Guidaci - Dicembre 2023

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RIVISTA DELL'AUTOMOBILE CLUB DI VICENZA - anno 10 - numero 8 - 2023 REG.TRIB VICENZA N. 1499/14 del 21/05/2014 www.vicenza.aci.it

Il Città di Schio vetrina internazionale



GuidACI Guid ACI dicembre 2023

Dalla politica al motorsport per i diritti della mobilità LUIGI BATTISTOLLI ■ Nei mesi invernali l’inquinamento atmosferico da “uno dei problemi” diventa “il problema”. E, ovviamente, sul banco degli imputati c’è l’automobile, ritenuto il fattore primario d’inquinamento. È noto che non è proprio così: senza scendere in statistiche facilmente reperibili in rete, bisognerebbe tenere conto anche delle emissioni industriali e agricole (allevamenti), nonché del riscaldamento delle abitazioni e, forse, le idee potrebbe essere, se non più chiare, almeno più oneste. A ben vedere l’unica possibilità d’intervento, per gli enti regolatori, rimane quella di limitare la circolazione delle auto, salvo incorrere nel rischio di un’accusa di inquinamento ambientale. È evidente che l’elettrico - almeno finora - non è stato il “sol dell’avvenire” che doveva portarci quasi subito in un mondo ad emissioni zero. E già si notano i primi ripensamenti: ad esempio, il voto del Parlamento Europeo che lo scorso 9 novembre ha ammorbidito la normativa anti-inquinamento Euro 7 mantenendo sostanzialmente i limiti di emissioni agli stessi livelli imposti dall’Euro 6, con l’introduzione, per la prima volta, di limiti sul particolato emesso da freni e pneumatici. Inoltre, le nuove norme dovrebbero entrare in vigore non prima del 2026 per le autovetture e del 2027 per gli autocarri, a differenza di quel che avrebbe voluto la Commissione, che puntava ad un’applicazione della normativa dal 2025. Il discorso ci porterebbe lontano, ma abbiamo tutti la sensazione che si tenda a limitare il nostro diritto alla mobilità. La stessa vettura elettrica - ad oggi - è ancora una roba da ricchi su cui torno spesso per sottolineare che l’auto, nella quasi totalità dei casi, è uno strumento di lavoro e di famiglia. Vorremmo che questa idea sia chiara soprattutto agli enti regolatori. Per questo in futuro ospiteremo nel

nostro GuidACI anche esponenti del mondo politico per rendere nota la loro posizione sugli argomenti in questione. La prima ospite è – in questo numero – l’assessore regionale Elena Donazzan, che ringrazio per avere accettato il nostro invito. Dell’assessore conosciamo la sua passione per il mondo automobilistico variamente declinato, la cui scoperta lascio alla curiosità del lettore. Passiamo infine al motorsport vicentino: con il Rally di Schio – il 17 e 18 novembre – si è di fatto chiusa la nostra stagione agonistica. La gara è stata un successo di piloti e di pubblico. Le strade delle Prealpi vicentine si prestano straordinariamente alle competizioni rallistiche. Lo “Schio” era l’ultima gara dell’I.R.C. (International Rally Cup), circuito sponsorizzato Pirelli, con l’assegnazione dei premi finali. La gara non ha deluso le attese: ha vinto l’equipaggio sloveno Avbelj-Andrejka, segno dell’internazionalità della gara. Per quanto riguarda ACI Vicenza, lo sguardo è oramai da tempo puntato al 2024: in particolare all’appuntamento con “Ruote nella Storia”, riservato alle auto storiche e, soprattutto, alla Salita del Costo, già iscritta a Calendario 2024 (precisamente il 14 aprile!), a nome dello stesso Automobile Club. Una gara come la Salita del Costo appartiene al territorio, ne racconta il passato, ne fa rivivere le passioni, fa da volano alla sua immagine con le positive ricadute di ospitalità. Per tutti questi motivi ACI Vicenza, nella necessità anche di evitare una seconda cancellazione, non ha potuto sottrarsi all’onere di un’organizzazione diretta. Trattandosi dell’ultimo numero dell’anno di GuidACI, faccio i migliori auguri, miei personali e di tutto ACI Vicenza, di Buon Natale e Buon 2024 ai soci e a tutti gli automobilisti.


SOMMARIO

ACI INFORMA 3

Editoriale

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Auto d'epoca

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Zaia: "Patrimonio veneto"

GPS App

Nuovi servizi

10 Sicurezza stradale

Attenzione agli anziani

12 L'angolo dell'avvocato I mezzi di soccorso

14 Rally Racing Meeting In Fiera il 10 - 11 febbraio

18 Elena Donazzan

Assessore a tutto gas

22 La strada giusta

La decima edizione


EVENTI

RALLY

26 Peruzzi e Bottoni

30 Città di Schio

28 La leggenda Bassano

36 Rally del Brunello

Fiori d'arancio

L'anteprima a Bologna

44 Pietro Polese

Il ricordo del pilota

50 Bettega Tribute

FABRIZIO BURAGLIO

"Avbelj pigliatutto" Alberto Battistolli sul podio Brindano Lucky-Pons

48 Trofeo ACI Vicenza

Chiminelli e Strapazzon

A Jesolo tanti campioni

52 Il lato B dei miei rally 2 Il nuovo libro

Rivista fondata da ROBERTO CRISTIANO BAGGIO

segreteria@vicenza.aci.it Via Enrico Fermi 233, Vicenza Telefono 0444/966046


ACI STORICO

Il Veneto valorizza le auto d’epoca e la loro storia Il governatore Luca Zaia: “Rappresentano un patrimonio da salvaguardare”. Mobilità responsabile: sottoscritto un protocollo d’intesa tra ACI, Anci e Regione ■ “A Veronafiere abbiamo sottoscritto un protocollo d’intesa tra la Regione del Veneto, l’Anci, con i propri Comuni associati, e l'ACI attraverso il Comitato regionale e gli Automobile club locali. Si tratta di un accordo storico che darà avvio ad iniziative di promozione della mobilità responsabile e sostenibile. Questo accordo, unico per tale portata, che parte su iniziativa del Veneto e potrà essere replicato su tutto il territorio nazionale, ci consentirà di dare risposte ad una serie di iniziative rivolte anche alla

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salvaguardia dei diritti dei collezionisti e degli appassionati del settore delle auto d’epoca. Infatti, abbiamo individuato delle forme di tutela della circolazione agevolata per mezzi di particolare pregio storico-collezionistico”. Così il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, alla 125ª edizione di Fieracavalli, il salone internazionale dedicato al mondo equestre in programma alla Fiera di Verona dal 9 al 12 novembre 2023, in occasione della sottoscrizione di un protocollo d’intesa che

parla di motori e territorio condiviso con il presidente nazionale di ACI, Angelo Sticchi Damiani, e il presidente di ANCI Veneto, Mario Conte. “L’impegno istituzionale sarà teso a perseguire una politica integrata e condivisa della mobilità, mirata a cogliere le esigenze della popolazione residente e rivolta alla tutela dell’ambiente, ma anche focalizzata verso una cultura della prevenzione della sicurezza sulle strade, attraverso interventi formativi specifici e contestua-


lizzati sulla realtà locale e rivolta ad un costante monitoraggio e a una adeguata gestione del parco auto circolante valorizzando la tradizione automobilistica – ha proseguito il Governatore del Veneto - Riuscire a fare squadra in progetti simili è la dimostrazione di quanto sia importante guardare ad una mobilità sempre più sicura e sostenibile”. ACI ha aderito con entusiasmo a questa iniziativa come testimoniano le parole del presidente Angelo Sticchi Damiani: “Questo accordo

mette a disposizione delle istituzioni del territorio veneto il nostro know how ultracentenario per la mobilità del futuro - ha dichiarato - Serve un approccio sistemico nella definizione, nell'attuazione e nella gestione nel tempo di ogni intervento sulle infrastrutture stradali, sul parco veicolare, sull'educazione dei conducenti, sul turismo e sulla salvaguardia della tradizione motoristica che ci contraddistingue nel mondo”. L’operatività, decisa in sede regionale, prevede quale interlocutore

fondamentale ANCI Veneto, chiamato a veicolare quelle istanze locali che solo la conoscenza di dettaglio delle esigenze territoriali può permettere di soddisfare. “Il protocollo prevede l’istituzione di un tavolo di lavoro permanente, con durata determinata, per consentire un impegno costante e continuo che verrà misurato e monitorato per poterne eventualmente migliorare l’azione” ha ribadito Mario Conte, presidente regionale dell’associazione di amministratori pubblici”.

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ACI INFORMA

GPS App si aggiorna e offre più servizi Tra le novità disponibili, oltre al pagamento della sosta, sarà possibile acquistare i biglietti del trasporto pubblico e i biglietti Trenitalia ■ GPS S.p.A. lancia un nuovo aggiornamento per la GPS App, l’applicazione per pagare la sosta sulle strisce blu a Vicenza. Un importante aggiornamento, informa GPS, che rende l’app ancora più semplice e intuitiva. Al primo accesso, l’app richiederà di effettuare il login con una password temporanea che gli utenti riceveranno via mail. Una volta effettuato, sarà necessario impostare una nuova password definitiva da utilizzare per i futuri accessi. Si invitano pertanto tutti gli utenti che non hanno come impostazione gli aggiornamenti automatici ad effettuarli direttamente dagli store di appartenenza, Google Play Store per dispositivi Android e Apple Store per IPhone e IPad. Il credito presente all’interno del borsellino dei singoli utenti verrà trasferito entro poche ore dall’accesso effettuato dall’utente con le nuove credenziali. Tra i nuovi servizi disponibili, oltre al pagamento della sosta, sarà possibile acquistare i biglietti del trasporto pubblico e i biglietti Trenitalia per viaggiare in tutta Italia. 8

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Automobile Club Vicenza


ACI INFORMA

Sicurezza stradale per la popolazione che invecchia L’Europa invita ad adattare le politiche dei vari paesi alle esigenze degli automobilisti, ma anche ciclisti e pedoni di una certa età. In Italia nel 2022 sono stati 960 gli anziani deceduti per incidenti stradali (2,6 al giorno) a fronte di 28.374 feriti (3 ogni ora) ■ Unione Europea e governi nazionali devono adattare le politiche di sicurezza stradale alle esigenze di una popolazione che invecchia, migliorando - con infrastrutture sicure e ben protette - la sicurezza di pedoni e ciclisti anziani, e garantendo che gli automobilisti anziani non risultino discriminati a causa dell’età. Sono queste le principali indicazioni che si ricavano da “Reducing older people’s deaths on European roads - PIN Flash 45”, il rapporto pubblicato dal Consiglio europeo per la sicurezza dei trasporti (ETSC) - l'organizzazione indipendente e senza scopo di lucro impegnata a ridurre il numero di morti e 10

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feriti nei trasporti in Europa. “Poiché la popolazione europea continua ad invecchiare – ha dichiarato Jenny Carson, coautrice

della ricerca - questo rapporto sottolinea la necessità di un approccio globale alla sicurezza stradale degli anziani, che bilanci le misure di


La Norvegia la nazione più sicura seguita da Lussemburgo e Regno Unito

sicurezza con i vantaggi derivanti da una mobilità attiva ed indipendente”. Il documento sottolinea come le stesse collisioni che, in utenti più giovani, possono comportare conseguenze lievi, per le persone di 65 anni o più rischiano di avere esiti gravi o addirittura fatali, a causa del maggiore rischio di mortalità in caso di impatto fisico. Nel nostro Paese, in particolare uno dei più longevi in ambito europeo, dove gli over 65 rappresentano, ormai, quasi un quarto della popolazione totale - garantire agli anziani una mobilità attiva, indipendente e sicura è una delle sfide, allo stesso tempo, più difficili e rilevanti. Basti considerare che, in un solo anno (2022), sulle nostre strade sono deceduti 960 anziani (2,6 al giorno) e 28.374 (77,7 al giorno: 3 ogni ora) sono rimasti feriti. Lo svantaggio delle classi di età più anziane è evidente considerando la distribuzione dei tassi di mortalità stradale per fasce di età: a fronte di una media nazionale pari a circa 53 morti per milione di abitanti, tale valore sale a 86 tra gli 80 e gli 84 anni e a 106 nelle fascia 85-89 anni.

Tra i principali risultati ottenuti in materia, il rapporto evidenzia: • una riduzione media annua del 3% della mortalità stradale degli anziani nell'UE25 negli ultimi dieci anni, in gran parte dovuta ai miglioramenti registrati complessivamente nella sicurezza stradale; • la presenza di variazioni significative nella sicurezza stradale tra vari i paesi. Quello più sicuro per gli anziani è la Norvegia, seguita da Lussemburgo e Regno Unito mentre Romania, Serbia e Bulgaria registrano la più alta mortalità stradale in questa categoria di cittadini; • la presenza di variazioni significative nella mortalità stradale degli anziani a seconda della modalità di trasporto, della fascia di età e della tipologia di collisione; • una percentuale significativa costituita da anziani tra i pedoni e ciclisti uccisi in incidenti stradali: è fondamentale, quindi, comprendere le criticità presenti in queste tipologie di sinistro per elaborare misure efficaci di sicurezza stradale; • una popolazione europea che continua ad invecchiare e, quindi, la necessità che le politiche in materia si evolvano per rispondere ai requisiti di sicurezza specifici per

questa fascia demografica. Si evidenzia, inoltre, il problema, spesso trascurato, delle cadute dei pedoni in strada, sottolineando l’importanza di monitorare tali eventi per favorire la mobilità attiva e migliorare la sicurezza di coloro che si spostano a piedi. Riguardo ai conducenti anziani, il testo elaborato sottolinea come i controlli medici basati sull’età non consentano di prevenire adeguatamente le collisioni gravi e potrebbero indurre i conducenti anziani a utilizzare modalità di trasporto più vulnerabili quando smettono di guidare. Vari studi hanno già evidenziato che condizioni mediche specifiche, abuso di sostanze, disturbi mentali, epilessia e diabete sono fattori più importanti dell’età e colpiscono i conducenti in tutte le fasi della vita. Sebbene la Commissione europea, nella bozza di revisione delle norme UE sulle patenti di guida, abbia recentemente proposto che tutti i conducenti siano soggetti a controlli medici regolari dopo i 70 anni, ETSC sostiene però che questa regola sia discriminatoria, ritenendo preferibile che i medici di famiglia utilizzino un protocollo di screening per tutte le fasce d’età, in modo da segnalare quelle condizioni mediche che potrebbero influire negativamente sull’idoneità alla guida. Il rapporto sottolinea, infine, anche l’importanza di infrastrutture stradali sicure e ben mantenute, di misure di moderazione del traffico e di attraversamenti pedonali ben regolati da semaforo per migliorare la sicurezza degli utenti stradali più anziani. dicembre 2023 | GuidACI

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ACI INFORMA

GIANLUCA VECCIA

L’angolo dell’avvocato

Per i mezzi di soccorso le regole da seguire Il conducente è autorizzato a violare le norme sulla circolazione purché utilizzi il dispositivo acustico di allarme e quello a luce lampeggiante blu. Non deve creare ingiustificate situazioni di rischio ■ Il conducente di mezzi di soccorso è autorizzato a violare le norme sulla circolazione stradale purché utilizzi congiuntamente il dispositivo acustico supplementare di allarme e quello di segnalazione visiva a luce lampeggiante blu. Così testualmente l’art. 177, comma II, del d. lgs. n. 285 del 30.4.1992 (cosiddetto “Codice della strada”): “I conducenti dei veicoli di soccorso, nell'espletamento di servizi urgenti di istituto, qualora usino congiuntamente il dispositivo acustico supplementare di allarme e quello di segnalazione visiva a luce lampeggiante blu, non sono tenuti a osservare gli obblighi, i divieti e le limitazioni relativi alla circolazione, le prescrizioni della segnaletica stradale e le norme di comportamento in genere …”. Il conducente del veicolo di soccorso è, comunque, obbligato ad osservare le regole di comune prudenza e diligenza. Da tanto si evince che il conducente non è tenuto ad osservare gli ob12

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blighi, i divieti e le limitazioni relative alla circolazione stradale ragion per cui lo stesso non potrà essere sanzionato per le conseguenti violazioni; il conducente, però, non è autorizzato a creare ingiustificate situazioni di rischio dovendo tener conto delle peculiarità della strada e del traffico adeguando ad esse la sua condotta di guida. In ossequio ai menzionati principi la Corte di Cassazione: - ha ritenuto configurabile il delitto di omicidio colposo aggrava-

to nei confronti del conducente di un'ambulanza che, provenendo da un'area di parcheggio, non aveva rispettato l'obbligo di dare la precedenza al veicolo circolante sulla strada di immissione; - ha affermato la responsabilità del conducente del mezzo di soccorso per aver omesso di verificare, all’altezza di un incrocio con passaggio pedonale, che nessun pedone avesse iniziato o proseguito l'attraversamento omettendo di rallentare ed eventualmente di arrestare il veicolo.


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Automobile Club Vicenza

RINNOVO PATENTE tel. 0444/966046; mail: assistenza@vicenza.aci.it Per gli orari consultare il sito www.vicenza.aci.it Non è necessario prendere appuntamento CONSULENZA AUTOMOBILISTICA - PRATICHE AUTO Continuerà ad essere svolto su prenotazione con i consueti orari. BOLLO AUTO Il pagamento bollo avviene senza prenotazione. Trasferimenti di proprietà e pratiche auto su prenotazione. CONTENZIOSO BOLLI Per gli accertamenti della Regione Veneto si prega di prendere appuntamento via mail all’indirizzo tasse@vicenza.aci.it indicando il nome e cognome e il numero di telefono. Pagamento bollo-auto, tessere ACI e servizi sportivi senza prenotazione

UFFICIO SOCI Tel. 0444.966046 soci@vicenza.aci.it

• Emissione e rinnovo associazioni individuali e aziendali • Contratti per domiciliazione tassa auto • Rimborsi soccorsi stradali • Informazioni per assistenza per viaggi all’estero con emissione di carnet de passage en douane e vendita contrassegni Austria e Svizzera • Informazioni su servizi delle autoscuole aderenti al network ACI Ready To Go • Sportello riservato per riscossione tasse autoveicoli, motoveicoli e autocarri, riscossione della tassa di circolazione del ciclomotore, nonché gestione pratiche di precontenzioso tributario

• Riscossione tasse autoveicoli, motoveicoli e autocarri, UFFICIO TASSE riscossione della tassa di circolazione del ciclomotore, Tel. 0444.966046 nonché gestione pratiche di precontenzioso tributario tasse@vicenza.aci.it • Gestione pratiche di precontenzioso tributariorcolazione del ciclomotore, nonché gestione pratiche di precontenzioso tributario SERVIZI DI ASSISTENZA AMMINISTRATIVA AI SOCI E ALL’UTENZA Tel. 0444.966046 • Duplicato della carta di circolazione assistenza@vicenza.aci.it • Cambio targa Tariffe con sconto fino al 20% per soci ACI • Radiazione per esportazione • Trasferimenti di proprietà • Rinnovo patenti • Cambio denominazione (per società) • Consulenza per visita presso • Perdite di possesso la Commissione Medica per rilascio patenti • Tagliando di classificazione di veicolo di interesse storico • Conversioni patenti militari USA/ estere • Cambio di residenza e sede (per società) • Visita per il rilascio del certificato medico • Prenotazione di collaudi e di revisioni ai fini del rilascio del porto d’armi


ACI EVENTI

Rally Meeting cresce e nel 2024 diventa anche racing La manifestazione dedicata al mondo del motorsport ideata ed organizzata da Miki Biasion in collaborazione con ACI Vicenza si ingrandisce e per la quarta edizione, in programma il 10 e 11 febbraio in Fiera, dedicherà spazio anche alle corse in pista, in salita e al cross-country ■ Rally Meeting cresce e, per la sua quarta edizione, diventa anche racing! La manifestazione ideata ed organizzata da Miki Biasion, in programma in Fiera a Vicenza il 10 e 11 febbraio 2024, già diventata un appuntamento imperdibile per gli appassionati del motorsport, amplia i suoi padiglioni: oltre al mondo dei rally storici e moderni, infatti, ci sarà spazio anche per le corse in pista, in salita e per il cross-country. Motori, ma non solo. In collaborazione con ACI Vicenza la sicurezza stradale sarà al centro di alcuni dibattiti, con la partecipazione di 14

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autorità locali e piloti. Ricordiamo che, negli ultimi anni, nelle competizioni sono stati compiti enormi progressi per quanto riguarda la sicurezza e Rally Racing Meeting vuole portare il suo contributo rivolgendosi in particolar modo ai giovani, spesso vittime di gravissimi incidenti stradali. La mostra di questa quarta edizione, inedita, sarà dedicata invece alle vetture che hanno corso e vinto sia nei rally che in circuito. Anche per i piccoli appassionati ci

sarà poi uno spazio espositivo con più di mille automodelli. Saranno inoltre moltissimi i nuovi espositori in tutti i settori del motorsport. Ultimo ma non ultimo, non mancheranno all’esterno le spettacolari esibizioni di piloti professionisti a tutto vantaggio dello spettacolo e dell’adrenalina pura. In altre parole, tante sorprese da vivere in diretta, con sabato sera un brindisi al motorsport con musica dal vivo. dicembre 2023 | GuidACI

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10 • 11 FEBBRAIO 2024

Padiglione 7

FIERA DI VICENZA


Le competizioni sono state la mia vita e mi hanno regalato immense soddisfazioni. L’evento sarà il punto di incontro tra addetti e protagonisti del motorsport moderno e storico. Piloti e futuri piloti, appassionati, team, scuderie, noleggiatori, preparatori e fornitori di tutto ciò che riguarda le competizioni. Gli spazi espositivi saranno a disposizione di team, scuderie, preparatori e rivenditori di materiale per le competizioni. Durante l’evento ACI VICENZA fornirà informazioni su corsi di preparazione per piloti, navigatori e commissari di percorso.

338 3176829 www.rallymeeting.com mikibiasion.events@gmail.com @MikiBiasion mikibiasion_official


ACI INTERVISTA

Elena Donazzan assessore a tutto gas tra formazione e motori Moto e auto sono una passione di famiglia: a 14 anni ha ricevuto in regalo un Fantic Enduro 50 con cui andava a scuola e si sentiva indipendente. Il suo sogno sarebbe guidare una Ferrari: Miki Biasion è il campione del cuore. L’importanza del settore dell’automotive per l’Italia e per il Veneto in particolare ■ Assessore all’istruzione, formazione, lavoro della Regione Veneto, ma anche grande appassionata di motori. Un’eredità di famiglia: il papà prima, suo cugino poi. A 14 anni ha iniziato con una moto da enduro, poi a 18 anni la patente. Da allora ha sempre amato guidare e chi sale in macchina con lei dice di sentirsi sicuro. Così si racconta Elena Donazzan in questa intervista a tutto… gas che spazia nei diversi settori: economia, sport e, naturalmente, un pizzico di politica. 18

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- Assessore Donazzan, ci racconta un po’ il suo rapporto con i motori: motorino o subito la patente? “Il mio rapporto con i motori è fortissimo e familiare perché mio papà era un grande appassionato di moto, aveva una Guzzi Le Mans, un vero gioiello per gli appassionati, che siamo orgogliosi di avere tutt’ora in famiglia. Da ragazzina, mentre la maggior parte dei miei coetanei aveva lo scooter, ho ricevuto in regalo da mio papà una Moto Enduro, così a 14 anni giravo con la moto Fantic Enduro 50, un cinquantino. Mi guardavano sor-

ridendo, perché andavo a scuola al liceo in moto: è stato un mezzo prezioso perché mi ha fatto sentire indipendente e con questo spirito di indipendenza sono cresciuta. La moto è libertà. Dopo di me la Fantic Enduro 50 l’ha ereditata mia sorella Giovanna, classe 1975, addirittura più coraggiosa perché ricordo che un giorno partì da Pove del Grappa per arrivare fino a Vittorio Veneto, e all’epoca non si usava… Google Maps. La mamma le mise la mappa sul serbatoio, con le indicazioni: “A Montebelluna vai a destra, quando arrivi a Ponte della Priula


passa dritto, poi fermati a telefonare…”. Quindi il rapporto con i motori è sempre stato familiare! - Ricorda la sua prima automobile? Fu un acquisto di cuore o dettato da altre ragioni? “Era una scassatissima Polo di ultima mano. Ricordo che, poco dopo aver preso la patente, feci un incidente: l’auto ne uscì distrutta, ma fortunatamente non era una vettura di valore e, soprattutto, io non mi feci male. Da giovani spesso non ci si rende conto dei rischi e si commettono errori di

valutazione rispetto ai pericoli. Pur avendo ricevuto diverse prediche e raccomandazioni a casa, oltre ad aver naturalmente fatto il corso di scuola guida, appena presa la patente si è spesso troppo spavaldi”. - C’è una vettura che rappresenta per lei un sogno da realizzare? “Sì, il sogno sarebbe avere una Ferrari! (ride ndr). Ma sono fortunata perché a casa c’è una Lamborghini, di mio cugino Armando, anche lui innamorato dell’italianità. Quello che spiace è che queste grandi case automobilistiche sono oggi di proprietà straniera: il sogno da re-

alizzare è che i grandi marchi, le industrie dell’automobile tornino ad essere anche di proprietà italiana”. - Cosa significa il mondo dell’automobile per il Paese e la nostra Regione? “Significa economia e fascinazione soprattutto nella storia. Credo che l’errore di valutazione che è stato fatto consista nell’aver subito scelte europee omettendo di considerare il valore dell’automotive. Ciò ha portato a cattive valutazioni che oggi penalizzano il settore. Non ho mai digerito che il Gruppo Fiat, che ha rappresentato una parte importante della storia automobilistica italiana a partire dagli anni ’30 della modernizzazione, abbia spostato la sede fiscale e legale fuori dall’Italia: una scelta che non riesco a concepire. Il Gruppo Fiat ha prodotto macchine iconiche come la Cinquecento, io stessa ho la fortuna di averne a casa un vecchio modello, di mia sorella: è il simbolo degli anni ’60 e dell’Italia che cresceva. La Fiat deve il suo successo agli italiani. Non sopporto che si valuti tutto con il solo metro del bilancio personale, come se si potesse giustificare qualsiasi cosa in base all’interesse economico. In questo caso si è distrutto un grande valore per l’Italia, ignorando l’interesse nazionale. Tornando a ciò che rappresenta il mondo dell’automobile per la nostra regione, ricordiamolo: la componentistica è in larga parte realizzata qui. Il settore manufatturiero parla di stampaggio per l’automotive, componentistica di tutti i tipi, arredo per l’auto. Il Veneto ha nel settore dell’industria automobilistica un grandissimo valore, dalle pelli degli arredi delle auto alle mascherine, dal carbonio ai freni e alle trombe fino alla parte di meccanica e meccatronica. Ecco perché questo settore va difeso fino in fondo anche e soprattutto sui tavoli europei. - Come automobilista come si descrive: non si sente mai intimorita dal traffico sempre più caotico delle nostre strade? dicembre 2023 | GuidACI

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“Posso dire che guido bene o, meglio, lo dicono gli altri. Chi viene in auto con me si sente sicuro e di questo sono felice. Non sono intimorita dal traffico, ho guidato anche in grandi città. L’importante è essere vigili, non guardare il cellulare, mantenere la concentrazione sulla guida. A me poi guidare piace”. - Assessore, conosce i numeri in aumento di morti e feriti per incidenti stradali. In sintesi, siamo tornati ai livelli di pre-pandemia. Cosa pensa di uno strumento come l’autovelox e il tutor a cui molti Comuni ed enti ricorrono? “Credo molto nell’educazione stradale. È però certo che oggi nella maggior parte dei casi autovelox e tutor sono utilizzati per fare cassa dai Comuni e il problema è che impoveriscono le famiglie. Le multe che ne derivano sono di fatto tasse, le meno eque che esistano. Se una famiglia, magari con un solo lavoratore, operaio, con uno stipendio di 1300 euro al mese, sbaglia di poco - perché ormai la soglia di tolleranza è bassissima - e prende una multa da 200 euro, questa “tassa” incide molto, troppo, sulla possibilità di arrivare a fine mese coprendo tutti i costi della vita. E se è passato più volte, in diversi giorni, nello stesso punto perché non sapeva che il Comune di turno ha messo autovelox con limite a 50 km orari in una strada dove normalmente non c’è pericolo, non ci sono case, non ci sono punti di attraversamento, magari prende la multa più volte e se ne accorge tardi, perché la notifica arriva a casa tardi. Beh, quel signore lì si sente economicamente rovinato e questo non va bene. La mia non è una critica generalizzata, però sono convinta che in diversi casi i criteri vadano rivisti”. - Da assessore alla formazione, l’educazione stradale a scuola come si realizza? “Abbiamo progettualità d’intesa con l’Assessorato ai Trasporti, 20

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nell’ambito della quale come Assessorato alla Formazione favoriamo tanti approfondimenti in tema di educazione stradale. Dobbiamo ringraziare, per questo, soprattutto le Forze dell’Ordine, Polizia Stradale, Carabinieri, agenti della Polizia locale, che sin dalle scuole primarie insegnano come si sta sulle strade e ciò è importantissimo”. - Altro aspetto sempre discusso è l’inquinamento da traffico. Non le sembra che sia eccessiva la demonizzazione dell’automobile? Potrebbe essere una soluzione l’auto elettrica? “Si calcola che l’automobile inquini attorno all’1 per cento, o qualcosa del genere. Non sono appassionata di queste percentuali perché le trovo sempre un po’ una forzatura, ma penso che l’inquinamento sia di tanti tipi e non vada puntato il dito solo sull’auto tradizionale. L’elettrico può risolvere il problema? Direi di no, perché inquina di più la batteria che non sappiamo dove

smaltire rispetto alle emissioni di vetture che, grazie ad un sistema molto raffinato di filtri e di controllo, producono meno emissioni”. - In provincia di Vicenza e particolarmente nella sua Bassano il motorsport è di casa. La folla che anche quest’anno si assiepava lungo le strade del Rally di Bassano la dice lunga della passione popolare di questo sport. Lei è di casa negli eventi motoristici, quest’anno in particolare anche per ragioni di famiglia… “Sì, come dicevo parto dal papà innamorato delle moto e arrivo al cugino che invece predilige le auto. Con la sua azienda Armando Donazzan ha anche creato l’Orange1 Racing e sono molto fiera di lui perché ha sempre fatto della passione la ragione della sua vita, sia nel lavoro che in generale in tutte le cose a cui si dedica. Ha trasferito l’amore per i motori in un investimento realizzato con il Gruppo Lamborghini a livello di GT3 EU-


ROPE and WORLD (Ha vinto 5 dei 7 titoli di Lamborghini!), per cui la livrea della Lamborghini da corsa è per metà verde, colore tradizionale dell’azienda, e per metà arancione, colore di Orange 1. Quest’anno Armando si è messo in gioco, cosa non facile per un imprenditore arrivato, cimentandosi nel suo primo rally da protagonista. Una sfida che è andata a finire molto bene per lui vincendo con il suo team ufficiale per due anni consecutivi il capitolato italiano Rally. Quella di Armando per il rally è la passione di un intero territorio ed anche la mia”. - L’automobilismo storico è solo un patrimonio culturale da valorizzare? “È un patrimonio anche di economia. Le vetture storiche, laddove c’è un passato illustre, e l’Italia ce l’ha, hanno un fascino senza tempo per me irresistibile. Sono un’appassionata della bellezza delle automobili, il cui stile iconico dal-

la Belle Epoque in poi ha segnato i costumi. L’automobilismo storico significa economia raffinata, turismo, organizzazione di eventi, professionalità”. - Il restauro delle auto storiche non potrebbe essere oggetto di un progetto formativo-professionale a marchio Regione Veneto? “Ho già finanziato dei percorsi nella formazione professionale per i carrozzieri perché un conto è mettere mano alla Panda di mamma, un conto è trovarsi tra le mandi la Cinquecento Fiat del 1972 di mia sorella oppure una Balilla. Credo fortemente in questi percorsi formativi che la Regione del Veneto, laddove è necessario formare e sviluppare competenze a servizio del sistema economico, è pronta a sostenere”. - Un’ultima domanda: i prossimi 10 e 11 febbraio è in programma la quarta edizione di Rally Racing Meeting in Fiera a Vicenza, organizzata da Miki Biasion con la pre-

senza di ACI Vicenza. Si parlerà di motorsport, di auto storiche e di sicurezza stradale: ci sarà? Ha un campione in particolare nel cuore di appassionata? “Il mio campione resta Miki Biasion, un punto di riferimento nella storia del rally. Ho vissuto l’emozione di incontrarlo personalmente e ora di poter collaborare con lui. Darò il patrocinio come Assessorato a quest’iniziativa fortemente educativa, perché si insegna ai ragazzi anche la differenza tra correre in pista e a spingere sull’acceleratore invece sulle strade. È un evento che sta crescendo, la fiera diventa un punto di incontro del mondo che conta nel settore dell’automobilismo sportivo che va dalle auto ai vari team, dai meccanici più preparati a chi organizza eventi fino alla parte di comunicazione e promozione. Insomma un’economia molto ampia che poggia su una grande passione da condividere”. dicembre 2023 | GuidACI

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ACI INFORMA

Dieci anni lungo “La strada giusta” da percorrere assieme Presentata la nuova edizione del progetto di educazione stradale rivolto agli studenti delle scuole superiori di Vicenza e provincia. Il prefetto Salvatore Caccamo ha rimarcato l’importanza di coinvolgere anche le famiglie considerando i dati sull’incidentalità nel territorio ■ Dieci anni per percorrere “La Strada giusta”. Che non si ferma, anzi, prosegue consolidando un progetto che, proprio grazie alla collaborazione dei differenti enti ed istituzioni, si è consolidato ed è cresciuto nel tempo. E in occasione della “Giornata nazionale in memoria delle vittime della strada” il prefetto di Vicenza Salvatore Caccamo e la dirigente dell’Ufficio Scolastico territoriale Nicoletta Morbioli hanno presentato la nuova edizione del progetto di sensibilizzazione in materia 22

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di sicurezza stradale, denominato appunto “La Strada giusta”. Presenti i rappresentanti dei partner dell’iniziativa, il presidente della Provincia Andrea Nardin, il comandante provinciale dei Carabinieri Giuseppe Moscati, il comandante della sezione di Polizia stradale Silvia Lugoboni, il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco Andrea Gattuso, il Direttore del SUEM 118 Federico Politi, il presidente della Fondazione BCC Giancarlo Bersan e il referente del Lions Club Alfredo Riondino. Non poteva mancare, naturalmente, ACI Vicenza con il suo direttore Gian Antonio Sinigaglia. Il prefetto ha illustrato i dati relativi all’incidentalità sul territorio provinciale, che interessano, principalmente, la fascia di età compresa tra i 30 e i 54 anni e le circostanze presunte dei sinistri che, in linea con il trend nazionale, sono riferibili alla distrazione alla guida, al mancato rispetto della precedenza nonché all’eccesso di velocità e

all’inosservanza della distanza di sicurezza. Breve focus anche sulle sospensioni delle patenti di guida, che nell’anno in corso si attestano a 984 provvedimenti, di cui 654 (ossia il 66%) per guida sotto l’effetto dell’alcol. Ha evidenziato inoltre l’importanza, condivisa da tutti i partner del progetto, di continuare nella formazione ed educazione stradale degli studenti, ma anche la necessità di ampliare il raggio d’azione delle campagne informative con il coinvolgimento delle famiglie, in considerazione dei dati statistici relativi all’incidentalità nel territorio. “La sinergia interistituzionale tra le componenti pubbliche e private, che agiscono congiuntamente mettendo a disposizione le proprie conoscenze e competenze, costituisce il valore aggiunto di questo importante progetto – ha dichiarato – E i dati sull’incidentalità in questa provincia testimoniano

come le strategie di sensibilizzazione adottate nel territorio siano efficaci ed efficienti nei confronti delle giovani generazioni, dimostrando che la sensibilizzazione è “La strada giusta” da perseguire”. Il prefetto ha sottolineato inoltre l’importanza di avere al proprio fianco anche la Provincia di Vicenza. “Siamo felici ed onorati di entrare a far parte di questo progetto – ha dichiarato il presidente Andrea Nardin - Crediamo sia fondamentale il coinvolgimento dei ragazzi e cercheremo di portare il nostro contributo in questo gruppo di lavoro”. E pone l’accento sull’importanza della collaborazione fra istituzioni Nicoletta Morbioli, dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale: “Dalla prima edizione ad oggi sono stati coinvolti quasi 14.000 studenti in un’iniziativa che rientra nella programmazione istituzionale e che poi è stata riproposta da altre province del Veneto – sottolidicembre 2023 | GuidACI

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nea – L’obiettivo programmatico è arrivare a dimezzare i decessi e le lesioni da incidenti, migliorando la sicurezza stradale di chi é in situazione di vulnerabilità. Per questo chiedo la disponibilità degli organi di informazione e delle televisioni locali in particolare a mandare in onda i video vincitori del concorso collegato. Ma non basta. Mi piacerebbe rilanciare runa campagna di alcuni anni fa intitolata “Meno alcol più gusto”, coinvolgendo magari dei barman professionisti che insegnino ai giovani come preparare cocktail analcolici per dimostrare 24

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che ci si può divertire anche senza bere oltre i limiti”. E proprio i ragazzi e le ragazze sono gli interlocutori privilegiati del progetto “La Strada giusta” che vede ACI Vicenza in prima linea per tutto quello che riguarda l’educazione stradale grazie anche alle autoscuole ACI Ready2Go e di professionisti come Sergio Maistrello, che mettono in cattedra la loro esperienza negli incontri didattici: “E’ nostro dovere perseguire determinate finalità in iniziative come questa in cui le istituzioni si muovono in blocco a favore del-

le dei giovani cittadini italiani - ha ribadito il direttore di ACI Vicenza Gian Antonio Sinigaglia – Negli ultimi decenni è stato fatto tanto in termini di sicurezza a livello tecnologico, tuttavia bisogna ricordare che il vero soggetto é l’uomo ed è lui che fa la differenza”. Sulla stessa lunghezza d’onda il direttore del SUEM 118 Federico Politi: “Una delle valenze del progetto - ha rimarcato – è che propone ai ragazzi non una situazione terroristica, bensì di coinvolgimento e responsabilità in cui ognuno recita la sua parte”. Importante anche il ruolo degli sponsor, in particolare la Fondazione BCC rappresentata dal presidente Giancarlo Bersan: “Siamo banche del territorio e dedichiamo attenzione allo sviluppo economico e sociale – ha ribadito – Di conseguenza il nostro dividendo é il bene della collettività”. Collettività a cui si rivolge nel suo ruolo di “service” il Lions Club rappresentato nell’occasione da Alfredo Riondino. Perché, come in questo caso, davvero l’unione fa la forza.


La Strada Giusta ■ Il progetto “La Strada Giusta”, coordinato dalla Prefettura e dall’Ufficio Scolastico Territoriale, nasce nel 2014 con l’intento di contribuire al miglioramento dell’educazione stradale e della preparazione degli utenti della strada, anche alla luce degli obiettivi strategici individuati della Commissione Europea, che, nel “Quadro strategico dell’UE in materia di sicurezza stradale 2021-2030”, ha raccomandato il dimezzamento delle vittime stradali nell’orizzonte temporale 20192030. A tale scopo, sotto il profilo formativo, “La Strada Giusta”, fin dalle sue origini, propone un programma completo e variegato, finalizzato a sensibilizzare e responsabilizzare i giovani verso una corretta e consapevole condotta di guida, grazie alle tematiche affrontate che spaziano dal rispetto delle regole del codice della strada, all’opportunità di adottare un sano stile di vita, alla mobilità sicura e sostenibile. Il ruolo di “docenti” viene svolto da personale qualificato della Polizia stradale, dell’Arma dei Carabinie-

ri, dei Vigili del Fuoco e delle Polizie locali, nonché da testimonial e istruttori di guida delle autoscuole ACI Ready2go, all’interno di un dettagliato calendario di interventi, che dal 2014 ad oggi ha coinvolto oltre 14 mila studenti delle classi terze e quarte degli istituti scolastici superiori di Vicenza e provincia. La decima edizione avrà inizio a partire dal primo febbraio 2024, con un iter formativo previsto in parte in presenza e in parte da remoto (in particolare, le attività formative verranno svolte in presenza dagli studenti dell’ITIS Rossi di Vicenza, dell’ISS “Masotto” di Noventa Vicentina e dell’ITIS “De Pretto” di Schio e, al contempo, saranno trasmesse in modalità webinar, affinché possano parteciparvi le ulteriori classi aderenti al progetto). Duplice il coinvolgimento dei giovani studenti che, oltre a partecipare attivamente con quiz e domande, saranno successivamente chiamati a cimentarsi nella realizzazione di uno spot video relativo al tema della sicurezza stradale,

con il supporto tecnico di un esperto di comunicazione multimediale. I videoclip prodotti dagli alunni saranno giudicati da una giuria composta dai rappresentanti dei vari partner del progetto. I primi tre classificati riceveranno in occasione della cerimonia di chiusura, che si terrà alla fine di maggio 2024, un premio in denaro che sarà offerto alle scuole di appartenenza dalla Fondazione delle Banche di Credito Cooperativo del Vicentino. Inoltre, verrà offerto un premio speciale per l’acquisto di materiale didattico e/o audiovisivo dalla direzione provinciale dell’ACI. Diverse le novità di questa decima edizione, illustrate nel corso della presentazione del progetto, tra le quali la previsione di 2 incontri serali – le cui date sono in fase di definizione – in materia di sicurezza stradale, destinati alle famiglie degli studenti (con l’idea di coinvolgere e responsabilizzare i genitori) nonché l’ampliamento dell’offerta formativa con l’approfondimento sui temi della micromobilità elettrica e del comportamento in strada dei pedoni, in considerazione dell’importante incremento in questo territorio provinciale, nell’anno 2022, del numero di sinistri stradali con il coinvolgimento di pedoni, di biciclette elettriche e di monopattini elettrici. dicembre 2023 | GuidACI

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EVENTI

LUCILLA DAL POZZO

STEFANO ZENI

Fiori d’arancio per Sofia Peruzzi e Federico Bottoni

La collaudata coppia vicentino – veronese dei rally ha coronato il sogno d’amore proprio al ristorante del Castello di Romeo e Giulietta in una cerimonia con le famiglie e tanti amici, molti anche del mondo dei motori. Il viaggio di nozze potrebbe essere a Montecarlo in occasione della celebre gara ■ Lei è arrivata a bordo di una fiammante Fiat 124 Abarth rossa guidata da papà Mauro, lo sposo con la mamma come… navigatrice al volante della Skoda R5 che di solito li vede impegnati fianco a fianco nei rally, sgasando per i tornanti che salivano al castello di Romeo e Giulietta a Montecchio Maggiore. Già perché non poteva mancare il rombo dei motori al matrimonio di Sofia Peruzzi e Federico Bottoni, coppia collaudata nell’abitacolo, ma anche e soprattutto nella vita di tutti i giorni.

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Una cerimonia che li ha visti festeggiare insieme con le famiglie e tanti amici, alcuni anche del mondo del motorsport: ad officiare Marco Peruzzi, consigliere comunale castellano, nonché cugino di Sofia. Ed era stata proprio lei, a fine maggio, al termine del Rally della Marca, chiuso al terzo posto, a fare la proposta di nozze ai piedi del podio a Federico. “Un anno fa me l’aveva chiesto lui e gli avevo detto di no – racconta la navigatrice – Così questa volta è toccato a me e, visto che eravamo

davanti a tutti, non poteva rifiutare. Il viaggio di nozze? L’abbiamo rinviato a gennaio e potrebbe essere a Montecarlo in occasione della gara”. In attesa di tornare a correre assieme, Federico ha vinto il Trofeo Michelin d’Italia al Rally di Cassino senza Sofia: “Ero impegnata nei preparativi del matrimonio – spiega – ma sono pronta a riprendere il mio posto sul sedile di destra”. Il 2024 vedrà l’equipaggio della Scuderia Palladio di nuovo al via, ma questa volta da marito e moglie!


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CVAE EVENTI

Uno "Stradivari" per la Leggenda La manifestazione organizzata dal Circolo veneto automoto d'epoca si svolgerà a fine giugno. Presentazione ufficiale al Salone di Bologna ■ È stata presentata ufficialmente alla 40ª edizione di Auto e Moto d’Epoca, il salone/mercato dell’heritage più grande d’Europa da quest'anno allestito a Bologna, "La leggenda di Bassano 2024 - Trofeo Giannino Marzotto". Organizzata dal Cvae, Circolo veneto automoto d'epoca presieduto da Stefano Chiminelli, si svolgerà dal 27 al 30 giugno 2024. “Viviamo una fase storica determinante che sta portando tutti quanti a prendere decisioni responsabili in chiave ecologica e di sostenibilità ambientale - ha spiegato Chiminelli - Anche noi, nel nostro piccolo, abbiamo deciso di dare un contributo per rendere la manifestazione il più verde possibile ed abbiamo scelto proprio il salone di Bologna per annunciare con orgoglio che l’edizione numero ventinove della “Leggenda” sarà ancora più rispettosa dell’ambiente!”. Il progetto, che si realizzerà in collaborazione con l’Automotoclub Storico Italiano nell’ambito del programma denominato Asi Green, prevede la posa di larici rossi nelle aree montane delle Dolomiti deva28

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state dall’uragano Vaia nel 2018 in numero sufficiente a compensare le emissioni di anidride carbonica prodotte durante la kermesse, rendendo di fatto pressoché nullo l’impatto ecologico dell’evento. Ma non è tutto. Per dare ancora più risonanza a questa iniziativa, è stato contattato il maestro Seba-

stiano Maria Vianello. Il violinista renderà memorabile il momento della piantumazione, accompagnando con le note del suo Stradivari la messa in terra simbolica del primo albero, in un ideale fil rouge che lega la città di Cremona, patria del celeberrimo liutaio, con i boschi dolomitici da cui proviene

Le più belle "barchette" sfileranno tra Bassano e S. Martino di Castrozza scalando i passi dolomitici più suggestivi.


Una gara "green" con un occhio di riguardo all'ambiente. Saranno piantumati larici rossi nelle zone devastate dal Vaia per compensare le emissioni di anidride carbonica prodotte durante la kermesse il legno centenario che costituisce il corpo dei suoi violini, eccellenza italiana unanimemente riconosciuta. La Leggenda di Bassano sarà dunque un evento sostenibile sotto il profilo ambientale, ma sarà anche un evento solidale. Una delle iniziative della prossima edizione, infatti, prevede lo schieramento di una vettura d’epoca appositamente preparata dall’Asi e condotta da un driver diversamente abile come auto apripista, a guidare la carovana di splendide barchette che affolleranno le magnifiche strade montane tra Bassano e San Martino di Castrozza, tornata ad essere la base degli equipaggi nei tapponi dolomitici del venerdì e del sabato. Oltre alle novità svelate durante il salone bolognese (quest’anno ha

reso omaggio all’”orgoglio italiano” dedicando l’intero padiglione dell’Asi Village alle figure che hanno reso grande nel mondo il movimento automobilistico nazionale) sono confermati tutti gli elementi che hanno permesso a “La Leggenda di Bassano” di collocarsi come uno degli eventi di motorismo storico più affermati ed in crescita degli ultimi anni. E tra questi c’è, in primis, l’incredibile livello qualitativo del parco auto, confermato proprio ad “Auto e Moto d’Epoca” dalla presenza della straordinaria Maserati A6GCS del 1955 dei collezionisti tedeschi Jutta e Dieter Roschmann. Gli organizzatori l'hanno esposta nello stand che il Cvae ha dedicato a Maria Teresa de Filippis, prima donna in Formula 1 ed autentica Leggenda dell’epoca d’oro delle

corse, la cui figura è da sempre fortemente legata all’evento bassanese - con il trofeo per il miglior equipaggio femminile a lei intitolato. Un ringraziamento - ha concluso il presidente Stefano Chiminelli - va infine doverosamente fatto a tutti i partners per il continuo supporto che offrono nella realizzazione dell’evento: Eberhard & Co, main sponsor ed official time-keeper, Dallara, Pakelo, Geminiano Cozzi, Ceccato Automobili, Gruppo Battistolli, La Pria, F.lli Rossi Pneumatici, Plano, Promotor Classic, Sparco, Tua Assicurazioni e Victorinox, ma anche ai numerosi enti che sostengono la manifestazione, tra cui la Regione Veneto, i comuni di Bassano, Rossano e Primiero San Martino di Castrozza e l’Automotoclub Storico Italiano, che ha confermato la presenza de “La Leggenda di Bassano” nel calendario di Asi Circuito Tricolore - il progetto di comunicazione e valorizzazione del territorio che gode dei patrocini del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell’Anci e che contribuisce a diffondere, attraverso la passione per il motorismo storico, la cultura e le eccellenze del made in Italy”.

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RALLY CITTA’ DI SCHIO

BURAGLIO

ROBERTO CRISTIANO BAGGIO

Avbelj pigliatutto Vittoria e Irc finiscono in bacheca

La gara, organizzata da Power Stage con la collaborazione di ACI Vicenza, si è confermata palcoscenico di alto livello con la sfida finale della serie International Rally Cup

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■ Il copione è del tutto identico a quello dell'ultimo Bassano quando Campedelli, a metà ottobre, vincendo il rally giallorosso, si è assicurato anche il titolo italiano Cira, ribaltando le previsioni della vigilia. A Schio ci ha pensato Bostjan Avbelj a sparigliare le carte marciando una spanna sopra tutti gli altri, tagliando vittorioso il traguardo con un vantaggio di 9" su Fabio Andolfi e 19" su Signor e mettendo le mani sull'International Rally Cup, già chiusa in bacheca lo scorso anno. Seconda vittoria straniera al Rally Città di Schio giunto alla 32^ edizione, ultimo atto della elettrizzante stagione Irc. Dopo l’alloro del 2011 andato al corso Pierre Campana con la Peu32

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geot 207 S2000, la firma quest’anno l’ha apposta lo sloveno, in coppia con l'amico Damjan Andrejka, su una Skoda Fabia R5 Evo messagli a disposizione dal Team Munaretto, squadra di casa di elevato

spessore tecnico. Per Avbelj il successo era un obiettivo di riscatto dalla delusione del 2022, quando dovette ritirarsi perché fermato dalla polizia mentre zigzagava per mandare in tempe-


Secondo posto per il ligure Andolfi al debutto con la nuova Skoda Fabia RS. Terzo il trevigiano Marco Signor ratura le gomme. Carico al punto giusto, il pilota ha cercato la vittoria sin dai primi metri di gara, imponendosi nella speciale di apertura sui quasi tredici chilometri della Monte di Malo. Con mestiere e bravura ha subito messo in riga gli aspiranti al campionato organizzato da Loriano Norcini con un montepremi da sballo, facendo intendere che le sue intenzioni erano serissime. Il driver sloveno ha vinto di forza, imponendosi in quattro delle sette prove speciali in programma (oltre alla Monte di Malo serale anche S. Caterina, Ponte Verde e Pedescala da ripetersi due volte) confermando il proprio valore, controllando Fabio Andolfi, in coppia con Manuel Fenoli, sempre alle sue spalle e con tre successi parziali nei due passaggi della Ponte Verde e nella finale Pedescala. Il savonese ha guidato per la prima volta la nuova versione “RS” della Skoda Fabia Rally 2 allestita Munaretto. L'ap-

prendistato con una macchina in grado di regalare forti emozioni è stato veloce e proficuo. Per tutta la gara Andolfi ha duellato con il trevigiano Marco Signor, finito poi al terzo posto. In coppia con Patrick Bernardi su Fabia, il rallysta di Montebelluna si è presentato a Schio da leader della classifica Irc, deciso a giocarsi la corona con il bellunese Nicola Sartor (Skoda), affiancato da Rocca. Purtroppo di traverso s'è messo Avbelj in formato gigante e l'International Cup ha preso un'altra direzione. Tanto Signor quanto Sartor, stando al regolamento, erano obbligati a scartare una delle quattro gare disputate. Alla fine ha avuto la meglio lo sloveno, con lo scarto già fatto (non era partito alla prima gara della serie all'Isola d’Elba): vincendo il rally scledense ha bissato il titolo 2022, mettendo in saccoccia un prezioso bottino fatto non solo di coppe e targhe ma anche di denari pesanti.

Sartor è rimasto giù dal podio, con la medaglia di cartone al collo, frutto della quarta piazza. Il bellunese ha concluso il rally visibilmente provato a causa di un forte dolore alla schiena acuito da un duro atterraggio dopo uno spettacolare salto, anticipando sulla linea del traguardo il comasco Alessandro Re, con Menchini alle note, che ha rotto l’egemonia delle Skoda (ben nove le vetture della Casa ceca tra le prime dieci!), guidando con bravura una Volkswagen Polo Gt R5 generosa di cavalleria. Sesta posizione finale per il lucchese Rudy Michelini, con una Fabia, assecondato da Angilletta. Attardato da un testacoda durante la seconda prova speciale, il toscano è riuscito a rimanere nelle vicinanze del vertice grazie ad una prestazione regolare e a continui interventi sul set-up per trovare l'assetto migliore. Settimo posto per il reggiano Antonio Rusce, con Martina Musiari al fianco, pure lui al debutto con l’ultima versione della Skoda. Ottavo ha concluso Giovanni Toffano, con Matteo Gambasin alle note. Il padovano è stato interprete di un rally in progressione partito oltre la top ten. “Le gare di oggi sono molto tirate” – ha spiegato Toffano al traguardo – e bisogna essere perfetti sempre, in ogni frangente. Io devo lavorare meglio sull'approccio alle prove serali, dove pecco ancora un poco. Chiudere ottavi assoluti in una gara valevole per l'Irc, con tutti i migliori a giocarsi il titolo, è stato gratificante. Il morale è tornato in positivo, dopo un 2023 avaro di soddisfazioni". Dietro Toffano, in nona posizione, sono finiti Razzini-Marcomini mentre la decima piazza è stata occupata dall'equipaggio della Hawk Racing Club Marco PozzaIvan Gasparotto. Partiti in retrovia, i due sono stati capaci di guadagnare posizioni durante l’arco della gara. Il pilota di Asiago non ha nascodicembre 2023 GuidACI

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Tra le due ruote motrici successo del francese Audirac con una Renault Clio S1600 sto la soddisfazione: “Era un anno esatto che non salivo su un'auto da corsa. Ritrovare il ritmo non è stato facile. Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo, quello di entrare tra i migliori dieci assoluti. A livello organizzativo è stato il miglior Schio di sempre.” Se spettacolare è stato il confronto per la conquista dell'Irc, altrettanto lo è stato quello offerto dalle “due ruote motrici”. La vittoria è andata al francese Cyril Audirac, affiancato dall'italiana Vilma Grosso, e alla sua datata ma sempre performante Renault Clio S1600. Il transalpino ha finito ampiamente davanti a Massimo Dal Ben, su identica vettura (con Elsa Dal Dosso), attardato durante la penultima prova speciale da una foratura. Amaro in bocca, invece, per Enrico Molo, che nella gara di casa sperava in un risultato migliore. In coppia con Giulio Nodari su Renault Clio Super 1600, è stato vittima di un problema tecnico e di una foratura che lo hanno pesantemente penalizzato in classifica. “Siamo partiti bene, con un grande tempo, ed eravamo primi di due ruote motrici – ha raccontato Molo – ma sul salto di Pedescala ab34

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biamo danneggiato il supporto del cambio e lo scarico, perdendo un minuto. Nel secondo giro abbiamo forato a Ponteverde, dando addio a un bel risultato. Siamo caduti in piedi, non abbiamo vinto, ma eravamo tra i migliori dell'Irc, a livello di tempi in speciale. Auto perfetta, così come il team ed un grande Giulio, bravo e molto professionale. Gettoni finiti, ora si guarda al 2024.” Amareggiato anche papà Tino, pilota degli anni Settanta, che ha trasmesso la passione al figlio. Dal confronto di vertice in categoria è mancato il pisano Michele Rovatti, (Renault Clio S1600), con Jasmine Manfredi, uscito di strada nel corso della prova d'apertura e poi riammesso alla gara ma penalizzato in termini di tempo. Gara finita anzitempo pure per Michele Caliaro, ansioso di tornare a vivere quel Rally Città di Schio che, nella stagione 2005, fu il suo primo approccio alla specialità. Ai nastri di partenza con una Skoda Fabia Rally2 curata da MM Motorsport e con al proprio fianco Andrian, è andato alla ricerca del giusto feeling sulla prima “Monte di Malo”, chiudendo sedicesimo. Nemmeno il tempo di scaldarsi,

alla ripresa delle ostilità, che già al secondo impegno di giornata, la “Ponte Verde”, iniziavano a manifestarsi importanti noie alla trasmissione. All'assistenza hanno cercato di porvi rimedio ma sulla ripetizione di “Santa Caterina” si è sfilato un fermo della leva del cambio che ha lasciato l'equipaggio di Crespadoro bloccato in prima marcia. "Ci stavamo divertendo - ha commentato Caliaro - senza esagerare, e riuscivamo a progredire a livello di tempi. Purtroppo le gare sono fatte anche di queste delusioni e dobbiamo accettarle. Grazie a tutti i partner che ci hanno supportato, alla scuderia Rally Team e ai ragazzi del Team MM Motorsport che hanno fatto di tutto per consentirci di proseguire”. Fuori dai giochi anche Pierdomenico Fiorese e Francesco Zannoni, all'inseguimento del Trofeo 4 Ruote motrici, con la Mitsubishi Lancer Evo X R4 seguita da La Marca Racing, partiti da Schio quale seconda forza nella categoria Irc. La rottura del tubo olio frizione, sulla speciale d'apertura, li ha costretti a mettere in campo una furiosa rimonta, ponendo la propria firma sulla power stage. Con la vittoria a portata di mano, sarebbe bastato arrivare per fare proprio il titolo, tuttavia il cedimento del motore sul quinto impegno ha spento ogni sogno di gloria. “Eravamo ad un passo da portare a casa il titolo nell'Irc - ha spiegato Fiorese - ed è davvero un peccato che sia finita in questo modo. Ci bastava arrivare in fondo e sarebbe stata vittoria. La nostra stagione si chiude qui, con un bel po' di amaro in bocca, ma ci rifaremo nel 2024”. Power Stage, insieme con ACI Vicenza, ha proposto un’edizione del Città di Schio di alto profilo. Il percorso in ampia parte rivisto rispetto alle precedenti edizioni è stato apprezzato dai concorrenti. Notevole poi l’impatto che l’evento ha avuto per la promozione e l'economia del territorio.



RALLY DEL BRUNELLO

MAX PONTI

Bertelli e Battistolli jr. una lotta serrata sul filo dei secondi

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Nella gara riservata alle vetture moderne il giovane vicentino con una Skoda Fabia della Delta Rally di Cartigliano ha concesso pochissimo al driver aretino al volante di una Yaris in versione mondiale

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■ Lorenzo Bertelli ha vinto il rally del Brunello riservato alle auto moderne. Il pilota aretino, più volte presente sulla scena mondiale, ha preso subito il largo con la Toyota GR Yaris Rally1 Hybrid, ma alle sue spalle Alberto Battistolli, su Skoda Fabia RS, affiancato per l'occasione da Nicolò Gonella (il coéquipier abitauale Simone Scattolin è salito al fianco di Bertelli insieme al quale ha disputato diverse gare iridate), si è distinto per la grinta e la tenacia con le quali ha combattuto contro una cavalleria nettamente superiore, mettendo in luce tanto agonismo. Il confronto tra i due è stato elettrizzante e ha dato "pepe" al rally anche se il divario tecnico fra le due vetture è stato nettamente dalla parte della Toyota, vettura in versione Wrc. Bertelli e Battistolli jr. non si sono risparmiati e, dopo quattro prove speciali, erano divisi da soli tre decimi. Le condizioni del fondo sterrato, sempre più asciutte, hanno dato ragione alla Yaris Rally1 di Bertelli, finito sul podio più alto con ventuno secondi e mezzo di vantaggio su Battistolli jr. Terzo posto per Emanuele Dati 38

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(Skoda Fabia Rally2) e Manuel Fenoli alle note. Quarti hanno concluso Enrico Oldrati e Giacomo Ciucci, con la Skoda Fabia Rally2 in cerca, nelle fasi iniziali della competizione, dell'assetto ottimale. Luca Hoelbling e Mauro Grassi, pure loro su Skoda Fabia, hanno concluso in quinta posizione, precedendo Alessandro Taddei e Andrea Gaspari, seguiti a soli tre decimi di distacco dal maladense Simone Romagna, assecondato

da Dino Lamonato, anch’egli su Skoda Fabia. Nelle prime dieci posizioni ha trovato spazio anche la Skoda Fabia dei greci Eleftherios Alygizakis e Dimitrios Amaxopoulos, con sei secondi a dare ragione all’equipaggio ellenico verso il pluricampione Renato Travaglia su Citroën DS3 N5. A chiudere la top-ten la Hyundai i20 Rally2 degli aretini Massimo e Giovanni Squarcialupi. A prevalere tra le vetture a due ruote motrici


è stata la Peugeot 208 Rally4 dei vicentini Davide Pesavento e Matteo Zaramella, tredicesima assoluta. Il Rally del Brunello è stato anche l’ultimo atto del Trofeo N5 Terra, vinto da Davide Negri su Citroën DS3 N5. Un'uscita di strada, quando si trovava in sesta piazza, è costata il ritiro al campione europeo della montagna Christian Merli, al via con una Skoda Fabia R.2, ultimo vincitore della salita del Costo.


RALLY DEL BRUNELLO STORICO

ROBERTO CRISTIANO BAGGIO

Con il "Brunello" la vittoria ha più sapore Luigi “Lucky” Battistolli e Fabrizia Pons hanno dominato e vinto l'ultima gara del campionato italiano rally su terra storico nonostante problemi al pedale del freno nel corso della speciale di apertura

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■ Con la terza edizione del Rally del Brunello si è concluso il Campionato italiano rally terra storico, riservato alle regine del passato. Una gara ricca di emozioni, quella organizzata da Scuderia Etruria Sport in collaborazione con Deltamania Montalcino, una delle più apprezzate dai concorrenti e dagli appassionati e caratterizzata dall’incertezza meteorologica. Sul gradino più alto del podio sono saliti Luigi “Lucky” Battistolli e Fabrizia Pons con la Lancia Delta Integrale messa a punto ed assistita in gara dalla K-Sport Il presidente di ACI Vicenza è stato il più veloce di tutti in ben 9 prove speciali sulle 13 in programma, e la serie strepitosa di scratch gli ha consentito di centrare la vittoria che gli ha consegnato con ampio margine sui più stretti avversari il titolo tricolore riservato alle vetture 4 ruote motrici per il terzo anno di fila. Nella speciale graduatoria delle due ruote motrici, invece, è stato Andrea Tonelli, quarto assoluto al volante della Ford Escort RS, con Roberto Debbi sul sedile di destra,

CLASSIFICA RALLY DEL BRUNELLO DOPO PS13 1

''Lucky''-Pons

Lancia Delta Hf Integrale 16V

1:02'41.0

2

Edwards-Campbell Fiat 131 Abarth

1'21.7

3

Falleri-Farnocchia

Subaru Legacy

1'37.3

4

Tonelli-Debbi

Ford Escort RS

4'05.0

5

Melegari-Barone

Lancia Delta Hf Integrale 16V

6'10.3

6

Zandona'-Stoppa

Renault 5 Gt Turbo

7'32.6

7

Mazza-Cavalli

Ford Escort RS

7'47.0

8

Fantei-Calandroni

Opel Corsa GSI

8'00.2

9

Bottazzi-Magnani

Opel Corsa GSI

8'04.8

10

Costa-Mularoni

Opel Corsa GSI

8'41.1

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a confermarsi nuovamente campione italiano di categoria. “Lucky” è stato attardato nella prima prova speciale da un problema al pedale del freno risolto il quale non ha dato più scampo agli avversari marciando come un rullo compressore. Una corsa disarmante, quella del vicentino, dall'alto di una esperienza rallystica ormai cinquantennale. Sulla terra toscana avrebbe potuto tranquillamente "andare a spasso", tanto il titolo italiano lo aveva messo in bacheca in anticipo, invece ha dato fondo al suo enorme repertorio per onorare una gara bellissima. Anche Fabrizia Pons è stata all'altezza della sua fama, sempre molto precisa nel dettare le note e curare i piani di assistenza. Una coppia inossidabile ed invincibile, la loro, mai disposta a tirare indietro il piede destro dall'acceleratore. Un esempio straordinario di "agonismo intelligente" per quanti praticano lo sport del controsterzo. Sul secondo gradino del podio è salito il britannico Matt Edwards, il più veloce nei due passaggi di chiusura di “Cosona 1-3” e “Cosona 2-3” navigato dall’irlandese Hamish Campbell su Fiat 131 Abarth, staccato di 1’21.7 da “Lucky”. Terzo posto assoluto per un sorprendente Manrico Falleri, autore del miglior crono nel secondo passaggio della “Pieve a Salti”, affiancato dall’esperto navigatore Sauro Farnocchia su Subaru Legacy con cui è tornato sulle strade bianche dopo un’assenza durata 16 anni. Il pilota al volante della vettura della casa giapponese ha preceduto Andrea Tonelli, protagonista di un rally tutt’altro che semplice, segnato da alcuni problemi meccanici riscontrati sulla propria vettura in entrambe le giornate di competizione e che non gli hanno consentito di disputare una gara al meglio delle sue capacità. Ha chiuso al quinto posto Zelindo Melegari, accompagnato alle 42

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Per l'equipaggio del Team Bassano di Mauro Valerio il terzo titolo tricolore consecutivo nella categoria delle quattro ruote motrici note da Maurizio Barone su Lancia Delta Integrale, davanti a un ottimo Damiano Zandonà. Il veronese è risalito in classifica nelle battute finali della gara su Renault 5 GT Turbo condivisa con Simone Stoppa. Settimo l’equipaggio sammarinese su Ford Escort RS composto da Nemo Mazza e Marco Cavalli. Tris di Opel Corsa GSI che completano la classifica dei primi dieci con Tommaso Fantei, navigato da Andrea Calandroni, Alessandro Bottazzi e Ilaria Magnani e l’altro equiupaggio di San Marino formato da Corrado Costa e Domenico Mularoni. Diversi i ritiri, a causa anche di un percorso selettivo ed aspro, tra cui quello di Valter Pierangioli, autore del miglior crono nella prova di apertura di “Castiglion del Bosco”. Il pilota di Montalcino, affiancato da Arianna Ravano su Ford Sierra Cosworth, ha alzato bandiera bianca a causa di noie meccani-

che che non gli hanno consentito di concludere gli ultimi chilometri cronometrati, portandolo quindi a rinunciare alla seconda posizione assoluta che occupava fino a quel momento. Ritiro pure per Bruno Pelliccioni, costretto a rientrare per problemi di natura meccanica della sua Ford Escort RS condivisa con Mirco Gabrielli. A primeggiare tra le Autobianchi in corsa per il Trofeo A112 Abarth Yokohama organizzato dal Team Bassano di Mauro Valerio è stata la coppia composta da Orazio Droandi e Oriella Tobaldo, i quali hanno preceduto sul podio Alvise Scremin e Marco Comunello. Per Alvise un sorprendente rientro nel mondo delle competizioni dopo anni trascorsi a garantire assistenza e appoggio ai portacolori della scuderia bassanese laureatasi quest'anno anche prima in Europa. Bronzo, infine, per Andrea Fichera e Lorenzo Pagliaro.


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RICORDO

ROBERTO CRISTIANO BAGGIO

Adorava l'Alpine Renault ma la tradì con la Pantera È mancato Pietro Polese pilota trevigiano grande interprete del controsterzo. Vinse il primo Rally Campagnolo nel 1973 e l'anno successivo si ripetè nel Rally dei Campioni. Entrambe le gare erano organizzate da Ceo Filippi con l'appoggio di ACI Vicenza ■ È mancato nelle prime ore di giovedì 16 novembre Pietro Polese, un grande interprete del volante che sulle strade de Campagnolo e del Rally dei Campioni compì imprese straordinarie con la Alpine Renault. Un pilota d'antico stampo. Tanto tenace, vincente e "cattivo" era in prova speciale quanto mite ed educato nella vita di tutti i giorni. Era nato il 30 aprile del 1939, aveva 84 anni. In tanti gli hanno reso l'ultimo saluto a Villorba, nel Trevigiano, dove viveva dopo aver gestito per alcuni anni anche il Rifugio Scarpon sul Monte Grappa. Al fonte battesimale gli avevano imposto il nome Pietro ma per i familiari e gli amici più stretti era Mario. Quando la mamma scoprì di essere ancora in attesa, sognò di mettere al mondo una bambina e di chiamarla Maria perchè i primi erano tutti maschi. Invece 44

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nacque un altro figlio che il padre registrò all'anagrafe come Pietro. La madre non s'arrese e cominciò a chiamarlo Mario. Così, anche se questo nome non compare in alcun documento ufficiale, per

la cerchia più stretta di parenti e conoscenti Pietro è stato solo e semplicemente Mario. Trevigiano doc, Polese andava forte su qualsiasi terreno anche se preferiva lo sterrato all'asfalto.


La Casa francese con sede a Dieppe lo appoggiò nelle più importanti competizioni italiane fornendogli il materiale destinato alla squadra ufficiale. Per ben sei volte vinse la Coppa del Piave Era un rallysta abituato alle maratone in auto e a prove speciali una di seguito all'altra. Iniziò la carriera con una Simca 1000, nel 1960, a 21 anni e rimase a lungo fedele alle vetture francesi. Durante il giorno aiutava i suoi nella gestione del ristorante "Al Bassanello", di sera andava su e giù come un forsennato sulle prese del Montello.

Alle porte di Treviso aprì un negozio di mercerie. Si mise in luce nelle competizioni che si svolgevano sotto casa. Nel Rally del Piave conquistò la prima vittoria. Ne seguirono altre cinque su un totale di dieci partecipazioni. Lasciò la Simca per una più potente Renault R8 Gordini. La prima era equipaggiata con il motore di 1150cc. La vendette dopo

qualche uscita per acquistare il modello mosso dal 1300cc. Grazie all'aiuto della Turbosol e di altre aziende che credettero nelle sue potenzialità, tra le quali la Peg e la Giomo Cucine Componibili, compì il grande salto e si mise al volante di una Alpine Renault A 110. La macchina era bassa, filante, potente. Nonostante la leggerezza, sulla terra se la cavava egregiamente e sull'asfalto faceva la differenza. Pietro Polese non ci mise molto per capirne i segreti ed impadronirsi della tecnica di guida più redditizia. Le sue prestazioni non passarono inosservate e il concessionario per l'Italia lo segnalò alla casa madre. Così i tecnici di Dieppe cominciarono a seguirlo con attenzione e a fornirgli materiale dicembre 2023 GuidACI

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di prima mano che Silvio Terrosi, senese con un passato di capofficina alla Giada Corse di Genova, dove s'era fatto le ossa, montava sulla berlinetta rendendola, via via che arrivavano gli aggiornamenti, sempre più cattiva. Con l'Alpine Polese se la intendeva alla grande. Colse diverse vittorie nei più famosi rally nazionali ma quella che lo rese più felice di tutte arrivò proprio nella prima edizione del Campagnolo, andata in scena nell'autunno del 1973, organizzata dalla scuderia Palladio di “Ceo” Filippi con l'appoggio fondamentale di ACI Vicenza. Si capiva a meraviglia con Lino Bonamigo, trevigiano pure lui e prediletto compagno di controsterzi, ma per la prova vicentina chiamò al suo fianco Antonio Pozzan. “Non ho molto tempo per le prove – si giustificò con l'abituale coéquipier – e penso che Pozzan potrebbe essermi di aiuto perchè conosce benissimo le strade vicentine”. La scelta si rivelò perfetta. Pozzan lo assecondò dimostrandosi abile tanto con le note quanto con il radar. Soddisfatto dell'esperienza, Polese lo chiamò ancora al suo fianco per altri due rally. Con Schenone, invece, vinse il Rally dei Campioni, andato in scena sempre nel Vicentino l'anno successivo, un paio di settimane dopo la seconda edizione del Campagnolo che promosse a pieni voti Giovanni Casarotto. Anche il Rally dei Campioni era stata organizzata da “Ceo” Filippi con l'intento di mettere a confronto i vincitori dei vari gironi in cui erano stati suddivisi i rally nazionali e di assegnare idealmente al primo assoluto la corona tricolore. Per la gara, dai cugini d'Oltralpe arrivarono un motore di 1800cc e l'autobloccante che Terrosi pazientemente montò sulla A110. Il "trapianto"riuscì senza rigetti e Polese trionfò assicurandosi l'o46

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Per impedirgli di conquistare il Trofeo dei rally nazionale la Lancia gli schierò contro due campioni come Amilcare Ballestrieri e Mauro Pregliasco ro. Sfortunatamente non riuscì mai a vincere il Trofeo dei rally nazionali, beffato all'ultimo sempre da Giacomo Pelganta il quale poteva contare sull'appoggio della squadra ufficiale Lancia che gli inviava a supporto piloti del calibro di Amilcare Ballestrieri e Mauro Pregliasco. “Il più grande era indubbiamente Sandro Munari, inavvicinabile commentava riferendosi agli avversari dell'epoca - ma io non mi sentivo inferiore agli altri. Affrontati ad armi pari erano tutti alla mia portata”. Non aveva timori reverenziali Pietro Polese e quando, chiuso con la Renault che non aveva più interesse a seguire le gare italiane e pur di non perdere i suoi servigi gli propose un programma di raid in Africa, si trovò a sorpresa ingaggiato dalla De Tomaso, dopo un'esperienza con la Stratos. Tra-

mite l'Interauto di Padova, gli fu messa a disposizione una Pantera di oltre 5.000cc, vettura imponente con tanti di quei cavalli da far impressione ma penalizzata dalle misure, dal peso e dal passo. Gli spettò l'ingrato compito di farla debuttare nei rally. Prima gara la Coppa Mario Dalla Favera, classica d'apertura del calendario, a pochi giorni di distanza dal Montecarlo. “Con l'Alpine ero abituato a mettere nel serbatoio venti litri di benzina alla volta, per rimanere leggero. Feci così anche con la Pantera e sbagliai clamorosamente. Rimasi a secco in mezzo alla neve. Dovetti attendere che i ragazzi dell'assistenza mi portassero una tanica di scorta”. La Pantera mal s'adattava ai percorsi stretti e sinuosi. Si fermava spesso. Una disperazione. Per non lasciarlo a piedi Alejandro De Tomaso gli propose di di-


sputare gare di velocità su pista. Prima uscita la Mille chilometri del Tirreno, sul circuito di Pergusa. La disputò in coppia con Paolo Bozzetto, a caccia di un nuovo sedile dopo essere stato mandato a spasso dall'Elba Cucine di Bassano che gli aveva spalancato le porte della Formula 2 dopo averlo lanciato in Formula 3. Prove e qualificazioni andarono a meraviglia: sempre primi. E primi furono anche al calare della bandierina a scacchi. Mille chilometri dominati dall'inizio alla fine. Sull'onda del successo siciliano furono iscritti, con Germano Prenol terzo pilota di supporto, alla 24 Ore di Le Mans. “Non ero abituato alle velocità che si raggiungevano nel lunghissimo rettilineo. Bisognava stare molto attenti perchè c'erano due cunette che ti lanciavano in orbita poco prima di un tornantino. Poco alla volta mi adattai anche se la nostra corsa fu spesso interrotta dalle continue soste per il rifornimento. Avevamo un serbatoio da 90 litri ma penso che la Pantera, pur essendo gruppo 3, non facesse più di un paio di chilometri con un litro di benzina”. La gara finì con il ritiro in piena notte, dopo una decina d'ore a tutto gas.

Corse anche in pista e al debutto con la De Tomaso assieme al breganzese Paolo Bozzetto vinse la Mille Chilometri del Tirreno sul circuito di Pergusa. Disputò poi la 24 ore di Le Mans Tra vittorie e piazzamenti prestigiosi Polese ricevette anche il "Pilota d'oro", simbolico riconoscimento messo in palio dalla rivista "Il Pilota" dove Leo Pittoni, avversario in decine di rally, aveva un ruolo importante come giornalista. Prima di ritirarsi definitivamente dalle gare – ultima uscita nel 1979 – Polese guidò anche la Fiat 131 Abarth. Al suo fianco, per l'occasione, Francesco Rossetti, compagno di Fulvio Bacchelli. L'Alpine Renault è la vettura che più di tutte gli è rimasta nel cuore. “Mi ha dato grande soddisfazioni” disse al momento di appendere il casco al classico chiodo, svelando anche qualche piccolo trucchetto che lo aiutarono a terminare le gare. “Sulla fiche era riportato il cambio a cinque marce. In realtà

sulla mia macchina di marce ce n'erano quattro. Il cambio a cinque velocità era molto delicato e spesso mi lasciava in panne. Così con Terrosi decidemmo di affidare ad un congegnatore meccanico la realizzazione di ingranaggi più resistenti alle sollecitazioni e all'usura. Per riuscirci bisognò però maggiorare gli spessori dei materiali. Nella campana del cambio, purtroppo, a causa dell'ingombro aumentato, non ci stavano. Fummo costretti ad eliminare la quinta marcia...” I verificatori non se ne accorsero mai nè ebbero sentore che ci fosse qualcosa di irregolare. “Nel dopo gara smontavano solitamente il motore e si accontentavano di dare un'occhiata esterna al cambio. Era impensabile che un pilota rinunciasse alla quinta marcia”. dicembre 2023 GuidACI

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TROFEO RALLY ACI VICENZA

VIDEOFOTOMAX

Chiminelli-Strappazzon e Battaglin-Zaramella i vincitori del 2023 Questi i verdetti della manifestazione organizzata da ACI Vicenza con la Scuderia Palladio Historic. Le premiazioni in occasione di Rally Racing Meeting ■ Si è dovuta attendere l’ultima prova speciale del Lessinia Rally per conoscere gli esiti dell’edizione 2023 del Trofeo organizzato dall’Automobile Club Vicenza in sinergia con la Scuderia Palladio Historic. A primeggiare nelle due classifiche assolute, piloti e navigatori, sono stati i bassanesi Stefano Chiminelli ed Enrico Strappazzon, che per tutta la stagione hanno corso assieme utilizzando una Porsche 911 RS Gruppo 4 con la quale si sono anche aggiudicati il 2° Raggruppamento, la classe ed entrambe le classifiche dedicate ai conduttori “Over 60”. A spianare la strada verso il successo dell’equipaggio portacolori del Team Bassano, oltre alle assenze dei fratelli Marco e Mattia 48

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Franchin e di Andrea Montemezzo, hanno contribuito anche i repentini ritiri di Riccardo Bianco e Matteo Valerio su Porsche 911 e di Giorgio Costenaro con Lucia Zambiasi su Ford Sierra Cosworth fermi nelle primissime fasi del Lessinia. Senza prendere rischi inutili al duo futuro vincitore è quindi bastato un buon piazzamento nel rally veronese per conquistare con merito il titolo 2023. A completare il podio finale dei primi conduttori, in posizione d’onore troviamo Marco Franchin pur con soli tre risultati attivi – che gli valgono la vittoria nel 3° Raggruppamento e in 2-2000 – conseguiti alla guida dell’Alfa Romeo Alfetta GTV e al terzo posto Andrea Montemezzo su Opel Kadett GSI che vince nel 4° e la

classe J2 A-2000. Ai piedi del podio, quarto, chiude Riccardo Bianco e al quinto posto c’è il vincitore 2022 Giorgio Costenaro. Tra i copiloti, alle spalle di Strappazzon emerge il giovane Enrico Montemezzo (BMW M3 4° Raggruppamento), che riesce a superare di un solo punto Mattia Franchin il quale primeggia nel 3° Raggruppamento facendo il pari con il fratello e medaglia di bronzo dopo esser stato al comando per tutta la stagione. Quarta chiude Lucia Zambiasi e completa la top-five Nico Pellizzari. Nelle altre classi, Stefano Sbalchiero su Fiat 127 vince la 2-1150, Antonio Regazzo con l’Alfetta GTV6 la 3 2-oltre 2000, Lorenzo Scaffidi su Fiat Uno Turbo la J1 A2000, Fabio Garzotto su


Qui: i bassanesi Stefano Chiminelli ed Enrico Strappazzon

Lancia Delta la J2 A oltre 2000; per i navigatori, oltre a quelli già menzionati, titolo di classe per Diego Beltrame (VW Golf Gti) in 3 2-1600. Ad Enrico Montemezzo va anche la vittoria tra i copiloti “Under 25” mentre Lucia Zambiasi si consola aggiudicandosi la classifica delle navigatrici. Nelle auto moderne il trofeo va ad Alessandro Battaglin: sono stati sufficienti i punti acquisiti al Dolomiti Brenta, Città di Scorzè e Città di Bassano alla guida della Hyundai i20 per primeggiare tra i piloti e bissare la vittoria conseguita nel 2020. A contrastare il pilota di Marostica ci ha provato Nicola Dall’Osto, detentore del titolo 2022, che ha chiuso al secondo posto con la Renault Clio RS grazie a due eccellenti prestazioni a Bassano e Schio. A completare il podio dei piloti è Roberto Carlo Sbalchiero con la Clio in versione “Racing Start”. Quarta posizione per Paolo Alessio che ha utilizzato sia Skoda Fabia, sia Toyota Yaris, precedendo Pierdomenico Fiore-

Sul podio conduttori delle storiche anche Marco Franchin ed Andrea Montemezzo: tra i navigatori Enrico Montemezzo e Mattia Franchin se su Mitsubishi Lancer, vincitore tra i piloti “over 60”. Nelle classifiche di Gruppo, Battaglin si aggiudica RC2N mentre nessun conduttore negli altri ha conseguito il minimo dei punteggi previsti dal regolamento. Classi: Battaglin vince ovviamente la R5/Rally2, Dall’Osto la N3, Sbalchiero la RS 2.0, Spinnato la RS 1.6 e Fiorese la R4. È invece un nome nuovo a vincere tra i navigatori ed è quello del giovanissimo Matteo Zaramella che si è anche aggiudicato la “Under 25”: nella generale ha preceduto Mauro Savegnago e Mauro Cumerlato che completano il podio con quest’ultimo che primeggia tra i navigatori “over 60”. Quarto posto per Mirco Santacaterina e quinto si piazza Christian Camazzola. Nelle classi ancora Santa-

caterina in RS 2.0, Fabio Andrian nella R5/Rally2 e Francesco Zannoni nella R4. Infine, nella Femminile navigatrici Beatrice Croda vince precedendo Selena Pagliarini e Giulia Dai Fiori già vincitrici negli anni passati. Le premiazioni del Trofeo Rally ACI Vicenza sono già state programmate nel corso della rassegna Rally Meeting allo stand di ACI Vicenza in programma alla Fiera di Vicenza sabato 10 e domenica 11 febbraio 2024. I premi per i conduttori: in aggiunta ai premi d’onore per le varie categorie, ai vincitori assoluti e a quelli delle classifiche “Under 25” e “Over 60” ACI Vicenza farà omaggio della licenza concorrente/conduttore 2024: per i secondi classificati, invece, l’omaggio consiste nella tessera ACI. dicembre 2023 GuidACI

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EVENTI

Tanti nomi illustri ad accendere il Bettega Tribute Si allunga la lista delle presenze importanti presenti alla Adriatic Champions Race in programma dal 15 al 17 dicembre sotto la regia organizzativa di Giandomenico Basso, Matteo Bergamo e Scorzé Corse ■ Si allunga la lista dei piloti che hanno confermato la loro partecipazione al 2° Bettega Tribute – Adriatic Champions Race, in programma fra venerdi 15 e domenica 17 dicembre a Jesolo, organizzato da Giandomenico Basso, Matteo Bergamo e Scorzé Corse. Al via ci sarà anche Alberto Battistolli. Il portacolori di ACI Team Italia sarà al volante della Skoda Fabia RS Rally2 curata dal team Delta Rally. Quest’anno ha vinto il Rally Città di Foligno e il Rally della Marca, dove era tornato alle competizioni dopo oltre due mesi di stop causati da un infortunio alla spalla, oltre al secondo posto nel Rally del Brunello. A malincuore dovrà rinunciare all’appuntamento a causa di improrogabili impegni di lavoro Luigi 50

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“Lucky” Battistolli, che ricordiamo arriva da una stagione di grandi successi. Ha conquistato il FIA European Rally Championship Historic per la quarta volta in carriera dopo i successi del 2014, del 2017 e del 2019. Inoltre, a bordo della Lancia Delta Integrale 16V del team Key sport, ha vinto il Campionato Italiano Rally Terra autostori-

che fra le trazioni integrali sempre affiancato da Fabrizia Pons. Tra gli altri protagonisti annunciati il campione italiano autostoriche in carica Matteo Musti, l’ex campione italiano ed europeo Antonio Fassina, il vincitore del Bettega Tribute 2022 Bernardino Marsura, il suo sfidante Enrico Bonaso e il vincitorer del Città di Schio Avelj.


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LIBRI

Sotto l'albero di Natale Il lato B dei miei rally 2 E’ uscito il nuovo libro scritto a a quattro mani da "Rudy" Roberto Dalpozzo e Francesca Pasetti "Lady Fulvia". Si tratta del seguito del primo volume che già aveva riscosso grande successo tra gli appassionati: un viaggio nell’epoca d’oro dei rally con tanti aneddoti ■ Fresco di stampa è disponibile il nuovo libro scritto a quattro mani da "Rudy" Roberto Dalpozzo e Francesca Pasetti "Lady Fulvia". Si tratta del seguito de "Il lato B dei miei Rally" che tanto successo ha riscontrato negli appassionati del mondo dei Rally nella sua epoca d'oro. Anche questo secondo libro, a detta degli autori, sarà ricercato come fu il primo, per la sua forma originale di contenuti poco tecnici, ma ricco di nuovi e stuzzicanti aneddoti, scomode realtà e divertenti siparietti che permettono di passare il tempo della lettura in spensieratezza con qualche sana risata. 52

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Ennesima vittoria della stellare squadra Opel


L'ultima vittoria di Rudy con Lucky al Tuscan Rewind 2013 Lady Fulvia e Rudy

Rudy Dalpozzo col Drago Sandro Munari dicembre 2023 GuidACI

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Tony Rudy Campioni Europei 1982

Un breve capitolo ripercorre la vita dell'attore principale, nonché autore, Rudy Dalpozzo, dall'epoca del complesso "I Poeti" impegnato alle percussioni fino alla gloriosa carriera sportiva e dirigenziale. Gli appassionati potranno ripercorrere gli anni dell'innovativa Scuola Rally, il primo vero talent che ha scoperto futuri campioni e dirigenti impegnati nel settore dell'automobilismo. Un esauriente capitolo racconta tutte le tappe che hanno portato Rudy al fianco di Tony Fassina a vincere l'ambito Campionato Europeo Rally nel 1982. 54

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Ci sono poi le pagine con il report, anno per anno, della splendida Nuova Era che vede il campione romagnolo in veste di direttore sportivo di "Lucky" Luigi Battistolli e Fabrizia Pons. Non mancano mai curiosi ed esilaranti aneddoti, sconosciuti ai più, su cosa accadeva dietro le quinte, così come molte sono le testimonianze dei meccanici della mitica Conrero Squadra Corse, episodi che svelano le imprese epiche ed alcuni incredibili retroscena. Ciliegina sulla torta è un capitolo con un noir semifantasioso illustrato con le immagini

e le caricature del famoso vignettista Matitaccia. L'immagine in copertina è dedicata all'Opel Manta 400 in uno spettacolare salto con la quale Rudy ha disputato, al fianco dell'amico fraterno Lucky, la sua ultima stagione da copilota professionista. “Il lato B dei miei rally 2” sarà presentato a Vicenza in occasione di Rally Racing Meeting 2024! Il lato B dei miei rally 2 Rilegato con copertina rigida e sovracopertina, 344 pagine a colori, ISBN 9788863683356, EDK Editore, formato 23 x 28 x 3 cm. Prezzo di copertina 40,00€.



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