Aprile 2019

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distribuzione gratuita presso gli esercizi commerciali a: Campalto - Favaro Veneto - Tessera - Dese

http://issuu.com/lapaginadicampalto lapaginadicampalto@gmail.com APRILE 2019 Anno XVI N° 179

MENSILE A SFONDO SOCIALE DI PUBBLICA UTILITÀ

PASQUA L’immagine, drammatica, che Piero Della Francesca volle dare della risurrezione di Cristo raccoglie in sè il mistero che in questi giorni vive, come da due millenni a questa parte, il mondo cristiano. Ma ci avvicianiamo anche a un periodo ricco di altre festività durante le quali molti di noi sceglieranno di trascorrere alcuni giorni lontano da casa. Il nostro invito è quello di riscoprire le meraviglie artistiche e ambientali che il nostro paese offre, spesso appena fuori l’uscio di casa.

In questo numero: PASQUA_PULIAMO LE NOSTRE BARENE_L’ISOLA DI CAMPALTO_ SALVIAMO IL PIANETA_ SICUREZZA IN AMBIENTE DOMESTICO_PILLOLE DI MODA_TEATRO AL VILLAGGIO LAGUNA_MAURICE MARINOT ALLE STANZE DEL VETRO.


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PULIAMO LE NOSTRE BARENE

Erano veramente tante le persone che, aderendo all’invito delle associazioni organizzatrici, si sono presentate a Passo Campalto sabato 30 marzo per cercare di ripulire le barene. Oltre agli accumuli di plastiche e altri materiali galleggianti trasportati dalle maree, tanta è la quantità di detriti di ogni genere abbandonati da persone poco civili che scambiano le barene per una discarica. Le immancabili bottigliette hanno fatto a migliaia da cornice a pezzi di polistirolo, frammenti di plastiche di ogni genere, pezzi di barche abbandonate, giocattoli e chi più ne ha più ne metta… Sono stati accatastati oltre 350 grossi sacchi oltre ad altri quintali di rifiuti ingombranti e un nuovo intervento è stato fatto sabato 13 aprile con analoghi risultati ampiamente 2

illustrati nelle immagini che corredano questo articolo. Particolare preoccupazione desta l’area dell’ex tiro al piattello. Gli interventi di bonifica e messa in sicurezza realizzati negli scorsi anni hanno riguardato solo la parte di terreno che si estende verso la laguna mentre non sono stati toccati gli edifici di servizio. Ora lo stato di abbandono è totale e un intervento di pulizia è indispensabile visto l’oggettivo pericolo per i cittadini (la zona è facilmente raggiungibile da chiunque) e la presenza di materiali in disfacimento. Tale operazione non può essere svolta da semplici volontari: è compito delle istituzioni proteggere il territorio e intervenire ove si presentino pericoli per l’incolumità e la salute del cittadino.

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Gianfranco Albertini


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L’SOLA DI CAMPALTO Giornata splendida quella del 31 Aprile in Isola Di Campalto, splendida per l’ambiente dell’isola stessa per il Meteo favorevole, e per il centinaio di persone che si sono presentate stivali ai piedi e guanti alle mani per ripulire l’Isola dai rifiuti e dalle plastiche che le mareggiate hanno portato sulle sue rive, ma anche dai residui di cantiere che i soliti sciacalli vi abbandona ormai da anni in un posto che non ha purtroppo nessuna forma di controllo.

Hanno collaborato le Associazioni del Polo Nautico di Punta San Giuliano ed in particolare la Canottieri Mestre e Gruppo Sportivo Voga Veneta Mestre, l’indispensabile Tito Pamio con la sua Arcobaleno, la Salsola e il WWF, importante per il trasporto la collaborazione del Consorzio Operatori di San Giuliano con la loro barca capiente e veloce, ma soprattutto rispetto all’anno precedente tanti cittadini che nei giorni precedenti hanno prenotato il posto

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nelle imbarcazioni disponibili. Grande lavoro di raccolta della plastica in parte ormai mescolata alla sabbia e alle erbe quindi difficile da rimuovere, riempite due Barche del Gruppo Veritas e una terza passata il giorno successivo, unico grosso problema la bassa marea che ci ha costretti alle 15, dopo la foto di gruppo e la lettura di poesie annunciata da Antonella Barrina, letteralmente a fuggire per non rimanere intrappolati dalla secca, mettendo ancora una volta in luce che la Zona della Laguna Media, in mancanza di interventi, corre il rischi di trasformarsi nel medio periodo in una zona di velme e poi in terraferma.

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Considerazioni finali, visto che dopo una settimana qualcuno ha già provveduto ad abbandonare altri residui di cantieri, serve una sorveglianza continua tramite telecamere alimentate da pannelli solari, serve che alle Associazioni venga assegnata con una forma di “adozione” il controllo e la manutenzione dell’Isola, servono un minimo di strutture di ricovero e il restauro dell’approdo esistente e la realizzazione di uno scivolo per l’attracco della Canoe, servono iniziative che facciano conoscere l’Isola ai Cittadini Veneziani di terra e d’acqua è di per se un Parco Lagunare perfetto, va però mantenuto e difeso.

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SALVIAMO IL PIANETA Salviamo il pianete: il Veneto e Venezia di fronte ai cambiamenti climatici. Attorno a questo tema si sono confrontati Gianfranco Bettin, presidente della Municipalità di Marghera, Michele Bugliesi, rettore dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, Simone Morandini, esperto di etica ambientale, Piero Ruzzante, consigliere regionale di Liberi e Uguali, Rossella Muroni, parlamentare, già presidente nazionale di Legambiente nell’incontro promosso da Articolo Uno che si è svolto venerdì 5 aprile a Mestre.

Il cambiamento climatico costituisce oggi il dato distintivo della nostra epoca, destinato a condizionare in maniera permanente le società, le economie e le culture: si pensi solamente al tema dell’innalzamento dei livelli delle acque piuttosto che della progressiva tropicalizzazione del clima delle regioni mediterranee piuttosto che, in prospettiva, ai migranti climatici. L’epoca in cui viviamo, inedita nella storia dell’umanità, è quella definita

da molti studiosi dell’antropocene, in cui per la prima volta è l’uomo a condizione i cambiamenti delle costanti che influenzano il pianeta, prima fra tutte la temperatura media. Si tratta di una sfida epocale, che chiama in causa la responsabilità che tocca all’intera umanità di incamminarsi in una transizione che implica un cambio dell’intero modello di sviluppo economico e sociale su cui le nostre società sono pensate. Una sfida neppure a lungo termine, perché secondo i più autorevoli osservatori il tempo per adottare politiche di contenimento del riscaldamento globale si misura da qui fino al 2030, quindi non più di una decina d’anni. Alcune di queste conseguenze le misuriamo già ora, come ad esempio il prodursi di vere e proprie tempeste che, come nel caso di “vaia” nell’ottobre del 2018 hanno spazzato le montagne venete e abbattuto migliaia di alberi, cambiando il paesaggio e modificando la stessa economia delle nostre valli. Oppure l’evidente fragilità cui è sottoposta la città di Venezia, se è vero che di

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qui al 2100 gli scenari più realistici in assenza di politiche concrete stimano in un metro e 35 centimetri l’innalzamento del livello di marea sul medio mare. Durante l’incontro è emersa la necessità di uno sforzo straordinario che politica, etica, tecnica e ricerca scientifica devono compiere per abbattere gli steccati e produrre uno sguardo lungimirante che accompagni una transizione verso modelli economici e sociali in grado di abbandonare il modello economico e produttivo fondato sui fonti di energia fossili e puntare su energie rinnovabili.

L’impressione è che anche nella nostra città esistono competenze e saperi in grado di contribuire concretamente a questa sfida, cui va però connessa una consapevolezza della politica ed una tensione etica al fine di farne davvero una consapevolezza comune dell’opinione pubblica. Non a caso la grande novità di questo scorcio di tempo è la grande mobilitazione dei giovani attorno a figure simboliche come quelle di Greta e ad eventi come il Friday for future: facciamo in modo che gli adulti siano all’altezza dei loro sguardi. Gabriele Scaramuzza

SICUREZZA IN AMBIENTE DOMESTICO - 2 Nel numero precedente ci siamo riproposti di approfondire alcuni argomenti che riguardano la sicurezza degli impianti in ambiente domestico. Va da sé che prioritariamente affronteremo la tematica degli impianti elettrici che sono sempre e comunque “attivi” nelle nostre abitazioni, piccole o grandi, appartamenti o ville, case singole o a schiera, alloggi nuovi o più o meno datati. Tutto quello che conduce elettricità tra le mura domestiche, le connessioni che ci consentono di attingere dalla “rete” gli elettroni che fanno funzionare le apparecchiature che caratterizzano la società del 6

“benessere”, ma che essenzialmente e più semplicemente ci consentono di risparmiare tempo e fatica rispetto a quando, un tempo, si faceva tutto a mano. Sono quindi indispensabili le lavatrici, i forni e le piastre dei piani di cottura, i ferri da stiro con caldaia o senza, tostapane, frullatori o piccoli robot, microonde, asciuga capelli, boiler scalda acqua, scaldabagno, radiatori ad olio, condizionatori e “inverter”, lavastoviglie, etc. Il fenomeno della elettrocuzione, comunemente definita “la scossa”, viene portato sempre come esempio di pericolo molto diffuso, proprio perché impianti in tensione

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ne troviamo dappertutto, ma allo stesso tempo viene percepito meno a rischio rispetto a tanti altri per un grande impegno della tecnologia e della legislazione vigente che hanno contribuito di molto al suo contenimento. Per intenderci, la combinazione di attività di prevenzione e protezione ha fatto negli anni la differenza. Il combinato disposto della formazione dei lavoratori del settore impianti, con il contributo di progettisti, di collaudatori e degli enti di controllo e certificazione, oltre che di associazioni di categoria e statali come INAIL e ISPESL, ha portato alla riduzione progressiva e significativa di tutti i fattori che un tempo portavano a infortuni e morte per arresto cardiaco, ustione fisica e folgorazione di molte persone. La prima e sostanziale innovazione per la sicurezza degli impianti elettrici riguarda i materiali e il concetto di dispersione di terra, che si

tradusse già nei primi anni 60 nel perfezionamento della produzione di cavi conduttori a migliore grado di isolamento con impiego del PVC termoplastico nel rivestimento dei “fili”, il posizionamento di pozzetti di messa a terra con puntazze che assicurassero la dispersione misurabile in meno di 20 OHM di resistenza. Nel 1965 furono prodotti dalla Bticino i primi dispositivi con interruttore differenziale comunemente chiamato salvavita. La funzione di questi apparati è quella d’ interrompere il flusso elettrico di un circuito interessato da un guasto verso terra (dispersione elettrica con rischio di contatto involontario) o folgorazione fase-terra fornendo dunque protezione anche verso “macroshock elettrico”, sia diretto che indiretto, sulle persone a rischio. Il sistema con intervento di un magnetotermico, percepisce la differenza di correnti elettriche tra ingresso e uscita

No pina “Shuko” su presa italiana

Presa distrutta e rischio sfiammata

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dall’impianto in caso di dispersioni e non offre invece alcuna protezione contro sovraccarico o cortocircuito tra fase e fase o tra fase e neutro, per cui rimane rilevante il rischio di surriscaldamenti e incendi per innesco su materiali e componenti infiammabili presenti in casa. Al riguardo citeremo, per dare valore agli aspetti prevenzionistici, la grande rivoluzione nella produzione nel rispetto delle norme CEI di materiali isolanti autoestinguenti con plastiche e resine fatte di “compound” con la proprietà di essere antipropagazione di fiamma, e la conseguente azione di montaggio a regola d’arte da parte delle imprese esecutrici degli impianti che risulteranno così certificati secondo la L. 46/90 e in successione del D.M. 37/2011. Tutto quello che resta da fare, per l’utilizzatore, è agire sempre con prudenza e mantenere in efficienza gli apparati, sostituendo per tempo le apparecchiature e i connettori difettosi evitando di neutralizzare i dispositivi di sicurezza come testimoniato da alcune foto che alleghiamo. Allo stesso modo un uso sconsiderato di adattatori, prolunghe e “ciabatte” (multispina) risulta la fonte di rischio ancora oggi presente. Quindi un controllo almeno ogni 5 ANNI della messe a terra con misure mirate, una verifica ogni 6 mesi del funzionamento del “salvavita” premendo il pulsantino di sgancio sul differenziale, per la gente, potrebbe 8

fare la differenza nella percezione di un certo livello di sicurezza e della sua effettività. Un esempio tra tutti. Per scoprire come mai, e per che motivo sia intervenuto il salvavita, a meno che non si sia determinato un sovraccarico per eccessivo prelievo/consumo, se è intervenuto l’interruttore, dovremmo togliere tutte le spine di connessione a muro degli elettrodomestici e altri apparati fino a quel momento in funzione. Quindi riarmare l’interruttore del differenziale e reinserire una alla volta tutte le spine in casa finché, l’apparecchio guasto non lo farà saltare di nuovo… eccolo scoperto!

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Sergio Scancelli


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Il Gabbiano Circolo Ricreativo Culturale Campalto - Villagio Laguna

Fino al 30 aprile si raccolgono proposte per la gestione in forma cooperativa del punto vendita in franchising ad insegna Coop. Come preannunciato da tempo, Coop Alleanza 3.0 - nell’ambito della riorganizzazione della propria rete di vendita - ha deciso di cessare la gestione diretta del punto vendita di Campalto a far data dal 30 marzo 2019. Legacoop Veneto, d’intesa con Coop Alleanza 3.0 con l’obiettivo condiviso di promuovere e sostenere nuove forme di cooperazione nel territorio è a disposizione per ricevere, entro il 30 aprile 2019, manifestazioni di interesse di cittadini del territorio per la gestione in forma cooperativa del punto vendita in franchising ad insegna Coop. Le manifestazioni di interesse devono essere inviate a Legacoop Veneto, accompagnate da un’ipotesi di piano, almeno sommario, della gestione. Informazioni possono essere richieste alla dott.ssa Maria Tadiello dell’Ufficio Legislativo e Fiscale di Legacoop Veneto ai numeri 041 5490273 o 320 8393551.

I NOSTRI SERVIZI Consulenza legale gratuita per i soci AUSER si riceve solo su appuntamento “Ausilio” spesa a domicilio: in collaborazione con il servizio Sociale della Municipalità e COOP Alleanza 3.0 il nostro Circolo ha aderito al progetto “Ausilio per la spesa” per la consegna gratuita della spesa a domicilio alle persone anziane, non autosufficienti, portatori di disabilità o con problemi motori temporanei che non possono recarsi personalmnte presso i negozi. I NOSTRI CORSI Corso di nformatica Attività di lavori a maglia, uncinetto, taglio e cucito LA BIBLIOTECA “LINO SOFFIATO” La possibilità di avere in prestito libri E inoltre “La Scuola di Canto” Per informazioni e appuntamenti: tel. 041.903525 bibliotecalinosoffiato@gmail.com dal lunedì al giovedì dalle 10,00 alle 12,30 il venerdì dalle 16,00 alle 18,00

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PILLOLE DI MODA: COME SI CONQUISTA L’ELEGANZA di Monica Zennaro

Come dal precedente articolo vorrei continuare con questo argomento a mio avviso interessante ed entusiasmante. Mie care amiche come ben sapete pochi hanno il dono dell'eleganza innata (come le icone dello stile tipo la grande Grace Kelly, Jacqueline Kennedy, Katherine Hepburn, e così via ne potrei citare moltissime ma questo ha poca importanza, e poi , per nostra fortuna, lo stile e il buon gusto, si possono conquistare , anche con poco. Ecco qualche suggerimento per cominciare. 10

Primo passo: osservatevi Guardatevi e cercate di scoprire in voi il bello, il brutto e anche il peggio. La vera eleganza inizia con un'autocritica su se stessi: quando si ammette la propria imperfezione si è già alla metà dell'opera. Spesso sono proprio le nostre imperfezioni a farci distinguere. Un'attrice di singolare eleganza come Cate Blanchett, nonché vincitrice di un Oscar, all'inizio della sua carriera aveva contro i critici i quali erano convinti che non avrebbe mai sfondato nel cinema perché aveva il naso troppo grosso e gli occhi troppo piccoli. Ma

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invece la sua autenticità l'ha portata al successo e oggi è una delle figure più intriganti di Hollywood. Secondo passo: fate la vostra lista Dopo esservi osservate con occhio critico, compilate una lista di vostre cose che meritano attenzione: il guardaroba, la casa, le vostre relazioni sociali. Pensate chi secondo voi rappresentano persone che sono modelli da seguire. Vi renderete conto che possedere l'eleganza è possibile, e che essa si può manifestare in diversi modi...per esempio: classica, raffinata, casual, moderna, persino un po' trasandata. Terzo passo: provate Un modo può essere provare ad ispirarsi ad altre figure. Audrey Hepburn, per esempio, diceva che lei non si atteneva ad una particolare tecnica di recitazione, ma che gli abiti che indossava in scena erano fondamentali per dare vita ai suoi personaggi. Allo stesso modo, cambiare look o atteggiamento può tornare utile per raggiungere il vostro obiettivo. Riuscire ad immaginare dove volete arrivare, può darvi molte più possibilità di farcela. L'eleganza è in primo luogo la forza che avete nel vostro spirito, che dipende soprattutto dalla fiducia in voi stessi. Ecco perché donne ritenute “belle” non per questo sono anche eleganti. Per farvi un esempio molto semplice potrei citarvi Coco Chanel, che pur non rientrando nei

canoni della bellezza classica, è divenuta simbolo di grazia e stile. Per concludere possiamo ispirarci a diversi modelli di stile, ma dovrete essere voi stesse a trovare la vostra autenticità. Attenzione a non cedere alla tentazione di ispirarvi a canoni che non vi appartengono. Cercate di capirvi bene e capire cosa vi piace e fatene la vostra bussola. L'eleganza e lo stile nascono dall'espressione autentica di noi stesse. Qualche suggerimento però non guasta … ma questa sarà una pillola che vi darò il prossimo mese che ne dite di questa suspense? Vostra Monica

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TEATRO AL VILLAGGIO LAGUNA SECONDA STAGIONE

Il 30 Marzo si è conclusa la seconda manifestazione teatrale al Villaggio Laguna. La rassegna si è sviluppata in quattro rappresentazioni con altrettante compagnie teatrali. La prima ad esibirsi è stata “La Formighetta” che ha portato sul palco uno spettacolo di cabaret, con skecth ambientati nella nostra campagna, canzoni e divertenti balletti. Nel secondo pomeriggio “El Campiello” ha recitato una commedia di un famoso commediografo veneto, Franco Belgrado, “Sol ghe ne xe par tuti”. Commedia dialettale che descrive la vita famigliare con tutti i propri problemi che rattristano le 12

giornate ma che alla fine c’è sempre un raggio di sole che rasserena gli animi. Si è proseguito con la compagnia teatrale G.T.A. Gruppo Teatro per Adulti che ha portato in scena una divertentissima commedia veneziana “In Pretura”. Commedia in dialetto che vede il protagonista Bepi Canal alle prese con un’accusa di furto. Abbiamo terminato con musical portato in scena da quattro bravissime donne che in un crescendo di musica e canzoni descrivono alcuni degli avvenimenti più importanti degli anni sessanta. Dallo storico sbarco sulla luna, alla legge sul divorzio, seguiti da alcuni

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brani dei Beatles, per non dimenticare i nostri più famosi autori come Mina, Claudio Villa e Domenico Modugno. Una manifestazione molto apprezzata, sia dal pubblico presente che nel quartiere, e che porta gli organizzatori a darvi appuntamento al prossimo anno con un nuovo e divertente programma.

Blog Territori e Paradossi assemblea annuale dei soci lunedì 29 aprile ex Gramsci - Villaggio Laguna info.blogterritorieparadossi@gmail.com

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Maurice Marinot il vetro, 1911 - 1934 Le stanze del vetro

Isola di San Giorgio Maggiore fino al 28 luglio 2019 aperta dalle 10 alle 19 tutti i giorni ad eccezione del mercoledì. ingresso gratuito Proponiamo questo mese un ritorno a “Le stanze del vetro”, sull’isola di San Giorgio Maggiore, per la mostra primaverile intitolata: “Maurice Marinot. il vetro, 1911-1934”, primo tributo internazionale a questo grande artigiano del vetro. Con oltre 200 opere e numerosi disegni preparatori, la mostra mette in luce l’incredibile originalità dell’artista-vetraio francese, dalle prime realizzazioni a smalto ai vetri soffiati e modellati di persona con straordinaria abilità e inesauribile capacità inventiva. Dopo una formazione parigina, la sua carriera prende avvio come pittore “fauve”, esponendo sovente col gruppo, ma è col vetro, al quale si avvicina quasi casualmente nel 1911, che trova la via della sua unicità. Il rapporto co la materia diviene negli anni sempre più fisico e Marinot arriva a padroneggiare la tecnica per creare pezzi

unici dalle forme originali e dalle colorazioni raffinatissime. È possibile così ammirare il lavoro di una figura fondamentale per la storia del vetro moderno e contemporaneo ancora non pienamente conosciuto dal grande pubblico. Le stanze del vetro sono un progetto culturale e uno spazio espositivo permanente dedicato allo studio e all’esposizione delle forme moderne e contemporanee dell’arte vetraria. le mostre sono sempre a ingresso gratuito e ogni progetto espositivo è accompagnato da visite guidate, laboratori didattici e incontri speciali per tutta la famiglia. Potrebbe essere inoltre un’ottima occasione per visitare uno dei luoghi più caratteristici della nostra città e dall’alto del campanile ammirare uno spettacolo unico che spazia dalla laguna ai monti.

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Via Passo Campalto, 3/B 30173 CAMPALTO (VE) Tel. 0415420443 - Cell. 3939361668 E-ail: dibisrls@libero.it

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via Orlanda, 172/A - Campalto (VE) tel. 0415420288 orari: da lunedì a venerdì 8.30/12.30 e 15.30/19.30 sabato 8.30/12.30 - da settembre a maggio anche 16.00/19.00

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La Pagina di Campalto è curata dal Circolo Ricreativo Culturale AUSER “Il Gabbiano” Piazzale Zendrini 22 Campalto (VE) Tel/fax : 041.903525 - bibliotecalinosoffiato@gmail.com Editore: Circolo Auser “Il Gabbiano” - Direttore responsabile: Giorgio Marcoleoni. Redazione a cura di: Blog Territori e Paradossi - Associazione Culturale. E-mail: info@territorieparadossi.it Stampato in proprio - Registrazione presso il Tribunale di Venezia n° 1461 del 24 settembre 2003 “La pagina di Campalto” è consultabile online all’indirizzo: http://issuu.com/lapaginadicampalto È possibile rilasciare commenti e domande, segnalare iniziative, suggerire approfondimenti a questo indirizzo e-mail: lapaginadicampalto@gmail.com o visitando la nostra pagina facebook.


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