ambiente ed alla ottimizzazione delle risorse economiche dell’azienda, potrebbe efficacemente affiancare o addirittura sostituire i sistemi per la produzione del calore convenzionali (gas metano, GPL, gasolio ) con impianti che utilizzino le biomasse legnose. È infatti abbastanza semplice e non particolarmente oneroso istallare generatori di calore alimentati con i residui di lavorazione, opportunamente trattati, quelli che comunemente vengono definiti il “cippato” e che altrimenti andrebbero bruciati o smaltiti. Il cippato è legno frantumato fino ad ottenerne scaglie (chips) dalle dimensioni contenute tra alcuni millimetri fino ad un paio di centimetri. Si può produrre partendo da molteplici materiali di scarto: tronchi e ramaglie, rimanenze di potature, rimanenze di disboscamenti e residui di lavorazioni aziendali. Per produrlo si usa la “cippatrice”, un’apparecchiatura azionata dalla presa di forza della trattrice o da un proprio motore a scoppio che generalmente funziona grazie ad un sistema di rulli idraulici a velocità variabile e ad un disco cippatore, dotato di piu’ coltelli. Il materiale legnoso viene ridotto in piccoli frammenti di 0,5/2 cm (chips) ed è adatto ad essere impiegato con successo nella protezione naturale delle superfici (paciamatura) o proprio come combustibile negli impianti di riscaldamento a cippato. Spesso le cippatrici sono dotate di convogliatore di scarico girevole ed

orientabile che permette di scaricare il materiale fino ad una altezza di 2,30 mt. Il cippato, come le altre biomasse lignocellulosiche, è una fonte rinnovabile: la combustione del legname, infatti, libera la stessa quantità di CO2 che l’albero durante la crescita ha ricevuto dall’atmosfera. Il bilancio di CO2 è pari a zero. Il cippato può essere prodotto, come detto, da scarti di lavorazioni agricole e forestali o da colture dedicate (short rotation) ed è utilizzato per produrre acqua calda per il riscaldamento e acqua calda per usi sanitari in modo efficiente, sicuro ed ecologico, con costi di gestione sensibilmente piu’ bassi delle fonti energetiche fossili.

Il cippato è legno frantumato fino ad ottenerne scaglie (chips) dalle dimensioni contenute tra alcuni millimetri fino ad un paio centimetri. Le caldaie attualmente in commercio sono il frutto di una notevole innovazione tecnologica che le ha portate in pratica a raggiungere livelli di affidabilità ed automatismi delle tradizionali caldaie a gasolio o a gas, Anche la potenza è ormai estremamente variabile ed articolata: da alcuni kW (adatte al riscaldamento domestico) a centinaia e migliaia di kW (adatte ad usi industriali). Esistono inoltre in commercio caldaie particolarmente


duttili, che possono essere alimentate con combustibili legnosi di varia natura (legna in pezzi, pellet, cippato) particolarmente consigliate in caso di utilizzo in aree rurali o peri-urbane. Condizione fondamentale, oltre alla disponibilità di materiale legnoso, è la possibilità di collocare, nei pressi della centrale termica, un “silos” o deposito di adeguate dimensioni, che può essere “fuori terra”, “interrato” o ricavato da un volume edilizio esistente.

I residui della combustione, essendo molto ricchi di potassio, possono essere a loro volta “riciclati” e utilizzati nella concimazione di alcune culture oppure inseriti nella produzione di “compost” aziendale, producendo così un ulteriore vantaggio sia economico che ambientale.

Combustibili Legnosi Impiegabili PELLEt

LEGnA

Alimentazione Caldaia

Autom.

Autom.

Manuale

Contenuto Acqua %

20/40

10/15

25/50

Dimensioni mm.

2/20

1/5

30/120

SI

NO

SI gn le

ci

pp

pe

at

lle

t

o

Reperibilità in Azienda

a

cIPPAto

Confronto fra i costi di vari combustibili: GASoLIo cent. di €/kW

mEtAno cent. di €/kW

LEGnA cent. di €/kW

PELLEt cent. di €/kW

cIPPAto cent. di €/kW

13,76

7,22

6,80

4,69

2,19 7


Acqua: un bene prezioso da risparmiare… che ci fa risparmiare! Il recupero delle acque piovane e il razionale utilizzo dell’acqua potabile In questa rivista abbiamo analizzato spesso le varie opportunità per utilizzare efficacemente le energie da fonti rinnovabili come ad esempio il sole, con gli impianti fotovoltaici o la terra, con la geotermia. Esiste effettivamente un altro grande settore dove la razionalizzazione e le buone pratiche possono offrire risparmi e vantaggi per l’ambiente: stiamo parlando del recupero e dell’utilizzo razionale della risorsa naturale per eccellenza: l’acqua.

8

Anche se ci pare una risorsa facilmente disponibile e inesauribile, l’acqua, in realtà, è un bene prezioso che comincia a scarseggiare. Dati recenti indicano che le precipitazioni sono in diminuzione e, di conseguenza, anche la disponibilità delle falde acquifere comincia a diminuire. È dunque evidente che recuperare, riutilizzare e razionalizzare i consumi di acqua non rappresenta solo un dovere civico, ma costituisce un impegno indispensabile per contribuire all’equilibrio naturale. Basti pensare che il fabbisogno complessivo di acque per uso domestico potrebbe essere soddisfatto agevolmente per una quota

del 50% dal recupero delle acque meteoriche. Si possono dunque realizzare grandi risparmi, attivando semplici politiche di recupero e razionalizzazione, in grado di valorizzare a pieno questa indispensabile risorsa. Il recupero e lo stoccaggio della acqua piovana è la strategia attualmente più utilizzata e presenta anche vari altri vantaggi, oltre ai benefici ambientali sopra menzionati: ✓ È gratuita ✓ È priva di calcare ✓ È priva di qualsiasi trattamento chimico.

Pur non essendo “potabile“ per uso umano, se non dopo adeguati trattamenti che eliminino possibili residui acquisiti durate la captazione, l’acqua piovana può comunque essere immediatamente destinata a molteplici utilizzi. Alcuni esempi: irrigazione di culture, lavaggio delle stalle, lavaggio di attrezzature e macchinari, rifornimento delle cassette di scarico WC, utilizzi per sistemi di climatizzazione e simili, riserva idrica ad uso antincendio. Da sottolineare che essendo l’acqua piovana priva di calcare i consumo di detergenti e detersivi risulterà assai inferiore alla norma. I sistemi di recupero e stoccaggio delle acque piovane sono impianti relativamente semplici e si compongono sostanzialmente di : ‣ il serbatoio di raccolta, che va dimensionato in base alla superficie captante e posizionato in luogo fresco (ad esempio interrato) e privo di luce. Deve inoltre garantire una efficace ossigenazione per favorire la proliferazione


di batteri “buoni” che manterranno l’acqua pura. L’assenza di luce impedirà la formazione di alghe. ‣ Il sistema di deviazione e filtrazione, che procede all’eliminazione automatica delle acque di “prima pioggia”, più cariche di inquinanti, ed effettua la successiva filtrazione, prima dello stoccaggio nel serbatoio. ‣ il sistema di livello, controllo e rilancio, costituito da galleggianti e pompa che provvedono alla distribuzione per gli usi stabiliti. L’impianto descritto presenta costi molto variabili, in funzione delle dimensioni e delle opere da realizzare, ma è ragionevole ipotizzare che il costo possa essere ammortizzato in un periodo di tempo assai inferiore alla durata complessiva dell’impianto stesso. La completa ottimizzazione dell’uso dell’acqua potrà essere efficacemente integrata con l’utilizzo di alcuni semplici accessori di uso comune e che hanno un costo irrisorio. 1. Elettrodomestici Le nuove lavatrici e lavastoviglie di Classe A consentono un risparmio di oltre il 40% di acqua ad ogni lavaggio. 2. Filtri miscelatori per rubinetti Questi semplici accessori vengono montati sui rubinetti al posto del comune filtro e, miscelando aria e acqua, consentono un risparmio de 50% sull’uso dell’acqua, a parità di potere dilavante. 3. Cassette WC Esistono da tempo in commercio cassette a doppio flusso, dotate di un sistema di stop, che consentono di utilizzare di volta in volta la quantità di acqua necessaria all’esigenza. Insomma la tecnologia ormai ci fornisce molteplici e diversificate possibilità di risparmiare le risorse naturali e contribuire efficacemente al rispetto ambientale, permettendoci al tempo stesso di ottimizzare le risorse economiche della nostra attività o della nostra famiglia. Non dimentichiamo che utilizzare razionalmente l’acqua non significa solo evitare sprechi, ma contribuisce anche ad inquinare meno.

9


Nuovi sistemi di riscaldamento: la pompa di calore geotermica Prendere il calore dalla natura, per rispettare la natura

Per riscaldare gli ambienti domestici come quelli delle aziende, si può ricorrere a generatori di calore di diversa natura. Il sistema convenzionale più usato prevede l’utilizzo di generatori di calore alimentati a gas metano (le classiche caldaie); in alcuni casi il generatore di calore puo’ essere alimentato con “biomasse” ovvero cippato di legno o legna o pellet o altri combustibili di origine vegetale. Vi sono pero’ molti altri modi di generare calore, che spesso consentono un notevole risparmio economico e in alcuni casi l’ottimizzazione delle risorse energetiche disponibili. Una di queste, ancora poco utilizzata, ma particolarmente rispettosa dell’ambiente è la “pompa di calore geotermica”.

10

Circa metà del calore solare che irradia il terreno a noi circostante viene “conservato” sotto i nostri piedi: possiamo dunque trovarlo nel giardino di casa o nel campo di fronte. Questa fonte di energia detta “geotermica” può, con l’utilizzo di alcune particolari apparecchiature, riscaldare e raffrescare la

casa o l’azienda, in maniera indipendente dalla loro collocazione geografica. I sistemi geotermici sfruttano il naturale fenomeno fisico per cui la temperatura del terreno, già a pochi metri di profondità, si mantiene sostanzialmente costante durante tutto l’arco dell’anno. Questa

resti stabile, consente un duplice beneficio: durante l’inverno il terreno si trova a temperature relativamente più alte rispetto all’aria e durante l’estate la temperatura del terreno è più bassa di quella dell’aria. La pompa di calore geotermica sfrutta questo fenomeno fisico: il sottosuolo immagazzina energia termica durante

Circa metà del calore solare che irradia il terreno a noi circostante viene “conservato” sotto i nostri piedi: possiamo dunque trovarlo nel giardino di casa o nel campo di fronte. caratteristica, comune a tutte le zone del pianeta, è strettamente correlata agli effetti della radiazione solare sulla superficie della terra: l’energia del sole viene trattenuta e immagazzinata nella crosta terrestre sotto forma di energia pulita e rinnovabile. Questa favorevole condizione energetica, ovvero che la temperatura degli strati superficiali della crosta terrestre

l’inverno ed è in grado di restituirla quando serve. Attraverso serpentine chiuse collocate nel terreno, attraverso scavi o perforazioni, oppure posate sul fondo di stagni o laghi, i sistemi geotermici estraggono o trasferiscono energia dal suolo. Vi sono vari sistemi adatti a sfruttare questa inesauribile fonte di energia.


Gli scambiatori a sviluppo orizzontale. Una serie di tubi in plastica deputati allo scambio termico vengono posati all’interno di scavi, in genere semplici trincee fino a 1,5 m di larghezza, per cui sono necessarie aree di dimensioni relativamente ridotte. Nel mondo le applicazioni con scambiatori orizzontali rappresentano più della metà del totale e risultano particolarmente efficienti alle nostre latitudini. Per una casa di medie dimensioni sono sufficienti o 50-70 metri quadri di giardino, senza alcun bisogno di perforazioni.

Impianti geotermici che sfruttano l’inerzia termica di laghi o stagni. In questo caso gli scambiatori vengono posati sul fondo di stagni o laghi naturali o artificiali, utilizzando un circuito chiuso con tubazioni o piastre specifiche in acciaio.

Impianti geotermici verticali con sonde chiuse Gli scambiatori, in questi sistemi, vengono inseriti in perforazioni effettuate nel terreno, che poi vengono sigillate con prodotti specifici, al fine di preservare le falde acquifere e massimizzare lo scambio termico. Si parla in questo caso di “sonde” geotermiche che sfruttano il gradiente di temperatura verticale del terreno.

Impianti geotermici verticali a circuito aperto Il circuito creato per questi sistemi è aperto: viene prelevata acqua di falda da un pozzo, la si fa passare attraverso la pompa di calore per prelevare il prezioso carico di calorie e poi viene re-immessa in un altro pozzo o smaltita nel giardino con drenaggio a perdere.

In conclusione, esiste una forma di energia primaria inesauribile e rinnovabile: il terreno!

Con apparecchiature che presentano costi non molto differenti da quelli convenzionali è possibile realizzare sistemi con altissime efficienze (quattro a uno: ovvero 1 kW di energia elettrica per ottenere 4 kW termici!) che utilizzano questa ecologica fonte di energia e consentono il difficile connubio fra risparmio energetico e rispetto dell’ambiente.

11


La cogenerazione: energia elettrica e calore prodotti nello stesso processo Quando diventa conveniente la realizzazione di un sistema per l’autoproduzione di energia elettrica ed energia termica La disponibilità di energia elettrica per le aziende Agricole, in particolare per quelle all’interno delle quali vengono effettuate lavorazioni o altre attività collaterali, è una condizione essenziale per lo svolgimento delle normali attività. Talvolta il bilancio di queste aziende viene davvero condizionato dall’indisponibilità di adeguata potenza da parte della rete, dai costi del mantenimento di un allaccio di potenza adeguata nei momenti di picco e dalla necessità di disporre anche di energia termica per riscaldare, raffreddare o preparare acqua calda per i diversi utilizzi aziendali. In questi casi può essere di grande aiuto un impianto di “cogenerazione” che offre la possibilità di integrare o sostituire l’acquisto di energia elettrica dalla rete. La cogenerazione è la produzione combinata di elettricità e calore.

12

Nella cogenerazione queste due forme di energia, cioè l’energia elettrica e il calore, vengono prodotte in “cascata”, cioè contemporaneamente, con un unico sistema. Queste unità tecnologiche sono sostanzialmente dei gruppi elettrogeni capaci di utilizzare l’energia che risulta dal raffreddamento dei cilindri motore, per la produzione di acqua calda. I cogeneratori possono essere alimentati a gasolio (i più diffusi) o a gas metano. In alcuni casi, come nelle aziende zootecniche, possono inserirsi in un ciclo virtuoso di recupero, utilizzando “biogas”, ovvero gas combustibile prodotto dalla fermentazione dei reflui zootecnici. Di impianti per la cogenerazione ne

esistono ormai di qualsiasi taglia, a partire da pochi kW fino a centinaia e anche migliaia di kW. In un impianto tradizionale per la produzione di energia elettrica, l’energia chimica del combustibile, trasformata in energia termica tramite combustione, viene utilizzata in un ciclo di potenza che la trasforma in elettricità. Il calore di scarto del ciclo viene

La cogenerazione è la produzione combinata di elettricità e calore disperso nell’ambiente ottenendo così rendimenti del 40-50%. Con un impianto di cogenerazione, invece, il calore di scarto non viene disperso, ma recuperato per essere poi utilizzato in vario modo. Con questo processo la cogenerazione raggiunge un’efficienza superiore anche al 80%.


Il Parlamento Europeo riconosce la produzione combinata come un provvedimento importante tra quelli necessari per soddisfare il raggiungimento degli obiettivi del Protocollo di Kyoto e, già da tempo, ha incluso tra le proprie priorità la diffusione progressiva di una corretta cogenerazione di energia elettrica e calore. La produzione combinata presuppone la possibilità di utilizzare il calore in prossimità del luogo stesso di produzione. In generale, infatti, inviare il calore a grande distanza non è economicamente conveniente, a causa soprattutto dell’elevata dispersione che si avrebbe durante la trasmissione. Per questo motivo, gli impianti di cogenerazione vengono solitamente realizzati in prossimità di utilizzatori termici ed impiegano quale fluido vettore generalmente acqua. Se il calore è prodotto a temperatura

relativamente bassa, verrà utilizzato in impieghi di tipo civile, (come il riscaldamento di ambienti o il teleriscaldamento). Se il calore è prodotto a temperatura e pressione elevate, potrà essere utilizzato, sotto forma di vapore, in lavorazioni industriali. Non mancano situazioni miste, in cui si ha contemporaneamente

ambienti produttivi. In alcuni casi, l’utilizzatore termico produce a sua volta gas con un contenuto energetico significativo, che vengono ceduti all’impianto di cogenerazione, per essere utilizzati come combustibili. Ciò accade, ad esempio, negli impianti petrolchimici o siderurgici e nelle raffinerie. Il vantaggio fondamentale

Il vantaggio fondamentale degli impianti di cogenerazione è che possono accedere ad una serie di contributi ed agevolazioni che ne rendono ancora più opportuna e conveniente la realizzazione produzione di calore a diversi livelli di temperatura, anche molto differenti. In tali casi, di solito, vi è un unico luogo di utilizzo (ad esempio, uno stabilimento industriale), dove il vapore pregiato viene destinato alle lavorazioni e quello a bassa temperatura al riscaldamento degli

degli impianti di cogenerazione, realizzati in conformità alle normative vigenti ed in funzione della potenza istallata (fino a 1 Mwt), è che possono accedere ad una serie di contributi ed agevolazioni (certificati verdi o tariffa omnicomprensiva) che rendono ancora più opportuna e conveniente

13


la realizzazione di un sistema per la autoproduzione di energia elettrica ed energia termica. Un esempio per tutti: negli impianti di cogenerazione alimentati a gasolio, con una pratica relativamente semplice ed in alcune settimane, si potrà acquistare il carburante defiscalizzato (circa la metà del costo attuale). Le tariffe variano in funzione del combustibile utilizzato.

Convenzionale o cogenerazione? Nel confronto fra le due tipologie di impianto, si evidenzia come il differente sistema porti quello di cogenerazione ad avere meno perdite in favore di una restituzione di “servizi” maggiore. Infatti, per produrre la stessa quantità di calore ed energia elettrica, l’impianto convenzionale necessita di maggior energia primaria. (Dati indicativi)

IMPIANTO DI COGENERAZIONE

100

impianto di cogenerazione

100

impianto di cogenerazione

38

energia ELETTRICA

38 45

energia energia ELETTRICA TERMICA

17 45

energia TERMICA

17 perdite perdite Energia primaria utilizzata: 100

IMPIANTO convenzionale

95

impianto convenzionale

95

impianto convenzionale

energia ELETTRICA

38

energia ELETTRICA

38 57 57 perdite perdite

53

impianto convenzionale

53

impianto convenzionale

energia TERMICA

45

energia TERMICA

45 8 8

perdite perdite

Energia primaria utilizzata: 95+53=148

14


Mirc 2050 promuove la city car elettrica: energia pulita anche nell’auto Un’automobile elettrica agile ed intelligente, a basso impatto e alto risparmio, per vivere meglio la città e gli impegni, strizzando l’occhio all’ambiente Rinunciare all’auto? No, se è ad emissioni zero! Questa è l’idea che ha guidato Mirc 2050 alla promozione di un’auto a propulsione completamente elettrica. E, visto che siamo in Italia, oltre al contenuto tecnologico, la società ha voluto curare attentamente anche il design, per dare quell’inconfondibile italian touch che contraddistingue lo stile dei nostri prodotti di punta. Bella e per nulla assetata: la city car promossa da

Mirc 2050 con soli 2 euro fa un pieno di energia elettrica, con ben 140 km di autonomia (tempi di ricarica da 50 minuti, allacciandosi alla 380, a circa 6 ore con la normale presa di corrente casalinga). E i vantaggi non finiscono qui: accesso gratuito ai parcheggi comunali a pagamento e alle zone a traffico limitato, manutenzione a costi minimi, riduzione del 50% delle spese assicurative, bollo gratuito per i primi 5 anni, 140.000 km la vita media della batteria. Non c’è che dire, sembra che far bene all’ambiente possa rivelarsi un ottimo metodo per far bene anche al portafoglio!

Optional inclusi nel prezzo: • LED Daytime Running Lights • Caricabatterie Multifast 220V a 3 velocità (ricarica in 5 ore 100%) • Parabrezza riscaldato • La garanzia ha la durata di 2 anni e copre batteria e veicolo Vuoi saperne di più? Chiama Mirc 2050 al numero verde ✆ 800 20 50 20

15


Nucleare SÌ, nucleare N☢ Nonostante il referendum, il dibattito fra esperti continua

tema di dibattiti, referendum, contestazioni, campagne elettorali, il nucleare è da sempre un argomento che innesca importanti discussioni. discussioni che coinvolgono tutta la società civile e gli ambienti della ricerca, della scienza, dell’energia. discussioni che ci sono state in passato, nel presente e che, ciclicamente, emergeranno anche in futuro ogni qual volta si tornerà a parlare dell’utilizzo del nucleare come forma di energia alternativa ai combustibili fossili. Dopo lo stop al “ritorno” al nucleare, auspicato dal Governo Berlusconi, ma bocciato dal referendum abrogativo del giungo 2011, sono ancora molte le opinioni contrastanti in merito alla questione “nucleare sì, nucleare no”. Fra le più recenti e autorevoli c’è quella di Presidente del Consiglio Mario Monti che si è espresso in questi termini «La consultazione popolare del giugno 2011, che ha portato all’arresto dei programmi per la produzione elettrica da fonte nucleare, non ha diminuito il nostro impegno per il conseguimento dei più alti livelli di sicurezza nucleare nel paese, in Europa e nel contesto mondiale». E ha proseguito: «A questo fine l’Italia continua a destinare risorse ingenti alla sicurezza nei nostri programmi nazionali per il decommissioning delle centrali nucleari dismesse e la gestione dei rifiuti radioattivi» (fonte Adnkronos).

«Occorre sbrigarsi per essere pronti entro 10-15 anni con i nuovi impianti nucleari; nei prossimi 30-40 anni sarà necessario sostituire tutti gli attuali impianti a fonte fossile, perché l’inquinamento sarà intollerabile e poi perché si deve migliorare la competitività delle industrie italiane, ancora troppo dipendenti dal petrolio – commenta invece il Rettore dell’Università del Salento, Domenico Laforgia - Occorre senz’altro continuare a investire nelle rinnovabili, ma in parallelo al nucleare. Le centrali nucleari di terza e quarta generazione riducono di molto

Dopo lo stop al “ritorno” al nucleare, sono ancora molte le opinioni contrastanti in merito alla “questione nucleare” la quantità di scorie prodotte e per lo smaltimento abbiamo a disposizione buone soluzioni tecnologiche». Di parere contrario, soprattutto su questa ultima affermazione, è invece Vincenzo Balzani, professore emerito di Chimica all’Università di Bologna: «In Europa la potenza elettrica nucleare è scesa dal 24% del totale nel1995 al 16% nel 2008; in Francia e in Finlandia la costruzione dei nuovi reattori procede con fortissimi ritardi che hanno fatto lievitare i costi. Per quanto riguarda le scorie nucleari negli Stati Uniti il progetto di individuare un deposito permanente entro il 2012 è fallito» (fonte We-News.com).

16


Di un ritorno pianificato all’energia nucleare ne parla, infine, Francesco D’Auria, Direttore del Gruppo di Ricerca Nucleare San Piero a Grado e professore ordinario al Dipartimento d’Ingegneria Meccanica, Nucleare e della Produzione della Facoltà d’Ingegneria dell’Università di Pisa. Secondo D’Auria sono quattro i passaggi da intraprendere: 1) Politico. Il presente governo ha la possibilità di negoziare un accordo tra le maggiori forze politiche del Paese. Ciò potrebbe fornire credibilità per le strategie di sviluppo futuro (10-20 anni) che non era ottenibile dal precedente governo e che è strettamente necessaria per un programma di utilizzo dell’energia nucleare. 2) Scelta del sito inclusa un’attenta considerazione degli aspetti sismici (alla luce dei recenti eventi anche a livello internazionale). Non si può proporre un programma di utilizzo dell’energia nucleare senza aver identificato siti appropriati: almeno quattro siti sono necessari per il nostro Paese.

3) Finanziario. Un programma “ragionevole” e credibile nel nostro Paese che preveda la realizzazione di almeno dieci centrali nucleari di grossa taglia, richiede un investimento (predefinito) di circa 100 miliardi in un periodo di 15-20 anni. Il governo, attraverso le opportune sedi diplomatiche, potrebbe contattare i governi di Stati Uniti e Francia e valutare possibilità di un supporto finanziario pianificato per l’intera durata del piano. 4) Informazione capillare al pubblico. Al termine di tale azione si potrebbe considerare la stesura di un piano nazionale-nucleare. In aggiunta e in parallelo allo scenario proposto, il governo potrebbe considerare, soprattutto per le isole e per i luoghi del Paese dove scarseggia la disponibilità di acqua non-di-mare un’altra possibilità offerta dalla tecnologia nucleare: realizzare un sistema integrato di produzione di acqua desalinizzata, energia elettrica e calore con reattori nucleari di piccola taglia (inferiore a 100 Mwt ma anche dell’ordine di 10 Mwt) (fonte Rinascita.eu).

il parere degli italiani: “Lei è favorevole o contrario alla costruzione di nuove centrali nucleari in Italia?” (Sondaggio EMG realizzato tra il 16 ed il 18 marzo 2011)

Favorevole

Non indica

Favorevole

Non indica

dati 2006

Contrario

dati 2011

Contrario

46,9%

7,3%

45,8%

27,3%

3,6%

69,1%

17


Mirc 2050 e le energie rinnovabili Per Mirc 2050 occuparsi di energia ha sempre significato mettere in campo anche un impegno nei confronti dell’ambiente Per questo la ricerca sulle fonti di energia rinnovabili non si è mai esaurita ed oggi mirc 2050 è in grado di garantire soluzioni su fotovoltaico, solare termico e biomasse, mentre sta realizzando un ulteriore approfondimento per lo sfruttamento dell’energia geotermica.

Biomasse La biomassa è una fonte di energia rinnovabile in quanto a bilancio di CO2 = 0. La CO2 emessa infatti durante la produzione di energia è la stessa assorbita dalle piante durante la loro vita. I combustibili degli impianti da biomassa sono normalmente gli scarti derivati da altre lavorazioni.

Fotovoltaico La tecnologia fotovoltaica consente di trasformare direttamente in energia elettrica, l’energia associata alla radiazione solare, sfruttando il cosiddetto “effetto fotovoltaico”. Il suo cuore è la cellula fotovoltaica, capace di produrre, in condizioni standard, una potenza di circa 1,5 watt.

Solare termico

Geotermico Prevede lo sfruttamento della differenza di temperatura fra la superficie e gli strati più profondi del terreno (gradiente geotermico). Può essere utilizzata sia per il riscaldamento sia per il raffreddamento. 18

In questo caso i pannelli solari convertono l’energia del sole in calore, che viene utilizzato per scaldare l’acqua. Questi impianti possono essere associati ad una caldaia a condensazione: si ottengono così risparmi anche del 50-60% rispetto al riscaldamento con caldaia tradizionale.


Che fine fa l’energia?

31,5%

dell’energia in Italia è rinnovabile

Dati estratti da analisi sui consumi degli scorsi anni

Energia Elettrica

36% Trasporti

17%

47% Calore

Energia elettrica 43,5% da fonti fossili: gas naturale 31,5% da fonti rinnovabili 13,1% da fonti fossili: carbone

95% da fonti fossili

4,3% da fonti fossili: prodotti petroliferi

94,5% da fonti fossili 5,5% da fonti rinnovabili

4,3% da nucleare

Fo

te rm ica

Ge o

vo lt a ica

to

Eo lic a

zio n r ta

Im po

Idr

oe let

t ri ca

Consumi elettrici in Italia nel 2011

e

Te rm

oe let

t ri ca

5% da fonti rinnovabili

6,1% altre fonti

Calore

Trasporti

332.300 GWh così ripartiti: 64%

14,3%

13,7%

2,9%

2,8%

1,6%

19


Ridurre emissioni e consumi fa bene all’ambiente e al portafoglio! Tutti, ma proprio tutti, possono dare il proprio personale contributo alla salvaguardia dell’ambiente, sia a livello individuale sia a livello collettivo. A partire dalle buone pratiche in casa propria e sul posto di lavoro. Abitazioni e uffici che, a loro volta, possono essere concepiti in un’ottica sempre più green.

20

Abitazioni a zero emissioni Per quanto riguarda le case, le moderne tecnologie e le nuove sensibilità architettoniche permettono la costruzione di abitazioni a zero emissioni. Anzi, addirittura capaci di produrre energia da fonti rinnovabili. Il tutto senza nulla togliere al comfort di chi vi vive e in taluni casi addirittura migliorandolo. Innovative caldaie a condensazione con allacciamento a impianti solari termici, pompe di calore ad alte prestazioni, micro rigeneratori che possono produrre energia termica ed elettrica, innovativi sistemi in grado di recuperare calore dagli scarichi, oltre ai “classici” pannelli fotovoltaici, sono alcuni degli strumenti utilizzabili nella gran parte degli edifici già esistenti. Per quanto riguarda le nuove costruzioni, invece, oltre all’utilizzo delle moderne tecnologie, anche in fase progettuale si tiene conto di altri importanti fattori come: la pendenza e la forma del tetto per garantirne la massima esposizione al sole, la presenza di numerose finestre per tetti in modo da catturare la luce zenitale e illuminare naturalmente le stanze, l’esposizione stessa delle stanze per sfruttare appieno l’illuminazione solare. Insomma oggi è davvero possibile realizzare un’abitazione ad emissioni complessive molto vicine allo zero, con i conseguenti vantaggi per l’ambiente, che si accompagnano naturalmente anche in consistenti risparmi sulla spesa per l’energia.


Le buone pratiche salva energia (e salva bolletta) Anche quando non si vive in una casa moderna, a impatto zero, ma in un tradizionale condominio, ci sono molti accorgimenti che consentono di risparmiare sulle bollette e di inquinare meno. Ad esempio: rispettare le temperature degli ambienti nei limite di legge, controllare i rendimenti dei bruciatori dei generatori effettuando le manutenzioni programmate, controllare gli impianti idrici e utilizzare dispositivi in grado di regolare il flusso dell’acqua. Una gestione più intelligente e informata dei consumi energetici può consentire veramente di migliorare la qualità dell’ambiente in cui viviamo, senza rinunciare ai livelli di benessere a cui siamo abituati.

Uffici a basso consumo I comportamenti e le abitudini sui posti di lavoro possono avere una notevole incidenza sui risparmi energetici. Ponendo attenzione ad alcune piccole cose si possono “creare” uffici a basso consumo. Ad esempio, per risparmiare energia elettrica bisogna valorizzare il più possibile la luce naturale: è quindi molto importante posizionare bene scrivanie e PC rispetto alle finestre. Per l’illuminazione artificiale è bene prediligere lampade fluorescenti a basso consumo. È ovviamente indispensabile spegnere le luci di stanze, bagni, scale o corridoi quando la luce naturale è sufficiente e quando non ci sono persone. Inoltre, molti apparecchi elettrici restano in stand-by e quindi continuano a consumare corrente elettrica e sarebbe buona norma spegnerli dall’interruttore. La carta è fra i materiali di consumo più utilizzati negli uffici. Per produrre carta serve la cellulosa che si ricava dagli alberi, oltre ad acqua ed energia per la lavorazione. È nell’interesse di tutti che vengano abbattuti meno alberi possibile. Per questo è importante non sprecare carta: usare sempre carta riciclata, gettare la carta negli appositi contenitori per il riciclaggio, scrivere su entrambi i lati dei fogli, usare i fogli da buttare come carta per appunti.

21


Quando la solidarietà aiuta la ricerca

Singoli o aziende, non cambia: l’aiuto dei privati può aiutare il paese a crescere

22

Adotta una Cellula è una iniziativa destinata alla raccolta fondi per finanziare la ricerca sulle cellule staminali cerebrali con l’obiettivo di combattere le malattie neurodegenerative, come la SLA, la Sclerosi Multipla, il morbo di Alzheimer, che riguardano un numero crescente di persone in tutto il mondo e per le quali non esistono ancora terapie risolutive.
La parola il trapianto di “adottare” è stata scelta cellule staminali dai promotori proprio per la sua capacità di esprimere cerebrali il gesto di accogliere con rappresenta una amore e aiutare a crescere: in definitiva si voleva in delle terapie poche parole sintetizzare il potenzialmente cuore dell’attività promossa da questa iniziativa: efficaci contro un numero sempre malattie come la coltivare maggiore di cellule che poi SLA, la Sclerosi i ricercatori utilizzeranno per la sperimentazione Multipla ed clinica sull’uomo. il morbo di La campagna è promossa da IRCCS Alzheimer Casa Sollievo della Sofferenza - l’ospedale immaginato e voluto da Padre Pio a San Giovanni Rotondo - in collaborazione con l’Associazione Neurothon Onlus, la Fondazione Cellule Staminali e la Diocesi di Terni-Narni-Amelia. Ne è responsabile il professor Angelo Vescovi, Direttore Scientifico di Casa Sollievo, il cui studio ha mostrato che il trapianto di cellule staminali cerebrali rappresenta una delle terapie potenzialmente efficaci contro queste malattie. A marzo del 2011 il protocollo di sperimentazione portato avanti dal prof. Vescovi ha ricevuto l’autorizzazione dell’Istituto Superiore di Sanità per la sperimentazione umana in pazienti affetti da SLA - Sclerosi Laterale Amiotrofica. A dicembre dello stesso anno, superati i successivi stadi per l’avvio della sperimentazione, è stato avviato il reclutamento dei pazienti.

Di fronte a questo progetto, Mirc 2050 non poteva rimanere indifferente proprio perché convinta, come appare chiaro dalle parole del Presidente Gianni Milazzo, della “necessità di offrire un po’ di quello che l’impegno e la fortuna ci ha riservato a chi invece ha ricevuto di meno”. Per questo ha abbracciato da subito questo progetto, offrendo spazi promozionali sul proprio sito e organizzando una cena di solidarietà che si è svolta

giovedì 24 maggio 2012 al Palazzo Brancaccio
 di Roma.


PER

CAMPAGNA PROMOSSA DA

Il Suo contributo può essere versato tramite bonifico bancario presso: c/c It89 W03067785 90000000000718 intestato a: FondAZIonE cASA SoLLIEVo dELLA SoFFErEnZA (modalità di donazione deducibile totalmente dalla dichiarazione dei redditi) Causale: Adotta una cellula - rAccoLtA FondI PEr IL 24/05/2012 Copia del versamento deve essere inviata a progettovita@mirc2050.com o via fax 06.66041273 Le ricordiamo di specificare la causale del versamento e il Suo recapito postale. Riceverà per posta il Certificato di Adozione.

23


24


Mirc 2050 un marchio pieno di energia La nuova immagine rilancia l’azienda verso altri 50 anni di soddisfazioni

È appena passato il 50° anno di attività e già mirc 2050 si appresta a ripartire con nuove energie, nuovi progetti e un marchio tutto nuovo. Nel 2011 si sono infatti concluse le celebrazioni per mezzo secolo di attività, che sono culminate in un grande evento a cui hanno partecipato dipendenti, collaboratori, clienti e autorità. Un traguardo importante, certo, che però è stato interpretato subito da tutto il management come una grande punto fermo da cui ripartire ancora, con quell’entusiasmo e quell’energia che hanno caratterizzato profondamente la prima parte del percorso dell’azienda. Primo segno di questo spirito è proprio il restyling completo del marchio e dell’immagine coordinata. Si è voluta sottolineare la nuova stagione con un segno più sintetico e moderno e al tempo stesso capace di evocare lo stile profondo della società.

Un nuovo simbolo che disegna la crescita dell’azienda, pur mantenendo intatti i suoi valori iniziali: l’energia dell’aria e del fuoco, il caldo e il freddo, prima espliciti, si ricompongono a formare un simbolo

Un nuovo simbolo che disegna la crescita dell’azienda, pur mantenendo intatti i suoi valori iniziali: l’energia dell’aria e del fuoco di equilibrio e maturità, che si rifà appunto all’armonia fra gli opposti, all’energia primigenia che ha dato forma alla vita. Nelle parole di Gianni Milazzo, presidente del gruppo, si ritrova espresso in pieno il senso di questa scelta di comunicazione: “Con questo nuovo marchio, Mirc 2050 intende esprimere al

meglio la sua storia e la sua vera anima, l’impegno a coniugare servizio e sostenibilità nel settore dell’energia, a raggiungere il migliore equilibrio fra soddisfazione del cliente e attenzione all’ambiente. Un’immagine che nasce da 50 anni trascorsi insieme a clienti e collaboratori per costruire un modello di impresa etico, che rispetti le regole del mercato, ma al tempo stesso quelle della comunità, creando energia positiva per un tessuto socio economico sano”. Fino ad ora le scelte dell’azienda sembrano avergli dato ragione, quindi ci aspettiamo altri 50 anni in cui mirc 2050 continui quel viaggio insieme a collaboratori e clienti, che ne ha fatto uno degli esempi di successo della nostra imprenditoria.

25


Il fresco della sera, tutto il giorno È tempo di attrezzarsi per l’estate, ma meglio farlo consapevolmente. Ecco un piccolo vedemecum utile!

Scegliere un condizionatore (o climatizzatore) è senza dubbio un’operazione che richiede attenzione: all’efficacia nel raffreddamento, all’efficienza nel consumo di energia e, ovviamente, al rapporto costi/ benefici, che dipenderanno molto anche da dove si installa, per quanto tempo si utilizza. Naturalmente la scelta ideale dovrebbe comprendere un consumo parco di energia, caratteristiche ecofriendly e rapidità nel raggiungere il giusto refrigerio.

26

Ecco allora alcuni dei criteri da valutare al momento dell’acquisto di un condizionatore: la tipologia di condizionatore, se fisso, mobile, a una o più unità; in alcuni casi può essere utile valutare anche se è in grado di riscaldare tramite pompa di calore il risparmio energetico che può garantire, dato che può essere facilmente dedotto dalla scheda tecnica dell’apparecchio. Attenzione all’etichetta. Oramai è risaputo che il livello dei consumi degli apparecchi elettrici deve essere indicato dai produttori nelle etichetta energetica. Il livello A indica un condizionatore efficiente dal punto di vista energetico, che quindi consuma poco la rumorosità, dato da non sottovalutare, soprattutto per l’uso notturno: di giorno il rumore non dovrebbe superare i 40/45 decibel, di notte i 30/40 decibel la capacità di deumidificazione: la percentuale di umidità nell’ambiente influisce molto sulla percezione del caldo la presenza di tecnologie aggiuntive come l’inverter, capace di ridurre il consumo energetico fino al 30%, autoregolandosi secondo la temperatura dell’ambiente circostante la presenza di funzioni aggiuntive quali il timer per la programmazione, lo sleep che aiuta a mantenere una temperatura ideale durante il sonno, sistemi filtranti per l’aria, sistemi di ionizzazione dell’aria


Cogli l’occasione! Mirc 2050 ti propone due offerte imperdibili per affrontare l’estate senza temere il caldo... e senza rimanere al verde! Capacità di raffreddamento

Nom Btu/h Nom kW

Capacità di riscaldamento

Nom Btu/h Nom kW

Potenza assorbita

Raffr. Min~Nom~Max kW Risc. Min~Nom~Max kW

Consumo annuo di energia

Raffr. kWh

EER - Classe energetica

Raffr.

COP - Classe energetica

Risc.

Dimensioni

9.000 BTU OFFERTA

580,00 euro + IVA

A x L x P mm

Peso

kg

Colore Portata d’aria

Raffr./Risc. (A) m3/min

Velocità ventilatore Livello pressione sonora Raffr. (A/M/B/SB) dB(A) Risc. (A/M/B/SB) dB(A) Attacchi tubazioni (Ø)

Liquido mm Gas mm Liquido poll Gas poll Drenaggio mm

Isolamento termico Capacità raffreddamento (W)

YASHIJMA

Gas refrigerante Capacità riscaldamento (W) Ventilazione (m3/h) Alimentazione (V/Hz) Consumo (W) - Raffreddam. Consumo (W) - Riscaldam. Elettricità (W) - Raffreddam.

9.000 BTU OFFERTA

140,00 euro + IVA

Elettricità (W) - Riscaldam. Consumo sotto sforzo (W) Elettricità sotto sforzo (A) Materiale refrigerante Unità interna - Misure (cm) - Peso netto (Kg) Unità interna - Rumorosità dB (A) Unità esterna - Misure (cm) - Peso netto (Kg) Unità esterna - Rumorosità dB (A) Dati tubatura (mm) - Liquido Dati tubatura (mm) - Vapore Gamma voltaggio (V) Area dell’ambiente (M2)

8500 2,5 9600 2,8 0,78 0,78 389 3,21-A 3,61-A 288x800x212 9 bianco 9,8/9,8 5 gradini, silent e auto 40/34/29/24 40/34/29/26 6,4 9,5 1/4 3/8 18,0 linee liquido e gas 2500 407 c 2750 420 1PH 220V - 240V- /50Hz 960 960 4.4 4.4 1410 7.1 r407c 16.5X80.2X26.2 - 9,5 26-39 26X76X54 - 33 ≤50 6.35X0.6X3600 9.52X0.6X3600 198-253V 12-17

27


LA CITY CAR A EMISSIONI ZERO CHE TI FA RISPARMIARE! MBIENTE FAR BENE ALL’A N NOI STESSI, E CO CI FA STARE BEN LO

ACENDO RISPARMIARE FE MEGLIO! … CI FA STAR

Solo 2 euro per un pieno Accesso gratuito ai parcheggi comunali a pagamento e alle zone a traffico limitato Manutenzione a costi minimi Riduzione del 50% delle spese assicurative Bollo gratuito per i primi 5 anni 140 Km di autonomia con una ricarica 140.000 Km la vita media della batteria con 1.000 cicli di ricarica

Vuoi saperne di più? Chiama Mirc 2050


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.