Interni Annual Cucina 2014

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FIFTY NEW KITCHENS

cucIna

AnnuaL

CInQuanTa nuove cucine

BasIc KITcHen

Progetti, prodotti e tendenze. PROJECTS, PRODUCTS AND TRENDS

ProToTIPI E RICERCA

FOOD DESIGN AND MONOTHEMATIC STORES

ProTaGonIsTI DELL’OSPITALITà

cucIna 2014

FooD DesIGn E NEGOZI MONOTEMATICI

wITH comPLeTe EnGLisH TexTs

PROTOTYPES AND RESEARCH

THE HOSPITALITY PROTAGONIST

DesIGner A CHILOMETRO ZERO ZERO-KILOMETER DESIGNERS

AnnuaL

MonoGraFIa aLLeGaTa a monographic SUPPLEMENT TO INTernI N°646 NovemBre/NOVEMBER 2014

2014

€ 7* in Italia/Italy *da vendersi solo congiuntamente con/sold only as supplement tow INTERNI N° 646/2014 al prezzo complessivo di/at combined price of €10

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cucIna 2014 Monografie Bagno 2014

Tiratura: 50.000 copie Allegato a INTerNI OTTOBRE

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Tiratura: 50.000 copie Allegato a INTerNI NOVEMBRE

CucIna 2014

Tiratura: 50.000 copie Allegato a INTerNI NOVEMBRE PeriodicitĂ : annuale. Distribuzione: allegato a INTerNI. Edizioni bilingue: italiano e inglese. Dimensione: 225 x 285 (h) mm.

Monographs BATHROOM 2014

Circulation: 50.000 copies Supplement to INTerNI OCTOBER

conTracT 2014

Circulation: 50.000 copies Supplement to INTerNI NOVEMBER

kitchen 2014

Circulation: 50.000 copies Supplement to INTerNI NOVEMBER Release: annual. Distribution: Supplement to INTerNI. Bilingual editions: Italian and English. Format: 225 x 285 (h) mm.

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cucIna 2014 Progetti, prodotti e tendenze PROJECTS, products and trendS

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2 /INdice/CONTENTS

CucIna 2014

Indice/ contents

progetti, prodotti e tendenze Designs, products and trends

allegato a/supplement to interni N° 646 NOVEMBRE/NOVEMBER 2014

Sopra: IL RISTORANTE VOLKSHAUS A BASILEA FIRMATO HERZOG & DE MEURON RECUPERA I CANONI CLASSICI DEI LOCALI IN VOGA ALL’INIZIO DEL SECOLO SCORSO. Above: the Volkshaus restaurant in Basel by Herzog & de Meuron recoups the classic canons of fashionable venues from the early 20th century.

IN Copertina: Cucina 36e8, design Daniele Lago per Lago, con frontali e top in vetro lucido bianco. Sedia Steps, design Monica Graffeo, color grafite e dispensa N.O.W., design Daniele Lago, con frontali in vetro lucido nei colori bianco, Salvia e Bosco. ON THE COVER: the 36e8 kitchen designed by Daniele Lago for Lago, with fronts and tops in glossy white glass. The Steps chair, designed by Monica Graffeo, in a graphite color, and the N.O.W. pantry, designed by Daniele Lago, with fronts in glossy glass in the colors white, sage and forest.

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I.A EDITorIaLe 4

nuove opportunità

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I.A News intorno al cibo

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un refettorio bello e buono

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I.A ArcHITeTTura progetto elvetico

new opportunities di/by Gilda Bojardi

Around Food di/by Monica Baio Good looks, good intentions di/by Simonetta Fiorio

SWISS DESIGN di/by Anna Greco

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burgenland, vino e cibo

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soia store

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chocolate cafe

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I.A InsighT il designer? È al mercato

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cibo e cultura

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funny style

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elettroconcept

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pausa pranzo in ufficio

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vigne museum

Burgenland: wine and food di/by Olivia Cremascoli SoY STORE di/by Matteo Vercelloni Chocolate cafE di/by Matteo Vercelloni

The designer? Out, at the market. di/by Patrizia Catalano FOOD AND CULTURE di/by valentina croci FUNNY STYLE di/by Patrizia Catalano

Electroconcept di/by Andrea Pirruccio Lunch break in the office di/by Eleonora CrisciTO Vigne Museum di/by Patrizia Catalano

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a tutto pasto

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food & party design

throughout the meal di/by anna martinella Food & Party design di/by Claudia forestI

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Interni ANNUAL Cucina 2014 / 3

20 14 antoniolupi

I.A product design 50 52 54 56 58 62 66 70 72 74 76 80 82 84 86 90 94 96 98 100 102 106

PRODUZIONE

arredo3 arrital beko bompani doimocucine elica ernestomeda faber falmec febal GeD cucine gutmann kitchenaid lago lavazza martini mobili modulnova rossana scavolini varenna I.A service

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traduzioni

TRANSLATIONS di/by STEVE PICCOLO 108

indice e indirizzi

Firms directory

Sotto: A TOKYO LA VETRINA DEL chocolate cafe OFFRE LA VISTA COMPLETA DELL’IMMAGINE INTERNA CON IL CONTROSOFFITTO ‘POP’ CHE SIMULA LA TAVOLETTA DI CIOCCOLATO ITACHOCO E L’ISOLA CENTRALE DEL BANCO BAR E PREPARAZIONE DEL CIOCCOLATO. Below: In Tokyo, the window of the Chocolate Cafe offers a complete view of the interior image, with the ‘pop’ suspended ceiling that imitates the Itachoco chocolate bars, and the central island of the counter for serving and preparing chocolate.

Negozi monotematici e ristoranti ancien régime, cucine tecno e designer a chilometro zero. Il mondo della cucina è sempre più creativo, in extension verso infinite opportunità The world of cooking and the kitchen is increasingly creative, with infinite extensions and opportunities.

Sopra: La combinazione frigorifero-cantina della gamma Vertigo di KitchenAid, capace di garantire ottime condizioni di conservazione e versatilità d’uso, con particolare attenzione al design e alle diverse esigenze di installazione di ogni cucina. Above: The refrigerator-wine cellar combo from the Vertigo line of KitchenAid, to guarantee optimal conservation conditions and versatility of use, with a particular focus on design and the various installation needs of every kitchen.

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EDITorIaLe

Álvaro Siza, Boa Nova, la casa del te sull’oceano realizzata a Leça de Palmeira, in Portogallo. Progetto del 2014. foto: Nelson Garrido

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Nuove opportunità

F

orever food. And design. Questo il mantra che, come un passa parola, viaggia per Milano oramai in dirittura d’arrivo verso Expo 2015 – di cui Interni è partner – e che, confessiamolo, ci incuriosisce moltissimo. Il tema del cibo, della cultura del cibo e, di conseguenza, della progettualità che ne è alla base ,è una delle linee guida perseguite da questo numero dedicato alla cucina. Luoghi, idee e prodotti: questi in breve i temi affrontati. I designer e gli architetti amano la cultura del cibo, lo dimostrano progettando locali, ristoranti, negozi dedicati, in cui spicca una creatività a briglia sciolta nella scelta degli arredi, dei materiali utilizzati e nella definizione della corporate identity del brand che è tornata prepotentemente alla ribalta. Luoghi e scelte di vita: scopriamo i designer che vanno a fare la spesa e ci indirizzano nei loro luoghi del cuore; apriamo uno spazio dedicato allo stile: dal

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negozio monotematico dedicato a un alimento – la distilleria, piuttosto che la cioccolateria – ai ristoranti che rilanciano uno stile mitteleuropeo d’altri tempi. E ancora, sempre per restare in tema di Mitteleuropa, ecco un territorio lingua estrema dell’Austria l’antica Pannonia che accoglie i nuovi fenomeni del green design sotto il segno della cultura del vino e del cibo e delle star dell’architettura. Annual cucina è anche e soprattutto progetto: si parla di prototipazione di elettrodomestici, di piccolo design per la tavola domestica e da ufficio, fino ad arrivare ai progetti a tutto tondo delle cucine italiane e qui, c’è davvero da sbizzarrirsi: nuove soluzioni tipologiche, materiali e superfici, tecnologie innovative segnano ancora una volta la grande qualità del made in Italy. Gilda Bojardi

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6 / News

Intorno al cibo di Monica Baio

Tra prove d’autore di artisti e artigiani, orizzonti futuribili e indagini sociologiche, la tavola non è più territorio della tradizione ma della scoperta

Emmanuel Babled e l’arte del vetro (e di altri materiali): tra le sue campane di vetro in edizione limitata, Pic Nic, che ironizza sulla funzione dell’oggetto. Invece di proteggere il cibo contenuto, ha già incorporate alcune eleganti formiche, vestite d’oro. www.secondome.biz.

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Se reinterpretare luoghi dismessi è un fenomeno di moda, farlo con magia è dote di pochi: in una ex officina meccanica Marinella Rossi alias Mari&cÓ imbandisce ricercate cene ed eventi privati (e catering), godimento massimo per il palato ma anche per gli occhi che rimbalzano tra arredi nordici, argenti e design: tutto ciò che serve per la “messa in scena” del cibo è mostrato: dalle cucine al cortile. la regia è in perfetto equilibrio tra raw e poesia. Mari&cÓ è in Via Ampola 18, a Milano.

le Architectures de bouche di Denise Bresciani, sono progetti per bocche curiose: attraverso le sue installazioni e performances l’ architetto - designer (cuoca autodidatta) analizza le relazioni psicologiche e fisiche tra l’uomo, il cibo e i suoi spazi di consumo. Sociologia, arte ed esprit gourmand sono gli ingredienti delle sue ricette. Nell’immagine uno dei paesaggi alimentari del progetto E(t)lève toi tôt! www. architecturesdebouche.fr.

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La classica catasta di piatti lasciati nel lavello o riposti in una credenza prende la forma e la funzione del vaso Pila, design Hanna KrÜger che ha mixato piatti delle varie collezioni Rosenthal Studio-Line. www.rosenthal.de distr. da Sambonet Paderno Industrie.

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8 / News / trend

sopra, Si terrà dal 4 al 7 Dicembre prossimo l’edizione on the beach (a Miami) di Art Basel; più di 250 le gallerie che parteciperanno da tutto il mondo. Nella foto, Baroque Egg with Bow creazione di Jeff Koons, rappresentato da Gagosian Gallery, NY. A LATO, Per i collezionisti di porcellane, Covet dell’artista Chris Antemann di Meissen è un gruppo ispirato alle figure del XVIII secolo, rituali sociali e tabù di altre epoche sono rivisti sotto forma di parodia osé, a testimoniare le illimitate possibilità di una materia raffinata come la porcellana. www.meissen.com. SOTTO a sinistra, Potrebbe essere inserito nell’infinito universo dei progetti di design più o meno utili, se il suo inventore non fosse un coltivatore cinese animato semplicemente dalla volontà di cambiare forma alla frutta che produce. Ha così inventato degli stampini che avvolgono e accompagnano il frutto in fase di crescita, determinandone la forma finale. In vendita su www.fruitmould.com. Sotto a destra, sotto gli occhi sbigottiti della vicina, la padrona di casa del film Mon Oncle, regia di Jacques Tati /1958, armeggia nella cucina della sua villa ultramoderna, dove c’è un pulsante per tutte le operazioni, anche le più semplici. Il film è stato presentato al Milano design Film Festival.

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Interni ANNUAL cucina 2014 / 9 The Bittersweet Power of Sugar è il progetto di Charlotta Lindvall, studentessa della Konstfack University College of Arts, Crafts and Design di Stoccolma, presentato durante il Fuori Salone 2014 da Rossana Orlandi. È una riflessione sul retrogusto metaforicamente amaro dello zucchero: la sua coltivazione contribuì alla schiavitù, è passato da cibo elitario a cibo economico delle masse più povere, è un additivo seducente come una droga, una sorta di peccato moderno: si può vivere senza? SOPRA,Una vera cucina, in legno, completa di elettrodomestici e piena di vita, interamente rivestita in perline di vetro, con il solo supporto di fili metallici e gesso: è Kitchen, monumentale opera (1991-1996) dell’artista Liza Lou, attualmente fa parte della Collezione permanente del Whitney Museum of American Art, New York. Courtesy of the artist, foto Tom Powell. www.lizalou. com. a lato, Il progetto degli olandesi Klaas Kuiken e Dieter Volkers intitolato Made by Someone in China ha lavorato sull’idea di oggetto anonimo: i due hanno chiesto a 100 persone, tutti vicini di casa di uno stesso quartiere di Beijin di modellare una mini teiera in creta. I modelli sono stati poi scansionati e sovrapposti fino a generare un unico modello in scala 1:1, utilizzabile e in vendita in vari shop olandesi. www. klaaskuiken.nl.

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10 / News/expo

Le eccellenze della CUCINA, dell’ARTE e del DESIGN al servizio della SOLIDARIETÀ

Un refettorio BeLLo e Buono di Simonetta Fiorio

I

n vista di “Milano Expo 2015” c’è anche chi costruisce “torri” di solidarietà e gesti educativi nei confronti del cibo e della nutrizione. Una sala risalente agli anni ‘30, e ormai in disuso (l’ex teatro annesso alla parrocchia San Martino nel quartiere Greco di Milano), si sta trasformando in un refettorio di 90 posti per distribuire pasti caldi a uomini e donne dei centri di ascolto e dei servizi della Caritas e agli ospiti del Rifugio per senza tetto della stazione Centrale. Il progetto (promosso dalla Diocesi di Milano e dalla Caritas Ambrosiana) vede in azione il Politecnico di Milano, che cura la ristrutturazione, e alcuni il progetto del refettorio ambrosiano (in alto) presentato a milano in settembre alla mostra ”refettorio ambrosiano- Anteprime”, nasce dalle intuizioni dello chef Massimo Bottura e di Davide Rampello, curatore del Padiglione Zero di Expo Milano 2015 (a destra), che hanno coinvolto la Diocesi di Milano e in particolare la Caritas per tradurre in concreto questa idea di solidarietà.

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degli autori più illustri del design e dell’architettura internazionale che hanno progettato i tavoli del Refettorio: Mario Bellini, Pierluigi Cerri, Aldo Cibic, Antonio Citterio, Michele De Lucchi, Giulio Iacchetti, Piero Lissoni, Alessandro Mendini, Fabio Novembre, Franco Origoni, Italo Rota e Patricia Urquiola. Inoltre Terry Dwan ha curato la realizzazione di un banco per la distribuzione del pane, Matteo Thun le nicchie interne e la boiserie e Gaetano Pesce una scultura sul tema dell’acqua. A impreziosire gli spazi del Refettorio, infine, ci saranno anche le opere di alcuni dei più importanti esponenti dell’arte contemporanea italiana – Carlo Benvenuto, Enzo Cucchi, Maurizio Nannucci e Mimmo Paladino – create appositamente per l’iniziativa. Lo chef stellato Massimo Bottura e Davide Rampello, curatore del Padiglione Zero di Expo Milano 2015 hanno deciso di promuovere la pratica della carità mediante l’arte, ideando uno spazio in cui il “bello” e il “buono” coesistono generosamente. Con un gesto di grande impatto simbolico di denuncia contro lo spreco, inteso nel suo significato più ampio, circa quaranta tra i più famosi chef d’Italia e del mondo, coinvolti da Massimo Bottura, cucineranno a rotazione nelle cucine del Refettorio, affinché con il loro talento,

partendo dalle materie in eccedenza provenienti dai padiglioni di Expo Milano 2015, possano dare vita a virtuose creazioni culinarie da offrire agli ospiti della mensa. Dopo la mostra “Refettorio Ambrosiano – Anteprime”, il primo banco di prova sarà una vendita di beneficenza curata da Sotheby’s Italia. I designer che hanno aderito al progetto realizzeranno cinque copie di ognuno dei 12 tavoli che hanno creato per Refettorio Ambrosiano. Il prossimo 16 dicembre, a Palazzo Broggi, via Broggi 19 a Milano, ogni copia sarà battuta all’asta, dalla nota maison. Il ricavato dei 60 pezzi firmati dai nomi più famosi del design italiano aiuterà Caritas Ambrosiana a coprire i costi di avvio della mensa solidale.

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AnTonIo Citterio

CONVIVIUM. Non vuole essere un prodotto fine a se stesso ... Bensi’ contenitore reale di un progetto concreto.

GaeTano Pesce

MADRE ACQUA. (...) Per essere più’ vicini alla santita’ dell’acqua mi sembrava ovvio usare un linguaggio vicino alla natura (...)

PIerLuIGI CerrI

otto. “Chi ama l’architettura e il mestiere dell’architetto ha in mente di disegnare, prima o poi, un tavolo. (...) perchÈ il tavolo è un piccolo edificio, che spesso riassume la visione del mondo del suo autore; è il manifesto della sua architettura. Otto è un tavolo pensato (...) in nome della sua destinazione d’uso: l’Ospitalità”.

Matteo THun

SANT’AGOSTINO. La creazione luce. All’inizio della creazione “Sia fatta la luce”, e la luce fu fatta (...) (Agostino, Le confessioni, Libro XIII).

PIero LIssonI

GRECO. Come si disegna, anzi, costruisce un tavolo? ...Ci si deve mettere l’anima, estetica e funzionale e un poco di forma (...).

Fabio Novembre

in punta di piedi. “La mia tavola è l’evoluzione gentile di un oggetto d’uso, la trasfigurazione di un archetipo attraverso un gesto progettuale “in punta di piedi” .

ALDO CIBIc

Piedone. “L’ambizione era di fare un tavolo che fosse sempre esistito, che non avesse ‘virtuosismi di design’, ma che essendo sempre esistito potesse esistere ancora per sempre”.

TerrY Dwan

REBLOCKS. Oggi siamo tutti interconnessi, collegati e dipendenti l’uno dall’altro cosi’ come lo sono questi pezzi di legno.

Giulio IaccHetti

tavolo sant’andrea. Essenzialità: questa è la parola che mi ha accompagnato nel progettare il tavolo dedicato al refettorio Ambrosiano. L’idea di una struttura che rimanda alla croce di Sant’Andrea.

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12 / INteriors&architecture

ProGeTTo Elvetico di Anna Greco foto di Roberto Valden

Dal genere neo-mittel Europa a quello post-industriale. Gran protagonista, la sedia vintage. Rigorosamente old fashion

in alto: l’ingresso al ristorante Volkshaus, a Basilea firmato Herzog & De Meuron, e uno scorcio della sala, con un dettaglio delle lampade a bulbo soffiate a mano. a lato: la sala da bagno del ristorante decorata alle pareti con una tappezzeria che riproduce stampe settecentesche.

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in alto: un altro scorcio della sala da pranzo della brasserie, ricostruita secondo il modello originale del 1925. Da notare le sedie, realizzate secondo il disegno dell’epoca e l’ampio bow window che si affaccia sul giardino attrezzato per le colazioni.

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V

iaggiando per la Svizzera spesso si ha la sensazione (errata) di trovarsi in un paese freddo e poco accogliente, dove l’architettura, soprattutto quella degli anni ’60 e ’70 trasmette, come spesso accade nei Paesi germanofoni, una sensazione di eccessiva improvvisazione estetica, appena mitigata dagli elevati standard tecnici. Ora certamente non è più così e lo sforzo che i giovani e meno giovani architetti stanno facendo tende verso una reintegrazione di modelli ambientali (gli interni soprattutto) decisamente più caldi e confortevoli. Su questa linea troviamo schierati i mitici Hezog & De Meuron, coppia inseparabile della scena architettonica contemporanea. Val la pena di citare, a questo proposito un recente progetto dello studio svizzero, la brasserie Volkshaus a Basilea. Una storia antica, un edificio più volte nato e distrutto ( le prime informazioni parlano

di un Burgvogtei che risale a prima del XIV secolo), centro della vita culturale della città e Volkshaus, casa della birra e Concert Hall, libreria e biblioteca, hotel. Insomma, un coacervo di funzionalità assai interessanti. L’attuale edificio risale al 1925, ma ha subito negli anni ’70 una pesante ristrutturazione che ne ha evitato l’abbattimento. La missione dello studio è stata quindi, correttamente e lodevolmente, quella di reintegrare non solo le funzioni dell’edificio originale (bar-ristorante-hotel e biblioteca) ma anche di restituirne quanto più possibile le atmosfere primitive. Operazione riuscita, con un ampio e piacevolissimo dehors, dove si pranza sotto grandi platani, e un interno molto classico. Sedie ricostruite secondo i modelli dell’epoca, luci pendenti dal soffitto, piccole gocce di vetro soffiato che richiamano i vecchi chandelier, ma soprattutto l’abbattimento di tutte le superfetazioni degli anni precedenti che hanno

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14 / INteriors&architecture / ristoranti

La sala de les halles a zurigo, decorata con gusto decisamente casual , rispettando la struttura originale della fabbrica che ospita gli spazi della brasserie.

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QUI SOPRA, un’immagine della sala bar dell’ Eo Ipso, la brasserie di Basilea situata nel quartiere di Gundeldingen. La grande porta in ferro apre sul giardino estivo del bar, luogo di ritrovo della vita notturna del quartiere. SOTTO, uno scorcio del grande bancone del Bar, famoso in tutta Basilea per i suoi cocktails. Da notare come l’impianto industriale della fabbrica Sulzer-Burckardt siano stati lasciati intatti per contribuire a creare un’atmosfera ‘calda’ all’interno del locale.

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consentito di recuperare la struttura degli anni ’20A questo indirizzo va forse aggiunto quello dell’Eo Ipso, un altro ristorante brasserie nel quartiere di Gundeldingen, appena dietro la stazione ferroviaria. Ricavato da un’antica fabbrica meccanica, la Sulzer-Burckardt, si presenta con una struttura alta dodici metri e lunga ottanta, ancora intatta, in un’atmosfera decisamente vintage, per un’esperienza assolutamente rilassante. A Zurigo invece troviamo, nel quartiere più cool della città, un altro spazio di riferimento della movida svizzera, il ristorante Les Halles. A pochi passi dalla Prime Tower, un brutto grattacielo frutto ancora di una logica speculativa e che passa per l’edifico più alto della città, troviamo questo locale, parecchio strambo, ricavato anch’esso da una ex fabbrica. Gli interni sono quanto di più caotico e di meno svizzero si possa immaginare. Non c’è un tavolo uguale all’altro, una sedia uguale all’altra e spesso anche le posate e i bicchieri sono frutto di accostamenti casuali. Ma l’insieme, come per miracolo, si ricompone in una fascinosa farm, dove è possibile acquistare una biciletta artigianale, una scatola di tonno siciliano all’olio di oliva extravergine, oppure sedersi, dopo una lunga attesa, ad uno dei tavoli del ristorante, dove, se si è fortunati, si possono gustare le cozze (che arrivano dal Belgio, a quanto pare) più buone d’Europa, annaffiate con ottima birra o vino d’Alsazia.

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16 / INteriors&architecture

BurGenLanD: vino e cibo di Olivia Cremascoli

l’antica Pannonia, è una regione austriaca poco conosciuta, ma è un vero paradiso per gli amanti della natura, del birdwatching e, in primis, della buona tavola

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Interni ANNUAL CUCINA 2014 / 17 Nella pagina accanto: il gut purbach, a Purbach am Neusiedlersee, è una gasthaus e un ristorante gourmet, diretto dallo Chef Max Stiegl (www.gutpurbach.at). In questa pagina, alcune strutture che aderiscono al Pannonisch Wohnen (www. pannonischwohnen.at), dall’alto e da sinistra: un’antica fattoria nel burgenland del sud; Casa Peiso a Mörbisch am See (www.casapeiso.at); Kellerstoeckl Elisabeth a kohfidisch (www.holidaycheck.at); Bliem’s Wohnreich ad Halbturn (www.bliems.com).

A

un’ora d’auto da Vienna, il Burgenland (www.burgenland.info/it), cioè l’antica provincia romana della Pannonia, è la regione più orientale e meno conosciuta dell’Austria, in cui – si assicura –“il sole splende 300 giorni l’anno”, il micro-clima è mite e si vive sempre a strettissimo contatto con la natura. Terra di vini e di tradizioni gastronomiche, sinonimo di vacanze al lago e/o alle terme, paradiso per birdwatcher e naturalisti, intorno al Neusiedl – il più grande lago (52mila ettari) di steppa europeo e uno dei più straordinari ambienti naturali del continente, nonché parco nazionale austriaco, che abbraccia in parte anche l’Ungheria – fanno il nido molte specie avicole, tra cui le cicogne, di stanza soprattutto a Rust, dove arrivano a fine marzo e ripartono a fine agosto. I piatti

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regionali tipici sono legati a doppio filo all’ampia produzione agricola e alle risorse locali. Dall’allevamento di maiali e bovini della steppa si ricavano robusti piatti a base di carne e diversificate varietà d’insaccati. E il peculiare clima mite favorisce la produzione di pomodori d’innumerevoli specie, alcune delle quali antichissime. Formaggi di pecora, frutta (fragole e ciliegie), spezie e pesci lacustri sono solo alcuni dei tanti prodotti caldeggiati dalle trattorie del territorio. Ma l’evento gastronomico più rilevante del Burgenland è quello consacrato all’oca, simbolo stesso della regione, cioè il Gans Burgenland, che si celebra dalla fine di settembre fino al dicembre pre-natalizio. Gans Burgenland è un gioco di parole in cui Gans (oca) presenta un suono del tutto simile a ‘ganz’ (tutto): l’oca è infatti il cuore di tutta

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18 / INteriors&architecture / Territorio Da sinistra: il palazzo-museo dei principi Esterházy (www.schloss-esterhazy.at) ad Eisenstadt, capoluogo del burgenland, e, di fronte, il ristorante gourmet Henrici (www.henrici.at), prelibatezze dalla monarchia austro-ungarica, specialità tipiche della pannonia.

la gastronomia regionale, con oltre venti diverse sagre in cui autenticità e qualità giocano un ruolo di fondamentale importanza. La regione, a forte vocazione vitivinicola, offre dunque una notevole varietà di vini pieni di carattere e alcuni alquanto peregrini: da quelli particolarissimi, come il dolce Eiswein e i passiti a base di muffa nobile (quali il Beerenauslese e il Trockenbeerenauslese), all’antichissimo Uhudler, dal bouquet di fragola selvatica. I due principali terroirs vitivinicoli s’estendono intorno al lago salmastro Neusiedl (proclamato nel 2001 dall’Unesco Patrimonio mondiale dell’umanità) e fino alle colline del Leithaberg, con i suoi vicoli storici disseminati di cantine; nel Burgenland centrale, su terreni d’argilla e di loess, si sviluppano le viti di Blaufränkisch (celebre vino rosso, la cui zona può essere paragonata al Chianti toscano per la bellezza del paesaggio), ma provengono anche dal Burgenland meridionale vini rossi, con un particolare bouquet minerale, apprezzati a livello

internazionale. In costante crescita numerica, le cantine del Burgenland sono oggi orientate verso uno stile architettonico contemporaneo, che mette in ogni caso in evidenza la simbiosi tra vigneti e architettura. Ad esempio, la cantina di Leo Hillinger – che, come fiore all’occhiello, vanta una bottiglia da edizione limitata disegnata da Zaha Hadid, Prikter Prize 2004, e forniture per l’Austrian Airlines – s’intergra armonicamente nell’ambiente circostante e, per usufruire dei vantaggi offerti dal clima terragno, buona parte dell’edifico è ipogeo, inglobato cioè in un pendio e circondato da vitigni. La parte visibile, una lounge cubica progettata per la degustazione, è ampiamente finestrata di modo che lo sguardo di chi sta all’interno possa spaziare sul bel paesaggio verdeggiante del Leithagebirge. Ma se nel Burgenland l’architettura contemporanea va sempre più affermandosi, vale però anche la pena sottolineare il suo patrimonio storico, tra l’altro costituito da plurimi castelli, volti sovente al sostenibile e al vitivinicolo: per esempio, quello di Esterházy, uno dei castelli barocchi più belli dell’Austria, in cui oggi la Qui sopra: l’entrata della cantina Umathum (www. umathum.at), sita a Fraunkirchen (burgenland). A fianco: il castello di HalbturN, (www.schlosshalbturn.at), complesso barocco edificato tra il 1701 e il 1711, che è oggi una proprietà vitivinicola che comprende anche il ristorante Knappenstöckl e alcune camere e appartamenti in affitto.

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principale attività è quella agricola, che ha portato a produrre ottimi vini, tra i più quotati del Paese; oppure il castello di Güssing, che non soddisfa olfatto e gusto, ma che è sito nell’omonimo, celebre paesino a emissioni zero, diventato in toto autosufficiente grazie all’eco-energia del suo gas naturale. Un altro intelligente e utile progetto per il recupero e la salvaguardia del peculiare lascito architettonico della regione è il Pannonisch Wohnen (www. pannonischwohnen.at), vale a dire il “vivere pannonico”, una sorta di ‘cartello’, che s’arricchisce di anno in anno, costituito da

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gasthaus dell’intera regione e che riunisce proprietari o gestori di edifici storici restaurati – da piccoli cottage fra i vigneti ad ampie fattorie vitivinicole, a dimore più tradizionali, come ad esempio la tenuta di Halbturn, ex casino di caccia della imperatrice Maria Teresa d’Austria – allogati in ambienti di valore naturalistico e paesaggistico.

in questa pagina, dall’alto: La cantina di Leo Hillinger (www.leohillinger.com), sita a Jois (Burgenland), e l’icona del marchio, la bottiglia disegnata da Zaha Hadid. la cantina Arachon T.FX.T (www.arachon.com), sita ad Horitschon (burgernland).

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Soia Store progetto di Kengo Kuma and Associates di Matteo Vercelloni foto di Sadao Hotta

Nel quartiere finanziario e mercantile di Nihonbashi a Tokyo, ormai eclissato da nuovi e più dinamici centri d’affari e dello shopping, il negozio Kayanoya celebra i 120 anni di attività dell’omonima storica azienda produttrice di salsa di soia

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Vista dell’interno del Kayanoya store di Nihonbashi; Il profumo del legno di cedro avvolge i visitatori sin dall’ingresso, il display del negozio riconduce a una rilettura creativa delle figure degli oggetti di lavoro della storica azienda di Kyushu. Le grandi botti per la fermentazione della soia, disegnano qui il soffitto; mentre repliche dei vassoi Koji Buta diventano un versatile e modulare sistema di appoggio e di contenimento distribuito in modo continuo.

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l nuovo punto vendita Kayanoya si inserisce in un più vasto processo di riqualificazione e rilancio dell’antico business district di Nihonbashi, di cui il nuovo edificio a funzioni miste Coredo (gioco di parole che vuole significare il “cuore di Edo”, così come si chiamava un tempo la città di Tokyo), sviluppato dalla Mitsui Fudosan, è uno dei tasselli di riferimento. Al suo interno, nel sistema dei negozi che occupano i piani inferiori, si apre su strada questo suggestivo negozio dove i tradizionali prodotti della storica azienda sono incorniciati da una soluzione di display che rimanda per analogia agli spazi della sede di Kyushu. Qui la produzione della salsa di soia Kayanoya segue le antiche procedure tramandate nel tempo e utilizza ancora attrezzature e manufatti tradizionali come le grandi botti di legno di cedro con le tavole lignee circondate e strette dalle fasce di bambù, o come i vassoi Koji Buta in cui preparare cibi fermentati, strumenti di lavoro costruiti con la stessa essenza e di elegante quanto rigorosa geometria votata alla praticità. A queste figure si riconduce il progetto del nuovo punto vendita di Tokyo che vuole ricondursi per rimandi e analogie ai magazzini storici dell’azienda. Il profumo del legno di cedro avvolge i visitatori sin

dall’ingresso, secondo la sensibilità di estendere ai cinque sensi la percezione dello spazio che Kengo Kuma ha sperimentato recentemente anche nella sua installazione alla mostra londinese Sensig Space . Il legno di cedro lavorato da artigiani di Kyushu è chiamato qui a ricostruire le grandi botti rovesciate che scendono e disegnano il soffitto, abbassando l’altezza del locale e celando all’interno i faretti delle luci a led; mentre repliche dei vassoi Koji Buta (sovrapposti come nella fabbrica in modo da fare passare l’aria tra i cibi da fermentare) diventano un versatile sistema di appoggio e contenimento distribuito in tutto il negozio. Alla tradizione, questa volta materica, dell’artigianato nipponico si riconduce anche l’impiego della carta Washi chiamata a rivestire le pareti e i pilastri, mentre il pavimento ricorda il piano terreno dei magazzini dell’azienda di terra battuta. Figure e motivi tradizionali sono chiamati da Kuma a svolgere una funzione ‘altra’, e a rispondere alla definizione di un convincente motivo inconico e compositivo. Un negozio contemporaneo che gioca in modo sapiente con manufatti e oggetti produttivi di un passato da osservare con attenzione, perché come afferma lo stesso Kuma : “se si studia la tradizione si può trovare il funzionalismo”.

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di Patrizia Catalano

perazione discovery Chocolate Cafe di Matteo Vercelloni

A Tokyo nella Skytree Tower il 100% Chocolate Cafe incornicia i prodotti dell’azienda Meiji, maggiore produttore di cioccolato in Giappone, offrendo uno spazio d’incontro che alla vendita unisce il rito della preparazione e della degustazione

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Interni ANNUAL CUCINA 2014 / 23 Nella pagina a fianco la vetrata aperta verso il marciapiede del “100% chocolate cafe” offre la vista completa dell’immagine interna con il controsoffitto ‘pop’ che simula la tavoletta di cioccolato Itachoco e l’isola centrale del banco bar e preparazione del cioccolato. Sotto la finestra del take away su strada, evidenziata con un diverso trattamento materico, permette l’acquisto dei prodotti senza entrare nel locale.

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a Tokyo Skytree è una nuova torre panoramica per telecomunicazioni alta più di seicento metri che nella capitale nipponica si aggiunge come icona urbana di riferimento alla storica Tokyo Tower del 1957 soprannominata la Torre Eiffel del Giappone. Inaugurata nel 2012 la Tokyo Skytree ha segnato lo skyline della città nella zona di Sumida ottenendo il primato di edificio più alto del Paese. Alla sua base è stato ubicato il centro commerciale Tokyo Solamachi che sottolinea anche il lato di ‘landmark turistico’ della struttura. Lungo il perimetro del centro commerciale, affacciato lungo il percorso urbano con ampie vetrate e integrato al sistema interno dei negozi, il 100% Chocolate Cafe si pone come uno spazio che integra vendita del prodotto, esposizione e consumo, in una soluzione di display attentamente studiata per valorizzare lavorazione, qualità e packaging del cioccolato Meiji, uno dei più venduti in Giappone. L’intero spazio interno è offerto alla vista del passaggio coperto pedonale lungo il marciapiede grazie alla vetrata rientrante continua d’angolo.

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In questa pagina in senso orario; la grande teca di cristallo rivolta verso l’ingresso contiene in modo ordinato i contenitori dei diversi gusti del cioccolato prodotto; la parete display ‘’colorata’ dal packaging dei prodotti e vista del corner di vendita ubicato alla destra dell’isola operativa centrale.

A fianco dell’ingresso, sulla destra, una finestra per il take away permette l’acquisto dei prodotti senza l’obbligo di entrare nel locale. La dimensione della vendita è invece spettacolarizzata con una serie di soluzione di display e con un’attenta scelta dei materiali. Un pavimento di legno naturale copre l’intero spazio disponibile caratterizzato dall’isola operativa centrale del banco bar e lavorazione del cioccolato, anticipata da una parete refrigerata rivolta verso l’ingresso e contenente una serie di bacinelle trasparenti sovrapposte che organizzano i diversi tipi di aroma e di gusti del cioccolato impiegato per i tutti i prodotti Meiji. Alla destra del blocco centrale si trova il funzionale corner di vendita in cui emerge, a fianco del banco cassa di acciaio inox, la parete espositiva che accoglie le tavolette di cioccolata, i sacchetti di biscotti e i cioccolatini, nel colorato packaging studiato dallo studio Groovisions.

Il luminoso spazio del cafe-bar si estende invece sulla sinistra, seguendo le vetrate di facciata. Qui si coglie al meglio l’idea progettuale tesa a comunicare l’eccellenza del prodotto e ad enfatizzarne la figura: un controsoffitto ligneo scuro replica in chiave pop la forma della tradizionale tavoletta a scacchi regolari Itachoco, il più conosciuto e diffuso prodotto della Meiji. Le piastrelle bianche lucide e quadrate che coprono i voluminosi pilastri e le pareti perimetrali ricordano i laboratori della pasticceria, mentre un grande tavolo centrale rettangolare collettivo, di marmo bianco di Carrara (come i tavolini rotondi lungo la vetrata a sinistra), affiancati da sedie metalliche ‘color cioccolato’, al bancone bar e al banco ingresso di acciaio inox, organizzano con materiali nobili lo spazio d’incontro e di degustazione di uno dei più apprezzati “cibi degli dei”.

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IL desIgner? E aL mercaTo Nel trend del chilometro zero scopriamo alcuni dei mercati più interessanti e storici del Belpaese. Accompagnati da tutor d’eccezione di Patrizia Catalano foto di Henry Thoreau

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Daniele Mingardo a PADOVA: Daniele Mingardo, giovanissimo fabbro-editore, di una collezione di design a tiratura limitata, ama frequentare lo storico mercato di piazza delle erbe, il più antico e suggestivo d’italia.

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adova, inizi del ‘500. Caracollando su un’improbabile cavalcatura Richard Burton, alias Petruccio, entra in scena, attraversando una splendida Padova, la città dove Zeffirelli ha ambientato la sua mitica versione della Bisbetica Domata. Grande città, grandi tradizioni, oggi un po’ appannate causa crisi. Chi ci fa da guida nel più antico “centro commerciale” d’Europa, è un giovanissimo designer-imprenditore padovano Daniele Mingardo, erede di un’officina dove il padre esercitava l’antico mestiere del fabbro e che è stata da lui trasformata in una raffinata azienda dedicata al design d’autore. In sua compagnia attraversiamo i portici della Piazza delle Erbe, dove si susseguono in bell’ordine gli spazi coperti di un’antica tradizione alimentare. Troviamo le migliori carni, le pescherie più accreditate, i formaggi più consacrati della tradizione del Veneto antico. È un viaggio nel tempo quello che facciamo con il giovane faber, un viaggio che si conclude nella grande piazza delle Erbe, dove ritroviamo la frutta e le verdure degli orti veneti. Il tutto ovviamente di stagione.

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Bologna ci aspetta Lucy Salamanca che nel ’91 ha fondato a Bologna uno studio di design, dopo la laurea in Colombia e la specializzazione allo IED di Milano. Recentemente è entrata a far parte del gruppo di lavoro incaricato di rilanciare Homi, la fiera che ha sostituito Macef. In sua compagnia passeggiamo per il famoso Quadrilatero bolognese, un tempio del cibo di veneranda memoria, incastrato nel centro storico della città, esattamente dietro piazza Maggiore. Per la strada giovani orchestre di jazz, e un’infilata di piccoli locali dedicati alla più antica arte praticata a Bologna. Ma non solo, veri e propri luoghi sacri ai gourmet di mezzo

Colori, suoni, odori: i mercati italiani sono una palestra per chi si occupa di creatività. Qui si possono trarre ispirazioni inimmaginabili

mondo, come Simoni, uno dei pochi posti dove si può ancora acquistare la vera Bologna (la mortadella per intenderci) artigianale, fatta rigorosamente a mano, oppure come Tamburini, celebre sia per la gastronomia che per le soste: un vero bar a magnèr. Ma non solo cibo. Così anche i fiori e i loro profumi riempiono le strade del Quadrilatero. Il giro si conclude all’antica Osteria del Sole, un luogo magico, davvero d’altri tempi, dove ci si può consolare solo con il vino. Il cibo lo si compra per strada.

Lucy Salamanca a BolognA: sempre in viaggio tra lo studio di milano e quello di bologna, la designer colombiana trova rilassante concedersi qualche ora nel week end tra le viuzze del quadrilatero bolognese, piccole botteghe dal sapore oramai dimenticato.

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Crocevia di etnie e culture, Porta Palazzo a Torino ospita quotidianamente il mercato più grande d’Europa

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on può mancare una tappa a Torino, dove troviamo il più antico mercato all’aperto d’Europa, Porta Palazzo, affiancato il sabato dal mercato del Baloon, dedicato alle pulci e all’antiquariato. Ci fa da guida Gabriele Adriano, uno dei due fratelli dello studio Adriano Design ( l’altro è Davide, assente giustificato). Il loro studio è sicuramente uno dei più quotati e rappresentativi Atelier di Design contemporanei, con una bella lista di premi e riconoscimenti internazionali guadagnati negli anni. Con lui, o meglio, con lui e la sua bicicletta, proviamo ad addentrarci nel labirinto di bancarelle di

Porta Palazzo, vera babele multietnica e multilinguistica. Si trova di tutto, per tutte le cucine, per tutte le tasche. Ma la parte migliore è rappresentata dal mercatino dei produttori. Vendita diretta e una scelta stagionale da fare invidia a qualsiasi mercato orientale. Erbe di tutti i tipi e selezioni di formaggi di capra di età diverse, spesso indefinibili. Molto piemontese. Come le cataste di pere e mele, dove si possono trovare tutte le specie ancora esistenti in Europa. Per finire un caffè, consigliato da un vero intenditore come Gabriele Adriano.

GABRIELE ADRIANO, a torino. NEL MERCATO COPERTO DEI PRODUTTORI LOCALI A PORTA PALAZZO, MENTRE AMMIRA LA RICCA ESPOSIZIONE DI FRUTTA E VERDURA SULLE BANCARELLE.

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Il fascinoso mercato veneziano di Rialto è il numero uno per il pesce

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ltima tappa a Venezia, dove ci aspetta il mercato ittico di Rialto, ospitato nelle due magnifiche Logge sul Canal Grande, proprio di fronte al celeberrimo ponte. Ci accompagnano i fratelli Pio e Tito Toso, designer veneziani, anzi, muranesi, di antica schiatta, con studio a Treviso. Sembrano gemelli, ma in realtà li separano due o tre anni di differenza. Sguardo vivace alla veneziana, non perdono un colpo nella scelta del meglio sui ricchissimi banchi delle Logge di Rialto. Ottimo rapporto tra qualità e prezzo, la freschezza è garantita e attrae

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veneziani nuovi e vecchi, turisti e curiosi, che sfilano tra le bancarelle ammaliati dalla bellezza e dal profumo del pesce esposto. I venditori, dietro le bancarelle, gigioneggiano, come vecchi attori che ripetono una scena davanti per l’ennesima volta davanti a un pubblico affezionato. Ma ne vale la pena. Alla fine, sedotti anche loro, i due fratelli Toso si allontanano tenendo in mano due voluminosi sacchetti pieni di pesce freschissimo. Come biasimarli?

PIO E TITO TOSO, a venezia. ALL’INTERNO DELLA LOGGIA GRANDE DEL MERCATO DI RIALTO, i due progettisti MENTRE SI SOFFERMANO AI BORDI DI UN BANCO DEL PESCE.

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Gli artisti e ricercatori Honey & Bunny rappresentano i rituali e il valore simbolico del cibo attraverso inconsuete messe in scena e una sofisticata modalitĂ rappresentativa

Cibo e cultura di Valentina Croci

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Interni ANNUAL CUCINA 2014 / 29 La performance di Martin Hablesreiter e Sonja Strummerer in costume da bagno in un tradizionale caffè di Vienna. Sotto. Il primo libro “Food design XL” di Honey and Bunny si occupa di utensili e forma del cibo, utilizzando la tecnica della provocazione visiva come in questo caso, scarpe edibili e la Wiener Schnitzel giradischi. Pagina a fianco. Martin Hablesreiter e Sonja Strummerer a cenano in un ascensore per sottolineare il tema dei luoghi (bizzarri) ove Tutt’oggi si consuma il cibo. Tema che hanno ripreso anche nel loro volume Eat design.

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erché utilizziamo determinati utensili per mangiare? E come si sono determinate le regole del galateo a tavola? Sono domande a cui cerca risposta il duo viennese Martin Hablesreiter e Sonja Strummerer, in arte Honey & Bunny, che conducono una ricerca a cavallo tra performance, arte concettuale e letteratura. Nel 2014 è uscito per Metro Verlag “Eat Design”, il secondo libro attorno al cibo. Non è una ricerca di food design comunemente intesa, relativa alla progettazione di nuove tipologie di cibo o di utensili, quanto di una riflessione, appunto, sui rituali del cibo, l’esperienza sensoriale, le convenzioni radicate e l’ergonomia degli strumenti per il suo consumo. È palese che gli utensili ci guidino nell’assunzione del cibo. Ma Honey & Bunny ci dice che essi indicano il nostro status sociale, il livello di educazione. Gli oggetti sono portatori di messaggi e inducono una forma attiva di controllo sugli utenti. Il duo sostiene che soltanto il cucchiaio è lo strumento utile all’assunzione del cibo, tanto che nell’antichità ciascuno possedeva il proprio che portava con sé e tramandava. Il processo di civilizzazione ha determinato altri strumenti come il coltello, definitivamente sulla tavola alla comparsa delle armi da fuoco e a causa della riconversione dell’industria della spada durante il XIX secolo. La connotazione “maschile” del coltello è tramandata anche dalla tavola nell’assioma “lei cucina, lui taglia”, evidente ad esempio nel taglio del tacchino da parte del capofamiglia durante il Ringraziamento. A diffondere la forchetta è stata Caterina de’ Medici, strumento che consentiva alle dame di preservare i costosi vestiti di seta e nata dalla miniaturizzazione dello strumento, già utilizzato dal Medioevo, per prendere il cibo dal centro tavola. La diffusione dei piatti si ha solo dopo la circolazione della porcellana e nei primi utilizzi si trattava solo di

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piatti d’appoggio. Le tovaglie e i tovaglioli sono invece un retaggio recente. E nel Medioevo la tovaglia era utilizzata anche come tovagliolo. 60x40 cm è lo spazio procapite a tavola, mentre 70 cm è l’altezza standard del tavolo. Ma non si sa quando questi standard siano stati originati. Di sicuro lo star seduti è una forma di controllo del comportamento e delle relazioni tra commensali e stabilisce gerarchie. I primi cristiani erano soliti consumare il cibo nei luoghi di culto, mentre fino all’epoca vittoriana si era soliti mangiare in cucina e utilizzare la sala da pranzo solo per occasioni di rappresentanza. Poi la borghesia ha separato la sala da pranzo da cucina per non cenare con la servitù. Infine, quando nascono i ristoranti? Dopo la rivoluzione francese, per ridare lavoro a tutti gli chef della nobiltà ghigliottinata. Queste e molte altre curiosità ci vengono svelate con la finalità di farci comprendere che il cibo è molto più che mera nutrizione.

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Alzata di Seletti, Formaggio svizzero sbrinz dop, pane biscotto Leksands Rundrut, sul tavolo candele de la Molisana, porta biscotti Alessi, taglieri Gift Company, vino Travaglino millesimato CuvÊe 59 oltrepò pavese, senapiera e clessidra di bitossi home, piatto toilet paper by seletti, tessuto Dedar. pagina accanto. coltello e porta bottiglia Schonhuber, Banane fratelli Orsero, il prezioso relio di Bisol spumante extra brut rifermentato in bottiglia, olio La Pieve di Gonnelli 1585, scolapasta Jannelli & Volpi, barattolo pomodori pelati Bjork, Paccheri di Peck. Tovaglia Toilet Paper seletti.

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Funny Style Il colapasta in materiale riciclabile, il tire-bouchon che sembra una damina. Tra frutta esotica e bottiglie doc, tessuti neopop e piatti animalier, ecco le novitĂ di stagione di Patrizia Catalano foto di Henry Thoreau

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Un gioco pop tra packaging storici delle grandi marche alimentari italiane e accessori da cucina dal design giocoso

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Interni ANNUAL CUCINA 2014 / 33 Contenitore amarena fabbri, ciotole guzzini, clessidra e ciotolina bitossi home, porta stuzzicadenti e nave portaformaggio alessi, confettura di lamponi bjork, dattero Orsero, Tonno rosa di Rizzoli, grattugia microplane di schonhuber, Kobbste nero alla rosa bjork, liquore Havana club selection de Maestros, grattuggia coltello schonhuber, presina maiuguali, tovaglia le jacquard français. pagina accanto. scatola tonno san cusmano di nino castiglione, bottiglia campari limited edition con disegno di fortunato depero, bottiglia vino venissa l’unico vero vino veneziano prodotto sull’isola di mazorbo, barattolo cuore di, grattugia microplane, miscelatore schonhuber, posate bitossi home, brocca e ceppo coltelli guzzini. Tessuto Dedar.

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piccoli oggetti in color Verde menta e giallo acido, oli biologici a controllo numerico, paste formato extra large a trafilatura in bronzo, mango, ananas e papaya. Il mix è saporito!

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Interni ANNUAL CUCINA 2014 / 35 lasagne festonate e calamarata 314 de la molisana, olio laudemio fratoio di santa tea e profumo d’olio d’oliva di gonnelli 1585, salini e tagliere schonhuber, scolapasta arancione guzzini e scolapasta giallo maiuguali, alici in salsa piccante rizzoli, tessuto dedar. pagina accanto. Olio biologico masseria delle sorgenti ferrarelle, liquore jägermeister, piccoli flaconi Gonnelli 1585, Ananas e mango Orsero, Clessidra bitossi home, spremiagrumi guzzini, porta uovo alessi, timer ranocchio Maiuguali, Termos Caraffa Stelton, Grattugia Boston Warehouse, scatola gianduiotti caffarel, tessuto dedar.

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36 / insight/FooD&DesIGn Brut Pinot Nero Gianni Zonin, Barbera d’Asti DOCG Superiore Vinoteca Club Giordano, Aceto Balsamico di Modena 250 ml e caffè antica miscela Milano di peck, vetri Bitossi home, oliera con tappo rosso porta sale di Guzzini, caffettiera Alessi, tazza Fornasetti Home, tessuto Dedar. Nella pagina accanto. vino luce di frescobaldi, Cavatappi alessi, havana club, riso nero e riso rosa marchetti di alce nero, vassoio seletti, caraffa guzzini, pane croccante svedese bio di Vilmas, portabottiglie alessi, caraffa eva solo.

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Etichette new design, accessori colorati e ludici. La tavola diventa spazio ideale per la creativitĂ

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leykos, sviluppato da mario ferrarini per franke, è un concept che incorpora piano cottura free standing, lavandino e accessori (scolapiatti, tagliere e griglia di drenaggio) in un unico modulo. il progetto è completato da una cappa aspirante disegnata appositamente.

L’edizione 2014 di ftk (Technology For the Kitchen) ha offerto alle aziende del settore la possibilità di presentare, a un pubblico di addetti ai lavori, una carrellata di prototipi ad alto tasso di sperimentazione

ELeTTroconcept di Andrea Pirruccio

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Interni ANNUAL CUCINA 2014 / 39 a sinistra, Prodotta da Best con Grazia Maioliche e progettata da Davide Anzalone e Raul Frollà, Breath è una cappa filtrante con micro giardino pensile. Connotata dalla scocca esterna in ceramica, Breath è dotata di motore a basso consumo e filtri ad alta efficienza. l’accensione e il controllo delle funzioni di aspirazione e illuminazione avvengono attraverso comandi led a sfioramento. (foto di maurizio marcato) a destra, bellaria di falmec, apparecchio sviluppato per eliminare l’inquinamento indoor e restituire la purezza dell’aria negli ambienti chiusi. è dotato di tecnologia triiion brevettata falmec, con ionizzatori e nanotecnologie, e di sensori per il rilevamento costante della qualità dell’aria.

sopra: icon di faber, ‘laptop’ portatile che funge sia da cappa, sia da piano cottura, progettato da made studio milano. connotato da un piano in vetro ceramica a induzione, riserva alla parte frontale l’intera superficie di aspirazione. (foto di maurizio marcato) a centro pagina, snap tm is3 di elica, sistema dotato di sensoristica per ottenere un equilibrio perfetto delle condizioni dell’aria. il piano a induzione a cui è integrato snap, fornisce informazioni sulle modalità di cottura alla cappa che completa il sistema integrato, mentre quest’ultima, combinando le letture date dai propri sensori, provvede a settare il miglior livello di aspirazione in modalità filtrante. Quando il livello di fumi e odori nell’aria supera la soglia di capacità di filtraggio della cappa, questa, tramite connessione wireless, attiva Snap, che provvederà ad aspirare aria dall’ambiente domestico. a destra: Fresh Herbs, modulo creato da Electrolux per coltivare erbe aromatiche nella propria cucina. Il concept sfrutta il metodo di coltivazione idroponica, in cui la terra è sostituita da soluzioni minerali nutritive che permettono di rinunciare al terriccio.

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Pausa Pranzo in ufficIo di Eleonora Criscito

Ore 13: il cibo che si consuma davanti al pc Arriva direttamente dalla cucina di casa: Contenitori pratici, impilabili, multifunzione e schiscette versione 2.0 per trasformare la scrivania in una tavola attrezzata e funzionale

Minimale la Sandwich-Box, qui sopra, firmata da Black+Blum e distribuita da MORONI GOMMA. Tutta in alluminio con il coperchio/tagliere in bamboo e come chiusura un semplice elastico in silicone. Misura cm 22x15x5. A destra, ultraleggere e sovrapponibili le posate Stamp di ITALESSE. Disegnate dallo spagnolo Tomas Alonso, sono in acciaio inox lucido. In alto, i thermos Wave 2 in 1 degli olandesi di XDDESIGN, distribuito da MAI UGUALI. Il materiale riciclabile e i dettagli design, come le due tazze integrate, gli hanno fatto vincere il Red Dot Design Award. Contiene 700 ml.

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Interni ANNUAL CUCINA 2014 / 41 A fianco, in nylon verde prato la Box Appetit Bag di Black+Blum distribuito da MORONI GOMMA. La borsa è waterproof con l’interno termico dotato di scomparti per thermos e lunch-box. Piatta misura cm 31x28 che raddoppia quando si apre e diventa una tovaglietta all’americana, in basso. Il Box è in polipropilene, ha uno scomparto portasalsa e forchetta e coltello integrati. Sotto, non avete le posate? Con Din-Ink non è un problema. Basta sostituire IL cappuccio e la biro diventa forchetta, coltello o cucchiaio. Realizzate in materiale 100% biodegradabile, sono dotate di astuccio per tenerle nel cassetto. Firmate dallo studio italiano Zo-Loft, e prodotte da FIFTYTWOWAYS Ltd.

In alto, sulla scrivania, a fianco del computer il Cup-Warmer è indispensabile per avere sempre il caffè ben caldo. Si alimenta con una presa USB, ha misure contenute, cm 12x12x2, e mantiene la temperatura per 30 minuti. Una sola avvertenza, la mug non deve essere di materiale plastico. Di THUMBS UP!. Per gli amanti del sushi, a destra, le minimali Bento Cube, della giapponese SHOWA. Un cubo dai bordi arrotondati che contiene 2 vaschette perfette nelle misure per una porzione di maki rolls. Il guscio in ABS colorato trasparente, o a colore pieno, contrasta con i contenitori bianchi, a tenuta ermetica, che si incastrano e sovrappongono in verticale.

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UN’IMMAGINE DELL’ABBAZIA DI ROSAZZA, NEL CUORE DEL TERROIR FRIULANO, CIRCONDATA DAI VIGNETI DELLA FAMIGLIA FELLUGA. L’ABBAZIA È STATA RECENTEMENTE RESTAURATA E OFFRE OSPITALITÀ E UN’ANTICA CANTINA MOLTO FORNITA.

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e magnifiche colline dell’Abbazia di Rosazzo fanno da quinta e scenario a un intervento, una proto-architettura di Yona Friedman, dedicato alla possibile, probabile, futura e utopica fondazione di un museo d’arte, il Vigne Museum. L’occasione è il centenario del patriarca della famiglia Felluga, produttori di vino di gran fama, ora rappresentata da quattro fratelli che portano avanti i destini aziendali con un occhio al vino e l’altro all’amore per l’arte. Friedman, nato nel ’23, architetto ungherese di origine ebraica, sfuggito alla barbarie nazista gode del suo momento climax negli anni ’50 e ’60, quando si avvicina alle posizioni del Team 10 e a quelle di uno dei suoi protagonisti, Giancarlo De Carlo. È infatti grazie a De Carlo, che pubblica nella collana che dirige uno dei suoi primi volumi, che il lavoro di Yona Friedman ha avuto eco anche nel nostro Paese.

Vigne Museum Due grandi vecchi: Yona Friedman, storico architetto ungherese naturalizzato parigino e il neo centenario Livio Felluga, capostipite dell’omonima casa vitivinicola friulana. E un progetto ambizioso che ha a che fare con l’arte e la qualità del paesaggio di Patrizia Catalano

A DESTRA: IL VIGNA MUSEUM, L’OPERA ARCHITETTONICA REALIZZATA PER I FRATELLI FELLUGA DA YONA FRIEDMAN, IL PRIMO DI UNA SERIE DI INTERVENTI DEStINATI A IMPLEMENTARE IL RAPPORTO TRA PAESAGGIO, ARTE E IMPRESA.

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QUI SOTTO: UN’IMMAGINE DI LIVIO FELLUGA (AL CENTRO) DA BAMBINO . a lato: ANCORA UN’IMMAGINE DEL TERROIR FRIULANO, in autunno al tempo della vendemmia. sotto: ELDA FELLUGA figlia di livio A PARIGI NELLO STUDIO DI YONA FRIEDMAN MENTRE dISCUTONO IL PROGETTO DEL VIGNe MUSEUM

Grande sostenitore della partecipazione popolare al progetto, da sempre concepisce l’architettura come un inizio promettente, cui gli uomini e la natura devono dare seguito se l’architetto ne ha rispettato le premesse culturali e ambientali. E questo lavoro si inserisce con grande consapevolezza dentro la sua personalissima concezione di un’architettura perennemente incompiuta, perché sempre destinata a compiersi. Una serie di cerchi metallici, composti secondo una geometria costruttiva ‘aperta’ lasciano intravedere la continuità, possibile ma non ancora attuale, tra territorio e opera, laddove il suo destino si compirà solo attraverso l’inglobamento della struttura nella vigna. L’idea dei fratelli Felluga, onore all’impresa, nasce appunto dalla volontà di rendere omaggio alla figura del padre Livio, e al tempo stesso di fare cosa utile per l’arte e per il paesaggio. Alla presentazione del progetto e all’occasione che l’ha generato è stato dedicato un seminario ‘Arte e impresa a tutela del paesaggio rurale’, che ha visto la partecipazione in apertura dei lavori, del governatore della Regione Debora Serracchiani. Auguri dunque e cento di questi giorni a Livio Felluga.

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A TuTTo PasTo

La linea Cellarius di BERLUCCHI, nelle sue declinazioni Brut, Rosé e Pas Dosé, è una sintesi delle grandi potenzialità del Franciacorta di Anna Martinelli - foto di Stefano Triulzi

In alto: piatto con carpaccio di capesante al lime con tartare di pomodori e germogli di porro. Sotto: la gamma Berlucchi Cellarius ideati per essere abbinati a qualsiasi portata.

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i dice Berlucchi e si pensa subito a festa, celebrazione, brindisi. Tutte occasioni in cui la linea dell’etichetta che nel 1961 ha dato vita al fenomeno Franciacorta, si trova perfettamente a suo agio. Non tutti sanno però che grazie alla caratteristiche proprie di questo grande vino e alla varietà della gamma Berlucchi in particolare, lo si può utilizzare a tutto pasto, con grande soddisfazione per il palato. Persino i formaggi e le carni, un tempo considerati appannaggio esclusivo dei rossi, possono trovare il loro compagno ideale nel Franciacorta. La linea dei millesimati Berlucchi Cellarius, declinata nelle tre versioni Brut, Rosé e Pas Dosé, è un perfetto esempio delle grandi potenzialità del Franciacorta. Se infatti il Brut accompagna piacevolmente antipasti e secondi di pesce, il Pas Dosé si lega perfettamente con carni bianche e formaggi di media stagionatura. Il Rosé invece non teme neanche le carni più gustose e i formaggi stagionati.

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food &party design IL caterinG Doma si connota per la Passione per il cibo, la cultura enogastronomica e la progettazione dell’evento in ogni dettaglio

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di Claudia Foresti

azienda opera con successo nel settore del catering e del banqueting dal 1997. Grazie all’esperienza di Domenico, alla passione di Maria e al prezioso staff che i due fondatori hanno saputo selezionare negli anni, oggi si propone come una delle realtà più flessibili del settore, in grado di soddisfare le esigenze legate ad ogni evento, che sia rivolto al settore business o che sia un ricevimento privato. Le proposte di Doma – Food&Party Design, caratterizzate da una cucina tradizionale rivisitata in chiave creativa, unite all’alta qualità delle materie prime, alla continua ricerca di inedite proposte per il menù e alla capacità di ascoltare il cliente, sono in grado di soddisfare ogni

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palato e di rendere unica ogni occasione. Dai coffee break a lunch ed eventi aziendali, dalle cene di gala ai cocktail & finger food, dai servizi personalizzati a cerimonie ed eventi privati, sia in location di prestigio che in case private, fino ai matrimoni. Doma– Food&Party Design è in grado di progettare e realizzare qualsiasi tipologia di evento “su misura”, rendendolo un momento indimenticabile.

nelle immagini: dettagli di presentazioni di cibo di alta qualità di catering che doma – food & party design cura in ogni dettaglio, per qualsiasi tipologia di evento, business o privato, ed esigenza specifica.

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46 / inservice insight / traslations I.A EdIToRIal New opportunities p. 4 Forever food. And design. This is the mantra buzzing through the Milan grapevine as the city careens towards Expo 2015 – of which Interni is a partner – in an atmosphere of curiosity and excitement. The theme of food, the culture of food and, as a result, the forms of design that lie behind it, dictate the guidelines of this issue on the kitchen. Places, ideas and products, designers and architects fascinated by the culture of eating, who design restaurants, venues and stores featuring unbridled creativity in the choice of furnishings and materials, or in the definition of the corporate identity of brands that find their way back into the spotlight. Places and choices of life: we discover designers who shop at the market and tell us their favorite places for food; we open a space devoted to style, from the monothematic store for one product – distilled beverages, chocolate – to restaurants that return to the style of central Europe of bygone days. And to stay on the Mid-Europe theme, we explore a territory of Austria, once the ancient Roman province of Pannonia, home of new phenomena of green design in a context of wine, food and starchitects. Annual Cucina is also, and above all, design: prototyping of appliances, small design objects for the dining table and the office, all-around projects for Italian kitchens, where the imagination knows no limits: new typologies, materials and surfaces, innovative technologies, and the outstanding quality of Made in Italy. Gilda Bojardi - Caption pag.4 Álvaro Siza, Boa Nova, the tea house on the ocean built at Leça de Palmeira, Portugal. Designed in 2014. Photo: Nelson Garrido News AROUND FOOD p.6 by Monica Baio Amidst signature creations by artists and artisans, futuristic horizons and sociological studies, the table is no longer the territory of tradition, but of discovery - Caption pag.6 Emmanuel babled and the art of glass (and other materials): amidst his limited-edition bell jars, picnic offers an ironic take on the function of the object. instead of protecting food, they already have elegant gold-plated ants inside. www.secondome.biz. - Caption pag.7 The architectures de bouche by denise bresciani are projects for curious mouths: through her installations and performances the architect-designer (and self-taught chef) analyzes the psychological and physical relationships between human beings, food and its spaces of consumption. sociology, art and esprit gourmand are the ingredients of her recipes. in the image, one of the foodscapes of the project e(t)lëve toi tôt! www.architecturesdebouche.fr. While reinterpreting abandoned places is a fashion phenomenon, it is rarely done with magic: in a former machine factory marinella rossi alias mari&co sets up refined dinners and private events (and catering), offering maximum enjoyment for the palate, but also for the eyes, charmed by nordic furnishings, silver and design: everything required for the ‘staging’ of food: from kitchens to courtyard. a perfect balance of the raw and the poetic. mari&co is located at via ampola 18, milan. The classic stack of dishes in the sink or stored in the cupboard takes on the form and function of the pila vase, designed by hanna kroeger by mixing plates from the various collections of rosenthal studio-line. www.rosenthal.de distr. by sambonet paderno industrie. - Caption pag.8 Above, from 4 to 7 december, the next edition “on the beach” (in miami) of art basel; over 250 galleries from all over the world take part. in the photo, baroque egg with bow is a creation of jeff koons, represented by gagosian gallery, ny. To the side, for porcelain collectors, covet by the artist chris antemann for meissen is a group inspired by the figures of the 18th century, social rituals and taboos from other eras in the form of risqué parodies, bearing witness to the unlimited potential of a refined material like porcelain. www.meissen.com. Lower left, it could be inserted in the infinite universe of more or less useful design projects, were its inventor not a chinese farmer simply driven by the desire to change the form of the fruit he produces. he has thus created moulds that wrap and shape the growth of

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fruit, determining its final form. on sale at www. fruitmould.com. Lower right, under the astonished gaze of her neighbor, the mistress of the house in the film mon oncle, directed by jacques tati in 1958, bustles around the kitchen of her ultramodern home, where there is a button for every operation, even the simplest. the film was included in the milano design film festival. - Caption pag.9 The bittersweet power of sugar is a project by charlotta lindvall, a student at the konstfack university college of arts, crafts and design in stockholm, presented during the fuorisalone 2014 by rossana orlandi. a reflection on the metaphorically bitter aftertaste of sugar: its cultivation contributes to slavery, and it has passed from being an elite food to an economical substance for impoverished masses, a seductive additive like a drug, a sort of modern sin: is it possible to live without it? Good looks, good intentions p.10 by Simonetta Fiorio The excellence of cuisine, art and design at the service of solidarity On the way to Expo 2015 in Milan there are also those who build “towers” of solidarity, exemplary gestures regarding food and nutrition. A space that dates back to the 1930s, now abandoned (the former theater of the parish of San Martino in the Greco district of Milan), is being transformed into a dining hall with 90 seats to offer hot meals to men and women referred by contact centers, the services of Caritas and the homeless shelter of the Central Station. The project (promoted by the Diocese of Milan and Caritas Ambrosiana) involves the Milan Polytechnic, for the renovation, and some of the most outstanding figures in international architecture and design, who have created the tables: Mario Bellini, Pierluigi Cerri, Aldo Cibic, Antonio Citterio, Michele De Lucchi, Giulio Iacchetti, Piero Lissoni, Alessandro Mendini, Fabio Novembre, Franco Origoni, Italo Rota and Patricia Urquiola. Terry Dwan has designed the counter for the distribution of bread, Matteo Thun has done the internal niches and paneling, while Gaetano Pesce contributes a sculpture on the theme of water. The spaces will also feature artworks by leading Italian contemporary artists – Carlo Benvenuto, Enzo Cucchi, Maurizio Nannucci and Mimmo Paladino – created precisely for this initiative. The award-winning chef Massimo Bottura and Davide Rampello, curator of Pavilion Zero of Expo Milano 2015, have decided to promote the practice of charity through art, inventing a space where “good looks” and “good intentions” go hand in hand. A gesture of great symbolic impact to protest against waste, in the widest sense of the term. About forty of the most famous chefs in Italy and the world, contacted by Massimo Bottura, will take turns doing the cooking, applying their talents to the surplus of edible materials from the pavilions of Expo Milano 2015, to create tasty meals for the guests of the soup kitchen. After the exhibition “Refettorio Ambrosiano – Anteprime,” the first proving ground will be a benefit auction held by Sotheby’s Italia. The participating designers will make five copies of each of the 12 tables created for Refettorio Ambrosiano. On 16 December, at Palazzo Broggi, via Broggi 19 in Milan, the editions will be auctioned off by the well-known auction house. The proceeds from the 60 pieces signed by the most famous names of Italian design will help Caritas Ambrosiana to cover the costs of launching the charity dining hall. - Caption pag.10 The project of the Refettorio Ambrosiano (above) presented in Milan in September, in the exhibition “Refettorio Ambrosiano – Anteprime,” comes from an idea by the chef Massimo Bottura and Davide Rampello, curator of Pavilion Zero of Expo Milano 2015 (right), who have involved the Diocese of Milan and Caritas to make this idea of solidarity into a concrete reality. - Caption pag.11 Antonio Citterio: Convivium. “Not a product as an end in itself, but a real container of a concrete project.” Pierluigi Cerri: Otto. “Anyone who loves architecture and the job of the architect has in mind, sooner or later, the idea of designing a table. (...) Because the table is a small building, which often sums up the worldview of its maker; it is the manifesto of his architecture. Otto is a table conceived (...) in terms of its purpose: hospitality.” Fabio Novembre: In punta di piedi. “My table is the genteel evolution of a useful object, the

transfiguration of an archetype through a design gesture ‘on tiptoe.’” Giulio Iacchetti: Sant’Andrea. “Essence: this is the word that accompanied the design of the table for Refettorio Ambrosiano. The idea of a structure that is a reminder of the Saint Andrew’s cross.” Matteo Thun: Sant’Agostino. “The creation of light. At the start of creation, ‘let there be light,’ and there was light (...) (St. Augustine, Confessions, Book XIII).” Terry Dwan: Reblocks. “Today we are all interconnected, linked, depending on each other, like these pieces of wood.” Gaetano Pesce: Madre Acqua. “To be closer to the sanctity of water, it seemed obvious to use a language close to nature.” Piero Lissoni: Greco. “How do you design, or how do you construct, a table? You have to put soul, aesthetics and function, and a bit of form...” Aldo Cibic: Piedone. “The goal was to make a table that had always existed, free of virtuoso design, something that since it has always existed can still always exist.” Alessandro Mendini: Fratino. “Yes, it is true, I have been waiting a long time to design a true fratino table. To put inside a true dining hall, with true wood. To make poor people eat there. So that desire (that need) has come to pass. In any case, the fratino needs no designing. It is an icon that already exists.” I.A. ArcHITecTure SWISS DESIGN p.12 by Anna Greco - photos by Roberto Valden From the neo-central-Europe genre to postindustrial. The main focus is on the vintage, rigorously old-fashioned chair Traveling in Switzerland one often has the (mistaken) sensation of being in a cold and not very welcoming land, where the architecture – especially that of the 1960s and 1970s – transmits a sensation of excessive aesthetic improvisation, slightly attenuated by high technical standards. Today this is certainly no longer the case, however, and the efforts of young and not-so-young architects are moving towards a reabsorption of decidedly warmer and more comfortable environmental models (above all in the interiors). Along these lines we can cite the legendary studio of Herzog & de Meuron, the dynamic duo of the contemporary architecture scene. Their recent Volkshaus restaurant in Basel is based on an old story, a building born and destroyed repeatedly (the first info dates back to a Burgvogtei from before the 14th century), the center of the cultural life of the city and Volkshaus, beer hall and concert hall, bookstore and library, and then a hotel. In short, a mixture of very interesting functions. The present building dates back to 1925, but in the 1970s it underwent complete renovation that prevented its destruction. The mission of the studio was to restore not only the original functions (bar-restaurant-hotel and library) but also to return as fully as possible to the original atmosphere. The operation is a success, with a large, very amenable outdoor area for dining below large plain trees, and a very classic interior. Chairs produced to match historic models, lights suspended from the ceiling, small drops of glass that are reminders of old chandeliers, but above all the removal of all the items added in previous years, have made it possible to recover the structure from the 1920s. The same orientation can perhaps be seen in the Eo Ipso, another brasserie in the Gundeldingen district, right behind the rail station. Created in an old mechanics factory, the Sulzer-Burckardt, this structure is twelve meters high and eighty meters long, with a decidedly vintage atmosphere for an absolutely relaxing experience. In Zurich, on the other hand, in the city’s coolest zone, we find another space of reference of the Swiss movida, the restaurant Les Halles. Near the Prime Tower, an ugly skyscraper built by speculators which passes for the city’s tallest building, this rather strange venue has also been installed in a former factory. The interiors are the most chaotic, least Swiss thing you can imagine. Every table is different from the others, every chair unique, and often even the flatware and glasses are provided in random combinations. The overall setting, almost

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Interni ANNUAL CONTRACT 2014 / 47 miraculously, takes on the image of a charming farm where it is possible to buy a handmade bicycle, a can of Sicilian tuna packed in olive oil, or to have a seat – after a long wait – at one of the tables in the restaurant, to sample mussels (apparently from Belgium), the best in Europe, washing them down with excellent beer or wine from Alsace. - Caption pag.12 Top: entrance to the volkshaus restaurant in basel designed by herzog & de meuron, and a view of the dining room, with a close-up of the handcrafted blown glass lamps. to the side: the restroom of the restaurant decorated with wall coverings that reproduce 18th-century prints. - Caption pag.13 Above: another view of the dining room of the brasserie, reconstructed to match the original model from 1925. note the chairs custom-made according to a period design, and the large bow window facing the breakfast garden. - Caption pag.14 The dining room of les halles in zurich, decorated with a truly casual spirit, respecting the original structure of the factory that contains the spaces of the brasserie. - Caption pag.15 Above, image of the bar area of eo ipso, the brasserie in the gundeldingen district of basel. the large iron door opens to the summer garden, a gathering place for local night life. Below, view of the large counter of the bar, famous all over basel for its cocktails. note how the industrial structure of the sulzer-burckardt factory has been left intact, contributing to create a ‘warm’ atmosphere in the venue. Burgenland: wine and food p.16 by Olivia Cremascoli Burgenland, the ancient Pannonia, is a little-known Austrian region, a true paradise for lovers of nature, bird watching and, first of all, fine dining. One hour by car from Vienna, Burgenland (www. burgenland.info/it), or the ancient Roman province of Pannonia, is the easternmost and least known region in Austria, where we are told the “sun shines 300 days a year,” in a mild microclimate, where people live in very close contact with nature. A land of wines and gastronomic traditions, a place for lakeside vacations, or at hot springs, a paradise for birdwatchers and naturalists, around the Neusiedl – the largest lake (52,000 hectares) of the European steppes and one of the most extraordinary natural environments of the continent, as well as an Austrian national park, also extending into Hungary. Here one finds the nests of many species, including storks, who settle above all in Rust, arriving at the end of March and setting off again at the end of August. The typical regional dishes reflect the local agricultural production and resources. The zone specializes in livestock breeding, meaning the cuisine favors rich meat dishes and cured specialties. The special climate favors production of all kinds of tomatoes, including some very old species. Sheep cheese, fruit (strawberries and cherries), spices and lake fish are just some of the products offered by this territory. The most important gastronomic event in Burgenland, however, is devoted to the goose, the symbol of the region, i.e. the Gans Burgenland, from the end of September to December prior to the holidays. Gans Burgenland is a play on words, because Gans (goose) has a sound very similar to ‘ganz’ (all): the goose, in fact, is at the heart of all the regional food, with over twenty different festivals where authenticity and quality are the key factors. The region also has excellent vineyards and produces a fine array of wines: from the very particular sweet Eiswein to passito wines made with noble moulds (like Beerenauslese and Trockenbeerenauslese), to the very ancient Uhudler, with its bouquet of wild strawberries. The two main terroirs extend around the Neusiedl salt lake (included since 2001 in the UNESCO world heritage listings) and as far as the hills of Leithaberg, with its narrow streets and wineries; in central Burgenland, on land of clay and loess, the grapes grown are Blaufränkisch (the famous red wine, in a zone often compared with Tuscany’s Chianti for the beauty of the landscape), but red

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wines also come from southern Burgenland, featuring a particular mineral bouquet that is much appreciated on an international level. In constant growth in terms of numbers, the wineries of Burgenland are now oriented towards a contemporary architectural style, to bring out the symbiosis between vineyards and architecture. For example, the Leo Hillinger winery – which can boast of a limited-edition bottle designed by Zaha Hadid, winner of the Pritzker Prize in 2004 – is harmoniously set into the surrounding context. To make best use of the advantages of the climate, much of the building is below ground, set into a hill and surrounded by vineyards. The visible part, a cubical lounge used for tastings, has large windows for a great view of the green landscape of Leithagebirge. While contemporary architecture is making great strides in Burgenland, it is also worth emphasizing the historical heritage, composed of many castles, at times with an accent on sustainable living and winemaking: for example, the castle of Esterházy, one of the most beautiful Baroque castles of Austria, is now a place where excellent wines are produced; while the castle of Güssing, where wines are not made, is the site of a well-known zero-emissions town, which uses only the eco-energy of its own natural gas. Another intelligent and useful project for the recovery and safeguarding of the special architectural legacy of the region is the Pannonisch Wohnen (www.pannonischwohnen. at), meaning “Pannonic living,” a sort of society that grows every year, composed of guesthouses from the whole region, bringing together the owners or managers of restored historic buildings – from small cottages to large farms, to more traditional estates, such as that of Halbturn, the former hunting lodge of the Empress Maria Theresa – located in places of great natural and landscape value. - Caption pag.17 On the facing page, Gut Purbach, at Purbach am Neusiedlersee, is a guesthouse and gourmet restaurant directed by the chef Max Stiegl (www.gutpurbach.at). On this page, structures that are members of the Pannonisch Wohnen (www.pannonischwohnen. at), from the upper left: an old farm in southern Burgenland; Casa Peiso at Mörbisch am See (www.casapeiso.at); Kellerstoeckl Elisabeth at Kohfidisch (www.holidaycheck.at); Bliem’s Wohnreich at Halbturn (www.bliems.com). Caption pag.18 From left: the palace-museum of the House of Esterházy (www.schloss-esterhazy. at) in Eisenstadt, the capital of Burgenland, and the gourmet restaurant Henrici (www.henrici.at), which serves up typical local specialties. Above: entrance to the winery Umathum (www.umathum. at), located in Fraunkirchen (Burgenland). To the side: the castle of Halbturn (www.schlosshalbturn. at), a Baroque complex built in 1701-1711, now a wine production site that also includes the Knappenstöckl restaurant and rooms and apartments to rent. - Caption pag.19 On this page, from top: the winery of Leo Hillinger (www.leohillinger.com), at Jois (Burgenland), and the icon of the brand, the bottle designed by Zaha Hadid. The Arachon T.FX.T (www.arachon.com) winery at Horitschon (Burgenland). SOY STORE p.20 by Matteo Vercelloni In the financial and trade district of Nihonbashi in Tokyo, surpassed today by more dynamic shopping areas, the Kayanoya store celebrates 120 years of activity of the company of the same name, which produces soy sauce The new Kayanoya store is part of a wider-ranging process of renewal of the old business district of Nihonbashi, including the new multifunctional Coredo building (a word game meaning “heart of Edo,” the former name of the city of Tokyo), developed by Mitsui Fudosan. Inside the building, in the system of stops of the lower levels, this evocative store is open to the street, featuring the traditional products of the historic firm, framed by a display solution that echoes the spaces of the company headquarters in Kyushu. The production of Kayanoya soy sauce is based on ancient procedures passed down over time, still relying

on traditional equipment, such as large cedar barrels whose boards are held in place by bamboo, of the Koji Buta trays in which to prepare fermented foods. The working tools are constructed with essential elegance, to be rigorously practical. These are the figurative references of the new store in Tokyo, thus linking it to the historic facilities of the firm. The aroma of cedar wood wraps visitors as soon as they enter, in keeping with the sensibility of extension of spatial perception to all five senses which Kengo Kuma has also recently applied in an installation, in the exhibition in London “Sensing Space.” The cedar wood crafted by artisans in Kyushu is used here to reconstruct the large barrels that now form the ceiling, lowering the height of the space and concealing the LED lighting; while replicas of the Koji Buta trays (stacked as in the factory to let air circulate around the fermenting foods) become a versatile system of shelving and storage throughout the store. The tradition of Japanese crafts is also evoked in the use of Washi paper to cover walls and pillars, while the floor is a reminder of the ground floor of the warehouses, in beaten earth. Kuma calls on traditional figures and motifs to play another function, to define a convincing iconic and compositional context. A contemporary store that skillfully plays with artifacts and productive objects from a past that can be observed with attention, because as Kuma himself says: “if you study tradition you can find functionalism.” - Caption pag.21 View of the interior of the Kayanoya store at Nihonbashi; the aroma of cedar wood wraps visitors right from the entrance, while the displays offer a creative reinterpretation of the figures of the work objects of the historic company based in Kyushu. The large barrels for the fermentation of the soy sauce are used here to make the ceiling, while replicas of Koji Buta trays become a versatile modular system for shelving and storage. Below: In Tokyo, the window of the Chocolate Café offers a complete view of the interior image, with the ‘pop’ suspended ceiling that imitates the Itachoco chocolate bars, and the central island of the counter for serving and preparing chocolate. Above: the Volkshaus restaurant in Basel by Herzog & de Meuron recoups the classic canons of fashionable venues from the early 20th century. On the cover: the 36e8 kitchen designed by Daniele Lago for Lago, with fronts and tops in glossy white glass. The Steps chair, designed by Monica Graffeo, in a graphite color, and the N.O.W. pantry, designed by Daniele Lago, with fronts in glossy glass in the colors white, sage and forest. Monothematic stores and ancien régime restaurants, techno kitchens and zero-kilometer designers. The world of cooking and the kitchen is increasingly creative, with infinite extensions. CHocoLaTe CaFÉ p.22 by Matteo Vercelloni In the SKYTREE TOWER IN TOKYO, THE 100% Chocolate Café frames the products of the Meiji company, Japan’s leading producer of chocolate, offering a space that combines retail sales with the rituals of preparation and tasting The Tokyo Skytree is a new panoramic tower for telecommunications, over 600 meters tall, entering the Japanese capital as an urban landmark, to join the historic Tokyo Tower from 1957, known as the Tour Eiffel of Japan. Opened in 2012, the Tokyo Skytree is inserted in the skyline in the Sumida zone, and is now the tallest structure in the country. At its base, the Tokyo Solamachi shopping center emphasizes the facility’s character as a landmark for tourism as well. Along the shopping center’s perimeter, facing the street with large windows and integrated with the internal system of shops, the 100% Chocolate Café is a space that combines the sale of products, displays and consumption, in a carefully studied interior that brings out the fine quality and packaging of Meiji chocolate, one of Japan’s leading brands. The whole interior is visible from the covered pedestrian passage along the sidewalk, thanks to the continuous recessed glazing. Next to the entrance, to the right, a takeaway window offers products to those who wish to refrain from entering the shop. The retail dimension becomes spectacular thanks to a series of display solutions and careful selection of materials. A natural wood floor extends through the entire available space,

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48 / inservice / traslations with a central operative island for the counter where chocolate is made, and a refrigerator wall facing the entrance, containing a series of transparent basins featuring different types of scents and flavors used in all Meiji chocolate products. To the right of the central block, a functional sales corner features, beside the stainless steel cash desk, a display wall that presents chocolate bars, sacks of biscuits and chocolates, all in the colorful packaging developed by the studio Groovisions. The luminous space of the café-bar extends to the left, following the facade windows. Here we can see the best of the design idea aimed at communicating the excellence of the product and emphasizing its figurative aspects: a dark wood suspended ceiling replicates, in a Pop key, the form of the traditional Itachoco chocolate bars with regular segments, the best known and most widespread product of Meiji. The shiny square white tiles covering the large pillars and perimeter walls are a reminder of a kitchen where sweets are prepared, while a long central rectangular table in white Carrara marble (like the round tables along the window to the left), flanked by chocolate-color metal chairs, the bar and the entrance counter in stainless steel, are used to organize a space of encounter and tasting featuring noble materials. - Caption pag.23 On the facing page, the window open towards the sidewalk of the 100% chocolate café offers a complete view of the interior, with the ‘pop’ suspended ceiling that replicates the itachoco chocolate bar, and the central island of the bar and the counter for the preparation of chocolate. below, the takeaway window on the street, set apart by a different materic treatment, permits purchases without entering the store. Cockwise, on this page: the large glass display case facing towards the entrance contains the different flavors in an orderly exhibit; the display wall ‘colored’ by the packaging of the products, and view of the sales corner to the right of the central operative island. INsight The designer? Out, at the market. p.24 by Patrizia Catalano - photos by Henry Thoreau Thanks to the zero-kilometer trend, we discover some of the most interesting and historic markets in the country. Accompanied by exceptional guides Padua, early 1500s. Wheeling on an improbable steed Richard Burton, alias Petruchio, enters the scene, crossing a splendid Padua, the city where Zeffirelli set his legendary version of The Taming of the Shrew. A grand city, grand traditions, now a bit faded due to the crisis. Our guide through Europe’s oldest ‘shopping center’ is a very young designer-entrepreneur, Daniele Mingardo, heir to a workshop where his father plied the ancient trade of blacksmith, transformed into a refined company producing signature design. In his company, we cross the porticoes of Piazza delle Erbe, through a sequence of sheltered spaces of an ancient nutritional tradition. We find the best meats, the finest fishmongers, the renowned cheeses of the age-old Veneto tradition. It is a voyage in time, one that concludes in the large Piazza delle Erbe, where we sample fruit and vegetables grown locally. All, of course, in season. - Caption pag.24 Daniele Mingardo in Padua: a maker, smith and producer of design editions, young Daniele Mingardo likes to spend time at the historic market of Piazza delle Erbe, the oldest and most evocative in Italy. Colors, sounds, smells: Italian markets are a playground for creative minds, a source of unimaginable inspiration In Bologna we team up with Lucy Salamanca, who in 1991 founded a design studio in the city, after taking a degree Colombia and then studying at the IED in Milan. Recently she became part of the work group for the launch of Homi, the fair that has taken the place of Macef. We walk through the famous Quad of Bologna, a veritable and venerable temple of food in the historical center, right behind Piazza Maggiore. Jazz bands perform in the street, near a string of small spaces once devoted to the most ancient of all the arts practiced in Bologna. But there are also true sanctuaries for gourmets from around the world, including Simoni, one of the few places you can still purchase genuine Bologna (a/k/a mortadella),

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made by hand, or Tamburini, famous for food and for relaxing breaks. Besides the food, there are also flowers whose aromas fill the streets. The jaunt ends at the historic Osteria del Sole, a magical place, truly of bygone days, where they serve nothing but wine. If you want food, you have to buy it on your way there. - Caption pag.25 Lucy Salamanca in Bologna: always on the road between her studio in Milan and the one in Bologna, the Colombian designer enjoys taking a break on weekends to stroll through the streets of the center, investigating little shops, purveyors of nearly forgotten flavors. A crossroads of ethnic groups and cultures, Porta Palazzo in Turin hosts Europe’s biggest market on a daily basis. We couldn’t fail to make a stop in Turin, home of Europe’s oldest outdoor market, Porta Palazzo, joined on Saturdays by the Balon flea market, for oddities and antiques. Our guide is Gabriele Adriano, one of the brothers of the studio Adriano Design (the other is Davide, who couldn’t make it). Their studio is undoubtedly one of the most sought-after ateliers of contemporary design, with a fine list of international honors gained over the years. With Gabriele – or, more precisely, with him and his bicycle – we try to penetrate the labyrinth of vendors at Porta Palazzo, a real multiethnic and multilingual Babel. You can find anything here, all kinds of things for cooking, at all kinds of prices. But the best part is the farmers’ market. Direct sale of seasonal produce, even better than the best oriental markets. Greens of all kinds, herbs, goat cheese in different phases of ageing. Lots of Piedmont. Mounds of pears and apples, with all the species that still exist in Europe. Last stop: an espresso, recommended Gabriele, a true coffee lover. Caption pag.26 Gabriele Adriano in Turin. In the covered market of local farmers at Porta Palazzo, a fine selection of fruit and vegetables. The charming Venetian market at Rialto, number one for fish, while Bologna’s ‘quadrilatero’ takes the prize for homemade pasta and cured meats Last stop in Venice, for the Rialto fish market, under two magnificent loggias on the Grand Canal, right in front of the famous bridge. We make this visit with the brothers Pio and Tito Toso, Venetian designers, with roots in Murano and a studio in Treviso. They look like twins but they are actually two or three years apart. They have the local talent for finding the best offerings in the wealth of choice offered at the market. Real bargains on very fresh fish attract Venetians old and new, tourists and curious onlookers who wind their way through the displays, seduced by the beauty and aroma. The vendors ham it up like old actors repeating a scene for the umpteenth time for a fond audience. Definitely worth a trip. The Toso brothers also end up with two big bags full of the freshest fish. Who could blame them? - Caption pag.27 Pio and Tito Toso in Venice. Inside the big loggia of the Rialto market, the two designers select their catch from one of the fishmongers. food and culture p.28 by Valentina Croci The artists and researchers HONEY & BUNNY represent the rituals and the symbolic value of food through unusual stagings and a sophisticated way of working Why do we use certain utensils to eat? And how have certain rules of dining etiquette come into existence? These are questions the Vienna-based duo Martin Hablesreiter and Sonja Strummerer, known as Honey & Bunny, true to answer, through research that spans performance, conceptual art and literature. In 2014 Metro Verlag published Eat Design, their second book about food. This is not research on food design in the usual sense, related to new types of food or utensils, but a reflection on food rituals, sensory experience, deeply rooted conventions, and the ergonomics of the tools of food consumption. Utensils clearly guide us in our food intake. But Honey & Bunny tell us that they also indicate social status, level of education, etc. Objects convey messages and an active form of control over users. The duo say that only the spoon is useful for eating, so much so that in the ancient world each person had his own, which he carried around and passed down to the next generation.

The process of civilization has led to other tools like the knife, which took its definitive place on the table when firearms first appeared, leading to conversion of the sword-making industry in the 19th century. The ‘masculine’ connotation of the knife has been passed down also from the world of dining, in the axiom “she cooks, he cuts” made most evident in the image of the family patriarch carving the turkey on Thanksgiving Day. The fork was made popular by Caterina de’ Medici, as a tool that would permit ladies to protect their costly silk garments. It was the miniature version of a utensil already used in the Middle Ages to reach for food at the center of the table. Plates spread only after the general accessibility of porcelain. Tablecloths and napkins are even more recent. In the Middle Ages, the tablecloth also served as a napkin. 60x40 cm is the per capita space at the table, while 70 cm is its standard height. But we do not know when these rules began. The imperative of remaining seated is a form of behavioral control, establishing hierarchies of relationships among diners. The early Christians often ate their meals in places of worship, while until the Victorian era is was normal to eat in the kitchen, using the dining room only for entertaining. Then the bourgeoisie separated the dining room from the kitchen, in order not to have to eat with the servants. Finally, when did restaurants begin? After the French Revolution, to give jobs to all the chefs of now headless noblemen. These and many other curiosities are revealed with the goal of helping us to understand that food is much more than mere nutrition. - Caption pag.28 Performance by martin hablesreiter and sonja strummerer, in swimsuits, in a traditional cafe in vienna. Below, the first book, food design xl, by honey and bunny, focuses on utensils and the form of food, using the technique of visual provocation, as in the case of these edible shoes and the wiener schnitzel turntable. Facing page, martin hablesreiter and sonja strummerer dine in an elevator to underline the theme of the (bizarre) places where food is consumed today. this subject is also addressed in their book eat design. FooD&DesIGn Funny Style p.30 by Patrizia Catalano - photos by Henry Thoreau The colander in recyclable material, the il tire-bouchon that looks like a damsel. Exotic fruit and fine vintages, neo-pop fabrics and animalier dishes. New seasonal developments - Caption pag.30 Stand by Seletti, Swiss Sbrinz cheese, Leksands Rundrut crispbread, candle pasta by La Molisana, Alessi cookie caddie, Gift Company cutting boards, Travaglino Cuvée 59 wine from Oltrepò Pavese, mustard dish and egg timer by Bitossi Home, Toilet Paper by Seletti plate, Dedar fabric. Facing page, Schonhuber knife and bottle holder, Fratelli Orsero bananas, the precious Relio by Bisol, Spumante extra brut, La Pieve oil from Gonnelli 1585, Jannelli & Volpi colander, Bjork conserved tomatoes, Paccheri by Peck. Toilet Paper tablecloth by Seletti. - Caption pag.33 A pop game amidst historic packaging of the major Italian food brands, and kitchen accessories with playful designs. Amarena Fabbri container, Guzzini bowls, egg timer and small bowl by Bitossi Home, toothpick holder and cheese server by Alessi, Bjork raspberry jam, Orsero dates, Rizzoli pink tuna, Microplane grater by Schonhuber, Kobbs black rose-scented tea, Havana Club Seleccion de Maestros rum, Schonhuber knife and grater, Maiuguali grip, tablecloth by Le Jacquard Français. On the facing page, San Cusmano tuna can by Nino Castiglione, limited-edition Campari bottle with design by Fortunato Depero, Venissa wine bottle, the only true Venetian wine produced on the island of Mazorbo, barattolo cuore di, Microplane grater, Schonhuber mixer, Bitossi Home flatware, pitcher and knife block by Guzzini. Tessuto Dedar. - Caption pag.35 Small objects in mint green and acid yellow, numerically controlled organic oils, extra-large pasta drawn in bronze, mango, pineapple and papaya. A flavorful mixture!

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Interni ANNUAL CONTRACT 2014 / 49 Festonate lasagna and Calamarata 314 by La Molisana, Laudemio oil from Frantoio Santa Tea, olive oil perfume by Gonnelli 1585, salt holder and cutting board by Schonhuber, orange colander from Guzzini and yellow strainer by Maiuguali, Rizzoli anchovies in spicy sauce, Dedar fabric. Facing page: Organic oil from Masseria delle Sorgenti Ferrarelle, Jägermeister digestif, small bottles by Gonnelli 1585, pineapple and mango by Orsero, Bitossi Home egg timer, Guzzini citrus squeezer, Alessi egg dish, frog timer by Maiuguali, Stelton thermos carafe, Boston Warehouse grater, box of Gianduiotti Caffarel, Dedar fabric. - Caption pag.36 Brut Pinot Nero Gianni Zonin, Barbera d’Asti DOCG Superiore Vinoteca Club Giordano, Modena balsamic vinegar 250 ml and Antica Miscela coffee by Peck, glassware by Bitossi Home, oil bottle with red saltshaker cap by Guzzini, Alessi coffeemaker, Fornasetti Home cup, Dedar fabric. On the facing page: Luce wine by Frescobaldi, Alessi corkscrew, Havana Club rum, black rice and Rosa Marchetti rice by Alce Nero, Seletti tray, Guzzini carafe, Vilmas Swedish bio crispbread, Alessi bottle holder, Eva Solo carafe. New design labels, colorful, playful accessories. The table becomes the ideal space for creativity. ProToTIPI Electroconcept p.38 by Andrea Pirruccio The 2014 of FTK (Technology For The Kitchen) offered sector companies a chance to show a wide range of prototypes and experiments to an audience of sector professionals - Caption pag.38 Leykos, developed by Mario Ferrarini for Franke, is a concept that incorporates a freestanding cooking counter, a sink and accessories (dishdrain, cutting board, drainage grille) in a single module. The project also includes a specially design exhaust hood. - Caption pag.39 Left, produced by Best with Grazia Maioliche and designed by Davide Anzalone and Raul Frollà, Breath is a filter hood with a micro-garden. Featuring an external ceramic chassis, Breath has a low-consumption motor and high-efficiency filters. On-off, exhaust and lighting functions are done with LED touch controls (photo Maurizio Marcato). Right, Bellaria by Falmec, a device developed to eliminate indoor pollution and restore air prity in closed zones. Equipped with the patented Tri-ion technology by Falmec, with ionizers and nanotechnologies, and sensors for constant monitoring of air quality. Above: Icon by Faber, a portable ‘laptop’ that functions as a hood or a range, designed by Made Studio Milano. With a ceramic induction cooktop, and the entire surface of the front used for exhaust (photo Maurizio Marcato). Center, Snap tm is3 by Elica, a system with sensors to obtain a perfect balance of air conditions. The induction cooktop with which Snap is combined provides information on cooking modes to the hood that completes the integrated system, while the latter, combining the readings provided by its sensors, sets the best exhaust level in filter mode. When the level of fumes and odors in the air goes behond the filtering capacity of the hood, through a wireless connection Snap is activated, to draw air out of the domestic environment. Right: Fresh Herbs, the module created by Electrolux to cultivate aromatic herbs in the kitchen. The concept uses the hydroponic method in which soiil is replaced by nourishing mineral solutions. Lunch break in the office p.28 by Eleonora Criscito It’s 1 PM: food brought directly from home gets consumed in front of a computer screen: practical, stackable, multifunctional containers, lunchboxes 2.0 to transform the desk into an accessorized and functional table - Caption pag.28 Minimal sandwich-box, above, designed by black+blum and distributed by moroni gomma. entirely in aluminium with cover-cutting board in bamboo, closed by a simple silicone elastic. measurements 22x15x5 cm. Right, ultralight and stackable, the stamp flatware by italesse. by the

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spanish designer tomas alonso, in shiny stainless steel. Above, thermos wave 2 in 1 by the dutch studio xddesign, distributed by mai uguali. the recyclable material and design details, like the two built-in cups, brought it the red dot design award. contains 700 ml. - Caption pag.29 To the side, in green nylon, the box appetit bag by black+blum distributed by moroni gomma. the bag is waterproof with a thermal interior featuring thermos and lunchbox compartments. when flat, it measures 31x28 cm, doubling when opened to become a placemat, below. the box is in polypropylene, with a sauce compartment and built-in fork and knife. Below: lacking utensils? with din-ink that’s no problem. just replace the cap and the ballpoint pen becomes a fork, knife or spoon. made in 100% biodegradable material, with case for storage in a drawer. designed by the italian studio zo-loft, produced by fiftytwoways ltd. Top, on the desk next to the computer, the cup warmer is indispensable to always have piping hot coffee. powered by usb, it is compact – 12x12x2 cm – and keeps drinks warm for 30 minutes. but be careful: no plastic mugs. by thumbs up!. For sushi lovers, right, the minimal bento cube by the japanese company showa. a cube with rounded edges to contain two perfect trays for a portion of maki rolls. the transparent colored or solid-tone abs shell contrasts with the white sealed containers that interlock and stack vertically. contains up to 500 ml, 10 cm on each side. Art&Wine Vigne Museum p.42 by Patrizia Catalano Two venerable presences: Yona Friedman, the renowned Hungarian architect residing in Paris, and the 100-yearold Livio Felluga, patriarch of the winery of the same name based in Friuli. For an ambitious project involving art and the quality of the landscape The magnificent hills of the Abbey of Rosazzo form the setting for a project of proto-architecture by Yona Friedman, dedicated to the possible, probable, future and utopian creation of an art museum, the Vigne Museum. The occasion is the 100th birthday of the patriarch of the Felluga family, famous wine producers, now represented by four siblings who run the company with a focus on wine and a great love of art. Friedman, born in 1923, a Hungarian architect of Jewish origin, having escaped the barbaric Nazi period achieved success in the 1950s and 1960s, when he approached the positions of Team Ten and those of one of its protagonists, Giancarlo De Carlo. Thanks to De Carlo, who published one of the architect’s first books in the series he directed, Yona Friedman’s work also had an impact in our country. A great supporter of local participation in projects, Friedman has always seen architecture as a promising start, which men and nature have to take forward, if the architect has complied with the proper cultural and environmental premises. This work is inserted with great awareness in his very personal conception of an eternally unfinished architecture, always destined to move towards fulfillment. A series of metal circles arranged in keeping with an ‘open’ constructive geometry offer a glimpse of the possible but not yet achieved continuity between territory and work, whose destiny will unfold only through the absorption of the structure in the vineyard. The idea of the Felluga family comes from the desire to pay homage to the figure of the father Livio, while doing something useful for art and the landscape. At the presentation of the project and the occasion it generated, a seminar was held on “Art, business and protection of the rural landscape,” with the participation of the governor of the Region Debora Serrachiani. Many happy returns to Livio Felluga! - Caption pag.42 In the photograph: image of the Abbey of ROSAZZA, in the heart of the TERROIR of Friuli, surrounded by the vineyards of the FELLUGA family. The abbey has recently been restored, and offers hospitality, along with a very well-stocked wine cellar. Right: the VIGNA MUSEUM, an architectural work done for the FELLUGA family by YONA FRIEDMAN, the first

of a series of interventions destined to implement the relationship between landscape, art and business. - Caption pag.43 Below: an image of LIVIO FELLUGA (center) as a child. Upper right: another image of the terroir in Friuli, at harvest time in the fall. Lower right: ELDA FELLUGA in Paris in the studio of YONA FRIEDMAN, discussing the project of the VIGNA MUSEUM. FooD&Wine Berlucchi throughout the meal p.44 by Anna Martinelli - photos by Stefano Triulzi The Cellarius line, in the versions Brut, Rosé and Pas Dosé, sums up the great potential of Franciacorta When you hear the name Berlucchi you immediately think of parties, celebrations, toasts. All occasions in which the label that in 1961 gave rise to the Franciacorta phenomenon is perfectly at ease. But few people are aware of the fact that thanks to the characteristics of this great wine and the variety of the Berlucchi range, it is possible to drink Berlucchi throughout the meal, with great satisfaction for the palate. Even cheeses and meats, once considered foods that could only be accompanied by red wines, can find an ideal match with Franciacorta. The Berlucchi Cellarius vintage line, in the three versions Brut, Rosé and Pas Dosé, is a perfect example of the great potential of Franciacorta. While the Brut is perfect for antipasti and fish entrées, the Pas Dosé goes very well with white meats and medium-aged cheeses. The Rosé, on the other hand, can even stand up to the most flavorful meats and seasoned cheeses. - Caption pag.44 Above: Berlucchi Cellarius Brut with lime scallop carpaccio, tomato tartar and leek sprouts. Below: the Berlucchi Cellarius range. Food & Party Design p.45 by Claudia Foresti The Doma catering service stands out for its passion for food, wine and gastronomy, and the design of the event down to the smallest details The company has operated successfully in the catering and banquet sector since 1997. Thanks to the experience of Domenico, the enthusiasm of Maria and the precious staff the two founders have assembled over the years, today Doma is one of the most flexible companies in this sector, capable of responding to the requirements of any event, in both the business sector and for private receptions. The proposals of Doma – Food&Party Design, featuring traditional cuisine reinterpreted in a creative way, with very high quality ingredients, constant research on new preparations and the capacity to listen to clients, can satisfy any tastes and make every occasion unique. From coffee breaks to corporate lunches and events, gala dinners to cocktail parties with finger food, personalized services to private ceremonies and events, in different locations or in private homes, including weddings, Doma – Food&Party Design is ready to design and produce any type of event “made to measure,” creating unforgettable moments. - Caption pag.45 In the images: presentations of high-quality food, prepared by Doma - Food & Party Design down to the smallest details, in catering for all kinds of corporate and private events, including special situations.

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La cucina, come raccontano le pagine precedenti, è un universo che coinvolge il mondo del progetto e della creatività: un sistema in continuo fermento ed evoluzione. Nelle pagine successive vi descriviamo le proposte eterogenee e trasversali presentate dalle aziende leader nel settore As the previous pages narrate, the kitchen is increasingly a universe that involves the world of design and creativity: a system in constant ferment and evolution. What follows is an offering of varied, versatile proposals from leading manufacturers in this sector

produCt design 52 ANTONIOLUPI 54 ARREDO3 56 ARRITAL 58 BEKO 62 BOMPANI 66 DOIMOcucine 70 ELICA 72 ERNESTOMEDA 74 FABER 76 FALMEC 80 FEBAL 82 GeD cucine 84 GUTMANN 86 KITCHENAID 90 LAGO 94 LAVAZZA 96 MARTINI MOBILI 98 MODULNOVA 100 ROSSANA102 SCAVOLINI 106 VARENNA

la tavola progettata da antonio citterio – con pezzi di cassina, flos, fritz hansen, iittala, knoll, kvadrat e vitra – per festeggiare i 60 anni di interni, in occasione dell’evento fuorisalone 2014 feeding new ideas for the city. una tavola lunga oltre 70 metri, dedicata ai 6 decenni della rivista e del design italiano. ogni decennio è stato interpretato da un designer diverso. l’allestimento di citterio è dedicato agli anni 1954/1964. The table designed by Antonio Citterio – with pieces by Cassina, Flos, Fritz Hansen, Iittala, Knoll, Kvadrat and Vitra – to celebrate the 60th anniversary of Interni, in the event for the FuoriSalone 2014 “Feeding New Ideas for the City.” A table, 70 meters in length, to represent the 6 decades of the magazine and of Italian design. Each decade was interpreted by a different designer. Citterio’s installation was on the decade 1954/1964.

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antoniolupi da più di sessanta anni sul mercato italiano e internazionale della progettazione e realizzazione di arredi per il bagno E DAL 2014 ANCHE SU QUELLO DELLA CUCINA, l’azienda si connota per la sua creatività poliedrica. antoniolupi è una realtà in continuo sviluppo, riconosciuta per la capacità di creare innovazione, per la continua ricerca su materiali e design degli elementi e per gli investimenti in tecnologia. Una specializzazione che è partita dagli specchi e accessori da bagno e che è arrivata a comprendere l’intero spazio abitativo declinato in più stili, forte della collaborazione con designer di rilievo.

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ON THE ITALIAN AND INTERNATIONAL MARKET FOR OVER SIXTY YEARS AS A DESIGNER AND PRODUCER OF BATH FURNISHINGS, AND OF KITCHEN FURNISHINGS SINCE 2014, THIS COMPANY STANDS OUT FOR ITS CREATIVITY AND VERSATILITY. ANTONIOLUPI IS A CONSTANTLY GROWING REALITY, RECOGNIZED FOR THE ABILITY TO CREATE INNOVATION, FOR ITS ONGOING RESEARCH ON MATERIALS AND DESIGN, AND ITS INVESTMENT IN TECHNOLOGY. SPECIALIZATION THAT BEGAN WITH MIRRORS AND BATH ACCESSORIES, AND HAS EXPANDED TO INCLUDE THE ENTIRE SPACE OF THE HOME INTERPRETED IN DIFFERENT STYLES, THANKS TO COLLABORATION WITH ACCLAIMED DESIGNERS.

Il fulcro del progetto LaCucina, design Archea Associati / Marco Casamonti, è il piano di lavoro: un’unica mensola in Corian, costituita dall’estrusione di una sezione a “C”, illuminato da una fuga luminosa. Il montaggio a parete, libera il pavimento dall’ingombro del basamento, permettendo di posizionare il piano in base alle diverse esigenze. Qualsiasi accessorio può essere inserito o alloggiato sul piano di misura libera. Si tratta infatti di una attrezzatura a misura, su misura, senza limitazioni compositive o di coordinamento modulare, concepita in due versioni: da muro o a isola (LaCucina bifronte). The fulcrum of the LaCucina project, designed by Archea Associati / Marco Casamonti, is the worktop: a single Corian shelf, with a C-shaped section, lit by a long opening. The assembly frees the floor of the encumbrance of the base, making it possible to position the counter to respond to different needs. Any accessory can be inserted or housed on the top, which is freely sized: tailored equipment, made to measure, without compositional limitations or modular coordination, produced in two versions: wall and island (LaCucina double-face).

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Kalì è una composizione dallo stile contemporaneo e informale che integra nell’isola centrale il tavolo da pranzo. La finitura principale, il rovere Nordico, è impreziosito dall’esclusivo top in Fenix, in finitura grigio Londra. La zona lavello assume una nuova funzione e ospita un ribassamento del top sotto cui trovano posto delle basi, appoggio del tavolo da pranzo. Al posto delle ordinarie sedie, Kalì si avvale di due inedite panche. La cappa ha un design esclusivo, dal sapore industriale. Le colonne che fanno da sfondo alla composizione terminano con un modulo a giorno dalle dimensioni considerevoli.

Arredo3 L’azienda, che ha celebrato nel 2014 il 30° anniversario della sua fondazione, ha consolidato la presenza nel mercato collocandosi tra i 4 top player del panorama italiano, sia in termini di fatturato che di numero di pezzi prodotti. La ricetta di questo successo è presto svelata: alta qualità, ricerca tecnologica, adattabilità ai cambiamenti, ampiezza di gamma e capacità di personalizzazione. La politica di Arredo3 è sempre stata quell a di coniugare la qualità dei prodotti e il design accattivante CON LE esigenze dei clienti, rendendo l’ambiente cucina altamente personalizzabile.

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ARREDO3 CELEBRATES ITS 30TH ANNIVERSARY IN 2014, CONSOLIDATING ITS POSITION AND BECOMING OVER THE YEARS ONE OF THE 4 TOP PLAYERS IN ITALY IN TERMS OF TURNOVER AND NUMBER OF UNITS PRODUCED. THE RECIPE FOR SUCH SUCCESS IS CLEAR AND SIMPLE: HIGH QUALITY, TECHNOLOGY RESEARCH, ADAPTIBILITY TO CHANGE, WIDE RANGE AND CUSTOMIZING. THE ARREDO3 APPROACH HAS ALWAYS INVOLVED COMBINING QUALITY WORKMANSHIP WITH CAPTIVATING DESIGN TO MEET THE NEEDS OF CLIENTS, FOR EXTENSIVE PERSONALIZATION OF THE KITCHEN ENVIRONMENT.

Kalì is a composition with a contemporary, informal style, incorporating the dining table in the central island. The main finish – Nordic oak – is enhanced by the exclusive top in Fenix, with a London grey color. The sink area takes on a new function and hosts a recessed top segment that supports one end of the dining table, with cabinets below. Instead of the usual chairs, Kalì makes use of two original benches. The hood has an exclusive design with an industrial look. The columns that form the backdrop of the composition terminate with an open module of considerable size.

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ArrITaL L’azienda, nata nel 1979 a Fontanafredda, Pordenone, esordisce sul mercato con la produzione di cucine componibili, da subito apprezzate per la cura, la scelta e la qualità dei materiali. arrital investe costantemente nelle risorse umane e creative, nelle infrastrutture e negli apparati tecnologici e produttivi per proporre innovative soluzioni di arredo cucina. Oggi Arrital raggiunge i suoi clienti in oltre 30 paesi nel mondo e si mostra come una realtà affermata di 170 dipendenti, con uno stabilimento di 55.000 mq distribuito su oltre 115.000 mq di terreno.

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THE COMPANY ESTABLISHED IN FONTANAFREDDA, PORDENONE, IN 1979 MADE ITS DEBUT ON THE MARKET WITH THE PRODUCTION OF MODULAR KITCHENS IMMEDIATELY APPRECIATED FOR THEIR ATTENTION TO DETAIL AND THE SELECTION AND QUALITY OF MATERIALS. ARRITAL CONSTANTLY INVESTS IN HUMAN RESOURCES, TECHNOLOGY AND PRODUCTION PROCESSES TO OFFER INNOVATIVE SOLUTIONS FOR THE KITCHEN. TODAY ARRITAL REACHES CLIENTS IN OVER 30 COUNTRIES WORLDWIDE, WORKING WITH 170 EMPLOYEES, IN A FACILITY OF 55,000 SQM LOCATED ON AN AREA OF OVER 115,000 SQM.

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Il sistema cucina Ak_04, ideato da Franco Driusso, si connota per la linearità e la leggerezza delle strutture date dal telaio in alluminio estruso brevettato da Arrital, il quale permette di ottenere spessori ridotti e può essere integrato ai materiali più diversi e innovativi, come il Fenix NTM, prodotto nanotecnologico brevettato di ultima generazione che rende le superfici opache, anti-impronta e vellutate al tatto, oltre che idrorepellenti, estremamente resistenti ai graffi, ripristinabili e antibatteriche, quindi idonee al contatto con gli alimenti sui piani di lavoro. L’innovativo Fenix NTM è proposto nelle tinte bianco Malè, nero Ingo, grigio Londra e castoro Ottawa. Nelle immagini, una soluzione ampia e flessibile di Ak_04 realizzata in Fenix Ntm bianco Malè e rovere Antico Platino.

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The Ak_04 kitchen system designed by Franco Driusso stands out for its clean lines and light structures, thanks to the extruded aluminium frame patented by Arrital, which permits the use of very slim thicknesses and can be combined with the widest range of different, innovative materials, such as Fenix NTM, the patented nanotechnological product of the latest generation that offers matte surfaces that resist fingerprints, smooth to the touch, water-repellent, extremely resistant to scratching, easy to repair and anti-bacterial, and therefore idea for contact with foods on the worktop. The innovative Fenix NTM comes in the shades Malè white, Ingo black, Londra gray and Ottawa beaver. In the images, a large, flexible Ak_04 solution made in Malè white Fenix NTM and Antico Platino oak.

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Nella collezione di elettrodomestici Cast Line, firmata da Patricia Urquiola, tecnologia all’avanguardia, funzionalità e prestazioni tecniche convergono in un design esclusivo. L’intera linea è caratterizzata da forme geometriche essenziali, grazie a linee semplici e pulite. Sopra, la cappa Cast che coniuga estetica e funzionalità, racchiudendo in un solo prodotto un elegante pensile da cucina e una potente cappa aspirante. La cappa è stata insignita dell’iF Product Design Award 2014.

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In the Cast Line appliance collection designed by Patricia Urquiola avant-garde technology, functional quality and technical performance converge in an exclusive design. The whole range stands out for its essential geometric forms, featuring clean, simple lines. Above, the Cast exhaust hood combines good looks and functioning, with an elegant hanging cabinet and a powerful hood in a single product. The hood was assigned the iF Product Design Award 2014.

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Sopra, la placca monoblocco in acciaio inox con bruciatore Masterflame della collezione Cast Line che consente di regolare la corona di fiamma interna indipendentemente da quella esterna con una sola manopola: dall’intensità più alta a quella minima, per la massima flessibilità di utilizzo. La gamma è composta da soluzioni domino realizzate in acciaio inox o interamente in ghisa, disponibili da 60, 75 o 90 cm. Nella pagina accanto, i forni Cast, connotati dalla maniglia che incornicia la porta decorata con una trama raffinata e dal display TFT. Il forno Cast è stato premiato con il Red Dot Design Award. Il piano a induzione da 60 cm con 4 zone di cottura con funzione boost. È dotato di comandi Touch&Slide a 19 livelli di potenza.

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Above, the stainless steel monoblock plate with Masterflame burners from the Cast Line makes it possible to adjust the internal flame independently of the outer ring, using a single knob: from the highest to the lowest intensity, for maximum usage flexibility. The product range is composed of domino solutions made in stainless steel or entirely in cast iron, available in sizes of 60, 75 or 90 cm. On the facing page, the Cast ovens feature a handle that frames the door, decorated with a refined pattern and the TFT display. The Cast oven has won the Red Dot Design Award. The 60-cm induction top has 4 cooking zones and a boost function. Equipped with Touch&Slide controls for 19 power levels.

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BomPanI Oggi è un’azienda giovane, nelle persone e nelle idee: l’attuale management non era ancora nato quando la produzione iniziava nel 1954. Interamente italiana, con una forte presenza all’estero (l’80% del fatturato), Bompani è orientata al design e all’innovazione di prodotto. I prodotti Bompani degli anni duemila racchiudono un design emotivo. Estremamente curati dal punto di vista estetico, portano in cucina un elemento di personalità, con linee originali e fuori dagli schemi. Ma portano con sé anche un’ispirazione, una storia.

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TODAY IT IS A YOUNG COMPANY, IN TERMS OF PEOPLE AND IDEAS: THE PRESENT MANAGERS HADN’T BEEN BORN YET WHEN PRODUCTION BEGAN, BACK IN 1954. ENTIRELY ITALIAN, WITH EXTENSIVE ACTIVITY ABROAD (80% OF SALES), BOMPANI CONCENTRATES ON DESIGN AND INNOVATION. THE FIRM’S PRODUCTS IN THE NEW MILLENNIUM FOCUS ON EMOTIONAL DESIGN. WITH EXTREME ATTENTION TO AESTHETIC DETAIL, THE BRING AN ELEMENT OF PERSONALITY TO THE KITCHEN, WITH THEIR ORIGINAL, UNCONVENTIONAL LINES. BUT THEY ALSO BRING AN INSPIRATION, A STORY.

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Il frigorifero freestanding a libera intallazione Retrò ha l’anima di una prestigiosa automobile. Viene infatti trattato con un processo di cataforesi, che evita la ruggine, proprio come la carrozzeria di una Ferrari o di una Maserati. Attraverso una doppia verniciatura a liquido il metallo viene reso brillante come la carrozzeria di un’auto di classe. Il design vintage cela un cuore dalla tecnologia avanzata con pareti, guarnizioni e filtri antibatterici, luci led a basso consumo, total no frost, ventilazione, per un elettrodomestico di classe A+ e A++. Le linee ricercate, le forme dalla personalità marcata e la varietà di colori, rendono i frigoriferi Retrò versatili e facilmente adattabili sia ad arredi moderni che tradizionali. The Retrò freestanding refrigerator is like a fine motorcar. It has been treated, in fact, with a process of cataphoresis to prevent rust, just like the bodywork of a Ferrari or a Maserati. Though double liquid painting, the metal becomes as shiny as the surface of a luxury car. The vintage design conceals a core of advanced technology, with antibacterial filters, seals and walls, lowconsumption LED lights, total no-frost performance and ventilation, for an appliance in class A+ and A++. The elegant lines, the great personality of the forms and the variety of colors make the Retrò refrigerators versatile and easy to adapt in both modern and traditional settings.

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BomPanI La collezione di cucine Class garantisce le prestazioni delle grandi cucine professionali riprodotte in un elettrodomestico adatto a ogni casa. L’affidabilità è assoluta grazie alla selezione dei materiali: acciai, componenti gas ed elettrici sono realizzati dai più esperti produttori europei. Le cucine Class sono impreziosite da comode manopole soft, robuste griglie in ghisa, ampio piano in acciaio con cinque fuochi a gas rigorosamente di produzione italiana, doppie luci alogene lateriali per illuminare la cottura all’interno del forno (elettrico o a gas, entrambi ventilati). Nella pagina accanto, l’elegante frigorifero combinato della collezione Krystal, che si connota per la manualità. Ogni frigorifero è infatti un pezzo unico, lavorato fuori dagli standard industriali della produzione in serie. Viene rivestito a mano, in acciaio e cristallo, da esperti artigiani.

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The Class collection of stoves guarantees the performance of large professional equipment in an appliance suited to any home. Reliability is absolute thanks to the selection of the materials: the steels and the gas and electrical components are made by the most expert European producers. The Class stoves are enhanced by the comfortable soft knobs, sturdy cast iron grilles, a large steel top with five gas burners, rigorously made in Italy, double lateral halogen lights to display foods cooking inside the oven (electric or gas, both ventilated). To the side, the elegant combo refrigerator of the Krystal collection, which stands out for its manual craftsmanship. Each refrigerator is a unique piece, crafted far beyond the usual industrial standards of mass production. The units are all covered by hand, in steel and glass, by expert craftsmen.

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DoImoCucIne azienda che ha compiuto 20 anni nel 2014, ha una produzione che viene assorbita al 60% dalla clientela nazionale e al 40% dalla clientela internazionale. doimocucine è presente in 41 paesi nel mondo, in molti con centri monomarca. il marchio, che fa del made in Italy uno dei propri punti di forza, ha scelto la qualità come missione e la ricerca come mezzo per conseguirla, garantendo un prodotto durevole nel tempo, di tendenza negli accostamenti dei materiali e capace di rispondere a qualsiasi esigenza del cliente.

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A company celebrating its 20th anniversary in 2014, Doimo Cucine’s production is directed 60% towards national clientele, and 40% towards international markets. The firm operates in 41 countries around the world, in many cases with exclusive monobrand centers. The brand makes Made in Italy one of its strong points, selecting quality as a mission and research as the means to achieve it, guaranteeing products that last in time, with contemporary combinations of materials, to respond to the widest range of customer needs.

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Extra, ideata da Imagodesign e R&S DoimoCucine, è diventato negli anni un cult nella gamma DoimoCucine. Si tratta di un progetto definito da soluzioni estetiche inedite e da versatilità compositiva, in cui la maniglia integrata all’anta diventa il segno distintivo. Le ante dei mobili a colonna si aprono, scompaiono silenziose nei fianchi e svelano una nuova zona operativa, con piano estraibile, illuminazione, prese elettriche, forni e cestoni estraibili. Extra è disponibile nella gamma di 32 colori laccati – sia nella variante lucida che opaca – in sei tonalità di legno impiallacciato rovere con vena verticale nell’originale finitura cemento, disponibile in 6 tonalità di colore. A completare la gamma, l’esclusiva finitura acciaio inox.

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Extra, created by Imagodesign and R&D DoimoCucine, has become a true cult model in the DoimoCucine range over the years. The project offers unusual aesthetic solutions and compositional versatility, where the handle built into the doors becomes the distinctive feature. The doors of the column cabinets open and vanish silently into the sides, revealing a new work zone with an extractable counter, lighting, electrical sockets, ovens and removable baskets. Extra comes in the company’s range of 32 glossy or matte lacquer colors, in six shades of oak veneer with vertical grain, and in the original cement finish, available in six hues. The line is completed by the exclusive stainless steel finish.

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DoImoCucIne

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La cucina Fjord, progettata da Daniele Lo Scalzo Moscheri e R&S DoimoCucine ha ante sottilissime – solo 14 mm – in laminato, disponibili in tre texture grafiche che, disegnate in esclusiva, acquistano consistenza e matericità e ricalcano i profumi a cui si ispirano – sale marino, spezie e agrumi – un omaggio al brio colorato e all’approcio destrutturato delle cucine anni Sessanta e Settanta. Le mensole contenitore in lamiera verniciata delineano pratici e leggeri vani a giorno dallo stile essenziale, offrono la massima libertà compositiva e danno movimento a ogni composizione. I piedini a vista – in metallo verniciato bianco o acciaio – creano una struttura a panchetta che conferisce un sapore industriale alla cucina.

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The Fjord kitchen designed by Daniele Lo Scalzo Moscheri and R&D DoimoCucine has very slender laminated doors – just 14 mm – available in three graphic textures, an exclusive design feature that adds materic consistency, evoking the scents they represent – sea salt, spices and citrus fruits – in a tribute to the colorful verve and unstructured approach of the kitchens of the 1960s and 1970s. The storage shelves in painted sheet metal provide practical, light open compartments with an essential style, offering maximum composition freedom and bringing movement to every configuration. The exposed feet – in white painted metal or steel finish – create bench structure that adds an industrial tone to the kitchen.

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ELIca Fondata nel1970, l’azienda è oggi riconosciuta a livello internazionale come il brand che ha rivoluzionato la tradizionale immagine della cappa: non più un semplice accessorio ma un vero e proprio oggetto dal design unico, in grado di migliorare la qualità dell’aria in cucina. L’attenzione al design, l’innovazione e la tecnologia hanno consentito ad Elica di ottenere numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui l’iF Product Design Award, il Red Dot Design Award e il Good Design Award.

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Founded in 1970, the company is now recognized on an international level as the brand that has revolutionized the traditional image of the exhaust hood: no longer a simple accessory, but a true, unique design object capable of improving air quality in the kitchen. The focus on design, innovation and technology has permitted Elica to gain many international prizes and honors, including the IF Product Design, Red Dot Design and Good Design Awards.

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Sopra, la cappa-lampadario Édith, dal profilo lineare e dalle performance elevate in termini di aspirazione e di illuminazione. A sinistra, dall’alto, Nuage, la cappa che sembra uscire da un taglio sulla parete. Grazie ad una nuova modalità d’installazione e alla possibilità di personalizzare il pannello, si adatta all’ambiente e ne diviene parte integrante. La cappa Om Air nasce dall’equilibrio di geometrie perfette: le semplici forme del cerchio e del quadrato. Nella pagina accanto, Ye, realizzata nel materiale brevettato resistente e ipoallergenico Cristalplant, con finitura vellutata che dona una leggerezza inaspettata. I faretti led garantiscono un’illuminazione diffusa e uniforme sul piano cottura. Tutte le cappe sono ideate da Fabrizio Crisà. Above, the Édith chandelier-hood, with a linear profile and high exhaust and lighting performance. Left, from top, Nuage, the hood that seems to emerge from a cut in the wall. Thanks to a new installation technique and the possibility of personalizing the panel, it adapts to the setting, becoming an integral part of the decor. The Om Air hood comes from a balance of perfect geometric forms: the simple shapes of the circle and the square. On the facing page, Ye, made with Cristalplant, the patented, strong and hypoallergenic material with a smooth finish, for unexpected lightness. The LED spotlights guarantee diffused, uniform lighting over the cooktop. All the hoods are designed by Fabrizio Crisà.

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ErnesToMeDa Realtà di riferimento nella fascia alta del mercato delle cucine di design, l’azienda, fondata nel 1996, è sinonimo di eleganza. L’offerta ernestomeda comprende programmi caratterizzati da un’ampia varietà di finiture e materiali. La sede è articolata su oltre 32.000 mq e conta 106 dipendenti, coprendo con efficienza ogni fase della filiera produttiva. La mission aziendale è improntata sulla costante ricerca estetica e tecnologica dei prodotti, fatti di cura per i dettagli, qualità, sicurezza e rispetto ambientale, come testimoniano le importanti certificazioni ottenute.

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A COMPANY OF REFERENCE AT THE HIGH END OF THE DESIGN KITCHEN SECTOR, FOUNDED IN 1996, ERNESTOMEDA IS SYNONYMOUS WITH ELEGANCE. THE FIRM’S OFFERINGS INCLUDE PROGRAMS MARKED BY A WIDE VARIETY OF FINISHES AND MATERIALS. THE HEADQUARTERS HAS AN AREA OF OVER 32,000 M2 AND 106 EMPLOYEES, EFFICIENTLY COVERING EVERY PHASE OF THE PRODUCTION CHAIN. THE CORPORATE MISSION FOCUSES ON CONSTANT AESTHETIC AND TECHNOLOGICAL RESEARCH ON PRODUCTS, ATTENTION TO DETAIL, QUALITY, SAFETY AND THE ENVIRONMENT, AS PROVEN BY IMPORTANT CERTIFICATIONS.

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Icon è la cucina disegnata da Giuseppe Bavuso. Linee guida del progetto sono la funzionalità e il design, la pulizia estetica e le prestazioni tecniche. Significativa e distintiva del programma l’ideazione dell’anta Air: una soluzione brevettata, dotata di un filtro di aerazione nascosto nel pannello, che favorisce il ricambio dell’aria stagnante all’interno del vano. Icon presenta inoltre diversi sistemi di apertura/chiusura che connotano gran parte degli elementi della cucina, quali il pensile Flex, che associa ad una prima fase di scorrimento verticale, una seconda di rotazione dell’anta rendendo accessibile tutto l’interno del pensile. Tra gli altri elementi distintivi, la penisola estraibile Evolution, che si estende in diverse lunghezze a seconda delle esigenze.

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Icon is the kitchen designed by Giuseppe Bavuso. The guidelines of the project are functional quality and good design, clean image and high technical performance. The idea for the Air door is a significant, emblematic feature of the program: a patented solution with an aeration filter hidden in the panel, to bring fresh air into the cabinet compartments. Icon also has different openingclosing systems for many of the parts of the kitchen, like the Flex hanging cabinet that opens with an initial vertical sliding phase, then rotating the panel to make the entire interior of the cabinet accessible. Other distinctive elements include the Evolution extractable peninsula, which extends to different lengths for various spatial needs.

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FaBer “Smart life, Smart Technology”: questo è lo spirito del marchio. Dal 1955 alla ricerca delle più innovative soluzioni per migliorare la vita, Faber ha concepito le sue cappe come un nuovo modo di usare, progettare e vivere la cucina. L’obiettivo è quello di offrire nuovi prodotti tecnologici che migliorano la qualità dell’aria, quindi il benessere e il comfort in cucina, in linea con le più attuali esigenze: dai modelli ad alto risparmio energetico e massima silenziosità, alle nuove linee di cappe Built-in Design, fino alle versioni ibride.

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“SMART LIFE, SMART TECHNOLOGY”: THIS IS THE BRAND SPIRIT. SINCE 1955 ALWAYS STRIVING TO PROVIDE INNOVATIVE SOLUTIONS TO IMPROVE LIFE, FABER HAS CONCEIVED ITS HOODS AS A NEW WAY OF USING, DESIGNING AND EXPERIENCING THE KITCHEN. THE OBJECTIVE IS TO OFFER NEW TECHNOLOGICAL PRODUCTS THAT IMPROVE AIR QUALITY, THUS BRINGING WELLNESS AND COMFORT TO THE KITCHEN, IN LINE WITH THE LATEST DEMANDS: FROM MODELS OFFERING HIGH LEVELS OF ENERGY SAVING AND NOISE REDUCTION, TO THE NEW LINES OF BUILT-IN DESIGN HOODS, RIGHT UP TO THE HYBRID MODELS.

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Dall’alto, la cappa extra small Thalia. Proposta in varie colorazioni, si connota per il design dinamico, la leggerezza e l’estrema facilità di installazione. SkyPad, cappa a soffitto – installata a filo del muro – dai volumi geometrici, ha un corpo in acciaio con un sottile pannello in vetro. Carré misura solo 45,5 cm. Dal corpo cubico, si installa facilmente in ogni angolo cottura. Nella pagina accanto, dall’alto, SkyLift, realizzata in vetro bianco e

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acciaio, è l’unica cappa integrata nel soffitto che scende sul piano cottura. Grazie a 4 sottili cavi d’acciaio, scende sui fornelli al momento dell’utilizzo per risalire quando non è più in funzione, sfruttando la tecnologia Up & Down. La cappa camino Veil, ideata da Samuel Codegoni e da 40 studenti del Politecnico di Milano, è un elemento monolitico sinuoso e leggero, caratterizzato da un pannello rettangolare staccato dal muro, tanto da sembrare sospeso.

From the top, the extra-small Thalia hood, available in a range of colors, stands out for its dynamic design, lightness and extremely easy installation. SkyPad, a ceiling hood installed flush with the wall, with geometric volumes, has a steel body with a thin glass panel. Carré measures just 45.5 cm. With its cubical body, it can be installed easy in any cooking corner. On the facing page, from top, SkyLift, in white glass and steel, is the only built-in ceiling hood that descends to the cooktop. Thanks to four slender steel cables, it can be lowered towards the burners during use, and raised again when the cooking is finished, thanks to the Up & Down technology. The Veil fireplace hood, designed by Samuel Codegoni and by 40 students of the Milan Polytechnic, is a sinuous, light monolith, with a rectangular panel detached from the wall, making it seem to float.

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FaLmec partendo dall’intuizione dei fondatori – Danilo e Maurizio Poser – e da un’esigenza specifica del mercato, l’azienda del nord-est si è trasformata da semi artigianale a realtà industriale che offre prodotti innovativi e di design, nei quali i contenuti tecnologici si fondono con lo stile più ricercato. Il valore delle cappe per cucina e dei sistemi aspiranti Falmec nasce dalla vocazione per la specializzazione. si distinguono infatti per funzionalità, resa e durata nel tempo, garantendo all’ambiente un’aria pulita. il design elegante delle cappe falmec arreda inoltre lo spazio cucina. STARTING WITH THE INTUITION OF THE FOUNDERS – DANILO AND MAURIZIO POSER – AND A SPECIFIC MARKET NEED, THIS COMPANY FROM NORTHEASTERN ITALY HAS DEVELOPED FROM ARTISAN ORIGINS TO INDUSTRIAL EXPERTISE, OFFERING INNOVATIVE, WELL-DESIGNED PRODUCTS IN WHICH TECHNOLOGICAL CONTENT BLENDS WITH THE MOST REFINED STYLE. THE VALUE OF THE FALMEC KITCHEN HOODS AND EXHAUST SYSTEMS COMES FROM AN ACCENT ON SPECIALIZATION. THE PRODUCTS STAND OUT FOR FUNCTIONAL QUALITY, PERFORMANCE AND DURABILITY, GUARANTEEING CLEAN AIR IN ANY ENVIRONMENT. THE ELEGANT DESIGN OF THE FALMEC HOODS ADDS DECOR IMPACT TO THE KITCHEN SPACE.

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In alto, la cappa a parete Prisma, ideata da Gianpaolo Pradal, in cui la congiunzione delle forme trapezoidali della struttura con l’anta superiore in vetro, nero o bianco, crea l’effetto visivo di un prisma. Sopra, la cappa a parete Tab, design Pio e Tito Toso, è connotata da un frontale di forma quadrata in acciaio verniciato, ammorbidita dagli angoli laterali arrotondati. Nella pagina accanto, Marilyn, cappa realizzata artigianalmente in ceramica bianca, dotata della tecnologia E.ion System che, grazie alla “ionizzazione bipolare controllata”, non solo elimina gli odori, ma purifica l’aria di casa.

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Above, the Prisma wall-mounted hood created by Gianpaolo Pradal, in which the combination of the trapezoidal forms of the structure and the upper panel in black or white glass creates the visual effect of prism. Above, the Tab wall-mounted hood, designed by Pio and Tito Toso, has a front with a squared form in painted steel, softened by slightly rounded corners. On the facing page, Marilyn, a hood crafted in white ceramic, featuring the E.ion System technology, which thanks to “controlled bipolar ionization” eliminates odors while purifying the air in the home.

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Sopra, la versione isola di Lumina, dotata dell’esclusivo sistema brevettato NRS per la silenziosità e realizzata in acciaio AISI 304, con frontale in vetro temprato, finitura acciaio, bianco o nero. Nella pagina accanto, dall’alto, la cappa Eclisse è costituita da un pannello a filo soffitto, con due fasce laterali in vetro per l’illuminazione con due tubi al neon. Al momento dell’utilizzo, la parte contenente i filtri fuoriesce dal soffitto, per rientrare una volta terminata la sua funzione. La cappa a parete Move: l’intera struttura viene inserita nel pensile, in modo da formare un mobile unico. Flipper connotata da linee pulite impreziosite dal frontale in vetro colorato, dalla forma rettangolare con angoli arrotondati. Eclisse, Move e Flipper sono ideate da Falmec lab.

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Above, the island version of Lumina, equipped with the exclusive patented NRS system for silent operation, and made in AISI 304 stainless steel, with front in tempered glass and steel, white or black finish. On the facing page, from top, the Eclisse hood is composed of a panel mounted flush with the ceiling, with two lateral glass bands for fluorescent lighting. When in use, the part containing the filters emerges from the ceiling, and then re-enters it when operation is over. The Move wall-mounted hood: the entire structure is inserted in the hanging cabinet to form a single element. Flipper stands out for clean lines, enhanced by the colored glass front, with a rectangular form and rounded corners. Eclisse, Move and Flipper are designed by Falmec lab.

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FeBaL Casa Valorizzata da un nome basato sulla qualità, l’azienda rappresenta oggi un nuovo retail concept che ha portato il brand – dal 2009 parte del Gruppo Colombini e riferimento da oltre mezzo secolo nel settore delle cucine componibili – a sviluppare programmi d’arredo completi per tutta la casa. Non solo più cucine – realizzate grazie a significative collaborazioni con importanti nomi del design e dell’architettura – ma febal casa propone anche soluzioni living e notte. Innovazione, continui investimenti e il controllo sull’intera filiera produttiva sono le parole chiave del brand.

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With a reputation for quality, today this company represents a new retail concept that has led the brand – part of the Colombini group since 2009 and a point of reference for over half a century in the kitchen component sector – to develop complete furnishing programs for the entire home. No longer just kitchens – made thanks to important collaborations with outstanding names in design and architecture – but also solutions for the living area and the bedroom zone, offered by Febal Casa. Innovation, ongoing investments and control of the entire chain of production are the key features of the brand.

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Parte della gamma System 19 e sviluppata in tre concept differenti, Ice Industrial Edition, disegnata da Dario Poles, nasce dal design d’ispirazione industriale che esprime uno stile “recupero”. Acciaio, metallo e vetro – valorizzati nell’accostamento con il legno effetto naturale – contribuiscono a creare ambienti caldi, autentici e “vissuti”. La cucina si caratterizza per particolari di grande carattere che ne sottolineano le qualità artigianali e l’anima contemporanea. Ice Industrial Edition si può comporre con elementi ad altezza differenziata da scegliere in base al proprio gusto ed esigenze. Per i pensili è stata creata la nuova vetrina Garage, con effetto vetro quadrionda. Le madie, grazie alla possibilità di ampia personalizzazione nell’abbinamento delle finiture e delle maniglie, diventano elementi d’arredo anche per la zona living.

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Part of the System 19 range and developed in three different concepts, Ice Industrial Edition designed by Dario Poles is the result of an industrial design aesthetic that expresses a “salvage” style. Steel, metal and glass – enhanced by the combination with natural-effect wood – contribute to create warm, authentic and “lived-in” spaces. The kitchen stands out for the great character of its details, underlining its craftsmanship, quality and contemporary spirit. Ice Industrial Edition can be configured with elements of different heights, to select based on personal tastes and requirements. The hanging cabinets include the new Garage display case, with the Quadrionda glass effect. The cupboards, thanks to the wide personalization possibilities in the combination of finishes and handles, can also become furnishing elements for the living area.

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GeD CucIne Nata nel 1969 a Biancade (Treviso), l’azienda negli anni si è contraddistinta per la produzione di cucine che coniugano tradizione e INNOVAZIONE, sia nel design che nell’accostamento di materiali. il legno, CONTENUTO fondamentale dei prodotti di GeD cucine, è presente nel DNA del marchio per storia e tradizione e in quanto resistente e riUSABILE. Investendo in sviluppo e progettazione, l’azienda offre prodotti affidabili, funzionali e curati nei dettagli, disponibili in numerosi materiali e soluzioni su misura.

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FOUNDED IN 1969 AT BIANCADE (TREVISO), OVER THE YEARS THE COMPANY HAS GAINED A REPUTATION FOR THE PRODUCTION OF KITCHENS THAT COMBINE TRADITION AND INNOVATION, BOTH IN DESIGN AND IN THE JUXTAPOSITION OF MATERIALS. WOOD, THE FUNDAMENTAL FEATURE OF THE PRODUCTS OF GED CUCINE, IS PART OF THE BRAND’S DNA BY HISTORY AND BY TRADITION, WITH ITS VIRTUES OF STRENGTH AND EASY REUSE. INVESTING IN RESEARCH AND DESIGN, THE COMPANY OFFERS RELIABLE, FUNCTIONAL PRODUCTS WITH GREAT ATTENTION TO DETAIL, AVAILABLE IN A WIDE RANGE OF MATERIALS AND CUSTOM SOLUTIONS.

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In alto, progetto cucina Legno Vivo, disegnato da Roberto Pezzetta, in rovere massello naturale – con maniglia nascosta ricavata sul telaio anta – disponibile ora in diverse tinte all’acqua. A lato, dettaglio dell’anta. Nella pagina accanto, Velvet Élite 3 Strati, il nuovo programma cucina dal forte impatto tecnico-estetico, il cui design sfrutta le caratteristiche naturali del legno. Velvet Élite è caratterizzato dal sistema di apertura con gola piatta e dall’anta il cui profilo inclinato permette l’apertura senza maniglie esterne. Le ante (spessore 25 mm) e le superfici decorative sono realizzate in legno massello 3 strati incrociati rovere o larice, al naturale o in finitura colore all’acqua. Sotto, dettaglio dell’anta in rovere massello 3 strati naturale. Entrambi i modelli sono disponibili nelle tinte illustrate.

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Above, the Legno Vivo kitchen project designed by Roberto Pezzetta, in solid natural oak – with handles hidden in the frames of the doors – is available in a range of water-base colors. To the side, a close-up of the door. On the facing page, Velvet Élite 3 Strati, the new kitchen program of great technical-aesthetic impact, whose design brings out the natural characteristics of the wood. Velvet Élite is characterized by an opening system with a flat groove, and doors whose inclined profile permits opening without external handles. The doors (25 mm in thickness) and the decorative surfaces are made in 3-layer solid oak or larch, with a natural finish or water-base colors. Below, close-up of the 3-layer natural solid oak door. Both models are available in the colors shown above.

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GuTmann l’azienda è un riferimento nella produzione di sistemi di aspirazione alto di gamma. Le cappe GUTMANN sono prodotti per la vita, personalizzabili e progettati su misura per specifiche esigenze architetturali. sono Oggetti tailormade, dallo stile inconfondibile, risultato di anni di esperienza nello studio dell’aspirazione. Elevate prestazioni, attenzione al servizio, cura dei dettagli, estetica delle linee pulite, resistenza dei materiali, personalizzazione e affidabilità tedesca sono garanzia di prestigio ed esclusività per soluzioni uniche al centro del progetto cucina.

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The company is a reference point in the production of high-end exhaust systems. Gutmann hoods are made for life, and can be customized and designed to measure for specific architectural requirements. They are tailor-made objects with a distinct style, the result of years of experience and research. High performance, attentive service, fine details and clean aesthetic lines, strong materials, personalization and German reliability offer a guarantee of prestige and exclusiveness in unique solutions that play a central role in the design of the kitchen.

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Sopra, da sinistra, il gruppo di aspirazione completamente integrato al soffitto Campo II è dotato di comandi a distanza che permettono l’attivazione della cappa, della luce e del motore esterno in maniera pratica e intuitiva. L’elegante cappa modulare Abajo a ventilazione concava che offre eccellenti performance di aspirazione grazie al suo esclusivo filtro multifunzione. Nella pagina accanto, da sinistra, la cappa Conecta unisce all’aspirazione perimetrale una doppia illuminazione led, oltre che il collegamento a iPhone o iPod per ascoltare musica. La cappa ad isola Silla è la fusione perfetta tra il corpo centrale in vetro illuminato e le forme essenziali senza spigoli. L’innovativo sistema di rimozione dei filtri dall’alto accentua la sensazione generale di leggerezza.

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Above, from left, the Campo II exhaust system, completely built into the ceiling, comes with a remote control to permit activation of the hood, the light and the external motor in a practical, intuitive way. The elegant Abajo modular concave ventilation hood provides excellent performance thanks to its exclusive multifunctional filter. On the facing page, from left, the Conecta hood combines perimeter exhaust with double LED lighting, and features an iPhone or iPod connection for music. The Silla island hood is the perfect pairing of a central volume in glass, with lighting, and the essential forms of the corners. The innovative system for removing filters from above accentuates the overall sensation of lightness.

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KITcHenaID Design, progettualità, cura del dettaglio, passione, colore: cinque parole per raccontare la storia di un brand che è icona di stile da quasi un secolo. KitchenAid è un marchio in cui estetica e prestazioni si uniscono in un armonioso gioco di forme senza tempo. Una gamma completa di piccoli e grandi elettrodomestici in cui raffinatezza, sperimentazione nel design, qualità dei materiali e professionalità, rispondono alle esigenze e ai desideri di chi, da sempre, cerca funzionalità e ricercatezza in cucina.

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DESIGN, ATTENTION TO DETAIL, PASSION, COLOR: FOUR TERMS TO TELL THE STORY OF A BRAND THAT HAS BEEN A STYLE ICON FOR NEARLY A CENTURY. KITCHENAID IS A BRAND IN WHICH AESTHETICS AND PERFORMANCE MEET, IN A HARMONIOUS RELATIONSHIP OF TIMELESS FORMS. A COMPLETE RANGE OF SMALL AND LARGE APPLIANCES WHOSE REFINEMENT, DESIGN EXPERIMENTATION, QUALITY OF MATERIALS AND PROFESSIONAL PERFORMANCE RESPOND TO THE NEEDS AND DESIRES OF THOSE WHO ARE ALWAYS ON THE LOOKOUT FOR FUNCTIONAL PROWESS AND ORIGINALITY IN THE KITCHEN.

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In questa pagina, Chef Touch l’esclusivo, brevettato e completo sistema domestico per la cottura e la conservazione sottovuoto formato da 3 elettrodomestici: forno a vapore, abbattitore di temperatura e macchina per il sottovuoto. Il forno a vapore compatto è disponibile nelle versioni Puro Vapore e Combi Vapore ed è dotato di 10 funzioni esclusive di cottura Sous Vide che consentono di cucinare delicatamente qualsiasi piatto sottovuoto; l’abbattitore di temperatura consente il raffreddamento e il congelamento rapido; la macchina da incasso per il sottovuoto consente due modalità di sottovuoto: cicli di vuoto per buste e per contenitori. Nella pagina accanto, la combinazione frigoriferocantina della gamma Vertigo, capace di garantire ottime condizioni di

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conservazione e versatilità d’uso, con particolare attenzione al design e alle diverse esigenze di installazione di ogni cucina. Vertigo è infatti composta da frigorifero doppio, cantina singola e dalla combinazione frigorifero-cantina, disponibili nella versione a libera installazione o da incasso, a scomparsa totale o a filo.

On this page, Chef Touch is the exclusive, patented and complete domestic system for cooking and vacuum conservation, formed by 3 appliances: a steam oven, a blast chiller, and a vacuum packing machine. The compact steam oven comes in the Pure Steam and Combi-Steam versions, with 10 exclusive Sous Vide cooking functions to permit delicate preparation of any vacuum-packed dish; the blast chiller provides rapid freezing power; the built-in vacuum machine offers two options, with cycles of bags and storage containers. On the facing page: the refrigerator-wine cellar combo from the Vertigo line, to guarantee optimal conservation conditions and versatility of use, with a particular focus on design and the various installation needs of every kitchen. Vertigo is in fact composed of a double refrigerator, a refrigerator-wine cellar combo, available for free or built-in installation, totally concealed or flush-mounted.

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A lato, in alto, il nuovo estrattore di succo a bassa velocità, accessorio per il robot da cucina Artisan (immagine nella pagina accanto), che non solo è in grado di estrarre il succo da frutta e verdura, ma, grazie alla sua tecnologia a estrazione “lenta”, spreme delicatamente gli ingredienti, mantenendo intatta la parte enzimatica e generando più succo, meno scarto e più micronutrienti, per gustare il sapore originale e assimilare tutto il valore nutrizionale dei cibi. Sotto, la centrifuga Artisan è in grado di produrre fino a 1 litro di succo di frutta o verdura ed è dotata di un comodo contenitore estraibile per la polpa che ne contiene fino a 1,2 l. Semplice da utilizzare, è possibile scegliere la velocità attraverso l’intuitiva manopola centrale e, grazie al micro-filtro e alle 3 differenti impostazioni, si possono ottenere succhi a basso contenuto di polpa o con consistenza a purea. To the side, top, the new maximum extraction slow juicer. The Artisan kitchen machine attachment (image on the facing page) is not only able to extract juice from fruits and vegetables, but also – thanks to its “slow-speed” extraction technology – delicately squeezes the ingredients, keeping enzymes intact and generating more juice, with less waste and more micronutrients, keeping the original flavor and all the nutritional values of food. Below, the Artisan fast juicer is able to produce up to 1 liter of fruit or vegetable juice and is equipped with a practical removable compartment for pulp, containing up to 1.2 liters. Easy to use, thanks to an intuitive central knob for speed settings, the micro-mesh filter and three different settings, it assures smooth and low pulp content juices.

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Lago L’Innovativo brand del design italiano ha una visione estesa del design: una disciplina che produca non solo prodotti, ma ambienti capaci di entrare in risonanza con chi li abita. Quest’anno lago ha lanciato la filosofia denominata “Interior Life” le cui implicazioni sono evidenti e immediate: allargando l’idea di progettazione dalla casa agli ambienti abitabili nei quali le persone trascorrono la propria vita, le cucine LAGO arrivano non solo nelle ABITAZIONI, ma anche negli alberghi, nei bed & breakfast, nei ristoranti e ANCHE negli uffici.

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THIS INNOVATIVE ITALIAN DESIGN BRAND HAS AN EXTENSIVE VISION OF THE DISCIPLINE AS ONE THAT PRODUCES NOT JUST PRODUCTS, BUT TRUE ENVIRONMENTS THAT RESONATE WITH THEIR INHABITANTS. THIS YEAR LAGO HAS INTRODUCED THE PHILOSOPHY OF “INTERIOR LIFE,” WHICH HAS CLEAR, IMMEDIATE IMPLICATIONS: EXPANDING THE IDEA OF THE DESIGN OF THE HOME TO INHABITABLE SPACES IN WHICH PEOPLE SPEND THEIR LIVES, LAGO KITCHENS FIND THEIR WAY NOT ONLY INTO HOUSES, BUT ALSO HOTELS, BED & BREAKFAST FACILITIES, RESTAURANTS AND OFFICES.

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Il tema della modularitĂ ispira da sempre gran parte dei prodotti Lago, compresa la cucina 36e8 che si basa sul modulo quadrato 36,8 x 36,8 cm. In queste pagine, due soluzioni a isola con pensili sospesi a soffitto. Sotto, 36e8 Weightless Kitchen: basi con frontali in vetro lucido color Spago e top Monolito in quarzo Super White Grain e in vetro lucido Spago; pensili 30mm Weightless laccati color Spago con schienali bifacciali in vetro lucido Spago; tavolo Axys e sedie Joynt. Nella pagina accanto, cucina 36e8 con pensili 30mm Weightless laccati color Spago con schienali bifacciali in vetro lucido Spago, basi con frontali in vetro lucido fumo e in Wildwood naturale, top in Wildwood da 1 cm e top in vetro lucido color Fumo.

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The theme of modular design has always been a factor in many of Lago’s products, including the 36e8 kitchen which is based on a square module of 36.8 x 36.8 cm. On these pages, two island solutions, with the hanging cabinets attached to the ceiling. Below, the 36e8 Weightless Kitchen: base cabinets with Spago color glossy glass fronts and Monolito top in Super White Grain quartz and glossy Spago glass; 30mm Weightless hanging cabinets painted in the Spago color with double-face backs in glossy Spago glass; Axys table and Joynt chairs. On the facing page, 36e8 kitchen with 30mm Weightless hanging cabinets painted in the Spago color with double-face backs in glossy Spago glass, base cabinets with fronts in glossy Fumo glass and natural Wildwood, top in Wildwood, 1 cm thick, and top in glossy Fumo glass.

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Lago I contenitori della cucina 38e8, posizionabili orizzontalmente e verticalmente, possono essere composti su un’ipotetica griglia a parete, in una sequenza potenzialmente infinita. Sopra, 36e8 Wildwood Kitchen: frontali in Wildwood naturale con maniglia Flapp (immagini a lato) e vetro lucido Blu Scuro per le basi; frontali in vetro lucido color Cipria per i pensili; top in acciaio e vetro lucido blu scuro. Nella pagina accanto, 36e8 Kitchen con frontali in vetro lucido color Argilla, Panna, Cocco e Mandorla. Il top è un monolite di quarzo che integra il lavello (immagine sotto).

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The storage units of the 38e8 kitchen, positioned horizontally and vertically, can be arranged on a hypothetical grid on the wall, in a potentially infinite sequence. Above, 36e8 Wildwood Kitchen: fronts in natural Wildwood with Flapp handle (images to the side) and glossy Blu Scuro glass for the bases; fronts in glossy glass in the Cipria color for the hanging cabinets; top in steel and glossy Blu Scuro glass. On the facing page, the 36e8 Kitchen with glass fronts in the glossy colors Argilla, Panna, Cocco and Mandorla. The top is a quartz monolith that contains the sink (image below).

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Lavazza IL MARCHIO, CHE dal 1895 è IL RIFERIMENTO dell’espresso italiano, ha lanciato nel 2007 il sistema LAVAZZA A Modo Mio, forte di un’esperienza ultraventennale sul mercato delle capsule e del consumo di caffè espresso in casa. IL SUCCESSO DI A MODO MIO è DOVUTO ALL’OFFERTA DI un vero caffè espresso, al design RICERCATO delle macchine e alL’unione tra tecnologia – grazie anche a partnership prestigiose come quella con Electrolux – qualità e capillarità della distribuzione che consente al sistema AMM di conquistare la Grande Distribuzione Organizzata e Specializzata.

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THE BRAND, THE REFERENCE POINT FOR ITALIAN ESPRESSO SINCE 1895, LAUNCHED THE LAVAZZA “A MODO MIO” SYSTEM IN 2007, BASED ON OVER TWO DECADES OF EXPERIENCE ON THE MARKET OF CAPSULES AND ESPRESSO CONSUMPTION IN THE HOME. THE SUCCESS OF A MODO MIO IS BASED ON THE FACT THAT THE SYSTEM OFFERS REAL ESPRESSO COFFEE, REFINED DESIGN AND A COMBINATION OF TECHNOLOGY – ALSO THANKS TO PRESTIGIOUS PARTNERSHIPS, LIKE THE ONE WITH ELECTROLUX – QUALITY AND WIDESPREAD DISTRIBUTION, MAKING AMM AVAILABLE THROUGH LARGE AND SPECIALIZED RETAIL OUTLETS.

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Éspria Plus è una macchina da caffè elegante, intuitiva e facile da usare. Il colore metallic grey con vernice metallizzata, il serbatoio d’acqua con coperchio trasparente e la griglia poggiatazze in acciaio dalle linee arrotondate conferiscono a Éspria Plus un design ricercato. La nuova macchina è dotata di comandi one touch per scegliere in un solo tocco un espresso o un caffè lungo. Il cassettino capsule view semitrasparente permette di vedere quando è il momento di svuotarlo e la griglia poggiatazze è regolabile in tre diverse altezze. Éspria Plus è dotata di altri accorgimenti tecnici, come il descaling led alarm, la spia decalcificazione, il controllo della temperatura e lo spegnimento automatico dopo 9 minuti di inattività, per un risparmio di energia. La qualità dell’espresso è garantita Lavazza. Éspria Plus funziona, infatti, con le capsule dell’ampia gamma Lavazza A Modo Mio.

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Éspria Plus is an elegant coffee machine that is intuitive and easy to use. The grey metallized paint finish, the water reservoir with its transparent cover, and the cup grille in steel with rounded lines combine to give Éspria Plus a very refined design. The new coffeemaker features one-touch controls, to select between espresso or a large cup of coffee. The semi-transparent capsule view drawer makes it easy to see when it is time to empty the unit, while the cup grille can be adjusted at three heights. Éspria Plus has other special technical features, like the LED descaling indicator, the temperature control and the automatic off function after 9 minutes of inactivity, to save energy. The quality of the expresso is guaranteed by Lavazza. Éspria Plus, in fact, works with the wide range of capsules of the Lavazza A Modo Mio line.

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martini mobili In un piccolo laboratorio artigiano, situato alle porte di Verona, volontà e determinazione sono stati PER L’AZIENDA GLI ingredienti fondamentali per dar vita ai primi prodotti e sperimentare nuove idee. Martini MOBILI ha continuato a perseguire l’obiettivo della crescita e della ricerca della qualità, grazie al contributo di persone e di collaboratori altamente qualificati, dedicando le proprie risorse creative e produttive alla realizzazione di arredamenti completi. Con l’ingresso in azienda della nuova generazione, SI SONO AGGIUNTI freschezza innovativa e specializzazione.

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IN A SMALL CRAFTS WORKSHOP LOCATED AT THE GATES OF VERONA, DESIRE AND DETERMINATION HAVE BEEN THE FUNDAMENTAL INGREDIENTS BEHIND THIS COMPANY’S FIRST PRODUCTS, AND ITS EXPERIMENTATION WITH NEW IDEAS. MARTINI MOBILI HAS CONTINUED TO PURSUE THE OBJECTIVE OF GROWTH AND RESEARCH ON QUALITY, THANKS TO THE CONTRIBUTIONS OF HIGHLY QUALIFIED CONSULTANTS AND STAFF, INVESTING CREATIVE AND PRODUCTIVE RESOURCES TO GENERATE COMPLETE FURNISHING SOLUTIONS. A NEW GENERATION AT THE HELM HAS BROUGHT INNOVATIVE FRESHNESS AND SPECIALIZATION.

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Interni ANNUAL CUCINA 2014 / 97 La proposta arredativa della cucina Idea, progettata da Arbet Design, richiama agli anni ‘60, attraverso accostamenti cromatici semplici e decori intagliati morbidi. Si tratta di un progetto in cui si mettono in evidenza sia le parti di cucina vera e propria, sia alcune componenti fondamentali della lavorazione su misura, come porte, controsoffittature e boiserie. Tutte le strutture e le porte sono in legno massiccio e i dettagli pantografati in noce Canaletto sono un esempio della maestria ebanista propria di Martini. Gli elementi decorativi intagliati sulle antine, sui pilastri e nelle parti di boiserie sono semplici e rigorosi. La funzionalità viene evidenziata da grandi ante che racchiudono attrezzature interne di prestigio. Gli elettrodomestici e l’accessoristica interna sono di ultima generazione e il piano di lavoro è in acciaio “vintage”. The furnishing proposal of the Idea kitchen created by Arbet Design takes us back to the 1960s, thanks to simple color combinations and soft carved decorations. The design highlights the parts of the kitchen itself, as well as certain fundamental components of the tailor-made installation, like doors, suspended ceilings and wall panels. All the structures and doors are in solid wood, and the pantographed details in Canaletto walnut offer a fine example of Martini’s expertise in the field of cabinetmaking. The decorative elements carved onto the doors, pillars and panels are simple and rigorous. The functional quality is exemplified by the large doors that conceal very refined internal outfitting. The appliances and internal accessories are of the latest generation, while the worktop is in “vintage”.

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MoDuLnova nata nel 1988 per volontà e iniziativa dei fratelli Dario, Giuseppe e Carlo Presotto, già presenti nel settore del mobile dal 1949. Sin dalla scelta del nome (che si ispira alla modularità, un omaggio al “modulor” di Le Corbusier), l’obiettivo è chiaro: proporre un sistema cucina che possa essere personalizzato su misura e soddisfare le esigenze stilistiche, ma anche funzionali, del cliente, con gusto e rigore formale. Un approccio sartoriale che caratterizza, oggi, tutta la proposta dell’azienda friulana: nata con la produzione di sistemi cucina, Modulnova ha successivamente ampliato la propria proposta anche al settore bagno e living.

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FOUNDED IN 1988 THROUGH THE INITIATIVE OF THE BROTHERS DARIO, GIUSEPPE AND CARLO PRESOTTO, ALREADY OPERATING IN THE FURNITURE SECTOR SINCE 1949. RIGHT FROM THE CHOICE OF THE NAME (BASED ON MODULAR DESIGN, A TRIBUTE TO THE “MODULOR” OF LE CORBUSIER), THE GOAL WAS CLEAR: TO OFFER KITCHEN SYSTEMS THAT CAN BE CUSTOM-MADE TO MEASURE, TO SATISFY BOTH STYLISTIC AND FUNCTIONAL NEEDS OF CUSTOMERS, WITH REFINED TASTE AND RIGOROUS FORMS. A TAILOR-MADE APPROACH THAT CAN NOW BE SEEN IN ALL THE PRODUCTS OF THIS COMPANY BASED IN FRIULI: AFTER STARTING WITH THE PRODUCTION OF KITCHEN SYSTEMS, MODULNOVA HAS DIVERSIFIED INTO THE BATH AND LIVING SECTORS AS WELL.

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Float, design Andrea Bassanello, è la cucina pensata per un pubblico sofisticato, alla ricerca di soluzioni che coniughino eleganza e funzionalità. Il nome si deve alla disposizione particolarmente innovativa dei due piani funzione (cottura e lavaggio ) in pietra piasentina che sembrano “galleggiare” sospesi sulle basi della cucina. L’utilizzo del legno e di altri materiali pregiati, le tonalità calde delle finiture, il recupero di alcuni elementi tradizionali – come la cappa o i pensili con l’anta in vetro – la cura di ogni dettaglio e una nuova idea di progettazione per gli spazi di contenimento e per i piani funzionali connotano la cucina. Tra le altre peculiarità: l’anta ottenuta con l’accostamento di doghe verticali larghe 15 cm unite da profili in alluminio grafite, i pensili disponibili in ampie dimensioni, le colonne di contenimento capienti e l’inedito ambiente dispensa.

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Float, designed by Andrea Bassanello, is a kitchen created for a sophisticated target in search of solutions that combine elegance and functional quality. The name comes from the particularly innovative arrangement of the two functional counters (cooking and washing) in Piasentina stone, which seem to “float,” perched on the base cabinets. The use of wood and other fine materials, the warm tones of the finishes, the return to certain traditional features – like the hood or the upper cabinets with glass doors – the attention to every detail and a new design idea for the storage spaces and worktops are the key characteristics. Other special features include the door made by combining vertical 15-cm strips joined by borders in graphite aluminium, hanging cabinets available in large sizes, spacious storage columns and the original pantry space.

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Rossana da Cinquant’anni ai vertici nella produzione di cucine contemporanee di alta gamma, il marchio è diventato un riferimento progettuale, tecnologico e qualitativo per l’intero comparto del design. La forza di rossana è quella di non essersi mai limitata a dare solo risposte al mercato, ma anticipazioni, ricerca, creatività e sviluppo. l’azienda si è sempre avvalsa della collaborazione di celebri nomi del design Internazionale. Rossana opera nel distretto produttivo del pesarese con uno stabilimento che occupa una superficie di 6000 mq e impiega 32 addetti.

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AT THE HIGHEST LEVELS IN THE CONTEMPORARY KITCHEN SECTOR FOR OVER FIFTY YEARS, THIS BRAND HAS BECOME A REFERENCE POINT IN TERMS OF DESIGN, TECHNOLOGY AND QUALITY FOR THE ENTIRE SECTOR. ROSSANA’S FORCE LIES IN THE FACT THAT IT HAS NEVER SIMPLY OFFERED RESPONSES TO MARKET DEMANDS, BUT ALSO IDEAS AHEAD OF THEIR TIME, RESEARCH, CREATIVITY AND DEVELOPMENT. THE FIRM HAS ALWAYS WORKED WITH OUTSTANDING INTERNATIONAL DESIGNERS. ROSSANA OPERATES IN THE PESARO PRODUCTION DISTRICT, WITH A PLANT COVERING AN AREA OF 6000 M2, AND 32 EMPLOYEES.

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Presentato nella variante in legno di eucalipto termotrattato scuro, il sistema W75, design Massimo Castagna, è caratterizzato dall’anta a grande spessore 26 mm a profili diamantati. I piani di lavoro, l’interno della gola di apertura e lo zoccolo sono in pietra Breche Nouvelle, in finitura semilucida a sottolineare la bellezza della materia naturale. Il sistema dei pensili è bimaterico – ottone brunito fuori e legno dentro, ma anche laccato abbinato al metallo – con schienali luminosi. Alla boiserie è possibile integrare le armadiature TU23 o Architectural interamente a scomparsa, oppure armadiature a spalla portante utilizzabili per la zona living o notte. È inoltre disponibile un armadio sospeso freestanding e interparete in vetro trasparente con contenitori in essenza.

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Presented in the dark thermo-treated eucalyptus wood version, the system W75 designed by Massimo Castagna features doors with a robust thickness of 26 mm and beveled borders. The worktops, the inside of the opening groove and the baseboard are in Breche Nouvelle stone, in a semiglass finish to underline the beauty of the natural material. The system of hanging cabinets is bi-materic – burnished brass on the outside, wood inside, but also lacquer combined with metal – with luminious backs. The paneling can be outfitted with the TU23 or Architectural cabinets, entirely concealed, or with cabinets with load-bearing sides, for use in the living area or the bedroom zone. A freestanding suspended wardrobe is also available, as well as a divider in transparent glass with wooden cabinets.

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ScavoLInI L’azienda nata a Pesaro nel 1961 è oggi UNA delle più importanti realtà industriali italiane. Tra i plus una produzione realizzata in Italia con oltre 40 modelli, 600 finiture e una forte propensione alla sostenibilità ambientale. Prestigiose le collaborazioni con nomi di spicco del design internazionale, quali nendo, Ora-ïto, Michael Young, King&Miranda Design, Giugiaro Design e con brand noti a livello mondiale come Diesel. azienda di riferimento del settore cucine dal 1984, Scavolini è entrata nel 2012 nel segmento bagno in italia con il marchio SCAVOLINI BATHROOMS e recentemente anche in quello living.

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THE COMPANY FOUNDED IN PESARO IN 1961 IS NOW ONE OF THE MOST IMPORTANT ITALIAN INDUSTRIAL FIRMS. ITS PRODUCTION, ENTIRELY DONE IN ITALY, COVERS OVER 40 MODELS AND 600 FINISHES, WITH A STRONG FOCUS ON ENVIRONMENTAL SUSTAINABILITY. SCAVOLINI WORKS WITH OUTSTANDING INTERNATIONAL DESIGNERS LIKE NENDO, ORA-ÏTO, MICHAEL YOUNG, KING&MIRANDA DESIGN, GIUGIARO DESIGN AND WITH WORLD-RENOWNED BRANDS LIKE DIESEL. A REFERENCE POINT IN THE KITCHEN SECTOR SINCE 1984, SCAVOLINI MADE ITS ENTRY IN THE BATH SECTOR IN 2012 WITH THE TRADEMARK SCAVOLINI BATHROOMS, AND HAS RECENTLY DIVERSIFIED INTO THE FIELD OF LIVING ROOM FURNITURE.

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Motus, disegnata da Vittore Niolu, interpreta il ruolo sociale della cucina contemporanea: non più solo luogo dedicato al cibo ma spazio multitasking, ritrovo per la famiglia e ambiente dedicato alle relazioni e alla convivialità. Elemento caratterizzante del modello è l’anta senza maniglia che si distingue per il movimento lineare creato dalla presa ricavata nel suo spessore nella parte superiore delle basi. Due le tipologie: laccata – lucida e opaca – decorativa in diverse finiture legno e tinta unita. Motus propone una reinterpretazione della classica anta a vetro, dove solo una fascia è realizzata con questo materiale. Inoltre un inedito cassetto sagomato sporgente, posizionato sotto il piano, esalta la forte personalità della cucina. In Motus è evidente l’interconnessione tra ambiente cucina e area living, grazie all’introduzione nella gamma Scavolini di un nuovo programma dedicato di mobili per la zona giorno a spalla, sia a parete che passante.

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Motus, designed by Vittore Niolu, interprets the social role of the contemporary kitchen: no longer a place devoted to food, but a multitasking space, a gathering place for the family, an environment for relations and convivial experience. The characteristic feature of the model is the handlefree door that stands out for its linear movement created by the grip built into the thickness of the upper part of the base cabinets. There are two types: glossy and matte lacquer, with decoration in different wood finishes and solid colors. Motus offers a reinterpretation of the classic glass door, where only one strip is made with this material. An unusual protruding shaped drawer positioned below the counter contributes to the unique character of the kitchen. In Motus the connection between the kitchen space and the living area is evident, thanks to the introduction in the Scavolini range of a new program of furnishings for the living room, with uprights for mounting against the wall or for use from both sides.

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ScavoLInI

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Firmato da Vuesse, Open è un programma d’arredo creativo: una cucina che si apre anche alla zona living in un insieme raffinato che armonizza il piacere di cucinare e il gusto dell’intrattenimento, il fare e il relax. L’adattabilità compositiva di Open è merito di una vasta gamma di elementi dalle linee essenziali, che comprende anche isole e penisole contenitive, elementi divisori, mensole per librerie e composizioni ad uso esclusivo del soggiorno. Open è un progetto di arredo cucina e living completo, dove libertà compositiva e personalizzazione sono assicurate da numerosi segni particolari che fanno di questo programma una proposta estremamente versatile. Ampia anche la varietà delle finiture (legno, laccato e laminato, ante piane, ante a doghe, ante a telaio, 13 tipi di maniglie) e dei colori disponibili.

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Designed by Vuesse, Open is a creative furnishings program: a kitchen that also opens to the living area, in a refined ensemble that blends the pleasure of cooking with that of entertaining and relaxation. The compositional adaptability of Open is the result of a vast range of elements with essential lines, also including islands and connective peninsulas, dividers, bookshelves and compositions for use exclusively in the living room. Open is a complete kitchen and living room furnishings project, where compositional freedom and personalization are guaranteed by many particular features that make this program extremely versatile. The finishes also offer a wide range of available colors and options (wood, lacquer and laminate, flat doors, doors made with boards, frame doors, 13 types of handles).

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Varenna la divisione Poliform acquisita nel 1996 e dedicata alla produzione delle cucine è Una realtà aziendale dotata di un grande patrimonio di esperienze e di un know-how specifico, che ha fatto della costante ricerca della qualità il proprio metodo di lavoro. Selezionando i migliori fornitori e utilizzando unicamente componenti sottoposti ai più severi collaudi, Varenna garantisce la massima affidabilità, sicurezza e durata nel tempo delle proprie cucine. ogni innovazione tecnologica è finalizzata a garantire la massima funzionalità.

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THE DIVISION OF POLIFORM ACQUIRED IN 1996 FOR THE PRODUCTION OF KITCHENS IS A CORPORATE REALITY WITH A GREAT LEGACY OF EXPERIENCE AND SPECIFIC KNOW-HOW, WHICH HAS MADE CONSTANT PURSUIT OF QUALITY ITS PARTICULAR WORKING METHOD. SELECTING THE BEST SUPPLIERS AND USING ONLY PARTS SUBJECTED TO THE MOST SEVERE TESTING, VARENNA GUARANTEES MAXIMUM RELIABILITY AND DURABILITY OF ITS KITCHENS. EVERY TECHNOLOGICAL INNOVATION IS AIMED AT ENSURING MAXIMUM FUNCTIONAL QUALITY.

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Interni ANNUAL CUCINA 2014 / 107 Phoenix è un progetto per la cucina, firmato CR&S Varenna, caratterizzato da linee sottili e da un gioco di maniglie che gli conferiscono un design moderno e un’estetica esclusiva. Una proposta che riduce ogni elemento compositivo alla propria geometria primaria. Il top in acciaio spesso 6 mm caratterizza l’isola centrale, scandita dalla maniglia Phoenix dal nuovo design, ottenuto dalla combinazione delle ante con trafilatura passante e con sagomatura terminale a 90°.

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Phoenix is a project for the kitchen created by the Varenna R+D Center, featuring slim lines and a game of handles to generate a modern design and an exclusive aesthetic. Every compositional element is reduced to its basic geometric form. The steel top with a thickness of 6 mm determines the character of the central island, paced by the new design of the Phoenix handle, obtained by combining doors with edge passages, terminating in a 90° angle.

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Ragione sociale/Company name: Antonio Lupi Design spa Presidente/Chairman: Patrizia Lupi Amm.Del./Managing Director, Dir. Comm./Sales Manager: Andrea Lupi Ufficio Comunicazione/ Pubblic Relations: Laura Chini - Fabio Luciani Comunicazione d’Impresa srl Firenze Tipologie produttive/ Production Lines: Arredo bagno, mobili e sistemi, sanitari, lavabi e vasche, piatti doccia, rubinetteria, specchi, accessori e camini Esportazione annuale/ Annual export: 70% Indirizzo/Address: Antonio Lupi Design spa Via Mazzini 73/75, 50050 - Cerreto Guidi (FI), Italy Tel. + 39.0571-586881 www.antoniolupi.it lupi@antoniolupi.it

Ragione sociale/Company name: Arredo3 srl Presidente/Chairman, Amm.Del./Managing Director, Dir. Comm./Sales Manager: Ivano Fistani Ufficio Comunicazione/ Pubblic Relations: Jessica Fistani Tipologie produttive/ Production Lines: Cucine componibili Esportazione annuale/ Annual export: 20% Indirizzo/Address: Arredo3 srl via moglianese 23 , 30037 - Scorzè (VE), Italy Tel. + 39.041.5899111 www.arredo3.it marketing@arredo3.it

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Ragione sociale/Company name: Arrital Spa Presidente/Chairman: Emilio Guizzo Amm.Del./Managing Director: Mauro Giacomini Dir. Comm./Sales Manager: Christian Dal Bo Ufficio Comunicazione/ Pubblic Relations: Claim.brandindustry, Caterina De Zottis Tipologie produttive/ Production Lines: Arredo cucina Esportazione annuale/ Annual export: 45% Indirizzo/Address: Arrital spa Via Casut 103 33074 - Fontanafredda (FN), Italy Tel. + 39.0434.567411 www.arritalcucine.com info@arritalcucine.com

Ragione sociale/Company name: Beko Italy srl Direttore Generale/General Manager: Federico Mangiacotti Dir. Comm./Sales Manager: Gianpaolo Platto Dir. Marketig/Marketing Manager: Michela Mucchesini Tipologie produttive/ Production Lines: Cottura, frigoriferi e congelatori, lavastoviglie, lavatrici e asciugatrici, climatizzazione. Indirizzo/Address: Beko Italy srl Viale del Ghisallo 20, 20151 - Milano (MI), Italy Tel. + 39. 02.9628991 www.bekoelettrodomestici.it

Ragione sociale/Company name: Fox Spa Di R. Bompani & C. Presidente/Chairman, Amm.Del./Managing Director: Enrico Vento Dir. Comm./Sales Manager: Marco Ubaldi Ufficio Comunicazione/ Pubblic Relations: Stefania Magri Dir. Marketig/Marketing Manager: Michela Mucchesini Tipologie produttive/ Production Lines: Lavorazioni meccaniche per produzione di elettrodomestici Esportazione annuale/ Annual export: 80% Indirizzo/Address: Fox Spa di R. Bompani & C. Via Emilia Est, 1465 41122 - Modena (MO), Italy Tel. + 39. 059.415411 www.bompani.it info@bompani.it

Ragione sociale/Company name: Doimo Cucine spa Presidente/Chairman: Edy Doimo Amm.Del./Managing Director: Enrico Mazzon Dir. Comm./Sales Manager: Carlo Pellegrini Ufficio Comunicazione/ Pubblic Relations: Ketchum Italia Tipologie produttive/ Production Lines: Cucine componibili moderne e di design Esportazione annuale/ Annual export: 40% Indirizzo/Address: Doimo Cucine spa Via Schiavonesca 78 , 31040 - Nervesa della Battaglia (TV), Italy Tel. + 39.0422 775611 www.doimocucine.it info@doimocucine.it

Ragione sociale/Company name: Elica spa Presidente/Chairman: Francesco Casoli Amm.Del./Managing Director: Giuseppe Perucchetti Dir. Comm./Sales Manager: Gianguido Cerullo Ufficio Comunicazione/ Pubblic Relations: Deborah Carè Tipologie produttive/ Production Lines: Cappe da cucina ad uso domestico Esportazione annuale/ Annual export: 75% Indirizzo/Address: Elica spa Via Ermanno Casoli 2, 60044 - Fabriano (AN), Italy Tel. + 39.0732.6101 - www.elica.com

Ragione sociale/Company name: Ernestomeda spa Presidente/Chairman, Amm.Del./Managing Director: Alberto Scavolini Dir. Comm./Sales Manager: Giuliano Ambrosini Ufficio Comunicazione/ Pubblic Relations: Twentytwenty srl Tipologie produttive/ Production Lines: Cucine di alta gamma Esportazione annuale/ Annual export: 25% Indirizzo/Address: Ernestomeda spa Via dell’Economia 2/8, 61025 - Montelabbate (PU), Italy Tel. + 39.0721.48991 www.ernestomeda.com info@ernestomeda.com

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Interni ANNUAL CUCINA 2014 /109

Ragione sociale/Company name: Faber spa Presidente/Chairman, Amm.Del./Managing Director: Franco Bergamini Dir. Comm./Sales Manager: Riccardo Remedi Ufficio Comunicazione/ Pubblic Relations: Ufficio Stampa Mediahook Srl Milano Tipologie produttive/ Production Lines: Cappe aspiranti per uso domestico Esportazione annuale/ Annual export: 80% Indirizzo/Address: Faber spa V.le XIII Luglio, 160 , 60044 - Fabriano (AN), Italy Tel. + 39.0732.6911 www.faberspa.com info@faberspa.com

Ragione sociale/Company name: Falmec spa Presidente/Chairman, Amm.Del./Managing Director: Danilo Poser Dir. Comm./Sales Manager: Alberto Biz Ufficio Comunicazione/ Pubblic Relations: Studio Corazza Tipologie produttive/ Production Lines: Cappe per cucina Esportazione annuale/ Annual export: 65% Indirizzo/Address: Falmec spa Via dell’Artigianato 42, 31029 - Vittorio Veneto (TV), Italy Tel. + 39.04385025 www.falmec.com

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Ragione sociale/Company name: Ragione sociale/Company name: Febal Casa/Colombini spa Presidente/Chairman: Ivo Colombini Amm.Del./Managing Director: Emanuel Colombini Dir. Comm./Sales Manager: Claudio Cecchetti Ufficio Comunicazione/ Pubblic Relations: Erika Galbucci Tipologie produttive/ Production Lines: Cucine, living, notte Esportazione annuale/ Annual export: 25% Indirizzo/Address: Colombini spa Strada ‘Ca Valentino 124 , 47891 - Repubblica San Marino (Rsm) Tel. 0549.975611 www.febalcasa.it info@febalcasa.it

Ragione sociale/Company name: GeD Arredamenti spa Presidente/Chairman, Amm.Del./Managing Director: Gianmaria Dolfo Dir. Comm./Sales Manager: Diego Biasutti Ufficio Comunicazione/ Pubblic Relations: Osvaldo Indriolo (ufficio interno) Tipologie produttive/ Production Lines: Cucine componibili, mobili, arredi Esportazione annuale/ Annual export: 35% Indirizzo/Address: GeD Arredamenti spa Via S. Antonio 47, 31056 - Biancade di Roncade (TV), Italy - Tel. +39.0422.8441 www.gedcucine.it info@gedcucine.it

Lago spa Presidente/Chairman: Franco Lago Ragione sociale/Company name: Exklusiv Hauben Gutmann GMBH (Elica SpA controlled company) Presidente/Chairman, Amm.Del./Managing Director: Manuel Fernandez Salgado Dir. Comm./Sales Manager: Gianguido Cerullo (Dir. Comm. Elica SpA) Ufficio Comunicazione/ Pubblic Relations: Silke Arnold Tipologie produttive/ Production Lines: Cappe da cucina ad uso domestico Indirizzo/Address: Exklusiv Hauben Gutmann GMBH Mühlackerstraße 77, 75417 - Mühlacker, Germany Tel. + 49.7041 8820 www.gutmann-exklusiv.de info@gutmann-exklusiv.eu

Amm.Del./Managing Director: Daniele Lago Dir. Comm./Sales Manager: Massimiliano Giacomelli Ufficio Comunicazione/ Pubblic Relations: Daniele Lago Tipologie produttive/ Production Lines: Arredi e interior di design per la casa: cucina, soggiorno, camera, cameretta, studio, bagno Esportazione annuale/ Annual export: 30% Indirizzo/Address: Lago spa Via Dell’artigianato II 21 , 35010 - Villa Del Conte (PD) Italy

Ragione sociale/Company name: Luigi Lavazza spa Presidente/Chairman: Alberto Lavazza

Ragione sociale/Company name: Kitchenaid Italia Presidente/Chairman, Amm.Del./Managing Director, Dir. Comm./Sales Manager: Marcello Potenza Product & Communication Manager: Luca Pinzi (Kitchenaid France & Italy) Ufficio Comunicazione/ Pubblic Relations: Ketchum Public Relations Srl Tipologie produttive/ Production Lines: Elettrodomestici Indirizzo/Address: Kitchenaid Italia Viale G.Borghi 27, 21025 - Comerio (VA), Italy Tel. 800.901243 www.kitchenaid.it

Amm.Del./Managing Director: Antonio Baravalle Dir. Comm./Sales Manager: Mauro Mantovani Ufficio Comunicazione/ Pubblic Relations: Francesca Lavazza, Direttore Corporate Image Tipologie produttive/ Production Lines: Torrefazione Esportazione annuale/ Annual export: 46% Indirizzo/Address: Luigi Lavazza spa Corso Novara 59 , 10154 - Torino (TO) Italy Tel. + 39.011.23.98.1 www.lavazza.it info@lavazza.it

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Ragione sociale/Company name: Martini Mobili Srl Presidente/Chairman, Amm.Del./Managing Director: Giorgio Martini Dir. Comm./Sales Manager: Serena Martini Ufficio Comunicazione/Pubblic Relations: Fabio Luciani Comunicazione Tipologie produttive/ Production Lines: Produzione arredamento in legno Esportazione annuale/ Annual export: 80% Indirizzo/Address: Martini Mobili Srl Via Madonna, 410/412 -37051 Bovolone (VR) , Italy Tel. +39.0457100784 www.martinimobili.it info@martinimobili.it

Ragione sociale/Company name: Modulnova srl Presidente/Chairman: Dario Presotto Amm.Del./Managing Director: Giuseppe Presotto Dir. Comm./Sales Manager: Dario Presotto Ufficio Comunicazione/Pubblic Relations: Aziendale Tipologie produttive/ Production Lines: Cucine, bagni e soggiorni Esportazione annuale/ Annual export: 25% Indirizzo/Address: Modulnova Srl Via E. Gabbana, 87 - 33080 Prata di Pordenone (PN), Italy Tel. +39.0434425425 www.modulnova.it info@modulnova.it

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Ragione sociale/Company name: Rossana RB srl Amm.Del./Managing Director: Emanuel Giombili Dir. Comm./Sales Manager: Claudio Cecchetti Ufficio Comunicazione/Pubblic Relations: Erika Galbucci Tipologie produttive/ Production Lines: Cucine Esportazione annuale/ Annual export: 20% Indirizzo/Address: Rossana RB Srl Via provinciale, 11 -61025 (PU), Italy Tel. +39.0721.498777 www.rossana.com info@rossana.it

Ragione sociale/Company name: Scavolini spa Presidente/Chairman: Valter Scavolini Direttore Generale/General Manager: Vittorio Renzi Dir. Comm./Sales Manager: Fabiana Scavolini Ufficio Comunicazione/Pubblic Relations: Alessandro Melchiorri (Scavolini); Studio Roscio (Ufficio Stampa) Tipologie produttive/ Production Lines: Cucina, living, bagno. Indirizzo/Address: Scavolini SpA Via Risara 60/70 - 61025, Montelabbate (PU) Tel. +39.0721 4431 , www.scavolini.com contatti@scavolini.com

Ragione sociale/Company name: Poliform spa Presidente/Chairman: Alberto Spinelli Amm.Del./Managing Director: Giovanni Anzani Dir. Comm./Sales Manager: Osvaldo Salvioni Ufficio Comunicazione/ Pubblic Relations: Manuela Catelli Tipologie produttive/ Production Lines: Cucine Indirizzo/Address: Poliform spa divisione Varenna cucine Via degli Artigiani, 51 - 22040 Lurago d’Erba (CO), Italy Tel. +39.031.695401 www.poliform.it info.varenna@poliform.it

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ANNUAL cUCINA 2014 ALLEGATO a/SUPPLEMENT TO INTERNI N° 646 novembre/november 2014

direttore/editor GILDA BOJARDI bojardi@mondadori.it art director CHRISTOPH RADL caporedattore centrale central editor-in-chief SIMONETTA FIORIO simonetta.fiorio@mondadori.it a cura di/edited by PATRIZIA CATALANO interniv@mondadori.it contributi redazionali editorial contributors monica baio valentina croci eleonora crisci claudia foresti NELSON GARRIDO luciano marcato andrea pirruccio henry thoreau roberto valden matteo vercelloni testi produzione/production texts

CLAUDIA FORESTI

grafica/layout ELENA MARIANI internie@mondadori.it CECILIA M. PAZIENZA imkt2@mondadori.it traduzioni/translations STEVE PICCOLO segreteria di redazione responsabile/head ALESSANDRA FOSSATI alessandra.fossati@mondadori.it assistente del direttore/assistant to the editor ADALISA UBOLDI adalisa.uboldi@mondadori.it

ARNOLDO MONDADORI EDITORE 20090 SEGRATE - MILANO Italian International Design

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via Mondadori 1 - Cascina Tregarezzo 20090 Segrate MI Tel. +39.02.75421 - Fax +39.02.75423900 interni@mondadori.it - www.internimagazine.it

Allegato a/supplement to internI La rivista dell’arredamento The magazine of interiors and contemporary design

n.646 Novembre/November 2014 Dir. Resp./Editor: Gilda Bojardi

Prezzo di copertina/Cover price € 7* (in Italia/Italy) *da vendersi solo congiuntamente con/ sold only as supplement to: Interni n. 11/2014 al prezzo complessivo di/at combined price of: € 10,00

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