Sciamanager

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Abstract Sciamanesimo e managerialità: due culture che si incontrano.

SCIAMANAGER Esperienza ideata da Massimo Borgatti Pubblicato su www.formazionesperienziale.it , 2009 Sii impeccabile con la parola, non prendere nulla in modo personale, non dare niente per scontato, fai sempre del tuo meglio, esiste solo un momento – questo. Comincia in questo modo Sciamanager, con queste cinque non facili “regole” e con l’accordo di resettare il proprio passato per focalizzarsi esclusivamente nel presente, come in una sorta di mondo parallelo. Un po’ di mistero e siccome nessuno sa chi sei e cosa hai fatto finora, la possibilità finalmente di non recitare sempre la solita parte.

E questo direi è il primo punto forte, originale e catalizzante: non parlare del proprio passato, del proprio lavoro, della propria immagine ma concentrarsi solo sul qui ed ora. È già un bell’esercizio. Naturalmente ci sta una breve introduzione allo sciamanesimo, alla visione tolteca e alle sue concezioni fondamentali. Prima fra tutte, probabilmente ispiratrice di questo corso, la


concezione che tutto è energia e campi energetici, e quindi qualsiasi evento può essere letto in questa chiave. L’energia se non viene bloccata da abitudini, pensieri ricorrenti ed emozioni parassite porta allo sviluppo, alla trasformazione e al cambiamento. Da questo punto in avanti la maggior parte del corso è dedicata ad esercizi per attivare l’energia, per essere consapevoli (e domare) il proprio dialogo interno, per conoscere e sviluppare le emozioni che portano alla trasformazione, per diventare insomma un guerriero che combatte e si muove nel mondo con forza e libertà. Un corso per leader, ma che non parla di comportamenti da leader; tanto per intendersi niente lista delle azioni che differenziano il leader dal manager o che definiscono i vari stili di leadership.

E questa è già un’altra buona notizia, una formazione alla persona e non al ruolo. Una sensibilizzazione all’ascolto, di sé, della natura e della sua energia, per decidere ognuno in autonomia i propri comportamenti da leader-guerriero. Belli gli esercizi su cosa pensa la mia testa, sull’inventario di energia. Forse potrebbe aiutare qualche stimolo in più per esercitarsi su energia e contesto lavorativo. Mito e rituale è un altro focus originale. Nella nostra civiltà frettolosa non c’è spazio per la costruzione e la celebrazione di riti, tutti troppo intenti a correre e a fare. Eppure il rituale per lo sciamano, ma non solo per lui, ha la funzione fondamentale di concentrare e canalizzare l’energia verso una direzione ben precisa, indirizzata verso un intenzione desiderata e consapevole. Il bosco è il luogo ideale alla celebrazione di riti per la forza e il mistero che lo anima e Sciamanager lo utilizza alla grande, di giorno e di notte, creando momenti suggestivi ed emozionanti. Non solo però per il gusto di emozionare, ma sempre con grande attenzione a sviluppare il coraggio di sbarazzarsi di modalità vecchie e ormai improduttive. Attenzione, intenzione, determinazione tre qualità importanti per un leader

in aziende in continuo cambiamento e che i riti nel bosco aiutano certamente a sviluppare. Una parte importante del corso è dedicata alla costruzione e alla scelta del proprio obiettivo personale da sviluppare. Forse è la parte meno originale, non per questo meno importante, ma insomma già vista in molti altri percorsi formativi (del resto bisogna essere sempre per forza originali?). Anche qui ritualità, mito e dichiarazione del proprio intento aiutano a prendersi sul serio e a mettere energia in quello che vogliamo raggiungere. E scusate se è poco! L’ideazione e la conduzione di Sciamanager è di Massimo Borgatti. Conduttore forte e delicato nello stesso tempo. Nonostante il filone dello sciamanesimo, per fortuna non si propone come guru ma come un uomo alla ricerca. Bravo a sollecitare, senza mai essere invadente, sa mettersi a nudo nei momenti di difficoltà. Propone dei temi che potrebbero essere confusi con la New Age, ma forse perché ingegnere e conoscitore del mondo aziendale, ha trovato un buon equlibrio per rendere utilizzabili queste che potrebbero essere considerate strane pratiche anche nel mondo del business. Un valido contributo arriva anche da Guido Bonvicini, guida alpina e garante della sicurezza, ma soprattutto appassionato di natura e umanità.

Insomma una piacevole solita sorpresa: quando un percorso è ben costruito, forse non fa scoprire nulla di nuovo, ma ti fa giungere sempre allo stesso centro, percorrendo una strada diversa. Personalmente tante cose dette (e sperimentate) le ho prese dall’Analisi Transazionale, dalla Psicologia Junghiana, dalla PNL, dal Tai Chi, dallo Yoga. E le ho ritrovate in Sciamanager che come simbolo ha un centro da cui partono tre frecce per distribuire energia. Bravo Massimo!, in fondo innovazione non è scoprire niente


di nuovo di quanto non sia già stato fatto, ma ricomporre le tessere del puzzle in un modo creativo e attuale. A chi consigliarlo: a tutte quelle aziende e persone che non hanno paura di cambiare (o che forse ce l’hanno ma nonostante questo lo desiderano fortemente). Se siete interessati la prossima edizione è il 20 e 21 giugno (www.sciamanager.com). A chi sconsigliarlo: a quelle aziende e persone che hanno bisogno di un approccio razionale, che vogliono sapere con chiarezza contenuti, metodi e soprattutto output. Punti forti

Possibili miglioramenti

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Resettare il passato e concentrarsi sul qui ed ora Esercizi energetici Formazione alla persona Miti e ritualità Determinazione e intenzionalità

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Le 5 regole iniziali non sono facili da seguire per due giorni interi da un gruppo (ma chi lo dice che questo sia un punto da migliorare?) Qualche esercizio in più su energia e lavoro La costruzione degli obiettivi


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