Il Periodico News - NOVEMBRE 2021 N°169

Page 13

RIVANAZZANO TERME

NOVEMBRE 2021

13

«Il nostro scopo è rendere questo luogo il più frequentato e vitale possibile» Un salto nel vuoto, un azzardo, o forse un’idea brillante: è difficile dire, per il momento, cosa sia la scelta compiuta dai ragazzi dell’associazione Maecenarts, che lo scorso settembre hanno preso in gestione il teatro di Rivanazzano Terme. Chiusa da oltre due anni, e nei precedenti oggetto di una programmazione sporadica, la sala ha riaperto il sipario il 6 ottobre, annunciando un calendario di trentacinque eventi distribuiti nei primi tre mesi di attività. Le menti dietro al progetto sono tre giovani vogheresi uniti dalla comune passione per l’arte e la cultura, con competenze trasversali che promettono di rendere la programmazione eterogenea e interessante: se Matteo Montagna (29 anni, Casteggio) lavora nella comunicazione, Giulio Oldrati (31 anni, Voghera) è videomaker, mentre Alessio Zanovello (33 anni, Lungavilla) è musicista e docente di teatro. Ragazzi, un bel rischio prendere in gestione un teatro con gli strascichi di una pandemia. «Assolutamente vero, ma a nostra discolpa l’idea non ci è venuta adesso, ci frullava in testa già da tempo. Erano alcuni anni che ci pensavamo, ma avevamo sempre lasciato perdere perché francamente pensavamo di non potercela fare. Un po’ per questioni economiche, un po’ per il periodo incerto, quindi, non avevamo trovato il coraggio di candidarci ufficialmente per il bando pubblicato dal comune di Rivanazzano. Poi, però, abbiamo saputo che nessun altro aveva avanzato una candidatura per gestire il teatro, così abbiamo tirato fuori i nostri progetti e i nostri risparmi e ci abbiamo provato: siamo andati a bussare alla porta dell’amministrazione, dove il sindaco e la giunta si sono dimostrati da subito più che disponibili ad ascoltarci, ma soprattutto a sostenerci.

Alessio Zanovello, Giulio Oldrati e Matteo Montagna

Senza il loro appoggio, forse saremmo ancora qui a parlarne». Perché avete sentito l’esigenza di farlo? «In primo luogo perché il teatro di Rivanazzano è uno spazio funzionale e funzionante, in ottimo stato e in un’ottima posizione, in cui si sarebbero potute (anzi, ormai si possono) fare moltissime cose. Lasciarlo chiuso ancora sarebbe stato un peccato, soprattutto perché la comunità della zona ha bisogno di luoghi culturali vivi, dove incontrarsi e arricchirsi. In particolare serviva un posto che fosse aperto ai giovani, che ospitasse i loro progetti creativi: e se pensate che in giro ce ne siano pochi basti pensare che l’associazione Maecenarts è formata da circa centosettanta ragazzi appassionati di cabaret (quelli del laboratorio comico “Garpez”) e di musica (quelli di “All you can rock”), entusiasti sia di assistere agli spettacoli che di aiutarci nella gestione». Come avete organizzato la programmazione? «In primo luogo aprendoci all’esterno, chiedendo a chiunque volesse proporci uno spettacolo di farlo, valutandone poi l’interesse. Ma se da un lato sembrava

evidente dover lavorare con prudenza, organizzando unicamente spettacoli interni e poche date extra, dall’altro il nostro network lavorativo e di conoscenze, la nostra voglia di provare a cambiare le cose e la sensazione (ormai convinzione) che senza uno scossone questo teatro sarebbe rimasto un luogo qualunque e non un luogo vivo, ci hanno portato a virare verso una programmazione totale, a trecentosessanta gradi, che nei soli mesi da ottobre a dicembre porterà in scena più di trenta spettacoli. Il perché di una scelta così drastica risiede proprio nella necessità di riattivare un meccanismo, di lavorare pensando al teatro non come un posto per pochi, ma una realtà per tutti e di tutti. Per questo motivo, insieme a titoli legati alla tradizione, troveremo produzioni originali di artisti emergenti che meritano la massima attenzione, arrivando ad avere anche ben due spettacoli con il pubblico stesso partecipe in serata. A questi si aggiungono la musica, dalla classica alla pop, passando per omaggi a leggende nazionali e internazionali, per poi viaggiare anche tra la magia, il cabaret, la danza, senza dimenticare spettacoli per bambini e temi sociali

importanti. In questo contesto troveranno spazio realtà locali e non, produzioni originali dell’associazione e artisti sotto agenzia, il tutto finalizzato a riportare persone di ogni età a teatro, dalle famiglie agli appassionati, fino a chi solo oggi ha scoperto questa nuova dimensione». Avete modificato qualcosa a livello strutturale? «A vederlo il teatro sembra uguale, ma grazie al lavoro svolto in meno di un mese e mezzo dai nostri collaboratori siamo riusciti a montare un sistema audio e luci completamente nuovo, moderno, pronto ad ospitare ogni forma di show, per garantire a pubblico e artisti la massima resa possibile. Ovviamente, conoscendo la necessità del territorio di riscoprire questo piccolo ma grande universo, l’intero progetto sarà a portata di tutti, con prezzi pensati appositamente per rendere accessibile ogni spettacolo e carnet studiati sia per gli abituè, sia per invogliare i più giovani a riscoprire (o scoprire) la bellezza del teatro». Non solo spettacoli, però, anche attività extra verranno ospitate al teatro di Rivanazzano. «Come abbiamo già detto, il nostro scopo è rendere questo luogo il più frequentato e vitale possibile. Ecco perché abbiamo previsto anche corsi, masterclass e conferenze, spalmate sulle due parti di stagione. Tra quelli pronti a partire il corso di teatro (con tre fasce di età differenti) e il corso da producer musicali, per giovani appassionati di musica che vogliono approfondire le proprie conoscenze e provare a trasformare in professione quella che fino ad oggi credevano solo una passione». di Serena Simula


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.