b2eyes magazine 2/2024

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FABIANO GRUPPO EDITORIALE Tel. 0141 1706694 – info@fgeditore.it QUINTA EDIZIONE work in progress NOVEMBRE 2024 NAPOLI 2024

n2 2024

Mensile dedicato al mondo degli occhiali, della vista, della visione e della percezione visiva Febbraio 2024 numero 2 www.b2eyes.com

In copertina Essilor

EDITORE

FGE Srl - Fabiano Gruppo Editoriale Reg. Rivelle, 7/F - 14050 Moasca (AT)

Tel. 0141 1706694 - Fax 0141 856013

Sommario

editoriale

4 Oculisti e ottici di quartiere, Mido è anche casa loro attualità

6 Mido, 40 mila presenze in tre giorni

10 Presbiopia, un nuovo step nel percorso ideale paziente-cliente

12 Eyewear, un 2023 a due volti

Hoya, un evento per presentare le novità 2024

EssilorLuxottica: Nuance Audio e Gen S protagonisti a Mido Sioo: territorio e community per una scuola del fare

Cse, la prima certificazione internazionale di sostenibilità

Una nuova leva di persuasione: l’unità Compliance e percezione del rischio con lac: il ruolo del

Zeiss: con Visucore 500 l’esperienza refrattiva diventa “unica

Binocularità: un padre in condivisione con l’intelligenza artificiale

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QUINTA EDIZIONE 2024 NOVEMBRE 2024 NAPOLI

Mido, 40 mila presenze in tre giorni

Presbiopia, un nuovo step nel percorso ideale paziente-cliente

Hoya, un evento per presentare le novità 2024

Una nuova leva di persuasione: l’unità

Zeiss: con Visucore 500 l’esperienza refrattiva diventa “unica"

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26 Attualità Tech Expert 6
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My Eyewear Mood

Oculisti e ottici di quartiere, Mido è anche casa loro

Più di 1.200 espositori da 50 paesi, oltre 44 mila mq di spazi occupati, circa 40 mila presenze da 160 nazioni diverse: i numeri dicono molto dell’ultimo Mido, annunciato dal suo presidente, Giovanni Vitaloni, come effervescente e confermatosi tale. Molto, ma non tutto. Qualcosa in più s’intuisce da un altro dato: l’incremento di ingressi rispetto al 2023, pari al +11% secondo gli organizzatori, è stato equamente suddiviso tra italiani ed esteri. Un elemento confermato da una sensazione colta nelle tre giornate di fiera: l’Italia ha avuto un ruolo molto importante nel successo dell’edizione 2024 del salone milanese.

È vero, infatti, che l’internazionalità rappresenta da sempre un punto di forza per Mido e, ancora di più negli ultimi anni, un fatto distintivo rispetto alle altre mostre di settore sparse per il mondo. Ma i visitatori nostrani accendono il cuore della manifestazione e costituiscono una significativa cartina di tornasole. Quest’anno, peraltro, tra i corridoi e negli stand dei sette padiglioni si sono visti non solo buyer di peso, realtà della distribuzione associata o catene familiari: anche il cosiddetto ottico di quartiere o di prossimità, l’indipendente che funge da riferimento per il territorio

della città o della provincia in cui si trova, è venuto in maniera decisa e più convinta. E non solo la domenica, grazie anche ai treni da tutta Italia messi ancora una volta a disposizione dalla segreteria organizzativa, o il lunedì, giorno tradizionale di chiusura del negozio: pure la prima giornata del sabato è parsa più animata.

Parallelamente, forse per la prima volta, Mido ha accolto un maggior numero di oculisti, con il contributo degli eventi all’Otticlub organizzati dall’editore di questa testata, insieme a partner autorevoli: una serie di incontri dai rilevanti contenuti professionali, che inevitabilmente hanno avuto e verosimilmente avranno risvolti politici, se proseguirà il dialogo avviato nell’ultimo anno tra classe medica e area ottico optometrica, di cui la filiera nazionale ha bisogno come della pioggia in estate.

Così siamo tutti tornati da Mido con la consapevolezza che di questi tre giorni di business e confronto, all’inizio dell’anno, gli operatori del nostro paese non possono fare a meno. E con la piacevole sensazione che la rassegna fieristica milanese, pur mantenendo la sua forte impronta internazionale, può davvero diventare, rievocando un vecchio spot di successo, la casa di tutti gli italiani.

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editoriale

IL PROCESSO PER RILEVARE L’ IMPRONTA INDIVIDUALE DIGITALE VISIVA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO

PUNTA SUL COMFORT VISIVO!

LENTI COSTRUITE PER AMBIENTI DI LAVORO GRAZIE ALLA REALTA’ VIRTUALE DI MATRICE DIGITALE

La presbiopia rende particolarmente difficile lavorare in ambienti interni dove sono richiesti cambi continui di focalizzazione, dalla lettura, al monitor, ai cellulari.

Ogni ambiente ha caratteristiche differenti e il portatore si muove nel proprio spazio in modo soggettivo relativamente a torsione , flessione del collo e movimenti oculari

Trascurare questi problemi può portare a : difficoltà a concentrarsi, fatica, mal di testa, astenopia

Il codice univoco ottenuto con il visore, grazie al test di rilevamento dati, è personale e non standardizzato con parametri prestabiliti dalle statistiche.

Mido, 40 mila presenze in tre giorni

a cura della redazione

Sono i numeri registrati dall’ultima edizione del salone, con una crescita dell’11% rispetto a quella precedente, equamente distribuita fra italiani e stranieri, arrivati da 160 paesi del mondo

Un flusso di buyer da ogni parte del globo sin dal primo giorno, sabato 3 febbraio, tradizionalmente più lento a partire in termini di presenze. Poi il consueto boom della domenica, alimentato dagli ottici italiani, ma anche un lunedì, soprattutto la mattina, su ottimi livelli di partecipazione: è questa, in sintesi, la fotografia della cinquantaduesima edizione di Mido, tenutosi a Fieramilano Rho dal 3 al 5 febbraio. Pressoché tutti gli espositori delle molteplici merceologie in mostra hanno confermato la vitalità degli scambi commerciali, l’interesse nei confronti delle novità e la fiducia verso il futuro, nonostante i venti internazionali e macroeconomici non particolarmente favorevoli. Come ha ricordato,

ad esempio, Massimo Barberis all’evento sulla presbiopia all’Otticlub, in veste di presidente del Gruppo Lenti Anfao, ma anche di espositore storico della manifestazione, dei suoi 25 Mido fatti questo è stato sicuramente uno dei migliori.

«Prima dell’apertura del salone auspicavamo un incremento dei visitatori rispetto alla passata edizione: grazie al lavoro di tutti e alla fiducia che il settore ci accorda ogni anno, abbiamo raggiunto l’ambizioso obiettivo prefissato – commenta il presidente di Mido, Giovanni Vitaloni, che nella conferenza stampa di presentazione ha ricordato come qui si possa trovare tutto quello che occorre per fare business nell’ottica, dalla rondella per le viti all’arredamento

attualità 6

Miopia. Puoi scegliere di controllarla

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dei negozi - Tra gli stand abbiamo rilevato buone performance delle vendite e un estremo interesse da parte dei buyer, presenti anche grazie alla collaborazione con Agenzia Ice, per il made in Italy quale sinonimo di qualità, eccellenza e trasparenza».

Tra i numeri diffusi dalla segreteria organizzativa spiccano anche quelli della visibilità sui media tradizionali, quali giornali, radio e tv, e sui social network e le piattaforme digitali, in Italia e all’estero: circa 400 i giornalisti accreditati e oltre 150 i servizi pubblicati soltanto nei tre giorni di fiera. «Altrettanto significativa l’attività online dei tanti utenti che interagiscono con il salone attraverso la rete: sui canali social sono state raggiunte il 50% in più di persone rispetto allo scorso anno e i contenuti dell'evento hanno generato oltre 2 milioni di impressions – precisano da Mido - Le interazioni sono state superiori a 250 mila e l’App è stata scaricata dal 25% in più di utenti, con un considerevole aumento del tasso di utilizzo, anche grazie al nuovo tool per gli espositori che permetteva di registrare i visitatori agli stand». Infine la piattaforma digitale Mido 2024 | Digital Edition, «che conta quasi 12 mila iscritti, ha visto un incremento delle showcase pages, passate dalle 650 unità del 2023 alle 845 di quest’anno, a dimostrazione di quanto gli espositori ritengano sempre più strategico affiancare alla partecipazione in presenza anche l’attività virtuale».

Il prossimo appuntamento con Mido sarà dall’8 al 10 febbraio 2025, sempre a Fieramilano Rho.

In queste pagine, alcuni momenti di Mido 2024, svoltosi dal 3 al 5 febbraio a Fieramilano Rho: gli espositori sono stati poco più di 1.200, da 50 paesi, su oltre 44 mila mq netti, in crescita rispettivamente del 25% e del 20% in confronto all’edizione precedente. Sette i padiglioni occupati, uno in più rispetto al 2023, per 8 aree espositive

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Presbiopia, un nuovo step nel percorso ideale paziente-cliente

Alla tavola rotonda interdisciplinare organizzata da Anfao Gruppo Lenti, Federottica e l’editore di questa testata durante l’ultimo Mido, classe medica, area ottico optometrica e industria si sono confrontate su una serie di materiali condivisi per la gestione del presbite

Un kit d’ingresso per lo studio medico e uno per il centro ottico, un portale per il costante aggiornamento su novità e iniziative: è il frutto del lavoro che il tavolo interdisciplinare, riunitosi per la prima volta al Forum presbiopia di Napoli nel novembre scorso, poi a ridosso delle festività natalizie e confrontatosi successivamente a distanza, ha proposto all’intera filiera sabato 4 febbraio, presso l’Otticlub di Mido. Davanti a una folta platea erano presenti rappresentanti politici e di spicco di oftalmo-

logi, ottici optometristi e aziende oftalmiche e di lenti a contatto. Il kit comprende, per gli studi oculisti, un manuale, Conoscere le lenti progressive: i parametri fondamentali per la prescrizione, una serie di percorsi formativi, sotto forma di webinar o in presenza, tramite congressi o incontri sul territorio, e il folder per i pazienti “Le soluzioni alla presbiopia con lenti oftalmiche e lenti a contatto”. Per l’ottico optometrista sono previsti lo stesso manuale, i percorsi formativi in presenza e online, un folder con le istruzioni all’uso e

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In queste pagine, alcuni dei relatori alla tavola rotonda sulla gestione del presbite, tenutasi il 4 febbraio nell’area Otticlub del salone milanese

all’adattamento degli occhiali con lenti progressive e lenti a contatto da consegnare all’utente finale e un altro, sempre per il suo cliente, con i cinque buoni motivi per effettuare una visita oculistica e il calendario per la prevenzione nelle varie fasce di età.

Infine, siccome l’attività congiunta non si limita alla gestione nei rispettivi centri, ma deve garantire una continuità operativa, è previsto un Osservatorio presbiopia, che vuole fare da fil rouge delle varie attività del mondo modico e di quello ottico optometrico, delle novità tecnologiche e delle iniziativa di carattere nazionale e internazionale: si tratta di un portale che si propone come lente d’ingrandimento sulle criticità e le relative soluzioni per il presbite, con il supporto di esperti delle due aree.

Dopo Mido il tavolo interdisciplinare, con la supervisione di Anfao Gruppo Lenti per l’industria, Federottica per l’area ottico optometrica, Aimo e Siso per la classe medica, si darà nuovi appuntamenti per affinare alcuni aspetti di queste proposte e per poter quindi diffonderle agli studi medici e ai centri ottici che vorranno aderirvi: l’obiettivo è tracciare il percorso ideale per la gestione del paziente-cliente presbite.

A Mido focus anche su visione e guida, miopia e ambliopia

La tavola rotonda sulla presbiopia non è stata l’unica iniziativa di informazione e aggiornamento professionale proposta da Fabiano Gruppo Editoriale all’ultimo Mido. Sempre all’Otticlub, ha organizzato altre due tavole rotonde: una sul controllo della miopia e l’altra sulle ricerche del Forum presbiopia 2023, oltre a una conferenza stampa sul progetto internazionale Sight for Kids sulla prevenzione e sulla gestione dell’ambliopia.

Ancora una volta, per il terzo anno di fila, ha riscosso grande interesse il B2Eyes TG, lo spazio dedicato a confronti tra industria, area ottico optometrica e classe medica, one-to-one con figure istituzionali, imprenditori e manager della filiera, lancio di novità tecnologiche e di prodotto, attraverso una non stop in diretta streaming. Molti gli argomenti trattati anche quest’anno, con un epilogo inedito: il collegamento in diretta con Isoradio, su Rai Radio 1, tra l’oftalmologo Francesco Loperfido e la conduttrice Elisabetta Ferracini. In pochi minuti l’esperto ha fornito ai radioascoltatori una serie di suggerimenti utili per migliorare le proprie performance visive al volante. L’intervento è avvenuto in concomitanza con il talk che ha chiuso i programmi di B2Eyes TG, dedicato proprio al rapporto tra visione e guida (nella foto).

In fiera, inoltre, è stato realizzato Mido Mood: una serie di scatti fotografici ad alcuni dei visitatori più interessanti, che b2eyes ha incontrato e intervistato, chiedendo loro quale mood appunto e quale occhiale da sole o da vista li rappresenta. Ne sono nati una serie di contenuti sulla pagina Instagram della testata e un servizio fotografico presente nelle pagine di questo numero del magazine.

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Eyewear, un 2023 a due volti

a cura della redazione

A differenza di un primo semestre brillante, nella seconda parte dell’anno esportazioni e mercato interno hanno rallentato: il bilancio dell’industria italiana di montature è tuttavia positivo, benché alcuni fattori macroeconomici e le tensioni internazionali alimentino la preoccupazione per il 2024

Secondo gli ultimi dati diffusi da Anfao, il preconsuntivo 2023 vede una produzione dell’occhialeria italiana in crescita dell’8,4% rispetto all’anno precedente e vendite sui mercati esteri in aumento del 7,6% in valore, sempre a livello tendenziale, mentre in termini di volumi, sono stati esportati 112 milioni di paia di occhiali (+2,7%): 67 milioni sono di occhiali da sole e 45 milioni di montature da vista.

Per quanto riguarda invece il mercato interno, i consumi, monitorati da GfK nel canale specializzato di ottica, hanno registrato una buona performance nel primo semestre del 2023 (+4,3% in valore rispetto al 2022). Nella seconda parte dell’anno si nota invece un rallentamento e il preconsuntivo mostra una crescita di poco superiore in valore all’esercizio precedente. Anche il dato del sell in conferma queste tendenze.

Per il World Economic Outlook del Fondo Monetario Internazionale, lo sviluppo dell'economia mondiale ha frenato nel 2023 e si ridurrà ulteriormente nel 2024, con un rallentamento che investe maggiormente i paesi sviluppati e meno gli emergenti. Anche per l’occhialeria italiana si prospetta, quindi, un anno complicato, dove al tema dei costi che costringe le aziende a lavorare con margini sempre più ridotti si aggiungono la difficoltà di accesso al credito e la debolezza della domanda estera.

«Chiudiamo un 2023 ancora positivo, export e produzione sono cresciuti, il numero delle aziende è sostanzialmente stabile e gli occupati leggermente in crescita - ha detto Lorraine Berton, presidente di Anfao, commentando i dati durante la conferenza stampa di presentazione dell’ultimo Mido, svoltasi alla fine di gennaio a Milano - Le prospettive per l’economia italiana nel 2024 ereditano però dall’anno precedente una frenata del commercio internazionale e un aumento dei tassi di interesse senza precedenti nella storia dell’euro. La situazione internazionale la conosciamo tutti: le guerre, la questione del canale di Suez, le tensioni geopolitiche tra i paesi e quelle all’interno delle nazioni che sono e saranno a breve interessate dalle dinamiche elettorali non fanno che accrescere l’incertezza generale. E per il nostro settore le esportazioni sono fondamentali».

Investimenti, transizione digitale e green saranno rilevanti per sostenere il made in Italy, il quale «passa per la declinazione, in tutte le sue forme, del concetto di sostenibilità - ha aggiunto Berton - I nostri occhiali sono sempre stati belli e ben fatti, adesso devono essere sempre di più sostenibili e innovativi: è un obiettivo che dobbiamo perseguire con tutte le nostre forze, liberando creatività e risorse». Tuttavia l’incertezza dei consumatori, alimentata dalle tensioni internazionali, è

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attualità
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PRECONSUNTIVO 2023* VS 2022: ADDETTI, ESPORTAZIONI, AZIENDE E FATTURATO

Elaborazioni ANFAO su dati ISTAT, Coeweb, Global Trade Atlas, INPS, CCIAA, Cerved Atoka *Dati fino a ottobre 2023

uno dei maggiori pericoli, insieme al costo del denaro, ostacolo agli investimenti, secondo la numero uno di Anfao. «Prendiamo ad esempio due realtà come Kering o Thélios: producono in Italia, quindi vanno considerate realtà del nostro paese - ha sottolineato Berton - Non dobbiamo dunque aver paura degli investimenti ed è necessario far capire a tutti che le aziende sono la spina dorsale dell’Italia, soprattutto le piccole e medie

imprese. Sarà un 2024 incerto e difficile, speriamo di confermare il trend del 2023: un altro aspetto su cui bisogna lavorare è il cuneo fiscale, per elevare la qualità della vita dei nostri collaboratori. Sono comunque convinta che i numeri dell'industria dell'occhialeria resteranno stabili e, come spesso ci è successo, nelle difficoltà potremo addirittura migliorare il nostro modo di fare impresa».

Elaborazioni ANFAO su dati ISTAT e Global Trade Atlas *Dati fino a ottobre 2023

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ESPORTAZIONI ITALIANE DI EYEWEAR 2023* VS 2022: STIMA DELLA VARIAZIONE PERCENTUALE IN VALORE E QUOTA DI MERCATO Nr. Countries Sunglasses + Frames Sunglasses Frames Mkt share 1 USA -4,8% -8,4% 6,7% 27,5% 2 France 10,5% 9,1% 12,7% 11,2% 3 Germany 13,4% 13,7% 12,8% 6,9% 4 Spain 15,8% 18,8% 8,3% 5,2% 5 UK 4,7% 3,6% 7,6% 5,2% 6 Turkey 73,0% 86,7% 24,1% 4,1% 7 China -14,9% -16,4% -10,9% 3,8% 8 Hong Kong 177,4% 202,5% 109,6% 3,1% 9 Mexico 18,1% 11,9% 32,2% 2,8% 10 Netherlands 8,3% 9,0% 7,2% 2,4%

Hoya, un evento per presentare le novità 2024

Quasi mille ottici hanno preso parte alla serata che l’azienda oftalmica ha organizzato a inizio febbraio a Milano presso l’ex Palazzo del Ghiaccio di via Piranesi

All’evento organizzato da Hoya Italia e presentato dalla giornalista di Sky Francesca Baraghini hanno partecipato in prevalenza ottici optometristi partner, quelli che l’azienda definisce “Protagonisti dell'evoluzione”, come il titolo della serata durante la quale, prima di una cena conviviale e di uno spettacolo, sono state presentate la strategia e le attività in programma per i prossimi mesi.

L’amministratore delegato Maurizio Veroli ha aperto l’appuntamento sottolineando la lunga collaborazione con i centri ottici presenti ed evidenziando il significativo lavoro di squadra svolto nel tempo, che ha permesso di consolidare importanti posizioni di mercato per entrambi. «Partendo dalle sfide più significative percepite dai centri ottici, la nostra azienda si propone di essere un partner fidato al fianco degli Hoya Center con innovazioni e iniziative distintive per affrontare il futuro, come emerso da una recente indagine internazionale di Harris Interactive, società che si occupa di ricerche di mercato e consulenza», ha detto Veroli.

A sua volta il direttore vendite Mario Veneroni ha enfatizzato l'importanza delle persone nel lavoro quotidiano, ricordando il contributo, il lavoro e la passione dei responsabili tecnico commerciali di Hoya, «veri e propri consulenti di vendita che hanno come obiettivo lo sviluppo del business del centro ottico, attraverso indicatori di performance e la valutazione congiunta delle opportunità esistenti e delle attività necessarie per coglierle», ha dichiarato, prima di illustrare il progetto “Cresci con Hoya” con la relativa analisi dei ba-

cini di utenza, lanciato nel 2023. «Si tratta di una grande occasione per coinvolgere nuovi clienti nel punto vendita - ha aggiunto Veneroni - A breve lanceremo, inoltre, visuReal Master AI, il primo videocentratore che sfrutta l'intelligenza artificiale, ridefinendo così il processo di centratura delle lenti».

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attualità
L’amministratore delegato di Hoya Italia, Maurizio Veroli,  sul palco di “Protagonisti dell’evoluzione”

Infine la direttrice marketing Anna Maria Nicolini ha rimarcato il costante ruolo dell’impresa oftalmica nell’innovare e sviluppare soluzioni che soddisfano le esigenze visive di tutte le età. «Le tendenze del mercato dimostrano come incremento della miopia e invecchiamento della popolazione siano le due evidenze cui prestare attenzione: la priorità condivisa tra Hoya e i partner è perciò continuare a sviluppare sia MiyoSmart sia le lenti per i presbiti - ha precisato Nicolini - Con la prima alimentiamo la costruzione del triangolo virtuoso tra retail, medici oculisti e famiglie, attraverso il dealer locator, il medical relations team e la visibilità sul territorio come centro ottico specializzato nella gestione della miopia, con diverse iniziative, tra cui un inedito allestimento di vetrine mirate». La manager ha ricordato che oggi in Italia sono circa due milioni i soggetti miopi tra i 6 e i 16 anni: la stima di coloro che risultano soggetti alla progressione miopica è pari all'81% del totale.

La seconda opportunità è rappresentata dal potenziale presente nel mondo del progressivo. «Per i neo-

presbiti è stata creata Next Vision, una linea di design specifici, con prezzi altrettanto specifici, che facilitano l’avvicinamento del portatore a questa tipologia di lente scoraggiando l’acquisto di premontati e instaurando un rapporto di fiducia nel tempo: prossimamente saranno introdotte ulteriori proposte per tale categoria di utenti, mentre per i presbiti consolidati verrà rafforzata l’offerta di MySelf - ha spiegato Nicolini - Hoya sarà, inoltre, ancora una volta attiva nel supportare i partner affinché siano riconosciuti dai consumatori come centri di eccellenza per la presbiopia: sono, infatti, previsti nuovi investimenti in televisione con lo spot delle nostre progressive anche in versione Sensity, proprio nel momento di maggiore stagionalità delle lenti fotocromatiche. Oltre a ciò, sulle pagine social dei clienti è in programma un nuovo spot dedicato espressamente a Sensity Fast, per potenziare la visibilità e la professionalità dei nostri partner e per attrarre nuovi consumatori: da quando è stata lanciata, Sensity Fast ha fatto crescere del 10% il business all’interno della categoria del fotocromatico Hoya».

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Anna Maria Nicolini e Mario Veneroni, rispettivamente direttrice marketing e direttore vendite dell’azienda oftalmica, durante il meeting milanese
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EssilorLuxottica: Nuance Audio e Gen S protagonisti a Mido

a cura della redazione

L’occhiale con tecnologie integrate acustiche e l’anticipazione dell’innovativa tecnologia di Transitions sono state tra le principali novità del gruppo all’ultima edizione del salone. Spiccano anche il format dell’anfiteatro di incontro e confronto presso lo stand, che ha visto la partecipazione di opinion leader extra settore, e lanci di prodotto nel segmento oftalmico

Lo spazio espositivo di EssilorLuxottica a Mido 2024 è stato caratterizzato da pareti a Led personalizzate, monitor e lightbox, creando un’esperienza totalmente immersiva: storie e contenuti dei marchi eyewear ed eyecare hanno coinvolto i visitatori attraverso un viaggio dinamico e originale. Rossana Loperfido, country manager wholesale Italy del gruppo, rivela i feedback ricevuti sulle novità al salone milanese: dall’Arena, l’anfiteatro di incontro e confronto all’interno dello stand, alle innovazioni di prodotto fino al debutto dell’azienda nell’audiologia.

Che riscontri avete ottenuto ottenuti all’ultima edizione della fiera, in particolare con l’iniziativa dell’arena?

I dati ufficiali parlano di un’edizione di grande successo: oltre 1.200 espositori e circa 40 mila presenze registrate nei tre giorni di salone, facendo segnare +11% rispetto allo scorso anno. La mia sensazione è stata di una fiera ricca di spunti, un importante momento di confronto per il settore e una fondamentale occasione di dialogo con gli ottici e gli stakeholder. Proprio per questo EssilorLuxottica ha scelto il palcoscenico di Mido per inaugurare la sua arena, un nuovo format di

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attualità
Rossana Loperfido, country manager wholesale Italy di EssilorLuxottica

dialogo con gli ottici e con l’industria, EssilorLuxottica in Conversation: un calendario ricco di appuntamenti accolto in un anfiteatro all’interno del nostro spazio espositivo dove i visitatori hanno potuto scoprire le innovazioni del gruppo grazie agli interventi di alcuni tra i principali manager di EssilorLuxottica e di prestigiosi relatori esterni, come Paolo Nucci, ordinario di Oftalmologia presso l'Università degli Studi di Milano, l'associazione non profit Optical Women's Association e Brunello Cucinelli, presidente esecutivo e direttore creativo dell’omonima casa di moda, che hanno condiviso le loro visioni e le loro conoscenze con il pubblico presente attraverso riflessioni anche extra settore. Un debutto che è stato premiato: quasi tutti gli appuntamenti in agenda sono andati sold out e molti ottici e visitatori hanno colto l’occasione per ulteriori approfondimenti presso lo stand, quindi direi che la nostra arena è stata una scommessa vincente.

«Grande apprezzamento pure per gli strumenti, in particolare la nuova gamma di molatrici ES dal design compatto, con precisione migliorata e maggiore produttività, grazie a una tecnologia all’avanguardia per ottimizzare il lavoro degli ottici anche su modelli di occhiali da vista particolarmente complessi»

il debutto di Stellest Sun, la versione da sole della soluzione visiva di Essilor per gestire la progressione miopica nei bambini grazie alla tecnologia H.A.L.T. Mido è stata anche l’occasione per onorare i 160 anni di Galileo, il brand oftalmico che vanta maggior storicità nel settore, che ha presentato in fiera il nuovo logo Galileo 1864 e la sua nuova immagine: unione perfetta del savoir faire e dello stile italiani con le esigenze visive del pubblico odierno. Questo anniversario è un’opportunità per celebrare non solo la storia del marchio, ma anche il suo impegno costante per l'innovazione, offrendo prodotti di alta qualità e servizi di eccellenza. L'immagine rinnovata riflette la sua eredità: moderna, e dinamica, ma rispettosa delle radici e dei valori fondanti.

Nuance Audio: quali i prossimi step dopo l’anteprima in fiera?

Mido 2024 è stata l’occasione per presentare, in anteprima sul mercato italiano, Nuance Audio, una nuova divisione all’interno del gruppo che ha creato il primo occhiale da vista con una tecnologia acustica integrata e invisibile per i disturbi di udito da lievi a moderati. Il prodotto aveva debuttato con grande successo al Ces di Las Vegas a inizio anno. L’obiettivo virtuoso, e ambizioso, è eliminare lo stigma legato agli apparecchi tradizionali a beneficio di più di un miliardo di persone nel mondo. Oggi l’83% dei consumatori globali con problemi uditivi non indossa ancora una soluzione acustica, questo perché permane una certa diffidenza, legata alla visibilità degli apparecchi stessi e al costo. Nuance ha il merito di trasformarli in un elemento di comfort e contestualmente di stile, integrando in maniera del tutto invisibile tecnologie acustiche altamente performanti in un occhiale alla moda. I prossimi passi includono il lancio ufficiale negli Stati Uniti nella seconda metà del 2024 e sugli altri mercati nel 2025.

Sul fronte prodotto, quali le novità più apprezzate dagli ottici italiani?

Indubbiamente spicca Nuance, sia per la sua innovazione tecnologica sia per il suo impatto sulla vita delle persone con problemi uditivi. Molto apprezzato anche

Vorrei citare anche una novità divertente: Ray-Ban Changes. Sono le nostre prime montature in acetato che cambiano aspetto con la luce e che hanno una tecnologia powered by Transitions, il nostro marchio di lenti intelligenti alla luce.

Questo mi permette di introdurre un’altra grandissima novità, che a Mido è stata solo accennata: Gen S, che vanta una tecnologia ultra reattiva alla luce. Chiara all’interno, si scurisce in pochi secondi all’esterno, raggiungendo la categoria 3 in soli 25 secondi e tornando chiara super velocemente in meno di due minuti. Questa straordinaria novità è stata svelata in anteprima mondiale in occasione della Transitions Academy, tenutasi ad Orlando la settimana successiva a Mido, riscuotendo enorme successo tra gli ottici, anche italiani, presenti.

Tra le novità di quest'anno impossibile non citare Sphaera e Bisphaera, due modelli Oakley che mettono insieme il meglio dei brevetti e delle tecnologie del brand: un campo visivo allargato, massimo comfort e l'immancabile tecnologia Prizm. I modelli sono stati sviluppati con il supporto di atleti professionisti che saranno protagonisti delle Olimpiadi di Parigi 2024.

Infine, grande affluenza e apprezzamento sono stati registrati presso lo spazio dedicato agli strumenti, in particolare alla nuova gamma di molatrici ES dal design compatto, con facilità d'uso e performance di alto livello con precisione migliorata e maggiore produttività, grazie a una tecnologia all’avanguardia per ottimizzare il lavoro degli ottici anche per modelli di occhiali da vista particolarmente complessi.

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Sioo: territorio e community per una scuola del fare

A gennaio sono stati consegnati i primi occhiali di #vediAMOcibene, campagna solidale lanciata nel novembre scorso dalla struttura formativa di Firenze

Si tratta del secondo passaggio dell’iniziativa, messa in campo dalla Scuola Internazionale di Ottica e Optometria di Firenze in occasione del suo decennale, che prevede visite oculistiche, controlli optometrici e soluzioni visive gratuite a persone con basso reddito, su segnalazione dei servizi sociali del Comune di Firenze e delle realtà che si occupano di sostenere persone in stato di bisogno: è promossa in collaborazione con Fondazione Amici per la Vista, che fornisce i materiali necessari alla realizzazione degli occhiali, dalle montature alle lenti oftalmiche, l’assessorato al Welfare dell’amministrazione municipale fiorentina e il patrocinio di Fondazione Confcommercio Toscana Onlus. Sioo coinvolgerà otto persone al mese, con particolare attenzione verso le categorie più vulnerabili, come anziani e bambini, per un totale previsto di circa ottanta utenti all’anno, che potranno così accedere a un servizio per la visione di alta qualità.

«Siamo contenti e orgogliosi di aver concretizzato questa iniziativa e di aver contribuito fattivamente al benessere visivo di soggetti in difficoltà: ho seguito personalmente tutte le fasi operative svolte congiuntamente dai docenti e dagli studenti della Sioo e ho percepito da un lato un grande entusiasmo da parte degli studenti stessi e dall’altro un senso di apprezzamento e riconoscimento da parte delle persone inviateci dai servizi sociali del Comune di Firenze - ha commentato in occasione della consegna dei primi occhiali Fabio Casalboni, direttore della struttura fiorentina e ideatore della campagna - Questo ci conferma l’utilità del progetto e ci spinge a continuare con determinazione l'iniziativa, consapevoli dell’importanza che riveste per la scuola e per la città di Firenze».

Un’attività come #vediAMOcibene si inserisce nell’o-

Uno dei primi bambini cui è stato consegnato l’occhiale all’interno dell’iniziativa solidale, insieme ai suoi promotori e ad alcuni studenti della scuola

biettivo di fondo di Sioo. «Vogliamo essere sempre più la scuola del fare - afferma il suo amministratore delegato, Andrea Cappellini – Lo dimostrano sia le modalità dei nostri corsi di ottica e di optometria, dove facciamo provare agli studenti l’intero percorso lavorativo che vivranno successivamente in un centro ottico, sia i contenuti e l’attenzione alla pratica dei corsi di approfondimento e di aggiornamento per professionisti».

Tutto questo ha bisogno di una community. «Vogliamo costruirla grazie all’aiuto di una app che raccoglie le informazioni e i servizi utili all’attività degli studenti stessi, iscritti ed ex, e dando continuità a incontri tra loro e il corpo docente, come il primo di inaugurazione dell'anno scolastico, organizzato nell’ottobre scorso a Firenze, al quale hanno partecipato tutti gli alunni dei corsi attivi, e che vuole diventare una nuova tradizione – spiega Ilaria La Mura, responsabile marketing di Sioo - Non può infatti esserci una scuola del fare senza una scuola dell’essere, soprattutto dell’essere in relazione».

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attualità

Cse, la prima certificazione internazionale di sostenibilità per l’eyewear

Voluto da Anfao, in partnership con Certottica, il progetto punta sul retail come intermediario chiave nei confronti del consumatore finale

Certified Sustainable Eyewear è il primo standard per la sostenibilità di prodotto nel mondo dell’eyewear, con la certificazione dell’occhiale completo e dei suoi componenti: frontali, aste, lenti, minuterie metalliche e plastiche. «La certificazione identifica prodotti preferibili dal punto di vista della sostenibilità, nasce in forma volontaria e si basa sulle norme Uni En Iso 14020 e Uni En Iso 14024, rivolgendosi a tutte le aziende del comparto, italiane e internazionali, che faranno domanda di adesione - spiegano da Anfao e Certottica - L’etichetta Cse, che prevede la certificazione di un ente terzo indipendente, Certottica appunto, verrà rilasciata da Anfao in relazione a una serie di criteri di valutazione specifici per il settore che tengono conto di tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto, dall’estrazione delle risorse alle materie prime, dalla produzione alla distribuzione, fino all’uso e allo smaltimento: la valutazione esaminerà fattori ambientali, sociali, economici e tecnologici e questi criteri verranno aggiornati periodicamente in relazione allo sviluppo tecnologico e alle esigenze del mercato».

In occasione di Mido 2024, Corrado Facco, amministratore delegato di Certottica Group, ha confermato l’importanza trasversale del progetto per tutta la filiera. «Cse è in grado di garantire che un prodotto sia ecocompatibile e che sia sostenibile lungo l’intero suo ciclo di vita: da oggi, quindi, un’azienda che voglia seguire tale percorso di certificazione può farlo, così da apporre il logo Cse sull’occhiale, scegliendo uno dei tre gradienti

Da sinistra: Corrado Facco, amministratore delegato di Certottica Group, Lorraine Berton, alla guida di Anfao, e Luca Businaro, presidente di Certottica Group, in occasione del lancio di Cse, a Mido 2024

di sostenibilità che abbiamo proposto - ha detto Facco - Alla base c’è un disciplinare facilmente comprensibile e misurabile, controllato da un ente certificatore terzo come Certottica, a garanzia dell’industria, della distribuzione e dei consumatori finali. Cse, che è la prima certificazione dell’eyewear in questa materia a livello mondiale e per la quale siamo fieri che sia stata pensata e realizzata in Italia, è stato immaginato come standard a livello internazionale e, quindi, adottabile anche da altri enti certificatori che vogliano misurarsi sul mercato».

Facco ha inoltre ribadito quanto già annunciato un anno fa. «L’ottico gioca un ruolo fondamentale in questo processo: è lui il tramite principale con un consumatore sempre più esigente nei confronti di tutto ciò che riguarda la sostenibilità», ha detto l’ad di Certottica.

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attualità
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My Eyewear Mood

Ideatrice del format “Guardaroba Occhiali”, è Eyewear Image Consultant, esperta di tendenze e trainer internazionale per aziende e imprenditori dell’ottica

Moda, occhiali e umore: quali sensazioni possiamo esprimere con un outfit? Lo abbiamo chiesto a una serie di interessanti visitatori incontrati all’ultimo Mido

In inglese il termine mood designa uno stato d’animo, l’umore e l’atteggiamento giusti per fare qualcosa. Entrato a pieno titolo nel nostro quotidiano, ha preso piede in molti ambiti, anche in quello della moda per indicare il modo di vestire. Il mood of the day, ad esempio, non è altro che l’outfit indossato. È evidente che spesso ci si veste in base all’umore che si ha e attraverso i propri abiti si offre l’immagine di sé. Nel mood of the day ci sono abiti, accessori, scarpe e non solo.

Ogni particolare concorre a formare ciò che una volta chiamavamo il look: dal vestito al braccialetto, dalle scarpe alla borsetta, quasi a voler sottolineare che, in base a quello che indossiamo, riveliamo personalità, stato d’animo e messaggi che descrivono il nostro umore. Un mood nella moda è anche il concetto che sta dietro una tendenza.

Ed è proprio sulla base di queste considerazioni che a Mido, l’eyewear show per eccellenza, dove, oltre a fare business, si scoprono gli ultimi trend relativi agli occhiali, regna in ogni edizione un mood molto singolare, caratterizzato da diversi stati d’animo che comunicano tanto e fanno tendenza e che coinvolge buyer, espositori, vip. Il modo di vestire, la montatura che s’indossa, come ci si muove, come ci si esprime rivela obiettivi, sogni, ambizioni, aspirazioni.

Ecco una carrellata di visitatori particolarmente interessanti che b2eyes ha incontrato e intervistato a Mido 2024, chiedendo loro quale mood e quale occhiale da sole o da vista li rappresenta.

Alive MOOD

Per sentirsi vivi bisogna saper osare, rimarcare la propria esistenza. Un look che non passa inosservato comunica gioia di vivere, anche con un occhiale in metallo minimal.

26 tendenze

MOOD

Felino

Pattern animalier, lenti specchiate, linee audaci e un forte recall alla forma cat-eye fanno di questa montatura un capolavoro di assoluta audacia. Coerente con lo stato d’animo di chi la indossa.

MOOD

Curioso

MOOD

Bright

Colori brillanti, vividi, contrastanti e un effetto sparkling a tema pink possono farti brillare di quella luce che gli occhi sanno leggere in modo inequivocabile.

È lo stato d’animo di chi vuole scoprire e rinascere ogni giorno per regalare qualcosa di interessante. L’anima gold a vista sull’asta di un occhiale racconta molto più di un match con l’outfit.

MOOD

Ricerca

Segni particolari: particolare. Nasce dalla ricerca l’esigenza di appropriarsi di un oggetto del desiderio e un occhiale può diventarlo per i collezionisti eyewear.

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Rock

Lo stile che rompe l’estetica classica e regala forte personalità è quello che comunica uno stato di forte indipendenza.

Perchè non sono rock solo il capo in pelle, l’occhiale nero e la passione per anfibi e borchie.

Gender less

Gli occhiali first! Prima scegli gli occhiali e poi tutto il resto. È il più bello dei consigli da dare a chi vuole disegnare in modo unico il proprio stile. È un consiglio genderless

È una parola magica che regala personalità a un oggetto, a un look, a una persona... Il mood influenza una scelta di design e il design influenza il mood. Il mood eyewear esiste.

Freschezza Design

L’occhiale è uno stato d’animo, non solo un abbinamento.

Papillon e Pantos sono una combo vincente e quando ci si sente bene, ci si sente belli. La freschezza è piacevole spontaneità.

MOOD
MOOD MOOD MOOD
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MOOD

MOOD

Futuristico

Regalare e regalarsi innovazione è l’unico modo per attraversare il futuro. Un visore regala un’esperienza, un turbine di sensazioni che veicolano in modo nuovo le informazioni.

MOOD

Details

È nei dettagli il segreto di tutta la bellezza che un paio di occhiali può comunicare. Da indossare al mattino, alla sera, di notte. L’accessorio eyewear segue un timing che diventa riconoscibile dalle sue peculiarità.

La scoperta amplia la conoscenza, rivela l’esistenza. Conoscere il mondo eyewear regala meraviglia ed emozione utili a meravigliare ed emozionare.

MOOD

Confident

L’approccio positivo, gioioso, espressivo rende consapevoli e fa sentire “bold” anche con un occhiale dalle linee semplici. Feeling confident è sempre un buon augurio.

Scoperta
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MDF

MATRICE DIGITAL FRAME

SI COMPLETA IL PROCESSO MATRICE DIGITALE CON LA CREAZIONE DI MATRICE DIGITAL FRAME

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Pochi semplici passaggi e il processo MDF offre ai clienti una nuovissima esperienza di acquisto digitale.

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identifica con precisione 104 punti caratteristici del viso

Magic Mirror consente ai consumatori di sperimentare il reale effetto di calzata dell’occhiale

Scelta iniziale dell’occhiale 50 montature di base leggere ed anallergiche da personalizzare

ESPERIENZA DI PERSONALIZZAZIONE DIGITALE

Montature in stampa 3D in materiale PA12, Poliammide con una densità inferiore a quella dell’acqua

Tutti gli occhiali MDF sono leggeri e confortevoli

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Big Data, big business

Si tratta di informazioni complesse, utili per le aziende perché consentono di individuare le future necessità degli utenti e di anticipare le richieste del mercato: nel centro ottico una fonte preziosa sono i database dei clienti

Attraverso l’analisi dei Big Data, uno strumento composto appunto da innumerevoli dati, è possibile comprendere le tendenze che caratterizzeranno il futuro e, di conseguenza, avviare azioni per non trovarsi impreparati alle richieste del mercato. I Big Data consentono alle aziende di prendere le decisioni teoricamente più corrette e di adattare la loro strategia di business alle esigenze dei clienti: si tratta di analizzare un flusso di informazioni reale e concreto, presente online e offline.

Un esempio è relativo al periodo post Covid. Attraverso lo studio delle abitudini acquisite durante la pandemia, sono nate innumerevoli soluzioni per le nuove necessità delle persone: basti pensare allo smart working o alla sanificazione degli ambienti. La stessa cosa si è verificata nel mondo dell’ottica con la crescente offerta di filtri e trattamenti per un uso più confortevole dei dispositivi digitali.

Le fonti dei Big Data possono essere molto diverse tra loro e riguardare immagini, mail, Gps, social network, ecc. Esistono poi altre informazioni, ben strutturate, che arrivano dai database dei clienti, la vera ricchezza del centro ottico moderno. Questi archivi raccolgono e conservano nome, indirizzo, dati di contatto e preferenze della clientela di un punto vendita. Si possono così creare profili dettagliati di ognuno

di loro e personalizzare l'esperienza di acquisto secondo le specifiche esigenze. Inoltre, consentono di monitorare le abitudini degli utenti, di identificare potenziali opportunità di vendita incrociata o di upselling e di creare programmi di fidelizzazione. Per una migliore profilazione, tale strumento dovrebbe contenere, oltre alle informazioni base sul cliente, la storia dei suoi acquisti (gli occhiali comprati in passato e le relative prescrizioni) e le sue preferenze (il tipo di lenti scelto o il budget di spesa media).

Per la costruzione e la manutenzione di un database è fondamentale avere una pianificazione e una strategia ben definite. Innanzitutto, è necessario raccogliere le informazioni in modo etico e in conformità con la normativa sulla privacy. Successivamente, queste devono essere inserite in un sistema di gestione (Crm) per una facile accessibilità e organizzazione. Infine, è importante mantenere lo strumento aggiornato, aggiungendo nuovi dati e rimuovendo quelli obsoleti. Una volta che il database è stato costruito e popolato con le informazioni utili, si possono analizzare i dati per ottenere i trend di acquisto, le preferenze dei clienti e le opportunità di vendita incrociata. Tutto questo può essere utilizzato per adattare la strategia di marketing e migliorare l'esperienza complessiva del cliente, in modo da incrementare il business nel centro ottico.

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Consulente di marketing e personal branding per gli ottici. Blogger e podcaster del progetto Ottico del Web
l’ottico digitale

Una nuova leva di persuasione: l’unità

Robert Cialdini, psicologo e docente di marketing statunitense che negli anni 80 ne ha teorizzato i sei principi, oggi aggiunge questo concetto: l’ottico può adottarlo per offrire una proposta individuale condivisa con il suo cliente

Il mercato interno, secondo i dati Istat 2023, offre negli anni a venire interessanti opportunità di sviluppo per il nostro settore: in Italia abbiamo una popolazione che sta rapidamente invecchiando, con quasi il 25% nella fascia d’età compresa tra i 45 e i 59 anni. Le previsioni demografiche, inoltre, indicano stabilmente un milione di nuovi 47enni ogni 12 mesi nel prossimo decennio. Se pensiamo che circa il 50% del sell out dell’ottica nel nostro paese è garantito dalle lenti oftalmiche e che le progressive oggi rappresentano solo il 22-23% delle unità di vendita contro il 75-76% delle monofocali, comprendiamo facilmente quale straordinaria opportunità offra oggi saper ingaggiare con convinzione il giovane presbite. Sostituire gradualmente la proposizione della monofocale con le multifocali, in particolar modo quelle evolute, resta la sfida anche per il futuro.

Le aziende mirano a potenziare la propria competitività attraverso importanti investimenti in ricerca e sviluppo e nelle tecnologie applicate all’analisi dei dati per identificare nuove opportunità di business: all’ottico richiedono esplicitamente di migliorare il know how professionale e personale per garantire il massimo livello di personalizzazione della soluzione offerta al cliente finale.

La consulenza customizzata, di qualsiasi natura essa sia, parte dall’indispensabile conoscenza del target di riferimento cui il consumatore appartiene e prosegue

«Ognuno preferisce accettare consigli che gli provengono da una persona che sente appartenere al proprio gruppo di riferimento: pensiamo all’idea tradizionale del centro ottico di quartiere o di paese, che evoca l’adesione a una stessa comunità locale»

nell’ascolto e nella definizione delle esigenze specifiche e individuali della persona che si ha di fronte in quel momento. Aumentare il personale grado di influenza sul cliente per proporre soluzioni innovative è possibile per l’ottico solo attraverso un percorso di consapevolezza delle proprie competenze e dell’importanza di assumere un ruolo di guida nell’indirizzare l’utente verso la scelta migliore. Vendere soluzioni ad alto valore è certamente più difficile che suggerirne di standardizzate e richiede una preparazione tecnica e comunicativa specifiche.

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in-store
ed esperto in comunicazione
Formatore

Per comprendere le dinamiche della persuasione applicate alla corretta proposizione commerciale torna in nostro soccorso Robert Cialdini, uno dei massimi esperti in materia, che nel celebre libro Le armi della persuasione ha recentemente aggiunto un settimo principio alle sue storiche sei leve: il principio dell’unità. Tale concetto si affianca a reciprocità, scarsità, impegno e coerenza, autorevolezza o autorità, simpatia e riprova sociale che rappresentano i sei principi cardine della comunicazione persuasiva e trovano applicazione, oltre che nella vita quotidiana di ciascuno di noi, nelle strategie di pubblicitari e di venditori. Il settimo principio, l'unità, introdotto più recentemente da Cialdini, afferma che ognuno preferisce accettare consigli che gli provengono da una persona che sente appartenere al proprio gruppo di riferimento. Un ottico in grado di porsi e di farsi percepire come “uno di noi” vede moltiplicare la sua influenza sui clienti e aumentare esponenzialmente le possibilità di vendere prodotti di alto valore. Il professionista capace di proporre un servizio di consulenza avanzata e personalizzata a uno specifico target sbaraglia la concorrenza in quanto considerato come autorevole per quel gruppo di appartenenza. Pensiamo all’idea tradizionale di ottico del quartiere o di ottico del paese, che evoca l’adesione a una stessa comunità locale, in cui è conosciuto dai propri clienti quasi fosse “uno di famiglia”.

Cialdini rielabora questo concetto estendendolo a quello di cooperazione: la consulenza personalizzata, cioè l’azione coordinata ottico-cliente orientata al raggiungimento di un fine comune quale la definizione di una soluzione su misura, alimenta infatti la percezione di unità e somiglianza, che si traduce in una maggiore riconoscenza. Insomma, l’impegno profuso nel trovare una proposta individuale condivisa con il consumatore crea un senso di unità, appunto, che premia l’ottico.

Al di là delle facili semplificazioni e banalizzazioni del concetto, è una pratica quanto mai faticosa e difficile da portare avanti. Parte da una accoglienza calda e professionale, da un sorriso solare e da un sincero interessamento per la richiesta dell’utente finale: sia essa un’esplicita domanda di acquisto del nuovo paio di occhiali o una più generica di curiosare per “guardare qualcosa” o, ancora, una richiesta di supporto o di una riparazione.

Ognuna di queste situazioni rappresenta una straordinaria opportunità per raccogliere informazioni attraverso domande mirate e non invasive, informazioni utili a definire una proposta che, attraverso un solido modello di vendita in store, garantisca un’esperienza d’acquisto coinvolgente e appagante. Il tutto con la determinazione necessaria a convincere la persona che si ha di fronte ad accogliere una soluzione che rappresenta per lei la massima proposizione di valore.

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Compliance e percezione del rischio con lac: il ruolo del portalenti

I dati recentemente raccolti sull'osservanza dei protocolli di manutenzione delle lenti a contatto ne rivelano l’inadeguatezza per una percentuale significativa di portatori. Nonostante siano consapevoli dei pericoli associati alla non osservanza delle regole, la loro attenzione relativa all’igiene e soprattutto alla conservazione e alla sostituzione degli appositi contenitori risulta scarsa

L’utilizzo delle lenti a contatto non è esente da complicazioni ed è responsabilità sia del portatore sia del professionista cercare di ridurre l’incidenza e la gravità di eventi avversi.

Quali sono le complicanze gravi?

Tra le più pericolose per la vista vi è la cheratite microbica, un’infiammazione della cornea che colpisce tra 2 e 4 portatori su 10 mila all’anno (con lac in hydrogel, porto quotidiano), tra i 19,5 e i 25,4 su 10 mila (con lac in hydrogel e silicone hydrogel, porto continuato) e 7,7 su 10 mila (con lac per ortocheratologia notturna)1,2 Esistono poi anche altre complicanze meno gravi e più comuni legate sempre alla contaminazione delle lenti a contatto3,4: infatti, gli agenti patogeni possono seguire diversi percorsi per raggiungere la superficie oculare. Una scarsa igiene delle mani, una manutenzione e una sostituzione inadeguate delle lac e del loro contenitore possono contribuire ad aumentare la carica microbica5.

Sebbene gli sforzi della ricerca siano diretti allo sviluppo di portalenti sempre più sicuri nel contrastare la crescita batterica6-8, la contaminazione rimane di

fatto uno dei problemi più rilevanti nell’utilizzo di lenti a contatto. Ricerche precedenti hanno, infatti, dimostrato che la carica microbica in portatori di lac con cheratite microbica era significativamente più elevata rispetto ai soggetti di controllo che non riportavano alcuna complicanza9 e che il tipo di agenti patogeni osservati in coltura derivanti dalla loro cornea e dai loro portalenti era coincidente10-12. Inoltre, la gravità della condizione era associata alla tipologia dei microrganismi isolati nei portalenti stessi13

La cheratite microbica correlata alle lenti a contatto è spesso causata da batteri Gram-negativi delle specie Pseudomonas e Serratia, anche se il 10% delle colture registra la presenza di funghi e Acanthamoeba come organismi che ne causano l’origine14-17. Presenti nell'acqua, contaminano i portalenti che vengono puliti o riempiti con l'acqua del rubinetto o che vengono conservati vicino ai lavandini del bagno18,19. Una volta contaminati i contenitori, alcuni di questi agenti patogeni possono formare un biofilm all’interno, garantendo la resistenza agli agenti antimicrobici e compromettendo l'efficacia delle procedure di disinfezione7,20

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lab

La scelta intelligente per gli occhi dei bambini

Gestione della miopia con Optiswiss Disponibile da marzo 2024

Quanto siamo in grado di osservare le regole?

I dati raccolti sull'osservanza delle istruzioni rivelano che la manutenzione è inadeguata per una percentuale di portatori che va dal 40% al 91%: tale dato dipende da diversi fattori quali il campione di studio, la frequenza di ricambio, il metodo di pulizia consigliato e altro21-24. Inoltre, è stato riscontrato che anche i portatori che mostrano una buona compliance affermano di non essere a conoscenza delle procedure corrette o addirittura dell'effettiva necessità di pulire e sostituire i portalenti23,25,26. Questi diversi comportamenti supportano l’utilità fondamentale di una comunicazione più chiara tra utente e professionista, oltre che di un’educazione inequivocabile del portatore, la quale può essere ostacolata da raccomandazioni e linee guida talvolta contrastanti tra loro, soprattutto in merito alla cura e alla conservazione dei portalenti, fornite sia dai produttori sia dai professionisti stessi27-29

Vi è consolidata evidenza che il tropismo patogeno provenga in particolare dalle mani e dai portalenti, che vanno così ad aumentare la possibilità di infezione oculare30

Che cosa ci dicono gli studi più recenti?

Lo studio di Cardona et al. (2022) ha indagato gli atteggiamenti degli utilizzatori nei confronti della cura dei portalenti, con attenzione alle procedure di pulizia, alla frequenza di sostituzione, alla loro posizione abituale, al tipo di istruzioni ricevute dai professionisti

e alla consapevolezza del rischio associato a pratiche comuni non idonee31. Dopo aver ricevuto le informazioni, qual è il livello di compliance dei portatori in merito alle pratiche di igiene e di sostituzione dei contenitori per lac? Qual è la loro percezione del rischio?

È stata effettuata un'indagine per raccogliere dati demografici, di utilizzo delle lenti a contatto, di compliance sulla manutenzione del portalenti e, infine, sul tipo di indicazioni ricevute e sulla percezione del rischio (in una scala da 1 a 5). Si è quindi indagata la relazione tra i dati demografici e il tipo di informazioni ricevute in merito alla gestione del portalenti e la percezione del rischio.

I risultati hanno rivelato che i partecipanti (che non indossavano lac giornaliere) hanno risposto a 299 sondaggi completati, con un'età media di 24 anni (di cui il 76,9% erano femmine). Si è registrato un porto predominante di lenti a contatto in silicone hydrogel mensile con soluzioni multiuso.

La compliance relativa alla manutenzione del portalenti era scarsa: il 19,1% degli intervistati non puliva mai il portalenti, il 68,6% lo esponeva all'acqua del rubinetto e il 26,4% non riusciva a sostituirlo entro i sei mesi dall'acquisto.

Due terzi degli intervistati hanno ricevuto informazioni specifiche sulla gestione dei portalenti, principalmente in forma orale. Il rischio percepito associato alla scarsa compliance era elevato (valori medi di 4 e 5, dove 5 è il massimo del rischio) e aumentava con

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Lenti a contatto morbide: scegliere, applicare, risolvere

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10 Marzo 2024

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il livello di istruzione (P=0,02 per quanto riguarda il lavaggio delle mani; P=0,03 per quanto riguarda l'igiene del portalenti), con gli anni di esperienza nel porto (P<0.001, riguardo al lavaggio delle mani) e per quei portatori cui sono state fornite informazioni specifiche sulla manutenzione del portalenti (P=0.01, riguardo alla sua sostituzione).

Solo il 40,9% dei partecipanti ha fatto asciugare il portalenti all'aria, senza i tappi e a faccia in giù, come raccomandato, ma l’82,6% ha cambiato soluzione quotidianamente senza rabboccare, una pratica negligente registrata, invece, dal 6,4% degli intervistati. Inoltre, quando le lac non venivano indossate ogni giorno e

Riferimenti bibliografici

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14. Stapleton F, Edwards K, Keay L, et al. Risk Factors for Moderate and Severe Microbial Keratitis in Daily Wear Contact Lens Users. Ophthalmology 2012;119:1516-21.

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16. Schein OD, Ormerod LD, Barraquer E, et al. Microbiology of Contact Lens-Related Keratitis. Cornea 1989;8:281-5.

lasciate nel portalenti, il 43,1% dei partecipanti non ha mai sostituito la soluzione, sebbene i foglietti illustrativi d indichino un determinato periodo di tempo in cui le lenti a contatto possano rimanere a bagno.

Le conclusioni di Cardona et al. (2022) evidenziano che la compliance relativa all'igiene e alla sostituzione del portalenti è stata generalmente scarsa, sebbene la consapevolezza del rischio associato alla non osservanza delle regole fosse elevata e influenzata da fattori come dati demografici, esperienza di porto delle lac e comunicazione intercorsa tra professionista e portatore31. Questi risultati sono in linea con quelli riportati in studi precedenti8,29,32 (continua nel n.3/2024)

17. Arshad M, Carnt N, Tan J, et al. Water Exposure and the Risk of Contact Lens-Related Disease. Cornea 2019;38:791-7.

18. Arshad M, Carnt N, Tan J, et al. Compliance Behaviour Change in Contact Lens Wearers: A Randomised Controlled Trial. Eye (Lond) 2021;35:988-95.

19. Tilia D, Lazon de la Jara P, Zhu H, et al. The Effect of Compliance on Contact Lens Case Contamination. Optom Vis Sci 2014;91:262-71.

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28. Legarreta JE, Nau AC, Dhaliwal DK. Acanthamoeba Keratitis Associated With Tap Water Use During Contact Lens Cleaning: Manufacturer Guidelines Need to Change. Eye Contact Lens 2013;39:158-61.

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32. Zimmerman AB, Richdale K, Mitchell GL, et al. Water Exposure Is a Common Risk Behavior Among Soft and Gas-Permeable Contact Lens Wearers. Cornea 2017;36:995-1001.

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Zeiss: con Visucore 500 l’esperienza refrattiva diventa “unica”

Il nuovo strumento, presentato in anteprima a Berlino lo scorso ottobre durante la convention internazionale e lanciato sul mercato interno a metà febbraio, combina refrazione soggettiva e oggettiva in una sola unità, offrendo all’ottico un risparmio di tempo e spazio e al portatore una customer experience completa e soddisfacente

Approda anche in Italia Visucore 500, il sistema di misurazione ad alta precisione che combina refrazione oggettiva e soggettiva in un’unica unità e permette al professionista della visione di gestire il processo di analisi e raccolta dati in modo integrato e rapido, consentendogli di dedicarsi maggiormente alla fase di consulenza e alla scelta della lente. Lo strumento va così ad ampliare l’offerta dell’azienda oftalmica, per soddisfare quel target di clienti partner con esigenze specifiche in termini di spazio, di tempo e di efficienza. Il nuovo strumento è infatti sia compatto nelle dimensioni, con un ingombro di 0,8 mq, che lo rende utilizzabile agevolmente dal professionista e dal cliente in un ambiente di soli 4 mq e quindi adatto a punti vendita che non dispongono di ampie metrature per la sala controlli, sia veloce nell’eseguire la refrazione completa: poco più di 4 minuti e 30 secondi, con una riduzione dei tempi medi d’esame, secondo test interni svolti in collaborazione con l’Università di Tubinga, del 46% rispetto a quanto accade con una configurazione Zeiss tradizionale composta da i.Profiler Plus e SRU (Subjective Refraction System).

«Anche lo sviluppo di Visucore 500 segue la logica del rinnovamento del nostro parco strumentazione, trainato dall’accelerazione con cui si evolvono hardwa-

Gianluca

re e software: di fatto, però, non va a sostituire un altro prodotto, ma a creare una nuova proposta - afferma Gianluca Gaigher, product manager Vts di Zeiss Vision Care Italia - La sfida è stata combinare tutto ciò che serve per un’analisi visiva completa».

Lo strumento è composto da Visucore 500 Refractor, refrattometro binoculare con aberrometro a fronte d’onda e cheratometro completamente automatico, e

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lenti oftalmiche
Gaigher, product manager Visual Technology Solutions di Zeiss Vision Care Italia

da Visuscreen 100 Compact, visualizzatore digitale di ottotipi con sistema di controllo della convergenza a specchi interni che riduce la distanza di refrazione a un metro rispetto al percorso tradizionale di 5 metri e include un'ampia varietà di test per l'acuità visiva, per la visione binoculare e altri test ausiliari. Il tutto è posizionato su un tavolo sviluppato ad hoc per sostenere l’intero sistema. «L’autorefrattometro ha come particolarità l’utilizzo di un doppio fronte d’onda, per consentire la rapida acquisizione dei dati per entrambi gli occhi - precisa Gaigher - È dotato di simulazione a campo aperto, integrata in un forottero computerizzato, completamente automatizzato e provvisto di ottiche Zeiss specifiche per eseguire la refrazione soggettiva in più modalità: ciò permette di passare a questo tipo di valutazione in pochi secondi, senza che il cliente debba cambiare postazione».

Se uno degli obiettivi di Visucore 500 è rendere tale fase rapida, anche l’accessibilità di utilizzo è uno dei punti di forza della soluzione Zeiss: sono disponibili diverse modalità operative, studiate per ottici professionisti e per collaboratori meno esperti, che possono affidarsi alla modalità di lavoro guidata. «In un centro ottico ci sono risorse e know how diversi con un differente livello di expertise: questa soluzione permette di uniformare il processo di refrazione - prosegue il professionista - La modalità guidata, infatti, si basa su un software con un algoritmo specifico, che in maniera più semplice consente anche a persone con meno esperienza alle spalle di eseguirla e, quindi, di lavorare con lo stesso standard per tutti. C’è poi una seconda modalità, chiamata autosequenza, che offre l’opportunità di utilizzare flussi di lavoro predefiniti o di impostare una sequenza con un set di test optometrici personalizzati rendendola automatica. Infine, la terza è quella libera "Freestyle", per l'ottico optometrista che preferisce una gestione personale e libera di forottero e ottotipi, così da eseguire una refrazione soggettiva pari a quella di un forottero tradizionale».

Come ogni strumento dell’azienda, anche Visucore 500, in via di certificazione per quel che riguarda l’Industria 4.0, è interconnesso all’ecosistema Zeiss e può essere gestito da iPad o pc grazie a Visuconsult 500.

«Questo rende l’intero workflow fluido - aggiunge il product manager - È possibile, ad esempio, accedere al database clienti integrato in Visuconsult e utilizzare i dati storici del portatore ponendoli a confronto per le opportune valutazioni, gestire l’ordine delle lenti in maniera efficiente e senza errori, inviandolo direttamente sulla piattaforma Visustore, oltre che interfacciarsi con il gestionale del negozio».

In sintesi, i benefici di Visucore 500, che configura una filosofia di lavoro diversa e nuova, per quanto riguarda il professionista della visione sono, «oltre al ritorno d’immagine che l’utilizzo di strumentazione tecnologicamente avanzata offre, l’ottimizzazione di tempi, spazi e risorse all’interno del centro ottico, con la conseguente possibilità di dedicare più tempo alla consulenza - conclude Gaigher - Questo è per noi quasi un dogma, nello sviluppo ragioniamo sempre in tale ottica, perché dedicarsi maggiormente proprio alla clientela e al dialogo migliora la fidelizzazione e la presa in carico della singola persona, alla quale naturalmente fa piacere essere al centro dell'attenzione e sentirsi speciale». Per l’utente finale, il vantaggio è poter vivere una customer experience moderna e su misura, soprattutto in un momento in cui si aspetta un approccio professionale, completo, accurato ma anche un’esperienza gradevole, che lo faccia sentire a proprio agio lungo tutto il suo percorso nel centro ottico.

Visucore 500 sarà protagonista di una serie di eventi di lancio sul territorio, i Visucore Days, che Zeiss sta organizzando in tutta Italia, a partire da Castiglione Olona e Roma, sedi presso le quali l'azienda ha recentemente inaugurato due moderni showroom.

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Il nuovo Visucore 500, sistema di misurazione composto da Visucore 500 Refractor e Visuscreen 100 Compact: ha un ingombro di 0,8 metri quadrati, che lo rende utilizzabile in un ambiente di soli 4 mq, e dà la possibilità di eseguire la refrazione completa in poco più di 4 minuti e 30 secondi

Rodenstock: con la nuova tecnologia multifunzione LayR una visione più chiara, strato dopo strato

Quando si indossano gli occhiali, i riflessi sulla lente possono creare un discomfort visivo, riducendo la qualità di ciò che si vede. Tuttavia, con la tecnologia LayR, disponibile sul portfolio B.I.G, le lenti biometriche intelligenti Rodenstock sono progettate per superare ogni ostacolo: grazie ai nuovi strati antiriflesso, è stata creata una lente realmente multifunzione.

Innovativo sistema antiriflesso

La tecnologia multifunzione LayR impiega uno strato antiriflesso avanzato, che consente a una maggiore quantità di luce e dunque a più informazioni possibili di essere trasmesse, aumentando la nitidezza e riducendo i riflessi visibili del 50% rispetto alla generazione precedente di antiriflesso. L’occhio umano, in condizioni fotopiche, è maggiormente sensibile alla luce verde: per questo motivo il riflesso residuo blu di LayR è leggerissimo e impercettibile. Le lenti risultano così trasparenti ed esteticamente gradevoli.

100% Protezione UV

La tecnologia LayR integra uno strato di protezione UV che blocca efficacemente i raggi UV dannosi, salvaguardando gli occhi. Lo strato protettivo non solo impedisce il passaggio dei raggi UV sulla superficie anteriore della lente, ma anche su quella posteriore, favorendo un comfort visivo ottimale.

Resistenza ai graffi

Una lente graffiata può essere molto fastidiosa per chi la indossa, oltre ad aumentare lo sforzo visivo per una corretta messa a fuoco. La tecnologia LayR ha integrato un rivestimento indurente unico che impedisce la formazione iniziale e la diffusione di graffi, proteggendo la parte anteriore e posteriore della lente per assicurare una visione chiara senza distrazioni.

Rivestimento antistatico

La polvere sulla lente può disturbare chi la indossa: grazie alla tecnologia LayR, che aggiunge proprietà repellenti alla lente stessa, è possibile evitare che si accumuli sulla superficie, alterando

la nitidezza visiva. Il rivestimento antistatico di alta qualità impedisce inoltre alle lenti di caricarsi staticamente durante la pulizia: assicura così che non si formino depositi sulla superficie, compromettendo la visione.

X-tra Clean

Lo strato esterno X-tra Clean aggiunge proprietà repellenti alla lente per evitare che acqua, impurità e sporco si accumulino sulla superficie, rendendo la lente più liscia e facile da pulire.

Riduzione luce blu nociva

Che si tratti di uno smartphone, di un computer, di un tablet o di un televisore, le persone oggi trascorrono gran parte del loro tempo davanti agli schermi. Per proteggere gli occhi dalla luce blu potenzialmente dannosa, la tecnologia LayR offre uno strato opzionale di riduzione della luce blu che diminuisce significativamente la quantità di radiazione potenzialmente dannosa che raggiunge l’occhio.

Con la tecnologia LayR, Rodenstock compie un passo avanti nella sua missione di offrire B.I.G. VISION® FOR ALL, la miglior visione possibile a tutti.

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DELL’OPTOMETRIA: EVOLUZIONI E PROSPETTIVE

Dalla rivoluzione delle lenti a contatto all’evoluzione della refrazione e dell’optometria, dei sistemi di correzione e compensazione e, in prospettiva, all’apporto dell’intelligenza artificiale e della telemedicina. Recap dei Key moment degli ultimi 30 anni e della sequenza delle innovazioni dell’Optometria e dell’Ottica, l’eccellenza dei relatori internazionali, l’esperienza con Aston University e il confronto con l’optometria anglosassone.

Tavole Rotonde

Domenica 5 Maggio «La Cattiva Scuola scaccia la Buona Scuola»

Lunedì 6 Maggio «Share Care e collaborazione tra le professioni oftalmiche. Come realizzarla, i benefici per i cittadini e gli attori coinvolti»

Evento, Domenica 5 Maggio

Cerimonia di proclamazione dei diplomati nell’A.S. 2022/2023

XXV CONGRESSO INTERDISCIPLINARE
CELEBRAZIONE
1994-2024 :
DELLE TAPPE CHE HANNO SEGNATO LA STORIA DELL’OTTICA E
Per informazioni: Segreteria Organizzativa Istituto Zaccagnini, Via Gherardo Ghirardini 17,
Bologna Tel. +39
Fax +39
481526 congresso@istitutozaccagnini
Centro Congressi Hotel Savoia Regency
5 e 6 Maggio 2024
40141
051 480994,
051
Auditorium
Bologna

Torna nel 2024 il format di successo “Eyezen expert talks.

Esperienze da condividere”

Prende il via ufficialmente la seconda wave del progetto “EYEZEN EXPERT TALKS. Esperienze da condividere”, che ha debuttato a novembre 2023 sui canali trade e social media del brand e ha fatto registrare un grande successo di visibilità. Il format, ideato dal Team Marketing Italia, ha coinvolto sei centri ottici best performer di Eyezen® con lo scopo di testare la loro percezione del brand e condividerla con i colleghi, fornendo consigli maturati grazie all’esperienza sul campo e delineando un autentico protocollo di vendita di queste lenti.

Si tratta di Maurizio Delmaestro, Alfonso Lisi, Nicola Masina, Elena Romani, Irene e Marta Russi, Davide Salerno, protagonisti di un’attività di shooting che ha permesso di realizzare contenuti video formativi e informativi, in cui hanno raccontato la personale esperienza, in qualità di portatori e professionisti, di lenti Eyezen®.

I professionisti della visione sono la voce del brand per suggerire ai colleghi ottici best practice e protocolli di vendita delle lenti monofocali evolute Eyezen®
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Il progetto sarà amplificato in maniera capillare grazie alle principali testate di settore, garantendo così una copertura completa e mirata verso il pubblico di riferimento. Inoltre, sarà veicolato anche tramite alcune newsletter selezionate, indirizzate al mercato, assicurando un’ulteriore penetrazione e un contatto più diretto con il pubblico interessato.

Per promuovere il marchio in maniera trasversale e dinamica, Eyezen® si avvale della voce dei professionisti della visione, attraverso un format dinamico che punta sulla comunicazione trasparente ed empatica.

Non resta che sintonizzarsi sulla novità di Eyezen® e seguire il format “EYEZEN EXPERT TALKS. Esperienze da condividere”, live a partire da febbraio sui canali trade del brand. Ecco le testimonianze degli ottici

“Così come si è evoluto il nostro stile di vita, ora sempre più connesso, anche le lenti si sono evolute per rispondere alle esigenze visive dettate dalla vita digitale. Durante l'esame refrattivo pongo sempre molta attenzione alla visione da vicino, eseguendo tutti i test optometrici che ne permettono la valutazione, tenendo conto anche della sensazione soggettiva del portatore. I test permettono di poter valutare la scelta tra le lenti della famiglia Eyezen, come Start o Boost”.

Elena Romani, ottica optometrista ed Eyezen Expert Trento.

“Raccomando Eyezen Boost ai portatori che necessitano di un supporto alla accomodazione per ridurre lo stress visivo a distanza prossimale”.

Ri-Party con Eyezen®

Nicola Masina, ottico optometrista ed Eyezen Expert Abano Terme (Padova).

“La nuova generazione di lenti monofocali evolute Eyezen Start tiene in considerazione le moderne necessità visive e lo stile di vita connesso. Offrono quindi a chi le indossa una migliore visione da lontano e da vicino, riducendo le aberrazioni indotte dalle lenti. Eyezen Start Stock completa la gamma di offerta, soprattutto per coloro che necessitano di una soluzione visiva immediata”.

Davide Salerno, ottico optometrista ed Eyezen Expert Grottaferrata (Roma).

“I risultati dipendono dal team: condividiamo gli obiettivi, ognuno con le proprie competenze e peculiarità, siamo in formazione continua. In tal senso i Professional Essilor e la piattaforma Leonardo hanno dato un supporto notevole”.

Alfonso Lisi, ottico optometrista ed Eyezen Expert Viterbo.

“Per me è quindi fondamentale abbinare alla scelta della lente le sue modalità di utilizzo e tra queste, molto spesso indichiamo dei consigli chiari e pratici sulla postura dei giovani portatori davanti ai dispositivi digitali”.

Maurizio Delmaestro, ottico optometrista ed Eyezen Expert Fornovo (Parma).

“Ogni volta che esce un nuovo prodotto, noi siamo entusiaste, non vediamo l'ora di provarlo e di proporlo ai nostri clienti. Con Eyezen è andata proprio così: le abbiamo provate, siamo rimaste molto soddisfatte e oggi sono la nostra prima scelta”.

Irene e Marta Russi, ottiche optometriste ed Eyezen Expert Pieris (Gorizia).

Essilor® lancia la promozione Ri-Party con Eyezen®, un’opportunità straordinaria per tutti i clienti per ri-partire alla grande con le lenti monofocali evolute Eyezen® a condizioni vantaggiose. Protagoniste dell’offerta sono le lenti Eyezen® Start RX, Eyezen® Start Stock, Eyezen® Boost profili 0.4 e 0.6 e Eyezen® Kids, progettate per soddisfare le esigenze visive di tutti i portatori di lenti monofocali sempre connessi.

In esclusiva per i clienti Essilor Experts, le lenti Eyezen® acquistate durante la promo Ri-Party danno accesso all’esclusivo Essilor Experts One Program, esteso fino al 30 aprile 2024.

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Essilor® è un marchio registrato di Essilor International. Tutti i marchi citati sono di proprietà di Essilor International, a eccezione di Transitions. Transitions è un marchio registrato di Transitions Optical, Inc. usato su licenza di Transitions Optical Limited. ©2023 Transitions Optical Limited. Le prestazioni fotocromatiche sono influenzate da fattori quali temperatura, esposizione UV e materiale ottico della lente.

Transitions® dà il benvenuto a GEN STM Uno straordinario salto in avanti, una tecnologia ultra reattiva alla luce: il nuovo standard per gli occhiali da vista

Transitions Optical apre un nuovo capitolo per offrire una qualità di visione senza precedenti con il lancio di una tecnologia davvero innovativa: Transitions® GEN S™

Transitions® GEN S™ definisce un nuovo standard nel futuro dell’ottica, spingendosi al di là dei confini delle tradizionali lenti da vista. Il team di ricerca e sviluppo del brand sa che i portatori di occhiali hanno bisogno di qualcosa di più di una semplice correzione e ha lavorato - fianco a fianco con i consumatori - per creare una lente dinamica che vada oltre le aspettative.

GEN SPEED™: reattività eccezionale alla luce

Transitions® GEN S™ è la lente intelligente alla luce più veloce1 del brand. Chiara all’interno, si scurisce in pochi secondi2 all’esterno. È ultra-reattiva alla luce9 e raggiunge la categoria 3 in 25 secondi3*, tornando chiara in meno di due minuti4*. L’88% dei portatori è stato concorde nell’affermare che le lenti Transitions® GEN S™ si sono adattate così velocemente alla luce da non notare o notare appena il cambiamento5*.

GEN STYLE™: esclusiva palette cromatica, debutta Ruby

Le lenti Transitions® GEN S™ sono disponibili in otto esclusivi colori, tra cui un’assoluta novità: Transitions® GEN S™ Ruby. Tutte le colorazioni sono state ottimizzate per mantenere la massima fedeltà alle tonalità, garantendo tinte vivaci in ogni condizione di luce. Chiare in interni e splendidamente colorate all’aperto, le lenti Transitions® GEN S™ offrono infinite possibilità di abbinamento per adattarsi a qualsiasi look.

In questa pagine, due momenti della Transitions Academy, svoltasi a Orlando, in Florida, a metà febbraio, durante la quale è stata presentata ufficialmente Transitions Gen S

GEN SMART™: senza compromessi per le tue giornate frenetiche

Transitions® GEN S™ offre una migliore qualità di visione6*, fornendo in qualsiasi momento un’esperienza visiva che si adatta alle diverse e mutevoli situazioni ambientali. Grazie all’elevata reattività, garantisce un recupero della visione da luci intense più veloce del 39%7(A)* rispetto alle lenti chiare. Nella fase di ritorno allo stato chiaro, i test hanno rilevato un miglioramento del 39,5% nella sensibilità al contrasto7(B)* e un recupero della visione del 40% più veloce7(B)* rispetto alle lenti di generazione precedente.

Inoltre, Transitions® GEN S™ offre una protezione ottimale, bloccando il 100% dei raggi UVA e UVB quando si scurisce all’aperto e filtrando sino al 32% di luce blu-viola quando è allo stato chiaro e sino all’85% quando si attiva8.

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Con l’innovazione delle lenti Transitions® GEN S™, portare gli occhiali non sarà più soltanto una necessità, ma un’esperienza che migliora la qualità della vita in tutti i suoi molteplici aspetti. L’obiettivo è offrire soluzioni per tutelare al massimo la vista e, a tal fine, Transitions Optical si concentra sulla gestione della luce con tecnologie che vadano oltre la tradizionale correzione.

Transitions® GEN S™ unisce scienza e tecnologia in un prodotto innovativo, intelligente e intuitivo, che reagisce così velocemente alla luce da adattarsi a ogni movimento. Inoltre, Transitions non tralascia il fattore stile e, grazie all’ampia palette cromatica, consente di personalizzare il proprio look con colori vivaci che si abbinano a qualsiasi montatura. Leonardo, la piattaforma di formazione di EssilorLuxottica, mette a disposizione un ricco calendario di sessioni live a partire da fine marzo e, a seguire, saranno disponibili diversi contenuti interattivi dedicati all’approfondimento della nuova tecnologia.

Oggi il benessere della visione ha uno strumento in più, le lenti Transitions® GEN S™, disponibili a partire da aprile 2024 e destinate ad affermarsi tra le soluzioni più raccomandate dagli ottici.

Riferimenti

*Test effettuati su lenti grigie. Le prestazioni delle lenti fotocromatiche possono variare a seconda dei colori e dei materiali e sono influenzate dalla temperatura e dall'esposizione ai raggi UV.

1. Rispetto alla generazione precedente Transitions Signature GEN8. Test effettuati su lenti grigie a 23°C, raggiungendo un livello di trasmissione pari a T=70% ottenendo al contempo meno del 14% di trasmissione quando attivate.

2. Test effettuati su lenti in policarbonato e CR39 in differenti colori a 23°C, raggiungendo un livello di trasmissione pari a T=18%.

3. Test effettuati su lenti in policarbonato grigie e CR39 a 23°C, raggiungendo un livello di trasmissione pari a T=18%

4. Test effettuati su lenti grigie in policarbonato e CR39 con trattamento antiriflesso premium a 23°C, raggiungendo un livello di trasmissione pari a T=70%.

5. Test condotto negli Stati Uniti da un’agenzia di ricerca di mercato esterna nel primo trimestre del 2023 su 133 portatori di lenti da vista che hanno indossato lenti Transitions® GEN S™ con indice 1,67 e trattamento AR premium allo stato chiaro grigio.

6. La qualità della visione è risultata migliore in condizioni di luce difficili, in particolare nel passaggio da un ambiente luminoso a uno più buio (fonte B, Transitions® GEN S™ rispetto a Transitions Signature GEN 8), in situazioni di luce intensa o molto intensa (fonte A, Transitions® GEN S™ rispetto alle lenti chiare e in condizioni di scarsa illuminazione con picchi di luce diffusa (fonte A, Transitions® GEN S™ rispetto alle lenti chiare).

6. Fonte A: Studio in cieco randomizzato, controllato e in cross-over, condotto nel 2023 su 30 partecipanti in salute (19,2 ± 1,3 anni). Test dello stress da luce (riflessi fastidiosi e abbaglianti, recupero dal fotostress) effettuato con lenti grigie Transitions® GEN S™ con indice 1,6 e trattamento antiriflesso premium allo stato chiare e più scuro, rispetto a lenti chiari con indice 1,6 e trattamento antiriflesso premium. A capo della ricerca: Prof. Billy R. Hammond.

6. Fonte B: Studio in cieco randomizzato, controllato e in cross-over, condotto nel 2023 su 10 partecipanti pre-addestrati e in salute (29,5 ± 4,0 anni). Test della sensibilità al contrasto in fase di ritorno allo stato chiaro con lenti Transitions® GEN S™ grigie con indice 1,6 e trattamento antiriflesso premium rispetto a lenti Transitions Signature GEN 8 grigie con indice 1,6 e trattamento antiriflesso premium. A capo della ricerca: Prof. Pablo Artal. Abstract approvato all’ARVO 2024. Duarte-Toledo R, Mompeán J et al., A new photochromic lens improves contrast sensitivity during fade back.

7. Fonte A: Studio in cieco randomizzato, controllato e in cross-over, condotto nel 2023 su 30 partecipanti in salute (19,2 ± 1,3 anni). Test dello stress da luce (riflessi fastidiosi e abbaglianti, recupero dal fotostress) effettuato con lenti grigie Transitions® GEN S™ con indice 1,6 e trattamento antiriflesso premium allo stato chiaro più scuro, rispetto a lenti chiare on indice 1,6 e trattamento antiriflesso premium. A capo della ricerca: Prof. Billy R. Hammond.

7. Fonte B: Studio in cieco randomizzato, controllato e in cross-over, condotto nel 2023 su 10 partecipanti pre-addestrati e in salute (29,5 ± 4,0 anni). Test della sensibilità al contrasto in fase di ritorno allo stato chiaro con lenti Transitions® GEN S™ grigie con indice 1,6 e trattamento antiriflesso premium rispetto a lenti Transitions Signature GEN 8 grigie con indice 1,6 e trattamento antiriflesso premium. A capo della ricerca: Prof. Pablo Artal. Abstract approvato all’ARVO 2024. Duarte-Toledo R, Mompeán J et al., A new photochromic lens improves contrast sensitivity during fade back.

8. Test effettuati su lenti grigie in policarbonato e CR39 in differenti colori. La luce blu-viola è compresa tra 400 e 455nm (ISO TR 20772:2018)

9. Test effettuati su lenti grigie in policarbonato e CR39 con trattamento antiriflesso raggiunge un livello di trasmissione pari a T=70% in meno di 2 minuti e si attiva al 18% di trasmissione a 23°C in meno di 30 secondi.

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Ital-lenti: il nuovo mondo delle lenti occupazionali

Gli attuali stili di vita hanno portato a svolgere attività prettamente in ambienti interni e circoscritti, con un intenso utilizzo di dispositivi digitali, quali computer, tablet e smartphone, sottoponendo il sistema visivo a un forte stress: la moderna “vita digitale” richiede infatti un costante impegno per i nostri occhi a distanza ravvicinata (vicino e intermedio).

Gli effetti collaterali del digitale

Purtroppo ci sono degli effetti collaterali a questo “mondo digitale”, a carico, in particolare, del sistema visivo, evidenziati da un aumento significativo di problematiche quali arrossamenti dell’occhio, poca o eccessiva lacrimazione, dolori cervicali e cefalee anche intense, che possono essere sintomo di un affaticamento visivo prolungato. Questa sindrome da stress accomodativo può essere alleviata con l’utilizzo di lenti specificatamente progettate per tali necessità.

Relax: le monofocali digitali che contribuiscono a prevenire l’affaticamento visivo indotto da stress accomodativo

RELAX è una specifica lente monofocale evoluta ad assistenza accomodativa ideata per contrastare gli effetti dello sforzo accomodativo prolungato, grazie all’innovativa geometria che permette un rilassamento visivo anche in fase di maggiore lavoro o studio.

Le lenti Relax risultano particolarmente consigliabili a tutti i portatori non presbiti nella fascia di età compresa tra i 15 e i 45 anni:

• che lamentano problemi di affaticamento visivo;

• che utilizzano dispositivi digitali in modo continuativo per 2 o più ore al giorno;

• che svolgono attività prolungate, focalizzando a distanze ridotte (vicino e intermedio).

Le lenti ad assistenza accomodativa Relax sono realizzate in 4 valori addizionali: 0.40 - 0.600.90 e 1.25 D, che, in funzione dell’età del portatore e di conseguenza della sua riserva accomodativa o delle necessità visive riscontrate in fase di refrazione, permettono di soddisfare le esigenze visive in un’ampia fascia di utenti.

Office: le degressive dinamiche per la vita indoor e da ufficio

Subentrando la presbiopia, le lenti degressive OFFICE sono la soluzione ideale per garantire il miglior comfort visivo, offrendo un’adeguata profondità di campo dinamica per rispondere alle necessità del portatore presbite che deve svolgere la propria attività giornaliera in ufficio o comunque in ambiente circoscritto.

Office è la famiglia di lenti degressive a profondità di campo progettate da Ital-lenti per l’utilizzo indoor, ossia in ufficio, in ambienti circoscritti e a casa: in tali situazioni, infatti, le specifiche esigenze richiedono una correzione ottimale per le aree di visione che variano dal vicino all’intermedio, fino a distanze intermedie più ampie per ambienti più spaziosi, ad esempio open space, negozi, aule scolastiche, ecc.

Ital-lenti ha sviluppato 3 differenti design, per una funzionalità ottimizzata in ogni condizione:

BOOK, con una geometria ottimizzata prevalentemente per vicino con degressione nell’intermedio, per la lettura e le attività manuali che necessitano di una profondità di campo da 40 a 100 cm, ma

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con una zona più ampia e stabilizzata nell’area del vicino;

MONITOR, la geometria ideale per il lavoro al computer, con un’area di degressione che spazia dai 40 ai 200 cm: per un’attività intensiva che prevede l’utilizzo di monitor, oggi di più grandi dimensioni e anche a uso multiplo, ottimizza una zona più ampia e stabilizzata nell’area dell’intermedio;

ROOM, spesso definita “progressiva indoor”, è la geometria specifica per chi lavora in ambienti interni con focalizzazioni per vicino e intermedio, ma che necessita della visualizzazione su aree intermedie più profonde, esigenza che richiede una maggiore profondità di campo e una visione ottimizzata da 40 cm ad almeno 4 metri.

Per garantire aree di visione funzionali a ogni tipologia di correzione, ametropia e necessità di personalizzazione, Ital-lenti propone 3 differenti tipologie di lenti:

TWICE OFFICE è la degressiva top di gamma realizzata con la tecnologia della geometria a doppia superficie evoluta, che, grazie alla distribuzione dei poteri su entrambe le superfici, aumenta in modo esponenziale l’acuità visiva in tutti i campi di visione e per tutte le correzioni, anche con valori refrattivi più elevati e soprattutto per la correzione di astigmatismi.

Le lenti degressive Twice Office possono essere personalizzate in base ai parametri posturali del portatore qualora risultino al di fuori dei valori standard e possono essere richieste con 2 differenti canali di degressione di 12 o 16 mm, in funzione della centratura e dell’ampiezza della montatura prescelta;

OFFICE HV è la lente degressiva a geometria interna che può essere richiesta anche con geometria personalizzata, ottimizzando le zone di visione in base ai parametri posturali del portatore. Anche Office HV è disponibile in 2 differenti canali di degressione di 12 o 16 mm, in funzione della centratura e dell’ampiezza della montatura prescelta;

OFFICE è la degressiva universale che offre il miglior equilibrio funzionale grazie al ricalcolo del potere su tutta la superficie della lente. Le lenti OFFICE sono realizzate con poteri degressivi dinamici, calcolati automaticamente dal software in base all’utilizzo prescelto e al potere di prescrizione, ottimizzando il valore degressivo necessario in funzione del valore addizionale, che definisce il livello di presbiopia del portatore.

Per semplificare le modalità di ordinazione, le lenti OFFICE possono essere richieste semplicemente indicando, come per le progressive, potere per lontano, valore addizionale e geometria prescelta: il sistema determinerà la degressione corretta, sempre valutando attentamente le distanze effettive di focalizzazione e, di conseguenza, rilevando i corretti valori refrattivi.

In combinazione con le innovative geometrie Relax e Office è consigliabile l’utilizzo di lenti realizzate con il materiale UVTECH, sviluppato per filtrare completamente le radiazioni UV e la parte più energetica della luce blu fino ai 420 nm, particolarmente dannose per i nostri occhi ed emesse, oltre che dalla luce solare, anche dai dispositivi digitali.

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Binocularità: un padre in condivisione con l’intelligenza artificiale

Dal latino binis-oculis , doppio occhio, il termine binocularità è nel lessico quotidiano dell’optometrista quale tensione costante del clinico in sede d’esame: correggere un’ametropia preoccupandosi di mantenere la visione binoculare è uno dei doveri professionali del controllo visivo.

La bibliografia riporta che il primo a occuparsi di visione binoculare e dei problemi connessi è stato, in tempi recenti, Louis Emile Javal, ingegnere minerario nato a Parigi nel 1839 e morto nel 1907, nel suo testo del 1896 Manuel du Strabisme . Nel 1911 esce postumo il terzo volume del Manuale di Ottica Fisiologica di Hermann Helmholtz, in cui l’autore diffusamente riporta i suoi studi sull’oroptero. In realtà entrambi riprendono e rielaborano il De Refractione-Libro VI del filosofo napoletano Giovan Battista Della Porta del 1593 e l ’Opticorum-Libro II del gesuita belga Franciscus Anguilonius del 1613, che per primi se ne occupano nel tardo Rinascimento.

Ma, come sa chiunque si occupi di storia, pochi inventano e anche Javal ha, con buona probabilità,

Docente di ottica e optometria, autore di numerose pubblicazioni inerenti alla professione

beneficiato dell’invenzione di Sir Charles Wheatstone, geniale fisico britannico morto a Parigi nel 1875 all’età di 73 anni, che quasi quattro decenni prima dà vita allo stereoscopio, un semplice strumento usato tuttora nei test di abilità visiva e che ha originato la prima fotocamera binoculare a opera di J.B. Dancer, un ottico di Manchester, nel 1852, e poi al sinottoforo. Ma Wheatstone rielabora anche la vecchia abitudine di Giulio Cesare di servirsi di un linguaggio cifrato con gli amici più fidati e pubblica, nel 1854, il Playfair Cipher , un gioco in codice crittografato di comunicazione: la decrittazione è il processo di riconversione del testo cifrato nel suo formato originale.

Oggi i computer crittografano i dati applicando un algoritmo, ovvero una serie di procedure per eseguire un'attività specifica, a un blocco di dati. L’intelligenza artificiale, la quale sta affascinando o turbando i nostri giorni e da almeno una dozzina d’anni ci profila, ha origine da un ingenuo gioco di un fisico britannico che, mentre ci aiuta quotidianamente negli esami visivi, sta inquietando il presente e il futuro prossimo di tutti noi.

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