16 Riserva Naturale Monte Rufeno

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IL LIFE GO PARK Il Lazio possiede una spiccata variabilità di ambienti e di paesaggi che vanno dal mare e dalle isole alle vette appenniniche, dai laghi costieri salmastri a quelli appenninici interni ed a quelli vulcanici, dalle catene costiere dei Lepini, Ausoni, Aurunci alla montagna interna, dai rilievi tufacei della Maremma Laziale alla Pianura Pontina; a questa variabilità geografica corrisponde un grande patrimonio di biodiversità, sia in termini di habitat che di specie di flora e di fauna. Questo grande patrimonio naturale va tutelato ma va anche fatto conoscere ai cittadini che attraverso un turismo eco-sostenibile possono esportare nel mondo le bellezze della nostra regione. Lo scopo principe del progetto Life Go Park è di migliorare la conoscenza delle Aree Naturali Protette rendendo consapevole l’uomo dell’importante relazione che c’è tra umanità e natura. Si organizzeranno eventi di divulgazione come: info-days, fiere e conferenze, si formeranno docenti e studenti sull’importanza che la natura ha sulla nostra vita e si cercherà di aumentare le visite alle Aree Naturali Protette anche attraverso la messa in opera di un application per Smartphone che potrà aiutare nella pianificazione di un itinerario attraverso i tanti percorsi naturalistici, eventi di folklore, attività educative che i parchi della regione Lazio mettono a nostra disposizione.


IL TERRITORIO La Riserva Naturale Regionale Monte Rufeno, si trova all’estremo nord del Lazio, al confine con Umbria e Toscana. Compresa interamente nel territorio comunale di Acquapendente, l’area protetta occupa una superficie di circa 3.000 ettari. Il rilievo del Monte Rufeno (734 m slm) si trova a nord del fiume Paglia, nella porzione di area protetta che ricopre i due terzi della superficie totale. Il fiume non separa solo due settori della riserva ma anche due aree di diverse origini geologiche: il settore nord che si allunga verso la Toscana oltre la frazione di Trevinano, è caratterizzato da calcari, marne e argille di origine marina che conferiscono una morfologia dolce al paesaggio; nel settore sud, intorno alla frazione di Torre Alfina, gli stessi calcari, argille e arenarie sono ricoperti da tufi e lave consolidate, generate dalla più recente attività vulcanica del “complesso Vulsino”, di cui fa parte anche il vicino Lago di Bolsena.

01 - Fiume Paglia

02 - Fiume Paglia


LA STORIA Acquapendente, una delle tappe più importanti lungo l’itinerario di Sigerico, data la presenza, all’interno della Concattedrale, della copia più antica rimasta in Europa del Santo Sepolcro di Gerusalemme, presenta uno sviluppo urbanistico che si è modificato secondo i cambiamenti che il tracciato della Via Francigena ha subito nei secoli. Lo sviluppo economico, soprattutto artigianale, è testimoniato dai numerosi ritrovamenti ceramici di epoca medievale, rinascimentale e seicentesca che dal 1990 sono stati portati alla luce da scavi di butti nel centro storico e oggi visibili nelle esposizioni proposte nelle sedi del Museo della Città. Proprio all’epoca medievale risale la leggenda del miracolo della Madonna del Fiore che narra di come la fioritura di un ciliegio secco da anni sia stata considerata il segnale divino per liberare la città dall’oppressione del tiranno Guelfo VI vassallo dell’imperatore Federico I di Svevia detto il Barbarossa. La leggenda è ancora oggi ricordata con una festa celebrata la terza domenica di maggio attraverso l’esposizione di grandi pannelli floreali (detti Pugnaloni, nome derivato dallo strumento utilizzato dai contadini per stimolare i buoi durante il lavoro nei campi), che con vere e proprie illustrazioni rappresentano il tema della libertà. 03 - Concattedrale di Acquapendente


L’ARCHEOLOGIA Il nucleo urbano di Acquapendente è inserito all’interno di una cinta muraria risalente al periodo medievale oggi ancora visibile in alcuni tratti. All’interno del centro storico sorgono chiese e palazzi signorili testimonianza dei fasti cinquecenteschi e dell’importanza che la città aveva assunto in quei secoli. La Chiesa di San Francesco, nel medioevo di Santa Maria, è la prima testimonianza visibile all’ingresso della Via Francigena per chi viene da nord, mentre dalla parte opposta verso Roma la Concattedrale racchiude una cripta del XII secolo dentro la quale è custodito il sacello del Santo Sepolcro copia dell’originale gerosolimitano. La Torre Julia de Jacopo, antica porta posta all’ingresso sud della cinta muraria, oggi è sede di un centro informazioni e di una sezione del Museo della Città dedicata alla ceramica arcaica ritrovata in Acquapendente. Al centro della cittadina la Piazza intitolata a Girolamo Fabrizio, medico chirurgo e professore all’Università di Padova nel secolo XVII, presenta oltre al palazzo comunale ricostruito nell’800 ad opera dell’Architetto G. Meluzzi anche altre emergenze architettoniche datate intorno al secolo XVI come i palazzi Piccioni, Caterini e Costantini che testimoniano, anche dalle maestosità dei loro portali, la presenza ad Acquapendente di famiglie nobili integrate nel tessuto sociale dell’epoca. I borghi di Trevinano e di Torre Alfina posti proprio ai margini della Riserva Naturale di Monte Rufeno sono ancora oggi dominate da due castelli che nei secoli hanno visto il passaggio di famiglie importanti come i Monaldechi della Cervara. LA BIODIVERSITA’ Le colline ricoperte da boschi, che caratterizzano il paesaggio della Riserva naturale, ospitano una grande diversità di specie e ambienti. Numerose specie di uccelli forestali, come picchi, cince e silvidi, oltre a rapaci diurni e notturni, nidificano sia nei boschi di latifoglie che di conifere. Notevole la varietà di mammiferi presenti, tra cui roditori arboricoli come lo scoiattolo, ma anche il moscardino e il più raro quercino, e importanti carnivori come la volpe, la martora e il gatto selvatico.


Recentemente è stata rilevata anche la presenza stabile del lupo il predatore naturale dei nostri ungulati: cinghiali, caprioli e daini. Tutta la Riserva è attraversata da corsi d’acqua, in grado di ospitare, grazie alla loro integrità, le specie più delicate di anfibi, come la salamandrina, e di crostacei, come il granchio d’acqua dolce e il gambero di fiume e pesci come il ghiozzo di ruscello. Nelle piccole e sporadiche radure fioriscono più di 30 specie di orchidee come il raro barbone adriatico, e si possono contare oltre 80 tipi diversi di farfalle come la altrettanto rara polissena. In mezzo ai boschi, la sorprendente formazione di raccolte d’acqua, spesso effimere, spiega la presenza della rara erba scopina, che crea un fitto tappeto di colore rosa-violetto quando, una volta all’anno, fiorisce al di sopra del pelo dell’acqua e la rara testuggine palustre. L’apparente omogeneità del paesaggio nasconde una flora costituita da più di mille specie differenti e fioriture che colorano il bosco o i margini di esso durante la stagione propizia; i narcisi, il giglio rosso e il giglio martagone, il giaggiolo susinario, il dittamo, la veccia giallastra e perfino il brugo sono alcune delle peculiarità floristiche della riserva. Anche l’ambiente antropico ospita specie di interesse per la conservazione come le numerose colonie di pipistrelli, orecchione e ferro di cavallo minore, all’interno dei casali o serpenti come il colubro liscio e il cervone nelle aree limitrofe. Tritone crestato e tritone punteggiato sono i frequenti inquilini di pozze e fontanili. Nella valle del fiume Paglia, un sito di interesse comunitario, si concentra una peculiarità di ambienti e specie come la santolina etrusca e un elevato numero di tipi di uccelli acquatici sia svernanti che nidificanti come la nitticora, il martin pescatore, il corriere piccolo. Una menzione particolare merita il bosco del Sasseto, pregevole esempio di bosco secolare in una straordinaria consociazione di specie, dove la sostanza organica morta diventa un reale serbatoio di vita.


SITI NATURA 2000 INCLUSI NEL PARCO La Comunità Europea, con le direttive Habitat e Uccelli, ha realizzato uno strumento importante per la conservazione della biodiversità attraverso la creazione della Rete Natura 2000 costituita da SIC (Siti d’Interesse Comunitario) e ZPS (Zone di Protezione Speciale). Per saperne di più consultate il sito della Comunità Europea al seguente link: http://ec.europa.eu/environment/nature/natura2000/index_en.htm Alla Riserva Naturale Monte Rufeno è stata affidata la gestione di cinque Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e due Zone a Protezione Speciale (ZPS) che insistono sul territorio comunale e in parte all’interno dell’area protetta: -

SIC IT6010001 - Medio corso del Fiume Paglia SIC IT6010002 - Bosco del Sasseto SIC IT6010004 - Monte Rufeno SIC IT6010005 - Fosso dell’Acquachiara SIC IT6010006 - Valle del Fossatello ZPS IT6010002 - Bosco del Sasseto ZPS IT6010003 - Monte Rufeno

I siti Natura 2000 presenti sul territorio di Acquapendente tutelano, tra gli altri, i seguenti habitat prioritari: «Mosaico di praterie dei Festuco-Brometalia con vegetazione legnosa» e «Pratelli terofitici del Thero-Brachypodion». Le specie di fauna tutelate in modo prioritario sono lo scarabeo eremita e il lupo, la nitticora, il martin Pescatore e il corriere piccolo.


ATTIVITA’ ED EVENTI RICORRENTI L’area protetta è contraddistinta da una rete viaria, percorribile a piedi, a cavallo o in bici, dalla quale si snodano itinerari speciali: sentieri escursionistici, sentieri-natura che aggiungono all’esperienza del contatto con la natura anche l’aspetto didattico, e piste ciclabili. All’inizio di ogni percorso attrezzato si trova una tabella descrittiva che fornisce suggerimenti tecnici e indicazioni dettagliate e paletti segnavia di colore diverso che accompagnano il visitatore. Ciascun sentiero sia escursionistico sia natura prende il nome dai casali, dai corsi d’acqua o dalle località caratteristiche che attraversa: sentieri natura Il Felceto, e del Fiore, sentieri escursionistici Monte Rufeno, Acquachiara, Acquacalda, la Scialimata e la Fonte; un sentiero particolare è quello della Salute, un breve circuito lungo il quale sono collocati attrezzi per svolgere esercizio fisico all’aria aperta. Le piste ciclabili si snodano lungo le strade sterrate della Riserva, ma anche in alcuni tratti suggestivi all’interno del bosco su vecchie piste da esbosco o strade forestali.

04 - Attività escursionistiche e didattiche

05 - Allestimento carbonaia


L’ENOGASTRONOMIA Il territorio della Riserva Regionale Naturale Monte Rufeno e limitrofo offre una grande quantità di prodotti tipici. Tra i prodotti freschi dell’agricoltura ricordiamo: la patata dell’Alto Viterbese IGP, la Lenticchia di Onano, il Cece del solco dritto di Valentano, il Fagiolo del Purgatorio di Gradoli, l’Aglio rosso di Proceno, il Farro del Pungolo, il Miele di Monte Rufeno, L’orzo perlato, ecc. Per quanto riguarda i prodotti trasformati segnaliamo Vini ed olio locali prodotti direttamente da agricoltori del posto oltre a prodotti di norcineria derivati da allevamenti del territorio. Da non dimenticare i prodotti da forno tra i quali meritano di esser ricordati i tozzetti viterbesi, le ‘mbriachelle, il biscotto di sant’Antonio e la Pizza di Pasqua.

06 - ‘nbriachelle

07 - Fagioli

08 - Pizza di Pasqua



OBIETTIVI LIFE+ Il programma LIFE è lo strumento di finanziamento dell’Unione Europea (UE) per l’ambiente che contribuisce all’attuazione, all’aggiornamento e allo sviluppo della politica ambientale dell’Unione Europea. Life Go Park è tra gli 11 progetti approvati dalla UE nell’ambito della componente LIFE+ informazione e comunicazione che sostiene e co-finanzia progetti di eccellenza relativi alla comunicazione e alle campagne di sensibilizzazione sulle tematiche ambientali e sulla protezione della biodiversità. CONTATTI

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