il Gallo numero 8 del 2019

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Gallo

il

Poveri: “Pasqua di Passione” Anno XXIV, numero 08 (660) - 20 aprile/3 maggio 2019 - www.ilgallo.it - info@ilgallo.it

Dalla Caritas. Don Attilio Mesagne: “Nel Salento 250mila persone sotto i 7mila euro l’anno” 10

bagNolo del SaleNto

Nuova Caserma dei Carabinieri Con competenza su Cannole e Palmariggi oltre che Bagnolo. Realizzata in una ex scuola materna nel contesto urbano, vicino al centro abitato

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feSte di pRimaveRa

Riti & folclore dal Salento

Aeroporto di Galatina: che fanno?

C’è forse un tentativo di fare quel che si definisce “il gioco delle 3 carte” e cioè spostare l’attenzione per confondere le idee. Non è infatti un mistero e nemmeno una novità che sulla base aerea di Galatina stiano per arrivare i nuovi velivoli T345 ma essi (che non arriveranno in blocco) sono destinati a sostituire gli ormai anziani MB339 (gli aerei delle Frecce Tricolori); come dire: per ogni MB339 che diventa vecchio ed esce dalla linea di volo, arriva un T345 a sostituirlo. Messa così, si capisce subito che non stiamo parlando di potenziamento... pagina 13

a gagliaNo RiapRe la Sala opeRatoRia

È il coronamento di un lungo percorso culminato con l’accreditamento istituzionale del Day Service Chirurgico nella sala operatoria nel presidio territoriale di assistenza di Gagliano del Capo 4

Dopo Pasqua raffica di celebrazioni per i Santi Patroni. In festa Diso, Marittima, Castro, Tutino di Tricase, Ruffano, Taurisano e Matino

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TROVA I GALLETTI E VINCI

martedì 23 aprile: 0833 545 777 Regolamento a pagina 23

tricase: show cooking con il 2 Stelle michelin antonio guida

Corso per operatore della ristorazione promosso da KHE formazione e consulenza. Quattro incontri previsti per il 24 e il 30 aprile e per il 6 ed il 16 maggio, tutti da tenersi presso il ristorante “I Fornelli di Teresa”

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ilgallo.it

economia

Irpef: quanto paghiamo paese per paese

20 aprile/3 maggio 2019

conti in tasca

Nuova sede. Un prelievo di oltre un miliardo di euro per l’Irpef e relative addizionali. Ecco quanto hanno versato i contribuenti della provincia di Lecce compreso di addizionali regionali e comunali

Un

prelievo di oltre un miliardo di euro per l’Imposta sul reddito delle persone fisiche: ecco quanto hanno versato i contribuenti della provincia di Lecce. È quanto emerge da uno studio condotto dall’Osservatorio economico di Davide Stasi, in collaborazione con la sezione di Lecce dell’Associazione italiana dottori commercialisti (Aidc), sulla base delle dichiarazioni trasmesse nel corso del 2018 all’Agenzia delle entrate (riferite all’anno d’imposta 2017), attraverso i modelli 730 e Redditi (ex Unico). In particolare, i salentini hanno sborsato un miliardo 220 milioni 712mila euro solo per l’Irpef, a cui si aggiungono l’addizionale regionale (altri 92 milioni 805mila euro) e quella comunale (altri 44 milioni 391mila euro).Una pressione fiscale già elevata che potrebbe però crescere ancora, in virtù dello sblocco degli incrementi a livello locale. Mentre l’Irpef sui redditi è rimasta invariata, le aliquote addizionali sono stabilite, in autonomia, da Regioni e Comuni. Al momento, il limite massimo per l’addizionale regionale è fissato al 3,33 per cento, mentre per quella comunale è allo 0,8 per cento. Nonostante le preoccupazioni, al momento, non si segnalano particolari aumenti per l’anno in corso, salvo qualche eccezione. Il rischio di aliquote più alte è stato scongiurato a livello regionale, almeno per quest’anno, in quanto le Regioni hanno dovuto rispettare la scadenza del 31 dicembre per approvare i loro bilanci. Pertanto, lo sblocco delle aliquote, previsto dalla Legge di Bilancio, non ha avuto effetti sul 2019 (la Manovra è stata approvata

CaStRo: taRghe iN CeRamiCa peR le vie del CeNtRo

C

ome è ormai universalmente noto e riconosciuto, la “Perla del Salento” è di per sé uno scrigno di bellezze storiche, naturali e paesaggistiche. E, tuttavia, a ulteriormente impreziosire la caratura dei suoi tesori, stamani è stata ufficialmente perfezionata una lodevole iniziativa del club Rotary Maglie - Galatina Terre d’Otranto, che ha predisposto, tramite l’opera di un’affermata ceramista salentina, e donato all’Amministrazione Comunale di Castro, diciotto artistiche e pregevoli targhe toponomastiche, appunto, in ceramica, destinate a contraddistinguere, al posto delle attuali lastre di travertino, tutte le stradine del centro storico, autentica bomboniera, della cittadina. Un’apposita, semplice cerimonia pubblica si è svolta all’interno del magnifico Castello Aragonese di piazza Perotti, presenti il sindaco Luigi Fersini, il presidente pro tempore del Rotary Club Maglie - Galatina Terre d’Otranto Antonio Coluccia e il parroco don Fabiano Leone.

CoNtRibueNti iN aumeNto

Sezione di lecce dell’associazione italiana dottori commercialisti (aidc), foto di gruppo

soltanto il 30 dicembre scorso). A livello comunale, invece, la scadenza per l’approvazione dei bilanci comunali è fissata al 31 marzo. Non tutti i contribuenti sono tenuti al pagamento dell’Irpef e delle addizionali: si tratta, ad esempio, dei contribuenti con livelli reddituali compresi nelle fasce di esonero oppure che fanno valere detrazioni tali da azzerare l’imposta lorda o perché aderiscono a regimi sostitutivi, come i cosiddetti forfettari.

Ecco un breve riepilogo dei versamenti Irpef, in ordine di gettito. Per l’anno d’imposta 2017, i leccesi hanno pagato 278 milioni 585mila euro. Seguono Nardò con 47 milioni 949mila; Galatina 44 milioni 688mila; Gallipoli 35 milioni 180mila; Maglie 31 milioni 387mila; Copertino 29 milioni 791mila; Tricase 28 milioni 559mila; Casarano 26 milioni 196mila; Cavallino 23 milioni 415mila; Trepuzzi 20 milioni 938mila. Seguono gli altri Comuni.

Riguardo all’addizionale regionale, a Lecce hanno versato, in aggiunta all’Irpef, 17 milioni 628mila; Nardò 3 milioni 673mila; Galatina 3 milioni 320mila; Gallipoli 2 milioni 488mila; Copertino 2 milioni 461mila; Maglie 2 milioni 184mila; Casarano 2 milioni 133mila; Tricase 2 milioni 133mila; Cavallino un milione 713mila; Trepuzzi un milione 663mila. Seguono gli altri Comuni. Riguardo all’addizionale comunale, i leccesi hanno versato, in aggiunta all’Irpef e all’addizionale regionale, altri 8 milioni 28mila; Nardò 2 milioni 61mila; Galatina un milione 857mila; Gallipoli un milione 389mila; Casarano un milione 214mila; Tricase un milione 194mila; Copertino un milione 128mila; Cavallino 953mila; Squinzano 872mila. Seguono gli altri Comuni.

Rispetto all’anno prima, il numero dei contribuenti Irpef è aumentato di 4.931 unità, pari all’1 per cento (da 515.122 a 520.053). In particolare è aumentato di più a Lecce (+915), Nardò (+308), Lizzanello (+167), Tricase (+162), Surbo (+153), Gallipoli (+146), Racale (+126), Cavallino (+123), Galatina (+117), Galatone (+111), mentre è diminuito a Aradeo (-85), Nociglia (-40), Campi salentina (-34), Supersano (-32), San Pietro in Lama (-29), Collepasso (-17), (-16), Montesano Giuggianello Salentino e Tuglie (-13), Botrugno e Martignano (-9), Caprarica di Lecce (-7), Neviano (-3), Surano (-1).

iRpef: + 3,29 milioNi

Sempre in merito al confronto con l’anno prima, il gettito Irpef è aumentato 3 milioni 290mila, pari allo 0,3 per cento (da un miliardo 217 milioni 422mila euro a un miliardo 220 milioni 712mila). In dettaglio, i maggiori aumenti si registrano a Lecce (+2 milioni 432mila euro), Lizzanello (+589.756), Vernole (+489.867), Soleto (+439.843), Copertino (+428.635), Veglie (+376.649), Tuglie (+289.703), Nardò (+285.329), Casarano (+283.300), Castrignano del Capo (+243.548) e Tricase (214.393), mentre il gettito è diminuito a Taurisano (654.934), Maglie (-584.474), Alezio (-493.112), Parabita (-453.856), Ugento (292.212), Campi salentina (-230.409), Gallipoli (-225.744), Botrugno (-186.508), Uggiano La Chiesa (-180.672) e San Cassiano (-166.081).

Rispetto all’anno prima, il gettito dell’addizionale regionale è aumentato di 29mila euro, pari allo 0,03 per cento (da 92 milioni 776mila a 92 milioni 805mila). In particolare, a Lecce (+169.130 euro), Nardò (+29.097), Lizzanello (+24.650), Casarano (+24.330), Soleto (+19.603), Vernole (+16.513), Copertino (+14.844), Melendugno (+13.237), Castrignano del Capo (+11.666), e Ortelle (+9.725), mentre è diminuito a Taurisano (-29.083), Maglie (-26.188), Parabita (-23.263), Ugento (-19.435), Alezio (-17.907), Sannicola (-14.262), Carmiano (-12.624), Cutrofiano (-12.586), Botrugno (-12.264), Gallipoli (-11.991). Il gettito dell’addizionale comunale, invece, è sceso di 2.618 euro, pari ad un tasso negativo dello 0,01 per cento (da 44 milioni 393mila 204 euro a 44 milioni 390mila 586 euro). In dettaglio, a Lecce è aumentato di 72mila euro, Lizzanello (+12.562 euro), Casarano (+11.359), Nardò (+10.017), Copertino (+9.738), Soleto (+8.979), Melendugno (+6.848), Porto Cesareo (+5.825), Vernole (+5.320), Castrignano del Capo (+5.305) e Trepuzzi (+4.243), mentre è diminuito a Parabita (-14.447), Taurisano (-13.288), Ugento (-11.093), Alezio (-8.922), Ruffano (-7.446), Maglie (-7.153), Martano (-7.046), Novoli (-6.960), Botrugno (-6.523) e Taviano (-6.431).


20 aprile/3 maggio 2019

attualità

l’iNCazzometRo mercatone uno, così non si fa! Scrivici la tua incazzatura ad info@ilgallo.it o su whatsapp (371/3737310)

Quante famiglie col fiato sospeso!

S

ono arrivate alla spicciolata le lettere che annunciano un altro periodo buio per i lavoratori di Mercatone Uno. L’amministratore delegato della Shernon Holding, proprietaria della catena di grande distribuzione, ha inviato una comunicazione che ha raggelato il sangue a 256 lavoratori pugliesi, 123 dei quali impiegati nei centri commerciali di Matino (46), San Cesario (42) e Surano (35): “Nelle prossime ore, Shernon Holding presenterà presso il Tribunale di Milano la domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo”, si legge nelle missive. La Filcams Cgil annuncia una mobilitazione nazionale per dare visibilità e risposte ai lavoratori del Gruppo: “Quella della Shernon Holding, una decisione che lascia basiti ad appena 8 mesi dal passaggio dall’amministrazione straordinaria alla nuova proprietà“. La Filcams Cgil Puglia sottolinea come i lavoratori ancora attendano la liquidazione del Trattamento di fine rapporto (Tfr) dalla vecchia gestione. Agli stessi lavoratori si preannunciano ulteriori sacrifici, dopo quelli sopportati per mesi al fine di mantenere un posto di lavoro attraverso la riduzione dei contratti. Ora tutti si domandano quale futuro li attende, anche alla luce di quanto si apprende dalla lettera: “Comprendo bene come tutto ciò possa determinare nuova ansia e preoccupazioni per te, per i tuoi colleghi e per le vostre famiglie: ma ancora una volta credendoci insieme, possiamo farcela”. Un appello vago che getta nello scoramento i dipendenti. “È davvero paradossale ritrovarsi dopo così poco tempo ancora una volta senza una prospettiva”, dice Barbara Neglia, Segretaria Generale della Filcams Cgil Puglia. “È inaccettabile che gli organi di vigilanza del Ministero dello Sviluppo Economico, che appena la scorsa estate avevano permesso l’acquisto da parte della nuova società di quel che rimaneva di Mercatone Uno”, continua, “non abbiano verificato la sostenibilità aziendale degli acquirenti. Oggi, con una lettera contraddittoria che bypassa le organizzazioni sindacali, si annuncia da un lato il concordato preventivo e dall’altro una curva del fatturato in lento ma costante rialzo. Qualcuno“, conclude, “dovrà dare delle risposte a questi lavoratori e alle loro preoccupazioni”.

ora parlo io

Un luogo dove si può morire in un abbraccio

ilgallo.it

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Parola di medico. “Nella Casa di Betania ti senti abbracciato, coccolato, come in una famiglia serena. Tricase ed il Salento devono esserne orgogliosi”

Ho

sempre pensato che il peggior modo di morire sia “morire soli” ed ho identificato questa condizione con ambiente ospedaliero: si muore dietro una tenda tirata, in una camera con più letti, con medici ed infermieri che si affaccendano intorno, mentre le persone care vengono tenute fuori. Ne ho visti tanti di miei assistiti morire così in 40 anni di professione medica. Per questo, quando i miei fratelli, ero in Umbria in quei giorni, hanno portato mamma in una struttura di lunga degenza, hospice, ho immediatamente focalizzato quella situazione e ho provato un profondo disagio. Mi dicevo: mamma morirà a Diso, a casa sua, circondata da tutti i suoi colori, i suoi profumi, i suoi amori. Ho esercitato la professione di Medico di Medicina Generale per 40 anni, da quattro sono in pensione, si fa per dire, e frequento da molto tempo un’Accademia Internazionale di Ricerca, Open Academy of Medicine, a Venezia, che tra l’altro studia tutti i meccanismi alla base delle patologie croniche, autoimmuni, metaboliche ed anche neoplastiche. Per quindici anni, dal 1999 al 2015 ho ricoperto il ruolo di Responsabile di un Centro di Salute, dirigendo tutti i Servizi di Medicina del Territorio, dall’ADI, alle Cure Palliative, agli Ambulatori di Vaccina-

zioni e Medicina Legale. Con questo bagaglio di conoscenze e con questa preoccupazione il 19 febbraio scorso ho attraversato per la prima volta la porta girevole di Casa di Betania dove mamma era stata trasferita da un giorno. Mamma nel marzo 2018, quando sembrava che fosse sempiterna, date le eccellenti condizioni fisiche e psichiche all’età di 88 anni, ha deciso di farci la sorpresa di un Carcinoma del Pancreas al III stadio con interessamento del corpo e del Wirsung, il canale che porta i succhi pancreatici nel duodeno, per cui il tutto è stato complicato da una pancreatite. Date le condizioni e l’età nulla si poteva fare se non incanalare con uno stent il Wirsung ed il coledoco, cosa effettuata brillantemente, non senza grandi difficoltà, presso la Chirurgia dell’Ospedale “Card. Panico” di Tricase. Rimandata a casa con una prognosi di qualche mese, per sua resistenza e nostra attenzione, ha vissuto una vita normale per circa 11 mesi, quando una polmonite ha complicato tutto per cui è stato necessario trasferirla a Casa di Betania. Mi è bastato un giorno presso la struttura per apprezzarne l’eccellenza e per riconoscere che mai in vita mia avevo minimamente sfiorato tale efficienza organizzativa. Attraversando quella porta girevole ti sembra di essere in una di-

mensione nuova, dove tutto è armonico, senza i conflitti e le problematiche di tutti i giorni, ma soprattutto ti senti abbracciato, coccolato, affiancato, come in una famiglia serena. È stato bello e commuovente vedere l’attenzione e la professionalità con cui ogni figura, dall’inserviente al Medico, si è avvicinata a mamma; è stato sorprendente sentirla chiamare per nome, Peppina, come se la conoscessero da una vita; è stato incredibile non dover chiedere nulla e vedere che ogni tuo desiderato diventava realtà. Dieci per attenzione, dieci per il sorriso, dieci per pulizia, dieci per discrezione e rispetto, dieci per professionalità, dieci per organizzazione, dieci per armonia, dieci per l’ambiente, dieci per la struttura: una pagella virtuale che non rende tutto quello che provo per questa esperienza vissuta. Altro che “morire da soli”, si muore, se si muore, in un caldo abbraccio. Tricase ed il Salento devono essere orgogliosi di questa struttura ed è giusto che si sappia. Grazie da parte mia, dei miei fratelli e soprattutto da parte di mamma a tutti voi angeli che operate nella struttura e che ho avuto il piacere di conoscere e che non dimenticherò mai. Filippo Giacomo Surano

Pubblicità elettorale su “il Gallo” e www.ilgallo.it BluMedia Srl, società editrice de “il Gallo”, vista la Legge n. 28 del 22/02/2000 e delibere n. 58/’04 e 60/’04 della Commissione dell’Autorità per le Garanzie della Comunicazione, ha redatto un documento analitico messo a disposizione, presso la Redazione di via L. Spallanzani 6, a Tricase, di quanti volessero diffondere “messaggi politici elettorali” a pagamento. Termine per la prenotazione e la consegna dei materiali almeno 8 giorni prima della pubblicazione. Saranno pubblicati tutti gli annunci pervenuti nei termini indicati, nel rispetto delle condizioni stabilite nel documento analitico. Le tariffe verranno applicate a tutti i partiti e movimenti politici e ai rispettivi candidati. Il pagamento dovrà essere sempre anticipato. Il criterio di accettazione delle prenotazioni si basa sul principio della progressione temporale. Agli aventi diritto sarà assicurata la parità di accesso agli spazi.

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dai Comuni

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20 aprile/3 maggio 2019

day SeRviCe ChiRuRgiCo Nel pReSidio teRRitoRiale di aSSiSteNza sanità

Gagliano del Capo: l’ospedale riprende vita

Parla il Commissario straordinario dell’Asl. Rodolfo Rollo: “Una piccola rivoluzione, integriamo la sanità ospedaliera con quella territoriale”. Blocco operatorio intitolato al compianto sindaco Antonio Buccarello”

L’

ospedale di Gagliano del Capo come la nota fenice, rinasce dalle proprie ceneri. Nessuna illusione, non sarà più il nosocomio come lo si intendeva (e come è stato) una volta ma, dal 9 aprile, nel vecchio ospedale si effettuano di nuovo interventi chirurgici nella sala operatoria. Lo ha comunicato l’Asl leccese dal suo sito ufficiale: “Si è cominciato oggi 9 aprile, una data da segnare col circoletto rosso: quattro interventi di Cataratta, perfettamente riusciti. Il paziente arriva, viene preparato, attende nella pre-sala e poi entra nella sala operatoria dove l’aspetta l’équipe chirurgica: tutto in un paio d’ore, compreso il rientro a casa”. È il coronamento di un lungo percorso culminato con l’accreditamento istituzionale del Day Service Chirurgico nella Sala Operatoria nel Presidio Territoriale di Assistenza di Gagliano del Capo. Il Servizio di Chirurgia Oculistica consente di effettuare prestazioni chirurgiche ad alta tecnologia in regime ambulatoriale, principalmente interventi di Cataratta e di piccola chirurgia degli annessi oculari, con l’ambizione di sviluppare nel prossimo futuro anche progetti di approccio alle patologie vitreo-retiniche.

Si tratta di interventi programmabili che danno sostanza alla vocazione del Presidio, non più semplicemente un ospedale dismesso ma una struttura riconvertita e pienamente operativa in grado di erogare prestazioni di tipo specialistico e chirurgico, evitando però il ricorso al ricovero ospedaliero. Il Commissario straordinario dell’Asl Lecce, Rodolfo Rollo ha sottolineato come in tal modo “l’azienda sanitaria riesce a offrire una risposta efficace ed efficiente alla domanda che proviene dal territorio ma, nello stesso tempo, alleggerisce la pressione sui presidi ospedalieri, sgravati da questo tipo di interventi chirurgici. Per il presidio ospedaliero”, sottolinea, “è davvero come tornare a nuova vita. Siamo partiti decentrando sul territorio prestazioni chirurgiche che, grazie alle nuove tecnologie

e alle competenze degli operatori, possono essere realizzate in ambulatorio. È possibile farlo in Oculistica ma anche in altre branche, sfruttando fibre ottiche, ecografi e dispositivi medici che possono risolvere problematiche cliniche che prima richiedevano il ricovero. Un modello che potremo replicare per l’Ortopedia, l’Otorino e l’Endoscopia”. Da Gagliano, insomma, non parte solo un nuovo servizio, ma si inaugura un modello sanitario completamente rinnovato: “Tutti i PTA”, spiega Rollo, “dovranno avere questo tipo di mis-

Una risposta efficace alla domanda del territorio alleggerendo la pressione sui presidi ospedalieri, sgravati da questo tipo di interventi chirurgici

sion perché la casistica è frequente e si rivolge a quasi un milione di abitanti. L’obiettivo è concentrare negli ospedali solo le attività che richiedono il ricovero, i casi d’emergenza, con un approccio interdisciplinare e ad alta complessità. L’integrazione tra ospedale e territorio qui è pienamente realizzata, ed è una piccola rivoluzione, grazie alle prestazioni ambulatoriali in grado di far rinascere un piccolo presidio, magari rinforzato con l’ospedale di comunità per le patologie croniche, mentre agli ospedali classici resta la gestione dei pazienti acuti”. La logica è quella del reparto aperto: “Attorno all’Oculistica”, conferma il dr. Antonio Mocellin, direttore dell’UOC di Oculistica del “Fazzi” e coordinatore dell’Oftalmologia Territoriale della ASL, “abbiamo creato una rete che integra ospedale e territorio in modo sinergico, implementando le diverse professionalità ospedaliere e territoriali che si ritrovano ad interagire intorno al paziente”. “Il reparto”, riprende Rollo, “si apre al territorio e qui specialisti diversi si incontrano nella logica della continuità assistenziale: è una sperimentazione sul campo di nuovi modelli organizzativi, secondo la logica del reparto aperto. Lo si fa nel luogo più

adatto, la sfida è integrare le competenze là dove servono, più vicino possibile al paziente, creando un percorso integrato dalla diagnosi alla terapia. Il valore aggiunto sta nella tecnologia e nelle professionalità che collaborano assieme, ottenendo il risultato di ridurre l’ospedalizzazione, ma anche i costi e disagi per il paziente”. Con un “lavoro di squadra”: al fianco del responsabile chirurgo oftalmologo, dr. Enrico Rotondo, due oftalmologi, il dr. Achille Frigino e la dr.ssa Paola Luciana Calasso, la coordinatrice dr.ssa Maria Antonietta Preite, l’ortottista-assistente di Oftalmologia dr.ssa Annamaria Vallo, le infermiere strumentiste Angela Lacava e Anna Ercolani, l’assistente di sala Antonella Nuccio. Un risultato raggiunto dopo un iter non semplice, seguito costantemente dal direttore del Distretto Socio Sanitario di Gagliano, dr. Giuseppe Guida e dal responsabile del Blocco Operatorio dr. Rocco Palese. “La rinascita di questa struttura segnala il forte legame tra azienda sanitaria e territorio”, conclude il Commissario Rollo, “ed il modo migliore per sottolinearlo è intitolare il blocco operatorio al compianto sindaco di Gagliano, Antonio Buccarello”.


20 aprile/3 maggio 2019

vertenze

tessitura del Salento, passaggio di proprietà

Sindacati soddisfatti. “Ora si può parlare di prospettive per i 117 lavoratori dell’azienda di Melpignano”

“Le

segreterie provinciali di Femca Cisl, Filctem Cgil e Uitec Uil accolgono con moderato ottimismo l’esito della task force regionale sulla vertenza Tessitura del Salento. Con l’avvento della nuova proprietà si può finalmente parlare di prospettive per i 117 lavoratori dell’azienda di Melpignano. I sindacati restano però prudenti, in attesa di conoscere meglio il piano industriale. Solo dopo aver letto i numeri in esso contenuti sarà possibile elaborare un giudizio più articolato e cominciare a ragionare, sulla base degli ammortizzatori previsti, delle condizioni utili affinché l’azienda resti sul mercato”, affermano i segretari generali provinciali di Femca Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil, rispettivamente Sergio Calò, Franco Giancane e Fabiana Signore. “L’obiettivo resta la piena occupazione degli attuali 117 dipendenti. Auspichiamo a tal fine l’ampliamento del portafogli clienti in modo da liberare l’azienda dai vincoli della mono-committenza. l sindacati sono soddisfatti per aver appreso per bocca dei rappresentanti della famiglia Canepa (che ha riacquisito il controllo del Gruppo dopo la gestione del DeA Capital Alternative Funds Sgr) la volontà di mantenere attivo lo stabilimento salentino. Destano maggiori preoccupazioni le dichiarazioni circa la sovraccapacità produttiva del sito di Melpignano, addirittura stimata al 70%. Preoccupazioni che contiamo di cancellare il prossimo 4 maggio, quando la task force regionale tornerà a riunirsi”, concludono i sindacalisti.

lavoro

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Mercatone Uno, sit-in di protesta Surano, Matino, San Cesario. La proprietà ha avviato il concordato preventivo interessati 123 lavoratori. Braccia incrociate e presidio davanti la Prefettura

V

Mercatone ertenza Uno, i dipendenti hanno scioperato e sono scesi in strada per manifestare il loro disagio. Lo scorso 18 aprile, lavoratrici e lavoratori si sono riuniti in presidio davanti all’ingresso della Prefettura di Lecce. Poi, accompagnati dai rappresentanti sindacali di Filcams-Cgil, FisascatCisl e Uiltucs-Uil, hanno consegnato al Prefetto, Maria Teresa Cucinotta, un documento con le loro rivendicazioni. La tensione è tornata a salire dopo che la Shernon Holding, proprietaria dell’azienda, ha comunicato con una lettera inviata direttamente ai lavoratori la richiesta di concordato preventivo in continuità aziendale al Tribunale di Milano. Lo sciopero ha avuto carattere nazionale. Proprio il 18 aprile, infatti, era in programma un incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico, al cui tavolo sono impegnate le strutture nazionali delle organizzazioni sindacali per cercare una soluzione che salvaguardi il salario e il posto di lavoro anche dei 123 lavoratori dei punti vendita di Surano, Matino e San Cesario. “La drammatica situazione del Mercatone Uno sul territorio nazionale ha visto la

fuoriuscita di centinaia di lavoratori e la decurtazione dell’orario di lavoro per chi ha conservato il posto di lavoro. L’azienda subentrante a seguito dell’Amministrazione straordinaria ministeriale, Shernon Holding, appena otto mesi dopo l’acquisizione, vista la precaria situazione economico-finanziaria ha deciso di presentare istanza di concordato preventivo in continuità. Pur consapevoli che tale procedura tenda al risanamento aziendale attraverso il ripianamento debitorio, è innegabile che che essa abbia procurato ansia alle famiglie dei lavoratori”, scrivono le segreterie provinciali di Filcams, Fisascat e Uiltucs. “La provincia di Lecce non può tollerare altre espulsioni dal ciclo produttivo. Così come non è tollerabile disperdere competenze, potenzialità di sviluppo e presidi commerciali così importanti”. Erano arrivate alla spicciolata le lettere che annunciano un altro periodo buio

per i lavoratori di Mercatone Uno. L’amministratore delegato della Shernon Holding, aveva inviato una comunicazione che ha raggelato il sangue a 256 lavoratori pugliesi, 123 dei quali impiegati nei centri commerciali di Matino (46), San Cesario (42) e Surano (35): “Nelle prossime ore, Shernon Holding presenterà presso il Tribunale di Milano la domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo”, si leggeva nelle missive. La Filcams Cgil aveva sottolineato che “quella della Shernon Holding è una decisione che lascia basiti ad appena 8 mesi dal passaggio dall’amministrazione straordinaria alla nuova proprietà“ e aveva sottolineato come i lavoratori ancora attendano la liquidazione del Trattamento di fine rapporto (Tfr) dalla vecchia gestione. Nella stessa lettera, ai lavoratori si preannunciavano ulteriori sacrifici, dopo quelli sopportati per mesi al fine di mantenere un posto di lavoro

attraverso la riduzione dei contratti: “Comprendo bene come tutto ciò possa determinare nuova ansia e preoccupazioni per te, per i tuoi colleghi e per le vostre famiglie: ma ancora una volta credendoci insieme, possiamo farcela”. Un appello vago che ha gettato nello scoramento i dipendenti. “È davvero paradossale ritrovarsi dopo così poco tempo ancora una volta senza una prospettiva”, ha detto Barbara Neglia, Segretaria Generale della Filcams Cgil Puglia. “È inaccettabile che gli organi di vigilanza del Minidello Sviluppo stero Economico, che appena la scorsa estate avevano permesso l’acquisto da parte della nuova società di quel rimaneva di che Mercatone Uno”, ha continuato, “non abbiano verificato la sostenibilità aziendale degli acquirenti. Oggi, con una lettera contraddittoria che bypassa le organizzazioni sindacali, si annuncia da un lato il concordato preventivo e dall’altro una curva del fatturato in lento ma costante rialzo. Qualcuno”, aveva concluso la Neglia, “dovrà dare delle risposte a questi lavoratori e alle loro preoccupazioni”.


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animali: “Disegno Di legge pericoloso” attualità

Pollice basso. Ddl animali d’affezione e randagismo della Regione. Per le associazioni animaliste è da rivedere

Si

è tenuta in Regione Puglia, l’audizione delle associazioni animaliste sul Disegno di Legge n. 15 del 21/02/2019, e, all’unanimità, oltre cento tra le più importanti associazioni nazionali e locali hanno evidenziato l’esigenza di modificarlo e integrarlo con importanti emendamenti. “Il DDL è lacunoso”, affermano le associazioni, in diversi punti, “poco attento all’aspetto psicologico degli animali e, in alcuni tratti, pericoloso in quanto rischia di incrementare la costruzione di altri canili che, tra l’altro, senza la previsione di opportuni limiti e strumenti di controllo, si presterebbero facilmente a diventare lager senza speranza per i cani ivi detenuti”. Oltre ad una serie di emendamenti tecnici, sono state formulate anche alcune proposte sull’introduzione di principi fondamentali relativi, ad esempio, alla definizione di animale d’affezione. Non sono mancati suggerimenti per ridurre la spesa pubblica nel rispetto della dignità e dei diritti degli animali. Gli stessi componenti della commissione consiliare regionale hanno riconosciuto la validità del lavoro presentato. Il prossimo step è fissato per il 2 maggio data in cui saranno presentati gli emendamenti che “si auspica accolgano le istanze delle associazioni animaliste”. “Le richieste delle associazioni non potranno essere ignorate”, fanno sapere dal Caap, Coordinamento Associazioni Animaliste Pugliesi, “se non altro per la misura in cui le stesse si sono riunite dinanzi alle istituzioni competenti e, con una svolta epocale, si sono dette con un’unica e condivisa voce, allo scopo di un contrasto senza quartiere allo sfruttamento degli animali, alle zoomafie e agli sprechi di denaro pubblico”. Il Caap ha infine postato sulla sua pagina facebook: “Basta con lo sfruttamento degli animali, più dignità e tutela per gli stessi e basta con gli sprechi di denaro pubblico, che alimentano affari e zoomafia”.

una famiglia per django

jango é un bellissimo e dolcissimo, affettuoso cagnolino dal manto nero e dagli occhi nocD ciola. Cucciolo, di taglia medio piccola ha un ca-

rattere allegro, socievole e mansueto. Lo incontriamo sempre da un mese a questa parte sul ciglio di una strada (sulla Tricase – Alessano), ci piacerebbe tanto che avesse una casa e qualche coccola di cui ha tanto bisogno. É stato già abbandonato una volta, si prega quindi di valutare bene il proposito di adottare un cane, é sempre e comunque un impegno anche se remunera profondamente sotto il profilo dell’affetto. Solo per amanti animali. Info: 0833/782728 (Vigili Urbani Alessano) e 327/9484867 (Guardia zoofila)

dai Comuni

20 aprile/3 maggio 2019

“Più rispetto per Depressa!”

La protesta. “Chiudono la Materna e niente più campus estivi” Nunzio Dell’Abate: “Frazioni buone solo per slogan elettorali”

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alla frazione tricasina monta la protesta per la conversione di quella che una volta era la Scuola Materna Risa Bramato in un deposito, per dirla come chi scrive. “L’estate è ormai alle porte”, leggiamo in una lettera pervenutaci dalla frazione, “molte famiglie cominciano ad attivarsi per il periodo successivo alla fine della scuola. Fortunatamente, rispetto al passato, sono tanti i campo-scuola organizzati, ma sempre più affollati e non sempre adatti ai bambini più piccoli. Lo scorso anno, a luglio”, si ricorda nella missiva, “venne organizzata una bella iniziativa,a misura di bambino (anni 3-7) nella scuola dell’infanzia. Soddisfatti dall’esperienza, anche quest’anno, ci siamo rivolti alla stessa associazione per chiedere che venisse riproposta. Ci è stato risposto che, nonostante ci si stesse già attivando in tal senso, non se ne poteva fare nulla, non avendo a disposizione un luogo “adeguato a quella fascia d’età”. Questo perché “l’unica struttura di Depressa ancora organizzata con ambienti è arredi adatti ai nostri figli è stata per la seconda volta sacrificata. Non bastava”, aggiungono, “aver perso una scuola (e tanto altro ancora). Ora ci è stata tolta anche la possibilità di beneficiare di importanti attività estive a sostegno delle famiglie. Se quella scuola avesse avuto un migliore utilizzo , avremmo rinunciato alle nostre misere esigenze, sapendo che si stava facendo qualcosa di più grande. Invece no”, denunciano, “quella scuola dovrà dimenticare le voci allegre dei nostri bambini, perché da qualche settimana è stata trasformata in un silenzioso deposito. E, se,come dice il proverbio, non c’e due senza tre”, l’amara conclusione, “cosa sarà riservato ancora in futuro alla sempre più depressa Depressa?”. Sulla vicenda ha posato il cappello anche il consigliere di opposizione Nunzio Dell’Abate che attacca frontalmente: “Lo scorso anno l’amministrazione comunale ha scelto scientemente di calare il sipario sull’ultimo presidio scolastico rimasto in piedi a Depressa, cancellando di fatto il di-

ritto all’istruzione nella Frazione. Quest’anno”, accusa, “ha deciso di trasformare quella scuola di eccellenza in un deposito, compromettendo seriamente il diritto alla socialità ed alla crescita formativa dei bambini di una comunità sempre più abbandonata a se stessa. E già”, sospira amaro, “perché, grazie all’encomiabile sforzo e mobilitazione di genitori ed associazioni locali, si sentivano ancora riecheggiare, se pur in misura ridotta, le voci festose di tanti bambini”. Difatti, diverse e variegate sono state le attività a sostegno delle famiglie con funzioni ricreative e socio-educative, quali ad esempio laboratori di canto e di lettura, con cadenza anche settimanale, per finire al campus estivo dello scorso anno a favore dei bambini meno abbienti, che si stava per bissare. Attività favorite dal buono stato della struttura, di recente ristrutturazione e completa di arredi e materiali didattici. “Ora tutto chiuso per deposito, senza alcun preavviso ed il minimo di condivisione con la comunità locale”, continua nella sua invettiva Dell’Abate, “in questi giorni presenteremo una interrogazione consiliare al sindaco, chiedendo le motivazioni di tale provvedimento e l’invito a rivederlo. Ma dopo due anni di mandato”, conclude con una stoccata, “abbiamo compreso che la valorizzazione e la ripartenza dalle Frazioni era solo un suo slogan elettorale”.


20 aprile/3 maggio 2019

attualità

Il nuovo Consiglio provinciale

La proclamazione. I nuovi consiglieri provinciali a Palazzo dei Celestini Dell’Abate il più votato. Minerva: “Avrò bisogno di ognuno di voi”

“Un

grazie va a tutti coloro i quali si sono candidati, anche a quelli che non sono stati eletti, perché si sono messi in gioco e lo hanno fatto con spirito costruttivo. A voi 16 eletti va il mio più sincero in bocca al lupo perché avrò bisogno di ognuno di voi”, con queste parole il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva ha salutato oggi il nuovo Consiglio provinciale. La nuova assise, frutto della consultazione elettorale del 7 aprile scorso, ha fatto il suo ingresso ufficiale a Palazzo dei Celestini con la cerimonia di proclamazione, a cura del segretario generale dell’Ente Angelo Caretto. “La giornata di domenica è stata una giornata di festa e di partecipazione”, ha detto il presidente, “con questa legge elettorale la paura è sempre quella di allontanare i cittadini dalle istituzioni, però il fatto che oltre il 90 per cento dei consiglieri comunali si siano recati a esprimere il proprio voto significa che si torna a sentire l’esigenza di avere un Ente che possa essere capofila rispetto all’organizzazione dei Comuni e alle vertenze di questo territorio che insieme stiamo provando a portare avanti”. Ha aggiunto poi: “Un ringraziamento di cuore va ai consiglieri uscenti. Io sono novello quasi come molti di voi, da sei mesi ho l’onore di rappresentare quest’Ente, dove ho trovato il Consiglio provinciale che ha accompagnato il presidente Gabellone fino alla fine del suo mandato. Ho provato a raccogliere tutti gli esempi positivi che da lui sono stati lasciati e devo ringraziare i 16 consiglieri uscenti per avermi accolto come il loro presidente e per avermi dato una mano importante nell’organizzazione politica e amministrativa di questo primo periodo”. “Come sapete sono anche sindaco di una città importante e ho bisogno di una squadra di lavoro che supporti e sorregga la nostra attività. La Provincia è grande, nonostante le competenze siano rimaste poche, ma gli spazi da occupare con una buona politica istituzionale sono ancora molto larghi e, anzi, abbiamo l’esigenza di rafforzarli per dare una voce comune a questo territorio, così come accaduto nel

caso della xylella o in altre situazioni”. “Al di là delle deleghe che deciderò di assegnare”, ha concluso il presidente Minerva, “sarà necessario il coinvolgimento di tutti, dove il contributo di ognuno di voi sarà fondamentale per la buona immagine della Provincia all’esterno e la buona riuscita della nostra attività amministrativa. Sarà un percorso entusiasmante. Ora rappresentate non solo le vostre amministrazioni. ma avete insieme a me l’onore di rappresentare questo territorio straordinario che ci ha dato i natali e che abbiamo il dovere di preservare e rafforzare”. Il Consiglio provinciale è composto da: Nunzio Dell’Abate (il tricasino con 6.152 voti è risultato essere il consigliere provinciale più suffragato fra tutti i candidati delle 3 liste), Dina Manti (Corigliano d’Otranto), Ippazio Morciano (Tiggiano), Federica Esposito (Tricase), Massimiliano Romano (Matino), Germano Santacroce (Taviano), Fabio Tarantino (Martano), Daniele Piccione (Nardò), tutti di Salento Bene Comune; Renato Stabile (Lizzanello), Damiano Longo (Poggiardo), Massimo Martella (Nociglia), Stefania Oltremarini (Gallipoli), Giovanni Tundo (Galatone) della lista Insieme per il Salento; Antonio Tondo (Nardò), Fernando Leone (Guagnano), Guido Stefanelli (Scorrano) della Civica Salento.

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galatina: patto per la lettura

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La Città che legge. L’assessore Dettù: “Fermento culturale che coinvolge le fasce più giovani”

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opo aver ottenuto il riconoscimento di “Città che legge”, Galatina si impegna a sottoscrivere il “Patto locale per la lettura”. Obiettivo principale è quello di avviare azioni condivise e orientate all’incremento e alla diffusione della lettura sul territorio, coinvolgendo tutti i soggetti interessati. L’amministrazione comunale avrà il compito di incentivare le adesioni al “Patto locale per la lettura” e a sostenere tutte le azioni e i programmi ad esso coordinati. Possono aderire al “Patto della lettura della Città di Galatina” gli Istituti d’Istruzione di ogni ordine e grado, le Scuole dell’Infanzia pubbliche e private, gli Istituti, Enti, Associazioni culturali e di volontariato, le Ludoteche, gli Editori, i Librai, i liberi professionisti (quali educatori, psicologi, giornalisti, ecc.) i soggetti del Terzo Settore, gli autori e lettori organizzati in gruppi e/o Associazioni, i cittadini, che dimostrino di aderire ai principi del Patto e che svolgano o vogliano svolgere attività di promozione della lettura. Tutti i firmatari del Patto devono avere a cuore alcuni principi cardine: la conoscenza è un bene comune, il libro e la lettura sono strumenti insostituibili di accesso alla conoscenza e la promozione degli stessi crea una rete territoriale delle professionalità più direttamente coinvolte, rappresentando il fine comune delle Istituzioni pubbliche, della società civile e del mercato. “Il Patto per la lettura”, dice l’assessore al Polo Bibliomuseale Cristina Dettù, “si innesta nel solco di una serie di politiche culturali che questa amministrazione persegue sin dal primo giorno, in linea con la programmazione strategica della Regione. Dopo aver ottenuto il finanziamento di 2 milioni di euro per la Community Library (i cui lavori partiranno nei prossimi mesi), l’azione di promozione della lettura e delle spazi della biblioteca “Siciliani” rappresenta un punto imprescindibile della politica culturale dell’amministrazione Amante. E tanto deve essere per una città come Galatina, ricca di storia, cultura e tradizione. A ciò si aggiunge un fermento culturale che coinvolge le fasce più giovani della popolazione: ne è prova la presenza importante di piccoli, giovani studenti e famiglie all’interno della biblioteca Siciliani. Ciò”, conclude l’assessore Dettù, “è motivo di orgoglio per tutta la città, oltre che un servizio essenziale”.


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appuntamenti

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20 aprile/3 maggio 2019

Il Màndala, dal Raduno e marcia antixylella Salento verso una Giovedì 25 aprile. Con il Movimento Olivicoltori Terra nuova coscienza d’Otranto: ore 9 Strada Statale 16, uscita per Giurdignano A A #ulividelSaleNtopatRimoNioditutti attualità

Giurdignano è stato organizzata dal Movimento Olivicoltori Terra d’Otranto una manifestazione contro la Xylella e l’immobilismo che blocca chi vive di olivicoltura e tutto il sistema economico connesso: si terrà giovedì 25 aprile il raduno di protesta pacifica che “non si pone in contrasto con nessun gruppo o associazione che operino per lo stesso intento” ma che “contesta chi continua a non ascoltare le esigenze degli agricoltori, le vere vittime di questa malattia, coloro che veramente stanno subendo tutte le conseguenze economiche ed il mancato guadagno”. Il Movimento degli Olivicoltori si darà appuntamento alle 9 del mattino presso la Strada Statale 16 che da Maglie porta ad Otranto, all’uscita di Giurdignano, per far sentire in modo forte la propria voce. Nonostante il decreto ministeriale dovrebbe essere approvato a giorni, sono stanchi del mancato ascolto e dei continui rinvii in questo stato di calamità e, per farsi sentire, marceranno pacificamente verso Otranto. All’ingresso di Giurdignano, un paese dell’entroterra Idruntino le cui campagne e zone sono state colpite dalla Xylella, è stato individuato un terreno in cui alle ore 9,00 gli Olivicoltori

di tutto il territorio e dei vari Comuni si ritroveranno con i loro trattori e mezzi di lavoro e, costeggiando i terreni agricoli giurdignanesi, marceranno lentamente verso la vicina Otranto, storica città e punto di riferimento del territorio, dove ad essere colpiti non sono solo gli ulivi, ma, anche, le piantagioni delle barbatelle. Nel corso della giornata, fiancheggiando il territorio, si ritornerà a Giurdignano. In un clima di solidarietà e condivisione della problematica è nato un vero e proprio Movimento di Olivicoltori della Terra d’Otranto esteso a diversi Comuni e costituito da una notevole molteplicità di agricoltori, che da anni già si riuniscono per combattere in-

sieme e per cercare di trovare, uniti, una soluzione. “La Xylella”, dichiara il sindaco di Giurdignano Monica Gravante, “è una malattia che ha colpito il nostro territorio e, dopo anni, continua ad estendersi mietendo vittime: gli alberi d’ulivo secolari, tramandati da generazione in generazione, che hanno caratterizzato il territorio costituendo per secoli la primaria fonte di economia per tutte le famiglie. Oggi è divenuto un dramma di risonanza Nazionale e non può più lasciare nessuno nell’indifferenza! Come sarà la Nostra Giurdignano senza ulivi? Come sarà il Salento senza ulivi?”, si chiede il primo cittadino. E ancora: “Cosa faranno i frantoiani, gli olivicoltori, i potatori? Una vera e propria crisi di identità, uno sconforto ed una sofferenza profonda mi unisce fortemente al Movimento. Ci muoviamo uniti e dandoci forza a vicenda e facendo appello a tutti coloro che sono sensibili al bene del territorio. Chiediamo, pertanto, che tutti si uniscano alla nostra voce così che possa divenire unica e forte e possa superare qualsiasi confine, perché”, conclude la Gravante, “il tempo è scaduto e le risposte devono arrivare senza più rinvii”.

nna Accogli, salentina originaria di Botrugno (vive a Milano da tempo per lavoro), ha partecipato a Somma Lombardo, al percorso artistico e culturale, “Un giro intorno al mondo”. La Accogli nell'occasione ha fatto riferimento al suo libro “Il Màndala. Verso una nuova coscienza. Un percorso illustrato”. Il màndala è un simbolo spirituale e rituale che rappresenta l’universo. Non solo una forma d’arte, i mandala sono usati in numerose tradizioni spirituali, ma soprattutto nell’Induismo e nel Buddismo, per focalizzare l’attenzione, per definire uno spazio sacro e per aiutare la meditazione. Nella tradizione buddista i mandala vengono disegnati con sabbie colorate e poi distrutti, a simboleggiare l’impermanenza del mondo materiale. Oggi il termine mandala è molto conosciuto anche in Occidente ed è entrato nell’uso comune per indicare motivi geometrici, diagrammi e disegni circolari che rappresentano simun microcosmo bolicamente dell’universo, usati in vari ambiti (dalle pratiche spirituali alla psicologia) per ritrovare calma, equilibrio e pace e, in ultimo, aumentare la consapevolezza di sé. “Alla richiesta di amore”, scrive Anna Accogli, “ho risposto nel riposo dedicandomi all’ascolto sempre più profondo di me e iniziando a riconoscere le strutture mentali condizionanti, studiando e riconoscendo l’aspetto mentale, la sua struttura, la sua forza nell’aspetto positivo e nell’aspetto condizionante e soprattutto attraverso la scrittura dando voce alla parte autentica di me che voleva farsi sentire, ma che avevo

soffocato con atteggiamenti rigidi di chiusura. Avevo già iniziato da anni un percorso di conoscenza nella mia sete di verità”, aggiunge la scrittrice salentina, “la mia anima mi aveva già indirizzato verso un percorso di crescita spirituale e, in particolare, grazie alla pratica e allo studio della terapia vibrazionale di Baba Bedi e alla ricerca dei miei talenti e all’applicazione di essi, avevo fatto un po’ di strada nella conoscenza di me stessa. Così nei lunghi giorni di riposo mi dedicai al talento della pittura. Inizialmente i miei disegni erano semplici, ma sempre più sul foglio apparivano forme che mi incuriosivano e ogni volta che mi accingevo a disegnare, dentro di me, nasceva una gioia interiore, una contentezza, come una danza interiore che contrastava con la mia rigidità esteriore. Iniziai ad interrogare i miei disegni (...)”. Un percorso illustrato quello di Anna Accogli da leggere e… meditare.


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realtà virtuale

I luoghi della storia del Salento in un click

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storia 2.0

VR Memory. Resi fruibili attraverso la realtà virtuale alcuni siti di interesse storico difficilmente raggiungibili Lo scopo è quello di creare una libreria digitale dei siti storici che caratterizzano il nostro territorio

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passione di un gruppo di amici per le tecnologie e l’arte uniti ad un amore viscerale verso il territorio Pugliese e Salentino in particolare, sono stati gli ingredienti che hanno dato vita all’associazione VR Memory. “La nostra associazione”, spiega Simone Potenza di Taurisano che, insieme a Andrea Barba di Alezio, Chiara Sarcinella di Racale ed Enrico Piscopiello di Melissano, cura il progetto VR Memory, “nasce grazie all’iniziativa Pin promossa dall’assessorato alle Politiche Giovanili della Regione e Arti; lo scopo principale dell’associazione è quello di rendere fruibili attraverso la realtà virtuale alcuni siti di interesse storico difficilmente raggiungibili o con barriere architettoniche tali da impedirne l’accesso da parte di soggetti diversamente abili, dando vita a delle vere “esperienze” in realtà virtuale fruibili attraverso l’utilizzo dei più comuni smartphone abbinati ad un visore di tipo cardboard (un accessorio economico e alla portata di tutti del costo di pochi euro), o in alternativi visionabili sotto forma di video 360° su dispositivi di tipo smartphone tablet o pc”. Nell’ambito del progetto finanziato VR Memory ha realizzato quattro esperienze in realtà virtuale. “Abbiamo inoltre in programma”, anticipa Simone Potenza, “il lancio di una campagna di crowdfunding per poter rendere visitabili con questa tecnologia anche altri siti. Il fine ultimo sarà quello di creare una libreria digitale in realtà virtuale in continua crescita”. Le “memorie digitali” realizzate faranno parte di una raccolta che potrà essere visualizzata da chiunque in qualsiasi parte del pianeta. Inoltre la realtà virtuale verrà proposta alle aziende operanti nel settore dell’accoglienza turistica e della valorizzazione del territorio e dei suoi processi o prodotti come strumento promozionale.

il fRaNtoio ipogeo li CuRti Di meliSSaNo

la CRipta di SaNt’aNtoNio abate a NaRdò

Antica chiesa-cripta rupestre di età bizantina negli antichi testi denominata “Santus Antonius de la Gructa” e localmente conosciuta come “Sant’Antonio di Fore”, risalente secondo le fonti più accreditate e da un accurato studio degli affreschi presenti al suo interno, al periodo a cavallo tra la fine del XII e l’inizio del XIV secolo.

Tour virtuale del frantoio ipogeo Li Curti, situato nell’omonima contrada a Melissano e risalente probabilmente al XV secolo, al cui interno sono presenti diverse macine due delle quali di probabile datazione settecentesca oltre a dei torchi alla calabrese risalenti al XVI sec. e basamenti di torchi alla genovese risalenti al XVIII sec.

il SaNtuaRio di SaNta maRia di leuCa del belvedeRe

Conosciuto anche come Leuca Piccola a Barbarano (Morciano di Leuca), il Santuario fu costruito tra il 1865 e il 1709 dal barone Annibale Francesco Capece. Il complesso architettonico è situato lungo il tragitto che i pellegrini percorrevano per giungere al Santuario De Finibus Terrae di Santa Maria di Leuca. Conosciuto anche con il nome di Leuca Piccola, venne concepito come luogo di preghiera e di ristoro in quanto era dotato non solo di ambienti religiosi ma anche di locali destinati al riposo e al ristoro dei pellegrini e degli animali. I pellegrini che vi giungevano riposavano durante la notte nei grandi sotterranei, appositamente scavati, per poi ripartire alla volta di Leuca alle prime luci dell’alba. La chiesa è un importante esempio di architettura rinascimentale ed è preceduta da un pronao a grandi arcate addossato alla facciata. L’interno è arricchito da affreschi del 6700m raffiguranti San Lazzaro, Santa Lucia, Sant’Oronzo, Santa Barbara, Santa Marina,

San Francesco da Paola, San Pasquale Baylon, San Gennaro e San Leonardo. Pregevole è la volta affrescata con le figure dei quattro evangelisti uniti dalla sigla JHS scolpita sulla chiave di volta. Attorno all’edificio sacro sono presenti le mangiatoie, i resti del frantoio del vino, il grande arco che introduceva nel campo dove si teneva la fiera, le rimesse per il ricovero dei cavalli e i ruderi della locanda sul cui prospetto una lastra di pietra recava incise le 10P col significato: “parole poco pensate portano pena perciò prima pensare poi parlare”. L’attuale lastra riposizionata nel 199 sostituisce l’originaria rubata.

le pRigioNi di tRiCaSe

Tour Virtuale delle Prigioni di Palazzo Gallone, situate all’interno della Torre Grande detta anche “Turris Magna” o “Torre della Fame” (nome dovuto all’esistenza delle stesse prigioni) eretta intorno agli anni 1401-1406 ad opera di Raimondello Orsini dei Balzo Principe di Taranto, all’interno delle quali si possono visionare preziosi graffiti raffiguranti figure umane, iscrizioni, imbarcazioni e animali.


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aspettando Pasqua

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20 aprile/3 maggio 2019

“Un salentino su tre da considerare povero” l’intervista

di giuseppe Cerfeda

i Nuovi poveRi

don attilio mesagne

Sono coloro che si separano e sono costretti a lasciare casa, senza potersi permettere un altro tetto o da mangiare. Se poi accade a qualcuno che nel frattempo ha anche perso il lavoro…”

Don Attilio Mesagne. Il direttore della Caritas Diocesana leccese: “Dei circa 800mila abitanti della provincia almeno 250mila non arrivano ai 6-7 mila euro l’anno. La fascia di età più colpita quella tra i 40 e i 60 anni”

S

criveva il nostro Santo Vescovo Don Tonino Bello che “la pace è dono. Anzi, è «per-dono». Un dono «per». Un dono moltiplicato. Un dono di Dio, che, quando giunge al destinatario, deve portare anche il «con-dono» del fratello. Solo chi perdona può parlare di pace. E a nessuno è lecito teorizzare sulla non violenza o ragionare di dialogo tra i popoli o maledire sinceramente la guerra, se non è disposto a quel disarmo unilaterale e incondizionato che si chiama «perdono»”. Come sarebbe fantastico un mondo senza odio, senza illegalità morali ‘e civili; una umanità “innamorata” dell’uomo; una umanità che coltiva il perdono come la prova più grande d’amore e di fiducia da consegnare a chi ci ha fatto del male. Il perdono ricevuto e donato è festa di risurrezione reciproca, è Pasqua totale. Un’occasione anche di festa per noi occidentali che, però, dovrebbe ricordarci che basta volgere lo sguardo per scorgere chi è in difficoltà. Non parliamo di mondi lontani e realtà astratte perché come conferma don Attilio Mesagne, direttore della Caritas dell’Arcidiocesi di Lecce, nell’intervista che segue “un salentino su tre è da considerare in stato di indigenza”. A pagare gli effetti della recessione è soprattutto il ceto medio. Famiglie un tempo agiate, si trovano sempre più spesso a farsi i conti in tasca per non superare il tetto delle spese mensili. Così mettere da parte i risparmi diventa sempre più arduo. In provincia di Lecce, sono 6.670 i contribuenti con un reddito imponibile minore o uguale a zero euro, grazie agli oneri deducibili e detraibili. Ci sono ben 216.936 contribuenti con un reddito imponibile da zero a 10mila; 87.538 contribuenti con un reddito imponibile da 10mila a 15mila; 117.099 contribuenti con un reddito imponibile da 15mila a 26mila; 70.939 contribuenti con un reddito imponibile da 26mila a 55mila; 5.621 contribuenti con un reddito imponibile da 55mila a 75mila; 4.020 contribuenti con un reddito imponibile da 75mila a 120mila; 1.364 contribuenti con un reddito imponibile superiore ai 120mila euro. Guardando alla tipologia di reddito sono 252.517 i lavoratori dipendenti e assimilati (contro i 243.431 dell’anno prima). Il reddito medio è di 15.323 euro (contro i 15.554 euro dell’anno prima).

S

pesso non ci accorgiamo del fratello che ci è accanto ed è in difficoltà. Eppure anche nel Salento sono in tanti sulla soglia della povertà o che quella soglia l’hanno già varcata. Cosa si può fare in concreto per loro? “Anzitutto dobbiamo sentirti tutti fratelli e sorelle senza darlo per scontato. Spesso mi sento dire: che c’entriamo noi italiani ed europei con l’americano, l’australiano, l’africano, lo srilankese, ecc.? In questo mondo ci sono tante etnie, tanti Stati, tante tribù e tante religioni. Ma la razza, la specie, resta sempre una, quella umana. Per chi crede la famiglia è solo una, la grande famiglia di Dio”. Lei sottolinea sempre, “per chi crede” ed ama ripetere che la religione si propone e non si impone… “Dio va proposto non imposto! Meno che meno in nome di Dio onnipotente e misericordioso si possono tagliare le gole, si può sparare addosso alle persone, e togliere loro la vita. Dobbiamo essere educatori, non fanatici. Da educatori dobbiamo veicolare verso il rispetto delle coscienze, verso la libertà. Una persona è davvero matura solo quando è capace di compiere atti liberi, quindi responsabili, giusti e amorosi. Se tutti ci orientassimo verso il rispetto di ogni etnia, Stato, cultura e religione, tante storture non ci sarebbero. Resto convinto che il fanatismo religioso sia più diabolico di quello politico”. Sarebbe un gran passo avanti ma forse non basterebbe… “C’è grande disparità sociale. Dovremmo lavorare tutti insieme, istituzioni, parrocchie, associazioni ed anche i cosiddetti atei”. Quello sugli atei è un altro tratto distintivo del suo pensiero. “Resto dell’idea che non esiste una persona totalmente religiosa! Allo stesso modo non esistono atei al 100 per cento. Siamo tutti in bilico. In ognuno di noi esiste un angoletto di ateismo ed un altro di religiosità; uno di bontà ed uno di cattiveria, uno di povertà ed uno di ricchezza, uno di amicizia ed uno di inimicizia... Questo fa bene a tutti perché tali dicotomie impediscono a chiunque di guardare gli altri dall’alto verso il basso. Invece stando tutti in bilico nessuno potrà puntare l’indice verso gli altri”. Diceva dobbiamo lavorare tutti in-

sieme… “Non per il benessere sfrenato che crea disastri sociali con una forbice troppo alta tra ricchezza e povertà, tra chi mangia troppo e chi non ha da nutrirsi. Dovremmo lavorare tutti insieme perché tutti, in ogni zona del mondo, si possa rimanere in piedi che è l’unico obiettivo ragionevolmente raggiungibile oggi: avere un tetto, un letto dove dormire, un piatto dove mangiare e la possibilità di vestirci ed acculturarci”. Abbiamo una stima dei dati delle persone in povertà in tutta la provincia? “Nel Salento siamo circa 800mila abitanti di cui almeno 250mila sono poveri. Lo dico senza difficoltà, la media è di uno su tre”. Non è una stima troppo pessimistica? “Quando dico poveri intendo che non si arriva ai 6-7 mila euro l’anno e i dati a quanto ci risulta sono questi”. Lei spesso parla di nuovi poveri. A chi si riferisce? “A coloro che, dai 40 ai 60 anni di età, perdono il posto lavoro e rischiano di non trovarlo più. Sono anche coloro che si separano e da un momento all’altro sono costretti a lasciare casa, ritrovandosi nel baratro, senza potersi neanche permettere un altro tetto o da mangiare. Se poi accade a qualcuno che nel frattempo ha anche perso il lavoro…” Tornando ai nostri poveri, qual è la fascia d’età più colpita? “Come già accennato quella dai 40 ai 60 anni. Si tenga anche presente che fino a qualche anno fa solo il 20% erano italiani e gli altri erano immigrati. Oggi gli italiani sono almeno il 40-45% del totale delle persone che versano in condizioni di indigenza”. Cosa fa per loro la Caritas diocesana? “Per loro, e non solo per loro, la Caritas a Lecce conta 12 mense, cinque diurne e 7 serali. Eroghiamo ogni giorno circa 600 pasti tra colazione, pranzo e cena. Tra i nostri ospiti che accogliamo senza chiedere nulla, neanche le generalità perché il cibo non è proprietà privata”. Quello dei migranti e dell’accoglienza resta un tema di grandi attualità e confronto. Qual è la sua posizione in merito? “Basta fare distinzioni tra italiani e immigrati. Sempre per chi crede, si faccia riferimento all’Antico Testamento (Salmo 23) dove è scritto: “Del Signore

è la terra e quanto contiene, l’universo e i suoi abitanti”. In queste poche parole sono affermati i diritti fondamentali dell’uomo: la libera circolazione delle idee e delle persone, perché tutto ciò che appartiene a Dio appartiene a tutti gli uomini”. Come si può approfondire sul sito internet www.caritaslecce.it, la caritas diocesana leccese offre servizi come: il Centro di ascolto diocesano (offre sostegno morale e materiale, assistenza pastorale e orientamento al lavoro); l’Emporio della Solidarietà (per la distribuzione di prodotti alimentari); il Prestito della Speranza (per l’erogazione di finanziamenti a tasso agevolato); il Centro di ascolto antiusura; la Fondazione Casa della Carità di Lecce (offre servizio di accoglienza notturna per uomini, mensa, docce, consulenza medica e legale); il Servizio Gerico presso la Parrocchia “San Massimiliano Kolbe” (si rivolge a persone indigenti senza fissa dimora, assicurando una “Dimissione ospedaliera protetta” nel periodo di convalescenza a chi versa in condizioni di non autosufficienza); la Casa “San Vincenzo De’ Paoli” (accoglienza notturna per uomini); la Casa di accoglienza “S. Caterina Laboure” presso l’Ospedale Vito Fazzi (una foresteria che offre accoglienza ai parenti dei degenti che risiedono fuori zona e a pazienti, italiani e stranieri, indigenti in cura presso il nosocomio garantendo vitto e alloggio); la Bimbulanza (servizio gratuito, offerto dall’Associazione Cuore e Mani Aperte); l’Ufficio diocesano Migrantes (assistenza religiosa ai migranti, italiani e stranieri, promuovendo opere di accoglienza fraterna, in un clima di convivenza pacifica); il Gruppo di Volontariato Vicenziano presso le Suore Vicenziane, (centro di ascolto e sostegno morale e materiale); servizi di assistenza sanitaria, psicologica e sociale e di consulenza legale (come Centro di ascolto diocesano e Avvocato di strada, servizi per la formazione allo studio e la promozione del lavoro. Ovviamente ogni Caritas diocesana, anche quelle di Otranto, Nardò-Gallipolie Ugento-S.M. di Leuca si adopera per i più bisognosi ed offre tutta una serie di servizi.


20 aprile/3 maggio 2019

appuntamenti

KHE, 4 volte show cooking a Tricase

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in cucina

Corso per operatore della Ristorazione. La società di formazione e consulenza nell’ambito dell’attività stageriale extracurriculare promuove incontri con Antonio Guida ed altri chef rinomati ai Fornelli di Teresa

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reparazione pasti è un corso per operatore della ristorazione promosso nell’ambito dell’attività stageriale extracurricolare da KHE formazione e consulenza. Quattro incontri di show cooking previsti per il 24 e il 30 aprile e per il 6 ed il 16 maggio, tutti da tenersi presso il ristorante I Fornelli di Teresa in via Giuseppe Tartini, 17 a Tricase. Mercoledì 24 aprile, alle 9,30, l’incontro con lo chef Antonio Guida executive chef del Seta Mandarin Oriental di Milano, due stelle Michelin. Martedì 30 aprile, alle 9,30, incontro con Biagio Bleve chef president de I Fornelli di Teresa. Lunedì 6 maggio, sempre alle 9,30, incontro con Federico Dell’Omarino, executive sous chef del Seta by Antonio Guida. Giovedì 16 maggio, dalle 9,30, l’incontro con Nicola Di Lena, Pastry Chef del Seta By Antonio Guida.

attività stageria extracurriculare

Tra le più preoccupanti fragilità della società complessa vi è certamente la condizione marginale e rassegnata delle giovani generazioni, per le quali si aprono scenari ancora inesplorati e inediti. Il disorientamento delle famiglie, la perdita di autorevolezza della scuola, la frattura ormai sedimentata del dialogo intergenerazionale, contribuiscono a delineare una condizione di sofferenza o di inconsapevolezza quando non è invece indirizzata a comportamenti e scelte pre-devianti o autolesioniste. Un contesto diffuso adultocentrico, distaccato e diseducante, impoverito, che genera NEET e attese senza senso. Vi sono certamente sforzi per recuperare su questo futuro compromesso ma non aiutano altre distrazioni come i social e le generazioni sempre connesse, che svalutano anche relazioni fondamentali emotive e affettive. Si sfilacciano legami e sono difficili i percorsi per riannodarli. Mancano oltretutto figure di adulti di riferimento che abbiano un carisma positivo e un ruolo nell’immaginario collettivo sociale e giovanile prima di tutto. KHE Società Cooperativa investe le proprie risorse materiali e immateriali sul contrasto alla povertà educativa in prima istanza, al fine di lastricare il percorso verso la dimensione lavorativa di consapevolezze culturalmente radicate e interiormente strutturate. L’Italia è riconosciuta in tutto il mondo come culla dell’arte, della cultura, della storia, ma anche della cucina e dei suoi prodotti, trasformati dai suoi chef in piatti strepitosi, che hanno segnato un tratto identitario eccezionale del nostro paese. I talent dedicati allo show cooking sono tra i programmi più visti da ogni età, e il “social food” è diventato un elemento importante di condivisione e aggregazione di questo momento storico. KHE progetta da tempo, in partenariato con Istituti alberghieri ed aziende del settore, percorsi formativi su ristorazione e dintorni, che offrono ai ragazzi eccezionali opportunità non solo formative ma anche e soprattutto lavorative. Infatti, l’attenzione progettuale si concentra molto sulle ricadute che la strutturazione di un corso di tal portata può generare sul riscatto sociale dei ragazzi, essendo spesso rivolto, come nel caso del corso in erogazione di “Operatore della Ristorazione – ind. 1: prepara-

zione pasti”, Avviso Pubblico “OF/2016 Offerta Formativa di Istruzione e Formazione Professionale” a ragazzi minorenni che non hanno assolto l’obbligo scolastico a causa di problematiche di natura sociale o familiare. I percorsi formativi si districano fra il recupero della cultura materiale e degli antichi metodi di preparazione dei cibi, all’importanza di un’alimentazione che punti sui prodotti locali di stagione, per cui si esaltano sapori e convenienza, al capire come investire sull’indotto (agricoltura, produzione, trasformazione, commercializzazione,conservazione, tipicità, innovazione), a come investire su una nuova politica dell’offerta di consumo (la ristorazione come accoglienza e come scambio di respiro ben più ampio della ristorazione, albergo diffuso, cibo e cultura, enogastronomia e globalizzazione), alla necessità di competenze adeguate e percorsi professionalizzanti certificati e tracciabili e così via. In questo quadro nasce l’esigenza di organizzare un’Attività Stageriale non didattica, come arricchimento motivazionale per spirito emulativo, con esponenti di spicco della cultura enogastronomica

di caratura nazionale ed internazionale. Il fiore all’occhiello del tour sarà l’incontro con lo chef Antonio Guida, due Stelle Michelin, executive chef del Seta – Mandarin Oriental di Milano. Per i nostri ragazzi un’opportunità per muoversi nel microcosmo non simulato dell’alta cucina, con un testimone/modello di eccellenza, dove il clima è rigore e ordine, abilità di progettazione e competenza nel lavoro coordinato e finalizzato, dalla preparazione alla somministrazione dei pasti.

lo chef antonio guida

antonio guida, due stelle michelin

Salentino di Depressa di Tricase, 46 anni, terminati gli studi alla scuola alberghiera, dal 1998 inizia come commis di cucina ad accumulare esperienze importanti in Italia, Francia e Asia: Pierre Gagnaire a Parigi, Enoteca Pinchiorri a Firenze e Don Alfonso a Sant’Agata sui due Golfi (Salerno). Il talento si perfeziona ancora per due anni, quando lavora come sous-chef della Terrazza dell’hotel Eden di Roma. Nel 2004 la grande occasione: approda da executive chef al Pellicano di Porto Ercole al Monte Argentario, ottenendo presto la stella Michelin, che diventeranno due nel 2010. Il blasone aumenterà ancora nel 2011, quando l’insegna otterrà le tre forchette nella guida del Gambero Rosso. Questo perché la cucina di Guida esibisce alla perfezione tutti i fondamentali e li mette al servizio di piatti di raro equilibrio. Soluzioni dai sapori netti, limpidi e mai velleitari. Un mestiere che dall’estate del 2015 riproduce nell’ambizioso progetto del ristorante Seta, incluso nel Mandarin Oriental Hotel di Milano. La stella Michelin è arrivata subito, il 10 dicembre dello stesso anno. L’anno successivo, la seconda. Piovono premi da ogni direzione: è Cuoco dell’anno al congresso di IdentitàMilano 2016 e lo stesso anno Seta ottiene il riconoscimento di Miglior carta dei vini e distillati della Guida di Identità Golose. E l’ascesa pare destinata a non arrestarsi. A novembre 2018 lo Chef Guida è stato nuovamente premiato con le Due Stelle dalla prestigiosa Guida Michelin 2019.

federico Dell’omarino

Federico Dell’Omarino nasce nel 1978 a Umbertide (PG). La passione per la cucina lo porta a frequentare la scuola alberghiera di Assisi, dove impara quella tecnica che andrà continuamente a raffinare grazie ad importanti esperienze in Italia e all’estero. L’esperienza presso Il Pellicano segna l’importante sodalizio con l’Executive Chef Antonio Guida, di cui diventa prima Sous Chef poi Executive Sous Chef. La loro collaborazione porta l’hotel ad ottenere due stelle Michelin, nel 2004 e nel 2010. Nel 2014, Dell’Omarino è chiamato da Chef Guida per seguirlo a Milano, dove si sta concretizzando il progetto gastronomico del nuovo Mandarin Oriental, Milan. Federico accetta e nel 2015 diventa Executive Sous Chef del ristorante gastronomico Seta e di tutta la proposta food del Mandarin Bar & Bistrot.

nicola Di lena

Nicola Di Lena, classe ’81,nato in Svizzera ma cresciuto in Puglia, ama da sempre l’arte della pasticceria: ancora studente, approfitta di ogni vacanza scolastica per raggiungere lo zio pasticcere Agatino, a Santa Teresa di Riva, in Sicilia, e imparare i suoi segreti. Dopo il diploma della scuola alberghiera, le esperienze formative in Puglia, a St. Moritz e a Cortina preparano la strada per il suo arrivo all’hotel Il Pellicano, a Porto Ercole, nel 2006. Entra così nella prestigiosa brigata dello Chef Antonio Guida come secondo pasticcere, affiancando il primo pasticcere Ivan Le Pape, per poi diventare capo partita dei dolci. Il periodo di formazione con il celebre Laurent Jeannin all’Epicure, ristorante parigino tre stelle Michelin, segna inevitabilmente il percorso di Nicola, che già nel 2007 diventa Chef Pasticcere al Pellicano. Da allora firma il finale perfetto per gli itinerari culinari di Antonio Guida, che non ha esitato a chiedergli di seguirlo a Milano, nella sua avventura gastronomica al Mandarin Oriental, Milan. Come Executive Pastry Chef di uno degli hotel più prestigiosi di Milano, Nicola Di Lena arricchisce l’esperienza degli ospiti del ristorante gourmet Seta con pane e grissini fatti in casa, oltre a deliziare gli ospiti con dessert che declinano la filosofia gastronomica del ristorante e a concludere in dolcezza con la sua selezione di piccola pasticceria. Anche il Mandarin Bar & Bistrot, il bar bistro dell’hotel, offre agli ospiti la possibilità di degustare le creazioni di Nicola: dai croissant e le torte della colazione alle monoporzioni servite a pranzo e cena, un delizioso omaggio all’eccellenza della pasticceria italiana tradizionale.


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eccellenze

Le eccellenze salentine del greco Si

a scuola

Alessano - Specchia: campionesse di volley Le studentesse dell’Istituto Comprensivo di Alessano – Specchia nate negli anni 2005 e 2006, partecipanti ai Campionati Studenteschi 2018/2019 (scuola media) alla categoria Cadette al Campionato “Pallavolo di I e II grado”, lo scorso 12 aprile a Bari, hanno conquistato il Titolo di campionesse regionali per la propria categoria. Guidate dagli insegnanti di educazione fisica Giuseppe Martella per Alessano e Maria Assunta Ciullo per Specchia, le giovani pallavoliste, alcune delle quali tesserate con il bianco verde Volley Specchia, nella fase provinciale leccese hanno incontrato e battuto le scuole di Cutrofiano, Ruffano, Casarano, superando in finale quella di Carmiano per 2-1. Mentre per la finale regionale hanno superato per 2-0 le ragazze di Canosa e in finale quelle di Mesagne con lo stesso risultato.

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Le Campionesse regionali sono: Elisa Pagliara, Alessandra De Blasi, Sofia Scarcia Bramato, Sara Rizzo, Eva Lucatelli, Giulia Marra, Asia Ardito, Marta Milello, Agnese De Carli, Elena Liso, Laura Cassano, Paola Sanapo e Martina Indino. Anche i cadetti dell’Istituto Comprensivo di Alessano - Specchia si sono qualificati alla fase regionale di Bari, dopo aver incontrato e superato i loro coetanei delle scuole di Ruffano e di Casarano e in finale quella di Surbo per 2-0, ma a Bari sono stati sconfitti dal Castellana Grotte per 2 set a 1. I giovani giocatori che hanno partecipato sono: Matteo Bello, Gabriele Costa, Gioele Elia, Gioele Imbrauglio, Alessio Imperato, Alessio Indino, Giuseppe Indino, Davide Marzo, Antonio Pedone, Mattia Potente, Manuel Rizzo, Giovanni Scarcia e Stefano Schirinzi.

è tenuta a Maglie la VI edizione dell’Agòn lyrikós, gara di traduzione dai lirici greci riservata agli studenti del IV e V anno dei Licei Classici italiani. Gli studenti che hanno ricevuto l’attestato di merito: 1° classificato sezione interna: Francesca Dollorenzo (“Capece” di Maglie); 2° interna: Maria Francesca Greco ( “Capece” di Maglie); 1° classificato sezione esterna: Anna Borrello (“Stampacchia” di Tricase), 2° esterna: Adriana Amato (“De Santis Galilei” di Manduria). “Il Capece”, spiega la dirigente Gabriella Margiotta, “dal 2014 bandisce annualmente una gara di traduzione poetica dai lirici greci cui partecipano studenti del IV o del V anno dei licei classici italiani e di scuole estere di pari grado, che mostrino particolare attitudine per la traduzione dal greco e, in particolare, consapevolezza e originalità nella resa dei testi poetici”. L’Agone è intitolato a Francesca Capece, la nobildonna che, destinando il suo lascito all’istruzione dei giovani, ha consentito la nascita dell’Istituto che da lei prende il nome. Per l’Edizione 2019, la prova è consistita nella traduzione di un testo di Sofocle Oed. Col. 1211- 1248 H. L loyd-Jones – N. G. Wilson. “La centralità della traduzione non solo dei consueti brani in prosa, ma anche di testi poetici, è, del resto, ben sottolineata nelle indicazioni nazionali sugli obiettivi specifici di apprendimento previsti dalla Riforma per il Latino e il Greco nel Liceo Classico”, aggiunge la prof.ssa Margiotta, “l’attività traduttiva, infatti, non deve essere sentita dallo Studente come meccanico

esercizio di applicazione di regole, ma come strumento di conoscenza di un testo e di un autore che gli consenta di immedesimarsi in un mondo diverso dal proprio e di sentire la sfida del riproporlo in lingua italiana. La Gara proposta dal nostro Liceo punta proprio a dar valore alla traduzione come sfida con se stessi, nella ricerca di soluzioni personali, talora originali di resa”. La commissione dell’Agón, costituita da docenti universitari degli atenei pugliesi ha avuto quest’anno come presidente Piero Totaro, Professore Ordinario di Lingua e Letteratura Greca e Direttore del Dipartimento di Scienze dell’Antichità e del Tardoantico dell’Università “A Moro”di Bari e, come commissari la prof.ssa Adele Filippo e il prof. Saulo Delle Donne dell’Università di Lecce. “La confluenza a Maglie di studenti e insegnanti provenienti dall’intera Regione”, conclude la dirigente scolastica, “è stata occasione per diffondere la conoscenza del territorio salentino. Il Progetto, proprio per tali ragioni, prevede, il coinvolgimento di Regione, Provincia, Comune di Maglie, Fondazione “Capece” ed altre associazioni culturali del territorio”.


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scuola di volo

Aeroporto di Galatina Il gioco delle tre carte

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ali tarpate?

Spostare l’attenzione per confondere le idee. Confermato che la 4^ fase addestrativa si dovrà spostare in Sardegna e con essa anche tutti i velivoli T346. Già prevista e non certo un potenziamento di Galatina la sostituzione dei vecchi MB 339 (le Frecce Tricolori) con i nuovi T345

S

olo qualche settimana fa avemmo modo di segnalare quanto fossero fondate quelle voci che, rilanciate dalla stampa nazionale ma soprattutto da alcuni organi di informazione di settore, parlavano di un progetto innovativo che riguarderà la formazione dei piloti militari italiani e stranieri. Ce ne occupammo perché l’Europarlamentare Raffaele Fitto ebbe modo di denunciare quanto sta per accadere ai danni dell’aeroporto di Galatina, sottolineando soprattutto le eventuali ricadute economiche negative che ciò comporterebbe per il territorio salentino. L’aeroporto di Galatina è un’eccellenza dell’Aeronautica Militare ma soprattutto è tra le migliori scuole di volo europee ed un sicuro punto di riferimento per tutta l’aerea del Mediterraneo e prova ne è il fatto che, in maniera continuativa, oltre a molti piloti europei provenienti da Grecia, Polonia, Austria ed anche dalla Francia, sulla base aerea salentina sono presenti allievi piloti del Kuwait, degli Emirati Arabi ed in passato anche dalla lontana Singapore. Si capisce quindi l’importanza di non abbassare la guardia su una così bella ed importante realtà per il territorio.

gli mb339

Ciò che preoccupa è un progetto (di cui però è stata sottoscritta solo la dichiarazione di intenti e quindi non è ancora del tutto operativo) che prevede lo spostamento a Decimomannu, a pochi Km da Cagliari, della 4^ fase addestrativa dei piloti (la più specializzata delle 4 previste) e con essa anche l’intera flotta T346 attualmente di stanza a Galatina. A queste preoccupazioni diffuse han cercato di rispondere con un comunicato tre parlamentari leccesi del Movimento 5 Stelle: il deputato Leonardo Donno, membro della Commissione Bi-

i nuovi t345

lancio, ed i senatori Valerio Iunio Romano e Cataldo Mininno, membri della Commissione Difesa. Facendo riferimento alla risposta da loro ricevuta dal Ministero della Difesa, chiariscono che “il trasferimento da Galatina a Decimomannu della fase di addestramento avanzata dei piloti militari italiani e stranieri non comporterà penalizzazioni in termini finanziari, di personale e di prestigio per il 61° Stormo ma è previsto anzi il potenziamento operativo”. Secondo i parlamentari pentastellati, dunque , “la Difesa ha spiegato che, con l’introduzione in servizio alla scuola di volo leccese del nuovo addestratore M345 e dei nuovi simulatori di volo supportati in loco da Leonardo S.p.A., si avrà una crescita dell’attività addestrativa del 61° Stormo fino al massimo sfruttamento delle capacità dell’aeroporto di Galatina e un incremento dell’attuale indotto in virtù dell’accresciuta presenza di frequentatori stranieri sul territorio e dell’occupazione del personale civile impiegato nell’industria a supporto dell’attività”. Sembrerebbe la fine (positiva e tranquillizzante) di una delle tante fake news che ci appropinquano. In realtà le

cose non stanno proprio così. Innanzitutto viene confermato che la 4^ fase addestrativa si dovrà spostare e con essa, come detto, anche tutti i velivoli T346 (e quando togli qualcosa, è intuitivo che non stai potenziando ma, appunto, togliendo qualcosa) e poi c’è un tentativo di fare quel che si definisce “il gioco delle 3 carte” e cioè spostare l’attenzione per confondere le idee. Non è infatti un mistero e nemmeno una novità che sulla base aerea di Galatina stiano per arrivare i nuovi velivoli T345 ma essi (che ovviamente non arriveranno in blocco) sono destinati a sostituire gli ormai anziani MB339 (gli aerei delle Frecce Tricolori); come dire: per ogni MB339 che diventa vecchio ed esce dalla linea di volo, arriva un T345 a sostituirlo. Messa così, si capisce subito che non stiamo parlando di potenziamento e quindi delle due l’una: o il gioco delle 3 carte lo ha fatto il Ministero ai politici (sarebbe grave ma anche, in verità poco probabile) oppure sono i politici locali che, qualora in buona fede, semplicemente non ci hanno capito molto, oppure (ma non vogliamo nenache pensarlo) il gioco delle 3 carte stanno provando a farlo a noi.


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cronaca

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Cannole: banda del buco, colti sul fatto e arrestati tre brindisini

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Colti sul fatto e arrestati mente tentavano di introdursi, da un buco praticato nel muro perimetrale, intorno alle 7 di questa mattina, nell’ufficio postale di Cannole. Si tratta di tre brindisini: G.R. N, 60 anni; S.Q., 52 anni; e O.S., 56 anni. Tutti con precedenti penali. I tre erano riusciti ad entrare nell’ufficio postale e al suo interno erano in attesa del direttore per mettere a segno la rapina.

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Tricase: studentessa bloccata nell’ascensore della scuola

Picchiava l’anziano zio, arrestato tutore legale

Incidente a Casarano: morto 62enne di Taviano

I carabinieri hanno arrestato Adriano Fasano, 55 anni, di San Donato di Lecce, per maltrattamenti in famiglia e lesioni. L’uomo che dal 2016, era tutore legale dell’anziano zio paterno, inabile, come suffragato dalle testimonianze di alcuni familiari, lo avrebbe più volte maltrattato fisicamente. Per questo motivo il 76enne zio il 28 marzo scorso era stato affidato ad una casa di riposo. Nella successiva perquisizione personale effettuata, Fasano è stato trovato in possesso di un coltello a scatto, con una lama di 17 cm, sequestrato. L’uomo è già stato associato al carcere di Lecce. Una studentessa è rimasta bloccata all’interno dell’ascensore della scuola ed è stata colta da crisi di panico: per liberarla è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco. E accaduto lo scorso 12 aprile all’IISS “Don Tonino Bello” di Tricase, all’orario di uscita da scuola, quando la ragazza di primo anno, che aveva un problema della caviglia e per questo camminava con le stampelle, ha preso l’ascensore per scendere al piano terra e recarsi all’uscita. L’ascensore, però, ha avuto un guasto e si è fermato con le porte serrate. A quel punto la giovane,

vistasi bloccata, è stata colta da una crisi di panico e così la dirigente scolastica ha immediatamente allertato pompieri e 118. Gli uomini del distaccamento di Tricase dei Vigili del Fuoco, giunti sul posto, hanno provveduto a far uscire la ragazza dall’ascensore e a tranquillizzarla, in attesa dei sanitari. Tutto fortunatamente si è risolto solo con un grosso spavento. La ragazza, infatti, si è prontamente ripresa e la scuola ha provveduto subito a far aggiustare il guasto e revisionare l’ascensore ora perfettamente funzionante.

è morto l’uomo rimasto coinvolto nel grave incidente automobilistico alle porte di Casarano il 9 aprile scorso. Fernando Caro, 62 anni, di Taviano non ce l’ha fatta ed è spirato in seguito alle gravi ferite riportate. Era a bordo della sua Mercedes, nei pressi del ponte che gli abitanti del posto chiamano “California”, quando si è scontrato con un camion proveniente dalla zona industriale e diretto verso il centro di Casarano. Le

Tablet, francobolli, snack e bibite. La notte folle di 4 (quasi) ragazzi Di notte i carabinieri di Scorrano hanno fermato quattro sospetti a bordo di una Fiat Punto nera, mentre si accingevano a fare rifornimento presso un distributore di benzina sito sulla SS 16. Visto l’atteggiamento allarmato dei quattro, si procedeva a una perquisizione che consentiva di rinvenire: oltre 300 monete per un totale di 102 euro; circa 200 francobolli di diverso valore; banconote per un totale di 130 euro; tre passamontagna, guanti in gomma e svariati arnesi da scasso; quattro cellulari e tre tablet nuovi; 14 schede telefoniche; vario materiale di cancelleria; tre buste piene di snack e bibite; un paio di manette del tipo in uso alle forze di polizia. I quattro giovani, tutti gravati da precedenti per rapina, furto e spaccio di stupefacenti, non erano in

grado di giustificare il possesso di tali oggetti. Dopo un paziente lavoro di ricognizione e con il supporto dei carabinieri di Soleto, gli inquirenti riconducevano il materiale e il denaro a due furti non ancora scoperti dalle vittime. In particolare risultava che i tablet, i cellulari e i francobolli erano stati rubati dal municipio di Castrignano dei Greci, insieme alle manette in dotazione al locale corpo di

Assalto armato al tabaccaio di Scorrano: arrestati tutti e tre i rapinatori

Arrestato nel barese il terzo complice della rapina al tabaccaio di Scorrano consumatasi lo scorso 23 gennaio. A Terlizzi i Carabinieri della sezione operativa del norm della Compagnia di Maglie, in collaborazione con il personale della Compagnia Carabinieri di Molfetta hanno tratto in arresto Mirko Gennaro, 24 anni, di Casarano. L’uomo, braccato dalle forze dell’ordine, si è presentato spontaneamente presso lo studio del proprio legale di fiducia, del foro di Trani, e si è consegnato ai carabinieri agli operanti. L’arrestato, assolte le formalità di rito, è stato associato presso la Casa Circondariale di Trani. Qualche giorno prima erano già stati arrestati gli altri due rapinatori. I fatti: il 23 gennaio scorso due individui travisati, di cui uno ar-

condizioni dell’uomo erano subito sembrate gravi, infatti era stato trasportato in codice rosso all’ospedale “Ferrari”. Il conducente dell’autoarticolato, invece, un uomo della provincia di Reggio Calabria che trasportava derrate alimentari, è rimasto illeso.

mato di pistola e l’altro di una spranga, avevano minacciato la titolare dell’esercizio commerciale per farsi consegnare l’incasso, armando di fronte a lei la pistola; la donna non ha opposto resistenza ed ha indicato il cassetto dove si trovava il de-

naro ma, mentre i due erano impegnati a rovistarvi è riuscita ad attivare un allarme acustico, costringendoli ad una precipitosa fuga. I carabinieri hanno subito acquisito i filmati delle telecamere di sorveglianza presenti nel tabacchino e nelle vie vicine,

Polizia municipale. Gli snack e i contanti invece erano il bottino di un furto con scasso commesso in una lavanderia a gettoni di Corigliano. Entrambi i furti erano stati commessi poco prima. Successive perquisizioni domiciliari effettuate nel corso della notte presso le abitazioni dei 4 facevano rinvenire un fucile da caccia con matricola abrasa e una modica quantità di mariujana. I quattro sono: S.D.T., 21 anni, di Cutrofiano; W.G.F., 30 anni, di Neviano; A.C., 32 anni, di Aradeo; S.S., 22 anni di Cutrofiano. I quatto giovani sono stati denucniatia vario titolo per furto con scasso, ricettazione, possesso di grimaldelli e detenzione di arma clandestina; uno di loro è stato segnalato alla Prefettura per uso non terapeutico di sostanze stupefacenti.

ottenendo indizi utili al proseguimento delle indagini e un identikit dei tre malfattori, compreso quello che aveva agito da autista e che era rimasto all’esterno dell’esercizio commerciale con funzioni di controllo. Hanno accertato, inoltre, che un residente del luogo, nell’immediatezza del fatto, si era messo all’inseguimento dei malviventi ma è stato allontanato sotto la minaccia dell’arma da fuoco. L’autista che aspettava fuori è stato identificato in Marco Casciaro, 34 anni, di Ugento. L’uomo messo alle strette dagli inquirenti ha cercato di indirizzare le ricerche verso dei fantomatici uomini di nazionalità bulgara, rilasciando dichiarazioni rivelatesi palesemente false. Gli investigatori sono riusciti, invece, attraverso i suoi tabulati telefonici e ad un

paziente lavoro di ricostruzione delle sue frequentazioni, ad identificare le autovetture utilizzate per la rapina. Confrontando gli identikit degli altri due complici, si sono orientati su Mirko Gennaro di Casarano e Salvatore De Gaetani, 18 anni di Ugento. In questa attività è risultato prezioso il contributo dei carabinieri di Casarano, a cui erano già noti i due delinquenti in erba, già gravati da precedenti specifici per rapina e reati contro il patrimonio. La prova schiacciante del coinvolgimento dei giovani è arrivata col sequestro, durante la perquisizione effettuata poche ore dopo la tentata rapina, di indumenti e passamontagna rinvenuti presso il domicilio dei due fermati. Casciaro e De Gaetani sono stati posti agli arresti domiciliari.


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Bagnolo: inaugurata nuova Caserma Carabinieri nuova sede

Nuova sede. In una ex scuola materna vicino al centro abitato. La gioia del sindaco Sonia Mariano: “Bagnolo, Cannole e Palmariggi rischiavano di perdere un importante presidio della sicurezza territoriale”

L’

Arma dei Carabinieri e l’amministrazione comunale di Bagnolo del Salento hanno inaugurato la nuova sede del locale comando Stazione dei Carabinieri. Il Comandante provinciale di Lecce Colonnello Giampaolo Zanchi e il sindaco Sonia Mariano, hanno condiviso con tutta la comunità l’importante obiettivo raggiunto. La nuova caserma è stata realizzata in una ex scuola materna di proprietà comunale ed è inserita in un contesto urbano ottimale, molto vicino al centro abitato. La cerimonia di inaugurazione ha seguito un cerimoniale scandito da molteplici momenti significativi: la resa degli onori al Generale di Brigata Alfonso Manzo, Comandante della Legione Carabinieri “Puglia”; gli Onori ai Caduti; la donazione delle bandiere del Tricolore ed europea da parte del sindaco Mariano al comandante della stazione dei carabinieri, il Maresciallo Magg. Davide Stella; la cerimonia dell’Alzabandiera, il tradizionale e beneaugurale taglio del nastro e la benedizione dei locali della stazione da parte di S.E. Mons. Donato Negro, arcivescovo di Otranto. Presenti il Prefetto Maria Teresa Cucinotta, autorità politiche, civili, religiose e militari, nonché il Consiglio comunale dei ragazzi e una rappresentanza di alunni. La cerimonia è stata allietata dalle note suonate dall’Orchestra del Liceo Scientifico “L. Da Vinci” di Maglie. Nel suo discorso il sindaco Sonia Mariano ha evidenziato come per la sua comunità sia “una giornata straordinaria, destinata ad essere ricordata. Bagnolo del Salento, insieme a Cannole e Palmariggi, rischiavano di perdere un importante presidio della sicurezza territoriale, poiché,

“UN MARESCIALLO CON LA SUA STAZIONE, UN PAESE CON I SUOI CITTADINI: L’ESSENZA DELL’ARMA”

Il

Generale Alfonso Manzo nel suo discorso ha salutato alunni e studenti presenti, “futuro di questa comunità e, per questo, i protagonisti più autentici nell’affermazione della legalità. L’ordine nella vita quotidiana, fatta spesso di semplici gesti di solidarietà, come ci ha ricordato il Presidente della Repubblica nel discorso di fine anno, quando ha raccontato uno dei tanti episodi di vicinanza dell’Arma al popolo italiano. Un maresciallo con la sua stazione, un paese con i suoi cittadini. Queste quattro componenti delineano da sole l’essenza stessa dell’Arma dei Carabinieri e ci fanno comprendere il legame che ci unisce indissolubilmente, sin dalla fondazione nel 1814, al popolo italiano. I carabinieri e, prima di ogni altro, il comandante della stazione, l’icona più amata nell’immaginario collettivo, non hanno solo partecipato agli eventi più significativi della storia d’Italia, ma sono i protagonisti silenziosi della storia di tutti i giorni, fatta di innumerevoli episodi dal profondo valore umano e caratterizzato dalla vicinanza e dalla prossimità alla gente. Chiunque si trovi a passare per uno dei tanti paesi d’Italia, sa di poter fare affidamento su una stazione carabinieri. Non c’è bisogno di chiedere, lo sa già. Anzi la caserma dei carabinieri è considerata un fiore all’occhiello dell’intera comunità, che la custodisce gelosamente e la ritiene una risorsa fondamentale del vivere quotidiano”.

la vecchia caserma aveva sede in uno stabile di proprietà privata che versava, ormai, in precarie condizioni impiantistiche e strutturali. Da tempo si avvertiva l’esigenza, non più differibile, di una struttura adeguata e funzionale che permettesse una maggior efficacia nello svolgimento dei servizi di controllo del territorio e una sistemazione più idonea al personale della stazione. La stazione dei carabinieri di Bagnolo del Salento è stata istituita nel gennaio 1924, con competenza giurisdizionale e territoriale sui Comuni di Cannole, Palmariggi oltre che di Bagnolo. Da allora, la caserma dei carabinieri ha rappresentato un indubbio punto di riferimento per la gente del luogo, intessendo un forte legame con essa, garantendo ordine e legalità ma anche quel senso di serenità che concorre a preservarne la coesione sociale”.

“RiNNoviamo l’impegNo dei CaRabiNieRi Nel dialogo CoN le giovaNi geNeRazioNi”

Il

Colonnello Giampaolo Zanchi, Comandante provinciale di Lecce, si è rivolto agli alunni della scuola primaria e secondaria, ai rappresentanti del Consiglio comunale dei giovani e del liceo “ Da Vinci” di Maglie, sottolineando come “la loro presenza tra noi testimonia l’impegno dei carabinieri nel dialogo con le giovani generazioni affinché ne conoscano l’operato e la sentano vicina”. Ha poi rivolto i suoi “ringraziamenti all’amministrazione di Bagnolo e in particolare al sindaco Mariano, che con molta caparbietà e determinazione si è impegnata in questi anni, mettendo a disposizione dell’Arma la nuova struttura. Una sede esteticamente bella, funzionale, posta in un luogo strategico. Per questo sento forte la responsabilità del suo fun-

zionamento, nel renderla efficiente ed efficace, nell’interpretare nel migliore dei modi i valori fondanti dell’arma dei carabinieri: “essere vicino al cittadino”, aiutarlo, comprendere le necessità, risolvere i suoi problemi. Da parte nostra”, conclude il Col. Zanchi, “il massimo impegno per proseguire nel solco delle tradizioni”.


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Casarano: mano pesante per chi non differenzia attualità

Maniere forti. Il sindaco Gianni Stefàno: “Esortiamo ad una maggiore attenzione nel conferimento dei rifiuti”

La

raccolta differenziata “spinta” a Casarano c’è ormai da qualche mese; all’inizio, come ogni novità, fu accolta con perplessità e con qualche riserva ma alla fine, lo scopo encomiabile di far bene all’ecologia del pianeta ed il fine più prosaico di riuscire ad ottenere un po’ di sconto in bolletta, sta portando i casaranesi ad abituarsi a questa pratica di alta valenza civile (tra l’altro già realtà in molte altre città). Purtroppo però non sono tutti ben motivati o tutti diligenti nell’attuare queste semplici e banali abitudini e gli operatori, ogni mattina al passaggio per il ritiro o quelli che, in fase di smistamento controllano il contenuto dei vari sacchetti, notano una certa confusione nella tipologia dei rifiuti conferiti e di conseguenza l’impossibilità di poterli avviare al ricliclo o al compostaggio. Di conseguenza, così come si fa con i bimbi monelli che non voglio ascoltare i consigli, ora si passa alle maniere forti.

Per tale motivo, a partire dalla prossima settimana, si intensificherà l’attività dei controlli sulla correttezza nel conferimento dei rifiuti. Lo ha fatto sapere l’amministrazione comunale in una nota in cui informa che gli operatori provvederanno ad apporre delle etichette sui sacchetti non conformi e da ciò ne deriverà l’applicazione delle sanzioni previste dalla legge nei confronti di quanti non effettuano a dovere sia la differenziata e sia il conferimento nel rispetto del calendario e delle modalità. Come si vede dalla foto, l’avviso che verrà apposto sui sacchetti e contenitori irregolari riporterà la dicitura: “Rifiuto non conforme.

La mancata selezione dei rifiuti, il conferimento nel giorno errato o fuori orario è sanzionabile”. “Le impurità presenti nella frazione organica sono ancora molto elevate”, afferma il Sindaco Gianni Stefàno, “così come nell’indifferenziato si trovano molti rifiuti che potrebbero essere facilmente differenziati a beneficio dell’ambiente e dei costi di smaltimento. Per questo esortiamo i cittadini ad una maggiore attenzione perché il rifiuto non conforme non sarà più ritirato ma verrà etichettato per poi passare all’applicazione delle sanzioni”. “L’obiettivo dell’amministrazione comunale è quello di raggiungere almeno il 65% di raccolta differenziata”, afferma invece l’assessore all’Ambiente Ottavio De Nuzzo, “ciò consentirà di pagare al minimo l’Ecotassa Regionale. La media attuale è del 50% ma con la collaborazione di tutti ci sono le premesse per migliorare e far bene l’interesse della collettività”. Antonio Memmi

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tricase in fiore per tre giorni

associazione Tricasèmia, in collaborazionale con la Pro L’ Loco, Clean Up e Anteas di Depressa, organizza la sesta edizione dell’evento Tricase è in fiore, manifestazione con la

quale si saluta il ritorno della primavera, insieme al risveglio della natura e delle sue bellezze (in particolare quella del fiore), dando vita al sogno della città che vorremmo, una città verde e profumata! La manifestazione si terrà dal 25 al 28 aprile. Il programma prevede per giovedì 25 aprile, dalle ore 11, intrattenimento per bambini con I Fabbricanti di Sogni, teatro e giocoleria. Dalle 16, l’intrattenimento di Radio Waves Tricase. Dalle 17, Mister Dado, giocoleria e micromagia; dalle 18, sfilata di moda Tricase in fiore, ospite Giovanni Conversano (da Uomini e Donne). Con la partecipazione straordinaria di Maria Corciulo, direttrice del progetto CuoreinCanto. Venerdì 26 aprile, dalle 17,30, Simona e le sue bolle giganti; dalle 18,30, intrattenimento con Radio Waves Tricase. Sabato 27 aprile, dalle 17, esibizione dei bambini di CuoreinCanto con Mary Poppins; alle 18, Simona, il teatro dei burattini; dalle 19, intrattenimento con Radio Waves Tricase. Dal 25 al 27 decine di fiorai, fioristi, avranno la possibilità di esporre le proprie creazioni, nello splendido scenario di Piazza Pisanelli. Domenica 28 aprile, infine, oltre 50 espositori tra artigiani e artisti animeranno la mostra mercato su Palazzo Gallone.

giornata ecologica a matino

terrà domenica 5 maggio, a partire dalle ore 8, la seconda edizione della Si giornata ecologica matinese. Dopo i favorevoli riscontri ottenuti a seguito della prima edizione, torna l’appuntamento voluto dall’Amministrazione Co-

munale e curato dall’ufficio Ambiente. Organizzata in collaborazione con la Protezione civile e le associazioni del territorio, l’iniziativa rappresenta una tappa importante nel cammino verso la crescita della cultura del rispetto dell’ambiente ma anche un momento formativo ed educativo per i cittadini di domani oltre ad un’occasione di partecipazione e condivisione. Il ritrovo è previsto per le ore 8 in Piazza Primiceri. Da lì il corteo di volontari, coadiuvati dal personale della ditta SO.GE.S.A. Srl, partirà per le diverse zone del territorio comunale. “Sono orgoglioso”, dichiara il sindaco Giorgio Salvatore Toma, “di poter prendere parte come primo cittadino a questa iniziativa. Occasioni come questa devono farci riflettere su quanto sia importante rispettare l’ambiente che ci circonda. Oltre ad essere un dovere e un diritto, infatti, questo tipo di impegno rappresenta il primo passo per vivere meglio. Invito tutta la cittadinanza, che sino ad ora è stata esemplare, a partecipare per contribuire attivamente a questa giornata. C’è bisogno dell’aiuto di tutti” – conclude il sindaco Toma, “per creare una cultura dell’ambiente e contrastare l’azione scellerata di chi ancora si ostina ad uccidere il territorio con comportamenti riprovevoli quali l’abbandono incondizionato dei rifiuti sul territorio comunale”.

PLASTIFINIAMOLA


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SS. Filippo e Giacomo

Diso, piccolo paese, grande festa S

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i santi patroni

toria, tradizione, arte e, soprattutto, identità ed orgoglio di popolo: tutto ciò rappresenta per Diso la Festa dei SS. Apostoli Filippo e Giacomo.Diso e la festa dei Santi Filippo e Giacomo, una festa patronale che si perde nella notte dei tempi; eppure quest’anno si è sfiorata la tragedia: la festa rischiava di non esserci a causa della mancata elezione del Comitato patronale, che da cent’anni a questa parte, organizza l’evento. Ma andiamo con ordine: regola vuole, da quasi un secolo, è da tanto che si tiene questa “prima festa” del Salento, che il comitato in carica, dopo aver organizzato l’evento, d’accordo con le cariche della parrocchia, l’amministrazione comunale, a luci spente, dopo aver tirato le somme e rendicontato (e pagato) ogni cosa, si dimetta. La devozione per i Santi patroni, nessuno dei disini osa mettere in discussione, ma lo spirito che aleggia intorno alla festa, la responsabilità, il peso della storia, la voglia di riuscire ad organizzare una ricorrenza all’altezza di quelle passate, spesso inquinano e annientano il coraggio di quanti ogni anno si mettono in gioco. Per tutto ciò e per dar modo di addurre nuova linfa all’interno del comitato, nuove idee e soluzioni, per far si che tante nuove leve si avvicinino e si confrontino con la realtà dell’organizzazione, ogni anno, “ Morto un Papa se ne fa un altro”. Quest’anno, dicevamo, si è sfiorato il dramma perché a febbraio inoltrato nessuno sembrava volesse “sporcarsi le mani”, poi dopo diverse riunioni, discussioni, prese di posizione “la volontà della città, della parrocchia e dei disini sarà rispettata”, ci rassicura il nuovo presidente Fernando Coppola, che insieme al copresidente Luigi Carrozzo, (già presidente e organizzatore di diverse altre ricorrenze) ha accettato la sfida. “Le difficoltà aumentano di anno in anno, le

ristrettezze economiche, la crisi, le “sacrosante” norme di sicurezza che non hanno fatto altro che incidere sui costi di tutta l’organizzazione, non aiutano di certo. Comunque, vorrei, oltre che ringraziare quanti permetteranno di realizzare l’evento, mi riferisco a tutte le aziende, al Sindaco ed ai contributi dei disini, tranquillizzare il Salento tutto: la festa si farà, e si farà alla grande, con una serie di appuntamenti che nulla hanno da invidiare alle passate edizioni. Il comitato tutto è lieto di accogliere quanti, salentini, turisti e non parteciperanno alla festa che, come al solito, si terrà nello scrigno che è il centro storico di Diso. A tutti, sin da ora, va il mio benvenuto”. Una Festa Civile grandiosa che però affonda le sue origini e si riconosce soprattutto attraverso i fondamentali momenti di culto come l’intronizzazione delle statue con l’inizio del solenne novenario del 21 aprile, le solenni Processione e Celebrazione Eucaristica del 1° maggio e tanti altri momenti di incontro spirituale che si protraggono per tutto il mese di maggio e per l’intero anno, perché la Festa dei Santi ha varie edizioni ma è una

sola Festa... non ha un inizio o fine definiti, ma continua ad essere presente nel cuore e nella vita dei disini con un ciclo continuo come quello delle stagioni: lento, costante e sempre uguale nel suo ripetersi... diverso ed emozionante in ogni sua stagione... vissuto ogni anno con crescente consapevolezza e maggior fervore! Martedì 30 aprile si terrà la manifestazione PugliArmonica in Festa, convegno regionale dei comitati pro-festa patronale di Puglia. Appuntamento in piazza Carlo Alberto a partire dalle 17,30. Dopo i saluti del parroco, Don Adelino Martella, del sindaco Antonella Carozzo e del presidente dell’Associazione Feste Patronali di Puglia Carmine Console, previsti gli interventi di: Graziano Cennamo, presidente di PugliArmonica; Gaetano Armenio, di patronidipuglia.it, del presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva; del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. Modererà l’incontro il giornalista Gianpiero Pisanello. Dalle 19 la cerimonia di premiazione: il Premio PugliArmonica verrà conferito a chi nel

campo dell’imprenditoria, delle istituzioni, del mondo del volontariato, si è distinto per la tutela e la valorizzazione delle nostre feste patronali. Parteciperà all’evento il Concerto Bandistico Schipa d’Ascoli Città di Lecce. A seguire (ore 20) spettacolare accensione delle imponenti luminarie della festa dei Santi Filippo e Giacomo. Mercoledì 1° maggio, alle 6,30 del mattino, Dolce Risveglio, Ariana Pirotecnica, a cura della ditta Mega Francesco. Durante la tradizionale processione (ore 9) si potrà assistere ad un nutrito lancio di palloni aerostatici. Alle 10,45 il Festival Pirotecnico, gara pirotecnica diurna. Alle 13 solenne concelebrazione eucaristica delle presieduta dal parroco Adelino Martella, insieme a numerosi sacerdoti e diaconi. Nel corso della giornata suoneranno lo Storico Premiato Gran Concerto Bandistico Città di Conversano ed il Gran Concerto Bandistico Città delle Grotte di Castellana. Allegria e tanto buonumore nella serata di giovedì 2 maggio con il concerto di Simona Quaranta in piazza Rimembranza con una tappa del suo Live Tour 2019 con il quale presenta il suo nuovo cd “Tutta me stessa”. Nella serata di venerdì 3, ancora in piazza Rimembranza dalle 21,30, spazio invece alle esilaranti gag del comico Giovanni Cacioppo (Zelig) con il suo spettacolo “Ho scagliato la prima pietra”; a seguire le Buone Maniere Sonore, viaggio nella musica d’autore italiana e internazionale. Un percorso musicale con brani ed omaggi a Capossela, De Andrè, Paolo Conte, Buscaglione, Cindy Lauper, Gaber, Guccini e tanto altro ancora. Sabato 4 maggio, chiusura con Nine Beat Dance Hit: in piazza si potrà ballare con la migliore musica degli anni ’70, ’80 e ’90.


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riti & folclore

San Vitale a Marittima C feste di primavera

onsueto appuntamento a Marittima con i festeggiamenti per il Santo Patrono Vitale il 27 e 28 aprile. Il prologo lo si avrà martedì 23 quando inizieranno le attività religiose di preghiera e preparazione e si provvederà alla traslazione dell’immagine di Maria Ss.ma di Costantinopoli nella chiesa parrocchiale. Il programma civile prenderà il via giovedì 25 aprile con la XV edizione del Palio di San Vitale in scena dalle 15,30 in piazza Principe Umberto. Alle 20,30 nell’oratorio parrocchiale il Torneo rionale di calcetto e pallavolo. Venerdì 26, alle 20,30, all’Auditorium Pietre Vive, la commedia dialettale del Gruppo Teatrale Insieme per gli altri, “Oimmena, ci te l’ha ittu”. Sabato 27, giorno di Vigilia, alle 9, nei pressi del Monumento ai Caduti del Mare, nel piazzale del Cimitero, la Cerimonia del 50° Anniversario del Gruppo ANMI Tommaso Tronci di Marittima. Alle 18, in piazza Don Bosco, la spettacolo della Street Band Maisto Band di Specchia. Alle 18,30 in chiesa madre si reciterà il Santo Rosario e, alle 19, la sarà celebrata la Santa Messa. Alle 20, in piazza Principe Umberto, l’apertura ufficiale della festa con la Maisto Band e l’accensione musicale delle luminarie. Nella stessa piazza, alle 21,30, il concerto dei Nessuna Pretesa. Domenica 28, Santa Messa in chiesa madre alle 8 del mattino. Alle 10, processione, consegna della chiave e benedizione sul popolo. Alle 11,30 Santa Messa in chiesa madre, presieduta da Don Cristian Galati, vicario della Parrocchia “Trasfigurazione del Signore” di Poggiardo. Alle 13, presso l’ex mercato coperto, lo spettacolo pirotecnico a cura della Ditta Francesco Mega da Scorrano. Alle 18,30 Santo Rosario e, alle 19, la Santa Messa presieduta da Don Matteo Brunetta, educatore presso il Seminario Arcivescovile di Otranto.

Alle 20, in piazza Principe Umberto, accensione musicale delle luminarie (l’operazione sarà ripetuta durante la serata). Alle 21,30, in piazza Don Bosco, spettacolo pirotecnico a cura della Ditta Francesco Mega. Nel corso della giornata si esibirà il Gran Complesso Bandistico Municipale “Ernesto e Gennaro Abate” Città di Squinzano. Prologo alla festa lunedì 29 aprile, giornata del ringraziamento, con Santa Messa in chiesa Madre alle 8 e alle 19 (Santo Rosario alle 18,30). La origini del beato risalgono al 284-305 d.C., al tempo dell’Imperatore Diocleziano, spietato persecutore dei cristiani. Vitale era un ufficiale dell’esercito romano a servizio dell’imperatore, per questo motivo nonostante avesse da tempo abbracciato la religione cristiana era costretto a professarla in gran segreto fino a quando accadde un episodio che gli fece cambiare idea. Si trovava a presenziare all’impiccagione di un medico di nome Ursicino reo di aver liberamente manifestato il proprio credo cristiano. Nel mentre però veniva giustiziato, il medico rinnegava ciò in cui credeva per timore di morire per mano del boia che lo teneva in pugno. In quel momento il soldato Vitale ebbe come un’illuminazione, decise di rompere il silenzio e sprezzante del pericolo esortò l’uomo a perseverare nella sua fede, dicendogli : “Tu che, come medico hai salvato tante vite umane, ora stai per uccidere la parte più nobile di te stesso: tu stai per condannare la tua anima alla perdizione eterna”. Udite quelle parole, Ursicino tornò sui suoi passi ed insieme al soldato affrontarono con serenità ed orgoglio il martirio ordinato dal giudice consolare Paolino. I due vennero gettati in una fossa e sepolti vivi con pietre e terriccio. Alcune sue reliquie sono oggi conservate nella chiesa di Marittima.

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la feSta di CaStRo

Madonna Annunziata. Devozione nata per scalzare i riti pagani dedicati alla dea Minerva

La

“perla del Salento” indossa l’abito della festa per rendere onore alla Madonna Annunziata, in un culto sempre più consolidatosi nel corso dei secoli e che nel 1770 portò alla costruzione della statua tutt’ora custodita in Cattedrale. La devozione pare ebbe origine per scacciarne un’altra in voga al tempo della dominazione romana, ossia quella per la dea Minerva, onorata in un sontuoso tempio (ed infatti il nome Castro deriva proprio da “Castrum Minervae”, fortezza dedicata a Minerva). Così nel 1171 il paese costruì la Cattedrale, sul cui lato nord venne incisa la scritta “Matre Maria”, dunque dedicandola alla Madonna Annunziata. Prologo alla festa lunedì 22 aprile, quando, alle 18,30, si terranno la solenne esposizione della statua della Annunziata e la Santa Messa. Martedì 23, alle 20,30, invece, spettacolare accensione delle luminarie musicali. In contemporanea lo spettacolo pirotecnico della ditta Francesco Mega da Scorrano. Dalle 21 la Sagra del Pesce a Sarsa; dalle 21,30,

Fiesta on the road, live music, animazione e performance. Mercoledì 24, sin dalle otto del mattino la giornata sarà allietata dalle note musicali della Grande Orchestra del Salento Città di Castro. In serata, alle 21, grandiosa gara pirotecnica: il cielo di castro sarà illuminato dei fantastici fuochi pirotecnici delle più grandi ditte nazionali, con assegnazione del trofeo alla primo classificato. Dalle 22,30 serata musicale con Bandadriatica. Giovedì 25 aprile, alle 7 la diana mattutina della Ditta Mega ricorderà a tutti che è un giorno di festa. Alle 10,15 solenne processione per le vie del paese e santa messa in cattedrale. Dalle 10:30 solenne processione per le vie del paese e santa messa in cattedrale. Intorno alle 11, durante la processione, spettacolo pirotecnico della ditta Francesco Mega. Durante la giornata risuoneranno le note dei rinomati concerti bandisti Gran Concerto Bandistico Città di Conversano “Piantoni” e Grande Orchestra di Fiati Città di Conversano “Ligonzo”.


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Sa-lento in cima alla cuccagna

Tour salentino. Tra sport e spettacolo, tappe a Muro Leccese e Cocumola

La

tradizione dell’albero della cuccagna, nel frattempo riconosciuto come sport dal Coni, rivive nel territorio salentino in un vero e proprio tour itinerante, grazie di tre all’iniziativa di associazioni Monteroni, Muro Leccese e Cocumola. L’evento intitolato “Sa-lento in cima alla cuccagna” è stato presentato da Antonio Quarta (presidente dell’associazione Madonna di San Fili di Monteroni), Roberto Pagliara (Genitori Insieme di Cocumola) e Antonio Sanapo (Ricreativa Pastorella di Muro). in collaborazione con Organizzato l’Associazione italiana palo della cuccagna (Aipc), Associazione italiana cultura e sport – Comitato provinciale di Lecce (Aics), con il patrocinio della Provincia e dei Comuni di Minervino, Monteroni e Muro Leccese, il tour si snoderà in tre tappe da tenersi tra il 23 ed il 25 aprile. Si partirà martedì 23 (ore 16) da Monteroni, in occasione della Festa della Madonna di San Fili. Secondo appuntamento mercoledì 24 a Muro Leccese all’interno della Festa Borgu meu: un anticipo primaverile de U Porcu Meu, con i suoi sapori, la sua musica e la tradizionale cuccagna in una veste nuova e ancora più spettacolare, nella splendida cornice di Piazza del Popolo. Alle 18,30 Sa-lento in cima alla cuccagna; alle 21,30 musica popolare con Li Cumpari. Nel corso della serata funzioneranno i forniti stand gastronomici de U Porcu Meu. Chiusura a Cocumola, giovedì 25. In tutte e tre le tappe si sfideranno, su un palo alto 13,5 metri ricoperto da 10 kg di grasso, i campioni nazionali di tre squadre delle province di Venezia, Bergamo e Como, iscritte all’Aipc. Accanto sarà allestito un palo alto 9 metri, dove gli amatori potranno provare a salire sulla vetta per aggiudicarsi la cuccagna.

feste di primavera

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Tutino per la Madonna delle Grazie

Rione tricasino in festa. Tre giorni di festa dedicati alla Patrona del popoloso quartiere. Domenica 28 la festa dei bambini, lunedì 26 la Sagra dei Peperoni

N

el segno della tradizione, la domenica dopo Pasqua a Tutino di Tricase si rende onore alla Madonna delle Grazie, con l’organizzazione dell’omonimo Comitato Festa. Tre giorni di festa dedicati alla Patrona del popoloso quartiere tricasino. Il presidente delegato del Comitato Feste Carlo Colizzi si augura che la festa sia “all’altezza almeno di quella dello scorso anno per non deludervi e per non dare forza alle frequenti tentazioni disfattiste causate dagli innumerevoli e sempre più difficili ostacoli da superare; sarebbe davvero un peccato perchè Tutino perderebbe decisamente la sua identità senza la festa della Madonna delle Grazie. Ci auguriamo di continuare ad onorare la Vergine con tutta la nostra fede e la nostra ostinata volontà. Ringrazio, unitamente ai miei compagni di viaggio, don Carmine, per la fiducia accordataci, e tutti gli abitanti di Tutino per la calorosa e fedele collaborazione”. Appena un anno fa, dalle nostre colonne, il parroco Don Carmine Peluso faceva presente di come la festa diventi “il luogo delle nostalgie, il ricordo di un tempo che fu. Ci fa sognare riportandoci indietro a dolci ricordi, ma poi, noi stessi che abbiamo sognato, realizziamo che la vita è un’altra cosa e quindi, passati i giorni dell’evento, si riprende con lo stress, il lavoro, le incomprensioni, gli amori, i rimpianti, le gelosie, i dubbi. (...). Si percepisce nella comunicazione popolare”, ammoniva il parroco, “la mancanza di un ragionamento rigoroso: la legge naturale ridotta ad un semplice accidente, ad un prodotto della cultura; il sopravvento delle passioni declinate come necessarie all’espressione della libertà umana, senza più quella giusta mi-

sura di epicurea memoria, hanno ottenebrato lo spirito dell’uomo. Anche la vita cristiana senza l’apporto della ragione diventa una cosuccia fatta di moralismi e di frasi ad effetto. Pensare la Fede sarà, dunque, per noi cristiani la strada che ci conduce alla felicità, perché scopriremo personalmente che la vita, la nostra vita, non è frutto del caso, ma pensata da Dio e, in quanto pensata, amata”. In attesa dei festeggiamenti veri e propri, chi lo vorrà potrà prepararsi nel modo giusto con il Triduo in programma dal 24 al 26 aprile, alle 19: mercoledì 24, Rosario e Santa Messa presieduta dal Vescovo, Mons. Vito Angiuli; giovedì 25, Rosario e Santa Messa presieduta dal Vicario Generale Mons. Beniamino Nuzzo; venerdì 26, dalle 19, Rosario e Santa Messa presieduta da Don Rocco Zocco. Sabato 27 si accende la festa: alle 10,30 accoglienza dei bambini delle scuole Codacci Pisanelli e Mater Divinae Gratiae. Alle 18,30 Santa Messa presieduta dal parroco Don Carmine Peluso; al termine (19,30) la solenne processione. Al rientro del corteo lo spettacolo dei “Fuochi pirotecnici dal Castello”. Poi tutti in piazza per godere della musica della Life is now band. Durante la giornata presterà servizio il

Gran Concerto Bandistico “O. Margilio” Città di Squinzano. Domenica 28, sin dal mattino presto, le vie del quartiere saranno animate e colorate dalla tradizionale Fiera Mercato. Sante Messe alle 7, 8, 9 e 10. Alle 11, traslazione della Statua della Madonna delle Grazie per le seguenti strade: via Armaioli, via Caduti in Guerra, via dei Fiori e Piazza Castello dove sarà celebrata la Solenne Celebrazione Eucaristica, presieduta dal Rettore del Seminario minore Don Davide Russo. Poi rientro in Chiesa attraverso via Michele Rizzo. Nel pomeriggio Sante Messe alle 17,30 e alle 19. Durante la giornata presterà nuovamente servizio il Gran Concerto Bandistico “O. Margilio” Città di Squinzano che si esibirà anche dalla Cassarmonica (ore 19,30). Prima, però, in piazza Castello, dalle 16, attesissimo dai più piccini, si rinnova l’appuntamento con la Festa dei Bambini, spettacoli di musica, teatro, circo e magia. Lunedì 29, ultimo giorno di festa, Sante Messe alle 10 e alle 19. Alle 20 prenderà il via la XXXVI edizione della Sagra dei Peperoni e del panino con la mortadella (Occhio al prosciutto). In serata in piazza Castello si esibiranno Claudio Prima e Redi Hasa: di nuovo insieme i due compagni di viaggio protagonisti di numerosi progetti di successo, centrati sulla ricerca delle connessioni fra le musiche tradizionali e le loro evoluzioni sull’asse Italia-Albania (BandAdriatica e Adria fra gli altri): si potranno ascoltare dei brani classici del loro repertorio, insieme ad alcuni inediti, scritti in questa nuova fase di collaborazione. A seguire, sul palco, il gruppo dei Salentrio.


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I New Trolls a Taurisano Ruffano, due volte per la festa del Crocifisso devota, raddoppia La La feste di primavera

tradizione devozionale del culto del Santissimo Crocifisso per i taurisanesi ha radici antichissime. Praticate per moltissimo tempo con dei pellegrinaggi presso il santuario del Crocifisso della Pietà di Galatone, che rimane in assoluto il vero punto di riferimento per i fedeli del Santissimo. Nel libro Beni e tradizioni devozionali in Taurisano, pubblicato nel 1986, Roberto Orlando, attento studioso di storia patria, afferma con assoluta certezza che i festeggiamenti di rito religioso in onore del Santissimo furono istituiti nella città di Taurisano nel 1904, anno in cui venne anche inaugurata la chiesetta, fatta erigere dei coniugi Ippazio Vito Schiavano e Maria Marraffa. Molto più antichi sono, invece, i documenti che collocano a diversi secoli prima le origini della venerazione del Santissimo Crocifisso Taurisano. Don Francesco Core, ad esempio, nel descrivere i miracoli operati dal Santissimo Crocifisso di Galatone dal 1621 al 1625, riferisce di una certa Antonia Tumina di Taurisano che, considerata da tutti una diabolica

spiritata, fu liberata dal male grazie ad un miracolo avvenuto presso il santuario di Galatone nel 1625. Il Triduo di preparazione alla festa si terrà dal 30 aprile al 2 maggio, ogni sera alle 18,30, presso la Cappella del Santissimo Crocifisso. Venerdì 3 maggio, festa del Santissimo Crocifisso, sante messe nella Cappella del SS. Crocifisso alle ore 8 e 10; alle 11 processione per portare la venerata immagine del Santissimo Crocifisso nella chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo. L’itinerario prevede la partenza dalla Cappella del SS. Crocifisso e il passaggio per via 24 maggio, via Garibaldi, piazza Pietrelaia, via L. Ariosto, via A. Canova; arrivo presso la chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo dove, alle 18,30, sarà celebrata la

Santa Messa. Alle 19,30 la processione per riportare il Santissimo Crocifisso nella sua Cappella. L’itinerario prevede la partenza della chiesa dei santissimi apostoli Pietro e Paolo e il passaggio da via Canova, via Calatafimi, Piazza Pietro Elisa, via Garibaldi, via Stasi, Corso Umberto I, Piazza Fontana, Corso Mazzini, via Santa Maria Goretti, via Verdi, Piazza fontana, Corso Leonardo da Vinci, via Santissimo Crocifisso. Nel corso della giornata suonerà la Banda dell’Associazione Musicale Giuseppe Verdi di Taurisano. Durante la processione fiaccolata della ditta mega di Scorrano. Dalle 21,30 spazio alla grande musica. Dopo l’apertura a cura del cantastorie salentino P40, l’attesissimo concerto dei New Trolls.

festa di San Marco Evangelista a Ruffano è unica nel suo genere in quanto si caratterizza non solo per la Fiera del 25 aprile ma anche per il forte aspetto devozionale: chi si reca in visita alla statua del Santo, resta colpito dalla fiumana ininterrotta di pellegrini che si accostano a salutarne la venerata immagine dalle prime ore del mattino sino a notte inoltrata. Pellegrini e visitatori, entrando in chiesa, visitano la cripta bizantina di San Marco, risalente presumibilmente al secolo XI, e ritirano un batuffolo di ovatta imbevuta di olio benedetto in segno di devozione a San Marco, invocato per la guarigione dell’udito. Da secoli, il culto al Santo Evangelista viene promosso dell’Arciconfraternita della “SS. Trinità e Madonna del Carmine”. Il 26 aprile il passaggio del testimone ai festeggiamenti per la Madonna del Buon Consiglio. Il programma religioso prevede l’inizio del Triduo di preparazione alla festa il 22 aprile, Lunedì dell’Angelo, alle 18,30, con la Santa Messa. Mercoledì 24, vigilia della festa, durante la Santa Messa delle 18,30, saranno benedetti i batuffoli di ovatta imbevuto di olio, in segno di devozione al Santo Patrono dell’udito. Giovedì 25, Solennità di San Marco, Sante Messe alle 6,30 (celebrata da Don Luigi Stendardo), 8 (Don Antonio Mergola), 9 (padre spirituale Don Rocco Maglie), 10 (Don Marco Gatto, parroco di Giurdignano), 11 (Don Marco Annesi, vicario parrocchiale di Acquarica del Capo); 17,15 (Don Gian Marco Errico, vicario parrocchiale a San Pio X in Lecce). Alle 19 solenne

celebrazione eucaristica e predicazione di Don Marco Corvaglia, vicario parrocchiale della chiesa di San Francesco di Nardò e vice direttore dell’ufficio catechistico della Diocesi di Nardò. Dal mattino si svolgerà la tradizionale Fiera di San Marco. In serata, dalle 20,30, in piazza San Francesco, Pizziche e Tarante dal Salento con I Calanti. Ospite della serata il cantante neomelodico Ricky D’Angelo. Venerdì 26 aprile è, invece, il giorno dedicato alla festa della Madonna del Buon Consiglio. Sante Messe alle 7,30, 9 e 10,30 nella Confraternita. Alle 18 le statue saranno accompagnate in chiesa madre e, alle 18,30, prenderà il via la concelebrazione eucaristica e panegirico di Don Pierluigi Nicolardi. A seguire, la solenne processione per le vie del paese con i simulacri di San Marco Evangelista e della Madonna del Buon Consiglio. Accompagneranno la processione le note del Gran Concerto Bandistico Città delle Grotte di Castellana (direttore concertatore, M° Grazia Donateo) che si esibirà amche in serata, dalle 20,30, dal palco di piazza San Francesco.


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Matino: il Santo, la festa e la Mission Impossible

Beneficenza. Tra i tanti appuntamenti del ricco cartellone il concertone di beneficenza del 30 aprile con ospiti nazionali e locali e con l’obiettivo di contribuire alla creazione di una scuola in Uganda

Da

151 anni Matino è devota a San Giorgio. Un sentimento forte che la lega al suo patrono da quando, nel 1867, il Martire salvò la popolazione da una epidemia di peste. Miracolo che si intreccia con la leggenda secondo cui Giorgio salvò una giovane vita preziosa: quella della figlia di un re. Stando al mito, si trovò a passare dalla città di Selem, in Libia, la cui popolazione era afflitta dalla presenza di un drago che viveva in uno stagno e, di tanto in tanto, si avvicinava alla città seminando morte con il suo fiato. Per scongiurare uno sterminio i cittadini avevano deciso di offrire, di volta in volta, due pecore al drago, affinché risparmiasse vite umane. Quando le pecore iniziarono a scarseggiare, si iniziò a sostituirle con un giovane tirato a sorte. Quando toccò alla figlia del re, Giorgio intervenne, trafiggendo il drago al collo con la sua spada di ferro, in una scena tuttora simbolica, in cui il Santo viene tipicamente raffigurato. Da quel giorno, l’amore per San Giorgio ha attraversato il mondo. Oggi è Patrono degli scout, degli schermitori, degli armaioli, dei soldati, dei cavalieri, della cavalleria, degli arcieri, dei sellai, di nazioni come l’Inghilterra e di intere regioni del Portogallo, della Spagna e della Lituania, nonché di innumerevoli città e paesi tra cui Matino, che orgogliosamente lo onora in due occasioni: a febbraio con una processione e in aprile con la festa patronale. “Particolare motivo di orgoglio”, sottolinea il sindaco di Matino Giorgio S. Toma, “è la scelta operata dal nostro Vescovo Fernando, insieme a Don Giuseppe Calò direttore ufficio Missionario, di aver voluto, di intesa con la Caritas Diocesana, arricchire la nostra festa con la gara di

Solidarietà che accoglierà donazioni per opere caritative missionarie come la costruzione della scuola a Pajule in Uganda e le iniziative di Suor Carmina Marsano in Tanzania. La responsabilità è tanta”, conclude il primo cittadino, “ma uniti dovremmo dare una mano, secondo le nostre possibilità, per migliorare una festa che appartiene a Matino e a tutti i matinesi, pensando anche a chi e lontano per motivi di lavoro o di studio”. Il presidente Venceslao Cosimo Marsano, sottolinea come “anche quest’anno il Comitato Festa, nonostante le innumerevoli difficoltà incontrate di ogni natura incontrate, ha messo molto di più del suo impegno, superando qualsiasi ostacolo. Ringrazio il nostro parroco don Andrea per avermi confermato l’onore e di guidare e presiedere il mio (e lo dico con orgoglio) comitato festa. Grazie a tutti per il lavoro che avete fatto e che farete, uniti in una vera famiglia, lavorando come dei buon padri di famiglia. Prego ancora tutti voi oltre ai nostri don Andrea, don Giuseppe e don Leonardo di starci vicino perché il Comitato Festa non ha solo bisogno del sostegno economico ma soprattutto d i quello spirituale e morale”.

Quest’anno a causa della concomitanza con il periodo pasquale le celebrazioni sono state posticipate dal 23 aprile alla fine del mese. Domenica 28 aprile dalle 7 del mattino, l’appuntamento con la tradizionale Fiera Mercato: le bancarelle coloreranno il paese tra via Caduti di via Fani a largo Caduti di Nassiriya. Celebrazioni eucaristiche alle 8, 10 e 19. Alle 11, il corteo che partirà da piazza Municipio per recarsi in direzione della chiesa matrice con un omaggio floreale ai simulacri dei Santi Patroni, aprirà ufficialmente le celebrazioni. In piazza Municipio verranno issate le bandiere d’Italia, di Matino e, per la prima volta, quella di San Giorgio. A seguire, corteo in direzione del monumento dedicato a San Giorgio in viale Italia con omaggio floreale al Santo. La giornata sarà allietata dal Concerto Bandistico “Città di Matino” e dagli Sbandieratori e Musici “Terra Grumi” di Grumo Appula. Al calar delle ombre, intorno alle 20, la tradizionale Intorciata. Al rientro della processione pensiero di riflessione in piazza San Giorgio. Alle 22, tutti in piazza Municipio per il concerto de Gli Avvocati Divorzisti. Lunedì 29, Sante Messe alle 6, 7,30, 8,30, 10 (solenne concelebrazione eucaristica presieduta da don Antonio Coluccia e animata dal coro parrocchiale; a seguire la Processione della Benedizione dei campi) alle 18 e alle 19,30. Durante l’intera giornata presterà servizio lo Storico Pluripremiato Gran Concerto Bandistico Città di Ailano; alle 13 grandioso fuoco pirotecnico a cura della ditta Sica Luigi, offerto dalla famiglia Seclì in memoria di Michele. Alle 20,45, in piazza Municipio, prima spettacolare accen-

sione delle luminarie con la partecipazione della violinista Chiara Conte (le accensioni musicali verranno eseguite ogni 40 minuti). Alla 21,30, presso la Villa Comunale, direttamente da The Voice of Italy, Tekemaya’s & Band. Dalle 22, in piazza Municipio, il divertimento sarà assicurato dalle esilaranti gag del comico siciliano Giovanni Cacioppo (Zelig e Colorado) con il suo spettacolo “Ho scagliato la prima pietra”. A seguire Nine Beat Dance Hit: in piazza si potrà ballare con la migliore musica degli anni ’70, ’80 e ’90. Nel corso della serata, lungo il percorso della festa, lo spettacolo coinvolgente ed innovativo della Conturband. Martedì 30 Sante Messe alle 8,30 ed alle 19 (solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal rettore del Seminario Don Antonio Bruno, dal direttore dell’ufficio Caritas Don Giuseppe Venneri e dal direttore dell’Ufficio Missionario Don Giuseppe Calò, con la presenza di educatori e ragazzi del Seminario di Nardò). Durante la giornata presterà servizio lo Storico Concerto Bandistico Città di Bracigliano. Alle 20,30, in piazza Municipio, spettacolare accensione delle luminarie (ogni 40 minuti). Alle 20,45, presso la Villa Comunale, spettacolo piromusicale della Pirotecnica Napoletana di Matino; a seguire lo Sperimental Patchanka Folk Explotion degli Accasaccio, gruppo che sperimenta e innova, dando vita non a semplici live ma a vere e proprie feste in musica. Dalle 21, in piazza San Giorgio l’evento Mission impossibile, concertone di beneficenza a cura degli uffici Missionario e Caritas della diocesi di Nardò – Gallipoli, con ospiti nazionali e locali e con l’obiettivo di contribuire alla creazione di una scuola in Uganda.


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musica e libri

ilgallo.it

20 aprile/3 maggio 2019

Ti porterò, melodia per l’estate made in Salento terzultima

Il dj Mattia Coluccia con Serena Serra. Il brano sarà scaricabile on line da venerdì 26 aprile Una melodia a tema estate, dal sound variegato, che mescola diversi generi e influenze musicali mattia Coluccia

S

arà disponibile online, su youtube e sui maggiori servizi musicali di streaming, da venerdì 26 aprile, la prima traccia dell’emergente dj e produttore tricasino Mattia Coluccia, in collaborazione con Serena Serra, (nota cantante salentina con all’attivo diverse formazioni musicali con le quali gira la Puglia e non solo, portando anche il suo personale omaggio a Mina con musicisti di livello internazionale anche fuori porta), dal titolo “Ti porterò”. Come già accennato prima, questa è la prima volta in cui si cimenta nella produzione musicale, tanto da segnarne l’ingresso nella

scena musicale salentina...! “È la mia prima traccia, è vero”, afferma, “ma ciò non significa che non possa essere in grado di arrivare laddove le parole non pos-

sono. Ho pensato che i tempi per tirare fuori quello che avevo dentro fossero maturi e così è nata l’idea. Non vorrei anticipare nulla, ma posso dire che ho voluto abbandonare gli stereotipi della classica musica da dj, virando su un genere più lento e accessibile a tutti. È una melodia a tema estate, dal sound variegato, che mescola diversi generi e influenze musicali. Ne vedrete delle belle (si spera!)”. Prima di congedarsi Mattia ringrazia “tutti coloro che mi hanno accompagnato durante questo cammino, non sempre rose e fiori, contribuendo alla riuscita del progetto”.

Serena Serra

Ritorno al Sud, il Basso Salento di una volta

l’eterna storia Di potenti e prepotenti contro i Virtuosi, Di profittatori e carnefici contro le persone perBene

Il romanzo di Vincenzo Borlizzi. Le vicende si svolgono nei luoghi incantevoli di Marittima, Andrano, Tricase, Leuca, Castro, Acquaviva, il Ponte del Ciolo, Montesardo. Le recensioni di Marcello Buttazzo e Giuliana Coppola Pubblicato da Congedo Editore il romanzo “Ritorno al Sud” di Vincenzo Borlizzi. L’autore è un giovane salentino: nato a Tricase, insegna in Francia, ha già pubblicato un libro in francese (“Trois questions sur le modelage des films”, 2015), e diversi articoli per riviste scientifiche o testi collettivi, in Francia, Spagna e Italia. Per presentare il nuovo libro di Borlizzi proponiamo di seguito due recensioni di eccezione, quella del poeta, opinionista e critico letterario Marcello Buttazzo e quella a firma di Giuliana Coppola, giornalista e critica letteraria.

“UN LEMBO DI SUD

LUMINOSO E INCONTAMINATO”

“Ritorno al Sud” è un lungo racconto che si sviluppa in un futuro immaginario, dove lo Stato non esiste più. Non esistono più scuole, né ospedali, né ordine pubblico, né pensioni. In questo scenario emergenziale e catastrofico, il Basso Salento è angariato da bande locali, alleate con truci pirati provenienti dall’Albania, che si stabiliscono nelle terre dell’estremo Meridione. I telefoni non funzionano più, le varie bande si impossessano dei ripetitori per i loro traffici. Gli abitanti del posto, privati della pensione, si arrangiano e decidono di tornare al lavoro dei campi, d’una terra di zolle marroni sempre generosa. Le vicende si svolgono nei paesi e/o luoghi incantevoli di Marittima, Andrano, Tricase, Leuca, Castro, Acquaviva, il Ponte del Ciolo, Montesardo. Prevale, nel romanzo, l’eterna storia dei potenti e dei prepotenti contro i virtuosi, dei profittatori e dei carnefici contro le persone perbene e pulite. Un giovane migrante, Damiano, rientra nel suo Salento natio ed imbastisce una lotta ad ampio spettro, senza quartiere, una vera e propria guerra contro i malfattori. Che sono, in particolare, il Lupo di Andrano, che vive nel suo castello dorato, e le bande di pirati albanesi. Figure di spicco, che accompagnano Damiano nella sua paziente epopea di riscatto, sono un ragazzino, Arturo, un signore venuto dal Nord detto il Nero, e un pescatore di contrabbando detto Teto il bombarolo.

Si scatena una guerra furibonda fra i prevaricatori e le persone del posto, i contadini, che sono le anime adamantine, difensori e custodi di scrigni di terra munifica. “Ritorno al Sud” è, tra le altre cose, una descrizione dettagliata, parcellizzata, precisa, di un lembo di Sud luminoso e incontaminato. Il lavoro dei campi viene tratteggiato con tutta l’alacrità dei contadini del Sud, che hanno un rapporto intimo e sacro con la terra. Vincenzo Borlizzi, al cospetto della funesta bramosia di potere di certuni, per contrasto, narra la linearità e la bellezza umana dei rapporti fra i contadini, fra padri, madri, figli, fra generazioni diverse, protese a difendere la loro fulgida antropologia e i vissuti ricchi di valori. I perdenti, in questa storia del Sud, sono i prevaricatori, le bande di mafiosi, che perpetrano i loro misfatti. Ma, alle fine, vengono sconfitti dal corso ineluttabile degli eventi. I vincitori sono i paladini del bene. Damiano e i suoi compagni fedeli, combattenti per una giusta causa e per principi di solido lignaggio. Mi commuovono, in “Ritorno al Sud”, tre figure in particolare, che, chi avrà la ventura di leggere il romanzo, incontrerà. Il padre di Damiano, un valoroso contadino. Alì, nativo del Burkina Faso, arrivato anni addietro in Italia, che si era stabilito fra la gente ospitale del Basso Salento come venditore ambulante fra le spiagge di Torre Vado e di Pescoluse. E, infine, Chiara, una giovane contadina, che si prende cura del campo di Damiano. E che sostanzia, con il suo sorriso morbido, la speranza d’una vita futura. Vincenzo Borlizzi, in questo suo primo romanzo, ha donato uno spaccato interessante e fascinoso d’un Basso Salento immaginifico. Un romanzo di fantasia, ma non troppo. Dal momento che la perenne controversia fra buoni e cattivi, fra giusto ed ingiusto, avviene quotidianamente con modalità diversificate e, sovente, non ben definite. Vincenzo Borlizzi è visceralmente legato al suo Sud, che è la sua clessidra d’anima, il suo caleidoscopio d’intenti. Vincenzo Borlizzi è visceralmente legato al suo Sud, che è la sua clessidra d’anima, il suo caleidoscopio d’intenti. (Marcello Buttazzo)

“RitoRNo al Sud” illumiNa la StRada della SpeRaNza

“Damiano non era più là, era tra i suoi alberi, accanto al cipresso e ai pini e poi sotto il suo rigoglioso carrubo che diventava una casa verde d’estate, infine accanto all’antico arancio secco, a cui sentiva d’appartenere nell’eternità. Egli carezzava il tronco bianco, persa la corteccia, e chiudeva gli occhi. Non gli importava più nulla, se non di raggiungere le radici dei suoi alberi, nell’indifferente pace della terra”. Vincenzo Borlizzi così scrive a pag. 87 del suo romanzo e il lettore si ferma un attimo e respira con Damiano il profumo buono della terra. L’autore lo ha incalzato sin dalla prima pagina a non distogliere per un attimo l’attenzione dal racconto di Damiano, l’emigrante che torna a casa e terra sua è il Sud ed è “il Basso Salento di una volta”, quello dove un tempo “era bello vivere” perché “la natura era generosa e rigogliosa” e manteneva in sé, intatta, la voglia di germogliare, fiorire, fruttificare, pur essendo trascurata, abbandonata, distrutta dalla indifferenza ma, forse, anche e soprattutto, dalla stanchezza estrema di nonni e genitori, ormai così avanti negli anni da non avere neppure la forza di pensare, in attesa perenne del ritorno di un figlio. Damiano ritorna e inizia la sua sfida; combatte contro tutto e tutti e il lettore che nel primo capitolo del romanzo si era già lasciato andare al rimpianto, alla nostalgia sull’onda di ricordi di un tempo che fu, si trova catapultato in una guerra infinita tra predoni, pirati, ma-

fiosi, ladri; sono la violenza, il furto, il malessere, il malanimo e la diffidenza a governare; sembra anche morire la speranza, ingrigita come vecchi ulivi condannati ormai alla distruzione. Lo sguardo del lettore si ritira alla vista di paesi teatro di carneficine, alla vista del mare divenuto ormai cimitero, alla vista di una terra disperata. Nel suo animo non può che essere d’accordo con lo scrittore. Poi, appare la comunità dolente che non rinunzia alla sua umanità e riscopre le sue radici, quelle che Damiano conserva intatte dentro di sé, ma quelle che lo attendono per proteggerlo ed essere protette, per soccorrerlo ed essere soccorse, per intervenire nel momento del bisogno. La comunità ha intuito il perché di un ritorno a casa; perché ancora una volta, sia pur nella disperazione più disperata, se un emigrante torna lo fa perché sente dentro di sé che questo Sud così stanco, così solo, così veramente solo al di là delle apparenze, ha bisogno delle mani forti e giovani di figli e nipoti. Esse sapranno carezzare un cipresso stanco, guarire un albero bianco di vecchiaia e malattia, aiutare un padre a rialzarsi, una madre a continuare suo viaggio. Ma soprattutto sapranno diffondere cultura antica come il latino e giovane come solo cultura sa rimanere, nell’eterna declinazione di un sostantivo e della vita. Si declina la vita qui nel Basso Salento mentre si semina per un domani. Il lettore non sa quale sarà la scelta definitiva di Damiano; se deciderà di allontanarsi per sempre o di rimanere per sempre; sa che c’è un abbraccio nel primo capitolo del romanzo; sa che c’è “un sorriso morbido” in una silenziosa preghiera all’ultima pagina della storia e c’è il vecchio cipresso anche lui in attesa di una carezza prima che il vento lo sradichi del tutto. Vincenzo Borlizzi di questa terra sua ben conosce le vicende e sa che per un futuro diverso non si potrà fare a meno di nessuno, di un giovane senza nome, di un ragazzino senza paura, di un pescatore e della gente tutta che sfida il buio della notte e accende di lanterne la via della salvezza, mentre si allontana il rumore della guerra. Anche a questo serve “Ritorno al sud”, a illuminare la strada della speranza. (Giuliana Coppola)


tempo libero

20 aprile/3 maggio 2019

in programmazione al cinema

LECCE - MULTISALA MASSIMO TEL. 0832/307433 Sala 1

SURBO - THE SPACE CINEMA TEL. 0832/812111

17 - 18,50 - 20,45

Sala 1

17,05 - 19,40

Sala 2 17 - 18,50 - 20,40 - 22,30

Sala 2

16,10 - 18,45 - 21,30

after

after

ma cosa ci dice il cervello

after

Sala 3 17: a spasso con Willy 18,40: Dumbo/20,40: Shazam! Sala 4

18,30 - 20,30 - 22,30

Sala 5

18,50 - 21

il campione

Sala 3 18,50: Shazam! 21,50: hellboy Sala 4

ma cosa ci dice il cervello

19,10: wonder park Sala 5 21,20: ma cosa ci dice il cervello

il ragazzo che diventerà re

MAGLIE - MULTISALA MODERNO TEL. 0836/484100

Sala 1

Sala 6/18,35: la llorona (v.m. 14) 21,10: Dumbo

Sala 7/18,10: a spasso con Willy 20,20: la llorona (v.m. 14)

chiusa

Sala 2

17,45 - 19,45 - 21,45

Sala 3

18 - 20 - 22

Sala 8

il campione after

17,40 - 20,05 - 22,30

il campione

16,50 - 19,25 - 22

Sala 9 19,05: Dumbo 21,40: la llorona (v.m. 14)

ilgallo.it

Trova i Galletti REGOLAMENTO

dal 18 aprile

GALATINA - CINEMA TARTARO TEL. 0836/568653 (CHIUSO LUNEDì) 17,30 - 19,30 - 21,30

after

CASARANO - CINEMA MANZONI TEL. 0833/505270 17 (sab e fest.) - 19 - 21

ma cosa ci dice il cervello

TRICASE - CINEMA MODERNO TEL. 0833/545855

GALLIPOLI - CINEMA ITALIA TEL. 0833/568653

Sala 1

il campione

18,30 - 20,30 - 22,30

TRICASE - CINEMA AURORA TEL. 0833/545855

Sala 2/18,10: a spasso con Willy 20,30 - 22,30: book club Sala 3

after

17,30 - 19,30 - 21,30

after

17,45 - 19,30 - 21,30

18,30 - 20,30 - 22,30

la llorona (v.m. 14)

TRICASE - CINEMA PARADISO 0833/545386 (CHIUSO LUNEDì)

GALLIPOLI - CINEMA SCHIPA TEL. 0833/568653

Cerca tra le pubblicità, individua i 3 galletti “mimetizzati” e segnalaceli martedì 23 aprile dalle 9,30, telefonando allo 0833 545 777. In palio: i biglietti per i cinema; 1/2 kg di MIGNON offerti dalla pasticceria DOLCEMENTE di Tricase; caffè e cornetto offerti dal BAR DELLA LIBERTà di MAGLIE; COLAzIONE X 2 offerta da GOLOSA a TRICASE; APERITIVO SALENTINO con calice di vino a scelta e prodotti tipici salentini offerto dall’ENOTECA LE VIGNE DEL SALENTO ad ALESSANO; un LAVAGGIO PIUMONE MATRIMONIALE CON DETERGENTI (asciugatura esclusa) offerta dalla LAVANDERIA BLU TIFFANy a MARITTIMA; CORNETTO e CAPPUCCINO al CAFFè PISANELLI DI TRICASE; DUE APERITIVI al Bar MENAMè di TRICASE PORTO; DUE APERITIVI presso DOLCI FANTASIE di SAN CASSIANO; BUONO SCONTO di EURO 50 sull’acquisto di occhiali da sole o da vista presso OTTICA MORCIANO di TRICASE, ANDRANO, TIGGIANO e CASTRO. NON SONO AMMESSI GLI STESSI VINCITORI PER ALMENO 3 CONCORSI CONSECUTIVI.

TEL.

NON SI ACCETTANO NOMINATIVI DELLA STESSA FAMIGLIA

17,30 - 19,30 - 21,30

18,15 - 20,30 - 22,30

Telefona martedì 23 aprile dalle ore 9,30

il campione

cafarnao - caos e miracoli

le pagelle dello Zodiaco Ariete 8+

Toro

8,5

Momento perfetto per seguire le attrazioni e lasciarsi andare alle avventure. Potrebbero scatenarsi attrazioni davvero infuocate, proprio come piace a te.

Non abbiate paura, siete pronti ad innamorarvi di una nuova conoscenza oppure vedrete i cuoricini in una vecchia e insospettabile amicizia. Ve lo sareste aspettato?

Bilancia 8,5

Scorpione 7,5

Vivi un momento di armonia e serietà e potresti anche innamorarti. Un amicizia hot, si farà sempre più intensa; la passione potrebbe anche non limitarsi alle notti focose.

Gallo

PERIODICO

INDIPENDENTE

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REDAZIONE TRICASE

via L. Spallanzani, 6 Tel. 0833/545 777 391/3532279

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SALENTO A ssoc ia ti

Unione Stampa Periodici Italiani TESSERA N. 14582

dal 20 aprile al 3 maggio

Gemelli

7

Grintosi, ribelli e forse anche più irrequieti del solito. Siete più propensi a dedicarvi alle fantasie erotiche più hot che a quello che potrebbe essere l'incontro della vita.

Sagittario 7+

Nuove conoscenze potrebbero diventare qualcosa di più, condividendo irrequietezza e voglia di novità. E poi, chi lo sa, potreste anche innamorarvi perdutamente...

Direttore Responsabile L UIGI Z ITO _ liz@ilgallo.it

Coordinatore di Redazione G IUSEPPE C ERFEDA _ gicer@ilgallo.it In Redazione D ANIELA C RUDO amministrazioneilgallo@gmail.com

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371/37 37 310

Cancro 7+

Avrete un'ottima occasione per riaprire il cuore e ricominciare a fidarvi degli altri. Merito di Venere, Mercurio e Urano positivi che riscaldano il tuo cuore.

Capricorno

9

Le stelle porteranno sorprese dolcissime: un'intesa paradisiaca e un'attrazione sessuale molto forte. Potrebbe essere l’inizio di una relazione inossidabile.

CORRISPONDENTI Gianluca Eremita Vito Lecci Valerio Martella Antonio Memmi Carlo Quaranta Donatella Valente Stefano Verri Lorenzo zito

6-

Innamorarti o vivere un’intensa passione? Dovrai pazientare ancora. Non è detto, però, che in questo periodo non ti vada bene un po’ di sesso fine se stesso.

Leone

6

Romanticismo e la capacità di costruire qualcosa di solido saranno ancora le tue doti migliori. Venere e Marte dispettosi: evita di esagerare con le polemiche.

Acquario

7

Pesci 8+

Vi sentite trasgressivi più che mai, preparatevi a un periodo di attrazioni intense seppur fugaci. Potrebbero anche non avere futuro ma intanto ci date dentro!

La collaborazione sotto qualsiasi forma è Gratuita. La Direzione si riserva di rifiutare insindacabilmente qualsiasi testo e qualsiasi inserzione. Foto e manoscritti, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Riproduzione vietata. Stampa: SE.STA. srl via delle Magnolie 23 Zona Industriale - Bari

Iscritto al N° 648 Registro Nazionale Stampa Autorizzazione Tribunale Lecce del 9.12.1996

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Potreste innamorarvi dall'oggi al domani e, se lo siete già, l'intesa pare ben protetta. Abbandona le reticenze e affidati alle persone più dolci che tu conosca.

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Romantici ma anche aggressivi. Respirate a fondo e conquistate chi vi piace facendo leva sul vostro innato sex appeal un po' misterioso e ambiguo. Lenzuola bollenti.

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