L'Alpone numero 1 2016

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l ’alpone

Autorizzazione del Tribunale di Verona del 3 luglio 1986 - R:S: 705 - Sped. in abbonamento Post. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Verona da Verona C.M.P. - 50% - Trimestrale di informazione e cultura - Anno 28 - Nr. 4 - Dicembre 2013 - Recapito a cura dell’Ente Poste

Autorizz. del Tribunale di Verona del 3 Luglio 1986 - R:S: 705 - Sped. in abbonamento Post. - 45 % art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Verona da Verona C.M.P. - 50 % - Trimestrale di informazione e cultura - Anno 31 - N. 1 - MARZO 2016 - Recapito a cura dell’ Ente Poste Italiane

www.ilarione.it

Saluto del Presidente Come tutti saprete, la stagione quest’anno non è iniziata nel migliore dei modi: la tradizionale sfilata del Carnevale, edizione 2016, a causa del maltempo è stata spostata a domenica 21, ma ciò non ha impedito la buona realizzazione del nostro Carnevale. Tutto ciò ha comportato uno sforzo ulteriore non indifferente per i molti collaboratori, che meritano anche per questo un ringraziamento ancor più sentito da parte di tutti noi. Agli inizi di maggio, precisamente il 7, ci attende la quinta edizione di “Frammenti di Sogno giovani” (per ragazzi delle scuole elementari e medie), una molto attesa kermesse di giovani talenti, che si pongono sotto le luci della ribalta per dimostrare quanto valgono nella danza, nella musica o nella poesia. La Pro Loco quindi è impegnata nella valorizzazione delle risorse del proprio territorio, a cominciare dalle forze più giovani. Anche per questo c’è sempre bisogno di aiuto e collaborazione: per chi volesse aderire all’associazione, si ricorda che è aperto il tesseramento 2016 e ci si può rivolgere al consigliere Viviano Gazzo, presso il Bar Sport Gemo. Anche L’Alpone ha bisogno del vostro aiuto: all’interno di questo numero troverete un vaglia prestampato che può essere utilizzato da coloro che intendono sostenere le spese di stampa e spedizione del giornale. L’Alpone è il giornale di tutti, quindi anche il vostro! Presidente Pro Loco Franco Cavazzola

L'ALPONE

ha bisogno di te! Con questo numero esce il vaglia postale per contribuire al mantenimento del nostro trimestrale. Siamo giunti ormai al 30esimo anno di pubblicazione e, a dicembre, abbiamo raggiunto il 120° numero pubblicato. Son ben 3000 le copie stampate ad ogni uscita e le destinazioni sono diventate internazionali, dal Giappone all'America, dai tanti amici o parenti nati nel nostro paese e ora residenti all'estero, ai compaesani missionari sparsi per il mondo intero. Chiediamo la vostra collaborazione per continuare a tenere vivo e, se possibile, migliorare questo prezioso mezzo di informazione che lega tante persone al loro paese natale. Grazie!

Pro Loco | San Giovanni Ilarione

Anno 31 Nr. 1

Marzo 2016

"L'ALPONE" COMPIE 30 ANNI E NON LI DIMOSTRA Ebbene, si! Da sei lustri il nostro giornale continua, insieme ad altre strutture, a diffonder la cultura nella nostra vallata e non solo. Oltre che entrare gratuitamente in quasi duemila famiglie di San Giovanni viene spedito, senza nulla chiedere, a qualche centinaio di famiglie emigrate in altri paesi del mondo. Addirittura, in tutti i cinque continenti, superando, fin dall’inizio della propria attività pubblicistica, i confini comunali per raggiungere persone che si sono trasferite altrove per motivi di lavoro o di matrimonio o per vocazione religiosa. Come premessa, si impone, una doverosa doman[continua a pag. 2]

“L’ALPONE”, PAGINA PER PAGINA Da 30 anni è parte integrante di San Giovanni Ilarione e della sua storia

Chi l’avrebbe detto, dopo trent’anni, che ci saremmo trovati ancora qui a scrivere su "L’Alpone"? E, soprattutto, chi ci avrebbe scommesso qualcosa, in quel lontano 1986? Ma le grandi intuizioni, si sa, hanno sempre bisogno di un po’ di pazzia ed è quella che animava, in quel momento, il presidente della Pro Loco Severino Tonin, e i pochi temerari che decisero di dar vita all’impresa. C’era senz’altro poca esperienza, ma un grande entusiasmo, che servì anche a rintuzzare le previsioni di alcuni addetti ai lavori, che scommettevano al massimo su un anno di vita del neonato giornale. L’intitolazione al nostro “sime”, l’Alpone, fu subito unanimemente accettato anche perché faceva sperare ad un coinvolgimento sempre maggiore anche del resto della vallata. E il direttore? Mario Gecchele segnalò la disponibilità di Mauro Bonato, di Boscochiesanuova, che accettò a occhi chiusi l’incarico e che in redazione non mise praticamente mai piede, fidandosi ciecamente dei suoi redattori. Il giornale allora era letteralmente impostato mettendo insieme gli articoli ritagliati con le forbici, funzione che ricoprì dapprima Mario Gecchele e più tardi Dario Bruni

e Angelo Pandolfo. Altre firme storiche intanto entravano a far parte del gruppo: Gianni Sartori, Mirella Creasi con la sua rubrica di cucina, in seguito sostituita da Luciana Damini, Vincenzo Magnabosco per le tematiche legate alla salute, le poesie in dialetto di Scarabocio, lo sport seguito da Ennio Regazzin e Gianni Ciman e tanti altri, che sarebbe impossibile elencare in queste poche righe. Divenne ben presto il fiore all’occhiello della Pro Loco, i cui presidenti successivi (dopo Tonin, Augusto Gambaretto, Sante Bricca, Valeria Gecchele e l’attuale Franco Cavazzola) lo sostennero con fervore malgrado i sempre maggiori costi di pubblicazione. Un significativo cambio di passo avvenne quando alla guida del giornale arrivò l’attuale direttore, Delio Vicentini, che contribuì ad una riorganizzazione generale, più razionale e competente, di tutto il lavoro di scrittura, scelta e pubblicazione degli articoli. L’Alpone si è guadagnato pian piano il merito di essere lo “specchio” di quanto avviene a San Giovanni Ilarione, registrando del paese tutte le occasioni di un certo rilievo, accompagnandolo passo passo nei

momenti positivi come in quelli critici, divenendo soprattutto un prezioso strumento di informazione per chi lo riceve all’estero. A trent’anni di distanza possiamo dire che, pur con tutti i suoi limiti, L’Alpone è riuscito a mantenere quanto si era prefissato allora: essere un “luogo” di incontro e di riferimento per quanti si interessano e vogliono bene al paese in cui viviamo, facendo conoscere pagina per pagina una comunità che ai molti difetti assomma anche altrettanti pregi e contribuendo, nel suo specifico settore, a far crescere il senso civico di ciascuno e il piacere di sentirsi parte integrante del paese stesso. Se pensiamo che molti giovani sono nati e vissuti vedendo, come cosa del tutto naturale, l’arrivo di questo giornale nella cassetta della posta, puntuale ogni tre mesi, ci nasce spontaneo esprimere un grazie alle molte persone che hanno dato vita, con i loro articoli, a questa bella avventura. Che naturalmente, sostenuta dai propri lettori, non ha certo l’intenzione di finire tanto presto. Auguri, Alpone: ai tuoi 120 numeri, ai tuoi primi trent’anni di vita! Dario Bruni

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[continuazione dell'articolo "L'Alpone compie 30 anni"]

da, già posta ai nostri lettori anche in occasione del venticinquesimo compleanno del nostro giornale. Quale rilevanza può assumere un trimestrale come il nostro in un mondo che offre strumenti e tecniche di comunicazione sofisticatissimi: quotidiani, rotocalchi, libri distribuiti tramite gli stessi quotidiani, DVD, CD, telefoni, strumenti multimediali, I-pad, I-phone, computer, ecc. ? Diffondere cultura significa lasciare a chi verrà dopo di noi un’eredità feconda di idee e di valori, di testimonianze concrete trasmesse attraverso la tradizione orale e scritta al punto che se il nostro giornale dovesse cessare l’attività tutti noi saremmo un po’ meno ricchi sotto il profilo culturale. Negli ultimi decenni si è assistito ad una proliferazione di iniziative finalizzate alla valorizzazione della “memoria scritta, oltre che orale” attraverso la pubblicazione di libri, frutto di ricerche sociologiche, storiche e artistiche, promosse dalle Amministrazioni comunali o dalle Pro loco, San Giovanni Ilarione, infatti, vanta validissime testimonianze: libri e pubblicazioni varie - che non elenco per paura di dimenticarne qualcuna - opuscoli in occasione dell’annuale sagra delle castagne e, non ultimo, “L’Alpone”.

L’organizzazione del lavoro

Un esempio ben riuscito - scusate la modestia! - e sicuramente significativo è proprio il nostro trimestrale che da 30 anni contribuisce a “dare lustro” a tutta la comunità. Il primo numero fu pubblicato nel marzo 1986 e, da allora, non ha perso un solo colpo, il tutto frutto di autentico volontariato. Chi ci rimette di più è chi lavora di più, colui che vi profonde più tempo e maggiori energie. Sembra un controsenso, ma questa è la legge del volontariato! Vediamo, intanto, chi sono i volontari cominciando da chi si assume anche precise responsabilità: a) il direttore responsabile Delio Vicentini, dal settembre 1992 regolarmente iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Veneto– elenco Pubblicisti. Il giornale risulta inserito nel “Registro della stampa” presso il Tribunale di Verona. b) la redazione: Dario Bruni, Mario Gecchele, Lorenzo Gecchele, Luciana Damini, Angelo Pandolfo, Giovanni Sartori, Lucia Burato. c) struttura del giornale: trimestrale di 12 pagine, formato A3 d) proprietà: Pro loco di San Giovanni Ilarione.

DODICIRIGHE

La calendarizzazione degli impegni: • Trenta giorni, circa, dopo la pubblicazione del giornale viene programmato un primo incontro collegiale della redazione con il direttore responsabile per la ricerca e la scelta dei fatti importanti accaduti, oltre che per la definizione dei contenuti di fondo;

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• Dopo ulteriori tre settimane circa ha luogo un secondo incontro collegiale per la consegna degli elaborati predisposti dai collaboratori e per la scelta dell’ articolo e/o del titolo di fondo per la prima pagina; • Dopo due ulteriori settimane il lavoro si intensifica per la lettura della prima bozza da parte del direttore responsabile e un primo passaggio in pre-stampa alla “GRAFICA” di San Giovanni Ilarione - Secondo passaggio in pre-stampa per eventuali ulteriori correzioni; - Lettura finale da parte del direttore responsabile; • Stampa definitiva del giornale e spedizione alle seguenti scadenze trimestrali: - marzo (Pasqua) - giugno (Sagra delle ciliegie di Castello) - settembre (Sagra delle castagne) - dicembre(Natale) • Tiratura e spedizione di circa 2600 copie che vengono inviate gratuitamente a 1.821 famiglie del comune di San Giovanni e a circa 300 ulteriori indirizzi in Italia e in altri paesi del mondo. • Le due pagine centrali sono riservate alla rubrica “L’Amministrazione comunale informa” con un apposito spazio riservato per la minoranza consiliare.

LA PRO LOCO

a San Giovanni Ilarione

La struttura del giornale (in linea di massima)

1a pagina: - Indirizzo di saluto del presidente della Pro loco di San Giovanni Ilarione; - Articolo di fondo con titolo su più colonne ben evidenziato; - Richiami per altri articoli di rilievo nelle pagine successive; 2a pagina - Interviste su tematiche specifiche e varie con interessanti richiami dalla Prima pagina 3a pagina - Cultura varia e scuola 4a pagina - Informazioni sulle attività e sui programmi della Pro loco 5a pagina - Cronache e iniziative varie (gli allori…i neolaureati) 6a e 7a pagina - L’Amministrazione comunale informa 8ae 9a pagina - Lettere al direttore - Rubrica di medicina - Testimonianze 10a pagina - seguito delle testimonianze, associazionismo e notizie varie 11a pagina - L’angolo del goloso - Anagrafe (numero degli abitanti, delle famiglie, dei nati, dei morti…) 12a pagine - Lo sport Altro materiale: pubblicità (a piede di pagina), foto varie a colori (coscritti, gite, feste, manifestazioni e cerimonie…) Delio Vicentini

Chi va ancora a messa stando attento a quello che dice, si sarà accorto che si chiede perdono per le “omissioni”, uno strano peccato, che in parole povere è quel qualcosa di buono che dovremmo fare e non facciamo. Cose dell’altro mondo: adesso dovremmo pentirci anche di quello che non abbiamo fatto (ma che potevamo fare)! Eppure non è un’idea da poco. Giriamo sottosopra la cosa e domandiamoci: come sarebbe il paese in cui viviamo se tutti facessimo quello che siamo capaci di fare? Lavoriamo di fantasia: abbiamo un sacco di giovani diplomati e laureati, che cosa potrebbero fare per il proprio paese anche solo dedicando qualche ora della loro settimana? Pensionati ancora attivi fisicamente: non potrebbero fare qualcosa di utile, ciascuno secondo le proprie capacità? Persone rintanate in casa davanti alla tivù o al computer a tutte le ore: sanno che esiste un pulsante per spegnere quegli aggeggi e accendere una relazione con altre persone? Se provate a scomodare uno di questi preparatevi alla classica risposta: “Non sto facendo nulla di male!” “Errato – gli risponderete voi – in realtà non stai facendo quello che potresti fare di buono!”. E non è la stessa cosa…. D.B.

Sulla scorsa edizione de L’Alpone, la redazione aveva pubblicato la richiesta rivolta alle numerose Associazioni che operano sul nostro territorio, di comunicare la loro disponibilità ad essere intervistati. Attraverso gli articoli che avremmo poi pubblicato, si intendeva dare l’opportunità, di aumentare la loro visibilità sul territorio, facendo conoscere ai lettori del giornale la storia e le molte attività svolte dalle varie Associazioni all’interno della nostra comunità. Con nostro stupore, dobbiamo constatare che ad oggi NESSUNO ci ha comunicato la propria disponibilità a collaborare… Ma noi intendiamo portare avanti lo stesso la nostra iniziativa, e mentre attendiamo che qualcuno si faccia avanti, cominceremo della nostra Pro Loco! La Pro Loco nasce nel 1981, ed ha come primo presidente Carlo Biondaro, che rimane in carica fino al 1984. Fino al 1995 gli succede Severino Tonin e, successivamente nell’ordine, Augusto Gambaretto (1995-2002), Sante Bricca (2002-2005), Valeria Gecchele (20052007), ed infine l’attuale presidente in carica Franco Cavazzola. Durante tutti questi 35 anni l’Associazione si è cimentata in molte attività a carattere culturale, come ad esempio le pregevoli pubblicazioni edite dalla Pro Loco, che riteniamo doveroso riportare: • M. GECCHELE, San Giovanni Ilarione nella vita, nei documenti, nelle immagini, 1984. • CAVAZZOLA, Tre ragazzi su Venere, 1989. • D. BRUNI-M. GECCHELE (a cura di), Cirillo Tonin poeta contadin. Un uomo la

sua terra la sua gente, 1993. • ANTONIOL, Bagliori sanguigni ossia carezze di amici, 1995. • AA.VV., Addio mamma, addio cari fratelli. Viaggio nelle storie di emigrazione a San Giovanni Ilarione, 1997. • AA.VV., I capitelli di San Giovanni Ilarione, 1998. • D. BRUNI, M. GECCHELE, G. SARTORI, San Giovanni Ilarione. Una società fra modernità e tradizione, 2000. • M. GECCHELE-D. BRUNI, Enciclopedia Ilarionese, 2007. • G. STRANGE, De’ monti colonnari e d’altri fenomeni vulcanici dello stato veneto, 2010 (Ristampa) • GECCHELE (a cura di), Fauna di S. Giovanni Ilarione – (A. De Gregorio 1880), 2010 • L. CIANCIO, La Fucina segreta di Vulcano – Naturalisti veneti e aristocratici britannici del Settecento alla scoperta del territorio veronese, 2010 • M.GECCHELE-D.BRUNI-G.SARTORIA.PANDOLFO, Done omeni, maridève, Collana “El Sime”, quaderno n. 1, 2013. • M.GECCHELE-D.BRUNI-G.SARTORIA.PANDOLFO, Fioi e biancheria no’ i fa carestia, Collana “El Sime”, quaderno n. 2, 2014. La Pro Loco si prende carico fin dalla sua fondazione dell’organizzazione di varie attività a carattere ricreativo, popolare e di mantenimento delle tradizioni locali, tutte manifestazioni radicate nella storia e nella tradizione della nostra comunità. Anche quest’anno, sia pure con le scarse disponibilità finanziarie di cui la Pro loco dispone per le sue attività, a causa delle diminuite risorse che l’Amministrazione comunale è in grado di stanziare, mantiene in vita tutte le seguenti manifestazioni che andiamo ad elencare: • Domenica 7 febbraio: Antica Sagra della Seriola (Candelora) in località Castello; • Domenica 3 aprile: Festa di San Zeno presso l’antica chiesa di S. Zeno in località Castello; • Sabato 18 e domenica 19 giugno: Sagra di San Giovanni Battista e mostra delle ciliegie a Castello; • Da venerdì 8 a domenica 10 luglio: Sagra di San Benedetto in località Cattignano; • Domenica 25 agosto: Antica sagra della Madonna di Monte Berico in località Boarie; • Da venerdì 7 a lunedì 10 ottobre 81a Sa-

Piazza Colonna, 2 - 37035 San Giovanni Ilarione (VR) Tel./Fax 045 6550671 - Cell. 348 3549869 stefano.marcigaglia@consultinvest.it Piazza Grande, 33 - 41100 Modena Via Giorgio Giulini, 3 - 20123 Milano


gra delle Castagne. Quest’ultima, la Sagra delle Castagne, collocata tradizionalmente la seconda domenica di ottobre, è una delle più importanti e frequentate manifestazioni della Val d’Alpone. Il momento più significativo della sagra si ha al pomeriggio della domenica in piazza della chiesa, dove convergono le sfilate della banda musicale e delle contadinelle nei costumi tipici, per dar vita all’antica tradizione della battitura delle castagne, nel “bosco in piazza”, con possibilità di degustazione gratuita per tutti di polenta e scopeton, preparato dalle stesse contadinelle. Oltre agli spettacoli di musica e ballo organizzati nelle serate della sagra, vorremmo segnalare l’allestimento delle mostre di artigianato, pittura e fotografia, e la possibilità di degustare i prodotti tipici locali. Dal 1981 la Pro Loco stampa in occasione della Sagra delle castagne, anche un apprezzato libretto a tema. Ma dopo avere parlato del passato, chiediamo ora al presidente Franco Cavazzola come intende gestire il futuro della sua Pro Loco. Ci risponde: “Ho sempre operato fin dalle origini nell’ambiente della Pro Loco, iniziando come vice presidente di Severino Tonin, e successivamente con Augusto Gambaretto. Come presidente, ho sempre lavorato mantenendo le linee guida e portando avanti le iniziative dei miei predecessori; è una Pro Loco che è sempre stata e continua ad essere apartitica, rivolta al mantenimento delle tradizioni del nostro paese ed allo sviluppo della cultura, anche perché ha potuto contare sulla preziosa collaborazione di persone molto qualificate come i professori Mario Gecchele, Dario Bruni ed altri, e con essi ha potuto portare avanti questa splendida avventura, basata sul volontariato e sulla assoluta gratuità”. Gli chiediamo cosa vede nel futuro della Pro Loco. Ci dice con entusiasmo: “Negli ultimi anni sono entrati a far parte della Pro Loco parecchi giovani che hanno portato nell’Associazione una ventata di rinnovamento, di idee nuove; sono riusciti ad attrarre ed aggregare alla Pro Loco molti giovani”. Gli chiediamo quale è la cosa che apprezza maggiormente della Pro Loco… la stampa. Franco continua a raccontare con entusiasmo: “Il fiore all’occhiello della Pro Loco, fin dal suo nascere, è il giornale L’Alpone, periodico trimestrale ed organo ufficiale della Pro Loco, che è nato nel marzo 1986 e fino ad oggi è giunto al numero 120; fra tutte le Pro Loco del consorzio Verona Est, la nostra è l’unica che pubblica il suo giornale, che io ho potuto seguire fin dal suo nascere nel maggio del 1986, con l’allora presidente Severino Tonin. Ho la ferma intenzione di continuare a promuoverne lo sviluppo del giornale e mantenerlo vivo in futuro”. Nel primo numero l’articolo in prima pagina esordiva con queste parole E L’ACQUA VA… Ora Franco ci assicura che ne “L’Alpone” l’acqua continuerà a scorrere. Angelo Pandolfo

CALZATURIFICIO SARTORI 50 anni di storia di San Giovanni Ilarione

L’ attività imprenditoriale del Calzaturificio Sartori ha compiuto da poco 50 anni, anche se le sue origini sono più lontane e risalgono al 1930, quando Angelo Sartori e Maria De Marni, nonni degli attuali titolari, iniziarono la apprezzata attività di calzolai a livello artigianale denominata “Bottega del Ciabattino”. Questa, con una produzione di mezza dozzina di paia di scarpe al giorno, rigorosamente fatte a mano, può definirsi il più vecchio calzaturificio della Val d’Alpone. E’ appunto cinquant’anni fa, nel 1965, che inizia l’attività imprenditoriale vera, quando Luigia Sartori con il marito Angiolino Veratti, esperto in tecnica calzaturiera, rilevano l’attività di Angelo e danno inizio alla prima generazione di questa straordinaria impresa calzaturiera. Dati i tempi favorevoli, l’azienda in continua crescita diventa una piccola industria, conquistandosi uno spazio importante nel mondo della calzatura da uomo. Con il passare degli anni cambia la situazione economica e crescono le difficoltà di gestione dell’azienda inserita all’interno di un mercato nazionale molto frazionato e sempre più complicato. Il Calzaturificio Sartori reagisce cercando nuovi sbocchi, avventurandosi con successo verso i mercati internazionali e proponendo una calzatura da uomo di qualità medio alta e rivolta ad una clientela che dimostra di apprezzare molto il “made in Italy”. La scelta si rivela vincente e favorisce uno sviluppo dell’azienda sia in termini di produzione sia in quelli relativi all’occupazione: i dipendenti interni infatti crescono fino ad un centinaio e le ditte artigiane terziste impiegate, tutte italiane, diventano una decina. Proprio in questo scenario comincia ad inserirsi in azienda la seconda generazione: nel 1990 entra nel Consiglio di Ammi-

nistrazione il figlio maggiore Edoardo, nel 1993 la figlia Debora e nel marzo 2005 il figlio più giovane Matteo. Rimane sempre la supervisione di Angiolino e Luigia che va però gradualmente riducendosi fino a cessare nel 2008 con il ritiro formale dall’attività. Nel frattempo una nuova generazione, ad oggi di sei nipoti, sta crescendo ed avrà l’onere e l’onore di impegnarsi per garantire il futuro più prospero a questa grande azienda. Nel 2008 la fabbrica viene trasferita dalla sede storica di via Macerata all’attuale e moderna sede di Viale dell’Industria. Sottolinea Debora: “Questo cambiamento è stato voluto da noi figli: rappresenta un segnale inequivocabile del fatto che crediamo fortemente nella nostra attività e che vogliamo migliorare il lavoro nel territorio in cui viviamo. Abbiamo sostenuto un notevole investimento a lungo termine, con la consapevolezza che fosse necessario per far crescere l’azienda e garantirle il futuro.” In un recente passato il Calzaturificio ha vissuto momenti intensi quando le strade da intraprendere sono state difficili da imboccare, mentre sono nate nuove idee tra i fratelli ed è stato necessario discostarsi dal percorso tracciato dai genitori. E’ evidente che le scelte effettuate sono state vincenti e hanno permesso all’azienda di prosperare fino ad oggi e con uno sguardo positivo verso il futuro. Attualmente lavorano per il Calzaturificio Sartori una settantina di persone all’interno dello stabilimento di San Giovanni Ilarione, un centinaio di persone di indotto in Italia e 400 all’estero. Per la produzione delle calzature è necessario un grande impiego di manodopera: questa risorsa diventa ancora più importante all’aumentare della qualità del prodotto. Si spiega così facilmente la grande

incidenza dei costi del personale nell’attività del Calzaturificio e la conseguente necessità di dislocare parte della produzione all’estero, in paesi in cui il costo del lavoro sia più sopportabile. A questo importante cambiamento, il Calzaturificio Sartori ha unito una nuova strategia produttiva: la realizzazione di calzature da donna. Il mercato di riferimento perciò si diversifica e si amplia comprendendo calzature sia da uomo che da donna. Il 95% della produzione si rivolge al mercato estero; l’80% di questo all’Europa. La scelta è stata dettata da una maggiore facilità nella riscossione dei crediti nei vari paesi europei, ma negli ultimi anni la forte crisi economica mondiale ha cominciato a far sentire le stesse difficoltà riscontrate già in Italia. Da 5 anni il Calzaturificio Sartori ha lanciato con successo il suo nuovo marchio di proprietà, “SARTORI GOLD”, e da allora ogni energia è rivolta alla sua costante crescita e ad un sempre maggiore successo. Il contesto economico attuale prevede che la produzione sia estremamente dinamica e flessibile perché avviene “Just in time”: si realizzano le calzature solo sull’ordinato e non sono previste scorte. Il Calzaturificio Sartori non ha uno spaccio aziendale stabile, ma due volte all’anno, in occasione della Sagra delle Castagne e nel weekend delle Palme attiva un Outlet proponendo rispettivamente le collezioni invernali e quelle estive della produzione. Papà Angiolino ricorda: “Ho sempre desiderato che i miei figli, fin da giovani, partecipassero alla vita della fabbrica, per conoscerne il funzionamento dalla base e per stare a contatto con i dipendenti, imparando a lavorare in squadra con loro.” Poi lascia una perla di saggezza.” Sappiate misurare le voglie, spendendo meno di quello che si raccoglie”! Edoardo, Debora e Matteo vogliono, attraverso il nostro giornale, ringraziare i genitori per aver consegnato loro questa straordinaria realtà aziendale con l’impegno di continuare nel futuro il successo raggiunto fino ad oggi. Desiderano inoltre rivolgere uno speciale ringraziamento a tutti i dipendenti e collaboratori per la dedizione e l’impegno dimostrati fino ad oggi. Consapevoli che i risultati raggiunti sono merito di tutti, auspicano di poter contare sempre sulla massima collaborazione, necessaria per poter continuare su questa strada di successi. Ringraziamo la famiglia Sartori per la disponibilità dimostrataci e le auguriamo un futuro ricco di tante soddisfazioni. A.P.

DONARE SANGUE:

SEMPLICEMENTE IMPORTANTE! Con il tuo piccolo gesto salverai una vita

San Giovanni Ilarione e Vestenanova avis-vestena@libero.it avis-sgiovanni@libero.it www.avisveneto.it/san_giovanni_ilarione_vestenanova

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Domenica 21 febbraio FINALMENTE CARNEVALE!

Il tempo ha fatto il suo gioco: dopo due domeniche di pieno inverno ecco, come una grazia inaspettata, una splendida giornata primaverile domenica 21 Febbraio. Alle ore 14.30, secondo la tradizione, rullano i tamburi della Banda Giuseppe Verdi si dà il via al carnevale di San Giovanni Ilarione, edizione 2016. Velocemente nel piazzale Aldo Modo i carri già schierati, dopo aver registrato la loro partecipazione, danno gli ultimi ritocchi alle strutture e alle loro maschere. Immancabili i personaggi di “Mastro Ciliegia”, interpretato quest’anno da Emanuele Sartori, e di “Sora Castagna”, ovvero Giada Prando, che già avevano sfilato il 5 febbraio scorso presso l’asilo di Vestenanova alla festa di “Carnevale dei Bambini”, aprono la sfilata e poi fanno bella mostra di sé sul palco, in via IV novembre. Ogni carro si presenta in piazza facendo sfoggio di un pizzico di creatività e di magia, curando le coreografie e i balletti, con qualche effetto speciale di sicura attrazione per il pubblico. Malgrado la contemporanea presenza in vallata di tante sfilate, sono ben 10 i carri convenuti lungo le vie di San Gio-

vanni Ilarione: alcuni di questi, sebbene di dimensioni non molto grandi, fanno spettacolo e coinvolgono alche il pubblico, come “Masha e Orso” della famiglia Fochesato, quello degli Alpini di Castelvero o dei giovani del paese con “Gli Imballati”. Sfilano poi i carri con un numero di maschere maggiore, come quello della Scuola Materna “Papa Luciani”, che tratta una tematica svolta a scuola, “i tre elementi acqua – fuoco – aria”; “Spongebob”, che ogni anno con un nuovo tema porta grandi e piccoli a divertirsi nei vari carnevali nella Val d’Alpone, e infine ecco il carro di “Shrek”, con una gran numero di ragazzi che dipingono di verde la via principale del paese. Nell’applaudire alla buona riuscita del Carnevale 2016, non possiamo non ricordare i tanti volontari che hanno sostenuto la manifestazione, come la Protezione Civile che ha coordinato la sfilata nel settore della sicurezza e la Pro Loco di San Giovanni per l’ottima organizzazione, tra cui spiccano Angelina Beschin, Pio Nardi e Mariangela Grolli per la presentazione e Luca Nardi per la regia. Lorenzo Gecchele

“Un viaggio, un uomo, un cane” Presentato lo scorso 11 dicembre in sala civica il libro di Vito Di Lorenzo

Già da qualche giorno spiccava una locandina nei negozi e nei ritrovi commerciali di San Giovanni Ilarione. Un invito per la serata di venerdì 11 dicembre 2015 presso l'aula Rumor, al comune. La presentazione di un libro dal titolo che incuriosisce subito: “Un viaggio un uomo un cane”, appunto. L'autore si presenta così sin dalle prime pagine del suo libro: “Mi chiamo Vito e sono nato a San Bonifacio in provincia di Verona nel febbraio 1977. Vito Di Lorenzo, dopo aver concluso gli studi ha lavorato come elettricista, autista e impiegato commerciale dedicandosi nel contempo alla musica, alla lettura e a numerosi sport: arrampicata, snowboard, skateboard, trekking, agility-dog, disc-dog. La sua più grande passione resta comunque la mountain-bike. Ha vissuto in provincia di Verona e Vicenza, a Cuenca in Spagna, attualmente vive a Verona. Viaggia sempre in compagnia di Olivia, la sua cagnolotta. Questo è il suo primo racconto di viaggio e avventura. La cosa che colpisce subito alla serata di presentazione è la presenza di Olivia, un dolcissimo esemplare di setter irlandese perfettamente addestrata e in forza all'unità cinofila da soccorso della Protezione Civile!

presente. Poi via! Verso questa spinta interiore che vuole soddisfazione. Sentiamo spesso raccontare Vito delle persone che ha incontrato brevemente e alle quali ha dedicato volentieri un po' del suo tempo, un po' di parole. Come sono importanti le persone e questi brevi attimi! Spesso la nostra vita frenetica ci fa perdere la “bussola” e dimenticare quello che veramente conta. Le persone, appunto, la famiglia, essere un tutt’uno con l'universo: questo si coglie nel racconto di Vito e ci fa riflettere. Un'esperienza che tocca la geografia dei nostri luoghi e la difficoltà dei nostri monti. La storia delle guerre passate e che noi non possiamo dimenticare per coloro che le hanno vissute e combattute. I nostri cari, i nostri nonni! Quando più di una volta Vito porta il ricordo ai suoi nonni, si avverte qualche cosa di emozionante che va oltre il libro, oltre le immagini. L'uomo, il bambino, lo scrittore sono una cosa sola, unica e si sente una sorta di poesia che ci lascia spiazzati, direi commossi. Un libretto intenso, che si legge tutto d’un fiato. Pagina dopo pagina si arriva in fretta alla fine. Ti fa sentire bene e ti viene voglia di ri-

Lei è la co-protagonista del libro. Vito comincia a raccontarsi con naturalezza, intanto l'aula Rumor pian piano si riempie. Parenti, amici, visi conosciuti che sono venuti alla serata per Vito, per vedere, sentire e capire quello che un giovane uomo è riuscito a realizzare con le proprie forze e desidera condividere con gli altri le sue emozioni. Un sogno! Sì! Vito lo ripete più di una volta: “Ho realizzato il mio sogno e sono contento di me stesso”! Che bello! Lo guardiamo con una punta di sana invidia. Certo non è per tutti, questo è chiaro. Confrontarsi coi propri limiti, cercando di raggiungere una meta non facile in solitudine, accompagnati solamente da una cagnolotta affezionata. Un viaggio attraverso le bellissime montagne che ci sono vicine, i monti del Pasubio e le 52 Gallerie. Giorno dopo giorno, nella mente di Vito diventano un desiderio, un sogno da toccare con mano. Racconta l'emozione durante i preparativi. Il sentirsi come un bambino contento nel preparare il necessario per questa avventura tutta nuova, perché solo i bambini sanno entusiasmarsi veramente e stare lì, attenti al

leggerlo. Poi la serata prosegue con un breve dibattito, alcune domande e spiegazioni. Vito ci invita a prenderci qualche pausa dalla nostra vita frenetica per rinvigorire corpo e mente, come dice lui: “Un'immersione nella natura e in noi stessi”. Confesso che molti di noi ci sentiamo già più leggeri e contenti di questa serata. Ci avviciniamo per prenderci il libro con dedica. Le firme sono due: quella di Vito Di Lorenzo e poi c'è l'impronta di Olivia, la fedele cucciolotta. Grazie, Vito per questa bella serata e per averci regalato la tua esperienza particolare. Per aver condiviso con noi i tuoi pensieri, le tue gioie, le paure e perfino le lacrime, attraverso il tuo libro. Nell'attesa di un tuo prossimo racconto mi accingo a rileggere “Un viaggio un uomo un cane”. Ogni volta scopro qualche cosa di nuovo, di sottile, di emozionante che non avevo colto prima e mi piace sottolinearlo con matite colorate. Un grazie particolare al Gruppo ANTEAS di San Giovanni Ilarione, promotore della serata dedicata a Vito Di Lorenzo ed a Olivia. Gabriella Pernigotto

Attività Estive 2016 Pro Loco di San Giovanni Ilarione Vogliamo ricordare qualche attività della Pro Loco per quest’estate Ogni anno vengono organizzate, durante l’estate, varie uscite in Arena di Verona soprattutto per vedere i vari concerti. L’impegno è di organizzare pullman e procurare biglietti dei vari spettacoli, alcuni già programmati e altri in attesa di notizie. Vi chiediamo di collaborare anche con varie idee che magari possiamo mettere in cantiere e realizzarle. Il referente è Angelina Beschin al numero 3470607273

FRAMMENTI DI SOGNO

Dopo i grandi successi dei vari anni anche per il 2016 arriva “Frammenti di Sogno” con l’impegno delle scuole, dei genitori, degli artisti e varie novità che ogni anno danno gran spettacolo. L’appuntamento è per il

SABATO 7 MAGGIO presso il Teatro della Parrocchia di Santa Caterina in Villa. Molti sono i ragazzi che vogliono mettersi in gioco e il divertimento a vederli è sempre unico.

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26 novembre 2015: tutta la famiglia si è riunita per festeggiare il 90° compleanno di Giuseppe Marchetto, un grande e importante traguardo raggiunto dopo una vita dedicata al lavoro dei campi e alla famiglia.

10 dicembre 2015: Bertilla Marchetto assieme ai suoi figli e alla sua famiglia ha festeggiato i suoi bellissimi 80 sorrisi.

ANNA POZZA: LA MEMORIA DI UN SECOLO Non è da tutte le occasioni, anzi forse è la prima volta che il giornale “L’Alpone” bussa ed entra nella stessa casa per attingere esperienze lontane di saggezza e di vita vissuta. Questa volta la fonte di notizie è Anna Pozza, sorella di Saverio , protagonista nell’ultimo numero del nostro giornale. Mente lucida e occhi sereni , ricorda la sua lunga esistenza con un sorriso che è al tempo stesso un ringraziamento per gli anni , le difficoltà e i doni ricevuti con il trascorrere del tempo. Nasce ai Giannini di Castello il 1° aprile 1923, figlia di Leone e Maria Panarotto. Il papà è un eroe della Ia guerra mondiale, combattuta nel leggendario corpo della cavalleria, sempre primo nelle cariche e nelle sfilate , tanto che il suo ufficiale superiore, il conte Radicati di Brozolo, lo vuole al suo servizio per alcuni anni, dopo la pace, come responsabile delle scuderie e dei cavalli nel suo nobile palazzo. A ben pensarci autentica eroina, certamente più nascosta, è anche la mamma Maria che fatica non poco a tenere a bada la numerosa nidiata di figli, ben sette, nell’ordine Leo, Mario, Bruno, morto in tenerissima età, Anna, Francesco, Saverio e Paolo. E’ un tempo ove si combatte per mangiare, non si accampano diritti eticosociali. Bimbi scalzi, seminudi che giocano con un sorriso stanco si vedono dappertutto e fotografano la situazione del tempo. Difficile spesso portare qualche cosa in tavola e quando la sera la mamma può sospirare dicendo “…ringraziando Dio ghemo magnà anca onco’…” è la soddisfazione più grande. Questo succede in tutte le famiglie e quella della nostra protagonista non fa eccezione. All’età dei sei anni frequenta la scuola elementare a Lore, rigorosamente fino alla classe terza, considerata più che sufficiente per le bambine , e ricorda con nostalgia le maestre Focchiati, Augusta Dugatto, Tilde Panarotto, mentre ha ancora i brividi per la supplente Colura , che faceva veramente paura. Si va a scuola con gli zoccoletti, con il freddo e con il caldo passando la valle vicina con i turni anche pomeridiani, essendo l’edificio scolastico non molto capiente e non in grado di sopperire alle numerose presenze. Essendo l’unica femmina in famiglia, aiuta

la mamma nelle mansioni domestiche e si rende conto di quanto sia impegnativa la gestione familiare.Si impara a lavare i piatti con l’unico detersivo in voga, le semole, e così si recupera una specie di brodo per i maiali, fare la polenta, ad impastare il pane, dando vita alla famose coppe o ai “pagnochi” ( pan moro fatto con la mezzanella), il tutto rigidamente con il levà fatto in casa. Diventa una specialista nell’impastare le taiadele, i bigoli e poi impara a “ ponciare” e a lavorare la lana. Un lavoro molto impegnativo è quello di fare periodicamente “ la lissia”, cioè lavare le lenzuola di tutta la famiglia. Si utilizza la cenere come prodotto detersivo e le lenzuola divengono bianche e profumate. Mettono a dura prova le mani delle “lavandare” , che ne escono screpolate e sanguinanti. In un grande recipiente, di solito di rame, si mette la cenere nell’acqua e , dopo una bollitura, viene versata sulle lenzuola raccolte in un recipiente in legno filtrando l’acqua medesima con un canovaccio, trattenendo nel contempo la cenere, e si lascia decantare per una intera giornata. Successivamente si toglie “el cocon” (tappo) al contenitore delle len-zuola facendo defluire “el lissiasso” (l’acqua sporca), si tolgono le stesse, si risciacquano nell”albio” o nella vicina valle e si stendono sui fili ad asciugare. Un profumo di pulito investiva la zona circostante e le donne tiravano un sospiro di sollievo. A 20 anni va in Piemonte a servizio nella medesima casata nobile ove già era stato il papà, come dama di compagnia dell’anziana contessa. Vi rimane tre lunghi anni. Si fa una bella vita, senza nessun incarico particolare, si segue la signora contessa durante le sue passeggiate, la si aiuta nella toilette quotidiana, deve soprattutto ascoltare. Viene naturalmente pagata, ma la nobile famiglia, con la scomparsa della casa reale, cade inesorabilmente in miseria e scompare. Anna rientra allora in famiglia e come tutte le

ragazze coetanee ha anche un moroso, un Rossetto dai Lovati che fa il sarto e anche il barbiere, ma la cosa non va a buon fine. La guerra porta come in tutte le parti dolori e lutti , due inglesi nascosti sul monte Merlo vengono riforniti di vitto ogni mattina e vestiario, con grande pericolo per gli abitanti della zona e questo va avanti fino al 25 aprile 1945, con la liberazione. Ci si è tenuti in contatto per lunghi anni, uno è tornato a riabbracciare la sua benefattrice. Nel frattempo si ammala la perpetua di don Lino Coffele (el prete Rampin) originario di Castello e che svolge la propria attività pastorale a San Bortolo di Arzignano ed è cugino di I° grado di Anna stessa. Alla richiesta di supplire Anna risponde subito con entusiasmo. Come Perpetua la vita è diversa, si è al servizio di tutti e si entra in contatto con tutti e si viene a conoscenza dei segreti di tutta la parrocchia. Ci sono storie belle, storie un po’ delicate, storie dal contenuto forte. Che cosa si mangia in canonica? Una volta il proverbio era: ”Mangiare come un prete”, ma non è proprio così. Anna fa tesoro delle esperienze di cucina maturate con la mamma, ma il parroco non è assolutamente esigente, quando trova in tavola radicchi e un pezzo di formaggio va sempre bene;nelle grandi occasione , però dà il meglio di se stessa. Dalla sua cucina passano avvocati, dottori, preti e persino anche il vescovo e tutti sono concordi nell’apprezzare i piatti vari ed appetitosi. Don Lino è molto amato dalla sua comunità, disponibile verso tutti, pronto a correre in ogni occasione, con una spiccata passione per i funghi, ma che tiene strettamente per sé il segreto del luogo dove li raccoglie. La canonica diviene pure, in una malaugurata occasione di sequestro di persona, luogo di incontro fra gli emissari del sequestro e la famiglia del sequestrato. Un po’ di paura aleggia nelle stanze. Una volta arrivano a sfondare la porta della canonica stessa, salvo

dopo pagarla. Per fortuna tutto finisce felicemente. Anna continua il suo lavoro di pulizia della sacrestia, lavanderia, cucina, di raccolta e di registrazione dei soldi per le messe per i morti. . Don Lino muore nel 1987. E’ un brutto colpo per lei e per la parrocchia; gli succede don Mario Rizzo, un tipo estroverso, dinamico e anche un po’ “bizzarro” e con il quale è impossibile legare. Anna è costretta a traslocare in una casa della parrocchia fuori mano ove manca tutto, anche il riscaldamento, ma continua la sua opera, non si arrabbia, non recrimina. Poi la casa viene messa in vendita e la nostra povera protagonista si trova proprio “… so na strada..”. Trasloca temporaneamente nell’appartamento del cappellano, ma per fortuna don Mario viene trasferito all’ospedale di San Bonifacio. Allora la vita cambia e arriva la pensione. Don Lino aveva sempre versato i contributi, ma non la poteva pagare. Nel suo testamento, però, si sdebita lasciandole la casetta e i tre campi di proprietà in zona Castello. Per il suo lavoro indefesso e la sua fedeltà i parrocchiani di San Bortolo decidono di premiarla ospitandola, ritirata a vita privata, sempre nell’appartamento del cappellano, debitamente sistemato, per godersi la meritata pensione. Vita privata per modo di dire perché continua ad essere punto di riferimento per la comunità, per consiglio ed aiuto, per preghiere; la sua giornata si svolge fra le orazioni e il pensare a far del bene agli altri, le tiene compagnia la trasmissione “Telemaria”. A 90 anni, anche per avere un appoggio, ritorna alla casa paterna dal fratello Saverio, accolta con sincero amore dalla cognata e dai nipoti. Qui si respira nuovamente l’aria di casa, qui vive come una persona, amata e rispettata da tutti, assistita nelle sue necessità. Orecchio fine, finge di dimenticarsi di alcune circostanze, ma poi subito corregge chi risponde al posto suo. Ottimo appetito, dorme, mangia, prega, guarda la TV, ai cento anni ci manca poco e tranquilli che ci arriverà. Anna è una persona che ha dato tutto per gli altri, senza mai voler nulla in cambio, è un esempio di donazione totale e certamente raccoglierà la giusta ricompensa in paradiso. Gianni Sartori

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IL SINDACO ELLEN CAVAZZA IN PRIMA LINEA

Madrina veronese per il debutto il 22 Gennaio 2016, a Longarone (Belluno), di Eusalp, cioè la strategia macroregionale dell'Unione europea per la costruzione della macroregione alpina. A tenere a battesimo la prima illustrazione di Eusalp ad amministratori e portatori di interessi è stata infatti il Sindaco Ellen Cavazza che dallo scorso settembre è la delegata di Roberto Maroni (governatore della Lombardia) per l'iniziativa delle macroregioni con l'incarico di tenere i rapporti tra Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. “È un appuntamento rilevantissimo”, esordisce Cavazza, “perché Eusalp, quarta strategia macroregionale, viene presentato per la prima volta in Veneto a rappresentanti degli enti locali, associazioni e a chiunque sia portatore di interessi. Interverranno gli assessori regionali Gianpaolo Bottacin, Ambiente e protezione civile, e Federico Caner, Turismo, economia e sviluppo montano, fondi Ue regionali, ma anche il direttore della sezione Economia e sviluppo montano della Regione Veneto Stefano Sisto. Poi il segretario di Unioncamere-Eurosportello Veneto Gian Angelo Bellati e i governatori di Veneto e Lombardia, cioè Luca Zaia e Roberto Maroni”. Concertazione transfrontaliera è la parola chiave del concetto delle macroregioni, «ed è», spiega Cavazza, «un’opportunità per

affrontare e gestire, su una scala territoriale vasta, problemi comuni altrimenti non risolvibili a livello di singola Regione o di singolo Stato, con un approccio multilivello alla governance». Settanta milioni di abitanti, una delle aree più ricche, dinamiche e competitive dell'Unione Europea. E Verona? «La montagna veronese, con la Lessinia e il Baldo, si inserisce pienamente nella strategia Eusalp», spiega Cavazza, «strategia che riguarda lo spazio alpino ma non considera solo l’area montana quanto pure le interazioni fra la montagna e le aree metropolitane. Il concetto cardine è quello di cooperazione fra pari tra questi

LA PAROLA ALLA MINORANZA

IL CAMPANILE LANCIA S.O.S.

Segnalazione e urgente richiesta d'intervento

Il dissesto idrogeologico attorno al campanile di San Giovanni Ilarione è un problema ormai ben noto a tutta la comunità. L’area interessata, nonostante sia un punto d’intenso uso pedonale e di collegamento tra le piazze sottostanti ed il piazzale della Chiesa, nonché spesso un luogo di ritrovo dei nostri cari giovani, si presenta tutt’oggi alquanto dissestata. E’ evidente a tutti un consistente cedimento del terreno con crepe lungo l’ultima parte della scalinata, sul pianerottolo antistante il campanile, lungo le mura di sostegno di piazza della Chiesa; ora anche il tratto che unisce la piazza con la canonica, a lato delle gradinate della chiesa, presenta una grossa crepa al

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centro della strada ed un ribassamento della corsia, oltre alla vistosa spaccatura già menzionata, che corre lungo tutta la mura di sostegno. E’ un dissesto che evidentemente si va sempre più aggravando e non può essere sottovalutato ancora: è urgente ed indifferibile provvedere ad un’accurata analisi idrogeologica per risolvere un problema che potrebbe diventare molto più grave in futuro se andasse ad intaccare la staticità del campanile, nonché la sicurezza di tutti i passanti. Chiediamo per questo all’Amministrazione Comunale un interessamento ed un urgente intervento.

due sistemi, aspetto che è essenziale per lo sviluppo di tutto il territorio Eusalp». Sviluppo economico e innovazione (anche migliorando la formazione degli operatori economici della montagna), mobilità e connettività (banda ultralarga e accessibilità) e, infine, ambiente ed energia (valorizzazione turistica) sono gli obiettivi sui quali Eusalp è pronta a lavorare. Per ora, va detto, risorse ad hoc non ce ne sono, «ma Eusalp», precisa Cavazza, «è lo strumento per coordinare e usare risorse finanziarie esistenti come quelle dei fondi strutturali comunitari» (articolo estratto dall’Arena di PDC)

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IL CILIEGIO TIRA

Grande successo di pubblico al convegno del ciliegio tenutosi a San Giovanni Ilarione lo scorso 27 novembre. Oltre 400 persone hanno partecipato all'iniziativa promossa dall'Informatore Agrario e dall' Università di Bologna con il patrocinio di Regione Veneto e AVEPA. Dopo un biennio di prove sono stati presentati i risultati dei INNOCER finanziato da Regione Veneto. Le azioni di ricerca sono state 3, tutte incentrate ad aumentare la sostenibilità e la qualità della produzioni. La prima azione ha affrontato studi sui cicli brevi di produzione delle piante in vivaio, le tecniche per migliorare la qualità delle piante e le innovazioni varietale con nuovi materiali vivaistici. La seconda azione sui nuovi sistemi di impianto ad alta densità con coperture e coltivazione sotto tunnel con teli antipioggia e teli riflettenti. L'ultima azione ha invece riguardato il miglioramento della qualità delle ciliegie veronesi. Il prof. Guglielmo Costa del DiPSA dell'Università di Bologna ha illustrato i risultati sulle possibilità, offerte da alcuni formulati bioregolatori, di migliorare la qualità e l'aspetto delle ciliegie soprattutto sulle protezioni dalle avversità atmosferiche con reti e film plastici. La ricerca condotta è divenuta quanto mai attuale anche in considerazione delle innovazioni che stanno interessando le

Allargamento del ponte del Mangano: progetto in via di realizzazione ! Dopo anni di attese e rinvii l'allargamento del ponte del Mangano diventerà presto una realtà, che garantirà un più sicuro transito dei veicoli ma anche dei pedoni, in un tratto di strada diventato sempre più critico. Le dimensioni del ponte esistente infatti e la tipologia di intersezione con la Strada Provinciale 17 non sono in grado di garantire un corretto e sicuro smaltimento del traffico veicolare venutosi ad instaurare per il notevole sviluppo della zona posta in destra Alpone in prossimità del centro cittadino. Oltre a ciò si è ricercata una soluzione che permettesse anche di ridurre la velocità dei veicoli e garantirne il flusso con la massima sicurezza attraverso una rotatoria con un'occhio alla sicurezza verso i pedoni. Si è studiata quindi una soluzione con la partecipazione dei tecnici della Provincia, del Genio Civile, del Comune e della Regione verso la quale ci siamo attivati per reperire i necessari finanziamenti trovando apprezzamento per l'importanza dell'opera sotto l'aspetto della sicurezza nel Presidente Zaia, nonché la disponibilità al co-finanziamento della stessa. L'entrata in vigore nel mese di

novembre della nuova normativa statale sull'affidamento dei lavori ha, di fatto, quasi completamente paralizzato non solo il nostro comune ma moltissime altre piccole e medie realità in tutta Italia. Ciò nonostante non ci siamo fermati ed abbiamo continuato a lavorare incaricando il nostro ufficio tecnico a predisporre il progetto definitivo necessario al perfezionamento del finanziamento. Successivamente all'entrata in vigore, dal primo gennaio, della nuova normativa si è incaricato l'Ing. Franco Mancassola per la redazione del progetto esecutivo che sarà pronto entro il mese di febbraio. I lavori di allargamento del ponte Mangano partiranno quindi probabilmente prima dell'inizio dell'Estate, una volta espletato l'iter della gara per l'individuazione della ditta esecutrice. Nel frattempo sono iniziati i lavori di sistemazione idraulica del tratto del torrente Alpone che andranno ad interessare anche l'area limitrofa al ponte Mangano e che diverranno complementari all'opera che il comune sta per intraprendere

Situazione attuale

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coperture, non più monouso come un tempo, ma dotate di funzioni più ampie, grazie a film plastici filtranti di nuova con effetto anti-cracking e di controllo della maturazione, miglioramento della qualità dei frutti ed anche di ostacolare lo sviluppo di fitopatie. La valutazione degli effetti indotti dalle coperture sono stati correlati con le modificazioni del clima determinati con una serie di sensori per la rilevazione delle temperature e della radiazione mentre le caratteristiche indotte sulla maturazione sono state monitorate sia in pianta che alla raccolta con il cherry-metro, una strumentazione vis-NIR semplificata che consente di valutare l'andamento della maturazione dei frutti senza distruggere il campione di frutti esaminato. La copertura, ha concluso Costa, da limite che era un tempo, si è trasformata in occasione di sviluppo, e di sperimentazione di nuovi modelli di produzione. A seguire, il Dr. Stefano Lugli, responsabile del programma di innovazione varietale sul ciliegio condotto presso l'Ateneo felsineo, ha illustrato il progetto "30 e lode" che ha dato origine alle nuove varietà di ciliegio SWEET, varietà già ampliamente collaudate e giù diffuse sul territorio in diverse aziende cerasicole. "Queste varietà" ha spiegato Lugli "sono

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state realizzate per dare sicurezze ai coltivatori grazie alla produttività elevata e costante con frutti di grosso calibro, alle aziende di lavorazione in quanto in grado di garantire forniture costanti nel tempo con prodotti di alta gamma ed ai consumatori, grazie alle ciliegie di elevata qualità che le sei varietà della famiglia SWEET riescono a produrre". L'ultima relazione ha trattato di temi non meno importanti come la scelta dei portinnesti nei nuovi sistemi di impianto e le moderne tecniche di potatura. "Sono scelte fondamentali" ha ribadito Romano Amidei, consulente in frutticoltura "in grado di condizionare il buon esito dell'impianto. Nelle scelte iniziali occorre considerare insieme tutti i fattori come il terreno, la disponibilità di acqua, le condizioni climatiche e le interazioni con le varietà".

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FESTA DELLA TERZA ETÀ

Lo scorso dicembre si è tenuta la tradizionale festa riservata agli ultra 65 enni, con la consegna dei panettoni ed un buon bicchiere di brulè serviti dall'amministrazione comunale ed una squadra di volontari al servizio dei cittadini, assieme ad una BCS con carro elaborata per l'occasione. Sembra ieri… ma siamo già ormai a Pasqua. Arrivederci a tutti e grazie per la vostra numerosa partecipazione !!!

Per chi fosse interessato, sono disponibili presso il Comune delle copie delle presentazioni dei relatori. Ringraziamo Antonio Stoppele per aver contribuito all'organizzazione del convegno, i relatori ed il gruppo genitori di "Con una castagna la Scuola ci guadagna!" per il rinfresco finale con caldarroste e ottimo brulè. Buone ciliegie a tutti !!!

Ripristinata la linea diretta di ATV per il ritorno degli studenti dalle Scuole superiori di Lonigo Di ritorno dalle vacanze estive i nostri studenti che seguono gli istituti di scuola superiore di Lonigo, si sono trovati un cambio nel sevizio di trasporto da parte di ATV. In sostanza l’azienda aveva tolto la linea diretta di ritorno verso la Val d’Alpone facendo tappa alla stazione di San Bonifacio, per poi proseguire verso il nostro paese. Questo aveva portato inevitabilmente delle conseguenze i termini di tempi di percorrenza che si allungavano di ben 25 min. Dal nostro paese sono 69 gli studenti che frequentano gli istituti di Lonigo fra il Sartori-Rosselli, Trentin, Pavoni e ben 176 dalla Val d’Alpone, ed in continuo aumento. Ci siamo subito attivati ed avuto un incontro con il Presidente di ATV Massimo Bettarello, che ci aveva riferito la necessità per l’azienda di seguire degli “hub” per le fermate (centralizzare le stazioni) per ridurre i costi, aumentare la disponibilità dei mezzi per il trasporto e ridurre l’affollamento degli autobus. Successivamente abbiamo verificato la situazione con un viaggio assieme agli studenti sia in andata che ritorno verso Lonigo ed organizzato un incontro presso il nostro comune con i Sindaci di Montecchia di Crosara e Roncà, il vice Presidente della Provincia Gualtiero Mazzi ed il Presidente di ATV Massimo Bettarello assieme ai tecnici dell’azienda. Abbiamo così avuto modo di sensibilizzare i gestori del servizio, sul fatto che in Val d’Alpone il trasporto pubblico, conseguentemente alla nostra posizione

L’a u t o s n o d a t o alla fermata di Lonigo con destinazione diretta a S. Giov. Ilarione

geografica, è per oltre il 90 % degli utilizzatori, un servizio di trasporto scolastico che necessita per questo di azioni ed un servizio mirato; contemporaneamente abbiamo ricercato una soluzione per una riprogrammazione delle linee. Si è convenuto quindi su una soluzione che avrebbe portato al ripristino della linea diretta, non appena l’azienda avesse implementato nuovi mezzi e nuovi autisti entro il mese di Gennaio. Così è stato

dallo scorso 11 Febbraio. Ringraziamo quindi tutti i genitori e gli studenti per le loro preziose segnalazioni e suggerimenti, il presidente di ATV Massimo Bettarello ed il suo staff, il Vice Presidente della Provincia Gualtiero Mazzi e collaboratori, auspicando una sempre maggior attenzione verso il servizio pubblico di trasporto scolastico, di cui ci faremo promotori.

Comune di S. Giovanni Ilaione

Il Sindaco Ellen Cavazza e tutta l'Amministrazione comunale vi augurano

BUONA PASQUA

Il Presidente di ATV Massimo Bettarello con l’Assessore Claudio Lovato

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DAL GRUPPO ALPINI

La festa di Tesseramento del Gruppo Alpini, che si è tenuta domenica 17 gennaio, ha visto un sensibile calo di presenze: i partecipanti, compresi gli ospiti, si sono fermati al di sotto di quota 70: per quanto mi risulta è il minimo storico! Non voglio andare a cercare le cause, ma certamente dobbiamo rimboccarci le maniche e capire i vari perché di queste assenze! Il 10 febbraio scorso, Giorno del Ricordo 2016, il Gruppo è stato presente alla cerimonia che si è svolta presso la Foiba di Basovizza. Erano presenti la Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, il Prefetto di Trieste Annapaola Porzio, il Sindaco di Trieste Roberto Cosolini, la Presidente della Provincia di Trieste Maria Teresa Bassa Poropat, il Comandante Regionale dell' esercito Generale Alessandro Guarisco, rappresentanti delle Associazioni combattentistiche e d'arma, fra cui il Labaro nazionale dell'ANA accompagnato dal Presidente e dai Consiglieri e quello dell'Arma della Cavalleria, e degli esuli. Fra i tanti vessilli e gagliardetti erano presenti anche quello della Sezione di Verona, accompagnato dal Presidente Bertagnoli, ed i gagliardetti di Bonavigo, Colognola ai Colli, Erbezzo, San Giovanni Ilarione unitamente ai Consiglieri Favetta, Bicego, Benedetti, Marchesini, Marini, Zanon, i Capizona Dal Dosso e Gecchele ed altri alpini e famigliari. La Santa Messa è stata celebrata dal Vescovo di Trieste Monsignor Gianpaolo Crepaldi. Nella sua omelia ha ricordato che: “…Siamo qui riuniti, in questo giorno, per fare memoria, con commozione e nella preghiera, di quanti furono vittime dei tragici eventi delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata. Eventi che, anche se tardivamente sono stati tolti da un oblio dove rischiavano colpevolmente di finire con una legge nazionale che ha istituito questa giornata, riconsegnandoceli affinché costituiscano un monito perpetuo, soprattutto per le giovani generazioni, a non incappare nelle tragiche maglie di ideologie incivili e disumane che li prepararono, li alimentarono e ne furono le generatrici.... A loro va la nostra preghiera, la nostra riconoscenza e il nostro responsabile ricordo. …Il Giorno del Ricordo è stato istituito non solo per compiere l'atto doveroso della memoria nei confronti del passato, ma soprattutto per saper affrontare il presente e il futuro”. E' difficile non solo afferrare quanto è successo, ma anche accettare e tollerare quanto è avvenuto. E pensare che per lungo tempo non se ne era parlato apertamente. La foiba di Basovizza effettivamente da alcuni viene definita un falso divenuto “monumento nazionale”, negando le foibe e le oltre 10 mila vittime di quegli anni tragici, soppresse in vario modo. Ricordo che nei giorni 13, 14 e 15 maggio prossimo ci sarà l'Adunata Nazionale di ASTI e che il prossimo Raduno del Triveneto si terrà il 17, 18 e 19 giugno a GORIZIA. Come al solito, per quest'ultimo appuntamento, è un periodo certamente non favorevole, ma facciamo il possibile per avere qualche presenza! Invito chi non ha ancora provveduto al rinnovo del bollino 2016 di farlo quanto prima !!! VIVA GLI ALPINI e VIVA L' ITALIA!

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MAMME E BIMBI IN AULA PER IMPARARE L'ITALIANO In questa scuola le mamme allattano i piccoli, portano i bimbi con il passeggino e ci arrivano dopo aver fatto 4-5 km all’andata per poi ripercorrerli al ritorno: è la scuola d’italiano che, per il secondo anno, ANTEAS ha organizzato per aiutare gli stranieri che abitano a San Giovanni Ilarione ad integrarsi. Nadia Bevilacqua è la maestra in pensione che, con la collaborazione di una volontaria (Maria Marra), ha realizzato questo sogno dando una svolta alla didattica del territorio. Due volte la settimana, per tre ore complessive, 36 persone si ritrovano in baita per imparare le frasi d’uso comune in Italiano, un po’ di grammatica e le basi per poter superare, prima o dopo, l’esame. Trentasei allievi, si diceva, 19 dei quali matricole: “È una scuola prevalentemente femminile ma anche gli uomini, nonostante i turni lavorativi notturni, si dedicano all’apprendimento della nostra lingua”, conferma Augusto Gambaretto (direttivo Anteas). Quest’anno, a fronte della diminuzione delle maestre volontarie disponibili, la maestra Nadia può contare su un’altra alleata formidabile: si chiama Mandeep

Kaur, da 11 anni a San Giovanni Ilarione, la quale afferma che diventare mediatrice culturale della scuola è un arricchimento reciproco di crescita sia umana che didattica. A conferma di questo la stessa didattica della maestra N. Bevilacqua è improntata sugli argomenti di interesse comune, utili per il vivere quotidiano e lontani dal classico insegnamento frontale. La scuola di italiano è sostenuta e accreditata dal CPIA di Verona (Centro Provinciale di Istruzione per Adulti) coordinato da Ernesto Passante, che mette a disposizione gli ausili didattici e ulteriori 80 ore di formazione per coloro i quali avessero raggiunto le competenze adeguate per poter sostenere l’esame finale di certificazione linguistica. “A conclusione di questo percorso di formazione, anche quest’anno, annuncia Gambaretto, si festeggerà con un grande pranzo in cui ogni nazionalità porterà il meglio della propria tradizione gastronomica, per un ulteriore incontro educativo”. (estratto dall’articolo dell’Arena 06/02/2016 di Paola Dalli Cani)

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DON BOSCO "UNA VITA PER I RAGAZZI" Domenica 31 gennaio 2016 in occasione della festività legata al patrono dei giovani, l’associazione Don Bosco di San Giovanni Ilarione ha festeggiato il Santo animando con il coro giovanile parrocchiale “Le Chitarre” la messa dei ragazzi con canti, preghiere e momenti di riflessione. Questo bellissimo momento ha visto come protagonisti anche ex allievi Don Bosco, uniti alle nuove promesse del calcio U.S. di San Giovanni Ilarione, che ogni domenica esprimono la loro vitalità giocando negli impianti sportivi del paese, dedicati a Don Bosco. Durante l’offertorio, come simbolo dello sport, i giovani calciatori hanno portato in dono dei palloni da calcio come segno di una vita da prendere “al volo” per

esprimere se stessi attraverso lo sport, vera palestra dell’anima perché come hanno recitato in preghiera, “…là sul campo mettiamo tutti noi stessi, perché per noi giocare è un po’ come vivere e vivere è un po’ come giocare… con lo stesso entusiasmo, lo stesso impegno con la stessa voglia di vincere e di diventare grandi… per dare il meglio di noi stessi”. Questi nostri ragazzi, grazie alla figura emblematica di Don Bosco e ai suoi preziosi insegnamenti, scelgono ogni giorno, in ogni partita, di essere presi per mano da lui e incoraggiati a lottare, entrando nel campo della vita senza arrendersi mai. N. B. / M.G.S.


RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO Egregio Direttore, sono contrariato dalla foto pubblicata sul suo giornale nel dicembre 2015 nel cui testo inneggiava alla caccia "antica quanto l'uomo". L'Alpone, da lei diretto, si rivolge ad un pubblico vasto ed eterogeneo: chi, fra i suoi lettori, ama davvero gli animali e non li uccide, certo si sentirà contrariato, soprattutto per il cattivo esempio educativo rivolto ai giovani ai quali si dovrebbe insegnare il rispetto della Natura in tutte le sue forme e non mostrare un'immagine in cui vengono esibite con ingiustificato orgoglio creature private della gioia di vivere e di mantenere la propria specie. L'amore per la Natura e per tutte le sue creature è ribadito nell'enciclica di Papa Francesco, quindi anche ogni buon cattolico la penserà come me. La ringrazio per l'attenzione. Giancarlo Piubelli

LETTERA DI SIMONE Riceviamo e pubblichiamo questo significativo lavoro fatto a scuola da un ragazzo di San Giovanni Ilarione. Il tema assegnato era il seguente: “Immagina di essere un soldato impegnato in un fronte della prima guerra mondiale, e trascrivi la tua esperienza sotto forma di diario o di lettera.” Cari genitori vi voglio dire che la mia salute è ottima, il cibo non manca e viviamo in condizioni perfette. Baci e abbracci, vostro figlio. Ecco, questo è quello che avrei dovuto scrivere altrimenti la mia lettera sarebbe stata censurata. Ma io sono stufo di queste inutili regole. Voglio raccontarvi quello che proviamo noi soldati in questa sanguinosa guerra. In questo momento mi trovo sul Monte Nero che abbiamo strappato qualche giorno fa agli Austriaci. Non dimenticherò mai il giorno in cui siamo usciti di corsa dalla trincea e ci siamo arrampicati fino alla cima, quelli più veloci ce l'anno fatta ma la maggior parte sono stati colpiti dalla mitragliatrice. Io sono sopravvissuto per miracolo, anche se ferito dallo scoppio di una granata. E' esplosa a circa tre metri da me, e una scheggia mi ha colpito la spalla. Però siamo riusciti a salire e battere gli Austriaci che abbiamo catturato e mandati in un campo di prigionia. Durante questa battaglia sono morti circa 150 soldati, perché prima della battaglia eravamo in 300 ora siamo in 150. Un vero e proprio massacro. Tra i morti ho trovato molti dei miei vecchi amici, e quando li hanno trovati morti io sono scoppiato a piangere. La cosa che non sopporto però è che noi soldati abbiamo combattuto come degli eroi per prendere il monte, e tutti i meriti, le medaglie sono state date ai nostri superiori che ci hanno mandato come carne da macello per prendere quattro sassetti. Le notti qui sono notti di terrore, non si può mai stare tranquilli, perché non fanno altro che bombardare le zone del Monte Nero e a volte delle bombe vengono nel campo e nelle trincee, lì si forma un vero e proprio cimitero. In questi giorni gli Austriaci non fanno altro che bombardarci, ma per fortuna non ci hanno colpito. Le nostre trincee sono delle vere e proprie discariche, tutti i barattoli, le scatolette di cibo, i ricaricatori finiti, tutto buttato di qua e di là e, come se non bastasse ,le latrine sono inutilizzabili quindi i propri bisogni si fanno nelle trincee. Poi ci sono le zecche, quanto le odio. Si attaccano addosso e non si staccano più. Oppure i pidocchi, nel reggimento non c'è più un uomo che non abbia preso i pidocchi. Vi devo anche dire che ho iniziato a fumare, l'aria qui è così fredda che se la respiri ti si ghiacciano i polmoni ma fumando almeno ci si scalda e il tempo passa. Vi prometto che quando finirà la guerra io smetterò se sarò ancora vivo. In questo momento è passato un aereo da ricognizione tedesco, e il nostro lo ha abbattuto. Sono tre giorni che da noi la pagnotta arriva secca e dura, e il cibo è una sbobba così schifosa che neanche un animale mangerebbe. Non è giusto, nel primo anno di guerra da noi al fronte arrivava un rancio decente, ora invece arriva quella roba che avrà topi dentro. Poi noi soldati abbiamo sempre meno munizioni, nel primo anno avevamo venti colpi al giorno a testa, ora ne abbiamo solo cinque. Se per caso li usiamo cercando di colpire il nemico, non ne avevamo mai più fino al giorno dopo. Poi ci sono delle regole troppo severe ed inutili, se ci trovano l'elmetto, ci mettono cinque ore ai ferri, lo stesso se eri senza maschera antigas, le maschere non servono a niente secondo me, perché non ci proteggono dal gas asfissiante, o dagli altri gas mortale buttati dai nemici. Secondo me ti protegge più un fazzoletto imbevuto di acqua che le false maschere. Le nostre divise si stanno deteriorando del tutto, si stanno consumando a causa della pioggia, delle schegge che strappano i tessuti e delle tarme che mangiano ciò che resta. I nostri scarponi che all'inizio erano perfetti, resistenti e belli ora non ci sono più e ci tocca usare degli stracci legati attorno ai piedi. Beh, io spero che questa lettera arrivi così e non censurata perché io voglio che sappiate che la guerra non è quella che vi raccontano ma è diversa, un caloroso abbraccio dal vostro Simone. Il giorno che la lettera di Simone arrivò a casa, assieme alla lettera c'era anche un biglietto su cui c'era scritto: Egregia Famiglia, Vi volevamo informare che vostro figlio è morto oggi combattendo per la Patria. Con il suo onore e la sua gloria ha aiutato l’Italia in questa battaglia.”. In realtà il soldato che aveva scritto la lettera era stato scoperto, la lettera venne cambiata e il soldato fucilato. Simone Gambaretto, anni 15

Nel mese dì dicembre, come consuetudine ormai da diversi anni, la SIg.ra Damini Pierina ha invitato a cena i numerosi generi, naturalmente senza le rispettive consorti. La serata è trascorsa in sana allegria, con il proposito di ritrovarsi tutti insieme il prossimo anno.

Grande festa per il novantesimo compleanno di Oliva Piccinin assieme ai figli e ai nipoti.

Bambini battezzati nel 2015 di Cattignano e San Giovanni Ilarione, con le loro famiglie presenti alla S. Messa delle 10,30 il 7 febbraio 2016 nella 38a "Giornata per la Vita"

NOTIZIE DAL CENTRO AIUTO VITA Con l'avvicinarsi della Pasqua mi è gradito, a nome del Presidente Ing. Daniele Pasquino e dei volontari, porgere un sincero augurio di rinnovamento spirituale alla Comunità Ilarionese che con grande generosità collabora in vari modi con noi. Alla Polisportiva ancora un vivissimo grazie per la "casetta di legno" che il 7 febbraio, in occasione della 38° Giornata per la Vita, ci ha protette dalla pioggia e dal vento permettendoci di offrire le primule per la raccolta di fondi per le nostre famiglie in difficoltà. Grazie e auguri. La volontaria Gabriella Zarattini

La 38a Giornata per la vita nella Chiesa di Castello

grafica@graficaalpone.com STAMPE COMMERCIALI PUBBLICITARIE

Corso Cavour, 39 Zevio - VR T./F. 045 6051495

Via Canella, 3 Cellore d'Illasi - VR T. 045 6528742

Via Cesena, 2

Viale Europa, 98 Montecchio Magg. - VI T. 0444 602480

(angolo Via Legnago) Verona

BOLLE FATTURE BUSTE BIGLIETTI DA VISITA DEPLIANTS VOLUMI GIORNALI MANIFESTI VOLANTINI

N TS LIA DEP BRI LI LI I E VO G H LO G H N E R E e E n I P A E o C AT I N G azi INI g i n L A N T DA L E Z IO N I a p O A m V EN & i G H I E A Z I U B B L IC ca O AGI N P L fi a I gr IMM RNAL G IO

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Finalmente il monumento per la pace è finito

Dopo qualche mese di duro lavoro il Monumento per la Pace, che ricorda i Caduti della I° Guerra Mondiale, con l'implicito messaggio "mai più guerre", è stato portato a termine ed ora è li in Piazza De l'Osto a perenne ricordo. Noi Fanti abbiamo dedicato tanto tempo, lavoro e fatica per la sua realizzazione, ma ne siamo veramente fieri: il servizio gratuito è sempre la cosa che più ti paga e che ti fa sentire bene, specie quando l'esito è soddisfacente. Infatti, con un pizzico di ambizione, riteniamo che l'opera, oltre al significato sopra riportato, sia bella e in armonia con il contesto ambientale in cui è inserita. Notevole è stato anche l'impegno economico di tutta la locale Sezione e i ringraziamenti ai nostri iscritti sono interminabili. Grazie di cuore anche a tutti coloro che ci hanno aiutato e sostenuto, pur non facendo parte del nostro gruppo. Ora rimangono da completare piccoli dettagli legati soprattutto all'inaugurazione del monumento stesso, che inizierà sabato 19 marzo, quando verrà presentato alla comunità. In quest'occasione sarà celebrato il centenario della Grande Guerra e un esperto relatore farà gli opportuni collegamenti fra significativi momenti del conflitto mondiale e le finalità per cui è stato costruito il monumento alla pace. Parteciperanno alla celebrazione tutti i gruppi attivi sul nostro territorio e allieteranno la manifestazione gli alunni delle scuole primaria e secondaria di primo grado di S. Giov. Ilarione accompagnati dai loro insegnanti che hanno dimostrato sensibilità e disponibilità a collaborare alle nostre iniziative. A tal fine ringraziamo per tutti il Dirigente Dott. U. Carnevali. La cerimonia avrà il suo culmine domenica 20 marzo, in concomitanza con la maestosa Benedizione delle Palme presiedu-

ta dal parroco Don Maurizio, quando sarà definitivamente inaugurato e benedetto il monumento alla pace, che ci farà pensare al passato per costruire un futuro di fratellanza; sicuramente sarà un monumento commovente e indimenticabile. Ora non ci rimane che invitare calorosamente tutta la popolazione del nostro paese a partecipare alle feste inaugurali programmate; un invito particolare lo rivolgiamo alle famiglie dei Caduti a presenziare sia il sabato che la domenica. A loro rinnoviamo la richiesta di materiale che probabilmente possiedono (foto, aneddoti, date...), per migliorare la nostra opera. Gruppi Fanti San Giovanni Ilarione SABATO 19 MARZO 9.30 - Inizio sfilata dalle scuole medie 10.00 - Presentaz. presso il teatro parroc. 11.15 - Cerimonia in Piazza Dell'Osto 11.30 - Aperitivo DOMENICA 20 MARZO 8.45 - Raduno in Piazza Aldo Moro 9.15 - Ricevimento autorità militari e civili 9.15 - Deposizione mazzo di fiori al monumento degli Alpini in Via Risorgimento 9.30 - Onori al Medagliere Nazionale, alla bandiera e ai Caduti a Nassiria 9.45 - Inizio sfilata 10.00 - Benediz. degli ulivi in P.zza Dell'Osto 10.10 - Alzabandiera e onore ai caduti della I Guerra Mondiale - Benedizione e inaugurazione del monumento alla pace 10.25 - Onore ai Caduti di tutte le guerre presso il monumento in P.zza 24 Maggio 10.30 - Santa Messa 11.20 - Orazioni ufficiali 11.40 - Concerto della Fanfara dei Bersaglieri e della Banda "G. Verdi" 12.30 - Pranzo presso il ristorante Zoccante di Vestenanova Per info e prenotazioni: 045 7465024 348 8001821 - 335 5290949

Castello di San Giovanni Ilarione - Parrocchia di San Giovanni Battista organizza

FESTA DI SAN ZENO Domenica 3 Aprile

10.00 - Santa Messa press la chiesa di San Zeno con tradizionale benedizione delle biciclette 15.00 - Inizio giochi popolari per bambini e ragazzi - Maxigonfiabili in funzione 17.00 - Spettacolare lancio di paracadutisti 19.00 - Peso del Maiale con altezza della sopressa Nel corso di tutta la manifestazione funzioneranno fornitissimi chioschi enogastronomici con varie specialità locali - Pesca di beneficenza In caso di maltempo la manifestazione sarà rimandata alla domenica successiva

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VESTENANOVA

INCONTRI CULTURALI 2016

Ancora una volta è Papa Francesco ad ispirare alcuni temi degli incontri culturali che annualmente vengono proposti a Vestenanova dall’Unità Pastorale della Lessinia Orientale in collaborazione con il Comune di Vestenanova, l’AIDO e l’AVIS locali. E’ proprio il tema dell’ambiente, la salvaguardia della natura, trattati nell’Enciclica “Laudato si’ “ ad aprire il ciclo di incontri, con l’autorevole presenza di Mons. Bruno Fasani. Un altro Monsignore, Don Sergio Marcazzani, tratterà i problemi dell’Africa, che il Papa ha recentemente visitato in occasione dell’apertura del Giubileo della Misericordia. Due argomenti di attualità, il gioco d’azzardo e la violenza sulle donne, saranno presentati da esperti conosciuti nell’ambiente vestenese ed oltre. Infine la conoscenza del territorio, dal punto di vista geostorico e naturalistico, completerà il panorama dell’offerta culturale di quest’anno. L’iniziativa è resa possibile dal contributo della Cassa Rurale di Vestenanova e dalla collaborazione delle Associazioni locali: Alpini, Fanti, Pro Loco, Associazione Noi e gruppo giovani. Giancarla Gugole

Anche a San Giovanni Ilarione Giannino e la moglie Clorinda sono riusciti a coltiva e raccogliere delle favolose Arancie

SKYVOLLEY

Venerdì 12 febbraio - ore 20.30 Sala Civica Don Benedetti, Vestenanova

UMANITÀ FERITA E ARMONIA DEL CREATO NEL MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO Mons. Bruno Fasani

Venerdì 26 febbraio 2016 - ore 20.30 Sala Civica Don Benedetti, Vestenanova

VESTENANOVA NELLA PROVINCIA DI VERONA Maurizio Zumerle e Marco Pasa

Venerdì 11 marzo - ore 20.30 Sala Civica Don Benedetti, Vestenanova

GIOCO D'AZZARDO TRA ILLUSIONE E REALTA Pietro Madera

Venerdì 1 aprile - ore 20.30 Sala Civica Don Benedetti, Vestenanova

VIOLENZA SULLE DONNE: IL CORAGGIO DI PARLARE Chiara Cobelli e Sofia Dal Zovo

Venerdì 15 aprile - ore 20.30 Sala Civica Don Benedetti, Vestenanova

L'AFRICA: PROBLEMI ED OPPORTUNITÀ Mons. Sergio Marcazzani

Venerdì 29 aprile- ore 20.30 Sala Civica Don Benedetti, Vestenanova

FLORA, FAUNA E PAESAGGI DELLA LESSINIA Lorenza Faccioli

Per tutti quelli che vogliono giocare a volley tra amici senza l'impegno di campionati e tornei.

Ti aspettiamo ogni GIOVEDI SERA alle 21.30 presso la palestra delle scuole medie "M. Marcazzan" a San Giovanni Ilarione. Non ci sono limiti di età:

SI GIOCA!


Il vaccino è un preparato contenente microorganismi o parti di essi (detti " antigeni), opportunamente trattati, che vengono introdotti nell'organismo con lo scopo di stimolarlo a produrre difese naturali (o anticorpi) in grado di bloccare l' invasione da parte di agenti patogeni potenzialmente letali. I vaccini e gli antibiotici sono tra le più importanti conquiste della ricerca medica nella lotta alle malattie infettive. La loro storia tuttavia è alquanto lunga e difficile. Emblematica a questo proposito è la storia del Vaiolo. Già durante la guerra del Peloponneso (460 a.c.) era stato osservato durante le epidemie di peste che i sopravissuti non contraevano più la malattia. Nel medioevo i medici arabi, all'approssimarsi di epidemie di vaiolo, usavano inoculare piccole quantità di siero prelevato dalle pustole di malati in individui sani per prevenire la malattia. Ma non infrequente la pratica andava incontro ad infezione della malattia qualche volta con esito letale. Questa pratica veniva chiamata "variolizzazione". Il rischio tuttavia veniva considerato accettabile. Nel 1717, grazie all' insistenza di Lady Mary Wortley Montagu, moglie dell'ambasciatore britannico in Turchia, la pratica della variolizzazione fu introdotta in Inghilterra dove trovò enormi ostacoli nel mondo scientifico. Un notevole passo in avanti fu fatto nel 1796 in seguito alle ossevazioni del medico inglese Edward Jenner. Jenner notò che le mungitrici che contraevano il vaiolo bovino (una forma molto più lieve del vaiolo umano) e successivamente guarivano, non contraevano mai il vaiolo umano. Egli provò quindi ad iniettare del materiale preso da una pustola di vaiolo bovino in un bambino di otto anni e la malattia non si sviluppò. Di qui il nome di " vaccinazione". Tuttavia per molto tempo la pratica trovò diffidenza ed ostacoli negli ambienti scientifici e per molto tempo la vaccinazione venne eseguita solo da singoli medici e ricercatori. Le epidemie hanno sempre lasciato strascichi drammatici e devastanti sul piano umano e sociale e per questo i governanti hanno sempre mostrato interesse per questo settore della ricerca medica. La

vaccinazione a carico dello stato avvenne per la prima volta nel Granducato di Toscana verso la metà del settecento . Tuttavia per il limitato numero dei vaccinati e per le mancate misure di isolamento nei confronti dei focolai di infezione non diede i risultati sperati fornendo argomenti agli oppositori. Non per questo la ricerca si è fermata al punto che all'inizio del ventesimo secolo si è arrivati alla preparazione di vaccini con tutte le caratteristiche di affidabilità, efficacia e sicurezza tali da poter essere introdotti come misure sanitarie obbligatorie. A distanza di quasi un secolo si possono trarre molte conclusioni. Anche se i costi di produzione sono molto elevati i vaccini sono da considerare il trattamento di eccellenza per le malattie infettive con il miglior rapporto costo-benficio; hanno permesso di affrontare e domare malattie che hanno seminato la morte per millenni . Basti pensare che il vaiolo dichiarato malattia scomparsa dal 1977, ha provocato solo nel ventesimo secolo , nel mondo, circa 500 milioni di morti. Attualmente il programma di vaccinazione da parte dell'O.M.S. prevede sei vaccini: difterite, tetano, pertosse, poliomielite, morbillo e tubercolosi. In Italia esistono vaccini obbligatori per legge (antidifterico, antitetanico, antipolio e antiepatite B) e vaccini raccomandati (anti parotite , antirosolia, antitubercolare, antinfluenzale ed antimeningococcico ). Altri vaccini sono consigliati in caso di viaggi o condizioni particolari. E' da notare che l' immunità fornita dal vaccino non è immediata ma richiede da alcuni giorni a qualche settimana. Per una prevenzione efficace inoltre bisogna che sia vaccinata almeno l'80% della popolazione esposta al rischio. A chi è contrario alle vaccinazioni andrebbe ricordato che gli epidemiologi affermano che i vaccini salvano nel mondo 5 vite umane ogni minuto e che gravi malattie quali difterite, tetano o poliomielite dalla introduzione dei vaccini hanno subito diminuzioni in percentuale dei casi osservati del 90,99 % . Dott. Vincenzo Magnabosco

CONSIGLI DI LETTURA Pier Carlo Morello, MACCHIA, AUTOBIOGRAFIA DI UN AUTISTICO, 2016, Salani Pier Carlo Morello è un autistico severo. Non parla, ma in compenso riesce a scrivere, grazie a un percorso di Comunicazione Facilitata che gli ha permesso, tra tante altre cose, di concludere gli studi con una Laurea magistrale in Scienze umane e pedagogiche. L’argomento della sua tesi di laurea è lui stesso: perché, secondo le sue parole, «il mio sogno sarebbe ridestare il mondo scientifico da torpore di pregiudizio su ritardo mentale mio e nell’autismo». Questo libro è il contributo di Pier Carlo a quel risveglio, ed è stupendo – poiché desta stupore e meraviglia. È scritto in una lingua tanto più complessa e imperfetta quanto più sono vivide ed emozionanti le immagini che evoca; una lingua che sovrappone, impasta, torce e strappa la sintassi per restituire a chi legge contenuti di forte impatto emotivo: «Molte volte ho pensato che non esiste Pier Carlo; esiste l’ombra misteriosa capitata per sbaglio in questo mondo. Macchia». Ma poi, pagina dopo pagina, si spalanca un orizzonte diverso: un’individualità fatta di ricordi e di impressioni, di sensazioni forti e sfumate; esperienze dolorosamente felici, malinconicamente liete. Vito di Lorenzo, UN VIAGGIO, UN UOMO, UN CANE, 2015, Cleup Tutti noi abbiamo bisogno, di quando in quando, di prenderci una pausa dalla vita frenetica di tutti i giorni e di rinvigorire il corpo e la mente con un'immersione nella natura e in noi stessi. Nell'attesa di quel dolce momento, tuttavia, nulla ci impedisce di fantasticare e pregustare quell'ambita catarsi intrattenendoci con un libro fresco e genuino come è "Un viaggio, un uomo, un cane", attraverso le cui pagine il giovane autore riesce a comunicare la sua energia e il suo entusiasmo, ma anche le sue insicurezze e le sue paure. La lettura di questo breve racconto di viaggio è balsamica come fosse essa stessa un'escursione in alta montagna in compagnia dell'autore e del suo setter irlandese, la dolcissima Olivia, insieme ai quali si fatica, si ride, si riflette, ci si spaventa e infine si esulta una volta giunti in vetta. Beatrice Masini, Roberto Piumini, CIAO, TU, 2014, BUR Che cosa fai se un giorno, in classe, trovi un bigliettino nello zaino da parte di qualcuno che vuole farsi scoprire? Cominci a guardarti intorno per capire chi è che ti osserva e ti studia durante le ore di lezione. E fantastichi: sarà lei, sarà lui? È quello che accade a Viola e Michele. Comincia lei, e Michele sta al gioco, prima un po' freddino, poi più coinvolto. Parte una caccia all'indizio, i bigliettini si affollano, sempre più lunghi, sempre più frequenti, e cresce, impaziente, la voglia di incontrarsi. Età di lettura: da 12 anni. Aziz Fuad, COME ME. KAMISHIBAI, 2015, Artebambini L'amicizia lascia tracce indelebili, più di qualsiasi colore: è questo che imparano un bambino e un ghepardo senza macchie, protagonisti di una storia semplice e intensa, immersi nella meravigliosa savana africana. Età di lettura: da 3 anni.

U.S. CALCIO

PENNE AL RAGU' PRIMAVERA

Ingredienti :

RIPRENDE IL CAMMINO DEL SAN GIOVANNI ILARIONE Il San Giovanni Ilarione, allenato da Mister Omar Lovato, dopo il girone di andata conclusosi con il titolo di campioni d'inverno, ovvero al primo posto del girone C di seconda categoria, ha iniziato il ritorno nei migliore dei modi. Con questa vittoria e le giornate che diminuiscono alla fine del campionato aumenta in tutti, società e tifosi, la speranza che il sogno, neanche tanto velato ad inizio anno, si realizzi; ovvero la promozione in prima categoria. Nonostante tutto questo ottimismo che circola nell'ambiente che li circonda, i giocatori sono ben consapevoli che saranno attesi dagli avversari, in ogni campo dove andranno a giocare, con "i coltelli tra i denti" e frase che nell'ambiente calcistico viene abusata, dovranno affrontare ogni partita come una finale.

L'anno, oltre al primato della Prima squadra si è concluso alla grande con l'ormai consueta festa di Natale, che si è tenuta Lunedì 7 Dicembre presso il Ristorante Zoccante. La festa ha visto la partecipazione di tutte le compagini che compongono il settore giovanile, dai più piccoli ai veterani, accompagnati dai propri allenatori e dirigenti. La serata era aperta a tutti i genitori dei ragazzi e ovviamente a tutti i numerosi tifosi che seguono assiduamente ogni fine settimana i calciatori. La festa, che ogni anno ha una grande partecipazione, in questa edizione ha raggiunto il top con le quasi ben 400 presenze. La società voleva ringraziare tutti i partecipanti e chi si è prestato all'ottima riuscita dell'evento e soprattutto si augura di festeggiare, in primavera, quel sogno chiamato Prima Categoria. Luca Rossetto

Penne rigate 350 gr Melanzana media 1 Zucchine 2 Peperone giallo 1/2 Peperone rosso 1/2 Cipollotti 2 Pomodori ciligini 100 gr Basilico un ciuffo Prezzemolo un ciuffo Ricotta affumicata da grattugiare Olio d'oliva extravergine q.b. Sale e pepe

Procedimento : Lavare le verdure . Tagliate a dadini la melanzana e spolverizzatela con un po' di sale e lasciatela riposare per circa venti minuti. Servirà per togliere il sapore amaro. Passate

quindi i dadini sott'acqua corrente, scolateli ed asciugateli. Private i peperoni dei semi e dei filamenti interni. Spuntate le zucchine e tagliate entrambe a dadini. In un tegame con olio fate appassire i cipolloti tagliati finemente senza farli colorire. Aggiungete i peperone e rosolateli per due minuti. Unite i dadini di melanzana e di zucchine e fateli rosolare a fuoco vicace. Aggiungete i pomodorini tagliuzzati,pepate e salate e continuate la cottura per quindici minuti a fuoco moderato. Poco prima della fine della cottura unite il basilico spezzettato. Cuocete le penne in abbondate acqua salata. Prima di scolare la pasta aggiungete un mestolo di acqua di cottura alle verdure per rendere il composto meno asciutto. Scolate la pasta e fatela saltare nel sugo. Aggiungete il prezzemolo tritato ed il formaggio grattugiato. E' un piatto leggero e facile a preparare ideale per gli amanti della cucina vegetariana. Buon appetito! Luciana Damini S. Giov. Il., 20 novembre 2015

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POLISPORTIVA ILARIONE MINIBASKET

Il corso di minibasket è ormai alla 4° stagione e ogni anno conta più iscritti, è rivolto a bambini da 5 anni fino agli 11 anni. Le novità di questa stagione sono tante: la sistemazione dei canestri in palestra; il corso dei cuccioli che per la prima volta ha radunato un discreto numero di piccoli della scuola materna che da ottobre provano l'emozione del nostro gioco-sport; la più importante in assoluto è la formazione della prima squadra Esordienti che sta partecipando ad un torneo organizzato dal Centro Sportivo Italiano e questo ci dà la possibilità di confrontarci con altre realtà

e ci consente di valutare il lavoro svolto in questi anni. Un grande grazie va alla Polisportiva Ilarione per aver creduto in questo progetto ed essersi resa disponibile ogni anno per l'acquisto del materiale necessario e per il miglioramento della struttura che ci ospita. Altro ringraziamento va ai bambini, senza di loro tutto ciò non sarebbe possibile, il loro entusiasmo è il motore che ci porterà sempre avanti. Luciana Angeli Istruttore Regionale Minibasket

MARCIA TRA I CILIEGI IN FIORE 2016 Lunedì 28 marzo 2016, giorno di pasquetta, a San Giovanni Ilarione prenderà avvio la XV marcia tra i ciliegi in fiore, una manifestazione podistica, non competitiva, che attirerà i podisti della provincia di Verona e Vicenza sulle colline ilarionesi. Tre saranno i percorsi previsti: Km 7, 13 e 20. Come dire… un percorso per tutte le gambe: dai podisti incalliti, agli appassionati del camminare libero in mezzo alla natura in fiore, fino alle famiglie o a gruppi organizzati di giovani e ragazzi che mettono insieme la voglia di stare insieme con il piacere di gustare un panorama en plain air.

La Polisportiva Ilarione A.S.D. organizzatrice della manifestazione, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, invita chiunque voglia passare una giornata in allegria e in movimento ad essere presenti alla marcia. Il ritrovo sarà dalle 7.30 in poi nel piazzale antistante la chiesa per le iscrizioni. La partenza è fissata per le ore 8.30. Come sempre, lungo i percorsi ci saranno i ristori e all’arrivo la possibilità di riprendere le forze con pastasciutta e altro ancora. Per tutti, allora, l’appuntamento è a pasquetta a San Giovanni Ilarione. Vi attendiamo numerosi! Stefano Gaiga

SCI CLUB S. GIOV. ILARIONE

Anche se la neve ha tardato molto ad arrivare, lo Sci Club San Giovanni Ilarione non ha disatteso le aspettative di genitori e bambini della vallata che ansiosi come ogni anno aspettavano il corso sci, uno dei momenti più attesi nel programma del Gruppo. Impossibilitati, per motivi organizzativi, di proporre l’attività a San Giorgio di Boscochiesanuova, come negli anni passati, si è optato per Folgaria, in Trentino. I costi sono un po’ lievitati, ma l’offerta è stata decisamente migliore. Viaggio in pullman e poi lezioni di due ore con i maestri della locale Scuola Italiana Sci per i nostri 45 allievi di età fra i quatto e i dodici anni. Nelle ore restanti ragazzi e bambini rimanevano in pista con gli accompagnatori dello Sci Club. Alla fine del corso tutti hanno portato a termine, senza errori, la prova finale tracciata con porte ed ostacoli da superare. Fra di loro, un gruppo ha potuto inoltre dedicarsi, nelle stesse ore, alla pratica dello snow board. Il pullman per Folgaria era pieno di piccoli atleti in erba provenienti da Vestenanova, Montecchia, Roncà e Monteforte e naturalmente da San Giovanni. A dire il vero i partecipanti di San Giovanni e Castello non sono stati molto numerosi perché avrebbero fatto la stessa attività con le loro scuole un mese più tardi. Per tali iniziative scolastiche che hanno coinvolto più di duecento alunni, lo Sci Club ha garantito, come lo scorso anno, aiuto organizzativo ed accompagnatori

sul campo. Si può dire che, anche grazie all’aiuto del nostro Gruppo, quasi tutti bambini delle scuole del nostro paese sanno sciare. Ma cosa ci muove a spendere tante energie per tali iniziative? Innanzitutto la passione vera verso le attività che si svolgono a contatto con la natura e all’aria aperta, aspetti che la montagna con la neve accentua ed esalta. Abbiamo capito che la montagna offre emozioni e suggestioni con qualsiasi condizione meteorologica, abbiamo sciato sotto la neve, con la nebbia e col vento gelido, con i ghiaccioli che scendevano dai capelli che spuntavano dal casco e dalle sopracciglia. Difficoltà proibitive, ma cancellate dalla bellezza di questo sport e dal calore e dalla passione delle persone che c’erano attorno. Abbiamo raggiunto, per i nostri bambini, importanti obiettivi fra i quali sicuramente lo sviluppo della loro agilità, una migliore coordinazione, un maggior senso dell’equilibrio ed un aumento della fiducia in sé, il capire le proprie attitudini , le proprie capacità e i propri limiti e imparare a star bene con se stessi e con gli altri. I nostri corsi di gruppo hanno permesso di vivere l’attività motoria come momenti di collettività e di socializzazione e… ricordiamoci che forse lo sci non identifica la felicità, ma non si è mai visto uno sciatore triste. Gianni Confente responsabile e coordinatore del corso

Comune di SAN GIOVANNI ILARIONE

Al 31/01/2016: Totale residenti maschi: Totale residenti femmine: Totale residenti: Totale famiglie:

Totale nati: Totale matrimoni: Totale morti:

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2.624 2.489 5.113 1.837

OFFERTE per l'Alpone Andriolo Claudio Arvotti Giuseppe Beltrame Mario Biondaro Silvana Bordon Giovanni Cambiolo Giulietta - Pan.Rino Cavazza Bruno Cavazza Ellen Cavazza Gino Ciman Giovanni Ciman Laura Coffele Luigina Coffele Mario Coffele Mario Colombara Romeo Cristofari Valerio Damini Pierina Danda Roberta Facchin Angelo Fochesato Teresina Gambaretto Almerina Gambaretto Claudio Gambaretto Lidovina Gecchele Giustina Giuspoli Bezzan Maria

S. Giov. Il. Castello S. Donà di Piave S. Giov. Il. Bologna Aprilia (LT) S. Giov. Il. Montecchia di C. S. Giov. Il. Chiampo S. Giov. Il. S. Giov. Il. S. Giov. Il. Milano Oppeano S. Giov. Il. S. Giov. Il. S. Giov. Il. Chiampo S. Giov. Il. Saint-Ghislain (BE) S. Bonifacio S. Giov. Il. Alpo Verona S. Giov. Il. Montecchia di C.

Trimestrale di informazione e cultura c/c postale n. 15684376 Se vuoi inviare il tuo contributo all'Alpone utilizza c/c postale n. 15684376 intestato a: Pro Loco di San Giovanni Ilarione - Piazza Aldo Moro, 5. Coordinate bancarie Poste Italiane: IBAN IT23 T076 0111 7000 0001 5684 376 - Cod. Bic/Swift: BPPIITRRXXX Direttore responsabile: Delio Vicentini Redazione: Dario Bruni, Luciana Damini, Mario Gecchele, Giovanni Sartori, Lucia Burato, Lorenzo Gecchele, Angelo Pandolfo

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Grugliasco (TO) Lovato Cesare Montecchia di C. Mainente Celestina Carpi (MO) Mainente GioBatta Vignola (MO) Mainente Nadia S. Giov. Il. Maporti Pietro S. Giov. Il. Marangoni Franco Lodi Marcazzan Cesarina Caldogno (VI) Marchetto Stella Legnago Mazzasette Mario Vestenanova Munaretto Antonio Arzignano (VI) Panarotto Gabriele Panarotto Rosa, Anna, Mariae, Loise Quinto (VR) Pandolfo Gianfranco Valdagno Perazzolo Marisa S. Giov. Il. Pettena Silvia S. Giov. Il. Pozza Saverio S. Giov. Il. Rivato Ferdinando S. Giov. Il. Rossetto Rino S. Giov. Il. Sartori Giovanna Cornano (MI) Saurgnani Angelo Padova Suman Adriana Canada Toffoli Rita S. Giov. Il. Zambon Mariano S. Giov. Il. Zanchi Claudia

Recapito: Franco Cavazzola - Presidente Pro Loco - Via Risorgimento 3/C - San Giovanni Ilarione (VR) - Cell. 347 2600161 - E-mail: cavazzola@utenti.ilarione.it Pubblicità: Franco Cavazzola (vedi contatti Recapito) Prestampa e Stampa: Grafica Alpone srl Via del Lavoro, 90 Tel. 045 6550833 - Fax. 045 6550221 E-mail: grafica@graficaalpone.com San Giovanni Ilarione (VR)


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