Marzo 2021

Page 1

distribuzione gratuita presso gli esercizi commerciali a: Campalto - Favaro Veneto - Tessera - Dese

http://issuu.com/lapaginadicampalto lapaginadicampalto@gmail.com MARZO 2021 Anno XVIII N° 198

MENSILE A SFONDO SOCIALE DI PUBBLICA UTILITÀ

ANCORA LOCKDOWN Nel marzo 2020, in pieno lockdown, nessuno, crediamo, avrebbe pensato di trovarsi un anno dopo in una situazione analoga. Un vantaggio in più però ce l’abbiamo nei confronti di un virus destinato a rimanere con noi per tanto tempo ancora: i vaccini. Non possiamo che augurarci, nonostante le difficoltà che stiamo vivendo nelle forniture e nelle somministrazioni, che tutto proceda nel migliore dei modi per tornare presto a una vita “normale”.

In questo numero: LE DONNE: IERI, OGGI E DOMANI_LA PAGINA DELL’ARCHEOLOGIA_RACCONTANDO... IL BALLETTO_BUONA PASQUA DALL’AUSER_PILLOLE DI MODA_ CAMPOALTO_CAMPALTO SI_IL LIBRO DEL MESE_L’ANGOLO DELLA POESIA_


LA PAGINA DI CAMPALTO

LE DONNE OGGI, IERI E DOMANI

Da poco è nato il nuovo governo del Presidente, un governo medievale, magico, popolato di Draghi, di politici cavalier serventi, di tecnici valenti. Peccato però che in questa favola splendida solo in apparenza non si tengano in considerazione le donzelle. E se il “c’era una volta” fosse concepito diversamente? Se per una volta a decidere le sorti del paese rappresentandolo col cuore e con l’attenzione tipiche del suo genere fosse una donna? Che bello sarebbe se la fata turchina o la Trilly di Peter Pan potessero salvare il mondo dalla pandemia. Non è che bisogna cambiare punto di vista o prospettiva di genere per risolvere i problemi del nostro bel paese? O forse bisogna partire dal presupposto che la 2

parità di genere non è una fiaba. L’equitas è un principio socio-culturale fondamentale. La storia di una grande nazione si scrive col contributo e l’azione di tutti sia uomini sia donne. Alcune figure femminili del passato, del presente e potenzialmente del futuro hanno e faranno la differenza perché oggettivamente e sessualmente diverse dagli uomini. È impossibile citarle tutte quante sono in storia e in letteratura. Resta il fatto che, ora come allora, le competenze di ciascun individuo non sono misurabili o quantificabili a seconda del genere sessuale. Quando si parla di forza fisica e mascolinità si prende in considerazione solo l’aspetto fisico e la forza del soggetto dando per scontato che sia privo d’intelletto. Invece bisognerebbe rifuggire dai banali stereotipi del tipo: “occhio alle donne alla guida, sono un pericolo”. Oppure: “donna è dire danno”. Le signore non sono sempre sanguisughe o spietate tentatrici che sfruttano doti fisiche molto discutibili. Esse sono l’altra parte, l’altra metà dell’uomo. Sono forti perché sono fragili, amano perché soffrono, sono geniali perché sono complicate, come sostiene nelle sue canzoni Fiorella Mannoia. Le figure femminili spopolano e trionfano nei secoli: dalle Amazzoni a Jeanne D’Arc, da Isotta alla regina Elisabetta sia I sia II, da Cleopatra a Eleonora Duse. Quindi pare impossibile,

LA PAGINA DI CAMPALTO


LA PAGINA DI CAMPALTO

ma è così, le donne dipingono, scrivono, fanno sport e si dedicano alla politica. È strano doverlo ripetere e precisare nel 2021. L’epoca del femminismo e delle suffragette è ormai morto e sepolto, ma non l’energia e la voglia di contare in società. Ho avuto modo di conoscere due donne straordinarie che vivono e lavorano nella nostra piccola, ma ridente realtà campaltina ed è a loro che vorrei dedicare questo articolo. Questo messaggio d’amore e di solidarietà

femminile è per voi. Silvia e Nella sono grandi e indefesse lavoratrici, una parrucchiera e l’altra imprenditrice della ristorazione e del turismo. Con la vostra gentilezza, il vostro sorriso e la vostra dedizione nel lavoro, con quella disponibilità gratuita nei confronti dei clienti e un sorriso che rischiara anche le giornate più buie, è a voi che dico grazie. Grazie di essere DONNE. Cristina Pappalardo

LA PAGINA DELL’ARCHEOLOGIA L’Argine di San Marco: da Campalto a Fusina per difendere la Laguna

Dalla sua nascita Venezia si è sempre dovuta confrontare con le acque: quelle salate del mare, quelle salmastre della laguna e quelle dolci dei fiumi. Queste ultime sono sempre state ambivalenti: fonti di guadagno per i traffici commerciali che su essi fluivano ma anche di preoccupazioni

per i rischi di interramento della Laguna Veneta. Quest’ultima tende naturalmente ad integrarsi con la terraferma e gli apporti solidi provenienti dalle foci dei fiumi provocano l’innalzamento dei fondali e la conseguente riduzione degli specchi d’acqua. Dal lato opposto, le correnti marine interessano il

LA PAGINA DI CAMPALTO

3


LA PAGINA DI CAMPALTO

litorale con processi di erosione e di insabbiamento. La preservazione della laguna era quindi una garanzia di sicurezza territoriale per la Serenissima ed era quindi fondamentale un suo assetto stabile e controllato che garantisse la separazione delle acque dolci da quelle salmastre, la diminuzione dei detriti trasportati dai fiumi, il libero flusso delle acque nelle barene e nei canali navigabili. Con la sua prima espansione in terraferma, Venezia iniziò quindi agire sulla gronda lagunare. E fu così che il primo di questi interventi andò ad interessare il territorio di Campalto. Nel 1324 si iniziò infatti la costruzione (continuata poi per circa due secoli con costanti discussioni e ripensamenti) di un lungo argine che da questa località portava a sud di Fusina, alla foce del canale Lama. Chiamato “Argine di San Marco” o di “Resta de Aio”, sbarrava e deviava le acque dei fiumi verso la laguna meridionale. Il nome di San Marco gli derivava dal monastero di San Marco di Boccalama che si trovava presso l’intestatura meridionale. Il toponimo “Resta de Aio”, invece, oltre all’argine, riguardava anche il canale e la località terminale. “Resta” deriva dal latino restis, ovvero fune, corda. “Restara” significa quindi luogo dove si tira la fune e “Resta de Aio” o “Resta di Algio” o Restadaglio, vorrebbe dire “luogo dell’argine dove si usa la resta” o “resta dell’attiraglio” cioè relativo al tiro delle barche. Inizialmente, 4

l’argine era stato tracciato partendo dal Bottenigo ma poi, una quarantina di anni dopo, nel 1368, su delibera del Collegio dei Savi, venne allungato fino a Campalto. Tre anni dopo iniziarono i primi guai: distrutto in più parte dai Carraresi di Padova, sempre in guerra con Venezia, venne ripristinato solo dopo il 1391. Riaperto nel 1436 e nuovamente chiuso dopo soli due anni per decisione dei Savi alla Terraferma. “Tuto se aterrava” diceva Marco Cornaro, uno dei Savi. Riferendo anche come gli asini potessero essere condotti, con la bassa marea, in prossimità del monastero che sorgeva sull’isola di di San Giorgio in Alga, di fronte a Fusina. Insabbiamento confermato da una mappa del XV secolo (la Mappa Valier) che riportava tra Fusina e San Giorgio in Alga la località Ponta di lovi, dove si estraeva l’argilla per i ceramisti veneziani. Località distrutta durante la guerra della Lega di Cambrai (1509-13) per timore che fosse utilizzata come facile accesso alla città. Pertanto, la soluzione dell’argine, alla lunga, si era rivelata controproducente: se il terrapieno impediva l’impaludamento in direzione della città, limitava anche l’espansione dell’onda di marea nelle barene, provocando indirettamente fenomeni di acqua alta in laguna. Creava inoltre una strozzatura fluviale a Fusina che rallentava il normale deflusso delle acque e contribuiva alle frequenti esondazioni nell’entroterra. Ma il nostro argine è

LA PAGINA DI CAMPALTO


LA PAGINA DI CAMPALTO

molto importante dal punto di vista archeologico: nel corso dei secoli i suoi fianchi erano stati progressivamente rinforzati dalle fanghiglie e dai materiali di rifiuto provenienti dall’escavo dei rii e dei canali veneziani. Il primo a scandagliare le secche alla foce di Fusina, sull’antico tracciato dell’argine di Resta de Aio, fu lo studioso Luigi Conton nel

1927. Costui riportò alla luce moltissimi frammenti di stoviglie di varie epoche, collocati poi alla Galleria Franchetti alla Ca’ d’Oro. Dopo di lui vennero effettuati, a livello superficiale, ulteriori ritrovamenti, ma di queste e di altre scoperte parleremo nei prossimi articoli. Daniele Rampazzo

Prosegue, a cura del Consorzio Acque Risorgive, la pulizia della sponda dell'argine sinistro dell’Osellino in corrispondenza del Villaggio Laguna. La pulizia, che in questa prima fase consiste nel liberare il canale dai relitti di barche e altri rottami abbandonati, è il primo passo del progetto di scavo (e di riqualificazione) di tutto il letto dell'Osellino, da Mestre fino alla foce. Un progetto importantissimo che tutti aspettiamo da tanto tempo e che ci auguriamo cominci al più presto. Purtroppo non esistono disposizioni di legge o regolamenti che permettano di risalire a chi abbia abbandonato i natanti affondati. Come spesso avviene, sarà la comunità a doversi sobbarcare gli oneri di questi interventi dovuti a persone “poco attente” all’interesse comune. I lavori sull’argine permetteranno anche la realizzazione del percorso ciclo pedonale tra il Bosco di Campalto e Forte Bazzera a Tessera atteso da troppo tempo.

LA PAGINA DI CAMPALTO

5


LA PAGINA DI CAMPALTO

RACCONTANDO... IL BALLETTO

La danza, nella sua forma più semplice, risale alla preistoria come manifestazione di stati d'animo, sentimenti, passioni. Ne troviamo testimonianza, sotto forma di simbologia, nelle pitture rupestri all'interno delle grotte (la più famosa le grotte di Lascaux, in Francia, soprannominata la Cappella Sistina Preistorica) per onorare rituali di ogni genere, nascite, morti, sacrifici ecc. Dai Greci e Romani la danza viene intesa come forma di combattimento, sono i nobili Romani i primi ad istruire i propri figli al ballo. Solo tra il XIII e XIV secolo la danza assume una connotazione puramente estetica e d'intrattenimento con uno schema da seguire con rigore e attenzione ai particolari. Il Rinascimento vede la nascita del balletto come nuova forma d'arte, entra nei teatri, non è più solo una forma d'intrattenimento rituale ma segue il filo logico della storia d'amore. Il balletto a tema amoroso si diffonde in tutta Europa ed è in Francia che 6

vengono istituite le prime scuole di danza. Nel 1653 il Re di Francia Luigi XIV interpreta il ruolo di Re Sole in Le Ballet de la Nuit, da quì verrà ricordato come il Re Sole e sarà il suo maestro di danza Pierre Beauchamps a introdurre una terminologia specifica per il balletto, perfezionò e sviluppo la tecnica detta "classica". Nel 1661 per volere di Luigi XIV (il Re Sole) si costituisce l'Accademia Royale de Dance che, sotto la direzione artistica del ballerino, musicista e coreografo Giovanni Battista, diverrà il Balletto dell'Opera di Parigi. Nel XX secolo si diffonde il balletto di tradizione Russa che comprende oltre alla musica anche arti figurative con particolare attenzione al corpo dando vita, così, alla danza contemporanea. Se siete giunti alla fine di questo racconto vi dò appuntamento per il prossimo mese con il teatro dialettale, alla prossima.

LA PAGINA DI CAMPALTO

Lorenzo Loris


LA PAGINA DI CAMPALTO

Buona Pasqua dall'AUSER La pandemia ci costringe, anche per quest'anno, alla rinuncia degli auguri di Buona Pasqua in presenza; questo, però, non deve farvi pensare che i circoli AUSER F.lli Cervi e Il Gabbiano non siano al vostro fianco. Vorremmo ricordarvi che le attività dei due circoli comunque continuano, anche se in questo periodo siamo nelle condizioni di emergenza COVID 19 zona rossa che limitano gli spostamenti, con i servizi di consegna della spesa a casa, ritiro medicinali ecc. Qualunque siano le vostre esigenze non abbiate timore di contattarci. Seguiamo, nel più stretto controllo, le normative anticovid per garantire la vostra e nostra salute. Aspettiamo con fiducia quel momento che ci permetterà nuovamente di stare assieme: questo lo possiamo fare tutti rispettando le normative che ci dettano e soprattutto andando a fare il vaccino, senza aver timore, perché in questo momento non abbiamo altra soluzione per vincere questa guerra. Non ci resta che augurarvi una serena Pasqua e rammentarvi che l'adesione con la sottoscrizione della tessera annuale o il rinnovo della stessa, è attiva da Gennaio presso i circoli AUSER, un atto responsabile e civile che ci permette di continuare le nostre l'attività.

Il Gabbiano Circolo Ricreativo Culturale Campalto - Villagio Laguna I NOSTRI SERVIZI Consulenza legale gratuita per i soci AUSER - si riceve solo su appuntamento Spesa a domicilio: il ns. Circolo ha il servizio per la consegna gratuita della spesa a domicilio per persone anziane, non autosufficenti, portatori di handicap o con problemi motori temporanei che non possono recarsi personalmnte presso i negozi. I NOSTRI CORSI Corso di nformatica Attività di lavori a maglia, uncinetto, taglio e cucito Ripetizioni scolastiche per alunni di scuola media e superiore LA BIBLIOTECA “LINO SOFFIATO” La possibilità di avere in prestito libri E inoltre: Scuola di Canto Sportello Ludopatia aperto mercoledì h. 15.00/18.00 Per informazioni e appuntamenti: dal lunedì al giovedì dalle 10,00 alle 12,30 il venerdì dalle 16,00 alle 18,00 tel. 041.903525 bibliotecalinosoffiato@gmail.com Circolo Ricreativo Culturale AUSER “Il Gabbiano” Piazzale Zendrini - Villaggio Laguna Venezia - Campalto

LA PAGINA DI CAMPALTO

7


LA PAGINA DI CAMPALTO

PILLOLE DI MODA: LO SMOKING di Monica Zennaro

Tra le rarità del guardaroba maschile abbiamo lo smoking: è in effetti un capo speciale, disegnato per fare colpo più che per una precisa funzione, costoso e indossato di rado, estremamente elegante scelto da James Bond e dai grandi seduttori e lascia poco spazio allo stile personale. Da quando ha fatto la sua comparsa, a metà del XIX secolo, ha avuto ben pochi cambiamenti rimanendo sostanzialmente lo stesso abito di allora, giacca attillata con tasche a filetto, allacciatura ad un bottone, caratteristico collo a scialle di seta, velluto o grosgrain, oppure in alcuni modelli di inizio Novecento, con 8

revers a lancia, pantaloni abbinati, camicia bianca con colletto a punte e un elegante e raffinato papillon. Si dice che la giacca da sera derivi dal fatto che i gentiluomini aristocratici, dopo una giornata di attività nella loro proprietà, avessero necessità di cambiarsi per la cena. Lo smoking nasce da un adattamento dell'uniforme militare, è realizzato in colore nero e in parte deve la sua origine al rifiuto di Lord Brummell per ogni eccesso vistoso, nonché alla sobrietà che caratterizzò l'epoca vittoriana e al senso della misura praticamente protestante. In quei tempi si indossava una giacca corta con revers di seta , o un frac e pantaloni con cuciture laterali (come per le uniformi dell'epoca) sopra una bellissima e inamidata camicia bianca. L'insieme costituisce l'abito da indossare in particolari occasioni. La cosiddetta dinner jacket (giacca da sera) comparve in versione più corta sotto forma di smoking jacket (giacca da fumo) per evolvere infine in un più rilassato abito scuro. In qualche parte del mondo la dinner jacket viene ancora chiamata così come per gli snob americani e in altre parti dell'America invece si usa il termine “Tuxedo”perchè fu usata da un milionario di New York al Tukedo Park, un club privato per ricchi newyorkesi; in Europa la giacca è conosciuta come “Monte

LA PAGINA DI CAMPALTO


LA PAGINA DI CAMPALTO

Carlo”forse perché viene usata nei famosi casinò oppure semplicemente Smoking per ricordare le origini di giacca da fumo. Al modello di base sono seguite negli anni altre varianti tipo l'abbandono del gilet, l'uso della camicia con sparato inamidato o plissettato in piquet, colletto a punte e polsini di piqué ed ulteriori varianti che però son capricci della moda più che dettagli propriamente formali. La moda ha tentato di aggiungere il suo tocco e personalizzare un capo che va oltre le tendenze del momento e la fedeltà all'etichetta. Negli anni Cinquanta e Sessanta si

sono viste giacche dai colori vivaci, tessuti operati e fantasie che mantenevano solo revers in seta e sperimentazioni sulle cravatte, come il cosiddetto “continental crossover”, una striscia di seta che si sovrappone nel punto del nodo della cravatta ed è chiusa da un bottone. Gli anni Settanta hanno proposto tagli stravaganti. Negli anni Novanta sono comparsi minuscoli colletti a punta e accessori rossi, mentre il Duemila è stato il decennio del revers a dente e dello “smoking creativo”. Tuttavia siamo convinti che lo smoking “classico” continua a essere quello definito negli anni Trenta.

La mia storia è semplice e, in primis, mi presento: mi chiamo Lodovico Scorla e dopo aver frequentato il liceo scientifico a indirizzo tecnico, mi sono iscritto – essendo figlio di due architetti – all’Università di Architettura di Venezia. Sono titolare, dal 2017, di un'attività di alloggi turistici a Campalto (Feel Inn Luxury

Rooms), attività che, come si potrà ben immaginare, a seguito della marea eccezionale del novembre 2019 e della successiva pandemia, lavora a tutt'oggi con un calo di presenze molto significativo. Sono giovane, compirò 22 anni il prossimo agosto ma devo lavorare e rimboccarmi le classiche maniche. Non potendo lasciar andare alla deriva l'attività esistente, mi sono guardato intorno e chiesto cosa potesse mancare nelle immediate vicinanze del luogo in cui lavoro. La risposta è stata una gelateria artigianale. Un anno di gestazione che ha visto la mia presenza nelle principali fiere, raccolta di documentazione e informazioni, contatti con reticenti Istituti Bancari che hanno valutato la mia giovane età piuttosto che il business plan ma,

LA PAGINA DI CAMPALTO

9


LA PAGINA DI CAMPALTO

alla fine, sono riuscito - nonostante tutte le difficoltà incontrate- ad aprire. La gelateria caffetteria CampoAlto (sí, proprio come l'antico nome della nostra frazione veneziana) crea una nota di colore in un panorama desolante e devastante, marchiato a fuoco da insegne di chiusura, da saracinesche abbassate, da "assalti" da parte di compratori stranieri. Ho deciso di resistere e di mettermi ulteriormente in gioco nuotando contro corrente, un po' come fanno i salmoni per tramandare la loro specie. Non è stato facile e più volte ho pensato che non ce l'avrei mai fatta, lo confesso. Unitamente ai miei genitori che mi aiutano e sostengono, è bello si sappia che qualcuno che ancora crede in un futuro, esiste! La Gelateria CampoAlto è aperta da pochi giorni e ho riscontrato un forte interesse: oltre ai gelati che vengono prodotti nel laboratorio retrostante il locale con materie prime “all natural”, offro mono porzioni di “Tiramesù” preparate secondo la ricetta originale di Roberto (Loli) Linguanotto di Treviso. Dato che non esiste buongiorno che non porti con sé il profumo del caffè, fin dal mattino questa fantastica bevanda non manca: liscio, macchiato, decaffeinato, d’orzo o ginseng, unitamente alle brioches sempre calde, vuote o farcite al momento con prodotti d’eccellenza abruzzesi, la colazione all’insegna della bontà è garantita. Se l’Italia, e in particolare la nostra Regione, cambierà colore vietando 10

gli spostamenti, il mio sorriso - dolce come il gelato - vi raggiungerà direttamente a casa con il servizio delivery: sarà sufficiente telefonare al 331 802 8859 o inviarmi un messaggio WhatsApp. Nel mondo di internet non potevano mancare le condivisioni e sono attive quindi la pagina Gelateria CampoAlto di Facebook e di Istagram. Il desiderio di aprire un “ritrovo del sorriso” è ora una realtà per la comunità campaltina che mi ha accolto davvero a braccia aperte e un grosso ringraziamento va proprio a loro; senza di loro, io e la mia famiglia, non esisteremmo. Grazie ancora a tutti per la calorosa accoglienza!!!

LA PAGINA DI CAMPALTO


LA PAGINA DI CAMPALTO

CAMPALTO SI Recupero, riciclo, riutilizzo.

“Piove, mannaggia una ventata mi ha rotto l’ombrello … ecco un cestino, lo butto.” NO, non lo butto. Forse non tutti sanno che le tele degli ombrelli sono un ottimo materiale da recuperare: leggero, resistente, colorato e gratuito, grazie al quale si possono creare davvero tantissime cose. Un esempio ne è la rete dell’Asilo San Antonio che per il terzo anno consecutivo è stata

decorata proprio con tele di ombrelli rotti e … un po’ di fantasia ! Da questo insolito matrimonio quest’anno sono nate le quattro stagioni (nella primavera sono stati usati in maniera strategica anche i manici degli ombrelli trasformati per l’occasione negli steli dei tulipani) e una stanza da gioco dove bambini di nazionalità diversa si divertono con puzzle, cubi e matite colorate. Un progetto indirizzato principalmente ai bambini frequentanti l’asilo che così trovano un mondo colorato ad accoglierli ma che certamente contribuisce a rallegrare, colorare e in modo speciale, rendere unico un “pezzo” di Campalto. Ma con le tele degli ombrelli si possono cucire davvero tanti accessori di uso quotidiano come pratiche borse per la spesa, sacchetti per riporre costume e ciabatte post-piscina, coordinati per la scuola primaria, copri-zaini, portabottiglie e altre cose più ludiche come striscioni e simpatiche gonnelline e/o mantelline, tutti oggetti alla fine personalissimi, distinguibili facilmente per i bambini e sempre unici che contribuiscono a inquinare meno combattendo lo spreco. Spazio quindi alla fantasia e:

W il riciclo creativo anche di questo materiale!

LA PAGINA DI CAMPALTO

11


LA PAGINA DI CAMPALTO

«Abbiamo scritto questo libro perché non possiamo sopportare di vedere compromessi il nostro benessere, le nostre relazioni sociali e addirittura le nostre esistenze per l'egoismo, l'ignoranza e la malafede di una parte dei sapiens della Terra, sempre occupati nel trarre profitto anche dalla natura e distruggere la bellezza del mondo. Abbiamo pensato di scriverlo proprio in questo momento così difficile, come quello di una pandemia che ha stravolto le nostre abitudini e convinzioni, e che, però, ha una radice ambientale molto più profonda di quello che appare. Non sia mai che, provati dal 12

SARS-CoV-2, si perda di vista che il problema globale più pressante dell'umanità all'inizio del Terzo Millennio è proprio il cambiamento climatico. Abbiamo, infine, scritto questo libro perché è ora di darsi una mossa, perché di tempo per l'azione non ne è rimasto tanto, a ben guardare». Metti una sera a cena con amici. Anzi no, non si può più. Metti un giorno a pranzo con amici. Un’ora o poco più, diciamo un’ora e mezzo: per discutere di come il clima stia cambiando e con esso i destini del Pianeta. Gli amici sono Mario Tozzi e Lorenzo Baglioni: un geologo divulgatore scientifico diventato famoso in tv ed un cantautore e comico. Il tema è serio, la tesi appare quasi un’iperbole perché ognuno di noi, sottolineano, può fare, e subito, la sua parte per combattere il riscaldamento globale, contrastando “egoismo, ignoranza e malafede” di chi si accoda alle tesi negazioniste che vorrebbero negare i cambiamenti climatici. E la tesi è anche il titolo del libro che insieme hanno scritto “Un’ora e mezzo per salvare il mondo” perché «abbiamo pochissimo tempo per invertire i processi (innescati dall’uomo) che provocano lo stravolgimento degli equilibri climatici sulla Terra», pochissimi anni. Un libro semplice e chiaro spiega come modificare i nostri comportamenti quotidiani e perché, se vogliamo rallentare i cambiamenti climatici.

LA PAGINA DI CAMPALTO


LA PAGINA DI CAMPALTO

L’ANGOLO DELLA POESIA ‘NA GONDOA IN PENSION

GIARDINI VENEZIANI

Tacada su ‘na bricoea a Venessia ghe xe ‘na gondoea in pension: ea xe tuta bea preparada co i so bei remi tuti colorai, do forcoe che par fate de oro, i cusini ricamai a man, e tuto torno el merleto de Buran.

Giardini silenziosi dall’aiuole sfiorite come vetuste trine consunte dall’età, dove il passato dorme un sonno di splendori e l’eco della vita passa senz’orme come labil piede d’ombre vaganti.

Però ea xe triste parchè co tuti sti motoscafi, batei, barche a motor poareta, na ghe ne pol proprio più. In tanti i colombi ghe se pusa sora par che ea vogia consoear. Passa una coppia de sposi stanchi de caminar e sora sta gondoea i se senta par farse ninoear. Se ti ea vedessi desso sta contenta che contenta che ea xe Parchè, dopo tuto, queo gera el so mestier! Lucia Seno

Il tempo è fermo. Sulle vostre soglie come sul limitare d’obliati cimiteri che, immemori del mondo, dormono assorti sonni d’eternità. Tornan le primavere sopra le altane in fiore, ma i dolci appuntamenti d’un lontano aprile, i baci ed i sospiri, le cortesie e gli amori d’inobliati giorni non ritornan più. Uno stormir di foglie, presaghe dell’autunno geme alle vostre soglie, dove la ninfa mutila e i satiri deformi mescolano il pianto loro al pianto della fonte. Dal rio che fiotta sulle vostre rive, vestite di gramaglie, giunge sommesso il ruscellar dell’acque sulle liquide scie di barche erranti. Giungono bagliori di soli evanescenti dentro l’acque smosse, ma voi dormite giardini sonnolenti solo desiosi della vostra pace. Gino Zanella

LA PAGINA DI CAMPALTO

13


LA PAGINA DI CAMPALTO In questo periodo così difficile a causa del Covid-19, Laura e Marta Vanin, titolari dell'oreficeria DUE V ORO di Campalto hanno creato la promozione #UNGRAZIEPREZIOSO. Questo per essere riconoscenti a tutto il personale sanitario impegnato in prima linea durante questa pandemia. Chi fa parte di questa categoria e vorrà fare un acquisto nel loro negozio, presentando il tesserino di riconoscimento, avrà uno sconto del 20%. Laura e Marta chiedono a chiunque conosca queste persone di informarle di questa loro iniziativa.

Per informazioni rivolgersi a DUE V ORO oreficeria laboratorio orafo-orologiaio via Orlanda 144, Campalto allo 0415420657 o al 3666501295

via Gobbi 259 - Campalto da martedì a sabato orario 8.15 - 17.30 per appuntamento: 3927242100

SUPERMERCATO LA QUALITÀ AL GIUSTO PREZZO

piazzale Zendrini - Campalto Villaggio Laguna

LA PAGINA DI CAMPALTO


LA PAGINA DI CAMPALTO

PRODUZIONE PROPRIA

PASTICCERIA - CAFFETTERIA CONFEZIONI REGALO SERVIZIO RINFRESCHI di Michele Rizzato & C. sas Via Tiburtina, 8/10 30173 Campalto (VE) Tel. 041900163 C.F. e P. iva 03109530273 michelerizzato64@gmail.com

AZIENDA VINICOLA MAZZARIOL DI MAZZARIOL MORENO RONCADELLE DI ORMELLE (TV) - VIA BELUSSI, 2 PUNTO VENDITA: VIA GOBBI, 146 - CAMPALTO TEL: DONATELLA 3492365926 - MORENO: 3484744051

via Orlanda, 172/A - Campalto (VE) tel. 0415420288 orari: da lunedì a venerdì 8.30/12.30 e 15.30/19.30 sabato 8.30/12.30 - da settembre a maggio anche 16.00/19.00

LA PAGINA DI CAMPALTO


Via Passo Campalto, 3/B 30173 CAMPALTO (VE) Tel. 0415420443 - Cell. 3939361668 E-ail: dibisrls@libero.it

PALESTRA

PALESTRA

GENIAL GYM

GENIAL GYM

via Porto di Cavergnago 69 orario nostop - clima - wi via Porto di Cavergnago 69 fi staff diplomato - corsi orario nostop - clima - wivari fi attrezzatura staff diplomatoTechnogym - corsi vari

attrezzatura Technogym info: 3926622915 palestragenialgym@yahoo.it info: 3926622915 palestragenialgym@yahoo.it

La Pagina di Campalto è curata dal Circolo Ricreativo Culturale AUSER “Il Gabbiano” Piazzale Zendrini 22 Campalto (VE) Tel/fax : 041.903525 - bibliotecalinosoffiato@gmail.com Editore: Circolo Auser “Il Gabbiano” - Direttore responsabile: Giorgio Marcoleoni. Redazione a cura di: Blog Territori e Paradossi - Associazione Culturale. E-mail: info.blogterritorieparadossi@gmail.com Stampato in proprio - Registrazione presso il Tribunale di Venezia n° 1461 del 24 settembre 2003 “La pagina di Campalto” è consultabile online all’indirizzo: http://issuu.com/lapaginadicampalto È possibile rilasciare commenti e domande, segnalare iniziative, suggerire approfondimenti a questo indirizzo e-mail: lapaginadicampalto@gmail.com o visitando la nostra pagina facebook.


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.