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MENSILE DEL SUD-EST SARDO - anno III- numero XXVIII - Luglio 2010 www.lavocedelsarrabus.it

Castiadas Pag. 10 I beni appartenenti al Laore passano al Comune

Muravera Pag. 11 Dalla Regione arrivano i fondi per le opere pubbliche

San Vito Pag. 12 Il 31 luglio la XXI edizione de la sagra della Prazzida

Villaputzu Pag. 13 Aperto l’ambulatorio medico turistico al campeggio

Villasimius Pag. 14 Successo per il laboratorio di cestineria artigiana

LA NOVITA’. La rinuncia di Giuseppe Farris consente l’ingresso in Consiglio di Vittorio Monni

Il Sarrabus rientra in Provincia Un rappresentante per la zona L’esponente di S.U.: «Viabilità, turismo e ospedale le prorità» L’INCHIESTA

VIAGGIO NEL VILLAGGIO ATTRAVERSATO DALLA VECCHIA ORIENTALE SARDA

San Priamo urla: «Ci hanno abbandonati» Gli abitanti del borgo, frazione del Comune di San Vito, sul piede di guerra. Si sentono tagliati fuori dallo sviluppo. Il parroco: «È solo colpa nostra» Servizi alle pagina 4-5

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IL COMMENTO

Quanta fatica sopportare un giornale libero Che fatica sopportare un giornale libero. Perché tutti sono bravi ad applaudire La Voce, a ripetere che è uno strumento indispensabile, che non deve subire condizionamenti, che deve dare, appunto, voce a tutti. Ed invece, non appena quelle voci infastidiscono, non appena colpiscono nel segno riportando in maniera, tra l’altro, mai troppo pungente fatti ed avvenimenti, ecco spuntare le frasi magiche: “Vi denuncio, vi querelo, vi faccio chiudere, vi distruggo, vi disintegro”. Mamma mia. E se davvero volessimo essere pungenti al punto giusto? Forse ci sarebbe una richiesta di condanna a morte, senza attenuanti. Difficile fare un giornale, e farlo libero. Difficile anche non fare errori. Ma è ancora più difficile avere a che fare con chi, per ogni errore, ripete: “Dietro c’è una manovra politica se avete scritto così”. Beato Sarrabus. Riusciamo a fare un passo in avanti? Ad amare un giornale libero? A contribuire senza cattivi pensieri? Scacciamoli questi pensieri, accettiamo anche qualche verità scomoda. E finiamola con le minacce di querele e avvocati. Non fa bene alla libertà di stampa, peraltro sul bordo di un burrone grazie all'illiberale legge che il Parlamento si avvia a licenziare. Il Sarrabus non merita questo. Siamo sicuri che la maggior parte dei sarrabesi lo sa bene. Avanti tutta. (La redazione de La Voce del Sarrabus)


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PRIMO PIANO

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PROVINCIA L’intervista. Le dimissioni del candidato presidente Giuseppe Farris consentono l’ingresso in consiglio ad un rappresentante della zona

«Risposte adeguate per il Sarrabus» Inizia l’avventura di Vittorio Monni Nel prossimo Consiglio Provinciale di Cagliari il Sarrabus sarà rappresentato da un solo consigliere, Vittorio Monni di Burcei, subentrato il 29 giugno al posto di Giuseppe Farris, candidato Presidente per il centro destra, che ha rassegnato le dimissioni dalla carica. Monni, dopo 15 anni di esperienza amministrativa che lo hanno portato a ricoprire vari ruoli in seno al Comune di Burcei e di vari organismi politici regionali, ha partecipato alle ultime elezioni ottenendo 1065 voti ed una percentuale pari al 10,34%, che gli hanno permesso di essere il candidato più votato nella lista Sardegna Unita. Sicuro eletto al primo turno in caso di vittoria del centro destra, ha potuto varcare la soglia di Palazzo Regio in seguito alle dimissioni di Farris risultando, dopo il ballottaggio e la vittoria di Milia, il primo dei non eletti. Unico eletto per il Sarrabus. Una responsabilità in più? Indubbiamente. Purtroppo, mentre la scorsa legislatura il territorio era rappresentato da ben tre consiglieri, stavolta l’onore (e l’onere) di rappresentare il Sarrabus sarà tutto sulle mie spalle. E, purtroppo, dovrò farlo dai banchi dell’opposizione. Un ostacolo in più? Certo. Stare in maggioranza ci avrebbe permesso di avere maggiori possibilità di ottenere la risoluzione dei tanti problemi di cui la nostra zona ancora soffre. Avevo già parlato con altri esponenti della coalizione per sensibilizzarli sulle nostre tante esigenze. La vittoria di Milia ha cambiato le carte in tavola. Ora le rivendicazioni e l’impegno ci saranno lo stesso, ma le difficoltà saranno indubbiamente maggiori. L’unica

cosa certa è che io mi batterò tutti i giorni affinché il territorio abbia risposte adeguate. Un’elezione ad un certo punto inaspettata? Può darsi. Ma noi ci abbiamo sempre creduto. E devo ringraziare tutti coloro che mi hanno accordato la loro preferenza. In particolare, però, voglio ringraziare i miei compaesani ed i tanti amici che mi hanno dato un sostegno fondamentale, anche quando sembrava non fossimo riusciti ad entrare nei banchi del Consiglio. Il mio grazie va a tutti loro. Cercherò di lavorare al meglio per rappresentare degnamente la comunità ed il territorio di cui mi onoro di far parte. Come intende operare? Ascoltando le persone e le loro esigenze, puntando a far sentire in Consiglio Provinciale la loro voce che, troppo spesso, rimane inascoltata. Posso inoltre garantire che, come al solito, la mia

porta sarà sempre aperta a tutti. Lavorerò, come sempre, tra la gente e, soprattutto, per la gente. I principali obiettivi che si propone di raggiungere? Le esigenze, e quindi gli obiettivi, sono tanti. Il principale è il completamento della strada Burcei Maracalagonis, fondamentale per far uscire questo paese da un isolamento ormai anacronistico ma, soprattutto, eccessivamente penalizzante per questa comunità. Oltre tutto la situazione si è, recentemente, notevolmente aggravata. Se prima il bivio di Burcei era a sette chilometri dal paese, ora è a venti. Infatti, con l’apertura della nuova 125 che dirotta tutto il traffico diretto verso il resto del Sarrabus e l’Ogliastra su questa nuova arteria, il nostro paese risulta ancora più isolato. E’ una situazione unica, assurda ed inaccettabile. E’ ora che Burcei abbia delle risposte adeguate.

Altri progetti? Serve un lavoro di integrazione tra il turismo marino e quello montano, garantendo così anche la valorizzazione dei prodotti enogastronomici ed artigianali tipici, oltre che delle attività commerciali ed imprenditoriali. Bisogna, inoltre, agire per migliorare notevolmente la viabilità intercomunale, senza dimenticare il potenziamento dell’Ospedale di Muravera, oggi relegato praticamente al ruolo di semplice Pronto Soccorso, dando poi un attenzione vera alle strutture scolastiche, che necessitano di interventi urgenti ed indifferibili. Altro intervento da attuare sarebbe quello di creare una bretella di collegamento tra Villasimius e la nuova 125 e puntare alla promozione delle tante attività etnicoculturali di cui tutti i paesi del Sarrabus sono particolarmente ricchi. Insomma, i problemi non mancano di certo, ma il Sarrabus ha tutto il diritto, finalmente, di avere risposte adeguate. Naturalmente ci tengo a precisare che sono a disposizione di tutti i Comuni, cittadini ed associazioni del territorio per lavorare in sinergia a favore del Sarrabus. Cosa si sente di promettere ai suoi elettori? Solo quello che ho promesso in campagna elettorale. L’impegno e la garanzia di dare quotidianamente il massimo per cercare di portare a soluzione i tanti problemi che attanagliano questa zona. Quello che prometto è solo che avranno la garanzia di un impegno reale e non di facciata. Stando all’opposizione le difficoltà saranno certamente maggiori. Ma questo non mi scoraggia di certo, anzi mi farà moltiplicare gli sforzi e l’impegno a favore del nostro territorio. (f.m.)

CASTIADAS

L’assessore? Lo può revocare solo il primo cittadino “È stata messa ai voti la revoca del mandato dell’assessore Murgioni approvata grazie ai voti dell’opposiziome e dei consiglieri di maggioranza esclusi dal nuovo gruppo”. Lo avevamo scritto a pagina 3 del numero di giugno. Sbagliando però. Solo il sindaco può revocare il mandato ad un’assessore. Il consiglio comunale di Castiadas, nella seduta di cui abbiamo riferito, si è espresso sulla delibera relativa al bilancio di previsione 2010. Un errore di cui ci scusiamo coi lettori.

La Voce del S@rrabus Associazione Radio La Voce editrice Presidente Don Emilio Manca DIRETTORE RESPONSABILE MICHELE GARBATO Capo Redattore Gianni Agus Redazione Sabina Sestu, Giancarlo Cuccu, Renzo Cuccu Hanno collaborato Stefania Cauli, Corrado Loi, Antonello Romano, Alessandro Bulla, Ignazio Monni, Mauro Murru, Stefano Galdi Foto Carla Scroccu, Alberto Masala Impaginazione e Grafica Simone Utzeri, Antonio Dentoni (grafico-voce@live.it) Telefono 0709931481 - 3939161711 E-mail lavocedelsarrabus@tiscali.it Internet www.lavocedelsarrabus.it Pubblicità 3479415600 Stampa Unione Editoriale S.p.A. Elmas Tiratura 8.000 copie

Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Cagliari al numero 5/1995


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INCHIESTA

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SAN PRIAMO Il caso. I cittadini della piccola frazione tagliata fuori dalla nuova 125: «Manca la farmacia, la guardia medica e uno sportello municipale»

Dal borgo sale il grido di dolore «Il Comune ci ha abbandonato» di Sabina Sestu Una landa desolata. Un borgo diviso non solo da una strada, la vecchia 125, ma anche socialmente. Da una parte i gestori delle attività commerciali, dall’altra gli altri cittadini. «Le case? Non sono un problema nostro» hanno affermato concordi i proprietari dei vari punti vendita. Il nostro problema è legato alla nuova 125. Ci avevano promesso che sarebbe passata qui. Averla spostata di due chilometri e mezzo dal centro abitato ci ha dato una mazzata – ha detto Luciano, proprietario di un supermercato – da snodo principale per il traffico dall’Ogliastra al cagliaritano e viceversa, ci siamo ridotti a vedere una macchina ogni quarto d’ora. Prima lavoravamo molto con i bar. Preparavamo minimo 30-40 panini al giorno. Da qualche anno a questa parte le ordinazioni sono scese a zero». I cittadini, senza distinzione sociale, sono unanimi nel denunciare la mancanza di servizi. «Non c’è uno sportello a cui possiamo rivolgerci – hanno dichiarato concordi tutti gli intervistati – mancano servizi primari come la farmacia e un medico almeno un paio di volte la settimana. Sentiamo anche la necessità di avere uno sportello bancomat. Anche la posta è un servizio di cui patiamo molto la mancanza». Queste richieste sono state inoltrate al Comune, ma, almeno per ora, dicono gli abitanti della frazione, sono rimaste lettera morta. «Anche se siamo pochi abitanti – ha affermato Anselmo, gestore di uno dei bar della piccola frazione – abbiamo diritto di vivere nel migliore dei modi. Non viene neanche effettuata costantemente la pulizia del borgo, che non è solo una questione di decoro ma anche di salute pubblica. Ora che siamo in estate l’erba alta crea allarme per le zecche». Ma c’è anche chi pensa a come superare la

PARLA IL SINDACO

«Le critiche? Ingenerose, in 10 anni è stato fatto tanto»

IL DESERTO. La strada principale di San Priamo emblema dello stato d’abbandono del vecchio borgo

crisi della piccola frazione e a valorizzarne le tante risorse finora sottostimate. «Non crediamo che la creazione di un museo possa portare turismo – dichiarano le sorelle Cireddu, proprietarie della stazione di servizio – manca la volontà per sfruttare le risorse che ci sono già. Per esempio il santuario di San Priamo è sempre chiuso e molti turisti chiedono di visitarlo. Così come mancano degli itinerari ben tracciati e delle guide turistiche che possano soddisfare le curiosità di coloro che vengono qui non solo per il mare ma anche per gustarsi le bellezze archeologiche e paesaggistiche». Il fatto che non sia stato predisposto lo spostamento di alcune attività nei pressi della nuova strada è un altro motivo di lagnanza degli operatori commerciali di San Priamo. «E’ un progresso – regresso questa nuova 125 – ha sostenuto una delle sorelle Cireddu – se in questi anni in

cui si stava progettando la strada avessero anche pensato agli abitanti delle zone penalizzate, avrebbero potuto programmare anche i servizi da dislocare nei pressi della strada. Stazioni di servizio, bar e fast food avrebbero risolto alcuni dei problemi economici dei residenti e dato un valore aggiunto alla strada». Piero Cuccu, 70 anni, abita dall’altra parte della strada, appartiene al gruppo degli “altri”. Non è particolarmente entusiasta delle nuove case. «Noi assegnatari vogliamo sapere quanto dobbiamo pagare per entrarne in possesso. Io sono pensionato, se mi fanno pagare 30mila euro resto dove sono. Se vogliono che me ne vada da questa casa, mi devono dare la nuova gratis. Anche perché in questa ci sono nato e l’ho ampliata io. Il comune mi dovrebbe scontare i lavori da me realizzati in questo edificio». Il comune di San Vito, tempo fa, ha comprato l’intero villaggio di San

Priamo per il prezzo simbolico di mille lire dal demanio pubblico. Alla domanda su cosa dovrebbe fare il Comune per San Priamo il signor Cuccu risponde come tutti gli altri abitanti della piccola frazione: «Il Comune dovrebbe darci ciò che abbiamo richiesto - dice - La farmacia è il primo servizio di cui sentiamo la necessità, così come il dottore almeno due volte la settimana. Perché dobbiamo andare a San Vito per qualsiasi cosa, anche per sbrigare le pratiche al comune? Tempo fa veniva un impiegato una volta alla settimana, ora siamo a zero, zero, zero. Ci hanno abbandonato del tutto». Secondo alcuni abitanti della piccola borgata il progetto di aprire dei laboratori nelle case vecchie è una pessima idea. Già vivono a stento le attività che ci sono ora, che speranze hanno nuove attività di riuscire a sopravvivere vista anche la crisi economica?

Le critiche all’amministrazione comunale da parte dei cittadini di San Priamo? Ingenerose. Ne è convinto Patrizio Buccelli, sindaco di San Vito. «Dal 2001 - ha spiegato il primo cittadino - le cose si sono decisamente mosse per il borgo, basti pensare all’apertura dell’ostello chiuso da anni e costato diversi milioni di euro alla collettività. Non basta: unici in Sardegna fra i comuni sotto i cinquemila abitanti, abbiamo ottenuto un finanziamento di 2 milioni di euro per costruire nuove abitazioni a San Priamo, cosa che permetterà ai cittadini di lasciare le vecchie case che saranno poi ristrutturate e utilizzate per quei servizi che vengono richiesti a gran voce come la parafarmacia e i servizi di assistenza, oltre ad attività commerciali». E le fognature? «Sono state già realizzate - ha risposto Buccelli ma Abbanoa, che dovrebbe prenderle in carico, non l’ha ancora fatto, nonostante le nostre insistenze». Sono ripresi anche i lavori per la costruzione delle nuove case: «Avevano subito uno stop per lungaggini dovute alle procedure della gara d’appalto - ha spiegato Buccelli - ma ora tutto è stato appianato. Quanto al costo delle abitazioni, sarà certamente alla portata di tutti i cittadini, anche di quelli meno abbienti per i quali è prevista la possibilità di pagare ratealmente». Lo sportello comunale? «Con l’avvento di internet e delle autocertificazioni - ha concluso Buccelli - dubito fortemente della sua utilità».

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SAN PRIAMO L’intervista. Il parroco del piccolo borgo littorio: «un gioiello ambientale e turistico in pessime mani»

Don Gianni bacchetta il suo gregge «Basta con i dispetti e le gelosie» Stretta di mano forte e idee ben chiare. Don Gianni è una persona decisa e sicura di ciò che afferma. Mostra un grande amore e rispetto nei confronti dei suoi parrocchiani a cui non disdegna però anche delle critiche, che, a suo dire, hanno l’intento di essere costruttive. Gli abitanti di San Priamo si sono lamentati che la nuova 125 ha rovinato il borgo. Anche lei è dello stesso avviso? Ma siamo sicuri che il motivo per cui San Priamo è così “morto” sia la nuova strada? Non mi pare. Io penso che prima di tutto è un discorso di mentalità. Faccio un esempio per tutti: si celebrano 20 battesimi l’anno e circa 10 matrimoni. Quanti fanno il ricevimento nei locali del borgo? Uno, massimo due. È vero che la nuova 125 ha aumentato i problemi della frazione. Una cosa è avere la statale che attraversa il paese, altro è che questa disti un paio di chilometri dal centro abitato. Però attenzione se da una parte questo crea un disagio dall’altra però è anche un vantaggio. San Priamo si trova in uno svincolo e questo è un tesoro che i suoi abitanti non riescono a vedere e a sfruttare. In quello snodo c’è l’oro, proprio nel punto in cui si incontra la nuova e la vecchia strada. Sono

certo che se Muravera avesse avuto questo snodo lo avrebbe sfruttato intelligentemente e avrebbe creato ricchezza. E quindi quale è il reale problema di San Priamo? Il problema è che tra di loro si fanno i dispetti, sono gelosi l’uno dell’altro. Questi discorsi e questi comportamenti portano all’immobilismo. Non possono aspettare che cada tutto dal cielo. Ci sono troppe gelosie che impediscono di fare qualsiasi miglioramento al paese. Quando Lapola si è esibita a San Priamo, tutti hanno apprezzato l’iniziativa tranne loro. Hanno avuto da ridire su tutto. Perché il palco è

stato messo lì agevolando l’attività di tizio e non davanti al mio negozio? Dovrebbero cambiare mentalità e iniziare a riflettere anche sulle difficoltà che incontra l’amministrazione comunale nella gestione delle risorse disponibili, imparare ad essere propositivi e non sempre disfattisti. C’è un individualismo troppo spinto nel villaggio, manca il senso della collettività. Eppure sono solo 200 abitanti, più o meno, dovrebbe essere più semplice per loro riuscire ad essere uniti. Troppi campanilismi. Mi hanno proposto di gestire un banco alimentare, ma io non sono affatto d’accordo con questo genere di iniziative assistenziali.

La gente non va abituata a ricevere tutto gratis, le persone dovrebbero essere stimolate a valorizzare le proprie doti. Dove c’è necessità io presto il mio aiuto senza fare tanto chiasso. Ci sono state delle lamentele da parte di alcuni commercianti del luogo per quanto riguarda le nuove case. Non trovano giusto che siano costruite con soldi pubblici. Non è vero che verranno regalate. In questo caso capisco gli assegnatari quando si lamentano. In quelle abitazioni, che ora il comune vuole riprendersi, la maggior parte ci sono nati e vi hanno vissuto da sempre. Se non sono cadute è perché i loro possessori ne hanno avuto cura, migliorate e in alcuni casi anche ampliate. La precedente amministrazione comunale, ha proposto che la vecchia casa venisse lasciata agli assegnatari se avessero dimostrato di svolgervi un’attività artigianale. Se non avessero avuto intenzione di fare nulla le abitazioni sarebbero ritornate al comune. Ma il problema principale per quanto riguarda le case è il fatto che il piano edilizio è bloccato. In attesa che questo venga sbloccato ho proposto una soluzione. Una volta che i vecchi assegnatari prenderanno possesso delle nuove costruzioni, le

vecchie abitazioni si sarebbero potute assegnare ai giovani. Erano tutti d’accordo al’inizio, ma poi le idee confuse su tutte le possibili alternative hanno fatto perdere loro la bussola. Un’altra soluzione da prendere in considerazione sarebbe quella che il comune venda le vecchie case a chi ci abita. La costruzione del nuovo borgo ha rovinato la bellezza del villaggio. Hanno rovinato un villaggio storico. Le nuove casa avrebbero dovuto costruirle lontano dal centro storico, lontano dalle vecchie case. Hanno avuto una possibilità d’oro e l’hanno lasciata perdere. Che cosa crede dovrebbero fare gli abitanti per uscire fuori dall’impasse in cui sono caduti? Dovrebbero crescere come mentalità e come comunità. Per farli crescere che cosa bisogna fare? Devono sviluppare il senso dell’ospitalità e dell’accoglienza, sarebbe bene che imparassero a ricevere i turisti. Ad iniziare dai prezzi, che ora sono troppo alti. Perché non imparano a lavorare sulla qualità invece di spennare i turisti? Hanno un ambiente splendido, la montagna è bellissima e il mare, fantastico, è a pochissima distanza. Se loro non si svegliano e non puntano sul turismo non hanno speranza. (sa.s.)


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IL PUNTO DI VISTA

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LA STORIA DI MARIA Incontro illuminante. Anche nella disabilità si può gustare ogni aspetto dell’esistenza

La vera felicità sta nella volontà di vivere è beatitudine gioire delle piccole cose di Maurizio Patriciello Maria: non poteva che chiamarsi così. La conoscevo da anni, da quando andavo a predicare nella sua parrocchia. La vedevo seduta nei banchi, attenta, anche se ben poco poteva comprendere dell’omelia. Era malata di una malattia di cui non conosco il nome. Credo che sia rimasta vittima di uno di quei parti avvenuti in casa negli anni della guerra. Non parlava. Le parole sulle sue labbra si trasformavano in suoni gutturali e il sorriso in una smorfia. A stento riusciva a mantenere l’equilibrio, aiutandosi con larghi movimenti delle braccia. Aveva imparato a volermi bene e veniva volentieri in chiesa. Erano anni che non la vedevo. Un giorno, camminando a piedi, l’ho rincontrata. Ho avuto la tentazione di passare oltre, senza disturbarla, pensando che dopo tanto tempo, non si ricordasse più di me. Mi sono, invece, fermato, chiamandola scherzoso. Maria mi ha riconosciuto e la gioia che le ha invaso il cuore è stata grande e spontanea. Ha iniziato, a modo suo, a farmi festa, attirando l’attenzione di qualche vicina e raccontando loro della nostra amicizia. Mi baciava ripetutamente la mano, la teneva stretta fra le sue.

Mi parlava di tante cose che non riuscivo a capire. I suoi occhi erano uno spettacolo da vedere: illuminati da una luce, da una gioia, invisibile a tutti, tranne che a lei. Poi mi ha quasi trascinato a casa. Ho capito che voleva mostrarmi qualcosa di importante. Seduta su una sedia a rotelle, c’era la sua mamma. A tenerle compagnia un’amica, anch’essa avanti con gli anni. Sono entrato scusandomi dell’intrusione improvvisa. E ho notato che la mamma parlava con la figliola senza difficoltà di intendersi: gli anni vissuti le hanno quasi fuse insieme. Nella loro casetta, minuscola ma dignitosa, hanno addobbato un vecchio comò ricavandone un altarino dove troneggiano Santi e Madonnine di cui vanno fiere. La mamma era serena nella sua immobilità. Siamo rimasti insieme per diverso tempo, parlando di tante cose e anche di Maria. Alla fine ho salutato le due vecchie signore, mentre Maria mi prendeva la mano per riaccompagnarmi all’uscita. La sua gioia era proprio grande, quella mattina. L’ho abbracciata ancora prima di tornare sui miei passi. Ripenso a lei mentre mi preparo per la Messa. Rivado con il pensiero alle beatitudini. Per nove volte Gesù ci dice chi sono i beati. Per altrettan-

te volte facciamo fatica a comprendere perchè sono beati i poveri e gli afflitti; perchè occorre essere miti e misericordiosi. La vita è un mistero che non riusciamo a comprendere se non a piccoli tratti. Ci sono verità che possiamo intuire e mai spiegare. Ci sono mete a cui si arriva pensosi, meditabondi e con umiltà, sennò si sottraggono al nostro indagare. Noi non riusciremo mai a spiegare il motivo della sofferenza e del dolore. Io saprei dirvi perchè il Dio in cui credo ha permesso, forse per un errore di una vecchia ostetrica, che la donna incontrata, dovesse rimanere per tutta la vita in una condizione simile. Una cosa so, ed è che Maria riesce a gioire per qualcosa che a noi dice poco o niente. Un incontro. È bastato un incontro e la sua giornata si è illuminata. Io posso di aver trovato, in questa donna sofferente, una maestra nella sacra arte della vita. Ho compreso che saranno i poveri a salvare il mondo, perchè ancora capaci di meraviglia e di stupore. In questo nostro tempo che tutto consuma in fretta, la sua gioia e il suo sorriso, insieme alla volontà di vivere e lottare, sono la migliore esegesi del Vangelo della vita che dobbiamo proclamare.

Il Parroco di Muravera, Don Emilio, lo scorso sabato 3 luglio, ha compiuto il suo 44° anniversario di Ordinazione Sacerdotale. Unendoci all’intera comunità parrocchiale di Muravera, formuliamo al nostro Don Emilio, tanti cari auguri per questa ricorrenza. La redazione

La lettera. Dal parroco di Muravera preziosi consigli ai genitori alle prese con i problemi legati al rapporto coi più piccoli

Seminare fin dai primi giorni di vita dei figli questo il segreto per un’educazione creativa Gentilissimi genitori Permettetemi ancora una volta di entrare in casa vostra con questa semplice lettera. Una lettera nella quale vorrei discorrere con voi dell’educazione dei vostri figli. Non voglio darmi l’aria di maestro: voglio semplicemente dimostrare d’essere con voi e di desiderare di darvi una mano. Lo sappiamo tutti: mai come oggi l’educazione è diventata un’impresa. Un’impresa non facile. Un’impresa seria. Però un’impresa possibile. Possibilissima! Basta trovare la chiave. Ebbene, mi pare che la chiave siano alcune cose da compiere. Ne vedremo otto, una per mese, da luglio a febbraio. Le racchiuderemo, di volta in volta, in un verbo, che esamineremo in modo molto sempli-

ce e concreto. Incominciamo subito con il primo verbo. SEMINARE Sì, “seminare” è uno dei verbi più indovinati quando si parla di educazione. L’educazione, infatti, è una lunga pazienza: oggi si getta un seme... domani si raccoglierà. Hanno trovato, in Egitto, chicchi di grano risalenti ai tempi dei faraoni; qualcuno li ha seminati: dopo pochi mesi, ondeggiavano spighe ripiene di ottimo frumento! Potenza del seme! Per questo l’educatore crede nel seme. Poco, molto, tanto... non importa: lui semina. Semina fin dai primi giorni della vita del figlio. Semina l’amore, perchè senza amore non si vive. Semina il coraggio, perchè la vita è sempre in salita. Semina la speranza, perchè

la speranza è la spinta per continuare. Semina l’ottimismo, perchè l’ottimismo è il motorino d’avviamento di tutto. Semina un buon ricordo, perchè un buon ricordo può diventare la maniglia a cui aggrapparsi nei momenti di sbandamento. Semina Dio, perchè Dio è il basamento di ogni cosa. L’educatore semina! Semina perchè il seme è molto più di una speranza: è una garanzia. Lo diceva bene il poeta libanese Kahlil Gibran: “La tempesta è capace di disperdere i fiori, ma non è in grado di sradicare i semi”. Al poeta libanese fa eco il grande scrittore russo Feodor Dostoevskij: Occorre solo un piccolo seme, un minuscolo seme che gettiamo nell’animo di un uomo semplice ed esso non morirà, ma vivrà nella sua

anima per tutta la vita; resterà nascosto in lui tra le tenebre, tra il lezzo dei suoi peccati, come un puntino luminoso, come un subblime ammonimento”. L’educatore semina! Seminare è il nostro primo dovere. San Bonaventura diceva: “Il merito non sta nel raccogliere molto, ma nel seminare bene”. Seminare è la sua prima responsabilità. Il proverbio recita: “Chi semina chiodi non vada in giro scalzo”. Chi semina ansia, prepara l’uomo pauroso. Chi semina tristezza, prepara l’uomo pessimista. Chi semina indulgenza plenaria, prepara l’uomo senza grinta. Chi semina l’ironia, prepara il timido. Chi semina urla, prepara l’aggressivo.

Chi semina incoraggiamento, prepara il fiducioso. Chi semina lealtà, prepara il sincero. Chi semina rispetto, prepara l’uomo che non calpesta l’uomo. Chi semina gioia, prepara l’uomo che ringrazia di essere nato. Chi semina amore, prepara l’uomo che abbraccia il mondo. Il figlio diventa ciò che gli seminiamo nella mente e nel cuore. I cinesi hanno questa bella immagine: il bambino è come un foglio bianco, tutti quelle che gli passano vicino lasciano un segno, gli gettano un seme. Dio voglia, sempre un seme di grano buono, mai di zizzania! Grazie per avermi letto! A risentirci il prossimo mese. Con tanta cordialità! Il vostro parroco Don Emilio.


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Municipio. Tanti cittadini hanno voluto partecipare alla prima riunione dell’assemblea civica

La novità

Insediato il nuovo Consiglio comunale

La storia in un libro di vecchie fotografie

La promozione del territorio fra le sfide dell’amministrazione di Francesco Monni Si è insediato ufficialmente lo scorso 16 giugno il nuovo Consiglio Comunale di Burcei. Tra vecchie facce e new entry, numerosa è stata anche la partecipazione di tanti cittadini che non hanno voluto mancare a questo prima riunione. Nell’occasione, il riconfermato Sindaco Giuseppe Caria ha ufficializzato anche la squadra che lo affiancherà in questi cinque anni. Oltre al riconfermato Enzo Monni, che si occuperà di Viabilità e Lavori pubblici fanno parte della nuova Giunta Comunale anche Clotilde Scalas, che si occuperà di Pubblica Istruzione e Politiche Sociali, Giovanna Zuncheddu, che avrà l’assessorato all’Agricoltura ed Ignazio Monni che, oltre all’incarico di Vice Sindaco, ha ricevuto anche la delega agli Affari Generali ed all’Ambiente. Anche gli altri consiglieri di maggioranza hanno ricevuto specifiche deleghe, in modo da ottimizzare, nelle intenzioni del Sindaco Caria, l’attività della nuova amministrazione. Un novità per il comune di Burcei che, però, è ormai diffusa in molte altre amministrazioni, come, per esempio, quella di Muravera. Ai neo consiglieri di maggioranza sono state affidati i seguenti

incarichi: Daniela Zuncheddu si occuperà di pari opportunità e politiche giovanili, Marcello Malloru di decoro urbano e verde pubblico, Francesco Urru di Protezione Civile e Francesco Pisu di viabilità rurale. Il riconfermato Sindaco Caria ha ringraziato la popolazione per il sostegno ricevuto ed ha garantito che la nuova amministrazione sarà da subito al lavoro per proseguire, nel senso della continuità, l’attività amministrativa futura. Ha inoltre annunciato che la Regione ha finanziato i lavori per la realizzazione della cosiddetta “Cittadella del Gusto” che dovrebbe sorgere in un locale posto in Via Trento.

Tra gli altri, sono intervenuti anche i rappresentati della minoranza, Giovanni Battista Lobina, Giuseppe Serra, Antonio Monni e Paola Zuncheddu che hanno garantito una opposizione dura ma leale, finalizzata alla crescita del paese. Non si è registrata nessuna polemica particolare, se non uno scambio di battute tra il Consigliere Lobina ed il Sindaco sulla correttezza di alcune informazioni inviate da Caria alla popolazione in occasione della campagna elettorale appena trascorsa. Lobina, infatti, ha sottolineato come, dal tenore di una missiva inviata casa per casa, traspa-

risse quasi una attività amministrativa svolta senza l’ausilio della propria Giunta, di cui anche lui faceva parte in qualità di Vice Sindaco. Caria ha ribattuto che era noto a tutti che il lavoro è stato svolto con l’ausilio della Giunta che lo ha affiancato sino a poco tempo prima delle elezioni. Ora l’attività di governo dovrà entrare nel vivo e l’amministrazione dovrà affrontare i tanti problemi che rimangono sul tappeto. A partire dalla promozione turistica del territorio, al completamento del decoro e della viabilità urbana, all’aiuto delle fasce più deboli della popolazione, per arrivare al sostegno delle attività imprenditoriali ed agropastorali, tante sono le azioni che ci si attende vengano intraprese quanto prima. Intanto alcuni cittadini stanno lavorando alla rinascita della Pro Loco. Il prossimo 3 Luglio, infatti, presso la sala consiliare gli iscritti (pari a 122), eleggeranno il nuovo direttivo che dovrà guidare questa importante associazione per i prossimi tre anni. Ora, si dovrà passare dalle parole ai fatti. La popolazione attende i primi atti da parte della nuova amministrazione, considerato che in campagna elettorale si è garantita una immediata operatività da parte della stessa.

La storia di Burcei raccontata attraverso le immagini e le foto raccolte in un libro. E’ quanto ha fatto una giovane autrice di Burcei, Barbara Monni. Attraverso una raccolta meticolosa ed impegnativa ha prodotto un libro di particolare interesse in cui hanno trovato posto immagini ingiallite dal tempo, ma che hanno fatto rivivere paesaggi, situazioni e personaggi appartenenti ad un tempo lontano. E che hanno regalato ai lettori numerosi particolari suggestivi, sconosciuti ai più giovani. (f.m.)


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La notizia. Dopo anni di trattative i due enti raggiungono un accordo

L’appello. Un’interrogazione in consiglio comunale

I beni ex-Ersat passano al Comune di Castiadas

Pdl: «Avanzo ammistrazione per campo sportivo e nuova occupazione per i giovani»

Finalmente dopo 10 anni di continui incontri tra dirigenti ex Ersat (oggi Laore) e l’Amministrazione Comunale di Castiadas, si è concluso in maniera definitiva il primo importante trasferimento, di quasi tutti i beni regionali presenti sul territorio di Castiadas al comune stesso. Il trasferimento di tali beni, forse tra i più importanti dell’isola, attribuisce all’Amministrazione Comunale la proprietà di strutture che fino a poco tempo fa venivano utilizzate in virtù di un contratto di comodato ad uso gratuito, stipulato tra il Comune e la Regione. Tra i presenti, oltre a Ilaria Lussu responsabile dell’area tecnica e rappresentante del Comune di Castiadas, vi era Giuseppe Aresu Direttore di servizio patrimoniale dell’Agenzia Laore Sardegna. Oggetto del trasferimento, vi sono terreni, opere e fabbricati di proprietà, che l’ente di sviluppo e la Regione Sardegna hanno ceduto a titolo gratuito previa destinazione dei beni ad uso di pubblico interesse, al Comune di Castiadas. E’ stato un lavoro impegnativo che è durato anni, i tecnici comunali hanno dovuto ricomporre tutti i

351mila euro dell'avanzo di amministrazione da sbloccare il prima possibile per completare, tra l'altro, il campo sportivo comunale di Castiadas, la cui squadra di calcio potrebbe essere ripescata in serie D nonostante la sconfitta ai play-off con il Cesenatico. Lo chiede con una mozione il gruppo Popolo della Libertà al Consiglio Comunale di Castiadas. «I lavori al campo sportivo comunale – ha spiegato il coordinatore cittadino del Pdl, Eugenio Murgioni, primo firmatario della mozione - sono in buona parte già stati eseguiti e l'impianto è stato dotato di un nuovo terreno in erba sintetica, sono stati realizzati servizi per il pubblico e un moderno ed efficiente impianto d'illuminazione ma mancano ancora gli spalti per ospitare il pubblico. Questa è una condizione indispensabile affinché l'impianto sia considerato idoneo per ospitare le partite del campionato nazionale di serie D. Occorre intervenire con sollecitudine anche per la recinzione dell'impianto e

passaggi, frazionamenti e relative volture perché vi fosse la continuità storica dei beni da alienare; per il momento sono state trasferite 316 particelle catastali. Tra i beni trasferiti vi sono: tutte le strade comunali, banchine e cunette, filari frangivento, piazze e giardini, i circoli sociali di San Pietro, Camisa ed Annunziata, le scuole elementari di San Pietro ed Olia Speciosa, scuola materna e scuola media di Olia speciosa, l'area cimiteriale e cimitero storico in località Castiadas Centro, tutti i locali adibiti a Municipio, biblioteca e giardini pubblici, l'ex villa del Direttore delle carceri, completamente restaurata dall’Amministrazione Comunale e

che a breve verrà inaugurata, diventando la sede di rappresentanza del Comune di Castiadas. A breve, non appena verranno ultimati i frazionamenti e gli accatastamenti verranno perfezionati i trasferimenti di proprietà di altri immobili quali, palestra comunale, campo sportivo, teatro ed altri beni storici risalenti alla Colonia penale. Il sindaco Quintino Sollai, la giunta e tutta l’Amministrazione Comunale sono soddisfatti del risultato di questo lungo iter. “Sicuramente – ha commentato il primo cittadino - si tratta di uno degli eventi storici più importanti da quando Castiadas nel 1986 è divenuto Comune autonomo”.

per i parcheggi attorno allo stesso». «Bisogna far presto – ha aggiunto Murgioni - al momento della richiesta di ripescaggio a quello dell'ispezione della FIGC per verificare l'adeguatezza del campo sportivo, trascorre in genere un lasso di tempo molto breve. Nelle casse del Comune di Castiadas è presente un avanzo di amministrazione di 351mila euro. Secondo noi vanno destinati prioritariamente a completare il campo sportivo ma anche ad interventi volti a creare posti di lavoro per giovani disoccupati o per quelle persone che vivono in uno stato di disagio economico e per il completamento di altre opere di particolare interesse quali viabilità, illuminazione pubblica e scuole». Con la mozione, il gruppo Pdl chiede al sindaco e al consiglio comunale di esprimersi in tempi brevi sulla questione per evitare che la squadra del paese non perda il treno per partecipare ad un campionato cui nessuna compagine sarrabese ha mai preso parte finora.

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La notizia. Finanziato il teatro, la strada Feraxi-Capo Ferrato e approdo turistico

Ambiente. Decisione dell’autorità d’ambito

Dalla Regione arrivano fondi per opere pubbliche

L’impianto di depurazione di Muravera sarà completato e servirà anche Colostrai

La Giunta della Regione Autonoma della Sardegna, su proposta dell’Assessore Regionale alla Programmazione Bilancio, Credito e Assetto del Territorio Giorgio La Spisa, ha approvato il quinto atto aggiuntivo dell’Accordo di Programma riguardante il P.I.A. CA13-5C Est. comprendente il finanziamento di diverse opere concordate con il Comune di Muravera. Prevista la realizzazione di un teatro comunale in località Santa Lucia del costo complessivo di 2 milioni e 400mila euro di cui un milione e 700mila arriveranno direttamente dalle casse della Regione. La nuova struttura sarà dotata di un ingresso vetrato e trasparente che ospita il foyer con il bar, la biglietteria, il guardaroba, una sala espositiva, gli uffici dirigenziali ed i servizi, di elementi verticali di collegamento fra atrio d’accesso e teatro e di una zona destinata agli attori. Le sistemazioni esterne prevedono vaste aree destinate a parcheggio, alberate ed illuminate, una grande piazza pavimentata ed alberata e la restante parte dell’area verrà trattata a verde per ottenere un parco naturale. Altri due milioni e 600mila euro arriveranno dalla Regione per la strada Feraxi - Capo Ferrato (costo complessivo 3.615.198,29 euro). L’intervento consiste nel completamento della viabilità che collega la località di Feraxi con la località di Capo Ferrato, mediante opere di sbancamenti, scarifica del piano stradale esistente, fondazione stradale, strato di base, strato di collegamento, manto di usura, barriere stradali di sicurezza, cunette e banchine, segnaletica stradale, demolizione e realizzazione di ponte sul rio Corre e

Una panoramica di Muravera

Pruna. 500mila euro saranno invece spesi per l'approdo turistico ecocompatibile in località porto Pirastu. L’intervento prevede la posa in opera di un pontile galleggiante dello sviluppo complessivo pari a 110 metri circa, composto da moduli di lunghezza non inferiore a 12 metri e larghezza 2,5 metri, posizionato a lato del moletto e della corsa d’alaggio esistenti in maniera tale da garantire l’utilizzo della struttura esistente. L'accordo è stato ratificato dal Comune di Muravera. «Si tratta di un momento fondamentale per questo territorio – ha spiegato il sindaco Marco Fanni - che sente il bisogno di investire soprattutto nelle opere pubbliche. Grazie a questo importantissimo finanziamento di quasi 5 milioni di euro, che parte da un progetto presentato un anno fa, potremmo portare a termine la realizzazione

del nuovo teatro comunale; una struttura polivalente di circa 400 posti (spazio congressuale, Teatro, Cinema) che sarà di vitale importanza per la crescita culturale e sociale della nostra comunità. La strada Capo Ferrato-Feraxi permetterà di realizzare una rete viaria di collegamento tra le varie frazioni del territorio indispensabile per uno sviluppo omogeneo dello stesso. L’approdo turistico ecocompatibile in località porto Pirastu sarà di sicuro punto di riferimento per lo sviluppo della nautica in un punto baricentrico rispetto alle realtà portuali di Villasimius e Porto Corallo». Nominata anche la commissione comunale elettorale, così costituita: per la maggioranza è stato eletto il Consigliere Falchi Marco e Spanu Roberto e per l’opposizione il consigliere Alessandro Mattana.

Vacanze a Costa Rei per i nefropatici Una villetta nella splendida località turistica di Costa Rei per venire incontro ai bisogni dei cittadini nefropatici meno abbienti. Anche quest’anno verrà portata avanti l’ormai tradizionale iniziativa frutto dell’accordo tra la Asl di Cagliari, l'Associazione Nazionale Nefropatici Trapiantati Sardi (ASNET) e il Comune di Muravera. Quest’ultimo metterà a disposizione gratuitamente la

struttura di Piscina Rei durante tutti i mesi estivi. Il servizio sarà attivo fra qualche giorno e permetterà ai pazienti in dialisi di trascorrere un soggiorno gratuito avendo a disposizione il supporto di cui necessitano. Un’occasione, quindi, anche per loro, di trascorrere una vacanza rilassante dimenticando anche solo per un breve periodo di tempo la malattia.

L'impianto di depurazione centralizzato di Muravera, che serve anche i comuni di San Vito e Villaputzu, sarà completato. Lo ha deciso l’autorità di bacino della Regione Autonoma della Sardegna. Il progetto prevede la realizzazione definitiva delle opere che permetteranno di riutilizzare i reflui anche in campo irriguo. L’intervento consentirà inoltre di servire dal punto di vista dei reflui gli insediamenti turistici di Colostrai, Torre Salinas e Tuerra attraverso un importante Sistema di collettori consortili. La sua realizzazione risponde all’obiettivo di risanamento ambientale e di protezione dei corpi idrici, sosti-

tuendo impianti di trattamento obsoleti. «Si ottiene – si legge nella relazione tecnica - nel contempo anche un accorpamento delle portate reflue dei centri serviti con un volume annuo superiore a un milione di metri cubi, che costituisce il volume minimo indicato perché la portata reflua, adeguatamente trattata ed affinata secondo i relativi requisiti normativi, rappresenti una risorsa idrica significativa utilizzabile dal settore irriguo ed eventualmente da quello industriale, per fronteggiare anni siccitosi e liberare in ogni caso una quota di risorsa primaria».

Tavoli tematici, Comune, artigiani e commercianti si confrontano per migliorare Definizione nuovo metodo di comunicazione con il Comune, collaborazione con l’Associazione Commercianti Centro Commerciale Naturale, pianificazione calendario manifestazioni estate muraverese, comunicazione orari di apertura sportello CAT (Centro di assistenza tecnica alle imprese) della Confesercenti, ripristino e uniformazione Cartellonistica pubblicitaria e arredo urbano. Sono questi i temi affrontati nel tavolo tematico “Commercio, artigianato e attività produttive”, svoltosi recentemente in Comune e al quale hanno preso parte il sindaco, Marco Fanni, l'assessore alla Cultura, Noemi Manca e la referente al turismo, Stefania Sestu. È il primo dei tavoli tematici che verranno attivati al fine di instau-

rare un confronto diretto ed un dialogo continuo tra Amministrazione e attori locali. L’incontro ha rappresentato l’inizio di un rapporto di collaborazione con gli operatori del settore commerciale e artigianale che permetterà una ottimale programmazione di attività ed iniziative per lo sviluppo del nostro territorio. Altri tavoli tematici di prossima convocazione avranno come oggetto l’ambiente, lo sport, la scuola, le politiche sociali oltre all’istituzione della Consulta di quartiere, strumento che permetterà incontri e riunioni con i rappresentanti dei quartieri e delle borgate per affrontarne le problematiche e sottoporre proposte di intervento per migliorare la qualità e la funzionalità dei servizi.


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Appuntamenti. 21 edizioni per la tradizionale manifestazione estiva

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L’iniziativa. Un progetto per le scuole dell’infanzia

Educazione ambientale Prazzida e pezza de craba via alla sagra dei buongustai bambini protagonisti di Stefano Galdi È giunta alla ventunesima edizione la tradizionale sagra de sa prazzira e de sa pezza de craba che si svolgerà a San Vito il prossimo 31 Luglio. Centinaia di prazzirasa (la tipica pizza sanvitese), saranno preparate per l’afflusso turistico che quest’anno si prevede a dir poco numeroso. I maestri dello spiedo, avranno cura invece di preparare l’arrosto di capra, che diviene un vera e propria arte culinaria, la cui preparazione inizia ancor prima della sua cottura, selezionando le parti e posizionandole sugli spiedi allestiti per l’occasione. Fulcro della manifestazione sarà la piazza Funtana Iri, ove saranno allestiti stand di maestri artigiani, per poi proseguire lungo la via Nazionale, ove sarà predisposta un’isola pedonale. Verranno ricreati negli antichi portali dell’abitato sarrabese, scene di vita vissuta in tempi lontani e le arti e i mestieri dei nostri avi. Un’intera giornata

quindi, dedicata al folklore, dove non mancherà la rassegna di gruppi, con la collaborazione di quello delle tradizioni popolari. Quest’anno, proprio per valorizzare l’abitato di San Vito, la locale Pro-loco, presieduta da Rossella Sestu, ha voluto organizzare l’evento estivo, lì dove nel 1989 venne proposto per la

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prima volta, lungo la via Funtana Iri, con i preparativi all’interno del cortile delle scuole elementari. Un’occasione quindi da non perdere, visti gli ottimi preparativi che fremono già dallo scorso anno, affinché San Vito si presenti agli occhi del turista in tutto il suo splendore, le sue tradizioni e la sua accoglienza.

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consistente in numerose gare alle quali hanno partecipato tutti gli alunni con l’unico fine educativo del rispetto ambientale. Al termine della manifestazione gli agenti del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, Orlando Macis, Sandra Mudu e Federico Sardara, hanno consegnato delle medaglie di partecipazione ed un opuscolo contenente le principali nozioni che consentono il rispetto della natura e dell’ambiente.

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Un progetto di educazione ambientale ha interessato gli alunni che frequentano le scuole dell’infanzia Maria Pia di Savoia di San Vito, Tito Sulis di Muravera e Mario Abbove di Villaputzu. Il coordinamento del progetto per le tre scuole è stata curato dall’insegnante Laura Moro, che si è avvalsa della preziosa e fattiva collaborazione degli agenti del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Stazione di Muravera. Durante il corso, i bambini hanno appreso le più elementari nozioni di educazione ambientale e, in modo particolare, i comportamenti che ciascuno deve tenere affinché siano rispettate la natura e l’ambiente che ci circondano. Il corso si è concluso con un’affollata manifestazione svoltasi presso il piazzale della scuola elementare di San Vito. Dopo una prima introduzione da parte del parroco di San Vito, Don Elvio Puddu, che ha accolto e salutato tutti i presenti, ha avuto inizio la manifestazione

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Sanità. La Asl di Cagliari potenzia anche in paese i servizi per i non residenti

Sociale

Aperto l’ambulatorio medico turistico

Attivato servizio spiaggia day per i bambini

E’ in funzione dall’inizio di questo mese presso il campeggio Un nuovo punto di assistenza sanitaria sarà attivo da questo mese a Villaputzu e Castiadas, oltre a quelli già presenti a Muravera e Villasimius. La ASL di Cagliari potenzia, per tutto il periodo estivo, il servizio di emergenza-urgenza nel territorio del Sarrabus Gerrei. A Villaputzu funzionerà presso il complesso turistico “Porto Corallo”, in località Porto Tramatzu, a Castiadas presso il “Garden Beach”, località San Pietro – Casa della Marina. Gli altri punti di assistenza estiva sono a Muravera (presso Campeggio Le Dune, località Piscina Rey) e di Villasimius (presso il piano terra del Poliambulatorio in via Regina Elena, 10). La richiesta era stata avanzata dai sindaci dei comuni del territorio per soddisfare le esigenze di una zona a particolare vocazione turistica, favorevolmente accolta dal Direttore del Distretto del Sarrabus Gerrei e dall'assessorato regionale della Sanità. Grazie alla collaborazione con il 118, le associazioni di volontariato e il Pronto Soccorso dell’ospedale San Marcellino potrà essere garantita un’adeguata assistenza sanitaria sia ai cittadini residenti che ai turisti che andranno a trascorrere le vacanze nelle spiagge del Sarrabus. Il servizio di Guardia Turistica

sarà attivo a Villaputzu e Castiadas dalle 8 alle 20 e a Costa Rey ed a Villasimius sia di giorno che di notte (24 ore). I turisti non residenti alloggiati nei dintorni di Villaputzu che avessero necessità di assistenza sanitaria potranno rivolgersi, dopo le 20,

alla Guardia medica operante a Muravera presso l'ospedale San Marcellino, mentre i non residenti alloggiati a Castiadas potranno rivolgersi al punto di Guardia Medica loc. Olia Speciosa – Castiadas. Per quanto riguarda invece le tariffe per i non resi-

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denti, si pagheranno 7.75 euro per la ripetizione di ricette (non soggette a rimborso); 15,49 euro per ogni visita ambulatoriale (rimborsabili agli aventi diritto); 25,82 euro per ogni visita domiciliare (rimborsabili agli aventi diritto).

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Il Comune di Villaputzu promuove per questa estate il servizio si Spiaggia day riservato ai bambini di età compresa tra i 3 e i 14 anni. Per i bambini di Villaputzu. l’opportunità di trascorrere assieme almeno una parte delle vacanze al mare. Una iniziativa destinata ad avere un sicuro interesse.

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L’iniziativa. Grande successo per l’iniziativa di Comune e CNA

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ViabilitĂ . Dal 15 giugno

Un laboratorio di cestineria artigiana Parcheggi a un’antica arte che torna a nuova vita pagamento Nei primi giorni del mese di luglio si è concluso a Villasimius il laboratorio di approfondimento di cestineria artigiana organizzato dal Comune, attivato in collaborazione con la CNA Interprovinciale di Cagliari e del Medio Campidano e condotto dalla nota e apprezzata artigiana di Sinnai, Barbarina Ligas. Il Comune di Villasimius ha inoltre organizzato un’esposizione di prodotti originali della cestineria artigiana con ingresso gratuito al pubblico presso il Centro Culturale in piazza Giovanni XXIII. L’inaugurazione si è tenuta venerdĂŹ 2 luglio, l’esposizione è rimasta aperta sino a domenica 4 luglio. Un primo laboratorio di formazione era giĂ stato tenuto tra novembre 2008 e maggio 2009, con il duplice intento di sollecitare iniziative individuali di microimpresa e recuperare un’abilitĂ di produzione di manufatti artigiani in un settore in forte contrazione nell’intera Sardegna. L’iniziativa aveva suscitato un interesse superiore anche a quanto ipotizzato all’avvio delle attivitĂ , e gli stessi corsisti avevano manifestato l’auspicio di un perfezionamento sulle tecniche di lavorazione tradizionale della cestineria. Nel corso del 2009 l’Amministrazione comunale ha dunque considerato congruente l’ipotesi di approfondimento delle tecniche di cestineria, con le finalitĂ e gli obiettivi di valorizzazione delle produzioni artigianali locali e considerando in modo partico-

lare l’opportuna diversificazione delle attivitĂ produttive, volta a posizionare una nuova tipologia di operatori sul mercato locale e verso i diversi segmenti dei flussi turistici che visitano abitualmente il territorio. L’iniziativa è stata pertanto rifinanziata e ha condotto al laboratorio di approfondimento, completato da 27 corsisti. L’allestimento espositivo di fine corso è stato curato dagli stessi corsisti del laboratorio di approfondimento, che hanno proseguito nelle loro lavorazioni in presenza dei visitatori, destinatari privilegiati per l’illustrazio-

ne delle tecniche di lavorazione e delle caratteristiche dei materiali vegetali. Nel percorso formativo di approfondimento sono stati curati l’esecuzione dell’intreccio e dell’ordito, la decorazione, la pulizia dei materiali vegetali e l’allestimento espositivo. La lavorazione ha seguito la tradizione della Sardegna meridionale e del basso Campidano, differente dalle tipologie del centro e nord Sardegna dove si diversificano le materie prime e si osservano differenti motivi decorativi. Oltre alla regolarità della lavorazione e alla com-

plessitĂ dell’intreccio, sul valore finale e simbolico del bene incide in modo rilevante la qualitĂ dei nastri, dei tessuti e del broccato utilizzati per la decorazione. Negli esempi di maggior pregio questi materiali sono accuratamente scelti dall’artigiano tra prodotti realizzati al di fuori del processo industriale. Con l’affermarsi delle contemporanee scelte di consumo il valore dei manufatti di cestineria si è progressivamente esteso dall’ambito d’uso quotidiano a quello ornamentale negli spazi abitativi.

Da martedĂŹ 15 giugno il parcheggio nelle aree delimitate dalle strisce blu in Via Del Mare, via Umberto, via Bixio, via Roma, via V. Emanuele, via Marconi e nelle aree di sosta di Rokkaria e Piazza Capitano Gatta è assoggettato al pagamento di una tariffa di 50 centesimi nelle fasce orarie 9-13 e 17-20. I biglietti per il pagamento possono essere acquistati utilizzando i parcometri posizionati nella via Umberto all’altezza del numero civico 57 e nelle aree di sosta di Piazza Capitano Gatta, Rokkaria e piazza Giovanni XXIII, nonchĂŠ presso gli esercizi convenzionati che espongono al pubblico l’avviso di vendita dei tagliandi. Ăˆ infine assoggettata al pagamento la sosta nelle zone a mare nelle localitĂ Timi Ama, Su Stangioni e Simius, con tariffa di 3,00 euro per mezza giornata dalle ore 8 alle ore 14 o dalle ore 14 alle ore 20 e di 5,00 euro per la giornata intera dalle ore 8 alle ore 20. Per le sole zone a mare, i tagliandi possono essere acquistati direttamente dagli ausiliari della sosta presenti sul posto.

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Silius. Vertice alla Regione per discutere della vertenza

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Ballao. Giuramento per il nuovo primo cittadino

Il sindaco Cubeddu I sindacati: «Reintegrare i lavoratori della Mineraria» presenta la squadra di Alessandro Bulla Il reintegro al lavoro, entro il mese di dicembre, dei 117 dipendenti della ex mineraria Silius in cassa integrazione dal mese di febbraio dell’anno scorso. E’ la richiesta che è stata fatta dalle segreterie territoriali di Cagliari della federazione unitaria lavoratori chimici e dalla Rsu della fluorite di Silius all’assessore regionale all’industria Sandro Angioni nel corso di un incontro che si è svolto nel palazzo della regione di viale Trento. Alla riunione, richiesta dalle organizzazioni sindacali per fare il punto della situazione, dopo la rinuncia della società vincitrice, la Fluorite sarda, della concessione mineraria di Genna Tres Montis, oltre all’assessore Angioni, hanno partecipato i segretari territoriali della Filcem-Cgil Giacomo Migheli, della Uilcem-Uil Salvatore Sini e Luigi Cardia in rappresentanza della Femca-Cisl, le rsu della fluorite di Silius Paolo Garau, Alessandro Abis, Antonello Congiu, Albino Porru, Gino Stella, il

commissario della fluorite Silius Antonio Garau e Virgilio Contu, il direttore generale dell’assessorato regionale all’industria. L’assessore Angioni ha riferito che la Regione, se non si dovesse fare avanti un soggetto privato per l’affidamento diretto della concessione mineraria, indirà, entro il mese di dicembre, un nuovo bando a evidenza pubblica. I rappresentanti sindacali hanno chiesto una sistemazione per i 117 dipendenti della ex mineraria Silius. «Al termine degli ammortizzatori sociali - ha sottoli-

neato Migheli - non dovranno rimanere per la strada. Nell’eventualità non dovesse riprendere l’attività produttiva, sospesa nei primi mesi del 2006, siamo disponibili a valutare qualsiasi soluzione». I lavoratori potrebbero essere utilizzati per la bonifica e la messa in sicurezza dei siti minerari di Silius e della laveria di Assemini e per il mantenimento della miniera che, secondo recenti stime, ha un giacimento alla vista di oltre 2 milioni e 200 mila tonnellate.

Tutte le camere con

Il nuovo consiglio comunale di Ballao eletto il 30 e il 31 maggio si è insediato. Subito dopo il giuramento, il sindaco Severino Cubeddu, dipendente del banco di Sardegna, ha presentato l’esecutivo che risulta così composto: Orlando Marcis (lavori pubblici, agricoltura, ambiente), Antonio Ignazio Ibba (servizi tecnici, manutentivi, patrimonio e sport), Luciana Conigiu (servizi sociali), Tonio Gesumino Congiu (pubblica istruzione, attività produttive). Orlando Marcis, sottufficiale del

corpo forestale, il consigliere più votato con 52 preferenze, sarà il vicesindaco. La minoranza è composta dai consiglieri Severino Picciau e Marcello Tegas in rappresentanza della lista civica di centro sinistra “Insieme per cambiare” e Emanuela Locci e Antonio Prasciolu esponenti della lista civica “Rinascita per Ballao”. Severino Cubeddu ha capeggiato la lista civica di centro “Cambiare si può” che ha vinto le elezioni con 361 voti. (a.b.)


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URBANISTICA La proposta. Un gruppo di giovani professionisti di Villaputzu protagonista di un’iniziativa che sta riscuotendo successo anche su Facebook

“Panta Rei”, un progetto per nuove idee obiettivo tutela e valorizzazione del territorio Nell’ambito del Bando regionale "Premio Programmi integrati per il paesaggio", volto a presentare proposte e idee riguardanti interventi di valorizzazione del paesaggio secondo gli indirizzi del Piano Paesaggistico Regionale è nato “Panta Rei”. È un progetto ideato da un gruppo di giovani professionisti di Villaputzu, esperti di diverse discipline tra le quali ingegneria, architettura, geologia e comunicazione, con l’obiettivo di proporre, trovare e suggerire idee di intervento di tutela e di valorizzazione del paesaggio sarrabese. Paesaggio non solo inteso come ambiente ma anche come storia, cultura, tradizione da preservare e valorizzare per lo sviluppo territoriale ed economico. Il progetto, portato all'attenzione dei Sindaci dell'Unione dei Comuni del Sarrabus, che in questi giorni formalizzeranno l'adesione al bando, può essere considerato un progetto pilota innovativo di progettazione partecipata che nasce con l'intento di rendere finalmente possibile un coinvolgimento, e una partecipazione attiva, dei cittadini del Sarrabus nei processi decisionali riguardanti le politiche pubbliche. L’iniziativa infatti, coerentemente con i dettami del Bando Regionale, prevede una serie di azioni creative di coinvolgimento e di partecipazione della cittadinanza per gestire e pensare ad interventi futuri sul territorio. I prodotti di Panta Rei sono molteplici: progetti per sviluppare spazi pubblici, ambienti di vita e di lavoro e parti di territorio, eventi di democrazia deliberativa per le politiche pubbliche, programmi di riqualificazione urbana, campagne di comunicazione e informazione, azioni per la sostenibilità ambientale, studi di fattibilità, piani strategici per i paesi del Sarrabus e molto altro

MALOCCU

«L’aviosuperficie non è chiusa ed è in perfetta efficienza»

ancora. Tra le iniziative di partecipazione e coinvolgimento della cittadinanza, lo staff di progetto, sta organizzando dei focus group, una sorta di tavoli tematici, a cui partecipano gli attori locali e portatori di interessi dei comuni di Villaputzu, San Vito, Muravera, Castiadas e Villasimius, composto da imprenditori, associazioni, cooperative e professionisti, tutti chiamati ad un confronto e ad uno scambio reciproco di idee

L’innovazione I cittadini potranno essere protagonisti delle politiche pubbliche in materia ambientale con le loro proposte

progettuali e di interventi che possano portare ad una valorizzazione e ad una maggiore tutela del nostro patrimonio paesaggistico. E’ previsto inoltre per tutti i cittadini del Sarrabus interessati, la realizzazione di un convegno di presentazione del progetto. L’altro intervento riguardante il ruolo attivo dei cittadini nell’iniziativa è stata la creazione di una pagina su Facebook, il popolare social network, dal titolo appunto Panta Rei, una sorta di laboratorio virtuale progettuale, dove gli iscritti potranno esprimere pareri, proporre idee, creare discussioni su tematiche come ambiente, cultura, storia del Sarrabus o semplicemente pubblicare immagini, foto e video riguardanti paesaggi passati, presenti e magari futuri. La pagina del progetto conta in pochissimi giorni dall’attivazione, circa 800 contatti. Il parere di tutti viene considerato prezioso per arricchire il quadro delle possibilità e per cercare una soluzione migliore per il nostro paesaggio.

NATURA

Difesa ambiente, nuova associazione nel Sarrabus Promuovere iniziative atte alla verifica dello stato del territorio e delle acque servendosi della collaborazione di esperti universitari, adoperarsi per la conservazione, il miglioramento e la gestione delle risorse naturali. Sono alcuni degli scopi della sezione sarrabese dell’Associazione Europea Operatori Polizia. L’organismo di cui è responsabile Giorgio Andreotti. L’associazione si propone di collaborare con gli organi dello stato, Regione, Provincia e Comuni per l'individuazione e denuncia di quelle iniziative pubbliche o private che, attuate senza pertinenti pareri tecnico-scientifici, possano alterare gli equilibri della natura. Per maggiori informazioni si può contattare Giorgio Andreotti al numero 3343384551 o scrivere a giorgioandreott@libero.it.

L’aviosuperficie di Maloccu non è chiusa ma è tutt’ora aperta e funzionante. Lo precisa in una lettera al nostro giornale il gestore della struttura Paolo Contini. «Secondo le dichiarazioni rese, a quanto sembra dal presidente dell’Aeroclub di Cagliari - ha spiegato Contini - si insinua il dubbio che la pista versi in precarie condizioni di manutenzione e che tale condizione possa aver causato due gravi incidenti avvenuti in passato». Due tragedie per le quali il gestore dell’aviosuperficie sarrabese non ha alcuna colpa, tanto che nessuna sanzione è stata comminata a Contini dalla Magistrature e dall’autorità amministrativa competente. «Proprio in occasione di questi sinistri - ha precisato Contini - si è resa necessaria l’esibizione alle autorità competenti di tutta una serie di documenti che certificano l’esitenza dei requisiti richiesti dalla normativa vigente per l’operatività dell’aviosuperficie». Una struttura perfettamemte efficiente, quindi. «Proprio così - conferma Paolo Contini quella di Maloccu è l’unica aviosuperficie segnalata nel sud-est della Sardegna, abilitata anche al rilascio di brevetti di volo ULM, e dove è possibile sostenere gli esami per diventare pilota. Ciò è confermato dalle decine di allievi che proprio in questa pista hanno conseguito l’attestato di volo o di paracadutismo».


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SICUREZZA

CASTIADAS

La notizia. Le motovedette del corpo saranno impegnate nei controlli a mare

Disservizi. Residenti e turisti infuriati con Abbanoa

Borgate a secco Le Volanti della Polizia per pattugliare il territorio scatta la protesta Dal 1 luglio a Muravera è attivo il Posto Stagionale di Polizia che funzionerà fino al 31 agosto. La misura, che riprende le esperienze degli anni precedenti, costituisce il frutto finale della pianificazione che il Ministero dell’Interno ha predisposto, sin dalla primavera scorsa, per il rafforzamento dei servizi di prevenzione e repressione nelle località la cui vocazione turistica comporta un innalzamento vertiginoso per alcuni mesi della presenza delle persone. Il Posto Stagionale della Polizia di Stato sarà attivo presso gli uffici del Distaccamento di Polizia Stradale di Muravera, dipendente dalla Sezione di Cagliari. Le attività dei due reparti rimarranno comunque indipendenti. Il Posto Stagionale costituirà un punto di riferimento ulteriore per i cittadini per ogni esigenze di indirizzamento e conoscenza dei servizi resi. Fino al 31 agosto le volanti della Polizia di Stato saranno impegnate in un costante pattugliamento del Sarrabus, con una turnazione oraria continuativa sette giorni su sette. Per la copertura dei turni il Ministero ha inviato un cospicuo

Da dieci giorni sono senz’acqua le borgate L’Annunziata e Camisa, interrogazione del gruppo Pdl

contingente di agenti della Polizia di Stato, che hanno appena terminato il Corso di Formazione Iniziale, presso le Scuole della Polizia di Stato. Gli agenti non opereranno però da soli perché saranno posti in affiancamento ad un pari numero di agenti provenienti dalla Squadra Volante e dal Commissariato di Pubblica Sicurezza, esperti nelle tecniche dei servizi di controllo del territorio e conoscitori dei luoghi e delle esigenze locali. Questo personale esperto sarà conte-

stualmente sostituito da personale del contingente proveniente dalla Scuola Allievi Agenti. Il Dirigente del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Quartu Sant’Elena è stato incaricato dal Questore di coordinare l’intero dispositivo del Posto stagionale con quello normalmente in atto sul territorio. Nello stesso periodo estivo saranno inoltre attuati i servizi della Squadra Nautica della Questura che per i controlli a mare utilizzerà le proprie motovedette nello specchio di mare delle località turistiche.

Chi ha visto l’acqua? Se lo chiedono con preoccupazione gli abitanti di alcune borgate di Castiadas, in particolare L’Annunziata e Camisa ma anche quelli di Sabadi e Monte Grutta. Da giorni il servizio è totalmente assente con buona pace per abitanti e turisti costretti a convivere con disagi quotidiani per approvvigionarsi del prezioso liquido. Una iattura, soprattutto nel bel mezzo della stagione turistica. E Castiadas, che vive di turismo, rischia di pagare salato il disservizio. Sotto accusa Abbanoa, la società di gestione del servizio idrico. A puntare il dito sono i consiglieri comunali del gruppo Pdl che, con un’interrogazione invitano il sindaco Quintino Sollai ad attivarsi per far si che il disservizio cessi al più presto. «Un problema del genere - ha dichiarato Eugenio Murgioni, ex sindaco del paese, consigliere regionale e coordinatore cittadino del partito - è assolutamente inconcepibile

in un paese a vocazione turistica. Rischiamo di pagare caro una carenza di Abbanoa». La rabbia dei cittadini è tanta e non si escludono iniziative clamorose: «Si potrebbe arrivare ad un’azione legale verso Abbanoa - ha detto Murgioni - l’immagine turistica del paese esce sicuramente compromessa da questa vicenda. Abbanoa intervenga con la massima celerità per risolvere il problema e altrettanto celermente l’amministrazione comunale deve attivarsi per esercitare pressioni sull’ente».

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benvenuti a

VILLASIMIUS Centro Urbano

Punta Molentis

Spiaggia del Riso Spiaggia di Simius

Porto

Stagno di Notteri

La Perla del Mediterraneo Torre Porto Giunco

Fortezza Vecchia

Strada Asfaltata Capo Carbonara

Strada Sterrata Sentiero


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Gerrei. I ruderi di un antico castello medioevale meritano una visita

Villasimius. Nei “sentieri blu� i relitti di alcune navi

Storia e ambiente integro ecco le ricchezze di Silius

L’Area Marina protetta un tuffo nell’azzurro del mare incontaminato

Silius è situato in un piano inclinato nella vallata orientale del Montixi. La parte piĂš bassa del paese si trova a 546 metri sul livello del mare, mentre la parte piĂš alta a 605 metri. Il territorio comunale presenta notevole interesse geologico, infatti, le miniere di Silius offrono esemplari mineralogici molto interessanti, apprezzati sia in Italia che all'estero. Le regioni sud orientali della Sardegna, che hanno avuto un importane passato minerario, vedono oggi in attivitĂ le sole miniere di Silius, uno dei piĂš importanti giacimenti europei di fluorite. A circa quattro chilometri dal paese si possono ammirare i ruderi del castello medioevale di Sassai. Dalla sommitĂ della torre del maniero si gode un vasto orizzonte. Si vede Silius e le strade, si scorge il paese di Ballao e un buon tratto del Flumendosa, si distinguono le valli e i corsi d’acqua. Un osservatore situato sul castello poteva controllare qualunque movimento di truppe nemiche e preparare tempestivamente tutto l’occorrente alla difesa. Di interesse naturalistico è il parco “Is Alinosâ€?, o “Alineddusâ€?, il cui nome deriva dalla presenza di piante spontanee, gli ontani, detti appunto in lingua locale alinos. All’interno di quest’area troviamo due sorgenti: una omonima, “Is alinosâ€? che è la principale, e la secondaria con portata inferiore chiamata “Sa pala e su can-

L’area marina protetta di Villasimius è stata istituita nel 1998. Si estende nell’estrema parte del sud-est della Sardegna, quasi a formare un ideale triangolo e comprende un territorio ed una varietĂ di specie marine d’inestimabile bellezza. Atta alla protezione dello spazio naturale che essa comprende, lo scopo che si prefigge è quello di coniugare uno sviluppo socio-economico vantaggioso, il rispetto dell’ecosistema. L’area è stata suddivisa in tre zone a seconda delle specie che vi abitano: riserva integrale, generale o parziale, dove sono vietate la caccia, la pesca e la discarica dei rifiuti, oltre a tutte le attivitĂ che possano compromettere il perfetto equilibrio della natura. Negli anni passati il mare di Villasimius

niuâ€?. Silius è noto per la bontĂ ed abbondanza di acqua sorgiva: in tutto il territorio ve ne sono numerosissime. Per gli amanti delle passeggiate a contatto con la natura, è significativa una localitĂ chiamata Valle di Rio Padenti. A rendere particolare e unica questa vallata, oltre ai monti rocciosi che la dominano, è il torrente, denominato“Anna Laiâ€?, che nel suo corso, ha modellato la roccia creando piccole cascate

che formano laghetti naturali di particolare bellezza. La vegetazione è ancora incontaminata: si possono ammirare numerosi e maestosi lecci secolari considerati dei veri e propri monumenti secolari. Altra localitĂ di grande rilievo geologico è la Navetta Nuragica situata in localitĂ â€œSa cea mannaâ€?. Si tratta di un enorme blocco arenaceo-conglomeratico lungo sei metri circa, che poggia, quasi in bilico, su altri blocchi di arenaria.

servĂŹ da passaggio per i popoli che instauravano legami con le cittĂ portuali del continente e offriva altresĂŹ un ottimo riparo dai venti per le navi mercantili. Oggi ciò che veramente merita attenzione è il mondo sommerso che conserva le testimonianze della lunga frequentazione dell’uomo in queste acque, come i relitti di alcune navi naufragate, che possono essere visitati grazie agli appositi “sentieri bluâ€?. Inoltre, i fondali contano la presenza di numerose specie di fauna e flora marina, come la pinna nobilis e la posidonia oceanica.Tutto questo ha un valore e un’importanza fondamentale per far sĂŹ che tutti in futuro, possano godere di questo straordinario spettacolo sottomarino.

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Da visitare. Il castello di Quirra e le torri costiere, un tuffo nel passato

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Porto Corallo. 430 i posti barca a disposizione

Villaputzu, un paese fra Approdo sicuro mare, storia e tradizioni per i diportisti Villaputzu, situato all’estremo nord del Sarrabus, è un centro che si è sviluppato intorno al X secolo: a questo periodo risalgono, infatti, le prime incursioni arabe contro le coste, che provocarono la migrazione della popolazione locale verso l’interno. A pochi chilometri dal paese si può raggiungere la località Porto Corallo, area costiera costituita da un lungo arenile interrotto in un tratto dalla foce del Flumendosa, il fiume più lungo dell’isola, che separa Villaputzu da Muravera. Porto Corallo è così chiamato poiché nelle insenature tra gli scogli un tempo era possibile estrarre frammenti di splendido corallo. Da alcuni anni è in funzione il porto, che ha una capacità di 430 posti barca. Antistante il porto, sorge la torre di Porto Corallo, edificata dagli spagnoli nel XVI secolo per contrastare le aggressioni dei pirati barbareschi. Patrimonio culturale di Villaputzu sono anche il castello di Quirra e la torre di Murtas: il primo, situato vicino la chiesa di San Nicola, poco distante dal paese, fu per diversi decenni residenza dei conti Carroz,

era dotato di torri, di un cortile interno e di alcuni ambienti tipici delle costruzioni del periodo, come l’abitazione del castellano, la cappella e l’armeria. La seconda invece fu costruita circa un secolo dopo il castello per fermare gli attacchi costieri e, insieme alla torre di San Lorenzo e a Torre

Motta, fa parte del sistema difensivo predisposto nei secoli. Il paese organizza nel periodo estivo, così come nell’arco dell’intero anno, manifestazioni e festività: una delle più emozionanti, durante l’estate, è la festa in onore della Madonna del Mare, che si tiene in agosto a Porto Corallo.

430 posti barca, un attrezzatissimo campeggio, un villaggio turistico dotato di tutti i comforts e diversi ristoranti. Sono queste le caratteristiche che contraddistinguono il porticciolo turistico di Porto Corallo. I lavori per la costruzione dello scalo, iniziati negli anni ottanta, sono stati ultimati negli anni scorsi. Il porticciolo, sistemato in posizione strategica, fra il vicino camping, la “Prima spiaggia” e l’arenile di Porto Tramatzu, è un approdo ideale per i diportisti che utilizzano la rotta Villasimius-Arbatax. Lo testimoniano i dati di questi ultimi anni, nei quali le presenze nel porticciolo villaputzese sono notevolmente cresciute e con esse l’apprezzamento degli “addetti ai lavori” per questa struttura. L’area portuale ogni estate si anima non solo grazie alla presenza dei diportisti ma anche per l’organizzazione di eventi che attirano un gran numero di persone, turisti ma anche cittadini che approfittano dell’occasione per una passeggiata sul lun-

gomare. Nelle vicinanze operano un camping dotato di piscina e molto ombreggiato, due chioschi bar dove trovare ristoro durante il giorno e divertirsi la notte grazie ad un’animazione di alto livello. Nel vicino villaggio turistico, oltre ad eleganti casette di ogni tipologia con tanto di giardino con prato verde, operano apprezzati ristoranti e pizzerie e sono attivi un centro benessere con piscina ed efficienti impianti sportivi. Insomma quanto basta per una vacanza all’insegna del mare e della spensieratezza.


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Itinerari. Il territorio offre un’infinita serie di occasioni per scoprire interessanti testimonianze del passato

Sarrabus-Gerrei, la terra del sogno cultura e storia a portata di mano Il Sarrabus-Gerrei è un’autentica miniera di testimonianze archeologiche. Nella località di Quirra, in territorio di Villaputzu, è possibile ammirare la chiesa di San Nicola di Quirra ed il vicino Castello: la prima, una vera rarità, è realizzata in stile romanico, interamente in mattoni cotti. Il Castello si erge su una cresta rocciosa e fu costruito intorno al 1200 per volere del Giudicato di Cagliari. Poco distante si trova la Torre di Murtas, eretta nel XVII secolo. I più antichi reperti storici presenti nel territorio sono senza dubbio le domus de janas, le “case delle fate”, tombe ipogeiche incavate nella roccia. La necropoli presente nella località di Monte Narba, a San Vito, è vicina ad un complesso minerario ormai in disuso. Sempre in territorio di San Vito si trova il nuraghe Asoru. A Piscina Rei, a 200 metri dal mare, nel comune di Muravera, si trova l’omonimo complesso

megalitico che comprende ventidue menhir risalenti al VI secolo a.C.. Il complesso megalitico Cuili Piras è invece composto di cinquantatré menhir e presenta una costruzione similare a quella di

Stonehenge. Due sono le torri costiere del territorio muraverese: la Torre dei Dieci Cavalli e la Torre Salinas. La prima, risalente al XVI secolo, la seconda, di base qua-

drata, domina uno splendido panorama. Il Nuraghe S’Acqua Secci, situato nella località di campagna S’Enni, è costituito da due torri laterali e date le sue dimensioni, era molto difficile da

espugnare. L’area archeologica dell’insediamento fenicio dei cuccureddus, patrimonio di Villasimius, è dislocata su quattro colline prossime all’estuario del Rio Foxi. La più bassa conserva i resti più antichi, appartenenti al tempio di Asthart, dove era praticata, presumibilmente, la prostituzione sacra. L’insediamento comprendeva un porto ed un emporio, sedi di scambi economici e culturali. La costruzione fu rasa al suolo da un incendio provocato dai cartaginesi nel 540 a.C. circa. La Torre di San Luigi fu costruita durante il dominio spagnolo ed è alta 54 metri. Si trova nella bellissima isola di Serpentara, poco distante dalle coste del paese. Vicina alla spiaggia del Riso sono collocate la seicentesca Fortezza Vecchia e la Torre di Capo Boi. La Torre di Porto Giunco è situata nell’isola dei Cavoli, dominata dal faro dell’omonima isola, sede dell’Università di Cagliari per studi scientifici.


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Località. Le origini del centro sarrabese risalgono al XIV secolo

Monumenti. La colonia penale più grande d’Italia

Castiadas, un paese atipico borgate e spiagge da sogno

Le vecchie carceri simbolo della storia

Paese atipico Castiadas, centro abitato ad una trentina di chilometri a sud di Muravera. Può essere definito un “paese non paese”, frantumato com’è in diverse borgate, Camisa, L’Annunziata, San Pietro, Olia Speciosa, Masone Pardu. Il suo territorio è ricco di spiagge lunghissime e campagne ancora oggi intatte. Nacque nel XIV secolo con il nome Villanova Castiadas, ma rimase spopolata per circa mezzo secolo a causa delle frequenti pestilenze. Solo nel 1871 la Direzione Generale delle Carceri a Roma deliberò per l’istituzione di nuove colonie penali nell’isola, al fine di recuperarne le aree paludose e dopo quattro anni la scelta cadde su Castiadas. Dal punto di vista della flora, il territorio conserva un patrimonio importante: ginepri, corbezzoli, olivastri, mirti, oleandri, e alberi ad alto fusto quali querce, lecci, pini marittimi. La fauna è caratterizzata dalla presenza di cervi, cinghiali, corvi, aquile del Bonelli, poiane, volpi, picchi rossi e tanti altri ancora. Imponenti sono anche la foresta “Minni Minni”, a 725 metri sul livello del mare, terra incantata in cui è possibile ammirare le specie selvatiche della zona, e la foresta demaniale

Le vecchie carceri di Castiadas furono costruite nel 1875 per volere del Ministero dell’Interno: insieme a sette guardie carcerarie sbarcarono nell’isola trenta detenuti, con il compito di bonificare e ridar vita ad una zona rimasta disabitata per più di 1500 anni a causa delle carestie e delle epidemie cui era soggetta. Con il loro impegno, fu eretta la colonia penale più grande d’Italia, che in seguito arrivò ad ospitare più di duemila persone fra carcerati, agenti di custodia ed impiegati con famiglia al seguito. Il duro lavoro dei detenuti non mancò di ottenere importanti risultati nel campo dell’agricoltura e della pastorizia. La colonia penale cessò di esistere nel 1952, quando

“S’Acqua Callenti”, entrambe raggiungibili facilmente. Per la sua ricchezza ambientale Castiadas è al terzo posto fra i comuni italiani. Le coste sono caratterizzate dalla particolarità della loro sabbia, fine e compatta. Particolarmente suggestiva è la spiaggia di Cala Pira, sul cui promontorio domina la Torre di Cala Pira, d’origine spagnola. Durante la stagio-

ne estiva è possibile partecipare ad escursioni organizzate. Non mancheranno di stupire le carceri, risalenti al XIX secolo. È possibile ammirare anche la Villa del Direttore della colonia penale, la farmacia, gli alloggi dei detenuti, l’ufficio postale. Durante la stagione estiva il comune organizza in questi luoghi mostre a cui prendono parte gli artigiani locali.

l’ETFAS, Ente di Trasformazione Fondiaria Agraria della Sardegna, frutto della riforma agraria approvata in quegli anni, prese in appalto la zona per la riforma agricola, e la suddivise in sette aziende. Oggi le vecchie carceri si presentano a noi come un imponente edificio quasi totalmente ristrutturato, suddiviso in più parti: un cortile interno da cui ammirare l’intera struttura, la villa del Direttore, le celle, gli uffici e la farmacia. Durante la stagione estiva, nell’area della colonia penale vengono organizzate interessanti mostre legate all’artigianato, alla pittura, al settore agro-alimentare, che permettono al turista di immergersi appieno nella storia di questo paese.

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L’itinerario. Viaggio attraverso il ricco territorio del centro sarrabese, l’unico della zona a non avere un metro di spiaggia

San Vito, un paese tra roccia e leggenda miniere, domus de janas e tanta natura di Marta Solinas Adagiato fra i monti del Sarrabus, sorge il paese di San Vito che con le sue tradizioni e la sua storia archeologica è meta di sicuro interesse per tutti coloro che della nostra amata terra non si limitano ad apprezzare solo lo splendore delle coste. In un paesaggio ricoperto di foreste di lecci e querce e a ridosso del fiume Flumendosa abbiamo un tesoro da scoprire che ci farà conoscere la vita passata delle antiche popolazioni sarrabesi. Con la confinante Muravera infatti, San Vito condivide un territorio costellato di miniere d'argento, come quella di Monte Narba, un tempo ricchissima ed oggi dismessa. La miniera di Monte Narba è stata sicuramente la più importante tra le quelle nate per sfruttare il grande filone argentifero del Sarrabus. Fu la Società Anonima delle Miniere di Lanusei ad aver investito e concretizzato l'apertura della concessione mineraria nel 1874, cedendola poi ad una società belga che nel 1935 rinunciò all'attività per esaurimento delle risorse nei filoni estrattivi e quindi scarsa

convenienza produttiva. La parte più facilmente visitabile è sicuramente il villaggio connesso alla miniera e in particolare “Villa Madama”, residenza del direttore. Durante la prima guerra mondiale Monte Narba ospitò un contingente di prigionieri austriaci: tra questi un maggiore, che nella vita civile faceva il pittore e affrescò le volte della Villa. Inoltre all'ingresso della struttura è ancora visibile il monogramma in ferro con inciso “SL”, iniziali del nome della società fondatrice. Oltre alla Villa l'insediamento comprende anche l'ospedale, un'officina

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meccanica, la falegnameria, la centrale elettrica e poco lontano dall'abitato, il pozzo principale collegato ad una dozzina di gallerie, chiamato "Sa Macchina Beccia" (la macchina vecchia). Nonostante la miniera faccia parte del Parco Geominerario, Storico e Ambientale della Sardegna, riconosciuto dall'Unesco, è difficilmente raggiungibile e poco valorizzato e in totale stato di abbandono: la Comunità perde così l'occasione di trarre beneficio economico dalle visite che si potrebbero organizzare a pagamento, consentendo così anche il recupero,

almeno in minima parte, dello splendore dell'insediamento e permettendo ai turisti di non rinunciare a un'affascinante pezzo di storia della nostra cultura. Di estremo interesse sono sicuramente anche le “Domus de Janas”, ovvero “case delle streghe o delle fate”. Nelle fiabe popolari sarde si narra di questi esseri magici, le Janas appunto, che aiutavano con le loro magie i contadini e i pastori nei loro lavori. Quando questi ultimi però divennero crudeli e avidi, le Janas si ritirarono in luoghi solitari, mostrandosi solo per incantesimi contro coloro che ignari finivano sul loro cammino. In realtà quello che sappiano fin'ora sulle Domus è che fossero delle tipiche strutture sepolcrari scavate nella roccia viva, risalenti al IV e III millennio a.C. e rappresentano ancora oggi una delle più antiche testimonianze della vita neolitica della Sardegna. Sono formate da una o più stanzette circolari o quadrangolari comunicanti tra loro. Non erano delle semplici tombe, ma dei veri e propri luoghi di culto: alla base vi era la speranza da parte dei vivi in una rinascita dopo la morte grazie al pote-

re fertile e al profondo legame con la Madre Terra. Le Domus nel territorio di San Vito sono tre e si trovano in un piccolo complesso facilmente raggiungibile nei pressi del campo sportivo del paese. Dalla ex strada statale 125, superando Muravera, si trova la graziosa frazioncina di San Priamo. Oltre alle caratteristiche casette sorte nell'intervallo tra le due guerre durante la bonifica agricola del territorio voluta da Mussolini, è sicuramente da visitare la chiesa di San Priamo, costruita nel '700, arroccata sul costone della collina a dominio del villaggio, che nasconde al suo interno una deliziosa Domu de Janas dal quale sgorga tutt'ora una piccola sorgente. Proseguendo nella ex 125 in direzione di Cagliari e visibile dalla strada, si trova l'unico nuraghe conservato quasi per interno e considerato il più importante di tutta la zona: il nuraghe Asoru, che risale circa al 1400 a.C., ed è costituito da una torre centrale a pianta circolare, alta 9 metri e cinta da una cortina muraria. Tappa indispensabile per ogni turista che visita il Sarrabus, vista l'ottima conservazione del sito e il suo facile accesso.


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SOCIALE

VOLONTARIATO

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BURCEI

Gerrei. Venti i soci ma solo otto quelli effettivamente operativi

Iniziative. Una settimana di manifestazioni

Misericordia, una grande Successo per la terza associazione per Armungia marcia Volontariato di Stefano Galdi Una grande Associazione per un piccolo centro. Le cinquecento anime dell’abitato di Armungia sono affidate alle amorevoli cure della locale Confraternita di Misericordie. Un’associazione quella delle Confraternite delle Misericordie dalle tradizioni antichissime. Caratterizzate da un sobrio stile di vita cristiano, la prima Confraternita nacque nel medioevo per concretizzarsi pienamente nel 1244 a Firenze, dove ancora oggi quella che divenne la Misericordia di Firenze è ancora attiva. Quella di Armungia, però, seppur giovane rispetto a questa storia centenaria, non è da meno. Nata nel febbraio del 2004, presta a favore dei bisognosi, un’assistenza non solo materiale, ma anche morale. Con la disponibilità di un’autoambulanza per il trasporto di degenti presso luoghi di cura ed un automezzo per coloro che riescono a deambulare autonomamente, portano a termine il loro intento di solidarietà, non soffermandosi solo ed esclusivamente nel territorio armungese, ma anche al di fuori dello stesso. Il

gruppo viene diretto dal governatore Luciano Zedda, sposato con tre figli, ex militare della guardia di finanza. Coadiuvato nel delicato incarico dal suo vice Maria Utzeri, dall’amministratore Sergio Pozzato e dal segretario Agnese Schirru. Ottimo il rapporto di collaborazione instaurato con la locale amministrazione comunale, la quale ha messo a disposizione un idoneo stabile

all’interno del centro abitato per le esigenze logistiche. La popolazione vede di buon occhio l’attività del gruppo di Zedda, nonostante le risorse umane dello stesso siano alquanto esigue. A fronte dei venti soci operativi effettivamente iscritti, solo otto riescono a portare avanti in maniera univoca i servizi giornalieri che si presentano.

Organizzata dall’Associazione Volontari Tucum di Burcei, si è svolta nei giorni scorsi la terza edizione della Settimana del Volontariato, dedicata al tempo libero e ad attività sportive per i ragazzi, e non solo. Numerose le iniziative con le quali i ragazzi dell’Associazione hanno coinvolto in momenti sportivi ed artistici, con una particolare attenzione alla solidarietà. Particolarmente apprezzata la maratona non agonistica, aperta a tutti, con un percorso di cinque chilometri in discesa nella vallata delle ciliegie. Il traguardo è stato fissato nella località forestale di Sa Scova, si è svolta una manifestazione enogastronomica con malloreddus e salsiccia. Poi spazio al relax, al gioco e alla tradizione, con una gara poetica a Sa Ghitarrina. «Il gruppo dei Giovani Volontari Tucum, che comprende una sessantina di ragazzi fra i 6 e i 20 anni – dice Gesuina Zuncheddu, presidente dell’Associazione – è da sempre impegnato a promuovere e diffondere la cultura della solidarietà, svolgendo concrete azioni di volontariato, impegnandosi nella valorizzazione del nostro paese e del suo territorio. Abbiamo verificato nelle edizioni

precedenti che sia i nostri compaesani sia le persone ospiti degli altri centri apprezzano questa manifestazione e vi partecipano con entusiasmo». La manifestazione si è chiusa con la caccia al tesoro e un nutella party nel Parco Comunale. Da segnalare anche il saggio di danza in piazza, i tornei di calcetto per le diverse fasce d’età, e anche un convegno sul tema “Volontariato Sport Danza: spazi di solidarietà”. Come è tradizione, è stata effettuata una raccolta fondi da inviare in beneficenza. Quest’anno è stato scelto come destinatario della solidarietà l’ospedale di Chaaria, in Kenya, dove medici e infermieri sardi svolgono la loro preziosa azione di volontariato.


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CULTURA

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MURAVERA La notizia. Lo scorso giugno si è rinnovata un’antica tradizione cara alla storia dei muraveresi

Dopo ottant’anni torna la festa San Giovanni Battista in processione di Andrea Zinzula C’è chi parla di ottant’anni, c’è chi ipotizza che siano più di cento, l’unica certezza è che il 27 e il 28 giugno 2010, il simulacro di San Giovanni Battista ha percorso, come un tempo, le vecchie strade di campagna sino alla chiesetta a lui intitolata, quella vicino al mare. Una festa che si perde negli anni se si pensa che nel 1316 essa già esisteva e faceva parte della Villa di Sorrui, poi abbandonata a causa delle incursioni barbaresche. La chiesa è stata probabilmente abbandonata fin dalla prima metà del 1800 e di essa si ritrovano notizie storiche risalenti al 1922 dall’Archivio della Chiesa Parrocchiale di San Nicola di Bari, nel quale si cita che un gruppo di volenterose persone del paese guidate da un certo Pitzalis Severino si misero di proposito a riedificarla e vi riuscirono, aiutati dalle oblazioni del popolo. In quell’anno alla vigilia della festa, che cade il 24 giugno, il simulacro di San Giovanni Battista, adagiato su un cocchio tirato da buoi, partiva dopo 80 anni di riposo, alla volta della sua chiesa, accompagnato dalla Confraternita del Rosario, dalle società religiose e da tutto il popolo muraverese. Lì dopo aver benedetto la nuova chiesetta, il giorno dopo si celebrava la festa, con

con una forte partecipazione popolare. Da quel momento in poi tutti gli anni si andava in pellegrinaggio con il Santo e vi si celebrava la messa cantata, presumibilmente fino al 1931, poi nuovamente l’oblio. Da quel periodo in poi la chiesa è stata nuovamente abbandonata, di essa non restavano che pochi ruderi abbandonati, sommersi di sterpaglie.

Solo nel 2004, grazie a un intervento di ristrutturazione stanziato dall’allora amministrazione comunale è stato possibile restituire un pezzo di storia alla collettività muraverese. Quest’anno, dopo ottant’anni, o forse più, un gruppo di giovani ragazzi entusiasti, capeggiati dalla sensibilità del parroco Don Emilio Manca ha restituito, in parte, una tradizione che

rischiava di andare perduta. In pochi giorni di organizzazione sono state messe a punto delle priorità essenziali: tra queste va ricordato il pronto intervento dell’amministrazione comunale, la disponibilità dell’assessore alla cultura e spettacolo, Noemi Manca, il lavoro degli operai comunali che hanno reso fruibile il piazzale e la strada campestre in pochi gior-

ni. Tuttavia, prima di organizzare la festa di S.Giovanni, sono state fatte ricerche storiche e intervistati gli anziani per quella che qualcuno ricorda anche come “la festa delle giovani coppie” e delle promesse di matrimonio. Era consuetudine infatti che ogni rione il 24 sera accendesse un piccolo falò e che, i ragazzi e le ragazze, in procinto di sposarsi lo saltassero formando una croce per affidarsi all’intercessione del Santo. Sabato mattina, sul tetto della chiesa è stata issata una croce in ferro battuto con incisa la data 2010 gentilmente offerta dal fabbro Antonio Spano. Domenica 27, il simulacro del Santo ha varcato il cancello dopo tanti anni, accompagnato dai fedeli, dai vigili, dai carabinieri e dal suono arcaico delle launeddas e dell’organetto. All’imbrunire, un caloroso applauso ha reso omaggio a un avvenimento che in tanti hanno definito storico. Sono stati distribuiti dolci sardi e acqua gentilmente offerti rispettivamente da un gruppo di volontarie e dal comitato di S.Agostino mentre sul piccolo piazzale di argilla rossa si suonavano balli sardi e già si pensava all’edizione 2011. Lunedì sera, una splendida giornata ha riaccompagnato San Giovanni verso la parrocchia dopo la celebrazione della Santa Messa.


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MURAVERA Sa hotizia. Su mes’ ’e hampadasa passau s’e’ rinnovada uha tradiziohi antiga cara a sa storia de i’ mureresusu

Dop’ ottant’annusu torra’ sa festa de Sant’ ’uanni in processiohi di Albino Agus In c’e’ su chi chistiohada de ottant’annusu, in c’e’ puru chihi ipotizzada chi sianta pru’ de xentu, s’unica cosa segura e’ ca su bintisetti e su bint’otto de mes’ ’e hampadasa duamill’e dexi, sa statua de Sant’ ’uanni Battista ha percurriu comment’ ’e uhu tempusu is i strada’ becciasa de campagna fintzs’ a sa cresia a issu dedicada, assor’ ’e mari. Uha festa chi si pedrid’ ih is annusu e si pèntzada ca in su milletrexentusexi esistia’ giai e fia’ patti de sa Villa de Sorrui, poi abbandohada pommori de is incursuohi’ barbarescasa. Sa cresia esti stada probabilmenti abbandohada giai de sa prima mettadi de su milleottuxentusu e de issa si torrant’ agattai notitziasa storicasa chi pòttant’ a su millenoixentubintidusu de s’Archiviu Parrocchiahi de Santu Nicola de Bari, in cantu si hàrada ca uhu gruppu de persoha’ volenterosasa de sa ’idda guidadasa de uhu xertu Severino Pitzalis si forianta postusu de propositu po dda torrai a fai e ’n ci foriant’ arrennexiusu, grazias’ a su ch’iant’ arregottu in sa xicca ch’ianta fattu tra sa popolaziohi. In cuss’annu su ’éspuru de sa festa chi càpitada su bintiquattru de mes’ ’e hampadasa, sa statua de Sant’ ’uanni Battista, posta in pitzu’ de uhu

carr’ a boisi, partìada dop’ottant’annusu de riposu, in direziohi de sa cresia, accumpangiada de is Cunfrarasa de su Rosariu, de i’ sociedadi’ religiosasa e de tottu su popuhu mureresu. In gui dopu de ai behedixiu sa cresiedda hoa, sa dì appustisi si celebràda sa festa, cun sa pertecipaziohi de genti meda. De cussu momentu in poi dogni’ annu s’andàda ’n processiohi cun su Santu e ddu i xelebrànta

sa missa cantada, fortzi’ fintzas’ a su millenoixentu’trintuhu, candu ’n c’e’ torrad’ arrui in su dimenticatoiu. De cussu periudu in poi sa cresia esti stada nuovamenti abbandohada, de issa no abarrànta che arrogu’de muru’ sciusciausu e crobettusu de sa sterpaglia chi ddi foria’ cresci’ a soru. Fetti in su duamill’ e quattru, gratziasa a uh’interventu de ristrutturatziohi de s’ammihistratziohi comu-

nali de tandu esti stau possibihi a torrai uh’arrog’ ’e storia a sa genti mureresa. Occannu, dopu de ottant’annusu e fortzi’ de prusu, huhu gruppu de giovuhus’ piccioccus’ entusiastusu, capeggiausu de sa sensibihidadi de su pàrrucu don Emilio Manca a’ torrau in patti, uha tradiziohi chi rischiàda de andai pedria. Anti fattu costruiri uha ruxi in ferru, gentilment’ arregahada de su ferreri

Antonio Spano, anti fattu ricercasa storicasa e ant’intervistau i becciusu po cussa chi cahancuhu arregoda’ puru comment’ ’e “sa festa de is coppia’ giovuhasa” e de is accabbamentu’ de coiasa. Difatti sa hotti de su bintiquattru ddu i foria’ s’usanza de allùi fogusu in dogna bixihau, is picciocusu e is piccioccasa, chi forianta po si sposai, sattànta su fogu formendi ’ha ruxi po s’affidai a s’intercessiohi de su Santu. Domihigu bintisetti e luhisi bintottu de mes’ ’e hampadasa, su tempusu, in sa cresiedda posta pahas’ a mari chi castiad’ a patt’ ’e monti e’ pattu chi s’essi’ frimmau candu Sant’ ’uanni a’ varcau su cancellu dopu medas’annusu, accumpangiau de tottu sa genti e de su sohu antigu de i’ lauheddasa e de su sohettu. A su scurigadroxiu, uh’applausu calorosu a’ rendiu omaggiu a uh’avvehimentu chi in medasa anti dichiarau storicu. Uhu gruppu de volontariasa, impari cun is obrerisi de Sant’Austihu, ant’offriu a sa genti drucci’ sadrusu e acqua minerali e in su mentri in sa pratza de terr’ ’e troccuhu arrubia si sohànta ballu’ sadrusu e ddu i forianta puru cussusu chi forianta giai pentzendi a sa festa de ocannu chi ’ehidi. Per osservazioni e suggerimenti: albinoagus@alice.it.


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LETTERATURA

VILLASIMIUS L’iniziativa. L’edificio ed i suoi tesori aperto finalmente al pubblico

I nostri consigli per l’estate

Casa Todde, un museo storico I libri per conoscere rivive la Villasimius del passato l’anima del Sarrabus di Luciano Boi A Villasimius, in via Aspromonte nello stabile che fa angolo con la via Roma, è custodito un tesoro di inestimabile valore: cultura, tradizione e storia della Sardegna. Parliamo della famosa Dom’e Todde, imponente struttura quadrangolare con vasto cortile interno costruita intorno al 1870 per volere del cagliaritano Giuseppe Todde. La costruzione è stata fino al 1940 una florida azienda agricola nonché traino economico del paese. L’ala est dello stabile appartiene oggi alla famiglia Marci-Corona (discendente dai fondatori e amministratori della tenuta), che con grande senso di responsabilità ha da tempo provveduto ad un suo serio e fedele restauro. Lo scorso 12 Giugno la Dom’è Todde ha aperto le porte al pubblico. Si presentano i risultati di un progetto che ha visto come attori principali gli alunni della quinta A e B delle elementari di Villasimius, seguiti nell’aspetto formativo dalle rispettive docenti Loredana Tronu e Gigliola Garau, e nell’aspetto di restauro e tradizioni dalla creatività di Paolo Floris. Il progetto è stato finanziato dal comune di Villasimius e patrocina-

to dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione dello stesso. Varcare il pesante portone in legno della Dom’e Todde, equivale a compiere un salto a ritroso nel tempo di due secoli. Nel suo interno sono, infatti, custoditi numerosissimi oggetti dell’epoca che venivano usati in ambito domestico, in agricoltura e pastorizia. Uno dei pezzi forti è rappresentato dai fornelli a carbone. Sono stati catalogati, denominati, restaurati e illustrati gli

oggetti antichi conservati in Dom’e Todde. Si sono inoltre realizzate le cartoline didattiche con foto e disegno di parte degli oggetti. Si è costruito il glossario trilinguistico. Si sono individuate le tabelle di misura antiche sarde per aridi e liquidi. Infine si è organizzata l’esposizione sui diversi ambienti tematici. L’inaugurazione è stata un successo. L’emozione si respirava nell’aria, in particolare tra i visitatori di una certa età che già vissero la casa nel pieno delle attività agricole. Ugualmente emozionante vedere i giovani alunni che si avvicinavano con occhi gioiosi ai visitatori, proponendosi come guide all’esposizione. La Dom’e Todde riveste una notevole importanza anche in chiave turistica. Sulla medesima linea di pensiero si svolgono in Dom’e Todde diverse iniziative, come gastronomia tradizionale e genuina, prodotti di scambio alimentare, utilizzo della cenere (lisciva), autoproduzione di alcuni prodotti di base (pane, yogurt, erbe ecc.). Si programma anche la possibilità di condividere queste iniziative in ambito comunitario ed ecologico. La sede ben si presta anche per eventi culturali artistici di nicchia:lettura, poesie, musica, pittura.

Cancedda – Salvatore Villaputzu, San Vito e Muravera, riti e tradizioni in un secolo d’immagini - 222 pagine Tante fotografie d’epoca in questo volume di Salvatore Cancedda. Un viaggio indietro nel tempo attraverso la storia di tre paesi del Sarrabus, le storie, i racconti, gli eventi che, come spiega l’autore «quella tradizione che si è tramandata fino a noi attraverso is contus e is diccius». Uno spaccato della vita quotidiana di un secolo della storia sarrabese. Gino Lai – I sentieri del latte amaro – edizioni Discolibro, 143 pagine La comunità sanvitese, lo spaccato di un paese sullo scorrere della vita civile di un tempo. Un insieme di immagini, sensazioni e ricordi, ancor oggi impressi nella memoria dei più anziani riportati con grande forza espressiva dall’autore. Un resoconto avvincente, a tratti anche ironico, della vita economica, culturale e sociale di San Vito. Maria Mercè Costa – Violante Carròs, contessa di Quirra – edizioni Iris - 158 pagine Un testo in tre lingue, catala-

no, italiano e sardo che racconta della travagliata vita della nobildonna Violante Carròs, vissuta nel XV secolo, che pur possedendo quasi un quarto della Sardegna, può essere definita davvero povera e sfortunata nonostante vivesse in uno dei castelli più belli e fortificati dell’Isola. Una storia vera, triste e commovente, ricostruita sulla base di documenti conservati nell’Archivio della Corona d’Aragona Vincenzo Piras – Parlando di San Vito - 160 pagine Notizie e immagini, ipotesi e considerazioni su alcuni momenti della storia passata e recente di San Vito, delle frazioni e dei territori circostanti. Sandro Mezzolani e Andrea Simoncini – La miniera d’argento di Monte Narba, storia e ricordi – Gia editrice - 102 pagine Uno studio approfondito sull’antica miniera d’argento di Monte Narba, notizie reperite con un’indagine capillare attentamente estesa a fonti d’informazione italiane ed europee. Uno spaccato della vita all’interno del villaggio minerario documentata anche attraverso fotografie d’epoca.

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IL FORUM DEI LETTORI

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CITTADINO DELUSO

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LA CURIOSITĂ€

Elezioni. Rammarico per un’occasione mancata a causa dell’astensionismo

Fiori d’arancio. Un’evento insolito in riva al mare

Niente Sarrabus in Provincia Un matrimonio in spiaggia a Feraxi una sconfitta per tutti noi Ha vinto la destra o la sinistra? In quest’ultimo appuntamento elettorale di sicuro ha perso solo il Sarrabus. In Provincia siamo passati da due rappresentanti (Patrizio Buccelli e Gianfranco Piu) a nessuno. Non voglio sindacare sull’operato dei nostri due sindaci nella passata legislatura, che peraltro hanno agito dai banchi dell’opposizione, una posizione difficile per chiunque intenda rappresentare la zona. Ciò che ha determinato la sconfitta di tutti i sarrabesi è stata la forte astensione dal voto degli elettori, cosa che ci ha portato a essere in posizione d’inferioritĂ rispetto ad altre zone della provincia nell’assegnazione dei seggi. Insomma, siamo stati noi stessi gli artefici di questa sconfitta. E’ facile ora per le parti politiche attribuirsi successi che non contano niente. Il Sarrabus si è riconfermata una zona di orientamento centro-destra, nonostante la vittoria finale del presidente Milia, del Partito Democratico. Ora sarĂ dura per il nostro territorio farsi sentire. Che ne sarĂ , ad esempio, dell’ospedale di Muravera? Pensiamo forse che a Cagliari si preoccupino di noi. Ancora una volta ha

prevalso la tendenza a farci rappresentare da altri e credo che la colpa di questo sia la nostra disunitĂ . Le rivalitĂ fra i nostri amministratori comunali non sono una novitĂ . E ci parlano ancora di Unione dei Comuni, ma chi vogliono prendere in giro? Occorre una coscienza nuova da

parte di tutti. Inutile lavorare solo per portare acqua al proprio mulino. Politici sarrabesi, lavorate finalmente per Il Sarrabus. E quanto a noi cittadini, basta col disertare le urne per andarcene al mare e fare gli affaracci nostri. Il nostro futuro dipende da noi. Lettera firmata - Villaputzu

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MUSICA L’exploit. Il lavoro dei musicisti burceresi è stato apprezzato anche fuori dall’Isola con passaggi nelle radio toscane, siciliane e tedesche

Cinquecento copie vendute in Sardegna vola il cd del gruppo O.gA.Si. di Burcei di Francesco Monni Si chiamano O.gA.S.I. e se per molti questo può essere un acronimo senza senso, per tanti, ormai, non lo è più. Stiamo parlando di un gruppo musicale, nato a Burcei intorno alla metà del 2009, che si sta ritagliando uno spazio sempre maggiore all’interno del panorama musicale sardo e non solo. Formato da un gruppo di ragazzi del paese, che si sono riuniti mettendo in comune pluriennali esperienze musicali diverse, hanno recentemente prodotto il loro primo CD, distribuito in diversi punti vendita del Sarrabus e nei migliori negozi di dischi. Di questo nuovo gruppo musicale abbiamo parlato con Fabrizio Collu (tastierista) e Mario Melis (cantante) che, insieme a Corrado Asuni (batterista), Giulio Monni (chitarrista) e Matteo Siddi (basso) hanno lavorato a questo progetto che ha già consentito loro di vendere più di 500 copie del loro primo lavoro discografico (numeri di tutto rispetto per l’asfittico panorama musicale sardo) e di esibirsi in diversi locali della città di Cagliari e dell’hinterland. Otre ad ottenere numerosi passaggi

radiofonici anche fuori dalla nostra Regione ed, addirittura, Nazione. Cosa significa O.gA.S.I.? O.gA.S.I. sta per “Opss, gazy, Adesso Scatta l’Ignoranza”, dove l’ignoranza viene intesa soprattutto come l’incoscienza positiva che ci ha accompagnato nello sviluppare questo progetto. Gazy, invece, sta per gazillo ed è una di quelle parole che usiamo per chiamarci tra amici. Che tipo di musica suonate? Si tratta di brani tutti scritti da

noi e risalenti a circa 20 anni fa, quando suonavamo in gruppi diversi. Avevamo sempre l’idea di riunirci e riproporre la nostra musica. Finalmente ci siamo riusciti ed abbiamo inciso questi pezzi. Il risultato ottenuto ci ha permesso di creare un disco in cui si dimostra ancora tutta l’attualità di quei brani solo leggermente arrangiati. Avete avuto difficoltà nel produrre il disco? Vista la crisi del settore discografico è risaputo che, attual-

mente, non è certo semplice produrre un CD. Noi l’abbiamo autoprodotto, ma abbiamo anche avuto la fortuna di avere la collaborazione di un'altra persona che ci ha dato una mano finanziandoci una parte delle spese sostenute. Quando è uscito il disco e che risposte avete ottenuto? Il disco è uscito il primo gennaio di quest’anno ed in questo arco di tempo siamo riusciti a vendere circa 500 copie. Segno di un’attenzione che ci ha permesso di avere diversi passaggi addirittura in alcune radio toscane, siciliane ed addirittura tedesche. Che tipo di musica si può ascoltare all’interno del disco? In genere è una musica poprock, tranne un brano in tedesco che si differenzia maggiormente rispetto agli altri pezzi cantati in italiano. In ogni caso la nostra è un tipo di musica abbastanza variegata. Progetti per il futuro? Per ora pensiamo solo a suonare. Ora che si avvicina la stagione estiva speriamo di poterci esibire il più possibile in modo da farci ulteriormente conoscere. Questo inverno abbiamo avuto la possi-

bilità di presentare il nostro disco in un noto ristorante e di suonare in diversi locali dell’hinterland. Ogni volta abbiamo avuto delle risposte che ci hanno incoraggiato. Speriamo di proseguire. State già pensando ad un nuovo disco? È ancora presto. Per ora speriamo solo di poter fare il maggior numero di serate possibile in modo da poter portare in giro la nostra musica e farci conoscere ancora di più. Un gruppo appena nato, dunque, che in pochi mesi è riuscito a ritagliarsi uno spazio importante all’interno di un mercato discografico in profonda crisi, utilizzando musiche prodotte vent’anni fa, ma che sembrano scritte nei giorni nostri. Vent’anni dunque. Quasi un lustro. Tanto quanto separa il componente più “vecchio” da quello più giovane. Più che un segno dei tempi che passano, un simbolo del fatto che, quando la musica è fatta con passione, resiste anche allo scorrere degli anni e riesce ad unire generazioni ed esperienze spesso anche lontane tra loro. Come è successo agli O.gA.S.I. che sono riusciti a produrre un disco tutto da ascoltare.


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I CONSIGLI DELL’ESPERTO Tempo di vacanze. Un’appropriata alimentazione e alcune precauzioni per godersi appieno la spiaggia

I sette consigli per l’abbronzatura protezione adeguata contro il sole Una bella abbronzatura dorata, ma soprattutto duratura, piace a tutti. Per ottenere un colorito sano e uniforme, ed evitare scottature è molto importante utilizzare un solare con un fattore di protezione adeguato, e seguire pochi e semplici accorgimenti. Esporsi in modo graduale Non esponetevi nei primi duetre giorni troppo a lungo, è opportuno abituare progressivamente la pelle al sole, dopo i primi giorni si può tranquillamente aumentare l'esposizione otterrete così un'abbronzatura ottimale, senza correre inutili rischi. Adeguta protezione Scegliete un'adeguata protezione in funzione del vostro fototipo, (pelle, capelli, occhi), del clima, della stagione, della latitudine, se avete dubbi optate per una protezione più alta Non si può stare al sole e quanto si vuole Ricordarsi che i momenti migliori per abbronzarsi sono il mattino fino alle 11 e il tardo pomeriggio. Evitare le ore più calde della giornata (dalle 12 alle 15), ma se proprio non volete rinunciarvi proteggetevi con prodotti solari ad elevato fattore protettivo

No ai profumi in spiaggia Non utilizzate profumi ed eau de toilette alcoliche prima di

esporvi al sole e se assumete farmaci chiedete consiglio al vostro medico per evitare sensibilizza-

zioni e reazioni allergiche Stare in movimento In questo modo le radiazioni

solari si distribuiscono omogeneamente su tutto il corpo. Dopo un bel bagno è gradevole asciugarsi al sole; attenzione però, l'effetto-lente delle goccioline di acqua sul corpo può favorire le scottature e la disidratazione. Al termine della giornata Fate una doccia con acqua dolce e un bagnodoccia adatto per rimuovere le tracce di sale marino o di cloro dalla pelle e dai capelli. E infine il doposole Dopo l'esposizione la pelle deve essere sempre idratata perché si mantenga elastica, con un doposole e coccolata con bagnodoccia specifici. Infine non trascuriamo i capelli, anche loro vanno curati e protetti con prodotti adatti. Attenzione anche alla dieta Alimenti ricchi di vitamine sono in grado di fornire alla pelle la giusta idratazione: la vitamina C (che si trova in abbondanza in peperoni, agrumi e kiwi), la E (uova e broccoli) e la A - betacarotene (vegetali a polpa rossa o gialla). Gli integratori alimentari a base di betacarotene contribuiscono a conferire un piacevole colore dorato, anche se non forniscono protezione contro le radiazioni ultraviolette

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CALCIO Dopo i play-off. Il presidente del sodalizio bianco-verde conferma la volontà di partecipare al campionato nazionale dilettanti.

Castiadas tra l’Eccellenza e la D Onano: «Il prossimo campionato ci vedrà ancora protagonisti» di Renzo Cuccu Lo incontriamo all’ombra della veranda del suo ufficio a Costa Rei. Gentile e premuroso come sempre, ci accoglie con la solita familiarità. Saverio Onano il presidente del Castiadas dei miracoli si muove ormai come un personaggio avezzo ai cronisti, senza snaturare il suo comportamento. Presidente, con la finale nazionale dei play off nazionali si è chiuso un campionato esaltante... Si, esaltante può essere la parola esatta. Il programma iniziale era di fare una buona stagione e una salvezza tranquilla, magari con quattro o cinque giornate d’anticipo. A gennaio ho visto il buon andamento della squadra e abbiamo pensato che si poteva cercare di centrare l’obiettivo play off, ci siamo mossi sul mercato e sono arrivati Marco Dessena, Matteo Sirigu e Roberto Stocchi. Oggi i fatti ci danno ragione di quelle scelte. I meriti vanno quindi ad una buona programmazione ? Si, la società ha fatto per intero il proprio dovere ma abbiamo avuto anche la fortuna di avere a disposizione un gruppo di ragazzi eccellenti, consapevoli dell’impegno che era richiesto loro. Sono stati determinanti tutti, ma un plauso particolare voglio farlo a Leo Orsi, Mirko Onano, Marco Dessena e Christian Viani. Un discorso a parte merita invece Andrea Piccarreta... Ho fatto una scommessa lunga cinque anni con Andrea e questo anno posso affermare di averla vinta su tutti i fronti. Il nostro allenatore giocatore è un ragazzo molto preparato, non lascia mai nulla al caso, si aggiorna di continuo e ha dimostrato di avere tra le sue doti migliori una buona dose di umiltà. Ha saputo gestire il

Il presidente del Castiadas Saverio Onano

gruppo come un veterano della panchina. Posso affermare che Andrea Piccarreta oggi sia senza dubbio uno dei migliori tecnici del campionato di Eccellenza e sono certo che se saprà mantenere l’umiltà necessaria farà parlare molto di se. Il Castiadas costretto a giocare fuori casa e chiedere ospitalità ai vicini... A questo proposito devo ringraziare molti, a cominciare dall’ex sindaco di Muravera il dottor Salvatore Piu, l’attuale sindaco Marco Fanni e il capo gruppo di maggioranza della passata amministrazione Angelino Farci, per

Il sogno non è finito I biancoverdi pronti a disputare il campionato nazionale dilettanti se ripescati, o riprovare a stupire ancora nel campionato di Eccellenza regionale

averci concesso l’uso del comunale di Muravera per le gare interne. Devo anche ringraziare il sodalizio del presidente Tore Piu e i suoi collaboratori per la disponibilità dimostrata, ospitando la nostra juniores per tutto il campionato e di aver permesso alla prima squadra di preparare al meglio la preparazione dei play off sul sintetico di Villaputzu. Per quanto riguarda la mia società un grazie particolare a Giuseppe Onano, Rosalba Casarin, Valentino Murru e i fratelli Vargiolu per il loro straordinario impegno ed in questo senso un grazie grande anche per Tomaso Meloni. Quando si fanno dei cam-

pionati di questo spessore la lista dei ringraziamenti rischia di diventare interminabile e può capitare di dimenticare qualcuno. Sono stati determinanti per le fortune di questa squadra, tutte quelle persone che ci hanno dato una mano anche sotto il profilo economico, in questo senso non posso scordare il contributo che ci ha concesso il comune di Castiadas, l’imprenditore Michele Bernardo, l’amico Gianni Marci e tanti altri. Un grazie a Radio la Voce, che ci è stata sempre molto vicina e ha condiviso tutti i momenti di questo splendido campionato regalando ai tifosi lontani le emozioni delle nostre partite. La finale persa ha spento un sogno ? Dopo la gara di andata di Cesenatico ero convinto del passaggio in serie D, ma il calcio ha confermato che nulla è scontato e spesso stravolge ogni logica. Oggi posso affermare che abbiamo metabolizzato quella sconfitta e già da ora stiamo preparando la prossima stagione. Ancora in Eccellenza o in serie D? Se sarà in serie D saremmo felici perchè i nostri sforzi sarebbero giustamente premiati e proveremmo a mantenere la categoria, se sarà ancora Eccellenza, il Castiadas parteciperà per confermarsi ai vertici della classifica e provare a stupire ancora una volta tutti. Devo dire che ottenere questi risultati sarebbe più semplice se ci fosse l’impegno dei tanti imprenditori presenti nel territorio, mi piacerebbe che ci fosse una sensibiltà maggiore nei confronti di una squadra che è stata capace con le sue gesta sportive di portare Castiadas e la sua comunità alla ribalta nazionale. Ora non ci resta che aspettare l’esito del ripescaggio.


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CALCIO Grandi manovre. A Castiadas aspettano l’eventuale ripescaggio per dare il via alla costruzione del nuovo team

Muravera, il futuro è incertissimo un’unica squadra per Villaputzu di Giancarlo Cuccu Niente di nuovo all’orizzonte. Niente di nuovo rispetto a quello che tutti gli sportivi oramai sanno da tempo. Il Castiadas ha compiuto qualche giorno fa la sua missione a Roma, per consegnare tutta la documentazione per l’iscrizione al campionato di serie “D”. Sono veramente tante le possibilità che il sodalizio guidato da Saverio Onano possa partecipare al prossimo campionato di quella categoria. La società ha tutte le carte in regola, sotto il profilo economico ma anche su quello strutturale. Infatti l’amministrazione comunale ha garantito ai dirigenti ed ai tifosi la realizzazione dei servizi igienici e l’installazione delle tribune capaci di ospitare un congruo numero di spettatori, prima dell’inizio del nuovo torneo. Il comune si sta muovendo velocemente per garantire la pronta disponibilità dell’impianto sportivo. Per quanto riguarda la questione movimenti, la società sta aspettando le decisioni della Lega, per poi sferrare alcuni colpi di mercato davvero importanti. Per il momento è ancora tutto “top secret”, è difficile che qualcuno della dirigenza castiadese si sbottoni. Sono certe le partenze di Diana che ha già trovato l’accordo con il Quartu 2000 e quella di Rocca che invece per motivi di lavoro giocherà con una formazione lombarda che milita in promozione. Per il resto difficoltà nella conferma dei tre argentini, soprattutto se la squadra dovesse giocare in serie “D”. I motivi sono tanti: la preparazione inizierebbe già a partire dalla fine di questo mese, mentre Viani e Orsi non potrebbero giungere in terra di sardegna, rispettivamente prima dell’inizio di settembre e a metà novembre. Per il momento l’unica certezza è la conferma di Andrea Piccarreta alla guida dei bianco verdi. Per il mister genovese oltre la

CALCIO A CINQUE

San Vito, partito il torneo di calcetto

guida tecnica sarebbe pronta anche la solita maglia numero 5. Confermati anche i tanti giovani fuori quota ai quali si aggiungeranno alcuni altri elementi del sarrabus che il Caastiadas sta per chiedere ufficialmente alle società della zona. Intanto si allontana la possibilità di far giungere Marco Lantieri, lo scorso anno al Muravera; c’è molta differenza tra quanto chiede il giocatore rispetto a quello che la società è pronta ad offrire. Per quanto riguarda il Muravera, la situazione è di assoluto stallo. Ufficialmente, nonostante quello che si legge nei diversi quotidiani, la situazione non si è certamente sbloccata. La proprietà continua con il suo tira e molla; un giorno cede, l’altro invece desidera andare avanti e costruire qualcosa di importante. La data d’iscrizione al prossimo torneo si avvicina inesorabile ed ancora non si conosce il futuro del sodalizio giallo blu. I calciatori della passata stagione, hanno manifestato l’intento di lasciare la squadra. Molti di loro sostengono di non avere

ottenuto quanto concordato con la dirigenza, nonostante l’obiettivo stabilito ad inizio stagione sia stato pienamente centrato. Alcuni hanno già trovato sistemazione. Davide Puddu a Selargius e Federico Ledda a Quartu. Richieste anche per Paolo Piludu che potrebbe giocare con l’Atletico Elmas. Pronti alla chiamata, in un periodo in cui il calcio mercato sardo è rigorosamente in attesa, Porceddu, Ferraro, Cadelano, Cinus, Busanca e Cadeddu. Niente da fare per Billo Aramu, per il quale era previsto il passaggio al San Vito. Le parti non hanno trovato l’accordo. Lulù Oliveira: il Belga-brasiliano, naturalizzato muraverese, ha deciso di giocare per un altro anno. Non gli mancano certamente le offerte: in pole position il Castiadas, ma anche Tortolì e Muravera. La permanenza nella squadra del paese cui risulta cittadino onorario è però subordinata al cambio dei vertici societari. Intanto a Muravera si è appena costituita ufficialmente una nuova società che, almeno per il momento, si occuperà di settore giovanile

con particolare riferimento alla scuola calcio dedicata ai bambini. A Villaputzu è molto bene avviata la costituzione di una nuova società che dovrebbe nascere dall’accordo tra il Porto Corallo ed il Villaputzu 86. In linea di massima tutto dovrebbe essere pronto. Così facendo, si vedrebbe realizzato il sogno di tutti gli sportivi villaputzesi che mai hanno accettato l’assurda condizione che per diverso tempo ha spaccato il paese. Finalmente alcune forze economiche hanno deciso di unirsi per garantire la presenza di un’unica squadra di tutta Villaputzu, in un campionato importante con il chiaro intento di lavorare per cercare il salto di categoria già dal prossimo torneo. Il titolo dell’86 Villaputzu, a quel punto, potrebbe essere ceduto senza difficoltà. Le offerte non mancano certamente, a partire dal gruppo di imprenditori che si è costituito a Muravera, pronto ad acquisire il titolo qualora l’attuale presidente della società muraverese decidesse di restare in carica.

Doppio impegno per la nostra Associazione nei due tornei di calcio a cinque che si disputano a Muravera e San Vito. Il torneo di Muravera, nuovamente organizzato da un gruppo di volontari che hanno voluto riportare il calcio estivo nel paese è iniziato da alcuni giorni e vede impegnata la formazione de “La Voce del S@rrabus”. Al torneo di San Vito, giunto alla sua VIII edizione ed organizzato con la collaborazione dell’amministrazione comunale che lo ha inserito all’interno del calendario “estate sanvitese”, partecipa invece la formazione di “Radio La Voce”. Impossibile quindi che le due squadre, formate prevalentemente dagli stessi giocatori, possano incontrarsi. Per le notizie più approfondite relative ai risultati ed agli altri aggiornamenti vi rimandiamo alla prossima edizione. (g.c.)

La nostra maglia LA VOCE DEL S@RRABUS


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CALCIO Prima categoria. La società è impegnata a rafforzare la squadra per presentarsi competitiva ai nastri di partenza del campionato

Il San Vito riparte da Enzo Micucci l’obiettivo è il salto di categoria di Giancarlo Cuccu Finalmente dopo tanti sacrifici, il prossimo campionato verrà disputato in una categoria che più si addice all’intera comunità sanvitese. Tutto è pronto per affrontare quello che si prospetta un difficilissimo torneo di prima categoria. Fervono i preparativi per non fare mancare nulla ai sostenitori e presentarsi ai nastri di partenza nel migliore dei modi. Intanto la società ha confermato lo staff tecnico. Dopo la stupenda stagione scorsa il tecnico Enzo Micucci è stato confermato. Dello staff fanno parte anche Flavio Podda che si occuperà della preparazione dei portieri e Pedro Foti, nella doppia veste di massaggiatore e aiuto tecnico del mister. Per quanto riguarda la campagna acquisti, sono oramai certi gli arrivi di Mauro Palmas, centrocampista, nella scorsa stagione al Samatzai; Marco Antonio Melis, centrocampista esterno, proveniente dall’Idolo di Arzana; Andrea Melis, terzino di fascia, di rientro dal Porto Corallo; Mattia Secchi, attaccante, ex Villaputzu 86 e il giovane talento Antonio Monni, classe 1995 proveniente dalle giovanili del Muravera, sul quale il Direttore Sportivo Alberto Paderi crede senza riserve. La società non ha ancora chiuso, nonostante

In alto da sinistra: il presidente Marco Marteddu, l’allenatore Enzo Micucci, il DS Alberto Paderi e il massaggiatore Pedro Foti

le buone possibilità di riuscita con Emanuele Contu, sanvitese “doc”, la scorsa stagione con l’orrolese; Alan Barrili, difensore centrale con trascorsi nel Barisardo e soprattutto nel Tavolara in serie “D”. Previsti anche gli arrivi di Alessio Fontana e dei fratelli Cristian e Alberto Meloni di Villasimius. Il D.S. potrebbe pensare di far giungere a San Vito anche il

veterano Daniele Alberti che nel sarrabus tutti conoscono ed apprezzano. Per la prossima stagione agonistica è previsto l’allestimento della juniores per la quale è già stato individuato l’allenatore. Si tratta di D.P., tecnico emergente che Alberto Paderi ritiene meritevole di fiducia per quello che nella passata stagione ha fatto vedere alla guida delle

giovanili di una squadra sarrabese. Intanto dal Comune giungono segnali incoraggianti per quanto riguarda l’impianto con particolare riferimento al terreno di giuoco, la cui manutenzione ordinaria e straordinaria è stata affidata ad una ditta molto esperta nel settore che già si occupa dello stadio Sant’Elia di Cagliari. La compagine sportiva,

spera che il comune si occupi anche dell’illuminazione che attualmente versa in condizioni assolutamente precarie e non consente il regolare svolgimento degli allenamenti nelle ore serali. Ci sono tutti i presupposti perchè il San Vito possa disputare quell’importante campionato di cui in società tutti parlano, e cioè un torneo che deve vedere la squadra sarrabese lottare al vertice della classifica. “Tenteremo in tutte le maniere di allestire una compagine che possa farci fare un altro salto di categoria” - sostiene il Direttore Sportivo – lo meritano i nostri sostenitori, lo merita il paese e l’Amministrazione Comunale che ci sostiene senza riserve. Tutti lavorano sodo per cercare di fare giungere in società quanto occorre per sostenere questa importante realtà. Organizzazione di concerti e feste, sottoscrizioni ed allestimenti di bar, attraverso i quali il gruppo sportivo conta di incassare buona parte della somma necessaria a far fronte alle spese davvero ingenti. Poi, per non fare mancare un avvenimento oramai parte integrante dell’estate sanvitese, la società ha organizzato, grazie all’attivismo di tutti i dirigenti con particolare riferimento a Massimo Contu, l’ottavo torneo di calcio a cinque, iniziato da alcuni giorni.


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RAGAZZI SPECIALI La manifestazione. Prestigioso riconoscimento per i giovani che fanno parte della squadra sarrabese

Gli atleti dell’Olimpia Sarrabus volano ai giochi Special Olympics di Monza “Volere è potere”. È così che la cantante Annalisa Minetti ha salutato gli atleti di Special Olympics, dopo aver cantato l’inno della manifestazione insieme al coro dei ragazzi del Liceo Musicale di Monza. E questo è solo uno dei tanti momenti emozionanti di una cerimonia di apertura che ha lasciato sicuramente un segno nelle menti degli spettatori e degli atleti fra cui quelli dell'Olimpia Sarrabus. Tanti gli ospiti intervenuti: dal governatore della regione Lombardia Roberto Formigoni, il presidente della provincia di Monza e Brianza Dario Allevi, il sindaco di Monza Marco Mariani ed infine il presidente di Special Olympics Italia Angelo Moratti. Artisti, tra cui Francesco Facchinetti, e sportivi si sono alternati sul palco. E lo spettacolo ha proposto momenti commoventi ad altri emozionanti come l’arrivo di tre paracadutisti sul palco con tre bandiere: italiana, europea e di Special Olympics. Ma i veri protagonisti sono stati loro, gli atleti, che hanno sfilato orgogliosi salutando con le mani i numerosissimi spettatori sugli spalti. Alla presenza di

due grandi sportivi Igor Cassina ed Antonella Mauri, sulle note del “Gladiatore”, Nicola Siciliano ha portato al centro del palco la torcia olimpica, l’emozione si è letta sul suo volto e su quello di Valerio Vergani che ha “ereditato” la fiamma. “Che io possa vincere ma se non riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze” men-

La Sardegna Nutrita la delegazione sarda composta da 107 persone, tecnici e accompagnatori compresi

tre Annalisa pronunciava il giuramento dell’atleta, il silenzio è stato quasi totale poi scoppia l’applauso, i giochi sono proprio iniziati. E mentre la cerimonia si conclude con fuochi d’artificio gli atleti pensano già a domani, giornata di gare, e sono pronti per il vero divertimento, quello sul campo.

Ben 107 persone fanno parte della delegazione sarda Special Olympics Italia Team Sardegna tra cui 87 atleti e venti persone tra tecnici e accompagnatori in rappresentanza di cinque società accreditate special olympics e in particolare: Olimpia Onlus, Olimpia Sarrabus, Ge.Na. Sassari, Speedy Sport Dorgali, Tandem Mamoiada.


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