Interni Annual Cucina 2013

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InTernI AnnuaL 20 CucIna 13

AnnuaLcucIna/KITCHEN 2013

wITH comPLeTe EnGLisH TexTs

MonoGraFIa aLLeGaTa a monographic SUPPLEMENT TO INTernI N° 12 DICEMBRE/DECEMBER 2013

NuovI rITuaLI InDoor ouTDoor new indoor-outdoor rituals A TavoLa arTe e DesIGn art and design at the table

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InTernI AnnuaL 20 CucIna 13 progetti, prodotti e tendenze Designs, products and trends

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INdice/contents

I.A EDiToriaLe 4

il bello e il buono

Beautiful and good di/by Gilda Bojardi

I.A News

annual cucina 2013 allegato a/supplement to interni N°12 DICEMBRE/DECEMBER 2013

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milano bon ton

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nuovi bistrot & ristoranti

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bien vivre a tavola

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prego, si accomodi

Good taste in Milan di/by patrizia catalano New BISTRO & Restaurant di/by Olivia cremascoli Bien Vivre at the table di/by danilo signorello Please have a seat di/by patrizia catalano

I.A INsight 18

scent dinner

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tenera è la zolla

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modesign

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cucinati ad arte

SCent dinner di/by Olivia cremascoli Tending the vineyards di/by Olivia cremascoli modesign di/by matteo vercelloni Artfully cooked di/by monica baio

I.A INdesign

IN COPERTINA: New Logica System di valcucine, con ante in vetro Artematica Vitrum. Tutta la struttura è in alluminio e vetro, quindi 100% riciclabile. ON THE COVER: New Logica System by Valcucine, with Artematica Vitrum glass doors. The whole structure is in aluminium and glass, and therefore 100% recyclable.

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come una tavola di chardin

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wearable food

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dal terrazzo alla cucina

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intorno ai fuochi

Like a Chardin table di/by patrizia catalano wearable food di/by simonetta fiorio

From Terrace to Kitchen di/by ali filippini AROUND THE HEARTH di/by alessandro bini

I.A INproduction 58

76 cucine per la tour

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progetto ecomuseo

76 kitchens for Tour Odeon di/by danilo signorello ecomuseum project di/by alessandro bini

I.A service 62

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traduzioni/TRANSLATIONS

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I.A product design di/by Claudia Foresti 68

abimis

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arredo 3

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arrital

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aster cucine

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best

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cesar

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cleaf

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cristina rubinetterie

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cucine lube

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dada

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demode engineered by valcucine

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doimocucine

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elica

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ernestomeda

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faber

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febal

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from sambonet to kitchen

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g&d cucine

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kitchenaid

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lago

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lavazza

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martini mobili

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modulnova

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pedini

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quadro

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rossana

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scavolini

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snaidero

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Editoriale

let’s eat table, dei designer spagnoli angelica tcherassi e jacob villatò. il piano del tavolo, trattato in legno massiccio, è sostenuto da un’intelaiatura in ferro tagliato al laser (laccato bianco o nero, o in grigio naturale o in acciaio) che, al posto delle gambe, ha dei sostegni a forma di forchette e coltelli giganti. (www.tcherassi-villato.com) Let’s Eat table, by the Spanish designers Angelica Tcherassi and Jacob Villatò. The table top in solid wood rests on a framework in laser-cut iron (painted white or black, or in natural gray or steel) which instead of legs is propped on giant forks and knives. (www.tcherassi-villato.com)

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Il bello e il buono

I

l mondo della cucina è ora più che mai di grande attualità. Soprattutto se ci riferiamo alla cucina italiana. Stiamo assistendo infatti a un fenomeno che, iniziato un po’ in sordina agli inzi degli anni Novanta nei Paesi occidentali, si è via via diffuso globalmente. Stiamo parlando del piacere di mettere al centro della vita e dell’abitare l’ambiente cucina, uno spazio arioso e attrezzato, tecnologicamente all’avanguardia che si ispira alle cucine industriali della ristorazione, tradotto in chiave domestica. L’evoluzione è divenuta naturalmente un po’ alla volta: siamo passati da modelli di cucina molto high tech a degli spazi pensati per le necessità di chi li vive, estremamente modulari e declinabili nelle soluzioni tipologiche e

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variabili nelle proposte di design. Al punto da soddisfare un pubblico eterogeneo che varia da coloro che amano lo stile più minimal ed essenziale che richiama certi teoremi formali di artisti come l’americano Donal Judd, a un gusto caldo, vintage che rimanda a modelli old style delle cucine di campagna rilette e reinterpretate in chiave contemporanea. Lo stesso dicasi per i materiali: abbiamo visto un’alternanza di materiali avvicendarsi nei modelli proposti. Da quelli naturalmente destinati all’ambiente cucina come il corian e l’acciaio, agli evergreen particolarmente apprezzati dal pubblico negli ultimi anni come i più tradizionali marmo e legno. Quest’ultimo è tornato di grande attualità proposto naturale, non trattato, segnale di una

sempre maggiore attenzione al tema dell’ecosostenibilità e di una nuova coscienza ambientalista. Inoltre, osservando le proposte dei produttori, soprattutto quelli italiani che stanno esportando i loro modelli in tutto il mondo, si osserva che l’ambiente cucina è ormai parte integrante con la zona giorno, paradosso contemporaneo: il living appare essere un’extension della cucina. Il fenomeno si giustifica con la motivazione che la vita di famiglia e quella sociale fanno perno intorno ai fornelli. Cucinare e degustare hanno più valore e sono più praticati del fare salotto, costume di tradizione settecentesca. Il moderno, complice anche il tema dell’Expo milanese del 2015, Abitare il pianeta, è di casa in cucina. Gilda Bojardi

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6 / News / Archiristo

MIlaNO Bon ton La città si prepara a Expo 2015. Si aprono nuovi locali, ristoranti dove il gusto internazionale si fonde con lo stile classico della città

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ilano nella classifica delle città europee più visitate risulta al diciassettesimo posto, un punto sopra Roma che è al diciottesimo. Naturalmente il turismo milanese è ben diverso da quello romano. Si considerano ‘turisti’ anche coloro che intraprendono un viaggio d’affari e non è ceresio 7 è l’indirizzo del ristorante all’ultimo piano sbagliato se si pensa che spesso si tratta di persone del building di dsquared, il noto brand di moda interessate anche a visitare la città con le sue dei fratelli dean e dan caten. una location invidiabile molteplici proposte culturali e a frequentare i suoi con una grande terrazza dotata di due piscine gemelle e un interno arredato secondo i canoni dell’urban style locali, a partire da hotel e ristoranti. Good news più contemporaneo. il progetto architettonico è firmato good food, potrebbe essere lo slogan della città che storage associati mentre gli interni sono di dimore ancora un po’ in sordina si sta preparando a Expo studio. regista indiscusso in cucina, lo chef elio sironi 2015, l’evento internazionale dall’emblematico titolo che punta tutto sulla tradizione mediterranea “nutrire il pianeta” che occuperà l’area a nord reinterpretata. dell’attuale fiera di Milano Rho ma che avrà un’inevitabile ripercussione anche sulla città. E ci sono già tre nuovi indirizzi. Dai tetti del building del’head quarter di Dsquared, il brand degli stilisti

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di Patrizia Catalano

Dean e Dan Caten, si gode una vista meravigliosa. Siamo a due passi da Corso Como e da Sarpi chinatown: qui è stato inaugurato Ceresio 7, il ristorante dove il mago della cucina mediterranea Elio Sironi può giovarsi di una location davvero superlativa: un outdoor con piscine gemelle, progettato da Storage associati e un confortevole spazio interno a cura di Dimore Studio. Passando al centro di Milano, da settembre in via Manzoni c’è una sosta obbligata. È Larte, ristorante, galleria e boutique dove buon cibo e vino di qualità viaggiano con design, arti applicate, moda e linguaggi visivi contemporanei. Voluto da Altagamma, l’associazione che raccoglie il meglio dei brand del lusso del made in Italy, con la regia di Davide Rampello, questo indirizzo che conta tra i suoi marchi nomi come Alessi, Artemide, Cà Del Bosco, Caffarel, Cantine Ferrari, Capri Palace Hotel, Illy Caffè, San Pellegrino e Santo Versace si è collocato nel cuore della Milano più bella – 400 metri quadrati nel palazzo che fu abitato dal grande Carlo Emilio Gadda – puntando strategicamente su un concept segnato dalla contaminazione. Obiettivo, dichiara il presidente di Altagamma Andrea Illy “rilanciare Milano come polo della creatività”. Da Burri a Castiglioni passando per opere firmate da Arnaldo Pomodoro e Fortunato Depero. Per quanto riguarda l’interior, Artemide illumina l’atmosfera con le lampade di Carlotta de Bevilacqua. Jannelli&Volpi riveste le pareti con la linea Jwall tailor made, prodotta ad hoc per interpretare le trame materiche a effetto cemento. poltroncine Gran Comfort e una straordinaria parete semitrasparente

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uno stile minimal chic quello di larte a milano in via manzoni, la boutique gallery che coniuga food, arte, moda e design per altagamma, sotto la regia di davide rampello. scaldato da dettagli a sorpresa, come la scaffalatura in metallo nei toni torroncino e caffè, la parete semitrasparente che separa il ristorante dalla cucina, le sculture manichino e l’applicazione di elementi in sughero omaggio al buon bere con installazione di libri antichi, diventerà un punto di riferimento per chi visiterà milano durante expo 2015. a lato, la veranda del carlton baglioni hotel di via senato, sulla sinistra e a soffitto, è possibile vedere Spartito, il nuovo tessuto in rame e metallo prodotto da so far so near e disegnato dallo studio rebosio + spagnulo autori dell’intero progetto, che riprende le partiture musicali del compositore daniele lombardi. Bit alit ius volut ius qui alit ipsant porume deste

a trama dorata da cui è possibile vedere il team degli chef all’opera in cucina. Infine, a proposito di restyling, ecco un altro indirizzo molto frequentato completamente ‘rigenerato’ grazie all progetto dello studio milanese Rebosio + Spagnulo da tempo attivo nell’area dell’hotellerie De Luxe. È il nuovo Bar terrazza del Carlton Baglioni in via Senato, caratterizzato dall’applicazione del tessuto per architettura Spartito disegnato dallo studio per l’azienda tessile So Far So Near e ispirato alle partiture musicali del compositore italiano Daniele Lombardi.

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8 / News / Archiristo

NuoVI BISTROT & Restaurant “Parigi, o cara, noi lasceremo”? Manco per niente! È proprio il momento di andarci: mai come adesso, si registrano infatti aperture di locali flamboyant di Olivia Cremascoli

s

osta gourmand con vista design a Parigi? Volendo combinarle, il cerchio un po’ si stringe, ma una delle più vivaci capitali del mondo non fa fatica a tenere a battesimo indirizzi sempre nuovi – brasserie, bistrot, bar à vin – belli e buoni, che poi vengono recensiti da Le Fooding, guida alternativa (rispetto all’inarrivabile Michelin) che può venire considerata la Lonely Planet dei ristoranti francesi, e che, di questi tempi, segnala molti gastro-bistrot, dove il concetto di bistrot si sposa all’alta gastronomia. Tra i progettisti più attivi nei ‘luoghi di ristoro’ della Ville Lumière c’è il solito Philippe Starck (con Claude Louzon), che, d’altronde, consegna ai committenti dei locali irresistibilmente seduttivi (gli ultimi sono il fantasmagorico Miss Ko, cucina fusion asiatica dello chef Fabrice Monot, nella lussuosa rue George V, ambientata in 500 mq di “collage fou” tra isole

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oniriche, a metà tra l’artistico – grazie agli interventi di David Rocheline – e il cinematografico, facendo riaffiorare alla memoria I racconti del cuscino di Peter Greenaway, e Ma Cocotte, tutt’altra atmosfera, più basica, tutt’altri piatti, francesi consolidati, e tutt’altra zona, Saint-Ouen, il mercato delle pulci più famoso della città). Ma per quanto riguarda alberghi e ristoranti, a Parigi sta dando del filo da torcere all’appena citato ‘sovrano’ India Mahadavi, la scicchissima progettista iraniano-inglese residente in Francia, che sta firmando diversi nuovi locali di Gilbert e Thierry Costes (gruppo Beaumarly, lo stesso degli alberghi) con l’abituale suo gusto sopraffino (è peraltro autrice del libro Home Chic). Dal Café Germain, a Saint-German-desPrés, all’ultimissimo Café Français, in place de la Bastille, Mahdavi sta firmando delle brasseries estremamente peculiari. Ma, quatto quatto, in una

delle zone più fascinose (e costose) della capitale francese, quel fazzoletto di terra sulla Senna che è l’Île Saint-Louis, lo spagnolo Jaime Hayon ha piazzato un colpo da maestro: ha trasformato quello che era un vecchio ristorante turistico in uno nuovo fiammante, super-design e supergourmand (grazie allo chef Antonin Bonnet, che ama la filiera corta e la forte presenza del terroir parigino): si tratta de Le Sergent Recruteur (nome originale conservato), voluto dall’editore Behind The Scene nel cuore dell’isola-gioiello Saint-Louis. Un’esperienza culinaria basata “sul buono, sul bello e sul semplice”, suddivisa in tre diversi spazi: il bar (il 4.4, dal gustoso street food), il ristorante e un salone privato – nel sotterraneo – con un tavolo da dieci in un décor gastronomicamente suggestivo (dai culatelli ai ‘nettari’ più rari, dai diversi tipi di carni affumicate ai volatili).

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Nella pagina accantO: il ristorante fusion asiatico miss ko (www.miss-ko.com), progettato da philippe starck con claude louzon. dall’alto, la yazuka con la pelle ricoperta di tattoo dell’artista Horikitsune e due ’isole’ del ristorante, un “folle collage”. in questa pagina, dall’alto: le sergent recruteur (www.lesergentrecruteur.fr), sull’ile saint-luis, voluto dall’editore Behind the scene, progettato da jaime hayon (un racconto onirico, dal medioevo al XXI secolo), diretto dallo chef antonin bonnet. il café franÇais (www.beaumarly.com), progetto di india mahadavi e cucina di Jean-François Piege. essinctemos des ditat vent, incium doloribus. Bit alit ius volut ius qui alit ipsant porume deste

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10 / News / Archiristo

Bien Vivre a tavola

progetto di Antonio Citterio Patricia Viel and Partners foto di Henry Thoreau testo di Danilo Signorello

Al ristorante del Technogym Village di Cesena, il wellness si declina nella qualitĂ del cibo e nella scelta di prodotti a km zero, disponibili ogni giorno per una dieta sana ed equilibrata

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in questa pagina, alcuni scorci del ristorante: è possibile pranzare seduti a tavoli tradizionali, su sgabelli a tavoli più alti o anche in piedi per uno spuntino veloce. nella pagina a sinistra, le pareti del t-wellness restaurant rivestite con grandi pannelli che forniscono informazioni utili su alimentazione e qualità del cibo. L’area frutta e verdura è la più ampia ed è sempre disponibile.

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angiare è un atto ricco di significati. Come si mangia e cosa si mangia dipende da un insieme di fattori: abitudini personali e familiari, risorse offerte dal territorio, rapporto che si crea tra le persone e il cibo. Dall’alimentazione deriva il benessere fisico tanto quanto da una sana e costante attività motoria. Per questo Technogym, leader a livello mondiale nei settori del wellness e del fitness, ha voluto nel Technogym Village di Cesena, progettato da Antonio Citterio Patricia Viel and Partners, un ristorante aziendale all’altezza della sua fama. Il benessere per chi lavora e per chi visita la sede romagnola è una priorità assoluta, anche in cucina. Il centro ricerche medico-scientifico di Technogym si occupa direttamente dell’alimentazione, studiando percorsi alimentari e proponendo quotidianamente tre linee: vegetariana, dieta mediterranea, cibo organico a Km zero. Le materie prime arrivano nelle cucine del ristorante da produttori selezionati della zona, all’interno di un progetto integrato nell’iniziativa “RomagnaWellness Valley”, promossa da Nerio Alessandri, presidente dell’azienda, che vuole creare in Romagna il primo distretto europeo del benessere. Un laboratorio di esperienze per elevare la qualità della vita che ha nel Technogym Village il suo

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motore principale con Technogym University, T-Wellness Science Center, T-Wellness Store&Showroom, T-Wellness Garden e, appunto, T-Wellness Restaurant. Nel ristorante, aperto ai dipendenti e agli oltre 50 mila visitatori annui, si possono degustare i menù preparati da chef selezionati che collaborano con psicologi e specialisti del centro wellness. Grandi pannelli a parete forniscono informazioni utili per sviluppare una maggiore consapevolezza del rapporto tra attività fisica e alimentazione; un’ampia area frutta e verdura è sempre disponibile; tavoli e sedute alte e basse permetteno di degustare il cibo come meglio si preferisce (seduti o in piedi), perché anche la postura è importante. Infine, una grande piramide alimentare ricorda come la parola dieta (dal greco “modo di vivere”) non indica un regime alimentare finalizzato alla perdita di peso, ma una selezione intelligente e attenta degli alimenti. Perchè mangiare bene resta comunque una momento importante del bien vivre quotidiano.

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12 / News / Interni

Prego, Si accomodi

di Patrizia Catalano foto di Henry Thoreau

La cucina è lo spazio più condiviso della casa: il cibo lo si prepara in team, destreggiandosi tra cappe e fornelli, e per gli ospiti non è più un tabù ma un ambiente molto apprezzato

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Cucina realizzata su misura dallo studio di architettura mood&dome di modena con finitura bianca e bordeaux. Tavolo in cristallo Glass design come la parete che separa cucina e living. sgabelli Driade, vaso venini. pagina a lato. un sistema divisorio di rimadesio separa la cucina di rossana dalla zona living: lo stile della zona giorno e dell’area operativa della cucina non cambia.

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14 / News / Interni

uno stile nordico per questo spazio giocato sui toni del bianco: finitura in Bianco satinato e piano in corian per la cucina di Ernestomeda . pavimenti di marazzi, pareti e soffitto in bianco calce. di contrasto, la zona cottura con finitura in color ferro, fuochi a induzione e cappa whirpool. pagina a lato. una cucina tailor-made disegnata dallo studio parisotto+formenton per minotti cucine. pianoin marmo di carrara abbinato in legno termotrattato. sedia di Carl Hansen & SĂ˜n.

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Il bianco ritorna assiduamente come colore prediletto usato singolarmente o insieme a legni scuri, laccati in toni decisi e vetri satinati. Tra le new entry, dopo la cantinetta per degustare il vino alla giusta temperatura, ecco le affettatrici old style, da collezione

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Il total black per differenziare l’ambiente cucina da un living dai toni chiari e naturali. In un piccolo spazio meglio osare con un colore hot come il rosso geranio segno di forte personalità

In rosso laccato la cucina allestita in un piccolo ambiente può aiutare a dare carattere allo spazio. Scelte pop nell’accessoriamento, come la collezione di personaggi cartoon messo in credenza al posto di tazze e bicchieri. pagina a lato e qui a lato. In ferro nero con piano in acciaio la cucina realizzata dal gruppo danese vipp: l’azienda che è diventata famosa per i suoi bidoni della spazzature si è poi allargata alla produzione un’intera collezione di mobili per la casa. essinctemos des ditat vent, incium doloribus. Bit alit ius volut ius qui alit ipsant porume deste

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18 / insight / FRAgraNCE & FooD DesIGN

News a tavola. Da sperimentare c’è una cena profumata, cultura culinaria più cultura olfattiva, sotto la direzione di un istrionico direttore d’orchestra

SCent dinner

di Olivia Cremscoli

A

Chandler Burr non bastavano le Scent Notes (letteralmente “appunti profumati”) che redigeva tra il 2006 e il 2010 come critiche olfattive ai profumi presi di volta in volta in esame sulle pagine del T, lo style magazine del New York Times. No, la scrittura giornalistica, l’essere diventato il temuto critico olfattivo del NYT e poi addirittura il curatore del dipartimento di Olfactory Art del Museum of Arts and Design di Manhattan non gli bastavano per estrinsecare tutta la sua bulimica passione per l’incanto delle fragranze. Così s’è inventato le Scent dinners, vale a dire delle “cene profumate” che, nel corso degli anni, sono diventate note a livello internazionale ed esportate in tutto il mondo. Durante le cene, Chandler Burr (www. chandlerburr.com) intrattiene per all’incirca tre ore, con grande piacevolezza e arguzia, dei commensali che, oltre a gustare prelibatezze con il palato, tentano di farlo anche con le narici. Si tratta in pratica di sofisticati banchetti da cinque portate, di solito organizzati in prestigiosi ristoranti di grandi alberghi, che vengono

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in questa pagina, dall’alto: la silhouette di chandler burr con una mouillette profumata in mano. nella cucina del ristorante Club del Doge, all’interno dell’hotel gritti palace di venezia, l’executive chef daniele turco circondato dalla sua brigata di cucina e, a destra, circondato dalle portate di una ‘cena profumata’. nella cucina del ristorante Winter Garden by Caino, all’interno dell’hotel the st. regis florence, un consesso prima di una ‘cena profumata’ tra l’executive chef michele griglio, chandler burr e il Sous Chef Marco Tremonte.

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accuratamente messe a punto giorni prima, in una sorta di conclave in cucina, dallo stesso Burr insieme all’executive chef e al sous chef del ristorante prescelto. Sperimentando a lungo insieme, Burr e gli chef danno alla fine vita a un menu che riflette, in ciascuna delle sue portate, le fragranze gourmand racchiuse nei profumi (tutti sul mercato e, anzi, ben conosciuti) che sono stati selezionati per la serata. In pratica, una cena profumata è l’unione tra sopraffine ricette e una stimolante master class interattiva, incentrata su fragranze e profumi, vale a dire – secondo Burr – “due cene parallele: una olfattiva e invisibile, l’altra gustativa ed edibile”. Durante le cene profumate, prima di ogni portata è previsto l‘annusamento di varie mouillettes spruzzate con diverse materie prime di profumeria gourmand – ad esempio, fragranze od essenze di pepe rosa peruviano, cacao brasiliano, zafferano indiano, menta francese, e così via – e poi celebri profumi che possono anche venire definiti culinari, tra i quali, ad esempio, Shalimar 1925 di Guerlain (il cui cuore è la vaniglia), Angel di Thierry Mugler (la cui molecola-chiave è l’ethyl maltol, quello che si

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avverte nello zucchero filato), il notevole cioccolato floreale di Missoni, mentre per i profumi di Tom Ford c’è solo l’imbarazzo della scelta: Black Orchid, Neroli Portofino, Jasmin Rouge, Tobacco Vanilla, Azure Lime, Tom Ford Noir ... Per l’intera durata della cena, tra una portata e l’altra, Chandler Burr alterna mouillettes con aromi di materie prime a quelle con fragranze dei profumi veri e propri, interagendo sempre con i commensali e conducendoli anche dietro le quinte dell’industria della profumeria e la sua storia. A volte, quando i gruppi s’affiatano, si costituiscono spontaneamente in ‘squadre’ al fine d’azzeccare l’aroma delle mouillettes che, anche quando lo si conosce, è difficile da riconoscere, in quanto l’odore di un agrume o di una spezia svincolati dai connotati fisici o dal contesto di un piatto, sono qualcosa che si ha sulla punta della lingua e del naso, ma che difficilmente s’arriva a determinare. In Italia la prima Scent dinner di Chandler Burr l’ha organizzata Pitti Immagine in occasione di Fragranze 10, mentre la palma per i ristoranti d’élite all’interno di alberghi di lusso va a

Starwood hotels & resorts (www.starwood hotels. com) e, in particolare, ai suoi due marchi di lusso St. Regis e The Luxury Collection, che, negli ultimi tempi, hanno organizzato cene profumate, per 150 euro pro-capite, al St. Regis di Firenze e Roma, al Danieli e al Gritti Palace di Venezia (che, lo scorso novembre, ha anche ospitato un format diverso, sempre basato su olfatto e gusto, cioè una lezione di cucina presso la sua nuova Epicurean School) .

in questa pagina, dall’alto e da sinistra: UNA commensalE di una cena profumata, CIOè la giornalista giovanna zucconi serra, che s’è messa DI RECENTE a produrre fragranze solide in val tidone; l’indispensabile per una cena profumata: le mouillettes, le essenze gourmand e, nella fattispecie, i profumi DI TOM FORD e di HERMèS; una scent dinner AL GRITTI PALACE DI VENEZIA (a sinistra) E Al the st. regis florence (quest’ultima in occasione di pitti fragranze 10), con chandler burr (in piedi) gran cerimoniere.

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20 / insight / live life

di Olivia Cremascoli

TENerA è LA ZoLLa

alberto alessi tra le sue vigne, presso la sua abitazione con annessa cantina (progetto di alessandro mendini) a pratolungo di pettenasco (novara), sul lago d’orta, di fronte all’isola di san giulio.

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amori maturi o vocazioni tardive che rendono felici: al settimanale francese Le Nouvel Observateur l’attività agricola risulta al secondo posto in classifica per pacificarsi con la vita o semplicemente per arridervi. Ma tre celebri nomi della imprenditoria italiana l’hanno già scoperto

di Olivia Cremascoli foto di Simone Casetta e Giacomo Giannini

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omen omen: quando s’arriva a Pratolungo (No) e si oltrepassa il cancello della abitazione con incorporata cantina e antistante vigna di Alberto Alessi, l’occhio viene subito attirato da un prato costellato di foglie autunnali cadute, tappeto naturale dalle armoniche cromie, che in quell’attimo appare come l’unico possibile controcampo a un cielo stellato. “Non le faccio raccogliere perché il prato mi piace vederlo così”, dice il padrone di casa, che aggiunge: “È da quando abito in questa casa, cioè da quando mi sono messo a fare vino, che mi sono accorto dei cicli della natura”. Una dichiarazione significativa per un signore che, certo, fa il presidente di Alessi s.p.a., ma che ha anche sempre abitato da quelle belle parti che s’affacciano sul lago d’Orta, un comprensorio che ha poco a che fare con i fuligginosi conglomerati metropolitani. È dunque la viticoltura che fa la differenza? Ci piace credere di sì. D’altronde Alberto Alessi, che s’indovina facilmente sia un alacre lettore, racconta che da quando – dodici anni fa – s’è buttato nella perigliosa avventura del vino, legge solo volumi sulla viticoltura, in particolare biodinamica, come ha scelto sia la sua, fondata cioè sulla visione antroposofica di Rudolf Steiner (1861 – 1925), che prevedeva sistemi sostenibili per la produzione agricola, ristabilendo connessioni corrette fra terra e cielo. “All’inizio credevo che, con la

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biodinamica (le influenze degli astri sul terreno, il bando della chimica, le fermentazioni senza aggiunta di lieviti esterni e molto altro, n.d.r.), le cose si facessero quasi da sole – ricorda Alessi – ma mi sono dovuto ricredere: produrre vino di qualità è un grande impegno, e, al di là dei professionisti che ci lavorano quotidianamente, io stesso ci dedico la metà dei miei weekend; ma dopo docici anni d’investimenti non solo economici, sono finalmente soddisfatto e presenterò i miei vini - un Pinot nero, uno Chardonnay, un tardivo, uno spumante e anche una grappa – il prossimo aprile”. Chi scrive s’illumina all’idea di una Settimana milanese del design con vini Alessi (non più solo casalinghi), ma non è così: niente Salone, né Vinitaly, né presentazioni alla stampa: Alberto Alessi ha deciso di fare a modo suo anche con i vini, che, nella loro esteriorità, risultano molto design oriented (bella e anomala la bottiglia da lui stesso disegnata e decorata con minuscoli nodi leonardeschi, che sta anche pensando di dotare di un merchandising anti-spreco, riciclandola cioè ad altre funzioni dopo che abbia esaurito il suo nettare bacchico, mentre Marti Guixé si sta dedicando al progetto grafico per le etichette e il sito della cantina, il cui vino verrà venduto solo al consumatore finale e solo attraverso e-commerce). Ma possibile che i vini così peregrini – terroir novarese! – de La signora Eugenia e il passero solitario

(il nome è un altro riciclo: l’azienda agricola acquistata da Alessi s’è infatti chiamata Cascina Eugenia sin dal 1641) non saranno anche in qualche ristorante stellato? A questo punto il viticoltore diventa mentore del terroir, ricordando che già Plinio il Vecchio (23 d.C. – 79 d.C.) scriveva delle viti che ricoprivano le colline novaresi, e che, da quelle parti, chi ha un mini-appezzamento di terreno da sempre si fa in casa il vino di famiglia. Poi aggiunge: “Beh, magari in qualche ristorante che mi piace molto potranno esserci delle bottiglie de La signora Eugenia e il passero solitario, ma non sarà la regola”. Di solito, una persona che apprezza il vino, ama anche mangiare e magari cucinare: vero? Sorridendo, Alberto Alessi dice che sì, gli piace cucinare le ricette della tradizione locale: dal tapelucco (manzo tritato e verza a listarelle cotte in vino rosso robusto, sposati poi a polenta) alla torta del pane (pane raffermo ammollato per una notte nel latte, uova, uva sultanina, pinoli, scaglie di cioccolato amaro, amaretti frantumati). Ma c’è anche una ricetta di sua pura invenzione, che omaggiando il peperoncino messicano, sua passione, non a caso è un pollo bruciaculo: tagliato in otto, rosolato, poi cotto per quattro ore in vino dolce insieme a rape, peperoni, carote, e con l’aggiunta, nell’ultima ora, di piselli e cavolfiore. In vino veritas et in cibo voluptas.

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22 / insight / live life

elisabetta gnudi angelini sembra Tippi Hedren, l’attrice adorata da Hitchcock, ma, persino dopo lunga esperienza nello spettacolo, dice che il suo sogno – realizzato – è sempre stato il vino

con la proprietà – dal 1998 – di elisabetta gnudi angelini della tenuta di caparzo (immagini sottostanti), sulle colline di Montalcino (Siena), gli ettari di vigneto a Brunello sono passati da 14 a 90 e quelli complessivi della tenuta a 200. gli ettari di vigneto a Brunello sono passati da 14 a 90 e quelli complessivi della tenuta a 200. ipsant porume deste

Oggi produrre vino viene considerata una attività impegnativa, ma di certo più rilassante della Borsa e più elegante del credit crunch, come hanno già sottolineato i film Sideways (2004), Un’ottima annata (2006) e Letters to Juliet (2010), quest’ultimo in parte girato a Borgo Scopeto (Si), una delle aziende vitivinicole (ma dotata di resort e spa) di Elisabetta Gnudi Angelini, che in agosto è andata a raccontare la sua vita, improvvisamente virata al bucolico-etilico, al Festival delle storie nella Valle di Comino (Fr). L’imprenditrice, che da Roma si è trasferita in Toscana alla guida di ben quattro aziende (Borgo Scopeto, Caparzo, Altesino, Doga delle Clavule) fra i terroirs di Chianti Classico, Montalcino e Morellino di Scansano, ha saputo fare impresa partendo dalla salvaguardia dell’ambiente e dall’utilizzo di energie rinnovabili, transitando poi per le certificazioni di sicurezza e

sulle colline del Chianti classico, borgo scopeto (immagini sovrastanti) è conosciuto fin dal 1079 quale insediamento fortificato della cattedrale di Siena. 58 camere, due piscine, due campi da tennis, una palestra e una spa (con vino terapia e prodotti bio fatti in proprio), Il Ristorante La Tinaia diretto dallo chef Angelo Maucione (www.borgo scopetorelais.it) nonchè L’omonima azienda Agricola,che si estende per circa 500 ettari intorno al borgo (sede del Relais): circa 72 sono a vigneto; 120 ettari sono a uliveto (7.000 piantei); circa 300 sono di bosco.ut ius qui alit ipsant porume deste

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salute sul lavoro, nonché di gestione per la qualità. Rimasta vedova e perciò destinata a raccogliere l’eredità del marito (Angelini), la signora ha ben pensato di lasciarsi alle spalle i farmaceutici, ma anche il decennio in cui è stata socia dell’attore Luca Barbareschi come produttrice di spettacoli teatrali o cinematografici (ha per esempio tradotto e portato in Italia David Mamet e Sam Shepard) per finalmente “seguire il ritmo delle stagioni”, cioè occuparsi di vino, che – dice –“è l’attività che più m’appaga”, nostalgica forse della campagna di Budrio (Bo), terra della sua famiglia d’origine.

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giovanni bulgari, dopo anni d’apprendistato Tra i gioielli di famiglia, in marzo ha inaugurato, con il padre paolo, una vigna con cantina in toscana, e produce olio in umbria con le tre sorelle

La narrazione delle rasserenanti vite sul crinale agreste-alcolico prosegue con il più giovane, Giovanni Bulgari, che a fine dello scorso marzo ha ufficialmente inaugurato, con una deliziosa festa paesano-cosmopolita (dalla banda del paese all’attore Riccardo Scamarcio, da capre e oche starnazzanti all’artista Luigi Ontani, fino a un gruppo di rockers anni Sessanta, capelloni per parrucca, che sono poi tutti risultati affermati professionisti), Podernuovo a Palazzone (frazione di San Casciano dei Bagni, al confine tra Toscana, Umbria e Lazio), 22 ettari di vigna con cantina, progettata da Massimo Alvisi, la cui socia (e moglie) giapponese, Junko Kirimoto, s’è occupata di logo e grafica. Un’altra ruralità colta, impegnata nella salvaguardia di natura e paesaggio. Come spiega Giovanni Bulgari, “quando l’abbiamo acquistato – nel 2004 – il vigneto era abbandonato da tempo; è stato poi espiantato e sostituito con Sangiovese insieme ad altri vitigni (Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Montepulciano, Merlot, Petit Verdot, n.d.r.) e, nel settembre 2012, siamo riusciti a presentare tre etichette, Therra, Argirio e Sotirio (il nome del bisnonno, n.d.r.). Mi sono subito votato alla cosiddetta ‘potatura soffice’, tecnica messa a punto da Simonit (Oscar del vino 2012 come miglior agronomo viticoltore, n.d.r.) & Sirch (preparatori d’uva e ideatori della Scuola italiana di potatura della vite con 12 sedi in Italia ed Europa, n.d.r.). La mia vigna è in pratica costituita solo da materiali naturali, biologici, e vengono utilizzati solo ricostituenti di alghe, ma non posso

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definirla biodinamica”. Cos’ha spinto Giovanni Bulgari a lasciare il lusso per la madre terra? “Il mio lusso è vivere in campagna – risponde, sorridendo, il giovane viticoltore – Io non amo le città, nessuna, da sempre, è da quand’ero piccolo che avrei voluto vivere in campagna, dove la qualità di vita è molto più alta. Mia nonna, che è morta a 103 anni, aveva una casa a Frascati con una piccola vigna: io aiutavo durante le vendemmie e ben ricordo i torchi in legno e il locale cantina. Il vino che si produceva era terribile, ma mi sono innamorato del processo di lavorazione”. L’edificio-cantina di Podernuovo è armoniosamente inserito nell’ambiente, ne utilizza l’energia naturale in modo non invasivo, anche attraverso l’impianto fotovoltaico e quello geotermico (che, tra l’altro, permette il controllo delle temperature di vinificazione) ed è riuscito a ridurre a zero le emissioni di anidride carbonica.

voluta da Giovanni e Paolo Bulgari, la Cantina podernuovo (www.podernuovoapalazzone.it) a palazzone (siena), è stata realizzata su progetto dello studio romano Alvisi Kirimoto + Partners, che ha fatto in modo che il paesaggio attraversasse L’architettura e viceversa. 22 ettari di vigneto disposti tra i 340 e i 380 metri d’altitudine e coltivati a Sangiovese, Montepulciano, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Petit Verdot. foto di ferdinando guerra.Bit alit ius volut ius qui alit ipsant porume deste

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24 / INsight / eventi

MoDesIGn di Matteo Vercelloni

Treviso ha ospitato lo scorso ottobre MODESIGN -Made in IUAV, una piattaforma creativa promossa dall’università veneziana per attivare un incontro/ confronto tra corso di laurea di design e impresa del territorio. Il “design dalla terra alla tavola” ha caratterizzato il tema di quest’anno: il cibo, il suo consumo, la sua produzione e conservazione

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a data di Expo 2015, “Nutrire il pianeta. Energia per la vita” si sta avvicinando e iniziative, mostre, eventi legati al tema del cibo nei suoi molteplici aspetti e dimensioni (culturali e storici, scientifici e alimentari, simbolici e spettacolari) si diffondono in modo esponenziale riuscendo a volte a suggerire nuove proposte che possano incidere e interagire concretamente con la realtà dei territori dal punto di vista della sperimentazione progettuale. È questo il caso dell’evento Modesign, che l’Università Iuav di Venezia dedica al design e che quest’anno si è concentrato sul tema del cibo, affrontandolo con dibattiti, incontri, laboratori, eventi collaterali, percorsi nella città di Treviso e, soprattutto, con la mostra “Design dalla terra alla tavola”. Questa, attraverso quattro laboratori progettuali, con centoventi studenti seguiti da dieci tra docenti e tutors, ha cercato in modo concreto (con realizzazioni di prototipi e

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progetti) di rispondere alla domanda: come può il design contribuire alla valorizzazione dei prodotti ortofrutticoli del territorio e sostenere gli operatori del settore per perfezionare la filiera alimentare che dalla terra coltivata porta i prodotti dell’agricoltura sino alle nostre tavole? Attraverso un confronto diretto tra studenti, agricoltori, aziende e produttori locali, responsabili dei consorzi di tutela, sono nate idee innovative dedicate ad alcuni prodotti ortofrutticoli del Veneto. Dalla ri-progettazione di attrezzi, alla definizione di possibili utensili, da abiti e calzature da lavoro all’ideazione e redesign di alcuni oggetti del nostro quotidiano alimentare (tavola e cucina) l’esperienza di MODESIGN si pone come un possibile modello per fare della didattica e della formazione universitaria un’occasione di confronto con la realtà e con la storia del proprio territorio, le sue criticità, i suoi valori e problematiche.

Sopra, pannelli tematici nella mostra “Dalla terra alla tavola” e un’immagine dell’inaugurazione della mostra. sotto. il talk con oscar farinetti ideatore e fondatore di eataly e un totem segnaletico nella città di treviso. pagina accanto, In alto un‘immagine della mostra correlata “Cucinare nella Purezza”, dedicata a pentole e complementi culinari disegnati da Tobia Scarpa per San Lorenzo. La mappa “Veneto ortofrutticolo” di Michele Bruttomesso. Sotto, “Three in One”, carrello della spesa per il trasporto di frutta e verdura dal mercato a casa, di Fabrizio Conte e “Richiccoso”, Kit da pic-nic per la valorizzazione del riso del Delta del Po di Stefania Bortolato, Andrea Casara, Andrea Cisolla, Filippo Rossetti.

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cucinati

di Monica Baio

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ad arte

Come in ogni ricetta da manuale, dalla lista degli ingredienti si pregusta il risultato finale: fotografia, musica, cinema e design quanto basta, raccontano il cibo e gli spazi dove si consuma

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Interni ANNUAL CUCINA 2013 / 27 I guanti della collezione Secon Skins non sono una proposta modaiola ma l’esplorazione artistica di Tara Bursey (www.tarabursey.com) nei territori dell’anatomia, della tassonomia biologica e degli scarti di cucina: bucce d’aglio e di cipolla, ricomposte secondo le loro trame naturali vestono le mani femminili come il più morbido dei tessuti. White Pub 4: sembra una scena rubata alla quotidianità domestica e disordinata di una casa qualsiasi, ma il bambino in piedi sul tavolo, sotto gli occhi della mamma, è un intervento pittorico all’interno dello scatto.

Quando l’artista è lo svizzero Urs Fischer, anche il più tradizionale dei generi dell’arte, il ritratto, si tinge di un umorismo grottesco: figure femminili e maschili, con il fascino vintage delle immagini d’archivio, ingranditi su pannelli di dimensioni monumentali, hanno gli ovali dei volti completamente ricoperti da uova sode o tagliate a metà per mostrare il tuorlo. A sinistra Problem Painting, 2013 © Urs Fischer. Courtesy Urs Fischer e Gagosian Gallery. Foto di James Ewing

Così cucinavano le americane negli anni ’30: direttamente dalle collezioni dell’Henry Ford Museum la cucina Electrochef (a sinistra) in metallo smaltato, con 6 piastre elettriche e due forni con maniglie in bachelite. La cucina del futuro invece, fa i conti con spazi ridotti e logiche eco-compatibili: Ecooking, design Massimo Facchinetti per Clei, si sviluppa in un totem (70 cm di lato x h.200) di elementi che ruotano intorno al perno centrale dove passano gli scarichi: frigo, lavello, fuochi ad induzione, microonde, lavastoviglie, piani estraibili, luci modulabili, qualche optional (macchina per il caffè integrata e orto verticale) e pannelli solari per alimentare i consumi delle varie macchine.


28 / insight / Forma e sostanza

“Introducendo gli insetti come cibo, si potrebbe generare un modello alimentare globale diverso, in modo da sostituire l’attuale produzione di proteine basata su allevamenti intensivi non più sostenibili”. Questa la tesi di Giulia Tacchini, Progettista di atti alimentari (www.giuliatacchini.com): tra fornelli, cattedre universitarie e congressi alla Fao, le sue preparazioni accattivanti come i grilli ricoperti di cioccolato, il croccante con grilli e i Biscotti Integranti (progetto in collaborazione con Brian Sironi al Salone del Mobile 2013) aiutano a superare la diffidenza verso qualcosa di diverso, che altrove è tradizione, e sensibilizzano su un tema tanto urgente

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É appena uscito il loro terzo cd dal titolo Onionoise; i venti componenti dell’ensemble viennese Vegetable Orchestra, musicisti ma non solo, mescolano free jazz, elettronica e house music senza limiti di sperimentazione, costruendo e affinando di volta in volta i loro strumenti ricavati dalle verdure. A fine concerto, una bella zuppa vegetale!© Zoefotografie (www. vegetableorchestra.org). Tra i numerosi fondi archivistici che costituiscono l’Archivio del ‘900 del Mart di Trento e Rovereto, il Fondo Somenzi raccoglie la documentazione libraria e non di Mino Somenzi, fondatore di testate d’avanguardia attraverso le quali sostenne il Movimento Futurista. Camuffamento di oggetti: il perfetto borghese, 1932, a sinistra, è una fotografia artistica del futurista Tato (www.mart. trento.it). Fritti e serviti su carta assorbente: questo il destino di IPhone e IPad, i Deep Fried Gadgets di Henry Hargreaves, ex modello neozelandese, famoso ora per il suo lavoro di ricerca sul rapporto tra fotografia e cibo, che lo porta a incendiare pizze e immortalare hamburger arcobaleno (www. henryhargreaves.com). In attesa di un futuro prossimo di stampanti 3d e di design open source, ecco un materiale duttile, resistente e sostenibile che consente di produrre oggetti a basso costo e tecnologia, rieditabili all’infinito: basta modellare una semplice rete elettrosaldata su cui si è adagiato un impasto di pane senza lievitazione e cuocere nel forno di casa. Il Pain Brut o Pane Armato è un progetto di Antigone Acconci e Riccardo Bastiani (www.a-rstudio.it).

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La forchetta Snodo è ideale per piatti come le fritture, da mangiare con le mani, quella dall’impugnatura extra lunga per rubare ai buffet, il cucchiaio bucherellato va bene se non piace il brodo. Così l’artista Giovanni Scafuro apparecchia, a domicilio e in noti ristoranti, cene il cui menù, studiato per esaltare il doppio-senso delle sue posate, ha come ingrediente fondamentale la fantasia. Per i prossimi appuntamenti basta consultare il sito www.forkeat.it. Il classico appartamento in condivisione dove abitano ragazzi provenienti da mezza Europa, è diventato, nel lavoro di Spela Volcic, un’occasione per tracciarne i ritratti: i ragazzi, a parità di ingredienti, tempi e strumenti, hanno impastato e cotto dei pani, che l’artista ha fotografato insieme all’autore mappando così le diverse identità e sensibilità (www.spelavolcic.net). Slow Food Story è la storia di un gruppo di amici, Carlìn/Carlo Petrini in testa, animati da un approccio divertito alla vita e sostenitori del “diritto al piacere” della tavola. Il loro progetto culturale, raccontato in un documentario, dalla provincia piemontese in pochi anni diventa un fenomeno internazionale, una rivoluzione pacifica e lenta che anticipa il dibattito politico globale intorno alla risorsa cibo.

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Ballerino, ristoratore e fondatore della Eat Art, Daniel Spoerri è famoso per i suoi quadri –trappola, dove ciò che resta di una cena, dal tavolo ai piatti sporchi diventano gli elementi di un’opera d’arte eterna. A destra Serie Sevilla Nr. 11, 1991 assemblagio. Courtesy Museo d’arte contemporanea di Villa Croce, Genova. Foto Mario Parodi.

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Il design dall’approccio ironico. Sembra tradurre l’espressione “soggiorno con cucina a vista” di tanti annunci immobiliari, il divano 365 di Campeggi che con due semplici gesti si trasforma in letto: Il rivestimento con decoro illustrato Altolocato ©Francesca Bazzurro, riproduce una cucina super accessoriata. Il poeta della luce invece, il tedesco Ingo Maurer, celebra il piatto principe della cucina italiana, lo spaghetto al pomodoro, che si erge in cima a una scultura di posate a incastro e si illumina di Led, trattandosi della lampada Veramente al dente, in serie limitata.

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di Patrizia Catalano foto di Henry Thoreau

bicchieri Saint Louis, Bottiglia vino Baccarat con vino Acciaiolo Castello d’albola radda in chianti, Panpepato di Siena de La Fabbrica del panforte, tovaglia di nothing new , tessuto society.

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Come una tavola di CHARDIN LINO, CANAPA E COTONE NATURALE, porcellane d’autore e cristalli sfaccettati. Brocche e bottiglie da vino, frutta e dolci antichi, terracotte nei colori dell’autunno. Le visioni del maestro del settecento francese tradotte in un mood contemporaneo di Patrizia Catalano foto di Henry Thoreau

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Si dice che in Italia si sia perso il gusto della bella tavola nonostante si stia attraversando un periodo di gran fervore per il cibo. Fondiamo il partito della zuppiera barocca!

caffettiera napoletana alessi, tazzina caffè rosenthal, zuppiera Rocaille Kpm di amleto Missaglia, torta della pasticceria La Viscontea Milano, tovaglia C&C, tessuto Anna Teppati rezina. Bicchiere con prugne di Saint Louis

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legumiera Vittoria e scatola con fiori traforata di Herend in vendita da Amleto Missaglia Milano, caffettiera Classic di Rosenthal, candeliere in vetro argentato di Sia, tovaglioli in color carta da zucchero e tessuto fondo di nothing new.

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ciotola collezione Terra di Tvs, mele associazione produttori la trentina, caraffa e bicchieri di saint louis, sacchetto nothing new in vendita da raw, bottiglie terracotta Dialma Brown, tovaglia C&C, tessuto fondo in garza color marmo di Society.

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Le suggestive tramature della canapa, le infinite cangianze del lino, il tessuto in fibra nei toni naturali della terra sono un irrinunciabile elemento di eleganza

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I pizzi a lume di candela, i legni naturali e i vetri colorati: frutta e dessert chiudono la scena di natura romantica

CIOTOLA IN PORCELLANA DI SELETTI, TAGLIERE CHOP di alessi, portafrutta di officine cacciatori, candela Sia Home fashion, vino casa vinicola zonin, tessuto Fazzini, tovaglia mastro raphael. CESTA DI FERRO CON MANICI DI DIALMA BROWN, BICCHIERI IN CRISTALLO DI BACCARAT, ALZATINE VINTAGE DI ZAFFERANO, BROCCA NASON & MORETTI DA AMLETO MISSAGLIA, MELE ASSOCIAZIONE PRODUTTORI LA TRENTINA, TORTA PASTICCERIA LA VISCONTEA, MERINGHE DE LE TRE MARIE, GIANDUIOTTI CAFFAREL, TESSUTI MASTRO RAPHAEL E telo di C&C.

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dall’alto. tazza per espresso del servizio anmut my colour in pregiata Premium Bone Porcelain. nella nuova variante cromatica petrol blue, di villeroy & boch. Ciotola in porcellana bianca con decoro a rilievo, Servizio da tavola Dressed, disegnato da Marcel Wanders per alessi. servizio piatti Ashlar di wedGwood in porcellana bone china bianca, questa proposta nasce prendendo ispirazione dal lavoro dell’architetto neoclassico Robert Adam. Lempi, bicchiere a stelo in vetro soffiato disegnato per Iittala dal designer svedese Matti Klenell; Lempi significa “preferito”. Paola Navone ha creato per Crate&Barrel, catena americana di negozi lifestyle, tre collezioni di accessori per la tavola e la casa (Como, Mallorca, Riviera). le posate fanno parte della collezione riviera. VÉGA FLÛTE CHAMPAGNE, Flûte da champagne in cristallo trasparente, design Savinel & Rozé e VÉGA FLUTISSIMO blu, Flûte da champagne in cristallo, design Savinel & Rozé di Baccarat. Nendo, in collaborazione con l’azienda di posateria Kobayashi Kogo, ha creato Sekki, un set di tre posate da dolce: cucchiaio, coltello E forchetta dalle forme deformate, quasi preistoriche.

WearaBLe fooD di Simonetta Fiorio ha collaborato Claudia Foresti opere fotografiche di Yeonju Sung courtesy Studio Akka / www.studioakka. com

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Frutta, verdura e persino chewing gum come elementi tessili che compongono creazioni di moda uniche, simili a tele di quadri e meravigliose composizioni di food design. Le opere fotografiche di Yeonju Sung, artista coreana, regalano suggestioni che richiamano l’alta moda e la pittura. E noi aggiungiamo, alle sue texture vegetali, il design

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Yeonju Sung È l’artefice degli scatti /opere d’arte di queste pagine. la giovane artista coreana costruisce abiti con verdure ed elementi vegetali, creando indumenti in cui la trama degli intrecci prende vita. L’utilizzo del mezzo fotografico “immortala” l’attimo perfetto di un abito da sera che, in questo caso, nell’immagine È stato “tessuto” con il chewing gum. per chi volesse vedere le opere originali di Yeonju Sung, la sua prossima mostra personale sarà, a partire dal 29 gennaio 2014, a Torino nella nuova sede di Studio Akka. Yeonju sung bubble gum 97*95 pigment print 2010

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Yeonju sung Pasta 160*120 pigment print 2012 in basso, da sinistra. tazzina e piattino da caffè della collezione Sunny day (apple green) di thomas. Mami XL È la nuova versione extra large del servizio di bicchieri mami disegnato da Stefano Giovannoni Per Alessi. di rosenthal servizio brillance “fleurs sauvages”, porcellana premium bone china di alta qualità. la disegnatrice di tessuti Regula Stüdli ha creato una composizione di fiori di campo su una filigrana di ramoscelli. create da Paola Navone per Crate&Barrel, ciotole della collezione Mallorca. Posate MU, in acciaio inossidabile 18/10, di Toyo Ito per Alessi, pensate dall’architetto giapponesE per trasferire sulle tavole occidentali le sensazioni tipiche dell’uso delle bacchette. la collezione the mug È nata nell’area Design di Fabrica e, in particolare, dalla creatività della designer portoghese Catarina Carreiras. la collezione di sei tazze È in vendita negli store United Colors of Benetton.

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Yeonju sung Tomato 137*105 pigment print 2010 in basso, da sinistra. Realizzata in melammina lucida, la ciotola Pebble, disegnata da Nendo per italesse, rimanda all’immagine dei sassi dei fiumi, con gli angoli smussati dall’azione dell’acqua. Di wedgwood, collezione da tavola palladian che si ispira all’illustre architetto Andrea Palladio. gamma di colori metallizzati con accenti rosa cipria, rame e arancio (nell’immagine orange accent). RIEDEL CELEBRA I 40 ANNI DI SOMMELIERS CON TRE NUOVE LINEE DI CALICI – le Black Series Collector’s Edition in 3 diverse colorazioni: in cristallo nero; in cristallo nero con lo stelo rosso e, infine, bicchieri con base nera, stelo rosso e bevante trasparente (nell’immagine calice Burgundy Grand cru). Insalatiera ersilia. fa parte del progetto di stoviglie hybrid, design ctrlzak per seletti che riflette sulla produzione storica cinese ed europea del bone china creando, dalle rispettive culture, nuovi ibridi. Bernardaud, il produttore di porcellana di Limoges, ha lanciato, dopo le 11 collezioni dedicate ad altrettanti grandi artisti, quella (piatti e tazze) ispirata ai vetri decorati da Marc Chagall per l’ Hadassah Medical Center di Gerusalemme. nell’immagine piatto dedicato alla tribu d’Asher. (Copyright ADAGP, Paris 2013-Chagall). Di Villeroy&Boch collezione di piatti in porcellana lina cherry. della collezione Sunny Day il nuovo decoro Ikat per la tazza adatta alla colazione con i cereali. di Thomas.

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Yeonju sung, Banana. 160*120. pigment print. 2010 da sinistra. artigianato artistico di Villeroy & Boch interpretato in chiave moderna: le posate per insalata della collezione artesano original sono in legno di acacia naturale oliato. nuovo Champagne Cooler Riedel, “secchiello” da champagne in fine cristallo superiore, soffiato a bocca. qui nella variante Black Tie Yellow. dalla collezione di Bernardaud che si ispira ai vetri decorati da Marc Chagall per l’ Hadassah Medical Center di Gerusalemme, piatto dedicato alla tribu de lévi. (Copyright ADAGP, Paris 2013-Chagall). da essent’ial, sacchino, in color avana, della linea i like food. realizzato in fibra di cellulosa anti-unto e idro-repellente È idoneo al contatto con gli alimenti. Nella tazza da caffè di villeroy & boch, il manico ondulato si conforma perfettamente alla mano. fa parte della collezione NewWave Caffè Cities of the World; tra le nuove decorazioni ispirate a quattro metropoli del mondo, new york.

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Yeonju sung, Eggplant. 160*120. pigment print. 2010 da sinistra. di Guzzini, posate da insalata Belle Epoque, in materiale acrilico, Designer Angeletti-Ruzza. Mixology è la nuova collezione da cocktail firmata Waterford. È composta da bicchiere, decanter, coppa Martini, bicchierini e accessori per bar nelle tonalità lime, blu, viola (nella foto) e rosso. un giovane mix di acciaio inox 18/10 e silicone colorato per La nuova collezione di posate S+ di Villeroy & Boch. È proposta in sei frizzanti colori di tendenza. tumbler classico in cristallo della collezione mosaique (ametista) di Baccarat. Di italesse, flûte privÈ; la Linea Vertical Color Pro® (una particolare vernice organica brevettata) presenta calici dalle linee pulite in quattro nuance – blu, viola, rosso e bianco. al centro. ciotola del servizio in fine bone china ‘Butterfly Bloom’ di Wedgwood. il decoro comprende motivi floreali, declinati in sfumature rosa pastello, blu e verde, ispirati agli abiti da tè indossati dalle nobildonne della Reggenza.

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Yeonju sung, Bokchoy. 160*120. pigment print. 2012 da sinistra. I motivi della foresta nella nuova collezione di piatti in porcellana Foret sono stati ispirati dal decoro della collezione Rothschild, una delle piÚ importanti proposte creative della manifattura di Herend. il brand finlandese iittala propone bicchieri e stoviglie realizzate secondo il design originale di Kaj Franck. i bicchieri kartio e le forme lineari delle stoviglie teema e origo, sono creati per essere facilmente abbinabili. sunny day office set di Thomas, un originale set da ufficio, disponibile in bianco o in uno dei 14 colori Sunny Day. butterfly parade, un volo di farfalle colora la collezione disegnata dal direttore creativo di Christian Lacroix maison, Sacha Walckhoff, e prodotta dalla manifattura portoghese di porcellana Vista Alegre 1824. UN’originale linea di pentole fa parte del nuovo progetto cottura di sambonet: tERRA.COTTO disegnato da Stefania Vasques. al centro. nella serie Farmers Spring, Villeroy & Boch propone articoli in porcellana dedicati al mondo della tavola e degli accessori primaverili, nella foto un vaso pensato per arredare la tavola, un davanzale o una console. Di paola navone per Crate&barrel, posate di servizio riviera bamboo.

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Yeonju sung, Chamwe. 70*60. pigment print. 2013 da sinistra. di fornasetti piatto tratto dalle serie di sei “Pesci”, è in porcellana stampata e dipinta a mano. Di paola navone per Crate&barrel, posate comospoons. dalla collezione di Bernardaud che si ispira ai vetri decorati da Marc Chagall , piatto dedicato alla tribu de ruben. (Copyright ADAGP, Paris 2013-Chagall). In Good Company – In buona compagnia - è una collezione di stoviglie e stoffe di Marimekko. La collezione comprende diversi tipi di piatti, vassoi, tazze, ciotole e teiere e varie stoffe. Nendo per Gen-emon (uno dei produttori di porcellana Arita-yaki più rinomati) ha disegnato le collezioni Ume-play e Karakusa-play rieditando due dei motivi più noti del forno: un piccolo fiore di pruno e una serie di foglie. al centro. servizio da tavola Hermès Rallye 24, si ispira alle auto sportive e alle piste da corsa d’epoca. Piatti, vassoi e insalatiere sono caratterizzati da linee decise e dinamiche combinabili tra loro.

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Dal TERRAzZO ALLA CucINA di Ali Filippini

Il balcone e il giardino sono da vivere come un’estensione della cucina, con i prodotti dell’orto che si coltivano e consumano tra le mura di casa e fuochi “NOMADI” per cucinare convivialmente

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Interni ANNUAL CUCINA 2013 / 49 in apertura, Glasshouse, la microserra da cucina in vetro per erbe e spezie alimentata con lampadina, di Kristina Pojerova. Al centro, l’orto su ruote vegeTable di Giacomo Orta, un sistema modulare in legno massello per coltivare il verde. Sotto e a lato, il tagliere-vassoio Spiceboard di Urbanature per portare in tavola gli aromi.

I

cosiddetti orti urbani saranno a detta dei più apocalittici la soluzione migliore per soddisfare i bisogni alimentari futuri di un pianeta sempre più popolato, visto che entro il 2050 circa l’80 per cento di noi vivrà in centri urbani. Guardata con occhi più benevoli, si tratta di una moda che da qualche anno non smette di creare proseliti, tanto da imporsi come una forma di gardening a portata di tutti. Inoltre, da quando si parla di coltivazione idroponica, con la quale in assenza di suolo si possono fare crescere piante praticamente

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ovunque, i progettisti studiano oggetti e sistemi inediti per coltivare piccole piante. E la relazione tra artificiale e naturale si ribalta. L’orto entra in casa, o si coltiva con poche mosse in balcone, utilizzando sistemi diversi che vanno dai più semplici – ricordano, alla fine, normali vasi per la coltivazione del verde –, ai più complessi, che sfruttano anche la luce artificiale per ricreare mini serre da tavolo. È il caso del progetto (presente anche all’ultima settimana del design londinese, nell’evento Farm Kitchen con Gaggenau) portato

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in alto, dettaglio della lampada Quadra di Bulbolight, la struttura permette di regolarne l’altezza a seconda della crescita di qualsiasi ortaggio o pianta aromatica di cui segue l’intero ciclo vegetativo. Al centro, Quadra di Bulbolight, realizzata in alluminio anodizzato e legno, in due dimensioni studiate sui moduli delle cucine; lavora in orizzontale e verticale consumando come una radiosveglia in stand-by. Sotto, Cynara di Bulbolight, lampada a spot singolo per la crescita di piante di medie dimensioni, si infila o sospende sopra qualsiasi vaso ed è realizzata in alluminio e terracotta modellata a mano.

avanti dalla start-up italiana di Bulbo, con una ricerca tecnologica iniziata nel 2010 presso la Facoltà di Design del Politecnico di Milano ed elaborata per la parte scientifica con il Dipartimento di Agronomia dell’Università di Bologna. Si tratta di un sistema di lampade alimentate a led, in grado di far crescere, sostituendosi alla luce del sole, dei vegetali tra le pareti domestiche, con un grande attenzione per la forma e la praticità d’uso. Secondo il team di Bulbo “la società dei consumi sta cambiando e le città potrebbero ricominciare a produrre cibo”, così si incoraggia questa trasformazione “offrendo a chiunque la possibilità di coltivare in casa tutto l’anno grazie a lampade che combinano funzionalità, tecnologia avanzata e design made in Italy”. A questo punto, prendersi cura del proprio orto in cucina, in salotto o sul davanzale della finestra, sembra oramai davvero semplice.

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Interni ANNUAL CUCINA 2013 / 51 i vasi ‘mboo e crop up di AAIDO MA (Sarah Adinolfi e Francesco Dell’Aglio) soluzioni decorativo-funzionali per coltivare piccole piante in casa, realizzate DA LITHHO ceramic ITALY. sotto, Vertical Garden, in legno e metallo, di Jörg Brachmann per Urbanature, un giardino verticale estensibile fino a 180 metri di altezza per uso interno o esterno e Ortoalto di Verde Profilo, orto componibile e polifunzionale, utilizzabile anche come tavolo o ripostiglio, realizzato in collaborazione con gli architetti Gigi e Chiara Tanzi; è in legno con altezza studiata per una coltivazione in piedi.

Si chiama “balconism”, ed è un movimento ideato da Margherita Helzel, giornalista di design, che vuole mutare la faccia e le facciate tristi della città, spingendo gli abitanti a trasformare in giardini i loro balconi, spesso ridotti a sgabuzzini all’aria aperta dove stivare quel che in casa non entra. “Il balcone – racconta Margherita Helzel – se curato con un minimo di attenzione, diventa un prolungamento della casa, un posto da vivere, che influisce direttamente sul decoro urbano rendendo più piacevole la città”. Come è specificato anche sulla loro pagina Facebook: “Il punto è che quei pochi metri che fanno parte dell’appartamento, potrebbero essere vissuti meglio, ma soprattutto si vedono dalla strada e quindi contribuiscono all’aspetto delle facciate, delle strade, della città”. Lo scorso aprile, in occasione dell’ultima design week milanese, ventun famiglie di due condominii (per ventiquattro balconi) sono state coinvolte nell’allestimento di un intero isolato realizzato con piante e decori di recupero.

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C’è chi ne fa anche una questione di decoro ambientale, o riappropriazione di un progetto urbano che per “imporsi” sceglie di partire dal basso: da semplici gesti, come quello di sistemare il proprio terrazzo, per migliorare l’aspetto – o quantomeno lo sguardo verso l’alto – complessivo delle nostre città (vedi box). E in uno spazio così ridisegnato intorno all’idea di un orto domestico, i complementi ideali sono i barbecue di nuova generazione, che in certi esempi di design possono transitare dentro-fuori casa, facilitati dall’uso di alimentazioni diverse, alternative alla legna da ardere. Più in generale è la riscoperta di una convivialità a tenere insieme le diverse proposte. Il nuovo focolare domestico trova così una sua estensione in fuochi “a portata di mano”, bracieri reinventati con accorgimenti intelligenti e pratici: per cucinare, scaldarsi, creare atmosfera nel verde addomesticato. Si va dalla reinvenzione del caminetto tradizionale, sotto forma di un piccolo braciere con

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camino in terracotta, come nel caso di Faro di Rui Pereira con Ryosuke Fukusada, al più complesso progetto di Baker Cookstove affrontato dallo studio Claesson, Koivisto, Rune e prodotto localmente da Top Third Ventures in Kenya. Il progetto risponde alla necessità pratica di aiutare le popolazioni locali, che cucinano con fuochi vivi alimentati a legna, facendo in modo di usare solo un terzo di questa; proponendo una rilettura, iconica, della tradizione con una “stufa” realizzata in alluminio riciclato, di forma trapezoidale .

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Interni ANNUAL CUCINA 2013 / 53 A LATO, il braciere Baker Cookstove di Claesson, Koivisto, Rune, prodotto da Top Third Ventures. SOTTO Il barbecue BQ2 di Officine Castiglione, una nuova concezione del barbecue a gas su un’idea di outdoor gourmet, realizzato dallo studio Madeindreams e il caminetto da interni ed esterni Faro di Rui Pereira e Ryosuke Fukusada, che si usa con legna o etanolo. Pagina a lato, in senso orario: il barbecue Druida dalle dimensioni ideali per un uso in spazi ridotti, degli spagnoli Mermeladaestudio (photo:Manu Da Costa); il sistema Fridael woodgas stove di Bertus Fridael, per cucinare a biogas, che permette di avere fino a cinque elementi modulari combinabili insieme; il barbecue da tavolo Caliu, in acciaio e base di sughero, dei designer Jordi Bahí e Jordi Güell, i carrelli portalegna e multiuso ripieghevoli di Peter Hornung-Sohner di hinterher.com.

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Dieci aziende, dieci testimonianze di creatività imprenditoriale. Progetto, distribuzione, ricerca sono elementi imprescindibili per penetrare nuovi mercati e consolidarsi sugli esistenti

InTorno aI FuocHI 1. Progettare con grandi architetti Dada ha intrapreso una strategia davvero globale che parte dal design di prodotto e arriva all’architettura degli spazi abitativi, passando per l’innovazione tecnologica e dei materiali. La cucina è sempre più punto focale della casa e ce lo conferma l’esame dei progetti di grandi nomi come Foster o Nouvel, dove, soprattutto in ambito contract, il primo rendering riguarda l’esterno dell’edificio, ma il secondo è sempre quello della cucina. Per questo, la nostra ottica va in direzione di un’offerta complessiva del modo di vivere, che generi una forte interazione tra l’ambiente cucina e il resto dell’abitazione. La direzione, naturalmente, non è univoca poiché diversi mercati presentano richieste molto differenziate; in Europa, ad esempio, si va verso una razionalizzazione spinta degli spazi: abitazioni di dimensioni non estese, ma anche in questo caso la cucina è il luogo fulcro del vivere comune, che deve sempre più dialogare con la zona giorno. Di pari passo, l’evoluzione della strategia commerciale: vogliamo avvicinarci maggiormente al cliente finale ed è un cammino che stiamo compiendo con molti strumenti. Intanto stringendo ulteriormente il rapporto con la rete di vendita monomarca, spingendo il coordinamento dell’immagine aziendale nel punto vendita, per fornire una riconoscibilità immediata, non solo estetica, ma anche delle qualità tecnologiche meno visibili delle nostre produzioni. Andrea Molteni, responsabile del reparto Design e Sviluppo di Dada

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2. Contract Credo che l’esempio più calzante dei nostri principi produttivi, sia rintracciabile nella linea Icon, con cui abbiamo voluto coniugare estetica a funzionalità e ricerca. Si tratta di un prodotto che, nato in un periodo di forte contrazione del mercato nazionale, ha saputo dare una risposta alle nuove richieste del consumatore e i risultati di vendita ci hanno confermato la buona strada intrapresa. La ricerca è fondamentale per un’azienda come la nostra, che sa distinguersi per stile, innovazione e sensibilità alle tendenze, ma anche per la capacità di anticiparle e interpretarle, realizzando sistemi adattabili e plasmabili in funzione delle esigenze dei singoli clienti e dei diversi mercati. Molto buoni i risultati conseguiti all’estero nell’ultimo anno, che ci hanno fatto segnare un incremento di fatturato del 20 per cento. Per il retail puntiamo in particolare su Russia Sud est asiatico, Singapore e in genere, mercati arabi. Ma seguiamo con grande interesse anche il contract dove stiamo operando con successo in Paesi come Turchia, India, Spagna, Hong Kong. In italia, nonostante la sofferenza del momento manteniamo buone posizioni, grazie anche alla capillare penetrazione del nostro marchio: siamo molto conosciuti grazie ai nostri oltre 300 punti vendita e ai nostri cospicui investimenti in comunicazione, compreso il Web, al quale attribuiamo un prezioso valore strategico, in tutte le sue sfaccettature. Alberto Scavolini, amministratore delegato Ernestomeda

di Alessandro Bini

3. Taylor-made Cos’è più importante, il tavolo o quel che ci sta attorno? Ecco, la risposta a questa domanda indica la nostra strategia in fatto di cucine. E non voglio parlare di prodotti ma di quel che avviene tra di essi, di quel che si fa con essi e su come il design possa migliorare la vita delle persone. Il nostro approccio progettuale e la nostra ricerca va in questa direzione, con la ridefinizione di un manifesto di progettazione sempre più sistemico e olistico, che

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A SINISTRA, lo showroom-appartamento di Lago. daniele lago propone un modello di cucina taylor made, sotto il segno del colore. conta di aumentare gli appartamenti lago che risultano una formula vincente. In BASSO, uno degli showroom di aster cucine. L’azienda punta alla sartorialità del prodotto. Nella pagina a lato Linea Hi-Line 6 di dada, il segreto per l’azienda brianzola è l’aumento dei punti vendita monomarca che consentono un rapporto più diretto con il pubblico. sotto, linea Icon di Ernestomeda, progetto nato dalla sintesi di design, innovazione e ricerca. L’azienda ha segnato lo scorso anno un più venti per cento di export e tenuto bene anche nel mercato italiano.

nasca da un collegamento stretto con il food. Tradotto: la destrutturazione della cucina e la sua ricomposizione attraverso una modularità colorata, che permetta un vero taylor-made; io ti do la farina, ma la torta la cucini tu, come preferisci. Per questi motivi, nei nostri studi stiamo cercando di coinvolgere persone che ci aiutino a capire come la cucina possa essere vissuta in maniera sempre più felice: cuochi, semplici utilizzatori, ma anche bambini. Il design sempre di più deve interessarsi del cibo, allontanarsi dal formalismo estetico, per avvicinarsi alla funzionalità. Un’azienda che produce design produce cultura e questa non è un fiore da appuntare all’occhiello, ma la condizione indispensabile per generare innovazione. Commercialmente cerchiamo di seguire la medesima strada, oggi siamo distribuiti da 35 punti monomarca e un centinaio di corner. Ma le soddisfazioni maggiori le abbiamo da una dozzina di appartamenti, cui ne seguiranno a breve molti altri. Si tratta di showroom viventi, vissuti da persone che ospitano chi vuol visitare la casa e organizzano eventi assieme a noi, utili a capire come la gente vive il design, pensati per restituire il senso del vivere in casa e per instaurare un dialogo emotivo con il consumatore. Perché la cucina non è cosa da mostrare ma da vivere. Daniele Lago, art director di Lago

artigianale non potrebbe mai assicurare. Questa filosofia tende a permeare anche la strategia commerciale, che prevede di affidare la vendita dei nostri prodotti a punti vendita dotati di una spiccata capacità di progettazione e di una creatività tale da poter maneggiare al meglio tutti gli strumenti di vendita forniti dall’azienda. Non si tratta quindi dei negozi tradizionali ma di showroom con un taglio più attuale, dove la superficie espositiva è importante non tanto per la quantità dei prodotti esposti ma per i concetti che comunicano al cliente finale. Diventa fondamentale riuscire a trasmettere l’aspetto sartoriale della proposta di arredo, che si ottiene attraverso la creazione di zone operative dove il cliente può sedersi con il proprio architetto e costruire la propria soluzione, scegliendo e toccando tutti i materiali che compongono la cucina. L’obiettivo di tutte le nostre azioni di marketing è quello di rinforzare questi concetti, con una comunicazione

mirata a un pubblico che dimostra un forte interesse verso il design e l’arredamento di qualità, interesse che può derivare dalla propria professione, ma anche nascere da un hobby o da semplice curiosità. A questo proposito, abbiamo attivato anche una strategia di web marketing che ci permette di sfruttare appieno il canale Internet e e i social network, con l’obiettivo di instaurare un dialogo e una relazione duratura con il nostro pubblico di riferimento. Paolo Zonghetti, Direzione commerciale e marketing di Aster Cucine 5. Sistema Destrutturato Siamo migrati dal minimalismo estetico verso il funzionalismo estetico, credo si possa sintetizzare così il nostro nuovo approccio produttivo. In termini concreti, abbiamo deciso di abbandonare il concetto della classica cucina a incastro per focalizzarci sulla centralità dell’individuo,

4. Artigianalità Il nostro approccio nei confronti del mercato è quello di un’azienda che cerca di coniugare al meglio la sua doppia anima: artigianale e industriale. La prima ci permette di garantire al nostro cliente una proposta sartoriale, dove il tailor-made riesce a esprimersi ai massimi livelli grazie a una forte elasticità produttiva, che si fonda su linee di produzione flessibili ma, soprattutto, nella mentalità di tutta l’azienda. Il carattere industriale ci permette invece di realizzare prodotti e soluzioni particolari ma con tempi, costi e qualità certificati da una dimensione ed efficienza produttiva che una realtà semplicemente

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proponendo un sistema destrutturato, dove il cliente realizza i suoi desideri, su misura, che possono mutare nel corso del tempo, con interventi di sostituzione o aggiunta successiva di elementi. Dietro tutto questo esiste un impegno reale e profondo in termini di innovazione che ci consente di trasferire questa estrema flessibilità dal progetto cucina, al living e a tutta l’abitazione. Di pari passo vanno le nostre strategie marketing, del resto, connesse a quelle distributive: la nostra azienda rappresenta un marchio di eccellenza e questo deve essere trasferito sia con tutti i codici nello showroom. Per questo operiamo una selezione attenta dei nostri partner e dei loro punti vendita, ai quali, del resto, siamo in grado di offrire quote di mercato importanti. Si tratta di una politica attuata e gestita a livello internazionale che ci vede impegnati nella ricerca di veri e propri brand ambassador in grado di trasferire competenza progettuale e valori emozionali al cliente finale. Barbara Mangano, Country manager Bulthaup Italia 6. Rapporto con il cliente Ci apprestiamo ad affrontare una nuova era, molto diversa da quella passata: è in atto un cambiamento profondo – ritengo positivo – contrassegnato da un’attenzione maggiore del cliente, il che implica un’etica più profonda per noi produttori. Forse per la capacità delle informazioni di viaggiare con maggior completezza e velocità, certo è che vediamo un pubblico molto più attento e concreto, al di là della capacità di spesa e del momento di crisi contingente. Pertanto il nostro lavoro si riorienta verso maggior ricerca e sviluppo, verso la proposizione di innovazioni, in termini tecnici e formali, ma offerte mantenendo i giusti prezzi. Credo che questa sia la sfida che ci aspetta e la trovo estremamente stimolante. Parallelamente si muovono le nostre linee commerciali e di marketing: diventa importante la qualità delle esposizioni, che deve esssere tanto emozionale

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quanto capace di presentare l’eccellenza tecnica. L’acquirente di oggi non si accontenta più di progetti su carta, desidera vedere, conoscere, misurare e approfondire. Dunque, professionalità e aspetto formativo sono fondamentali, poiché il prodotto risulta ottimo se ottimo è tutto il percorso: produzione, vendita, montaggio, assistenza e così via. Si tratta di una politica che abbiamo impostato da tempo, sia in Italia che all’estero, e che sarà ben illustrata nei nostri due nuovi punti vendita di Londra e Parigi. Dario Presotto, AD Modulnova 7. Materiali naturali Stiamo organizzando molte novità, caratterizzate da forti spessori e nuove essenze, come il rovere, trattato in modo da conservare tutta la forza impattante e la bellezza del legno, con le sue imperfezioni naturali. Ma il nostro impegno è rivolto anche allo studio di nuovi trattamenti che escludano vernici e solventi per privilegiare oli e cere vegetali, per realizzare prodotti sempre più ecologici e attenti all’ambiente, sia in fase produttiva che in quella di utilizzo. Dunque, continua ricerca della qualità nei materiali e nel design, come nel servizio offerto ai clienti, che si spinge, attualmente, allo studio di nuove formule capaci di assecondare una maggior mobilità d’uso di tutta la cucina. Rispetto alle strategie commerciali, in ambito nazionale intendiamo avvicinare con maggior decisione il mondo della progettazione e degli architetti, decisori molto importanti, capaci di apprezzare le peculiarità emozionali e tecniche dei nostri prodotti. Ma, e soprattutto a livello inernazionale, stiamo seguendo con molta attenzione il mondo del contract. Il concetto che possa essere il costruttore, in linea diretta, a gestire l’allestimento della cucina ci sembra molto interessante e destinato a prendere piede, soprattutto formulando offerte di linee, come quelle allo studio, in grado di garantire comunque un alto livello di personalizzazione al cliente finale. Dante Cester, amministratore delegato Cesar Cucine

8. Modularità flessibile La nostra è una continua corsa alla ricerca di nuove soluzioni e nuove tecnologie. Fino a oggi siamo stati pionieri con materiali innovativi, come corian, vetro, blocchi monomaterici e monocromatici e ci distinguiamo ancora con finiture cementizie proposte in molte varianti per diversi particolari della cucina. Recentissima poi l’introduzione, nella linea Aspen, delle finiture superficiali realizzate in Fenix, un prodotto sviluppato grazie alle nanotecnologie, che si contraddistingue per una superficie dalle proprietà straordinarie: bassa riflessione della luce, superficie estremamente opaca, antimpronte, idrorepellente e antimuffa, è fortemente resistente ai graffi, all’abrasione e piacevolmente soft touch. Ma la ricerca si spinge oltre ai materiali fino, ad esempio, alla modulistica dove offriamo sei combinazioni che si adattano a ogni esigenza di altezza del cliente. Insomma puntiamo a favorire la progettualità di chi vive la cucina, anche nelle nostre linee di primo prezzo: ci piace essere diversi anche nella normalità. Questo ci fa apprezzare molto anche all’estero, dove siamo presenti in molti paesi dell’Unione Europea, nel continente americano e in altri paesi emergenti. In particolare, in India, Corea, Marocco, Israele e a breve in Cina e Canada stiamo seguendo interessanti progetti di contract. Enrico Mazzon, direttore commerciale Doimo Cucine 9. Total living Gli ottimi risultati ottenuti dalla linea bagno, lanciata lo scorso anno, ci indicano come sia necessario affrontare l’abitazione nella sua complessità e totalità. Non più solo cucina, ma anche bagno e living, per un rafforzamento del brand e per una completezza di offerta che non possiamo non garantire ai nostri clienti. La stessa folosofia ci accompagna nelle cucine, dove, accanto all’apertura di nuovi negozi monomarca, dobbiamo assicurare molte gamme per le diverse tipologie di

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consumatore, anche su differenti posizionamenti di prezzo. Quindi, continuare a proporre produzioni stilisticamente diversificate, dal classico al moderno, per presidiare ogni posizionamento. Oggi l’azienda conta oltre 300 negozi, di cui un’ottantina monomarca in Italia e si sta espandendo verso il mondo del contract, dove peraltro è sempre stata presente, particolarmente in Usa e Asia. Vittorio Renzi, direttore generale Scavolini 10. 100% made in Italy Grazie all’esperienza maturata e consolidata su scala internazionale, oggi Febal è un brand di riconosciuto valore in Italia e nel mondo. La rete commerciale è costituita da 40 showroom, oltre 500 negozi di cui 100 monomarca. Ma oggi, la nostra strategia commerciale cresce con un nuovo retail concept battezzato Febal Casa: un’idea innovativa, per un diverso modo di interpretare l’arredamento per tutta la casa. Febal Casa si traduce in una formula, una soluzione d’arredo per far vivere alla propria abitazione quella coerenza stilistica e qualità tipica dei prodotti made in Italy.

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Una formula di retail dove i valori sia estetici, sia di contenuto, propri del Gruppo, possano essere veicolati con completezza: Febal Casa si presenta come la riproduzione di un reale spazio abitativo, in cui un percorso tematico guidato conduce il visitatore attraverso una casa pensata, suggerita secondo le idee di uno stile inedito, capace di emozionare. Al suo interno, le cucine occupano una posizione importante, che oltre a ricerca, innovazione, estetica e funzionalità delle linee è sottolineata da una costante evoluzione, con almeno quattro nuove linee lanciate ogni anno, per garantire un’offerta di proposte e servizi sempre “up to-date” in grado di rispondere alla domanda del consumatore di oggi. Vogliamo inoltre individuare idee fresche, innovative e giovani e in questo senso, ad esempio, va il contest sperimentato in collaborazione con Istituto Europeo di Design di Milano, cui hanno partecipato molti giovani studenti fornendo un contributo di concretezza, con contenuti dal design innovativo e brillante. Emanuel Colombini, AD Febal.

in alto. Da Sinistra, l’esposizione a Milano in via Durini di Bulthaup. L’azienda punta sul funzionalismo, mettendo al centro dei propri progetti l’individuo. Cucina Light di Modulnova: ricerca e nuove soluzioni tipologiche e di materiali, a un giusto prezzo scorcio di uno showroom di Cesar. l’azienda lavora sulla qualità dei materiali, legno soprattutto e vernici vegetali che salvaguardano l’ambiente. Open, di Scavolini: 300 punti vendita e 80 monomarca e una forte propensione al contract. sopra da sinistra. una delle nuove linee di Doimo. l’azienda punta sulla qualità di materiali innovativi, come il Fenix, un prodotto sviluppato grazie alle nanotecnologie. cucina componibile Sand di Febal. l’azienda punta alla ricerca lavorando anche con giovani designer portatori di nuove tendenze.

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58 / INproduzione / CucIna & conTracT

76 cucIne per la tour di Danilo Signorello

progetto di alexandre giraldi

Con i suoi 170 metri di altezza e 49 piani, Tour Odeon sarĂ il grattacielo piĂš alto del Principato di Monaco. Le cucine dei 76 appartamenti di lusso della Tour saranno arredate con il sistema bulthaup b3: leggero, funzionale, personalizzabile

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L’

Sopra, due dettagli del sistema bulthaup b3: le colonne sono disponibili in versioni con ante estraibili, anche in vetro, e serrandine; le basi, a destra, sono dotate di cassetti, cassettoni, ante e cassetti interni; nella fuga orizzontale, alta 12 mm e posizionata tra i pannelli, trovano spazio elementi funzionali come i supporti per oggetti che possono essere agganciati alla struttura per essere sempre a portata di mano. a sinistra, render della Tour odeon nel cielo di monaco. L’edificio domina sulle altre costruzioni che arrivano al massimo a 20 piani di altezza. Nella pagina a lato, in alto, una delle cucine Bulthaup b3 progettata per i 76 appartamenti extra lusso della tour. in basso, un dettaglio delle terrazze verso il Mediterraneo: trasparenza e luminosità sono il leit motiv.

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architettura sale sempre più in alto. Spingendo gli edifici ad altezze che sembrano fare il solletico alle nubi e al cielo. Gli anglosassoni rendono bene il concetto: skyscraper significa letteralmente “che gratta il cielo”. Il suono e il senso risultano il primo più duro e il secondo probabilmente più volgare rispetto a “fare il solletico”, ma il concetto è chiaro. Gli skyline delle grandi città del mondo sono sempre più definiti dalla verticalità, in una sfida continua per chi debba detenere la leadership in fatto d’altezza. Anche il Principato di Monaco non è esente da questa rincorsa alla verticalità. Dal prossimo anno (la fine lavori è prevista per la seconda metà del 2014) lo skyline monegasco si arricchirà di un nuovo gioiello: Tour Odeon è la nuova torre di 170 metri d’altezza ideata e finanziata dal Gruppo Marzocco su progetto dell’architetto Alexandre Giraldi. La superficie totale di 100 mila mq sarà occupata da abitazioni residenziali, uffici, businesse center, zone fitness e aree commerciali. 49 piani, 2 attici da 1.000 mq ognuno, un super attico su 5 piani da 3.000 mq, 259 appartamenti di cui 76 extra lusso sono i numeri di Tour Odeon. In architettura, lusso significa molteplicità di scelta nelle soluzioni offerte, progetti personalizzati, funzionalità ricercate, qualità nelle finiture, eccellenza e pregio nelle lavorazioni. Per questo motivo, le cucine dei 76 appartamenti extra lusso saranno arredati da Nora e Marc Market, proprietari degli showroom Market-Küchen Architettura e Market International a Bolzano, con il Sistema b3 di Bulthaup. Una soluzione che offre grande libertà progettuale, soluzioni personalizzabili, elevata funzionalità, ampia varietà di materiali (acciaio inox, alluminio, impiallacciati, laccati e legno massello per le finiture). Un sistema nato per integrarsi non solo alla cucina, ma a tutta l’abitazione, spaziando da forme solide a sottili, da elementi fluttuanti a moduli a pavimento. Una cucina “per cucinare”, con utensili e accessori, pareti multifunzione, spazi di contenimento (colonne, mensole e pensili, moduli soprapiano), contenitori per elettrodomestici, punto acqua integrato nel piano di lavoro, box funzionali con taglieri, portacoltelli e scomparti, equipaggiamenti interni (portacoltelli modulari, vasetti portaspezie, contenitori in legno). Architettura, innovazione e qualità per progetti che puntano sempre più in alto.

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PRogETTO ecomuseo di Alessandro Bini foto di Alfio Garozzo

A Pachino, storia di un palmento dove è nata la vitivinicoltura moderna: realizzato dal marchese Rudinì, padre di Alessandra, la nobildonna che fece perdere la testa a D’Annunzio. Oggi in parte restaurato come museo storico della città

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a struttura è uno dei migliori esempi di archeologia industriale nel settore enologico in tutta la Sicilia. Venne fatta costruire da Antonio Starabba marchese di Rudinì nella seconda metà del XIX secolo. Il marchese, che era nativo di Palermo ma proprietario del feudo della zona, fu anche uno dei personaggi più influenti della sua epoca: più volte ministro, arrivò alla Presidenza del Consiglio per ben due volte tra il 1891 ed il 1896. E qui l’archeologia industriale si incrocia con il miglior gossip storico, poiché Antonio, oltreché statista

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Interni ANNUAL CUCINA 2013 / 61 Nelle foto di queste pagine, il grande Palmento in cui avveniva la pigiatura dell’uva, voluto dal marchese rudinì. Costruito nel 1897 a pachino uno dei piu’ grandi stabilimenti enologici industriali dell’epoca in Sicilia. Lo stabilimento di oltre 3 mila metri quadrati possiede un ipogeo sotterraneo scavato da cinquanta uomini nel corso di cinque anni. Oggi è stato parzialmente restaurato dalla fondazione temporanea palladio con fondi europei. trasformato in museo archeologico e storico del territorio e svolge un ruolo importante con una collezione partecipata, frutto di donazioni private e di dissequestri archeologici dormienti

fu il padre di Alessandra, nata nel 1876, mentre il famoso statista era tutto impegnato nella sua carriera politica. Questa Alessandra sarebbe stata destinata a rendere davvero noto il nome del casato, a causa della sua storia d’amore, con Gabriele D’Annunzio. E non fu una storiella passeggera: Nike, così l’aveva ribattezzata il poeta, causò la rottura del rapporto con Eleonora Duse, spezzando inesorabilmente quella coppia che aveva inventato il divismo sentimentalerotico. Sandra, un metro e ottanta di – si racconta – straordinaria bellezza, pare però avesse conquistato il Vate, grazie alla sua forza e determinazione, quasi virile (“Amo i cavalli, i cani, la caccia, e tutte le cose che mi mettono in condizione di provare agli uomini che non tutte le donne sono animali da preda…” gli scriveva all’inizio della storia). Certamente condivideva con lui molti altri eccessi. Quando nel 1904 si trasferì con lui alla Capponcina storica casa di D’Annunzio a Settignano, i domestici passarono da cinque a 21, i cavalli da due a 10 e i cani da quattro a 50. Gabriele non era poi ricchissimo, tant’è che pochi anni dopo i creditori gli avrebbero fatto porre sotto sequestro tutti i beni. Dunque, anche la stauaria

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Sandra ci mise del suo. E il papà marchese si arrabbiò non poco, visto che le tagliò i finanziamenti, facendola inabilitare, e togliendole anche la patria potestà sui due figli avuti dal precedente matrimonio. Tra i beni messi sotto tutela anche il Palmento, che nel 1933 fu trasformato in Cantina sociale - anonima cooperativa A. Di Rudinì e con questa ragione sociale restò in attività fino ai primi anni Sessanta. Oggi, il recupero dello stabilimento Di Rudinì, che ha svolto un fondamentale ruolo nella storia economica locale ed è stato testimone del passaggio dai sistemi produttivi artigianali a quelli industriali, è stato inserito dall’Amministrazione Comunale nel progetto “Ecomuseo del Mediterraneo”, finalizzato al recupero del vecchio manufatto. Restaurato nel 2006 con fondi europei, dal Comune di Pachino, associazione temporanea Palladio sotto l’amministrazione del sindaco Paolo Bonaiuto, svolge oggi la funzione di contenitore culturale come museo archeologico e storico curato . L’ipogeo sottorreaneo di circa 2 mila metri quadrati stupisce per l’imponenza anche se, ancora oggi, non tutta l’opera è resa fruibile al pubblico.

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Beautiful and good p. 4

The world of the kitchen is more timely and trendy than ever. Especially the Italian kitchen. We are looking at a phenomenon that began rather quietly at the start of the 1990s in the occidental countries, and has now spread around the globe. Namely the pleasure of putting the kitchen at the center of life and pleasure, an airy, accessorized space, with avant-garde technology inspired by industrial kitchens in a domestic version. The evolution has happened gradually, of course: we have gone from very high-tech kitchens to spaces designed for the needs of their inhabitants, extremely modular, flexible places with versatile typological solutions and design proposals. To satisfy a wide public, from those who like minimal and essential style, referencing certain formal theorems of artists like Donald Judd, to those who opt for a warmer, vintage look, like country kitchens reinterpreted in a contemporary way. The materials also fit into this dynamic: we have seen an alternation of substances in the various models. From those ideally suited to the kitchen environment, like Corian and steel, to traditional materials that have made a comeback in recent years, like marble and wood. The latter is now applied in natural, untreated finishes, a sign of a greater focus on ecosustainability and new awareness of environmental impact. Observing the offerings of the manufacturers, especially the Italian firms that are exporting their goods all over the world, we can see that the kitchen is by now an integral part of the living area, producing a contemporary paradox: the living room is starting to look like an extension of the kitchen. This is justified if we consider the fact that family life and socializing generally happen near the stove. Cooking and eating have more value and are more assiduously practiced than the genteel entertaining of guests in vogue back in the 1700s. The modern world focuses on food, as proven by the theme of Expo 2015 in Milan, Feeding the Planet. Gilda Bojardi

Good taste in Milan p. 6

text Patrizia Catalano The city is preparing for Expo 2015. New venues are opening, including restaurants where international taste blends with the classic style of the city. In the rankings of the European cities most often visited, Milan is in 17th place, just above Rome at number 18. Milanese tourism is quite different from Roman tourism. The list also covers business travelers, though Milan does welcome visitors interested in its many cultural offerings and its facilities, starting with its hotels and restaurants. Good news and good food might be the slogan for this city that is still rather quietly gearing up for Expo 2015, the international event with the emblematic theme of “feeding the planet” which will occupy the area to the north of the present Milano Rho fair, but will inevitably have an impact on the whole city. There are already three new addresses. From the roof of the headquarters of Dsquared, the brand of the fashion designers Dean and Dan Caten, there is a marvelous view. We’re very close to Corso Como and the Via Sarpi-Chinatown area: at Via Ceresio 7, there is now a restaurant where the wizard of Mediterranean cuisine Elio Sironi is taking advantage of a truly superlative location: an outdoor dining area with twin swimming pools, designed by Storage Associati, and a comfortable indoor space by Dimore Studio. Shifting to the center of Milan, since September there is an obligatory stop on Via Manzoni. It’s name is Larte, the restaurant, gallery and boutique where good food and wine go together with design, crafts, fashion and contemporary visual languages. Created by Altagamma, the association of the best luxury brands of Made in Italy, orchestrated by Davide Rampello, this venue features brands like Alessi, Artemide, Cà Del Bosco, Caffarel, Cantine Ferrari, Capri Palace Hotel, Illy Caffè, San Pellegrino and Santo Versace, in the heart of historic Milan – 400 square meters of space, in a building that was once home to the great novelist Carlo Emilio Gadda – for a strategic concept based on contamination. The goal, as explained by the president of Altagamma Andrea Illy, is to “revitalize Milan as a pole of creativity.” From Burri to Castiglioni to works by the likes of Arnaldo Pomodoro and Fortunato Depero. For the interiors, Artemide lights up the atmosphere with lamps by Carlotta de Bevilacqua. Jannelli&Volpi covers the walls with the Jwall tailor-made line, produced specifically to interpret materic textures with a cement effect. Gran Comfort chairs and an extraordinary semi-transparent golden wall offer a view of the team of chefs at work in the kitchen. Finally, in the area of restyling, here’s another favorite spot, completely regenerated thanks to the design by the Milan-based studio Rebosio + Spagnulo, active for some time now in the deluxe hotellerie sector. It is the new terrace bar of the Carlton Baglioni hotel on Via Senato, featuring use of the architectural fabric Spartito designed by the studio for the textile manufacturer So Far So Near, and inspired by the musical scores of the Italian composer Daniele Lombardi. - Caption pag. 6 Ceresio 7 is the address of the restaurant on the upper level of the Dsquared building, of the famous fashion brand of the brothers Dean and Dan Caten. An enviable location with a large terrace equipped with two twin swimming pools, and an interior furnished in the most contemporary urban style. The architectural design is by Storage Associati, while the interiors are by Dimore Studio. In the kitchen, chef Elio Sironi reinterprets the Mediterranean tradition. - Caption pag. 7 Minimal chic style at Larte, in Milan on Via Manzoni, the boutique-gallery that combines food, art, fashion and design for Altagamma, with orchestration by Davide Rampello. Warmed up by surprising details, like the metal shelving in coffee and nougat colors, the semitransparent wall between the restaurant and the kitchen, the sculptural mannequins and the application of cork, a tribute to fine wine, with an installation of antique books. This venue will become a point of reference for visitors to Milan during Expo 2015. To the side, the veranda of the Carlton Baglioni Hotel on Via Senato: to the left and on the ceiling, views of Spartito, the new fabric in copper and metal produced by So Far So Near and designed by the studio Rebosio + Spagnulo, responsible for the entire project, inspired by the musical scores of the composer Daniele Lombardi.

New BISTRO & Restaurant p. 8

text Olivia Cremascoli “Paris, my dear, must we part”? Of course not! There’s no better time to go there. Never before have so many flamboyant venues been opened. What about a gourmand sojourn with design view in Paris? It can be done, since this lively capital never fails to come up with new places that fit the bill – brasseries, bistros, bars à vin – beautiful and tasty, ready for reviews in Le Fooding, the alternative guide (as opposed to the lofty Michelin), a sort of Lonely Planet of French restaurants, which has recently recommended many gastro-bistros, combining two concepts in one. Among the most active designers of these places of refreshment in the Ville Lumière, we find the usual Philippe Starck (with Claude Louzon), who provides clients with irresistibly seductive venues (the latest are the phantasmagorical Miss Ko, with Asian fusion food by the chef Fabrice Monot, on the luxurious Avenue George V, set in 500 m2 of “collage fou” composed of dreamy islands, halfway between art – thanks to the interventions of David Rocheline – and cinema, bringing to the surface images of Peter Greenaway, and Ma Cocotte, an entirely different atmosphere, more basic, established French cuisine, in a completely different zone, Saint-Ouen, near the city’s most famous flea market). When it comes to hotels and restaurants, in Paris the ‘sovereign’ India Mahdavi is giving Starck a run for his money. The oh-so-chic Iranian-English designer living in France has put her signature on several new venues of Gilbert & Thierry Costes (Beaumarly Group) with her usual ultra-refined taste (she has also written the book Home Chic). From the Café Germain, at Saint-German-des-Prés, to the very new Café Français, on Place de la Bastille, Mahdavi has created some extremely special brasseries. Quietly, in one of the most charming (and expensive) zones of the city, that scrap of land on the Seine known as Île Saint-Louis, the Spanish designer Jaime Hayon has dealt a masterful blow: he has transformed what was once an old restaurant for tourists into a brand new super-design and super-gourmand location (thanks to chef Antonin Bonnet, who likes local ingredients): Le Sergent Recruteur (they’ve kept the original name), a creation of the publisher Behind The Scene. A culinary experience based on “the good, the beautiful and the simple,” subdivided into three different spaces: the bar (the 4.4, with tasty street food), the restaurant and a private salon – in the basement – with a table for ten in a suggestive setting. - Caption pag. 9 On the facing page: the Asian fusion restaurant Miss Ko (www.miss-ko. com), designed by Philippe Starck with Claude Louzon. From the top, the yakuza with tattoos by the artist Horikitsune and the two ‘islands’ of the restaurant, a “mad collage.” On this page, from

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top: Le Sergent Recruteur (www.lesergentrecruteur.fr), on the Saint-Louis Island, an initiative of the publisher Behind the Scene, designed by Jaime Hayon (a dreamy narrative, from the Middle Ages to the XXI century), directed by the chef Antonin Bonnet. Café Français (www.beaumarly. com), a project by India Mahdavi with cuisine by Jean-François Piege.

Bien Vivre at the table p. 10

text Danilo Signorello At the restaurant of the Technogym Village in Cesena, wellness is based on the quality of the food and the selection of zero-km products, available every day for a healthy, balanced diet. Eating is an act full of meanings. How we eat and what we eat depend on a set of different factors: personal and family habits, the resources offered by the territory, the relationship that is created between people and food. Nutrition leads to physical wellbeing, just like healthy, constant exercise. This is why Technogym, a world leader in the sectors of wellness and fitness, has created a corporate restaurant in the Technogym Village in Cesena, designed by Antonio Citterio Patricia Viel and Partners, that lives up to the company’s reputation. Wellness for workers and visitors to the facility is an absolute priority, also in the kitchen. The medical-scientific research team of Technogym directly concentrates on nutrition, developing dietary itineraries and proposing three lines each day: vegetarian, Mediterranean, zero-km organic. The raw materials arrive from selected local suppliers, a project that is part of the “Romagna-Wellness Valley” initiative promoted by Nerio Alessandri, president of the company, who wants Romagna to become the leading European wellness district. A laboratory of experiences to improve quality of life, where the Technogym Village is the main engine, together with Technogym University, T-Wellness Science Center, T-Wellness Store & Showroom, T-Wellness Garden and the T-Wellness Restaurant shown here. The restaurant is open to employees and the over 50,000 annual visitors, who can enjoy dishes prepared by selected chefs who cooperate with the psychologists and specialists of the wellness center. Large wall panels provide useful information for greater awareness of the relationship between physical activity and nutrition; a large fruit and vegetable area is always available; high and low seats and tables permit eating in different positions, because posture is also important. Finally, a large nutrition pyramid reminds us that the word diet (from the Greek “way of living”) does not indicate a regimen for the loss of weight, but an intelligent selection of foods. Because eating well is an important part of everyday bien vivre. - Caption pag. 11 On this page, views of the restaurant: it is possible to dine seated at traditional tables, on stools with higher tables, or on foot for a quick snack. On the page to the left, the walls of the T-Wellness Restaurant covered with large panels that provide useful information on nutrition and food quality. The fruit and vegetable area is the largest, and is always available.

Please have a seat p. 12

text Patrizia Catalano The kitchen is the most shared space in the home: teamwork for food preparation, amidst hoods and stovetops. For guests the kitchen is no longer off-limits. - Caption pag. 13 Custom kitchen by the Mood&Dome architecture studio of Modena, with white and bordeaux finish. Glass Design table, in glass like the wall separating the kitchen and the living room. Driade stools, Venini vase. Facing page: a divider system by Rimadesio separates the kitchen by Rossana from the living area: the style of the operative zone of the kitchen and the convivial space of the living room remains the same. - Caption pag. 14 Nordic style for this space based on different tones of white: finish in satin white and Corian counter for the kitchen by Ernestomeda. Floors by Marazzi, walls and ceiling in white lime. As a contrast, the cooking zone with iron-tone finish, induction range and Whirlpool exhaust hood. To the side: a tailor-made kitchen designed by the studio Parisotto+Formenton for Minotti Cucine. Top in Carrara marble combined with heat-treated wood. Chair by Carl Hansen & Son. - Caption pag. 15 White returns constantly as the favorite color, used alone or together with dark wood or lacquer finishes in forceful tones, with frosted glass. Among the new entries, after the wine cellar units for enjoying wine at the perfect temperature, the vintage-style meat slicers, true collector’s items. - Caption pag. 17 Total black to set the kitchen apart from a living area with pale, natural tones. In a small space, daring use of a hot color like geranium red, for a forceful touch of personality. Red lacquer for a kitchen in a small space, to add character. Pop choices for the accessories, like the collection of cartoon characters on the credenza, in place of cups and glasses. Facing page and to the side: black iron with steel worktop in the kitchen produced by the Danish company Vipp, famous for its trash bins and now offering a complete collection of furniture for the home.

Scent dinner p. 18

text Olivia Cremascoli Chandler Burr wasn’t satisfied with the Scent Notes he wrote from 2006 to 2010 as fragrance criticism on the pages of T, the style magazine of the New York Times. Nor was being the curator of the department of Olfactory Art of the Museum of Arts and Design of Manhattan enough to give expression to his passion for the enchantment of beautiful smells. So he invented the Scent Dinners, which over the years have become famous on an international level, exported all over the world. During these dinners Chandler Burr (www.chandlerburr.com) entertains the guests for about three hours, with great verve and wit, as they sample delicacies for the palate, but also for the nostrils. In practice, these are sophisticated five-course repasts, usually organized in prestigious restaurants of grand hotels, carefully assembled days earlier in a sort of kitchen conclave by Burr himself, together with the executive chef and the sous chef of the selected venue. Experimenting and testing, together Burr and the chefs organize a menu that emphasizes, from course to course, the gourmand fragrances highlighted in the perfumes (all on the market, including well-known scents) selected for the evening. A scent dinner is a blend of refined recipes and a stimulating interactive master class on fragrances and perfumes, which means – according to Burr – “two parallel dinners: one olfactory and invisible, the other for the taste buds, and edible.” During these dinners, prior to the arrival of each course the guests sample various mouillettes sprayed with different raw materials of the art of perfume – for example, fragrances or oils of Peruvian pink pepper, Brazilian cacao, Indian saffron, French mint, and so on – and then famous perfumes that could also be defined as culinary, such as Shalimar 1925 by Guerlain (whose core is vanilla), Angel by Thierry Mugler (whose key molecule is ethyl maltol, conveying the scent of spun sugar), or the remarkable floral chocolate of Missoni, while for the perfumes by Tom Ford there is plenty of choice: Black Orchid, Neroli Portofino, Jasmin Rouge, Tobacco Vanilla, Azure Lime, Tom Ford Noir... Throughout the evening, from one dish to the next, Chandler Burr alternates mouillettes with aromas of raw materials and others with true perfumes, interacting with the guests and also taking them behind the scenes of the perfume industry and its history. At times, when the groups get involved, ‘teams’ are formed to guess the aromas of the mouillettes, which even if you know them are hard to recognize, since the odor of a citrus fruit or a spice, away from the physical context of a dish, can be something one senses on the tip of the tongue (or the nose), without being able to clearly identify it. In Italy the first Scent Dinner of Chandler Burr was organized by Pitti Immagine during Fragranze 10, while the choice of elite restaurants inside luxury hotels has gone to Starwood Hotels & Resorts (www.starwood hotels.com) and, in particular, its two luxury brands St. Regis and The Luxury Collection, which have recently organized scent dinners, for 150 euros per guest, at the St. Regis in Florence and Rome, the Danieli and the Gritti Palace in Venice (which in November also hosted a different format, still based on scent and flavor, namely a cooking lesson at its new Epicurean School). - Caption pag. 18 News at the table. Worth a try: a scent dinner, culinary plus olfactory culture, led by a brilliant orchestra conductor. On this page, from top: the silhouette of Chandler Burr with a perfumed mouillette. In the kitchen of the Club del Doge restaurant, inside the Gritti Palace Hotel in Venice, executive chef Daniele Turco surrounded

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Interni ANNUAL CUCINA 2013 / 63 by his kitchen brigade and, right, by the courses of a ‘scent dinner.’ In the kitchen of the Winter Garden by Caino restaurant, inside the St. Regis Florence hotel, a meeting before a ‘scent dinner’ between executive chef Michele Griglio, Chandler Burr and sous chef Marco Tremonte. - Caption pag. 19 On this page, from top and from left: a guest at a scent dinner, the journalist Giovanna Zucconi Serra, who has recently begun to produce solid fragrances in Val Tidone. Indispensable items for a scent dinner: mouillettes, gourmand essences and, in this case, perfumes by Tom Ford and Hermès; a scent dinner at the Gritti Palace in Venice (left) and at the St. Regis Florence (the latter during Pitti Fragranze 10), with Chandler Burr (standing) as the master of ceremonies.

Tending the vineyards p. 20

text Olivia Cremascoli Discovered late in life, certain pursuits bring happiness: the French weekly Le Nouvel Observateur reports that agriculture takes second place in the rankings of activities that make life worth living. But three famous names in the Italian business world already know all about it. Nomen omen: when you reach Pratolungo (No) and pass the gates of the house with wine cellar and vineyards of Alberto Alessi, you immediately notice a lawn (prato, in Italian) with fallen autumn leaves, harmonies of hues that are a perfect accompaniment for the sky. “I don’t have the leaves raked away, I like it this way,” says Alessi, adding: “Since I began to live in this house, and since I began making wine, I have become aware of the cycles of nature.” A significant statement for a gentleman who is the president of Alessi s.p.a., but has also always lived in the region near Lake Orta, far from the noise and soot of the city. So it is the agricultural activity that has changed his perceptions? Probably. Alberto Alessi, clearly a quick study, tells us that since he started the adventure of making wine twelve years ago, he has read only books on this subject, and on the growing of grapes, especially organic cultivation, based on the anthroposophic vision of Rudolf Steiner (18611925), who foresaw sustainable systems of production, restoring a correct connection between earth and heaven. “At first I thought that with biodynamics (the influence of the stars on the land, elimination of chemicals, fermentation without yeasts, and much more, ed.), things would happen of their own accord – Alessi recalls – but I had to think again: producing quality wine is a big commitment, and apart from the professionals who work on an everyday basis, I too devote half my weekends; nevertheless, after 12 years of investments, not just in economic terms, I can finally say that I am satisfied, and I will present my wines – a Pinot Nero, a Chardonnay, a late harvest and a sparkling wine, as well as a Grappa – in April.” We would look forward to a Design Week in Milan with Alessi wines, but that is not going to happen: no Salone, no Vinitaly, no press conference: Alberto Alessi has decided to do it his way, also with his wines, which look very design-oriented (he has created the bottles himself, for which he is considering a system of recycling for other functions, while Marti Guixé is working on the graphic design of the labels and the winery website, since the wine will only be sold to consumers, through e-commerce). So we will not be able to sample Alessi wines in the finest restaurants? “Well, maybe some of my favorite restaurants, but that will be the exception to the rule.” Usually people who appreciate wine also like to eat and perhaps to cook as well. Alberto Alessi says he likes to prepare recipes of the local tradition: from tapelucco (ground beef and cabbage cooked in hearty red wine, served with polenta) to ‘torta del pane’ (stale bread soaked overnight in milk, with eggs, raisins, pine nuts, bitter chocolate and amaretto crumbs). He has also invented a dish, in honor of Mexican chili peppers, called ‘pollo bruciaculo’: chop the chicken into 8 pieces, brown in a pan, then cook for four hours in sweet wine together with turnips, peppers, carrots, adding peas and cauliflower towards the end. Making wine is considered an absorbing activity, today, certainly more relaxing than playing the stock market, and more elegant than the credit crunch, as already emphasized by films like Sideways (2004), A Good Year (2006) and Letters to Juliet (2010), the latter shot at Borgo Scopeto (Siena), one of the wineries (also with a resort and spa) of Elisabetta Gnudi Angelini, who in August narrated her suddenly bucolic life at the Festival of Stories in Valle di Comino. The entrepreneur who moved from Rome to Tuscany at the helm of four companies (Borgo Scopeto, Caparzo, Altesino, Doga delle Clavule) amidst the terroirs of Chianti Classico, Montalcino and Morellino di Scansano, has managed to do business starting with environmental protection and the use of renewable energies, obtaining safety and health certifications and quality management kudos. Widowed and faced with the task of taking care of her husband’s estate (Angelini), she decided to leave pharmaceuticals behind, as well as the decade in which she was the business partner of the actor Luca Barbareschi, producing theater pieces and films (for example, she translated and brought to Italy works by David Mamet and Sam Shepard), to finally “follow the rhythm of the seasons,” i.e. working on wine, which she says “is the most satisfying of all activities,” maybe out of nostalgia for the countryside of Budrio (Bologna), from which her family hails.Our tale of serene existences in the midst of vineyards and cellars continues with a younger exponent, Giovanni Bulgari, who at the end of March officially opened, with a delightful country-cosmopolitan party (from the local marching band to the actor Riccardo Scamarcio, goats and geese to the artist Luigi Ontani), Podernuovo at Palazzone (a district of San Casciano dei Bagni, on the border between Tuscany, Umbria and Lazio), 22 hectares of vineyards with winery, designed by Massimo Alvisi, whose partner (and wife) is Japanese, Junko Kirimoto, and contributed the logo and graphics. Another cultured approach to rural life, focusing on the safeguarding of nature and landscape. As Giovanni Bulgari explains, “when we bought it in 2004, the vineyard had been abandoned for some time; we uprooted it and replaced it with Sangiovese and other varieties (Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Montepulciano, Merlot, Petit Verdot, ed.), and in September 2012 we were ready to present three products, Therra, Argirio and Sotirio. I immediately opted for the so-called ‘soft pruning’ technique developed by Simonit (Oscar of Wine 2012 as best agronomist-viticulturist, ed.) & Sirch (grape preparation and inventors of the Italian School of viticulture with 12 facilities in Italy and Europe, ed.). My vineyard is, in practice, composed only of natural, organic materials, and only algae are used as nourishment, though I cannot say it is based on biodynamics.” What prompted Giovanni Bulgari to abandon a life of luxury for this contact with Mother Earth? “My idea of luxury is living in the country – he responds – I don’t like cities. I’ve always been this way, since I was a kid I wanted to live in the country, where the quality of life is much higher. My grandmother, who passed away at the age of 103, had a house in Frascati with a small vineyard: I would help her during the harvest, and I remember the wooden presses and the cellars. The wine made there was terrible, but I fell in love with the whole process.” The winery-building of Podernuovo is discreetly inserted in the setting; it uses natural energy in a non-invasive way, also through photovoltaic and geothermal systems, with zero emissions of carbon dioxide. - Caption pag. 20 Alberto Alessi and his vineyards, near his home with winery annex (designed by Alessandro Mendini) at Pratolungo di Pettenasco (Novara), on Lake Orta, facing the San Giulio island. - Caption pag. 22 Elisabetta Gnudi Angelini resembles Tippi Hedren, the actress loved by Hitchcock, but even after many years in show business she says that her dream – come true – has always been to make wine. - Under the ownership – since 1998 – of Elisabetta Gnudi Angelini of the Caparzo estate (images below) on the hills of Montalcino (Siena), the hectares of Brunello vineyards have gone from 14 to 90 in number, and the overall hectares of the estate to 200. On the hills of Chianti Classico, Borgo Scopeto (images above) has been known since 1079 as the fortified settlement of the cathedral of Siena. 58 rooms, two swimming pools, two tennis courts, a gymnasium and a spa, the La Tinaia restaurant directed by the chef Angelo Maucione (www.borgo scopetorelais.it) and the agricultural company of the same name, about 500 hectares inside the village: about 72 hectares of vineyards, 120 of olive groves (7000 plants), 300 of woods. - Caption pag. 23 Giovanni Bulgari, after years of apprenticeship in the family jewelry company, has opened in March, with his father Paolo, a vineyard with winery in Tuscany, and produces olive oil in Umbria with his three sisters. Founded by Giovanni and Paolo Bulgari, the Podernuovo winery (www.podernuovoapalazzone. it) at Palazzone (Siena) was designed by the Roman studio of Alvisi Kirimoto + Partners, making the landscape cross the architecture, and vice versa. 22 hectares of vineyards, from 340 to 380 meters in altitude, planted with Sangiovese, Montepulciano, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot and Petit Verdot. Photos Ferdinando Guerra.

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Modesign p. 24

text Matteo Vercelloni n October, Treviso hosted MODESIGN -Made in IUAV, a creative platform promoted by the Venetian university to activate interaction between the degree program in Design and local business. “Design from the earth to the table” was the theme this year: food, its consumption, production and conservation. Expo 2015, “Feeding the planet. Energy for life” is fast approaching, and the initiatives, exhibitions and events on the theme of food in all its many aspects (cultural, historical, scientific, nutritional, symbolic and spectacular) are spreading like wildfire, sometimes managing to suggest new proposals that can have a concrete impact of interaction with territorial realities, also in terms of design experimentation. This is the case of the event Modesign, which the IUAV University of Venice organized this year on the subject of food, approached in debates, encounters, workshops, collateral events and itineraries in the city of Treviso, and above all with the exhibition “Design from the earth to the table.” Through four design workshops involving 120 students and ten professors and tutors, the initiative attempted to concretely respond to the question: how can design contribute to enhance the agricultural products of the territory, helping operators in this sector to perfect the chain leading from cultivation to the kitchen table? Through direct discussion between students, farmers and local companies and consortia, innovative ideas emerged for certain products from the land of the Veneto. From the redesign of tools to the creation of possible utensils, from work garments and footwear to the redesign of certain everyday objects, the experience of MODESIGN looks like a possible model for teaching activities in contact with the realities and history of the territory, approaching its critical points, values and problems. Caption pag. 25 Above, thematic panels in the exhibition “From the earth to the table” and an image of the opening of the show. Below, the talk with Oscar Farinetti, the founder of Eataly, and a signage totem in the city of Treviso. Facing page, above, an image of the correlated exhibition “Pure cooking”, on cookware and complements designed by Tobia Scarpa for San Lorenzo. The “Veneto ortofrutticolo” map by Michele Bruttomesso. Below, “Three in one” shopping cart for the transport of fruit and vegetables from the market to the home, by Fabrizio Conte, and “Richiccoso,” a picnic kit to make use of the rice of the Po delta by Stefania Bortolato, Andrea Casara, Andrea Cisolla, Filippo Rossetti.

Artfully cooked p. 26

text Monica Baio As in any cookbook recipe, the list of ingredients offers a glimpse of the final results: photography, music, cinema and design, in the right doses, narrate food and the spaces in which it is consumed. - Caption pag. 27 The gloves of the Second Skins collection are not a fashion proposal, but the artistic exploration of Tara Bursey (www.tarabursey.com) in the territories of anatomy, biological taxonomy and kitchen scraps: garlic and onion peels, reassembled in their natural patterns, dress feminine hands like the softest of fabrics. White Pub 4: it looks like a scene taken from the domestic, messy life of any home, but the child standing on the table, under the eyes of his mother, is a pictorial intervention inside the shot. When the artist is Urs Fischer, from Switzerland, even the most traditional of art genres, the portrait, takes on a grotesque sense of humor: female and male figures, with the vintage charm of archival images, enlarged on monumental panels, have the ovals of the faces completely covered with hard boiled eggs, some cut in half to show the yolk. To the left, Problem Painting, 2013 © Urs Fischer. Courtesy Urs Fischer and Gagosian Gallery. Photos James Ewing. This is how Americans cooked in the 1930s: directly from the collections of the Henry Ford Museum, the Electrochef stove (left) in enameled metal, with 6 electric burners and two ovens with Bakelite handles. The kitchen of the future, on the other hand, comes to grips with small spaces and the logic of ecocompatibility: Ecooking, designed by Massimo Facchinetti for Clei, is like a totem (70 cm x h. 200) of elements that rotate around a central pivot for the conduits: refrigerator, sink, induction range, microwave, dishwasher, extractable counters, adjustable lights, some optionals (built-in coffeemaker and vertical garden) and solar panels to provide energy for the different appliances. - Caption pag.28 “Introducing insects as food, we could generate a different global nutritional model, replacing the present production of protein based on intensive livestock raising that is no longer sustainable.” This is the thesis of Giulia Tacchini, a “food acts” designer (www.giuliatacchini.com): between cooking, university teaching positions and FAO congresses, her appealing preparations like chocolate covered crickets, insect brittles and Integrative Biscuits (a project in collaboration with Brian Sironi at the Salone del Mobile 2013) help to get over our distrust of something different, which is a tradition elsewhere. To raise awareness of an urgent theme. - Caption pag. 29 Their third CD, entitled Onionoise, was just released; the twenty members of the Vienna-based Vegetable Orchestra, musicians and more, mix free jazz, electronics and house music without limits, constructing and refining instruments made with vegetables. At the end of the concert, a nice bowl of soup! © Zoefotografie (www.vegetableorchestra.org). Among the many archives included in the Archivio del ‘900 of the MART museum of Trent and Rovereto, the Fondo Somenzi contains the documentation of Mino Somenzi, a founder of avant-garde magazines to support the Futurist Movement. Camouflage of Objects: the perfect bourgeois, 1932, left, is a photograph by the Futurist Tato (www.mart.trento.it).Fried and served on paper: this is the fate of iPhones and iPads, the Deep Fried Gadgets of Henry Hargreaves, a former model from New Zealand, now famous for his research on the relationship between photography and food, leading him to burn pizzas and immortalize rainbow hamburgers (www.henryhargreaves. com). Waiting for a near future of 3D printers and open source design, here’s a ductile, strong and sustainable material that makes it possible to produce objects with low cost and low technology, for infinite reproduction: just shape a simple electrowelded screen, on which to place unleavened bread dough, and cook it in your oven at home. The Pain Brut or Pane Armato is a project by Antigone Acconci and Riccardo Bastiani (www.a-rstudio.it). - Caption pag. 30 The Snodo fork is ideal for dishes like fried foods, to eat with the hands, while the one with the long grip is perfect for stealing from buffets, and the perforated spoon is great for people who hate broth. This is how the artist Giovanni Scafuro sets the table, at home or in well-known restaurants, for dinners featuring recipes that bring out the double meanings of the flatware, where the main ingredient is imagination. For upcoming events see www.forkeat.it. The classic shared apartment where young people from all over Europe coexist has become, in the work of Spela Volcic, an opportunity for portraits: the young people, with the same ingredients, timing and tools, have made and cooked bread, which the artist photographs together with the maker, mapping different identities and sensibilities (www.spelavolcic.net). Slow Food Story is the story of a group of friends, first of all Carlìn/Carlo Petrini, driven by a fun approach to life, advocates of the “right to pleasure” at the table. Their cultural project, narrated in a documentary, becomes an international phenomenon, a pacific, slow revolution, starting in Piedmont and becoming a forerunner of the present global debate on food resources. A dancer, restaurateur and founder of Eat Art, Daniel Spoerri is famous for his Trap Paintings, where what remains of a dinner, from the table to the dirty dishes, becomes an eternal artwork. Right, Seville Series Nr. 11, 1991, assemblage. Courtesy Villa Croce Museum of Contemporary Art, Genoa. Photo Mario Parodi. - Caption pag. 31 Design with an ironic approach. It seems to translate the expression “living room with kitchen corner” seen in real estate ads. The 365 divan by Campeggi can be transformed into a bed with two simple gestures: the cover, with the illustrated decoration Altolocato ©Francesca Bazzurro, reproduces a super-accessorized kitchen. The poet of light, on the other hand, the German designer Ingo Maurer, celebrates the main dish of Italian cuisine, spaghetti with tomato sauce, rising atop a sculpture of interlocking flatware and lit by LEDs: the Veramente al Dente lamp, a limited edition.

Like a Chardin table p. 32

text Patrizia Catalano photos Henry Thoreau Linens, hemps, natural cottons, signature china, beveled crystal. Pitchers and wine bottles, fruit and sweets of bygone days, pottery in autumn colors. The visions of the 18th-century french

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64 / INservice TRANSLATIONS master translated into a contemporary mood. - Caption pag. 32 Saint Louis glasses, Baccarat wine bottle with Acciaiolo wine from Castello D’Albola, Radda In Chianti, panpepato from Siena by La Fabbrica Del Panforte, tablecloth by Nothing New, fabric by Society.- Caption pag. 34 They say that in Italy the taste for beautiful table settings has faded, in spite of the fact that cuisine is very much in fashion. Let’s start the party of the baroque soup tureen! Alessi neapolitan coffeemaker, Rosenthal coffee cup, Rocaille kpm soup tureen by Amleto Missaglia, cake by Pasticceria La Viscontea Milan, c&c tablecloth, fabric by Anna Teppati Rezina. Saint Louis glass with plums. - Caption pag. 35 Vittoria platter and box with perforated flowers by Herend, sold by Amleto Missaglia Milan, classic coffeepot by Rosenthal, silver-plated glass candle holder by Sia, mid blue tablecloths and fabric by Nothing New. - Caption pag. 36 Bowl from the Terra Collection by Tvs, apples by Associazione Produttori La Trentina, carafe and glasses by Saint Louis, Nothing New sack on sale at Raw, terracotta bottle by Dialma Brown, c&c tablecloth, fabric in marble-tone gauze by Society. - Caption pag. 37 The evocative weaves of hemp, the infinite shadings of linen, fabrics with fibers in natural earth tones, musts for elegance. - Caption pag. 39 Lace and candlelight, natural wood and colored glass: fruit and dessert complete the romantic setting. Porcelain bowl by Seletti, chop cutting board by Alessi, fruit stand by Officine Cacciatori, candle by Sia home fashion, wine by Casa Vinicola Zonin, Fazzini fabric, Mastro Raphael tablecloth. Iron basket with handles by Dialma Brown, Baccarat crystal glass, vintage cake stands by Zafferano, Mason & Moretti pitcher from Amleto Missaglia, apples from Associazione Produttori La Trentina, cake by Pasticceria La Viscontea, meringues by Le Tre Marie, gianduiotti Caffarel, fabrics by Mastro Raphael, tablecloth by C&C.

Wearable food p. 40

text Simonetta Fiorio in collaboration with Claudia Foresti photographic works by Yeonju Sung courtesy Studio Akka / www.studioakka Fruit, vegetables and even chewing gum as textile elements for unique fashion creations, like paintings or marvelous food design compositions. The photographic works of Korean artist Yeonju Sung offer impressions of the worlds of high fashion and art. And, we might add, thanks to the botanical textures, of the world of design. - Caption pag. 40 From the top: espresso cup from the Anmut My Colour collection in premium bone porcelain. In the new petrol blue version, by Villeroy & Boch. White porcelain bowl with relief decoration, from the Dressed table service designed by Marcel Wanders for Alessi. Ashlar table service by Wedgwood in white bone china, inspired by the work of the neoclassical architect Robert Adam. Lempi stem glass in blown glass, created for Iittala by the Swedish designer Matti Klenell; Lempi means “favorite.” Paola Navone has created, for Crate&Barrel, the American chain of lifestyle stores, three collections of accessories for the table and the home (Como, Mallorca, Riviera). The flatware is part of the Riviera collection. Véga Champagne Flûte, champagne glass in transparent crystal, designed by Savinel & Rozé, and the blue Véga Flutissimo crystal champagne glass, also by Savinel & Rozé for Baccarat. Nendo, in collaboration with the Kobayashi Kogo company, has created the Sekki set of three dessert utensils: spoon, fork and knife with eccentric, almost prehistoric forms. - Caption pag. 41 Yeonju Sung is the creator of the photographic artworks on these pages. The young Korean artist constructs garments with vegetables and botanical elements, in which the weaving takes on a life of its own. The use of photography “immortalizes” the perfect moment of an evening gown that in this case, in the image to the right, has been “woven” with chewing gum. For a firsthand look at the original works of Yeonju Sung, her next solo show will start on 29 January 2014 in Turin, at the new facility of Studio Akka. Yeonju Sung, Bubble Gum, 97 x 95 cm, pigment print, 2010. - Caption pag. 42 Yeonju Sung, Pasta, 160 x 120 cm, pigment print, 2012. Below, from left: coffee cup and saucer from the Sunny Day collection (apple green) by Thomas. Mami XL is the new extra-large version of the Mami glasses designed by Stefano Giovannoni for Alessi. By Rosenthal, Brillance Fleurs Sauvages tableware in premium bone china. Textile designer Regula Stüdli has created a composition of wild flowers on a filigree of branches. Created by Paola Navone for Crate&Barrel, bowls from the Mallorca collection. MU flatware in 18/10 stainless steel by Toyo Ito for Alessi, created by the Japanese architect to bring the typical sensations of the use of chopsticks to occidental tables. The Mug collection comes from the Design department of Fabrica, and in particular the creativity of the Portuguese designer Catarina Carreiras. The collection of six cups is on sale at the stores of United Colors of Benetton. Caption pag. 43 Yeonju Sung, Tomato, 137 x 105 cm, pigment print, 2010. Below, from left: made in glossy melamine, the Pebble bowl designed by Nendo for Italesse evokes the image of river stones, with edge smoothed by flowing water. From Wedgwood, the Palladian tableware collection, inspired by the work of the famous architect Andrea Palladio. In a range of metallized colors with accents of powder pink, copper and orange (in the image, the orange accent). Riedel celebrates 40 years of Sommeliers with three new lines of glasses – the Black Series Collector’s Editions - in 3 different colors: completely in black crystal, in black crystal with red stems, and in the version shown here, Burgundy Grand Cru, with black base, red stem and transparent rim. The Ersilia salad bowl is part of the Hybrid tableware project, designed by CTRLZAK for Seletti; a reflection on historic Chinese and European production of bone china, to create new hybrids. Bernardaud, the porcelain manufacturer based in Limoges, after 11 collections based on the work of great artists, launches the collection (of plates and cups) inspired by the windows decorated by Marc Chagall for the Hadassah Medical Center of Jerusalem. In the image, the plate dedicated to the Tribe of Asher (copyright ADAGP, Paris 2013-Chagall). By Villeroy & Boch, the Cherry collection of porcelain plates. From the Sunny Day collection, the new Ikat decoration for the cup designed for breakfast cereal. By Thomas. Caption pag. 44 Yeonju Sung, Banana, 160 x 120 cm, pigment print, 2010. From left: artistic crafts by Villeroy & Boch, interpreted in a modern key: salad utensils from the Artesano Original collection in natural oiled acacia wood. The new Riedel champagne cooler, a champagne “bucket” in fine blown crystal, crafted by hand. Seen here in the Black Tie Yellow version. From the Bernardaud tableware collection inspired by the windows decorated by Marc Chagall for the Hadassah Medical Center of Jerusalem, the dish dedicated to the Tribe of Levi (copyright ADAGP, Paris 2013-Chagall). By Essent’ial, Sacchino, in the Havana color, from the I Like Food line. Made with grease-proof and water repellent cellulose fiber, ideal for contact with foods. In the coffee cup by Villeroy & Boch, the wavy handle is shaped perfectly for the grip. Part of the NewWave Caffè Cities of the World collection, among the new decorations inspired by four world cities: in the image, New York. - Caption pag. 45 Yeonju Sung, Eggplant, 160 x 120 cm, pigment print, 2010. From left: by Guzzini, Belle Epoque salad utensils in acrylic, designed by Angeletti-Ruzza. Mixology is the new cocktail collection by Waterford, composed of glasses, a decanter, Martini glasses, shot glasses and bar accessories in the colors lime, blue, violet (in the photo) and red. A youthful mixture of 18/10 stainless steel and colored silicone for the new S+ flatware collection by Villeroy & Boch. In six bright trend colors. Classic crystal tumbler from the Mosaique collection (amethyst) by Baccarat. From Italesse, Flûte Privé; the Vertical Color Pro® line (with a particular patented paint) offers glasses with clean lines in four hues – blue, violet, red and white. At the center, bowl from the Butterfly Bloom service in fine bone china by Wedgwood. The decoration includes floral motifs in pastel pink, blue and green shades, inspired by the tea dresses worn by noblewomen of the Regency era. - Caption pag. 46 Yeonju Sung, Bokchoy, 160 x 120 cm, pigment print, 2012. From left: forest motifs for the new Foret collection of porcelain tableware, inspired by the decorations of the Rothschild collection, one of the most important creative offerings of the Herend porcelain works. The Finnish brand Iittala proposes glasses and tableware based on the original designs of Kaj Franck. The Kartio glasses and the linear form of the Teema and Origo tableware have been created for easy coordination. Sunny Day office set by Thomas, an original set in white or in one of the 14 Sunny Day colors. Butterfly Parade, a flight of butterflies to color the collection designed by the creative of Christian Lacroix Maison, Sacha Walckhoff, and produced by the Portuguese porcelain manufacturer Vista Alegre 1824. An original line of cookware is part of the new cooking project by Sambonet: Terra. Cotto designed by Stefania Vasques. Center: in the Farmers Spring series, Villeroy & Boch offers

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articles in porcelain for the table, and springtime accessories; in the photo, a vase for the table, a window sill or a console. By Paola Navone for Crate&Barrel, Riviera Bamboo serving utensils. Caption pag. 47 Yeonju Sung, Chamwe, 70 x 60 cm, pigment print, 2013. From left: by Fornasetti, plate from the series of six “fish” in printed and hand-painted porcelain. By Paola Navone for Crate&Barrel, Como spoons. Hermès Rallye 24 table service, inspired by vintage sports cars and racetracks. Coordinated plates, trays and salad bowls featuring forceful, dynamic lines. In Good Company is a collection of tableware and fabrics by Marimekko, including different types of plates, trays, cups, bowls, teapots and fabrics. Nendo for Gen-emon (one of the most famous producers of Arita-yaki porcelain) has designed the Ume-play and Karakusa-play collections, reinterpreting two of the company’s most famous motifs: a small plum blossom and a series of leaves.

From Terrace to Kitchen p. 48

text Ali Filippini The balcony and the garden experienced as an extension of the kitchen, with cultivation of foods and their consumption inside the home, or “nomadic” hearths for convivial cooking. Urban vegetable gardens, according to doomsday prophets, are the best solution to satisfy the future nutritional needs of an increasingly populous planet, given the fact that by 2050 about 80% of human beings will be living in urban centers. On a lighter note, however, they can be seen as a fashion that keeps gaining disciples, a form of gardening for everyone who has a space in which to try it. When the discussion turns to hydroponics, or the growth of plants without soil, unusual systems are being developed that further expand the range of potential urban farmers. The relationship between the artificial and the natural is turned around. The garden enters the home, or can be cultivated easily on a balcony, using different systems ranging from the simplest – like normal flowerpots – to the most complex, also making use of artificial light to create tabletop mini-greenhouses. This is the case of the project (also seen at the latest Design Week in London, in the event Farm Kitchen with Gaggenau) taken forward by the Italian start-up Bulbo, based on technological research that began in 2010 at the Design School of the Milan Polytechnic, later developed in its scientific aspects with the Department of Agronomy of the University of Bologna. A system of LED lights capable of replacing sunlight makes it possible to grow vegetables inside the home, with great care for form and practicality. According to the Bulbo team, “the society of consumption is changing, and cities could resume producing food.” The transformation can be encouraged by “offering everyone the chance to farm at home, all year round, thanks to lamps that combine functional efficacy, advanced technology and design Made in Italy.” At this point farming in the kitchen, the living room or on the windowsill seems very simple indeed. Some also see all this as part of environmental decor, of reappropriation of urban design from the bottom up: simple gestures, such as decorating a terrace, to improve the overall image of our cities (see the box). In space thus redesigned around the idea of domestic farming, the ideal complements are the barbecues of the latest generation, which in certain design examples can be used indoors or outdoors, thanks to different types of fuel as an alternative to firewood. More generally, we are looking at the rediscovery of social rituals. The new domestic hearth gets extended in handy fires, reinvented braziers featuring intelligent, practical innovations: for cooking, warming, creating atmosphere. From the reinvention of the traditional fireplace, in the form of small braziers with terracotta chimneys, as in the case of Faro by Rui Pereira with Ryosuke Fukusada, to the more complex design of the Baker Cookstove by the studio Claesson, Koivisto, Rune and locally produced by Top Third Ventures in Kenya. This project responds to the practical necessities of the local populations, who cook with open fires, burning wood, enabling them to consume only one third of the usual quantity; an iconic reinterpretation of the tradition, with a “stove” made with recycled aluminium, in a trapezoidal form. - Caption pag. 49 At the top of the article, Glasshouse, the kitchen micro-greenhouse in glass for herbs and spices, using a light bulb, by Kristina Pojerova. Center, the VegeTable garden on wheels by Giacomo Orta, a modular system in solid wood for cultivation of plants. Below and to the side, the Spiceboard cutting board-tray by Urbanature, to bring herbs to the table.- Caption pag. 50 Above, detail of the Quadra lamp by Bulbolight; the structure permits height adjustment in keeping with the growth of any vegetable or herb, following its entire growth cycle. Center, Quadra by Bulbolight, made in anodized aluminium and wood, in two sizes based on kitchen modules; it works horizontally or vertically, consuming the same amount of energy as a clock-radio on stand-by. Below, Cynara by Bulbolight, a single spotlight for the growth of medium-sized plants, inserted or suspended over any pot, and made in aluminium and hand-shaped terracotta. - Caption pag. 51 The ‘Mboo and Crop Up vases by AAIDO MA (Sarah Adinolfi and Francesco Dell’Aglio) offer decorative-functional solutions for the cultivation of small plants in the home, produced by Lithho Ceramic Italy. Below, the Vertical Garden, in wood and metal, by Jörg Brachmann for Urbanature, can extend to 180 cm in height for indoor or outdoor use, and Ortoalto by Verde Profilo, a modular, multifunctional garden that can also be used as a table or a storage unit, made in collaboration with the architects Gigi & Chiara Tanzi, in wood, with a height selected for gardening on while standing up. - Caption pag. 53 To the side, the Baker Cookstove by Claesson, Koivisto, Rune, produced by Top Third Ventures.Below, the BQ2 barbecue by Officine Castiglione, a new gas barbecue concept based on an idea of outdoor gourmet cooking, produced by the studio Madeindreams, and the Faro indooroutdoor fireplace by Rui Pereira and Ryosuke Fukusada, which runs on wood or ethanol. Facing page, clockwise: the Druida barbecue, ideal for small spaces, by the Spanish Mermeladaestudio (photo: Manu Da Costa); the Fridael Woodgas Stove system by Bertus Fridael, for cooking with biogas, with up to five modular elements; the Caliu tabletop barbecue in steel with cork base, by the designers Jordi Bahí and Jordi Güell; the firewood and multifunctional folding trolley by Peter Hornung-Sohner of hinterher.com.

AROUND THE HEARTH p. 54

text Alessandro Bini Ten companies, ten examples of entrepreneurial creativity. Project, distribution, research are the indispensable ingredients to penetrate new markets and consolidate position on existing ones. 1. Designing with great architects. Dada has headed into a truly global strategy that starts with product design and extends to the architecture of living spaces, passing through innovation of technologies and materials. The kitchen is increasingly the focal point of the home, as confirmed by a look at the projects of big names like Foster or Nouvel, where especially in the contract sector the first rendering has to do with the exterior of the building, but the second is always the kitchen. This is why our perspective heads in the direction of an overall offering of a way of life, to generate real interaction between the kitchen and the rest of the home, with intensive coordination of images and finishes. Obviously the direction is not a one-way street, because different markets have very different demands; in Europe, for example, there is a move towards rationalization driven by spaces: smaller homes. But again in this case, the kitchen is the fulcrum, and it has to establish a dialogue with the living room. In step with all this, we have the evolution of sales strategies: we want to approach the end user more closely, and this is a path to take with multiple tools. First by improving the relationship with the monobrand sales network, then by pushing coordination of corporate image at the point of sale, to provide immediate recognition, not only in terms of aesthetics but also in terms of the less visible technological qualities of our production. Andrea Molteni, head of the Design and Development division of Dada. 2. Contract. I believe the best example of our production principles can be found in the Icon line, with which we have tried to combine aesthetics with functional quality and research. This is a product that evolved in a period of real retreat of the domestic market, but has provided a response to the new demands of consumers, and the sales results confirm that this is the right path. Research is fundamental for a company like ours, which stands out for style, innovation and sensitivity to trends, but also for the ability to forecast them and interpret them, making systems that adapt and can be shaped to suit the needs of individual clients and different markets. The results on foreign markets have been very good over the last year, leading to an increase in sales of 20%. For retail, we are working in particular on Russia, Southeast Asia, Singapore and the Arabian markets. But we are also paying close attention to contract, where we are operating with success in countries like Turkey, India, Spain

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Interni ANNUAL CUCINA 2013 / 65 and Hong Kong. In Italy, in spite of the difficult moment, we are staying in a good position, also thanks to capillary brand penetration: we are very well known thanks to over 300 points of sale and major investments in communication, including the web, which has a precious strategic value in all its facets. Alberto Scavolini, CEO of Ernestomeda. 3. Tailor-made What is more important, the table or what is there around it? The answer to this question indicates our strategy when it comes to kitchens. And I am not talking about products, but about what happens in their midst, what is done with them, and how design can improve the life of people. Our design approach and our research move in this direction, with the redefinition of a manifesto of design that is increasingly systemic and holistic, springing from a close connection with food. Translation: the destructuring of the kitchen and its reassembly through a colorful, modular design, permitting a truly tailormade approach; I give you the flour, but you bake the cake, the way you like it. For these reasons, in our studies we are trying to involve people who can help us to understand how the kitchen can be experienced in a happier way: cooks, users, but also children. Design has to pay closer attention to food, getting away from formal aesthetics, getting closer to functional quality. A company that produces design produces culture and this is not a feather in our cap, but an indispensable condition to generate innovation. In commercial terms, we are trying to take the same path. Today we are distributed by 35 monobrand points of sale and about 100 corners. But the biggest rewards are coming from about a dozen apartments, soon to be followed by many others. These are living showrooms, experienced by people who welcome visitors, organizing events together with us, which helps us to understand how people live with design, how to restore the sense of life in the home, establishing an emotional dialogue with the consumer. Because the kitchen is not just something to show off, it is a place for living. Daniele Lago, art director. 4. Craftsmanship. Our approach to the market is that of a company that tries to combine its dual spirit in the best way possible: craftsmanship and industrial production. The first lets us guarantee a tailor-made product for our clients, at the highest levels, thanks to great production flexibility and above all thanks to our mentality. The industrial character allows us to make particular products and solutions with timing, costs and quality that are certified by a dimension and by production efficiency that a mere crafts firm could never equal. This philosophy tends to also permeate our sales strategy, relying on outlets with outstanding ability in design and enough creativity to make use of all the sales tools provided by the company. So these are not traditional shops, but showrooms with a more timely approach, where the display area is important not so much for the quantity of products as for the concepts it communicates to end users. It becomes fundamental to manage to transmit the custom aspects of the furnishing proposals, obtained by creating operative zones where clients can sit down with their own architects and build solutions, choosing and touching all the materials that go into the kitchen. The goal of all our marketing actions is to reinforce these concepts, with communication aimed at an audience that is interested in design and high-quality furnishings, an interest that can be based on profession, but can also come from a hobby or simple curiosity. In this area, we have activated a web marketing strategy that allows us to fully exploit the Internet and the social networks, with the goal of establishing a dialogue and a lasting relationship with our audience of reference. Paolo Zonghetti, Sales and marketing director of Aster Cucine. 5. Destructured system. We have shifted from aesthetic minimalism to aesthetic functionalism. I think our new production approach can be summed up in this way. In concrete terms, we have decided to abandon the concept of the classic interlocking kitchen, and to focus on the central role of the individual, offering a destructured system where the client gives form to their desires, which can change over time. The kitchen is open to replacements or additions. Behind all this there is a true, deep commitment in terms of innovation that makes it possible to transfer this extreme flexibility from the design of the kitchen to that of the living area and the entire home. Our marketing strategies proceed in step with all this, in tandem with distribution: our company represents excellence, and this has to be reflected in our showrooms. This is why we are very selective about our partners and their facilities, since we can also offer them a large market share. These policies are activated on an international level, seeking out true brand ambassadors capable of conveying design expertise and emotional values to customers. Barbara Mangano, Country manager of Bulthaup Italia. 6. Client relations. We are approaching a new era, very different from the past: a profound change is happening, which I think is positive, marked by greater care for clients, which implies a deeper ethics for us producers. Perhaps due to the fact that information travels faster, and in a more complete way, we are seeing a much more attentive and concrete consumer, notwithstanding buying power or the present crisis. So our work shifts orientation towards more research and development, innovation in technical and formal terms, but offered at the right price. I believe this is the challenge that awaits us and I find it very stimulating. Our sales and marketing divisions move in parallel to all this: the quality of displays becomes more important, with emotional impact and an accent on technical excellence. Today’s consumer is no longer satisfied with projects on paper. They want to see, to know, to measure, to understand. So professionalism and training are fundamental, because the product will look excellent if the entire path is excellent: production, sales, assembly, assistance, and so on. This is a policy we have constructed over time, both in Italy and abroad, which will be clearly evident in our two new points of sale in London and Paris. Dario Presotto, CEO of Modulnova. 7. Natural materials. We are organizing many new things, items with large thicknesses and new types of wood like oak, treated to conserve all the impact and beauty of the wood, with its natural imperfections. But our efforts also involve the study of new treatments that exclude varnishes and solvents, favoring oils and vegetable waxes, to make more ecological products that respect the environment during production and during use. This means ongoing research on the quality of materials and design, as well as customer service, leading to new formulas that respond to the need for greater mobility of use of the kitchen. Where sales strategies are concerned, on a national level we want to more decisively approach the world of design and architects, very important decision makers capable of appreciating the emotional and technical virtues of our products. Above all, on an international scale we are paying close attention to the world of contract. The concept that the developer can directly manage the installation of the kitchen is very interesting and should take hold, especially through the formulation of lines that guarantee high levels of personalization for end users. Dante Cester, CEO of Cesar Cucine. 8. Modular flexible design. We are constantly looking for new solutions and new technologies. Until today, we have been pioneers with innovative materials like Corian, glass, monomateric and monochromatic blocks, and we stand out for cement-based finishes offered in a wide range of variants for different parts of the kitchen. We have recently introduced, with the Aspen line, surface finishes in Fenix, a product developed thanks to nanotechnologies, offering extraordinary properties: low reflection of light, an extremely matte surface, resistant to fingerprints, water and molds, which stands up to scratching and abrasion, with a pleasant, soft touch. But the research goes beyond materials, extending for example to modular design, where we offer six combinations that adapt to all height needs of clients. In short, we are focusing on the project approach of those who use the kitchen, even in our entry level lines: we like to be different, even in normality. This brings us success in foreign markets, where we operate in many countries of the European Union, on the American continent and in emerging nations. In particular, in India, Korea, Morocco, Israel, and soon in China and Canada, we are working on interesting contract projects. Enrico Mazzon, Sales director of Doimo Cucine. 9. Total living. The excellent results achieved by the bath line launched last year indicate that it is necessary to approach the residence as a whole. No longer just the kitchen, but also the bathroom and the living area, to reinforce the brand and to offer a complete range of products to our clients. The same philosophy applies in the kitchens, where alongside the opening of new monobrand stores we have to provide many different programs for different types of consumers, also with different levels of price positioning. So we will continue to offer stylistically diversified products, from classic to modern, to approach all market positions. Today the company has over 300 stores, including about 80 exclusive outlets in Italy, and we are expanding towards the world of contract, where we have always operated, particularly in the USA and Asia. Vittorio Renzi, General director of Scavolini. 10. 100% made in Italy. Thanks to the experience gained on an international scale, today Febal is a brand of recognized value in Italy and the world. The commercial network is composed of 40 showrooms, over 500 stores, including 100 exclusive outlets. But today our commercial strategy is growing, with a new retail concept called Febal Casa: an innovative idea for a different way of

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interpreting furnishings for the whole home. Febal Casa translates into a formula, a furnishing solution to bring the stylistic consistency and typical quality of products Made in Italy into the home. A retail formula where aesthetic values and content can be conveyed in a complete way: Febal Casa appears as the reproduction of a real living space, a guided thematic itinerary leading the visitor through a home designed and conceived in keeping with ideas of an original style, capable of provoking emotions. Inside this, the kitchens have an important role, which beyond the research, innovation, aesthetics and functional quality of the lines is underscored by a constant evolution, with at least four new lines launched each year, to guarantee an offering of products and services that is always up to date, responding to the desires of today’s consumer. We also want to identify fresh, innovative and young ideas, as in the case of the contest we have organized in collaboration with the European Design Institute in Milan, with the participation of many young students, who make concrete contributions with innovative, brilliant design ideas. Emanuel Colombini, CEO of Febal. - Caption pag. 55 Left, the showroom-apartment of Lago. Daniele Lago proposes a tailor-made kitchen model, under the sign of color. The plan is to increase the number of Lago apartments, as a winning retail formula. Below, one of the showrooms of Aster Cucine. The company focuses on customizing of products. On the facing page, the Hi-Line 6 line by Dada. The secret of the Brianza-based company is an increase in exclusive outlets, for a more direct relationship with the public. Below, the Icon line by Ernestomeda, a synthesis of design, innovation and research. The company reported a 20% boost in exports last year, while continuing its good results on the domestic market. - Caption pag. 57 From left, displays in the Bulthaup showroom on Via Durini in Milan. The company focuses on functionalism and the needs of the individual user. Light kitchen by Modulnova: research and new typological solutions and materials, at the right price. View of a Cesar showroom. The company works on the quality of materials, especially wood, using vegetable finishes to protect the environment. Above, Open by Scavolini: 300 points of sale, 80 monobrand outlets, a decisive focus on contract. One of the new lines by Doimo. The company concentrates on the quality of innovative materials like Fenix, a product developed thanks to nanotechnologies. Right, the Sand component kitchen by Febal. The company focuses on research, also working with young designers to set new trends.

76 kitchens for Tour Odeon p. 58

text Danilo Signorello project by Alexandre Giraldi With its 170 meters of height and 49 floors, Tour Odeon will be the highest building in the Principality of Monaco. The kitchens of the 76 luxury apartments will be furnished with the bulthaup b3 system: light, functional, personalized. Architecture rises higher and higher, seeming to tickle the sky and the clouds. In English the term skyscraper says it all. The sound and meaning might be a bit harsher than “tickling” but the concept is clear. The skylines of major cities around the world are increasingly defined by vertical features, in an ongoing challenge for leadership in terms of stature. The Principality of Monaco is no exception to this vertical rule. Starting next year (work is slated for completion in the second half of 2014) the Monte Carlo skyline will have a new gem: Tour Odeon is the new tower, 170 meters high, developed and financed by Gruppo Marzocco and designed by the architect Alexandre Giraldi. The overall area of 100,000 square meters will contain apartments, offices, business centers, fitness zones and shopping areas. 49 floors, 2 penthouses of 1000 m2 each, a super-penthouse on 5 levels for 3000 m2, 259 apartments including 76 extra-luxury units: these are the numbers of Tour Odeon. In architecture, luxury means multiplicity of choices of solutions, personalized designs, refined functional quality, excellent finishes, elegant workmanship. This is why the kitchens of the 76 extra-luxury apartments will be furnished by Nora and Marc Market, owners of the Market-Küchen Architettura and Market International showrooms in Bolzano, using the b3 system by bulthaup. A solution that offers great design freedom, personalized features, great functional quality, a wide range of materials (stainless steel, aluminium, veneers, lacquers and solid wood for the finishes). A system created for integration not only in the kitchen, but throughout the home, ranging from solid to slender forms, floating elements to floor modules. A kitchen “for cooking” with utensils and accessories, multifunctional partitions, storage spaces (columns, shelves and hanging cabinets, countertop modules), containers for appliances, a water point built into the worktop, functional boxes with cutting boards, knife racks and compartments, internal gear (modular knife and spice racks, wooden containers). Architecture, innovation and quality for projects with ever loftier ambitions. Caption pag. 59 Above, two details of the bulthaup system b3: the columns come in versions with extractable doors, also in glass, and shutters; the bases, right, have large and smaller drawers, doors and internal drawers; the horizontal opening, 12 mm in height, positioned between the panels, offers space for functional elements, such as supports for objects that can be hooked onto the structure, always in easy reach. Left, rendering of the Tour Odeon in the Monaco sky. The building looms over the other constructions, which have a maximum of 20 floors. On the facing page, top, one of the bulthaup b3 kitchens designed for the 76 extra-luxury apartments of the tower. Below, detail of the terraces facing the Mediterranean: transparency and luminosity are the leitmotivs.

ecomuseum project p. 60

text Alessandro Bini In Pachino, one of the most extraordinary examples of industrial archaeology, where modern viticulture was born, created by the father of one of the lovers of D’Annunzio. It is now the museum of the history of the city. The structure is one of the finest examples of industrial archaeology in the winemaking sector in all of Sicily. It was built by Antonio Starabba, the Marchese di Rudinì, in the second half of the 19th century. Starabba, a native of Palermo but owner of an estate in this zone, was also a very influential personality in his day: several times a government minister, he became President of the Council of Ministers twice, from 1891 to 1896. Here industrial archaeology meets up with tasty historical gossip, because Antonio was not just a statesman, but also the father of Alessandra, born in 1876, who made the family surname famous thanks to a love affair with the bumblebee par excellence of that period: Gabriele D’Annunzio. This was not just a one-night stand: Nike, as the poet had renamed her, was the cause of his break-up with Eleonora Duse, permanently disrupting the couple that invented celebrity love stories. Sandra, a tall, extraordinary beauty, apparently won the poet’s heart with almost virile force and determination (“I love horses, dogs, hunting and all the things that enable me to prove to men that not all women are simply potential prey,” she wrote to him, early in their relationship). She definitely shared many other excesses with her lover. When she moved in with him in 1904 at Villa Capponcina, the household staff grew from 5 to 21 in number, the horses from 2 to 10, the dogs from 4 to 50. Gabriele was not terribly wealthy, and after a few years his debts grew to the point where all his assets were impounded. The statuesque Sandra certainly did her part. And her father, the Marquese, was very upset, cutting off her funds, having her declared incapacitated and taking over guardianship of her children from a previous marriage. The assets impounded also included the Palmento, which in 1933 was transformed into a Cantina Sociale – the cooperative A. Di Rudinì, a name under which it kept operating until the early 1960s. Today the renovation of the Di Rudinì facilities, which played a fundamental role in local economic history, and in the passage from manual to industrial production, has been inserted by the local authorities in the project “Ecomuseum of the Mediterranean,” for the recovery of this historic resource. Restored in 2006 by the City of Pachino, today the building has become a museum of history and archaeology. The underground space of about 2000 sq meters is very impressive, though it is still not possible to visit the entire structure. - Caption pag. 61 In the photographs on these pages, the large Palmento. Built in 1897, this was one of the largest industrial wineries of the day in Sicily. The facility of over 3000 sq meters has underground spaces excavated by 50 men over the course of five years. Today it is the museum of archaeology and history of the territory, featuring a collection composed of private donations and archaeological finds recovered by the courts.

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Solo partendo dalla qualità si può puntare alla perfezione: questa la regola con cui alla Babbi, storica azienda dolciaria romagnola, producono i Waferini, cialda croccante lavorata a rombi che cattura una morbida crema. Durante il Fuorisalone 2013, nell’ambito della mostra Ossessione italiana curata da RestartMilano (www.restartmilano.com), i Waferini sono stati utilizzati come unità costruttiva modulare di un insolito e goloso modello in scala del Padiglione Mies van der Rohe di Barcellona. Only by starting with quality is it possible to attain perfection: this is the rule with which Babbi, the historic Romagna-based confectionery, produces Waferini, crisp rhombus-shaped wafers packed with soft cream. During the Fuorisalone 2013, in the context of the exhibition Ossessione Italiana organized by RestartMilano (www.restartmilano.com), the Waferini were used as modular construction units to make an unusual, appetizing scale model of the Mies van der Rohe Pavilion in Barcelona.

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La cucina, come raccontano le pagine precedenti, è un universo che coinvolge il mondo del progetto e della creatività: un sistema in continuo fermento ed evoluzione. Nelle pagine successive vi descriviamo le proposte eterogenee e trasversali presentate dalle aziende leader nel settore As the previous pages narrate, the kitchen is increasingly a universe that involves the world of design and creativity: a system in constant ferment and evolution. What follows is an offering of varied, versatile proposals from leading manufacturers in this sector

product design 68 ABIMIS 70 ARREDO 3 72 ARRITAL 76 ASTER CUCINE 78 BEST 80 CESAR 82 CLEAF 84 CRISTINA RUBINETTERIE 86 cucine lube 88 DADA 90 DEMODE ENGINEERED BY VALCUCINE 92 DOIMOCUCINE 96 ELICA 98 ERNESTOMEDA 100 FABER 104 FEBAL 106 FROM SAMBONET TO KITCHEN 108 GeD CUCINE 110 KITCHENAID 112 LAGO 114 LAVAZZA 116 MARTINI MOBILI 118 MODULNOVA 120 PEDINI 122 QUADRO 124 ROSSANA 126 SCAVOLINI 130 SNAIDERO 132 VALCUCINE 134 VARENNA

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68 / product design

Abimis

il marchio crea cucine, realizzate interamente in acciaio inox, che garantiscono prestazioni professionali in ambito domestico. abimis si basa sull’esperienza trentennale di prisma, azienda che costruisce cucine professionali su misura in acciaio inox, lavorato con alti standard qualitativi, per i grandi chef internazionali. Le cucine Abimis nascono dall’interazione con i cuochi e il designer. Quest’ultimo ha ideato le linee estetiche partendo dalla funzione PRINCIPALE: cucinare. Ogni dettaglio è stato decostruito e ricostruito. ne è Un esempio la cerniera che è ritornata a essere un cardine robusto con movimento semplificato, affinché la porta si apra migliaia di volte senza intoppi e regolazioni. Il tutto è strutturato dallo studio ergonomico e dinamico dei flussi del cuoco mentre passa dal conservare al preparare, dal cuocere all’impiattare, fino al lavare. Abimis nasce infatti per essere una ‘macchina del cucinare’, ad alte prestazioni.

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THE BRAND CREATES KITCHENS MADE ENTIRELY IN STAINLESS STEEL, GUARANTEEING PROFESSIONAL PERFORMANCE IN THE HOME. ABIMIS RELIES ON THREE DECADES OF EXPERIENCE OF PRISMA, THE COMPANY THAT CONSTRUCTS CUSTOM PROFESSIONAL KITCHENS IN STAINLESS STEEL, PRODUCED WITH HIGH STANDARDS OF QUALITY FOR GREAT INTERNATIONAL CHEFS. THE ABIMIS KITCHENS ARE THE RESULT OF INTERACTION BETWEEN CHEFS AND THE DESIGNER. THE LATTER FORMULATES THE AESTHETIC LINES, STARTING WITH THE MAIN FUNCTION: COOKING. EVERY DETAIL HAS BEEN BROKEN DOWN AND PUT BACK TOGETHER. ONE EXAMPLE IS THE HINGE, WHICH HAS RETURNED AS A STURDY DEVICE FOR SIMPLIFIED MOVEMENT, SO THAT DOORS CAN BE OPENED AND CLOSED THOUSANDS OF TIMES WITHOUT ANY DIFFICULTIES OR ADJUSTMENTS. ALL THIS IS STRUCTURED BY ERGONOMIC STUDIES OF THE MOVEMENTS OF CHEFS, AS THEY PASS FROM CONSERVATION TO PREPARATION, COOKING TO SERVING TO WASHING UP. ABIMIS CREATES HIGH PERFORMANCE ‘COOKING MACHINES.’

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interni annual CUCINA 2013

The cooking space is the central focus of the design of Abimis kitchens, made completely in the highest quality stainless steel, a sturdy, hygienic and versatile material. Lots of space for the cooking gear and cookware, a powerful exhaust hood, effective lighting and ergonomic features for the range – made to measure – are the basic ingredients of a kitchen designed for those who want professional performance in a domestic setting. The areas set aside for conservation, preparation, serving of foods and washing are arranged to make physical movements fluid and logical. Each kitchen is a unique project, produced with fine craftsmanship and great attention to detail. The Abimis kitchens also include large, accessible pantries for the storage of food, a monolithic worktop, warm and cool compartments, the Gastronorm modular containers and everything that can guarantee the pleasure of cooking ‘like the professionals’.

Lo spazio cottura è il centro del progetto delle cucine Abimis realizzate completamente in acciaio inox di prima qualità, materiale robusto, igienico e versatile. Grande spazio per gli elementi cottura e per gli ingombri del pentolame, una cappa aspirante di grande potenza, un’illuminazione efficace e requisiti ergonomici per il piano cottura – realizzato su misura – sono alla base di una cucina ideata per chi cerca prestazioni professionali in ambito domestico. Le aree dedicate alla conservazione, preparazione, impiattamento e lavaggio vengono disposte affinché i movimenti del cuoco siano fluidi e consequenziali. Ogni cucina è un progetto unico e viene lavorata con cura artigianale e grande attenzione al dettaglio. Le cucine Abimis prevedono inoltre ampie e accessibili dispense per la conservazione del cibo, un monolitico piano di lavoro, vani riscaldati e freddi, contenitori modulari Gastronorm e tutto ciò che garantisce il piacere di cucinare ‘da professionisti’.

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70 / product design

ArreDo 3

L’azienda ha, negli anni, consolidato la sua produzione collocandosi tra i principali produttori di cucine in Italia grazie alla continua ricerca tecnologica e la costante attenzione ai mutamenti del mercato. La politica di Arredo3 è sempre stata quella di coniugare la qualità dei prodotti e il design accattivante CON LE esigenze dei clienti, rendendo l’ambiente cucina altamente personalizzabile e creando molteplici soluzioni che si adattano a ogni stile di vita. Ogni anno Arredo3 progetta nuovi modelli sempre in linea con le tendenze, ponendo una particolare cura alla scelta dei materiali, nel rispetto dell’ambiente e della salute. La varietà della gamma, sia per le cucine classiche che per quelle moderne, comprende a oggi oltre 40 modelli caratterizzati da un’ampia scelta di varianti e accessori che rendono ogni cucina ORIGINALE ED esclusiva.

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OVER THE YEARS THE COMPANY HAS CONSOLIDATED ITS PRODUCTION, BECOMING ONE OF THE LEADING MANUFACTURERS OF KITCHENS IN ITALY THANKS TO ONGOING TECHNOLOGICAL RESEARCH AND A CONSTANT FOCUS ON THE CHANGING MARKET. THE POLICY OF ARREDO3 HAS ALWAYS BEEN TO COMBINE HIGH QUALITY PRODUCTS WITH CAPTIVATING DESIGN AND A FOCUS ON THE NEEDS OF CUSTOMERS, MAKING THE KITCHEN ENVIRONMENT A PERSONALIZED ZONE, WHILE CREATING MULTIPLE SOLUTIONS TO ADAPT TO ALL LIFESTYLES. EVERY YEAR ARREDO3 DESIGNS NEW MODELS, ALWAYS IN LINE WITH THE LATEST TRENDS, PUTTING PARTICULAR CARE INTO THE CHOICE OF MATERIALS, WHILE RESPECTING THE ENVIRONMENT AND HUMAN WELLBEING. THE VARIETY OF OFFERINGS FOR BOTH CLASSIC AND MODERN KITCHENS NOW INCLUDES OVER 40 MODELS, WITH A WIDE RANGE OF CHOICES OF VARIATIONS AND ACCESSORIES TO MAKE EVERY KITCHEN ORIGINAL AND EXCLUSIVE.

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interni annual CUCINA 2013

A sinistra, l’elegante cucina Duna. La composizione nelle immagini ha le ante e i vani a giorno in polimerico lucido color petrolio e il top in marmo bianco di Carrara. I moduli sospesi conferiscono alla composizione un effetto di leggerezza e linearità. La maniglia in alluminio tinta inox è integrata all’anta, che risulta così pulita ed essenziale. Il sistema di maniglie Duna può essere applicato a tutte le ante del programma delle cucine di design Arredo 3. Sotto, la cucina Moon, che può essere abbinata all’ambiente living. La versione nelle immagini ha le ante del bancone e delle colonne in finitura laccata vulcano opaco e quelle dei pensili e i vani a giorno in legno laccato argilla decapé. La cucina è caratterizzata dal modulo a giorno a cavalletto in finitura decapé argilla che delimita le parti terminali dell’isola e permette l’ottimizzazione dello spazio per avere tutto a portata di mano. La maniglia in alluminio è integrata all’anta e crea un effetto gola.

Above, the elegant Duna kitchen. The composition in the images has doors and open compartments in petroleum-color glossy polymeric finish, and a white Carrara marble top. The hanging modules give the composition an effect of lightness and linear design. The aluminium handle with stainless steel finish is built into the doors, for a clean, essential look. The Duna handle system can be applied to all the doors of the program of Arredo 3 design kitchens. Left, the Moon kitchen, which can be coordinated with the living area. The version in the images has the doors of the counter and the columns in matte Volcano lacquer finish, while the doors of the hanging cabinets and the open compartments are in wood with decapé clay lacquer finish. The kitchen stands out for the open trestle module with decapé clay finish bordering the extremities of the island, permitting optimization of space to have everything within easy reach. The aluminium handle is built into the door, creating a grooved effect.

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ArrITaL

l’azienda, nata nel 1979 a Fontanafredda, Pordenone, da trent’anni investe costantemente nelle risorse umane e creative, nelle infrastrutture e negli apparati tecnologici e produttivi. arrital Esordisce con la produzione di cucine componibili, da subito apprezzate per la cura dei dettagli e per la qualità dei materiali. dalla fine degli anni ‘80 inizia l’esperienza sul mercato estero. nel 1996 entra a far parte del gruppo Doimo e in breve tempo il marchio diviene sinonimo di sicurezza e affidabilità. Negli anni successivi allarga ulteriormente il suo mercato, producendo cucine che oggi vengono distribuite in oltre 60 Paesi nel mondo. Oggi arrital è una realtà di 150 dipendenti, con uno stabilimento di circa 50.000 mq, distribuito su oltre 115.000 mq di terreno.

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THE COMPANY FOUNDED IN 1979 AT FONTANAFREDDA, PORDENONE, HAS CONSTANTLY INVESTED IN HUMAN AND CREATIVE RESOURCES, INFRASTRUCTURES AND PRODUCTIVE TECHNOLOGIES. ARRITAL BEGAN WITH THE PRODUCTION OF COMPONENT KITCHENS, WHICH WERE AN IMMEDIATE SUCCESS ON THE MARKET DUE TO THEIR ATTENTION TO DETAIL AND HIGH-QUALITY MATERIALS. OPERATIONS ON FOREIGN MARKETS BEGAN TOWARDS THE END OF THE 1980S. IN 1996 THE FIRM BECAME PART OF THE DOIMO GROUP, AND THE BRAND HAS RAPIDLY BECOME SYNONYMOUS WITH SECURITY AND RELIABILITY. OVER THE YEARS ARRITAL HAS EXPANDED ITS MARKET, PRODUCING KITCHENS THAT ARE NOW DISTRIBUTED IN OVER 60 COUNTRIES AROUND THE WORLD. TODAY ARRITAL HAS 150 EMPLOYEES, WITH A PLANT OF ABOUT 50,000 M2, ON OVER 115,000 M2 OF LAND.

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interni annual CUCINA 2013

Il sistema AK_05, progettato da Franco Driusso, si connota per le 5 diverse tipologie di apertura disponibili: dalle ante con il raffinato taglio a 30°, alla maniglia esterna laccata in tinta dotata dell’esclusivo sistema di fissaggio brevettato a scomparsa. Diverse soluzioni che, attraverso una gamma di materiali selezionati, danno luogo a differenti impatti estetici e tattili. Le ante con forte spessore da 26 mm sono declinabili in differenti finiture: dai 7 legni in rovere spazzolato, alle 7 micromalte materiche, dagli esclusivi 4 vetri texturizzati, alle raffinate nuances delle laccature lucide e opache in scala Ral. AK_05 presenta inoltre nuove soluzioni funzionali, tra le quali i nuovi vani a giorno in metallo verniciato, con sistemi di fissaggio a scomparsa, e nuove attrezzature interne che ottimizzano gli spazi contenitivi.

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The AK_05 system designed by Franco Driusso stands out for its 5 different opening options: from doors with a refined 30° angle, to the external handle, painted to match, of the exclusive patented hideaway system. Different solutions, which through a range of selected materials offer different effects of aesthetic and tactile impact. The thick 26 mm doors can be supplied in different finishes: from the 7 wood finishes in brushed oak, to the 7 materic Micromalta surfaces, the 4 texturized glass options, the refined nuances of glossy and matte lacquer in RAL colors. AK_05 also has new functional features, like the new open compartments in painted metal, with vanishing attachment systems, and the new internal fittings to optimize storage space.

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La ricerca della leggerezza formale e la sostenibilità ambientale costituiscono il leitmotiv del sistema AK_04 progettato da Franco Driusso. Disponibile in diverse finiture e in Paperstone – carta e legante naturale senza nessun rilascio di formaldeide, coadiuvato da telai ed elementi in alluminio, anch’essi riciclabili. AK_04 ha la duplice funzione di cucina e living. A destra, composizione con ante delle colonne e dei pensili in Corian glacier white. AK_04 viene declinato con l’ampia modularità compositiva che da sempre caratterizza la produzione Arrital, compresi i nuovi moduli da 75 e 105 cm. I frontali delle ante hanno uno spessore di soli 6 mm, accentuando così la leggerezza compositiva e formale del sistema che si connota per ergonometria e alla funzionalità. Sotto, una versione di AK_04 con ante in laccato arena e rovere termocotto trancé.

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interni annual CUCINA 2013

The pursuit of formal lightness and environmental sustainability represent the leitmotiv of the AK_04 system designed by Franco Driusso. Available in different finishes and in Paperstone – paper and natural binder without any formaldehyde emissions, combined with aluminium frames and hardware, all recyclable. AK_04 has a dual kitchen and living room function. Above, a composition with the doors of columns and hanging cabinets in glacier white Corian. AK_04 offers modular compositional flexibility, like all of Arrital’s production, including new modules of 75 and

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105 cm. The fronts of the doors have a thickness of just 6 mm, accentuating the compositional and formal lightness of the system, which stands out for ergonomic design and great functional quality. Opposite page, a version of the AK_04 with doors in Arena lacquer and sheared heat-treated oak.

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76 / product design

aster cucine

Orientamento all’export, dinamismo imprenditoriale e capacità di soddisfare le esigenze di ogni progetto con flessibilità e tempismo: l’azienda è il risultato di una tradizione, tipicamente italiana, che ha saputo proiettarsi sul palcoscenico internazionale grazie al connubio di esperienza e passione, con l’entusiamo di affrontare sempre nuove sfide. Aster Cucine, oggi guidata da Mirko Del Prete, ha fatto tesoro di una storia iniziata nel 1966 con la capostipite del gruppo – la F.lli Del Prete – specializzata nella lavorazione del legno e con sede a Pesaro. Da allora, la sapienza artigianale si è integrata con il processo industriale e la ricerca tecnologica per dar vita a un brand in grado di coniugare la qualità del design, la lavorazione dei materiali (legno, pietra, corten), le sensazioni tattili delle superfici e il calore dell’atmosfera che rende la cucina il cuore pulsante della casa.

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ORIENTED TOWARDS EXPORT, BUSINESS DYNAMISM AND THE CAPACITY TO RESPOND TO THE NEEDS OF EVERY PROJECT WITH FLEXIBILITY AND PROMPT SCHEDULING, THIS COMPANY IS THE RESULT OF A TYPICALLY ITALIAN TRADITION THAT HAS BEEN ABLE TO TAKE ITS PLACE ON THE INTERNATIONAL STAGE THANKS TO THE COMBINATION OF EXPERIENCE AND PASSION, WITH ENTHUSIASM TO MEET NEW CHALLENGES. ASTER CUCINE, NOW WITH MIRKO DEL PRETE AT THE HELM, CAPITALIZES ON A HISTORY THAT BEGAN IN 1966 WITH THE PROGENITOR OF THE GROUP – F.LLI DEL PRETE – SPECIALIZING IN WORKING WITH WOOD, AND BASED IN PESARO. SINCE THEN CRAFTSMANSHIP HAS BEEN INTEGRATED WITH INDUSTRIAL PROCESSES AND TECHNOLOGICAL RESEARCH TO GENERATE A BRAND CAPABLE OF COMBINING HIGHQUALITY DESIGN, FINE WORKMANSHIP OF MATERIALS (WOOD, STONE, COR-TEN), TACTILE SURFACE SENSATIONS AND THE WARM ATMOSPHERE THAT MAKES THE KITCHEN THE TRUE HEART OF THE HOME.

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interni annual CUCINA 2013

La cucina New Atelier, ideata da Lorenzo Granocchia si connota per eleganza, tecnologia, versatilità. Dettagli e soluzioni tecniche sono studiati per offire la massima flessibilità nelle composizioni. New Atelier è il risultato di un nuovo concetto di sartorialità: non più appannaggio di un lusso artigianale, ma un tailor-made per tutti, grazie a un approccio budget friendly. Caratterizzata da volumi puri, profili leggeri, tagli decisi e superfici materiche, New Atelier accoglie in un unico programma con gola piatta 360° spessori sottilissimi (piano da 6 mm), ante e top con bordo 45° in nuovi unicolor, e accessori – come la boiserie con sistema di mensole da 10 mm – che ne valorizzano lo stile e la funzionalità. Il tema monocromatico, che accomuna ante, maniglie e piani di lavoro, è il filo conduttore di una purezza estetica che prende vita nella materia, ancestrale, come la pietra o il legno, o tecnologica, come i materiali e le finiture di nuova generazione.

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The New Atelier kitchen designed by Lorenzo Granocchia stands out for elegance, technology and versatility. Technical details and solutions have been developed to offer the greatest compositional flexibility. New Atelier is the result of a new concept of tailor-made production: no longer the province of only handmade luxury, but tailor-made for everyone, thanks to a budget-friendly approach. With its pure volumes, light forms, decisive lines and materic surfaces, New Atelier combines a flat 360° groove, very slender parts (6 mm counter), doors and tops with 45° border in new unicolors, and accessories – like the boiserie with 10 mm shelving system – that bring out style and functional quality, all in a single program. The monochrome theme of the doors, handles and worktops is the leitmotiv of an aesthetic purity that comes alive thanks to ancestral materials like stone and wood, interfaced with technological materials and finishes of the new generation.

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In questa pagina, La cappa Joint pensata per racchiudere alte prestazioni e tecnologie avanzate in una forma essenziale. La cappa ha un nuovo sistema di comandi a infrarossi denominato Clear Touch. I tasti sono serigrafati direttamente sul vetro trasparente: è sufficiente sfiorarli per illuminarli e comandare il prodotto. Joint è dotata di un sensore di controllo: un efficiente sistema automatico che rileva qualsiasi tipo di odore, fumo o gas insieme al calore e al vapore presente in cucina, accendendo e regolando la cappa per filtrarlo o espellerlo. Nella pagina accanto, la cappa Fluttua dal design inedito che sfalsa gli elementi sul piano e rende la sua forma un segno grafico caratterizzante. Disponibile sia nella versione vetro nero – Fluttua Nera – che in vetro color castoro e corda – Fluttua Ca Co – si distingue per la qualità delle finiture e le alte prestazioni tecnologiche. La cappa ha un’elegante sistema di comandi soft touch a tre velocità e un funzionale sensore di controllo.

Best

IL BRAND, parte della multinazionale americana Nortek, è presente con stabilimenti produttivi in Italia e in Polonia, con organizzazioni commerciali dirette in Italia, Francia e Germania e con organizzazioni di vendita indirette a livello internazionale. Certificata ISO 9001 Vision 2000, BEST ha introdotto NELLE CAPPE elementi tecnologici innovativi, quali automatismi, sensori per il rilevamento della qualità dell’aria, sistemi per la riduzione del rumore, sistemi ergonomici di controllo e manutenzione E sistemi per il risparmio energetico, anche grazie alla presenza, all’interno del suo gruppo, della divisione motori.

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PART OF THE AMERICAN MULTINATIONAL NORTEK, THE COMPANY HAS PRODUCTION PLANTS IN ITALY AND POLAND, WITH DIRECT AND INDIRECT SALES ORGANIZATIONS ON AN INTERNATIONAL LEVEL TO GUARANTEE DISTRIBUTION IN 65 COUNTRIES. WITH ISO 9001 VISION 2000 CERTIFICATION, BEST HAS INTRODUCED INNOVATIVE TECHNOLOGICAL FEATURES IN EXHAUST HOODS, WITH AUTOMATIC FUNCTIONS, AIR QUALITY SENSORS, NOISE REDUCTION SYSTEMS, ERGONOMIC SYSTEMS OF CONTROL AND MAINTENANCE, AND ENERGY SAVING DEVICES, ALSO THANKS TO THE PRESENCE OF A MOTOR DIVISION WITHIN THE GROUP.

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interni annual CUCINA 2013

On the facing page, the Joint hood combines high performance and advanced technologies in an essential form. The hood has a new infra-red control system called Clear Touch. The buttons are directly screen printed on transparent glass: just a touch of the finger lights them up for operation of the hood. Joint is equipped with a control sensor, an efficient automatic system that detects any type of odor, fumes or gas, together with the heat and steam present in the kitchen, activating and regulating the hood to filter and expel them. On this page, the Fluttua hood has an

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original design that staggers the parts, making the form into a characteristic graphic image. Available in the black glass version – Fluttua Nera – or in brown and rope colored glass – Fluttua Ca Co – this model stands out for the quality of its finishes and high level of technological performance. The hood has an elegant soft-touch control system with three speeds, and a functional control sensor.

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cesar

l’azienda ha iniziato la sua attività nel 1969 a Pramaggiore, Venezia, distinguendosi negli anni come una delle più importanti realtà italiane produttrici di cucine, oggi vendute in tutto il mondo. Il successo di Cesar nasce dalla passione che tutti in Azienda hanno per il proprio lavoro, dedicandosi costantemente all’ascolto del mercato e all’individuazione di nuovi percorsi estetici e funzionali, con professionalità e rinnovata soddisfazione. Le cucine Cesar nascono dall’intuizione creativa, dall’incessante ricerca e dall’utilizzo di materiali innovativi che, in un mix di accurate lavorazioni e forti investimenti tecnologici, danno vita ad ambienti funzionali ed esteticamente piacevoli. La gamma si compone di 12 modelli: 10 dal design contemporaneo e 2 dalle linee più tradizionali.

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THE COMPANY BEGAN OPERATING IN 1969 IN PRAMAGGIORE, VENICE, AND HAS EMERGED OVER THE YEARS AS ONE OF THE LEADING ITALIAN PRODUCERS OF KITCHENS, NOW SOLD ALL OVER THE WORLD. CESAR’S SUCCESS COMES FROM THE PASSION OF ALL THE PEOPLE IN THE COMPANY FOR THEIR WORK, CONSTANTLY LISTENING TO THE MARKET AND FINDING NEW AESTHETIC AND FUNCTIONAL PATHS WITH GREAT PROFESSIONALISM AND SKILL. CESAR KITCHENS ARE BASED ON CREATIVE INTUITION, ONGOING RESEARCH AND THE USE OF INNOVATIVE MATERIALS, WHICH IN A MIXTURE OF FINE WORKMANSHIP AND TECHNOLOGICAL INVESTMENT GENERATE FUNCTIONAL AND APPEALING ENVIRONMENTS. THE PRODUCT RANGE INCLUDES 12 MODELS: 10 WITH CONTEMPORARY DESIGN, AND 2 WITH MORE TRADITIONAL LINES.

Cloe, design Gian Vittorio Plazzogna, è una cucina che va ad arricchire la rosa dei modelli top di gamma Cesar. Dal carattere deciso, che si esprime in volumi importanti e linee minimaliste, è la cucina per chi ama il design rigoroso, esaltato da finiture di pregio come le essenze – tra cui l’inedito rovere nodato che mette in risalto le naturali peculiarità del legno –, i laccati e i laminati Unicolor. Si compone inoltre di elementi che le permettono di prolungarsi nell’adiacente zona living con armonia ed eleganza. L’estetica contemporanea di Cloe si esprime in particolare nel profilo a 30 gradi che caratterizza il bordo superiore delle ante delle basi e dei frontali dei cestoni, oltre a quello laterale delle colonne. Cloe è disponibile anche nella versione Vip, realizzata in essenze ricercate come l’olivo, il palissandro, l’ebano e l’eucalipto, oppure in un materiale dall’estetica metropolitana come l’eco-cemento.

Cloe, designed by Gian Vittorio Plazzogna, is a kitchen that enters the ranks of the top-of-the-line models by Cesar. Its decisive character is expressed in large volumes and minimalist lines, making it a kitchen for lovers of rigorous design, enhanced by elegant finishes and fine woods – including the new knotty oak, which brings out the natural features of the grain – lacquers and Unicolor laminates. The elements permit extension of the kitchen into an adjacent living area in a harmonious, elegant way. Cloe’s contemporary aesthetic can be seen in the 30-degree profile of the upper border of the doors of the base cabinets and the fronts of the large baskets, as well as the lateral border of the columns. Cloe also comes in a VIP version, made with woods of the highest quality like olive, rosewood, ebony and eucalyptus, or in a material with metropolitan style like eco-cement.

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CLeaF

Fondata nel 1975 in Brianza, l’azienda si connota per la cura del dettaglio e l’innovazione, che l’ha trasformata in punto di riferimento nella ricerca di soluzioni d’avanguardia, innescando importanti sinergie con il mondo della produzione e del progetto. Grazie a impianti tecnologici tra i più aggiornati del settore e a tecniche di lavorazione avanzate e costumizzate sulle esigenze specifiche dei clienti, Cleaf vanta un know-how di produzione esclusivo e versatile. 40 anni di storia segnati da una costante evoluzione hanno portato l’azienda a trasformarsi in un vero e proprio sistema integrato nella sperimentazione e produzione di superfici per l’interior design. il nuovo spazio C-Cube è un modo inedito di vivere lo showroom come luogo di interazione e di scambio creativo tra professionalità diverse. Qualità, efficienza, ricerca, sensibilità al mercato e alle tendenze: un identikit produttivo che ha permesso a cleaf una affermazione costante e una progressiva penetrazione sui mercati internazionali.

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FOUNDED IN 1975 IN BRIANZA, THIS COMPANY STANDS OUT FOR ATTENTION TO DETAIL AND INNOVATION, AND HAS BECOME A REFERENCE POINT FOR AVANT-GARDE SOLUTIONS, TRIGGERING EFFECTIVE SYNERGIES WITH THE WORLD OF PRODUCTION AND DESIGN. THANKS TO SOME OF THE MOST ADVANCED TECHNOLOGICAL SYSTEMS IN THIS SECTOR, AND WORKING TECHNIQUES THAT CAN BE CUSTOMIZED TO MEET SPECIFIC CLIENT NEEDS, CLEAF OFFERS EXCLUSIVE, VERSATILE PRODUCTION KNOW-HOW. 40 YEARS OF HISTORY MARKED BY CONSTANT EVOLUTION HAVE TRANSFORMED THE FIRM INTO A TRUE INTEGRATED SYSTEM OF EXPERIMENTATION AND PRODUCTION OF SURFACES FOR INTERIOR DESIGN. THE NEW C-CUBE SPACE IS AN ORIGINAL WAY OF EXPERIENCING THE SHOWROOM AS A PLACE OF INTERACTION AND CREATIVE EXCHANGE BETWEEN DIFFERENT PROFESSIONAL ROLES. QUALITY, EFFICIENCY, RESEARCH, SENSITIVITY TO THE MARKET AND TRENDS: A PRODUCTIVE PROFILE THAT HAS BROUGHT CLEAF CONSTANT SUCCESS AND PROGRESSIVE PENETRATION ON INTERNATIONAL MARKETS.

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interni annual CUCINA 2013 A sinistra, la finitura Azimut che trae ispirazione dalla texture del legno di cedro decapato e consumato dal tempo. Sotto, Penelope che si rifà al mondo dei tessuti, dove le trame creano movimenti di luce. Nella pagina accanto, in alto, da sinistra, la finitura Tranché che dona alla superficie l’effetto materico del legno grezzo: una lavorazione dal sapore artigianale che conserva un tratto irregolare ed archetipo. Poro Rovere, con la sua impronta grafica, nitida e pulita, conferisce alle superfici un ritmo organico e sinuoso. Sotto, la finitura Yosemite, che grazie alla particolare tecnica di lavorazione, risulta omogenea e levigata al tatto, creando una tridimensionalità nuova e distintiva.

Left, the Azimut finish, based on the texture of time-worn pickled cedar. Above, Penelope references the world of fabrics, where weaves create movements of light. On the facing page, above, from left, the Tranché finish gives the surface the materic effect of unfinished wood: crafted workmanship that conserves irregular, archetypal signs. Poro Rovere, with its clear, clean graphic impact, gives surfaces an organic, sinuous rhythm. Below, the Yosemite finish, which thanks to a particular working technique is homogeneous and smooth to the touch, creating a new, distinctive threedimensional effect.

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CRIstinA ruBINeTTerIE

Dal 1949, l’azienda progetta e produce rubinetterie per bagno di qualità. Un successo che dura da oltre mezzo secolo dietro cui, COME SPESSO ACCADE NELLA REALTà DEL MADE IN ITALY, ci sono la passione e l’impegno di un imprenditore e della sua famiglia. Con un nuovo catalogo dedicato alla cucina, cristina rubinetterie entra in uno degli ambienti più importanti della casa con un’ampia selezione di prodotti di alto livello. Una vasta gamma pensata per soddisfare le diverse esigenze estetiche e di utilizzo, divisa in quattro famiglie – Inox, Contemporary, Classic e Professional – per facilitare la ricerca del prodotto ideale. Per l’azienda l’ambiente cucina non rappresenta solo il gusto e lo stile di una casa, ma deve anche garantire praticità d’uso e ottime prestazioni funzionali. Alla terza generazione, la famiglia Cristina continua a credere nel valore dell’innovazione, investendo costantemente tanto nella ricerca e nello sviluppo tecnologico, quanto nell’evoluzione estetica del prodotto.

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SINCE 1949 THE COMPANY HAS DESIGNED AND PRODUCED HIGH-QUALITY FAUCETS FOR THE BATHROOM. OVER HALF A CENTURY OF SUCCESS, BASED – AS OFTEN HAPPENS IN THE BUSINESSES OF MADE IN ITALY – ON THE PASSION AND COMMITMENT OF AN ENTREPRENEUR AND HIS FAMILY. WITH A NEW CATALOGUE OF PRODUCTS FOR THE KITCHEN, CRISTINA RUBINETTERIE ENTERS ONE OF THE MOST IMPORTANT SPACES OF THE HOME, WITH A FINE SELECTION OF HIGH-LEVEL PRODUCTS. A VAST RANGE CREATED TO RESPOND TO DIFFERENT NEEDS IN TERMS OF LOOKS AND USAGE, DIVIDED INTO FOUR FAMILIES – STAINLESS STEEL, CONTEMPORARY, CLASSIC AND PROFESSIONAL – TO MAKE IT EASY TO FIND THE IDEAL PRODUCT. FOR THIS COMPANY, THE KITCHEN ENVIRONMENT DOES NOT JUST REPRESENT THE TASTE AND STYLE OF A HOME, BUT ALSO HAS TO GUARANTEE PRACTICAL USE AND EXCELLENT FUNCTIONAL PERFORMANCE. THE THIRD GENERATION OF THE CRISTINA FAMILY CONTINUES TO BELIEVE IN THE VALUE OF INNOVATION, CONSTANTLY INVESTING IN TECHNOLOGICAL RESEARCH AND DEVELOPMENT, AND IN THE AESTHETIC EVOLUTION OF PRODUCTS.

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interni annual CUCINA 2013 A lato, il miscelatore monocomando Ku 525, caratterizzato da dimensioni importanti e slanciate, dal design continuo della leva sul corpo e dai dettagli conici. Sotto, il miscelatore monocomando Kk 525 che si connota per la particolare canna dal profilo rettangolare che crea un netto contrasto con il corpo tondo. Nella pagina accanto, altri tre miscelatori monocomando. In alto, da sinistra, i modelli Kk 536, con leva laterale ergonomica posizionata in alto per una grande praticitĂ di utilizzo, e ku530, con dimensioni imponenti e design del ku525, ma proposto con doccetta estraibile che riprende il design conico della canna. Sotto, Ka 530, caratterizzato dalla praticitĂ della doccetta estraibile in un corpo elegante e sinuoso.

Above, the Ku 525 monocontrol mixer has long, slender lines, a continuous design for the lever on the body, and conical joint details. Left, the Kk 525 single-control mixer stands out for its particular rectangular section, forming a clear contrast with the cylindrical base. On the facing page, three other single-control mixer faucets. Above, from left, the models Kk 536, with lateral ergonomic lever positioned in the upper part for practical use, and ku530, with the impressive size and design of the ku525, but also with a removable spray head that reprises the iconic design of the tap. Below, Ka 530, featuring the practicality of the removable spray unit in an elegant, sinuous body.

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Cucine LuBe

Fondata nel 1967, l’azienda è specializzata nella produzione di cucine componibili di design, moderne, classiche e in muratura. Oggi tra le realtà leader del mercato e all’avanguardia per innovazione di prodotto, per tecnologia e processi produttivi, certificati secondo le norme UNI EN ISO 9001:2008 e realizzati nel rispetto della tutela dell’ambiente come garantito dal pannello ecologico. Si è inoltre dotata del marchio Lube Ecologic per l’utilizzo nei componenti costituenti le strutture delle cucine solo di materiale a bassissima emissione di formaldeide, conforme allo standard F4 stelle.

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Established in 1967, the company specializes in the manufacture of design kitchens, sectional, modern, classic and in brickwork. Now it’s one of the leading companies in the market and in the fore for product innovation, technology and manufacturing process, certified according to the standards UNI EN ISO 9001:2008 and carried out to comply with the environmental protection standards as guaranteed by the ecological label. Also, it is now provided with the brand Lube Ecologic for the use of kitchen components made from materials very low on formaldehyde emissions in compliance with the standard F4stars.

La nuova cucina Swing si connota per l’abbinamento di pensili a diverse profondità, le inedite combinazioni materiche e le colorazioni vivaci e giovani. Sopra, una versione di Swing con finitura Oak miele e tortora lucido, con vetri verde asparago lucido e giallo ambra. Il top è in laminato unicolor color tortora alto 2 cm per il blocco cucina e 4 cm per la penisola. Nella pagina accanto, in alto, Swing con finitura pino argilla, grigio creta, acquamarina e bianco assoluto con vetro tortora opaco. Il top è in tortora in Abs I. Nella pagina acccanto, in basso, Gallery, rivisitazione moderna di una cucina dalle tradizioni antiche, con

l’anta a telaio, la maniglia integrata e stondata che caratterizza la linea trasformandosi in elemento decorativo. Le essenze sono disponibili nelle calde tonalità dei roveri, dei frassini e del noce. Una palette di colori tenui o brillanti, lucidi ed opachi che, abbinate alle ante lisce o decorate, rende Gallery una cucina versatile. Nella pagina accanto, sotto, una composizione dal sapore contemporaneo che, con il bancone centrale, offre un’ampia superficie d’appoggio. Il telaio laccato è realizzato in bianco assoluto opaco, il top in gres Laminam noce finitura Blend e la maniglia integrata è in legno laccato.

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interni annual CUCINA 2013

The new Swing kitchen stands out for its hanging cabinets of different depths, its unusual combinations of materials and live, youthful colors. On the facing page, top, a version of Swing in the honey oak and glossy dove gray finish, with shiny asparagus green and yellow amber glass. The top is in unicolor dove gray laminate, with a height of 2 cm for the cooking block and 4 cm for the peninsula. Left, Swing with a finish in clay pine, clay gray, aquamarine and absolute white, with dove gray glass. The top is in dove gray ABS 1. On the facing page, below, Gallery, a modern take on the traditional antique kitchen, with framed doors, built-in and rounded handles that add character, becoming a striking decorative feature. The woods include the warm tones of oak, ash and walnut. A range of pale or bright, glossy or matte colors, combined with smooth or decorated doors, make Gallery a very versatile model. Below, a contemporary composition whose central counter offers lots of workspace. The lacquered frame is in matte absolute white, while the top is in Laminam stoneware, with the Blend walnut finish. Built-in handle in lacquered wood.

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DaDa

Dal 1980 l’azienda è parte del Gruppo Molteni, tra le principali realtà industriali italiane nel settore del mobile. Con le società Molteni&C, Dada, Unifor e Citterio, il Gruppo propone un’offerta globale in oltre sessanta paesi del mondo. il marchio di cucine si posiziona nell’alta gamma del mercato con prodotti di serie, disegnati da progettisti di grande esperienza internazionale (Luca Meda, Dante Bonuccelli, Ferruccio Laviani,Nicola Gallizia e Rodolfo Dordoni). Modelli diversi, sia per tipologia sia per finiture e materiali, con una caratteristica comune: la possibilità di combinare tra loro elementi specifici di ogni serie per creare soluzioni originali. Design e sperimentazione sono da sempre gli elementi identificativi di Dada che realizza proposte innovative sul piano formale, tecnologico e tipologico, sviluppate attraverso un’intensa attività di ricerca.

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SINCE 1980 THE COMPANY IS PART OF THE MOLTENI GROUP, ONE OF THE LEADING INDUSTRIAL CORPORATIONS IN THE FURNITURE SECTOR IN ITALY. WITH THE COMPANIES MOLTENI&C, DADA, UNIFOR AND CITTERIO, THE GROUP HAS A WIDE RANGE OF OFFERINGS, DISTRIBUTED IN OVER SIXTY COUNTRIES. THE KITCHEN BRAND IS POSITIONED AT THE HIGH END OF THE MARKET, WITH INDUSTRIAL PRODUCTS DESIGNED BY INTERNATIONALLY RENOWNED TALENTS (LUCA MEDA, DANTE BONUCCELLI, FERRUCCIO LAVIANI, NICOLA GALLIZIA AND RODOLFO DORDONI). DIFFERENT MODELS, IN TERMS OF TYPES, FINISHES AND MATERIALS, WITH A SHARED CHARACTERISTIC: THE POSSIBILITY OF COMBINING PIECES FROM DIFFERENT SERIES TO CREATE ORIGINAL SOLUTIONS. DESIGN AND EXPERIMENTATION HAVE ALWAYS BEEN THE KEY CONCEPTS FOR DADA, TO MANUFACTURE INNOVATIVE PROPOSALS IN TERMS OF FORM, TECHNOLOGY AND TYPOLOGY, DEVELOPED THROUGH INTENSE RESEARCH.

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interni annual CUCINA 2013

La cucina INDada, design Nicola Gallizia, è informale, pragmatica e senza orpelli. Ha la tecnologia che serve, una qualità concreta, funzionale, efficiente e senza eccessi. È accessibile, con aperture ergonomiche, materiali durevoli, pulizia e manutenzione semplificata ed è connotata da dettagli di pregio progettuale e funzionale. INDada è l’innovazione del know-how Dada e ha le migliori soluzioni tecnologiche, per sistemi costruttivi, finiture e accessori. È versatile per la ricchezza di accessori e componenti, solida e affidabile nel tempo per il sistema di barre sottopensile, le

maniglie in alluminio estruso e il bordo superiore di ante e cassetti ed è sobria e discreta ma anche vivace, con basi, ante mensole e colonne pensili laccate opache – goffrate in bianco/colore – e top in laminato bianco/colore. INDada è la sintesi perfetta di pochi e semplici elementi combinati in una modularità ampia che rende facile la progettazione e il montaggio. Nelle immagini, la versione con ante in melaminico finitura cemento, top in laminato finitura cemento, boiserie con mensole in rovere smoked, colonne in laccato bianco opaco e la seduta Sga.bello in finitura bianca.

The INDada kitchen designed by Nicola Gallizia is informal, pragmatic and free of superfluous ornament. It has the technology that is needed for concrete, functional, efficient quality, without excess. It is affordable, with ergonomic openings, durable materials, easy to clean and maintain, and stands out for refined functional and aesthetic details. INDada is based on the innovation of Dada know-how, offering the best technological solutions for construction systems, finishes and accessories. The kitchen is versatile due to the wide range of accessories and components; it is solid and reliable, over

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time, thanks to the system of bars under the upper cabinets, the handles in extruded aluminium, and the upper border of the doors and drawers. INDada is sober and discreet, but also lively, with base cabinets, doors, shelves and hanging columns in matte lacquer – embossed in white/color – and tops in white/color laminate. INDada is the perfect synthesis of a few, simple elements, combined in a modular way to make design and installation easier. In the images, the version with doors in melamine cement finish, to in cement laminate, panels with shelves in smoked oak, columns in matte white lacquer and the Sga.bello seat in white.

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DemoDe engIneereD By VaLcucIne

IL NUOVO BRAND DI VALCUCINE non vuole essere solo un marchio di arredamento Made in Italy, dove la cura per i dettagli, l’ergonomia, la qualità del prodotto e il rispetto dell’ambiente sono ALla base della filosofia progettuale, ma VUOLE ANCHE DIMOSTrARE CHE è possibile ridisegnare il futuro in modo diverso, rielaborando e promuovendo una nuova cultura. DEMODE ENGINEERED BY VALCUCINE RIPENSA AGLI schemi che definiscono le società E APRE UNA discussione sul senso più profondo del design e sulle sue conseguenze nella percezione della realtà, AFFINCHé l’abilità di un designer NON sia quella di creare qualcosa d’inutile per pochi eletti MA QUELLA DI elaborare le forme, coniugando funzionalità ed estetica, per tutti. Una concezione democratica e umanistica del design, inteso come strumento per semplificare la vita quotidiana di tutti.

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THE NEW BRAND OF VALCUCINE SETS OUT TO BE MORE THAN A FURNISHINGS BRAND MADE IN ITALY, WHERE ATTENTION TO DETAIL, ERGONOMICS, PRODUCT QUALITY AND ENVIRONMENTAL IMPACT FORM THE BASIS OF THE DESIGN PHILOSOPHY. IT ALSO ATTEMPTS TO DEMONSTRATE THAT IT IS POSSIBLE TO REDESIGN THE FUTURE IN A DIFFERENT WAY, DEVELOPING AND PROMOTING A NEW CULTURE. DEMODE ENGINEERED BY VALCUCINE RETHINKS THE SCHEMES THAT DEFINE SOCIETIES AND TRIGGERS DISCUSSION ABOUT THE DEEPER MEANING OF DESIGN AND ITS CONSEQUENCES ON OUR WAYS OF PERCEIVING REALITY. THE ABILITY OF A DESIGNER SHOULD NOT LIE IN THE CREATION OF SOMETHING USELESS FOR A CHOSEN FEW, BUT IN THE DEVELOPMENT OF FORMS FOR EVERYONE, COMBINING FUNCTIONAL AND AESTHETIC QUALITY. A DEMOCRATIC, HUMANIST CONCEPTION OF DESIGN, SEEN AS A TOOL TO SIMPLIFY THE EVERYDAY LIFE OF ALL.

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interni annual CUCINA 2013

A sinistra e nella pagina accanto, l’innovativo sistema di cucina ecosostenibile Meccanica, connotato da un sistema di telai, espressione di leggerezza, creatività e della tecnologia più avanzata. Un sistema dall’intelaiatura light, in cui singoli elementi strutturali si uniscono tra loro attraverso giunzioni meccaniche, senza alcun utilizzo di colle e quindi senza traccia di formaldeide. Meccanica diviene così riutilizzabile all’80% e riciclabile al 100% a fine vita perché progettata per essere scomposta. Disponibili ante in legno di betulla, anche tinto, tessuto lavabile o metallo. Sopra, la cucina Forma, caratterizzata dall’inedito design della gola dell’anta che rende il piano di lavoro “sospeso”. I microprofili in alluminio anodizzato presenti nella parte superiore proteggono il bordo e ne garantiscono lunga durata. Le ante sono disponibili in numerose finiture.

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To the left and on the facing page, the innovative Meccanica ecosustainable kitchen system, based on a system of frames, an expression of lightness, creativity and the most advanced technology. A light framework system in which the individual structural parts are connected by mechanical joints, eliminating the use of any glues and thus any trace of formaldehyde. Meccanica thus becomes 80% reusable and 100% recyclable at the end of its life cycle, because it has been designed to be dismantled. The doors are available in birch, also with stained finish, in washable fabric or metal. Above, the Forma kitchen stands out for the original design of the recess in the door, that makes the worktop seem to “float.” The anodized aluminium microsections of the upper part protect the edge and guarantee durability. The doors come in a range of different finishes.

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DoImocucIne

La costante ricerca, la continua innovazione e l’investimento in nuove tecnologie rendono il marchio all’avanguardia a livello globale. DoimoCucine, che fa del Made in Italy uno dei suoi punti di forza, pone un’attenzione specifica all’ecosostenibilità del prodotto e considera la salvaguardia dell’ambiente un investimento indispensabile per il futuro dell’uomo e del pianeta. l’azienda ha sede a Nervesa della Battaglia (Treviso). Qui, nel 2011, è stato inaugurato il nuovo impianto fotovoltaico che copre un’area di 5.300 mq e permette di soddisfare il 95% del fabbisogno aziendale. doimocucine ha scelto la qualità come missione e la ricerca come mezzo per conseguirla, garantendo un prodotto ottimo e durevole nel tempo, di tendenza negli accostamenti di materiali, capace di rispondere a qualsiasi esigenza del Cliente.

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CONSTANT RESEARCH, ONGOING INNOVATION AND INVESTMENT IN NEW TECHNOLOGIES PUT THIS BRAND IN THE AVANT-GARDE ON A GLOBAL LEVEL. DOIMOCUCINE, WHICH COUNTS MADE IN ITALY AS ONE OF ITS STRONG POINTS, FOCUSES ON THE ECOSUSTAINABILITY OF PRODUCTS, AND CONSIDERS ENVIRONMENTAL PROTECTION AN INDISPENSABLE INVESTMENT FOR THE FUTURE OF HUMANKIND AND THE PLANET. THE COMPANY IS BASED IN NERVESA DELLA BATTAGLIA (TREVISO), WHERE IN 2011 A NEW PHOTOVOLTAIC PLANT WAS OPENED, COVERING AN AREA OF 5300 M2 AND PROVIDING 95% OF THE COMPANY’S ENERGY NEEDS. DOIMOCUCINE HAS CHOSEN QUALITY AS A MISSION AND RESEARCH AS THE MEANS TO ACHIEVE IT, GUARANTEEING EXCELLENT AND DURABLE PRODUCTS, TIMELY IN THEIR COMBINATIONS OF MATERIALS, CAPABLE OF RESPONDING TO ALL THE NEEDS OF CLIENTS.

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interni annual CUCINA 2013

Il sistema cucina Aspen permette di modulare lo spazio in funzione delle diverse esigenze del cliente. Al telaio vengono applicati dei pannelli dello spessore di 4/6 mm disponibili in diversi materiali: dal nuovo e ipertecnologico Fenix ai legni naturali dall’aspetto vissuto, dai nuovi vetri acidati e lucidi ai laminati finitura rovere e olmo, dal Corian al resistente stratificato. La struttura a telaio delle ante è realizzata in alluminio – disponibile nella finitura alluminio naturale o nella variante black – scelto per le eccellenti qualità e doti meccaniche. Robusto e al tempo stesso molto leggero è resistente alla corrosione, garantendo ad Aspen ottime prestazioni e durata nel tempo. Il telaio è composto da 4 elementi in estruso di alluminio, zigrinati nella faccia interna e uniti meccanicamente a 45°, che rendono la struttura riciclabile.

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The Aspen kitchen system permits shaping of space to adapt to the different needs of different clients. Panels with a thickness of 4/6 mm are applied to the frame and come in different materials: from the new, hypertechnological Fenix to natural woods with a lived-in look, the new etched and glossy glass finishes to oak and elm laminates, Corian to sturdy layered material. The frame structure of the doors is in aluminium – available in natural aluminium finish or black – selected for its excellent qualities and mechanical performance. It is robust yet very light and resistant to corrosion, making Aspen a long-lasting product with excellent usage features. The frame is composed of 4 extruded aluminium pieces, grained on the inside and joined at 45°, to make the structure recyclable.

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DoImoCucIne

La cucina Style propone quattro tipologie di apertura delle ante: la tradizionale maniglia declinabile in 14 modelli, la gola a “L” in estruso di alluminio, la gola piatta con profilo in metallo nella testa dell’anta e l’originale asola con copertura metallica applicata o ricavata totalmente nella materia. Style è disponibile in un’ampia varietà di materiali: in sei tonalità di legno impiallacciato rovere con vena verticale – dal color cipria al termocotto – in 13 varianti di laminato effetto legno, oltre al laminato bianco bordo laser che unisce la perfezione tecnica della bordatura ad una piacevole morbidezza al tatto, e in 32 colori laccati, disponibili sia nella versione lucida che opaca. A completamento della gamma c’è l’originale finitura cemento disponibile in 6 varianti di colore. La superficie/ intonaco è ricoperta con vernice acrilica a base d’acqua che la rende idrorepellente, atossica e antimacchia.

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interni annual CUCINA 2013

The Style kitchen offers four systems for opening the doors: the traditional handle with 14 models, the “L” groove in extruded aluminium, the flat groove with metal profile in the end of the door, and the original opening with a metal cover, or totally recessed in the material. Style comes in a wide range of materials: in six tones of oak veneer with vertical grain – from powder color to heat-treated – as well as 13 wood-effect laminates, white laser-border laminate that combines the technical perfection of the edges with a pleasant, soft feel, and 32 lacquer colors, in glossy or matte versions. The range also includes the original cement finish, available in 6 different colors. The surface/coating is covered with water-base acrylic varnish to make it water-repellent, non-toxic and stainproof.

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Elica

Fondata nel 1970, l’azienda è oggi riconosciuta a livello internazionale come il brand che ha rivoluzionato la tradizionale immagine della cappa: non più un semplice accessorio ma un vero e proprio oggetto dal design unico, in grado di migliorare la qualità dell’aria in cucina. L’attenzione al design, l’innovazione e la tecnologia hanno consentito ad Elica di ottenere numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui l’iF Product Design Award, il Red Dot Design Award e il Good Design Award.

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FOUNDED IN 1970, THE COMPANY IS NOW KNOWN ON AN INTERNATIONAL SCALE AS THE BRAND THAT HAS REVOLUTIONIZED THE TRADITIONAL IMAGE OF THE KITCHEN HOOD: NO LONGER A MERE ACCESSORY, BUT A TRUE, UNIQUE DESIGN OBJECT CAPABLE OF IMPROVING AIR QUALITY IN THE KITCHEN. THE FOCUS ON DESIGN, INNOVATION AND TECHNOLOGY HAS BROUGHT ELICA MANY PRESTIGIOUS INTERNATIONAL PRIZES, INCLUDING THE IF PRODUCT DESIGN AWARD, THE RED DOT DESIGN AWARD AND THE GOOD DESIGN AWARD.

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interni annual CUCINA 2013 In questa pagina, l’innovativa cappa polifunzionale Shell che coniuga aspirazione e illuminazione. Si compone di un guscio bianco del diametro di 80 cm e di un vetro curvo opalino che diffonde uniformemente la luce. All’interno è celata la potente tecnologia per il filtraggio dell’aria, convogliata da un sistema d’aspirazione perimetrale, il quale permette l’aumento della velocità di captazione dei fumi di cottura, impedendone la circolazione in cucina. Il sistema d’illuminazione è caratterizzato da lampade fluorescenti che garantiscono un’ottima diffusione della luce sui piani di lavoro a isola. Nella pagina accanto, Sweet, la reinterpretazione dell’icona classica della cappa camino, premiata con l’IF Design Award 2013. La realizzazione in tecnopolimero permette di ottenere linee morbide, mentre un sottile elemento in acciaio lucido sottolinea la linea elegante della cappa. I comandi capacitivi luminosi, posizionati nella parte frontale, regolano le funzioni d’aspirazione e d’illuminazione. Quest’ultima è caratterizzata da una luce strip a led, che assicura una forte intensità sul piano cottura. Sweet, che è lunga 86 cm, è disponibile in bianco, tortora, azzurro, avorio, arancio, verde e nella versione in nero, novità 2014. Entrambe le cappe sono firmate da Fabrizio Crisà.

On this page, the innovative multifunctional Shell hood that combines aspiration and lighting, composed of a white shell with a diameter of 80 cm and curved opaline glass for uniform diffusion of the light. Inside, it conceals powerful technology for the filtering of the air, captured by a perimeter exhaust system that increases the speed of removal of cooking smoke and fumes, preventing them for circulating in the kitchen. The lighting system uses fluorescent lamps for excellent lighting on island worktops. On the facing page, Sweet is the reinterpretation of the classic icon of the fireplace hood,

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and winner of the iF Design Award 2013. The technopolymer makes it possible to manufacture soft lines, while a slender polished steel part emphasizes the elegant lines of the hood. The luminous touch controls positioned on the front regulate aspiration and lighting functions. The light is produced by an LED strip, for optimal intensity on the range. Sweet, which is 86 cm long, is available in white, dove gray, blue, ivory, orange, green and in the black version, a new entry for 2014. Both hoods are designed by Fabrizio Crisà.

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ErnESTOMedA

Realtà di riferimento nella fascia alta del mercato delle cucine di design, l’azienda, fondata nel 1996, è sinonimo di raffinatezza ed eleganza. L’offerta ernestomeda comprende oggi più di 10 programmi caratterizzati da un’ampia varietà di finiture e materiali. La sede di Montelabbate (PU) è articolata su oltre 32.000 mq e conta 106 dipendenti, coprendo con efficienza ogni singola fase della filiera produttiva. La mission aziendale è improntata sulla costante ricerca estetica e tecnologica dei prodotti, fatti di cura per i dettagli, qualità, sicurezza e rispetto ambientale, come testimoniano le importanti certificazioni ottenute (Gestione della Qualità - UNI EN ISO 90; Gestione Ambientale - UNI EN ISO 14001; Gestione per la Salute e Sicurezza dei lavoratori - BS OHSAS 18001; Ernestomeda LEED Compliant per il credito IEQ 4.5 “Materiali a basse emissioni – Mobili e sedute”)

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A COMPANY OF REFERENCE AT THE HIGH END OF THE DESIGN KITCHEN SECTOR, FOUNDED IN 1996, ERNESTOMEDA IS SYNONYMOUS WITH REFINEMENT AND ELEGANCE. THE FIRM’S OFFERINGS NOW INCLUDE OVER 10 DIFFERENT PROGRAMS MARKED BY A WIDE VARIETY OF FINISHES AND MATERIALS. THE HEADQUARTERS AT MONTELABBATE (PU) HAS AN AREA OF OVER 32,000 M2 AND 106 EMPLOYEES, EFFICIENTLY COVERING EVERY SINGLE PHASE OF THE PRODUCTION CHAIN. THE CORPORATE MISSION FOCUSES ON CONSTANT AESTHETIC AND TECHNOLOGICAL RESEARCH ON PRODUCTS, ATTENTION TO DETAIL, QUALITY, SAFETY AND THE ENVIRONMENT, AS PROVEN BY IMPORTANT CERTIFICATIONS (QUALITY MANAGEMENT – UNI EN ISO 90; ENVIRONMENTAL MANAGEMENT – UNI EN ISO 14001; MANAGEMENT FOR HEALTH AND SAFETY OF WORKERS – BS OHSAS 18001; ERNESTOMEDA LEED COMPLIANT FOR IEQ CREDIT 4.5 “LOW-EMISSION MATERIALS – FURNITURE AND SEATING”).

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interni annual CUCINA 2013 La cucina Icon, design Giuseppe Bavuso, si connota per funzionalità, design ricercato, pulizia estetica e prestazioni tecniche avanzate. La ricerca dei materiali ha puntato sull’accostamento di elementi pregiati, tecnici e rigorosi, come il Corian, i legni termotrattati dalle numerose finiture e l’IconCrete, nuovo materiale dall’effetto cemento, sviluppato e brevettato da Ernestomeda, adatto all’uso domestico (in basso). Tra gli elementi distintivi di Icon, il pensile Flex, che associa a una prima fase di scorrimento verticale una seconda di rotazione dell’anta rendendo accessibile tutto l’interno (a sinistra), la penisola estraibile Evolution, che si estende in diverse lunghezze a seconda delle esigenze (sotto) e l’anta Air (pagina accanto, in basso), una soluzione brevettata dotata di un filtro di aerazione nascosto nel pannello che favorisce il ricambio dell’aria stagnante all’interno del vano, garantendo un’ottima conservazione dei cibi. Ad Icon è stato assegnato il Red Dot Design Award 2013.

W The Icon kitchen, design Giuseppe Bavuso, stands out for functional quality, refined design, clean lines and advanced technical performance. The research on materials focuses on the combination of precious and technical ingredients like Corian, thermo-treated wood in a range of finishes, and IconCrete, the new cementeffect material developed and patented by Ernestomeda, ideal for use in the home (to the side). Among the distinctive features of Icon, the Flex hanging cabinet combines an initial vertical sliding phase with a second phase of rotation of the door, making the entire interior accessible (upper left); the Evolution extractable peninsula extends to different lengths to meet different needs (upper right); and the Air door (facing page, below) is a patented solution equipped with an aeration filter concealed in the panel that helps to circulate air inside the compartment, ensuring optimal food conservation. Icon has won the Red Dot Design Award 2013.

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100 / product design

FaBer

‘Form follows function’ è il principio che da sempre ispira le cappe Faber. Fondata neL 1955, l’azienda che ha inventato la prima cappa aspirante, continua ancora oggi a contraddistinguersi per l’innovazione tecnologica e il design ricercato: dai modelli ad alto risparmio energetico e massima silenziosità, alle nuove linee di cappe lampadario F-light Generation, fino aLLE VERSIONI IbridE. Caratterizzato dall’alta qualità dei prodotti e dei servizi, il brand Faber ha reso la pulizia dell’aria e il benessere in cucina un comfort quotidiano, con un’attenzione particolare all’efficienza, alla sicurezza e al rispetto per l’ambiente.

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‘FORM FOLLOWS FUNCTION’ HAS ALWAYS BEEN THE GUIDING PRINCIPLE BEHIND FABER COOKER HOODS. FOUNDED IN 1955, THE COMPANY THAT INVENTED THE FIRST EXTRACTION HOOD CONTINUES TO STAND OUT FOR TECHNOLOGICAL INNOVATION AND REFINED DESIGN: FROM MODELS OFFERING HIGH LEVELS OF ENERGY SAVING AND NOISE REDUCTION, TO THE NEW F-LIGHT GENERATION LINES OF LAMP-HOODS, RIGHT UP TO THE HYBRID MODELS. THANKS TO THE HIGH QUALITY OF ITS PRODUCTS AND SERVICES, THE FABER BRAND HAS MADE CLEAN AIR AND WELLNESS IN THE KITCHEN A MATTER OF EVERYDAY COMFORT, WITH A PARTICULAR FOCUS ON EFFICIENCY, SAFETY AND RESPECT FOR THE ENVIRONMENT.

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interni annual CUCINA 2013

Sopra la cappa Black Tie dall’anima ‘green’: verticale, leggera ed elegante, garantisce un risparmio energetico fino all’85% dei consumi. Il suo utilizzo quotidiano riduce di 288 kg l’emissione di CO2, pari a ben 1.750 km in meno percorsi in automobile. A destra, Arkea, l’esclusiva cappa lampadario della collezione F-light Generation in policarbonato bianco e dotata della tecnologia Up&Down che, grazie agli innovativi faretti led Rgb, permette di selezionare un colore o di alternare in loop l’ampia cromia disponibile. Nella pagina accanto, dall’alto, Heaven Glass, la cappa in vetro a scomparsa ultrapiatta, capace di integrarsi perfettamente nell’ambiente cucina grazie a un design essenziale e raffinato. Sotto, Cocktail XS con doppio pannello di soli 55 cm in vetro sottile, proposta in bianco o in nero, stupisce per le prestazioni. Il motore Energy garantisce infatti una notevole capacità di aspirazione unita a una eccezionale silenziosità, mentre i comandi elettronici touch conferiscono alla cappa una allure moderna.

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Above, the Black Tie hood with a ‘green’ spirit: vertical, light and elegant, it guarantees energy savings of up to 85%. Its everyday use reduces CO2 emissions by 288 kg, equal to 1750 km of car travel. Right, Arkea, the exclusive chandelier hood from the F-light Generation collection, in white polycarbonate, equipped with Up&Down technology, which thanks to the innovative RGB LED spotlights permits color selection or alternation in a loop of the wide range of available tones. On the facing page, from top, Heaven Glass, the ultra-flat hidden hood in glass, perfectly inserted in any kitchen thanks to its essential, refined design. Below, Cocktail XS with double panel of just 55 cm in thin glass, available in white or black, with surprising performance. The Energy motor guarantees exceptional exhaust capacity and silent operation, while the electronic touch controls give the hood modern appeal.

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102 / product design

A destra, la cappa Pareo: elegante spirale modulare, una volta attivata, si allunga avvicinandosi ai fuochi. Il perfetto intreccio geometrico di linee e forme, una volta terminato l’utilizzo, si ricompone attorno al motore. Sotto, Discovery ACT, la cappa dal design grintoso, innovativa, con ottima capacità di aspirazione e in grado di ridurre l’inquinamento acustico di 13 decibel rispetto a un modello della stessa portata. Nella pagina accanto, dall’alto, Bios e Alma, le nuove cappe cilindriche extra small (solo 32 cm di diametro), dalla forte personalità ed efficacia, rispondono all’esigenza di spazi contenuti, senza rinunciare alle prestazioni e all’estetica accattivante. I due modelli di cappa sono inoltre caratterizzati dall’ innovativo sistema di filtraggio HFH (High Filtering Hood) che garantisce elevata efficacia nel ricambio dell’aria e notevole risparmio energetico.

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interni annual CUCINA 2013

On the facing page, from top, the Pareo hood: an elegant modular spiral extends towards the burners when activated. The perfect geometric interaction of lines and forms gathers back around the motor after use. Discovery ACT, the hood with a striking innovative design, offers excellent aspiration performance, reducing noise pollution by 13 decibels with respect to other models with the same efficacy. On this page,

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from top, Bios and Alma, the new extra-small cylindrical hoods (just 32 cm in diameter), with great personality and efficiency, meet the needs of small spaces without sacrificing performance and aesthetic appeal. The two hood models also feature the innovative HFH (High Filtering Hood) system, for effective air turnover and remarkable energy savings.

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104 / product design

FebAL

l’azienda è una delle più significative realtà imprenditoriali nel settore delle cucine componibili che progetta, produce e commercializza. la società, che nel 2009 è entrata a far parte del Gruppo Colombini, è operativa attraverso i marchi Febal e Rossana, in Italia e all’estero. Grazie, infatti, a una rete capillare di rivenditori è presente in 40 nazioni europee ed extraeuropee da cui proviene il 20% del fatturato. Per Febal il 2011 si è chiuso con un fatturato complessivo di 21 milioni di euro. Il quartier generale dell’azienda è a Montelabbate, in provincia di Pesaro, dove ha sede lo stabilimento produttivo in cui operano 157 addetti che lo scorso anno ha realizzato 9.000 cucine. La rete commerciale è costituita da 35 showroom, oltre 600 negozi di cui 200 monomarca Febal.

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THE COMPANY IS ONE OF THE MOST IMPORTANT ENTREPRENEURIAL REALITIES IN THE SECTOR OF COMPONENT KITCHENS, WHICH IT DESIGNS, PRODUCES AND MARKETS. IN 2009 IT BECAME PART OF GRUPPO COLOMBINI, OPERATING THROUGH THE BRANDS FEBAL AND ROSSANA, IN ITALY AND ABROAD. THANKS TO A CAPILLARY NETWORK OF DEALERS, THE PRODUCTS ARE DISTRIBUTED IN 40 EUROPEAN AND EXTRAEUROPEAN NATIONS, ACCOUNTING FOR 20% OF SALES. FOR FEBAL 2011 CONCLUDED WITH OVERALL SALES OF 21 MILLION EUROS. THE HEADQUARTERS IS AT MONTELABBATE, IN THE PROVINCE OF PESARO, WHERE THE PRODUCTION PLANT EMPLOYS 157 PERSONS, PRODUCING 9000 KITCHENS LAST YEAR. THE COMMERCIAL NETWORK IS COMPOSED OF 35 SHOWROOMS AND OVER 600 STORES, INCLUDING 200 EXCLUSIVE FEBAL STORES.

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interni annual CUCINA 2013

Accanto, la cucina Chantal, nella finitura olmo champagne e violetta opaco, si connota per un sapore retrò impreziosito dall’innovazione dei materiali utilizzati e da dettagli, come l’anta a diamante, dal design ricercato. In basso, Sand, soluzione funzionale e prestigiosa, caratterizzata dall’isola centrale, dalla modularità di pensili e basi e dalla continuità e il coordinamento con l’ambiente living. Il legno proposto in finitura olmo tabacco si abbina alla laccatura bianco neve e blu mediterraneo. Entrambe le cucine sono progettate da Alfredo Zengiaro. Nella pagina accanto, dall’alto, la cucina Primavera, design Matteo Thun e Antonio Rodriguez. I colori e le finiture sviluppano una serie di combinazioni che fanno di Primavera un modello eclettico, versatile e personalizzabile. Particolare dalla cucina Alicante Nature&Family, ideata da Matteo Beraldi. La dotazione di accessori interni arricchisce anche le composizioni più esigenti e ricercate, oltre ad offrire soluzioni salvaspazio come il cassettone portacoperchi e l’armadio con la zona lavanderia.

On this page, from top, the Chantal kitchen in the champagne elm and matte violet finish stands out for a retro look, enhanced by innovative materials and details like the diamond doors with their refined design. Sand, a functional and prestigious solution, features a central island, modular hanging and base cabinets, and continuity-coordination with the living area. The wood, with an elm tobacco finish, is combined with snow white and Mediterranean blue lacquer. Both kitchens are designed by Alfredo Zengiaro. On the facing page, from top, the Primavera kitchen, designed by Matteo Thun and Antonio Rodriguez. The colors and finishes develop a series of combinations that make Primavera an eclectic, versatile model for easy personalization. Detail of the Alicante Nature&Family kitchen designed by Matteo Beraldi. The internal accessories can be used to create even the most demanding, refined compositions, while offering space saving solutions, like the drawer for cookware lids and the closet with the laundry zone.

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106 / product design

From SamBoneT To KITcHen

il nuovo marchio di sambonet nasce per rispondere a una precisa esigenza di mercato: offrire agli appasionati di cucina un prodotto di qualità, dalle performance professionali ma dal design frIendly. NELL’AMBITO DI QUESTO NUOVO CONCEPT, FROM SAMBONET TO KITCHEN PRESENTA NUMEROSE LINEE, RILETTURE DI MUST E IL RESTYLING DI ALCUNI PRODOTTI SAMBONET, OLTRE A UNA INNOVATIVA COLLEZIONE DI STRUMENTI DA COTTURA DAL DESIGN ACCATTIVANTE E UNA GAMMA COMPLETA DI UTENSILI DA CUCINA ESTETICAMENTE RICERCATI, FUNZIONALI E PRATICI.

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THE NEW BRAND OF SAMBONET HAS BEEN CREATED TO RESPOND TO A PRECISE NEED ON THE MARKET: TO OFFER COOKING ENTHUSIASTS A HIGH-QUALITY PRODUCT WITH PROFESSIONAL PERFORMANCE BUT ALSO FRIENDLY DESIGN. IN THIS NEW CONCEPT, FROM SAMBONET TO KITCHEN OFFERS MANY LINES, REINTERPRETATIONS OF MUSTS AND RESTYLINGS OF CERTAIN SAMBONET PRODUCTS, AS WELL AS AN INNOVATIVE COOKWARE COLLECTION WITH CAPTIVATING DESIGN, AND A COMPLETE RANGE OF AETHETICALLY REFINED, FUNCTIONAL AND PRACTICAL COOKING UTENSILS.

Sopra, la collezione di pentole 12’O’Clock. In acciaio inox 18-10, con fondo sandwich ad alto spessore per una perfetta conducibilità termica, le pentole si distinguono per le ampie impugnature. Con finiture in silicone color coccio non scottano e offrono stabilità, sicurezza e comodità di presa. Grazie al grande pomello, il coperchio in vetro, rovesciato, può diventare un originale sottopentola ad alzata e, nelle pentole più capienti, può essere ancorato, per una maggiore comodità. 12’O’Clock è adatta per tutti i tipi di cottura, è facile da pulire ed è lavabile in lavastoviglie. Nella pagina accanto, da sinistra, coltelli con manico bianco in ABS e lama in acciaio, nella speciale lega molibdeno e vanadio. La gamma di gadget da cucina di design, funzionali e pratici è realizzata in silicone “soft touch”. Dagli accessori e stampini per la cottura a quelli per servire le pietanze, dai sottopentola al ceppo

universale per coltelli, ai guanti da forno. Il color coccio del silicone, che si rifà al calore della tradizione culinaria italiana, è coordinato alla linea di pentole 12’O’Clock.

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interni annual CUCINA 2013

Above, the 12’O’Clock cookware collection in 18-10 stainless steel, with thick sandwich bases for perfect thermal conduction. The pans stand out for their ample grips. Finished in clay-colored silicon, they resist scorching and offer stability, safety and a comfortable grip. Thanks to the large knob, the glass cover, when turned over, can become an original raised pot stand; for the larger models, it can also be anchored for greater ease of use. 12’O’Clock is ideal for all types of cooking, easy to clean and dishwasher proof. To the side, from left, knives with white ABS handles and steel blades, in the special molybdenumvanadium alloy. The range of cooking practical, functional cooking gadgets, with refined design, is made of “soft touch” silicon. From accessories and moulds for cooking to those for serving foods, from the pot stands to the universal knife block and oven mitts. The clay color of the silicon, a reference to the warmth of the Italian culinary tradition, is coordinated with the 12’O’Clock cookware line.

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108 / product design

GeD CucIne

Nata nel 1969 a Biancade (Treviso), l’azienda negli anni si è contraddistinta per la produzione di cucine che coniugano tradizione e INNOVAZIONE, sia nel design che nell’accostamento di materiali. il legno, CONTENUTO fondamentale dei prodotti di GeD cucine, è presente nel DNA del marchio per storia e tradizione e in quanto resistente e riUSABILE. Investendo in sviluppo e progettazione, l’azienda offre prodotti affidabili, funzionali e curati nei dettagli, disponibili in numerosi materiali e soluzioni su misura. Quella dei prodotti GeD è un’identità precisa, fondata sulla qualità dei contenuti, oltre che dei contenitori, e SUI materiali, come il legno naturale, la pietra, l’acciaio, il vetro. Un’identità basata su affidabilità e durata dei prodotti e su un rapporto equilibrato tra forma e funzionalità, nel rispetto dei clienti e dell’ambiente.

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FOUNDED IN 1969 AT BIANCADE (TREVISO), OVER THE YEARS THE COMPANY HAS MADE A REPUTATION FOR THE PRODUCTION OF KITCHENS THAT COMBINE TRADITION AND INNOVATION, BOTH IN DESIGN AND IN THE COMBINATIONS OF MATERIALS. WOOD, THE FUNDAMENTAL CONTENT OF THE PRODUCTS OF GED CUCINE, IS PART OF THE BRAND’S DNA BY HISTORY AND BY TRADITION, WITH ITS VIRTUES OF STRENGTH AND EASY REUSE. INVESTING IN RESEARCH AND DESIGN, THE COMPANY OFFERS RELIABLE, FUNCTIONAL PRODUCTS WITH GREAT ATTENTION TO DETAIL, AVAILABLE IN A WIDE RANGE OF MATERIALS AND CUSTOM SOLUTIONS. GED PRODUCTS HAVE A PRECISE IDENTITY BASED ON THE QUALITY OF THE CONTENTS, NOT JUST THE CONTAINERS, AND ON THE BEAUTY OF MATERIALS LIKE NATURAL WOOD, STONE, STEEL AND GLASS. AN IDENTITY THAT MEANS RELIABILITY AND LONG LIFE OF PRODUCTS, WITH A BALANCED RELATIONSHIP BETWEEN FORM AND FUNCTION, FULLY RESPECTING CLIENTS AND THE ENVIRONMENT.

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interni annual CUCINA 2013

Dal gusto classico contemporaneo, la cucina Legno Vivo, progettata da Roberto Pezzetta, è caratterizzata dall’esclusivo uso del legno di rovere naturale e dalla maniglia nascosta, brevetto di GeD cucine, ricavata dall’anta a telaio con spessore 40 mm. Interamente in legno massello di rovere naturale sono anche i cassetti e cestoni con innesti a “coda di rondine”. Le strutture dei mobili, realizzate interamente in listellare di abete impiallacciato rovere, rendono la cucina ecosostenibile, ad emissione zero. La cucina comprende anche l’angoliera, sempre in legno di rovere naturale, con vetri temperati trasparenti e illuminazione interna a led.

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With a classic contemporary look, the Legno Vivo kitchen designed by Roberto Pezzetta stands out for the exclusive use of natural oak and for the concealed handle, a GeD Cucine patent, inserted in the frame door with a thickness of 40 mm. The drawers and chests with dovetail joints are also entirely in solid natural oak. The cabinet structures, entirely in oak veneered fir staving, make the kitchen ecosustainable, with zero emissions. The model also includes a corner unit, again in natural oak, with transparent tempered glass and internal LED lighting.

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110 / product design

kitchenAid

Design, progettualità, cura del dettaglio, passione, colore: cinque parole per raccontare la storia di un brand che è icona di stile da quasi un secolo. KitchenAid è un marchio in cui estetica e prestazioni si uniscono in un armonioso gioco di forme senza tempo. Una gamma completa di piccoli e grandi elettrodomestici in cui raffinatezza, sperimentazione nel design, qualità dei materiali e professionalità, rispondono alle esigenze e ai desideri di chi, da sempre, cerca funzionalità e ricercatezza in cucina.

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DESIGN, ATTENTION TO DETAIL, PASSION, COLOR: FOUR TERMS TO TELL THE STORY OF A BRAND THAT HAS BEEN A STYLE ICON FOR NEARLY A CENTURY. KITCHENAID IS A BRAND IN WHICH AESTHETICS AND PERFORMANCE MEET, IN A HARMONIOUS RELATIONSHIP OF TIMELESS FORMS. A COMPLETE RANGE OF SMALL AND LARGE APPLIANCES WHOSE REFINEMENT, DESIGN EXPERIMENTATION, QUALITY OF MATERIALS AND PROFESSIONAL PERFORMANCE RESPOND TO THE NEEDS AND DESIRES OF THOSE WHO ARE ALWAYS ON THE LOOKOUT FOR FUNCTIONAL PROWESS AND ORIGINALITY IN THE KITCHEN.

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interni annual CUCINA 2013

In questa pagina, Chef Touch l’esclusivo, brevettato e completo sistema domestico per la cottura e la conservazione sottovuoto formato da 3 elettrodomestici: forno a vapore, abbattitore di temperatura e macchina per il sottovuoto. Il forno a vapore compatto è disponibile nelle versioni Puro Vapore e Combi Vapore ed è dotato di 10 funzioni esclusive di cottura Sous Vide che consentono di cucinare delicatamente qualsiasi piatto sottovuoto; l’abbattitore di temperatura consente il raffreddamento e il congelamento rapido; la macchina da incasso per il sottovuoto consente due

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modalità di sottovuoto: cicli di vuoto per buste e per contenitori. Nella pagina accanto, la combinazione frigorifero-cantina della nuova gamma Vertigo, capace di garantire ottime condizioni di conservazione e versatilità d’uso, con particolare attenzione al design e alle diverse esigenze di installazione di ogni cucina. Vertigo è infatti composta da frigorifero doppio, cantina singola e dalla combinazione frigorifero-cantina, disponibili nella versione a libera installazione o da incasso, a scomparsa totale o a filo.

On this page, Chef Touch is the exclusive, patented and complete domestic system for cooking and vacuum conservation, formed by 3 appliances: a steam oven, a blast chiller, and a vacuum packing machine. The compact steam oven comes in the Pure Steam and Combi-Steam versions, with 10 exclusive Sous Vide cooking functions to permit delicate preparation of any vacuum-packed dish; the blast chiller provides rapid freezing power; the built-in vacuum machine offers two options, with cycles of bags and storage containers. On the facing page: the refrigerator-wine cellar combo from the new Vertigo line, to guarantee optimal conservation conditions and versatility of

use, with a particular focus on design and the various installation needs of every kitchen. Vertigo is in fact composed of a double refrigerator, a refrigerator-wine cellar combo, available for free or built-in installation, totally concealed or flushmounted.

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112 / product design

Lago

Le radici dell’azienda risalgono alla fine dell’Ottocento quando Policarpo Lago inizia la sua attività artigianale di ebanista. La generazione successiva continua la tradizione allargando la produzione alle camere matrimoniali e, in seguito, a piccole serie di mobili per ingresso. È nel corso degli anni ‘80 che i figli si concentrano nell’arredo del living e della zona notte. Nel 2006, giunta alla quarta generazione, l’azienda di Villa del Conte diventa SpA e si confronta con la realtà del mercato globale: Comincia così un nuovo viaggio denso di sfide e risultati. A traghettare lago in questo delicato passaggio generazionale è Daniele Lago, giovane imprenditore e designer che, affiancato dai fratelli Franco e Rosanna, guida una squadra di dinamici collaboratori. Oggi il fatturato di lago supera i 30 milioni di euro e i dipendenti sono circa 180.

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THE COMPANY’S ROOTS GO BACK TO THE LATE 1800S, WHEN POLICARPO LAGO BEGAN HIS ACTIVITY AS A CABINET MAKER. THE NEXT GENERATION CONTINUED THE TRADITION, EXPANDING PRODUCTION TO BEDROOM FURNISHINGS AND, LATER, TO SMALL SERIES OF FURNISHINGS FOR VESTIBULES. DURING THE 1980S THE HEIRS CONCENTRATED ON FURNITURE FOR THE LIVING AND BEDROOM ZONES. IN 2006, THE FOURTH GENERATION OF THE FAMILY FIRM BASED AT VILLA DEL CONTE MADE IT A JOINT STOCK COMPANY, TO APPROACH THE REALITIES OF THE INTERNATIONAL MARKET: A NEW VOYAGE, FULL OF CHALLENGES AND GOOD RESULTS. LAGO HAS BEEN GUIDED THROUGH THIS DELICATE PASSAGE BY DANIELE LAGO, THE YOUNG ENTREPRENEUR AND DESIGNER, WHO WITH HIS SIBLINGS FRANCO AND ROSANNA MANAGES A DYNAMIC TEAM. TODAY, LAGO’S SALES HAVE TOPPED 30 MILLION EUROS PER YEAR, AND THE FIRM EMPLOYS A STAFF OF ABOUT 180 PERSONS.

Una nuova composizione del sistema cucina ad isola 36e8, progettato da Daniele Lago, realizzata in vetro laccato bianco con top in wildwood naturale e vetro temperato. La cucina integra una zona sospesa su innovativi sostegni in vetro temperato con una pratica zona lavaggio con lavastoviglie verticale a terra. I contenitori sono attrezzati con cassetti ad estrazione totale e accessori. Le colonne con frigo congelatore, forno e ampia dispensa sono in finitura laccata, con maniglia integrata in colore a scomparsa. La cappa aspirante in acciaio Lago è integrata e nascosta nei pensili modulari 30mm Weightless laccati, sospesi grazie ad una sicuro sistema strutturale.

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interni annual CUCINA 2013

A new composition of the 36e8 island kitchen system, designed by Daniele Lago, made in white lacquered glass with top in natural wildwood and tempered glass. The kitchen combines a suspended zone resting on innovative tempered glass supports with a practical washing area with dishwasher, resting on the floor. The cabinets are equipped with totally extractable drawers and accessories. The columns with the refrigeratorfreezer, oven and large pantry are in lacquer finish, with built-in hide-away colored handles. The Lago steel exhaust hood is built-in and concealed in the 30mm Weightless modular hanging cabinets, with lacquer finish, installed thanks to a safe structural system.

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114 / product design

Lavazza

IL MARCHIO, CHE dal 1895 è IL RIFERIMENTO dell’espresso italiano, ha lanciato nel 2007 il sistema LAVAZZA A Modo Mio, forte di un’esperienza ultraventennale sul mercato delle capsule e del consumo di caffè in casa. IL SUCCESSO DI A MODO MIO è DOVUTO A DIVERSI fattori. Innanzitutto POTER offrire al pubblico un vero caffè espresso, eccellente per qualità e resa costante. L’unione tra tecnologia – grazie anche a partnership prestigiose come quella con Electrolux – qualità – le cialde AMM predosate e sottovuoto, DISPONIBILI in una ricca varietà di miscele e gusti – e capillarità della distribuzione consente così al sistema AMM di conquistare la Grande Distribuzione Organizzata e Specializzata. Il design RICERCATO delle macchine concorre SICURAMENTE al loro successo. Una strategia di forte crescita quella di A Modo Mio che, lanciato in molti Paesi del mondo, è fin dalla sua nasci ta un interlocutore di riferimento per il consumo domestico dell’espresso .

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IN 2007 THE BRAND, WHICH SINCE 1895 IS THE REFERENCE POINT FOR ITALIAN ESPRESSO, LAUNCHED THE LAVAZZA A MODO MIO SYSTEM, BASED ON OVER TWO DECADES OF EXPERIENCE ON THE MARKET OF CAPSULES AND COFFEE CONSUMPTION IN THE HOME. THE SUCCESS OF A MODO MIO IS BASED ON A RANGE OF DIFFERENT FACTORS. FIRST OF ALL, THE SYSTEM OFFERS REAL ESPRESSO COFFEE, OF EXCELLENT QUALITY, MADE CONSTANT BY THE COMBINATION OF TECHNOLOGY – ALSO THANKS TO PRESTIGIOUS PARTNERSHIPS, LIKE THE ONE WITH ELECTROLUX – QUALITY – THE AMM CAPSULES ARE PER-MEASURED AND VACUUM-PACKED, AVAILABLE IN A FINE VARIETY OF BLENDS AND TASTES – AND WIDESPREAD DISTRIBUTION, MAKING AMM AVAILABLE AT LARGE RETAILERS AND SMALL SPECIALIZED SHOPS. THE REFINED DESIGN OF THE MACHINES IS UNDOUBTEDLY A PART OF THEIR success. A growth strategy like that of A Modo Mio that makes it, in many countries around the world, the system of reference for lovers of fine espresso to enjoy at home.

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interni annual CUCINA 2013

Éspria è l’ultimo modello della gamma di macchine da caffè A Modo Mio, realizzata in partnership con Electrolux. Dal design innovativo ed essenziale, è connotata dalle dimensioni ultra-compatte. È profonda infatti solo 32 cm e larga 12,8 cm: un piccolo concentrato di tecnologia per garantire un espresso a regola d’arte. Éspria funziona con le capsule dell’ampia gamma Lavazza A Modo Mio che offre una varietà di pregiate miscele che soddisfa tutti i gusti. Le modalità di utilizzo di Éspria sono semplici e intuitive: la leva Up&Down permette, con un gesto, di aprire il vano-capsula; con il tasto Stop&Go basta un tocco per scegliere la quantità di espresso preferita; la tecnologia della caldaia Thermoblock controlla elettronicamente la temperatura ottimale; il contenitore delle capsule usate è semitrasparente, per permettere un facile controllo e si apre solo quando serve; la funzione di spegnimento automatico si attiva autonomamente dopo 9 minuti di inutilizzo, per risparmiare energia; la griglia di acciaio inox è regolabile su tre diverse altezze.

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Éspria is the latest model of the A Modo Mio line of coffee machines, created in partnership with Electrolux. With innovative, essential design, it stands out for its ultra-compact size. The depth is just 32 cm, the width 12.8 cm: a concentrate of technology to guarantee a true world-class espresso. Éspria works with the wide range of Lavazza A Modo Mio capsules, offering a variety of fine blends to respond to all tastes. The use of the Éspria model is simple and intuitive: the Up&Down level makes it possible, with a single gestures, to open the capsule compartment; the Stop&Go button makes it easy to choose the right quantity of espresso; the technology of the Thermoblock electronically controls the optimal temperature; the used capsule bin is semi-transparent, to make checking easy, for opening only when necessary; the automatic turn-off function is activated after nine minutes of idle time, to save energy; the stainless steel grille can be adjusted at three different heights.

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116 / product design

MarTInI moBILI

In un piccolo laboratorio artigiano, situato alle porte di Verona, volontà e determinazione sono stati PER L’AZIENDA GLI ingredienti fondamentali per dar vita ai primi prodotti e sperimentare nuove idee. Martini MOBILI ha continuato a perseguire l’obiettivo della crescita e della ricerca della qualità, grazie al contributo di persone e di collaboratori altamente qualificati, dedicando le proprie risorse creative e produttive alla realizzazione di arredamenti completi. Con l’ingresso in azienda della nuova generazione, SI SONO AGGIUNTI freschezza innovativa e specializzazione, contribuendo a dare ulteriore vigore ed entusiasmo alla realtà già avviata. Sempre fedele al Made in Italy, Martini Mobili OFFRE una vasta gamma di soluzioni arredative, grazie alla scelta accurata di materiali di pregio, alla cura dei dettagli, alle lavorazioni artigianali e alle NUMEROSE possibilità di personalizzazione progettuale.

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IN A SMALL CRAFTS WORKSHOP LOCATED AT THE GATES OF VERONA, DESIRE AND DETERMINATION HAVE BEEN THE FUNDAMENTAL INGREDIENTS BEHIND THIS COMPANY’S FIRST PRODUCTS, AND ITS EXPERIMENTATION WITH NEW IDEAS. MARTINI MOBILI HAS CONTINUED TO PURSUE THE OBJECTIVE OF GROWTH AND RESEARCH ON QUALITY, THANKS TO THE CONTRIBUTIONS OF HIGHLY QUALIFIED CONSULTANTS AND STAFF, INVESTING CREATIVE AND PRODUCTIVE RESOURCES TO GENERATE COMPLETE FURNISHING SOLUTIONS. A NEW GENERATION AT THE HELM HAS BROUGHT INNOVATIVE FRESHNESS AND SPECIALIZATION, ADDING NEW VIGOR AND ENTHUSIASM TO THE ALREADY SUCCESSFUL FIRM. ALWAYS KEEPING FAITH WITH THE PRINCIPLES OF MADE IN ITALY, MARTINI MOBILI OFFERS A WIDE RANGE OF FURNSIHING SOLUTIONS, THANKS TO CAREFUL SELECTION OF FINE MATERIALS, ATTENTION TO DETAIL, FINE CRAFTSMANSHIP AND MANY OPTIONS FOR DESIGN PERSONALIZATION.

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interni annual CUCINA 2013

A sinistra e nella pagina accanto, la cucina Salisburgo del programma Luxury, espressione di lusso e rigore classico. È composta da due lati a cui si aggiunge un’isola cottura centrale funzionale, affiancata da un bancone a penisola ad altezza pranzo. Diverse sono le accortezze presenti nella composizione, tra cui la cappa da centro sospesa attraverso appositi tiranti, gli elementi decorativi in vetro e le decorazioni colorate che conferiscono sobrietà e prestigio e mobili freestanding come l’elemento da 120 cm che contiene, mantiene ed espone, tutto il necessario per godere di un buon calice di vino in cucina. Sotto, la cucina classica/contemporanea Milano che si connota per l’anta Newport in ciliegio con finitura laccata a spruzzo bianca e patina grigia, dotata di maniglioni in acciaio di dimensioni importanti, perfetti anche come porta canovacci. I pensili sono in vetro trasparente e le colonne frigo e forno sono incassate in una parete in finta muratura che dona leggerezza ed eleganza all’ambiente. Il tavolo rettangolare in finitura antiquariato piallato è caratterizzato da una particolare gamba ottagonale e da sedie imbottite e rivestite. La struttura camino-libreria in legno rende la cucina come parte integrante della zona living.

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To the left and on the facing page, the Salisburgo kitchen from the Luxury program is an expression of classical rigor. It is composed of two sides, joined by a central functional cooking island, and flanked by a counter peninsula for dining. The composition contains a number of original features, including the central hood suspended with special ties, the decorative elements in glass and the colored decorations that add sobriety and prestige, along with freestanding furnishings, like the 120 cm element that contains, conserves and displays everything required to enjoy a glass of fine wine in the kitchen. Below, the classic/contemporary Milano kitchen, featuring the Newport door in cherry with white spray lacquer finish and gray patina, equipped with large steel handles that are also perfect as dishcloth holders. The hanging cabinets are in transparent glass, while the refrigerator and oven columns are built into a false masonry wall that adds lightness and elegance to the space. The rectangular table with antique planed finish stands out for its particular octagonal leg, alongside upholstered chairs. The fireplace-bookcase structure in wood makes the kitchen become an integral part of the living area.

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118 / product design

MoDuLnova

nata nel 1988 dalla famiglia Presotto, già presente nel settore del mobile dal 1949. l’azienda si pone come obiettivo quello di portare nell’ambiente cucina innovazione e design, con attenzione alle continue trasformazioni del mercato. Un design creativo e dalle linee essenziali, l’utilizzo di nuovi materiali e l’introduzione di nuovi sistemi produttivi rendono possibile la definizione di arredi che acquistano valore nel tempo resistendo alle mode del momento. Nel 2000, mossa dalla medesima filosofia aziendale, Modulnova crea una linea di mobili per il bagno pensati per definire anche questo intimo e privato ambiente con atmosfere accoglienti e cura del dettaglio. nel 2011 presenta invece MD HOME, il nuovo marchio di mobili e complementi d’arredo nato come naturale prosecuzione di un percorso imprenditoriale e di un know-how acquisiti e sviluppati in oltre vent’anni di attività.

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FOUDNED IN 1988 BY THE PRESOTTO FAMILY, ALREADY OPERATING IN THE FURNITURE SECTOR SINCE 1949. THE GOAL OF THE COMPANY IS TO BRING INNOVATION AND DESIGN INTO THE KITCHEN ENVIRONMENT, CLOSELY MONITORING THE ONGOING TRANSFORMATIONS OF THE MARKET. CREATIVE DESIGN WITH ESSENTIAL LINES, THE USE OF NEW MATERIALS AND THE INTRODUCTION OF NEW PRODUCTION SYSTEMS MAKE IT POSSIBLE TO MANUFACTURE FURNISHINGS THAT TAKE ON VALUE OVER TIME, OVER AND ABOVE PASSING FASHIONS. IN 2000, DRIVEN BY THIS CORPORATE PHILOSOPHY, MODULNOVA CREATES A LINE OF FURNISHINGS FOR THE BATH CONCEIVED TO BRING A WELCOMING ATMOSPHERE, FULL OF ATTENTION TO DETAIL, TO THIS SPACE IN THE HOME AS WELL. IN 2011 THE COMPANY PRESENTS MD HOME, THE NEW BRAND OF FURNITURE AND COMPLEMENTS THAT IS A NATURAL CONTINUATION OF A PATH OF ENTREPRENEURIAL INITIATIVE AND KNOW-HOW, ACQUIRED AND DEVELOPED IN OVER TWENTY YEARS OF ACTIVITY.

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interni annual CUCINA 2013

A lato, il progetto Blade, tecnologicamente avanzato e protetto da brevetto industriale. È stato ideato per esaltare al massimo le caratteristiche tecniche ed estetiche della kerlite, del vetro e dell’alluminio: materiali che consentono di realizzare superfici altamente resistenti all’usura, ma al tempo stesso leggere e riciclabili. Sotto, linee compositive nette e geometriche definiscono i volumi della cucina MH6, il cui fulcro è la grande libreria Unlimited che si compone di elementi a elle sovrapponibili e di montanti in ferro nero fissati frontalmente tramite ganci posizionati in corrispondenza dei ripiani. In basso, a sinistra, la nuova attrezzatura scorrevole tra base e pensile Wall. Si tratta di un sistema di contenimento componibile caratterizzato da una struttura in alluminio nero che scorre su binari a scomparsa e può essere accessoriato a scelta con elementi quali portabottiglie, portabicchieri , portacoltelli, portaspezie, portabarattoli, portaoggetti generico e tubo inox portascottex.

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To the side, the Blade project is technologically advanced and covered by an industrial patent. It has been designed to bring out the technical and aesthetic characteristics of Kerlite, glass and aluminium: materials that can be used to make strong surfaces that stand up to wear but are also light and recyclable. Below, clear geometric compositional lines define the volumes of the MH6 kitchen, whose fulcrum is the large Unlimited shelving made of L-shaped parts and black iron posts, attached frontally thanks to hooks positioned to accomodate the shelves. Lower left, the new Wall sliding unit between base and upper cabinets. This is a storage component system featuring a black aluminium structure that slides on hidden tracks and can be accessorized with modules like bottle racks, glass holders, knife racks, spice racks, general object caddies and a stainless steel paper towel tube.

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120 / product design

PeDInI

Rifondata nel 1992, l’azienda rappresenta l’evoluzione in chiave industriale di un’impresa artigiana nata nel 1957. lo stabilimento di pedini, Al centro di oltre 40.000 mq di superficie in provincia di pesaro, coniuga artigianalità e sofisticate tecnologie. l’esperienza di maEstri artigiani e la precisione millimetrica di macchinari all’avanguardia consentono di raggiungere un livello qualitativo curato nei minimi dettagli. Ricerca e sviluppo, progettazione e design, tecnologie produttive, supply chain management, certificazioni di qualità, servizi commerciali: sono questi i temi sui quali l’azienda lavora da sempre. avvalendosi di figure altamente professionali e collaudate collaborazioni esterne, Pedini realizza prodotti Made in Italy sempre più innovativi, perseguendo la ricerca e la qualità, più che la quantità.

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RE-FOUNDED IN 1992, THE COMPANY REPRESENTS THE INDUSTRIAL EVOLUTION OF A CRAFTS FIRM DATING BACK TO 1957. THE PEDINI PRODUCTION FACILITY, AT THE CENTER OF OVER 40,000 M2 OF AREA IN THE PROVINCE OF PESARO, COMBINES FINE CRAFTSMANSHIP AND SOPHISTICATED TECHNOLOGIES. THE EXPERIENCE OF MASTER CRAFTSMEN AND THE MILLIMETRIC PRECISION OF AVANT-GARDE MACHINERY PERMIT THE HIGHEST LEVELS OF QUALITY AND ATTENTION TO DETAIL. RESEARCH AND DEVELOPMENT, AESTHETICS AND DESIGN, PRODUCTION TECHNOLOGIES, SUPPLY CHAIN MANAGEMENT, QUALITY CERTIFICATIONS, CUSTOMER SERVICES: THESE ARE THE THEMES ON WHICH THE COMPANY HAS ALWAYS WORKED. COLLABORATING WITH OUTSTANDING PROFESSIONALS AND PROVEN EXTERNAL COLLABORATIONS, PEDINI CREATES PRODUCTS MADE IN ITALY THAT ARE ALWAYS INNOVATIVE, FOCUSING ON REFINEMENT AND QUALITY RATHER THAN QUANTITY.

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interni annual CUCINA 2013

La cucina Materika, si connota per modularità e attenzione ai dettagli. Le ante impiallacciate sono realizzate con maestria da falegnami dalla provata esperienza e sono disponibili: laccate lucide o opache, impiallacciate con rovere naturale nodato o termocotto, in acciaio, vetro, termostrutturato o ecomalta – materiale resistente, flessibile e totalmente privo di esalazioni. A sinistra, una versione di Materika in finitura ecomalta grigia con piano cottura in vetroceramica e piano dinette in rovere sbiancato. Sotto, composizione con base in rovere termocotto e pensili con ante in vetro opaco grigio beige e rovere termocotto. In basso, isola con ante in termostrutturato olmo lavico e colonne e basi in vetro bianco assoluto. Nella pagina accanto, isola completamente in acciaio spessore 6 mm e colonne e basi in vetro bianco assoluto.

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The Materika kitchen stands out for its modular design and attention to detail. The veneered doors are made by skilled artisans of great experience, and are available in glossy or matte lacquer, natural knotty oak or heat-treated oak veneer, steel, glass, thermostructured material or eco-friendly mortar, a strong, flexible material completely free of emissions. Left, a version of Materika with gray eco-friendly mortar finish, pyrex range, dinette top in blanched oak. Below, composition with heat-treated oak base and hanging cabinets with doors in gray-beige opaque glass and heat-treated oak. Below, island with doors in thermo-structured lavic elm, columns and bases in absolute white glass. On the facing page, island completely in steel with a thickness of 6 mm, columns and bases in absolute white glass.

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QuaDro

UN’AZIENDA nuova E DINAMICA, GESTITA DA GIOVANI, NATA CON LO SCOPO DI OFFRIRE SOLUZIONI per il settore dei rubinetti DA BAGNO, CUCINA E per la depurazione CON UN SGUARDO NUOVO SUL MERCATO. Quadro innova PERCHè sceglie DI ABBINARE MATERIALI NOBILI ED EVOLUTI - COME L’ACCIAIO INOSSIDABILE - A UN DESIGN ESSENZIALE, ARCHETIPICO e SENZA TEMPO. LA GAMMA QUADRO ANNOVERA OLTRE 400 PRODOTTI, DA quelli STANDARD AI PIù PARTICOLARI – PER OGNI TIPO DI esigenza ed AMBIENTE DOMESTICO – fino ai PRODOTTI SPECIFICI, COME gli ESCLUSIVI MISCELATORI quadro A DUE VIE PER LA DEPURAZIONE DOMESTICA.

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A new, dynamic company with young management, founded to offer solutions for the sector of faucets for bath, kitchen and purification, with a new approach to the market. Quadro is innovative because it combines noble and evolved materials – like stainless steel – with essential, archetypal, timeless design. The Quadro range includes over 400 products, from standard items to the most particular – for every type of need and domestic space – as well as specific articles like the exclusive two-way mixer faucets for water purification in the home.

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interni annual CUCINA 2013

In questa pagina, il nuovo miscelatore da cucina 350-LE con doccetta dotata di sistema di illuminazione dell’acqua a led, autonomo a turbina, che indica la temperatura dell’acqua erogata tramite il colore della stessa. La sua particolarità è che non presenta alcuna parte elettrica a contatto con l’acqua, non è quindi collegato ad alcun cavo. Nella pagina accanto, dall’alto, il nuovo miscelatore da cucina Vulcano, progettato da Hans Thyge Raunkjaer in acciaio inossidabile Aisi 316, con canna girevole. Dal design minimale e asciutto e dalle forme sinuose e alleggerite, l’asse decentrato del corpo dona al prodotto un accento peculiare e distintivo. Ideo, in acciaio inossidabile Aisi 316, è l’ultimo miscelatore della serie per la filtrazione domestica Idealacqua. La leva in testa alla canna aziona il processo di filtrazione sottolavello, per garantire massima facilità di utilizzo e di installazione. On this page, the 350-LE kitchen mixer with hand-held spray, equipped with LED lighting and turbine flow-meter with color indicator of water temperature. No electrical parts come into contact with the water, so the unit requires no wiring. On the facing page, from top, the new Vulcano kitchen mixer faucet designed by Hans Thyge Raunkjaer in Aisi 316 stainless steel, with swivel tap. A minimal, terse design with sinuous, lightened forms, the unit has an off-center axis for the body, adding a distinctive accent. Ideo, in Aisi 316 stainless steel, is the latest mixer in the Idealacqua home filtering system. The lever at the top of the tap activates the process of filtering below the sink, guaranteeing maximum ease of use and installation.

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ROssaNA

tra i marchi profondamente radicati nell’immaginario collettivo italiano, Rossana da Cinquant’anni è ai vertici nella produzione di cucine contemporanee di alta gamma, diventando un riferimento progettuale, tecnologico e qualitativo per l’intero comparto del design. La forza dell’azienda è quella di non essersi mai limitata a dare solo risposte al mercato, ma anticipazioni, ricerca, creatività, sviluppo. Rossana si è avvalsa fin dall’inizio della collaborazione di celebri nomi del design Internazionale, tra cui Giancarlo Illiprandi, Michele De Lucchi, Rodolfo Dordoni, Tito Agnoli, Christoph Pillet, Massimo Castagna, alberto Salvati e ambrogio Tresoldi, Alfredo Zengiaro, Enrico Arosio. L’azienda opera nel distretto produttivo del pesarese con uno stabilimento che occupa una superficie di 6000 mq e impiega 32 addetti. Il fatturato dell’azienda è distribuito per l’80% sul territorio nazionale e per il 20% sui mercati esteri.

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ONE OF THE BRANDS MOST DEEPLY ROOTED IN THE ITALIAN COLLECTIVE IMAGINARY, ROSSANA HAS OPERATED FOR FIFTY YEARS AT THE HIGHEST LEVELS IN THE CONTEMPORARY KITCHEN SECTOR, BECOMING A REFERENCE POINT IN TERMS OF DESIGN, TECHNOLOGY AND QUALITY. THE COMPANY’S FORCE LIES IN THE FACT THAT IT HAS NEVER SIMPLY OFFERED RESPONSES TO MARKET DEMANDS, BUT ALSO IDEAS AHEAD OF THEIR TIME, CREATIVITY AND GROWTH. ROSSANA HAS ALWAYS WORKED WITH OUTSTANDING INTERNATIONAL DESIGNERS, INCLUDING GIANCARLO ILLIPRANDI, MICHELE DE LUCCHI, RODOLFO DORDONI, TITO AGNOLI, CHRISTOPH PILLET, MASSIMO CASTAGNA, ALBERTO SALVATI AND AMBROGIO TRESOLDI, ALFREDO ZENGIARO, ENRICO AROSIO. THE COMPANY OPERATES IN THE PESARO PRODUCTION DISTRICT, WITH A PLANT COVER AN AREA OF 6000 M2, AND 32 EMPLOYEES. ABOUT 80% OF SALES ARE IN ITALY, WITH 20% FROM FOREIGN MARKETS.

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interni annual CUCINA 2013

Nelle immagini in alto, cucina HD23, design Massimo Castagna, si connota per le basi con volumetria a zoccolo basso di grande capienza e per i numerosi componenti speciali che, come oggetti, sono aggregabili alla composizione delle basi, proponendo nuove funzionalità con un alto grado di personalizzazione. La penisola ha le ante squadrate in nobilitato rovere scuro, con sistema di apertura con gola in alluminio satinato. In basso, sistema cucina Etna, ideata da Rodolfo Dordoni tra tradizione e contemporaneità. L’anta a vetro ‘immagine’ è l’elemento di caratterizzazione, di decorazione e di forte personalità del progetto.

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In the upper images, the HD23 kitchen designed by Massimo Castagna stands out for the spacious base cabinets and the many special components, which can be grouped with the composition of the base cabinets, as objects, adding new functional features and a high level of personalization. The peninsula has squared doors in dark oak faced chipboard, with a brushed aluminium groove for opening. Below, the Etna kitchen system created by Rodolfo Dordoni blends tradition and contemporary style. The ‘image’ glass door is the characteristic feature, adding a decorative touch and vivid personality to the design.

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126 / product design

SCavolini

L’azienda nata a Pesaro nel 1961 è oggi UNA delle più importanti realtà industriali italiane. Tra i plus una produzione interamente realizzata in Italia con oltre 40 modelli, 600 finiture e una forte propensione alla sostenibilità ambientale. Prestigiose le collaborazioni con nomi di spicco del design internazionale, quali Ora-ïto, Michael Young, King&Miranda Design, Giugiaro Design e con brand noti a livello mondiale come Diesel. azienda di riferimento del settore cucine dal 1984, Scavolini è entrata nel 2012 nel segmento bagno con il marchio SCAVOLINI BATHROOMS e recentemente anche in quello living, una brand extension che testimonia ancora una volta la grande forza del MARCHIO e il suo costante impegno nel sostenere e promuovere il made in Italy.

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THE COMPANY FOUNDED IN PESARO IN 1961 IS NOW ONE OF THE MOST IMPORTANT ITALIAN INDUSTRIAL FIRMS. ITS PRODUCTION, ENTIRELY DONE IN ITALY, COVERS OVER 40 MODELS AND 600 FINISHES, WITH A STRONG FOCUS ON ENVIRONMENTAL SUSTAINABILITY. SCAVOLINI WORKS WITH OUTSTANDING INTERNATIONAL DESIGNERS LIKE ORA-ÏTO, MICHAEL YOUNG, KING&MIRANDA DESIGN, GIUGIARO DESIGN, AND WITH WORLDRENOWNED BRANDS LIKE DIESEL. A REFERENCE POINT IN THE KITCHEN SECTOR SINCE 1984, SCAVOLINI MADE ITS ENTRY IN THE BATH SECTOR IN 2012 WITH THE TRADEMARK SCAVOLINI BATHROOMS, AND HAS RECENTLY DIVERSIFIED INTO THE FIELD OF LIVING ROOM FURNITURE, WITH A BRAND EXTENSION THAT REFLECTS THE GREAT FORCE OF THE COMPANY AND ITS CONSTANT COMMITMENT TO SUPPORT AND PROMOTE MADE IN ITALY.

Dalla sinergia tra due riferimenti dello stile italiano come Scavolini e Diesel, è nata la cucina Diesel Social Kitchen della collezione Successful Living from Diesel, moderna nella progettazione e nella componibilità dei suoi elementi e caratterizzata dallo spirito vintage, declinato nei materiali, nei trattamenti e nelle finiture. Diesel Social Kitchen è un prodotto innovativo, dai volumi importanti e realizzata con materiali naturali e essenziali, invecchiati con speciali trattamenti vintage, come legno, acciaio e il vetro lavorato insieme al metallo. Le ante sono in rovere, lavorato in modo da trasmettere alla vista e al tatto un effetto nodoso e naturale. Sono disponibili anche ante a vetro, proposte con il retino metallico, effetto retrò. La cucina si compone anche di moduli separati e liberamente assemblabili tra loro, come la linea di oggetti freestanding non modulari Misfits composta da carrelli, tavoli ed elementi contenitivi.

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interni annual CUCINA 2013

From the synergy between two reference points of Italian style like Scavolini and Diesel, the Diesel Social Kitchen from the Successful Living from Diesel collection features modern design for its components, marked by a vintage spirit reflected in the materials, treatments and finishes. The Diesel Social Kitchen is an innovative product, with large volumes, made with natural, essential materials aged with special vintage treatments, including wood, steel and glass worked together with metal. The doors are in oak, crafted to convey a knotty, natural effect to the eye and the touch. Glass doors are also available, with a metal screen for a retro look. The kitchen also offers separate modules that can be freely combined, like the Misfits line of freestanding non-modular objects, composed of trolleys, tables and storage units.

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SCavolini La cucina Feel, elegante, funzionale ed ergonomica, ha tra le sue caratteristiche la maniglia a ponte in acciaio dalle dimensioni importanti. Sopra, una composizione di Feel con basi attrezzate con cassetti e cestoni estraibili e doppi pensili con ante a ribalta. Una serie di mensole in laminato grigio gabbiano collega la composizione all’armadiatura con colonne elettrodomestici e dispensa, caratterizzata dall’elemento terminale con vano a giorno, per una cucina aperta sul living. Le ante sono in rovere tamarindo mentre il piano è in Quarz nel colore amazon. A sinistra, cucina e living si fondono in un open space con arredi coordinati. La cucina si caratterizza per la penisola con banco colazione. Le ante e tutti i vani a giorno sono in laccato opaco panna porcellana mentre piani e schienali in laminato larice zolfino. Nella pagina accanto, composizione caratterizzata dai sovrapensili con vani a giorno in rovere tamarindo. Le ante sono in laccato opaco panna porcellana mentre piani e schienali in laminato larice zolfino.

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interni annual CUCINA 2013

The Feel kitchen is elegant, functional and ergonomic, and features large steel handles. On the facing page, a composition of Feel with base cabinets containing drawers and removable baskets, and double hanging cabinets with fold-back doors. A series of shelves in seagull gray laminate connects the composition to the cabinets with columns for appliances and pantry, adding character to the terminal element with an open compartment, for a kitchen that opens to the living area. The doors are in Tamarind oak, while the top is made with quartz in the Amazon color. The kitchen and living room blend in an open space with coordinated furnishings. The kitchen stands out for the peninsula with breakfast counter. The doors and all the open compartments are in porcelain cream matte lacquer, while the tops and backs are in Zolfino larch laminate. Right, a composition featuring open hanging cabinets in Tamarind oak. The doors are in porcelain cream matte lacquer, while the tops and backs are in Zolfino larch laminate.

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SnaIDero

La storia dell’azienda si identifica con quella del suo fondatore, il Cavaliere Rino Snaidero, che nel 1946 inaugurò il suo primo laboratorio per la produzione di mobili. Nei suoi oltre 65 anni di storia, SNAIDERO ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti per i suoi prodotti, simbolo del design MADE IN ITALY E realizzati grazie alla collaborazione con CELEBRI designer, tra i quali angelo Mangiarotti, Gae Aulenti, Pininfarina, Massimo Iosa Ghini, Giovanni offredi, Lucci & Orlandini e Pietro Arosio. Soluzioni personalizzate combinate ad un design concreto: Puntando a questi obiettivi, Snaidero ha messo a frutto tutta l’esperienza e la competenza industriale del suo gruppo. Ha così ottimizzato ogni processo produttivo, sviluppato sempre nuove tecnologie E ridotto tutti gli sprechi, per progettare CUCINE SEMPRE PIù CREATIVE E INNOVATIVE.

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THE HISTORY OF THE COMPANY IS IDENTIFIED WITH THAT OF ITS FOUNDER, CAVALIERE RINO SNAIDERO, WHO IN 1946 OPENED HIS FIRST WORKSHOP FOR THE PRODUCTION OF FURNITURE. IN OVER 65 YEARS OF OPERATION SNAIDERO HAS RECEIVED PRESTIGIOUS HONORS FOR ITS PRODUCTS, A SYMBOL OF DESIGN MADE IN ITALY, CREATED THANKS TO COLLABORATION WITH ACCLAIMED DESIGNERS LIKE ANGELO MANGIAROTTI, GAE AULENTI, PININFARINA, MASSIMO IOSA GHINI, GIOVANNI OFFREDI, LUCCI & ORLANDINI AND PIETRO AROSIO. PERSONALIZED SOLUTIONS ARE COMBINED WITH CONCRETE DESIGN: FOCUSING ON THESE OBJECTIVES, SNAIDERO HAS APPLIED ALL THE EXPERIENCE AND INDUSTRIAL EXPERTISE OF ITS GROUP, OPTIMIZING ALL PRODUCTION PROCESSES, ALWAYS DEVELOPING NEW TECHNOLOGIES AND REDUCING WASTE, TO CREATE KITCHENS THAT ARE ALWAYS MORE CREATIVE AND INNOVATIVE.

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interni annual CUCINA 2013

Sopra, il versatile, tecnologico e funzionale sistema Skyline 2.0 progettato da Roberto Lucci e Paolo Orlandini. Dalle linee decise e accattivanti e dal design leggero, il progetto ha il suo cuore progettuale nella caratteristica sagomatura del piano di lavoro e delle mensole della zona operativa. Skyline 2.0 è disponibile in oltre 100 varianti tra materiali e colori diversi. Sotto, la cucina Gioconda Design, ideata da Iosa Ghini Associati, si propone come un progetto di sintesi fra tradizione

e contemporaneità. Nell’immagine, un’articolata composizione a isola con ante in laccato bianco nuvola. Nella pagina accanto, la cucina elegante e dai segni precisi e immediati Ola 20, design Pininfarina, che si connota per la linea curva. Tutti gli elementi terminali di armadi, basi e pensili infatti si caratterizzano per la curvatura che conclude e impreziosisce il progetto. Nell’immagine, composizione in laccato micalizzato nero extra con piano di lavoro in quarzo stone grigio kwork.

Above, the versatile, technological and functional Skyline 2.0 system designed by Roberto Lucci and Paolo Orlandini. With decisive, attractive lines and a light design, the project is based on the characteristic shaping of the worktop and the shelves in the operative zone. Skyline 2.0 is available in over 100 variants with different materials and colors. Left, the Gioconda Design kitchen created by Iosa Ghini Associati offers a project of synthesis between tradition and contemporary style. In the image, a detailed island composition with doors in cloud white lacquer. On the facing page, the elegant Ola 20 kitchen, based on precise, immediate design by Pininfarina, which stands out for its curved lines. All the ends of the wardrobes, bases and hanging cabinets feature curvature that completes and enhances the design. In the image, a composition in extra-black mica lacquer with worktop in Kwork stone gray quartz.

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VaLcucIne

tutto ha avuto inizio dalla volontà di produrre CUCINE in modo ecosostenibile. L’etica della responsabilità nei confronti dell’ambiente ha sempre determinato le scelte come azienda e, prima ANCORA, come persone che ne fanno parte. VALCUCINE HA immaginato E progettato nuove soluzioni tecniche e nuovi utilizzi per materiali riciclabili al 100%. il riciclaggio come soluzione presenta comunque dei limiti (costi ambientali, basso rendimento e bassa qualità). QUINDI, L’AZIENDA HA lavorato molto anche sulla dematerializzazione: Una ‘riduzione intelligente’ nell’impiego dei materiali per intervenire a monte sullo sfruttamento delle risorse. Oggi, per alcuni dei SUOI programmi, VALCUICNE è arrivatA a garantire il ritiro e lo smaltimento dei componenti al termine del loro ciclo di vita. QUESTO CONFERMA che la visione e L’impegno AZIENDALE GUARDANO alla qualità della vita delle persone, OLTRE A QUELLA DEL PRODOTTO.

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EVERYTHING BEGAN WITH THE DESIRE TO MAKE KITCHENS IN AN ECOSUSTAINABLE WAY. THE ETHICS OF ENVIRONMENTAL RESPONSIBILITY HAS ALWAYS DETERMINED THE COMPANY’S CHOICES, AND THOSE OF THE PEOPLE WHO ARE PART OF IT. VALCUCINE HAS IMAGINED AND DESIGNED NEW TECHNICAL SOLUTIONS AND NEW USES FOR 100% RECYCLABLE MATERIALS. RECYCLING AS A SOLUTION, HOWEVER, HAS ITS LIMITS (ENVIRONMENTAL IMPACT, LOW PERFORMANCE, LOW QUALITY). SO THE COMPANY HAS ALSO CONCENTRATED ON DEMATERIALIZATION: AN ‘INTELLIGENT REDUCTION’ OF THE USE OF MATERIALS, INTERVENING UPSTREAM FROM THE EXPLOITATION OF RESOURCES. TODAY, FOR SOME OF ITS PROGRAMS, VALCUICNE IS ABLE TO GUARANTEE PICK-UP AND DISPOSAL OF COMPONENTS AT THE END OF THEIR LIFE CYCLE. THIS CONFIRMS THAT THE FIRM’S VISION AND COMMITMENT FOCUS ON THE QUALITY OF LIFE OF PEOPLE, AS WELL AS THE QUALITY OF PRODUCTS.

New Logica System, design Gabriele Centazzo, si connota per l’innovativo schienale attrezzato che è in grado di ospitare e nascondere, all’occorrenza, tutte le attrezzature da cucina: lo scolapiatti, la bilancia, i piccoli elettrodomestici, i contenitori estraibili per cucinare, i portabottiglie, le prese elettriche, un monitor, il portarotoli, il rubinetto, i ganci porta mestoli e anche la cappa. Con New Logica System, tutto è a portata di mano e tutto è in ordine in un attimo.

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interni annual CUCINA 2013

New Logica System, designed by Gabriele Centazzo, stands out for its innovative accessorized back, capable of containing and concealing all the kitchen equipment: the dishdrain, the scale, small appliances, extractable containers for cooking, wine racks, electrical sockets, a monitor, paper towel and plastic wrap dispensers, the faucet, the utensil rack and the even the hood. With New Logica System, everything is within easy reach and can be organized in a flash.

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VarEnnA

IL BRAND è la divisione Poliform acquisita nel 1996 dedicata alla produzione delle cucine. VARENNA è Una realtà aziendale dotata di un grande patrimonio di esperienze e di un know-how specifico, che ha fatto della costante ricerca della qualità il proprio metodo di lavoro. Realizzare cucine PER L’AZIENDA significa lavorare con moltI materiali, MOLTO diversi tra loro: dal legno all’acciaio,DAL marmo ALl’alluminio A una serie di moderni composti sintetici. Selezionando i migliori fornitori e utilizzando unicamente componenti sottoposti ai più severi collaudi, Varenna garantisce la massima affidabilità, sicurezza e durata nel tempo delle proprie cucine. ogni innovazione tecnologica è finalizzata a garantire la massima funzionalità. La collezione Varenna, frutto della collaborazione con alcuni dei più prestigiosI designer italiani e internazionali, è COMPONIBILE E REALIZZATA RIGOROSAMENTE IN ITALIA.

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THE BRAND IS THE DIVISION OF POLIFORM ACQUIRED IN 1996 FOR THE PRODUCTION OF KITCHENS. VARENNA IS A CORPORATE REALITY WITH A GREAT LEGACY OF EXPERIENCE AND SPECIFIC KNOW-HOW, WHICH HAS MADE CONSTANT PURSUIT OF QUALITY ITS PARTICULAR WORKING METHOD. FOR THIS COMPANY, MAKING KITCHENS MEANS WORKING WITH MANY MATERIALS THAT ARE VERY DIFFERENT FROM EACH OTHER: FROM WOOD TO STEEL, MARBLE TO ALUMINIUM, TO A SERIES OF MODERN SYNTHETIC COMPOUNDS. SELECTING THE BEST SUPPLIERS AND USING ONLY PARTS SUBJECTED TO THE MOST SEVERE TESTING, VARENNA GUARANTEES MAXIMUM RELIABILITY AND DURABILITY OF ITS KITCHENS. EVERY TECHNOLOGICAL INNOVATION IS AIMED AT ENSURING MAXIMUM FUNCTIONAL QUALITY. THE VARENNA COLLECTION, BASED ON COLLABORATION WITH SOME OF THE MOST OUTSTANDING ITALIAN AND INTERNATIONAL DESIGNERS, CONTAINS COMPONENTS FOR DIFFERENT CONFIGURATIONS, ALL RIGOROUSLY MADE IN ITALY.

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interni annual CUCINA 2013

La cucina Alea, design Paolo Piva e CR&S Varenna 2003, si connota per il design rigoroso e le forme primarie. Si tratta di un progetto in cui ogni unità funzionale è stata ridotta a puro disegno essenziale, mantenendo un’alta capacità operativa. Alea si distingue per il forte spessore di ogni composizione: ogni elemento diventa, di volta in volta, bordo, cornice, struttura. I contenitori, i piani di lavoro e le aree operative a parete o a isola diventano veri e propri solidi geometrici, con superfici che esaltano i materiali.

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Nelle immagini, Alea con basi in finitura laccata goffrata creta; top in quarzite superwhite micropallinato; colonne in rovere spessart; mensole Skip in laccato opaco nero; divisori in laccato opaco nero e bianco; ante in laccato opaco creta; cappa a isola in acciaio. Il tavolo Concorde è in rovere spessart con piano in marmo emperador dark e le sedie Grace sono in rovere spessart e tessuto. I cassetti hanno il frontale personalizzato, l’attrezzatura in noce canaletto e il sistema di illuminazione interna a led.

The Alea kitchen designed by Paolo Piva and the Varenna 2003 R+D center stands out for its rigorous lines and elementary forms. The design has a minimalist look, where every functional unit has been reduced to its pure essence, maintaining a high level of operational efficiency. Alea offers sturdy thickness for every composition: every element can become, case by case, a border, a frame, a structure. The cabinets, worktops and wall-mounted or island operative areas become true geometric solids, with surfaces that bring out the beauty of the materials.

In the images, Alea with base cabinets in embossed clay lacquer finish; top in superwhite microblasted quartzite; columns in Spessart oak; Skip shelves in matte black lacquer; dividers in matte black and white lacquer; doors in matte clay lacquer; island hood in steel. The Concorde table is in Spessart oak with top in Emperador dark marble; Grace chairs in Spessart oak and fabric. The drawers have custom fronts, Canaletto walnut accessories and internal LED lighting.

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Ragione sociale/Company name: Prisma Spa Presidente/Chairman: Silvano Ongaro Dir. Comm./Sales Manager: Luca Marcigot Tipologie produttive/ Production Lines: Cucine professionali, cucine per navi da crociera, cucine domestiche in acciaio inox Designers: Alberto Torsello Esportazione/Export: 46 % sul fatturato Pr. e Pubblicità/Advertising 2013: White Red & Green Pr. 2013: Silvana Tavaglione (best seller) Prisma Spa Via dell’Industria, 4 31020 San Polo di Piave (TV) Tel. +39.0422. 8021 www.abimis.com / info@abimis.com In Italia: Rivolgersi all’azienda per informazioni sui punti vendita. Foreign countries: 
Contact the Company for information.

Ragione sociale/Company name: Arredo 3 Srl Presidente/Chairman: Ivano Fistani Amm.Del./Managing Director: Ivano Fistani Dir. Comm./Sales Manager: Aldo Pizzolato Tipologie produttive/ Production Lines: Moderna e classica Designers: A cura dell’azienda Esportazione/Export: 15% sul fatturato annuo Pr. e Pubblicità/Advertising 2013: A cura dell’azienda Arredo 3 srl Via Moglianese 23 - 30037 Scorzè (VE) Tel. +39.041.5899111 www. arredo3.com / arredo3@arredo3.it In Italia: Rivolgersi all’azienda per informazioni sui punti vendita. Foreign countries: contact the Company for information.

Ragione sociale/Company name: Arrital Spa Presidente/Chairman: Emilio Guizzo Amm.Del./Managing Director: Mauro Giacomini Dir. Comm./Sales Manager: Christian Dal Bò Tipologie produttive/ Production Lines: Mobili da cucina Designers: Arch. Franco Driusso di DriussoAssociati-Architects Esportazione/Export: 
 48% sul fatturato

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Pubblicità/Advertising 2013: Claim Adv Srl di Preganziol (TV) Pr. 2013: Arch. Simona Stroppiana Arrital Spa Via Casut, 103 - 33074 Fontanafredda (PN) Tel.+39.0434.567411 www.arritalcucine.com info@arritalcucine.com In Italia: 
Rivolgersi all’azienda per informazioni sui punti vendita. Foreign countries: contact the Company for information.

Ragione sociale/Company name: Aster Cucine Spa Presidente/Chairman: Gennaro Del Prete Amm. Del./Managing Director: Mirko Del Prete Dir. Comm./Sales Manager: Paolo Zonghetti Tipologie produttive/ Production Lines: Cucine Designers: Lorenzo Granocchia Esportazione/Export: 80% sul fatturato Pubblicità/Advertising 2013: A cura dell’azienda con coordinamento agenzia “Omnia Comunicazione” Pr. 2013: Omnia Comunicazione Aster Cucine Spa Via Ferraro Manlio - 61100 Pesaro (PU) Tel. +39.0721.281276 www.astercucine.it /aster@astercucine.it In Italia: Rivolgersi all’azienda per informazioni sui punti vendita. Foreign countries: contact the Company for information.

Ragione sociale/Company name: Best Spa Presidente/Chairman: David L. Pringle Amm.Del./Managing Director: Roberto Leo Business Development & Marketing Manager: Rossano Bartolini Tipologie produttive/ Production Lines: Cappe ad uso domestico Designers: Marcon Michele Esportazione/Export: 90% sul fatturato Pr. e Pubblicità/Advertising 2013: A cura dell’azienda Best Spa Via Verdi, 34 - 60043 Cerreto d’Esi (AN) Tel. +39.0732.6921 www.best-spa.com / info@best-spa.com In Italia: Rivolgersi all’azienda per informazioni sui punti vendita. Foreign countries: contact the Company for information.

Ragione sociale/Company name: Cesar Arredamenti Spa Presidente/Chairman: Dante Cester Amm.Del./Managing Director: Gina Cester Dir. Comm./Sales Manager: Dante Cesar Tipologie produttive/ Production Lines: Cucine e living

Designers: Gian Vittorio Plazzogna Esportazione/Export: 40% sul fatturato annuo Pubblicità/Advertising 2013: Claudia Ovan Comunicazione Cesar Arredamenti Spa Via Cav. Vittorio Veneto 1/3 30020 Pramaggiore (VE) Tel. +39.0421.2021 Fax +39.0421.200059 www.cesar.it / info@cesar.it In Italia: Rivolgersi all’azienda per informazioni sui punti vendita. Foreign countries: contact the Company for information.

Ragione sociale/Company name: Cleaf Spa Presidente/Chairman: Luciano Caspani Amm.Del./Managing Director: Alessandro Carrara Dir. Comm./Sales Manager: Alessandro Carrara Tipologie produttive/ Production Lines: Pannelli nobilitati, laminati e bordi per il settore dell’arredamento e dell’interior design Esportazione/Export: 30
% sul fatturato Pr. e Pubblicità/Advertising 2013: Oikos associati visual communication (MB) Cleaf Spa Via Bottego, 15 - 20851 Lissone (MB) Tel. +39.039.20741 www.cleaf.it / info@cleaf.it In Italia:
Rivolgersi all’azienda per informazioni sui punti vendita. Foreign countries: Contact the Company for information.

Ragione sociale/Company name: Crs Spa (Cristina Rubinetterie) Presidente/Chairman: Giovanni Issoglio CEO Alberto Cristina Amm.Del./Managing Director: Federico Tronci Dir. Comm./Sales Manager: Francesca Cristina Tipologie produttive/Production Lines: Rubinetteria sanitaria per bagno e cucina Designers: Adalberto Dal Lago, Makio Hauike, Ornella Mainini e Roberto Camisasca (studio MC2 Arch. Associati), Jean-Michel Wilmotte Esportazione/Export: 61% sul fatturato Pubblicità/Advertising 2013: A cura dell’azienda Crs Spa Via Fava, 56 - 28024 Gozzano (NO) Tel. +39.0322.9545 www.cristinarubinetterie.com info@crs-group.it In Italia: Rivolgersi all’azienda per informazioni sui punti vendita, visitare www.cristinarubinetterie.com nella sezione contatti Foreign countries: contact the Company for information.

Ragione sociale/Company name: Cucine Lube - Lube Industries Srl Presidente/Chairman: Luciano Sileoni Amm.Del./Managing Director: Fabio Giulianelli Tipologie produttive/ Production Lines: Produzione cucine componibili, Living Designers: Uff. R&S Lube Service & Engineering Srl Esportazione/Export: 18% sul fatturato Pr. e Pubblicità/Advertising 2013: A cura dell’azienda Lube Industries Srl Via dell’Industria, 4 - 62010 Treia (MC) Tel. +39.073.38401 www.cucinelube.it / info@cucinelube.it In Italia: Rivolgersi all’azienda per informazioni sui punti vendita. Foreign countries: contact the Company for information.

Ragione sociale/Company name: Dada Spa Presidente-Amm.Del./ Chairman-Managing Director: Carlo Molteni Tipologie produttive/ Production Lines: Mobili e forniture per cucine Designers: Dante Bonuccelli, Rodolfo Dordoni, Foster+Partners, Nicola Gallizia, Ferruccio Laviani, Luca Meda, Jean Nouvel, Yabu Pushelberg, Hannes Wettstein Esportazione/Export: 53% sul fatturato Pubblicità/Advertising 2013: A cura dell’azienda Dada Spa Strada Provinciale 31 20010 Mesero MI Numero Verde 800 653210 www.dadaweb.it / info@dadaweb.it In Italia:Rivolgersi all’azienda per ulteriori informazioni sui punti vendita. Foreign countries: contact the Company for information.

Ragione sociale/Company name: Doimocucine Spa Presidente/Chairman: Edy Doimo Amm. Del/Managing Director: Edy Doimo Dir. Comm./ Sales Manager: Enrico Mazzon Tipologie produttive/Production Lines: Cucine di design e moderno Designers: Imago Design, Daniele Lo Scalzo Moscheri, Gianvittorio Plazzogna, Driusso Associati Esportazione/Export: 35% sul fatturato Pubblicità/Advertising 2013: Ketchum Public Relations Srl

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Pr. 2013: Imago Design Doimocucine Spa Via Schiavonesca, 78 Loc. Bavaria 31040 Nervesa (TV) Tel. +39.0422.775611 www.doimocucine.it info@doimocucine.it In Italia:Rivolgersi all’azienda per ulteriori informazioni. Foreign countries: contact the Company for information.

Ragione sociale/Company name: Elica Spa Presidente/Chairman: Francesco Casoli Amm. Del/Managing Director: Giuseppe Perucchetti Dir. Comm./ Sales Manager: Gianguido Cerullo Tipologie produttive/Production Lines: Cappe da cucina ad uso domestico Designers: Fabrizio Crisà, Stefano Giovannoni, Giulio Iacchetti, Ludovica+Roberto Palomba, Gaetano Pesce Pubblicità/Advertising 2013: Nicola Dominici Elica Brand Communication Officer Pr. 2013: Silvia Rizzi Comunicazione (per l’Italia) Ergo (per l’estero) Elica Spa Via Dante 288 - 60044 Fabriano (AN) Tel. +39.0732.6101 www.elica.com / info@elica.com In Italia: Rivolgersi all’azienda per informazioni sui punti vendita. Foreign countries: contact the Company for information.

Ragione sociale/Company name: Ernestomeda Spa Presidente/Chairman: Alberto Scavolini Amm. Del/Managing Director: Alberto Scavolini Dir. Comm./Sales Manager: Giuliano Ambrosini Tipologie produttive/ Production Lines: Cucine di alta gamma Designers: Andreucci&Hoisl, Pietro Arosio, Carlo Bartoli, Giuseppe Bavuso, Castiglia Associati, Rodolfo Dordoni, Zaha Hadid, Marc Sadler Esportazione/Export: 17% sul fatturato (dato 2012) Pubblicità/Advertising 2013: Tribe Communication Pr. 2013: Twentytwenty Srl Ernestomeda Spa Via dell’Economia 2/8 61025 Montelabbate Pesaro (PU) Tel. +39.0721.48991 www.ernestomeda.com info@ernestomeda.com In Italia: Rivolgersi all’azienda per ulteriori informazioni. Foreign countries: contact the Company for information.

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Ragione sociale/Company name: Faber Spa Presidente/Chairman: Alexander Zschokke - President CEO Franke Group Amm. Del/Managing Director: Franco Bergamini Dir. Comm./ Sales Manager: Riccardo Remedi - Commercial Director BU Hoods Tipologie produttive/ Production Lines: Cooker Hoods Designers: Ufficio Stile Faber & Architetti Esportazione/Export: 75% sul fatturato Pubblicità/Advertising 2013: Tortuga -Milano Pr. 2013: MediaHook - Milano Faber Spa Viale XIII Luglio, 160 - 60044 Fabriano (AN) Tel. +39.0732.6911 www.faberspa.com info@faberspa.com In Italia:Rivolgersi all’azienda per ulteriori informazioni. Foreign countries: contact the Company for information.

Ragione sociale/Company name: Febal Cucine Spa Presidente/Chairman: Claudio Cecchetti Amm.Del./Managing Director: Claudio Cecchetti Dir. Comm./Sales Manager: Claudio Cecchetti Tipologie produttive/ Production Lines: Cucine, soluzioni giorno Designers: Matteo Beraldi, Thun Matteo & Antonio Rodriguez, Alfredo Zengiaro Esportazione/Export: 20% sul fatturato Pubblicità/Advertising 2013: In ADV Pr. 2013: In Evidence Febal Cucine Spa Via Provinciale, 11 61025 Montelabbate (PU) Tel. +39.0549.943550 www. febalcasa.it / febal@febal.it In Italia: Rivolgersi all’azienda per ulteriori informazioni. Foreign countries: contact the Company for information.

Ragione sociale/Company name: “From Sambonet to Kitchen” by Sambonet Paderno Industrie Spa Presidente/Chairman: Pierluigi Coppo Amm. Del/Managing Director: Amm. Unico: Franco Coppo Dir. Comm./Sales Manager: Retail Paola Longoni - Ho.Re.Ca. Barbara Cincotto Tipologie produttive/ Production Lines: Pentolame/ Accessori e utensili cucina/Posateria e coltelleria/Accessori tavola Designers: Centro Stile Sambonet, Rodolfo Dordoni, Stefania Vasques Pr. e Pubblicità/Advertising 2013: Airoldi Giulia Pr. Manager interna Sambonet Paderno Industrie Spa Sr. 11 Km. 84 - 28060 Orfengo (NO) Tel. +39.0321.879711 www.corporate.sambonet.com In Italia: Rivolgersi all’azienda per ulteriori informazioni. Foreign countries: contact the Company for information.

Ragione sociale/Company name: GeD Arredamenti Srl Presidente/Chairman: Gianmaria Dolfo Amm. Del/Managing Director: Gianmaria Dolfo Dir. Comm./Sales Manager: Diego Basutti Tipologie produttive/ Production Lines: Cucine componibili, mobili da bagno Designers: Centro Progetti GeD, Roberto Pezzetta Esportazione/Export: 35% sul fatturato Pubblicità/Advertising 2013: A cura dell’azienda Pr. 2013: A cura dell’azienda GeD Arredamenti Srl Via S. Antonio 47 31056 Biancade di Roncade (TV) Tel. +39.0422.8441 www.gedarredamenti.com info@gedcucine.it.com In Italia: Rivolgersi all’azienda per ulteriori informazioni. Foreign countries: contact the Company for information.

Ragione sociale/Company name: Whirlpool Europe Srl Presidente EMEA/EMEA Chairman: Esther Berrozpe Amm. Del & VP West & South Region Market Operations: Lorenzo Paolini

Dir. Vendite Built in Italia/Sales Manager Built in Italy: Marcello Potenza Tipologie produttive/ Production Lines: Elettrodomestici Designers: Alessandro Finetto Pubblicità/Advertising 2013: Gestita direttamente dal Brand Pr. 2013: Ketchum Public Relations Whirlpool Europe Srl Viale Guido Borghi, 27 21025 Comerio (VA) www.kitchenaid.com In Italia: Rivolgersi all’azienda per ulteriori informazioni. Foreign countries: contact the Company for information.

Ragione sociale/Company name: Lago Spa Presidente/Chairman: Franco Lago Amm.Del./Managing Director: Daniele Lago Tipologie produttive /Production Lines: Cucina, Zona giorno, Zona notte, Camere bambini, Bagno Designers: Daniele Lago Esportazione/Export: 30% sul fatturato Pubblicità/Advertising 2013: Creative Media Pr. 2013: Spin-To S.r.l. Lago Spa Via dell’Artigianato II, 21 35010 Villa del Conte (PD) Tel. +39.049.5994299 www.lago.it / lago@lago.it In Italia: Rivolgersi all’azienda per informazioni sui punti vendita. Foreign countries: contact the Company for information.

Ragione sociale/Company name: Luigi Lavazza Spa Presidente/Chairman: Alberto Lavazza Amm.Del./Managing Director: Antonio Baravalle Dir. Comm./Sales Manager: Giampaolo Arpe Tipologie produttive/ Production Lines: Torrefazione, Sistemi espresso Designers: A Modo Mio Èspria designed by Electrolux Esportazione/Export: 46% sul fatturato annuo Pubblicità/Advertising 2013: Armando Testa Pr. 2013 A cura dell’azienda Luigi Lavazza Spa Corso Novara, 59 - 10154 Torino Tel. +39.011.2398100 www.lavazza.com / info@lavazza.com In Italia: 
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Ragione sociale/Company name: Martini Mobili Srl Presidente/Chairman: Giorgio Martini Amm.Del./Managing Director: Simona Martini Dir. Comm./Sales Manager: Serena Martini Tipologie produttive /Production Lines: Arredamento classico in legno Designers: Massimiliano Bartolozzi (Studio Arbet) e Lucio Dotto Esportazione/Export: 85% sul fatturato Pubblicità/Advertising 2013: Fabio Luciani Pr. 2013: Serena Martini Martini Mobili Srl Via Madonna, 410/412 37051 Bovolone (VR) Tel. +39.045.7100784 www.martinimobili.it info@martinimobili.it In Italia: Rivolgersi all’azienda per informazioni sui punti vendita. Foreign countries: contact the Company for information.

Ragione sociale/Company name: Modulnova Srl Presidente/Chairman: Dario Presotto Amm.Del./Managing Director: Giuseppe Presotto Dir. Comm./Sales Manager: Dario Presotto Tipologie produttive/ Production Lines: Cucine, bagni e soggiorni Designers: Andrea Bassanello Esportazione/Export: 25% sul fatturato Pr. e Pubblicità/Advertising 2013: A cura dell’azienda Modulnova Srl Via E. Gabbana 87 33080 Prata di Pordenone (PN) Tel. +39.0434.425425 www.modulnova.it / info@modulnova.it Showroom Modulnova C.so Garibaldi, 99 - 20122 Milano Tel./Fax +39.02.29061826 garibaldi99@modulnova.it In Italia: 
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Ragione sociale/Company name: Pedini Spa Presidente/Chairman: Daniele Radi Temelini Tipologie produttive/ Production Lines: Produzione di mobili per cucina e bagni Designers: Domenico Paolucci Esportazione/Export: 75% sul fatturato

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Pr. e Pubblicità/Advertising 2013: A cura dell’azienda Pedini Spa Via Aspio, 8 61030 Lucrezia di Cartoceto (PU) Tel. +39.0721.899988 www.pedini.it / info@pedini.it In Italia: 
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Ragione sociale/Company name: Quadro Srl Presidente/Chairman: Elena Magistro Amm.Del./Managing Director: Elena Magistro Dir. Comm./Sales Manager: Elena Magistro Tipologie produttive /Production Lines: Rubinetteria da cucina, bagno e depurazione Designers: Hans Thyge Raunkjaer, Oscar Doll Herrera Esportazione/Export: 70% sul fatturato Pubblicità/Advertising 2013: A cura dell’azienda Pr. 2013: Enrico Magistro Quadro Srl Via Bonetto, 40 28017 San Maurizio d’Opaglio (NO) Tel. +39.0322.96266 www.quadrodesign.it info@quadrodesign.it In Italia: Rivolgersi all’azienda per informazioni sui punti vendita. Foreign countries: contact the Company for information.

Ragione sociale/Company name: Rossana RB Srl Presidente/Chairman: Claudio Cecchetti Amm. Del./Managing Director: Claudio Cecchetti Dir. Comm./Sales Manager: Claudio Cecchetti Tipologie produttive/ Production Lines: Cucine Designers: Massimo Castagna, Vincenzo De Cotiis, Rodolfo Dordoni Esportazione/Export: 30% sul fatturato Pubblicità/Advertising 2013: A cura dell’azienda Pr. 2013: In Evidence Rossana RB Srl Via Provinciale 11 61025 Montelabbate (PU) Tel. +39.0721.498777 www.rossana.it / info@rossana.it In Italia: Rivolgersi all’azienda per informazioni sui punti vendita. Foreign countries: contact the Company for information.

Ragione sociale/Company name: Scavolini Presidente/Chairman: Valter Scavolini Dir. Gen./General Manager: Vittorio Renzi Dir. Comm./Sales Manager: Fabiana Scavolini Tipologie produttive/ Production Lines: Cucine Pubblicità/Advertising 2013: Komma Srl Pr. 2013: Studio Roscio Scavolini Via Risara 60/70-74/78 61025 Montelabbate (PU) Tel. +39.0721.4431 www. scavolini.com/info@scavolini.com In Italia: Rivolgersi all’azienda per informazioni sui punti vendita. Foreign countries: contact the Company for information.

Ragione sociale/Company name: Snaidero Rino Spa Presidente/Chairman: Edi Snaidero Dir. Generale/Managing Director: Andrea Lodetti Dir. Comm./Sales Manager: Alessandro Zakelj Tipologie produttive/ Production Lines: Cucine componibili Designers: Pietro Arosio, Massimo Iosa Ghini, Lucci&Orlandini, Paolo Pininfarina Esportazione/Export: 50% sul fatturato Pubblicità/Advertising 2013: A cura dell’azienda Pr. 2013: Bluwom - Milano Snaidero Rino Spa Viale Rino Snaidero Cav. Del Lavoro, 15 33030 Majano (UD) Tel. +39.043.29521 www.snaidero.it lineaverde@snaidero.it
 In Italia: Rivolgersi all’azienda per informazioni sui punti vendita. 
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Ragione sociale/Company name: Demode Engineered by Valcucine Presidente/Chairman: Massimo Battiston Dir. Comm./Sales Manager: Leandro Cappellotto

Tipologie produttive/ Production Lines: Meccanica, Forma, Digma, Planca Designers: Gabriele Centazzo Pr. e Pubblicità/ Advertising 2013: A cura dell’azienda - ValcucineValcucine Spa Via Luciano Savio, 11 33170 Pordenone Tel. +39.0434.517911 www.demode.it / info@demode.it In Italia: Rivolgersi all’azienda per informazioni sui punti vendita. Foreign countries: contact the Company for information.

Ragione sociale/Company name: Valcucine Spa Presidente/Chairman: Massimo Battiston Dir. Comm./Sales Manager: Leandro Cappellotto Tipologie produttive/ Production Lines: Cucine componibili, sistemi di arredamento Designers: Gabriele Centazzo Esportazione/Export: 40% sul fatturato Pr. e Pubblicità/Advertising 2013: A cura dell’azienda Valcucine Spa Via Luciano Savio, 11 33170 Pordenone Tel. +39.0434.517911 www.valcucine.it / info@valcucine.it In Italia: Rivolgersi all’azienda per informazioni sui punti vendita. Foreign countries: contact the Company for information.

Ragione sociale/Company name: Poliform Spa Presidente/Chairman: Aldo Spinelli, Alberto Spinelli, Giovanni Anzani Amm.Del./Managing Director: Aldo Spinelli, Alberto Spinelli, Giovanni Anzani Dir. Comm./Sales Manager: Osvaldo Salvioni (Italia), Franco Galli (Estero) Tipologie produttive/ Production Lines: Cucine Designers: Carlo Colombo, Paolo Piva Esportazione/Export: 70% sul fatturato Pr. e Pubblicità/Advertising 2013: A cura dell’azienda Varenna Poliform Via degli Artigiani, 51 20040 Lurago d’Erba (CO) Tel. +39.031.695401 www.poliform.it info.varenna@poliform.it In Italia: Rivolgersi all’azienda per informazioni sui punti vendita. Foreign countries: contact the Company for information.

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ALESSI spa Via Privata Alessi 6 28887 CRUSINALLO DI OMEGNA VB Tel. 0323868611 Fax 0323868804 www.alessi.com info@alessi.com AMLETO MISSAGLIA Via E. De Amicis 53 20123 MILANO Tel. 02874489 Fax 0286452106 www.amletomissaglia.it info@missaglia.net ASTER CUCINE spa Via Manlio Ferraro s.n. - Fraz. Villa Fastiggi 61100 PESARO Tel. 0721281276 Fax 0721282280 www.astercucine.it /aster@astercucine.it BERNARDAUD 27, Avenue Albert Thomas F 87050 LIMOGES Tel. +33 5 55105550 Fax +33 5 55105555 www.bernardaud.fr BERTUS FRIDAEL Jongemastate 34 NL 5655 HE EINDHOVEN fridael.stove@gmail.com BQ2 OFFICINE CASTIGLIONI HQ sagl Via Nassa 7 CH 6901 LUGANO www.bq2.eu /info@bq2.eu BULBOLIGHT Via Rialto 25/b 40124 BOLOGNA www.bulbolight.com /info@bulbolight.com BULTHAUP ITALIA srl Via Senato 6 20121 MILANO Tel. 0236551819 Fax 0236552188 www.bulthaup.com C&C MILANO Via Giovanni Paolo II, 14 28047 OLEGGIO NO Tel. 0321960531 Fax 0321994624 www.cec-milano.com office@cec-milano.com CASA VINICOLA ZONIN Via Pian d’Albola 31 53017 RADDA IN CHIANTI SI Tel. 0577738019 Fax 0577738793 www.casavinicolazonin.it www.albola.it /info@albola.it CESAR ARREDAMENTI spa Via Cav. di Vittorio Veneto 1/3 30020 PRAMAGGIORE VE Tel. 04212021 Fax 0421200059 www.cesar.it /info@cesar.it CLEI SRL Via G. Marconi 22060 CARUGO CO Tel. 031761666 Fax 031762346 www.clei.it /info@clei.it CONSORZIO LA TRENTINA S.C.C ORGANIZZAZIONE PRODUTTORI Via Brennero 322 38122 TRENTO Tel. 0461421575 Fax 0461420011 www.latrentina.it /info@latrentina.it CRATE & BARREL www.crateandbarrel.com CRISTALLERIES DE SAINT-LOUIS Rue Coëtlosquet F 57620 ST LOUIS LES BITCHE Tel. +33(0)387064004 Fax +33(0)387068137 www.saint-louis.com DADA spa S. Provinciale 31 20010 MESERO MI Tel. 029720791 Fax 0297289561 www.dadaweb.it /dada@dadaweb.it DIALMA BROWN srl Via Aldo Moro 1/3/5 26030 CICOGNOLO CR Tel. 037287240 Fax 0372818682 www.dialmabrown.it info@dialmabrown.it DOIMO CUCINE spa Via Schiavonesca 78 - Loc. Bavaria 31040 NERVESA DELLA BATTAGLIA TV Tel. 0422775611 Fax 0422882082 www.doimocucine.it info@doimocucine.it

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ANNUAL CUCINA 2013 ALLEGATO a / SUPPLEMENT TO INTERNI N° 637 DICEMBRE / DECEMBER 2013 direttore/editor GILDA BOJARDI bojardi@mondadori.it art director CHRISTOPH RADL caporedattore centrale central editor-in-chief SIMONETTA FIORIO simonetta.fiorio@mondadori.it a cura di/edited by PATRIZIA CATALANO interniv@mondadori.it contributi redazionali editorial contributors MONICA BAIO ALESSANDRO BINI OLIVIA CREMASCOLI ALI FILIPPINI CLAUDIA FORESTI DANILO SIGNORELLO HENRY THOREAU MATTEO VERCELLONI testi produzione/production texts CLAUDIA FORESTI grafica/layout ELENA MARIANI internie@mondadori.it CHIARA MAGGIONI imkt2@mondadori.it traduzioni/translations STEVE PICCOLO segreteria di redazione editorial secretariat ALESSANDRA FOSSATI alessandra.fossati@mondadori.it responsabile/head ADALISA UBOLDI adalisa.uboldi@mondadori.it internir@mondadori.it FEDERICA BERETTA internir@mondadori.it

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