Macrogruppo B_Gruppo10

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Scuola di Architettura e Società Corso di Laurea in Scienze dell’Architettura

LABORATORIO DI URBANISTICA 2014/15 Prof. Antonella Bruzzese, Prof. Anna Moro Tutor: Luca Brivio, Alessandra Girotto, Maddalena Mainini, Paolo Maneo

ASC! attivare spazi comuni

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GREEN EYE ZONA VENTURA E OSLAVIA: nuove connessioni ed aree verdi per Lambrate

Gruppo 10 MAURO CASARTELLI, GIULIA CECCARELLI, FRANCESCA CEFFA, SARA COLLINI


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Questo book, inteso come sintesi grafica dello studio della città di Milano ed in particolare del quartiere di Lambrate, si pone l’obiettivo di esplicitare la consequenzialità delle riflessioni che, durante il semestre, hanno portato alla realizzazione di un’idea finale di progetto. Articolando lo studio come una lente di ingrandimento, siamo partiti analizzando Milano nel suo insieme, focalizzandoci sulla sua rete infrastrutturale e sulla collocazione degli spazi verdi all’interno della città. Il lavoro è stato, all’inizio, prevalentemente di matrice pratica, basato sulla ricerca, individuazione e successiva catalogazione dei diversi ambiti di riflessione. Grazie a questo primo approccio “autodidatta” abbiamo potuto relazionarci per la prima volta in maniera metodica alla lettura di una carta osservandone gli elementi intuitivi e, con il passare del tempo, quelli sempre più specifici.

MILANO E LAMBRATE: CONTINUITÀ E DISCONTINUITÀ DEL TESSUTO URBANO Milano si estende in una struttura a cerchi concentrici, che, a partire dal suo nucleo storico si sono sviluppati nel corso dei secoli per mezzo di piani legislativi che hanno operato ampliando gradualmente ed in continuità la struttura preesistente. Le strade principali esterne al centro storico si sviluppano quindi a raggera, intersecando le vie concentriche di circonvallazione. È interessante osservare come, invece, questa stessa continuità dei tessuti urbani si interrompa nettamente in prossimità della fine della maglia ottocentesca: in corrispondenza, ad esempio, del quartiere di Lambrate. Il quartiere, infatti, prima di diventare parte del comune di Milano, costituiva un comune a se; il suo tessuto presenta quindi caratteristiche differenti rispetto al resto di ciò che adesso è parte del comune della città. Il quartiere, che si trova all’estrema periferia est di Milano, è delimitato da barriere fisiche, la stazione ferroviaria e la tangenziale est, e naturali, il fiume Lambro; il suo tessuto urbano è discontinuo, caratterizzato dalla presenza di spazi industriali di grandi dimensioni, di cui molti sono dismessi e di un cuore storico raccolto, a scala minore. Tutti questi fattori hanno determinato le peculiarità del quartiere: da una parte, un’involontaria chiusura rispetto all’esterno, dall’altra, la conservazione dell’anima del vecchio paese e la presenza quotidiana di flussi di non residenti che frequentano Lambrate principalmente in ambito lavorativo. 2


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IL SISTEMA DEL VERDE A LAMBRATE Come si può notare nella mappa del verde, la zona di Lambrate presenta carenza di zone verdi, questa per Lambrate rappresenta certamente una criticità. Il più significativo e importante parco pubblico presente è il Parco Lambro a Ovest della Tangenziale che confina con Segrate. La sua caratteristica principale è l'omonimo fiume che lo attraversa e ne traccia l'andamento. Inoltre,vi è il parco pubblico delle Acque, ex parco Maserati, collocato nella zona di Rubattino. Questa zona è in fase di trasformazione. Il progetto prevede la realizzazione di una zona residenziale con annesse zone verdi. Per quanto riguarda le aree verdi di minori dimensioni, ricordiamo Parco Folli, un parco pubblico frequentato prevalentemente da residenti. Per quanto riguarda il verde non fruibile si identificano le aree verdi in prossimità della Tangenziale, Piazza delle Rimembranze, giardino Marisa Bellisario nella zona di Feltre. Inoltre sono numerosi i campi sportivi presenti in questa zona. E' necessario progettare connessioni e valorizzare l’intera area separata dalla presenza del fiume e della Tangenziale attraverso la predisposizione di nuovi assi verdi in grado di diventare elementi di riferimento e capaci di riconnettere i differenti settori dell’area.

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In questa mappa è possibile visualizzare la rete delle infrastrutture del quartiere di Lambrate e il verde pubblico presente. Come si può osservare i verdi pubblici rilevanti sono esigui rispetto alla grandezza dell’area a cui offrono il loro servizio ed è perciò necessario un potenziamento di queste aree.

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I progetti sul verde hanno come scopo primario la realizzazioni di aree verdi più ampie delle attuali. Maggiori e più visibili zone pubbliche al servizio della comunità possono contribuire all’affluenza di persone e alla creazione di luoghi di ritrovo per i cittadini.

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INTRODUZIONE La nostra ipotesi progettuale si inserisce in un contesto di grandi opportunità e criticità, spaziali e sociali: queste sono, ad esempio, la presenza di spazi facilmente utilizzabili o riqualificabili, ma, contemporaneamente, il susseguirsi di fenomeni di vandalismo e occupazione e la mancanza di luoghi di aggregazione. Queste realtà hanno reso necessario cercare di focalizzarci in un’ottica più ampia, non concentrandoci strettamente sulla zona di progetto. La frazione di Lambrate in cui si inserisce la nostra ipotesi è quella di Via Ventura, Via Sbodio e Via Folli, che è strettamente relazionata a quella, appena più a sud, di Via Massimiano e Via Oslavia. Entrambe le zone sono sede, durante la seconda settimana di aprile, del Fuorisalone, che qui sfrutta la molteplicità degli spazi solitamente destinati ad altri impieghi o in disuso, rendendo quindi possibile mettere a frutto le potenzialità di questi luoghi altrimenti poco valorizzati. L’intero quartiere è stato inoltre sede di recenti riqualificazioni e progetti urbanistici rilevanti, esempi lampanti sono Via Conte Rosso e il quartiere Rubattino. Si è partecipi quindi di una positiva voglia di rinnovamento e partecipazione da parte della popolazione. Tenendo conto di queste premesse, la nostra ipotesi di progetto per l’area si articola a partire da una riflessione generale che pone l’intervento in una dimensione di trasformazione e riqualificazione più ampia. Si sviluppa infatti in direzione ovest-est come un asse verde che converge, in prossimità del fiume Lambro, con un asse sud-nord che, sviluppando tematiche differenti, si propone di realizzare gli stessi obiettivi. Creare nuove connessioni, riqualificare e rendere fruibili edifici dismessi, conferire nuova visibilità ad aree di interesse storico e naturalistico, sviluppare l’opportunità degli usi temporanei sono tematiche pertinenti in particolare all’area, ma anche a tutto il quartiere, e che si possono declinare in base ai destinatari delle azioni progettuali. Infatti, da un lato, Greeneye si propone di realizzare spazi raccolti, protetti rivolti a famiglie e residenti, dall’altro Parkzoom si rivolge a destinatari giovani, che sfruttino temporaneamente l’ampio spazio del parcheggio. I due progetti creerebbero così un sistema di percorsi e luoghi di aggregazione che diano una nuova vitalità all’intero quartiere e permettano di acquisirne una nuova prospettiva mettendo in comunicazione diretta due realtà vicine e contemporaneamente diverse.

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GREEN EYE CONTESTO DEL PROGETTO Durante i sopralluoghi abbiamo potuto notare che l’area risulta poco vitale, con una scarsa affluenza di persone per la maggior parte lavoratori solo di passaggio. Un radicale cambiamento a questa situazione avviene solamente una volta l’anno, durante il Fuorisalone, periodo in cui la zona è densamente sfruttata ad uso temporaneo per questa esposizione. In via Ventura e zone limitrofe si trovano grandi complessi destinati ad usi diversi come fabbriche, aziende e molte gallerie d’arte. Alcune grandi proprietà tra la via Sbodio e la traversa via Ventura risultano invece in uno stato di degrado avanzato e definiscono così spazi dallo statuto poco definito. Questi terreni sono totalmente abbandonati poiché un tempo ospitavano capannoni che nel corso degli anni sono stati abbattuti per la bonifica dall’eternit. Quest’area risulta essere la più grande criticità, ma anche la più grande risorsa della zona, poichè queste proprietà in disuso si trovano accanto al parco pubblico di via Folli, che manca però di visibilità. Il profondo stacco tra zone molto vicine tra loro è evidente: via Conte Rosso, recentemente rinnovata, si presenta viva, ordinata e prevalentemente residenziale mentre la strada parallela (via Sbodio) è spoglia e costeggiata da grandi complessi.

OBIETTIVI DEL PROGETTO Il progetto pensato e maturato durate il laboratorio mira a risolvere alcune caratteristiche critiche riguardanti la parte di via Ventura, via Sbodio e via Folli. Analizzando il territorio da vicino con i sopralluoghi e con il contributo dei cittadini abbiamo potuto comprendere le opportunità offerte dall’area, concentrandoci sulle risorse a disposizione per poter progettare una soluzione ideale che tenesse conto di tutte le esigenze in gioco, sia dal punto di vista della popolazione che vi abita, sia dal punto di vista territoriale, dato che il nostro punto di riferimento è l’intero quartiere di Lambrate. Il centro del nostro progetto è il parco pubblico di via Folli. Questo parco, che ha solamente un piccolo ingresso sulla via Folli, è racchiuso dalle case e risulta molto tranquillo e protetto ed è usato esclusivamente dai residenti. A causa della sua scarsa visibilità proponiamo l’apertura di due nuove connessioni: una sul lato sud e una sul lato est. Gli obiettivi primari del nostro progetto sono quindi la creazione di nuove connessioni per il parco pubblico e, legata all’obettivo precedente, la riqualificazione dello spazio scarico di via Sbodio. La connessione non si ferma in quest’area ma prosegue fino ad arrivare al fiume Lambro. Questo punto di interesse naturalistico viene messo in evidenza grazie a una piattaforma di osservazione sulla riva. La nuova ipotesi di connessione termina nel parcheggio sottoutilizzato sulle sponde del Lambro. Il progetto si compone di 3 grandi ambiti di intervento. 8


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Azioni progettuali

SITUAZIONE ATTUALE

DEMOLIZIONI

Viabilità principale e secondaria dell’area interessata dal progetto; aree verdi attualmente attive ed utilizzate; rapporto pieni vuoti.

Edifici dismessi, sottoutilizzati o in fase di degrado.

Azione: demolizione edifici 10


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AREE VERDI

CONNESSIONI

Spazi verdi interesasti dal progetto: in parte gia esistenti (parco Folli) ed in parte oggetto di nuova realizzazione.

Possibili collegamenti tra le aree di progetto e quelle limitrofe. Da sottolineare sono le aperture di nuovi passaggi temporanei (pallini blu) previsti dal progetto.

Azione: realizzazione di nuove aree verdi pubbliche

Azione: nuove connessioni e differenti permeabilitĂ degli spazi 11


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COSTRUZIONI E RIUSO

BORDI

Realizzazione di un edificio con funzione residenziale. Ristrutturazione della cascina e riuso della struttura adiacente con funzione di porticato. Utilizzo delle pareti perimetrali di ex capannoni per la realizzazione di un palco. Costruzione di una piattaforma con vista sul fiume Lambro Azione: costruzione nuovo edificio, riuso ed attivazione spazi dismessi

Presenza di recinzioni continue semitrasparenti giĂ esistenti e realizzazione di nuove recinzion, imantenendo la sicurezza e la tranquillitĂ che ritroviamo nel parco Folli.

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Azione: introduzione di nuovi bordi dell’area.


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SITUAZIONE PROGETTUALE

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AMBITO 1 Parco folli

Questo piccolo parco è una grande risorsa per l’area ma è sottoutilizzato rispetto alle sue potenzialità e perciò diventa il nostro punto di riferimento da cui partono gli interventi. In questo modo il parco può avere maggiore visibilità e può essere sfruttato non solo dai residenti. Il primo intervento avviene sul muro continuo sul lato sud del parco. La nuova connessione collega il parco alla via Ventura con un passaggio che risulta essere un proseguimento del parco attraverso l’area dell’ex Faema. Grazie a questo passaggio anche i cittadini e i visitatori durante il Fuorisalone possono raggiungere in maniera più agevolata il parco e usufruire di questo spazio tranquillo. Ad est invece il parco confina direttamente con la zona scarica prima citata e da quetsa ipotesi di connessione abbiamo maturato l’idea di una riqualificazione dell’intera zona in disuso. Sul lato ovest del parco il muro del parco pubblico è in comune con l’antica villa Folli, punto di interesse storico, e per questo il nostro progetto presenta un intervento minore di apertura di una finestra nel muro da cui è possibile scorgere la villa. L’attuazone di questo progetto avviene quindi attraverso la demolizione del muro continuo a sud per il collegamento con il lembo di terra verso via Ventura e attraverso la rimozione della recinzione semitrasparente che si affaccia sulle aree da riqualificare.

Le foto rappresentano la condizione attuale del parco con le viste rispettivamente sulla villa Folli e sull’area giochi.

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AMBITO 2

Area giochi per bambini Questa area, insieme alla terza fa parte della zona in disuso di via Sbodio, i loro confini si distinguono grazie ad una piccola strada a senso unico che rimane nel progetto ma ad uso esclusivamente pedonale e ciclabile. Nonostante queste zone al momento abbiamo caratteristiche simili tra loro il progetto prevede che dopo la riqualificazione abbiano destinazioni d’uso differenti. Il nostro progetto per questa zona prevede la nascita di una nuova grande area verde pubblica che, con il parco Folli e l’area del terzo ambito, avrà accessi temporizzati per garantire l’integrità delle strutture e salvaguardare il patrimonio dei cittadini. L’intervento è da intendere come un proseguimento del parco Folli fino alla stradina. Ques’area è riservata ai bambini e presenta un’ampia area giochi attrezzata. Sulla falsariga del parco è prevista la costruzione di un complesso residenziale sul fronte strada, composto da villette a schiera con giardino che affaccia sulla nuova area, per ricreare lo stesso senso di protezione e tranquillità del parco Folli. Un nuovo persorso sterrato costrggiato da alberi e dotato di panchine attraversa il nuovo parco per tutta la sua estensione. L’attuazione di questa parte di progetto avviene quindi attraverso la demolizione delle costruzioni in degrado, la rimozione dello strato di asfalto rimanente, la bonifica del suolo, la costruzione di un edificio residenziale e l’istallazione di un’area gioco attrezzata simile a quella del parco.

Le foto mostrano la condizione di degrado e abbandono in cui si trova attualmente l’area. Capannoni abbandonati e scavi conseguenti alla bonifica.

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AMBITO 3

Zona ricreativa e piattaforma sul lambro La terza area di intervento è quella racchiusa tra la via Sbodio e la stradina ed è riservata ad un uso ricreativo. In questa zona attualmente sono presenti delle strutture in disuso molto degradate in conseguenza di una occupazione abusiva e di un uso scorretto. Dalle strutture in disuso attualmente presenti si ricavano gli elementi per la costruzione di aree riservate allo svago. A sud di questa zona vengono mantenute le pareti di una vecchia costruzione e reimpiegate come lati di un palco con platea incastonato tra i confini. A nord invece è presente una cascina con grande potenzialità che può essere ristruttrata e impiegata come struttura di ristoro per i frequentatori del parco. La struttura in degrado ad essa annessa non è invece recuperabile a causa dei cedimenti strutturali e delle condizioni del tetto. La demolizione lascerà solamente le base di asfalto che può diventare un prolungamento coperto con la costruzione di una tettoia. I confini saranno ridimensionati e modificati per essere più funzionali con le nuove esigenze e anche in relazione alle nuove aperture che permettono l’accesso al parco. Un ingresso nella recinzione continua su via Sbodi permette un veloce collegamento che porta attraverso una strada asfaltata costeggiata da ditte al fiume Lambro. La morfologia di questa zona non permette la costruzione di un’area verde perciò il nostro progetto prevede un semplice collegamento fino al parcheggio sottoutilizzato che c’è in via Oslavia. La piattaforma sul Lambro è protetta dagli alberi sulla riva e permette una visuale sul fiume.

Nelle foto si può vedere lo stato attuale delle costruzioni e del terreno in questa zona: la cascina da ristruttura, la struttura da demolire e gli scavi.

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CONCLUSIONI Il laboratorio di urbanistica ci ha offerto la possibilità di comprendere attraverso lavori pratici e di analisi la conformazione del territorio e di tutti gli elementi che lo costituiscono: infrastrutturali, ambientali e compositivi. Dapprima l’analisi del tessuto di Milano ci ha permesso di conoscere meglio la città che attraversiamo tutti i giorni, le sua composizione, il suo sviluppo storico e tutto ciò che offre. In seguito, focalizzandoci sul quartiere di Lambrate, abbiamo potuto individuare le modalità con cui si relaziona con lo spazio, le criticità spaziali e sociali, le opportunità e le risorse che mette a disposizione. Interpretando questi elementi e sviluppandoli siamo arrivati a ideare un progetto finale che è il coronamento del lavoro e delle conoscenze acquisite durante il semestre. In relazione con il progetto più ampio del macrogruppo il nostro presupposto è che in un territorio ci sono sempre degli spazi, delle risorse che possono essere sviluppati a favore della comunità. Il destinatario del nostro progetto infatti è la comunità di Lambrate, insieme a tutti coloro che attraverso la zona, lavoratori o visitatori di tutti i giorni o del Fuorisalone. L’ambizione del nostro progetto è quella di creare un nuovo centro di ritrovo per le persone del quartiere, di modo che anche le attività nella zona circostante possano avere un incremento. Al momento

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APPROFONDIMENTI

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CITY LOUNGE “Stadtlounge” Carlos Martinez, Pipilotti Rist 2005 San Gallo è il capoluogo del Canton San Gallo, situato nella Svizzera nord-orientale, e conta circa 73.000 abitanti. La più antica banca privava svizzera, Raiffeisen, ha iniziato proprio nella città di San Gallo nel 1900 la sua attività, nel periodo in cui l’industria del lino era in piena espansione; il territorio era infatti un centro importantissimo per la sua lavorazione, tanto che nel 1913 la città produceva il 50% di tessuti e ricami da esportare in tutto il mondo. La banca aprì la sua prima sede nel quartiere Bleicheli, ma crescendo nel corso del XX secolo i vecchi edifici non erano più adatti a svolgere le funzioni che via via crescevano sempre più ad un livello internazionale. Vennero quindi convertiti in palazzi con uffici ad alta tecnologia, generando così nel centro cittadino uno spazio prettamente utilitaristico, senza un carattere. Nel 2003 la banca insieme al Comune di San Gallo decisero di bandire un concorso di architettura per riorganizzare e rivitalizzare il quartiere degli affari, che in quel momento era completamente isolato e dove i commerci dell’area rischiavano la chiusura. Inoltre, grandi opere di manutenzione delle strade cominciavano a rendersi necessarie. Il quartiere si presentava inoltre con una mancanza di coerenza all’interno del tessuto urbano, nel quale aveva generato spazi vuoti senza carattere tra un edificio e l’altro. Questi vuoti dovevano essere articolati in qualche modo, al fine di far riacquisire un’identità omogenea che caratterizzasse l’intero quartiere. Il concorso di architettura venne vinto dallo studio di architettura Carlos Martinez, in collaborazione con l’artista Pipilotti Rist. 24

MAURO CASARTELLI 827347


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Dati del progetto

ANNO: 2003-2005 LOCALIZZAZIONE: San Gallo, quartiere

Bleicheli; Svizzera COMMITTENTI:

Raiffeisen bank; comune di San Gallo ARCHITETTI: Carlos Martinez Pipilotti Rist COSTO:

3,9 milioni di Franchi

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L’idea di progetto

L’architetto e l’artista sono così riusciti a ridonare un’identità omogenea a questo spazio senza carattere all’interno della città, creando un ambiente interno all’esterno, facendolo diventare un’icona urbana. “Stadt” è la parola per pubblico in tedesco. “Stadtlounge”, questo il vero nome dell’opera, è ciò che realmente suggerisce il nome: un salotto urbano. Un gruppo di stanze comuni articola lo spazio libero tra gli edifici. Le diverse aree/stanze variano in termini di funzione, struttura e forma. Ciò che effettivamente crea un senso di connessione tra questi vari spazi è l’applicazione del materiale. Tutto è ricoperto con una particolare gomma di colore rosso (tartan), molto simile a quello che si usa negli impianti sportivi. Tutta l’area si trasforma così in un lounge pubblico, coperto da questo tappeto rosso, che trasforma l’intero quartiere in luogo d’incontro, capace di conferire un’atmosfera conviviale. Le sedute, le panche e i tavoli emergono dal tappeto come forme libere. La silhouette amorfa è in contrasto con gli edifici circostanti. Il tappeto crea un’atmosfera di salotto domestico che viene trasmetta ai palazzi limitrofi, invertendo le relazioni tra interno ed esterno, ribaltando anche la nozione comune di spazio pubblico. In tale contesto la macchina, alla quale è permesso il transito, si riduce ad un giocattolo in un salotto. In questo modo l’automobilista percepisce una sensazione di estraneità che lo rende lento e cauto nei movimenti. Inoltre sulla pavimentazione sono presenti disegni che segnalano posteggi, realmente utilizzabili, e che cartelli con cornici color metallo danno l’impressione di esser provvisori. 26


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Le stanze del salotto urbano 1. L’area della Reception E’ l’ingresso al salotto urbano. E’ qui che i visitatori e gli utilizzatori abituali dello spazio entrano nel complesso edilizio. Piccole zone di seduta incoraggiano gli incontri dei gruppi, mentre l’accesso verso la parte principale è aperto e accogliente. 2. Coffee Shop E’ uno spazio, in parte coperto ed in parte no, dove le persone possono osservare in maniera completa le sensazioni e le vibrazioni che lo spazio offre in una situazione di totale relax e comfort. 3. Relax Lounge E’ la zona principale del salotto urbano. In questo luogo, prima dell’intervento, vi era comunque una piazza; tutti gli elementi preesistenti, come alberi e fontane d’acqua, sono stati conservati o trasformati secondo le nuove linee guida di progetto, mantenendo quindi il carattere già esistente, ma facendolo appartenere ad un nuovo ambiente. 4. Business Lounge In uno spazio interstiziale tra due edifici della banca è stato creato uno spazio con una identità speciale: l’arredo urbano è stato progettato per ospitare riunioni e portare le attività della banca più vicine e più a stretto contatto con la città 5. Sculpture Park, Angolo della Lettura E’ la parte più particolare ed intrigante del progetto: alcune qualità degli spazi interni sono stati introdotti nel contesto urbano, accompagnati da un sottile senso di umorismo e creatività. Un grande vaso rivestito sempre in gomma ci ricorda che siamo in un salotto, accogliente come potrebbe essere quello di casa nostra, ma non accessibile come invece potrebbe essere la piazza di una città. 27


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L’illuminazione

Un altro grande elemento importante di questo salotto urbano è l’uso dell’illuminazione. In un salotto molte volte le luci sono gli elementi di design presenti nell’ambiente; anche qui, esse sono viste in questa chiave di lettura. Grandi elementi di forma amorfa che ricordano un po’ l’idea di grandi lampadari, nuvole o soli luminosi galleggiano sopra tutto il salotto, sospesi da fili metallici ancorati agli edifici, conferendo diverse percezioni visive a seconda di chi osserva. Di giorno fluttuano nel cielo, mentre di notte con il discreto alternarsi dei loro colori rafforzano la magica atmosfera dello Stadtlounge.

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Spazio sempre fruibile

Affinché l’installazione fosse agibile giorno e notte, con un test mirato si è scelto il granulato di gomma più idoneo, resistente ai detergenti, ma anche agli attacchi degli sprayer o allo spazzaneve. Occorreva inoltre un tipo di pavimentazione dalla quale fosse possibile rimuovere le gomme da masticare e i segni delle frenate della auto. Il manto rosso è così composto da vari strati di granulato di gomma, collante e colore. Inoltre, il materiale si riscalda al sole raggiungendo una temperatura gradevole e, durante il periodo invernale, non si raffredda nella stessa misura del legno o del metallo. Questo tipo di materiale è anche impermeabile e resistenze all’acqua.

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Un unico materiale come elemento d’unione

L’intervento realizzato nella città di San Gallo ha senza dubbio cambiato l’aspetto del quartiere, ma è riuscito a unire vari pezzi di uno spazio che tra loro non erano in dialogo. Ogni cosa è ricoperta da questo grande tappeto rosso: non solo le strade, senza più il marciapiede, ma anche le panchine progettate per l’occasione. Rossi sono anche i divani, le fontane e i tavoli da conferenza. Persino una Porsche, lasciata li come se non ci fosse stato il tempo di spostarla, è stata ricoperta. Le persone incredule si fermano a toccare il morbido manto rosso che ricopre il tutto. “Come si cammina bene su questo pavimento” è una delle frasi maggiormente dette dai frequentatori abituali ed occasionali della piazza. “Qui i passanti prendono coscienza del pavimento”, spiega Carlos Martinez. E’ un fatto nuovo, quasi unico: “Quante volte trovandoci in una piazza famosa, concentriamo la nostra attenzione sugli edifici, senza

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curarci di quello che c’è sotto i nostri piedi?”, osserva Martinez. “Ciò non è così all’interno della Stadtlounge”. Si potrebbe pensare però che un intervento di questo tipo può essere replicato anche in altri luoghi, ma il salotto urbano è progettato tenendo in considerazione alcune peculiarità dello spazio, come ad esempio l’ingresso ad una sinagoga nella parte settentrionale dell’intervento. Qui, la superficie che prima era l’ingresso dell’edificio, è stata volutamente lasciata libera dai progettisti per ospitare le funzioni che da sempre gli appartengono. Il concetto che dunque sta alla base dello Stadtlounge è quello di racchiudere e coinvolgere con un unico materiale urbano tutto il terreno comune con le sue funzioni, le sue versioni e le sue espressioni della vita quotidiana all’interno di un contesto urbano.

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Raiffeisen e il Comune di San Gallo

La realizzazione dell’opera si deve allo sforzo comune della banca Raiffeisen, della città e del quartiere. Scomparse le strade, i marciapiedi, ogni divisione e separazione, si è creato un passaggio senza soluzione di continuità tra pubblico e privato. “L’opera simboleggia l’intimo legame della Raiffeisen con la città di San Gallo”, così spiega Pierin Vincent, presidente del gruppo della Direzione del Gruppo Raiffeisen. Per il progetto la banca ha stanziato 2,7 milioni di Franchi, mentre la città ha contribuito con 1,2 milioni di Franchi, una quota corrispondente alla spesa per la normale manutenzione delle strade.

Carlos Martinez e Pipilotti Rist “E’ evidente che non si tratta di un arredo urbano convenzionale; la nostra intenzione era quella di portare all’esterno l’atmosfera di un interno, di una lounge”, così racconta Carlos Martinez riguardo al materiale utilizzato ed al progetto. “E’ proprio questa volontà di rompere con la normalità, con ciò che siamo abituati a vedere, che distingue la Stadtlounge da un tradizionale arredo urbano”, spiega Pipilotti Rist. La collaborazione di queste due figure all’interno del progetto ha portato la creazione di forme amorfe all’interno del quartiere Bleicheli. In questo particolare contesto, la differenza tra interno ed esterno può essere scambiata arbitrariamente. La scelta del colore e del materiale ha l’effetto positivo di guidare i conducenti delle auto all’interno del quartiere, focalizzando la loro attenzione su ciò ce sta succedendo intorno a loro come accade per i pedoni. Per i giovani questo materiale si presenta come ragionevole alternativa al loro soggiorno casalingo, invitandoli sui divani a sdraiarsi e sui tavoli a sedersi per una partita a carte. I due progettisti, inoltre, non hanno cercato modelli preesistenti ai quali ispirarsi, per non essere influenzati e creare un progetto davvero originale. La priorità non era tuttavia la ricerca esasperata del nuovo, ma il desiderio di trasformare il luogo in maniera divertita e divertente. 32


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SITOGRAFIA: - divisare.com - raiffeisen.ch - frau1808.it - theguardian.com - carlosmartinez.ch - archide.wordpress.com - landarchs.com - architecture.mapolismazin.com - supsi.ch 33


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TENERIFE (LOTE N째 9) Gpy arquitectos 2002 Piano integrato volto a riqualificare il tessuto urbano di Buenavista del Norte creando nuove connessioni e luoghi ricreativi.

GIULIA CECCARELLI 831262 34


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Dati del progetto

ANNO: Progetto 1999-2001 Completamento 2002 LOCALIZZAZIONE: Buenavista del Norte, Tenerife, Spagna DIMENSIONI: 17,645 m2 COSTO: 37,273,700 € ARCHITETTI: Urbano Yanes, Félix Perera, GPY Arquitectos COLLABORAZIONI: Carolina Rivero, Eduardo Zarate, Rafael Hernández, José Dominguez Bethencourt PREMI: 2004, Menzione speciale allo European Prize for Public Space

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Area d’intervento, (stato precedente) Buenavista del Norte è situata nella punta nord-ovest dell’isola di Tenerife; è una città prevalentemente agricola che si sviluppa all’interno dell’area del Parco Rurale di Teno. Il tessuto urbano si sviluppa in una struttura a maglia il cui centro nevralgico è Plaza de la Iglesia de los Remedios ed è interrotto bruscamente dalla gola Triana. Questa condizione geografica ha segnato il confine del quartiere storico di Buenavista, ostacolando la sua interazione con il distretto Triana sull’altro lato della gola.

Buenavista del Norte, Veduta aerea

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Scopo dell’intervento Nel 1995, la giunta comunale dell’isola di Tenerife, ha steso un piano d’azione chiamato “Green Tenerife”, che analizzava la mancanza di spazi verdi nella città e in tutta l’isola e proponeva una serie di linee d’azione per fornire a Tenerife strutture idonee. Tra le undici sezioni in cui è stato infine diviso il piano, la numero nove corrisponde a Buenavista del Norte.

Piano generale dell’intervento

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L’intervento L’intervento propone una nuova dinamica nel tessuto urbano di Buenavista attraverso la creazione di una rete nodale consistente in quattro spazi pubblici interconnessi attraverso un sistema di itinerari pedonali. In questo modo, il centro storico di Plaza de los Remedios è contornato da altri tre centri: Parque de San Francisco, Plaza del Chorro e Plaza de Triana. Quest’ultima è l’unica dei quattro centri che si trova nel distretto Triana.

Plaza de Triana, prima e dopo

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Parque de San Francisco L’intervento più rappresentativo è Parque de San Francisco. Il parco, contenente le rovine dell’antico convento di Buenavista del Norte, si sviluppa su un terreno scosceso ed è adibito a centro sportivo con i suoi numerosi campi da gioco. Il progetto non modifica gli usi precendenti del parco; crea un sistema di tracciati che facilitano i percorsi pedonali al suo interno, contribuendo alla differenziazione spaziale tra aree ed alla fruizione pacifica del parco mentre sono in corso le attività sportive. La proposta presta inoltre una particolare attenzione al design della vegetazione sul pendio con lo scopo di ridurre al minimo l’impatto visivo dei campi sportivi. In questo modo, da diverse prospettive, predomina la sensazione di verde.

Parque de San Francisco, pianta prima e dopo

Percorsi pedonali e rovine del convento

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Il chiosco L’unico intervento materico all’interno del parco è il Chiosco. Esso definisce il confine nord-ovest del parco da cui parte il tracciato pedonale principale che porta a Plaza de los Remedios.

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SITOGRAFIA: http://www.publicspace.org/en/works/c123-tenerife-verde-lote-n-9 http://tectonicablog.com/docs/gpy.pdf http://www.gpyarquitectos.com 41


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WATERSQUARE BENTHEMPLEIN De Urbanisten, Florian Boer 2013 Un modo innovativo per gestire e raccogliere l’acqua piovana nelle città: le water squares, all’apparenza semplici spazi pubblici capaci di trasformarsi in bacini si stoccaggio.

FRANCESCA CEFFA 831275 42


LABORATORIO DI URBANISTICA 2014/15

Dati del progetto

ANNO: progetto 2011-2012, completamento 2013 LOCALIZZAZIONE: Rotterdam, the Netherlands DIMENSIONI: 9000 m3 (inclusi strada e parcheggio) COMMITTENTI: Rotterdam Climate Initiative, Città di Rotterdam, supportata da Waterboard Schieland & Krimpenerwaard ARCHITETTI: studio De Urbanisten. Urban designer: Florian Boer COSTO: 2 milioni € COLLABORAZIONI: costruzione/ coordinamento e lavori: Wallaard.

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La Water Square combina l’accumulo dell’acqua con il miglioramento della qualità dello spazio pubblico urbano. Può essere intesa come una strategia con un duplice obiettivo: investire in impianti di stoccaggio d’acqua visibili e godibili, e generare anche la possibilità di creare qualità ambientale e identità di spazi centrali nei quartieri. Gli edifici raccolgono l’acqua piovana e tre vasche la ospitano: due bacini poco profondi ricevono acqua dalle zone vicine ogni volta che piove, un bacino più profondo riceve acqua solo quando le precipitazioni sono più intense. L’acqua piovana viene trasportata attraverso grandi grondaie in acciaio inossidabile nelle vasche.

L’acqua piovana raccolta dagli edifici circostanti defluisce nella piazza dopo essere passata in impianti di stoccaggo

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Dopo la pioggia, l’acqua dei due bacini poco profondi sfocia in un dispositivo di infiltrazione sotterraneo e da qui si insinua a poco a poco di nuovo in acque profonde. In tal modo il bilancio idrico del suolo è mantenuto a livello costante e può anche far fronte a periodi di siccità. L’acqua del bacino refluisce nel sistema idrico aperto della città dopo un massimo di 36 ore per garantire la salute pubblica. Tutta l’acqua piovana, che è stata raccolta non fluisce più nel sistema fognario misto. Così il sistema fognario convenzionale abbassa la frequenza della sua acqua sporca traboccante in mare aperto. Separando l’acqua piovana dal sistema acque nere il sistema si muove verso un miglioramento della qualità complessiva del mare aperto in città.

Nuovo sistema separato di scarico dell’acqua

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Il progetto è diviso in due parti principali: una zona sportiva e un parco giochi collinare. Lo spazio è contornato da una cornice verde di erba e alberi. La maggior parte delle volte la piazza sarà asciutta e in uso come spazio ricreativo. Quando si verificano forti piogge, l’acqua piovana che viene raccolta dal quartiere fluirà nella piazza d’acqua. Nubifragi brevi potranno riempire solo parte della piazza mentre se la pioggia continua, sempre più parti di essa si riempiranno gradualmente di acqua piovana che viene filtrata dagli impianti prima di correre in piazza.

Il livello dell’acqua è legato alle precipitazioni

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Quando secca, la piazza è una festa per i cittadini grazie allo sport, al gioco e alla possibilità di soffermarsi. Il primo bacino è adatto per tutti su ruote. Il secondo bacino contiene un’isola con una superficie liscia intesa come pista da ballo. Il terzo bacino è adatto per calcio, pallavolo e basket, ed è impostato come un grande teatro. Posti per sedersi, soffermarsi e rilassarsi sono disponibili ad ogni ingresso.

Terzo bacino

L’intervento ha prodotto una grande affluenza dei cittadini

Secondo bacino

Primo bacino

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La tipologia della piazza d’acqua fu inventata nel 2005 per la Biennale Internazionale di Architettura di Rotterdam (IABR) “The Flood”. Una ricerca tipologica e di design su piazze d’acqua è stata effettuata nel 2006-2007. Il principio della Water Square divenne politica ufficiale a scala urbana nel “Rotterdam Waterplan 2” del 2007. E’ stato effettuato uno studio pilota negli anni 2008-2009. Nel 2011 è stato fatto il progetto preliminare per la Benthemsquare. Nel 2012 finita la progettazione definitiva iniziarono i lavori. Il 4 dicembre 2013 la Water Square è stata ufficialmente aperta.

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SITOGRAFIA: http://www.urbanisten.nl/wp/?portfolio=waterpleinen http://www.urbanisten.nl/wp/?portfolio=waterplein-benthemplein 49


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PLAZA EUSKADI Balmori Associates, Lantec 2001

SARA COLLINI 830520 50


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Dati del progetto

ANNO: Terminato a maggio del

2001.

LOCALIZZAZIONE:

Plaza Euskadi, Bilbao (Spagna) DIMENSIONI:

10.000 m2 DESIGN TEAM:

Balmori Associates, Lantec COMMITTENTI:

Sociedad Bilbao Ria 2000 COSTO: 1.37 milioni €

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Piazza Euskadi sorge in prossimitĂ del fiume, zona industriale che si sta rinnovando dal 1990, collega il centro ottocentesco di Bilbao, El Ensanche, al fiume. La Piazza emerge come un punto di perno che unifica i vari elementi costruiti intorno. Crea un luogo di passaggio con un percorso centrale e diretto che cuce insieme l'ambiente costruito mentre allo stesso tempo crea un luogo di riposo. La Piazza, inoltre, fa da ingresso principale alla moderna torre Iberdrola.

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Il perimetro è di forma ovale e lascia spazio alla circolazione e al relax. La costruzione della Piazza fu penalizzata dal calo economico in Spagna ed il bilancio originale del progetto fu tagliato a metà obbligando i progettisti ad effettuare un ri-disegno. Per quanto riguarda la flora al’interno della Piazza, furono piantati solamente grandi alberi per il perimetro e piccoli alberi fioriti per il centro. Il progetto si propone di collegare il centro della città alla zona industriale del fiume, creando una piazza verde al centro di una città. Tre “tasche” furono aggiunte al progetto lineare, ogni tasca ha un carattere diverso: una sezione è dedicata a posti a sedere a forma di pozzanghera, la seconda seziona è dedicata a posti a sedere più confortevoli (pouf) ed infine la terza sezione è dedicata ad un giardino con alberi centenari al suo ingresso.

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