L'Alpone numero 1 2019

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l ’alpone

Autorizz. del Tribunale di Verona del 3 Luglio 1986 - R:S: 705 - Sped. in abbonamento Post. - 45 % art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Verona da Verona C.M.P. - 50 % - Trimestrale di informazione e cultura - Anno 34 - N. 1 - MARZO 2019 - Recapito a cura dell’ Ente Poste Italiane

Pro Loco | San Giovanni Ilarione

www.ilarione.it

La Granfondo del Durello si tinge di rosa

Saluto del Presidente Possiamo dire che quest’anno la stagione delle manifestazioni a San Giovanni Ilarione è partita alla grande: il Carnevale ha infatti riscosso un successo di pubblico notevole, grazie anche al bel tempo e alla collaborazione di tanti volontari che non si sono risparmiati sia nei momenti sempre impegnativi della preparazione sia nella giornata della sfilata dei carri mascherati. E’ un bel auspicio per i tanti impegni che aspettano la Pro Loco e tutte le altre associazioni attive sul territorio. Il nostro giornale, sempre aiutato materialmente da molti suoi lettori, anche quest’anno gode del sostegno dell’Amministrazione comunale, che nel redigere, assieme ai gruppi di opposizione, le pagine interne de l’Alpone di fatto assicura un valido apporto all’esistenza del giornale stesso. Con l’arrivo della primavera il nostro paese sarà impegnato in varie iniziative, che ormai sono diventate un classico, a cominciare dalla Marcia fra i ciliegi nel giorno di pasquetta, per continuare con la Festa di San Zeno (ottava di Pasqua) e con la Granfondo del Durello, il primo maggio. Sono manifestazioni che hanno ormai un loro pubblico consolidato e che rendono onore agli instancabili organizzatori, sempre pronti a rimettersi in gioco proponendo soluzioni nuove e accattivanti, pur rimanendo nel solco della tradizione. A tutti il nostro augurio di una buona riuscita di quanto stanno preparando, ben sapendo quanto lavoro tutto ciò comporta. Ai nostri lettori, un caloroso invito a partecipare alle numerose iniziative che arricchiscono il calendario 2019 delle nostre associazioni.

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perienza al ccurate riparazioni

Per il suo 17° compleanno la Granfondo del Durello di Mountainbike che si svolge nella terra del Durello si “vestirà” di rosa. Grazie all’arrivo del Giro d’Italia, all’Arena di Verona il 2 giugno, il territorio Veronese avrà la possibilità di mettersi in mostra ospitando migliaia di bikers che arriveranno nella nostra bellissima città per gustarsi l’ultima tappa della carovana rosa. Da qui è partita l’idea di radunare le Granfondo più blasonate del territorio (da Garda a San Giovanni Ilarione) e mettere a disposizione dei turisti i percorsi tracciati e di dar loro la possibilità di visitare i colli veronesi e di assaporare i nostri prodotti enogastronomici.

Giornata Nazionale di Solidarietà

Il Direttore Emilio Garon

A.S.D. Basalti

MARCIA TRA I CILIEGI

Gruppo Marciatori

HA BISOGNO DI TE!

Gian Carlo Marcazzan tel. 045 8980829 cell. 347 4415765 info@sognilandia.it Via Copernico 2 S.R. 11 Vago di Lavagno (VR)

Genius loci: il significato di questa locuzione latina non è molto conosciuto, viene perlopiù utilizzata da architetti per definire metaforicamente l’identità di un luogo. Per i romani il Genius Loci era l’anima della casa, con un significato mistico: una divinità protettrice di un luogo. Il Genius Loci vive negli abitanti, nell’atmosfera del territorio, alimenta l’emozione culturale maturata in secoli di fermento, trova la sua matrice nell’incontro fra la natura e la cultura delle tradizioni. L’atmosfera della Val d’Alpone mi richiama il Genius Loci, l’anima del luogo che il fermento della prossima primavera risveglia. Al Genius anticamente si offrivano i doni dell’uomo, il pane e la preghiera; lui ricambiava con i prodotti della natura: fiori, frutta, erbe. Ecco il senso di questo mio intervento, un invito a riscoprire con i prossimi eventi il Genius di questa terra, e dimostrarlo con il rispetto per la natura e per gli uomini. Risvegliare questa “divinità” che è dentro di noi per proteggere il nostro territorio, non contro gli invasori, ma contro chi lo deturpa, lo inquina, lo stravolge. Un impegno affidato alla vostra sensibilità personale e allo spirito delle comunità locali

In collaborazione con l’Amministrazione Comunale

ARIONEL’ALPONE (VR) - cell. Tel. 045 3807465494 7329331

Se vuoi inviare il tuo contributo a L’Alpone utilizza c/c postale n. 15684376 intestato a: Pro Loco di San Giovanni Ilarione Piazza Aldo Moro, 5 Coordinate bancarie Poste Italiane: IBAN: IT23 T076 0111 7000 0001 5684 376 Cod.BIC/SWIFT: BPPIITRRXXX

L’editoriale

Pro Loco di S.Giovanni Ilarione

A

COMITATO PROVINCIALE FIASP VERON

Il Presidente Franco Cavazzola

Come ogni anno, L’Alpone rinnova l’appello ai suoi lettori per sostenere il giornale. In questo numero infatti troverete il vaglia postale con il quale potrete contribuire alle spese che L’Alpone deve affrontare per arrivare, puntuale ogni tre mesi, nelle vostre case. Un grazie a tutti voi da parte della della Redazione e della Pro Loco per il prezioso contributo che offrirete nel tener vivo questo prezioso strumento di informazione e di cultura che da olSede lav: Viale del Lavoro 34 - Dom.Fisc: Via Nogarotto 42 tre37035 trent’anni accompagna le vicende del SAN GIOVANNI ILARIONE (VR) - fochesato.rudi@gmail.com Rudi 347 0055757 - Gabriele 345 7957406 nostroP.IVA paese! 04200480236 Cod.Fisc: FCHRDU78L19H783K

L’idea di creare questa “zona rosa” è partita proprio dal Gruppo Basalti che farà da capofila ad un progetto, che avrà la sua presentazione ufficiale a Vinitaly 2019. Sport, passione ed enogastronomia sono ancora una volta protagonisti di questa competizione che ormai è diventata un must sul territorio italiano e che quest’anno andrà in scena Mercoledì 1 Maggio facendosi trainare da alcuni eventi collaterali come il Durello Night Party che andrà in scena Sabato 27 Aprile con un menù accattivante proposto dal Gruppo Alpini di San Giovanni Ilarione.

Anno 34 Nr. 1

Marzo 2019

Gruppo Alpini San Giovanni Ilarione

Ass. Culturale CARTABIANCA

A.S. Basalti San Giovanni Ilarione

Compagnia teatrale SALE e PEPE

Ass. Naz. Paracadutisti d’Italia Sez. Val d’Alpone

Fanti San Giovanni Ilarione

Carabinieri in congedo sezione San Giovanni Ilarione

Protezione Civile San Giovanni Ilarione

Aereonautica San Giovanni Ilarione

Associazione Culturale S. Zeno

U.S. Calcio San Giovanni Ilarione

Scuola dell’infanzia “Papa Luciani” San Giovanni Ilarione Comitato Sagra Cattignano

XVIII° Trofeo Federico

LUNEDÌ

22 APRILE 2019 PASQUETTA

a San Giovanni Ilarione

MANIFESTAZIONE LUDICO-MOTORIA NON COMPETITIVA A PASSO LIBERO DI KM 8 - 14 - 20

[Valida per i concorsi F.I.A.S.P. - I.V.V. - PODISMO ROSA]

NOVITA’ 2019 Per chi volesse proseguire con noi la giornata nel pomeriggio ci saranno

INTRATTENIMENTI VARI e

GONFIABILI PER BAMBINI!

Manifestazione omologata dal Comitato F.I.A.S.P. di Verona con nota nr. 008/201889 del 31/01/2019 a NTEAS

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Scuola Primaria “A. Stefani”: UN TUFFO NEL PASSATO Quest’ anno a scuola stiamo svolgendo un progetto per conoscere meglio il passato e le tradizioni del nostro paese. Sabato 26 gennaio due simpatici nonni, Mario Rossetto e Augusto Gambaretto, sono ritornati a scuola per un incontro con noi ragazzi di quinta. Erano già venuti nel mese di ottobre per raccontarci come si festeggiava una volta la sagra delle Castagne, questa volta invece ci hanno parlato del filò. Una volta, quando essi avevano più o meno la nostra età, nelle sere d’inverno, c’era la tradizione di riunirsi con le persone che abitavano nella stessa contrada “a fare filò”. Dopo aver cenato ci si ritrovava in una stalla e si rimaneva insieme per un

paio d’ore a parlare, a spettegolare, a lavorare, a cantare, a pregare. A quel tempo non c’era nelle case il riscaldamento, perciò la stalla, dov’erano presenti mucche, buoi, pecore,..era il luogo più caldo. Poiché non arrivava l’elettricità, l’ambiente veniva illuminato con lampade a petrolio. Il nonno Mario ne ha portate alcune di molto antiche per farci vedere com’erano fatte e come funzionavano. Durante il filò gli uomini parlavano dei lavori nei campi, si mettevano d’ accordo su cosa c’era da fare, costruivano attrezzi utili come scale, rastrelli, scope, cesti.. Le donne invece filavano, rammendavano, facevano le calze e le maglie di lana o ricamavano la “dota” per le figlie che si dove-

vano sposare. I bambini giocavano con giochi molto semplici. Tutti insieme si discorreva di fatti successi in paese o appresi dai giornali; a quel tempo la televisione ancora non c ‘era o era un lusso per poche famiglie. Il nonno Augusto si ricorda di un fatto successo, di cui al filò hanno parlato per giorni e giorni: l’affondamento della nave Andrea Doria nel lontano 1956, speronata da una nave mercantile nelle acque al largo della costa degli Stati Uniti, dove persero la vita ben 51 persone. Si raccontavano anche storie e leggende frutto della fantasia. Spesso alcuni narravano di creature strane che vivevano nei “busi”, ossia in spelonche ben nascoste sulle colline del paese: erano donne dai lunghi capelli biondi chiamate anguane, dal comportamento un po’ misterioso…. E prima di finire non mancava mai il momento in cui si recitava il rosario. Il filò fu in quei tempi l’unico canale di trasmissione e di diffusione di quella cultura povera, ma importantissima che ci è stata tramandata. Un grazie sincero ai nonni Mario ed Augusto e agli altri nonni che abbiamo incontrato o incontreremo nel corso dell’anno, perché ascoltando le loro testimonianze abbiamo la possibilità di imparare una storia che non c’è scritta sui libri di scuola. Alunni delle classi quinte

DODICIRIGHE La notizia è rimbalzata da “L’Arena” il 27 gennaio scorso: il nostro sindaco non concede udienza a chi ha debiti con il comune. E così anche gli ilarionesi qualsiasi, quelli che non bazzicano i palazzi della politica locale, vengono a scoprire che ci sono cittadini che da anni non pagano quanto dovuto delle tasse comunali (imposte sul servizio di raccolta rifiuti, soprattutto, ma non solo). Poveracci senza soldi? Non sempre… Anzi, in qualche occasione è gente che i soldi li ha, ma che chissà per quale motivo, “regolarmente” non paga quello che invece gli altri (spero di poter dire: tutti gli altri!) pagano entro le scadenze previste. La domanda sorge spontanea: come mai? Ma è una domanda che nessuno fa perché se la fai passi da ingenuo, da sempliciotto, che non capisci che i “furbi” fanno così, e finché la cosa funziona ci guadagnano pure, mentre i “fessi” sono quelli che ancora si stupiscono che queste cose capitino… Confessiamolo: è uno di quei momenti in cui ci viene la tentazione di dire: ma chi ce lo fa fare ad essere onesti? Che cosa ci si guadagna? Ah no, non aspettatevi la risposta, ognuno (ci dicevano una volta) faccia i conti con la propria coscienza! Sempre che esista ancora, la coscienza… D.B.

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LA CARICA DEI 103 Il titolo e la foto parlano da soli, trasmettono tutta l’energia che ho sentito in quei giorni sulla neve, a S. Valentino-Polsa sull’altopiano di Brentonico in provincia di Trento, per il progetto in classe sulla neve con la scuola primaria di Castello. Un progetto che va avanti da 18 anni, quando nell’ ormai lontano 2001 delle coraggiose maestre hanno voluto proporre l’iniziativa, che interessava la scuola media, a tutto il plesso di Castello. Sostenute dallo sci club di S. Giovanni Ilarione e in prima persona dal professor Gianni Confente sono riuscite a far partire questa attività e grazie al sostegno dei genitori a portarla avanti fino ad oggi. Io ho avuto la fortuna di poter partecipare come aiuto quest’anno il 22-25-27 febbraio, sono partita da casa con la voglia di dare una mano e mi sono ritrovata a vivere un’esperienza stupenda. 103 bambini, 14 insegnanti, 3 pullman, alcuni membri dello sci club, un’atmosfera di gioia e un bel gruppetto di genitori capaci di sciare, questi sono gli ingredienti che servono per partire, ma perché una ricetta abbia successo si sa non servono solo dei buoni ingredienti, bisogna metterci impegno e collaborazione tutte cose per niente scontante che i bambini con la loro spontaneità sanno regalarci. Perché, sia chiaro, il bello di questa iniziativa non è che i bambini tutti imparano a sciare ma è vedere come raggiungono l’autonomia. Il vero significato di questa esperienza è l’aiuto, il sostegno

e l’incoraggiamento che i bambini sanno donarsi l’uno con l’altro senza operare alcuna differenza o competizione. Riuscire a superare le loro difficoltà, aver cura del proprio materiale e di quello noleggiato li induce ad essere più responsabili e aumenta la loro autostima la fiducia in se stessi e nelle proprie capacità. Le maestre raccontano che al ritorno ai ritmi della normalità, soprattutto negli alunni più fragili, è possibile constatare quanto tre giorni sulla neve possano migliorare gli atteggiamenti nei confronti dell’intera attività scolastica. Comunque vedere in prima persona l’entusiasmo di questi bambini che per la felicità mi urlavano che erano riusciti a frenare o a scendere dalla pista più ripida, non nego che è stato elettrizzante. Le giornate si svolgono per tutte le classi allo stesso modo: al mattino dopo aver indossato sci scarponi e casco si va a far lezione con i maestri FISI poi si pranza. Finito il pasto Gianni coordina i genitori e i volontari dello sci club affidando a loro i bambini, divisi in gruppi di circa 8/10 nel rispetto delle abilità acquisite durante la lezione, che accompagneranno sulle piste. Grazie a questa organizzazione i bambini consolidano quello appreso durante la lezione, imparano ad utilizzare gli impianti di risalita, superano le prime difficoltà e si sentono sicuri, in quanto seguono chi è l’apripista e sanno che se rimangono indietro possono contare su chi chiude la fila.

Gli accompagnatori “pare” che si divertano come i bambini. Non da meno ci sono gli addetti alla festa dell’ultimo giorno, organizzatissimi si procurano salamelle e carni varie da cucinare alla piastra, inondando le piste con un profumo che fa invidia e stimola l’appetito di chiunque. Lavorano come matti, accolgono sempre tutti con il sorriso, non chiedono nulla, portano una ventata di allegria e, alla fine, raccolgono anche una cospicua somma da assegnare alla scuola. Sono mamma di due bambini di prima quindi per me è la prima volta che faccio parte di questa carovana (passatemi il termine) ed ho notato quanto genitori e insegnanti siano affiatati, questo credo sia un ingrediente molto importate. La scuola oggi invita a proporre “compiti autentici”, quelli impregnati di realtà, quelli che permettono di condividere con gli altri competenze maturate anche individualmente, quelli che hanno visibilità all’esterno della scuola: il progetto neve ne rappresenta uno di alto livello. Speriamo che per i prossimi anni si possa aggiungere una quarta uscita, determinante per garantire l’adeguata acquisizione delle competenze descritte sopra. Per il momento concludo dicendo grazie ai bambini alle insegnanti e a tutte le persone coinvolte, ci vediamo l’anno prossimo. Sonia Biondaro


Carnevale 2019

NICOLA ZANNONE Si chiama Nicola Zannone, classe 1999, il giovane di San Giovanni Ilarione meritevole del premio Gian Antonio Martinelli destinato alle eccellenze del territorio. L’alunno, che ha frequentato il Liceo Classico presso l’Istituto Guarino Veronese si è distinto, per profitto e comportamento, durante il suo percorso di studi, diplomandosi con la votazione di 100 centesimi. Pertanto a lui e ad altri giovani lodevoli, lo scorso 12 gennaio, presso il Teatro centrale di san Bonifacio, è stato consegnato

il tradizionale premio del Lions Club che, da sempre, incoraggia allo studio e alla formazione. La scelta del merito è stata effettuata da una commissione con il coinvolgimento dei Dirigenti scolastici. Dunque un riconoscimento che va alle conoscenze, alla formazione, all’impegno personale e, di riflesso, un modo per riconoscere il lavoro degli istituti scolastici e l’importanza fondamentale dell’istruzione sul nostro territorio ricco di encomiabili giovani.

ULTIMA ORA: Presso l’Ente paleontologico di Pietraroja e Parco Nazionale del Matese, premiazione del Ministro Costa a Giovanni Todesco: “Al Sig. Giovanni Todesco, la cui passione per la paleontologia ha regalato al mondo intero, ed in particolare a Pietraroja, l’importante scoperta del cucciolo di dinosauro Scipionyx samniticus” . Un giusto premio per il nostro concittadino e gloria e prestigio anche per San Giovanni Ilarione.

IN UN PANDORO IL DOLCE SAPORE DELLA PROPRIA TERRA In Belgio, fra i discendenti dei nostri compaesani, una bella sorpresa natalizia tutta da raccontare

Nella foto Luigino Confente e Graziano Marcazzan consegnano il pandoro a Anna Sabbadoro con 2 dei 3 figli

CORSO DI AGGIORNAMENTO SULLA GINNASTICA PSICOMOTORIA Nei mesi di gennaio e febbraio, alcuni insegnanti di scuola primaria del nostro Istituto Comprensivo hanno frequentato un corso di aggiornamento pratico sulla Ginnastica Psicomotoria, tenuto dalla dott.ssa Lisa Costa presso la palestra della scuola A.Stefani. L’obiettivo della ginnastica psicomotoria è promuovere lo sviluppo delle funzioni e delle capacita’ psico-motorie del bambino,senza le quali non è possibile lo sviluppo equilibrato della sua personalità. Durante gli incontri gli insegnanti si sono cimentati nelle attività e nei giochi proposti , diversificati per le varie fasce d’età della scuola primaria, diventando un po’ bambini! Un grazie speciale a Lisa Costa per la sua disponibilità, professionalità e per la pazienza nel gestire il vivace gruppo. “Il bambino che non gioca non è un bambino, ma l’adulto che non gioca ha perso per sempre il bambino che ha dentro di sé” (Pablo Neruda)

Il legame d’affetto e di sentimenti che lega ancora molte famiglie di ilarionesi partite settant’anni fa per il Belgio in cerca di lavoro ha riscontrato una “dolcissima” sorpresa nello scorso periodo natalizio con la bella iniziativa promossa dall’Associazione San Zeno: molte di queste famiglie (all’incirca duecento) si sono viste arrivare a casa, portati personalmente da Luigino Confente e Graziano Marcazzan (rappresentanti, oltre che dell’Ass. San Zeno anche dell’Ass. Veronesi nel mondo) nientemeno che i pandori, i classici e invidiati dolci di Verona. L’iniziativa, che ha riguardato diverse cittadine del bacino minerario di Charleroi ed è stata resa possibile grazie al sostegno di alcuni privati cittadini, ha ri-

scosso grande accoglienza ed ha suscitato, in certi casi, vera e profonda commozione. Fra i tanti incontri, da ricordare quello con Adelia e Bruna Nizzero, sorella e cugina del compianto don Elio, parroco di S. Caterina in Villa. A far da guida presso le case dei “nostri” compaesani è stato Jean Pierre Ambifiori, un discendente diretto di una famiglia di vicentini partita a cercar lavoro in Belgio, come accadeva per tante nostre famiglie di emigrati. Un passato nemmeno tanto lontano che iniziative come questa aiutano noi tutti, e ancor più le nuove generazioni, a non dimenticare! Dario Bruni

CLASSE COSCRITTI 1953 3


UN PEZZO DI STORIA CHE SE NE VA

Il 20 novembre scorso ci ha lasciati Romano Soprana; aveva compiuto 103 anni il 21 agosto. Figlio di Umberto, cavaliere di Vittorio Veneto combattente nella Grande Guerra, era nato a San Giovanni Ilarione in contrada Galiotti il 21 agosto del 1915. Dopo una giovinezza di duro lavoro nei campi con il padre, lo scoppio della seconda guerra mondiale lo vede soldato a Parma. Dopo l’armistizio, fu scoperto dai tedeschi e internato a Mauthausen: “schiavo di Hitler”, come raccontava lui. Raccontava che nel campo di concentramento, ogni giorno venivano sorteggiati e mandati nelle camere a gas 30 prigionieri. Solo per fortuna una volta scampò alla morte certa, perché fu riconosciuto da un capitano tedesco a cui aveva fatto dei lavori alla sua casa… Per fortuna poco dopo arrivarono gli alleati a liberarli! Al ritorno dalla guerra, era andato ad abitare nell’Appennino parmense ad Albareto dove aveva conosciuto e sposato la moglie Teresa, deceduta nel 2009, da cui nascono i due figli, Giuseppe e Luisa. Nel 1968 tutta la famiglia si è trasferita a Gragnano in provincia di Piacenza dove si è spento serenamente circondato dall’affetto dei suoi cari lo scorso 20 novembre. Con lui se ne è andato un altro pezzo vivente della storia del secolo scorso. Dalle pagine del nostro giornale lo vogliamo ricordare con affetto. A.P.

LUCIA BELTRAME, LA “LUISETA CIA” Una figura minuta, ma alta e slanciata, con una voce un po’ roca, con una grande memoria ed un udito da far invidia ad una cinquantenne. Così si presenta Lucia Beltrame mentre si aggira nella dignitosa casa in via Balzi ove vive con la nuora Giuseppina. La sua figura leggera sembra quasi sfiorare cli oggetti circostanti, tutto sa di serenità e di pace. Nasce alle Lore “dai Cii” l’11 febbraio 1928 da Domenico e Santa Rossetto. Il papà ha fatto tutta la guerra ‘15/18, è stato prigioniero in Austria e insieme mettono al mondo un piccolo “esercito”, ben otto figli, nell’ordine Maria, Antonio, Domenico, Giovanni (alpino disperso in Russia), Gina, Anna, Lucia e Amelia. E ’quasi un’altra guerra da combattere per riuscire a dar da mangiare a tutta la brigata, tuttavia i ben coltivati campi delle Lore garantiscono il pane quotidiano. Nel 1929 ci si trasferisce in Via Pegnati di Villa, dove si è acquistato un buon podere, con casa e campi. Giunta all’età scolare, Lucia frequenta la scuola elementare al Motto di Montecchia, molto più vicino alla propria abitazione, però solo fino alla classe terza, per la classe successiva deve spostarsi a Villa. E’ brava a scuola e ricorda ancora con nostalgia le maestre Curina e Lidia da Verona. Dopo la sua vita ricalca quella di tutte le altre ragazze del tempo: lavori in casa aiutando la mamma, nei campi coltivati a “formento e polenta…” e al pascolo con “…le piegorette e la cavra…”. La coltivazione intensiva della vite non ha ancora preso piede. Per la messa e le funzioni domenicali ci si porta in Villa, ove vige l’autorità del parroco don Augusto Zorzi, persona austera, che non conosce il sorriso. Lucia è contenta, ha passione per lo studio, vince il premio della dottrina cristiana, partecipa attivamente all’Azione Cattolica. Cresce sana nel corpo e nello spirito, sognando un futuro ricco di amore e di soddisfazioni. Incontra l’a-

nima gemella in un giovanotto serio e ben intenzionato, Arturo Facchin, figlio unico. Ci si innamora e non ancora maggiorenne (si ricorda che la maggiore età allora si raggiungeva a 21 anni) si sposa, perché in casa del marito non ci sono donne. Infatti, la mamma di Arturo, rimasta vedova, convola a nuove nozze e da qui la necessità di una presenza femminile in casa. Si mette in piedi una nuova famiglia, in Via Marcazzan, parrocchia di Castello. Il marito possiede un buon numero di campi che garantiscono la tranquillità economica. A completare la felicità della giovane coppia arriva nel 1950 Luigina, seguita da Santina nel ’51 e morta dopo 4 mesi e da Angelo nel 1952. La vita adesso è veramente bella, un frutto da gustare ed apprezzare. Non ci sono problemi economici, si vive dignitosamente, il marito nutre una intensa passione per la caccia, passione che trasmetterà al giovane Angelo. I due figli crescono facendo tesoro dei sani valori trasmessi dai genitori. Luigina a 22 anni si sposa con Mario Zandonà e trasloca prima in quel di Vestenanova, per poi tornare a San Giovanni, Angelo incontra l’anima gemella a Vestenanova, nella gentile figura di Giuseppina Cerato. Si costruisce una casa nuova in Via Balzi. Tutto sembra ora sorridere, ma il dolore arriva puntuale, con la morte prematura di Arturo nel 1977, a soli 52 anni. Per Lucia è un colpo durissimo da assorbire. Lo supera grazie alla fede, la fiducia in Dio e all’amore dei figli, che, nel frattempo le hanno regalato due splendidi nipoti, Damiano e Roberta. Il figlio Angelo prima lavora in fabbrica, poi coltiva la terra, ma per lui troppo presto sorgono problemi di salute che vanno incidere profondamente sul cuore della mamma, già tanto provata. A far da contraltare c‘è per fortuna una grande intesa fra lei e la nuora Giuseppina, autentica eroina per amore e dedizione verso il marito e la fi-

50 ANNI DI STORIA DEL NOSTRO PAESE VISSUTA AL BAR “ALLA VALLE”

Quando la famiglia di Guglielmo Gazzo iniziò la sua attività di barista e ristoratore in via Monfalcone a San Giovanni Ilarione, era il 20 marzo 1969, un giovedì di mercato. Fino al giorno precedente, giorno di San Giuseppe, vi avevano lavorato i precedenti proprietari: Isolina Gambaretto con il marito Angelo Conterno. Agli inizi del secolo scorso, il locale era stato di proprietà di Maria Francesconi, (la Maria comare); passò successivamente di mano più volte, prima degli attuali proprietari. La famiglia Gazzo conosceva bene la Maria comare, ci racconta Guglielmo: “quando avevo 9 anni, negli anni 1952-53, con il papà portavo alla Gina la legna con un

carro tirato dai buoi. Mio padre spaccava la legna sul posto ed io con il derlo la portavo sul granaio”. Vita di altri tempi… Ed alla faccia del lavoro minorile, aggiungiamo noi! Alle origini il Bar alla Valle non era solo un bar, ma era anche una trattoria che rimase operativa fino al 1972: si servivano primi piatti, trippe, braciole, e si facevano anche pranzi di matrimonio. Il 27 settembre 1969, sei mesi dopo l’inizio dell’attività, Guglielmo sposa Lina Alberti. Però in seguito alla malattia della mamma di Guglielmo e Lina che aspettava la nascita dei figli, furono obbligati a rinunciare all’attività della trattoria, (di cui però detengono ancora la licenza) mantenendo

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operativi solo il bar ed i giochi. Nel locale infatti si poteva anche giocare la schedina del Totocalcio che era di grande attualità in quegli anni; di ricevitorie del totocalcio negli anni sessanta, oltre alla loro, in tutta la vallata ne esisteva solo un’altra a Monteforte d’Alpone. La loro ricevitoria allora lavorava molto, e negli anni ’70 si sono anche registrate delle vincite importanti. Poi il Totocalcio ha avuto un progressivo declino, fino a scomparire ai giorni nostri, rimpiazzato da altri giochi e da altre attività; oltre ai giochi, ora presso la ricevitoria si possono pagare bollette di tutti i tipi, compreso ora anche il bollo delle auto. Mi dice Lina: “E’ dal 1969 che io e mio marito siamo ininterrottamente sulla pedana, nonostante le molte vicissitudini della vita. Abbiamo quattro figli viventi, Stefania Donatella nata nel 1972, Cinzia nel 1974, Marzia nel 1978 e Viviano nel 1982, e non dimentichiamo i generi Giuseppe e Nicola ed il nipotino Niccolò figlio di Stefania”. Una bellissima famiglia, aggiungiamo noi, che ha sempre lavorato e sta lavorando molto anche oggi, ammodernando e rendendo sempre più accogliente ed accattivante la loro attività, anche in prospettiva di un ricambio generazionale imposto dalle inesorabili motivazioni anagrafiche. Credo che Guglielmo e Lina abbiano dato molto, ed è giunto il momento di fare spazio ai giovani per godere un poco di meritato riposo. Anche se sono certo che non abbandoneranno del tutto ed in futuro li vedremo ancora spesso sulla pedana... Alla famiglia Gazzo i nostri auguri per il futuro della loro attività! Angelo Pandolfo

Davide 335 121 93 94 - Domenico 335 121 93 87

Via Verona, Caldiero (di fonte a Gonzato Calzature) Via Alpone 13/1, San Giovanni Ilarione - Vr

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glia Roberta, annullando quasi se stessa per alleviare le loro sofferenze. Lucia non ha mai preteso nulla dalla vita, non ha mai reclamato diritti o rivendicato ambizioni, è sempre vissuta nel silenzio, quasi ritirata, al servizio della propria famiglia, con grande dignità e fiducia in Dio. Non si è mai lamentata e anche se ha sepolto il marito, la nipote Roberta e il figlio Angelo non ha mai rimproverato il Signore per le sue sofferenze, ha accettato i suoi disegni e, seppur con il cuore gonfio di dolore, lo ha sempre ringraziato per i doni ricevuti. E’ diventata bisnonna e quando i pronipoti Elia e Denise vanno a trovarla portano una ventata di allegria e di ottimismo nella bella casa ai Balzi, ormai divenuta troppo grande. Ora frequenta la chiesa, ha la passione di leggere e qualche volta va nei campi, è la regina dell’orto. Da giovane avrebbe voluto studiare, diventare maestra, questo non è stato possibile, tuttavia la “Lusieta” è diventata lo stesso maestra, una maestra di vita, una vita di accettazione e di fede. una vita condita da poche soddisfazioni e da tanto dolore. Gianni Sartori

di Ciman Nicola

tel. 045 7652764 cell. 346 4955284


UNA SCRIVANIA... UNA STORIA Bella si presenta, curata, dalle maniglie incise, protetta da una lastra di vetro contro le insidie del tempo. Costruita con un legno non di alto pregio, il suo valore è rappresentato dal suo utilizzo e dalla storia che ha visto inesorabilmente trascorrere a San Giovanni Ilarione. Oramai centenaria, è stata testimone di momenti belli e meno belli, ha visto il ghigno dell’odio e il sorriso del perdono, ha fotografato la vita e la storia di quasi tutto il secolo scorso nel Municipio di San Giovanni Ilarione. Questa scrivania, dalle misure normali, non si distingue per la sua imponenza, è stata un po’ la punta di diamante delle suppellettili in dotazione del Municipio di San Giovanni Ilarione prima della seconda guerra mondiale, assieme a due armadi, due classificatori e ad un lungo tavolo, ora “in servizio” presso l’Ufficio di presidenza della scuola media locale. La nostra protagonista rischiava di finire nella polvere e nell’anonimato se non fosse stato per l’interesse, il gusto del bello e della tradizione del capo Ufficio Tecnico geom. Maurizio Bacco. Su segnalazione del compianto dipendente comunale Francesco Confente, che all’inizio degli anni ’80, con il trasloco della sede municipale da Piazza dell’Osto a Piazza Aldo Moro, aveva provveduto a far ammassare tutto il mobilio degli uffici comunali negli scantinati del nuovo stabile sottraendoli al loro destino di trasformarsi in cenere, questo giovane geometra si ren-

de subito conto della loro bellezza ed importanza, ne apprezza la fattura e la storia ed espressamente vuole questa scrivania nel proprio ufficio di lavoro, ove tutt’oggi si mostra al pubblico assieme ai due classificatori. Tuttavia, tra qualche anno, rispondendo all’inesorabile legge del tempo, anche questo stimato tecnico raggiungerà il traguardo della pensione, con il cruccio ed il dubbio che chi gli subentrerà possa nutrire la stessa passione e la stessa affe-

FARMACIA “SALUS”, UNA BELLA REALTA’

“Tanto tuonò che alla fine piovve...”. Possiamo in tal maniera commentare l’apertura della nuova farmacia in San Giovanni Ilarione, la farmacia “Salus”, dopo un parto travagliato durato quasi sette anni. Progetto partito con il superamento dei 5000 abitanti del paese ancora con l’Amministrazione Dal Cero, che pensava ad una farmacia comunale, è stato successivamente assorbito dalla Regione Veneto includendolo nel bando regionale. Una vicenda travagliata, si diceva, con ricorsi e carte bollate, ma alla fine tutte le difficoltà si sono appianate ed ecco che il 13 dicembre 2018, giorno di Santa Lucia, la Santa dei doni, la nuova farmacia apre i battenti, proprio all’imbocco del paese, salendo da Sud, in Viale dell’Industria 72, con la bella scritta sul display “Farmacia Salus”. Un mega rinfresco di apertura, utilizzando solo prodotti locali, ha accolto numerosissime persone, accorse per l’inconsueto avvenimento, ormai ritenuto improbabile. Nell’ampio salone sono esposti in maniera intelligente ed ordinata i vari prodotti. La nuova realtà’ è gestita dalle dottoresse Antonella Tallarico e Immacolata Vicente, le quali non si sono spaventate e non si sono fermate davanti alle difficoltà burocratiche. Vincitrici di concorso per la Regione Veneto ed Emilia Romagna, hanno preferito la prima ed allora eccole qua, dietro al bancone, a servire la gente. Lavorano in tandem e questa non è la prima esperienza lavorativa insieme. Nonostante i disagi

incontrati, sono sicure di non aver invaso il territorio di nessuno, c’è spazio per tutti, la differenza sta nella disponibilità e nel servizio. Qualche domanda d‘obbligo, alle quali non si sottraggono. - Impressioni sul nuovo paese? Sulla gente? - Abbiamo notato nelle persone molta educazione, disponibilità, apertura al dialogo. Persone pratiche e spontanee, l’Amministrazione comunale molto precisa e rispettosa della legge. Il paese è bello, il clima abbastanza simile di quello dei nostri paesi d’origine, forse un po’ distante dal mare... - Nella vostra attività propendete per l’utilizzo della chimica o della scienza galenica? - Riteniamo che il giusto stia nel mezzo, entrambe le scienze, o scuole, hanno contribuito in maniera determinante a risolvere i problemi di salute della gente. - Conoscendo le difficoltà affrontate, rifareste lo stesso percorso? - Assolutamente si, qui ci troviamo bene, qui abbiamo trasferito la nostra residenza e desideriamo divenire parte integrante della popolazione locale. L’approccio con la gente è cordiale e spontaneo, mai invasivo. Il nostro motto è quello di lavorare in modo serio, preciso, puntuale, elargendo qualche suggerimento solo se richiesto, nel massimo rispetto della personalità e della privacy del cliente. Salutando, senza parteggiare per nessuno, auguriamo un grande “in bocca al lupo” alle due dottoresse , sicuri che con la loro opera il paese sarà ancora meglio servito e maggiormente tutelato nel campo della salute. Gianni Sartori

zione verso questa umile scrivania, lampante contrasto con le anonime “colleghe” in metallo dei tempi attuali. Ed allora? Perché non riportarla agli antichi fasti ed al suo originario utilizzo ? Perché non rimetterla nell’Ufficio del Sindaco ove era presente tanti anni or sono e prima ancora in quello dei Podestà Sperotti e poi Vandin ed in seguito del primo sindaco dopo la liberazione Amelio Mella? A tale proposta l’attuale Sindaco in carica Luciano Mar-

cazzan, al quale non difetta il culto del bello, aderisce con entusiasmo e ben presto, quando il suo Ufficio, attualmente in via di sistemazione a seguito dell’allagamento di due anni or sono, sarà ultimato, la nostra scrivania tornerà a servire il 1° cittadino, come nei tempi passati, e da lì continuerà ad essere protagonista della storia di San Giovanni Ilarione, una storia sempre impegnata, trasparente ed al servizio della gente, con un grazie particolare alla sensibilità ed all’intelligenza del geom. Maurizio Bacco, che l’ha salvata dalla probabile distruzione e dal sicuro oblio, assieme ad altro superbo mobile a tre ante, della stessa origine, posizionato nell’attigua sala di Giunta e “parcheggiato” prima negli uffici della scuola. Sul suo piano di lavoro sono passate missive e comunicazioni di ogni tipo, telegrammi recanti la morte in guerra dei nostri soldati, perentori ordini bellici, situazioni di odio e di disperazione, di emigrazione e di miseria. Da adesso in avanti, di sicuro, parlerà solo di sviluppo, di collaborazione, di fratellanza, di pace. Può sembrare un paradosso, ma la storia la si può leggere anche attraverso un mobile e la storia non si può buttare, specialmente la storia di San Giovanni Ilarione. Gianni Sartori

L’ANGUANA JOANNA BASALTA BASTA EL PENSIERO A TEGNER VIVE LE PERSONE E I TEMPI PASSAI Quando ero picinina, la me lo disèa anca la me pora mare, gh’era ‘na ritualità e un rispeto anca nel magnare. Intorno ala tola tanta gente e nel piato poco o gnente. Polenta ala sera e polenta ala matina, se ringrassiava e se gavea sempre l’acquolina, el codeghin el durava ‘na setimana, Deo grasia e guai a chi parlava! El pan bon fato de gran masenà al mulin e se fasèa el formajo col late vacin. Ancó nei negosi gh’è ‘na gran confusion, te cati la verdura anca fora stajon, i piati tipici de l’Abruzo e parfin in vascheta el beco de struzo . Questi i è i tempi e bisogna contentarse, la me dispensa l’è uda e le proviste le è scarse, tolo su el sesto e me invio: in piassa son direta per far la spesa, meto anca la borseta. Zerco Bilancini e Andreeta, ala Vila ghè tuto cambià e mi ai me tempi, imperterita son restà! Ghe domando in feramenta soto casa Trevisan, davanti ale machine de Angi Pandian, ma non gh’è pi gnente de quel che go in mente, gnanca la vetrina coi zugàtoli e el ciacolamento dei toseti che i zuga coi baratoli! Resto lì in fondo in Via Sega sbigotìa, dai ricordi asalìa, vardando quela che l’era ‘na botega meto i oci su quei du’ scalini ‘ndoe tre famosi amici i se sentava visini. Angi Nervi, Cechina salùdo vardando sù e quando incontro Piero Pandian ghe fo ciao con la man. Anca se un dì te eri imusonà, bastava solo pasar da qua,

e lori ‘na ciacola col soriso, sempre i te cavava sensa preaviso. Par la nostalgia dei tempi passai vo’ dalle Ade a comprare un fasoleto e du‘ deài, e col pensiero vo’ a tuti quei de San Giovani, che con la loro presensa, i ga reso el paese così vivo in tutti sti ani! Joanna Basalta Inlaronia

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L ' A M M I N I S T R A Z I O N E NOTIZIE IN BREVE PROGETTO RIA Anche il nostro comune ha aderito al progetto RIA della Regione del Veneto per l’anno 2019 che si propone le seguenti finalità: promuovere percorsi di reinserimento sociale di persone in stato di marginalità; sperimentare forme di sostegno al reddito che superino una logica assistenzialistica e favoriscano la capacità della persona di valorizzare le proprie potenzialità e partecipare attivamente alla vita sociale. I destinatari del progetto sono persone che accedono ai servizi sociali a causa di una condizione di disagio economico e sociale. Per quanto riguarda la parte finanziaria, il contributo regionale assegnato al nostro comune è di Eur 4.668,70 e la compartecipazione a carico di ogni comune è del 20%.

BIBLIOTECA E DINTORNI

vede l’inizio di una nuova collaborazione con la cooperativa CHARTA” , specializzata nella gestione delle biblioteche. In questa ottica ci stiamo adoperando per rendere questo luogo più accogliente e fruibile per tutti. Per la gioia di molti bambini, durante le vacanze di carnevale l’associazione Carta Bianca, presso la biblioteca, ha organizzato due appuntamenti davvero speciali, la sera del 2 marzo ha visto protagonisti i nostri bambini con scherzi e racconti in maschera mentre il mattino di lunedì 4 marzo è stato realizzato un laboratorio per la costruzione di burattini . La sera del 16 marzo, sempre grazie al prezioso lavoro di Carta Bianca, la nostra biblioteca ha ospitato i ragazzi tutti in pigiama per ascoltare “storie della buonanotte per bambini e bambine ribelli”. Infine è stato riproposto il laboratorio di scrittura, curato da Carta Bianca, visto come un valido strumento per avvicinare i nostri ragazzi ad una più creativa possibilità di espressione.

SERATA AVIS

La sera di venerdì 8 febbraio si è tenuCon il nuovo anno la nostra biblioteca to un incontro informativo con l’asso-

ciazione AVIS che ha visto la presenza di un buon numero di partecipanti. La serata ha avuto lo scopo di informare e sensibilizzare sul tema della donazione di sangue. Dopo la serata, un buon numero di partecipanti ha deciso di entrare a far parte di questa associazione, capendone l’estrema utilità . Ringraziamo quindi i volontari AVIS che hanno reso possibile questo incontro.

UNIVERSITÀ DEL TEMPO LIBERO

CONTRIBUTO DI 70.000 EURO DAL GOVERNO Con la legge di bilancio dello Stato a tutti i comuni compresi fra 5.000 e 10.000 abitanti è stato concesso un contributo di 70.000 euro per la messa in sicurezza di patrimonio comunale. Si è deciso di impegnare la somma per eseguire lavori di asfaltatura di alcuni tratti stradali e precisamente: Via Monfalcone-Cambioli; via Bertini - Casella; Via Bodi. Sono previsti complessivamente 5.500 metri quadrati di asfalto che equivale a 1,2 km di strada.

PICCOLO CONTRIBUTO, GRANDE LAVORO Grazie alla disponibilità del Gruppo Alpini si è sistemato l’ultimo tratto di marciapiede dissestato in via Risorgimento (incrocio con via Zamicheli). Un ottimo lavoro eseguito che ha anche permesso di risparmiare qualche “soldino” a tutti noi e di questi tempi non è male. Grazie quindi Alpini e Viva gli Alpini.

Proseguono con successo gli incontri dell’Università del tempo libero e ricordiamo che questa seconda tranche prevede due interessanti gite . La prima sarà ad aprile a Verona, dove andremo a completare il percorso ” Minor Hierusalem” iniziato lo scorso anno, mentre la seconda avrà come meta Ravenna e i suoi meravigliosi mosaici.

LA PAROLA ALLA MINORANZA PER LA RINASCITA DEL TUO PAESE - LEGANORD / CONCRETIZZIAMO

RICHIESTA DETRAZIONI PER COSTRUZIONI IN CHIAVE ECOLOGICA gli oneri e costi di costruzione, di avere un notevole risparmio nei consumi e di ridurre le conseguenze e i rischi che minano la salute umana e l’ambiente. RIFERIMENTO: Forme di incentivo per edifici nuovi, esistenti da ristrutturare, nuovi ampliamenti, demolizioni e ricostruzioni certificati da Enti Terzi rispettosi degli standard minimi

L’inquinamento sta minacciando l’equilibrio della Terra e sta mettendo a rischio la nostra salute e la sopravvivenza di numerose specie animali e vegetali. Vari Istituti di ricerca stanno sviluppando nuove tecnologie in grado di consentire risanamenti non inquinanti, capaci di produrre energie rinnovabili e offrire, nello stesso tempo, un risparmio nei costi. Per questo motivo abbiamo proposto, nel mese di febbraio 2019, all’Amministrazione Comunale, questa mozione che, se verrà accolta, permetterà ai cittadini che certificheranno le loro costruzioni, di ottenere detrazioni su-

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VISTE: le sollecite richieste di cittadini e liberi professionisti del settore edilizio VALUTATA: la necessità di contribuire alla riduzione dell’inquinamento atmosferico e all’abbattimento dei costi col risparmio energetico, riconoscendo la certificazione secondo il protocollo di Enti Certificati CONSIDERATO: che la diminuzione dell’emissione di CO2 nell’atmosfera è importante per la salvaguardia dell’ambiente RILEVATO: che i consumi annui vengono ridotti di 1/4 mediante l’utilizzo di risorse rinnovabili e del calcolo preventivo del consumo medio annuo in base al tipo di isolamento dell’involucro edilizio PROPONGONO di inserire nel “Regolamento Edilizio” del Comune, un articolo

che preveda una forma di incentivo per tutte le categorie di edifici di nuova costruzione o oggetto di ristrutturazione che rispondono al protocollo di certificazioni di Enti riconosciuti, che rispettano gli standard qualitativi permettendo di correggere tutti i nodi e tutti i punti critici che esistono in un fabbricato Tali incentivi potrebbero essere calcolati sui coefficienti applicati al costo di costruzione e oneri comunali, riconoscendo una riduzione ad esempio: - del 30% degli oneri di urbanizzazione e del contributo sul costo di costruzione di edifici classe B calcolata in kWh/mqa - del 60% degli oneri di urbanizzazione e del contributo sul costo di costruzione di edifici classe A calcolata in kWh/mqa La certificazione, che potrà essere utilizzata per l’accesso agli incentivi previsti dal nuovo articolo del Regolamento Edilizio Comunale, sarà verificata da un Ente terzo che: - riconoscerà formalmente con rilascio di apposito provvedimento la certificazione energetica - valuterà la qualità dell’edificio, mediante l’utilizzo del Blower door test, per garantire le lavorazioni eseguite dalle maestranze a partire dalle fonda-

menta e fino alla copertura. - garantirà la salubrità del fabbricato con alta qualità dell’aria interna dei locali, mediante anche l’utilizzo di ricambio d’aria meccanizzato La certificazione energetica volontaria darà all’edificio un valore aggiunto sulla vendita, perché una casa certificata è valutata circa un 30% in più rispetto ad un fabbricato in classe A4 nazionale Alla luce di quanto premesso ed in relazione alle predette considerazioni i sottoscritti consiglieri comunali chiedono che il Sindaco, la Giunta e il Consiglio Comunale si attivino, sostengano e predispongano tale modifica per andare incontro alle esigenze di risparmio dei cittadini e nello stesso tempo per incentivare un ‘energia sostenibile che non inquina l’ambiente Ritenendo che l’argomento offra un valido servizio alla collettività e sia di interesse pubblico, chiedono che venga inserito e discusso nel prossimo Consiglio Comunale. Nadia Bevilacqua Lorenzo Gecchele

Davide Creasi Marco Beltrame


C O M U N A L E

I N F O R M A

INCROCI PERICOLOSI NELLA ZONA SUD Abbiamo raccolto diversi punti di vista sugli studi preliminari in atto per la realizzazione di una rotatoria che possa garantire il miglioramento degli accessi e recessi dalla zona industriale / commerciale in viale dell’Industria, via Cotto. In particolare alcuni (minoranza consiliare compresa) considerano indispensabile e unica soluzione la realizzazione della rotatoria all’ingresso sud del paese (incrocio fra viale De Gasperi e viale dell’Industria) non considerando che lo stesso intervento

è previsto da un accordo pubblico-privato del 2012, ad oggi non attuato, legato allo scambio fra nuova rotatoria e la costruzione per il privato di un fabbricato commerciale di 1.800 mq fuori terra (600 mq per tre piani), proprio nell’incrocio citato sopra. Quindi questo intervento “promosso” dalla minoranza è esclusiva volontà dei privati. Come Amministrazione abbiamo evidenziato che anche l’incrocio del Cotto (verso Lidl) e quello a sud in corrispondenza della zona artigianale commer-

UNA SCELTA IN COMUNE

Consapevoli che la donazione di organi rappresenta un segno di grande civiltà, di rispetto della vita e che il trapianto è l’unica soluzione per alcune patologie, lo scorso ottobre abbiamo deliberato l’adesione al progetto regionale “Carta di identità elettronica - donazione organi”. Dopo aver inoltrato la nostra adesione al CNT (centro nazionale trapianti) e una prima formazione tecnico-informatica da parte del personale dell’anagrafe, a fine gennaio abbiamo ottenuto il nulla osta che permette a tutti i cittadini maggiorenni del nostro comune, che si recheranno presso l’ufficio anagrafe per il rilascio o rinnovo del documento di identità, di manifestare il proprio consenso o diniego (che costituisce una facoltà e non un obbligo) alla donazione di organi e tessuti. Questo percorso è culminato con una serata informativa il 22 febbraio, realizzata in collaborazione con l’Associazione AIDO, che ha visto la partecipazione di Sonia Biondaro (presidente AIDO di San Giovanni Ilarione), Antonio Grassi (presidente AIDO provinciale), del Dr. Piersandro Sette (Coordinatore Centro Trapianti) e la bella testimonianza di Antonella Pegoraro, che ringraziamo. Questa nuova modalità di esprimere il proprio consenso, che è un mezzo potente perché raggiunge tutti i cittadini e offre loro la possibilità di riflettere su questo importante gesto, non sostituisce le altre che possono ancora avvenire: • compilando e firmando l’apposito modulo presso l’ASL di appartenenza; • scrivendo su un foglio bianco (che dovrà essere sempre portato con sé) la propria volontà, indicando i dati personali e apponendo la data e la propria firma; • firmando l’Atto Olografo dell’Associazione Italiana per la Donazione di Organi, tessuti e cellule (AIDO). È sempre possibile cambiare idea sulla donazione perché fa fede l’ultima dichiarazione rilasciata in ordine di tempo. Inoltre, come ribadito anche dal Dr. Piersandro Sette, NON ESISTONO LIMITI DI ETÀ PER ESPRIMERE LA PROPRIA VOLONTÀ: ANCHE LE PERSONE “PIÙ MATURE” POSSONO DONARE.

ciale (ove vi è insediata la nuova farmacia) presentano molti e maggiori rischi per la viabilità. Su questa idea anche la Provincia di Verona ha consentito a garantire un finanziamento di 180.000 euro per l’intervento di messa in sicurezza dell’accesso / recesso dalla Z.I. . Inoltre la stessa Provincia ci evidenzia come il tratto citato (zona nuova farmacia) non ha sbocchi autorizzati sulla strada provinciale e che tale situazione, che si trascina da anni, va assolutamente sanata. Per una

corretta progettazione e valutazione di quanto affermato stiamo dando incarico per uno studio sui flussi di traffico dell’intera zona che ci permetterà di garantire un efficace intervento di regolazione del traffico e, soprattutto, di mettere in sicurezza tutta l’area stante anche l’importanza che sta assumendo a livello commerciale per l’intera alta val d’Alpone.

NUOVO MEDICO DI BASE Dal 25 febbraio è attivo presso il municipio (piano terra, ambulatorio ex guardia medica) un nuovo medico di medicina generale a tempo indeterminato e con obbligo di mantenere la sede a San Giovanni Ilarione. È il dottor Jabbar (molto conosciuto perché fa la guardia medica da molti anni in zona). Dopo la scelta della dottoressa Peron e del dottor Ambrosini di aprire i propri ambulatori di riferimento rispettivamente a Roncà e a Vestenanova, nella popolazione molto era il malcontento e tanti sono venuti in comune a chiederne lumi: il contratto nazionale stabilisce che il medico può fare l’ambulatorio in uno qualsiasi dei comuni del distretto sanitario (Monteforte d’Alpone , Roncà, Montecchia di Cr., San Giov. Il. e Vestenanova). Oggi quindi il nuovo medico c’è ed è in paese: ovviamente segnaliamo che per poterlo avere come “medico di famiglia” c’è necessità di sceglierlo andando al distretto sanitario di Montecchia di Crosara (piano terra del municipio). Avvisiamo anche che se il nuovo medico non avrà un numero di mutuati adeguato è molto probabile scelga altri comuni e quindi possa andare via.

Il Sindaco e tutta l’Amministrazione comunale vi augurano

Buona Pasqua!

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San Giovanni Ilarione e Vestenanova

Il Gruppo Fanti ha partecipato alla giornata per la sclerosi multipla davanti alle chiese di San Giovanni Ilarione, Cattignano, Castello. Il gruppo Fanti sempre disponibile per il sociale ringrazia tutta la popolazione per la solidarietà.

Anche il 2018 è da poco terminato ed è arrivato il momento dell’annuale Assemblea dei soci per fare un bilancio dell’attività svolta, della situazione economica del gruppo e per programmare le iniziative future. La Festa del Donatore si fa alternativamente a San Giovanni Ilarione e a Vestenanova sempre la seconda domenica di settembre. L’Assemblea invece, quando è possibile, si cerca di farla anche nelle frazioni, al fine di coinvolgere maggiormente tutti i soci. Pertanto quest’anno, visto che il locale Comitato Sagra ci ha ospitato, si è svolta a Cattignano il giorno 09 febbraio 2019. Un anno ricco di significato quello che ci siamo da poco lasciati alle spalle, è stato infatti l’anno del 50° Anniversario di fondazione del nostro Gruppo. Una ricorrenza rilevante perché mezzo secolo di associazionismo è un traguardo molto importante per tributare onore ai donatori di ieri e di oggi che, con il loro sacrificio e il loro impegno, hanno saputo e sanno rendere grande la nostra Associazione. Analizzando i risultati ottenuti nel 2018. La situazione ci vede, dopo il lieve calo dello scorso anno, con un leggero aumento sia in termini di donazioni quanto di donatori. Infatti abbiamo chiuso il 2018 con 585 donatori che hanno fatto 1140 donazioni. L’obiettivo delle 1200 donazioni che rincorriamo da alcuni anni tarda a essere centrato, ma non disperiamo. Siamo convinti che con un po’ d’impegno da parte di tutti noi, Direttivo e Donatori, possa essere raggiunto. Basterebbe che ognuno cercasse di fare un po’ di proselitismo con i famigliari, gli amici, i compagni di scuola o di lavoro e certamente si darebbe nuova vitalità all’attività donazionale. La nostra maggiore gratificazione sono i 43 nuovi donatori che hanno fatto la loro prima donazione, e quei 61 aspiranti donatori che per la prima volta si sono recati al Centro trasfusionale per il test d’idoneità. Negli anni passati non siamo mai andati sotto la media di due donazioni annue per donatore. Ma negli ultimi due, purtroppo, siamo leggermente scesi sotto questa soglia. Questo dato è ciò che maggiormente ci preoccupa e direi che è il segnale evidente di ciò che sta accadendo. I donatori non vanno a donare con necessaria e dovuta frequenza. Ci sono un centinaio di donatori che ha fatto una sola donazione e, cosa ben più preoccupante; una sessantina durante l’anno non hanno fatto nessuna donazione. Di questi, 25 sono temporaneamente sospesi. E gli altri? Questi donatori sono probabilmente persone a noi vicine che hanno bisogno di essere maggiormente motivate. Dobbiamo quindi ricordare loro quanto la donazione di sangue può essere importante per delle persone ricoverate negli ospedali. La storia di solidarietà e altruismo che dura da oltre mezzo secolo della nostra Avis Comunale deve insegnarci che, se siamo arrivati dove siamo ora, è grazie al tanto lavoro e impegno profusi. Allora se ci crediamo, come sono certo, in questa nostra opera, dobbiamo tutti insieme farci carico di questo compito che deve essere sentito come una delle priorità del nostro appartenere alla grande famiglia dei Donatori di sangue. Per promuovere la donazione del sangue si cerca di essere presenti e lavorare su molti fronti: dalle Scuole ai giovani, al mondo dello sport e collaborando con vari gruppi di volontariato. Anche se a volte non sono grandi interventi, il segnale che vogliamo dare alle associazioni coinvolte che lavorano sul territorio è che siamo loro vicini e cerchiamo di dare il nostro, a volte piccolo ma importante sostegno. Attorno a questi gruppi gravitano molti giovani che cerchiamo di portare al Centro trasfusionale. Un’iniziativa che riteniamo importante è stata la donazione di altri due defibrillatori che sono stati dati alla Scuola Materna di San Giovanni Ilarione e al Comune di Vestenanova. Allora, cerchiamo di dare nuovo slancio a questa Nostra associazione. Rechiamoci al più presto al Centro Trasfusionale a compiere la nostra benemerita opera. E chi non è ancora Donatore, ci pensi e compia quest’azione concreta di solidarietà, che è anche una forma di prevenzione tenendo sotto controllo la propria salute e soprattutto si contribuirà a salvare una vita umana. Luigi Pandolfo

Avviso: Il Centro Trasfusionale di San Bonifacio è aperto dalle ore 07,30 alle 11,00 per Donatori e Aspiranti anche l’ultima domenica di ogni mese. L’AVIS di San Giovanni Ilarione e Vestenanova augura a tutti Buona Pasqua!

PROSSIMA APERTURA del

Centro Medico Polispecialistico Anthea

con punto prelievi in Via Alcide De Gasperi, 68

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Gruppo ALPINI S. Giov. Ilarione Presepio Alpino

Con l’appena decorso 2018 si sono chiuse le ricorrenze del Centenario della Grande Guerra con la presenza del Gruppo alle varie manifestazioni. La più condivisa è stata sicuramente la gita fatta sul Monte Grappa, alla quale hanno partecipato i rappresentanti, familiari e simpatizzanti, di tutte le Associazione d’Arma presenti nel nostro Comune ed Amministratori. Notevole partecipazione si è avuta anche in occasione della celebrazione del 4 Novembre, non solo per ricordare il Centenario, ma anche tutti i Caduti in guerra della nostra comunità. Novità delle feste natalizie è stato il presepio allestito questa volta dal Gruppo alpini, non solo costruendo la capanna, ma soprattutto la scenografia con il magnifico cappello alpino sotto il quale è stata inserita la Natività e, in miniatura, il ponte di Bassano e il simbolo per eccellenza dell’Ortigara: la Colonna Mozza, per ricordare i troppi caduti su quelle pietraie. Dai vari commenti sentiti, è stato molto apprezzato. Lo scorso mese di gennaio è stata fatta l’annuale Festa del Tesseramento, con una discreta partecipazione dei soci con familiari, del coro “El Biron” e dei rappresentanti degli altri Gruppi della Zona Valdalpone. Nei giorni 27 e 28 aprile 2019 si terrà a Montecchia di Crosara il Raduno di Zona a cui tutti siamo invitati a partecipare. In questa occasione ci saranno varie manifestazioni: il venerdì sera una rassegna di cori, il sabato mattina una esercitazione della Protezione Civile ANA, il sabato sera il concerto della Fanfara dei congedati della Cadore e la domenica il “clou” della festa. Come è noto, la prossima Adunata Nazionale sarà a Milano il 12 maggio, mentre il Raduno Triveneto del 2019 sarà a Tolmezzo il 16 giugno. Poi nel periodo estivo, a luglio, i soliti Pellegrinaggi Sezionali come da calendario, con la chiusura domenica 25 agosto presso il rifugio Scalorbi. Si rivolge un invito ai familiari dei caduti della 2° Guerra mondiale: chi è in possesso di foto, notizie, copie di lettere o altro materiale, lo metta a nostra disposizione per consentirci di copiarlo per poterlo utilizzare in occasione della predisposizione di una nuova stampa che si andrà a fare prossimamente. Guido Gecchele

A TUTTI GLI ALPINI, ALLE LORO FAMIGLIE, ALLE VARIE ASSOCIAZIONI E A QUANTI LEGGONO IL TRIMESTRALE “L’ ALPONE” L’ AUGURIO DI UNA BUONA E FELICE PASQUA!!

grafica@graficaalpone.com STAMPE COMMERCIALI PUBBLICITARIE

BOLLE FATTURE BUSTE BIGLIETTI DA VISITA DEPLIANTS VOLUMI GIORNALI MANIFESTI VOLANTINI

N TS LIA DEP BRI LI LI E VO I G H LO G H N E R E e E n I z io I P ATA G E i n a A N T I N A L E CO N I I N g a I L mp VO END A Z & i G H I E A Z I B B L IC a U N c LO AGI I P a fi gr IMM RNAL G IO

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UN ORATORIO RIMESSO A NUOVO E DEDICATO A DON BOSCO Parrocchia di Castello in festa per la ristrutturazione della cappella invernale

Ci voleva l’intraprendenza dei volontari del gruppo “Quelli del lunedì”, che hanno impegnato un bel po’ del loro tempo e delle capacità professionali acquisite in anni di lavoro, per veder risplendere un locale fino a ieri quasi abbandonato com’era l’oratorio adiacente la chiesa di Castello e denominato “di don Bosco” grazie all’imponente gruppo scultoreo ivi conservato che ha per protagonista proprio il “Santo dei giovani”. La cappellina, che a questa funzione era stata adibita ancora negli anni ’70 dagli allora rettori della parrocchia (l’arciprete don Antonio Zanella e il fratello don Gino), negli ultimi anni era caduta in un oblio che per gli stessi parrocchiani era diventato inaccettabile. Ecco allora l’idea, subito sostenuta dai volontari, di rimettere a nuovo il locale, a cominciare dal pavimento malandato, per restituirlo all’antica bellezza. La cerimonia, sobria ma molto suggestiva e partecipata, che sabato 9 marzo ha visto protagonisti il parroco don Maurizio e i re-

ligiosi nativi del luogo don Federico e don Gianfranco, si è svolta alla presenza di uno stuolo di chierichetti, cantori e fedeli, fra cui i rappresentanti degli Ex Allievi Salesiani, ed ha avuto come degna chiusura una cena al Canevon che ha protratto i festeggiamenti fino a notte tarda. Significativo, nel contesto della manifestazione, l’intervento del sacerdote salesiano don Gianfranco Coffele, che ha ricordato le “avventurose” vicende che hanno portato la pregevole statua lignea di Don Bosco (oggi considerata di grande valore, dopo l’individuazione dell’autore altoatesino Giuseppe Rifesser) da Verona a Castello: un “valore aggiunto” non indifferente per un luogo sacro che rafforza il profondo legame che la nostra gente ha con il santo piemontese, testimoniato dai tanti ilarionesi che, in un modo o nell’altro, hanno vissuto (e stanno ancora vivendo) all’ombra di Don Bosco anni importanti della loro vita. Dario Bruni

27 GENNAIO 2019 FESTA DI SAN GIOVANNI BOSCO Organizzata dagli exallievi, domenica 27 Gennaio scorso, presso la parrocchia di San Giovanni Battista, è stata celebrata la festa di Don Bosco in occasione del 131° anniversario della morte. Il programma ha visto al mattino alle 10,00 la Santa Messa, animata dalla corale parrocchiale e nel pomeriggio alle 15, in teatro, il film “don Bosco”. Tale avvenimento è stato richiesto ed apprezzato dall’intera comunità proprio nel rispetto dello spirito e delle direttive dell’Unità Pastorale di San Giovanni Ilarione, in vigore da qualche anno, e che il parroco Don Maurizio, affiancato dall’imponente statua di Don Bosco attorniato dai suoi…figli, ha benedetto con gioia presiedendo la cerimonia della S.Messa, alla quale ha partecipato la vice sindaco Nadia Lovato in rappresentanza dell’amministrazione comunale. Ha concelebrato il nostro salesiano Don

Gianfranco Coffele il quale nell’omelia ha sottolineato con orgoglio la diffusione del sistema educativo e la devozione a San Giovanni Bosco che sta diffondendosi in ogni angolo della terra, così come ricordato anche dal Santo Padre Papa Francesco in occasione della 34° GMG (giornata mondiale della gioventù) a Panama, capitale della repubblica centroamericana dove esiste una numerosa e operosa presenza dei salesiani, molto significativa è stata la concomitanza tra i due eventi. Un pensiero a parte è d’obbligo per la statua di San Giovanni Bosco, maestosa opera in legno che il nostro compaesano, exallievo, padre di ben 5 figli… di Don Bosco, ora defunto, Gelindo Coffele ha fortemente voluto portare nella chiesa di Castello nel 1975, e dove da allora è gelosamente custodita nell’ oratorio a Lui dedicato. Claudio Gambaretto

CENTRO PRELIEVI: UN ANNO AL SERVIZIO DELLA GENTE E’ passato oramai più di un anno dal fatidico 07 dicembre 2017, dall’entrata in funzione del centro prelievi Anteas in paese ed è tempo di bilanci. Partito fra la simpatia della gente e con un certo scetticismo da parte di altri, ha superato brillantemente il battesimo di fuoco, confermandosi un servizio utile, necessario, indispensabile. Ogni giovedì mattina, alle ore 8,00, un gruppo simpatico ed omogeneo, che condivide la voglia di fare per gli altri a titolo gratuito, accoglie i pazienti che necessitano di sottoporsi a prelievo di sangue. Non necessita assolutamente la prenotazione, basta essere esenti dal pagamento dei Ticket per età/reddito o patologia e tutto si risolve in brevissimo tempo. Gli utenti non perdono occasione per ringraziare e rimarcare la necessità e l’utilità di questo servizio. I locali, in via degli Alpini, sono messi a disposizione dall’Ulss.9 Scaligera, che si fa anche carico del materiale necessario, mentre ai prelievi e alla successiva consegna presso il laboratorio analisi di San Bonifacio sono preposti giovani infermieri dipendenti dal servizio sanitario i quali nel loro tempo libero mettono a disposizione la propria competenza per gli altri. A questi si affianca un infermiere in pensione, eminenza grigia del settore e sempre presente. Al comparto tecnico, invece, sovraintendono, a turno, sei volontari Anteas, coordinati dal presidente Augusto Gambaretto. E i risulta-

ti parlano da soli: in un anno sono state effettuate 1247 prestazioni, un numero al di là delle aspettative, con una media settimanale di 25/30 persone. Tradotto in soldoni, si sono servite altrettante famiglie, si è dato speranza a tanti anziani non autosufficienti, si sono risparmiati quasi 50 mila kilometri di strada, si è provveduto a rasserenare una fetta di popolazione in difficoltà per gli spostamenti. Tutto questo grazie anche alla collaborazione del responsabile del distretto dott. Borin, della dott. ssa Novella Scattolo responsabile del laboratorio analisi dell ‘ O.C. di San Bonifacio e non ultime le farmacie locali, disponibili a scaricare da internet i referti delle analisi medesime. Il servizio prelievi è riservato ai residenti di San Giovanni Ilarione, ma se si presenta qualche “infiltrato” proveniente da fuori, non viene assolutamente allontanato, bensì trattato alla stregua dei residenti. Il merito dell’intera operazione va al presidente Augusto Gambaretto, autentico pioniere nel settore, ma giusto orgoglio lo esternano anche gli operatori, convinti di fare serenamente del bene al prossimo. Ed allora un invito a tutti, alle persone di buona volontà ad adoperarsi sempre più nel sociale, nel volontariato, in qualsiasi situazione e in qualsiasi campo, perché lavorare è bello, lavorare per gli altri è ancora più bello, perché gratuito ed intimamente appagante. G.S.

Con il patrocinio del

SOLIDARIETA’ SOCIALE S.Giovanni Ilarione

Comune di S. Giovanni Ilarione Assessorato alle Politiche Sociali

ALCUNI ESEMPI: BELLARIA – HOTEL BRIDGE *** DAL 02/06 AL 16/06/2019 Quota di partecipazione Euro 700,00 GATTEO MARE – HOTEL RIPOSO *** DAL 29/06 AL 13/07/2019 Quota di partecipazione Euro 895,00 CATTOLICA – HOTEL PLAZA *** DAL 30/06 AL 14/07/2019 Quota di partecipazione Euro 850,00 PINZOLO – HOTEL CANADA **** DAL 29/06 AL 13/07/2019 Quota di partecipazione Euro 965,00 CAVALESE – PARK HOTEL SACRO CUORE *** 27/07 AL 10/08/19 Quota di partecipazione Euro 1. 035,00 Le quote di partecipazione comprendono: Viaggio A/R in pullman G.T. G.T. (con (con minimo minimo 66 persone per punto punto di di carico); sistemazione in camera doppia con servizi privati; trattamento carico) ;Sistemazione in camera doppia con servizi privati, di 14gg di pensione bevande ai pasti (¼ vino e ½ (¼ acqua Trattamento di 14gg. completa; di pensione completa,;Bevande ai pasti minerale); servizio spiaggia con 1 ombrellone e 2 lettini ogni vino e ½ minerale); Servizio spiaggia con 1 ombr. 2 lettini ogni 22 persone perper i soggiorni al mare; assicurazione stipulata dall’Agenzia per persone i soggiorni al mare;Assicurazione stipulata dall’ Agenzia le seguenti voci: spese mediche, assistenza alla persona, bagaglio, per le seguenti voci: spese mediche, responsabilità e infortuni. assistenza allacivile persona, bagaglio, responsabilità civile, infortuni

Per informazioni rivolgersi al numero di cell. 3471210650 ORGANIZZAZIONE TECNICA: VENETO VIAGGI VACANZE – 3V s.r.l.

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FUGASSA VENETA La “FUGASSA” è uno dei dolci di Pasqua originario del Veneto che vanta origini molto antiche. C’è chi la riconosce sulla mensa dell’ultima cena e chi la ravvisa sulla tavola di Erode, nei mosaici trecenteschi della Basilica di San Marco a Venezia. Si tratta di una focaccia gonfia e morbida. La fugassa veneta per risultare soffice consta di quattro lievitazioni. La signora Lucilla Marcazzan mi ha suggerito un procedimento più semplice e vi assicuro che il risultato è ottimo. Vi ricordo di utilizzare sempre ingredienti freschi e di qualità.

IL BAMBINO IPERATTIVO La sindrome del bambino iperattivo, indicata anche con l’acronimo “ADHD“ (Attention Deficit Hyperactivity Disorder) è un frequente disturbo del comportamento dell’età evolutiva presente in circa il 4% dei bambini in età scolare e prescolare. Il disturbo è congenito anche se di solito viene evidenziato durante l’età scolare. Si ritiene che sia legato ad anomalie di alcune zone del cervello, la corteccia prefrontale destra ed i due gangli basali che risultano più ristretti rispetto al soggetto normale. Il bambino iperattivo non presenta disabilità intellettive, anzi, molto spesso presenta una intelligenza superiore alla norma che viene tuttavia accompagnata da una difficoltà all’autocontrollo. Il disturbo è caratterizzato da: deficit della attenzione, impulsività, e iperattività. Il comportamento del bambino in famiglia mette a dura prova la pazienza dei genitori. Ma il problema emerge durante il periodo scolastico quando sono richiesti al piccolo compiti contrari alla sua natura. Non riesce a stare fermo e seduto a lungo. Ha difficoltà a prestare attenzione ai particolari e commette errori di distrazione nei compiti scolastici o in altre attività, sembra non ascoltare quando gli si parla, prova avversione per ogni attività che comporti uno sforzo mentale prolungato. Il piccolo è spes-

so irrequieto e si agita, non può fare a meno di correre o di arrampicarsi anche quando non gli è permesso, parla eccessivamente e risponde senza riflettere, ha difficoltà ad aspettare il suo turno, interrompe chi sta parlando e si intromette nei giochi di altri bambini. Se il disturbo del comportamento è prolungato e si presenta sia a casa che a scuola compromette il rendimento scolastico e crea problemi relazionali con gli adulti e gli altri bambini, si sospetta la presenza di ADHD. Si sottolinea che il bambino non va mai sgridato. Vive già una situazione di disagio e gli atteggiamenti punitivi degli adulti aumenterebbero il suo stato di ansia e l’isolamento. Piuttosto si ricorre alla consulenza di specialisti nel settore sia per confermare la diagnosi sia per escludere altre patologie. Il tipo e la durata della terapia varia da individuo a individuo. Esistono vari farmaci che possono migliorare la situazione. Si dà preferenza tuttavia alla psicoterapia che cerca di impostare un approccio cognitivo comportamentale di educare ad organizzare i propri compiti e ad autocontrollarsi. I membri della famiglia e gli insegnanti dovrebbero essere coinvolti nel piano terapeutico che applicato con precisione costanza e pazienza può dare ottimi risultati. Vincenzo Magnabosco

Un dolce scampanìo proprio stamane ha destato il mio sogno di fanciulla, primavera è nell’aria e nel mio cuore e tutta la Natura brama Amore. Tra alcuni giorni è Pasqua, cari amici, ma non sento più suoni di campane. Sono arrivata alla matura età ma in me c’è ancora un cuore grande e immane; un cuor che piange come un fanciullino quando nel mondo vige un gran dolore, quando tra padre e figlio non c’è amore e l’egoismo incombe con furore; quando vedo animali maltrattati e bimbi dal lavoro schiavizzati, anziani con pensioni assai impietose e altri che fan spreco delle cose. Miei cari amici, vorrei una Santa Pasqua non solo proferendo tal parola, bensì viverla in modo assai sincero ed aiutando in questo il mondo intero. Senza pranzi lussuosi e un po’ spreconi che sono un vero affronto alla miseria, ma con un cibo semplice e frugale ch’è tipico del mondo pastorale. La vera Pasqua sta nei nostri cuori aiutando gli amici e i conoscenti e dividendo, con chi ne è proprio senza, il pane quotidiano della mensa. Solo così la Pasqua è vero amore e spero la viviate con il cuore. Anna Maria D’Ambrosio

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INGREDIENTI: - 500 gr di farina 00 - 500 gr di farina Manitoba - 1 bicchiere di acqua tiepida - 150 gr di zucchero - 3 uova intere e 2 tuorli - la buccia di un limone grattugiato - la buccia di un’arancia grattugiata - 1 bustina di vanillina - 1 cucchiaino di sale - 150 gr di burro a temperatura ambiente - 150 ml di latte tiepido - 50 gr di lievito di birra o 2 bustine di lievito di birra secco PROCEDIMENTO In una terrina unite all’acqua tiepida, il lievito sbriciolato, 2 cucchiai di farina, un cucchiaio di zucchero e il sale. Mescolare bene il tutto e lasciate riposare per 45 minuti coperto con un canovaccio. Trascorso il tempo,aggiungete al primo impasto le farine, le uova, lo zucchero, il latte tiepido, le bucce grattugiate degli agrumi, la vanillina. Impastate bene e lavorate almeno dieci minuti. Sistemate l’impasto in una terrina, formate un buco nel mezzo e lasciate riposare coperto per almeno 90/120 min. Trascorso questo tempo, lavorate ancora l’impasto, dividetelo e formate 5/6 focacce in base alla dimensione desiderata. Lasciate lievitare per almeno un’altra ora. Aiutandovi con un coltellino intagliate una croce sulla superficie. Spennellate le

calotte con albume, zucchero a velo e granella. Potete utilizzare anche scaglie di mandorle. Infornate in forno statico preriscaldato a 160/170 gradi per 40 minuti. La cottura varia in base alla dimensione delle focacce. Potete conservarla per tre giorni all’interno di un sacchetto di plastica per alimenti. Eventualmente anche congelare. Per gustare al meglio la focaccia accompagnatela con un Lessini Durello DOC o un Recioto. Nella foto ho aggiunto alla focaccia delle gocce di cioccolato. Potete inserire nell’impasto canditi, uvetta... a voi la scelta. Buon appetito e buona Santa Pasqua a tutti voi. Luciana Damini

PIA BEVILACQUA, UNA VITA AL SERVIZIO DEL PROSSIMO Lo scorso 6 marzo, ci ha lasciati Pia Bevilacqua: nata il 22 novembre 1930, aveva trascorso tutta la sua vita in aiuto del prossimo. Fin da giovane, a Trento, si era dedicata come volontaria alla cura degli ammalati. Dopo essersi diplomata infermiera professionale all’Ospedale San Bortolo di Vicenza, ha organizzato nel nostro paese un centro di aiuto agli anziani, dove si prestava gratuitamente aiuto infermieristico. Per la prima nel nostro Comune, inoltre, ha organizzato le colonie marine per anziani a Ceriale in provincia di Savona. Importante il suo impegno nella parrocchia. Come presidente dell’Azione Cattolica, negli anni 1955-’60, ha fondato le fiamme bianche, rosse e verdi, tre gruppi di ragazzi e giovani che superò allora 100 partecipanti e fu sempre molto attiva nel Consiglio Pastorale. Un grazie riconoscente a Pia per tutto il bene che ha donato alla nostra comunità. A.P.

Elisa Leaso nel giorno del suo compleanno. 95 anni festeggiati in famiglia, a fianco il figlio Angelo e la pronipote Mirian. Auguri vivissimi dalla redazione del trimestrale L’Alpone!


COM'ERA UNA VOLTA SAN GIOVANNI ILARIONE

PENSIERI E PAROLE Con la pubblicazione dell’ultimo racconto lasciatoci da Giancarlo Piubelli si conclude la rubrica “Com’era una volta San Giovanni Ilarione”. Rimane il rimpianto di tutte le storie che non hanno trovato il tempo di essere messe su carta: siamo sicuri che il nostro Lucio ne aveva tante altre da narrare! Tuttavia, il sentimento che prevale è innanzitutto la gratitudine. Grazie, Giancarlo, per aver condiviso con noi i tuoi ricordi di San Giovanni, piccoli ma luminosi frammenti di una vita che, come si può comprendere dalle tue parole, hai sempre vissuto con entusiasmo e pienezza di esperienze ed emozioni: forse è proprio questo che ci hai voluto trasmettere, ovvero l’entusiasmo per tutte le cose, anche quelle più piccole, e l’importanza di affrontare con slancio e passione il tempo che ci viene concesso. E allora ti salutiamo così, seguendoti un’ultima volta nei tuoi giochi di bambino, certi che quel monello che si arrampicava sui “morari” e giocava con le figurine non ti ha mai abbandonato, ma è rimasto sempre nel tuo cuore, così come il nostro paese.

I GIOCHI DEI MONELLI Nei pomeriggi assolati dell’estate Lucio amava salire sui “morari” nella corte della segheria, si sedeva a cavalcioni sui rami più alti appoggiato al tronco e talvolta, tra le grandi foglie verde scuro, si addormentava. In uno di quei pomeriggi venne bruscamente svegliato da un richiamo e da sordi tonfi: sentiva i rami vibrare colpiti da pietre che sembravano giungere dall’alto. Con spavento e sorpresa lì sotto vide Sante, il suo amico monello, montanaro attaccabrighe che lanciava grosse pietre su nel “moraro” ridendo forte mentre le foglie gli cadevano addosso a brandelli. Lucio scese infastidito e inseguì Sante: saltò la “rosa”, attraversò la corte di Pericle e lo attese nascosto dalla colonna del portone; quando Lucio sentì lo scricchiolio dei sandali di Sante sulla strada uscì all’improvviso, si parò davanti guardandolo dritto negli occhi... il monello si arrestò sorpreso, non si scompose e lentamente con le braccia alzate e i pugni stretti strisciò contro il muro pronto allo scontro. Qualche istante dopo iniziò a correre verso casa senza voltarsi. Sante era un bimbo sorprendente e con Lucio inventarono diversi giochi in piazza usando figurine di attori e cantanti comprate con la “goma mericana” e con i “giornaleti”, Topolino e Corriere dei Piccoli, nella bottega di fronte alla piazza. Il gioco si svolgeva tracciando con un bastone una riga nella terra che serviva da linea di partenza: da quel punto la figurina, serrata tra le dita, veniva lanciata verso la base del muro e chi riusciva ad avvicinarla di più vinceva tutte le altre più distanti. Per i loro giochi usavano anche le monete fuori corso del passato regime, trovate nei cassetti e barattoli di casa. Il gioco iniziava con la conta: “aine, swaine, traine... toca a tì”, un misto di dialetto e lingua tedesca retaggio della guerra appena finita. Il prescelto posava a terra una moneta e poi la colpiva, sul bordo, con una piccola pietra tonda lanciata dall’alto: se la moneta si girava cambiando faccia era vinta dal giocatore, altrimenti toccava al secondo continuare il gioco. Ogni monello aveva molte monete nelle tasche che pendevano, ricolme, sotto l’orlo dei calzoncini gonfie di fionda, pietre tonde, coltellino ricurvo a serramanico e figurine. Nel cortile della segheria erano altri i giochi solitari di Lucio: il tiro con l’arco, la fionda, la cerbottana. Terminato il doposcuola dalla Nina Lucio correva là e giocava per il resto del pomeriggio. Costruiva l’arco con un ramo di “sanguinelo” ed un filo d’acciaio e le frecce con le bacchette a filo tondo degli ombrelli rotti; la fionda con una forcella di frassino ed elastici tagliati da camere d’aria di camion e la pezza reggi-pietre da legare agli elastici era di cuoio morbido recuperato nella bottega dello zio che forniva anche il tubo di rame per la cerbottana. I cartocci erano strisce di carta dei quaderni di scuola, arrotolate con punte di acciaio: le puntine del giradischi consumate durante la festa in piazza. Il bersaglio dell’arco e del tira cartocci era un’asse appoggiata ad una colonna della tettoia mentre le pietre venivano scagliate con la fionda verso barattoli posati su un muretto di mattoni. Giancarlo “Lucio” Piubelli

WINTERSTOCK II Bilancio positivo per la due giorni di live music tenutasi a febbraio a San Giovanni Ilarione, organizzata dai “butei” del Vestenastock. Nella foto improvvisazione e collaborazione fra band diverse.

CONSIGLI DI LETTURA Frank Schätzing, LA TIRANNIA DELLA FARFALLA, 2018, Editrice Nord Sudan del Sud. È la stagione delle piogge: strade impraticabili, fiumi di fango, vento che spezza gli alberi. Ed è la stagione della guerra: ogni giorno i miliziani conquistano nuovi territori, massacrando uomini, donne e bambini. Ma non oggi. Oggi non piove, l’aria è immobile e la nebbia copre la foresta come un sudario. E, oggi, l’unità guidata dal maggiore Agok è pronta ad attaccare. Poi una vibrazione rompe il silenzio. È come la somma di migliaia di presenze, un muro di suono in movimento. Agok non vede nulla, finché qualcosa non si conficca nel tronco del baobab accanto al suo viso. Qualcosa che lo guarda. Ed è la fine. Sierra County, California. Non è stato un incidente. Di questo lo sceriffo Luther Opoku è certo. L’auto abbandonata contro un albero, le impronte di un uomo sul terreno, il cadavere della donna nel crepaccio: tutto indica che si è trattato di un omicidio. La vittima lavorava lì vicino, nell’inquietante, inaccessibile centro di ricerca di proprietà della Nordvisk, un gigante dell’innovazione tecnologica. Incastrata tra i sedili della macchina, poi, Luther scova una chiavetta USB, da cui riesce a recuperare alcuni video. In uno si vede un hangar enorme, attraversato da quello che sembra un ponte sospeso nel nulla. L’intuito suggerisce a Luther che lì si devono concentrare le indagini. Ma attraversare quel ponte significherà inoltrarsi in un autentico labirinto e accettare una sfida all’esistenza dell’umanità come noi la conosciamo… Stephen Hawking, DAL BIG BANG AI BUCHI NERI – Breve storia del tempo, 1988, BUR In questo libro Stephen Hawking, una vera e propria icona della cultura moderna, affronta i quesiti che l’uomo si pone da sempre e a cui la scienza è in grado di fornire risposte sempre più convincenti: Quando è cominciato il tempo? Il cosmo è destinato a espandersi per sempre, o un giorno comincerà a contrarsi? Nel creato c’è posto per un creatore? In futuro il tempo comincerà a scorrere indietro? Dalla struttura dello spazio e del tempo al principio di indeterminazione, dal big bang al big crunch, dalle particelle elementari ai buchi neri, attraverso la sua incredibile abilità divulgativa, Hawking permette per la prima volta anche ai non specialisti di accostarsi alle scoperte più affascinanti della fisica contemporanea; e, accompagnando il lettore dal mondo infinitamente piccolo dei quanti alle estreme frontiere del cosmo, costruisce un percorso irripetibile per comprendere l’ordine che sta dietro le cose e gli eventi dell’universo in cui viviamo. Luigi Pirandello, UNO, NESSUNO E CENTOMILA, 1927 Pubblicato nel 1927, è il romanzo più tipico di Pirandello, quello in cui meglio si manifesta il nucleo fondamentale di quel particolare sentimento della vita e della società che sta alla base di tutta la sua grande opera teatrale. Vitangelo Moscarda si convince improvvisamente che l’uomo non è “uno”, ma “centomila”; vale a dire possiede tante diverse personalità quante gli altri gliene attribuiscono. Solamente chi compie questa scoperta diventa in realtà “nessuno”, almeno per se stesso, in quanto gli rimane la possibilità di osservare come lui appare agli altri, cioè le sue centomila differenti personalità. Su questo ragionamento il tranquillo Gengé decide di sconvolgere la sua vita.

GIOVANI ILARIONESI NEL MONDO Giulia è una nostra compaesana di 24 anni che, subito dopo aver conseguito una laurea triennale in Economia Aziendale, ha deciso di fare un’esperienza nuova. Con tutta la grinta e la continua voglia di fare che la contraddistinguono, ha scelto di abbandonare momentaneamente la sua famiglia e i suoi amici per passare più di un mese a Brighton, in Inghilterra. Ospite a casa di una gentile coppia con tre figli, il suo scopo era quello di migliorare il suo inglese e vivere appieno ogni giorno in un Paese, in una cultura, in un ambiente che non era quello di sempre. Giulia, cosa ti ha spinto a partire? In primo luogo, il mio obiettivo era quello di migliorare la lingua inglese, oggi quasi indispensabile nel mondo del lavoro. Ogni giorno avevo lezioni in una scuola con docenti preparati e compagni di classe da tutto il mondo e di tutte le nazionalità. In secondo luogo, avevo voglia di viaggiare e scoprire posti e cose nuove. Cosa ti sei portata a casa da questa esperienza? Sicuramente mi ha aiutata ad aumentare la fiducia in me stessa. Ho conosciuto tante persone simpatiche e visto luoghi meravigliosi. Mi ha lasciato tante cose belle da raccontare e ricordi che custodirò per sempre. Al giorno d’oggi ci sono sempre più ragazzi che scelgono di partire e vivere per un periodo di tempo all’estero. Consiglio di farlo a chiunque ne abbia l’opportunità perché è un’esperienza di vita che ti rafforza e ti regala tanto a livello culturale ma anche umano. Serena Aldegheri

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SCI CLUB

U.S. CALCIO SAN GIOVANNI ILARIONE

CORSO DI SCI: BILANCIO POSITIVO

“Anche una pessima giornata di sci batte una buona giornata in ufficio”. Quali sono gli ingredienti perfetti per la realizzazione di un buon corso? 80 bambini divisi in 7 gruppi, 20 accompagnatori, 2 pullman, 1 direttore del corso (Simone Burato) sostenuto da un presidente (Ennio Gambaretto) e tanto sano divertimento. Tutto questo si è svolto presso il comprensorio sciistico di Folgaria in Trentino Alto Adige durante le vacanze di Natale nelle giornate del 27/29 Dicembre e 2/4 Gennaio. Il nostro corso offre ai ragazzi la possibilità di imparare a sciare cercando di imitare i primi passi dei nostri grandi campioni italiani Sofia Goggia e Dominik Paris che ci stanno dando grandi soddisfazioni. La giornata prevede che nella mattinata i ragazzi siano seguiti dai nostri accompagnatori in modo da poter dimostrare quanto imparato nel pomeriggio grazie ai Maestri. Nell’ ultima giornata i nostri giovani sciatori e snowboarder hanno potuto sfidarsi in un’ amichevole garetta conclusa brillantemente da tutti i partecipanti e seguita poi da un ricco rinfresco preparato con amore dalle mamme con torte e vari manicaretti. Quest’ anno c’ è stata una maggiore affluenza e abbiamo potuto riscontrare un miglioramento nelle doti dei nostri piccoli campioni che da parecchi anni ci seguono dimostrandoci la loro fiducia nel nostro lavoro. Vorremmo quindi ringraziare tutti i partecipanti e in particolar modo gli accompagnatori che con dedizione e impegno hanno permesso la realizzazione di questo corso. Volta al termine anche questa stagione invernale vi aspettiamo numerosi per la prossima e ricordate: “ L’ importante non è quante volte cadi, ma quante volte prendi la seggiovia”.

Tempo di Pasqua, di fioriture, e tempo anche di concretizzare gli obiettivi per l’ Us calcio San Giovanni Ilarione, con la Prima squadra che nonostante la molta sfortuna e i tanti inaspettati infortuni nel corso di questa stagione sportiva non molla di un centimetro e con le unghie e con i denti cerca di terminare il campionato nel modo migliore possibile tenendo lontane le zone calde della classifica. Molte soddisfazioni sta regalando il settore giovanile con le due squadre di Giovanissimi del 2004 e Giovanissimi sperimentali 2005 che stanno lottando nelle zone alte delle loro rispettive classifiche. Molte le attività che l’ us Calcio , grazie anche alla affiliazione al ChievoVerona ha intrapreso e sta riservando alle categorie dei più piccoli. I piccolissimi del 2012\2013 sabato 2 marzo 2019 erano di scena al Bottagisio Sport Center, centro delle giovanili del Chievo, al torneo di Carnevale, evento che ha permesso ai nostri fanciulli accompagnati dai loro allenatori di entrare all’ interno dello stadio Bentegodi a bordo campo per assistere al riscaldamento della gara di serie A tra Chievo e Milan venendo premiati per la partecipazione. Inoltre, sia i piccoli del 2012 ma anche i Primi Calci del 2011 parteciperanno sabato 30 e domenica 31 marzo alla Nazionale Old Wild West Cup sempre sui campi del Bottagisio. Una due giorni che vedrà i nostri bambini giocare contro altri ragazzi di società provenienti da tutta Italia. L’Us calcio, informa che giovedi 25 aprile 2019, presso il nostro stadio comunale si terrà la Chievo On the Road , torneo organizzato dal nostro settore giovanile e che vedrà la giornata organizzata in due parti: al mattino partite e giochi per i bambini delle annate 2011 con la partecipazione dei bambini del San Giovanni Ilarione, ChievoVr, Caldiero e Sporting Scaligera, pomeriggio invece dedicato ai pulcini del 2008 con ospiti Chievo, Caldiero e Chiampo. Insomma la voglia di fare e soprattutto di giocare non manca. Vi attendiamo numerosissimi ogni fine settimana sui nostri spalti per condividere con noi i più sani valori che il calcio ma che soprattutto i nostri ragazzi sanno regalare. A tutti i sostenitori e simpatizzanti i migliori auguri di Buona Pasqua da tutto il mondo del Sangio calcio! Emanuele Sartori

Lo Sci Club

Esordienti 2007 - allenatori: Luca Dirupo e Andrea Leaso

OFFERTE per l'Alpone

Università degli Studi di Padova RITA FACCIO è Dott.ssa in Scienze Psicologiche della Personalità e delle Relazioni Interpersonali

ALLORI

Università degli Studi di Padova MONICA FEDELI è Dott.ssa in Mediazione Linguistica Università degli Studi di Padova FEDERICO MARCAZZAN è Dott.re in Ingegneria Gestionale Università degli Studi di Verona FIORENZA PANAROTTO è Dott.ssa in Scienze Infermieristiche o Ostetriche Università degli Studi di Padova DENIS RIVATO è Dott.re in Ingegneria Meccatronica Università degli Studi di Padova FRANCESCO VANZO è Dott.re in Ingegneria dell’Innovazione del Prodotto

Comune di SAN GIOVANNI ILARIONE Totale nati: Totale matrimoni: Totale morti:

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Trimestrale di informazione e cultura c/c postale n. 15684376 Se vuoi inviare il tuo contributo a L'Alpone utilizza c/c postale n. 15684376 intestato a: Pro Loco di San Giovanni Ilarione - Piazza Aldo Moro, 5. Coordinate bancarie Poste Italiane: IBAN IT23 T076 0111 7000 0001 5684 376 - Cod. Bic/Swift: BPPIITRRXXX Direttore responsabile: Emilio Garon Redazione: Dario Bruni, Lucia Burato, Luciana Damini, Lorenzo Gecchele, Mario Gecchele, Angelo Pandolfo, Giovanni Sartori, Alessandro Spadiliero.

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Al 28/02/2019: Totale residenti maschi: Totale residenti femmine: Totale residenti: Totale famiglie:

2.578 2.479 5.057 1.861

Recapito: Franco Cavazzola - Presidente Pro Loco - Via Risorgimento 3/C - San Giovanni Ilarione (VR) - Cell. 347 2600161 - E-mail: cavazzola@utenti.ilarione.it Pubblicità: Franco Cavazzola (vedi contatti Recapito) Prestampa e Stampa: Grafica Alpone srl Via del Lavoro, 90 Tel. 045 6550833 - Fax. 045 6550221 E-mail: grafica@graficaalpone.com San Giovanni Ilarione (VR)

Allegri Augusto Ambrosi Lorenzo Ambrosi Sante Andriolo Anna Andriolo Maria Arvotti Gino Biondaro Glavier Caleffi Andrea Gambaretto Lorena Cambiolo Mario Ciman Arianna Ciman Bruno Ciman Francesca Ciman Maria Cisamolo Marcello Corradini Margherita Damini Bruno Damini Cornelio Danda Roberta Fochesato Rudi Fochesato Teresina Galiotto Guglielmo Gambaretto Alessandro Gambaretto Almerina Gambaretto Lidovina

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Gecchele Giuseppe Gecchele Giustina Gugole Remigio Leaso Angelo Lovato Albino Lovato Bruno Lovato Claudio Lovato Gianfranco Lovato Roberto Marcazzan Cesarina Marcigaglia Anna Micheletto Luigina Munaretti Ottavio Pandolfo Gianfranco Pressi Bruno Pressi Ivan Rivato Agostino Rivato Ilenia Rossetto Mario Rossetto Rino Salvi Ezio, Maria Saurgnani Angelo Stanghellini Livio Tezza Rino Tibaldi Maria

S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. Lodi S.Giov.Il. Arzignano S.Giov.Il. Quinto (VR) S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il. Soliera Belgio Milano S.Giov.Il. S.Giov.Il. S.Giov.Il.

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