Uno si distrae al Bivio. La crudele scalmana di Rocco Scotellaro

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Giuseppe Palumbo

Quella di Rocco Scotellaro per la vita è stata un’infatuazione violenta, una scalmana che l’ha portato a consumarsi prima del tempo, a soli trent’anni. Uno si distrae al bivio è ritenuto il suo primo racconto eppure, di tutte le poesie, di tutti i racconti, è quello che lascia il sapore più intenso, scritto in un italiano nuovo, appassionato, vivo. Neanche ventenne, Scotellaro descrive la vita, le ansie, i chilometri, i treni di un giovane uomo, Giorgi Ramorra, suo doppio, a caccia di donne, a caccia di futuro, a caccia di senso da cucire addosso alla vita. Ma quando arriva il momento di operare una scelta, di farsi bruciare da una decisione, lì la vita prende, crudele, il suo corso e la storia può ricominciare. Nell’adattamento viscerale di Giuseppe Palumbo la figura, oltre che la scrittura, di Rocco Scotellaro torna a vivere anche nel ricordo di persone che ne condivisero in parte il percorso esistenziale e di autore. In una piccola appendice, a metà strada tra saggio illustrato e graphic journalism, Palumbo rievoca il suo personale percorso di studio sulle opere dello scrittore di Tricarico e mette in luce il segno di presenze come quella di Rocco Mazzarone e di Franco Palumbo, a cui tanto deve la Lucania del Novecento.

Uno si distrae al bivio. La crudele scalmana di Rocco Scotellaro

Giuseppe Palumbo (Matera, 1964) ha cominciato a pubblicare fumetti nel 1986 su riviste quali Frigidaire e Cyborg, alle cui pagine affida il suo personaggio più noto, Ramarro, il primo supereroe masochista. Nel 1992 entra nello staff di Martin Mystére della Sergio Bonelli Editore e nel 2000 in quello di Diabolik della Astorina. Tra le recenti numerose pubblicazioni: Diario di un pazzo (Comma 22, 2005), adattamento di un racconto di Lu Xun; CUT Cataclisma (Comma 22, 2006); Tomka, il gitano di Guernica (Rizzoli, 2007), su testi di Massimo Carlotto; Un sogno turco (Rizzoli, 2008) e, prodotti da Palazzo Strozzi Firenze, Eternartemisia e Aleametron (Comma 22, 2008). È inoltre autore del primo saggio di critica storico-letteraria a fumetti, L’elmo e la rivolta. Modernità e surplus mitico di Scipioni e Spartachi (2011), su idea e testi di Luciano Curreri.

ISBN 978-88-96971-22-2

€ 10,00 i.i.

9 7 8 8 8 9 6 9 7 1 2 2 2

L



olio


Giuseppe Palumbo Uno si distrae al bivio. La crudele scalmana di Rocco Scotellaro Lavieri edizioni ISBN ---- Collana Olio n.  © 2013 Ipermedium Comunicazione e Servizi s.a.s. Testi tratti da: Uno si distrae al bivio (Basilicata editrice, 1974), © eredi Scotellaro. Un progetto di Lucania900 lucania900.blogspot.it

Si ringraziano gli eredi Scotellaro, in particolare Rocco Vincenzo Scotellaro, e Franco Vitelli, per l’aiuto e la disponibilità offerti nella realizzazione di quest’opera.

Lavieri edizioni via IV Novembre,  -  - S. Angelo in Formis (CE)  via Canala, - S. Angelo 55 - 85050 in Formis - Villa(CE) D'Agri (PZ) www.lavieri.it - info@lavieri.JUt info@lavieri.it

Volume stampato su carte Fedrigoni certificate FSC. Copertina Freelife Vellum, interno Arcoprint Edizioni.

Finito di stampare nel mese di luglio 2013

AV).


Lavieri



Alla memoria di un pomeriggio d’estate, a mio padre Franco e al tè freddo di Don Rocco.


Io Ramorra l’avevo nell’anima da un pezzo.

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Un giorno mi si presenta:

mi fa che vuole un romanzo tutto per sé...

Un romanzo? è una parola!

senti...

non c’entrano trame e personaggi e ambienti e costumi. La commozione è un fluido...

ascolta...

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ti basta che scorra tra noi e le cose. qui, vedi, è la montagna di santabate...

...che prende mille colori al giorno, con mille significati ogni volta che la riguardi: gioia e dolore e mistero; e tu dici come senti, e basta.

Beh, senti, io voglio un romanzo da te. IO te lo dico che sei adatto, perché sai ricevere e conservare per disperdere a tempo.

Mi sono fermato in un punto. Numerose strade mi chiamano. Io resto al bivio ostinato a non mettermi per nessuna di quelle strade, se il ciclo della mia gioventù prima non si conclude e non resta documentato, glorificato.

e che? vivere è appunto illudersi di non morire mai. Perchè un giorno moriremo, Ramorra. Senza rimpianto di noi stessi, qualunque cosa noi avremo fatto in vita. Hai sentito le campane?

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un giovane camminava sulla sponda di un fiume. ogni tanto guardava il cielo o scavava nell’arena.

vide anche un vecchio al quale si avvicinò...

e quegli senza scomporsi:

Dite buon uomo, sempre ritornando dove posso arrivare?

e dimmi, figlio mio, sempre andando avanti io dove vado a finire?

si abbracciarono, si sedettero sulla sabbia.

L’acqua del fiume correva e venne la sera.

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e questa è l’ultima notte che giorgi ramorra dorme in convitto.

Se proprio i treni non deragliano, dovrebbe essere a casa domani.

Stanotte ramorra non ha chiuso occhio, ha fissato la luce rossa e le cose immobili.

ecco, ha pensato ramorra, sempre così. Pace, tranquillità, nessuno che sfotte.

quando tutti dormono e si è a pochi minuti dal sonno, ognuno si sente incomparabilmente grande.

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PENSATE ALLA METEMPSICOSI, SIGNORINA. IL PAVONE è PER VOI ADATTISSIMO, SARESTE A STARNAZZARE NEL POLLAIO VANTANDO LA VOSTRA BELLEZZA.

REINCARNANDOVI POTRESTE VENDICARVI DI TUTTE LE SIGNORINE PIù ADORNE DI VOI CHE GENERALMENTE ODIATE DI TUTTO CUORE.

L’idea fissa di diventare un giorno proprio quello che non potremo mai essere.

RAMORRA SENTì RUSSARE QUALCUNO. A QUELL’ORA davvero nessun filosofo pensava alla metempsicosi, nessun filosofo, né il suo professore. aveva sognato. Che cosa cercava con gli occhi stralunati in giro per la camera? un uomo coricato per terra? dove?

SOGNAVA DI TROVARSI NELLA SUA CAMERETTA. DOPO LIBRI E RIVISTE, LEGGE UNA SUA CREAZIONE POETICA:

«è DAI! CORROMPITI, AVVELENATI, RIDI AI PASSANTI UN SORRISO DI INVITO PER NON FARMI PENSARE LONTANAMENTE CHE TU SIA UNA BEATRICE».

NO NO SI SI SI SI NO NO

NON CI PROVA ENTUSIASMO, ANCHE PERCHé I MORTI NEI QUADRI GLI RIMPROVERANO: “A CHE PENSI? PERCHé NON PENSI A NOI?”

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Ramorra ha sognato la porta che dà nell’altra stanza, la stanza dove morì suo padre.

Ogni sera la chiude per bene: non un filo di vento la faccia sbattere, e guarda sotto il letto con trepidazione che effettivamente non v’è nascosto nessuno.

né un serpente, né una cavalletta possono tentare la scalata da lui mentre dorme.

e nell’altra stanza? Se Ramorra l’apre, può cadere a terra tramortito...

...vedere gli scarponi, poi le gambe, un uomo coricato per terra.

O Gesù! Gli scarponi, le gambe!

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Giuseppe Palumbo

Quella di Rocco Scotellaro per la vita è stata un’infatuazione violenta, una scalmana che l’ha portato a consumarsi prima del tempo, a soli trent’anni. Uno si distrae al bivio è ritenuto il suo primo racconto eppure, di tutte le poesie, di tutti i racconti, è quello che lascia il sapore più intenso, scritto in un italiano nuovo, appassionato, vivo. Neanche ventenne, Scotellaro descrive la vita, le ansie, i chilometri, i treni di un giovane uomo, Giorgi Ramorra, suo doppio, a caccia di donne, a caccia di futuro, a caccia di senso da cucire addosso alla vita. Ma quando arriva il momento di operare una scelta, di farsi bruciare da una decisione, lì la vita prende, crudele, il suo corso e la storia può ricominciare. Nell’adattamento viscerale di Giuseppe Palumbo la figura, oltre che la scrittura, di Rocco Scotellaro torna a vivere anche nel ricordo di persone che ne condivisero in parte il percorso esistenziale e di autore. In una piccola appendice, a metà strada tra saggio illustrato e graphic journalism, Palumbo rievoca il suo personale percorso di studio sulle opere dello scrittore di Tricarico e mette in luce il segno di presenze come quella di Rocco Mazzarone e di Franco Palumbo, a cui tanto deve la Lucania del Novecento.

Uno si distrae al bivio. La crudele scalmana di Rocco Scotellaro

Giuseppe Palumbo (Matera, 1964) ha cominciato a pubblicare fumetti nel 1986 su riviste quali Frigidaire e Cyborg, alle cui pagine affida il suo personaggio più noto, Ramarro, il primo supereroe masochista. Nel 1992 entra nello staff di Martin Mystére della Sergio Bonelli Editore e nel 2000 in quello di Diabolik della Astorina. Tra le recenti numerose pubblicazioni: Diario di un pazzo (Comma 22, 2005), adattamento di un racconto di Lu Xun; CUT Cataclisma (Comma 22, 2006); Tomka, il gitano di Guernica (Rizzoli, 2007), su testi di Massimo Carlotto; Un sogno turco (Rizzoli, 2008) e, prodotti da Palazzo Strozzi Firenze, Eternartemisia e Aleametron (Comma 22, 2008). È inoltre autore del primo saggio di critica storico-letteraria a fumetti, L’elmo e la rivolta. Modernità e surplus mitico di Scipioni e Spartachi (2011), su idea e testi di Luciano Curreri.

ISBN 978-88-96971-22-2

€ 10,00 i.i.

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